2.3 Quattro ostacoli all’ implementazione dell’Agenda 2030 a livello locale Come descritto brevemente in precedenza, le Regioni e Province autonome italiane sono state chiamate ad attuare, anche a livello istituzionale, la SNSvS e a dotarsi di una strategia regionale per raggiungere gli Obiettivi ed i target definiti dall’Agenda 2030. Tramite un trasferimento di risorse dallo Stato alle Regioni, a fronte dell’invio di una manifestazione di interesse e di una proposta progettuale, quest’ultime hanno ottenuto capacità di programmazione e di spesa per attività riguardanti l’implementazione dell’Agenda 2030. Tale percorso ha rappresentato un primo passo per la localizzazione degli SDGs. Sebbene persista un profondo divario tra le Regioni del Nord e Sud Italia, la territorializzazione degli SDGs si puo’ considerare avviata a livello regionale. È bene però sottolineare che è a livello locale, nel confronto quotidiano con la cittadinanza e nella declinazione della strategia sulla base delle priorità e dei bisogni di ciascun territorio, che gli SGDs esprimono il loro potenziale. Localizzare l’agenda significa, infatti, plasmarla in base alle peculiarità dei diversi contesti e strutturare un percorso di sviluppo sostenibile non standardizzato ma rappresentativo dei territori. Per favorire questo processo è necessario impostare un quadro istituzionale che garantisca il coordinamento, agevoli il coinvolgimento dei principali stakeholder e renda effettiva l’integrazione tra diversi livelli territoriali (dal nazionale al locale) al fine di uniformare le politiche e gestire efficacemente le risorse24. 24
Camilleri G., Localizing the SDGs “L’attuazione dell’Agenda 2030 nei territori, 5 giugno 2019
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Il percorso è ancora lungo e questa è probabilmente la sfida principale per gli attori impegnati nel processo di attuazione dell’Agenda 2030 ed il tassello mancante. I principali elementi che ostacolano la partecipazione degli enti locali (in particolare città, comuni e province) all’attuazione dell’agenda riguardano, in primo luogo, la capacità della politica di creare consapevolezza e abilitare gli amministratori locali nello sforzo di guidare le loro comunità verso un percorso di sviluppo sostenibile, compatibilmente con gli impegni assunti a livello nazionale ed internazionale. I comuni, le città e le province possono essere veri e propri agenti di cambiamento, dal momento che gli SDGs sono collegati ai programmi di governo, anche locale. Inoltre, la riconoscibilità e vicinanza dei leader ai propri territori di riferimento rappresenta un ulteriore elemento di rafforzamento e di legittimazione dell’Agenda 2030. Secondariamente, è opportuno evitare di selezionare gli SDGs più favorevoli ad un dato territorio focalizzandosi, ad esempio, su uno specifico progetto ma considerare l’agenda nella sua integrità, affinché possa integrarsi completamente con i programmi di governo, le priorità ed i bisogni espressi dai cittadini. L’assenza di dati che fotografano la situazione dell’implementazione dell’Agenda 2030 a livello provinciale e comunale rappresenta il terzo elemento di criticità del percorso di localizzazione degli SDGs. Come visto in precedenza, ISTAT ha esaminato il posizionamento delle Regioni e Province autonome italiane rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e si puo’ ipotizzare che le Regioni con maggiori capacità di programmazione sui temi dell’Agenda 2030 abbiano trasferito adeguate risorse economiche e strumenti a favore