FREEPRESS n. 801
7-13 FEBBRAIO 2019
DISINFESTAZIONI www.legnamiradis.it
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
ACQUE AGITATE Il progetto per la nuova piscina comunale solleva polemiche
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INTRO / 3 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
IL COMMENTO
6 Cento in piazza per i migranti: pochi o molti? di Federica Angelini
Lo chiedeva la settimana scorsa un lettore, nella rubrica delle lettere: perché in questa città si scende così poco in piazza per manifestare contro le politiche sui migranti? Sabato scorso anche Ravenna (e in provincia Faenza) ha aderito a una manifestazione autoconvocata che si è svolta in tante città d’Italia contemporaneamente con presidi sotto i municipi. Qui c’erano un centinaio di persone, forse anche qualche decina in più. Erano tante, considerata anche la pioggia e l’orario insolito (le 14)? Erano poche, se si pensa che tra le tante adesioni c’erano quelle di realtà come Arci e Cgil e che il tema ha a che fare (anche) con il rispetto di diritti umani universali? Certo, a colpo d’occhio, da lontano, sembrava soprattutto un raduno di Rifondazione (che sì, ancora esiste) per le bandiere che svettavano in modo sproporzionato. Perché tra quel centinaio di persone ce n’erano di varia provenienza ed estrazione, qualcuno (addirittura) senza tessera in tasca. Ma è possibile che un simile argomento non riesca a smuovere più persone? Anche nel mondo cattolico, con un Papa che su questi temi si è espresso piuttosto chiaramente? O forse la convinzione ormai diffusa è che la piazza non serva di fatto a niente? Diffusa tra nuovi e vecchi cittadini italiani, si direbbe. E magari hanno ragione, che poi il rischio di trovarsi in pochi in piazza è di rendere plastica un’idea ancora tutta da verificare da queste parti: e cioé che “gli italiani siano in realtà con Salvini”, come ci dicono tanti sondaggi. Anche se, per la verità, certo il tema sono le politiche dell’attuale ministro dell’Interno, ma sarebbero dovuto esserlo anche quelle del precedente (che aveva preparato i campi in Libia). Non che siano da mettere sullo stesso piano, ma certo il piano si era già inclinato e di molto. Ora forse è arrivato il momento in cui è diventato più chiaro a tutti. Ma da queste parti in questi giorni vediamo le barricate solo sul tema dell’offshore. Per una questione economica importante e che anche politicamente al centrosinsitra conviene sbandierare per mettere in luce le contraddizioni di questo governo e colpire là dove la Lega è più debole: sul tema dell’economia. Evidentemente sui migranti una battaglia così drastica non conviene, rischia addirittura di essere controproducente. Meglio forse per le istituzioni lavorare a testa china, senza troppi clamori, evitando sul terreno errori nella gestione dei migranti presenti e magari con operazioni culturali più o meno diffuse. Ma un tema così non dovrebbe diventare esclusivo delle istituzioni. O degli impavidi che ancora credono nella piazza. E allora, ai cittadini comuni cosa resta? Intanto, forse, non lo si sarà detto mai abbastanza, la parola, che è azione quando pronunciata in dati contesti (su tutti, la sala d’aspetto di un medico qualsiasi...). Non tacere, non lasciar correre, non abituarsi al silenzio di fronte a chi grida perché è e si sente più forte. Perché più forte lo è diventato anche così, non avendo paura di parlare quando era minoranza. In democrazia, funziona anche così.
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POLITICA PRIMARIE NEL PD (CON SORPRESA) A CERVIA
VIABILITÀ IL PROGETTO PER RIAPRIRE LA RAVEGNANA
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PRIMO PIANO LA PISCINA COMUNALE È DA RIFARE. MA COME?
TEMPO LIBERO TRA TANGO E BACI IL LATO ROMANTICO DELLA CITTÀ
SOCIETÀ CONVEGNO SUL DDL PILLON: PARLA PIGNOTTI
SPORT LA PALLANUOTO CERCA UN’ALTRA SALVEZZA IN C
JUNIOR TUTTO IL TEATRO A MISURA DI BAMBINO
TEATRO INTERVISTA ALLA REGISTA DI UTOYA IN SCENA AL BINARIO da pagina
36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI E NOTIZIE SUL MONDO DELLA CASA PIANIFICAZIONE AL VIA LA REDAZIONE DEL NUOVO PIANO URBANISTICO GENERALE DI RAVENNA
RD &
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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
LETTORI
FULMINI E SAETTE “Crolleremo ancora” (Masiera) di Adriano Zanni
La redazione risponde
VIA BAIONA PERICOLOSA PER I LAVORATORI I dirigenti territoriali del sindacato Cub (Confederazione unitaria sindacato di base) denunciano l'insicurezza stradale della via Baiona, trafficata dalla mattina alla sera da mezzi pesanti soprattutto trasporti eccezionali. La mattina del 4 febbraio a causa dei problemi dell'Ifa società affianco alla Marcegaglia, la fila dei camion arrivava al cimitero bloccando in colonna chi doveva smontare e chi doveva montare in turno. Eppure non c'era nessun sciopero che bloccava i mezzi. Alla Marcegaglia lavorano 1.500 dipendenti tra diretti e indiretti che tutti i mesi pagano le tasse al governo centrale, alla Regione e al Comune. Stessa cosa fanno i 400 camionisti che arrivano tutti i giorni in Marcegaglia, i 50/60 corrieri locali, le agenzie marittime e chi svolge i servizi marittimi visto che la Marcegaglia è un terminal marittimo del porto di Ravenna come lo sono l'Ifa e molte altre aziende della via Baiona. Da poco un marittimo cinese è stata travolto da un'auto perdendo la vita perché non ci sono né illuminazione né strisce pedonali. A nome di tutti i lavoratori delle fabbriche della via Baiona chiediamo al signor sindaco Michele De Pascale e agli assessori di competenza della giunta comunale di intervenire per evitare che qualche padre di famiglia debba avere la peggio. Giuseppe Limantri Maurizio Discienza Cub Ravenna
Gentili sindacalisti, il caso del marittimo cinese morto a maggio 2018 è stata una tragedia che dimostra come via Baiona non abbia le adeguate disposizioni per agevolare i pedoni. Bisogna però ammettere che la strada in tempi relativamente recenti è stata interessata da un intervento importante di messa in sicurezza che ha
creato un tracciato parallelo alla vecchia via migliorando oggettivamente le condizioni. Ai miglioramenti non c’è mai fine e l’attenzione sulla sicurezza va tenuta alta ma in questo preciso momento sarà il caso di non dimenticare che Ravegnana e E45 sono interrotte e isolano Ravenna in maniera piuttosto drastica.
LO SGUARDO DELLO PSICOLOGO Quando il “sii superiore" diventa un esempio e non una frase fatta di Enrico Ravaglia *
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Mi sono giunte diverse considerazioni in merito alla decisione del preside Dradi, dirigente scolastico del Liceo scientifico “Oriani” di Ravenna, il quale ha scelto di non fare cancellare la scritta “Il preside è gay” trovata sul muro della propria scuola. L’episodio si è diffuso oltre le mura della città fino ad arrivare ad avere un eco nazionale. Con questo gesto il Preside in realtà non ha solo dato una valida lezione contro l’omofobia ma ha anche contribuito a rinforzare l’Io e la resilienza degli studenti bullizzati. Oggi c’è una maggiore attenzione al bullismo rispetto al passato. Gli insegnanti sono più attenti e cercano di intervenire quando hanno conto di questi fenomeni. La scuola nel suo insieme è diversa rispetto a qualche tempo fa. Ciò nonostante ci sono ancora ragazzi che patiscono la condizione di ricevere soprusi da altri giovani. Le famiglie di ragazzi vittime dei bulli cercano di aiutare in tutti i modi i figli vessati, parlano con i professori e spesso con gli altri genitori, cercano di sostenere e consolare i ragazzi. Una frase comune, forse pronunciata anche con una dolorosa sensazione di impotenza, è “Non dargli importanza, sii superiore”. Questa frase, oltre ad essere un consiglio, mostra in realtà un misto di rassegnazione e speranza. Rassegnazione perché i genitori comprendono che per quanti sforzi possano compiere non potranno impedire totalmente questi fenomeni. Speranza, ma sarebbe meglio dire auspicio, che il proprio giovane sappia trovare risorse in sé stesso per fronteggiare questi attacchi. Con la sua scelta il Preside ha mandato un importantissimo messaggio a chi è vittima dei bulli. Lui che nella scuola non è l’ultimo, ma il primo, ha ricevuto una vessazione. È stato sbeffeggiato con una scritta a spray su un muro. Tralasciando che gay non è un insulto e quali siano gli orientamenti sessuali del Preside, in questa vicenda ciò che colpisce è che il Preside è stato vittima di un bullo alla pari di un qualsiasi studente più giovane ed indifeso. E anziché difendersi come il suo ruolo gli permetteva, mandando qualcuno a cancellare la scritta, neanche lui in prima persona, ha preferito davvero non dargli importanza ed essere superiore. Il Preside ha mostrato come quell’invito ad essere superiori che i genitori fanno ai figli, inteso un po’ come un’ultima carta nella quale non ci crede più nessuno, sia invece possibile da raggiungere. Una scelta reale. *Psicoterapeuta psicoanalitico – postadelcuore@ravennaedintorni.it
PUNTI DI VISTA / 5 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’OSSERVATORIO
TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini
Riapre il Baretto. Ma come è cambiata Marina, no? di Moldenke
Finalmente pare che in marzo riaprirà il Baretto, sul molo, a Marina di Ravenna. E, come ampiamente prevedibile, non si contano i commenti nostalgici apparsi sul web nelle ore successive alla notizia da parte dei ravennati. D’altronde è dal 2008 che il Baretto ha chiuso i battenti nella sua storica sede, dove ravennati e turisti si ritrovavano in quella che era senza dubbio un’altra Marina di Ravenna. Quanti ricordi, e come è cambiato il paese in questi anni, non credete? Nel frattempo, per esempio, Marinara è stata finalmente rilanciata e vengono da tutta la regione e anche da fuori per potersi fare un giro nel nostro porticciolo turistico, non è vero? E la fortuna poi è che ha rilanciato anche l’intero comparto commerciale del pase, proprio come ci dicevano... Finalmente, come promesso, ha anche riaperto l’Hemingway, l’ultima discoteca demolita in ordine di tempo, se non ricordo male. No? E finalmente hanno costruito l’albergo al posto dell’ex Xenos, in un luogo così strategico per la località, non è vero? Mica si potrà restare con un cantiere abbandonato nel cuore di una località turistica, no? E per fortuna che lì davanti resiste la Taverna Bukowski, con lo skate park e la birreria informale, e il campo da calcetto e la torre d’arrampicata: che bello, per fortuna che qui non è proprio successo nulla. E invece come hanno riqualificato bene anche il vecchio mercato del pesce, che finalmente ha dato tutto un altro aspetto alla zona delle pescherie, a sua volta riqualificata di brutto, come promesso. No? E che bello il restauro della Fabbrica Vecchia e del Marchesato: ce ne hanno messo di tempo (il comitato per la loro salvaguardia d’altronde è nato nel 1979) ma finalmente il risultato è stato raggiunto, no? E poi che meraviglia i nuovi stradelli retrodunali, pedonali, senza macchine come volevano i nostri amministratori. Sono stati già fatti, no? Il concorso di idee d’altronde, era stato bandito nel 2009, certo che sono stati fatti! E la ciliegina sulla torta è stato il beach stadium: il sindaco ci avrà anche sfracellato le palle in campagna elettorale con questo beach stadium, è vero, ma quando ci vuole ci vuole, bisogna dirlo: ha davvero cambiato il volto di Marina, il beach stadium. No?
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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
AMMINISTRATIVE/1
Cervia: primarie nel Pd, in corsa l’ex sindaco Medri e l’assessore Grandu Mazzolani si ritira. E intanto ancora non si conosce il nome dell’opposizione in vista del voto
Si avvicinano le elezioni e il rebus Cervia sempra complicarsi sempre di più. In casa Pd, dopo la decisione di Luca Coffari di non ricandidarsi per il secondo mandato, era stato invididuato dall’assemblea comunale del partito Enrico Mazzolani. Cionostante una fronda interna guidata dall’attuale assessore Giovanni Grandu ha chiesto e ottenuto le primarie (che si svolgeranno in concomitanza con quelle per il segretario nazionale del partito il 3 marzo). A questo punto Mazzolani, che aveva cercato e trovato l’appoggio di altre forze del centrosinistra e voleva aprire il dialogo ad altre civiche, ha però deciso di tirarsi indietro per appoggiare un altro candidato, l’ex sindaco Massimo Medri (nella cui giunta era stato assessore Mazzolani) poi presidente del parco del Delta. E ha invitato “altri” a fare lo stesso, ma Grandu non sembra affatto intenzionato a rinunciare alla competizione. Il segretario provinciale Alessandro Barattoni ha invece commentando la vicenda parlando di “opportunità di confronto”. Esattamente su cosa, sarà da vedere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Non che intanto le opposizioni stiano approfittando di questa debolezza e del caos in casa dem. Non ancora un nome infatti è emerso per cercare di contendere al centrosinistra un comune in forte bilico e che lo scorso 4 marzo, alle politiche, registrò un vantaggio proprio per le opposizioni.
AMMINISTRATIVE/2
A RUSSI IL CENTRODESTRA PUNTA SUL MEDICO ANDREA FLAMIGNI PER BATTERE VALENTINA PALLI L’avvocata candidata del centrosinistra proprone intanto più telecamere e contributi a chi mette l’allarme in casa È un medico di 40 anni la figura che a Russi mette d’accordo le anime del centrodestra, da quelle più politiche a quelle più civiche, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera: Andrea Flamigni (nella foto) si candida per la lista “Russi libera e sicura”. Specializzato in medicina termale, già direttore sanitario delle terme di Brisighella e Cervia, attuale direttore sanitario alle terme di Riolo, Flamigni è appoggiato da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc e dal mondo di “Libera Russi”, la lista civica che cinque anni fa candidò Enrico Conti. Nella presentazione del 2 febbraio, Flamigni ha tracciato i contori della Russi che vorrebbe vedere: sicura non solo dal punto di vista della prevenzione e della repressione della criminalità e della microcriminalità, ma anche sul piano della salute pubblica e della viabilità. Sul tavolo c’è la centrale a biomasse, il traffico, la discarica di vicolo Calderana. Flamigni, per ora, dovrà battere Valentina Palli, giovane avvocato già in piena campagna elttorale. In particolare l’ultima proposta lanciata pubblicamente riguarda il tema della sicurezza, sul quale spiega Palli «come gruppo di lavoro stiamo elaborando una proposta che farà parte del mio programma elettorale. Nell’ambito delle politiche di sicurezza urbana, dopo il successo del rientro della Caserma dei Carabinieri in città l’obiettivo è continuare a incrementare il numero di telecamere presenti sul territorio per la videosorveglianza. Nell’ambito delle politiche volte alla prevenzione dei reati, poi, abbiamo intenzione di proporre un progetto che prevede due punti. Il primo: un bando attraverso il quale il Comune fornirà contributi a chi dota la propria abitazione di impianti di allarme e altri sistemi di sicurezza e anti intrusione. Il secondo: una convenzione con una compagnia assicurativa per dare la possibilità ai cittadini di stipulare assicurazioni contro i furti a prezzo calmierato».
AMMINISTRATIVE/3 Russi, il comitato “Cambia Ross” si presenta e vuole formare una lista per maggio Sabato 9 febbraio alle 10 al Centro Culturale Polivalente di via Cavour 21 a Russi si terrà la presentazione di un comitato di cittadini autonominatosi "Cambia Ross". L’obiettivo dichiarato è quello di creare una lista civica e partecipare alle prossime elezioni comunali a maggio. L'incontro sarà incentrato sulle tematiche programmatiche e sulle proposte/domande dei partecipanti. Tra le parole d’ordine di riferimento della lista, si legge nel manifesto, antifascismo, diritto al lavoro, uguaglianza, libertà, giustizia, solidarietà, laicità ,tutela dell’ambiente e del patrimonio storico e artistico, sicurezza, coesione sociale. Tra le proposte più concrete, la raccolta dei rifiuti porta a porta e l’attivazione di forme di partecipazione.
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AMMINISTRATIVE/4 A Casola Valsenio si candida l’ex sindaco Giorgio Sagrini (Pd) È Giorgio Sagrini il candidato del Partito Democratico alle elezioni di Casola Valsenio. Dopo l’annuncio di Marco Unibosi di ritirare la propria candidatura a sindaco, il segretario Gaudenzio Mancurti ha nuovamente riunito il comitato direttivo venerdì 25 gennaio. I componenti hanno deciso di ripartire da quanto emerso dalla consultazione interna dello scorso novembre e quindi dal nome di Sagrini che è stato poi approvato dall’assemblea del 2 febbraio. Sagrini, casolano, politico noto anche in ambito regionale, è stato un apprezzato Sindaco di Casola Valsenio per dieci anni fino al 2009.
POLITICA / 7 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
AMMINISTRATIVE/5
LA TRADIZIONE
L’EX PRESIDENTE DI COLDIRETTI PUNTA A BRISIGHELLA
Una serata in vista delle primarie del Pd Il 3 marzo si svolgeranno le primarie per eleggere il segretario nazionale del Partito Democratico. Il Partito Democratico di Ravenna ha organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini per presentare temi e proposte dei tre candidati giovedì 7 febbraio alle 20.45 al Mama’s Club di via San Mama. Saranno presenti Antonio Lazzari (comitato per Giachetti), Elisa Vardigli (comitato per Martina), Fabio Sbaraglia (comitato per Zingaretti). Presenterà la serata Andrea Tarroni.
Sostenuto da tutto il centrodestra, dovrà battere Angela Esposito
Le celebrazioni per la Repubblica Romana iniziano “il giorno prima”
Imprenditore agricolo, 59 anni, presidente del Cer (Canale emiliano romagnolo) e dell’associazione di rappresentanza dei Consorzi di Bonifica dell’Emilia Romagna, presidente della Coldiretti provinciale di Ravenna per dieci anni dal 2008: è la carta d’identità di Massimiliano Pederzoli, il candidato scelto dal centrodestra a Brisighella per la corsa a sindaco nella primavera 2019. Pederzoli è sostenuto da una compagine politica e civica, tra cui il gruppo di opposizione “Brisighella oltre i partiti” tuttora presente in consiglio comunale, Lega e Forza Italia. Nella serata di presentazione, l’aspirante sindaco ha voluto citare alcuni esempi delle problematiche irrisolte in paese «per responsabilità dell’attuale amministrazione»: il dissesto delle strade, i servizi di trasporto carenti, la gestione approssimativa di un plesso scolastico come quello di Marzeno. L’investitura ufficiale è arrivata alla presenza di Jacopo Morrone, segretario romagnolo della Lega e sottosegretario alla Giustizia nel Governo Conte. Come noto, candidata invece per il Pd, che non può ricandidare l’attuale sindaco perché giunto al termine del secondo mandato, punta sulla giovane Angela Esposito che è già uscita polemicamente verso l’avversario chiedendogli, pur ricoprendo un importante ruolo, cos’abbia fatto per il bene del paese.
Le celebrazioni che tradizionalmente i repubblicani ravennati dedicano ogni anno all'anniversario della Repubblica Romana si aprono con l’iniziativa “Il giorno prima”. Venerdì 8 febbraio alle 17, la sezione PRI "Aurelio Saffi" di San Michele in collaborazione con Patrizia Dal Re promuove una breve cerimonia davanti al Palazzo del Collegio di via Faentina per ricordare il passaggio di Garibaldi di quel 22 settembre 1859. Dopo l'accensione dei lumini tricolori del 9 febbraio (Vedi anche p. 21) ci saranno alcuni brevi interventi. Massimo Cimatti, segretario, introdurrà Giannantonio Mingozzi su "Il passaggio di Garibaldi a San Michele e l'entusiasmo di Olindo Guerrini", Sauro Mattarelli parlerà di "Aurelio Saffi a 200 anni dalla nascita" ed Eugenio Fusignani, vicesindaco, concluderà su "La Repubblica Romana oggi".
Il popolo sovrano secondo Maurizio Maggiani Dopo aver presentato il suo ultimo libro, L’amore, lo scrittore Maurizio Maggiani torna a Ravenna per una conferenza dal titolo “Il popolo sovrano”. L’incontro con lo scrittore si terrà sabato 9 febbraio, alle 17.30, nell’Aula Magna della Casa Matha in Piazza A. Costa 3, nell’ambito delle celebrazioni per il 170° anniversario della “trafila garibaldina”.
Lo zen e l’arte della lotta alla corruzione alla Feltrinelli Mercoledì 13 febbraio alle 17.30 alla libreria Feltrinelli di Ravenna, in via Diaz 14, Alberto Vannucci dell’Università di Pisa e Lucio Picci dell’Ateneo bolognese presenteranno il loro libro Lo Zen e l’arte della lotta alla corruzione (Altreconomia edizioni). Gli autori, esperti di livello internazionale, chiedendosi in cosa consiste la corruzione e quali forme assume, affrontano il tema da un punto di vista sorprendente ed eclettico, coniugando toni lievi e analisi rigorosa. Ma anche e soprattutto come contrastarla in maniera efficace, con spirito zen e il giusto distacco. Dialogherà con gli autori Carlo Berti, ricercatore presso la Scuola di Studi Internazionali di Trento. L’iniziativa è promossa dal circolo di Ravenna di Libertà e Giustizia e dal Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna.
LE AZIENDE INFORMANO
CONFCOOPERATIVE RAVENNA - RIMINI
1 milione di euro a sostegno di chi “rigenera” le imprese Fondosviluppo, la società di sistema di Confcooperative, stanzia un plafond per i “workers buyout”, le cooperative di lavoratori che rilevano aziende in crisi o avviate al fallimento per dare loro continuità e futuro. Le domande fino al 15 maggio Fondosviluppo, società di sistema di Confcooperative, ha indetto un bando nazionale riservato al sostegno e al supporto dei workers buyout, vale a dire le cooperative costituite da lavoratori che rilevano aziende in crisi oppure avviate al fallimento o che danno continuità e futuro ad aziende destinate ad estinguersi. Il bando sarà aperto fino al 15 maggio e il plafond stanziato da Fondosviluppo è di un milione di euro. Il bando Il bando di Confcooperative/Fondosviluppo prevede quattro tipologie di intervento: interventi finanziari nella misura massima del capitale sociale apportato dai soci cooperatori; rimborso costo dei servizi di accompagnamento allo start up; formazione e tutoraggio; accesso a convenzioni. Possono partecipare al bando i workers buyout cooperativi in fase di costituzione e quelli costituiti da massimo 4 mesi antecedenti l’apertura della “call”.
Il fenomeno sul territorio Nella sola Regione Emilia Romagna il fenomeno dei workers buyout ha permesso la costituzione di 60 nuove cooperative e la salvaguardia di oltre 1.200 posti di lavoro. Nei territori di Ravenna e Rimini dal 2009 (più o meno dall’inizio del periodo di recessione) le “imprese rigenerate”, anche grazie al sostegno di Confcooperative Ravenna-Rimini, sono state 18, in diversi ambiti e settori di impiego. Tra queste ci sono la Raviplast di Ravenna, nata dalle ceneri della ex Pansac e specializzata nel settore degli imballaggi industriali flessibili, e la cooperativa Aisa (Assistenza integrata sicurezza e ambiente) di Rimini, sorta nel 2015 in seguito alla liquidazione coatta della Cna Servizi Rimini e che si occupa di consulenza e assistenza in materia di sicurezza sul lavoro e ambiente. Entrambe le aziende oggi presentano fatturati in crescita, stabilità lavorativa e specializzazione delle mansioni.
L’appoggio di Confcooperative Ravenna-Rimini «La nostra Unione territoriale – sottolinea Luca Bracci, presidente di Confcooperative Ravenna-Rimini – grazie a un team di professionisti specializzati può aiutare i nuovi imprenditori cooperativi nelle fasi di consulenza, progettazione e realizzazione della nuova cooperativa. Per svolgere al meglio questa missione abbiamo bisogno della massima collaborazione con le amministrazioni locali e i sindacati, spesso i primi a venire a conoscenza delle possibili avvisaglie di crisi delle aziende». Per maggiori informazioni sul bando di Fondosviluppo: www.fondosviluppo.it oppure 0544 37171 Articolo a cura di Confcooperative Ravenna - Rimini
10 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
SAN BARTOLO
La Ravegnana nelle mani dei tecnici che lavorano anche al ponte Morandi Lo studio Enser impegnato a Genova è anche tra i consulenti della Regione per il ripristino dell’argine del Ronco. Riapertura tra fine agosto e inizio settembre, costo 3,5 milioni di euro di Andrea Alberizia
La statale Ravegnana che collega Ravenna e Forlì riaprirà al traffico tra fine agosto e inizio settembre e il cantiere sarà costato in totale 3,5 milioni di euro per dieci mesi di lavori. È l’ultima previsione annunciata il 6 febbraio dalla Regione che sta eseguendo il ripristino dell’area a San Bartolo dopo che il 25 ottobre scorso il crollo parziale della diga sul fiume Ronco – nel punto in cui era appena stata completata una centrale idroelettrica – aveva fatto franare una parte dell’argine su cui corre la Ss 67. Per le opere l’Emilia-Romagna ha chiesto la consulenza della società di ingegneria Enser di Faenza coinvolta anche nella ricostruzione del ponte Morandi a Genova. Bologna ha già stanziato i fondi per la copertura dei lavori fino a conclusione e valuterà se, come e su chi rivalersi una volta che dall’inchiesta giudiziaria dovessero uscire eventuali responsabilità (già una decina i nomi iscritti nel registro degli indagati). Nell’incidente perse la vita un tecnico della protezione civile, il 52enne Danilo Zavatta di Savio, che era impegnato in un sopralluogo per il collaudo della centrale costruita dalla ditta Gipco di Forlì. Ad annunciare la tempistica per la riapertura dell’arteria sono stati il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’assessora regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo in occasione di un incontro con la stampa in municipio il 6 febbraio, all’indomani della presentazione del progetto alla conferenza di servizi. «Entro febbraio l’approvazione del progetto definitivo, entro aprile l’affidatamento dei lavori», ha riassunto Gazzolo. Il responsabile del servizio Area Romagna dell’agenzia regionale di protezione civile, Mauro Vannoni, ha riassunto i lavori. «Ci siamo ritrovati con una situazione talmente complessa da poter essere paragonata a quella di Genova: in quel punto troviamo un fiume, un canale di irrigazione, un argine, una strada, un ponte e un collegamento Enel che
Dove è stata costruita la centrale idroelettrica si è creata un’erosione che ha formato un’isoletta nell’alveo del fiume da 800 mc scavalca il corso dell’acqua. Ma a occhio non si percepisce la reale complessità dell’intervento da eseguire». La prima misura adottata è stata la realizzazione di una linea di palancole piantate fino a venti metri di profondità nel letto del fiume per fermare le infiltrazioni di acqua sotto al manto stradale e sotto alla centrale idroelettrica che stavano causando il fenomeno chiamato in gergo tecnico sifonamento: l’acqua si insinua e trascina via terra e detriti. «A valle della diga si è formata un’i-
soletta di circa 800 metri cubi di terreno – spiegano i tecnici di Enser –. Per intasare i vuoti creati abbiamo versato 258 metri cubi di un materiale progettato apposta che sarebbe riduttivo definire calcestruzzo». L’obiettivo del progetto è di circondare l’opera realizzata dalla Gipco – tuttora sotto sequestro giudiziario – isolandola completamente dal corso del Ronco in modo da garantire lo scorrimento delle acque e rimettere in funzione le paratoie che servono come diga per alzare il livello del
MOBILITÀ
Orario treni, arrivano le correzioni dopo le proteste: nuovi collegamenti e tornano fermate soppresse A due settimane dalla protesta dei pendolari in piazza del Popolo contro il nuovo orario dei treni e a meno di due mesi dall’entrata in vigore dello stesso, arrivano nuove soluzioni scaturite dal tavolo di confronto tra enti e Trenitalia. In particolare dal 28 gennaio è entrato in servizio il nuovo treno regionale feriale 6327, funzionale in particolare al rientro verso Ravenna degli studenti iscritti agli istituti scolastici di Lugo. Il nuovo treno – che sarà visibile sui sistemi di vendita in una fase successiva – partirà da Lugo alle 13.12 e arriverà a Ravenna alle 13.39, con fermate intermedie a Bagnacavallo (13.16), Russi (13.22) e Godo (13.27). Sarà inoltre istituita una nuova corsa bus di Start Romagna da Ravenna alle 14.20 per Godo-Russi-Bagnacavallo e Lugo che sarà accessibile con l’abbonamento ferroviario. Da lunedì 4 febbraio la linea 161 da Ravenna a Alfonsine
delle 19.20 è accessibile con abbonamento ferroviario. Lunedì 4 marzo è invece la prima data utile per l’inserimento della nuova fermata di Godo (alle 18.05 circa) del Regionale 3011 da Bologna delle 17.06 (Ravenna 18.15, Rimini 19.17) per favorire il rientro serale dei lavoratori pendolari. Quel giorno sarà assegnata la fermata di Castel San Pietro Terme al treno regionale Fast 2981 Bologna 17.50 – Ravenna 18.49. Arriveranno inoltre limitate modifiche negli orari di 8 treni del mattino Ravenna-Ferrara, nell’ordine di 4-5 minuti, per ripristinare la puntualità a seguito della reintroduzione della fermata di San Biagio. Infine, sempre il 4 marzo, sarà posticipata la partenza da Ravenna – dalle 14.12 alle 14.25 – del treno Regionale 6524 diretto a Ferrara, per favorire il rientro a casa degli studenti degli istituti di Ravenna e Cervia.
E45, riapertura solo per le auto La Procura di Arezzo ha notificato il 2 febbraio il provvedimento che autorizza Anas (Gruppo FS Italiane) ad accedere al viadotto Puleto per avviare i lavori già appaltati e per attuare alcune prescrizioni, indicate dalla Procura nello stesso atto, propedeutiche alla riapertura al traffico della E45 tra Emilia-Romagna e Toscana. Nel dettaglio, il provvedimento consente ad Anas di riaprire al traffico ai soli veicoli leggeri fino a 3,5 tonnellate, su una sola corsia per ogni senso di marcia. La riapertura è condizionata all’installazione di un sistema di monitoraggio automatico della struttura tramite sensori, al ripristino delle opere di regimazione delle acque sulla piattaforma stradale, all’installazione di un autovelox e della segnaletica che restringe la carreggiata.
fiume a monte e alimentare un canale di irrigazione sull’argine destro. «Già a marzo credo che saremo in grado di alzare le paratoie fino a 2,10 metri, un’altezza sufficiente per il canale di derivazione in modo da consentire l’irrigazione dei campi». Infine il percorso della Ravegnana, per un tratto di circa 150 metri, verrà come “impacchettato”: su entrambi i lati verrano piantate due linee di palancole con una profondità di circa 20 metri per garantire stabilità e tenuta. La Regione ha già stanziato anche 900mila euro per lavori sulla viabilità alternativa che sta sopportando volumi di traffico ben oltre gli standard a causa delle deviazioni. La Provincia valuterà quando e come intervenire per evitare che i cantieri possano aggiungere disagi alla già difficoltosa viabilità.
INFRASTRUTTURE Rinnovo linea ferroviaria Russi-Faenza: 4 mesi di lavori, possibili ritardi per chi viaggia Completa sostituzione di binari, traversine e massicciata: nella notte fra domenica 3 e lunedì 4 febbraio Rete ferroviaria italiana (Rfi, gruppo Fs) avvierà lavori di manutenzione su un tratto di sedici chilometri sulla linea tra Faenza e Russi «per mantenere elevati gli standard di sicurezza e regolarità della linea». La chiusura dei cantieri è prevista per la fine di maggio. Per effetto dei rallentamenti imposti dai lavori in corso i treni potranno allungare i tempi di viaggio fino a 10 minuti. Complessivamente saranno circa 90 i tecnici – di RFI e delle ditte appaltatrici – e 56 i mezzi d’opera – treni rinnovatori, risanatori, scarico rotaie e saldature a scintillio – impegnati nella realizzazione di questi lavori con un investimento di Rfi di oltre 7,5 milioni di euro. Le attività si svolgeranno principalmente in orario notturno. Inoltre, l’intervento di Rfi prevede il rinnovo dell’attraversamento stradale in corrispondenza di 16 passaggi a livello della linea, con utilizzo di asfalti drenanti e piastre in gomma, con vantaggi in termini di comfort e sicurezza per il traffico stradale. Alcuni passaggi a livello saranno temporaneamente chiusi.
ECONOMIA / 11 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
AUTOMOTIVE/1
AUTOMOTIVE/2
«Gli incentivi vanno dati a chi rottama le auto inquinanti»
DALLLA REGIONE FINO A 3 MILA EURO PER NUOVI VEICOLI L’Emilia-Romagna stanzia 5 milioni per chi si libera di Euro 4 o inferiori
Il ravennate De Stefani Cosentino è il presidente nazionale della federazione delle concessionarie e critica duramente la politca di bonus e malus del Governo
Demenziale è la parola scelta da Adolfo De Stefani Cosentino, amministratore delegato della nota concessionaria De Stefani (Mercedes) a Ravenna e da un anno presidente nazionale di Federauto, per definire l’azione del Governo Conte nel settore automobilistico. «Scriva pure demenziale, non ho paura di essere smentito perché posso spiegare i motivi». Il dito è puntato contro le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2019: dall’1 marzo l’acquisto di un nuovo veicolo sarà accompagnato da una ecotassa o da un ecobonus a seconda se le sue emissioni di anidride carbonica superano o meno determinate soglie. Il manager parte dal capitolo incentivi – possibili per motorizzazioni ibride e elettriche – e li demolisce con la calcolatrice alla mano: «Nel 2018 le immatricolazioni elettriche sono state 5mila e le ibride sono state 82mila. Se togliamo quelle che costano più di 60mila euro e qualche ibrida che non ha i requisiti, si arriva attorno a 50mila vetture. Il piano del governo è stanziare 60 milioni di euro per dare un incentivo da 1.500 a seimila euro, quindi possiamo stimare una media di tremila euro per veicolo che significano una potenzialità di 20mila auto, cioé molto meno di quante già immatricolate l’anno scorso senza incentivi». La seconda critica è sulla scelta della platea di destinatari: «Per una vettura ibrida in media si spendono 43mila euro. Chi può arrivare a quel budget non credo che abbia bisogni di tremila euro di incentivo...». E per finire, l’annosa questione delle infrastrutture: «Ha senso incentivare l’acquisto di auto elettriche e ibride o sarebbe meglio incentivare prima la realizzazione delle strutture? Alla fine del 2017 c’erano in Italia 2.700 colonnine di ricarica, alla fine del 2018 sono diventate circa quattromila. Il parco circolante che ha bisogno di ricarica è fatto di 20mila auto. Si fa presto a capire che c’è un problema perché la ricarica non è come fare il pieno di carburante, richiede tempo, almeno 30-45 minuti». C’è poi il capitolo malus. «La scelta a cui è ispirata la norma è quella di penalizzare le nuove auto che producono più di 160 grammi di CO2 per km percorso, cioè circa 1.270 modelli sui 5.800 in listino in Italia. Ma ci stiamo dimenticando di quanto inquinano le auto già sulle strade: in Italia su un parco circolante di 38 milioni ci sono circa 25 milioni di auto con motori Euro 4 o inferiori». Ecco allora la ricetta Federauto per sostenere il mercato e ridurre l’impatto inquinante: «Da un lato incentivare i supermercati, i parcheggi e le attività commerciali che installano nuove colonnine per ampliare la rete. Dall’altro dare incentivi a chi rottama auto con motori Euro 2 o inferiori per passare a Euro 5 o superiori, nuovo o usato. In media sono persone che spendono circa ottomila euro quando cambiano l’auto: se a questi si concede l’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione, ndr) gratis, circa 4-500 euro, e un credito di imposta di mille euro come quello per mobili e ristrutturazioni, allora si danno davvero aiuti e miglioriamo il parco circolante». Ma quello che davvero infastidisce De Stefani è la ragione a monte di tutto: «Si maschera dietro al desiderio di ecologia quello che è solo un sistema per finanziare le imprese danneggiate dai periodi di fermo pesca. È specificato nella legge di Bilancio». Le previsioni del manager sono fosche: «Questi signori al Governo prevedono di spendere 60 milioni di euro per incassarne 180 ma dimenticano che se le cose restano come le hanno impostate noi prevediamo un calo di immatricolazioni del 5-7 percento nel 2019 che significherà meno entrate di Iva e meno introiti da Ipt per circa un miliardo». Il paradosso è che il regime di bonus e malus entrerà in vigore solo il prossimo mese ma già sta avendo effetti sul mercato, secondo l’opinione del presidente Federauto: «C’è la sensazione che le auto a diesel e benzina prima o poi verranno bandite e in questo clima il cliente fa solo una cosa: si tiene la sua vecchia auto». Andrea Alberizia
Fino a tremila euro di rimborso dalla Regione, più uno sconto minimo del 15 percento sul prezzo di listino da parte dei concessionari, per i cittadini che, in EmiliaRomagna, decideranno di cambiare la vecchia autovettura, più inquinante, compresi i diesel euro 4, e acquistare un nuovo modello a basso impatto ambientale o a zero emissioni, come nel caso delle auto elettriche. È questa la nuova misura decisa dalla giunta regionale per il contrasto a smog e polveri sottili provocate dal traffico su gomma. A partire dal 15 febbraio e fino al 24 maggio, per chi risiede in un Comune dell’Emilia-Romagna e ha un Isee familiare fino a 35mila euro l’anno sarà possibile chiedere online l’ecobonus, grazie al bando che mette a disposizione cinque milioni di euro per incentivare la sostituzione dei mezzi privati con autovetture di tipo “ecologico”: elettriche, ibride, a metano o a Gpl. La misura si affianca alle altre già adottate per accelerare il rinnovo in chiave ecologica del parco mezzi circolante: dall’ecobonus fino a 10mila euro per la rottamazione dei veicoli commerciali diesel leggeri fino all’euro 4, attraverso ilbando da quasi 4 milioni di euro aperto il 15 novembre scorso e tuttora disponibile, al contributo fino a 191 euro l’anno, per tre anni, pari al costo del bollo auto per chi acquista un’auto ibrida nuova nel 2019. Misure confermate anche per quest’anno e che la Regione rilancia con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria: imprese e cittadini possono infatti richiedere entrambi. La richiesta di tutti e tre i tipi di ecobonus regionali può essere fatta nella sezione dedicata sul portale della Regione: http://www.regione.emiliaromagna.it/mobilitasostenibile. La Regione punta sulla mobilità elettrica anche con l’impegno a realizzare una rete pubblica di 1.500 colonnine di ricarica installate entro il 2020, quando in totale saranno duemila in regione.
Nel 2018 13mila nuove vetture in provincia Federauto è la federazione di categoria che riunisce le concessionarie in Italia con mandato di vendite da case automobilistiche. Oggi si parla di circa 1.390 aziende con tremila showroom e 120mila occupati, nel 2008 erano 2.700 imprese con 5.400 saloni. La federazione non ha dati su base provinciale. Nel 2018 in Italia sono stati immatricolati 1,9 milioni di veicoli, di cui 12.715 in provincia di Ravenna (dati Unrae): entrambi i valori sono in calo rispetto al 2017 rispettivamente del 3,1 percento e del 3,2.
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12 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
AGRICOLTURA
LE COOP BRACCIANTI NEL LIBRO DI UNA ANTROPOLOGA DAGLI USA Alison Sanchez Hall presenta il lavoro alla Classense con il professor Delbono L’antropologa americana Alison Sanchez Hall sarà in Italia dall’11 al 15 febbraio per presentare il libro “All or none - Cooperation and sustainability in Italy’s Red Belt”, uno studio sociologico e antropologico sulla più antica esperienza vivente di cooperazione tra lavoratori agricoli, quella delle Cooperative Agricole Braccianti di Ravenna. Il tour di presentazioni farà tappa a Ravenna il 13 febbraio alle 17 alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense. Nel convegno a dialogare con la ricercatrice americana ci saranno il professor Flavio Delbono, coordinatore del Muec dell’Università di Bologna, e il giornalista Paolo Pingani. Il libro, edito dalla Berghan Books di New York, è il primo studio sociologico e antropologico in lingua inglese su quella che è considerata una delle più importanti esperienze di agricoltura collettiva al mondo. Sicuramente tra le più antiche, visto che l’origine delle cooperative braccianti viene fatta risalire alla fine del XIX secolo e all’epopea degli “scariolanti” di Nullo Baldini. Oggi sono un esempio di agricoltura sostenibile e nel complesso rappresentano uno dei più importanti sistemi agricoli d’Europa, con oltre 11mila ettari coltivati. Il libro rappresenta la summa di 40 anni di studi dell’autrice, che ha cominciato a studiare il modello cooperativo emiliano-romagnolo all’inizio degli anni Settanta. L’incontro è promosso da Legacoop Romagna e Promosagri con il patrocinio del Comune di Ravenna e della Provincia.
COSTRUZIONI
Via libera alla cassa integrazione per 746 dipendenti della Cmc Oltre la metà fanno riferimento alla sede di Ravenna. Si parte dal 18 febbraio
I ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico hanno dato il via libera alla cassa integrazione straordinaria per la Cmc di Ravenna, storica coperativa del settore costruzioni che a dicembre ha presentato la domanda di concordato preventivo. La Cigs partirà il 18 febbraio e coinvolgerà 746 dipendenti diretti (381 a Ravenna) a cui si aggiungono altri 184 dipendenti che lavorano in Sicilia. Situazione diversa per qualche migliaio di lavoratori all’estero. C’è però molta incertezza per i prossimi due-tre mesi prima che l’Inps cominci ad erogare la cassa integrazione. I lavoratori potrebbero trovarsi senza emolumenti per questo periodo perché l’azienda potrebbe non essere in grado di anticipare i pagamenti.
Leggo
perchè
mi piace Puoi prendere la tua copia di Ravenna&Dintorni in tutti i supermercati o consultarlo in attesa del pranzo nel tuo locale preferito Sempre gratis. Dal giovedì.
MANIFESTAZIONE Dieci pullman da Ravenna al corteo unitario di Roma Sono dieci i pullman che partiranno dalla provincia di Ravenna con i partecipanti alla manifestazione nazionale unitaria organizzata da Cgil, Cisl e Uil a Roma il 9 febbraio per protestare contro le scelte del Governo Conte in materia soprattutto di lavoro e welfare. Nel corteo manifesteranno anche le sigle del settore oil&gas per chiedere che non venga bloccata l’attività di ricerca offshore. Anche il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha annunciato la sua adesione. Nella capitale il corteo partirà alle 9 da piazza della Repubblica (dove è previsto il concentramento), mentre il comizio conclusivo, con l’intervento dei segretari nazionali, si svolgerà alle 11 in piazza San Giovanni in Laterano. Orari e i luoghi di partenza (previsti da tutta la provincia) e prenotazioni sono disponibili: www.cgilra.it oppure telefonare allo 0544-244256 o 0544 244280; www.cislromagna.it oppure telefonare allo 0544 261800, segreteria@uil-ravenna.it oppure telefonare allo 0544 292257. Le prenotazioni dovranno pervenire entro giovedì 7 febbraio alle 12. “Futuro al lavoro”, il titolo del corteo. I sindacati chiedono interventi per lavoratori e pensionati, per i giovani, per lo sviluppo e la crescita: «Le scelte fino ad ora adottate dal Governo comporteranno pesanti ripercussioni anche per il territorio romagnolo. La legge di bilancio – spiegano i rappresentanti territoriali di Cgil, Cisl e Uil – varata dal Governo è inadeguata rispetto alle esigenze del lavoro e dell’equità sociale e carente di visione strategica. Lascia irrisolte questioni fondamentali per il Paese, dai temi del lavoro, delle pensioni, del fisco, degli investimenti, delle politiche per giovani, donne e sud».
ECONOMIA / 13 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
OFFSHORE
La Regione chiede di escludere Ravenna dal blocco di 18 mesi per le estrazioni Le richieste del Tavolo dell’Emilia-Romagna. Il sindaco De Pascale invita ancora Salvini in città per incontrare i lavoratori: «Faremo di tutto perfermare il provvedimento». Ma il Governo decide di porre la fiducia alla Camera
Il territorio di Ravenna dovrà essere escluso dalla sospensiva alle trivellazioni di 18 mesi decisa dal Governo Conte. È questo, in sintesi, quanto chiesto dal Tavolo petrolchimico regionale dell’Emilia-Romagna per non affossare l’attività produttiva del distretto ravennate dell’offshore. «Diversamente – ha affermato il presidente della Regione Stefano Bonaccini – il Governo si prepari a gestire lo stato di crisi del settore e la perdita di migliaia di posti di lavoro qualificati». Il Tavolo – che riunisce le forze socio-economiche ed istituzionali regionali a cui si aggiungono le realtà territoriali di Ravenna e Ferrara – si è riunito nel pomeriggio dell’1 febbraio a Bologna. Dall’incontro è venuta fuori la richiesta al Governo che il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai) tenga conto degli accordi territoriali già realizzati, come nel distretto dell’offshore ravennate. Bonaccini non ha escluso l’ipotesi di un ricorso alla consulta contro il Dl Semplificazioni che introduce la sospensiva ma al momento si lavora per un accordo. L’assessora Costi chiede anche un incontro con l’Ad di Eni, Claudio Descalzi, per avere la conferma degli investimenti a Ravenna sulle energie. «Altroché prima gli italiani, prima gli Emirati!», è stata la stoccata del sindaco Michele de Pascale all’indirizzo del governo gialloverde. Il primo cittadino ha ricordato che il 25 gennaio il presidente del Consiglio Conte dichiarava “Più saggio dedicarsi a energie rinnovabili” e
LA CONTESTAZIONE
LEGAMBIENTE: «SUMMIT ANACRONISTICO» L’incontro del 5 febbraio in municipio a Ravenna per fare il punto sulle iniziative contro lo stop trivelle ha visto il blitz di Legambiente. I volontari dell’associazione si sono presentati per esprimere la loro ferma contrarietà alle ragioni dell’appuntamento: «Il summit era totalmente anacronistico, perché la priorità su cui si deve concentrare la politica è la decarbonizzazione dell’economia, con il taglio dei 16 miliardi di euro di sussidi annuali alle fonti fossili e la riconversione del settore energetico. L’associazione ribadisce la necessità che il governo presenti al più presto un piano energetico nazionale per il clima e l’energia, che definisca un percorso ambizioso e concreto». Secondo Legambiente «in Emilia Romagna, nel 2017, per una produzione regionale di idrocarburi pari a 18.352 tonnellate di petrolio e 1.819 milioni di Smc di gas, sono stati versati come royalties, tra Regione e Comuni, circa 3,7 milioni di euro».
due giorni dopo, il 27 gennaio, negli Emirati Arabi Uniti plaudiva a un accordo straordinario dell’Eni per un mega progetto offshore di estrazione di gas. «Questi enormi traguardi che Eni ha ottenuto in tutto il mondo – afferma De Pascale –, sono il risultato di una sperimentazione e di un’esperienza che si svolge nel nostro mare Adriatico dagli anni sessanta». E il 5 febbraio – in occasione di un incontro
pubblico voluto dal primo cittadino per condividere, coordinare e programmare le azioni da intraprendere a sostegno del settore delle estrazioni – il sindaco ha affermato che «faremo di tutto per fermare un provvedimento sbagliato, intempestivo e affrontato con leggerezza». Il 9 febbraio è in programma a Roma una manifestazione dei lavoratori del settore nell’ambito del corteo unitario dei sindacati con-
tro la legge di Bilancio del governo: «In questa partita a noi interessa solo il risultato, cioè che questo emendamento alla Camera venga cassato», ha detto il sindaco. Obiettivo quasi impossibile visto che il giorno stesso dell’incontro a Ravenna, in serata, il governo ha deciso di porre la questione di fiducia alla Camera sul decreto Semplificazioni che ha già avuto il via libera del Senato il 29 gennaio.
14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
PISCINA COMUNALE/1
Gli istruttori: «Fuori dalle vasche strutture fatiscenti»
Quella nuova struttura che nascerà sopra le ceneri della vecchia La proposta che sta facendo discutere Ravenna: in ballo un investimento da 13 milioni e mezzo In arrivo il bando, cantiere al via nel maggio del 2020: prevista una chiusura totale di sei mesi A Ravenna la piscina comunale è diventato un caso anche politico, con l'opposizione unita che si sta battendo (vedi p. 16) contro la decisione a quanto pare ormai presa dal Comune di demolire l’attuale struttura di via Falconieri – costruita negli anni settanta e arrivata a una sorta di fine del “ciclo di vita” secondo un po’ tutti gli addetti ai lavori – per poi costruirne una nuova nello stesso punto, mantenendo però le stesse due vasche già esistenti, da 25 e 50 metri. Si tratta della proposta avanzata come ormai noto da un privato, il consorzio ravennate Arco Lavori, e ritenuta di pubblica utilità dalla giunta che a fine novembre ne ha così approvato il progetto di fattibilità al fine di inserirlo nel programma triennale 2019-2021 dei lavori pubblici. La proposta di Arco (capofila di una rete temporanea di imprese) ipotizza la realizzazione dell’opera in regime di project financing, con un investimento da 13,5 milioni di euro a fronte di una concessione di 25 anni e un canone annuo di disponibilità corrisposto dal Comune di 625mila euro fino all’undicesimo anno e poi di 594mila euro per un totale di 15 milioni spalmati su un quarto di secolo (al momento il Comune già corrisponde circa mezzo milione di euro all’anno agli attuali gestori). Il progetto prevede come detto la realizzazione di un nuovo involucro per le due vasche da 50 e 25 metri con tribune ampliate rispetto a quelle attuali, ma anche una palestra con centro benessere e locali per bar e ristorazione (vedi pagina 15). È previsto anche un ritocco delle tariffe, al momento tra le più basse in regione e destinata a crescere anche del 30 percento. Sulla base di questo progetto il Comune pubblicherà nei prossimi mesi un bando pubblico al quale è invitato a partecipare con la sua proposta Arco Lavori ma a cui potrà partecipare naturalmente chiunque sia interessati a proporre alternative. Il cantiere, secondo il progetto di Arco, durerà circa un anno con la piscina che si prevede però possa restare chiusa solo sei mesi. Per ridurre al minimo i disagi per fruitori e società sportive il Comune auspica quindi l’inizio dei lavori nel maggio del 2020 in modo da non interferire con la prossima stagione agonistica e poter riaprire le vasche già entro l’anno. (lu.ma.)
Abbiamo raccolto qualche testimonianza da istruttori che la piscina di Ravenna la vivono da anni e che confermano come la struttura di via Falconieri sia ormai in condizioni poco consone, a causa, in particolare, secondo loro, di una mancata manutenzione. «Piove dal tetto, gli spogliatoi sono orribili, gli armadietti rotti, il riscaldamento inefficiente. La struttura è troppo vecchia, è un continuo rattoppare». «Tutto quello che è a corredo delle vasche è in condizioni praticamente fatiscenti: se si rompe uno specchio, per esempio, non viene sostituito». «Manca organizzazione anche per l’utilizzo delle vasche, ci sono faide interne tra le varie società che vivono la piscina». «Manca una vasca per i bambini, c’è solo quella all’aperto in estate, bisognerebbe coprirla e renderla utilizzabile durante tutto l’anno».
I GESTORI
«La manutenzione non basta, giusto demolirla Così ci stiamo solo rimettendo, ma con una nuova struttura potremmo essere interessati a restare» Parla il direttore: «Troppa speculazione politica, il Comune sta facendo la scelta giusta»
Il direttore della piscina comunale di Ravenna, Fabrizio Berlese
«Abbiamo sempre fatto tanta manutenzione, ma come tutte le cose arriva il momento in cui il ciclo di vita finisce e ci si può fare poco o nulla». A parlare è il direttore della piscina comunale di Ravenna, Fabrizio Berlese della Nuova Sportiva, società che la gestisce da vent’anni. «In tutto questo tempo praticamente nessuno si è mai lamentato, ora sembra invece che improvvisamente sia diventata una piscina da terzo mondo e noi una sorta di banditi. Credo sia solo una speculazione politica...». Berlese in particolare sottolinea come dal 2004 (anno in cui la società ha ottenuto una seconda concessione per 15 anni, al momento prorogata in vista dei lavori) Nuova Sportiva abbia sì ricevuto oltre sei milioni di euro dal Comune, come ha rimarcato nelle scorse settimane il decano dell’opposizione ravennate Alvaro Ancisi, ma a fronte di interventi di manutenzione costanti e anche di una ristrutturazione «che ci è costata di tasca nostra 1,4 milioni di euro». Si tratta però, continua Berlese, «di una struttura nata negli anni settanta, che non può più essere manutentata», tanto che Nuova Sportiva non sarebbe neppure più stata interessata alla gestione, senza il nuovo progetto di cui parliamo in questa pagina. «Negli ultimi anni i costi superano 1,1 milioni di euro all’anno (a fronte di introiti di circa 1 milione compresi i 500mila euro di contributo del Comune, ndr), di cui 400mila euro solo di personale, si tratta di un impegno non più sostenibile da parte nostra, che ci ha portato solo difficoltà. Rispetto al 2010 abbiamo perso praticamente 20mila ingressi all’anno (nel 2017 gli ingressi alla piscina di Ravenna sono stati 160mila di cui 45mila di comuni cittadini per il nuoto libero, ndr), con la crisi le persone piuttosto che pagare per nuotare hanno preferito iniziare a camminare. Solo quest’anno registriamo una piccola inversine di tendenza, forse le polemiche di queste settimane ci stanno facendo pubblicità...». Nuova Sportiva però si dice interessata a proseguire nella gestione alla luce della nuova struttura che dovrebbe nascere nel 2020 in via Falconieri sulle ceneri dell’attuale. «Quando uscirà il bando valuteremo come e se partecipare. Crediamo che il Comune abbia fatto la scelta giusta accogliendo la proposta di Arco – continua Berlese –, costruire una nuova piscina altrove avrebbe portato in questa zona un inevitabile degrado e con il canone annuo previsto per i costruttori (vedi articolo principale, ndr) riuscirà a mantenere calmierate le tariffe e a soddisfare le esigenze delle società sportive, per una fruizione simile a quella di oggi, ma con una struttura nuova. Oltretutto se davvero si riuscisse a intervenire in estate non sarebbe così grande il disagio, visto che l’utenza praticamente si dimezza. Costruire invece nel frattempo un’altra piscina comunale, come ha proposto qualcuno, per una città come Ravenna sarebbe stata una follia, non ci sono i numeri perché possa essere sostenibile». Luca Manservisi
PRIMO PIANO / 15 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
PISCINA COMUNALE/2
«Non solo acqua, sarà un polo sportivo E con un ponte si può collegare al fiume...» Parlano il direttore di Arco Lavori e l’architetto di Nuovostudio: «Il nostro è ancora un progetto preliminare aperto a ogni contributo. Possiamo pensare anche a una vasca all’aperto. Chi critica, partecipi al bando» di Luca Manservisi
A precisarlo è anche la stessa Arco Lavori: quello presentato in queste settimane (e di cui si parla nella pagina a fianco) è soltanto un progetto preliminare e si dovrà passare da un bando pubblico prima di proseguire nella progettazione, che potrebbe quindi anche essere affidata a un altro soggetto che potrebbe decidere di partecipare. Ma Emiliano Battistini, direttore generale di Arco, ci tiene a puntualizzare almeno un altro paio di aspetti. Il primo è che non si tratta di un investimento a rischio zero per l’azienda, come ha accusato qualcuno. «Quello del Comune (circa 15 milioni spalmati in 25 anni come canone annuo di disponibilità, ndr) è solo un contributo per mantenere calmierate le tariffe per gli utenti e le società sportive. E si tratta solo di una delle entrate previste nel quadro finanziario complessivo, che si reggerà invece solo se la gente frequenterà effettivamente la nuova piscina, e se riusciranno a decollare palestra e ristorante. Il rischio imprenditoriale c’è eccome. Senza considerare che per investire i 13,5 milioni di euro saremo costretti a indebitarci con le banche e la cifra iniziale potrebbe crescere anche del 30 percento a causa degli interessi». Il progetto di Arco nasce anche da un’esperienza diretta. «Porto in piscina mia figlia di otto anni – ci dice al telefono Battistini – e sinceramente credo sia vergognoso che non ci siano neppure spogliatoi separati per bambini, tanto per fare un esempio. Criticità che verranno superate con il nostro intervento». La nuova sarà infatti una piscina all’avanguardia, come la definisce anche l’architetto scelto da Arco Lavori, Emilio Rambelli di Nuovostudio (affiancato da Sarti Engineering e Team Engineering per la parte strutturale e gli impianti), che sottolinea a sua volta come l’ambizione sia quella di realizzare in realtà non solo una piscina, ma un centro sportivo di valenza regionale. «Quando si parla dei
Due rendering del progetto preliminare di Nuovostudio
costi – spiega Rambelli – bisognerebbe tenere presente che dei 7.500 metri quadrati complessivi solo 4mila andranno per la piscina comunale mentre il resto sarà per centro fitness, termale, spa. Con la possibilità in futuro da parte di Arco di prendere in gestione anche l’area verde tra l’attuale piscina e la circonvallazione, già destinata a usi sportivi, per realizzare campi sportivi, da tennis o paddle per esempio. In una simulazione abbiamo ipotizzato anche un ponte ciclopedonale di collegamento con l’argine del fiume, dove già oggi in tanti si ritrovano per correre o camminare». Così come in una fase successiva di progettazione non è da escludere l’inserimento anche di una piscina esterna, al posto dell’attuale vasca estiva per bambini, decisamente poco attrattiva così com’è. E per quanto riguarda la copertura, ipotizzata in questo preliminare in pvc e apribile, Rambelli in realtà non è convinto. «È stata un’idea buttata lì, ma personalmente preferisco una copertura fissa, una struttura comunque luminosa, al contrario di come si presenta oggi, natu-
ralmente con impianti totalmente rinnovati con conseguenti risparmi anche sui costi di gestione. Utilizzeremo strutture prefabbricate che sono una garanzia per tempi e costi, i sei mesi di chiusura sono una previsione realistica. Ma siamo a disposizione per valutare qualsiasi alternativa che possa migliorare il progetto. E chi critica in questi giorni può tranquillamente presentarne uno in autonomia, se ne è capace. Di certo – conclude Rambelli – ristrutturare la piscina esistente, come ho sentito chiedere da qualcuno, sarebbe un suicidio, sia in termini di costi che di tempi, visto che anche in quel caso comunque dovrebbe necessariamente restare chiusa. Si tratta di una struttura ormai troppo degradata per recuperarla in maniera efficiente. Per rispondere invece a chi chiede di realizzare una piscina nuova mentre si ristruttura la vecchia mi chiedo: ma chi ristruttura una casa, ne costruisce una nuova durante i lavori? Che senso ha? Io credo invece che bisognerebbe ringraziare Arco per il progetto, che avrà ricadute importanti per tutta la città».
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16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
PISCINA COMUNALE/3
PISCINA COMUNALE/4
Due petizioni contro la chiusura, tra chi chiede di fare manutenzione e chi invece ne vorrebbe un’altra
MA IL COMUNE VA AVANTI «E LA NUOVA STRUTTURA SARÀ OMOLOGATA DAL CONI»
Raccolta firme di grillini da una parte e Gruppo Misto, Pigna e Ric dall’altra E dalla maggioranza arriva la richiesta di realizzare un’altra vasca prima del cantiere Il progetto della nuova piscina comunale di cui parliamo a pagina 14 ha fatto partire ben due petizioni nel giro di pochi giorni a Ravenna. I primi a lanciare una raccolta firme sono stati i grillini del meetup “A riveder le stelle” che chiedono non venga demolita la vecchia struttura optando per la semplice “manutenzione” e “un rifacimento meno pesante e ben programmato”, auspicando anche una gestione diretta in futuro da parte del Comune, invitato infine a realizzare altrove una piscina nuova (si potrà firmare la petizione al mercato di Ravenna sabato 9 febbraio dalle 9 alle 13; info 334 9470326 o arivederlestelleravenna@gmail.com). Una proposta, quella del meetup, che però Emanuele Panizza (in consiglio comunale nel Gruppo Misto, da tempo impegnato in una battaglia quasi personale per migliorare lo stato di salute della piscina) ritiene addirittura peggiorativa rispetto a quella del project financing previsto dal Comune. Contro cui lo stesso Panizza, insieme al compagno di gruppo consiliare Marco Maiolini e ai capigruppo di La Pigna e Ravenna in Comune (rispettivamente Veronica Verlicchi e Massimo Manzoli) ha comunque predisposto una mozione da presentare in consiglio comunale, che è poi anche il testo della seconda petizione, che vede come primo firmatario Andrea Tassinari dell’Endas Nuoto e contiene indicazioni di alcune società sportive che frequentano la struttura di via Falconieri, protagoniste anche di un incontro pubblico organizzato pochi giorni prima dagli stessi consiglieri d’opposizione, in generale d’accordo nel non intervenire con una manutenzione sulla vecchia struttura, ma contrari alla sospensione dell’attività (almeno di sei mesi, come da progetto). Nella loro mozione, i consiglieri lamentano tra le altre cose il costo elevato dell’intervento a fronte di un mancato ampliamento del numero delle vasche (che come noto, resterebbero le stesse di oggi, e secondo la petizione non adatte a ospitare eventi di caratura nazionale e internazionale), e alla fidejussione a carico del Comune (di 6 milioni) a garanzia del finanziamento bancario a favore del privato che realizzerà la nuova struttura. La petizione (che oltre ai banchetti che verranno organizzati, può essere firmata da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12.30 e il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17 al quarto piano del municipio di piazza del Popolo) chiede quindi al Comune di trovare alternative alla chiusura, e in particolare, spiegava Panizza in una nota inviata alla stampa, «trovando un altro sito ove realizzare un centro natatorio che soddisfi le reali esigenze della cittadinanza e nell’attesa di continuare ad usufruire della piscina di vai Falconieri». Critico anche Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna che se la prende in particolare con la gestione di questi anni (vedi pagina 14) e il mancato controllo del Comune, mentre dalla maggioranza si leva la voce di Ixc Ravenna che chiede di prevedere nel progetto anche una vasca per bambini, al momento utilizzabile solo in estate, e soprattutto di valutare l’ipotesi di un’ulteriore vasca da 33 metri, ideale per la pallanuoto, da realizzare prima dell’avvio del cantiere, in modo da dare anche una risposta parziale alla chiusura temporanea.
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Parla l’assessore Fagnani «Costruire un’altra piscina? Avrebbe un iter lunghissimo e significherebbe per il Comune mettere in campo altre risorse, dopo che invece abbiamo già fatto la scelta di investire oltre 15 milioni di euro nel nuovo palazzetto. La proposta di project financing per demolirla e ricostruirla è invece indubbiamente di pubblica utilità e proseguiremo su questa strada». Non pare ci siano margini di ripensamento, nonostante le petizioni e le polemiche, almeno sentendo al telefono l’assessore allo Sport del Comune di Ravenna, Roberto Fagnani, forte comunque anche del sostegno di diverse associazioni sportive, non tutte sulla stessa linea. «E il nostro contributo annuale (vedi p. 14, ndr) – specifica poi Fagnani – non servirà a far recuperare l’investimento al privato ma, come accade in altri Comuni, ha lo scopo di mantenere calmierati i prezzi e poter confermare il cosiddetto “piano vasche” già in essere con le società sportive». Fagnani non entra però nel merito del progetto, facendo intendere che ci penserà il bando vero e proprio, atteso nei prossimi mesi, ad aggiungere qualche dettaglio, assicurando che saranno coinvolte le società sportive e replicando infine ad alcune critiche. «Ovviamente stiamo lavorando per rendere le vasche omologate per gare nazionali e internazionali, ci mancherebbe: puntiamo molto sugli eventi sportivi e naturalmente la nuova piscina dovrà avere tutte le autorizzazioni necessarie del Coni».
LUGO Raccolta fondi per la famiglia di Zo, il bagnino tuttofare della piscina, morto a inizio gennaio È morto nei primi giorni di gennaio in seguito a una malattia il bagnino tuttofare della piscina comunale di Lugo, il senegalese Fall Alassanne, per tutti “Zo”. La piscina e la comunità lughese si sta adoperando per aiutare la famiglia dell’uomo, benvoluto da tutti. Dopo aver raccolto i fondi necessari al trasferimento della salma in Senegal, sua terra natia, come da lui richiesto, si stanno susseguendo ora le idee per aiutare la famiglia rimasta a vivere a Cotignola e composta dalla moglie e da due bambini di 4 e 10 anni. Così, domenica 10 febbraio la piscina comunale di Lugo ospiterà una giornata di acquafitness, i cui ricavati andranno devoluti interamente alla famiglia di Zo. Dalle 14.30 alle 16 si svolgeranno otto corsi, distribuiti su tre turni da 30 minuti ciascuno. Sarà possibile effettuare la prenotazione attraverso l’App SportClubby dal primo febbraio. (info 0545 26924, email nuoto.ravennalugo@uisp.it). Inoltre, domenica 31 marzo la piscina di Lugo ospiterà la sesta edizione del “Trofeo Valerio Rondinelli” di nuoto master, iniziativa di carattere nazionale che quest’anno sarà valido anche come memorial “Zo Fall”: anche in questa occasione il ricavato verrà devoluto alla famiglia di Zo.
PRIMO PIANO / 17 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
PRIVATI/1
E il prossimo anno partirà anche il cantiere per una nuova piscina all’ex villaggio Anic Nell’ambito di un intervento urbanistico nel quartiere è in programma un investimento di quasi 4 milioni di euro per una struttura coperta con due vasche, spogliatoi e tribuna, vicino a palestra e circolo tennis PRIVATI/2 E mentre a Ravenna si parla della demolizione e della successiva ricostruzione della comunale di via Falconieri, dall’altra parte della città, nel quartiere San Giuseppe, tra un anno potrebbe aprire il cantiere per una nuova piscina coperta. Lo prevede la convenzione stipulata tra alcuni privati e il Comune di Ravenna ormai diversi anni fa nell’ambito di uno dei cosiddetti “articoli 18” pianificati quando ancora l’edilizia sembrava non conoscere crisi. Si tratta in particolare dell’intervento nel comparto S2, all’ex villaggio Anic di Ravenna, che prevede un’espansione urbanistica nella zona dell’istituto agrario e di via Romea Nord e, come sorta di compensazione, la realizzazione di una piscina, appunto, per un investimento da quasi 4 milioni di euro. «Una piscina che non è in grado naturalmente di sostituire quella comunale, ma che può essere un’integrazione, un’opera complementare in un’altra parte della città», ci dice al telefono Enrico Conti, geometra del gruppo di progettazione che accompagna l’investimento di Epi srl, Magnolia Immobiliare, Carburanti del Candiano (la società nata nell’ambito del gruppo Setramar per il progetto di un impianto a biodiesel a Porto Corsini, poi mai decolato) e in piccole quote anche Acmar e Gruppo Nettuno. «I lavori potrebbero partire grossomodo nei primi mesi del 2020», anticipa Conti, anche se è probabile non avranno durata breve, essendo in qualche modo legati anche all’insediamento residenziale e commerciale che dovrà essere realizzato contestualmente nella zona. La struttura natatoria prevede una vasca da 25 metri e un’altra più piccola a scopo ricreativo, oltre a una tribuna per un centinaio di persone, servizi, spogliatoi e un’area ristoro. Sorgerà su via Bisanzio, a poca distanza dal circolo tennis e la palestra del quartiere, lungo via Mattei. La convenzione impone il termine dei lavori entro il 2023. Luca Manservisi
NEI DINTORNI DI RAVENNA L’ALTERNATIVA ALLA COMUNALE È A PORTO FUORI Con la chiusura di almeno sei mesi della piscina comunale di Ravenna, per consentire la sua demolizione e successiva ricostruzione, c’è grande preoccupazione in particolare tra le società sportive che la utilizzano. Una quindicina in tutto, che saranno costrette a sospendere l’attività o a trasferte impegnative, da Lugo a Forlì. Restando nei dintorni della città, fatta eccezione per le vasche più piccole di diverse palestre, l’unica vera alternativa è rappresentata dalla piscina da 25 metri (nella foto) – con anche una fossa per sub con profondità di 4 metri e una vasca più piccola per bambini – dell’Aquae Sport Center, al parco Tre Laghi di Porto Fuori, all’aperto d’estate e al chiuso in inverno. I gestori hanno già manifestato pubblicamente l’intenzione di voler collaborare con il Comune per poter offrire un’alternativa alla comunale nel periodo di chiusura forzata, potendo contare per attività che lo consentano anche sul lago. Di certo però i 160mila ingressi registrati nel 2016 in via Falconieri non potranno essere spalmati tutti nella struttura di Porto Fuori...
L’ALLARME
«CON LA CHIUSURA TEMPORANEA DELLA PISCINA LA PALLANUOTO A RAVENNA POTREBBE CHIUDERE» Il presidente contro il nuovo progetto: «Spa e centro fitness non sono necessarie. E non potrà chiudere solo sei mesi...» La chiusura temporanea, in vista della successiva ricostruzione, della piscina comunale di Ravenna, di cui parliamo in queste pagine, rischia di far traballare l’esistenza stessa del Ravenna Pallanuoto (di cui parliamo nella nostra sezione sportiva, a pagina 22). «Non nascondiamo che il progetto che investe l’impianto ci lascia molte perplessità – dichiara il presidente Cesare Bagnari –, a partire dalla costruzione di strutture non necessarie come la Spa e il centro fitness. Più che queste, servirebbe una terza vasca, da affiancare alle due già esistenti, tra l’altro sempre strapiene di utenti». «Anche i tempi dei lavori, che prevedono la ristrutturazione nel giro di sei mesi – continua Bagnari – secondo noi sono inverosimili, e dubitiamo che a inizio 2021 sia tutto pronto. Per risolvere alla radice ogni problema, ci vorrebbe una nuova piscina in città. Invece rischiamo di vedere chiusa a lungo l’unica struttura comunale di un certo livello e, siccome per noi sarebbe impossibile trasferirci in un’altra località della provincia, c’è anche la possibilità di essere costretti di chiudere la nostra attività». (vi. be.)
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SOCIETÀ / 19 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
SAN VALENTINO/1
Maratona di tango per la festa degli innamorati La seconda edizione al palazzo Rasponi delle Teste, attesi circa duecento ballerini da tutta Europa. Bulgaria il paese gemellato
A Ravenna la festa degli innamorati si festeggia a ritmo di tango. Dopo il successo della maratona di Tango di agosto nelle Artificerie Almagià, l’appuntamento, denominato Teodora Love, è ora per giovedì 14 febbraio, alle 21, nelle sale di Palazzo Rasponi dalle Teste, sempre a cura di Teodora Tango Art Pavilion, promossa dall’associazione sportiva Artemusica Tango, in collaborazione con l’assessorato al Turismo. La formula è sempre la stessa: la “maratona di tango” è un evento in cui persone che spesso non si conoscono si ritrovano per ballare, intendendo non una gara, ma semplicemente un tempo lungo per ballare. Saranno circa 200 i ballerini che raggiungeranno Ravenna provenienti dall’ Europa, ma anche dalla Russia e dall’ oriente. Ogni edizione di Teodora è dedicata all'introduzione della scena di tango di una nazione europea. Il Belgio è stata la nazione gemellata della prima edizione mentre la Bulgaria, e la città di Sofia, saranno la nazione a la città gemellate per l’edizione 2019, con circa venti persone tra dj, organizzatori e ballerini. La serata a Palazzo Rasponi prevede il pagamento di una quota di 10 euro per chi partecipa alle danze, mentre è gratuita per chi vuole limitarsi ad assistere. Sono in programma anche delle lezioni di tango gratuite ed esibizioni di scuole di ballo offerte alla cittadinanza: mercoledì 13 alle 19.30 all'Osteria MarianiPassatelli e giovedì 14 a Palazzo Rasponi dalle Teste prima della serata di ballo. «Si tratta di un evento – dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – il cui successo è già stato confermato nelle edizioni precedenti e il momento migliore per dedicarsi al tango è durante la festa degli innamorati, dove professionisti e appassionati potranno ballare nell’ atmosfera delle sale di Palazzo Rasponi delle Teste». La manifestazione svoltasi nello scorso mese di ago-
sto aveva richiamato a Ravenna ballerini provenienti da tutta Europa, oltre trecento iscritti, che si erano cimentati per tre giorni nel ballo più languido conosciuto, ma avevano anche saputo cogliere l’occasione, orientati e guidati, per visitare la città, le sue bellezze artistiche e architettoniche, gustare la sua gastronomia.
FOLKLORE
Il capodanno cinese si festeggia al Mar tra laboratori, danze e conferenze Appuntamento al museo per domenica 10 febbraio. Si entra nell’anno del maiale Domenica 10 gennaio dalle 14.30 al Mar, Museo d’Arte della città di Ravenna, ha luogo “Cina in città “un evento per celebrare il capodanno cinese, il 2019 è l’anno del maiale, simbolo di stabilità, generosità e altruismo. Organizzato e promosso dal Centro Culturale ItaloCinese di Ravenna e dall’ A.S.D. Kung Fu Pak Hok Pai Ravenna il pomeriggio si articola in un ricco susseguirsi di incontri. Alle 14.30 si terrà una conferenza sulla lingua cinese a cura del dott. Wang Yunlong, a seguire alle ore 15.15 la Danza tradizione del Leone eseguita A.S.D. Kung Fu Pak Hok Pai Ravenna, dalle 15.30 si può assistere ad esibizioni di Kung Fu tradizionale a cura dall’ A.S.D. Kung Fu Pak Hok Pai Ravenna diretta dal Maestro Sifu Niccolò Russo, dalle 16 musiche tradizionali cinesi a cura del C.S.S.U.I di Ravenna. Alle ore 16.15 laboratorio di scrittura cinese a cura Centro Culturale Italo-Cinese di Ravenna e C.S.S.U.I di Ravenna; a conclusione dell’evento alle ore 17.30 la Danza tradizione del Leone.
SAN VALENTINO/2
BACIARELLO, QUATTRO GIORNI DEDICATI ALL’AMORE Prima edizione per un’iniziativa con musica, arte, performance e visite
Al via la prima edizione del Baciarello Festival, un’idea imprenditoriale rivolta prevalentemene (ma non solo) ai turisti che vuole diffondere l’immagine di Ravenna come città romantica grazie alla fama della statua Guidarello (conservata al Mar, che non partecipa però all’iniziativa). Come noto, forse grazie a D’Annunzio durante una visita in città nel 1901, per lungo tempo le fanciulle in cerca di marito sono venute a baciare il cavaliere sperando nella buona sorte. Il festival, spiegano gli organizzatori nasce «da questa storia, dalla storia di un guerriero dimenticato, da un amore e da un onore difeso per una “camisa”, per ridare un’emozione, un racconto, una visione; un motivo per visitare Ravenna per raccogliere il passaggio di Guidarello Guidarelli, per cercare l’amore nei luoghi nascosti della città. Per fare di Ravenna la città dell’amore romantico. La città del bacio». E così dal 13 al 16 febbraio si susseguiranno appuntamenti a tema, con artisti di strada per le vie del centro, visite guidate con performances nei luoghi storici dell’amore, aperitivi e cene tematiche con danzatori e band ed un’atmosfera diversa dal solito. L’apertura sarà il 13 febbraio alle 18 in piazza del Popolo con un concerto d'eccezione dell'Iris Quartet, quattro archi tutti al femminile e un’installazione fotografica all’osteria I passatelli del Mariani. Tra gli eventi più innovativi un tour emozionale nei luoghi che hanno fatto da sfondo ad alcune delle storie d’amore più famose al mondo che vede coinvolto Mattia Santandrea- guida turistica in Romagna, Compagnia Dna di danza contemporanea e la cantante Fulvia Di Pasquale con il gruppo di visual art Capta Lux Studio. Il 14 e 15 febbraio dalle 17,30, il 16 dalle 15. Nella foto una delle coppie che si è fatta immortalare nel gesto del bacio proprio per Baciarello Festival e pubblicate su Facebook. Il Baciarello Festival nasce da un’idea di Maurizio Bucci e della Mariani Srl, non ha usufruito di contributi pubblici (ma gode del patrocinio del Comune) e si realizza con il lavoro di: Linda Ricci, Andy Maggio, Elia Fellini, Valentina Basigli, Giulia e Francesca Ottaviani. Per maggiori informazioni e il programma completo degli eventi, tutti all’insegna del romanticismo si può scrivere a baciarellofestival@gmail.com o consultare il sito ww.baciarellofestival.it o le pagine social.
20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
DIRITTI
«Con l’alienazione parentale si mettono a rischio donne e bambini vittime di violenza» La pediatra Serenella Pignotti al convegno organizzato da Udi Ravenna alla Classense sulle conseguenze del Disegno di legge Pillon in tema di divorzio e affidamento dei figli di Federica Angelini
Venerdì 8 febbraio alle 14.30, in sala Muratori alla biblioteca Classense si tiene un convegno organizzato da Udi (Unione Donne d’Italia) dal titolo “L’alienazione parentale. Il furto della madre nel Ddl Pillon”. Il Ddl Pillon è come noto un disegno di legge che punta a riformare diversi aspetti della legislazione sul divorzio e che viene duramente attaccato dalle associazioni femministe e non solo per i rischi che comperterebbe a danno in particolare di madri e bambini. Tra le tante questioni che sollevano i critici al disegno di legge c’è sicuramente quella che riguarda una realtà molto specifica e pure diffusa, ossia appunto la cosiddetta sindrome di alienazione parentale, già oggi fortemente discussa sia all’interno della comunità giuridica sia in quella medica. Per “alienazione parentale” si intende quella presunta sindrome che fa sì che, dato il contesto di una separazione conflittuale, il bambino non voglia più vedere il genitore a cui non è stato affidato perché manipolato e influenzato dall’altro genitore. Quando questa situazione viene rilevata dal giudice, il bambino è non solo costretto a incontrare l’altro genitore, ma può essere addirittura allontanato dal genitore, in genere la madre, che si sarebbe reso responsabile di quel rifiuto denigrando il genitore assente. Tra le voci che da più tempo si battono per sostenere l’inesistenza di questa “sindrome” e i danni che vari tribunali stanno causando a troppi bambini c’è Serenella Pignotti, pediatra all’ospedale Meyer di Firenze e consulente in moltissime cause, un po’ in tutta Italia. Pignotti, autrice anche del recente volume I bambini meritano di più, sarà al convegno di Ravenna dell’8 febbraio, insieme a Vittoria Tola dell’Udi nazionale e Antonella Penati, presidente associazione Federico nel cuore. Coordina l’avvocata Sonia Lama. Abbiamo chiesto a Pignotti di spiegare meglio di che fenomeno stiamo parlando
e dei rischi che si corrono rispetto al nuovo, contestatissimo, disegno di legge. Dottoressa Pignotti, ma quanto è diffuso il fenomeno? E qual è il rischio principale? «È assolutamente diffuso e anzi inquina la quasi totalità dei casi di separazioni conflittuali in cui un bambino rifuta di vedere un genitore. Si tratta di un baratro che ha come rischio principale un picco di femminicidi, che si è verificato di recente. Perché una volta che viene tirata in ballo questa presunta sindrome si cessano le indagini nei casi di violen-
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za, che molto spesso sono invece alla base di questi rifiuti». Lei sostiene che questa cosiddetta sindrome non esista, eppure nei tribunali è diffusa. Come viene stabilita? «Da psicologi nominati dal tribunale. Il problema è che i magistrati spesso pensano si tratti di un elemento scientifico e provato quando non è affatto così. È stato invece introdotto nei paesi in cui le donne stavano iniziando a conquistare un’indipendenza, per riaffermare il patriarcato, per sminuire il ruolo della madre. Come la diagnosticano? Vanno a cercare disperatamente ogni frase che la madre può aver detto contro il padre, anche le più comuni e frequenti, anche all’interno di una coppia che non si separa. E poi, per i casi in cui sia impossibile trovare alcunché, si sono inventati addirittura l’alienazione incoscia, che finisce per imbavagliare qualsiasi argomento che possa opporsi». Ma, invece, nella sua esperienza, quando un bambino rifiuta di incontrare un genitore, quali sono le ragioni profonde? «Dietro queste situazioni c’è quasi sempre un contesto di violenza familiare. Ma proprio in questi giorni ho sulla scrivania il caso di un bambino giudicato “affetto” da questa sindrome nonostante ci sia una sentenza di primo grado che affermi come il piccolo abbia assistito a episodi di violenza sulla madre! Ma nemmeno questo è sufficiente. In realtà la letteratura scientifica dice che quando un genitore denigra l’altro genera piuttosto un rifiuto verso chi denigra. Quando un bambino rifiuta di vedere un genitore, c’è una ragione ben più profonda. E ignorarla può voler dire mettere a repentaglio la sua sicurezza e la sua incolumità». La situazione sembra già grave così com’è. Come può il Disegno di legge Pillon peggiorare ancora la situazione, come denunciano tante associazioni? «Con questo disegno di legge arriva la ciliegina sul babà alla crema. Perché addirittura, Pillon dice che anche quando non sia riconosciuta alcuna alienazione, se un bambino rifiuta un genitore si può procedere per l’interruzione dei rapporti con l’altro. Pensi solo a quello che può significare quando magari si ha a che fare con un adolescente. Dietro a tante storie di fughe da casa dei ragazzi, ci sono propri casi come questi. Non si può costringere un ragazzo a stare dove non vuole». Tutto questo che conseguenze ha e può avere sulla scelta di tante donne? E riguarda famiglie di ogni fascia sociali? «Sì, ma naturalmente le donne più fragili, con meno denaro a disposizione o senza una rete parentale, soccombono più spesso perché hanno meno mezzi per difendersi. E questo fa sì che, per paura di vedersi togliere i figli, non li mandano più a scuola. O restino in una situazione di coppia dove subiscono violenze, invece di denunciare. È una situazione che mi preoccupa tantissimo, perché già molto frequente. E che si associa a una narrazione, purtroppo diffusa da tanti media, che racconta troppo spesso i padri come la parte debole nelle separazioni. Ma non è vero che sono loro quelli a impoverirsi di più in caso di divorzio, è piuttosto vero il contrario, così come sono più spesso gli uomini a rifarsi una vita dopo una separazione e non le donne. Peraltro ormai nelle separazioni consensuali l’affido congiunto a entrambi i genitori è sempre più diffuso. Quando parliamo di situazioni in cui si tira in ballo l’alienazione parentale siamo in presenza di casi di violenza o di malattia mentale, che può riguardare ovviamente uomini e donne. Ma anche in questo caso, non possono essere i consulenti dei tribunali a fare la diagnosi, ma un’équipe ospedaliera. Sa quante psicosi sono decretate tali nei tribunali, ma non negli ospedali?».
SOCIETÀ / 21 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
SOLIDARIETÀ
DONNE/1 Flash mob e letture per One Billion Rising a Russi La campagna One Billion Rising, avviata il giorno di San Valentino del 2012, è iniziata come un invito ad agire sulla base della sconcertante statistica secondo cui una donna su tre in tutto il pianeta sarà oggetto di percosse o stupro nel corso della sua vita. Giovedì 14 febbraio, a partire dalle 15, anche a Russi ci si incontrerà per partecipare concretamente alla manifestazione che le attiviste e gli attivisti di One Billion Rising, in più di 200 paesi di tutto il mondo, alimentano ogni anno per porre fine alla violenza contro le donne e le bambine, invocando un cambiamento radicale nelle coscienze per porre fine all’epidemia globale degli abusi sulle donne. Per chi intende partecipare all’evento il programma della giornata, promosso da Linea Rosa con il patrocinio Comunale, è il seguente: alle 15 in piazza Farini, ritrovo in Municipio e inaugurazione delle mattonelle “Russi Città Amica delle Donne” nella sede della Cgil in corso Farini 72, quella della Pubblica Assistenza in piazza Farini 37, la Casa della Salute in piazza Farini 35 (questa mattonella è donata dalle Associazioni che fanno parte delle tre consulte, volontariato, cultura e sportiva del comune di Russi) e presso lo stesso Municipio; alle 16 in piazza Dante, letture di Daniela Denti e “Le Faville”; alle 16.15 in piazza Dante, Fash Mob a cura di Idea Danza.
DONNE/2 A Lugo lo spettacolo “Le vittime del silenzio” per affrontare il tema della violenza di genere Giovedì 7 febbraio il Teatro Rossini di Lugo ospita alle 20.30 il progetto/spettacolo "Vittime del silenzio", rappresentazione che affronta il tema della violenza contro le donne. Nella mattina di venerdì 8 febbraio lo spettacolo sarà replicato, gratuitamente, per le classi terze della scuola media e per le superiori di Lugo. Lo spettacolo, organizzato nell’ambito del progetto “Leggere per Ballare”, è un viaggio lungo i silenzi sulle vicende di alcune donne importanti della storia. L’ideazione artistica dello spettacolo è di Bianca Belvederi Bonino e Arturo Cannistrà con la consulenza artistica di Giulia Coliola. Lo spettacolo è interpretato dagli allievi delle scuole associate a Romagna Danza. La regia è di Arturo Cannistrà. Le scuole del territorio che partecipano allo spettacolo sono: Centro Studi Danza di Lugo, Danza & Danza di Castel Bolognese, Dance Studio di Faenza, Ideadanza di Russi, Punto Pirouette di Lugo, Girotondo in punta di Cotignola e Dididanza di Fusignano.
UNA NUOVA GIORNATA DELLA RACCOLTA DEL FARMACO Sabato 9 febbraio torna in tutta Italia la XIX edizione della GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco. Nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa e ne espongono la locandina, sarà possibile, grazie alle indicazioni del farmacista e all’assistenza dei volontari, acquistare uno o più medicinali da banco da donare alle persone indigenti. I farmaci acquistati saranno consegnati direttamente agli oltre 1.700 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus in tutta Italia.
LA TRADIZIONE Tornano i Lumini sui davanzali con il Museo delle Marionette La tradizione di accendere la sera del 9 febbraio dei Lumini e di porli sui davanzali delle finestre per tutta la notte è nata il 9 febbraio 1849 per festeggiare con l’accensione di luci la nascita della Repubblica Romana, a seguito dei moti insurrezionali del 1848. La Repubblica Romana ebbe vita breve (5 mesi, dal 9 febbraio al 4 luglio) ma fu un'esperienza significativa nella storia dell'unificazione italiana. I Lumini sono una tradizione profondamente radicata in Romagna, legata alla storia del Risorgimento Italiano, all’adesione all’idea di democrazia e Repubblica. Innestati sulle “feste del fuoco” di fine inverno, presenti in Europa da diversi secoli, i Lumini si diffusero con grande forza nel territorio romagnolo sin dalla seconda metà dell’ottocento, diventando nel corso degli anni un’abitudine che segnava l’adesione profonda ed etica alla visione democratica e repubblicana del Risorgimento. Il 9 febbraio alle 17 anche il Museo La Casa delle Marionette si aprirà per creare insieme i Lumini da porre sui davanzali per illuminare di luce la notte che ricorda la lotta per la libertà e l’alba della Costituzione. Ingresso gratuito per bambini e adulti, si consiglia di portate con voi vasetto di vetro da decorare per illuminare la vostra finestra.
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22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
IN VASCA
Ravenna Pallanuoto in cerca di un’altra salvezza con l’esperienza di Cukic Il nuovo allenatore dei giallorossi vanta un titolo europeo Under 20 con la Serbia. Il presidente Bagnari: «In tre anni vogliamo arrivare a competere per la promozione con un gruppo fatto solo di giocatori del nostro vivaio»
È iniziata con il piede giusto, grazie a un brillante pareggio in rimonta a Modena e a un’onorevole sconfitta a Parma contro la corazzata del girone, la stagione del Ravenna Pallanuoto, sempre più ringiovanito e rinnovato, ma con una stella internazionale in panchina. Alla guida della squadra che partecipa al campionato di Serie C è stato infatti chiamato Vladimir Cukic, autentico guru della pallanuoto soprattutto per quanto riguarda l’ambito giovanile. In passato giocatore di ottimo livello, l’allenatore serbo nel suo palmares può vantare la vittoria del titolo europeo Under 20 alla guida della nazionale del suo Paese, centrata a Baku nel 2015. Si tratta della persona giusta, quindi, per insegnare ai baby pallanuotisti giallorossi i segreti di uno sport così duro, ma anche per raggiungere quegli obiettivi di “autarchia” inseguiti dal club bizantino nei prossimi tre anni. «Abbiamo ingaggiato Cukic per gestire il vivaio – spiega il presidente Cesare Bagnari – ma poi, una volta che la nostra strada si è separata da quella del tecnico Pirazzini, gli abbiamo affidato anche la prima squadra. “Vlado” continua a dirigere il settore giovanile e in più allena l’Under 15 e l’Under 17. In pratica è come se allenasse anche l’Under 20, considerato che solo tre dei nostri elementi del roster di Serie C sono nati prima del ’98». Il torneo è appena cominciato, ma si vedono già i primi frutti del lavoro del coach serbo.
Dieci squadre nel girone del Ravenna (previste due retrocessioni): Belluno, Carpi, San Giovanni Persiceto, Rari Nantes Verona, De Akker Bologna, Parma, Vicenza, Modena, Rari Bantes Bologna. Ravenna ha iniziato il campionato con un pareggio a Modena e una sconfitta a Parma
«Cukic ha già portato nei ragazzi una nuova mentalità, una nuova cultura dello sport, costituita da grande disciplina e professionalità. Lui ha sposato al 100 percento il nostro progetto, condiviso con la Compagnia dell’Albero, di cui facciamo parte, che prevede una filosofia incentrata sulla valorizzazione dei giovani. Sulla preparazione specifica, dal punto di vista sia tecnico, sia tattico, è un allenatore che non si discute, e in più da parte nostra c’è anche grande soddisfazione per l’approccio che ha con i ragazzi».
Guardando il campionato appena iniziato, il traguardo che viene posto dai dirigenti del Ravenna Pallanuoto è molto chiaro. «Puntiamo alla salvezza, da raggiungere il prima possibile. Una volta centrato questo obiettivo, potremo lavorare con maggiore serenità, focalizzandoci sulla crescita a livello sia di squadra, sia individuale. Il girone non è semplice, è formato da sole dieci squadre e sono previste due retrocessioni. Sappiamo che sarà dura, ma dobbiamo provarci. Le nostre rivali dirette sono le neopromosse Belluno e Carpi, ma anche San Gio-
vanni in Persiceto e Rari Nantes Verona. Per l’unica promozione sono in lotta De Akker Bologna, Parma e Vicenza, mentre a metà classifica “vedo” Rari Nantes Bologna e Modena». Sull’organico a disposizione di Cukic il presidente Bagnari mostra grande soddisfazione e ottimismo nonostante la giovane età media del gruppo. «In porta abbiamo Gentile, che pur essendo un ’99 è già due anni che gioca titolare, mentre il giovanissimo Guernaccini rappresenta una buona alternativa. Al centroboa il promettente 2002 Filatov e il più esperto Tassi
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SPORT / 23 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
Il roster: 17 ragazzi, solo tre sono nati prima del 1998 La rosa della prima squadra di Ravenna Pallanuoto. Portieri: Matteo Gentile (1999), Nicolò Guernaccini (2002). Difensori: Giorgio Allegri (1998), Caro Biagetti (2003), Oscar Cicognani (2002), Giancarlo Mazzotti (1974), Alessandro Papale (2002). Centrovasca: Lorenzo Di Stefano (2001), Elia Morosi (2000), Samuele Tirelli (1999), Mattia Valentini (2000). Centroboa: Igor Filatov (2002), Aaron Tassi (1995). Attaccanti: Dario Baroncelli (1995), Luca Ciccone (1998), Matteo Melandri (2003), Dario Merlo (2005). Allenatore: Vladimir Cukic.
garantiscono una certa solidità e agli esterni è ritornato in squadra Baroncelli, affiancato da baby di belle speranze come Melandri e Merlo. In difesa ci sono il veterano Mazzotti e il capitano Allegri, più altri ragazzi da far crescere al loro fianco». “Autarchia”, per motivi sia filosofici e sia economici, è la parola d’ordine in casa giallorossa, inseguendo un piccolo sogno. «Tutti i giocatori sono di Ravenna e la nostra intenzione è quella di continuare su questa strada, in modo da essere del tutto autonomi per i prossimi tre anni. L’obiettivo a lungo termine è quello di lottare per la Serie B con soli ravennati nella rosa. L’importante è superare bene quest’anno, secondo me il più critico, poi si vedrà». Al giorno d’oggi non è facile, però, riuscire a far sopravvivere una società dilettantistica. «Facciamo ricorso a tutto ciò da cui possiamo
attingere, trovando una mano fondamentale da parte di alcuni volontari e dai genitori dei ragazzi. Purtroppo possiamo contare su pochi sostenitori, ma nonostante questo manteniamo la quota dei tesserati più bassa possibile. Grazie alla Compagnia dell’Albero ci possiamo dotare di una struttura societaria solida, con una segreteria che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la nostra attività. Dall’amministrazione comunale ci aspettiamo un piccolo contributo, anche se immagino non sia facile trovare risorse anche per noi». Il nodo più spinoso è quello che riguarda la programmata ristrutturazione della piscina comunale di via Falconieri su cui Bagnari nutre qualche perplessità al punto da temere per la sopravvivenza della stessa attività sportiva (vedi pagina 15). Vincenzo Benini
IL PROGRAMMA DEL WEEKEND
VOLLEY: LA CONAD IN CASA CONTRO ORVIETO PER LA SECONDA PARTE DELLA STAGIONE Turno di riposo per la Consar. Nel basket derby di A2 a Forlì Calcio: il Ravenna Fc in trasferta con la Samb In questo fine settimana la Consar, attesa da un turno di stop in virtù della disputa della Final Four di Coppa Italia, passa il testimone alla Conad, che torna in campo in occasione dell’inizio della seconda parte della stagione. I principali appuntamenti sportivi cominciano però già sabato 9 febbraio, con il rinfrancato Ravenna che con il successo sulla Fermana ha interrotto un digiuno lungo cinque partite. Alle 18.30, in occasione della 25a giornata del campionato di Serie C di calcio, i giallorossi fanno visita in terra marchigiana alla Sambenedettese, rivale diretta nella lotta per i playoff. Raggiunta in volata la Pool Promozione di A2 femminile di volley, la Conad domenica 10 febbraio ospita al PalaCosta (ore 17) la Zambelli Orvieto della ex D’Odorico con l’obiettivo di iniziare la rimonta verso il settimo posto, al momento distante ben cinque punti. Obiettivo difficile ma non impossibile per le biancorosse, che hanno già dimostrato di poter compiere un’impresa. Sempre domenica è tempo di derby per l’OraSì nel torneo di A2 di basket: alle ore 18 la squadra di Mazzon è di scena a Forlì, dove sfida l’Unieuro in un match che si preannuncia come al solito caldissimo. A completare il programma, restando nella pallacanestro (ma Serie B) l’Orva sabato affronta a Lugo (ore 20.30) la Juvi Cremona, mentre la Rekico sempre il 9 febbraio a Olginate (ore 21), in provincia di Lecco, va all’assalto della Gordon. In A2 femminile, invece, l’InfinityBio domenica si reca a Umbertide (ore 18) per sfidare la rivale diretta umbra. Chiude il Classe (calcio Serie D), sempre il 10 in trasferta contro il Fiorenzuola (ore 14.30). (vi.be.)
24 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
VISIBILI E INVISIBILI
CARTOLINE DA RAVENNA
Zombie contro zombie, ovvero come nasce oggi un vero e proprio cult movie
Guidarel #Baciarello! mittente Giovanni Gardini
di Francesco Della Torre
Zombie contro zombie (di Shuichiro Ueda, 2018) Il film inizia sul set di quello che a tutti gli effetti sembra un film sugli zombie, ambientato in un capannone abbandonato, con il regista eccessivamente severo che contesta all’attore protagonista la scarsa espressività. Improvvisamente dall’esterno ci si accorge che una vera invasione di zombie è in procinto di attaccare la troupe, causando vittime e la folle esaltazione del regista che finalmente riesce a ottenere il realismo che voleva e non ferma le riprese, portando il gruppo a una prevedibile ecatombe finale. Poi, dopo mezz’ora di un unico, magnifico, piano sequenza, prima compaiono i titoli di coda, poi i titoli di testa… ma che succede? Scongiurata, al momento, l’ipotesi che siamo realmente sotto attacco zombie, il film torna indietro nel tempo fino alla nascita del progetto del film appena visto, per narrare la sua genesi e la sua realizzazione. Si può nel 2018 dire ancora qualcosa di originale ed efficace sugli zombie movies? La risposta è “un grandissimo sì”: una produzione indipendente nata da una campagna di crowdfounding che ha raccolto appena 27mila euro e che all’uscita nelle sale e nei festival, ha ottenuto consensi di critica e pubblico in tutto il mondo, ritagliandosi subito il titolo nobiliare di Cult Movie, e diventando immediatamente un caso internazionale, come lo fu ai suoi tempi Blair Witch Project. Il film utilizza il meccanismo, collaudato in altri generi, del metacinema, del “film nel film”, tema toccato sia da grandi come Fellini e Truffaut (8 e mezzo e Effetto notte), e nello stesso genere horror da Scream, in quest’ultimo caso in
maniera meno diretta. Dicevamo che fin dalla prima parte il film ha un’efficacia registica da lasciare tecnicamente a bocca aperta nonostante il tono estremamente grottesco e dissacrante, perché le riprese esaltano e disorientano lo spettatore (a un certo punto c’è la camera fissa a filo d’erba); il passaggio dal film al metafilm (ma a fine proiezione si vorrebbe tornare subito indietro) spiazza tutti ma dà ancora più forza alla prima parte, attorno alla quale gira tutta la vicenda. Mi scuso per i paroloni, ma da una parte non voglio andare oltre per non rovinarvi la sorpresa, dall’altra, ed è il compito principale della recensione, coinvolgere gli spettatori più scettici davanti all’ennesimo film dello stesso genere. Una cosa non ancora scritta è che soprattutto nella seconda parte si ride tantissimo, a squarciagola, quasi di continuo ma se ne scrivessi il motivo rovinerei in parte la visione. Come accennato sopra, Zombie contro zombie (titolo internazionale One Cut Of The Dead), partendo da 27mila euro è arrivato a incassarne oltre 20 milioni in Giappone e tantissimo anche nel resto nel mondo. E in Italia? Il film è stato distribuito per tre giorni a inizio novembre in lingua originale sottotitolato e non nella nostra città, col risultato che non l’ha visto nessuno (7 mila di incasso) e col dubbio che lo avrebbero visto in pochi intimi anche se distribuito meglio. Peccato perché 50 anni dopo La notte dei morti viventi, gli zombi sono ancora vivi e sempre con noi, con pochi soldi, tantissime idee e un talento smisurato. Per chi vi scrive, uno dei migliori film degli ultimi anni che sicuramente verrà presto ricordato come oggetto di culto.
Ormai Guidarello Guidarelli è una star. Immagine dell’uomo bello e dannato, la sua eroica figura di cavaliere, che nel passato accoglieva i sospiranti baci di zitelle in cerca di marito, in una Ravenna candidata a diventare la città degli innamorati assurge a icona dell’amore. Certamente dissentirebbe Santi Muratori che, in tempi non sospetti, scriveva nell’introduzione a un suo studio sul testamento dell’illustre ravennate: «Ormai si sa tutto di Guidarello. Si potrebbe anzi dire che si sa troppo (…). Donne innamorate, prose di romanzi, polemiche sui giornali, perfino l’imbastitura di un processo. Potenza magica dell’arte! Non si pensa più al Guidarello della storia quale esso emerge, figura tutt’altro che scialba, dai Diarii di Marin Sanuto, dalla vecchia tradizione ravennate e dalle pagine di Corrado Ricci; si dimentica che le ossa di Guidarello riposano nei sotterranei di San Francesco: la sua esistenza, il suo spirito si sono trafusi, cristallizzati in questa statua di eroe giacente che raccoglie l’ammirazione di tutto il mondo e i sospiri dei cuori femminili in pena». Altre autorevoli voci si sono levate in merito alla celebre scultura di Tullio Lombardo e, tra queste, quella dell’arcivescovo Giacomo Lercaro che, in un discorso sul valore dell’arte, scriveva: «alla Classense, la sorprendente scultura del viso bellissimo di un morto – Guidarello Guidarelli – sembra affermare con forza prepotente la potenza vivificatrice dell’arte». Litografia di Giuseppe Ugonia, dettaglio.
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Venerdì 8, ore 21
Ivano Arcangeloni e Oriano Spazzoli: Esaurire il cerchio: storia antica della quadratura del cerchio
Sabato 9, ore 16.30
...un pomeriggio al planetario
Marco Garoni: Come nascono le stelle e i pianeti (attività adatta a bambini a partire da 6 anni)
Martedì 12, ore 21
ore 21 VENERDì 15
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CULTURA / RUBRICHE / 25 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
LA BIBLIOTECA DI BABELE
Il Festival di Sanremo e le pagelle più attese
Ritratti di John Berger, per capire cosa ci seduce dell’arte
di Luca Manservisi
di Matteo Cavezzali *
Uscire con un giornale nel pieno del Festival della Canzone Italiana rende inevitabile parlarne nella rubrica di musica, non credete? Stanchi di classifiche, voti e pagelle? Io sì e per una volta lascio così spazio ad altri, ad Alberto Scotti in particolare, mente e cuore dei siciliani Maisie, band di culto che (anche) da Sanremo e (anche) dalla musica leggera italiana è chiaramente influenzata, nonostante poi le loro risultino paradossalmente quanto di meno sanremiano possa esserci tra le canzoni scritte in italiano. Ecco che questo cortocircuito mi ha fatto decidere di pescare dalla frequentatissima bacheca Facebook di Alberto e dalle sue consuete e attese pagelle. Qui ne ho selezionate alcune, quelle con cui forse sono più d’accordo. NEK La classica tamarrata epic melodic rock (?) di Nek. Prevedibile come la morte. Voto: 4 LOREDANA BERTÈ Madò, perfetta, oltre i limiti, oltre la vergogna, oltre la decenza e il buon gusto. Oltre tutto, come la vera rockstar che è. Il pezzo spacca e ha un ritornellone azzeccatissimo. W Lory, regina del festival! Voto: 8+ DANIELE SILVESTRI - RANCORE Due miei idoli, uno storico e uno di più recente acquisizione. Su Silvestri ho anche avuto una litigata estrema con un denigratore, finita con un ban liberatorio di cui ancora mi porto la sensazione di gioia nel cuore. Canzone bellissima, grande arrangiamento, testo super, zero pose. Voto: 9 FEDERICA CARTA - SHADE Vabbè, 'na merda, dai. Il verso più bello è "ah ah ah". Per dire... Voto: 0 BOOMDABASH 'Sta roba sarebbe suonata vecchia e scadente già nel 1994. Ma che è, uno scarto dei Pitura Freska? La tristezza proprio. Voto: 0 PATTY PRAVO - BRIGA Patty Pravo è un monumento della musica italiana (e mondiale) che andrebbe preservato da se stessa. Diciamoci la verità: non è più in grado di stare su un palco
né di cantare dignitosamente. Imbarazzo puro. Io a un certo punto ho chiuso gli occhi e mi sono tappato le orecchie. Voto: 2 ACHILLE LAURO Bello, sfacciato, decadente come i tempi che viviamo. Gran bel talento. Il pezzo sembra quasi un omaggio al giovane Vasco. Poi arriva l'autotune ed è subito ponte intergenerazionale. Voto: 7
Achille Lauro a Sanremo
ARISA Bomba! Un po' Raffaella Carrà periodo Boncompagni, un po' musical, un po' Bacharach. Pezzo scritto benissimo e interpretato meglio. Folle e coraggioso. Bravissima. Voto: 9 NEGRITA Questi sono peggio delle piaghe d'Egitto. Ma possibile che si sciolgono tutti e loro mai? Madonnagesù. Voto: 0 GHEMON Ragazzi, a me ' sta roba qui mi fa godere. La grande tradizione del soul all'italiana, quello di gente come Enzo Avitabile e Neffa. Non sarà originalissimo, ma bravo, bravo, bravo. Voto: 8 EX-OTAGO Boh. Non fa proprio schifo ma neanche si può dire che sia una bella canzone. Così così, una cosetta piccina, che non infastidisce, ma non ti dà niente. Voto: 5 IRAMA Melodrammone pop con l'aggravante dell'impegno sociale e un coro gospel pacchiananamente utilizzato. Fessissimo. Voto: 4
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Inutile negarlo, il giornalismo in questi anni non gode di grande salute. Ma se il giornalismo tradizionale è in crisi chi se la passa assai peggio è la critica. Spazi ridotti all’osso, tempi ristretti, giudizi timidi. Affermare che la critica è morta non pare una esagerazione. Se parliamo di critica letteraria, cinematografica, teatrale o d’arte la situazione non cambia. Dove trovare allora una soluzione? Chi può guidarci nella lettura e interpretazione di un’opera d’arte oggi? «Nell’ambiente in cui sono cresciuto fin da adolescente, dare del critico d’arte a qualcuno equivaleva a un insulto. Il critico d’arte era un tizio che sparava giudizi e pontificava su cose di cui sapeva poco o nulla. Non era spregevole come un mercante d’arte, ma era un rompicoglioni». Queste sono parole di John Berger (1926-2017), grande maestro dello sguardo e autore di saggi importanti sull’arte, la fotografia e in generale tutto quello che si può esperire con il senso della vista. Il libro Ritratti (Il Saggiatore, a cura di Tom Overton, traduzione Maria Nadotti) raccoglie le sue osservazioni su molti degli autori più importanti della storia dell’arte da Raffaello a Francis Bacon. In cosa differisce Berger da un critico? Il tipo di approccio. Il critico parla del lavoro che osserva, a volte della vita dell’autore. Berger invece ci fa entrare nella bottega dell’artista, parte dal capire come lavora per poi arrivare quindi ad apprezzare in modo diverso la sua opera. Nel suo lavoro si può trovare una nuova linfa per ripensare il concetto di critica come racconto dell’arte. Per entrare nell’opera di Magritte parte da quello che gli disse il pittore belga: «Non credo che esista il caso. Il caso non è che l’ennesima “spiegazione” del mondo. Il problema è proprio nel non accettare nessuna spiegazione del mondo». Se nel mondo non ha senso cercare una spiegazione univoca e razionale, come dice Magritte, come potreb-
be applicarsi questo criterio all’interpretazione della sua opera? È evidente che quando dietro la notte si nasconde il giorno, quando il pieno rivela e il vuoto copre, quando il volto scompare dietro una mela e le rocce sono sospese come leggere nuvole la domanda non è “perché?”, ma è “Come concepire l’impossibile?”. La scomparsa del volto dei suoi personaggi oggi è un concetto anti-contemporaneo e rivoluzionario. Per raccontare l’opera di Frida Kahlo, Berger fa una considerazione: oltre un terzo delle opere della Khalo sono classificate come “autoritratti”. Com’è possibile allora che «una pittrice tanto concentrata sulla propria immagine non sia mai narcisista?». C’è una differenza profonda tra questo tipo di autoritratto e il culto odierno dell’immagine di sé, istituzionalizzata col termine selfie (in cui l’inglese self , che significa “sé stesso” è seguito dal suffisso “ie” o “y”, se volessimo tradurlo letteralmente utilizzando il sostantivo più simile italiano sarebbe autismo, se non fosse che il termine ha già un diverso significato clinico). Il selfie è un’immagine auto determinata, in cui il fotografo e il soggetto coincidono, annullando così la possibilità ogni sguardo esterno. La pittura della Kahlo è l’esatto opposto. L’autrice non esibisce sé stessa, ma mostra il suo dolore. Non c’è mai compiacimento, anzi si ritrae deformata, imbruttita, lacerata, ci mostra un’intima ferita aperta e grondante sangue. Berger sottolinea un aspetto poco conosciuto la Kahlo non dipingeva su tele, ma utilizzava masonite o metallo. Materiali lisci, come la pelle. Era come se Frida dipingesse sulla sua pelle. Questo tipo di ragionamenti e di sguardi sono fondamentali, perché ci fanno capire cosa dell’arte ci seduce, mostrando le nostre anime a nudo. Dobbiamo trovare il modo di concederci questo lusso. *direttore di ScrittuRa Festival
26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
PROSA/1
Un fool e quattro danzatori per i sonetti di Shakespeare
PROSA/2 De Filippo protagonista con Questi fantasmi! a Ravenna e L’abito nuovo a Russi
Lo spettacolo diretto da Malosti in scena all’Alighieri il 13 febbraio Il Bardo protagonista anche a Russi con Misura per misura
Mercoledì 13 febbraio alle 21, al teatro Alighieri, una serata dedicata al bardo con Valter Malosti e Michela Lucenti in Shakespeare/Sonetti, nella versione italiana e adattamento teatrale Fabrizio Sinisi e Valter Malosti. Un fool contemporaneo, armato di microfono, e quattro danzatori, incarnano i moti di un amore limpido e squilibrato. Si mette in scena il dissidio insanabile tra luce e ombra, delirio e realtà, amore e morte. Un dibattito per voce e corpi in cui si esaltano ugualmente parola, suono e movimento. «Patetico e disperato è l’amore che nei Sonetti si racconta – dice il regista – un amore tanto limpido quanto squilibrato, infelice, fuori asse: l’amore di un uomo ormai maturo nei confronti di uno molto più giovane e bello, un vecchio poeta disposto anche a coprirsi di ridicolo, a rendersi buffone agli occhi della gente, pur di esprimere il suo sentimento, affermandolo in un gesto plateale e spudorato: la poesia. Il Narratore fa della sua poesia il suo stesso palcoscenico. Come accade nella tradizione popolare, la parola diventa non solo lo strumento di un dialogo, ma il luogo di una performance: invocazione, elegia, preghiera, lamento, dichiarazione. Ciò che avviene nei Sonetti è innanzitutto l’esibizione di un io disperato e precario, disposto a dire tutto, a farsi povero e buffone, a divenire esso stesso spettacolo, pur di non perdere l’Altro: il bel giovane, l’ombra misteriosa e mai identificata dell’opera shakespeariana, un personaggio idealizzato e irrealizzabile, bellissimo e indifferente, simbolo della luce e della grazia, unico baluardo di eternità contro l’incombere della morte». Shakespeare protagonista anche a Russi il 14 febbraio con Misura per misura portato in scena al teatro comunale da Jurij Ferini.
Eduardo de Filippo protagonista (come anticipato la scorsa settimana) al teatro Alighieri di Ravenna da giovedì 7 (tutte le sere alle 21) a domenica 10 febbraio (alle 15.30) con la regia di Marco Tullio Giordana e in scena La Compagnia di Teatro Luca De Filippo per il capolavoro del noto autore partenopeo, ormai un vero e proprio classico del teatro italiano: Questi fantasmi!. E De Filipppo sarà protagonista anche al teatro comunale di Russi venerdì 8 febbraio alle 20.45 con L’abito nuovo (scritto da De Filippo con Luigi Pirandello nel 1935). A portarla in scena Michelangelo Campanale e la sua compagnia La luna nel letto (nella foto).
COMICO Debora Villa e il best seller di John Gray: Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere di John Gray è un best seller mondiale che ha venduto cinquanta milioni di copie ed è stato tradotto in quaranta lingue. Si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne vengono da due pianeti diversi. Già adattato per il palcoscenico da Paul Dewandre, viene oggi rappresentato per la prima volta da una donna: Debora Villa presenterà lo spettacolo martedì 12 febbraio alle ore 21 al Teatro Alighieri di Ravenna per la rassegna Comico, organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna.
LO SPETTACOLO Hallo! I’m Jacket, due clown che ridicolizzano il “fast food mediatico” Al teatro dei Due Mondi di Faenza, il 9 febbraio (ore 21), la Compagnia Dimitri Canessa porta in scena Hallo! I’m Jacket! il gioco del nulla per la regia di Elisa Canessa e con Federico Dimitri e Francesco Manenti. Lo spettacolo riguarda il cosiddetto “mondo contemporaneo”, con la sua rapidità da fast food mediatico. Tutto viene estremizzato: la performance artistica è tradotta con la prestazione sportiva. I due performer, i due buffoni, i due clown di questo spettacolo lottano, gareggiano, danzano, sudano senza un senso apparente.
14 Febbraio
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CULTURA / 27 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’INTERVISTA
Utoya: uno spettacolo politico per raccontare una strage dai tanti interrogativi Intervista alla regista Serena Sinigaglia sul lavoro che sarà in scena al Binario di Cotignola l’8 febbraio di Federica Angelini
Venerdì 8 febbraio al teatro Binario di Cotignola alle 21 uno spettacolo con Arianna Scommegna e Mattia Fabris che trae spunto dalla cronaca recente per aprire interrogativi e far riflettere sul presente. Il titolo è Utoya, l’isola in cui il 22 luglio 2011 l’allora trentenne Anders Breivik uccise in un’ora e mezza 67 ragazzi tra i 14 e i 20 anni che stavano partecipando al campeggio dei giovani laburisti norvegesi, dopo aver fatto esplodere una bomba a Oslo per distrarre l’attenzione. Su quell’evento il giornalista Luca Mariani ha scritto un saggio “Il silenzio sugli innocenti” che, capitato tra le mani della regista Serena Sinigaglia, ha ispirato lo spettacolo. Serena, come nasce l’idea di uno spettacolo su un fatto così recente? «Quando mi sono trovata a leggere il libro di Mariani mi sono resa conto che avevo dimenticato quel fatto così grave e così recente e mi sono chiesta come fosse stato possibile. Una strage avvenuta in Norvegia, nel cuore dell’Europa, in un paese che noi consideriamo un modello a cui aspirare. E la risposta è che nella mia coscienza lo avevo, come tanti e anche in ragione di come fu trattato allora da molti media, derubricato al gesto terribile di un folle. Leggere l’inchiesta di Mariani mi ha fatto riflettere come invece quell’episodio abbia anticipato di fatto il viraggio molto netto che stiamo vivendo in Europa e nel mondo verso un populismo piuttosto sinistro. Stiamo assistendo al ritorno di discorsi di violenza, settarismo, a quel giro di boa destrorso di una destra che abbiamo conosciuto nelle sue espressioni più feroci. E assistiamo anche a un indebolimento delle istituzioni democratiche in un sistema che somiglia a quello tirannico». Dunque l’idea è che si sia trattato di un gesto politico. E questo lo distingue profondamente, per esempio, dalla strage di Columbine di cui abbiamo visto il film-documentario di Michel Moore anni fa… «Sì. L’episodio di Columbine è il sintomo di un profondo disagio sociale, dove ragazzini giovanissimi hanno sparato nella loro stessa scuola. Questa invece è una strage politica nel cuore della socialdemocrazia. Breivik, quando agisce, ha trent’anni e da cinque sta mettendo a punto il piano con lo scopo dichiarato di uccidere chi credeva in una società inclusiva, accogliente, che voleva l’emancipazione della donna e un welfare meno liberista. L’idea era offendere e trucidare chi credeva in un pensiero utopista, inclusivo e dialettico e dentro quel fatto ci sono interrogativi inquietanti, che
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sono quelli che mi interessava soprattutto far emergere in teatro». Lei non ama la definizione di teatro civile. Perché questo spettacolo non si può quindi definire tale? «Perché il teatro civile ricompone apollineamente, offre una consolazione, racconta il fatto, permette allo spettatore di uscire più solido. Io invece amo di più il teatro politico, che non riconcilia e anzi sollecita domande e interrogativi. Ormai il teatro, forse perché più intimo e per pochi, è rimasto l’unico baluardo dove ancora lo sguardo del censore arriva più tardi, per esempio rispetto al cinema». Tra le questioni sollevate, anche le responsabilità del governo norvegese che aveva sottovalutato la portata di quanto accaduto, anche se il colpevole è stato prontamente assicurato alla giustizia.… «Sì, perché lui si è consegnato dichiarandosi “prigioniero politico” dopo aver potuto agire indisturbato per oltre un’ora sull’isola e dopo l’attentato a Oslo per “distrarre l’attenzione”. Quest’uomo per cinque anni aveva lavorato al suo piano e aveva avuto contatti anche con molti esponenti europei della destra radicale, anche italiani. Ci sono le mail a provarlo. Ha potuto comprare il materiale per costruire la bomba. Quel giorno gli elicotteri e i barchini delle forze del-
l’ordine non erano disponibili per raggiungere l’isola. E dopo non c’è stata una sostanziale e importante indagine da parte del governo, che è stato carente anche sul piano della narrazione». Come si mette tutto questo in uno spettacolo di teatro politico e non civile? Chi vediamo in scena? «Poiché il libro di Marini è un’inchiesta giornalistica, ho chiesto a un grande drammaturgo come Edoardo Erba di lavorare a un testo teatrale. Ne sono nate tre coppie che vivono il giorno prima, il giorno stesso e il giorno dopo la strage. Ci sono due genitori, borghesi, che hanno la figlia al campeggio. In particolare il padre l’ha voluta mandare. Tra i due scoppierà una crisi, come in crisi sono tanti rapporti famigliari oggi. Ci sono due poliziotti che vedono dalla terra ferma quello che sta succedendo ma non possono agire perché ricevono ordini di aspettare. E qui si affronta il tema del conflitto e dell’obbligo. E ci sono un fratello e una sorella che vivono nella fattoria accanto a quella dove Breivik per anni pianifica e costruisce la bomba, ma alla fine la sorella sceglie l’indifferenza di fronte a strani movimenti, avrebbe potuto denunciare ma preferisce tacere. Arianna e Mattia, gli attori, li interpretano in modo molto liquido, sono bravissimi». Quindi non ci sono né le vittime né il colpevole? «Esatto, ho troppo rispetto per le vittime per pensare di far parlare loro. Né tanto meno volevo anche solo nominare Breivik, anche per cedere a quel forte elemento narcisistico che è sempre presente in questi casi. Ma volevo onorare le vittime. E questo avviene attraverso la scenografia di Maria Spazzi. Ne è emerso uno spettacolo molto rigoroso, quasi un’orazione funebre». Le reazioni del pubblico? «Sempre molto forti, nessuno rimane indifferente. Ed è ormai diventata un’abitudine, dopo lo spettacolo, far seguire un incontro in cui gli spettatori fanno domande a Marini (che sarà in sala anche al teatro Binario, ndr) perché vogliono saperne di più».
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28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
STAND UP COMEDY
AGENDA LIBRI
AL KINOTTO, LA IENA SPARACINO E IL MONOLOGO VIETATO AI MINORI
One way di Gianni Bardelli
Lo spettacolo domenica 10 febbraio nel circolo Arci di via Canale Guiccioli Al circolo Kinotto di via Canale Guiccioli, domenica 10 febbraio alle 20 (il locale apre dalle 18) ci sarà lo spettacolo gratuito per i soci Arci di Pietro Sparacino dal titolo Diodegradabile, stand up comedy vietata ai minori di 18 anni. Si tratta del sesto monologo satirico di Pietro Sparacino. All’alba dei trentacinque anni, con un figlio di dieci anni, una separazione alle spalle, una nuova compagna e oltre dieci anni di palco e comicità, Sparacino intraprende un viaggio intimo e personale, mettendo in luce le contraddizioni del potere inteso in tutte le sue forme: il potere economico, il potere politico, il potere esecutivo ma anche il potere di seduzione, il potere decisionale, il potere sociale, il quarto e il quinto potere; il potere d’acquisto, il potere al popolo, l’abuso di potere, il volere è potere. Ma la storia ci racconta che nessun Dio è immortale e così cadono gli uomini e cadono anche gli dei. Perchè Dio è degradabile e il potere logora chi ce l’ha. Classe 1982, Sparacino da oltre dieci anni orbita nel mondo del teatro, della tv e della comicità. Tra le sue tante attività anche la collaborazione la nota trasmissione tv Le Iene. A seguire dj set di Jana k.
Alla biblioteca comunale di Russi, sabato 9 febbraio alle 16 Gianni Bardelli presenta il suo libro One way, con Elio Pezzi.
Invito a teatro con Allegri e De Rosa
IL PERSONAGGIO Ferrante Fever in visione al Cisim con un dialogo tra Mara Cerri, Chiara Lagani e Laura Gambi All’interno del percorso dedicato a Elena Ferrante dalla Casa delle donne, in previsione anche dello spettacolo dei Fanny&Alexander che andrà in scena al Rasi nel mese di febbraio, venerdì 8 febbraio alle 21 al Cisim di viale Parini 48 a Lido Adriano sarà proiettato Ferrante fever, regia di Giacomo Durzi, Italia 2017 (90'). A seguire Laura Gambi dialoga con Mara Cerri (autrice delle animazioni del documentario) e Chiara Lagani (ideatrice, drammaturga e attrice dello spettacolo Storia di un’amicizia).
FOTOGRAFIA
Nell’ambito della rassegna di incontri organizzata dal Centro relazioni culturali, venerdì 8 febbraio alle 18 nella sala Muratori della biblioteca Classense arriva Luigi Allegri con il suo volumetto Invito a teatro (Laterza), un breve e agile “manuale minimo per lo spettatore” come recita il sottotitolo. Con Antonio De Rosa, sovrintendente del Ravenna Festival.
Al Dock 61 Di versi Diversi Sabato 9 febbraio alle 19.30, al circolo Dock 61 di Ravenna, in darsena a Ravenna, in via Magazzini posteriori, si svolge un aperitivo e la presentazione del libro Di versi Diversi di Alessandro Cobianchi, avvocato, formatore e attivista Arci. Sarà presente l'autore che dialogherà con Veronica Rinasti. Il volume è una raccolta di racconti che contiene anche poesie.
I CAMPIONI DI EVARISTO FUSAR Il Magazzino del Sale Torre di Cervia ospiterà, dal 9 al 24 febbraio, la Mostra fotografica di Evaristo Fusar, “Campioni e dintorni”, una raccolta di un centinaio di fotografie. Immagini scattate nel corso del secolo scorso a personaggi che sono stati grandi interpreti nella loro specialità: sport, pittura, danza, musica, cinema. Immagini apparse sui più importanti settimanali italiani e stranieri. Un’occasione per rivedere questi grandi del ventesimo secolo: Rudolf Nureyev, Grace Kelly, Groucho Marx, Soraya, Muhammad Alì, Pablo Picasso, Manuel Fangio, Walter Bonatti, Primo Carnera… Orari di apertura della mostra: 9-24 febbraio: tutti i giorni ore 15.30-18.30 / prefestivi e festivi anche 10.30-12.30. Inaugurazione sabato 9 febbraio alle 18.
PITTURA Alla galleria “Arte & Vacanze” la mostra “Il sogno di Chiara” di Chiara Bellagamba
libri di seconda mano e foto d’epoca
Domenica 10 febbraio alle 16, la Galleria Espositiva “Arte & Vacanze” all’interno del Terme Beach Resort di Punta Marina, ospita l’inaugurazione della mostra “Il sogno di Chiara”, dell’artista ravennate Chiara Bellagamba, alla presenza dell’artista stessa e del critico d’arte Filomena Volpe, che presenterà la mostra. Il pomeriggio sarà allietato dalla musica del violinista Matteo Penazzi. Con l’inaugurazione della mostra di Chiara Bellagamba inizia il ciclo di esposizioni degli artisti che l’anno scorso furono premiati al primo concorso di arte contemporanea “Arte & Vacanze” tenutosi al “Beach Resort”. Scrive di lei Volpe: «Chiara Bellagamba affida alla materia alchemica la sua espressione artistica e, come in un rito sciamanico, impasta le polveri per ottenere una sostanza solida. Successivamente con l’uso delle mani e dei suoi attrezzi dà vita alla propria espressione artistica velata da pigmenti coloratissimi. Quasi a volerci far viaggiare tra gli antichi Atzechi, primatisti di una nuova forma espressiva. La loro padronanza nell’ottenere e combinare i pigmenti naturali con le superfici multimateriche danno vita ad un vero e proprio linguaggio fatto di colori e segni che sostituisce perfino la parola scritta. Ciò che non viene espresso con il mezzo linguistico è affidato alle innumerevoli forme plastiche arricchite da segni colorati. Ne sono testimonianza i loro tessuti coloratissimi, il vasellame dalle forme più articolate, i loro piumaggi, il loro stesso Dio, un serpente piumato. Insomma un mondo di colori che concorrono a velare di mistero questa lontana ma sempre attuale cultura». La mostra resterà aperta fino al 10 marzo, tutti i giorni 24 ore su 24, a ingresso libero.
CULTURA / 29 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
Il TOUR
Due sindaci per Gianrico Carofiglio
ROMANZI GIALLI Carlo Lucarelli alla biblioteca con il suo commissario De Luca
STORIA E ARTE Alla scoperta di una città da sogno
Il noto autore a Bagnacavallo con Proni e nell’aula magna dell’ospedale con De Pascale
Per la rassegna il Tempo ritrovato, alla biblioteca Classense di Ravenna, mercoledì 13 febbraio alle 18 ospite sarà lo scrittore Carlo Lucarelli con il romanzo Peccato mortale edito da Einaudi e che rivede protagonista forse il suo personaggio più riuscito e più amato: il commissario De Luca. L'autore, noto anche per i programmi televisivi che ha curato e di cui è stato conduttore, dialogherà con Matteo Cavezzali.
Doppio appuntamento con lo scrittore Gianrico Carofiglio domenica 10 febbraio. Il noto autore sarà infatti a Bagnacavallo alle 11.30 nella sala di Palazzo Vecchio (a ingresso libero) per presentare il suo ultimo saggio Con i piedi nel fango – conversazioni su politica e verità, edito nel 2018 dal Gruppo Abele.A conversare assieme allo scrittore ed ex magistrato, autore del fortunato ciclo di legal-thriller con protagonista l’avvocato Guido Guerrieri, sarà il sindaco Eleonora Proni. Nel libro, Carofiglio dialoga con Jacopo Rosatelli, dottore di ricerca in Studi politici, fornendo «un prontuario per l’esercizio del pensiero critico, per sottrarsi alle manipolazioni, per riaffermare – contro ogni fanatismo – il valore laico ed emozionante della verità e dell’impegno politico. Perché l’avvenire appartiene ai non disillusi». Alle 14.45 Carofiglio sarà invece a Ravenna, nell’Aula magna dell’ospedale S.Maria delle Croci (7°piano Dea) per la rassegna Rianimazione lettearia. Durante l’incontro, a cui sarà presente anche il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, l’autore converserà con l’organizzatrice della rassegna, Livia Santini, sulla scrittura e “la sua funzione sociale e taumaturgica”, presentando, in particolare, il romanzo Le tre del mattino. Magistrato dagli anni Ottanta, Gianrico Carofiglio è stato sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Bari. Ha ricoperto la carica di senatore della Repubblica Italiana nella sedicesima legislatura, dal 2008 al 2013.
L’INCONTRO L’intelligenza artificiale nel saggio di Pacchioni Venerdì 8 febbraio, alle 21 all’Hotel Ala d’Oro, il chimico Gianfranco Pacchioni presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo saggio L'ultimo Sapiens. Viaggio al termine della nostra specie edito dal Mulino. A introdurre la serata sarà Enrico Montanari. Intrecciato ai racconti fantastici di Primo Levi ecco dipanarsi in queste pagine un altro racconto, tanto avvincente e ironico quanto inquietante: quello del nuovo ecosistema fortemente condizionato dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale in cui vivranno i nostri discendenti.
Sabato 9 febbraio I Sabati del Moog fanno spazio a "Sogni e Visioni di Ravenna", un incontro in compagnia di Giovanni Gardini, docente di iconografia e archeologia (e anche nostro collaboratore), e Barbara Piani direttrice dell'Ufficio Cultura della Diocesi di Ravenna-Cervia. L'appuntamento con la rassegna curata da Ivano Mazzani è, come sempre, alle ore 18 in vicolo Padenna 5, Ravenna. Un modo per andare alla scoperta di una Ravenna depositaria di sogni antichissimi, rintracciabili in materiali insoliti o in luoghi invisibili e sconosciuti ai più, ma che contengono una sapienza antica e profetica che ha ancora tanto da suggerire, ispirare e contagiare. Un viaggio di storia, arte e religione reso possibile dal dialogo tra gli esperti Giovanni Gardini e Barbara Piani.
L’EVENTO
Buon
L’ARMATA DEI SENZATETTO CON ASCANIO CELESTINI Ascanio Celestini e Giovanni Albanese presentano il libro L’armata dei senzatetto (Contrasto) in dialogo con Matteo Cavezzali. Appuntamento il 10 febbraio alle 17 al Palazzo dei Congressi di Ravenna per la rassegna Il Tempo Ritrovato/Scrittura Festival. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Si legge sulla copertina: «Quest'armata di senzatetto non è gradita. È proprio gente inutile per una comunità moderna e produttiva che vuole migliorarsi e se non fosse per la tolleranza che è indispensabile in una società civile quella accozzaglia starebbe già tutta in qualche discarica o peggio».
Sianno t n e l a V Via Faentina 270 – San Michele (RA) Tel. 0544 461039 • Fax 0544 500980
www.gardenilgelso.it
30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
CLASSICA/1 JAZZ & SUDAMERICA
Il nuovo prodigio russo del pianoforte all’Alighieri Alexander Malofeev a “Ravenna Musica” con un programma tra Beethoven e Rachmaninov
Carlos Forero e la cumbia al Mama’s Due appuntamenti musicali al Mama’s di Ravenna. Venerdì 8 febbraio si parlerà di “Sanremo 50 anni fa” in un viaggio nella stagione sospesa sul tramonto del “melodico” e le nuove tendenze musicali, con Domenico Gavella (seguirà una gara di “musichiere” con il jukebox). Sabato 9 invece concerto di “Cumbia poder”, progetto del quartetto del chitarrista e cantante Carlos Forero, interprete autentico della musica sudamericana. Tutti i brani provengono dalla tradizione popolare colombiana ma anche da Venezuela, Cile e Centro America.
Dall’organo al Brasile al Rossini Prosegue la stagione musicale del Rossini Jazz Club di Faenza (in piazza del Popolo) con il concerto di giovedì 7 febbraio del Daniele Ciuffreda Organ Trio, composto da Daniele Ciuffreda alla chitarra, Matteo Addabbo all’organo Hammond e Daniele Pavignano alla batteria: si va da composizioni originali, tratte dal disco "Out On The Ninth Day", tra swing, groove e blues, alla voglia di rendere omaggio alle songs più celebri della tradizione del jazz. Il 14 febbraio spazio invece alla canzone d’autore brasiliana interpretata in solo da Tati Valle. Concerti dalle 22.
MUSICA DA FILM A Castel Bolognese le dive del cinema del Quartetto K Prosegue a Castel Bolognese domenica 10 febbraio (alle 17.30 alla chiesa di Santa Maria della Misericordia) la rassegna “Armonie 2019”. L’appuntamento è con il Quartetto K (violini, chitarra e contrabbasso) con alla voce Paola Fabris e alle percussioni Gianluca Nanni per un omaggio “alle dive del cinema italiano” e quindi per un pomeriggio all’insegna della musica da film.
Considerato un vero e proprio prodigio, il giovanissimo pianista russo Alexander Malofeev, cresciuto in quella fucina di talenti che è la Gnessin School of Music di Mosca e vincitore nel 2014 quando aveva solo tredici anni del Concorso Cajkovskij, ha un’agenda fittissima. Oggi, ad appena 17 anni, vanta già una carriera di tutto rispetto ed è conteso dalle più prestigiose sale da concerto. Si è infatti esibito al Bolshoi di Mosca, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Philharmonie di Parigi, alla Scala di Milano e al Bunka Kaikan di Tokyo, suonando con le maggiori orchestre internazionali. Definito dalla critica “il più recente fenomeno della scuola pianistica russa”, Alexander Malofeev lunedì 11 febbraio sarà al teatro Alighieri, ospite della stagione “Ravenna Musica” curata dall’associazione Angelo Mariani (concerto alle 21, biglietti da 4 a 30 euro a seconda di settore ed età; prevendite all’Alighieri, agli sportelli della Cassa di Risparmio e negli uffici Ita di Ravenna e Cervia). Il programma prevede la Sonata n. 23 op. 57 “Appassionata” di Beethoven, la Sonata n. 2 op. 36 di Rachmaninov, la Sonata n. 7 op. 83 di Prokofiev, e i brani Gaspar de la nuit di Ravel e Dumka op. 59 di Cajkovskij. Sabato 9 febbraio alle 11 alla Sala multimediale degli Antichi Chiostri Francescani (via Dante 2/A) di Ravenna il noto musicologo Guido Barbieri terrà l’incontro (a ingresso libero) di introduzione all’ascolto del programma del concerto.
DA SEMPRE LE DONNE SONO LE NOSTRE MIGLIORI LETTRICI
CLASSICA/2 Chitarra e pianoforte per Mikrokosmi Prosegue il 10 febbraio (alle 11 alla sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna) la rassegna di concerti della scuola di musica Mikrokosmos. In programma un’alternanza tra due strumenti che non si vedono spesso insieme nello stesso recital, nell’ambito della musica classica, chitarra e pianoforte, suonati rispettivamente da Eugenio Della Chiara e Alberto Chines. Il programma incuriosisce sia per questo inedito avvicendamento degli strumenti davanti alle pagine scarlattiane, sia per le composizioni di Galante e Sciortino che uniscono chitarra e pianoforte in un bizzarro duo.
CULTURA / 31 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
INDIE
NON SOLO JAZZ
MUSICISTI ITALIANI E SUDAMERICANI A FAENZA CON “FIATO AL BRASILE” L’ottava edizione del festival fino all’11 febbraio “Fiato al Brasile” è arrivato alla sua ottava edizione, in programma a Faenza dal 4 all’11 febbraio per una settimana di concerti, conferenze e lezioni con musicisti italiani e brasiliani e la partecipazione in particolare degli studenti della Scuola di Musica Sarti di Faenza. Il programma vede giovedì 7 febbraio alle 20.30 alla sala dell’archivio del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale di Lugo (in via Manfredi 32) il concerto del Fab Fluteclarinet Ensemble. Il giorno dopo alle 21 l’appuntamento è all’Auditorium di Palazzo Studi di Faenza con l’orchestra d’archi Udesc-Usp-Alma mentre sabato 9 febbraio alle 18 al Mic, Museo Internazionale delle Ceramiche, si esibiranno i cori di voci bianche e giovanile della Scuola Sarti, Jubilate e l’Orchestra d’Archi Udesc-Usp-Alma. Sempre al Mic dalle 18, ma domenica 10, sul palco la Big Band Sarti e l’Ensemble d’archi Sarti mentre il programma dei concerti termina lunedì 11 febbraio dalle 22 al Rossini Jazz Club di piazza del Popolo, sempre a Faenza, con la Noite de Choro.
Post-rock italiano e hip hop “afrofuturista” al Bronson Al Club di Madonna dell’Albero in arrivo Giardini di Mirò e Shabazz Palaces
ROCK/1
Venerdì 8 febbraio al Bronson di Madonna dell’Albero arrivano i Giardini Di Mirò, piccola leggenda della musica indipendente italiana (fautori di un post-rock prettamente strumentale caratterizzato da lunghe suite di chitarra) che ha appena pubblicato Different Times, il primo album di inediti dai tempi di Good Luck (2012). Un ritorno che parte dal passato: dopo quasi 15 anni i Giardini di Mirò sono tornati a collaborare con Giacomo Fiorenza, il produttore col quale avevano realizzato i loro primi due album (Rise and Fall of Academic Drifting e Punk… Not Diet), due dischi fondamentali della scena indie italiana di quegli anni. In apertura uno degli ospiti presenti nel nuovo album dei Giardini di Mirò, niente meno che Daniel O’Sullivan (Ulver, Æthenor, Guapo, Mothlite, Grumbling Fur), che torna sul palco del Bronson con il suo nuovo trio. Il giorno dopo, sabato 9 febbraio, al Bronson l’appuntamento è con gli Shabazz Palaces (nella foto) con il loro psych hip-hop afrofuturista. Il duo composto da Ishmael Butler/Palaceer Lazaro e dal multi-strumentista Tendai “Baba” Maraire, è tornato con un doppio concept album che racconta la storia di Quazarz, un emissario musicale, un essere senziente in missione in Amurderca per esplorare il nostro mondo. Biglietti per le due serate rispettivamente a 15 e 20 euro.
ROCK/2 All’Abajur tra beat e garage con i Last Cavemen Sabato 9 febbraio (ore 22) al circolo Abajur di Ravenna concerto dei Last Cavemen, supergruppo romagnolo con membri di Cavemen e Last Killers, tra beat, garage e rock anni sessanta.
AL SOCJALE DI PIANGIPANE RIVIVE LA STORIA DEGLI ANIMALS Al Teatro Socjale di Piangipane venerdì 8 febbraio una serata dedicata a The Animals, storica band britannica di blues rock che rivive dopo più di trent’anni grazie alla presenza sul palco di uno dei fondatori, il batterista John Steel, e del tastierista che ha fatto parte della formazione originale, Mick Gallagher. Sotto la sigla “Animals and Friends” sono in tour con amici di una carriera cinquantennale. Ad aprire la serata il giovane attore e cantautore Romano Reggiani. Biglietti 30 euro.
PER QUESTO RAVENNAEDINTORNI PIACE ANCHE AGLI UOMINI
IL SETTIMANALE www.ravennaedintorni.it
32 / CINEMA
(2018) di P. Farrelly Candidato a 5 Premi Oscar 2019 Vincitore di 3 Golden Globe 2019
RAVENNA&DINTORNI 7-13/2/2019
• Cinemacity • Ravenna
TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!
0544 37148
“2DAYS CULT MOVIE”
“CARTOON KIDS”
(2018) di Jafar Panahi
(2018 ) diretto da B.Persichetti, P.Ramsey e R. Rothman Golden Globe 2019 Miglior Film d’Animazione
gio. 7 - ven. 8: ore 21.00 sab. 9: ore 19.00 - 21.15 lun. 11 - mar. 12: dom. 10: ore 17.30 - 21.00 sab. 9: ore 17.00 • dom. 10: ore 15.00 ore 21.15 mer. 13: ore 21.00 Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro • www.cinemamarianiravenna.com • Cinema Mariani - Ravenna
La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi mer.: 17.45-20.20-22.55
Il corriere - The Mule
di Clint Eastwood fer.: 17.45-20.20-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.45-20.20-22.55
Remi
di Antoine Blossier fer.: 17.50-20.20; sab. e dom.: 15-17.50-20.20
Copperman
di Eros Puglielli. fer., sab. e dom.: 18-20.20-22.55
10 giorni senza mamma
di Alessandro Genovesi fer.: 17.40-18.05-20.10-20.40-22.55; sab. e dom.: 14.50-15.40-17.40-18.0520.10-20.40-22.55
If Beale Street Could Talk
Ricomincio da me
di Peter Segal fer.: 20.20-22.45; sab. e dom.: 15-20.20-22.45
Compromessi Sposi di Francesco Miccichè fer.: p.u. 17.50; sab. e dom.: p.u. 14.50
Mia e il leone bianco di Gilles de Maistre fer.: p.u. 17.50; sab. e dom.: p.u. 15.15
Glass (v.m. 14)
di M. Night Shyamalan sab. e dom.: p.u. 14.50
Bohemian Rhapsody di Bryan Singer sab. e dom.: p.u. 17.30
di Barry Jenkins gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)
• Cinema Mariani •
Green Book
Green Book
di Peter Farrelly fer.: 17.50-20.45-22.45; sab. e dom.: 15-17.50-20.45-22.45
Il primo Re
di Matteo Rovere fer., sab. e dom.: 17.40-20.05-22.50
Dragon Trainer Il mondo nascosto
di Dean DeBlois gio.: 17.40-18-20.15-22.45; fer. (escluso gio. e mer.): 17.40-1820.15-21-22.45; sab. e dom.: 14.5015.40-17.40-18-20.15-21-22.45; mer.: 17.40-20.15-22.45
L’esorcismo di Hannah Grace (v.m. 14) di Diederik Van Rooijen fer., sab. e dom.: p.u. 22.35
La Favorita
di Yorgos Lanthimos fer.: 17.40-20.15; sab. e dom.: 15-17.40-20.15
Creed II
di Steven Caple Jr. fer.: 20.50-22.45; sab. e dom.: 17-20.50-22.45
Ravenna
di Peter Farrelly gio., ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 19-21.15; dom.: 17.30-21
Spiderman Un nuovo universo
di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”)
Tre volti
di Jafar Panahi lun. e mar.: p.u. 21.15 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)
• Cinedream • Faenza
La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi mer.: 20.15-22.45
Il corriere - The Mule
di Clint Eastwood fer. (escluso ven.): 20.20-22.40; ven.: 17.40-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.15-17.40-20.20-22.40
Remi
di Antoine Blossier fer. (escluso ven.): p.u. 20.30; ven.: 17.45-20.30; sab. e dom.: 15.30-17.45-20.30
10 giorni senza mamma
di Alessandro Genovesi fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 17.50-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.40-17.50-20.30-22.45
Ricomincio da me
di Peter Segal fer. (escluso mar. e mer.), sab. e dom.: 20.35-22.40
Glass (v.m. 14)
di M. Night Shyamalan fer. (escluso lun.), sab. e dom.: p.u. 22.45
Mia e il leone bianco di Gilles de Maistre ven.: p.u. 17.50; sab. e dom.: 15.20-18
• Cinema Italia • Faenza
Il corriere - The Mule di Clint Eastwood
Faenza
Green Book
Faenza
Il mio capolavoro
di Gastón Duprat gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale spagnola sottotitolata in italiano)
Le nostre battaglie
di Guillaume Senez ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 17-19-21; gio. 14/2: p.u. 21 (proiezione in lingua originale francese sottotitolata in italiano)
Green Book
di Peter Farrelly ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.45; dom.: 16-18.30-21
• Cinema di Palazzo Vecchio • Bagnacavallo
• Cinema Jolly •
di Matteo Rovere fer. (escluso ven. e lun.): p.u. 20.10; ven.: 17.40-20.10; sab. e dom.: 15.15-17.40-20.10
gio., ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21; dom.: 17-19-21;
La donna elettrica
L’esorcismo di Hannah Grace (v.m. 14)
di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “La Casa di Pinocchio”)
di Billy Wilder mar. e mer.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Cinema Ritrovato - Classici restaurati in prima visione”)
Ben is back
• Cinema Jolly •
Ravenna
di Benedikt Erlingsson gio.: p.u. 21; sab.: p.u. 18.30; dom.: 16-21
La Douleur
di Emmanuel Finkiel ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: p.u. 18.30
di Diederik Van Rooijen fer., sab. e dom.: p.u. 22.45
Creed II
di Steven Caple Jr. fer. (escluso ven.): 20.10-22.45; ven., sab. e dom.: 17.35-20.10-22.45; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)
Sul prossimo numero di R&D in distribuzione dal 14 febbraio
REPORT
COOPERAZIONE Dal welfare all’edilizia, dall’agricoltura agli innovativi servizi medici, la cooperazione è una colonna portante del tessuto economico del nostro territorio. Per questo ci sembra importante continuare a parlarne.
Spiderman Un nuovo universo
di Peter Hedges lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)
di Julian Schnabel dom.: p.u. 21
di Nanni Moretti gio.: p.u. 21
Lugo
di Peter Farrelly fer. (escluso ven.): 20.10-22.45; ven.: 17.35-20.10-22.45; sab. e dom.: 15-17.35-20.10-22.45
Van Gogh Sulla soglia dell’eternità
• Cinema Europa •
• Cinema San Rocco •
Green Book
Un nuovo universo
di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman dom.: p.u. 16
• Cinema Gulliver •
di Josh Lowell, Peter Mortimer mar.: p.u. 21
di Dean DeBlois fer. (escluso ven.): 20.20-22.40; ven.: 17.45-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.20-15.50-17.5520.20-20.40
FEBBRAIO
di Peter Farrelly gio., ven., lun., mar. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.30-21; dom.: 16-18.30-21
The Dawn Wall
Dragon Trainer Il mondo nascosto
Il primo Re
• Cinema Sarti •
DA GIOVEDÌ 7 A MERCOLEDÌ 13
Benvenuti a Marwen
di Robert Zemeckis ven., sab. e dom.: p.u. 21.15
L’appartamento
Russi
Spiderman
Alfonsine
Santiago, Italia Vice - L’uomo nell’ombra di Adam McKay ven., sab., dom., lun.: p.u. 21
Ralph spacca internet
di Phil Johnston, Rich Moore dom.: p.u. 16 (per la rassegna “La Lanterna Magica”)
• Cinema Moderno • Fusignano
7 uomini a mollo di Gilles Lellouche sab. e dom.: p.u. 21
Mia e il leone bianco di Gilles de Maistre dom.: p.u. 17
• Cinema Moderno • Castel Bolognese 7 uomini a mollo di Gilles Lellouche gio.: p.u. 21
Van Gogh Sulla soglia dell’eternità di Julian Schnabel sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
• Cinema Sarti • Cervia
Non ci resta che vincere di Javier Fesser ven.: p.u. 21
La Favorita
di Yorgos Lanthimos sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21
JUNIOR / 33 7-13 febbraio 2019 RAVENNA&DINTORNI
TEATRO/1
Da Leonardo da Vinci a Biancaneve: una domenica di spettacoli in famiglia
TEATRO/2 La terra dei lombrichi in scena dal 12 al 14 febbraio
Appuntamenti a Faenza, Lugo, Cervia e Ravenna tra storie moderne, grandi classici, burattini tradizionali e musica con pupazzi
Tantissimi gli appuntamenti in teatro per le famiglie domenica 10 febbraio nella provincia di Ravenna. Si può cominciare alle 16 al Rossini di Lugo, quando andrà in scena il nuovo spettacolo della storica compagnia ravennate Drammatico Vegetale: Leo, uno sguardo bambino sul mondo da un progetto di Elvira Mascanzoni e Pietro Fenati (fascia d’età consigliata: 4-10 anni). In scena il mondo visto e interpretato con gli occhi curiosi di un bambino che diventa uomo e continua ad avere lo stesso sguardo bambino: così viene immaginato Leonardo da Vinci, sempre alla ricerca di ciò che non conosce, sempre con la voglia insaziabile di mettere le dita fra gli ingranaggi della vita, per capire come la vita stessa funziona. Lo stesso personaggio immaginario è il filo conduttore anche dell’omonima mostra interattiva allestita al Mar di Ravenna. Stessa ora anche per la rassegna Favole al Teatro Masini di
FIDO IN AFF
IDO
MAX Max è un cucciolotto simil pointer di appena nove mesi, allegro e affettuoso. Soffre la solitudine e per lui l’ideale sarebbe adozione con cane femmina con cui giocare in allegria in un bel giardino. Amore e rispetto sono le doti che si richiedono all’adottante.. e non saranno nulla in confronto alla valanga di affetto che riceverà in cambio. Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: Canile di Ravenna tel. 0544 453095
ADOTTAM ICI DUCHESSA Duchessa è una splendida gatta dagli occhi azzurri e il manto arancio e nocciola chiaro. Ha circa un anno, sterilizzata e vaccinata. È un po’ timida. Aspetta una famiglia affettuosa e paziente che le dia il tempo di fidarsi. Per conoscerla e adottarla, chiamate: cell. 340 8961224
Faenza, dove alle 16 la compagnia ATGTP Teatro Pirata presenterà lo spettacolo L’albero di Pepe, interpretato da Michele Battistella e Silvia Pagioni e scritto e diretto da Simone Guerro. Pepe è la protagonista di questa storia, una storia che ogni volta che finisce ricomincia con qualcosa di nuovo. Una favola contemporanea e senza tempo che parla della convivenza dell’uomo con la natura, della difficile integrazione del mondo adulto con quello dell’infanzia, dell’anarchica saggezza dei bambini e delle prove da affrontare per diventare grandi. E sempre alle 16 è l’appuntamento anche al Walter Chiari di Cervia per la rassegna Burattini a teatro. Qui il 10 febbraio va in scena La vendetta della strega Morgana, a opera della compagnia bolognese I burattini di Mattia, opera presentata alla consegna del Premio Nazionale e che vede Fagiolino alla caccia della perfida strega colpevole di aver rapito il principe Ottavio mentre stava per sposare l’adorata principessa Bianca. L’appuntamento a Ravenna alle Artificerie Almagià per la stagione delle Marionette è invece sempre domenica 10 ma alle 17 con un grande classico: la Compagnia I Guardiani dell'Oca Abruzzo Tucur Teatro portano in scena Biancaneve e i sette nani (nella foto, testo e regia di Benedetto Zenone ). Nel proporre un classico della letteratura per ragazzi di ieri e di oggi, la compagnia teatrale de I Guardiani dell’oca pone l’accento sui temi e i sentimenti fondanti la fiaba stessa dei fratelli Grimm: la purezza dell’amore, l’ostinata e inspiegabile malvagità sempre figlia dell’invidia, la confortante amicizia donata forse per caso da inaspettati compagni di un viaggio fantastico e la leale dedizione di chi ha saputo riconoscere e difendere un animo puro, puro come la neve (Spettacolo musicale con attori e pupazzi per bambini a partire dai 3 anni).
Prosegue al Teatro Rasi la soggettiva su Chiara Guidi per la stagione dei più piccoli. La cofondatrice della cesenate Societas, presente nella Stagione di Ravenna Teatro con una vera e propria personale, presenta lo spettacolo La terra dei lombrichi martedì 12 febbraio alle 17.30, mercoledì 13 febbraio alle 17.30 e giovedì 14 febbraio alle 15 (previste repliche anche al mattino per le scuole). Si tratta di uno spettacolo tratto dall’Alcesti di Euripide adatto a un pubblico dai 7 anni. Il lavoro – nato all’interno della pratica del teatro infantile chiamata “Metodo errante”, studiata da Chiara Guidi – è una forma teatrale aperta, ha cioè bisogno dei bambini per comporsi e per compiersi. I bambini, guidati dalle figure della narrazione – che li coinvolgeranno in alcune precise azioni – entreranno letteralmente dentro lo spazio scenico suddiviso in tre luoghi consecutivi, e parteciperanno all’andamento della vicenda con le loro reazioni. Sempre al Rasi si terrà inoltre l’anticipazione del libro Teatro infantile. L’arte scenica davanti agli occhi di un bambino. Dal 2011 Guidi cura a Cesena "Puerilia Giornate di puericultura teatrale”, un’esperienza di lavoro con l’infanzia che viene da lontano, fin dai tempi della “Scuola Sperimentale di Teatro Infantile”, tenuta con la Socìetas Raffaello Sanzio negli anni ’90. Appuntamento mercoledì 13 febbraio alle 15.30.
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34 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 7-13 febbraio 2019
CENA DEGUSTAZIONE CORSI DI CUCINA Alla scuola “Saperi e Sapori” in Darsena Pop Up dai piatti etnici al suhi, dai dolci ai risi e risotti
CENE SLOW
Fitto calendario in febbraio di corsi di cucina e incontri gustosi alla scuola “Saperi e Sapori” in Darsena Pop Up, ideata e diretta da Rosella Mengozzi. Oltre alle serate dedicate ai piatti vegetariani e vegani (i lunedì 11, 18 e 25), da non perdere sabato 9 il pomeriggio ai fornelli (dalle 15.30 alle 18.30) intitolato “La cucina degli altri”: un viaggio fra le ricette più tipiche dell tradizioni gastronomiche di mezzo mondo, facili da eseguire, buone da mangiare. Fra gli altri appuntamenti con lezioni, show cooking e degustazioni quelli incentrati sulla cucina giapponese, siciliana e crudista, sulla pasta al mattarello, i risi e i risotti, lo sushi e deliziosi dolci europei. Info e prenotazioni cell. 348 1539975.
La condotta Slow Food di Ravenna organizza giovedì 21 febbraio (ore 20.30) presso la parrocchia S. Maria del Torrione di Ravenna (via Umberto Majoli) una cena degustazione con le proposte culinarie del ristorante Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi (Chiocciola e Bottiglia nella Guida Osterie d’Italia di Slow Food). La serata prevede un servizio di quattro portate con lauto antipasto e dolce finale. Con tre vini regionali in abbinamento. Costo 38 euro; 43 per i non soci. Info e prenotazioni: cell. 335 375212 - maurozanarini@ gmail.com
Il pesce dell’Adriatico della Vecchia Marina
Gelato “salato” per piatti gourmet
LO STAPPATO Corvina 2015 di Venciu, un rosso veneto “succoso” di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Questa settimana stappiamo un “Igt Veneto Corvina” 2015” dell’azienda agricola Venciu. Le uve della Corvina fanno parte dell’uvaggio, assieme a Rondinella Corvinone e Molinara, del più noto Amarone della Valpolicella. Sempre più spesso, però, si trovano espressioni interessanti vinificate anche in purezza. Alla vista si presenta di un bel rosso rubino scuro. Al naso è pulito, intenso e persistente con ricordi di frutta matura nera. More, mirtilli, sfumature di spezie e sentori che fanno riferimento all’affinamento in botte. Al palato è tannico ma conserva ancora un frutto succoso. Freschezza a sapidità. Risulta un po’ contratto sul finale. Un buon vino da abbinare alla “polenta conciata” con burro e formaggio.
Menù di sei portate il 9 febbraio al ristorante “La Campaza” Si intitola “Il gelato nel piatto” l’originale cena-degustazione in programma sabato 9 febbraio al ristorante “La Campaza” (ore 20.30) che prevede un menù di sei portate accompagnate da gelato “gastronomico” che vede affiancati nella preparazione dei piatti lo chef del noto locale ravennate al cuoco gelatiere di Sbrino. In ogni portata sarà servito il gelato “salato”, un gelato classico dalle radici antiche, ma che esprime la sua contemporaneità nell’evoluzione della tradizione per esaltare i sapori della genuinità. Ecco il menù: Entratina dello Chef - Sorbetto al “BVB”; Tartare di Romagnola, Gelato Senape e Miele, Salsa all'Uovo e Mela Croccante; Risotto alla Zucca, Gelato al Fossa, Friscous e Olio al Rosmarino; Tagliata di Petto d'Anatra con Gelato al suo Foie Gras, riduzione al Sangiovese; Crema di Topinambur e Chips di Patate Viola; Zabaione all'Albana e Scroccadenti. Vini in abbinamento: BVB Spumante Brut Famoso 2018; Bianco delle Volture Forli Igp Famoso 2018; Cleonice Romagna Docg Albana 2017; Fiorone Romagna Doc Sangiovese Castrocaro 2017. Costo della serata: 35 euro. Info e prenotazioni: 0544 560294 info@lacampaza.com
Ciociaria in tavola con l’Osteria Vicolo Fatato
La condotta Slow Food di Godo - Bassa Romagna propone per lunedì 11 febbraio (ore 20.30) all’agriturismo Palazzo Baldini di Bagnacavallo (via Boncellino, 170), una cena con i piatti tipici della tradizione della Ciociaria dell’Osteria del Vicolo Fatato di Piglio. Sei portate in tavola con pane fatto in casa e vini di produttori locali in abbinamentoCosto 42 euro; 46 per i non soci. Info e prenotazioni: cell. 347 4524084 - slowfoodbassaromagna@gmail.com
Cucina - Butèga - Enodegustazione Prodotti tipici - Goloserie
14 febbraio HAPPY VALENTINE’S DAY DINNER “I colori e i sapori dell’amore” Cena romantica per due a lume di candela € 35 a persona - bevande escluse Posti limitati - prenota per tempo
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BAGNACAVALLO (RA) Chiuso lunedì e martedì
GUSTO / 35 7-13 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI
ENOLOGIA/1
ENOLOGIA/2 L’Enoteca Regionale sbarca al Prodexpo di Mosca con i vini del territorio
NUOVE LINEE DI PRODUZIONE NELLO STABILIMENTO CAVIRO INVESTIMENTO DA 6,4 MLN DI EURO
Il 2019 di Enoteca Regionale Emilia Romagna si apre con un appuntamento internazionale oramai diventato un punto fisso nella programmazione fieristica dell’Ente, il cui compito è quello di promuovere le eccellenze enologiche emiliano romagnole in giro per il mondo: il Prodexpo di Mosca. Appuntamento dall’11 al 15 febbraio in Russia. Con più di 2.300 espositori provenienti da 65 Paesi di ogni continente e 100mila mq di superficie, Prodexpo è la più grande fiera internazionale di prodotti alimentari, bevande e materie prime per il mercato russo e dell’Est Europa. L’edizione del 2018 ha registrato la partecipazione di oltre 61.000 professionisti del settore. Enoteca Regionale proporrà nel proprio stand un interessante banco d’assaggio con i vini delle aziende: San Patrignano di Coriano (Rn), Cantina Poletti di Imola (Bo), Cantine Sgarzi di Castel San Pietro Terme (Bo), Cantina di Carpi e Sorbara (Mo), Donelli Vini di Gattatico (Re), Cantina Ceci di Torrile (Pr), Mossi 1558 di Ziano Piecantino (Pc) e il Gruppo GIV. A Mosca in rappresentanza dell’Emilia Romagna enologica sarà presente anche il Gruppo Cevico con un proprio stand. Il vino italiano è di fatto al primo posto nel mercato russo, superando Francia e Spagna, con una quota pari al 28,8%. I dati dimostrano come ormai il vino italiano si stia lasciando alle spalle la crisi degli ultimi anni e come il prestigio del prodotto rappresenti, per le cantine italiane, una potenziale spinta per entrare o consolidare la propria presenza nella Federazione Russa.
Sono stati inaugurati recentemente, all’interno dello stabilimento Caviro di via Zampeschi a Forlì, due nuovi impianti di confezionamento dedicati alla linea vetro e alla linea Tetra Pak. I nuovi strumenti, che hanno richiesto da parte della cooperativa un investimento complessivo di circa 6,4 milioni di euro, integrano le linee già presenti in stabilimento e garantiscono un aumento della potenzialità produttiva annua di circa 50 milioni di bottiglie e di oltre 24 milioni di brik. Questo investimento, unito alla linea installata alla fine del 2015, consente allo stabilimento forlivese di raggiungere una potenzialità produttiva di 1.200.000 pezzi al giorno. La nuova linea di imbottigliamento in vetro e plastiche bio, destinata alla lavorazione di vini fermi, frizzanti e spumanti, si adatta a diverse tipologie di bottiglie, da 0,187 a 2 litri. Può lavorare fino a 18.000 bottiglie/ora e confezionare pack secondari e terziari innovativi. La coop Caviro, azienda leader di settore in campo internazionale associa 12mila viticoltori italiani con un fatturato di 315 milioni di euro.
DISTILLATI
COSE BUONE DI CASA
LIBRO E ASSAGGI DI RUM ALLA BAITA DI FAENZA
Semplice e raffinato carpaccio di pesce spada con arance
Nuova serata dedicata agli “Incontri Divini”, giovedì 21 febbraio alla Baita di Faenza con la presentazione de Il grande libro dei Rum ideato e scritto dall’esperto Davide Staffa. È prevista anche la degustazione dei Rum “Nation Réunion 7yo agricole”, “ron Abuelo 12 yo panama” e “Jamaica 7 yo cask strength”, in abbinamento con un piatto preparato appositamente dalla cucina della Baita. Il costo di partecipazione è di 25 euro a persona. Info e prenotazioni: cell. 338 1271203 - mirko.morini @hotmail.it.
Ristorante Pizzeria
di Angela Schiavina
Dopo l’arrosto al pompelmo della scorsa settimana vi propongo ancora un piatto con gli agrumi, una ricetta per preparare un carpaccio pesce spada con sedano, olive e arance che mi è stata suggerita da Giorgia Chiatto, insegnate Aici di Napoli. Ingredienti: 500 gr. di pesce spada tagliato a fettine sottili, due arance e un limone (succo), un’arancia pelata a vivo (per la decorazione), due bacche di ginepro, un bicchiere di
vino bianco secco, un caspo di radicchio variegato, un cuore di sedano, 10 olive taggiasche, aceto di lamponi, olio evo, sale e pepe. Preparazione: mettere in una pirofila le fettine di pesce spada in un solo strato e copritele con il succo degli agrumi, un cucchiaio di aceto di lamponi, le bacche di ginepro schiacciate, il bicchiere di vino bianco, sale e pepe. Lasciate riposare in frigorifero per almeno 3 ore. Nel frattempo pulire e lavare il radicchio e tagliarlo a listarelle, tagliare il sedano a pezzetti.Trascorso il tempo per la marinata, prendere un piatto di portata sul fondo mettere il radicchio, il sedano e condire con sale, pepe e olio evo. Scolare le fettine di pesce e adagiarle sulle verdure decorare con le olive e le fettine di arancia. Cospargere di nuovo con un filo d’olio evo e servire.
Specialità tipiche siciliane
Lunedì e martedì chiuso Aperto a pranzo dal mercoledì alla domenica
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RAVENNA&DINTORNI 7 febbraio 13 febbraio 2019
PIANIFICAZIONE COMUNALE
Affidato il bando di redazione del Piano Urbanistico Generale di Ravenna La gara vinta da un gruppo di imprese guidate da Mate Engineering di Bologna. Base d’asta di 406mila euro, entro due mesi il via all’attività progettuale È stato assegnato l’incarico per la redazione del Piano Urbanistico Generale e del Regolamento Edilizio. Il bando europeo è stato vinto dal raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Mate Engineering di Bologna. Alla gara hanno partecipato cinque raggruppamenti. Per questioni procedurali si tratta di una graduatoria provvisoria, perché si dovrà provvedere ai necessari controlli di legge prima di poter procedere, se tutte le verifiche daranno esito positivo, all’aggiudicazione definitiva. Il servizio è stato affidato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, a partire da una base d’asta di poco superiore ai 406mila euro, da assoggettare a ribasso. Era prevista l’attribuzione di un massimo di 20 punti all’offerta economica, di 40 per il know how del coordinatore e dello staff e di ulteriori 40 per la qualità dell’offerta tecnica. L’attività dei progettisti, sviluppata in stretta collaborazione con l’Ufficio di Piano comunale, si prevede possa iniziare entro due mesi. Oltre che dalla capofila Mate Engineering, il raggruppamento è composto dall’architetto Francesco Nigro di Roma, da D.R.E.Am. Italia di Pratovecchio-Stia, da Trt Trasporti e Territorio di Milano, dalla Coop. Archeologia di Firenze, dall’avvoca-
to Federico Gualandi di Bologna, dal professore architetto Carlo Gasparrini di Napoli, dal professore architetto Daniel Modigliani di Roma e dal professore Ettore Cinque di Napoli. Il coordinamento tecnico scientifico dell’attività sarà affidato al professore Gasparrini, esperto urbanista, mentre il professore Modigliani seguirà gli aspetti di rigenerazione urbana. L’architetto Nigro si occuperà della materia paesaggistica, con l’ingegner Lowenthal di Mate impegnato ad affrontare i temi di sostenibilità ambientale. Infine all’avvocato Gualandi e al professore Cinque spetteranno rispettivamente gli aspetti giuridici e di sostenibilità economico finanziaria della pianificazione. Come previsto recentemente, in parallelo alla redazione del Piano urbanistico generale si svolgerà un percorso di partecipazione per accompagnare la redazione del Piano, dal titolo “Ravenna Partecipa l’Urbanistica Generale”, che sarà realizzato con il sostegno della legge regionale Emilia Romagna 15/2018. Il progetto si concretizzerà in un percorso partecipativo aperto alla comunità, con l’obiettivo di coinvolgerla appieno nell’elaborazione del principale atto di pianificazione del Comune. Tecnici, portatori di interessi e cittadini avranno occasioni di confronto e di progettazione congiunta. Attraverso l’or-
ganizzazione di eventi e la facilitazione di mediatori esperti, si promuoverà un confronto trasparente e alla pari fra la cittadinanza, gli amministratori, i tecnici comunali e i progettisti del piano, al fine di unire diverse competenze e conoscenze. A proposito degli obiettivi del Pug, il sindaco De Pascale ha spiegato che «la redazione del Pianocostituisce un processo di pianificazione generale di natura rivoluzionaria rispetto all’attuale strumentazione impostata nell’anno 2003. Dovrà essere finalizzato al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge urbanistica regionale ed in particolare il contenimento del consumo del suolo, la rigenerazione e riqualificazione urbana, la tutela e la valorizzazione del territorio nelle sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche, nonché dei suoi elementi storici e culturali, la promozione di condizioni di attrattività del sistema regionale e dei sistemi locali, per lo sviluppo, l’innovazione e la
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RAVENNA&DINTORNI 7 febbraio 13 febbraio 2019
QUALITÀ ARCHITETTONICA E PAESAGGIO Insediata una nuova Commissione di cinque esperti Si è insediata in questi giorni la nuova Commissione per la qualità architettonica ed il paesaggio, un passaggio di consegne con i precedenti componenti. La Cqap è l’organo consultivo del Comune nel settore urbanistico, edilizio ed ambientale ed esprime pareri obbligatori non vincolanti, in ordine agli aspetti compositivi e architettonici degli interventi e al loro inserimento nel contesto urbano, paesaggistico e ambientale. La commissione, nominata dalla Giunta comunale, dura in carica 5 anni ed è composta da cinque membri esterni all’Amministrazione con elevata competenza, specializzazione ed esperienza scelti in base ad una procedura ad evidenza pubblica. Compongono la nuova Cqap: l’architetto Alessandro Bucci di Faenza (coordinatore-esperto in materia edilizia e urbanistica), l’architetto Nicola Montini di Faenza (vice coordinatore-esperto in materia edilizia e urbanistica), l’architetto Elisabetta Fabbri Trovanelli di Cesena (componente-esperto in materia in edilizia e urbanistica), l’agronomo Paolo Gueltrini di Ravenna e l’agronomo Pier Vittorio Miola di Cesena (entrambi componentiesperti in materia paesaggistica e ambientale). Per il funzionamento della commissione sono stati stanziati 25mila euro annui a copertura dei gettoni di presenza erogati per i 5 componenti. Rispetto alla precedente gestione sono stati considerevolmente ridotti i rimborsi di competenza che in passato, per soli 3 membri esterni, prevedevano un impegno di spesa annuale di 30 mila e 500 euro.
competitività delle attività industriali e produttive, la promozione di maggiori livelli di conoscenza del territorio e del patrimonio edilizio esistente per assicurare l’efficacia delle azioni di tutela e sostenibilità degli interventi di trasformazione». Tra gli elementi che hanno fatto propendere l’amministrazione per la scelta di affidarsi a un gruppo di lavoro esterno ci sono – oltre appunto al fatto che si tratta di un processo di pianificazione generale di natura innovativa – l’ampiezza e la complessità del territorio comunale ravennate e le ristrettezze dei tempi imposti dalla legge urbanistica regionale (formazione del Piano entro la fine del 2020)., assessora all’Urbanistica: «Il processo di pianificazione dovrà muoversi da una approfondita conoscenza del territorio, cioè da una analisi dei suoi caratteri, del suo stato di fatto e dei processi evolutivi che ne sono peculiari, fissando gli obiettivi e le scelte di assetto del territorio – ha precisato l’assessora all’urbanistica Federica Del Conte – e i nostri tecnici si confronteranno costantemente con il gruppo di professionisti selezionato».
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RAVENNA&DINTORNI 7 febbraio 13 febbraio 2019
INQUINAMENTO URBANO
Nel 2018 triste record di aria irrespirabile nei capoluoghi dell’Emilia Romagna Dati preoccupanti su concentrazioni di Pm10 e Ozono raccolti nel rapporto “Mal’Ariaâ€? di Legambiente. A Ravenna registrati 64 sforamenti dei limiti di legge Tira una brutta aria, ormai cronica in Italia: aria irrespirabile nelle grandi cittĂ con un 2018 da “codice rossoâ€? a causa dello smog, con elevate concentrazioni delle polveri sottili e dell’ozono. A delineare la situazione, sui dati delle centraline urbane di rilevamento è “Mal’Aria 2019â€?, il puntuale rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle cittĂ italiane pubblicato recentemente da Legambiente. Un dossier da cui emerge che nel 2018 in ben 24 capoluoghi di provincia italiani è stato superato il limite per l’inquinamento da polveri e da ozono (circa un capoluogo su 4), almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio. Si ricorda il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili previsto con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo, mentre per l’Ozono si considera la media mobile sulle 8 ore superiore a 120 Îźg/m3 per non piĂš di 25 giorni all’anno. Le prime posizioni della classifica sono tutte appannaggio delle cittĂ dell’area del bacino padano. Sommando i giorni di mal’aria respirata dai cittadini dell’Emilia-Romagna nel corso del 2018, tra superamenti delle Pm10 e dell’Ozono, il triste primato riguarda le cittĂ di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, prime in questa lista nera con ben rispettivamente 117, 112, 112 e 111 giornate di inquinamento. Se si sommano le giornate di inquinamento invernale da Pm10 e quelle di inquinamento estivo da Ozono, i dati sono allarmanti. A Modena,
Parma e Reggio Emilia, i cittadini respirano aria inquinata 1 giorno ogni 3. All’inizio del 2019 la situazione è andata peggiorando: Ferrara, Ravenna, Modena, Reggio, Rimini, Piacenza e Bologna hanno già accumulato oltre 8 giorni di superamento dei limiti delle Pm10; un giorno ogni 3 in cui i cittadini hanno respirato aria inquinata (in alto a destra la tabella riassuntiva dei dati aggiornati a gennaio 2019). Come ribadiamo da anni non servono misure sporadiche – commenta Lagambiente Emilia Roamgana – ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc di livello nazionale, locale oltre che di bacino padano. Occorre una revisione totale della mobilità all’interno delle nostre città , dando priorità al trasporto pubblico ed alla mobilità condivisa e collettiva. Un primo passo per una riduzione del tasso di motorizzazione, verso un obiettivo di decarbonizzazione dei trasporti, sia di persone che di merci. Serve anche una strategia per ripensare la mobilità casa-scuola degli studenti, togliendo fin da subito la deroga per l’accompagnamento dei figli a scuola. Inoltre è necessario mettere in campo un intervento deciso di riqualificazione energetica dell’obsoleto patrimonio edilizio delle nostre città . Due strategie che devono diventare prioritari, non solo per migliorare l’aria che respiriamo ma anche per rispettare gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico, e contenere l’innalzamento della temperatura entro il grado e mezzo.
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CHE
Fonte dossier “Mal’Aria 2019� - Legambiente *Per Cesena non sono disponibili i dati sull’Ozono
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RAVENNA&DINTORNI 7 febbraio 13 febbraio 2019
CONSUMATORI CONSAPEVOLI
Quando l’eredità di un appartamento può diventare una “grana“ paradossale... L’eredità di un appartamento, addirittura situato nella Capitale può far piacere a tutti, a meno che questa non comporti una serie di fastidi e preoccupazioni seguiti da possibili vertenze legali. Una nostra associata alla morte della madre ha dovuto subire le conseguenze di una eredità ricevuta dieci anni prima e subito rivenduta ad un vicino di casa che l’ha inglobata nella propria abitazione. Dieci anni dopo la vendita la figlia, che non era mai stata proprietaria dell’appartamento e neppure l’aveva visto, si è vista recapitare cinque bollette di gas e luce per una cifra di quasi 1.000 euro per un periodo in cui la madre non era più proprietaria e aveva dato immediata disdetta per la chiusura dei contatori con lettera Racc Ar al gestore dei servizi prima indicati, come si evince anche dal consumo zero degli stessi. La nostra associata, su suggerimento dell’Associazione consumatori, ha rilevato che tutte le richieste di pagamento per l’uso del contatore dopo un mese dalla richiesta di chiusura non sono accettabili, in quanto la Signora non è più proprietaria dell’appartamento, né può usufruire di alcun eventuale servizio di gas per una negligenza o da parte dell’operatore o da parte di eventuali utenti presenti nell’abitazione. D’altronde, dopo la vendita effettuata con rogito notarile, non le sarebbe stato possibile né a lei né alla madre entrare nell’abitazione per fare eventuali controlli; inoltre fa osservare che le fatture risalenti a cinque anni precedenti non sono più esigibili per l’intervenuta prescrizione. Pertanto contesta ogni richiesta successiva ai dieci anni precedenti e intima la Ditta di cessare da ogni richiesta, sia cartacea, sia telefonica, sia sotto altra forma pena la denuncia/querela penale per stalking. A sua volta l’Associazione consumatori Codici Sportello di Ravenna tutelerà l’associata in tutte le sedi civili e penali per tentata appropriazione indebita davanti all’Autorità Giudiziaria competente. a cura di Codici Ravenna, consulente Carlo Benelli riceve su appuntamento il giovedì dalle 10 alle 12, via Sarti 5, tel 0544 33401 - carlobenelli@alice.it
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