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LE STAGIONI
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Nella seconda metà dell'anno ci spostiamo al “nuovo” Rasi, che riapre dopo i lavori di ristrutturazione che ne hanno comportato la chiusura per l’autunno, con quattro produzioni molto interessanti. Il 18 e il 19 febbraio la platea telescopica sarà inaugurata da Pianura, spettacolo tratto dal fortunato saggio di Marco Belpoliti e diretto da Marco Martinelli, che attraversa la nostra regione sedimentosa dialogando con alcuni dei suoi più importanti intellettuali (da Gianni Celati a Luigi Ghirri, da Giovanni Lindo Ferretti a Piero Camporesi). A seguire, il 22, è da segnalare In exitu, rilettura di Roberto Latini del romanzo capolavoro di Giovanni Testori, pubblicato da Garzanti nel '88: una katabasis nell'orrore dell'eroina, raccontata in una lingua geniale e mostruosa. Sarà molto interessante sentire la voce istrionica di Latini alle prese con un testo così complesso. Almagià e Socjale Chiudiamo il panorama ravennate in Darsena, all'Almagià, che sarà la casa di Fèsta, rassegna contemporanea curata da e-production. Molti i lavori interessanti, quasi tutti legati alle compagnie incluse nella cooperativa (Fanny & Alexander, Menoventi, nanou); fra questi segnalo Ottantanove, della coppia romana Frosini/Timpano, in scena il 7 dicembre. Da anni impegnato in uno scavo ironicogrottesco nella storia contemporanea del nostro paese, questa volta il duo romano collabora con Marco Cavalcoli e si concentra su due date fondamentali: il 1789, la Rivoluzione Francese, e il 1989, la fine simbolica della rivoluzione comunista. Dopo questa parentesi mitologica, dove stiamo andando oggi? È possibile trovare una nuova direzione rivoluzionaria senza cadere nella retorica, o siamo destinati alla nostalgia? Altro lavoro molto atteso, che vede sempre Cavalcoli in scena, ma questa volta da protagonista e camaleonte assoluto qual è, s'intitola Santa Rita and the Spiders From Mars, all'Almagià il 22 dicembre. L'intuizione, che trovo irresistibile, è quella di accostare due fra i massimi trasformisti nel Novecento: David Bowie e Paolo Poli.
Giuseppe Cederna in scena con il Tartufo
Ermanna Montanari in Madre, (foto di Enrico Fedrigoli)
Teatro Comunale di Russi Passiamo quindi al forese, dove, fra le stagioni, spicca per qualità quella del teatro comunale di Russi, curata da Ater Fondazione in collaborazione col Comune. Tanti gli spettacoli interessanti (Furore, da Steinbeck, con Massimo Popolizio; l'Enrico IV di Pirandello visto da Yannis Kokkos): per brevità mi soffermo su Tavola tavola, chiodo chiodo, in scena il 14 e il 15 dicembre, del bravo Lino Musella, che è partito dai carteggi e dagli appunti privati di Eduardo De Filippo per raccontare la storia della ricostruzione del Teatro San Ferdinando a Napoli, dopo i bombardamenti del '43. Da segnalare anche, il 3 febbraio, il Rigoletto rivisto da un grande del teatro italiano, Marco Baliani, che miscelerà l'opera di Verdi con atmosfere circensi felliniane – la musica dal vivo prevede inserti di Nino Rota e pezzi originali di Cesare Chiacchiaretta.
«In provincia spicca per qualità la stagione del Comunale di Russi che, tra gli altri, porta in scena Popolizio in Furore e Musella in Tavola tavola, chiodo chiodo»
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Teatro Rasi