Fondazione Giovanni Michelucci @La Gazzetta di Firenze

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admin - 25 Febbraio 2023 51  0 diElisabetta Failla Home  News  La
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monografia
su Giovanni Michelucci apre il calendario di eventi della Fondazione...
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Per il 2023 l’attività della Fondazione Michelucci riparte dall’inizio, ovvero valorizzando il lavoro progettuale del suo fondatore: l’architetto Giovanni Michelucci. La sede si trova nella sua casa-studio di Villa il Roseto, sulla salita che porta a Fiesole, dove Michelucci ha vissuto e lavorato per circa dieci anni fino alla sua morte, avvenutail31dicembre1990,edè anche un centro studi per studenti, architetti e designer che vogliono approfondire l’opera di questo architetto trai più noti sia in Italia che all’estero.

Pistoiese di nascita (2 gennaio 1891), ma fiorentino di adozione, è stato un visionario che ha pensato e progettato lo sviluppo delle città e a cui proprio Firenze, ma non solo, deve molto. I suoi progetti per la ricostruzione del capoluogo toscano nel dopoguerra e la valorizzazione di alcune zone del centro, come Santa Croce, dopo l’alluvione la dice lunga sul suo pensiero progettuale forse troppo avanti per i tempi. Non tutto è stato realizzato ma ciò che lo è stato, testimonia la sua grandezza e il suo stile architettonico in cui i materiali strutturali si uniscono formando un bellissimo equilibrio materico. Un architetto che non ha mai penato che un suoedificiofossepersempre.Comenelcasodella Borsa Mercidi Pistoia: una volta caduta in disuso, fu proprio lui a dire che era meglio demolirla per costruire qualcosa che avesse un’utilità alla città. Così in quello stesso luogo venne realizzata la sede della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

E proprio a lui, ai suoi progetti e al suo lavoro, la Fondazione Michelucci ha dedicato la nuovamonografia in modo da presentarne il lungo percorso umano e professionale. La pubblicazione, edita da Angelo Pontecorboli (2022, pag. 160) è curata da Andrea Aleardi, direttore della Fondazione, ed è realizzata anche grazie al contributo del Ministero della Cultura-Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali e della Regione Toscana. Da oggi in libreria e sulle principali piattaforme.

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VillaIlRoseto,sededellaFondazioneMichelucci GiovanniMichelucci
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GAZZETTADIFIRENZE.IT(WEB)

Il volume racconta con accuratezza scientificamaalcontempocon linguaggio divulgativo la vita dell’uomo, dell’intellettuale e dell’architetto a un pubblico non solo di studiosi, ricercatori, studenti, ma anche di semplici appassionati. Un repertorio testuale e iconografico che ricompone i tanti e variegati materiali prodotti dal Maestro toscano e sul suo lavoro e comprende un’importanteattivitàdi catalogazionedeiprogetti,delleopererealizzateediquellepostume,oltre che della mole di disegni e schizzi su cui Michelucci misurava il senso delle cose e le ragioni del “fare città”.

Il pensiero progettuale e il suo valere per una lettura della società contemporanea è anche al centro del saggio di punta affidato alla penna dell’architetto e scrittore, nonché membro del Comitato scientifico della Fondazione, Gianni Biondillo, che riprende e aggiorna un testo scritto di suo pugno nel 1999 per l’Universale di Architettura diretta da Bruno Zevi, dal titolo GiovanniMichelucci.Branidicittàapertia tutti.Biondillo, che lo conobbe e lo studiò con molta attenzione, “rilegge” l’architetto ritagliandone il pensiero attraverso la sua lucida e ostinata discontinuità rispetto alle varie correnti culturali del Novecento. Dalle prime opere realizzate nella città natale, Pistoia, l’autore tocca alcune tra le esperienze più significative: la StazionediSantaMariaNovellaela PalazzinaReale(Firenze, 1935), laChiesadiPontelungo(1953), la Borsa Merci(Pistoia, 1950) laChiesadiSanGiovanniBattista(detta dell’Autostrada,Campi Bisenzio, 1964) e quella “memoriale” diLongarone (1966), l’opera postuma TeatrodiOlbia(2005); infine alcuni “pezzi” della cittànuova,la città del dialogo a cui Michelucci non ha mai rinunciato e che si riconosce nel CentrocivicodelVillaggioGiardinoad Arzignano (1968)enelGiardinodegliIncontriall’interno del carcere di Sollicciano (1987-1990).

Disegnodella“Chiesadell’Autostrada” Michelucci,Chiesa“Memoriale”di Longarone
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A Firenze, come in altre città, sono molti i luoghi costruiti dall’architetto Michelucci che i fiorentini hanno conosciuto e, conoscono, proprio per la loro funzione sociale: dal Salone centraledellaCassadiRisparmiodi Firenzein via Bufalini, alla Sede dellaSipin via Masaccio, dal Palazzo dellePostein via Pietrapiana, alla LimonaiadiVillaStrozziin via Pisana. Edifici in cui i cittadini sono entrati, talvolta ignorando chi li avesse progettati, alcuni sono ancora utilizzati, altri sono in disuso (e meriterebbero di tornare a nuova vita),alcuni sono trasformati per esigenze più moderne, come il Salone della CRF, dove però all’interno è stato fatto un museo con gli arredi originali progettati dall’architetto, altri stanno cambiando destinazione d’uso. Questa monografia rende giustizia a Michelucci facendo sì che non solo gli addetti ai lavori ma anche gli appassionati di architettura e gente comune conosca il lavoro di questo grande architetto.

Altri testi, tutti corredati da fotografie e disegni provenienti dall’archivio della Fondazione e dal Centro di Documentazione G. Michelucci di Pistoia, sono di AlessandroMasetti, cui si deve lo studio approfondito e la sistemazione degli arredi e del patrimonio artistico di Villa Il Roseto, sede della Fondazione, e di Nadia Musumeci,studiosa e responsabile degli archivi, che firma la biografia e restituisce l’imponente massa documentaria. A lei spettano, inoltre, le schede relative alle opere, ai progetti e la parte conclusiva sui riferimenti e le fonti.

Il progetto editoriale si inserisce nell’ambito delle iniziative per i quarant’annidellacostituzionedella FondazioneGiovanniMichelucci, ricorsi nel 2022 e di cui la pubblicazione arriva come pietra miliare. La monografia, infatti, è il risultato di una intensa attività di riordino e approfondimento condotta nell’ultimo decennio dai tanti membri e collaboratori dell’istituzione e del mondo della ricerca e nel cui quadro si develeggereanchelarecentenominaa presidente della giornalista e architetta milanese, Silvia Botti

IlsalonedellaCassadiRisparmiodiFirenzein viaBufalini L’internodell’OsteriadelGamberoRosso L’internodellaStazionediSantaMariaNovella
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“Si tratta di un traguardo corale dove confluiscono tutte le esperienze personali e le competenze di ciascun membro della Fondazione – Ha spiegato la presidente – Volevamo un libro che presentasse non solo il lavoro di un architetto che ha attraversato il secolo scorso, dall’esperienza dell’architettura fascista fino all’era della modernità, della deindustrializzazione e del post modernismo, ma desse anche un segnale sull’importanza del pensiero e della visione dell’uomo oltre che dell’intellettuale, un uomo coraggioso, che non aveva paura di misurarsi con i problemi e le novità del suo tempo”.

Nell’opera si evidenzia la figura di un Michelucci inedito mostratoatutto tondo: architetto, artigiano, appassionato d’arte, sempre alla ricerca di un rapporto umano con le maestranze e con i giovani con cui si è confrontato durante l’attività didattica svolta sia alla Facoltà di Architettura di Firenze, di cui è stato anche preside, che a quella di Ingegneria di Bologna. Un concetto chiave nella vita del Maestro, che ne fece il metro per cercare di realizzare LaNuovaCittà,una dimensione comunitaria riuscita in ogni sua parte, sia dal punto di vista sociale che architettonico e che perseguì con la Fondazione omonima da lui istituita nel 1982 e la relativa rivista.

Nota a parte merita il capitolo relativo all’archivio, un lavoro complesso che Nadia Musumeci rende particolarmente fluido grazie alla suddivisione in sei serie documentali: iDisegni(oltre 2000 tra schizzi e disegni autografi dal 1935 al 1990),iDisegnidiprogetto(circa1500 disegni tecnici relativi a 64 progetti dagli anni ’30 fino alla sua scomparsa nel 1990), laCorrispondenza(oltre 1700letterericevuteeinviatedal1937al1990),le Lezioniuniversitarie(120 lezioni dal 1928 al 1966 compreso l’ultima su invito degli studenti nel marzo del1990),leFotografieeGiovanniMicheluccifotografo(immagini delle opere dal 1935 ad oggi e le numerose stampe, negativi e diapositive realizzate dall’architetto).

Asinistral’editoreAngeloPontecorboli,alcentrola presidentedellaFondazioneSilviaBotta,adestrail direttoreAndreaAleardi VillaIlRoseto,gliarrediprogettatidall’arch.Michelucci Scapolareprogettatadall’arch.Michelucci
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La Fondazione Michelucci venne istituita negli anni ‘80insieme alla RegioneToscana–chenel1999 lascerà il posto al Comune di Firenze –eaicomunidiPistoiaeFiesole,e ancora oggi impegnata sulla ricerca sociale, le politiche urbane, le indagini sulla condizione abitativa con particolare riferimento alle strutture carcerarie, ai luoghi di salute e alle scuole oltre che sulla tutela del patrimonio architettonico del ‘900, di quello artistico, dei saperi artigianali e, naturalmente, sulla custodia e valorizzazione dell’archivio di Giovanni Michelucci.

A tutti questi temi saranno dedicati, nel corso del 2023, una serie di appuntamenti e iniziative dentro e fuori il capoluogo toscano. Il primo in calendario è l’incontro dal titoloRileggereGiovanniMichelucciche si terrà l’8 marzo a Milano, presso l’ADI Design Museum (Piazza Compasso d’Oro, 1) e durante il quale sarà presentata la monografia. Alla conversazione, moderata dalla presidente della Fondazione Silvia Botti, interverranno il direttore AndreaAleardi, l’architetto Gianni Biondillo e la presidente di ADI Toscana Perla Gianni Falvo.

Il 17 marzo, la Fondazione sarà nuovamente protagonista a Firenze, alla Palazzina Reale in Piazza Stazione, per il convegno su Arteearchitettura (pertutti)neiluoghidellasalute

Sono inoltre in corso di definizione varie altre iniziative che avranno luogo nel corso dell’anno sui temi del rapporto Carcere e Città, dell’abitare sociale, della valorizzazione dell’architettura moderna e contemporanea in Toscana e della promozione della cultura come patrimonio di crescita sociale, come esiti delle attività di ricerca che da tempo la Fondazione sta conducendo con i diversi partner istituzionali, accademici, del mondo associativo con cui da molto tempo collabora. Condividi:

Michelucci,StazioneSantaMariaNovella
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