Giovedì 1 giugno 2017 n.725 RAVENNA&DINTORNI
Settimanale di informazione FREEPRESS
STUDENTI DIVERGENTI DALLA DISLESSIA ALLA DISCALCULIA, LE DIFFICOLTÀ E LE NOVITÀ PER I RAGAZZI CON DSA SOCIETÀ
RAVENNA FESTIVAL/1
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Inaugura il nuovo Esp con 50 negozi in più Obiettivo: raddoppiare il fatturato I lavoratori salgono a mille
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RAVENNA FESTIVAL/2
a pagina 19
Concerto trekking nella foresta
In arrivo i 13 milioni, ma senza data certa
MUSICA
INTERCULTURA
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LA CASA DEL CONDIZIONATORE
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Il festival dell’indie rock: Beaches Brew
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OPINIONI
RAVENNA &DINTORNI 1/6 2017
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L’ EDITORIALE
TUTTO D’UN TRATTO
L’ OSSERVATORIO
L’immobile Ravenna e la lezione di Cervia
di Gianluca Costantini
Breve storia triste di una lista civica
di Luca Manservisi
di Moldenke
A vederla da qui, Cervia, fa davvero un po’ impressione. Progetti di riqualificazione e “rigenerazione”, come si usa dire in questi casi, in grande stile, con il contributo dei privati ma anche grazie a investimenti pubblici che potrebbero cambiare il volto di almeno una parte della città. Progetti di livello internazionale che hanno dato o daranno presto nuova vita a immobili storici o a zone da valorizzare, come per esempio il lungo canale. Solo negli ultimi mesi sono stati terminati (o sono in corso, come nel caso appunto del cosiddetto Borgomarina) i lavori all’ex Cral delle saline e sono stati presentati o assegnati bandi pubblici per la riqualificazione di luoghi simbolo come il Magazzino Darsena e (fuori Cervia ma sempre nel comune) l’ex discoteca Woodpecker (grazie anche alle sollecitazioni culturali dei tipi di Magma, che torneranno a metà giugno con il loro Modulo Fest, di cui parleremo sui prossimi numeri). Altri progetti sono già stati realizzati o sono comunque in lista, neppure tanto teorica, essendo stata pensata dal sindaco una vera e propria delega nella propria squadra di governo ai “50 e più luoghi da rigenerare”. Un po’ come ha fatto a Ravenna il sindaco De Pascale con il riordino delle istituzioni culturali. Ecco, Ravenna: fare un paragone limitandoci a questo campo sarebbe ingeneroso per il capoluogo, perché le città non sono appunto paragonabili, le priorità sono diverse e Cervia (grazie soprattutto a Milano Marittima) può contare su un numero di visitatori nel periodo estivo che di fatto la trasforma e le permette investimenti diversi. Però, ecco, un po’ di autocritica, di fronte a quanto sta succedendo in questi anni a Cervia, all’interno del partito che ci governa, a Ravenna, almeno nel campo della riqualificazione urbana sarebbe quanto meno auspicabile, per evitare in futuro di ricommettere gli errori del passato, quando non si è stati clamorosamente in grado di gestire senza pasticci neppure la riqualificazione di una “semplice” piazza (a Cervia, nonostante qualcuno possa storcere il naso per la presenza a volte ingombrante dei privati, le destinazioni dei principali progetti sono state definite con percorsi partecipativi che garantiscono spazi pubblici e culturali) o di un mercato coperto, senza parlare del mezzo disastro in Darsena (si pensi alle “passeggiate” lungo il canale o all’utilizzo dell’ex dogana), che potrebbe ora essere parzialmente recuparato finalmente con i 12 milioni di euro dello Stato, di cui parliamo nelle pagine seguenti. Chissà che Ravenna – per chiudere con una provocazione – almeno lungo il canale non possa riuscire a diventare una “piccola Cervia”...
C’era una volta un’associazione che voleva cambiare il mondo, partendo da Ravenna, che immaginava una Ravenna senza il Pd, attaccando manifesti sui muri della città. C’era una volta un’associazione che voleva unire il centrodestra e candidare a sindaco Vittorio Sgarbi, o qualcosa del genere. Poi l’associazione, fallito il tentativo (l’opposizione non l’ha cagata), è diventata una lista civica che coraggiosamente si è presentata alle elezioni da sola, dicendo di essere la nuova opposizione, che quella di prima faceva schifo, candidando a sindaco però un esponente dell’opposizione degli ultimi vent’anni, o giù di lì. A cui dobbiamo comunque tutti essere grati, che senza di lui la campagna elettorale di un anno fa probabilmente sarebbe stata da tatuarsi ogni giorno sul braccio balene con il sangue. Ad accompagnarlo, per dare l’idea della vera lista civica, anche il porco: una bella sfilza di nomi dalle provenienze più disparate, uno da Fratelli d’Italia (poi espulso), uno dall’associazione dei commercianti ravennati (poi espulso), uno addirittura dal Pd (poi espulso e pure querelato). Prima delle espulsioni (o durante, non ricordo) c’è stato però il tempo di contribuire a un risultato storico: portare il sindaco del Pd al ballottaggio. E così la lista civica che è nata solo per far perdere finalmente il Comune al centrosinistra ha iniziato a fare campagna elettorale per il candidato del centrodestra, starete pensando. E invece no, troppo scontato, la lista civica ha preferito non esprimersi, che il candidato del centrodestra, in fondo, era un po’ stronzo. Ma anche se poi ha vinto il Pd, i risultati della nostra amata lista alle Amministrative erano stati comunque buoni e per fortuna almeno il nostro caro imprenditore-candidato-sindaco-simpatico lo abbiamo potuto rivedere in consiglio comunale. Ma solo fino al fulmine a ciel sereno di questi giorni: la nostra cara lista civica, che pian piano si sta trasformando in una sorta di Alien, se la prende anche con l’imprenditore-candidato-sindaco-simpatico che viene invitato a dimettersi dal consiglio comunale, con una mail di una riga inviata ai giornali che se davvero l’ha scritta di sua volontà io allora mi chiamo Michele de Pascale. Al suo posto, comunque, entra in consiglio comunale la coordinatrice politica della lista civica che non è nota in città per la sua simpatia, spara un po’ a caso contro tutti, dicendo cose già note a tutti, ma con cattiveria, litigando poi su Facebook con un’altra lista civica d’opposizione con grande eleganza, va detto. Così come grande è la strategia alle recenti elezioni degli inutilissimi presidenti delle ex circoscrizioni, con la nuova consigliera che invita i suoi a non votare per nessuno, neanche per sé stessi, favorendo così l’elezione dei consiglieri del centrosinistra. Grazie di tutto, lista civica.
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVI nr. 725 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Andrea Casadio, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Maria Giovanna Maioli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini, Flavio Montelli. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
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SOCIETÀ
SHOPPING
CONVEGNO
L’Esp vuole raddoppiare il fatturato
Per una settimana in città 500 studiosi di public history
Inaugurata l’espansione: obiettivo passare da 4,2 a 6 milioni di visitatori A distanza di diciannove anni dalla nascita, l’1 giugno il centro commerciale Esp di Ravenna inaugura una nuova ala e raddoppia la sua espansione. Con un cantiere durato due anni e costato 52 milioni di euro (di cui 5,7 per opere di urbanizzazione tra cui in particolare il nuovo svincolo di collegamento con la statale 16 Adriatica) la superficie cresce di 19mila metri quadrati e arriva a un totale di 47mila che conterranno cento punti vendita (51 i nuovi) per un totale di un migliaio di persone occupate (400 i nuovi posti stimati grazie all’ampliamento): l’obiettivo dichiarato dai promotori dell’investimento (la società Igd inserita nella galassia delle cooperative rosse) è arrivare a sei milioni di visitatori annui dai 4,2 del 2016 per il raddoppio del fatturato di 50 milioni. Un’idea di ampliamento c’era già al momento dell’inaugurazione nel novembre 1998. Lo racconta Elio Gasperoni, presidente di Igd: «La progettazione vera e propria è iniziata dopo ma ora arriva a compimento un percorso durato anni». Un intervallo di tempo così ampio fa sì che oggi arrivi sul mercato una struttura pensata in un’altra epoca con altre abitudini di consumo: «Quando ad esempio ancora il commercio online era molto meno sviluppato – riconosce Claudio Albertini, ad di Igd –. Le lungaggini burocratiche infatti sono un grosso disincentivo agli investimenti. Solo se hai le spalle larghe come le nostre può reggere a queste tempistiche e una volta realizzato il progetto bisogna essere pronti a gestirlo nel modo più adatto rispetto ai tempi». La nuova parte dell’Esp riprende lo stile e i colori di quella già esistente, interessata da un restyling nel 2013 e rimasta inalterata, a cui è collegata nel punto in cui era collocato il negozio di calzature Deichmann: andando incontro ai nuovi approcci architettonici dei centri commerciali le gallerie sono larghe e i soffitti più alti. Il nuovo investimento punta forte sulla tavola: una piazza dedicata al cibo con otto punti ristorazione, dalla tradizione romagnola al sushi. Gli spazi di ristorazione avranno orari di apertura più ampi: fino alle 23 nel weekend e fino alle 22 nei giorni feriali (il resto del centro seguirà gli orari attuali, fino alle 21 dal lunedì al sabato e fino alle 20 la domenica). Al taglio del nastro anche il sindaco Michele de Pascale: «Siamo di fronte a un investimento importante per il territorio ma ora si apre la fase due, quella in cui la città deve essere più brava ad attrarre persone da fuori mettendo in sinergia il centro storico e il centro commerciale: non ha senso un dualismo. A Rimini chi visita le Befane poi visita il centro della città. A Ravenna può succedere lo stesso».
L’ingresso della nuova ala. Appena entrati la piazza dedicata al cibo
IN GALLERIA DIECI GIORNI DI EVENTI PER FESTEGGIARE
Cento punti vendita,
400 nuovi posti di lavoro, area ristorazione aperta fino alle 23 nel weekend
Dopo il taglio del nastro delle 10.30 di giovedì 1 giugno, brindisi e torta per tutti i presenti. Alle 11.30 lo scrittore e rapper Amir Issaa con il suo originale laboratorio di scrittura hip hop. Il 2 giugno alle 17 i The Kolors incontrano i fan. Il 3 giugno alle 17 spettacolo con l’Accademia del musical di Ravenna. Il 4 giugno alle 18 dj set con Radio Bruno e dalle 16 meet & greet con i Fratelli Dalton. Il 9 giugno alle 16 silent fitness: tutti in modalità wi-fi con cuffie. Il 10 giugno alle 16 Matt & Bise incontrano i fan e presentano il loro nuovo libro “Una mamma per nemica”. L’11 giugno alle 16 “La Regina del ghiaccio”, musical tributo a Frozen.
La nuova galleria dell’Esp poche ore prima dell’inaugurazione
PIAZZA KENNEDY
Juve-Real, la finale di Champions sul maxi schermo in centro Dybalamask: l’esultanza particolare dell’attaccante argentino della Juventus
Un campo da calcio a cinque, una gabbia per sfide tre contro tre e un maxi schermo per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Dal 2 al 4 giugno piazza Kennedy a Ravenna sfodera la sua anima calcistica grazie all’associazione Ravenna Football Club che ripropone l’iniziativa realizzata un anno fa in piazza del Popolo. Sarà una tre giorni dedicata alle famiglie, agli sportivi e ai semplici curiosi. Si comincia il 2 giugno con l’inaugurazione della manifestazione alle 18.30 e a seguire le partite tra le varie categorie professionali del “Torneo dei Mestieri”. Il 3 giugno invece il campo da calcetto sarà a disposizione di chi volesse scendere in campo in una location diversa dal solito (per prenotare il campo: info@ravennafc.it oppure 345-5602246). Alle 20 l’esibizione dei giocatori del Ravenna che, dopo aver vinto il campionato e riconquistato la Lega Pro, arriveranno da Fermo dove stanno disputando la Poule Scudetto di serie D. Sarà l’occasione per salutare tutti i tifosi appena prima del fischio d’inizio sul maxi schermo del match di scena a Cardiff tra Juve e Real che assegnerà la Champions League. Infine uk 4 giugno il “Torneo della Cantera” che vedrà affrontarsi i ragazzi delle squadre giovanili ravennati in quella che sicuramente sarà una bella vetrina per eventuali campioni del futuro.
Per una settimana Ravenna diventerà la capitale della public history in Italia. Da lunedì 5 a venerdì 9 giugno, infatti, la nostra città ospiterà a Palazzo dei Congressi e Palazzo Corradini il quarto convegno annuale della International Federation for Public History insieme al primo convegno dell’Associazione Italiana di Public History. La prima conferenza dell’Aiph a Ravenna riunirà public historian da tutte le regioni della penisola per una sorta di ‘stati generali’ della disciplina in ambito nazionale e internazionale. Si incontreranno oltre 500 studiosi universitari e operatori culturali, circa la metà dei quali stranieri. L’evento è organizzato da Dipartimento di Beni culturali in collaborazione con Fondazione Flaminia.
FAENZA Buongiorno Ceramica: alla scoperta di artisti, botteghe e laboratori Si terrà dal 2 al 4 giugno a Faenza la terza edizione di Buongiorno Ceramica, progetto nazionale promosso da Aicc (Associazione italiana città della ceramica) insieme ad Artex (Firenze). Il progetto, a livello nazionale, mantiene la stessa formula delle prime due edizioni ed ha quindi come protagoniste le 36 città di antica tradizione ceramica in Italia, con botteghe, laboratori e aziende ceramiche, artigiani e artisti, musei e operatori della ceramica impegnati nell’organizzazione di eventi, mostre e aperture straordinarie. Per i tre giorni un programma articolato con l’obiettivo di valorizzare botteghe, artigiani e artisti della ceramica e di far conoscere al pubblico questi luoghi ricchi di fascino in cui quotidianamente si produce ceramica. Tutti i dettagli del programma su www.buongiornoceramica.it.
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DI SOSTEGNO , UNO SPORTELLO INFORMATIVO
È stato inaugurato il 29 maggio in via Berlinguer 7 lo sportello di promozione e informazione sull’amministrazione di sostegno, istituito per iniziativa del Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi, con la collaborazione del Tribunale. Orari: il martedì dalle 15.30 alle 17.30 e il sabato dalle 9.30 alle 11.30 (0544482489, sportelloads@comune.ra.it). La figura dell’amministratore di sostegno si pone come strumento di aiuto e protezione per le persone che, per effetto di una infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi.
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SOCIETÀ
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RIQUALIFICAZIONE/1
RIQUALIFICAZIONE/2
Dal Governo 13 milioni per la darsena ma non si sa quando arriveranno
A Cervia l’ex Cral Saline diventa Officine del Sale: libreria, osteria e bottega
L’assessore: «Stiamo partecipando a tutti gli incontri ma i tempi non sono chiari» Il finanziamento è stato approvato dal Consiglio dei ministri ma si dovrà aspettare il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale e la registrazione alla Corte dei Conti per sapere i tempi e i modi con cui arriveranno i 12,8 milioni che spettano a Ravenna nell'ambito del cosiddetto “bando periferie” e che andranno alla riqualificazione della darsena di città. Il 19 maggio scorso il governo ha dato l'ok alla seconda tranche di finanziamenti nei quali rientra Ravenna: la città romagnola si è collocata al 73esimo posto della graduatoria nazionale (gli 800 milioni stanziati arriveranno fino alla posizione numero 74). A beneficiare dei fondi saranno dodici progetti presentati, sia da enti pubblici sia da privati, per un dossier che vale in totale 26 milioni di euro. Martedì 30 maggio l'amministrazione ha partecipato ad un incontro con l'Anci per capire i dettagli di una partita non semplicissima: «Quello che è certo - spiega l'assessore all'Urbanistica Federica Del Conte - è che i progetti verranno finanziati e possiamo dire che il Governo ha mantenuto gli impegni. Dopo la registrazione alla Corte dei Conti avremo due mesi per presentare i progetti definitivi». Saranno quelli ad essere finanziati. Pare invece piuttosto fumosa la questione delle tempistiche. Una volta firmata la convenzione entro quando arrivano i soldi? «Stiamo cercando di capirlo partecipando a tutti gli incontri possibili che per ora riguardano i primi 24 progetti presentati. Si tratta di una questione che non è ancora chiara». Vale la pena dare un'occhiata a come sta andando la partita dei 24 dossier finora approvati, il cui finanziamento era stato annunciato a gennaio. La firma della convenzione col Governo è arrivata due mesi dopo, ad inizio marzo, poi il cronoprogramma prevede un totale di quattro mesi per la presentazione dei progetti definitivi ed esecutivi. Se lo schema dovesse essere lo stesso, l'iter burocratico dovrebbe essere terminato negli ultimi mesi dell'anno. Vanno però messi in conto rallentamenti fisiologici (le ferie di agosto) e anche politici, per-
ché una eventuale crisi di governo potrebbe rallentare la procedura. I progetti presentati da Ravenna toccano un po' tutte le questioni che negli ultimi anni si sono affrontate, a partire dal cosiddetto Sigarone fino alla riqualificazione della rete fognaria, che è tra l'altro uno degli interventi più costosi. Nel dossier è previsto l'allungamento del sottopassaggio pedonale ferroviario e la riqualificazione di quello di via Pallavicini, il secondo stralcio di Darsena Pop Up, una passerella in legno pedonale lungo la banchina, il recupero del “magazzino T”, orti urbani, un pontile per l'accesso all'acqua con collegamento diretto verso Marina di Ravenna e Porto Corsini via battello. Alessandro Montanari
FOLKLORE
L’ex Cral Saline di Cervia riapre dall’1 giugno, rivoluzionato dal progetto firmato dall’architetto Fabrizio Fontana di Archlabo e presentato dalla società Gestint di Alessandro Fanelli, ristoratore di Milano Marittima. Tra i partner, anche librerie Coop. Il magazzino del sale di Cervia, costruito ad inizio Settecento per lo sfruttamento delle saline, diventa così caffè letterario con libreria, bottega con i prodotti del territorio, osteria marinara e ristorante o semplice luogo d’incontro per una briscola o un intermezzo teatrale. L’ex Cral – aveva ricordato l’amministrazione – ha sempre rappresentato un forte luogo di aggregazione e di socializzazione che ora si chiamerà Officine del Sale. Avrà una bottega per prodotti a Km 0, una libreria e una ludoteca, l’Osteria del Mercato «in grado di offrire diverse proposte gastronomiche», uno spazio polivalente che riprende il concetto del vecchio circolo Cral, con bar, palcoscenico e tavolini.
INFOPROM
Da Secondo a Raoul Casadei: ecco la Notte del Liscio
Il grande evento in programma dal 9 all’11 giugno, con il clou sabato 10 a Gatteo Mare e Bellaria Tappe anche a Ravenna, Faenza, Cervia e in spiaggia. Alla Rocca Brancaleone suona Mingardi Pupo, Morgan, Roy Paci, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Eugenio Bennato e il dj Shantel saranno tra i grandi ospiti della Notte del Liscio, nella serata clou di sabato 10 giugno tra Gatteo Mare e Bellaria, con le orchestre di Mirko Casadei e di Moreno Il Biondo. Si tratta della manifestazione con cui la Romagna celebra la sua identità, con concerti, feste e appuntamenti lungo le tre province in programma dal 9 all’11 giugno. Nel Ravennate tra gli appuntamenti da non perdere quello del 9 giugno alle 21 alla Rocca Brancaleone di Ravenna con “La grande storia del liscio”, talk show condotto dal giornalista Massimo Cotto con proiezioni di documenti filmati, immagini, commenti e aneddoti che verranno ripercorsi insieme a Raoul Casadei e Riccarda Casadei, Mirko Casadei e Moreno Il Biondo e altri ospiti. In anteprima verranno proiettate pillole di “Vai col Liscio”, la serie in tre puntate di Sky Arte sul liscio per la regia di Giangiacomo De Stefano e Matteo Medri. Nel corso della serata interventi musicali dello storico cantautore bolognese Andrea Mingardi; in apertura invece Cosa Folk, un’orchestra tradizionale di folklore romagnolo, composta da giovani e meno giovani musicisti, neofiti del genere, dell’accademia musicale CosaScuola di Forlì. A Cervia l’appuntamento è invece per sabato 10 giugno alle 21 in
La Banda Putiferio, vincitrice del concorso del Mei “Romagna Mia 2.0”
piazza Garibaldi dove la comicità romagnola incontrerà il ballo liscio. L’attrice comica Maria Pia Timo propone infatti un’interpretazione dell’azdora romagnola e a seguire, l’Orchestra Bergamini, con una storia pluridecennale alle spalle, tra liscio e tradizione. A Faenza, infine, domenica 11 giugno alle 20 al Parco Mita omaggio a Roberto Giraldi detto "Castellina", la fisarmonica del liscio roma-
gnolo. Una serata di spettacolo musicale (con prevalentemente brani per fisarmonica) con il Quartetto di Musica Liscio Cose di Romagna composto da Luca Bongiorni, voce e tastiere, Monia Malpassi alla voce, Gabriele Cavalli al sax e clarinetto, Maurizio Mancini alla fisarmonica. Per l’occasione saranno esposti materiali d’archivio di Castellina. Tra gli appuntamenti sui lidi da segnalare poi il concerto della Banda Putiferio, vincitrice – con il brano “Il Signor Capone” cantato da Veronica Sbregia, in una personale interpretazione di un valzer ambrosiano – della nuova edizione del concorso “Romagna Mia 2.0 – Il Liscio nella Rete”, con la giuria che ha selezionato il gruppo vincitore tra le tante proposte pervenute quest’anno al contest che unisce musicisti della scena indipendente con il liscio per un suo rinnovamento e sguardo al futuro. La Banda Putiferio suonerà domenica 11 giugno alla Festa della Notte del Liscio dei Giovani che si terrà a Lido Adriano al bagno Azzurra insieme al dj Federico Savini, agli Scaricatori di Portico e altre band. A Marina di Ravenna per tre giorni ci si voterà alla tradizione del liscio con la collaborazione di Pro Loco ed Ente Tutela del Folklore Romagnolo. Info e programma completo: www.notteliscio.it
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POLITICA
CONSIGLI TERRITORIALI
CENTROSINISTRA
Guerriglia nell’opposizione La Pigna arriva ad astenersi sulla sua stessa candidata e in centro vince Ama
“Punto di vista” nuova realtà tra ex Pd e iscritti
A cosa esattamente potranno servire non si sa, per certo i consigli territoriali sono stati un notevole passatempo per chi si occupa di politica in città negli ultimi dieci giorni in occasione degli insediamenti e dell’elezione dei vari presidenti. Come noto, in virtù del voto al primo turno alle amministrative 2016 la situazione si presentava a macchia di leopardo: tre consigli con maggioranza all’opposizione, quattro con una situazione di pareggio gli altri alla maggioranza. Ma l’opposizione si è mossa non compatta e così anche uno dei tre consigli che avrebbe potuto potenzialmente strappare al centro sinistra è finito in mano al Pd, quello del Centro storico. In particolare protagonista della tornata è stata la lista civica la Pigna che ha scelto e confermato la linea dell’astensione al punto addirittura da vedere la consigliera di Piangipane astenersi invece di votare se stessa. Forse un inedito assoluto in politica: candidata dagli altri dell’opposizione ovviamente per costringerla a votare con loro o a venire definitivamente fuori allo scoperto e rischiare il ridicolo. E così anche Piangipane, questa volta con tutti presenti e puntuali, è andata al Pd (con Edgardo Canducci). Così come a Sant’Alberto (dove l’esito era scontato) è stato eletto Massimiliano Venturi del Pd, a Ravenna sud Mauro Mellini e a
Continua ad esserci movimento a sinistra del Pd. Gianandrea Baroncini, assessore al Decentramento da poco confluito in Mdp, è tra i promotori di "Punto di vista-associazione di idee per il centrosinistra". Si tratta di un’associazione politico-culturale che riunisce personalità di diverse organizzazioni e forze politiche e mira sostanzialmente a riunire il campo del centrosinistra. Hanno aderito nomi molto noti della scena politica ravennata, tra cui gli ex Pd Vasco Errani e Miro Fiammenghi. «Servono idee per ricompattare il centrosinistra – ha detto l'ex governatore – e faremo le nostre proposte al Pd. La cosa più pericolosa però è essere disponibile a ogni idea, se sono di centrosinistra non posso condividere le idee della destra». Accanto agli ex, ci sono però anche iscritti che non hanno lasciato il Pd, come Costantino Ricci (segretario provinciale della Cgil), il consigliere comunale Marco Turchetti, l'ex sindaco di Ravenna Vidmer Mercatali. Ora l'associazione secondo quanto si legge nella presentazione - lavorerà per «dare corpo a un’analisi e a una proposta culturale e politica coerente con una visione europea di un centrosinistra largo, di costruzione di un’ampia area progressista. Al centro ci saranno uguaglianza, diritti, lavoro, ambiente, democrazia, libertà».
La sede del consiglio territoriale del Mare a Marina
IL CASO VERLICCHI (PIGNA) QUERELA ANCARANI (FI) Il 31 maggio la capogruppo e coordinatrice politica della lista civica La Pigna, Veronica Verlicchi ha depositato formale querela nei confronti del consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani, per diffamazione aggravata. «Il Consigliere Ancarani, ha espresso pubblicamente e ripetutamente gravi offese che nulla hanno a che fare con il normale confronto politico, e che, invece, ledono la dignità e l'onorabilità di donna e di madre della nostra capogruppo. Tali offese sono state, peraltro, rilevate da più parti» scrive la lista in una nota.
Roncalceci Federica Moschini, presidente anche nella scorsa consiliatura. Nessuna sorpresa nemmeno a San Pietro in Vincoli, dove come previsto è stato eletto Palmiro Fontana. All’opposizione è invece andata la Darsena dove è stato eletto Nicola Grandi di LpRa e il Mare dove ha fatto scalpore il voto, peraltro annunciato, anche di Ravenna in Comune per la candidata della Lega Nord, Roberta Mingozzi. All’appello manca dunque solo Mezzano dove ancora non sono state completate le nomine dopo alcune rinunce degli eletti. Intanto, però, ancora non si placano le polemiche che hanno animato queste votazioni e che si concludono anche con una querela (vedi box) e con regolamenti di conti all’interno di Forza Italia dove uno dei consiglieri della Prima circoscrizione Mauro Bertolino si è candidato invece di sostenere il candidato concordato tra le forze di opposizione Raul Mariani (Cambierà) che è diventato vicepresidente, mentre presidente è Mauro Maraldi di Ama Ravenna (una lista in appoggio al Pd che elesse a Palazzo Merlato Daniele Perini). Mentre su Facebook impazza la guerra a distanza in particoalre tra la consigliera comunale Samantha Tardi (CambieRà) e Veronica Verlicchi (La Pigna), uno spettacolo non proprio edificante ma a tratti, inutile negarlo, piuttosto esilarante.
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POLITICA
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DSA/LA STORIA Mdp e Sinistra per Ra in festa con Laforgia, Capelli ed Epifani Si terrà a Marina di Ravenna dall’1 al 6 giugno la prima festa di Articolo 1 - Mdp, la formazione politica nata dagli ex Pd usciti in polemica con la linea politica di Renzi, nel giardino di viale dei Mille 13. Le iniziative politiche sono state organizzate in collaborazione con Sinistra per Ravenna sulla base di un lavoro comune che, sul piano nazionale, riguarda Articolo 1 e Campo Progressista di Pisapia e, sul piano locale, le forze di governo a sinistra del Pd. L’apertura della festa, giovedi 1 giugno alle 21, vedrà infatti il capogruppo di Articolo 1 alla Camera, Francesco Laforgia, insieme al portavoce nazionale di Campo Progressista, Alessandro Capelli, che si confronteranno sul tema “Ricominciamo da sinistra”. Venerdì 2 giugno, sempre alle 21, si parlerà di Lavoro, diritti, uguaglianza con Guglielmo Epifani, Presidente della Commissione Attività Produttive, commercio e turismo della Camera. Martedì 6 giugno, alle 21, saranno presenti alcuni amministratori locali e regionali sul tema “Governare la città, governare il cambiamento” (Gianandrea Baroncini e Valentina Morigi, assessori del Comune di Ravenna, Antonio Bandini, assessore del Comune di Faenza, Silvia Prodi e Massimo Mezzetti, rispettivamente Consigliera e Assessore Regionale Emilia Romagna). Le altre serate della festa vedranno: domenica 4 giugno alle 21 il concerto dei “I munel” (con musiche dai Nomadi a Renzo EL DETTAGLIO Arbore e dintorni), mentre lunedì 5 giuGRUPPO MDP IN DARSENA gno piano bar con Vittorio Bonetti. Mdp - Articolo 1 oltre ad aver dato vita a Sabato 3 spazio alla gruppi nei consigli comunali di Faenza e finale in diretta tv Ravenna si è costituito in gruppo autonodella Champions mo anche nel consiglio territoriale Darsena League Tutte le sere, dove Giulia Bratti è portavoce e Natascia dalle ore 19, allo stand Tronconi consigliera, entrambe elette nelle gastronomico menu di fila Pd. pesce e di carne.
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CONGRESSO DEL PRI
Edera divisa, Gambi si candida: «Città contendibile al Pd» Il Partito Repubblicano si è spaccato. Dopo almeno un anno di tensione interna, con buona parte del gruppo dirigente che non vedeva di buon occhio il triplo ruolo di Eugenio Fusignani (vicesindaco, segretario comunale e segretario provinciale), l’Edera va al congresso comunale del 18 giugno con una mozione che vede in prima fila gli ultimi segretari del partito. In particolare è Paolo Gambi a candidarsi per diventare segretario nel caso in cui la mozione congressuale, firmata da membri noti del partito, dovesse risultare maggioritaria nelle circa 40 sezioni del territorio comunale. Un migliaio gli iscritti chiamati al voto. La mozione arriva a un anno dal ballottaggio che ha visto il Pd vincere e Michele De Pascale diventare sindaco. I rappresentanti del Pri in Comune oggi sono, oltre a Fusignani in giunta, l’ex vicesindaco di lungo corso Giannantonio Mingozzi (capogruppo in consiglio) e la consigliera Chiara Francesconi. Alla fronda guidata da Gambi non piace il modo in cui si sta portando avanti questa legislatura con un metodo giudicato Da sinistra: Paolo troppo subalterno al Partito Democratico. «Abbiamo saputo dai giornaGambi, Luisa li – ha spiegato Gambi, insieme a Fabio Bocchini, Luisa Babini e Aride Babini e Aride Brandolini Brandolini in conferenza stampa – che c’era stato il finanziamento alle scuole private Fism e che il partito aveva votato a favore». Una questione che, sostiene invece l’ex segretario, si sarebbe dovuta discutere in direzione visto che la convenzione sulle Fism è stata sempre un terreno di scontro con il resto della maggioranza. Altro caso andato di traverso è la decisione di De Pascale di lasciar pedere il progetto di spostamento della stazione, uno degli storici punti chiave programma del Pri. «La nostra permanenza nella maggioranza era in particolare legata a due temi: avere una voce in capitolo sulla governance dell’Ausl e cominciare a parlare seriamente del sistema Romagna». Punti non esattamente all’ordine del giorno della giunta.Ecco dunque che Gambi lancia quella che potrebbe essere la chiave di svolta per i repubblicani ravennati: «La città è contendibile al Pd». In altre parole se tornasse a sedersi sulla poltrona di segretario comunale, Gambi aprirebbe una riflessione che potrebbe portare il Pri, se non ad uscire dalla maggioranza, a non allearsi ai Dem alle prossime elezioni. Certo, si parla di un lasso di tempo politicamente lungo (quattro anni) ma è la prima volta che una larga parte del gruppo dirigente esce allo scoperto. D’altra parte, è la riflessione di sintesi contenuta nella mozione Gambi, il partito se continua così rischia di sparire. «Abbiamo ottenuto due consiglieri solo grazie al meccanismo elettorale della coalizione, se ci fossimo presentati da soli per la prima volta saremmo rimasti fuori dal consiglio comunale». Inoltre «il Pd ha preso il 46,5%» quindi non è più partito di maggioranza assoluta. In queste condizioni, «se non cambiamo passo rischiamo di essere travolti». La ricetta proposta è quella di cominciare a costruire un’alternativa al Pd, guardando alle forze civiche cittadine perché «con la destra non siamo disposti ad allearci». Dure le critiche rivolte a Fusignani. Si parla di un «vuoto di proposta politica e programmatica» e si sottolinea la necessità di dividere la guida del partito da quella del rappresentante politico in giunta. Il gruppo che si oppone al vicesindaco vuole rilanciare «una stagione di forte autonomia» che eviti al Pri di essere «visto e percepito come il permanente alleato di un Pd che, oltretutto, oggi non è neppure in grado di giocare una effettiva leadership nella città». Alessandro Montanari
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ECONOMIA
IMPRESE
«In un anno 103 artigiani in meno» Indagine provinciale di Cna. Nel 2016 però è aumentata l’occupazione del settore Le imprese artigiane sentono ancora il prezzo della crisi economica. A dirlo è l’indagine Trendra della Cna di Ravenna: nel 2016 gli artigiani in provincia sono diminuiti di 103 unità (-0,95 percento) ma negli ultimi otto anni il comparto ha perso il 12,1 percento delle aziende, pari a 1.470 realtà produttive. L’emorragia continua nel 2017: il movimento anagrafico complessivo delle imprese ha visto chiudere altre 921 ditte (-2,28 percento) con una consistente diminuzione nel settore artigiano: -164 unità imprenditoriali (1,53 percento, si è passati da 10.716 a 10.552 aziende). Rispetto all’intero tessuto produttivo provinciale, l’incidenza delle imprese artigiane passa dal 26,6 percento del 2015 al 26,9 del 2016. Ciò a fronte del fatto che – rispetto al decremento del Registro Imprese di 794 unità – le imprese artigiane sono diminuite di 103 unità, assestando per questo l’incidenza percentuale rispetto al Registro Imprese ai livelli registrati nell’ultima parte del 2002. I settori L’agricoltura e l’industria alimentare registrano un incremento dell’1,76 percento. Si tratta di un settore che torna a crescere, probabilmente – ipotizza la Cna – anche grazie al consolidarsi di una certa riscoperta delle tradizioni. Il settore tessile-abbigliamento-calzaturiero registra una ulteriore contrazione e chiude a -1,95 percento rispetto al dato del 2015. «Tale dato va contestualizzato nel ridimensionamento che ha caratterizzato il comparto nell’ultimo decennio. Indicativi, a tal proposito, i dati relativi al periodo 2005-2016, che riflettono un decremento di oltre il 25 percento». L’edilizia prosegue la contrazione (-1,24 percento), confermando le forti difficoltà del settore. Dal 2008, il comparto ha perso oltre il 14 percento delle imprese registrate. Per quanto concerne il settore dei trasporti, il 2015 si chiude con un decremento delle imprese iscritte all’Albo dell’1,95 percento, da ascriversi esclusivamente al trasporto merci (90 percento delle imprese del settore). Gli occupati I dati relativi all’occupazione rileva-
INCARICHI
Burioli presidente di Cna per altri 4 anni Per altri quattro anni Pierpaolo Burioli sarà presidente provinciale di Cna a Ravenna. Al termine del primo mandato il 65enne, imprenditore del settore telecomunicazioni con la sua azienda Radio Team, è stato confermato all’unanimità. Burioli sarà affiancato da una Presidenza composta da altri sei imprenditori: Mauro Gasperoni, vicepresidente, imprenditore cervese nel settore del legno e dell’arredamento; Massimo Baroncini, imprenditore di Conselice impegnato nel settore dell’impiantistica termoidraulica; Matteo Leoni, imprenditore faentino nel settore dell’automotive; Marianna Panebarco, imprenditrice ravennate nel settore della grafica e della comunicazione; Giuliano Pasi, imprenditore di Fusignano impegnato nel settore dell’impiantistica elettrica; Gian Piero Zama, imprenditore faentino nel settore dell’impiantistica termoidraulica e delle energie rinnovabili.
ti nel corso del 2016 evidenziano un incremento della forza lavoro del 6,72 percento. Da fine 2008, l’occupazione segna una contrazione del 6,12 percento. L’edilizia ricomincia ad assumere (+9,04 percento) dopo cinque anni di calo, così come l’impiantistica (+4,12 percento). Positivo l’andamento occupazionale per le attività inerenti all’auto e moto-riparazione (+12,91 percento), in controtendenza con la quasi costante contrazione registrata nell’ultimo quinquennio. L’agricoltura e l’industria alimentare, registrano un forte incremento, pari al 48 percento, interrompendo la decrescita occupazionale che ha caratterizzato il settore a partire dal 2012. Di segno decisamente positivo l’andamento occupazionale per il settore dei trasporti (+3,90 percento), che va ascritto esclusivamente al settore del trasporto merci. Va qui ricordato che il settore ha perso dal 2008 quasi il 15 percento della forza lavoro. Il settore dei servizi alla persona esprime un incremento sia per ciò che riguarda gli acconciatori (+7,62 percento), sia per gli estetisti (+1,85 percento). Dopo una contrazione consecutiva per sette anni, per il secondo anno consecutivo cresce il numero di addetti stranieri ccupati dalle piccole e medie imprese e dall’artigianato (+3,94 percento). Dal 2008 si registra una diminuzione di questa forza lavoro pari circa al 20 percento. Meccanica di produzione, trasporti e impiantistica, si confermano come quelle attività che di più, rispetto ad altre, assorbono manodopera extra nazionale. Ragionamento analogo va fatto per gli apprendisti, tradizionale modalità appositamente normata per l’assunzione di giovani da parte delle imprese artigiane. Da inizio 2008 a fine 2016, le assunzioni di apprendisti da parte delle imprese artigiane hanno subìto una riduzione pari quasi al 40 percento. I dati della ricerca Trendra sono disponibili integralmente nella sezione economia del nostro sito www.ravennaedintorni.it con l’analisi del presidente di Cna.
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ECONOMIA
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PORTO
IMPIANTI
«Norme snelle e armonia: così si scava»
BILANCIO 2016 CIICAI: UTILE IN CRESCITA DEL 13 PERCENTO PER IL CONSORZIO Il Ciicai, lo storico consorzio ravennate che associa 105 tra installatori, idraulici e lattonieri, ha approvato il bilancio 2016: utile di 61mila euro (contro i 54 mila dello scorso anno, quindi con una crescita pari a quasi il 13 percento) e un attivo a pareggio di quasi 22 milioni di euro, in linea con quello dell’anno precedente. Il 2016 è stato il primo anno del nuovo consiglio presieduto da Marco Rontini e dal vice Enea Casadei Baldelli che insieme al direttore Claudio Bassi stanno incontrando tutti i soci.
Il ministro delle Infrastrutture è fiducioso per i dragaggi del Candiano «Abbiamo ripristinato la serenità e la collaborazione istituzionale e salvaguardato i finanziamenti. Il porto di Ravenna può fare benissimo la sua parte». A dirlo è stato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio che ha annunciato anche una semplificazione della norme sui dragaggi, elemento che dovrebbe accelerare le procedure, quanto meno burocratiche, per l’escavo dei fondali. Delrio era a Ravenna venerdì 26 settembre per partecipare al forum sulla sicurezza organizzato dall’Angopi (l’associazione nazionale degli Ormeggiatori) e alla 68esima assemblea degli Agenti Marittimi. A fare gli onori di casa Cesare Guidi, ravennate e presidente nazionale degli Ormeggiatori, e Carlo Cordone, presidente regionale degli Agenti Marittimi. Con loro anche Mauro Samaritani, presidente del gruppo Ormeggiatori di Ravenna. Secondo quanto emerso durante il convegno, il sistema portuale italiano ha bisogno di regole uniformi su tutto il territorio per quanto riguarda la sicurezza e sono necessarie procedure burocratiche più snelle che garantiscano economie maggiori e la tutela del lavoratore. A chiedere una «disciplina di regole uniforme su tutto il territorio» è stato in particolare il presidente di Angopi, Guidi. Sul tema delle regole si è soffermato anche Altero Mattioli, presidente della commissione Trasporti alla Camera, spiegando che «in questo settore la semplificazione non è semplice» e parlando di un forte «localismo» che fino ad oggi ha caratterizzato la portualità italiana. Localismo che, per l’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante della Capitaneria di Porto di Genova, andrebbe superato a fronte di una «dimensione nuova» di carattere più internazionale. Il futuro della logistica italiana passa per il trasporto via mare e su treni. Questo è il nucleo delle conclusioni del ministro: «Voglio togliere dalla strada i camion per tratte sopra i 500 chilometri – ha spiegato Delrio – per questo bisogna puntare su navi e treni, discutendone tutti insieme e, ad esempio, aumentando i pedaggi via gomma e abbassando le tasse per chi muove le merci utilizzando il ferro». Delrio si è soffermato anche sulla riforma portuale da lui varata: «In molti mi chiedono come sta andando ma, per un provvedimento atteso da vent’anni, credo che un anno di assestamento sia accettabile. Intanto stiamo lavorando su partite come
AGRICOLTURA PROPOSTA BILANCIO TERREMERSE: FATTURATO A 147 MILIONI DI EURO La proposta di bilancio dell’esercizio 2016 della cooperativa Terremerse di Bagnacavallo, approvata dal cda e che dovrà essere confermata dalle assemblee dei soci a giugno, vede un recupero di 626 mila euro rispetto all’esercizio dell’anno precedente e 1,5 milioni di Ebitda. Il fatturato 2016 è di 147 milioni con un consolidato (comprensivo dei risultati delle società controllate Agriservice, Borgobuono e Semìa), che si attesta invece a 171 milioni. L’utile finale è di 230mila euro.
Delrio ha partecipato
VITICOLTURA CAVIRO: DAGNINO LASCIA LA DIREZIONE DOPO 16 ANNI , AL SUO POSTO FELICE
al Forum nazionale sulla sicurezza portuale organizzato dagli Ormeggiatori
Sergio Dagnino, da 16 anni direttore generale del gruppo Caviro, il prossimo 30 giugno lascia la guida della cooperativa agricola faentina, «per intraprendere nuove sfide professionali». Il consiglio di amministrazione ha nominato Simonpietro Felice quale nuovo direttore. Felice, proveniente da importanti realtà vinicole quali Casa Vinicola Botter, Italian Wine Brands e Giordano Vini, entrerà in carica dal primo giorno di luglio.
quella della semplificazione dei dragaggi». Tema, quest’ultimo, molto sentito a Ravenna. Riguardo allo scalo ravennate – per il quale si discute dell’approfondimento del porto canale – il ministro ha affermato che «finalmente è stata ristabilita la serenità istituzionale» e si dice convinto che, a breve, l’escavo dei fondali possa essere realtà. (al.mo.)
CONFCOOPERATIVE RAVENNA
LE AZIENDE INFORMANO
Gemos, bilancio 2016 ancora in crescita 40 milioni di euro il fatturato della coop di ristorazione, i progetti più importanti il Bistrò Rossini e la firma con Tigar Tyres Si aggira intorno ai 40 milioni di euro il fatturato della cooperativa di ristorazione Gemos che, nei giorni scorsi, ha votato in assemblea il bilancio 2016. «Siamo soddisfatti dell’andamento registrato – commenta la presidente Mirella Paglierani (nella foto a destra) –. È stato un anno intenso che ci ha visto impegnati su più fronti: nuove aperture, investimenti importanti anche all’estero e partecipazione a diverse gare. Negli anni della crisi non ci siamo mai fermati nonostante le difficoltà. Abbiamo sempre guardato avanti continuando a investire e credere in una crescita possibile. Una strategia che, alla luce dei risultati raggiunti, si è dimostrata vincente». Ripercorrendo le tappe più importanti raggiunte spiccano i progetti relativi al Bistrò Rossini, la firma con Tigar Tyres in Serbia e il nuovo
reparto confezionamento pasti per l’ospedale di Ravenna: «Il Bistrò Rossini di Faenza è stato per noi una scommessa, perché si tratta di una nuova e diversa esperienza di ristorazione – continua Paglierani –. A meno di un anno dalla sua apertura ci possiamo ritenere più che soddisfatti del suo andamento e dell’accoglienza ricevuta dalla città. L’altro grande progetto per il territorio ravennate è stato il nuovo reparto di confezionamento pasti per l’ospedale della città di Ravenna che, a fronte di un investimento molto importante, ci ha permesso di offrire un servizio più efficiente e qualitativamente migliore. Spostandoci fuori dal territorio nazionale con la società Gemos Balkans siamo giunti alla firma del contratto con Tigar Tyres titolare dello stabilimento Michelin di Pirot per la gestione della mensa aziendale inaugurata recentemente. Un progetto che tradotto in
numeri vuol dire 50 dipendenti, 2 cucine, e 1.500 pasti al giorno. Il 2016 però non è stato solo questo: abbiamo partecipato a diverse gare importanti, acquisito per il 40% una società di ristorazione del bolognese e, infine ma non meno importante, siamo stati impegnati nell’emergenza terremoto del centro Italia, dove abbiamo mantenuto aperto il nostro servizio di ristorazione di Tolentino dedicato alle scuole e a una casa di riposo, allargandolo anche agli sfollati della zona». La cooperativa, che ad oggi dà lavoro a 971 persone di cui 720 soci, ha continuato a crescere anche in questi primi mesi del 2017: «Abbiamo inaugurato all’inizio del mese di maggio la nuova mensa aziendale per il polo petrolchimico di Ravenna e al momento manteniamo alta l’attenzione su ciò che succede per cogliere tutte le occasioni che si possono presentare. Vista la crescita della cooperativa stiamo lavorando anche ad una riorganizzazione interna e stiamo investendo nelle politiche riservate ai nostri soci con il progetto di welfare aziendale “Benessere Gemos. Le persone al centro”. Nel 2017 inoltre metteremo on line il nuovo sito». A cura di Confcooperative Ravenna
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DSA/L’ALLARME Genitori sul piede di guerra: «Se i prof si comportano da bulli» Spesso vengono chiamati solo “Dsa”, la sigla che identifica i "Disturbi Specifici dell'Apprendimento" e che certifica un diverso funzionamento delle loro reti neuronali da quella delle maggior parte delle altre persone. E in una scuola pensata appunto per la maggioranza, gli studenti con Dsa si trovano in difficoltà perché faticano a leggere, a comprendere ciò che leggono, a memorizzare le tabelline, a imparare le lingue straniere con i normali metodi. Sono i dislessici, disortografici, disgrafici e discalculici, le cui diagnosi sono in esponenziale aumento da quando la legge 170 del 2010 ha stabilito le linee guida per assicurare loro il diritto allo studio. Prima molti di loro, come racconta Daniel Pennac (dislessico e disgrafico) nel suo Diario di scuola, erano semplicemente i “somari”. Oggi sappiamo che possono essere geni, anche a scuola, se adeguatamente supportati. Non vanno infatti confusi con i ragazzi che necessitano di un insegnante di sostegno, “certificati secondo la legge 104”. In quest’ultimo caso infatti si è di fronte in genere ad altri tipi di diagnosi, come ad esempio a deficit cognitivi che sono esclusi a priori per i Dsa. In fase di diagnosi per dislessia, infatti, ci hanno spiegato esperti e psicologi, è innanzitutto necessario escludere la presenza di qualsiasi deficit tramite test di vario tipo che ne determinano innanzitutto il Qi (Quoziente intellettivo). Iscritti alle scuole di ogni ordine e grado in provincia di Ravenna a febbraio erano oltre 1.700 e adesso, a ridosso degli scrutini, in molte di queste famiglie cresce la preoccupazione: cosa accadrà quest’anno, la scuola e i docenti in particolare terranno conto delle loro particolari esigenze? Perché nonostante la legge e l’impegno sul campo di associazioni come Aid o di istituzioni come il Comune, i problemi restano per le famiglie. Lo dimostra la lettera aperta inviata da Andrea Baravelli, a nome di un gruppo di genitori di ragazzi Dsa delle scuole superiori davvero esasperati, mettendo sotto accusa proprio i docenti che si comportano, secondo il genitore, come “bulli” essi stessi. «Abbiamo infatti a che fare con adolescenti, come tutti gli adolescenti fortemente condizionati dal giudizio espresso nei loro confronti dal gruppo; quindi letteralmente ossessionati dall’imperativo d’essere “come gli altri”. Come pensate che questi ragazzi possano sostenere lo sguardo di sufficienza, se non addirittura di scherno, rivolto loro dai compagni di classe o dagli insegnanti?» Baravelli parla di «preoccupazioni di genitori rapidamente archiviate come scocciature che meritano appena un sorriso di compatimento» da professori che non sempre tengono conto delle difficoltà dei ragazzi e consentono l’utilizzo degli strumenti di aiuto previsti dalla legge. «Qualche buona notizia tuttavia c’è – conclude Baravelli – e una di queste è che, anche a Ravenna, è cresciuto il numero delle famiglie che hanno preso coscienza dell’assoluta necessità di muoversi collettivamente, agendo come gruppo di pressione al fine di interessare le istituzioni. Solo in questo modo si può sperare di ottenere il rispetto di diritti che sono abitualmente disattesi, che alcuni docenti sono ancora convinti appartengano al campo della gentile e spontanea concessione. A questo punto aspettiamoci un’estate rovente, e non solo per le polemiche che tante bocciature e infinite sequenze di ripetizioni finiranno per determinare». In altre parole, par di capire, non si escludono azioni legali e ricorsi.
Gli studenti con
Disturbi Specifici di Apprendimento sono oltre 1.700 nelle scuole della provincia
Il servizio sui Dsa di queste pagine è stato curato da Federica Angelini
DSA/L’ASSOCIAZIONE
«Questi ragazzi sono una risorsa»
La presidente di Aid Ravenna su difficoltà, ostacoli e progressi tra scuola, famiglia e sanità Aid è l’associazione di famiglie con figli dislessici nata nel 1997 e nuovamente attiva a Ravenna dal 2013, accreditata dal Miur per offrire formazione ai docenti nelle scuole. Tra gli ultimi progetti che ha messo in campo c’è “Dislessia amica”, un corso di e-learning cui si sono iscritti 33 istituti e 770 docenti in provincia, e da anni organizza mensilmente presso il Cmp momenti di incontro per i genitori, consulenze e consigli tramite una help line, uno sportello aperto una volta al mese al liceo Artistico (dove la presenza di ragazzi con Dsa è particolarmente importante, si parla di circa 90 iscritti), incontri tra famiglie insieme ai figli, dove può accadere che i più grandi ormai adolescenti aiutino i più piccoli. Insomma, un punto di riferimento per le oltre trecento famiglie associate e non solo, visto l’impegno dell’associazione a diffondere buone prassi, consapevolezza, al fine di avere una maggiore conoscenza del fenomeno per far cadere resistenze e barriere verso questi ragazzi. La presidente è Anna Maria Dalla Valle (nella foto) con cui abbiamo chiacchierato a lungo per capire meglio la realtà che vivono oggi a Ravenna i ragazzi
con diagnosi Dsa e le loro famiglie che abbiamo incontrato. Presidente, in questo momento quali sono i punti
«Tra le maggiori
criticità ci sono i tempi lunghi dell’Asl nel formulare le diagnosi
»
critici sul territorio per chi ha figli Dsa? «Sicuramente i tempi richiesti per una diagnosi da parte dell’Asl, per cui può servire anche un anno. Sappiamo che non dipende dalla buona volontà di chi opera sul territorio, ma che è un problema di risorse disponibili. Anche perché sono molto aumentate le persone a cui viene consigliato di farsi fare la diagno-
«A volte sono più attrezzati per i Dsa i professionali dei licei, poco abituati a questo tipo di studenti
»
si ma per chi risulta positivo il rischio è perdere mesi cruciali. E alla fine siamo alle solite: chi può permetterselo si rivolge a un privato e con 300 euro ottiene in un mese ciò che l’Ausl rilascia in un
anno. Non solo, la diagnosi dell’Ausl non è “parlante”, cioé è scritta in un linguaggio eccessivamente tecnico e sintetico per l’utilizzo quotidiano a supporto sia dei genitori che degli insegnanti; perché dobbiamo sempre ricordarci che ogni Dsa è diverso dall’altro. Una diagnosi più chiara sarebbe utile a insegnanti e famiglie». E così chi può si rivolge al privato. Un figlio con Dsa può rappresentare quindi anche un costo? «Sì, ci sono spese che vanno dalla diagnosi alla logopedia, fino alla necessità di un doposcuola o qualcuno, specializzato, che aiuti il ragazzo quando in famiglia nessun altro lo può fare». Ma cosa succede in una famiglia quando arriva una diagnosi? «Dipende, le reazioni possono essere diverse. C’è chi prova sollievo perché finalmente può trovare una spiegazione a ripetuti fallimenti scolastici difficili da capire a fronte di performance più che normali in qualsiasi altro contesto non scolastico, ma c’è anche chi la rifiuta e la nega. Sicuramente una diagnosi Dsa comporta un enorme stress per l’intero nucleo familiare che deve riorganizzarsi. Sarebbe importante che i genitori fossero concordi tra loro nell’affrontare le difficoltà poste dalla dislessia». La scuola rappresenta per molti un’altra nota dolente. «Per fortuna le cose stanno cambiando soprattutto nelle primarie pubbliche dove viene effet-
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13 tuato uno screening mirato all’individuazione di possibili Dsa, grazie all’impegno del Comune e dell’associazione Dalla Parte dei Minori, e dove sempre più insegnanti si impegnano anche in formazione specifica, pur non avendone l’obbligo. Dalla Regione potrebbe arrivare a breve un accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale per estendere la pratica a tutte le scuole della Regione. Sarebbe davvero l’anno zero». Ma cosa succede alle scuole medie e alle superiori? Ci risulta che ci siano situazioni anche di tensione e difficoltà lamentate dalle famiglie.
stesse capacità degli altri, anzi a volte anche maggiori e aumenteranno gli iscritti nei licei. Perché gran parte delle persone con Dsa hanno quozienti intellettivi superiori alla media e molti sono portati per discipline artistiche o materie astratte, anche perché riescono spesso a mantenere il cosiddetto pensiero “divergente” anche da adulti, sono creativi e portati per il problem solving e possono diventare risorse che la nostra società non può permettersi di perdere. Ma perché questo accada devono avere fiducia in se stessi ed è in questo che gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale e possono fare la differenza. Un buon insegnante può salvare un ragazzino che altrimenti rischia l’abbandono scolastico con ciò che ne consegue». Almeno nei casi più gravi, non sarebbe d’aiuto un sostegno adeguato? «No, non serve, servono buoni insegnanti e a loro, se mi fosse possibile, vorrei dire questo: so che a volte anche i genitori possono sembrare polemici, ma per le famiglie un figlio Dsa è un impegno enorme e i ragazzi arrivano alle superiori dopo anni di fatiche e battaglie fisiche e psicologiche, e abbiamo tutti bisogno della collaborazione della scuola. Oggi, grazie alla tecnologia, sono possibili risultati prima impensabili. Uno studente Dsa può rappresentare un’occasione per mettersi in discussione, per cambiare. Peraltro ci sono ausili pensati per loro, come le mappe concettuali, che possono essere utili per insegnare a tutti».
«Ogni ragazzo Dsa lo è
a modo suo, in comune hanno spesso la breve memoria di lavoro e la difficoltà a restare concentrati Ma ci sono tantissime storie di successo
NEL DETTAGLIO COME CONTATTARE AID Sportello telefonico dalle 17 alle 18.30 per dislessici, famiglie, insegnanti tel. 392 0199550. Info anche sui gruppi di auto mutuo aiuto anche all’indirizzo mail: ravenna@aiditalia.org. https://ravenna.aiditali.org
»
«Sì, la situazione è diversa: gli insegnanti sono tanti e non è sempre facile cambiare il proprio approccio rispetto all’insegnamento. A volte sono più attrezzate le scuole professionali, più abituate ad accogliere questo tipo di studenti rispetto a certi licei dove i Dsa stanno iniziando da poco a iscriversi. Per questo sono ottimista, le cose stanno cambiando, man mano che sempre più ragazzi dislessici e discalculici affronteranno fin da piccoli un percorso adeguato, capiranno di avere le
L’università è ancora un miraggio per tanti di questi ragazzi? «I test di ingresso sono un problema, così come la mancanza di testi che possono essere letti con sintesi vocale. Aid si sta impegnando perché gli strumenti compensativi previsti dalla legge siano concessi anche in ambito universitario. Del resto, anche gli occhiali sono un metodo di compensazione per chi non vede. A chi verrebbe in mente di non farli
usare a un miope? La calcolatrice per un discalculico è la stessa cosa». E come si svolge la vita quotidiana in casa? «Come dicevo ogni ragazzo Dsa lo è a modo suo, ma gran parte di loro ha una brevissima memoria di lavoro e si dimentica facilmente anche le mansioni più semplici, faticano a concentrarsi, si distraggono facilmente. Hanno problemi ad allacciarsi le scarpe, per esempio, perché per loro nes-
BAGNO PERLA
suna routine diventa automatica. E questo a volte può diventare molto faticoso anche per chi vive con loro, serve quindi grande armonia all’interno del nucleo famigliare. Ma come cerchiamo sempre di far emergere nelle nostre campagne di informazione, essere Dsa non significa valere di meno, ci sono tantissime storie di successo di Dsa, a cominciare da quella di Albert Einstein, ma serve impegno e consapevolezza…».
INFOPROM
Relax e divertimento in spiaggia per tutti Buona cucina e sport i punti di forza dello stabilimento di Punta Marina dove si possono gustare crostacei, pesce fresco, piatti romagnoli e pizza
“Una spiaggia per tutti, anche per le famiglie e i giovani che hanno voglia di divertirsi”. Potrebbe essere questo lo slogan del bagno Perla di Punta Marina Terme dove l’estate è già iniziata. Come è ormai tradizione, la cucina e lo sport sono i due punti di forza dell’offerta del noto stabilimento balneare, in cui è facile sentirsi accolti grazie all’ambiente poco formale e molto familiare. «Il piacere più grande ogni anno – afferma il titolare Mirko Leoni – è veder ritornare i nostri più affezionati clienti che, durante la bella stagione, restano insieme a noi tutti i giorni, per godersi al meglio il mare, il sole, la spiaggia e la piacevole atmosfera di convivialità». L’offerta enogastronomica è certamente il fiore all’occhiello del bagno Perla, ragione per cui è sempre piacevole fare una sosta in
questa oasi di pace. Già da marzo, sono state presentate le specialità di pesce fresco, in particolare a base di crostacei che non si trovano ovunque. Il menù è ricco di piatti prelibati e di nuove combinazioni che caratterizzano ogni serata della settimana: il martedì l’abbuffata di cozze, il mercoledì la sarda, il giovedì la paella e il venerdì altre cene speciali. L’offerta è davvero molto ampia, per soddisfare le richieste di tutti, e prevede anche ricette della cucina tradizionale romagnola e la pizza per allegre serate conviviali. Da provare, in particolare, quelle giganti farcite a piacere. Non mancano inoltre, giornalmente, delle vere e proprie “sorprese” – che sia un piatto speciale o un menù a tema – proposte dall’affermato staff. Il ristorante, aperto tutti i giorni per pranzo e cena, consente di mangiare a due passi dal mare in piena tranquillità, grazie alla veranda che può ospitare contemporaneamente diversi gruppi di persone. Ampia anche la scelta di aperitivi e cocktail a base di frutta da bere a pochi passi dall’acqua, per rinfrescarsi nelle giornate più calde. Molteplici e diversificate le attività di intrattenimento che spaziano dallo sport allo spettacolo. «Siamo un piccolo villaggio turistico –
aggiunge Leoni –, il cui obiettivo è far staccare la spina a chi vi entra per un po’ di tempo. Non solo dunque relax in spiaggia, ma anche tante iniziative per divertirsi piacevolmente». Tante le opportunità per gli amanti dello sport. Come sempre, è possibile svolgere diverse attività, fra cui beach-volley, racchettoni e fitness in spiaggia, ma anche in acqua con l’utilizzo di canoe, tavole da sup, oltre ovviamente alle classiche lezioni di acquagym. Forte del successo riportato lo scorso anno, il bagno Perla propone nuovamente il calcio in gabbia, grazie al nuovo campo da calcetto con barriere ovunque, per non fare mai uscire la palla e tenerla quindi sempre in gioco. Tra le novità, le camminate a passo sostenuto lungo il litorale ogni martedì sera per adulti e ragazzi con il trainer prof. Daniele Verati, valido allenatore anche dell’acquagym del week end e di tutte le attività sportive. Info: 0544 437470, Facebook e www.bagnoperla.it
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DISLESSIA/LA STORIA
Se il triennio delle superiori rischia di diventare un muro invalicabile Barbara oggi ha 16 anni e si trova a un bivio: cosa fare a scuola dove, concluso il biennio, dovrebbe iscriversi al triennio per completare il ciclo dell’Istituto Alberghiero di Forlimpopoli che frequenta. I suoi docenti hanno espresso serie preoccupazioni. Senza sostegno, per lei, potrebbe essere una sfida fuori portata. Dopo anni di impegno suo e della sua famiglia, che risiede a San Pietro in Vincoli, il disturbo dell’apprendimento potrebbe diventare un ostacolo insormontabile. «Abbiamo chiesto per questo di rifare la diagnosi – ci spiega la madre Giorgia, maestra di cucina e chimico – per evitare che tutti gli sforzi fatti finora, da Barbara in primis, non siano stati vani. Il suo disturbo è particolarmente grave, si può dire che si tratti di un caso “borderline” e quindi ci siamo rivolti all’Ausl nella speranza di una diagnosi che permettesse una certificazione diversa per poter avere il sostegno scolastico di cui avrebbe bisogno». Una scelta non facile con conseguenze importanti, ma poiché nemmeno per chi ha un disturbo così importante è previsto il sostegno, alla famiglia è parsa una strada obbligata. È stato un percorso lungo quattro mesi in cui, racconta ancora Giorgia, si è sentita dire cose che avrebbe preferito non sentire. «Mi hanno consigliata di
La madre: «Alle elementari e alle medie
è stata una fatica immensa, sulla pagella di quinta scrissero: “Fa fatica a stare attenta”»
“ri-orientarla”, sapete cosa significa? Mandarla a fare un corso professionale. Ma lei si trova bene, la scuola le piace, e sta frequentando un Alberghiero…». Giorgia parla anche di inopportune considerazioni sul fatto che lei, in attesa di un altro figlio, fosse semplicemente preoccupata di non poter più seguire la figlia con i compiti o di non volersi rassegnare alla situazione. Il tutto dal reparto di neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Ravenna a cui si era rivolta e che alla fine ha confermato la diagnosi di “disturbo dell’apprendimento”, «anche se sul referto – dice Giorgia – si parla, fra le altre cose, di una capacità di coordinazione occhiomano inadeguata all’età. Ora la mia speranza è trovare un neurologo accreditato che abbia il coraggio, eventualmente, di fare una diagnosi che potrebbe andare contro il parere dell’Ausl. Non sarà facile e non so se servirà, ma che scelta abbiamo? Intanto Barbara, che è pienamente consapevole della situazione e anche molto arrabbiata, è decisa a iscriversi a settembre in terza con tutti i suoi compagni. E noi la appoggeremo». È questo l’ultimo episodio di un percorso che non è stato facile in questi anni, a cominciare dalla diagnosi. «Alle elementari, a San Pietro in Campiano, ci dicevano
che era svogliata e che anzi escludevano una qualsiasi diagnosi di dislessia, continuavano a dirci che dovevamo avere pazienza perché ogni bambino ha i suoi tempi», ci racconta ancora la mamma. «Di nostra iniziativa le abbiamo fatto fare visite e test da cui è emersa una dislessia importante che le impediva di apprendere con i sistemi utilizzati dai compagni. Da allora, Barbara è sempre stata seguita, ha potuto usufruire delle mappe e degli ausili previsti e a casa, soprattutto mio marito Andrea, l’ha aiutata moltissimo con i compiti per permetterle di arrivare alla terza media e alle superiori. A tutto questo va aggiunto l’impegno economico: anni di logopedia, esercizi ortottici, ripetizioni, tutto completamente a carico della famiglia, perché per i ragazzi Dsa non c’è nessun tipo di appoggio».Incredibilmente, racconta ancora Giorgia, il passaggio alle superiori era stato un sollievo. «A differenza di prima, abbiamo trovato docenti disponibili e desiderosi di collaborare, abbiamo avuto un dialogo aperto quasi settimanale. Mentre davvero è stata pessima l’esperienza alle elementari e alle medie, a San Pietro Vincoli. Basti pensare che sulla pagella di quinta elementare, quando già la diagnosi era ben nota, hanno scritto: “Barbara fa fatica a stare attenta”. Ora il problema è naturalmente che i contenuti sono più complessi e la mappa concettuale, per esempio, non basta più, né la sintesi vocale. Dopo tutti questi anni di fatica, ma anche di orgoglio e soddisfazione per lei e per noi, non possono chiederci adesso di fermarci e non arrivare in fondo. E vorremmo semplicemente per lei una situazione che possa vivere con il minimo della sofferenza possibile».
PRIMO PIANO
RAVENNA &DINTORNI 1/6 2017
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DSA/LA STORIA
DSA/IL SERVIZIO
Germana: la maturità non fa più paura, ma all’Università resta il timore per il test d’ingresso
La psicologa: «Tra i problemi più seri c’è quello dell’autostima»
Germana (nome di fantasia) si sta preparando per la maturità. Questo significa che era già a scuola quando nel 2010 passò la legge 170 che le riconosceva di fatto il diritto allo studio e si sente un po’ una pioniera, è stata tra le prime diagnosi riconosciute in città. «Allora mia figlia faceva le medie e naturalmente non c’era formazione tra i docenti. Inoltre capisco che per loro non è semplice, hanno classi numerose, ragazzi con problemi diversi. E ogni Dsa, come le avranno ripetuto tutti, è una storia a sé, ha le sue caratteristiche. E poi, ci sono docenti di una certa età, che nemmeno sanno usare il computer, che hanno metodi consolidati in anni di lavoro di lezioni frontali. Per fortuna un po’ le cose stanno migliorando e già alle superiori abbiamo visto molti cambiamenti, chissà, i docenti del futuro saranno sicuramente più preparati. Finora quello che spesso accadeva era quel 6 che non dava fastidio a nessuno, i genitori non protestavano, ma i ragazzi nemmeno miglioravano». Già arrivare alla maturità di un istituto tecnico fino a non troppo tempo fa per molti dislessici era una meta non banale, l’abbandono scolastico era piuttosto frequente. «Devo dirlo – ci racconta anche la madre – per arrivare alla maturità serve l’impegno di tutta la famiglia, si tratta ancora di un’impresa. Mia figlia ha una media molto alta, ma io l’ho sempre aiutata. Anche perché tornano a casa da scuola stremati, dopo tante ore. In generale i Dsa si stancano più degli altri ragazzi e quindi è comprensibile che abbiano bisogno di una mano a studiare, senza sostituirmi all’insegnante. Soprattutto hanno bisogno di aiuto per imparare a studiare». Oggi Germana sta studiando per ottenere tutte le certificazioni richieste all’Università (in particolare per la lingua inglese, un ostacolo spesso particolarmente ostico per i Dsa), ciò che più la spaventa è il test di ingresso dove puoi avere una persona che legge per te, ma non il dizionario o i formulari (materiali compensativi ammessi alle superiori). Ed è un problema anche nei concorsi pubblici, ma so che c’è in discussione una legge e spero che venga approvata». Ma il messaggio più forte che ci resta da questa breve chiacchierata è un altro: «Se mia figlia può farcela all’Università? In terza elementare le avrei detto di no, perché non sapeva leggere. Ma in questi anni l’ho vista raggiungere risultati molto superiori a ciò che avessi mai sperato e superare di continuo prove che sembravano per lei impossibili. E quindi, adesso, penso che sì, certo che potrà farcela».
«In questi anni ho
visto mia figlia raggiungere obiettivi che mai avrei creduto possibili
»
Qui sopra Francesca Treré, sotto lo spazio di Strategicamente Insieme a Cotignola
Una delle realtà più attive sul territorio è “Strategicamente Insieme”, centro con sede a Cotignola, ma attivo anche a Ravenna. Qui psicologi specializzati sono in grado di fare la diagnosi Dsa e vi lavorano anche logopedisti, spesso figure importanti in caso di dislessia, ma soprattutto aiutano i ragazzi con diagnosi Dsa ad acquisire autonomia nello studio. Si tratta di un centro privato e i costi sono a carico delle famiglie. Abbiamo parlato con Francesca Treré, psicologa specializzata in disturbi dell’apprendimento che ci ha spiegato: «Il nostro obiettivo è l’autonomia. Quindi cerchiamo di aiutare i ragazzi a individuare lo strumento compensativo più adatto alle loro necessità e a utilizzarlo. I percorsi possono durare anni, come mesi, dipende dall’età e dalla capacità di organizzarsi del singolo. Alle famiglie però chiediamo continuità, l’idea non è quella di un semplice doposcuola dove fare i compiti per il giorno dopo, appunto, ma piuttosto di un luogo dove acquisire strumenti». Gli incontri durano mediamente due ore. A Ravenna si svolgono nei locali di scuole che li rendono disponibili, l’anno scorso erano alla Don Minzoni e quest’anno alla Randi. Ma non sono le scuole a mandare i ragazzi al centro. «Tutto si svolge tramite passaparola tra i genitori che si informano quando ricevono una diagnosi». I ragazzini, tra Ravenna e Cotignola, sono un centinaio e vanno dalla quarta elementare alla quinta superiore. «Qualcuno ci chiede – racconta – “potrò andare all’Università?”. E la risposta è sì, trovando le giuste modalità di apprendimento, strategie di studio e strumenti compensativi. Tutto ciò favorisce il successo scolastico e formativo della persona. Tra i problemi più seri c’è invece quello legato all’autostima dei ragazzi, soprattutto quando la diagnosi avviene piuttosto tardi, alle medie o alle superiori. A volte arrivano carichi di una frustrazione accumulata negli anni, con il timore di non avere le competenze per proseguire il corso degli studi. In alcuni casi tutto si risolve con i primi successi scolastici, in altre invece c’è bisogno di un sostegno psicologico più strutturato». A lei chiediamo i segnali da non trascurare. «Alla fine della seconda elementare il bambino deve saper leggere, se ci accorgiamo che fa troppi errori, non solo doppie o h, ma magari inverte le lettere, può essere il caso di approfondire, così come se ha problemi di memorizzazione. Alla fine della terza elementare si può invece diagnosticare la discalculia. Ci sono casi in cui questi disturbi portano anche a comportamenti non adeguati in classe. A volte, invece, i ragazzi riescono a compensare da soli e arrivano alle medie o alle superiori dove il carico di lavora aumenta e allora arriva il crollo, perché da soli non riescono più a farcela».
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PRIMO PIANO
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DSA/LA SCUOLA
«Servono insegnanti con formazione specifica» Il vicepreside di Ragioneria: «La legge funziona ma non basta la buona volontà del singolo» Tra le scuole superiori che hanno visto crescere gli iscritti con diagnosi Dsa in questi anni c’è l’Istituto Tecnico Economico “G. Ginanni” a Ravenna, che sta puntando molto sulla formazione degli insegnanti in questo ambito, come ci ha spiegato il vicepreside Gabriele Proietti: «A fronte dell’aumento del numero degli iscritti abbiamo cercato di attivare nuovi percorsi, innanzitutto in termini di formazione dei docenti. Perché il tema dei Dsa va affrontato tramite la preparazione, non basta la buona volontà o il buon senso o la disponibilità del docente. Serve una formazione specifica, servono aggiornamenti continui e bisogna essere pronti a cambiare certi automatismi. I dispostivi compensativi e dispensativi vanno conosciuti a fondo per essere ben utilizzati». A portare il tema dei Dsa al centro dell’attenzione nella scuola e a occuparsi per prima della formazione è stata ed è una delle nostre insegnanti, la professoressa Ilaria Cerioli, che ha trovato la grande sensibilità e disponibilità della Dirigente e di gran parte dei colleghi». Proietti racconta infatti di momenti di formazione per gli insegnanti a cui hanno aderito molti docenti dell’istituto. L’altro tema cruciale riguarda, ovviamente, il rapporto con le famiglie, che per Proietti deve essere schietto, continuo e collaborativo per superare le difficoltà che possono sorgere nell’arco dei cinque anni.
IN BIBLIOTECA LEGGOCHIARO: AUDIOLIBRI E FONT “SPECIALI”, LA BIBLIOGRAFIA IDEALE PER CHI HA DIFFICOLTÀ A LEGGERE
Si potrebbe pensare che non esista luogo meno adatto di una biblioteca per un dislessico. Nulla di più errato, almeno a Ravenna, dove la Classense da tempo acquisisce, cataloga e segnala materiali particolarmente adatti proprio per chi presenta diagnosi Dsa. Si tratta in particolare di audiolibri, ma anche di testi stampati con font particolari (come fanno per esempio le case editrici Sinnos e UovoNero) e anche dei materiali con la comunicazione aumentativa pensati per ragazzi affetti da disturbi come l’autismo ma che possono risultare utili anche a chi si avvicina alla lettura con difficoltà per via del linguaggio iconico che utilizzano. E ancora, i libri anche per adulti, con caratteri particolarmente grandi pensati per gli ipovedenti che possono però anch’essi risultare più fruibili di altri da chi è dislessico. Tutti questi materiali fanno parte di bilbliografie ad hoc e hanno tag con cui è facile reperirli nel catalogo on-line come leggochiaro e leggochiaroragazzi (c’è una pagina dedicata anche sul sito del Comune di Ravenna). «Quando acquistiamo i testi - ci spiega Nicoletta Bacco della Classense - sia per ragazzi sia per adulti cerchiamo di privilegiare quelli che possono essere fruibili più facilmente anche da persone con diagnosi di dislessia. Facciamo inoltre formazione agli insegnanti su questi materiali e percorsi e incontriamo le associazioni, come l’Aid, proprio per far capire alla più vasta utenza possibile che magari tende a non frequentare la biblioteca che qui invece possono trovare materiali adatti a loro o ai loro figli». Anche la biblioteca per gli adolescenti Holden dispone di un fondo di questo tipo grazie a una donazione, mentre a Piangipane, sempre grazie alla collaborazione con un privato, si è di recente proceduto all’acquisto di e-reader da dare in prestito con gli e-book (ovvero il supporto elettronico con il libro elettronico già caricato) e audiolibri in cd e mp3 e relativi supporti per l’ascolto. Segno che l’attenzione per i Dsa non riguarda solo le sedi centrali ma anche quelle decentrate.
Il docente: «Un anno passato
Tra i timori da sventare c’è quello, per gli insegnanti, di favorire gli studenti permettendo loro di usare strumenti compensativi e suscitare invidie e malumori tra i compagni. Per questo è importante che cresca la “cultura Dsa” «per superare l’ostacolo facendo conoscere il problema anche tra la comunità degli studenti, evitando inutili concorrenze. Dalla nostra parte c’è una buona legge, che va accompagnata da buone pratiche, infatti come già sostenuto, il talento personale non basta». E tra quelle che possono sicuramente essere considerate “buone prassi” attivate da questa scuola c’è quella dei corsi di “recupero” per tutti, Dsa compresi, nelle materie più problematiche per alcuni studenti quali, matematica, economia aziendale e lingue straniere per tutto l’arco dell’anno. In tal senso è risultato molto importante l’apporto dei docenti del cosiddetto Organico Potenziato previsto dalla recente legge sulla scuola. «Questi corsi - conclude Proietti anche se richiedono un ulteriore impegno, costituiscono comunque una buona e gratuita opportunità per perseguire meglio il successo scolastico».
con uno studente Dsa fa crescere l’insegnante e tutto il consiglio di classe. La collegialità è fondamentale» Sulla collegialità Proietti insiste molto: «Lo studente Dsa deve trovare l’attenzione dell’intero consiglio di classe, perché non vanno considerate solo le difficoltà in alcune materie, ma vanno riconosciuti gli stili di apprendimento specifico per applicare una didattica personalizzata efficace che permetta di raggiungere gli obiettivi di apprendimento con minor fatica». Altro elemento cruciale, secondo il professore, è il monitoraggio continuo delle azioni svolte: «Certo, non possiamo pensare di non verificare l’efficacia degli strumenti adottati, perché l’andamento non è sempre lineare, ed occorrono costanti feedback. L’adozione di buone pratiche fa crescere non soltanto l’alunno Dsa, ma anche il singolo docente e tutto il consiglio di classe. In questi anni abbiamo portato diversi ragazzi alla maturità con grande soddisfazione di tutti».
CONSORZIO SOLCO
LE AZIENDE INFORMANO
Psicomotricità per lo sviluppo del bambino, le attività della cooperativa Progetto Crescita 300 i bambini che frequentano i percorsi del centro “Il Filo del Gioco” di Ravenna La coop organizza anche corsi di formazione per gli insegnanti e progetti individuali nel lughese La psicomotricità è una pratica ormai ampiamente conosciuta e utilizzata per aiutare lo sviluppo globale dei bambini, sia normodotati che con disabilità fisiche, psichiche o con disturbi dell’attenzione. La cooperativa Progetto Crescita di Ravenna, da oltre 10 anni, è specializzata in questo tipo di servizio che propone sia direttamente, agli oltre 300 bambini che frequentano i percorsi organizzati al centro “Il Filo del Gioco” di Ravenna, che tramite la formazione diretta di educatori e insegnanti: «Si è concluso proprio pochi giorni fa (il 19 maggio nda) un progetto di formazione per gli insegnanti di asilo nido di alcuni comuni del ferrarese, in particolare Mirabello, Cento, Sant’Agostino, Poggio e Portomaggiore – racconta Francesca Battistini, presidente di Progetto Crescita –, per un complessivo di 21 progetti». La pratica psicomotoria proposta da Progetto Crescita si rifà al metodo di B. Aucouturier: «Pratichiamo attività che aiutano la crescita del bambino, intesa in senso globale ossia comprensiva di tutte le aree
di sviluppo: corporea, cognitiva, affettivo-relazionale – sottolinea Fiorenza Paganelli, coordinatrice del centro Il Filo del Gioco –. Durante gli esercizi proposti si tiene conto di diversi elementi: lo spazio, il tempo, gli oggetti, le persone e attraverso il gioco si offre al bambino la possibilità di esprimersi liberamente e spontaneamente tramite la via dell’azione».
Le attività psicomotorie possono essere svolte sia individualmente che in piccoli gruppi e la scelta della modalità più adatta viene presa in accordo con i genitori e i bambini stessi: «Nel nostro centro, ad esempio, le attività di gruppo durano poco più di un’ora e si svolgono con cadenza settimanale per un totale 10 incontri minimi – continua la coordinatrice –. Nella composizione del gruppo si tiene conto di una certa omogeneità nell’età e di una presenza equilibrata di maschi e femmine». Il servizio proposto dalla cooperativa Progetto Crescita si è ampliato negli anni e oggi è realizzato da sei psicomotriciste, una delle quali ha avviato di recente alcuni progetti individuali sul distretto lughese. «Proprio a Lugo – conclude Battistini – già il prossimo settembre inaugureremo un centro ad hoc per i bambini già seguiti e per accoglierne dei nuovi». Chi desiderasse ricevere ulteriori informazioni può rivolgersi direttamente alla coordinatrice Fiorenza Paganelli al numero 335 8331453.
G i o r n a l e i n t e rc u l t u ra l e
Anno 15 Numero 60 Giugno 2017 Redazione c/o Casa delle Culture piazza Medaglie d’Oro 4 48122 Ravenna c.meticcia@racine.ra.it www.cittameticcia.it
Un festival per l’accoglienza In darsena tornano dibattiti, concerti, spettacoli e stand per tre giorni di intercultura
A l l ’ i n t e r n o
¬ INCONTRI/1 Il Collettivo Mamadou tra monologhi e scuole sul campo a pagina II ¬ INCONTRI/2 Melting Pot, l’informazione (da premio) sull’immigrazione a pagina III ¬ INCONTRI/3 L’esperienza dei corridoi umanitari con Mediterranean Hope a pagina IV ¬ MUSICA L’orchestra del Testaccio, da Roma con le sue musiche popolari a pagina V
L’ultimo “Città Meticcia”: 60 numeri di cui essere orgogliosi. E un nuovo progetto
¬ L’INSTALLAZIONE Una rete per rappresentare l’inclusione e l’accoglienza prende forma all’Almagià a pagina VI ¬ IL PROGRAMMA Il festival delle Culture giorno per giorno, ora per ora, evento per evento a pagina VII
Con questo numero dedicato al Festival delle culture, con questo numero che è il numero 60, dopo quindici anni, ci congediamo dai nostri lettori. Il periodico Città Meticcia come giornale cartaceo pubblicato tre o quattro volte l’anno, non uscirà più. Tante cose dal primo numero sono cambiate, e ora è di tempo di un nuovo mutamento che speriamo di poter vedere arrivare già in autunno. È stata una decisione del gruppo di persone che ha coordinato il lavoro fin dal primo numero e non è dovuta a tagli o mancanza di risorse, questo va precisato. È stato un progetto di comunicazione e informazione nato, nel 2002, in un contesto ben preciso. Ottenemmo finanziamenti dalla Regione per un giornale interculturale: c’era bisogno di andare controcorrente rispetto a una tendenza diffusa della stampa, anche locale. La “Carta di Roma” (dal 2015 parte del codice deontologico dell’Ordine) era lungi da venire e in pochi nelle redazioni, allora, si ponevano dubbi sull’opportunità di usare termini come “clandestino” o di sparare la nazionalità nei titoli di cronaca nera, spesso per semplice noncuranza o inconsapevolezza. Erano gli anni pre-crisi in cui gli stranieri arrivavano numerosi anche qui per trovare lavoro, metter su casa, crescere figli. E noi nascemmo con l’idea di dar loro voce, ascoltandoli, intervistandoli ma soprattutto dando a chi ne avesse voglia la possibilità di scrivere. In questi anni su Città Meticcia hanno firmato decine di persone accanto a un nucleo solido e coeso. Le nostre porte sono sempre state aperte, ma abbiamo anche la presunzione di aver sempre mandato in stampa un prodotto non amatoriale, curato e revisionato, che aveva l’ambizione di rivolgersi a tutta la città. Abbiamo raccontato come la “Ravenna meticcia” cambiava, dal punto di vista sociale, economico e culturale, abbiamo parlato di difficoltà e problemi, ma anche di obiettivi raggiunti e successi. Abbiamo parlato di seconde generazioni mentre nascevano. Per anni abbiamo fornito notizie in altre lingue per andare incontro a chi arrivava. Oggi, per fortuna, molte cose sono cambiate, inevitabilmente. Oggi tanti di quegli stranieri che quindici anni fa erano appena arrivati sono diventati italiani e i loro figli stanno aspettando di diventarlo. Oggi la trasformazione che è in
corso riguarda tutti, tutti siamo un po’ più mescolati e oggi il rischio, ci sembra, sarebbe quello paradossalmente di mettere in luce differenze là dove prevalgono le somiglianze. Purtroppo questo non significa che si viva tutti in armonia, il razzismo ha attecchito e messo radici profonde, resta un male da combattere e forse, soprattutto, da prevenire. Per farlo ci vogliono una molteplicità di azioni, compresa un’informazione non tendenziosa su quello che è diventato il nuovo orizzonte dell’immigrazione: i richiedenti asilo. Senza più altre possibilità di arrivare in Europa, a fronte di nuove guerre su più confini, ci troviamo davanti a una situazione che ancora viene gestita come fosse “straordinaria” ma che invece è diventata ordinaria: l’accoglienza di persone che non si sa quanto potranno restare, che in molti casi vogliono andarsene dal territorio in cui si trovano, che sono ancora lungi dal poter pensare a un progetto a lungo termine. A loro in particolare stiamo pensando, per il futuro. E per questo serve uno strumento più agile, più al passo con l’accelerazione dell’informazione degli ultimi anni, nella speranza di contribuire ancora nel nostro piccolo a diffondere le conoscenze di un processo difficile e complesso che parte da lontano e può ricadere sui territori in modo molto diverso. Vedremo in autunno che forma prenderà l’idea che abbiamo in testa. Permettetemi però intanto un ringraziamento personale, come direttore responsabile, all’associazione Città Meticcia che mi ha dato fiducia, alla Regione Emilia-Romagna e soprattutto al Comune di Ravenna che negli anni ci ha consentito di proseguire nel progetto con la massima autonomia e libertà nella scelta dei contenuti. E naturalmente a tutte le meravigliose persone che tanto hanno dato e insegnato (a me per prima) scrivendo su queste pagine (a cominciare da Francesco Bernabini, senza il quale nulla sarebbe stato possibile). Con un po’ di presunzione penso che questi sessanta numeri possano rappresentare un motivo di orgoglio per tutti noi. Federica Angelini
II
n.60 giugno 2017
Città Meticcia
incontri/1
Mamadou, un collettivo tra ghetti e crowdfunding
I progetti del gruppo che lavora nelle zone di maggiore sfruttamento e apre strutture di Hospital(ity) Il colletivo Mamadou è formato da tre persone: Matteo De Cecchi, insegnante di italiano, storia e geografia nella scuola media e superiore di Bolzano, Salvatore Cutrì, attore teatrale e studente presso l’accademia “Bellini” di Napoli e Valentina Benvenuti, studentessa di Veterinaria presso l’Università di Padova. Da gennaio a maggio 2016, il collettivo ha viaggiato attraverso Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia visitando le zone più depresse e i ghetti più nascosti, da Rosarno a Boreano, da Rignano a Cassibile. Durante l'estate successiva Matteo, Salvatore e Valentina sono tornati in quelle terre per ascoltare le storie dei braccianti. Parte di quei racconti fanno parte de Le scarpe dei caporali, monologo teatrale che getta luce sul caporalato e sulle condizioni abitative e lavorative dei braccianti africani, italiani e dell'Est Europa nell'Italia del Sud. Domenica 11 giugno alle 21, il collettivo Mamadou sarà ospite del dibattito conclusivo del Festival delle Culture curato dal Gruppo dello Zuccherificio. Valentina Benvenuti ha risposto alle nostre domande. Come nasce il Collettivo Mamadou? «Il Collettivo Mamadou prende forma in seguito a un’inchiesta che abbiao fatto Matteo e io incominciata nel febbraio 2016 riguardante lo sfruttamento lavorativo e le condizioni di vita dei braccianti agricoli africani presenti nel sud Italia. Da questa
esperienza è nata una grande consapevolezza e una forte volontà di sostegno e supporto alla lotta intrapresa dai braccianti per il loro riscatto sociale e lavorativo. Ciò si è concretizzato organizzando corsi strutturati di prima alfabetizzazione all’interno dei principali ghetti del sud Italia per creare emancipazione e difesa dei propri diritti e della propria dignità». Qual è stata la genesi de “Le scarpe dei caporali”? «Il monologo “Le scarpe dei caporali” è nato dall’incontro casuale di questi tre personaggi, tutti e tre all’epoca residenti a Bolzano, in un campo della legalità confiscato alla camorra a Scampia. A seguito di diversi confronti e grazie all’unione della nostra esperienza con il talento teatrale indiscusso di Salvatore, è nato lo spettacolo teatrale. Abbiamo cercato di creare una storia che potesse narrare il caporalato in tutte le sue sfaccettature ed “evoluzioni”, da quello storico degli anni ’50 sino a quello odierno, e che riuscisse a trasmettere, attraverso un mix di sensazioni contrastanti, indignazione per la disumanità di questa situazione, ma anche la forza di credere in un cambiamento possibile».
Perchè avete scelto il finanziamento con il crowdfounding? Non avete trovato editori? «Abbiamo scelto questa modalità per sostenerci e sostenere i nostri progetti poiché fin dalla nostra nascita ci dichiariamo un collettivo totalmente indipendente e perciò contrario a qualsiasi tipo di finanziamento pubblico. Il crowdfunding ci permette di coinvolgere più realtà che credono nel nostro percorso e di farle sentire allo stesso tempo partecipi ed artefici dei progetti che lanciamo. Grazie a queste iniziative siamo riusciti a realizzare il primo corso di Italiano all’interno del ghetto di Boreano (Potenza, Basilicata) e con l’attuale crowdfunding realizzeremo una struttura in legno polifunzionale, adibita a scuola, ambulatorio e punto legale a seconda delle esigenze, da collocare nel ghetto di Rosarno (Reggio Calabria, Calabria). Questa struttura per l’appunto prende il nome di “Hospital(ity) school” e rappresenterà un presidio costante e presente sul territorio». Quali riscontri avete avuto dal progetto Hospital(ity) school, la scuola aperta nel campo di Rosarno? «Il progetto è attualmente in corso perciò non vogliamo trarre conclusioni troppo affrettate, però siamo molto soddisfatti di come sta procedendo il crowdfunding e del sostanzioso sostegno di coloro che credono in noi». Cosa significa per voi “accoglienza”? «Per noi l’accoglienza è un valore importantissimo da tutelare e trasmettere, una qualità intrinseca in ogni essere vivente che si definisce “umano”. L’accoglienza rappresenta uno dei pilastri portanti su cui si basano i principi del collettivo. Crediamo che l’accoglienza sia la conoscenza dell’altro, della sua storia e dei suoi sogni, il rispetto delle diversità che ci distinguono ed arricchiscono e ultimo, ma non per importanza, la difesa dei diritti, della dignità e della mobilità di qualsiasi persona. Siamo convinti sostenitori dell’accoglienza diffusa come unico modello praticabile ed efficace per abbattere barricate e garantire il rispetto in senso lato della persona». Come (non) funziona l'accoglienza dei migranti in Italia? Come si può migliorare? «Il fatto che l’accoglienza in Italia non sia funzionante è palesemente riscontrabile nelle innumerevoli persone e famiglie che quotidianamente si ritrovano per strada, nella miseria e senza futuro, nei morti che, con la poca speranza che ancora li anima, cercano di varcare confini immaginari che non sono mai stati reali e tangibili come oggigiorno. Un’accoglienza aggravata da pratiche burocratiche infinite e attese di richieste d’asilo o ricollocamento estenuanti in cui, se va “bene”, i migranti vivono in strutture sovraffollate, senza i servizi minimi e senza potersi muovere verso altre mete. L’ “accoglienza” in tal senso diventa un lucro, un vero e proprio business per molti di coloro che di accoglienza dovrebbero intendersene ed occuparsene». Qual è il ruolo delle mafie in tutta la filiera? «Come tutti i grossi colossi di questa storia, per le multinazionali e la grande distribuzione organizzata, aiutate dalla totale noncuranza/assenza delle istituzioni, anche la mafia svolge,“invisibile” e indisturbata, un ruolo fondamentale nel rendere possibile e purtroppo difficilmente sradicabile la filiera sporca che muove questo mercato malato basato sull’uso intensivo di una manodopera migrante ricattabile e sempre più sfruttata e disumanizzata». Veronika Rinasti
Sarà a Ravenna per presentare il suo monologo dal titolo “Le scarpe dei caporali” e partecipare a un dibattito
Le immagini
Le foto di questo numero sono tratte dalla mostra allestita al Dock 61, dal 9 al 30 giugno dal titolo Tra Siria e Turchia di Giulio Magnifico. «Quello che vorrei comunicare con le mie fotografie è l’umanità di ogni soggetto o scena che catturo, cercando di trasmettere sempre emozioni, sentimenti o semplice curiosità in chi guarda, e possibilmente ‘entra’ nella foto come ho fatto io al momento del click». Mostra a cura del Gruppo dello Zuccherificio nell’ambito del Festival delle Culture.
Città Meticcia
incontri/2
La libera informazione di Melting Pot Il coordinatore del progetto Stefano Bleggi ospite al Dock e alla Tabeerna venerdì 9 giugno di Marco Fucci
Melting Pot Europa è un progetto di comunicazione indipendente nato nel 1996 e frutto dell’impegno collettivo di associazioni, esperti, avvocati, docenti, attivisti, giornalisti, fotografi, videomakers, che mettono a disposizione il loro lavoro per la realizzazione di uno spazio di informazione e approfondimento libero, autonomo e gratuito. Nel 2007 è stato riconosciuto all’eContent Award Italy come miglior sito italiano legato ai temi dell’inclusione sociale. Stefano Bleggi, coordinatore del progetto, sarà ospite del dibattito di apertura del festival delle Culture 2017 venerdì 9 alle 20.45. Come nasce il progetto Melting Pot Europa? Come si sostiene? «Diciamo che MP è stato un po’ il precursore di molti altri progetti che oggi approfondiscono il tema dei movimenti migratori: agli inizi era uno sportello radiofonico di orientamento legale tradotto in 5 lingue e trasmesso sulle frequenze fm di Radio Sherwood in Veneto. Poi, con il passare degli anni, la produzione dello sportello radiofonico multilingue è stata messa online in formato audio scaricabile e testo. Nel 2003 avviene l’evoluzione più importante, con la nascita del sito». Come si sostiene? «Si sostiene con donazioni private, il 5 per mille e attraverso fondi raccolti da iniziative formative, consulenze e collaborazioni, come quella con il patronato Inac». Quali risultati avete ottenuto in questi venti anni di attività? «Nel nostro piccolo crediamo di aver contributo a fornire strumenti per analizzare la questione migratoria in modo più approfondito e abbiamo sempre cercato di raccontare puntualmente le trasformazioni in atto. Per noi è fondamentale riuscire a fornire un servizio all’altezza della complessità normativa che impedisce o limita fortemente il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza». A chi vi rivolgete soprattutto? «Abbiamo sempre cercato di per rivolgersi in primis agli operatori, agli avvocati, agli attivisti e di coinvolgerli sia nella descrizione delle prassi normative, sia nella narrazione dei fenomeni migratori. Oggi il sito si avvale di diversi collaboratori, che contribuiscono a livello volontario alla redazione delle rubriche. Una rete di avvocati pubblica e com-
«La campagna diffamatoria contro le Ong è inaccettabile. Dovremmo essere orgogliosi di uomini e donne che salvano vite umane» menta sentenze nella sezione Sans Papiers, un servizio molto utile per gli operatori del settore. Abbiamo anche attivato un gruppo di traduttori che forniscono un prezioso lavoro di traduzione di articoli tratti dalla stampa internazionale e dai siti di associazioni e collettivi che offrono il proprio sostegno ai migranti». Perché si continua a morire nel Mediterraneo? «Le morti nel Mediterraneo sono lo specchio delle ipocrisie e del cinismo della fortezza Europa. Sono molte le ragioni per le quali le persone decidono di lasciare il loro Paese di origine attraversare quella barriera liquida che è il Mediterraneo. Difficilmente si possono sradicare le cause delle migrazioni in un tempo di medio periodo. E quindi non c'è altra possibilità che permettere alle persone di arrivare in Europa, o in altri Paesi
ramente il clima di terrore presente nel Paese: i diritti fondamentali sono costantemente violati, i migranti sono detenuti e trattati come bestie, subiscono ricatti, violenze, soprusi, le donne vengono violentate. Non è pensabile considerare la Libia un Paese sicuro, è una follia. Senza dimenticare che gli stessi libici sono vittime di un conflitto interno durissimo. Secondo l'Unhcr, circa 300mila libici sono sfollati e oltre 1.3 milioni di persone necessitano urgentemente di assistenza umanitaria». Ma perché allora Italia ed Europa cercano l’accordo? «Per bloccare i flussi migratori. Il Governo, per renderli “digeribili” all'opinione pubblica progressista, sta utilizzando la retorica umanitaria delle morti in mare, promettendo che verranno costruiti nel Paese dei campi di accoglienza ge-
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stiti dall'Unhcr. Ma quanti campi potrà gestire l'Alto Commissariato in una condizione già così critica? L'Italia e l'Europa semplicemente spostano il problema in un altro Paese, è la stessa logica di “esternalizzazione delle frontiere” che ha generato l'accordo tra l'Ue e la Turchia il 18 marzo del 2016 e che ha chiuso all'origine la rotta dei Balcani. Questo però senza pensare alle conseguenze, che ovviamente le subiranno i migranti». I corridoi umanitari possono essere una soluzione per limitare, se non eliminare, i morti nel Mediterraneo? «Certamente, sono necessari ed andrebbero potenziati. Sono anni che è richiesta con petizioni, manifestazioni, proposte politiche la possibilità di entrare in modo sicuro in Europa, viaggiando in aereo e non sui barconi, senza rischiare la vita. Quelli attivati finora dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese sono completamente autofinanziati e sono un importante esempio che ha creato un modello. Ma non sono sufficienti, il governo italiano e l'Europa dovrebbero impegnarsi maggiormente, così strutturati rischiano solo di essere lo “zuccherino” per addolcire una situazione tremenda». Cosa pensi delle polemiche Zuccaro - Ong delle ultime settimane? «La campagna diffamatoria contro le Ong è inaccettabile. Dovremmo essere orgogliosi di uomini e donne che salvano vite umane. Invece si gettano ombre sul loro operato solo per un po' di visibilità politica. Zuccaro ha parlato senza nessuna prova e la stampa ed i politici hanno ricamato trame e ipotesi fantasiose utili solo all'imprenditoria della xenofobia. In verità le Ong hanno una funzione scomoda di osservatorio privilegiato e possono denunciare, come peraltro hanno già fatto, il ritardo nei soccorsi delle imbarcazioni in avaria, i respingimenti illegittimi verso la Libia che violano la convezione di Ginevra». Ci dai la tua opinione sul decreto Minniti – Orlando? «È una pessima legge sotto molti punti di vista. Non solo non propone soluzioni di alcun tipo, ma crea un diritto differenziale, togliendo la possibilità di ricorrere in secondo grado di giudizio per i richiedenti asilo respinti dal Tribunale. Inoltre, sottrae ben 19 milioni al fondo per l'integrazione per dirottarli sulla macchina delle espulsioni, e dà l’avvio alla costruzione di nuovi Cie. Li rinomina Cpr ma la sostanza è la stessa. Ma la cosa peggiore è che culturalmente identifica la migrazione come un problema di sicurezza: in questo si inserisce nel solco delle peggiori leggi securitarie del nostro Paese, in linea con la Bossi-Fini».
«La Minniti-Orlando è una pessima legge sotto molti punti di vista, si inserisce nel solco delle peggiori leggi securitarie»
del mondo, in modi decisamente più sicuri e meno costosi, senza mettersi nelle mani delle mafie, dei trafficanti o dei passatori. Se ci fossero possibilità diverse, se solo le frontiere fossero più permeabili, nessun padre, nessuna madre metterebbe il proprio figlio su un gommone di notte assieme ad altre 200-300 persone». Cosa accade in Libia? «In Libia è sotto gli occhi di tutti quello che sta accadendo. In assenza di politiche che non prevedono e non favoriscono modi sicuri e legali per raggiungere il vecchio continente, si agevola la tratta di esseri umani, permettendo alla criminalità organizzata, in collaborazione con la guardia costiera libica e le autorità libiche, di gestire un enorme business. Le testimonianze e le denunce delle Ong - tra cui Msf - e i racconti delle stesse persone migranti spiegano chia-
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Città Meticcia
incontri/3
La speranza del corridoio umanitario Federica Brizi illustra il progetto “Mediterranean Hope” per rifugiati e migranti Continuano i “viaggi della speranza” dei migranti lungo le rotte del Mediterraneo, e continua purtroppo ad aumentare il numero di coloro che perdono la vita in mare tentando di raggiungere l’Europa. Per cercare di offrire un modo sicuro per raggiungere il nostro Paese, e sottrarre i migranti al ricatto dei trafficanti di esseri umani, è partito il progetto “Mediterranean Hope”. Ne parliamo con Federica Brizi, della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ospite del dibattito Corridoi umanitari e Fortezza Europa venerdì 9 giugno. Buongiorno Federica: si presenti ai nostri lettori. Di cosa si occupa? «Mi occupo per la Federazione delle chiese evangeliche in Italia del programma rifugiati e migranti. Tra le altre cose del coordinamento dell’accoglienza corridoi umanitari». In cosa consiste il progetto Mediterranean Hope e attraverso quali canali viene realizzato? «Mediterranean Hope è un progetto della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, finanziato dall’otto per mille della Chiesa evangelica valdese. Il progetto nasce dalla consapevolezza della drammaticità delle migrazioni via mare dai paesi del Nord Africa, Africa subsahariana e Medio Oriente verso l’Europa e, in particolare, le coste italiane. Dopo la strage del 3 ottobre 2013, in cui morirono 386 migranti a poche miglia da Lampedusa, la Fcei, d’intesa con la Tavola Valdese, si è sentita interpellata dall’insufficien-
Progetto editoriale:Associazione di Volontariato Città Meticcia, via Campania 14, 48121 Ravenna. Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1165 del 23 aprile 2003. Questo numero di Città Meticcia esce come supplemento di Ravenna&Dintorni n. 631 del 28 maggio 2015. Città Meticcia fa parte della rete Mier, Media interculturali dell'Emilia Romagna, e aderisce al Protocollo regionale Comunicazione interculturale. Direttore responsabile:Federica Angelini. Coordinamento della redazione:Federica Angelini, Francesco Bernabini In redazione: Paolo Fasano, Marco Fucci, Marinella Gondolini,Tahar Lamri,Angelica Morales,Anida Polijac, Monika Poznanska,Veronika Rinasti, Elena Starna, Meho Sulemanski, Raffaella Sutter, Mustapha Toumi, Franck Viderot. Il giornale è stato realizzato grazie al contributo di: Comune di Ravenna. Redazione:c/o Casa delle Culture, Piazza Medaglie d’Oro 4, 48122 Ravenna; Tel. 0544 591876; fax 0544 423869; e-mail c.meticcia@racine.ra.it; Progetto grafico: Habanerosrl.com Stampa:Centro servizi Editoriali, srl, Stabilimento di Imola
za delle risposte fino a quel momento messe in campo. Il progetto si struttura in unità strettamente correlate: l’Osservatorio delle migrazioni a Lampedusa, la Casa delle Culture a Scicli (RG), e i Corridoi Umanitari. Da una parte, ci concentriamo quindi sull’accoglienza e l’integrazione di profughi che intendano restare in Italia, e dall’altra sull’informazione e l’azione politica di denuncia delle violazioni dei diritti umani dei migranti e della mancanza di norme in materia di diritto d’asilo». Quante persone avete accolto fino ad oggi? «Per quel che riguarda i corridoi umanitari, sono giunte in Italia 790 persone di nazionalità siriana e palestinese, poi accolte dalle Organizzazioni promotrici del progetto. Fino a oggi la Fcei e la Tavola Valdese hanno accolto 300 persone, di cui 237 sono attualmente ospitate (le altre sono uscite dal progetto per vari motivi: conquista dell’autonomia, scelta di ricongiungersi con famigliari in altri Paesi europei, incompatibilità con lo svolgimento del progetto)». Vi sono criteri particolari nella scelta delle persone da accogliere? Come li contattate? «A parte il principio giuridico del riconoscimento prima facie (quando centinaia di migliaia di persone coinvolte negli spostamenti di massa sono spinte alla fuga, lo fanno per motivi generalmente comuni e palesi, come nel caso della guerra in Siria), il nostro progetto mira a fornire protezione soprattutto a coloro che si trovano in una situazione di vulnerabilità estrema ed evidente: madri sole con figli minorenni, persone gravemente malate o in condizioni di handicap, nuclei famigliari con bambini e/o anziani. Quello che cerchiamo di fare, inoltre, è anche valutare le motivazioni individuali che spingono i potenziali beneficiari a voler raggiungere l’Italia ed integrarvisi, e dunque a restare. Il nostro team che opera sul campo si muove in varie zone del territorio libanese (città, contesti rurali, campi profughi…) e incontra i potenziali beneficiari del progetto principalmente grazie alle segnalazioni che gli vengono trasmesse da Ong locali ed istituzioni». Come si può spiegare in poche parole cos'è un corridoio umanitario? Dopo un assiduo lavoro di negoziazione con le autorità italiane e straniere preposte, abbiamo aperto il primo corridoio dal Libano, che costituisce il fulcro del nostro progetto in quanto consente a profughi in condizioni di particolare vulnerabilità di entrare in Italia grazie ad un visto umanitario, su un volo di linea. Ricordiamo che il
Libano, anche per la sua vicinanza geografica con territori come la Siria e la Palestina, accoglie da solo più rifugiati di tutta l’Unione Europea. La nostra iniziativa, realizzata in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, si fonda sulla possibilità di concedere visti con validità territoriale limitata, come previsto dal regolamento europeo sui visti, in casi umanitari particolati. A questo scopo la Fcei, Sant’Egidio e la Tavola valdese da una parte, e i Ministeri degli Affari Esteri (Mae) e dell’Interno dall’altra, hanno sottoscritto il 15 dicembre 2015 un protocollo, il quale prevede una collaborazione con le ambasciate italiane in Libano, Etiopia e Marocco per il rilascio di mille di questi visti. In tal modo i beneficiari dei corridoi umanitari, una volta arrivati per vie legali e sicure sul territorio italiano, possono avanzare richiesta di asilo e sono presi in
carico dal coordinamento accoglienza Fcei-Mh. La prima famiglia di profughi siriani è arrivata il 4 febbraio 2016 a Fiumicino». Sui giornali se ne parla spesso. Si fa nel modo corretto? «Sì, e speriamo che se ne continui a parlare in futuro. Ci sembra importante che i media parlino del nostro modello assieme ad altri modelli simili, come il resettlement attuato dai vari Governi comunitari ed extraeuropei. Le iniziative non si sovrappongono, ma creano una molteplicità di possibilità di entrata legale e integrazione». I corridoi umanitari sono la soluzione per evitare che i migranti muoiano in mare? «Riteniamo di sì, se applicati a livello sistematico e comunitario. Sono ovviamente una parte; una delle molte possibilità. Questo perché, come sappiamo, nessuno può richiedere asilo direttamente dal proprio Paese di origine: l’unico modo per farlo è
arrivare (tramite un visto rilasciato da un’ambasciata straniera, oppure clandestinamente) in un Paese che può garantirci protezione e lì iniziare la procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato. Le vie legali di accesso a questa procedura sono però estremamente limitate (ad esempio, per chi si trova in Siria, è praticamente impossibile procurarsi un visto). Ciò spinge migliaia di richiedenti asilo ad avventurarsi attraverso canali illeciti, costosi e potenzialmente letali pur di raggiungere il continente europeo. I corridoi umanitari rappresentano in questo contesto una via d’accesso alternativa, nel rispetto del diritto nazionale e internazionale, e che riporta la questione della vulnerabilità delle persone in primo piano. I dati ci dicono che i flussi migratori degli ultimi anni si configurano come un fenomeno strutturale, non diminuiscono con il consolidamento delle frontiere: al contrario, la costruzione di muri non fa che aumentare i traffici di esseri umani e conseguentemente il rischio di decessi. È importante quindi capire che dobbiamo organizzare l’accoglienza dei migranti, piuttosto che respingerli». (ma. fu.)
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dal mondo
Dal Mattatoio del Testaccio: la scuola popolare Musiche folk e tradizionali per questa orchestra nata con il jazz che oggi conta un migliaio di soci di Francesco Bernabini
Sabato 10 giugno, alle 23, salirà sul palco dell'Almagià l'Orchestra di Musica Tradizionale della Scuola Popolare di Musica di Testaccio. Si tratta di una orchestra che nasce dall'esperienza di una scuola che ha una lunga e importante storia nel panorama romano e non solo. Ne parliamo con Vincenzo Russo, vicepresidente della scuola. Ci racconta come nasce l'esperienza di questa scuola? «La scuola nasce, come Associazione Musicale Testaccio, a cavallo tra il 75 e il 76, grazie all'impegno di musicisti jazz dell'area romana come Bruno Tommaso, primo presidente dell'associazione, Michele Iannaccone, Maurizio Giammarco, Erico Pieranunzi, Giancarlo Schiaffini, Martin Joseph ed altri. L'associazione, che dopo un paio di anni cambierà nome in Scuola Popolare di Musica di Testaccio, nacque come risposta al fatto che il jazz non aveva asilo nelle strutture pubbliche, nei conservatori, che facevano solo musica classica. A Roma è stata la prima ad occuparsi di jazz dal punto di vista dello studio e del dibattito. Forte caratteristica della Scuola di Testaccio è stata la musica di insieme caratteristica che conserva anche oggi. Ma la scuola fin da subito non si è limitata solo al jazz. Molto importante è stato l'ingresso di Giovanna Marini che aprì un canale sulla musica di ricerca incentrata sulla musica di tradizione orale. La Marini, partendo dalle sue ricerche fatte sul campo, ha portato nella scuola tutto un filone di musica popolare, come i canti di cerimonie religiose, di lotta e quelli di lavoro, a partire da quelli delle mondine molto studiati proprio dalla Marini. Col tempo la scuola si è aperta anche ad altri generi: dalla classica alla contemporanea, da quella di tradizione africana a quella sudamericana, alla sperimentazione e alla musica elettronica. A questo primo nucleo di insegnanti la cittadinanza musicale ha dato un'ottima risposta attirando gente anche da fuori Roma, come il sotto-
scritto, che vengo da Foggia, e che ho frequentato la scuola durante il servizio civile e di cui mi sono innamorato. Ora siamo noi allievi degli anni '70 che portiamo avanti la scuola. La scuola attualmente ha tra i 900 e 1000 associati all'anno, dai tre anni in su». Come avete affrontato la questione degli spazi? Sulla stampa di recente sono venuti fuori diversi problemi legati ai pagamenti degli spazi da voi occupati. «C'è sempre stato un problema legato agli spazi. Roma è ricchissima di locali abbandonati e inizialmente occupammo locali fatiscenti abbandonati da molti anni di proprietà di una banca, vicino al vecchio mattatoio di Roma, nel quartiere Testaccio. Da questi locali la scuola viene sfrattata a metà degli anni '80 e rimanendo sempre a Testaccio abbiamo cambiato diverse sedi aprendo anche un canale con l'amministrazione comunale. All’inizio degli anni ‘90 l'assessore al patrimonio ci affidò in custodia una parte dei locali dei Frigoriferi del vecchio Mattatoio. Tali locali si sono rivelati ben presto scarsamente agibili, anche perché vincoli storici non permettevano di bonificarli o apportare migliorie. La svolta è arrivata nel 1992 quando il Comune ci ha ci ha concesso dei locali che erano uffici del mattatoio, ad un canone agevolato al 20% del valore di mercato, considerato il merito e l'utilità della nostra opera. Con la giunta Veltroni siamo anche stati inseriti nel progetto più ampio della Città delle Arti che ha investito l'ex Mattatoio, dove ci sono tra le altre cose anche il Macro Testaccio, il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre e la Città dell'Altra Economia. I problemi sono incominciati con la giunta Marino, che emanò una delibera che voleva regolamentare le concessioni degli immobili di pro-
prietà del Comune di Roma e per mettere a reddito il patrimonio comunale. Facendo leva su questa delibera ci arrivano le prime lettere di sfratto con la gestione commissariale del comune di Roma. Poi con l’insediamento della giunta Raggi alcuni dirigenti capitolini, su un forte impulso di un magistrato della Corte dei Conti e da questi minacciati per danno erariale, inviavano lettere a decine di associazioni (230 per l'esattezza), anche caritatevoli (vedi Sant'Egidio) in cui oltre a richiedere di rilasciare i locali, venivano richiesti i conguagli da canone agevolato a canone di mercato degli affitti, nel nostro caso a partire dal 1992. Per intenderci, alla Scuola di Musica di Testaccio sono stati chiesti arretrati per 750mila euro. La vicenda per ora ha comunque preso una piega positiva in quanto la stessa Corte dei Conti ha stabilito che il danno erariale non sussiste, in quanto il patrimonio in questione non è disponibile ed è vincolato a usi sociali e istituzionali, e quindi non poteva essere messo a reddito». Tornando alla musica, cosa ci aspettiamo nel concerto di Ravenna? «L'orchestra di musica tradizionale della Scuola Popolare di Musica di Testaccio ha una quarantina di partecipanti ed è aperta a tutti senza preclusioni per nessuno strumento. L'età dei partecipanti è molto varia, e va dai vent'anni in su. L'orchestra è nata cinque anni fa ed è diretta dal bravissimo maestro Adriano Dragotta, che è anche violinista. È improntata su un repertorio di musica di tradizione di vari paesi dell'Europa, soprattutto centro orientale, musica klezmer, greca, balcanica, anche irlandese, con qualche elemento anche dalle sponde sud del mediterraneo».
«C’è sempre stato un problema legato agli spazi A un certo punto dal Comune ci sono stati chiesti 750mila euro...»
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l’installazione
Da metafora a realtà: la rete dell’accoglienza
È dal 2013 che al Festival delle Culture si crea una installazione artistica dedicata al tema /filo conduttore del Festival. Quell’anno, un giovane architetto eritreo, Samuel Teclehaimanot Ghebreiesus, allestì un cantiere per la costruzione di una cupola nubiana. Negli anni successivi sono seguite opere ideate e create grazie alla generativa metodologia della progettazione partecipata, in cui il processo creativo è alimentato dalle molte idee messe a confronto insieme ad artisti e artigiani Quest’anno approda al Festival una grande opera scenografica compartecipata intitolata “L’accoglienza è una grande rete” che accoglie, integra, armonizza tutte le espressioni culturali e personali di chi vive nella nostra città e di chi è arrivato da lontano. Abbiamo costruito una grande rete insieme a profughi/e, rifugiati/e, minori non accompagnati ospiti delle Cooperative PIM, Dolce, Villaggio del Fanciullo, associazione Romania Mare e Associazione Donne mozambichiane. Da marzo, si sono incontrati tre volte alla settimana in un laboratorio condotto dagli artisti e artigiani dell’ass. riBellArti. Ed è stato un lavoro d’incrocio di mani, aghi, filo ma anche di sguardi, gesti e parole, le prime poche e stentate di italiano, di inglese, francese, bangla, ivoriano, wolof, maliano, tigrino, albanese La grande rete è realizzata in juta, recuperata dai sacchi di caffè, e crea una struttura totale di circa 35m di larghezza x 3m di altezza, arricchita da un intervento artistico della scultrice Abra Degli Esposti. Sarà installata sulla facciata d’ingresso dell’Almagià. Sulla rete saranno collocati foto e “oggetti parlanti”, qualsiasi cosa che racchiude un pezzo di vita, una storia importante o semplice, che racconta di altri mondi, di altri riti, abitudini e gesti della vita quotidiana, di persone care, del passato e del presente, di qui e d’altrove. La grande rete dell’accoglienza raccoglie le storie che fanno la storia, che riconsegnano le persone al loro nome, alla loro storia e al nostro dovere di riconoscere quel nome, quella storia, quel diritto. Vuole ricordarci che la condizione umana, universalmente vulnerabile, si incarna nella vulnerabilità di ciascuno/a, mentre la salvezza può venire solo dallo sguardo e dal gesto dell’altro che la accoglie. Non esistono muri, per quanto alti ed elettrificati, che potranno contenere la ricerca di vita. Antonella Rosetti
musica/1
Con i Saodaj’ rivive il Maloya La band de La Reunion sta dando nuova vita al suono della tradizione I Saodaj’, originari e residenti nell’Isola de La Réunion, nell'Oceano Indiano, sono l’emblema di una nuova generazione di giovanissimi artisti che reinterpretano il Maloya, tipico genere musicale dell’isola francese dell’oceano indiano e cantato in Creolo, nato dalla fusione dei ritmi degli schiavi malgasci e dell’Africa orientale, arricchendolo e contaminandolo con voci cristalline, impetuosi ritmi ternari, influenze australi, africane e europee. La band muove i primi passi nel 2011, debutta nell'isola nel 2012 dopo una residenza con l'artista Jean-Luc Trulès (Théâtre Vollard) e nel 2013 parte per la sua prima tournée in Europa, in Francia, invitati dal Festival du Rêve de l’Aborigène (Airvault). I Saodaj’ stupiscono per la loro maturità artistica e il suono acustico, fedele alla loro storia ma assolutamente aperto alle influenze della world music, creando ritmi e melodie che spingono al ballo e portando lo spettatore ad uno stato di trance ipnotico. Il suono antico ed ancestrale del Maloya si contamina con la modernità e le perso-
nalità di questi cinque giovanissimi musicisti, per metà nomadi de La Réunion, per metà francesi. Gli strumenti tradizionali dell’Isola de La Réunion, principalmente percussioni, nelle “mani” di Jonathan Itèma e Frédérick Cipriano, si fondono perfettamente con le voci femminili di Marie Lanfroy e di Laurence Courounadin Mouny, carismatiche cantati nomadi di origini Maloya, e il didgeridoo di Anthony «Anton» Séry. Il loro showcase al Babel Med World Music Forum 2016 di Marsiglia (una delle trenta band selezionate in tutto il mondo su più di 2000 richieste pervenute) è stato tra i più apprezzati e la vera novità dell'ultima edizione. Line Up: Marie Lanfroy: voce, matamorlon, bobr’; Laurence Courounadin Mouny: voce, triangolo; Jonathan «Nathan» Itèma: cori, roulèr, morlon, sati-pikèr, triangolo; Frédérick «Fodé» Cipriano: cori, kayanm, bobr’, roulèr; Anthony «Anton» Séry: cori, didgeridoo, sati-pikèr, ride, ravann.
musica/2
Eyo’nlé Brass Band tra Francia e Benin
fuori programma
Il laboratorio del Teatro dei Due Mondi Venerdì 2, sabato 3, domenica 4 giugno, al centro Quake, via Eraclea, si terrà l’edizione straordinaria del progetto “Senza Confini “del Teatro Due Mondi di Faenza. Il progetto si realizza grazie alla collaborazione della Coop. Persone in movimento che coinvolgerà decine di ospiti rifugiati e richiedenti asilo che si mescoleranno a studenti universitari e a cittadini ravennati amanti del teatro. Durante il laboratorio si lavorerà alla costruzione di una azione di strada che sarà presentata il 9 giugno alle 17 in Piazza S.Francesco per l’apertura del Festival delle Culture. Le iscrizioni sono aperte e gratuite, ma a numero chiuso. Per iscrizioni e informazioni: Casa delle culture, 0544 591831, Cooperativa sociale Persone in movimento 0544 422400
La festa della Repubblica al Cisim con Hugo Race A conclusione della stagione 2016/2017 al Cisim di Lido Adriano ci sarà la nona edizione della “Festa della Repubblica a Lido Adriano” che vede come protagonisti, nella prima giornata, il laboratorio della non-scuola di Ravenna Teatro / Teatro delle Albe realizzato con la Scuola Elementare I. Masih di Lido Adriano. A seguire sarà presentato il progetto “Indissolubil nodi” a cura di Cristiano Sormani Valli, 4 racconti migranti per 4 luoghi della non-scuola. Sarà inoltre presentato l’esito di laboratorio di fotografia a cura di Osservatorio Fotografico, condotto dalla fotografa ravennate Alessandra Dragoni, “Saluti da Lido Adriano”. Venerdì 2 Giugno la “Festa della Repubblica a Lido Adriano” si concluderà con il concerto di Hugo Race Fatalists, accompagnato sul palco da Giovanni Ferrario alla chitarra, Francesco Giampaoli al basso e Diego Sapignoli alla batteria. L’ingresso è gratuito con tessera ENTES.
La storia della Eyo’nlé Brass Band inizia nel '90 quando i fratelli Ahouandjinou fanno il loro debutto nella Big Band di Cotonou, Benin, dove si mescolano con musicisti sia europei che beninesi. Nell’influenzare i fratelli anche la figura del padre, Henry “Cayman” Ahouandjinou, responsabile della fanfara della Gendarmeria Nazionale, che ha accompagnato grandi nomi della musica Benin, come il griot Yédenou Adjahoui, o il cantante Sagbohan Danialou. Verso la fine degli anni '90, con la scomparsa della Big Band, la nuova generazione di musicisti Benin ha deciso di camminare con le proprie gambe: è in questo contesto che nascono la Gangbe Brass Band, ma anche Eyo’nlé, che significa “Rallegriamoci”. «Abbiamo voluto allontanarci dallo stile delle fanfare militari e delle feste popolari, abbiamo studiato la nostra musica tradizionale che è stata influenzata anche dal vaudou, goun, yoruba e torri e così abbiamo deciso di creare il nostro stile» ricorda Mathieu Ahouandjinou. Dopo il primo album, «Du son et des racines» (2003), la band viene esportata in paesi vicini (Burkina Faso, Togo, Nigeria) per poi sbarcare per la prima volta in Francia nel 2005. E stato proprio a Port-Sainte-Marie, che gli otto musi-
cisti si incontrano per la prima volta con la celebre band francese de “Les Ogres de Barback”, con cui inizia una lunga storia di amicizia. Eyo’nlé hanno iniziato a passare più tempo in Francia che nel paese di origine e nel 2014 hanno partecipato anche a un lungo tour di oltre 70 date per l'anniversario dei 20 anni della band francese. Se ora passano la maggior parte del loro tempo in Francia, i membri di Eyo’nlé sono comunque attaccati al loro Benin e nel febbraio 2015 hanno addirittura lanciato il primo Festival delle fanfare di Porto-Novo, in cui hanno partecipato circa quaranta orchestre. Il loro ultimo album, «Empreinte du Père» (Irfan | 2015), vuole essere un tributo all'importanza della figura paterna ed è un viaggio unico e autentico lungo le radici africane dove mescolare ritmi, danze e canti, in un metissage di musica Afrobeat Yorouba, highlife ghanese e vaudou del Benin. Line up: Christian Ahouandjinou, chant & caisse claire; Jean Ahouandjinou, chant & trombone; Laurence Ahouandjinou, chant & grosse caisse; Mathieu Ahouandjinou, chant & trompette; Roch Ahouandjinou, soubassophone; Bonito Assogbah, chant & percussions; David Akotegnon, chant & trombone.
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Venerdì 9 giugno Ore 17.00 – Piazza San Francesco Fiumana Atto VIII. Apertura della XI edizione del Festival delle Culture con Valentina Morigi, Assessora all’immigrazione del Comune di Ravenna. Parata inaugurale con la lunga e multicolore bandiera del mondo, come l’acqua di un fiume che scorre fino alle Artificerie Almagià attraverso via Corrado Ricci, via Mariani, via Diaz e viale Farini. La parata si apre con “Senza confini. Azione per l’accoglienza”: performance di teatro di strada di attori e non attori con il Teatro due mondi di Faenza. Seguono il parkour di Ravenna Shine, le danze egiziane di Saidi Danza, la capoeira del gruppo Coquinho Baiano, azione teatrale di strada a cura degli studenti del Liceo Classico di Ravenna, il coro ucraino dell’Associazione Malva. Con l’accompagnamento musicale del FurgoDisco con DJ Aldivas Ore 19.30 – Almagià La differenza e l’accoglienza s’imparano a scuola: Proiezione del Brutto anatroccolo, video-animazione realizzata dagli alunni/e delle classi prime delle scuole primarie Pasini e Garibaldi nei laboratori condotti da Elena Aime e dalle mediatrici culturali di Terra mia. Segue Suono, quindi sono, performance di musica con il corpo, dal laboratorio didattico “Che musica” condotto da Franck Viderot nella scuola A. Torre con gli alunni/e di 16 classi. Sul palco, insieme ai bambini/e: i mediatori di Terra mia, le insegnanti e le dirigenti scolastiche dell’Istituto Darsena e San Biagio con le autorità del Comune di Ravenna. Ore 20 – Almagià Presentazione della “grande rete dell'accoglienza”: scenografia ad opera compartecipata Sul palco Abra Degli Esposti, artista e presidente dell’associazione Ribellarti, con gli autori dell’installazione Festival 2017: uomini e donne richiedenti asilo e minori ospiti di Cooperativa sociale Persone in Movimento, Cooperativa sociale società Dolce e Romania Mare, minori non accompagnati ospiti del Villaggio del Fanciullo, l'Associazione Donne Mozambicane. Ore 20.30 – Almagià Una balera brasiliana Danze partecipate di capoeira, la danza-lotta brasiliana nata nelle piantagioni fra gli schiavi di origine africana, accompagnate dalla musica dal vivo del berimbao e delle percussioni. A cura della scuola Coquinho Baiano di Ravenna. Ore 20.45 – Dock 61 / Tabeerna Corridoi umanitari e fortezza europa Partecipano: Mouhamed Ba (scrittore, attore e regista), Alessandra Ballerini (avvocata difensore della famiglia Regeni), Stefano Bleggi (Progetto Melting Pot Europa), Federica Brizi (Mediterranean Hope (MH) - Federazione delle Chiese Evangeliche). Interviene l'Assessora alle Politiche per l'Immigrazione Valentina Morigi Ore 21.30 – Almagià C’era una volta un re Rappresentazione teatrale di una cerimonia tradizionale di incoronazione di un capo villaggio africano frutto di un laboratorio con le seconde generazioni condotto dall’Associazione Cittadini del Pianeta. Ore 22.30 – Almagià Saodaj' (La Réunion, Francia) in concerto I Saodaj’, originari e residenti
Il programma del Festival delle culture Tutti gli appuntamenti dei tre giorni di incontri, cibo e musica nell’Isola de La Réunion, sono l’emblema di una nuova generazione di giovanissimi artisti che reinterpretano il Maloya, tipico genere musicale dell’isola francese dell’oceano indiano e cantato in Creolo, nato dalla fusione dei ritmi degli schiavi malgasci e dell’Africa orientale, arricchendolo e contaminandolo con voci cristalline, impetuosi ritmi ternari, influenze australi, africane ed europee. Sabato 10 giugno Ore 9.00 – Palazzo Rasponi dalle Teste, via Luca Longhi 9 Il diritto d’asilo nell’arcipelago Europa: Michele De Pascale (Sindaco di Ravenna), Francesco Russo (Prefetto di Ravenna), Rosario Eugenio Russo (Questore di Ravenna), Giovanni Luchetti (Direttore Dipartimento Scienze Giuridiche). Modera: Francesca Curi (Università di Bologna, Direttrice Cfp: Pratiche sociali e giuridiche sull’accoglienza ed integrazione dei migranti). Relazioni: Chiara Favilli (Università di Firenze, Asgi), Cecilé Kyenge (Europarlamentare, Gruppo socialisti europei), Domenico Manzione (Sottosegretario del Ministero dell’Interno), Paolo Mengozzi (Avvocato generale presso la Corte di Giustizia europea), Luca Pacini (Responsabile Area Welfare e Immigrazione Anci), Carmelo Zuccaro (Procuratore generale di Catania). La partecipazione è libera, si prega di inviare una mail di iscrizione alla segreteria organizzativa: Carla Rossi (crossi@fondazioneflaminia.it). Ore 18.30 – Almagià Balli dell'antica Persia Spettacolo di danza classica persiana, danza gilaki, danza Turka, danza Azari-kurda, in costumi tradizionali persiani, frutto del laboratorio condotto dalla ballerina e coreografa iraniana Safa Solati. Ore 19.30 – Almagià Alla ricerca delle origini Una rappresentazione narrata, danzata e suonata sul sincretismo religioso che ha fatto incontrare le divinità mitologiche africane delle origini con il cattolicesimo. In scena richiedenti asilo dei CAS di coop Zen e l
ro cento, Global Solidarietà, Terzo Millennio, Santa Teresa. A cura dell’Associazione Speranza. Ore 20 – Almagià Banda della Darsena, short concert Guidata da Thiam Baye Fara, la Banda della Darsena è la prima esperienza di orchestra multiculturale della città di Ravenna che presenta un breve repertorio con influenze musicali dai 5 continenti. Ore 20.30 – Dock 61 / Tabeerna Immagine dell’Islam in Italia: laicità, costruzione mediatica, pratica quotidiana Un confronto fra Maji Daoudagh (Presidente PUS - Partito unificato Socialista del Marocco Sezione Italia), Mariam Ismaili (rappresentante della comunità somala), Mustapha Toumi (Cofondatore del Centro di cultura e studi islamici della Romagna). Conduce Tahar Lamri. Ore 20.30 – Almagià Una balera rumena Hai la hora mare! Tutti in pista con le danze di gruppo della tradizione popolare rumena. Con la partecipazione di Betania. A cura dell'associazione Romania Mare. Ore 21.30 – Almagià Consegna del Premio Intercultura Città di Ravenna 2017 Ore 22.00 – Almagià Teranga. Performance di teatro danza Giovani senegalesi mettono in scena la loro tradizionale accoglienza. A cura dell’associazione ASRA. Ore 23.00 - Almagià Orchestra di musica tradizionale di Testaccio (Italia) in concerto (vedi p. VI) Domenica 11 giugno Ore 10.30 – Adriano Camping Village – Punta Marina Workshop di danze africane condotto da Fransisca Saloni (insegnante di danza) e Mauro Casadio (percussionista). Evento in collaborazione con l’Associazione Italia Chama Brasil nell’ambito del XVI
Batizado del Gruppo di Capoeira Coquinho Baiano. Ore 19.00 – Almagià Invasione 1897 Performance di teatro-danza per raccontare la storia della Nigeria, dalla colonizzazione inglese ai giorni nostri. In scena le comunità nigeriane Igbo, Afesan, Ika ed Edo. Ore 20.00 - Almagià Una balera ucraina Conducono le danze le donne dell’Associazione Malva. Ore 21.00 – Dock 61 / Tabeerna Le scarpe dei caporali Monologo del collettivo Mamadou di Bolzano. Lo spettacolo è nato da un’inchiesta di Matteo Checchi, collaboratore di Melting Pot Europa, e Valentina Benvenuti, fotoreporter del Collettivo Mamadou, allo scopo di sostenere iniziative di sensibilizzazione e azioni per il superamento delle condizioni di vita dei braccianti agricoli del sud Italia all’interno dei ghetti di Rosarno, Boreano, Rignano e Cassibile. Il Collettivo Mamadou mira alla totale emancipazione dei braccianti africani che vivono segregati in ghetti dove le condizioni umane sono al limite del drammatico. Segue un’intervista al collettivo Mamadou a cura del Gruppo dello Zuccherificio. Evento organizzato con il contributo di Cooperativa sociale società Dolce. Ore 21.00 – Almagià Master Chef il terzo mondo Premiazione dei due piatti più graditi del Festival. A cura dell’Associazione il Terzo mondo. Ore 22.00– Almagià One love live! Cantando insieme Bob Marley JackguitarManzoni & il Coro dei Rifugiati. Ore 22.30 – via dell’Almagià Abbattiamo il muro! Performance collettiva, rito propiziatorio dedicato al diritto al futuro. Ore 23.00 – Almagià Eyo'nlé Brass Band (Benin) in concerto (vedi p.IV)
d e t t a g l i o
Chi fa cosa per il Festival delle culture Organizzazione e segreteria: Coordinatori dei gruppi di progettazione partecipata: Tatiana Tchameni (gruppo fiumana), Rita Taroni (gruppo laboratori), Anida Poljac (gruppo dibattiti), Franck Viderot (gruppo spettacoli), Veronica Rinasti (gruppo comunicazione). Per il Comune di Ravenna: Francesco Bernabini, Andrea Caruso, Giampaolo Gentilucci, Giusy Maestri, Antonella Rosetti, Giovanna Santandrea. Amministrazione: Comune di Ravenna: Marcello Chiorboli, Paolo Fasano, Elisa Fava Associazione Terra Mia: Simona Ciobanu - E-mail: festivalculture.ra@gmail.com - Telefono: 0544 591876 (Casa delle Culture). Il Blog: www.festivaldelleculture.org. Illustrazione e grafica: Ahmet Poljac. Logo: Roberto Pasini. - Riprese video: Gerardo Lamattina PARTECIPANO: Acer, Afesan Community, Aica – American Indian Cultural Association, Amnesty International, Asra – Associazione senegalo ravennate, Agimi, Apurimac, Arar Planetario, Arci, Arcigay Frida Byron, Associazione Alma Rebelde, Associazione camerunensi di Romagna, Associazione Culturale Succede di Tutto, Associazione di cultura islamica di Ravenna, Associazione donne mozambicane, Associazione Italia Cuba, Associazione Libere Donne / Casa delle Donne, Associazione Malva, Associazione ribellARTI, Associazione Speranza, Auser, Avvocato di Strada, Centro di cultura e studi islamici della Romagna, Città Meticcia, Cittadini del Pianeta, Comitato cittadino antidroga, Cooperativa sociale Persone in Movimento, Cooperativa sociale Terzo Millennio, Cooperativa sociale società Dolce, Cooperativa sociale Zero Cento, Dock 61, Donne interculturali di Ravenna, Edo Community, Emergency Ravenna, Federazione delle Chiese Evangeliche, Fraternità San Damiano, Fondazione Flaminia, Global Solidarietà, Gruppo dello Zuccherificio, Gullinsieme, Ika Union, Istituto Darsena, Istituto San Biagio, Il Terzo Mondo, Italia Chama Brazil, Laboratorio Insan, Laboratorio Mondo, Line Level, La Lucertola Ludens, Liceo Classico Dante Alighieri, Libreria Dante, Life – associazione di volontariato onlus, Linelevel, Mabuhay, Moschea Attaqua Ravenna, Nzuko Ndi Igbo, Progetto “Lampedusa siamo noi”, Progetto Melting Pot Europa, Punto d’incontro Francescano, Ravenna Shine, Rete contro il razzismo e la xenofobia, Romania Mare, Santa Teresa, Scuola A. Torre, Scuola primaria Garibaldi, Scuola primaria Pasini, Teatro due mondi, T-erre – turismo responsabile, Terra Mia, Unar, Università di Bologna - Campus di Ravenna, Villaggio del Fanciullo, Villaggio Globale.
VII
FUORI DAL PALCO OSSERVAZIONE DELLA VOLTA STELLATA, guidata dagli astrofili del Planetario di Ravenna. IN-SCATOLA FUTURO Un laboratorio creativo con parole e immagini. Condotto da un gruppo di studentesse universitarie di Cooperazione internazionale. TESSERE TRAME: Laboratorio di produzione della grande rete dell’accoglienza. Condotto dall’Associazione Ribellarti. DAR FORMA ALLE IDEE: Laboratorio artistico-artigianale di scultura con la creta. Condotto dall’associazione ACR. L’ANGOLO DEI GIOCHI DA TAVOLO DEL LONTANO ORIENTE: L’associazione italo-filippina Mabuhay propone il gioco del Karrom (India, Sri Lanka, Filippine), del Go/weiqi/baduk (Giappone, Cina, Corea), del Mahjong (Cina, Filippine, Vietnam, Taiwan, Romagna), del Pakisi/ludo (India, Nepal, Bangladesh), della Sungka/chonga (Filippine e Indonesia), del Xiang Qi (scacchi cinesi). FESTIVAL LOUNGE Bevande africane, the, birre artigianali, finger food internazionale, performance e arte. #ARASUDITU: A Ravenna Succede di Tutto speciale Festival delle Culture Le interviste impossibili di Noanda Tania Moroni e degli altri esseri viventi della neonata Associazione Culturale Succede di Tutto. IL SUQ: Mercato con prodotti di artigianato africano, asiatico, sudamericano, ma anche autoctono, lavori dell’ingegno, prodotti equosolidali, libri, stand delle associazioni di volontariato e il gazebo della pesca di beneficenza dell’associazione Terzo Mondo. I RISTORANTI: Ristorante Keur Senegal (a cura di ASRA), Ristorante Isla Bonita (a cura dell’associazione Italia-Cuba), Ristorante Bolivar Cocina desde Sud America (a cura dell’Associazione Alma Rebelde), Ristorante Marrakech, Pietanze magrebine e medio-orientali (a cura dell’Associazione Life), Ristorante Serendip (Cucina indiana e srilankese), Ristorante Cittadini del pianeta / Camerun Specialità dal Camerun, vegetariane e da altri angoli del pianeta (a cura dell’Associazione Cittadini del pianeta e ACR), Romania Mare, dolci e cibo da strada rumeno (a cura dell’associazione Romania Mare) La signora delle erbe mostra di oggetti artigianali 3D a base di canapa e degustazione e vendita di alimenti e bevande derivati dalla canapa: la grande signora delle erbe aromatiche. A cura di Luca Berardi e Fantini Fabrizio [startup DISPENSO - LASCARANA project] e LaSignoraDelleErbe in collaborazione con Berardi Erbe e le associazioni occupArti | RomagnaCanapa | makeRN LE MOSTRE Almagià: La grande rete dell’accoglienza - Installazione di un’opera costruita in modo partecipato con inserto artistico scultoreo di Abra Degli Esposti (scultrice). A cura dell’Associazione ribellARTI. Dock 61, dal 9 al 30 giugno Tra Siria e Turchia nelle fotografie di Giulio Magnifico (vedi p. II)
LETTORI detti e contraddetti
RAVENNA &DINTORNI 1/6 2017
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a cura di Fausto Piazza
detti e contraddetti
Le lettere, le opinioni e i commenti a cui si riserva di rispondere il direttore di Ravenna&Dintorni Fausto Piazza, vanno indirizzate alla email redazione@ravennaedintorni.it oppure al fax 0544 271651 o all’indirizzo viale della Lirica 43, 48124 Ravenna.
IN PROVINCIA IL PERSONALE
NON BASTA PER SPEDIRE MULTE La Provincia di Ravenna con un organico di 218 dipendenti e con sole funzioni riguardanti la manutenzione della rete stradale e quella degli immobili scolastici delle scuole superiori, è comunque costretta a esternalizzare un proprio servizio. E per tentare di fornire un’adeguata spiegazione su tale incarico esterno occorre tirare in ballo ancora una volta il capitolo di bilancio riguardante la voce delle entrate extratributarie riferite alle sanzioni amministrative accertate, vale a dire le multe rilevate con gli autovelox che, come si ricorderà, ammontano a 5.731.569,03 per l’anno precedente. In sostanza il Corpo di polizia provinciale gestisce le notifiche dei verbali riguardanti, appunto, le sanzioni amministrative al Codice della strada ma, tenuto conto dell’elevato incremento delle multe accertate dalle postazioni di rilevazione della velocità, di conseguenza emerge un notevole carico di atti da notificare. Servizio continuato che non può essere interrotto e che lo stesso Corpo di polizia provinciale non è in grado di assolvere in modo autonomo per lo spropositato numero di verbali. Di qui l’affidamento della gestione delle notifiche a una società di Padova cui è corrisposto per tale servizio l’importo annuo per l’anno in corso di 100mila euro. Cifra considerevole che potrebbe essere evitata se tale attività, oltre al Corpo di polizia dell’ente, potesse essere svolta da personale interno in considerazione del
fatto che, come si diceva all’inizio, molte competenze non sono più in capo alla Provincia. Sarebbe più appropriata oltre che più economica, una gestione interna all’ente valorizzando il proprio personale per il servizio di notifica e successiva verifica di riscossione. Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale Civici
CAOS ALLA SEDE INPS DI LUGO UNO SPORTELLO SOLO È POCO
Mettete dei fiori nelle vostre pistole Pubblichiamo qui una foto dal nostro territorio postata su Instagram con l’hashtag #ravenna. Questa è stata scattata a Ravenna da @annii.sa e mostra uno dei tanti graffiti presenti sulle pareti dei murri della città. In questo caso un messaggio di pace.
PRECISAZIONE LA
FOTO DELLA DARSENA È DI
NICOLA STROCCHI
Per un errore di cui ci scusiamo con il diretto interessato e con i lettori, nell’ultimo numero del settimanale (R&D n. 724 del 25 maggio) non sono stati specificati i crediti della foto pubblicata a pagina 11, in un articolo dedicato alla storia dell’imprenditore Valerio Maioli. L’immagine è di Nicola Strocchi e ritrae una veduta notturna della darsena di città a Ravenna.
Segnaliamo la situazione dell’Inps di Lugo. Un solo sportello “pensioni” attivo con una sola impiegata, la quale fa quel che può. È poco per una città di 33mila abitanti, senza contare quelli di tutta l’Unione dei Comuni (circa 105 mila abitanti). La macchina all'ingresso dà i numeri, nel vero senso della parola, infatti non si riesce a capire a chi tocca entrare nell'ufficio. I pannelli che dovrebbero segnalare il turno sono spenti, neanche quello dell'ora funziona. Schizofrenia dei servizi, per certe informazioni devi venire solo alcuni giorni per altre generali tutti i giorni. La guardia giurata deve occuparsi di smistare le persone, smistamento relativo visto che alla fine c'è un solo sportello. La sede Inps a Lugo è molto grande, è possibile che non si possa avere del personale in più nel gestire gli utenti? Speriamo che questa nostra denuncia venga accolta da chi gestisce l'ufficio di Lugo e il resto della provincia. Luigi Iorio, segretario Sinistra Italiana della Bassa Romagna
TROPPO TRAFFICO SUGLI STRADELLI DEL SENIO Legambiente aveva salutato positivamente l'istituzione, lo scorso settembre, degli “Stradelli del Senio” tra Alfonsine e Fusignano, un itinerario cicloturistico che dovrebbe rappresentare un primo passo per la realizzazione di percorsi più ampi che in futuro potrebbero unire tra loro i centri della Bassa Romagna e creare percorsi dedicati alle due ruote che collegano il Parco della Vena dei Gessi alla costa, intercettando il cosiddetto “turismo slow”. Purtroppo alcuni ciclisti ed escursionisti ci hanno segnalato una realtà un po' diversa in alcune di queste strade secondarie che dovrebbero essere riservate alle biciclette oltre ovviamente ai residenti, frontisti e attività commerciali con un limite di velocità di 50km/h. Segnalando in particolare un volume di traffico difficilmente attribuibile ai soli residenti e velocità a volte elevate. Legambiente ha così deciso di realizzare un piccolo monitoraggio su via Fiume di Sotto a Fusignano, posizionandosi in prossimità del cartello di inizio dell'itinerario, in cui è chiaramente specificato che l'accesso è riservato a bici e autorizzati. In una sola ora i volontari hanno contato 5 biciclette e ben 100 tra auto e furgoni, a volte con velocità decisamente elevate. Naturalmente il nostro piccolo monitoraggio non ha nessuna pretesa di “scientificità” ma è difficile pensare che un traffico del genere sia dovuto solamente a residenti e autorizzati. Yuri Rambelli, presidente circolo Legambiente Cederna
RAVENNA &DINTORNI 1/6 2017
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SPETTACOLO
CULTURA
RAVENNA FESTIVAL/1
Un ravennate all’Inferno Il nostro viaggio nello spettacolo delle Albe, in scena fino a luglio di Federica Angelini
Tutto comincia con una sorta di preghiera laica. E in qualche modo, se sei ravennate, senti qualcosa accadere, qualcosa che ti è curiosamente familiare ma che questa volta prende forma e diventa collettivo: ti trovi a recitare con la tua voce, tra tante voci, il primo canto della Divina Commedia. E lo fai lì, davanti a quella tomba davanti alla quale sei passato mille volte in bici o a piedi, quel luogo così parte della tua geografia quotidiana e che pure ogni volta (beh, insomma, se non ogni volta almeno alcune centinaia) hai pensato, “ehi, ma questa è davvero la tomba di Dante e io ci passo davanti solo perché così faccio prima ad arrivare a casa”. Perché i mosaici mica li vedi tutti i giorni, ma la tomba di Dante, quella sì, e ti affezioni per forza a quel suo curioso understatement. Del resto vivi in una città dove per indicare se ti chiedono “dov’è via Alighieri” devi chiedere, “quale Alighieri?”. Dove c'è un liceo e pure un teatro dedicato al Sommo, che di teatro non ne ha mai scritto. O forse sì. O forse invece la Commedia è anche una grande opera teatrale che appunto prende forma, oggi, in questo 2017, a partire da questa specie di preghiera laica e in qualche modo liberatoria e identitaria che è recitare Dante tutti insieme guidati da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari nel loro Inferno, lungo via Mariani (davanti appunto al suddetto teatro) e poi fino a Sant'Apollinare Nuovo. Qui ci appare Beatrice nei panni di una giovane, emozionata e quasi commovente fanciulla. La luce del giorno sta calando e sdilinquirsi in tanta bellezza ed emozione è quasi inevitabile. Circondati da tanti altri più o meno sconosciuti, mentre le telecamere della Rai sono lì a ricordarti che in effetti l'evento è piuttosto memorabile. Ed è così che arrivi al Rasi, il teatro dove sei stato mille volte, dentro quella chiesa sconsacrata, quel luogo familiare quanto la tomba di Dante. A farti entrare
IL “MAKING OF” FOTOGRAFICO SU INSTAGRAM Le due foto di questa pagina fanno parte del progetto Instagram realizzato nell’ambito di “Inferno” da Osservatorio Fotografico, che ha invitato i fotografi ravennati a seguire le prove e la costruzione dello spettacolo del Teatro delle Albe per realizzare un vero e proprio “making of”. Hanno partecipato Nicola Baldazzi (foto a destra di Ulisse, di cui si parla anche nell’articolo), Alessandra Dragoni (foto qui sotto), Cesare Fabbri e Francesca Gardini
sono di nuovo loro, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, di bianco vestiti, anime della compagnia delle Albe a farti da Virgilio. La porta è strettissima, si entra uno alla volta, e mica c’è gente fuori a chiacchierare, come al solito. Qui si entra nell’Inferno. E che non sia particolarmente accogliente lo capisci prima di varcare la porticina, perché già da fuori si sentono grida e già ti immagini che il Rasi non sarà come lo conosci. E infatti, la prima sensazione è paura e disagio. Provi a ridacchiare, ma in realtà quei mitra ti fanno un po’ paura. E anche Roberto Magnani nelle vesti di uno spietato dittatore: mentre parla ti sembra di scorgere in ogni parola una minaccia già diventata reale. E poi ti dici, no, dai, è suggestione. Da quel momento inizia il grande gioco scenico, come in una meravigliosa scatola magica si viene accompagnati, o meglio scortati o trascinati, su e giù per il teatro che è diventato, come in un
luna park stregato, una “casa degli orrori” dove creature spaventose gridano, ti si avvicinano, ti minacciano. Creature che sono i tuoi vicini di casa, il tuo architetto, il tuo ex insegnante di karate, un’amica con cui da tempo volevi andare a bere una birra. Sono i cori, sono quelli che hanno risposto alla chiamata delle Albe e per mesi hanno provato e ora per qualche sera a settimana vanno a dar vita alle creature dantesche che popolano il Rasi. Tra stupore e maraviglia ti trovi dunque catapultato nell’Inferno di Dante rivisto, riletto e adattato dalle Albe. Trovate meravigliose, momenti di poesia e commozione (che vero incanto la Francesca che parlava a chi sabato 27 maggio era seduto sulla sinistra, al centro, ma altrettanto incantevoli dovevano essere le altre che intanto parlavano ad altri spettatori), soluzioni convincenti si alternano a momenti forse più naif, coreografie di danze suggestive lasciano
RAVENNA FESTIVAL/2 GIOVANI E VESPRI
ARTISTI AI CHIOSTRI A SAN VITALE
Dal 1 giugno il doppio appuntamento quotidiano del Ravenna Festival con “Giovani artisti per Dante” (alle 11 agli Antichi Chiostri Francescani) e “Vespri a San Vitale” (alle 19 presso la Basilica di San Vitale) si rinnova con due nuovi eventi: fino al 7 giugno, Ricorditi di me che son la Pia della Compagnia Carnevale porta in scena uno dei personaggi della Commedia ai chiostri, mentre la settimana dei Vespri è divisa fra il Coro Polifonico “Ludus Vocalis” con Il movimento ceciliano a Ravenna: omaggio a Giuseppe Calamosca (dall’1 al 4 giugno) e il Coro dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” con Grandi pagine corali (5, 6 e 7 giugno).
spazio a trovate geniali nella loro semplicità (vedi il costringere tutti ad ascoltare Ulisse a testa in su, in più o meno volontaria adorazione, o l'apparizione di Pasolini per Brunetto Latini che dici, ma certo, ovvio, e poi pensi, in che senso ovvio?), sorprendenti interpretazioni, come il Farinata degli Uberti che si è costretti a guardare girandosi di spalle accanto a uno struggente Cavalcanti, fino a momenti in cui la cifra stilistica delle Albe prende il sopravvento, ma non per nuocere. Vedesi la straordinaria Ermanna Montanari nell'Ugolino finale. Pancia e testa, cuore e cervello sono chiamati in causa a volte separatamente, spesso insieme, in un turbinio che non dà tempo di annoiarsi, mai. I versi di Dante alternati a testi contemporanei. L'applauso finale, in giardino, trasuda gratitudine dal pubblico. Perché starà ai critici teatrali, quelli veri, fare la disamina di uno spettacolo di quasi tre ore e ai dantisti fare i filologi su ciò che è stato fatto dell'Inferno. Ma per chi ama un po' Dante, un po' il teatro e molto la propria bizzarra città questo Inferno è un’esperienza da non perdere, una giostra di emozioni e sensazioni, un gioco e allo stesso tempo qualcosa da prendere tremendamente sul serio, perché ora sappiamo che l'Inferno sta in via Roma 39 ed è popolato dai nostri concittadini. E ad accompagnartici sono le due figure, Ermanna Montanari e Marco Mar tinelli, che si possono più o meno amare ma che hanno di fatto cresciuto generazioni di ravennati al teatro. Inferno va in scena tutti i giorni (tranne i lunedì e il 17 giugno) fino al 3 luglio a partire dalle 20 con “partenza” dalla tomba di Dante
CULTURA
RAVENNA &DINTORNI 1/6 2017
SPETTACOLO
RAVENNA FESTIVAL/3
RAVENNA FESTIVAL: AGENDA UCCIDIAMO
IL CHIARO DI LUNA , DANZA FUTURISTA ALL’ALIGHIERI
Quando il concerto è “trekking”: la Classica Orchestra Afrobeat tra la natura, al Pianoro della Lama
Giovedì 1 giugno alle 21 al teatro Alighieri di Ravenna, prodotto nell’ambito del progetto Ric.Ci di Marinella Guatterini, va in scena Uccidiamo il chiaro di luna con i danzatori della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi sulle coreografie di Silvana Barbarini, l’unica danzatrice futurista. Si tratta di una sorta di compendio di quanto il futurismo italiano riuscì a elaborare, un’occasione per immergersi nella vivace atmosfera di inizio Novecento quando sembrava possibile buttarsi alle spalle tutto ciò che appariva passatista, compreso l’anemico chiaro di luna “rottamato” da Marinetti & Co.
CON JUNUN
ANCHE
JONNY GREENWOOD
AL
di Chiara Bissi
PALA DE ANDRÉ
Venerdì 2 giugno alle 21.30 al Pala De André concerto di Junun, progetto musicale ponte tra Oriente e Occidente con il chitarrista dei Radiohead Jonny Greenwood, il compositore israelo-indiano Shye Ben Tzur e la band indiana The Rajasthan Express.
MUSICA
SACRA A
SAN VITALE
E
SANT’APOLLINARE
IN
CLASSE
Venerdì 2 giugno alle 21.30 alla basilica di San Vitale primo appuntamento con la rassegna di musica sacra del Ravenna Festival. Protagonista il Concerto Vocale La Stagione Armonica, diretta da Sergio Balestracci, che approfondirà la differenza tra i corali luterani e le musiche legate alla Controriforma conseguente il Concilio di Trento: sarà quindi un momento per poter ascoltare le composizioni sacre di maestri del contrappunto teutonici quali Johann Sebastian Bach e Georg Philipp Teleman, oltre che del Belpaese, su tutti Giovanni Pierluigi da Palestrina. La rassegna prosegue il 4 giugno alle 21 a Sant’Apollinare in Classe con il Coro Costanzo Porta & Ensemble Cremona Antiqua, diretto da Antonio Greco. Protagonisti del concerto i brani composti nel ‘500 da Andrea e Giovanni Gabrieli per la veneziana basilica di San Marco a cui faranno da contrappeso i brani del minimalismo sacro novecentesco di Arvo Parte e John Tavener.
CINEMA ESPRESSIONISTA CON IL LIVE DI EDISON STUDIO AL PALA CONGRESSI Sabato 3 giugno alle 21 al palazzo dei congressi di Largo Firenze, a Ravenna, torna la fortunata rassegna “Musica&Cinema” con con il capolavoro del cinema espressionista Il gabinetto del Dottor Caligari (1919) di R. Wiene, con live electronics a cura di Edison Studio.
OMAGGIO
A
STOCKHAUSEN, CON
Uno scorcio della cascata di Sasso Fratino
CLARINETTO , ALL’ALMAGIÀ
Martedì 6 giugno alle 21 all’Almagià omaggio a Stockhausen a dieci anni dalla scomparsa. L’appuntamento è con il clarinetto di Roberta Gottardi, che con l’autore ha lavorato a stretto contatto e che presenterà Harlekin, composizione dove si fondono suoni e mimica.
DANZA: OLIVIER DUBOIS
CON
LES
MÉMOIRES D ’UN SEIGNEUR
Giovedì 8 giugno alle 21.30 la danza contemporanea approda al Pala De André di Ravenna: appuntamento con Olivier Dubois, eclettico figlio prodigio del panorama coreutico francese e direttore del Centre Chorégraphique National de Roubaix - Ballet du Nord, che presenta l’ultimo lavoro Les mémoires d’un seigneur.
BRISIGHELLA TORNANO
I CONCERTI IN GROTTA: CHITARRA E CORO ALLA
CAVA MARANA
IL
2
GIUGNO
Al via la quinta edizione di “Recondite Armonie... musica in grotta”, nella cornice di Cava Marana nelle prime colline di Brisighella. Venerdì 2 giugno appuntamento con “Romancero gitano”, l'opera per chitarra sola e coro di CastelnuovoTedesco. L'esecuzione è affidata a Gianpaolo Bandini, uno tra i migliori chitarristi italiani, e al Coro della Virgola di Pescara.
Dopo l’omaggio a Olindo Guerrini nel centenario della scomparsa proposto nell’edizione 2016 a zonzo su due ruote per le aie di Sant’Alberto tra parole, musica e cibi dimenticati, torna il tradizionale appuntamento in natura proposto dal Ravenna Festival. In collaborazione con Trail Romagna, il 4 giugno, in occasione della candidatura della riserva integrata di Sasso Fratino a Patrimonio mondiale naturale Unesco il bel pianoro della Lama, nel cuore del parco delle foreste Casentinesi, diverrà teatro, in pieno orario diurno, del concerto trekking “Polyphonie”, terza produzione artistica della Classica Orchestra Afrobeat. L’ensemble emiliano-romagnolo diretto dal polistrumentista Marco Zanotti e composto da elementi che utilizzano strumenti antichi europei e africani, lavora assiduamente nella ricerca della perfetta simbiosi con la natura. In scena, a eccezione di un brano di Miriam Makeba, verranno proposte composizioni originali frutto dell’intenso lavoro del gruppo che fa della compresenza della tradizione musicale colta europea e del ricco patrimonio ritmico africano la propria cifra stilistica. La voce solista di “Polyphonie” è Njamy Sitson, nato e cresciuto in Camerun, artista acclamato capace di passare dai canti polifonici millenari dei Pigmei e delle popolazioni centrafricane al canto barocco europeo, con numerose collaborazioni e un’intensa attività didattica in tutto il mondo. La ricerca della contemplazione, delle voci della natura trova la propria meta a Sasso Fratino, prima riserva integrale italiana, dal 1977 compreso nelle Riserve naturali Casentinesi, protetto e gestito dal Corpo Forestale dello Stato. Un luogo di ricerca ecologica e un laboratorio naturale, dove i faggi possono superare i cinque secoli di vita regalando a Sasso Fratino il diritto di entrare nel novero delle più antiche foreste decidue dell’emisfero boreale. Questa è la cornice nella quale si muoveranno gli spettatori del concerto trekking invitati a percorrere a piedi un percorso di circa 11 chilometri in tre ore di percorrenza, su un dislivello 800 metri per raggiungere il luogo di ascolto per le 14,30. La partenza è fissata alle 10 dalla diga di Ridracoli percorrendo il sentiero n. 237 che costeggia la sponda est del lago, fino ad incrociare il sentiero n. 235. Da qui con una comoda strada forestale si arriva dopo 1,5 chilometri alla Lama. Il pubblico meno avvezzo a lunghe camminate potrà scegliere l’opzione del battello alla confluenza dei due sentieri. Dopo il concerto dalla Lama i partecipanti ripercorreranno il medesimo percorso. L’inusuale scena vedrà esibirsi la Classica orchestra Afrobeat composta da Alessandro Bonetti violino; Anna Palumbo balafon, calebasse percussioni; Cristiano Buffolino percussioni; Cristina Adamo flauto ottavino; Elide Melchioni fagotto, ocarina cori; Fabio Gaddoni violoncello; Francesco Giampaoli contrabbasso, basso, chitarra; Manuela Trombini viola; Marco Zanotti kamalen’goni, percussioni, calebasse; Silvia Turtura oboe, corno inglese; Tim Trevor-Briscoe clarinetto, clarinetto basso; Valeria Montanari clavicembalo, glockenspiele, cori; Valeria Nasci percussioni, cori. Il luogo del concerto è raggiungibile anche dagli amanti della mountain bike da Cancellino, dopo venti chilometri di pedalata tra il Passo dei Mandrioli e Badia Prataglia. Le raccomandazioni sono quelle di premunirsi di scarponi, bastoncini da trekking e abbigliamento adeguato per la stagione. Almeno un litro di acqua con possibilità di rifornimento alla Lama. Info e prenotazioni su tickets@ravennafestival.org e www.trailromagna.eu. L’articolo in versione integrale sul Ravenna Festival Magazine 2017
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CULTURA
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LIBRI • SPETTACOLO
FESTA DELLA REPUBBLICA
TEATRO/1
LA BUSTINA DI MELPOMENE
Al Cisim in scena Hugo Race e la non-scuola
a cura di Maria Giovanna Maioli Nata nel 1912 a Milano, dove è morta suicida nel 1938, Antonia Pozzi è stata molto apprezzata, tra gli altri, da Eugenio Montale, che profetizzò il suo posto duraturo nella letteratura italiana. Per voi, cari lettori, ho scelto la poesia che segue.
Un laboratorio con i Due Mondi per il Festival delle culture
A conclusione della stagione 2016/2017 al Cisim di Lido Adriano ci sarà la nona edizione della “Festa della Repubblica a Lido Adriano” che vede come protagonista, nella prima giornata, giovedì 1 giugno alle 19.30 il laboratorio della non-scuola di Ravenna Teatro / Teatro delle Albe con lo spettacolo Al di qua e al di là dalle nuvole, realizzato con gli allievi della Scuola Elementare I. Masih di Lido Adriano, liberamente tratto dal libro Il Mago di Oz di L. Frank Baum. A seguire, alle 20.15, sarà presentato il progetto Indissolubil nodi a cura di Cristiano Sormani Valli, 4 racconti migranti per 4 luoghi della nonscuola. Un diario di viaggio, un racconto, una migrazione, un pellegrinaggio in 4 luoghi in cui la non-scuola vive, si trasforma e diventa Lido Adriano, Lamezia Terme, Roma e Milano. Sarà inoltre presentato l’esito del laboratorio di fotografia a cura di Osservatorio Fotografico, condotto dalla fotografa ravennate Alessandra Dragoni, “Saluti da Lido Adriano”, al quale hanno partecipato i ragazzi e le ragazze dello Spazio Sociale Polivalente Agorà di Lido Adriano. Venerdì 2 Giugno la “Festa della Repubblica a Lido Adriano” si concluderà alle 21.30 con il concerto di Hugo Race Fatalists (foto), accompagnato sul palco da Giovanni Ferrario alla chitarra, Francesco Giampaoli al basso e Diego Sapignoli alla batteria, rientra nel tour europeo 2017 del disco 24 Hours to Nowhere. Venerdì 2 e Sabato 3 giugno sarà inoltre presente la Fiera del baratto e del riuso, in collaborazione con Villaggio Globale presso lo Spazio Sociale Polivalente Agorà di Lido Adriano. L’ingresso per tutti gli eventi presso il Cisim di Lido Adriano è gratuito con tessera Entes 2016/17.
Festival dei Bambini: Il cielo per i più piccoli
(attività adatta a bambini a partire da 6 anni)
Martedì 6 giugno, ore 21
Claudio Balella: Osserviamo la Luna e le Costellazioni
DI
UNA
LACRIMA SUL VIOLA PER
Ed ora la mia vita è come un lago scavato nella roccia; l’urlo della caduta è solo un vago mormorio, dal profondo. Oh, lascia ch’io m’allarghi in blandi cerchi di glauca dolcezza: lascia ch’io mi riposi dei soverchi balzi e ch’io taccia, infine: poi che una culla e un’eco ho trovate nel vuoto e nel silenzio.
DONNE&DIFESA
Sabato, 3 giugno, alle 21 all’Almagià la compagnia I Mattoni del Teatro con Jacopo Muti e Gianfranco Corelli, in collaborazione con Linea Rosa e con il patrocinio del Comune, porterà in scena lo spettacolo teatrale Una lacrima sul viola. Lo spettacolo è il proseguo del già avviato progetto “Donne&Difesa” che, da febbraio, si è prefisso di fornire un contributo al contrasto alla violenza di genere attraverso l’organizzazione di un corso di autodifesa, pratico e teorico, a favore di giovani donne. Durante la serata di sabato verranno consegnati gli attestati di partecipazione al corso. Per l’acquisto dei biglietti (5 euro): 348 1607659.
Milano, 28 novembre 1929 (da Parole, Garzanti, Milano, 1998)
INCONTRI/1
INCONTRI/2
LA PARTECIPANZA DI CHICCHI PRESENTATO DA ELSA SIGNORINO ALLA FELTRINELLI
UN
Lunedì 5 giugno alle 18, alla Libreria Feltrinelli di Ravenna, Elsa Signorino, assessore comunale alla Cultura, presenta il quarto romanzo di Giuseppe Chicchi: La Partecipanza, romanzo storico con giallo ambientato in età fascista nel modenese, terra d'origine della famiglia del riminese Chicchi. Oltre all'Autore, partecipa Barbara Rasponi, che legge alcuni brani del libro. Partecipa anche l’editore Ivan Simonini.
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Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia
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ANTONIA POZZI
La mia vita era come una cascata inarcata nel vuoto; la mia vita era tutta incoronata di schiumate e di spruzzi. Gridava la follia d’inabissarsi in profondità cieca; rombava la tortura di donarsi, in veemente canto, in offerta ruggente, al vorace mistero del silenzio.
TEATRO/2
o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s
Domenica 4 giugno, dalle ore 15
VICENDA D’ACQUE
Venerdì 2, sabato3 e domenica 4 giugno al centro Quake di via Eraclea a Ravenna, nell’ambito del percorso che porterà al Festival delle Culture, arriva a Ravenna una edizione straordinaria del progetto “Senza Confini“ del Teatro Due Mondi di Faenza, un laboratorio teatrale aperto a tutti: persone giovani e meno giovani di provenienze, mestieri, lingue, culture ed opinioni diverse. Si lavorerà alla costruzione di un’azione di strada, “Azione per l’accoglienza” che sarà presentata al pubblico il 9 giugno alle ore 17 in Piazza San Francesco durante la parata di apertura del festival. Le iscrizioni sono aperte e gratuite, ma a numero chiuso, per iscrizioni e informazioni: 0544 591831, 0544 422400.
LIBRO SUL RUNNING ALLA LIBRERIA
LIBERAMENTE
Mercoledì 7 giugno alle 18 alla libreria Liberamente, in viale Alberti a Ravenna, Simone Cellini presenterà il libro Manual D.o.c - Deviato ottusamente per la corsa.
I ROMAGNOLI
DA
ARTUSI
A
FELLINI
IN
SALA D’ATTORRE
Martedì 6 giugno lo speciale martedì Romagna del Centro Relazioni Culturali è dedicato ad alcuni dei più illustri personaggi romagnoli con la presentazione, alle 18 alla Sala D'Attorre, del libro Tra il Po, il monte e la Marina. I Romagnoli da Artusi a Fellini, edito da Neri Pozza, a cura di Pier Mario Fasanotti.
FARMACHL
INFOPROM
Finalmente è estate! Finalmente è arrivata l’estate! Per essere pronti a godere tutti i piaceri della bella stagione, ecco le offerte di questo mese da FARMACHL con sconti sulle migliori linee di solari fino al 30% e venerdì 9 giugno da non perdere il Summer Friday: lo sconto sui solari arriva al 40%. Per proteggersi e proteggere i bambini dalle fastidiose punture di insetto c’è la linea Lenil: tutti i prodotti repellenti e trattamenti dopo punture con sconto del 30%. Il sole e l’aria condizionata possono essere causa di secchezza agli occhi e si può alleviare questo fastidio con il collirio Isomar occhi, rinfrescante e lenitivo. Dall’1 giugno la Parafarmacia FARMACHL osserva nuovi orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30 e dalle 16 alle 19.30 e il sabato mattina dalle 9 alle 13.30, sabato pomeriggio chiuso. Questa e tante altre offerte vi aspettano da Farmachl e sul sito www.afarma.it FARMACHL via Rotta 65/A, Ravenna. Info tel. 0544 452005 - cell. 346 2347362.
CULTURA
MUSICA
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IL FESTIVAL
AGENDA ROCK
Indie rock da tutto il mondo a Marina
PONZIO PILATES ALLO STEREO C.LAB
Beaches Brew parte al molo Dalmazia. Poi tre giorni all’Hana-Bi. Ecco il programma dei concerti di Luca Manservisi
L’anno scorso furono circa 700 i turisti stranieri a soggiornare appositamente a Marina di Ravenna (e dintorni) per quasi una settimana, quest’anno il dato sarà presumibilmente ritoccato al rialzo. A una settimana dall’inizio, le strutture ricettive della zona sono quasi tutte piene e stanno andando esauriti in queste ore gli oltre cento braccialetti speciali a disposizione in prevendita (che al costo di 40 euro forniscono una serie di benefit aggiuntivi agli spettatori), venduti anche in Stati Uniti, Brasile e Australia, oltre che nel resto dell’Europa (Inghilterra e Germania in primis). L’annuncio del programma sui social network ha prodotto oltre 100mila contatti in 24 ore, il triplo rispetto all’anno precedente. Sono alcuni dati extra musicali della sesta edizione di Beaches Brew, il festival indie-rock di Marina di Ravenna ormai finito stabilmente nelle guide sulle rassegne da non perdere in Europa delle riviste di settore, italiane e straniere. Il segreto del successo lo svela durante la presentazione alla stampa in municipio Christopher Angiolini, patron di Bronson Produzioni e del bagno HanaBi di Marina, che organizza come abitudine il tutto in collaborazione con l’agenzia di concerti olandese Belmont Bookings. «Innanzitutto si tratta di un festival a ingresso gratuito e in spiaggia, in un ambiente che noi diamo per scontato ma che per il pubblico internazionale non lo è: la pineta, la duna, il mare. Poi l’atmosfera è rilassata (non si creano situazioni caotiche comuni agli altri festival internazionali del genere, ndr), le vibrazioni positive e l’aria che si respira internazionale, tanto che sento dire spesso che sembra di essere “da un’altra parte”…». E non nella piccola Marina che ospita quello che è diventato un vero e proprio festival (dopo le prime edizioni in tono minore) a partire dall’estate del 2014, con tanto di palco montato sulla spiaggia e, da quest’anno, un terzo palco, più piccolo, per le realtà emergenti (oltre alla tradizionale “tettoia” dell’Hana-Bi). L’unico problema – a fronte della gratuità dell’evento – pare ormai essere per gli organizzatori quello relativo alle risorse, con istituzioni e sponsor che complessivamente riescono a coprire solo poco più della metà del budget. «È molto dura – commenta Angiolini –, ma anche interessante cercare di proporre un cartellone di caratura internazionale con così pochi mezzi». La fortuna,
Giovedì 1 giugno inaugura a Lido di Dante dalle 17.30 Stereo C.Lab, locale che proporrà durante la stagione anche musica dal vivo, a partire dallo stesso giovedì 1 giugno con il concerto alle 20 dei riminesi Ponzio Pilates con il loro afro-punk fuori dagli schemi.
I SUPERMARKET Uno scatto dalla passate edizione
nes (tra punk, soul, free jazz e garage rock), il rock’n’roll delle americane Death Valley Girls e Coathangers (i nomi femminili sono circa la metà di quelli in cartellone, sottolineano gli organizzatori) oltre agli italiani Lame e The Devils. Per molti appassionati la giornata più attesa sarà però quella di mercoledì grazie alla presenza degli Shellac di una figura di culto assoluto come Steve Albini («il produttore dei Nirvana, tanto per capirci», ha tagliato corto Angiolini). A completare il programma del 7 giugno poi i canadesi (altro ritorno, ma sotto un nuovo nome, ex Viet Cong) Preoccupations, le francesi Decibelles (power pop), l’americana Kaitlyn Aurelia Smith (con i suoi sintetizzatori) e la giovane e già chiacchierata (nei giorni scorsi ne ha parlato anche “Repubblica”) californiana Weyes Blood (folk), oltre al duo italiano Mood. Infine, da segnalare la prestigiosa partnership, per la prima volta quest’anno, con Rai Radio 1 e in particolare la trasmissione “King Kong” – che potrebbe trasmettere il 7 giugno direttamente dalla spiaggia di Marina – mentre tra le curiosità spicca la birra realizzata appositamente per il festival dal birrificio scozzese BrewDog e il piatto per vinili targato Beaches Brew (per poter ascoltare i dischi anche in spiaggia…) realizzato per l’occasione dall’azienda americana Crosley. Info: www.beachesbrew.com.
PETER PAN
Sabato 3 giugno dalle 17.30 al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna concerto dei Supermarket, rock band romagnola di musica interamente strumentale del chitarrista Alfredo Nuti Dal Portone (Giacomo Toni, Saluti da Saturno, Jang Senato).
LIMBO TREE
invece, è che spesso sono gli stessi artisti a voler partecipare al festival grazie al passaparola e alle esperienze passate. E così anche quest’anno si segnalano diversi ritorni sulla spiaggia ravennate, a partire dagli americani Thee Oh Sees e Moon Duo (che qui entrambi hanno anche registrato un disco dal vivo) e le olandesi Blue Crime, tutti protagonisti dell’ultima serata del festival all’insegna del rock psichedelico, l’8 giugno all’Hana-Bi, insieme ad altri invece per la prima volta a Marina come il ghanese King Ayisoba (tra elettronica e musica tradizionale africana) e due giovani realtà italiane, Matteo Vallicelli (elettronica) e Gomma (post-punk). Andando a ritroso nel programma torna la serata di apertura in paese (lunedì 5 giugno), al molo Dalmazia (dove per l’occasione sarà allestito il mercatino vintage Garage Sale), con band da Giappone (Kikagaku Moyo - rock psichedelico), Turchia/Olanda (Altin Gun, con il loro mix di folk turco, psichedelia, funk e rock), India (le giovani mandoliniste Mandolin Sisters) e Canada (i debuttanti Operators - post-punk); il giorno dopo (martedì 6 giugno) si parte all’Hana-Bi con il nome caldo della scena rock australiana, King Gizzard & The Lizard Wizard, in esclusiva per l’Italia (dove suonano per la prima volta), a fianco di altri nomi già noti anche in questo caso al pubblico ravennate come King Khan & The Shri-
AL
AL
MARLIN
Sabato 3 giugno dalle 18 al Marlin di Punta Marina live di Limbo Tree, progetto del percussionista bolognese Fabrizio Luca, che vanta collaborazioni con Capossela.
CORRETTO SAMBA
AL
POLKA
Sabato 3 giugno dalle 18.30 al bagno Polka di Marina Romea concerto tra samba, reggae, funky e swing con i bolognesi Corretto Samba.
FATINA “FAITH” DIALLO AL QUEVIDA Domenica 4 giugno dalle 17.30 al bagno QueVida di Porto Corsini concerto di Faith Nu Soul Experience con la giovane cantante r’n’b e nu-soul Fatima “Faith” Diallo, nota anche per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “The Voice of Italy”.
THE MARVELLOUS
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KUTA
Domenica 4 giugno sonorità rock’n’roll al bagno Kuta con il concerto (alle 18) dei ravennati The Marvellous.
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CULTURA
RUBRICHE FULMINI E SAETTE
NDL - NOTA DEL LETTORE
di Adriano Zanni - Cronache e visioni dal Deserto rosso - tutti i giorni su www.ravennaedintorni.it
Lo Schiavista, libro anti-politically correct di Federica Angelini
Scomparendo - Cotignola VISIBILI E INVISIBILI
Film a puntate: Fargo in calo, lo splendido 1993 e la meraviglia di Twin Peaks di Francesco Della Torre
Questo è un periodo di miniserie tv, grazie a tre ritorni, tutti su Sky che risponde in modo perentorio e potente alla recente crescita delle nuove piattaforme, Netflix su tutti. Tutte e tre le serie sono in corso, ma è interessante parlarne per permettere a chi se le fosse perse di poterle recuperare in tempo, grazie all’ormai imprescindibile servizio On Demand che mette gli episodi online e disponibili per circa un mese (tempo variabile), permettendo agli utenti di mettersi “in pari”. Si chiamano “miniserie” perché sono film unici divisi in un numero limitato di episodi, con un legame consequenziale tra una puntata e l’altra, a differenza di telefilm come Friends o Happy Days. Tra parentesi, gli episodi usciti rispetto ai totali. Fargo – Stagione 3 (4 su 10) Fargo è un gran bel film del 1996 dei fratelli Coen, per molti un capolavoro, per me “solo” un ottimo thriller. Nel 2014 esce la prima serie, ambientata nel 2006 e che ricalca lo spirito del film, mentre l’anno successivo esce la seconda che è ambientata nel 1979 ma, pur ricalcandone lo spirito, non è legata ai fatti successivi. Entrambe le serie (tutte di 10 episodi) sono eccezionali, superiori al film e che fanno gridare al capolavoro, soprattutto la seconda. La terza è ambientata nel 2010 e mostra un doppio Ewan McGregor nei panni di due dei protagonisti: si respira ancora la stessa atmosfera, la storia non delude e avvince, ma l’impressione iniziale (e parziale) è che ci sia un calo rispetto ai precedenti. 1993 (4 su 8) Il successo di 1992 di due anni fa, serie che mixa abilmente alcune storie di fiction nell’Italia di Tangentopoli, raccontata minuziosamente con i protagonisti reali
(su tutti Di Pietro e Dell’Utri, magistralmente interpretati), ha portato alla realizzazione di un sequel da parte degli sceneggiatori (tra cui il ravennate Alessandro Fabbri). Le prime impressioni sono ottime, e addirittura migliori del predecessore, con i personaggi inventati in crescita e con l’inserimento del protagonista di quegli anni, un perfetto Silvio Berlusconi interpretato da Paolo Pierobon. In questa nuova serie sono confermati tutti gli attori (su tutti, il leghista dello strepitoso – siciliano! – Guido Caprino), in particolare Leonardo Notte, immaginario e cruciale pubblicitario, ben interpretato da Stefano Accorsi. La serie è complessivamente indipendente da 1992, ma la sua visione è caldamente consigliata, perchè aiuta non poco a comprendere alcune dinamiche di finzione. 1993 è una splendida realtà, almeno sullo schermo. Twin Peaks – Stagione 3 (4 su 18) L’Evento. Accompagnato da grande mistero, la nuova stagione di Twin Peaks, interamente diretta da David Lynch e scritta col fedele Mark Frost, è qualcosa di stupefacente. Pensato e girato come un film unico, l'imponente opera di Lynch da un lato ci riporta dopo 26 anni (con un tocco di commozione) nella cittadina immaginaria ai confini del Canada, e riprende esattamente dove ci eravamo lasciati, con tutto quello che era successo nella loggia nera nell'ultimo episodio della seconda serie del 1991. Non dico altro, se non per sottolineare che questa terza serie va anche fuori da Twin Peaks, con nuovi e vecchi personaggi, tra viaggi onirici, paradossi temporali e scene surreali. Per noi fan è una meraviglia totale, per gli altri un prodotto a cui non interessarsi, perché le visioni propedeutiche delle serie (almeno prima e ultima puntata) e del film Fuoco cammina con me sono assolutamente indispensabili.
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«Dubito seriamente che un mio ipotetico antenato a bordo di una nave negreria, nei rari momenti di ozio tra uno stupro e una razione di frustrate, immerso fino alle ginocchia nelle proprie feci, giustificasse tutto questo pensando che, in ultima analisi, valeva la pena di tollerare generazioni di assassinii, dolori e sofferenze insopportabili, tormenti mentali e malattie dilaganti, perché un giorno il proprio bis-bis-bis-bisnipote avrebbe avuto il wifi, sia pure con un segnale molto lento e intermittente». Ecco, un piccolo assaggio di Lo schiavista di Paul Beatty (tradotto da Silvia Castoldi ed edito da Fazi, nonché Booker Prize 2016), un narratore nero che racconta un’assurda vicenda ambientata a Dickens, luogo immaginario che coincide piuttosto precisamente con Compton, nella parte di Los Angeles che ha visto i riots e si trova anni luce da Hollywood, e attraverso questa assurda vicenda e questa storia tra l'incredibile e il verosimile ci fa ridere fino alle lacrime e capire come forse pochi altri libri qualcosa della questione razziale negli Usa. Rovesciando cliché, affondando con gusto in quanto di meno politically correct si possa immaginare, Paul Beatty racconta la vicena di un io narrante capace di disvelare ogni iprocrisia e di seppellire decenni di positive actions sotto una risata. Personaggi indimenticabili ruotano attorno a questo protagonista allevato in modo a dire poco originale dal padre in una sorta di fattoria nel centro di un’immaginaria Dickens dove tenta di ripristinare una forma di segregazione. Una sorta di mondo al contrario dove non mancano momenti addirittura di umanità e tenerezza (ma a lavorare non c'è dubbio è soprattutto la testa, in chi legge). L’unica pecca, forse è che al lettore è certamente utile conoscere un po' della storia recente statunitense anche per evitare pericolose e incongrue sovrapposizioni con l'Europa. Mentre certo è caldamente consigliato insieme a chiunque nutra una passione per satira e sarcasmo e una certa disponibilità a prendere per vero ciò che vero non lo é ma che, in fondo, potrebbe esserlo.
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23 Programmazione dei film in sala
CINEMACITY Ravenna
fer., sab. e fest.: p.u. 20.20
Baby Boss
The Beatles Sgt Pepper & Beyond
di Tom McGrath
di Alan G. Parker
DA GIOVEDÌ 1 A MERCOLEDÌ 7 GIUGNO
(dramm.- FR 2017) di Martin Provost con Catherine Frot, Catherine Deneuve. gio. 1: 21.00 • ven. 2: 18.00-21.00 sab. 3: 21.00 • dom. 4: 18.00-21.00 lun. 5 - mar. 6 - mer. 7: 21.00
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gio. e ven.: 18-21
The Dream Symphonic Variations Marguerite and Armand
Proiezione in 2D fer. (escluso ven.) e dom.: 17.45-18.1520.30-21.05; ven.: 17.45-18.15-20.30-21.05-22.55; sab.: 17.45-18.15-20.30-21.05-22.55-23.15
Fortunata
dalla Royal Opera House di Londra mer.: p.u. 20.15
Wonder Woman di Patty Jenkins
di Andrea De Sica gio. e sab.: p.u. 21.15; ven. e dom.: 19.15-21.15
La Bella e la Bestia
di Bill Condon ven., sab. e dom.: p.u. 17
Cinema Mariani - Ravenna
www.cinemamarianiravenna.com di Johannes Roberts gio.: p.u. 22.40; fer. (escluso gio. e mar.), sab. e fest.: 20.40-22.40
Fortunata
sab. e fest.: p.u. 15.50
CINEMA EUROPA Faenza
Quel suo modo di guardar le stelle
di Sergio Castellitto
di Sergio Castellitto fer. (escluso ven.) e dom.: 18-21.05; ven. e sab.: 17.45-20.35-22.55
CINEMA SARTI Faenza
di Francesco Minarini gio.: p.u. 21 (omaggio a Giovanni Battista Lacchini, l’astronomo di Faenza)
Scappa Get Out
di Ridley Scott gio.: p.u. 21.15; ven.: 18-21.15
CINEMA SAN ROCCO Lugo
di Jordan Peele fer. (escluso ven.) e dom.: 17.45-21.05; ven. e sab.: 17.45-20.20-22.45
Alien: Covenant
di Ridley Scott fer. (escluso ven.) e dom.: p.u. 21; ven. e sab.: p.u. 20.20
King Arthur Il potere della spada di Guy Ritchie fer. (escluso ven.) e dom.: p.u. 20.50; ven. e sab.: p.u. 20.15
CINEMA MARIANI Ravenna Quello che so di lei di Martin Provost
Fortunata
di Martin Provost sab., lun., mar. e mer: p.u. 21.15; dom.: 18-21.15
CINEMA GULLIVER Alfonsine
CINEDREAM Faenza
di Francesco Bruni
Tutto quello che vuoi
The Beatles Sgt Pepper & Beyond
di Alan G. Parker gio.: p.u. 20.35; ven.: p.u. 18
Wonder Woman
di Patty Jenkins Proiezione in 3D sab. e fest.: p.u. 16.45 Proiezione in 2D fer.: 20.30-22.45; sab. e fest.: 15-17.45-20.30-22.45
Baywatch
di Seth Gordon fer.: 20.25-22.45; sab. e fest.: 15.25-17.50-20.25-22.45
Proiezione in 3D fer., sab. e dom.: p.u. 18 Proiezione in 2D fer. (escluso ven.) e dom.: 17.40-20.25-21.10; ven.: 17.40-20.25-21.10-22.50; sab.: 17.40-20.25-21.10-22.50-23.15
Chiusura estiva
Quello che so di lei
Pirati dei Caraibi La vendetta di Salazar
di Joachim Rønning, Espen Sandberg
fer.: p.u. 20.20; sab. e fest.: 15.40-17.50-20.20
Scappa Get Out di Jordan Peele fer. e ven.: 20.30-22.40; sab. e dom.: 18-20.30-22.40
Alien: Covenant di Ridley Scott fer., sab. e fest.: p.u. 22.45
Nocedicocco Il piccolo drago
Baywatch
di Seth Gordon fer. (escluso ven.) e dom.: 17.45-20.55; ven.: 17.45-20.20-22.50; sab.: 17.45-20.20-22.50-23.15
di Nina West sab. e fest.: 15.30-17.40
King Arthur Il potere della spada
Nocedicocco Il piccolo drago
di Guy Ritchie
gio.: p.u. 21.30 (serata omaggio a Giuliano Montaldo: alle ore 20.45 proiezione di una video-intervista inedita a Montaldo realizzata recentemente a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Ravenna e Provincia, ospite della serata l’attore Andrea Carpenzano); sab., dom. e lun.: p.u. 21
di Nina West fer., sab. e dom.: p.u. 17.45
Tavolo n. 19
di Jeffrey Blitz fer. (escluso ven.) e dom.: 17.45-21.05; ven. e sab.: 17.45-20.30-22.40
gio. e sab.: p.u. 21; ven. e dom.: 18-21
I figli della notte
CINEMA JOLLY Ravenna
47 metri
di Roberto de Paolis gio., lun. e mar.: p.u. 21; ven. e dom.: 18.30-21; sab.: p.u. 21.15
di Andrea De Sica fer. (escluso ven.) e dom.: 18-20.55; ven. e sab.: 17.45-20.20-22.50
di Johannes Roberts fer., sab. e dom.: p.u. 17.45
Pirati dei Caraibi La vendetta di Salazar
di Joachim Rønning, Espen Sandberg Proiezione in 3D da sab. a mar.: 17.35-20.15
Cuori puri
CINEMA ASTORIA Ravenna Chiusura estiva
CINEMA ITALIA Faenza I figli della notte
Proiezione in 2D fer.: 20.15-21-22.45; sab. e dom.: 15-15.40-17.35-18.2020.15-21-22.45; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)
47 metri
INFOCINEMA Cinemacity Ravenna, via Secondo Bini 7, tel. 0544 500410 Cinema Mariani Ravenna, via Ponte Marino 19, tel. 0544 215206 Cinema Jolly Ravenna, via Serra 33, tel. 0544 478052 Cinema Astoria Ravenna, via Trieste 233, tel. 0544.500410
Cinedream Multiplex Faenza, via Granarolo 155, tel. 0546 646033 Cinema Italia Faenza, via Cavina 9, tel. 0546 21204 Cinema Sarti Faenza, via Scaletta 10, tel. 0546 21358 Cinema Europa Faenza, via S. Antonio 4, tel. 0546 32335
Cinema San Rocco Lugo, corso Garibaldi 118, tel. 0545 23220 Sala del Carmine Massa Lombarda, via Rustici 2, tel. 0545 985890 Cinema Teatro Moderno Fusignano, corso Emaldi 32, tel. 0545 954194 Cinema Gulliver Alfonsine, piazza della Resistenza 2, tel. 377 7081999
Cinema Moderno Castelbolognese, via Morini 24, tel. 0546 55075 Sala Sarti Cervia, via XX settembre 98/A, tel. 0544 71964 Cinema Palazzo Vecchio Bagnacavallo, piazza della Libertà 5, tel. 320 8381863 Cinema Jolly Russi, via Cavour 5
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GUSTO
CONSIGLI UTILI
Tutti i segreti per un fritto di pesce perfetto Dall’olio alla padella, fino alla qualità della materia prima: qualche buona regola da seguire in cucina di Giorgia Lagosti
È questo un piatto che non ha stagione né confini: ogni litorale lo prepara secondo la sua tradizione, con il suo pesce locale, con o senza pastella, con panature profumate da erbe o spezie diverse ma sopra ad ogni cosa, una buona frittura di mare deve essere croccante e leggera, e deve rispettare la materia prima per non ottenere un prodotto gommoso o unto. Insomma, deve essere fatta per bene. Come fare? Ecco qualche buona regola da seguire. Prima di tutto è necessario scegliere l’olio adatto per questo tipo di preparazione e lo si fa in base a varie caratteristiche tra le quali la più importante è la temperatura sopra alla quale l’olio inizia a rilasciare sostanze volatili tossiche (acreolina, acrilalammide .. ), vale a dire il punto di fumo. Purtroppo determinarlo esattamente in base alla tipologia di seme o di frutto da cui l’olio viene estratto è impossibile poiché questo dipende da tanti fattori tra cui l’acidità, il livello di raffinazione e la quantità di acidi grassi liberi. A grandi linee però possiamo affermare senza incorrere in errori madornali che il migliore è un buon olio di arachidi (il suo punto di fumo si aggira intorno ai 210 gradi). Circa l’extravergine di oliva invece, che anch’esso ha un punto di fumo analogo, va tenuto presente che ha una aromaticità che spesso tende a modificare il sapore e i profumi del pescato. Veniamo ora alla temperatura e partiamo dal presupposto che per il pesce si deve aggirare sui 170/175 gradi: più alta bruceremmo l’esterno della nostra frittura lasciandola cruda all’interno, più bassa non svilupperemmo la classica crosticina dovuta alla caramellizzazione degli zuccheri presenti sulla superficie dell’alimento che funge da barriera e che permette al pesce di cuocere asciutto senza assorbire olio. Ora, per verificare il raggiungimento e il relativo mantenimento di questa temperatura, durante la mia esperienza in cucina sono venu-
ta in contatto con svariate e fantasiose tecniche empiriche ma l’unico e infallibile sistema, va detto, resta il termometro. Andando avanti, importante è anche la scelta della padella: deve essere capiente tanto da contenere tutto l’olio necessario per immergere completamente la quantità di pesce che dobbiamo preparare. Sì, perché il fritto di mare si fa per immersione totale, per permette una uniformità di cottura, un minor tempo di contatto col grasso e quindi un minor assorbimento da parte del cibo. Se poi la padella fosse di ferro avremmo raggiunto il massimo in quanto ideale per la conduzione del calore necessario a questo tipo di cottura. Arriviamo infine alla scelta e alla gestione della materia prima che ovviamente deve essere di qualità, senza disdegnare il surgelato (che non è vero che è sempre peggiore del pesce fresco), e che deve essere “manipolata” nel modo corretto. Ecco come: - asciugare il pesce prima di immergerlo nell’olio; - utilizzare sempre alimenti a temperatura ambiente in quanto un cibo freddo abbasserebbe la temperatura dell’olio allungando i tempi di caramellizzazione degli zuccheri superficiali e quindi favorendo un maggior assorbimento d’olio; - friggere pochi pezzi alla volta. Questo eviterà di far scendere la temperatura dell’olio e quindi aumentare inevitabilmente il tempo di cottura; - salare solo al momento del servizio; - non usare il limone: priverebbe il fritto della croccantezza così faticosamente ottenuta seguendo tutti le regole precedenti.
LA PANATURA MEGLIO
UTILIZZARE LA SEMOLA DI GRANO DURO O LA FARINA BIANCA
Elemento fondamentale per una buona frittura, la panatura è la cosa che si nota di più quando si serve a tavola del pesce fritto. Se è troppo pesante rovina il gusto del pesce e ne maschera il sapore mentre se è troppo leggera rischiamo che il pesce si impregni di olio. La soluzione? La semola di grano duro, o anche la classica farina bianca. È necessario precisare però che poi il pesce va “scrollato” su un setaccio per evitare l’eccesso di farina. Per la versione senza glutine la farina di riso è ideale perché è leggera rispetto ai mix già preparati. E mai utilizzare il sale in fase di panatura: la farebbe sbriciolare dopo la frittura.
Infine, per quanto riguarda l’eliminazione dell’olio esausto, no, non si butta nel lavandino (e nemmeno nel gabinetto): i grassi alimentari hanno un impatto devastante sull’ambiente e questo si ripercuote su salute e economia.
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GUSTO
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AL DUOMO
COSE BUONE DI CASA
Ecco una fragrante crostata con dolci e succose ciliege
INFOPROM
Freschi e deliziosi gelati artigianali da gustare in coppa
di Angela Schiavina - www.angelaschiavina.it
EVENTI
Cous cous in tutte le salse e il concerto di Mario Venuti al Beach Festival di Marina Quattro giorni di spettacoli, cooking show e divertimento in riva al mare. Da giovedì 1 a domenica 4 giugno torna a Marina di Ravenna il Cous Cous Beach Festival sull’onda della ventennale esperienza del Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, in Sicilia (nella foto in alto un momento della scorsa edizione del festival). Sarà possibile degustare il piatto principe delle festa in tantissime varianti (compresa una speciale per bambini, con tanto di gadget) al food village, in piazza Dora Markus e lo chef Beppe Buffa proporrà il cous cous di pesce alla sanvitese. Il biglietto costa 10 euro e comprende un piatto a scelta e una bevanda (birra, acqua o bibita). Un menu veloce sarà servito in un chioschetto in legno con tavolini bistrot dove sarà servito un cono con polpettine fritte di cous cous. Al Palco Marinara si potranno assaggiare le ricette preparate da grandi chef come «l’oste e cuoco» come lui stesso ama definirsi, Filippo La Mantia, Sergio Barzetti, il “Mr Alloro” della Prova del cuoco su Rai 1, e lo chef e attore italoamericano Andy Luotto, che condurrà sul palco insieme alla showgirl siciliana Eliana Chiavetta. Dedicati ai più piccoli invece gli appuntamenti con la blogger e presentatrice Chiara Maci – sabato 3 e domenica 4 giugno alle 18 – che guiderà i bambini nella preparazione di ricette. Novità di questa edizione l’aperitivo sulla spiaggia, da venerdì a domenica con Filippo La Mantia e Andy Luotto (degustazioni gratuite). Tutti i giorni, dalle 18 alle 24, in viale delle Nazioni l’expo village con la possibilità di fare shopping tra le produzioni agroalimentari di qualità del territorio. E la sera spazio all’intrattenimento con concerti, spettacoli e vj-set al Palco Marinara. Giovedì 1 giugno il cantautore siciliano Mario Venuti (nella foto sopra) si esibirà in concerto gratuito alle 22 in piazza Dora Markus.
Fa già caldo ma a un buon dolce non si rinuncia. Ecco la crostata con ciliegie, primizie a tarda primavera. Ingredienti e preparazione della pasta frolla: 200 gr. di farina 00, 100 gr. di zucchero a velo o semolato, 100 gr. di burro, un uovo, la scorza grattugiata di 1/2 limone bio. Impastate la farina con il burro ricavando delle microscopiche briciole. Fate un cratere e versarvi al centro l'uovo, lo zucchero e la scorza del limone grattugiata. Con una forchetta mescolate i tre ingredienti poi incorporate la miscela di burro e farina, impastate velocemente, fate una palla e avvolgetela in un foglio di carta. Lasciatela in frigorifero per almeno un’ora. Ingredienti e preparazione della crema: 3 tuorli e un uovo intero, 25 gr. di farina, 100 gr. di zucchero semolato, 1/2 litro di latte, un cucchiaino di cannella in polvere. In una terrina mescolate con una frusta le uova con lo zucchero, poi aggiungete la farina e quando è incorporata, il latte e la cannella. Non cuocete. Ingredienti e assemblaggio della crostata: procuratevi un kg. circa di ciliegie belle grosse. Dopo averle lavate, togliete il picciolo e snocciolatele. Ora procuratevi uno stampo da forno con la cerniera. Prendete l'impasto di pasta frolla dal frigorifero e lavoratelo per pochi minuti. Utilizzando il matterello spandete la pasta frolla fino ad uno spessore di 5 mm. circa. Foderate il fondo e bordi della tortiera e versate le ciliegie snocciolate. Devono coprire bene tutto il fondo, poi versatevi sopra la crema lentamente. Sistemate bene il bordo della crostata pizzicandolo. Cuocete in forno caldo a 180 gradi per circa 50 - 60 minuti. Quando è cotta, lasciate raffreddare la crostata poi adagiatela sul piatto di portata e cospargetela leggermente con zucchero a velo.
LO STAPPATO
Da Williams Selyem in California un ottimo Pinot nero d’oltreoceano di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Oggi assaggiamo il vino dell’azienda “Williams Selyem” che produce un Pinot nero direttamente dalla “Russian River” California. Il vino è delicato e al naso mostra una soave complessità floreale. Sentori di frutta nera in sottofondo, mandarino e spezie. Il palato di piacevole freschezza acida, il tannino fine. Il frutto conserva un tratto succoso. Un ottimo vino da abbinare a piatti di pregiata carne.
Madonna dell'Albero (Ra) via Henri Matisse - Tel. 0544 271381 - Cell. 347 3703598 - Aperto anche a pranzo, chiuso il lunedì
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È arrivata l’estate, il caldo, la voglia di stare all’aria aperta e anche il piacere di una sosta dolce e rinfrescante in buona compagnia e soprattutto con un buon gelato... in coppa La proposta è della Pasticceria al Duomo di viale della Lirica a Ravenna che riporta in auge una tradizione che si era persa negli anni e che invece rappresenta una gioia per grandi e piccoli. Infatti, nel menù accattivante del reparto gelateria troviamo la Coppa Bimbo che ha un abbinamento di gusti creati proprio per il palato dei bambini e un tocco finale che li farà felici. D’altra parte ci sono delizie per tutti: la Coppa Spagnola “al contrario” è ideata per uomini con gusti forti grazie anche a un tocco di distillato doc mentre la Coppa Fantasia di frutta viene incontro a preferenze più femminili. Si tratta comunque e sempre di gelato artigianale di produzione propria, realizzato con ingredienti naturali e genuini e senza nessuna base preparata. In tutto 8 gusti selezionati e dalla qualità garantita, che compongono con fantasia e originalità i mix delle splendide coppe. Nella Golosa il verde pistacchio è preparato con i pistacchi siciliani, nella coppa Duomo la nocciola nasce dalle nocciole i.g.p. del Piemonte e poi ancora il cioccolato, la crema, la stracciatella, il fior di panna, la fragola e il limone... Un trionfo di sapori decisi, fragranti e inconfondibili, quelli del vero gelato all’italiana.
Pasticceria Al Duomo Ravenna, viale della Lirica 13 tel. 0544 408841
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JUNIOR
COTIGNOLA
RUSSI
Cotignyork, dal 5 all’11 giugno tra arte, teatro e laboratori in famiglia Anche quest’anno, da lunedì 5 a domenica 11 giugno, Cotignola diventa Cotignyork. Una settimana in cui tutto è pensato per le bambine e i bambini con appuntamenti gratuiti, aperti e rivolti a tutti. Una settimana con laboratori, fatti da artisti, di disegno, pittura e fumetto, spettacoli di teatro di figura e concerti disegnati, letture a voce alta nei giardini, merende, muri dipinti, cene in strada, mostre, musei aperti e visite guidate. Non mancheranno le novità, insieme al ritorno di
grandi classici che hanno reso celebre Cotignyork anche fuori città, come il pane in piazza (la preparazione fatta dai bambini, la sua cottura con i fornai del paese e, a seguire, la cena-picnic in piazza) in programma giovedì 8 giugno dalle 16.30 alle 18.30. Da martedì 6 a domenica 11 giugno i Teatrimobili di Girovago & Rondella e la Compagnia Dromosofista saranno in piazza Vittorio Emanuele II con spettacoli dal tardo pomeriggio fino a sera.
Da lunedì 5 a venerdì 9 giugno, Martoz, giovane talento del fumetto italiano, sarà a Cotignyork per presentare il suo ultimo fumetto intitolato La Mela Mascherata che inaugura la neonata collana per bambini ‘Dino Buzzati’ di Canicola e che si ispira liberamente ai personaggi più celebri e illustri della storia di Cotignola. Info e prenotazioni: 320 4364316 / 0545 908879 - 908812. Il programma su www.comune.cotignola.ra.it o www.museovaroli.it.
RAVENNA
“Bambini in festa” ai giardini pubblici Torna la manifestazione di beneficenza in concomitanza con la Festa dello Sport Il Club 41 e la Round Table 11 di Ravenna organizzano per domenica 4 giugno dalle 10.30 ai giardini pubblici di Ravenna l’undicesima edizione dell’appuntamento “I Bambini in Festa” con spettacoli ed intrattenimenti: il teatrino dei burattini, i giocolieri, la possibilità di fare un giro su un pony, i truccabimbi, il mago, pompieropoli, i gonfiabili, il trenino elettrico che girerà per il parco, i clown, la possibilità di ammirare le costellazioni al planetario, la Lamborghini e il simulatore di guida con la moto della polizia stradale, intrattenenti musicali e stand con piadina e salsiccia, pasta party, pizza, e pesce fritto. La manifestazione anche quest’anno è stata organizzata con la collaborazione del Coni di Ravenna che festeggerà la XIV Giornata Nazionale dello Sport: bambini e ragazzi potranno vedere, provare, sperimentare tantissime discipline sportive per tutta la giornata. Tutto il ricavato della manifestazione verrà devoluto ad associazioni Onlus. «Nella scorsa edizione – spiegano gli organizzatori – abbiamo devoluto 24.000 euro che sommati a quelli donati nelle precedenti edizioni superano abbondantemente i 250.000 euro totali».
Due giorni di giochi, attività e picnic E al parco si può anche dormire... A Russi tutto pronto per l'ottava edizione del festival per bambini “Marameo”. Si parte sabato 3 giugno alle 10.15 con il "Grande urlo d'inizio", che apre il programma “non stop” fino al tardo pomeriggio di domenica 4. Non stop in quanto anche quest’anno c’è la possibilità di fare il pic-nic e portarsi la tenda per dormire nel parco. L’evento, organizzato dall’associazione Altr’e20, propone laboratori, spettacoli, animazioni, letture, giochi e incontri, in una cornice di verde e relax, al parco Berlinguer.
BRISIGHELLA A CA’ DI MALANCA
LA
REPUBBLICA
PER I PIÙ PICCOLI
La sezione dell’Anpi di Faenza organizza la festa della Repubblica, venerdì 2 giugno, a Ca’ di Malanca, quest’anno dedicata in particolare ai più piccoli. Il programma parte alle 11 con l’inaugurazione di una scultura ispirata a “Bella Ciao” mentre dopo il pranzo nel pomeriggio letture e laboratori sulla natura, a cura di Linda Maggiori, autrice del libro Anita e Nico, dalle Foreste Casentinesi alla Vena del Gesso (Tempo al Libro). In programma anche musiche e canzoni popolari e della Resistenza eseguite dal gruppo “Bella Ciao Trio”. Info: 333 3520627.
SALUTE GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO
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AUSL ROMAGNA
Fuma quasi un 15enne su tre I dati dell’Ausl e le iniziative di sensibilizzazione Smettere di fumare può essere una vera e propria impresa. Il 41 percento dei fumatori in Romagna (il 27 percento degli adulti tra 18 e 69 anni) ha provato a smettere ma il 79 percento di chi ha intrapreso questo percorso non ce l’ha fatta. Solo l’otto percento ha superato i sei mesi mentre la fetta restante (13 percento) è il cosiddetto “fumatore in astensione”: solo quando supererà i sei mesi senza sigarette potrà dire di esserci riuscito. La percentuale di ex fumatori aumenta in modo quasi lineare all’avanzare dell’età negli uomini mentre nelle donne risulta pressoché stabile tra i 35 e i 60 anni. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Ausl Romagna che in occasione della giornata mondiale contro il fumo. È dalle scuole che parte la prevenzione. A Ravenna, Faenza e Lugo migliaia di studenti sono stati coinvolti nei progetti contro il tabagismo. Le iniziative non hanno risparmiato nessun ordine scolastico, nemmeno le scuole dell’infanzia. Nel dettaglio: a Faenza sono state coinvolte tre scuole dell’infanzia, due primarie, quattro secondarie di primo grado, tre secondarie di secondo grado; a Lugo due scuole dell’infanzia, quattro scuole secondarie di primo grado, due scuole secondarie di secondo grado; a Ravenna due scuole secondarie di primo grado, sei scuole secondarie di secondo grado. In tutta la Romagna sono stati coinvolti 15mila studenti. Del resto, è a scuola che si comincia. Secondo i dati della Regione, l’abitudine al fumo inizia precocemente: dall’indagine sugli adolescenti emerge che fuma sigarette l’uno percento degli undicenni, il cinque percento dei 13enni e il 29 percento dei 15enni, percentuali che salgono al 32 percento tra i 18-24enni e al 34percento tra i 25-34enni. Dopo i 50 anni, come detto, la prevalenza di fumatori diminuisce progressivamente: 24 percento tra i 50-69enni, 11 percento tra i 7079enni e 5 percento dopo gli 80 anni. Le iniziative si articoleranno in questo modo: fino al primo giugno all’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna (ingresso Viale Randi n.5), si può visitare la Mostra dei lavori grafici dei ragazzi che hanno partecipato ai progetti di prevenzione al tabagismo. Esposte le mostre dei lavori dei ragazzi delle scuole di tutto il distretto anche all’Ospedale Degli Infermi di Faenza dal 29 maggio al 30 giugno. Nel pomeriggio dell’8 giugno tutti in festa al parco pubblico di Castel Bolognese.
Inaugurata la Casa della Salute di Brisighella È stata inaugurata la Casa della Salute di Brisighella, al termine di lavori di riqualificazione e miglioramento edilizio della struttura in cui è ospitata, in via Cardinali Cicognani, 76, per un ammontare di 2.200.000 euro. Al suo interno operano medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri, professionisti aziendali, mentre nell’adiacente struttura psichiatrica sono a disposizione 14 posti letto. Nell’occasione sono stati richiesti contributi per il progetto di realizzazione, nei locali dell’ex nosocomio, di 15 posti letto di Ospedale di Comunità, vale a dire per pazienti non complessi, la cui gestione è a cura del personale sanitario e dei medici di medicina generale.
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LUGO
DONA
80
AUDIOLIBRI PER NON VEDENTI E IPOVEDENTI ALLA BIBLIOTECA
Il Lions Club di Lugo ha donato circa 80 audiolibri per non vedenti e ipovedenti alla biblioteca comunale di Lugo “Fabrizio Trisi”. «Sono particolarmente felice – ha raccontato la presidente Emanuela Pinchiorri Faccani - di questa donazione perché è in continuità con quanto già avviato anni fa. Tutto questo è stato possibile anche grazie all’incasso del torneo di burraco, organizzato il 5 marzo dalle mogli dei soci del Lions Club di Lugo». «Gli audiolibri – ha spiegato Ivana Pagani della biblioteca - sono molto usati, non solo da chi ha difficoltà a vedere, ma anche dai bambini o da persone con problemi di dislessia. Il materiale che è stato donato oggi comprende grandi classici come l’Eneide, ma anche titoli contemporanei e per bambini, letti da attori e non solo, come Neri Marcorè, Beppe Severgnini, Claudio Bisio, Fabrizio Gifuni e tanti altri». La fornitura di audiolibri è stata effettuata dalla libreria Alfabeta di Lugo.
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TEMPO LIBERO
28 ARIETE
BILANCIA
Cresce la voglia di incanalare energie e idee in nuove strade. Peccato, però, che potreste avere a che fare con gente così stupida, che al confronto un totano sembrerà uno scienziato insignito di un premio Nobel. Poi c’è il fine settimana, con Marte che vi aiuta a distrarvi con chi vi piace.
Tutto si muove e si trasforma, anche lo stress, che viene sostituito da motivazione e ottimismo. Arrivano soluzioni inattese anche per quanti di voi avessero situazioni bloccate. Persino i denari affluiscono e la creatività vi mette in primo piano, anche in fatto di relazioni e fornicazioni.
TORO
Nonostante ci sia chi vi mette fretta, con Mercurio dalla vostra parte riuscirete a fare tutto con metodo e riflessione. Solo l’amore sarà più platonico che suino, il che non è sempre negativo, perché potrebbe essere l’occasione di farvi notare per altre qualità, come la vostra simpatia.
SCORPIONE
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GEMELLI
Poco sereni e pazienti, sarete al centro di una babele di scontri e frizioni per via di un sovraccarico di energia, vostro beninteso, causato da Marte e Sole nel segno, e da Plutone. Sforzatevi di prestare più attenzione a ciò che vi viene detto anziché mirare alla giugulare di chi si avvicina.
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Lo scenario celeste non è particolarmente entusiasmante e i vostri nervi sono più tesi delle corde di violino. Economia e rapporti sono sulle montagne russe, con rigurgiti, vostri, di stomaco. Andrà meglio nel fine settimana, momento utile per ritrovare socievolezza e vecchi e nuovi amanti.
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SAGITTARIO
Settimana di alti e bassi. Se amore e famiglia saranno piacevoli come un foruncolo fra i glutei, il lavoro riserva opportunità e contatti per chi cerca un lavoro o per chi vuole consolidare il lavoro che già svolge. Bene il week end per ritrovare un po’ di dolcezza, anche solo mangiando un gelato.
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CANCRO
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CAPRICORNO
Sarà la primavera, o Marte che sta per iniziare la sua opposizione, ma stentate ad ingranare, specie se partner e familiari vi richiamano ai vostri doveri domestici e il capo vi affida più compiti e meno tempo. Se siete singles, in fatto di sex scegliete solo chi vi offre le giuste garanzie suine.
C’è una momentanea battuta d’arresto, in attesa di Marte nel segno da domenica, che rischia di farvi aggiustare il tiro con un po’ troppa energia e prepotenza. Guardatevi intorno, e prendete nota di quelle persone che non avranno mai un buon rapporto con chi esercita la forza per affermarsi.
LEONE
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Lavoro e amore godono di ottima salute. Le occasioni arrivano, vi trasformano e vi arricchiscono. Con sfumature di magnificenza a partire dal fine settimana. E in fatto di sex avete pure il senso della mis(t)ura, nel senso che i singles del segno non hanno che l’imbarazzo della scelta.
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VERGINE
Potete prendervi la rivincita e ritrovarvi tra le mani quelle occasioni di successo che magari vi sono sfuggite nel recente passato. Grazie all’amicizia di Mercurio, vostro portafortuna, avrete lucidità, self control e nuove strategie per avere la meglio sui rivali, persino in fatto di amor-sex.
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PALLAVOLO FEMMINILE/B1
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ACQUARIO
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PESCI
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Sarà che siete riusciti a sbrigare presto e bene gli impegni più noiosi, ma in vista del lungo ponte di festa potete rilassare gli zebedei sino ad ora impregnati di acido lattico. Si aprono prospettive interessanti di lavoro, d’amore e suine, soprattutto per chi dovrà avere a che fare con voi.
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Con questo cielo temporaneamente bloccato, fate attenzione alla vostra lingua tagliente come un coltello a serramanico. State calmi e non azzannate i testicoli del partner se gli impegni sono troppi. Andrà meglio nel fine settimana, ma solo se in compagnia dei vostri cari e dei vostri hobby.
L’INIZIATIVA
Torna il camp estivo a Porto Fuori Quattro settimane di sport e divertimento per ragazzi tra 9 e 15 anni
Festa promozione sul bus per le vie del centro Lo storico ritorno nel volley femminile di serie A andava festeggiato alla grande e così ha fatto la Conad Sicomputer Teodora: il 26 maggio per le via del centro di Ravenna la squadra ha sfilato a bordo di un autobus scoperto tra bandiere e selfie delle giocatrici. Dopo una sosta per un aperitivo ai tavolini di piazza del Popolo la squadra ha raggiunto il Pala Costa dove ha concluso i festeggiamenti con appassionati e tifosi. Tra loro anche Roberto Fagnani, assessore allo sport che ha consegnato un riconoscimento alla dirigenza per il traguardo raggiunto.
Spazio a cura di Teodora Pallavolo Ravenna Teodoraravenna.it
Torna anche quest’anno il camp estivo della Teodora per ragazzi e ragazze dai 9 ai 15 anni. Parole d’ordine dell’iniziativa realizzata in collaborazione con la scuola federale di pallavolo sono “gioco, sport e divertimento”. Per quattro settimane tra il 12 giugno e il 7 luglio spazio quindi non solo al volley ma allo sport in generale. Il campo si svolgerà nelle strutture del centro Aquae Sport di Porto Fuori dalle 8.30 alle 17.30: si comincia con un risveglio muscolare e posturale poi giochi con la palla in palestra e sulla sabbia, attività in piscina e giochi all’aperto di coordinazione, esercizi e partite di pallavolo e tornei. Il centro in via Bonifica a Porto Fuori è collegato alla città dalla linea 1 del trasporto pubblico. La quota di iscrizione è di 80 euro a settimana e comprende i pasti (il pranzo e le merende del mattino e del pomeriggio) e la copertura assicurativa. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare la Teodora all’indirizzo email ufficiostampa@teodoraravenna.it.
PALLLAVOLO FEMMINILE/GIOVANILI
Under 13 a tutto gas: fa il bis nel Gran Prix La seconda edizione del torneo under 13 “Young Volley Gran Prix” andata in scena a Cattolica e Riccione il 27-28 maggio si è conclusa con il bis della Teodora, regina tra le 16 formazioni regionali che hanno partecipato. La squadra condotta da Maria Grazia Montevecchi e Mattia Focchi si è qualificata per la finale regionale di categoria in calendario venerdì 2 giugno a Ozzano Emilia dove dovrà difendere il titolo conquistato 12 mesi fa.
INFOCITTÀ FIDO IN AFFIDO BRAD
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Lun Mar Mer
Gio
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Legenda IQA
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Buona
Accettabile
Mediocre
Scadente
Pessima
L’IQA (Indicediqualitàdell’aria)rappresentasinteticamentelostatocomplessivodell’inquinamento atmosferico. Viene calcolato sulla base dei livelli di concentrazione degli inquinanti più critici del nostro territorio: particolato fine (PM10), biossido di azoto ed ozono. Maggiori informazioni sull’indice e le previsioni regionali di qualità dell’aria sono consultabili al sito: http://www.arpa.emr.it/v2_aria.asp?idlivello=134&tema=previsioni. Le stazioni utilizzate per il calcolo dell’indice di qualità dell’aria di Ravenna sono quelle dell’area urbana: Rocca Brancaleone, Caorle e Zalamella. In funzione del suo valore si individuanocinqueclassidiqualitàdell’aria. I dati giornalieri di Qualità dell’Aria relativi alla Provincia di Ravenna sono consultabili al sito: http://service.arpa.emr.it/qualitaaria/bollettino.aspx?prov=RA. L’andamento giornaliero delle concentrazioni di polveri PM10 in Emilia-Romagna è consultabile al sito: http://www.liberiamolaria.it
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CONSUMATORI CONSAPEVOLI L’Associazione Consumatori ha sempre raccomandato, nel caso dell’acquisto di beni di consumo necessari alla vita di ogni giorno, di esigere contratti scritti con molta chiarezza e che definivano gli impegni reciproci prima della firma e dell’accettazione a scanso di conseguenze spiacevoli. Un nostro associato in seguito ad un incidente stradale della figlia e all’usura della propria automobile, ha acquistato due autovetture utilitarie, che gli sono state promesse per la consegna nello spazio di quaranta giorni. All’atto del versamento di una notevole caparra per l’acquisto delle due auto ha chiesto una vettura sostitutiva che però non gli è mai stata consegnata malgrado la promessa verbale in proposito. Dato il protrarsi della mancanza di ogni mezzo di trasporto si è trovato nella necessità per circa trenta giorni di prendere due auto a noleggio per sé e per la figlia, dovendo entrambi muoversi per
Acquisto dell’auto, contratti chiari e impegni reciproci prima di firmare a cura di Carlo Benelli - Codici Ravenna
data con ricevuta di ritorno al venditore per ricordare la consegna delle auto nel tempo stabilito e l’assegnazione immediata di un’automobile sostitutiva come promesso. Otteneva questa nello spazio di poco tempo, però si riservava nel caso che le vetture non gli fossero consegnate secondo il contratto di chiedere la restituzione della caparra e l’annullamento del contratto stesso. Il nostro associato si riserva in questo caso di richiedere i danni per la mancata consegna delle autovetture e per l’attesa forzata di un mezzo di trasporto a sua disposizione nonché le spese sostenute per il noleggio dell’automobile sostitutiva.
ragioni di lavoro dalla periferia di Ravenna. Avvicinandosi il periodo della dovuta consegna delle due automobili in parte già pagate ha temuto il protrarsi di questa situazione per cui si è rivolto all’Associazione Consumatori per affrontare il problema. Questa ha suggerito di scrivere una lettera raccoman-
A cura del Comitato UISP RAVENNA - LUGO Sede di Ravenna: via G. Rasponi, 5 - tel. 0544 219724 E-mail: ravenna@uisp.it - www.uisp.it/ravenna Sede di Lugo: piazzale Veterani dello Sport, 4 - tel. 0545 26924 E-mail: lugo@uisp.it - www.uisp.it/lugo
BEACH TENNIS JUST TEAM CAVALLO E ZINGARÒ VINCONO LE FINALI UISP 2017 È calato il sipario sulle competizioni di Beach Tennis a squadre organizzate e promosse da Uisp Ravenna-Lugo e Uisp Imola-Faenza durante tutta la stagione invernale appena conclusa. E a sancire la conclusione del lungo cammino iniziato lo scorso ottobre sono state le Finali 2017 ospitate quest’anno, domenica 28 maggio, sui diciotto campi di gioco del BarBagno, la spiaggia del Camping Villaggio del Sole, a Porto Corsini (Ra). Una lunga stagione conclusasi con il successo del Just Team Cavallo nella 14esima edizione del Campionato Romagnolo e dello Zingarò nel Campionato Over 45. Due formazioni giunte alla vittoria finale dopo un lungo cammino iniziato sin da mattino con i gironi di qualificazione e conclusosi in tarda serata con i match a eliminazione diretta. Una giornata da ricordare, quella delle Finali Uisp di Beach Tennis a squadre 2017, per tanti motivi. Le emozioni non sono mancate dalle 9 del mattino fino alle 20 della sera, quando si è conclusa la Finalissima di Serie A. Undici ore di gioco praticamente ininterrotto fra squadre composte da 8 giocatori ognuna che hanno dato vita, nel complesso, a ben 69 partite lungo l’arco della giornata. Nel Campionato Romagnolo, in Serie C vittoria de I Gobbi, mentre in Serie B a vincere la categoria è stata la squadra del Ponta Marena. Emozioni forti in Serie A, dove l’A2 ha visto il successo del Match Point Darsena, mentre nella Finalissima il Just Team Cavallo ha superato 2-1 le Autoscuole SAL. Nel Campionato Over 45 si è invece registrata la vittoria dello Zingarò. Il Memorial Mauro Bubani, consegnato a un anno esatto dall’improvvisa scomparsa del compianto dirigente del settore Beach Tennis Uisp, è andato a I Granchi Avatori, quale formazione con l’età media più bassa fra quelle iscritte ai campionati Uisp invernali 2016-17. Il 13esimo Memorial Luca Mazzoni è andato invece alla formazione dei Cinque Moschettieri, quest’anno sponsorizzati La Voglia Matta, con menzione particolare per il loro capitano Max Mercatali.
PODISMO
A Lugo mercoledì 7 giugno i “Diecimila della Uisp” Torna anche quest’anno il “Memorial Adriano Guerrini” di Podismo, in programma mercoledì 7 giugno con partenza fissata, come sempre, dall’area antistante il Centro Tennis di Lugo intitolato proprio all’ex Sindaco. E in occasione della settima edizione dell’evento, la gara presenterà una grande novità legata alla lunghezza del percorso. Quella che sino alla scorso anno era una prova di circa 9 km, grazie a qualche piccola variazione diverrà, proprio dal 2017, “I 10mila della Uisp”, ovvero una gara organizzata sempre per ricordare il compianto Guerrini, ma che si snoderà su un percorso un po’ più lungo del passato e che sarà della lunghezza esatta di 10 km. L'evento sarà organizzato ancora una volta direttamente dal Comitato Uisp Ravenna-Lugo con il supporto della sua Struttura di Attività Podismo e di tutte le società affiliate che garantiranno il classico affiancamento nell’organizzazione. Ritrovo dalle 18.30 e partenza dalle 8, sempre davanti al Centro Tennis in via Fulco Ruffo di Calabria per quello che è ormai diventato un appuntamento classico del podismo Uisp.
A Ravenna l’associazione consumatori Codici è in via Ignazio Sarti 5 tel. 0544 35183 Tutti i giovedì dalle 10 alle 12 il consulente Carlo Benelli riceve su appuntamento (carlobenelli@alice.it)
CICLISMO
Gran Fondo “Città di Ravenna” Il momento è arrivato. Dopo mesi di organizzazione, domenica mattina toccherà finalmente alla terza edizione della “Gran Fondo Città di Ravenna”, Trofeo Ravenna24ore.it, la grande manifestazione di ciclismo nata nel 2015 e organizzata dal Comitato Territoriale Uisp Ravenna-Lugo, con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Ravenna. La “Gran Fondo Città di Ravenna” è inserita anche nel 2017 nel programma del Circuito Romagnolo insieme alla GF “Cime di Romagna” dell’Avis Faenza (già disputata lo scorso 9 aprile), alla “Ercole Baldini” di Massa Lombarda (23 aprile), alla “Valle del Senio” di Castel Bolognese (domenica 30 aprile), alla GF “Città di Lugo” dell’Asd Pedale Bianconero (domenica 28 maggio) e alla “Colli Imolesi” (domenica 3 settembre). La grande novità per l’edizione 2017 della “Gran Fondo Città di Ravenna” sarà rappresentata dal luogo di partenza che dopo le esperienze dal Pala De Andrè e dalla Standiana, vedrà dare quest’anno il via alla carovana dal piazzale antistante il Cinemacity di Ravenna, dunque a pochi passi dal centro storico della città. Partenza “alla francese” dalle 6.30 dunque e fino alle 8.30, con arrivo previsto entro le 14.30. E al termine del percorso scelto, fra quello Lungo, Medio e Corto, oppure l’autogestito, grande “pasta party” organizzato all’interno della stessa struttura che ospita il Cinemacity. Scendendo nei dettagli dei percorsi, per i ciclisti che hanno pochi km nelle gambe e vogliono affrontare con leggerezza una giornata di sport, la Uisp propone il percorso Corto da 60 km con un dislivello medio di 80 metri oppure quello Medio da 115 km con dislivello di 750 metri. I più allenati potranno invece optare per il Percorso Lungo, quello da Gran Fondo della lunghezza di 150 km con dislivello da 1.650 metri. Per i dettagli sul regolamento, i punti di iscrizione, le caratteristiche della manifestazione, le norme e le quote di partecipazione è possibile consultare la pagina web dedicata sul sito www.uisp.it/ravennalugo. Info: Uisp Ravenna-Lugo Sede di Ravenna Via G. Rasponi n. 5 Tel. 0544 219724 ravennalugo@uisp.it
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inserto di Ravenna&Dintorni giovedì 1 giugno 2017
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14 Fabbricati ex rurali: urge mettersi in regola. Chi non ha regolarizzato gli edifici ex rurali è bene che si affretti a mettersi in regola. Gli immobili rurali che non sono passati dal catasto terreni a quello fabbricati sono oltre un milione. A dirlo è l’Agenzia delle Entrate che manderà altrettanti “avvisi bonari”. La dimenticanza comporterà un ravvedimento operoso, ma gli “errori” voluti come le serre di coltivazione o i casotti per gli attrezzi, e anche fabbricati abbandonati saranno valutati a parte. Quindi i proprietari che non hanno adempiuto all’obbligo di variazione catastale, possono ancora regolarizzare la loro posizione, e dopo l’avviso si potrà regolarizzare la propria posizione avvalendosi di un professionista che dovrà presentare agli uffici dell’Agenzia delle Entrate (ufficio del Territorio) un atto di aggiornamento cartografico e la relativa dichiarazione di aggiornamento. La sanzione (da 1.032 a 8.264 euro) beneficiando, tuttavia, col ravvedimento operoso si scende a 172 euro (un sesto del minimo). Possono esserci anche altri effetti fiscali che l’omessa variazione catastale comporta. Fino al momento in cui i fabbricati rurali erano censiti al Catasto Terreni, l’incidenza fiscale degli stessi era ricompresa nel reddito dominicale del terreno agricolo. Con l’iscrizione al catasto fabbricati, che doveva avvenire entro il 30 novembre 2012, si passa all’IMU e dal 2014 soggetti a Tasi con una aliquota ridotta per le categorie D/10. In assenza di tale specifica annotazione, l’esenzione da Imu non è concessa, quindi si è soggetti anche all’accertamento dei Comuni per la tassa evasa. Studio Stinchi e Spinelli
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inserto di Ravenna&Dintorni giovedĂŹ 1 giugno 2017
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