2.4 Dall’Italia al mondo: l’Agenda 2030 nella pianificazione locale Venice City Solutions 2019 ha rappresentato un’importante occasione di confronto e di scambio di buone pratiche tra pubbliche amministrazioni regionali e comunali di tutto il mondo impegnate nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. La sessione dedicata alla localizzazione degli SDGs ha permesso, da un lato, di sensibilizzare gli amministratori rispetto all’utilizzo degli indicatori e dei target degli obiettivi di sviluppo sostenibile e, dall’altro, ha valorizzato il ruolo chiave degli enti locali sia nella definizione della strategia nazionale per l’Agenda 2030, sia nella costruzione dei partenariati. Le testimonianze offerte hanno contribuito a comporre un mosaico di approcci, sensibilità ed esigenze specifiche a cui l’Agenda 2030, con la sua formidabile capacità di adattamento in contesti diversi, è in grado di dare riposte. Il viaggio a tappe di Venice City Solutions 2019 alla scoperta delle esperienze più interessanti di localizzazione degli SDGs parte da Regione Veneto per proseguire con Regione Emilia-Romagna, Comune di Verona e Comune di Capaci (Palermo) e infine spostarsi al di fuori dei confini nazionali e oltreoceano per coinvolgere la Comunità autonoma della Catalogna (Spagna), il Comune di Cascais (Portogallo), il Comune di Nicosia (Cipro), il Città di Bruges (Belgio), il Comune di Barcarena (Brasile) e il Comune di Nguemelendouka (Camerun). Il continente africano è stato rappresentato anche da Madagascar e Senegal, dove sono state avviate strategie di integrazione degli Obiettivi di sviluppo e di coinvolgimento delle popolazioni. Gli interrogativi che hanno guidato gli interventi dei relatori hanno riguardato le sfide che ostacolano 64
l’implementazione degli SDGs a livello locale e in termini di multi-level governance, le modalità di coinvolgimento degli stakeholder del territorio e gli strumenti per misurare progressi e risultati delle politiche e degli interventi promossi. Infine, relativamente al contributo per la localizzazione degli SDGs delle organizzazioni internazionali, la presentazione dei casi studio ha rilevato un loro maggiore coinvolgimento nel contesto africano. Questo probabilmente è dovuto ad una fragilità istituzionale e alla difficoltà di avviare partenariati con soggetti del territorio e tramite il coinvolgimento della cittadinanza che necessita di stakeholder esterni ed internazionali per realizzarsi.
L’approccio europeo alla cooperazione internazionale è “local” - Paolo Ciccarelli, Capo Unità DG DEVCO, Commissione europea “A seguito dell’adozione da parte delle Nazioni Unite dell’Agenda 2030, a livello europeo è stato pubblicato il Reflection paper “Towards a sustainable Europe by 2030”. Il documento ha posto le basi degli impegni che l’Unione Europea intende assumere per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo e la configura come guida e supporto per altri Paesi in Africa, Asia e America Latina che intendono perseguire il medesimo cammino. Il raggiungimento degli obiettivi al 2030 necessita del livello sub-nazionale e del coinvolgimento dei cittadini e questo approccio, che oggi appare scontato, è molto diverso da quello adottato in precedenza nell’ambito della cooperazione internazionale, quando il dialogo istituzionale avveniva solamente a livello nazionale. Oggi, in quasi tutte le nazioni in cui l’Unione Europea è presente, le autorità locali sono i principali punti