SPECIALE
FUORI PORTA
RAVENNA &DINTORNI 5/6 2014
I
Quel borgo alle pendici dell’Appennino
Brisighella, tra viuzze di ciottoli e tradizioni dal Medioevo Sull’Appennino Tosco-Romagnolo, lungo l'antica via Faentina che collega Firenze a Ravenna passando per Faenza, incastonato nel parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, c’è uno dei più bei borghi d’Italia, bandiera arancione del Touring Club (vessillo riservato alle piccole località dell'entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità): Brisighella. Oggi località termale nella valle del Lamone, è un luogo magico e romantico al tempo stesso. Il centro storico del paese è caratterizzato da viuzze acciottolate e luoghi di culto, scalinate e sentieri rocciosi, porticati sopraelevati e piazzette di tutte le forme. L'antico borgo di origine medievale e le sue colline sono
luoghi permeati da una profonda carica poetica e hanno caratteristiche intrinseche che ben si adattano all'idea romantica del “Sogno d'Estate”, come si chiama il cartellone di eventi estivo: dalle sue bellezze architettoniche e naturalistiche (la suggestiva via degli Asini, strada porticata sopraelevata, i tre pinnacoli rocciosi su cui poggiano la Rocca Manfrediana, la Torre dell'Orologio e il Santuario del Monticino e tutto intorno colline di ulivi e i caratteristici calanchi di gesso), alla qualità dei ristoranti e dei prodotti tipici del territorio. Proprio sulle eccellenze, in tutti i campi, la comunità locale farà forza per affrontare i disagi e i danni causati dall’alluvione di fine maggio che ha distrutto soprattutto le coltivazioni agricole collinari.
L’OPERA DOPO DIECI MESI DI INTERRUZIONE HA RIAPERTO IL PONTE LUNGO: È COSTATO 2,6 MILIONI DI EURO Il 4 aprile scorso, dopo dieci mesi di interruzione, è stato riaperto al traffico il Ponte Lungo sulla provinciale 302 che collega Brisighella a Faenza: la valle del Lamone può usufruire di un'opera infrastrutturale ampia e sicura, utile allo sviluppo economico del territorio. Il vecchio e stretto ponte ad arco è stato trasformato in una struttura antisismica. La complessa opera di ristrutturazione è costata 2.6 milioni di euro (interamente finanzati dalla Regione). La Provincia di Ravenna, in qualità di stazione appaltante, ringrazia soprattutto cittadini, lavoratori e imprese del territorio che hanno sopportato i disagi causati dai lavori.