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FREEPRESS n.776

5-11 LUGLIO 2018

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2 / VOCI RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

“Oltre la strada” per liberare le donne vittime della tratta

L’articolo è stato scritto da Matteo Cavezzali

LA STORIA

La speranza di Hope, che ha evitato la strada grazie a un naufragio Rapita a Benin City a 16 anni per essere avviata alla prostituzione in Italia è riuscita a sfuggire al protettore sulla nave che soccorse la loro imbarcazione Ha i capelli lunghi, raccolti in sottilissime trecce. Gli occhi scuri e profondi. Si chiama Hope. Hope, che in inglese vuol dire “speranza. Hope stava bene a Benin City in Nigeria, non era certo ricca ma la sua vita le piaceva così. Lì aveva le sue amiche, la sua famiglia, la sua vita. Andava a scuola, cantava nel coro gospel della chiesa di Sant Francis. Era una vita normale. Aveva appena 16 anni quando fu rapita. Non tutti i migranti si spostano perché lo vogliono. Ci sono molte donne che vengono deportate a forza, sono le vittime della tratta di esseri umani. Hope fu presa con la forza da uomini armati e si ritrovò su un pick up con molte altre ragazze. Un uomo con un kalashnikov in mano la rassicurava: «Ti porteremo in Italia dove ti faremo lavorare come parrucchiera». Le diceva così per farla smettere di piangere. In Libia Hope e le altre ragazze furono sottoposte a ogni sorta di angheria, fisica e psicologica. Picchiate. Violentate. In quelle “prigioni” gestite dalle milizie libiche che hanno rimpiazzato lo stato. Una volta in Italia sarebbero diventate prostitute, dovevano imparare la paura verso i loro “protettori” della malavita nigeriana. Sedicenne sul marciapiede o lungo una strada statale di provincia avrebbe fatto sesso con i clienti italiani per 50 euro, che avrebbe riscosso il suo “protettore”. Una vita sotto ricatto, senza documenti, una vita di aborti clandestini, fughe e nascondigli, con la violenza come unica lingua.

Hope fu caricata su un barcone assieme al suo protettore che la avrebbe condotta alla sua nuova schiavitù. Ma le cose andarono diversamente, la nave stava per naufragare e quel naufragio, in cui rischiò di morire, fu per lei una salvezza. Una volta in salvo sulla nave di soccorso la polizia italiana capì la situazione. Il protettore identificato fu allontanato dal gruppo e Hope fu liberata dal giogo prima che fosse troppo tardi. Oggi Hope ha una vita nuova. Vive in una struttura assieme ad altre donne. Sta facendo il servizio civile. Lavora in una casa di riposo. Bada le signore anziane, le aiuta a vestirsi, a mangiare. «Sono molto carine con me. Sono contenta di rendermi utile per loro. Mi chiedono del mio paese, sono molto curiose di cosa si mangia. Mi hanno spiegato la differenza tra cappelletti e tortellini, come si fa il brodo, i passatelli. Io gli ho spiegato cosa è il fufu, la polenta di manioca e l’eba di garri. Mi raccontano i loro ricordi, di quando erano giovani. Una signora che si chiama Maria ieri mi ha raccontato di una città in cui è stata in viaggio di nozze quando era ragazza. È una città in cui le case galleggiano sull’acqua, in cui ci si può muovere solo sui ponti e sembra un luogo incantato. Si chiama Venezia. Non l’avevo mai sentita nominare, mi è venuta una gran voglia di andarla a vedere. Maria però mi ha detto che prima mi devo innamorare, perché lì ci devo andare con la persona che amo, perché è un luogo “romantico”. Si dice così? Romantico. Spero di poterla vedere». Sorride, “spero” dice Hope. Hope vuol dire speranza.

«Le signore che aiuto nella casa di riposo sono molto carine con me: mi insegnano la cucina di qui e mi raccontano i loro ricordi»

Hope, di cui raccontiamo la storia in questa pagina, è stata accolta in un sistema di protezione senza finire sulla strada come avevano pensato i suoi rapitori per caso fortuito del destino in cui si è trovata a essere salvata da un naufragio e contemporaneamente da un futuro da vittima della tratta. Ma per molte ragazze, invece, la destinazione è proprio la strada. E per loro è pensato un progetto regionale dal nome “Oltre la strada” a cui aderisce anche il Comune di Ravenna dal 1996 in modo continuativo. Si è di recente chiuso il bando per l’affidamento dei servizi e proprio in quel documento si legge che si tratta di: «Attività di primo contatto (tra cui le uscite notturne dei pulmini lungo l’Adriatica e nei posti sensibili, ndr) con le popolazioni a rischio di sfruttamento sessuale, lavorativo, accattonaggio, economie illegali e matrimoni forzati/combinati con particolare attenzione alle persone richiedenti protezione internazionale o titolari di protezione internazionale o umanitaria; Attività di identificazione dello stato di vittima e accertamento della sussistenza dei requisiti per l'ingresso nei percorsi di protezione dedicati; Attività di protezione immediata e prima assistenza, quali pronta accoglienza, immediata assistenza sanitaria e consulenza legale; Accoglienza residenziale o semi-residenziale se la condizione della vittima lo permette; Protezione sociale, assistenza socio-sanitaria, psicologica, legale e consulenze varie con particolare attenzione alla specificità dei minori non accompagnati; Attività mirate all'ottenimento e mantenimento del permesso di soggiorno di cui all'art. 18 del decreto legislativo 1998, n. 286 o di altro status giuridico; Formazione (alfabetizzazione, linguistica, informatica, orientamento al lavoro, corsi di formazione professionale)». Sul sito della Regione, si legge inoltre che «gli interventi hanno durata generalmente di 18-24 mesi, si concludono con la richiesta la conversione del titolo di soggiorno da motivi umanitari a motivi di lavoro. La conclusione del programma prevede la completa autonomia economica abitativa e sociale della persona».

Un numero verde gratuito e anonimo Esiste inoltre un numero verde nazionale anonimo e gratuito a cui chiunque può rivolgersi per denunciare una situazione di sfruttamente sessuale: 800 290290. Il telefono è attivo 24 ore su 24 ore e può fornire supporto e orientamento a chi cerca di uscire (o vuole aiutare qualcuno a uscire) da questa terribile forma di schiavitù contemporanea. Questa pagina è a cura dell’associazione Città Meticcia ed è resa possibile dal contributo dell’Assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna. Seguiteci anche sul nostro blog ospitato in www.ravennaedintorni.it.


INTRO / 3 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 La Romagna e l’Africa fra diffidenti e “refrattari” di Fausto Piazza

Si lo so, questo è uno spazio di commento di un giornale locale e si dovrebbe trattare di strade dissestate, di porto insabbiato, di strategie turistiche… Ma la questione dei migranti che pervade media e chiacchere fra cittadini da quasi un mese sta ossessionando anche me. Peraltro di immigranti ne abbiamo un tot a Ravenna e ne so qualcosa anche in pratica, visto che risiedo nel quartiere Darsena. La prima cosa che mi è venuta a mente in questo delirio un po' paranoico del “dagli addosso al migrante” sono almeno due provocatori (e profetici) spettacoli del Teatro delle Albe, di trenta anni fa: Ruh. Romagna più Africa Uguale e i Refrattari. In queste impietose commedie grottesche, terrigni e arcaici romagnoli non comprendono l'incombente “invasione” dei neri africani che allora erano ancora “pochi” vu cumprà. Nelle messe in scena di Marco Martinelli c'era già tutto: lo spaesamento, la paura, l'alienazione dalla razionalità ma soprattutto dall'umanità che corrompe gli indigeni e li incattivisce, fra ansia e rancore, incapaci di aprirsi ai “diversi”, ai “furistir”. Ingenui e fragili, accecati e terribili nel loro sterile egoismo. La seconda cosa che mi ha fatto riflettere è un “post” che mi è arrivato da chissàdove firmato dal missionario comboniano (e giornalista) padre Alex Zanotelli. «Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa – scrive Zanotelli – Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli stanno vivendo... Non possiamo rimanere in silenzio davanti ad un’altra Shoa che si sta svolgendo sotto i nostri occhi...». E giù un impressionante elenco di guerre civili, tirannie, stragi, soprusi e sfruttamenti di ogni genere, carestie e disatri climatici che attualmente devastano le popolazioni di Sud Sudan, Sudan, Somalia, Eritrea, Centrafrica, Sahel, Congo, Kenia, Libia... Un appello sacrosanto, che peraltro arriva da un prete. Mi consola e mi rende orgoglioso il fatto che il nostro piccolo giornale – nonostante non abbia le pagine degli esteri – da più di dieci anni collabori con l’associazione “Città Meticcia” per promuovere una informazione corretta e una conoscenza dei migranti, raccogliendo testimonianze di vita e storie di integrazione sociale, culturale e di cittadinanza. Un esempio è pubblicato proprio nella pagina qui a fianco. Alcuni analisti del così persuasivo lessico propagandistico di Matteo Salvini hanno evidenziato che la parola più frequente utilizzata dal Nostro nei suoi discorsi è “schifo”, spesso rivolta a questioni su migranti, stranieri, minoranze varie. Una parola dura, sprezzante che oggi piace a molti italiani e romagnoli. Non a me, ma stavolta la prendo a prestito: questa sindrome di paranoica emergenza, di diffidenza, di rancore e rivalsa verso migliaia di essere umani disperati che annegano in mare e marciscono nei lager libici mi fa proprio schifo!

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TRAFFICO TRA LE POLEMICHE PASSA IL PIANO “SOSTENIBILE”

SANITÀ LA REGIONE ABOLISCE IL SUPERTICKET

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COPERTINA FALLIMENTI, TRA INCHIESTE, DATI E STORIE

INTERVISTA IL LIBRO SU RAUL GARDINI DI MATTEO CAVEZZALI

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TEMPO LIBERO LA NOTTE ROSA TRA CERVIA E I LIDI RAVENNATI

SPORT LA PROMESSA DEL CANOTTAGGIO ITALIANO

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RAVENNA FESTIVAL DALLA DANZA AL TEATRO, FINO ALLA GRANDE CLASSICA

GUSTO NASCE A RIOLO IL CONSORZIO DELLO SCALOGNO

da pagina

36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “Sfaceli” di Adriano Zanni

La redazione risponde

ZANZARE SUI LIDI, MA LE DISINFESTAZIONI? Tanto a parlare di turismo, ma poi chi mai tornerebbe in un posto dove non si può vivere per le zanzare? Ma qualcuno dei nostri amministratori capita mai dalle parti di Porto Corsini e Marina Romea? Sanno com’è la situazione? Ma le disinfestazioni le fanno? Mario P. TUTTI GLI ANNI LA STESSA STORIA, AZIMUT COSA FA? Una vergogna, tutti gli anni la stessa storia, ma quest’anno poi non si può proprio vivere. Ma è mai possibile che non si possano far fuori le zanzare? Io ho una casa a Marina Romea e non c’è modo di starci, soprattutto a una certa ora del giorno, sembra di essere tornati ai tempi della paludi... Ma si può sapere Azimut cosa fa? Chiara G. Gentili Mario e Chiara, in effetti Azimut e il Comune proprio negli ultimi giorni si sono premurati di informare la cittadinanza sugli interventi straordinari che vengono effettuati per risolvere questo annoso problema che, pare, nel 2018 stia registrando numeri senza precedenti negli ultimi dieci anni. Questo a causa delle abbondanti piogge che si sono succedute da aprile. Non solo, da Azimut fanno sapere che in alcune zone proprio delle piallasse (sì, in effetti siamo in una zona umida e questo, come nelle paludi, natural-

mente agevola il proliferare di questi insetti), non è possibile fare interventi prima del 15 luglio per i vincoli ambientali a cui è sottoposta l’area che fa parte del Parco del Delta. Insomma, le zanzare sono anche un po’ la conseguenza della bellezza dei lidi nord. In ogni caso il Comune assicura di

monitorare la situazione e dice di aver messo in atto trattamenti adulticidi straordinari (170 su tutto il territorio comunale da aprile a oggi, contro i 23 eseguiti nello stesso periodo dello scorso anno). Azioni che sono state potenziate negli ultimi giorni e lo saranno anche nei prossimi.

LA POSTA DEL CUORE Genitori aggressivi con i docenti? Spesso è un segno di insicurezza di Enrico Ravaglia *

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Caro dottore, sono un insegnante e leggo spesso di aggressioni verbali e anche fisiche a danno dei docenti. Spesso sono promosse dagli studenti, ma sono tanti altri gli episodi che hanno come protagonisti i genitori. Non dico che dovrebbe essere come un tempo, quando al rimprovero dell’insegnate, alla nota sul diario, seguiva un rimprovero ancora più severo da parte dei genitori ma oggi ci ritroviamo ad essere proprio screditati. Personalmente non ho subìto episodi gravi da essere riportati nella cronaca, ma le aggressioni verbali nei colloqui con i genitori posso riferirle. Perché secondo lei i genitori si comportano così? Lettera firmata Credo siano diversi i fattori a concorrere a questa dinamica. Principio di autorevolezza, sensazione di onnicomprensiva competenza individuale, insicurezza, possono essere alcuni di questi. Un tempo si demandava a chi si riteneva fosse più competente di noi. Oggi c’è la tendenza a sentirsi competenti e più liberi di sentenziare su tutto. Internet, Google illudono le persone di potersi esprimere su ogni argomento. Il fenomeno della cosiddetta democrazia diretta è un segnale che credo confermi questa tendenza. Corollario è di conseguenza la svalutazione dell’autorità, anche per rafforzare la propria. Altro fattore possibile, per quanto possa apparire paradossale, è una sensazione di insicurezza riguardo alle proprie capacità educative. Queste incertezze anziché favorire un dialogo con i docenti, spesso si traducono in un attacco nei loro confronti. Conversione nell’opposto e formazione reattiva sono le dinamiche psichiche, o per dirla più propriamente, i meccanismi di difesa coinvolti. Convertire nell’opposto significa trasformare con il comportamento una pulsione, uno stato dell’essere nel suo contrario. Quindi l’insicurezza prende le forme dell’arroganza. La formazione reattiva è simile, induce anch’essa a un comportamento cosciente opposto al desiderio inconscio intollerabile e non pronunciabile. Quindi i genitori che vorrebbero sentirsi bravi educatori ma temono di non esserlo agiscono in modo aggressivo anziché collaborativo. Senza dimenticare che un richiamo è un attacco narcisistico per l’alunno ma anche per l’adulto e oggi siamo in una società molto fragile da questo punto di vista, con la conseguenza di sapere tollerare male la frustrazione. * Psicoterapeuta Psicoanalitico - postadelcuore@ravennaedintorni.it


PUNTI DI VISTA / 5 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

L’estate del ravennate, tra vasca in centro e cappelli rosa di Moldenke

L’estate del ravennate in pillole. - Trascorrere le serate ammazzando zanzare con un senso di rabbia crescente, pensando che non ce ne sono mai state così tante e che il Comune non fa un cazzo per la disinfestazione. Poi l’illuminazione: trovare un modo per ottenere energia elettrica dalle madonne che volano sui lidi ravennati ogni sera da maggio a settembre. - Fare una vasca il venerdì sera in centro adesso che finalmente i negozi sono aperti (avendo aspettato questo momento per tutto l’inverno), guardare le vetrine, sorridere alle commesse. E poi comprare con i saldi all’Esp. - Fare la fila ogni domenica per andare al mare senza toccare il mare perché ormai si è abituato a quello della vacanza in Salento di sei anni prima; bere spritz di merda a 7 euro; fare la fila per tornare a casa. Smadonnando. - [Novità 2018] Pensare di avere il porto aperto per accogliere i migranti e poi però scoprire con costernazione che è chiuso per le navi da crociera perché insabbiato. - Lamentarsi perché in piazza Kennedy è troppo caldo, invece, è passato di moda. Ora pare sia caldo un po’ dappertutto in centro, dove non c’è l’ombra. - [Novità 2018] Non trovare più nemmeno un negro che ti venda un occhiale da sole a 5 euro e lamentarsi del Comune che invece delle cose importanti fa i comitati antifascisti e dà la caccia agli sfigati, per un sorprendente rigurgito di sinistra. - Continuare a credere, leggendo il programma sul sito ufficiale, che ci siano eventi della Notte Rosa in centro a Ravenna (in realtà sono i soliti eventi del venerdì sera). - Dopo aver capito che la baracca è al mare, comprare un cappello rosa e andare a fare il cretino alle feste di Marina. Peccato che dalle foto si veda chiaramente che se va bene hai 40 anni, zio porco.


6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

CONSIGLIO COMUNALE

Traffico e mobilità: il centrodestra boccia il nuovo piano Adottato il Pums a maggioranza. All’unanimità è stato approvato un ordine del giorno di Ravenna in Comune che punta ad arrivare a un servizio di trasporto pubblico gratuito entro dieci anni

L’immancabile riferimento alle rotonde di Giacobazzi, la dicitura “libro dei sogni”, i Repubblicani favorevoli ma “autocritici”. C’è tutto l’armamentario classico delle discussioni sul traffico nella prima seduta di discussione del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile che dovrebbe ridisegnare lo scenario del traffico ravennate nei prossimi dieci anni portando le ztl all’84 per cento del centro storico ma anche a un aumento dei parcheggi nella zona urbana. Il Pums – come da copione – viene promosso e adottato dal Comune con 22 voti a favore, cinque contrari (il centrodestra) e due astenuti (La Pigna e CambieRà). Approvato all’unanimità un emendamento: quello di Massimo Manzoli (Ravenna in Comune) che chiede un piano per incentivare l’utilizzo della mobilità alternativa e mezzi ecologici. In particolare Manzoli vorrebbe «un trasporto pubblico a zero emissioni e gratuito per i cittadini del Comune di Ravenna al fine di prevederne la possibile applicabilità entro dieci anni dall’attuazione del piano». Tutta l’aula dice sì anche ad un odg di Daniele Perini, consigliere di Ama Ravenna, che chiede in sostanza di eliminare da piazza Garibaldi (dove parcheggia chi ha il permesso) la fila di parcheggi più prossima al palazzo delle Poste per liberare, dalla prospettiva di piazza del Popolo, la vista della tomba di Dante. Il Pums – valore economico di 44 milioni di euro – viene visto dall’opposizione come una

Il piano adottato prevede di portare le Ztl all’84 percento del centro storico

sorta di libro dei sogni. Il centrodestra ha presentato un ampio ordine del giorno in cui si suggerisce di «modificare strategicamente la circolazione veicolare nelle aree urbane» convogliando il traffico sulle nuove circonvallazioni perimetrali e interrompendolo su quelle vecchie. Evitare inoltre l’utilizzo di quelle che sono considerate «circonvallazioni

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improprie» come via degli Spreti e in prossimità dei luoghi sensibili. Il centrodestra vorrebbe che il Comune realizzasse i parcheggi attorno al centro storico prima di «zetatiellare» – copyright Alberto Ancarani (FI) – gran parte dello stesso. Si introducano – dice l’opposizione – «forme di abbonamento scontato per quanti – commercianti, esercenti, dipen-

denti – lavorano quotidianamente nel centro storico». Inoltre l’opposizione vorrebbe maggiori risorse sulla manutenzione stradale e un aumento delle zona a 30 km/h. Molto dettagliata la parte dell’odg del centrodestra che riguarda la pedonalità. Secondo il centrodestra «il 70 per cento delle strade ravennati è fuorilegge». Si chiedeva quindi di adeguare i marciapiedi alle dimensioni del codice della strada, e dotare quelle che sono sprovviste di percorsi pedonali, con i passaggi adeguati. Discorso analogo per ciclabilità e barriere architettoniche. L’ordine del giorno del centrodestra è stato respinto dal consiglio comunale, con la maggioranza che ha votato contro. Roberto Fagnani, assessore ai trasporti, ha osservato che molte delle proposte sono già contenute nel Pums. Per Alvaro Ancisi (LpRa) però il Pums «rischia di mantenere all’infinito il comune di Ravenna nell’attuale caos strutturale della mobilità, con riflessi gravi sull’economia e la socialità. La sua enciclopedica produzione è stata peraltro sbrigativamente proposta all’opposizione solo all’ultimo momento, dopo una lunga gestazione interna e con le parti sociali». L’adozione non è l’ultimo passo: servirà un altro atto prima dell’approvazione definitiva e nel frattempo arriveranno osservazioni e controdeduzioni, oltre a commissioni consiliari ad hoc. Alessandro Montanari

LA SENTENZA

«NON FU DIFFAMAZIONE, MA LIBERA CRITICA» CMC SCONFITTA DAL CONSIGLIERE ANCISI Non diffamazione ma esercizio di critica nell’ambito del libero esercizio dell’attività politica di consigliere comunale: così ha deciso il tribunale di Ravenna per Alvaro Ancisi, decano dell’opposizione con Lista per Ravenna, che nel 2015 era finito nel mirino della Cmc con una causa che chiedeva due milioni di euro di danni per le affermazioni del consigliere a proposito dei problemi vissuti dal ponte mobile in quel periodo. Ancisi ha reso noto l’esito del procedimento ora che sono scaduti i termini per eventuali ricorsi in secondo grado. La sentenza è quindi definitiva e mette la parola fine a una vicenda che al consigliere è comunque costata tempo e risorse (il giudice ha infatti stabilito, diversamente dalla prassi abituale, la compensazione delle spese legali quindi le parti dovranno pagare i propri avvocati). La questione si era innescata dopo le figuracce inanellate dal ponte, ribattezzato “immobile” da Ancisi, che in un paio di occasioni non era stato in grado di aprirsi bloccando lo svolgimento di eventi che ne richiedevano l’apertura. Il consigliere criticò la costruzione del manufatto e la gestione dei primi due anni, entrambe di competenza di Cmc. Il colosso della cooperazione aveva messo in campo i migliori studi legali per una causa civile milionaria, stimando che le parole di Ancisi avessero danneggiato l’immagine dell’azienda. (and. a.)


POLITICA / 7 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

LEGA NORD

FESTE DELL’UNITÀ A Faenza attesi Matteo Richetti e Carla Cantone Prosegue la festa dell’Unità a Faenza in via Calamelli con l’offerta gastronomica, lo spettacolo e i momenti di dibattito. Tra i più attesi sicuramente quello del 5 luglio alle 18.45 con Matteo Richetti, che potrebbe essere tra coloro che decideranno di correre per la segreteria del partito al prossimo congresso. Il 6 luglio, invece, sarà la volta di Carla Cantone (nella foto) per parlare di pensioni e lavoro. Carla Cantone è segretario della Cgil pensionati dal giugno 2008.

Al via il 10 luglio a Porto Fuori con musica e incontri

DA PONTIDA L’ANNUNCIO: TORNA LA FESTA DELLA LEGA NORD ROMAGNA A CERVIA Decine i ravennati che hanno partecipato al grande raduno della Lega Nord a Pontida lo scorso 1 luglio, tra cui naturalmente il parlamentare eletto in Romagna nonché segretario della Lega Nord Romagna Jacopo Morrone, la segretaria provinciale ravennate Samantha Gardin e il consigliere regionale Andrea Liverani. La Lega Nord Romagna era presente con uno stand proprio e ha annunciato che dal 3 al 7 agosto tornerà a Cervia-Milano Marittima la grande festa “nazionale” dove ogni anno intervengono i protagonisti nazionali del Carroccio.

Al via la storica festa del Pd di Porto Fuori dal 10 luglio, con gli immancabili stand gastronomici, i momenti di spettacolo e gli incontri. In particolare martedì 10 luglio alle 21 il gruppo Folk italiano alla Casadei della Scuola di Ballo Malpassi, l’11 luglio piano bar con Renato Ricci, giovedì 12 luglio una commedia dialettale con La compagnia del buon umore. Per i dibattiti gli appuntamenti sono il 12 luglio alle 20.30 per un incontro con il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, mentre domenica 15 sarà la volta dei segretari comunale e provinciale del Pd, ossia Marco Frati e Alessandro Barattoni. Lunedì 16, la presentazione del libro “Eppure non mi hanno mangiato – Crescere con genitori comunisti” di Marco Ortolani.

L’APPELLO

Libera: il 7 luglio con una maglietta rossa per mettersi nei panni dei migranti Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità, anche a Ravenna si sta diffondendo l’invito di don Luigi Ciotti di Libera, a cui si sono uniti al momento anche Arci e Legambiente, per sabato 7 luglio: indossare una maglietta rossa «per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà» in segno di protesta contro le politiche europee di respingimento dei migranti (di rosso vengono spesso vestiti i bambini durante le traversate per facilitare, in caso di naufragio, i soccorsi a individuarli tra le onde). «Muoiono, questi bambini – scrive don Ciotti – mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’im-

migrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà». «Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini».

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8 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

CITTADINI/1

Superticket addio resta solo per i redditi sopra i 100mila euro Il provvedimento della Regione. Prime visite gratuite per famiglie con figli

La Giunta regionale ha deciso di abolire la tassa aggiuntiva sui farmaci (fino a 2 euro a confezione, con tetto massimo di 4 euro a ricetta) e prestazioni specialistiche (fino a 10 euro ognuna), dagli esami di laboratorio a quelli radiologici. Attualmente pagato sulla base di quattro scaglioni di reddito familiare, il cosiddetto superticket verrà cancellato per le due fasce comprese tra i 36mila e i 100mila euro (non si paga già al di sotto dei 36mila), andando ad interessare 900 mila cittadini, e resterà in vigore solo per i redditi superiori ai 100mila euro annui. Infatti, la Giunta ha deciso che le risorse incamerate dal superticket per i soli redditi alti verranno investite su una ulteriore misura - la prima di questo tipo in Italia - volta ad aiutare le famiglie numerose, ovvero le coppie con due o più figli, per le quali verrà abolito il pagamento del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche: un beneficio per circa 330 mila famiglie emiliano-romagnole, pari a 1,5 milioni di residenti, di cui potranno avvalersi sia i genitori sia i figli. Nulla cambierà per chi è già esente, che continuerà a non pagare la tassa aggiuntiva e neppure il ticket base per le specifiche esenzioni. L’abolizione del superticket, introdotto dal Governo nazionale nel 2011, e quella del ticket per la prima visita a favore delle coppie con due figli o più entrerà in vigore dall’1 gennaio 2019, per una manovra coperta interamente da fondi regionali. Si tratta di quasi 33 milioni di euro, in parte coperti dagli 8 milioni che entreranno dal superticket per i redditi superiori ai 100mila euro annui. Una misura che ha immediatamente incassato il plauso dei tre sindacati confederali in un comunicato congiunto e che è stata vista dall’opposizione come il segnale di avvio di campagna elettorale (nel 2019 si andrà a elezioni). Tra i commenti quello di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle che ha dichiarato: «Nostra risoluzione che ne chiedeva la cancellazione risale al gennaio 2016. Soddisfatti che Bonaccini abbia scelto una nostra proposta per dare il via alla campagna elettorale».

CITTADINI/2

FONDAZIONI/1 Dal Monte quasi 1,5 milioni per progetti sociali e culturali

50 LITRI D’ACQUA AL GIORNO GRATIS PER CHI È IN DIFFICOLTÀ Dal Comune il bonus idrico, nuova misura di sostegno economico per le famiglie Da luglio è possibile presentare richiesta per ottenere il cosiddetto “bonus idrico”, un’agevolazione introdotta dal 2018 per contribuire alla spesa sostenuta per la fornitura dell’acqua dalle famiglie in condizioni di disagio economico, cercando così di garantire un risparmio sulla spesa annua. Il bonus è rivolto agli utenti domestici che usufruiscono del servizio idrico (acqua) sia come utenze singole (utenti domestici diretti) sia come utenze condominiali (utenti domestici indiretti). Il bonus si prefigge di garantire la fornitura gratuita di circa 18,25 metri cubi di acqua su base annua per ogni componente della famiglia anagrafica del richiedente (pari a circa 50 litri/abitante/giorno). I requisiti economici per accedere al bonus idrico prevedono un valore Isee del nucleo familiare non superiore a 8.107,50 (20mila euro nel caso di famiglia numerosa con 4 figli a carico). Per ottenerlo è necessario presentare l’attestazione Isee aggiornata e in corso di validità, la bolletta relativa al servizio idrico fornito da Hera spa, relativa all’anno 2018. Nel caso di utenze condominiali va allegata la copia della bolletta del condominio e vanno forniti i dati dell’Amministratore condominiale indispensabili per l’erogazione del beneficio: un documento d’identità valido(per i cittadini extra comunitari, fotocopia del permesso di soggiorno o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo di tutti i componenti il nucleo). Le domande vanno presentate allo Sportello polifunzionale in via Berlinguer 68 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13. Per informazioni telefonare al numero 482482 dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30.

Cinque milioni e 724mila euro di erogazioni deliberate nel 2017 dalla Fondazione del Monte per finanziare 282 progetti tra Bologna e Ravenna per il contrasto della povertà e dell’emarginazione, la promozione della cultura, lo sviluppo del territorio e il sostegno alla ricerca scientifica. Il territorio di Bologna ha assorbito circa il 75% delle erogazioni, a Ravenna è confluito il restante 25% pari a 1.436.250 euro. I progetti finanziati nell’area dell’arte e della cultura sono stati 103 per un investimento complessivo di 2.124.453 euro: il sistema teatrale di Bologna e Ravenna, innanzitutto, e poi festival, eventi musicali, iniziative culturali nelle scuole, danza, cinema, musei, biblioteche, editoria, ricerche e studi.

FONDAZIONI/2 Dalla “Cassa” fondi per progetti nella Bassa Romagna La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, presieduta da Ernesto Giuseppe Alfieri, ha approvato, nel bilancio relativo all’esercizio 2017, interventi sociali per iniziative relative ai territori dei Comuni della Bassa Romagna, in particolare per Bagnacavallo, Conselice e Fusignano. Negli ultimi sedici anni per i Comuni della Bassa Romagna, escluso Lugo, sono stati 795 i progetti complessivamente sostenuti e oltre 3.335.250 euro di erogazioni, di cui in particolare, nel 2017, sono stati finanziati tre importanti progetti, pari a ventitremila euro, con in più Lugo che da solo ha avuto finanziati altri tre specifici progetti, con ulteriori 18.500 euro erogati. Nel dettaglio, in campo sociale, l’impegno della Fondazione è stato rivolto a Bagnacavallo all’Azienda Servizi alla Persona della Bassa Romagna, Sassoli, Giovannardi, Jus Pascendi, Tarlazzi Zarabbini Cotignola, che ha visto sostenere un importante progetto per nuovi arredi tecnologicamente innovativi per la gestione di una nuova comunità alloggio per assistenza anziani. A Conselice la Fondazione ha erogato un contributo per un veicolo attrezzato per trasporto categorie disagiate all’Associazione “Il cammino di Christian”. Infine, Il Comune di Fusignano ha visto sostenere la seguita iniziativa culturale dell’Amministrazione Comunale all’Auditorium Corelli denominata “Certe Notti all’Auditorium”.

INNOVAZIONE

Nasce Romagna Tech per promuovere sviluppo e ricerca nel territorio La società consortile comprende un’area che va da Forlì a Cesena fino a Faenza e Ravenna. È nata dalla precedente esperienza di Centuria e Rinnova Romagna Romagna Tech è la nuova società consortile per azioni nata dall’esperienza di Centuria e Rinnova Romagna Innovazione, due strutture da tempo attive per lo sviluppo del territorio romagnolo, nate per promuovere e generare innovazione e ricerca industriale a favore delle imprese locali. Organismo accreditato della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna Romagna Tech è frutto di un lungo percorso che ha avuto come obiettivo quello di razionalizzare, integrare e ottimizzare competenze e risorse. La presentazione ufficiale si è tenuta venerdì 29 giugno a Faenza. «È un traguardo non banale né scontato – ha affermato Enrico Sangiorgi, presidente di Romagna Tech – che ha visto la condivisione di un territorio ampio, da Forlì a Faenza e Bassa Romagna, Cesena e Ravenna. È al tempo stesso un punto di partenza sfidante, che intendiamo affrontare anche con il supporto di tutti, per contribuire allo sviluppo del nostro sistema regionale». Assieme ad Enrico Sangiorgi, Prorettore dell’Università di Bologna, fanno

parte del CdA Massimo Bucci, Presidente di Bucci Industries e vice presidente di Romagna Tech; Giuseppe Baldetti, Direttore di Enav Academy Forlì; Roberto Bozzi, Consigliere Delegato dell’azienda Vulcaflex Spa; Marco Dalla Rosa, del Ciri Agroalimentare Cesena di Unibo; Piero Gallina, già vicepresidente di Centuria e Luciano Tarozzi di Confartigianato Ravenna. I settori in cui opera la società sono il manifatturiero, l’agroalimentare, materiali innovativi, ICT e meccanica, intelligenza artificiale, trasformazione digitale. Nel periodo 20152018 sono stati realizzati 47 progetti commissionati da imprese emiliano-romagnole per un valore complessivo di 2,1 milioni di euro. Dal 2015 a oggi, il centro d’innovazione ha seguito progetti sui temi del food, materiali innovativi, manifatturiero, energie rinnovabili, contratti di consulenza e contributi per servizi, per un valore di 1,5 milioni di euro. Gestisce inoltre due incubatori (il Torricelli di Faenza e U-Start della Bassa Romagna).





12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

INCHIESTA SOLD OUT

I colletti bianchi che svuotarono la Gapar 10 indagati per bancarotta e riciclaggio Nel 2015 il crac da 18 milioni e 44 licenziamenti. Per gli inquirenti ci fu una strategia predatoria pianificata da un sodalizio per saccheggiare l’impresa: triangolazioni estere e caos di fatture di Andrea Alberizia

Per 221 giorni in un intervallo di undici mesi, quindi quasi quotidianamente, qualcuno si è presentato allo sportello bancario per un versamento di contanti, ogni volta al massimo 999 euro, giusto sotto la soglia che fa scattare la segnalazione a Bankitalia per sospetto riciclaggio di denaro sporco. Si regge anche su questi sottili accorgimenti – stando alla ricostruzione dei fatti della guardia di finanza – la presunta strategia criminale con cui un sodalizio di scafati colletti bianchi e collaborative teste di legno, uniti anche da vincoli di parentela, avrebbe spolpato in un paio di anni una storica società ravennate operante nella grande distribuzione di prodotti alimentari e da panificazione (Gapar, vedi box in alto) contribuendo al suo dissesto al punto da rendere inevitabile il fallimento. Per il crac di luglio 2015 – un buco da 18 milioni di euro (445 creditori iscritti allo stato passivo) e 44 lavoratori disoccupati – la procura di Ravenna ipotizza a vario titolo per dieci persone i reati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio, con l’aggravante della transnazionalità. È la corposa operazione Sold Out, svolta dal nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, che attribuisce agli indagati la responsabilità per la sottrazione di beni e fondi per un valore di almeno 4 milioni di euro. Il 27 giugno scorso la svolta con cinque arresti per un’ordinanza di custodia cautelare (vedi box in basso) e il sequestro preventivo di quote societarie per un valore di 1,3 milioni di euro. Tre persone in carcere e due ai domiciliari perché secondo il giudice per le indagini preliminari sussistono il pericolo di fuga per i loro numerosi contatti all'estero e il rischio di reiterazione del reato per la totale assenza di pentimento dimostrata dalla richiesta di iscrizione allo stato passivo presentata da alcuni degli accusati. A dare avvio all’indagine è stato un esposto presentato a maggio 2015 da alcuni soci di minoranza della Gapar che si erano accorti di manovre anomale. Sono scattate le intercettazioni telefoniche e l’acquisizione di documentazione contabile passata ai raggi X anche da un analista della società Pwc in veste di consulente tecnico del pm. A portare altra linfa all’indagine sono stati i rilievi del precommissario nominato dal tribunale quando l’azienda aveva chiesto il concordato (poi non omologato) di fronte a cinque istanze di fallimento presentate da creditori. Secondo gli inquirenti il sodalizio protagonista di «condotte illecitamente e fortemente depredatorie», come scrive il gip in un passaggio delle 60 pagine dell’ordinanza di cattura, sarebbe il risultato dell’incontro di due gruppi distinti, ognuno con il proprio vertice e i propri prestanome, uniti da un unico volontario intento: lasciare alla deriva una società in crisi e saccheggiarla per portare via ogni attività nel proprio interesse. A Fornace Zarattini, dove aveva sede la Gapar, si sarebbero incontrate una compagine ravennate e una modenese dotate di elevate competenze di architettura finanziaria e gestionale: a luglio 2014 il controllo dell’azienda già in decozione è passato di fatto dalla prima alla seconda

mettendo in moto la parte finale del piano a tavolino. Follow the money, segui i soldi. Sta sempre qui la chiave di volta delle indagini. Per questo i Finanzieri hanno passato al setaccio i flussi di denaro scoprendo che tante transa-

Cinque arrestati in custodia cautelare Dieci le persone indagate dalla procura di Ravenna (pm Alessandro Mancini e Lucrezia Ciriello) per il fallimento della Gapar. Cinque di loro sono stati arrestati dalla guardia di finanza la mattina del 27 giugno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Cecilia Calandra: David Mazzocchi (49 anni, residente a Carpi), Mario Avolio (66 anni, residente a Verbania ma domiciliato a Ravenna), Bentivoglio Massaro (63 anni, residente a Ravenna), Michele De Gasperis (52 anni, residente a Roma), Matteo Stermieri (31 anni, residente a Mantova e nipote di Mazzocchi). I primi tre in carcere e gli ultimi due ai domiciliari. Massaro e Mazzocchi sarebbero i vertici dei due gruppi che hanno collaborato.

zioni trovavano giustificazione contabile in fatture per operazioni di cui però non c'era effettivo riscontro nella realtà dei fatti. In alcuni casi addirittura nemmeno venivano registrati i documenti. Da quelle fatture gli investigatori si sono accorti che due giorni dopo il cda in cui viene annunciato il passaggio delle quote è cominciata «una vera e propria emorragia di risorse finanziarie – scrive il gip – da Gapar verso vari beneficiari e in maniera preponderante verso la Tema Group», società riconducibile ai modenesi. In tutto da Gapar sarebbero usciti 2,6 milioni di cui 1,7 alla Tema: 1,5 con assegni e bonifici e 218mila in contanti (i già ricordati 221 versamenti da 999 alla volta). Formalmente la giustificazione era per anticipi per lavori di manutenzione, consulenze e noleggio auto: tre cose di cui non ci sarebbe riscontro. In un caso addirittura c'è un versamento per acconto che corrisponde al 69 percento del totale pattuito. Oppure vengono fatturate operazioni prima che venga modificato l'oggetto sociale di Tema per renderla idone a quei compiti. Ma la Tema è solo una lavatrice. Da luglio a dicembre 2014 la società versa 923mila euro ai soci ravennati usciti da Gapar: sarebbe il pagamento delle quote ma avviene con soldi appena avuti da Gapar. Poi il 29 luglio 2015, due giorni prima della sentenza di fallimento della Gapar, la Tema cambia nome in Iris Espana, sposta la sede in Spagna e viene acquisita da un'altra società del gruppo fino a quando a marzo 2016 finisce in liquidazione e la sede torna a Ravenna.

Azienda alimentare fondata nel 1969 La Gapar affonda le radici nel mondo della panificazione ravennate degli anni ‘70. Uno sparuto numero di panificatori ha il coraggio di fondare prima un gruppo di acquisto con l’intento di calmierare i prezzi, poi nel 1969 una cooperativa di consumo. Nel 1991 la svolta imprenditoriale: da un gruppo di oltre cento soci si passa ad un gruppo di circa cinquanta fondando la Gapar srl con un capitale sociale di 200 milioni di vecchie lire (tra i clienti i vecchi soci della coop) per allargare il bacino di utilizzatori oltre ai panettieri anche ai ristoratori. La società opera in un immobile di proprietà di circa 500 mq, la forza lavoro è di 6 unità, il fatturato di 1,7 miliardi di lire. Nel 1998 l’azienda rifornisce clienti in tutta la Romagna, parte dell’Emilia e delle Marche. Alla fine del 1998 il fatturato supera i 10 miliardi. A fronte della crescita, la società decide di acquistare un’ulteriore capannone di mille mq. Nel periodo 19992000 alla luce dello sviluppo ottenuto si costruisce un altro immobile di 3.200 mq e si decide un ulteriore aumento di capitale. A fine 2001 il fatturato si attesta sui 20 miliardi di lire e nei primi mesi del 2002 la società decide di portare il capitale sociale a 1,64 milioni di euro. Nel 2006 la trasformazione in Spa. Negli anni Duemila il fatturato annuo lievita: 19 milioni nel 2009 e 52 milioni nel 2013 ma a questo non corrisponde un aumento di redditività: dal 2007 in poi l’azienda è in perdita costante.

Per l’accusa un patto esplicito prevedeva che i ravennati lasciassero ai modenesi mano libera per drenare risorse dalle casse e beni dal patrimonio a loro uso e consumo mentre loro, riciclando anche parte di quei denari usciti grazie ai complici, si sarebbero impossessati di una società immobiliare proprietaria di undici immobili e tre lotti di terreno, sfilandola dal controllo di Gapar. La Trep, costituita nel 1977 a Forlì poi spostata a Ravenna. A luglio 2014 i soci (tra cui Gapar già in mano ai modenesi) deliberano un aumento di capitale ma la stessa Gapar non lo sottoscrive. Lo sottoscrivono invece altri soci già presenti e alcuni nuovi entrati (persone fisiche o giuridiche), tutti riconducibili in maniera più o meno diretta al leader del gruppo dei ravennati: vengono usati i soldi avuti dalla Tema e cioè da Gapar, le partecipazioni si diluiscono e la Trep non è più nel controllo di Gapar. Emerge un reticolo di società (dieci quelle sotto inchiesta) costituite anche all’estero (Gran Bretagna, Romania, Cuba, Messico) costituite o riconducibili agli indagati. In ipotesi accusatoria sarebbero servite per concretizzare la strategia predatoria: ogni operazione fra aziende allunga la distanza fra la partenza dei denari e la destinazione illecita. In alcuni casi le società sono rimaste in vita solo il tempo strettamente necessario per l’operazione. Nel caso della Tema, dopo la trasformazione in salsa iberica e il ritorno in Romagna aveva la sede al domicilio di uno degli indagati: via Alberoni, a poche decine di metri dal comando della guardia di finanza.


PRIMO PIANO / 13 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

NEL DETTAGLIO

Vacanze a Cuba da 66mila euro, auto vendute senza incassare e merci cedute sottocosto Alcune delle operazioni sotto indagine realizzate dal gruppo dirigenziale nell’ultimo anno di vita della Spa La presunta bancarotta fraudolenta per distrazione, ipotizzata dagli inquirenti per il caso Gapar, si sarebbe concretizzata con una serie di operazioni accomunate dall'esito finale: tutte hanno significato uno svantaggio e un danno per la società e un vantaggio per qualcuno degli indagati o altre persone a loro vicine. Ad esempio è quello che sarebbe successo con le merci di magazzino. Negli ultimi mesi di vita, la Gapar già pesantemente indebitata ha cominciato a fare grandi acquisti di materie prime dai fornitori. Poi ha venduto il magazzino per 18mila euro (cioè il 49 percento in meno del prezzo di acquisto) alla Food Service, società fondata a Roma a febbraio 2015 e controllata dall'inglese Fenice Holding. La Food Service poi ha venduto la stessa merce a clienti della Gapar per un totae di 30mila euro Scenario simile con il parco auto di sette veicoli della Gapar: Mercedes, Subaru, Land Rover, Bmw. Gapar le vende tra marzo e aprile del 2015 alla Kubilai per 190mila euro ma non c'è traccia del pagamento delle fatture. La Kubilai era diventata di Gapar poco prima, ceduta per 40mila euro dalla sorella e dalla nipote acquisita del capo dei modenesi che a loro volta l'avevano aquisita per 25mila euro a ottobre 2014. Le sette auto le avevano in uso genitori e compagni degli indagati: la Kubilai le ha poi cedute a sua volta

GLI INQUIRENTI

IL PROCURATORE CAPO MANCINI: «NON DAREMO TREGUA A QUESTO TIPO DI CRIMINI» Il pm Ciriello: «Reati che alterano le regole del mercato» Confcommercio ringrazia la procura per il lavoro svolto «Si alterano le regole del mercato, si creano danni più grandi di quelli che si possano immaginare. Ci sono famiglie che restano senza lavoro e ci sono aziende costrette a chiudere perché creditrici di una società che non pagherà i suoi debiti». Così il sostituto procuratore Lucrezia Ciriello, titolare del fascicolo su Gapar insieme al procuratore capo Alessandro Mancini, mette in guardia sulla pericolosità dei reati oggetto di indagine. Il magistrato ha voluto sottolineare un aspetto in particolare per mostrare quanto questo tipo di crimini riguardi non solo i diretti interessati: «L’Erario è tra i creditori, quindi tutta la collettività». Il procuratore capo Mancini esprime tutta la sua determinazione nella lotta al crimine dei colletti bianchi: «Lo consideriamo il core business del nostro ufficio perché parliamo di condotte che impoveriscono la nostra economia. È materia di indagine molto delicata e specifica, per questo ci sono magistrati dedicati. Quindi chi è sul punto di commettere questi reati è meglio che si astenga…». Confcommercio ringrazia la procura e la Finanza per aver fatto piena luce sulla vicenda: «Vogliamo sottolineare la nostra piena soddisfazione per la conclusione dell’operazione proprio perché le radici della Gapar vanno rintracciate nel fertile terreno della panificazione ravennate degli anni ‘70, aderente storicamente a Confcommercio».

BENI ALL’ASTA Finora realizzati 170mila euro con la vendita di impastatrici e sfogliatrici a un'altra società per 80mila euro. Tra la liquidità uscita da Tema – dotata di provviste finanziarie di esclusiva provenienza di Gapar – c'è un versamento di 66mila euro a favore della Daiquiri Tours tra maggio e giugno del 2015. Il beneficiario ha sede a L'Havana ed è un'agenzia viaggi: in buona sostanza a un mese dal fallimento la Gapar pagava le vacanze a Cuba per sei persone tra cui tre indagati. (and.a.)

Finora la vendita di una parte dei beni della Gapar ha permesso di realizzare circa 170mila euro (il buco del fallimento è di circa 18 milioni). L’Istituto vendite giudiziarie (Ivg) di Ravenna tra il 2016 e il 2017 ha battuto all’asta veicoli e attrezzature utilizzate dalla società per la normale attività aziendale, in parte direttamente nella sede della ditta in via Braille a Fornace Zarattini e in parte negli spazi dell’Ivg in via Canala dove si terrà anche la prossima asta. Il 7 luglio in vendita un lotto di svariati oggetti per una base d’asta di circa settemila euro: impastatrici e sfogliatrici sono di valore maggiore. Per quanto riguarda gli immobili – verosimilamente i beni con cui si potrà ricavare più liquidità – invece se ne occuperanno i curatori fallimentari Ida Mazzoni e Alberto Spitali.


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

INTERVISTA GLOSSARIO Le frodi fiscali: pene fino a 6 anni

Si configura il reato di frode fiscale qualora taluno, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto ed avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indichi in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi passivi fittizi. È sanzionata anche la condotta di chi emette fatture o documenti per operazioni inesistenti al fine di consentire a terzi l'evasione. La legge stabilisce quando un illecito è punibile con una sanzione amministrativa (ammenda) o penale (multa o carcere). E spesso la soglia è quantitativa: dipende cioè da quanto si evade (discorso a parte per l’elusione fiscale in cui si usano le norme per abbattere il carico fiscale). Le pene per i responsabili possono arrivare fino a 6 anni di reclusione. Non si applica la sospensione condizionale della pena se l’imposta evasa supera il 30 percento del volume d’affari o i 3 milioni di euro.

La bancarotta: pene fino a 10 anni

La bancarotta è un reato che si configura ogniqualvolta emerge che un imprenditore o una società dichiarati falliti abbiano messo in atto azioni imprudenti per impedire ai creditori di rifarsi sul patrimonio personale o sociale. Può essere fraudolenta o semplice. La bancarotta fraudolenta si caratterizza per la frode commessa dall'imprenditore o dalla società diretta ad aggravare il proprio stato d'insolvenza a suo esclusivo vantaggio e in danno delle legittime pretese avanzate dai creditori. Il reato di bancarotta fraudolenta racchiude al suo interno tre diverse tipologie di illecito: per distrazione, preferenziale e documentale. Per distrazione: se il fallito sottrae, distrae, nasconde o distrugge beni e risorse finanziarie dal proprio patrimonio o da quello collettivo per arricchire se stesso. Preferenziale: se il fallito paga solo alcuni dei creditori a danno degli altri. Documentale: se il fallito falsifica, distrugge o sottrae i libri contabili al fine di procurarsi un ingiusto profitto. Esiste anche il caso della bancarotta semplice: il soggetto dichiarato fallito non si comporta in modo da arrecare intenzionalmente danno ai creditori ma emerge una gestione scriteriata e imprudente. Le pene in caso di condanna possono arrivare fino a 10 anni di reclusione.

Il riciclaggio: pene fino a 12 anni

Il riciclaggio di denaro è quell'insieme di operazioni mirate a dare una parvenza lecita a capitali la cui provenienza è in realtà illecita, rendendone così più difficile l'identificazione e il successivo eventuale recupero. In pratica, riciclare denaro sporco è l'azione dell'investire i capitali illeciti in attività lecite. In sostanza al denaro sporco viene fatta percorrere una serie di passaggi tra vari istituti bancari, a volte passando attraverso paradisi fiscali o tramite società offshore per tornare poi pulito su un qualche conto corrente, pronto per essere usato nell’economia regolare. Altre forme comuni di riciclaggio sono investire in beni immobili, scommettere su eventi sportivi, oppure investire in società offshore sparse nel mondo. La condotta è punita con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da cinquemila a 25mila euro. La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell'esercizio di un'attività professionale.

«I crimini economico-finanziari devastano la società civile» Il comandante provinciale della guardia di finanza, Andrea Fiducia, sull’impatto dei reati: «Chi aggira il Fisco danneggia la collettività e l’imprenditoria sana» di Andrea Alberizia

Il fallimento della Gapar ha lasciato senza stipendio 44 lavoratori e le loro famiglie e un buco da 18 milioni di euro con una lista lunga 445 nomi di creditori iscritti allo stato passivo. Se il crac è figlio di una precisa condotta criminale, come sono convinti gli inquirenti che ipotizzano il reato di bancarotta fraudolenta (vedi pagina 12), allora il caso specifico diventa lo spunto per ampliare il punto di osservazione sui crimini economico-finanziari con alcune riflessioni generali sul loro impatto. Abbiamo rivolto alcune domande al colonnello Andrea Fiducia, comandante provinciale della guardia di finanza, a margine della conferenza stampa dedicata ai dettagli dell'operazione Sold Out. Colonnello, qual è la percezione dell'opinione pubblica su questi crimini? «La percezione della gravità sta crescendo. I reati economici corrono il rischio di apparire talvolta lontani dalla quotidianità del singolo individuo, che magari avverte come più pesanti i cosiddetti reati “di strada”, ma sulla collettività hanno un impatto sociale devastante. Ogni bancarotta è un pezzo di economia che si perde: quante aziende devono fare i conti con gli strascichi del fallimento di un cliente? Quanti lavoratori ci rimettono il posto di lavoro? E lo stesso vale per le frodi fiscali, che sottraggono alla comunità risorse per la realizzazione di servizi pubblici migliori, e per la corruzione, che crea profonde inefficienze sulla pelle dei cittadini».

Il colonnello Andrea Fiducia, comandante provinciale della guardia di finanza a Ravenna da due anni

Eppure per molti l'idea di fregare il Fisco ha ancora un gusto inebriante... «Chi lo pensa dovrebbe affrettarsi a cambiare mentalità. I crimini economici colpiscono tutti, impoverendo questo Paese e i suoi cittadini. E, quel che è peggio, minano la fiducia della gente verso il sistema economico e lo indeboliscono, ne alterano le regole, arrecando un gravissimo danno agli imprenditori onesti, che sono la vera ossatura economica di questo Paese e che vanno sempre tutelati». Qual è il profilo di chi compie questi crimini?

«Occorrono delle conoscenze in materia di gestione delle società che spesso solo chi è del settore può avere. E quasi mai agisce da solo. I grandi evasori fiscali, ad esempio, si avvalgono di una rete di complicità per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, così come chi pianifica a tavolino il fallimento di una società, depredandola delle risorse economiche, ha bisogno di connivenze. Spesso si tratta di veri e propri sodalizi criminali, che sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane di un territorio». Come si contrastano i reati economici?

INDAGINE/1

In corso il processo per i fallimenti Arca e Romauto La famiglia Musca respinge le accuse di bancarotta La sentenza è attesa per le prossime settimane: il noto imprenditore ed ex politico sostiene di essere l’unico responsabile delle manovre che sarebbero tutte nelle legalità I fallimenti di due società, Arca e Romauto per un passivo totale di 32 milioni di euro, sono al centro di un processo per presunta bancarotta in corso in tribunale a Ravenna (nella foto) da marzo 2017: si tratta della propaggine in aula dell’indagine Holiday Out, la più importante condotta dalla guardia di finanza per crimini finanziari in provincia prima del caso Gapar. Alla sbarra tre persone: l’imprenditore e finanziere Giuseppe Musca, volto noto a Ravenna per le sue attività imprenditoriali ma anche per incarichi politici di primo piano ricoperti in passato, la compagna Susi Ghiselli e il figlio Nicola Musca. Il dibattimento è in corso (sentenza attesa nelle prossime settimane). La svolta arrivò nell’aprile di due anni fa quando le Fiamme Gialle sequestrarono il quattro stelle superior Grand Hotel Mattei a Ravenna (affidato a una gestione indipendente) e otto appartamenti della Gruppo Gestione Immobili a Bagnacavallo nell’ambito di un’indagine in cui si ipotizza l’esistenza di un presunto sodalizio familiare specializzato in bancarotte fraudolente finalizzate alla spoliazione di società prossime al fallimento per distrarne i capitali. In aula la linea difensiva degli imputati è stata quella di attribuire al solo Giuseppe Musca la responsabilità

delle manovre finanziarie e imprenditoriali, sostenendo che gli altri due familiari eseguissero solo disposizioni impartite dal capo famiglia: nell’interrogatorio di quasi 5 ore sostenuto quattro mesi fa, Musca ha respinto le accuse definendo le sue operazioni tutte nella legalità. Su alcuni aspetti ha precisato che la situazione disastrata delle aziende andrebbe imputata a gestioni precedenti alla sua.


PRIMO PIANO / 15 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

INDAGINE/2 Un milione di euro all’estero tramite money transfer A marzo la guardia di finanza ha concluso l’operazione Latinos Money: 246 violazioni alle norme antiriciclaggio (trasferimento di denaro contante oltre la soglia consentita) e 220 persone sanzionate che hanno complessivamente trasferito all’estero, attraverso un’agenzia di money transfer di Ravenna, oltre un milione e centomila euro. Ai singoli autori delle transazioni illecite sono state contestate sanzioni che vanno da un minimo dell’uno a un massimo del 40 percento dell’importo trasferito, con applicazione della sanzione minima di tremila euro, introdotta dal 4 luglio 2017. La medesima sanzione è stata applicata anche all’agenzia nonché ai quattro intermediari finanziari.

I numeri dell’attività 2017-18 delle Fiamme Gialle in provincia di Ravenna

Verifiche e controlli di persone e imprese

657

I soggetti denunciati per reati fiscali

219

«Le indagini sono complesse. Il fenomeno delle fatture false, ad esempio, è arduo da contrastare perché non è facile dimostrare l’inesistenza delle transazioni commerciali, a volte immateriali oltre che di respiro internazionale. Spesso occorrono tempi lunghi per raccogliere le prove, per analizzare la documentazione e per ricostruire i flussi finanziari». La globalizzazione dei mercati ha complicato il lavoro degli investigatori? «Oggi è possibile costituire una società in un paradiso finanziario con un semplice click sul computer e utilizzarla per scopi illeciti. Natu-

Evasori totali sconosciuti al Fisco

121

I milioni di euro sottratti allo Stato

ralmente questo crea delle difficoltà, ma anche la cooperazione internazionale oggi è sempre più globalizzata ed efficace». Le norme sulla vigilanza antiriciclaggio sono strumenti validi? «Sono un baluardo fondamentale sia in chiave preventiva che investigativa. Il denaro illecitamente accumulato dalle mafie, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere lavato della sua provenienza sporca deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente puliti. Ecco che seguire i flussi finanziari diventa es-

210

Denunce per reati fallimentari o riciclaggio

42

senziale per il contrasto a questi illeciti». Il tessuto ravennate è capace di fare scudo? «In questo territorio c'è un senso di legalità profondamente diffuso e un grande rispetto per il lavoro e per chi produce ricchezza nel rispetto delle regole. Ne sono la prova gli ottimi risultati ottenuti nel campo della lotta all’abusivismo commerciale e alla contraffazione, forme di illegalità che sono state contrastate a fondo anche grazie all’opera di sensibilizzazione portata avanti dalle associazioni di categoria».

INDAGINE/3 Commercio carburanti con frode sull’Iva Quattro indagati a Cervia a giugno nell’operazione Black Sea per una maxi evasione fiscale e sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre 13 milioni di euro. Gli indagati avevano costituito a Cervia due società “cartiere”, cioè intestate a prestanome e prive di struttura aziendale, che attraverso mendaci “dichiarazioni di intento” attestavano falsamente la loro natura di “esportatori abituali” e acquistavano considerevoli volumi di carburante in regime di esenzione Iva, beneficio concesso dalla normativa fiscale per coloro che acquistano beni per esportarli all’estero. E invece poi il carburante veniva venduto in Italia.


16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

IL PROFESSIONISTA

Curatore fallimentare, in missione per i creditori Il tribunale sceglie tra 40-50 commercialisti la figura incaricata di liquidare tutti i beni delle aziende dopo il crac. Bongiovanni ha curato oltre 60 casi: «Di solito per i chirografari non ci sono risorse»

«Può capitare di vendere di tutto». È la battuta che usa Giuseppe Bongiovanni per riassumere il ruolo del curatore fallimentare. E c'è da credergli visto che il commercalista ha alle spalle l'esperienza di oltre 60 fallimenti seguiti in provincia di Ravenna: «Ogni caso è differente nello specifico ma il compito, in estrema sintesi, è sempre lo stesso: pagare più creditori possibili con le risorse recuperate vendendo tutti i beni a disposizione». Bongiovanni, uno dei 40-50 professionisti che si occupano di curatele in provincia, cominciò all'inizio degli anni Novanta occupandosi del fallimento delle attività in uno dei tre padiglioni del centro commerciale Esp: «Situazione delicatissima, feci sei mesi di esercizio provvisorio in cui non ho dormito una notte. Ma andò tutto bene». Chi può fallire Il fallimento arriva per l'azienda in decozione che non ha più la capacità finanziaria di fare fronte ai debiti. «Può esserci fallimento anche se l'azienda ha un valore patrimoniale superiore ai debiti ma non è finanziariamente in grado di pagarli». I privati e le piccole imprese con specifici requisiti non sono fallibili (per loro nel 2012 è stata introdotta la norma per crisi da sovraindebitamento: in buona sostanza un accordo tra debitore e creditori per chiudere le pendenze). La richiesta per avviare la procedura può arrivare da qualunque creditore che vanti un titolo di credito dimostrabile ma esiste anche la richiesta di autofallimento: «Se l'imprenditore ritiene di non

poter continuare l’attività e l’eventuale prosecuzione fa peggiorare la situazione finanziaria allora porta i libri in tribunale». La normativa di riferimento è del 1942 con parziali aggiornamenti avvenuti solo dopo il 2000: l'ultimo è la legge 155/2017 con cui si elimina la parola “fallimento” dai testi ma non è ancora stato emanato il decreto attuativo che deve essere emanato entro un anno dalla legge «e dubito che venga emanato per il cambio di Governo e per le tante critiche raccolte dalla proposta». Il curatore È una figura nominata dal tribunale, insieme a quella del giudice delegato, al momento della sentenza di fallimento. Può essere un commercialista o un avvocato ma tendenzialmente si privilegia la prima categoria «perché i numeri parlano quindi bisogna avere le competenze per leggere le scritture contabili». Rappresenta la massa dei creditori e assume lo stato di pubblico ufficiale, quando necessita si avvale dell'opera di professionisti per eventuali perizie, si relaziona con il giudice delegato o con il comitato creditori se istituito. È retribuito secondo una tabella che tiene conto di attivo e passivo del caso e il suo onorario rientra tra i crediti prededucibili, insieme a quello di altri professionisti che sono stati eventualmente nominati per la gestione della procedura, quindi saldato con certezza quando c’è attivo realizzato. Altrimenti il compenso viene pagato dallo Stato con una cifra minima.

I compiti del curatore Come primo adempimento convoca il fallito per procedere con l'inventario di tutti i beni e l'elenco dei crediti e dei diritti per realizzare la massa attiva. Poi si procede a quantificare lo stato passivo. Si passa alla vendita dei beni che avviene con evidenza pubblica (le norme richiedono la pubblicazione sul Portale vendite pubbliche). La relazione ex articolo 33 della legge fallimentare è il documento che il curatore invia al giudice delegato e alla procura della Repubblica per eventuali rilievi penali. Al termine delle operazioni di realizzo della massa attiva fallimentare (beni mobili, immobili, crediti), della verifica dei debiti e chiusura di eventuali cause, il curatore presenta il rendiconto di gestione con l’elenca-

Nelle tabelle in basso i dati di Infocamere sui fallimenti in provincia di Ravenna, nel corso degli anni e per diversi settori

zione analitica degli attivi realizzati e spese sostenute e si procede con il riparto finale. Chi viene pagato I primi sono i crediti prededucibili poi i privilegiati e infine i chirografari. Quest'ultimi difficilmente riescono a ottenere qualcosa perché solitamente le risorse bastano solo per i privilegi. Incidono molto anche le dimensioni delle eventuali pendenze fiscali: l’Erario viene prima dei chirografari. Revocatorie Per il rispetto della par condicio creditorum, il curatore ha potere di procedere con le revocatorie di operazioni compiute nei dodici mesi precedenti al fallimento qualora ravvisi manovre che vadano a favorire un creditore consapevole dello stato di crisi dell'azienda. (and.a.)

Anno

2017

2016

2015

2014

2013

2012

2011

2010

Fallimenti

50

67

64

52

72

55

70

57

FALLIMENTI

2016

2017

CONCORDATI E ACCORDI R.D.

2016

2017

Agricoltura ed attività connesse

0

0

Agricoltura ed attività connesse

0

0

Att. Manifatturiere, energia, minerarie

14

9

Att. Manifatturiere, energia, minerarie

4

2

Costruzioni

15

11

Costruzioni

2

0

Commercio

8

10

Commercio

1

0

Turismo

8

7

Turismo

1

0

Trasporti e Spedizioni

1

3

Trasporti e Spedizioni

0

0

Assicurazioni e Credito

0

0

Assicurazioni e Credito

0

0

Servizi alle Imprese

14

4

Servizi alle Imprese

2

1

Altri settori

4

2

Altri settori

1

0

64

46

11

3

TOTALE

(Imprese Classificate)

TOTALE

(Imprese Classificate)


PRIMO PIANO / 17 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

DATI

In provincia 20 fallimenti nel primo semestre: come nel 2017, la metà rispetto al 2016 In totale le procedure aperte sono 353. Dal 2010 il giudice delegato del tribunale di Ravenna è Farolfi: «Le modifiche alle norme sul concordato in bianco hanno inciso molto sullo scenario»

In provincia di Ravenna attualmente risultano aperte 353 procedure di fallimento: sono casi per cui la sentenza del tribunale è arrivata non più di sette anni fa e ora si trovano in un punto del percorso compreso tra la sentenza e la ripartizione finale delle liquidità recuperate. Risultano poi pendenti 54 istanze di fallimento: la decisione del tribunale potrebbe ingrossare la pila dei fascicoli aperti. Nei primi sei mesi di quest’anno le sentenze sono state 20, stesso numero del primo semestre 2017 (furono 51 a fine anno) mentre nell’intervallo gennaio-giugno del 2016 arrivarono 41 sentenze (69 nell’intero 2016). Per completare il quadro delle procedure concorsuali vanno ricordati una settantina di concordati in fase di esecuzione dopo l’omologazione e altri 14 che attendono la decisione sulla richiesta di ammissione: anche questi potrebbero in linea teorica trasformarsi in crac. Infine risultano pendenti 30 procedure che riguardano la normativa per la crisi da sovraindebitamento riservata ai cosiddetti debitori non fallibili (privati e piccole imprese) dopo che su altre 40 si è già espresso il tribunale. I dati vengono dall’ufficio di Alessandro Farolfi, l’unico giudice delegato del tribunale: «Per le dimensioni e la mole delle richieste, a Ravenna un giudice è sufficiente. È così da tempo». Farolfi riveste la carica dal 2010: insieme al presidente del tribunale e al giudice anziano compone il collegio giudicante sulle istanze di fallimento e ad ogni sentenza viene poi nominato giudice delegato. I compiti sono presto detti. È lo stesso Farolfi a spiegarli: «Si tratta di una figura che sovrintende le procedure concorsuali, non solo fallimenti ma anche concordati e accordi di ristrutturazione. Ha un ruolo di vigilanza sulla procedura e rappresenta il riferimento del curatore nominato collegialmente».

Il concordato per evitare di fallire Il concordato preventivo è uno strumento che la legge mette a disposizione dell'imprenditore, in crisi o in stato di insolvenza, per evitare la dichiarazione di fallimento attraverso un accordo destinato a portare ad una soddisfazione anche parziale dei creditori. Lo scopo non è solo quello di tutelare l'imprenditore in difficoltà, ma anche i creditori. In buona sostanza viene presentato un piano di ristrutturazione aziendale che consenta di chiudere le pendenze pagando una parte dei debiti con tempi molto inferiori rispetto all’eventuale fallimento. Per essere accettato occorre il voto favorevole dei creditori.

Per quest’ultimo di solito la scelta avviene seguendo una rotazione, «ma anche tenendo conto di come è andata con gli incarichi già affidati, di come sono state chiuse le procedeure». Chi vuole entrare nel giro deve sostanzialmente dimostrare un curriculum con comprovata conoscenza della specifica materia magari avendo collaborato con studi o curatele. Al giudice delegato spetta la valutazione sulla legittimità delle mosse proposte dal curatore, con particolare attenzione alla trasparenza: «Quando si vende un bene la legge prevede solo la pubblicazione obbligatoria su un portale web nato un mese fa e gestito dal ministero a livello nazionale. A Ravenna adottiamo anche pubblicità integrative su altri siti internet specializzati e pubblicazioni cartacee perché pensiamo si raggiungano più destinatari. Per i creditori è un piccolo costo aggiuntivo ma può essere utile per raggiungere più persone possibile». In otto anni alla scrivania Farolfi ha visto gli effetti della crisi sull’imprenditoria: «Il picco di fallimenti è arrivato più tardi rispetto ad altre zone d’Italia perché qui la crisi si è sentita dopo. E la crisi incideva anche perché era difficile trovare acquirenti interessati a rilevare beni all’asta. Nel 2018 stiamo vedendo più fermento». Tre le fasi che distingue Farolfi nel periodo vissuto da giudice delegato: «I momenti di cambiamento sono stati due. La fine del 2012 con l’introduzione del concordato in bianco che ha avuto una esplosione di queste procederue e l’agosto 2015 quando il legislatore è tornato in parte sui suoi passi restringendo le condizioni di ammissibilità del concordato ristabilendo il voto dei creditori al posto del silenzio assenso». Andrea Alberizia


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

L’INTERVISTA

Tra narrazione e indagine, la parabola di Raul Gardini e di un’epoca In libreria Matteo Cavezzali con Icarus, a metà tra romanzo e inchiesta: «È stato un momento di passaggio, in cui la città è stata capitale per poi tornare di colpo invisibile» di Federica Angelini

È in libreria dal 5 luglio, sarà presentato all’Hana-bi di Marina di Ravenna giovedì 12 luglio alle 21.30. E in effetti sentire parlare l’autore di questo volume può essere quanto mai interessante, per come è scritto, per il tema di cui parla, per chi è lo scrittore. Matteo Cavezzali, classe 1983, è per noi innanzitutto uno storico collaboratore ed è anche diventato negli ultimi anni l’apprezzato direttore artistico della rassegna “Il tempo ritrovato” e del festival “ScrittuRa”, l’uomo insomma che sta portando in città le firme nazionali e internazionali del mondo editoriale. E ora si trova per la prima volta in veste di scrittore, con un libro, Icarus, che sta a metà tra la cronaca e la fiction, con cenni autobiografici. Su un tema destinato a suscitare molta attenzione, sicuramente in città, ma non solo: la vicenda di Raul Gardini, a 25 anni dalla morte avvenuta il 23 luglio 1993. L’editore è Minimum Fax, combattiva casa editrice romana nota per lo straordinario catalogo e la qualità della proposta. Non potevamo che approfittarne per intervistarlo, anche perché, premessa necessaria, il libro è un interessante mix di registri, orchestrato in modo da creare suspense senza rinunciare alla profondità dell’analisi, a tratti anche molto divertente, decisamente appassionante. E oltre a raccontare la parabola di un uomo, comunque la si pensi, fuori dall’ordinario, soprattutto ricostruisce il clima di un’epoca di passaggio cruciale. Matteo, quale urgenza ti ha spinto a scrivere un libro su Raul Gardini? «È una storia che mi ha sempre affascinato, credo che delle vicende che sono successe a Ravenna negli ultimi, dal Dopoguerra a oggi, sia quella che ha colpito l’immaginario di tutti, una parabola fulminante che ha portato la città agli apici del mondo per poi farla risparire dalle mappe, dopo la sua morte». Su Gardini sono state però già scritte tante cose in questi venticinque anni... «Sì, soprattutto cose saggistiche, mancava invece una narrazione romanzesca della vicenda. Mi sembrava che si fosse cercato sempre di afferrare qualcosa che però non era afferrabile con gli strumenti della cronaca». Il tuo libro è di fatto un ibrido, in effetti, dove c’è una parte di inchiesta che ricostruisce fatti, alternata a parti (in corsivo nel testo) dove invece sei tu a immaginare dialoghi, incontri, situazioni. Un mix a cui non siamo troppo abituati da queste parti, come ci hai lavorato? «Da molto tempo volevo fare qualcosa su Gardini, ma non sapevo da che parte prendere questa storia, perché è una vicenda con buchi e zone buie in cui non si sa cosa sia successo, ma senza i quali la storia non fila, non torna. Allora ho pensato di colmarli con il romanzo inventando alcuni passaggi che potessero rendere comprensibile questa storia. E ho anche deciso che dentro dovevano starci tutti i punti di vista, anche i pezzi dissonanti tra loro, in modo da permettere al lettore di farsi un suo percorso e una sua idea. In Italia operazioni così non sono molto frequenti, ma per esempio in Sudamerica con il “realismo

«In quel periodo le trame peggiori e i complotti sono venuti al pettine» magico” la narrativa sta raccontando tante verità mai venute a galla, come quella dei desaparecido». Tra i misteri naturalmente che avvolgono la vita di Gardini c’è quello sulla morte. C’è chi non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. Nel libro ne parli diffusamente ma non sembri prendere posizione. Anche se emerge chiaramente che l’indagine è stata per lo meno affrettata... «Quando è arrivata la polizia non c’era più niente, neanche il cadavere. E oggetti come l’arma del delitto erano stati spostati. Come si fa a fare un’indagine? Ed è stata sicuramente chiusa in tempi molto rapidi. Evidentemente c’era la fretta di non creare un caso che potesse bloccare le altre inchieste». Tu metti quella di Gardini in fila con altre quattro morti... «Sì, in una serie di cinque morti collegate in quegli anni, tutti o suicidi che non erano tali o morti naturali che non sembravano naturali. Di questi cinque almeno di tre siamo quasi sicuri che fu una messa in scena. Volevo tenere aperte tutte le piste su come potrebbe essersi svolta quella mattinata e una cosa è sicura, da quella stanza sono passate molte persone quella mattina, che hanno preso documenti». Siamo all’epoca in piena tangentopoli, Gardini doveva essere proprio quel giorno ascoltato da Di Pietro... «Sì, si è trattato di un passaggio storico per il nostro paese e credo che sia una vicenda che valga la pena riscoprire perché in quel momento tutte le trame peggiori e i complotti sono giunti al pettine».

A un certo punto si ipotizza che tutto avvenga perché crollato il muro di Berlino non ci sia più timore che i comunisti vadano al potere. Credi davvero nello zampino della Cia? «Secondo me non può essere un caso che tutto avvenga proprio in quel momento. Un sistema finisce nel momento in cui non serve più». Dopo Mani Pulite andò al potere Berlusconi. Come sarebbe stata l’Italia se invece Gardini fosse sceso in campo? «Gardini ha anticipato l’antipolitica: lui detestava i politici e per questo molti lo amavano. Riusciva a fare cose nonostante la politica, se fosse sceso in campo lui non è difficile immaginare che avrebbe preso molti voti e forse, chissà. avrebbe puntato sull’innovazione. Avrebbe anche avuto uno sguardo internazionale che i politici di oggi non hanno. Certo avrebbe anche lui avuto un notevole conflitto di interessi...». Eppure, come provi a ricostruire, lui è considerato colpevole di aver pagato quella che fu definita la madre di tutte le tangenti. Come è possibile che anche qui in città, più passa il tempo e più assistiamo a un processo quasi di beatificazione? «Allora Di Pietro era un idolo popolare, oggi che Di Pietro è finito in disgrazia, non c’è più quel conflitto e per la città resta solo la parte migliore di Gardini. Però a livello narrativo e forse celebrativo credo che per rendere giustizia a una figura bisogna ricordare anche gli aspetti negativi, per evitare di creare santini che hanno poco a che fare con ciò che è stato».

Tu per esempio ricordi sentenze che vedono Cosa Nostra coinvolta nella Calcestruzzi, il ruolo dell’Opus Dei nello smistare le tangenti e arrivi a ipotizzare addirittura un’affiliazione di Gardini alla massoneria, pur senza convinzione... «Era un momento in cui si era capito che sarebbe cambiato l’equilibrio di poteri e tutte le forze volevano riposizionarsi, sono momenti pericolosi nessuno si sente al sicuro e quindi è facile che persone scompaiano e muoiono. Diciamo che a Ravenna la massoneria ha sempre avuto un ruolo determinante nella vita pubblica e un’influenza nazionale forte e non è impossibile che un personaggio di grande rilievo non sia stato avvicinato da questa realtà. Paolo Mondani, giornalista di Report, mi ha fatto notare che c’erano alcuni elementi in tutta la vicenda che portò alla morte di Gardini che sembravano segnali rivolti a un pubblico di affiliati. E quindi ho immaginato che questo contatto fosse avvenuto. Ma mi sono anche fatto l’idea che Raul Gardini fosse un uomo molto solitario, che difficilmente faceva cose con altri, era uno che si metteva in relazione con i poteri che avrebbero potuto aiutarlo o danneggiarlo, ma senza perdere la propria indipendenza. E questo del resto l’ha portato alla fine tragica». Una fine tragica e misteriosa è stata anche quella di Serafino Ferruzzi, suocero di Gardini, colui che davvero costruì dal nulla un impero. «Sì, le analogie con quella di Mattei, di cui condivideva molte idee, sono evidenti. Forse si è capito davvero che impero fosse il suo solo alla sua morte, perché Serafino Ferruzzi era l’opposto di Gardini. Non rilasciava interviste, non amava la visibilità. Forse Raul invece aveva così bisogno di apparire anche per dimostrare di meritare quel ruolo che gli era capitato improvvisamente». In comune hanno però avuto la scelta di mantenere a Ravenna il cuore dei loro imperi. «Sì, ma secondo me per ragioni diverse. Ferruzzi era un uomo all’antica che teneva alle sue abitudini, voleva dormire nel suo letto. Gardini invece forse amava come qui la città girasse attorno a lui, di fatto». Nel libro racconti anche il tuo lavoro di indagine. Dove speravi di arrivare e non sei arrivato? «Sicuramente nel fatto di non essere riuscito a intervistare alcuni testimoni. Panzavolta, per esempio (della Calcestruzzi Spa, ndr), che fu fermato dall’avvocato. E soprattutto la moglie, Idina. Credo abbia preferito non incontrarmi da un lato per il dolore di una esperienza che è stata per lei devastante, dall’altra forse c’è anche il timore di ritirare fuori questioni che possono creare problemi e vecchi fantasmi». Tra i momenti di alleggerimento del libro ci sono i camei autobiografici, in fondo avevi 10 anni quando Gardini morì. «Il senso di quegli inserti è far capire che anche l’ultimo dei ravennati è stato toccata da quei macroavvenimenti, non basta ignorarli perché non ti riguardino».


SOCIETÀ / 19 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

BRISIGHELLA

RAVENNA CLASSE All’Antico Porto tra conversazioni, visite guidate e laboratori per bambini

Musica, cinema e cene sotto le stelle nel borgo d’estate Al via le iniziative estive di Brisighella, l’unico borgo “tra i cento più belli d’Italia” della provincia di Ravenna. Diversi gli appuntamenti fissi, a partire dai venerdì jazz: sei concerti (dalle 21.15) che partiranno il 6 luglio con l’omaggio a Billie Holiday della cantautrice bolognese Eloisa Atti. Sempre il venerdì spazio al teatro ragazzi in via Spada (vedi p. 33) e in centro storico la mostra mercato d’arte, antichità e brocantage. Il mercoledì sera, invece, dall'11 di luglio (ore 21.15), musica classica al Chiostro dell'Antico Convento dell'Osservanza. Si parte con il Duo De Obra conEmanuela Tesch soprano, Davide Fabbri tiorba e chitarra barocca, Il prato del Convento ospiterà, a partire da Venerdì 6 luglio, una lunga serie di proiezioni cinematografiche, per otto weekend distribuiti tra luglio e agosto Infine, per tutta l’estate, i sabati e le domeniche “Cene e musica nel Borgo”: dalle 19.30 il centro storico sarà chiuso al traffico per cenare e degustare in alcuni degli angoli più suggestivi del centro storico di Brisighella.

Continuano gli appuntamenti serali alla scoperta dell’Antico Porto di Classe, il sito archeologico di via Marabina. Giovedì 5 luglio l’appuntamento è alle 19 per una visita guidata con incursioni musicali in collaborazione con l’Istituto Musicale Verdi. Alle 21 invece il presidente della fondazione Ravennantica, Giuseppe Sassatelli, parlerà di etruschi “tra Mediterraneo ed Europa” intervistato da Nevio Galeati (dalle 19 burger di mare gourmet e degustazioni con il food truck del ristorante L’Acciuga. Le visite guidate proseguiranno venerdì 6, sabato 7, domenica 8 e lunedì 9 luglio alle 19 mentre martedì 10 e mercoledì 11 l’appuntamento è con gli spettacoli del Ravenna Festival (vedi p. 26). Giovedì 12 luglio dopo la visita guidate delle 19, alle 21 “La ballerina che conquistò un impero”, conversazione con la scrittrice Mariangela Galatea Vaglio (nella foto) intervistata dal giornalista Marco Melluso (anche in questo caso food truck dell’Acciuga). Da lunedì 9 luglio, e per gli otto lunedì successivi fino al 27 agosto, spazio poi ai più piccoli con “Antico Porto for Kids”: laboratori, visite guidate animate, spettacoli, caccia al tesoro con le torce rivolti ai bambini dai 7 anni. Si parte il 9 alle 18 con una simulazione di scavo di un magazzino per il deposito delle merci in cui i partecipanti scopriranno tutti i semi e i frutti dimenticati.

FAENZA

AL BANO ALL’HOTEL CAVALLINO Al Bano sarà il grande protagonista della cena-concerto di mercoledì 11 luglio al ristorante Monte Brullo, nella location estiva dell’hotel Cavallino di Faenza.

Tre giorni di circo contemporaneo ai Giardini Speyer Clown, acrobati e bolle di sapone nell’area verde vicino alla stazione

Novità ai giardini Speyer di Ravenna che per tre serate si animeranno dal pomeriggio fino a notte con clown, acrobati e bolle di sapone. Da venerdì, 6 luglio, a domenica sono in programma infatti tre serate di circo contemporaneo, tra arte di strada e laboratori. Dalle 17.30 sono in programma laboratori per bambini che potranno giocare e sperimentare l’arte sartoriale, il circo, la falegnameria o ascoltare letture sul prato. In attesa delle esibizioni delle 21 di artisti circensi, danzatori, clown: venerdì 6 l’appuntamento è con Rufino Clown Show e Teatro Dentro; sabato 7 danza aerea con Paola Li Vecchi; domenica 8 spettacolo poetico di bolle di sapone magie e comicità a cura di Gambeinspalla (foto). Sarà possibile cenare direttamente ai giardini con il punto ristoro di Osteria Il Paiolo.


20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

LA NOVITÀ

“Pink your life”, edizione numero 13 La tredicesima edizione della Notte Rosa è in programma nel weekend dal 6 all’8 luglio lungo tutta la Riviera romagnola (e fino ai lidi ferraresi e nel nord delle Marche) all’insegna del claim “pink your life“, vivi in rosa. Sarà Alvaro Soler, il cantante spagnolo più amato in Italia, ad aprire ufficialmente, venerdì 6 luglio dalla spiaggia di Rimini. Quest’anno sarà coinvolto anche l’entroterra, che illumineranno di rosa i loro monumenti, rocche e castelli. Info e programma completo: www.lanotterosa.it

A Cervia la Notte Rosa è da vivere sull’acqua Bagni aperti e fuochi d’artificio venerdì, spettacolo di hydrofly sul canale il sabato e cinema nel mare la domenica Tra gli appuntamenti del weekend anche il circo Medini a Tagliata e i campioni del calcio a cena al Fantini Tra i grandi eventi della Notte Rosa 2018 ci sono anche quelli sull’acqua di Cervia. Si tratta in particolare di uno spettacolo di “hydrofly” (disciplina che vede un acrobata volteggiare sull’acqua grazie a un dispositivo che abbina la propulsione prodotta da una moto d'acqua a un apparato jet) sul canale dell’area dei Magazzini del Sale, tra giochi di luci, laser e ologrammi, in programma sabato sera, 7 luglio, dalle 21 a mezzanotte. Il giorno dopo, sempre dalle 21.30, l’appuntamento è invece con il cinema per un’originale proiezione di un film sullo schermo d’acqua nella spiaggia libera di via Spalato, a Milano Marittima (in caso di forte vento ci si trasferirà invece di nuovo ai Magazzini del Sale). Entrambi gli eventi sono a cura di Racing Show.

Per quanto riguarda il resto del weekend, la Notte Rosa, venerdì 6 luglio, si vivrà anche a Cervia con un’apertura straordinaria fino alle 3 di notte degli stabilimenti balneari con feste a tema. Da segnalare al Fantini Club la serata dedicata alle atlete italiane, con la premiazione della pallavolista Valentina Diouf e la cena in compagnia di ex calciatori come Simone Perrotta, Marco Cassetti, Massimo Oddo, Max Tonetto e Beppe Signori, che nel weekend sfideranno sulla spiaggia campioni brasiliani per il World Stars Footvolley 2018. E ancora, alle 23.30 al Papeete di Milano Marittima spettacolo pirotecnico con fuochi d’artificio mentre per tutta la giornata sono in programma visite guidate a tema e aperture prolungate al parco Cerviavventura, alle saline e

alla Casa delle Farfalle. A Tagliata (piazza dell’Acquario) sempre venerdì va in scena invece il Circo (senza animali) Medini. Sabato 7 luglio si parte a Milano Marittima con il concerto all’alba nella spiaggia libera di viale Forlì mentre in serata sempre nella zona dei Magazzini del Sale, a partire dalle 22.30, saliranno sul palco i Moka Club (dentro i Magazzini del Sale, invece, il Festival Europeo del Tango). Poi fino alle 2.30 dj-set in diretta con Radio Studio Delta. A Pinarella musica itinerante della Marching Band. Il lungo weekend cervese terminerà domenica sera con il mercatino (e i menù a tema dei ristoranti) del Borgomarina e con la finale del concorso di tango in piazza Garibaldi.

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SOCIETÀ / 21 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

NOTTE ROSA/L’INTERVISTA

NOTTE ROSA/IL PROGRAMMA

I SOUL SYSTEM, AFRICANI E ITALIANI, A MARINA: «NON ESISTONO PAESI RAZZISTI, SOLO PERSONE...»

A Ravenna tra negozi aperti, food truck e la serata per bambini al Villaggio del Fanciullo

La band con immigrati di seconda generazione esplosa a X Factor: «Dal vivo vogliamo far divertire il nostro pubblico» L’evento clou del weekend della Notte Rosa, nel Ravennate (a destra il programma in città e sui lidi), è il concerto dei Soul System a Marina di Ravenna, sabato 7 luglio dalle 21.30 in piazza Dora Markus. Si tratta di un gruppo composto da ragazzi che si definiscono orgogliosamente «italiani e africani». Tutti di origini ghanesi (eccetto il batterista Alberto Patuzzo) ma cresciuti in Veneto, divenuti amici frequentando le comunità locali africane ed evangeliche, poi saliti alla ribalta nazionale grazie alla vittoria nel 2016 di X Factor Italia. La loro musica (con tanto di cantato in inglese) è un mix di soul, r&b, hip hop, funk e pop dai chiari riferimenti internazionali, più che italiani.

I Soul System, protagonisti della Notte Rosa di quest’anno a Marina di Ravenna; a destra invece uno scatto dal concerto dell’anno scorso di Paola Turci

«Ma la vittoria a X Factor ha dimostrato che anche in Italia si poteva fare qualcosa del genere. D’altronde con Spotify ora la musica è accessibile a tutti e così è normale poter ascoltare i Soul System così come Beyoncé o Bruno Mars, senza troppi steccati», ci dice al telefono il bassista David Yeboah, che abbiamo intervistato in occasione del concerto di Marina. Stanchi di essere ancora considerati solo “i vincitori della decima edizione di X Factor”? «Non possiamo rinnegare nulla, dobbiamo ringraziare X Factor se siamo diventati famosi e se possiamo fare questo lavoro. Per noi è stata come un’università, un modo per imparare a fare musica in maniera professionale». Che tipo di concerto sarà quello di Marina di Ravenna? «Stiamo portando in giro il nostro primo disco (“Back to the future”, uscito lo scorso settembre, ndr) e il nostro obiettivo quando suoniamo dal vivo è quello di coinvolgere il pubblico. Farlo divertire e ballare, come successo per esempio a Rimini l’anno scorso: siamo felici di tornare sulla riviera romagnola, il pubblico è sempre fantastico». Quali sono i momenti indimenticabili della vostra ancor breve carriera post X Factor? «Il giorno che ci è stato certificato il Disco d’oro (digitale, con il singolo di debutto She’s like a star, ndr), la prima volta che siamo saliti sul palco di Sanremo (al Festival 2017 nella serata dedicata alle cover, ndr), il concerto ai Magazzini Generali (il loro primo live dopo la vittoria al talent di Sky, ndr) o quello di Capodanno nella nostra Verona. Poi come tutte le band ci sono stati anche momenti meno belli, ma l’importante è andare avanti...». Da figli di immigrati, come state vivendo questo periodo storico in cui, in Italia, lo straniero sembra essere visto dalla politica quasi solo come un problema? «In realtà non è un tema solo italiano, penso agli Stati Uniti, ai casi ai confini con la Francia, eccetera. Tutto quello che mi sento di dire è che bisognerebbe tenere a mente più spesso che stiamo parlando di vite umane mentre invece il tema si sposta sempre e solo sulla politica e quindi poi sui soldi». L’Italia è un Paese razzista? «Io sono nato a Palermo poi mi sono trasferito a Brescia, a Padova, ora vivo a Milano e no, credo non si debba generalizzare. Nel 2018, nel mondo cosmopolita, non esistono Paesi razzisti, ma esistono persone ignoranti...». Luca Manservisi

Come da tradizione gli eventi della Notte Rosa, nel Ravennate, si concentrano in particolare sui lidi mentre in centro a Ravenna proseguono anche il 6 luglio le iniziative estive del venerdì, con i monumenti (e i negozi) aperti e gli eventi organizzati dai commercianti (come in via Salara, con il food truck del ristorante L’Acciuga e un concerto blues; o in via Cattaneo, con esposizioni fotografiche e videoproiezioni), le dimostrazioni di ginnastica artistica (in piazza Kennedy e in piazza del Popolo) e gli spettacoli del Ravenna Festival (vedi pagine 26 e 27). Da segnalare ai giardini Speyer la novità del circo contemporaneo (vedi pagina x) mentre al Villaggio del Fanciullo torna la Notte Rosa dei bambini con mercatino, gonfiabili, truccabimbi, laboratori, giochi, animazioni e spettacoli dalle 18.30 alle 24 nella sede della fondazione di Ponte Nuovo.

A Marina tra saraghina e Love Parade con Muccassassina Cabaret e cover band a Lido Adriano Il clou della Notte Rosa, nel Ravennate, è anche quest’anno a Marina di Ravenna dove per tutto il weekend ci saranno mercatini (e piatti con saraghina allo Stabulario, dal 6 all’8 luglio); venerdì 6 luglio torna la trasgressiva Love Parade, “un inno all’amore libero” con dj-set e animazione a cura di Muccassassina, dalle 21 in piazza Dora Markus. Stesso luogo e stessa ora, il giorno dopo, sabato 7, per i concerti con protagonisti delle passate edizioni di X Factor. Si parte con il duo Sam&Stenn (revival synthpop anni ’80) per poi proseguire con i Soul System, vincitori del talent nel 2016 (vedi intervista di questa pagina). Tra i lidi più attivi poi c’è senza dubbio Lido Adriano, con tre serate consecutive di spettacoli in piazza Vivaldi: venerdì 6 cabaret e canzoni italiane, sabato 7 la cover band dei nomadi Gli Aironi Bianchi e domenica 8 cover italiane con i Ragazzi di Strada. Iniziative a tema, mercatini, stand gastronomici e spettacoli sono previsti comunque lungo tutti i lidi ravennati: tra le altre cose da segnalare la serata dedicata ai bambini di Porto Corsini, dalle 18.30.


22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

CANOTTAGGIO

Di corsa all’alba prima della scuola, inseguendo un sogno chiamato Olimpiade A tu per tu con la 16enne Alexandra Kushnir, astro nascente della Canottieri Ravenna, fresca campionessa italiana Junior e in procinto di vestire l’azzurro ai mondiali giovanili in Repubblica Ceca di Vincenzo Benini

È sempre più colorato di rosa lo sport giovanile ravennate, con alcune “millennials” che si stanno facendo strada nelle varie nazionali a suon di risultati positivi. Quello di Milena Baldassarri, classe 2001, è il caso più eclatante, con la recente vittoria della medaglia di bronzo nel concorso generale di ginnastica ritmica ai Giochi del Mediterraneo. Altre ragazze che si stanno distinguendo sono la pallavolista Sara Panetoni (2000), la spadista Alessia Pizzini (2001) e la lottatrice di taekwondo Martina Corelli (2001), tutte in maglia azzurra come Alexandra Kushnir, che proverà a far sventolare in alto il tricolore ai prossimi Mondiali juniores di canottaggio. Di origine ucraina, nata il 6 novembre 2001 a Vico Equense, in provincia di Napoli, si è trasferita da piccola a Ravenna per motivi di lavoro dei genitori. A 14 anni, invece, c’è stato il classico “colpo di fulmine” con il canottaggio, al bacino della Standiana, la sede della Canottieri. «È stata una passione nata per caso – racconta Alexandra –. Un mio amico voleva provare e l’ho accompagnato. Lui però dopo qualche settimana ha mollato, io invece ho continuato perché mi piaceva tantissimo remare in mezzo all’acqua». Cosa ami del canottaggio? «Il fatto che sia uno sport diverso da tutti gli altri e che lo vedo come una sfida con me stessa, in quanto ogni allenamento è come fare una gara. Bisogna metterci tanto impegno e tanta fatica, ma dà grandissime soddisfazioni». Bisogna anche fare tanti sacrifici, però…

«Sì, adesso svolgo 11-12 allenamenti a settimana, facendo una doppia seduta quasi tutti i giorni. Anche nel periodo invernale, però, devo effettuare almeno un allenamento al giorno e spesso mi sveglio alle 5 per andare a correre prima della scuola, visto che frequento l’Istituto tecnico per geometri. Mi piacerebbe molto anche portare avanti gli studi in grafica e comunicazione, le materie principali del mio indirizzo, e andare all’Università». Sei appena arrivata seconda ai campionati italiani Under 23, battuta solo dalla Montesano, che ha tre anni più di te. Qualche settimana fa, invece, hai vinto l’oro tricolore nel singolo Junior. Felice di questi risultati? «Il titolo italiano è stata una grande soddisfazione per me. Era da tre gare che volevo precedere al traguardo la mia rivale diretta e ci sono riuscita nell’occasione più importante. Sono contenta anche perché ho avuto molto coraggio, dando il tutto per tutto senza paura, riuscendo a gestire al meglio sia le energie, sia le emozioni. Prima delle regate vado un po’ in ansia e devo quindi lavorare sull’aspetto psicologico». Come ti trovi alla Canottieri Ravenna? «Per me è come una seconda famiglia, dove sto benissimo, anche se in pratica sono l’unica ragazza. Grazie all’unione tra di noi riusciamo a sopportare al meglio la fatica, divertendoci. In più l’allenatrice Valeria Catescu (tornata quest’anno a Ravenna, ndr) mi sta aiutando tan-

«Una passione nata per caso, oggi è una sfida con me stessa»

VIENI A FARE CANOTTAGGIO

SOCIETÀ CANOTTIERI RAVENNA 1873 Via Standiana 38, SAVIO (RA info@canottieriravenna.it | 339 2261304 | facebook: canottieriravenna


SPORT / 23 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

PALLAVOLO

In queste pagine due scatti dai campionati italiani Junior (foto tratte da canottaggio.org) della 16enne ravennate Alexandra Kushnir

L’OLIMPIA TEODORA RIPARTE ANCHE DA UN UNICO SETTORE GIOVANILE Ad allenare campioni del volley come ManÚ Benelli, Ritschelova e Odelvis

tissimo e ha cambiato la tipologia di allenamenti. Il merito dei miei risultati è anche suo. Mi dĂ infatti tanti importanti consigli su come stare in barca dal punto di vista tecnicoÂť. I tuoi genitori cosa pensano? ÂŤSono molto felici che io abbia trovato uno sport che mi piace e mi aiutano moltissimo. Sono stati aperti al canottaggio fin da subito, anche perchĂŠ hanno visto che mi ha cambiato dal punto di vista caratterialeÂť. Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? ÂŤIl 18 luglio comincia il raduno nel centro federale di Piediluco, dove mi preparerò per i Mondiali Juniores in programma dall’8 al 12 agosto a Racice, in Repubblica Ceca. Ovviamente non so ancora in quale categoria gareggerò, in quanto l’equipaggio è da definire, ma mi piacerebbe fare il singolo o il quattro di coppiaÂť. Considerato che sei giovanissima, non ti dispiace non fare vacanze questa estate? ÂŤNo, perchĂŠ il Mondiale sarĂ in ogni caso una bella esperienza. Mi diverto anche a remare e mi piace conoscere ragazzi di altre nazionalitĂ . Poi comunque qualche settimana di riposo riuscirò ad averlaÂť. Qual è il tuo grande sogno? ÂŤNon può che essere partecipare a un’Olimpiade. So che sarĂ durissima mantenere la maglia azzurra negli

anni, in particolare quando diventerò Senior, ma sono pronta a fare tanti sacrifici, perchĂŠ ho grandi stimoli. Ma è meglio pensare a compiere un passo alla volta, a partire dal prossimo Mondiale, dove spero di crescere in maniera ulterioreÂť. A Ravenna hai un modello da imitare: un certo Miani, che ha partecipato a ben tre edizioni dei Giochi‌ ÂŤQualche volta ho avuto la fortuna di incontrarlo alla Standiana. Mi ha dato dei consigli utili e preziosi ed è capitato anche di salire in barca assieme. Ăˆ stato molto emozionanteÂť. In cosa devi migliorare? ÂŤUn po’ in tutto‌ In esperienza, pazienza e reazione alle delusioni. Dal punto di vista tecnico, invece, devo migliorare nel finale di garaÂť.

ÂŤSiamo qui a celebrare un sognoÂť. Sono le parole pronunciate dal presidente dell’Olimpia Teodora, Paolo Delorenzi, nel corso della presentazione in municipio del nuovo progetto unitario del settore giovanile della pallavolo femminile di Ravenna. Un sogno che è diventato realtĂ , quello di unire in un’unica societĂ le ragazze di Olimpia e Teodora, due marchi storici che un anno fa sono tornati finalmente insieme in prima squadra, per affrontare nuovamente un campionato di serie A (chiuso con un bilancio del tutto positivo). Ora anche per le famiglie delle giovani pallavoliste esiste finalmente un solo riferimento, quello dell’Olimpia Teodora. Un progetto che parte sicuramente con il piede giusto a guardare i nomi dei tecnici coinvolti, presentati nei giorni scorsi in municipio (nella foto) dal direttore generale Marco Bonitta, che quest’anno si occuperĂ appunto anche della compagine femminile del volley ravennate. In tre, gli allenatori, hanno qualcosa come mille presenze nelle rispettive nazionali, ha sottolineato Bonitta. Si tratta di Manuela “ManĂšâ€? Benelli (a cui sarĂ affidata l’Under 16), di Marcela Ritschelova (Under 14) e di Dominico Odelvis (Under 12/13), a cui si deve aggiungere Federico Rizzi per l’Under 18.

Centro Valtorto, via Faentina 216, Fornace Zarattini In caso di pioggia gli spettacoli si terranno nella sala interna.

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24/ CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

Un’estate in giro per arene, ma anche a riscoprire i grandi classici, come Rapina a mano armata

Ravenna… raccontata da Ernst H. Gombrich

di Francesco Della Torre

Nuova rubrica nella rubrica che si vuole, con molta presunzione, sostituire a Mamma Rai che quando si era giovani nei mesi estivi ci proponeva dei grandi classici che per noi si trasformavano in veri e propri colpi di fulmine cinematografici. Ora questa cosa non è più in voga, quindi: I classici di R&D: Rapina a mano armata (Stanley Kubrick, 1957) Terzo film del Sommo e Unico Kubrick, ma primo veramente significativo e maledettamente coinvolgente da guardare, tanto da avere ispirato almeno mezza filmografia contemporanea, da Soderbergh fino al meraviglioso esordio di Quentin Tarantino Dal film “Rapina a mano chiamato Le Iene. Il film armata” di Kubrick parla infatti di un colpo a un ippodromo che presto andrà a finire male, con tanto di conflitto a fuoco tra i protagonisti. La grandezza sta nel montaggio, sia per l’uso del flashback sia per la struttura temporale del racconto del presente, che mostra in momenti e punti di vita diversi la stessa situazione: tecnica che sarà quasi 40 anni dopo il cavallo di battaglia di Pulp Fiction dello stesso già citato Tarantino. Nel cast spettacolare giganteggia Sterling Hayden, attore ingiustamente sottovalutato (in quanto perseguitato politicamente dal maccartismo) ma protagonista assoluto in film come Il Dottor Stranamore dello stesso Kubrick e del nostrano Novecento, dove recitava la parte dell' “altro nonno” oltre a Lancaster. Rapina a mano armata, l'unico titolo storpiato della filmografia di Kubrick visto che in originale si intitola The Killing (il massacro), è il primo capolavoro del più grande regista di tutti i tempi e non dimostra affatto i suoi 60 anni. Un buon modo per conoscere un caposaldo della storia del cinema, tra un bagno e una partita del mondiale. Disponibile anche in streaming.

Arene, settimana dal 5 all'11 luglio. Segnaliamo alcuni film italiani poco presenti in sala questo inverno. Io c'è è l'opera terza di Alessandro Aronadio, Io c’è, che riunisce tre pezzi da novanta della commedia all'italiana, come Edoardo Leo, Margherita Buy e Giuseppe Battiston, e parte da un Bed & Breakfast in crisi che verrà rilanciato grazie all'invenzione di una nuova religione, lo “Ionismo”. Mercoledì 11 luglio alla Rocca a Ravenna ci sarà il regista in persona a presentarlo. Stessa serata con regista in sala all'Arena Borghesi per il drammatico Youtopia di Berardo Carboni per parlare dell'attualissimo tema di vendere il proprio corpo sul web. Pur senza presenze note in sala, si segnala che l'8 e il 9 l'arena di Bagnacavallo proietta Dogman di Matteo Garrone, fresco vincitore del David di Donatello e film italiano più importante dell'anno, insieme forse con quel Loro il cui secondo episodio viene dato alla Rocca di Ravenna negli stessi due giorni. Per Cinema Divino lunedì 9 luglio l'Associazione Torre di Oriolo a Oriolo di Fichi si presenta in compagnia di un altra gradevole commedia italiana, Sconnessi con un altro trio non male composto da Bentivoglio, Memphis e la Crescentini e parla con leggerezza di incomunicabilità. Usciamo fuori dal nostro paese perché all'Arena del Sole di Lido di Classe lunedì 9 c'è una prima visione, un horror adolescenziale niente male per chi ama il genere, che è Obbligo o verità (in programmazione anche al Cinemacity, per dover di cronaca). A proposito di cinema, due titoli di cui parleremo nelle prossime settimane: l'affascinante ma ostico Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos (autore dei notevoli Lobster e Kynodontas) e l'annunciato Unsane, thriller che Soderberg ha girato interamente con un iPhone. Buone visioni, all'aperto e al coperto!

mittente Giovanni Gardini

Tra le scene cristologiche presenti nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, immagini ascrivibili alla committenza del Re Teoderico, emerge per bellezza e sapienza compositiva quella che rappresenta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ne La storia dell’arte raccontata da Ernst H. Gombrich il grande storico dell’arte offre una lettura delicata ed evocativa di questo mosaico: «Grazie al modo con cui è raccontato l’episodio, lo spettatore ha l’impressione che qualcosa di sacro e di miracoloso si stia svolgendo. Sullo sfondo, ricoperto di frammenti di vetro dorato, non appare una scena realistica. La figura ferma e tranquilla di Cristo occupa il centro del mosaico: ma non è il Cristo barbuto che noi conosciamo, bensì il giovane dai lunghi capelli che viveva nella fantasia dei primi cristiani. Indossa una veste purpurea, e in un gesto di benedizione tende le braccia verso i due apostoli ai lati che, con le mani coperte (come usavano a quel tempo i sudditi nel portare tributi ai sovrani), gli offrono il pane e i pesci perché compia il miracolo. La scena ha l’aspetto di una cerimonia solenne. Sentiamo che l’artista attribuiva un profondo significato alle cose che stava rappresentando. Per lui non si trattava soltanto di un singolare miracolo avvenuto in Palestina qualche secolo prima. Era il simbolo e la prova del potere perpetuo di Cristo impersonato nella Chiesa. Ecco perché Cristo guarda con tanta fissità lo spettatore: è lui che Cristo vuole sfamare».


CULTURA / RUBRICHE / 25 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

FIORI MUSICALI

LETTI PER VOI

Nella società dell’apparenza attenti alle celebrazioni degli anniversari

“Passione noir”, una collana senza guizzi e senza sorprese, peccato

di Enrico Gramigna

di Nevio Galeati *

Rossini, Donizetti, Debussy, Bernstein. Questo è un anno molto ghiotto per l’esercizio della celebrazione del personaggio illustre nell’ambito della musica colta. Questa ricerca della ricorrenza è sempre più indagata e valorizzata: e certamente è un bene. Ricordare i grandi del passato che tanto si sono applicati per promuovere e far aumentare il bello nel mondo non è solo un modo per perpetuarne il lavoro, ma anche un dovere morale di riconoscenza che i posteri dovrebbero avere verso i maiores. Vi è, però, un lato della medaglia che non è così scintillante. Esiste un problema, non tanto nelle rassegne importanti, quanto in quel sottobosco di appuntamenti che diffondono capillarmente la cultura musicale al di fuori dei circuiti più prestigiosi. Ogniqualvolta viene palesata una di queste ricorrenze, essa cannibalizza la programmazione e rende obsoleta qualsiasi altra proposta al di fuori dell’anniversario celebrato. Considerando il 2018, nessuno ha pensato che, per esempio, si potesse celebrare il 135° anniversario della morte di Wagner o il 102° compleanno di Šostakovič proprio perché questi numeri non suscitano nell’immaginario collettivo la stessa grandiosità che invece permea il 150°, il 170° o il 100° anniversario. Se la questione vertesse solamente sull’opportunità, si potrebbe discutere a lungo, ma ogni idea potrebbe essere quella giusta. Ci sono però aspetti che sono ancora più sconvolgenti. Questi anniversari sono pianificati anche (e soprattutto?) dalle case discografiche. È noto l’impegno di una famosa etichetta di completa-

PULIZIA

Sgrassature e pulizie di fondo

Un ritratto di Gioacchino Rossini di cui ricorre nel 2018 il 150° anniversario della morte

mostruoso numero di composizioni del musicista a servizio dei principi Esterházy. Ultimo, ma non ultimo, tra gli aspetti da valutare quando si ragiona su questi progetti è la capacità della proposta di attirare fondi per poi, questi progetti, metterli in pratica. È, purtroppo, assai diffusa nella totalità dello Stivale una profonda mancanza di conoscenza dell’eredità musicale dalla quale ogni italiano, nel suo piccolo, ascende, perciò puntando più sulla numerica che sul contenuto che dietro queste cifre si cela, si rischia di legare la fruizione della musica colta non all’apprezzamento dell’esecuzione o dell’arte compositiva, ma allo sterile sensazionalismo d’occasione. Nella società dell’apparenza questa è sempre più la prassi della quale è necessario prendere coscienza e dalla quale è d’uopo prendere le distanze.

E GIARDINAGGIO

Condomini Uffici privati e pubblici Lucidatura pavimenti (CRISTALLIZZAZIONI)

re la registrazione di tutto il patrimonio lasciato da Haydn entro il 2032, guarda caso proprio nel 300° anniversario del genio austriaco. Sicuramente non è il solo progetto di questo tipo, anche se forse è tra i più ambiziosi visto il

Manutenzione giardini privati e pubblici Potature di alto fusto con macchinari specifici

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straniere. E qui già il progetto cigola. Non ci sono autrici italiane degne di essere proposte da “Passione noir”? Annamaria Fassio, Barbara Baraldi, Paola Barbato, Grazia Versani, Cristiana Astori, Margherita Oggero, Nicoletta Vallorani, Ilaria Tuti, Adele Marini, Lia Tomasich… (l’elenco è davvero lunghissimo) non c’entrano niente con il noir e il giallo italiano e (sì sì) internazionale? Meglio Louise Penny o Anita Nair? Avanti, non scherziamo. Qui si potrebbe chiudere la segnalazione con un “gravemente insufficiente”. Ci si può accontentare dei dodici italiani? La risposta è “no” prima ancora di leggere i nomi degli L’immagine autori. E, maledizione, scorrendo della campagna l’elenco, le perplessità aumentapubblicitaria no: sui “grandi” riconosciuti si della collana di potrebbe fare a meno di discutere. “Repubblica” Anche se ci si trova un po’ davanti alla solita “minestrina riscaldata”, senza guizzi di fantasia, con firme anche sopravvalutate, come Roberto aumentare le vendite del quotidiano propoCostantini e, in realtà, anche Maurizio De nendo a costi (quasi) ridotti titoli di grande Giovanni. Prolifici, creativi, ma clonatori di se richiamo. Quindi un legittimo obiettivo comstessi. Meglio Piero Colaprico; e Carlotto non merciale, non l’impegno per promuovere una delude mai. Ma cosa ci sta a fare l’esordiente fascia di letteratura popolare che resta fra le Filippo Iannarone che purtroppo ne Il compiù seguite. Così dal 18 giugno, ogni settimaplotto Toscanini riesce ad annacquare un “sogna fino al 3 febbraio 2019, arriva in edicola getto” fantastico con una sovrabbondanza di “Passione noir”: trentatré titoli a 7,90 euro descrizioni da Guida del Touring e citazioni da ciascuno, con l’idea di proporre ai lettori Marie Claire anni Cinquanta? “grandi autori italiani e stranieri”. Bene. Il giallo già soffre di elefantiasi, ma nell’eccesL’indice dei titoli non rassicura. Si è partiti con so di quantità, la produzione italiana riserva Guillaume Musso, francese interessante che ancora sorprese e piccoli gioielli, spesso firmaperò non raccoglie consensi ovunque. Poi è ti da scrittrici (è, ad esempio, tornata in librearrivato l’inossidabile Camilleri con La rete di ria Francesca Bertuzzi, tostissima come semprotezione, uscito l’anno scorso; il 2 luglio è pre). “Passione noir” non se n’è accorta. toccato a Camilla Läckberg… novità quindi Peccato. quasi zero. Andiamo di statistica: in totale dodici titoli di autori italiani su 33 complessi* Direttore GialloLuna NeroNotte vi, undici romanzi firmati da scrittrici. Tutte Le iniziative editoriali di Repubblica sono quasi infinite: itinerari, dvd, fumetti, selezioni di narrativa, cd musicali e teatrali. Noir e gialli sono spesso protagonisti di serie settimanali a “lunga scadenza”. Lo scopo della Gedi è


26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

RAVENNA FESTIVAL/1

Bill T. Jones, danza politica e autobiografica al teatro Aligheri In prima nazionale lo spettacolo simbolo del poliedrico artista statunitense

LA NOVITÀ Nasce Approdi, festival per famiglie, adolescenti e adulti al Cisim: si comincia da Dino Campana Prima edizione per la rassegna “Approdi, ancoraggi di teatro, musica e pic nic sul prato per famiglie con bambini, adolescenti e adulti” al Cisim di viale Parini a Lido Adriano. Giovedì 12 luglio dalle 19 si comincia con L’ultimo primitivo. Vita orfica di Dino Campana in due atti (dai 12 anni in su), di Iacopo Gardelli ed Elia Tazzari, con Lorenzo Carpinelli.

RAVENNA FESTIVAL/2

STORIA DI UN’AMICIZIA: SE FANNY&ALEXANDER RILEGGONO LA FERRANTE I Fanny & Alexander tornano alla letteratura affrontando Elena Ferrante e il ciclo di romanzi che ruota attorno all’amicizia di Elena e Lila; ed è proprio questo rapporto che sarà ricreato sulla scena da Chiara Lagani e Fiorenza Menni. La regia è di Luigi De Angelis. Lo spettacolo fa parte del cartellone del Ravenna Festival ed è in scena il 5 luglio all’Alighieri.

RAVENNA FESTIVAL/3 Nove danzatori che si stagliano sul palco nel comune intento di tracciare un profilo struggente, un iter scosceso dal profondo contenuto politico: in scena al’Alighier l’11 luglio A letter to my nephew, prima nazionale per il Ravenna Festival del superbo lavoro di Bill T. Jones, poliedrico artista statunitense, incentrato sulla vita del nipote Lance, tra dipendenza dalla droga e malattia, una composizione emozionale che proietta lo spettatore in un concorso di movimento, inventiva, musica. Attraverso l’affascinante mix di musica dal vivo composta da Nick Hallett, la fantasia dell’autore compartimenta l’esperienza in scena attraverso immaginifiche cartoline, arrivate da una mistica Europa dove tutto è possibile, tratteggiando la figura di Lance T. Briggs in ogni sua forma. E la concreta aderenza al reale porta ogni spettacolo ad essere un unicum riscritto per la specifica realtà, geografica e temporale, entro la quale lo si mette in atto, per calare gli spettatori ancora più addentro la vicenda, che assume così un contesto sempre nuovo e più vivo attraverso il tempo, con attenti riferimenti a cultura locale e costumi. Figura dall’incredibile talento poliedrico, Jones negli oltre trentacinque anni di attività della sua compagnia, la Bill T. Jones/Arnie Zane Dance Company, ha perseverato incessantemente nel predicare il potere aggregativo dell’arte, medium che produca comunità nel reciproco interesse di condividere sentimenti e valori. Con lo specifico intento di addentrarsi in tempi sociali e politici, a partire da la guerra, l’Olocausto, l’immigrazione, per arrivare all’identità di genere e all’Aids, argomento quest’ultimo che lo ha purtroppo toccato da vicino in passato. Linda Landi

L’ANTIGONE DI ELENA BUCCI IN MUSICA ALL’ANTICO PORTO DI CLASSE Il 10 e l’11 luglio alle 19 all’Antico Porto di Classe, va in scena Antigone Quartet Concerto Una lettura in musica, per l’elaborazione drammaturgica, la mise en espace e l’interpretazione di Elena Bucci (nella foto) e Marco Sgrosso de Le Belle Bandiere, con le musiche originali eseguite dal vivo alle tastiere e al violino di Dimitri Sillato.


CULTURA / 27 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA FESTIVAL/4

RAVENNA FESTIVAL/5

Maryam, e quell’amore materno che è ponte tra le fedi Per la prima volta a Ravenna il monologo delle Albe dedicato alla Maria del mondo islamico Martinelli: ÂŤDavanti al dolore inconsolabile delle madri offre un abbraccioÂť di Iacopo Gardelli

Aveva debuttato nel gennaio del 2017 a Napoli. Dopo piĂš di un anno, il monologo delle Albe dedicato a Maryam, la Maria del mondo islamico, torna a casa al Rasi di Ravenna, ospitato all'interno del Ravenna Festival. Ne abbiamo parlato con Marco Martinelli, regista dello spettacolo scritto dall'autore lombardo Luca Doninelli e interpretato da Ermanna Montanari, per capire meglio come interpretare questa complessa figura religiosa che riesce ad accomunare i fedeli di due culti ritenuti sempre piĂš distanti. Luca Doninelli ha scritto il testo appositamente per il Teatro delle Albe, giusto? ÂŤLuca aveva giĂ scritto un “San Giovanniâ€? per Sandro Lombardi e un “Giudaâ€? per Massimo Popolizio; ha voluto completare la trilogia con un ritratto di Maria, affidandolo alla voce di ErmannaÂť. Come avete affrontato il testo? ÂŤIn realtĂ , quando Luca ci ha inviato la prima stesura del testo, l'abbiamo rispedita al mittente! Stimiamo tantissimo Luca, come persona e come autore; ma alla prima lettura non abbiamo sentito il teatro. Si rischiava di parlare solo di teologia, di fare catechismo. Lui è stato molto paziente con noi, lo ha sempre detto che lavorare a questo monologo è stata per lui una scuola. Insomma, in maniera un po' crudele, abbiamo rifiutato altre quattro o cinque versioni. Quindi ci siamo incontrati da lui, a Milano, e abbiamo cercato di capire cosa non funzionasse e perchĂŠÂť. Cosa avete capito? ÂŤLuca ci raccontò del suo viaggio a Nazareth, alla Basilica dell'Annunciazione. LĂ aveva visto le donne mussulmane andare a pregare Maria – che loro chiamano “Maryamâ€?, come recita la 19° sĹŤra del Corano. Abbiamo capito che quello doveva essere il punto di partenza: le preghiere terribili di queste madri. C'è chi chiede vendetta, chi chiede castigo, chi chiede disperatamente la ragione della morte del figlio. CosĂŹ, assieme a Luca, abbiamo trovato la strada della scrittura e sono nati i quattro monologhi: tre preghiere e un momento finale, quello dell'apparizione della stessa MaryamÂť. Da questa partenza, come vi siete mossi? ÂŤUna volta trovata la strada giusta, abbiamo lavorato di alchimia per comporre il testo con gli altri linguaggi che lo formano: la musica di Luigi Ceccarelli, la regĂŹa del suono di Marco Olivieri, l'impianto visivo (scena, costumi, diapositive), anche grazie all'apporto di Tahar LamriÂť. Come vi ha aiutato Lamri?

PREMIATO JOHN MALKOVICH DOPO IL SOLD OUT AL PALA DE ANDRÉ In un Pala De AndrĂŠ esaurito in ogni ordine di posti, 4mila spettatori hanno partecipato il 3 luglio al Concerto delle Vie dell’Amicizia del Ravenna Festival, che quest’anno ha legato Ravenna a Kiev, capitale dell’Ucraina. Sul podio il maestro Riccardo Muti e alla voce recitante nientemeno che l’attore americano John Malkovich che dopo il concerto, nel corso di un ricevimento informale, ha ricevuto dalla presidente Cristina Mazzavillani il premio “Ravenna Festival 2018â€?, una piccola scultura a mosaico, riproduzione dell’Ardea Purpurea dell’artista ravennate Marco Bravura.

ÂŤAssieme a lui abbiamo deciso di utilizzare la scrittura coranica, che è diventata un elemento visivo fondamentale per questo spettacolo. Grazie alla sua traduzione del testo uno spettatore di lingua araba può seguire il flusso delle storie. Ma c'è anche un uso della scrittura che diventa quasi un elemento di fascinazione divina: durante lo spettacolo, ad esempio, la parola “misericordiaâ€? viene montata come un vero quadro, come un'icona visivaÂť. Chi è Maryam per voi? ÂŤMaryam è la donna dell'incontro. Ăˆ un ponte tra due religioni. Abbiamo sentito la necessitĂ di fare questo lavoro perchĂŠ viviamo in un momento storico in cui, per diverse ragioni, il sacro e la violenza sono spesso la stessa cosa. Si uccide il nome di dio, laddove dio ha sempre detto il contrario, dal nostro punto di vi-

sta. Ăˆ una questione di interpretazioneÂť. Maryam offre una consolazione a questo dolore? ÂŤMaryam non offre nĂŠ consolazione, nĂŠ giustificazione. Doninelli, da credente, scrive una cosa che potrebbe stupire altri cristiani. A un certo punto Maryam dice che non ha mai perdonato Dio per aver fatto morire suo figlio. Per questo motivo, davanti al dolore inconsolabile delle altre madri, dĂ loro un abbraccio, un bacio. Sa che possono amarla proprio perchĂŠ lei non ha tirato giĂš dalla croce suo figlio. Se l'avesse fatto, non sarebbe altro che una beata, una potente tra le altre, una privilegiata. CosĂŹ le madri la amano di un amore sconosciuto ai macellai, ai becchini, ai sommi sacerdoti, ai procuratori generali. Maryam offre un amore sconosciuto al potere. Non si tratta di consolazione: è l'abbraccio che tutti ci diamo davanti alla morteÂť. Il tema del Ravenna Festival di quest'anno è tratto dalla famosa frase di Martin Luther King, “I have a dreamâ€?. Qual è il sogno che porta questo testo? ÂŤUna delle nostre immagini guida, da sempre, è proprio una frase di Martin Luther King: “Anche se sapessi che domani il mondo verrĂ fatto a pezzi, pianterei comunque un meloâ€?. Esattamente questo ci dicono i Vangeli da duemila anni a questa parte: in mezzo alle violenze, dobbiamo tenere viva la possibilitĂ di un'esistenza diversa. Questo è il sogno che portiamoÂť.

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28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

FOLK

RAVENNA FESTIVAL L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai al Pala De André tra Bernstein e Dvoràk

STRADE BLU INCONTRA IL RIOT FEST E POI PORTA IL MALI A FAENZA Continua il viaggio nei sentieri della musica folk, in senso lato, del festival Strade Blu che il 6 luglio arriva in piazza Matteotti, a Massa Lombarda (nell’ambito del Riot Fest che parte il giorno precedente con il pop-rock dei bergamaschi Pinguini Tattici Nucleari), con il concerto del canadese Bocephus King – cantautore capace di spaziare tra sonorità blues, gospel, gipsy, country – accompagnato dalla jazz band di Mauro Ottolini, per un appuntamento senza dubbio fuori da tutti gli schemi. Strade Blu prosegue poi domenica 8 luglio dalle 21.30 al Mic di Faenza con un gruppo africano, il Bko Quintet (nella foto), per un viaggio nel cuore del Mali contemporaneo, tra musica tradizionale e influenze rock, la trance elettrica e la canzone francese.

CLASSICA /1 “Les Soirees Musicales” dal 6 luglio al 31 agosto nella chiesa di Lido di Classe

L’ultimo appuntamento con la musica di Leonard Bernstein sarà il 7 luglio (ore 21) al Pala De André quando l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, guidata dal proprio direttore principale, James Conlon (foto), affronterà l’Ouverture da Candide, pagina più nota dell’unico cimento operettistico di Bernstein. Il resto del programma sarà un tripudio del Novecento. Un omaggio poi ad Arvo Pärt, musicista estone il cui stile si può certamente definire personale, intriso di quella sacralità dovuta all’approfondimento del canto gregoriano rielaborato nell’idea minimalista. La prima tra le sue composizioni che si ascrive a questo personalissimo stile è Cantus in memoriam Benjamin Britten, composta nel 1976. A questo seguirà uno dei brani più noti dello stesso Britten, la Sinfonia da Requiem op.20, scritta dal compositore inglese agli albori della Seconda Guerra Mondiale alla quale cercò di contrapporsi con la forza delle idee musicali, come il musicista dichiarò in un’intervista rilasciata durante il periodo di composizione. L’idea di novità, sarà, infine sintetizzata dall’opera più nota e significativa della produzione di Antonín Dvořák, la Sinfonia n.9 «Dal Nuovo Mondo» op.95, compendio della idea musicale europea e delle caratteristiche sonore degli Stati Uniti subito prima dell’esplosione novecentesca.

Al Museo Nazionale le sonate per violino e piano di Brahms

Per il quinto anno consecutivo, dal 6 luglio al 31 agosto si terrà la rassegna di concerti “Les Soirees Musicales”, stagione di musica da camera nella Chiesa di Lido di Classe, organizzata dalla Parrocchia di San Severo e dalla Cooperativa Emilia Romagna Concerti. Protagonisti di molti degli 11 concerti saranno giovanissimi musicisti selezionati a livello internazionale, come il diciottenne pianista Giuliano Tuccia che aprirà la rassegna venerdì 6 dalle 21 con musiche di Beethoven, Brahms e Glinka, accompagnato da Vanni Pizzigati al clarinetto e Matteo Mazzoni al violoncello.

Domenica 8 luglio dalle 21 al Refettorio del Museo Nazionale di Ravenna la violinista lituana Justina Auskelyte e il pianista ravennate Cesare Pezzi interpretano le tre sonate per violino e pianoforte di Johannes Brahms.

L’omaggio a Lucio Battisti di Servillo in “trasferta” a Forlì In una delle tappe forlivesi del Ravenna Festival, lunedì 9 luglio (dalle 21) al teatro Fabbri di Forlì va in scena un omaggio a Lucio Battisti ad opera di Peppe Servillo, accompagnato sul palco da cinque jazzisti eccellenti (Javier Girotto a sax e arrangiamenti, Fabrizio Bosso alla tromba, Furio Di Castri al contrabbasso, Alessandro Gwis al pianoforte e Mattia Barbieri alla batteria).

A S. Apollinare in Classe Accademia Bizantina suona Bach Martedì 10 luglio alle 21 alla basilica di Sant’Apollinare in Classe il direttore e clavicembalista Ottavio Dantone guida Accademia Bizantina (in organico volutamente ridotto con violini, viola, violoncello e organo) in una nuova esecuzione dell’Arte della fuga di Johann Sebastian Bach.

“Tre fedi, un solo Dio” alla basilica di San Vitale

Calzature Abbigliamento & Accessori

Voci soliste e intrecci polifonici, accompagnati da percussioni e da strumenti a corde, si alternano (giovedì 12 luglio dalle 21.30 alla basilica di San Vitale) in canti della tradizione mistica sufi islamica, della chiesa maronita d’Oriente, della tradizione ebraica sefardita e di quella cristiana. Il concerto che Patrizia Bovi, insieme al libanese Fadia Tomb El-Hage e a Françoise Atlan, francese di origini giudaico-berbere, dedica alla musica delle tre religioni monoteiste dei paesi bagnati dal Mediterraneo è un viaggio spirituale che nasce dalla mostra Sacred Places, Sacred Books e su commissione dell’innovativo centro di ricerca musicale belga, Amuz.

SALDI CLASSICA/2 Tornano i “Concerti in villa” a Voltana Si parte con il pianista lughese Dario Zanconi

DAL 7 LUGLIO Via Gordini 21/23 - RAVENNA - Tel. 0544 32603 qcalzature@libero.it

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Torna anche quest’anno a Voltana la rassegna musicale estiva “Concerti in villa”. Da venerdì 6 luglio sono in programma quattro serate, con inizio alle 21, nella cornice del complesso di Villa Cacciaguerra Ortolani. Il primo appuntamento è venerdì 6 con il concerto al pianoforte del giovane lughese Dario Zanconi su musiche di Beethoven, Schumann, Rachmaninoff e Prokofiev. Martedì 10 luglio spazio a Piero Calderoni con “Dante tra Toscana e Romagna”, riflessioni ed emozioni sul XIV canto del Purgatorio.


CULTURA / 29 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

AGENDA CONCERTI

LA RADIO IN SPIAGGIA

AL BAGNO HANA-BI DA MYSS KETA ALLA SCENA ROCK CANADESE

Al Pancotto folk-rock con Isak Suzzi Continuano i concerti all’ora dell’aperitivo nel cortile dell’osteria del Pancotto a Gambellara: mercoledì 11 luglio l’appuntamento è con il cantautore romagnolo, tra folk, dark-blues e alt-country, Isak Suzzi.

A Marina di Ravenna la rapper mascherata milanese, i Preoccupations e i Suuns

Al Polka tra “Voodoo”, Winonas e Bob Corn Doppio appuntamento anch questa settimana con la musica live al bagno Polka di Marina Romea. Sabato 7 luglio dalle 18.30 ecco i bolognesi Voodoo Sound Club, miscela esplosiva di funky, afrobeat, jazz, afrocuban music, psichedelia e canzoni di lotta e impegno sociale. Martedì 10 luglio sempre al Polka ma dalle 21.30 atmosfere più indie-rock con il concerto delle ravennati The Winonas e del cantautore folk emiliano Bob Corn.

LIVE SKA E PAOLO BENVEGNÙ AL PETER PAN Nell’ambito della rassegna di interviste e (piccoli) live di Radio Melody sulla spiaggia del bagno Peter Pan di Marina di Ravenna l’11 luglio l’appuntamento (dalle 22, ma già dalle 20 inizia la “diretta” radio) è con Paolo Benvegnù (nella foto), artista che rappresenta una perfetta sintesi tra canzone d’autore e rock, tra i più importanti degli ultimi decenni della scena italiana (anche con i suoi Scisma). Sempre al Peter Pan continua anche la rassegna di live per l’aperitivo del sabato: il 7 luglio l’appuntamento è con The Urgonauts, collettivo rocksteady e ska dalle colline romagnole.

Fede ‘n’ Marlen e band australiana al Quevida Doppio appuntamento anche al bagno Quevida di Porto Corsini. Domenica 8 luglio, dalle 17, mini-festival rock con anche una band dall’Australia, i Thunder Fox, che divideranno il palco con i modenesi May Gray, i toscani Osaka Flu e i siciliani The Jester Band. Mercoledì 11 luglio invece dalle 21.30 live delle napoletane Fede ‘n’ Marlen, tra il suono gitano di una fisarmonica e il folk di una chitarra.

Al Charlie un tributo ai Nirvana “acustici”

INDIE

ROCK Il beat dei Last Cavemen apre “Summer in the City” in centro a Ravenna Torna in Piazza dell'Unità d’Italia, in centro a Ravenna, la rassegna di concerti indie-rock “Summer in the city”. Martedì 10 luglio, dalle 20.30 (sempre a ingresso gratuito) sul palco The Last Cavemen, band romagnola con membri di Cavemen e Last Killers con un repertorio di brani beat, garage e rock. La rassegna prosegue poi fino ad agosto con Molokai Cocktail (26 luglio), Giacomo Scudellari (2 agosto) e Rigolò (9 agosto).

Si entra nel vivo della programmazione estiva del bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna. Dopo il concerto di venerdì 6 luglio con il dream pop dei ravennati Spacepony, sabato 7 l’appuntamento è con un vero e proprio personaggio come la rapper-performercantante pop mascherata, milanese, Myss Keta (foto), impegnata nel tour di presentazione del suo primo album, “Una vita in capslock”. I gruppi internazionali tornano martedì 10 luglio: sotto la tettoia dell’Hana-Bi l’appuntamento è con i Preoccupations, quartetto post-punk canadese, ex Viet Cong, nati nel 2012 dalle ceneri della band Women (sciolta dopo la morte del cantante Chris Reimer). E il giorno dopo, mercoledì 11, sempre dal Canada ecco i Suuns, tra i progetti musicali più stimolanti degli ultimi anni in campo rock, esploratori anche di territori musicali “altri”, dall’elettronica al krautrock, dall’ambient al post-rock.

HARD ROCK

Sabato 7 luglio dalle 18.30 al bagno Charli di Marina di Ravenna concerto di The Band Who Sold The World per un tributo al celebre disco-concerto “Unplugged in New York” dei Nirvana.

IL FESTIVAL Cabù, serate di concerti nel rifugio in collina Torna Cabù, il festival rock al rifugio Ca’ Budrio di Casola Valsenio, con possibilità di pernottare in tenda o nei posti letto. Venerdì 6 giugno si parte alle 21 con il cantautore di origine ladina Chris Costa per poi proseguire nell’ordine con il Trio Mezcal, trio strumentale bolognese etnojazz-prog, il prog-rock dei ravennati Aldi dallo Spazio e il dj-set di Daughters & Sons. Sabato 7 giugno alle 21 apre la cantautrice rock riminese Crista e poi, nell’ordine, il duo ravennate postrock Cacao e due band fuori dagli schemi come i milanesi Auroro Borealo e i riminesi Ponzio Pilates.

I RIVAL SONS A PINARELLA Gli americani Rival Sons (rockblues) saranno in concerto mercoledì 11 luglio al Rock Planet di Pinarella di Cervia per una delle loro due date italiane (l’altra è il giorno prima a Milano in apertura agli Alice in Chains). Californiani, con un nutrito seguito internazionale, si muovono fra riff stoner e attitudine prettamente rock fra Kyuss, Led Zeppelin e Queens Of The Stone Age.

Piazza Baracca 1, Ravenna


30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

LAND ART

Nuovi appuntamenti con Terrena tra geometrie e installazioni Prosegue il festival diffuso che coinvolge la Bassa Romagna fino a luglio

Prosegue con nuove inaugurazioni e nuovi appuntamenti il festival diffuso di Land Art che coinvolge tutti i comuni della Bassa Romagna iniziato il 21 giugno. In particolare, i materiali naturali ed ecosostenibili tipici del fiume Lamone comporranno l’installazione realizzata dall’artista spagnolo Joan Farré per il parco pubblico di Villanova di Bagnacavallo. Farré userà salice e canna per creare le “Culture parallele. La ca de Mazapègul”, l’opera sarà una struttura-gioco fruibile dai bambini per stimolare la creatività, l’esplorazione e la semplicità e la forma dell’installazione richiamerà il berretto del Mazapègul, il dispettoso folletto domestico della tradizione romagnola. L’opera sarà realizzata dal 12 al 17 luglio dalle 10 alle 17, in queste giornate sarà possibile incontrare l’artista. Il parco Vatrenus di Sant’Agata sul Santerno dal 6 luglio (inaugurazione alle 20.30) sarà invece attraversato dal “Sentiero geomantico”, composto da centinaia di piccole formelle di argilla a impronta di corteccia realizzate dall’artista Luigi Berardi. Per il periodo della manifestazione le formelle saranno mantenute in linea e rinnovate dal deperimento degli agenti atmosferici con interventi, accompagnati dall’artista, che coinvolgeranno anche il pubblico tutti i martedì e i giovedì sera dalle 20.30. L’azione di chiusura dell’opera è in programma per il 26 luglio alle 20.30 con la cottura delle formelle destinate alla conservazione secondo la tecnica etrusca. Gli interventi degli artisti nella natura proseguono nel Bosco di Fusignano con l’intervento installativo “P.02”, che sarà inaugurato il 7 luglio alle 18.30. L’artista Enrico Minguzzi inserirà all’interno della natura alcuni elementi estranei, a volte geometrici. Le forme saranno idealmente auto-generate dalla natura stessa, che si occuperà anche di disfarsene. Intanto, i serpenti realizzati da Laura Rambelli continuano ad accompagnere le iniziative al Podere Pantaleone di Bagnacavallo e le ultime visite guidate sono previste per giovedì 5 luglio dalle 20 alle 23 (nella foto).

LA VERNICE Al Mag in Darsena la prima personale di Anna Stella Zucconi vincitrice della prima Open Call della galleria Giovedì 12 luglio alle 18.30 al Magazzeno Art Gallery in Darsena a Ravenna inaugura “Montagne russe”, la mostra personale di Anna Stella Zucconi. L'artista di Pietrasanta, classe 1984, è la vincitrice della prima edizione dell'Open call per artisti indetta da MAG lo scorso inverno. Unico requisito quello di non aver mai esposto in una personale in luoghi deputati all'arte: in palio proprio la produzione della prima mostra con annesso catalogo in italiano e inglese. La giuria, composta da Alessandra Carini e Sabrina Cellini (MAG), Marco Miccoli (Subsidenze Street Art Festival, DantePlus) e Paolo Perrelli (Spazio Noto Art Design), ha visionato i portfolio di oltre 40 artisti e all'unanimità ha scelto Anna Stella Zucconi per «l'originalità, la contemporaneità e il grande valore espressivo delle opere proposte». La mostra esibisce una ventina di disegni in piccoli e grandi formati in cui «l'amore per Schiele e Basquiat è assolutamente chiaro, ma dove ritroviamo anche alcune similitudini con i primi disegni di Warhol degli anni '50, ritrovati nel 2011 dal gallerista tedesco Daniel Blau e meno noti al grande pubblico». Visitabile fino all’8 settembre 2018.

CERAMICA

FILETTO (RA) Via Roncalceci 127 Tel. 0544 568546 Dal lunedì al venerdì 8.30-12.30 / 15.00-19.00 Sabato mattina 8.30-12.30 Pomeriggio Chiuso

INSTALLAZIONE E WORKSHOP DI SILVIA CELESTE CALCAGNO Continua la collaborazione del Museo Carlo Zauli con l’Associazione Italiana Città delle Ceramiche su progetti formativi contemporanei pensati per i ceramisti, in particolare rivolti ai residenti delle Città della Ceramica. Per questo progetto l’invito del museo è andato a Silvia Celeste Calcagno, che conduce i partecipanti del workshop di tre giorni, dal 7 al 9 luglio, in un viaggio alla scoperta della propria identità, acquisendo gli strumenti tecnici legati alla stampa su ceramica. Dopo il lavoro in laboratorio, il workshop apre al pubblico, per restituire a tutti i risultati del lavoro, all’interno del calendario MCZ Padiglione Estate 2018 e in concomitanza con l’opening, appunto il 9 luglio alle 21, dell’installazione di Silvia Celeste Calcagno, visitabile fino al 25 luglio, dal titolo “Room 60” (nella foto).

RAVENNA

DAL 2 LUGLIO AL 14 LUGLIO OGNI 20 € DI SPESA RICEVERAI IN OMAGGIO:

1 CONFEZIONE DI STROZZAPRETI da gr.400

Via Circ. P.zza D’armi 85/86 Tel. 375 5046578 Lunedì mattina chiuso Pomeriggio 15.30-19.30 Dal martedì al sabato 9.30-12.30 / 15.30-19.30


CULTURA / 31 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

MARINA ROMEA

AGENDA INCONTRI

L’ANTICIPAZIONE

AL VIA LA RASSEGNA TRA LIBRI E MUSICA ASPETTANDO PAROLE E NOTE ALLA CENTRALE ENEL

Vite non conformi: Marina Mannucci al Dock 61

TORNA DANTE 2021 «CON L’ANIMO CHE VINCE»

L’iniziativa di beneficenza inizia l’11 luglio con gli scrittori Cristiano Cavina e Marcello Simoni Torna la rassegna “Un mare di solidarietà rassegna di musica, stelle e poesia” a favore dell’associazione onlus Piccoli grandi cuori e curata da Livia Santini a Marina Romea. In calendario molti gli appuntamenti interessanti con la letteratura a cominciare dalla serata d’inizio che vede a chiacchierare (bar Le Pleiadi, viale Italia alle 21) due autori di fama nazionali quali Cristiano Cavina e Marcello Simoni. Mercoledì 18 sarà la volta del ravennate Matteo Cavezzali che ha appena esordito in libreria con Icarus (vedi p. 18), inoltre il 30 luglio ci sarà una serata di Parole Note con Giancarlo Cattaneo e Maurizio Rossato di Radio Capital nella suggestiva cornice della Centrale Enel Teodora di Porto Corsini per un appuntamento che si prospetta di pura magia. L’1 luglio sarà la volta del ravennate Paolo Casadio con il suo recente Il bambino del treno, mentre per la prima volta da queste parti arriverà lo scrittore toscano Sacha Naspini (21 agosto).

LA NOVITÀ

Venerdì 6 luglio alle 21, al circolo Arci Dock 61 in Darsena, si tiene la presentazione del libro Vite non conformi alla presenza dell’autrice, Marina Mannucci che dialogherà con Fabrizio Varesco di RavennaCinema e l'editore Giorgio Pozzi di Fernandel. Il volume racconta gli incontri della protagonista con una serie di persone che frequentano una biblioteca autogestita, un’umanità ai margini ricchissima di storie, sentimenti, esperienze.

“Perle di libri” ricomincia con “Le parole giuste” Seconda edizione per la rassegna “Perle di libri sulla sabbia” al bagno Perla di Punta Marina. Il primo dei quattro incontri in programma è per il 9 luglio alle 21. Protagonista sarà il libro di Luca Martini e Nadia Somma dal titolo Le parole giuste, (editore PresentarSì), ovvero come la comunicazione può contrastare la violenza maschile contro le donne. Per l'occasione interverranno l'autrice, Nadia Somma, e l'avvocata di Linea Rosa Silvia Campese.

Cremaschi in piazzetta Dante a Russi Mentre giovedì 5 si conclude il ciclo di incontri con l’autore curato da Eraldo Baldini al Bar Centrale di Russi con il recupero della serata con Loriano Macchiavelli (rinviata per maltempo), gli appuntamenti a Russi con i libri proseguono poi ogni mercoledì alle 21 in piazzetta Dante. Simone Cellini sarà il moderatore delle serate che prenderanno il via l’11 luglio con Giorgio Cremaschi e il suo “.com ”.

Cristiano Cavina sul Terrazzo del circolo massese

READING DEI BIBLIOTECARI IN CLASSENSE La biblioteca Classense lancia “In panchina. Ad alta voce ogni storia diventa titolare”, una serie di reading letterari che si svolgeranno giovedì 5 e mercoledì 11 luglio, alle 18, nel chiostro d’ingresso della biblioteca con altri appuntamenti programmati per settembre. Saranno bibliotecarie e bibliotecari a dar voce alle storie, a volte con accompagnamento musicale dal vivo di un bibliotecario-chitarrista.

Tra i premiati Cristiano De André, lezione di Serianni

Appuntamenti letterari sul “Terrazzo del Circolo massese”, in piazza Matteotti 3 a Massa Lombarda. A ingresso libero, l’appuntamento è sempre per le 20.45 e giovedì 12 luglio l’ospite sarà lo scrittore casolano Cristiano Cavina, che si racconterà al pubblico.

Dal 12 al 16 settembre torna Dante 2021, festival dedicato al Sommo Poeta giunto all’ottava edizione e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca e la direzione artistica di Domenico De Martino. Il titolo del cartellone 2018, presentato in questi giorni, sarà «con l’animo che vince ogne battaglia» (Inferno XXIV, v. 53). Come è ormai consuetudine, il festival vero e proprio sarà preceduto, dal 5 all’8 settembre, da Dante Hors d’Oeuvre, ciclo di quattro “piccole letture dantesche”. Tutti gli eventi in programma sono a ingresso libero. Tra i protagonisti della kermesse, che si svolge in varie luoghi del centro storico e ha il suo cuore nei Chiostri Francescani, ci saranno tra gli altri Andrea Giordana, Michele Campanella, Antonio Tajani, Antonio Patuelli, Paolo Giacomin, Claudio Ciociola, Francesco Sabatini, Paolo D’Achille, Luca Serianni, Carlo Ossola, Giovanni Maria Flick, Wen Zheng, Giuseppe Patota, Matteo Ceriana, Virginio Gazzolo, Mario Cannella, Stefano Albarello. Cristiano De André e René de Ceccatty, traduttore della Commedia in francese, riceveranno rispettivamente i premi “Musica e Parole” e “DanteRavenna” 2018.


roccacinema

32 / CINEMA

gio. 5

RAVENNA&DINTORNI 5-11/7/2018

THE SILENT MAN

• Cinemacity • Ravenna

Doraemon - La grande avventura in Antartide di Takahashi Atsushi fer., sab. e dom.: p.u. 20.25

Chiudi gli occhi di Marc Forster mer.: p.u. 21

Giochi di potere di Per Fly mer.: p.u. 21.05

Luis e gli alieni

di Christoph Lauenstein, Wolfgang Lauenstein, Sean McCormack mer.: p.u. 20.25

La prima notte del giudizio (v.m. 14) di Gerard McMurray fer., sab. e dom.: 20.35-21.25

Prendimi!

di Jeff Tomsic fer., sab. e dom.: p.u. 21.20

L’incredibile viaggio del fachiro

di Peter Landesman

ven. 6

Ravenna

The Silent Man

di Peter Landesman gio.: p.u. 21.30

The Greatest Showman di Michael Gracey ven.: p.u. 21.30

Mistero a Crooked House di Gilles Paquet-Brenner sab.: p.u. 21.30

Loro 2

di Paolo Sorrentino dom. e lun.: p.u. 21.30

Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh mar.: p.u. 21.30

sab. 7

THE GREATEST MISTERO SHOWMAN A CROOKED HOUSE di Gilles Paquet-Brenner

di Michael Gracey

www.roccabrancaleonecinema.com

• Rocca Cinema •

Prendimi!

di Jeff Tomsic fer.: 20.30-22.45; sab.: 18.10-20.30-22.45; dom.: 15.50-18.10-20.30-22.45

Stronger - Io sono più forte di David Gordon Green fer.: 20.20-22.45; sab.: 17.55-20.20-22.45; dom.: 15.30-17.55-20.20-22.45

Doraemon - La grande avventura in Antartide

di Takahashi Atsushi fer.: p.u. 20.35; sab.: 18-20.35; dom.: 15.50-18-20.35

Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos

Io c’è

di Paolo Sorrentino

di Kenneth Branagh

Il regno distrutto

di J.A. Bayona Proiezione in Dolby Atmos fer.: 20.10-22.45; sab. e dom.: 17.35-20.10-22.45 Proiezione in Dolby dom.: p.u. 15.30

Oceania

di John Musker, Ron Clements, Don Hall, Chris Williams sab.: p.u. 17.50; dom.: 15.40-17.50

• Arena Borghesi • Faenza

La terra dell’abbastanza

di Rob Cohen fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 21

L’incredibile viaggio del fachiro

Sposami, stupido!

mer.: p.u. 21.30 (ospite il regista, serata in collaborazione con Amata Brancaleone per la rassegna FICE “Accadde domani”)

• Cinedream • Faenza

La prima notte del giudizio (v.m. 14)

di Gerard McMurray fer.: 20.30-22.45; sab.: 18-20.30-22.45; dom.: 15.30-18-20.30-22.45

di Ken Scott fer.: 20-22.45; sab.: 18.10-20-22.45; dom.: 15.40-18.10-20-22.45

Papillon

di Michael Noer fer.: p.u. 21.45; sab.: 18-21.45; dom.: 15.30-18-21.45

Obbligo o verità

di Jeff Wadlow fer., sab. e dom.: 20.30-22.45

Jurassic World

di Alessandro Aronadio

Rocca Cinema Ravenna Blue Kids

di Andrea Tagliaferri sab. e dom.: p.u. 21.30 (sabato 7 ospite in sala il regista)

• Arena delle Cappuccine • Bagnacavallo The Party

di Sally Potter gio.: p.u. 21.30

dom.: p.u. 21.30

L’amore secondo Isabelle

Obbligo o verità

di Claire Denis ven.: p.u. 21.30

The Big Sick

di Jeff Wadlow lun.: p.u. 21.30

Bigfoot Junior

di Jeremy Degruson, Ben Stassen mar.: p.u. 21.30

Ella & John The Leisure Seeker

Dogman (v.m. 14)

Solo - A Star Wars Story

Tonya

• Arena Mare •

• Arena Jolly •

di Luciano Ligabue gio.: p.u. 21.30

La ballata del boia

fer., sab. e dom.: 20.20-22.40

LUGLIO

di Michael Showalter sab.: p.u. 21.30

di Martin McDonagh dom.: p.u. 21.30 (proiezione in versione originale con sottotitoli in italiano)

Hurricane Allerta uragano

DA GIOVEDÌ 5 A MERCOLEDÌ 11

di Damiano e Fabio D’Innocenzo gio.: p.u. 21.30

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

di Michael Noer fer., sab. e dom.: p.u. 20.45

di J.A. Bayona fer. (escluso mer.), sab. e dom.: 20.30-21.15; mer.: p.u. 21.15

IO C'E'

di Steven Soderbergh sab.: p.u. 21.30

Papillon

Jurassic World Il regno distrutto

LORO 2

ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS

La truffa dei Logan

di Yorgos Lanthimos fer., sab. e dom.: p.u. 20.55

di Jeff Wadlow fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 21.10

mar. 10

mer. 11

di Paolo Virzì ven.: p.u. 21.30

di Alessandro Aronadio

Il sacrificio del cervo sacro (v.m. 14)

Obbligo o verità

dom. 8 - lun. 9

apertura ore 20.45, inizio proiezione 21.30 biglietti: interi € 6 - ridotti € 5

di Ken Scott fer., sab. e dom.: p.u. 21.20

di Tarek Boudali fer., sab. e dom.: p.u. 20.50

segnala questa settimana:

di Luis Garcia Berlanga lun.: p.u. 21.30 (ingresso gratuito)

Molly’s Game di Aaron Sorkin mar.: p.u. 21.30

Youtopia

di Berardo Carboni mer.: p.u. 21.30

• Cinema sotto i tre colli • Brisighella

Il filo nascosto

di Paul Thomas Anderson ven.: p.u. 21.30

di Matteo Garrone dom. e lun.: p.u. 21.30 di Craig Gillespie mar. e mer.: p.u. 21.30

Russi

Hotel Gagarin

di Matteo Garrone lun. e mar.: p.u. 21.30

• Arena del Sole • Lido di Classe Tonya

di Craig Gillespie gio.: p.u. 21.30

Avengers Infinity War

di Anthony Russo, Joe Russo ven.: p.u. 21.30

La forma dell’acqua di Guillermo del Toro sab.: p.u. 21.30

Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott

di Ron Howard mer.: p.u. 21.30

Milano Marittima Made in Italy

Dogman (v.m. 14) di Matteo Garrone ven.: p.u. 21.30

Peter Rabbit di Will Gluck sab.: p.u. 21.30

Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani dom.: p.u. 21.30

Io sono tempesta di Daniele Luchetti lun.: p.u. 21.30

Jurassic World Il regno distrutto di J.A. Bayona mar.: p.u. 21.30

Papillon

di Michael Noer mer.: p.u. 21.30


JUNIOR / 33 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

TEATRO

LIBRI

Da Cenerentola ad Arlecchino spettacoli per famiglie tra le colline e il mare

NATI PER LEGGERE ANCORA SULLA SPIAGGIA Incontri con i volontari in sette bagni tra Punta, Marina e Casalborsetti

Al via la rassegna di Brisighella e quella del Valtorto a Fornace Zarattini, proseguono gli appuntamenti a Faenza e al Finisterre a Marina di Ravenna

All’arena di via Spada a Brisighella prende ufficialmente il via, venerdì 6 luglio alle 21.15, la rassegna di Teatro Ragazzi che, come ogni anno, è organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Accademia Perduta/Romagna Teatri. Ad inaugurare il cartellone sarà proprio una produzione di Accademia Perduta, Il gatto con gli stivali, spettacolo di Marcello Chiarenza diretto da Claudio Casadio, interpretato da Maurizio Casali e Mariolina Coppola. L’ingresso è gratuito. Nuovo appuntamento, lunedì 9 luglio alle 21.15, con la rassegna Teatro Ragazzi nella Molinella a Faenza. Ad andare in scena sarà la compagnia I Guardiani dell’Oca con Biancaneve e i sette

FIDO IN AFF

IDO

ARTURO Questo bel cocker ha appena due anni (nato nel 2016), è molto docile, solo un po’ timido inizialmente perché non molto abituato alle uscite e passeggiate all’aperto. È tranquillo ma non va d'accordo con i gatti. Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: cell. 335 7713645

ADOTTAM ICI BOMBON Il gattino Bombon è stato salvato assieme a tre fratellini (in tutto due maschi e due femmine); ora cerca una casa sicura, come la giovanissima mamma che li ha protetti e allattati. Per conoscerli e adottarli, chiamate: cell. 329 6470611

Nona edizione di “Un bagno di libri - Nati per Leggere in spiaggia” con ventotto appuntamenti in sette stabilimenti di Marina di Ravenna, Punta Marina e Casalborsetti che sono il bagno Federico, il bagno Adria, Nariz, Sottomarino, Ventaglio, Paradiso e Kamala. In alcuni degli stabilimenti, come lo scorso anno sarà possibile, per bambine e bambini, prendere a prestito i libri da leggere sotto l'ombrellone con mamma e papà. Nella scorsa edizione sono stati coinvolti 370 genitori e 582 bambini mentre i lettori volontari hanno letto oltre 400 libri, per un totale di 42 appuntamenti. Come nelle precedenti edizioni saranno protagonisti le volontarie e i volontari lettori di Nati per Leggere. Gli stabilimenti balneari contribuiscono al programma Nati per Leggere Ravenna con una donazione in libri che va ad alimentare lo scaffale dedicato ai lettori volontari disponibile presso la biblioteca ragazzi di Casa Vignuzzi. Tra i prossimi appuntamenti, alle 17, ci sono a Punta Marina al bagno Federico i lunedì, al Nariz il martedì e al Kamala il giovedì, a Casalborsetti al Bagno Adria il martedì e al Ventaglio il giovedì, a Marina di Ravenna al Sottomarino il mercoledì e al Paradiso giovedì. info: www.classense.ra.it.

nani, favola musicale liberamente tratta dall’omonima fiaba dei Fratelli Grimm, scritta e diretta da Zenone Benedetto. Si tratta di uno spettacolo fatto di parole, canti, immagini, magiche apparizioni, trasformazioni improvvise e uno spazio scenico in continuo mutamento (biglietto: 4 euro). Intanto, per chi ama i burattini e il teatro di strada, il primo appuntamento è al Finisterre di Marina di Ravenna martedì 10 con È successa una cosa incredibile, a cura di Andrea Marchi mentre a Fornace Zarattini al Valtorto è in programma per giovedì 12 luglio alle 21.15, l’avvio della stagione con la compagnia Ortoteatro di Pordenone, che per la prima volta a Ravenna presenterà lo spettacolo Le peripezie di Arlecchino nato affamato.

FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 5 AL 7 LUGLIO DELL’AQUILA piazza XX Settembre 1 tel. 0544 30173; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; SAN ZACCARIA via Dismano 587/a tel. 0544 554006.

Racconti sotto le Stelle Sabato 7 luglio ore 21

DALL’8 AL 14 LUGLIO DEL CANDIANO via Trieste 1 tel. 0544 422590; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; MATTEUCCI via Reale 470 (Mezzano) tel. 0544 521513; PIFERI viale dei Navigatori 37 (Punta Marina) - tel. 0544 437448.

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Menù bimbi della serata: Ravioli burro & salvia o cotoletta & chips o cappelletti al pomodoro + una bibita a scelta È gradita la prenotazione

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34 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018

PRODOTTI TIPICI E GASTRONOMIA

L’unione crea valore per l’ottimo scalogno Al via finalmente il Consorzio dei produttori della liliacea Igp di cui è capofila Riolo Terme di Franco Chiarini*

LO STAPPATO Chardonnay Civa: semplice, pulito ma non convincente di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Dallo scaffale di un supermercato sono attratto dall’imponente bottiglia dell’azienda friulana “Tenimenti Civa”. Il vino è un “Friuli Colli Orientali Chardonnay” 2017. Al naso è pulito, con delicati sentori floreali e un tenue fruttato con sfumature di erbe aromatiche. Un vino semplice anche al palato dove lo ritroverete secco e un po’ troppo amarognolo sul finale al punto tale che toglie un po’ il piacere del gusto iniziale. Il vino è comunque corretto e soprattutto pulito come deve essere, anche se non mi ha convinto fino in fondo. Da abbinare a una “paella” estiva.

Lo Scalogno di Romagna è Igp da 25 anni, una denominazione che lo valorizza, ma che non è riuscita a farlo decollare rispetto alla qualità eccezionale di questa liliacea che tutto il mondo ci invidia. Ma che non riesce a goderne per una produzione frammentata, una stagionalità breve e una insufficienza del sistema distributivo. La costituzione del Consorzio di produttori che ha come capofila la comunità di Riolo Terme e grazie alla tenacia del Sindaco Nicolardi è la premessa per superare questi ostacoli e avviare una promozione adeguata a un prodotto davvero unico. Il lavoro paziente di “CheftoChef emilaromagnacuochi” del ravennate, con numerosi altri attori, è stato determinante inserendo lo scalogno in una rete con le cugine liliacee di qualità dell'Emilia-Romagna (l'aglio di Voghiera, la cipolla di Medicina e la cipolla Borettana, originaria di di Boretto), un quartetto che ha visto una importante innovazione di prodotto grazie alla start-up ravennate “NeroFermento”, che dopo lo strepitoso successo dell'aglio nero, sta avviando la produzione dello scalogno fermentato per l'alta ristorazione. Un'iniziativa di collaborazione nata da Lea Gardi che

Lo scalogno è inserito in una rete di prodotti tipici che comprende l’aglio di Voghiera, la cipolla di Medicina e quella Borettana

nella sua tenuta Nasano di Riolo Terme ha ospitato tutte le tappe di avvicinamento all'obbiettivo imprescindibile del consorzio (nella foto in alto a sinistra). Lo chef “pluristellato” Silverio Cineri ha dimostrato, nella serata di celebrazione dell'evento, come un prodotto «umile ma ricco» può essere elemento essenziale per la riuscita di un piatto innovativo pur guardando alla sua storia. «Lo scalogno è la punteggiatura di una sintassi gastronomica, e anche la sua forma ricorda dalla virgola a un punto interrogativo». Questo è stato il suo primo pensiero e ci ha ricordato che il nero intenso dell'aglio fermentato oltre alle qualità gustative è un raro esempio di cromatismo vegetale che può arricchire la tavolozza cromatica di un piatto. E adesso avanti cari cuochi romagnoli e cari gourmet a far progredire questa spesso ingiustamente bistrattata gastronomia romagnola! *associato CheftoChef e coordinatore Ravenna Food


GUSTO / 35 5-11 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

Carta d’identità e usi in cucina dello scalogno Igp di Romagna Simile alla cipolla, ma più piccolo e allungato, lo scalogno Igp di Romagna è davvero un bene prezioso, una varietà le cui origini sono antichissime e che solo grazie all’uomo è stato preservato. L’antica denominazione di queste piante, la cui coltivazione è nota almeno dal 3000 anni a.C. ed era già in uso presso i popoli romani, non è facilmente ricostruibile. Si ritiene che lo scalogno sia stato portato dai popoli che migrarono dal medio oriente verso l’Europa, tra questi le popolazioni celtiche, molto presenti anche nelle nostre zone, infatti il termine allium è una parola celtica che significa “bruciante”. In ogni caso, come si diceva, la sua preservazione è si deve all’azione umana. Non facendo infatti fiori e non potendosi di conseguenza propagare con l’impollinazione ma solo conservandone ed interrando i bulbi, sono stati gli agricoltori romagnoli che lo hanno preservato dall’estinzione. Inoltre, per questo stesso motivo, non essendo mai stato “incrociato”, il suo corredo genetico è rimasto invariato nei secoli. Appartenente alla famiglia delle Liliacee, lo scalogno Igp di Romagna è molto profumato e, consumato crudo, ha proprietà antibiotiche come l’aglio, dato che contiene silicio, selenio, magnesio, fibre e vitamina C. I terreni ideali per la sua coltivazione sono di natura collinare, tessitura media tendente all’argilloso, asciutti, ben dotati di potassio e sostanza organica, ben esposti e soprattutto ben drenati In cucina viene molto usato per profumare paste e ragù, saltando in padella i primi piatti. Poi trova largo impiego per aromatizzare le insalate, sia da crudo subito dopo la raccolta che sott’olio. Ed proprio in questa sua ultima versione “in conserva” che risulta delicato e gustoso anche con i salumi, sul pesce bollito, nelle frittate e nelle bruschette. Giorgia Lagosti

NOTIZIE GUSTOSE Fine settimana in piazza Dora Markus a Marina con cibi di strada dal mondo Il fine settimana dal 6 all'8 luglio, in piazza Dora Markus a Marina di Ravenna, torna come lo scorso anno in occasione della Notte Rosa e della Marina Love Parade 2018 la manifestazione gastroniomica “International Street Food” che porta gustosi cibi da strada da tutta Italia e dal mondo. Saranno presenti specialità da: Romagna, Sicilia, Toscana, Puglia, Abruzzo, Sardegna, Polonia, Argentina, Brasile, Messico, Spagna, Texas. È prevista anche la presenza di birrifici artigianali e dolcerie varie. Gli orari di apertura degli stand sono i seguenti: venerdì 6, dalle ore 13 all'1 di notte; sabato 7, dalle 12 all'1 di notte; domenica 8, dalle 12 a mezzanotte.

COSE BUONE DI CASA Una vellutata estiva speziata con le cozze e il riso nero di Angela Schiavina

Ecco una squisita entrata (ma anche un piatto unico) per un convivio estivo: vellutata speziata con cozze e riso nero Ingredienti: 500 gr. cozze di Ravenna, 100 gr. riso nero, 100 gr. porro, 100 gr. panna fresca, 100 gr. vino bianco, 25 gr. burro, 25 gr. farina, timo, coriandolo in polvere, curcuma in polvere, zenzero in polvere, olio extravergine di olive Preparazione: portate a cottura il riso in acqua bollente non salata: il tempo di cottura varia dai 18 ai 40 minuti, secondo il tipo di riso. Mondate il porro, tagliatelo a rondelle e appassitele in una capiente casseruola con 2 cucchiai

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di olio e un rametto di timo per 2-3 minuti. Alzate il fuoco e unite nella casseruola le cozze, ben pulite, il vino bianco, 200 g di acqua e stufate tutto per 10 minuti. Impastate in una ciotolina la farina con il burro ottenendo un composto morbido. Togliete dal fuoco la casseruola con le cozze, poi, tenendo da parte il loro fondo di cottura, sgocciolatele in una ciotola ed eliminate le valve senza mollusco e le conchiglie rimaste chiuse. Frullate il fondo di cottura delle cozze con un pizzico di curcuma ottenendo una salsa giallina: trasferitela in una casseruola, aggiungetevi la panna e portatela a bollore, poi amalgamatevi il composto di burro e farina, mescolando con la frusta finché la salsa non sarà liscia e densa, in poche parole “vellutata”. Scolate il riso e tostatelo in padella, a fuoco vivace, con un pizzico di zenzero e uno di coriandolo per un paio di minuti, senza aggiungere grassi. Distribuite la vellutata nei piatti con il riso tostato e le cozze. Servite subito.

RIOLO TERME 19-20-21-22 Luglio 2018 26a FIERA dello SCALOGNO di ROMAGNA igp Giovedì ore 18.30 ore 19.00 ore 20.30 Venerdì ore 18.30 ore 19.00

19 LUGLIO Mercatino produttore Scalogno c/o Parco Pertini Apertura Stand Gastronomico Sala San Giovanni - Convegno e Presentazione del CONSORZIO DELLO SCALOGNO IGP 20 LUGLIO Mercatino produttore Scalogno c/o Parco Pertini Apertura Stand Gastronomico Piazza Mazzanti: 7° Fiera del Libro Romagnolo ore 19.00 Presentazione del libro “DUE SOLDI” di Ida Sangiorgi ore 21.00 “ROMAGNA SLANG” mini serie di detti - Ass. Schürr ore 21.00 Parco Pertini: “RI...CANTARE A RIOLO” Concorso Canoro Sabato 21 LUGLIO ore 18.00 Apertura mostra mercato per le vie del paese ore 18.30 Apertura Stand Gastronomico Piazza Mazzanti: 7° Fiera del Libro Romagnolo ore 21.00 PAGINE ROMAGNOLE Lettere fatte e scelte dai soci ore 21.00 Parco Pertini: PREMIAZIONE CONCORSO FLORIOLO ore 21.00 Parco Pertini: PIANO BAR con MAURO & DJ SAX group Domenica 22 LUGLIO ore 10.00 Apertura mostra mercato per le vie del paese ore 12.00 Apertura Stand Gastronomico ore 18.30 Apertura Stand Gastronomico ore 21.00 Parco Pertini: spettacolo ballerini RISING STAR SHOW


36 / RAVENNA&DINTORNI 5-11 luglio 2018 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI E OFFERTE SUL MONDO DELLA CASA

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