2.1 La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS): il percorso di elaborazione Il 25 settembre 2015 l’Italia ha sottoscritto l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, impegnandosi ad integrare all’interno della propria programmazione economica, sociale ed ambientale, i 17 obiettivi e 169 target indentificati dalle Nazioni Unite ed avviare una strategia di riforma del proprio modello di sviluppo1. L’elaborazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS)2, il documento che impegna i Paesi firmatari dell’Agenda 2030 alla realizzazione degli obiettivi, ha preso avvio all’inizio del 2016 seguendo un percorso bottom up presidiato dalle Amministrazioni centrali e composto da tre fasi preliminari: · L’analisi del Posizionamento Italiano rispetto ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite3 per mettere in relazione le iniziative intraprese dall’Italia in termini di attenzione allo sviluppo sostenibile rispetto ai target posti dall’agenda. · L’individuazione dei punti di forza e di debolezza della situazione italiana tramite la realizzazione di consultazioni multilivello, che hanno coinvolto le Amministrazioni centrali e le Regioni italiane (tramite la Conferenza delle Regioni), per garantire trasversalità e 1
Per poter garantire piena e concreta attuazione all’Agend2030, gli stati firmatari dell’Agenda 2030 devono predisporre una Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) e monitorarne la corretta implementazione a tutti i livelli di governo. 2
La SNSvS ha sostituito la Strategia Nazionale di azione ambientale (2002) come previsto dal Dlgs 221/2015 Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali 3
Il documento è disponibile nella sezione del sito del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) dedicata ad Agenda 2030.
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piena ownership della SNSvS da parte dei soggetti chiamati ad attuarla, e il mondo della conoscenza e della ricerca e la società civile per consolidare gli indicatori utilizzati nel documento di posizionamento e gettare le basi per il successivo monitoraggio e rendicontazione della strategia. · La messa a punto di un sistema di obiettivi strategici nazionali organizzati attorno alle 5 aree (5P) dell’Agenda 2030 – Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership che intrecciano tutte le dimensioni della sostenibilità dello sviluppo. La verifica del posizionamento italiano rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, che rappresenta la fase iniziale del percorso di elaborazione della strategia, è stata condotta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e sviluppata attraverso l’identificazione di indicatori più prossimi a quelli individuati dall’Inter-Agency and Expert Group on Sustainable Development Goals Indicators (IAEGSDGs) delle Nazioni Unite4. L’analisi ha tenuto in considerazione il primo set di indicatori pubblicati dall’ Istituto Statistico Nazionale (ISTAT) il 14 dicembre 2016 (95 indicatori italiani, relativi a 66 dei 241 indicatori scelti dall’Inter-Agency Expert Group delle Nazioni unite), successivamente aggiornati semestralmente fino all’ultima rilevazione disponibile contenuta nel “Rapporto SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia”, in cui l’ISTAT identifica 123 indicatori UNIAEG-SDGs e, per questi, 303 misure statistiche nazionali5. L’ attività istituzionale è proseguita con la definizione 4
Per maggiori dettagli si veda il box 2. Inter-Agency and Expert Group on Sustainable Development Goals Indicators (IAEG-SDGs). 5
ISTAT, Rapporto SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia,
2019, p. 8.