FREEPRESS n.758
1-7 MARZO 2018
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495
ANIMA MARINA Viaggio nel centro del lido ravennate più noto, lontano dalla movida in spiaggia
INFOPROM
SVILUPPO ECONOMICO
PoWER, un progetto europeo per trasformare i porti in luoghi di innovazione urbana Grazie alla Cna, Ravenna è coinvolta nell’elaborazione di strategie per ridare centralità agli scali dell’Adriatico in termini di studio e sperimentazione. Per reperire nuove idee si applicherà la metodologia elaborata dall’esperienza del European Business Game Si chiama PoWER ed è un progetto che coinvolge numerose realtà dell'Adriatico grazie ai finanziamenti europei Adrion ed è finalizzato a sviluppare due asset fondamentali per il nostro territorio intrecciandoli tra loro: il porto e il tema dell'energia. A Ravenna approda grazie al ruolo di Cna, che è leader per una delle componenti fondamentali di questo progetto, quello della metodologia usata per lo scouting, ossia il reperimento e l’individuazione, di nuove idee imprenditoriali. Non a caso il il kick-off, vero e proprio calcio d'inizio, si è svolto nella sede dell'associazione ravennate in viale Randi il 22 e il 23 febbraio alla presenza di tutti i partner provenienti da Croazia, Bosnia, Serbia, Albania, Grecia che si sono incontrati fisicamente per la prima volta dopo mesi di lavoro coordinato per presentare i fondamentali dell'idea alla Commissione europea che valuta i progetti e decide quali finanziare. Senza bisogno di interpreti, in un inglese internazionale e in un clima di forte volontà di collaborazione, i partner si sono presentati, a cominciare dal Cnr (Consiglio Nazionale per le ricerche), mettendo in luce le altissime competenze coinvolte nel gruppo che condurrà il lavoro e che è composto da ingegneri, geologi, architetti, informatici. Il progetto ha preso formalmente il via il 1 gennaio di quest'anno e dovrà essere concluso entro il 2019. Gli obiettivi sono a dir poco ambiziosi: utilizzare i porti dell'Adriatico come luoghi in cui elaborare e testare impianti di energia rinnovabile, ma anche soluzioni in senso lato che possano contribuire a risparmiare energia e ridurre l'impatto di edifici, siti produttivi, logistica. Un obiettivo che si intreccia strettamente con il tema della rigenerazione urbana che riguarda spes-
NEL DETTAGLIO/2 Cosa è Adrion, acronimo di Adriatico Ionio PoWER – acronimo per “Ports as driving Wheels of Entrepreneurial Realm” – è un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma ADRION. ADRION (acronimo di Adriatico-Ionio) è il Programma di cooperazione territoriale europea transnazionale che coinvolge quattro Stati membri UE: Italia, Slovenia, Croazia, Grecia oltre ai quattro paesi IPA (acronimo per Instrument for Pre-Accession Assistance) che sono Albania, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina.
NEL DETTAGLIO/1 I partner coinvolti dal progetto
Sopra, i partecipani al Kick off del progetto Power il 22 e 23 febbraio nella sede ravennate della Cna. A sinistra, il direttore di Cna Ravenna Massimo Mazzavillani
PoWER intreccia le tematiche anche di Green Port, finanziato da Regione e Ministero so i porti o le aree circostanti dove, date anche le piccole dimensioni degli scali dell'Adriatico, non sempre sono state attuate politiche di innovazione e recupero adeguate. A Ravenna, per esempio, è difficile non pensare immediatamente alla zona della Darsena di città. E così, i porti sono stati individuati come possibili Innovation Hub dove sviluppare progetti da estendere poi al resto del territorio. A Ravenna, PoWER si intreccia in un potenziale scambio reciproco di competenze e potenziamento, a quello già finanziato dalla regione Emilia-Romagna e dal Ministero dello Sviluppo Economico e noto come Green Port, un progetto di ricerca triennale avviato a ottobre 2015 che si concentra appunto sui temi dell'efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e anche della mobilità sostenibile all'interno degli scali e che ha tra gli obiettivi anche quello di definire azioni di rete con altri porti con simili caratteristiche geografiche e industriali. Ma, come accennato, ad arricchire il progetto, da Ravenna arriva soprattutto la metodologia che è quella sviluppata proprio da Cna in questi anni con il progetto Enterprise Ebg (European Business Game) che coinvolge ogni anno nove paesi europei e 2500 studenti delle scuole medie superiori chiamati appunto a gareggiare nella creazione di un'impresa a partire da un'idea imprenditoriale innovativa. Le migliori proposte sono premiate, come noto, a livello locale, nazionale
e internazionale. E con il progetto PoWER, grazie al quale questa metodologia potrà essere estesa anche alle università, le idee imprenditoriali potranno avere una platea internazionale in cui farsi conoscere per vedere nascere eventuali sinergie. Del resto Cna ha ben chiari gli obiettivi della propria partecipazione in questa nuova avventura, come li spiega il direttore Massimo Mazzavillani: «Non è la nostra prima esperienza internazionale e partecipiamo con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente il nostro ruolo come motore di sviluppo della città e in particolare dell'area portuale, lavoriamo per sviluppare progetti che possano coinvolgere le imprese del territorio e supportare la creazione di nuove imprese. Accanto a questo, come sempre, la nostra atten-
Consiglio Nazionale delle Ricerche ― Istituto per le Tecnologie della Costruzione (acronimo: ITC―CNR); è il Lead Partner del progetto, ovvero il rappresentante di tutto il partenariato, chiamato a gestire i rapporti con la Managing Authority del programma ADRION; C.N.A. Confederazione Nazionale Artigianato e della Piccola e media impresa – Associazione provinciale di Ravenna; PORIN, Agenzia di sviluppo della città di Rijeka (Croazia); CETEOR― Centro per lo Sviluppo economico, tecnologico e ambientale, con sede a Sarajevo (Bosnia―Herzegovina). Uno dei tre soggetti privati del partenariato, insieme a CNA Ravenna e CDI; EAF ― European Affairs Fund della provincia di Vojvodina (Serbia); CDI―Istituto per la Cooperazione e lo Sviluppo, con sede a Tirana (Albania); Municipalità di Durazzo (Albania); CERTH― Centre for research and technology della Grecia, con sede a Salonicco; Camera di Commercio della provincia di Thesprotia, con sede a Igoumenitsa (Grecia). Ci sono inoltre una serie di Partner associati, ovvero Partner senza budget, ma che, essendo associati a uno dei Partner di progetto, sono coinvolti direttamente nei casi di studio che verranno sviluppati nel corso di PoWER: i 6 casi pilota sono aree portuali delle città di Ravenna, Bari, Rijeka, Igoumenitsa, Brčko (BiH), Durazzo. I Partner associati sono: Comune di Ravenna, Autorità Portuale di Brčko, Comune di Rijeka, Comune di Bari, Autorità Portuale di Durazzo, Comune di Igoumenitsa, Autorità Portuale di Igoumenitsa.
zione va all'innovazione che sarà sviluppata attraverso vere e proprie catene che vanno dalle Università ai Centri di Ricerca. Non da ultimo queste occasioni di partenariato internazionali sono sempre occasione di crescita in termini di conoscenze e competenze da mettere poi al servizio delle nostre aziende associate».
NEL DETTAGLIO/3 E lo “scouting” delle idee imprenditoriali parte dal progetto di European Business Game La parte del progetto di cui Cna è “leader” riguarda la metodologia di scouting di progetti imprenditoriali che si basa appunto sul progetto EBG (European Business Game) sviluppato da Cna negli anni. Nel dettaglio questa parte prevede una “call for solutions” rivolta a centri di ricerca e imprenditori; una “gaming session” rivolta a studenti delle scuole secondarie; diverse sessioni di “matchmaking” tra i soggetti coinvolti a diverso titolo nel progetto, dai ricercatori agli imprenditori agli amministratori agli studenti. Le sessioni di “matchmaking” avverranno sia a livello locale che a livello europeo, in occasione di due eventi transnazionali che verranno organizzati a Rijeka e a Novi Sad.
INTRO / 3 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
IL COMMENTO
6 Quanto deve durare la vergogna delle buche? di Andrea Alberizia
Non è ben chiaro dove si collochi sul planisfero ma sulla sua esistenza non sembrano esserci dubbi, almeno a giudicare dal tono di sicurezza dei discorsi sentiti negli ultimi giorni in quei noti consessi di fini pensatori come social network e bar: da qualche parte esiste una città chiamata Normale in cui tutto funziona. “Ah, in una città Normale questo non sarebbe successo”: è stato lo sbuffo di molti, in particolare commentando lo stato dell’asfalto della viabilità ravennate o la gestione delle scuole (tenute aperte o chiuse) con la neve. Per il 27 febbraio il sindaco di Ravenna ha deciso di chiudere le scuole, il sindaco di Faenza ha deciso di tenerle aperte. Entrambe le loro bacheche Facebook sono state riempite di insulti della peggior specie (il primo cittadino manfredo ha minacciato querele). A Ravenna il sindaco ha scelto per la chiusura, valutando che nell'ottica del bene comune per la collettività fossero meno pesanti i disagi creati a quei genitori che lavorano entrambi e non hanno nonni arruolabili rispetto a mettere per strada migliaia di persone. Di solito a questo punto del ragionamento qualcuno si alza e dice che basterebbere tenere pulite le strade. Bisogna però anche avere la lucidità per rendersi conto che, statistiche alla mano, l'evento neve è qualcosa che dalle nostre parti si verifica con una incidenza piuttosto bassa e la dotazione di una pubblica amministrazione a livello del mare non può essere quella di un comune dolomitico (sebbene, tanto per fare un esempio recente, Cervinia a 2.040 mslm sia stata bloccata per giorni a gennaio). È un cinico – ma anche razionale – calcolo di costi-benefici: faccio girare le lame e cerco di far girare meno auto possibili. Tutto questo regge perché di solito quando da altre parti nevica a queste latitudini piove. Ecco, la pioggia non è un evento raro. E allora qui sì che diventa imbarazzante per chi amministra il territorio – non solo a livello locale ma anche gradini più su – vedere automobilisti con gomme squarciate e tratti di strade vietati al transito per le buche. Visto che cantieri se ne vedono ogni tanto, poi viene spontaneo pensare male e dubitare che le opere siano state fatte a regola d’arte: perché siamo d’accordo che il traffico pesante del porto si faccia sentire ma bisognerà che una strada regga più di qualche settimana. E se le arterie più disastrate sono quelle di competenza statale, ci sarà bisogno che qualcuno a livello locale si attacchi a un telefono. Non si può nemmeno incolpare l’alternanza di governo locale, visto che non cambia colore da decenni. Però si può stare sereni e ottimisti verso il futuro: nella campagna elettorale delle amministrative del 2016 colui che poi è diventato sindaco promise una nuova tangenziale in cinque anni.
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POLITICA GUIDA AL VOTO PER ARRIVARE PRONTI AL SEGGIO
ECONOMIA FONDALI PORTO: C’È L’APPROVAZIONE DEFINITIVA
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COPERTINA COME CAMBIA E NON CAMBIA MARINA DI RAVENNA
SPORT SCHERMA, UNA VITA DA MAESTRO PER GUIDO MARZARI
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TEATRO LA STAGIONE DELL’OPERA CHIUDE CON BOCCANEGRA
MUSICA ELIO SENZA STORIE TESE ALLE PRESE CON MOZART
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I-VIII
GUSTO LO CHEF BORRONI E IL CAPPELLETTO CONTROVERSO
INSERTO CENTRALE OTTO PAGINE DEDICATE A SALUTE E BENESSERE
da pagina
36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI
RD &
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVII - n. 757
Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola
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Leggo perchè mi piace Anche in spiaggia. da maggio a settembre in tutti gli stabilimenti balneari
4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
LETTORI
FULMINI E SAETTE
La redazione risponde
“Non è successo niente” (Porto Corsini) di Adriano Zanni
NEVE E SCUOLE: NON CAPISCO PIÙ NIENTE Gentile redazione, anche quest’anno nei panni di genitore ho vissuto il delirio attorno al maltempo e alla gestione delle scuole da parte dei sindaci. Io abito nel comune di Ravenna e la sera del 26 febbraio ho ricevuto l’sms dal sindaco per la chiusura del giorno successivo. A Faenza invece, per esempio, tutti gli istituti sono rimasti aperti. A parte sottolineare che entrambi i sindaci sono stati coperti di insulti dai rispettivi cittadini sulle pagine Facebook, a dimostrazione che non ci si prende mai, mi chiedo se non sia arrivato il tempo di rivedere questi metodi di gestione dell’attività didattica. Non vorrei poi scadere nel solito modo di dire, ma vado a memoria e non mi pare di ricordare che ai miei tempi venissero chiuse le scuole con questa facilità. O sbaglio? In redazione da voi ci sarà qualcuno con un po’ di memoria storica. Nel mio caso non è stato un problema visto che posso contare su una risorsa inestimabile come i nonni e ho potuto lasciare a loro i bambini che ovviamente hanno gioito di questa scelta del sindaco. Non fatemi poi commentare su certi sindacalisti che si sono lamentati che i docenti siano dovuti andare a scuola lo stesso. Come se tutti noi fossimo stati a casa per neve... Matteo F. Ravenna
Gentile Matteo, le sue riflessioni sono di buon senso. Meglio chiudere le scuole e ridurre le auto in strada ma creare qualche disagio alle famiglie, oppure meglio lasciarle aperte perché non si è di fronte a un cataclisma e tutto è superabile? La condizioni ideale, nel famoso mondo perfetto, sarebbe quella in cui la macchina pubblica
pulisce in tempo le strade e i mezzi di trasporto pubblico circolano senza problemi. Ma forse si potrebbe trovare una via di mezzo: scuole aperte ma attività didattica sospesa. Così chi non ha nonni da “sfruttare” può comunque contare sul supporto della scuola mentre chi non riesce a raggiungerla sa che non perderà ore di lezioni.
LA POSTA DEL CUORE Faccio la parrucchiera e spesso mi sento un po’ psicologa di Enrico Ravaglia *
Gentile Dottore, seguo la sua rubrica. Ho un negozio di parrucchiera e spesso penso di fare un po’ il suo lavoro. Intanto perché ogni volta mi devo adeguare al modo di essere delle clienti. C’è chi è pignola, quella che pretende che intuisca senza darmi praticamente indicazioni. Ma soprattutto devo ascoltare le loro storie, i problemi di famiglia, di lavoro e dare consigli, che immagino dia anche lei. Siamo un po’ colleghi, non trova? Luisa, Cervia Perché no, siamo un po’ colleghi. La sua lettera mi da l’occasione per accennare ad alcune caratteristiche di quello che è il lavoro di uno psicoterapeuta. Lei ha molto più libertà di me, sintetizzerei così. Chi fa un lavoro come il suo incontra persone che, anche con il pretesto di acconciarsi i capelli, cercano un momento di relazione. Ma se avesse fatto la psicologa alcune differenze ci sarebbero state. Dico alcune come eufemismo, perché sono ovviamente tante. Intanto, primo dettaglio importante: non potrebbe ricevere le persone che già conosce. Mi spiego. Quando una persona inizia una terapia ripropone al professionista, in gran parte senza accorgersene, dinamiche che già gli appartengono e che manifesta anche nel suo quotidiano. Allo stesso modo percepisce e associa il terapeuta, essendo fino a quel momento per lui un soggetto sconosciuto, a figure precedenti, importanti per la sua vita. Una sorta di “processo di trasposizione inconsapevole, nella persona dell'analista, di sentimenti provati dal soggetto nei riguardi di persone che ebbero importanza nella sua vita infantile”. Se mi conoscesse avrebbe già un’idea di me, ci sarebbero delle opinioni specifiche nei miei confronti che non consentirebbero questa dinamica molto preziosa, di nome transfert. Utile per il lavoro terapeutico. Un'altra differenza sono i consigli. Io non ne propongo, oppure cerco di esprimerli il meno possibile. Se nella vita quotidiana, per due persone che si parlano, è normale manifestare le proprie opinioni e dare consigli, nel mio lavoro non è così scontato. Sarebbe più facile anche per me, ma darei un disservizio al mio paziente. Non gli consentirei di costruire il suo processo interno per arrivare alla sua scelta. È chiaro che non è sempre così, le parlo anche per linea teorica. Piccole indicazioni si danno, ma strada più faticosa ma sanamente evolutivo è quella che le ho descritto. Spero di averle offerto qualche elemento di riflessione. * Psicoterapeuta Psicoanalitico - postadelcuore@ravennaedintorni.it
PUNTI DI VISTA / 5 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’OSSERVATORIO
TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini
Dimmi cosa fai con la neve e ti dirò per chi votare di Moldenke
Non sai ancora per chi votare, non riesci ancora a capire qual è il partito che ti rappresenta maggiormente? Sei ravennate? Questo test è per te. Rispondi sinceramente e potrei andare a votare con serenità. Fuori nevica, cosa fai? - Spazzi la neve con preoccupazione e l’ansia che si possa ghiacciare il tuo vialetto di casa, ancor prima che smetta di nevicare, bestemmiando piano per non farti sentire e incazzandoti con il tuo vicino che se ne sta invece seduto sul divano (sei di centrodestra anche se non lo credi possibile: hai l’imbarazzo della scelta. Se non bestemmi, puoi votare il Popolo della Famiglia); - Fai subito foto e pubblichi sul gruppo Facebook “Sei di Ravenna se” dicendo a tutti che a Ravenna nevica (probabilmente sei del Pd); - Esci a fare una camminata per goderti il momento e sentire il mondo ovattato che ti circonda (il mio consiglio è di votare Potere al Popolo e di leggere meno cazzate); - Insulti il sindaco di Ravenna perché ha deciso di chiudere le scuole (puoi votare Lega se pensi che in Veneto con 1 cm di neve col cazzo che chiudono le scuole oppure anche Movimento 5 Stelle se ti stai solo sfogando dopo tutte le prese per il culo subìte per la neve a Roma, che non sarà mica colpa della Raggi, se nevica a Roma, diocristo); - Insulti il sindaco di Faenza che ha deciso da vero eroe di tenere le scuole aperte nonostante la neve, nonostante tu sia di Ravenna (sei un dalemiano, bastardo dentro, e voti Liberi e Uguali per poi far cadere un sempre più improbabile comunque Governo Renzi); - Dici con tutti che quando eri piccolo non c’erano questi casini per un po’ di neve, che andavi a scuola a piedi senza bisogno che ti accompagnassero i tuoi genitori e facevi palle di neve con gli amici (il tuo modello è il professor Prodi, ma il casino è trovare la lista che sostiene, tra quelle che sostengono il Pd); - Esci con i tuoi amici perché con il bianco della neve si notano meglio i ladri e i negri, che poi sono la stessa cosa, e così puoi sorvegliare meglio il tuo quartiere (hai ben due alternative, a questo giro, Forza Nuova, che poi sulla scheda si chiama in un altro modo, e Casa Pound: fortunello).
6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
POLITICHE 2018
Come, dove e chi vota domenica 4 marzo 293mila ravennati alle urne Elezioni in una sola giornata dalle 7 alle 23 Non è ammesso disgiungere le preferenze Sono 293.320 le persone in provincia di Ravenna che il 4 marzo sono chiamate alle urne per le elezioni politiche per la composizione del Parlamento. Per votare per il rinnovo della Camera è necessario avere compiuto 18 anni entro il 4 marzo compreso; chi avrà compiuto 25 anni riceverà anche la scheda per il Senato (274.205 persone). Si vota solo domenica, dalle 7 alle 23. Gli elettori che si troveranno nel seggio alla scadenza dell’orario stabilito saranno ammessi a votare. A Ravenna la domenica ecologica prevista per il 4 marzo è stata rinviata all’11 marzo proprio in ragione del voto. Documenti per votare Per votare gli elettori dovranno esibire la tessera elettorale insieme a un documento di identità munito di fotografia, anche se scaduto, purché in grado di assicurare l’identificazione del votante. Nel caso la tessera elettorale non risulti più utilizzabile per l’esaurimento degli spazi dedicati alla certificazione del voto o in caso di deterioramento, smarrimento o furto occorre, prima di presentarsi a votare, richiedere e ottenere il rilascio di un duplicato. Per evitare il possibile sovraffollamento e le code degli ultimi giorni, i Comuni consigliano di verificare per tempo il possesso e l’idoneità della
tessera elettorale per chiedere il rilascio di una nuova tessera all’ufficio elettorale del comune competente. Se la tessera è esauria, basta presentarsi direttametne allo sportello con il vecchio documento da rinnovare, in caso di caso di smarrimento o furto, invece, va compilata e sottoscritta dall’interessato una domanda su modulo prestampato, che sostituisce la denuncia ai carabinieri o alla polizia, disponibile negli uffici stessi. Le tessere deterioriate vanno restituite. Come si vota Si tratta di una novità assoluta e non semplicissima, date le novità. Ma andiamo con ordine: sulla scheda sarà riportato il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o coalizione di liste collegate. I contrassegni delle liste sono affiancati dai nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale, per questo molti partiti consigliano di barrare esclusivamente il simbolo che si intende votare. In questo modo infatti si vota anche direttamente il candidato nel collegio uninominale. Se invece il segno
I senza fissa dimora votano al seggio 1 Gli elettori iscritti in via dell’Anagrafe come cittadini “senza fissa dimora” possono esercitare il diritto di voto recandosi al seggio 1 allestito nella scuola primaria di via Filippo Mordani 5. Per essere ammessi al voto dovranno esibire la tessera elettorale unitamente alla carta di identità o altro documento di identificazione munito di fotografia. La tessera elettorale può essere ritirata all'ufficio elettorale in viale Berlinguer 54, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il martedì e giovedì pomeriggio anche dalle 14.30 alle 17.30; il sabato dalle 8.30 alle 12.30. Per ulteriori informazioni si può contattare l'ufficio elettorale: 0544.482283, elettorale@comune.ra.it.
viene tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In caso di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale. Attenzione, non è ammesso il voto disgiunto (possibile per esempio alle amministrative) e quindi se sulla scheda compaiono un voto per un candidato uninominale e per una lista al proporzione che non lo sostiene, la scheda sarà annullata. Dopo il
voto, eseguito con l’apposita matita fornita dal seggio perché non cancellabile, la scheda va ripiegata e consegnata al presidente di seggio che staccherà il talloncino e la infilerà nell’urna. Per fortuna, il meccansimo è lo stesso per Camera e Senato, così come sono gli stessi gli sbarramenti: 3 percento le liste, 10 percento per le coalizioni. Per le liste in coalizione il voto va disperso se non raggiungono l’1 percento, mentre tra l’1 e il 2 percento viene distribuito in percentuale alle altre liste alleate che abbiano superato il 3 percento.
POLITICA / 7 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
VERSO IL VOTO
agenda elettorale
La scheda del Senato tra uninominale e proporzionale Il collegio include l’intera Romagna, possono votare solo gli over 25
La scheda gialla, riservata agli over 25, è quella con cui si elegge il Senato con lo stesso meccanismo della camera: un terzo degli eletti nell’uninominale e due terzi con il proporzionale. I collegi però sono due per tutta l’Emilia-Romagna e dunque comprendono territori molti vasti. Il Pd, ovviamente favorito, schiera l’uscente Stefano Collina, faentino e renziano della prima ora (mentre alla Camera a Ravenna c’è l’orlandiano Pagani, uno dei pochi candidati della minoranza interna del partito). Capolista al senato è l’ex sindaco di Imola Daniele Manca. A sfidarlo ci sarà il ravennate Massimiliano Alberghini, già candidato sindaco nel 2016 a Ravenna che riuscì nell’impresa di portare Pd e alleati a un ballottaggio non facile. Civico, consigliere comunale, può contare sull’appoggio di tutti gli alleati e in particolare della Lega Nord, cui spettava l’indicazione del candidato di questo collegio nella compagine di centrodestra. Viene invece da Forlì il nome del candidato grillino Alessandro Ruffilli che è noto alle cronache nazionali per aver sollevato un caso di presunta corruzione all’interno dell’Amministrazione di Forlì e denuncia di essere stato, proprio PER questo, trasferito. Insomma, se alla Camera i candidati 5 Stelle hanno qualche difficoltà (vedi p. 9), Ruffilli al Senato sembra presentare il profilo grillino per antonomasia, anche se, va detto, è stato ripescato da Di Maio, perché il numero di clic ricevuto alla parlamentarie non è stato sufficiente. Cosa che è accaduta del resto per i pochi ravennati ammessi alla competizione: ha suscitato infatti un certo clamore l’esclusione di attivisti
storici della città dei mosaici come Fabrizio Martelli e Pietro Vandini (che era stato anche candidato sindaco e capogruppo del Movimento in Comune per cinque anni). Ma tra tutti i candidati alla camera alta, il nome più noto anche al di fuori di Ravenna è sicuramente quello di Vasco Errani, ex presidente della Regione Emilia-Romagna, ex commissario straordinario per la ricostruzione nel centro Italia dopo il terremoto del 2016, fuoriucito dal Pd e schieratosi con Bersani e D’Alema nel nuovo soggetto politico che ha come leader Piero Grasso: Leu. Il ravennate sfiderà all’uninominale Pierferdinando Casini (sostenuto dal Pd) a Bologna, ma si presenta come capolista nel collegio che include casa sua. A tentare l’impresa sempre da Ravenna, sempre per Leu e sempre al Senato è anche il parlamentare uscente di Possibile Andrea Maestri che è stato però candidato in Umbria (curiosamente nello stesso collegio dove capolista del Pd è il segretario nazionale Matteo Renzi). Per il Pri è in campo l’altro nome di peso della minoranza interna (a livello ravennate) del partito che ha voluto l’accordo con Ala per far comparire l’edera sulla scheda: Luisa Babini. Ravennati sono anche due dei candidati al senato per Potere al Popolo, la lista a sinistra di Leu. Sul fronte dell’estrema destra c’è per Forza Nuova Mirco Santarelli, faentino, che si candidò anche alle amministrative nel 2015. Infine, la curiosità: la scheda gialla per il Senato ha dodici candidati all’uninominale perché compare anche il simbolo del movimento dei forconi di cui però, almeno da queste parti, non si è sentito parlare durante la campagna elettorale.
Il ravennate più noto in lizza è Vasco Errani che corre per Leu Per il Pd l’uscente Collina, faentino, mentre Alberghini ritenta l’impresa per il centrodestra
APERITIVI E DIBATTITI PER CHIUDERE LA CAMPAGNA Il Pd porta Walter Veltroni Il centrodestra si incontra a Lugo
Venerdì 2 marzo si chiude la campagna elettorale e si entra in un silenzio che dovrà continuare fino alle chiusura delle urne. Le varie forze politiche quindi propongono incontri con elettori, cittadini e simpatizzanti. Il centrodestra sceglie in particolare Lugo e gioca d’anticipo: dove i candidati all’uninominale al Senato e alla Camera, Massimiliano Alberghini e Samantha Gardin giovedì 1 marzo saranno al Life Café (viale del Pinedo, 1) per un brindisi finale. E una festa l’1 marzo è anche quella organizzata dal Movimento 5 Stelle che invita tutti i cittadini al bar Grand’Italia in piazza del Popolo a Ravenna alle 18 per incontrare i i candidati alla Camera ed al Senato, che avranno l’opportunità di presentarsi uno ad uno e di conoscere cittadini ed elettori ravennati. Ci saranno visi conosciuti come la Senatrice uscente Michela Montevecchi, capolista al Senato per il plurinominale, il riminese Marco Croatti, esperto in marketing e comunicazione e Davide Brunelli, ricercatore all’Università di Trento. Candidato per l’ uninominale al Senato Alessandro Ruffilli, funzionario del Comune di Forlì che presenterà il suo libro Ordinaria corruzione, e i giovani candidati alla Camera per il plurinominale: la faentina Francesca Savelli, Cristian Casadei, insegnante e Ugo de Girolamo giurista e ricercatore universitario. Saranno presenti anche i Consiglieri Regionali Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani, portavoce in Regione. Si affidano invece ai big in casa Pd dove l’1 marzo alle 17 nella Sala Nullo Baldini via Guaccimanni 10 si terrrà l’incontro con il ministro Dario Franeschini (capolista alla Camera) dal titolo “Cultura è lavoro”, mentre alle 19.30 Ravenna, in via della Vigna 68 a Ponte Nuovo si parlerà di un tema quanto mai assente dal dibattito pubblico: Donne e diritti, le priorità del Pd. Intervengono Giuditta Pini, candidata Pd alla Camera dei Deputati. Mirella Dalfiume, Conferenza delle Donne Democratiche di Ravenna, Ouidad Bakkali (la questione della mancata presenza di candidate femminili del Pd nel ravennate è stato motivo di qualche mal di pancia nel partito). Infine, venerdì 2 marzo alle 19 nella sezione di Santo Stefano, festa di chiusura anche per il Pri con un’intervista a Luisa Babini, Paolo Gambi e il capolista al senato Renato Lelli alle 19. Alle 21 al Teatro Rasi arriva Walter Veltroni per un incontro dal titolo “Più forte, più giusta. L’Italia”. L’appuntamento per il Pdf, anche con i candidati ravennati, è invece a Imola, il 2 marzo dalle 19.45 a Palazzo Marchi con il capolista Mirko De Carli. “Fuoriporta” anche la chiusura di campagna elettorale di Leu, mentre la listra di Potere al Popolo ha già chiuso in bellezza con l’arrivo in città del noto attore Moni Ovadia, arrivato a sostenere e incontrare i candidati locali. Ma c’è anche già chi pensa al dopo: al circolo Arci Dock 61 in Darsena, si organizza la “Spoiler night” per seguire lo spoglio in diretta, senza dimenticare la notte degli Oscar e con bomboloni durante la nottata.
8 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
ELEZIONI POLITICHE 2018
Breve guida ai simboli e ai nomi della scheda per la Camera Chi sono i candidati che corrono nei collegi locali per un posto da deputato
DAVID ZANFORLINI/Annamaria De Bellis (Candidato Uninominale) 1. Giulia Sarti 2. Carlo Ugo De Girolamo 3. Francesca Savelli 4. Cristiano Casadei
Situazione particolarmente complicata in questo collegio per i grillini con candididato (ferrarese) e capolista (riminese) di fatto sospesi (o autosospesi). L’unica ravennate in corsa è Francesca Savelli.
In questa pagina abbiamo pubblicato i simboli delle forze politiche che si candidano alla Camera nell’ordine in cui gli elettori li troveranno sulla scheda. Come spiegato a pagina a 6, la scheda è unica ma serve a eleggere sia il terzo dei deputati scelti con l’uninominale sia quelli del proporzionale. I collegi dei due sistemi non coincidono e così se per il proporzionale tutta la provincia di Ravenna troverà gli stessi quattro nomi, all’uninominale il candidato cambia. Ravenna, Cervia, Russi e tutta la Bassa lughese sono infatti in un unico collegio (è il nome che trovate in questa pagina è il primo, in maiuscolo), mentre la zona faentina è stata accorpata al forlivese e il candidato quindi all’uninominale è diverso e in gran parte dei casi, appunto forlivese (è il secondo nome che trovate nella casella grigia, in minuscolo).
STEFANO GARDINI/Sara Gazzoni
ALBERTO PAGANI/Marco Di Maio
(Candidato Uninominale)
(Candidato Uninominale)
1. Mirko De Carli 2. Carla Camerani 3. Massimiliano Crivellari 4. Elisa Visani
Consigliere comunale a Riolo Terme, il ravennate Mirko De Carli, tra i leader nazionali del movimento di Adinolfi, tenta l’impresa del 3 percento e dell’ingresso in parlamento.
LORETTA BRASINI/Stefano Falai (Candidato Uninominale) 1. Elisabetta Maria Falgares 2. Stefano Falai 3. Marianna Puscio 3. Alessandro Ricchi
Nel loro sito parlano di espropri per chi delocalizza e di nazionalizzazione di trasporti, telecomunicazioni e aziende privatizzate. Insomma, l’ambizione è alta, ma sul territorio il radicamento è pressoché nullo.
CANZIO GIUSEPPE VISENTIN/Denis Loris Valenti
1. Mario Erbetta 2. Francesca Ugolini 3. Gianfranco Spadoni 4. Daniela De Leonardis
Lista della ministra alla salute, in questo collegio spicca il nome di Gianfranco Spadoni, storico esponente dell’opposizione cattolica in Comune e Provincia, oggi a sostegno del candidato Pd. Un po’ il “Casini” di casa nostra.
1. Dario Franceschini 2. Giuditta Pini 3. Sandro Gozi 4. Giorgia Bellucci
Il Pd schiera i big dall’elezione certa tra cui il ministro ai beni culturali e la giovane Pini. Nessun paracaduto al proporzionale per l’uscente Pagani che se la gioca ed è l’unico ravennate dem in corsa per il Parlamento.
1. Daniele Perini 2. Maria Grazia Creta 3. Francesco Bragagni 4. Cristina Orsi
Sostenuta anche da chi alle amministrative era contro il Pd (vedi i socialisti), alla Camera punta sulla notorietà del capolista Perini, fondatore e presidente di Ama Ravenna ed eletto in consiglio comunale con una lista civica.
1. Simone Sapienza 2. Adriana Castellano 3. Michele Ballerin 4. Bernardetta Graziani
Piace a chi non vuole votare il Pd di Renzi ma non vuole comunque rischiare di favorire il centrodestra nell’uninominale. Candidati sconosciuti e sul territorio però praticamente nessuna campagna elettorale.
(Candidato Uninominale) 1. Marco Rizzo 2. Ivana Fiondi 3. Canzio Giuseppe Visentin 4. Rita Passaniti
Il capolista anche a Ravenna è il leader nazionale che qualcuno potrebbe ricordare nelle file del Pdci in anni ormai remoti. L’evento di campagna elettorale più vicino a queste zone si è svolto a Bologna.
Leggo anche d’estate perchè mi piace RAVENNA
S PIAGGE
da maggio a settembre in tutti gli stabilimenti balneari
POLITICA / 9 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
Una campagna elettorale breve, di fatto durata poco più di un mese, che ha visto il territorio battuto in particolare dai candidati locali delle varie forze politiche. Pochi gli incontri con i candidati all’uninominale a confronto (di fatto organizzati dalle associazioni di categoria), molti banchetti al mercato, molte cene e pranzi di autofinanziamento. Tra le forze più attive ovviamente il Pd (che parte comunque favorito) e una delle novità politiche di questa tornata che raccoglie invece anche ex Pd, ossia Leu, tra cui Vasco Errani e che potrebbe essere tra le forze che manderà a Roma ben due ravennati. Sul fronte del centrodestra, la consigliera comunale e segretaria provinciale della
Lega Samantha Gardin, unica donna ravennate che potrebbe davvero approdare a Roma. Sostenuta da tutta la coalizione di centrodestra deve battere l’uscente Pd Alberto Pagani. Una curiosità: gli elettori di Lista per Ravenna troveranno candidati che hanno militato nelle loro file sia a sostegno di una che dell’altro. Tra le novità che hanno provocato divisioni c’è il ritorno dell’Edera, l’accordo con Ala non è piaciuto al segretario provinciale nonché vicesindaco (e alla maggioranza del partito ravennate) Eugenio Fusignani. Nell’area dell’estrema sinistra si trovano ben due Falci e Martello che non hanno però un radicamento sul territorio, a differenza di Potere al Popolo che qui ha rac-
colto non solo aderenti di Prc e gli ex Pdci, ma anche di movimenti e intellettuali e che ha portato in città il noto attore Moni Ovadia. Sul fronte dell’estrema destra due sono le liste che si contendono i voti: Italia agli Italiani e Casa Pound. Entrambi hanno organizzato anche un evento in una sala comunale che ha visto la presenza di altrettanti presidi di manifestanti antifascisti e un imponente schieramento di polizia, in particolare per l’arrivo in città di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, il 22 febbraio. Il sindaco stesso in consiglio comunale è intervenuto per spiegare cosa prevede il regolamento per la concessione delle sale alle forze ammesse alle elezioni. Sulla scheda compa-
rirà anche il Popolo della Famiglia di Adinolfi che schiera come capolista un ravennate che è leader nazionale di questo partito: Mirko de Carli. Infine, peculiare è la situazione dei 5Stelle con il candidato Zanforlini sospeso per non aver voluto dichiare se sia stato o meno affiliato alla massoneria in passato e la capolista autosospesa in attesa di chiarimenti rispetto alla restituzione del compenso prevista dal regolamente interno del Movimento. Comunque sia, questa tornata sarà anche utile per leggere gli umori locali dell’elettorato in vista delle amministrative e delle regionali del prossimo anno.
SAMANTHA GARDIN/Andrea Cintorino
PAOLO GAMBI/Luigi Ascanio
(Candidato Uninominale)
(Candidato Uninominale)
1. Eugenia Maria Roccella 2. Claudio Angeli 3. Daniela Mazzoni
L’altro lato dei cattolici: qui infatti troviamo due ravennati, Claudio Angeli e Daniela Mazzoni, da sempre vicini a Lista per Ravenna come Gianfranco Spadoni, che si candida invece a sostegno del Pd.
1. Galeazzo Bignami 2. Donatella Donati 3. Enrico Sirotti Gaudenzi 4. Loretta Scaroni
Dopo la sorpresa (assai gradita al consigliere comunale di Ravenna Alberto Ancarani) di vedere il coordinatore regionale Palmizio fuori da tutti i giochi, in lista troviamo al secondo posto una lughese. E in città è passato più di un leader per incontrare gli elettori.
1. Jacopo Morrone 2. Samantha Gardin 3. Bruno Angelo Galli 4. Vallì Cipriani
Il capolista è il segretario nazionale della Lega Nord Romagna che punta a prendere il posto che era stato di Gianluca Pini, il quale ha deciso di non ricandidarsi ma sta comunque lavorando per la vittoria della Lega. Una vittoria all’uninominale che sarebbe storica.
1. lenja Lucaselli 2. Gioenzo Renzi 3. Marta Farolfi 4. Davide Minutillo
La parte più a destra della coalizione che sostiene la leghista Gardin schiera una brisighellese: Marta Farolfi, per quindici anni consigliera provinciale sempre nelle file delle forze di centrodestra.
1. Paolo Gambi 2. Jessica Veronica Padilla 3. Luca Ferrini 4. Mariaconcetta Schitinell
Torna l’Edera grazie all’accordo con Verdini. Ma a Ravenna la cosa ha creato vari dissapori e la campagna elettorale la sta facendo solo la minoranza capeggiata dall’avvocato ravennate Paolo Gambi.
FILIPPO CICOGNANI/Lorenzo Ghetti (Candidato Uninominale) 1. Raffaella Veridiani 2. Marco Caligari 3. Valentina Rossi 4. Leonardo Zattoni
Movimento di estrema sinistra nato dal basso a Napoli, ha raccolto gli scontenti dell’operazione Leu e Prc e PCI (Ex Pdci). Non a caso qui la candidata capolista è di Prc e il candidato all’unononimale del PCI.
ILARIA MORIGI/Arianna Marchi (Candidato Uninominale) 1. Maria Cecilia Guerra 2. Giovanni Paglia 3. Gessica Allegni 4. Antonio Bandini
La vera spina nel fianco del Pd (vedi p. 7). Alla Camera, da Ravenna in posizione utile per l’elezione è l’uscente di SI Giovanni Paglia. Ilaria Morigi viene invece da Sinistra per Ravenna, lista che non si è schierata.
DESIDERA RAGGI/Giulia Piolanti
MASSIMILAINO LILLIU/Alessandro Partisani
(Candidato Uninominale)
(Candidato Uninominale)
1. Valeria Arlotti 2. Luca Marchiani 3. Silvia Berardi 4. Elvis Corazza
Hanno portato in città il leader nazionale Roberto Fiore e hanno schierato all’uninominale un volto noto: Raggi infatti è da tempo attiva sul territorio con l’ultradestra di Forza Nuova (che a Faenza nel 2015 superò il 3 %)
1. Gaia Righi 2. Massimiliano Lilliu 3. Elena Pierantoni 4. Alessandro Partisan
Pressoché sconosciuta da queste parti dove non ha sede, la formazione di ultradestra candida un giovane ravennate e ha organizzato un evento pubblico. Contestato da un presidio antifascista come quello di Forza Nuova.
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ECONOMIA / 11 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
PORTO
COSTRUZIONI
Approvato il progetto per i fondali Si inizia a scavare nel 2019 L’ok definitivo e ufficiale dall’ultimo Cipe prima delle elezioni del 4 marzo Si tratta di un’opera da 235 milioni di euro
Il progetto per l’approfondimento dei fondali del canale Candiano e il rifacimento di diversi tratti di banchina, anche noto come “Hub portuale Ravenna”, ha ricevuto l’approvazione definitiva dal comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) nella seduta del 28 febbraio. Si conclude così l’iter autorizzativo entrato nella fase conclusiva con la consegna dei faldoni al ministero delle Infrastrutture e Trasporti il 18 settembre scorso. Entro l’estate dovrebbe essere pubblicato il bando di gara, entro l’anno l’aggiudicazione definitiva e nel 2019 l’inizio dei lavori. Il progetto di approfondimento dei fondali, come noto, è atteso da anni ed è stato oggetto di studio e discussioni anche accese (in particolare tra l’ex presidente di Ap e Confindustria e l’Amministrazione comunale). Quello approvato prevede l’approfondimento dei fondali in avamporto e lungo tutto il canale fino a 12,50 metri, la realizzazione di una nuova banchina per terminal container della lunghezza di oltre un chilometro, l’adeguamento alla normativa antisismica e ai nuovi fondali di oltre 6,5 km di banchine esistenti e la realizzazione di aree destinate alla logistica in ambito portuale per circa 200 ettari. L’investimento previsto è di 235 milioni di euro, così coperti: un contributo dalla Ue di 37 milioni, 60 milioni stanziati dal Cipe, 120 da un mutuo della Banca Europea degli Investimenti e il resto da risorse proprie dell’Autorità portuale. Secondo le stime degli uffici di via Antico Squero «il progetto contribuirà ad attivare altri investimenti, anche di soggetti privati, per ulteriori 300 milioni di euro», che comprenderanno interventi successivi a quelli già descritti per i quali si stima una tempistica di circa sei anni. L’Autorità portuale esprime soddisfazione per il giudizio del Cipe e ringrazia per il lavoro svolto la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Ravenna, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e tutti coloro che hanno consentito di raggiungere questo traguardo. Il sindaco Michele de Pascale ringrazia il presidente di Ap, Daniele Rossi, e tutta la struttura, il ministro Delrio, il presidente Bonaccini, l’assessore Donini e tutti i funzionari coinvolti in questa corsa contro il tempo: «Grazie soprattutto agli uomini e alle donne del Porto di Ravenna che, nonostante le tante difficoltà degli anni passati, ci hanno fatto sentire la loro fiducia, il loro supporto e anche il loro affetto, per una sfida che è dell’intera città. Ora si inizia a scavare». Confindustria Romagna esprime grande sollievo e soddisfazione.
EXPO ELETTRONICA A Faenza torna la mostra mercato tra shopping e informazione La Fiera di Faenza, sabato 3 e domenica 4 marzo, ospita il primo dei due tradizionali appuntamenti annuali con Expo Elettronica, la più antica mostra mercato dedicata all’elettronica e all’informatica d’Italia. Negli anni, è diventata un punto di riferimento per gli esperti e gli appassionati del settore, per scovare il pezzo introvabile per ridare vita ad una strumentazione fuori mercato ma ancora funzionante, il device di ultima generazione a prezzi da hard discount, i materiali di consumo ormai imprescindibili nel nostro quotidiano. E poi gadget e accessori. Momenti di formazione e informazione grazie agli esperti del MakersLab di Forlì, che espongono in fiera gli ultimi progetti in materia di stampa 3D, robotica, Arduino, Open Source.
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CMC APRE UNA SEDE A DUBAI 400 MLN DI NUOVE COMMESSE La cooperativa ha acquisito lavori in Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Usa Grazie all’apertura della nuova filiale a Dubai, la Cmc di Ravenna è riuscita a farsi spazio nel Golfo Persico acquisendo nuove commesse per un valore di oltre 400 milioni di euro. Due commesse per l'urbanizzazione primaria di aree di futura edificazione, per 270 milioni di euro in Kuwait e per 15 milioni di euro negli Emirati Arabi Uniti. Una commessa da 100 milioni di euro in Mozambico per la realizzazione di un villaggio residenziale per la compagnia petrolifera statunitense Anadarko. La prima commessa in forma diretta della coop in Usa per lo scavo di un tunnel idraulico in South Carolina dal valore di 30 milioni di euro. «Questo è un periodo positivo per noi, sempre più committenti all’estero stanno riponendo la loro fiducia nelle nostre qualità – ha confermato Roberto Macrì, direttore generale di Cmc di Ravenna (nella foto) –. Attualmente, inoltre, siamo potenziali aggiudicatari di altre tre grandi commesse in Nepal, Sud Africa e Polonia per oltre mezzo miliardo di euro». Durante il consueto appuntamento annuale, domenica 18 febbraio, la Cmc ha premiato alcuni figli dei soci e dipendenti consegnando incentivi allo studio per un importo totale di 25.750 mila euro. L’appuntamento quest’anno ha coinvolto 72 ragazzi che frequentano le scuole superiori e l’Università. Inoltre, è stato confermato un riconoscimento anche per coloro che hanno terminato le medie. All’incontro ha partecipato anche Diego Liuzzo, nuovo direttore delle Risorse Umane di Cmc di Ravenna, che ha tenuto un approfondimento su “La funzione sociale e pedagogica delle imprese”. A consegnare i riconoscimenti è stato il presidente Alfredo Fioretti, che ha dichiarato: «Cmc opera in tutto il mondo ma la nostra storia si fonda sui valori cooperativi».
una storia di qualità e professionalità
12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
NOVITÀ/1
Il cantiere in viale delle Nazioni nell’area dell’ex ristorante Sorriso. A sinistra il locale come si presentava prima dei lavori. L’opera dovrebbe essere completata per l’inizio della stagione estiva con un ristorante, una hamburgeria e un negozio
Marina, l’ex Sorriso si fa in tre Aria nuova in zona pescherie Il ristorante è chiuso da anni: dall’estate tornerà con un tris di attività Da un paio di mesi è stato aperto il cantiere all’ex Sorriso, uno dei ristoranti più noti a Marina di Ravenna ma chiuso da diversi anni, e i lavori potrebbero portare aria nuova nella zona del canale già dalla prossima estate. Il locale in viale delle Nazioni è di proprietà della società che fa capo all’imprenditore Luigi Panichi, proprietario dei muri di un altro ristorante storico: l’ex Panibò (oggi Sugo) che si trova in una zona più centrale. Quello che era il Sorriso è invece nei pressi del bacino pescherecci, accanto alla sala giochi. «La nostra intenzione - spiega Panichi - è quella di restaurare i 1.200 metri quadri di cui si compone la proprietà per ricavarne tre attività commerciali. Vorremmo
creare un ristorante, una birreria/hamburgeria e un locale adatto ad ospitare un bar o un negozio». L’investimento, da circa 700mila euro, vorrebbe essere un «volano per questa parte del paese, sperando che anche l’ex Porto (un altro storico ristorante adiacente, ndr) riprenda pienamente la propria attività». Secondo Panichi solo investendo si può «creare di nuovo quel flusso di gente che rende vivo il paese. Io credo molto nelle potenzialità di Marina di Ravenna». I locali dovrebbero essere terminati per l’inizio dell’estate, indicativamente tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. La zona del bacino pescherecci in questi anni è stata al centro di diverse azioni di riqualificazione. Si tratta del luo-
go in cui è racchiusa l’anima storica del paese, nato come borgo di pescatori. Suggestioni a parte, dal punto di vista economico è quella nel quale si concentra la maggior parte dei ristoranti. Molti, dopo gli anni d’oro - che possiamo racchiudere nell’epoca in cui il paese era frequentato da Gardini e in quella successiva della cosiddetta “movida” e degli happy hour - si sono trovati in difficoltà. La crisi economica L’investimento complessivo ha convinto diversi imprenditori a lasciare storiche gestiosostenuto da Panichi, ni. Va aggiunto poi il rincaro titolare della sede di Sugo dei canoni demaniali (tutta la zona è sotto Autorità portuale). Così ad esempio nel 2017 la storica trattoria I Pescatori ha lasciato il locale in cui si trovava da decenni (tuttora vuoto) per spostarsi prima a Rivaverde e ora all’ex Don Carlos, in viale delle Nazioni. L’ex Sorriso, come l’ex Porto, dopo l’addio di chi lo gestiva da anni ha avuto alterne vicende con aperture saltuarie. L’aria di ripresa sembra interessare anche questa zona, resta da vedere se ci saranno imprenditori pronti a investire. Alessandro Montanari
700.000 €
NOVITÀ/3
Baretto, lavori in corso per il ritorno sul molo Ma la riapertura slitta da Pasqua a giugno Nel 2008 l’ultima stagione con vista sull’acqua. Poi la demolizione per i lavori di Autorità potuale alle banchine. In dieci anni l’attività ha continuato in altre sedi I lavori per il Baretto al molo di Marina di Ravenna continuano. Il cantiere è stato aperto nello scorso ottobre e ad oggi sono stati alzati i muri. Il nuovo Baretto, in altre parole, prende forma e nel 2018 sarà inaugurato. Non sarà però pronto per Pasqua, come speravano i gestori fino a qualche settimana fa. A rallentare i lavori anche le condizioni climatiche di febbraio, che hanno portato - prima a causa della pioggia e negli ultimi giorni con l'arrivo della neve - a perdere molte giornate lavorative. «A questo punto - dice Raffaele Moretti, titolare del bar insieme al fratello Alberto - speriamo di essere operativi a giugno, per la stagione estiva. Purtroppo c'è stato qualche rallentamento che ci ha portato a rinviare l'apertura». Va qui ricordato che comunque l’attività del locale, sin dalla demolizione dello storico edificio sul Candiano, è sempre stata operativa. L’ultima stagione con il bar in palizzata era stata quella del 2008, poi Autorità Portuale aveva demolito il manufatto nell’ambito
A sinistra e in alto il cantiere del nuovo baretto sul Candiano. In basso il vecchio baretto abbattuto nel 2008
del rifacimento delle banchine. L’attività si è trasferita prima sul lungomare, poi nel piazzale Adriatico. La zona è la stessa e affacciandosi si vedono i lavori del nuovo Baretto ma quella cinquantina di metri che separano i due edifici fanno la differenza a livello di atmosfera. Il nuovo Baretto sta sorgendo nella stessa zona in cui si trovava l'originale e offrirà anche un servizio ristorazione. (al.mo.)
PRIMO PIANO / 13 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
NOVITÀ/2
A Marinara la prima edizione del Salone nautico dell’Adriatico Dal 20 aprile mostra-mercato e prove in mare di barche e yacht Gli organizzatori: «Villaggio aperto a tutti con intrattenimento e cultura»
Esposizione in acqua di barche nuove e usate e la possibilità di prove in mare, stand e spazi di incontro per tutte le professionalità che ruotano attorno al mondo del diporto: dal 20 al 29 aprile Marinara ospiterà la prima edizione del Salone nautico dell’Adriatico. L’organizzazione è a cura di Adriatic Yacht Sailing. Che presenta così l’appuntamento: «Questa edizione numero zero vuole essere l’occasione per valorizzare le eccellenze, in tutti i sensi intese, del nostro territorio nel comparto nautico e la sostenibilità ambientale di questo tipo di attività. Il salone si pone l’obiettivo anche di contribuire a riallacciare il legame tra tradizione marinaresca e territorio, attraverso la presentazione di libri, incontri dedicati, workshop, mostre e persino appuntamenti gastronomici a tema marittimo». Obiettivi ambiziosi già dall’esordio: «Ci candidiamo a essere un momento di stimolo, di curiosità, di riflessione proprio sui temi legati al diporto nautico per aiutare a comprendere, grazie alla partecipazione di tutti i soggetti che, a vario titolo, lo animeranno, la bellezza di uno sport che è oggi accessibile a tutti e regala esperienze uniche sotto innumerevoli punti di vista». Saranno presenti brokers, dealers, agenzie nautiche e assicurative, agenzie di charter e di leasing, scuole nautiche, scuole diving e organizzazioni di viaggi subacquei, periti e cantieri navali, aziende produttrici di accessori e abbigliamento tecnico. Dal 25 aprile sarà allestito un villaggio dove si svolgeranno incontri, iniziative culturali, momenti di intrattenimento (ingresso libero, basterà registrarsi al sito www.salonenauticodelladriatico.it dove si trovano maggiori informazioni sul programma e tariffe di partecipazione per gli espositori).
Evento curato da Adriatic Yacht Sailing: «Edizione zero per valorizzare le eccellenze del territorio»
MOBILITÀ
GLI IMBARCHI DEL TRAGHETTO NON VERRANNO SPOSTATI La decisione del Comune mette fine a quasi vent’anni rinvii Per anni era stata la voce fissa dei bilanci di Autorità portuale. Lo spostamento degli imbarchi del traghetto – più a monte, verso la curva del canale Candiano – era previsto nel piano regolatore del Comune di Ravenna. Un investimento da 2,5 milioni di euro che l'ente di via Antico Squero cristallizzava nel piano triennale dei lavori pubblici, solitamente fissandolo all'anno successivo a quello in cui veniva approvato il bilancio e, nella sostanza, rimandandolo. Ora il Comune ha cancellato quell'ipotesi, come annunciato durante la presentazione del nuovo Poc dall'assessore comunale all’Urbanistica Federica Del Conte. L'idea dello spostamento dell'imbarco del traghetto che collega Marina a Porto Corsini era nata all'inizio degli anni Duemila. Il natante porta molto traffico di attraversamento nei due paesi e l'allora circoscrizione faceva notare che sarebbe stato più comodo se gli imbarchi fossero stati piazzati più a ovest. In quel modo si sarebbe potuto attraversare il canale accedendo direttamente da via Trieste a Marina. Specularmente, a Porto Corsini si sarebbe saliti dai pressi di via Baiona, evitando a migliaia di auto ogni anno di percorrere via molo San Filippo. L'idea non è stata mai realizzata, arrivando ora alla sua cancellazione in sordina. Nel frattempo continua ad aspettare il ripristino la banchina di Porto Corsini che nel giugno del 2013 era stata danneggiata proprio nel punto dell'imbarco del traghetto (che fortunatamente in quel momento era in attesa a Marina di Ravenna), urtata dall’espresso Catania in uscita. Da allora il traghetto carica e scarica in quello che sarebbe un imbarco provvisorio. Il natante inoltre attraversa in diagonale, con una manovra più lunga e complicata che provoca un aumento dei tempi di attesa degli utenti. (al.mo.)
INFOELETTORALE
ELEZIONI POLITICHE
Daniele Perini è il capolista in Romagna per il simbolo Insieme «Più welfare, ambiente, istruzione, ecco le nostre riforme» Daniele Perini, ravennate, fondatore e animatore dell'associazione “Amare Ravenna”, storico consigliere comunale del centrosinistra, fra i più votati in citta nelle amministrative, è candidato capolista in Romagna alle prossime elezioni politiche, per il simbolo di Insieme, in coalizone con il Pd. «Insieme è una lista di moderati riformisti che raggruppa socialisti, verdi e formazioni civiche. Si ispira all'esperienza politica dell'Ulivo, all'Europa, a temi ecologici e di eguaglianza sociale – illustra Daniele Perini – e propone un programma a forte impronta sociale, rivolto alla tutela del welfare e dei più deboli, alla difesa dell'ambiente, all'istruzione e alla diffusione della conoscenza. Il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale e dell’assistenza sociale sono per noi una priorità. Lo richiedono l'allungamento della vita e i diritti dei più deboli, che vanno rispettati, a partire da disabili e disagiati: accessibilità, sostegno economico dignitoso, inserimento nel lavoro. E il tema della salute deve emergere in tutte le politiche, non solo quelle sanitarie, ma anche salvaguardia ambientale e dei
prodotti alimentari. Il welfare sanitario necessita di controlli puntuali della gestione, di ottimizzazione dei costi e di corretta applicazione dei livelli essenziali di assistenza, per evitare sprechi e limitare le diseguaglianze regionali. Per l'istruzione crediamo nel rilancio delle scuole professionali e dei mestieri, per dare una prospettiva ai giovanissimi che oggi non studiano e non lavoro. E nell'università il numero chiuso va rivisto a favore di una programmazione sui bisogni di personale qualificato – in particolare per medici e infermieri – e investimenti sulla ricerca. Sul piano fiscale siamo per l'espansione della no tax area fino a 13 mila euro, per sostenere le famiglie con bambini e chi ha persone disagiate a carico. Siamo per triplicare gli assegni familiari e aumentare gli orari di apertura degli asili. Per favorire il lavoro è necessario ridurre il
cuneo fiscale a carico delle imprese, soprattutto le medie e piccole aziende. L'immigrazione non può essere uno spauracchio: si tratta di un obbligo morale salvare e accogliere vite umane che fuggono da guerre e fame e occorre una seria politica di inclusione che comprenda i migranti non come un danno ma come una risorsa. Visto l'inesorabile calo demografico del nostro Paese è opportuno anche rivedere le leggi sulle adozioni, oggi ridotte al minimo da una eccessiva burocrazia. Però è un obbligo anche dare sicurezza ai cittadini per cui serve non solo un'azione di prevenzione ma anche la certezza della pena per chi compie reati. Per finire, bisogna combattere la ludopatia, riducendo almeno a un terzo l'attuale interesse dello Stato in questo settore e limitando la pubblicità. Detto con uno slogan: meno scommesse più tutele sociali». Committente responsabile Alfredo Liverani
14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
LA LUNGA ATTESA/1
«Il beach stadium non è più la priorità, prima c’è il palasport» Il sindaco cambia l’ordine degli impegni per la legislatura. La realizzazione di un catino da tremila posti in spiaggia era tra le promesse elettorali
Il beach stadium a Marina di Ravenna, uno dei cavalli di battaglia del sindaco Michele de Pascale durante la campagna elettorale, è passato in secondo piano. Lo conferma lo stesso primo cittadino: «Il progetto rimane confermato, ma visti gli sviluppi riguardo al palazzetto dello sport abbiamo invertito l'ordine delle priorità». In ogni caso «grazie agli internazionali di beach tennis al Marina Bay il paese è tornato nei circuiti mondiali di questo sport». Nelle intenzioni di De Pascale infatti il nuovo impianto sulla sabbia di Marina sarebbe servito a riportare di nuovo i lidi ravennati nei circuiti sportivi mondiali, sfruttando la tradizione dei “racchettoni” molto radicata dalle nostre parti. La riapertura del Marina Bay ha quindi in parte compensato questa necessità. De Pascale quindi non dà indicazioni sui tempi in cui lo stadio sulla sabbia sarà eventualmente realizzato: «Stiamo valutando alcune opzioni». Secondo quanto era stato detto in campagna elettorale, la struttura avrebbe dovuto ospitare tremila posti da sfruttare anche per concerti e utilizzabile tutto l'anno (quindi con possibilità di essere coperta). «Un'innovazione per Marina» che ora non è più così prioritaria. Le risorse del Comune sono concentrate verso il nuovo palazzetto pensato per seimila spettatori, dal costo di 15,5 milioni di euro. Anche quello sarà utilizzabile anche per i concerti. Sorgerà vicino al Pala De André. In fondo, non è così lontano da Marina.
Quando Marina aveva uno stadio sulla sabbia: settembre 2011, i mondiali di beach soccer a Ravenna. Gli articoli delle due pagine sono a cura di Alessandro Montanari
De Pascale conferma la volontà di realizzarlo: «Intanto grazie al Marina Bay siamo tornati nei circuiti internazioali di beach tennis»
LA LUNGA ATTESA/2
IL COMUNE SPENDERÀ 500MILA EURO PER SPOSTARE I CARABINIERI AL CENTRO CIVICO Nel piano degli investimenti del 2018 del Comune c’è lo spostamento della caserma dei carabinieri a Marina di Ravenna. L’iscrizione al piano non è però garanzia automatica di realizzazione, così chiediamo al sindaco Michele de Pascale a che punto si è con il tema: «Stiamo facendo il progetto della redistribuzione degli spazi. Confermo che la nuova caserma sarà spostata al centro civico in piazza Marinai d’Italia». L’idea, una delle ultime presentate dalla giunta di Fabrizio Matteucci, è dunque rimasta quella di spostare l’Arma nel palazzo costruito pochi anni fa per ospitare servizi vari, tra cui biblioteca, circoscrizione, centro prelievi. La struttura non era però pensata come una caserma, per questo alcuni spazi erano da riorganizzare. I carabinieri di Marina di Ravenna si trovano attualmente in una palazzina in via Tito Speri e da tempo incombe uno sfratto. La soluzione del centro civico costerebbe a Palazzo Merlato circa mezzo milione di euro. Si erano prese in considerazioni anche altre ipotesi e a luglio il Comitato che raccolse oltre 3.200 firme per la permanenza dei carabinieri a Marina era tornato a chiedere lumi in proposito. Di certo i tempi non saranno brevi e si è già in un certo ritardo dal momento che, secondo quanto prospettato dall'ex sindaco al momento della presentazione del progetto, i carabinieri sarebbero dovuti entrare nella nuova caserma al centro civico «entro il 2017». Sempre secondo quanto prospettato allora i lavori di funzionalizzazione avrebbero richiesto sei mesi.
LA LUNGA ATTESA/5
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Don Ugo: «Ci sono imprenditori interessati all’hotel Mare Pineta» La struttura con 49 camere era anche residenza anziani Chiusa dal 2015 dopo l’inchiesta sul suicidio di un ospite Per il Mare Pineta il tempo di una nuova gestione potrebbe non essere così lontano. Chiuso dal 2015 e di proprietà della Fondazione San Rocco che fa capo a don Ugo Salvatori, l'albergo si trova in viale delle Nazioni. Il parroco di San Rocco, pur senza sbilanciarsi su numeri e nomi, ci conferma al telefono che gli imprenditori interessati non mancano: «Abbiamo ricevuto diverse proposte, c'è chi è venuto anche a vedere la struttura per cui sono piuttosto fiducioso su una possibile riapertura già nella prossima estate». L'albergo, che ha 49 camere, è il più grande del paese dopo il Park Hotel. «Se riaprirà tornerà ad essere soltanto un albergo», precisa il parroco. La struttura aperta alla fine degli anni Ottanta, era infatti utilizzata di recente anche come residenza per anziani. Un uso promiscuo che era finito sotto la lente di ingrandimento della procura che, dopo il suicidio di un anziano, aveva aperto un'inchiesta e disposto anche il sequestro. Il provvedimento arrivò nell'autunno del 2015 ma l'albergo era già stato chiuso con la fine della stagione estiva. La struttura è stata poi dissequestrata alla fine delle indagini, ma nelle ultime due stagioni balneari non è stata operativa.
PRIMO PIANO / 15 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
LA LUNGA ATTESA/3
LA LUNGA ATTESA/4
DA TRE ANNI IN GUERRA CON IL DEMANIO E IL BAR DEL PARCO NON PUÒ RIAPRIRE Elena Marin investì 30mila euro per la rinascita e scoprì che il chiosco non era accatastato. Poi un rogo doloso Quando nel 2015, dopo cinque anni di chiusura, rilevò la concessione e tirò su le serrande del bar del parco pubblico la notizia era stata presa positivamente dal paese. Elena Marin, del resto, da sempre si impegna per Marina di Ravenna: è presidente dell’Atletica Mercurio, storica realtà sportiva della località, ed è attiva nella pro loco. Il fatto che proprio lei riaprisse il chiosco non poteva quindi che essere una buona notizia. Oggi, a distanza di tre anni, quella scelta le è costata circa trentamila euro, un contenzioso con il demanio e la tristezza di aver subito un incendio doloso dopo un anno di attività. Di fatto la sua gestione del bar è durata appena un’estate. Oggi il locale, bruciato, è chiuso e recintato. Un pino, cadendo durante il maltempo della scorsa estate, come un’ultima onta ne ha sollevato parte della pavimentazione. «E dire che quell’albero lo avevo anche segnalato: mi dissero che non sarebbe mai caduto…», dice oggi Marin. Il pino è in fondo l’ultimo dei problemi del Caffè del Parco. Le grane per Elena erano cominciate già nel 2015, appena rilevato il bar. «A differenza degli altri gestori che in cinquant’anni si erano succeduti - racconta - non sono subentrata in una licenza. L’attività era rimasta chiusa cinque anni, quindi era scaduta. Ne ho aperta una nuova e il Comune ha fatto i dovuti controlli. È venuto fuori che non c’era l’agibilità. Mi diedero una deroga per lavorare, con l’obbligo di presentare dopo la chiusura di settembre il documento». Il geometra incaricato di redigerlo, però, scopre un fatto inaspettato: il bar non è accatastato. Per il Catasto non esiste. «È venuto fuori solo un vecchio disegno di quando era stato costruito che, oltretutto, non corrispondeva alla piantina di oggi. Così ho dovuto pagare una sanzione. Il problema però era appunto quello del mancato accatastamento». Così inizia il contenzioso con il Demanio forestale su chi debba accatastare. «Mi sarebbero serviti altri diecimila euro - spiega Marin - e io chiedevo che in cambio, dato che era stato messo a bando un bene non accatastato, mi fosse fatto uno sconto sulla concessione. Non se ne è fatto nulla, sono ancora in causa col Demanio». Nel 2016 il bar non apre. A giugno viene dato fuoco alla struttura. Un incendio doloso per cui c’è ancora un’indagine in corso e nessun colpevole: «Anche superando i problemi burocratici non potrei aprire per via dell’inchiesta. Ogni tanto provo a chiamare le forze dell’ordine per sapere se ci sono novità. Mi dicono di stare tranquilla e che stanno indagando. Intanto io ho restituito le chiavi. Non ha senso tenere aperta un’attività senza poter lavorare». Nonostante tutto, però, la voglia di riprendere in mano quel progetto ci sarebbe ancora: «Sì, se per magia tutto si risolvesse in tempi brevi e ci fossero le condizioni io sarei pronta a ricominciare. Avevo investito in quell’attività perché avevo dei progetti che ritengo ancora validi».
HOTEL GRATTACIELO EX XENOS, IL GRUPPO NETTUNO CI CREDE ANCORA Non è stato archiviato il progetto per l’albergo nell’area dell’ex discoteca Xenos (all’incrocio tra viale delle Nazioni e viale IV Novembre). Lo conferma Giuseppe Rossi, dirigente del gruppo Nettuno che acquistò l’area (2.040 mq) dalla Provincia nel 2007: «Stiamo cercando un imprenditore interessato alla gestione. Qualche trattativa è in corso, non siamo ad un punto morto, però non è facile». Rossi conferma anche che al momento l’intenzione resta quella di edificare un hotel, non ci sono progetti alternativi: «Vogliamo costruire un albergo di 90 camere. C’erano state anche delle polemiche ma noi le riteniamo infondate». Nello specifico le polemiche di molti residenti riguardano l’impatto visivo dell’hotel, progettato dall’architetto Carlo Maria Sadich, che consisterebbe in una torre di undici piani (54 m). «Non può essere diverso da così – dice Rossi – perché altrimenti dovremmo fare una pensione. Economicamente non starebbe in piedi». Al di là delle questioni estetiche, che erano già state discusse tre anni fa, oggi per il gruppo Nettuno il problema è soprattutto economico: «Per rilevare l’area abbiamo fatto un investimento importante e abbiamo un mutuo sul quale paghiamo degli interessi. Per noi quell’area è come un tassametro. Non possiamo permetterci di archiviare il progetto. Certo, se l’amministrazione non ci avesse messo nove anni per darci il permesso di costruire forse l’albergo ci sarebbe già e trovare una persona interessata sarebbe stato più semplice». L’imprenditore abita a Marina, così gli chiediamo un commento sul paese: «Per me, che ci vivo da solo con il mio cane, va benissimo. Come cittadino mi trovo bene. Ciò non toglie che oggi ci siano molti problemi, le attività chiudono, c’è sempre meno attrattiva. Un albergo di sicuro aiuterebbe anche se è chiaro che da solo non risolverebbe tutti i problemi».
16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
UN LIDO ALLO SPECCHIO/1
«Siamo un paese turistico dove non si parla di turismo e non ci sono posti letto» Con Marino Moroni, presidente della pro loco, un viaggio nel cuore della località costiera, lontano dalla movida della spiaggia: «Mi auguro che il deposito Gnl sia l’ultimo intervento industriale. Servirebbe un’area camper» di Alessandro Montanari
«La nuova amministrazione si è presentata a Marina in un’assemblea pubblica per parlare del deposito di Gnl. Un’iniziativa giusta e doverosa ma non proprio un gran biglietto da visita per una località che a parole dovrebbe essere turistica. Ci sarebbe piaciuto che subito dopo qualcuno ci fosse venuto a spiegare come rilanciare il turismo, non il pendolarismo». Marino Moroni, presidente della Pro Loco di Marina di Ravenna, da tempo insiste sulla necessità di trovare una precisa identità al paese. «L’amministrazione deve dare delle linee e decidere quello che il paese dovrà essere, dopo creare le condizioni per raggiungere l’obiettivo». Moroni, come sta Marina di Ravenna? «Insomma. Ci sono tanti problemi, se dobbiamo parlare di turismo il principale è la mancanza cronica di posti letto. Tolto il Park Hotel, non si arriva nell’alberghiero a duecento. I posti negli appartamenti che affittano in regola sono altrettanti. Poco per sostenere un tessuto commerciale. Non è sempre stato così: un tempo era pieno di alberghi e pensioni che hanno chiuso uno dopo l’altro». Suggerimenti? «L’hotel previsto all’ex Xenos è in ritardo e chissà se si farà mai. Del resto, quando servono anni per il rilascio di una concessione è difficile oggi confermare degli investimenti. Io credo che l’ex Mare Pineta potrebbe essere una struttura da sfruttare (vedi pag. 14). Certo, servirebbe l’impulso del Comune creando incentivi per nuovi posti letto o riapertura di strutture chiuse». Altro tema da sempre sul tavolo e mai davvero risolto è quello di un’area camper. Servirebbe ancora? «Eccome. L’area ideale potrebbe essere quella dell’ex centro di ricerche ambientali, pure quello fallito diverse volte e ora abbandonato. L’area peraltro è comunale. A Marina servono strutture turistiche all'interno della località. Eventuali altri progetti come un tecnopolo si possono fare in tanti altri luoghi del Comune». Posti letto a parte, a Marina il paese sembra arrancare rispetto alla spiaggia. «La spiaggia per la nostra località è il valore aggiunto, ad oggi la principale attrattiva. Però il ragionamento è più complesso: Marina e Porto Corsini sono due località fortemente penalizzate dal porto. Quando, negli anni Cin-
Una veduta aerea di Marina di Ravenna dal faro. In primo piano la zona che affaccia sulla darsena Pescherecci con il mercato del pesce e le pescherie. Sullo sfondo svettano i camini della centrale elettrica Teodora, sulla sponda opposta del Candiano
Una veduta degli stradelli retrodunali a Marina di Ravenna. Il Comune sta progettando la completa riqualificazione
quanta, sono state costruite le dighe foranee è stata di fatto cancellata la spiaggia davanti al paese. Oggi il grosso delle persone che frequentano la spiaggia si ferma tra la Colonia e via Menotti e in centro di quel flusso di gente arriva poco o niente con conseguenti irrisorie ricadute economiche». Qualche locale però in via delle Nazioni c’è. «Certo. Ma si ferma lì. Gli street bar sono stati una bella innovazione ma fanno da “tappo”.
L’EDIFICIO/1 IL CENTRO RICERCHE
L’EDIFICIO/2 IL MERCATO DEL PESCE
Una delle strutture che Marino Moroni, presidente della pro loco, riporta al centro del dibattito è quella del centro ricerche ambientali. Voluto da Raul Gardini, il centro ha chiuso i battenti nel 2015 al termine della terza gestione finita male. Ora i cancelli sono chiusi. Il sindaco Michele de Pascale assicura che «si sta lavorando ad un progetto di rilancio» ma ancora non ci sono atti ufficiali. Il centro ricerche era anche sede del tecnopolo che ora è stato spostato nell'edificio dell'Itas Perdisa.
Il mercato del pesce di Marina di Ravenna è una struttura in costante attesa di un rilancio. Di progetti ce ne sono stati molto negli anni ma la svolta dovrebbe essere stata quella dell'estate scorsa, quando la struttura è stata inserita in un protocollo di intesa da cinque milioni di euro che riguarda anche le azioni di conservazione della biodiversità. In quest'ambito Autorità portuale – annuncia il sindaco Michele De Pascale – «ha messo a bilancio un milione di investimenti per il mercato del pesce».
Giugno 2004: il sindaco Vidmer Mercatali e l’assessore Gabrio Maraldi inaugurano il nuovo arredo urbano in centro
È una questione di posizione. Quindi abbiamo una località in cui le principali zone di attrazione sono fuori dal paese. Non è un caso se ci sono molte attività chiuse o in vendita nella via principale, occorrono politiche e progetti nuovi, il Comune li dovrebbe agevolare, invece chi ci prova trova anni di attesa». Come si risolve la situazione? «Un’idea potrebbe essere quella di spostare la discoteca a Marinara, dove era prevista inizialmente, vicino alla diga. Bisognerebbe parlarne con i gestori e i proprietari ma sarebbe una posizione che supererebbe anche il problema della musica che disturba il vicinato». Il problema di Marina è però anche la mancanza dei locali e delle attività commerciali che erano invece comparse tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila. Perché sta accadendo? «Finché non si riattiva un circolo virtuoso che porti le persone in paese è molto difficile che si facciano grandi investimenti. Qualcosa comincia a muoversi, penso alla riqualificazione della Trattoria Cubana, o all’ex Sorriso (vedi pag. 16, ndr) ma una rondine non fa primavera. Si tratta di attività che investono e molto spesso si trovano a pagare canoni demaniali che le mettono in difficoltà, anche su questo serve una riflessione con Autorità Portuale».
Già, Ap è proprietaria di molte aree. «Questo è un ulteriore fattore di difficoltà: c’è un incrocio di competenze con il Comune. Non voglio parlare di scaricabarile ma è evidente che l’amministrazione deve chiedere ad Ap di investire e rilanciare. Penso al Mercato del pesce e a tutta la zona del bacino pescherecci e il lungo canale. Si parla sempre di riqualificazione e non si muove mai nulla. Pensi che c’è una strada che non ha l’illuminazione, credo sia l’unica in tutto il comune…». Insomma, qual è la sua Marina ideale? «Immagino un paese che abbia nel bacino pescherecci la sua zona tipica, con ristoranti e locali. In centro, un viale commerciale con diverse attività, alimentate dai turisti che dalla spiaggia si muovono verso il centro perché sanno di trovare un’offerta ricca e un raddoppio dei posti letto. Il tutto grazie anche agli stradelli riqualificati che mi auguro comincino dalla diga Zaccagnini, ad un bus che non serva solo a raggiungere i bagni ma anche la località. Infine, alberghi che non aprano solo da giugno a Ferragosto e un’area camper in grado di aggiungere qualche migliaio di turisti, con un bel villaggio turistico. Ma servirebbe un piano serio che al momento non vedo. Mi auguro che l'impianto di Gnl sia l'ultimo intervento industriale in zona e d'ora in poi si ragioni soltanto di turismo».
PRIMO PIANO / 17 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
UN LIDO ALLO SPECCHIO/2 INTERROGAZIONE Ancisi (Lpr): Nella Rta Villa Marina è tutto in regola?
Affitti alle stelle, residenti in calo Tra chi ha lasciato il paese c’è soprattutto la fascia d’età 34-45
Dopo oltre due anni di contradditorio con gli organi tecnici interni del Comune competenti in materia di vigilanza e di controllo, il consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) presenta un’interrogazione al sindaco “Sulla regolaritĂ della residenza turistica Villa Marina a Marina di Ravennaâ€?: ÂŤNove interrogativi/contestazioni irrisolti giĂ formulati alla polizia municipale con l’ultima nota del 6 settembre 2017 perchĂŠ De Pascale faccia chiarezza sugli atti e sui comportamenti delle parti in causaÂť. In particolare il decano dell’opposizione è perplesso su quattro temi che riguardano l’enorme struttura ricavata nell’ex colonia in viale delle Nazioni alle porte del paese: ÂŤLa gestione unitaria dell’albergo; la registrazione dei contratti di vario genere tra l’albergatore e i proprietari delle unitĂ abitative; la portata di tali contratti sotto gli aspetti della destinazione d’uso e della gestione unitaria; la trasmissione all’autoritĂ di pubblica sicurezza della scheda di notifica degli occupanti, il pagamento della tariffa alberghiera e il pagamento della tassa di soggiorno nei casi di esercizio delle prelazioni d’uso da parte dei singoli proprietari delle unitĂ abitativeÂť. Ancisi riassume la situazione della struttura ricettiva: ÂŤĂˆ accertato che, all’interno di questo quadro, sono stati ampiamente attivati in Villa Marina dei contratti di “prelazioneâ€?, tramite i quali numerose singole unitĂ abitative sono state affittate dall’albergo per periodi vari ad uso esclusivo dei rispettivi proprietari. Questi hanno cosĂŹ acquistato anche la figura giuridica di clienti dell’albergo stesso. I nominativi dei soggiornanti devono figurare nella scheda di notifica all’autoritĂ di pubblica sicurezza, pagare la tariffa alberghiera prevista e corrispondere al Comune la tassa di soggiorno. Tutto questo avviene?Âť. Ăˆ la domanda che Ancisi pone al primo cittadino.
Dai dati del Comune l’andamento demografico di Marina di Ravenna Solo nel 2015 c’era stato un aumento di popolazione Una delle questioni mai risolte di Marina di Ravenna è il costante calo della popolazione. Pur essendo uno dei paesi piÚ popolosi (sulla costa è seconda solo a Lido Adriano, nel territorio comunale la superano anche Mezzano e Porto Fuori) Marina si fa notare per un calo costante che, almeno da un decennio, ha caratterizzato il suo andamento demografico. L’ultimo dato disponibile nella banca dati del Comune è di fine 2016, quando il paese contava 3.519 abitanti. Sempre tramite i bollettini statistici del Comune è possibile fare un confronto con il recente passato: nel 2009 gli abitanti erano 3.747. Ciò significa che in otto anni il paese ha perso 228 residenti, circa il sette per cento della popolazione. Difficile non legare la dinamica al mercato immobiliare: come tutte le località sul mare, nonostante la crisi economica, gli affitti a Marina di Ravenna non sono bassi. Non si trovano in linea generale appartamenti a meno di 500 euro mensili - si parla qui di affitti su base annua, quelli balneari hanno dinamiche a parte -
che è un canone piuttosto elevato in tempi di crisi. Lo stesso vale per le compravendite. Che i due dati siano collegati lo si può notare analizzando le fasce d’età dei residenti, focalizzandosi su quella in cui di solito si lascia la casa dei genitori. I giovani tra i 25 e i 34 anni sono passati dai 392 del 2009 ai 321 del 2016. Un calo di 71 unità . Le persone tra i 34 e i 45 anni sono oggi 430, ben 169 in meno rispetto alle 599 che si contavano nel 2009. In totale, dunque, in otto anni Marina di Ravenna ha perso ben 240 persone tra i 25 e i 45 anni, vale a dire quel ventennio in cui solitamente si compra casa e si mette su famiglia. Nel lasso di tempo preso in considerazione la flessione degli abitanti è stata pressochÊ inesorabile: unico anno in cui c’era stata una parziale ripresa è stato il 2015, quando il totale dei residenti era passato da 3.543 a 3.565. Fuoco di paglia, dal momento che poi si è scesi a quota 3.519. Sempre nel lasso di tempo tra il 2008 e il 2016, la popolazione comunale è cresciuta dell’uno per cento, arrivando a quota 159.057. (al.mo.)
La popolazione in numeri
La popolazione del paese a fine 2016, quarta frazione del comune
3.519
Il calo demografico registrato in otto anni (mentre nel comune cresceva)
-7 %
I residenti di etĂ tra 25 e 45 anni che hanno lasciato la localiltĂ nel periodo 2009-2016
240
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20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
LA RICORRENZA CINEMA Tornano i documentari d’autore a Faenza
Reading, spettacoli e murales per il giorno della donna Oltre le mimose, per tutto marzo iniziative dedicate al tema della violenza e non solo in piazze, teatri e anche per le strade e sui muri
La festa dell’8 marzo in provincia comincia già con l’inizio del mese con tantissime iniziative dedicate alle donne che proseguiranno fino al termine del mese. Ecco di seguito alcuni degli appuntamenti in calendario. A Ravenna si comincia il 2 marzo alle 16 al Seminario arcivescovile in piazza Duomo con “Il canto è un albero d'argento”, testi di Nevio Spadoni, lettura a due voci. Il 5 marzo alle 17.30 ci si sposta alla Casa delle donne per il “Tandem linguistico speciale 8 marzo”, un'occasione di conoscenza conviviale in più lingue a cura del gruppo Cittadine del mondo. Il 6 marzo, alle 21 al Socjale di Piangipane, torna la manifestazione letteraria “Voci di donne” con l’intervento musicale a cura di Arte Teatro Socjale con Raffaello Bellavista (baritono), Giulia Ricci (pianoforte), Christian Ravaglioli (pianoforte), Daniela Peroni (voce) e lo spettacolo di danza a cura della scuola di danza classica e moderna La soffitta delle arti di Mezzano, conducono la serata Anita Guardigli e Carla Scala dell’associazione Asja Lacis. Il 7 marzo dalle 14 alle 18 nella sede di CittAttiva in via Carducci 14 si svolge “Stare insieme”, incontro di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne (con, a seguire, rinfresco a cura di associazione Romania Mare e CittAttiva); alle 19.30 nella sala Kojak a Porto Fuori c’è il ventesimo anniversario dell'associazione “Festa della donna”, mentre alle 20.30 nella ex scuola elementare di Ragone, avrà luogo “Petali Rosa”, lettura scenica con la regia di Roberto Bettoli. A seguire incontro–dibattito con Carla Baroncelli. Giovedì 8 marzo dalle 7.30 in piazzetta Einaudi ci sarà la tradizionale “distribuzione di mimosa“ in centro a cura dell’ Udi Ravenna e di Linea Rosa; alle 15 nella sala espositiva PR2 in via D'Azeglio 2, apertura straordinaria della mostra “Heimat”; al Teatro Rasi alle 20.30 va invece in scena lo spettacolo Libera Te, progetto coordinato da Gabriella Floro Flores; infine, alle 21 al Palazzo dei Congressi in Largo Firenze “Concerto per la festa della donna” (vedi p. 30). Anche a Cervia si comincia in anticipo grazie al cartellone “Bella da vivere”. Tra i primi appuntamenti, la mostra fotografica, aperta dall’1 al 31 marzo “First - The time I heard you” di Veronica Galassi (ScambiaMenti, via Nievo 2). Il 5 marzo ci sarà l’Incontro dal titolo “Il prendersi cura è femminile o maschile?” con la counselor Roberta Francia, mentre il biologo Alessandro Cicognani tratta il tema “Egoismo e altruismo, opposti a confronto” (in sala Riunioni piazza XXV aprile 11); il 7 la serata è dedicata Al donn d’una vôlta… al centro sociale Pisignano-Cannuzzo. L’8 marzo, invece, il Trio Sirace propone musiche di donne compositrici del Romanticismo al teatro Comunale. A Faenza è il centro antiviolenza Sos Donna a proporre una serie di appuntamenti a tema, a paritre da “Cinema e parole”: martedì 6 marzo alle 20.30, al cinema Sarti una serata conviviale con buffet e proiezione di Due partite. L’8 marzo mimose offerte da Conad “La Filanda” con la presenza delle volontarie di SOS Donna presso il punto informativo posto all’interno del supermercato, dalle ore 8 alle 20.
Un muro dipinto da Hyuro a Valencia L’artista spagnola sarà al lavoro a Cotignola
Nella bassa lughese, tra i primi appuntamenti, a Cotignola, dal 2 all'8 marzo - in via Roma, 2 e 4 l'artista spagnolo Hyuro realizza due murales sul ruolo della donna, mentre dal 7 (inaugurazione alle 18) al 18 marzo alla chiesa del Pio suffragio, sarà allestita la mostra di dipinti su ceramica dell’artista Giacomina Tarlazzi. Giovedì 8 marzo alle 18.45 in collaborazione con Cotignola cammina e Pro loco ci sarà una camminata dedicata alle donne (ritrovo in corso Sforza 24). Ad Alfonsine, invece, il primo appuntamento è per giovedì 1 marzo alle 21 al cinema Gulliver, in piazza della Resistenza 2, con la proiezione del film In due sotto il burqa di Sou
Due delle tante foto della neve a Ravenna inviateci dei lettori (e pubblicate in una gallery in aggiornamento su www.ravennaedintorni.it): qui sotto il tacchino all’agriturismo La Spagnera di San Pietro in Vincoli; a destra San Vitale in uno scatto di Linda Brunelli
Abadi, con dibattito a seguire. Mercoledì 7 marzo il Gulliver ospita alle 21 lo spettacolo teatrale Antigone con Daniela Piccari. Giovedì 8 marzo sono previste diverse iniziative con Incontradonne. Oltre alla tradizionale distribuzione della mimosa nelle piazze di Alfonsine, sono in programma, in diversi punti della città, le performance di strada 8 rose di marzo con la regia di Beppe Aurilia. A Bagnacavallo, l’8 marzo alle 21 , al palazzo comunale si svolge il reading “Dare il nome alle cose” a cura di Rossella Renzi con performance artistica di Laura Medici e accompagnamento musicale a cura di Paolo Ravaglia.
Per il terzo anno, il Ridotto del Masini di Faenza propone una rassegna interamente dedicata al docufilm d’autore, “Il cinema della verità” che nella nuova edizione si svilupperà in sei appuntamenti serali ad ingresso gratuito, programmati nei mesi di marzo, aprile e maggio. Le proiezioni si svolgeranno sul grande schermo allestito sul palcoscenico della Sala dei Cento Pacifici e riguarderanno opere ospitate in importanti Festival del cinema documentario internazionali. La rassegna è organizzata tra gli altri da organizzati dal Comune e Accademia Perduta/Romagna Teatri con il sostegno del MIc e la collaborazione del Cineclub “Il Raggio Verde”. Si comincia il 7 marzo con Punishment Island di di Laura Cini che racconta di Akampene, una minuscola isola in Uganda, che sta per essere sommersa dalle acque del lago Bunyonyi. Prima di scomparire per sempre, il suo ultimo desiderio è rivelare la sua tragica storia sconosciuta. Le ragazze che restavano incinte, infrangendo il tabù del sesso prematrimoniale, venivano abbandonate sull’isola dove trovavano la morte. Una ricerca soprannaturale conduce a Mauda, Jenerasi e Grace. A seguire saranno proiettati: L’ombelico del mondo (sempre di Laura Cini); Sono Guido e non Guido di Alessandro Maria Buonomo; Dove vanno le nuvole di Massimo Ferrari (foto); The Hate Destroyer di Vincenzo Caruso e Bagnini e bagnanti di Fabio Paleari.
MALTEMPO
La neve imbianca la provincia E scoppia la polemica per le scuole A Faenza sindaco pronto a querelare chi lo ha insultato su Facebook Il tanto chiacchierato Burian è arrivato anche in provincia di Ravenna, con relativa neve che ha imbiancato le città. Non sono mancate neppure le polemiche, quando nella serata di lunedì, 26 febbraio, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha annunciato per il giorno dopo la chiusura delle scuole. A seguirlo Luca Coffari a Cervia, mentre a Faenza il sindaco Giovanni Malpezzi ha deciso di mantenere le scuole aperte. Scelte entrambe contestate sui social network, anche ferocemente, tanto che Malpezzi ha annunciato querele se non dovessero arrivare le scuse dagli autori di messaggi con insulti e bestemmie. E De Pascale ha invece dovuto allertare i suoi concittadini su alcuni post falsi circolati sul web che lo ritraevano annunciare la chiusura delle scuole anche per mercoledì, quando invece hanno riaperto. Neve, al momento di andare in stampa, è attesa sul territorio provinciale anche per giovedì, 1 marzo.
SALUTE e BENESSERE
SPECIALE / I 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
PREVENZIONE
Caso vaccini: Ravenna ha alta copertura, in lieve calo Si tratta del 98 percento, ben al di sopra della soglia di sicurezza Le prossime scadenze per rispettare la legge sugli obblighi Ravenna è tra le province con la copertura vaccinale più alta della Regione ma il dato, rispetto agli anni scorsi, è in leggero calo. Si parla comunque di una copertura del 98 per cento, ben al di sopra della soglia di sicurezza e anche della media regionale (97,1 per cento). Il dato ravennate è inoltre il migliore dell’Ausl Romagna: parliamo in questo caso dei primi quattro obbligatori (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) dei bimbi nati nel 2016. Per i nati nel 2015 la copertura era del 98,6 per cento. In ogni caso si tratta di numeri di gran lunga migliori di quelli del 2015, quando in provincia si scese al 94,3 per cento di vaccinati. I dati non sono più così allarmanti: ora i nati nel 2016 arrivano al 98,1 per cento di copertura per la pertosse, 97,8 per l’emofilo B e del 97 per cento per pneumococco. Al di là dei numeri, per i genitori è importante capire le prossime scadenze. La data fondamentale è il 10 marzo. Una scadenza che, però, vale solo per chi ha presentato un’autocertificazione per lo stato vaccinale. Entro quella data – come spiega l’assessore comunale all'Istruzione Ouidad Bakkali – «chi ha fornito l’autocertificazione deve presentarsi con il certificato vaccinale rilasciato dall’Ausl oppure con la data dell’appuntamento per il vaccino». La sanzione per chi frequenta asili nido e materne è l’interruzione dell'accesso ai servizi mentre per chi è iscritto alla scuola dell’obbligo è prevista una sanzione pecuniaria. Come detto, però, il 10 marzo è una scadenza che vale solo per chi ha presentato autocertificazione. E i “no vax” convinti? Se ne stanno occupan-
do le Ausl tramite un percorso di recupero già avviato. Al momento si è alla seconda fase. La prima era stata l’invio di una lettera con appuntamento per eseguire le vaccinazioni mancanti. La seconda – quella in corso – è la spedizione di un’altra lettera, questa volta per un invito ad un colloquio per fornire ulteriori infor-
Entro il 10 marzo chi ha fornito autocertificazione deve presentare il certificato o l’appuntamento Ausl mazioni sulle vaccinazioni, inviata tramite raccomandata. La terza lettera è invece una diffida: l’Ausl invita a vaccinare il minore entro venti giorni. Solo a questo punto, per chi frequenta gli asili, il nome del minore viene inviato alle scuole per la sospensione della frequenza. Infine, in caso di mancata vaccinazione, arriva anche la sanzione amministrativa. «Il percorso è un po’ arzigogolato – ammette l’assessore – anche perché la normativa è nuova e ci sono problemi di privacy. Dal prossimo anno questi ostacoli dovrebbero essere superati con la creazione di un database e probabilmente il sistema dell’autocertificazione potrebbe essere accantonato, dato che scuole e Ausl potranno scambiarsi i dati in maniera più veloce». Alessandro Montanari
TESTAMENTO BIOLOGICO La Regione per l’inserimento nel Fse La Regione Emilia-Romagna è favorevole alla proposta di inserire il testamento biologico nel Fascicolo Sanitario Elettronico. L’obiettivo dell’assessorato alle Politiche per la salute è dare ai cittadini dell’Emilia-Romagna che hanno già attivato il Fse (sono oltre 424.800), o che hanno intenzione di farlo in futuro, la possibilità di inserire copia delle proprie disposizioni anticipate rispetto al trattamento sanitario, in previsione di un’eventuale incapacità futura. In questo modo sarà disponibile e visionabile on line ai fiduciari autorizzati, assieme a tutta la propria storia sanitaria e clinica, anche questa “ultima” volontà, ferma restando la possibilità di modificarla in qualsiasi momento.
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II / SPECIALE
SALUTE E BENESSERE
RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
RICONOSCIMENTI Rapporto Agenas 2017: eccellenze MCH di Cotignola in Cardiochirugia e Vascolare Il rapporto dell’Agenzia Nazionale Servizi Sanitari Regionali premia l’eccellenza nel campo della Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare, in ben sei specialità, del Maria Cecilia Hospital di Cotignola (nella foto sopra), struttura del gruppo ospedaliero italiano Gvm, convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale. Su parametri di qualità, efficienza ed equità, la clinica ravennate, in particolare, ha ottenuto il 1° posto in regione – 3° in Italia – negli interventi per “scompenso cardiaco congestizio” (115 casi affronati, mortalità a 30 giorni pari a zero); e sempre il 1° posto in Emilia Romagna (5° in Italia) per le “riparazioni di aneurisma non rotto dell’aorta addominale” (120 casi, mortalità a 30 giorni pari a zero).
DIAGNOSI E TERAPIA
Melanoma: nuove sfide per combattere l’insidioso e diffuso tumore della pelle La neoplasia spesso colpisce gli under 50 ma se scoperta in tempo può essere sconfitta. Ottimi i risultati clinici nel territorio dell’Emilia Romagna L'individuazione e le metodiche di cura di uno dei più insidiosi (e spesso trascurati) tumori della pelle – il melanoma – sta facendo, fortunatamente, notevoli passi avanti. Anche nel territorio regionale. La gestione del melanoma in Emilia Romagna è tra le migliori in Italia: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari all’89%, superiore alla media nazionale (87%) e al quarto posto in Italia nella classifica regionale. Un ottimo risultato, ma migliorabile se si considera che questo valore raggiunge il 92% in Trentino Alto Adige o il 90% in Piemonte e Veneto e che per il 2017 sono stati stimati ben 1.300 nuovi casi, di cui 700 uomini e 600 donne (fonte Aiom Airtum 2017), molti dei quali giovani. Il melanoma rappresenta, infatti, la seconda neoplasia più diffusa tra gli uomini under 50 e la terza tra le donne nella stessa fascia d’età. Recentemente un gruppo di esperti impegnati in prima linea nella cura di questa patologia oncologica presso centri di riferimento ed eccellenza nel nostro Paese – con il contri-
buto incondizionato dell'azienda farmaceutica Novartis – ha realizzato un documento che delinea le sfide del futuro nel campo della prevenzione, diagnosi e terapia dei diversi tipi melanoma. Secondo gli esperti non è più appropriato parlare di un’unica patologia, ma di un insieme di malattie, che possono differenziarsi per le caratteristiche biologiche e cliniche delle lesioni nonché per la risposta alle terapie. Le nuove opzioni rendono la diagnosi, il trattamento, il controllo del decorso e l'efficacia delle terapie del melanoma un processo molto complesso che esige un efficiente coordinamento fra specialisti. Giovanni Pellacani, direttore della Clinica Dermatologica e preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Modena e Reggio Emilia, racconta che «il 70% delle 150 diagnosi di melanoma effettuate nella clinica modenese ha come esito l'individuazione e la rimozione in fase precoce del tumore quando l’intervento chirurgico è cioè in grado di assicurare la guarigione del paziente, scongiurando una progressione
della patologia che può portare anche alla morte». «Il melanoma è una neoplasia cutanea complessa e in cui si è avuto un miglioramento della sopravvivenza ma i dati di incidenza restano elevati, per una serie di fattori – spiega il professore Pellacani –. Tra questi, l’abitudine di esporsi al sole, soprattutto in modo intermittente, come avviene nel nostro territorio durante l'estate. A questo si deve aggiungere anche la pratica sempre più diffusa, soprattutto tra i soggetti più giovani e maggiormente a rischio, delle abbronzature artificiali». La diagnosi precoce – che prevede uno screening dei nei sospetti – resta quindi una priorità per i medici specialisti che operano nelle strutture ospedaliere. Mentre per le terapie, le nuove frontiere sono: multidisciplinarietà (dove convergono le competenze di chirurgo, dermatologo, oncologo, anatomopatologo, radioterapista, radiologo, biologo molecolare), terapia personalizzata e pazienti più consapevoli, con cui condividere questi nuovi saperi e scelte di cura.
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SALUTE E BENESSERE / III 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
FARMACIA
Mal di testa: quando è fondamentale capire il tipo di cefalea di cui si soffre Ci sono quelle “tensive” o “a grappolo” e spesso gli analgesici non bastano... Serve uno specialista o l’indirizzo del farmacista verso una terapia corretta
La dottoressa Stefania Cornelli della Framacia Comunale di Cotignola
lentemente maschile colpisce soprattutto nelle ore notturne. Il dolore è severo, unilaterale trafittivo-lancinante localizzato nella regione orbitale (“dentro l’occhio”). È tipicamente associato a lacrimazione, arrossamento oculare, ostruzione nasale, secrezione nasale. La durata può variare da 15 minuti a 3 ore e può essere scatenata da stimoli esterni come correnti d’aria calda-fredda, sonno, pasti abbondanti, alcool, eventi stressanti». Qual è il modo più corretto per curarsi? «Rivolgendosi a uno specialista. Nella maggior parte dei casi, non si considera il mal di testa come una patologia necessaria di una consulenza e ci si continua a curare usando analgesici reperibili in farmacia senza ricetta medica (ibuprofene, naprossene, diclofenac) che –
però – sono efficaci solo nel trattamento della cefalea tensiva, mentre in caso di emicrania o cefalea a grappolo le terapie sono più mirate e prescritte unicamente da centri specializzati». Ecco quindi che il farmacista riveste un ruolo chiave… «Sì, in quanto spesso è l’unica figura sanitaria che può intercettare il paziente emicranico e poterlo indirizzare verso una corretta terapia. Proprio sulla base di questa consapevolezza, alcuni anni fa è nato il “Progetto nazionale cefalee e farmacia di comunità” a cui Ravenna Farmacie ha aderito. Si tratta di un’iniziativa approvata dal Consiglio Nazionale e dalla FOFI, in collaborazione con il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino e la Fondazione Italiana Cefalee con la finalità di promuovere su tutto il territorio nazionale la professionalità del farmacista nel monitoraggio, attraverso un questionario anonimo, del corretto uso della terapia con particolare riferimento al paziente emicranico. Da quest’indagine è emerso che una percentuale di persone è risultata essere soggetta a emicrania e di non saperlo». Un consiglio semplice ma utile in caso di mal di testa? «Compilare un diario su cui registrare la frequenza e le caratteristiche cliniche dell’attacco di cefalea nell’arco temporale di un mese e rivolgersi al proprio farmacista o al medico di famiglia che sapranno fornire le informazioni più corrette per la terapia senza dover ricorrere a farmaci controindicati o a esami di indagine (tac, rmn) assolutamente inutili». Roberta Bezzi
SALUTE E BENESSERE
Il mal di testa o cefalea è una delle patologie del sistema nervoso più frequenti. Tuttavia continua a essere sottostimato, sottovalutato, non diagnosticato e di conseguenza non trattato. Nella maggior parte dei casi è di tipo benigno, cioè senza una causa organica riconoscibile, è cioè un dolore gratuito, un allarme che suona a vuoto. A spiegare le caratteristiche della varie forme di cefalea, la cui individuazione è fondamentale per instaurare una corretta terapia, è la dottoressa Stefania Cornelli della Farmacia Comunale di Cotignola. È corretto dire che l’emicrania sia tra le malattie più diffuse al mondo? «Sì. Ha carattere familiare e spesso il primo attacco si manifesta fin dalla giovane età. È scatenata da stress, variazioni ormonali, clima, digiuno, assenza di sonno, alcol. L’attacco emicranico si manifesta con dolore di intensità moderata e severa, pulsante e unilaterale, dura dalle 4 alle 72 ore e può essere associato a nausea, vomito, fotofobia e fonofobia. Poiché peggiora con l’attività fisica è spesso causa di assenza lavorative con pesanti ripercussioni sia in ambito familiare, sociale ed economico. L’emicrania può essere con o senza aura. La fase con aura, più rara, di solito precede la fase dolorosa di 5-60 minuti e si manifesta prevalentemente con sintomi visivi, punti luminosi, lampeggianti e parziale scomparsa del campo visivo». Poi c’è la cefalea di tipo tensivo. Come si differenzia? «Ha una prevalenza maggiore rispetto all’emicrania e colpisce di più le donne. Il dolore è tipicamente compressivo-costrittivo (come in una “morsa”) bilaterale e con distribuzione “a casco” ma ha un’intensità sopportabile, non peggiora con l’attività fisica, il vomito è assente, la nausea rara. I fattori scatenanti sono la tensione nervosa, lo stress, l’affaticamento mentale, il mantenimento prolungato di posture sbagliate». La più temibile è invece la cefalea a grappolo… «È quella più dolorosa e invalidante. Preva-
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SALUTE E BENESSERE / V 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
ALIMENTAZIONE
SANITÀ PUBBLICA Bando Ausl per l’assunzione stabile di 240 operatori
Gli otto vincitori del “Premio ricerca e innovazione” L’Ausl della Romagna ha organizzato la prima edizione del “Premio Ricerca e Innovazione“ mirato a valorizzare la produzione spontanea, da parte di professionisti e uffici interni, di pubblicazioni e di progetti di ricerca per l’ottimizzazione delle performance aziendali, in ambito clinico, organizzativo e dei servizi. Complessivamente sono stati presentati 75 progetti e 135 pubblicazioni. Una giuria interna ha individuanto 6 vincitori (3 progetti di ricerca e 3 pubblicazioni scientifiche), cui si aggiungono 2 menzioni speciali da parte del Direttore Sanitario ad altrettanti progetti che si sono particolarmente distinti per la rilevanza a livello assistenziale. Si tratta dei progetti di ricerca dei dottori e dottoresse Giuseppe Maimone, Andrea Fabbri e Francesca Del Bianco; per quanto riguarda le pubblicazioni di Sara Tomassetti, Elisa Fabbri, Anna Pierro; le menzioni speciali sono andate a Enrico Maria Lotti e Carlo Biagetti.
Bollino verde per la sanità regionale: sbloccati 78 milioni Al Tavolo ministeriale di verifica degli adempimenti regionali sulla spesa sanitaria per il 2016 la sanità emiliano-romagnola è stata promossa su tutti i fronti: pareggio di bilancio e piena erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Un bollino verde da parte del Mef che la Regione ha ottenuto assieme a Lombardia, Veneto e Marche e che rende possibile lo sblocco di 78 milioni di Fondo sanitario. Risorse che la Regione renderà disponibili alle Ausl di Emilia Romagna per stabilizzare ulteriormente i già buoni tempi di pagamento raggiunti nel 2017, rispettosi del termine di legge dei 60 giorni, per il pagamento dei fornitori.
La parola “dimagrimento” viene solitamente associata a regimi alimentari ipocalorici, iperproteici e in cui si debba pesare ogni ingrediente utilizzato. «In realtà, l’esperienza dei centri dimagrimento Thomas Tai in cui opero – spiega il biologo nutrizionista dottor Liverani (nella foto) – può confermare che un dimagrimento in piena salute per essere definitivo tale non prevede nulla di tutto ciò. “Noi siamo quello che mangiamo” diceva il filosofo Ludwig Feuerbach. L’alimentazione non interviene solo in un processo chimico-fisico, ma anche psicologico e caratterizza tutti i processi energetici». «Partendo da questo presupposto – precisa il dottor Liverani – i centri dimagrimento Thomas Tai si sono posti l’obiettivo di migliorare l’alimentazione dei propri clienti facendola diventare uno stile di vita facile da seguire perchè senza rinunce e senza stress. Per questo i nostri esperti nutrizionisti sposano l’alimentazione considerata per antonomasia la più completa genuina e salutare: la “dieta Mediterranea”. «Riconosciuta dall’Unesco come bene protetto negli anni cinquanta del XX secolo e inserita poi nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità nel 2010 – rammenta Liverani – la dieta Mediterranea in effetti ha poco a che fare con la parola dieta. Difatti molto spesso nei nostri centri dimagrimento accade frequentemente di confrontarsi con i clienti che, soddisfatti, si stupiscono del fatto che sia possibile ottenere risultati pur mangiando di più di quello che mangiavano prima di iniziare il percorso». La risposta è molto semplice: infatti dimagrire non vuol dire non mangiare». La dieta Mediterranea è formata da cinque pasti che vengono effettuati durante l’arco di tutta la giornata: colazione, spuntino metà mattina, pranzo, spuntino metà pomeriggio e cena – illustra il dottore nutrizionista –. Privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva (ricco di grassi insaturi), rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci. Quella dei 5 pasti è un concetto comune a tutti i clienti che poi ricevono dai professionisti dei centri Thomas Tai indicazioni per un’alimentazione che viene personalizzata, tenendo conto dello stile di vita e delle preferenze alimentari di ogni cliente e rendendo piacevole il processo di dimagrimento che ovviamente si completa con una moderata attività motoria in grado di aiutare il metabolismo basale a riattivarsi nella prima fase del dimagrimento».
INFOPROM
ORTOPEDIA SPADONI
Piede diabetico piede difficile Le complicanze del diabete colpiscono sempre più questa parte del corpo. Ne parliamo con il tecnico ortopedico Francesco Spadoni
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci trasmette dati allarmanti: si prevede che, nel 2025, nel mondo i pazienti affetti da diabete saranno dai 300 ai 400 milioni. Se la crescita continua a questi ritmi, il diabete sarà la peggiore pandemia che abbia mai colpito il mondo. Si tratta di una malattia subdola, ad alto impatto sociale, che si riflette nella drastica diminuzione della qualità della vita e nei casi più gravi nella riduzione dell’autonomia stessa della persona. «Il piede è una delle parti del corpo più colpite dalle complicanze del diabete. – spiega Francesco Spadoni, tecnico ortopedico ravennate dell’ortopedia di famiglia – Prevenire è sempre meglio che curare». Francesco, in che modo i piedi vengono colpiti dal diabete? «A lungo andare, l’iperglicemia può comportare complicanze vascola-
SALUTE E BENESSERE
Sono stati pubblicati due bandi che prevedono le assunzioni a tempo indeterminato di 240 dipendenti dell’Ausl Romagna in possesso dei requisiti previsti dalle norme in materia, fra cui 120 infermieri, 50 operatori socio-sanitari e 12 autisti di ambulanza. Soddisfatto di questa iniziativa di stabilizzazione il sindacato Fp Cisl Romagna che tramite il segretario generale Roberto Baroncelli ha annunciato che «è stato pubblicato anche un terzo bando per altre figure professionali, che al momento ha solo carattere di ricognizione di disponibilità all’assunzione, in attesa che l’azienda sanitaria calcoli il fabbisogno di personaleNe consegue la concreta possibilità di altre nuove assunzioni nei prossimi anni, oltre alle attuali 240 – dichiara Baroncelli –, un’occasione importante sia per i precari della sanità romagnola sia per gli utenti che avranno così garantita una continuità nella qualità del servizio offerto».
DIETA MEDITERRANEA: UN ESEMPIO VIRTUOSO DI COME CIBARSI BENE, IN MODO SALUTARE E SENZA INGRASSARE
ri che causano problemi sia di tipo nervoso sia di tipo circolatorio, anche a livello periferico. I piedi possono perdere sensibilità ed essere meno in grado di avvertire dolore e cambi di temperatura. La pelle diviene molto secca, causando facilmente l’insorgere di arrossamenti, callosità o piccole ferite (talvolta causati anche da calzature inadeguate), di cui il paziente con diabete potrebbe non accorgersi, proprio a causa della ridotta sensibilità». Gli operatori del settore come affrontano questa problematica? «Da alcuni anni sono state redatte linee guida internazionali condivise su cui operano i professionisti del settore, strumento utile per svolgere un lavoro armonico e coordinato. In più, è in atto una campagna mediatica di sensibilizzazione del problema che cerca di coinvolgere tutta la cittadinanza. Tutti dobbiamo essere “sentinelle nel territorio”». Ci spieghi meglio questa espressione? «Non mi prendo i diritti d’autore, si tratta di una citazione che ho colto durante un corso d’aggiornamento e da allora mi accompagna e mi
aiuta a svolgere la professione con molta attenzione cercando di divulgare questo concetto». Nel concreto cosa può fare il Tecnico Ortopedico? «L’approccio multidisciplinare coordinato dal medico specialista oggi risulta essere il metodo più vincente. Il tecnico ortopedico, oggi sempre più, assume un ruolo importante nel team, un mix tra artigianalità e sapere scientifico». E l’Ortopedia Spadoni che ruolo ha in questo lavoro di squadra? «Il laboratorio tecnico-ortopedico, a Ravenna, in viale Alberti, conta quattro tecnici ortopedici che si occupano del prelievo misure e della costruzione di plantari su calco gessato e della realizzazione e commercializzazione di tutori di scarico e di calzature specifiche, con calzata ampia e tomaie elasticizzate, senza cuciture, per evitare le frizioni del piede. Disponiamo anche di un settore commerciale dedicato all’elastocompressione per la cura delle ulcere, calze con alta percentuale di cotone e creme per la prevenzione del piede». Che messaggio, allora, intende lanciare? “La miglior cura è la prevenzione. Tutti gli operatori del settore, i pazienti, le famiglie devono responsabilizzarsi, svolgendo nei propri limiti le proprie funzioni. L’attenzione e la sinergia saranno armi utili per ridurre questa piaga sociale ed economica».
VI / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
NOVITÀ
MALANNI DI STAGIONE
SALUTE E BENESSERE
Contro le sindromi da raffredamento il rimedio del geranio Pelargonium È un potente batteriostatico e immunostimolante per queste infezioni Ma è consigliabile assumerlo in abbinamento a fermenti lattici Il raffreddore è il classico malanno di stagione che colpisce un po’ tutti durante la stagione invernale. Ecco, dunque, che la prevenzione può rivelarsi la carta vincente per evitare tutti i fastidi correlati alle varie malattie da raffreddamento. «I prodotti più efficaci – afferma il dottore Fabio Francesconi della parafarmacia Farmachl di Ravenna – sono quelli fitoterapici con azione immunostimolante che possono essere utilizzati anche come trattamenti delle varie patologie. In particolare, molto importante è il Pelargonium Sidoides, una varietà di Geranio della famiglia delle Geraniaceae che cresce nella regione sud-orientale del Sud Africa, patrimonio della medicina tradizionale dei popoli indigeni e da loro impiegato per curare numerose patologie a carattere infettivo e non, come malattie respiratorie, ma anche disturbi gastro-intestinali». Esistono, al riguardo, più di venti studi clinici che vanno a confermare l’efficacia delle proprietà benefiche di questa pianta, in particolare sulla remissione dei sintomi tipici del raffreddore comune e di bronchiti, classificandola come un potente batteriostatico e immunostimolante. «L’assunzione di preparati a base di Pelargonium Sidoides – aggiunge Francesconi –, al primo esordio dei segni di infezione respiratoria, allevia o risolve i sintomi, riduce il rischio di complicanze causate da infezioni batteriche e permette un più veloce recupero dello stato di benessere, riducendo quindi l’impiego di altri farmaci, in particolare antibiotici. Senza contare poi che gli estratti delle radici sono ben tollerati dall’organismo e utilizzabili anche in età pediatrica». Francesconi ricorda poi che è fondamentale abbinare
EFFETTO VITA
CURVES FAENZA, PALESTRA TUTTA AL FEMMINILE SI è inaugurata a Faenza una nuova palestra interamente dedicata alle donne: si chiama Curves (via De Gasperi 115/7) e al taglio del nastro, insieme alla titolare Claudia Volpe e allo staff, erano presenti l’assessora comunale allo Sport Claudia Zivieri e la tennista Chiara Arcangeli. Curves è un franchising di fitness internazionale e propone un programma di 5 componenti di un allenamento completo (riscaldamento, allenamento di forza e cardiovascolare, defaticamento e stretching) in soli 30 minuti. Ogni 30 secondi si cambia stazione e questo permette di recuperare e allenare gruppi muscolari diversi, con lo scopo di rafforzare la muscolatura, aumentare il metabolismo, bruciare i grassi e tonificare.
a tale trattamento, sempre a scopo preventivo, l’integrazione di fermenti lattici perché gran parte del nostro sistema immunitario – come è ormai noto – è legato all’intestino. «I fermenti lattici – specifica – aiutano a migliore direttamente la flora batterica intestinale, ma anche indirettamente producendo immunoglobulina. Sono da prediligere i fermenti lattici vivi, ossia i probiotici, che nello specifico appartengono a due ceppi: Bifidobacterium lactis, che grazie alla sua particolare resistenza all’azione della bile e alla sua capacità di tollerare l’ossigeno, è in grado di colonizzare la parte superiore dell’intestino tenue; e Lactobacillus acidophilus, un batterio che produce acido lattico a partire dal glucosio per mezzo di una reazione di fermentazione». Raberta Bezzi
INFOPROM
Fine dell’inverno, inizio delle allergie? Non è detto! Vieni a provare un trattamento gratuito di Microsalt: lo ionizzatore di sale. Una novità assoluta. Un rimedio molto valido anche per chi soffre di tosse, raffreddore, asma, fibrosi cistica, bronchite cronica e sinusite. Oppure per chi desidera purificare i propri polmoni dall’inquinamento, dal fumo o da polveri particolari, con cui si trova a contatto per lavoro. Ebbene se rientri in queste categorie di persone e stai cercando qualcosa di diverso, che da una parte possa migliorare la tua respirazione, e dall’altra non sia un trattamento farmacologico, vieni a provare Microsalt: lo ionizzatore di sale,
in grado di produrti un effetto grotte di sale a casa tua, utilizzabile sopra un tavolo. Terapia già diffusa, sia a livello medico sia a livello privato, in Germania e nei Paesi dell’Europa Orientale. Se usato all’interno di una sauna infrarossi o finlandese, oppure in una stanza di 2 metri quadrati circa, il suo effetto è ancora più efficace. Se desideri perciò: 1) provare la sensazione di respirare in maniera profonda, senza che tu decida di fare un respiro, di tal genere, di tua volontà; 2) acquisire la consapevolezza di come lavorino i tuoi polmoni fino agli alveoli polmonari; 3) appurare, nel caso soffrissi di qualche patologia respiratoria, d’iniziare a stare meglio chiama il 339 6368711 per prendere un appuntamento. Siamo in via Paolo Costa, 16 a Ravenna (possibilità di parcheggio interno gratuito). Effetto Vita tel. 339 63.68.711 - www.effettovita.it
INFORMAZIONE Notizie mediche corrette sul web Si chiama “Dottore ma è vero che...?” il portale web recentemente attivato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) a disposizione dei cittadini per trovare risposte “corrette” alle tante domande nel campo della salute. Risposte professionali, verificate e semplici da capire che vogliono contrastare il dilagare su internet di notizie mediche pubblicate in modo parziale, inesatte e anche false o tendenziose. «Avete un dubbio? – scrive la FNOMCeO – Qui troverete la risposta, costruita sulle evidenze scientifiche più attuali da esperti divulgatori». L’indirizzo è https://dottoremaeveroche.it/
SALUTE E BENESSERE / VII 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
ERBE SPONTANEE
Le proprietà benefiche dell’ortica, antianemica e ricca di sali minerali L’INFUSO Ricostituente e depurativo Modalità di uso dell’ortica in infuso. Ingredienti: un cucchiaio raso di foglie di ortica, una tazza d’acqua. Preparazione: Versare l’ortica nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo lontano dai pasti per usufruire dell’azione remineralizzante, antianemica, depurativa e diuretica.
NELLA STORIA UNA PIANTA DALLA FORZA BRUCIANTE
la pelle; si usa contro l'alopecia. I migliori risultati si ottengono assumendola per via orale e, al contempo, facendo applicazioni locali. Occhio però alle controindicazioni: l’assunzione dell'ortica è sconsigliata durante la gravidanza perché stimola la motilità dell'utero. Poi, data la peluria urticante, può causare allergia e irritazioni. Infine, se ne sconsiglia l'uso in concomitanza con farmaci diuretici. Giorgia Lagosti
Il nome ortica deriva dal latino urere che significa “bruciare” in riferimento ai suoi peli urticanti. Le sue proprietà si conoscevano già nell’antichità. Castore Durante (medico, botanico e poeta italiano del Rinascimento), ad esempio, nel suo Herbario Nuovo (1585), dopo aver detto: «È così notissima pianta l’ortica, che si conosce da ciascuno fino nella notte oscura», elencò una vastissima quantità di «virtù di dentro» e di «virtù di fuori». Dalla pianta, in Germania, si ricavavano anche delle fibre tessili, usate in Europa nei primi del ‘900. Oggi sono ancore impiegate da popoli primitivi dell’Asia settentrionale, che ne ricavano un rozzo tessuto, praticamente indistruttibile. In varie tradizioni popolari appartenenti a tutta l'Europa centrale, si crede che una pianta di ortica allontani i fulmini se gettate nel focolare. Infine, in passato, si usava flagellare con l'ortica le parti doloranti del corpo affette da dolori reumatici, perché stimolava benefiche reazioni. Questo non deve stupire se si pensa che i reumatismi vengono curati anche con la puntura delle api. Altre credenze popolari sostengono che portare con sé una pianta di ortica allontani influssi negativi.
SALUTE E BENESSERE
L'ortica (Urtica dioica), pianta della famiglia delle Urticaceae, è da sempre conosciuta per le sue innumerevoli proprietà benefiche. Le foglie contengono grandi quantità di clorofilla, il colorante verde del mondo vegetale (la cui composizione chimica è molto simile a quella dell'emoglobina che fa rosso il nostro sangue), che conferisce alla pianta una spiccata proprietà antianemica: il ferro e l’acido folico, in essa contenuti, stimolano la produzione dei globuli rossi. Poi, l’ortica possiede proprietà vasocostrittrice (contrae i vasi sanguigni) ed emostatica (ferma le emorragie), quindi è impiegata specialmente nei casi di emorragie nasali e uterine: fin dall’antichità viene consigliata alle donne che soffrono di mestruazioni abbondanti. Ancora, è un toccasana in caso di convalescenza, denutrizione ed esaurimento, perché le foglie sono ricchissime di sali minerali, specialmente di silicio (che stimola il sistema immunitario), di fosforo, magnesio, calcio, manganese e potassio e di vitamine A, C e K: micronutrienti che rendono l’ortica remineralizzante, ricostituente e tonificante. E ancora non è finita perchè è anche depurativa, diuretica e alcalinizzante: è infatti indicata in caso di gotta, affezioni reumatiche, di artrite, di calcoli renali, di renella, di iperglicemia e cistite. In generale l'ortica ha una grande capacità di alcalinizzare il sangue e facilita l'eliminazione dei residui acidi del metabolismo, che sono strettamente legati a moltissime malattie. Si ottengono buoni risultati del suo impiego nei disturbi degli organi dell’apparato digerente, grazie alla sua attività digestiva, perché contiene piccole quantità di creatina, un ormone prodotto da alcune cellule del nostro intestino, che stimola la secrezione del succo pancreatico e la motilità dello stomaco e della cistifellea: l'ortica facilitata così la digestione e migliora la capacità di assimilare i cibi. Grazie alla presenza di tannini possiede anche proprietà astringenti ed è perciò usata con successo per fermare la diarrea, in caso di colite o dissenteria. Infine l’ortica possiede un’azione galattogena, dovuta alla capacità di aumentare la secrezione del latte materno, perciò consigliabile durante l'allattamento. Per uso esterno ha effetto emolliente, grazie al quale viene impiegata nel trattamento delle malattie croniche della pelle, specialmente in caso di eczemi, eruzioni cutanee e contro l'acne, pulisce, rigenera e rende più bella
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SOCIETÀ / 21 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
GIUSTIZIA
Tribunale, otto sentenze al giorno Calendario pieno: nuove udienze a fine 2019 L’attività della cancelleria penale nel 2017. La dirigente: «Per arrivare al procedimento tutto digitale c’è ancora molto lavoro da fare». Ogni mese la procura trasmette circa trecento fascicoli da istruire di Andrea Alberizia
Al netto di weekend e festivi, nel 2017 in tribunale a Ravenna ogni giorno in media sono state celebrate due udienze e depositate in cancelleria penale otto sentenze. Le udienze sono state 540 (449 davanti al giudice monocratico e 91 in composizione collegiale) mentre i pronunciamenti sono stati 2.066 (in linea con l’anno precedente quando furono 2.096). La quasi totalità delle sentenze è arrivata dal monocratico (1.948) mentre 82 dal collegiale e 36 in forma di appello del giudice di pace. A monte e a valle dell’attività di sei giudici e tre onorari c’è la macchina organizzativa che passa dalle scrivanie di undici unità: un funzionario, quattro cancellieri, quattro assistenti e due operatori. Al vertice della squadra c’è Vita Albamonte, in cancelleria da nove anni dopo un lunga carriera negli uffici comunali. «I numeri dell’anno appena concluso sono ormai una costante da qualche tempo a questa parte. La prospettiva per il 2018 è incoraggiante perché l’organico di undici persone è stato completato solo in tempi recenti e sono entrate persone competenti, con percorsi di formazione specifici che si stanno inserendo un passo alla volta in un ambiente dove c’è spirito di collaborazione e dove cerchiamo di essere intercambiabili nei compiti per avere più flessibilità». Una volta al mese dalla procura della Repubblica arriva l’elenco delle nuove udienze da fissare: «Più o meno sono due-trecento alla volta. In questo momento siamo all’ultimo trimestre del 2019 per le nuove istruttorie. Ovviamente vengono valutati i singoli casi sulla base del capo di imputazione e si tende a dare la precedenza se l’imputato ha misure restrittive». Una volta arrivato l’elenco dalla procura, il primo passaggio in cancelleria è una verifica della correttezza tra capo di imputazione e fascicolo della procura: «Possono esserci stati stralci o richieste di archiviazione e va accertato che le carte corrispondano». Già, le carte. Annosa questione quella della burocrazia, della digitalizzazione, dello stoccaggio. Tanto per cominciare oggi sono quattro gli archivi del tribunale dove sono depositati i faldoni: due nelle adiacenze al palazzo di giustizia di via Falcone e altre due sul territorio comunale. Non stupisce quindi sentire che viene tenuta traccia dello spostamento di ogni faldone anche da una scrivania a quella accanto: «Siamo circondati da cataste di carta. Certi processi occupano interi armadi. Penso ad esempio a quello per l’amianto al petrolchimico». Tutto sarà più agevole in un mondo in cui ogni carta sarà in formato digitale: «La digitalizzazione è una questione cruciale per il nostro lavoro – continua Albamonte –. Purtroppo capita anche di fare i conti con una gestione centrale del ministero che non sempre prende decisioni che facilitano le cose. Per dirla in poche parole diciamo che abbiamo un sistema informatico non molto intuitivo: all’inizio eravamo costretti a usarlo tenendo sotto mano degli appunti poi abbiamo preso confidenza. E come garanzia abbia-
Il cortile interno del Palazzo di Giustizia di Ravenna dal 2002 ospita le sculture di Davide Rivalta: i gorilla evocano la condizione iniziale, pre-culturale dell’uomo in contrasto con la coscienza civile rappresentata dalla giustizia
mo un sistema di tenuta delle statistiche nostro interno che utilizziamo come controprova con il programma ufficiale». Dal suo ufficio la dirigente ha un osservatorio sullo scenario della giustizia ravennate e su come i cittadini vivano la sua applicazio-
ne: «Sono aumentate molto le impugnazioni con i ricorsi in appello. Sembra che ci sia una tendenza crescente a non voler accettare il verdetto di un giudice. Questo per quanto riguarda la nostra attività credo che richiederebbe l’istituzione di un pool per impugna-
Il 2017 della cancelleria penale di Ravenna
GIUDICI
9
DIPENDENTI
11
UDIENZE
540
SENTENZE
2.066
RIESAMI
45
di Cristina Faccini e Stefania M. G. Petrarolo
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zioni per guadagnare in funzionalità visto che si tratta di lavoro molto ripetitivo, estenuante, di numerazione. Ma al tempo stesso delicato perché un ricorso in appello significa che il processo si sposta a Bologna e se manca una carta si perde molto più tempo».
22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
INTERVISTA
Dal 1981 nel giro della nazionale azzurra
Marzari, mezzo secolo da maestro in pedana: «La scherma è un’arte» Dopo la pensione il prof dell’Agrario ha lasciato il Circolo ravennate della spada per ripartire nella sua Lugo: «Avevo voglia di andare in palestra in bici». Nel 1996 vinse l’oro alle Olimpiadi di Vincenzo Benini
Sulla soglia dei settant’anni, da compiere tra qualche mese, il maestro di scherma Guido Marzari continuando la sua attività di allenatore con ottimi risultati e nuovi progetti in vista del futuro. Nato a Massa Lombarda, ma residente fin da bambino a Lugo, il commissario tecnico della nazionale di spada che vinse l’oro all’Olimpiade del 1996 da qualche tempo è tornato a casa: «Da cinque anni – inizia a raccontare –, dopo 43 passati al Circolo ravennate della Spada, ho ripreso ad allenare alla Schermistica Lughese. Insegnavo all’istituto agrario di Faenza e quando sono andato in pensione nel 2009 ho deciso di smettere di fare il pendolare tra Lugo e Ravenna. Nessun problema con la mia vecchia società, anzi. Voglio solo andare in palestra in bicicletta…». Marzari, quando ha iniziato ad allenare? «Da giovanissimo, poco più di ventenne al Circolo di Ravenna, quando ho capito che da atleta non potevo competere con gli avversari dei club più importanti di Italia. Ho cominciato a seguire i corsi e in più mi andavo spesso a Milano, dove frequentavo la scuola di Mangiarotti. Lì ho compreso quanto la scherma fosse anche un’arte». Da quel momento è stata un’ascesa continua? «Sì, ai primi tempi allenavo al PalaCosta, poi nel 1972 ci siamo trasferiti nella struttura di via Falconieri. Posso dire di averla inaugurata io. Sotto la mia guida sono passati tanti bravissimi atleti». Quando è partita la sua esperienza in azzurro? «Nel 1981, con il ruolo di secondo allenatore, grazie agli ottimi risultati dei miei allievi a Ravenna. Mi sono fatto le ossa seguendo gli insegnamenti di maestri come Volpini e Lodetti. Nel frattempo, ovviamente, allenavo anche al Circolo». Fu quello il trampolino di lancio verso ruoli ancora
più importanti? «Esatto, ma fui anche aiutato dal cambiamento dei vertici tecnici nel 1994, quando si decise di passare a un commissario tecnico per ogni arma e a me fu affidata la spada maschile. Fui scelto, un po’ a sorpresa, a discapito di alcuni allenatori di grosse società, approfittando del fatto che non ci furono le solite pressioni politiche. A quel punto feci una scelta etica, quella di “congelare” il mio ruolo al Circolo e concentrarmi solo sulla nazionale. Avevo alcuni miei atleti
Nato a Massa Lombarda il 14 luglio 1948, Guido Marzari lega il suo nome alla scherma in particolare per la medaglia d’oro vinta dalla squadra azzurra di spada all’Olimpiade di Atlanta, nel 1996, in virtù del suo ruolo di commissario tecnico. Chiusa appena ventenne la carriera agonistica da atleta a fianco di Walter Tampieri, Raffaele Clò (attuale presidente della Schermistica Lughese) e Giovanni Vecchi, comincia l’attività di maestro. Il percorso formativo viene svolto nella Sala Mangiarotti, al Club scherma Roma, al Circolo scherma Mestre e ai club di Parigi, Varsavia e Budapest, lavorando con i migliori tecnici dell’epoca. Nel ’70 comincia a insegnare al Circolo ravennate della Spada, società in cui rimarrà per 43 anni, fino al 2013. Nell’81 entra nel giro della nazionale azzurra con il ruolo di secondo allenatore, mentre nel ’94 diventa commissario tecnico della squadra di spada (dimissioni dall’incarico qualche giorno dopo il grande successo). Nel 2009 torna a ricoprire un ruolo importante in azzurro, diventando responsabile delle squadre Under 17 e Under 20.
nel giro azzurro e volevo essere libero di convocare chi ritenevo fosse più giusto». Queste sono le premesse della partecipazione a Atlanta ’96. Cosa si ricorda di quella esperienza? «Innanzitutto che riuscimmo a conquistare un oro atteso da 36 anni, per la precisione da Roma ’60. Guidavo una grande squadra, composta da atleti di spessore sia tecnico, sia umano, come Mazzoni, Cuomo, Randazzo e Milanoli. Mi ricordo in particolare la tensione prima della finalissima,
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SPORT / 23 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
LE PARTITE DEL WEEKEND
BASKET, L’ORASÌ CERCA GIOIE IN COPPA VOLLEY, BUNGE AI PLAYOFF DOPO 3 ANNI Nel calcio il Ravenna a Salò per tenersi fuori dalla zona playout. La Conad gioca mercoledì
Guido Marzari (secondo da destra) nel 1996 con la squadra di spada alle Olimpiadi di Atlanta. Nella pagina accanto il maestro con Simone Greco, atleta della Schermistica Lughese che parteciperà agli Europei di Sochi
causata dalla enorme pressione creata dai media attorno a noi. Abbiamo avuto la fortuna di sfidare tutte le nazionali più forti, battendole una dopo l’altra». Si ricorda le polemiche prima della finalissima? «Come no, certo. Decisi all’ultimo momento di non schierare più Cuomo, che tra l’altro era quello che scendeva in pedana per l’ultimo assalto, tra lo stupore generale, quando ancora non si sapeva che era infortunato. Il suo posto lo prese Mazzoni, che non aveva mai ricoperto quel ruolo in precedenza. L’unico mio pensiero era quello di fare il meglio per la squadra e i fatti mi diedero ragione». Il giorno dopo la grande gioia, il colpo di scena: ce lo racconta? «Lasciai il mio posto di Ct. In realtà non fu un colpo di scena, ma una decisione presa da tempo. Volevo stare accanto a mia moglie, in stato terminale per un brutto male: morì venti giorni dopo la fine dei Giochi. Scelsi di tornare a Ravenna prima di tutto per seguire mio figlio, ancora in giovane età, e poi per riprendere la mia attività al Circolo». Lei però continuò a restare nel giro azzurro? «Sì, venivo utilizzato dalla Federazione per tenere dei corsi in tutto il mondo, dall’Africa fino al Sud America, passando per la Nuova Zelanda. Poi nel 2009 ho accettato la proposta dell’attuale Ct Cuomo di tornare a tutti gli effetti in nazionale, diventando il responsabile delle squadre Under 17 e Under 20 azzurre. Dal 28 febbraio sono in programma
gli Europei di categoria a Sochi, in Russia, dove parteciperanno anche la ravennate Alessia Pizzini e il lughese Simone Greco. È un grande successo per la scherma romagnola». Quali sono le soddisfazioni maggiori nella sua lunga carriera? «Due, in particolare. La prima è che, una volta dimessomi dal ruolo di Ct, tutti i tecnici hanno continuato a salutarmi come prima, a dimostrazione che mi sono sempre comportato bene. L’altra me l’ha data Cuomo, che spesso mi manda a Lugo suo figlio, che fa parte dell’Under 20, per frequentare degli stage di una settimana, a conferma della sua grande fiducia nei miei confronti». Qualche rammarico? «No, nessuno, rifarei le stesse scelte. Anche quella di dimettermi da Ct: in quel momento la mia famiglia aveva bisogno di me. Lo stesso discorso vale per il 2000, quando mi fu proposto di tornare, ma dissi di no». Chi è Marzari oggi? Cosa si aspetta dal futuro? «Nel 2020 lascerò in modo definitivo gli impegni con la nazionale, dedicandomi solo alla Schermistica di Lugo e agli stage all’estero, che mi danno altre grandissime soddisfazioni. Incontro gente con una gran voglia di imparare e una volta, in Algeria, mi chiesero di restare lì. Io però ho sempre nel cuore Lugo, dove ho l’obiettivo di realizzare quello fatto a Ravenna».
Ecco il programma dei più importanti appuntamenti sportivi del weekend. CALCIO Interrotto il lungo digiuno che durava da due mesi (per la precisione dal 16 dicembre, 3-1 contro il Santarcangelo) con la vittoria casalinga sotto la neve sul Pordenone, il Ravenna nella 28sima Esulta la Bunge: playoff sicuri giornata sabato 3 marzo sfida in trasferta il FeralpiSalò, quinta forza del girone B. I lombardi in casa hanno cinque affermazioni e quattro ko. L’undici di Antonioli cerca un risultato positivo per tenere a distanza la zona playout, al momento lontana solo tre punti. VOLLEY Ultima giornata della regular season della Superlega: la Bunge domenica può presentarsi a cuor leggero sul campo della capolista Sir Safety Perugia (inizio ore 18). I ravennati hanno raggiunto la matematica certezza di partecipare ai playoff con un turno di anticipo. Centrato l’obiettivo a tre anni di distanza dall’ultima volta, Orduna e compagni possono ancora ambire a una posizione migliore dell’attuale ottava, in quanto appaiati a pari punti con Piacenza e in ritardo di due lunghezze da Milano. In A2 femminile la Conad scenderà invece in campo mercoledì 7 marzo, quando al PalaCosta (inizio ore 20.30) si presenteranno le forti piemontesi della Lpm Bam Mondovì. BASKET In difficoltà in campionato, a causa della terza sconfitta di fila in trasferta a Piacenza, l’OraSì nel weekend si tuffa nella Final Eight della Coppa Italia di A2 a Jesi. Venerdì 2 marzo alle 18.30 i quarti contro Casale Monferrato, prima classificata del girone Ovest al termine dell’andata. In caso di passaggio del turno è prevista la semifinale il giorno dopo, alle ore 20.45, contro la vincente di Fortitudo Bologna-Trapani (finalissima domenica alle 20). In Serie B stanno a guardare i lughesi dell’Orva e i faentini della Rekico: campionato in pausa, si torna il 10 marzo. (vi.be.)
TREKKING
TRAIL ROMAGNA PRESENTA IL CALENDARIO 2018 ATTORNO AL FALÒ DEI LOM A MERZ DI KIRECÒ Continua nel solco della tradizione l’avvio dell’attività annuale di Trail Romagna che sceglie un rito delle nostre terre di Romagna come i lom a merz per annunciare la programmazione 2018. Appuntamento l’1 marzo alle 18 a Kirecò (via don Sala) con musica, degustazioni e racconti attorno al falò. Il programma dettagliato verrà svelato solo in quella occasione – con la partecipazione anche di Cristina Mazzavillani Muti, madrina di Trail Romagna e anima del Ravenna Festival, e di Ciro Costa, presidente Trail Romagna – ma alcuni temi sono già confermati. Aprile sarà il mese dedicato alla bicicletta con alcune uscite sui pedali tra natura e degustazioni. Torneranno anche le camminate alla scoperta di luoghi dimenticati negli angoli nascosti della città. In maggio non mancherà la discesa dei Fiumi Uniti, ormai uno degli appuntamenti più gettonati del calendario: sull’acqua o sui rivali, uno sciame di persone percorre il tragitto del corso fino alla foce. Con l’arrivo dell’estate torneranno poi le collaborazioni con il Ravenna Festival: e il il percorso si sposa con la musica per appuntamenti fuori dal solito come il concerto trekking. Tra settembre e ottobre al via la seconda edizione di “Itinera”, il festival del cammino consapevole con ospiti di spessore e narratori per serate conviviali alla scoperta di viaggi e avventure a piedi.
Sul prossimo numero di R&D in distribuzione dall’8 marzo
Anteprima Ravenna Festival Magazine 2018 INSERTO SPECIALE DI 8 PAGINE con anticipazioni e approfondimenti sugli eventi della prossima edizione della grande manifestazione artistica internazionale
24 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
VISIBILI E INVISIBILI
CARTOLINE DA RAVENNA
The Post, un film di “una volta” da plaudire: l’ennesima lezione di Spielberg
Quando santa Teresa faceva i regali
di Francesco Della Torre
mittente Giovanni Gardini
The Post (di Steven Spielberg, 2017) Gli Stati Uniti del 1971 sono un paese carico di contraddizioni, dove spicca tra tutte l'assurda guerra al Vietnam. Il film narra la storia vera dei “Pentagon Papers”, e cioè dei documenti svelati dall'analista Daniel Ellsberg e pubblicati prima dal New York Times poi dal Washington Post, che svelano tutti i delicati retroscena segreti che fin dagli anni quaranta si celano dietro a questo conflitto. La vicenda è ambientata all'interno del giornale di Washington e ha come protagonisti la prima proprietaria di un giornale in America, Katharine Graham, e il suo direttore Ben Bradlee, interpretati da Meryl Streep e Tom Hanks che innescheranno un durissimo confronto con l’allora Presidente Nixon, il quale cercherà in tutti i modi di mettere il bavaglio alla stampa. La storia si ripete, è l’ennesima lezione di uno Spielberg che mette mano a una vicenda di quasi cinquant'anni fa per mostrarci l'evoluzione pressochè nulla nel rapporto tra Stato e Verità, in questo caso ambientato oltreoceano ma validissimo per ogni parte del mondo. Lo fa con un film classico, non innovativo, addirittura sorpassato se si pensa a quel capolavoro di Tutti gli uomini del Presidente (ideale seguito della
vicenda), servendosi di due mostri sacri del cinema in ottima forma per lanciare quello che è il suo grido d'aiuto nei confronti della società odierna e della sua sciagurata legislatura. Se da un lato assistiamo, come detto, a un film complessivamente già visto e un po' “vecchio”, dall'altra non possiamo che plaudire al regista per il suo magnifico modo di invecchiare, senza perdere colpi e restituendo (si spera) anche alle nuove generazioni un cinema che purtroppo non c'è più. Il cinema spesso ci ha raccontato la storia, ci ha dato stimoli nuovi, si è sostituito a quella che a volte è parzialità ideologica e altre manifesta difficoltà dovute a pressioni o minacce “dall'alto” (come in The Post) da parte dei media nel portarci la verità. Ed essere un film di quelli “di una volta”, in questo periodo è un pregio. Black Mirror 4x04: Hang The Dj Ogni stagione di Black Mirror ha il suo grande momento di cinema, il suo episodio più felice, delicato, sentimentale e sinceramente commovente. Se nella terza stagione San Junipero (sempre un quarto episodio) aveva conquistato forse il podio assoluto tra i migliori episodi di sempre, Hang The Dj gli si avvicina parecchio. Gli appassionati di musica avranno già riconosciuto nel titolo il ritornello di Panic degli Smiths, canzone che calza a pennello con tutta la storia, e il cui forte significato (“impicca il dj”) nel film vuole essere un invito a liberarsi delle catene di un dominio. In un mondo fin troppo surreale la vita di coppia la decide un dispositivo superiore, legato al polso, a cui non si può disobbedire e che decide il partner e anche la durata della relazione, che può variare da poche ore all’eternità, vero scopo di chi si affida a questo “Dj sentimentale”. Una coppia si incontra per poche ore e poi fatica ad accettare che il destino che li domina separi le loro strade. Questo è un episodio ad altissimo rischio spoiler e ci fermiamo qui, ma vi basti sapere che è il migliore della stagione (con il primo e l'ultimo) e uno dei gioielli assoluti di tutto Black Mirror. Vi lascio con una riflessione che farete tra voi: il finale a sorpresa è positivo o no? Ai posteri l’ardua sentenza, a voi questo capolavoro di 50 minuti.
Tra le figure di ravennati illustri va certamente ricordata quella di Giovanni Battista Rossi, carmelitano, zio di Girolamo Rossi autore delle Storie ravennati. Tra i numerosi incarichi ricoprì quello di generale dell’Ordine carmelitano e fu in questa veste che incontrò santa Teresa d’Avila e la incoraggiò nella sua opera riconoscendone la bontà. Nel libro delle Fondazioni la santa ne traccia un ricordo sincero e colmo di gratitudine: «Il Signore dispose le cose in tal modo che meglio non avrei pensato, perché il Generale, che è un gran servo di Dio, molto dotto e prudente, riconobbe la bontà dell’opera, e del rimanente non mi mostrò dispiacere. Si chiama fra Giovanni Battista Rubeo di Ravenna, persona assai stimata nell’Ordine, e a ragione. Giunto che fu ad Avila, procurai che venisse a San Giuseppe (…). Gli resi conto di ogni cosa con sincerità e franchezza, essendo questo il mio costume (…). Lo misi a parte anche della mia anima e di quasi tutta la mia vita (…). Gioiva molto nel vedere il nostro modo di vivere: gli pareva un’immagine - imperfetta senza dubbio - dei primi tempi dell’Ordine, perché noi osservavamo la regola primitiva in tutto il suo rigore (…). Egli mi si mostrava pieno d’affetto ed attenzione, e appena era libero, veniva a San Giuseppe a trattar di cose spirituali». A Ravenna è custodita una piccola croce lignea che tradizione vuole sia stata donata proprio da santa Teresa a Giovanni Battista Rossi, in memoria della loro amicizia spirituale.
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CULTURA / RUBRICHE / 25 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
FIORI MUSICALI
LETTI PER VOI
Quell’importantissima manciata di anni dell’adolescente Rossini a Lugo
Ecco come nacque davvero Frankestein, Judge scrive un libro affascinante e doloroso
di Enrico Gramigna
di Nevio Galeati *
oltre a dare sfogo alla sua adolescenziale vivaQuest’anno nel mondo musicale si celebra, a cità, ebbe modo di calcare le scene, insieme alla 150 anni dalla morte, uno dei più famosi commadre, discreta cantante: è del 1804 la sua positori italiani che tanta gloria ha portato partecipazione a un concerto al Teatro all’opera lirica: Gioacchino Rossini. È noto che Comunale di Imola per dar prova della sua il musicista nacque a Pesaro il 29 febbraio bella voce. Proprio questa qualità attirò più di 1792, giorno adeguato per colui che sarà poi incoronato re dell’opera buffa, da madre urbinate, Anna Guidarini, e padre romagnolo, Giuseppe detto Vivazza. Proprio nella paterna Lugo si trasferì nel 1802, probabilmente a causa delle idee politiche del genitore, filonapoleonico e in fuga dallo stato pontificio. Nel comune romagnolo l’adolescente Gioacchino ebbe modo di far la conoscenza di due musicisti di un buon livello, i fratelli Giuseppe e Luigi Malerbi, entrambi sacerdoti. Il canonico Giuseppe diventò in breve il suo maestro nel periodo romagnolo e lo introdusse all’arte della composizione e allo studio del canto e della tastiera (grazie a questa sineddoche, all’epoca si poteva indicare indifferentemente sia il pianoforte, sia il clavicembalo). Anche don Luigi era un buon compositore, oltre che valente organista, e il suo contributo alla formazione di Rossini, seppur minore di quello del fratello, è da ricercarsi nella qualità delle opere che poteva mettere a disposizione dell’allievo: le composizioni di Haydn e Mozart che, nel primissimo Ritratto giovanile ’800 non erano così diffuse come si può di Rossini erroneamente pensare vista l’altisonanza dei nomi in ballo. Proprio questa formazione emerse quando nel 1806 il compoun’attenzione tanto che per qualche tempo la sitore pesarese si iscrisse, con la raccomandafamiglia pensò di sacrificare la virilità del giozione di Giuseppe Malerbi, al Liceo musicale vane per renderlo un epigono di Farinelli. Alla bolognese, l’odierno Conservatorio “G. B. fine la spuntò la madre e con lei l’integrità del Martini”, fondato solamente due anni prima. ragazzo. Tra le composizioni, su tutte spiccano In terra romagnola Rossini rimase, quindi, le sei sonate composte a Conventello durante solamente quattro anni, ma questa manciata l’estate del 1804, eseguite per la prima volta da di tempo fu di sicuro importantissima per i suoi Rossini e i suoi sodali nella tenuta di campagna successi futuri. Non si dedicò, però, solamente dell’amico Agostino Triossi. allo studio durante il soggiorno lughese, ma,
«Il mio cuore era fatto per essere sensibile all’amore e alla comprensione, e quando fu sviato, dalla sofferenza, al male e all’odio, non ha sopportato la violenza del cambiamento senza una tortura che tu neanche puoi immaginare». Ecco uno fra gli ultimi capoversi di Frankenstein, straordinario romanzo di fantascienza, prima ancora che horror (se mai lo è stato…), la cui prima edizione ha appena compiuto due secoli di vita. Mary Wo l l s t o n e c r a f t Godwin, poi Shelley dopo il matrimonio con il poeta Percy Bysshe, lo pubblica infatti anonimo nel gennaio 1818. Un romanzo citatissimo, trasportato in vario modo al cinema per una settantina di volte e in grado di ispirare 30 romanzi e una serie infinita di fumetti. Letto però pochissimo e con un’attenzione quasi inesistente per la vita dell’autrice e per il percorso che la portò a scriverlo. Certo, (quasi) tutti ricordano la notte tempestosa a villa Diodati, durante la quale Mary, il marito Percy, lord Byron e il medico Polidori si dedicarono alle “storie di paura”. Ma quell’episodio viene raccontato in versione “mito”, fuori contesto e senza alcun riferimento vero ai protagonisti. Oggi invece si può ricostruire con precisione quella vicenda e come vennero creati il dottor Frankenstein e la sua creatura,
anche grazie a una specie di biografia in forma poetica, con straordinarie illustrazioni, firmata da Lita Judge: Mary e il mostro. Amore e ribellione. Come Mary Shelley creò Frankenstein (edizioni Il Castoro, traduzione di Rossella Ber nascone). Nata in Alaska, autrice e illustratrice, Lita ha composto un libro affascinante e doloroso, nel quale segue la travagliato vita di Mary, scappata di casa ancora adolescente, incinta, rinnegata dalla famiglia e dalla società, che perderà quello e altri figli, spesso nell’assoluta indifferenza del marito, poeta eccellente ma uomo quanto meno deprecabile. Ogni pagina fonde acquerelli realizzati con tutte le gradazioni del nero a brani in forma di poema epico; in molti punti è la stessa creatura a raccontare, in altre Mary, in un’alternanza che aggiunge significato alla storia e chiarisce i rapporti fra i protagonisti. Insomma, un libro indispensabile per capire il clima culturale di inizio Ottocento e le qualità di un’autrice che si dovrebbe leggere a scuola. Non resta che ringraziare Lita Judge, per il regalo che ha fatto a tutti i lettori che vorranno scoprirne l’arte. Ps.: Attenzione, qualche libreria cataloga Mary e il mostro nell’editoria per bambini, forse perché l’editore lo consiglia dai 14 anni. Mah… * direttore di GialloLuna NeroNotte
Leggo perchè mi piace Anche in spiaggia. da maggio a settembre in tutti gli stabilimenti balneari
26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
LIRICA
ANTICIPAZIONE
LA CLASSE OPERAIA TORNA IN PARADISO Sono passati quasi cinquant’anni dalla sua uscita al cinema, e ora La classe operaia va in paradiso arriva sul palcoscenico per la regia di Claudio Longhi. Lo spettacolo, costruito attorno alla complessa sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro e ai materiali che testimoniano la genesi del film, diventa il punto di partenza per uno sguardo sel nostro paese passato e presente, grazie anche alla sceneggiatura di Paolo di Paolo. All’Alighieri da giovedì 8 a domenica 11 marzo.
Il Simon Boccanegra chiude la stagione d’opera
OPERETTA Con Gigì si apre la rassegna al Masini di Faenza
La regia affidata a Leo Nucci. In buca l’Orchestra dell’Opera Italiana Venerdì 2 marzo alle 20.30 (con replica domenica 4 alle 15.30) sarà il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi a concludere la Stagione d’Opera 2017/18 dell’Alighieri. La coproduzione ripropone la collaborazione fra Fondazione Teatri di Piacenza e Teatro Alighieri a cui si aggiunge quest’anno l’Opéra de Marseille. Sono passati più di 160 anni dalla prima messa in scena dell’opera sul Boccanegra, in scena al Teatro La Fenice di Venezia nel 1857 su libretto di Francesco Maria Piave: «un fiasco quasi altrettanto grande che quello della Traviata» commentò il deluso compositore. Una ventina invece gli anni che l’editore Giulio Ricordi impiegò per convincere Verdi a rimettere mano alla partitura; soltanto la collaborazione con il giovane Arrigo Boito rese possibile la revisione dell’opera e il nuovo debutto alla Scala nel 1881, questa volta salutato da un grande successo. Il dramma ruota attorno al Boccanegra, che nella Genova di metà Trecento riesce a farsi eleggere Doge a
Martedì 6
Claudio Balella La Luna e le sue curiosità
Martedì 13
Agostino Galegati In viaggio dalla Terra al Sole Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia
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dispetto dei propri trascorsi da corsaro; al trionfo della vita pubblica si contrappone una tormentata vita privata. La scrittura verdiana qui capovolge i convenzionali rapporti fra i personaggi: il protagonista è un baritono e il suo antagonista è un basso e non un tenore, mentre il soprano – generalmente oggetto del contendere – non è l’amante quanto la figlia dell’uno, Simone, e la nipote dell’altro, Jacopo Fiesco, leader del partito aristocratico sconfitto dal Boccanegra. L’allestimento scaturito dal Progetto Opera Laboratorio è curato dal regista e baritono Leo Nucci, dal regista collaboratore Salvo Piro, dallo scenografo Carlo Centolavigna, il costumista Artemio Cabassi e il light designer Claudio Schmid. Alla guida dell’Orchestra dell’Opera Italiana Pier Giorgio Morandi. Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza è invece preparato da Corrado Casati. Nel ruolo principale Kiril Manolov, mentre la figlia Maria (sotto il nome di Amelia Grimaldi) è Clarissa Costanzo.
Primo appuntamento con la rassegna dedicata all’operetta per la Stagione 2017/18 del Teatro Masini di Faenza. A inaugurare il cartellone sarà la Compagnia Corrado Abbati con lo spettacolo Gigì. Innamorarsi a Parigi, l’operetta/musical di Alan Jay Lerner musicata da Frederick Leowe, una storia dolce e romantica, piena di buoni sentimenti e arguta ironia, la cui trasposizione cinematografica del 1958 ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui nove premi Oscar. Sipario domenica 4 marzo alle ore 16.
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CULTURA / 27 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
PROSA
COMICO
AGENDA TEATRALE
CASADIO E VILLORESI INTERPRETI DI UN TESTO DI CARLOTTO
GENE GNOCCHI È IL PROCACCIATORE NELLA SUA CITTÀ D’ADOZIONE
Cederna porta Gianmaria Testa al Comunale di Russi
Al Rossini di Lugo in scena la commedia Il mondo non mi deve nulla
L’attore protagonista di un monologo surreale sul palco del Masini di Faenza
Giovedì 1 marzo va in scena lo spettacolo Da questa parte del mare di e con Giuseppe Cederna al teatro Comunale di Russi alle 20.45. Lo spettacolo è tratto dall'omonimo libro di Gianmaria Testa, edito postumo da Einaudi, ed è un omaggio al "cantautore degli ultimi".
A Conselice prende vita l’ultimo harem
Dal 2 al 4 marzo approda al Rossini di Lugo, dopo aver girato per tre anni i palchi di tutta Italia, lo spettacolo coprodotto da Accademia Perduta Romagna Teatri Il mondo non mi deve nulla, firmato dal noto scrittore Massimo Carlotto e che vede in scena Pamela Villoresi e Claudio Casadio, diretti da Francesco Zecca. Adelmo, un ladro stanco e sfortunato nota una finestra aperta sulla facciata di una palazzina ricca e discreta. La tentazione è irresistibile e conduce l'uomo a trovarsi faccia a faccia con Lise, la stravagante padrona di casa, una croupier tedesca in pensione. Nessuno dei due corrisponde al ruolo che dovrebbe ricoprire e in una spirale di equivoci, eccessi, ironia e comicità si sviluppa un rapporto strano, bizzarro ma allo stesso tempo complesso e intenso sul piano dei sentimenti.
LO SPETTACOLO
Sabato 3 marzo alle 21 il palcoscenico del Teatro Masini di Faenza avrà per protagonista Gene Gnocchi che presenterà al pubblico di quella che ormai è la sua città lo spettacolo Il procacciatore, di cui è anche autore insieme a Simone Bedetti. Gene Gnocchi, dopo lunghi anni di ricerche nei suoi «laboratuàr», è riuscito a individuare l’unica via di salvezza che ci rimane in questo momento contorto: perseguire in modo sistematico la deficienza, ci spiegano gli autori. Ecco perché sta viaggiando nel mondo per portare questa ricetta miracolosa a domicilio con una conferenza. Ma una serie di sfortunati eventi lo costringono a cercare di portare a termine la conferenza mentre risolve situazioni private sempre più compromettenti e progressivamente senza via d’uscita.
Al teatro comunale di Conselica, domenica 4 marzo alle 21 va in scena lo spettacolo L’ultimo harem di Angelo Savelli ispirato ai racconti de Le mille e una notte e di Nazli Eray con Serra Yilmaz, Valentina Chico, Riccardo Naldini. Una sera del 1909 a Istanbul, alla vigilia della chiusura degli harem, una seducente favorita circassa attende l’incerta visita del sultano, ingannando l’attesa con il racconto di storie fantastiche. Quasi cent’anni dopo, una dimessa casalinga sogna improbabili fughe dalla prigione del suo indecifrabile malessere quotidiano.
Al Binario di Cotignola arriva l’inquilina del piano di sopra
ANIMALI DA BAR AL GOLDONI Spettacolo vincitore del Premio Hystrio Twister, Animali da bar della formazione Carrozzeria Orfeo andrà in scena al Teatro Goldoni di Bagnacavallo martedì 6 marzo alle 21. Lo spettacolo è scritto da Gabriele Di Luca che ne è anche interprete insieme a Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino e Paolo Li Volsi, mentre la “voce fuori campo” della messa in scena è di Alessandro Haber. Si tratta di un bar abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero ad una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco; un buddista inetto che subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare; uno scrittore alcolizzato.
Giovedì 8 marzo alle 21, al teatro Binario di Cotignola, Gaia De Laurentiis interpreta L’inquilina del piano di sopra di Pierre Chesnot, per la regia di Stefano Artissunch. Un classico della comicità, una commedia dai buoni sentimenti che ride dei rapporti di coppia e di eventi come il tentativo di suicidio più volte minacciato dalla protagonista. Una favola sul dramma della solitudine, una commedia che ridicolizza il dramma comune a tutti: «Ormai sei nato… non c’è più niente da fare!» Due personaggi in crisi esistenziale ed un terzo l’amica di lei, che al giro di boa degli anta, quaranta lei e cinquanta e più lui, fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro.
Leggo anche d’estate perchè mi piace RAVENNA
S PIAGGE
da maggio a settembre in tutti gli stabilimenti balneari
CULTURA / 29 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
la rassegna AGENDA LIBRI
Torna la non-scuola al Rasi con i debutti dei laboratori
La Ravenna disegnata di Bolzani al Grinder Coffee Lab Al Grinder di via di Roma, per la rassegna di incontri, dopo la raccolta di racconti Clown Bianco dell’omonima casa editrice, giovedì 1 marzo, l’8 marzo, sempre alle 18 sarà protagonista l’architetto Paolo Bolzani autore di Ravenna disegnata/Drowing Ravenna pubblicato da Reclam edizioni. Una guida unica nel suo genere alle meraviglie architettoniche della città corredata dai disegni “al tratto” dei monumenti citati e da una traduzione in inglese dei testi.
Dal 5 marzo al via gli spettacoli che coinvolgono i ragazzi delle scuole: tutti i nomi di chi andrà in scena
Anche quest’anno la non-scuola del Teatro delle Albe metterà come di consueto in atto la sua festa al teatro Rasi di Ravenna, da lunedì 5 marzo portando in scena tutti i ragazzi che hanno partecipato al progetto, circa 400 tra gli studenti di tutte le scuoli superiori e diverse medie. Non solo, questa pratica che in città ha ormai superato il quarto di secolo (e molte delle attuali guide sono proprio ex partecipanti dei laboratori) è sempre più considerata modello e buona pratica e quindi “esportata” sempre più in Italia e in mondo (quest’anno sarà anche a Milano, Santarcangelo di Romagna, Oristano, Matera, La Spezia, in Senegal, a Diol Kadd, e in Kenya, a Nairobi). Ma qui resta il cuore pulsante ed ecco quindi i primi appuntamenti con gli spettacoli ispirati a grandi classici ma rivisti e rivisitati in un rapporto di collaborazione tra guide e partecipanti. Il 5 marzo tocca ai ragazzi di I.P.S.I.A. “C. Callegari”, I.T.C. “G. Ginanni”, I.P.S.S.C.T. “A. Olivetti” con Dracula: l’inestinto, ispirato a Dracula di Bram Stoker, con Letizia Allegri, Giulia Baiocchi, Francesca Berardi, Federica Busoli, Raul D’Agostino, Antonella Pia De Simone, Razan Gouei, Victor Grosso, Agnese Guardigli, Francesco Luce, Luigi Malecore, Mame Bousso Niang, Maria Pavon, Elisa Ricci, Erica Sottile, Gioia Sottile, Martina Tantimonaco, Julia Trombi, Alessia Zappaterra (guide Matteo Cavezzali, Antonio Maiani). Il 6 marzo è la volta della media “Guido Novello”, con Dov’è l’isola che non c’è? ispirato a Peter Pan di J. M. Barrie, con Nicola Adamo, Silvia Arena, Isabel Baldes, Sara Barattini, Mina Bertolotto, Beatrice Bertolotto, Gabriele Carra, Francesca Castaldo, Maurizio Ciampolini, Francesco Dell’Edera, Valeria Di Bernardo, Adele Donelli, Agata Donelli, Alessandro Fioravanti, Tommaso Fiori, Giorgia Fusco, Francesca Gabbricci, Fran-
I ragazzi dello scientifico Oriani durante il laboratorio a scuola
cesco Gatta, Giacomo Lami, Jacopo Mariani, Giuseppe Mazzotti, Bianca Miglioli, Rebecca Lucia Monti, Laura Ndiaye, Chiara Noto, Gervasio Patrizio Pallotta, Francesca Passerini, Matteo Perini, Mihaela Rata, Rebecca Ginevra Romano, Simone Rustignoli, Sonia Sacchetti, Matilde Santini, Matteo Santoro, Alice Semeraro, Martina Scaioli, Gianluca Schillaci, Carla Pia Sifonetti (guide Salvatore Caruso, Matteo Cavezzali). Il 7 marzo tocca ai liceali dell’Oriani alle prese con La fattoria degli animali ispirato a Orwell con Maria Ancherani, Clara Andrini, Paolo Arfelli, Caterina Baldini, Annalisa Berti, Letizia Bittasi, Valentino Brandolini, Sofia Caruso, Matilde Casadio, Sofia Cerrato, Teresa Dapporto, Enrico Ferretti, Cezara Fistican, Giovanni Foschini, Leonardo Gamberini, Alessandro Gatta, Lorenzo Gelli, Isabella Giordano, Paola Sofia Marino, Francesco Matteucci, Eugenia Mazzotti, Luca Menozzi, Anna Montanari, Mattia Montaletti, Stefano Morano, Pietro Nardiello, Jomebelle Pascua, Carlo Passarini, Petra Rosa Pittin, Camilla Raffoni, Gianluca Ravaioli, Tommaso Ravaioli, Chiara Sparagi, Claudia Stagni, Michela Ullo, Laura Venturi, Alessia Zaffagnini, Marco Zecchini (guide Alessandro Argnani, Nadia Casamassima, Andrea Santantonio).
LA VERNICE
L’ipotesi di una sconfitta di Falco alla biblioteca Classense Mercoledì 7 marzo alle 18, alla sala Muratori della biblioteca Classense, per la rassegna Il tempo ritrovato curata da Matteo Cavezzali arriva Giorgio Falco, tra le voci della narrativa italiana più apprezzate dalla critica, con il suo romanzo Ipotesi di una sconfitta, edito da Einaudi.
A Lugo, il fascino della matemica “regina delle scienze” Per la rassegna il Caffé letterario di Lugo, lunedì 5 marzo alle 21, all’Hotel Ala d’Oro l’autore Bruno D’Amore presenta il suo La matematica e la sua storia (Bari, Edizioni Dedalo, 2017). Introduce Angelo Venturelli. Un’ opera per sfatare il mito della matematica superba e chiusa in se stessa, e raccontare personaggi, luoghi, eventi che hanno fatto la storia della “regina delle scienze”.
Il secolo breve della grande musica secondo Guido Barbieri “L’Ippogrifo in cielo e l’aratro in terra” è il titolo del quinto e ultimo incontro (sabato 3 marzo, alle 10.30) alla Classense curato da Guido Barbieri - musicologo, divulgatore e voce di Radio 3 - per la Stagione 2017/18 del Teatro Alighieri. Tratterà del secolo breve, ossia il Novecento, di Šostakovič, Prokof’ev, Stravinskij, Janáček e Ullmann.
LO SPETTACOLO
L’UOMO A VAPORE IN SCENA AL SOCJALE L’ultimo spettacolo teatrale della stagione del teatro Socjale di Piangipane è dedicato a un tema attuale: il digitale. Lo spettacolo dal titolo Uomo a vapore riflette su futuro, passato, tempo, tecnologia, trasformazioni. Storie e racconti intrecciati a melodie meccaniche, rumori d’ingranaggi d’altri tempi, strumenti antichi e moderni, in una ricerca in cui il paradosso è sempre dietro l’angolo. Le parole sono del poeta e autore cesenate Roberto Mercadini (a destra nella foto) in scena con Fiorenzo Mengozzi (batteria, concertina, a sinistra nella foto) a cui si deve la parte musicale dello spettacolo e l’ideazione. Sul palco anche Graziano Versari (chitarre), Veronica Fabbri Valenzuela (violoncello). Sipario alle 21 di sabato 3 marzo.
CACO3 AL BIAGETTI STORE Al Biagetti Design Store di Ravenna (via Faentina 105) dal 3 al 31 marzo sarà allestito il “set design” con opere del collettivo artistico CaCO3 (Aniko Ferreira da Silva, Giuseppe Donnaloia e Pavlos Mavromatidis). La mostra rientra nel progetto “Gallerie Migranti” di Luca Donelli e di Gianfranco Tondini, artista e scrittore, che, affiancati dalla regista Maria Martinelli, raccontano la progettazione e la creazione delle loro mostre nella web series “L’Artista è Innocente”. Il suono dell’opening del 3 marzo alle 18 è curato da In Between, progetto solista di Luca Maria Baldini, accompagnato dal violino di Federico Spadoni.
CORSI Dal disegno brutto all’arte contemporanea alla MAG Art Gallery Iscrizioni aperte ancora per poco ai corsi proposti da MAG-Magazzeno Art Gallery, in Darsena a Ravenna. Da marzo è possibile partecipare al corso di “Illustrazione digitale” e “Disegno+Brutto” tenuti dal visual designer Alessandro Bonaccorsi e al corso di Fumetto pensato e condotto da Stefano Babini e Davide Fabbri. A metà marzo partirà anche il corso di “Gestione dell'evento artistico: dalle grandi manifestazioni e alle piccole esposizioni” tenuto dalle proprietarie di MAG Alessandra Carini e Sabrina Cellini, con l'intervento di vari ospiti professionisti del settore culturale. Altri corsi, dedicati all’arte contemporanea e alla fotografia sono previsti per aprile e maggio. Tutte le info e i prezzi su www.magazzeno.eu.
30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
MUSICA POPOLARE
MUSICA CLASSICA JAZZ & DINTORNI
AL MAMA’S SERATA FADO CON ELISA RIDOLFI Dopo la performance teatrale-musicale sull’immigrazione in programma venerdì 2 marzo, al Mama’s di Ravenna sabato 3 serata dedicata al fado portoghese con una delle esponenti più importanti del panorama italiano. Si tratta della cantante marchigiana Elisa Ridolfi, al Mama’s per l’occasione accompagnata da Matteo Moretti, bassista e produttore del disco “Canta-me o fado” che verrà presentato nel corso del concerto; Marco Pacassoni, vibrafonista di fama internazionale; il chitarrista Riccardo Bertozzini e il percussionista Marco Zanotti.
AGENDA CLASSICA Gemelle pianiste per Mikrokosmi
Domenica 4 marzo alla Sala Corelli di Ravenna alle 11 per la rassegna Mikrokosmi un duo di pianiste a 4 mani composto dalle giovanissime gemelle venete Eleonora e Beatrice Dallagnese. In programma musiche di Schubert, Brahms, Mendelssohn e Bizet.
Il Romanticismo tedesco a Fusignano Venerdì 2 marzo all’Auditorium di Fusignano alle 21 “Nel cuore del Romanticismo tedesco” con il Trio di Imola al violino, violoncello e pianoforte e le musiche di Mendelsshon e Brahms.
Il Concerto per la festa della donna a Ravenna
Scala con la batteria di Gatto all’osteria del Mariani
Il Flauto magico secondo Elio Il celebre cantante all’Alighieri con musicisti dei Berliner Philharmoniker Martedì 6 marzo ad animare la scena del Teatro Alighieri di Ravenna sarà Elio, artista eclettico, cantante, compositore, flautista e attore, impegnato in un’originale e divertente di rilettura de Il Flauto Magico di Mozart. La serata, che avrà inizio alle ore 20.30, rientra nella stagione “Ravenna Musica” curata dall’Associazione Angelo Mariani. Nella doppia veste di narratore e baritono, Elio darà vita a una rielaborazione dell’opera letteraria Il Flauto Magico della scrittrice e poetessa Vivian Lamarque, intrecciata a parti del libretto originale, dando voce ai differenti personaggi e interpretando anche alcune delle celebri arie dell’opera. Le parti per soprano saranno sostenute da Scilla Cristiano, interprete dedita oltre al repertorio lirico, anche a quello sacro, cameristico e liederistico. Il tutto accompagnato costantemente dall’Ensemble Berlin, gruppo nato nel 1999 e formato da oboe, viola, violino e violoncello, tutti musicisti dei celebri Berliner Philharmoniker. Nella prima parte della serata saranno proposti l’aria per soprano e orchestra Vorrei spiegarvi, oh Dio e il Quartetto K. 370, sempre di Mozart.
Venerdì 2 marzo all’osteria Passatelli del Mariani di Ravenna concerto del quartetto capitanato dal noto sassofonista ravennate Alessandro Scala, che presenterà il suo ultimo lavoro discografico Viaggio Stellare, con il grande batterista Roberto Gatto.
Allo Zingarò le stagioni di Michele Francesconi Mercoledì 7 marzo allo Zingarò di Faenza appuntamento con Michele Francesconi che esplora attraverso le composizioni di quattro pianisti – Luca Dell’Anna, Marco Ponchiroli, Stefano Travaglini e lo stesso Francesconi – il tema delle stagioni, accompagnato da contrabbasso e batteria.
Sara Jane presenta il nuovo album al Sax Pub
CHANSON
Giovedì 8 marzo alle 21 al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze, a Ravenna, Emilia Romagna Concerti organizza l’ormai tradizionale “Concerto per la festa della donna”. Protagonista sarà la giovanissima pianista Emma Pestugia che presenterà in prima assoluta un brano della compositrice Silvia Colasanti, insieme ad alcuni dei brani più famosi di compositori vari, tra cui Liszt, Rachmaninov e Prokofiev.
AL SOCJALE IL TRIBUTO A EDITH PIAF Omaggio a Edith Piaf venerdì 2 marzo al teatro Socjale di Piangipane. Un tributo non solo alle canzoni della diva francese scomparsa nel 1963, ma alla sua vita intera, emblematica del periodo tra gli anni Trenta e Sessanta. Con Daniella Piccari alla voce, Dimitri Sillato a pianoforte e violino e Andrea Alessi al contrabbasso.
Fa tappa il 2 marzo al Sax Pub di Lugo il tour di presentazione del primo disco della cantante sammarinese Sara Jane Ghiotti (in arte ora solo Sara Jane) “In mancanza d’aria”. Il progetto nasce per omaggiare tre grandi compositori: Edu Lobo, Milton Nascimento e Guinga. Cantante di origine inglese, Sara Jane affronta così un repertorio misto, che delinea un viaggio nella musica popolare brasiliana, dallo choro, alla bossa nova, al samba per un risultato finale originale e in stile jazz.
CULTURA / 31 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
JAZZ CONCERTI ROCK
CANTAUTORI
Sarah McKenzie a Massa per Crossroads
I bolognesi Cristallo al Moog Giovedì 1 marzo al Moog Slow Bar di Ravenna concerto dei bolognesi Cristallo, progetto pop-rock parallelo dei Melampus, all’insegna di sonorità sintetiche e minimali e di un cantato in lingua italiana.
Al Kinotto arriva Il Re Tarantola
La cantante e pianista australiana presenta il suo ultimo disco
Al circolo Arci Kinotto di Borgo Masotti (Mezzano) giovedì 1 marzo concerto serale dei faentini Moma (altrock) mentre domenica 4 marzo l’appuntamento è all’ora dell’aperitivo con Il Re Tarantola, progetto lo-fi/indie-rock di Manuel Bonzi (nella foto), cantautore bresciano.
SOLD OUT PER BRUNORI SAS Tutto esaurito al teatro Alighieri di Ravenna, mercoledì 7 marzo, per la tappa del tour di Brunori Sas “Canzoni e monologhi sull'incertezza”. Il cantautore calabrese continua così a raccogliere i frutti del successo del suo ultimo album A casa tutto bene, pubblicato ormai più di un anno fa.
Serata garage-blues al circolo Abajur L’ormai storica rassegna itinerante di jazz in tutta l’Emilia-Romagna arriva anche in provincia di Ravenna con l’appuntamento dell’8 marzo a Massa Lombarda (sala del Carmine). Sul palco la cantante australiana Sarah McKenzie che presenta il suo ultimo album – per la Impulse! – Paris in the Rain (2017), con un programma di classici jazz e brani originali contraddistinti da una musicalità swingante e un tocco di glamour che la pongono nel solco di Diana Krall o di Eliane Elias. Sul palco con McKenzie (anche al pianoforte), Jo Caleb alla chitarra; Geoff Gascoyne al contrabbasso e Sebastiaan de Krom alla batteria.
Il 2 marzo al circolo Abajur di Ravenna concerto garage-blues-rock’n’roll di Mr. Deadly one Bad man, progetto nato da una costola dei marchigiani Gentlemens.
Space rock russo al Clandestino Il 3 marzo al Clandestino di Faenza concerto degli Gnoomes, trio russo di space rock, definitosi ''stargaze'', in Italia per presentare Tschak!, il loro secondo album, uscito nel 2017 per Rocket Recordings.
Punk-pop al Rock Planet con gli As It Is
NEO-FOLK
HIP HOP La vera storia del rap al Cisim con Dr. Pira Domenica 4 marzo alle 17 al Cisim di Lido Adriano il fumettista e scenografo piemontese Dr. Pira (pseudonimo di Maurizio Piraccini) presenta il suo libro La vera storia dell’hip hop. In origine i rapper vivevano nel ghetto, ora sono ricoperti d'oro. Come hanno fatto? A seguire party hip hop con Dj Nersone aka Ciccio B.
AL BRONSON WRONGONYOU Sabato 3 marzo al Bronson di Madonna dell’Albero concerto di Wrongonyou. Progetto neo folk in lingua inglese, attento alla melodia e alla sperimentazione del cantautore romano Marco Zitelli (foto), ispirato da Bon Iver e Fleet Foxes. In apertura l’indie-rock dei cesenati Sunday Morning.
Sabato 3 marzo serata all’insegna del punk-rock melodico al Rock Planet di Pinarella di Cervia, dove fa tappa il tour italiano dei britannici As It Is, impegnati nella promozione del loro ultimo disco Okay. In apertura i connazionali Wstr e i canadesi Courage My Love.
L’Associazione culturale DITUTTICOLORI pre senta
8 marzo 2018
COMUNE DI RAVENNA
Teatro Rasi di Ravenna in due rappresentazioni ore 10.30 del mattino per le scuole superiori alla presenza del Sindaco di Ravenna ore 20.30 per la cittadinanza alla presenza dell'Assessora Bakkali
11 marzo 2018 Teatro comunale di Conselice ore 21.00 alla presenza della Sindaca di Conselice
Per info e prenotazioni 339.8350027
DAL BUIO ALLA LUCE: IL RACCONTO DELLA TRASFORMAZIONE DI UNA DONNA STORIE DI ORDINARIA VIOLENZA PROGETTO E COORDINAMENTO Gabriella Floro Flores
www.ditutticolori.com
Ditutticolori
COMUNE DI CONSELICE
32 / CINEMA RAVENNA&DINTORNI 1-7/3/2018
(2017) di Martin McDonagh gio.1 - ven.2: 21.00 • sab. 3: 19.00 - 21.00 dom. 4: 17.00 - 19.00 - 21.00 mer. 7: 21.00
• Cinemacity • Ravenna
Lady Bird
di Greta Gerwig fer.: 17.45-20.20-22.35; sab. e dom.: 15.10-17.45-20.20-22.35 Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21
Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino lun.: p.u. 20.10
Dunkirk
di Christopher Nolan lun.: p.u. 20.40
Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh lun.: p.u. 20.25
L’ora più buia di Joe Wright lun.: p.u. 20.35
The Post
di Steven Spielberg lun.: p.u. 20.15
Carmen
in diretta dalla Royal Opera House di Londra mar.: p.u. 19.45
Tokyo Ghoul
di Kentarô Hagiwara mar. e mer.: 17.45-20.20-22.55
Puoi baciare lo sposo
di Alessandro Genovesi fer.: 17.50-20.20-22.35; sab. e dom.: 15.05-17.50-20.20-22.35
Red Sparrow
di Francis Lawrence fer.: 17.45-20-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.45-20-22.55
Due gran figli di...
di Lawrence Sher fer.: 17.45-20.20-22.55; sab. e dom.: 15-17.45-20.20-22.55
È arrivato il Broncio di Andres Couturier fer.: p.u. 17.50; sab. e dom.: 15-17.50
Quello che non so di lei
di Roman Polanski fer.: 17.40-20.20-22.50; sab. e dom.: 15-17.40-20.20-22.50
Rassegna ”2 Days Cult Movie”
Rassegna ”Cartoon kids”
(2017) di Riccardo Milani
(2017) di L. Unkrich e A.Molina
lun.5 - mar. 6: 21.00 Presen tazione film mar. 6
sab. 3: 17.00 dom. 4: 15.00
TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!
Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 37148 Il filo nascosto
Coco
di Paul Thomas Anderson fer. (escluso mar.): 17.40-20-22.50; sab. e dom.: 15-17.05-20-22.50; mar.: 20-22.50
di Lee Unkrich, Adrian Molina sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”)
La vedova Winchester
Come un gatto in tangenziale
di Peter Spierig, Michael Spierig fer. (escluso lun. e mar.), sab. e dom.: 20.25-22.55; lun. e mar.: p.u. 22.55
The Disaster Artist
di James Franco gio., ven., sab. e dom.: p.u. 22.55
Belle & Sebastien Amici per sempre
di Clovis Cornillac fer.: p.u. 17.45; sab. e dom.: 14.50-17.45
Sconnessi
di Christian Marazziti gio.: p.u. 17.50; ven.: 17.50-20.50-22.50; sab. e dom.: 18.50-20.50-22.50; lun.: 17.50-22.50; mar.: p.u. 20.50; mer.: 20.50-22.50
Black Panther
di Ryan Coogler fer. (escluso lun.): 17.45-20.10-22.55; sab. e dom.: 14.50-16-17.15-20.1022.55; lun.: 17.45-22.55
La forma dell’acqua The Shape of Water
di Guillermo Del Toro fer.: 17.40-20.15-22.55; sab. e dom.: 15-17.40-20.15-22.55
A casa tutti bene
di Gabriele Muccino fer. (escluso lun.): 17.45-20.35-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.45-20.15-22.45; lun.: p.u. 17.45
Cinquanta sfumature di rosso (v.m. 14) di James Foley gio., ven., sab. e dom.: p.u. 20.35
• Cinema Mariani • Ravenna
Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh gio., ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 19-21; dom.: 17-19-21
di Riccardo Milani lun. e mar.: p.u. 21 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)
• Cinema Jolly •
www.cinemamarianiravenna.com
La vedova Winchester
di Peter Spierig, Michael Spierig ven., sab., dom., mar. e mer.: 20.35-22.45; gio. e lun.: p.u. 22.45
Belle & Sebastien Amici per sempre
di Clovis Cornillac ven.: p.u. 17.40; sab.: 15.15-17.40-20; dom.: 15.15-17.40
Sconnessi
Ravenna
di Christian Marazziti ven.: p.u. 19.10; sab. e dom.: 17-19.10
La forma dell’acqua The Shape of Water
La forma dell’acqua The Shape of Water
di Guillermo Del Toro gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21
di Guillermo Del Toro fer. (escluso ven.): 20.20-22.45; ven., sab. e dom.: 18-20.20
• Cinedream •
di Gabriele Muccino fer. (escluso ven.): 20.20-22.45; ven.: 18-20.20-22.45; sab. e dom.: 15.20-18-20.20-22.45
Faenza
Tokyo Ghoul
di Kentarô Hagiwara mar. e mer.: p.u. 21
Puoi baciare lo sposo
di Alessandro Genovesi fer. (escluso ven.): 20.45-22.45; ven.: 17.30-20.45-22.45; sab. e dom.: 15.10-18.45-20.45-22.45
Red Sparrow
Cinema Mariani - Ravenna
A casa tutti bene
Black Panther
sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15; (per la rassegna “La casa di Pinocchio”
C’est la vie Prendila come viene
di Eric Toledano, Olivier Nakache lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)
di Roman Polanski gio., ven., lun. e mer.: p.u. 21.15; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.15-21.15
Due partite
di Enzo Monteleone mar.: p.u. 21 (serata SOS Donna)
Lady Bird
• Cinema San Rocco •
di Martin McDonagh ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.40; dom.: 16.30-18.45-21
La forma dell’acqua The Shape of Water
Leo da Vinci Missione Monna Lisa
Il filo nascosto
Lugo
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
di Guillermo Del Toro gio.: p.u. 21.15 (proiezione in lingua originale); dom.: p.u. 17; mar.: p.u. 21.15
di Sergio Manfio dom.: p.u. 14.15 (per la rassegna “Cinema in famiglia”
A casa tutti bene
• Cinema Moderno •
Coco
di Lee Unkrich, Adrian Molina
50 Primavere
di Blandine Lenoir gio.: p.u. 21
Ella & John The Leisure Seeker
• Cinema Sarti •
• Cinema Italia •
di Paul Thomas Anderson fer. (escluso ven.): p.u. 21; sab. e dom.: 15-17.40-21
Castel Bolognese
Figlia mia
Faenza
di Greta Gerwig ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 17.30-19.15-21
di Gabriele Muccino ven., sab., dom. e mer.: p.u. 21.15
A casa tutti bene
• Cinema Europa •
Due gran figli di...
di Andres Couturier ven.: p.u. 17.30; sab. e dom.: 15-17.10
di Sou Abadi gio.: p.u. 21 (per la rassegna “Giovedì Club”)
di Paolo Virzì sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
Cinquanta sfumature di rosso (v.m. 14)
È arrivato il Broncio
Alfonsine
Due sotto il burqa
• Cinema Moderno •
Faenza
15:17 to Paris
Faenza
• Cinema Gulliver •
Quello che non so di lei
di Francis Lawrence fer. (escluso ven.): p.u. 21; ven.: 17.30-21 sab.: 15-17.30-21.45; dom.: 15-17.30-21 di Lawrence Sher gio. e lun.: 20.20-22.45; ven.: 17.45-19.35-22.45; sab. e dom.: 15-19.35-22.45; mar. e mer.: p.u. 22.45
I primitivi
di Nick Park dom.: p.u. 15.30
di Gabriele Muccino ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21
di Laura Bispuri gio.: p.u. 21
di James Foley fer., sab. e dom.: 20.25-22.45
MARZO
• Cinema Sarti •
di Ryan Coogler gio. e lun.: p.u. 21.20; ven.: 17.30-21.45; sab. e dom.: 15.10-17-21.45 di Clint Eastwood Proiezione in lingua originale: mar. p.u. 21
DA GIOVEDÌ 1 A MERCOLEDÌ 7
Fusignano The Post
di Steven Spielberg sab. e dom.: p.u. 21
Cervia
A casa tutti bene di Gabriele Muccino sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21
• Cinema Jolly • Russi
The Post
di Steven Spielberg sab. e dom.: p.u. 21
Leo da Vinci Missione Monna Lisa di Sergio Manfio dom.: p.u. 16
• Cinema Palazzo Vecchio • Bagnacavallo
La febbre del sabato sera
di John Badham mar. e mer.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Cinema Ritrovato - Classici restaurati in prima visione”)
JUNIOR / 33 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
TEATRO/1 LABORATORI /2 La lezione montessariana al Nido Domus Bimbi
Ho un lupo nella pancia: lo spettacolo che affronta il rapporto con il cibo
Sabato 3 marzo laboratorio montessoriano al Nido Domus Bimbi di via Pavirani, aperto a tutti, in due turni: 10-10.45 e 11-11.45. Costo laboratorio 10 euro; età consigliata 8 mesi - 6 anni. Prenotazioni su Facebook o telefonando allo 0544-461572
Sul palco del Rasi un tema delicato per bambini dai 4 ai 10 anni
LABORATORI/1
ALLA SCOPERTA DELLA MUSICA CON IMMAGINANTE AL MAR
CASA DELLE DONNE Alla scoperta di Amelia, la pioniera dei cieli (lettura e merenda) Appuntamento domenica 4 marzo alla Casa delle Donne di Ravenna per un incontro dal titolo "Felice di volare" in cui, attraverso una lettura animata, si scoprirà la vita avventurosa di Amelia Earhart, la prima aviatrice che negli anni '30 attraversa in solitaria l'oceano Pacifico da Oakland ad Honolulu. Questa è una delle sue tante imprese. La storia di Amelia Earhart prosegue il ciclo di letture dedicato alle "Pioniere". Questo è il programma della mattina, dedicato a bambine e bambini: alle 10,30 Merenda di benvenuto sotto il cielo di Amelia, alle 11 Lettura ad alta voce tutti felici di volare, a seguire: laboratorio. L'ingresso è gratuito. La Casa delle donne è a Ravenna in via Maggiore 120. Per informazioni: casadelledonneravenna@gmail.com.
La Piccionaia-Babilonia Teatri presentano, sabato 3 marzo alle 17 al Teatro Rasi di Ravenna lo spettacolo di teatro d’attore Ho un lupo nella pancia (adatto a un pubblico dai 4 ai 10 anni), una fiaba moderna, che porta all’estremo e oltre il limite del verosimile atteggiamenti, situazioni e tensioni proprie della relazione col cibo. La storia di Bianco, un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai, si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore. L'impianto scenico dell’allestimento ricrea i luoghi di una quotidianità familiare al cui interno il piano del racconto e il piano dell'azione trovano una sintesi che li lega assieme come gli ingredienti di una ricetta ben riuscita.
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Continuano i laboratori per bambini che Immaginante laboratorio museo itinerante. organizza in collegamento a “La casa musicale”, la mostra animata per bambini e famiglie visitabile fino al 18 marzo al Museo d’arte della città di Ravenna (via di Roma, 13). Sabato 3 marzo alle 16,30 ci si sposta però nel negozio “Olivia in Wonderland” di via Mazzini 53 a Ravenna per “Happy Ears!”, un laboratorio che propone attività musicali facendo scoprire le voci inaspettate di oggetti e materiali. Il laboratorio è consigliato ai bambini dai 4 ai 10 anni e si ispira ai libri “Suoni per giocare” e “Suoni d'acqua” di Arianna Sedioli, Edizioni Artebambini. Info e prenotazioni: Michela Bianchi 334 2804710. I laboratori continuano poi per altre quattro domeniche al Mar, sempre alle 15,30. Il 4 marzo sarà la volta di “Acqua Evviva!” con Elisa Mazzoli e Raffaele Maltoni che proporranno ai bambini dai 2 ai 6 anni di cantare e raccontare l’acqua. Domenica 11 marzo toccherà ad “Animali sonanti” con Arianna Sedioli e Alessio Caruso che faranno costruire ai bambini dai 3 agli 8 anni strumenti fantastici zoomorfi e un’orchestra di impronte. Il ciclo si chiude il 18 marzo con “C’era una casa tanto carina” di Francesca Venturoli per i più piccoli (18 mesi-4 anni)”. Ogni laboratorio costa 8 euro e va prenotato al 334 2804710. Proseguono inoltre le visite guidate per le famiglie alla mostra.
34 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 1-7 marzo 2018
RISTORAZIONE
Quel cappelletto di magro sposato con canocchia, cefalo e salicornia Mattia Borroni di Ravenna Food – chef del ristorante Alexander – racconta, a modo suo, il piatto preparato per la trasmissione tv “Linea Verde” che ha fatto discutere gli appassionati ravennati di gastronomia
LO STAPPATO Sancerre di Brochard, un po’ fuori dal comune di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Un vino che non ricomprerei è quello dell’azienda francese “Hubert Brochard”. Si tratta del “Sancerre Vielle Vigne” 2016. Il Sancerre, in questo caso sinonimo di Sauvignon, è una denominazione della Valle della Loira nel nord della Francia. Al naso si percepisce una forte solforosa che impedisce di apprezzare completamente i profumi del vino, tutto sommato, semplice per la categoria. Sembra un Sancerre un po’ fuori dal comune. Sentori di frutta a pasta gialla con un ricordo di lieviti e rovere. Di solito questi vini sono molto fini, pungenti con odori di frutta verde e bianca e la rovere non è mai contemplata. Al palato freschezza acida evidente. Sapidità in chiusura. Se lo avete in cantina provate ad aspettare ancora un annetto prima di berlo ma se lo avete stappato proprio mentre leggevate queste righe abbinatelo a del pescato o dei salumi. Se lo avete già aperto, non avete molta altra scelta.
In una Ravenna un po' sonnolenta, gastronomicamente parlando, il sasso lanciato dalla trasmissione televisiva “Linea Verde” alla ricerca delle tipicità culinarie locali, ha creato un po' di scompiglio, non so quanto voluto. Si parla di due milioni di spettatori di fronte alla tivù, certamente diverse centinaia di interventi sui social nel web, hanno stimolato riflessioni per un futuro gastronomico in cui l'identità ravennate si evolva positivamente. Certamente i risultati positivi del turismo del mare e culturale rivolto alla città d’arte ha bisogno di un'accoglienza gastronomica e una qualità della ristorazione di pari livello che esprima un'identità, come simbolo di scambio e autenticità. E Ravenna, terra di confine fra Oriente e Occidente, fra la cucina mediterranea e quella continentale è da sempre crocevia di rapporti e quindi è vaccinata contro ogni fondamentalismo del passato e velleità del futuro. Tutto ciò deve essere realizzato e proposto privilegiando prodotti che identifichino la nostra terra e la nostra cultura e non prodotti e preparazioni banali, conformiste a a basso costo che soddisfano solo una clientela facile, i cui esempi più eclatanti sono stati, e sono tuttora, la riviera degli anni d'oro e la Bologna città di università e di fiere. Quando mi è stato chiesto di esprimere un piatto ravennate ho pensato che una pasta ripiena come il cappelletto di “magro” potesse esprimere questa identità e anche rappresentare una tipica “povertà“: l'uso del formaggio anzichè della carne – come tante altre “ripiene“ emiliane – di fatto esprime una limitazione solo apparente poiché nobi-
litata da una sapienza artigianale che utilizza uno dei più grandi formaggi al mondo come il Parmigiano Reggiano. Tuttavia Ravenna è anche mare, per cui proseguendo nel solco della ravennità, cosa di meglio utilizzare se non quella dolce canocchia che esce dal rifugio sabbioso quando il nostro Adriatico fa le bizze? E quale miglior prodotto delle nostre valli un cefalo dal sapore intenso ma “domabile”? E infine, quale più felice ambiguità di una sapida salicornia che segna il “pia-lassa“ delle nostre placide paludi con una salinità che non si esaurisce nel celebre sale di Cervia? Ecco, a mio parere, cos'è la “cucina d'autore“: un ricordo della nostra più autentica tradizione che ti appare in modo inedito, sconosciuto. Per farti ricordare, capire e sognare. E creare qualcosa di nuovo per la tavola, ma sempre a partire dall’essenza delle nostre radici del gusto e da antichi saperi culinari. Credo che la cosiddetta tradizione – fra materie prime del territorio e preparazioni di cucina “alta” e “popolare” –può e deve essere mantenuta viva nel tempo con idee sempre nuove che, per l’appunto, sappiano rinnovarla. Questa è la mia missione, passione e professione. E un giudizio vero si dovrebbe esprimere sempro dopo l’assaggio di un piatto preparato a regola d’arte. Coraggio cara Ravenna, andiamo avanti assieme per bene accogliere chi viene a visitare questa meravigliosa terra. Mattia Borroni, Ravena Food, chef del ristorante Alexander di Ravenna
«La tradizione deve e può essere mantenuta viva nel tempo ma con idee sempre nuove»
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GUSTO / 35 1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
NUOVI LOCALI
NOTIZIE SLOW Lom a Merz e le tele stampate
LIBRI, ARTE E MUSICA DAL VIVO PER ACCOMPAGNARE IL TÈ: ECCO IL SALONE DEI MOSAICI
La condotta Slow Food di Ravenna organizza domenica 4 marzo (dalle ore 17.30) al Torrione di via Majoli a Ravenna un incontro-aperitivo di Lom a Merz, con una lezione-dimostrazione sulle tele stampate romagnole tenuta da Egidio Miserocchi. Alle 19 apertivo con bollicine e stuzzichini di qualità.
Lo spazio nell’ex Palazzo del Mutilato affacciato su piazza Kennedy gestito da Maurizio Bucci (Mariani) Nuova vita per il Salone dei mosaici nel Palazzo del Mutilato: l’ampio spazio affacciato su piazza Kennedy si è trasformato in una sala da tè con piccola ristorazione e bar, il tutto con un’anima culturale rappresentata da una libreria e biblioteca dedicata alla cultura Novecento italiano e sottofondo musicale dal vivo ogni giorno alle 17.30, con l’esibizione di giovani strumentisti. Il nuovo locale sarà aperto tutti i giorni dalle 14 alle 21 fino al 16 marzo, quando si terrà l’inaugurazione per la città, e a seguire l’apertura sempre dalle 14 alle 21 con chiusura il giovedì. Artefice del rilancio è Maurizio Bucci: l’ex consigliere comunale e imprenditore turistico ha acquisito la proprietà della sala da una sociètà di leasing che aveva sostenuto finanziariamente la precedente gestione proprietaria del gruppo Casalboni e ne farà uno spazio organizzato e servito dallo stesso staff del Mariani, con l’intenzione di integrarsi alle attività della nuova piazza pedonale (il locale avrà ingresso nella piazzatta della laterale via IX Febbraio). La sala, oltre a proporre caffè, té e infusi d’eccellenza, pasticceria, aperitivi e delicatessen, offrirà spazio anche a mostre e iniziative culturali. In questo caso il calendario di appuntamenti verrà portato avanti dall’associazione Tessere del ‘900, presieduta da Piero Casavecchia che riunisce alcuni intellettuali della città come Ivan Simonini, Claudio Spadoni, Emanuela Fiori, Alberto Giorgio Cassani. Sono previste anche visite e racconti guidati dedicati a curiosi e clienti della sala per capire la storia dell’edificio e soprattutto le decorazioni parietali a mosaico che rappresentano un unicum nella storia artistica del Novecento italiano.
Corso di cucina di pesce dell’Adriatico
La condotta Slow Food di Godo - Bassa Romagna promuove martedì 6 marzo (ore 16.30 - 20) a Palazzo Baldini di Boncellino di Bagnacavallo un corso di cucina sul “Pesce dell’Adriatico” con gli chef Brancato e Scudellari. A seguire alle 20 una cena di 4 portate con vini eccellenti in abbinamento. Info e prenotazioni: tel. 347 4524084 - www. slowfoodgodo@gmail.com
COSE BUONE DI CASA Il trionfo del pesce con la zuppa di Afrodite di Angela Schiavina
Sono tornata da una intensa giornata di formazione, tutta dedicata al pesce. Ecco una ricetta di Manila Foresti, maestra Aici: la Zuppa di Afrodite. Ingredienti (per 4/6 persone): dal pescivendolo fatevi preparare, pulire e sfilettare 2 kg. (peso netto) di pesce quale branzino, coda di rospo, merluzzo. scorfano, gallinella, rombo o San Pietro (andranno tagliati a pezzi non troppo piccoli), 600 gr. di mazzancolle o scampi o code di gamberoni da cuocere a parte, una cipolla e 2 porri piccoli puliti, lavati e tritati, un barattolo di pomodoro bio a cubetti, un cucchiaio di aglio tritato, un cucchiaio di prezzemolo tritato, 3 foglie di alloro, 4 rametti di timo fresco, un bicchierino di liquore all’anice, due bustine di zafferano sciolto in poca acqua tiepida, un bicchiere di olio evo. Preparazione del fumetto di pesce: fate bollire in abbondante acqua salata scarti di pesci e crostacei e verdure (gambi
di prezzemolo, cipolla, carote, sedano…) per una ora. Con un litro di questo fumetto preparate una besciamella con 100 gr. di burro e 100 gr. di farina 00. Il restante fumetto lo potrete utilizzare per la zuppa. Preparazione della zuppa: in una casseruola abbastanza larga versate l’olio, la cipolla, i porri e l’aglio. Fate appassire e aggiungete un po’ di sale, poi unite il timo, l’alloro, l’anice, il pomodoro. Dopo pochi minuti mettete il branzino e la coda di rospo tagliato a pezzi. Cuocete per 5 minuti poi aggiungete la besciamella; fate riprendere il bollore e continuate per altri 10 minuti, aggiungete lo zafferano sciolto e il prezzemolo tritato. Salate e pepate, poi unite al composto gli altri pesci sempre tagliati a pezzi. Se è necessario potete doluire col fumetto di pesce. In una padella antiaderente fate cuocere per pochi minuti le mazzancolle poi tenetele in caldo. Cuocete la zuppa ancora per 10 minuti poi aggiungete le mazzancolle. Spegnete il fuoco, incoperchiate e aspettate 5 minuti ma non mescolate. Nel frattempo tostate delle fette di pane profumate all’aglio. Servite la zuppa in una larga ciotola: sul fondo mettete le fette del pane, poi i pesci e sopra il sugo. Potete servirla con una salsa all’aglio.
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1-7 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI
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