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GiovedĂŹ 3 settembre 2015 n.642

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POLITICA

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Street art: in arrivo quattro nuove opere

a pagina 4

Inchiesta terreni Cmc: consiglio secretato MUSICA

a pagina 17

Un’icona reggae alla festa dell’UnitĂ

La seconda edizione di Subsidenze nel quartiere Darsena

LIBRI

SOCIETĂ€

Al via il settembre dantesco

a pagina 10

Viaggio tra i profughi di Lampedusa

a pagina 18

GUSTO

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Torna la sagra delle erbe palustri

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OPINIONI

RAVENNA &DINTORNI 3/9 2015

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L’ EDITORIALE

TUTTO D’UN TRATTO

L’ OSSERVATORIO

Le donne, le elezioni e il progresso

di Gianluca Costantini

Mitico Michael, tifo per te

di Federica Angelini

di Moldenke

Alla fine le primarie il Pd non le farà. O forse sì. Di certo c’è che non ci saranno donne in lizza. Perfino l’unico nome femminile circolato in queste settimane, ossia Livia Molducci, ha fatto sapere che in realtà no, non se la sentirebbe di fare la prima cittadina. Poi ci sono quelli che vorrebbero tanto una candidatura al femminile, vedi quelli della sinistra di Ravenna in Comune, e però intanto alla loro festa di donne sul palco se ne vede a malapena una. I due animatori della vita social, il grillino e l’imprenditore, ossia Vandini e Donati, due uomini. Nel campo del centrodestra pure al momento non paiono emergere figure pronte a mettersi in gioco. E tutto questo sembra ormai un po’ dato per assodato, è così, non è colpa di nessuno, forse non vale nemmeno più la pena parlarne. Perché, ci si sente dire, anche quando ci provano, poi le donne mollano: perché sono più intelligenti e capiscono che non ne vale la pena, perché scoprono che la vera essenza della vita è nella famiglia o negli affetti, perché la politica è per stomaci forti e livelli di testosterone alto. Se ne sentono un po’ di ogni. E la sensazione è che la situazione sia fin peggiore di cinque o dieci anni fa. Allora, perlomeno, si poteva ancora sperare che le cose migliorassero. Oggi è difficile perché qualcosa qualcuno ha anche cercato di farlo intanto: una lista di sole donne alle scorse amministrative, la doppia preferenza, la nascita di una casa delle donne, varie lodevoli iniziative dell’assessorato alle pari opportunità sulla divisione del carico di lavoro donne/uomini in casa. Ci vantiamo di avere servizi alla persona eccellenti proprio per permettere alle donne di lavorare. Abbiamo convegni sulle donne lavoratrici, imprenditrici, madri, sulla salute delle donne. Abbiamo addirittura un organo preposto a censurare immagini che possano ledere l’immagine della donna. Femministe di sinistra, femministe islamiche, femministe giovani e meno giovani. Benissimo. Ma ci si potrebbe chiedere a cosa serva tutto questo se poi, quando si fa ora di scegliere i candidati per guidare la città per i prossimi cinque se non dieci anni, di donne non solo non se ne vedono in prima fila, ma in molti casi nemmeno in seconda o in terza. Sembrano calare più che crescere, numericamente. Ora, c’è solo da sperare che non sia vero quello che ci siamo raccontati per anni: e cioè che avere delle donne nelle stanze dei bottoni può essere utile a raggiungere decisioni più equilibrate e di maggior successo. Oppure tocca sperare che a casa i mariti si consultino con mogli, madri, compagne e sorelle. Difficile chiamarlo progresso.

A volte mi affeziono alle notizia di cronaca spicciole. Mi fanno ridere, spesso a dispetto della loro serietà, ve lo devo confessare. Per esempio, c’è questa storia di Michael Deloach, un cestista statunitense comprato dalla squadra di basket di Ravenna e presentato in pompa magna il 21 agosto scorso. Poche ore dopo, anche se non è ben chiaro in che giorno, si legge sui giornali che è stato fermato dalla polizia municipale per un controllo di routine. Alle quattro di notte. E gli agenti avrebbero notato «un forte alito vinoso». Il nostro amico Michael si è però rifiutato di soffiare nell’etilometro, facendosi ritirare la patente e beccandosi pure una denuncia. Fin qui, tutto ok. Cioè, una risatina e via. In fondo chi non ha rischiato di farsi ritirare la patente di ritorno da una serata. E suvvia, sarà pure un atleta, ma eravamo in agosto. Tiferò per lui, così come ho appeso in camera il poster dell’atleta polacco che sbronzo duro ha pagato il taxi con la medaglia d’oro appena vinta ai mondiali di lancio del martello. La cosa più divertente però deve ancora arrivare. Ed è il comunicato inviato ai giornali il giorno stesso dell’uscita della notizia da parte della società, l’OraSì Ravenna. Ve lo copio e incollo testualmente, perché merita. «Fermo restando la stima e la considerazione per l’operato della Polizia Municipale di Ravenna, che ha agito nel pieno rispetto delle norme di legge in vigore – si legge nella nota – si precisa che sulla vicenda hanno inciso problematiche di natura procedurale e linguistica che hanno forse fuorviato il giocatore, spingendolo ad un comportamento nel quale non si riconosce, ma dettato da incomprensioni ed emotività, al cospetto di un pubblico Ufficiale. Michael Deloach si scusa profondamente con il Club, i tifosi e la comunità di Ravenna per l’accaduto, assicurando al tempo stesso la massima professionalità, in campo e fuori. La Società precisa inoltre che non saranno rilasciati ulteriori commenti sulla vicenda».

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XIV nr. 642 Edizioni e Comunicazione srl Editore: Via della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Andrea Casadio, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Maria Giovanna Maioli, Fabio Magnani, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Elettra Stamboulis. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini, Flavio Montelli. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

La società, in pratica, vuole dunque dirci questo: «È solo un povero negro che non conosce l’italiano e si è spaventato davanti a un poliziotto, fine della storia». Magari potrebbero provare anche ai giardini Speyer, a giustificarsi così. O tutti noi la prossima volta che andremo in vacanza all’estero...

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POLITICA

La maggioranza decide di chiudere le porte del consiglio comunale a Ravenna e in seduta segreta rimangono in aula quattordici consiglieri su trenta con tredici del Pd a votare contro l’ordine del giorno di Diego Rubboli (Fds) che proponeva la costituzione di parte civile e la richiesta danni nell’eventuale procedimento penale che dovesse svilupparsi dall’inchiesta con dipendenti pubblici indagati per il cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni della Cmc a Porto Fuori con presunti favori alla coop. «Speculazione politica», è l’accusa piddina rivolta alla Federazione della sinistra, recentemente uscita dalla maggioranza. Si riassume così la riunione dell’assise di Palazzo Merlato convocata il 2 settembre in seduta straordinaria proprio per discutere dell’indagine che ipotizza vari reati, dal falso all’abuso d’ufficio per citare i più gravi, che avrebbero garantito un «vantaggio patrimoniale ingiustificato» al colosso dell’edilizia ritrovatosi con decine di ettari passati da agricoli a produttivi. In discussione, oltre all’odg di Rubboli depositato in apertura della riunione, c’erano un question time presentato da Forza Italia e un’ordine del giorno firmato da tutta l’opposizione in coro con cui si chiedevano sostanzialmente le stesse cose: trasferire ad altri incarichi i due dipendenti indagati per fatti risalenti tra il 2010 e il 2012 e attualmente nell’organico di Palazzo Merlato e valutare la possibilità che il sindaco costituisca il Comune come parte civile. Va ricordato che allo stato attuale si è di fronte solo a un avviso di fine indagini, il cosiddetto 415bis che viene notificato alle persone sottoposte a indagini: nella maggior parte dei casi a questo atto consegue la richiesta di rinvio a giudizio. L’ipotesi tratteggiata dal pubblico ministero è di un consiglio comunale e una giunta provinciale che avrebbero approvato provvedimenti irregolari perché tratti in inganno dai sei dirigenti pubblici che confezionarono la documentazione preventiva (gli altri cinque indagati sono un ex manager di Cmc, uno di Consar e tre progettisti). «Penso che la politica non debba interferire con le indagini», è la frase pronunciata dal primo cittadino Fabrizio Matteucci e che meglio di ogni altra racchiude il suo intervento in apertura con la lettura di una lunga informativa soprattutto concentrata sugli orientamenti di fondo che all’epoca portarono l’amministrazione comunale a muoversi in direzione di un ampliamento dell’a-

SCINTILLE A PALAZZO MERLATO

Inchiesta sui terreni Cmc La maggioranza impone il consiglio comunale segreto

L’opposizione lascia l’aula e rimane il Pd che vota contro la proposta della sinistra per la costituzione del Comune come parte civile in caso di processo per abusi d’ufficio

L’ingresso dell’aula del consiglio comunale a Palazzo Merlato. Le porte si sono chiuse nella riunione sull’inchiesta sui terreni Cmc

rea portuale di Ravenna. Il sindaco ci ha tenuto a precisare che «avendo avuto la conoscenza giornalistica dei fatti , ho ritenuto, ai fini della massima trasparenza della mia azione e considerando

che le contestazioni riguardano comunque atti adottati dal Comune di Ravenna, di richiedere informazioni preventive e sommarie alla Procura della repubblica, il 17 agosto». E ha poi sottoli-

neato che «l’unico dirigente in servizio, ha tempestivamente avvisato il servizio risorse umane dell’informazione di fine indagini ricevuto sin dall’atto della notifica secondo i doveri di correttezza nei confronti del datore di lavoro». La discussione pubblica si è concentrata solo su temi generali per non incorrere nel rischio, presentato dalla presidente Livia Molducci riprendendo le osservazioni del segretario generale, di infrangere i limiti della privacy per le persone interessate. Per affrontare aspetti più specifici la maggioranza dei consiglieri presenti ha invece votato per procedere in seduta segreta. L’opposizione ha votato contro. Alvaro Ancisi, decano dell’opposizione e capogruppo di Lpr, ha voluto ricordare che proprio la chiusura delle indagini sgombra il campo dai dubbi sulla privacy e tutta la minoranza è stata concorde nel sostenere che in discussione non fosse il merito dell’operato dei dirigenti bensì come intenda comportarsi l’amministrazione qualora si arrivasse allo scenario di un rinvio a giudizio e perché non disporre il trasferimento di dirigenti ad altri incarichi per un garantismo ulteriore in attesa dei prossimi passi della magistratura. Quando la maggioranza ha deciso per la riunione a porte chiuse, Forza Italia ha ritirato il suo question time e l’opposizione è uscita dall’aula. A rimanere è stato solo Rubboli. Nel corso del suo intervento il sindaco ha messo in fila alcuni numeri per meglio descrivere il Poc della logistica oggetto dell’indagine e approvato dal consiglio comunale il 31 maggio del 2012 con un voto favorevole anche dell’opposizione: «L'ambito produttivo-portuale-logistico è stato ampliato di 91 ettari, passando da 1325 a 1416 ettari, pari ad un adeguamento del 6,8 percento di queste aree nel loro insieme. Quell'adeguamento di 91 ettari corrisponde allo 0,14 percento del totale del territorio comunale e allo 0,21 percento dello spazio rurale individuato dal Psc (43.300 ettari). I 1416 ettari corrispondono a circa il 2,17 percento del totale del territorio comunale che è di 65.222 ettari. Senza l’ampliamento di 91 ettari, l’ambito produttivo-portuale-logistico corrisponderebbe al 2,03 percento del territorio comunale». Un ampliamento che all’epoca veniva sostenuto da previsioni di futuro sviluppo dei traffici con necessità di nuovi spazi alle spalle delle banchine. Ma ci fu altro dietro? La magistratura è al lavoro. Andrea Alberizia

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POLITICA

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FESTA PD

MOVIMENTO 5 STELLE

Il giorno di Bersani Due incontri sull’immigrazione Prosegue la festa provinciale del Pd al Pala De André con una carrellata di big del partito che prendono parte ai dibattiti. Giovedì 3 settembre alle 21 si parlerà de “L’Italia dei Comuni” con Fabrizio Matteucci (sindaco di Ravenna), Massimo Zedda (sindaco di Cagliari) e Matteo Ricci (sindaco di Pesaro). Venerdì 4 settembre si comincia già alle 18.30 con l’europarlamentare Cécile Kyenge e il responsabile immigrazione per l’Emilia Romagna del Pd Antonio Mumolo, mentre alle 21 si parla di agricoltura con Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo. Doppio appuntamento anche sabato 5 settembre alle 18 s ul tema dell’area vasta con Damiano Zoffoli (europarlamentare Pd) ed Emma Petitti (assessore al Bilancio e Riordino istituzionale Regione ER). Alle 21 è invece atteso uno dei leader della minoranza del partito Gianni Cuperlo. Domenica 6 settembre si torna a parlare di migrazioni e giovani talenti alle 18.30 con lo scrittore Antonio Dikele di Stefano e Cheickh Tidiane Gaye, mentre alle 21 si tiene un incontro sul tema del lavoro con Cesare Damiano (presidente della Commissione Lavoro della Camera). Lunedì 7 settembre torna alla festa l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, oggi fortemente critico rispetto alle politiche dell’attuale segreteria alle 18.30. Alle 21 il tema sarà invece “L’Europa e noi: dalla Bolkestein ai fondi europei” di cui si parlerà con Sandro Gozi (sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri) e l’assessore regionale Andrea Corsini. Martedì 8 settembre si comincia alle 18.30 con Manuela Ghizzoni su scuola e istruzione, mentre alle 21 la serata è dedicata ad Arrigo Boldrini e ai temi della resistenza. Mercoledì 9 settembre, alle 21, ci sarà l’incontro “La cultura della legalità” con Anna Rita Leonardi (Pd Calabria) e Claudio Ciccillo (Fraternità San Damiano). Giovedì 10 settembre alle 18.30 l’appuntamento è con Roberto Speranza e alle 21 il primo incontro del Festival nazionale della Cultura.

CRONACHE ROMANE

Quelli che scappano dalla guerra noi dovremmo andarli a prendere di Andrea Casadio

Di Battista a Marina di Ravenna Pomeriggio con i protagonisti nazionali del Movimento 5 Stelle, il 5 settembre, al bagno Zanzibar di Marina di Ravenna. Oltre infatti alla già annunciata parlamentare Giulia Sarti, ha confermato la propria presenza anche il suo celebre collega Alessandro Di Battista (nella foto), uno dei cinque “vice” scelti da Beppe Grillo per rappresentare il movimento. Con loro anche l’eurodeputato Marco Affronte e il consigliere regionale Andrea Bertani. Appuntamento a partire dalle 15 per un “pomeriggio in Parlamento”.

INCONTRO I DEPUTATI PINI E PAGANI PARLANO DEL FUTURO DEL PAESE A MILANO MARITTIMA In viale Gramsci a Milano Marittima, accanto alla “Modella di Brückner” realizzata dall’artista Adriano Bimbi proseguono gli appuntamenti con la cultura, politica ed economia del “Salotto di Milano Marittima”. Domenica 6 settembre, in un incontro dal titolo “Italia Dove vai?” saranno a confronto due parlamentari del territorio: Alberto Pagani del Pd e Gianluca Pini della Lega Nord. Appuntamento alle 21. Conduce l’incontro Paolo Gambi.

«Se e quando arriveranno dei clandestini dalle mie parti metterò il filo spinato carico di energia elettrica intorno al perimetro del territorio del mio Comune per non farli entrare. Esattamente come si fa con i cinghiali, filo spinato con l’energia elettrica». Frase di grande profondità metafisica pronunciata da Gianluca Buonanno, europarlamentare Lega Nord. Già, il problema sono gli immigrati, i clandestini. In Francia un sondaggio rileva che il 60 per cento dei cittadini non vuole altri stranieri. Perciò il governo Hollande (socialista) fa chiudere le frontiere e mette gendarmi a vigilarle. In Gran Bretagna una parte consistente della popolazione non vuole altri stranieri. Il governo Cameron (conservatore) in nome della sicurezza della nazione fa la faccia feroce a Calais contro i neri e annuncia respingimenti “economici” per polacchi, spagnoli, italiani. In Italia la maggioranza della cosiddetta gente è per il No Stranieri. E Renzi cammina in equilibrio su una fune: deve tener conto di questo umore ma sa che nessun governo potrà mai fermare l’immigrazione. Perciò cerca di non innervosire, anzi di ammansire, l’opinione pubblica perché la gente potrebbe prenderla a male, e magari domani votare per Salvini. Ma Renzi sbaglia: dovrebbe fregarsene della minaccia Salvini. Non accogliere chi fugge da una guerra è insieme infame e suicida. Infame barricarsi sperando che gli altri muoiano, possibilmente in silenzio, lontano dai nostri occhi. Suicida perché la barricata non reggerà e quando cadrà i sopravvissuti sapranno chi ringraziare. Noi, e tutti gli stati d’Europa, quelli che scappano dalla guerra dovremmo andarli a prendere. Per impedire che riempiano le tasche degli scafisti di mare (africani) e di terra (europei), per impedire che affoghino, che muoiano asfissiati, che diventino carne da macello. Questo dovrebbe fare un governo. Ma se dici o fai questo, allora la gente vota Salvini. Ma chi rifiuta di accogliere coloro che fuggono da una guerra nella sostanza li vuole morti. Chi vuole chiudere le frontiere abbia almeno il coraggio e la dignità di dirlo: li voglio morti. Invece dicono che li vogliono “respingere”. Già. Ma dove? Nei paesi che non li accolgono? Oppure in mare? Quanta ipocrisia da politicante. È vero, gli immigrati delinquono e commettono reati come e più degli italiani. La gente non tollera la micro criminalità diffusa - il pedaggio al posteggio, la richiesta pressante di elemosina, l’indecenza, la molestia, il piccolo spaccio… Giusto, è intollerabile. Ma l’immigrato in Italia trova un consesso sociale dove l’infrazione delle regole è comportamento di massa. E se un albergatore che ospita rifugiati viene tacciato di “tradimento della comunità” (o della razza?), quando la figlia di una coppia di anziani coniugi massacrati per rapina probabilmente da un ivoriano dà la colpa del suo lutto incommensurabile e di quel feroce delitto alla politica e agli “stranieri”, quando appaiono, anzi riappaiono i vagoni piombati, il filo spinato, e le urla contro “quelli”, bestie, incivili, negri, allora bisogna agire. Rimpatriamo chi deve essere rimpatriato, mettiamo in galera chi delinque ma liberiamo dai centri di detenzione chi sbarca o arriva senza aver commesso alcun reato. E se voterete Salvini sono affari vostri. Perché, come dice la poesia di Aldo Nove: Se sono un coglione è colpa degli immigrati/ Se le banche mi dissanguano è colpa degli immigrati/ Se non riesco a dare un senso alla mia vita è colpa loro/ Se non ho mai letto un libro è colpa degli immigrati/ Se ho paura anche della mia ombra è colpa loro/ Fatemi l’unico favore possibile/ Toglietemi l’altro/ Mandate via il diverso/ perché la vita/ È un incubo/ E sia chiaro/ la colpa/ È degli extracomunitari.


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PRIMO PIANO PD E AMMINISTRATIVE/1

Dopo settimane di fibrillazioni interne e di un leit motiv ufficiale che diceva qualcosa del tipo “prima le idee (con Immagina Ravenna) e poi i nomi”, il segretario provinciale del Pd Michele De Pascale ha tracciato la linea che intende seguire in vista delle amministrative 2016 a Palazzo Merlato e ha anche speso parole importanti sul nome che la stampa da tempo dà come favorito: l’assessore Enrico Liverani. Nella serata di apertura della festa dell’Unità, dal palco centrale, davanti a una platea decisamente ridotta e dove si notavano le tante assenze anche tra la dirigenza ravennate del partito (ma il sindaco Mattuecci e l’ex sindaco Mercatali sedevano vicini in prima fila), incalzato dal giornalista Francesco Monti, De Pascale ha spiegato come anche per Ravenna l’intenzione sia quella di seguire il modello Cervia o Lugo. Cioé una candidatura unica e unitaria del Pd, una coalizione aperta a nuove esperienze civiche e a forze di sinistra e niente primarie. Le primarie - ha spiegato De Pascale - sono uno strumento utile nel caso si presentino due proposte politiche diverse tra cui scegliere, ma il segretario ha altresì lasciato chiaramente intendere di lavorare per una soluzione unitaria forte di un partito locale che ha definito «incredibilmente unito» rispetto a quello nazionale, anche grazie al lavoro svolto nei due anni successivi al congresso locale. Anche perché, convinzione del segretario è che «l'unità del partito è un'arma potentissima alle elezioni. Ce lo chiedono i volontari della festa del Pd, gli imprenditori, gli alleati. Il Pd non può esimersi dal fare la propria proposta. Nessuno vuole teatrini e credo possiamo essere pronti per fare da subito la nostra proposta». E alla domanda diretta su chi potrebbe essere il candidato, De Pascale ha risposto che non sta a lui fare il nome, che deve invece arrivare da un ampio gruppo della dirigenza del partito, tuttavia, a domanda specifica ha confermato: «Credo che Enrico Liverani possa vincere le elezioni al primo turno o affrontare qualsiasi scenario». Messaggi che sembravano soprattutto rivolti al gruppo dirigente che in queste settimane non si è mostrato del tutto compatto sul nome dell'ex sindacalista. Dunque l'attuale assessore ai Lavori pubblici, subentrato a gennaio ad Andrea

Il segretario: «Le primarie non ci servono, il partito è unito. Liverani? Può vincere» Il dibattito di apertura alla festa del Pd con l’intervista al segretario De Pascale

Corsini nella giunta Matteucci, sembra sempre più il candidato designato. Le voci critiche rispetto alla candidatura di Liverani sono, almeno per il momento, sopite e nessuno dei nomi circolati di recente, come Giacomo Costantini, sembrano disposti a chiedere le primarie rischiando di creare divisioni nel partito. Vero è anche che al momento non è ancora stata convocata la Direzione comunale dove dovrà compiersi il passaggio formale e che teoricamente tutto è ancora possibile. Una volta finita la festa provinciale, presumibilmente. L’intervista di apertura della festa è stata anche l’occasione per chiarire la questione relativa alla possibile candidatura dell’ex questore ed ex prefetto Fulvio della Rocca. «Un uomo di Stato

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per cui ho profonda stima – ha risposto De Pascale – e che chiunque sarà il prossimo sindaco di Ravenna credo non potrà lasciare in pantofole, ma sono convinto che il Pd in questa città debba assumersi la responsabilità di candidarsi alla guida e rispondere del proprio operato dopo cinque anni agli elettori». Insomma, no al papa straniero, nemmeno se uomo di grandi qualità. Messaggi espliciti sono stati lanciati ad alleati ed ex alleati, con un chiaro riferimento alla formazione di sinistra che include forze e persone che hanno governato per dieci anni la città con il Pd e che ora stanno cercando di costruire un’alternativa. «Non è troppo tardi per ragionare insieme di programmi e idee che ci accomunano». Un invito insomma a ripensarci, pronta-

il film

mente però rispedito al mittente (vedi box nella pagina a fianco). Resta invece da vedere il capitolo dei rapporti con il Pri, che da tempo reclama maggior visibilità, e delle liste civiche che potrebbero vedere in campo gli esuli di Sel che non hanno condiviso l’uscita della maggioranza e la nascita del progetto Ravenna in Comune o realtà tematiche su aree come sport o giovani. Invece, per quanto riguarda i contenuti, l’attesa è per il 24 ottobre in piazza Garibaldi in un open space dove si tireranno le fila del progetto di partecipazione Immagina Ravenna e si metteranno gli esiti a disposizione del candidato sindaco. Candidato che salvo sommovimenti di qualche anima più inquieta del partito, potrebbe essere appunto Enrico Liverani. (fe.an.)

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PRIMO PIANO

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PD E AMMINISTRATIVE/2

VERSO LE AMMINISTRATIVE

Enrico Liverani l’ex sindacalista candidato in pectore

Opposizione: manovre in corso a destra e sinistra

Enrico Liverani, classe 1976, è assessore del Comune di Ravenna dei Lavori Pubblici da gennaio 2015, quando ha preso il posto di quello che per anni è stato considerato il candidato sindaco “naturale” del dopo Matteucci, ossia Andrea Corsini, che è invece entrato nella giunta Bonaccini come assessore regionale. Fino a tutto il 2014 Liverani ha lavorato per la Funzione Pubblica della Cgil. Il suo nome da tempo circola sulla stampa come favorito e rappresenta una garanzia di continuità rispetto alla guida “a sinistra” del partito ma è allo stesso tempo un volto nuovo. E sebbene il suo profilo (ex sindacalista, percepito come non abbastanza discontinuo rispetto al passato) non abbia raccolto da subito l’unanimità dei consensi, nemmeno a sinistra, gli altri nomi dell’area ex Ds circolati sulla stampa sembrano aver fatto un passo indietro per lasciargli campo libero senza chiedere primarie. Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche Liverani ha espresso gioia per le attestazioni di stima ricevute e si è detto d’accordo con l’analisi politica di Michele De Pascale e il percorso intrapreso per arrivare alla candidatura. Ma nel partito resta chi ritiene che le primarie sarebbero da incoraggiare, come Matteo Casadio (vedi p. 8). Bisognerà presumibilmente aspettare la fine della festa dell’Unità per vedere ufficializzazioni e passaggi formali dentro il partito.

Enrico Liverani alla festa del Pd

LE REAZIONI RAVENNA IN COMUNE: «ALLEANZA CON IL PD? NO, GRAZIE» LA MINORANZA DI SEL: «LIVERANI? CANDIDATO CON CUI DIALOGARE» Una scelta “antirenziana”, quella di Liverani, ex sindacalista Cgil (cosa c’è del resto di meno renziano della Cgil?) e che quindi avvicina il Pd alle posizioni di Sel. La minoranza locale dei vendoliani che non ha approvato la scelta di rompere con la maggioranza Pd a priori per dar vita al nuovo soggetto unitario Ravenna in Comune, gongola all’ipotesi di un Enrico Liverani candidato sindaco, percepito come garanzia di laicità e di distanza, appunto, dal premier Renzi. «Noi non vogliamo parlare con il Pd di Renzi, ma con il Pd locale - spiega Andrea Mengozzi, ex coordinatore provinciale del partito - e ci sembra che se davvero Liverani dovesse essere il candidato, Sel non possa non incontrarlo. Anche perché ci è stato detto che Sel avrebbe rotto in tutte le amministrazioni locali, ma non è così. Nelle vicine Bologna e Rimini si sta lavorando in questo senso». Eventuali liste civiche di appoggio al candidato? «Io intendo portare avanti la mia battaglia all’interno del mio partito che è Sel, alla luce di quanto accadrà nei prossimi mesi». Intanto però un no secco è invece arrivato dalle altre file di Sel, quelle che hanno aderito al progetto Ravenna in Comune, e a cui si è rivolto De Pascale alle festa del Pd: «Ci vediamo costretti a declinare la gentile offerta – dicono i promotori della lista che include anche l’ex Pd Maestri e i comunisti – di partecipare al tavolo delle discussioni per replicare il modello spartitorio che il Pd continua a propinare». Difficile immaginare una ricomposizione delle due anime di Sel, che nel frattempo peraltro è destinata a trasformarsi in un soggetto nuovo a livello nazionale.

Quello di Enrico Liverani resta al momento l’unico nome sul tavolo per la corsa al dopo Matteucci. Sul fronte dell’opposizione infatti ancora candidature non sono state avanzate. I grillini proseguono gli incontri del territorio, si cominciano a vedere anche big come Di Battista (vedi p. 5) e Pietro Vandini (capogruppo in consiglio comunale) si diverte a farsi fotografare in giro con l’albergatore Filippo Donati che non ha mai del tutto escluso l’ipotesi di una sua candidatura con il Movimento 5 Stelle. Un modo un po’ goliardico e xxxxxxxxx molto social di far parlare di sé, quasi un tormentone su facebook (nella foto un fotomontaggio con l’immagine di Renzi). Sul fronte del centrodestra invece si attendono decisioni a piani ben più alti che quelli locali. La Lega Nord infatti è in attesa della convocazione del congresso nazionale che dovrebbe sancire la fine dell’era di Gianluca Pini e l’inizio di quella di Jacopo Morrone nel ruolo di segretario. Ed è Morrone stesso, intanto, a spiegarci che essendo Ravenna sopra i 15mila abitanti la strategia elettorale da attuare sarà legata a quella che verrà indicata dalla Lega a livello nazionale per le amministrative 2016. Unica indiscrezione sulle candidature, un ritorno quasi certo in lista come consigliere comunale di Learco Tavoni che nel 2011 fu il più votato ma che si dimise pochi mesi dopo l’elezione. E come noto anche in Forza Italia le decisioni possono essere prese solo dopo che le strategie delle alleanze saranno decise su uno scacchiere più vasto e rispetto a questo potranno eventualmente considerarsi anche alleanze con la lista civica di Alvaro Ancisi, Lista per Ravenna, da sempre all’opposizione e dove militano importanti esponenti dell’Udc locale. Sul panorama si sono inoltre affacciate due liste civiche quali La Pigna, animata dal consigliere comunale e imprenditore Maurizio Bucci, e Ravenna Insieme che stanno organizzando incontri e momenti di confronto con la cittadinanza. Infine, nel quadro delle opposizioni va annoverata anche la lista di sinistra Ravenna in Comune che ancora non ha presentato un candidato sindaco ma che sta lavorando ai contenuti di un programma che dovrà tenere insieme tutte le sensiblità a sinistra del Pd.


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PRIMO PIANO

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PD/LA VOCE CRITICA

«Il Pd abbia il coraggio di fare le primarie per aprire un confronto vero sui temi» Matteo Casadio, presidente Sapir, commenta le dichiarazioni del segretario sul percorso unitario dire tutto e il suo contrario. Sono preoccupato del fatto che Liverani, come candidato del partito, voglia interpretare questo approccio, quello della mediazione a tutti i costi». Quindi, par di capire, lei dice di chimare i cittadini a scegliere sulle diverse possibili ricette per raggiungere l’obiettivo condiviso… «Dico di creare con le primarie le condizioni per legittimare leadership

«Il Pd è ormai post

ideologico ed è ora di superare la mediazione a tutti i costi che porta alla semplice formulazione di principi generali di Federica Angelini

Matteo Casadio, ex assessore, oggi presidente Sapir, è uno dei cinquantenni di cui si è fatto il nome in questi mesi per un’eventuale candidatura a sindaco. Viene dalla Margherita ed è stato forse il primo dirigente del Pd in città a schierarsi con Matteo Renzi quando qui la posizione era tutt’altro che condivisa e i bersaniani regnavano incontrastati o quasi (prima di cambiare, in molti casi, idea). Gii parliamo all’indomani delle dichiarazioni del segretario De Pascale che di fatto sembra escludere le primarie e indica in Enrico Liverani un candidato forte e credibile per le amministrative del 2016 a Ravenna (vedi pagina 6). Lei era nella rosa dei nomi dei candidati e non ha mai nascosto di essere disposto a correre nelle primarie. Cosa ne pensa delle dichiarazioni di De Pascale? «Io purtroppo sono indagato (in quanto presidente Sapir nell’indagine che riguarda il presunto mancato rinnovo delle autorizzazioni per i materiali conservati nelle casse di colmata, ndr) e ho rispetto per il lavoro della magistratura, per le istituzioni e anche per il Pd: una mia candidatura sarebbe stata fuori luogo. Le primarie comunque le ho sempre date per scontate e sono rimasto un po’ spiazzato dalle affermazioni di Michele». Pensa sia un errore non farle? «Penso che il nome di Liverani rappresenti un’operazione tutta politica. Prima ancora di una giusta scommessa su una svolta generazionale traspare, infatti, l’esigenza prioritaria di “tenere” a sinistra, un’esigenza che non

condivido, ma che comprendo perché siamo a Ravenna ». In realtà De Pascale ha detto che le primarie sono uno strumento necessario qualora vi siano due o più proposte. Ma non sembra che questo sia il caso a Ravenna… «A questo punto... quando il partito scende in campo in maniera così forte... A ogni modo la forma non cambia la sostanza e io non biasimo

«Ladi candidatura Liverani

con queste modalità è un’operazione tutta politica per restare a “sinistra”

»

Michele, in un certo senso ha deciso di rompere un’impasse che si era creata e si è assunto una grande responsabilità. Poteva dire “facciamo le primarie”, invece ha detto “questo è il candidato del partito e le primarie secondo me non servono”. Tutti quanti, con i nostri tatticismi e i nostri silenzi, abbiamo contribuito colpevolmente a creare incertezza e impasse e ad arrivare a questa situazione». Condivide almeno la scelta di Liverani? «Io Liverani non lo conosco, ma mi pare una persona seria e un buon amministratore. Se qualcuno pensa sia il miglior candidato sindaco che abbiamo, allora sarebbe stato sicuramente anche un ottimo candidato da lanciare senza paura alle primarie. Questa

candidatura che, invece, sembra pensata contro le primarie, piuttosto che aprirgli delle porte ho paura che gliene chiuderà e sarà un male per il Pd. Però le mie sono opinioni e, in quanto tali, del tutto discutibili. E poi c’è tempo per rifarsi». Le primarie però avrebbero comportato divisioni e lacerazioni nel partito. Perfino Renzi sembra aver dato indicazioni dall’alto in senso contrario… «Non credo e comunque un partito maturo deve saperle affrontare. Penso che a Ravenna, poi, non si tratti solo di sostituire il sindaco Matteucci. In realtà si chiude un’era, le sfide per noi sono delicate e un grande partito come il Pd non deve avere paura di confrontarsi. Non è sufficiente preoccuparsi di tenere a sinistra e rifugiarsi in una sorta di patto all’interno di un gruppo dirigente, magari avallato da un po’ di mondi collaterali. Per costruire una prospettiva di cambiamento occorre aprire il confronto più che si può, anche oltre i tradizionali mondi di riferimento e anche oltre le tradizionali alleanze che in questi anni abbiamo costruito dentro e fuori la politica. Questa è una città piena di risorse che devono ancora essere ascoltate e valorizzate e per un partito come il Pd si poteva avere più coraggio». Il Pd sta però puntando molto su Immagina Ravenna per aprire il dibattito e coinvolgere la cittadinanza. «Il percorso partecipativo è una modalità sicuramente utile, anche se un po’ vecchia perché finisce col riguardare quelli che ci sono già e ripropone la realtà di un partito all’interno del quale, come è normale che sia, ci sono diverse sensibilità e visioni che si confrontano. Così, in particolare su alcuni temi, per fare una sintesi che vada bene a tutti, il rischio è di dover

»

autorevoli dalle quali si capisca con chiarezza dove vuole andare il Pd, proprio perché non è più il tempo delle mediazioni su tutto e ad ogni costo, e poi far decidere agli elettori chi è il candidato migliore. L’obiettivo delle primarie, che non può essere quello di un processo partecipativo interno, sarebbe quello di “stressare” con coraggio, senza paura, alcuni temi sui quali

«Dentro il partito

si è creata un’impasse anche per colpa dei nostri silenzi. Ora non chiedere le primarie sarebbe un segnale di debolezza

»

nel Pd c’è dibattito e forse anche diversità di vedute, per cercare opinioni e proposte nuove, intese e alleanze diverse da quelle del passato e anche se c’è da correre qualche rischio….» Lei parla di nuove alleanze anche politiche, il rischio è quello di una perdita di identità a sinistra mentre peraltro si sta formando una nuova forza alternativa a caccia di scontenti del Pd... «Con Renzi, anche se a qualcuno non piace, siamo diventati finalmente un partito post-ideologico, nel pieno di una crisi che ha rivoluzionato il mondo e dentro un territorio sofferente con evidenti criticità strutturali. Sarebbe un’anomalia e un’illusione se nel Pd ravennate ci fosse il pensiero unico su come uscire dalle secche. Ri-

peto, non conosco Liverani, ma mi piacerebbe capire che idea ha del porto, delle strategie per il suo sviluppo e dei contrasti che lo attraversano, così come gli chiederei dell’E55 che secondo me non è più ormai un progetto strategico per tanti motivi e mi piacerebbe capire cosa ne pensa della recente riforma della pubblica amministrazione del Governo Renzi che io condivido in toto, ma so anche che la sua efficacia dipenderà molto dalla volontà politica a livello locale di attuarla… e poi c’è il ruolo della Sapir, i temi economici, il modello di concertazione e quel troppo di consociativismo che rischia a volte di frenare la spinta, i rapporti faticosi con la Regione e con Roma, le necessità logiche vere di area vasta in molti campi, l’innovazione nelle politiche turistiche... Su questi temi non possiamo tentennare e fare solo affermazioni di principio». Ma secondo lei, dal momento che nessun passaggio ufficiale è stato ancora fatto, qualcuno nel Pd potrebbe ancora chiedere le primarie? «Potrebbe chiederle Liverani, sarebbe un bel segnale. Ovviamente bisognerebbe poi che spuntassero fuori altre candidature autorevoli perché l’obiettivo dovrà essere quello non tanto di trovare, per forza, un’alternativa al candidato del gruppo dirigente per “vendicarsi” della forzatura di De Pascale e costruire la solita polemica contro il gruppo dirigente che, invece, ha fatto il suo mestiere». Anche perché oggi il gruppo è cambiato e ne fanno parte anche renziani della prima ora, come Roberto Fagnani. «Oggi possiamo dire che Renzi è oltre la vecchia geografia della politica, ha innovato più nei contenuti che nel metodo della politica stessa, la “rottamazione” è ormai un ricordo e la questione generazionale è importante ma non è la priorità. L’unica cosa veramente renziana sarebbe se anche nel Pd di Ravenna si aprisse una competizione sulle cose concrete da fare per una città che sta cambiando più di quello che immaginiamo. Non si tratta, quindi, di una questione interna o di voler legittimare un candidato non di sinistra». Ma quindi, di chi sarà la principale responsabilità se non si terranno queste primarie? Perché non si fa lei promotore di un’iniziativa in questo senso? «Se ci fossero state le condizioni io le primarie le avrei chieste per candidarmi. Penso che se non ci saranno altri possibili candidati in grado di aggregare nel partito consensi importanti per alzare il livello del confronto e della discussione sui temi caldi del nostro futuro e ottenere le primarie sarà un’occasione persa e sarebbe anche un segnale di grande stanchezza di tutto il partito immediatamente percepito dai cittadini che a Roma vedono un Pd dinamico, contendibile, dialettico che sta comunque guidando la stagione delle riforme anche con forti contrasti, ma senza paura, e a Ravenna percepirebbero troppo immobilismo e poco coraggio e logiche interne ancora prevalenti e che si portano dietro il rischio dell’appiattimento».



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SOCIETÀ LA TESTIMONIANZA

L’avvocato Lina Taddei, responsabile provinciale Immigrazione per il Pd a Ravenna, ha collaborato con il fotoreporter Giampiero Corelli nel suo lavoro “Dante esule” (vedi altro articolo) seguendo con lui lo sbarco di una nave di migranti al porto di Augusta in Sicilia. Come mai ha deciso di collaborare con questo progetto? «Credo sia molto importante continuare a sensibilizzare le istituzioni su questo tema. Le sofferenze e gli imprevisti della vita di Dante, nel periodo del suo esilio, hanno molto da insegnare, se visti in un’ottica contemporanea». Come avete fatto per seguire lo sbarco di una nave di migranti? «Siamo stati in Sicilia dal 29 al 31 luglio. Quando siamo arrivati però ci avevano detto che non sarebbe stato possibile assistere a uno sbarco perché, in teoria, non sarebbero dovute arrivare navi in quei giorni. Invece, all’improvviso, ne sono state avvistate due. Noi ci siamo recati subito al porto di Augusta, vicino a Catania. Ormai molte navi non le fanno più attraccare a Lampedusa, ma appunto a Catania, Messina, Palermo oppure in questo piccolo porto». Come avviene uno sbarco? «La procedura di prima accoglienza è durata una mattinata intera dalle 9 alle 14. Visto che ci sono di mezzo competenze diverse sono presenti uomini del ministero della Salute, del Comitato per i rifugiati, di Save the Children e di Medici senza frontiere. L’assistenza nella primissima accoglienza mi è parsa dignitosa. Abbiamo scoperto che a bordo c’erano 524 persone, tutti eritrei. Tutti, miracolosamente, sani e salvi.

L’avvocato ravennate nella Sicilia degli sbarchi

La stessa mattina a Messina ne erano arrivati altri, di cui però 14 erano già deceduti». La prima accoglienza è quindi ben organizzata? «Sì, a quanto ho potuto vedere. È gestita da militari, vengono fatti scendere prima le donne e i bambini, poi gli uomini. Tutti in fila indiana. Vedere questa massa di persone che si guardano attorno confuse e stordite è molto impressionante. Erano sotto al sole in mezzo al mare da tre o quattro giorni…». Come è cambiata la sua percezione del problema degli sbarchi dopo averlo visto con i suoi occhi? «Sono dieci anni che mi occupo di immigrazione e del tema dei rifugiati, ma non avevo mai assistito a uno sbarco. È stata una esperienza molto toccante. Nelle immagini della televisione non si può capire. Guardare negli occhi queste persone e vedere il loro sguardo perso... Vorresti dargli una speranza, ma ti senti inibito. Le speranze di quando sono partiti sono già svanite quando scendono da quella nave. L’arrivo per loro

Migranti soccorsi dalle autorità italiane e sbarcati al porto di Augusta in Sicilia: una delle immagini del progetto di Giampiero Corelli In alto a destra Lina Taddei con Cecile Kyenge

IL PROGETTO FOTOGRAFICO

“Dante esule”, gli scatti di Corelli raccontano il poeta profugo «Alighieri Dante è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia». Con questa terribile sentenza il 10 marzo 1302 Dante Alighieri fu esiliato a vita dalla sua patria: Firenze. Così il poeta si ritrovò apolide, a vagare per i molti territori stranieri da cui era allora composta l’Italia. Passò per Forlì, Bologna, Padova, nel Casentino, a Verona, fino a giungere a Ravenna, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Passò la seconda parte della sua vita da esule, immigrato, scacciato. L’idea del ravennate Giampiero Corelli, fotoreporter de Il Resto del Carlino conosciuto per molti progetti come Tempi diversi e La bellezza dentro, è stata di scattare una serie di foto dell’oggi che ci ricordino Dante durante il suo esilio, storie di marginalità che entrano nel progetto “Dante esule” che sarà esposto a Palazzo Rasponi dal 8 settembre. «Era da un po’ che pensavo di fare un progetto su Dante per il 750 anni dalla nascita – spiega Corelli –. Mi è venuta l’idea di concentrarmi sul suo essere profugo. Una caratteristica che ha molti collegamenti con l’attualità». Negli scatti di Corelli è raccontata la marginalità. «Non volevo però concentrarmi solo sulla migrazione, ma in generale sugli “esuli della quotidianità”, così ho raccontato le periferie degradate di Firenze. Ho fotografato le case circondariali di Firenze e di Ravenna, e i senza tetto che dormono accampati all’aperto nel centro di Ravenna. A questo lavoro si aggiunge una parte sugli sbarchi in Sicilia che ho fotografato ad Augusta». Un’emozione forte: «Essere lì e guardare negli occhi quelle centinaia di persone che scendono dalla nave, con l’aria impaurita… non sono riuscito a trattenere le lacrime». (ma.ca.)

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diventa un nuovo viaggio, più duro ancora della attraversata». Siete riusciti ad entrare anche in un centro di accoglienza, lì come è la situazione? «Non è facile ottenere le autorizzazioni per accedere ai centri di accoglienza. Siamo riusciti però ad ottenerlo per il Cara di Mineo, uno dei più tristemente famosi perché entrato nelle inchieste sugli appalti. Lì “vivono” 3200 persone». Come è la situazione al Cara? «Purtroppo il tema è quello dei tempi delle procedure. Ci sono persone che sono lì anche da due anni e non sanno se e quando potranno andarsene… Se non viene riconosciuta nessuna forma di protezione la persona diventa irregolare a tutti gli effetti. Dopo che il Cara di Mineo è stato al centro delle indagini il clima non è certo dei migliori. Si trova in una zona isolata della Sicilia. La zona di Mineo è una conca, una ex-base statunitense. Chi entra al Cara di Mineo entra in una limbo». Crede che la visione che si ha di questo problema sia distorta? «Se si vuole capire cosa sta succedendo si deve comprendere che si tratta di un esodo epocale. Si può cercare di gestire al meglio, ma è solo in Libia che si può risolvere la questione». Come vivevano lo sbarco di così tante persone gli abitanti del luogo? «Il malessere dei territori a livello locale va tenuto presente, ed è diffuso in tutta Italia. L’intolleranza aumenta e prende piede pericolosamente, ma devo dire che in Sicilia ho conosciuto davvero molte persone aperte e disposte ad aiutare». Matteo Cavezzali

La palazzina in piazza Medaglie d’Oro che ospita la Casa delle Culture e il centro sociale La Quercia. Nella foto il vecchio ingresso

IL CASO

Un muro tra anziani e immigrati Ingressi separati per La Quercia e Casa delle culture

L’operatrice: «Ha anche

È tinteggiato di fresco con un bianco candido: è il muro costruito in agosto nell’atrio di una palazzina di proprietà del Comune di Ravenna in piazza Medaglie d’oro per separare gli ingressi alla Casa delle culture e al centro sociale La Quercia. Il luogo di riferimento per oltre cinquanta associazioni di immigrati sta al primo piano mentre il piano terra è ritrovo di anziani e pensionati tra una briscola e una cena. Avevano un unico accesso in comune ma non sarà più così: venti giorni di lavori costati circa 22-23mila euro hanno permesso l’innalzamento di un muro nell’atrio che racchiude la tromba delle scale e la realizzazione di una nuova entrata laterale che porterà esclusivamente al piano superiore mentre l’entrata per il centro anziani sarà dal retro dell’edificio. E il portone prin-

cipale che affaccia sulla piazza? Resterà chiuso: catene e lucchetti alle inferriate per sottrarre il piccolo porticato a chi, stando alle lamentele degli anziani, ciondola senza scopi nella piazzetta e lo aveva eletto a spazio dove urinare o gestire affari non sempre legali con tanto di richieste di interventi alle forze dell’ordine. Clima da apartheid? Fine dei tentativi di convivenza e integrazione tra anziani e immigrati? Da La Quercia, attraverso il presidente da sei anni Casimiro Calistri, assicurano che è tutt’altro: «Con i lavori, che abbiamo pagato noi grazie alle disponibilità del nostro bilancio, avremo una migliore organizzazione degli spazi. L’atrio non sarà più un luogo di passaggio poco sfruttato ma diventerà una sala che useremo per proiezioni e eventi. E ora che ognu-

un significato simbolico. Noi lavoriamo per l’integrazione»

no ha il suo ingresso saranno più chiare anche le responsabilità su aperture e chiusure». Perché le due realtà hanno orari diversi e la porta era continuamente aperta: «Non c’era controllo, è capitato che restasse aperta anche di notte senza capire chi l’avesse dimenticata, ma è anche successo di trovare persone nell’atrio che non dovevano stare lì…». Non fa polemiche Antonella Rosetti, responsabile della Casa delle Culture, e sulla scelta dell’intervento rimanda tutto all’indirizzo politico impresso dagli assessorati competenti. Ma nelle vesti di operatrice sul campo non si sottrae a una riflessione e non si limita a considerarla un’opera edilizia: «Un muro è una separazione e noi lavoriamo per l’apertura, la contaminazione e il meticciamento. Il nostro approccio non cambierà ma un muro ha anche un significato simbolico e dobbiamo interrogarci su quanto l’aspetto simbolico di un muro costruisca la realtà o l’immaginario collettivo». Se sarà una battuta d’arresto in quel lavoro di «meticciamento» è presto per dirlo: «Noi continueremo a lavorare per l’integrazione ma non possiamo ancora sapere come verrà percepita la cosa». Ma la convivenza com’è stata finora? Calistri e Rosetti sono concordi nel non vedere particolari disagi. «Qualche anziano che fatica a tollerare gli stranieri può esserci stato – dice il primo – ma sono casi isolati che personalmente ho sempre ammonito. Durante l’estate ad esempio le associazioni utilizzano il nostro gazebo in giardino per le lezioni agli stranieri e potranno utilizzare la nuova sala quando ne avranno bisogno». Raggiungibile solo passando dall’esterno? Calistri annuisce. In effetti un bisogno di spazi c’è, lamenta la mediatrice culturale: «Luoghi di aggregazione dove confrontarsi. Ma la modifica del muro non ha ridotto i nostri spazi, è un problema che c’era e permane». Se la convivenza tra anziani e stranieri viaggia sul binario della cordialità, non si può dire altrettanto quando si parla di chi si muove in piazza se si è deciso di ingabbiare il porticato e retrocedere sul retro. Una sconfitta? «In un certo senso sì, bisogna ammetterlo – riconosce Calistri –. Abbiamo provato la strada del dialogo ma non sembra che dall’altra parte ci sia interesse ad ascoltare. Ci sono stati episodi poco piacevoli e abbiamo preso una decisione diversa. Le forze dell’ordine sono informate di chi frequenta la piazza e ogni tanto passano per i controlli». Andrea Alberizia


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SOCIETÀ

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IL BLITZ

SICUREZZA

Sproporzione tra redditi e proprietà Sequestrati veicoli e un terreno ai rom

Si presentano in 71 per fare gli assistenti dei vigili urbani

Secondo il tribunale i nomadi nei pressi della basilica di Classe sono un pericolo sociale La sproporzione tra reddito dichiarato e valore dei beni posseduti unita alla pericolosità sociale: sulla base di queste ipotesi, emerse da un’attività investigativa condotta per alcuni mesi in sinergia da polizia e guardia di finanza, il tribunale di Ravenna su richiesta del questore (come prevede il decreto legislativo 159 del 2011) ha emesso un decreto di sequestro preventivo per una decina di veicoli usati (camper, auto furgoni) e un terreno di seicento metri quadri nei pressi della basilica di Classe intestati ad alcuni nomadi di un nucleo di diciassette persone di origine bosniaca da tempo stanziati principalmente su quell’area di loro proprietà. Il sequestro è stato eseguito dalle forze dell’ordine nella mattinata del 31 agosto mettendo i sigilli all’area e trasferendo i mezzi in un deposito per la loro conservazione in attesa della confisca definitiva. Quello che rientra tra le «misure di prevenzione nei confronti di persone pericolose per la sicurezza» è un provvedimento che trova applicazione in provincia di Ravenna per la prima volta. Il terreno sequestrato ha destinazione agricola e si trova in via Mazzotti a Classe, a poca distanza dal parcheggio al servizio della celebre basilica dove spesso i nomadi si radunavano stazionando nei pressi della fontanella alimentando segnalazioni e lamentele da residenti e turisti infastiditi da sporcizia, degrado e microcriminalità. Alla fine di luglio si era arrivati a un’ordinanza firmata dal sindaco per imporre provvisoriamente il divieto di parcheggio dei camper e la disattivazione della fontanella. A stretto giro di posta poi il Comune aveva deciso l’istituzione di una tariffa di sosta per i camper: 2,25 euro al giorno per una permanenza massima di 48 ore. Le frequenti lamentele hanno avviato l’attività di indagine delle Fiamme Gialle e polizia. Gli investigatori si sono concentrati sulla situazione patrimoniale dei componenti di quella piccola enclave rom mettendo a confronto acquisti e dichiarazioni dei redditi con le attività di chi era intestatario dei beni. E sono quattro i proprietari di qualcosa: una 42enne e un 42enne nati in Bosnia, un 25enne nato a Padova e una 22enne nata a Caserta. Risultano residenti a Lido Adriano ma di fatto sono stanziati nei camper parcheggiati tra l’area sosta della basilica e quel terreno. Il lotto venne acquistato nel 2007 per quattromila euro dalla 42enne che possiede anche tre veicoli: dal 2002 a oggi avrebbe fatto acquisti per 26mila euro dichiarando nulla al fisco da molto prima. La squadra anticrimine della questura si è occupata di ricostruire il profilo di quelle che potrebbero essere le entrate del nucleo: accattonaggio, questua, borseggi e furtarelli sarebbero i compiti assegnati alle donne del gruppo mentre gli uomini principalmente si occuperebbero di furti e ricettazione di rottami e metalli. Per molti dei protagonisti di questa vicenda il curriculum di denunce e condanne è lungo e variegato: dal furto all’accattonaggio, dalla rapina alla ricettazione, dalle lesioni personali al sequestro di persona. Lo scorso marzo, nel pieno delle polemiche, ascoltammo le parole di uno dei componenti del nucleo familiare: fino al 2009 padre, madre e sei figli avevano vissuto in camper nel loro terreno di Classe per poi trasferirsi in un appartamento a Lido Adriano dove rimasero tre anni lamentando le mancate promesse del Comune. Dall’Asp, l’Azienda per i servizi sociali di Ravenna, ci dissero che la famiglia non si era mai presentata agli appuntamenti fissati, che non aveva mai formalizzato la richiesta e che era molto complicato riuscire anche solo a trovarli.

Le fasi del blitz di polizia e guardia di finanza a Classe il 31 agosto

IL COMMENTO L’APPREZZAMENTO

L'anomalia è rappresentata soprattutto dal fatto che i bambini in età scolare della famiglia, ben quattro, sono formalmente in affido agli stessi Servizi sociali che li hanno poi dati in custodia ai genitori. Che ogni mattina cercano di accompagnarli a scuola, ma con tutti i disagi di una vita in un camper. Come si mantengono? «Io non posso lavorare per problemi fisici – disse l’uomo a quel tempo –, ho un'invalidità certificata, per cui prendo qualcosa dallo Stato e a volte con la mia famiglia cerchiamo di arrotondare portando via il ferro vecchio».

DEL SINDACO

«Esprimo a nome della comunità ravennate grande apprezzamento per questo intervento che si inserisce nel percorso di lotta al degrado. Grazie al prefetto, al questore e a tutte le forze dell’ordine», è il commento del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci. Che ha aggiunto: «Nel Comitato per l'ordine pubblico affrontiamo con continuità questo tema. Da questo confronto nascono la mia ordinanza sul parcheggio e questa importante indagine condotta in modo così brillante».

Il più giovane ha vent’anni e il più anziano ne ha 78 ma la maggior parte si aggira sulla cinquantina: è il plotoncino di 71 ravennati (di cui 19 donne) che si candidano per avere una pettorina da assistente civico volontario al servizio del Comune di Ravenna. Il bando per la presentazione delle domande si è chiuso il 28 agosto e ora gli uffici comunali stanno programmando le due giornate di formazione obbligatoria per tutti, curate dalla polizia municipale: un’occasione per saggiare lo spirito con cui le aspiranti sentinelle si accostano al progetto e quindi fare una scrematura. Faranno volontariato per aumentare occhi e orecchie della polizia municipale, andando in giro per la città con una pettorina o un cappellino di riconoscimento e la dotazione di un telefonino o una radio ricetrasmittente per comunicare con i vigili urbani attenendosi alla tassativa prescrizione di non intervenire. Una legge regionale del 2004 li inquadra. Dopo anni in cui l’amministrazione comunale a Ravena si è sempre detta contraria al loro utilizzo, alla fine del 2014 è arrivata l’apertura da parte dell’assessore Martina Monti con deleghe a Sicurezza e Polizia municipale: «La filosofia di fondo non è solo quella di un assistente che chiama la Municipale se assiste a una situazione che richieda l’intervento. Al termine di ogni loro servizio dovranno consegnare una relazione descrittiva del contesto e questa potrà essere uno strumento utile per impostare interventi anche attraverso altri servizi che non siano solo i vigili urbani. Insomma ci aspettiamo che possano aiutarci ad avere un quadro sociale delle frequentazioni di certe zone e delle esigenze di chi le frequenta». L’iniziativa vedrà la collaborazione tra polizia municipale e il servizio Laboriosamente che catalizza le attività di volontariato sotto l’ombrello di Palazzo Merlato: ai vigili urbani spetteranno le valutazioni di dove e quando dislocare i volontari mentre l’ufficio comunale si occuperà di contattare le persone in elenco raccogliendo la disponibilità. Entro metà settembre, se tutto andrà senza intoppi, saranno operativi. Ma dove? Ecco un esempio preso dalla cronaca recente: «Piazza San Francesco e piazza Caduti. Gli assistenti avrebbero potuto svolgere il loro servizio in queste aree fornendo poi un resoconto». Il progetto ha un costo di 14mila euro: 9.500 arrivano dalla Regione (7mila andranno alla convenzione con Laboriosamente e 2.500 per l’acquisto del poco materiale necessario come le pettorine) mentre i restanti 4.500 spetteranno al Comune ma non saranno una spesa vera e propria bensì risulteranno come ore dedicate alla formazione da parte del personale della polizia municipale. (and.a.)


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13 LA MANIFESTAZIONE A sinistra un duello in stile medievale come quelli che si potranno ammirare il 27 settembre alla Rocca Brancaleone di Ravenna (foto sotto) A destra uno scatto da una delle passate edizioni di Giardini&Terrazzi, in programma in centro dal 4 al 6 settembre.

I giardini invadono il centro alla tre giorni più verde

L’ANTICIPAZIONE

E anche Ravenna avrà la sua festa medievale Alla Rocca Brancaleone, il 27 settembre, tra duelli, mercatini, giullari e saltimbanchi Per la prima volta anche a Ravenna si terrà una festa medievale. L’appuntamento è per il 27 settembre alla Rocca Brancaleone grazie alla passione di alcuni cittadini, riunitosi nel gruppo “L’armata brancaleone” che verrà presentato pubblicamente proprio in questa occasione. In programma durante la giornata un mercatino di antichi mestieri, dimostrazioni di duelli e di vita da campo degli armati ravennati, prove di tiro con l’arco, spettacoli con saltimbanchi e giullari, fino all’apericena con prodotti a tema e il concerto delle 20 di musica celtica e mediavale. Nel corso della giornata anche visite guidate, letture, proiezioni di immagini e ricostruzioni storiche, oltre a una caccia al tesoro per far divertire i più piccoli. In caso di pioggia l’evento verrà rimandato al 3 ottobre.

La terza edizione di Giardini&Terrazzi – in programma dal 4 al 6 di settembre – coinvolge le piazze e i luoghi (tra cui anche palazzo Rasponi in piazza Kennedy) del centro storico di Ravenna in una kermesse che coniuga mercato, e cultura del verde amatoriale e professionale. Sette le aree e i percorsi dimostrativi allestiti dal Consorzio Fia, organizzatore della manifestazione che coinvolge architetti, paesaggisti, florovivaisti e commercianti e che vuole offrire una panoramica di quanto di più attuale e attraente possa servire per allestire un piccolo o grande spazio verde. Oltre 800 sono le varietà di piante e fiori esposti; circa 300 gli arredi e i complementi per l’abitare; più di 3mila gli articoli e le referenze selezionate da commercianti e artigiani. A questa edizione è annunciata la presenza di oltre cinquanta espositori e sono state coinvolte anche associazioni locali e realtà scolastiche e formative del territorio in eventi di vario tipo. Inoltre i ristoratori del centro hanno dato vita a una sinergia con gli organizzatori della manifestazione, proponendo un circuito gastronomico legato al tema dell’evento, che nell'anno dell'Expo riflette anche sul cibo. Info e programma dettagliato della tre giorni ravennate sul sito www.giardinieterrazzi.eu.

AGENDA IN

SETTEMBRE DA

SANT’ALBERTO ALLA SCOPERTA DI BOSCOFORTE

È iniziato il tradizionale Settembre Santalbertese, un mese “tra natura e tradizione”. Per l’occasione in tutti i weekend di settembre sarà possibile visitare l’oasi di Boscoforte dalle 10 alle 16 con guida; il ritrovo è alle 10 al Museo NatuRa (costo a partecipante: 8 euro intero, 6 ridotto, gratuito 0 - 6 anni; prenotazione obbligatoria allo 0544 528710). Da segnalare domenica 6 settembre alle 17 alla Casa Olindo Guerrini anche la presentazione del libro di Romano Pasi “Scritti Santalbertesi”.

QUATTRO SABATI DI APERTURE SERALI PER I MONUMENTI UNESCO Quattro sabati con aperture serali e conversazioni tra arte e restauro, arti performative e visite guidate ai monumenti Unesco di Ravenna. Si parte sabato 5 al Museo Nazionale con l’apertura prolungata fino alle 24 e un incontro alle 21 a cura di Filippo Treré dal titolo “La Ravenna giottesca nell’età di Dante. Pietro da Rimini e gli affreschi di S. Chiara”. Negli altri siti, apertura dalle 20 alle 24 del Mausoleo di Teoderico con visita guidata e apertura prolungata fino a mezzanotte anche a Sant’Apollinare in Classe e Battistero degli Ariani.

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ECONOMIA

PORTO

TURISMO/1

Per il terzo mese di fila crescono i traffici via mare

Presenze in calo e Confcommercio accusa il Comune

Il traffico al porto di Ravenna in luglio è cresciuto di circa il l’1 percento rispetto a luglio 2014, che era stato un mese dai numeri incoraggianti: l’analisi dei dati relativi ai primi sette mesi 2015 (sviluppata da Ap) mostra un progressivo recupero della perdita di traffico registrata nei primi mesi dell’anno per effetto delle ottime performance negli ultimi tre mesi. Nel periodo gennaio-luglio sono stati movimentati 14,3 milioni di tonnellate in totale, l’1 percento in meno AVORO rispetto allo stesso periodo 2014. Nel dettaglio le rinfuse liquide regiLA COMPAGNIA PORTUALE NE STABILIZZA 70 strano un calo del 6,7 percento, le rinfuse solide un calo del 2,4 percenLa Compagnia Portuale nel corso del mese di agosto to e le merci varie un segno positivo ha inviato le lettere di assunzione a 70 persone stabilizdi 2,8 percento. «I dati di traffico zate in occasione dell’ultimo comitato portuale. «Il sono stati molto positivi – sostiene il porto di Ravenna è uno dei pochi che continua a creapresidente dell’Autorità Portuale di re lavoro», commenta il presidente di Ap. Ravenna, Galliano Di Marco – e ben superiori alle nostre previsioni, con positive ripercussioni sulle entrate dell’Ente, che saranno tutte dedicate al nuovo tuale per mettere a punto sia il piano straordinario piano straordinario di manutenzione dei fondali di manutenzione 2015-2016, che punterà molto (non il cosiddetto Progettone, ndr) presentato nel sulla realizzazione delle due casse di colmata dencomitato portuale dello scorso 6 agosto. tro le dighe foranee e sia il Progettone Reloaded, Contiamo, peraltro, di iniziare i lavori di rimozione versione light della grande opera di escavo: del dosso in avamporto entro il mese di settembre, «Siamo pronti a confrontarci con tutte le istituzioÈ stato un agosto di lavoro per Al’utorità porni locali e centrali, e con il cluster portuale».

«Se gli altri comuni turistici crescono e Ravenna no, un motivo ci sarà e va ricercato nella cattiva gestione delle politiche turistiche fatte fin qui dall’amministrazione comunale». Senza troppi giri di parole il presidente provinciale di Federalberghi Confcommercio, Nicola Scialfa, fa una riflessione sui recenti dati provinciali di luglio (pernottamenti in calo dello 0,2 percento e arrivi in crescita del 7 percento rispetto a luglio 2014). È tempo di fare autocritica, dice Scialfa: «Avremmo piacere che si valutasse l’opportunità di un assessorato a tempo pieno affiancato da un esperto che, dati alla mano, avesse la capacità di guidare il settore in maniera adeguata all’importanza che ricopre».

L

TURISMO/3 IN UN MESE 6.446 VISITATORI ALL’ANTICO PORTO DI CLASSE Nel primo mese il sito archeologico dell’antico porto di Classe è stato visitato da 6.446 persone. È la fondazione Ravennantica, che cura lo spazio, a diffondere il dato. La pausa invernale quindi arriverà l’1 novembre e non più a metà ottobre. Dal 5 settembre visitabile solo di giorno.

UNIVERSITÀ

Diritto e tecnologia: torna la Summer School Ottava edizione per il corso internazionale alla Scuola di Giurisprudenza, sede di Ravenna Dal 7 al 15 settembre torna la Summer School Lex, nata nel 2007-2008 a Fiesole all’Istituto Universitario Europeo e spostata nel 2009 alla Scuola di Giurisprudenza a Ravenna, una scuola di alta specializzazione che ogni anno porta in città studiosi e studenti da varie parti del mondo. Che si tratti di una realtà di portata internazionale lo dimostra anche il fatto che questa ottava edizione è gemellata con la George Mason University di Arlington in Virginia e ha visto duplicare, con grande successo, l’iniziativa nell’area di Washington DC a luglio scorso. «La proposta scientifica – ci spiega Monica Palmirani professore associato di Informatica giuridica all’Università di Bologna e direttrice della Summer School – ha l’obiettivo di fornire conoscenze e competenze in merito alle tecniche di gestione dei documenti giuridici digitali che devono permanere validi, integri, autorevoli nel tempo sfidando l’incognita della dematerializzazione e della volatilità dei bit». Rientrano in questo dominio tutti i documenti legislativi, giudiziari, parlamentari, amministrativi che sempre più vengono redatti in formato digitale e che circolano fra amministrazioni, cittadini e privati mediante mezzi sicuri. «In questo contesto – prosegue Palmirani – le fonti e i documenti giuridici necessitano di essere creati, annotati, gestiti, archiviati e preservati in modo da tutelare i principi mutuati dalle discipline giuridiche. In particolare la scuola vuole creare nei principali attori del processo legislativo competenze interdisciplinari a cavallo fra diritto e tecnologie. Lo scopo è ammodernare contesti particolarmente tradizionali quali i parlamenti, le gazzette ufficiali, le amministrazioni e renderli così

più vicini ai cittadini, efficienti e di qualità. L’utilizzo degli strumenti della società dell'informazione applicati al linguaggio giuridico necessitano di una robusta competenza giuridica di base (da qui la scelta di attivare la summer school presso la Scuola di Giurisprudenza) che viene integrata con competenze tecnologiche. La sede di Ravenna si presta a completare l'offerta formativa offrendo una cornice storico-culturale unica». La summer school, che si svolge sui sei giorni per otto ore al giorno con molte sessioni di laboratorio, conta classi di al massimo 25 persone «per facilitare le esercitazioni pratiche di laboratorio, punto di forza della scuola – ci spiega ancora Palmirani – Abbiamo circa un 40% di europei, 30% di italiani e un 30% di frequentanti provenienti da paesi non europei». La scuola è frutto di una cooperazione fra le maggiori università e centri di ricerca europei riconosciuti come eccellenze nel settore dell’informatica legislativa tra cui l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, l’Università Autonoma di Barcellona, l’ITTIG-CNR, l’Università di Amsterdam, l’Università di Aberdeen, unisce competenze da diversi settori quali il diritto costituzionale, la teoria del diritto, le tecniche di drafting, le tecniche informatiche del Semantic Web, la logica giuridica, le tecniche di argomentazione e modellazione della conoscenza giuridica. Ha ottenuto il libero patrocinio non solo delle autorità locali ravennati (Comune di Ravenna, Fondazione Flaminia, Ordine degli Avvocati, etc.) ma anche dell’AgID (Agenda per l’Italia Digitale). Insomma, un vero e proprio fiore all’occhiello della sede di Ravenna della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Bologna.

Monica Palmirani, direttrice della summer school Lex, consegna il diploma a una discente

TURISMO/2

Sel: «Dov’è il bando per iniziative in rete?» Che fine ha fatto il bando da 8 milioni di euro chiuso a maggio 2014 dal ministero della Cultura per i progetti di miglioramento dell'offerta turistica? Il deputato ravennate di Sel, Giovanni Paglia, ha depositato un'interrogazione al ministro Dario Franceschini per sapere se i fondi siano ancora disponibili e perché si sia prodotto un simile ritardo. «La disponibilità finanziaria non era elevata – riflette il vendoliano – ma l'intenzione positiva: incentivare le sinergie fra operatori, premiando l'innovazione e il protagonismo dei soggetti imprenditoriali. A distanza di quindici mesi non se ne sa più nulla. I progetti sono stati presentati, il bando chiuso regolarmente, ma da allora non si ha notizia di un esito e tutte le richieste di informazioni dei partecipanti sono cadute nel vuoto della peggiore prassi burocratica».

IL SEMINARIO UNIVERSITÀ E CAMERA DI COMMERCIO SULLA FIRMA DIGITALE Ogni anno da ormai sette anni, Monica Palmirani, titolare della cattedra di Informatica Giuridica alla Scuola di Giurisprudenza nella sede di Ravenna, organizza in primavera anche un seminario sul tema della firma digitale che si realizza grazie alla cooperazione della Scuola di giurisprudenza con importanti attori del territorio come la Camera di Commercio di Ravenna, InfoCert, l'Ordine degli Avvocati di Ravenna e il Tribunale di Ravenna. La cooperazione è resa possibile grazie a una Convenzione fra l’Università di Bologna e Camera di Commercio che consente a quest’ultima di fornire gratuitamente agli studenti 15 dispositivi di firma digitale, con altrettanti certificati di firma e autenticazione per la durata di un anno. Il seminario si svolge all'interno del corso triennale Gipa (Giurista d'impresa e delle amministrazioni pubbliche).

L’ALTRA SUMMER SCHOOL COME GESTIRE GLI OPEN DATA Si svolge invece a ottobre la “summer school” che investiga aspetti tecnologici, giuridici, organizzativi del fenomeno dell’Open Data con una particolare attenzione alla valorizzazione dei dati aperti legati al territorio quali il turismo, i beni culturali, i dati geografici e ambientali. La summer school, sempre diretta da Monica Palmirani è infatti prevalentemente rivolta a funzionari giuridici e tecnici di enti pubblici che si trovano a dover affrontare la gestione dei dati e dei documenti in formato aperto alla luce delle nuove normative (Agenda Digitale Europea, Decreto Trasparenza, Codice dell'Amministrazione Digitale, Direttiva PSI) o perchè sospinta dalle innovazioni tecnologiche introdotte dal Web 2.0 (trasparenza, comunicazione, partecipazione).


LETTORI detti e contraddetti

RAVENNA &DINTORNI 3/9 2015

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a cura di Fausto Piazza

detti e contraddetti

Le lettere, le opinioni e i commenti a cui si riserva di rispondere il direttore di Ravenna&Dintorni Fausto Piazza, vanno indirizzate alla email redazione@ravennaedintorni.it oppure al fax 0544 271651 o all’indirizzo viale della Lirica 43, 48124 Ravenna.

SUL VITALIZIO DI VASCO ERRANI UNA RISPOSTA A MOLDENKE Leggo su Ravenna & Dintorni del 27 agosto un breve commento nella rubrica “l’osservatorio di Moldenke” riguardante il vitalizio dell’ex governatore della Regione Vasco Errani nel cui merito mi si attribuisce la seguente affermazione: “…per il consigliere dell’udc Gianfranco Spadoni il vitalizio di 4.125 euro il mese che dallo scorso giugno l’ex presidente della Regione Errani percepisce è pure troppo basso…”. Da una parte ringrazio la redazione che per la prima volta ha accolto una mia nota seppure dai contenuti modesti, ma al riguardo, non posso tuttavia non tentare di fare un po’ più di chiarezza rispetto a quanto ho dichiarato in una precedente nota del 2 agosto scorso. Premetto che non sono un difensore d’ufficio dell’emerito presidente della Regione, anche se a mio parere è stato un amministratore sopra della media cui va unito un acume politico di spessore, e volutamente tralascio ogni considerazione giudiziaria che in questa sede non ci compete. Ma tornando nel merito, ripeto il mio stupore nei confronti di quanti mostrano meraviglia sul fatto che dopo decenni di mandato elettivo istituzionale, come nel caso di specie, a fronte di trattenute effettivamente versate e in un quadro di normative approvate all’unanimità dalla politica, al compimento del sessantesimo anno di età, Errani percepisca il vitalizio. Troppo, poco, giusto non so, ma è il risultato del sistema sino a ora vigente che lo consente. Mi pare, dunque, una cosa normale quella di Errani, senza, tuttavia, confondere le molte contraddizioni, eccessi, storture macroscopie, indennità con trattenute irrisorie, cospicui fondi per i gruppi consiliari, sino ad arrivare a veri e propri abusi che il legislatore e la politica avrebbero dovuto da molto tempo porre rimedio, ma che è altra cosa rispetto al tema in oggetto. E in questo caso il premier Matteo Renzi aveva assunto impegni precisi che mi pare non trovi-

#INSTARAVENNA

Il mosaico di Invader di @sereaugy Pubblichiamo in questa pagina una foto dal nostro territorio postata su Instagram, noto social network fotografico, con l’hashtag #instaravenna. Questa è stata scattata dall’utente @sereaugy e immortala una delle opere di Invader sui muri di Ravenna.

no rispondenza nei fatti. Ringrazio per l’attenzione. Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale dell’Udc di Ravenna Sono io a ringraziare per l’attenzione il consigliere Spadoni che da sempre si distingue per il garbo e la pacatezza dei suoi interventi, compreso questo, peraltro condivisibile. Moldenke nella sua rubrica si limita a dare qualche punzecchiata, a provocare, e in questo caso forse anche a cavalcare un po’ di populismo imperante, in un periodo in cui i vitalizi in Regione sono comunque stati aboliti. Ne approfitto per correggere però il

consigliere e ribadire che Moldenke non rappresenta in alcun modo la redazione, né ne fa parte. E vorrei ricordare a Spadoni che il suo ruolo (consigliere di un ente in dismissione) non ci aiuta nel cercare di pubblicare sul nostro giornale i suoi interventi, così come quelli dei suoi colleghi (anche del Pd che governa, se ci si fa caso). Resta l’opzione del web, dove in alcune occasioni abbiamo pubblicato e approfondito temi da lui sollevati.

QUELLA PASSERELLA

DI LEGNO SULLA DUNA... Ringrazio la redazione di R&D per avermi fornito (su queste stesse colonne lo

scorso numero, ndD) informazioni riguardanti il catafalco sulla duna tra Marina e Punta. La scusa sarebbe la protezione della duna dal calpestamento e la facilitazione della colonizzazione delle piante pioniere. Le piante pioniere stavano avanzando libere, il fortino trasversale influirà negativamente. Il calpestamento avveniva solo su un sentierino e non rappresentava alcun problema. La sperimentazione è una balla bella e buona, così come la scusa della protezione. Mi fa piacere che la duna sia 400 metri, vorrei che fosse 40 kilometri. Il legno di larice, immagino delle nostre alpi, un albero maestoso che amo, poteva fornire il legname per la costruzione di pannelli ove spiegare la maestosità della natura e il divieto di calpestio. Se qualche imbecille calpestava in altro senso andava punito da qualsiasi corpo di polizia. Questa mostruosità è la prima di 13, attenzione: finanziate da Eni. Confermo il giudizio negativo della prima lettera, per intero. Anzi, questa faccenda di Eni mi lascia supporre che la bruttura faccia parte del risultato del compromesso per permettere ad Eni di bucherellare l'Adriatico, alla ricerca degli idrocarburi, il cui inquinamento è alla base dell'inquinamento e del riscaldamento globale, di un sacco di malattie e la cui estrazione è causa della subsidenza. Dunque il mio giudizio è completamente negativo, sia sulle opere, sia sulle motivazioni, sia sull'inquinamento "ideale" (che stupidaggine parlare di ideali, per la sporca pecunia) che ne è alla base. È evidente che quando l'umano mette le mani sulla natura, sempre, lo fa per i suoi bassi interessi, subito, mai con una strategia di futuro sano e armonico... e questa è la nostra condanna: essere tanto stupidi da segare il ramo su cui stiamo seduti. [...] Augusto Giuliani, Ravenna

ETTORE MUTI, IL PIÙ GRANDE EROE ITALIANO Mi è capitato di sfogliare il giornale Ravenna&Dintorni e per caso lo sguardo mi è caduto su un articolo partico-

larmente curioso (per me) che trattava la commemorazione dell’assassinio dell’Eroe ravennate Ettore Muti. [...] I nostalgici di Muti non intendono istituire un rituale che diventi un controcanto ad altra data che certamente a loro non interessa proprio, si vuole solo e soltanto rendere omaggio al più grande Eroe che l’Italia abbia mai avuto e celebrato. Certi signori diano una scorsa alla Storia, quella vera, ch va dal 1919 al 1945, e troveranno loro malgrado tante note e tanti fatti che li faranno ravvedere e indietreggiare da certe false posizioni. Un’ultima nota vorrei mettere in evidenza e mi riferisco ai caduti del Ponte degli Allocchi ai quali mi inchino per la loro fede ma non è proprio il caso di invocare la fasulla resistenza perché è stata soltanto magnificata dai vincitori, senza merito, che hanno scritto la storia, quella con la esse minuscola perché la loro mente era ed è deteriorata e succube dall’odio, pertanto legata alla menzogna e alla faziosità, e poi non venite a invocare la Costituzione, è meglio non creare alibi a buon mercato, tanto anche quella fu nient’altro che un atto voluto e scritto dai sinistri tenendo un occhio di riguardo e di compiacimento ai suggeritori di Mosca. È dall’anno 2000 che organizzo la commemorazione dell’assassinio dell’eroe Ettore Muti e mai c’è stato un insulto da parte degli Arditi nei confronti di avversari, contrariamente si sono verificati episodi nel tentativo di crear zizzagna e provocazioni [...]. Oldo Pasi, Ravenna Pubblico, seppur tardivamente, questa lettera di quello che scopro essere l’organizzatore della commemorazione di Ettore Muti, anche solo come documento d’archivio. Sorvolando sulle solite discussioni di carattere storico, ne approfitto per ricordare al signor Pasi che la sua commemorazione non è sotto accusa per fantomatici insulti, ma solo per il fatto che potrebbe essere un caso di apologia del fascismo...

Cervia (RA)

Via G. di Vittorio, 5 - tel: 0544 977144 orari: da lun. a sab. 9:30/12:30 e 16/19:30 dom. 16/19.30

Ravenna

(zona Pala De Andrè) Via Medulino, 3 - tel: 0544 455666 orari: dal mar. al sab.10/12:30 e 15/19 domenica e lunedì chiuso

Ravenna

(zona Ponte Nuovo) Via Dismano, 118 A - tel: 0544 470268 orari: dal mar. al sab.10/12:30 e 15/19 domenica e lunedì chiuso


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HIP HOP

CULTURA

STREET ART

L’EVENTO

In arrivo altri quattro grandi murales

A Ponte Nuovo giornata di rap e breakdance

Torna il festival Subsidenze: mostre e artisti di caratura internazionale al lavoro a Ravenna Dal 6 al 13 settembre torna Subsidenze, il festival di Street Art della città di Ravenna, organizzato dall’associazione culturale Indastria, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna. Giunto alla seconda edizione l'evento prevede l’intervento di street artist di fama internazionale che daranno nuova vita a quattro muri di grandi dimensioni nella zona di via Trieste. Almeno due molto visibili ai ravennati, abituati a percorrere quella strada soprattutto per andare verso il mare. Si tratta del muro del tiro a segno all’incrocio con via Pag, affidato alla pittrice e illustratrice romana (nota anche per le sue pubblicità per Feltrinelli e la Scala di Milano) Camilla Falsini e quello del condominio praticamente di fronte alla sede storica della Cmc, affidato al celebre Gola Hundun, artista cesenate noto anche semplicemente come Gola, trapiantato ormai da oltre dieci anni a Barcellona e da poco al lavoro anche in Kazakhstan. Gli altri due muri sono quello all’incrocio tra via Lanciani (traversa sempre di via Trieste) e via Umago, di cui si occuperà il cagliaritano Tellas (l’anno scorso inserito dall’Huffington Post tra i 25 street artist più geniali al mondo) e a pochi metri di distanza, tra via Lanciani e via Postumia, che vedrà al lavoro il colletivo ravennate Dissenso Cognitivo. Gli artisti inizieranno i murales alle 9.30 circa di lunedì 7 settembre e sarà possibile vederli all’opera per un’intera settimana. A questi quattro muri si devono aggiungere i due che il festival ha regalato alla città nei mesi scorsi, come anteprime. Ad aprile l’artista tedesco Jim Avignon ha dipinto una parete muraria in via Gulli ripreso dalle telecamere di Sky Arte (il documentario realizzato per l’occasione verrà proiettato in anteprima domenica 13 settembre alle 21 al centro sociale La Quercia di piazza Medaglie d’oro); a luglio, invece, Pixelpancho, artista torinese conosciuto in tutto il mondo (tra i 25 dell’Huffington di cui sopra), ha realizzato in via Trieste “The Last Kiss”, un’opera di notevoli dimensioni già recensita sui maggiori portali di Urban Art. Inoltre, come la scorsa edizione, anche quest'anno uno spazio importante del festival sarà riservato ai giovani artisti che abitano, studiano o lavorano in Emilia-Romagna. Una trentina di essi, tra i 18 e i 35 anni, ha infatti risposto al bando pubblicato appositamente dal Comune che scadeva il 31 agosto: i 16 selezionati, provenienti da tutta la regione, saranno chiamati a realizzare nel corso del festival un intervento di arte urbana sul muro dell’ex Ippodromo di via Marani. Il festival partirà ufficialmente già domenica 6 settembre con l’inaugurazione della mostra collettiva “Subsidenze 2015” allo spazio Bonobolabo di via Centofanti, a cura di Marco Miccoli, con opere di tutti i protagonisti di questa edizione: Tellas, Gola, Jim Avignon, Pixelpancho, Camilla Falsini e Dissenso Cognitivo. La mostra resterà aperta nelle giornate di mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 16 alle 19.30 fino al 2 ottobre. Giovedì 10 inaugurerà invece l’altra mostra in programma nell’ambito del festival, alla galleria Mirada di via Mazzini, una personale di Camilla Falsini. Gli ultimi appuntamenti di Subsidenze sul prossimo numero del nostro settimanale. Info: www.indastria.zone.

Sotto la mappa di Subsidenze 2015: in alto il muro di Pixelpancho, realizzato come anteprima del festival; al centro, a sinistra il muro di via Pag affidato a Falsini; a destra quello di via Trieste che vedrà al lavoro Gola

Avrebbe compiuto 13 anni l’1 settembre Alessio Lunardini, il ragazzino scomparso il 26 maggio 2014 dopo essere stato investito a Ravenna in via Bellucci, mentre si recava a scuola in bicicletta. Per ricordarlo, i genitori organizzano la seconda edizione dello Spitfire Contest, il 5 settembre al Villaggio del Fanciullo (ingresso da via del Pino 102) con l’obiettivo anche di sostenere l’arte e in particolar modo la cultura hip hop. La giornata comincerà alle 10 con lezioni di danza tenute da maestri di ballo di calibro internazionale, tra cui Kris, coreografo di Maria De Filippi, e il ballerino e insegnante molto noto Denis Di Pasqua. La giornata proseguirà con le iscrizioni alle gare alle 13.30 e si concluderà in serata con lo spettacolo delle 20 nel quale si esibiranno i ballerini finalisti. All'interno dello spettacolo serale sono state introdotte quattro esibizioni degli Showcase, dove crew di giovani artisti si esibiranno in coreografie spettacolari; ci sarà anche l'intervento del campione italiano di beatboxer AlienDee. Sono previsti oltre mille “bboy” e “bgirl”, ovvero ballerini di breakdance. Ai ballerini primi classificati nelle rispettive categorie verranno assegnati dei premi in denaro e ai più piccoli delle borse di studio; ai premiati saranno anche donate piccole opere in mosaico. Info e iscrizioni: 388 9280162 o347 6822277.

LA CURIOSITÀ IL AL

RAPPER RAVENNATE CAMPO VOLO

Il rapper ravennate Moder aprirà il concerto di uno dei personaggio più importanti dell’hip-hop mondiale. Si tratta dell’americano Dj Premier, ex metà dello storico duo newyorkese Gang Starr. L’appuntamento è al Campo Volo di Reggio Emilia sabato 5.


2015

R.A.M. Per una pedagogia dello sguardo Ormai pedagogia è una parola desueta: per dare un segno della sua assoluta inadeguatezza a un certo lessico (e quindi pensiero) imperante, basti citare il caso della cosiddetta Buona scuola, il testo della nuova riforma della scuola. In esso semplicemente non compare mai. Che cosa è successo? Siamo ancora la terra di Maria Montessori, Don Milani, Capitini e i tanti che hanno provato a sperimentare lo stare con i bambini come luogo in cui costruire la possibilità di democrazia e pace? Non è certo una mostra e il lavoro di un gruppo di artisti a rispondere a queste domande. Eppure. Nel nostro territorio, intendo la Romagna e l’Emilia, le Marche in parte, nel dopoguerra si è creato un particolare humus naturale che ha creato una miriade di pratiche educative, ma soprattutto di riflessione educativa ovvero pedagogia, di qualità straordinaria. Uso la parola straordinario nel senso di qualcosa che, stando nell’ordine delle cose, ne muta la direzione, le fa tracimare e rende il futuro vivibile. Prendiamo l’esempio del CEIS di Rimini. Fu fondato a partire dal 1945 da un’insegnante socialista svizzera, Margherita Zoebeli che fu incaricata dal suo sindacato di seguire la costruzione di una scuola nella città di Fellini, portando la legna dalla Svizzera e le pietre dal posto. Che di pietre ce n’erano, visto che era una delle città più bombardate d’Italia. La linea del Rubicone invisibile aveva ancora definito le sorti di questo lembo di terra. Fu così che nacque il CEIS che fu uno di centri propulsivi della nuova pedagogia italiana, a cui collaborarono e si formarono anche architetti come Quaroni e De Carlo, mutuando linguaggio, pratiche, quesiti. Fabrizia Ramondino, come ricorda Goffredo Fofi in un suo bel articolo apparso su La Repubblica del 2011, fu un’anche essa figlia di questa esperienza e grazie ad essa poi fondò l’asilo antiautoritario a Napoli. In un certo senso, se unissimo i puntini degli incontri e dei percorsi di vita, scopriremmo come esperienze come la Non scuola e Corpogiochi, Giallo dei Fanny & Alexander, tutte ravennati, sono le nipoti di quelle riflessioni e di quelle pratiche. Ecco dunque che la domanda posta agli artisti vincitori del premio RAM 2015, una piccola e resiliente biennale dei giovani artisti legati al territorio di Ravenna, è partita da qui. Che cosa resta nel vostro sguardo della pedagogia. Non dell’arte come strumento pedagogico, sia chiaro: della pedagogia come relazione e dialogo, come esperienza anche privata, educazione in generale come ultimo rito collettivo di passaggio ancora presente in una società desacralizzata come la nostra. Da questa constatazione è partito ad esempio Victor Fotso, artista camerunese formatosi all’Accademia di Ravenna e specializzato in ceramica a Faenza. L’esperienza del rito di passaggio collettivo del suo villaggio diventa un’occasione di ridefinizione della memoria biografica personale che diventa anch’essa collettiva, della partenza dal proprio paese d’origine, ultimo rito per l’ingresso nell’età adulta. Diversa l’elaborazione di Caterina Morigi che, forse per contesto familiare, ha incrociato la propria curiosità per le intelligenze teorizzare da Gardner. Come rappresentare in figura un tema così apparentemente impalpabile? Ovviamente attraverso il corpo che lo esplicita e quindi il segno del disegno. Sulla strada dell’indagine in qualche modo antropologica anche il lavoro di Nicola Baldazzi, allievo come molti dei fotografi ravennati di Guido Guidi, che si concentra su chi attiva diverse, piccole pedagogie resistenti. Pratiche di resilienza che agiscono in piccoli orti, in angoli di periferie urbane. Silvia Bigi e Luca Maria Baldini, coppia artistica che per i progetti di arte so-

dal 12 al 27 settembre Inaugurazione sabato 12 settembre ore 18 MAR Museo d’Arte della città di Ravenna via di Roma, 13 ingresso gratuito

nora si firma UkiYo-E nel progetto Empathy lavorano proprio sul cuore della relazione pedagogica ovvero l’ascolto. Quel tassello che tanto viene evocato e poco attivato nelle pratiche scolastiche italiane, tutte concentrate sull’emissione di un sapere codificato, poco attente alla creazione e alla ricezione del sapere dell’allievo/a. La scoperta del mondo attraverso lo sguardo sull’altro è anche il filo conduttore del lavoro video di Miriam Dessì, FACS Facial Action Coding System. E il lavoro di Sara Vasini, una litania di ditali in cui emergono piccolissimi mosaici dal titolo Tu, rientra anche esso nell’interpretazione fortemente relazionale del tema. Il ditale, oggetto quasi dismesso del fare contemporaneo che però è piccolo scudo per creazioni immaginifiche di bellezza. La riflessione pedagogica come sfida ad immaginare il futuro è invece la matrice da cui emerge il lavoro quasi da installazione di Dissenso Cognitivo, di cui siamo abituati a vedere i lavori che emergono dalla ruggine dei pannelli per strada. Vedere forme che acquisiscono un senso, ridare senso e significato allo sguardo perduto per strada sono solitamente i dati emergenti del lavoro di questo originalissimo artista dello spazio pubblico, che questa volta vediamo in museo e che ha operato ricreando uno spazio anche oggettuale, ampliando la cornice. Che cos’è quindi la pedagogia? Non chiedetelo a noi, che la parola che possa squadrare non la possediamo, come scriveva Montale sempre sull’orlo della guerra. Ma quello che possiamo fare è proporre quesiti, stimolare le retine e i sensi, chiederci che fine ha fatto quel prezioso tesoro immateriale fatto di relazioni di crescita. In un certo senso anche l’esperienza di RAM è stata in questi oltre quindici anni una forma di pedagogia relazionale tra curatori e artisti, incontro tra generazioni, condivisione di visioni e ascolto nutrito dal fare. Ce ne siamo accorti solo mentre chiudevamo il catalogo, perché in tutte le relazioni pedagogiche si cambia in due. (Elettra Stamboulis)

R.A.M. 2015 Coordinamento organizzativo e progetto a cura di Elettra Stamboulis Assessora alle Politiche Giovanili Valentina Morigi Funzionaria Gabriella Mazzotti Testi in catalogo Maria Rita Bentini, Sabina Ghinassi, Luca Maggio, Claudio Musso, Antonella Perazza, Elettra Stamboulis, Daniele Torcellini Commissione concorso R.A.M. Maria Rita Bentini, Gianluca Costantini, Sabina Ghinassi, Antonella Perazza, Elettra Stamboulis.

Sportello giovani artisti / Informagiovani Palazzo Rasponi delle Teste - Piazza Kennedy - ingresso sul retro in Via Luca Longhi n.9 www.giovaniartistiravenna.org


FOTOGRAFIA

Da marzo a settembre C-print da negativo 6x6, 18x18cm, 2015

° Nicola Baldazzi

Da marzo a settembre. Éloge de la friche Éloge de la friche è il titolo di uno scritto di Gilles Clément adatto per accompagnare il progetto di Nicola Baldazzi per distinte ragioni. Friche è un termine che può essere tradotto dal francese come incolto, oppure come area dismessa dopo essere stata lavorata o abitata dall’uomo. Per il paesaggista francese è “il più immediato dei giardini” e rappresenta un’opportunità. Come un terreno abbandonato può essere considerato un giardino? Con quale prospettiva? “Questione di osservare, conoscere, e solo poi agire”. Al posto di sofisticati attrezzi ci si metterà alla ricerca di forme di azione compatibili con i processi che si svolgono lì, all’interno, tra le piante. In questo “giardino in movimento” la figura del giardiniere ha un ruolo debole ma centrale, perché il giardiniere osserva, studia, parte da quel che c’è. Ha in sé nuovi punti cardinali. “Non considerare la pianta un oggetto finito”. “Non isolarla dal contesto che la fa esistere”. “Seguire il flusso naturale dei vegetali, inscriversi nella corrente biologica che anima il luogo e orientarla”. “ Per lui “crescita, sviluppo esprimono la dinamica di un sistema biologico in quanto trasformazione”, uno stato opposto all’accumulazione, che favorisce l’invenzione. Con qualche domanda cui forse dare risposta nel tempo: “Sarà possibile [...] stabilire un territorio condiviso?” L’Orto Sinergico Spartaco, la sua crescita vegetale, insieme a quella del gruppo di ragazzi che ha trasformato un margine verde tra il Parco Teodorico e il

Villaggio Anic per farne un esperimento di vita comune, è il soggetto prescelto. Un luogo dedicato al fare sinergia, fra le piante e fra le persone, innescando un processo di auto-fertilità, in cui niente va sprecato, secondo i principi dell’agricoltura naturale del non-agire del giapponese Masanobu Fukuoka. Per lui “l’obiettivo finale dell’attività agricola non è la crescita dei raccolti, ma la coltivazione e il miglioramento degli esseri umani”. Un punto di vista successivamente trasformato in originale tecnica agricola e in azione pedagogica da una donna straordinaria, la catalana Emilia Hazelip, che ha reinvento l’orto quale sistema vivente in continua evoluzione, trasmettendo la meraviglia per l’incredibile complessità di relazioni alla base della vita vegetale. Fiori e ortaggi, allo Spartaco, sono stati seminati da una comunità in divenire e sono cresciuti, le erbe spontanee e i parassiti lasciati vivere con loro, in una densa convivenza. Giungla intricata e insieme orto: così, sulla spirale-mandala di paglia sopraelevata - la pacciamatura - , un mondo nuovo di rapporti e di emozioni si è messo in moto. Vedere non è fotografare. Ma la fotografia può essere all’inizio un modo per catturare la realtà, un lasciarsi prendere dalle immagini, come potrebbe esserlo un’esploratore della folla (“Je voyage pour connaître ma géographie”, ricorda Benjamin in Passages). Col suo obbiettivo Nicola Baldazzi ha mappato questo mondo. Lo ha osservato da marzo a settembre: centinaia di scatti coi quali ha scavato nello spazio e, per via di dettagli, lo ha moltiplicato. Tracce, oppure presenze. Attimi di vita: si nasce, ci si perde, si rinasce. Per un po’ Pito e’ scomparso poi e’ tornato, i ragazzi si vedono sempre e qualcun altro e’arrivato. Il tempo è inarrestabile, ben oltre la fine dell’estate. L’immagine, con la gabbia analogica del 6x6, restituisce allo sguardo l’hortus conclusus dello Spartaco nel flusso temporale che non si annulla nell’istante di un clic. Un mondo magicamente ricreato in ogni fotografia, grazie a uno scarto, a uno spostamento, a un inaspettato equilibrio.

di Maria Rita Bentini

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VIDEOARTE

FACS. Facial action coding system video B/N, 2015

° Miriam Dessì

Miriam Dessì o della fenomenologia facciale delle emozioni Le emozioni che proviamo trovano un riscontro immediato nelle espressioni del nostro volto, modellato, in un continuo mutamento, dal contrarsi e rilassarsi di numerosi fasci di muscoli facciali. Il volto è la parte del nostro corpo che, per prima, ci rappresenta nelle relazioni interpersonali ed è il volto di chi abbiamo di fronte la parte del corpo su cui si concentra con insistenza il nostro sguardo, seguendo tortuosi percorsi che hanno il loro fulcro nelle aree degli occhi, del naso e della bocca. Non stupisce che sia stato oggetto di tante attenzioni nel corso dei secoli. La rappresentazione del volto occupa artisti e teorici dell’arte, dagli studi di carattere di Leonardo Da Vinci a The Passions di Bill Viola, passando indenne attraverso realismi, impressionismi, simbolismi, espressionismi, astrazioni e concettualismi di ogni tipo. Tanto facile leggere l’espressione che un volto assume, in quella consonanza che è rispecchiamento di forme tra chi parla e chi ascolta, quanto arduo rappresentare efficacemente un volto rapito da un’emozione. Con mille contraddizioni. Riconosciamo volti in qualunque conformazione sia strutturata in modo simile a quelle aree - occhi, naso, bocca - di cui si è detto. Superba prova gestaltica di come il nostro cervello sia strutturato innatamente per farlo. E nel momento in cui vediamo un volto - anche in una combinazione di

due punti, trattino e parentesi - lo vediamo anche vivo, dotato di una qualche espressione che, con naturalezza, si porta con sé uno stato emotivo. Il progetto video di Miriam Dessì mette al centro della scena il volto. Frontalmente inquadrato e ben isolato dallo sfondo, esso è colto nel momento in cui esprime un’emozione, ripresa con un’alta frequenza di fotogrammi, per poi essere visualizzata a rallentatore. Si dischiudono così le più sottili variazioni di tono, le più delicate e minimali contrazioni muscolari che permettono a quell’emozione di incarnarsi nel volto stesso, come la stessa emozione farebbe in ogni altro volto. Con mille contraddizioni. Le emozioni sorgono nell’immediatezza di una condizione stimolante che attiva un circuito neurale involontario. Il volto non mente. Non possiamo esprimere efficacemente un’emozione se non la stiamo provando. Ma il volto che Miriam Dessì filma è quello di un attore, Marco Cavalcoli. Certo, è proprio l’attore colui che meglio di altri può ambire a riprodurre uno stato emotivo, ma pur sempre recitando. Si riconferma quell’intrinseca difficoltà a rappresentare le emozioni: la forma statica le congela in un aspetto che non è, tuttavia, semplicemente estrapolazione di un istante nel fluire ininterrotto del tempo; la presenza dell’obiettivo di una ripresa video è di per sé ostile ad ogni naturalezza. Un attore, un bravo attore, avvicina la simulazione all’ideale, ben avvezzo ad emozionarsi con videocamere e riflettori puntati addosso. E qui si annida quella sottile ambiguità su cui il progetto magnificamente insiste, il limite tra reale e fittizio. Scomporre analiticamente - attraverso un procedimento che richiama gli studi fisiologici condotti a cavallo tra Ottocento e Novecento per mezzo della cronofotografia - lo svolgersi di un’emozione, priva però della sua immediatezza involontaria, sul volto di un attore, al fine di comprendere, imparare a riconoscere, controllare, le proprie, reali, emozioni. Il lavoro di Miriam Dessì ha un carattere medico, ospedaliero, diagnostico, autoptico. Appare come una coltura cellulare in vitro, una simulazione chirurgica cadaverica. Una lezione di anatomia delle emozioni. È una presa di distanza. Una misurazione a freddo di ciò che per eccellenza può travolgere emotivamente, a caldo, privandoci del controllo di noi stessi. Una misurazione che non può che essere effettuata sperimentalmente in laboratorio, fuori dalla vita reale. Così scienziati e fotografi come Étienne-Jules Maray e Eadweard Muybridge hanno svelato il modo in cui si muovono, reciprocamente, le parti del corpo nello svolgersi di un’azione, fotografando in rapida successione un soggetto intento a compierla, per poi dipanare le fotografie una accanto all’altra, o una sopra l’altra, o una dopo l’altra. Similmente, Miriam Dessì, dipanando fotogrammi di espressioni e micro espressioni di un volto, vuole svelare alla sua coscienza il modo in cui si muove la mente nello svolgersi di un’emozione.

di Daniele Torcellini

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PITTURA

NOW FUTURE Tecnica mista su carta e ruggine, Dimensioni ambientali (dettaglio dell’opera) 2015

° DissensoCognitivo

Il futuro non è più quello di una volta Il nemico, l’unica altra razza intelligente della galassia… crudeli, schifosi, ripugnanti mostri. La sentinella, Friedrick Brown La retorica più in voga al giorno d’oggi è senza dubbio quella sul futuro. L’oggetto di tutte le nostre paure è l’avvenire, la più grande preoccupazione del presente risiede in ciò che succederà, anzi in ciò che potrebbe succedere. I mass media straripano di emergenze, allerti e pericoli, ma niente è capace di instillare la terribile angoscia che pervade chi osa pensare al domani. Viviamo uno stato di panico freddo di cui il terrorismo non è la causa, bensì la conseguenza, il terrore infatti non è il risultato di una strategia, ma la componente risultante di una serie di allarmismi diffusi. Quali antidoti a queste minacce? Nella seconda metà del XX secolo si è vissuta l’età dell’oro della fantascienza che, da genere letterario di nicchia, è divenuta fonte di ispirazione per una vasta gamma di prodotti culturali mainstream (dalla cinematografia al videogame, dalla fiction al fumetto). Basti pensare che in Italia la Rai nel 1979 produsse una miniserie di tre puntate intitolata Racconti di

fantascienza in cui alla lettura di testi classici si alternavano brevi telefilm ispirati a celebri titoli di settore. La ricerca di DissensoCognitivo ha attinto a piene mani a questo immaginario, da un lato (quello lampante) identificandolo come base fondante per l’evoluzione del tratto pittorico e figurativo, dall’altro (quello sfuggente) elevandolo a teoria pedagogica. Si potrebbe affermare che il racconto fantascientifico è di per sé un rimedio al timore del futuro, spesso infatti la narrazione di questo particolare genere si fonda sulla costruzione di un monito, una morale che, nascosta nei codici della prosa, fa bella mostra di sé in conclusione, proprio come accade nelle favole. NOW FUTURE è la collana editoriale ideata dall’artista come contenitore delle riflessioni su futuro e pedagogia. Gli oggetti presentati hanno, già al primo sguardo, un’aria ambigua: sono libri, sembrano volumi qualunque, in realtà non sono altro che falsi. I libri di DissensoCognitivo vivono di sola apparenza, il loro contenuto infatti non è accessibile, l’unico veicolo di comunicazione del messaggio è la copertina. L’autore comme d’habitude innesta il suo intervento in un sistema esistente innescando un cortocircuito semantico e un rapporto dialogico con la superficie in questione. L’obiettivo dei suoi interventi pubblici, spesso non autorizzati, sono le tabelle affissive, il cui aspetto ostenta il deterioramento a cui sono sottoposti i materiali metallici, e proprio quest’ultimo (la ruggine, per l’esattezza) sembra strutturarsi come supporto precipuo alla figurazione. Nel caso di NOW FUTURE il fattore interstiziale è il libro stesso, oggetto recuperato assunto a readymade, su cui l’azione pittorica, che mima l’illustrazione principale, produce uno slittamento di senso. La doppiezza del titolo della collana vale come migliore spiegazione: cancellando la W infatti il significato passa da un rassicurante “futuro adesso” all’inquietante “senza futuro”. Il margine tra le due accezioni è lo spazio d’azione dell’artista, e forse anche il nostro.

di Claudio Musso

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SCULTURA

Mia famiglia Aereoporto internazionale di Douala Camerun 2012

Il danzatore terracotta, 80x40x35 cm, 2015

° Victor Fotso Nyie

Estetica prammatica. Talismani per attraversare l’arte e lo spazio. L’ultimo rito di passaggio condiviso nella nostra società è la scuola. Sparite le pratiche rurali, moltiplicate quelle religiose e trasformate nei monoteismi in pratiche consumistiche, svuotate di valore simbolico, l’ingresso nell’età adulta viene ormai scandito esclusivamente dai passaggi scolastici, che sono difatti divenuti intensi emotivamente, partecipati a livello famigliare e sociale. Da questa osservazione è partito Victor Fotso, un giovane artista di origine camerunese formatosi all’Accademia di Ravenna e a Faenza, per ricostruire attraverso un’estetica prammatica, fatta di cose e sperimentale, un progetto artistico che mette al centro la scultura, ma attraversa delicatamente la ricerca antropologica e l’autobiografia. La parola antropologia, nel senso in cui la intendiamo ora, è stata usata alla fine del Settecento. In particolare quel lume di Kant intitolò Antropologia prammatica la sua ultima opera, il suo lasciapassare per quell’aldilà a cui in realtà non credeva. «La conoscenza fisiologica dell’uomo – scriveva Kant – si propone di indagare ciò che la natura fa dell’uomo, la pragmatica ciò che l’uomo, in quanto essere libero, fa o può fare di se stesso»: su questo testo Michel Foucault ci fece una tesi, innestando una serie di riflessioni che diverranno i perni della sua riflessione, dal sonno antropologico e la limitatezza umana all’archeologia delle scienze umane e alla questione della prossima scomparsa

dell’uomo nella configurazione dei saperi e dei poteri che prenderà il nome di biopolitica, per arrivare alla questione dell’Illuminismo e il problema del governo e della governamentalità. La ricerca antropologica, e in particolare etnografica, ha da sempre però avuto connotazioni colonialiste e strumentali: quando dico da sempre intendo perlomeno dall’oracolo di Delfi e dagli storici di Alessandro Magno. Il sapere sull’altro è stato utilizzato culturalmente come forma di potere, tuttavia esso è stato, in particolare quando è diventato strumento dell’osservato come nel caso di Franz Fanon, uno straordinario grimaldello per un’interpretazione sovversiva ed emancipatoria. Attirato in modo naturale da questo fantasma del pensiero, Fotso ha intrapreso un percorso che è partito dalla propria esperienza autobiografica, il rito di passaggio praticato nel suo villaggio d’origine, Bandjoun, la cittadina più importante dei Bamiléké. A questo si intreccia il segno del distacco vero, quello dell’uscita dal contesto familiare, una sorta di allontanamento che più tanto rituale non è, quello della partenza per l’Italia: una fotografia che scopre essere l’unica in cui compaiono tutti i fratelli. “Ognuno guarda in un’altra direzione, come se fossimo tutti in procinto di partire. Come se questa vicinanza fotografica, unica e forse irripetibile, ci mettesse tutti a disagio”, dice di questa epifania biografica. Ma il centro pragmatico è lei, la scultura in terracotta: tubolare e contemporanea, ma allo stesso tempo dalle movenze dionisiache che riprendono la torsione della menade di Skopas. La forma della testa che si piega nella ricerca di un’espressività, non solo fisica, sottolinea uno degli arcani della glittica, il movimento nella permanenza della materia. In questa impasse interviene un dettaglio arcaico, il sorriso impercettibile della maschera antropomorfa, che sornione ci riporta non solo alle origini della nostra identità storico artistica (che è ahimè anche quella del Camerun che come altri paesi ex coloniali ha assorbito appieno il canone), ma anche della cifra di questo artista. “Il danzatore” ci riporta dunque al quesito kantiano: che cosa l’uomo, in quanto libero, fa o può fare di se stesso? L’allontanamento e il passaggio, se rituali e condivisi, sono sicuramente fasi sostanziali del processo di crescita, e un artista che ha fatto di entrambi uno strumento di indagine creativa non poteva che concentrarsi su questi.

di Elettra Stamboulis

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INSTALLAZIONE

L’intelligenza sintetica Tecnica mista su carta 21 x 29,7 cm, 2015

° Caterina Morigi

I bambini di Caterina Il fiume modella le sponde e le sponde guidano il fiume Gregory Bateson Caterina Morigi è una giovane artista che ama interrogarsi. Lo fa in modo gentile e meditato attraverso opere processuali che avanzano lente, ritornano su loro stesse e accolgono ogni riflessione, ogni dettaglio con grazia e profondità. Per Morigi, allieva del fotografo Guido Guidi, il tempo e la sedimentazione sono aspetti fondamentali all’interno della sua ricerca espressiva. Ma in quest’installazione progettata per Ram, forse per il tema - la pedagogia - così disturbante e sovversivo durante questi giorni così bui per la collettività, Caterina ha trovato una strada che, pur inserendosi con assoluta coerenza nel suo percorso di artista, le ha permesso innesti differenti: il ritrovamento di corpo, di segni, l’invenzione di nuove relazioni. È un lavoro in qualche modo simile a un metalogo di Gregory Bateson, una conversazione su un argomento problematico che rende rilevanti non solo gli interventi dei partecipanti, ma la struttura stessa dell’intero dibattito. Partendo dalle intuizioni pedagogiche dello psicologo americano Howard Gardner, teorico delle intelligenze multiple, Caterina ha analizzato l’Intelligenza Disciplinare, la Sintetica, la Creativa, la Rispettosa, l’Etica, le cinque chiavi necessarie per affrontare in modo adeguato il futuro secondo lo studioso. La prima disciplina gli input che provengono al bambino dall’esterno e dall’interno, il rigore e la spontaneità; gli permette di distinguere il vero dal falso, l’astratto dal concreto, gli fornisce metodi e conte-

nuti per guardare il mondo. La seconda è la capacità di assemblare informazioni provenienti da più fonti in modo da arrivare a una sintesi unitaria, operando connessioni, usando analogie, simboli e metafore. La terza è quella che pone nuove domande e offre nuove soluzioni, esplorando direzioni inesplorate, inusuali. La quarta è quella che accetta e si confronta con la differenza e l’alterità. La quinta è quella che si fa carico delle esigenze della società, superando i propri interessi personali. Caterina, in questo progetto, ha creato una sorta di messa in atto delle teorie di Gardner. Nel farlo ha usato il disegno. “Linguaggio incoattivo, dialogo rudimentale, approccio di riconoscimento dell’altro, il disegno appartiene sempre all’inizio di un mondo, tocca sempre terre vergini.”, dice, lucidamente, Jean Clair nella sua Critica della modernità (pp. 102, Allemandi, 1984). E il disegno per Caterina diventa allora il mezzo per segnare, con una tenerezza quasi incandescente, i momenti di un viaggio dentro una visione altra del mondo; lo accompagna con un taccuino di appunti, essenziali e insieme delicati, sicuramente poetici. Sono bambini, disegnati con una calligrafia fluida, che, nel loro dare corpo alle affermazioni di Gardner, gradualmente acquistano dettagli colorati, fragili e preziosi: l’arancio della banana-telefono, il rosso della ciliegia-orecchino. Diventano in qualche modo affettivi, prepotentemente analogici, tutt’altro che virtuali. Il disegno dà contorni al mondo, lo definisce, lo costruisce; il disegno è scegliere consapevolmente una strada nella visione, segnare un confine, disciplinare, per dirla con Gardner, il pensiero, per lasciarlo sedimentare, determinandolo con cura. Nel far questo la scrittura progettuale di Caterina Morigi è sempre riflessiva e, insieme, rigorosa, non tanto in funzione di un obiettivo specifico, quanto nella profondità dello sguardo e dell’intenzione artistica e poetica, nella responsabilità di senso che si assume.

di Sabina Ghinassi

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ISTALLAZIONE

Nebula installazione sonora, 2015

° UkiYo-E (Silvia Bigi, Luca Maria Baldini)

NEBULA

a-cu-smà-ti-co: sign. Di suono che si sente senza che la sua origine sia visibile, dal francese: acousmatique, aggettivo coniato dal compositore e musicologo francese Pierre Schaeffer intorno alla metà del secolo scorso, mutuato dal greco: akousmatikoi, nome degli allievi di Pitagora che udivano in silenzio le sue lezioni senza vederlo, da akousma voce, suono. I sensi ci aiutano a percepire lo spazio nelle sue diverse forme e ci consentono di vederne i confini, assaporarne i contorni e sfiorarne gli angoli. Nonostante la netta predominanza del senso “vista”, anche nello spazio definito e riconosciuto attraverso l’udito, si inseriscono alcuni episodi cognitivi, riconducibili all’immaginazione visuale, che seguono regole fisiche e psico-acustiche ben precise. Ne risulta che l’orecchio non agisce solo come input passivo, ma può essere addestrato a ricercare e discriminare significati fonemici in una sequenza di armoniche variabili. La relazione che si instaura tra suono e cervello porta la mente ad attivare l’area adibita ai ricordi, perciò l’ambiente uditivo diventa un meta-luogo nel quale è possibile intervenire attraverso l’azione artistica. Ukiyo-e, con la propria installazione, cerca di trasformare lo smarrimento percettivo, tipico dell’evento sonoro, in pura pratica immersiva. L’imprinting semantico che ne scaturisce è ridefinito dalla direzionalità, dalla distanza, dall’intensità e dal timbro, a seconda del sito in cui è ospitato. Il progetto

Empathy, che il collettivo, formato da Silvia Bigi e Luca Maria Baldini, porta avanti da qualche anno, è il contenitore esteso di questo concetto organizzato secondo una temporalità acentrica, illimitata e costellativa, che rintraccia nei tre attanti (fruitore, narratore e spazio circostante) le cuspidi del proprio percorso. E proprio in Nebula la percezione diventa una questione essenzialmente esperienziale che sollecita la memoria. La voce acusmatica, solitamente delegata alla trasmissione di un messaggio verbale, è, in questo caso, incorporea, apolide e l’andamento che ne consegue è irrazionale e onirico, tipico del procedere ondivago del pensiero. Sotto la spinta di questo flusso di coscienza nel campo sonoro si verifica un momento irripetibile. Attraverso il principio della partecipazione attiva l’artista “incontra” il fruitore, senza tuttavia farsi corpo. Lo interroga, lo stimola, condivide con lui i suoi segreti, al fine ultimo di fargli vivere un coinvolgimento esteso a tutto il corpo. Attingendo a una simbologia specifica e attraverso una lingua vergine, estranea ai fatti, l’installazione trasforma l’ascolto in una diaspora del pensiero che divaga avventurandosi in sfere esterne, eliminando i confini che solitamente si stabiliscono tra l’esperienza vissuta e la trasmissione. Una comunicazione intima, unica e universale allo stesso tempo, che abbatte le distanze grazie a un canale fortemente empatico. Partendo dal principio montessoriano secondo il quale la mente umana, nei primi anni di vita, è “capace di assorbire cognizioni” attraverso una misteriosa potenzialità strettamente legata a periodi sensitivi, Ukiyo-e configura un percorso guidato dalla nuda voce. Così la narrazione, in particolare il linguaggio usato, diventa una nebula inesistente e germinativa che innesca lo sviluppo delle abilità nascoste in ogni essere umano. Chi ascolta una storia è in compagnia del narratore; anche chi la legge partecipa a questa società. (Walter Benjamin - Il Narratore)

di Antonella Perazza

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MOSAICO

Tu tecnica mista, dimensioni variabili 2015

° Sara Vasini

Tu, Sara Vasini No man is an island, entire of itself; every man is a piece of the continent, a part of the main.” John Donne “e leviga la sua notte, anello dopo anello” Mahmud Darwish Tu: una serie di ditali da cucito disposti in fila ordinata su una parete. Il metallo luccica con la luce giusta. Dentro ognuno, misteri minuti e sospesi, delicati come “ombre di api sull’erba”. Tu e lui: l’abbraccio finale, il ritrovarsi di Jean e Juliette sull’Atalante di Jean Vigo, poveri e splendenti sul pavimento dell’imbarcazione a sua volta sopra un letto di onde argentate: anime di una stessa anima, direbbe John Donne, e come le aste di un compasso, per quanto lontane, sono sempre unite in una promessa d’eterno ritorno. Tu e gli altri: dita d’infanzia in gioco che sfiorano forme su vetri appannati in un inverno bergmaniano, mani intrecciate a mani nella sera estiva al frinire di cicale impazzite, vite che s’incrociano, corpi che si mescolano, battute nate e perse, ben spese, con gli amici, l’urlo dell’amico a squarciare la collina fiorita, il muso del cane, andato come Arianna col suo filo, il baccanale sonoro del mercato, l’incanto di nuvole bianche e graffi sugli scogli della costa, successi, delusioni, giorni di sabbia, scarabocchi di cose che non si dimenticano. L’isola che non c’è. Ed è Wendy a regalare a Peter Pan un ditale da cucito chiamandolo bacio. Ecco cosa contengono i tanti Tu di Sara Vasini, un centinaio, affinché se ne veda da lontano la processione (come in Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna), senza però attribuire al numero valori particolari. Uno zero zero. Ma tutto

ben ritmato, a ricordare nella ripetizione certe avventure fondanti il minimalismo musicale coi loro suoni elegantemente ossessivi, reiterati con variazioni e aggiunte e accumulazioni quasi nascoste dal fluire delle note, come gli undici accordi che sostengono la struttura di Music for 18 musicians di Steve Reich (1976) e ancor più i cinquantatré moduli di In C di Terry Riley (1964). Questi piccoli nidi metallici, nati per difendere le dita dal dolore dell’ago, come le basiliche bizantine in semplici e spogli mattoni esterni celano e proteggono i bagliori musivi interni, celano anch’essi e proteggono un mosaico di scaglie di materia povera come conchiglie e sassolini, oltre a cenni di turchese, ambra, corallo, tutti danzanti in moto circolare, dunque organico e vivificante, attorno al nucleo prezioso in tessera d’oro che è l’altro, il Tu cui si rivolge l’artista e che coinvolge chiunque guardi queste sedi simboliche dell’incontro, avendo saturato il proprio vuoto con frammenti densi ed essendo ormai divenuti altro dal proprio uso quotidiano, senza possibilità di ritorno, in un processo che parte dai ready-made duchampiani e passa per gli innesti di oggetti e neon di Merz sino ai giorni nostri. La tecnica con cui Sara ha costruito le sue microarchitetture non le è nuova, avendola già sperimentata nei lavori di You just sit there wishing you still make love (2012-13), ma lì, al centro, era la stilizzazione di una sedia, idea dell’attesa, qui è l’oro, con la sua luce, il tesoro che è il desiderio dell’altro da sé da accogliere al proprio centro. Se si è privi dell’altro, non può accadere mutazione, né sfida, né crescita, né vita. L’incontro è il cuore che cambia e genera. L’uno monolitico respinge. Non è esperibile. È invece vitale interpretare la realtà dell’altro, dandole senso attraverso la propria per uscirne noi stessi rinnovati, imparando a conoscere il valore delle differenze, in quanto portatrici dell’“ineludibile enigma” dell’altro che rende a sua volta altro il nostro sé. Per questo è necessario mettersi in gioco senza risposte predefinite, facendo interagire anche le emozioni e i sentimenti di ciascuno (affrontando il labirinto stesso della memoria da punti di vista differenti), quali parti integranti nella costruzione dei processi bio-socio-educativi. Dunque è un percorso lato, valente per gli umani nella coppia, come nei gruppi amicali o didattici, altre forme d’apertura, di condivisione, d’amore. Ma, come s’è visto, anche nell’incontro fra artista e materia. Il vero incontro, infatti, non è mai la semplice somma degli elementi coinvolti e solo nello spazio della relazione si realizza “la vera trascendenza” che dunque “è nell’intra.” All’arte il compito, già secondo l’idealismo schellinghiano, “di realizzare questa identità superiore in cui io e mondo coincidono”.

di Luca Maggio

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CULTURA L’ANTICIPAZIONE

RAVENNA &DINTORNI 3/9 2015

TEATRO • MUSICA

17

FESTA DELL’UNITÀ

Torna la danza urbana Tra spettacoli, incursioni e laboratori, la 17esima volta di Ammutinamenti Una scena dello spettacolo “Animali senza favola” di Simona Bertozzi/Nexus

Linea 77 e Alpha Blondy al De André Dopo l’appuntamento con la comicità del 3 settembre in compagnia di Paolo Cevoli e Duilio Pizzocchi, alla festa dell’Unità del Pala De André di Ravenna arrivano i concerti più attesi di questa edizione: venerdì 4 i Linea 77, storica band piemontese di alternative metal, sabato 5 un’icona del reggae come Alpha Blondy (nella foto) e domenica 6 un’importante voce della musica leggera italiana come Fausto Leali. Il programma prosegue rispettivamente nei giorni successivi con i Tre Tenori, il campionato romagnolo di fruste e Ruggero de I Timidi.

MARINA DI RAVENNA Dal 12 al 24 settembre Ravenna ospita la diciassettesima edizione di Ammutinamenti, festival di danza urbana e d’autore, a cura dell’associazione Cantieri, con la direzione artistica di Monica Francia e Selina Bassini. La rassegna ha da sempre promosso la parte più giovane e innovativa delle arti performative, ma è anche promozione e formazione inclusiva attraverso progetti site specific e partnership con le realtà più innovative e sperimentali italiane. Ammutinamenti resta nella Darsena, ma ritorna anche dentro la città, nel centro, in quello spazio che è stato teatro delle prime invasioni di danza urbana, più di vent’anni fa. Protagonisti più di 40 giovani danzatori e coreografi, tra artisti emergenti e artisti già affermati sulla scena nazionale ed internazionale. Tre i focus di questa edizione: il progetto Ravenna Dance Raids, che inaugura il festival con il suo repertorio di spettacoli, laboratori, eventi site specific nelle storiche piazze e strade del centro; la Vetrina della giovane danza d’autore (18-20 settembre - Almagià e altri luoghi della città), che vede protagonisti giovani autori e compagnie emergenti, selezionati da alcuni dei più importanti operatori della danza nazionale che fanno parte della rete Anticorpi XL; e il progetto Corpogiochi, laboratori dedicati all’interazione tra famiglie e giovani coreografi, assaggi di danza a scuola e prove urbane con protagonisti i bambini in collaborazione con La settimana del buon vivere. Ammutinamenti si apre sabato 12 settembre con una ricca giornata di iniziative a cominciare dal laboratorio “La Cadenza”, tenuto da Claudia Castellucci della Socìetas Raffaello Sanzio. Tra gli eventi in programma nel ricco cartellone si segnala l’apertura del festival con il tour italiano di tre compagnie internazionali: Lali Ayguadé

(Spagna), Physical Momentum Project (Spagna) e Gil Kerer (Israele). Di grande impatto poi lo spettacolo Animali senza favola della Compagnia Simona Bertozzi/Nexus (13 settembre ore 21.30 Artificerie Almagià) e in anteprima per il festival L.A.N.D Where is my love? del coreografo Daniele Ninarello, vincitore del premio Collaboraction 2015 (14 settembre ore 21.30 - Artificerie Almagià). Al termine degli spettacoli si terrà un incontro aperto al pubblico con le compagnie condotto dal critico Fabio Acca. Altro evento di grande impatto visivo ha per protagonista il gruppo Nanou, che omaggia la sua città, Ravenna, presentando un site specific per il progetto Baby Doe, nelle sale del Museo Nazionale ricoperte di antichi e luminosi mosaici bizantini. (18 settembre) Da segnalare anche le due mostre-installazioni fotografiche: Storie sui fili a cura di studio di comunicazione Image, in occasione della presentazione dell’omonimo libro di Carla Baroncelli (12 settembre, ore 19 via Magazzini Posteriori); Sogni perduti. Sogni ritrovati del fotografo Dario Bonazza e della performer Giulia Cesari (12 settembre ore 20.30, 22.00 e 22.30 E 24, Arteficerie Almagià prenotazione obbligatoria). Conclude il Festival (dal 21 al 24 settembre) il progetto CorpoGiochi, dimostrazioni e assaggi di danza urbana con protagonisti i bambini con l’obiettivo di utilizzare e valorizzare il linguaggio del corpo nella scuola dell'obbligo, per ottenere un maggiore benessere dei bambini e prevenire fenomeni di disagio, dispersione e bullismo. Info e prenotazioni: 0544 251966 / 320 9552632 e www.festivalammutinamenti.org.

I californiani The Warlocks all’Hana-Bi Al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna continuano i concerti: dopo l’ambient-strumentale minimalista di Dardust del 3 settembre, sabato 5 spazio al rock psichedelico dei californiani The Warlocks (nella foto) e martedì 8 serata indie-rock con gli inglesi Evans The Death.


RAVENNA &DINTORNI 3/9 2015

CULTURA

LIBRI

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LA RASSEGNA/1

LA BUSTINA DI MELPOMENE

Ecco il mese di Dante, tra mostre, dibattiti e le Conversazioni Entra nel vivo il tradizionale Settembre dantesco di Ravenna con gli antichi chiostri francescani che giovedĂŹ 3 dalle 18 ospiteranno l’ultima della tre giorni di pubblica lettura integrale del Paradiso, a cura del Centro Dantesco, con la regia di Franco Palmieri. Sabato 5 settembre alle 17.30 inaugura invece alla Manica Lunga della biblioteca Classense la mostra “Segni per Dante. L’opera su carta di Paolo Gubinelli in omaggio a Dante Alighieriâ€?, a cura dell’Istituzione Biblioteca Classense. LunedĂŹ 7 nella sala multimediale dei chiostri francescani verrĂ presentata l’edizione 2015 del Bollettino Dantesco, rivista annuale di critica e curiositĂ dantesche. Per l’occasine è in programma una tavola rotonda con Alfredo Cottignoli ed Emilio Pasquini dell’UniversitĂ di Bologna e Franco GĂ bici (SocietĂ Dante Alighieri). In questi giorni parte anche il ciclo delle Conversazioni dantesche a Palazzo Rasponi dalle Teste (ore 17.30), in piazza Kennedy, sempre in centro a Ravenna, dove verrĂ anche inaugurata la mostra fotografica “Dante esuleâ€? (vedi pagina 10). MartedĂŹ 8 è in programma l’anteprima dal tema “Dante Imperialeâ€?, con la presentazione del libro Danteum di Martino Marazzi dell’UniversitĂ degli Studi di Milano. Partecipano, oltre all’autore, Anna Pegoretti, UniversitĂ di Warwick, e Gian Luca Tusini, UniversitĂ di Bologna. Conduce Sebastiana Nobili dell’UniversitĂ di Bologna. MercoledĂŹ 9, giovedĂŹ 10 e venerdĂŹ 11 sempre alle 17.30 sono in programma le Conversazioni sul tema “Venire al mondo. Nascite e rinascite nella cultura europeaâ€?.

a cura di Maria Giovanna Maioli Aria di settembre, forse il mio mese prediletto, nella poesia di Juan RamĂłn JimĂŠnez, poeta spagnolo di toccante lirismo, premio Nobel 1956. Nato nel 1881 a Palos de Moguer, muore a San Juan de Puerto Rico nel 1958. E per chiudere, i celebri versi dell’Imaginifico: “Settembre, andiamo. Ăˆ tempo di migrare... Ah perchĂŠ non son io co’ miei pastori?â€?.

A sinistra i chiostri francescani; a destra un momento della rassegna letteraria “Il tempo ritrovato� dell’anno scorso con Antonio Moresco

SETTEMBRE DI

Martirio dell’autunno! Sofferenza d’oro che fa questo giardino ardente il tramonto vero, piÚ veemente dell’altro e piÚ infinito. Un’imminenza

LA RASSEGNA/2

Dopo il successo delle prime due edizioni di Scrittura Festival, che hanno portato in cittĂ autori come Luis Sepulveda e David Grossman, da quest’anno la rassegna che in qualche modo lo anticipa, in programma dall’autunno fino alla primavera, si terrĂ anche nella suggestiva cornice del Palazzo Rasponi delle Teste di piazza Kennedy (oltre al tradizionale salotto del Caffè Letterario di via Diaz). Ogni settimana il pubblico ravennate sarĂ in compagnia di uno scrittore diverso per parlare di romanzi e scrittura. La rassegna, diretta da Matteo Cavezzali, partirĂ domenica 13 settembre alle 21 con Gianrico Carofiglio: scrittore, ex-magistrato ed onorevole, i suoi libri – racconti, romanzi, saggi – sono tradotti in tutto il mondo. Seguiranno due incontri realizzati per la programmazione ravennate della Settimana del Buon Vivere in collaborazione con Legacoop Romagna e con tanto di degustazini a cura di Slow Food: mercoledĂŹ 23 Massimo Montanari parlerĂ de I racconti della tavola (Laterza); giovedĂŹ 24 Ermanno Bencivenga, filosofo, saggista, docente alla California University ed editorialista de Il Sole24Ore parlerĂ de Il bene e il bello, etica dell’immagine (Il Saggiatore). MercoledĂŹ 30 settembre sarĂ la volta di viaggiare nella storia del blues con Vite affogate nel blues con lo scrittore e musicista Roberto Menabò. MercoledĂŹ 7 ottobre Francesco Magris presenta Al margine (Bompiani), mentre il 14 Tommaso Pincio – scrittore e pittore tra i piĂš innovativi del panorama italiano – presenta il suo ultimo romanzo Panorama (NN editore). La rassegna proseguirĂ con molti altri ospiti tra cui Elisabetta Gualmini, Nadia Terranova e Corrado Augias.

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Quell’onda gialla che settembre infiamma, come maggio l’azzurra, in triste fuoco s’eleva, come un’anima pentita, verso lo zenit, e arde, e piange, e chiama... ... e cade, al fin, disfatta qua per terra nella massa di foglie senza vita. (da Sonetti e altre poesie d’amore, a cura di Claudio Rendina, Newton Compton, Roma 1973)

POESIA GEMELLAGGIO CON FIRENZE TRA LETTURE E MUSICA Da Firenze poeti e scrittori per un omaggio a Dante e un gemellaggio con i poeti ravennati. Sabato 5 settembre alle 16.30 alla sala del Palazzo della Croce Rossa Italiana di Ravenna in via Guaccimanni 19 si terrà infatti l’incontro organizzato da dalla Libera Associazione Poeti e Scrittori che all'inizio vedrà protagonisti due personaggi della cultura ravennate: il poeta e attore Franco Costantini che reciterà passi della Divina Commedia e il musicista Raimondo Raimondi che lo accompagnerà alla chitarra. Seguirà il momento della presentazione e della lettura delle opere degli scrittori soci Laps e degli scrittori dell'associazione Il Glicine di Ravenna.

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di qualcosa che muore, la frequenza del vento, il lieve lamentar dolente del passero, ogni cosa dĂ al presente annunci vaghi di mortale assenza.

Gli scrittori anche a palazzo Rasponi In arrivo Carofiglio, Pincio e Augias

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JUAN RAMÒN JIMÉNEZ

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RUBRICHE

CULTURA FULMINI E SAETTE

RAVENNA &DINTORNI 3/9 2015

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LETTI PER VOI

di Adriano Zanni - Cronache e visioni dal Deserto rosso - tutti i giorni su www.ravennaedintorni.it

La trilogia di Lemaitre: oltre mille pagine che si leggono in un soffio di Nevio Galeati *

Come lame - Piallassa Baiona VISIBILI E INVISIBILI

Dai film da botteghino a quelli da festival: ecco Venezia di Francesco Della Torre

72esima Mostra del Cinema di Venezia... … vista da Ravenna. E in anticipo. Quindi, con pregiudizio. Non ci sono più le star di una volta, verrebbe da dire, ma neanche i film di un tempo, in una manifestazione che comunque negli anni ha retto più dalla parte dei filmoni da Oscar (Birdman è l'ultimo), che dalle rivelazioni. Quest'anno il protagonista mondano è sicuramente Johnny Depp, ma dato che noi ce ne stiamo qui, diamo più importanza ai film, visto che il cinquantenne divo sarà protagonista di Black Mass, gangster movie e storia vera ambientata negli anni trenta. Altri titoli da botteghino (e forse da Oscar): Everest, il cui titolo dice già tutto, ma il suo regista è l'islandese Baltasar Kormakur, che quindici anni fa debuttò con una commedia deliziosa dal titolo 101 Reykjavik, da recuperare; The Danish Girl di Tom Hopper (Il discorso del Re e soprattutto Il maledetto United) col premio Oscar Eddie Redmayne di La teoria del tutto; Spotlight di Tom McCarthy col ritrovato Michael Keaton, che parla di pedofilia nella Chiesa. Ci sono inoltre giovani autori in cerca di conferme, possibili chicche del festival, come Dito Montiel che presenta Man Down con Gary Oldman, e Drake Doremus scoperto in questa rubrica col magnifico Like Crazy, che porta il dramma futuristico Equals, con Kristen Stewart; mettiamo sul piatto anche Charlie Kaufman, che tanti anni fa ci ha portato dentro la mente di John Malkovich, che ora presenta un cartone in stop motion finanziato dalla rete intitolato Anomalisa; da tenere d'occhio anche Cary Fukunaga, regista della prima stagione di True Detective, che con Beasts

of No Nation parla di bambini soldato dell'Africa occidentale. Dopo il botteghino e le possibili rivelazioni, parliamo di “usato sicuro”, autori noti forse più ai festival che alle masse, che difficilmente potranno cambiare questo status negli anni, ma che si spera abbiano ancora cartucce in canna. Atom Egoyan sulla carta sembra in pole position, con Remember, film che parla di un regolamento di conti col passato, un passato a tinte naziste; gli altri habitué del festival sono Amos Gitai (film sull'assassinio del leader israeliano Rabin), Jerzy Skolimowski, Aleksandr Sokurov e un Martin Scorsese in veste leggermente insolita, visto che The Audition (coi fedelissimi Di Caprio e De Niro) è un cortometraggio. Quattro titoli in concorso per l'Italia, con speranza di qualità. Sangue del mio sangue è l'ultimo film di Marco Bellocchio, sospeso in due epoche diverse e interpretato da fedelissimi del regista, quali Herlitzka, Timi e Rohrwacher. A Bigger Splash di Luca Guadagnino è una libera interpretazione di un film francese intitolato La piscina, con Alain Delon, ha Tilda Swinton, Ralph Fiennes e la sfumata di grigio Dakota Johnson: si annuncia morbosità à gogo. L'attesa è il film di esordio di Piero Messina, già assistente di Paolo Sorrentino, ha Juliette Binoche come protagonista, c'è tensione anche qui, forse anche un po' di morbosità, e si spera anche un po' di originalità. Per amor vostro segna il ritorno dietro la macchina da presa dello sconosciuto ai più Giuseppe Gaudino, prodotto da Scamarcio e Golino, interpretato da quest'ultima, e gira tutto attorno a lei, sappiatelo. Fuori concorso, e spesso più interessanti, si collocano il film postumo di Claudio Caligari, il nuovo di Franco Maresco (senza Ciprì) e quelli di Pannone e Caviglia (a Wikipedia capire chi siano) e un interessante documentario sulla malavita degli ultimi anni firmata dal veterano Renato De Maria.

e t n a r o R i st e e r e m a c Affitta

* direttore del festival GialloLuna NeroNotte

llo! e b è o il ciel con noi! o scopril Martedì 8 settembre, ore 21

Sabato 19 settembre, ore 16:30

Oriano Spazzoli: Guido e le stelle del

...un pomeriggio al planetario

deserto: una favola astronomica

Marco Garoni

Domenica 13 settembre, ore 10:30

(attività a adatta a bambini a partire dai 10 anni)

Osservazione del Sole al telescopio (ingresso libero - cielo permettendo)

Martedì 15 settembre, ore 21 Paolo Morini: L’esplorazione della Luna: rappresentazioni e mappe da Leonardo alle imprese spaziali

Ravenna, Via Ravegnana 357 - 0544.401689

Sono oltre mille pagine. Eppure la trilogia di Pierre Lemaitre, con al centro il commissario parigino Camille Verhoeven, si legge in un soffio. D’accordo, non è realmente così, ma rende l’idea. Poliziotto indisciplinato e pieno di angosce, nonostante il suo metro e 45 centimetri d’altezza, Camille è decisamente un “gigante”. Non solo per il modo con cui risolve misteri e cattura assassini di una ferocia da far impallidire Hannibal Lecter; ma anche per la malasorte (più che sfortuna) che si accanisce sulla sua vita privata. Con piglio quasi apodittico: “Irene”, “Alex” e “Camille” sono praticamente indispensabili nella libreria di un appassionato di polar o thriller. Servono però alcune “istruzioni per l’uso”, con una premessa: oggi i romanzi (il terzo bis, “Les Grands Moyens”, non si trova in italiano) si possono leggere nell’ordine giusto; originalmente Mondadori aveva mandato in libreria prima “Alex” e questo squinternava non tanto la cronologia, quanto la comprensione del personaggio e il lavoro sulla scrittura e la trama compiuto dall’autore. Non basta: il primo e l’ultimo, in originale, si intitolavano rispettivamente “Travail soigné” e “Sacrifices”: conveniva lasciare quei titoli, leggendoli si scopre il perché. “Irene” è forse il più debole e farraginoso, nonostante la scelta di costruire un percorso con un assassino che colpisce citando celebri romanzi gialli. “Alex” è un affascinante gioco di sgambetti logici e cambi di prospettiva, che si apre con una donna rapita, rinchiusa da un aguzzino in una gabbia sospesa nel vuoto; per proseguire con ritmi adrenalinici e colpi di scena molto ben orchestrati. L’ultimo chiude il cerchio, ribaltando di nuovo i ruoli e completando il ritratto del commissario rimasto così piccolo a causa di una madre tabagista, straordinario disegnatore quanto lei è stata pittrice celebre. E in cerca di calore e affetto. A contrasto arrivano le descrizioni delle atrocità che gli assassini perpetrano sulle donne (in un paio di casi anche sugli uomini, ma in modo quasi “giustificato”). Forzando un po’, ma neppure troppo, questa trilogia richiama i primi romanzi di Jean-Denis Bruet Ferreol con il suo commissario Amédée Mallock. La Francia e Parigi, anche in queste pagine, sono straordinarie.

In viaggio sulla Luna

Sabato 19, ore 20:30 Darsena di Ravenna

"International Observe the Moon night" Osservazione della Luna al telescopio (ingresso libero - cielo permettendo)

Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.00-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.racine.ra.it/planet - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata


RAVENNA &DINTORNI 3/9 2015

20 CINEMACITY Ravenna

fer.: 20.15-21.40-22.45; sab. e dom.: 15.15-15.50-17.4520.15-21.40-22.45; mar.: p.u. 21 (film in lingua originale)

Programmazione dei film in sala

Città di carta di Jake Schreier

Ant-Man di Peyton Reed fer. (escluso mar.), sab. e dom.: p.u. 20.30

DA GIOVEDÌ 3 A MERCOLEDÌ 9 SETTEMBRE

LUGOCINEMA ESTATE 2015 Lugo

ore 21.15

roccacinema

Segnala questa settimana:

sab. 5 sett. SELMA-LA STRADA PER LA LIBERTÀ di Ava DuVernay lun. 7 sett. WHIPLASH di Damien Chazelle mar. 8 sett. L’AMORE BUGIARDO-GONE GIRL di David Fincher Rocca Brancaleone Ravenna

www.roccabrancaleonecinema.com fer.: 20.30-22.50; sab. e dom.: 17.45-20.30-22.50

di Ari Sandel fer., sab. e dom.: p.u. 22.50

di Ciarán Foy fer.: 20.35-22.45; sab. e dom.: 17.50-20.35-22.45

Un’occasione da Dio di Terry Jones fer.: 20.20-22.40; sab. e dom.: 17.50-20.20-22.40

Un’occasione da Dio

ROCCA CINEMA Ravenna

di Terry Jones fer.: p.u. 20; sab. e dom.: 15.10-20

Il mio amico Nanuk di Roger Spottiswoode e Brando Quilici gio.: p.u. 21.30

Southpaw - L’ultima sfida di Antoine Fuqua

Adaline - L’eterna giovinezza

Southpaw - L’ultima sfida

ven.: p.u. 21.30

di Lee Toland Krieger ven.: p.u. 21.30

di Antoine Fuqua fer.: 20.20-22.50; sab. e dom.: 17.50-20.20-22.50

Operazione U.N.C.L.E.

di Ciarán Foy fer. (escluso mar.): p.u. 22.45; sab. e dom.: 18.40-22.45

L’A.S.S.O. nella manica

Sinister 2 (v.m. 14)

Il nome del figlio di Francesca Archibugi

L’amore bugiardo - Gone Girl di David Fincher

Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay sab.: p.u. 21.30

di Guy Ritchie fer.: 20.20-22.45; sab. e dom.: 17.40-20.20-22.45

sab.: p.u. 21.30

Ritorno al Marigold Hotel

Minions

di John Madden dom.: p.u. 21.30

di Pierre Coffin, Kyle Balda Proiezione in 3D sab. e dom.: p.u. 18.10 Proiezione in 2D fer.: 20.20-20.40-21.15-22.30-22.45; sab. e dom.: 17.45-18.35-20.20-20.40-21.1522.30-22.45

Whiplash di Damien Chazelle

Cenerentola di Kenneth Branagh dom.: p.u. 21.30

L’amore bugiardo - Gone Girl di David Fincher lun.: p.u. 21.30

Birdman

In un posto bellissimo di Giorgia Cecere

di Alejandro González Iñárritu mar.: p.u. 21.30

fer.: 20.15-22.45; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.15-22.45

CINEMA SARTI Faenza

Operazione U.N.C.L.E.

Taxi Teheran di Jafar Panahi

di Guy Ritchie fer.: 20.25-22.40; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.25-22.40

Minions di Pierre Coffin, Kyle Balda

sab.: p.u. 21.30

Lo Hobbit La battaglia delle Cinque Armate di Peter Jackson

lun.: p.u. 21.30

L’amore bugiardo - Gone Girl fer., sab. e dom.: p.u. 22.40

di David Fincher mar.: p.u. 21.30

Professore per amore di Marc Lawrence fer.: p.u. 20.20; sab. e dom.: 17.50-20.20

ARENA BORGHESI Faenza

Mission: Impossible Rogue Nation

di Noah Baumbach gio.: p.u. 21.30

Frances Ha

ven. e sab.: 20.45-22.30; dom.: 16-18-21.15; lun., mar. e mer.: p.u. 21.15

CINEDREAM Faenza

di Christopher McQuarrie fer.: 20.15-21.10-22.55; sab. e dom.: 17.40-18.20-20.15-21.10-22.55

Il ragazzo invisibile

Ant-Man

di Gabriele Salvatores ven.: p.u. 21.30

di Jake Schreier fer.: 20.30-22.40; sab. e dom.: 15.50-18-20.30-22.40

Vulcano

Sinister 2 (v.m. 14)

di Peyton Reed fer.: p.u. 20.30; sab. e dom.: 18-20.30

Città di carta

di Jayro Bustamante

Proiezione in 3D sab. e dom.: p.u. 16.45 Proiezione in 2D fer.: 20.30-21.10-22.40; sab. e dom.: 15-15.40-16.50-17.30-18.15-18.4019.20-20.30-21.10-22.40

Mission: Impossible Rogue Nation di Christopher McQuarrie

dom.: p.u. 21.30

INFOCINEMA Cinemacity Ravenna, via Secondo Bini 7, tel. 0544 500410 Rocca Cinema Ravenna, Rocca Brancaleone, tel. 0544 216077 Cinema Mariani Ravenna, via Ponte Marino 19, tel. 0544 215206 Cinema Corso Ravenna, via di Roma 51, tel. 320 9022548

Cinema Jolly Ravenna, via Serra 33, tel. 0544 478052 Cinema Astoria Ravenna, via Trieste 233, tel. 0544.500410 Arena Borghesi Faenza, viale Stradone, tel. 0546 663568 Cinedream Multiplex Faenza, via Granarolo 155, tel. 0546 646033

Cinema Italia Faenza, via Cavina 9, tel. 0546 21204 Cinema Sarti Faenza, via Scaletta 10, tel. 0546 21358 Cinema Gulliver Alfonsine, piazza della Resistenza 2, tel. 377 7081999 Arena delle Cappuccine Bagnacavallo, via Berti 6, tel. 329 2054014

Lugocinema Lugo, Area Parco del Lago, rotonda via Piratello/via Quarantola, tel. 0546 660220 Arena del Sole Lido di Classe, via Marignolli 26, tel. 0544 939942


gelato al naturale Via Cavour, 92 - RAVENNA

L’EVENTO

DIBATTITI

A Brisighella il festival dei Beni Comuni Anche per bambini Da venerdì 4 a domenica 6 settembre si svolgerà il primo festival dei Beni Comuni a Brisighella, nella suggestiva cornice del Convento dell’Osservanza. Il festival è dedicato ad uno dei beni comuni più importanti: il suolo, in occasione dell’anno internazionale promosso dalle Nazioni Unite. Tre giorni in cui Brisighella sarà teatro di un esperimento culturale fatto di musica, spettacoli, dibattiti, arte, benessere e una particolare attenzione al mondo dell’agricoltura biologica. Tanti i momenti dedicati ai bambini: venerdì alle 19 laboratorio sul ritmo; sabato alle 10 inizia la fiera del baratto e del riuso, alle 17.45 è in programma una lettura animata con l’autrice Linda Maggiori mentre alle 21 si terrà il laboratorio “C’era una volta il semino”; domenica alle 9.30 passeggiata guidata dalla Rocca per il convento passando per la Cava del Gesso e infine alle 18.30 lettura animata “Salviamo il mare”. Info: www.brisighellabenecomune.it

JUNIOR

RAVENNA &DINTORNI 3/9 2015

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CERVIA LABORATORI IN

PIAZZETTA

PISACANE

Ultimi due appuntamenti a Cervia della rassegna per famiglie, intitolata “Piazzetta dei Bambini”. L’appuntamento settimanale si ripete ogni venerdì dall’inizio dell’estate nella piazzetta Pisacane. Venerdì 4 e 11 settembre sono in programma alle 21 laboratori a cura della libreria Bubusettete.

MASSA LOMBARDA GIOCHI E ANIMAZIONI PER LA RIPRESA

Per una scuola alternativa all’aperto Sabato 5 settembre dalla 17 alle 19 al centro Kirecò di via Don Carlo Sala, a Ravenna, è in programma il convegno sul tema della Outdoor Education sul tema “Vivere, giocare, apprendere all'aperto”, un confronto tra diversi modi di proporre il dialogo tra ambiente esterno ed interno alla scuola. Tra i relatori anche Michael Newman (nella foto), insegnante alla britannica Summerhill School, uno dei più significativi esperimenti di pedagogia libertaria al mondo. Lo stesso Newman sarà protagonista dell’incontro sugli insegnanti «che resistono e propongono alternative», con il giornalista, scrittore e maestro di scuola precario Alex Corlazzoli, in programma dalle 21 alle 23 di mercoledì 9 settembre in piazzetta dell’Unità d’Italia, a Ravenna.

Da venerdì 6 a domenica 15 settembre Massa Lombarda sarà tutta coinvolta dai moltissimi appuntamenti della Festa della Ripresa , che proporrà iniziative sportive, giochi e animazioni per i più piccoli, incontri, teatro, gastronomia e la trentottesima edizione del Palio del Timone. La festa, organizzata dalla comunità cattolica di Massa Lombarda, tradizionalmente dà inizio alle attività della parrocchia dopo la pausa estiva. Il primo fine settimana di festa, in programma negli spazi dell'oratorio sarà dedicato al gioco e allo sport con Ripresa in sport (venerdì 6 alle 15), appuntamento organizzato con le società sportive di Massa Lombarda per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni; la quinta edizione dei Giochi senza quartiere (sabato 7 alle 20.30), dove bambini, giovani e adulti si sfideranno in una serie di giochi individuali e di squadra; e Bambini in gioco (domenica 8 alle 16), giochi per bambini dai 6 agli 11 anni e animazione per bimbi da 0 a 5 anni.

BIBLIOTECHE

MARINA DI RAVENNA

Casa Vignuzzi chiusa fino al 30 settembre per lavori

GIOCANDO CON SABBIA E MATERIALI RICICLATI

Da lunedì 31 agosto e fino al 30 settembre la biblioteca per ragazzi di Casa Vignuzzi, a Ravenna, resta chiusa per lavori di manutenzione «improcrastinabili», scrivno dal Comune, che la renderanno «più gradevole e fruibile». Nelle giornate di chiusura gli utenti potranno

restituire i documenti presi in prestito alla Classense, all’emeroteca Casa Farini e nelle sedi delle biblioteche decentrate nel comuna di Ravenna. Eventuali aperture straordinarie saranno comunicate tempestivamente attraverso il sito della biblioteca Classense: www.classense.ra.it.

Secondo appuntamento dedicato ai più piccoli al bagno Singita di Marina di Ravenna. Venerdì 4 settembre dalle 17 i bambini saranno accompagnati in un gioco di composizioni con sabbia e materiali di riciclo per realizzare un’installazione coloratissima. Ogni partecipante dovrà portare il coperchio di una scatola. Partecipazione gratuita. Info: 0544 538851.


RAVENNA &DINTORNI 9/10 2014

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GUSTO

VISIONI PRELIBATE Si chiude in piazza a Faenza, Cinemadivino, con il film Taxi Teheran e assaggi doc

COSE BUONE DI CASA

LA CENA DELL’ALLEANZA DEI CUOCHI AL RISTORANTE FELIX DI MILANO MARITTIMA

Da prugne nere una marmellata agrodolce, ottima per le crostate di Angela Schiavina - www.angelaschiavina.it

A fine estate disponiamo di molti frutti che possiamo conservare per l’inverno. Ecco come fare una gustosa marmellata di prugne. Ingredienti: 3 kg di prugne nere, 900 gr. di zucchero, una stecca di vaniglia, il succo di un grosso limone e la scorza grattugiata. Preparazione: lavate e tagliate a metà i frutti; metteteli in un tegame alternandoli con lo zucchero. Spolpate la stecca di vaniglia con un coltellino e mettetela nel succo di limone, mescolate e versate sulle prugne, cospargete con la scorza grattugiata. Lasciate riposare 2 ore, poi iniziate la cottura su fuoco vivace, mescolando, poi abbassate la fiamma e continuate per circa 2 ore. Per verificare se la marmellata è pronta mettete un cucchiaio di composto su un piattino, lasciate raffreddare poi inclinate. Il composto deve essere denso e scendere lentamente. Per una preprazione ottimale consiglio di utilizzare frutta sana e non troppo matura. Togliere le mandorle dal nocciolo e tostarle. Quando la marmellata è pronta invasarla aggiungendo in ogni vasetto una o più mandorle. Chiudere i vasetti e sterilizzarli in acqua per 15 minuti. La marmellata di prugne è ottima per le crostate di pasta frolla.

LO STAPPATO Si conclude giovedì 3 settembre con una serata speciale la dodicesima edizione della rassegna Cinemadivino, dedicata a proiezioni cinematografiche e degustazioni di qualità nelle aziende vitivinicole della Romagna. L’appuntamento è per le ore 19.30 in piazza Nenni a Faenza dove la rassegna è nata e grazie al successo della formula buon film e buon vino è stata esportata anche in tutta la regione e in altri territori italiani. Si parte con la degustazione di vini dei tanti produttori che quest’anno hanno aderito all’iniziativa e con la cena di assaggi, a base di prodotti tipici del territorio, preparata dal Food Truck di Cinemadivino e dai piatti vegetariani proposti dal ristorante vegano Arbusto. A seguire, alle 21.30, è prevista la proiezione dell’inedito Taxi Teheran, del regista Jafar Panahi, film vincitore dell’Orso d’Ora all’ultimo Festival internazionale del Cinema di Berlino. Ingresso (film più cibo e vino in degustazione) a 12 euro; ridotti a 10 euro. Info e prenotazioni tel. 345 9520012.

NOTIZIE SLOW

Rosato Salento di Trullo di Pezza, profumi e aromi di frutti e spezie di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Scopriamo il valore dei rosati assaggiando “Rosato Salento Speziale” 2014 dell’azienda “Trullo di Pezza”. Ottenuto da uve negro amaro si presenta alla vista con un bel rosa corallo. S’intuiscono odori di piccola frutta rossa, lampone e fragoline di bosco. Spiccano profumi di spezie tra le quali si nota il pepe nero, che si fondono con odori di frutti di bosco, lampone e more. Odori di prugne, agrumi, erbe aromatiche e mandorle a chiudere un’apertura fruttata inizialmente morbida. La bocca è ritmata da giusta freschezza, tannino finissimo ed elegante. Piacevole chiusura amarognola tra ricordi di prugne, more e pepe bianco.

La condotta Slow Food di Godo-Bassa Romagna propone per giovedi 24 settembre (ore 20.30) una cena legata al progetto dell’Allenza dei Cuochi che unisce diversi chef italiani e i produttori dei Presìdi Slow Food. L’accordo prevede che i cuochi scelgano materie prime locali, rispettino le stagioni, lavorino direttamente con i piccoli produttori, per conoscerli e valorizzarli. In particolare l’allenza impegna chef e i locali in cui operano a inserire prodotti dei Presìdi nei menù, privilegiando quelli del proprio territorio e segnalando ai clienti prodotti e produttori. Oggi aderiscono alla rete dell’accordo 290 fra ristoranti e osterie italiane. Uno di questi ristoranti è il Felix di Milano Marittima (rotonda Don Minzoni) dove si terrà la cena con il seguente menù: Crostino con pomodorini del Piennolo, basilico fresco e bottarga di muggine di Cabras; Prosciutto di tonno nostrano e melone Cartucciaru di Paceco; Panzanella con pane nero di Castelvetrano al profumo di mare; Spaghetto con alici nostrane, colatura tradizionale di alici e scorza di agrumi del Gargano; Crema di fagiolo Cosaruciaru di Scicli con seppia o calamaro nostrano grigliato; Filetto di branzino di Orbetello in crosta di cipolla di Giarratana; Semifreddo al pistacchio di Bronte. Vini in abbinamento biologici-biodinamici della cantina Alois Lageder: Porer 2013 Pinot Grigio; Am Sand 2013 Gewurztraminer; Lowengang 2012 Chardonnay; Rominberg 2013 Kaltersee Classico. Il costo della serata : 48 euro per i soci e 52 euro per gli accompagnatori e gli amici non soci. Dalla quota saranno devoluti cinque euro per sostenere il progetto dei Presìdi Slow Food e dell’Alleanza dei Cuochi. Info e prenotazioni tel. 347 4524084 oppure slowfoodgodo@gmail.com

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VILLANOVA DI BAGNACAVALLO

Erbe palustri, una sagra intorno al museo Dall’11 al 14 settembre torna la tradizione gastronomica nella Vecchia Osteria della Bassa Romagna

L’ecomuseo all’esterno (a sinistra) e la sala conviviale in cui si terranno le cene a tema (a destra)

Prenotazioni aperte per le cene a tema in programma alla 31a Sagra delle Erbe Palustri a Villanova di Bagnacavallo, organizzata dall'Associazione Culturale Civiltà delle Erbe Palustri e dal Comune di Bagnacavallo, che si svolgerà dall'11 al 14 settembre (vedi pagine seguenti). La sala conviviale dell’Ecomuseo, trasformata per l’occasione nella Vecchia Osteria della Bassa Romagna, accoglierà con le sue allettanti proposte gastronomiche, fra sapori della tradizione, profumi d'oriente e i vini tipici del Consorzio Il Bagnacavallo. Venerdì 11 settembre, alle 19.30, si inaugura la Sagra con “Sapore di sale... sapore di mare”, cena organizzata in collaborazione con Akâmì Casa&bottega, che avrà come protagonista il pesce del nostro mare. Posti limitati, prenotazione obbligatoria (Eco-

museo: 0545.47122 – erbepalustri@comune.bagnacavallo.ra.it; Akâmì: 340.1051700 – akamihr@gmail.com). Lunedì 14 settembre, alle ore 19.30, sarà la volta della regina della Romagna, la piadina, che si incontrerà con altri antichi pani schiacciati indiani, nella cena “La piê de' mond”, organizzata con Mattarello(a)way. Posti limitati, prenotazione obbligatoria (Ecomuseo: 0545 47122 erbepalustri@comune.bagnacavallo.ra.it; Mattarello(a)way: 320 7051853; mattarelloaway@gmail.com). Sabato 12 (pranzo) e domenica 13 (pranzo e cena), senza prenotare, si potrà gustare il menù della Vecchia Osteria della Bassa Romagna, con i piatti tipici della Sagra: strozzapreti e strozzasindaci, cappelletti e cannelloni, affettati e formaggi, arrosto di tacchino, stufato di pecora e polpettine di magro con ortiche, contorni e gli ottimi

dolci delle azdóre, accompagnati dai vini del Consorzio Il Bagnacavallo. Nella giornata di domenica ci saranno, inoltre, i numerosi punti ristoro in giro per il paese, con le loro ottime e gustose specialità. Martedì 15 settembre, come evento off per salutare la Sagra, Slow Food Godo e Bassa Romagna in collaborazione con Osteria Malabocca di Bagnacavallo presentano la serata “Piatti d'Autore”, cena che prevederà portate con unico denominatore comune il riso in diverse tipologie, realizzati dalla fantasia dello chef Roberto Dal Fiume. Posti limitati, prenotazione obbligatoria (Slow Food Godo: 347.4524084 – slowfoodgodo@gmail.com). Per informazioni e programma completo: tel. 0545 47122 www.ecomuseoerbepalustri.it.

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I musicanti di San Crispino animeranno le vie di Villanova di Bagnacallo durante la Sagra delle Erbe palustri

VILLANOVA DI BAGNACAVALLO/2

Poesie, giochi e mercatini Gli appuntamenti della sagra delle erbe palustri in paese

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Molti gli eventi in programma alla 31a Sagra delle Erbe Palustri a Villanova di Bagnacavallo a cominciare dal tradizionale mercatino del riuso “La Soffitta in Piazzaâ€?, che animerĂ le strade e piazze del paese a partire dal pomeriggio di sabato 12 e per tutta la giornata di domenica 13 settembre. Nelle stesse giornate saranno attivi anche i laboratori dimostrativi di intreccio delle erbe palustri e del salice, intrecciatori spagnoli, mestieri etnici, vecchie botteghe artigiane e i creativi de “La bottega dell'arteâ€?. Per i piĂš piccoli, nel parco pubblico a partire dalle 9.30 di domenica 13, ci sarĂ il Mercatino delle pulci per bambini e ragazzi fino a 14 anni, il laboratorio ludico “Gli equilibristiâ€?, il maneggio dei pony e alle ore 16 lo spettacolo di burattini del Teatro dell'Aglio “Sganapino e Sandrone fiocininiâ€?. Nella giornata di sabato non mancheranno il tradizionale torneo di

Zachègn, alle ore 15 sempre nel parco, e la 29a Podistica delle Erbe Palustri con ritrovo alle ore 16. In giro per la festa non mancherà l'animazione con i Musicanti di San Crispino, i canti popolari dei Maggiaioli di Marradi, le danze nobiliari del Gruppo risorgimentale Città di Lendinara e ancora Biagio il cantastorie, le bolle giganti di Strudel, la narrazione itinerante Erodilegno e il venditore di aria fritta. Tutte le sere nell'Etnoparco, alle 21, spazio alla cultura popolare. VenerdÏ 11 settembre si comincia con Sabbia sulle note e le barzellette di Tiziano Gatta. Sabato 12 sarà la volta di Sgabanaza e Veris Giannetti con Poesie, sorrisi e canzoni, mentre domenica 13 si terrà il concerto del Quintetto Amaranto, con romanze e melodie celebri. LunedÏ 14 chiuderanno Gianni e Paolo Parmiani con lo spettacolo Mo tè hai voglia di ridere!

DA VEDERE LE MOSTRE DELLA MEMORIA Un’estate al mare Stile balneare anni ‘30 - ‘60 in collaborazione con stamperia Pascucci e collezionisti romagnoli (Palazzone) Culture a cofronto Intrecci dal mondo (Etnoparco) #non siamo 38 La bellezza fuori dagli standard a cura di Gruppo fotografi in erba (ex Ecomuseo, Largo Tre Giunchi) Il museo della scuola L’ambiente scolastico dei primi del ‘900 Ecomuseo, Largo Tre Giunchi)

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In testa al mondo Cappelli originali d’inizio Novecento (ex Ecomuseo, Largo Tre Giunchi)


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Nell’ecomuseo la memoria del saper fare Al centro della sagra c’è il museo un luogo, che ha il delicato compito di trasmettere la memoria dell’identità territoriale. Il paese di Villanova di Bagnacavallo, infatti, anticamente faceva parte di un complesso sistema territoriale di corsi d'acqua e zone umide. I primi abitanti sfruttarono le modeste risorse che l'ambiente offriva loro, avviando la raccolta e la lavorazione di erbe spontanee. Nel corso degli anni questa originale forma di artigianato si è sviluppata fino a divenire, tra Otto e Novecento, una delle principali imprese economiche della zona.L'Ecomuseo delle Erbe Palustri conserva memoria di quel saper-fare e di quella stagione produttiva e documenta il contesto ambientale ed economico in cui il paese viveva. Il percorso si snoda tra ricostruzione di ambienti, supporti multimediali e testimonianze della vita e del lavoro di quella comunità. Le sezioni espositive comprendono: i cicli produttivi delle cinque erbe impiegate a Villanova (stiancia, giunco lacustre, carice, canna di palude, giunco pungente), i cui manufatti costituiscono la raccolta di intrecci più ricca d'Europa, e sezione del legno nostrano (salice e pioppo); la canna palustre e il suo impiego in bioedilizia; i giochi di una volta costruiti con materiali naturali e di recupero; testimonianze del mondo della valle e della comunità villanovese; ricostruzione della “casa laboratorio”, cucina e luogo di lavoro dove gli artigiani del “Cantiere Aperto”, durante le visite guidate, presentano dal vivo le antiche tecniche di lavorazione dell'erba di valle; sala immersiva con proiezione su maxi schermo degli ambienti vallivi più belli del Parco del Delta del Po; Etnoparco “Villanova delle Capanne”: sezione didattica all’aperto con ricostruzione di alcune tipologie di capanni romagnoli, stagno con cavana e germani reali, orto-giardino dei fiori prestati e degli odori dimenticati. Biglietto di ingresso a 2 euro. Info e prenotazioni: tel. 0545.47122 – erbepalustri@comune.bagnacavallo.ra.it – www.ecomuseoerbepalustri.it Orari: da martedì a venerdì: 9-13; sabato: 9-13 e 15-18; domenica 10-13 e 15-18. Chiuso lunedì.

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Venerdi 4 Settembre 2015 alle ore 18,00 verrà inaugurata la mostra

FRANCESCO VERLICCHI: Nel paese dell’arte promossa dal Comune di Fusignano nella ricorrenza del centenario della nascita del Maestro fusignanese. La mostra, curata da Paolo Trioschi, illustra lo stretto rapporto del Maestro con la realtà del territorio attraverso un ordinamento espositivo che comprende oltre quaranta opere, molte delle quali mai prima esposte al pubblico. La mostra sarà visibile nel Museo Civico San Rocco di Fusignano fino a Domenica 25 Ottobre con orari: 15.00-18.00 nelle giornate di sabato e 10.30 -12.00 e 15.0018.00 nelle domeniche e giorni festivi. Dal 4 all'8 Settembre, in occasione della Festa di Fusignano, apertura straordinaria anche dalle ore 15.30 alle 23.30. L'ingresso alla mostra è libero. Info: www.comune.fusignano.ra.it Tel 0545.51621-955663


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SALUTE LA LETTERA Riceviamo e volentieri pubblichiamo una commovente lettera di un ragazzo faentino di vent’anni inviata oltre che ai giornali locali, al collegio medico legale dell’Ausl, al sindaco e ai vigili urbani di Faenza. «Buongiorno, mi chiamo Simone, sono nato 20 anni fa e fino dal primo momento la mia vita è cominciata in salita. Nonostante una visita specialistica a poche ore dalla nascita, il cardiologo non ha notato che mancava metà del mio piccolo cuoricino. Il risultato ha portato ad un ricovero in condizioni sconfortanti, i miei genitori disperati che pensavano di perdermi, un intervento a cuore aperto quasi senza speranza di successo. Ma ce l’ho messa tutta perché volevo andare avanti... La diagnosi scopriva essere ‘ipoplasia ventricolare sinistra: quindi visite, esami, controlli, studi, test, meeting medici. Nell’età in cui i genitori si preoccupano se le tonsille diventano rosse i miei imparavano ad inserirmi un sondino per nutrirmi dal naso. Ma ce l’ho messa tutta, perché volevo andare avanti e scoprire se oltre al profumo del disinfettante, il mondo era anche qualcos’altro. Poi altri interventi, da equipe mediche che fanno dei veri miracoli, con tutta la mia famiglia a sperare, a pregare, a fare il tifo per me, di nuovo ce l’ho messa tutta perché tutta la forza che mi è stata tolta nel fisico mi è stata restituita nell’animo. E co-

«Ai vigili devo dimostrare l’invalidità mentre i Suv parcheggiano nel mio posto»

si tra alti e bassi fino ad oggi, accompagnato in tutto questo viaggio da due super eroi: i miei genitori. Proprio loro, ultimamente, stanno dedicando un bel po’ di tempo ed energie all’ennesimo rinnovo del permesso invalidi, essendo stata accertata la mia invalidità ad una percentuale pari al 67 percento. Giustissimo, direi, il controllo delle istituzioni. Ma cosa è cambiato per me

dall’ultimo rilascio? Perché tutta la documentazione medica deve essere consegnata ai vigili urbani, noti esperti di cardiopatie congenite? E soprattutto perché il ‘furbetto’ con il Suv lascia la nonna invalida nel letto e parcheggia sempre imperterrito alla faccia mia e di chi giustifica il rinnovo “per controllare i disonesti”? Cara Ausl, cari Vigili Urbani, carissimi tutti che non avete mai

una risposta tipo “lei ha pienamente ragione mentre noi inventiamo nuove strade per rigirare la carta e accertare l’ovvio, gli imbecilli se la ridono sulle spalle della comunità; ora mi attivo per risolvere una minima parte dei problemi che la vita le ha già riservato abbondantemente…”. Io continuo a mettercela tutta, ma voi vergognatevi pure un po’». Simone Cavina


SALUTE • BENESSERE

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BENEFICENZA/1 Da Rai Yo-Yo a Ravenna per pediatria

BENEFICENZA/2

L’ESTETISTA RISPONDE

IL TORNEO DI RACCHETTONI DELL’ADVS A FAVORE DELL’ADMO

L’epilazione dolce con pasta Halawa

Si svolgerà domenica 6 settembre “In Campo per Donare”, 11esimo torneo di beneficenza di racchettoni sulla spiaggia, organizzato da Advs Ravenna. Questa edizione estiva mira a raccogliere fondi a sostegno di Admo, l’Associazione Donatori Midollo Osseo che ha come scopo principale informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo. L'11esimo torneo di racchettoni giallo-misto vedrà sfidarsi 32 coppie miste (uomo/donna) sui campi da gioco del bagno Mare Blu di Punta Marina. Il ritrovo è fissato per le 9 di mattina e le partite inizieranno alle 10. A tutti i presenti sarà offerta la merenda dello sportivo e in palio ci sono premi fino all’ottava coppia classificata. Alla sera sarà servita la cena. Il tutto a soli 10 euro. Iscrizioni e prenotazioni 0544/403462.

FARMACHL

a cura di Chiara Bandini

INFOPROM

Settembre, si riparte alla grande!

Oreste Castagna (nella foto) – il personaggio televisivo noto soprattutto ai bambini per interpretare il Gipo Scribantino del Radio Giornale di Fantabosco su Rai Yo-Yo – sarà a Ravenna domenica 6 settembre alla sala Sole e Luna della parrocchia del Torrione di via Majoli. Si tratta di un evento benefico a favore del reparto di Pediatria dell'Ospedale di Ravenna: l'incasso sarà devoluto per l'acquisto di attrezzature e macchinari utili alla cura dei piccoli pazienti ricoverati.

Ormai siamo rientrati dalle ferie ma il caldo di questi giorni e il sole ci consentono di vivere ancora il mare e la spiaggia e in questo mese possiamo anche usufruire di forti sconti su tutti i solari per continuare a proteggere e idratare la pelle e prolungare l’abbronzatura! In offerta anche lo scrub corpo della NUXE che, grazie ai suoi esfolianti naturali, lascia la pelle liscia e morbida. È importante in questo periodo curare la pelle dopo che il sole, il mare e una diversa routine l’ha messa a dura prova, nel centro estetico di FARMACHL si possono fare diversi trattamenti, dall’ossigenoterapia al peeling con pulizia del viso e ricevere in omaggio un buono sconto da utilizzare per una crema viso. Chi invece già pensa all’imminente autunno potrà usufruire di sconti interessanti su integratori per rinforzare le difese immunitarie di grandi e piccini! A settembre, in offerta c’è anche una piccola golosità: le mitiche Ziguli nei diversi gusti della frutta: un piccolo premio per il temuto rientro a scuola! Queste ed altre offerte vi aspettano da FARMACHL, in via Rotta 65/a, Ravenna.

La depilazione non è un’operazione da curare solo in piena estate, per avere una pelle liscia da esporre tranquillamente al sole. Ma tutto l’anno e, quindi anche, sul finire della bella stagione, quando si è ancora abbronzate. Per chi teme le macchie post esposizione, un’ottima soluzione viene dall’utilizzo della pasta Halawa, indicata per inguine e ascelle, i cui benefici sono noti da tempo. Una novità del Centro estetico Solidea di Ravenna che certamente tante clienti hanno già avuto modo di sperimentare in questi mesi. La pasta Halawa è formata esclusivamente da ingredienti naturali quali acqua, zucchero e limone, per cui una volta applicata sulla pelle non è tossica. Per queste sue caratteristiche è anallergica e adatta anche a pelli sensibili che tendono ad arrossarsi facilmente, in quanto stesa a una temperatura bassa. Senza contare che contribuisce a evitare le tante temute follicoliti, in quanto lo zucchero è un antisettico naturale. Poiché idrosolubile, i residui si possono eliminare con estrema facilità, semplicemente con l’acqua. Il trattamento richiede un po’ più di tempo rispetto ai metodi già in uso, ma garantisce un miglior risultato e una maggiore durata. Rivolgendosi al centro Solidea è possibile avere una consulenza personalizzata, che si basa sull’esperienza e professionalità dello staff, per valutare il metodo migliore per la propria pelle. Rita Fabbri e il suo staff vi aspettano al Centro estetico Solidea via Porto Coriandro 7c - Ravenna apertura dal martedì al giovedì dalle 10 alle 18 (orario continuato), il venerdì e sabato dalle 9 alle 18 (chiuso il lunedì) Info e prenotazioni: tel. 0544 456554 www.centroesteticosolidea.it

ARIETE

BILANCIA

Un Marte amico vi dà la carica, mentre Mercurio opposto vi sollecita a non dare nulla per scontato. Anche se il lavoro richiede impegno, riuscirete a mettere a nudo le vostre capacità, e le vostre parti più sensibili, anche anatomicamente parlando. Fine settimana da trascorrere in famiglia.

Con il gioco di squadra potete raggiungere successi insperati, anche sotto il profilo economico, nel senso che se anche non sarà come una vincita alla lotteria, almeno certe preoccupazioni scompaiono. Sudombelico reattivo nel fine settimana anche se un pochino volatile.

TORO

SCORPIONE

La Luna nel segno fino a venerdì dissipa eventuali dubbi e rogne che vi hanno accompagnato a fine agosto. È il momento di assecondare ogni espansione nelle attività, ma fate attenzione ai figli di meretrice che vi stanno intorno. L’amore arriva anche per chi aveva smesso di crederci.

La ripresa delle attività è inversamente proporzionale alla possibilità di perdere il vostro equilibrio emotivo. Cercate di sedare le paranoie senza offendere con oggetti contundenti chi vi circonda, partner compreso. A giovarne sarà l’amore, che potrebbe guadagnare la pole nelle vostre priorità.

GEMELLI

SAGITTARIO

Giove dissonante vi zavorra i piedi alla nuda terra, ma Mercurio fresco di trigono vi aiuta nel lavoro. Anche se i capi vessano ed i colleghi snervano, avete la giusta faccia di glutei per essere più collaborativi ed efficienti del solito. Solo l’ormone risulta un po’ fiacco. Meglio l’amore, se già c’è.

CANCRO L’agenda si infittisce di appuntamenti, forse anche troppi, ma il vostro giro d’azione si espande, anche sulle parti molli di chi collabora con voi. Casa e famiglia pesano, ma la fortuna vi rimbalza sui glutei tonificandoli e sollevandoli in vista delle piacevolezze, anche suine, del week end.

Con Marte e Venere ancora in ottimo trigono, riuscite a sfangarla, grazie anche all’intervento di amici provvidenziali che vi procurano le giuste dritte per il lavoro. Il fine settimana potrebbe rivelarsi un’oasi di serenità familiare, ma a patto di non azzannare il partner per ogni cosa che dice.

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VERGINE Se state pensando ancora alle ferie, non datelo a vedere e soprattutto non riservate a familiari, amici e collaboratori la stessa considerazione della tavoletta del water. Anche se lavoro ed economia sono in forte ascesa, voi avrete la tendenza ad essere piacevoli come un virus intestinale.

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Fate conto di Marte e Venere nel segno per concretizzare incontri ed intuizioni in ogni campo. Ma puntate anche sull’autorevolezza, che può farvi progredire nel lavoro, oltre che accalappiare prede particolarmente felici di praticare con voi atti fornicatori e quant’altro nel fine settimana.

CAPRICORNO La ripresa delle consuete attività ha spazzato via certi pensieri cupi. Dritte e colpi di glutei estemporanei vi esaltano e il lavoro anche se impegna, premia. Solo l’ormone potrebbe ostinarsi a farsi i complimenti da solo. Tranquilli: non è una malattia e prima o poi tornerà a socializzare.

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È vero che con Venere e Marte ancora opposti, ma grazie a Mercurio che ha iniziato uno splendido trigono, non sembrerete più posseduti dal maligno. Insomma, il salto di qualità nel lavoro e nei rapporti non sembra una missione impossibile. E voi non vi comportate più da skizzati.

PESCI L’inizio del mese coincide con la ripresa a pieno regime delle vostre attività. Non è un buon motivo per farvi prendere dalla vostra proverbiale tendenza a polemizzare e a piangervi addosso. Fate attenzione, perché potreste causarvi antipatie perniciose fra i colleghi e col partner.


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QUALITÀ DELL’ARIA IQA dal 24 al 31 agosto 2015 Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Area urbana di Ravenna

Legenda IQA Buona

Accettabile

Mediocre

Scadente

Pessima

L’IQA (Indice di qualità dell’aria) rappresenta sinteticamente lo stato complessivo dell’inquinamento atmosferico. Viene calcolato sulla base dei livelli di concentrazione degliinquinantipiùcriticidelnostroterritorio:particolatofine(PM10),biossidodiazoto ed ozono. Maggiori informazioni sull’indice e le previsioni regionali di qualità dell’aria sono consultabili al sito: http://www.arpa.emr.it/v2_aria.asp?idlivello=134&tema=previsioni. Le stazioni utilizzate per il calcolo dell’indice di qualità dell’aria di Ravenna sono quelle dell’area urbana: Rocca Brancaleone, Caorle e Zalamella. Infunzionedelsuo valore si individuano cinque classi di qualità dell’aria. I dati giornalieri di Qualità dell’Aria relativi alla Provincia di Ravenna sono consultabili al sito: http://service.arpa.emr.it/qualita-aria/bollettino.aspx?prov=RA. L’andamento giornaliero delle concentrazioni di polveri PM10 in Emilia-Romagna è consultabile al sito: http://www.liberiamolaria.it

A cura del Comitato UISP di Ravenna via G. Rasponi, 5 - RA tel. 0544.219724 - fax 0544.219725 E-mail: ravenna@uisp.it - www.uisp.it/ravenna

AL PALA DE ANDRÈ LO SPORT IN FESTA FINO AL 14 SETTEMBRE: ESIBIZIONI E PROVE GRATUITE ALLO STAND-PISCINA UISP

Stand Uisp sempre attivo alla Festa del PD di Ravenna. Dal 28 agosto al 14 settembre il Comitato Uisp si trasferisce, dalle 20.30 alle 23, presso l’interno del Pala de Andrè con lo Stand-Piscina. Tante le iniziative in programma durante le serate della Festa. Ampio spazio interno e piscina fuori terra di 15m per ospitare presentazioni e dimostrazioni di nuove discipline sportive. Giovedì 3 settembre esibizione di Nuoto Sincronizzato e Pole Dance a cura dell’associazione Syncro Byzantium, venerdì 4 settembre il Circolo subacqueo ravennate presenta il “Mare in Città”, prove gratuite di immersione con insegnanti esperti. Sabato 5 settembre doppia esibizione: ore 20.30 l’associazione Rythmic Ravenna presenta un saggio a cura delle giovani atlete della UISP mentre alle 21.30 Nil do Brasil si esibisce con la scuola di Samba. Domenica 6 settembre replica di ginnastica ritmica e artistica a cura dell’associazione Edera Ravenna.

Se l’amministratore è uno dei condomini non deve avere tutte le caratteristiche richieste dall'art. 71-bis c.c., che impone una serie di requisiti di onorabilità e professionalità per le persone che vogliono assumere incarichi di amministratore condominiale. Con riferimento all'onorabilità si intende l'assenza di condanne penali particolarmente gravi o per delitti contro il patrimonio e l'assenza di protesti. Relativamente ai requisiti di professionalità si fa riferimento al possesso del diploma di scuola secondaria superiore e la frequentazione di un corso di formazione iniziale e periodica. Unica eccezione: la nomina dell'amministratore tra i condòmini dello stabile. In tal caso il prescelto non deve aver conseguito il diploma né aver frequentato il corso di formazione iniziale né curarsi di seguire quelli di aggiornamento. Va ricordato che con il termine “condomino” non si fa riferimento a tutte le perso- Associazione sindacale ne che, a diverso titolo, abitano piccoli proprietari o utilizzano le unità immobiliari immobiliari ubicate nell'edificio, ma sola- Ravenna V.le Galilei 81/83 mente a quelle persone che sono tel. 0544 470102 0544 470075 titolari della proprietà di quei fax info@asppi.ra.it cespiti. Il condomino, giuridi- www.asppi.ra.it camente parlando, è solamente Faenza Via Cavour, 25 0546 25807 il proprietario dell'unità immo- tel. faenza@asppi.ra.it biliare. Questo lo si desume dal Lugo Via Manfredi, 41 complesso delle disposizione tel. 0545 33356 che disciplinano il condominio lugo@asppi.ra.it negli edifici. Quindi è evidente SERVIZI AI SOCI che anche ai fini dell'ammini- - Gestione contratti di locazione strazione condominiale il con- Assistenza legale duttore non può essere conside- - Consulenza condominiale rato condomino e quindi per fa- - Consulenza tecnica re l’Amministratore deve posse- - Consulenza fiscale dere tutti i requisiti previsti dal- - Affitti e vendite da privato a privato la Legge, pena l'invalidità della - Successioni sua nomina. Dal 1980 a Ravenna

CORSI

FITNESS

Dal 28 settembre al via le attività in piscina: aperte le prenotazioni

In palestra con Uisp: parte la nuova stagione sportiva

28 settembre al via i corsi in piscina organizzati dal Comitato di Ravenna. Sono già attive le prenotazioni ai corsi via telefonica allo 0544 219724 e presso la sede di via Rasponi 5. Corsi di nuoto, ginnastica in acqua, avviamento al nuoto agonistico e preparazione alle competizioni questo il programma in acqua. Tutte le attività verranno svolte presso la piscina Comunale di via falconieri e presso il Centro Nuoto Selenia in via E. Mattei. C’è spazio per tutti, dai neonati agli adolescenti fino agli adulti, terza età e donne in dolce attesa. Ampia scelta di orari che includono corsi da mattina a sera con potenziamento nella pausa pranzo e nella fascia pomeridiana. Per i neonati fino a 5 anni previsti programmi di acquaticità mentre per ragazzi più grandi fino 16 anni proposti contenuti tecnici di avviamento ai 4 stili. Per gli adulti Uisp attiva corsi di nuoto e ginnastica in acqua come acquagym e acqua jogger. Il Gruppo Ostetriche di Ravenna gestisce due volte a settimana il percorso per gestanti al Centro Nuoto Selenia. Il planning completo 2015-2016 con giornate ed orari è disponibile presso il sito del Comitato di Ravenna www.uisp.it/ravenna alla pagina dedicata al nuoto.

Ampia proposta di corsi fitness per la stagione sportiva 2015-2016. Fine settembre è la data di inizio delle attività in palestra con il Comitato Uisp. Prezzi modici e tanta professionalità. Dal lunedì 28 iniziano corsi di Zumba, Pilates, Ginnastica Posturale, Aerobica, Cardio-Toning presso gli impianti del centro città e nel forese. La palestra Mikrokosmos in via Borghi 12 a Ravenna ospita i corsi di Zumba il lunedì e mercoledì dalle 19 e corsi di Postural Tone martedì e giovedì dalle 19. Al centro sportivo di Savarna Uisp organizza corsi di Cardio-Toning e Zumba. martedì e giovedì dalle 20.30. In collaborazione con il Comitato Cittadino di Classe presso la palestra delle Scuole Elementari, dal prossimo ottobre, inizieranno i corsi di Pilates, Yoga e Aerobica. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Comitato di Ravenna via G. Rasponi 5, Tel. 0544 219724.


inserto di Ravenna&Dintorni giovedì 3 settembre 2015

settimanale

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inserto di Ravenna&Dintorni giovedĂŹ 3 settembre 2015

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Confortevole APPARTAMENTO in posizione tranquilla al 2° piano con ascensore: ingresso, ampio soggiorno, cucina abit., 2 camere da letto, 2 bagni, 3 balconi, cantina, garage e posto auto. Risc.autonomo. Classe energetica “Eâ€? ep 144,20. Rif. 611/a â‚Ź 180.000,00 tratt.li

ZONA BOSCO BARONIO (AD.ZE VIA VICOLI) Luminoso APPARTAMENTO in buono stato d’uso, all’ultimo piano e libero da quattro lati, in palazzina di sole sei unitĂ : ingresso, ampio soggiorno, cucina abitabile, 3 camere da letto (2 matrimoniali), 2 bagni con finestra, 2 balconi, garage doppio (mq. 40) e posto auto. Riscaldamento autonomo. Basse spese di condominio. Posizione tranquilla. Classe energetica “Fâ€? ep 190,67. Rif. 586/a â‚Ź 160.000,00 tratt.li

CENTRO STORICO (VIA CERCHIO)

Complesso immobiliare costituito da 2 CASE INDIPENDENTI ciascuna con 2 e 3 camere da letto, soggiorno, cucina abit., 1 e 2 bagni, tavernetta, sala hobby, ampio garage, vari posti auto e cortile privato. Zona assolutamente tranquilla e silenziosa. Classe energ.“G� ep 514,41. Rif. 500/d Informazioni in ufficio

ZONA OSPEDALE Spazioso APPARTAMENTO INDIPENDENTE libero da 4 lati in casa di sole 2 unità : ingr., soggiorno, salotto, studio, cucina abit., 3 camere da letto matrim., 2 bagni, ripostiglio, balcone, ampia tavernetta, laboratorio, cantina, garage doppio. Posizione tranquilla. Risc.aut. Nessuna spesa di condominio. Da rimodernare. Classe energetica G� ep 239,16. Rif. 554/a ₏ 280.000,00 tratt.li

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INFORMAZIONE PROMOZIONALE

L’arte di creare un sorriso Gent.mo paziente Le comunichiamo che a partire dal 1° gennaio 2016 il nostro Studio cambierà sede. Dal Palazzo dell'Orologio ci trasferiremo in via Serafino Ferruzzi 14/A, a circa 500 mt. dall'attuale posizione. I motivi sono soprattutto: - La possibilità di strutturare i locali in modo più consono con la moderna odontoiatria, cosa divenuta difficile in un palazzo soggetto alle Belle Arti; - Lo spazio per l'introduzione di nuove specialità cliniche, in primis estetiche; - La possibilità di offrire trattamenti non solo periorali ma anche per l'intero corpo, per un benessere a 360 gradi.

IMPLANTOLOGIA L'INTERVENTO È POSSIBILE ANCHE CON POCHISSIMO OSSO Secondo la visione classica dell'implantologia, per poter ottenere un'adeguata percentuale di successo l'osso doveva essere di almeno 13 mm di lunghezza e 3,75 mm di diametro. Ai nostri giorni l'elevato livello raggiunto dalla chirurgia preimplantare permette, nella maggior parte dei casi, di correggere tali situazioni mediante inserimento di osso. Alcuni autori affermano che il limite di affidabilità per quanto riguarda la lunghezza dell'osso sia da porsi attorno ai 7 mm, valore una volta impensabile per un impianto che dovesse poi essere sottoposto a carico masticatorio. Tradotto da un punto di vista clinico, questo significa che a livello mandibolare la distanza tra la cresta alveolare e il nervo alveolare inferiore potrebbe essere di soli 9 mm. A livello del mascellare, con tecniche di minirialzo, è possibile ottenere, in situazioni di poco osso, un incremento osseo verticale contestuale all'inserimento dell'impianto.

Il team clinico si arricchirà di nuovi professionisti Medici e Paramedici. I telefoni resteranno invariati.

NEFERTITI LIFT Collo tonico, mento definito ovale perfetto: è il Nefertiti lift, dal nome della famosa regina egizia simbolo della bellezza. La procedura prevede una serie di minime iniezioni di Botox che rilassa i muscoli responsabili dei cedimenti delle guance e del collo. In questo modo i muscoli riescono a tendersi e sollevare la metà inferiore del viso creando una linea più definita della mandibola. L'effetto è netto: una spinta verso l'alto! L'ovale del volto per magia si affina, mantenendo

vivo il cosiddetto triangolo della bellezza. È indicato inoltre per tutte le persone che presentano una iper- tonicità dei muscoli masticatori (platisma e massetere) che si evidenzia in un profilo mandibolare "squadrato" e un prominente doppio mento.


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