FREEPRESS n. 795
6-12 DICEMBRE 2018
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
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L’ACCOGLIENZA CHE DIVIDE L’immigrazione al centro di spettacoli e incontri, mentre preoccupano le nuove norme volute dal ministro Salvini
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2 / VOCI RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
L’ESPERTO
Accoglienza: cosa cambia il Decreto Sicurezza I nuovi permessi e i rischi connessi
L’articolo è di Matteo Cavezzali.
Paolo Fasano, responsabile Ufficio Immigrazione per il Comune di Ravenna, illustra i contenuti e le possibili conseguenze delle nuove misure in tema di immigrazione Se chi arriva in Italia non si integra col tessuto socioeconomico locale rischia di ritrovarsi per strada e diventare un problema per la società. Per risolvere questa incognita è nato il Sistema per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati, abbreviato nella sigla Sprar. Dagli Sprar di Ravenna dal 2001 sono state accolte oltre 500 persone. Lo Sprar era quella struttura che si occupava dell’inserimento degli stranieri nella società attraverso corsi di lingua italiana, cosri di formazione al lavoro e tirocini. Oggi questo servizio è stato cancellato dal Decreto Salvini e sarà sostituito con un servizio sarà limitato solo a chi è già titolare di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati. Al momento a Ravenna ci sono 39 persone seguite dagli Sprar, 286 sono invece quelli seguiti dal Cas. Il centro per minori di Ravenna verrà chiuso, i sette minori seguiti saranno quindi trasferiti a quello di Budrio, interrompendo i percorsi di integrazione iniziati in città e lasceranno le scuole e i loro riferimenti sul territorio. In tutta Italia i richiedenti protezione internazionale in accoglienza sono circa 150.000. Il sistema Sprar sarà sostituito da un altro modello a cui potranno accedere solo coloro che hanno visto accogliere la loro domanda di protezione internazionale, non potranno più invece prendervi parte coloro che sono ancora richiedenti. Il Decreto Sicurezza riduce la possibilità di ottenere permessi di soggiorno e il primo esito sarà quindi quello di far aumentare il numero di stranieri irregolari. Persone che prima potevano intraprendere percorsi legali di lavoro, ora diventeranno invisibili e alla mercè del lavoro nero. Il decreto riduce i fondi per i programmi di integrazione e mette 3,5 milioni di euro per i rimpatri. Saranno quindi pagati dallo stato italiano 875 rimpatri forzati in tre anni per un costo tra i 4 e 10 mila euro a rimpatrio. «Tra le numerose modifiche introdotte dal decreto 113/2018, convertito in legge il 28/11, merita attenzione la cancellazione della norma che impediva la revoca o il rifiuto del permesso di soggiorno in presenza di “seri motivi di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o convenzioni internazionali”. Tale principio costituiva una clausola di salvaguardia del nostro ordinamento, in quanto consentiva di tutelare tutte quelle fattispecie non espressamente disciplinate dal legislatore, ma che rispondono a principi fondamentali protetti dalla Costituzione» spiega Paolo Fasano, Responsabile Ufficio politiche per l'immigrazione del Comune di Ravenna. «Tale formula in questi anni è stata utilizzata per situazioni molto diversificate, soprattutto per richiedenti asilo che non ottenevano il riconoscimento della protezione internazionale, ma presentavano vulnerabilità sanitarie, sociali e anche economiche, meritevoli di una qualche tutela attuata attraverso il rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari. La diffusione ampia di questo permesso ha prodotto però un dibattito molto articolato che ha coinvolto istituzioni europee, Unhcr, Commissione nazionale Asilo, operatori del settore, in quanto considerata un’ ”anomalia” italiana, almeno nell’ambito della procedura di riconoscimento della protezione internazionale. Per questo la soppressione del permesso di soggior-
Questa pagina è curata dall’associazione Città Meticcia, grazie a un contributo del Comune di Ravenna Assessorato all’Immigrazione. Nella foto un’opera di Massimo Sansavini dalla sua mostra “Touroperator - Diario di Vite dal Mare di Sicilia”, incentrata sui viaggi della speranza dei migranti, che si è tenuta anche a Ravenna lo scorso febbraio
no per motivi umanitari e l’istituzione di 5 nuovi permessi – “protezione speciale”, “casi speciali”, “cure mediche, “calamità naturale”, “atti di particolare valore civile” - rappresentano l’epilogo di un percorso maturato soprattutto in seno alla Commissione nazionale Asilo. Il testo approvato esclude l’istituto della conversione in altro permesso di soggiorno per 3 nuovi permessi: protezione speciale, calamità naturale e cure mediche. In questo modo non si consente la valorizzazione e la stabilizzazione giuridica dei percorsi di integrazione, a danno delle persone coinvolte e dell’intera comunità. Cosa succederà a quelle persone che si saranno rifatte una vita in Italia, dopo tanto tribolare, con una famiglia, un lavoro, una casa, ma per le quali saranno venute meno le condizioni molto particolari che hanno determinato il rilascio del permesso per protezione speciale? Dovranno lasciare tutto e tornare nel proprio paese di origine? Inoltre la previsione di rilasciare il permesso denominato “casi speciali” solo alle vittime di violenza domestica, tratta, sfruttamento sessuale e/o lavorativo contiene un elevato rischio di identificazione delle persone e di stigmatizzazione
sociale. Infine, le disposizioni transitorie prevedono che chi ha attualmente il permesso di soggiorno per motivi umanitari debba convertirlo prima della scadenza, per non entrare in un limbo molto rischioso per la propria posizione giuridica. È però molto difficile disporre dei documenti necessari per la conversione in tempi brevi, come ad esempio del passaporto, rilasciato dall’autorità consolare del paese di origine, oltre al contratto di lavoro, alla documentazione di disponibilità di un alloggio e a quant’altro possa essere richiesto dalle Questure territorialmente competenti. Pertanto vi è il timore diffuso di una (ri)caduta nell’irregolarità amministrativa per migliaia di cittadini migranti, in conseguenza della nuova disciplina e delle prassi amministrative. L’Istituto per gli studi di politica internazionale stima in oltre 100.000 le persone che diventeranno irregolari nei prossimi 2 anni, con un impatto rilevante sui territori e per le amministrazioni locali. I Centri di identificazione ed espulsione (Cie) hanno una capienza complessiva di poco più di 350 posti sull’intero territorio nazionale con procedure alquanto farraginose ed inefficienti».
INTRO / 3 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
IL COMMENTO
7 Perché Matteo Cagnoni è tornato a Ravenna? di Federica Angelini
La petizione lanciata on line da Udi, Linea Rosa e dalla parte dei minori per chiedere che “Matteo Cagnoni sia trasferito da Ravenna” in pochi giorni ha raccolto tremilasettecento firme. È rivolta al Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria), al Ministro della Giustizia e agli altri soggetti interessati, dopo che il dermatologo ravennate condannato all’ergastolo in primo grado per aver ucciso la moglie Giulia Ballestri ha chiesto e ottenuto di poter tornare nel carcere di Ravenna. Il tutto peraltro avvenuto, con una concomitanza che ha del paradossale, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ed è effettivamente difficile non concordare con le questioni sollevate dalle associazioni che erano state ammesse come parti civili al processo. Non c’è bisogno di essere forcaioli o giustizialisti per stupirsi di quanto accaduto. Perché davvero è difficile non pensare che a lui, proprio a lui, sia stato concesso un privilegio. Se fosse stato trasferito in un ospedale carcerario per curare gli attacchi di panico di cui ci raccontano che soffre sarebbe stato più semplice da capire. Se un detenuto ha problemi di salute va curato, come chiunque altro. Ma permettergli di tornare qui, in una struttura che, lo abbiamo scritto mille volte e forse più, è pensata per accogliere persone con pene inferiori ai cinque anni da scontare, cosa c’entra con la salute? E anche: quanti altre persone recluse alla Dozza di Bologna potrebbero beneficiare di collocazioni alternative? Il problema era forse, come abbiamo letto, la difficoltà dei colloqui con i parenti? Ma è forse un problema di Cagnoni e nessun altro? E davvero a tutti gli altri viene riservato un simile trattamento? E poi c’è anche da chiedersi, perché tornare proprio a Ravenna? In fondo, lo sappiamo bene perché secondo quanto emerso durante il processo lì era andato a rifugiarsi subito dopo il delitto, i suoi genitori stanno a Firenze. A Ravenna invece abitano ancora i suoi figli, su cui ha perso la patria potestà, quei tre bambini che ha reso orfani della loro madre. C’è da sperare almeno che nel prendere questa decisione così sorprendente almeno la famiglia di Giulia, le vittime rimaste vive e chi di loro si occupa oggi, siano state avvisate, se non interpellate, No, non sarebbe come chiedere ai parenti di una vittima di esprimersi al posto di un giudice, in un caso come questo, così fuori dall’ordinario, potrebbe essere solo una tutela per la parte più debole che nulla toglierebbe ai diritti del carcerato. C’è ancora tempo per firmare la petizione. L’obiettivo delle 5mila firme può essere facilmente superato.
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POLITICA L’ASSESSORE RADIATO DALL’ORDINE DEI MEDICI
ECONOMIA CRISI CMC: CHIESTO IL CONCORDATO
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COPERTINA NUOVO DECRETO: GLI EFFETTI SUI MIGRANTI
SOCIETÀ LA PISCINA SARÀ RICOSTRUITA: ECCO COME
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TEMPO LIBERO GLI APPUNTAMENTI IN VISTA DELLE FESTE
SPORT L’ADDIO AL CICLISMO DI ALAN MARANGONI
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TEATRO A RUSSI IN SCENA BRECHT SECONDO LE BELLE BANDIERE
MUSICA MALIKA AYANE IN CONCERTO ALL’ALIGHIERI
da pagina
46 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI
RD &
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVII - n. 795
Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it
Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
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Auguri
4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
LETTORI
FULMINI E SAETTE “Siamo un classico” (Casalborsetti) di Adriano Zanni
La redazione risponde
QUALE FUTURO PER IL SINDACATO? Buongiorno, provo a "lanciare" un argomento che, pur interessando molte persone, raramente è dibattuto. Parlo del futuro della rappresentanza sindacale nella nostra attuale società. Lavoro nel polo chimico che, credo, sia ancora una delle poche aree in cui la rappresentanza sindacale e il possesso della relativa “tessera” sia un tratto comune alla maggior parte dei lavoratori. Mentre confrontandomi con tanti altri amici e conoscenti che prestano la loro opera al di fuori mi accorgo che, specie tra le nuove generazioni, far parte o anche sapere cosa significhi essere iscritti ad un sindacato non è più la regola. In verità mi accorgo che anche dentro il polo chimico qualcosa sta cambiando; non sono più un giovane di primo pelo per cui sinceramente non sono abituato a ritrovarmi, alle Elezioni della Rsu avvenute ultimamente, con "biglietti" e "pizzini" con cui una sigla sindacale (ovviamente quella di maggioranza) invita i suoi iscritti a votare per Tizio o per Caio. E talvolta senza il criterio della competenza o della capacità, ma su un dato che sta diventando indispensabile per far parte della Rappresentanza Sindacale: la “malleabilità”. Non voglio offendere i candidati che sono stati eletti, vorrei capire con chi legge se è corretto nel 2018
decidere a tavolino, senza sentire chi paga poi la tessera, chi deve o non deve essere il suo Rappresentante Sindacale ai tavoli... è questo il “Sindacato del Futuro”? Ma ce l'avrà un futuro un Sindacato così? A chi e a cosa serve? Antonio Romano
Gentile Antonio, pubblichiamo la sua lettera perché tocca in effetti un tema molto importante, quello della rappresentanza dei lavoratori sempre più in crisi in settori sempre più ampi dell’economia. Il tema è naturalmente molto complesso e il fenomeno della “desindacalizzazione” ha molte concause tra cui certamente la polverizza-
CENTRALE DEL LATTE DI CESENA
zione delle tipologie dei contratti di lavoro. E certamente anche l’incapacità per troppo tempo del sindacato di innovarsi e capire che qualcosa, là fuori, stava cambiando e di quanto fosse alta la posta in gioco. Ci pare ovviamente comprensibile che un grande sindacato possa dare indicazioni di voto per i rappresentanti nelle
Rsu, là dove ancora esistono. Lei parla di “malleabilità” dei candidati prescelti, ma è certo vero che per fare sindacato oggi, oggi che appunto il sindacato è così più debole, forse non fa male una buona dose di capacità di mediazione. In ogni caso, si tratta, su questo saremo d’accordo, di un ruolo sempre più difficile. Discuterne è un bene.
LE AZIENDE INFORMANO
Dal latte degli allevatori romagnoli, i formaggi freschi e stagionati Metodi artigianali, antiche ricette, nessun conservante o additivo: i segreti della bontà dei prodotti della Centrale del Latte di Cesena La linea di produzione dei formaggi della Centrale del Latte di Cesena ha preso vita nel 2000 e da allora ha continuato ad evolversi fino ad ottenere, ad oggi, circa una ventina di formaggi, fra freschi e stagionati, compresi quelli senza lattosio e con caglio vegetale. In linea con l’obiettivo di raggiungere la massima qualità indipendentemente dalla resa, per tutti i prodotti dell’azienda ogni fase delle lavorazioni viene eseguita con metodi artigianali, seguendo le antiche ricette della tradizione romagnola, senza aggiunta di conservanti o additivi. Per i formaggi stagionati, infatti, oltre a latte e caglio, la Centrale del Latte ha optato per l’uso esclusivo del sale “dolce” di Cervia: è un sale marino integrale, non essiccato forzatamente, costituito da cloruro di sodio purissimo, ricco di oligoelementi preziosi per la salute e privo di cloruri amari (è questo il motivo per cui viene definito dolce!). La fase della salatura, procedimento manuale che oltre a dare sapore previene il deterioramento delle forme e prepara alla fase della maturazione, vede quindi l’impiego di questo nostro prodotto locale. Andando oltre, arriviamo alla ricotta, un altro dei tanti fiori all’occhiello dell’azienda: questo prodotto nasce utilizzando l’acqua termale delle Fonti della Fratta dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Si tratta di un’acqua ricca di sali minerali la cui concentrazione dona al prodotto un sapore particolare, pieno e armonioso. Inoltre, l’utilizzo di acqua termale consente di evitare l’uso di qualsiasi altro tipo di sale. In questa linea troviamo la Ricotta di Romagna (di solo siero), la Ricotta mista, quella di Pecora (un prodotto questo appena arrivato sul mercato) e il Fiocco di Latte (una ricotta da latte intero).
Come non parlare ora dello Squacquerone di Romagna Dop? Viene prodotto da latte intero, pastorizzato, che viene portato ad una temperatura di circa 40°C, a questo si aggiungono fermenti lattici vivi, sale e caglio naturale di vitello. La coagulazione avviene in circa 15-20 minuti dopodiché la cagliata viene rotta in “cubetti” e fatta sedimentare per perdere siero e ottenere il grado di acidità ottimale, grazie all’attività dei fermenti lattici vivi. Successivamente la massa viene scolata e depositata in stampi che rimarranno in una camera fredda sino al raggiungimento del pH desiderato. Fra i formaggi freschi troviamo anche il Bucciato Romagnolo, un prodotto che nel maggio 2016 ha ottenuto il primo premio nella sua categoria nel Concorso Nazionale riservato agli operatori professionali indetto da Alma Caseus di Parma. Concludiamo con qualche parola sui formaggi con caglio vegetale: si tratta di squacqueroni e caciotte realizzati per tutte quelle persone che, per religione o per stile di alimentazione, vogliono evitare ingredienti con parti animali. Il caglio impiegato è estratto dal cardo selvatico (Cynara cardunculus). E non si tratta di una pratica moderna ma di un’usanza le cui origini si perdono nelle pieghe della storia. Con questa metodologia si ottengono prodotti molto delicati e ricchi di sentori olfattivi estremamente interessanti.
PUNTI DI VISTA / 5 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’OSSERVATORIO
TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini
Dovevamo essere Capitale, accontentiamoci del museo di Moldenke
Non sono ancora stato al nuovo museo di Classe. Ci volevo andare, il giorno dopo l’apertura, ma la tristezza che mi è presa guardando la foto del piazzale d’ingresso, con una spianata di terra e fango che fa tanto periferia bulgara, mi ha fatto desistire. Aspetterò che cresca l’erba, almeno, se proprio non c’erano i soldi per inaugurare con un parco degno di un museo, se non c’erano i soldi per comprare due rotoli d’erba e non è stato possibile allestire degnamente l’ingresso (un particolare su cui si sofferma solo chi vuole fare polemica, diranno i tanti entusiasti da social che sembra non siano mai andati in un museo in vita loro), evidentemente i 22 e rotti milioni di euro sono stati tutti spesi (giustamente) per l’interno di questo nuovo museo che mi aspetto allora sia un po’ come il Muse di Trento (d’altronde il Muse sarà pure costato il triplo ma è grande il quadruplo), anzi, tecnologicamente ancora più avanzato, visto che il Muse di Trento è stato inaugurato ormai quasi sei anni fa e visto che in tutti questi anni ci è stato detto che sarà un museo tecnologico. Sempre dalle foto mi pare però che non sia come il Muse di Trento, ma ci sono ancora sale chiuse (ma davvero?) e un piano da riempire con mostre temporanee che sicuramente potranno fare la differenza e saranno continuamente allestite per portare sempre più turisti a Ravenna, per far dormire una notte in più questi turisti di Ravenna, perché è di questo che stiamo parlando, questo è sempre stato l’obiettivo secondo le dichiarazioni di sindaco e di chi lo ha preceduto. Perché ora siamo entrati in serie A, ho letto sui giornali in questi giorni, e finalmente con il nuovo museo archeologico di Classe, su cui si è concentrata l’attenzione (e le risorse) di tutti in tutti questi anni, siamo una vera Capitale europea della Cultura, come quella che avremmo dovuto essere per davvero tra un mese, nel 2019. In realtà sarà Matera, ma chissenefrega, loro un museo come il nostro se lo sognano... P. S.: Al museo ci andrò presto e spero vivamente abbia grande successo, almeno che ci vadano tutti i ravennati, non solo i bambini costretti dalle scuole...
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Panettone e Pandoro rendono più dolce il Natale con materie prime naturali, di qualità e lavorazione tradizionale. E c'è anche una versione vegana con farina di farro.
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Non c'è Natale a tavola senza un buon panettone (o pandoro), fatto a “regola d'arte”, con materie prime naturali e di qualità. E se si interpreta al meglio la tradizione avremo anche una garanzia di bontà – parola di Giancarlo Ceccolini, titolare dell'omonimo negozio di via D'Azeglio a Ravenna, che proprio in questi giorni nel suo laboratorio sta preparando i dolci tipici delle feste con il suo “marchio” e soprattutto la sua esperienza. Gli elementi chiave nella preparazione di panettoni e pandori sono essenzialmente freschezza e potenza del lievito madre e buona farina – innanzitutto quella di grano Manitoba – che deve “esprimere” la necessaria quantità di glutine. Per una ottimale fermentazione naturale dell'impasto servono dalle 24 alle 48 ore di tempo. Sono anche fondamentali i dosaggi degli altri ingredienti come burro, latte, uova, zucchero così come l'utilizzo di impastatrici professionali per ottenere una amalgamazione ben ossigenata e a temperatura controllata. Sono accorgimenti importanti che consentono di ottenere un prodotto omogeneo, anche in osservanza del disciplinare di questi dolci, nella loro ricetta artigianale tradizionale. Che è quella che preferisco e che proponiamo, sul piano del gusto, semplice ma inimitabile – precisa Ceccolini –. Per il panettone, ad esempio, solo con l'aggiunta di uvetta e arancio candito, senza farciture o altri “condimenti” che appesantiscono un dolce, a mio parere, già ricchissimo e molto calorico. Del panettone, già da alcuni anni prepariamo anche una versione vegana, con farina di farro e senza ingredienti di origine animale, soddisfacente anche sul piano del gusto per chi ha fatto una scelta di alimentazione salutista o etica, e non vuole rinunciare a questi dolci di ricorrenza. Alcuni prodotti, nelle confezioni monodose da un etto e classiche da 750 grammi sono già stati sfornati. Il panettone vegano sarà disponibile intorno al 10 dicembre.
POLITICA / 7
PRONTO INTERVENTO E INTERVENTI D’EMERGENZA:
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6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
IL CASO
L’assessore alla Sanità in Regione radiato dai medici: l’opposizione chiede le dimissioni Difeso dal presidente Bonaccini, è accusato di violazione deontologica per una delibera che prevede sull’ambulanza solo gli infermieri, un’usanza che peraltro in Romagna è già prassi di Alessandro Montanari
L’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi è stato radiato dall’Ordine regionale dei medici per una delibera del 2016. Un caso che ha fatto scalpore anche a livello nazionale perché Venturi è stato punito sotto il profilo professionale per una decisione presa in ambito politico. Ad avviare il procedimento era stato il presidente dell’Ordine bolognese, Giancarlo Pizza, finito in passato a sua volta al centro di polemiche per alcune dichiarazioni critiche riguardo all’obbligo vaccinale. Nel merito: Venturi due anni fa aveva portato in giunta una delibera che – tra i vari indirizzi sanitari – conteneva la possibilità per le Ausl di organizzare il servizio di 118 con ambulanze che hanno solo infermieri a bordo, senza medici. Un’usanza che di fatto nell’Ausl Romagna è prassi: gli equipaggi delle ambulanze sono infatti composto da infermiere e autista soccorritore e il medico viene fatto intervenire solo nelle emergenze più gravi (con le cosiddette auto medicalizzate). In altre zone d’Italia e della regione il servizio è organizzato diversamente ma un po’ ovunque, a causa della difficoltà nel reperimento di camici bianchi, si sta andando in questa direzione. È quanto sostengono le stesse Ausl in una lettera di solidarietà a Venturi, «in letteratura scientifica non risultano evidenze di vantaggi sanitari derivanti dall’impiego di personale medico nelle emergenze territoriali». La nota è firmata anche dall’azienda sanitaria romagnola e dal direttore generale Marcello Tonini. L’Ordine di Bologna da parte sua la pensa diversamente e ha deciso che quella di Venturi è una violazione deontologica. A difendere Venturi è intervenuto anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione, che
ha subito promesso sostegno all’assessore (che farà ricorso). Nel frattempo Pizza è stato convocato a Roma, dalla Federazione nazionale dei medici, per chiarimenti. Il caso è diventato ovviamente anche politico. La Lega ha immediatamente chiesto le dimissioni di Venturi. In una nota firmata, tra gli altri, anche dal faentino Andrea Liverani si legge che «quello della gestione delle emergenze è un tema particolarmente delicato che rischiava di esplodere già da tempo ma che tutti hanno ignorato fino ad oggi». Nella nota si parla anche di «uno scontro tra medici e infermieri, vittime di un sistema confusionario» in cui la Regione avrebbe «cercato di mettere delle pezze tramite protocolli non sempre condivisi dalle categorie professionali coinvolte». A chiedere le dimissioni dell’assessore sono anche Forza Italia, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. In tutta risposta Bonaccini ha annunciato che darà mandato ai legali di tutelare l’immagine della Regione e del sistema sanitario da «ingerenze inaccettabili perché palesemente illegittime, a partire dalla piena agibilità politica e amministrativa della giunta». Il governatore ha poi criticato chi «ha scelto deliberatamente di condurre una battaglia politica attraverso l’attacco ad
LA MANIFESTAZIONE Anche a Ravenna associazioni in piazza per celebrare i 70 anni della Dichiarazione dei diritti umani A Ravenna, in piazza del Popolo, il 10 dicembre alle 18.30, anche a Ravenna si svolge la fiaccolata “Diritti a testa alta”, l’iniziativa promossa da ActionAid, Amnesty International - Italia, Caritas, Eemergency e Oxfam Italia per celebrare insieme il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e ricordare il suo valore. La manifestazione coinvolge oltre 80 città italiane per, si legge, «ribadire, tutti insieme, i contenuti e i valori della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che mai come in questo momento sono necessari per riuscire a costruire forme di convivenza più umane e contrastare le nuove forme di razzismo, criminalizzazione della solidarietà e odio per il diverso che vediamo anche nel nostro paese». Al momento in cui andiamo in stampa, tra le realtà cittadine hanno aderito: Cgil Ravenna, Circolo Arci Dock 61, Anpi sezione L. Fuschini, Rete civica antirazzista, Anolf EmiliaRomagna, Comitato Rompere il silenzio, Casa Delle Donne Ravenna, Arcigay Dan Arevalos Ravenna, Legambiente Ravenna - Circolo Matelda, Comitato cittadino antidroga, Circolo Libertà e Giustizia, UAAR circolo di Ravenna, Villaggio Globale Ravenna coop sociale, Arci comitato provinciale di Ravenna.
IL CONFRONTO Gori, Pizzarotti e Crosetto in un incontro pubblico a Faenza La neonata associazione Faenza 40 20 organizza un primo evento pubblico con tre protagonisti della politica nazionale. Il 12 dicembre nel complesso degli ex Salesiani alle 20.30 si confronteranno infatti il deputato di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (Italia Comune) e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd). I tre si confronteranno sul tema “Governare un territorio, guidare una comunitò”.
L’assessore alla sanità regionale Sergio Venturi
una persone, alla sua carica e a un’istituzione con strumenti impropri che stanno danneggiando un bene comune come il sistema sanitario regionale. Tranquilli come siamo della correttezza dei nostri atti e del nostro operato, la cui legittimità non può essere in ogni caso valutata da un ordine professionale – ha concluso Bonaccini – tuteleremo fino in fondo la Regione e le deliberazioni assunte in tutte le sedi».
8 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
MATTONE
Mercato immobiliare, lo spread raffredda le intenzioni di acquisto: meno scambi di sette anni fa Il rapporto annuale di Fimaa fotografa il settore: nel capoluogo il primo semestre 2018 ha un calo del 5,8 percento rispetto al 2017 Nei primi sei mesi del 2018 il numero di scambi di abitazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è diminuito del 5,8 percento nel capoluogo e dello 0,8 nei comuni minori della provincia di Ravenna. Se tale rallentamento dovesse confermarsi anche nella seconda parte dell’anno, gli scambi 2018 in città non arriverebbero a duemila (contro i 2.088 dello scorso anno), mentre nei comuni minori si arriverebbe a 2.271 (appena 18 in meno di quelli disposti dall’Agenzia delle Entrate per il 2017). È il dato che emerge dal “Rapporto 2018 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia” a cura del sindacato provinciale Fimaa Ravenna e da Confcommercio. «Risulta evidente – commentano i promotori – che le informazioni disponibili non permettono di fornire considerazioni particolarmente ottimistiche, dovute alle turbolenze dei mercati finanziari con lo spread sui 300 punti, che giocano di anticipo sui tassi di interesse sui mutui. Ciò potrebbe comprimere le aspettative degli acquirenti che, in tal modo, raffredderebbero le proprie intenzioni di acquisto. D’altra parte occorre osservare che, contrariamente a quanto riscontrato per il 2016, e precedentemente per il 2015, il 2017 si era già connotato come un anno di stasi ed assestamento, dopo la ripresa, tutto sommato “vivace” rilevata per le due annate precedenti». L’indice degli scambi rispetto al 2011, base dell’analisi, risulta diminuito del 6,1 percento nel 2017 per la città (se proseguisse il trend di cui si è parlato per il 2018 l’indice calerebbe invece dell’11,6 percento) e dell’8,2 nei comuni non capoluogo (9 percento nel 2018). Nel comune di Ravenna si segnalano tra le zone a migliore dinamicità, San Pietro in Vicoli, Fornace Zarattini, cintura alla Zona Centrale e il Centro Storico; mentre, all’oppo-
sto, un mercato ridotto si registra nelle zone rurali, a Casal Borsetti, Porto Fuori e Marina di Ravenna. Il possibile lieve ridimensionamento delle quantità scambiate non fa correre neppure a Ravenna i prezzi di compravendita 2018: in base alla rilevazione, si registra un incremento dello 0,5% nel capoluogo e appena dello 0,2% nei comuni minori della provincia rispetto al 2017: in tal modo, i prezzi del 2017 risultano superiori ai dati registrati nel 2004, del 7% in città e dell’1,6% nei comuni minori della provincia (rispetto al 2011, rispettivamente -9,9% e 10,5%). (ro.be.)
ENERGIE
DEPOSITO GNL ATTIVO DAL 2021, INVESTIMENTO DA 100 MILIONI Un milione di metri cubi all’anno. Alla Pir il 51 percento della newco con Edison Edison e Pir (Petrolifera Italo Rumena) hanno costituito il 30 novembre la newco Depositi Italiani Gnl, rispettivamente con il 49 e il 51 percento di partecipazione, che realizzerà nel porto di Ravenna (a Porto Corsini) un deposito da 20mila metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl), che andrà in esercizio nel 2021. L’impianto avrà una movimentazione annua di oltre un milione di metri cubi di gas liquidovrendendo disponibile in Italia il metano liquefatto per l’alimentazione di almeno 12mila camion e fino a 48 traghetti l’anno. In questo modo – ha sottolineato l’Ad di Edison Marc Benayoun – «contribuiamo al raggiungimento degli obiettivi della Cop21, della direttiva europea Dafi e della Sen (Strategia energetica nazionale, ndr), grazie all’abbattimento delle emissioni prodotte dai trasporti marittimi e terrestri pesanti». Una infrastruttura, ha sottolineato Guido Ottolenghi, ad di Pir, che apre «una nuova e stimolante frontiera tecnologica e operativa per la logistica dei carburanti». Per realizzarla, Depositi Italiani Gnl ha investito 100 milioni di euro. Edison si occuperà della costruzione del deposito e utilizzerà l’85 percento della capacità (la rimanente quota verrà venduta a terzi da Depositi Italiani Gnl).
ECONOMIA / 9
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA viale Alberti, 99
COSTRUZIONI
Sette istanze di fallimento e due miliardi di debiti: Cmc chiede il concordato preventivo La coop da un miliardo di fatturato ha presentato la richiesta al tribunale per evitare il fallimento: alcuni mancati incassi hanno aggravato la crisi di liquiditĂ . In allerta gli investitori di due bond da 575 milioni di euro di Andrea Alberizia
Il volume produttivo è sceso in un anno da 549 milioni di euro a 514, il margine operativo netto è passato da 45 milioni a 37, la disponibilità liquida si è ridotta da 181 milioni a 89 e l’utile netto è passato da 3,8 milioni nel primo semestre 2017 a 700mila euro nello stesso periodo 2018. Sono alcuni cenni dello stato di crisi della Cmc, messi nero su bianco dalla stessa società . La Cooperativa muratori cementisti di Ravenna, quarto gruppo italiano per dimensioni nel settore delle costruzioni con un miliardo di fatturato annuo (70 percento all’estero, 80 percento da appalti pubblici), ha depositato in tribunale il 4 dicembre la richiesta di concordato preventivo con riserva. Cmc ha chiesto al tribunale sessanta giorni per presentare un piano di risanamento dell’esposizione debitoria e il riequilibrio della propria situazione finanziaria. La strada che presumibilmente sceglierà di percorrere la coop, come si legge anche nel ricorso depositato, passerà da un concordato misto in continuità : vengono congelate le possibilità di aggressione da parte dei creditori e la società propone una percentuale e una scadenza di pagamento dei debiti attraverso il portafoglio dei lavori da portare avanti e la liquidazione di alcuni beni. A quel punto all’assemblea dei creditori spetterà il voto sull’approvazione o meno del piano: il rifiuto potrebbe aprire le porte del crac.
Il consiglio di amministrazione ha preso la decisione nella riunione di domenica 2 dicembre, a mercati chiusi: Nell’attuale frangente di tensione finanziaria di cassa – si legge in una nota divulgata dopo il Cda –, si ritiene che l’accesso al concordato con riserva rappresenti il percorso piÚ efficace per porre in sicurezza il patrimonio e tutelare, in tal modo, tutti i portatori di interessi. Secondo il Sole 24 Ore, che cita fonti vicine
I dipenenti della coop a fine 2017, di cui 340 soci. A Ravenna sono impiegate circa 400 persone di cui 300 amministrativi
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via ponte marino, 12 - ravenna - tel. 0544 31215 email: o.asirelli alice.it
alla societĂ , ÂŤla situazione è sotto controllo e câ&#x20AC;&#x2122;è lo spazio di manovra per definire nel corso dei prossimi mesi una soluzione non traumaticaÂť. Ă&#x2C6; la crescente crisi di liquiditĂ il vero male del colosso di via Trieste, per via di mancati incassi attesi nellâ&#x20AC;&#x2122;ultimo quadrimestre di questâ&#x20AC;&#x2122;anno. Ad esempio nel periodo settembre-novembre erano previsti 137 milioni e invece ne sono entrati solo 52 e la societĂ non ha potuto far fronte a tutti gli obblighi. CosĂŹ si spiegano i decreti ingiuntivi e le sette istanze di fallimento giĂ presentate da creditori insoddisfatti. Il ricorso depositato in tribunale certifica altri tre numeri utili per fotografare la situazione al 31 dicembre 2017: 2,2 miliardi di attivo patrimoniale, 850 milioni di ricavi, 2 miliardi di debiti. I primi scricchiolii si erano avvertiti un mese fa quando Cmc annunciò che avrebbe posticipato il pagamento di una rata di un bond in scadenza il 15 novembre. In circolazione ci sono due bond, per 575 milioni di euro: uno con scadenza 2022 per 250 milioni e un altro con scadenza 2023 per 325 milioni. La cedola non pagata (per 10 milioni) è relativa al bond con scadenza 2023. Il pagamento dovrebbe arrivare entro il 15 dicembre. Sempre secondo i retroscena svelati dal quotidiano di Confinsutria, gli investitori istituzionali proprietari delle obbligazioni Cmc si stanno organizzando a Londra per costituire un comitato.
www.olivetticallegari.edu.it
Per informazioni ricevimento segreteria sede tutti i giorni ore 10-12 / mercoledĂŹ ore 14-16
PRIMO PIANO / 13 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
DECRETO SICUREZZA Addio alla protezione umanitaria, ecco i casi speciali
«Il rischio è che ora aumentino gli stranieri irregolari» La preoccupazione dell’amministrazione comunale per le ricadute sul sistema locale di accoglienza. Il sindaco: «Provvedimento tecnicamente sbagliato, sarà un boomerang» di Federica Angelini
Il Decreto Sicurezza voluto da Salvini e votato dal Parlamento nei giorni scorsi sta provocando in molte città già scompiglio per un’interpretazione restrittiva di alcuni prefetti. A Ravenna la situazione è per il momento tranquilla e nessuno è stato allontanato dai servizi di accoglienza per richiedenti asilo a differenza di quanto successo altrove. Ed è in programma per il 7 dicembre un incontro anche con chi oggi è accolto nel progetto Sprar e rischia di non poterci restare perché titolare di un permesso per “protezione umanitaria”, i due terzi della sessantina di ospiti al momento presenti nelle strutture. La nuova legge infatti prevede che solo i titolari dello status di rifugiato e i minori non accompagnati possano restare in quello che è stato da sempre considerato un fiore all’occhiello dell’accoglienza in Italia gestito dai Comuni. Non solo, il rischio per chi ha un permesso di questo tipo è quello di perdere la possibilità di restare sul territorio se non riesce a convertirlo in permesso per il lavoro entro la scandenza. Nulla cambia invece per chi è accolto nei Cas, gestiti direttamente dal Comune dall’anno scorso grazie a un accordo con la Prefettura: qui sono infatti ospitate attualmente 284 persone in attesa che la commissione territoriale si pronunci solo sui richiedenti asilo per cui nulla cambia al momento. Il timore è che però nei prossimi mesi molte meno persone saranno regolarizzate, visto che la protezione umanitaria era la forma più diffusa fino a oggi. Nel 2018 ha rappresentato il 58,41 percento dei permessi concessi. Ed è anche questo che preoccupa l’Amministrazione comunale ravennate (e non solo). «Il punto – dichiara l’assessora all’Immigrazione Valentina Morigi – è che tutti coloro che oggi sono richiedenti asilo e non otterranno la protezione che finora era più diffusa rischiano di rimanere sul territorio come irregolari, così come per tutti coloro che oggi hanno la protezione umanitaria ma non riusciranno entro un anno a convertirla in permesso di soggiorno: anch’essi in larga parte rischiano di restare qui, sul territorio, e diventare di fatto senza fissa dimora. Questo significa che saranno molte più persone ad aver bisogno dei servizi di bassa soglia (come mense e dormitorio, ndr)». Servizi che sono a carico dei Comuni o in mano al volontariato. Perché in pochi credono, date le risorse stanziate, che saranno effettivamente eseguiti tutti i rimpatri che a quel punto si potrebbero rendere necessari. E invece per quanto riguarda per esempio l’insegnamento della lingua italiana? La cifra dei 35 euro abbassata ai 19, come previsto dalla nuova legge, cosa non permetterà più di fare, eventualmente? «Noi abbiamo contratti di gestione, frutto della gara europea, e una convenzione con la prefettura. Entrambi scadono a fine anno – spiega l’assessora – ma in attesa di comprendere gli sviluppi futuri procedere-
IL GESTO SIMBOLICO
CERIMONIA PER LA CITTADINANZA IN COMUNE CON 13 RAGAZZI Tredici diciottenni, nati in Italia da genitori stranieri, mai espatriati e che hanno fatto richiesta di cittadinanza italiana prima del compimento dei 19 anni, sono stati ricevuti il 29 novembre dal sindaco Michele de Pascale per una cerimonia durante la quale sono stati accolti come nuovi cittadini italiani ed europei. Il sindaco ha ufficializzato con la propria firma l’atto di accertamento della cittadinanza e ha consegnato ad ognuno una bandiera italiana, una dell’Unione europea e una copia della Costituzione.
Percentuale di persone accolte oggi nello Sprar con permesso di “protezione umanitaria”
La “protezione umanitaria” tra i permessi di soggiorno concessi nel 2018
mo con una proroga di alcuni mesi, come tutti i comuni della nostra provincia. Valuteremo come gestire la cosa». Più nel dettaglio su questo tema entra il sindaco Michele de Pascale, che è anche presidente della Provincia: «In uno spirito di sussidiarietà abbiamo stretto gli accordi con la Prefettura per gestire i Cas in modo da renderli il più possibile vicini al modello Sprar che è quello che consente anche un maggior controllo e una maggiore conoscenza di queste persone. Diciamo, il sistema che permette di poter avere insieme ordine e umanità, le due leve essenziali per gestire il fenomeno. Depotenziando i servizi di accoglienza, tutto graverà su Prefttura e forze di polizia. E non nego che questo apre un elemento di grande riflessione nel nostro territorio. La nostra intenzione è quella di andare avanti, ma se ci dovessimo trovare a
gestire per conto dello Stato un modello di accoglienza incompatibile con l’ordine e l’umanità non potremmo farcene corresponsabili. Ognuno si dovrà assumere le sue responsabilità. Se l’accoglienza diventerà solo vitto e alloggio, a quel punto riterremo che sarà un gran fallimento di chi l’ha concepita in quel modo». In altri termini, tutto potrebbe tornare in mano alla Prefettura con i problemi (per esempio di concentrazione dei migranti nei territori) connessi. «Sia chiaro che questa non è la nostra volontà al momento, dovremo valutare. In generale, il decreto, al di là del suo contenuto politico che ovviamente non condivido, sarà un boomerang e sarà fallimentare da un punto di vista tecnico: non perseguirà gli obiettivi di maggiore sicurezza, lasciando tantissime persone in balia di situazioni marginali, senza documenti, senza possibi-
59,17 %
De Pascale: «Se l’accoglienza diventerà solo vitto e alloggio, non potremo esserne corresponsabili»
54,81 %
Tra le misure previste dal Decreto Sicurezza appena approvato e che sta suscitando tante reazioni c’è innanzitutto l’eliminazione del cosiddetto “permesso per motivi umanitari” che era a oggi quello più spesso ottenuto dai richiedenti asilo (vedi percentuali a centro pagina). Oggi, oltre allo status di rifugiato vero e proprio (che è una minoranza degli esiti delle richieste) sono previsti alcuni “casi speciali” in cui potranno rientrare almeno in parte i richiedenti: soggiorno particolare per le vittime di violenza domestica o grave sfruttamento lavorativo, o per chi ha bisogno di cure mediche o per chi proviene da un paese che si trova in una situazione temporanea di “calamità naturale”. Il problema riguarda quindi sia gli attuali richiedenti asilo, sia chi oggi ha un permesso di soggiorno per motivi umanitari che non potrà convertire in permesso di soggiorno di lavoro. Alcune stime parlano di 100mila persone in tutta Italia che nel prossimo futuro potrebbero perdere il diritto a stare in Italia e che andranno a sommarsi a tutti coloro, poco meno della metà dei richiedenti, che già oggi non erano ritenuti idonei a ricevere alcuna protezione.
lità di prendere la residenza. Ed è chiaro che queste persone saranno più vulnerabili, nella migliore delle ipotesi si troveranno a ricorrere al lavoro nero, se non peggio. Inoltre, ancora una volta, si evita di affrontare il vero nodo». E il vero nodo per il sindaco, ma non solo, è quello di aprire anche possibilità di entrare in Italia alternative per i migranti economici, per esempio ripristinando i flussi, evitando così tante richieste di asilo, che sono oggi di fatto l’unico modo per sperare di poter vivere e lavorare in Italia. «Ci sono settori – dice De Pascale – come agricoltura e turismo che hanno un disperato bisogno di mandopera. Bisognerebbe, per esempio, pensare di investire in Africa in formazione. Dobbiamo sempre ricordare che anche i grandi flussi migratori italiani sono stati di carattere ecomico. E lo sono tutt’oggi, considerando quanti giovani lasciano l’Italia». A proposito di giovani, il sindaco ha di recente accolto in Comune per una cerimonia (vedi foto) tredici neocittadini italiani, nati qui da genitori stranieri. Una promessa elettorale che prima o poi riguarderà anche gli altri neocittadini italiani? Coloro che non sono nati qui ma che dopo dieci anni di residenza possono farne rischiesta? «Sì è l’intenzione, siamo partiti con questi ragazzi perché per loro, essendo nati qui, la procedura avviene prevalentemente nei servizi dell’anagrafe e sono stato effettivamente io a firmare l’atto, il loro è un po’ come uno Ius Soli posticipato ai diciotto anni. Diverso è per le altre cittadinanze che dipendono invece in toto dalla Prefettura, che spesso richiedono lunghi percorsi per essere ottenute e siccome ora ne arrivano un migliaio l’anno, perché siamo a dodici, tredici anni dal picco degli arrivi migratori, non vorremmo ritardare o complicare inutilmente procedure complesse, ma l’idea resta». E cosa ne pensa del fatto che comunque tutte queste cittadinanze potrebbero essere revocate in caso di reati legati al terrorismo, dell’idea di una cittadinanza revocabile? «Diciamo che su questo ho molta fiducia nella Corte costituzionale».
«Non viene affrontato il nodo centrale: bisogna riaprire i flussi per i migranti economici, c’è bisogno di manodopera»
14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
IL POLITICO
Morrone (Lega): «Il sistema andava cambiato, chi ci critica non conosce il decreto Sicurezza» Il responsabile del Carroccio romagnolo, deputato e sottosegretario alla Giustizia difende le misure su sicurezza e immigrazione: «All’inizio nessuno credeva nemmeno che avremmo fermato gli sbarchi...»
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha firmato il decreto Sicurezza e che è al centro di tanti attacchi sarà sostenuto in piazza l’8 dicembre a Roma da una manifestazione che mobilita persone anche dai territori. «A oggi siamo tra i 250 e i 300 dalla Romagna, ma le adesioni crescono di continuo» ci racconta il 3 dicembre Jacopo Morrone, segretario Lega Romagna, eletto in parlamento in questo collegio e oggi sottosegretario alla Giustizia, che riusciamo a contattare durante una riunione con la segretaria provinciale della Lega ravennate Samantha Gardin. Morrone, cosa risponde al coro di voci secondo cui il Decreto sicurezza di Salvini finirà con l’aumentare il numero degli irregolari, aggravando alla fine anche i problemi di ordine pubblico? Vediamo in tv situazioni di gente che si è improvvisamente trovata in mezzo alla strada… «Innanzitutto il decreto non è retroattivo, inoltre ci tengo a precisare che non è un decreto della Lega, come all’inizio si diceva, ma di tutto il parlamento visto che contro ha votato di fatto solo il Pd (più i pochi parlamentari di Leu e pochissimi disobbedienti del Movimento 5 Stelle, ndr.). Il punto è che il Pd ci ha portato in questa situazione che è per forza tuttora incontrollata. Il sistema andava cambiato. Abbiamo prima di tutto bloccato gli sbarchi per poi procedere con il lavoro di identificazione delle persone; al no-
Jacopo Morrone
Ristorante Pizzeria via Berlinguer 4 Ravenna Tel. 0544 455263 FB: Ristorante Bar Pizzeria Oltremare www.ristoranteoltremare.it
MENÙ DI NATALE Antipasto Flan di carciofi con fonduta di taleggio e rosa di prosciutto crudo croccante Primi Passatelli in brodo ristretto di cappone - Cappelletti al ragù Secondo Medaglioni di filettino di maiale avvolti nel lardo di colonnata con ristretto di albana secca e spiedino di verdure gratinate Dolci Semifreddo al torroncino con crema di gianduia Panettone e uva Euro 30,00 - bevande escluse Possibilità di menù alla carta
stro arrivo c’erano 140mila domande di richiedenti asilo, oggi sono 90mila perché abbiamo istituito dieci commissioni speciali che devono valutare chi ha davvero requisiti per avere protezione, e per loro è previsto un percorso di integrazione, ma solo per chi davvero scappa da guerre e persecuzioni. Il terrorismo sulla situazione viene spesso fatto da quegli enti che ne avevano fatto business e oggi si vedono ridurre i soldi da 35 a 19 euro al giorno per ogni profugo. Un risparmio enorme che andrà agli italiani». E i soldi che vengono dalla Ue? «Sono solo una minima parte rispetto a quanto spendiamo di soldi degli italiani». Ma siete certi che con questa cifra si potrà garantire lo stesso l’accoglienza e ci sia ancora qualcuno disposto a lavorare a progetti così al ribasso? Non tutti hanno lucrato, nel nostro territorio ci sono situazione virtuose… «È un calcolo fatto sui costi vivi, non campato per aria. Con 19 euro non ci sono più i margini per nessuno per arricchirsi, come è avvenuto in passato. Anche qui ci sono state cooperative che hanno sfruttato i margini per appianare magari altre situazioni o realtà nate dal nulla per poter approfittare della situazione». C’è anche chi lancia l’allarme per i posti di lavoro che si rischierebbe di perdere… «Ma mica spero che arrivi una calamità
per far lavorare le ruspe! Il sistema di accoglienza era un’emergenza, noi vogliamo liberare risorse che vadano ad agevolare fiscalmente le aziende perché crescano e creino posti di lavoro con una prospettiva, non come quelli che nascono appunto dalle emergenze». Ma soprattutto c’è chi dice che in questo modo ci ritroveremo in strada molti più irregolari di prima, visto che avete eliminato il tipo di protezione internazionale più diffuso. E visto che tanto i rimpatri hanno sempre riguardato un’esigua minoranza di persone senza documenti… «All’iniziano erano pessimisti anche sul fatto che avremmo bloccato gli sbarchi e invece ce l’abbiamo fatta. Se teniamo fermi gli sbarchi le procedure si velocizzeranno e intanto stiamo stringendo sempre più rapporti internazionali con i paesi di provenienza proprio per rendere più rapidi i rimpatri». Avete anche prolungato i tempi all’interno dei Cie per l’identificazione e l’espulsione da 90 a 180 giorni. Luoghi spesso più simili a carceri che altro. Era davvero necessario? E c’è almeno un impegno per rendere i soggiorni in queste strutture più dignitosi? «È necessario per dare il tempo di identificare queste persone senza lasciarle libere sul territorio. E l’impegno del governo è quello di velocizzare i tempi, con l’istituzione, come dicevo, di nuove dieci Gardin: «Situazione commissioni che esaminano i singoli casi, perché tra chi arriva ci grave anche qui» sono anche spacciatori, delinquenti, persone che vanno riman«Il punto è che, anche qui, nel nostro territodate subito a casa e non lasciate rio – precisa Samantha Gardin, consigliera libere sul territorio». comunale a Palazzo Merlato e segretaria E come risponde alle critiprovinciale del Carroccio – vengono amche che piovono anche dal messe nei progetti di accoglienza persone che poi non sono controllate e che causano mondo cattolico sul fatto problemi. Negli anni abbiamo avuto casi di che sembrate accanirvi congente che spacciava dopo pochi giorni che tro persone fragili, povere, era arrivata: questo significa che aveano già deboli? una rete pronta, altri che hanno causato «Ma sono davvero tutti poveri e problemi di ordine pubblico. Così non si podeboli? Chi sono queste persone? teva andare avanti». Rendiamoci conto che arrivano anche delinquenti, che spacciano droga; le persone per bene saranno anche la maggior parte ma tra di loro c’è di tutto di più. Io credo che chi critica questo decreto è perché non l’ha letto o non lo ha L’INCONTRO capito. E comunque sono molti di più quelli La chiesa e l’accoglienza che ci sostengono e sono d’accordo con noi, con il sistema di prima non si poteva andare Lunedì 10 dicembre alle 20.45, nel avanti». complesso ex Salesiani in via San Tra le questioni controverse c’è anGiovanni Bosco a Faenza si tiene un che la possibilità di revocare la cittadiincontro pubblico sul tema del Denanza in caso di reati di terrorismo. Ma creto sicurezza alla presenza dell’avin questo caso non si rischia di avere vocato Asgi Maurizio Veglio, del vecittadini di serie A e di serie B, quelli scovo di Faenza e anche di Ferrara (già direttore Migrantes) e di Giona che la cittadinanza ce l’hanno per naDapporto. L’evento è organizzato scita e non rischiano di diventare apolidalla diocesi per spiegare sia i condi e gli altri? tenuti del decreto sicurezza che la «A me sembra una misura di buon senso. posizione della Chiesa sul tema acPosso al massimo dire che forse bisognerebcoglienza. be estenderla a tutti, anche agli italiani di nascita». (fe. an.)
PRIMO PIANO / 15 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
LA TESTIMONIANZA
Chi è arrivato con il corridoio umanitario e chi con la nave Diciotti L’associazione Papa Giovanni XXIII opera nel settore da tempo e sta accogliendo al momento anche due famiglie sbarcate a Pratica di Mare accolte dal ministro Salvini e un uomo rimasto a carico della Cei di Andrea Alberizia
Li hanno chiamati i migranti che piacciono a Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno li ha accolti a metà novembre all’aeroporto di Pratica di Mare dove è atterrato il volo dall’Africa. Sono 51 migranti con diritto alla protezione internazionale dopo l’evacuazione compiuta dall’Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati). Donne, bambini, ragazzi (19 sono minorenni) tirati fuori dalle carceri libiche ed evacuati nel centro di transito in Niger, per arrivare in Europa attraverso i corridoi umanitari. Una parte dei 51 è stata è affidata alla comunità Papa Giovanni XXIII che ne ha sistemati nove in una casa-famiglia a Lugo che ha in comodato d’uso dalla parrocchia. Si tratta di una coppia di etiopi e una coppia di sudanesi con cinque figli che hanno tra due e dodici anni. Gionata Ricci segue i progetti di accoglienza della Papa Giovanni XXIII nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena: «I due con figli si stanno ambientando bene. Li stiamo seguendo per il percorso burocratico di richiesta di protezione. Siamo in attesa che la questura di Ravenna ci dica quando possono presentare la domanda. Intanto abbiamo avviato le pratiche per la formazione e l’inserimento. Nell’anno nuovo credo che i bambini entreranno a scuola che è la prima cosa importante». Le difficoltà riguardano cose difficili da immaginare nel mondo occidentale: «Per noi la carta di identità o un documento è un concetto ben chiaro. Ma io che ho fatto il missionario in Africa so che invece per certi popoli è davvero qualcosa di difficile comprensione. Figuriamoci l’idea di un permesso di soggiorno…». Diversa la situazione per gli altri due ospiti lughesi: «Poco
L’arrivo del corridoio umanitario di metà novembre a Pratica di Mare. Foto Ansa
dopo l’arrivo hanno lasciato la struttura per un paio di giorni senza dare spiegazioni. Poi sono tornati e ci hanno detto che erano arrivati a Milano. Ora l’hanno rifatto. Crediamo che vogliano raggiungere un fratello della donna in Inghilterra ma non sono stati molto precisi su questo. Nessuno di loro è obbligato a restare nella casa, non è un carcere. Ovviamente se escono e per giorni non tornano va fatta la segnalazione alla prefettura e questo significa uscire dal programma di accoglienza». La nota rete gestita dal governo con i bandi che stanziano 35 euro al giorno per ogni migrante: chi ottiene l’appalto deve garantire vitto, alloggio e percorsi di integrazione con quella cifra. Che potrebbe calare con le nuove disposizioni del ministero: «A fine anno scadono tutte le convenzioni. Si parla di rinnovarle a 19 euro al giorno. Per quella cifra sarà impossibile dare un servizio dignitoso. Già con 35 è difficile. Il paradosso è che abbassando la cifra si favoriscono le situazioni più impattanti: verranno incentivate le grandi concentrazioni di cento o duecento persone in alberghi vuoti in cui mettere una persona alla portineria e basta. Al contrario le piccole sistemazioni diffuse sui territori andranno a sparire». I 51 arrivati in Italia a metà di novembre sono passati attraverso il cosiddetto corridoio umanitario, una delle strade per l’ingresso in Europa: «Gestisce tutto l’Unhcr, loro valutano chi evacuare. Di solito si parte dai casi più problematici: famiglie numerose, madri sole, disabili, feriti, vittime di
«Con 19 euro al giorno sarà impossibile dare un servizio dignitoso»
violenze». Ricci stima che in Italia ne siano arrivati circa duemila negli ultimi due-tre anni, «un numero esiguo se confrontato a quello degli arrivi sui barconi». Non era un barcone ma una nave della guardia costiera, la Diciotti, quella che il 20 agosto entrò in porto a Catania con 177 profughi soccorsi in mare. Un braccio di ferro durato giorni li costrinse a rimanere a bordo fino a quando la Cei intervenne con la disponibilità di accoglienza a suo carico. Uno di loro è in provincia di Ravenna, assistito dalla Papa Giovanni in una frazione del forese: «È in una struttura di recupero per tossicodipendenti, semplicemente perché Salvini, per ragioni politiche, ha deciso che quelli della Diciotti non devono entrare nel piano di protezione organizzata pur essendo profughi a tutti gli effetti. E quindi sono a carico della Cei».
Ravenna Viale Galilei, 81/83 tel. 0544 470102 fax 0544 470075 info@asppi.ra.it
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È ANCORA CONVENIENTE INVESTIRE NEL MATTONE? COMPRARE, VENDERE O AFFITTARE?
Intervengono On. Alfredo Zagatti Presidente Nazionale Asppi
Silvio Piraccini Presidente Asppi Ravenna
Federica Del Conte Assessore all'Urbanistica, Edilizia Privata e Rigenerazione Urbana del Comune di Ravenna
Relatori Alberto Gualdrini - Rag. Davide Canali Avv. Silvia Maroni - Rag. Michele Strocchi Dr. Massimo Fesani
GIOVEDÌ
ore 20.30
6 DICEMBRE
Piazza Mameli, 1 Ravenna
Ingresso libero • Posti limitati Conferma la partecipazione telefonando allo 0544 470102 o via mail a info@asppi.ra.it
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16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
IL SINDACATO
LA NOVITÀ
I poliziotti della Cgil attaccano il decreto Salvini: «Criticità che influiranno sul nostro lavoro»
CHIUDE L’HUB PER I MINORI NON ACCOMPAGNATI Aperto nel 2016, oggi con il calo degli arrivi i venti posti non servono più
Durante il quinto congresso provinciale è stato rieletto Fabio Rossi
Anche l’elezione del segretario provinciale del Silp Cgil, il sindacato italiano dei lavoratori della polizia, è stata occasione di una riflessione sul nuovo Decreto Sicurezza. In occasione infatti della conferma di Fabio Rossi, è stato spiegato che «il decreto porta con sé una serie di criticità che nella quotidianità andranno a influire direttamente sul lavoro della polizia di Stato». Il particolare il segretario regionale del sindacato Daniele Stefanì ha rimarcato il fatto che il decreto «non è destinato a migliorare la sicurezza complessiva del Paese, ma si inserisce
come componente comunicativa di questo governo» in quanto, come fa notare Rossi, «secondo le nuove norme, circa 130mila immigrati rischiano di diventare irregolari e si ritroveranno per le strade, a disposizione della criminalità organizzata». Allo stesso tempo anche la situazione degli sgomberi è stata analizzata da Stefanì come «azione potenzialmente di valore ma che, in mancanza di un progetto di integrazione e programmazione con gli enti locali, perde il suo significato andando a creare ulteriori problemi ai Comuni e di conseguenza ai sindaci, che dovranno così improvvisare soluzioni per centinaia di italiani e stranieri»; perché, come ha sottolineato Stefanì, «non è una questione di immigrati, ma di povertà e colpisce anche molti italiani». Le conclusioni del congresso – a cui hanno partecipato, tra gli altri, il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, e Alberto Pagani e Vasco Errani, rispettivamente deputato Pd e senatore di Leu – sono arrivate da Costantino Ricci, segretario generale provinciale della Cgil di Ravenna, che ha voluto sottolineare come il sindacato nel proprio documento congressuale, che per la prima volta è stato adottato anche dal Silp, abbia voluto provare a fornire una risposta, «una nuova idea di società diversa, in cui vengano spazzate via le disuguaglianze che, se accentuate, provocano rotture, paura e insicurezza nella gente. Tutto ciò di cui si sta nutrendo il Governo, che invece di cercare risposte per la collettività dà risposte al singolo».
Aveva aperto a Ravenna, tra mille polemiche, nel settembre 2016 in accordo con l’Anci e doveva essere un hub per minori non accompagnati, ossia una struttura dove i ragazzi potevano restare non più di due mesi e a costo zero per le casse comunali (a carico del ministero). Il progetto iniziale era per due anni e mezzo, ma di fatto è già stato chiuso a oggi. Il numero infatti degli arrivi si è drasticamente ridotto e così ora è sufficiente il centro che era stato aperto a Budrio, più capiente. Il progetto Anci aveva vinto un bando dell’allora Ministero e in città prevedeva venti posti in tutto in due strutture da 8 e 12 letti nel centro urbano). Ai ragazzi erano garantiti assistenza legale e sanitaria, vitto, alloggio e servizi di mediazione culturale. Al di là dell’hub, che era appunto un luogo di transito e temporaneo, restano in città le strutture che accolgono i minori non accompagnati fino al raggiungimento della maggiore età; il decreto Sicurezza non interviene rispetto a questo tema.
LA FORMAZIONE
VIGILI URBANI A LEZIONE DI MULTICULTURALITÀ Conoscere diverse culture per rapportarsi con maggior consapevolezza sia con la comunità che con i turisti. È questo l’obiettivo del corso di aggiornamento sulla multiculturalità territoriale che hanno di recente svolto gli agenti della Polizia municipale di Ravenna, organizzato dal Comune con il Dipartimento beni culturali dell’Università degli studi di Bologna, Campus di Ravenna, e con il supporto della Fondazione Flaminia. Lo scopo era fornire agli agenti della Pm, sempre più a diretto contatto con le persone, strumenti idonei alla comprensione di usanze e costumi diversi, nell’ottica di una sempre maggiore integrazione e di un’adeguata accoglienza, ma anche di prevenzione di situazioni di conflitto. Alle lezioni, a cui hanno partecipano circa 150 agenti, sono stati invitati a prendere parte anche esponenti delle Forze di Polizia. Diverse le tematiche trattate tra cui religioni e multiculturalismo aspetti giuridici del migrante e del richiedente asilo, geografia delle migrazioni e l’etnolinguistica dell’immigrazione. L’organizzazione didattico-scientifica del corso, che si tiene presso il Dipartimento di beni culturali, in via Ariani 1, è di Paolo Ognibene.
18 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
L’ARTISTA/1
Cavalli: «Ho scritto un libro feroce, ma sono ottimista: i razzisti di natura sono pochissimi» L’autore e attore ospite per una due giorni a Ravenna. Al Dock 61 presenta il suo romanzo Carnaio di Federica Angelini
Carnaio di Giulio Cavalli, appena uscito per Fandango, è un libro duro, durissimo che accompagna il lettore passo dopo passo vero un inferno da cui non sembra esserci via d’uscita. Nella cittadina di DF cominciano ad arrivare cadaveri dal mare. Prima uno, poi due, poi qualche decina e infine ondate sempre più frequenti. Di questi cadaveri non sappiamo nulla, se non che sono tutti maschi, tutti molto simili. Quello che scopriamo invece è la reazione degli abitanti di DF che muta e cambia fino ad arrivare non solo ad abituarsi a quella situazione, ma a sfruttarla, in un perverso meccanismo di autodifesa. Il tutto è raccontato scegliendo i vari punti di vista di alcuni cittadini, in una serie di racconti che sembrano perfetti come monologhi con quella lingua che appare così spontanea, così vera, così orale. Del resto Cavalli è forse più noto per la sua attività di attore e autore di monologhi, uno dei quali, Mafie, maschere e cornuti, sarà in scena il 6 dicembre all’Almagià per Libera (ingresso gratuito alle 21). Ma Cavalli sarà anche a Ravenna proprio per parlare di questo romanzo, al Dock 61 in via Magazzini Posteriori, il 7 dicembre alle 20.45. Gli spunti che offre il libro rispetto alla realtà che viviamo in questi giorni sono tantissimi, alcuni abbiamo provato ad affrontarli qui. Innanzitutto, come dobbiamo considerare questo libro che usa la cifra del grottesco e dell’iperbole, una sorta di distopia? «Ci siamo interrogati molto, anche con l’editore, chiedendoci se l’aggettivo distopico fosse calzante. In realtà, posso dire che quando l’ho scritto volevo soprattutto mostrare come quando si superano certi muri, certi limiti etici e sociali, il resto diventa una discesa verso l’abisso. Sono convinto che chi è pronto a superare il primo argine sarà capacissimo di spostarne altri, senza fine». L’ha scritto sull’onda di ciò che sta accadendo di recente? «In realtà l’ho scritto prima, prima delle elezioni e di questo governo. Il fatto che la realtà tenda ad assomigliare sempre più al libro è preoccupante». Che posto è DF, la cittadina dove tutto accade? All’inizio siamo portati a pensare a una città del sud d’Italia, affacciata sul Mediterraneo... «Diciamo che potrebbe collocarsi vicino a Pozzallo, ma è in realtà una citazione da Bolano che ho scelto per immaginare una città che possa essere ovunque. Del resto c’è molto anche una mentalità settentrionale degli abitanti». Come a dire che può succedere a tutti e ovunque? C’è un personaggio in particolare, un pescatore, il primo che entra in scena, a cui è impossibile non affezionarsi, che poi però anche lui, per quieto vivere, per vedere finalmente felice la moglie accetta una situazione che fino a poco tempo prima avrebbe rifiutato. Siamo tutti a rischio? «Ci sono anche persone che pur avendo una loro moralità, per ragioni di tranquillità o di paura, può cambiare punto di vista. Ho tante persone che conosco che oggi sento pronunciare parole indicibili, Giovanni Ventimiglia rappresenta loro. Ma va anche detto che è un diritto avere paura soprattutto per chi vive in certe zone». In effetti, rispetto a più di un personaggio, quasi ci si trova a capirli nel loro lento sprofondare nella ferocia, che diventa abitudine. Perché DF viene lasciata effettivamente sola a gestire un’emergenza. «È così, perché dentro tanta xenofobia c’è una paura che va non derisa ma compresa. Ma c’è un pezzo di politica che non vuole vederla e ascoltarla e non riesce a immaginare un futuro in sicurezza per tutti. DF è una città a cui è stato concesso di restare così, di cui nessuno si è occupato. La caduta verso gli inferi è una lenta erosione, non è la frase fulminante magari di un politico aggressivo che porta al burrone. È un processo molto più complesso che avviene molto lentamente».
Giulio Cavalli è autore teatrale da sempre impegnato sui temi civili sarà a Ravenna il 6 dicembre alle 21 all’Almagià con uno spettacolo sul tema della legalità grazie a Libera e il 7 dicembre alle 20.45 al circolo Arci del Dock 61 per il non-festival “C’era una riVolta” che prevede il 6 dicembre alle 20.45 anche l’incontro con Wu Ming e il loro ultimo libro Proletkult.
E a che punto del piano inclinato siamo, dopo il Decreto sicurezza, in particolare? E che ruolo ha il mondo culturale? «Ho scritto un libro feroce, ma sono ottimista. Penso che un pezzo di società civile sia come la moglie dell’ispettore (uno dei pochi personaggi che non si adegua all’orrore, ndr). Credo che proprio su questi temi si stiano compattando gruppi eterogenei che hanno rimescolato le priorità sia dal punto di vista politico che culturale». Forse più culturale... «Sì, forse più culturale, è vero. Chi contestava ad altri certe interpretazioni dell’essere di sinistra mi pare che ora, di fronte a questa situazione, stia reagendo in modo diverso dal passato. Vedo in particolare alcuni intellettuali di solito molto silenti dire la propria». Eppure Salvini continua a dire che sta facendo ciò che gli chiedono gli Italiani e i sondaggi sembrano dargli ragione. «Credo che dentro al popolo che inneggia a Salvini ci sia un folto gruppo di persone che sperano di uscire dalla disperazione facendo forza sugli ultimi. Ma è un giochetto che non può durare. Sono convinto che i razzisti di natura o i neofascisti siano una minoranza». E però Salvini assicura sicurezza. Anche nella sinistra c’è chi parla di sicurezza, lei stesso prima diceva che la paura delle persone va capita. Ma dov’è l’equilibrio possibile tra sicurezza e libertà? L’analisi che molti fanno è che i due valori siano in qualche modo connessi e che in certi frangenti le persone possano essere più disposte a rinunciare all’uno che all’altro... «La risposta sta nella cultura. Studiando ci si accorgerebbe che non ha mai funzionato chiedere di poter erodere i diritti di tutti in cambio di una gratificazione che non è reale e non è necessaria. Gli stessi che propongono questa situazione sono peraltro gli stessi che rifocillano un’emergenza». Da tempo si occupa di malavita anche in teatro. Uno degli argomenti usati da Salvini per ridurre i contributi per l’accoglienza è stato anche quello di togliere linfa a chi si arricchisce con l’accoglienza. «È un trucchetto retorico, come se dicesse che per risolvere il problema degli scippi alle vecchiette, eliminiamo le vecchiette. La verità è che la malavita e la criminalità si insinuano in qualsiasi settore dove mancano attenzioni e controlli. Suggererei piuttosto un altro passaggio: la malavita ha bisogno di entrature amministrative, politiche e dirigenziali, alle radici mi piacerebbe sapere se c’è e qual è la responsabilità delle Prefettura. Ma sappiamo bene che Salvini attacca sempre il più debole...».
L’EVENTO Al Gulliver di Alfonsine “Matrimonio siriano” con la regista Laura Tangherlini per un evento benefico Al Cinema Gulliver di Alfonsine (Piazza della Resistenza, 2), giovedì 6 dicembre alle 21 si tiene un evento speciale a scopo benefico dedicato ai piccoli profughi siriani con la proiezione di un documentario e l’incontro con l'autrice e regista Laura Tangherlini, giornalista Rai. La Tangherlini presenterà il suo film “Matrimonio siriano”, reportage video patrocinato da Terres des Hommes che racconta il viaggio benefico e solidale di due neo-sposi nei campi profughi siriani in Turchia e in Libano per aiutare i bambini di questi campi e per dare loro voce e volto. Da questo viaggio di nozze molto particolare è nato anche un libro con la prefazione di Gianantonio Stella e l'introduzione di Corradino Mineo. Nel corso della serata il pubblico del Gulliver avrà la possibilità di aderire al progetto benefico di Laura Tangherlini acquistando il cofanetto libro+dvd “Matrimonio siriano”, il cui ricavato dei diritti d'autore è destinato a iniziative solidali per il popolo siriano a cura di Terres des Hommes. L'evento è a cura di Arci Ravenna in collaborazione con INconTRAdonne di Alfonsine, Casa delle Donne di Ravenna, e Comune di Alfonsine.
PRIMO PIANO / 19 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’ARTISTA/2
Enia: «Si sta creando un’emergenza per nascondere altri problemi» Lo scrittore e autore teatrale in scena a Cervia e Faenza con il suo L’abisso incentrato sul tema degli sbarchi a Lampedusa
Davide Enia, fotografia di Mario Virga
di Iacopo Gardelli
La linea telefonica fra Ravenna e Siracusa è disturbata, ma non tanto da celare l'emozione della voce di Davide Enia. Dopo 60 anni di quasi inattività, il teatro Comunale inaugura la stagione di prosa con L'abisso, il suo nuovo spettacolo co-prodotto da Accademia Perduta. «Minchia, il teatro è bellissimo», mi confessa. «L'hanno appena aperto. Ti mando le foto», promette. E me le manda. L'abisso è tratto da Appunti per un naufragio, libro con cui Enia ha vinto il Supermondello e il MondelloGiovani, e a giudicare dalle prime recensioni la fortuna del romanzo sembra riverberarsi anche sulla scena. Lo spettacolo farà tappa il 12 e 13 dicembre al Walter Chiari di Cervia e il 17 al Masini di Faenza. Dopo 11 anni è tornato in teatro. Perché un’assenza così prolungata? E cosa l’ha spinta a tornare? «Mi ero rotto i coglioni. Non mi andava di dover essere colluso con un sistema che si stava abbassando sempre di più. Tornare è stato un impulso egoistico. Col romanzo non avevo creato la giusta distanza tra me e i fatti. Avevo bisogno di continuare ad approfondire l’altro mio linguaggio, quello del teatro, per scrivere sul mio corpo cosa significa stare sull’orlo dell’abisso».
È paradossale. Nella visione comune, il teatro accorcia questa distanza. «Scrivere ti fa riflettere sull'eredità culturale che abbiamo attorno al libro, al nostro modo di cercare sulla pagina un deposito di verità che appartiene al lettore. Il teatro ti permette invece di scrivere col corpo. Attraverso la performance mi rimetto nello stato di chi nomina le cose per la prima volta». La lavorazione de L'abisso è stata lunga: è passato quasi un anno da quando vidi un primo studio a Faenza. L'equilibro trovato vi soddisfa? «Io e Giulio Barocchieri, il musicista che mi accompagna, siamo molto soddisfatti. Ma molte cose non puoi calcolarle, vanno al di là dello spettacolo. Spesso accade un cortocircuito con gli spettatori, che rimangono con noi a parlare e ad abbracciarci anche dopo lo spettacolo. Abbiamo intercettato qualcosa, non saprei come dirlo altrimenti». Uno dei punti centrali de L’abisso è la cucitura fra la sua biografia e l'evento storico della migrazione, raccontata attraverso gli sbarchi a Lampedusa. C’era nel testo una tensione quasi psicanalitica: usava spesso la parola “slatentizzare”, rendere esplicito il non-detto.
«Eliminare la protezione umanitaria è disumano, ci fa sprofondare indietro di secoli»
«Nello spettacolo non la uso più, ma parlo ancora del trauma e della necessità della sua denuncia». Questa tendenza a nascondere il trauma si può definire ipocrita? «Non lo è, perché non parlarne è soltanto un danno. È un'eredità culturale che condividiamo con tutte le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Un paternalismo che, statisticamente, ci porta a rimuovere la dimensione del dolore perché considerata vergognosa». Il 28 novembre è stato approvato il cosiddetto “ddl Salvini” sulla sicurezza, che dà una stretta di vite alla possibilità di accogliere legalmente i migranti. Il 30 è stato premiato col Mondello. Crede che la scelta della giuria voglia lanciare un messaggio alla società italiana? «Non lo so, bisognerebbe chiederlo ai 120 giurati e ai 180 studenti che scelgono il vincitore. Si può dire una cosa: un decreto che revoca la protezione umanitaria è disumano. Fa sprofondare indietro nei secoli il pensiero e la nostra cultura, improntata da sempre all'accoglienza e all'aiuto dei più deboli». Perché si parla tanto di immigrazione? «Si sta creando un’emergenza per evitare di parlare di altri problemi: i piani economici fanno acqua da tutte le parti, lo spread è impazzito. Si cerca sempre un nuovo nemico. Ma una politica improntata alla costruzione dell’odio non ha molto da offrire. È la banalità della
slantetizzazione di pulsioni primarie, che non so nemmeno quanto siano consapevolmente razziste». Intende dire che il razzismo raccontato è più forte di quello reale? «Non lo so. Ma è un po’ come succede sui social: nel mondo reale è più difficile essere così violenti. Vorrei sapere quante persone, davanti a una donna incinta al sesto mese sfollata da uno Sprar, abbiano il coraggio di non aiutarla, di non provare vergogna per averlo permesso. Ciò che vedi cambia il tuo pregiudizio». Vedere gli sbarchi a Lampedusa l'ha cambiata? «Avevo pregiudizi che sono crollati dal primo momento in cui ho visto i migranti. Primo fra tutti quello di non pormi come una persona in cerca di soluzioni, ma piuttosto come un ascoltatore. Non formulare per forza un giudizio, ma ascoltare».
20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
L’INAUGURAZIONE Prezzi e orari: le info utili
Classis, alla (ri)scoperta della storia di Ravenna Ha aperto nell’ex zuccherificio di Classe il nuovo museo atteso da sedici anni, un contenitore dalle potenzialità enormi, ma oggi solo parzialmente espresse
E così, dopo vent’anni dalla prima idea e a sedici anni dalla posa della prima pietra, dopo 22 milioni di euro spesi da Stato, Regione, Comune, Unione Europea e Fondazione Cassa di Risparmio, dopo valanghe di polemiche, sabato 1 dicembre ha inaugurato Classis Ravenna, Museo della Città e del Territorio. Ed evidentemente i sedici anni servivano proprio tutti, visto che i lavori sono di fatto finiti nella notte precedente il taglio del nastro e la stampa invitata appena il giorno prima, il 30 novembre, ha visto all’opera tecnici armati di trapani e ha faticato a farsi un’idea di come sarebbe poi davvero stato l’allestimento. Chi invece ha potuto apprezzarlo sono state le migliaia di persone (3.600 nel weekend, secondo il museo) che durante tutta la giornata inaugurale (a ingresso gratuito) hanno raggiunto l’ex zuccherificio di Classe tornato finalmente a nuova vita. Un segnale di vitalità da parte della città importante, una folla di persone di ogni età ha voluto scoprire da subito il nuovo museo tanto decantato dalla fondazione Ravennaantica che, come noto, lo avrà in gestione e ne ha curato i contenuti, così come curerà la biglietteria, le mostre temporanee e le sale permanenti già previste ma ancora non pronte. I commenti, all’uscita, di tanti erano perlopiù positivi an-
che se davvero la folla rendeva difficile una fruizione ottimale. E tanti commenti entusiastici sono comparsi anche sui social. E però è impossibile non notare come il magnifico impatto che si ha dall’esterno dell’ex sito industriale riconoscibile nel suo fascino, si perda all’interno dove è difficile scorgere memorie di ciò che fu. E il museo
sembra semplicemente allestito in uno spazio ampio, ma piuttosto anonimo. Come si sapeva da tempo, non potrà essere il valore e l’unicità del singolo reperto a richiamare folle di visitatori, non essendoci pezzi di particolare pregio. I reperti, indubbiamente dal valore scientifico ma diciamo non propriamente – come va tanto oggi di
Il nuovo museo Classis Ravenna si trova a Classe in via Classense 29 (telefono 0544 473717). Resterà aperto fino al 6 gennaio compreso tutti i giorni dalle 10 alle 18, il 24 e il 31 dicembre dalle 10 alle 14 (chiuso il giorno di Natale). Dal 7 gennaio al 1 marzo il museo resterà aperto invece solo dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17 con chiusura settimanale il lunedì. Dal 2 marzo l’apertura si amplierà di nuovo a tutti i giorni dalle 10 alle 18.30. Tariffe: intero 7 euro, ridotto 5, biglietto famiglia (2 adulti con 2 bambini) 20 euro. Visite guidate gruppi adulti su prenotazione 40 euro fino a 15 persone, 3 euro in più dalla sedicesima in avanti. Potrà avere diritto al biglietto ridotto chi si presenterà con il biglietto di ingresso alla mostra War is Over, in corso al Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna. Info: classisravenna.it.
moda dire parlando di turismo – emozionale, servono da contraltare al racconto della storia della città lungo una linea del tempo. Un approccio dunque assolutamente e dichiaratamente didascalico, un viaggio nella lunga e affascinante storia di Ravenna fino all’anno Mille tra oggetti nelle bacheche ma anche mappe, racconti,
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
SOCIETĂ&#x20AC; / 21
RAVENNA via Carlo Cattaneo, 8
6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
Una foto che in qualche modo farĂ la storia a Ravenna: il sindaco De Pascale il 1° dicembre 2018 taglia il nastro del nuovo museo Classis, sedici anni dopo la posa della prima pietra Nella pagina a fianco una delle sale del museo durante lâ&#x20AC;&#x2122;inaugurazione
COMMERCIO E dal 10 dicembre a Classe arriva anche il mercato Con lâ&#x20AC;&#x2122;apertura del nuovo museo a Classe arriva anche unâ&#x20AC;&#x2122;altra iniziativa attesa da tempo. Si tratta del mercato ambulante, richiesto anche da una petizione firmata da centinaia di cittadini e discussa a Palazzo Merlato. Ora, dopo alcuni tentativi non andati a buon fine, la fumata bianca, con il mercato che sarĂ allestito ogni lunedĂŹ in Largo della Vecchia Tranvia, ossia lo piazza di fronte al museo e a fianco della â&#x20AC;&#x153;vecchia pesaâ&#x20AC;? recuperata lâ&#x20AC;&#x2122;anno scorso. Il primo appuntamento è in programma il 10 dicembre e si proseguirĂ almeno fino a giugno, sempre dalle 7 alle 14. Una mezza dozzina almeno le bancarelle, tra abbigliamento e alimentari.
Dal 10 dicembre non ci saranno piĂš treni pomeridiani per Classe Prima dellâ&#x20AC;&#x2122;apertura del museo, in piĂš occasioni il presidente di Ravennantica Giuseppe Sassatelli interpellato sui collegamenti, aveva dichiarato come il treno avrebbe dovuto diventare un poâ&#x20AC;&#x2122; come una sorta di metropolitana per Classis, essendo la stazione di Classe a pochi passi e quindi a pochi minuti dal centro di Ravenna. Ma il nuovo orario di Trenitalia che entrerĂ in vigore dal 10 dicembre di fatto annulla i collegamenti via treno tra Classe e Ravenna dopo le 14. CosĂŹ nel pomeriggio, per chi non ha lâ&#x20AC;&#x2122;auto, la metropolitana dovrĂ per forza di cosa trasformarsi in un autobus...
immagini. La sensazione è un poâ&#x20AC;&#x2122; quella di trovarsi dentro un enorme libro di storia con un apparato video, per chi dovesse cercare lo stupore, ammesso che ancora possa trovarsi da qualche parte, per la parte multimediale che pure è consistente dovrĂ forse rivolgersi altrove. Certo, come si diceva, il Museo non è ancora completato:
mancano due sale tematiche che promettono di essere di grande interesse e manca il programma delle mostre temporanee che troveranno spazio al secondo piano, oggi vuoto. E che il neonato progetto sia in fieri lo dimostra anche lâ&#x20AC;&#x2122;annuncio del direttore di Ravennantica Sergio Fioravanti di voler procedere a una ventina di assunzioni nel
corso del 2019. Sono invece presenti laboratori e anche la sede del comitato cittadino, inaugurata sempre sabato 1 dicembre, al piano terra, in un contenitore dalle potenzialitĂ enormi e oggi solo parzialmente espresse. Intanto, di certo potranno godersi Classis le scolaresche per un approccio alla storia semplice ma efficace e anche
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tutti i ravennati e non che vogliano scoprire la storia antica della cittĂ o rimettere ordine tra nozioni magari un poâ&#x20AC;&#x2122; appannate. Ma di sicuro la notizia forse piĂš incoraggiante di questo 1 dicembre resta lâ&#x20AC;&#x2122;accoglienza della cittadinanza, affamata di bellezza, riscoperta e conoscenza. Federica Angelini
22 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
INFRASTRUTTURE
Il Comune vuole rifare la piscina: c’è una proposta di privati da 13,5 milioni Il consorzio Arco chiede in cambio la gestione per 25 anni: restano due vasche ma sono previste nuove tribune, centro fitness e biglietto di ingresso più alto. Critiche dall’opposizione. La Pigna: «In realtà pagherà il pubblico» di Andrea Alberizia
L’impianto ha quasi cinquant’anni e la ristrutturazione di cui ha bisogno è talmente profonda che conviene piuttosto radere al suolo tutto e ricostruire da zero. È questo il punto di partenza alla base della proposta progettuale per la piscina comunale Gambi di Ravenna presentata dal consorzio cooperativo Arco Lavori. Un intervento da 13,5 milioni di euro (Iva compresa) che lascerebbe invariate le due vasche di via Falconieri (25 e 50 metri) ma le doterebbe di un nuovo involucro, nuove tribune ampliate, un centro benessere e fitness, locali bar e ristorazione. Il progetto architettonico è di Nuovostudio, il progetto delle strutture è di Sarti Engineering e gli impianti di Team Engineering. Arco si presenta come capofila di una rete temporanea di imprese (Rti) che ipotizza la realizzazione dell’opera in regime di finanza di progetto, quindi a sue spese, e si propone come gestore per i successivi 25 anni in cui dovrà rientrare dei costi e maturare i guadagni. La piscina sarebbe sempre di proprietà pubblica. La giunta De Pascale alla fine di novembre, al termine delle valutazioni tecniche fatte dagli uffici comunali, ha accolto la proposta ritenendola di pubblica utilità – condizione necessaria per il percorso di project financing definito dal codice degli appalti – e ha approvato il progetto di fattibilità perché venga inserito nel programma triennale 2019-21 dei lavori pubblici. Sarà questo il progetto per la nuova piscina? Impossibile dirlo ora. L’iter prevede che passi ora in commissione consiliare e in consiglio comunale: quello che uscirà diventerà la base per la stesura del bando di gara a cui sarà invitato il proponente (Arco) ma potrà partecipare chiunque. Se il promotore non risulterà aggiudicatario potrà esercitare il diritto di prelazione se dichiarerà di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Insomma la giunta ha deciso di rifare la piscina. Come verrà fatta è da vedere. Al momento c’è la proposta di Arco che imbastisce già un’ipotesi di convenzione con Palazzo Merlato per la gestione con un canone annuo di disponibilità pagato dal pubblico e definito dal privato «necessario per il raggiungimento della sostenibilità economico-finanziaria»: 625mila euro fino all’undicesimo anno poi 594mila. In totale la spesa del Comune sarebbe di 15 milioni spalmati su un quarto di secolo. All’attuale gestore (Nuova Sportiva di Ferrara fino a fine anno) il Comune già sta versando un contributo annuale di mezzo milione. Che rappresenta la metà delle entrate con cui l’impianto ha trovato il suo equilibrio fino a oggi: le altre voci sono 265mila euro dai noli vasca (soprattutto società sportive) e 270mila dal pubblico. Insomma, oggi la Gambi è gestita da un privato con un milione di euro di ricavi all’anno. Diversamente dall’accordo in corso, Arco propone che manutenzione straordinaria e ordinaria siano a carico del gestore con questa previsione: in totale 165mila euro annui dal sesto anno. Nell’ipotesi firmata Arco verrebbero ritoccate tutte le tariffe: l’ingresso singolo per nuoto li-
Un rendering dell’esterno e dell’interno del progetto firmato Nuovostudio per Arco
bero passerebbe da 6,10 euro a 8 (gli aumenti per le società saranno del 25 percento). Con una rapida occhiata questo è il panorama nei dintorni: a Forlì e Ferrara si entra con 7,50, a Lugo con 7,10, a Cesena con 7, a Bologna e Riccione con 6,90, a Cervia con 6,30. Alla luce di tutto questo, Arco stima che il primo anno di gestione abbia costi per 1,85 milioni di euro e ricavi per 2,5 milioni (compresi i fondi pubblici e i nuovi spazi dell’impianto). La proposta di Arco, per quanto ancora lontana da qualunque approvazione definitiva, non piace alla lista civica La Pigna che da tempo porta avanti la sua battaglia sulla piscina: «Se viene proposta una convenzione che prevede un contributo totale pari al costo totale del nuovo impianto, dov’è il rischio imprenditoriale per il privato previsto dal project financing?». La consigliera comunale Veronica Verlicchi mette in conto anche i sei milioni già finanziati alla gestione attuale e sostiene che «a quelle cifre il Comune potrebbe fare un centro natatorio di livello internazionale e poi trovare un gestore tramite bando senza bisogno di erogare contributi ma anzi chiedendo un canone di affitto». Critico anche Emanuele Panizza, il grillino in consiglio comunale con il gruppo misto: «Per i prossimi 25 anni Ravenna avrà due sole vasche comunali che già adesso si dimostrano insufficienti alle esigenze di attività agonistica e utenza pubblica. Abbiamo già denunciato che diverse corsie riservate al pubblico, come previsto nel capitolato, sono state invece date in uso alle società agonistiche». La proposta è
quella di realizzare una nuova struttura in un’area da individuare. Il decano dell’opposizione, Alvaro Ancisi di Lpr, coglie l’occasione per concentrarsi sui rapporti tra pubblico e attuale gestore: «La Nuova Sportiva di Ferrara, mandataria della fallita Cmr di Argenta, nel 2004 ha avuto la gestione per la seconda volta: unica concorrente nella gara d’appalto, in 15 anni ha incassato in totale dal Comune 6 milioni lasciando al Comune solo il 3 percento degli incassi sui circa 8 milioni introitati nei 15 anni». Entro dicembre 2004, il Comune effettuò i lavori necessari perché la struttura fosse pienamente agibile e funzionante: «Al Comune sono toccate le spese
In un anno 160mila ingressi Nel 2017 gli ingressi alla piscina sono stati 160mila di cui un quarto (45mila) di comuni cittadini. Il resto è rappresentato dall’attività agonistica (56mila) e dalle società sportive (36mila giovani e 20mila adulti). Per completare il quadro vanno conteggiate le residue presenze rappresentate da gruppi e scuole, in totale poco meno di duemila.
per la sostituzione delle parti strutturali principali a causa di cedimenti e di quelle impiantistiche di maggior rilievo da sostituire per esaurimento di vita tecnica, nonché tutte le modifiche imposte da nuove norme di legge. Dunque, con l’imminente fine dell’appalto, la piscina andrebbe restituita pienamente efficiente e funzionante come ricevuta. Invece il Comune dice che la vuole buttare giù perché “la vita tecnica delle parti impiantistiche e strutturali dell’attuale struttura si sta esaurendo”. Com’è possibile senza gravi inadempienze?». La proposta di Arco è stata presentata alla giunta da Roberto Fagnani, assessore comunale ai Lavori pubblici: «La struttura è vecchia e bisognosa di interventi, a detta di tutti. Abbiamo deciso che su questo fronte si andrà avanti sulla strada del project financing e la proposta di Arco ci sembra che abbia le caratteristiche per essere ritenuta di pubblica utilità. Al momento non c’è niente più di questo, come è giusto che sia perché ci sono procedure da seguire. Quando si arriverà al bando chiunque potrà presentare la sua proposta e la commissione le valuterà. Le cifre e i piani di Arco sono solo una ipotesi, non è detto sarà quella finale. Questo deve essere chiaro: parliamo di una proposta che avvia un percorso pubblico». Di sicuro il rifacimento della piscina si inserisce in un approccio ormai chiaro della giunta: «In passato il Paese ha trascurato lo sport, noi invece crediamo che sia un settore in cui il pubblico debba investire perché un cittadino che fa sport è un cittadino che pesa meno sulla sanità. Per avvicinare le persone allo pratica bisogna partire dalle strutture, necessarie per l’attività». L’assessore prova a tranquillizzare i frequentatori della piscina su tre questioni: tempi, spazi e costi: «I lavori dovranno partire nel periodo estivo per sfruttare il periodo di minore utilizzo e si cercherà di ridurre al minimo la chiusura totale. Dalle società non ho avuto segnalazioni di mancanza di spazi in acqua per le loro attività. E per i costi penso che possa essere comprensibile un ritocco a tariffe che sono tra le più basse d’Italia». Infine una riflessione sul contributo erogato finora e su quello che si prevede nella proposta Arco: «Rispetto a oggi il contributo aumenterebbe di poco ma avremo una piscina nuova. E credo sia difficile pensare che un impianto del genere si sostenga da solo. Anche nel caso dello stadio Benelli, ad esempio, c’è un contributo pubblico al Ravenna che ha la gestione».
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SOCIETÀ / 27 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
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MOVIDA
IL CIRCOLO ABAJUR SI AUTOSOSPENDE Il circolo Abajur di via Ghibuzza, a Ravenna, ha sospeso la propria attività, chiudendo i battenti il 3 dicembre. Una decisione arrivata dopo alcuni giorni di polemiche e vari articoli di giornale in cui si è raccontato del rapporto difficile tra circolo e alcuni vicini, a causa in particolare degli schiamazzi notturni. Il tema è arrivato anche in consiglio comunale, con assessore e sindaco che hanno annunciato l’intenzione di regolamentare l’attività dell’Abajur con un’ordinanza ad hoc. Nato nello storico circolo socialista ex Aurora, l’Abajur era molto frequentato e proponeva tra le altre cose concerti rock di livello internazionale e rassegne cinematografiche. Ora l’autosospensione, «in attesa che si faccia chiarezza».
BENEFICENZA
Al Rossini di Lugo anche Ron al tradizionale concerto contro il morbo di Parkinson Sabato 8 dicembre Lugo ospiterà la decima edizione dell’evento musicale “Light of day”. L’iniziativa, che come da tradizione si svolgerà al teatro Rossini, vedrà tra i suoi protagonisti anche il cantante Ron. Il “Light of day Europe benefit” è un concerto folk-rock in forma acustica nato negli Stati Uniti per merito di Bon Benjamin, un produttore discografico del New Jersey, amico personale di Bruce Springsteen, che decise di organizzare questo tour per raccogliere fondi da devolvere a favore della ricerca sul morbo di Parkinson, malattia di cui LUI è affetto da circa 20 anni. La serata lughese sarà aperta alle 18 sotto le logge del Pavaglione da Rob Dye, Vini Lopez e Lorenzo Semprini che poi affiancheranno Anthony D’Amato, Guy Davis, Jeffrey Gaines e Joe D’Urso nello spettacolo serale che inizierà alle 20.45 in teatro, con Ron come special guest. L’evento sarà condotto dal noto giornalista musicale Massimo Cotto. L’incasso della serata sarà interamente devoluto alla Limpe (Lega italiana per la lotta contro il Parkinson, le sindromi extrapiramidali e le demenze) e alla Light of day Foundation. I biglietti costano 25 euro. Al termine della serata sarà possibile trasferirsi all’Antica trattoria del teatro” per un buffet riservato al pubblico del Rossini (info e prenotazioni allo 0545 900021).
SALUTE Una raccolta fondi per un macchinario per il dolore cronico L’Ausl Romagna ha attivato una raccolta fondi on line (su www.ideaginger.it) per dotare l’Ospedale S. Maria delle Croci di Ravenna della prima apparecchiatura in Emilia Romagna per la Stimolazione magnetica transcranica contro il dolore cronico. Si tratta di una tecnica di facile applicazione che allevia la sofferenza provata da un paziente stimolandone il cervello in modo non invasivo, indolore ed efficace. Oltre che per contrastare il dolore cronico, la stimolazione transcranica può essere utilizzata anche per il trattamento dell'ansia, della schizofrenia, del Parkinson e dell'Alzheimer.
ARCHITETTURA
UN FILM E UN LIBRO PER UN VIAGGIO NEL MONDO DI RENZO PIANO Il 12 dicembre al Mariani di Ravenna e il 19 dicembre al Sarti di Faenza Un archivio, una tesi di laurea e quattro lettere che rappresentano uno dei più prestigiosi studi di architettura del mondo: «RPBW, Renzo Piano Building Workshop». È questo il punto di partenza di un viaggio attorno al globo incentrato sulle opere firmate da Renzo Piano, probabilmente il più celebre architetto al mondo. Un viaggio che sarà al centro del convegno che si terrà mercoledì 12 dicembre a Ravenna al Cinema Mariani dalle 18, replicato poi mercoledì 19 dicembre alla stessa ora al cinema Sarti di Faenza (ingresso gratuito). Una giornata di studio – previsti anche tre crediti formativi per architetti – che partirà con la presentazione del documentario «The Power of the Archive. Renzo Piano Building Workshop». Una pellicola che, come rivela il titolo, nasce per raccontare il potere di un archivio, o meglio dell’archivio di Renzo Piano: la nascita, la struttura, l’ordinamento, la funzione e la progettualità dell’Archivio dei progetti del Renzo Piano Building Workshop. Ma non c’è solo il film a trarre origine dal mondo di Renzo Piano: l’associazione culturale Habitat2020 e ProViaggiArchitettura, con la collaborazione della Fondazione Renzo Piano, hanno istituito un premio a cadenza annuale per la miglior tesi di laurea che si sia distinta nell'approccio progettuale rivolto alla rigenerazione di aree periferiche italiane. Per la prima edizione, il premio offerto al vincitore è stato un viaggio intorno al mondo di quaranta giorni alla scoperta delle principali opere di Renzo Piano. Un’esperienza dalla quale è nata il libro Renzo Piano World Tour 01 a cura di Silvia Pellizzari, studentessa del corso di laurea di Ingegneria EdileArchitettura dell'Università di Padova che si è aggiudicata il premio. Il libro sarà presentato a Ravenna e Faenza con i promotori del premio, Marcello Bacchini, presidente di Habitat2020, Roberto Bosi, direttore di ProViaggiArchitettura, Edoardo Narne, docente dell’Università di Padova e l’autrice Silvia Pellizzari. Tra gli ospiti interverranno Luca Frontali, presidente dell’Ordine Architetti Ravenna, Francesca Molteni e Fulvio Irace, rispettivamente regista e curatore del documentario. Le iniziative godono del patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Ravenna, della Fondazione Renzo Piano e del Milano Design Film Festival e sono organizzate con il supporto dell’azienda Edilpiù srl.
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In cerca del regalo perfetto? Lo trovi da Profumerie Sabbioni Quale momento migliore del Natale per regalare o regalarti una coccola di benessere? Profumerie Sabbioni ti aspetta per accoglierti con i migliori brand di cosmesi, make-up e profumi, con le edizioni limitate più ricercate e con tantissime promozioni esclusive. Donare un profumo a Natale ti permette di fare un regalo di lusso, scegliendo le combinazioni più classiche o quelle più originali, tra un’infinità di note olfattive. Da Profumerie Sabbioni ti attende un’ampia scelta, dai profumi tradizionali alle ultime novità di Chanel, Dior, Bulgari, Giorgio Armani, Mugler, Givenchy, Yves Saint Laurent, Narciso Rodriguez e di tutti i migliori brand. Cogli l’occasione per avere un flacone esclusivo o un cofanetto unico, in edizione limitata! Puoi scegliere il tuo trattamento preferito, accompagnato da edizioni limitate firmate da famosissimi brand della moda. Le collaborazioni Collistar & Piquadro e Biotherm & Cruciani per esempio, propongono i più amati prodotti in profumeria all’interno di esclusivi beauty, pochette e bauletti firmati. Durante le feste il make up deve sorprendere! È il segreto di Pupa; dai nuovi cofanetti Lovely Birds, alla ribelle collezione Rock & Rose, fino ad arrivare alle ormai famosissime Pupart.
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28 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
NATALE/BASSA ROMAGNA
NATALE/FAENZA
Si pattina anche a Lugo, nel Pavaglione completamente restaurato A Fusignano si entra in un’enorme palla natalizia Festa in piazza a Bagnacavallo
Tra giardini artistici e temporary shop della ceramica e del design E dall’11 dicembre torna la giostra-trenino attorno all’Albero Inaugurati a Faenza i “Giardini di Natale”, la manifestazione-concorso dedicata agli allestimenti creativi di aree verdi. Quest’anno sono ospitati al “Parco della Rocca” (Il Tondo) che fa così da cornice alle creazioni dei sedici allestitori (mentre in centro storico due giardini impreziosiscono la Fontana Monumentale e uno spazio vicino al Duomo) restando aperto tutti i giorni dalle 8 alle 22 per permettere di poter ammirare gli allestimenti anche in orario serale grazie all'illuminazione appositamente dedicata. In centro a Faenza (con negozi aperti nelle domeniche di dicembre) è già stata inaugurata la pista per il pattinaggio su ghiaccio (in piazza Nenni) mentre per i più piccoli la giostra-trenino torna dall’11 dicembre in piazza della Libertà, attorno all’albero di Natale. Inaugurato l’1 dicembre anche il Temporary Shop della Ceramica, la mostra e vendita temporanea di ceramica faentina. Fino al 24
dicembre sono 29 i ceramisti all’interno dello spazio in Corso Mazzini 35 con idee per un regalo o un pensiero creativo, unico, fatto a mano a Faenza (orari di apertura: lunedì-giovedì 10-12.30 e 16-19.30; venerdì-sabato-domenica 10-19.30. Apertura straordinaria 8 e 24 dicembre, orario continuato 10-19.30). E dopo il successo delle tre edizioni passate, riapre venerdì 7 dicembre alle 17 il “10 Days”, temporary shop del design autoprodotto in corso Baccarini 15/a (presso la galleria d'arte Ronchiniì), con un party di inaugurazione a partire dalle 17. Prevista una “preview” di apertura il 7, 8, 9 dicembre, per poi riaprire tutti i giorni dal 14 al 24 dicembre con le autoproduzioni di designer, artisti e creativi. Sabato 8 dicembre è in programma anche workshop/laboratorio dalle 10 in cui sarà possibile decorare la propria palla di Natale in ceramica, che dopo qualche giorno si potrà ritirare cotta.
Sabato 8 dicembre a Lugo è in programma l’inaugurazione del Pavaglione dopo gli interventi di restauro che lo hanno interessato negli ultimi anni. L’evento sarà accompagnato, dagli eventi natalizi. Il programma della giornata inizia alle 15 nella Sala Baracca della Rocca con l’inaugurazione del presepe popolare romagnolo, ideato e realizzato dal presepista ravennate Piergianni Gualtieri. Si prosegue alle 16 con lo spettacolo della Contesa Estense in piazza Mazzini, mentre alle 17 sotto alle Logge del Pavaglione sarà il momento dell’inaugurazione del quadriportico. L’accensione dell’albero di Natale sotto al Pavaglione e delle luminarie nelle vie del centro storico è prevista subito dopo, alle 17.30 circa. Infine, dalle 18 le Logge del Pavaglione ospitano uno spettacolo musicale con Rob Dye, Vini Lopez e Lorenzo Semprini. Per tutta la giornata sarà inoltre possibile usare la pista di pattinaggio sul ghiaccio in piazza Mazzini e girare tra le casette di legno con prodotti tipici, a cura del Consorzio AnimaLugo, oltre alle bancarelle del mercatino Dona, a cura della Pro Loco. Dando un’occhiata agli altri comuni della Bassa Romagna, a Fusignano sabato 8 dicembre festa per tutta la giornata in piazza Corelli. Dal mattino è prevista l’accensione del fuoco con castagne, “mistocchine”, vin brulè con il mercatino dell’artigianato artistico e del riuso e la “Festa del sabadone”. La rete delle imprese “Fusignano è più” proporrà inoltre al pubblico la possibilità di provare la sensazione di entrare in una enorme palla di Natale, allestita con luci e strenne, immersa in una miriade di bolle volanti (foto). Alle 16 accensione delle luminarie natalizie e del grande albero di piazza Corelli; alle 17, al Teatro Moderno, spettacolo di burattini della Compagnia del Teatro del Drago di Ravenna. La festa continua poi anche domenica 9. A Bagnacavallo l’8 dicembre animazione e scambio di auguri con panettone e vin brulé e addobbo degli alberelli di Natale, giochi in legno a disposizione di tutti e musica dal vivo. In piazza della Libertà dalle 14.30. Ad Alfonsine inaugura sabato 8 dicembre alle 17 la pista di pattinaggio sul ghiaccio che per il secondo anno sarà in piazza Gramsci fino al 6 gennaio (tutti i giorni dalle 10 alle 23). In concomitanza con lo spettacolo verranno anche accese le luminarie natalizie nella piazza e nelle vie del centro.
LE AZIENDE INFORMANO
CONSORZIO SOLCO
Tante idee regalo belle e buone, per offrire un sostegno alle persone disabili o svantaggiate I prodotti delle coop sociali associate al consorzio Solco sono in vendita a Ravenna, Riolo e Faenza. Doni perfetti da mettere sotto l’albero, per un Natale solidale Molte cooperative sociali associate al consorzio Solco di Ravenna mettono in vendita prodotti e manufatti nell’ambito di progetti di formazione e inserimento lavorativo di persone con disabilità o in condizione di svantaggio. Prodotti ad alto valore aggiunto che si trasformano in regali perfetti da mettere sotto l’albero. Le idee regalo della cooperativa La Pieve Anche questo Natale è possibile incontrare i ragazzi de La Pieve presso i capanni di Piazza del Popolo a Ravenna, dall’8 al 24 dicembre. Qui si potranno acquistare i prodotti, dai manufatti alle piante natalizie, offrendo un sostegno concreto ai suoi centri sociooccupazionali. Tante altre idee regalo si possono trovare anche presso La Bottega di Erasmo, in via Nino Bixio 74. Agende, cesti di vimini, carta e biglietti regalo, bomboniere personalizzate e partecipazioni fabbricate in carta riciclata e decoupage pittorico: ogni oggetto è realizzato a mano. La bottega è aperta da lunedì a venerdì dalle 8 alle 15.30. Per chi invece predilige piante e fiori, il posto giusto è il Garden Sant’Antonio, in via Tomba 2, aperto da lunedì a venerdì dalle 8 alle 18.30 e sabato dalle 8.30 alle 12.30.
A tavola con Casa Novella Qualità, tradizione, salubrità e sostenibilità sono le caratteristiche dei prodotti del negozio di Casa Novella a Cuffiano, frazione di Riolo Terme. Nel punto vendita della cooperativa sociale Botteghe e Mestieri che si occupa di inserimento lavorativo di persone svantaggiate si può trovare un ampio ventaglio di prodotti: da quelli biologici come farine, vini, oli e legumi, a quelli artigianali come i formaggi e le birre (anche trappiste), per finire con gli immancabili panettoni e pasta. Il tutto può essere confezionato in ceste natalizie, regalo che non passa mai di moda. Il negozio di Cuffiano è aperto tutte le mattine, dal lunedì alla domenica, dalle 8 alle 12.30 e il sabato pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30. Per la settimana di Natale aperto anche tutti i pomeriggi dalle 16.30 alle 19.30. L’integrazione sociale de L’AltraBottega L’AltraBottega è il negozio equosolidale gestito dalla cooperativa sociale Ceff a Faenza, in piazza Martiri della Libertà 19/A.
Presso L’AltraBottega è possibile realizzare pacchi regalo natalizi personalizzati, utilizzando le “cassette in legno” di varie misure e le “borsine porta bottiglia” in carta e materiali riciclati, e acquistare meravigliosi articoli in ceramica realizzati a mano presso il centro socio-occupazionale Il Sentiero. Come sempre in bottega vasto assortimento di alimenti provenienti dal commercio equosolidale e una vastissima scelta di oggettistica artigianale realizzata dai ragazzi della. Fino al 24 dicembre L’AltraBottega è aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.
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SOCIETĂ&#x20AC; / 29
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6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
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NATALE/RAVENNA
Riecco il presepe di sabbia In centro musica e danza aerea Parcheggi gratis dalle 16. In piazza San Francesco torna il villaggio dellâ&#x20AC;&#x2122;Advs In Darsena un â&#x20AC;&#x153;Garage saleâ&#x20AC;? a tema. Lâ&#x20AC;&#x2122;8 dicembre riapre anche Mirabilandia
Con lâ&#x20AC;&#x2122;accensione dellâ&#x20AC;&#x2122;albero di sabato 1 dicembre sono entrate nel vivo le iniziative natalizie del centro di Ravenna (dove i parcheggi saranno gratis dalle 16 a partire dal 10 dicembre) che questâ&#x20AC;&#x2122;anno si concentrano ogni weekend tra piazza del Popolo e piazzetta Anita Garibaldi (con un calendario curato da Cittattiva), piazza Kennedy con la pista del ghiaccio inaugurata giĂ a fine novembre e piazza San Francesco, dove lâ&#x20AC;&#x2122;8 dicembre alle 14 apre lâ&#x20AC;&#x2122;ormai tradizionale villaggio di Natale dellâ&#x20AC;&#x2122;Advs che il giorno dopo propone laboratori e zucchero filato per bambini. In piazza del Popolo sabato 8 dicembre si parte alle 11 del mattino con le esibizioni delle ginnaste dellâ&#x20AC;&#x2122;Edera con possibilitĂ di prova per tutti i bambini; alle 14.30 arriva Babbo Natale per inUna delle novitĂ di questâ&#x20AC;&#x2122;anno è lâ&#x20AC;&#x2122;animazione per contrare i bambini e alle 17 si terrĂ lo spettacolo di bambini alla domenica in piazzetta Anita Garibaldi danza aerea con lâ&#x20AC;&#x2122;acrobata e artista circense Paola Li Vecchi. Domenica 9 tornano i laboratori creatiI concerti delle feste di musica classica vi dalle 10.30 in piazzetta Garibaldi, mentre alle 15.30 andranno in scena sempre per i piĂš piccoTanti anche i Concerti di Natale nel comune di Ravenna, giovedĂŹ 6 li le â&#x20AC;&#x153;Storie in valigiaâ&#x20AC;? di Mattia Simoncelli. dicembre lâ&#x20AC;&#x2122;appuntamento è alla Basilica di San Francesco alle 21 La domenica in centro terminerĂ alle 17 con il con la Young Musicians European Orchestra e i Cori delle Scuole di concerto itinerante in stile anni cinquanta e sesRavenna (biglietti da 5 a 30 euro, a scopo benefico); sabato 8 Consanta dei Peter Sellers, con soste in piazza del Popocerto per la Madonna e Bambino GesĂš alle 20.30 alla parrocchia dei lo e in piazzetta Anita Garibaldi. Santi Simone e Giuda con il Coro femminile "La Gioia" (ingresso liCon la festa dellâ&#x20AC;&#x2122;Immacolata aprono al pubblico bero) e Concerto di Natale alla Chiesa San Massimiliano Kolbe di Liinoltre anche molti presepi in tutto il territorio do Adriano (ingresso gratuito, ore 21); martedĂŹ 11 dicembre concercomunale, tra cui quello meccanico, molto visitato sinfonico dellâ&#x20AC;&#x2122;orchestra degli IISSM allâ&#x20AC;&#x2122;AlmagiĂ , a ingresso libero to, del Duomo di Ravenna e sempre sabato 8 didalle 20.45. cembre inaugura (il taglio del nastro è alle 16 con le autoritĂ ) lâ&#x20AC;&#x2122;ormai tradizionale presepe di sabbia di Marina di Ravenna, giunto allâ&#x20AC;&#x2122;11esima edizione (e passato dalle 20mila presenze dei primi anni alle quasi cinquantamila dellâ&#x20AC;&#x2122;anno scorso), nella spiaggia libera vicino la diga foranea sud. Il presepe sarĂ aperto anche domenica 9 e poi tutti i giorni a partire da sabato 15. Da segnalare anche in Darsena il mercatino vintage del Garage Sale a tema natalizio, dalle 10 alle 19 di sabato 8 e domenica 9 dicembre con anche cocktail a tema, street food e spettacoli per bambini. Infine per il secondo anno in occasione del Natale apri i battenti anche Mirabilandia, con uno snow park, addobbi e attrazioni a tema e due nuovi spettacoli per famiglie (il parco sarĂ aperto i giorni 8, 9, 16 e 23 dicembre e tutti i giorni dal 26 dicembre al 6 gennaio, dalle 11 alle 18).
NATALE/RUSSI Gli addobbi degli alberi li fanno i cittadini E in piazzetta Dante lâ&#x20AC;&#x2122;Immacolata è a ritmo di gospel Anche questâ&#x20AC;&#x2122;anno il Comune di Russi e i Consigli di Zona di Godo, San Pancrazio e Pezzolo/Chiesuola invitano tutti i cittadini ÂŤa pensare, realizzare e donare degli ornamenti natalizi fatti con le proprie mani, con materiali di riciclo o con oggetti di tutti i giorniÂť per addobbare i tradizionali alberi di Natale che si trovano in piazza Zauli a San Pancrazio, in piazza Nullo Baldini a Godo e in piazzetta Dante per Russi. Questâ&#x20AC;&#x2122;anno per la realizzazione delle decorazioni, dopo il laboratorio presso il Centro Civico di Godo dell'1 dicembre, ne verranno eseguiti altri due sabato 8 dicembre, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18, in piazzetta Dante a Russi. Sempre sabato 8 dicembre a Russi nel loggiato di piazza Farini si terrĂ il mercatino solidale con offerta gastronomica e laboratori per bambini e alle 14.45 in piazz Dante musica gospel con The Colours of Freedom. Sabato 8 e domenica 9 per le vie del centro â&#x20AC;&#x153;La carica dei babbi Nataleâ&#x20AC;? con consegna di pacchi regalo e dolcetti per i piĂš piccoli.
NATALE/CERVIA
DOPO â&#x20AC;&#x153;MIMA ON ICEâ&#x20AC;? APRE ANCHE IL VILLAGGIO IN CENTRO STORICO Tornano la pista di ghiaccio in piazza e il presepe di sale sul canale Inaugurati con Giuseppe Giacobazzi la grande rotonda di ghiaccio e il villaggio di â&#x20AC;&#x153;Mima On Iceâ&#x20AC;? a Milano Marittima (nella foto), lâ&#x20AC;&#x2122;atmosfera natalizia si appresta a invadere anche la vicina Cervia. Il villaggio con le casette dei sapori e delle tradizioni artigiane inaugura l'8 dicembre alle 16 con i canti natalizi dei bambini delle scuole e l'accensione in piazza Garibaldi dellâ&#x20AC;&#x2122;abete rosso alto circa 15 metri donato da Madonna di CampiglioPinzolo. La pista del ghiaccio è ancora protagonista insieme alle nuove luminarie di Piazza Garibaldi: tema di questo Natale il bianco. A contorno i giardini dâ&#x20AC;&#x2122;inverno e tanta animazione che coinvolgerĂ tutto il centro storico, viale Roma e l'area dei Magazzini del sale. NovitĂ saranno i laboratori creativi nella nuova casetta in piazzetta Pisacane. Sul porto canale il tradizionale presepe sullâ&#x20AC;&#x2122;acqua: una nativitĂ "di sale" galleggiante a grandezza naturale realizzata sulla burchiella, la tipica imbarcazione del trasporto del sale. Al Magazzino del sale la mostra â&#x20AC;&#x153;Ti racconto una cosaâ&#x20AC;Ś del mio Nataleâ&#x20AC;? porta indietro nel tempo ad oggetti legati al Natale. Iniziative per bambini e animazioni anche a Milano Marittima nel villaggio di Mima On Ice con il weekend che si concluderĂ domenica 9 alle 18 con un dj-set a cura dello staff del Papeete.
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30 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
CICLISMO
Mani al cielo sull’ultimo traguardo, il gregario di lusso chiude alla grande In Giappone Alan Marangoni, 34enne passista di Cotignola, ha concluso la carriera da professionista con la prima vittoria in nove anni: «Dedicata al nonno che mi mise sulla bici» di Vincenzo Benini
È finita nella maniera più bella, con il coronamento di un sogno, la vita da gregario di Alan Marangoni. A 34 anni, gli ultimi nove dei quali trascorsi nei professionisti, il ciclista di Cotignola ha deciso di appendere la bicicletta al gancio e nell’ultima corsa è arrivato il primo successo personale in assoluto. «Mi sono ritirato come nemmeno avrei potuto sognare – racconta il ragazzo cresciuto a pane e tubolari nelle strade della campagna ravennate, protagonista di una carriera senza macchie – con il primo posto al Tour di Okinawa, in Giappone, il 10 novembre. Se da una parte è vero che si tratta di una gara minore, è però anche vero che un successo resta sempre un successo». Portando un’emozione unica, giusto? «Sì, davvero speciale. La vittoria è stato il frutto di una giornata perfetta, come mai in carriera mi era capitato. Sono entrato nella fuga giusta, a trenta chilometri dall’arrivo, con il gruppo che però nel finale si stava avvicinando. In passato avrei peccato di generosità, “tirando” per portare al traguardo i fuggitivi, invece questa volta ho giocato d’astuzia, risparmiando energie per la volata conclusiva. E sono finalmente riuscito a coronare un sogno, regalandomi una gioia immensa». Qualche dedica speciale? «A mio nonno Renzo, che da sette anni mi guarda da lassù. È lui che mi ha messo sulla bicicletta, seguendo i miei primi passi fino all’approdo ai professionisti. E alla mia ragazza, Lisa, che mi ha sempre sostenuto. Mi è sempre stata vicino, anche quando ero lontano da casa a causa delle competizioni in giro per il mondo». La vittoria all’ultima gara non è che le fa cambiare idea? «No, anzi. A maggior ragione, chiudere così è stato il mo-
Appesa la bici al gancio, Alan Marangoni resterà nel giro delle due ruote a pedali: lavorerà per l’edizione italiana di un network televisivo sul ciclismo
do più bello. Inoltre questa è stata una stagione travagliata, caratterizzata da tanti problemi. Basta fare sacrifici, che tra l’altro non vengono nemmeno premiati dal punto di vista economico. Meglio guardare avanti». Resterà nel mondo della bicicletta? «Sì, ma non come tecnico. A metà dicembre inizierò una nuova esperienza nel settore della comunicazione, lavorando per un network sul ciclismo. Mi piace come opportunità, mi sento più adatto a questo, più che a lavorare sul campo.
Cinque volte al Giro, un Tour, una Vuelta e 6 Parigi-Roubaix Nato a Lugo il 16 luglio 1984, ma da sempre residente a Cotignola, Alan Marangoni cresce nella Cotignolese, dove corre fino a 16 anni, per poi trasferirsi nella Rinascita Ravenna, dove resta fino ai 18. Nel 2003 compie il primo salto nei Dilettanti, passando alla CT Eternedile, mentre nel 2006 va alla Coppi-Gazzera Videa, dove resta tre anni. Nel 2005 vince il campionato italiano nell’inseguimento individuale su pista, nel 2006 si aggiudica il titolo tricolore Under 23 nella gara a cronometro e partecipa a Strasburgo al campionato del mondo su strada, stessa categoria, giungendo 21°. Nel 2009 il grande approdo nel mondo dei Professionisti nel CSF Group Navigare, dove resta un anno, per trasferirsi nel 2010 alla Colnago, nel 2011 alla Liquigas, nel 2013 alla Cannondale e nel 2017 alla Nippo-Vini Fantini, il suo ultimo team. Nel 2011 e nel 2014 vince la medaglia di bronzo nel campionato italiano a cronometro. Partecipa a cinque edizioni del Giro d’Italia (‘10 , ‘11, ‘13, ‘14 e ‘15), a una della Vuelta di Spagna (‘11) e a una del Tour de France (‘13), ma anche a quattro Milano-Sanremo, a cinque giri delle Fiandre e a sei ParigiRoubaix. Una sola vittoria in carriera, nell’ultima gara disputata il 10 novembre 2018 al Tour de Okinawa, in Giappone.
Non posso dire altro, in quanto è un progetto in partenza che sarà presentato tra poco». Come è nata la passione per le due ruote? «Sono cresciuto in una famiglia di ciclisti. Oltre a mio nonno, anche mio padre correva e ho voluto portare avanti la tradizione. Dai 9 ai 16 anni ho fatto la trafila giovanile nella Cotignolese, poi a 17 e 18 ho vestito la maglia della Rinascita Ravenna, che è stato il mio trampolino di lancio verso i dilettanti».
SPORT / 31 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
IL PROGRAMMA SPORTIVO
VOLLEY, AL PALA DE ANDRÉ ARRIVANO I CAMPIONI DEL MONDO In casa anche l’OraSì Basket contro Jesi Calcio, il Ravenna al Benelli martedì sera
Il 10 novembre al tour di Okinawa il primo successo da professionista: 30 km di fuga e poi la volata decisiva (le foto dalla pagina Facebook della Nippo vini Fantini Europa ovini, la squadra di Alan Marangoni)
Come è stata la sua esperienza nei dilettanti? «Bella e piena di soddisfazioni. Nel 2006, infatti, ho vinto il campionato italiano a cronometro, categoria Under 23. Ero tra i primi dieci ciclisti dilettanti nel Paese». Ma la grande chiamata non arrivava. Come mai? «Io ci speravo, ma per un motivo o un altro il mondo dei professionisti non si apriva. Mi è andata bene nel 2009, quando ormai mi ero quasi rassegnato e non ero più giovanissimo. Mi chiamò Revereberi, anche perché in quel periodo c’erano stati numerosi ciclisti squalificati. Io fui scelto in quanto godevo di buona fama». Quali sono state le sue soddisfazioni maggiori? «Di sicuro partecipare alle grandi corse a tappe: Tour de France, primo romagnolo a tredici anni di distanza da Pantani, Giro e Vuelta. Contribuire ai successi di squadra, in particolare di Sagan. Anche piazzarmi per due volte terzo nella cronometro individuale tricolore. A un certo punto,
nel 2011, ero nell’orbita anche della nazionale, sempre per le gare contro il tempo, ma alla fine Bettini non mi chiamò. Infine la vittoria di qualche settimana fa in Giappone, che ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta». E le delusioni? «Una su tutte, nel Giro d’Italia nel 2015, nella tappa che arrivava a Forlì. Eravamo in quattro, tra cui anche Montaguti, che giocava in casa. Io e lui siamo amici, ma nella volata non ci siamo capiti e abbiamo buttato via la vittoria, beffati da Boem. Mi è mancato solo un pizzico di energia in più e ce l’avrei fatta». Il suo bilancio, quindi, è positivo? «Sì, molto. Penso di aver fatto una bella carriera da gregario. Quando adesso parlo con i giovani, auguro loro di vivere le mie stesse esperienze ed emozioni. Di questi tempi, infatti, è sempre più difficile trovare una squadra e poter diventare professionisti».
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Sarà un weekend di sport “allungato”, quello che aspetta alcune delle squadre ravennati che partecipano ai campionati maggiori, arrivando fino a mercoledì 12 dicembre, quindi con doppi appuntamenti nel giro di qualche giorno. Si comincia sabato 8 dicembre con la Serie C di calcio, che alle ore 14.30 propone il Ravenna in campo a Pordenone contro la capolista, che la precede di soli tre punti. I giallorossi concedono il bis martedì 11, sfidando in un “Benelli” by night (ore 20.30) la terza formazione di Verona, la Virtus Vecomp. Sempre sabato gioca la Conad (volley A2 femminile), di scena alle ore 17 a Torino contro la Cus, rivale diretta nella lotta per il quinto posto. Mercoledì 12 le ragazze di Caliendo hanno un altro impegno in trasferta, valevole però gli ottavi di finale di Coppa Italia, affrontando in terra umbra l’Orvieto (ore 20.30). Tornando a sabato 8, nel torneo di A2 di basket una OraSì in cerca di riscatto accende le luci del Pala De André, dove alle 20.30 riceve la visita della Termoforgia Jesi, “bestia nera” della passata stagione. Il palazzetto ravennate ospita però un altro grande evento sportivo il giorno dopo, domenica 9, con la Consar (volley Superlega) che alle 18 incrocia la corazzata Trento, fresca tra l’altro di titolo mondiale per club. Per il sestetto di Graziosi si tratta di una vera e propria prova del nove, con l’obiettivo di proseguire l’ottima striscia casalinga, in virtù delle tre vittorie di fila davanti al proprio pubblico. A completare il programma, in A2 femminile di basket l’InfinityBio sabato 8 in Toscana affronta le pistoiesi dell’Orza Trent Nico (ore 21), mentre in Serie B maschile domenica, alle 18, è tempo di palla a due anche per Orva e Rekico: i lughesi a Reggio Emilia provano a rimettersi in piedi, i faentini al PalaCattani vanno all’assalto dei bolognesi dell’Ozzano. Chiude il Classe (calcio Serie D), che sabato 8 (ore 14.30) sul neutro di Russi sfida gli emiliani del Lentigione. I biancorossi infine replicano mercoledì 12, a Budrio contro il Mezzolara. (vi.be.)
32 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
VISIBILI E INVISIBILI
CARTOLINE DA RAVENNA
Il nuovo, strepitoso, film dei fratelli Coen
Una pala per San Matteo
di Francesco Della Torre
La ballata di Buster Scruggs (di Joel ed Ethan Coen, 2018) Sipario: una mano apre il libro di racconti intitolato appunto La Ballata di Buster Scruggs, che contiene 6 novelle western. Il nuovo film dei fratelli Coen, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia dove ha vinto come Miglior Sceneggiatura e approdato direttamente su Netflix, la piattaforma resa popolare dalle serie tv, non è la solita miniserie commerciale, ma un caro, vecchio e gradito film a episodi. The Ballad of Buster Scruggs è il primo, esilarante e canterino racconto che narra appunto di colui che ha dato il nome al film, menestrello e spietato assassino interpretato da un perfetto Tim Blake Nelson. Episodio esilarante, pulp, ai limiti dell’assurdo e pronto a dividere lo spettatore: spegnerà la tv chi pensa sia una parodia del West, continuerà chi si è, come chi scrive, totalmente immerso nel Coen West e in cui ha già intuito il tema ricorrente del film: la fugacità e la fragilità della vita. Near Algodones, con James Franco, è ancora un corto divertente ma il tema della morte associato all’ineluttabilità del fato è presentato in maniera più esplicita. Prima parte quasi comica e seconda camuffata da thriller che sfociano in un finale bellissimo condito da una già memorabile battuta del protagonista. Anche perché da qui il tono del film cambia e le risate fanno posto a emozioni e riflessioni. Meal Ticket parla di spettacolo: l’impresario Liam Neeson porta in giro la sua creatura senza braccia e gambe a recitare per i vari villaggi, e con scarso successo, monologhi shakespeariani. Destino e morte sono anche qui a prevalere, ma la riflessione dei fratelli registi sul mondo dello spettacolo e sulla cultura in generale è chiara e raffinata, in una parte non leggera ma che rilegge con straordinaria efficacia le suggestioni del cinema da circo e dello sfruttamento dei Freaks, scritto in maiuscolo perché è anche il titolo capostipite e imprescindibile sul tema. Il quarto e noiosetto episodio, All Gold Canyon, è sicuramente l’omaggio più “puro” al mondo del West, dove un grande Tom Waits è un solitario cercatore
mittente Giovanni Gardini
d’oro. La poeticità e la performance sono indubbie, ma ci si rende anche conto della pesantezza, che di colpo svanisce con il poeticissimo The Gal Who Got Rattled, sorta di Romeo e Giulietta western, che narra delle avventure di una carovana diretta in Oregon, in una piana apparentemente tranquilla, ma con l’incombente minaccia degli indiani. Romantico e splen-
didamente messo in scena dai protagonisti Bill Heck e Zoe Kazan, la novella rimette in gioco il tema della caducità della vita e della felicità. E con lui, tornano le emozioni. Il libro si chiude con il racconto finale perfetto, The Mortal Remains, sorta di film dei Monty Python (Il senso della vita, film appunto a episodi), condito da riflessioni bergmaniane e carovana fordiana. Caratterizzato da dialoghi incalzanti e strepitosi e da attori perfettamente in gioco (c’è Brendan Gleeson) l’epilogo del film è assai diverso dal suo inizio, non fa più ridere, non c’è la luce del sole, la destinazione del gruppo è misteriosa e si parla tantissimo proprio dei temi che hanno attraversato tutto il libro, per discuterli e compierli in qualche modo, grazie anche al taglio beffardo del cacciatore di teste Jonjo O’Neill. Si chiude quasi come si è aperto, con una ballata che spiega moltissimo di quanto visto in queste straordinarie due ore e un quarto. Un film strepitoso, diverso dalle vette dei bei tempi dei Coen, più amaro, riflessivo e crepuscolare.
Nel Museo Arcivescovile sono esposte una lunetta e una pala di Baldassarre Carrari pittore attivo, tra Ravenna e Forlì, tra l’ultimo quarto del XV secolo e il primo quarto del XVI secolo. Entrambe le opere, stando a un documento di Sacra Visita datato al 1605, provengono dall’altare di San Matteo nel Duomo di Ravenna. La pala propone una sacra conversazione: al centro è la Vergine Maria con il Bambino tra i santi Matteo, Caterina, Apollinare e Barbara. L’evangelista è rappresentato con in mano il libro e la penna, Caterina d’Alessandria è raffigurata con la palma simbolo del martirio e la ruota dentata, a ricordo degli atroci patimenti subiti. Santa Barbara, oltre alla palma, regge una torre a ricordare il luogo nel quale il padre l’aveva ingiustamente segregata. Sant’Apollinare, primo vescovo di Ravenna, veste gli abiti episcopali, sul capo porta una preziosa mitria gemmata e ricamata; con la sinistra regge il pastorale, mentre con la destra sorregge un codice aperto. Le mani sono ricoperte da guanti impreziositi da anelli. La lunetta presenta il compianto sul Cristo morto, una scena che non trova immediata corrispondenza nel racconto evangelico della passione, bensì nasce dalla devozione che medita sul mistero della morte di Gesù. La Madre e l’evangelista Giovanni piangono il Cristo, un corpo rigido e disarticolato, prima che sia adagiato nel sepolcro. In lontananza, sullo sfondo, è raffigurata la città di Ravenna dove, riconoscibile, è l’imponente Mausoleo di Teoderico.
Sabato 15 dicembre 2018, ore 10.30 nella sala auditorium “Giuseppe Di Stefano” Piazzale Marinai d'Italia 19, Marina di Ravenna
presentazione del libro
Piume di Eroi Bersaglieri di Ravenna Al termine dell'incontro si esibirà la Fanfara dei Bersaglieri della sezione “G. Galli” di Ravenna con musiche Bersaglieresche
La qualità ai tuoi piedi V i a A n t i c a Z e c c a , 1 5 - R AV E N N A - Te l . 0 5 4 4 2 1 7 4 5 2
CULTURA / RUBRICHE / 33 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
LA BIBLIOTECA DI BABELE
I dischi dell’anno, prima parte
Il museo della lingua italiana: viaggio dall’indovinello veronese all’emoji
di Luca Manservisi
di Matteo Cavezzali *
Non starò a farvi la solita premessa sull’utilità della classifica di fine anno in tempi di musica liquida, di album-non-album, playlist, uscite virtuali, globalizzazione o, peggio, sui bei tempi in cui i dischi dell’anno li avevamo veramente sulla scrivania, a decine, ed era in fondo tutto più facile. Fatta invece così la solita premessa, va detto che tuttora la classifica di fine anno è un rito irrinunciabile per chi ascolta musica, un rito a cui non si sottrae nessuno, dal più inutile blog alla più prestigiosa rivista cartacea. Qui si cercherà – in due puntate – di fare il punto sulle uscite più importanti del 2018, quelle da non perdere per vari motivi, secondo chi scrive, non per forza le migliori visto che in particolare cercherò di evitare i dischi troppo di nicchia: per quelli ci sono pur sempre le riviste musicali, che vi invito caldamente ancora a comprare, almeno in dicembre. Partiamo da un album chiacchieratissimo in tutto il mondo (in Spagna in particolare, e non ricordo l’ultima volta in cui il resto del mondo in ambito musicale ha parlato della Spagna, già solo per questo va attribuita una nota di merito), quello di una ragazza salita alla ribalta anche agli ultimi Latin Grammy (insieme alla Pausini, tanto per rendere l’idea) grazie al suo tentativo di attualizzare una tradizione secolare. Lei si chiama Rosalìa e il suo disco (El Mal Querer) è stato ribattezzato “flamenco trap” in maniera un po’ ingiusta perché in realtà molto rispettoso del flamenco (da lei studiato per anni in scuole specialistiche), a partire dal modo di cantare che in un primo momento potrà pure un po’ irritare (anche per i tanti effetti con cui viene trattata la voce) ma che rende il disco originale rispetto al resto dell’alternative r&b cui fa comunque riferimento. Sonorità urban e un’indole a tratti perfino sperimentale lo rendono qualcosa di nuovo, nonostante sia così legato al “vecchio”, un risultato finale non così scontato. Saltando a piè pari dal commerciale all’alternativo ecco un altro chiacchieratissimo disco, in questo caso di un nome intoccabile della scena alt-rock americana, i Low, che hanno spiazzato un po’ tutti facendo quello che in tanti hanno già fatto prima di
loro, ossia un disco “sperimentale” dopo 25 anni di acclamata carriera (sono nati nel 1993 come Rosalìa, curiosità) allontanandosi dal loro slowcore chitarristico pur restandone fedeli, usando l’elettronica (già utilizzata in passato ma con obiettivi opposti) per cercare di spezzare la melodia o renderla più inquietante possibile. Il rischio che diventasse un mero esercizio di stile c’era, per fortuna nella realtà Double negative è di fatto invece solo un disco bellissimo. Ultima segnalazione per questa settimana è legata al mondo hip hop e della musica black in generale, con un album che in realtà ai “nostri tempi” sareb-
La copertina di “Daytona” di Pusha T
be stato un Ep, sette pezzi per 21 minuti semplicemente imperdibili, non solo per gli amanti del rap (fate uno sforzo). Sono quelli di Daytona di Pusha T, disco di cui si è parlato tantissimo anche per la produzione di Kanye West e l’aneddoto della copertina, un fotogramma scelto all’ultimo minuto dallo stesso West che avrebbe pagato di tasca sua gli 85.000 dollari della licenza, uno scatto (qui sopra) del bagno disastrato di Whitney Houston nella sua dimora di Atlanta, che è un chiaro segnale delle dipendeze di cui soffriva la pop-star che poi in quello stesso bagno fu trovata morta. E la copertina è probabilmente la cosa più brutta del disco...
llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop
Martedì 11, ore 21
Oriano Spazzoli Le città e il cielo: il cielo e l'universo nelle opere di Italo Calvino
Sabato 15, ore 16:30 ...un pomeriggio al Planetario
Marco Garoni In gita sulla Luna (attività adatta a bambini a partire da 6 anni) Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia
BIBLIOTECA TEMATICA!
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21 EMBRE ore IC D 4 1 ì D LE VENER NE DEL SO
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Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.00-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
Indovinello: «Teneva davanti a sé i buoi, arava bianchi prati, un bianco aratro teneva e un nero seme seminava». Cos’è che ara bianche superfici e lascia del nero dietro di sé? Se i buoi sono le dita e il bianco aratro è una penna d’oca, stiamo parlando della scrittura. Questo indovinello, noto come “indovinello veronese” è il primo testo mai scritto in lingua italiana. È datato 770 e si trovava sul retro di un testo sacro in latino trascritto da un monaco amanuense. Perché non scrisse questo indovinello in latino? Forse era solo un gioco oppure stava provando la penna, non lo sappiamo, però decise di scrivere nella lingua in cui parlava e non in quella “ufficiale”. Ovviamente come l’ho riportato è tradotto in italiano corrente, quello dell’epoca suonava così: «Se pareba boves, alba pratàlia aràba, et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba». Come si capisce è una lingua che non è ancora italiano, ma non è più latino. La mutazione era iniziata oralmente, e per la prima volta ne avevamo testimonianza. Giuseppe Antonelli, professore di storia della lingua italiana (che recentemente stato ospite al Mar), racconta la storia della lingua italiana in Il museo della lingua italiana (Mondadori), un ricco albo illustrato con le foto dei testi cardine della nostra bellissima lingua. Parte dal ‘700 e arriva fino a oggi. Più che per merito di poeti e scrittori, i passaggi dell’evoluzione dell’italiano sono arrivati noi soprattutto grazie a lettere dei mercanti e atti di compravendita di terreni. È questa immensa quantità di documenti che testimonia l’italiano popolare e le sue forme durante il medioevo. La lingua poi si è molto
rinnovata dopo la rivoluzione industriale. Grande inventore di nuovi lemmi, per stare al passo coi tempi, fu Gabriele D’Annunzio a cui dobbiamo parole come velivolo, scudetto e tramezzino, per sostituire “l’odioso inglesismo” sandwich. Antonelli parla anche del dialetto, che Pasolini negli anni ’60 prevedeva sarebbe scomparso, e al contrario – secondo il linguista – ha ancora una grande vitalità, come dimostra il fatto che sia usato anche per campagne pubblicitarie (esempio quella di Nutella), canzoni, film e serie televisive. Proprio in questi giorni possiamo sentirlo ad esempio ne L’amica geniale, tratto dal libro di Elena Ferrante per la regia si Saverio Costanzo in onda su Rai1. Molte anche le parole mutuate dal francese, spagnolo e arabo (come divano, dall’arabo divan, che significa panca). Oggi però la lingua italiana subisce da una parte il fascino spudorato dell’inglese, e dall’altro ha la tentazione di perdere addirittura le parole sostituite dagli emoji. Nel 2015 infatti la parola dell’anno secondo secondo l’Oxford Dictionary è stata questa: . «Torna alla moda la scrittura geroglifica. I sentimenti e le idee non si vogliono più scrivere ma rappresentare, e non sapendo significare le cose con le parole le vorremmo dipingere e significare con i segni». Chi è che così sapientemente sa descrivere l’incombere di faccine, cuoricini e disegnini vari nel vocabolario italiano? È Leopardi, che scrive queste righe nel 1821, segno che agli italiani la tentazione di “fare prima” e sostituire l’immagine alla parola ha radici antiche. * direttore Scrittura Festival
34 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
PROSA/2
PROSA/1
«Il Misantropo di Molière? Quadro perfetto del momento che stiamo vivendo»
LA GUERRA DEI ROSES APRE LA STAGIONE DEL GOLDONI Interpreti a Bagnacavallo della nota commedia, Ambra Angiolini e Matteo Cremon nel ruolo dei protagonisti
In scena il 12 dicembre al Masini di Faenza la rilettura del grande classico di Tonio De Nitto
Commedia comica e crudele, con La guerra dei Roses di Warren Adler si alza il sipario sulla nuova stagione del Teatro Goldoni di Bagnacavallo. Lo spettacolo, interpretato da Ambra Angiolini, Matteo Cremon, Massimo Cagnina ed Emanuela Guaiana per la regia di Filippo Dini, andrà in scena, dopo un iniziale spostamento di data, lunedì 10 dicembre alle 21. La guerra dei Roses è prima di tutto un romanzo del 1981 e poi, otto anni più tardi, diventa un enorme successo cinematografico per la regia di Danny De Vito. L’autore del romanzo, Warren Adler, scrive anche il soggetto del film e in seguito deciderà di adattare questa vicenda anche per il teatro, creando una commedia straordinaria, raffinata e caotica al tempo stesso, trovando forse sul palcoscenico la sua dimensione ideale, per la sua potenza espressiva e la sua dimensione terribilmente onirica. La storia narra della lenta e terribile separazione tra i coniugi Rose, lui ricco e ambizioso uomo d’affari, lei una moglie obbediente, ma mai dimessa, che lo ha accompagnato nella sua brillante ascesa. «La grandezza dell’amore si esprime in questa commedia attraverso la sua fine – spiega il regista Dini –. Adler ci pone di fronte ad una delle più potenti e straordinarie deflagrazioni umane: la separazione di un uomo e una donna che hanno condiviso un grande amore». Una scena da “La guerra dei Roses”
INCONTRI Al Rasi il libro su Ermanna Montanari In occasione dell’ultima replica di fedeli d’Amore – nuova creazione di Marco Martinelli e Ermanna Montanari del Teatro delle Albe – giovedì 6 dicembre al Teatro Rasi, dopo lo spettacolo (che inizia alle ore 21), si terrà la presentazione del libro Acusma. Figura e voce nel teatro di Ermanna Montanari (Quodlibet) di Enrico Pitozzi. Intervengono l’autore, Ermanna Montanari e Marco Martinelli.
Mercoledì 12 dicembre alle 21 il Teatro Masini di Faenza ospiterà lo spettacolo Il Misantropo, rilettura contemporanea del testo classico di Molière portato in scena dalla Factory Compagnia Transadriatica con la regia di Tonio De Nitto e l’adattamento di Francesco Niccolini. La pièce è realizzata in co-produzione con Accademia Perduta/Romagna Teatri. «Dopo le esplorazioni shakespeariane, attraverso Molière provo a raccontare la società in cui viviamo che stranamente non sembra molto diversa da quella di allora – Tonio De Nitto –. Il Misantropo, quanto mai attuale, è un testo che dopo tanta civetteria arriva stretto come un nodo alla gola, sembra un quadro perfetto del momento che stiamo vivendo, la disillusione verso un mondo non meritocratico, dove la soluzione è sempre nel compromesso o nella totale evasione dalla legalità. Sentirsi un extraterrestre perché non allineato, uno stupido perché onesto, un cinico perché non interessato al clamore del mondo, un algido perché il cuore non saltella ad ogni minima occasione. Alceste non respinge ma è respinto da una società in cui non si riconosce, da un amore che non sa scegliere, da processi in cui è chiamato in ballo senza alcun motivo, non uno contro tutti, ma tutti contro uno. Proseguo in questo modo il mio personale racconto degli ultimi, siano essi bisbetici, anatroccoli o misantropi, lo faccio con la compagnia d’attori con cui in questi anni abbiamo costruito assieme un percorso, con generosità, talento, rigore, utopie, disillusioni».
PROSA/3
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IL BUON SEZUAN DI BRECHT SECONDO LE BELLE BANDIERE
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Mercoledì 12 dicembre al teatro comunale di Russi arriva il nuovo spettacolo della compagnia Le Belle Bandiere tratto dal testo di Brecht L’anima buona del Sezuan, una favola di sorprendente attualità che racconta la storia di Shen-Tè (Elena Bucci), una donna che vende i suoi favori e vive nella capitale della provincia cinese del Sezuan. La regia è di Elena Bucci e si tratta di una nuova produzione che rinnova la collaborazione tra la compagnia ed ERT Fondazione.
CULTURA / 35 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
ARTE/1
ARTE/2
L’INCANTO E L’INVISIBILE: UNA MOSTRA DEDICATA AD ANNIBALE BERGAMINI Inaugura il 7 dicembre a Palazzo Rasponi dalle Teste e resterà aperta fino al 13 gennaio Venerdì 7 dicembre alle 17.30, inaugura la mostra personale di Annibale Luigi Bergamini (1921-1992) dal titolo “L'incanto e l'invisibile. Un pittore visionario” a Palazzo Rasponi dalle Teste, in centro a Ravenna. La mostra è promossa dall'assessorato del Comune di Ravenna e rappresenta un nuovo capitolo del percorso artistico “'900 rivelato”, con il patrocinio di IBC Regione Emilia-Romagna. Alla mostra, curata da Orlando Piraccini e Paolo Trioschi, è correlato un catalogo illustrato con testi di Luigi Dadina, Giovannantonio Forabosco, Orlando Piraccini e Paolo Trioschi. Orari : feriali 15-18; sabato, domenica e festivi: 11-18. Chiuso il lunedì. Chiuso il 25 gennaio e 1°gennaio. Aperta fino al 13 gennaio.
Selvatico approda anche a Ravenna con “Cadaveri deliziosi”
A sinistra: Gio Pistone, “Lo spirituale” (carta e acrilico su tela), a destra: Nicola Alessandrini, “Penelope” (grafite, matite, sanguigna su carta)
Inaugurazione a Vibra il 7 dicembre alle 18.30 per Pistone e Alessandrini A Ravenna, per la prima volta, arriva Selvatico, il percorso espositivo giunto alla tredicesima edizione e curato da Massimiliano Fabbri. Oltre a Fusignano e Cotignola, dove le mostre hanno inaugurato nel corso di novembre, arriva l’apertura della terza esposizione: sarà ospitata a Palazzo Rasponi Murat in Vibra, spazio contemporaneo di idee. L’appuntamento con l’inaugurazione è per venerdì 7 dicembre, alle 18.30. “Cadaveri Deliziosi”, titolo della mostra di Ravenna, espone opere pittoriche di Gio Pistone e Nicola Alessandrini: street artist dal tono surreale e controverso. I due universi stilistici, apparentemente lontani tra loro, trovano dialogo nella ricerca di forti simbolismi e urlanti contaminazioni immaginarie. Affiorano personaggi mostruosi e creature fantastiche, provocatorie, ironiche e spiazzanti: sono incubi di un tempo, innesti di futuro, mutazioni umane, o realtà? Il tema di questa tredicesima edizione di Selvatico è “Fantasia e Fantasma”. Fantasie e fantasmi come processi e meccanismi che stanno alla base del formarsi del pensiero e delle immagini, anche quelle dipinte, di una pittura oscillante tra immaginazione e memoria «La vocazione di Selvatico – racconta il direttore artistico Massimiliano Fabbri – è quella di favorire e portare l’arte contemporanea in provincia». «È nel sostenere la stessa causa che Vibra mette a disposizione i suoi spazi ospitando per la prima volta in città, l’ultima tappa del percorso che abbraccia – spiega Fabbri - trentasei artisti provenienti dal panorama nazionale: Fusignano Cotignola e Ravenna con i loro luoghi, musei ed edifici storici sono collegate attraverso uno sguardo plurale sulla pittura contemporanea italiana». Mostra aperta fino al 13 gennaio.
ARTE/3 La persistenza della luce: mostra fotografica dedicata a Mario Beltrambini (con lectio magistralis) Nuovo appuntamento per la fotografia d’autore: apre dal 9 dicembre alle 18, nello spazio espositivo PR2 in via d’Azeglio 2 a Ravenna, la mostra “La persistenza della luce” dedicata all'artista romagnolo Mario Beltrambini e a cura di Denis Curti, autorevole giornalista e critico fotografico che, sempre il 9 dicembre alle 16 nel vicino Palazzo Rasponi dalle Teste terrà la lectio magistralis sul tema “Fotografia tra racconto ed empatia”. La mostra, che sarà aperta fino al 6 gennaio, è realizzata in compartecipazione tra l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune e l’associazione Savignano Immagini, promotrice del Si Fest ed è patrocinata dal Campus di Ravenna dell’Università di Bologna. Beltrambini presenta un lavoro che si è protratto per oltre un ventennio e che si compone di ventidue fotografie, di grande e medio formato, la cui realizzazione ha richiesto, in fase di scatto, dei lunghi tempi di posa, preceduti da un’osservazione meditata e attenta, indispensabile per il ritorno di senso che ogni foto immancabilmente esprime. La slow photography di Mario Beltrambini ha ispirato le tematiche della public call Camera Work 2019 riservata ai giovani talenti della fotografia d’autore, aperta nel mese di novembre e che chiuderà il 20 dicembre con la selezione di tre vincitori che meglio hanno saputo interpretare la riflessione fotografica sul tema “Le possibilità del quotidiano”.
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36 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
ROCK/1
TEATRO CANZONE
METAL
Tra “afrofuturismo” e folk al Bronson con Gaika e Micah P.
LA DIVINA COMMEDIA DIVENTA SURREALE CON LA MUSICA DEGLI EQU
A Madonna dell’Albero anche i Fleshtones e un festival dedicato alle sonorità pesanti
Al Socjale un omaggio a Dante
I TEDESCHI CALIBAN A PINARELLA DI CERVIA Sabato 8 dicembre al Rock Planet di Pinarella di Cervia i pesi massimi del metalcore tedesco, i Caliban (nella foto), che tornano in Italia con un nuovo album Elements. Ad aprire il concerto gli americani Lionheart Official e Bad Omens.
Tre nomi di caratura internazionale al Bronson di Madonna dell’Albero, a partire dalle leggende del garage-rock americano che saranno sul palco del club giovedì 6, The Fleshtones, con una carriera alle spalle pluridecennale. Sabato 8 il protagonista sarà invece Gaika, produttore e rapper del sud di Londra che negli ultimi anni si è fatto strada nel circolo afrofuturistico del Regno Unito e che al Bronson presenta Basic Volume, per gli amanti dell’elettronica più “scura”. Giovedì 13 invece da segnalare un ritorno al Bronson, quello del folksinger americano Micah P. Hinson, anche lui con un nuovo disco. Ma ci sarà spazio anche per artisti italiani, venerdì 7, con l’High Rise Fest e sette band caratterizzate da sonorità pesanti, tra stoner, rock psichedelico e (doom) metal come i ravennati Hierophant, i piemontesi Elm, i bolognesi Marnero e Hyperwülff, i riminesi Marrano, i cesenati Zendra e, unico progetto cantautorale, seppur “scuro”, RYF, della ravennate Morello.
FOLK
JEFF JONES ALL’OASI L’americano Jeff Jones sarà in concerto domenica 9 dicembre a mezzogiorno al bagno Oasi di Marina di Ravenna nell’ambito della rassegna di Spiagge Soul con tanto di brunch. La sua musica è una miscela di blues, rock e folk, canzoni che raccontano storie nella più tipica tradizione dei songwriter americani.
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HIP HOP Davide Shorty e Funk Shui Project al Cisim Venerdì 7 dicembre dalle 21 al Cisim concerto del collettivo piemontese Funk Shui Project con la voce soul del rapper siciliano Davide Shorty (fuori con l'album Terapia di gruppo).
ROCK/2 Indie da Francia e Svizzera al Moog Indie-rock al Moog di Ravenna che giovedì 6 ospita i francesi Villejuif Underground e giovedì 13 Peter Kernel, duo della cantante canadese Barbara Lehnhoff e dal chitarrista ticinese Aris Bassetti.
Geoff Farina dei Karate al Bronson Cafè Domenica 9 dicembre alle 18 al Bronson Cafè di Madonna dell’Albero concerto di Geoff Farina, ex leader degli americani Karate, con la sua chitarra acustica tra nuovi brani e revisioni della tradizione folk blues americana.
Dal vivo al Kinotto le In.Versione Clotinsky Domenica 9 dicembre alle 18 al circolo Kinotto di Borgo Masotti concerto delle ravennati In.versione Clotinsky, duo “lo-fi pop” chitarra e batteria.
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Venerdì 7 dicembre dalle 21.30 al teatro Socjale di Piangipane appuntamento tra teatro e canzone con gli Equ che presentano Durante, uno spettacolo con “canzoni surreali sulla Divina Commedia”, frutto della collaborazione con il Ravenna Festival che lo ha commissionato al gruppo di Santa Sofia, con alle spalle tre album, un salto al Festival di Sanremo e E a Piangipane importanti pure una serata collaborazioni per il teatro, tra sugli Skiantos... cui uno spettacolo Martedì 11 dicemvincitore del bre il teatro Socjale dedica una serata premio Ubu. alla storica band Gabriele bolognese degli Graziani, voce Skiantos. Gli autori degli Equ, e Gianluca Morozzi e Vanni Crociani Lerry Arabia preal pianoforte, senteranno il libro tastiere e Una storia come fisarmonica, si questa non c’era sono avvalsi mai stata prima... e della non ci sarà mai più e supervisione durante la serata indello scrittore terverranno gli ex Eugenio membri della band Baroncelli, Fabio “Dandy Beorientandosi stia" Testoni e Anverso la drea “Jimmy Bellamemoria fronte” Setti e il dicollettiva scografico Oderso dell’opera Rubini. dantesca In programma anpiuttosto che che i live di due verso precise band del panorama citazione del ravennate: Mercato testo. Il viaggio, del Vago e Manuel in questo caso, Pistacchio (Di Primo è attraverso Mattino). l’inconscio, con risultati surreal-musicali per i quali Graziani e Crociani saranno affiancati da musicisti versatili in grado di passare dalla musica classica al jazz e alla canzone d’autore.
CULTURA / 37 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
CLASSICA/2
CLASSICA/1 Ai Concerti della Domenica soprano-clarinetto-pianoforte Apprezzata per morbidezza e freschezza di timbro, il giovane soprano Elisa Balbo (nella foto) si presenta come una delle cantanti più interessanti della nuova generazione; Primo Clarinetto presso l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Simone Nicoletta ha collaborato con compagini di rilievo e dal 2014 occupa il ruolo di Primo Clarinetto dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini; musicista eclettico, il pianista Davide Cavalli si è esibito come solista e in formazioni da camera presso importanti istituzioni musicali. Domenica 9 dicembre alle 11, i tre musicisti saranno ospiti dei Concerti della Domenica curati dall’associazione Angelo Mariani. In formazione di duo e trio, si avvicenderanno sul palco della Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna per interpretare un nutrito programma con musiche di Giacomo Meyerbeer, Louis Sphor, Johann Wenzel Kalliwoda, Conradin Kreutzer, Ferruccio Busoni, Franz Liszt, Franz Schubert. Ingresso 7 euro (2 euro per gli under 26).
Al Mic di Faenza “Lo Schiaccianoci” della Corelli Domenica 9 dicembre dalle 18 al Mic di Faenza va in scena Lo Schiaccianoci, spettacolo originale firmato da LaCorelli, la cui partitura musicale è affidata all’Ensemble Tempo Primo guidato da Alicia Galli, con una cornice coreografica e la narrazione di Teresa Maria Federici, che per lo spettacolo firma anche i testi originali.
POP
PARTE CON ACCADEMIA BIZANTINA AL GOLDONI LA TERZA STAGIONE DI “BAGNACAVALLO CLASSICA” Giovedì 13 dicembre anche la francese Delphine Galou per una versione prenatalizia dell’album Agitata Primo appuntamento della terza stagione di “Bagnacavallo Classica - Libera la musica”, realizzata da Accademia Bizantina in collaborazione con Lions Club Bagnacavallo. Ed è proprio Accademia Bizantina la protagonista dell’apertura di giovedì 13 dicembre (alle 21 al teatro Goldoni), in cui proporrà anche brani da Agitata, il suo ultimo, apprezzatissimo album uscito nel settembre 2017 per l’etichetta Alpha Classics, realizzato insieme alla cantante francese Delphine Galou. Si tratta di un programma di musica sacra, mottetti, cantate e stralci di oratori, che nel corso del XVII e XVIII secolo sono stati influenzati dalla crescente notorietà dell’opera. Dal celeberrimo Agitata infido flatu tratto dall’oratorio di Vivaldi Juditha triumphans – qui contrappuntato da un’aria di un’altra versione della storia di Giuditta composta da Jommelli – fino alle Lamentazioni di Stradella e al magnifico mottetto di Porpora In procella sine stella. Delphine Galou è accompagnata da Accademia Bizantina sotto la guida del suo direttore e cembalista Ottavio Dantone. Il 13 settembre scorso la cantante Delphine Galou ha ritirato per Agitata il Gramophone Recital Award al gala organizzato dalla nota rivista britannica di classica alla De Vere Grand Connaught Rooms del Covent Garden di Londra. A Bagnacavallo verrà riproposta una versione dell’album ribattezzata Agitata a Natale.
LIRICA All’Auditorium di Bagnara il “Mascagni d’Oro” a Chiara Taigi
MALIKA AYANE AL TEATRO ALIGHIERI CON IL SUO NUOVO DOMINO Venerdì 7 dicembre (dalle 21) al teatro Alighieri di Ravenna fa tappa il tour con cui Malika Ayane sta promuovendo in tutta Italia il suo ultimo album Domino. Un tour articolato in maniera del tutto particolare, con due date “gemelle” in ogni grande città, una a teatro e una nei club. In Romagna le date sono quelle di Ravenna e, il giorno dopo, 8 dicembre, al Vidia di Cesena.
Domenica 9 dicembre alle 16 all'auditorium di Bagnara di Romagna verrà assegnato il premio “Mascagni d'Oro” alla soprano Chiara Taigi, cantante affermata, che il Comitato vanta di avere premiato con il Gigli d'Oro già nel 2012. Nell'occasione, la soprano si esibirà assieme alla mezzosoprano Daria Cherniy, al Tenore Denys Pivnitskyi e al baritono Matteo Jin. Accompagna al pianoforte il Maestro Enrico Zucca (prenotazioni ai numeri 0545 76131 e 333 9979488).
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38 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
CINEMA
MUSICA JAZZ & DINTORNI
Il cinema diventa protagonista a “I Sabati del Moog”. La rassegna, curata da Ivano Mazzani nel locale di vicolo Padenna 5 a Ravenna, fa spazio sabato 8 dicembre (ore 18) a due protagonisti della vita artistica cittadina: la regista e produttrice Maria Martinelli (nella foto) che dialoga con l'attore e regista Alessandro Argnani. “Amare e produrre cinema a Ravenna” è il titolo di questo nuovo appuntamento che prevede il racconto dell'esperienza condivisa dai due artisti nella realizzazione del cortometraggio documentario Dem Dikk Africa - Africa andata e ritorno che ha visto collaborare Start Cinema con Ravenna Teatro Teatro delle Albe.
A Fusignano tra tango, “Déjà-vu” e dive del cinema italiano Giovedì 6 dicembre ultimo appuntamento con la stagione autunnale-invernale dell’auditorium Corelli di Fusignano. Alle 21 è in programma un doppio concerto con i Tango Tres – dedicato alle origini del tango negli stili più in voga tra il 1880 e il 1920 – e il duo jazz Silvio Zalambani e Federico Lechner (ingresso 8 euro). Venerdì 7 dicembre alle 21 a Fusignano ci si sposta invece al teatro Moderno per un omaggio alle dive del cinema italiano, uno spettacolo di musica e immagini in cui si ricordano figure come Anna Magnani, Sophia Loren, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida e Monica Vitti. A fare da sottofondo le musiche realizzate dai più grandi compositori italiani. Sul palco Paola Fabris (voce), Stefano Martini (violino), Matteo Salerno (flauto), Egidio Collini (chitarra), Fabio Gaddoni (contrabbasso) e Gianluca Nanni (batteria).
TEATRO
Al Mama’s tra Balcani e musica mitteleuropea con i Note Noir Sabato 8 dicembre dalle 21.30 al Mama’s di Ravenna concerto dei toscani Note Noir, quartetto fondato nel 2005, tra le formazioni più rinomate della scena della musica gypsy, che si muove tra rebetiko greco e jazz manouche, i suoni dei Balcani e le musiche mitteleuropee.
Ultimi concerti della prima parte di stagione al Rossini Jazz Club di Faenza Giovedì 6 dicembre alle 22 la stagione del Rossini Jazz Club di Faenza (in piazza del Popolo) propone un doppio concerto. Nella prima parte della serata si esibirà il Mattia Parissi Trio, formato da Mattia Parissi al pianoforte, Emanuele Di Teodoro al contrabbasso e Andrea Ciaccio alla batteria. A seguire, poi, sarà sul palco del club faentino Òligo, il trio costituito da Enrico Ronzani al pianoforte, Henrique Molinario al contrabbasso e Giacomo Scheda alla batteria. Giovedì 13 dicembre la prima parte della stagione si completa con il concerto del duo formato da Andrea Massaria e Bruce Ditmas, rispettivamente chitarra e batteria.
MARTINELLI E ARGNANI AL MOOG
INCONTRI LETTERARI Carlo Lucarelli a Massa Lombarda
UN CANTO DI RESURREZIONE A FAENZA Sabato 8 dicembre alle 21 alla Casa del Teatro di Faenza va in scena Piccolo canto di resurrezione, uno spettacolo (prodotto da associazione Musicali si cresce) che si dipana come un concerto a partire dalla figura ancestrale della Loba, custode delle ossa, che con il suo canto restituisce la vita. Cinque attrici in scena cantano e narrano storie di vite che anelano al cambiamento, al riscatto, alla Resurrezione.
IL PERSONAGGIO
Al Mariani atmosfere anni cinquanta con i Lucky Lucianos Venerdì 7 dicembre all’osteria del Mariani Lifestyle di Ravenna concerto dei Lucky Lucianos, progetto parallelo del forlivese Stelio Lacchini dei Good Fellas ispirato al rock’n’roll e alla musica beat degli anni cinquanta e sessanta.
Continua al centro culturale “Carlo Venturini” di Massa Lombarda la rassegna letteraria “Una Massa di libri”. Giovedì 6 dicembre alle 20.30 l’ospite sarà Carlo Lucarelli con il suo ultimo romanzo Peccato mortale (Einaudi); con lui l’assessore Andrea Bruni. Una nuova indagine del commissario De Luca con l’immersione nei 45 giorni tra la caduta di Mussolini e l'armistizio dell'8 settembre 1943.
Alla Classense tra Dante e le donne di Maria Paola Patuelli Nell’ambito degli Incontri del Centro Relazioni Culturali, continua la rassegna Dante per tutti. Giovedì 6 dicembre, nella sala Muratori della biblioteca Classense di Ravenna, alle 18, si terrà l’incontro con Davide Canfora, studioso di Dante noto a livello internazionale, che presenterà Vademecum Dantesco, edito da Il Mulino. È possibile costruire un itinerario nella complessa geografia della Divina Commedia? Davide Canfora ci è riuscito con questo libro che contiene l’analisi di sette canti dell’opera di Dante in cui sono presenti personaggi significativi che il sommo poeta incontra nel viaggio tra i tre regni. Interverranno Loredana Chines e Sebastiana Nobili, docenti di letteratura italiana dell’Università di Bologna, studiose di letteratura medievale e rinascimentale. Venerdì 7 dicembre sempre alla sala Muratori, alle 18, Maria Paola Patuelli presenta il suo Polvere e perle. Donne in un interno familiare del Novecento, edizioni Pendagron. Parteciperanno Elsa Signorino, Claudia Bassi Angelini e Claudia Giuliani.
“Le donne d’oro di Ravenna” alla Domus dei Tappeti di Pietra
LA RASSEGNA/1
A Cotignola un concerto che è una lezione di storia The Faccions al Binario per “Radici” Dopo l’apertura del 5 dicembre con Fabio Barovero dei Mau Mau e il fotografo Alex Majoli, prosegue a Cotignola “Radici”, la rassegna di percorsi e identità sonore in programma al piccolo teatro Binario (ingresso gratuito con prenotazione consigliata allo 0545 908871 o a cultura@comune.cotignola.ra.it). Il secondo appuntamento è in programma mercoledì 12 dicembre con la band marchigiana The Faccions e gli artisti visivi (e insegnanti) Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti. A ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali, una Lezione di storia sospesa – questo il nome concerto – che provoca “la memoria richiusa e pietrificata del popolo italiano”.
Mercoledì 12 dicembre alle 18 alla Domus dei Tappeti di Pietra di Ravenna ultimo appuntamento con il ciclo dei “Malfattori”: Silvia Togni approfondirà il tema “Le donne d’oro di Ravenna” a cura di Silvia Togni.
MINGARDI, “PROFESSIONE CANTANTE” Ultimo dei quattro appuntamenti con quattro scrittori che hanno incontrato i lettori a tavola parlando insieme dei loro libri alle Officine del Sale di Cervia. Venerdì 7 dicembre dalle 20 l’appuntamento è con il bolognese Andrea Mingardi che presenta il suo Professione Cantante (Pendragon). Dialoga a cena con l'autore Marco Viroli. Prefazioni, aneddoti e contributi di Mina, Francesco Guccini, Luca Carboni, Renzo Arbore, Orietta Berti e Pippo Baudo. Mingardi torna alla parola scritta e lo fa, questa volta, non con una fiction ma per raccontare la sua realtà quotidiana, quella di chi svolge cioè da tanti anni la professione di cantante.
LA RASSEGNA/2 Spirito e Materia a Bagnacavallo Torna “Spirito e Materia”, la rassegna di incontri di parole e musica con degustazioni. Domenica 9 dicembre alle 15 all’ex convento di San Francesco di Bagnacavallo Mario Gurioli terrà una conferenza dal titolo “Uomini e donne di Romagna, cvanta fadiga par un trocal ‘d pan”. A seguire sarà inoltre inaugurata la mostra di scultura “I Legni della Memoria” di Roberto Ercolani, dedicata al lavoro agricolo.
40 / CINEMA
RASSEGNA “2DAYS CULT MOVIE”
(2018) film-commedia di Gianni Zanasi
RAVENNA&DINTORNI 6-12/12/2018
• Cinemacity • Ravenna
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gio. 6: ore 21.00 sab. 8 dom. 9: ore 16.45 - 18-45
(2018) di Jafar Panahi Premio Miglior Sceneggiatura al Festival di Cannes 2018
DICEMBRE (2018) di Drew Goddard
ven. 7 - sab. 8 - dom. 9: ore 21.00
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Cinema Mariani - Ravenna
Calcutta Tutti in piedi
di Giorgio Testi da lun. a mer.: 20.20-22.40
Dinosaurs
di Francesco Invernizzi da lun. a mer.: 17.50-20.20
L’uomo che rubò Banksy di Marco Proserpio mar. e mer.: 17.45-20.25
Colette
di Wash Westmoreland fer.: 17.45-20.20-22.55; sab. e dom.: 15-17.45-20.20-22.55; gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)
La casa delle bambole Ghostland (v.m. 14) di Pascal Laugier fer., sab. e dom.: 20.25-22.45
Il castello di vetro
di Destin Daniel Cretton fer., sab. e dom.: 17.40-20.05-22.55
Alpha
di Albert Hughes fer.: 17.50-20.20-22.50; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.20-22.50
La prima pietra
di Rolando Ravello fer.: 17.50-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.25-17.50-20.30-22.45
Bohemian Rhapsody
di Bryan Singer fer.: 17.40-18.15-20.35-21.10-22.55; sab. e dom.: 14.50-15.20-17.40-18.1520.35-21.10-22.55
Il Grinch
di Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O'Callaghan, Raymond S. Persi, Scott Mosier gio., ven. e lun.: 17.40-18.20-20.2522.50; sab. e dom.: 15-16-17.40-18.2020.25-22.50; mar. e mer.: 17.40-20.25-22.50
Se son rose
di Leonardo Pieraccioni gio.: 17.40-20.30-22.50; ven.: 17.40-20.30-20.50-22.50; sab. e dom.: 15-16-18-20.30-20.5022.50; lun.: 20.30-20.50-22.50; mar. e mer.: 20.30-22.50
DA GIOVEDÌ 6 A MERCOLEDÌ 12 • Cinema Jolly • Russi
Zanna Bianca
Robin Hood L’origine della leggenda di Otto Bathurst da gio a dom.: 17.45-20.20
Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) di Tom Edmunds da gio a dom.: p.u. 22.55
Conta su di me
di Marc Rothemund fer.: p.u. 22.50; sab. e dom.: 14.50-22.50
Animali fantastici I crimini di Grindelwald
di David Yates gio. e ven.: 17.40-20.05; sab. e dom.: 14.50-17.40-20.05; da lun. a mer.: p.u. 17.40
Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni
• Cinedream • Faenza
The Twilight Saga Breaking Dawn - Parte 1 di Bill Condon lun.: p.u. 21
The Twilight Saga Breaking Dawn - Parte 2 di Bill Condon mar.: p.u. 21
Calcutta Tutti in piedi
di Giorgio Testi lun. e mer.: p.u. 21
Dinosaurs
di Francesco Invernizzi da lun. a mer.: p.u. 21
L’uomo che rubò Banksy
di Lasse Hallström, Joe Johnston fer.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 15.10-17.40
di Marco Proserpio mar. e mer.: p.u. 21
• Cinema Mariani •
di Wash Westmoreland fer. (escluso ven. e mar.): 20.20-22.40; ven.: 17.45-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.20-22.40
Ravenna
Troppa grazia
di Gianni Zanasi gio.: p.u. 21; sab. e dom.: 16.45-18.45
Tre volti
di Jafar Panahi ven., sab. e dom.: p.u. 21
L’Ape Maia Le Olimpiadi di miele
di Alexs Stadermann, Noel Cleary, Sergio Delfino sab. e dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”)
7 sconosciuti a El Royale
di Drew Goddard lun. e mar.: p.u. 21.15 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)
• Cinema Jolly • Ravenna
Non ci resta che vincere di Javier Fesser gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab. e dom.: 16-18.30-21
Colette
La casa delle bambole Ghostland (v.m. 14)
di Pascal Laugier gio., ven., sab. e dom.: p.u. 22.45
Alpha
di Albert Hughes fer. (escluso ven. e mar.): 20.30-22.40; ven.: 17.50-20.30-22.40; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.30-22.40
La prima pietra
di Rolando Ravello gio: 20.50-22.45; ven.: 18.10-20.50-22.45; sab. e dom.: 15.15-18-20.50-22.45
Bohemian Rhapsody
di Bryan Singer Proiezione in Dolby Atmos fer. (escluso ven.): p.u. 21; ven.: 18.15-21; sab. e dom.: 15.20-18.15-21 Proiezione in Dolby fer. (escluso ven.): 20-22.45; ven., sab. e dom.: 17.15-20-22.45
Il verdetto - The Children Act
di Richard Eyre mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)
Non ci resta che vincere di Javier Fesser
• Cinema Gulliver •
Il Grinch
Alfonsine
Matrimonio siriano di Laura Tangherlini gio.: p.u. 21
Troppa grazia
di Gianni Zanasi ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21
Se son rose
di Leonardo Pieraccioni fer. (escluso ven.): 20.20-22.40; ven.: 17.40-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.20-17.40-20.20-22.40
regia di David Yates ven.: p.u. 18; sab. e dom.: 15.15-18
Robin Hood L’origine della leggenda di Otto Bathurst gio. e ven.: p.u. 20.20; sab. e dom.: 15.30-20.20
• Cinema Italia • Faenza
Bohemian Rhapsody
di Bryan Singer gio., ven., mar. e mer: p.u. 21; sab. e dom.: 17-21
L’Ape Maia Le Olimpiadi di miele
di Alexs Stadermann, Noel Cleary, Sergio Delfino sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “La Casa di Pinocchio”)
Soldado
di Stefano Sollima lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)
• Cinema Sarti • Faenza
Ti presento Sofia di Guido Chiesa dom.: p.u. 21
di Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O'Callaghan, Raymond S. Persi, Scott Mosier gio. e mar.: 20.35-22.40; ven.: 17.50-20.35-22.40; sab. e dom.: 15.40-17.50-20.35-22.40
Animali fantastici I crimini di Grindelwald
di Alexandre Espigares dom.: p.u. 16
Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni
fer.: p.u. 21; sab. e dom.: 16-18.15-21
di Lasse Hallström, Joe Johnston sab. e dom.: p.u. 16
• Cinema Europa •
• Cinema Moderno •
Faenza
Fusignano
Tre volti
Ti presento Sofia
L’albero dei frutti selvatici
Smallfoot Il mio amico delle nevi
di Jafar Panahi gio., ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 17-19-21 di Nuri Bilge Ceylan mar.: p.u. 21
di Guido Chiesa sab. e dom.: p.u. 21
di Karey Kirkpatrick, Jason Reisig dom.: p.u. 15.30
• Cinema San Rocco •
• Cinema Moderno •
Non ci resta che vincere
La casa dei libri
Lugo
di Javier Fesser ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.45; dom.: 16.30-18.45-21
• Cinema di Palazzo Vecchio • Bagnacavallo
Ti presento Sofia
di Guido Chiesa ven., sab. e dom.: p.u. 21.15
L’uomo che rubò Banksy di Marco Proserpio mar. e mer.: p.u. 21.15
Castel Bolognese di Isabel Coixet gio.: p.u. 21
Notti magiche di Paolo Virzì sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
• Cinema Sarti • Cervia
Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni di Lasse Hallström, Joe Johnston ven. e lun.: p.u. 21; sab. e dom.: 17-21
JUNIOR / 41 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
TEATRO/1
Il Gatto con gli stivali di Accademia Perduta apre la stagione di Cervia La fiaba classica messa in scena da due artisti sotto la regia di Claudio Casadio Nuovo appuntamento, sabato 8 dicembre alle ore 21, con la tradizionale rassegna pre-natalizia delle Favole che il teatro comunale Walter Chiari di Cervia dedica a tutti i bambini e a tutte le famiglie della città, e non solo. Ad andare in scena sarà Il gatto con gli stivali, uno spettacolo di Marcello Chiarenza, interpretato da Mariolina Coppola e Maurizio Casali per la regia di Claudio Casadio. Lo spettacolo è una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri. Questa fiaba classica, nata nel 1500 e riproposta in diverse versioni anche da Perrault e dai Fratelli Grimm, è giunta fino a noi senza mai sbiadire il proprio forte ascendente sull’immaginario dei bambini di tutto il mondo. I due artisti in scena, alternando i ruoli di attori, narratori e animatori, rappresentano la storia con semplicità e situazioni comiche, punteggiate di piccole gag e momenti di stupore. Sono, infatti, molte le piccole e grandi magie che si alternano sulla scena: il gatto, la colomba bianca, la carpa e il delicato fenicottero rosa sembrano vivere di vita propria grazie alla particolare tecnica di realizzazione e animazione; la scena si trasforma continuamente rivelando il forno acceso in cui il pane cuoce lentamente, il fiume in cui il protagonista cade e fa il bagno, lo stagno nel giardino delle principessa, delicate piogge di petali di fiore e, naturalmente, il terribile orco signore del castello, che si rivela in modo sorprendente ed emozionante. Biglietti: prevendita e prenotazioni telefoniche (tel. 0544 975166) venerdì 7 dicembre dalle ore 10 alle ore 13 presso gli uffici del Teatro Comunale con ingresso dal Viale della Stazione. La sera di spettacolo la Biglietteria aprirà alle ore 20. Prezzi: 5 euro (posto unico adulti e bambini).a on line: www.vivaticket.it Info: 0544 975166 e www.accademiaperduta.it
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TEATRO/2 Un incontro con Chiara Guidi Giovedì 13 dicembre alle 15.30 alla sala Mandiaye N’Diaye del Teatro Rasi incontro con Chiara Guidi, regista, drammaturga e attrice di Societas. Da anni impegnata in una ricerca teatrale che si pone domande a partire dallo sguardo infantile, ha messo a punto un metodo di lavoro che mette in relazione attori, bambini e insegnanti. Tale esperienza, definita “errante” per la sua volontà di contemplare la mobilità e l’errore, concepisce spettacoli la cui forma teatrale aperta ha bisogno, per comporsi e per compiersi, dei bambini. Gli adulti che li accompagnano hanno la possibilità di incontrare l’artista prima dello spettacolo per mettere a fuoco il proprio punto di osservazione. Lo spettacolo in questione è La terra dei lombrichi ed è in programma dal 12 al 14 febbraio le mattine per i ragazzi delle scuole e i pomeriggi per famiglie. L’appuntamento fa parte del ciclo di incontri “Siamo Asini o Maestri?” rivolto a genitori e insegnanti. Ingresso gratuito.
LABORATORI
AL RASI A SCUOLA DI SCULTURA Drammatico Vegetale/Ravenna Teatro propone in Sala Mandiaye N’Diaye, al teatro Rasi anche laboratori per bambini dai 4 ai 10 anni. Giovedì 6 e giovedì 13 dicembre (sempre dalle 17.30) Roberto David ne terrà uno, della durata di un’ora, di scultura, giocando con piccoli e medi pezzi di forma e sostanza diversa, come ritagli di falegnameria, scarti di cose, pezzi di filo di ferro, palline e bastoncini. L’iscrizione ai laboratori è di 10 euro. Posti limitati, è necessaria l’iscrizione. Info e prenotazioni allo 0544 30227 oppure via mail a organizzazione@drammaticovegetale.com.
MERCATINI Al Garage Sale anche burattini e perline da stirare Durante la due giorni di mercatino del Garage Sale prenatalizio all’Almagià, diversi appuntamenti anche per bambini. Sabato 8 alle 11 letture ad alta voce; domenica 9 dicembre alle 11 spettacolo di burattini "Cappuccetto rosso in vespa" a cura di Muka Loca e alle 16 laboratorio di perline da stirare.
42 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
MONDO VINO
Quel Passito che appassiona la Romagna Oltre all’Albana il metodo riguarda uve rosse come Sangiovese e Longanesi di Fabio Magnani
Il sistema dell’appassimento delle uve era già in uso presso gli antichi Romani. Diversi i sistemi da loro adottati e alcuni di questi ereditati dalle popolazioni conquistate. Ai Romani, comunque, il merito di aver sperimentato diverse tipologie di appassimento sulla base delle condizioni climatiche che trovavano man mano che avanzavano verso i nuovi territori. Secondo la tipologia delle viti e dei vini che ne scaturivano oltre che del clima della zona riuscivano sempre a trovare il giusto equilibrio tra natura, uomo e pianta. A sud dell’Impero lasciavano le uve al sole sulle rocce salmastre o sui marmi, nelle isole coprivano con frasche le uve solo nelle ore più fredde della giornata. Nell’attuale Valpolicella utilizzavano “strozzare” il raspo e lasciare l’uva in pianta oppure in altre zone lasciavano l’uva in pianta a maturare senza costrizioni di sorta finché l’uva non fosse così dolce da essere raccolta e pigiata. Ai quei tempi i gusti erano diversi da quelli attuali. Se oggi si preferiscono le grandi acidità, all’epoca amavano le dolci morbidezze. Tanto è vero che non era inusuale addolcire i vini con miele e spezie. Nelle zone della Romagna, i Romani avevano qualche problema rispetto ad altre zone. Le uve romagnole davano vini particolarmente acidi e il clima, decisamente umido e le zone paludose non aiutavano di certo. Alberi da frutto e viti maritate agli alberi nello stile etrusco erano lo scenario che trovarono nelle nostre zone gli antichi Romani. Gli abitanti della Romagna dell’epoca non erano, però, così sprovveduti. Nelle aree collinari più fredde era uso mettere le uve appese ai soffitti o nei pali. Pali incrociati tra loro che davano forma a una sorta di graticcio qua-
LO STAPPATO Sangiovese fruttato di piacevole beva di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Assaggiamo il “Romagna Sangiovese passito 2017” della “Cantina Sociale di Forlì e Predappio”. Alla vista un rosso rubino scuro e profondo con riflessi ancora violacei. Il naso di buona intensità e persistenza. Note di frutta sottospirito e in confettura, con vivaci sfumature di frutta fresca che ricordano le more, le prugne piuttosto che i mirtilli. Sottile la parte speziata. Bocca non densa ma ritmata da piacevole freschezza. Tannico e con tannino levigato. Un vino ottenuto da uve appassite di piacevole beva. Provatelo con un bollito importante.
Filosofia dell’appassimento parziale: Domus Caia del compianto Ferrucci Oggi in Romagna si possono trovare ottimi passiti rossi ottenuti da uve Sangiovese. In questo caso la naturale caparbietà e acidità del nostro Sangiovese è ammorbidita dall’appassimento. Si addomesticano le uve attraverso la concentrazione della parte zuccherina. Oltre all’appassimento totale ci sono vini in cui è stata pensato solo un appassimento parziale, sempre con lo scopo di genere rare morbidezze al palato e profumi diversi dal solito. Forse, il primo a sperimentare l’appassimento parziale sul Sangiovese, il compianto Stefano Ferrucci che con coraggio andava in giro per l’Italia spiegando le potenzialità del Sangiovese con una prova tangibile nelle mani: l’etichetta Domus Caia
drato e che poteva essere spostato come si fa con gli attuali cavalletti. Qui erano poste le uve e lasciate appassire. I Romani migliorarono il sistema già in uso introducendo attenzioni atte a migliorare la produzione insieme a migliori sistemi di vinificazione. Capirono, infatti, che per avere un buon appassimento era necessario arieggiare i grappoli. Oggi in Romagna si appassiscono le uve nei modi più disparati ma che alla fine poco differiscono da quelli del passato. Inoltre non solo le uve bianche come l’Albana sono appassite ma anche le uve rosse. Il Centesimino faentino, il Sangiovese o l’uva “Longanesi” utilizzata per il Bursôn, sono solo un esempio quando si parla di appassimento in Romagna. Oggi, si usano appositi spazi dalla temperatura e umidità controllata con le uve poste nelle arelle di bambù o cassette di plastica nello stile della Valpolicella. Ci sono produttori che, invece, preferiscono lasciare le uve in pianta facendo diversi passaggi di raccolta cogliendo gli acini, prima ancora che i grappoli, più maturi. C’è una parte della Romagna, però, che preferisce lasciare le uve all’aria aperta. In certi momenti dell’anno capita di vedere nelle vecchie case contadine file di grappoli d’uva scivolare dai soffitti dei portici o posti in cavalletti di legno che vengono spostati come girasoli per rincorrere fino all’ultimo raggio di sole. Forse un ricordo di quel passato diviso tra antichi Ro-
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GUSTO / 43 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
PRODOTTI AGRICOLI
SI ACCENDE IL NATALE AL MERCATO COPERTO DEI CONTADINI DI â&#x20AC;&#x153;CAMPAGNA AMICAâ&#x20AC;? Sabato 8 dicembre si accende il Natale al Mercato Coperto Contadino di Campagna Amica Ravenna. Nel nuovo spazio per la spesa a km0 in piazza dei Carabinieri, dalle 8.30 alle 13.00, in programma l'inaugurazione (ore 11) dell'albero del Mercato, creato dalla Bottega AnnaFietta e, a seguire, presentazione del Panettone Giorgione, il primo creato con grano antico e materie prime 100% made in Italy e di origine contadina. Al Mercato Coperto agricolo â&#x20AC;&#x201C; aperto ogni settimana il sabato e martedĂŹ mattina dalle ore 8.30 alle 13, e il venerdĂŹ dalle ore 15 alle 19.30 â&#x20AC;&#x201C; qualitĂ e origine delle produzioni sono certificate e garantite. Tra le eccellenze della campagna ravennate in vendita: ortofrutta, olio extravergine, pane, formaggi e salumi, vini autoctoni, ma anche miele, confetture, farine e prodotti da forno. Aggiornamenti e novitĂ sulle pagine social Campagna Amica Ravenna su Facebook e Instagram.
mani ed Etruschi che oggi riecheggia nelle tradizioni delle campagne romagnole. Lâ&#x20AC;&#x2122;uva, cosĂŹ facendo, si disidrata senza stress in modo naturale concentrando la parte zuccherina del frutto che una volta trasformata in vino darĂ vita a un liquido dolce e seducente che ancora oggi i fattori delle case coloniche tengono in serbo con segretezza destinando alcune bottiglie solo ai momenti piĂš importanti. Una ereditĂ nostalgica che ha il gusto buono, dolce e malinconico della Romagna dei tempi passati.
CIBO SOLIDALE Slow Food promotore di un pranzo di qualitĂ offerto ai poveri della Caritas di Santa Maria del Torrione
IL LIBRO Lâ&#x20AC;&#x2122;atlante di Staffa sui Rum del mondo
La Condotta Slow Food di Ravenna, in collaborazione con la Caritas parrocchiale di Santa Maria del Torrione, ha fatto proprio il messaggio di Papa Francesco ed ha organizzato ed offerto un pranzo per i poveri della parrocchia. Questa iniziativa rientra nel programma di Slow Food, che promuove e sostiene il progetto internazionale â&#x20AC;&#x153;Tavole Solidaliâ&#x20AC;?: ÂŤIl cibo di qualitĂ deve essere un diritto per tuttiÂť (Carlo Petrini). Il convivio, il cibo, lâ&#x20AC;&#x2122;atto del consumare il pasto insieme, è parte di ogni momento solenne, di ogni festa che rivesta un significato simbolico, di ogni ricorrenza importante, per i popoli di tutte le latitudini e civiltĂ . Per questo Slow Food Ravenna si è impegnata a fornire i prodotti alimentari e i cuochi per preparare il pranzo del 4 dicembre 2018, nellâ&#x20AC;&#x2122;intento di contribuire a creare unâ&#x20AC;&#x2122;occasione di piacevole condivisione del cibo, rivolta a persone che difficilmente potrebbero farlo autonomamente. Hanno cucinato Alessandra e Roberto dellâ&#x20AC;&#x2122;Osteria La Campanara di Pianetto di Galeata, osteria premiata con la chiocciola, il riconoscimento piĂš importante dato dalla Guida delle Osterie di Slow Food. Sono stati affiancati in cucina e in sala dai volontari della condotta e della Caritas. Il menĂš è stato importante: sformatino di zucca e finferli, salame di mora romagnola e squacquerone abbinanato alla famosa piadina fritta della Campanara, tortelli al ragĂš, spezzatino di vitello con patate, formaggio pecorino, frutta, dolci preparati dalle volontarie della Caritas. Al termine un piccolo cadeau: un panettone da portare a casa da condividere in famiglia o con gli amici.
LunedĂŹ 10 dicembre, alle ore 21, all'Hotel Ala d'Oro di Lugo, Davide Staffa presenta la nuova edizione aggiornata del suo Il grande libro dei Rum (La Madia Editore). Il lungo lavoro di ricerca e di elaborazione tipologica del lughese Davide Staffa, sommelier vice campione italiano Ais nel 2009, ha preso nuova forma in questo vero e proprio atlante con oltre 900 schede di degustazione dove esamina i Rum di tutto il mondo e approfondisce ogni aspetto legato alle tecniche di degustazione. Introduce l'incontro Giovanni Barberini.
COSE BUONE DI CASA Le Deliziose, dolcetti ideali per merenda (e a Natale) di Angela Schiavina
Ecco come fare le â&#x20AC;&#x153;Delizioseâ&#x20AC;?, piccoli dolcetti adatti ad una merenda e anche da gustare in occasione delle feste. Ingredienti per la pasta: 250 gr. di farina 00, 120 gr. di burro, 70 gr. di zucchero a velo, un uovo, la buccia grattugiata di un limone bio. Preparazione: impastare la farina con il burro, poi unire tutti gli altri ingredienti, far riposare la pasta in frigorifero,
dopo averla avvolta nella pellicola, per almeno due ore. Stenderla sottile e ricavare dei dischi di 4 centimetri, farli cuocere in forno a 170 gradi per 15 minuti circa. Lasciarli raffreddare. Ingedienti per la crema della farcitura: 100 gr. di burro morbido, 100 gr. di zucchero a velo, un cucchiaio di pasta di nocciole, Lavorare tutti gli ingredienti. Lasciar rassodare per una ora in luogo fresco. Ingredienti per guarnire: zucchero a velo e granella di nocciole o granella di pistacchi. Prendere la metĂ dei biscotti, spalmare la crema sovrapporre lâ&#x20AC;&#x2122;altro disco senza premere. Rotolare i bordi nella granella di nocciole o di pistacchio. Spolverare con lo zucchero a velo.
Si può gustare un piatto qui o portare a casa le nostre specialità !
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44 / SPECIALE
COMACCHIO
RAVENNA&DINTORNI 6-12 dicembre 2018
FESTE IN LAGUNA E AL MARE
Natale e Capodanno tra fuochi, luminarie e riflessi sull’acqua Dal centro storico di Comacchio fino a Porto Garibaldi gli eventi spettacolari, culturali, gastronomici e in natura, che animano le festività di fine anno Ecco i più suggestivi appuntamenti delle feste di fine anno a Comacchio, complice il fascino della laguna in inverno che regala atmosfere inusuali: apparizioni in antiche strade, ponti e canali, i babbo natale in barca o in bicicletta lungo gli argini intorno alle valli. Le anguille invece cercano il caldo e vogliono fuggire verso i mari caraibici ma, intrappolate nel “lavoriero” di pesca, finiscono la loro corsa marinate nell’aceto alla Manifattura dei Marinati. Per una serie di eventi spettacolari e gustosi fra musica, visioni, animazioni e buona tavola.
VENERDÌ 21 - CONCERTO GOSPEL
Ecco un’occasione unica per emozionarsi con i tipici canti gospel del gruppo Dennis Reed & Gap in concerto alla sala Polivalente di Palazzo Bellini, alle ore 21, con ingresso gratuito a cura dell’Assessorato alle Istituzioni Culturali. Anteprime pomeridiane del concerto gospel sono previste alle ore 16 al Teatro parrocchiale di San Giuseppe; alle ore 17 alla Chiesa di San Paolo di Lido degli Estensi; alle ore 18 al Teatro parrocchiale di Porto Garibaldi.
LUNEDÌ 24 - VIGILIA DI NATALE
Nel centro storico di Comacchio, dalle ore 16.30 sarà in marcia un corteo di figuranti in costume tradizionale con, a seguire, zampognari e pastori erranti. Partenza dalla Torre dell’Orologio, e poi da via E. Fogli, dalle ore 17. Un’occasione unica per respirare l’aria di Natale della tradizione con finale corroborante grazie alla distribuzione gratuita di ciambella, vin brulè e cioccolato caldo, a cura dell’Avis di Comacchio. Nella Concattedrale di San Cassiano, alle ore 17 è in programma la Funzione del Bambén, tradizionale benedizione delle immagini di Gesù Bambino portate dai più piccoli e, presso il monumentale Trepponti, dalle ore 18, un presepe sull’acqua, “Sta not a neat un fiol”, una suggestiva natività allestita sotto il ponte.
MERCOLEDÌ 26 - FIACCOLATA DI NATALE SULL’ACQUA
Il giorno di Santo Stefano sarà un’occasione unica per partecipare alle festività natalizie in un contesto unico e scenografico: il fuoco che incontra l’acqua, un mix di emozioni e suggestioni. Sul Portocanale di Porto Garibaldi, alle ore 18.30, si tiene la Fiaccolata di Natale sull’acqua con
COMACCHIO / 45 6-12 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
BAMBINI E FAMIGLIE
SPETTACOLI CIRCENSI E DI STRADA STORIE DI MARIONETTE E BURATTINI
giochi pirotecnici e proiezione su maxischermo. Il tutto a cura del gruppo Ippocampo sub con la collaborazione dell’Associazione culturale “Famìa ad Magnavaca” e del Consorzio “L’Alba” di Porto Garibaldi.
LUNEDÌ 31 - CAPODANNO 2018
Comacchio coi suoi scenari storici e naturali attende i visitatori per festeggiare insieme l’arrivo del nuovo anno. L’appuntamento inzia nel tardo pomeriggio (a partire dalle ore 18) nella suggestiva cornice del Trepponti per un aperitivo con degustazione presso l’Antica Pescheria, in compagnia delle soavi note dell’arpista Marta Celli, a partire dalle ore 18. Dalle ore 22 parte una notte di musica con fenomenale spettacolo pirotecnico per un Capodanno fra storia, cultura e i sapori della tradizione valliva con Cenone di Gala al Museo Delta Antico (dalle ore 19) e Cena a Palazzo Bellini (dalle ore 20.30). Per info e prenotazioni 0533 81302 - 311316.
In occasione delle feste sono in programma a Comacchio e dintorni, spettacoli di arti circensi e di strada, marionette e burattini, a cura del Teatro dell'Aglio a ingresso gratuito. Ecco il calendario. Domenica 9 dicembre, alle ore 16, a Vaccolino, nella tensostruttura parrocchiale (via Cella), la compagnia All’Incirco presenta Ecomonsters Puppet Domenica 16 dicembre, alle ore 16, a San Giuseppe, nel teatrino parrocchiale (piazza Rimembranza), va in scena Transylvania Circus del Teatro delle Dodici Lune. Domenica 23 dicembre, alle ore 17.30, a Comacchio in piazza Folegatti, spettacolo di giocoleria acrobatica e mangiafuoco Folle di Fuoco di Jump_It. Mercoledì 26 dicembre, alle ore 17.30, a Comacchio in piazza Folegatti, spettacolo di illusionismo e bolle di sapone Invisible emotion del Teatro Lunatico. Lunedì 31 dicembre, dalle ore 15.30, a Comacchio, per le vie del centro cittadino, animazione itinerante con Gino lo Struzzo e la musica su trampoli del Duo Zampanò Nei giorni 22, 23, 26, 29, 30 e 31 dicembre (apertura ore 16, inizio spettacoli ore 16.30) a Comacchio, nell’Antica Pescheria, il Teatro dei Burattini di Massimiliano Venturi presenta Natale nella bottega di Geppetto.
COMACCHIO
Nelle foto, da sinistra, fiaccolata in mare a Porto Garibaldi (foto di Saverio Rizzetto); scorci dei Trepponti a Comacchio, tra fuochi pirotecnici e presepe sull’acqua (foto di Francesco Cavallari)
SABATO 5 E DOMENICA 6 GENNAIO - LA BEFANA
Festa per tutti i bambini e le famiglie a Comacchio in centro storico (nel pomeriggio di sabato e la domenica dalla mattina alle 10 fino alle 19), concorsi di bruttezza e sfilate di Befane, mercatini, laboratori ludico-creativi, musiche, balli e spettacoli, distribuzione gratuita di calze, dolci della tradizione e bevande calde. Durante tutto il periodo natalizio, anche Lido degli Estensi indosserà l’abito delle feste: le vie del centro saranno addobbate con gioiose luci scintillanti. Inoltre, tutte gli spazi museali del territorio proporranno delle aperture straordinarie, per regalare un’esperienza unica anche a fine anno: a Comacchio il Museo del Delta Antico e la Manifattura dei Marinati, il Museo “Remo Brindisi” a Lido di Spina offriranno diverse opportunità di visite guidate. Infine, sono, sono disponibili diversi percorsi guidati in barca con sosta nei casoni da pesca nel magnifico scenario naturalistico delle Valli di Comacchio.
Ristorante di pesce
AGRITURISMO
MASSARI
INFO E PRENOTAZIONI
Tel.0533
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cene aziendali - eventi privati menù alla carta e personalizzati dog friendly - locale riscaldato
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MENÙ DI NATALE 2018 Antipasto rustico Tortellini in brodo di cappone del nostro allevamento Strozzapreti verdi in crema di patate e salsiccia Grigliata di carne e bollito - Patate rustiche al rosmarino Pesche all'amaretto - Torta pere e cioccolato Euro 35,00 compreso acqua MENÙ BAMBINI mezza porzione di tortellini al ragù o alla panna, cotoletta o salsiccia ai ferri con patatine fritte, mascarpone al cioccolato, acqua IL GIORNO DI NATALE NON SI FA MENU' ALLA CARTA - Chiuso la sera di Natale
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Il preliminare del preliminare È noto che prima della stipula di un contratto di compravendita ci si accordi con un contratto preliminare. Ma è possibile anche accordarsi per un preliminare che sancisca che poi si arriverà ad un “vero” preliminare. Ma in questo caso vi sono delle conseguenze per la parte inadempiente? Le questioni poste sono tutt'altro che secondarie o pacifiche, tant'è che nel 2015 si rese necessario un intervento chiarificatore delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione. Il contratto preliminare deve avere la stessa forma del contratto definitivo, a pena di nullità dell'accordo, così come stabilito dall'art. 1351 c.c.; se non è escluso dalle parti, la stipula del preliminare consente di richiedere all'Autorità Giudiziaria una sentenza contro la parte inadempiente(art. 2932 c.c.). La proposta di acquisto firmata presso un'agenzia immobiliare che contenga la precisazione che entro una certa data si arriverà alla stipula del contratto preliminare è di fatto un preliminare del preliminare. La giurisprudenza in genere considera questi accordi nulli per mancanza di causa. O si passa dal preliminare al definitivo, oppure non ci sono alternative. Le Sezioni Unite non sono state così nette. “Possono esistere ragioni, da valutarsi di volta in volta, che facciano considerare valido il così detto contratto preliminare di preliminare”. Nella causa da loro risolta con un rinvio, ossia con l'invito al giudice che aveva emesso la sentenza da loro vagliata a riesaminare la controversia, hanno enunciato il seguente principio di diritto, ovvero il riferimento nella valutazione di casi del genere. “In presenza di contrattazione preliminare relativa a compravendita immobiliare che sia scandita in due fasi, con la previsione di stipula di un contratto preliminare successiva alla conclusione di un primo accordo, il giudice di merito deve preliminarmente verificare se tale accordo costituisca già esso stesso contratto preliminare valido e suscettibile di conseguire effetti ex art. 1351 e 2932 c.c., ovvero anche soltanto effetti obbligatori ma con esclusione dell'esecuzione in forma specifica in caso di inadempimento. Riterrà produttivo di effetti l'accordo denominato come preliminare con il quale i contraenti si obblighino alla successiva stipula di un altro contratto preliminare, soltanto qualora emerga la configurabilità dell'interesse delle parti a una formazione progressiva del contratto basata sulla differenziazione dei contenuti negoziali e sia identificabile la più ristretta area del regolamento di interessi coperta dal vincolo negoziale originato dal primo preliminare. La violazione di tale accordo, in quanto contraria a buona fede, potrà dar luogo a responsabilità per la mancata conclusione del contratto stipulando, da qualificarsi di natura contrattuale per la rottura del rapporto obbligatorio assunto nella fase precontrattuale” (Cass. SS.UU. 6 marzo 2015 n. 4628). Quindi in caso di accordo valido le conseguenze possono essere solamente risarcitorie, ove quell'accordo sia qualificabile ancora come fase della trattativa, ovvero come un vero e proprio accordo con esclusione di esecuzione in forma specifica (art. 2932 c.c.), ovvero ancora come un accordo a tutto tondo, come tale soggetto ad esecuzione ex art. 2932 c.c.
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