FREEPRESS n.763
5-11 APRILE 2018
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
UNA CITTÀ A PEDALI Progetti e iniziative dedicati alla bici: dalle novità nel bike sharing ai lavori pubblici per nuove infrastrutture
Foto di Adriano Zanni
Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495
2 / VOCI RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
LA STORIA
La battaglia di Amadou, dal Gambia, che vuole farcela “da solo” Il 24enne si è visto negare lo status di rifugiato dalla Commissione territoriale, ma il giudice ordinario gli ha riconosciuto la protezione umanitaria e ora attende l’esito del ricorso Il suo bimbo è italiano. Quel piccolo batuffolo urlante che tiene tra le braccia, con tenerezza e soggezione, quell’esserino che urla con una bocca che pare più grande del volto, mente lui lo guardava con occhi assonnati. Quello è suo figlio, ed è italiano. E dire che era appena venuto al mondo, e chissà da dove è arrivato. Amadou Cham, invece, italiano non lo è, e forse non lo diventerà mai. Aveva solo 21 anni quando è arrivato. Ora ne ha appena 24 anni, ma già tutto è così diverso da quando si aggirava con aria smarrita vagando da una stazione e l’altra, da un letto all’altro. Adesso ha un lavoro, una fidanzata e un bimbo. Pietro, l’hanno chiamato così: è nato all’ospedale Santa Maria delle Croci come Lucia, la madre, una giovane ragazza di Fusignano. Si erano conosciuti a una festa, si sono innamorati, poi è arrivato il piccolo, forse prima di quanto avessero pianificato. Amadou lavora allo spurgo dei pozzi neri, e ha una grande passione, quella per il calcio. Gioca come difensore nel Real Fusignano, nella lega dilettanti. Quest’anno la squadra non sta facendo un gran campionato, ma dopo il pareggio col Bagnacavallo ha iniziato a sperare di risalire la classifica. Il permesso di soggiorno però pende sempre sulla sua testa, come una spada di Damocle. Se perdesse il lavoro lo rispedirebbero a casa, in Gambia. Essendo padre di un italiano, potrebbe chiedere il permesso di soggiorno per motivi familiari. Però cosa penserebbe la gente? Crederebbero che ha messo incinta quella povera ragazza solo per poter rimanere in questo paese, penserebbero che non la ama, che per lui era stata solo una scorciatoia. E Pietro cosa penserebbe? Certo, ora oltre ad attaccarsi al seno della madre per sfamarsi, non può riflettere molto, ma quando un giorno potrà comprendere cosa penserà di suo padre? Amadou non vuole che possa venirgli il dubbio di essere nato per un motivo diverso da quello meraviglioso e insondabile, che è l’amore tra due persone e la bellezza della vita. Il padre di Amadou gli aveva insegnato fin da bambino che un uomo deve camminare sulle sue gambe. Che le foglie secche le porta la corrente, i pesci invece nuotano nel fiume. Ovvero se vuoi andare da qualche parte nella vita devi essere tu a faticare, altrimenti non arriverai da nessuna parte.
Una foto di repertorio dall’Unicef, che si è occupata dei profughi del Gambia. L’articolo in questa pagina è stato redatto da Matteo Cavezzali
ne Territoriale competente gliel’ha negata mentre il Giudice ordinario gli ha riconosciuto la protezione umanitaria sottolineando il percorso di inclusione sociale, lo svolgimento di attività lavorativa e l’essersi inserito nella comunità del territorio. Ora però, come di prassi, l’Avvocatura dello Stato ha impugnato tale decisione e Amadou preferisce difendersi, far valere le ragioni della sua partenza anziché beneficiare di un permesso per motivi familiari legato alla cittadinanza del suo bambino. È dovuto fuggire dal Gambia dove imperversava il dittatore Yahya Jammeh insediatosi con un colpo di stato nel 1994. Quasi nessuno conosce la ferocia di questo tiranno in Italia, d’altra parte il Gambia è un piccolo stato lontano, che si estende lungo l’omonimo fiume, nel cuore dell’Africa. Però Jammeh ha mietuto un numero incalcolabile di vittime. Dodici volte hanno tentato di spodestarlo, e ogni volta la rivolta è stata soffocata nel sangue. Le prigioni si sono riempite di dissidenti, di omosessuali, di filo-colonialisti e di infedeli. A contrastarlo c’era Solo Sandeng con il partito Unione democratica, che un giorno è scomparso, e il suo corpo non è mai stato trovato; oppure il sindacalista Sheriff Dibba morto in carcere
Il giovane ha un figlio italiano ma non vuole approfittarne per avere il permesso: il padre gli ha insegnato che un uomo deve camminare sulle proprie gambe
Amadou ha fatto richiesta di asilo politico-protezione internazionale: la Commissio-
in circostanze mai chiarite. In Gambia, dove i bambini sono costretti a prostituirsi, in cui ogni anno muoiono migliaia di persone di Aids, oppure aggrediti da cani randagi e in cui la corruzione è l’unica vera legge. Per tutto questo Amadou è dovuto fuggire. Ora però, dopo tre anni che non è più in Gambia le cose sono cambiate: il dittatore è stato sconfitto. Ha vinto le elezioni un nuovo presidente, Adama Barrow. Il tiranno però non voleva lasciare il suo posto, il governo del Senegal aveva già preparato l’esercito per iniziare una guerra. Quando ha visto che le cose si erano messe male si è arreso. Ora il Gambia è apparentemente tornato uno stato democratico. Però Amadou non può più rientrare, non vuole. Ora ha una nuova vita qui, ma deve dimostrarlo. Non vuole che il suo diritto di rimanere in Italia gli sia concesso solo perché è nato Pietro, vuole che gli venga riconosciuto il suo sforzo, la fatica che ha fatto per vivere qui. Vuole che qualcuno gli dica: «sì, dove eri prima non potevi vivere», «sì, qui hai fatto del tuo meglio, lavori ogni giorno, fai la tua parte in questa società» e «sì, puoi rimanere per quello che hai dimostrato tu, non per quello che tuo figlio di tre mesi ha dimostrato al tuo posto». Perché per Amadou questa non è una storia privata, non è solo la sua storia, la sua vita, ma qualcosa che va oltre. È anche per tutti gli altri che come lui, ogni giorno, stanno lottando per tutto questo. «Io sono noi», si dice in Gambia, se ognuno pensa solo a sé stesso, nessuno esiste davvero.
La novità: storie mensili e blog Città Meticcia non sarà più un giornale tematico che esce quattro o cinque volte l’anno. Dopo tredici anni e 50 numeri, abbiamo pensato che fosse ora di trasformarci per l’ennesima volta per continuare a fare ciò che è sempre stata la nostra “mission”, raccontare l’immigrazione, la contaminazione con l’altro, il “meticciato” appunto da un’angolazione spesso ignorata, quella di chi qui arriva per ricostruirsi una vita. Oggi, per una serie di ragioni geopolitiche, chi arriva è soprattutto un richiedente asilo. Su queste persone, sulla presunta minaccia che rappresenterebbero, sono state costruite intere campagne d’odio. Ma chi sono davvero queste persone che arrivano? Finché restano una massa indistinta è facile averne paura. Ma ognuna di loro porta con sé una storia, degli affetti, un percorso che vale la pena essere ascoltato. Sono persone che non hanno potuto scegliere dove nascere e crescere, ma che hanno scelto di andarsene, spesso da condizioni di pericolo, per tentare di rifarsi una vita. Alcune di queste sono arrivate nella nostra città, nel nostro territorio dove da tempo le Amministrazioni si sono attrezzate per l’accoglienza. Ravenna è stata tra le prime città ad aderire al progetto Sprar, e ora l’Amministrazione comunale ha preso in gestione diretto anche le strutture dette Cas, dove vengono accolti di fatto gran parte dei richiedenti asilo. Quello allora che abbiamo pensato potesse ancora valer la pena fare è entrare in quei luoghi per cercare storie da raccontare, per dare nomi e volti a una massa indistinta di persone, per offrire a tutti coloro che vorranno leggerci qualche elemento in più per giudicare e valutare un fenomeno fatto da migliaia di singoli individui. Cominciamo con la storia di Amadou, ma cercheremo altre storie, progetti, idee che riguardino e coinvolgano queste persone. Le scriveremo qui, una volta al mese, ogni primo del mese e le metteremo on line, in un blog ospitato da www.ravennaedintorni.it, che potrà accogliere anche molti nuovi contenuti. Ma nella scelta dei contenuti saremo indipendenti dalla testata che ci ospita, con cui esiste una collaborazione da anni in virtù del fatto che si tratta di un free press, ad alta diffusione. Lo possiamo fare grazie all’assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna che ha sempre creduto nel progetto di comunicazione Città Meticcia e ora crede in questa nuova trasformazione e che per questo ringraziamo.
INTRO / 3 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
IL COMMENTO
7 Bike sharing, tra startup e ritardi del pubblico di Andrea Alberizia
Sarà l’assenza di rilievi e la costante altitudine zero. Farà la sua parte anche la dimensione non metropolitana della città. Le piste ciclabili in espansione danno una mano. Non si potrà escludere che la gradevolezza dello scenario sia un incentivo. Insomma, metteteci tutto quello che volete, il dato di fatto chiaro a chiunque per esperienza diretta è che la bicicletta fa parte della quotidianità di Ravenna. Difficile immaginare una famiglia ravennate che non ne abbia almeno una in casa. Ma è anche una città turistica e il secondo comune italiano per estensione. Per questo sarà un bel test vedere come verrà accolto il servizio di condivisione biciclette Obike (bike sharing a flusso libero, dicono quelli bravi che sanno l’inglese). Un mondo in cui si può prendere e mollare una bici ovunque alla bisogna sembra un bel mondo. Ma può viverci solo chi maneggia app e telefonini – strumenti necessari per il servizio – e ha gamba allenata: le bici sono lente e pesanti (anche) per scoraggiare i ladri (a proposito, saranno quindi una cartina tornasole del senso civico cittadino?). È una libera iniziativa privata, di una startup asiatica, a costo zero per le casse pubbliche. Il progetto ha raccolto il plauso del Comune con due assessori in sella per le foto di rito. Diventerà interessante osservare la convivenza tra Obike e “Mi muovo in bici” in arrivo. Quest’ultimo è il bike sharing lanciato anni fa dall’Emilia-Romagna in un progetto di integrazione con bus e treno: una card magnetica unica per i tre mezzi. La differenza rispetto ai privati di Obike è che le bici pubbliche possono sostare solo in postazioni fisse. A Ferrara e Rimini c’è dal 2013, a Forlì dal 2012. Ravenna è in ritardo clamoroso: cento velocipedi e colonnine già pagati da Bologna prendono polvere in un magazzino. Perché all’amministrazione comunale spettano i costi di installazione e gestione e Palazzo Merlato ha preferito temporeggiare alla ricerca di altri fondi. E anche perché in un certo senso erano gli altri in ritardo: una ventina di anni fa Ravenna fu tra le prime città in Italia a lanciare la prima versione di bici noleggiabili in strada con una chiave meccanica universale. Ora ci sono i soldi di un bando regionale e dal Comune fanno sapere che il progetto “Mi muovo” verrà avviato, a spesa zero per le casse ravennati (ma pur sempre di denaro pubblico si tratta). Obike e amministratori pubblici sostengono che i due servizi si rivolgano a utenze diverse (gli asiatici infatti sono entrati anche a Rimini dove c’è già la versione comunale). La cronaca dice che “Mi muovo in bici” a Forlì funziona mentre Modena e Ferrara l’hanno chiuso: la prima perché la versione bizantina con chiave meccanica è più gettonata, la seconda perché veniva snobbato e ora sta corteggiando i concorrenti cinesi di Obike. Un’interrogazione regionale dell’M5s lamenta lo stato di abbandono delle colonnine a Rimini. D’accordo che il Comune non ci mette un euro, ma a questo punto sarà il caso di tirare fuori le nuove bici?
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ECONOMIA HERA APPROVA IL BILANCIO 2017: FATTURATO RECORD
COPERTINA SUI PEDALI: TRA TURISMO E MOBILITÀ
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ARCHEOLOGIA LA NAVE ROMANA DIMENTICATA FA DISCUTERE
SPORT BASEBALL, GODO PUNTA SUI GIOVANI DI CASA PER LA A2
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FOTOGRAFIA CESARE FABBRI AI PARLAMENTI DELLE ALBE
ARTE A PALAZZO RASPONI LE OPERE DI VERLICCHI
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I-IV
GUSTO VINI: ALLA SCOPERTA DEL CONSORZIO DEL PASSATORE
INSERTO CENTRALE ALLA SCOPERTA DELLE CAMMINATE CON TRAIL ROMAGNA
da pagina
32 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI
RD &
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Anno XVII - n. 763
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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
LETTORI
FULMINI E SAETTE “Derive” (Marina di Ravenna) di Adriano Zanni
La redazione risponde
PERCHÈ NON INCENTIVARE L’USO DEL BUS PER IL MARE? Già a Pasqua e Pasquetta c’erano le file per arrivare a Marina, normale, anzi buon segno, per certi versi. Peccato per quei cartelli “strada dissestata” e peccato anche che nessuno sembri ancora intenzionato a incentivare davvero una mobilità alternativa verso Marina o Punta. Eppure le corse degli autobus ci sono, esistono per la popolazione e potrebbero essere usate anche forse un po’ di più anche dai pendolari dalla spiaggia se non fosse che, per chi è munito d’auto, conviene di gran lunga prendere la suddetta auto, almeno in termini economici. Perché un biglietto da Ravenna a Punta e Marina costa 2,10 euro e il parcheggio nello scambiatore è gratuito (e quando ci saranno i navetti saranno gratuiti pure quelli). Se fate i conti, per una famigliola di quattro persone che vada al mare il sabato e la domenica sono quasi 34 euro in meno sul budget del weekend. Immaginate che uno lo faccia tutti i weekend e magari riesca ad andare qualche volta tra settimana... Senza sognare corsie preferenziali per farlo anche correre più spedito, non sarebbe interessante provare a incentivare questo uso? Perché va bene raddoppiare il parcheggio a Marina, una volta che ci saranno i nuovi stradelli, ma sempre via Trieste nel mezzo ci resta, peraltro dissestata... Giovanni, Ravenna
Gentile Giovanni, non è la prima volta che riceviamo segnalazioni di questo tipo in redazione e siamo sempre felici di pubblicarle perché offrono uno spunto interessante. Sicuramente non la soluzione del problema: quanti autobus ci vorrebbero per portare a Marina tutte le persone che vanno in un fine settimana e soprattutto
riportarle a casa? E quanto costerebbero alla collettività se dobbiamo anche immaginare una tariffa se non gratuita, competitiva? Però è vero che pare oggettivamente un assurdo che costi tanto di meno portare l’auto e intasare un lido invece di prendere l’autobus e il servizio pubblico. Forse come sempre la risposta ideale starebbe in un mix,
dove magari non per forza il parcheggio scambiatore e il navetto devono restare totalmente gratuiti per sempre e magari invece l’autobus potrebbe effettivamente costare meno. Il tema si porrà di nuovo quando saranno inaugurati i nuovi stradelli retrodunali da dove (finalmente) scompariranno le auto, elimimando però anche molti posti.
Come lei accenna, il Comune ha promesso di raddoppiare il parcheggio scambiatore in fondo a via Trieste, ma magari, chissà, quella potrebbe anche essere un’occasione per trovare soluzioni nuove e ancora non sperimentate. Se c’è un tema cruciale per la qualità della vita dei residenti e per l’attrattività di una località turistica è la mobilità.
LE AZIENDE INFORMANO
CONFCOOPERATIVE RAVENNA
Dall’8 al 15 aprile torna a Faenza il Festival della Comunità educante Oltre 70 enti coinvolti e 250 eventi in programma per la seconda edizione dell’iniziativa ideata dalla cooperativa Kaleidos Oltre 70 enti coinvolti e più di 250 eventi in programma: sono i numeri della seconda edizione del Festival della Comunità educante che animerà la città di Faenza dall’8 al 15 aprile. L’iniziativa è ideata dalla cooperativa Kaleidos, ma la rete di associazioni, cooperative ed enti che vi lavorano, con il patrocinio dei Comuni della Romagna faentina, è davvero estesa e variegata. La mission dell’iniziativa è quella di stimolare l’intera comunità a riflettere e confrontarsi sul tema dell’educazione delle future generazioni seguendo il motto africano “Per educare un fanciullo ci vuole un intero villaggio” e concentrandosi sul tema “Relazione è responsabilità” per l’edizione di quest’anno. Il cartellone prevede uno spettacolo per ogni sera del Festival e centinaia di iniziative dedicate a pubblici diversi (bambini, insegnanti, genitori, educatori) nel corso delle giornate. Tra gli eventi da non perdere ci sono sicuramente lo spettacolo di Dante Cigarini, attore, burattinaio e ventriloquo che si esibirà martedì 10 alle ore 21 al Teatro Fellini (Piazza S. Maria
Foris Portam 2); lo show del mago e formatore Walter Klingon, mercoledì 11 alle ore 21 al Teatro Sarti (via Scaletta 10); l’approfondimento “Promuovere la qualità delle relazioni. Esperienze amministrative a confronto” che si terrà giovedì 12 dalle 18 alle 19.30 nella Sala Bigari del Comune di Faenza (Piazza del Popolo 31); l’incontro animato con Carlo Lucarelli, autore del libro per ragazzi “Thomas e le gemelle, ovvero la strana faccenda del mostro con gli occhi di luce gialla”, domenica 15 dalle 16 alle 18 presso Faventia Sales (via San Giovanni Bosco 1); i laboratori per le scuole condotti dal clown Nicola Suman. «Questo in cui viviamo è un territorio già ricco di esperienze ed esempi virtuosi in campo pedagogico –
afferma Fabio Taroni della cooperativa Kaleidos –, speriamo con questo evento di aiutarci a crescere ancora di più e, soprattutto, aiutare a crescere nel mondo migliore le generazioni di domani». Il programma completo del festival è consultabile sul sito www.festivalcomunitaeducante.it A cura di Confcooperative Ravenna
PUNTI DI VISTA / 5 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’OSSERVATORIO
TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini
Ecco la mail che cambiò la giornata al sindaco insonne... di Moldenke
Quella notte sembrava non finire più per il sindaco Michele de Pascale. Si girava e rigirava nel letto, senza riuscire a prendere sonno. La tv accesa, senza volume, continuava a far passare le facce di Salvini e Di Maio e lui ancora non era riuscito a farsene una ragione. Tra l’altro si sentiva anche un po’ in colpa per non riuscire a essere del tutto dispiaciuto per Renzi. Pensava ancora a Bersani. Per scacciare la nostalgia fu costretto a pensare a qualcosa che lo facesse stare bene, a Concita De Gregorio, per esempio, e non solo per l’intervista. Ma il pensiero fisso di quella notte, quello che lo tormentava, non voleva andarsene. E non erano i comunicati dalla Pigna, che in fondo se la prende con la Signorino e amen, che si fottano. No, quello che lo angustiava era invece lo spettro del Partito Repubblicano. Prima le minacce di uscire dalla coalizione di centrosinistra, dalla sua giunta, cioè, di lasciarmi solo – si ripeteva il sindaco – di lasciare quello che ha avuto il coraggio di dare la poltrona di vicesindaco a Eugenio Fusignani. E adesso ci si mette pure la minoranza – perché i repubblicani anche a Ravenna hanno una maggioranza e una minoranza – che vuole presentare un candidato sindaco repubblicano alle prossime elezioni amministrative. Come farò ora senza i Repubblicani, pensava disperato il sindaco steso nel suo letto quando ormai si erano fatte le 8 del mattino e la notte era passata in bianco. Poi, finalmente, appena uscito dalla doccia, ore 8.57 del 28 marzo, la suoneria del telefonino. Una notifica di una mail appena arrivata. Firmata Lorenzo Corelli e Giuseppe Marolla. “Ma chi cazz…”. A colpirlo, però, un garofano. «Partito Socialista Italiano? Ma esiste ancora?». Ebbene sì, era proprio una mail dei socialisti, che gli avrebbe cambiato la giornata. «La situazione creatasi con il voto del 4 marzo non consente defezioni a chi ritiene necessario che tutta la sinistra riformista e di governo ritrovi la propria strada e blablabla Crediamo, anzi, che essa possa, a maggior ragione, esistere e rinnovarsi laddove, come a Ravenna, governa con la partecipazione di molte sue componenti e blablabla per quanto ci riguarda, vorremmo arricchirla portandovi la voce dei socialisti e di quanti – ambientalisti e civici – vorranno condividerla». L’accappatoio gli cadde a terra e fu così, una mattina di fine marzo, completamente nudo, che il nostro sindaco tornò a sorridere. Fino quasi a commuoversi leggendo il finale della mail: «Non mancheremo di dare il nostro apporto sulle questioni più rilevanti: la tutela dell’ambiente e la malavita organizzata».
6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
DOPO IL VOTO/1
DOPO IL VOTO/2
Pri, continuano gli scontri interni E c’è chi pensa a un candidato sindaco dell’edera nel 2021
I SOCIALISTI ENTRANO IN MAGGIORANZA A Palazzo Merlato, lo Psi locale lascia l’opposizione di Ra in Comune
Nel frattempo il vicesindaco Fusignani, segretario provinciale dell’Edera, chiama in causa i vertici regionali per il flop alle urne il 4 marzo Dopo il deludente risultato elettorale a livello nazionale e locale, continuano le frizioni interne tra i Repubblicani ravennati. La direzione provinciale, guidata dal vicesindaco Eugenio Fusignani, era infatti contraria all’accordo con Ala di Denis Verdini che ha permesso al simbolo di tornare sulla scheda elettorale ma ha ottenuto un magro risultato. Solo gli esponenti della minoranza ravennate hanno partecipato alle elezioni (candidando i ravennati Paolo Gambi e Luisa Babini, ai vertici regionali del partito) e ora il dibattito interno riparte da quel momento. Il 23 marzo la direzione provinciale si è riunita chiedendo un nuovo congresso nazionale che riparta dall’idea di un Pri che si muova nell’ambito di una sinistra democratica ed europea. A livello locale il passo più importante riguarda l’attacco ai vertici regionali: «Le vicende legate alle scelte di questi ultimi mesi chiamano in causa anche responsabilità regionali che rendono quanto mai necessario un confronto in direzione regionale che apre la prospettive per un nuovo congresso». Proprio Gambi e Babini in una recente conferenza stampa hanno già proiettato le proprie attenzioni al 2021 quando sarà tempo di una nuova tornata elettorale comunale: i due immaginano il Pri in corsa con un proprio candidato
Foto dei candidati del Pri alle amministrative 2016 in appoggio a De Pascale
che si sganci dal centrosinistra e dal Pd (come accadde nel 1993 con la candidatura di Ezio Fedele Brini che arrivò al ballottaggio). Lo scopo sarebbe proprio quello di smarcarsi dal ruolo di partner scontato dei dem per diventare una forza politica capace di dettare la propria linea con proposte più vicine all’Edera.
Diciamo che forse non era la notizia più attesa dell'anno, politicamente parlando, ma è comunque arrivata. Lo Psi di Ravenna è passato a sostenere la maggioranza di Michele De Pascale a Palazzo Merlato. Uno dei tanti effetti delle ultime elezioni politiche che hanno appunto visto lo Psi aderire a una delle liste civiche in appoggio del Pd, quella denonimata "Insieme" che a Ravenna vedeva capolista Daniele Perini di Ama Ravenna e che ha raccolto in tutto lo 0,8 dei voti nel comune di Ravenna per un totale di 709 voti. Lo Psi a livello locale, invece, nel 2016 aveva sostenuto il progetto di Ravenna in Comune che aveva candidato Raffaella Sutter a sindaco e aveva messo insieme tutte le forze di sinistra alternative al Pd e che in consiglio comunale è rappresentato dal consigliere Massimo Manzoli. Un'anomalia, appunto, rispetto anche agli accordi nazionali che invece vedevano Pd e Psi alleati, pur nella sconfitta. «La situazione creatasi con il voto del 4 marzo – spiegano in una nota stampa – Lorenzo Corelli Segretario provinciale e Giuseppe Marolla Segretario comunale – non consente defezioni a chi ritiene necessario che tutta la sinistra riformista e di governo ritrovi la propria strada, aprendosi ai nuovi scenari». E sul piano locale aggiungono: «Non mancheremo di dare il nostro apporto su tutte le questioni più rilevanti». Tra queste ci sono la tutela dell’ambiente e del territorio e la sicurezza soprattutto per il rischio radicamento della malavita.
INCONTRO/1 Confesercenti faccia a faccia con i parlamentari locali
INCONTRO/2 Alla Oriani la presentazione del libro del professor Conti
LIBERAZIONE/1 Nel racconto di Luigi Zoli i 5 mesi del fronte a Cotignola
LIBERAZIONE/2 Massa Lombarda, un pranzo per sostenere l’Anpi
I problemi e le attese delle categorie del commercio, turismo e terziario saranno al centro di un incontro che Confesercenti ha organizzato per il 9 aprile con i parlamentari locali eletti al voto del 4 marzo: per il momento hanno garantito la propria presenza Vasco Errani (Leu), Jacomo Morrone (Lega), Alberto Pagani (Pd), Giulia Sarti (M5s). L’appuntamento, a cui sono invitate le imprese locali, è per le 20.30 del 9 aprile in piazza Bernini 7 a Ravenna.
Il libro “Italia immaginata. Sentimenti, memorie e politica fra Otto e Novecento” del professor Fulcio Conti, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Firenze, sarà presentato il 6 aprile nella biblioteca Oriani di Ravenna. Il volume si concentra su alcuni fenomeni: la partecipazione femminile al Risorgimento, l’uso pubblico della figura di Dante Alighieri quale simbolo per antonomasia di italianità, il contributo della Massoneria.
Cotignola celebra il 73esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo. Martedì 10 aprile, giorno in cui le truppe alleate passarono il fronte del Senio, liberando il paese, alle 21 al teatro Binario, in via Vassura 20, ci sarà la presentazione del diario di Luigi Zoli, una inedita cronaca del tempo di guerra, cioè di quei cinque mesi di prima linea che, tra il novembre 1944 e l'aprile 1945, segnarono la distruzione del centro storico e lo stillicidio di 241 civili.
Massa Lombarda celebra il 73esimo anniversario della Resistenza e Liberazione dal Nazifascismo. Il primo appuntamento è per domenica 8 aprile alle 12 al Club ’91 con il “Pranzo della Liberazione” a cura dell’Anpi. Venerdì 13 aprile alle 10 l’Anpi incontra nella Sala del Carmine le classi terze della scuola media “Salvo D’Acquisto” di Massa Lombarda per la visione del film documentario “Il volto della guerra. Massa Lombarda sotto le bombe 1944/1945”.
E D I Z I O N E
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DAL 24 MAGGIO IN TUTTI GLI SPETTACOLI, IN TUTTA LA ROMAGNA
ECONOMIA / 7 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
AZIENDE
Hera, il fatturato sale a 6,2 miliardi Dividendi: 9,5 cent per azione Approvato il bilancio 2017, in quindici anni di vita il margine operativo lordo della multiutility è cresciuto di cinque volte
Nel 2017 il fatturato del gruppo Hera è stato pari a 6,2 miliardi di euro che, in aumento rispetto ai 5,6 miliardi dell’esercizio precedente (+10,3 percento). Il consiglio di amministrazione ha approvato all’unanimità i risultati economici consolidati al 31 dicembre 2017, unitamente al bilancio di sostenibilità. «Risultati particolarmente positivi – scrive l’azienda in una nota –, in linea con quanto previsto nel piano industriale al 2021, che confermano la validità della strategia multibusiness, permettendo all’azienda di bilanciare con successo le attività regolamentate con quelle a libero mercato, oltre a mantenere un profilo di rischio sostenibile. La combinazione di due leve fondamentali, crescita interna e sviluppo per linee esterne, ha inoltre consentito al gruppo di continuare a crescere, anche grazie alla capacità di anticipare e cogliere le migliori opportunità in uno scenario regolamentare e di mercato sempre più sfidante, e in progressiva evoluzione nei modelli di sviluppo. Questi risultati rappresentano il coronamento di un percorso che ha portato la multiutility nei suoi 15 anni di attività a raggiungere importanti traguardi: dal margine operativo lordo quintuplicato alla crescita dell’utile netto di quasi 8 volte (rispetto al 2002), solo per citarne alcuni, senza contare le 25 acquisizioni messe in campo da cui sono derivate importanti sinergie». Il margine operativo lordo sale a 984,6 milioni di euro, in aumento rispetto ai 916,6 milioni del 2016 (+7,4 percento). L’utile operativo cresce a 479,3 milioni di euro, rispetto ai 457,1 milioni del 2016 (+4,9 percento). L’utile prima delle imposte aumenta a 377,8 milioni di euro (+11,2 percento rispetto ai 339,7 milioni del 2016). L’utile netto del gruppo sale a 266,8 milioni di euro, in significativo aumento (+21,1 percento) rispetto ai 220,4 milioni dello scorso esercizio. L’utile di pertinenza degli azionisti è pari a 251,5 milioni, in aumento del 21,3 percento rispetto al precedente esercizio. Nel 2017, gli investimenti del gruppo ammontano a 396,2 milioni di euro. Al lordo dei contributi in conto capitale per circa 44 milioni, gli investimenti complessivi del Gruppo sono stati pari a 440,5 milioni, in crescita di circa il 14 percento rispetto all’esercizio precedente, e destinati principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture. Il cda ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del prossimo 26 aprile un dividendo di 9,5 centesimi per azione, in crescita.
CONSUMATORI Nasce il comitato regionale che riunisce le 15 associazioni iscritte al registro Più tutele, più informazione e più sicurezza per i cittadini. Poggia in pratica su questi tre pilastri l’azione del nuovo Comitato regionale dei consumatori e degli utenti, di cui fanno parte i rappresentanti di 15 associazioni iscritte al Registro regionale. Il nuovo organismo eserciterà funzioni consultive e propositive con particolare attenzione alla difesa degli utenti più deboli. Il Comitato è presieduto dall’assessore regionale al Turismo e Commercio e ne fanno parte le associazioni regolarmente iscritte nel Registro regionale, ognuna con un membro effettivo e un supplente. Tra le varie iniziative è prevista la possibilità da parte della Regione di concedere contributi ai Comuni per la creazione di uffici di informazione e assistenza per i consumatori ed utenti, anche in collaborazione con le associazioni iscritte al registro regionale.
INDAGINE CONFINDUSTRIA
«MERCATO INTERNO E AZIENDE CON MENO DI 50 DIPENDENTI TRAINANO LA RIPRESA LOCALE» Previsioni 2018: produzione stazionaria e ordini in aumento per un impresa su 2 La ripresa economica in provincia di Ravenna ha due traini: il risveglio del mercato domestico, con un andamento del fatturato più dinamico di quello estero, e la riscossa delle imprese con meno di 50 dipendenti. È quanto emerge dall’analisi, tra i propri associati, di Confindustria Romagna sul secondo semestre del 2017. In area Vasta (il campione analizzato comprende imprese associate di Rimini e Ravenna) il consuntivo del secondo semestre 2017 evidenzia +9,8 percentop nel fatturato (+10,1 estero +9,4 interno); +10 percento nella produzione e +5,1 percento nell’occupazione. Gli ordini sono in crescita per il 50,4 percento delle imprese campione. Nelle previsioni del primo semestre 2018 per la produzione si registra stazionarietà e aumento per il 47,1 percento delle imprese campione; l’occupazione è stazionaria per il 68,2 percento delle aziende e gli ordini sono in aumento per il 48,8 percento del campione. La situazione del territorio di Ravenna nel medesimo periodo vede un +9,1% dovuto soprattutto a una buona performance del mercato interno, +10,4 percento mentre quello estero è cresciuto in modo più contenuto del 5 percento; +7,5 percento per la produzione; +1,3 percento per l’occupazione; gli ordini crescono per il 42,2 percento delle imprese campione. Nelle previsioni la produzione è in aumento per il 35,9 percento delle aziende campione, gli ordini sono previsti in crescita per il 36,2 percento delle imprese. L’occupazione è prevista stazionaria per il 71,6 percento e in crescita per il 21,6 percento. Il grado di internazionalizzazione (fatturato estero sul totale) è pari al 55,1 percento in area vasta e al 50,5 percento a Ravenna. «A livello locale stiamo vivendo un promettente momento di dinamismo – dice il vicepresidente Paolo Baldrati, presidente della delegazione ravennate – su Ravenna la prospettiva di avviare finalmente i lavori di escavo del porto è una boccata d’ossigeno che impatterà positivamente su tutto l’indotto. Nel frattempo sollecitiamo l’Autorità di Sistema Portuale per l’esecuzione delle attività di manutenzione: occorre che vengano riprese e ne venga garantita al continua esecuzione. Le imprese devono lavorare tutti i giorni e trovare nuove opportunità anche prima della realizzazione del progetto».
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LA NOVITÀ
Per una Romagna ciclabile, l’accordo di otto Comuni A Ravenna il centro organizzativo di un progetto che coinvolge a oggi otto comuni per sviluppare una sinergia e mettere in rete i percorsi per turisti e residenti
Da Comacchio a Cesenatico, passando per Ravenna e Cervia senza mai scendere dalla bici e, soprattutto, senza mai uscire da una pista ciclabile. O da Russi a Cesena, da Faenza a Castrocaro. Un sogno? Al momento sì, ma potrebbe diventare realtà. Sono infatti questi gli otto comuni che per primi, a breve, firmeranno un Protocollo d’intesa per lo Sviluppo di una Rete di percorribilità ciclistica intercomunale. I primi incontri tecnici e politici ci sono già stati e il progetto che inizialmente doveva coinvolgere due o tre realtà è andato ampliandosi nei mesi. «Ringrazio tutti coloro che ci stanno lavorando - dice l'assessore alla Mobilità del Comune di Ravenna Roberto Fagnani dove di fatto avrà luogo il coordinamento tecnico del progetto - si tratta di un'azione di prospettiva, i cui benefici si vedranno a medio e lungo termine, che può rappresentare anche un elemento di attrattività turistica importante (vedi anche p. 14). Non solo, il fatto di lavorare e progettare insieme può darci maggior forza quando si tratta di partecipare a bandi europei o regionali per lo sviluppo di una viabilità sostenibile». Per il momento non esistono finanziamenti ad hoc, ma la Regione Emilia-Romagna, per esempio, con la Legge Regionale del 5 giugno 2017 per “Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità” si sta già muovendo per promuovere la realizzazione di una Rete delle ciclovie regionali integrata con le infrastrutture ed i servizi per la mobilità. Quella della Romagna potrebbe dunque essere un inizio in questa direzione con un progetto aperto a nuovi soggetti che vorranno aggregarsi in futuro. (fe. an.)
Pista ciclabile davanti alla Rocca Brancaleone da Digibike (vedi p. 14). Sotto l’assessore alla mobilità Roberto Fagnani su una Obike (vedi p. 12).
E intanto Palazzo Merlato tiene in “garage” 100 bici pagate dalla Regione I fondi per l'acquisto delle biciclette, un centinaio, e delle colonnine per le stazioni di parcheggio, sette, sono arrivati dalla Regione. Presto arriveranno anche i circa 65mila euro per l’installazione e l’avvio, parte degli oltre 550mila euro che il Comune si è aggiudicato per realizzare piste ciclabili nei dintorni delle scuole e altri progetti di mobilità sicura e sostenibile, come appunto il bike sharing. La versione “Mi Muovo in Bici” avrà una card magnetica ed è già operativo, con successo, in altre città della regione. Ma a cosa servirà a Ravenna dove è entrato il servizio privato di Obike? (vedi pagina 12) «Immaginiamo un'utenza diversa – dice l’assessore Fagnani –, fatta più di pendolari e studenti che di turisti, ma naturalmente sarà da vedere». Intanto, proprio nella sede dell'Università di via Sant'Alberto sarà realizzato, sempre con i medesimi fondi, una rastrelliera coperta, vero e proprio parcheggio ciclabile.
SICUREZZA
Vietato il telefono, obbligatorio usare le piste ciclabili: quando la bici può diventare pericolosa 182 incidenti nel corso del 2017 hanno visto coinvolti cicilisti nel territorio comunale spesso su strade periferiche dove il transito non sarebbe consentito Sono stati 182 gli incidenti rilevati dalla polizia municipale di Ravenna nel 2017 in cui sono rimasti coinvolti ciclisti. Nel primo trimestre di quest’anno il conto è 44. Si tratta di incidenti nelle strade del centro, quelle dove è più frequente il passaggo di bici. Quelli più gravi però avvengono di solito in strade perifiche dove in certi casi non sarebbe nemmeno consentito il transito delle bici. Mancata precedenza, andatura controsenso e attraversamento in perpendicolare senza portarsi al centro della carreggiata sono i comportamenti scorretti che più di frequente i ciclisti mettono in atto viaggiando in sella. Ma c’è anche chi pedala in strada incurante della presenza della pista ciclabile: in quel caso è prevista una sanzione di 25 euro. E in caso di incidente il mancato utilizzo della pista ciclabile potrebbe comportare conseguenze nelle attribu-
zioni delle responsabilità tra compagnie assicurative. Per il codice della strada poi nelle Ztl le bici andrebbero condotte a mano. Il passaggio sui marciapiedi è sempre vietato in bici (salvo casi in cui è segnalato diversamente). L’utilizzo del telefonino è vietato anche alla guida della bici. Così come la guida in stato di ebbrezza comporta una denuncia penale e una sanzione amministrativa anche per il ciclista. Alcune settimane fa in via Basilica a Savarna un’auto è finita fuori strada proprio per evitare un ciclista ubriaco che procedeva a zig-zag: è stato raggiunto da un carabiniere fuori servizio che ha visto la scena ed è stato così denunciato (aveva un tasso alcolemico di 1,81 quando il limite è 0,5). Non c’è ritiro della patente, come facilmente comprensibile non essendo richiesta per pedalare.
I CANTIERI Le vie per le due ruote in programma fino al 2020 Fatti, in corso di realizzazione o in programma, ecco la mappa dei lavori per quanto riguarda le piste ciclabili nel Comune di Ravenna. A Marina di Ravenna, è stato terminato nel 2016 il nuovo nel percorso ciclo – pedonale in viale delle Nazioni (tra via della Pace e via Rivaverde e da via Rivaverde a Via Ciro Menotti) per un totale di 2700 m e 400mila euro in tutto. Nel 2017 è stato invece terminato il percorso pedonale di via Cella a San Bartolo per 450mila euro e la ciclabile in via Romea Vecchia a Classe per 300mila euro. È in fase di ultimazione il percorso pedonale di via Godo a Villanova per 380mila euro, e il primo stralcio di quello tra via Dismano e via dell'Ulivo a Ponte Nuovo per 300mila euro. Nel 2018 sarà avviata la riqualificazione di via delle Americhe a Punta Marina che include la realizzazione di una nuova pista ciclabile che unirà la pista esistente in via Canale Molinetto con quella del lungomare Colombo. Grazie inoltre ai fondi per la sicurezza delle utenze deboli nei percorsi casa-scuola e casa-lavoro saranno quindi finanziati (a costo zero per le casse comunali) anche un tratto di pista ciclo pedonale lungo la via Bargigia nel tratto compreso tra via Antonelli e via Battuzzi, accanto alla elementare Camerani, il percorso ciclopedonale fra la pista esistente di via Bellucci e le vie Umago/Aquileia per una lunghezza di 60 m nei pressi della media Montanari, il collegamento della rete ciclabile esistente all’interno del parco Urbani fino alla rete ciclabile esistente lungo viale Pertini per circa 50 m nei pressi della media Randi. Sempre entro il 2018 si conta di poter avviare le procedure di aggiudicazione per un intervento molto atteso: il percorso ciclopedonale lungo lo scolo Arcobologna da via dell'Ulivo a Ponte Nuovo fino a via Pondi, a Madonna dell'Alberto (lunghezza complessiva di oltre un chilometro per un costo complessivo di 550mila euro). Per il 2019 è in programma la riqualificazione di via Bonifica che collega Porto Fuori a Lido Adriano con tanto di pista ciclabile oltre a quella lungo via Macalone a Piangipane per 500mila euro. Infine sono in calendario per il 2020 la pista ciclabile lungo viale Italia a Marina Romea per una spesa di 680mila euro e la ciclabile tra Fosso Ghiaia e Classe per quasi 1milione e 300mila euro.
Le foto dell’ultimo grave incidente a Ravenna che ha visto coinvolto un ciclista, il 3 aprile. L’uomo è stato ricoverato al Bufalini
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5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
AMBIENTALISTI
«Serve il limite dei 30 all’ora in città E percorsi per le bici lungo i fiumi» La ricetta di Legambiente per aumentare la sicurezza e incentivare il turismo E il 7 aprile si piantuma il “bosco” per continuare a sognare una nuova strada sugli argini di Luca Manservisi
«Se oggi si trovano 15-16 milioni di euro per fare il palazzetto nuovo – e lo dico da tifoso di basket e pallavolo – non è possibile che non ci siano i soldi per fare manutenzione ordinaria, per rendere le strade più fruibili agli ultimi». Claudio Mattarozzi è il presidente del circolo Legambiente di Ravenna e, come è giusto che sia, sogna ancora un altro tipo di città. «Una città che va ai 30 all'ora, che abbia il coraggio in determinate zone di imporre il limite dei 30, perché anche senza soldi si può aumentare la sicurezza. Basterebbe per esempio fare una riga per terra e inventarsi una pista ciclabile, come insegnano in Germania». Legambiente è testimone comunque di un cambiamento avvenuto a Ravenna negli ultimi 14 anni. L’inizio della «nostra grande scommessa», viene individuato da Mattarozzi nella primavera del 2004, «quando ci si inventò la pedalata del 25 aprile, che in questi anni è un appuntamento fisso per sempre più persone. Ma poi basta guardarsi in giro, in città, basta notare l’enorme quantità di biciclette ovunque. Un esempio è il parcheggio delle scuole, in particolare quello dello scientifico, a Ravenna: fino a qualche anno fa, poco dopo l'uscita, c'erano sapzi per le bici vuote e 50-60 motorini accesi; abbiamo fatto misurazioni, incontri, sperimentazioni insieme alla scuola e adesso i parcheggi per le bici sono pieni e i motorini sono sempre meno». E anche il conteggio avvenuto durante il passaggio del Treno Verde di Legambiente a Ravenna conferma la versione di Mattarozzi, con circa 1.500 bici parcheggiate di fronte alle sole scuole superiori della città contro le mille dell’anno precedente (quando il conteggio però venne realizzato in febbraio e non in marzo). Il punto più critico per gli utenti deboli della strada, per Legambiente, resta via Zalamella «una quattro corsie senza
Una delle passate edizioni dello Sciame di biciclette
attraversamenti in sicurezza, che taglia la città anche in concomitanza di scuole elementari (la Camerani per cui esiste un progetto, vedi p. 10, e la Ricci, ndr). La circonvallazione esterna non ha sortito gli effetti desiderati e le nostre richieste sono rimaste inascoltate. Un esempio virtuoso è invece via Rubicone, realizzata proprio grazie al contributo di Legambiente 15 anni fa, una strada dalla cultura europea con spazio per tutti». Lasciandosi alle spalle la città, l’amarezza più grande di questi anni, per il presidente di Legambiente, è quella di non essere riusciti a realizzare un vero e proprio circuito ciclopedonale sugli argini dei fiumi, «a causa di una fortissima burocrazia e dello scarso interessamento da parte delle istitu-
Domenica 8 aprile uno Sciame in sella verso la pineta Tra i prossimi appuntamenti in bicicletta realizzati anche con il contributo di Legambiente da segnalare domenica 8 aprile lo “Sciame di biciclette” pedalata rivolta in particolare alle famiglie con ritrovo in piazza del Popolo, a Ravenna, alle 9.30 e partenza un’ora dopo verso la pineta, e il Parco I Maggio in particolare (dove ci saranno anche stand gastronomici), attraverso le piste ciclabili. Il 25 aprile torna la tradizionale Pedalata della Liberazione, il 6 maggio Bimbimbici e in settembre il Giretto d’Italia, la cui ultima edizione ha visto Ravenna arrivare seconda (su 27 città coinvolte) per quanto riguarda i passaggi monitorati di coloro che scelgono la bicicletta per recarsi a scuola o al lavoro. Piacenza ha vinto con 6.833 passaggi, mentre 4.977 sono stati i ciclisti ravennati conteggiati.
zioni coinvolte. Sarebbe invece un volano per certo turismo, un turismo non da sfigati come dice qualcuno, ma di persone spesso dal nord Europa e con il portafoglio pieno...il primo progetto, “Un fiume per amico”, risale addirittura a vent’anni fa ed era incentrato sul Ronco e il Montone». Ora, in questo senso, è partito “Fiumi uniti per tutti”, un progetto partecipato che è una sorta di laboratorio verso la realizzazione di un percorso urbano tutelato dei fiumi Montone, Ronco e Fiumi Uniti. In maggio il progetto dovrà essere presentato ufficialmente con tanto di manuale con le linee guida e mappa interattiva. Nell’ambito del progetto sabato 7 aprile a Ravenna è in programma la piantumazione al “bosco di città”, in via Keplero (ritrovo alle 10).
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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
LA NOVITÀ
Il telefono apre il lucchetto della bici e dopo l’uso la lasci dove vuoi Sbarca a Ravenna e Cervia il servizio di due ruote condivise senza postazioni fisse Il responsabile per l’Italia: «Vorrei un cambio di mentalità e meno spazio per le auto» di Andrea Alberizia
Con il telefonino cerchi sulla mappa la bicicletta disponibile più vicina, sblocchi il lucchetto inquadrando con la fotocamera il codice a barre sul telaio, pedali per quanto ti serve e quando arrivi a destinazione chiudi il lucchetto per lasciare la bici ovunque a disposizione degli altri. Funziona così Obike, il servizio di condivisione bici operativo a Ravenna e Cervia dalla fine di marzo. In tutto circa seicento velocipedi grigi e gialli sparsi nei due comuni. Caratteristica peculiare è proprio l’assenza di stazioni dove collocare le bici nel periodo in cui non si utilizza: può essere lasciata ovunque, nel rispetto del codice della strada e della buona educazione. Obike è una startup nata a Singapore all’inizio del 2017 e si sta ampliando. Il responsabile del ramo Italia è il 40enne milanese Andrea Crociani. Come è cominciata l’avventura ravennate? «Nei primi tre giorni c’è stata una media di un corsa per ogni bicicletta distribuita sul territorio. Siamo soddisfatti dell’inizio». Che rapporti avete con l’amministrazione comunale? «Abbiamo avuto incontri con il sindaco e gli
assessori per presentare il nostro progetto e abbiamo trovato grande incoraggiamento a portarlo avanti. Siamo una realtà privata, avviamo la nostra attività con una normale autorizzazione e il rischio è tutto nostro. Ai Comuni chiediamo di sposare la mentalità dietro al bike sharing, magari promuovendo un uso consapevole della bici e del riposizionamento». E magari qualche ciclabile in più… «Ho un altro modo di vedere le cose: non devono aumentare gli spazi riservati alle bici, vorrei che diminuissero quelli in cui è permesso l’accesso alle auto» Chi usa la bici paga 50 centesimi ogni 30 minuti con varie formule di abbonamento. Il business regge solo sul pagamento delle corse? «C’è anche la vendita di spazi pubblicitari sulle bici e a Ravenna abbiamo già un contratto di sponsor. Poi anche tramite l’app sul telefonino possono essere veicolati messaggi promozionali di terzi. Ma tutti i dati restano solo a Obike». Vi sarete posti anche il problema di furti e vandalismo. «Per scongiurarli si parte dalla scarsa appetibilità delle bici: pesano volutamente tanto, 22 kg, e anche i pezzi sono specifici in modo che non siano utilizzabili altrove. Biso-
L’utilizzo costa 1 euro all’ora Già disponibili circa 600 velocipedi
gna mettere in conto comunque che una parte verranno rubate. Se i furti restano sotto al 10 percento della flotta diciamo che ci sono i margine per resistere». C’è anche una mentalità proiettata in ottica più green o è solo business? «Vengo da Airb&b e dal mondo sharing, credo moltissimo nel lato non tanto ambien-
Prova su strada: lente e pesanti, ecco perché Sui social network circolano lamentele di chi critica le bici Obike per la loro lentezza e pesantezza. La novità e la curiosità di capire quanto fossero fondate le lamentele ci hanno stuzzicato e due dei nostri giornalisti sono saliti in sella per un giorno di test. La sensazione per entrambi è stata la stessa: il biliardo della ciclabile di un viale Randi qualsiasi ci è sembrato un tappone dolomitico del Giro d’Italia. Il mezzo è stabile e silenzioso ma è richiesta una bella gamba per mandarlo avanti. E non è questione di scarso allenamento, ma la naturale conseguenza di una scelta precisa che ci ha spiegato il responsabile di Obike Italia, Andrea Crociani: «Sono bici pesanti con gomme piene per ridurre la manutenzione, renderle meno appetibili per i ladri ed evitare che gli utenti sfreccino per le strade aumentando i rischi a loro carico». Non è quindi un caso che uno dei parametri che viene valutato dalla società prima di entrare in una nuova città è proprio quanto sia pianeggiante. Insomma, ci sarà da alzarsi sui pedali come Pantani a ogni cavalcavia.
tale ma in un cambio culturale degli usi e lo dico mentre rispondo al telefono da un’auto ibrida. Non ho problema a dire che Milano dove vivo e non c’è Obike utilizzo il bike sharing dei nostri concorrenti. Nei giorni in cui sono stato a Ravenna per il lancio di Obike, ad esempio, ho parcheggiato in albergo e non ho più spostato l’auto».
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IL PIONIERE
L’imprenditore che vent’anni fa inventò il bike sharing per residenti e turisti Angelo Tura a fine anni Novanta lanciò le bici gialle e rosse. Il servizio ora è in 130 città italiane, 80mila passe-partout distribuiti Se non puoi batterli, unisciti a loro. Un vecchio adagio che Fulvio Tura, dopo vent'anni nel campo dei pedali, ha preso alla lettera. L'imprenditore ha lanciato alla fine degli anni Novanta “C’entro in Bici”, il primo servizio di biciclette pubbliche, quello che oggi si chiama “bike sharing”. Con gli inglesismi sono arrivati gli asiatici che hanno cannibalizzato il mercato e spazzato via la concorrenza, fatta di piccoli artigiani locali che non potevano competere con l'economia di larga scala del Sol Levante. Ora Tura collabora con loro. Il progetto “C'entro in Bici” a Ravenna era il servizio delle biciclette pubbliche rosse (per i cittadini) e gialle (per i turisti) che funzionavano con le chiavi distribuite nei negozi e uffici turistici. È nato così: «Era la fine degli anni Novanta – ricorda Tura – e studiavo dei progetti pensati per i negozianti. Da poco era stato aperto l'Ipercoop e qualche commerciante mi aveva chiesto un’idea per non subire la concorrenza della grande distribuzione. L'idea mi è venuta in spiaggia». Nello specifico, Tura ha pensato ad una chiave universale – distribuita nei negozianti e non replicabile – che potesse aprire tutte le biciclette pubbliche nelle rastrelliere di “C'entro in Bici”. Inizialmente le biciclette distribuite a Ravenna erano una ventina, poi sono via via aumentate perché il servizio era piaciuto subito ad amministrazione e città. Così il progetto si è allargato anche in altre città in Italia. Più di 130 i Comuni e che si sono rivolti a Tura per esportare l'idea. «Oggi ottantamila italiani hanno la chiave che apre queste biciclette e che avevo fatto studiare alla Cisa. Il brevetto era mio, quindi insieme al Comune abbiamo fatto piuttosto in fretta a metterlo in piedi», dice l'imprenditore con un certo orgoglio. Non tutto, però, è stato rose e fiori: «L'esperienza nella maggior parte dei territori che l'aveva
è terminata dopo poco tempo». La colpa non era ancora delle startup asiatiche ma di un certo modo di fare politica: «L’amministratore di turno lanciava il servizio di bici pubbliche perché magari andava di moda. Poi arrivava il successore, oppure cambiava il colore della giunta, e allora portare avanti un servizio lanciato da un altro, con costi di manutenzione, sembrava poco conveniente dal punto di vista politico. Così veniva semplicemente abbandonato». Nonostante tutto, in qualche comune il progetto sopravvive ancora. Dall’Asia hanno invaso il mercato delle biciclette pubbliche in tempi recenti e in tutta Europa le piccole aziende, che non possono permettersi di competere con questi colossi, hanno chiuso bottega. «Potevo cambiare mestiere – dice Tura – e in fondo un tempo mi reinventavo ogni quattro anno. Oggi però di anni ne ho 60 e forse non è il caso, così ho contattato la ditta chiedendo se erano interessati a venire a Ravenna. Non lo erano: città troppo piccola per i loro volumi. Le cose sono cambiate però quando ho prospettato loro un progetto su tutta la riviera romagnola». Così Tura oggi fa manutenzione e gestisce la distribuzione delle bici di O-Bike, la ditta che ha lanciato il free floating a Ravenna (vedi pagina 12). «Hanno bisogno di qualcuno che svolga questo servizio e che conosca il territorio», spiega l'imprenditore che in questi giorni è impegnato con la distribuzione delle biciclette anche in altri comuni della riviera. Sul rischio furti e danneggiamenti sostiene che «fa parte del rischio di impresa. Di solito nei primi tempi può capitare che le bici vengano rubate o danneggiate. Però se vengono utilizzate è un costo che viene ben assorbito dai bilanci». Alessandro Montanari
IL SERVIZIO Noleggio in darsena: «Ne abbiamo sessanta, in estate vengono turisti tutti i giorni» Il servizio del noleggio di biciclette che è stato aperto in Darsena Pop Up sta dando i frutti sperati sia dal gestore dell'area, l'associazione Naviga in Darsena, sia dall'associazione che si occupa di affittare i velocipedi ai turisti, il gruppo Bici del Delta del Po. Angelo Taroni, responsabile del servizio al Pop Up, fa un bilancio dell'iniziativa: «Abbiamo una sessantina di biciclette, di vario tipo. Ogni giorno, in estate, arrivano turisti. Gli stranieri sono tantissimi: direi che abbiamo noleggiato bici a persone di una ventina di Paesi diversi». Le mete sono le più disparate: c'è chi fa una pedalata in centro, chi va al mare, chi si spinge da Ravenna fino alle valli di Comacchio. Nel weekend di Pasqua alcuni turisti hanno scelto proprio le bici di Darsena Pop Up per andare fino al mare. Il gruppo Bici del Delta del Po gestisce il servizio anche in altri punti: lo scorso anno ce n'era uno a Marina di Ravenna e un secondo a Lido Adriano. Quelli di quest'anno saranno resi noti nel giro di un mese. Noleggiare una bicicletta, dotata di ruote anti foratura, cestino e naturalmente un lucchetto, costa tre euro all’ora. Si può scegliere anche un abbonamento lungo tre giorni a 27 euro.
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14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
LA NOVITÀ
Da tre a dieci giorni: i pacchetti per il turismo lento Slow bike tourism: una rete di imprese fornisce servizi e assistenza ai cicloturisti
Che il cicloturismo possa essere una risorsa soprattutto nell’ottica di un turismo sostenibile è cosa ormai predicata da tutti. E c’è anche chi, dalle parole è passato ai fatti: è la rete di impresa che ha messo in comune idee e servizi proprio per chi si muove pedalando. Così è nato “Slow Bike Tourism” presentato pochi mesi fa in Cna e ora, con la primavera, alla prima vera propria. L’offerta che si può scoprire sul sito www.slowbiketourism.it comprende diversi pacchetti che spaziano dai tre giorni alla scoperta di “Mosaici e natura in Romagna” ai dieci giorni di “Romagna doc: tutte le bellezze in un tour”. È possibile anche concordare tour personalizzati, tarati sulle esigenze del cicloturista. È inoltre, possibile noleggiare bici di varie misure e ogni percorso è fornito di una guida cartacea che permette di pedalare in autonomia. Fondamentale l’assistenza meccanica lungo il tragitto che può essere fornita direttamente dall’accompagnatore (Cicloguida) se presente nella scelta di viaggio o nei Punto Bici attivi sui percorsi, veri e propri centri di assistenza dove si può sostituire una bici danneggiata oppure riconsegnarla nel caso in cui il tour sia iniziato in un Punto Bici diverso. Al momento è atteso un primo gruppo per il ponte del primo maggio, ci racconta Thomas Randi, dell'azienda capofila di questa Rete e ideatore di BiciDeltaPo e in generale di servizi al turismo. «Sono circa una ventina di persone, in gran parte di Torino, ma anche dalla Toscana, che partiranno da Ferrara e arriveranno a Ravenna, restituendo le bici in Darsena Pop Up».
L’EVENTO A giugno il raduno nazionale della Fiab Che dal 2016 chiede la ciclabile per Porto Corsini Sono attesi circa 500 cicloturisti dal 18 al 24 giugno proprio a Ravenna perché la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha scelto la città dei mosaici come tappa per il suo cicloraduno nazionale nel 2018, la trentesima edizione della manifestazione. Ogni mattina i partecipanti partiranno da piazza Kennedy per andare a scoprire il territorio circostante in sella alle due ruote, tra le mete ci sono anche la villa romana di Russi, l’ecomuseo, la pineta, il mausoleo di teodorico e le zone umide. Molto attiva sul territorio ravennate, la Fiab locale nel 2016 aveva raccolto 791 firme per richiedere una ciclabile di 10 km da Ravenna a Porto Corsini che ancora non è però tra quelle cantierate (vedi p. 10).
Con Cna, itinerari off roads e brevetti
Quattro giorni di tappe dove è già stabilito dove alloggeranno e cosa visiteranno. «Abbiamo presentato il pacchetto a dicembre, che è già tardi per molti tour operator e stiamo soprattutto lavorando in ottica 2019. Ma per quest'anno stiamo anche preparando le escursioni quotidiane in bicicletta, magari unite a un laboratorio di mosaico, esperienze sensoriali per chi vuole scoprire il territorio perché magari è già qui in vacanza o vuole arrivarci, per esempio, in treno». (fe. an.)
I PERCORSI Come visitare Ravenna e i dintorni in bicicletta
Alla scoperta della città o delle valli di Comacchio, la strada lungo il fiume Lamone o attraverso le pinete, le suggestioni in un territorio ricco e pianeggiante come quello ravennate non mancano e sono proposte sul sito http://www.turismo.ra.it accanto a tutte le altre proposte di visite e attività. In particolare qui si può addirittura scaricare la mappa aggiornate delle piste ciclabili di Ravenna e seguire le indicazioni per quattro percorsi. Quello appunto dentro la città d’arte, quello all’interno della storica Pineta di Classe, fino alla torretta di osservazione sulla palude dell’Ortazzo, Ortazzino e foce del Bevano per poi giungere al centro visita Cubo Magico Bevanella che si svolge da marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre (durata: circa 2 ore e 30 minuti circa per 6 km totali) e ancora, sempre per chi ama la natura, quello nelle Valli Meridionali di Comacchio sull'argine del Fiume Reno (Durata: 3 ore andata e ritorno 14 km, Museo NatuRa - Sant'Alberto (Ra). Per chi desidera c’è la possibilità di noleggiare la bici. Un percorso ciclo-pedonale di circa tre chilometri lungo l'argine sinistro del fiume Lamone a partire dalla sua foce è quello invece che propone la pro loco di Casal Borsetti per ammiraduna costiera alla foce del Lamone, la laguna salmastra ex Valle delle Vene (o Risatina), la pineta di San Vitale, la prateria allagata Bassa del Bardello, la palude aperta di Valle Mandriole e la foresta allagata di Punte Alberete. In realtà, da qualche anno, l’argine del Lamone è diventato un percorso semplice di circa 35 km, interamente pianeggiante, adatto a una escursione in giornata che arriva fino a Bagnacavallo.
«È un rapporto storico quello di Cna con il mondo delle bici – spiega Nevio Salimbeni, responsabile Turismo Cna – tutto parte dalla storica rappresentanza sindacale di produttori e noleggiatori che poi ha incontrato le opzioni del turismo esperienziale e della nuova mobilità. Oltre alla novità della creazione delke rete di impresa Slow Bike Tourism, a Cervia e Ravenna lavoriamo con un gruppo di imprese che propongono il progetto digibike, progetti interattivi con la proposta di itinerari off roads. A Faenza collaboriamo al ciclo-brevetto con la nostra rete di Agriturismi: si tratta di un percorso in bicicletta che abbina la conoscenza del territorio con il riconoscimento di un “brevetto digitale” per chi tocca tutte le stazioni del percorso».
LA SQUADRA
LA VITA DI TEAM, PER PEDALARE INSIEME Oltre 120 gli iscritti al Sambi, per sport o e tempo libero «Noi non stiamo in mezzo alla strada come si lamenta la gente, cerchiamo di restare in fila indiana, al massimo in due affiancati, ma solo dove possibile…». Sorride, Paolo Gallegati, di fronte a uno dei luoghi comuni sui ciclisti della domenica, quelli in divisa che in auto non è sempre facile sorpassare. Ciclisti affiliati a società amatoriali come il Team Sambi, di cui Gallegati è vicepresidente, tra le realtà più importanti del territorio, nata una decina d'anni fa da un gruppo di amici abituali frequentatori dello storico negozio di biciclette della famiglia Sambi. Pochi amici che oggi sono diventati 120 divisi in tre gruppi: quello della montain bike, quello delle gare (competitive e non) e quello, «uno zoccolo duro», che lo fa solo per passione e per stare in compagnia. In questo caso il ritrovo tradizionale è a Madonna dell'Albero per chi ha in mente un'escursione su strada («il giro classico è fino Bertinoro, o comunque le colline forlivesi») o sul ponte di Ponte Nuovo per chi sceglie la pineta. «Ecco, in pineta chiediamo massima attenzione, perché in effetti ci sono state diverse lamentele per ciclisti troppo veloci…». «Ci organizziamo con chat "giganti" – spiega ancora Gallegati – e poi una volta al mese ci troviamo a mangiare insieme, per consumare anche i premi in natura che vinciamo nelle varie manifestazioni». E qual è il vantaggio, di entrare in una squadra? «Agevolazioni di varia natura, dal vestiario alle visite mediche, fino alla burocrazia legata alle varie manifestazioni del territorio».
IL LIBRO Le storie di bicicletta di Pietro Barberini Nella terra di Oriani e Guerrini, tra i primi a tessere le lodi della bicicletta come mezzo per il tempo libero, nella terra delle staffette partigiane che percorrevano la Romagna avanti e indietro sulle loro bici, da poche settimane è uscito per la SBC Edizioni, Racconti della bicicletta di Pietro Barberini, grande appassionato di ciclismo, e accompagna il lettore per le strade della Romagna estense, fin sull’alzaia di un fiume in un mattino d’estate per fargli percepire l’atmosfera. Lo accompagna per luoghi, soprattutto, ma non solo, della Romagna che ci fa riscoprire al ritmo lento della pedalata a cominciare da Bagnacavallo, dove è nato nel 1951.
LA RIEVOCAZIONE STORICA Primavera Marittima, appuntamento con i Caenassi Secondo appuntamento a Cervia per la Primavera Marittima, con il weekend del 7 e 8 aprile dedicato alle due ruote con la rievocazione itinierante del gruppo ciclo storico “I Caenassi”, con 25 figuranti in bicicletta che metteranno in scena uno spettacolo ambulante per mostrare come un tempo la bicicletta non era solo un oggetto di passatempo, ma un vero e proprio strumento al centro della vita delle comunità, ma anche banchetti a tema con iniziative e spettacoli dedicati.
PRIMO PIANO / 15 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
MAGIO BIKE TOUR
TRE MESI DI SOSTA PER INFORTUNIO, ORA GIOVANNI TORNA IN SUD AMERICA PER FINIRE IL GIRO DEL MONDO IN BICI «Ho ricaricato le pile, mio fratello mi aspetta. Nel 2018 andremo in Africa, nel 2019 si torna» Dopo tre mesi di sosta forzata per infortunio, è pronto per riprendere il lavoro interrotto. Il 26 marzo il trentenne ravennate Giovanni Gondolini ha raggiunto Buenos Aires per completare il giro del mondo in bicicletta iniziato a febbraio 2013 partendo in sella da piazza del Popolo e viaggiando verso Est per 165mila km attraverso 40 Paesi. Ad attenderlo in Argentina c’era il fratello Francesco che si è aggreato alla missione un anno fa. Ora i Gondolini Bros proseguiranno in sud America per alcuni mesi e entro la fine del 2018 è in programma la traversata oceanica verso l’Africa. Il percorso nell’ultimo continente rimasto partirà da Cape Town, dove Francesco in passato viveva per lavoro, per risalire verso nord e rientrare a casa nel 2019. «Quando mi sono rotto il tendine d’Achille in Cile ero molto dispiaciuto di dove rientrare a casa in aereo e non in sella ma era solo orgoglio – ci ha raccontato Giovanni pochi giorni prima della partenza –. Una sosta di tre mesi mi ha fatto bene per ricaricare le pile, ho preso 5-6 chili, mi hanno coccolato tutti e ora si riparte». L’operazione chirurgica a dicembre è andata benissimo e poi una riabilitazione lampo: «Il dottore mi aveva promesso che mi sarei rimesso sui pedali in tre mesi e infatti è stato così. Ho già provato a pedalare e così ho pagato la mia scommessa portandolo a cena». La spedizione, come noto per chi legge queste pagine dove sin dalla partenza ospitiamo un diario di bordo con cadenza mensile, si chiama Magio Bike Tour dall’unione dei nomi Marco e Giovanni. Al via infatti con Gondolini c’era l’amico Marco Meini. Le loro strade si sono separate quando Marco si è innamorato di una ragazza canadese conosciuta in Vietnam: ora vive con lei a Vancouver dove lavora come giardiniere e hanno avuto due gemelli. Ora Giovanni deve evitare di perdere un altro compagno di viaggio per amore: «Devo fare in fretta – scherza – altrimenti mio fratello perde la testa per una ragazza argentina che ha conosciuto nell’ultimo periodo».
IL DIARIO Patagonia, ne vale la pena
Sopra i fratelli Gondolini con un compagno di viaggio in Cile, prima dell’infortunio di Giovanni a dicembre. Sotto Francesco in Patagonia
Due mesi e mezzo in terre selvagge fra Argentina e Cile, foreste lussureggianti, terre di laghi, fiumi e ghiacciai. Poi lande semidesertiche sotto cieli di un perfetto azzurro, sferzati da un vento freddo che ti fa pregare di andare nella sua direzione, perché altrimenti è una lotta impari, persa in partenza. In Patagonia, nella Carretera Austral e nella Tierra del Fuego, ci è capitato di dover caricare sulle bici i rifornimenti per 4 o 5 giorni, perché le mappe non mostravano nessun centro abitato per oltre 200 o 300 km. Il giorno prima di attraversare il confine tra Argentina e Cile siamo passati accanto ad un campo minato cileno. Fatto quando nel '78 Cile e Argentina arrivarono a un passo dalla guerra per questioni territoriali, tuttora non risolti. Invasori contro indigeni, bianchi contro bianchi, bianchi contro indigeni. Tutti contro tutti. Forse viene anche da qui il fascino di questa terra, questo tempio della natura che gli uomini hanno profanato per secoli con la violenza e col sangue. Francesco Gondolini
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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
CARABINIERI
Anziane picchiate e legate Due arresti nella casa-famiglia In manette i gestori di una struttura privata da sei posti. Si accende il dibattito sulla facilità con cui è possibile avviare le attività
Dopo le segnalazioni all’inizio del mese scorso da alcuni familiari delle anziane che sono state ospitate nella casa-famiglia “Oscar Patrizia” a Sant’Alberto, i carabinieri avevano nascosto delle telecamere nelle stanze della struttura privata e quando hanno visto una 80enne colpita con schiaffi, calci e una testata sulla schiena non hanno potuto fare altro che intervenire. Nella notte del 26 marzo i militari della compagnia di Ravenna hanno arrestato in flagranza i due gestori per maltrattamenti. Vengono contestate anche le accuse di esercizio abusivo della professione e sequestro di persona perché al momento del blitz notturno i carabinieri hanno trovato l’80enne legata al letto con una catena in uno sgabuzzino. Sono finiti in manette il 64enne ravennate Lamberto Grilli e la 49enne di origini romene Lenuta Avram: per gli inquirenti risulterebbero gestori di fatto e soci occulti dell’attività che ha aperto un paio di anni fa. Il titolare formale è invece il figlio dell’uomo, sulle sue eventuali responsabilità sono in corso accertamenti. Il gip ha convalidato gli arresti e disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere mentre la donna è stata scarcerata con obbligo di firma quotidiana in caserma. Erano sei le persone ospitate (numero massimo di posti disponibili), tutte donne, di età fra 80 e 91 anni, alcune con un livello di scarsa autosufficienza. Grazie all’intermediazione del Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi le anziane sono state trasferite in altre strutture. Le case-famiglia nel comune di Ravenna sono circa 75, proliferate a detta di molti in maniera consistente per rispondere a una domanda del mercato dovuta al numero limitato di posti in strutture pubbliche. Possono ospitare al massimo sei persone che devono essere autosufficienti, è richiesta solo la sorveglianza di personale con qualifica di Oss. Per l’avviamento dell’attività è sufficiente una Scia da presentare agli sportelli delle attività produttive, non è previsto un controllo preventivo di tipo sanitario. Il caso ha aperto un dibattito politico. I sindacati evidenziano la necessità di definire norme, regolamenti, controlli di riferimento per l’apertura e il funzionamento. Confcommercio Ravenna fa presente che «la categoria è composta da imprenditori che si adoperano nella cura degli ospiti e nella creazione di condizioni di socializzazione e relazione dell’anziano con gli altri anziani presenti in struttura». Il sindaco Michele de Pascale afferma che «da una parte è necessaria una normativa più forte sui requisiti che queste strutture e chi le gestisce devono avere, dall’altra va fatta distinzione tra i requisiti di qualità dei servizi offerti e i comportamenti criminosi». Il primo cittadino ha scritto alla Regione per sollecitare un intervento rendendosi disponibile da subito per affrontare un aggiornamento del regolamento comunale introdotto due anni fa che però ha ridotti margini di manovra in quanto non ha vincoli impositivi. Andrea Alberizia
L’INCONTRO La senologa Maria Giovanna Luini a Rianimazioni letterarie Domenica 8 aprile alla biblioteca di Enrico Liverani all’ospedale civile di Ravenna, MariaGiovanna Luini, senologa, con un master in chirurgia e due specializzazioni e scrittrice, nonché per 16 anni assistente medico del Prof. Umberto Veronesi sarà ospite degli incontri Rianimazioni letterarie con il suo Il Grande Lucernario (come fu definito il professore da una paziente, equivocando la parola "luminare") edizioni Mondadori, ultima opera di Giovanna Maria Gatti, vero nome di battesimo dell'autrice. Appuntamento alle 16 quando Luini converserà di benessere e delle proprie esperienze sia lavorative che umane con Livia Santini e Stefano Bon. Le letture tratte dal libro saranno a cura di Sandra Melandri mentre Patrizia Baratoni curerà l'organizzazione dell'iniziativa.
IL CONVEGNO Un approccio multidisciplinare all’obesità
VOLONTARI/1
CRESCONO I DONATORI ADMO E AVIS GRAZIE AI GIOVANI L’impegno delle associazioni in particolare nelle scuole Admo, Associazione Donatori Midollo Osseo, e insieme ad Avis mostrano dati in cresicta nel ravennate. In particolare, è aumentato il numero dei nuovi donatori di midollo osseo nel nostro territorio. Nel 2017 si sono registrati ben 433 nuovi donatori di Ravenna e provincia, con un incremento circa del 46% rispetto al 2016. Il Centro donatori midollo osseo di Ravenna, che coordina anche i poli di reclutamento di Cesena, Forlì e Rimini, dal canto suo vanta 5.541 ravennati iscritti al registro. Oggi il 71% dei donatori ha tra i 18 e i 25 anni, mentre il 28% ha tra i 25 e i 35 anni. «La collaborazione tra Avis Provinciale Ravenna e Admo nel nostro territorio si è rafforzata tre anni fa a seguito del protocollo di intesa firmato dalle nostre Associazioni a livello regionale – afferma Marco Bellenghi, Presidente Avis Ravennaed è nata in maniera naturale, dal momento che condividiamo l’impegno per la medesima causa. La donazione, sia essa di sangue, plasma o midollo, è un gesto fondamentale per la salvaguardia della salute, sia del donatore che del ricevente. Il programma di attività con le scuole è il cuore del nostro lavoro in tandem. Nel 2017 abbiamo visitatogli istituti scolastici da Ravenna a Cervia, da Faenza a Brisighella per un totale di 6.728 ragazzi incontrati. Sul totale dei 1.154 nuovi donatori di sangue, lo scorso anno 138 erano ragazzi».
Il 7 aprile al Grand Hotel Mattei in via Enrico Mattei 25 si terrà il convegno dal titolo Sovrappeso e obesità: problema emergente Visione multidisciplinare per affrontarlo. I lavori inizieranno alle 9: dopo i saluti del Cav. Uff. Dino Guerra, direttore generale del Centro Medico Olympus (che organizza l’evento) si darà il via al Convegno moderato da Stefano Falcinelli, presidente Ordine provinciale dei medici, Dario Bettini, endocrino all'Ospedale Morgagni di Forlì, Pierluigi Fiorella, direttore sanitario di Olympus. Tra i relatori ci saranno Filippo Bosco, medico specializzato in Anestesia, rianimazione e terapie integrate, Marco Brancaleoni, specializzato in Scienza dell'alimentazione, Giampiero Valgimigli esperto in Posturologia, omeopatia e terapie integrate e Alfredo Albiani fisioterapista esperto in tecniche psicofisiche e discipline bio naturali.
VOLONTARI/2 Lo Ior cerca forze nuove per aiutare i malati di tumore «Cerchiamo tempo da donare a chi non ne ha». È con questo messaggio che è partita la campagna di reclutamento volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo. L’obiettivo: trovare uomini e donne che possano aggiungersi alla già numerosa squadra dello Ior. «Una grande famiglia di più di 500 volontari attivi e costanti, cui si aggiungono più di 1.000 simpatizzanti che offrono il proprio tempo in maniera maggiormente saltuaria – spiega il Direttore Generale Fabrizio Miserocchi – sono grandi numeri che spiegano bene il legame indissolubile tra la nostra organizzazione e il territorio in cui si trova ad operare. Tuttavia le esigenze aumentano: e d’altronde, dopo quasi 40 anni, anche noi stiamo diventando ‘anziani’ e abbiamo bisogno di una mano». E non servono solo persone che si occupino di assistenza domiciliare – spiega ancora Miserocchi «abbiamo il Progetto Margherita, che solo nel corso del 2017 ha donato conforto e parrucche gratuite a 353 donne sottoposte a chemioterapia; abbiamo l’accompagnamento, coi nostri volontari autisti che nel 2017 hanno percorso 178mila chilometri con 654 pazienti; siamo nelle piazze per le principali festività dell’anno a raccogliere fondi a favore della ricerca scientifica condotta».
VOLONTARI/3 Un corso di Mistral per la protezione civile Mistral, associazione di volontari di protezione civili, dà via a un corso, gratuito e senza obblighi aperto a tutti i cittadini, sabato 7 aprile alle 14.30 nella sala Consigliare via Aquileia a Ravenna. L’obiettivo del corso è avvicinare i cittadini al mondo del volontariato nell’ambito della protezione civile; durerà un mese per due lezioni settimanali e verterà. I docenti saranno Infermieri Professionali del 118, esperti della sicurezza e gli stessi volontari dell'associazione. Le iscrizioni sono già aperte. Info: 347/9202019.
SOCIETÀ / 17 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
STORIA
SPORT & NATURA
E LE VECCHIE SCARPE DIVENTANO PAVIMENTAZIONE PER I PARCHI
I MANTELLI BIANCHI DEI TEMPLARI A LUGO PER L’INVESTITURA Sabato 7 aprile templari provenienti da tutta Italia e anche dall'estero della “Nova Militia Christi Equites Hierosolymitani Templi – Ordine dei Cavalieri Tremplari, Guardiani di pace, volontari di protezione civile onlus” si danno appuntamento a Lugo. Il centro storico sarà così invaso da mantelli bianchi che sfileranno dietro a simboli che riportano alla carità cristiana di cavalieri e dame del Tempio di Gerusalemme. Occasione sarà il solenne Capitolo d'investitura di una mezza dozzina di postulanti nonché la lectio magistralis sulla storia moderna.
RICICLO
È possibile donare anche infradito. Un intervento anche nel comune terremotato di Amandola
DI CORSA (E IN BICI) TRA LE CICOGNE Giovedì 12 aprile, dalle 14 alle 21 presso il ristorante La Campaza di Fosso Ghiaia (e il nuovo villaggio delle cicogne - nella foto) torna la “Giornata dello sport e del benessere & la corsa della cicogna”. Oltre alla corsa vera e propria sono in programma iniziative collaterali come la pedalata delle 18,30 attraverso la pineta e fino alla foce del Bevano, attraverso le valli Ortazzo e Ortazzino. Seguirà la cena e il dopo-cena con estrazione premi.
FAMIGLIE Fino a 70 euro a settimana per partecipare ai centri estivi
EDUCAZIONE Il festival di Faenza tra riflessioni e ventriloqui
Il Comune di Ravenna ha sottoscritto l’adesione a un progetto di sostegno a favore di nuclei familiari con bambini dai 3 ai 13 anni per la frequenza dei centri estivi, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e finanziato con risorse del Fondo sociale europeo. Il progetto prevede contributi fino a 70 euro a settimana in relazione ai costi settimanali del centro estivo (per massimi tre settimane e 210 euro) alle famiglie con un reddito Isee inferiore ai 28 mila euro. Il progetto coinvolge l’intero distretto socio-sanitario e riguarda quindi anche i Comuni di Cervia e Russi.
Torna a Faenza, dall’8 al 15 aprile, il Festival della Comunità educente della cooperativa Kaleidos, allo scopo di riflettere e confrontarsi sul tema dell’educazione. Il cartellone prevede uno spettacolo per ogni sera del festival e centinaia di iniziative dedicate a pubblici diversi (bambini, insegnanti, genitori, educatori) nel corso delle giornate. Tra gli eventi da non perdere lo spettacolo di Dante Cigarini, attore, burattinaio e ventriloquo che si esibirà martedì 10 alle ore 21 al Teatro Fellini e lo show del mago e formatore Walter Klingon, mercoledì 11 alle ore 21 al Teatro Sarti.
L’economia circolare può partire anche da un vecchio paio di scarpe da ginnastica o di infradito, grazie al progetto “Le tue scarpe al centro”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, dai Centri di Educazione alla Sostenibilità e da Arpae e sviluppato a livello locale dal Comune di Ravenna e dai Comuni dell’Unione della Bassa Romagna, in collaborazione con Hera. Il progetto, che si svolge dall’1 aprile al 15 giugno, si basa sulla raccolta di scarpe da ginnastica e infradito, dalle quali sarà recuperata la gomma della suola. Una volta trattata diventerà un morbido granulato, adatto a creare la pavimentazione anti trauma per i parchi gioco. Una pavimentazione sarà donata ai bambini di Amandola, comune marchigiano colpito dal sisma del 2016. Partecipare al progetto è semplice: basta portare le proprie scarpe da ginnastica o le infradito in gomma, in una delle stazioni ecologiche della provincia di Ravenna o presso le palestre e le scuole aderenti, del Comune di Ravenna e dei Comuni della Bassa Romagna. Saranno infatti circa 90 i punti di raccolta, il cui elenco può essere consultato sui siti dei comuni o su quello di Hera. I volontari delle varie associazioni e delle scuole, provvederanno, secondo precisi calendari, allo svuotamento dei contenitori presenti nelle strutture del territorio, presso le quali gli operatori di Hera hanno provveduto a posizionarli.
L’AUTORE
IL KURDISTAN E ALTRE STORIE Tra amore e guerra, etica e poetica, venerdì 6 aprile al circolo Prometeo di Faenza alle 19 appuntamento con il toscano Marco Rovelli, autore, cantautore, insegnante e ricercatore italiano. Rovelli ci racconterà il suo libro "La guerriera dagli occhi verdi", romanzo tratto da una storia vera sul Kurdistan iracheno.
18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
ARCHEOLOGIA/1
«In due anni e con 300mila euro: così rinasce la nave di Teodorico» Il progettista originario Costantino Meucci spinge per il recupero del relitto romano “dimenticato” in un magazzino. E Perini (Ama Ravenna) interpella il sindaco di Luca Manservisi
«Mi piacerebbe completare personalmente un progetto che è unico al mondo». Ce lo dice chiaro e tondo al telefono, Costantino Meucci, ex direttore dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma, progettista all’epoca sia del recupero che del trattamento di consolidamento della nave romana di Teodorico, il relitto ritrovato durante gli scavi del parco al Mausoleo di Ravenna a fine anni novanta, secondo gli esperti tra le più antiche testimonianze dei cambiamenti nella metodologia di costruzione navale. Ci ha contattato dopo il nostro articolo di un paio di settimana fe, confermando a grandi linee la recente storia della nave, di fatto dimenticata («e la Soprintendenza se ne è lavata le mani», dice) in un magazzino di Comacchio dalla fine del 2007, quando venne concluso l’intervento di cosiddetto “consolidamento”. Oggi Comacchio non può più ospitarle e urgono soluzioni alternative. «Si tratta di un progetto di recupero che non ha eguali al mondo, non essendo stata smontata la nave – continua Meucci –, ma che deve essere completato con il restauro vero e proprio e la successiva valorizzazione della nave». Un lavoro per cui Meucci (ora in pensione dall’Istituto del Restauro ma ancora al lavoro su diversi progetti e con collaborazioni anche con l’Unesco) si autocandida, in una mail inviata anche al sindaco Michele de Pascale, per fornire supporto tecnico e conoscitivo «nel rispetto dei tanti anni di lavoro (l’intervento di consolidamento è durato circa cinque anni, ndr) e dell’impegno dei tanti operatori che hanno partecipato ai lavori». In ogni caso, assicura Meucci, «le procedure da seguire sono dettate già dal progetto a suo tempo studiato e in parte realizzato e vanno eseguite nel locale destinato anche all’esposizione della nave». Con tanto di complicazioni logistiche legate alla dimensioni (circa 7 metri di lunghezza) e al peso (alcune tonnellate) della nave,
Il relitto ritrovato durante gli scavi
attualmente chiusa in una sorta di cappotto in vetroresina realizzato per impregnare il legno con il Peg, liquido utilizzato come consolidante. «Le perdite, anche importanti, che si sono verificate in questi anni – commenta ancora Meucci – sono in qulche modo fisiologiche e non hanno rovinato la nave. Ora il restauro prevede due fasi: una prima di essicazione lenta, levando il solo guscio superiore; poi si potrà cominciare a smontare per settori il guscio esterno, cominciando a mettere in funzione le strutture di esposizione (ecco perché il luogo deve essere lo stesso). Un'operazione che può durare al massimo due anni per un investimento non così esoso come ha scritto qualcuno, parlando di milioni di euro, e che invece non supera i 300mila euro, compresa la struttura espositiva». Sul tema è stata anche depositata un’interpellanza in consiglio comunale, a firma di Daniele Perini di Ama Ravenna (della maggioranza di centrosinistra) che chiede al sindaco di attivarsi per trovare una soluzione insieme a fondazione Ravennantica e Soprintendenza.
ARCHEOLOGIA/2
«LE SOPRINTENDENZE SONO PIENE DI REPERTI MAI ESPOSTI» Il Gra attacca le istituzioni: «Pessima gestione dei siti: ostacolano i volontari» «L’antica nave depositata a Comacchio (di cui parliamo nell’articolo principale, ndr) è evidente e palese incongruenza della gestione del patrimonio archeologico di questo paese: se l’opera non richiama l’interesse di qualche dirigente rimane lasciata a se stessa in qualche deposito. E i depositi delle soprintendenze sono strapieni di incredibili reperti, spesso non studiati, mai esposti». A dichiararlo è Giovanni Fucci, presidente del Gra, l’associazione (che conta al momento 65 soci volontari) Gruppo Ravennate Archeologico, nata a metà anni ottanta e che in questi anni ha recuperato circa 1.400 casse di reperti archeologici. Il Gra ci scrive all’indomani del nostro approfondimento su temi archeologici, dimostrando una certa insofferenza nei confronti dei metodi della Soprintendenza, a cui spetterebbe anche portare a termine tra le altre cose il definitivo restauro dell’antica ancora ritrovata a Punta Marina (di cui abbiamo parlato sempre un paio di settimane fa sul nostro giornale) ma al momento scomposta e imballata in una stanza dell’Autorità portuale. «È evidente poi – scrive il Gra – la pessima gestione dei siti archeologici da parte delle soprintendenze, con personale non qualificato, disinteressato e che spesso ostacola anche l’attività dei volontari che gratuitamente tentano di valorizzare questi siti. Non siamo manovalanza a costo zero e ci consideriamo parte del sistema culturale di questo paese, perché abbiamo prodotto e continueremo a produrre pagine di documentazione, informazioni e conoscenze anche quando collide con la scienza ufficiale. Basti pensare all’ingegner Roncuzzi e al patrimonio di ricerche, dati, rilievi raccolti in oltre 40 anni e che ha lasciato alla collettività, ma che ora giace abbandonato in qualche armadio di qualche istituzione e che (crediamo) nessuno abbia consultato nella preparazione della Carta delle potenzialità archeologiche di Ravenna».
ARCHEOLOGIA/3
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Un elmo (etrusco) “conteso” Finirà al nuovo museo di Classe Polemiche per il trasferimento del pezzo pregiato del centro didattico di San Pietro in Campiano In questi giorni l’elmo di bronzo del tipo “di Negau”, di epoca etrusca, il reperto più importante del museo didattico del territorio di San Pietro in Campiano, sarà rimosso per essere trasferito nel nuovo museo archeologico di Classe, la cui inaugurazione è prevista nel prossimo autunno. Un caso che ha animato anche il dibattito politico, con Sinistra per Ravenna che è stata la prima a sollevare la questione, chiedendo lumi all’Amministrazione, seguita poi da Ravenna in Comune e La Pigna, tutti (cittadini di Campiano, a quanto pare, compresi) contro l’autorizzazione della Soprintendenza al trasferimento. A intervenire è stato anche il presidente della fondazione Ravennantica, Giuseppe Sassatelli, che gestisce il sito di Campiano («un centro didattico più che un vero e proprio museo») e gestirà il nuovo museo di Classe. «Non è il singolo reperto che fa la storia, ma un insieme di reperti e di materiali – ha scritto in una nota – e per dare più valore a un singolo reperto bisogna esporlo insieme ad altri con l’obiettivo di ricostruire la storia del nostro territorio e delle singole comunità che lo popolano. Ed è sacrosanto che questo avvenga all’interno di un Museo, a Classem che sarà il Museo della città e del territorio, all’interno del quale si scriverà, attraverso materiali archeologici che provengono dalle diverse comunità che lo hanno costituito e che lo costituiscono tuttora, proprio questa storia».
INSERTO SPECIALE / I 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
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Nel 2018 riprende il cammino di Trail Romagna fra benessere e natura, spiritualità e cultura Un ricco calendario di eventi itineranti, da Ravenna Città d’Acque ai percorsi di San Romualdo fino alla festa di ItineRA Dopo un decennio di attività e il successo della prima edizione di ItineRA, la festa del cammino consapevole, Trail Romagna torna nel 2018 a percorrere la storia e la geografia ravennate e del territorio, proponendo – con il sostegno del Comune – itinerari da intraprendere rigorosamente – e felicemente – a piedi. Spostamenti geografici, spirituali e culturali che sono nuovamente occasione d’incontro con gli altri, con se stessi e con l’essenza profonda di un’identità cittadina da custodire, fatta di molteplici coordinate che Trail Romagna vuole valorizzare proprio iniziando dall’approfondita e necessaria rieducazione al passo, al cammino e alla corsa. Se re-imparare a camminare considerando gli effetti benefici sul corpo e sulla mente – sotto la guida di qualificati istruttori di discipline sportive come il Fitwalking, il Nordic Walking e il Trail Running – è il primo passo, quello successivo è la messa in pratica sul suolo ravennate di queste ritrovate ed esaltanti opportunità del benessere, lungo una serie di percorsi tematici che guardano ed esplorano l’arte e la storia, la natura e l’urbanistica antica e moderna, senza trascurare. infine, la convivialità legata alla buona tavola e ai prodotti del territorio.
Fra gli obiettivi futuri di Trail Romagna – rivela il presidente dell’associazione Ciro Costa – c’è lo sviluppo di un accordo di compartecipazione con il Comune di Ravenna nei prossimi anni che consenta: di attivare e rendere accessibili una serie di percorsi dalla forte connotazione naturalistica e culturale; di formare figure specialistiche, dai trainer sportivi alle ciclo guide, fondamentali per una fruizione permanente; di avviare corsi formativi didattici per imparare le giuste pratiche green ed un uso consapevole del territorio; di formare figure specializzate in ambito turistico: Destination Manager in grado di rendere efficace la relazione pubblico/privato in un ruolo connettivo fondamentale di connessione per lo sviluppo di uno dei settori economici in forte crescita come il Turimo slow; di pubblicare una inedita storia della Ravenna Città d’Acque, segnalare i punti tappa nel percorso urbano, in collaborazione con l’Università e altre associazioni, e poter innescare un circuito virtuoso in città quale volano per integrare e rilanciare l’economia turistica; di realizzare, nell’ambito del progetto di compartecipazione “Fiumi Uniti per Tutti” , il primo Museo della Bonifica nel tratto Chiusa San Marco-Foce Fiumi Uniti.
II / Attività 2018 RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
LA CITTÀ D’ACQUE
SU DUE RUOTE Aprile con lo Sciame e la Liberazione in bici Fin dalla sua nascita Trail Romagna promuove il cicloturismo, cercando di sensibilizzare la cittadinanza con proposte attive e con eventi come “Cibi in Bici”, “Pedalando con Olindo”, “Il fronte dei porti”, “Run & Bike”. Quest’anno, ad aprile, sono in programma due eventi: lo Sciame di Biciclette (domenica 8), all’insegna dello slogan “Liberiamo l’aria”, segue un percorso di 11 km, lungo la pista ciclabile da Ravenna a Cervia, da piazza del Popolo fino al parco 1° Maggio, nella pineta di Classe, dove è allestito un punto di ristoro e un mercatino; Liberazione in bicicletta (mercoledì 25 ) prevede sempre un percorso di una decina di chilometri, in partenza dal parcheggio del Conad Galilei (vicino a Ponte Nuovo) e che ha come obiettivo Ca’ Acquara, una delle case pinetali della pineta di Classe. Dopo un omaggio al cippo dei caduti, i ciclisti sono attesi per una tipica grigliata ristoratrice.
Ravenna rivisitata fra antichi alvei e corsi fluviali ancora fluenti Una corsa che collega secolari idrovore, una passeggiata lungo il canale Lama, la discesa sull’acqua, e fra i capanni, dei Fiumi Uniti Come ogni anno, un particolare risalto è riservato da Trail Romagna al progetto Ravenna Città d’Acque, che grazie ad una accurata ricerca storica portata avanti da diversi esperti delle complesse vicende idrogeografiche della città, ha continuato e continua ad aprire percorsi urbani con numerosi eventi richiesti anche dalle agenzie turistiche. Nell’ambito di questo originale progetto in continua espansione,Trail Romagna propone per il 2018 diversi nuovi percorsi acquiferi, al fine di rimarcare la peculiare relazione fra Ravenna (e i territori limitrofi) e la dimensione idrica del suo paesaggio e della sua storia millenaria. L’iniziativa Ravenna- Milano Marittima off road (6 maggio) è un percorso (18 km di corsa o in bici) tra terre e acque che muove dall’idrovora di Fosso Ghiaia all’idrovora della Madonna del Pino, per celebrare insieme al Consorzio di Bonifica della Romagna il centenario del-
le opere di bonifica costiera nella suggestiva cornice delle pinete ravennati e cervesi. La Passeggiata sulla Lama (19 maggio), segue l’andamento dello storico canale che lambisce la città e fluisce nel canale Candiano presso la Darsena di Città: un cammino (10 km) di notevole interesse contemporaneo per tensione esplorativa e impegno nella ricerca di spazi utilizzabili a fini ricreativi o culturali. Capanni aperti (19 maggio), lungo gli argini dei Fiumi Uniti, è invece un focus sulla dimensione socialedel capanno da pesca, patrimonio culturale, conviviale e paesaggistico tipicamente ravennate che diverrà occasione di riscoperta della storia fluviale del territorio grazie a una mostra documentaria allestita in loco, a piatti tipici, musica e racconti. La discesa dei Fiumi Uniti (20 maggio) ripropone un rapporto diretto con le acque e l’ecosistema del gran-
Il primo luglio all’alba, si corre e cammina fra diversi orizzonti della città d’acque
de fiume – in canoa, kayak o paddle, su diverse distanze – per un evento collettivo di inizio estate molto atteso da sportivi e famiglie. Chiude la serie di eventi l’Urban Trail Ravenna Città d’Acque (1 luglio), una corsa (di 16 o 7 km) e una passeggiata all’alba, con centinaia di partecipanti, che è un’imponente celebrazione della città e delle sue molteplici dimensioni, fra centro urbano e periferia, parchi e aree incolte. Va segnalato che Trail Romagna nel frattempo sta elaborando il progetto compartecipato “Fiumi Uniti per Tutti”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, per la costituzione sui Fiumi Uniti di un parco fluviale tutelato.
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Attività 2018 / III 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
LA FESTA
Aspettando ItineRa
Il cammino consapevole di ItineRA In ottobre la seconda edizione
“MARE-MOTO”: TUTTI A PIEDI DALLA CITTÀ ALLA SPIAGGIA
Il programma, dedicato la rapporto fra Ravenna e l’Oriente, prevede incontri con autorevoli personalità della cultura, dello sport e del cibo sostenibile
La seconda edizione di ItineRA – la festa del cammino consapevole in calendario dal 30 settembre al 14 ottobre – è insieme culmine e sintesi degli obiettivi che Trail Romagna si pone di fronte a un crescente interesse nei confronti di un turismo alternativo, consapevole e multidisciplinare. Partendo dal concetto fondamentale che il camminare non sia solo atto fisico, cognitivo e spirituale ma anche gesto primariamente estetico, ItineRA vuole quest’anno esplorare lo stretto rapporto che intercorre fra la città di Ravenna e l’Oriente, coinvolgendo alcuni grandi nomi della letteratura, dello sport, della gastronomia e della cultura italiani. Il programma degli incontri spazia dal giornalista-esploratore Paolo Rumiz al pioniere del Fitwalking Maurizio Damilano, passando per la cucina – con uno dei fondatori dell’associazione “Cheftochef ”, Franco Chiarini che insieme al priore generale dei monaci Camaldolesi Alessandro Barban parlerà di alimentazione sostenibile e mense sociali –, dallo scrittore Enrico Brizzi, che ha elevato il cammino a moderna mitologia grazie a numerosi romanzi incentrati sulla sua squadra di amici escursionisti al saggista Maurizio Pallante che, assieme al padre camaldolese Natale Brescianini, affronterà il tema del legame fra monasteri ed economia sostenibile. La rassegna prevede altre curiose e intense escursioni: un percorso multisensoriale dedicato alla misteriosa figura di Dora Markus, evocata dal poeta Eugenio Montale, visite guidate e passeggiate meditative alla riscoperta degli spazi spirituali della città e del suo patrimonio verde, di monasteri e pinete di Ravenna (San Vitale, San Giovanni Evangelista, Classe) in collaborazione con il Polo Museale E/R di Ravenna e un valente gruppo di guide: Emanuela Fiori, Silvia Togni, Paola Novara, Erika Leonelli, Linda Kniffitz e Axel Bayer. Infine è in programma un vero e proprio “itinerario narrativo” sulle orme della leggendaria Madonna Greca, che spazia dalla secolare chiesa mariana di Porto Fuori alla basilica di Santa Maria in Porto in città, in collaborazione col dipartimento Beni Culturali dell’Università di Bologna.
Il giornalista e camminatore Paolo Rumiz, fra i protagonisti di ItineRA 2018
ASSOCIAZIONE ITALIANA PARKINSONIANI 40° CONVEGNO NAZIONALE SABATO 14 Aprile 2018 - ore 9.30 – 17.00 CENTRO CONGRESSI CLUB HOTEL DANTE CERVIA (RA) Viale Milazzo 81 ang. Lungomare Deledda Ore 9.30 - Saluto del Presidente TAVOLA ROTONDA I - Moderatore: Gianni Pezzoli Ore 10.00 - Ultrasuoni focalizzati ad alta intensità per la terapia del paziente con disordini del movimento - D.G. Iacopino Ore 10.30 - I tre centri Parkinson più importanti della Lombardia partono con uno studio con questa tecnica ad ultrasuoni: quali sono i pazienti che potrebbero beneficiarne? Tavola rotonda: R. Cilia - D.G. Iacopino - M. Marchetti - C. Pacchetti - A.L. Zecchinelli Ore 11.00 - Domande dei pazienti dalla sala Ore 11.30 - I nuovi farmaci per il Parkinson: opicapone, safinamide, exenatide, liraglutide R. Cilia - A.L. Zecchinelli - M. Barichella Ore 12.00 - Nuovi stimolatori cerebrali: una terapia “personalizzata” - I.U. Isaias Ore 12.30 - Pausa pranzo TAVOLA ROTONDA II - Moderatore: Gianni Pezzoli Ore 14.00 - LE RICERCHE SCIENTIFICHE FINANZIATE DALLA FONDAZIONE GRIGIONI: - Cercando le cause della malattia di Parkinson: il ruolo
emergente dei difetti nello scheletro delle cellule nervose e la Banca dei Tessuti Nervosi (BTN) - G. Cappelletti - La Banca del DNA - R. Cilia - Studi sulle neuro melanine per la diagnosi della malattia di Parkinson con risonanza magnetica - L. Zecca - Microbiota: a che punto siamo? - E. Cereda Ore 15.00 – VERITA’, FALSI MITI o FAKE NEWS? - La levodopa, presa per tempi lunghi, dà complicanze? - I generici sono peggiori o migliori dei farmaci originali? - La rasagilina riduce la progressione naturale della malattia? - È nota l’efficacia di Equistasi, di Gondola, dell’agopuntura, della fisioterapia, dell’omeopatia, della pranoterapia, dell’ipnosi, della fitoterapia (Papaya, Mucuna, Ginko Biloba, cannella), di Scientology, della dieta ridistribuzione proteica e della dieta vegana? M. Barichella - C. Bolliri - E. Cassani - E. Cereda - R. Cilia A. Colombo - N. Meucci - B. Pozzi - E. Reali - G.Sacilotto A.L. Zecchinelli PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI (OBBLIGATORIE) CHIAMARE 02 66713111 - Fax 02 6705283 Email: aip@fondazioneparkinson.com
E in maggio anche un’evento dedicato al rapporto fra sport e disabilità “Aspettando ItineRA” è una sorta di prologo alla rassegna di ottobre articolato in due importanti eventi che animeranno l’ultimo week-end di maggio. Il primo (26 maggio) intitolato “Stra…Bizantina Stra…Abiliante”, è una giornata dedicata a promuovere e approfondire il valore dello sport come strumento indispensabile per il recupero e il mantenimento dell’integrità psicofisica delle persone con varie disabilità, talenti e varie abilità. Lo sport quale modalità di integrazione e benessere per tutti è al centro di un convegno che si conclude con una passeggiata di 5 km nella Ravenna della dominazione dei Goti. Il secondo evento, “Mare-Moto” (27 maggio) riallaccia nel senso del cammino l’atavico legame fra la città e la costa, che meno di un secolo fa seguiva le rive del canale Candiano, vero e proprio cordone ombellicale fra Ravenna e il mare. L’invito è quello di affrontare questo percorso – un “classico” per gran parte dei ravennati – come una sfida da affrontare esclusivamente a piedi, passeggiando, oppure in maniera più performante, seguendo le tecniche di nordic o in fit walking. Un evento – patrocinato dall’Ausl – che permette ai camminatori (che Trail Romagna segue con particolare attenzione) di avere un’occasione per socializzare e confrontarsi, ma anche per valutare il proprio grado di preparazione motoria.
IV / Attività 2018 RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
ITINERARI DANTESCHI Dalla tomba a San Marco fin sulle colline di Brisighella Nell’ambito dei percorsi spirituali e letterari settembre è dedicato al Cammino di Dante (15 e 16 settembre) che si svolge in due momenti. Il primo giorno si tratta di una camminata – con partenza dalla tomba del Sommo Poeta nel centro di Ravenna fino al paese di San Marco – che seguendo le antica mura della citta e l’argine del fiume Montone approda in campagna al parco dedicato a Dante: un giardino con aiuole di piante perenni e varie scenografie multicolori, tra boschetti e spazi aperti dove sono esposti i cento canti parafrasati della Divina Commedia. ll secondo giorno prevede un’escursione “fuori porta“ di 17 km fra Oriolo dei Fichi e il borgo medievale di Brisighella, per un’avventura collinare nel regno selvaggio dei calanchi. Si parte dalla vecchia torre del XII secolo sul colle di Oriolo per giungere lungo la cresta sulla valle del Lamone fra saliscendi, pendii erbosi, calanchi e uliveti fino al paese di Brisighella per una visita al Convento dell’Osservanza e alla sue bellezze artistiche, dove è in programma anche una performance teatrale sui passi di Dante Alighieri.
FACTOTUM n. 1/2018 - Autorizzazione al Tribunale di Ravenna n. 1321 del 05/09/2008 - Direttore responsabile Fausto Piazza. Supplemento a Ravenna&Dintorni n. 763 del 5/4/2018 - Stampa Centro Servizi Editoriali srl – Stabilimento di Imola. Editore Reclam edizioni e comunicazione srl - Ravenna
LA CITTÀ DEI CAMMINI
Informazioni e prenotazioni Per informazioni dettagliate e aggiornate su luoghi, orari, costi di partecipazione e iscrizioni agli eventi in programmaconsultare il sito www.trailromagna.eu
CONCERTO TREKKING
Seguendo le orme di San Romualdo In otto giorni da Classe a Camaldoli E per tre giorni a Parenzo in Istria IL BLUES DEI DELTA: DAL MISSISIPI AL PO Uno dei temi fondamentali del 2018 targato Trail Romagna è quello dei grandi cammini religiosi e letterari che proprio a Ravenna si intrecciano, trasformando la città in un crocevia inesauribile di storie ed esperienze umane. L’estate è dedicata al Cammino di San Romualdo (810 giugno e 20-23 luglio), percorso di otto giorni che muove dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe al Sacro Eremo di Camaldoli, realizzato da Trail Romagna e dal Cai di Ravenna nel 2012, in occasione del millenario di fondazione dell’Eremo. Il pellegrinaggio, durante il quale si pone l’accento sull’importanza storica e culturale di San Romualdo – anche nell’istituzione di un legame sempre rinnovato fra i camaldolesi, dunque anche il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e la città di Ravenna – è interamente compiuto al contrario, andando a costituire un’occasione davvero unica di incontro con diverse dimensioni geografiche e spirituali della Romagna. La centralità del santo nella storia di Ravenna dell’anno mille e la valenza internazionale del cammino a lui dedicato danno vita anche al tour Ravenna-Parenzo (31 agosto-2 settembre), un percorso multidisciplinare tra luoghi di meditazione, mosaici bizantini e natura in collaborazione con Fondazione Flaminia, RavennAntica, Associazione Romagna-Camaldoli e Camaldoli Cultura con la partecipazione di una rappresentanza della congregazione di monaci camaldolesi.
Giunto al nono anno si rinnova l’appuntamento nell’ambito del Ravenna Festival con il “Concerto Trekking” (24 giugno), realizzato da Trail Romagna in collaborazione con la fondazione Ravenna Manifestazioni. Dopo aver attraversato le antiche pinete ravennati e quella di Cervia-Milano Marittima, aver calcato i sentieri delle Foreste Casentinesi e della Vena del Gesso Romagnola il concerto trekking si spinge nel cuore delle Valli di Comacchio. Con due percorsi, a piedi (7 km) e in bici (Ravenna-Bettolino di Foce 42 km). L’escursione inizia a Bettolino di Foce con una passeggiata ad anello che tocca le antiche saline dove si erge la Torre rossa, un posto di guardia estense che oggi diventa un punto d’osservazione privilegiato capace di spaziare da Comacchio al mare, dalle saline alle valli. Tornati al punto di partenza tra capanni da pesca e fenicotteri rosa che, inevitabilmente, rubano la scena a una varietà di uccelli veramente unica, ci si imbarca per raggiungere i tradizionali casoni per la pesca delle anguille. Qui nel cuore delle valli si può godere nell’assoluto silenzio – rotto solo dallo stridio dei gabbiani – di un concerto di chitarre blues. Finale conviviale all’insegna della cucina di valle e di mare.
SPORT / 19 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
BASEBALL A2
LE PARTITE DEL WEEKEND
Giovani, italiani e del vivaio Il Godo ci prova così
CONAD, OBBLIGATORIO VINCERE CONTRO LA PRIMA PER I PLAYOFF
La storica società del “batti e corri” schiera un solo straniero al via del campionato e tanti ex tornati alla casa madre. Il ds Casadio: «I playoff sono alla nostra portata» di Vincenzo Benini
Con l’arrivo della primavera inizia anche la stagione del “batti e corri”, che come accade da tempo vede il Godo Baseball rappresentare la vetta più alta di questo sport nella provincia di Ravenna. Per la terza stagione di fila il piccolo club di via Rivalona partecipa al campionato di Serie A2, con l’obiettivo di tornare un giorno ai fasti di un passato ancora recente: per un decennio, infatti, il Godo è stato un punto fisso della massima serie, prima denominata A1 poi Italian baseball league e quest’anno di nuovo A1. «Per una serie di motivi, in particolare economici – racconta lo storico direttore sportivo Attilio Casadio – abbiamo deciso di adottare un profilo più basso possibile, aspettando tempi migliori. In questi due anni, comunque, ce la siamo cavata abbastanza bene, raggiungendo i quarti playoff nel 2016 e una tranquilla salvezza nel 2017». Qualcosa deve però essere cambiato a Godo, che nel corso dell’inverno ha riabbracciato alcuni giocatori di ottimo livello, facendo così ben sperare in vista del futuro. Alla “casa madre” sono infatti tornati Erik Gelli da Imola, Federico Rubboli, reduce da un anno sabbatico, e la coppia formata da Mattia Bucchi e Alessandro Casalini, entrambi provenienti da Firenze. A guidare la squadra ci penserà il giovane manager Marco Bortolotti, che ha sostituito in corsa Luis Hernandez, a sua volta pitching coach, l’allenatore dei lanciatori. Un ruolo, questo, che il cubano ricoprirà anche nelle formazioni del settore giovanile: la Serie C, l’Under 15, l’Under 14, l’Under 12 e il team pre-baseball. Il Godo si tufferà in un campionato che quest’anno prevede una formula rinnovata. Ventiquattro le squadre partecipanti, divise in quattro gruppi da sei: l’ultima retrocede, le quattro prime vanno ai playoff e a salire in A1 saranno le due finaliste. Il debutto godese è previsto sabato 7 aprile, sul “diamante” Roster: tutti i nomi di via Rivalona, contro i siciliani del Paternò. «Anche se siamo stati inseriti in un Calendario: via il 7 aprile girone molto difficile, l’accesso ai playoff secondo me è alla nostra portata. C’è Roster Imola, che l’anno scorso ha vinto il camEsterni: Simone Melandri, Davide pionato e non si è indebolita, come pure Meriggi, Giacomo Meriggi, Nicolò Castenaso, che si è rinforzata con il nostro Minghelli, Alessio Servidei. Interex Sabbatani, e Collecchio, giovane e perini: Mattia Bucchi, Samuele Galli, Erik Gelli, Javier Perez, Luca Servicolosa. Noi però dovremmo essere a quel dei, Marco Servidei. Lanciatori: livello e ce la possiamo giocare a viso Alessandro Casalini, Jonathan Foaperto con tutti». li, Matteo Galeotti, Nicolò Ioli, GaSui punti di forza della sua “creatura” briele Piumatti, Alex Sabbadini, Casadio continua sottolineando come «il Mirco Sabbadini. Ricevitori: Emnostro sia un gruppo completo, con un manuel Evangelista, Jacopo Foli ottimo monte italiano e tanto equilibrio (anche esterno), Jacopo Molducci, sia in attacco, sia in difesa. Molto dipenFederico Rubboli (anche interno). derà dalla crescita dei più giovani, con inManager: Marco Bortolotti. Pitteressanti prospettive per quello che hanching coach: Luis Hernandez. Coano fatto vedere l’anno scorso. Il roster atches: Dunier Ibarra, Stefano Naltuale rappresenta un buon punto di pardoni, Daniel Orselli, Luca Servidei, tenza, con la speranza di raccogliere i Stefano Servidei. frutti del duro lavoro svolto nel passato a Calendario girone C livello di vivaio». 1ª giornata (andata 7-4, ritorno 23L’unico straniero del Godo Baseball è il 6) Godo-Paternò; 2ª g. (a. 14-4, r. dominicano Emanuel Evangelista, che 7-7) Godo-Modena; 3ª g. (a. 21-4, però vive in Romagna già da tre anni. «La r. 22-7) Godo-Sala Baganza; 4ª g. nostra è una realtà autarchica, che punta (a. 28-4, r. 28-7) Collecchio-Godo; in pratica solo sugli italiani, anche se re5ª g. (a. 5-5, r. 5-8) Godo-Imola. Insta la possibilità di fare un ultimo colpo di tergirone: 1ª g. (13-5) Viterbo-Gomercato fuori dai confini nazionali. Le avdo; 2ª g. (19-5) Godo-Nettuno2; 3ª versarie hanno invece tantissimi stranieg. (26-5) Grosseto-Godo; 4ª g. (2ri, in particolare sul monte. Nonostante 6) Godo-Pesaro; 5ª g. (10-6) Pociò io sono sicuro che Godo possa contratenza Picena-Godo; 6ª g. (16-6) stare le più forti – termina Casadio – ragGodo-Macerata giungendo traguardi molto importanti».
Il 24enne Marco Bortolotti è il nuovo manager del Godo Baseball per la stagione 2018 in serie A2
Volley, ultima giornata in A2 femminile Calcio: il Ravenna torna al Benelli Questo il programma degli appuntamenti delle maggiori formazioni ravennati nel weekend ma anche a metà della prossima settimana. CALCIO Dopo due trasferte di fila nel giro di cinque giorni il Ravenna FC torna a giocare in casa, ospitando domenica 8 aprile al “Benelli” (ore 18.30) un cliente difficile come la Reggiana per cercare di continuare la corsa verso la salvezza. VOLLEY Doppio impegno Superlega-Challenge Cup per la Bunge, che inizia sabato 7 aprile al Pala De André (ore 18) nel ritorno dei quarti playoff per il quinto posto, sfidando la Kioene Padova dopo la sconfitta per 3-1 dell’andata, per continuare mercoledì 11 aprile nel ritorno della finalissima della competizione europea, andando a fare visita ad Atene ai greci dell’Olympiacos Pireo (ore 19.30 italiane). In A2 femminile la Conad domenica 8 aprile (ore 17) scende in campo per l’ultima partita della regular season, facendo visita a Brescia alla temibile Savallese Millennium: è obbligatorio vincere sul campo della capolista per raggiungere i playoff. BASKET Gioca d’anticipo anche l’OraSì, che sabato 7 aprile (ore 20) sarà di scena a Mantova per giocarsi le carte playoff a tre turni dalla fine della stagione regolare. In Serie B riprendono invece la loro corsa la Rekico e l’Orva, entrambe in casa. Domenica 8 aprile al “Cattani” (ore 18) i faentini ospitano i lombardi dell’Olginate, mentre martedì 10 aprile i lughesi se la vedranno nel posticipo del Pala Banca di Romagna (ore 20.30) con i brianzoli del Bernareggio.
20 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
VISIBILI E INVISIBILI
CARTOLINE DA RAVENNA
Dialoghi realistici, ambiente “alla Wes Anderson”, finale perfetto e la miglior attrice bambina di sempre
A vantaggio degli Eruditi
di Francesco Della Torre
mittente Giovanni Gardini
Un sogno chiamato Florida (di Sean Baker, 2017) In Florida c'è DisneyWorld e a due passi da lì si trova una zona povera e degradata in cui sorgono alcuni motel dove vivono famiglie disagiate, tra cui quella della piccola bimba Moonie, che passa il proprio a commettere atti che definire di vandalismo sarebbe riduttivo, anche perché la giovane madre, Halley, non è assolutamente in grado né di controllarla, né di mantenerla. La trama ci fa pensare a un film come tanti, ma l'indipendente Baker, già autore del notevole e invisibile Tangerine, costruisce di fatto un film di tutt'altro tono, allegro e irresistibile, malinconico e dolce. Come fa? Intanto creando un ambiente “alla Wes Anderson”, colorato e al limite del fumetto: il Motel dove vivono le nostre protagoniste è viola, come viola sono spesso colorati certi vestiti e ambienti interni, mentre il Motel dove vive la bimba amica di Moonie è arancione. Disneyworld è alle porte, è visto dai bimbi come un'isola irraggiungibile e un castello in cui vivere, anche se al massimo ci si va a elemosinare un gelato o per rubare e rivendere i biglietti di ingresso. Il Motel ha un amministratore, interpretato da un prezioso Willem Defoe, che funge (sia il personaggio che l'attore stesso) da direttore d'orchestra per il film e per un giovane, debuttante e sorprendente cast femminile: da una parte la ventiquattrenne Bria Vinaite sembra davvero Halley mostrando una totale simbiosi col personaggio, dall'altra la bimba Brooklynn Prince è qualcosa di incredibile, batte tutti i bambini visti sullo schermo negli ultimi quindici – venti anni e ci trascina talmente tanto che lo spettatore fa spudoratamente il tifo per lei nonostante sia fondamentalmente una (simpatica) canaglia. La magia del film, oltre
che nei suoi ambienti e nei suoi attori, si avverte anche nei dialoghi che danno un tono di enorme realismo che contrasta piacevolmente e giustamente lo scenario favolistico, e anche in questo caso stupisce la spontaneità nella padronanza dei dialoghi da parte di queste giovani e giovanissime attrici, neanche li avessero scritti loro stesse. E la regia di Baker, apparentemente timida, è sontuosa nell'entrare dentro le vite delle protagoniste così come nel volutamente ignorare il ricco mondo attorno, nel mostrare primi piani delle sue creature, ignorando di contro spesso i visi di chi pretende legalità nelle azioni di Halley. Come ogni indipendente che si rispetti, il film si prende qualche pausa generando alcuni momenti di lungaggini probabilmente inutili, finendo per durare quasi due ore, con un buon quarto d'ora di troppo; ma il finale è talmente adeguato, magnifico e perfetto da assolvere con formula piena i vezzi stilistici di un nome nuovo del cinema mondiale, con l’auspicio che possa seguire le orme di uno dei suoi modelli (il già citato Wes Anderson), e non finire nel dimenticatoio come quella Miranda July, che più di dieci anni fa raccontò magnificamente le persone semplici e disagiate con un film da riscoprire: Me And You And Everyone We Know, invisibile della settimana che vi consiglio, insieme con l'uscita nelle sale dell'altro film bello del periodo, Wind River. Di Un sogno chiamato Florida, amato dai circuiti indipendenti e uscito anche per la famosa Quinzaine di Cannes, stupisce solo che sia uscito (si grida al miracolo!), anche se rigorosamente in sordina a dispetto di solidi intrattenimenti miliardari e noiosi. Finalmente cinema, buon cinema! PS: Defoe qui è uguale a Gianni Morandi, doveroso segnalarlo.
Nell’abside della Cattedrale di Ravenna si trovava uno splendido mosaico medioevale. Commissionato dall’arcivescovo Geremia era datato all’anno 1112 come recitava un’iscrizione lì posta: Hoc opus est factum post partum Virginis actum anno milleno centeno post duodeno (Questa opera fu fatta nel millecentododicesimo anno dopo il parto della Vergine). Questo ciclo musivo andò perso durante il rifacimento settecentesco del Duomo e di esso rimangono solo sei lacerti custoditi al Museo Arcivescovile. Il mosaico presentava scene inerenti alla Risurrezione di Cristo, episodi rappresentativi della vita di sant’Apollinare e figure di santi, molti dei quali legati alla chiesa ravennate. L’unica possibilità per conoscere il ricco programma iconografico è data dalle testimonianze precedenti al suo crollo e tra queste un disegno realizzato da Gianfrancesco Buonamici, l’architetto incaricato di rinnovare l’antica basilica. Questo disegno ora perso, ma noto grazie ad una riproduzione edita nel volume La Metropolitana di Ravenna, fu realizzato allo scopo di documentare un’opera destinata a essere per sempre perduta, come riportato in calce all’incisione: «Musaico, che si vedeva nel Coro della Chiesa Metropolitana di Ravenna, il quale minacciando ruina, per conservarne la memoria, l’anno 1741 fu dal Cav. Gianfrancesco Buonamici Architetto della nuova Metropolitana esattamente disegnato a vantaggio degli Eruditi». Nella foto: incisione da La Metropolitana di Ravenna (dettaglio).
CULTURA / RUBRICHE / 21 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
LA BIBLIOTECA DI BABELE
I June of 44 in Italia Ed è subito post-rock
L’elegia di Enard, a riprova di quanto stia dando la Francia alla letteratura d’oggi
di Luca Manservisi
di Matteo Cavezzali
C’è stato una sorta di fremito nei giorni scorsi sul web in seguito all’inatteso annuncio di ben quattro date italiane (di cui una, il 29 maggio, nella vicina Bologna) nell’ambito del tour europeo di una band che non pubblica un disco da qualcosa come 19 anni. Una band molto amata da chi cercava nella musica rock degli anni novanta qualcosa di alternativo a quello che già era rock alternativo. Non stiamo parlando di un fenomeno di massa, me ne rendo conto, ma è stato comunque qualcosa di (apparentemente) nuovo nella storia della musica di quel periodo, un nuovo vero e proprio sottogenere che prese il nome di post-rock. Un’etichetta dalla storia decisamente travagliata, se consideriamo che è stata utilizzata inizialmente per definire le cose più disparate, senza particolare logica, per poi venire pian piano ripudiata, all’inizio degli anni duemila dagli stessi artisti, a cui forse in effetti non era mai piaciuta troppo. In realtà l’espressione ha resistito e anzi viene ancora utilizzata dagli addetti ai lavori qua e là, a tradimento, per far capire che si tratta di musica non proprio rock ma neppure semplicemente sperimentale. Raccontata così, forse, sembra una piccola storia di poco conto. In realtà c’è gente che ci ha perso il sonno, in quegli anni, per colpa di Simon Reynolds (il critico più osannato al mondo che pare abbia inventato l’espressione post-rock, tra l’altro, per capire quanto il terreno sia minato, per descrivere gruppi che secondo poi l’interpretazione successiva della maggior parte dei giornalisti non sarebbero neppure da considerare davvero post-rock, come Stereolab o Bark Psychosis) e c’è una bella fetta di appassionati (di quelli che nel 1995 avevano tra i 20 e i 40-50 anni) che del post-rock si è innamorata perdutamente. E ognuno, come in amore, aveva il proprio ideale di post-rock, definibile in estrema sintesi come un genere che parte da strumentazioni e formule prettamente rock (chitarra, batteria, eccetera) per poi allontanarsene pian piano, vuoi per l’assenza della voce (i gruppi
interamente strumentali come gli scozzesi Mogwai o gli americani, arrivati qualche anno dopo, Explosions in the Sky sono una sorta di manifesto vivente, per alcuni, con il loro rumore bianco alternato a momenti eterei), vuoi per un cantato afono/gridato/parlato a seconda dei casi ma comunque lontano dalla tradizionale formula strofe-ritornelli, vuoi per la lunghezza dei brani oltre i canonici 3-4 minuti, vuoi per un aspetto sperimentale (difficile spiegare meglio) sempre presente e le influenze di altri generi, tra cui in particolare alcune libertà prese dal jazz. Ecco, a racchiudere in un unico contenitore tutte le caratteristiche di cui sopra (nella versione, spesso, con la voce) sono stati in maniera esemplare i June of 44, il gruppo che sarà in tour in Italia in maggio per la gioia di qualche migliaia di appassionati. Occasione per riascoltare i loro dischi, invecchiati bene, in particolare quello forse più intellettuale e meno rumoroso, “Four great points”. E per riascoltare anche il meglio di quegli anni e di quel suono così poco classificabile eppure così riconoscibile, partendo dall’album forse di post-rock ante litteram, in realtà uno dei dischi tout court migliori dell’intero decennio, che è “Spiderland” degli Slint, anno 1991. E poi passare da Gastr del Sol (versante avant-folk), Don Caballero (versante mathrock), Tortoise (versante, boh, fusion?), Karate (emo-jazz?), Rachel’s (versante classica), Labradford (ambient), fino all’estetica canadese che parte dai Godspeed You! Black Emperor.
Il tempo interminabile che impiega il treno a raggiungere Bologna da Ravenna è uno scandalo che dovrebbe portare un popolo a scendere in piazza armato di tizzoni ardenti. Se però vogliamo prendere con filosofia il fatto che ci voglia più tempo a raggiungere Bologna da Ravenna di quello necessario ad andare da Bologna a Londra, possiamo decidere di impiegare bene quel varco temporale. Se iniziate a leggere L’alcol e la nostalgia (E/O traduzione di Y a s m i n a Melaouah) a Godo lo avrete terminato prima di Ozzano. Nelle cento pagine che compongono questo piccolo volumetto è condensata una storia ambientata nella carrozza di un treno. L’autore è Mathias Énard, uno di quegli scrittori che, assieme a Emmanuel Carrére, Malyse de Kerangal, Michel Houellebecq e Annie Ernaux rendono probabilmente la Francia il paese che sta offrendo l’apporto più significativo alla letteratura contemporanea. Il treno su cui viaggia Mathias attraversa la Russia per raggiungere la Siberia. Il narratore ha con sé le spoglie dell’amico Vladimir che sta riaccompagnando nella sua terra natale per essere sepolto. Questo tragitto è un pretesto per
La celebre foto utilizzata per la copertina di Spiderland degli Slint, scattata da Will Oldham
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ricordare la loro amicizia, e ragionare sul complesso rapporto tra Occidente e Russia. Il lento scorre di quel paesaggio ghiacciato lo aiuterà a pensare, a cercare di capire cosa lo avesse risucchiato in una storia d’amore folle e ad alto tasso alcolico con Jeanne, la ragazza di cui era innamorato anche l’amico. Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg, i ricordi muovono la narrazione più veloce del treno, che lentamente si appresta all’ultimo viaggio di quello che resta Vladimir. Ne emergono ritratti struggenti di persone e di città avvolte nella poetica patina della melanconia. L’alcol e la nostalgia è l’elegia di un amore mancato, di un’amicizia finita, di un paese incompreso. «Da solo con i ricordi, l’alcol e la nostalgia, è tutto quello che rimane, come diceva Čechov il medico morto bevendo champagne, da solo con qualche frase, qualche verso, qualche ricordo; forse Jeanne aveva ragione, finirò per perdermi in capo al mondo, per scomparire nella notte siberiana e colare a picco nel Pacifico, ancora diecimila verste...»
L’edicolante va in pensione, quindi mette l’
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22/ CULTURA RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
TEATRO/1 TEATRO/2 Black Lights, per raccontare il mondo dei migranti
Quando la danza urbana entra in cucina: “The Kitchen theory”
Sabato 7 aprile il Teatro Due Mondi alla Casa del Teatro di Faenza presenta Andrea Baldassarri e Tommaso Monza in Black Lights, metafora del viaggio del migrante: “non lo conosciamo, solo lo ipotizziamo, lo mitizziamo e tentiamo di trarne delle verità muovendoci a carponi in un mondo per noi sfocato ed indefinito”. Lo spettacolo è frutto di una residenza artistica nella stagione “Un teatro vicino”.
Al Masini di Faenza in scena la compagnia DaCru AGENDA LIBRI Clima e carestie nella storia di Romagna Giovedì 5 aprile alle 20.45, nella Sala Comunale via Pistocchi 41/A San Pietro in Vincoli (Ra), gli autori Eraldo Baldini e Aurora Bedeschi presentano il loro libro appena uscito per l'editore “Il ponte vecchio” Il fango, la fame, la peste. Clima, carestie ed epidemie in Romagna nel Medioevo e in Età moderna.
Guareschi e Max David alla Casa delle Aie Nel teatrino della Casa delle Aie Cervia, il 6 aprile, alle 21, ci sarà un’iniziativa dedicata a Giovannino Guareschi (1908-1968) e Max David (1908-1980). Relatori saranno Renato Lombardi e Franco Gabici. Intermezzi musicali a cura di Eugenio Fantini.
L’antifascismo tra ricordi e romanzi Venerdì 6 aprile alle 18, Federico Bertoni, docente di Teoria della letteratura all’Università di Bologna, presenta il suo romanzo Morire il 25 aprile. Appuntamento alla Sala D'Attorre di via Ponte Marino 2 per il Centro Relazioni Culturali. Per lo stesso ciclo, martedì 10 aprile alle 18 Pier Giorgio Bagattoni presenta invece il suo libro Il professor Salvatore Bagattoni, mio padre, martire del nazismo con Livia Molducci e Ivano Artioli. Conduce entrambi gli incontri Anna De Lutiis.
In memoria di Mario Lapucci Ultimo appuntamento, domenica 8 aprile alle 21, con la stagione di danza al teatro Masini di Faenza. La compagnia DaCru Dance Company presenta lo spettacolo di danza urbana The Kitchen theory, ideato e diretto da Marisa Ragazzo, che ne è anche coreografa insieme al danzatore Omid Ighani. La gestualità urban dei DaCru lega il mood metropolitano a quello del teatro, creando una fusione attraente ed estremamente contemporanea dalla scelta musicale, eclettica, sofisticata e nello stesso tempo dotata di forte immediatezza comunicativa con brani di Swod, Maya Beiser, Loscil, René Aubry, Hazmat Modine, Woven Hand. DaCru Dance Company mette in scena una produzione dinamica ed evocativa in una commistione di generi e di stili, sperimentazione e contaminazione.
TEATRO/3 Il due comico I papu, da Zelig e Le iene Il duo comico I Papu conclude venerdì 6 aprile la stagione teatrale di Massa Lombarda. Alle 21 nella Sala del Carmine, in via Rustici 2, la coppia composta da Andrea Appi e Ramiro Besa si esibirà in “Vintage”. I Papu hanno calcato il palcoscenico dello “Zelig” di Milano nel 1993. Hanno partecipano alle trasmissioni “Quelli che il calcio”, “Le Iene”, “Colorado Cafè Live”, condotto da Diego Abatantuono, che li vuole nella conduzione del programma a fianco di Rossella Brescia e poi nel cast del sequel di “Eccezzziunale Veramente 2”.
L’INCONTRO Guida Castiglia ospite della rassegna “Siamo asini o maestri?” Martedì 10 aprile alle 15.30 al teatro Rasi di Ravenna si tiene un incontro con l’attore e regista Guido Castiglia, ospite della VII edizione di “Siamo asini o maestri?”, incontri sul tema della pedagogia organizzata da Drammatico Vegetale. Castiglia parlerà della sua arte narrativa e in particolare di uno spettacolo nel quale l’arte della narrazione mira diritto al cuore dei ragazzi, parlando della fragilità di una adolescente trovatasi al centro delle stragi di mafia (in collaborazione con Libera). Iscrizione gratuita, necessaria la prenotazione.
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Martedì 10 aprile alle 20.30, alla sala Muratori della bibliotca Classense si tiene l’incontro dal titolo “Ricordando Mario Lapucci (1914-1992)”, conferenza con proiezione del documentario India patria segreta di Ugo Antonelli. Seguiranno testimonianze e dibattito. Con Ivan Simonini e Paola Rossi.
CULTURA / 23 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’INTERVISTA
«Fotografia e smartphone? L’importante è distinguere il linguaggio d’autore» Parla Cesare Fabbri, atteso alla biblioteca Classense di Luca Manservisi
Il fotografo Cesare Fabbri (ravennate classe 1971) sarà tra i protagonisti dell’incontro di sabato 7 aprile (alle 16) alla biblioteca Classense di Ravenna nell’ambito dei seminari della rassegna “Parlamenti d’aprile” organizzata dal Teatro delle Albe (vedi articolo a fianco). Fondatore a Ravenna (con la compagna di vita e sul lavoro Silvia Loddo) dell’Osservatorio Fotografico, un laboratorio permanente di ricerca sulla fotografia, Fabbri ha ottenuto riconoscimenti anche all’estero, in particolare con il suo libro dell’anno scorso The flying carpet, e anche di questo si parlerà il 7 con la gallerista londinese Charlotte Schepke e il direttore della Fondation A Stichting di Bruxelles (che ha ospitato l’anno scorso una sua personale) Jean-Paul Deridder. «Credo possa essere l’occasione – dice Fabbri – per capire come mai c'è così tanto interesse all’estero non solo per il mio lavoro ma per la fotografia che si produce in questa parte di regione. Ci saranno anche alcuni giovani autori che stimo e con cui collaboro da tempi più o meno lunghi che dialogheranno con noi come “extraparlamentari”: Nicola Baldazzi di Ravenna, Riccardo Muzzi di Viterbo, Michele Argnani di Faenza, Nicole Marchi di Roncofreddo e Tommaso Mola Meregalli di Mendrisio». Al Rasi dal 5 al 15 e dal 23 al 30 aprile sarà invece allestita la tua mostra “Orlando”. Di cosa si tratta? «L’installazione del Rasi è una piccola serie di fotografie fatte vicino alla Garfagnana nel corso del 2009, ispirata al XXIII canto dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, che racconta l'episodio della follia del più forte paladino dell'esercito cristiano, che perde il senno vedendo incise sulle cortecce degli alberi le lettere dei nomi dell'amata Angelica e del nemico saraceno Medoro, che in quel bosco avevano dato sfogo alla loro passione amorosa». Nel tuo ultimo lavoro ci sono foto scattate in Romagna e Sardegna: hanno qualcosa in comune? Perché “The Flying Carpet”? «Romagna e Sardegna hanno due paesaggi che sono quasi agli opposti, e come tutti gli estremi finiscono quasi con l'assomigliarsi. Per quanto riguarda il nome, Tappeti volanti è un bellissimo testo di Cristina Campo consigliatomi da Ermanna Montanari (anche lei presente all’incontro del 7 insieme a Marco Martinelli delle Albe, ndr), che ha suggerito il titolo del mio libro, The Flying Carpet, pubblicato dall'editore inglese Michael Mack». Le tue foto sono ispirate quindi anche a letture?
Un ritratto di Silvia Loddo e Cesare Fabbri
«Anche se non sono un gran lettore, sicuramente certa letteratura mi aiuta a concludere i miei lavori o a trovargli un significato. Anche la passione giovanile per il fumetto e la graphic novel mi hanno aiutato e mi aiutano a guardare la realtà mentre la fotografo». Cos'è per te la fotografia, ai tempi dei social e degli smartphone? «La fotografia per natura è un medium estremamente democratico e divertente; io uso ancora tecniche tradizionali e non possiedo una fotocamera digitale ma sono un acceso sostenitore dell’uso dello smartphone per fotografare. Con Silvia Loddo due anni fa abbiamo attivato un account Instagram come “osservatoriofotografico” che ci sta regalando molte soddisfazioni virtuali ma anche e soprattutto reali, sia in Italia che all’estero, e quindi sono certamente favorevole a un uso sociale dell'immagine. Credo sia molto positivo il fatto che sempre di più si comunichi attraverso le immagini e non solo con la parola. D'altronde tutti parliamo e scriviamo ma non per questo tutti siamo scrittori o letterati, l’importante è saper distinguere un linguaggio d’autore, che sia per parole o per immagini poco importa». Ravenna sta per puntare sulla fotografia con la grande mostra di Alex Majoli al Mar e pure una notte d’oro dedicata, il 21 aprile. Cosa ne pensi? «Quanto alla mostra di Alex Majoli confesso di conoscere in maniera veramente superficiale il suo lavoro, quindi mi sembra un'ottima occasione per tentare di rimediare, anche per questo abbiamo volentieri sostenuto la mostra, pur non essendo noi gli organizzatori, nella speranza che ci sia lunga vita per la programmazione del Mar sulla fotografia, già avviata comunque - mi sembra giusto ricordarlo - nel 2014 con la mostra di Guido Guidi. Grazie alla partnership di Osservatorio Fotografico con Fotografia Europea di Reggio Emilia la mostra del Mar è stata inserita anche nel programma del festival insieme alle iniziative di partner importanti come Csac Parma, Mast Bologna, Fmav Modena e Collezione Maramotti di Reggio Emilia, quindi speriamo che possa avere un'eco ancor maggiore».
IL PROGRAMMA
PARLAMENTI D’APRILE: TRA DIALOGHI E SFIDE TEATRALI In scena lo spettacolo di Soleimanpour Attesi anche Belpoliti e Goldkorn A conclusione dei Parlamenti di aprile, sabato 7 aprile alle 21 va in scena White rabbit red rabbit di Nassim Soleimanpour con Laura Redaelli, produzione 369gradi in collaborazione con Aurora Nova. Si tratta di uno spettacolo che rappresenta innanzitutto una sfida: l’attrice o l’attore - in questo caso Laura Redaelli del Teatro delle Albe - lo interpreta per un’unica volta, senza regia e senza prove, e riceve il testo direttamente sul palco in una busta sigillata, davanti al pubblico. Un gioco teatrale contro ogni censura e ogni distanza geografica e culturale, un incontro ravvicinato che lascia tracce profonde, perché mette sullo stesso piano emotivo autore, attore e spettatore. Nassim Soleimanpour compone White rabbit red rabbit nel 2010 e lo invia oltre i confini dell’Iran, non potendo lasciare lui stesso il paese. Da allora ha avuto oltre mille repliche. Nei giorni precedenti i Parlamenti prevedono incontri con artisti, filosofi, autori tra cui: giovedì 5 aprile alle 16 al Rasi l’appuntamento dal titolo “immagini e parole del contemporaneo” con Marco Belpoliti, Wlodek Goldkorn, Tahar Lamri; venerdì 6 aprile, sempre alle 16 al teatro Rasi, il tema sarà quello di “teatro e filosofia” con Andrea Tagliapietra, Caterina Piccione e Helmut Schäfer, infine sabato 7 aprile alle 16 ma alla biblioteca Classense l’incontro di cui parliamo qui a fianco con il fotografo Cesare Fabbri.
“Brisighella, 2005”, di Cesare Fabbri
Leggo perchè mi piace Anche in spiaggia. da maggio a settembre in tutti gli stabilimenti balneari
24/ CULTURA RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
ARTE/1 AGENDA MOSTRE
Nuova veste per la sala Guidarello al Mar di Ravenna
L’amore per Faenza di Silvano Drei al Palazzo delle Esposizioni Inaugura sabato 7 aprile alle 18, al Palazzo delle Esposizioni, in Corso Mazzini 92 a Faenza, la mostra dal titolo “Silvano Drei – Il suo amore per Faenza”, curata dalla famiglia e dall’Associazione Acquerellisti Faentini, di cui Drei è stato fondatore e Presidente fino alla sua scomparsa avvenuta nell’aprile scorso. La mostra resterà aperta fino al 15 aprile tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30. Il giorno dell’inaugurazione sono previsti interventi dell’architetto Paolo Rava (a cui si deve il progetto mostra) e di Muky.
Cerimonia di riapertura sabato 7 aprile
I disegni di Pietro Lenzini alla Bottega Bertaccini Venerdì 6 aprile alle 18, alla Bottega Bertaccini di Faenza inaugura la mostra di Pietro Lenzini “Il volto” (disegni 2017-2018) con la presentazione di Paolo Rava. La mostra resterà aperta fino al 5 maggio nei seguenti orari: 9,3012,30 / 15,30-19,30 (chiuso domenica e lunedì mattina). Pietro Lenzini è nato a Bondeno, vive e opera a Faenza e oggi è incisore, pittore, scenografo, scultore, docente ed esperto d’arte e d’architettura. In questa sua nuova mostra, Lenzini presenta una serie di disegni a proposito dei quali scrive: «Il tema è il volto, la sola immagine del viso con le palpebre socchiuse che ripete una costante nel porsi al nostro sguardo, ma resta lontana, impenetrabile. Essa si manifesta non come ritratto personale ed identificativo, attraverso i suoi tratti somatici, bensì è l'espressione di silente abbandono estatico, meglio, un gesto offertoriale e la proiezione di una velata, trattenuta forza dello spirito».
In mostra le copertine di Luca Tarlazzi alla Classense Venerdì 6 aprile alle 17.30 inaugura la mostra “La Storia illustrata da Luca Tarlazzi“ alla Manica Lunga della biblioteca Classense a Ravenna. Tarlazzi (Lugo, 1962) ha disegnato copertine per scrittori come Ken Follett, R.R. Martin, Corrado Augias, Valerio Massimo Manfredi e tanti altri.Da anni lavora con Alberto Angela. Verranno esposte una serie di tavole e di copertine realizzate dagli anni Novanta in poi.
Torna in veste rinnovata la Sala Guidarello del Mar di Ravenna che sarà riaperta alla città sabato 7 aprile alle ore 18, con cerimonia inaugurale che si terrà presso la Loggetta Lombardesca, in Sala Alberto Martini. Il progetto era stato candidato dal Comune di Ravenna ai contributi regionali erogati sui Piani Museali 2016. Il percorso di riqualificazione degli allestimenti del Mar è stato avviato nello stesso 2016 in occasione della presentazione della Collezione Moderna e Contemporanea nella nuova veste. Nella Sala Guidarello converge la summa del prestigio culturale espresso dalla città in un secolo turbolento, come il Cinquecento. Il nucleo patrimoniale, tipologicamente distinto grazie alla saldatura tra il marmo scolpito da Tullio Lombardo, al quale si deve anche il progetto del plesso monastico di Porto nel quale ha sede il museo, e i paliotti d’altare del Cinquecento a Ravenna, è collocato nello spazio un tempo occupato dal dormitorio sovrastante la Loggia. Il progetto di riallestimento, per la cura della conservatrice, Alberta Fabbri, ha messo in dialogo lo spazio e Guidarello. Sul nastro delle pareti si dispiega la civiltà figurativa ravennate di inizio Cinquecento ricca dapprima di umori lagunari e poi emiliani, infine umbro-toscani. Nell’avanzare del secolo si avverte il progressivo mutare delle aree di influenza, da Venezia a Roma, inevitabile con l’esito della Battaglia di Ravenna, nel 1512, che riposiziona Ravenna nel quadrante della Storia.
PULIZIA
E GIARDINAGGIO
Condomini Uffici privati e pubblici Lucidatura pavimenti (CRISTALLIZZAZIONI)
Sgrassature e pulizie di fondo
ESCURSIONE URBANA
Sabato 7 aprile alle 14 ci sarà un’escursione urbana alla scoperta dei murales di Cotignola. Una visita guidata a un "museo a cielo aperto" del progetto “Dal museo al paesaggio”. I murales di Cotignola sono realizzati dagli artisti Gola Hundun, Reve Più, Gonzalo Borondo, Signora K, James Kalinda, Collettivo Fx, Mina Hamada, Zosen Bandido, Martoz, Irene Lasivita, Marina Girardi e Rocco Lombardi. L’escursione, della durata di circa 3 ore, è adatta a tutte le età; il percorso è di circa 5,5 km. Conduce Matteo Mingazzini, guida ambientale escursionistica. La partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria al 349 3523188.
o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s
Martedì 10 aprile, ore 21
Manutenzione giardini privati e pubblici
Mauro Graziani Astronomia Quotidiana: le stelle nella vita di tutti i giorni
Potature di alto fusto con macchinari specifici
Domenica 15, ore 10:30
334 3218031 PRONTO INTERVENTO • INTERVENTI D’EMERGENZA • PREVENTIVI GRATUITI Lido Adriano - via Tono Zancanaro, 74 - tel./fax 0544 493950
I MURALES DI COTIGNOLA
Osservazione del Sole (ingresso libero - Cielo Permettendo)
Domenica 15, ore 15:00 Da grande voglio fare l'astronauta (attività adatta a bambini a partire da 8 anni)
agli 5 per mille O Dona il tuo NTARIAT O L O V I D ; ENTI a il n. 92022580390 po e indic i allo svilup contribuira Associazione a della nostr za a Ravenna n ie e della Sc Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia
BIBLIOTECA TEMATICA!
Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale Santi Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
CULTURA / 25 5-11 aprile xxx 2018 RAVENNA&DINTORNI
LA RECENSIONE
Ritratti, paesaggi e nature morte: tutto Francesco Verlicchi A Palazzo Rasponi è visitabile una mostra dedicata all’artista di Fusignano che attraversò il Novecento tra influenze austriache e la sintesi basata sul colore di Serena Simoni
A Palazzo Rasponi è aperta al pubblico la retrospettiva dedicata a Francesco Verlicchi a cura di Orlando Piraccini e Paolo Trioschi: dopo la mostra di Giulio Ruffini del 2017 si tratta del secondo appuntamento del progetto dell'Istituto per i Beni Culturali dell'Emilia Romagna e Provincia di Ravenna sulla pittura romagnola del Novecento. Promossa come la precedente dall'Assessorato alla Cultura del Comune, l'attuale mostra dedicata a Verlicchi - scomparso nel 2008 - presenta una cinquantina di opere che documentano l'intera attività attraverso ritratti, nature morte e paesaggi. Avviato all’arte dal padre, Verlicchi entra giovanissimo nella scuola di Arti e Mestieri di Fusignano dove ha come insegnante Giulio Avveduti. La formazione di Verlicchi va fin dalle prime opere nella direzione di un naturalismo ancora ottocentesco condiviso da tutta una generazione di pittori locali ed evidente in alcuni ritratti dei primi anni '30 in mostra a Ravenna (Flipen e Mia sorella Laura). I primi risultati sono lusinghieri e si comprende la predilezione verso Verlicchi da parte di Avveduti che alleva i migliori fra i suoi allievi educandoli al mestiere, alla musica lirica e sinfonica, e all'arte. È probabilmente in questo momento che nasce la passione per queste discipline che l'artista coltiva negli anni acquistando cataloghi d'arte e dischi donati nel 2006 dall'artista alla Biblioteca Piancastelli di Fusignano. Sarebbe importante esplorare la collezione comparandola alla produzione pittorica di Verlicchi, che sembra nutrirsi di esempi artistici moderni studiati direttamente sui libri. Il sospetto più che lecito di un omaggio a Egon Schiele è evidente ad esempio in due autoritratti della metà degli anni '30: nel primo, conservato a Fusignano, si può rintracciare il modello nell'autoritratto disegnato da Schiele nel 1910. Nel secondo autoritratto proveniente da Cervia la maggiore resa naturalistica viene assoggettata allo studio di una forte espressività fisiognomica indicando nell'espressionismo austriaco il
In alto a destra: autoritratto/Mio padre, 1936, olio su tavola, Cervia, collezione privata; sotto: Natura morta in grigio, 1979, olio su tela, Ravenna, collezione Neri; immagine a destra: Panni stesi, s.d., olio su tela, Cervia, collezione privata; in basso: Bambina dal grembiule rosa (particolare) 1948, olio su tavola, Ravenna, collezione privata
riferimento principale. Verlicchi non abbandona la pittura cupa e vibrante appresa e l'ormeggio alla visione reale, ma molti dei suoi ritratti mantengono una vena sotterranea espressionista che insieme allo studio della realtà - allenato grazie a una quantità impressionante di schizzi e disegni dal vero - ha favorito l'inclinazione alla caratterizzazione dei personaggi e alla produzione caricaturale. Come per altri artisti la pausa della guerra e la ricostruzione postbellica riconduce Verlicchi al realismo: la serie degli acquerelli dedicati alle rovine di Fusignano dopo i bombardamenti rappresentano l'adesione a un linguaggio che non può mediare col lirismo e il colorismo solitamente impiegati. Solo qualche anno dopo al '45 Verlicchi abbandona il descrittivismo per un linguaggio di sintesi, basato quasi interamente sul colore: a questo periodo appartiene la Bambina dal grembiule rosa - immagine guida della mostra ravennate - che incarna bene l'ideale di armonia basato non solo sul colore, spazio, struttura e padronanza dei mezzi tecnici ma anche sulla capacità di toccare l'anima. L’operazione può dirsi riuscita grazie a una pit-
tura capace di dialogare intimamente col soggetto e con la tradizione artistica che qui deve molto al Realismo magico degli anni '30 e alle tonalità calibrate e sospese di Casorati. L’esperienza parigina di pochi mesi nel ’57 rinfocola
nell'artista l'interesse verso le produzioni contemporanee: difficile individuare una resa di conti con le Avanguardie quanto è facile vedere la conferma di un sintetismo basato sul colore come nel caso dell'astrattismo. Senza mancare mai alla fedeltà al vero, alcuni paesaggi e nature morte di Verlicchi si sintonizzano sull'opera di Morlotti con la quale si condivide la sensibilità ai colori, definiti a campiture più ferme e statiche, talvolta quasi bidimensionali. Nella seconda metà degli anni '60 la sperimentalità della Pop e di Arte Povera non toccano Verlicchi che apre comunque ad una radicalità di toni nuovi (Natura morta con canestro, 1967). Le nature morte del periodo successivo ritornano ai maestri con cui l'artista condivide un naturalismo lirico costante: rintracciabili i dialoghi silenziosi con Morlotti e Casorati, ancora con Giorgio Morandi, maestri lontani nello spazio e nel tempo ma vicini allo zenit dell'arte di Verlicchi. Francesco Verlicchi; Ravenna, Palazzo Rasponi; fino al 25 aprile; orari: LU-VE 15-18, sabato e festivi 11-18
FUNERALI A PREZZI CONTENUTI - LAVORAZIONE LAPIDI - SERVIZI DA E PER L’ESTERO TRASFERIMENTO SALME - REPERIBILITÀ 24 ORE SU 24
“La morte non è l’opposto della vita, ma parte di essa” HARUKI MORAKAMI
VIALE MARCONI, 89 - FAENZA (RA) TEL. 0546 21624
26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
ROCK
A HAWK AND A HACKSAW E COLAPESCE AL BRONSON Attesi il duo folk americano e il cantautore siciliano
JAZZ
RAP & FOLK
Ares Tavolazzi al Mariani
Al Fargo tra R&B e soul con Veda Black
Venerdì 6 aprile dalle 21.30 all’osteria del Mariani di Ravenna concerto jazz del trio con Ares Tavolazzi al contrabbasso, Ellade Bandini alla batteria e Antonio Cavicchi alla chitarra. Il trio propone un repertorio di standard legato alle musiche di Bill Evans e Jim Hall.
Giovedì 5 aprile dalle 21 al Fargo, in centro a Ravenna, concerto di Veda Black, pseudonimo dietro il quale si cela una giovane cantautrice e producer londinese tra crudo R&B e alternative soul.
Amerigo Verardi con band al Moog Giovedì 5 aprile dalle 21.45 al Moog, in centro a Ravenna, concerto del cantautore brindisino Amerigo Verardi, in quartetto per presentare il suo ultimo doppio album acclamato dalla critica , originale mix di linguaggi rock, pop, folk, etnici e psichedelici.
Scala con Bosso e Beltrani al Sax
Venerdì 6 aprile al Bronson di Madonna dell’Albero appuntamento con gli americani A Hawk and a Hacksaw (foto). Iniziato come progetto solista nel 2000 dal fisarmonicista e batterista Jeremy Barnes (Neutral Milk Hotel), diventa un duo nel 2004, in seguito all'incontro con la violinista Heather Trost ed è ormai punto di riferimento del folk internazionale. In apertura In.Versione Clotinsky, duo alt indie lo-fi ravennate. tra Violent Femmes e The Breeders. Il giorno dopo, sabato 7, al Bronson arriva il tour del cantautore siciliano Colapesce, impegnato a promuovere il suo ultimo album “Infedele”, accompagnato dalla Infedele Orchestra, un frullatore in cui la canzone d'autore italiana si mischia con il fado portoghese, l'elettronica da club, il tropicalismo brasiliano, il free jazz.
CONCERTI ROCK
Al Sax Pub di Lugo due concerti jazz il 5 e 6 aprile. L’appuntamento è rispettivamente con il quartetto del sassofonista ravennate Alessandro Scala con ospite il celebre fotografo Fabrizio Bosso e venerdì 6 con il trio del pianista Paolo Beltrani, che presenta il suo nuovo progetto.
CLASSICA Galà rossiniano a Lugo Sabato 7 aprile alle 20.30 al teatro Sacro Cuore di Lugo “Gran galà rossiniano” dedicato alle musiche di Rossini e Malerbi. Si esibiranno il mezzosoprano Daniela Pini, il baritono Maurizio Leoni, Simone Guerra in live set e Luigi Moscatello al pianoforte. Saranno presenti il Centro studi danza, l’Ensemble d’archi dell’Accademia di Imola, il Coro dei bambini di Bagnara e l’Orchestra d’archi “Scuola e musica”.
TORNANO I LIVE AL BOCA BARRANCA Riapre il Boca Barranca di Marina Romea con due concerti di caratura internazionale. Venerdì 6 aprile l’appuntamento è con Yarah Bravo (foto), cantautrice, producer, rapper e poetessa giramondo (di madre cilena e padre brasiliano), che canta in inglese, spagnolo e svedese. Il giorno dopo, 7 aprile, fa tappa al Boca Barranca il tour europeo del cantautore americano Trapper Schoepp, tra alt-rock e folk.
CANTAUTORI
Al Clandestino di Faenza i messicani Los Explosivos Giovedì 5 aprile dalle 22.30 al Clandestino di Faenza concerto dei messicani Los Explosivos con la loro miscela di garage e punk.
All’agriturismo Rio Manzolo il cantautore Caso Venerdì 6 aprile dalle 20.30 all’agriturismo Rio Manzolo di Brisighella concerto del cantautore lombardo Caso (poprock), che presenterà in trio anche alcuni pezzi del nuovo disco in fase di registrazione.
Al Peter Pan si riparte all’insegna del Sudamerica Sabato 7 aprile ripartono i concerti all’ora dell’aperitivo al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna. L’appuntamento è con il colombiano Carlos Forero e la sua Cumbia Poder, tra musica sudamericana, Africa e jazz.
Garage e rock psichedelico all’Abajur con i Bee Bee Sea Sabato 7 aprile dalle 21.30 al circolo Abajur di Ravenna concerto dei mantovani Bee Bee Sea, il cui secondo album è uscito in novembre per l'etichetta angloamericana Dirty Water Records, tra garage, rock psichedelico e punk.
Al Polka atmosfere americane con il Lovesick Duo
RING E STEREOCHEMISTRY
Via Faentina 270 – San Michele (RA) Tel. 0544 461039 • Fax 0544 500980
www.gardenilgelso.it ORARI DI APERTURA: 8.30-13 / 14-19.30 - APERTI LA DOMENICA
Domenica 8 aprile al circolo Prometeo di Faenza la quarta tappa del tour italiano di Gus Ring e Stereochemistry, svedese il primo, con il suo dreampop, serba la seconda, con uno show che mescola stand up comedy e musica. Il concerto (annunciato alle 21) sarà il culmine della serata che inizia con l'inaugurazione della mostra temporanea di Pietro Gorini.
Domenica 8 aprile dalle 16 al bagno Polka di Marina Romea concerto degli emiliani Lovesick Duo, tra country, blues e bluegrass.
Marco Rollo al Kinotto, tra elettronica e melodia Domenica 8 aprile dalle 20 al Kinotto di Borgo Masotti concerto del compositore salentino Marco Rollo, tra jazz, dubstep, progressive, suggestioni sonore del nord Europa e suoni elettronici.
Rassegna ”2Days Cult Movie”
DA GIOVEDÌ 5 A MERCOLEDÌ 11
(2017) di Agnès Varda - documentario -
APRILE
Premio “L'Œil d'or” Festival di Cannes 2017
gio. 5: 21.00
• Cinemacity • Ravenna
Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 37148 fer.: 17.45-20.20; sab. e dom.: 15-17.45-20.20
I segreti di Wind River
Hostiles Ostili
Nella tana dei lupi
di Christian Gudegast fer.: 17.45-20-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.45-20-22.55
A Quiet Place Un posto tranquillo
di John Krasinski fer.: 17.50-20.40-22.50; sab. e dom.: 15.15-17.50-20.40-22.50
Lovers
di Matteo Vicino fer.: p.u. 20.25; sab. e dom.: 15-20.25
Succede
di Francesca Mazzoleni fer.: 17.45-20.20-22.35; sab. e dom.: 15-17.45-20.20-22.35
Bob & Marys Criminali a domicilio
di Francesco Prisco fer., sab. e dom.: 17.50-22.40
Quanto basta
di Scott Cooper da gio. a dom.: p.u. 22.55
Pacific Rim La rivolta
di Steven S. DeKnight fer., sab. e dom.: 17.45-22.35
Il sole a mezzanotte Midnight Sun
di Scott Speer fer.: 17.50-20.30-22.40; sab. e dom.: 15.15-18-20.30-22.40
Peter Rabbit
di Will Gluck fer.: p.u. 17.50; sab. e dom.: 15-17.50
Tomb Raider
di Roar Uthaug fer., sab. e dom.: p.u. 22.35
Metti la nonna in freezer
di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi da gio. a dom.: p.u. 20.40
• Cinema Mariani • Ravenna
Visages Villages di JR, Agnès Varda
di Francesco Falaschi fer.: p.u. 20.30; sab. e dom.: 15.10-20.30
Tonya
Jumanji Benvenuti nella giungla di Jake Kasdan sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15
Chiamami col tuo nome
di Luca Guadagnino lun. e mar.: p.u. 21 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)
• Cinema Jolly • Ravenna
5-11/4/2018 RAVENNA&DINTORNI
lun. 9 - mar. 10: 21.00 Cinema Mariani - Ravenna
www.cinemamarianiravenna.com
Tonya
di Sou Abadi gio.: p.u. 21
Contromano
Van Gogh tra il grano e il cielo di Giovanni Piscaglia lun. e mar.: p.u. 20.30; mer.: p.u. 17.50
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
di Christian Gudegast fer. (escluso ven. e mer.): 20-22.30; ven. e mer.: 17.45-20-22.30; sab. e dom.: 15-17.15-20-22.30
di Steven Spielberg fer.: 17.45-20-22.55; sab. e dom.: 15-17.45-20-22.55
A Quiet Place Un posto tranquillo
gio.: p.u. 21
Ready Player One
di Jeremy Degruson, Ben Stassen sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15
di Steven Spielberg Proiezione in Dolby Atmos fer. (escluso ven. e mer.): p.u. 20.45; ven. e mer.: 18-20.45; sab. e dom.: 15.15-18-20.45 Proiezione in Dolby fer., sab. e dom.: p.u. 22.30
Contromano
di Antonio Albanese gio.: 20.30-22.40; ven., sab., dom. e mer: 18-20.30-22.40
• Cinedream •
Nella tana dei lupi
Ready Player One
Succede
di Francesca Mazzoleni fer. (escluso ven. e mer.): 20.45-22.45; ven. e mer.: 17.45-20.45-22.45; sab. e dom.: 15-18.45-20.45-22.45
Pacific Rim La rivolta
Faenza
di John Krasinski fer. (escluso ven.): 20.35-22.45;
Tonya
di Craig Gillespie gio.: p.u. 21.15 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano); ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 16.45-19-21.15
di Alessandro Aronadio sab. e dom.: p.u. 16.45
di Taylor Sheridan fer. (escluso ven. e mer.): 20.25-22.45; ven. e mer.: 17.50-20.25-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.25-22.45
di Antonio Albanese fer.: 17.50-20.25-22.40; sab. e dom.: 15.15-17.50-20.25-22.40
ven.: 18.10-20.35-22.45; sab. e dom.: 15-18.45-20.35-22.45
di Craig Gillespie gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21
I segreti di Wind River
Contromano
di Alessandro Aronadio
Contromano
di Antonio Albanese ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 19-21; dom.: 17-19-21
di Martin McDonagh lun.: p.u. 21 (per la rassegna degli Oscar)
di Craig Gillespie fer.: 17.45-20.20-22.55; sab. e dom.: 15.05-17.45-20.20-22.55
Io c’è
(2017) di Luca Guadagnino
di Antonio Albanese
di Giovanni Piscaglia lun., mar. e mer.: 20.40-22.45 di Taylor Sheridan gio.: p.u. 17.45; fer. (escluso gio.): 17.45-20.20-22.50; sab. e dom.: 15.10-17.45-20.20-22.50 Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21
ven. 6: 21.00 sab. 7: 18.45 - 21.00 dom. 8: 17.00 - 19.00 - 21.00 mer. 11: 21.00
TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!
Van Gogh tra il grano e il cielo
CINEMA / 27
(2018) di Antonio Albanese
Io c’è
di Steven S. DeKnight fer.: p.u. 22.40; sab. e dom.: 15-22.40
Il sole a mezzanotte Midnight Sun
di Scott Speer gio. e mar: p.u. 20.30; ven. e mer.: 17.45-20.30; sab. e dom.: 15.40-17.45-20.30
Peter Rabbit
di Will Gluck ven. e mer.: p.u. 18; sab. e dom.: 15.35-16.50
Metti la nonna in freezer di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi fer. (escluso mar.): p.u. 20.20; sab. e dom.: 17.50-20.20
I, Tonya
di Craig Gillespie Proiezione in lingua originale: mar. p.u. 21
• Cinema Italia • Faenza
Bigfoot Junior
L’ora più buia
di Joe Wright lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)
• Cinema Sarti • Faenza
Contromano
di Antonio Albanese gio., ven., sab., lun. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 16-18.15-21.15
• Cinema Europa • Faenza
Charley Thompson di Andrew Haigh ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 16.40-18.50-21
• Cinema San Rocco • Lugo
Tonya
di Craig Gillespie sab. e mar.: p.u. 21; dom.: 16.30-18.45-21
• Cinema Moderno • Fusignano
La forma dell’acqua The Shape of Water di Guillermo Del Toro sab. e dom.: p.u. 21
• Cinema Gulliver • Alfonsine
Due sotto il burqa
ven., sab. e dom.: p.u. 21
• Cinema Moderno • Castel Bolognese
Ore 15:17 - Attacco al treno di Clint Eastwood gio.: p.u. 21
A casa tutti bene
di Gabriele Muccino sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
• Cinema Sarti • Cervia
Metti la nonna in freezer
di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21
• Cinema Jolly • Russi
Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh sab. e dom.: p.u. 21
• Cinema Palazzo Vecchio • Bagnacavallo Lady Bird
di Greta Gerwig ven., sab. e dom.: p.u. 21.15
28 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
MONDO VINO
«Bisogna marcare la nostra ricchezza e unicità territoriale» Conversazione sulla valorizzazione di vitigni e vini romagnoli con Filiberto Mazzanti, direttore del Consorzio vini di Romagna di Fabio Magnani
LO STAPPATO Sangiovese romagnolo? Un vino del futuro di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Dover stappare solo un vino romagnolo quando si parla di un consorzio che unisce così tanti produttori risulta sempre difficile. Chi scegliere? I nostri produttori romagnoli sono bravi e coerenti col territorio e chiunque si scelga sarebbe come fare un torto al vicino che produce altrettanto bene. Mi limito, quindi, a mettere un accento sul Sangiovese che considero il vino del futuro e che all’estero lentamente acquista sempre più visibilità. Il sangiovese romagnolo si distingue da molti altri per la sua piacevole freschezza acida ed eleganza innata soprattutto dopo qualche tempo passato in bottiglia per evitare che la sua comunque piacevole ruvidità tannica lo tradisca. È il vino per la tavola di tutti i giorni e la Romagna ne è un esempio di produzione con delle eccellenze non indifferenti.
I “vini romagnoli e la Romagna all’estero”, ne parlo con Filiberto Mazzanti incontrato pochi giorni fa al “Prowein,” importante fiera internazionale che si svolge nella città tedesca di Dusseldorf. Filiberto è il direttore del “Consorzio vini di Romagna” e uomo di riferimento per i produttori romagnoli. Conosco il suo impegno e apprezzo da sempre il suo lavoro nel cercare di tenere unito il “gruppo” e stimolare tutti a fare sempre meglio per comunicare i vini della Romagna. Un lavoro non facile. Il Consorzio, il cui simbolo con l’immagine del Passatore è raffigurato nelle retro etichette, raccoglie 114 aziende associate tra cooperative, imbottigliatori e vitivinicoltori per una produzione rappresentativa pari alľ 83 percento del totale della Romagna. Il Consorzio gode dell’autorizzazione ministeriale ad amministrare le politiche di tutela e valorizzazione di tutte le denominazioni d’origine e indicazioni geografiche romagnole con lo scopo, come lo stesso Filiberto mi spiega, di promuovere il territorio attraverso una strategia mirata fatta di organizzazione di seminari informativi, partecipazione a fiere nazionali e internazionali e naturalmente la comunicazione necessaria per diffondere la conoscenza dei vini romagnoli e delle realtà produttive. Oggi abbiamo zone vinicole produttrici mondiali con aziende sui mercati molto agguerrite. Cosa suggerisce ai romagnoli per affrontare tutto questo? «L’unione fa la forza. La Romagna, storicamente ha visto i produttori lavorare sempre individualmente, purtroppo, una volta aggregati soprattutto in cooperative, è avvenuta una concentrazione di produzioni quantitative che ci ha resi meno in grado di competere con le altre zone vitivinicole italiane, da sempre strutturate per muoversi assieme e con produzioni distinte. Oggi a “Prowein”, vediamo aree vinico-
le importanti che si presentano unite. Anche ľEmilia-Romagna lo ha fatto in questa edizione ma è la prima volta. C’è ancora molto lavoro da fare per continuare a presentarci insieme con la nostra multiforme rosa di vini territoriali per promuovere un originale percorso di conoscenza. Intanto la qualità non ci manca». Come è visto il Sangiovese all’estero? «All’estero è considerato un vino importante ed è noto per essere un grande interprete territoriale, amato da molti estimatori che desiderano sempre più prodotti autentici, di buona bevibilità e narrabili con semplicità. Abbiamo tutto, qualità dei vini, storia, territorio, accoglienza, gastronomia e simpatia universalmente riconosciuta. Un'idea di lifestyle sintetizzata dallo slogan che adottiamo nei nostri tour europei: “Romagna, la vita ha un altro sapore”». Albana, un risorgimento o una moda? «L’Albana è oggi una realtà, ripartita faticosamente grazie all’ostinazione di chi l’ha sempre amata. È un vino che sta crescendo e affermandosi come simbolo e orgoglio territoriale. Le vie interpretative di questo vitigno sono tante e motivo di fascino grazie alle tante versioni e stili. Un vitigno eclettico e ricco di personalità in ogni versione». Possiamo parlare di un ruolo da leader della Romagna nel mondo del vino o è troppo presto? «In realtà, è forse il nostro peggior difetto è aver invidiato
Presso lo stand gastronomico Menù ricco di piatti a base di tartufo fresco di pineta alias “Tuber borchi” Bianchetto Durante la manifestazione saranno previste simulazioni di caccia al cinghiale con l’arco antico
Lugo (RA)
Per informazioni: Sagra del Tartufo: Ass. Tartufai Ravenna - Luigi Pelliconi tel. 339 3546640 Gare canine: Fabio Marocchi tel. 3485554767 Mercatino prodotti tipici: Servizio Ambiente del Comune di Ravenna tel. 0544 482233
Via Carrara Arginello 1/6
In caso di maltempo ricordiamo che lo stand gastronomico è coperto e parzialmente riscaldato
Abbina la tua carne ad un ottimo vino, da noi puoi!
Tel. 0545 32300 Aperto dal lunedì al sabato mattina e pomeriggio (sabato solo mattina)
GUSTO / 29 5-11 aprile 2018 RAVENNA&DINTORNI
Vinitaly, nel padiglione “1“ i vini di Romagna protagonisti in fiera Il prossimo 15 aprile si inaugura il Vinitaly 2018 a Verona. Un momento importante non solo per gli operatori del vino ma anche per gli appassionati. Nel Padiglione “1” come ogni anno la Romagna è protagonista. È qui che potrete assaggiare le produzione emiliane e romagnole. Un’occasione per passare dal Lambrusco al Sangiovese senza dimenticare le produzioni minori raccolte in regione. Dai Colli di Parma e Piacenza passando da quelli di Bologna tra Pignoletto, Barbera, Bonarda e Malvasia. Vinitaly è una delle fiere che più è legata ai ricordi di “studente” del vino, dove i miei maestri erano direttamente i produttori che mi spiegavano quello che all’epoca non si trovava in nessun manuale. Affidatevi a questi maestri della vigna, della cantina non senza un sottile spirito critico utile per confrontarsi, capire e soprattutto crescere.
e inseguito leadership del mondo del vino che ci hanno distratto dal vero tema in gioco: capire chi eravamo e chi siamo, prendere una nostra via e perseguirla con coraggio e ostinata passione. Non dovremmo ambire a una posizione da leader ma nemmeno da gregari. Dobbiamo divenire consapevoli di poter giocare la nostra partita originale. Cosi facendo, in pochi anni saremmo tra le grandi regioni italiane del vino». Quali suggerimenti per meglio valorizzare il territorio? «Sinergia territoriale e relazione tra storia, arte, architettura e ambiente legate, però, dalle produzioni agricole, risaltando gastronomia e vino. Impossibile pensare di non marcare questa ricchezza per affermare la nostra unicità. Forse la Regione ha colto troppo poco la centralità dei vini Dop come marcatori del territorio e punto di memoria regionale fondamentale per il turista e l’operatore. In tal senso il vino è un servizio a tutto il territorio e al suo successo». La domanda che nessuno le ha mai fatto ma che vorreste che qualcuno facesse... «“Questo Consorzio siamo sicuri che serva a qualcosa?” Ecco cosa vorrei sentirmi chiedere. E potrei rispondere che sempre più aziende si stanno unendo al consorzio perché notano l’impegno nell’ascoltare, progettare, investire e comunicare insieme con coraggio. Nessuno ci regalerà il successo, ma insieme possiamo farcela. Il Consorzio ha in questo la sua unica missione».
NOTIZIE GOLOSE Fine settimana enologico con VinLugo negli spazi del Pavaglione Dal 6 all’8 aprile negli spazi del Pavaglione si terrà la quarta edizione di “VinLugo” ch torna con la formula che ne ha decretato, fin dal primo anno, il successo. Partito con venti cantine, già alla terza edizione VinLugo aveva raccolto l’adesione di 35 cantine, e quest’anno si arriva a 43 cantine, molte delle quali regionali (ma ci sono anche produttori da Trentino, Veneto, Marche, Toscana, Sicilia e perfino dalla Francia), con 37 etichette diverse. L’obiettivo è superare le 15mila presenze fatte registrare nelle tre giornate della scorsa edizione. La degustazione prevede al prezzo di 10 euro, un calice con l’apposita taschina da passeggio (l’anno scorso ne furono venduti quasi 4mila) e sette degustazioni consumabili nelle cantine che hanno aderito all’iniziativa e che potranno così far conoscere i loro vini. Il tutto sarà accompagnato da specialità gastronomiche dell’area Street food (con 8 truck) e vari intrattenimenti: conferenze e workshop sul vino, performance live.
Al parco 1° maggio due fine settimana con la Sagra del Tartufo di Pineta I fine settimana 7-8 e 14-15 si svolge al Parco 1° Maggio della pineta di Classe, a Fosso Ghiaia la 40esima edizione della sagra primaverile dedicata al tartufo di pineta con la stand gastronomico (coperto e in parte riscaldato, aperto a mezzogiorno) dove poter degustare un menù di specialità a base di “bianchetto”. La sagra prevede anche eventi sportivi amatoriali, gare e dimostrazioni con i cani da tartufo.
COSE BUONE DI CASA Crostata al cioccolato con quel che resta delle uova pasquali di Angela Schiavina
Se per Pasqua avete ricevuto molte uova di cioccolato e non sapete come usarlo, questa crostata è un dolce perfetto con il fondente. Ingredienti e preparazione della pasta frolla: 200 gr. di farina 00, 100 gr. di burro, 100 gr. di zucchero semolato, 2 tuorli, un cucchiaio di Marsala secco. Miscelate la farina con il burro morbido fino a fare delle briciole,creare un cratere al centro mettere i due tuorli, lo zucchero e il cucchiaio di Marsala, impastare velocemente, fare una palla avvolgerla nella pellicola e riporla in frigorifero per due ore. Ingredienti e preparazione del ripieno: 400 gr. di latte, 250 gr. di zucchero semolato, 200 gr. di farina di mandorle,
Dalla vigna direttamente al tuo supermercato
Azienda Agricola Randi di Fusignano (RA) L’Uva Longanesi, chiamata Bursona in dialetto romagnolo, è un vitigno autoctono della zona di Ravenna e ad oggi gli ettari vitati sono all’incirca 200. Poche sono le cantine che si dedicano alla coltivazione di questo nobile vitigno, anche se le ultime bottiglie che abbiamo degustato mostrano grande carattere e un potenziale eccellente.
Ampia scelta delle migliori etichette a prezzi competitivi. Proposte esclusive di ottime cantine selezionate da noi.
150 gr. di cioccolato fondente grattugiato, 90 gr. di burro, 80 gr. di fecola o maizena, 50 gr. di biscotti secchi sbriciolati, 5 uova. Ponete sul fuoco una casseruola con 75 g di burro e appena sciolto aggiungete fecola o maizena. Sempre mescolando versate poco per volta il latte bollente fino a quando il composto sta per bollire e si addensa, poi aggiungete la polvere di mandorle, il cioccolato grattugiato, il burro restante e lo zucchero. Lasciate sul fuoco e mescolate fino a quando il cioccolato sarà sciolto. Versate il composto in una terrina e lasciatelo raffreddare. Mescolate spesso. In una terrina mettete le 5 uova e amalgamatele bene. Quando il composto è freddo aggiungetele e mescolate tutto. Togliete la pastafrolla dal frigorifero e tirate una sfoglia che possa ricoprire il fondo e i bordi di una tortiera sganciabile di circa 26 cm. Adagiate la pasta nella tortiera, sul fondo mettete la polvere di biscotti secchi e versate il composto livellandolo. Nel frattempo accendete il forno a 180°, infornate la torta e lasciate cuocere per circa 50 minuti. Togliete la torta dal forno adagiatela sulla gratella e quando è fredda servitela.
30 / JUNIOR RAVENNA&DINTORNI 5-11 aprile 2018
PRENOTAZIONI BIBLIOTECA Centoventi libri senza parole in mostra a Massa Lombarda
Laboratorio e spettacolo con la camera ottica insieme agli Orthographe
Il centro culturale “Carlo Venturini” di Massa Lombarda ospita fino al 14 aprile la mostra bibliografica itinerante “Libri senza parole. Destinazione Lampedusa”, inserita nel progetto di cooperazione internazionale “Libri senza parole. Dal mondo a Lampedusa e ritorno”. Si tratta di un’esposizione di 120 “silent book” (libri senza parole), provenienti da quattro continenti e venti Paesi, che si svolge da marzo a giugno nelle biblioteche dei nove comuni della Bassa Romagna. I libri senza parole affidano alle immagini il racconto e consentono di superare barriere linguistiche e culturali, stimolando e facilitando l'incontro tra persone di origini diverse. Il progetto è nato nel 2012 per dotare l'isola di Lampedusa di una di una biblioteca per ragazzi. La mostra, a ingresso libero e visitabile negli orari di apertura del centro, è organizzata nell’ambito del progetto per la diffusione della lettura e di educazione all’immagine “Senza parole”.
Progetto su La chiave d’oro dei fratelli Grimm per bambini dai 7 agli 11 anni al teatro Rasi
L’ESPERIENZA Cittadini scienziati a Casa Monti alla Riserva Naturale di Alfonsine
Sono aperte le sscrizioni al laboratorio e le prenotazioni per lo spettacolo La chiave d’oro di Orthographe dedicato a bambini dai 7 agli 11 anni. Il laboratorio si svolgerà il 26 e il 27 aprile, con il primo gruppo dalle 15 alle 17 e poi dalle 17.30 alle 19.30, mentre lo spettacolo andrà in scena il 28 aprile. Il laboratorio condotto da Alessandro Panzavolta e Francesca Amati di Orthographe ha lo scopo di avvicinare i partecipanti al meccanismo della visione e della messa in scena attraverso l’utilizzo della camera ottica. I bambini saranno avvicinati in maniera giocosa alla comprensione del meccanismo della visione, quindi a scoprire dove si producono le immagini o come si possono generare e manipolare le immagini di cose reali su supporto bidimensionale. L’esito finale sarà realizzato con la partecipazione attiva dei bambini che in seguito al percorso laboratoriale proposto svilupperanno il nucleo narrativo di una fiaba utilizzando come strumento di rappresentazione la camera oscura. Laboratorio e spettacolo con posti limitati, ingressi spettacolo 6 euro, laboratorio 20 euro. Informazioni e prenotazioni: Ravenna Teatro, Teatro Rasi via di Roma 39 Ravenna, tel. 0544 242365, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.
EFFETTO VITA
INFOPROM
FIDO IN AFF
IDO
ROCKY
Cosa c’entra una penna con la microcircolazione? Prendi, per un momento, in mano una penna a biro e guarda la sua punta. Ti chiediamo di guardare una punta di una penna a biro, perché il suo volume misura circa 1 millimetro cubo. Secondo te, in un millimetro cubo, quanti microvasi o capillari contiene il tuo corpo? Dai 3.000 ai 5.000. Solo in un millimetro cubo. Ebbene le nostre cellule e quindi i nostri organi funzionano solo quando il nostro sangue arriva nei capillari. Processo che rappresenta il 74% del nostro sistema circolatorio e si chiama: microcircolazione. Ma quante volte il nostro sangue riesce ad arrivare in tutti i nostri capillari, visto il numero così
Domenica 8 aprile a Casa Monti e alla Riserva Naturale di Alfonsine partirà una interessante attività di citizen science nell’ambito del progetto FreshWater dell’Osservatorio Italiano Citizen Science, promosso dal Parco del Delta del Po e dalla Fondazione Flaminia, con partner Earthwatch Institute e FreshWater Watch. Il progetto ha l’obiettivo di rendere le scienze accessibili a tutti e rendere i cittadini responsabili nelle tematiche ambientali. Durante la giornata si eseguirà una semplice analisi dell’acqua con un kit in dotazione a Casa Monti e utilizzabile da grandi e piccini, senza pericoli. Un vero e proprio campionamento che unisce l’amore per l’ambiente e la natura con le scienze. L'attività avrà la durata di circa due ore, con partenza alle ore 10 e alle ore 15 da Casa Monti e successivo trasferimento presso lo Stagno della Fornace Violani, stazione 1 della Riserva Naturale di Alfonsine. Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni 0545 38149 - casamonti@atlantide.net.
elevato? Fino ai 25 anni, 3 volte ogni minuto. Dopo, con l’avanzare dell’età, tale frequenza diminuisce progressivamente, fino ad arrivare, al caso estremo, persona molto malata e molto anziana, a una volta ogni 10 minuti. Esiste qualcosa che può migliorare questa frequenza nonostante il passare delle stagioni? Sì. Sono la Tecnologia Bemer e la Sauna Infrarossi Physiotherm. Dispositivi che ti permettono di migliorare la microcircolazione su tutto il corpo, dandoti la possibilità di vivere con meno dolori, di contrastare l’invecchiamento, l’artrosi, di avere i tessuti più ossigenati e flessibili. Vieni a scoprire qualcosa di più da Effetto Vita. Via Paolo Costa, 16 a Ravenna. (Parcheggio interno gratuito) Tel 339 63.68.711 - www.effettovita.it
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