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22-28 APRILE 2021

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EDILIZIA E PROGETTAZIONE

22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

LE AZIENDE INFORMANO

COGEN: maestri nel restauro di edifici storici, nelle costruzioni e ristrutturazioni civili e nella messa in sicurezza di infrastrutture L’impresa forlivese, attiva con commesse pubbliche e private nel centro-nord d’Italia, ha lavorato anche a Ravenna per la riqualificazione del ponte della Ravegnana, e ora con i cantieri per la sistemazione di due ponti sulla Baiona Nel mondo delle costruzioni e degli appalti per l’edilizia e le infrastrutture pubbliche la COGEN srl sta tracciando da ormai 15 anni un percorso ben determinato e proficuo. Impresa familiare originaria del ravennate (per la precisione di Sant’Alberto), capostipite Tiziano Neri, stimato imprenditore del settore edile da più di trent’anni, fondata nel 2015, è guidata dai figli Enrico e Lamberto, che l’hanno fatta crescere con tenacia, intuizione e competenza. Con la centrale a Forlì (in via Ravegnana) e una sede distaccato nelle Marche, dove si occupa di ricostruzione post terremoto del 2016, la COGEN può contare su 25 addetti – fra amministrativi, tecnici e manodopera di cantiere a vari livelli – e propri mezzi e attrezzature tecnologiche e operative per dar vita ai cantieri. Sul piano economico vanta attualmente un fatturata annuo intorno ai 7 milioni di euro e un portafoglio lavori consolidato già per il 2022, con attività prevalente nel centro-nord d’Italia. Per partecipare a importanti commesse pubbliche e private COGEN dispone di tutte le qualifiche necessarie: dalla Soa che l’abilita a diverse categorie di opere, ai rating di legalità, alle certificazioni di qualità, ambientali e di sicurezza sul lavoro. Dell’evoluzione e delle prospettive dell’azienda ne parliamo con i due giovani dirigenti, Enrico e Lamberto Neri Quali specializzazioni avete sviluppato nel mondo delle costruzioni? «In particolare siamo specializzati nel restauro di beni vincolati dalle Soprintendenze. Si tratta di edifici di un certo interesse storico e che richiedono notevole attenzione nell’operare. La nostra esperienza principale in questo campo riguarda la zona della ricostruzione del terremoto nelle Marche. Abbiamo una sede secondaria in un paese vicino a Macerata perché lì abbiamo diversi cantieri aperti. Nell’ambito degli interventi di restauro abbiamo realizzato anche il Museo d’Arte Moderna di Rimini, terminato alcuni mesi fa, e poi la Pinacoteca di Villa Veruccchio. Recentemente abbiamo acquisito lavori nel complesso monumentale della Pilotta di Parma. Insomma il restauro era e resta il nostro core businnes che ci piacerebbe continuare avolgere, perché è un ambito dove c’è meno concorrenza, serve un’elevata professionalità e un know how su cui abbiamo accumulato notevole esperienza». Si dice che sia molto complicato collaborare con le Soprin tendenze… «Le Soprintendenze per statuto sono molto rigorose nel rispetto architettonico e artistico degli edifici sotto loro tutela. Forse sono anche eccessivamente puntigliose nelle richieste, ma dipende sempre dai funzionari con cui si ha a che fare e dalla disponibilità al confronto e a trovare soluzioni possibili». Ma visto il vostro portafoglio lavori non mancano altre tipologie di costruzione o ristrutturazione. «Di fatto, negli ultimi anni, partecipando a varie gare d’appalto e per soddisfare diverse richieste di committenti privati abbiamo diversificato l’attività realizzando lavori di edilizia civile, industriale e infrastrutturale. Per esempio nel ravennate abbiamo come clienti le principali aziende del distretto di Fusignano, leader nella produzione e trasformazione della gomma e derivati e per le quali come impresa di riferimento realizziamo le infrastrutture industriali e le manutenzioni che servono». Poi partecipate a bandi per interventi edilizi pubblici. «Sì partecipiamo a molte gare che hanno come committenti le amministrazioni locali, principalmente i Comuni o le Unioni comunali, anche se evitiamo le gare d’appalto al massimo ribasso, che sono quelle – per così dire – che danno poca soddisfazione imprenditoriale. Preferiamo competere nelle gare che prevedono migliorie. In questo caso ci avvaliamo di ingegneri, architetti, professionisti del settore per integrare il progetto base presentato da un’amministrazione con un nostro apporto di migliorie. Queste sono parte dell’offerta perché hanno un valore economico. Nel mondo degli appalti si chiamano “offerte economicamente più vantaggiose”. Si tratta di mettere insieme una quota che vale il prezzo e una quota che invece vale la proposta tecnica. Questi due parametri sono oggetto di una valutazione che determina il vantaggio dell’offerta e di conseguenza una graduatoria per l’aggiudicazione dei lavori. D’altra parte sono gare che riducono sensibilmente il numero dei partecipanti, poiché sono impegnative e onerose in termini di consulenza di professionisti esterni. Ad esempio, per bandi del valore fra uno e due milioni – che sono quelle che oggi ci interessano – se il parametro è solo il prezzo, ci può ritrovare anche fra 50 e più concorrenti, se si tratta invece di una gara

Sopra la sede della COGEN srl a Forlì. Nelle foto a sinistra (dall’alto): il Ponte Assi sulla Ravegnana a Ravenna; il cantiere appena aperto per la ristrutturazione di uno dei ponti sulla Baiona nella zona industriale ravennate; ampliamento della Casa di riposo Zalambani a Sant’Alberto

con migliorie, il numero dei contendenti arriva al massimo a 15 imprese». Quindi aumenta la probabilità di aggiudicarsi un appalto... «Certo, tanto è vero che negli ultimi due mesi, con questa tipologia di gara, abbiamno vinto due appalti di importo rilevante in provincia di Reggio Emilia, la demolizione e ricostruzione di una scuola e quella di una palestra adiacente ad un altro complesso scolastico che ci vedevano concorrere con solo altre cinque imprese». Chi si occupa in azienda della preparazione alle gare? «Oltre all’ufficio amministrativo che segnala i bandi aperti, i nostri specialisti interni e noi personalmente, che ci occupiamo della stesura dei progetti, del coordinamento con gli studi tecnici esterni e della supervisione dell’offerta prima della presentazione». Come si potrebbe rendere più agile ed efficiente, insomma produttivo, il sistema degli appalti? «Sicuramente si dovrebbe semplificare la parte burocratica, snellire i tempi di aggiudicazione e di avvio dei lavori. Prima dell’esito di una gara a volte passano sei mesi, in certi casi un anno. Le opere pubbliche fanno fatica a decollare perché sottostanno a una macchina burocratica molto complicata. Le amministrazioni per potere preparare e pubblicare un bando sono costrette a innumerevoli passaggi e verifiche sia in fase di stesura della gara sia dopo l’aggiudicazione dell’appalto. In una catena di procedure efficienti le pratiche dovrebbero essere più snelle e i dirigenti pubblici meno timorosi delle proprie responsabilità. Servirebbe una una macchina amministrativa più leggera ma, va detto, anche imprese più sane, indirizzate al fare subito e fare bene. Per quanto ci riguarda non tendiamo a porre “riserve”, insinuare cavilli, creare attrito con la pubblica amministrazione. Certo come impresa cerchiamo di portare avanti

nostri interessi ma siamo sempre pronti a trovare il giusto compromesso per risolvere le difficoltà o le esigenze impreviste che possono emergere nel percorso dei lavori. In tanti anni di attività sono stati veramente rari i momenti di scontro o contenzioso con i nostri committenti. Questa linea di condotta ci ha permesso di consegnare quasi sempre opere pubbliche e private ottimali e nel rispetto dei tempi definiti dall’appalto». Come nel caso della ristrutturazione del ponte della Ravegnana a Ravenna. «Per l’appunto, il cosiddetto Ponte Assi, è stata una bella soddisfazione, crediamo anche per il Comune e i cittadini ravennati, avere concluso i lavori, compresi i tempi collaudo, con due settimane di anticipo. Peraltro il cantiere è stato pieno di sorprese durante il corso dei lavori, visto che il ponte era in condizioni veramente precarie, ma grazie alla nostra intraprendenza e alla buona volontà del Comune siamo riusciti a mettere in sicurezza il manufatto contenendo anche i tempi nei termini contrattuali». Quindi Ravenna è un vostro territorio di riferimento? «Quello di Ravenna è un mercato al quale teniamo molto, grazie anche al radicato e continuo rapporto con il Consorzio CEAR (Consorzio Edili Artigiani Ravenna) al quale siamo associati. Con l’amministrazione locale abbiamo lavorato sempre proficuamente e confidiamo di poterlo fare ancora. A Sant’Alberto abbiamo realizzato ultimamente l’ampliamento della casa di riposo Zalambani. Poi ci sono a Ravenna gli appalti che abbiamo conseguito per la ristrutturazione dei ponti sulla Baiona e altre piccole infrastrutture in zona cimitero e a San Pietro in Trento. I lavori sono già iniziati e continueranno per tutto il 2021. Confidiamo anche in questo caso di consegnare le opere fatte a regola d’arte e nei tempi previsti». Come prefigurate il futuro della vostra attività nel campo delle costruzioni? «Non siamo interessati alle speculazioni immobiliari, tuttavia ci piacerebbe operare nel campo della ricostruzione e rigenerazione di edifici e comparti edilizi preesistenti. Crediamo che sul piano urbanistico sia la tendenza più utile e produttiva per le imprese e le comunità locali, peraltro oggi indirizzata da nuove normative e premiata da incentivi fiscali». Siete ottimisti sul rilancio dei lavori pubblici in Italia, visti anche i massicci investimenti che dovrebbero arrivare per il rilancio dell’economia dopo la pandemia? «Si, crediamo si possano aprire nuove e importanti prospettive e possibilità di sviluppo. Anche se la questione, nel nostro Paese, è sempre quella della validità e lungimiranza dei progetti e della gestione dei finanziamenti».


PUNTI DI VISTA / 3 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

L’OPINIONE

L’OSSERVATORIO

4 POLITICA MISTER ITWAY: «ECCO PERCHÉ NON MI CANDIDO»

Maria Giovanna Maioli e la città della poesia

60 MILIONI DI EURO PER IL TERMINAL CROCIERE

di Fausto Piazza

In questi giorni mi sono rimbalzati in testa diversi pensieri e ricordi sollecitati dal caso della recente scomparsa di Maria Giovanna Maioli – l'indiscussa Signora della Poesia a Ravenna – proprio nel 700esimo della morte del, cosiddetto con enfasi, Sommo Poeta. La circostanza mi riporta alla metà degli anni '80 quando, giornalista principiante nella redazione del “Nuovo Ravennate”, iniziai a collaborare con Maria Giovanna che affiancava alla sua smisurata passione per la poesia quella di pubblicista con una particolare inclinazione per le interviste “botta e risposta” a personaggi della cultura locali o di passaggio in città. Era una donna colta, intraprendente e curiosa, anche negli ambiti dell'arte figurativa, della musica e del teatro. Negli anni, la sua ricerca e attività di divulgazione fra le molteplici vene della creazione poetica si è intensificata, vantando relazioni con vecchi e nuovi protagonisti della letteratura italiana, da Montale a Luzi, tanto per citare due fra i suoi autori preferiti. A partire dagli happening del Mercatino della Poesia degli anni '70 fino alla costituzione dell'associazione culturale Ravenna Poesia, si è sempre prodigata per consentire al potere evocativo dei versi poetici, pubblicati e declamati, di uscire dalla nicchia un po' depressa e snobistica in cui spesso erano relegati, per toccare la sensibilità di un pubblico più ampio, in una dimensione teatrale e popolare. Per questo nei primi anni Duemila, agli esordi di questo giornale, con Maria Giovanna si decise di aprire una sua rubrica “La bustina di Melpomene” che citava Umberto Eco e la musa della tragedia: colei che canta. Ogni settimana dispensava da queste pagine – con una brevissima introduzione biografica o il pretesto di un anniversario – una poesia scelta dal repertorio di tutto il mondo e di tutti i tempi. La rubrica si è fermata, per volontà della sua curatrice, alla fine del 2017: durata ben 15 anni ha proposto ai lettori di Ravenna e dintorni una straordinaria antologia di quasi 650 testi in versi, a dimostrazione di quanto ambisse condividere la bellezza dell'arte poetica. Ora è singolare che in occasione delle celebrazioni di Dante ‘700, fra gli eventi in programma, sia quasi irrilevante il tema della poesia – a parte ovviamente i convegni e le conferenze dedicate all’approfondimento della Commedia e degli altri scritti danteschi. Dopo una lunga vita attiva, uscita di scena da qualche anno Maria Giovanna Maioli e anche l’associazione “Ravenna Poesia”, la promozione della letteratura in versi nella nostra città è diventata quasi evanescente. A questo proposito mi viene in mente un altro compianto, Nino Carnoli, che da diverso tempo, pensando all’anniversario dantesco, si chiedeva perché non cogliere l’occasione per progettare, realizzare e promuovere, anche oltre i limiti delle celebrazioni del Sommo Poeta, una Ravenna Città Internazionale della Poesia Contemporanea, dopo quella dei mosaici e se si vuole anche della musica e del teatro. Una città che probabilmente ha sempre sognato anche Maria Giovanna.

Una Superlega per Ravenna?

6 ECONOMIA

di Moldenke

17 SPORT TENNIS, UN FAENTINO INSEGUE LA TOP 10 ITALIANA

19 MUSICA DA SOLAROLO AGLI OSCAR: LAURA PAUSINI CI PROVA

22 GUSTO MATERIE PRIME: METTIAMOCI UN PO’ DI SALE

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Autorizzazione Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Tribunale di Ravenna Maria Cristina Giovannini (grafica). n. 1172 del 17 dicembre 2001 Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Anno XX - n. 904 Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Editore: Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Edizioni e Comunicazione srl Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna Angela Schiavina, Serena Simoni, tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Direttore Generale: Claudia Cuppi Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Pubblicità: tel. 0544 408312 Illustrazioni: Gianluca Costantini. Progetto commerciale1@reclam.ra.it grafico: Gianluca Achilli, Area clienti: Denise Cavina tel. 335 Redazione: 7259872 - Amministrazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 Alice Baldassarri, redazione@ravennaedintorni.it amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

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Avete per caso sentito parlare di Superlega in questi giorni? Forse sì. Un progetto che secondo molti avrebbe messo fine al calcio come lo conoscevamo. Non sarebbe stato male, porre fine al calcio come lo conoscevo, per me che sono ravennate e la squadra della mia città per il secondo anno consecutivo sta retrocedendo nei dilettanti (facendo molto peggio di piazze come Legnago e Matelica o della terza squadra di Verona). La prima volta, al termine dei play-out di un anno fa, era andata bene, con il ripescaggio in estate. Questa volta, imparando dai propri errori, la dirigenza ha allestito una squadra che è stata in grado di fare pure peggio, ossia arrivare con tutta probabilità ultima. O al massimo penultima. Nel frattempo, si è perso qualche mese a parlare di nuovo stadio, in città chissà per chi, visto che i ravennati anche senza Covid non è che morissero dalla voglia di fare assembramenti al Benelli, anzi. Intanto c’era una squadra di Ravenna che in Superlega ci sarebbe già, ma è solo la serie A1 del volley che è stata chiamata con un nome altisonante. Proprio in queste ore, però, il Cda del Porto Robur Costa 2030 (società nata solo un anno fa rilevando il titolo sportivo del Porto Robur Costa e basta, ossia, detto tra noi, per coprire le perdite della stessa società) pare abbia deciso di rinunciarci alla SuperLega, per autoretrocedersi in A3 (giuro, esiste la A3, incredibile). Il sindaco sta spingendo per arrivare a una nuova fusione societaria, con l’Olimpia Teodora, che già è la fusione dell’Olimpia e della Teodora, e che dovrebbe rappresentare una delle società più vincenti della storia della pallavolo italiana, al momento desolatamente in serie A2 (ma perlomeno ai play-off per tornare in A1). Il tutto mentre si sta costruendo un nuovo palasport da 15 milioni di euro di soldi pubblici a Ravenna, perché uno solo non bastava, essendo troppo costoso per società che alla fine pare abbiano, gira che ti rigira, sempre le pezze al culo. Ah già, nel palasport può giocarci il Basket Ravenna. Che è in A2. Peccato che abbia praticamente rinunciato a salire in A1 l’estate scorsa. Lo sport, a Ravenna, avrebbe proprio bisogno di una Superlega…


4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

INTERVISTA

Il centrodestra voleva Mister Itway come sindaco Farina ha detto no: «Devo seguire la mia azienda» Il presidente della multinazionale informatica ammette le richieste per la candidatura: «Fa piacere essere ritenuti all’altezza». L’auspicio è per il cambiamento: «Fa bene allo sviluppo». Donati? «Potrebbe rovinare i piani di De Pascale» di Andrea Alberizia

Nelle redazioni dei media locali di Ravenna la notizia ha cominciato a circolare da un po’, fatta filtrare sotto voce. “Nel centrodestra qualcuno sta lavorando per mettere in campo Andrea Farina”. Il presidente del gruppo Itway - che si occupa di cyber security, big data e intelligenza artificiale - come candidato sindaco alle elezioni amministrative di ottobre? Eppure il primo nome a comparire sulle pagine della politica all’inizio di aprile è stato invece quello di Filippo Donati, albergatore molto noto in città. Allora erano notizie prive di fondamento quelle attorno al fondatore della multinazionale? Non proprio: «L’interessamento c’è stato – ammette oggi Farina –. Le richieste sono arrivate». Chi si è fatto avanti? «Non è per fare il democristiano, un profilo che non mi appartiene, ma si dice il peccato e non il peccatore. Diciamo che la richiesta è venuta da più fronti, non certamente da quello della coalizion del sindaco uscente». Ma il matrimonio non si è fatto. «Il lavoro di sindaco di una città come Ravenna e il lavoro alla guida di un’azienda come Itway meritano di essere fatti a tempo pieno, ho troppo rispetto per entrambi per considerarli dei part-time. Itway è la mia impresa, è quotata in Borsa, e in questo momento ha ancora bisogno del mio apporto». Donati la convince? «Non lo conosco di persona per cui non pos-

so esprimere un giudizio basato su esperienza personale, però dal suo profilo potrebbe essere quella figura di imprenditore che conosce il territorio e conosce anche elementi della macchina organizzativa, utili per un candidato valido. Secondo me è un’ipotesi che ha fatto aprire un po’ gli occhi a chi nell’attuale squadra di governo sta pensando di vincere senza sforzo al primo turno. Ho letto che Donati si è detto disponibile e ha chiesto chi ci sta. Vedremo». Per ora non c’è la sintonia di tutti. Partire mostrandosi divisi non è il modo migliore per le speranze di vittoria. «Chi ha alzato il sopracciglio di più è stato l’avvocato Alberto Ancarani che conosco, una

brava persona. Sicuramente va ascoltato e devono arrivare ad una sintesi, ricordando cosa rappresenta Forza Italia sul territorio al momento e dare il giusto peso a tutte le valutazioni…». Non ha dubbi sulla necessità di cambiamento rispetto al sindaco uscente? «In natura e in fisica i cambiamenti che poi danno sviluppo arrivano quando viene messo in crisi il sistema esistente. In politica è previsto dalla democrazia, non bisogna avere paura di abbandonare la propria comfort zone. C’è un sistema che funziona bene ma potrebbe anche darsi che qualcuno si stia cullando troppo. Un po’ di cambiamento penso che farebbe bene alla città, anche perché porterebbe rinnovamento nell’area che ora governa e si ritroverebbe all’opposizione. Parlo di governo e opposizione perché mi sembra che non siano più tempi per usare schemi del Novecento come destra e sinistra. Un’opposizione di qualità è nell’interesse dei cittadini». Negli ultimi cinque anni il centrodestra l’ha fatta? «Da cittadino ho sempre visto un fronte estremamente sgranato. Al centrosinistra viene da fare la battuta di quella pubblicità: “ti piace vincere facile”».

A prescindere dal colore, come vorrebbe che fosse la nuova giunta? «Mi piacerebbe una squadra di persone che finito il loro mandato abbia una professione a cui tornare. Non dico assolutamente che la politica deve farla solo chi ha i soldi, ma chi ha un mestiere: può essere un impiegato di industria, un avvocato, un medico o altro. Se sai che prima o poi devi tornare a quello, mentre sei in politica rendi conto solo ai cittadini e non a qualcuno da cui possa dipendere la tua permanenza o meno in politica». Come dovrebbe muoversi il prossimo governo cittadino? «Potrebbe essere una idea avere il supporto di uno strumento organizzativo e d’indirizzo strategico di sviluppo del nostro territorio. Perché non creare uno steering comittee sull’esempio di alcune organizzazioni internazionali? Un comitato di una dozzina di teste non necessariamente ravennati, con varie competenze specifiche, retribuite zero, che una volta al mese si incontrano e danno supporto alla giunta. Possibilmente persone che abbiano contatti con l’estero, per una visione più aperta». Come valuta i 5 anni di De Pascale? «In campagna elettorale la coalizione aveva

«L’attuale sindaco ha paura di usare la parola gas quando parla di estrazioni»

INFORMAZIONE SANITARIA

PRIMUS FORLÌ MEDICAL CENTER

Quando la tosse non passa: un nuovo centro specializzato Al Primus Forlì Medical Center è attivo un servizio rivolto ai pazienti pediatrici e adulti che soffrono di tosse acuta o cronica La tosse è il sintomo rivelatore di oltre 100 patologie. La sua origine può essere legata ad affezioni delle vie respiratorie o anche a patologie extrapolmonari (ad es. il reflusso gastroesofageo). Quando il primo consulto con il medico di base non porta ad una risoluzione della problematica, è necessaria una valutazione più approfondita. Presso Primus Forlì Medical Center, Poliambulatorio di GVM Care & Research, è attivo un “Centro della tosse” con percorsi ambulatoriali e diagnosti-

ci volti ad elaborare una diagnosi corretta e pianificare il trattamento più indicato. «L’identificazione della causa di una tosse persistente richiede spesso un lungo e complesso percorso specialistico, tuttavia in oltre il 30% dei pazienti non si giunge mai a scoprirne l’origine – commenta il dott. Alessandro Zanasi, presidente dell’Associazione Italiana Studio Tosse e responsabile del nuovo Centro specialistico per la diagnosi e la terapia della tosse al Primus Forlì Medical Center – . Si tratta di persone che hanno già eseguito svariate indagini e che spesso presentano molteplici fattori responsabili della tosse». Il Centro della Tosse del Primus Forlì Medical Center si occupa in modo mirato di tosse acuta e cronica e vede una collaborazione multispecialistica fra pneumologi, allergologi, otorinolaringoiatri e gastroenterologi, per una gestione integrata del paziente e della sua problematica. Il percorso diagnostico-terapeutico personalizzato mira ad una corretta diagnosi eziologica in tempi rapidi (con test di I livello come radiografia del torace e spirometria e approfondimenti, se necessari, con TC del torace e del massiccio facciale, gastroscopia e broncoscopia) e conseguentemente ad un trattamento efficace. L’équipe resta sempre a disposizione del paziente per chiarimenti, visite di controllo e di follow up.

Quando occorre rivolgersi ad un centro specializzato? «La tosse – spiega il dott. Zanasi – non va mai sottovalutata soprattutto quando persiste nel tempo, si associa a fatica a respirare, febbre elevata o espettorato striato di sangue (forme acute durano meno di 3 settimane, la tosse cronica invece persiste ed è spesso riconducibile ad asma, patologie otorinolaringoiatriche e a reflusso gastroesofageo). Attenzione anche se si è esposti a fattori di rischio ambientali o lavorativi, e se il disturbo interferisce con la qualità del sonno o la normale qualità di vita. È bene rivolgersi agli specialisti, mai affidarsi al faida-te». Tecnologie all'avanguardia. Il Centro dispone di un apparecchio di ultima generazione in grado di effettuare la spirometria di base in pochi minuti ma anche il test di diffusione alveolo-capillare di monossido di carbonio, che fornisce informazioni molto accurate sullo scambio gassoso tra gli alveoli e i capillari polmonari. PRIMUS FORLÌ MEDICAL CENTER Direttore Sanitario: Dott. Castaldini Nicola via Punta di Ferro 2/C - Forlì Tel. 0543 804311 www.primusforlimedicalcenter.it


POLITICA / 5 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

HACKER

INCONTRO IN CENTRO

ATTACCO SU ZOOM A COLPI DI BESTEMMIE, INTERROTTA LA VIDEOCONFERENZA SU ZACCAGNINI Denuncia alla polizia postale. Rosy Bindi e il cardinale Zuppi tra i relatori dell’iniziativa in ricordo del politico Dc

DONATI CON IL MINISTRO GARAVAGLIA (LEGA): «PRONTO PER CANDIDARMI» Il leghista Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, è venuto in visita ufficiale a Ravenna il 17 aprile accompagnato dal segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone e dal sindaco Michele de Pascale. In centro storico c’è stato anche un incontro informale con Filippo Donati, titolare dell’hotel Diana, che ha ribadito la sua disponibilità a candidarsi come sindaco alle elezioni di ottobre (slittate rispetto alla primavera). Attorno al nome di Donati sta convergendo il centrodestra, tranne Forza Italia e Lista per Ravenna.

parlato molto di progetti di videosorveglianza avanzata intelligente per la sicurezza urbana e poi non si è fatto molto, forse anche perché è stato necessario fare i conti con le forze che ora sono entrate in quel crogiolo che è Ravenna Coraggiosa. E poi credo sia mancata una presa di posizione ferma e concreta sul tema oil&gas che andasse oltre alle parole. Prima del Governo Draghi abbiamo avuto due esecutivi, prima gialloverde e poi giallorosso. Il giallo è rimasto la costante che ha dettato la linea su questi temi. Il sindaco di una città come Ravenna non deve avere paura di pronunciare la parola “gas”. Invece c’è la tendenza a nascondersi dietro a “energia”». È appena nato un ministero della Transizione ecologica. Buttiamo tutto? «Sono favorevole allo sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente. Ma per sostituire gli idrocarburi serviranno 30-40 anni e questo

intervallo di tempo devi coprirlo con la fonte fossile meno inquinante possibile: il gas. Che ha visto Ravenna ai vertici. Invece si stanno perdendo centinaia di posti di lavoro e alla lunga, se non cambiamo verso, società come Eni non investiranno più a Ravenna. Vengono ignorati progetti solo per questioni politiche». Qual è il riferimento? «Al sottosegretario Giancarlo Giorgetti all’inaugurazione di Omc 2019 venne consegnato un piano per l’energia nazionale elaborato gratuitamente dalle competenze ravennati. Che fine ha fatto? Va buttato perché il coordinamento era di Gianluca Pini della Lega?». In conclusione, il suo è un “mai in politica”? «Gli americani dicono “never say never”. Ringrazio chi mi ha chiesto di candidarmi, fa piacere se qualcuno ti ritiene all’altezza di un compito così».

L’iniziativa a ricordo di Benigno Zaccagnini, organizzata per il 14 aprile dal Centro studi Donati di Ravenna con un dibattito online su Zoom, è stata interrotta a causa di un attacco vandalico compiuto con bestemmie e blasfemie che hanno reso impossibile continuare. Tra i relatori erano presenti Pierluigi Castagnetti, Rosy Bindi, Guido Bodrato e il cardinale Matteo Zuppi, intervistati da Claudio Sardo. Aldo Preda, presidente del Centro studi, questa mattina ha fatto denuncia alla polizia postale e ha avvertito il prefetto: «Benigno ci perdonerà anche questa. I relatori hanno aderito all’invito di riproporre l’iniziativa, con modalità diverse». Per le modalità con cui l’attacco è andato in scena, in maniera plurima facendo ricorso alla bestemmia come arma, lascia pensare agli organizzatori che non si sia trattato di una bravata ma di qualcosa di pianificato: «Eravamo moltissimi, ma non avevamo pensato di limitare i partecipanti».

FAENZA I negazionisti no mask del “No Paura Day” in piazza il 25 aprile. La polizia municipale dice no Il “No Paura Day” arriva anche in provincia di Ravenna. Si tratta della manifestazione promossa da una serie di associazioni e gruppi vicini alle posizioni negazioniste e no mask a proposito della pandemia da Covid. Appuntamento il 25 aprile dalle 11 alle 12.30 in piazza del Popolo a Faenza. Interverranno come relatori “stimati ed esperti professionisti in campo medico, legale ed editoriale”, si legge nella nota inviata alla stampa dagli organizaztori – “per testimoniare esperienze di terapia domiciliare contro il Covid-19”. Gli organizzatori assicurano che verrà svolta “in forma statica e richiedendo il rispetto delle norme anti-contagio” ma spiegando di non poter assicurare che questo avverrà. La polizia municipale ha negato l’autorizzazione a manifestare ma i promotori sembrano intenzionati a farla ugualmente. Questura allertata.

IL CASO Grillo difende il figlio accusato di violenza sessuale L’assessora: «Cultura dello stupro da un omuncolo» L’assessora alle Politiche di genere del Comune di Ravenna, Ouidad Bakkali, è intervenuta sul caso del video di Beppe Grillo in cui ha difeso il figlio Ciro, 20 anni, indagato in Sardegna insieme ad altri tre giovani per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una coetanea conosciuta in vacanza. Il fondatore dei Cinque Stelle sostiene che lo stupro non sia mai avvenuto e che i rapporti con la 19enne siano stati consenzienti (citando anche l’esistenza di un video che lo proverebbe), lamentando gli 8 giorni di tempo impiegati dalla giovane per fare denuncia. «Dal video violento e abusante emerge una cultura dello stupro - attacca Bakkali -. Grillo scaglia la sua verità assoluta addosso a tutte noi e soprattutto a colei che quella violenza l’ha subìta. Dobbiamo difendere la forza di chi denuncia una violenza, nonostante la paura di non essere credute, di essere giudicate, di avere magari davanti “un figlio di” che agirà tutto il potere e la visibilità per schiacciare chi oserà. Ecco, tutte, tutti ora dobbiamo proteggerla questa donna, rispedire nell’angolo quell’omuncolo di Grillo e tutti coloro che alimentano il pensiero e la cultura dello stupro».

25 APRILE Reading online con Ravenna Coraggiosa In occasione del 76 esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il movimento politico Ravenna Coraggiosa organizza un reading sulla Resistenza il 25 aprile alle 18 sulla propria pagina Faceboo per non rinunciare a rendere onore ai partigiani. Le voci narranti saranno Luigi Dadina (teatro delle Albe), Nicoletta Bacco (bibliotecaria), Cecilia Regard (Anpi). Intervengono Guido Pasi e il senatore Vasco Errani.


6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

PORTO CORSINI

Tre rendering del progetto di Royal Caribbean per il nuovo terminal crociere di Ravennna. Sotto il grafico con l’andamento dei passeggeri. Porto Corsini è operativo dal 2011

Un parco da 12 ettari e un nuovo terminal: 60 milioni per le crociere Presentato un progetto di project financing per arrivare a 300mila passeggeri annui, la metà del totale degli ultimi dieci anni. La proposta parte dalla Royal Caribbean Dopo dieci anni dall’inaugurazione del terminal crociere a Porto Corsini, dove sono transitati in totale mezzo milione di passeggeri, l’Autorità portuale di Ravenna punta sulla sua riqualificazione. Presentato un progetto del valore di circa 60 milioni di euro (coperti in parte dal pubblico e in parte da privati) per la costruzione della nuova stazione marittima e la realizzazione di un parco verde tra gli attracchi e il paese. In totale 18 ettari interessati. Potrebbe essere tutto pronto nel 2024: l’obiettivo dichiarato, una volta arrivati a pieno regime in qualche anno, è di 300mila passeggeri annui. Cioè il doppio del record storico registrato nel 2011. Nel 2019, l’ultimo anno in cui si sono viste le crociere all’imbocco del Candiano, sono sbarcate 17mila persone. A fine 2021 scadrà l’attuale concessione del terminal ai turchi della Global Ports Holding. Il nuovo concessionario per i successivi 35 anni uscirà dai partecipanti al bando di Ap del valore di 221 milioni di euro in scadenza il prossimo 16 luglio. A chi si aggiudicherà la gara toccherà la realizzazione della nuova stazione. Si tratta di un project financing di circa 26 milioni di euro (6 da Ap, il resto da chi vincerà): il privato esegue le opere su area demaniale e ne ottiene la gestione per rientrare dell’investimento. A conclusione della concessione la disponibilità degli immobili torna al pubblico (in

questo caso Ap) che deciderà liberamente come portare avanti la gestione. I contorni della gara sono stati definiti a partire da una proposta presentata da Royal Caribbean (Rcl). Nel corso del 2020 infatti quello che è uno dei primi operatori crocieristici a livello mondiale (61 navi con circa 5,5 milioni di passeggeri nel 2019 e oltre 80mila dipendenti) si è fatto avanti con il progetto: rifare la stazione marittima in 24 mesi e ottenerne la gestione. Attualmente Rcl già ne gestisce 27 nel mondo, di 23 dei quali ha curato anche la rea-

lizzazione dell’infrastruttura. Nel Mediterraneo Royal Caribbean Group è presente in otto porti, tra i quali gli italiani Venezia, Civitavecchia, La Spezia e Napoli. Gli uffici tecnici di via Antico Squero hanno analizzato i documenti e, come prevede la normativa, ne è nato un bando aperto a chiunque. Royal Caribbean potrà partecipare e avrà il diritto di prelazione qualora vincesse una alternativa ritenuta migliore. Punto forte dell’offerta Rcl è la scelta della società di Miami di fare di Ravenna il suo home port in Adriatico. Fuori dal gergo tecnico, si-

gnifica che Porto Corsini non sarà una tappa di transito ma sarà lo scalo da cui le navi inizieranno e concluderanno i viaggi. In soldoni, quelli che interessano alle amministrazioni pubbliche e al tessuto economico locale, significa che aumenteranno le possibilità di avere passeggeri a soggiornare sul territorio prima o dopo la crociera. E non più solo mordi e fuggi. Se la società norvegese-statunitense avrà a Ravenna il suo home port, diventa facile pensare che non trascurerà lo scalo nelle sue rotte. Insomma, una buona garanzia di avere attracchi. In linea teorica questo potrà verificarsi anche se Rcl non dovesse vincere il bando. Una curiosità: dieci anni fa furono due navi proprio della Royal a inaugurare il terminal. La profondità dei fondali in avamporto non è questione di poco conto. Ap prevede di avere 11 metri nel 2022 e 12 metri nel 2024, sufficienti per navi da trecento metri di lunghezza. Sarà un terminal attento a ridurre gli impatti ambientali (alcune stime affermano che la navi da crociera in acque europee inquinino venti volte di più delle auto in Ue). Per questo altri 28 milioni di euro andranno per il cosiddetto cold ironing: un impianto di elettrificazione delle banchine che alimenti le navi attraccate consentendo lo spegnimento dei motori e quindi la riduzione di emissioni. Ancora da definire la modalità: sarà fatto in project financing solo se il progetto non verrà ammesso nelle opere coperte dal Recovery Fund. Anche per quest’opera dovrebbero servire circa due anni in modo da essere pronta circa in concomitanza con l’operatività del nuovo terminal. Infine il lato green del progetto si svilupperà soprattutto con un parco verde di dodici ettari (il Teodorico a Ravenna è di 14): costerà sei milioni e lo realizzerà Ap. Dovrà essere un’area verde attrattiva per i crocieristi ma anche per i turisti dei lidi nord. I lavori dovrebbero essere affidati entro la fine del 2021. Andrea Alberizia

BAGNACAVALLO La Festa della Cooperazione va in tv I posti per la messa su prenotazione

RISTORAZIONE Il tribunale revoca il cda della Sirio L’azienda occupa circa 700 lavoratori

CRISI DA COVID Accordo sindacati-Confcommercio: fondo per i lavoratori del terziario

La Festa della Cooperazione di Bagnacavallo, giunta alla 43esima edizione, si terrà dal 28 aprile al 4 maggio e si potrà seguire in tv su Teleromagna. Il 28 alle 21.30 sul canale 11 l’approfondimento “Quale vino per quale mercato” con esperti e rappresentanti delle cooperative Agrintesa e Caviro. Il secondo appuntamento, “Il buon lavoro”, è dedicato alla cooperazione sociale: 29 aprile alle 21.30 su Tr24 canale 11. L’ultima tavola rotonda dal titolo “Fragilità e autonomia” intende aprire una riflessione e presentare buone prassi su come dare opportunità di autonomia alle persone in difficoltà: 4 maggio alle 15 su Teleromagna canale 14. L’1 maggio alle 10 nel capannone di Agrintesa a Bagnacavallo la messa: ingresso su prenotazione per i soci delle cooperative (0545-60296).

Il tribunale di Bologna, sezione imprese, ha disposto la revoca del cda di Sirio a seguito di un esposto denuncia da parte del collegio sindacale. La società di Ravenna è un importante operatore della ristorazione in concessione con 90 punti vendita in Italia e 700 lavoratori, gestendo in particolare bar e ristoranti all’interno di ospedali, ma anche nella aree di servizio autostradali con il brand SirioGrill e negli aeroporti, oltre che franchisee di Burger King. Il provvedimento, che conclude segnalando la presenza di gravi irregolarità di gestione e rischio di continuità aziendale, nomina un amministratore giudiziario. L’azienda è anche coinvolta in un’indagine della procura di Trento che al momento non vede persone indagate. Le due vicende sono fra loro distinte.

Confcommercio e le tre sigle sindacali di categoria (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs) hanno sottoscritto un accordo di sostegno al reddito per lavoratori e aziende della provincia per fronteggiare la crisi causata dall’emergenza epidemiologica. Quattro le misure messe in campo da ssociazioni e sindacati. Gli interventi a sostegno del reddito da parte di Ebt (Ente bilateriale del terziario) riguardano un contributo solidaristico lavoratori in cassa Covid, contributo per congedo Covid 19 non retribuito, rimborso spese strumenti lavoratori in smart working, spese aziendali. Le domande devono essere presentate entro il 30 settembre a info@ebt.ra.it o ebtravenna@pec.it. Quelle complete di documentazione saranno accolte e liquidate fino a esaurimento dei fondi.


da giovedì 22 aprile a domenica 2 maggio 2021

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8 / ECONOMIA / TASSE RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

IMPOSTE

Dichiarazione dei redditi: le scadenze, le novità e le conferme nelle detrazioni Dal 10 maggio è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate il modello 730 precompilato Per potere entrare nell’area riservata serve lo Spid, la Cie, la Cns o il Pin Fiscoline

È tempo di dichiarazione dei redditi che, per la gran parte dei contribuenti ossia lavoratori dipendenti e pensionati, si traduce nella presentazione del 730. Si tratta di un modello vantaggioso perché il contribuente non deve eseguire calcoli, ottiene il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio nel primo caso, da agosto o settembre nel secondo. Qualora fosse necessario versare delle somme, queste sono trattenute dalla retribuzione, dal mese di luglio, o dalla pensione, da agosto o settembre, direttamente nella busta paga. LE DATE DA RICORDARE La denuncia dei redditi dovrà essere presentata entro il prossimo 30 settembre direttamente all’Agenzia delle entrate o al Caf o al professionista o al sostituto d’imposta. Nel caso di presentazione al sostituto d’imposta, il contribuente deve consegnare il modello 730 ordinario già compilato. La scadenza è invece posticipata al 30 novembre per chi si avvale del Modello Redditi Persone Fisiche (ex modello Unico), ovvero i titolari di partita Iva. Il modello 730 precompilato online, sarà disponibile a partire dal 10 maggio sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per poter entrare nell’area riservata, è necessario essere in possesso di Spid – Sistema pubblico di identità digitale, Cie – Carta d’identità elettronica, Cns – Carta

Nel dettaglio

La data ultima per l’invio dei moduli all’Agenzia delle Entrate o ai Caf

30/09/2021

MODELLO

730

IMPORTO FISSO PER TUTTI I REDDITI Ravenna, Viale Galilei 81/83 - Via Antonelli 4/6 tel. 0544 470102 - info@asppi.ra.it Dal 1980 a Ravenna www.asppi.ra.it

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Il tetto di spesa per l’istruzione Credito d’imposta massimo per le spese in veicoli o servizi di ogni figlio di mobilità sostenibile in ambito scolastico

800 €

750 €


ECONOMIA / TASSE / 9 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

PIANETA CASA Debutta nella dichiarazione dei redditi 2021 il superbonus del 110% Fa il suo esordio in dichiarazione dei redditi 2021 il superbonus del 110%, la principale novità sul fronte casa. Per le spese sostenute dall’1 luglio 2020 al 30 giugno 2022 (per i condomini fino al 31 dicembre 2022 ma solo a particolari condizioni) spetta una detrazione nella misura del 110% delle stesse, a fronte di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica, nonché al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici, effettuati su unità immobiliari residenziali. Da segnalare poi che il già esistente “bonus facciate” diventa ancora più corposo: dall’1 gennaio 2020 è stata prevista una detrazione del 90% per le spese riguardanti gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti. Sia per il superbonus sia per il bonus facciate, con il modello 730 o con il modello Redditi, si potrà accedere alla prima rata di detrazione fiscale spettante, qualora non sia stata esercitata l’opzione per la cessione del credito e lo sconto in fattura. Molteplici poi i bonus edilizi che restano validi. Confermata la detrazione del 50% per le spese relative a interventi di recupero del patrimonio edilizio (ristrutturazioni) e per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, se finalizzato all’arredo dell’immobile ristrutturato, per un importo non superiore a 10 mila euro. Le spese relative agli interventi finalizzati al risparmio energetico continuano a godere del 65% fino al 31 dicembre 2021. Detrazione dal 50 all’80%, fino a un tetto massimo di 96 mila euro, per le misure antisismiche. Confermata la detrazione del 65% delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi termoregolatori per impianti riscaldamento e/o produzione d’acqua calda e/o climatizzazione. Resta al 36%, infine, la detrazione per il “bonus verde”, ossia per interventi di sistemazione del verde, fino a un limite massimo di 5 mila euro.

nazionale dei servizi o Pin Fiscoline (solo per chi ha le credenziali già in uso che resteranno valide fino al 30 settembre). Qualora ci si accorgesse di aver commesso errori o dimenticanze, tra il 25 maggio e il 22 giugno, si potrà metter mano alla dichiarazione dei redditi, annullando o rettificando il precedente 730. COSA C’È DI NUOVO Tra le novità vi è anzitutto una riduzione della pressione fiscale del lavoratore dipendente. Anche se è stato formalmente abolito il bonus Renzi di 80 euro, dal prossimo 1 luglio ai lavoratori dipendenti in possesso di un reddito complessivo fino a 28 mila euro spetta il trattamento integrativo (bonus di 100 euro). Contestualmente è stata introdotta una detrazione da 100 euro che spetta ai dipendenti con redditi tra i 28 e fino ai 40 mila che diminuisce all’aumentare del reddito fino ad azzerarsi. A decorrere dal 2020 poi la detrazione nella misura del 19% spetta solo se la spesa è stata sostenuta con sistemi di pagamento tracciabili (versamento bancario, postale, bancomat, carta di credito). Occorre pertanto

A decorrere dal 2020 la detrazione nella misura del 19% spetta solo se la spesa è stata sostenuta con sistemi di pagamento tracciabili: versamento bancario, postale, bancomat, carta di credito. Ad eccezione di spese per medicinali, dispositivi medici e prestazioni sanitarie in strutture accreditate SSN presentare la ricevuta del pagamento oppure l’annotazione su scontrino e fattura. Occhio quindi a ben documentare le spese per l’affitto di studenti fuori sede, le spese veterinarie, i vari oneri collegati alla frequenza scolastica o di corsi di studio universitari. A tale regola, infatti, fanno eccezione solo le spese sostenute per medicinali, dispositivi medici, prestazioni sanitarie in strutture pubbliche o private accreditate al S.S.N. A chi rottama almeno

due autovetture, è riconosciuto un credito d’imposta massimo di 750 euro per le spese sostenute dall’1 agosto al 31 dicembre 2020 per l’acquisto di monopattini elettrici, biciclette elettriche e anche non elettriche, abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile. Da quest’anno l’ammontare di alcune delle detrazioni di cui alla sezione I del quadro E si riduce all’aumentare del reddito fino ad azze-

rarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240 mila euro. Questo potenziale riduzione non riguarda le spese sanitarie, gli interessi sui mutui ipotecari per l’abitazione principale, le spese per ristrutturazioni di immobili. Quest’anno è possibile destinare nuovamente il due per mille a favore di associazioni culturali iscritte in un apposito elenco istituito alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Bonus Vacanze? Se il credito d’imposta Vacanze è stato fruito entro il 31 dicembre 2020, nella misura dell’80%, è possibile fruire ora del restante 20% attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi. COSA È CONFERMATO Diverse le riconferme. Resta pari a 4 mila euro il limite reddituale per i figli a carico, ma solo di età non superiore a 24 anni, così come è stato elevato nel 2019. Il tetto per le spese di istruzione di ciascun alunno è confermato a 800 euro. Aumentata a 1.000 euro la detrazione per le spese di mantenimento dei cani guida. Resta anche la tassazione agevolata nella misura del 10% per i redditi conseguiti dal lavoratore dipendente del settore privato a titolo di premio di risultato, con un limite di importo aumentato a 3 o 4 mila euro. Ribadita la detraibilità delle spese sostenute per strumenti e sussidi in favore di minori o maggiorenni con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento. pagine a cura di Roberta Bezzi


10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

RIAPERTURE/1

Bar e ristoranti non vedono l’ora: «Già in tanti ci hanno chiamato per prenotare» Con il passaggio in zona gialla sarà di nuovo possibile far sedere i clienti, ma solo all’aperto di Luca Manservisi

Bar e ristoranti, anche in provincia di Ravenna, sono pronti a riaprire il 26 aprile per pranzi, aperitivi e cene. Con posti a sedere riservati ai clienti esclusivamente all’aperto, come prevede il nuovo decreto. A patto che l’EmiliaRomagna torni in zona gialla (definita in questa occasione “rinforzata”), come in molti danno già per scontato. La decisione ufficiale verrà presa come di consueto durante la riunione della cabina di regia nazionale di venerdì 23 aprile ma, come detto, i dati dei giorni precedenti lasciano pochi dubbi. «Non vediamo l’ora - commenta il presidente provinciale di Confcommercio, Mauro Mambelli, titolare dello storico ristorante La Gardèla, in centro a Ravenna - e anche i ravennati. Già diversi clienti, per esempio, mi hanno chiesto di poter prenotare un tavolo il 26 aprile…». Mambelli, soddisfatto per avere comunque in mano le date della ripartenza, ne approfitta per lanciare un ulteriore appello al Governo. «Permettere la ristorazione solo all’aperto è evidentemente un danno per molti che non possono permetterselo e anche un disagio per chi può. A parte il numero di coperti ridotti, cosa succederà per esempio in caso di acquazzone improvviso? All’interno sarebbe stato possibile aprire, come già facevamo l’anno scorso in zona gialla, rispettando le regole o magari imponendo anche distanze maggiori, per evitare rischi. Speriamo di non dover aspettare davvero il 2 giugno, come previsto al momento dal Governo…». L’altra nota dolente è quella relativa al coprifuoco. «Confermarlo alle 22 è davvero assurdo - continua Mambelli - e tra l’altro rischia di creare assembramenti a ridosI tavolini esterni della Gardèla so di quell’orario. Credo piuttoallestiti in attesa della probabile sto che sarebbe bastato fare riapertura del 26 aprile qualche controllo in più nelle zone calde». Il centro di Ravenna si appresta quindi a tornare nella versione open air della scorsa estate, tanto apprezzata da ravennati e turisti. Con il Comune che ha già confermato gli spazi esterni (e il suolo pubblico gratuito, nel caso non ci pensasse il Governo) del 2020, con autorizzazioni straordinarie da concedere in poco tempo per far ripartire i pubblici esercizi. «Ho soffitti alti sette metri perfetti per il ricambio d’aria, che senso ha non poter sfruttare l’interno?». Si chiede intanto Maurizio Bucci, noto ristoratore ravennate, che al Mariani sta comunque lavorando per farsi trovare anche lui pronto alla ripartenza del 26 aprile, all’aperto, nel cosiddetto “quadrilatero” del gusto del centro storico. «Peccato perché l’Amministrazione comunale nel frattempo avrebbe potuto intervenire per migliorare il decoro della nostra zona, sempre molto affollata, con tanti locali, ma un arredo urbano inesistente, illuminazione precaria e cemento da terzo mondo», attacca Bucci, vestendo anche i panni di presidente della lista civica La Pigna, a pochi mesi dalle elezioni amministrative. Fuori città, abbiamo raccolto le testimonianze dei due ristoranti più grandi e frequentati del Ravennate. Il Molinetto, sulla strada per Punta Marina, si appresta a riaprire già dal 26, zona gialla permettendo. «Saremo in versione estiva, con anche qualche coperta da poter offrire ai clienti in caso di fresco. Speriamo nel tempo», sorride il titolare Alan Ricci. Anche La Campaza, a Fosso Ghiaia, è pronta per ripartire - ci dice il titolare Gilles Donzellini - con la possibilità di sfruttare i saloni aperti su più lati e l’allestimento proprio in queste ore di una tendostruttura da 300 metri quadrati. «Già i clienti si stanno informando, soprattutto per le comunioni, visto il periodo primaverile. Noi faremo rispettare tutti i protocolli, nella speranza in futuro di poter utilizzare anche gli spazi interni». Sui lidi, scaldano i motori anche i locali della “movida”, con il MoWa, per esempio, sul lungomare di Marina di Ravenna, che aprirà fin dal 26 aprile, se possibile (così come il Fresco in centro a Ravenna, che fa capo alla stessa società). E restando al mare, uno spaccato della situazione ce lo fornisce Alessandro Della Chiesa, titolare del ristorante (e pizzeria) Delizie Azzurre, a Punta Marina. «Il nostro locale è proprio di fronte al Villaggio Teodorico e in questi giorni stiamo vedendo movimento tra gli appartamenti, la gente sta tornando e devo dire che ho già dei tavoli prenotati per la prossima settimana». Il ristorante aprirà infatti dal 27 aprile, a pranzo e a cena, sperando come tutti nel bel tempo. E nella zona gialla...

NUOVE APERTURE/1

LA TRASFORMAZIONE DI PIAZZA KENNEDY: IN ARRIVO ANCHE I TAVOLINI DI BÈRC Presto piazza Kennedy, al centro di tante discussioni tra i ravennati negli anni scorsi per la sua riqualificazione, sarà più viva che mai. Contemporaneamente, infatti, in zona gialla, si potranno vedere affacciati o direttamente sulla piazza i tavolini dei locali già presenti la scorsa estate (ristorante Scaì, Fellini ScalinoCinque, gelateria Mordenti e il Kennedy Cafè) e dall’8 maggio anche quelli della pizzeria “gourmet” Bèrc, che stanno aprendo al posto della banca, di fianco al Fellini, i titolari di MoWa e Fresco. E la settimana successiva anche il ristorante Millelire, nel palazzo del Mutilato, riaprirà con tavolini all’esterno.

NUOVE APERTURE/2

Al Porticino di Marina gli storici gestori che lo aprirono nel 1995 Obiettivo inaugurazione il primo maggio

L’obiettivo è quello di ricreare «quell'ambiente amichevole e familiare che per 13 anni ne ha fatto uno dei locali di punta della nostra zona», scrivono sui social. Loro sono i gestori storici del Porticino di Marina di Ravenna, il locale sul mare in zona Marinara che ha visto crescere una generazione di ravennati. «Praticamente il locale lo abbiamo costruito, nel 1995 - ci dice al telefono Andrea Rani -, mantenen-

done la gestione fino al 2008. Oggi c’è stata la possibilità di riprenderlo e non ce la siamo fatta scappare. Lo staff sarà in gran parte quello di allora, dal pizzaiolo al cuoco, fino alla barista. Con proposte di pesce, carne e pizza». L’obiettivo è aprire sabato 1 maggio, regole Covid permettendo… «Abbiamo 800 metri quadrati di giardino e non sarà difficile rispettare i nuovi protocolli per noi».

NUOVI LOCALI Deserto il bando per Porta Adriana Il bando del Comune di Ravenna per l’assegnazione della concessione di Porta Adriana è andato deserto. Ce lo rivela l’assessore alle Attività produttive, Massimo Cameliani, annunciando che verrà ripubblicato, anche se ancora non si sa quando e come. «Purtroppo la pandemia ha pesato troppo sul settore e nessuno ha avuto la forza per presentare un’offerta». Il bando prevedeva la riqualificazione della porta storica di accesso al centro storico di Ravenna, alla fine di via Cavour. L’investimento era di 800mila euro, la metà dei quali a carico dell’imprenditore privato che si sarebbe aggiudicato la concessione di 20 anni. Il progetto di recupero, già condiviso dalla Soprintendenza, prevede la realizzazione di un pubblico esercizio, bar-ristorante, con uno spazio anche per eventi culturali e la possibilità di utilizzare anche la corte interna, oltre che il torrione. In tutto uno spazio utile di circa 300 metri quadrati.


PRIMO PIANO / 11 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

RIAPERTURE/3

RIAPERTURE/2

LE COOPERATIVE DEGLI STABILIMENTI BALNEARI: «PERCHÉ ASPETTARE IL 15 MAGGIO?» L’appello al Governo dagli operatori di Ravenna e Cervia

IN SPIAGGIA C’È CHI È PRONTO A RIAPRIRE GIÀ IL 26 APRILE I bagni al mare (vedi articolo qui a fianco), salvo clamorose novità dell’ultima ora, potranno riaprire solo dal 15 maggio, essendo la loro licenza per la ristorazione solo di carattere “accessorio”. Almeno per quanto riguarda la stragrande maggioranza di quelli dei lidi ravennati. Dove i pubblici esercizi in grado di poter riaprire già dal 26 aprile (sempre nel caso venisse confermata il 23 la zona gialla), si contano sulle dita di una mano. Uno è il noto Bbk di Punta Marina. «Stiamo allestendo il bagno - ci dice al telefono Alessando Zangaglia - e dal 30 aprile apriremo il nostro ristorante all’aperto sulla spiaggia. Con la speranza di non dover più chiudere. E con il dovuto distanziamento, ben superiore a quello previsto da regolamento (vedi foto, ndr)». Anche il vicino Miramare, sempre a Punta Marina, è pronto a riaprire, già da lunedì 26. «Inizialmente terremo aperti per pranzo, visto che la sera è ancora freddo, per dare un segnale di ripartenza. Sperando che i contagi restino sotto controllo e si possa poi lavorare almeno come l’estate scorsa».

L’OPINIONE Il bagnino: «Giusto non farci riaprire in anticipo: avremmo fatto troppa concorrenza ai ristoratori. Al mare verrà tanta gente...» Mentre i responsabili della categoria alzano la voce per chiedere di essere trattati come i ristoranti all’aperto, c’è anche chi, tra i bagnini ravennati, preferisce non riaprire subito. «Credo sia giusto dare la possibilità ai ristoranti del centro e del resto del territorio di poter lavorare quasi in esclusiva per queste prime settimane - commenta Marco Di Marco, titolare del bagno Oasi di Marina di Ravenna -. Noi potremo riaprire il 15 maggio e sono certo che la gente non mancherà. Già ora in tanti ci chiamano per avere informazioni, desiderosi di tornare in spiaggia. Farci riaprire fin da subito sarebbe stato un danno ulteriore per i ristoratori, già molto provati».

Gli operatori balneari ravennati sono pronti ad aprire i battenti il 15 maggio, come previsto dal calendario del Governo per le spiagge. Pronti, ma anche ancora in attesa di chiarimenti, ci dice il presidente della cooperativa Spiagge, Maurizio Rustignoli. «Da un lato c’è soddisfazione per avere una data, in anticipo rispetto al previsto – commenta – dall’altro però ci si sta chiedendo come sia possibile che bar e ristoranti all’aperto possano già riaprire dal 26 aprile in zona gialla e non possano invece farlo gli stabilimenti balneari, che all’aria aperta lo sono per natura». Anche i bagnini di Cervia lanciano un appello per poter ripartire prima. La cooperativa che riunisce gli stabilimenti cervesi infatti ricorda come i servizi offerti dagli stabilimenti balneari rappresentino una parte fondamentale della vacanze in Riviera e che quindi anche le strutture alberghiere, duramente colpite dalla pandemia, potrebbero trarre benefici da una riapertura anticipata delle spiagge. «Siamo consapevoli – si legge in una nota inviata alla stampa dalla cooperativa – che le numerose aziende della ristorazione così come le attività artigianali presenti nel territorio cervese hanno sofferto condizioni davvero difficili e che sarà molto tempo necessario per recuperare i fatturati, quindi consideriamo comprensibile che nella prima fase l’apertura delle attività sia concessa alla loro esclusività. Ciò detto – continua la nota – dobbiamo considerare anche che le spiagge di Cervia si sviluppano per circa otto chilometri e che alcune aree sono caratterizzate da una forte densità alberghiera e della ricettività nel suo complesso, alla quale è indispensabile se non fondamentale, offrire l’opportunità vacanziera della spiaggia».

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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

RIAPERTURE/4

RIAPERTURE/5

Il Governo fa dietrofront: le scuole superiori solo al 60 percento

Prorogata la mostra di Roversi A metà maggio il Museo Dante

Dradi (Cgil): «In vista di settembre ridurre gli alunni per classe»

Riaprono le esposizioni a Ravenna tra Mar e Classense Tornano anche Ruffini a Bagnacavallo e Leoni a Faenza

Via libera per musei e mostre. In caso (altamente probabile) di una serie di appuntamenti espositivi che si svolgeranno nel corso passaggio in zona gialla, anche in provincia riapriranno al pub- dell’anno in diverse città della regione per celebrare il centenario della nascita dell’artista, scomparso nel 2011. blico le principali esposizioni. A Faenza riaprirà i battenti mercoledì il Museo InternazionaA Ravenna da martedì 27 aprile torneranno visitabili la mostra dantesca della Classense “Inclusa est flamma” (fino al 17 lu- le delle Ceramiche, dove è stata prorogata fino al 13 giugno la glio) e quella del Mar dedicata al grande fotografo ravennate Pao- mostra “Alfonso Leoni (1941-1980). Genio ribelle”. (lu.ma) lo Roversi, prorogata (avrebbe dovuto chiudere il 2 maggio) fino al 6 giugno. Intanto in città è arrivata la “Madonna in Trono con Bambino” (nella foto), in prestito direttamente dal Louvre di Parigi per la mostra “Le arti al tempo dell’esilio” (a cura di Massimo Medica, alla chiesa di San Romualdo), la cui apertura è però slittata (dal 24 aprile) all’8 maggio. Al momento di andare in stampa non ci sono certezze sulla data di apertura del museo Tamo, dove sono state inaugurate virtualmente nei giorni scorsi due esposizioni su Dante, mentre sempre a Ravenna verrà infine inaugurato a metà maggio il nuovo Museo Dante. Per l’occasione sarà di nuovo visibile al pubblico anche il dipinto “Dante in esilio” di Annibale Gatti, in prestito dagli Uffizi di Firenze. A Bagnacavallo, invece, riaprirà sempre martedì 27 al Museo Civico delle Cappuccine la mostra inaugurata in febbraio poco prima della chiusura imposta dal decreto anti Covid, “Giulio Ruffini. L’epica popolare e l’inganno della modernità (1950SPETTACOLO 1967)” - a cura di Diego Galizzi - primo di

Mentre aumentano i focolai nelle classi delle scuole elementari e medie (che già hanno riaperto in presenza con il passaggio in zona arancione del 12 aprile), i ragazzi delle superiori dovranno attendere ancora per poter tornare tutti in classe. Il Governo è infatti stato costretto a fare una sorta di dietrofront rispetto all’annuncio iniziale del premier Draghi sulla ripartenza al 100 percento a partire dal 26 aprile. Dopo una serie di confronti con Regioni, sindacati e dirigenti scolastici, preoccupati per le difficoltà legate al trasporto pubblico, si è infatti arrivati a un compromesso, con il ritorno tra i banchi limitato ad «almeno il 60 percento» (contro il 50 attualmente in vigore) degli studenti. In Emilia-Romagna è stato deciso di partire il 26 proprio con la soglia minima del 60, con l’impegno di poter gradualmente arrivare al 100 percento, come auspica il Governo. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha lamentato una presunta mancanza di flessibilità da parte del mondo della scuola, a cui chiedeva di predisporre un piano di orari scaglionati (e magari di utilizzare anche i pomeriggi) per evitare pericolosi assembramenti all’uscita e alle fermate dei mezzi pubblici. Il ravennate Gianluca Dradi, in veste di responsabile regionale dei dirigenti scolastici di Flc Cgil, è intervenuto invece per chiedere di riprendere la vaccinazione dei docenti e, in vista della riapertura di settembre, di introdurre «l’unica, vera, misura che serve a prevenire la diffusione del contagio dentro la scuola: la riduzione del numero di alunni per classe».

Anche dal Cisim alla protesta dei bauli di Roma Ravenna Teatro pronta a riaprire il Rasi

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Dal 26 aprile, in zona gialla, potranno tornare gli spettacoli dal vivo, anche al chiuso, seguendo protocolli e limiti di accesso che verranno definiti in queste ore. Il direttore di Ravenna Teatro, Alessandro Argnani, nel dichiarare la propria soddisfazione per avere finalmente “tra le mani” una data per la ripartenza, assicura che l’intenzione è quella di proporre spettacoli fin da subito, o quasi. Di certo in maggio e giugno il Rasi (e il suo giardino) ospiterà eventi, in particolare per ragazzi, così come sono in programma collaborazioni con il Cisim di Lido Adriano. E proprio il centro di Lido Adriano era presente alla manifestazione di piazza del 17 aprile a Roma, per la protesta dei lavoratori dello spettacolo, con tanto di iconici bauli neri. «È ora di riformare il settore – ha dichiarato sui social Federica Vicari del Cisim -, e dare diritti a tutti». Tra i promotori dell’iniziativa anche il Coordinamento StaGe! che raduna oltre 70 realtà del settore, coordinato, tra gli altri, da Giordano Sangiorgi del Mei di Faenza.

I cinema riaprono. Anzi no. Il Mariani dà appuntamento a settembre. Confermata l’arena della Rocca da agosto Dal 26 aprile, in zona gialla, potranno riaprire anche i cinema. Ma senza grossi film in uscita, posti contingentati e probabilmente il divieto di consumare cibi e bevande, i cinema della provincia di Ravenna non riusciranno a riaprire immediatamente. Il cinedream di Faenza ha annunciato già che resterà ancora chiuso, mentre dal Cinemacity di Ravenna ancora tutto tace. Il Mariani, sempre a Ravenna, resterà chiuso per scelta della proprietà fino a settembre, mentre potrebbero riaprire il 29 aprile il Sarti e l’Italia di Faenza, gestiti da Cinemaincentro che nel frattempo annuncia il ritorno a Ravenna dell’arena della Rocca Brancaleone sulla falsariga della scorsa stagione: una quarantina di serate tra agosto e settembre, dopo il Ravenna Festival.


PRIMO PIANO / 13 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

RIAPERTURE/6

La rabbia di Mirabilandia: «I parchi sono luoghi sicuri, non ci sono stati contagi» Il direttore generale Marcante contro la decisione del Governo di rimandare l’avvio della stagione «Incomprensibile». Riccardo Marcante, direttore generale di Mirabilandia, si dice allibito per l’iniziale decisione del Governo (al momento di andare in stampa pare esserci qualche spiraglio per un anticipo di qualche settimana) di riaprire i parchi di divertimento solo a partire dall’1 luglio. Direttore, non se l’aspettava? «No, perché i parchi sono fra le strutture più sicure in assoluto. All’aperto. Molto ampie, con protocolli adottati l’anno scorso che hanno dimostrato di essere efficaci. A Mirabilandia non c’è stato un contagio né fra gli operatori né fra i clienti e per quanto ne so io neppure in altri parchi di divertimento. Il paradosso è che il 95 percento delle attività che si svolgono dentro il nostro parco sono ripartite o ripartiranno a breve. Prima di noi apriranno anche le palestre al chiuso, una decisione illogica». Su cosa si basavano i protocolli? Quanto è stato difficile farli rispettare dai clienti? «La nostra gestione si basa su quattro pilastri fondamentali: la diminuzione dell’affluenza, che abbiamo ridotto al 50 percento; il rispetto del distanziamento, con segnaletica e sedute separate; l’obbligatorietà della mascherina prima di salire sulle attrazioni; un aumento degli steward per i controlli. Pilastri che hanno portato anche a nuovi costi, ma che hanno funzionato. E i nostri clienti si sono dimostrati ligi alle regole. Tanto che abbiamo ricevuto anche molte visite delle forze dell’ordine, senza nessun tipo di contestazione». Come protesterete contro questa mancata apertura? «Ci stiamo ragionando. Siamo sempre stati molto dialoganti, ma visto che i risultati li ottengono più altri settori forse grazie alle proteste, stiamo pensando anche ad azioni

On line è partita una petizione In pochi giorni sono state oltre 3.500 le firme raccolte per chiedere al Governo di riaprire al più presto i parchi tematici d’Italia, anticipando la data fissata per il 1° luglio. Primo firmatario della petizione è Davide Padovan, showman molto noto di Mirabilandia.

eclatanti. Non staremo più zitti». Quanto avete perso nel 2020? «Come le dicevo, abbiamo abbassato l’affluenza al 50 percento. Le conseguenze in termini di visitatori e di introiti sono in linea con quella decisione. Un pochino meglio, forse». Sarete costretti a tagliare sul personale? «No, a parco aperto il numero di operatori è sempre lo stesso. Certo dipenderà molto anche dall’effettiva data di apertura». Dopo la pausa dell’anno scorso, riaprirete il parco acquatico Mira Beach? «Ci stiamo lavorando. È chiaro che le notizie di questi giorni sulle date delle riaperture non ci aiutano nella programmazione». Nonostante la stagione caratterizzata ancora dal Covid, avete in serbo novità per i vostri clienti in questo 2021? «No, con il Covid non è stato possibile fare investimenti su nuove attrazioni. Faremo di necessità virtù». Luca Manservisi

RIAPERTURE/7

VIA LIBERA AGLI SPORT DI CONTATTO ALL’APERTO Ma resta il nodo spogliatoi Piscine e palestre devono aspettare Si appresta a ripartire anche il mondo dello sport. Dal 26 aprile, in zona gialla, sarà consentito “lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto”. Un sospiro di sollievo in particolare per lo sport più frequentato anche da queste parti, il calcio (oltre alle partite di calcetto tra amici), con dilettanti e giovanili che potranno tornare a fare partite, anche se a rendere le cose complicate sarà il divieto di utilizzo degli spogliatoi. «Siamo in attesa di chiarimenti - ci conferma al telefono il delegato della Figc di Ravenna, Claudio Bissi -, perché senza l’utilizzo degli spogliatoi l’attività dei dilettanti è praticamente rimandata alla prossima stagione, mentre faremo di tutto per far fare qualche torneo ai più piccoli, nel rispetto dei protocolli. Anche se non sarà semplice, perché queste manifestazioni spesso si sostenevano con gli stand gastronomici e, di fatto, gli assembramenti...». Ritornando al calendario del Governo (suscettibile di cambiamenti sulla base dell’andamento dei contagi), le piscine (rigorosamente all’aperto) potranno al momento ripartire solo dal 15 maggio, mentre le attività delle palestre (quindi anche al chiuso) saranno consentite a partire dal 1° giugno.

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14 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

SAPERE

Con l’università un ciclo di incontri per capire la società che cambia

BIOLOGIA

Quattro conferenze via Zoom promosse da Flaminia Tra gli ospiti l’ex ministro Minniti che parlerà di Libia Il campus universitario di Ravenna propone un serie di incontri in videoconferenza aperti a tutta la cittadinanza per capire i cambiamenti della società innescati (anche) dalla pandemia. È la prima edizione di Universalmente, festival promosso da Fondazione Flaminia. Il 28 aprile parte il primo ciclo di quattro incontri settimanali (ogni mercoledì alle 17 su Zoom). Il secondo ciclo si terrà in autunno. Dibattiti, seminari, tavole rotonde e approfondimenti attraverso cui docenti e ricercatori ravennati dialogheranno insieme a ospiti di altri atenei italiani o del mondo, esponenti del giornalismo, della politica o del lavoro. Filo conduttore dei primi quattro appuntamenti sarà il Mediterraneo. Dall’anno accademico in corso, il dipartimento di Beni Culturali ha inaugurato a Ravenna lo studio dell’area, nelle sue specificità storiche, politiche, culturali ma anche ambientali e giuridiche, grazie al nuovo corso di laurea in Società e Culture del Mediterraneo. Si inizia mercoledì 28 aprile con Daniele Menozzi della Scuola Normale di Pisa e Mario Neve del Dipartimento di Beni Culturali insieme a Fernanda Alfieri del Dipartimento di Storia Culture Civiltà. Discuteranno l’importanza dell’istituzione universitaria nel nostro Paese. Il 5 maggio “La Russia, tra Mar Nero e Mar Mediterraneo” con due dei maggiori esperti sul tema, il caucasologo di Ca’ Foscari Aldo Ferrari e la giornalista Anna Zafesova. Il 12 maggio “Italia e Libia: una questione di interesse nazionale?” con due conoscitori come l’ex ministro degli Interni Marco Minniti e uno tra i giornalisti più esperti di Nord Africa e Medio Oriente del panorama europeo come Alberto Negri. Il 19 maggio “Post Pandemia: verso quale mondo?”: lo storico della politica Giovanni Orsina (nella foto), il filosofo del diritto Mario Ricciardi e la storica dell’economia Vera Zamagni forniranno le loro interpretazioni. Dettagli sulle modalità di iscrizione agli eventi sul sito di Fondazione Flaminia.

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UNA CITTADELLA DELLE SCIENZE MARINE CON IL CENTRO RICERCHE CESTHA L’Autorità portuale ha concesso l’area dell’ex stabulario di Marina di Ravenna (nella foto l’ingresso in piazzale Adriatico) al centro ricerche Cestha, che già può contare sui vicini locali dell’ex mercato del pesce. In tutto oltre tremila mq per una sorta di “cittadella delle scienze marine”. Particolare rilevanza alla tutela delle tartarughe marine: si potranno ospitare oltre un centinaio di esemplari contemporaneamente. Si potranno visitare, attraverso percorsi didattici e turistici, aree diversificate per la conoscenza di progetti finalizzati allo sviluppo e ricerca di nuove tecnologie per la pesca e difesa del mare.

AMBIENTE Hera ha piantato 320 alberi dal 2014

ASTRONOMIA Il 27 aprile c’è la Super Luna Conferenza online con il Planetario

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, 22 aprile, Hera fa il conto di quanti alberi piantati in provincia di Ravenna: 320 dal 2014 ad oggi grazie alle iniziative promosse dal Gruppo Hera per sensibilizzare i clienti all’adesione alla bolletta elettronica (una pianta ogni cliente green): 155 a Ravenna, 55 a Cervia e 50 a Lugo.

La massima vicinanza alla Terra in coincidenza della fase di plenilunio faranno sì che il 27 aprile si verifichi il fenomeno colloquialmente detto “Superluna” (luna piena perigea in termini astronomici). L’Associazione ravennate astrofili Rheyta propone una serata dedicata dalle 21 in diretta sul canale Youtube del Planetario con alcuni ospiti che si alterneranno per parlare del nostro satellite naturale. Chiunque in possesso di qualsiasi strumentazione per fotografare (smartphone, macchina fotografica, webcam, ecc.), potrà inviare da tutta Italia gli scatti della Luna piena che saranno presentati in diretta (info@arar.it o via Whatsapp 348-0309900).


SOCIETÀ / 15 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

L’ESPERTO

«Vaccino Johnson & Johnson: conoscere le rare complicanze permette di agire sui sintomi» Facciamo chiarezza sul tema con Giacomo Farneti, ricercatore dell’Istituto Superiore della Sanità Avviamo a partire da questo numero una collaborazione con il ravennate Giacomo Farneti, responsabile sanitario di Santa Teresa e membro della task force governativa sul Covid 19, ricercatore dell’Istituto Superiore della Sanità. Farneti tratterà un tema relativo alla campagna di vaccinazione e alla pandemia, cercando di fare chiarezza su aspetti non sempre affrontati con la giusta cura dai mezzi di informazione. La Food and Drug Administration (Fda) e il Center for Disease Control and Prevention (Cdc), enti governativi americani che hanno tra i vari compiti il controllo sulla distribuzione dei farmaci negli Stati Uniti d’America, pochi giorni fa hanno deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione del vaccino anti Covid-19 prodotto dall’azienda Johnson & Johnson, in via preventiva e cautelativa, per esaminare i dati riguardanti alcuni casi segnalati di un raro tipo di trombosi del sangue correlato a una carenza di piastrine. Questi fattori riscontrati rappresentano una condizione patologica improvvisa che comporta problematiche cliniche a livello della coagulazione del sangue. Sono state dimostrate recentemente alcune rare correlazioni tra la somministrazione dei vaccini e la patogenesi avversa: alcuni dati indicano la possibilità che il vettore del vaccino causi, con una rarità pressoché assoluta (sono stati analizzati sei casi, tra cui un decesso, su 7 milioni e 300 mila dosi somministrate), una risposta immunologica inaspettata. Rispetto a queste reazioni avverse, occorre comprendere e realizzare quanto prima la fortuna che le attuali generazioni possiedono grazie alla quale, conoscendo la causa di una determinata condizione patologica, indipendentemente dal tipo di vaccino, è possibile trovare una soluzione: essere consapevoli di queste rare potenziali complicanze permette di agire sui sintomi imprevisti per un trattamento tempestivo, come ad esempio - in questo caso - attraverso una combinazione di immunoglobuline ed anticoagulanti. Grazie al recente responso positivo dell'European Medicines Agency (Ema) e dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) circa l'approvazione per l'utilizzo del vaccino Janssen (J&J) la struttura commissariale per l'emergenza si è attivata per distribuire alle regioni le circa 184 mila dosi già consegnate allo Stato. Il vaccino sviluppato da J&J (Janssen), così come quello di AstraZeneca (Vaxzevria), è un vaccino “ad adenovirus”, ovvero un vaccino che utilizza un vettore per trasportare all’interno delle cellule la sequenza del codice genetico per riconoscere la proteina bersaglio del virus ed impedire l’interazione con i recettori presenti nel nostro organismo. Il vantaggio principale del vaccino Janssen è quello di essere composto in una unica dose, caratteristica che permetterà- oltre agli aspetti logistici e gestionali - di velocizzare ed ampliare in modo significativo la campagna vaccinale nazionale. Obiettivamente simile anche se metodologicamente diverso, il vaccino BioNTech-Pfizer (Comirnaty), come il Moderna, è un vaccino “a mRNA”, estremamente innovativi nel loro genere, nei quali vengono utilizzate molecole di acido ribonucleico messaggero che contengono specifiche istruzioni genetiche destinate alle nostre cellule. Questa tecnica rappresenta un approccio scientifico completamente nuovo: a differenza di vari vaccini già presenti, attraverso i quali viene iniettato un virus (o un batterio) "indebolito" oppure una parte di esso grazie al quale il nostro sistema immunitario riconosce "l'intruso" e inizia la produzione di anticorpi che utilizzerà il nostro organismo quando incontrerà il vero virus, nel caso dei vaccini a mRNA vengono inoculate "le istruzioni" per produrre una specifica proteina (quella che il virus utilizza per attaccarsi alle nostre cellule) ed attivare gli anticorpi. Grazie alla somministrazione del vaccino, il sistema immunitario si attiva contro la proteina “spike” del Coronavirus e produce gli anticorpi già formati che, qualora un soggetto entrasse in contatto con il virus, proteggeranno l’organismo dall’infezione. Oltre all'altissima efficacia degli attuali vaccini anti Covid-19 presenti (ricordiamo comunque che, oltre a quelli ormai noti, in tutto il mondo i laboratori di ricerca hanno sviluppato quasi un centinaio di nuovi vaccini in via di sperimentazione), efficaci fino al 97% nel prevenire la malattia, i vaccini a mRNA sono caratterizzati da una grande "versatilità". Dal momento che il codice genetico contiene le informazioni per la creazione di una risposta immunitaria, cambiando la sequenza in base alle potenziali varianti sarà possibile aggiornare le istruzioni in modo da contrastare efficacemente l'infezione. Giacomo Farneti

I DATI

IN PROVINCIA UN RESIDENTE SU CINQUE HA AVUTO ALMENO UNA DOSE DI UNO DEI FARMACI Contando anche i guariti, le persone con un minimo livello di immunizzazione sono circa il 25 percento Una persona su cinque residente in provincia di Ravenna (390mila abitanti) ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti Sars-Cov-2. Poco meno della metà ha già ricevuto anche la seconda inoculazione. Il dato è aggiornato al 19 aprile, il più recente disponibile nel resoconto settimanale dell’Ausl. L’azienda sanitaria non fornisce il dato per fasce d’età. Si sa solo che si tratta di 5.755 somministrazioni dai medici di medicina generale, quindi principalmente insegnanti (aumentati di un centinaio nelle due settimane precedenti), e 72mila dosi nei centri vaccinali sparsi per la provincia. Se si considera che 24mila persone hanno avuto una diagnosi di guarigione avvenuta da Covid, le persone con un qualche livello di immunizzazione sono poco più di centomila, circa un quarto della popolazione. L’Ausl fornisce i dati relativi alle forniture di sieri ricevuti (in questo caso il dato è su base Romagnola). In totale 50mila flaconi corrispondenti a circa 350mila dosi. Finora sono state somministrate il 93 percento di Pfizer, il 79 di Moderna e l’89 di Astrazeneca. Per quanto riguarda la diffusione del contagio, alla vigilia dell’allentamento delle restrizioni con la reintroduzione della fascia gialla, si nota che il 12-13 aprile è stato toccato il punto più basso dell’incidenza settimanale ogni centomila abitanti. In provincia era 161. Da quel giorno è leggermente risalita mantenendosi stabile. Nella settimana 12-18 aprile in provincia sono stati accertati 716 nuovi casi, più dei 667 della settimana precedente. Ma in questo caso il valore assoluto non è sufficiente per la visione corretta: sono stati infatti eseguiti più tamponi e il tasso di positività è comunque sceso da 6,5 a 5,8 percento Infine il dato forse più importante: i casi attivi, cioè persone con una diagnosi di positività che stanno affrontando la malattia. Al 19 aprile erano 1.817 con l’8,1 percento di ospedalizzati. Il picco era stato il 22 marzo con quasi cinquemila attivi. Da allora un calo continuo. Si avvicina il triste traguardo dei mille decessi dall’inizio della pandemia: 993 al 21 aprile, 40esimo giorno di fila con almeno un morto. (and.a.)

LA CAMPAGNA Dal 26 aprile possono prenotarsi i nati dal 1952 al 1956 Gli obesi inseriti nella categoria vulnerabili con la precedenza La Regione Emilia-Romagna ha ridefinito il piano della propria campagna vaccinale a fronte delle forniture attualmente disponibili e in arrivo (300mila dosi tra il 14 e il 25 aprile). È confermato che da lunedì 26 aprile saranno aperte le agende per gli appuntamenti vaccinali dei cittadini dai 65 ai 69 anni, quindi i nati dal 1952 al 1956 compresi, e due settimane dopo, lunedì 10 maggio, al via le prenotazioni per la fascia d’età 60-64 anni, cioè le classi dal 1957 al 1961. I canali saranno gli stessi adottati finora (farmacie, Cup, Fse, web, numeri di telefono predisposti dalle Aziende sanitarie). La campagna si concentra dunque su due obiettivi principali: entro la prima settimana di maggio l’immunizzazione totale degli over 80, che al momento hanno ricevuto la prima dose nell’85 percento dei casi e la seconda nel 50 percento, e la prima dose per tutti i soggetti estremamente vulnerabili e i disabili gravi entro la fine del mese maggio. A vaccinare tutte queste categorie saranno le Aziende sanitarie locali, utilizzando i prodotti Pfizer-BionTech e Moderna. Proseguono anche le prenotazioni e le vaccinazioni per le persone dai 70 ai 79 anni (con Vaxzevira-Astrazeneca). Nei giorni scorsi sono partite le prenotazioni per chi soffre di obesità. Le persone in grave sovrappeso potranno eseguire in farmacia il test per l’indice di massa corporea. Qualora il risultato del test evidenzi un BMI maggiore di 35, la persona risulta inseribile tra la categoria degli “estremamente vulnerabili” e quindi tra i prioritari nella vaccinazione. Il farmacista provvede a prenotare direttamente. Questo percorso integra quello già avviato con i medici di base che hanno potuto segnalare all’Ausl i propri assistiti in condizioni di grave obesità.


16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

INFRASTRUTTURE

«Il cantiere di via Canale Molinetto merita un percorso partecipativo aperto al pubblico» Dopo l’idea di un ingegnere di alzare la ferrovia per scavare meno, la proposta di Andrea Caccìa che da anni si occupa di progetti per il coinvolgimento della cittadinanza nelle decisioni delle amministrazioni

Perché a Ravenna non si fanno percorsi partecipativi o un dibattito pubblico per il cantiere che dovrà eliminare il passaggio a livello in via Canale Molinetto? Se lo chiede Andrea Caccìa, che da quindici anni si occupa di partecipazione pubblica curando anche progetti voluti dalle amministrazioni, dopo aver letto la proposta lanciata dall’ingegnere Ezio Fedele Brini su queste pagine (R&D n. 902 dell’8 aprile): portare i binari a cinque metri di altezza con un rilevato in modo da dover scavare solo un metro (invece di 5) sotto al piano campagna per il traffico stradale. Volentieri pubblichiamo l’intervento di Caccìa, con l’augurio che possa innescare anche altri contributi. Ho letto con interesse le notizie relative al progetto del sottopassaggio di via Canale Molinetto, con un cantiere che avrà un forte impatto sull'intera città e in particolare sulla zona limitrofa (in termini di sicurezza edilizia, ripercussioni sul commercio di vicinato ecc.). È nata una petizione civica rivolta al Comune che esplicita preoccupazioni, prese di posizione e anche una proposta alternativa. Poi su Ravenna&Dintorni è stata pubblicata una seconda proposta. Se fosse realizzata quest'ultima, l'appartamento dei miei genitori in via Aniene verrebbe letteralmente oscurato dalla linea ferroviaria. I disagi riguarderebbero tante altre abitazioni, una scuola materna, una elementare. Questa piccola vicenda mi ha fatto toccare con

mano il fatto che spesso i tecnici, anche quando di indubbio valore, sembrano avere una visuale particolare e non prendono in considerazione tante conseguenze e l'interesse di persone e categorie di concittadini-e. Niente di strano, succede a tutti. Il Comune di Ravenna ha realizzato diversi percorsi partecipativi, grazie alle politiche dell'Amministrazione e al sostegno della Legge Regionale 15/2018 (e prima

3/2010). La Legge Regionale sulla partecipazione punta a favorire la partecipazione dei cittadini all'elaborazione delle politiche pubbliche e a rafforzare il senso di cittadinanza attiva, in particolare in occasione di scelte importanti e strategiche per un territorio. Negli ultimi dieci anni il bando riferito a questa legge ha finanziato o co-finanziato centinaia di percorsi partecipativi. Molto spesso questi hanno con-

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sentito di prendere decisioni pubbliche migliori, di riavvicinare cittadini e istituzioni. Guardando a cosa succede oltre confine, interessante è il dibattito pubblico, nato in Francia, adottato e poi subito bloccato in Italia. È un processo di informazione, partecipazione e confronto pubblico che ha lo scopo di accrescere il coinvolgimento dei cittadini e cittadine nei processi di realizzazione delle grandi opere e si svolge nelle fasi iniziali di elaborazione del progetto, al fine di valutare gli impatti delle diverse alternative e orientare le scelte. Ispirato al modello francese del dèbat public (introdotto dalla c.d. legge Barnier nel 1995), non è vincolante per il decisore pubblico ma permette di individuare e trattare con anticipo possibili conflitti. La procedura ha una durata di pochi mesi, nata per gestire una conflittualità latente o esplicita. In Italia si è fatto a Genova sulla diga foranea del porto e per la gronda. A Livorno per il porto. A Gavorrano per il ripristino delle cave... A Ravenna sono tante le decisioni di importanza pubblica che potrebbero essere prese con un percorso partecipativo o un dibattito pubblico. Si garantirebbero almeno informazione, trasparenza e ascolto, che non sono poco! Sono sicuro che cittadinanza, imprese, associazioni... potrebbero anche dare idee migliorative, o meglio elaborarle assieme ai tecnici specializzati che restano centrali come gli amministratori. Andrea Caccìa

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22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

SPORT/L’INTERVISTA

Anche un faentino tra i protagonisti della rinascita del tennis italiano: «Sinner un fenomeno, può arrivare al top» Federico Gaio è 136 al mondo, 11esimo tra gli azzurri, professionista dal 2009 «Ho iniziato a 5 anni, la mia è una vita da nomade. I miti? Sampras e Federer» È un momento d’oro per il tennis italiano che, trainato dal fenomeno Jannik Sinner (19esimo al mondo a 20 anni non ancora compiuti), per la prima volta si ritrova con dieci atleti nella top 100 del ranking Atp. E il primo tennista del nostro Paese a inseguire i suoi dieci più celebrati colleghi è un faentino, unico emiliano-romagnolo tra i primi 400 al mondo (di cui 28 italiani). Si tratta di Federico Gaio, 29 anni compiuti da poco, professionista dal 2009 e al momento numero 136 del ranking (un anno fa era 124, suo miglior piazzamento in carriera). Lo abbiamo intervistato all’indomani della bella vittoria contro il francese Paire (35 al mondo) al Torneo Godò Atp di Barcellona. Federico, partiamo dall’inizio. Quando hai iniziato a giocare a tennis? «A 5 anni, grazie alla passione di mia madre. Ho iniziato, come molti a Faenza, al centro estivo. Da lì non ho mai smesso, iniziando a fare sul serio dopo le medie, quando sono entrato nel centro federale di Tirrenia». Quando hai capito che il tennis sarebbe diventato il tuo lavoro? «Da ragazzo pensi solo a giocare, al divertimento. Poi ogni anno che passa incominci a sperarci, consapevole delle difficoltà. Nel 2009, con il primo punto conquistato nel ranking Atp, sono entrato davvero nel tennis che conta». Com’è la vita del tennista? «Sei un nomade, nel vero senso della parola. Dai 13 anni in poi mi sono sempre allenato e quasi mai nella mia città. Diciamo che in un anno normale a Faenza ci passo 2-3 settimane in tutto. Con una trentina di tornei all’anno, prendi in continuazione voli, sei sempre fuori: il tuo armadio è una valigia, la tua casa un hotel». Ma ti senti anche un privilegiato? «Certo, perché sono riuscito a fare dello sport che amo un lavoro. È una grande soddisfazione». E come riesci a conciliare la vita privata? «Non è facile. Devi trovare una persona che ti capisca. Io, per esempio, sono fidanzato con una hostess (una cabin manager spagnola, ndr), che capisce bene cosa significhi essere sempre in viaggio». Cosa conta di più nel tennis: talento, sacrificio o fortuna? «Un po’ di fortuna ci vuole sempre. Ma credo che l’impegno e il metodo siano fondamentali, la costanza, credere in un progetto. Sono pochi i tennisti ad avere la fortuna di saltare le varie tappe e arrivare direttamente al top». I momenti più difficili e i più belli della carriera? «Ci sono tanti momenti belli, a partire dalle vittorie dei tornei (Gaio in singolo ha vinto 4 tornei challenger, l’ultimo lo scorso anno, a Bangkok, ndr). Sono importanti soprattutto nei momenti difficili, quando quasi hai pensato di mollare e invece ripensando alle soddisfazioni capisci che non ti sta certo andando tanto male...» Un anno fa hai raggiunto il punto più alto nel ranking Atp. Obiettivi? «Purtroppo una volta raggiunto il 124esimo posto è arrivata la pandemia e tutto si è fatto più difficile. Adesso è più complicato scalare il ranking, la federazione ha impostato un punteggio tenendo conto anche di chi magari in questo periodo preferisce non fare troppi tornei». Ecco, arriviamo alla pandemia. Come l’hai vissuta? «Oggi il calendario è tornato quasi normale, anche se molti tornei fanno fatica a sostenersi senza il pubblico, ma per noi atleti è ripartita una sorta di routine. Durante il lockdown dell’anno scorso invece è stata dura, alcuni miei colleghi dichiarano di sentirsi tuttora stressati. Io fortunatamente ho una casa grande a Faenza, con giardino, e non posso lamentarmi, ma non poter frequentare il circolo, allenarsi, per mesi, quando lo fai da tutta la vita, è stato davvero pesante». Tornando al tennis giocato, hai potuto partecipare anche ai quattro tornei più prestigiosi, quelli dello Slam. Qual è il tuo preferito? «Finora ho potuto disputare solo le qualificazioni, riuscendo a entrare nel tabello-

ne principale solo a New York. Il mio obiettivo è ora proprio quello di poter entrare nel tabellone principale di tutti e quattro gli Slam. Il mio preferito è quello australiano, organizzato davvero bene. E poi sarà che l’Australia mi piace molto e arrivare lì in gennaio, quando qua è ancora inverno, è molto piacevole». Chi erano i tuoi idoli da bambino? «Sampras e Federer, sarà per il loro rovescio a una mano, per la loro propensione ad andare a rete, cosa che piace anche a me». Federer tra l’altro potresti ancora incontrarlo... «Il sogno sarebbe farlo a Wimbledon, così come sfidare Nadal a Parigi. Finora con i più grandi ho potuto solo allenarmi...». Hai però già sfidato Sinner, cosa ne pensi? «Sì, ci ho giocato a Ortisei nel 2019. Ho perso ai quarti 6-4 6-4 (Sinner ha poi vinto il torneo, ad appena 18 anni, ndr), ho visto subito che era un fenomeno. La maturità con cui parla, gioca e sta in campo è fuori dal normale. Gli auguro il meglio. Lui e il suo team stanno facendo il massimo e può arrivare davvero al top». In generale è un momento d’oro per tutto il movimento tennistico italiano. C’è un motivo? «Credo che sia il merito degli investimenti della federazione di questi anni, del fatto anche di aver portato in Italia tanti tornei di alta fascia: alzare il livello ha fatto bene a tutti. Poi il fatto che Berrettini e Fognini siano al top già da qualche anno ha portato più visibilità, che non fa mai male». Cosa farai quando chiuderai la tua carriera? «Sinceramente non ci ho ancora pensato. Certo il tennis è sempre stato il mio mondo e ci sono molte possibilità di proseguire in questo campo anche una volta finita la carriera». Luca Manservisi

Federico Gaio ha mosso i primi passi con la racchetta al centro estivo di Faenza. In carriera ha partecipato alle qualificazioni di tutti i tornei del Grande Slam, entrando nel tabellone principale a New York. Il piazzamento più alto nel ranking Atp è stato 124esimo, prima della pandemia. È fidanzato con una hostess: «Capisce bene cosa significhi essere sempre in viaggio»

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SPORT/L’INCONTRO “Non è un gioco da ragazze”: online si parla della carta per i diritti delle donne

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Venerdì 23 aprile alle 20.30 è in programma un incontro on line dal titolo “Non è un gioco da ragazze” (per partecipare indispensabile l’iscrizione all’indirizzo collettivolagruppa@gmail.com). Verrà approfondito con una prospettiva critica “Olympia – La carta europea per i diritti delle donne nello sport” (che verrà presentata in giunta comunale a Ravenna) in merito ai bisogni e le azioni concrete per incoraggiare la partecipazione alla pratica sportiva con approccio inclusivo e pro-sociale. Interverranno Luisa Rizzitelli (giornalista e docente esperta di politiche di genere, presidente Assist/Associazione Nazionale Atlete) e Dario Sebastio - referente sport del Gruppo Trans Bologna).

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18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

25 APRILE

Dalla pedalata con codici Qr all’aquilone di Zaky: la festa della Liberazione ai tempi del Covid Le iniziative si spostano anche su Facebook: dalle letture alle storie in bicicletta, fino al ritrovo a Ca’ di Malanca

I comuni della provincia di Ravenna si apprestano a celebrare il 76°anniversario della Liberazione con una serie di iniziative commemorative e momenti di approfondimento storico e culturale, che verranno trasmessi anche in streaming per evitare assembramenti. Nel comune capoluogo, le celebrazioni prenderanno il via il 25 aprile alle 10.30 al Ponte degli Allocchi, in Circonvallazione al Molino, dove si svolgerà, alla presenza del sindaco Michele de Pascale la deposizione di corone al monumento in memoria dei martiri. Alle 11 in piazza del Popolo avrà luogo la deposizione di corone alla lapide dei partigiani caduti per la liberazione dal nazifascismo, in diretta streaming sulle pagine Facebook del Comune di Ravenna e del sindaco Michele de Pascale. È previsto inoltre un momento musicale con Ambrogio Sparagna e i solisti dell’Orchestra Popolare Italiana, che intoneranno “Bella Ciao” e i canti della Liberazione. Sulle stesse pagine Facebook, a seguire, sarà trasmesso il video, realizzato per l’occasione, “Libertà va cercando”, con letture, davanti alle opere del Mar, di Tamo e della biblioteca Classense, a cura di artisti locali, accompagnate dal coro Ludus Vocalis Ragazzi e dai cori delle scuole. In collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea, sempre sulle pagine Facebook del Comune e del sindaco saranno poi trasmesse “Altre storie in bicicletta”, video-racconti di staffette e testimoni del tempo di guerra in provincia di Ravenna. Successivamente saranno presentate le iniziative dal titolo “Guerra e dopoguerra nel ravennate 1940-1948”, realizzate per il 60° anniversario della fondazione dell’Istituto storico della Resistenza, a cui farà seguito l’interpretazione di “Bella ciao” in varie lingue del mondo. La giornata si concluderà, alle 15,

L’aquilone per Zaky presentato lo scorso settembre a Cervia, tornerà il 25 aprile al parco Teodorico di Ravenna

al parco Teodorico, dove la sezione Luigi Fuschini dell’Anpi di Ravenna, organizzerà “Il volo dell’aquilone di Zaky”, disegnato da Gianluca Costantini e realizzato da Cervia Volante, in collaborazione con Amnesty International. L’evento sarà visibile sulla pagina facebook della sezione Luigi Fuschini, con saluto del sindaco Michele de Pascale e lettura di poesie e brani musicali, per la regia di Meho Sulemanski. Torna anche la pedalata del 25 aprile, lungo i luoghi della Resistenza, anche se non potrà essere “collettiva” come da abitudine. A organizzare è la Fiab, insieme all’Anpi di Ravenna. L’itinerario – ideato per poter essere percorso in autonomia – prevede sei stazioni dove è presente l’installazione temporanea di sei pannelli informativi: inquadrando il QRCode si potrà vedere un breve filmato sul sito a cui è dedicata la sosta. Il percorso è di circa 40 km: parte in Piazza del Popolo dal Monumento ai Caduti dove è posto il primo

dei pannelli informativi e, dopo aver toccato il cippo del Vicolo dei Francesi, arriva a Punta Marina, nella zona degli sbarramenti anticarro noti come “Denti di drago” e dei bunker. Quindi si procede verso nord dove si trovano le altre tre stazioni, quella sulla battaglia di Porto Corsini, quella sull’Isola degli Spinaroni, visibile pedalando lungo la Pialassa Baiona e quella con i riferimenti storici di via Gattolo, che si incontra proseguendo lungo la ciclabile delle Mandriole. Il percorso, creato per la Festa della Liberazione, resta valido sempre, con i filmati visibili anche sul canale YouTube di Fiab. I dettagli sul sito www.fiabravenna.it. Altro appuntamento tradizionale del 25 aprile era il ritrovo a Ca’ di Malanca, nelle colline faentine, che quest’anno si terrà in collegamento Facebook.Il programma inizierà alle ore 13.30 con la Musica Resistente di Bellaciaotrio e proseguirà alle ore 14 con l’alzabandiera, a cui seguiranno gli interventi di Niccolò Bosi presidente del Consiglio comunale di Faenza, di Roberto Visani presidente del Consiglio di Imola e di Franco Conti (associazione Ca’ di Malanca). Dalle 14.30 alle 17.30 “Parole di Liberazione”, evento che permetterà di interagire con la manifestazione inviando parole, slogan, brevi testi dedicati alla Liberazione e alla Resistenza. Verranno visualizzati e resi patrimonio di chi parteciperà con il collegamento virtuale (info 389 6136611). Infine, il 25 aprile sulla pagina Facebook del Mei di Faenza saranno pubblicati i 14 videoclip musicali selezionati tra gli oltre 60 artisti e band che hanno partecipato al concorso sul tema della Liberazione del Meeting degli Indipendenti.

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CULTURA / 19 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

MUSICA/2 La Toscanini cerca 24 strumentisti under 35 da formare, in collaborazione con la Pescarini Candidature entro il 15 maggio Dopo il successo del progetto La Toscanini Next, si aprono le candidature per La Toscanini Next for Community, operazione realizzata in collaborazione con l’ente di formazione Angelo Pescarini Scuola Arti e Mestieri di Ravenna. Un percorso innovativo e professionalizzante di alta formazione mirato al perfezionamento del musicista in orchestra e in ensemble e al conseguimento delle competenze necessarie per l’inserimento lavorativo nel settore dello spettacolo dal vivo. Destinatari dell’operazione sono 24 musicisti under 35 residenti o domiciliati in Emilia-Romagna. Violino, violoncello, contrabbasso, flauto, clarinetto, saxofono, tromba, trombone, percussioni, chitarra elettrica e acustica, basso elettrico, pianoforte, sintetizzatore, batteria e fisarmonica gli strumenti musicali selezionati per l’operazione. Finalità del percorso è l’inserimento professionale mediante scritture artistiche per produzioni concertistiche. Quattro i repertori musicali di riferimento: sinfonico-operistico rie pop/rock chiave in visitato rielaborazioni/trascrizioni dal pop e rock d’autore); incidental music (adattamento di musica per danza e prosa, musical, cabaret); global music (arrangiamento di repertori quali tango, swing, klezmer, tradizioni popolari); soundtracks (colonne sonore, musica per arti visive, games, cortometraggi, docufilm). «Lo scorso anno – commenta Alberto Triola, Sovrintendente e Direttore Artistico de La Toscanini – lanciammo il progetto Next come una scommessa piena di buoni propositi e ovviamente molti interrogativi. La pandemia invece di spazzarlo via come successo in altri casi, lo ha fatto crescere al punto da renderlo parte strutturale della nostra fisionomia. Annunciamo quindi con estremo piacere la seconda annualità della Next con la stessa formula, ovvero con la parte di alta formazione finanziata grazie a un bando della Regione Emilia-Romagna ed una seconda parte di work experience che consentirà ai giovani di esibirsi in repertori che consentiranno loro di costruire una prossimità col pubblico priva di pregiudizi e barriere. In questo stimolante percorso di formazione i giovani musicisti saranno accompagnati da eminenti personalità musicali ed artistiche del nostro tempo che hanno già rapporti con la Filarmonica Toscanini e che attraverso questo progetto consolideranno ancor di più il rapporto tra la Filarmonica e la Next». Il percorso formativo sarà realizzato in due sedi: Centro di Produzione Musicale “Arturo Toscanini” a Parma e Scuola di Musica “Giuseppe Sarti” a Faenza. Si svolgerà dal 27 maggio al 31 dicembre per una durata complessiva di 357 ore. Le candidature dovranno pervenire entro il 15 maggio. Tutti i dettagli su fondazionetoscanini.it.

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MUSICA/1

LAURA PAUSINI CANTERÀ ALLA CERIMONIA DEGLI OSCAR Laura Pausini canterà alla cerimonia degli Oscar, in programma a Los Angeles domenica 25 aprile (in Italia nella notte tra il 25 e il 26). La cantante di Solarolo (reduce dal successo ai Golden Globe – nella foto – e per questo data come favorita) e gli altri candidati alla statuetta per la Miglior canzone originale (Celeste, H.E.R., Leslie Odom, Jr., Daniel Pemberton, Molly Sandén) si esibiranno nello show che introdurrà la consegna degli Oscar, cantando proprio i brani in gara. Laura Pausini porterà quindi “Io sì (Seen)”, scritta da Dianne Warren e nella parte in italiano dalla stessa Pausini con Nicolò Agliardi, nella colonna sonora del film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren. Grazie al pre-show, che sarà un modo anche per ovviare all'assenza di un affollatissimo red carpet. tutte le canzoni potranno essere eseguite nella loro interezza, ha detto l'Accademia, piuttosto che essere abbreviate per adattarsi alla cerimonia principale.

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20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

MOSTRE/1 A Massa Lombarda fino al 15 maggio la pandemia vista “con gli occhi dei bambini” “Con gli occhi dei bambini” è il titolo della mostra, dedicata al mondo in epoca di pandemia visto proprio dai più piccoli, allestita da lunedì 19 aprile al Centro Culturale “Carlo Venturini” di Massa Lombarda. L’esposizione è un viaggio nelle regioni italiane e nel mondo attraverso tavole illustrate dei importanti illustratori italiani e internazionali, che hanno guardato e rappresentato il mondo con gli occhi dei bambini, nell’attuale periodo storico caratterizzato dalla pandemia. Il progetto, nato da un’idea di Stella Nosella, scrittrice di narrativa per l’infanzia, e dal suo desiderio di dar voce ai più piccoli, è stato inizialmente diffuso sul portale web Kid Pass, spazio virtuale di promozione di eventi e attività per le famiglie e i bambini. Ora, grazie alla collaborazione di Carmen Plaza, massese e curatrice del blog “La biblioteca de Matteo”, le tavole virtuali si sono fatte materiali e per la prima volta la mostra sarà esposta in biblioteca e visibile online sulla pagina Facebook del Centro Culturale Venturini dal 19 aprile al 15 maggio.

MOSTRE/2

NUOVE USCITE

IN LIBRERIA IL TERZO ROMANZO DEL RAVENNATE STEFANO BON Così come sei è il titolo del nuovo romanzo, il terzo, del ravennate Stefano Bon – noto in città in particolare per essere curatore della rassegna letteraria “Il Tempo Ritrovato” e di “Scrittura Festival”. Arriva in libreria il 22 aprile per i tipi di Clown Bianco Edizioni. È un libro – si legge nella cartella stampa – «che parla d’amore, del rimanere fedeli a sé stessi, della possibilità (o impossibilità) di trovare la felicità, di cosa intendiamo quando usiamo quella parola, felicità; ma parla anche di coraggio e di ignavia, di scelte e di non-scelte, di voglia di volare e di paura di cadere. Un libro in cui si affrontano, attraverso una narrazione a tratti dolorosa, temi propri della contemporaneità». Classe 1963, Bon è stato cantante e autore di testi nella rock band Streamers. In seguito, ha continuato a occuparsi di musica come produttore e di musica, cinema e teatro scrivendo per quotidiani locali, riviste specializzate e fanzine. Ha diretto due cortometraggi e messo in scena testi teatrali.

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LE BUFALE DI SANT’APOLLINARE IN CLASSE IN MOSTRA IN SVIZZERA Due delle sette bufale presenti nel prato adiacente alla basilica di Sant’Apollinare in Classe, sono partite martedì 20 aprile per partecipare a una mostra in Svizzera. Si tratta delle sculture realizzate dall’artista bolognese Davide Rivalta, che esporrà allo Château de Vullierens, vicino a Losanna. Le due bufale torneranno a Classe a inizio novembre.

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I cattolici, Dante e la «banale modernità»

Il 14 settembre 1913 si costituiva un comitato ravennate volto a promuovere «fra i Cattolici» la celebrazione del VI° centenario della morte di Dante e, a partire dall’anno seguente, veniva dato alle stampe un “bollettino bimestrale illustrato” il cui Direttore Responsabile era don Giovanni Mesini. Anche la Santa Sede aveva accolto con favore l’istituzione del comitato e Pio X aveva espresso, attraverso le parole del Segretario di Stato, la sua approvazione: «Riconosce infatti l’Augusto Pontefice essere saggio ed opportuno consiglio che alle onoranze […] prendano parte notevole i cattolici di ogni regione d’Italia». L’invito ad onorare colui che «ha cantato i misteri e le glorie della nostra Religione» si concretizzava, innanzitutto, nel «restaurare e decorare la Chiesa di S. Francesco, che si può ben chiamare la Chiesa di Dante», una iniziativa che «pel suo carattere religioso ed artistico insieme, sembrò veramente degna di venire promossa». Il proposito era stato sottoposto al vaglio di personalità autorevoli, tra le quali il Card. Pietro Maffi e Corrado Ricci, e da tutti «otteneva approvazione e plauso». L’idea che muoveva il comitato mirava ad eliminare la «banale modernità, che ne ha guastato la semplice bella linea basilicale» per «ricomporre con la commossa immaginazione la chiesa di S. Francesco nella bella semplicità e severità d’un tempo, quale si mostrava ancora, quando Dante Alighieri vi entrava a pregare e quando vi fu portata la sua salma per le estreme onoranze».


CULTURA / RUBRICHE / 21 22-28 aprile RAVENNA&DINTORNI

VISIBILI E INVISIBILI

FIORI MUSICALI

NdL - Nota del Lettore

Dal noir surreale con Lillo ai documentari sulle rock band

Il fascino dei castrati, dai più noti fino agli emuli

Longo, quello stile così torinese

di Francesco Della Torre

di Enrico Gramigna *

di Federica Angelini

“Da dove vieni?” (Ravenna) di Adriano Zanni

FULMINI E SAETTE

In attesa di auspicabili riaperture di tutti i luoghi d’arte, il fruitore medio si è dovuto accontentare di un solo mezzo per poter continuare ad alimentare la sua passione: tramite lo schermo casalingo (la definizione “piccolo schermo”, visti i pollici che si vedono in certe case appare obsoleta) si è potuto vedere concerti e spettacoli in streaming video. È la stessa cosa? Assolutamente no, ma non è questo il punto. La televisione è una creatura geniale, maliziosa e furba, e conosce il proprio pubblico e ha pensato bene di fondere l’arte della recitazione teatrale con il suo prodotto di punta, il reality. Nasce così Lol, simpatica creatura che in breve tempo è diventata la ragione di vivere di mezza Italia, con le battute dei suoi comici protagonistio sulla bocca di tutti. Chi scrive ha gradito e condivide ben poco la spocchia con cui i puri di spirito hanno liquidato e bocciato un programma popolare e divertente, ma soprattutto vuole collegare uno dei suoi attori al cinema. Siamo nell’ormai lontano 2001, nel bel mezzo della periferia capitolina, in compagnia di malavita e spacciatori, decisamente più sgangherati della media. Il film (streaming) è Blek Giek di Enrico Caria e tra i protagonisti spicca la presenza di Lillo (è lui) e Greg, in un surreale, fumettistico e soprattutto demenziale romanzo noir che vede un particolare intreccio tra un gruppo di tossicodipendenti, un dentista, un malavitoso e una serie di altri personaggi abilmente disegnati dal regista sceneggiatore, specializzato nella realizzazione di gustosi e grotteschi cartoni animati in carne ed ossa. Film di genere, lontanissimo dal fan medio di Lol e molto più simile a un Jeeg Robot, di cui è stato un predecessore come stile e ambientazione. Cambiando settore, ARTE.tv è una televisione europea che parla di arte a 360 gradi, disponibile in sei lingue, tra cui l’italiano. La si può vedere dal suo sito internet o tramite app. La “programmazione - scrivono loro stessi - si compone al 55% di documentari, 25% di film e fiction, 15% di programmi d’informazione e 5% di musica e spettacoli dal vivo. Sono inediti i due terzi dei programmi trasmessi da ARTE”. Il tutto è completamente gratuito. Una delle sezioni su cui focalizzarsi è Rock Legends, brevi documentari su alcune note rock band che hanno contribuito a fare la storia, Smiths, Clash, Ramones, Eagles e Bee Gees. Sono documentari della durata di mezz’ora, uno per ogni gruppo, narrati tramite interviste ad alcuni noti e competenti critici rock, escludendo i membri delle band in questione, e alternando alle parole alcuni tra i momenti musicali più noti dei protagonisti. Per chi conosce e ama già, un utile ripasso; in tutti gli altri casi, un must. C’è poco altro da aggiungere, sono da vedere.

Il gorgheggio ha sempre esercitato un fascino irresistibile nell’immaginario dell’ascoltatore tanto che, purtroppo, ancora oggi il pubblico troppo spesso si avvicina alla musica canora aspettando l’acuto circense invece di considerare l’interpretazione come un insieme di molteplici componenti tra le quali la capacità di elevare la propria voce alle frequenze più vertiginose è tra le meno importanti. Proprio questa considerazione, unita alla prescrizione di San Paolo nella prima lettera ai Corinzi (XIV, 34) nella quale l’apostolo consiglia che «le donne nelle assemblee tacciano», è alla base di quel fenomeno particolare, sviluppatosi con gran forza prevalentemente in Italia a partire dal Cinquecento e conclusosi sul calare dell’Ottocento, che vedeva uomini fatti cantare come soprani e contralti nelle cappelle e nei teatri. Questi erano i castrati. Per quanto appaia esecrabile questa pratica agli occhi dell’uomo moderno, all’epoca attorno ai giovani sottoposti a questa operazione c’era grande attenzione da parte del mondo musicale. L’intervento di rimozione dei testicoli prima dell’adolescenza permetteva a questi ragazzi di cantare con voce apollinea nei registri naturalmente dominio del gentil sesso. Ciò era indubbiamente utile in quelle istituzioni che non volevano annoverare donne tra le proprie fila, tra tutte le cappelle delle chiese. Non è un caso, infatti, che l’ultimo castrato di cui si ha traccia sia Alessandro Moreschi, cantore nella più importante tra le cappelle, la Sistina, morto nel 1922. Ben prima di lui, però, furono altri che fecero risplendere la categoria: il periodo aureo per queste voci è quello barocco. I più noti furono Senesino (il preferito da Händel) e, ovviamente, Farinelli. Quest’ultimo, al secolo Carlo Broschi, è ancor oggi celebrato come l’esponente più importante di questa categoria tanto da esser diventato personaggio letterario e cinematografico a più riprese. Non solo castrati, però. C’era già all’epoca un movimento di emuli che, in falsetto, cantavano nel “quarto registro maschile” e oggi, con la riscoperta del repertorio antico (e delle presunte sonorità a esso legate), si assiste a una fioritura di questi sopranisti (o contraltisti o controtenori, non vi è una definizione univoca) che si spendono nel repertorio dei celebri castrati senza, per fortuna, dover subire le stesse mutilazioni. * musicista e musicologo

Mai titolo fu meno azzeccato per un libro, visto che di semplice in questo nuovo romanzo di Davide Longo per Einaudi con il bizzarro Bramard, Arcadipane, Isa e Pedrelli c'è davvero poco. E anzi la trama di Una rabbia semplice (terzo romanzo della serie) è particolarmente ben congegnata e intrigante e ricca di suspese senza essere inutilmente complicata. I riflettori sono su Arcadipane mentre Bramard, protagonista del primo romanzo, ex commissario più giovane d'Italia ed ex "maestro" di Arcadipane, fa solo qualche breve, per quanto significativa apparizione. E sappiamo che se Bramard è il genio assoluto, l'eccentrico, il personaggio letterario per eccellenza, Arcadipane è il suo contraltare, più semplice, in difficoltà, affaticato, confuso. Molto umano, molto vero con i suoi sucai sempre in tasca, alla prese con una solitudine forzata voluta dalla moglie, che si sta rifacendo una vita. Questa volta a fare da controcanto geniale e fuori dagli schemi c'è un ex poliziotto "messo a riposo" che da anni insegue una pista fantasiosa e che ora parla citando le sacre scritture con un effetto a volte volutamente e raffinatamente ironico. Raffinata del resto si conferma la scrittura di Longo, precisa, soppesata, senza sbavature, tagliente anzi, così, come direbbe Arcadipane, "piemontese". C'è del resto tanta Torino nel libro, di giorno di notte, in interno ed esterno: le palazzine popolari, i quartieri di villette borghesi, i "liberal" e le anziane signore alle prese con la minima, gli artisti internazionali sotto pseudonimo nascosti in casa con mamma e i bilocali dove il figlio adolescente di una madre single dorme nel divano letto. Non mancano tuttavia nemmeno le montagne, le malghe, le vacche, il confine con la Francia, l'attrito tra il mondo antico dei montanari e la complessità del mondo globale di oggi ancora però diviso da righe per terra invisibili ma non per questo accessorie. Nostalgia, rimpianto, sentimento, paura di invecchiare e di morire, amore, desiderio innervano il romanzo senza mai tracimare nel sentimentale, sottotraccia, con eleganza e riservatezza in una bellezza sobria, a tratti dura, come la bella ex capitale del Regno italico. Per gli appassionati, il libro è disponibile anche in audiobook letto da un bravo William Angiuli capace di tenere quel ritmo così peculiare, asciutto eppure teso, che caratterizza la scrittura dell'autore cinquantenne di Carmagnola e dargli uno spessore e una densità particolarmente godibili.


22 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 22-28 aprile 2021

L’ESSENZIALE

MATERIE PRIME Approfondimenti sulla qualità dei prodotti e i presìdi fondamentali degli alimenti

Sapore di sale, le qualità naturali e salutari di un elemento prezioso Prodotto importante per vari usi benefici, è ingiustamente demonizzato ma è sempre meglio non abusarne. Preferibile il marino integrale, e occhio ai sali “esotici”, ricchi solo nel prezzo

Il sale è un prodotto ingiustamente demonizzato in quanto è un elemento naturale prezioso, oltre che un minerale essenziale per il nostro organismo. Il problema è che spesso, senza neanche rendercene conto, ne abusiamo. Quindi, è solo conoscendo a fondo le sue caratteristiche che se può fare un uso cosciente e sapiente. Negli ultimi due secoli sono molti gli studi che si sono concentrati sulle proprietà del sale, dimostrando come possa rivestire un’importanza cruciale per la nostra salute: – il sodio stimola processi fisiologici importanti per l’organismo (in particolare interviene nella trasmissione degli impulsi nervosi, ma regola anche la pressione e lo scambio di liquidi nel corpo) – aiuta a mantenere i fisiologici meccanismi osmotici cellulari e tissutali – previene la stitichezza – aiuta a liberare le vie respiratorie (chi ha problemi del genere può avere dei benefici sia dai suffumigi fatti con il sale, sia recandosi in una zona di mare e semplicemente respirando l’aria ricca di iodio) – può svolgere un ruolo antinfiammatorio a livello gengivale e antisettico, aiutando a combattere alito cattivo e mal di gola (in questo caso si utilizza per fare dei gargarismi dopo essere stato sciolto nell’acqua tiepida) – nella medicina popolare viene anche impiegato come antidolorifico (se utilizzato caldo, si può inserire in un sacchetto di tela o di lino e poggiarlo sulla zona dolorante, in modo da ottenere sollievo su cervicale, reumatismi, mal di schiena, distorsioni o contratture) – infine, il sale è capace di aiutarci a scaricare lo stress, facendo un bagno con acqua tiepida in cui è stata sciolta

una tazzina di sale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia al massimo 5 grammi di sale al giorno (il LARN – Revisione dei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana – nel 2014 ha abbassato questa soglia addirittura a 3,75 grammi): purtroppo, i dati italiani rivelano che, in realtà, la media di consumo si attesta intorno ai 12-15 grammi, anche perché sono molti gli alimenti che “nascondono” dosi di sale che ignoriamo. E questa attenzione nasce dal fatto che il sodio è un minerale responsabile di alcuni effetti negativi sulla salute quando assunto in eccessiva quantità, soprattutto se si pensa all’ipertensione e a certe patologie cardiovascolari. Venendo ora alle svariate tipologie di sale che troviamo in commercio, l’affermazione che spesso sentiamo riferita ai benefici ottenibili da alcune rispetto ad altre, non ha alcun senso scientifico: gli eventuali oligoelementi presenti nei vari tipi di sale (unica eccezione per il sale marino integrale), sono sempre in quantità insignificanti per ipotizzarne un beneficio salutistico. Detto questo, il sale può essere di origine marina, cioè prodotto attraverso l’evaporazione delle acque oceaniche o dell’acqua dai laghi salati, oppure può essere terrestre, cioè ricavato dai giacimenti: in questo caso, si chiama salgemma o sale di rocca. Ancora, quello marino può essere integrale, cioè non raffinato: è più ricco di minerali diversi dal sodio, come lo iodio, il rame, lo zinco e il bromo. Purtroppo però, i processi di raffinazione industriale e sbiancamento lo impoveriscono: il sale viene ripulito chimicamente e ridotto a puro cloruro di sodio, mentre i minerali e gli oligoelementi essenziali vengono semplicemente eliminati.

T U T T I I M A R T E D Ì P O M E R I G G I O dalle 16 alle 20

Frutta e verdura, carne, formaggi pane, biscotti, conserve, ecc.

Mercato dei produttori BI OLO GIC I locali P i a z z a S . F r a n c e s c o • Ravenna

di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance

Formaggio fresco a pasta bianca dalla consistenza morbida e delicata. Il profumo richiama i profumi del latte appena munto. Durante la lavorazione era il primo che affiorava: “il primo che Sale” e successivamente il nome diventò “Primosale”. Ha un sapore delicato ma avvolgente e un profumo genuino di latte fresco. Lo puoi trovare nel banco frigo del tuo supermercato nel formato da circa 200 gr


GUSTO / 23 22-28 aprile 2021 RAVENNA&DINTORNI

Alcuni consigli pratici per ridurre il consumo quotidiano di sale Dal momento che il nostro palato è spesso assuefatto ad un sapore “eccessivo”, abituarsi a una dieta a basso contenuto di sale può essere complicato, anche perché non è sufficiente metterne meno nei nostri piatti, ma è necessario porre grande attenzione mentre facciamo la spesa. In termini generali però, sarebbe necessario osservare queste semplici linee guida: ridurre il consumo di condimenti e snack industriali che contengono sodio (dado da brodo, salsa di senape, salsa di soia, merendine salate, ma anche dolci, pizze surgelate, verdure in scatola e così via; usare, per quanto possibile, spezie ed erbe aromatiche per dare sapore alle pietanze (anche prodotti come limone e aceto); evitare di mettere sale nel pasto dei bambini fino ai due o tre anni di età; non esagerare con cibi naturalmente salati (alici, formaggi, insaccati, olive...). Un’alternativa all’uso del sale è il gomasio: un composto di sesamo, tostato e pestato, a cui viene aggiunto del sale marino integrale (nella proporzione di una parte di sale e sei di sesamo). Il condimento che ne deriva non soltanto riesce a dare gusto ai piatti in modo genuino, ma diventa fonte di indispensabili nutrienti. Il sesamo, infatti, è un seme oleoso che contiene grassi buoni del tipo omega 3 e omega 6, è ricchissimo di calcio (all’incirca 900 mg per 100 grammi) e apporta lecitina e fosfati preziosi per il sistema nervoso, vitamine del gruppo B e proteine.

COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina

Un pollo arrosto perfetto In questi mesi chiusa un casa ho seguito moltissime lezioni di cucina in streaming. Una mi ha molto interessata, il pollo arrosto perfetto, una ricetta dello chef Pappagallo. Ingredienti e preparazione: prendente un pollo preferibilmente da cortile, pulitelo, lavatelo, mettetelo in una ciotola grande e ricopritelo di acqua e sale (per ogni litro di acqua 30 g di sale). Poi mettetelo in frigorifero per 12 ore. Trascorso questo tempo toglietelo dal frigorifero e dall'acqua e appoggiatelo su una gratella (io ho usato quella per dolci) e lasciatelo asciugare per alcune ore. Accendete il forno a 200 gradi e mettetelo in una placca contornandolo di piccole patate novelle sbucciate, rametti di rosmarino, e spicchi di aglio, sulle patate un filo di olio evo. Sul pollo nulla. All'interno del pollo io ho messo un limone e due rametti di rosmarino. Per la cottura ho calcolato circa due ore perché era un pollo “ruspante”. Ogni tanto ho mescolato le patate. Il risultato è stato un pollo perfetto. La pelle dorata e croccante e perfetto di sale. Non unto perché non ho usato olio. Provatelo. Buone anche le patate buone, che ho salato solo alla fine.

LO STAPPATO E quello iodato? Non è altro che comune sale da cucina (sia marino che salgemma) a cui è stato aggiunto artificialmente dello iodio sotto forma di ioduro o iodato di potassio. Le quantità aggiunte sono standard e variano in base agli studi sullo stato nutrizionale della popolazione: in Italia, per esempio, per ogni kg. di sale iodato abbiamo 30 mg. di iodio. C’è però un problema: nel processo servono alcuni additivi per fissare lo iodio al sale e fra questi ce n’è uno in particolare (il ferrocianuro) che è sotto accusa (è proibito in altri Paesi, come la Gran Bretagna). Si tratta di sostanze tossiche se assunte allo stato puro, ma autorizzate in piccole dosi (il limite è fissato in 20 mg/kg, anche se non si tiene conto dell’effetto accumulo).

Un’ultima considerazione ci tengo a farla sul sale rosa dell’Hymalaia. Detto anche “il sale del benessere” è una delle bufale più colossali degli ultimi anni: è diventato uno dei più venduti, specie a quei consumatori attenti alla salute, perché considerato una specie di panacea dalle mille virtù (il che dovrebbe giustificare il prezzo… quello sì che è salato!). Innanzi tutto non viene dall’Himalaya ma dalle miniere del Pakistan, e poi il suo colore è dato sì dal ferro, ma in quantità irrisorie che non incidono sul fabbisogno quotidiano. Considerando che, per legge, il sale alimentare deve essere composto almeno per il 97% da cloruro di sodio, questo mitico sale non è molto diverso da quello comune, anzi, spesso è contaminato da impurità o metalli pesanti.

A cura di Fabio Magnani

E uno spumante che è un Talento Ci sono dei produttori che sono una garanzia. Riflessione che mi viene istintiva mentre assaggio il “Talento metodo classico millesimato” 2015 dell’azienda bresciana “Peri”. Un ottimo perlage che si esprime attraverso una bolla sottile, fine e persistente. Al naso è fragrante. Odori di lieviti si mescolano a sentori floreali, sfumature fruttate, un tratto di erbe aromatiche leggerissimo come quel frutto tropicale che si nasconde nelle retrovie. Al palato è di grande godibilità. Elegante. Sapidità e piacevole tensione acida. Un vino che vi godete sia col pesce sia con le carni bianche. Come volevasi dimostrare…una garanzia di qualità.


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