FREEPRESS n.754
1-7 FEBBRAIO 2018
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495
Foto di Adriano Zanni
CITTÀ SPACCATA Furti a raffica. Chat di quartiere. Polizia a ranghi ridotti. Il lavoro dei vigilantes
INTRO / 3 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
IL COMMENTO
6 Si possono usare percentuali e moduli per misurare l’arte? di Enrico Gramigna
302.401, questa è la cifra in euro che il comune di Ravenna stanzierà quest’anno (e ogni anno per i prossimi quattro anni, euro più euro meno) per sostenere le realtà musicali, se si escludono la stagione di lirica e danza organizzata da Ravenna Manifestazioni e il Ravenna Festival, che riceve un contributo diretto. L’anno nuovo ha portato una ventata di novità per quel che riguarda la musica classica. Quest’anno, infatti, il comune di Ravenna ha rinnovato le convenzioni culturali e proprio nel 2018, per la prima volta, i progetti sono stati valutati secondo un bando piuttosto articolato e che dava garanzia di distribuzione del gruzzolo in maniera proporzionale alla bontà della proposta. Come ampiamente pronosticabile, per quel che riguarda le realtà che promuovono musica colta vi sono state voci a favore e voci contro questa distribuzione di finanze. Se certo non stupisce il grosso salto in avanti fatto dal Quartetto Fauves con il loro progetto sClab (addirittura si vedono aumentare del 400% i fondi rispetto alla convenzione passata, arrivando a una cifra di circa 10mila euro), è, su tutti, l’enorme aumento di fondi a disposizione di Emilia Romagna Concerti (da 14mila euro nel 2017 a oltre 55mila nel 2018) che colpisce e ingolosisce gli amanti della musica che, quindi, avranno ancor più motivatamente grandi aspettative da questa associazione che già da anni cura una propria rassegna a Ravenna. Tra gli scontenti, oltre Mikrokosmos (-30%), sicuramente l’Associazione Mariani che, se non fosse per una parte del bando che premia la longevità della proposta culturale, perde ben il 23% rispetto alla convenzione passata. I più scontenti paiono essere, tuttavia, gli organizzatori del Festival di Musica d’Organo a San Vitale che, in virtù della collaborazione con l’Ensemble Mariani promotrice della rassegna Sotto le stelle a Galla Placidia, si aspettavano di avere più fondi. Questa attesa non solo pare sia stata vana, ma addirittura disillusa, dal momento che il comune ha apportato un taglio drastico (da 9mila a 6.601 euro e solo grazie a un consistente bonus) che non permette certo la contemporanea organizzazione di due rassegne; pare quindi che la stagione musicale più antica della città, quella organistica, dopo 57 edizioni sarà destinata a chiudere, salvo (auspicati) salvataggi dell’ultim’ora. Tra tutti i nomi illustri manca uno dei più celebrati, Accademia Bizantina, che, invece, rimane fuori dai giochi per errori nella compilazione della domanda. Con punteggi, percentuali e moduli è possibile misurare l’arte?
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ELEZIONI LE CANDIDATURE RAVENNATI DI PD, LEGA E LEU
L’INTERVISTA I DUBBI DI ERALDO BALDINI DI FRONTE ALLE URNE
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PORTO CROCIERE: IN ARRIVO UNA NUOVA COMPAGNIA
COPERTINA SICUREZZA: CHAT DI QUARTIERE E FORZE DELL’ORDINE
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IL PERSONAGGIO LA RAVENNATE CHE HA PARLATO AI BIG DELLA TERRA
SPORT CALCIO: I RICORDI GIALLOROSSI DI BIAGIO LOMBARDI
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DANZA LA FRESQUE, UNA STORIA DALLA CINA
MUSICA CLASSICA AL VIA DUE RASSEGNE ALL’ALIGHIERI
da pagina
36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI
RD &
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Anno XVII - n. 752
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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 1-7 dicembre 2018
LETTORI
FULMINI E SAETTE “Va tutto rifatto” (Ravenna) di Adriano Zanni
La redazione risponde
SULL’INDIRIZZO MUSICALE NELLE SCUOLE DELL’OBBLIGO Gentile redazione, le scrivo per dire una cosa che rischia di suonare blasfema e fuori dal coro, ma sono convinto di non essere l’unico a pensarla così. Vorrei spendere due parole per dire che i famosi indirizzi musicali nelle scuole medie che tutti gli anni sembrano essere a rischio e per cui si mobilitano genitori e istituzioni sono in realtà meccanismi di sperequazione. Di fatto una quantità consistente di risorse (si pensi a tutti gli insegnanti) e di spazi delle scuole sono a esclusivo appannoggio di una sezione su sei o sette o addirittura nove complessive. Ci sono scuole a Ravenna dove sono stati sacrificati laboratori di scienze e di lingue che potevano usare le centinaia di ragazzi della scuola ma non si sono toccate le aule per le prove musicali che sono a uso esclusivo di una sola sezione. Una sezione in cui si viene peraltro “ammessi” e da cui ogni anno vengono esclusi tantissimi aspiranti frequentanti. Peraltro con criteri non proprio chiarissimi, anche perché, teniamolo sempre a mente, stiamo parlando di una scuola dell’obbligo. Allora, invece di dare così tanto a una esigua minoranza dei ragazzi, non sarebbe meglio offrire un po’ di più a tutti, mi chiedo? Un’ora in più di inglese, o anche di musica, ma senza selezioni di accesso e senza esclusioni? Un genitore fuori dal coro
Gentile lettore, dopo aver dato spazio negli anni alle richieste di non cancellare i corsi musicali alle medie, non potevamo che darle spazio. Che dire? Il tema che solleva è complesso e riguarda da un lato la “democraticità” e l’uguaglianza nella scuola, dall’altro l’educazione a una disciplina, quella musicale, che la scuola itailana
colpevolmente trascura da troppo tempo. Non ci sentiamo quindi di condannare tout court un’esperienza che per quanto parziale e purtroppo insufficiente a rispondere a tutte le richieste cerca di colmare un poco una lacuna gravissima e che, peraltro, si aggrava man mano che i ragazzi progrediscono con gli studi.
LA POSTA DEL CUORE Problemi psichici: si può guarire davvero? E quanto? di Enrico Ravaglia *
Edizioni e comunicazione
SELEZIONA personale automunito da inserire nella Divisione Distribuzione DOOR TO DOOR per incarichi temporanei e/o continuativi da svolgere sul territorio provinciale e romagnolo. SI RICHIEDE conoscenza del territorio ed eventuale esperienza maturata nel settore. Inviare curricula a amministrazione@reclam.ra.it Se requisiti soddisfacenti sarete chiamati per un colloquio entro sette giorni.
Caro Dottore, ho letto l’ampio servizio pubblicato sullo scorso numero di R&D rispetto alla salute mentale e alla situazione nel nostro territorio. Desidero tornare su un punto particolare dell’intervista al Dott. Zanfini che cito testualmente. “…l’obiettivo del trattamento è quello della guarigione della persona, dove per guarigione si intende non solo quella sintomatologica, ma anche quella funzionale… ossia il raggiungimento di un grado di soddisfazione rispetto alla propria esistenza”. Ma davvero e quanto si può guarire dai problemi psichici? Lettera firmata La ringrazio e rispondo volentieri. Lei riprende il tema dell’obiettivo di un trattamento. L’auspicio della guarigione. Intanto faccio notare che nella risposta il Dott. Zanfini scrive “persona”, non “paziente”. Dato che le parole fanno le cose, credo sia importante sottolinearlo. Io sono uno psicoterapeuta, lavoro privatamente e posso raccontarle la mia realtà. Le persone che arrivano a me sono le più diverse, ognuna con la sua storia. Quello che comunque le accomuna è il disagio che vivono, e come vorrebbero stare subito meglio, anzi bene. Come stavano prima, spesso dicono. Anche se, rilevo tra me e me, che spesso, un “vero prima” non c’è mai stato. Mi spiego meglio. Le persone sono come le piante. Crescono fin da piccole. Alcune vanno dritte seguendo la luce del sole. Altre, perché ci sono sassi nel terreno, perché c’è un albero troppo grande che fa ombra, o per altri motivi, intraprendono percorsi più tortuosi. Così, quello che all’inizio era uno stelo verde, si consolida e diventa un albero fatto di legno. In alcune piante il tronco è lineare in altre è tortuoso. Così siamo noi. Come piante che crescendo hanno preso la loro direzione, e che si sono portate avanti, fin da ragazzini, modalità per far fronte ad un disagio. Modalità che col tempo si sono sviluppate, evolute e attualizzate con le età della vita. E da adulte queste forme, queste modalità sono rigide come il legno. Si può ridare forma lineare ad un albero ormai maturo e dal tronco storto? In parte sì ma bisogna andarci piano, altrimenti si rompe. Il giardiniere, ma anche l’albero, devono sapersi accontentare. Uscendo dalla metafora, più che di guarigione possiamo parlare di recovery. Ovvero migliorare il più possibile, per dirla semplice. E per dirla un po’ più tecnicamente, cercare nel sottile lavoro con il terapeuta di sostituire i propri meccanismi di difesa primitivi e immaturi con altri, il più possibile adeguati e funzionali. Ma sempre nel rispetto della storia e delle caratteristiche della persona. Persona, non paziente. * Psicoterapeuta Psicoanalitico - postadelcuore@ravennaedintorni.it
PUNTI DI VISTA / 5 1-7 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’OSSERVATORIO
TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini
L’impresa di Alberto Ancarani, meglio di “Black Mirror” di Moldenke
Stavo giusto pensando alla bellezza della campagna elettorale: alla toscana Boschi, candidata a Bolzano, che si giustifica dicendo che a Bolzano ci trascorre spesso le vacanze e promette di imparare il tedesco, pensando poi a quando magari il grillino ferrarese candidato al posto dei colleghi ravennati a Ravenna per il Movimento 5 Stelle verrà da queste parti a dire quanto gli fa schifo la salama da sugo. Poi però è arrivato un enorme Alberto Ancarani. Vi riassumo, per voi che giustamente avete di meglio da fare. Ancarani (il più grande sostenitore di Berlusconi in Italia, che ha il merito di rendere perlomeno a volte divertente seguire la politica a Ravenna) martedì, 30 gennaio, posta una foto dello striscione che chiede la verità su Giulio Regeni, criticando con la sua solita esemplare coerenza la campagna di Amnesty. Striscione appeso al balcone del municipio di Ravenna un paio di giorni prima in occasione della piccola manifestazione in piazza per il secondo anniversario della morte del ricercatore in Egitto e che, secondo gli accordi con l’Amministrazione (di cui Ancarani in quel momento era ignaro), doveva essere rimosso di lì a poco. Quando poi viene effettivamente rimosso, il colpo di genio: Ancarani fa una foto al messo comunale incaricato della rimozione con lo striscione piegato tra le mani e la posta (tagliandogli la faccia) su Facebook con la scritta “Operazione rimozione striscione Regeni effettuata”, facendo così credere ai suoi amici virtuali di essere lui e quindi di aver fatto un blitz sul balcone a strappare lo striscione, gesto effettivamente da leader di Casa Pound che non si addice molto a uno come lui. Ne nasce un putiferio, con gente di sinistra (davvero comica, mi dispiace dirlo) che cade nel tranello e si scaglia contro l’esponente di destra che toglie striscioni. Ci casca pure il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che rende la “notizia” (spero che apprezziate le virgolette) di portata nazionale. Così l’Ansa – cioè, l’Ansa – è costretta pure a riprendere le dichiarazioni di Ancarani che specifica di non essere lui nella foto ma un commesso del Comune che eseguiva ordini dell’amministrazione di sinistra. Che ridere, sul serio. Il finale è una beffa per il nostro povero eroe, visto che il sindaco decide di rimettere lo striscione nonostante gli accordi di toglierlo, prendendosi tutti gli applausi. Ma vuoi mettere la soddisfazione per l’impresa di essere riusciti a fare scoppiare la polemica su Regeni con una cazzata del genere? Ancarani meglio di Black Mirror: Facebook ci ha totalmente rincoglioniti.
6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
VERSO LE ELEZIONI
La sfida dell’uninominale della Camera: il Partito Democratico conferma Pagani, il centrodestra sceglie Gardin In corsa per i 5 Stelle l’avvocato ferrarese Zanforlini, Leu punta su Ilaria Morigi ed evita uno scontro diretto tra ex Pd A sinistra: il segretario Pd Barattoni tra i candidati Collina e Pagani. A destra: Gardin e Alberghini, candidati ravennati del centrodestra
Scampato alla notte di San Bartolomeo interna al Pd, dove Renzi ha preferito fedelissimi a uomini della minoranza e anche a personalità di spicco delle battaglie civili come Manconi e Logiudice, il deputatao uscente orlandiano Alberto Pagani potrebbe essere uno dei pochi della minoranza interna del Pd a essere in posizione utile per tornare in parlamento. La posizione è quella del seggio uninominale alla Camera nel collegio di Ravenna (che include anche Cervia e la Bassa Lughese, a Faenza è candidato il renzianissimo Di Maio) dove però è bene non dare nulla per scontato. E infatti pare di capire che la campagna elettorale che imposteranno Pagani e Pd sarà cercare di spiegare bene agli elettori che – magari per protesta alla gestione renziana del partito – dovessero astenersi o votare altrove che si tratta di fatto di scegliere se mandare in parlamento un uomo come Pagani – che è comunque ascrivibile alla sinistra del partito, ex Ds e quindi votabile da chi, per esempio, a Bologna non potrebbe mai votare un Casini o altrove una Lorenzin – o Samantha Gardin, della Lega Nord. Già, perché è lei il nome scelto dal centrodestra a Ravenna per rappresentare Lega e Forza Italia e Fratelli d'Italia nella sfida dell'uninominale. Commercialista di Bagnacavallo, giovane ma con esperienza e anni di militanza alle spalle, segretaria provinciale del Carroccio e capogruppo a Palazzo Merlato, vicina al deputato Pini che ha invece rinunciato alla candidatura (vedi notizia in alto) e che gode del sostegno della sezione ravennate, è anche l'unica donna ravennate con concrete possibilità di arrivare a Roma. Perché l'altra candidata all'uninominale difficilmente potrà sperare di arrivare prima, ma potrebbe certo rivelarsi decisiva. Si tratta dell'avvocato Ilaria Morigi, coordinatrice di Sini-
stra per Ravenna (incarico da cui si è temporanemente autosospesa), che corre per Leu, la formazione di Grasso che ha spedito Vasco Errani a combattere sul campo Casini a Bologna per il Senato e qui ha evitato scontri fratricidi tra ex Pd. Morigi viene infatti dalle file di Sel e alle scorse amministrative ha dato vita alla lista di sinistra in appoggio al Pd che oggi esprime l'assessora Valentina Morigi e il consigliere di maggioranza Michele Distaso. La speranza di Leu è che almeno parte degli elettori di quella lista ora sceglieranno Ilaria Morigi, ma Sinistra per Ravenna non si è schierata in modo aperto. Sempre all'uninominale poi, a contendere voti a sinistra della sinistra, ci sarà Filippo Cicognani di Potere al popolo, poche probabilità di essere eletto, ma potrebbe rappresentare una spina nel fianco soprattutto per Leu. Chi invece potrebbe rappresentare una spina nel fianco per tutti, a destra e sinistra, è naturalmente il candidato dei grillini. Si tratta di un avvocato ferrarese David Zanforlini, esperto di ecomafie, un profilo interessante anche se naturalmente sconosciuto ai più da queste parti, una sorta di “paracadutato” insomma, dopo che come noto molte candidature ravennati non sono state accolte e quelle accolte non hanno ottenuto un numero di voti sufficiente nemmeno per il listino proporzionale. Una sfida anche interna al partito e tutta da quantificare in termini numerici, infine, è quella del Pri con Paolo Gambi candidato all’uninominale alla Camera. Ma ci saranno anche altri simboli che corrono sperando non certo di eleggere all’uninominale, ma di poter raccogliere il 3 percento necessario a eleggere nella parte del proporzionale, tra questi il Popolo della Famiglia e i Comunisti di Marco Rizzo. Federica Angelini
FUORI COLLEGIO
PINI (LEGA) NON SI RICANDIDA, MAESTRI (LEU) CAPOLISTA AL SENATO, MA IN UMBRIA Si è temuto un'epurazione interna, essendo Gianluca Pini parte della minoranza della Lega, ma lui sostiene di non essere ricandidato per una propria scelta di vita. «Roma ti consuma, dopo dodici anni di impegno (Pini è sempre stato in vetta alle classifiche su produttività e presenza, ndr) voglio dedicarmi agli affetti e al lavoro. Ma non lascio la politica». Pini compirà appena 45 anni a marzo, la sensazione è che lo rivedremo presto in prima linea, soprattutto se mai si dovesse parlare di una Lega concentrata sul Nord e intanto è stato protagonista della scelta dei due candidati ravennati (Alberghini e Gardin), a lui molto vicini. A sinistra, Andrea Maestri è stato invece “spedito” a fare la propria battagia in Umbria, capolista al Senato (curiosamente nello stesso seggio in cui è candidato Renzi), per lui non c'erano posti abbastanza sicuri qui, già di fatto occupati da altri due ravennati di Leu: Giovanni Paglia di Sinistra italiana (a Ravenna è solo secondo nel proporzionale, ma si alterna con Cecilia Guerra in una sorta di ticket negli altri collegi della regione) e Vasco Errani, capolista al Senato. Quello umbro per Maestri è un posto non sicuro, ma che potrebbe portarlo a palazzo Madama se la lista ottenesse un buon risultato elettorale.
SENATO
CONFERMATO IL RENZIANO COLLINA PER I DEM, ALBERGHINI CORRE PER LEGA E FI Per quanto riguarda il Senato, nessuna sorpresa nelle fila Pd per la riconferma di Stefano Collina, già senatore renziano su cui il segretario del partito ha sempre potuto contare, anche nei momenti più turbolenti della legislatura. Dovrà vedersela con Massimiliano Alberghini, il "civico" ravennate che due anni fa portò al ballottaggio Michele de Pascale nella corsa verso palazzo Merlato e che è sostenuto da tutto il centrodestra, con la benedizione dello stesso Pini che l'ha proposto. Per Leu corre la segretaria provinciale di Si Alessandra Govoni, mentre i grillini mettono in campo Alessandro Ruffilli, impiegato forlivese che denunciò un tentativo di corruzione a suo carico. Per il Pri correrà Luisa Babini, della minoranza locale interna al Pri: ma cosa faranno nelle urne i repubblicani ravennati contrari a presentare il simbolo dell’edera insieme a quello di Verdini?
POLITICA / 7 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
INTERVISTA
Eraldo Baldini, dopo una vita a sinistra: «Non so ancora se andrò a votare» Verso le elezioni del 4 marzo affiora il malessere dello scrittore: «È già successo e so che mi farà stare male ma non riesco a scegliere chi mi fa meno schifo» di Matteo Cavezzali
Le imminenti elezioni politiche stanno mettendo in crisi di scelta molte persone, ancora indecise su chi votare. Dopo Marescotti, passato dall’estrema sinistra ai 5 Stelle, anche lo scrittore Eraldo Baldini, storicamente di sinistra, è perplesso sul da farsi. Sa già per chi voterà il 4 marzo? «Non so se andrò a votare, e se ci andrò non so per chi lo farò. Ma per ora sono più propenso per l’astensione». Ha militato prima nella Fgci, poi nel Pci, poi è stato iscritto al Pd, con cui è stato anche assessore alla Cultura a Russi, cosa è cambiato? «Sono stato iscritto per molto tempo, poi quando non riuscirono a eleggere il presidente della Repubblica nel 2013, con la faccenda dei 101 che si opposero a Romano Prodi, restituii la tessera perché non ero più contento di come andava il partito». Alcuni dopo la rottura nel Pd hanno seguito Bersani in Liberi e Uguali, ha scartato anche questa idea? «Io non mi trovo nemmeno d’accordo con quella scelta. In questo momento sinceramente trovo in tutti cose che non mi vanno». Avrà letto che Marescotti ha dichiarato che voterà per i 5 Stelle dicendo che sono gli unici che possono sconfiggere Berlusconi. È d’accordo? «Non giudico le scelte di altri, però se il ragionamento è “Non mi piace nessuno, però voto chi può vincere”, io mi fermo alla prima parte del ragionamento». Sui social è molto critico sui temi della sicurezza, secondo lei è una questione politica o di ordine pubblico? «È un problema politico. Credo che sposti molti voti, perché è una questione irrisolta che esiste. La sinistra ha avuto la responsabilità di dire che “è un fatto di percezione”, sottovalutandolo. Ci vuole la certezza della pena. Lo dicono sempre tutti, e non lo fa mai nessuno. Una volta la sinistra sapeva ascoltare la gente, sia i ragionamenti di testa che i ragionamenti di pancia. Quando il Pci aveva delle sezioni sul territorio non si sbagliava mai a interpretare il pensiero delle persone comuni. Adesso non esiste più un partito con una capillarità e una presenza reale e si è perso il polso delle persone». Se ci si affida alla percezione di ciò che vuole la gente, non rischia di diventare populismo? «No, basta non sottovalutare i problemi. La sicurezza è uno dei problemi non risolti di questo Paese. Di sicuro però non voterò una forza come Casa Pound per questo». È la prima volta che non vota? «Non è la prima volta, ma è una cosa che mi fa stare male. Non vado e poi mi pento. È una scelta sofferta perché per me il voto è molto importante, mi hanno insegnato così fin da piccolo. Spero ancora che qualcuno riesca a farmi cambiare idea. Però non riesco a votare “per chi mi fa meno schifo”, questo no».
«La sicurezza è uno dei problemi non risolti. Una volta la sinistra sapeva ascoltare la testa e la pancia della gente» Eraldo Baldini, nato a Russi 65 anni fa, è autore di numerosi romanzi e saggi di antropologia culturale sulla Romagna contadina
GIOVEDÌ 1 FEBBRAIO
TRIBUTO A VASCO ROSSI con i "Bellaprika" in compagnia del sosia del grande Vasco.
Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro Tel. 0544 215206 www.mariani-ravenna.it info@mariani-ravenna.it
Cena con menù alla carta. Servizio, coperto e anima € 3,00 Inizio spettacolo ore 21.30 PRENOTAZIONI: +39 0544 215206 info@mariani-ravenna.it
10 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 11-7 febbraio 2018
TURISMO
La turca Global Ports controlla il terminal Il terminal delle crociere di Porto Corsini è gestito dalla società Ravenna Terminal Passeggeri (Rtp). Consultando una visura camerale risulta che il 51 percento delle quote risulta della società Port Operation Holding che rappresenta la turca Global Ports (operatore specializzato nella gestione di terminal crocieristici con 14 porti in 8 Paesi, noto in città per essere anche lo sponsor principale della maratona). Il 24 percento è dell’Aeroporto Marconi di Bologna, un altro 24 percento è di Venezia Terminal Passeggeri (Vtp, società che come dice il nome gestisce le crociere in Laguna). L’ultimo 1 percento è della Royal Caribbean Cruises, compagnia di crociere con navi in tutto il mondo. Tra i cinque membri del consiglio di amministrazione (presidente Stephen Xuereb) compare tra i cinque consiglieri una vecchia conoscenza di Ravenna: Galliano Di Marco è stato presidente di Ap dal 2012 al 2016 e oggi è direttore di Vtp. Gli altri tre sono Ezgi Akmenek, Arpak Demircan, Vittorio Antonello Bonolis.
Il terminal crociere di Porto Corsini è stato inaugurato nel 2011. Un molo di trecento metri di lunghezza consente l’attracco di due navi in contemporanea con un pescaggio massimo, secondo il sito dl terminal, di 8,8 metri. In precedenza i passeggeri venivano fatti sbarcare alla penisola Trattaroli, nell’area industriale del porto
Crociere, speranze tedesche: 50mila nuovi turisti in due anni L’attracco di una compagnia dalla Germania è la novità per il rilancio I tedeschi arrivano dal mare. La compagnia crocieristica Tui Cruises – brand dedicato al mercato tedesco e lanciato da Royal Caribbean e Tui, una grande azienda teutonica che si occupa di turismo – farà scalo a Porto Corsini nel 2018 e nel 2019. Ad aver portato la compagnia nell’Adriatico è Trieste: il capoluogo del Friuli-Venezia Giulia sarà infatti home port. Sono due le linee che quest’anno arriveranno a Ravenna, secondo il sito della compagna. La prima prevede un viaggio nell’Adriatico di sette notti tra Trieste e Cefalonia, con Ravenna penultima tappa prima del ritorno alla base. Sei toccate in tutto tra metà maggio a fine settembre. Il secondo viaggio dura invece 14 giorni e arriverà fino a Malta. Anche in questo caso, da inizio maggio a metà settembre, gli arrivi saranno sempre sei. In Italia oltre a Trieste e Ravenna la nave Mein Schiff visiterà anche Bari. L’anno prossima la linea è già confermata: sono una decina le toccate previste a Ravenna nel 2019, sempre tra maggio e settembre. La differenza, rispetto a quest’anno, è nella nave usata. Nel 2018 infatti a compiere il giro dell’Adriatico sarà la Mein Schiff 2, sostituita l’anno successivo dalla sorella, la numero 6. La numero due è stata varata nel 1997 e trasporta 1.912 passeggeri (equipaggio da 780 persone). Nei suoi 12 viaggi a Ravenna, quindi, saranno circa 23mila i potenziali turisti che visiteranno la città. La Mein Schiff 6 è invece il gioiello della compagnia, varato lo scorso anno. La sua capacità è di 2.534 passeggeri (con un equipaggio di mille persone), quindi secondo il calendario previsto al momento nel 2019 saranno 25mila turisti che sbarcheranno in città. Si tratta
di una nave passeggeri di dimensioni medie, se si pensa che le prime dieci al mondo trasportano più di cinquemila passeggeri, ma comunque di dimensioni considerevoli per Ravenna. Dal punto di vista percentuale, 25mila passeggeri all’anno per uno scalo che negli ultimi anni si è attestato attorno a quota 50mila è una bella fetta di traffico. Nell'ultimo biennio c'è stata una certa ripresa ma lontana, come si vede dalla tabella accanto, dai numeri del 2011. A livello di “toccate” nel 2017 sono arrivate 48 navi, quattro in più del 2016. Il calendario crocieristico di Porto Corsini del 2018 non è ancora stato pubblicato dal sito di Autorità Portuale e del Terminal ma qualcosa si può trovare nei portali specialistici. Del resto le crociere vengono programmate con cadenza biennale. Il sito crewcenter.com a Ravenna elenca per ora 28 crociere. Limitandosi ad esse, il traffico si attesterebbe attorno ai cinquantamila passeggeri. Le navi però dovrebbero essere di più, quindi il 2018 potrebbe segnare un ulteriore incremento. Accanto a navi di circa 2.500 passeggeri (la Vision Of The Seas è tra le più grandi) non mancano le crociere di lusso, settore in cui è specializzata la compagnia Silver Sea. Trasportano meno di mille persone ma è un tipo di traffico molto appetibile per i negozianti che punta, più che sul numero di turisti, sulla loro capacità di spesa. Alessandro Montanari
Nel 2018 previste 12 toccate con la Mein Schiff
Passeggeri a Porto Corsini in calo di due terzi dal 2011 Era partito benissimo il terminal crociere di Ravenna, alla sua apertura: il primo anno, nel 2011, ha superato la quota di 150mila passeggeri, dato che faceva ben sperare. Gli anni successivi, però, il traffico non è stato confermato e nel 2014 è arrivato un netto dimezzamento: i passeggeri sono passati da poco meno di centomila a 44mila. A pesare sullo scalo ravennate lo stop alle navi da crociera che dal primo gennaio di quell’anno era stato imposto a Venezia. Lo scalo della Serenissima era una delle mete principali delle compagnie che hanno dirottato quindi il loro traffico altrove.
Passeggeri 2011 Passeggeri 2012 Passeggeri 2013 Passeggeri 2014 Passeggeri 2015 Passeggeri 2016 Passeggeri 2017
156.374 100.987 97.041 44.637 39.964 45.613 50.133
ECONOMIA / 11 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
TRIBUNALE
Sei morti nel naufragio Processo bloccato
La Lady Aziza non ha perso fascino Venduta all’asta per 650mila euro La nave ferma in darsena da tre anni aggiudicata a un armatore inglese: Costruita in Germania, è una garanzia come le Mercedes. Ma un’offerta da 758mila euro aprirebbe una nuova gara di Andrea Alberizia
Dopo due aste deserte, alla terza si è scatenata la battaglia nonostante fossero passati solo quattro mesi dalla seconda e il prezzo di partenza fosse rimasto lo stesso della volta precedente: la nave ormeggiata sulla banchina sinistra in darsena di cittĂ a Ravenna da febbraio 2015, la Lady Aziza battente bandiera del Belize, è stata venduta all’asta in tribunale il 26 gennaio per 650mila euro partendo da 413mila (una perizia dell’ottobre 2016 le attribuiva un valore di 516mila euro, cifra base della prima asta deserta). Alle cronache giudiziarie e marittime, ravennati e non solo, è tristemente nota perchĂŠ coinvolta nell’incidente del 28 dicembre 2014 al largo del porto in cui naufragò il mercantile turco Gokbel (vedi box). L'armatore è la societĂ Kmf Shipping con sede a Saint Kitts and Nevis, stato insulare delle Piccole Antille composto da due isolette con una superficie totale inferiore alla metĂ del comune di Ravenna. In tribunale è stata una battaglia combattuta per poco piĂš di trenta minuti con quattro contendenti (un inglese, un siriano, un turco e un greco) e la stoccata decisiva è stata la ventiduesima. A gestire l'asta l'avvocato Aleandra Argentieri, delegato dal giudice, con la collaborazione dell'avvocato Sara Pazzi e la traduzione inglese di Federica Ceccoli: dopo l'apertura delle buste è stata accolta la richiesta degli avvocati per la concessione di tre minuti di tempo per ogni rilancio ma vietati i contatti telefonici durante l'asta ed è stato stabilito che solo una persona per ogni offerente era autorizzata a fare rilanci alzando la mano. A spuntarla è stata la Medway Marine: sede alle isole Marshall (piĂš piccole di Saint Kitts e Nevis), uffici a Londra, una flotta di undici navi tutte piĂš grandi della Aziza che un paio di volte al mese attraccano a Ravenna. A rappresentarla all'asta c'era l'irlandese Richard John Allen, figlio e nipote di armatori: ÂŤĂˆ una nave costruita nel 1991 in Germania e questa è una garanzia perchĂŠ è come per le auto: una Mercedes si può Con incanto comprare tranquillamente anche se di seconda manoÂť. Non era la prima asta per il o senza incanto manager: ÂŤFaccio i miei complimenti alle tre persone che hanno coordinato i lavori: L’asta in tribunale per la Lady giovani e professionaliÂť. Apprezzamenti Aziza si è svolta con incanto. La espressi anche dall'offerente greco rimasto differenza rispetto a quelle stupito di trovare una traduzione in inglese. senza incanto sta, in buona soAllen è cofondatore della Medway e con il stanza, nel peso dell’offerta presentata in busta chiusa prisuo socio hanno giĂ delineato il futuro delma di partecipare all’asta. Se è la Lady Aziza: ÂŤSe potrĂ essere rimorchiata senza incanto allora l’offerta è fino in Romania verrĂ portata lĂ per i lavori vincolante: qualora ne arrivi di manutenzione. Stimiamo che serva un solo una il bene viene aggiudimilione di dollari per rimetterla in condiziocato e se l’offerente decide di ni di navigare e trasportare merci. Sembra ritirarsi perde la cauzione veruna cifra alta ma questo dimostra che la sata (10 percento del prezzo consideriamo un buon investimentoÂť. Perbase fissato dal giudice). Se chĂŠ allora non farsi avanti quattro mesi fa? l’asta è con incanto invece ogni ÂŤNon c'erano le condizioni finanziarie adatofferente può rinunciare a fare te per questa operazioneÂť. La gente che va ulteriori rilanci dopo l’apertura per mare si sa che non difetta di scaramandelle buste e in quel caso riazie. Inevitabile la domanda: una nave coinvrĂ la cauzione versata. Nelle volta in un naufragio non fa paura? ÂŤĂˆ vero, aste senza incanto qualora arrii marittimi sono molto superstiziosi – sorrivi una sola busta, l’offerente de Allen – ma mi piace pensare che ci sia dovrĂ comunque presentarsi in una nuova vita per questa naveÂť. L’aggiutribunale per un rilancio. dicazione al momento però è solo temporanea. C’è tempo fino al 5 febbraio per presentare nuove offerte che dovranno essere di almeno 758mila euro (un sesto in piĂš della cifra finale): in quel caso tutto tornerĂ sul piatto e verrĂ fissata una nuova asta non prima di un paio di mesi e i rialzi minimi saranno da 15mila euro. La vendita all'asta è stata disposta nell'ambito della causa civile per risarcimento danni aperta da Mapfre Sigorta (avvocato Anna Novelli), assicuratore delle 1.500 tonnellate di barite in sacchi nella stiva del Gokbel valutate 255mila dollari, nei confronti della Kmf: in buona sostanza un volta arrivati al sequestro conservativo del bene – promosso anche dall'armatore turco Omer Cetinkaya Denizcilik (avvocato Maurizio Mauro) che chiede un risarcimento milionario – il giudice ha disposto la vendita per evitare il deperimento e ora è come se la liquiditĂ andasse a sostituire la nave restando sotto sequestro fino alla conclusione della procedura quando verrĂ decisa la ripartizione delle somme a disposizione. L'avvocato Novelli vanta una certa conoscenza del settore marittimo: ÂŤĂˆ stato un po' strano il clima che si è creato attorno a questa nave. La perizia chiesta dal giudice era di 516mila euro eppure alcuni articoli di stampa locale la definivano una specie di rottame parlando di ben cifre piĂš basse mai circolate in documenti ufficiali. Stiamo parlando di una nave artica che andrebbe portata in altri mari per dare il meglio, ma resta una imbarcazione di qualitĂ Âť.
Il mattino del 28 dicembre 2014, con condizioni meteo tremende con nebbia fitta e neve, il mercantile turco Gokbel stava entrando in porto a Ravenna: a circa due miglia dalla costa si scontrò con la motonave Lady Aziza in uscita e si inabissò a 14 metri di profondità Morirono sei degli undici membri dell’equipaggio. La procura ha individuato un concorso di responsabilità tra i due comandanti (quello del Gokbel è deceduto nell’incidente). Il procedimento a carico del marittimo siriano al comando della Lady Aziza è fermo davanti al Gup perchÊ l’uomo risulta irreperibile.
L’ondata di maltempo dello scorso novembre ha spezzato gli ormeggi della Lady Aziza in darsena di città : la nave, lunga 104 metri e larga 16, è andata alla deriva in testa al Candiano
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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
SICUREZZA/1
In provincia svaligiate in media quasi sei case ogni giorno e un migliaio di negozi all’anno Furti e rapine: la panoramica del territorio nel periodo 2010-2016 I ladri scatenati negli anni della crisi più pesante di Alessandro Montanari
27 GENNAIO Picchiato in strada in centro La polizia cerca gli autori Un 18enne è stato ricoverato in ospedale a Ravenna, dove i medici che l’hanno preso in carico inizialmente si sono riservati la prognosi poi sciolta in 20 giorni, nella notte tra sabato 27 e domenica 28 per le conseguenze di un’aggressione subìta da in strada in pieno centro. L’episodio è avvenuto in via Maggiore nei pressi della sala ex Strocchi dove si stava svolgendo una festa a cui aveva partecipato il ragazzo. Sulla vicenda indaga la polizia nel tentativo di stabilire, attraverso le testimonianze raccolte, se si è trattato di un’azione di un branco contro un singolo o di una semplice lite finita male. Secondo alcune testimonianze gli autori dell’aggressione sarebbero un gruppo di 4-5 persone che si sono accanite contro il giovane continuando a colpirlo anche quando era già a terra. Non sono note le origini della vicenda, si ipotizza che tutto possa essere nato da un diverbio verbale per futili motivi. L’individuazione dei responsabili non dovrebbe essere difficile.
L’anno peggiore per quanto riguarda i furti sul territorio provinciale nel periodo 20102016 è stato il 2014: quell’anno i ladri colpirono 15.218 volte e i furti nelle case furono 3.289. In attesa dei dati del 2017 (i carabinieri a fine anno hanno scelto di non fornire statistiche e l’Istat aggiornerà più avanti il database), si può dire che negli anni successivi la situazione è migliorata. I furti sono scesi nel 2016 a 11.069, la cifra più bassa dal 2010 ad oggi. Gli anni più duri coincidono con quelli della crisi: dal 2011 al 2014 l’asticella dei colpi non è mai scesa sotto quota 14mila. Gli obiettivi preferiti dai ladri sono le case (mai sotto i duemila furti dal 2012 in poi, con il picco di cui si è detto nel 2014). Anche in questo caso, però, il passaggio dal 2015 al 2016 è stato importante: si è passati da 2.948 a 2.049 ladri nelle abitazioni. Calcolatrice alla mano, significa che ogni giorno vengono svaligiate 5,6 case. I furti negli esercizi commerciali sono stati invece 936, numero sceso per la prima volta dal 2010 in poi sotto quota mille. Il 2016 è stato anche il primo anno, nel lasso di tempo considerato, in cui non sono state rubate opere d’arte. Nel 2010 i colpi di questo tipo erano 12. Non sembra più andare di moda tra i ladri, invece, il concetto di furto di automezzo (inteso in ampio senso, dalla vettura al camion passando per le moto): il dato è andato costantemente in discesa e si è quasi dimezzato in sette anni. Nel 2010 erano stati 623 quelli denun-
Gli automezzi rubati nel corso del 2016, la metà rispetto al 2010
364
Il totale dei reati denunciati nel 2016: un sesto sono furti
18.995
ciati, nel 2016 ci si è fermati a 364. Il trend delle rapine è stato più altalenante di quello dei furti: ne sono state denunciate 183 nel 2010, con due picchi massimi (2011 e 2013) pari a 248. Nel 2015 la situazione sembrava normalizzarsi (157) ma poi c’è stato un nuovo aumento (196). Le rapine in banca sono sempre meno: si attestano ormai attorno alla decina, partendo dai 22 colpi del 2010 mentre quelle in abitazione dal 2012 in poi non sono mai scese sotto quota venti, con un preoccupante picco di 32 nel 2015. Il luogo più pericoloso rimane comunque la strada. In molti
Le rapine in banca nel 2010: da allora sono calate ogni anno
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casi si tratta di scippi che possono essere registrati, a seconda della dinamica, sotto la voce “furti con strappo” o “rapine in strada”. Volendo forzare un po’ e unendo le due fattispecie di reato siamo a quota 206 nel 2016. Il numero totale dei reati denunciati nel 2016 è stato 18.995, il più basso a partire dal 2010 (quando erano stati 20.813). L’incidenza dei furti sul totale, però, rimane sempre la stessa: attorno al 60 percento, dato costante in tutti gli anni presi in considerazione. Nel 2016, per l'esattezza, i furti sono stati il 58 percento del totale.
10 GENNAIO Faida tra famiglie rivali per la storia d’amore di due giovani: notte da far west al pronto soccorso Una relazione sentimentale fra due giovani, non accettata dai rispettivi parenti, ha scatenato una faida tra due famiglie rom sfociata in una scena da far west al pronto soccorso dell’ospedale di Ravenna nella tarda serata del 10 gennaio scorso, spaventando i molti pazienti in attesa in quel momento per essere visitati e scatenando le reazioni politiche delle forze di opposizione che hanno chiesto accertamenti su eventuali sostegni di cui le famiglie potrebbero godere. Sul fronte dell’ordine pubblico la vicenda si è conclusa con l’arrivo in massa di polizia, carabinieri e guardia di finanza e la denuncia di una decina di persone. A innescare il tutto sarebbe stata la scelta fatta all’inizio dell’anno da un 18enne di lasciare la famiglia per convivere con una 19enne di un clan rivale già madre di un figlio. Una scelta che il padre di lui non ha accettato. Il 9 gennaio la ragazza chiama i carabinieri sostenendo di aver ricevuto minacce di morte dai familiari del fidanzato. Lo scontro finale del 10 è cominciato in strada in via Aquileia e pareva che l’intervento delle forze dell’ordine avesse riportato la calma. Invece tutto si è solo trasferito al pronto soccorso dove uno dei membri delle famiglie era andato per essere medicato. All’ospedale sono arrivati anche i rivali ed è scoppiato il caos. Nessun paziente o personale sanitario è rimasto ferito ma la paura è stata tanta per molti.
PRIMO PIANO / 13 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
21 GENNAIO
NOVEMBRE-DICEMBRE
È MORTA IN OSPEDALE LA DONNA DI 78 ANNI CADUTA A TERRA DOPO UNO SCIPPO IN STRADA Quattro mesi di agonia a Lugo per Alma Matulli Un 25enne ora rischia l’accusa di omicidio volontario Dopo un ricovero durato quattro mesi, il 21 gennaio è morta la 78enne Alma Matulli di Brisighella finita in ospedale per le gravi ferite riportate come conseguenza di uno scippo subito in strada il 26 settembre mentre stava passeggiando a Lugo, città dove risedeva da diverso tempo. Il 26 gennaio si sono celebrati i funerali dell’anziana (vedi foto) e ora amici e parenti chiedono giustizia. Ad aggredirla, con un gesto repentino alle spalle mentre camminava in compagnia della bandante, è stato un 25enne tunisino. Venne arrestato dalla polizia poche ore dopo l’aggressione, grazie alle informazioni fornite proprio dalla donna che assisteva Matulli. Il magrebino Hatem Jakoubi è tuttora in carcere per il rischio di reiterazione del reato. Il tragico scippo si è consumato all’incrocio tra via Dante e via Toscana a Lugo. Il rapinatore si avvicinò chiedendo informazioni e all’improvviso strappò la collanina dal collo della donna. Il gesto fece perdere l’equilibrio alla vittima che finendo a terra colpì con violenza la testa sull’asfalto. L’autopsia dovrà stabilire quali e quanto gravi siano le connessioni tra le ferite riportate nella caduta e le cause del decesso. Il profilo a carico dell’uomo potrebbe quindi cambiare aggravandosi: non più furto aggravato ma il reato a suo carico potrebbe essere omicidio. Gli agenti di polizia del commissariato locale e della squadra mobile erano arrivati al suo nome unendo la testimonianza della badante straniera con alcune informazioni raccolte sul territorio individuando un giovane che era ospite di una donna in un’abitazione dove era stato visto entrare dopo lo scippo.
RAFFICA DI SPACCATE POI GLI ARRESTI DI DUE BANDE Si sono spinti a colpire fino sotto alle finestre del municipio, in piazza del Popolo a Ravenna, nel pieno del salotto buono della città anche la vigilia di Natale. Quelle di novembre e dicembre sono state notti di terrore per i commercianti ravennati: spaccate nei negozi quasi quotidiana, con più danni che bottino. Molto spesso infatti i banditi dovevano accontentarsi di qualche centinaio di euro nel fondo cassa a fronte di migliaia di euro per le vetrate mandate in frantumi. Le indagini dei carabinieri hanno portato a sette arresti. I primi due sono ritenuti dei professionisti dello scasso: avevano in dotazione il chiavistello adatto per ogni serratura. La seconda operazione invece ha sgominato quella che era stata ribattezzata come la banda del tombino: giovani in azione senza andare tanto per il sottile. Colpivano attività commeciali variando la formazione in azione ogni volta e poi spartivano i bottini. Proprio questo è stato un elemento per individuare gli autori.
28 GENNAIO Sassi dal cavalcavia dell’Esp: colpita un’auto, due in manette Due giovani di 20 e 25 anni sono stati arrestati dai carabinieri nel pomeriggio di domenica 28 gennaio con l’accusa di tentato omicidio: i due, entrambi di origine africana, avrebbero infatti lanciato sassi dal cavalcavia del centro commerciale Esp, alle porte di Ravenna, colpendo un’auto. Non ci sono stati feriti ma un’auto in corsa è stata danneggiata (parabrezza incrinato) e l’autista (bolognese) è stato costretto a fermarsi. È stato lui stesso, poi, a chiamare i carabinieri, che hanno fermato i due giovani poco distante, mentre cercavano di allontanarsi.
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14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
SICUREZZA/2
La polizia municipale apre Whatsapp: «Ascoltiamo i cittadini, ma serve serietà» Il comandante Giacomini illustra il progetto sperimentale di collaborazione tra i vigili e le chat di quartiere: i referenti dei gruppi dovranno essere formati e fare da filtro per le segnalazioni di Andrea Alberizia
Da luglio 2017 il comandante della polizia municipale di Ravenna è Andrea Giacomini, 44enne di San Severino Marche (Macerata). Per assumere l’incarico si è congedato dall’Arma dei carabinieri: nei sei anni precedenti è stato al comando del nucleo operativo radiomobile di Cervia con il grado di capitano
«La richiesta che veniva dai gruppi di chat di quartiere era quella di essere ascoltati e ci siamo detti che vale la pena tentare una sperimentazione per capire se si può costruire una collaborazione organizzata, utile nell’interesse della città». Il comandante Andrea Giacomini, ex capitano dei carabinieri, porta la polizia municipale di Ravenna su Whatsapp. Qual è la ragione di questa sperimentazione? «Le chat di quartiere su Whatsapp sono nate spontaneamente nel tentativo di migliorare la sicurezza della città. Si può dire quindi che il loro obiettivo finale sia lo stesso che ha anche la polizia municipale». Qualcuno teme una strumentalizzazione per fini politici... «Per il mio ruolo mi farò garante di una imparzialità sotto questo aspetto. Questo non toglie che un amministratore locale possa essere soddisfatto che questa novità arrivi nell’epoca in cui è al governo della città». I gruppi Whatsapp sono composti da cittadini comuni, raramente dotati di competenze specifiche in materia di sicurezza e fenomeni di criminalità e comprensibilmente inclini ai condizionamenti emotivi. Non si corre il rischio di dare spazio alla pancia del popolo? «Innanzitutto va detto che la maggiore attenzione verso i fenomeni di controllo del vicinato autorganizzato arriva direttamente dalle indicazioni del ministro degli Interni. Poi la difficoltà della sperimentazione sta proprio nell'inserire le cose in un quadro strutturato che non lasci spazio alla confusione». Da qualche tempo avete aperto un canale di comunicazione con Sos Chat (vedi pagina 16).
PRIMO PIANO / 15 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
NOVITÀ Ipotesi vigile urbano a 4 zampe per i servizi antidroga
«È stata una scelta dettata da una convenienza numerica in una fase iniziale: il nostro obiettivo è rapportarci con ogni gruppo e così sarà, ma abbiamo cominciato con Sos Chat perché già riunisce una quindicina di gruppi e per noi era più comodo. Da qualche tempo alcuni nostri operatori fanno parte del loro gruppo per rodare il meccanismo». Il 5 febbraio ci sarà un incontro aperto al pubblico a casa Melandri alle 20.30 per illustrare il progetto. Ci spiega un po' come sarà? «Ogni gruppo che vorrà avviare una collaborazione con la Municipale dovrà scegliere al suo interno dei referenti, stiamo pensando che possano essere tre. Questi dovranno compilare un'autocertificazione e seguiranno alcune giornate di formazione: nulla di troppo complesso ma un percorso che consenta di comunicare alcuni concetti utili e permetta anche a noi di capire chi abbiamo di fronte. L'intenzione è che loro facciano da filtro capendo quali segnalazioni che viaggiano sui loro gruppi abbiano una consistenza interessante per essere trasmesse anche sul gruppo che coinvolge la Municipale. I consigli territoriali saranno gli sportelli dove potersi rivolgere per avere le informazioni». Whatsapp resterà l'applicazione in uso? «Per ora sì, ma andremo verso una piattaforma diversa più specifica che riduca il margine di discrezione del singolo introducendo campi da compilare, renda possibile una geolocalizzazione degli eventi per organizzare meglio i servizi di pattuglia e permetta di conservare uno storico per utilizzo futuro dei dati». Ma è davvero utile alle forze dell'ordine ricevere segnalazioni di cittadini spaventati?
Nella pianta organica della polizia municipale di Ravenna potrebbe entrare un agente antidroga con una caratteristica particolare: quattro zampe. Il comandante Andrea Giacomini ha infatti riconosciuto che un cane capace di fiutare gli stupefacenti potrebbe essere utile in più di un’operazione: «I servizi antidroga non rientrano tra le nostre prerogative ma spesso nei nostri interventi ci rendiamo conto che farebbe comodo. L’unità cinofila ha costi molto elevati e stiamo valutando questo aspetto. Può anche darsi che si decida di prendere un cane per l’ordine pubblico, molto utile nei controlli in certe zone della città». .
«Prima di tutto va chiarito che se si assiste a un episodio grave la regola è chiamare il 112 e non scrivere in chat. Questo deve essere chiaro a tutti. La chat deve servire per veicolare quelle segnalazioni che non richiedono un pronto intervento ma possono comunque essere utili per addrizzare le antenne. Le bande dei furti solitamente scelgono una zona e colpiscono a raffica una casa dietro l'altra in una notte intera e stessa cosa per le truffe agli anziani: se dopo la prima si sparge la voce magari si interrompe la striscia». È cambiato il modo di agire di chi ruba nelle case? «Una volta avevamo a che fare con bande che sceglievano un obiettivo studiando e preparavano l'azione sapendo cosa andavano a rubare. Oggi abbiamo bande che puntano una zona che offre comodità per agire, colpiscono più case possibile prendendo tutto quello che possono e poi fanno un bilancio di cosa hanno preso. Questo tipo di criminalità è rappresentata soprattutto da stranieri dell'Est Europa che concepiscono il furto come qualcosa non così grave, anche per via di un vecchio retaggio storico radicato in Paesi che hanno vissuto con il Comunismo dove la proprietà privata non esisteva e la redistribuzione delle ricchezze era prassi». Le chat nascono perché ci sono tecnologie nuove. Quali altre hanno fornito maggiori strumenti ai corpi di polizia? «Direi senza dubbio telecamere di videosorveglianza e varchi stradali con lettori di targhe». Le telecamere però non hanno permesso di evitare la raffica di spaccate in pieno centro...
«Abbiamo 80 telecamere in città. La situazione ideale è quella in cui l'operatore di centrale vede sul monitor che qualcuno sta per sfondare una vetrina e fa intervenire la pattuglia. Ma questo non è così facile. Però non è corretto dire che le telecamere sono inutili perché è proprio grazie a quelle riprese, visionate durante le indagini, che è stato possibile risalire agli autori. Stiamo però pensando a installare telecamere intelligenti che si attivini a certi segnali». L'ondata di spaccate ha allarmato molti. Così come altri episodi come la rissa fra due famiglie rivali in pronto soccorso o la donna morta dopo mesi di agonia per le conseguenze di una caduta dopo uno scippo a Lugo. C'è un allarme criminalità? «Non c'è dubbio che nell'ultimo periodo abbiamo assistito a un numero crescente di fenomeni criminali e certamente la vicinanza temporale degli episodi e il fatto che siano accaduti in pieno centro ne ha aumentato il peso nella percezione. Però la valutazione corretta da fare non è quella sull'onda emotiva ma sulle statistiche che dicono che nel nostro territorio chi commette reati poi in una grande percentuale di casi viene individuato. Poi qualcuno può lamentare sulla mancanza della certezza della pena ma questo è un altro discorso».
«Nell’ultimo periodo diversi episodi di criminalità, ma i colpevoli vengono trovati»
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16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
SICUREZZA/3
In seimila nelle chat anti-ladri: «Chiediamo a tutti di stare con gli occhi aperti» È partita anche una collaborazione con i vigili: se ne parlerà il 5 febbraio in Sala D’Attorre «Niente ronde, siamo volontari e apartitici. Lo scopo principale è conoscere i propri vicini» di Luca Manservisi
«Siamo volontari e apartitici, le ronde non ci appartengono». Cercano di mettere le cose in chiaro i referenti di Sos Chat, i “gruppi di sicurezza Whatsapp”, come li chiamano loro, ormai diffusi in tutte le grandi città italiane e che a Ravenna stanno lavorando in via sperimentale anche in collaborazione con la Polizia municipale. Da qualche mese è stato infatti inserito nelle chat anche un numero operativo dei vigili urbani. Del progetto (di cui parliamo anche a pagina 14) se ne parlerà più nel dettaglio in un incontro pubblico con i coordinatori e a cui sarà presente la stessa Municipale, in programma lunedì 5 febbraio alle 20.30 alla sala D'Attorre di via Ponte Marino, a Ravenna. Nel frattempo abbiamo incontrato quattro coordinatori dei gruppi (Barbara Aprile, Monica Baldi, Filippo Landi e Michela Maccarelli), il cui scopo principale – sottolineano – è quello di fare informazione e di conseguenza prevenzione. Il funzionamento è ormai noto ed è un chiaro esempio di cittadinanza attiva: nelle chat della celebre applicazione di messaggistica istantanea per smartphone, Whatsapp (e poi simultaneamente sulla pagina del principale social network, Facebook), i cittadini (inseriti dagli “amministratori” dopo una loro richiesta, grazie in particolare al passaparola) segnalano situazioni e persone sospette al fine di cercare di evitare truffe o colpi in appartamento, ritrovare auto rubate o qualsiasi altre informazioni possano migliorare perlomeno la percezione di sicurezza. Cinque, forse seimila i cittadini coinvolti nelle chat, che coprono ormai ogni quartiere e ogni frazione del comune di Ravenna. «Il no-
Uno dei banchetti con cui cercano di farsi conoscere i volontari di Sos Chat: il 5 febbraio è prevista una presentazione pubblica alla sala D’Attorre di Ravenna
stro compito – ribadiscono i coordinatori – è quello di fare informazione, fungere da tramite, non vogliamo combattere il crimine, per quello ci sono le forze dell'ordine, che ringraziamo per il grande lavoro di ogni giorno; noi facciamo solo prevenzione. E prima ancora – spiega in particolare Landi – svolgiamo un ruolo sociale: principalmente il compito di queste chat è infatti quello di far conoscere le persone e di far rivivere il quartiere. Io fino a qualche anno fa per esempio non salutavo neppure i miei vicini di casa, ora ci conosciamo tutti». Chi entra nelle chat accetta di seguire una sorta di decalogo, esplicitato in un regolamento inviato a tutti: «Se c’è un problema si chiamano la polizia o i carabinieri, poi si manda un messaggio nelle chat. Se, come è capitato, qualcuno scende in strada, sicuramente questo può essere un deterrente, ma noi non chiediamo a nessuno di farlo: non chiediamo di cambiare le proprie abitudini o stile di vita ma solo di non chiudere gli occhi quando si va a casa o quando si fa una passeggiata con il cane, per esempio. E di pensare che un rumore potrebbe non essere quello di un vicino che fa dei lavori, ma un ladro. C’è ancora troppa omertà, se si può chiamare così: spesso ci rendiamo conto che la gente preferisce farsi gli affari propri piuttosto che fare caso addirittura a un’esplosione di un bancomat». E non si rischia però di creare allarmismo? «Ma l'allarme c'è – rispondono in coro – e ci sono ancora troppe persone poco informate. Basterebbe fare più informazione, anche da parte dei giornali, per evitare truffe. Noi vogliamo fare in modo che la gente stia più attenta».
FAENZA
VIGILANZA PRIVATA
IN PROVINCIA 500 GUARDIE GIURATE. IL RESPONSABILE SINDACALE: «SPACCATE A RAVENNA? IN CENTRO CITTÀ SERVIREBBERO PIÙ PASSAGGI» Lo Giudice (Ugl) è scettico sui gruppi Whatsapp: «Meglio affidarsi a professionisti» E insiste sul doppio agente di pattuglia: «Così si sarebbe salvato Chianese a Savio» «Nel 2018 non è pensabile che le guardie giurate debbano ancora lavorare da sole, per questo stiamo facendo pressioni per cambiare la legge». A parlare è Filippo Lo Giudice, uno dei sindacalisti più attivi sul territorio per quanto riguarda la vigilanza privata. Da 17 anni guardia giurata, Lo Giudice è il responsabile regionale del settore per l'Ugl. Conosce bene la realtà ravennate dove si è consumato l’omicidio di Salvatore Chianese, guardia giurata uccisa in una cava a Savio alla fine del 2015. «Da allora le aziende sono state disponibili e hanno accettato la nostra richiesta di un doppio pattugliamento quando si va in luoghi come quello. Se fosse stato con un collega, Chianese poteva salvarsi». Il mondo della vigilanza privata a Ravenna si articola in circa 500 dipendenti divisi in una manciata di istituti. «In media ci sono cento guardie giurate per ditta». Per diventare guardia
giurata non serve un titolo particolare: è l’azienda che prepara i dipendenti facendo loro frequentare un corso che rilascia l’attestato. «Servirebbero però altri corsi anche dopo l’assunzione: è uno dei temi per il quale ci stiamo battendo». C’è scetticismo sulle iniziative volontarie dei cittadini tra telefonini e chat: «Credo sia meglio affidarsi a professionisti». Dal 2013 a Ravenna è in vigore un protocollo di intesa con le forze dell’ordine: si chiama “mille occhi sulla città” e prevede una collaborazione stretta tra forza pubblica e servizi privati. Lo Giudice avrebbe anche la ricetta per evitare casi come la scia di furti in centro storico: «Andrebbero intensificati i passaggi: anche se non è la polizia, la guardia giurata fa da deterrente». Bisogna però fare i conti con le risorse economiche delle aziende e con un contratto che è scaduto dal 2015. «Aspettiamo ancora il rinnovo». La legge del settore non impone il doppio vigilante, anche se - come detto - qualche ditta sta facendo delle aperture. Ci sono però anche casi di abusi: «So di persone che lavorano 13 ore, il mio appello è di rivolgersi al sindacato in questo caso». Lo Giudice non si è mai trovato in situazione difficili che, tuttavia, non sono mancate ai suoi colleghi: cita come esempio gli assalti a furgoni portavalori in strada. Pure in questo caso aiuterebbe un aumento del numero delle guardie: «Sotto un certo quantitativo di denaro, è previsto che ci siano solo due persone. Io credo ne servano sempre tre: uno guida, uno fa le operazioni di carico e scarico e un terzo guarda le spalle». Questioni di numeri che salvano la vita. Alessandro Montanari
IL COMUNE INCONTRA I GRUPPI A Faenza da un paio di anni il Comune sta svoltendo un’attività di promozione e osservazione dell’attività dei gruppi di vicinato via chat. Soprattutto nel secondo semestre del 2017, dopo il rinnovo dei consigli di quartiere, sono stati promossi incontri informativi aperti alla cittadinanza per incentivare la nascita di nuovi gruppi. Gli incontri pubblici sono serviti anche per raccogliere direttamente dai cittadini le segnalazioni sul funzionamento o meno di quanto già sperimentato.
18 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
SICUREZZA/4
Polizia: pensioni e trasferimenti riducono il personale, coprire i turni per le volanti in strada è difficile Da mesi i sindacati hanno lanciato l’allarme e ora la beffa: previsti nuovi arrivi ma potrebbero essere meno delle divise in uscita
Pensionamenti e trasferimenti stanno riducendo la pianta organica della polizia di Stato in provincia di Ravenna che conta 290 divise: per avere il personale necessario che copra i turni delle volanti in modo da garantire in città almeno due auto in strada – la terza è ormai una circostanza possibile solo in pochi momenti – si stanno spostando agenti dalle scrivanie alle pattuglie, con il conseguente rallentamento della macchina amministrativa. L’allarme era stato lanciato dai sindacati già a ottobre con una lettera inviata al capo della polizia Franco Gabrielli. A distanza di mesi la situazione non è migliorata anche se nel frattempo è arrivata la risposta di Gabrielli in cui si sottolinea l’arrivo di cinque agenti a Ravenna previsto per maggio ma non si fa cenno alla contabilità complessiva in cui saranno di più quelli in uscita. Insomma, quasi una beffa. Nella lettera inoltre, senza tanti giri di parole, si sottolinea che la questura di Ravenna non è nemmeno una di quelle messe peggio in Italia e allora prima di lamentarsi ci si metta in fila dietro agli altri. Come detto il numero di poliziotti in provincia è 290, suddivisi tra questura di Ravenna e commissariati di Lugo e Faenza. Tolti i 24 che hanno ruoli tecnici – poliziotti a tutti gli effetti ma destinati a mansioni di manutenzione o gestione degli apparati – restano quelli che devono coprire i turni d’ufficio e il servizio per le strade.
Gli agenti operativi in provincia distribuiti tra pattuglie e uffici di questura e commissariati
290
Il personale in uscita dalla pianta organica ravennate nel 2018
20
Le auto in servizio H24 a Ravenna. A Lugo e Faenza la notte è scoperta
2
Per il 2018 la previsione dei sindacalisti – la lettera era firmata da Herrol Benedetti (Siulp), Enzo Fiorentino (Sap), Fabio Rossi (Silp), Caterina Durante (Ugl) e Luigi Sorrentino (Consap-Anip) – è di perdere una ventina di agenti equamente divisi fra pensionamenti e trasferimenti. I secondi sono quelli che stanno frequentando il corso per ispettori: sanno già che la loro sede di assegnazione non potrà essere Ravenna perché qui la pianta organica ha già tutte le assegnazioni per quel ruolo. Se a Ravenna si riesce a garantire il servizio volanti h24 con difficoltà e ricadute sull’attività di ufficio – chi viene assegnato al turno di pattuglia non può svolgere mansioni amministrative – non lo stesso si riesce a fare nei com-
missariati. A Lugo e Faenza si fanno tre turni (mattina, pomeriggio, sera) arrivando fino all’1 di notte: nella fascia notturna in servizio solo i carabinieri. A spremere la polizia sono soprattutto le occasioni di ordine pubblico che si moltiplicano, in particolare con le manifestazioni sportive. Una su tutte basta per rendere bene l’idea dell’impiego di risorse: il passaggio del Ravenna Calcio dai dilettanti della D ai professionisti della C ha cambiato gli standard richiesti alla questura dal ministero passando dai tre poliziotti sufficienti fino all’anno scorso a una trentina necessari quest’anno (a cui andavano e vanno sommati le altre forze dell’ordine). Andrea Alberizia
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SOCIETÀ / 19 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
INTERVISTA
La ravennate tra i big di Davos: «Più asili per avere più donne ai vertici della classe dirigente» La bocconiana Giulia Zanzi, manager di una multinazionale, è intervenuta al Forum svizzero annuale sui temi dell’agenda economica del mondo di Matteo Cavezzali
Il World Economic Forum di Davos in Svizzera è un incontro annuale tra esponenti di primo piano della politica e dell'economia internazionale con intellettuali e giornalisti selezionati, per discutere delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare. Tra le persone che sono intervenute quest’anno c’è anche la giovane manager ravennate Giulia Zanzi, che dopo aver studiato al liceo classico Alighieri ed essersi laureata alla Bocconi, lavora per una multinazionale con sede a Ginevra. Come è stato il Forum di Davos? Se lo immaginava così? «È molto intenso, ci sono tantissimi eventi e si parla del futuro che verrà e di questa famosa “quarta rivoluzione industriale”. Per me era la seconda volta a Davos, ma la prima come speaker, quindi è stata un’esperienza ancora più speciale». C’erano tutti, dal primo ministro britannico Theresa May al re Abdullah II di Giordania. Ha visto qualche presidente o vip? «In un certo senso sì. Siamo stati tra i primi al mondo a conoscere Rachel, la digital personal assistant con intelligenza artificiale prodotta da Soul Machines e Ibm Watson. È stato incredibile parlare con lei, rispetto ad altri simulatori ha una mimica facciale eccezionale e molto realistica. Peccato che abbia uno humour americano…». Si è accorta delle contestazioni a Trump? «No, ho solo visto le contestazioni per il cambiamento climatico, con un “orso” bianco gigante che girava in bicicletta per le strade di Davos». Lei a nome di chi parlava? Di cosa si occupa la vostra associazione? «Rappresentavo i Global Shapers di Ginevra, un’iniziativa del World Economic Forum con talenti di tutto il mondo da 20 a 33 anni. Ci occupiamo di progetti che possono aiutare la società in cui viviamo a livello locale. A Ginevra, tra gli altri progetti, stiamo lavorando a “Asili per la Carriera, Childcare for Career” che ha come obiettivo di migliorare la parità tra i sessi a livello dirigenziale nelle aziende». Ha dormito la notte prima di parlare? «Sì, ma poco... i primi eventi a Davos iniziano alle 7 e le cene finiscono molto tardi, sono giorni molto intensi alle Montagne Magiche». Che taglio ha dato al suo intervento? «Ho fatto due sessioni come speaker; nella prima ho parlato del futuro dell'healthcare, grazie all'utilizzo dei dati e dell'internet of things (internet delle cose, ndr). Nella seconda sessione, ho parlato di come poter velocizzare l'uguaglianza di genere e come poter raggiungere più in fretta la parità dei sessi». La situazione delle donne al lavoro sta migliorando o peggiorando? «Purtroppo stiamo peggiorando, come dimostra il Global Gender Gap Report del World Economic Forum che è stato pubblicato qualche mese fa». Cosa si dovrebbe fare per migliorarla? «È indispensabile che le donne e gli uomini abbiano le stesse possibilità sia al lavoro che in casa, e che ci sia parità di trattamento e di salario. Credo che uno degli elementi cruciali sia proprio l'assistenza della prima infanzia; in Svizzera soltanto il 15 percento delle mamme lavora a tempo pieno perché non c'è abbastanza assistenza alle famiglie. Ad esempio, solo un bimbo su 10 riesce ad avere un posto all'asilo nido a Ginevra». Ha lavorato sia in Italia che all'estero: ha notato delle differenze nel trattamento delle donne al lavoro? «Ho sempre lavorato in aziende internazionali e inter-
INCONTRI La casa delle donne si prepara all’8 marzo con “Non una di meno” La Casa delle donne di Ravenna sarà rappresentata da alcune socie all'assemblea nazionale “Non una di meno” di sabato 3 febbraio a Milano su come organizzare le pratiche e definire i contenuti del prossimo 8 marzo e organizza mercoledì 7 febbraio alle 20.30, alla Casa delle donne in via Maggiore 120, per confrontarsi sulle proposte emerse nell'assemblea nazionale e individuare un percorso locale "verso l'8 marzo". Per informazioni sulle assemblee del 3 a Milano e del 7 a Ravenna: casadelledonneravenna@gmail.com.
Due giorni dedicati alla Costituzione con la Cgil La Cgil di Ravenna, Libertà e Giustizia circolo di Ravenna, i Comitati in difesa della Costituzione e il Coordinamento per la Democrazia costituzionale della provincia di Ravenna, si sono dati un appuntamento di studi e discussione sull’articolo 81 della costituzioni aperti alla cittadinanza. Il primo incontro prende il titolo “Aspetti economici dell’articolo 81 della Costituzione” ed è in programma venerdì 2 febbraio alle 15 alla Sala Samaritani della Camera del lavoro di Ravenna in via Matteucci. Si discuterà del tema con Guido Ortona del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Economiche, Politiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale. Sabato 3 febbraio è invece in programma l’incontro “La colpa del debito. Articolo 81 della Costituzione e Europa” alle ore 9,30 nella sala Spadolini della Biblioteca Oriani di via Corrado Ricci. Discuteranno dell’argomento Carlo Galli dell’Università di Bologna, e Gaetano Azzariti dell’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’associazione “Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla”.
BENI CULTURALI Sabato mattina visite gratuite al Palazzo di Teodorico
Giulia Zanzi ha partecipato a due sessioni di dibattito al World Economic Forum di Davos: il futuro della salute grazie all’internet delle cose e come velocizzare l’uguaglianza di genere
Ripartono dal 3 febbraio, tutti i sabati mattina, le visite guidate gratuite al cosiddetto Palazzo di Teodorico e ai suoi mosaici "nascosti". L’appuntamento è alle 10.30 all’ingresso del sito (via Alberoni, angolo via di Roma). La visita, a cura del personale MiBACT Polo Museale dell'Emilia-Romagna, non necessita di prenotazione ed è compresa nel costo del biglietto (1 euro). Sabato 3 febbraio sarà presente il direttore del Sito, architetto Sandra Manara.
Da Pietro da Rimini a Guido Reni, visita alla Ravenna “nascosta” namente non ho mai notato differenze di genere. La situazione cambia esternamente all'azienda; ad esempio, quando ho gestito il lancio del brand Clearblue in Paesi emergenti: alcuni clienti in India ed in Russia stentavano a credere che fossi io il loro interlocutore principale, donna e per di più giovane». Cosa ne pensa di #MeToo, il movimento che denuncia gli abusi degli uomini contro donne lavorativamente sottoposte a loro? In Usa molti attori e registi, ma non solo, sono stati severamente puniti, mentre pare che in Europa questo movimento sia visto con un po' di scetticismo, ed etichettato come “perbenista”. Che idea si è fatta? «Da un lato, sono grata a tutte le donne che hanno avuto il coraggio di parlare e di denunciare le violenze subite. Ovviamente le denuncie dovrebbero arrivare anche in tribunale e non rimanere sui social media. Dall'altro lato, soprattutto in America, molti uomini si sono distaccati dalle donne dopo il movimento #MeToo per paura di essere accusati di comportamenti inappropriati negli ambienti lavorativi. E invece abbiamo bisogno anche degli uomini per raggiungere la parità dei sessi. È una battaglia che si può vincere soltanto insieme».
L'associazione Rabisch organizza, con la guida Marcella Culatti, una giornata di visite guidate alla scoperta di alcuni pregevoli luoghi di Ravenna meno noti al grande pubblico. Si parte alle 10.45 visita al Museo Nazionale di Ravenna e alle sue collezione scultoree, con particolare attenzione agli affreschi di Santa Chiara, capolavoro di Pietro da Rimini. Nel pomeriggio: visita alla chiesa di San Giovanni Evangelista con i suoi mosaici medievali e il Convito di Assuero di Carlo Bononi, alla basilica di San Francesco e alla zona antesca, al Duomo e alla cappella del Santissimo Sacramento decorata da Guido Reni. Per informazioni e per prenotazioni: 348 7195229.
Adriano Prosperi in Classense su Lutero Alla Biblioteca Classense di Ravenna, nella Sala Muratori, sabato 3 febbraio alle 17.30 Adriano Prosperi, membro anche dell’Accademia Nazionale dei Lincei, presenta la sua pubblicazione su Lutero che nel 1517 diede avvio alla Riforma protestante.
20 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
CALCIO
In carriera 479 partite tra serie B e Dilettanti
Biagio Lombardi, cuore giallorosso «A Ravenna mi commuovo sempre»
Nato a Caserta il 15 ottobre 1958, Biagio Lombardi è cresciuto nel settore giovanile della Gladiator di Santa Maria Capua Vetere, per poi trasferirsi nel ‘77 al Chieti, dove tra “vecchia” C, C1 e C2 disputa quattro campionati. Nell’81 passa al Pescara, facendo l’esordio il 4 ottobre in Serie B, in quella che resterà la sua unica esperienza nel torneo cadetto. Dopo un altro anno in C1 in biancazzurro, cambia casacca ma non categoria, giocando a Cosenza, mentre nelle due stagioni successive diventa il “faro” della Salernitana. Nell’86 c’è il trasferimento al Ravenna: cinque stagioni, tutte in C2, totalizzando 153 “caps” in campionato e 40 reti. Nell’annata 1989-90 fu capocannoniere del girone B con 17 gol. Nel 1991 si accasa al Baracca Lugo in C1 («Ma solo per continuare a vivere a Ravenna», tiene a precisare), per poi tornare nella sua seconda terra, l’Abruzzo: nel ‘92 tra i dilettanti veste prima la maglia del Penne e poi (nella stagione ’94-95) quella del Francavilla a Mare, località nella quale vive attualmente. In totale Lombardi nei vari campionati ha disputato 479 partite, realizzando 83 reti: 20 presenze e un gol in B; 8 e 0 in C; 173 e 13 in C1; 184 e 42 in C2; 94 e 24 in D.
Nel 1986 una partita da spettatore al “Benelli” convinse il fantasista a trasferirsi in Romagna: «Poi mi mandarono via senza riconoscenza». Oggi fa l’autotrasportatore di Vincenzo Benini
Come un fulmine, il pallone si infila in rete, scagliato dall’altra parte del campo: un “eurogol”, come si diceva negli anni Ottanta. A esultare, quasi increduli, i giocatori del Ravenna. A mettersi le mani nei capelli, quelli del Forlì. Sono passati quasi trent’anni esatti da gol – purtroppo sfuggito agli occhi di macchine fotografiche e telecamere – che al “Morgagni” il 7 febbraio del 1988 fissò sul 20 esterno il risultato del derby romagnolo. A realizzare quello che passa nella storia giallorossa come uno dei gol più belli, non poteva essere che Biagio Lombardi, centrocampista dalla tecnica sopraffina che resta nella memoria dei tifosi bizantini tra i più “grandi”. «Nei giorni precedenti alla partita – ricorda oggi Lombardi – mi dissero che Luzi aveva il vizietto di stare un po’ fuori dai pali. In quel momento vincevamo 1-0, un rinvio mi portò il pallone tra i piedi. Io non ci pensai due volte e tirai con tutta la mia forza. La sfera scavalcò il portiere e centrò proprio il “sette”, rendendo il gol ancora più bello». Gioia doppia, anzi tripla, considerato che arrivò nel derby… «Sì, anche perché era da un sacco di tempo che non vincevamo a Forlì (per la precisione dal 5-2 della Sarom del 24 marzo 1963, ndr), portandoci un’iniezione di fiducia nella lotta per la salvezza. Da lì ripartimmo di slancio, raggiungendo il traguardo senza affanni».
Amarcord: cinque salvezze in C2 per il Ravenna di Biagio Lombardi (primo in piedi da destra)
Cosa si ricorda dei suoi cinque anni a Ravenna? «Tutto, a partire dal mio arrivo. Mi presentai in punta di piedi, a campionato già cominciato, dopo due stagioni alla Salernitana, in C1. Dovevo andare a Nocera, ma mi chiamò il direttore sportivo Nicola Salerno, che mi invitò ad assistere una partita al “Benelli”. L’ambiente mi piacque moltissimo e, anche se la squadra era in difficoltà e inoltre scendevo di categoria, accettai con entusiasmo. Venivo dai campi caldissimi del Sud, ma mi innamorai fin da subito del calore particolare di Ravenna e della sua gente».
Sofferenze, ma anche tante gioie: si può riassumere così la sua avventura in giallorosso? «Quel periodo fu caratterizzato dalle difficoltà societarie e dai pochissimi soldi. Nonostante tutto ciò noi siamo sempre riusciti a farci valere sul campo, raggiungendo la salvezza per quattro campionati di fila. Indossare la fascia di capitano è stato un onore per me. Come raggiungere le cento maglie giallorosse, segnare 17 gol da centrocampista o firmare la vittoria in casa della Spal, davanti a 10mila spettatori». Poi arrivò Corvetta alla presidenza e
il nuovo Ravenna ripartì proprio da lei. «Finalmente si cominciava a pensare in grande. Purtroppo la squadra non iniziò bene la stagione, nonostante gli investimenti importanti. Cambiammo due volte il tecnico, ma ci svegliammo troppo tardi, arrivando a un passo dal secondo posto. Non pensavo però che la mia esperienza finisse lì». Cosa successe? «Accadde che mi costrinsero ad andare via, nonostante avessi un altro anno di contratto. Ci rimasi molto male, dopo tutto quello che avevo dato e quello che avevo fatto per restare a Ravenna».
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SPORT / 21 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
Biagio Lombardi, ieri e oggi. A sinistra con la maglia del Ravenna negli anni Ottanta, accanto in compagnia di Eusebio Di Francesco (attuale allenatore della Roma)
Per restare a Ravenna ha perso delle occasioni importanti? «Sì. Ho ricevuto parecchie offerte in quel periodo, anche da categorie superiori, ma le ho rifiutate tutte. Stavo troppo bene a Ravenna: era lì che vedevo il mio futuro anche dopo la mia carriera, ma purtroppo nel calcio non esiste la parola riconoscenza». Chi è Biagio Lombardi oggi? «Sono tornato in Abruzzo, dove ho iniziato la mia carriera. Adesso lavoro in una ditta di autotrasporti, ma negli anni passati ho allenato i ragazzi della Giovanile Chieti». Biagio, quando la rivedremo a Ravenna? «Eh, speriamo presto, magari. Qualche mese fa c’era l’opportunità di venire allo stadio per una partita, ma poi non se ne è fatto nulla. Io vengo sempre volentieri, come per la partita del centenario, dove è stato bellissimo giocare con calciatori molto più bravi di me. Quando sono a Ravenna, però, mi commuovo sempre, perché ci ho lasciato un pezzo del mio cuore».
I numeri di Lombardi in provincia di Ravenna Il centrocampista campano ha indossato due casacche in provincia di Ravenna: con il Ravenna cinque campionati di C2 dal 1986 al 1990 poi uno in C1 con il Baracca Lugo.
SQUADRE
STAGIONI
PRESENZE
GOL
2
180
6
41
LE PARTITE DEL WEEKEND
TURNO DI RIPOSO PER IL RAVENNA FC AL PALA DE ANDRÈ BUNGE VS VERONA Basket: trasferta a Imola per l’OraSì Pallavolo femminile: Conad a Perugia Questo fine settimana è il Ravenna Fc a stare a riposo ai box, mentre torna in campo la Bunge, su cui sono puntati i riflettori assieme a OraSì e Conad. Ecco, sport per sport, gli appuntamenti più importanti delle formazioni ravennati. CALCIO Non ha avuto quasi nemmeno tempo di Bunge in campo il 4 febbraio riprendere il ritmo del campionato, il Ravenna Fc, che già deve fermarsi per un altro weekend. I giallorossi, infatti, devono osservare un turno di stop, che coincide con la quinta giornata di ritorno che in origine doveva essere disputata contro il Modena, ritiratosi a stagione in corso. Prossimo appuntamento sabato 10 febbraio al “Benelli” (ore 20.30) contro il fanalino Fano. VOLLEY Torna sul taraflex la Bunge dopo il fine settimana dedicato alla Final Four di Coppa Italia. I ravennati il 4 febbraio iniziano quello che sarà un periodo di fuoco, con sette partite di regular season da disputare nel breve spazio di 28 giorni. Domenica prossima, al Pala De André (ore 18), la squadra di Soli sfiderà la Calzedonia Verona dell’ex Spirito, un avversario molto duro da affrontare in virtù del suo ottimo ruolino di marcia che lo ha spinto al quinto posto in classifica. Prova invece a calare il poker di successi la lanciata Conad in A2 femminile, che sempre il 4 febbraio sarà di scena a Perugia (ore 17), dove se la vedrà con una Bartoccini che all’andata ha espugnare al tiebreak il PalaCosta. BASKET In Serie A2 è tempo di derby romagnolo per l’OraSì, che dopo essere ritornata al successo contro Udine, domenica 4 andrà a Imola per fare visita a un’Andrea Costa carica per la bella affermazione sulla capolista Trieste. I giallorossi sono a caccia dei due punti per agguantare di nuovo la terza posizione. In Serie B, infine, sabato l’Orva a Lugo (ore 20.30) tenta lo sgambetto alla leader Cento, mentre domenica la lanciata Rekico a Faenza (ore 18) va all’assalto della seconda della classe Piacenza. (vi.be.)
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22 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
VISIBILI E INVISIBILI
CARTOLINE DA RAVENNA
Teniamoci stretto Tre manifesti a Ebbing, e guardiamo il bellissimo Crocodile di Black Mirror
Severo filava… filava la lana
di Francesco Della Torre
mittente Giovanni Gardini
Tre manifesti e Ebbing, Missouri (di Martin McDonagh, 2017) Mildred ha perso da qualche mese la figlia, brutalmente violentata e assassinata, e le indagini non portano a niente; la donna decide così di “spronare” lo sceriffo di Ebbing noleggiando tre manifesti appena fuori dalla cittadina con un messaggio duro e diretto a chi secondo lei perde tempo a correre dietro a neri e gay piuttosto che alla ricerca di crimini veri. Dove c’è Frances Mc Dormand, c’è lo stile dei fratelli Coen, che più che la moglie di uno dei due sembra ormai la terza sorella. C'è da dire che chi da svariati anni affronta certe tematiche, ambientandole nell'America della grande depressione, e racconta con lo stile della commedia nera, finisce per essere sempre ricondotto allo stile dei fratelli. E pensare che il regista è inglese, ha alle spalle tre film interessanti (spicca il debutto, l’ottimo In Bruges), e ha sempre parlato di crimini, assassini, poliziotti e personaggi borderline. Ho sottolineato la nazionalità del regista, che è anche sceneggiatore (premiato al festival di Venezia) perché Tre manifesti è un film molto americano, che come detto parla ancora del sud, della provincia, della difficoltà e scarsa volontà di emergere o per lo meno di migliorare un mondo la cui mentalità è ancora ferma alla guerra civile: temi eccessivamente trattati, al cinema. Il film però sa sorprendere e discostarsi dagli stereotipi, perché l’unico personaggio con connotati positivi e che finirà per essere il fulcro del racconto è proprio il destinatario delle accuse iniziali, un dolente sceriffo interpretato da Woody Harrelson le cui parole saranno il motore e l'anima della bella seconda parte di sceneggiatura del film. I cittadini di Ebbing, soprattutto Mildred e l’agente Dixon (un meraviglioso e premiato Sam Rockwell), non sono caratteri semplici, non sono
DA SEMPRE LE DONNE SONO LE NOSTRE MIGLIORI LETTRICI
“buoni” (geniale, visto che la prima è la madre disperata), e cercheranno di compiere nelle due ore di film il solito, ma non scontato, percorso di crescita, con un ottimo finale. Tre manifesti parte nella maniera più semplice e scontata possibile per poi entrare pian piano in nuovi territori narrativi, intensi, tristi e contemporaneamente sarcastici che non possono che far breccia nelle emozioni dello spettatore. Scritto molto bene pur senza essere un capolavoro, il film come si è detto è triste ma alterna non pochi momenti divertenti che strappano non poche risate, è supportato da una recitazione meravigliosa, ha una colonna musicale magnifica e ha un pregio che pochi altri film hanno: crescerà insieme a voi, anche a fine spettacolo. Visti i tempi che corrono, teniamocelo stretto. Black Mirror 4x03: Crocodile In questo presente sappiamo che polizia e assicurazioni sono in possesso di un congegno in grado di registrare tutta la memoria visiva delle persone riuscendo a registrarne i ricordi e a focalizzare su elementi che possono aiutare le indagini in caso di necessità. Anche se la prima scena vede l’occultamento di un cadavere da parte della coppia che lo ha investito in auto, Crocodile è ambientato anni dopo quando il senso di colpa di uno dei due protagonisti si fa insostenibile. Succedono cose che non stiamo a dire, ma molto appassionanti e adrenaliniche. Dopo tre serie e mezzo, assistiamo al primo vero “intervallo” tematico, perché ci troviamo davanti a un episodio che di fatto è un purissimo thriller, e null’altro, e di ottima fattura, tra l’altro. Fatta la doverosa premessa, poiché stupisce in ogni caso che il contesto sociale distopico sia usato come pretesto per una mera ricerca dell’assassino, Crocodile è bellissimo.
Tra le vite dei vescovi raccontate nel Liber Pontificalis quella di Severo è indubbiamente tra le più curiose. Andrea Agnello riporta quanto a sua volta gli è stato raccontato «da molti anziani» sulla straordinaria elezione di quest’uomo - lui che di lavoro faceva il lanaiolo - e sull’impertinenza di sua moglie: «Un giorno, stanchissimo per il lavoro di lanaiolo, dato che, come ho detto, egli con la moglie filava la lana, disse alla sposa: “Vado a vedere una mirabile visione, come una colomba scenderà dall’alto del cielo e si poserà sul capo dell’eletto”. La moglie cominciò a deriderlo e a rimproverarlo, dicendo: “Stai qui seduto e lavora, non essere indolente. Sia che tu vada sia che tu non vada, il popolo non ti sceglierà come vescovo; torna al lavoro!”. Egli rispose: “Lasciami andare!”. E quella: “Vai pure!” (…). Egli si alzò e andò dove era riunito il popolo con i sacerdoti, (…) si nascose dietro la porta del luogo dove tutti erano riuniti in preghiera; terminata la preghiera, immediatamente scese dal cielo una colomba più candida della neve e si posò sul capo del beato Severo (…) e quello fu ordinato vescovo. Udita la cosa, la moglie, che poco prima l’aveva deriso, allora si congratulava con lui». Con Severo si chiude la serie dei vescovi colombini, così, infatti, sono chiamati gli undici successori di Apollinare accomunati dalla leggenda della miracolosa elezione per mezzo di una colomba. San Severo, Basilica di Sant’Apollinare in Classe, foto di Andrea Bernabini.
CULTURA / RUBRICHE / 23 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
FIORI MUSICALI
NDL - NOTA DEL LETTORE
Accademia Bizantina e l’indagine (in bianco e nero) tra le «maglie dei contrappunti» dell’Arte della fuga
Illuminante Exit West libro essenziale per capire l’oggi
di Enrico Gramigna
di Federica Angelini
L’Arte della fuga. Una delle opere più affascinanti e misteriose che la storia musicale abbia prodotto: nemmeno a dirlo, la paternità di questa raccolta eterna appartiene all’immortale Johann Sebastian Bach. Fiumi di inchiostro sono stati versati a sostegno delle più disparate tesi per spiegare la perfezione compositiva raggiunta dal Kantor. Come tutte le opere incompiute, poi, essa è divenuta, nel corso dei secoli, piatto succulento per qualsiasi tipo di speculazione che si proponesse una lettura ponderata. Con ogni probabilità, la vera ragione della nascita di quest’opera rimarrà celata per sempre, ma a volte le ipotesi più semplici appaiono le più plausibili ed in questo caso è davvero probabile che Bach volesse presentare la sua composizione ai membri della Correspondierende Societät der musicalischen Wissenschaften di Lorenz Christoph Mizler, associazione della quale era membro, quale saggio annuale di tipo scientifico-musicale. Sotto questa luce si può guardare alla lettura che Accademia Bizantina ha fatto di questa opera monumentale nel disco, uscito per l’etichetta Decca sul finire del 2017. Già nell’introduzione scritta di pugno dal direttore e clavicembalista del gruppo ravennate, Ottavio Dantone, vi è il manifesto programmatico dell’incisione discografica, ossia la ricerca dei
«sublimi piaceri» tramite l’indagine «tra le maglie dei contrappunti». La scelta dell’organico (quartetto d’archi unito a organo e clavicembalo), fondamentale in quest’opera senza una destinazione specificata dall’autore, appare molto equilibrata sia per disposizione sia per omogeneità timbrica dalla quale il solo clavicembalo prende le distanze: i primi due contrappunti sono presentati separando nettamente i due differenti timbri che si misceleranno con sapienza all’interno del disco. Interessanti sono, infatti, le scelte fatte per mettere in risalto le emozioni che Bach dissemina nelle proprie pagine. La meraviglia più grande, però, è certamente la perizia con la quale gli strumenti ad arco s’inseriscono sul suono dell’organo, regalando la direzione sonora che non è propria della tastiera, pur lasciandolo apparire come indiscusso protagonista. Cercando il pelo nell’uovo, manca in tutta la lettura della pagina bachiana un po’ di colore, quasi il timore reverenziale permettesse solo bellissime sfumature in bianco e nero. La giusta declinazione di questo timore è viva nella scelta di non completare l’ultima fuga, ma di farla finire alla celebre battuta 239, lasciando viva quell’incompiutezza e quell’enigmaticità che è cifra peculiare dell’opera.
Se tutti fossimo in grado di metterci anche solo per cinque minuti nei panni di Saeed e Nadia, slogan come «l’Italia agli italiani» o «rimandiamoli tutti a casa loro» non potrebbero aver appeal per nessuno. Se fossimo in grado di capire la portata storica di ciò che sta accadendo, la sua ineluttabilità, slogan come «l'Italia agli italiani» ci farebbero sbellicare dalle risate quanto la proposta di ripristinare il latino come koiné europea. Leggere Exit West di Mohsin Hamid significa guardarsi allo specchio di questo mondo in cui viviamo, capire come e quanto la geografia e il caso che ci fa nascere in una parte del mondo e non in un’altra, condizioni le nostre vite e come, alla fine, anche chi rimane immobile non può fare a meno di migrare, perché siamo tutti migranti nel tempo, come siamo tutti così simili negli affetti, nella nostalgia, nel desiderio. Centocinquanta pagine senza una parola di troppo per usare la storia di una coppia di giovani come filo conduttore attraverso una sorta di distopia che però assomiglia terribilmente alla nostra realtà. La narrazione, curiosamente, esclude il racconto del viaggio (le persone si spostano attraverso porte più o meno segrete che si aprono e si chiudono sul globo), per raccontarci i passaggi attra-
verso mondi e orizzonti dei migranti, della vita nei campi profughi, di città come Londra trasformate nel proprio cuore, da guerre civili che uccidono e lacerano, da una vita modellata intorno alla scelta obbligata della fuga. Con poche e rapide pennellate Hamid ci dipinge personaggi nella loro vita quotidiana fin dentro l'intimità, intere popolazioni, frontiere e cicatrici che dividono e in qualche modo tengono unito il pianeta e chi ci vive. Oltre al racconto dei protagonisti, come lampi appaiono quegli zoom, quelle istantanee che vanno dall'Australia al Messico, e illuminano per qualche istante il buio che avvolge troppo spesso questa vicenda. Uno sguardo globale che vale quanto se non più di tanti saggi per aprirci gli occhi su cosa sta già accadendo oggi, con la terribile differenza che in mezzo ai passaggi ci sono i terribili viaggi in cui tanti troppi ci lasciano la vita e ci sono porte, come quelle in Libia, che per alcuni si sono chiuse, lasciandoli intrappolati in un limbo senza via di fuga possibile. Per alcuni la realtà è ancora più terribile di quella di Hamid, che racconta comunque una storia di resistenza, di speranza, di vita vissuta tra scelte libere e obbligate, tra caso e possibilità da cogliere. Mohsin Hamid, Exit West (Einaudi) Traduzione Norman Gobetti
PER QUESTO RAVENNAEDINTORNI PIACE ANCHE AGLI UOMINI
IL SETTIMANALE www.ravennaedintorni.it
24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018
DANZA
COTIGNOLA
La Fresque, fiaba cinese tra immagine e trascendenza In scena dieci danzatori del Ballet Preljocal il 3 e il 4 febbraio all’Alighieri
BLACK BLUES BROTHERS, COMICI E ACROBATICI I Black Blues Brothers faranno tappa al Teatro Binario di Cotignola, come unica data in Emilia Romagna, domenica 4 febbraio alle 17.30 come da cartellone e, in replica straordinaria, alle 21. Uno show acrobatico comico musicale, uno spettacolo adatto a un pubblico estremamente variegato, che ha con quistato teatri e festival di tutta Europa. Tra circo contemporaneo e commedia musicale, la produzione nasce dalla fantasia di Alexander Sunny, già realizzatore di spettacoli di successo e curatore di speciali TV sul Cirque du Soleil.
FAENZA
Il Ballet Preljocaj torna a Ravenna con la poesia dello spettacolo La Fresque aabato 3 febbraio alle 20.30 e domenica 4 alle 15.30 al Teatro Alighieri. Dieci danzatori in scena per una coreagrafia firmata da Angelin Preljocaj che nasce da un antico racconto cinese, adattato senza banali esotismi ma mantenendone intatta tutta la qualità evocativa, per una fiaba che oscilla fra forza e poesia sulla partitura elettronica di ispirazione orientale firmata da Nicolas Godin. Il racconto è quello di due viaggiatori che, in un giorno di pioggia, trovano riparo in un piccolo tempio. Qui si custodisce l’affresco del titolo, un magnifico ritratto di giovani fanciulle,
una delle quali conquista il cuore del viaggiatore e lo trasporta nel mondo dell’immagine. «La Fresque – ha spiegato il coreografo francese – ci parla di un viaggio in un’altra dimensione, dove l’immagine diventa luogo di trascendenza e la persona fisica entra in relazione con l’immagine» spiega il coreografo francese, «Il balletto esplora le relazioni misteriose esistenti tra la rappresentazione e la realtà, mettendo in evidenza, tramite la danza, i legami che si instaurano tra immagine fissa e movimento, tra istantaneità e durata, tra vivo e inerte». Info e prevendite: tel. 0554 249244.
ORLANDO PER VOCE, TROMBA E SGABELLO Sabato 3 febbraio alle 21 alla Casa del Teatro di via Oberdan a Faenza, Armamaxa Teatro propone il suo Orlando furiosamente solo rotolando. L’epica vicenda del paladino dell’Ariosto raccontata con nient’altro che voce e gestualità, tromba e sgabello tra umorismo e intensità emotiva.
CULTURA / 25 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI
PROSA/1 Exit West Mohsin Hamid Einaudi Traduzione Norman Gobetti
La Filumena diretta da Liliana Cavani
PROSA/2
PROSA/3
Il pessimismo dei Malavoglia in scena al Masini di Faenza
ANCORA UNA VOLTA COPENAGHEN CON ORSINI
Al via il progetto “teatro no limits” per non vedenti
Tratto dal classico della letteratura italiana di Giovanni Verga e adattato per il palcoscenico, I Malavoglia è il prossimo appuntamento con la prosa al Teatro Masini di Faenza. La pièce, interpretata da Enrico Guarneri insieme a un cast di quattordici attori e diretta da Guglielmo Ferro, andrà in scena da giovedì 1 a sabato 3 febbraio alle 21. Gli attori saranno inoltre protagonisti dell’Incontro con gli artisti che si terrà venerdì 2 febbraio alle ore 18 al Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito). Questa messinscena de I Malavoglia centra il racconto sugli eventi più significativi che segnarono la vita della famiglia Toscano di Acitrezza, lì dove, più di ogni altro passaggio narrativo, Verga punta a violare ogni speranza di emancipazione dei suoi personaggi.
Bebo Storti è Il testimone sul palco di Conselice Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses
Dall’8 all’11 febbraio al teatro Alighieri di Ravenna arriva, diretto dalla grande cineasta Liliana Cavani, lo spettacolo Filumena Marturano di Eduardo de Filippo con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses. Al debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 2016 il pubblico lo ha accolto con applausi interminabili. Per la critica, «una Filumena commovente e monumentale, che la regia tramuta in una grande sceneggiatura tra cinema e teatro di straordinaria attualità». Lo spettacolo inaugura inoltre “Teatro no limits”, serie di audiodescrizioni via auricolare per spettatori non vedenti e ipovedenti, che renderanno visibili scene, costumi e movimento degli attori curate da Centro Diego Fabbri.
IL
Fabrizio Coniglio e Bebo Storti portano avanti il proprio percorso di teatro indagine con questo nuovo spettacolo, Il testimone, scritto insieme al giudice Mario Almerighi. In questo caso raccontano un episodio dimenticato dalla memoria collettiva: l’assassinio di Giacomo Ciaccio Montalto, primo magistrato a indagare i rapporti fra la mafia di Trapani, legata a doppio filo con quella statunitense, e i narcotrafficanti. In scena venerdì 2 febbraio al Comunale di Conselice.
Dall’8 all’11 febbraio la Compagnia Umberto Orsini torna in scena Copenaghen di Michael Frayn per la regia di Mauro Avogadro. A diciotto stagioni dalla rivelazione della prima versione per l’Italia, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice ridanno vita e personalità al trio dei protagonisti di Copenaghen, dramma storico-scientifico firmato dal commediografo britannico Michael Frayn. Torna in scena il formidabile duello verbale, su due fronti bellici contrapposti, fra i fisici Bohr e Heisenberg, alla vigilia del devastante uso della bomba atomica. Nato a Udine nel 1999, recensito dalla totalità della critica in maniera entusiastica, amato da un pubblico sempre numerosissimo, visto come un evento dai teatri delle maggiori città, sorprendente per l’attualità del tema trattato, dice Orsini di questo spettacolo: «e non so se sarà l’ultima, ancora una volta Copenaghen».
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26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
LIBRI/1
Lo scandaloso Walter Siti in Classense
LIBRI/2
LIBRI/4
Dai viggiatori alle orazioni epiche: gli incontri del Grinder
Alla sala D’Attorre si parla della Pixar con Christian Uva
Si infittisce il calendario di incontri del Grinder café in via di Roma. Giovedì 1 febbraio ospite alle 18 è Alberto Giorgio Cassani (docente Accademia di Belle Arti di Venezia) con un incontro sui viaggiatori del Novecento a Ravenna. Mercoledì 7 febbraio , sempre alle 18, Maria Luisa Savorani (chef e insegnante) e Roberto Magnani (Attore del Teatro delle Albe) partecipano a un incontro dal titolo “Creare un dialogo tra la natura del cibo e la persona”, mentre ancora personalità del mondo teatrale daranno vita all’incontro del giovedì 8 febbraio: il regista Eugenio Sideri (Lady Godiva Teatro) e l’attore Enrico Caravita sono protagonisti di “Orazione epica. Narrazione in forma di versi”.
Il premio Strega 2013 a Ravenna con l’ultimo controverso libro sulla pedofilia “Bruciare tutto”
LIBRI/3 Emidio Clementi al Bronson Café con L’amante imperfetto
Il Tempo Ritrovato, la rassegna letteraria organizzata da Matteo Cavezzali alla Biblioteca Classense, continua giovedì 8 febbraio alle 18 con Walter Siti che presenterà Bruciare tutto (Rizzoli), il libro che ha fatto scandalo di uno dei grandi maestri della letteratura italiana in cui Siti si interroga: “Qual è oggi il Male assoluto? Ovvero qual è l’ultimo tabù rimasto nella società occidentale?”Il tema che l’autore, già vincitore del premio Strega 2013 con il suo Resistere non serve a niente, affronta è quello della pedofilia e in particolare di un sacerdote attratto dai bambini. Un testo scabroso che ha ricevuto critiche anche virulente da chi, come Michela Marzano, autrice e pensatrice, lo ha accusato di partire da premesse scandalistiche.
Primo appuntamento culturale al nuovo Bronson Cafè di Madonna dell'Albero. Il locale di fianco al Bronson ospita una tappa della rassegna letteraria “Il Tempo Ritrovato” aprendo le sue porte, giovedì 1 febbraio alle 21, a Emidio Clementi, voce e fondatore di Massimo Volume, e ora metà del progetto Sorge. Clementi presenta il suo L'amante imperfetto, edito da Fandango Libri. Conduce la serata lo scrittore ravennate Stefano Bon.
MUSICA E LETTERATURA
Venerdì 2 febbraio, alle 18 alla sala D'Attorre, appuntamento con un tema particolarmente accattivante e rivolto a tutti coloro che, bambini o adulti, si sono lasciati incantare dai grandi successi del cinema di animazione degli ultimi anni. Christian Uva docente di cinema a Roma Tre condurrà il pubblico nella storia della Pixar, casa di produzione alla quale hanno messo mano i giganti dell’innovazione americana da Walt Disney a Steve Jobs.
La collana su Dante del Girasole alla Feltrinelli Lunedì 5 febbraio alle 17.30 alla Libreria Feltrinelli di via Diaz 14 a Ravenna, l’editore Ivan Simonini presenta la nuova collana delle Edizioni del Girasole dedicata al tema dantesco dal titolo “Fuori dalla selva” inaugurata con il volume dello stesso Simonini dal titolo I mosaici ravennati nella Divina Commedia. Nel corso della conversazione, gli stessi versi del Poema, di volta in volta, saranno prima interpretati da Barbara Rasponi e subito dopo declamati da Aurelio Lavatura.
“Siamo asini o maestri?” parte da Claudio Cavalli Lunedì 5 febbraio alle 15.30, alla sala Mandiaye N'Diaye del teatro Rasi a Ravenna si terrà l’incontro dal titolo “Arte in gioco” con Claudio Cavalli, attore e regista ospite della VII edizione di “Siamo asini o maestri?”. Si tratta del primo di quattro incontri che, fino ad aprile, affrontano il tema “pedagogia e vocazione”, pedagogia come disciplina unita a una disposizione dell’essere, congenita alla figura del buon maestro. Claudio Cavalli è stato uno degli autori e presentatori della storica trasmissione televisiva a misura di ragazzi L’Albero Azzurro. L'iscrizione è gratuita, necessaria la prenotazione. Verrà rilasciato attestato di partecipazione. www.drammaticovegetale.com blogartebebe.blogspot.it www.ravennateatro.com
MUSICA E POESIA
AL CISIM UNA SERATA CON GLI ZOIS PER IL POETA DI DALLA, ROBERTO ROVERSI
CONCERTO PER JACK LONDON, STORIA D’AMORE E PUGILATO A omaggiare il grande autore americano Jack London, al teatro di Russi, sarà il “melodramma jazz” Concerto per Jack London, storia d’amore e pugilato. A dargli voce Silvio Castiglioni accompagnato dalla tromba di Fabrizio Bosso e dalla fisarmonica di Luciano Biondini. In scena l’8 febbraio.
La serata di venerdì 2 febbraio, al Cisim di Lido Adriano, sarà dedicata alla poesia di Roberto Roversi, che ha ispirato il cantautore bolognese Lucio Dalla. Roversi è l’autore dei testi di tre dei più famosi album di Lucio Dalla, quelli che segnarono il passaggio dai suoi successi "commerciali" (“4 marzo 1943” e “Piazza Grande”) alla sua dimensione di artista maturo. I dischi, Il giorno aveva cinque teste, Anidride solforosa e Automobili (usciti tra il 1973 e il 1976) contengono alcune delle canzoni più amate di Dalla, e sono stati recentemente ripubblicati in un cofanetto che è andato subito esaurito. Da quel periodo in poi, Roversi scrisse tantissimi altri testi – per Dalla e per altri molti dei quali furono musicati, ma molti altri sono inediti. Nella primavera del 2017, Antonio Bagnoli – nipote di Roversi – ha consegnato agli Zois sette testi inediti nell'idea che il gruppo potesse sceglierne uno o due da pubblicare. Gli Zois hanno invece scelto di lavorare a tutti e sette i testi, creandone altrettante canzoni “roversiane”, dai temi duri: la disoccupazione, il lavoro in fabbrica, l'emigrazione, la violenza sulla donna. Un'occasione per ascoltare la parola di un grande poeta del Novecento musicata da un gruppo emer-gente tra i più interessanti del panorama musicale italiano. Aprirà la serata il rapper Max Penombra con “Dallalicious”, progetto su Lucio Dalla targato Cisim, nato in collaborazione con il dj calabrese di adozione ravennate Nersone aka Ciccio B. Ingresso gratuito con tessera Entes 2017/18.
CULTURA / 27 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
CLASSICA/1
Ravenna Musica ricomincia dagli Champs-Elysées L’orchestra francesce all’Alighieri il 6 febbraio con un programma tutto dedicato a Mozart
Si rialza il sipario di “Ravenna Musica”, la stagione curata dall’Associazione Musicale Angelo Mariani, che accompagnerà il pubblico con i suoi dieci appuntamenti dal 6 febbraio al 9 maggio al Teatro Alighieri (inizio concerti alle 20.30) L’inaugurazione, martedì 6 febbraio, spetta ad una tra le più prestigiose compagini europee, l’Orchestre des Champs - Elysées. Per numerosi anni orchestra in residence al Teatro parigino degli Champs-Elysées e al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles, la formazione, dedita a un repertorio che spazia dal ‘700 al ‘900 interpretato su strumenti d’epoca, si è esibita nelle più rinomate sale da concerto del mondo. La sua nascita è avvenuta nel 1991 grazie all’iniziativa congiunta di Alain Durel, direttore del Teatro degli Champs- Elysées, e del maestro Philippe Herreweghe, divenuto successivamente direttore artistico e principale direttore dell’orchestra. Nell’occasione ravennate, l’orchestra sarà composta da 30 elementi impegnati in un programma tutto dedicato a Mozart: nella prima parte il Concerto in la maggiore K. 488 per pianoforte e orchestra vedrà la partecipazione nel ruolo di solista del pianista Bertrand Chamayou, affermatosi tra i migliori interpreti della scena internazionale, nel cui curriculum spiccano esibizioni nelle sedi concertistiche più importanti del mondo, come il Lincon Center o la Wigmore di Londra, e la vittoria per quattro anni del prestigioso premio francese Victoires de la Musique. Nella seconda parte della serata sarà proposta la Sinfonia n. 36 K. 425 detta Sinfonia di Linz. Nel ruolo di maestro concertatore, a guidare la compagine sarà Alessandro Moccia, dal 1992 violino solista dell’orchestra.
L’orchestra degli Champs-Elysées aprirà la nuova stagione di concerti della Mariani all’Alighieri
CLASSICA/2 Dieci concerti per i vent’anni di “Mikrokosmi” Si inizia con Sandra Pastrana e Marco Santià Organizzata dall’Associazione Culturale Mikrokosmos sotto la direzione artistica di Barbara Valli, l'edizione 2018 di “Mikrokosmi” è la ventesima di una stagione concertistica che si distingue per la capacità di unire linguaggi musicali diversi tra loro in proposte in grado di attirare anche un pubblico più giovane. L’appuntamento è sempre nella Sala Corelli del Teatro Alighieri – la domenica mattina alle 11 – per dieci appuntamenti che arriveranno fino al 22 aprile. Si comincia domenica 4 febbraio, naturalmente alle 11. Ad aprire la rassegna saranno il soprano Sandra Pastrana (nella foto) col pianista ravennate Marco Santià.
28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
OMAGGI
MUSICHE DAL MONDO
AL MAMA’S IL TANGO RIVISITATO DEL NEON QUARTET Dopo la serata jazz di venerdì 2 febbraio dedicata alle arie delle canzoni dei grandi interpreti italiani (da Sergio Endrigo a Nilla Pizzi) a cura dello Standard Trio, il Mama’s di Ravenna sabato 3 febbraio guarda al Sudamerica. L’appuntamento è con il veneto Neon Quartet, che propone un’esperienza musicale che mescola gli schemi melodici e ritmici del tango con le armonie e l'improvvisazione del jazz. Il tango tradizionale e il nuevo tango vengono reinterpretati dal gruppo formato da fisarmonica, chitarra, contrabbasso e batteria, in particolare le composizioni di Astor Piazzolla, ma anche brani di grandi musicisti come Galliano, Gardel e Nazareth.
JAZZ E DINTORNI Al Mariani una serata sulle dive del cinema con la cantante Nicoletta Fabbri Venerdi 2 febbraio alle 21.30 all’osteria del Mariani di Ravenna una serata di musica e cinema con un omaggio alle dive dei film italiani e stranieri realizzato dalla cantante cesenate Nicoletta Fabbri, accompagnata dal suo quartetto.
Al Sax Pub di Lugo i “classici soul” di Sara Zaccarelli Venerdi 2 febbraio dalle 22.15 al Sax Pub di Lugo concerto della cantante emiliana Sara Zaccarelli con il Soul Classic 4tet (Aldo Betto alla chitarra; Andrea Taravelli al basso, Matteo Monti alla batteria).
Allo Zingarò il viaggio nella musica popolare brasiliana di Sara Jane Ghiotti Tra i primi appuntamenti della rassegna “Fiato al Brasile” (programma su www.scuolasarti.it) da segnalare il concerto di mercoledì 7 febbraio allo Zingarò di Faenza. L’appuntamento è con il gruppo della cantante sammarinese Sara Jane Ghiotti che affronta in questo suo nuovo progetto tre grandi compositori – Edu Lobo, Milton Nascimento e Guinga – per un vero viaggio nella musica popolare brasiliana, dallo choro, alla bossa nova, al samba.
Il maestro Secondo Casadei, a cui il teatro Socjale di Piangipane dedica le serate del 2 e del 3 febbraio
Al teatro Socjale rivive il mito di Secondo Casadei A tutto liscio con l’orchestra e il monologo di Giorgio Comaschi E a Piangipane si celebra anche il 150esimo di Rossini Il Teatro Socjale di Piangipane dedica una serata (venerdì 2 febbraio, dalle 21.30) al maestro Secondo Casadei e alla musica tradizionale romagnola. La musica del virtuoso violinista e compositore Romagnolo sarà interpretata fedelmente dalla tradizionale orchestra “La storia di Romagna”. Riccarda Casadei, figlia del maestro, introdurrà la serata con alcuni racconti del padre, video e foto. La Storia di Romagna si presenta con una formazione di 12 elementi, con la caratteristica divisa rossa anni ’50, gli orchestrali schierati elegantemente sul palco su tre file, ognuna su un piano diverso. Durante la serata interverranno: Patrizia Ceccarelli, Franco Felisatti, Christian Ravaglioli, Giuliano Paco Ciabatta e i ballerini “alla Casadei” della scuola di ballo Malpassi. E il giorno dopo (sabato 3 febbraio) l’omaggio a Secondo Casadei al Socjale continua con la prima nazionale dello spettacolo teatrale dedicata al Maestro da parte di Gior-
o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s
1 bbraio ore 2 venerdì 23 fe NA AL TELESCOPIO ...un pomeriggio al Planetario LLA LU Ingresso libero ZIONE DEpe Amalia Persico OSSERVAan rmettendo. o el Pl etario, ci A spasso nel Cielo alla scoperta io ore 17 degli oggetti fra le stelle ato 24 febbra AL TELESCOPIO b sa (attività adatta a bambini dai 6 anni) LA LUNA VAZIONE D, EinLgresso libero, cielo permettendo R E S S O Martedì 6, ore 21 nedy piazza J.F.Ken Giuliano Deserti ore 10:30 Il cielo "della merla" domenica 25 DEL SOLE NE OSSERVAZIOettendo. Ingresso libero Il Planetario di Ravenna
gio Comaschi. Il noto giornalista e attore, attraverso un monologo, racconta in maniera brillante, ironica e commovente la storia di un uomo semplice che da sarto diventa un’icona della musica romagnola e padre del ballo liscio. Sul palco come spalla di comaschi ci sarà Giuliano Ciabatta (produttore musicale e compositore) che come un direttore d’orchestra contribuisce con interventi audio, filmati d’epoca, fotografie e documenti originali. Il testo è di Giorgio Comaschi scritto con la collaborazione di Riccarda Casadei, figlia di Secondo. Martedì 6 febbraio invece (dopo la parentesi teatrale con Giorgio Comaschi, vedi pagina 24), il teatro Socjale ospita un concerto per celebrare il 150esimo anniversario della morte di Rossini: sul palco due solisti del teatro comunale di Bologna, Alessandro Falco al clarinetto e Giulia Ginestrini al fagotto. In apertura si esibiranno alcuni allievi dell'Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” di Ravenna.
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CULTURA / 29 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
ROCK CONCERTI ROCK
SPETTACOLO MULTIMEDIALE
All’Abajur surf music da Ravenna e l’americano Dan Rico
All’Auditorium di Fusignano lo svizzero Matthieu Mantanus
Al circolo Abajur di Ravenna venerdÏ 2 febbraio (live dalle 21.30) concerto dei ravennati Molokai Cocktail, con il loro sound strumentale che omaggia la surf music degli anni sessanta. Domenica 4, invece, appuntamento all’ora dell’aperitivo con l’americano Dan Rico per un mix tra glam-punk rock e vintage pop ispirato allo stesso modo da David Cassidy e Marc Bolan.
La rassegna musicale “Certe nottiâ€? torna all’auditorium “Arcangelo Corelliâ€? di Fusignano, in vicolo Belletti 2, da giovedĂŹ 8 febbraio. In programma undici appuntamenti fino ad aprile. Si comincia l’8 febbraio con “BachBoxâ€?, il nuovo spettacolo del pianista, direttore, divulgatore e compositore svizzero Matthieu Mantanus. Si tratta di uno spettacolo multimediale in cui musica del passato e del presente si incontrano. A ogni danza della Partita di Bach in si bemolle bwv825 che il pianista interpreta per la macchina e per il pubblico, segue la sua variazione elettronica, in uno stile nuovo e crossover. Le scene sono a cura di Sara Caliumi, la produzione di Jeans Music lab. Inizio ore 21. Biglietti a 8 euro
I New Candys e Black Snake Moan: underground italiano al Bronson Sabato 3 febbraio (dalle 21.30) al Bronson di Madonna dell’Albero concerto dei veneti New Candys, tra i nomi di punta della scena rock indipendente italiana. Bleeding Magenta è il loro terzo album ed è un mix di psichedelia, new wave, noise e post punk. Ad aprire la serata, da Tarquinia, Black Snake Moan, un one man band atipico, tra blues del Delta e un’ispirata vena psichedelica.
Band “cultâ€? al Moog: i Fulkanelli di Mongardi e Naldi MercoledĂŹ 7 febbraio dalle 21.30 al Moog di Ravenna concerto degli imolesi Fulkanelli, tra le band di culto della scena underground italiana, duo strumentale composto dal batterista Paolo Mongardi e dal chitarrista Cristian Naldi, tra rock e improvvisazione.
Al Clandestino sale l’attesa per la psichedelia degli In Zaire GiovedÏ 8 febbraio dalle 22 al Clandestino di Faenza tra kraut-rock e tribalismi ipnotici con gli In Zaire, una tra le band piÚ interessanti del panorama psichedelico italiano (tra i membri anche Stefano Pilia degli Afterhours). Il loro suono – citiamo la cartella stampa – è una miscela che fonde sonorità cosmiche con ritualità arcaiche ed ancestrali dell’Africa nera, un viaggio psichedelico mescolato al dubfunk con percussioni tribali e africane, melodie indiane, voci arabe, suoni elettronici introspettivi e influenze metal.
Sara Ardizzoni sarĂ al Kinotto con il suo progetto Dagger Moth
RAP
Gli Ofeliadorme al Kinotto I live del circolo di Borgo Masotti Prosegue l’interessante calendario di concerti, sempre a ingresso gratuito, del circolo Arci Kinotto, a Borgo Masotti (Mezzano). VenerdÏ 2 febbraio l’appuntamento (alle 21) è con il concerto in solo della chitarrista ferrarese Sara Ardizzoni, in arte Dagger Moth, per una performance difficilmente etichettabile, una ricerca sonora che esplora generi diversi e che prende forma tra chitarre elettriche, voce, elettronica minimale, noise e melodia, caos e struttura. Domenica 4 invece l’appuntamento è alle 19 con una band con alle spalle diversi anni di carriera in ambito alternativo. Si tratta dei bolognesi Ofeliadorme, in concerto con il nuovo album, Secret Fires, uscito l’anno scorso: otto tracce registrate e prodotte da Howie B con il sound engineer Joe Hirst (Four Tet, Jarvis Cocker, DJ Shadow) tra la campagna del Galles e Londra nel giugno 2015. Una produzione internazionale che conferma il trio bolognese come una delle proposte piÚ raffinate del panorama indipendente italiano. Un suono, il loro, straniante e intenso – si legge nella cartella stampa – a cavallo tra dream-wave, altrock, shoegaze ed elettronica; liriche minimali messe in risalto dalla voce sensuale di Francesca Bono.
BASSI MAESTRO AL CISIM Sabato 3 febbraio (dalle 21.30) serata rap al Cisim di Lido Adriano con uno dei piĂš noti e storici esponenti della scena italiana. Si tratta di Bassi Maestro (pseudonimo di Davide Bassi, milanese, classe 1973), rapper, disc jockey e produttore discografico, che al Cisim presenta il suo ultimo album Mia MaestĂ , uno dei dischi piĂš venduti nel settore e apprezzati del 2017, entrato anche al terzo posto della classifica Fimi come vinile piĂš venduto della settimana.
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Rassegna ”2Days Cult Movie”
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(2017) di Paolo Genovese
gio. 1 - ven. 2: 21.00 • sab. 3: 18.45-21.00 dom. 4: 16.45 - 18.45 - 21.00 mer. 7: 21.00
lun. 5: 21.00 mar. 6: ore 21 presentazione film ore 21.15 proiezione film
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Tosca
in diretta dalla Royal Opera House di Londra mer.: p.u. 20.15
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L’ora più buia
di Joe Wright fer.: 17.40-20.15-22.55; sab. e dom.: 15-17.40-20.15-22.55
C’est la vie Prendila come viene
di Eric Toledano, Olivier Nakache gio.: p.u. 17.40; ven., lun., mar. e mer.: 17.40-20.15-22.55; sab. e dom.: 15.05-17.40-20.15-22.55 Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21
di Luca Guadagnino gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21
di Adam Robitel fer., sab. e dom.: p.u. 22.50
Il vegetale
The Post
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
di Lee Unkrich, Adrian Molina sab. e dom.: p.u. 15.15 (senza proiezione del cortometraggio in testa)
Downsizing Vivere alla grande
di Alexander Payne fer., sab. e dom.: 20-22.55
• Cinema Mariani • The Post
L’uomo sul treno The Commuter
Ravenna
di Lello Arena fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 22.50
di Steven Spielberg gio., ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.45-21; dom.: 16.45-18.45-21
di Jaume Collet-Serra fer.: 20.35-22.45; sab. e dom.: 18.30-20.35-22.45
L’uomo sul treno The Commuter
Nut Job 2 Tutto molto divertente
Made in Italy
di Jaume Collet-Serra fer.: 17.50-20.25-22.45; sab. e dom.: 15.10-17.50-20.25-22.45
Made in Italy
di Luciano Ligabue fer.: 17.45-20.20-22.40; sab. e dom.: 15-17.45-20.20-22.40
di Martin McDonagh mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)
Sono tornato
di Luca Miniero fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 18.15-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.30-22.45
Finalmente sposi
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
di Jonathan Hopkins fer., sab. e dom.: p.u. 22.45
Coco
di Jeremy Degruson, Ben Stassen fer.: p.u. 17.45; sab. e dom.: 14.50-15.40-17.45
Coco
di Lee Unkrich, Adrian Molina sab. e dom.: p.u. 15.30 (senza proiezione del cortometraggio in testa)
Slumber Il demone del sonno
di Martin McDonagh fer., sab. e dom.: 17.50-20.20
Bigfoot Junior
Bigfoot Junior
di Steven Spielberg fer. (escluso ven.): 20.20-22.45; ven.: 17.45-20.20-22.45; sab. e dom.: 15.20-17.45-20.20-22.45
• Cinema Italia •
Ella & John The Leisure Seeker
di Jean Vigo gio.: p.u. 21.15; sab.: p.u. 18.30 (proiezione per la rassegna “Il Cinema Ritrovato”)
di Paolo Virzì ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21
Coco
di Lee Unkrich, Adrian Molina dom.: p.u. 16
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
di Martin McDonagh ven. e mar.: p.u. 21.15; sab.: p.u. 22.30; dom.: p.u. 18.15
• Cinema Moderno •
Ella & John The Leisure Seeker
Un sacchetto di biglie
Castel Bolognese di Christian Duguay gio.: p.u. 21
di Paolo Virzì sab.: p.u. 20.30; dom.: 16-21.15; lun. e mer.: p.u. 21.15
Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
Faenza
• Cinema Sarti •
Chiamami col tuo nome
Cervia
di Luca Guadagnino gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale inglese, con sottotitoli in italiano); ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 16.10-18.30-21
Ella & John The Leisure Seeker di Paolo Virzì sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21
In Ordine di Sparizione di Hans Petter Moland mar.: p.u. 21 (per la rassegna “Europa 51”)
• Cinema Jolly • Russi
Come un gatto in tangenziale
• Cinema San Rocco •
di Riccardo Milani sab. e dom.: p.u. 21
Lugo
The Post
Coco
di Lee Unkrich, Adrian Molina dom.: p.u. 16
Nut Job 2 Tutto molto divertente
• Cinema Moderno •
• Cinema Palazzo Vecchio •
di Steven Spielberg gio., ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 16.45-19-21.15
di Cal Brunker sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15; (per la rassegna “La casa di Pinocchio”
The Place
L’ora più buia
My Generation
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L’Atalante
Faenza
di Steven Spielberg ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.45; dom.: 16.30-18.45-21
di Luciano Ligabue fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 17.50-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.30-22.45
" !" ) " - ) '&*"+ +& ,% & ,$ %+& % #"+" & ' ) # ) &#+ ')&')" , " " *"+" "% -$ %! !%% $)$ +!% " .
• Cinema Sarti •
Faenza
di Joe Wright fer.: 20.20-22.45; sab. e dom.: 17.50-20.20-22.45
L’insulto
di Ziad Doueiri gio.: p.u. 21 (proiezione per la rassegna “Giovedì Club”)
The Post
di Cal Brunker sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”) di Paolo Genovese lun. e mar.: p.u. 21 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)
Alfonsine
• Cinema Europa •
di Jeremy Degruson, Ben Stassen ven.: p.u. 18.10; sab. e dom.: 15-16.45
The Post
di Jake Kasdan fer., sab. e dom.: p.u. 17.45
di Luca Miniero fer.: 17.45-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.20-22.40
di Jake Kasdan fer. e dom.: p.u. 20.20; sab.: 15-20.20
di Wes Ball fer. (escluso ven.): p.u. 21; ven. e sab.: 17.15-20-22.45; dom.: 15.10-17.50-21
Jumanji Benvenuti nella giungla
Sono tornato
Jumanji Benvenuti nella giungla
Maze Runner La Rivelazione
di Carlo Verdone fer. (escluso mer.): p.u. 20.20; sab. e dom.: 15.10-20.20
di Jonathan Hopkins fer., sab. e dom.: 20.40-22.45
di Carlo Verdone gio. e mer.: p.u. 21.35; ven.: 17.50-21.35; sab. e dom.: 15.30-21.35
di Sophie Fiennes lun.: p.u. 21
Benedetta follia
Slumber Il demone del sonno
Benedetta follia
Grace Jones Bloodlight and Bami
di Paolo Virzì fer. (escluso mer.): p.u. 17.45; sab. e dom.: 15.05-17.45
di Steven Spielberg fer.: 17.40-20.15-22.55; sab. e dom.: 15-17.40-20.15-22.55
di Paolo Virzì ven., sab. e dom.: p.u. 17.50
Faenza
Ella & John The Leisure Seeker
di Wes Ball fer.: 17.45-20-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.45-20-22.55
Ella & John The Leisure Seeker
• Cinedream •
di Gennaro Nunziante fer., sab. e dom.: 17.50-20.25-22.45
• Cinema Gulliver •
www.cinemamarianiravenna.com Il vegetale
Chiamami col tuo nome
FEBBRAIO
Cinema Mariani - Ravenna
di Gennaro Nunziante gio. e mer.: p.u. 20; ven.: 17.40-20; sab. e dom.: 15.30-17.40-20
Ravenna
Insidious L’ultima chiave (v.m. 14)
Maze Runner La Rivelazione
DA GIOVEDÌ 1 A MERCOLEDÌ 7
(2017) di Steven Spielberg
di David Batty lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna Lunedì Cult Movie)
Fusignano
Piccoli crimini coniugali di Alex Infascelli sab. e dom.: p.u. 21
Bagnacavallo
Vi presento Christopher Robin di Simon Curtis ven., sab. e dom.: p.u. 21.15
Leo Da Vinci Missione Monna Lisa
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La corazzata Potëmkin di Sergej M. Ejzenštejn mar. e mer.: p.u. 21.15
di Sergio Manfio dom.: p.u. 15.30
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Per posizioni di rigore maggiorazione 20%. Il pagamento dovrà essere anticipato.
JUNIOR / 31 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
TEATRO/1
L’EVENTO
Cose da lupi e lupi nella pancia in scena
CARNEVALE DEI RAGAZZI: LA SFILATA IN CENTRO Domenica 4 i carri in città, l’11 si replica a Marina di Ravenna
Domenica 4 febbraio spettacoli al Rasi di Ravenna e al Rossini di Lugo
+ APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DALL’1 AL 3 FEBBRAIO COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514; S. STEFANO via Cella 528 (Santo Stefano) - tel. 0544 563525; PIFERI via dei Navigatori 35/37 (Punta Marina Terme) - tel. 0544 437448. DAL 4 AL 10 FEBBRAIO DEL PORTICO via Corrado Ricci 17 tel. 0544 38554; COMUNALE 4 via Nicolodi 21 tel. 0544 421112; CARIOLI via Farini 83 (San Pietro in Vincoli) - tel. 0544 551007.
+ APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514. + Per info www.farmacieravenna.com
La compagnia Armamaxa Teatro, domenica 4 febbraio alle 16 alla casa del teatro di Faenza (via Oberdan) propone al pubblico Robin Hood. La storia di Roberto di Legno che colpiva sempre nel segno di e con Enrico Messina e Giuseppe Ciciriello. La storia leggendare del brigante viene raccontata con i “modi” di un teatro essenziale e un po’ d’altri tempi, fatto di scene povere costruite con materiali semplici, e luci senza “effetti”, i due attori parlano ai bambini con il linguaggio del racconto per riavvicinarli alla dimensione dell’ascolto come cantastorie da piccolo borgo.
SANT’ALBERTO La matematica in natura: esplorazioni al Museo
“Quarant’anni di carnevale tra nostalgia e fantasia” è il tema per la Quarantesima edizione del carnevale ravennate che coinvolge le parrocchie cittadine e del forese. Domenica 4 febbraio la sfilata si svolgerà per le vie cittadine, con partenza alle 14.30 da via Roma, mentre l’11 si replica a Marina di Ravenna. Per il terzo anno anche Cittattiva parteciperà alla sfilata con un proprio gruppo che avrà come tema la musica e la fantasia: ciascuno potrà vestirsi come vuole e partecipare alla sfilata guidata dai percussionisti e dagli appassionati di danze africane dei corsi organizzati dall’associazione Takadum. Si suonerà, si danzerà e si camminerà lungo il tragitto della sfilata, che passa anche davanti alla sede di CittAttiva. Il ritrovo è fissato per le 14 per raggiungere tutti insieme la sfilata, alla quale potrà partecipare solo chi sarà in costume e si iscriverà. I bambini dovranno essere accompagnati da genitori in costume o maschera. L’iscrizione è gratuita. Come sempre al Carnevale dei ragazzi è associata anche una lotteria di beneficenza e un contest fotografico (nella foto l’immagine vincitrice del 2017 scattata da Maria Chiara Paperetti).
FARMACIE DI TURNO
TEATRO/2 Robin Hood secondo i “cantastorie” di Armamaxa
Il lupo è protagonista delle scene nel primo week end di febbraio. Al Rasi di Ravenna, alle 11, domenica 4 febbraio sono di scena i Zanubrio Marionettes con il loro Cose da lupi, spettacolo di teatro d’oggetti adatto a pubblico dai 4 ai 10 anni. Evocando semplici azioni quotidiane si narrano le storie con l’aiuto di oggetti di uso quotidiano sottratti dalla loro normale destinazione e usati in un contesto narrativo, creando immagini ironiche e divertenti. Prima e dopo lo spettacolo, AltroBar del Teatro Rasi propone colazioni e assaggi di prodotti di Altromercato e Alce Nero. Sempre domenica, ma nel pomeriggio, alle 16, al Rossini di Lugo va invece in scena lo spettacolo Ho un lupo nella pancia, (per un pubblico dai 5 ai 10 anni) con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Pierangelo Bordignon. È la storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – che si fa archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un'occasione per ricevere cura e attenzione: amore.
FIDO IN AFF
Per la prima domenica di febbraio e marzo il Museo NatuRa di Sant’Alberto propone “Al Museo in quattro e quattr’otto”, due pomeriggi tra scienza e natura con attività adatte a bambine e bambini dai 7 anni a ciclo continuo. Il 4 febbraio dalle 14 alle 18 il Museo mette a disposizione punti di sperimentazione e osservazione dedicati alla matematica in natura. Il laboratorio propone un percorso di scoperta delle tante espressioni matematiche presenti in natura, passando dalla visione della meravigliosa conchiglia del Nautilo all’utilizzo di stereoscopi e microscopi ottici. L’attività è compresa nel biglietto d’ingresso al Museo. Durante il pomeriggio sarà inoltre inaugurato il nuovo percorso di “In viaggio con Zoe e Teo”, un piccolo kit da esploratore che permette ai visitatori di arricchire la visita al museo con osservazioni allo stereoscopio, analisi, ricerche e giochi, ampliando il percorso di visita rendendolo ancora più coinvolgente e divertente.
IDO
LILLY Lilly è un concentrato di affettuosità e dolcezza, con tanta voglia di giocare. Molto giovane, appena tre anni (nata nel 2014) e di taglia media contenuta (sembra una lupetta in miniatura), aspetta con urgenza una famiglia che voglia godersi la sua simpatia e desiderio di coccole. Per conoscerla e adottarla, chiamate: cell. 339 8952135
ADOTTAM ICI SONIA Sonia è una bellissima gattina di sette mesi, già sterilizzata, tranquilla e inizialmente un po’ timida, ma molto dolce, cerca una casa per sempre! Per conoscerla e adottarla, chiamate: cell. 333 2070079
Apertura annuale - Costi competitivi - Flessibilità orari Rapporto privilegiato educatore/bambino Il servizio, grazie al personale qualificato, che ospita dai quattro ai sette bambini dai 12 ai 36 mesi, si pone come luogo per il benessere psico-fisico in un ambiente strutturato e arredato a misura di bambino. È pensato come risposta ad una sempre maggiore necessità di lasciare i piccoli in un luogo affidabile e ben coordinato a livello pedagogico ed idoneo alla crescita e allo sviluppo.
32 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
RISTORAZIONE
Scarseggiano i locali ravennati nelle guide gastronomiche nazionali Riflessioni su limiti e potenzialità di un settore ancora tutto da valorizzare
di Franco Chiarini*
LO STAPPATO Pavana, autoctono veneto fresco e leggero di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Questa settimana ci spostiamo a Seren del Grappa, località della provincia di Belluno in Veneto, per assaggiare un vino davvero autoctono: il “Pavana”. A produrlo è l’azienda “De Bacco”. Il vino che ho nel calice ha l’etichetta “Igt delle Dolomiti Pavana Vanduja 2015”. Al naso sorprende la sottile finezza olfattiva. Mescola odori di piccola frutta rossa e spezie. Sfumature di graffite e artemisia. Il palato fresco e leggero. Di buona finezza con un tannino ruvido ma piacevole. Sapidità. Un vino da tener d’occhio. Spero che l’azienda continui a sperimentare questo interessante vitigno. Da abbinare a piatti di carne rossa.
Ravenna è “fortunata“: da decenni la stella Michelin non brilla più e quindi può apparire semplice migliorare... La Maddalena di Marina di Ravenna se ne fregiò per tutti gli anni '70 e le Tre Spade per oltre un quinquennio alla fine degli anni ‘80 (oggi lo chef di allora, Sivio Picari, è in cucina all’Osteria del Tempo Perso, sempre a Ravenna). Poi più nulla, se non l'ingresso ai limiti del nostro comune del grande Vincenzo Cammerucci già pluristellato altrove. Si può obiettare che l’invenzione delle stelle non sempre è indice di cuochi top, anche perchè brillano non per chi sta ai fornelli ma per i ristoranti, eppure sono un simbolo di qualità gastronomica, per quanto orientata soprattutto alla classicità, di un locale e di un territorio. Senza voler ricreare graduatorie di zona e punteggi –anche perchè dalle maggiori 5 guide nazionali è arduo estrarre valori omogenei sommabili per una classifica “definitiva“ – ci limitiamo alla citazione quantitativa dei ristoranti del ravennate. Che è oggettivamente scarsa: nella celebre guida delle Osterie di Slow Food, Ravenna per la prima volta addirittura scompare e non sembra un errore. Forse la debolezza endemica della gastronomia ravennate si è troppo velocemente adeguata a standard quantitativi sufficienti ma senza una professionalità media di livello. Del resto la crisi economica dell'ultimo decennio e la storica assenza nel Paese di una formazione per la ristorazione moderna, non hanno contribuito a far nascere una rete di imprese di grande qualità. Così auspichiamo che quella che ora di fatto si configura come un'area food cittadina (attorno a via Ponte Marino) si irrobustisca con l'apertura del
Mercato Coperto e che si prenda coscienza che è necessaria una progettazione condivisa fra i tanti operatori di questa zona strategica per cittadini e turisti. L'altra area importante, quella del litorale, appare sempre più soggetta alla variabilità delle politiche turistiche e di un'imprenditoria poco stabile, troppo legata alla stagionalità per consentire una cultura di innovazione continua innestata su basi professionali solide. Il cosiddetto “forese” invece resta legato alla politica dei “prezzi bassi” per cui le famiglie si accontentano di una tradizione spesso tradita da materie prime non eccelse, in equilibrio fra conto da venti euro a testa e pancia piena. Tuttavia, qualcosa si sta muovendo nell'area nord di Ravenna fra Sant’Alberto e la Romea – una delle più belle zone del Delta del Po ricca di materie prime uniche – con la riattivazione da parte di Leonardo Spadoni della mitica Cà del Pino e la nascita dell'Osteria Guiccioli a Mandriole guidata da Matteo Salbaroli, per riqualificare un'offerta che esprima, senza retorica, il meglio delle cucine di terra, di valle e di mare, attenta al “selvatico di pregio” e ai prodotti di aziende agricole e gastronomiche del territorio. Comunque sia, prendendo le principali guide italiane della ristorazione (Michelin, L'Espresso, Gambero Rosso, Identità Golose, Guida Touring) lo stato dell’arte della ristorazione ravennate è minimale: l’osteria L'Acciuga è l'unica citata in tutte e 5 le guide e siamo contenti che il pesce dell'Adriatico sia un’attrazione per i turisti e simbolo identitario, presentato con piatti “riconoscibili” ma sempre con una punta di innovazione. Una costante questa anche nel locale collegato all'Acciuga, Cabiria, che comunque propone an-
La gastronomia locale soffre di debolezza endemica sul piano della offerta qualitativa
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GUSTO / 33 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
Il “chi c’è“ dei ristoranti, fra stelle mancate e poche forchette e cappelli
DELIZIE IN TV Le bellezze e le bontà di Ravenna a “Linea Verde” con Slow Food
IDENTITÀ GOLOSE: Alexander, CàMì, L’Acciuga L’ESPRESSO: Alexander, Corte Cabiria, La Capannina, L'Acciuga, Osteria del Tempo Perso GAMBERO ROSSO: L’Acciuga, Cà de Ven CàMì MICHELIN: Al Gallo, Osteria del Tempo Perso, L'Acciuga, Il Boschetto, Flora TOURING: Alexander, Al Gallo, Cappello, Osteria del Tempo Perso, L'Acciuga, Ustarì di 2 Canton, La Capannina, CàMì OSTERIE SLOW FOOD: nessuna citazione
La condotta Slow Food di Ravenna nei giorni scorsi ha avuto un ruolo di guida d’eccellenza per la troupe del noto programma tv Linea Verde venuta a Ravenna per girara una puntata tutta dedicata alla città e ai dintorni. L’appuntamento è per sabato 3 febbraio su RAI1 alle 12.20. Oltre alle bellezze storiche, artistiche e naturalistiche – a partire da valli e pinete – sono protagonisti del reportage prodotti e piatti del territorio. In particolare si tratta della Vongola Verace Nostrana che Slow Food Ravenna vorrebbe fare Presidio ed innescare un percorso di salvaguardia e valorizzazione di questo prodotto. Un mollusco delle pialasse che assieme alla cozza ed ad altre specie potrebbero ridare una identità di territorio purtroppo smarrita e sostenere chi ancora si prodiga a praticare la pesca. Ma si tratta anche di mucche che producono latte A2A2 di estrema digeribilità e coltivazioni di soia No Ogm trasformata in una ottima bevanda vegetale. Non mancano incursioni in alcuni locali storici e di qualità e intorno ai tipici piadina, cappelletti e Sangiovese
GRADUATORIA PER CITAZIONI L'Acciuga (5), Alexander (3), CàMì (3), Osteria del Tempo Perso (3), La Capannina (2), Al Gallo (2), Corte Cabiria (1) Il Boschetto (1), Flora (1), Ca' de Ven (1) Cappello (1), Ustarì di 2 Canton (1)
che carni e piatti vegetariani. Comunque altri tre locali citati da altrettante guide – CàMì, Osteria del Tempo Perso e Alexander – propongono carne, pesce e abbondanza di vegetali elaborati con pari dignità. I primi due sono caratterizzati da chef “stellati” come Vincenzo Cammerucci e Sivio Picari, il terzo dall'astro nascente Mattia Borroni, meritevole di una sua “stella“ fra i promettenti giovani cuochi italiani. Seguono il locale storico e più “antico” della città, quella trattoria al Gallo dove hanno gustato i nostri piatti celebri personaggi di passaggio in Romagna, mentre l'ormai affermato La Capannina, però ancora in progresso, offre una curatissima sequenza di piatti di pescato dell'Alto Adriatico. Che fare per migliorare? Tanto per cominciare sarebbe bene rivedere i giudizi gastronomici: sembra che la rivoluzione della “cucina d'autore” di vent'anni fa, a cominciare dai piatti, sia stata una meteora senza conseguenze; sembra che la cultura dei menù debba ancora prendere piede con un approccio critico; sembra che i locali dove “si mangia” siano ancora solamente i ristoranti... Ma ne riparleremo. *socio fondatore CheftoChef Emiliaromagnacuochi e coordinatore Ravenna Food
COSE BUONE DI CASA Gli agrumi come dessert con le arance meringate di Angela Schiavina
Questa ricetta delle arance meringate completa il menù del primo mese dell’anno tutto dedicato agli agrumi. Ingredienti: 300 gr. di panna liquida fresca 300 gr. di zucchero a velo, 100 gr. di frutta candita a dadini piccoli, 15 gr. di colla di pesce, 6 arance, 1 limone, liquore a piacere tipo Grand Marnier, due albumi, una bustina di vanillina. Preparazione: ammorbidire in acqua fredda la colla di pesce.
Mettere a macerare nel liquore la frutta candita. Tagliare le arance a metà e spremere il succo, poi pulirle dai filamenti, per farne contenitori da riempire. Filtrare il succo (circa 300 gr.) e spemere anche mezzo limone. Col succo del limone, quello delle arance, la bustina di vanillina, 150 gr. di zucchero a velo e la colla di pesce (tolta dall’acqua, ben strizzata e sciolta a bagnomaria), fate una miscela, mescolando bene. Quando il liquido comincerà a rapprendersi, mescolarlo alla panna montata e ai candidi con il liquore. Con questo composto riempire le arance. Lasciarle raffreddare bene (potete anche tenerle per un’ora in frezeer). Prima di servirle preparate la meringa con i due albumi e i restanti 150 gr. di zucchero a velo, coprire le arance con un mucchietto di meringa e passarle in forno a 250° per pochi minuti. Servirle subito.
34 / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 1-7 febbraio 2018
COMACCHIO
CARNEVALE
Sfilata sull’acqua di barche allegoriche Gran festa fra canali e ponti della città valliva Appuntamento domenica 4 e 11 febbraio Il “Carnevale sull’Acqua“ di Comacchio è un evento unico in Italia che prevede una sfilata di barche allegoriche lungo i canali comacchiesi, offrendo uno spettacolo suggestivo e unico nel suo genere. Un evento che cresce sempre di più anno dopo anno, giungendo nel 2018 alla 7^ edizione grazie alla costante collaborazione tra i diversi attori coinvolti e la Cooperativa Sociale Girogirotondo, che ha assunto il ruolo di “regista” del Carnevale, curandone l’organizzazione. Quest’anno l’appuntamento è per le due giornate di domenica 4 e 11, nel centro storico della città, fra ponti e canali, a partire dall 10.30, dove in Piazzetta Trepponti è prevista la sfilata in maschera dei bambini e, alle 14.30, la parata sull’acqua di barche allegoriche, la sfilata di gruppi mascherati, animazioni e spettacoli. Alla manifestazione partecipano le associazioni di volontariato e di promozione sociale del territorio del Comune di Comacchio, le Parrocchie e tutte le Scuole dell’Infanzia comunali e paritarie, Nidi d’Infanzia e i Centri per Bambini e Genitori, la Scuola Primaria di Comacchio e San Giuseppe che si mettono in gioco con originalità e fantasia per questa grande festa. I tantissimi visitatori che partecipano a questa festa confermano la formula vincente della grande sinergia di tutti i protagonisti, oltre alla grande varietà di proposte tra spettacoli, intrattenimento, balli, musica, teatro e divertimento che si snodano tra le vie del centro storico. Per l’occasione sono sempre presenti numerose bancarelle con la vendita di prodotti tipici locali ed i negozi del centro aprono i battenti addobbando a festa le proprie attività commerciali. Una fantasiosa magia che solo la spettacolare e suggestiva cornice di Comacchio può regalare, arricchita dalle idee e dalla creatività di tutti gli attori, vera anima dell’evento. Il Carnevale sull’Acqua rappresenta un’ulteriore valorizzazione turistica del territorio della la bellezza della cittadina e delle sue valli nel periodo invernale. Le barche allegoriche, vere protagoniste del Carnevale, preparate e allestite con grande impegno, si presentano al pubblico, dallo scenografico palcoscenico dei Trepponti e gareggiano per aggiudicarsi la vittoria nella sfida finale: la tradizionale forcola divenuta simbolo del Carnevale sull’acqua. Info aggiornate sulla pagina Facebook carnevale sull’acqua
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COMACCHIO / 35 1-7 febbraio 2018 RAVENNA&DINTORNI
RAGAZZI
Dall’azdora di Maria Pia Timo alla Commediola di Covatta In cartellone per “Comacchio a Teatro” a Palazzo Bellini tanti spettacoli brillanti all’insegna del buon umore Dopo l'esordio con il brillante reading di Serena Dandini entra nel vivo la IV edizione di “Comacchio a Teatro” che comprende spettacoli per grandi (in serale) e piccini (in pomeridiana e a ingresso gratuito,vedi box a fianco). La rassegna, in programma fino a primavera nella Sala Polivalente di Palazzo Bellini, è tutta all'insegna della risata con autori e attori protagonisti del teatro comico. Domenica 4 febbraio va in scena Vecchia sarai tu di e con Antonella Questa, per la regia di Francesco Brandi, che racconta attraverso un divertente dialogo generazionale (fra una nonna, una madre e una nipote) l'ossessione delle donne per l'inesorabile passare del tempo. Sabato 17 febbraio si passa al registro della commedia dell'arte con la compagnia Stivalaccio Teatro e una rivisitazione della celebre storia di Romeo e Giuletta, fra intrighi, equivoci, canti,
pantomime e saltimbanchi. Grande simpatia in musica invece caratterizza Topolini, mici e pinguini innamorati... con il trio delle Sorelle Marinetti, alle prese, venerdì 2 marzo, con le più note e bizzarre canzoni dello swing italiano fra le due guerre. Venerdì 16 marzo arriva a Comacchio Maria Pia Timo con Doppio Brodo Show, esilarante monologo sulle donne di casa a partire dalla mitica azdora romagnola. Intermezzo dialettale il 6 aprile con la compagnia Briciole di Teatro e la commedia Al fiol dal tron, ambientata proprio a Comacchio. Chiude la rassegna, il 24 aprile, un fuoriclasse della comicità, Giobbe Covatta in una parodia della celeberrima Divina Commedia, che diventa “Commediola“, scritta da un improbabile Ciro Alighieri. Inizio spettacoli alle ore 21. Info e biglietteria 349 0807587 - www.comacchioteatro.it
MASCHERE TRA FRIZZI, LAZZI E FARSE BURATTINESCHE C'è spazio anche per il divertimento di ragazzi e famiglie a Comacchio e dintorni. A partire dalle Arlecchinate della compagnia BambaBambin (sabato 3 febbraio, Palestra Scuola Media di via Pastrengo 1 a Porto Garibaldi) che presenta un repertorio dalla tradizione italiana che vedono protagonista Arlecchino e altre maschere come Brighella, il dottor Balanzone, il Cane e... la Morte, in un crescendo di intrighi, sotterfugi, battute e prese in giro. A seguire nella programmazione (domenica 18 febbraio, Tensostruttura parrochiale di via Cella a Vaccolino) lo spettacolo Sganapino contro lo scheletro messo in opera dal burattinaio Massimiliano Venturi. Un'ora di intrecci, di risate e colpi di scena in cui gli eroi del teatrino sono trascinati in vicende al limite dell'impossibile; ne usciranno come sempre vincitori, grazie alla loro ingenuità popolare ed alle sonore bastonate che impartiranno ai propri avversari. Uno spettacolo recitato all'improvviso ricco di duelli, inseguimenti e baruffe a colpi di legnate. Sempre burattini ma stavolta animati in baracca da Mattia Zecchi sono in programma domenica 4 marzo (ex Scuole Elementari di piazza XXV aprile a Volania) per una serie di Farse di Fagiolino. Uno spettacolo ricco di gag comiche, strafalcioni dialettali e di trovate comiche brillanti ed originali. Tutti gli spettacoli a ingresso gratuito, con inizio alle ore 16.
COMACCHIO
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ZONA PORTO FUORI In elegante contesto di recente costruzione proponiamo in vendita appartamento con ingresso indipendente al 1° ed ultimo piano. Al p. terra corte esclusiva e loggia d'ingresso; al 1° piano soggiorno con angolo cottura con affaccio su balcone loggiato, disimpegno notte, due camere da letto e bagno finestrato; al p. superiore sottotetto ad uso ripost.; garage, due posti auto e giardino con caminetto. Risc. aut.e climatizzatore. Classe energetica E - Ep: 137.26 € 220.000,00 trattabili Rif. 4028
PUNTA MARINA
Ampia villetta a schiera abbinata ai lati con giardino fronte e retro. Al p. terra garage, taverna e lavanderia; al p. rialz. con accesso sia interno che esterno loggia d'ingresso, soggiorno, cucina abit. con affaccio su balcone e bagno finestrato; al piano superiore disimpegno camera da letto matrimoniale, due camere da letto singole bagno finestrato e due balconi. Classe energetica G -Ep:228,98 € 210.000,00 Rif. 4138
ZONA SAN ROCCO
Luminoso appartamento posto al secondo piano di quattro, in buono stato d'uso, composto da soggiorno, angolo cottura, una camera da letto matrimoniale, un bagno finestrato e due ampi balconi. Giardino condominiale e posto auto. Classe energetica G -Ep:250,28 € 99.000,00
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Cl. energ. “G” ep 268,24.
Rif. 644/a € 160.000 tratt.
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