

TUTTO ROSE E FIORI
I designer si ispirano alla fugace bellezza delle forme naturali per creare arredi, luci e complementi che portano in casa energia e poesia. Tante idee nuove e qualche classico per inventare un personale giardino indoor dove l'inverno non è mai previsto


essendo quello buono anche previdente. Se alle infinite forme della natura la creatività umana ha sempre fatto riferimento, nei recenti decenni la tecnologia ha permesso ai creativi contemporanei, concretizzandone le più diverse suggestioni, di progettare oggetti funzionali, senza rinunciare a toni ora lirici, ora scherzosi e giocosi, ora essenziali. Insomma, è una natura artificiale indoor, come a dire un campionario di ossimori da record, perfetto per questi nostri tempi. È proprio sul gioco degli opposti inconciliabili che spesso hanno lavorato i designer radicali, ironici stralunati sovvertitori negli anni '70. Passato mezzo secolo, tanti loro progetti sono ormai dei classici. Come la lampada da terra Sanremo: un flair di riviera (firmata dai pionieri di Archizoom Associati nel 1968, per Poltronova) con una chioma, simile a quella di una palma stilizzata, formata da foglie lanceolate di metacrilato trasparente o verde fluorescente che irradiano la luce. II prototipo prevedeva addirittura anche un sonoro,

I giardino? Utopia. Un terrazzo? Che sogno. Un balcone fiorito? Magari."Green dreams are made of this", parafrasando una celebre canzone degli indimenticati Eurythmics. E invece la realtà, per i più, è niente, nulla, pareti lisce. Come rimediare? Come soddisfare quella voglia o forse, meglio, quel legittimo desiderio che, se dire di bucolico è forse troppo, è certamente di uno stile di vita con qualche chance di svolgersi pure "extra le solite quattro moenia"? In attesa di mollare tutto, come si usa dire sempre di più, c'è il design a venirci incontro e non da oggi,

Da sinistra. Dettaglio della corolla a LED di Lafleur Velvet, lampada senza fili che Marc Sadler firma per Slamp. Le poltroncine Getsuen, a forma di giglio, e Rose Chair della Flower Collection del designer nipponico Masanori Umeda per Edra.
Nella pagina accanto.


Da sinistra. La luce da. terra Sanremo, design Archizoom Associati per Poltronova (foto courtesy Pietro Savorelli/Centro Studi Poltronova).
Un fico d'India morbido e senza spine: la Filicudi Armchair, design Marcantonio per Qeeboo.
simile al canto di un grillo, poi eliminato nella produzione seriale.

E se allora le palme cosl mediterranee ispiravano anche Mario Schifano e il metacrilato era il materiale in cui Gino Marotta ritagliava grandi alberi fronzuti, è ancora alla vegetazione più meridionale e solare che ha guardato Marcantonio perla sua Filicudi Armchair realizzata da Qeeboo. Un fico d'India, ma senza spine, pianta icona del Mediterraneo, diventa una comoda poltrona da interni e da esterni, evocando 365 giorni di vacanze, luoghi indimenticabili e momenti di relax unici, in cui l'aria è intensa e ricca di luce.

E, a proposito di classici, sarebbe un'eresia dimenticarsi il Pratone, prodotto da Gufram. Una chaise-longue/scultura/prato king size sofficione dove tuffarsi senza timore di ammaccarsi. Piace dal 1971, tanto che, da pochissimo, accanto alla tradizionale zolla 140x 140 con gli steli in morbido poliuretano dipinto con una vernice speciale, oggi c'è anche una versione spin-off per il cinquantenario, realizzata con rivestimento in tessuto bouclé di lana elastico. E, a proposito di anniversari Gufram, è in arrivo anche una special edition dell'altrettanto celebre Cactus. Stilizzato e con intensità luminosa modulabile è, invece, Lafleur Velvet, la lampada senza fili che Marc Sadler firma per Slamp. È un fiore dai colori del miele che non appassirà mai. Per realizzarla Sadler, che è un mago di materiali e tecnologie, ha scaldato i tecnopolimeri con cui è fatta la corolla a una temperatura che permette di modellarli a mano. Ogni lampada/fiore è un pezzo unico. A dare
luce, che rimbalza sui petali, sono i pistilli LED, con dimmer. Insomma, ditelo con un fiore, anzi tre: viene da pensare così guardando la Flower Collection di Edra del designer nipponico Masanori Umeda. Nella foto ci sono le sedute Getsuen (a forma di giglio), Rose Chair (il nome spiega tutto), manca lo sgabello Soshun. Petali rossi, cuscini soffici come un bocciolo. Che dite? Non vi sembra che poesia qui faccia proprio rima con energia per un domestico giardino postmoderno che sembra uscire da una serra-atelier d'alta moda? Se un allegro giardino domestico dev'essere, allora sia ovunque, anche in tavola. Alessi ne ha fatto uno dei suoi grandi successi con la collezione "sempreverde" Mediterraneo (ancora lui, amatissimo e bistrattato mare nostrum). A ispirare i designer LPWK- Emma Silvestris è la natura dei fondali marini: la fruttiera inox a specchio (ma anche colorata) celebra la stilizzata eleganza del corallo e il metallo porta in tavola l'aura magica e simbolica del continente sommerso. C'è qualcosa tra la millenaria tradizione del
bonsai e la modernissima coltura idroponica nel servizio Desert Plants, i tumbler che Alessandra Baldereschi ha disegnato per Ichendorf Milano. Ancora cactus che spuntano sul fondo di bicchieri dove, a questo punto, resta solo da versare certo non acqua, ma bourbon o magari, per rimanere più in clima western, mescal o tequila...

Si dice: "tappeto verde", e a Carpet Edition l'hanno presa alla lettera: come spiegano gli architetti Michele Romani e Mauro Saccani, l'obiettivo della nuova collezione Foliage è

Dall'alto e in senso orario. II catalogo della chaise-longue Pratone di Gufram presenta oggi anche Forever, la versione in tessuto, limited edition. La fruttiera Mediterraneo, design LPWK-Emma Silvestris per Alessi (foto Santi Caleca). I tumbler
Desert Plants, design Alessandra Baldereschi per Ichendorf Milano. Nella pagina accanto. Dall'alto a sinistra e in senso orario. Tappeto Spring, collezione Foliage, design Romani/Saccani per Carpet Edition. Appendiabiti Albero, design Pio e Tito Toso per Pallucco. Poltroncina Foglia, design Fabrizio Corneli, per Mirabili Arte d'Abitare in esclusiva da galleria Dilmos Milano.


«portare in casa 'morbidi tappeti di foglie" ispirati ai mutevoli colori delle stagioni». E quindi sono quattro, con i disegni che prendono spunto dallo studio delle foglie, dalla loro catalogazione botanica. Per esempio, per l'inverno, «essenze sempreverdi come l'edera e l'agrifoglio: le poche superstiti del grande freddo che si stagliano superbe sulla bianca coltre innevata». O per la primavera «boccioli, germogli e tenere gemme che esplodono sulle piante in un gioioso risveglio di fioriture e ipnotiche geometrie». Per ogni stagione, una palette di colori differenti. Albero, senza foglie, è, invece, lo stilizzatissimo appendiabiti che Pio e Tito Toso hanno disegnato per Pallucco. Appendiabiti e oltre, perché le mensole ne accrescono le funzioni facendolo diventare anche libreria-contenitore e trasformano così un oggetto di uso quotidiano in una scultura leggiadra. Ed è la ferrea delicatezza del tondino metallico, quello di tanti arredi d'antan dei giardini della nonna, a sorreggere la seduta di lamiera della poltrona Foglia di Fabrizio Cornelli per Dilmos Milano. Nella sinuosità della foglia, così attentamente rievocata, l'artigiano rende omaggio alla spontanea e temporanea poesia della forma naturale trasformandola in una piccola utopia estetica per la casa.



