Reader’s Bench
Tutto il mondo dei libri su una panchina
Speciale Natale 2012
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Reader’s Bench: Cover artist: Danilo Diablo Angeletti Retrocopertina: Mattia Rol Galliani Direttore: Clara Raimondi Design Grafico: Francesco Miserendino Vicedirettore: Diego Rosato Caporedattore: Ariberto Terragni
Redazione: Giulia Battaglia Mattia Galliani Cristina Monteleone Claudia Peduzzi Alberto Petrosino Giuseppe Recchia Chiara Silva Nicoletta Tul Claudio Turetta Floriana Villano Claudio Volpe
Si ringraziano: Federica Frezza Danilo Angeletti www.readers-bench.com readersbench@gmail.com Reader’s Bench Tutto il mondo dei libri su una panchina Blog letterario
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Sommario Editoriale...5
Feliz Navidad...34 Regali per Books Addicted...6
Natale a Pine Cove..10
Regali da Nerd...36
Pitte di San Martino..12 Capodanno in giallo...14
Favole di legno...40 Un te’ sotto l’albero...42
Christmas in London...16 Al fumettaro non far sapere...20
Natale in casa Angela...4 Enjoy the jar...48
E-reader al kobo...24 Libri in cucina...52
L’inferno di Barbieri...32 Little Readers...28
La fortuna e la sfortuna...5
Ricette Natalizie...30 Moleskine time...32 Reader’s Bench
Vita di Pi...60 Libri Decor...62 4
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Editoriale Finalmente, Readers! E’ tempo di Natale, regali, abeti e decorazioni anche sulla panchina del lettore che si é addobbata per le feste da un pò (date un’occhiata al nuovo header) ma che, finalmente, riesce a pubblicare questo speciale. E’ stato un anno difficile per il nostro paese e per l’editoria, il settore che ogni giorno cerchiamo di raccontarvi attraverso i nostri articoli. Eppure siamo a dispensare per voi consigli per gli acquisti, a sottoporvi le novità più interessanti, a parlavi di noi, dei nostri viaggi, dei sapori, dei ricordi legati al Natale. Perché mancano pochissimo giorni e sarà di nuovo festa e qualche desiderio potrebbe avverarsi. I nostri si sono abbondantemente concretizzati grazie alle vostre visite, ai vostri commenti, al modo stesso con cui partecipate ad ogni nostra iniziativa. Grazie a nome di tutto lo Staff che, come al solito, non si é risparmiato ed é riuscito a mettere insieme un numero speciale del nostro magazine. Tantissime idee per i vostri regali e anche se sappiamo che é un momento difficile, crediamo che non si possa rinunciare ad un buon libro. Un dono perfetto per le persone che amiamo e soprattutto per loro, i Little Readers, che devono imparare l’importanza di leggere. Un libro per sconfiggere la crisi economica e morale che sta attraversando la nostra società ed il nostro paese. In questo, noi di Reader’s Bench, crediamo e siamo fortemente convinti che solo investire e adoperarsi per la diffusione della cultura sia l’unica via attraverso la quale poter affrontare questo difficile momento. Vogliamo cercare di chiudere in modo positivo e ricaricarci per il prossimo anno che sarà pieno di sorprese per Reader’s Bench. Tutti noi vi auguriamo buone feste ed un fantastico 2013! Date un’occhiata nel post che contiene questo numero speciale vedrete che conterrà un sorpresa per tutti voi! Auguri da Alberto, Ariberto, Chiara, Claudia, Claudio C, Claudio V, Cristina, Diego, Federica,Floriana, Francesco, Giulia, Giuseppe, Mattia, Nicoletta, Silvia. Clara Raimondi - clararaimondi@readearesbench.com
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Regali per Books Addicted di Claudia Peduzzi Regalare un libro è spesso sconsigliabile. Con i lettori accaniti si rischia sempre il doppione o, peggio ancora, di mancarne clamorosamente il gusto. Molte librerie - probabilmente stanche della processione di cambi post natalizi - suggeriscono l’escamotage dei “buoni”, pratica utile, ma triste, che priva il destinatario del dono dell’aura di “magia” che circonda il regalo: l’aspettativa, la sorpresa, il rito del pacchetto da scartare … Per me tutto questo è talmente importante che ho un buono spendibile in libreria, ricevuto l’anno scorso per Natale, ancora inutilizzato. Ma chi ha detto che un libro è fatto solo per essere letto? Sul sito instructables.com un tutorial spiega passo passo come trasformare un volume cartaceo in una scenografica lampada (foto A) L’unica avvertenza è di usare lampadine con max 10\15 Watt per evitare che si trasformi … in una torcia.
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Le scatole in legno dipinto a imitazione della copertina di un libro sono un’invenzione di vecchia data, ma con l’ausilio della tecnologia possono trasformarsi in dock station per I-phone o I-pad. Sul sito Eatsy.com si trovano a partire da 40$ (FOTO B). A patto di avere il coraggio di privarsi di un vecchio libro basta comunque -un bisturi ben affilato per realizzarla da soli (FOTO C). Superato lo shock del primo taglio sono praticabili anche altre idee, come la cornice porta foto (FOTO D) o la borsa (FOTO E)
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A chi non può più fare a meno del proprio I-Phone, ma ama anche i libri, suggerisco la custodia in vendita a 60$ su twelvesouth.com, che funge anche da porta carte di credito. (FOTO F)
I più romantici possono invece collegarsi al sito youareyourwords.com e trasformare una fotografia in testo, scegliendolo tra i molti disponibili. (FOTO G) Purtroppo sia il servizio che i testi sono disponibili solo in lingua inglese. . A proposito di cucina la mia Bibbia personale per i regali, e non solo quelli natalizi, è un volume che mi ha donato un’amica qualche Natale fa (smentendo così l’assunto iniziale che sia difficile regalare libri): Regali golosi di Sigrid Verbert. L’autrice, una belga trapiantata a Roma nota soprattutto per il suo blog Cavoletto di Bruxelles, suggerisce come confezionare oltre 150 ricette (dolci e salate) in modo da trasformare i propri sforzi culinari in presenti di sicuro effetto. Comunque se i fornelli non sono il vostro forte, potete sempre regalare il libro ad una persona con l’hobby della cucina e sperare che il prossimo Natale ricambi prendendone ispirazione.
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Da buon architetto non potevo dimenticare le idee-arredo: un capitolo del libro preferito può essere fatto stampare su dei cuscini (FOTO H), mentre uno strofinaccio da cucina o un grembiule può diventare l’originale supporto per una ricetta (FOTO I).
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Natale a Pine Cove
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di Diego Rosato Se pensavate che Christopher Moore avesse intenzione di lasciare in pace i cittadini di Pine Cove, dopo averli sottoposti alla minaccia di un antico demone prima e di un mostro marino poi, beh, sappiate che vi sbagliavate di grosso, perché gli abitanti di quella ridente cittadina non possono godere in santa pace neanche un Natale e la colpa è tutta di uno stupido angelo. Pochi giorni prima di Natale, dopo gli eventi di “Sesso e lucertole a Melancholy Cove” una donna uccide accidentalmente il suo ex marito e ne occulta il cadavere aiutata da uno strano pilota di elicotteri. Il poliziotto locale indaga sulla scomparsa dell’uomo e scopre che un bambino è convinto che quella notte sia stato ucciso Babbo Natale. Tra stupefacenti, schizzofrenia ed autolesionismo, giungerà un angelo a mettere a posto le cose... o a mettere tutto sottosopra? Solo una guerriera dei B-movie potrà risolvere ogni cosa! Diciamo che sono tornato a Pine cove con molte aspettative e che non tutte sono state deluse, ma non posso non pensare che questo libro sia nato, più che da un’ispirazione, da un’esigenza (editoriale?), quella di scrivere una storia natalizia. Non mi fraintendete, Chris … sì, beh? Io sono in confidenza con lui! Dicevo, Chris è sempre molto abile nel prendere i suoi vecchi personaggi, non solo i ben noti abitanti di Pine Cove, ma anche, ad esempio, l’angelo Raziel del “Vangelo secondo Biff”, e rimescolarli per ottenere una storia gradevole e divertente, ma
è come se manchi una scintilla, un quid, quel quid che di solito contraddistingue le opere di questo dotatissimo autore. Lo stile è il solito di Moore, irriverente, dissacrante ed ironico (vi basti sapere che nell’opera afferma che relgione e follia seguono lo stesso procedimento), ma un pochino edulcorato rispetto al solito: bontà natalizia o mancanza di estro? Non lo so, ma il romanzo resta una buona lettura natalizia per chi proprio non sopporta Jingle Bell.
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Pitte di San Martino, in cucina con Donna Angela di Cristina Monteleone - Pronto? - Angela ciao, sono Cristina, come stai? - E dai, tiriamo avanti, tutta acciaccata, tu come stai? Il lavoro tutto bene? - Si si, non mi posso lamentare, sono sempre stanca, ma per ora va bene così. - E si Cristina, lo vedo anche con Marzia, si fa tanto per avere poco in cambio. - Va be dai, non pensiamoci, tanto è così. Senti io ti chiamo perché mi servirebbe la ricetta delle Pitte di San Martino, tu sei l’esperta! Vorrei farli con mia madre per Natale, ma non le ho mai fatte e non so proprio da dove partire. - Allora, iniziamo con il ripieno, ci vogliono 500gr di uva passa, 500 gr di noci, 500 gr di mandorle tostate e 500 gr di fichi secchi. - Bello calorico questo ripieno! - Di solito li faccio così, poi non so bene per quante persone sono, quanti ne escono, ne escono. - Ah ok. E con questi ingredienti che faccio? - Tagli tutto in piccoli pezzetti, li metti in una pentola insieme a del vino cotto e li fai andare a fuoco basso, una mezz’oretta tipo, finchè bolle e tutto l’impasto diventa più morbido, sennò la frutta secca resta troppo dura e non si mastica bene. - Per ora è semplice, quanto vino uso? - Tanto da coprire tutta la frutta, poi ti regoli quando vedi, non lo faccio sempre uguale. E poi mi raccomando, non scordarti di mettere nel vino un po’ di cannella, qualche chiodo di garofano, buccia d’arancia e buccia di limone, per dare sapore, hai capito? - Si, ho capito. Mi regolo anche qui? - Si si, non preoccuparti, tanto poi vedi e capisci. - Per il ripieno quindi ci siamo, per la sfoglia esterna invece come procedo? - Ti servono 500 gr di farina 00, 150 gr di zucchero, 80 gr di olio, 2 uova, un pizzico di sale, il lievito e latte. Ecco il latte ti serve in base all’impasto, perciò quando poi hai messo tutto insieme, mischi e capisci quanto te ne serve. - Va bene, va bene. - E il lievito che usi, che sia Bertolini, io uso sempre quello e le cose vengono buone! Di altro lievito non mi fido. - Bertolini, no altro lievito, annotato. - Ora prendi la farina, ci metti dentro lo zucchero, l’olio, le uova, il sale ed il lievito, insomma tutto tranne il latte, che quello te lo regoli un po’ alla volta. Giri tutto insieme finchè
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non hai un impasto bello duro, non molle eh che poi non si lavora bene, per questo devi mettere poco latte. - Poco latte, impasto bello duro… - Quando tra le mani capisci che l’impasto è pronto, inizi a stenderlo con il matterello. - Il matterello? - Solo con il matterello viene steso bene, e la pasta non deve essere troppo sottile che poi non si riesce a lavorare. - Quindi mi faccio i muscoli stendendo l’impasto col matterello? A posto sto. - Il matterello va bene, il resto no. - Capito. E come lavoro l’impasto pronto? - Prendi delle cose te ti aiutano, tipo un piattino del caffè per fare la forma rotonda, o un cucchiaio grande se vuoi fare la forma di mezza luna, pieghi la pasta intorno al cucchiaio e ci metti dentro il ripieno, ma questa è difficile da fare. - In effetti mi pare anche a me. - Va be, non importa, fai qualcosa di facile, dei cerchi con i piattini del caffè sono perfetti, e in mezzo ci aggiungi il ripieno. Poi per tagliarli dritti prendi la rotella e tagli la pasta con quella della forma che vuoi, e se vuoi anche piegarli usa una forchetta per schiacciare i bordi, così il ripieno non esce quando la sfoglia si alza nel forno. - Ci sono abbastanza, credo di potercela fare, ho scritto tutti i passaggi. - Manca il forno! - Ah già, il forno. - Il forno lo metto a 190 gradi per i primi 5 minuti, dopo di che controllo a che punto sono, se sono belli avvampati. - Avvampati? - Si, se dopo 5 minuti vedi che sono avvampati, li tieni nel forno un’altro poco e poi li togli che sono cotti. - E quanto tempo li tengo in forno? - Beh, se si avvampano subito, li togli presto. Se invece dopo i primi 5 minuti non sono ancora avvampati, li fai andare per altri 15 minuti. - Sempre se non sono avvampati, giusto? - Esatto! Vedi, non è difficile, non è vero? - No, non sembra, ma te lo saprò dire solo dopo che li ho mangiati! - Ma si, ti verranno buone! - Comunque ti ringrazio, tu sei la regina delle Pitte, speriamo di riuscire a farle, non buone quanto le tue ovviamente. - Se hai bisogno d’altro, chiama! Che ti aiuto volentieri. - Ok, grazie. Ciao Angela, ti farò sapere cosa mi esce, va. - Ciao Cristina, ciao. Ma lo già, anche quest’anno finirà che mangerò solo le Pitte di San Martino che mi regalerà Angela…
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Capodanno in giallo
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Dopo il successo di Natale in giallo la Sellerio ci riprova e ci manda un invito per la festa dell’ultimo anno. Aykol, Camilleri, Costa, Malvaldi, Manzini, Recami, sono gli autori di cinque racconti che hanno per protagonisti i loro personaggi ne Capodanno in Giallo ( 288 pagg, 14 euro, in formato ebook a 9.99 euro). Li avevamo lasciati proprio nel momento dello scarto dei regali e li ritroviamo impegnati nei festeggiamenti del Veglione.Detective esperti come Salvo Montalbano o improvvisati come i vecchietti del Barlume. Ma tra le pagine ritroverete Chicco Schiavone (il personaggio di Manzini) ma anche Kati Hirschel, la libraia, detective improvvisata creata dalla penna di Aykol e anche per Enzo Baiamonte, l’elettrotecnico con il pallino per le investigazioni creato da Costa. Non prendete impegni perché tra i premi, lo spumante e il conto alla rovescia ci sarà anche lo spazio per un omicidio.
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Christmas in London
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di Federica Frezza Chissà se è perché c’è meno luce che nei paesi mediterranei. Chissà se è soltanto il risultato dell’immaginario forgiato dai film. Chissà se è perché la luce delle lampadine a risparmio energetico è spesso troppo fredda. Com’è come non è a Londra quasi tutti decorano casa con lucine di Natale, ma non solo a Natale. Chi abbia la pretesa di arredare con la luce di solito si rifugia da Habitat, una catena specializzata in decorazioni luminose per interni, anche se basterebbe il primo 99cents, dove qualunque giorno dell’anno le lucine vengono assortite in mille fogge e taglie diverse. Nonostante questo quando è il momento è immediato accorgersi che il Natale sta arrivando, dovunque giri gli occhi. Cominciamo dalla casa: l’Inghilterra non cede alle vistose decorazioni del giardino, in linea di massima, ma all’interno non c’è ritegno. Se in Italia mi è capitato troppo spesso di vedere i babbi natali che sembrano topi d’appartamento appesi con una corda fuori dal davanzale, in Inghilterra spesso si preferisce un Santa Claus taglia frigorifero gonfiato ed illuminato in salotto. Per qualche ragione quegli enormi pupazzi non riescono mai ad avere uno sguardo davvero affettuoso, ogni volta che ne vedo una sono grata del fatto che non andassero di moda quando ero piccola io. La tempistica: personalmente ero solita recuperare i festoni dalla soffitta l’otto di Dicembre, eppure da quando abito a Londra a metà Novembre cedo alle decorazioni natalizie,
cosa diavolo ho in testa? La risposta è semplice: alla fine del mese prima già ti senti un ritardatario. Certo, le ragioni commerciali che ne muovono il posizionamento come fossimo in un’enorme battaglia navale hanno fatto sì che ormai da tempo immemorabile le pubblicità (che sono il polso e il battito cardiaco del calendario del consumatore) suonino campanellini quando ancora io non mi sono accorta che vanno tirati fuori i maglioni pesanti e sostituiscono i cappelli da strega di Halloween direttamente con quelli da elfo di Babbo Natale. Le decorazioni per strada: le luminarie appaiono magicamente nell’arco di una notte attraverso tutta la città, ben prima che vadano accese. Così ne vedi gli scheletri, di giorno, e ti chiedi cosa ci sia di tanto magico in loro. Nel frattempo le giornate finiscono di rimpicciolirsi, e si entra in quella fase dell’anno durante la quale personalmente non sono in grado di determinare l’orario semplicemente guardando il cielo, perché alle tre p.m. è buio come fossero le sei. Così il mio già zoppo ciclo circadiano se ne va alle ortiche definitivamente e non dormo mai nel momento giusto. La consistente dose di crepuscolo significa che le famose luminarie possono accendersi appena dopo pranzo e se sei assorto in altri pensieri non ti sembreranno immediatamente uno spreco imbecille. Ogni quartiere ha le sue, ovviamente. E se c’è qualcosa che ho capito da quando abito a Londra è che Londra non esiste, è un concetto
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astratto. Quello che chiamiamo Londra in realtà è un agglomerato di piccoli villaggi dotati di una fortissima personalità propria, che sono riusciti a mantenere un’identità separata ed insieme a comporre un “tutto”. Dovunque tu sia in città potrai a grandi linee identificare in quale quartiere ti trovi con una sola occhiata alle case e per le luminarie è lo stesso: Hampstead, uno dei quartieri più benestanti, sfoggia su ogni lampione un albero vero, festoni, lucine e palline incluse, a Kentish Town, dove non tutti hanno vero e proprio albero di Natale in casa (o dove non tutti hanno una casa), le lucine per strada sono chiaramente fatte con gli avanzi: una striscia di lampadine di colori assortiti che penzola dai pali della luce, tutte diverse. Il resto della città: spuntano ice rinks come funghi. Io adoro guardarli, perché mi fanno pensare a tutti i film natalizi anni Ottanta e non, ma non tollero di pattinare io stessa perché ho un’idiota paura composta da una caduta rovinosa e le dita mozzate dalle lame dei pattini di qualcun altro. I teatri: da decenni viene messo in scena quella meraviglia assoluta che è The Snowman (io l’ho visto l’anno scorso e la tentazione di tornare è forte). I negozi: Harrod’s non conta perché lì le lucine ci sono sempre. Selfridges inizia il periodo natalizio ad Agosto con l’apertura del Village, se per caso vuoi metterti avanti con i gancetti per le palline dell’albero in modo da non restare senza al momento cruciale. Ma soprattutto Natale significa che c’è un nuovo spot di John Lewis. John Lewis è una catena di centri commerciali di fascia medio alta, che ogni anno battezza uno spot e produce una canzone di Natale che diventa inevitabilmente la colonna sonora dell’intero periodo di festa. Quest’anno è un commovente corto che racconta l’amore tra due pupazzi di neve, accom-
pagnato dalla voce di Gabrielle Alpin che si cimenta in Power Of Love dei Frankie goes to Hollywood. Delle circa due milioni e mezzo di views io l’ho visto circa trecentoventisettemila volte: due bambini costruiscono due pupazzi di neve, uno maschio e uno femmina. La mattina dopo nel giardino c’è solo la pupazza mentre noi seguiamo il pupazzo all’avventura in città a cercare il regalo perfetto per la sua bella. Gli uomini, il traffico, la lunga strada lo spaventano, ma lui non demorde. Tutto per il sorriso della pupazza la mattina di Natale. Trecentoventisettemila volte, si capisce. È il minimo. A dirla tutta piango spesso, a Natale (a dirla proprio tutta piango spesso punto). Mi commuove come al solito la radice più profonda dei sentimenti. Ho letto da qualche parte che il cervello umano è in grado di provare empatia soltanto per un massimo di centocinquanta persone. Oltre quel numero sono solo gli altri. Beh, non credo di essere d’accordo. A Natale vengo investita dal desiderio languido di voler bene proprio a tutti, di fare sorridere tutti, di abbracciare tutti, specialmente quelli che mi schivano. Altri non ce ne sono, a Natale. Magari anche per un giorno soltanto mi piacerebbe pensare di poter deporre le armi, tutte, dalle pistole ai commenti acidi. Facciamo che siamo tutti noi. Anche se può significare piangere tanto, per tanti, perché facciamo i buoni, ma non gli stupidi e di storie brutte è pieno. Ma voglio provare a scriverne un po’, di questa storia, anche se soltanto la mia; voglio credere nei lieto fine, voglio tentare di rendere liete più fini possibili. Eddai, vieni qui, è inutile che scappi, fatti abbracciare. Buon Natale :)
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Al fumettaro non far sapere...
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di Clara Raimondi
Il fumettaro appartiene alla categoria natalizio-regalistica (scusate il neologismo) più difficile di tutte. Perché si sa, il fumettaro é un animale strano. Conosce a memoria l’intero catalogo della sua casa editrice preferita ed é in grado, con mesi d’anticipo, di prevedere, addirittura le prossime uscite in libreria. Allora che fare? Come stupire il nostro fumettaro? L’unica é spiazzarlo con un graphic novel che esca dalla serie che sta seguendo e magari approfittare del Natale per dargli, per una volta, il consiglio giusto per i prossimi acquisti in libreria. Non dimentichiamo che proprio in questi giorni escono cofanetti speciali che, di sicuro, faranno commuovere anche il più duro dei fumettari. Topolino, il magazine italiano e non il topo più famoso del mondo, compie 80 anni e per festeggiare pubblica questo immenso volume celebrativo ed organizza ben due concorsi. Andate a vedere di cosa si tratta e cercate di trattenere le lacrime del fumettaro. Topolino. 80 anni insieme, Walt Disney Company Italia, 296 pagg, 10 euro Continuano le edizioni celebrative e questa volta tocca a Diabolik che festeggia, anche lui un bel traguardo: i suoi primi cinquant’anni. Nella confezione oltre ad uno dei personaggi più famosi del fumetto italiano troverete: quattro volumi, in una scatola di metallo in edizione limitata, ognuno dei quali dedicato, interamente, ad un personaggio della saga. Diabolik. Ediz. Limitata. Cofanetto di Angela Giussani e Luciana Giussani, Magazzini Salani, 740 pagg, 39 euro
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Tolkien era un genio e su questo, credo, siamo tutti d’accordo. La cosa che alcuni non sanno é che é stato anche l’illustratore della saga di Bilbo Baggins. Sue erano le prime tavole in bianco e nero presenti nel manoscritto e quelle a colori comparse nelle prime edizioni. Tutte queste varianti, i bozzetti preparatori ed i risultati finali li troverete tutti nel libro curato da Hammond & Scull. L’arte dello Hobbit di J.R.R. Tolkien di Wayne G. Hammond, Christina Scull, Bompiani, 143 pagg, 29 euro Tratto dal libro di Giorgio Vasta, candidato al premio strega nel 2009, Il Tempo materiale di Luigi Ricca, per Tunué, ricostruisce la stessa atmosfera intensa e lacerante del romanzo. Un ritratto del nostro paese e dei suoi anni più bui, segnati dallo strapotere del terrorismo. Il tempo materiale di Giorgio Vasta e Luigi Ricca, Tunué, 128 pagg, 14.90 euro
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Che cosa viene fuori se mischiamo il fumetto americano, quello europeo e quello giapponese? La risposta é semplice ed é Sky Doll! Un successo planetario, pubblicato in Italia da Bao Publishing che non può mancare nella libreria del buon fumettaro. Sky Doll di Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, Bao Publishing, 277 pagg, 27 euro Consiglio spassionato? Se proprio volete fare il botto direi che ci sono due titoli che lasceranno di stucco il fumettaro e questi sono: Portugal di Cyril Pedrosa (Bao Publishing, 261 pagg, 27 euro) e Asterios Polyp di David Mazzucchelli (Coconino Press, 344 pagg, 30 euro).
Dopo la trasposizione di un romanzo, tocca all’opera e alla poesia di Alda Merini. Un tratto incontrollabile, violento, rapido come gli schizzi e le parole che l’autrice realizzava su tutto quello che le era a portata di mano. Una materializzazione più che un ritratto. Ci sono notti che non accadono mai. Canto a fumetti per Alda Merini di Silvia Rocchi, Becco Giallo, 128 pagg, 18 euro
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E-reader al Kobo
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di Cludio Turetta
È fatta, oramai gli e-reader stanno acquistando sempre più popolarità e il mercato ne beneficia con una serie di scelte per l’utente che vuole coltivare la propria passione in modo “tecnologico”. Si va dal Leggo di IBS, fino al celeberrimo Kindle di Amazon, passando poi per i vari E-reader delle varie case che vendono prodotti per l’intrattenimento come Sony e Asus. Per non parlare poi dei tablet che oltre a permettere di leggere i libri sono molto più orientati alla multimedialità e permettono di vedere film o foto e ascoltare musica. In questo campo il Kindle è molto più coperto offrendo un suo tablet, il Kindle Fire. Ed ora sta irrompendo sul campo un concorrente niente male che potrebbe dare filo da torcere al dispositivo prodotto da Amazon, si tratta infatti di Kobo ed è venduto in Italia da Mondadori. Kobo è prodotto dalla Kobo Inc. (appunto) una società canadese, ed il suo nome è l’anagramma di book. Lo scopo della società canadese era di presentare un’alternativa low cost per
gli E-reader presenti in quel periodo sul mercato. Infatti i primi device erano stati lanciati nel 2010 ed erano basati su tecnologia e-ink. Successivamente la società viene acquistata dalla Indigo Books & Music, costola della Rakuten una società che si occupa di commercio elettronico. Dunque il Kobo arriva in Italia come abbiamo detto e oltre agli E- reader presenta un dispo-
sitivo niente male che potrebbe togliere potenziali clienti anche ai tablet e al Kindle Fire, ma procediamo con ordine. Il Kobo presenta gamma di device, che vanno dall’E-reader al tablet. Si parte dal Kobo mini che è un semplice e-reader di soli 5 pollici. Piccolo e maneggevole è dotato di uno schermo touch-screen sta comodamente nella tasca
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dei jeans. Poi c’è il Kobo touch, il fratellino maggiore del mini che è quasi identico salvo essere grande 6 pollici e completamente touch screen e presenta un pulsante per tornare alla pagina principale. Proseguiamo con il Kobo Glo che possiede lo schermo retroilluminato e permette di leggere anche al buio. Infine c’è il Kobo Arc che è un vero e proprio tablet a colori e perciò molto più versatile e potente rispetto ai suoi fratellini minori. Rispetto al Kindle presentano prezzi più bassi e tutte le versioni sono touch screen, il che è molto comodo quando, viaggiando con i mezzi, una mano serve per sostenerci. La versione mini è di 5 pollici e sta benissimo in una mano. A differenza del Kindle possono leggere i formati ePub, quindi aperti. Come ben noto l’eReader di Amazon legge solo libri nel formato proprietario di Amazon stessa. Il Kobo Arc ha un processore più potente rispetto al Kindle Fire, inoltre ha un sistema operativo Android aperto, rispetto a quello del Fire che è customizzato ad hoc. Perciò permette di accedere al market di Google Play per scaricare le applicazioni disponibili. Inolter l’Arc ha un display da 16 milioni di colori e chi lo ha visto mi ha detto che ha una definizione eccezionale, migliore anche di molti tablet in commercio. Il Kindle sicuramente ha dei punti di vantaggio rispetto al Kobo, ma a mio avviso il dettaglio maggiore è il fatto che leggendo gli ePub hanno una scelta maggiore e implica una maggiore elasticità rispetto al formato proprietario rispetto al Kindle. Credo che probabilmente diversi dispositivi portino una sana concorrenza, e che essa alla fine possa portare una ricerca nel migliorare la qualità e possibilmente ad un abbassamento dei prezzi, che non è poco.
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Natale, la festa di tutti i Little Readers di Clara Raimondi
Il regalo da fare ad un bambino a Natale deve essere (lo dice la carta dei diritti dei Little Readers) un libro. Quindi, onde evitare spiacevoli sanzioni, datevi da fare! E se proprio dovete comprare dei giocattoli, nel pacco regalo non dimenticate di inserire un buon libro. Sarà una piacevole scoperta per il bambino che non se lo aspetta o una conferma per il Little Readers più esperto e preparato. Mamme, papà, zii, zie siete avvertiti. Non avete più scuse e se avete bisogno di qualche consiglio c’é sempre la panchina del lettore ed il suo pronto soccorso per i regali natalizi. Reader’s Bench consiglia per i Little Readers: Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico di Luis Sepùlveda, Guanda, 86 pagg, 10 euro Luis Sepulveda, dopo lo straordinario successo della storia della Gabbienella e del Gatto, torna in libreria con un’altra storia d’amicizia. Questa volta é il turno di Max e Mix. Un topo ed un gatto che, in barba alla tradizione, diventeranno ottimi amici.
Il segreto delle fate del lago di Tea Stilton, Piemme, 384 pagg, 23.50 euro Le Tea Sisters sono pronte ad una nuova, esaltante avventura. Tutto parte da un misterioso progetto di ricerca segreto e da dei magici ciondoli che porteranno le nostre eroine in un’altra dimensione. Si tratta del Mondo di Erin all’interno del quale conosceranno simpatiche fate, elfi misteriosi e folletti dispettosi. Da 8 anni in su.
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Il superlibro di Peppa Pig di Silvia D’Achille, Giunti Kids, 28 pagg, 7.90 euro Peppa Pig é una maialina combina guai che vive con mammina, papino, e il fratellino George. A Peppa piace travestirsi, giocare con Suzy, la sua migliore amica, ed andare a trovare i nonni. Nel libro tante storie e coloratissimi stickers per divertirsi cambiando i vestiti di Peppa e Suzy. Da 3 anni in su. Raccontini per Natale di Sam Taplin e V. Dabija, Usborne Publishing, 12 pagg, 10.90. Le parole di Sam Taplin e V.Dabija vi porteranno in un posto straordinario, abitato da un orsetto e dal suo amico tasso che si apprestano a vivere il Natale più bello della loro vita in un paesino coperto da una coltre di neve. Da 10 mesi in su. Non voglio vedere verde. Ricettine e racconti inventati per bambini dai gusti complicati di Gida Briziarell, Farnesi, 15 euro Un libro pensato davvero per tutti: per i piccoli che avranno tantissimi spunti per divertirsi e i grandi che troveranno i consigli giusti per far mangiare le verdure ai loro bambini Il giovane gambero di Gianni Rodari e Viola Sgarbi, EL, 32 pagg, 3.50 euro A Gianni Rodari la fantasia di certo non mancava ed era talmente tanta che un giorno concepì la storia di un gambero che non ne voleva sapere di camminare sempre indietro come facevano mamma e papà. Da 4 anni in su.
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Ricette natalizie Se durante le feste volete offrire ad amici e parenti dei dolci che non siano il solito pandoro, panettone o torrone, provate a cimentarvi in queste due ricette che vi faranno vivere l’atmosfera natalizia di altri paesi: i pepparkakor, i biscotti speziati tipici della penisola scandinava, e i Vanillekipferl, biscottini a forma di mezzaluna diffusi in Germania, Austria e altre zone dell’Europa Centrale.
PEPPARKAKOR Ingredienti per circa 1 kilo di biscotti: 900 g di farina bianca 300 g di burro 210 g di zucchero di canna fino 210 g di zucchero semolato bianco 200 g di sciroppo d’acero o miele 15 cl di acqua 2 cucchiai di cannella in polvere 2 cucchiai di zenzero in polvere 2 cucchiai di chiodi di garofano 1 cucchiaio di bicarbonato per alimenti Preparazione: In un pentolino scaldare l’acqua con lo zucchero di canna, lo zucchero semolato, lo sciroppo o il miele. Quando lo zucchero risulta sciolto, aggiungere il burro e amalgamare bene tutti gli ingredienti. Lasciar raffreddare il preparato e successivamente aggiungere il bicarbonato e le spezie. Una volta freddo, aggiungere la farina e lavorare l’impasto fino ad ottenere un composto liscio e malleabile. Spolverare con altra farina, coprire e lasciare riposare l’impasto per tutta la notte. Il giorno successivo, stendere l’impasto molto sottile, aggiungendo altra farina se necessario, e ritagliare biscotti di varie forme. Infornare a 180° per circa 8-10 minuti. Attenzione, siccome i biscotti sono sottili tendono a cuocere in fretta, controllate spesso che non brucino. Dopo aver tolto i biscotti dal forno, lasciarli raffreddare, guarnirli con glassa se lo si desidera e servirli.
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di Chiara Silva
VANILLEKIPFERL Ingredienti: 200 g di farina bianca 150 g di burro a temperatura ambiente 80 g di mandorle grattugiate 50 g di zucchero semolato Aroma alla vaniglia Mezza bustina di lievito vanigliato Zucchero a velo per guarnire
Preparazione: Mescolare tutti gli ingredienti in un unico composto, se il composto risulta troppo duro ammorbidirlo con del latte. Lasciarlo riposare per 20 minuti in frigorifero. Togliere dal frigo e dare ai biscotti la forma di mezzaluna non troppo spessa. Cuocere in forno a 180° per circa dieci minuti facendo attenzione che i biscotti non si scuriscano troppo. Al termine della cottura, togliere i biscotti dal forno, lasciarli raffreddare e cospargerli di zucchero a velo.
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Moleskine Time di Clara Raimondi E’ arrivato il tempo in cui bisogna fare un bilancio dell’anno appena passato. Un momento difficile che sarà più facile da affrontare se, con noi, portiamo la nostra adorata Moleskine. E’ arrivato il momento di comprare l’agenda 2013 o di regalarla alle persone che più amiamo. Agenda settimanale, giornaliera, dalla copertina rigida o morbida, la Moleskine deve essere
sempre con noi, altrimenti, ci sentiremo assolutamente perduti. Una compagna di viaggio, un’amica a cui confidare i nostri pensieri, uno scrigno per le nostre idee e i nostri schizzi ma anche un’ottima idea per un pensiero natalizio. Il mondo Moleskine non é solo agende ma si
arricchisce di una serie quasi infinita di prodotti che vanno dalle borse, alla cover per ipad, alle penne. Tantissime idee che cercano sempre di essere al passo con i tempi e tra le quali, sono sicura, troverete il regalo che fa al caso vostro. Fa il verso al primo appuntamento con la saga di Star Wars la cover dell’agenda 2013 Star Wars, con un giovanissimo Harrison Ford in bella vista (ma oltre a Luke troverete Yoda, Darth Vader e Han). All’interno troverete: le citazioni dei personaggi, illustrazioni, una rubrica ed una cartolina a tema. Un regalo preziosissimo che celebra un successo e soprattutto l’arrivo dell’attesissimo, nuovo, episodio. (9x14 cm, 19,90 euro). Moleskine pensa proprio a tutto ed ora anche ad un album fotografico. Basterà Acquistare on line un buono del valore di 29 euro per
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un libro fotografico di 20 pagine e, da questo momento in poi,realizzare l vostro album fotografico sarà facilissimo collegandosi al sito www.moleskinephotobooks.com. Sceglierete voi le foto e persino le frasi da stampare ed una volta terminato vi sarà, comodamente, spedito a casa. Nel prezzo é offerto un album con copertina rigida e la classica chiusura ad elastico che ha fatto la storia del brand. Non solo Diabolik e l’Uomo Ragno festeggiano i primi cinquant’anni ma anche la mitica audio cassetta. Quella che si inceppava nel mangianastri e sulla quale in-
cidevamo le nostre dediche d’amore. A questo simbolo di un passato non molto recente Moleskine dedica un’intera collezione di agende. Il modello con copertina rigida (13x21) costa 13.50 euro. Le Note Card di Moleskine sono ormai famosissime e sono il mezzo più colorato e divertente per fare arrivare i vostri auguri. La serie dedicata al natale di quest’anno reca sulla copertina un orso in bicicletta, un bel colore rosso di sfondo e sprizza tantissima atmosfera natalizia. Dal biglietto si stacca una bellissima decorazione per il vostro albero (11x17 cm per 5.50 euro). Lo Hobbit é in tutte le sale e sono sicura che sarà il film di questo natale. Per portare sempre con voi l’atmosfera ma anche i colori e la consistenza stessa dell’avventura di J.R.R. Tolkien. Nella tasca troverete la mappa delle Terre selvagge. A partire da 22 euro.
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Feliz Navidad e Buon Natale! Natale in casa Lòpez-Villano di Floriana Villano
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Da nove anni a questa parte, il nostro Natale é decisamente speciale e unico.Un perfetto miscuglio di usanze e tradizioni che vanno dall’Italia (piú precisamente dal profondo sud Italia) alla Spagna (per amor di precisione direttamente dal cuore della Castiglia). Di solito la “Noche Buena” (la vigilia di Natale) la trascorriamo a Toledo, cosí come tutta la settimana. Il 24 mattina la tradizione vuole che a pranzo si mangino “migas” un piatto povero, tipico della tradizione iberica: sono molliche di pane, fatte soffriggere in una padella con olio, aglio e diversi tipi di salsicce.... un pó pesante come piatto, ma ottimo e nutriente, almeno permette di arrivare fino al cenone senza aver voglia di mangiucchiare. Il cenone é piú o meno uguale al nostro, per quanto riguarda le pietanze presenti in tavola, ció che cambia sono i dolci: i vassoi sono carichi di “turrón”, “polvorones”, “frutos secos”, “roscón”, “marzapan” e “cortaditos”, tutti dolcetti tipici di questa zona della Castiglia.
tale, per cui figli e nipoti ricevono doppia dose di regali. In Italia, invece, si svolge il nostro Capodanno (in spagnolo Noche Vieja). A parte il cenone, che non subisce particolari variazioni, allo scoccare della mezzanotte, abbiamo introdotto un’usanza tipica spagnola: mangiare (ossia buttar giú a costo di affogarsi) dodici chicchi di uva, uno per ogni secondo che viene contato nel count down; la tecnica é ancora da migliorare, visto che ogni anno c’é sempre qualcuno da rianimare. Il primo dell’anno, non c’é niente di nuovo, o di diverso, per cui ci prepariamo per il 6 gennaio, giorno difficile da gestire perché per noi in Italia arriva la Befana, a lasciarci le calze piene di dolcetti, in Spagna arrivano i Re Magi, a portare i doni; cosí, abbiamo deciso di accogliere in casa nostra tutti quanti, per cui il giorno dell’Epifania o de “los Reyes Magos” é festa grande, colazione abbondante e scarto selvaggio di regali e calze.
A mezzanotte piú che aspettare Babbo Natale, si va alla “misa del Gallo” (messa del gallo, cioé quella della mezznotte). La tradizione, qui in Spagna, vuole che i regali, quelli importanti li portino i Re Magi.
In tutto questo, sia in Italia che in Spagna, abbiamo deciso di non dimenticarci di chi ha bisogno o di chi é piú sfortunato, per cui, ci preoccupiamo sempre di riservare qualcosa per i bimbi di un reparto pediatrico e di portare vestiti e una borsa della spesa presso i centri Il giorno dopo, il 25, si scende in piazza a far di accoglienza. colazione con cioccolata calda e “churros”; il resto della mattinata trascorre tra passeggiate, Inoltre, abbiamo coinvolto le nostre famiglie e incontri con gli amici e tanta “fiesta”!!! i nostri amici che,ogni anno, si prestano a condividere con noi le tradizioni dei nostri rispetIl 26, non si festeggia, come da noi, Santo tivi paesi, per ricordarci che non importa dove Stefano, per cui si tratta di un giorno alquanto siamo o con chi stiamo, sempre apparteniamo normale, di lavoro o di riposo, magari appro- ad una grande famiglia e il Natale é sempre e fittando per gli ultimi regali. solo uno, unico e speciale, nel rispetto della diversitá e delle differenti culture. Visto che in famiglia abbiamo deciso di mischiare le tradizioni, abbiamo inserito, a casa nostra, a Toledo, la tradizione del Babbo Na-
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Regali da Nerd: questo natale è Star Wars
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di Diego Rosato
Beh, non potete portare un nerd, fan accanito di Star Wars al Lucca Comics a Novembre, farlo assistere alla sfilata di Star Wars, fargli conoscere una fan accanita della saga e sperare che a Natale gli ormoni gli si siano già ristabilizzati, perciò questo Natale i miei regali saranno tutti su un solo tema e, quando parlerò di padre e figlio, intenderò Anakin e Luke.
La prima cosa che mi è venuta in mente è che a Natale si gioca tutti insieme, ma una tombola Star Wars, per quanto esista, è veramente di difficile reperibilità. Per questo ho optato per un più classico (si fa per dire) e comune (come sopra) Star Wars Monopoli. Per un’allegara serata divertendosi e conquistando basi nemiche. Se invece preferiste un Natale più tranquillo, più intellettivo, ma non per questo meno meno combattivo, ci sono sempre gli scacchi!
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Qualcuno starà pensando che il nerd non è un animale socievole (in realtà avrei molto da obiettare su questo punto), quindi magari un gioco di società potrebbe non essere il regalo più adatto. Allora sappiate che c’è solo una cosa da regalare: una bella action figure! Ce ne sono di ogni tipo, grandezza, prezzo e personaggio: dal piccolo Darth Fener lavorato a mano al grande e grosso con luci ed interruttori, ma state attenti, perché l’action figure è proprio il regalo che un nerd ama farsi da solo (gli esempi che ho citato poco fa non sono casuali), quindi cercate una scusa per vedere la sua collezione (ve lo farà fare, credetemi, ve lo farà fare e ve ne pentirete) ed essere sicuri di scegliere un pezzo che non abbia già. Proseguendo nel cammino verso la Forza, pur non volendo fare particolare pubblicità a questo o quel brand, non posso non parlare di Lego Star Wars e, se pensate che siano solo giocattoli, vi
consiglio di dare uno sguardo alla versione Ultimate del Millenium Falcon: magari lo trovate a soli tremila euro... Comunque, non spaventatevi: ci sono confezioni decisamente più economiche, ma non per questo non meritevoli di attenzione (la versone standard dell’astronave di Ian Solo non costa più di 150 €, mentre altri velivoli sono anche più economici). Se poi volete parlare di giocattoli, beh allora permettetemi di suggerire qualcosa di veramente particolare, un mesh-up tra il mondo di Guerre Stellari e quello dei Trasformers.
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Ditemi voi come si può condurre un’esistenza da nerd senza desiderare un gioiellino del genere! E non posso certo concludere questo articolo senza parlare di gadget, ciò di cui più un nerd ha bisogno. Ne propongo cinque, ma se volessi potrei inserirne dozzine! Inizierei con una tazza che manderebbe in visibilio qualunque fan della saga, una di quelle tazze da cui sorseggiare il tuo tè bollente, mentre dialoghi con il personaggio più complesso di tutta la Saga... ma ce ne sono di tutti i tipi. Stavo poi per suggerire la classica torcia a forma di spada laser, ma perché invece non optare per questa fantastica torcia-proiettore? Parlando poi di stelle e galassie lontane lontane, suggerisco questo splendido planetario Morte Nera, un oggetto di gusto, raffinato, che unisce scienza e fantascienza e di cui non si può decisamente fare a meno. Se poi volessimo trovare qualche sfizioso utensile da cucina, non potremmo prescindere da questo pregiato apribottiglia in metallo con magnete. E poiché siamo sempre su Reader’s Bench, concludiamo la rassegna con un bel segnalibro in materiale lenticolare con immagine dinamica. Tutti questi articoli sono di non semplicissima reperibilità in negozio, ma abbastanza comuni negli on-line store, ma, come ho detto anche l’anno scorso, si può trovare un bel regalo da nerd anche in libreria, in un negozio di dischi o di abbigliamento... certo, tra una maglietta griffata ed un abbraccio ed una maglietta di Sheldon Cooper ed un abbraccio, il nerd preferirà sempre la seconda opzione, ma conta di più la maglietta o l’abbraccio?
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Favole di Legno
Per tutti i Readers alla ricerca di un’idea originale per natale, segnalo i ragazzi di Favole di legno. Un sito (li trovate su wordpress), un altro dedicato all’e-commerce su misshobby.com ed una pagina facebook aggiornata e molto seguita dove potrete trovare tutte le loro novità. Ma che cosa realizzano, di che cosa si occupano quelli di Favole di legno? Raccontano le storie e decidono di dargli vita attraverso il più umile e resistente dei materiali: il legno. Con le loro mani, i colori e la fantasia realizzano portapenne, segnalibri, ferma libri, raccoglitori, scatole e qualunque cosa vi passi per la mente. Contattateli e loro vi risponderanno immediatamente. Date un’occhiata ai loro album e troverete tantissimi lavori disponibili e pronti per la spedizione. realizzano lavori su misura ed in base alle vostre esigenze ed inoltre sono presenti da anni al Romics e a tantissimi altri eventi che si svolgono nella capitale. Readers, che cosa aspettate? Noi la dritta ve l’abbiamo data!
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Un Te’ sotto l’albero
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di Nicoletta Tul Eccoci arrivati ad uno dei momenti più attesi dell’anno e per l’occasione ho creato una carta dei tè specialissima che potrete decidere di abbinare al cenone o al pranzo di Natale. La Vigila, 24 Dicembre Al mattino, cominciate bene la giornata con uno Scottish Breakfast dai morbidi toni maltati che si abbina perfettamente a colazioni a base di panettoni, pandori, panforti, ecc... E se preferiti i ricciarelli alle mandorle allora non sbaglierete con un Darjeeling second flush dalle forti note di mandorla verde. Al pomeriggio, magari mentre state preparando la cena, evitate di assaggiare le pietanze e così rovinarvi l’appetito, bevete una tisana ai frutti di bosco o alla frutta tropicale, senza caffeina e che quindi non risulterà aggressiva allo stomaco. E per il cenone? Io propongo un Jun Shan Mao Feng o un Anji bai cha, il primo è un ottimo tè verde cinese dalle note erbacee e mielate, con note pungenti e spigolose di mandorla e albicocca, si abbina alla perfezione con pesce, carne bianca e verdure. Il secondo è uno dei tè verdi più famosi della Cina, bai cha significa tè bianco ma è un verde, contiene pochissima caffeina e viene prodotto usando i più pallidi germogli di primavera ricchissimi di amminoacido teanina che lo rendono leggermente sapido. Io lo abbino con piatti delicati di verdure, pesce, carni bianche, ravioli, sughi e creme di panna e burro. Natale, 25 Dicembre La giornata inizia con un Lapsang Taiwanese, un tè nero dalle larghe e belle foglie ossidate affumicato con braci di legni resinosi; un profumo di bosco e caminetto che esplode nel palato con una dolcezza inaspettata e che si abbina alla perfezione con colazioni salate ma anche con dolci natalizi come strudel o torte alle mele e spezie. Per accompagnare il dolce del pranzo di Natale provate un Christmas tea (di solito aromatizzato con arancio e spezie) o un Roibos di Natale con zenzero, malto e cacao, bouquet complessi e ricchi che vanno bene per finire in bellezza un pranzo in famiglia (ma anche se siete soli!).
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Avete ancora voglia di un Afternoon tea dopo il pranzo? Ecco allora una ricetta tipicamente Britannica da abbinare con il Christmas tea. PAN DI ZENZERO GLASSATO Per una torta di 20 cm di diametro: le dosi sono in cups americane equivalenti ad una tazza da 170 ml circa 3 cups di farina 00 1 cup burro morbido un cucchiaino di cannella un cucchiaino di zenzero in polvere altre spezie a piacere due cucchiaini di lievito per torte 1/2 cup di zucchero di canna 2 uova 1 cup di melassa chiara o media 1 cup di acqua Per la glassa: 1 cup zucchero al velo gocce di limone scorze di zenzero candito Setacciate tutti gli ingredienti secchi insieme in una ciotola. Lavorate burro con zucchero, uova e melassa, aggiungete alternativamente l’acqua e gli ingredienti secchi in più riprese. Imburrate la teglia e cuocete a 180°C per almeno 50-55 minuti. Fate raffreddare. Mescolate il succo di limone con lo zucchero, aggiungete succo se serve. Otterrete una glassa liquida da versare sul dolce. Dopo un pò si solidificherà naturalmente. Decorate con lo zenzero candito. Buon appetito e buon Natale!
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Natale in casa Angela
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di Clara Raimondi Alberto e Piero Angela: i loro libri, i loro programmi sono tra i più letti e i più seguiti nel nostro paese. Entrambe sono giornalisti, divulgatori e autori di grandissimo successo. Le loro due ultime uscite in libreria sono tra le novità più interessanti di questo periodo e due delle migliori proposte per i vostri regali di natale. Iniziamo con Angela Senior ed il suo Dietro le quinte della storia (Rizzoli, 265 pagg, 17.50 euro), scritto a quattro mani con Alessandro Barbero. Lo storico e il giornalista si ritrovano per scrivere un libro a quattro mani per raccontare gli aneddoti, i dati, le curiosità tratte da documenti, fonti non ufficiali che ci mostreranno un’altra storia. Un modo di raccontare gli ultimi secoli a partire dalle tecnologie e dall’uso delle risorse e delle energie disponibili. Un appuntamento da
non perdere per riuscire a comprendere i gusti, gli usi, i costumi e la mentalità dei popoli che nessun manuale scolastico ci ha mai insegnato. Una storia diversa e ai più sconosciuta é anche quella raccontata da Angela Junior nel suo Amore e sesso nell’antica Roma (Mondadori, 316 pagg, 18 euro). Dopo averci portato alla scoperta dei segreti delle antiche civiltà ed essere stato il protagonista di un intero speciale di Reader’s Bench, Alberto Angela é pronto a raccontarci l’ennesima, sorprendente, storia e ragguagliarci sulla storia dell’antica Roma. Un saggio di storia ed un romanzo com’é nello stile dello studioso che non potrà non affascinare gli appassionati del genere e i fan della coppia familiar gionalistica più famosa della tv.
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Enjoy the jar
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di Claudia Peduzzi
Ogni anno, nei giorni precedenti il Natale, la mia cucina, anzi la casa intera, si trasforma nella succursale di una pasticceria. Quando ero ragazzina mio papà – scherzando - diceva a tutti: “Vorrà dire che se non riuscirà bene negli studi potrà sempre fare la pasticcera”. Purtroppo ho preso dalla mamma e a scuola ero bravissima, così mi sono laureata. Magari avessi scelto la pasticceria, invece di architettura, per esprimere la mia vena creativa!
bando a tutto ciò che è classico o collaudato e ogni volta via libera alle sperimentazioni. Quest’anno sono fortunosamente inciampata in un fantastico e-book, scaricabile for free dal sito e-book-maniacs.com, intitolato Great gifts in a Jar. Tra le oltre 200 ricette, non solo di dolci, ho scelto una semplicissima torta al cioccolato, ingrediente che generalmente basta da solo a garantire un buon successo. La ricetta non prevede né uova, né burro ed tutto sommato abbastanza dietetica. Sostituendo il latte normale con quello di soia o di mandorle si ottiene la versione vegana. In questo caso ridurrei un po’ lo zucchero, visto che ne contengono già una discreta percentuale.
Almeno per Natale, con la scusa di preparare qualche pensierino per parenti e amici, cerco tuttavia di coltivare il mio antico amore. Fin’ora i riscontri sono sempre stati positivi. Anzi, un anno in cui per mancanza di tempo avevo optato per soluzioni diverse, ho raccol- Le dosi sono per sei barattoli (Jar) da 250 ml to diverse espressioni di delusione. Il tempo purtroppo è un ingrediente fondamentale. Se quello necessario alla preparazione e cottura vera e propria va ritagliato necessariamente negli ultimissimi giorni, bisogna iniziare con molto anticipo a spulciare tra i libri di cucina (per fortuna ora c’è the net) alla ricerca della “ricetta dell’anno”. Come Paganini infatti non ripeto, quindi
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(circa mezza pinta). Consiglio sempre il sistema di misura per tazze (cup): basta sceglierne una e la proporzione tra gli ingredienti sarà sempre rispettata. Per gli ortodossi del sistema metrico decimale la conversione è pari a circa 235\240 gr per gli ingredienti liquidi, 130 gr per la farina 00, 200 gr per lo zucchero (180 gr se di canna) e 110 gr per il cacao. . Le dosi sono per sei barattoli (Jar) da 250 ml (circa mezza pinta). Consiglio sempre il sistema di misura per tazze (cup): basta sceglierne una e la proporzione tra gli ingredienti sarà sempre rispettata. Per gli ortodossi del sistema metrico decimale la conversione è pari a circa 235\240 gr per gli ingredienti liquidi, 130 gr per la farina 00, 200 gr per lo zucchero (180 gr se di canna) e 110 gr per il cacao. . Ingredienti: 1 CUP di farina autolievitante 1\2 CUP zucchero 1\4 CUP cacao amaro 1\2 CUP latte 1\4 CUP olio di semi di girasole (per i dolci quello di oliva ha un sapore troppo deciso) 1 cucchiaino di estratto di vaniglia o una bustina di vanillina Per la copertura: 1\2 CUP zucchero di canna 1\4 CUP cacao amaro Procedimento: In una ciotola mischiare gli ingredienti secchi (farina, zucchero, cacao) e aggiungere, incorporandoli pian piano, quelli liquidi. Io li metto più semplicemente nel frullatore, verso sopra i liquidi e schiaccio il bottone... Dividere l’impasto nei vasetti. In un’altra ciotola mischiare gli ingredienti della copertura (zucchero di canna e cacao) e disporre la miscela sopra l’impasto, dividendola equamente tra i vasetti. SENZA MESCOLARE versare 3 cucchiai di acqua bollente in ogni vasetto. Cuocerli, mi raccomando senza tappo, nel forno già caldo a 180° per 30\35 minuti o fino a quando la parte inferiore appare cotta e la salsa superiore ribolle. Lasciar raffreddare i vasetti, chiuderli e decorarli con fiocchi o altro. Prima di servirli scaldarli brevemente e accompagnarli con gelato alla vaniglia o panna montata. Da notare che il sistema di cottura “in the Jar” risolve due problemi non indifferenti quando si parla di regali culinari: sformare il dolce senza romperlo e confezionarlo in modo sicuro per il trasporto. Enjoy the Jar e auguri a tutti.
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A Natale non può mancare un libro di cucina!
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di Clara Raimondi
Puntuale come l’appuntamento mensile dal meccanico, i controlli di routine, quest’anno é arrivato il momento di fare i regali. E dato che per noi Readers non esistono altri doni che non siano libri, dobbiamo, in alcuni casi orientarci sull’ennesimo ricettario o manuale di cucina. Vuoi perché nostra sorella si crede Csaba Dalla Zorza (tra l’altro in libreria per la sua Luxury Books con Merry Christmas 256 pagg 25 euro) , vuoi perché siamo sempre di corsa e non abbiamo altre idee, vuoi perché ci piacciono tutti, ma proprio tutti i libri di cucina e vogliamo collezionarli in bella vista in cucina. Hanno assoldato i migliori stylist e make up artist e dopo ore interminabili di shooting sono pronti a darsi battaglia. Che la sfida natalizia ai libri in cucina abbia inizio! Antonella Clerici, immortalata nella posa fotografica d’ordinanza, torna in bella mostra sulla copertina del suo ennesimo libro di cucina. Stesso sorriso, stesso grembiule anche se questa volta. Nell’ardua impresa, é coadiuvata da Sergio Barzetti e Alessandra Spisni. Lui food creator e professore all’alberghiero, lei maestra in cucina con spumeggiante vivacità. Che trio! Le ricette della prova del cuoco di Antonella Clerici, Alessandra Spisni e Sergio Barzetti, Mondadori, 347 pagg, 16.90 euro
Altro sorriso, proveniente direttamente da Londra per Jamie Oliver, anche lui all’ennesima prova in libreria. Il look dei suoi libri e dello chef, tra i più famosi al mondo, é sempre lo stesso: divertente, semplice e giovane. E proprio ai cuochi alle prime armi é dedicato questo libro che promette in soli 15 minuti di sfamarci, nutrirci e deliziarci. Ce la faranno i nostri eroi? Le mie ricette in 15 minuti di Jamie Oliver, Tea, 287 pagg, 29 euro
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Il gallese che fa il galletto in cucina e davanti la telecamera torna in libreria e questa volta promette di svelarvi tutti i suoi segreti. Non preoccupatevi, nel libro non troverete né parolacce e né discorsi/prediche sentimentali ma solo tante ricette, consigli per il cuoco che ha deciso di mettersi a cucinare. Gordon, quante ne combini! In cucina con Gordon Ramsay, di Gordon Ramsay, Sperling & Kupfer, 319 pagg, 29.90 euro
Se dovessi regalare un libro di cucina originale e attraverso il quale poter scoprire la vita dello chef di turno, allora comprerei: Sangue, ossa e burro di Gabrielle Hamilton che arriva in libreria per raccontare le sue ricette, la sua carriera, attraverso le cucine che hanno accompagnato la sua esistenza. Da quella distrutta dopo il divorzio dei suoi genitori, a quelle luride e desolanti dei primi ristoranti in cui ha lavorato, a quelle internazionali che l’hanno ospitata in tutto il mondo, alla cucina italiana o, meglio, pugliese del marito e della suocera, al Prune il suo ristorante-gioiello nel cuore di Manhattan. Nascita, discesa negli abissi e ascesa per una donna che non é soltanto uno chef. Sangue ossa e burro. L’educazione involontaria di uno chef di Gebrielle Hamilton, Bompiani, 402 pagg, 18.50 euro Altra giornalista in cucina: Federica De Denaro che visto il successo delle sue colleghe tenta il colpaccio. Tutte le ricette che quotidianamente vedete alla Vita in diretta si trovano qui, in questo libro edito da Rai Eri. E’ proprio il caso di dire: cucina in diretta. La mia cucina in diretta di Federica De Denaro, Rai Eri, 257 pagg, 14.90 euro
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Dall’Inghilterra con furore viene anche la nostra Nigella Lawson. Per lei e per i tecnici che si occupano di foto ritocco il tempo sembra non passare mai. Così, come del resto, é intramontabile la cucina italiana a cui la cuoca inglese si é ispirata per questo libro. Nigella mia! Nigellissima di Nigella Lawson, LuxuryBooks, 288 pagg, 32 euro Altro, fortunatissimo trend per quanto riguarda i libri e le trasmissioni televisive dedicate alla cucina é, senza alcun dubbio, la pasticceria. Lo sa bene Luca Montersino che dai palinsesti di Alice arriva in libreria con un altro manuale dedicato alla pasticceria mignon. Ho fame! Peccati di gola. Scuola di Pasticceria di Luca Montorsino, Sitcom, 255 pagg, 19.90 euro Non poteva non cavalcare l’onda anche l’industria e il simbolo per eccellenza della pasticceria casalinga italiana: il lievito Paneangeli che pubblica per DeAgostini un manuale in cui raccoglie tantissime ricette. Evidentemente il sito, gli stampati nel retro di ogni confezione non bastavano. Ripetita iuvant. Dolce, far dolci, DeAgostini, 142 pagg, 9.90 euro
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La fortuna di essere nato a Natale
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di Claudio Turetta Dicembre, che bello...arriva un pò più di freddo dopo la canicola estiva, si godono le serate davanti una tazza di cioccolata bollente, stiamo sul nostro bel divano a vedere un vecchio film sotto una coperta di pile oppure per chi ha la fortuna davanti al caminetto a leggere un libro godendoci il calduccio. E poi via iniziamo a fare il presepe, l’albero e iniziano i giri per fare i regali ad amici e parenti. E poi...e poi....finalmente arriva il mio compleanno! Già, su 365 giorni (facciamo 366) l’anno, ne esistono alcuni in cui fare il compleanno è un qualcosa di speciale. E quelli nella fascia natalizia, dal 20 dicembre al 6 gennaio sono una di un particolarità incomparabile. Mi chiedete il perchè? Eccovi una piccola lista 1) L’atmosfera del Natale è qualcosa di magico, sembra che l’aria cambi e racchiuda qualcosa di irripetibile. 2) Sicuramente gli amici più cari ci saranno con voi per festeggiare il vostro compleanno nonostante durante le feste sia solito disperdersi. 3) Invece di ricevere più regali, alcuni frivoli, ricevo un unico fantastico regalo fatto sia col cuore che col cervello. 4) Piuttosto che impazzire per trovare una torta che accontenti tutti, si può gustare del fantastico pandoro, o panettone. Sia in naturalezza, sia sbirarendosi applicando ricette che girano su internet. 5) Finalmente posso rispolverare i miei cd di Michael Bublè e sentirli per 30 giorni consecutivamente. 6) Sicuramente molte persone si ricorderanno di farti gli auguri perchè coincide con un periodo di festa. 7) Dopo 365 giorni posso gustarmi nuovamente “Una poltrona per due”, uno dei classici film di Natale, dopo quelli firmati Disney.
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8) Se il vostro colore preferito è il rosso, lo vedrete dappertutto per coronare il giorno più importante dell’anno. 9) Sopprattutto, mi posso concentrare che fare un regalo unico ai miei amici che hanno il compleanno che cade in questi giorni, piuttosto che fargli regali frivoli, come delle saponette da EURO 2.90 spacciate per pregevoli manufatti artigianali che ti dispiace anche consumarli. Come vedete ci sono diverse motivazioni per essere felici di essere nati durante il periodo natalizio. Come dite? Ve ne sbattete e dite che è meglio nascere in giorni differenti e ricevere più regali? Suvvia non dite..ehy aiuto cosa volete farmi...aiutooooo!!!
La sfortuna di essere nato a Natale
Dicembre, che bello...arriva un pò più di freddo dopo la canicola estiva, si godono le serate davanti una tazza di cioccolata bollente, stiamo sul nostro bel divano a vedere un vecchio film sotto una coperta di pile oppure per chi ha la fortuna davanti al caminetto a leggere un libro godendoci il calduccio. E poi via iniziamo a fare il presepe, l’albero e iniziano i giri per fare i regali ad amici e parenti. E poi...e poi...e poi uffa, arriva il mio compleanno. Già, su 365 giorni (facciamo 366) l’anno, ne esistono alcuni in cui fare il compleanno è una vera maledizione. E quelli nella fascia natalizia, dal 20 dicembre al 6 gennaio sono una fregatura galattica. Voi mi chiederete perchè...eccovi una lista 1) Volete fare una bella festa con tutti gli amici? Attaccatevi, gli amici sono tutti partiti per farsi
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le Vacanze di Natale in pieno Christian De Sica Style, chi va sulla neve, chi in posti esotici e voi rimanete come fessi in luoghi che non sanno ne di carne ne di pesce, magari facendo straordinari e sgobbando sul lavoro 2) Sono tutti indaffarati a fare i regali di Natale per le persone X,Y,Z di cui nei restanti 364 giorni dell’anno frega poco e niente, ma il regalo va fatto a prescindere secondo la tavola dei comandamenti del consumismo. 3) Il 60% delle persone non ti chiama il giorno del tuo compleanno, ma ti chiama il 25 dicembre per farti direttamente gli auguri per il Natale, talvolta dimenticandosi che i giorni precedenti c’è stato un compleanno, il 30% ti chiama per farti gli auguri per Natale e compleanno, il restante 10% è ancorato al punto 2. 4) Vorresti che tua madre ti faccia una torta speciale, tipo quelle di Buddy Valastro, invece ti ritrovi il classico pandoro/panettone con una candela riciclata sopra. 5) Vuoi uscire per comprarti un maglioncino nuovo, perchè le tarme hanno deciso di banchettare con quello preferito. Arrivi al negozio, maglioncini neanche a trovarne uno (sembra che quello di cashmire sia il must del Natale 2000-2001-2002-2003....) e le commesse, con i capelli stile Crudelia Demon, leggermente stressate per il periodo alquanto convulso, ti lanciano occhiattaccie e iniziano a morderti appena dici:”...mi scusi...” 6) Ti vorresti spaparanzare sul divano e non fare niente, invece devi accogliere il numero indefinito di parenti che viene a trovarti per le feste per farti gli ipotetici auguri, ma anche se riesci a metterti sul divano in televisione ti propinano solo film natalizi dove alla fine tutti sono più buoni. 7) Oramai ti sei imparato a memoria le battute di “Una poltrona per due”, sai già quando lanceranno la pubblicità anche. Ovviamente ti regaleranno il blue ray. 8) Sembra che ci sia Qualcuno più importante di te che festeggi il compleanno, e poi durante l’anno se ne dicono di cotte e di crude a lui, alla Mamma e al Padre. 9) Il Nocciolo della questione (con la N maiuscola si esatto), il giorno del tuo compleanno non ti arriva una cippa di regalo e devi attendere che scocchi la mezzanotte del 25 dicembre. Il regalo è come gli auguri, uno solo che vale per due giorni... Quindi voi che correte quei infausti giorni natalizi a fare spese per cene e regali ricordatevi che c’è qualcuno vicino a voi che soffre E voi novelli sposi che decidete di allargare la famiglia, quando vorrete concepire i vostri pargoli non lasciate prendervi dai primi calori primaverili di marzo...lasciate trascorrere qualche giorno affinchè la vostra prole veda la luce...dopo le feste natalizie.
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Vita di Pi
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di Clara Raimondi Ecco il personaggio che darà del filo da torcere a Bilbo Baggins. A metà strada tra Wild e gli effetti speciali di Avatar troviamo la straordinaria storia di Pi. Un’avventura sul rapporto dell’uomo con la natura e gli animali (in qualche modo simile anche a Castaway) e una dose spropositata di effetti speciali che non vi faranno rimpiangere l’ultimo film di Cameron. Tutto questo é la storia di Pi anche se é necessario aggiungere dell’altro come il fatto che questa storia straordinaria é tratta dal romanzo omonimo di Yann Martell (Piemme, 334 pagg, 17.50 euro in formato e-book a 6.99 euro), un libro di grandissimo successo, vincitore del Booker Prize nel 2002. Il romanzo e il film iniziano dallo stesso punto: il trasferimento della famiglia di Pi, proprietaria di uno zoo, dall’India fino in Canada. Un viaggio che significherà lo sradicamento totale dalla terra d’origine e la fine del nucleo familiare di Pi che durante il viaggio perde i suoi genitori a causa di un terribile naufragio. Il libro e il film a questo punto prendono due strade diverse e se il libro può essere diviso in tre parti in cui la storia della sopravvivenza di Pi, occupa una parte, per il film non é così.
Tutta la pellicola infatti s’incentra sui momenti di vita di Pi e dellaTigre (chiamata Richard Parker) con cui dovrà condividere un lungo viaggio fatto di sopravvivenza e solitudine. Ma chi é Richard Parker per Pi? La tigre é solo la compagna di un viaggio straordinario? Il mezzo con il quale mettere a dura prova la sua capacità di adattamento? O, più semplicemente, il legame con il suo passato, la sua terra e la natura? E’ questo e molto altro ed il libro e il film diventano momenti di approfondimento sul significato della vita. Una riflessione filosofica e religiosa in cui c’é spazio per fare riferimento a tre grandi fedi: l’induismo, l’islamismo e il cristianesimo. Vita, morte e confronto con la natura fanno del romanzo di Martell e del film di Lee molto più di due momenti di puro e semplice intrattenimento. Ma chi é Richard Parker? Il nome di un personaggio di un racconto di Poe anche lui naufrago e vittima di un atto di cannibalismo. A Pi la sorte non riserverà lo stesso destino ma é chiaro che i riferimenti letterari non si fermano qui. I giovani attori indiani e le loro storie ambientate nel loro continente sono, a partire da The Millionaire, i punti di partenza per una nuova fase di pellicole di formazione.
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Libri Decor
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di Claudia Peduzzi Capisco che non tutti siano malati del Natale come me, capace di comprare decorazioni natalizie in pieno agosto, e ammetto che ci vogliono tempo e voglia per imbarcarsi, come la sottoscritta, in progetti decorativi non privi di pericolose conseguenze: ricordo una domenica passata a cuocere biscotti da appendere all’albero mediante graziosi fiocchetti rossi … e la successiva settimana passata a raccogliere le deiezioni del nostro amato cane elegantemente infiocchettate! Tuttavia con poche, semplicissime mosse è possibile trasformare in versione decor natalizio quella disordinata catasta di libri che giace in ogni angolo libero della casa - e nella mia vi assicuro che dal bagno alla cucina nessun angolo è immune - con la non indifferente conseguenza di fare anche un po’ d’ordine. Se non mi credete date un’occhiata a queste idee: bastano pochissimi minuti, e nessuna particolare abilità manuale, per impilare semplicemente i volumi creando un “albero” da abbinare eventualmente a qualche altro oggetto da books addicted (FOTO A). Con un po’ di fantasia l’albero, le cui dimensioni saranno proporzionali alla vostra capacità di resistere all’acquisto compulsivo di libri, può essere anche decorato. Ad esempio posizionando sulle punte le statuine del presepio (dando così un colpo al cerchio e uno alla botte) oppure più prosaicamente candele, cioccolatini, animali di peluches, ... (FOTO B)
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Per gli esempi seguenti (FOTO C e D) servono invece un po’ più di tempo, una minima dose di manualità e soprattutto la volontà di “sacrificare” un vecchio libro sull’altare del Natale, ma l’effetto decorativo è assicurato.
Se invece siete fisicamente incapaci di sgualcire un libro, anche se per una buona causa, basta qualche vecchio quotidiano per realizzare dei semplici motivi decorativi, utilizzabili anche come chiudi pacco (FOTO E, F, G). I manualmente abili possono invece cimentarsi con la ghirlanda da appendere alla porta di casa (FOTO H).
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Visto che la mia carriera di decoratrice natalizia è iniziata con i biscotti, per passare poi ai libri, finisco con un’idea regalo riassuntiva: Cook in Box. Biscotti di Natale, una scatola che contiene un libro con 30 ricette e dodici formine tagliabiscotti. (€ 16,92 su Amazon,it). Ma mi raccomando: Attenti al cane!
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Al prossimo numero ...
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Magazine inverno 2012 Reader’s Bench
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Auguri di Buon Natale!
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