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FREEPRESS n.772

7-13 GIUGNO 2018

VIALE DELLE AMERICHE, 120 Villaggio Teodorico PUNTA MARINA TERME (RA) Tel. 0544 437166 - Cell. 331 6332089 delizieazzurre@gmail.com www.delizieazzurre.it

Chiuso il lunedì

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495

Uno scatto da una delle passate edizioni del Festival delle Culture, a Ravenna

CITTÀ APERTA L’accoglienza degli stranieri tra festival, progetti e scuola


2 / VOCI RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

LA STORIA

Amadou: dopo l’odissea il sogno di fare l’ingegnere Rimasto orfano, dalla Guinea parte verso l’Italia ma viene rapito e imprigionato due volte e oggi racconta: «La Libia è l’inferno» In quel furgone non c’era più ossigeno. Non si tanti soldi, troppi. Lo zio gli disse che non poteva riusciva a respirare con quel caldo, con quel buio. tornare, che era troppo pericoloso e riuscì a fargli Erano quaranta persone, accalcate le une sulle al- avere i soldi necessari. La nave partì alle 10 ma tre. Quando si è accorto che accellerava brusca- dopo qualche ora di navigazione fu affiancata da mente ha capito subito che stava succedendo un’imbarcazione di un altro gruppo di miliziani e qualcosa di brutto. Era in Libia da diverse settima- Amadou si ritrovò ancora in un carcere. «La Libia ne Amadou Kaba, e aveva rischiato la vita nume- è l’inferno. Ci sono gruppi che lottano tra loro per rose volte. Chi ha il volto scuro, come il suo, è su- il controllo. Anche i bambini girano armati. Non bito preso di mira dalle bande armate. Il furgone credevo potesse esistere un posto così terrificancontinuava a correre, sbandava, si sentivano degli te». Dice tenendosi le mani sulla testa. Ha un viso spari. Dovevano essere inseguiti. Poi, ad un tratto, uscì di strada e si ribaltò. L’impatto a quella folle velocità, con quaranta persone a bordo, fu devastante. I corpi si ammassarono gli uni sugli altri. Sbattevano, si schiacciavano, era inutile tentare di liberarsi. Quando finalmente qualcuno aprì il portellone le persone iniziarono sanguinanti a scendere. Due corpi però rimasero lì, su quel furgone. Una bambina di nove anni e suo fratello di dieci. Amadou ci aveva parlato prima di salire, erano spaventati. Gli aveva detto parole di conforto, frasi un po’ ingenue forse, ma solo per tranquillizzarli. Tremavano di paura, gli aveva promesso Amadou Kaba. L’articolo è di Matteo Cavezzali. che tutto sarebbe andato bene. E ora i loro corpi giacevano lì. Uno degli uomini con il kalashnikov Questa pagina è curata dall’associazione Città gli urlò di portare fuori i minuMeticcia, grazie a un contributo del Comune di scoli cadaveri e di lasciarli al Ravenna - Assessorato all’Immigrazione margine della strada. Fu in quel momento che si accorse di non riuscire a muovere un braccio. La spalla si era sfracellata durante l’impatto. La banda armata li rapì e li mise in una prigione, finché qualche familiare non fosse riuscito a pagare un riscatto. Amadou però di familiari non ne aveva. Un altro incidente aveva rovinato la sua vita quando stava a casa, a Conakry in Guinea. Di ritorno dalla festa per la fine del ramadan un camion aveva travolto l’auto su cui erano suo padre e sua madre, uccidendoli entrambi. Era rimasto solo, aveva appena sedici anni. Il dolore era stato troppo devasatante da sopportare. Non riusciva più a studiare, non regolare, tratti che paiono disegnati, pelle scurisaveva la forza per fare niente, si sentiva perduto. sima che fa risaltare il bianco degli occhi, comUn amico per fortuna aveva insistito. Gli aveva mossi dal ricordo di quei drammatici giorni. Oggi parlato di un posto dove era possibile ricominciare Amadou ha 19 anni, è seguito dallo Sprar della tutto da capo: l’Italia. Ma quanto dista l’Italia? E coop Camelot e frequenta le medie, oltre a studiain che direzione è? Per Amadou “Italia” era solo re italiano e lavora al Cinemacity, dove strappa i una parola, senza una collocazione. Sapeva che biglietti. Gli piacciono i film, è un fan di Guerre alcune squadre di calcio erano italiane, come la Stellari, soprattutto del personaggio di Han Solo Juventus, l’Inter e forse anche il Barcellona. L’i- che guida quella astronave un po’ scassata che dea di quella nuova speranza gli aveva ridato la vi- quelle macchine usate che girano per le strade ta. Era emigrato in Mali, per ricominciare, lavo- della sua città, Conakry. Però la sua vera passione rando in una fabbrica di vetri, aveva messo da par- è la matematica. «Mi piace moltissimo. Appena ho te un po’ di soldi per provare ad andare in Italia. E un po’ di tempo libero mi metto a studiare. Sogno ora quella banda di paramilitari gli aveva portato di diventare ingegnere. Quando lo dico la gente si via tutto per farlo uscire di prigione. Aveva chia- mette a ridere, come se avessi detto una fesseria, mato uno zio, e gli aveva detto che sarebbe torna- ma io so di potercela fare. Ci vorrà del tempo, ma to indietro. Aveva fallito, non aveva più soldi per non è impossibile. Ho fatto cose più pazzesche per pagare i passeur per il tragitto in mare. Volevano riuscire a essere qui adesso».

Oggi il 19enne frequenta le scuole medie e ha la passione della matematica: «Appena ho un po’ di tempo libero mi metto a studiare»

Italiano, patente, lavoro, laboratori: il (complesso) lavoro di accoglienza della cooperativa Camelot Riceviamo e pubblichiamo dalla cooperativa sociale Camelot ente gestore di progetti di accoglienza di cui sono titolari gli enti locali che, attraverso le sue figure professionali garantisce percorsi di formazione professionale e inserimento sociale e lavorativo, che hanno lo scopo di potenziare le competenze dei beneficiari e l’autonomia nella ricerca attiva di un impiego. «Le modalità attraverso cui si cerca di raggiungere questi obiettivi sono l’implementazione delle reti relazionali individuali, l’approfondimento della conoscenza del mercato del lavoro locale, la promozione di percorsi di avvicinamento al mondo del lavoro presso le aziende del territorio, la capacità di riconoscere e potenziare le proprie competenze, ed organizzarle in un progetto individuale di inclusione. Sono messi a disposizione dei beneficiari percorsi individuali e di gruppo. Viene inoltre messo a disposizione dei beneficiari uno sportello a cui si possono rivolgere per ogni domanda di tipo lavorativo o formativo. Gli operatori attivano dei percorsi formativi condivisi coi beneficiari con un monitoraggio costante dell’andamento sia in termini quantitativi (frequenza) che qualitativi (soddisfazione del percorso intrapreso). Gli operatori si occupano anche della rivalutazione del background dei beneficiari che va dalla sistematizzazione e valorizzazione del percorso di studi già svolto fino al riconoscimento dei titoli di studio e professionali. Oltre ai colloqui individuali e ai gruppi di orientamento, gli interventi a favore dell’autonomia comprendono anche laboratori di informatica base e laboratori formativi con funzione propedeutica al lavoro e possibilità di avvio stage. Oltre a questi sono in essere anche attivazioni di tirocini formativi presso aziende del territorio. Allo scopo di garantire un buon livello di efficacia delle azioni, gli operatori si attivano per la promozione e il rafforzamento delle reti territoriali dei soggetti coinvolti nei servizi di sostegno all'occupabilità, si impegnano nella co-progettazione, monitorano i bandi relativi all’inclusione lavorativa e promuovono la partecipazione in partenariato dei soggetti afferenti alle proprie reti territoriali. Attraverso la conoscenza delle principali misure sociali previste, qualora ne sussistano i requisiti, potranno essere attivati dei percorsi di reinserimento delle persone in condizioni di fragilità tramite la stesura di relazioni in cui verranno individuati i punti di forza e di debolezza dei beneficiari e si propongono eventuali percorsi formativi e lavorativi specifici e adeguati a loro.Dato che la mobilità è spesso una prerogativa fondamentale per la ricerca e l’ottenimento del lavoro, è stato attivato un laboratorio di studio per il conseguimento della patente di guida gestito internamente dagli operatori di Camelot. Quando i beneficiari dimostrano di avere raggiunto una preparazione necessaria per affrontare l’esame di teoria, si procede con l'iscrizione. Per permettere ai richiedenti asilo e ai rifugiati di sviluppare una reale connessione sociale è di grande importanza la collaborazione con i soggetti presenti sul territorio, come per esempio il Centro di Formazione Professionale, gli enti di formazione ISCOM-ER ed ENGIM Emilia Romagna, la Scuola Pescarini. Con la cooperativa Villaggio Globale collaboriamo per l’utilizzo degli spazi della Riciclofficina, dove si svolge un laboratorio per imparare a riparare biciclette, l’attività di cittadinanza attiva, la sartoria creativa, l’attività di mediazione dei conflitti e di promozione del buon vicinato. Con Agevolando Ravenna supportiamo il benessere e la partecipazione di minorenni e di neo-maggiorenni che vivono fuori dalla loro famiglia d’origine. Con il Centro Le Rose organizziamo un laboratorio negli orti comunali che permette ai partecipanti, che spesso possiedono già un'esperienza pregressa nel proprio paese nell'agricoltura, di instaurare o mantenere il legame con la terra, tramite la coltivazione diretta di piccoli appezzamenti in semi autonomia. Quest'attività inoltre aumenta le possibilità d'incontro e scambio tra ravennati e cittadini oltre che la promozione del rispetto e della cura dei beni comuni. Con il centro giovanile Quake svolgiamo un laboratorio di educazione musicale in aule attrezzate in cui vengono fornite nozioni teoriche e offerte opportunità di sperimentazione pratica di piattaforme digitali per la promozione dei brani musicali. Con Laboriosamente, agenzia che coniuga la cura e la manutenzione civica dei beni comuni con la promozione, valorizzazione e coordinamento del volontariato, abbiamo in essere un progetto di valorizzazione dei parchi pubblici cittadini. Con Legambiente, i beneficiari svolgono attività di volontariato per facilitare l’accesso al parco da parte di tutti i cittadini e tutelare gli spazi comuni. Quanto alle attività ricreative, si sono stretti accordi con società e associazioni sportive (come Endas Monti o UISP) società di atletica (Atletica Ravenna) e palestre (Palestra "Move it"), oltre che con l’associazione Trail Romagna, nella convinzione che lo sport sia non solo un’occasione di socializzazione, ma anche di condivisione capace di abbattere le barriere oltre che migliorare il benessere psicofisico individuale. Operare in maniera integrata con i servizi del territorio consente di elevare la qualità del sistema di accoglienza, favorisce un approccio multidisciplinare della presa in carico e il processo di integrazione. Negli anni si sono sviluppate sinergie con attori del territorio che si sono dimostrati sensibili e interessati a sostenere l’accoglienza rendendosi disponibili a calibrare i loro interventi sulle caratteristiche dei beneficiari.


INTRO / 3 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 Nelle discariche di rifiuti ci sono voti da conquistare di Alessandro Montanari

È passato un po’ in sordina a Ravenna la questione della chiusura della discarica Tre Monti, situata a cavallo tra il territorio Imolese e il Faentino. Si tratta però di una questione decisiva per il territorio regionale. La discarica, una delle più importanti in Emilia-Romagna, è stata infatti chiusa in seguito alla decisione del Tar che ne ha bocciato, a gennaio, l'ampliamento. Una sopraelevazione, nello specifico, che a suo tempo fu contestata anche in Provincia di Ravenna, competente sul tema insieme agli enti locali bolognesi e imolesi. Nei giorni scorsi gli ambientalisti hanno segnato il secondo punto al Consiglio di Stato che ha negato la sospensiva del provvedimento in vista della sentenza, prevista a fine anno. Quella della gestione dei rifiuti, e delle società ad essa connesse, è questione che è ormai al centro delle strategie di diverse città romagnole. A Forlì, ad esempio, i sindaci del comprensorio – quasi tutti del Pd – hanno lanciato ad inizio anno Alea, società “in house” per la gestione (con gli impianti di smaltimento che sono invece rimasti in mano alla multiutility) tornando di fatto al passato. Rimini ha venduto molte azioni Hera per riparare i buchi nelle strade. Populismo, direbbe qualcuno, se non fosse che il Comune della città malatestiana è in mano ai Dem che, evidentemente, hanno pensato che molti cittadini firmerebbero per uno scambio tra azionariato pubblico e asfalto. E Ravenna? A dicembre si è aperta la gara europea di Atersir da un miliardo di euro per la gestione dei rifiuti (in provincia e nel Cesenate che non ha sposato la strada Alea): i concorrenti avevano sei mesi per presentare la domanda e quindi tra qualche settimana sapremo chi gestirà il servizio nei prossimi quindici anni. Hera, una delle maggiori aziende a livello europeo, sembra naturalmente ben attrezzata per vincere il bando. Vedremo se si riuscirà a non ricadere in certi abbagli del passato sui subappalti e, magari, se ci sarà modo di abbassare le tariffe. Detto questo, la politica farebbe bene a non prendere sotto gamba la questione dei siti di smaltimento. A Imola, dove il 10 giugno si vota, il Movimento 5 Stelle ha già annunciato che l'ampliamento della discarica, qualunque cosa dica il Consiglio di Stato, sarà fermato e verrà studiata una società propria per la gestione dei rifiuti. Da noi le elezioni (per fortuna dei Democratici) sono ancora lontane ma è evidente che in regione il tema è molto sentito e presente nel dibattito. Sulla provincia di Ravenna, oltre all'inceneritore che in teoria dovrebbe essere spento nel 2020, insistono due delle tre discariche che dovrebbero restare aperte in regione anche dopo quell'anno, sempre che la Tre Monti non chiuda prima per motivi politici. In ogni caso il partito di governo farebbe bene ad attrezzarsi da subito per dare risposte ai cittadini, magari anche con uno sguardo oltre la provincia. Altrimenti potrebbe arrivare qualche populista a proporre di chiudere tutto.

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POLITICA IL SENATORE ERRANI TRA SINISTRA IN CRISI E NUOVO GOVERNO

ECONOMIA PORTO: SAMARITANI LASCIA IL VERTICE DEGLI ORMEGGIATORI

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COPERTINA TRA ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE: UNA CITTÀ APERTA

SOCIETÀ SE IL MOVIMENTO ANTI ABORTO ENTRA NELLE SCUOLE

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SPORT BASKET: A FAENZA SFUMA IL SOGNO A1 MA NON LA GIOIA

RAVENNA FESTIVAL TRA MUSICAL, GRANDE SINFONICA E CINEMA

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I-IV

GUSTO MONDO VINO: LA CINA SCOPRE IL SANGIOVESE

INSERTO CENTRALE CINEMA D’ESTATE: LE PROIEZIONI DELLE ARENE

da pagina

36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 772

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

BORGO FAINA, VIA DISMANO IMMOBILIARE "IL CASOLARE"

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “Calante” (Lido Adriano) di Adriano Zanni

La redazione risponde

GRAZIE ALLO SCIENTIFICO DOPO LA MORTE DI MIO PADRE A seguito della morte di mio padre, vorrei rivolgere un sincero ringraziamento al liceo scientifico “Alfredo Oriani” di Ravenna, al preside e agli insegnanti che mi sono stati vicini e mi hanno sostenuto in questo momento di dolore. Solo in certe situazioni si riescono realmente ad apprezzare i piccoli gesti e le persone che ti circondano tutti i giorni. Grazie ancora. Alessandra Annibale ARTISTICO NERVI-SEVERINI, UNA SCUOLA DI ECCELLENZA Anche quest'anno, il Liceo NerviSeverini apre il ciclo di Giovani artisti per Dante con “Byron incontra Dante”. Lo spettacolo si sviluppa dando voce ai protagonisti e spazio a tutte le Arti: è una rete di Indra ai cui nodi sono appese pietre preziose che rifrangono e riflettono professionalità, passione, cultura e bellezza. I Personaggi si presentano uno alla volta, le loro storie si arricchiscono di riflessioni profonde e svelano aneddoti, le loro voci si snodano e si intrecciano alla danza, la pittura, la musica, il canto, la scultura, la poesia. Bravissimi tutti, i docenti, i ragazzi, i collaboratori. Capisco perché i ragazzi di quinta siano dispiaciuti di lasciare questo ambiente così ricco di valori e così stimolante. Questi ragazzi, quando si presentano all'Accademia di Firenze, sono contesi dai docenti che affermano: “L’Artistico di Ravenna è il migliore d’Italia”. Vero. Applausi. Giovanna Suprani

Gentile Giovanna, il suo entusiasmo per il liceo artistico è testimonianza di una sensibilità verso le scuole della città che è senza dubbio lodevole. Il progetto “Byron incontra Dante” fa parte del cartello del Ravenna Festival che coinvolge molte realtà locali. Tornando alla questione scuola, se come dice lei chi esce dal Nervi-

Severini viene “conteso” tra i docenti delle accademie non può che essere un buon segnale e in un certo senso una buona promozione per l’istituto e per la città. Siamo convinti che la formazione artistica in una città come la nostra debba continuare ad avere un ruolo cruciale, dai licei fino alla nostra stessa Accademia.

LA POSTA DEL CUORE Alleno giovani ragazzi e vedo già personalità definite: è così? di Enrico Ravaglia *

Caro dottore, sono un allenatore di una squadra di pallavolo locale. Insegno a giovani ragazzi. Mi stupisce come le attitudini personali di ciascuno siano già definite a questa età. Già si capisce chi è un gregario e chi leader nel gruppo. Questo lo noto nel gioco, negli allenamenti ma anche nella vita quotidiana, per quanto abbia modo di vedere. Non dico che il risultato sportivo non sia importante e non vada tenuto in conto, ma personalmente tendo ad avere attenzione per i più deboli, i ragazzi più timidi che spesso se ne starebbero in disparte, e mi chiedo cosa posso fare per valorizzarli, e come mai già a questa età le personalità siano così definite. Lettera firmata Credo che le caratteristiche di ciascuno di noi, tra i tanti modelli offerti dalla psicologia, si possano descrivere con il paradigma biopsicosociale. Mi spiego subito. Sono tre livelli, tre dimensioni, che insieme contribuiscono a determinare la personalità di una persona. La dimensione biologica attiene alla genetica. Per dirla in poche parole, attiene a come siamo naturalmente predisposti. Questo vale per molti fronti di un individuo, personalità compresa. Ma attenzione parlo di predisposizione, non è che tutto sia già scritto dall’inizio. La componente psicologica, anche se nel modello biopsicosociale viene citata per seconda, la considererei alla fine perché trovo sia il prodotto dell’interazione tra l’aspetto biologico e quello sociale che comprende tutto quanto entra in relazione con la persona. L’ambiente dove vive. Una volta sentii dire “la vita è fatta di incontri”. Mi sembra una buona sintesi per descrivere, almeno in parte, cosa si intende per sociale. Infine la componente psicologica, che a mio avviso va intesa sia come prodotto tra le istanze biologiche e quelle sociali, sia come ciò che il mondo intrapsichico elabora ed interpreta soggettivamente. In questa interpolazione si costruisce la personalità di un individuo, e si costruisce presto, anche se poi è in continua evoluzione, in continuo cambiamento, dato che i fattori sociali e psicologici non si esauriscono. Mi chiede cosa poter fare per aiutare i ragazzi meno forti, può intervenire, per quanto è nelle sue possibilità, sul fattore psicologico ed in modo particolare su quello sociale. * Psicoterapeuta Psicoanalitico - postadelcuore@ravennaedintorni.it


PUNTI DI VISTA / 5 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Finalmente un Governo populista Ecco come cambierĂ Ravenna di Moldenke

ÂŤLe forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamoÂť. Sono le parole del nuovo Presidente del Consiglio in Parlamento. E in cittĂ le forze politiche si stanno adoperando per seguire il nuovo corso e fare davvero quello che chiedono i ravennati. Tipo: - Mettere fine a questa enorme piaga sociale dei mendicanti che ti chiedono una monetina in centro: saranno deportati a Gambettola e sostituiti da slot-machine. - Il Veneto diventerĂ il modello su cui ricostruire (anche) il nostro aperitivo: mai piĂš prosecco a 5 euro, un’ordinanza fisserĂ il costo massimo di uno Spritz a 3 euro. - Si potrĂ parcheggiare alla cazzo di cane: in piazza Kennedy, di fronte alle chiese, anche negli stradelli in spiaggia. I vigili saranno impegnati esclusivamente a garantire il decoro urbano e a coprire signorine dagli abiti succinti. - SarĂ reintrodotta la cittadinanza onoraria a Mussolini, cancellata invece senza però aver ascoltato il popolo che invece sul tema dice che c’è ben altro da fare, prima. - Gli estintori di condomini e luoghi pubblici verranno sostituiti da lanciafiamme con cui potrĂ essere bruciato vivo chi * bivacca in centro, in particolare ai giardini Speyer e in zona stazione (*se con la pelle di una sfumatura inclusa tra il caffelatte e il cioccolatino, prima delle ustioni). - VerrĂ finalmente installato un adeguato cartello per capire dove inizia via Maggiore e dove finisce via Faentina e viceversa, zio cane. - Si potrĂ pisciare nei bagni pubblici dei locali del centro senza consumare. “Chi deve cacare invece vada a casa suaâ€?, pare abbia deciso il vicesindaco dopo le proteste dei commercianti, che in fondo sono popolo anche loro. - La piĂš grande moschea del Nord Italia verrĂ trasformata nella piĂš grande discoteca delle Bassette, dove potranno bere anche i minorenni, alla faccia del ramadan. - I finanziamenti alla cultura verranno destinati in un unico grande investimento che porterĂ Giacobazzi a esibirsi ogni sabato sera in piazza Kennedy per tenerla viva. - VerrĂ finalmente riportato a Campiano l’elmo di ‘stocazzo. - La festa del cappelletto diventerĂ patrimonio Unesco al posto della Cappella di Sant’Andrea che tanto nessuno ha ancora capito dov’è. - E infine, all’unisono: “Fate entrare ‘sti cani in spiaggia e andatevene a fanculoâ€?.

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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

L’INTERVISTA

Il neosenatore Errani: «Lavoro, salute, sud: serve un’opposizione nel merito» Eletto nelle file di Leu, l’ex presidente della Regione spiega: «Il recente scontro istituzionale è stato causato da un mix inquietante di infantilismo, arroganza e corsa al potere» di Federica Angelini

Il ravennate più celebre sulla scena politica italiana degli ultimi decenni è senza dubbio Vasco Errani. Per tre volte presidente della Regione Emilia Romagna, si dimise nel 2014 dopo una sentenza di colpevolezza per falso ideologico in secondo grado che fu poi ribaltata dalla Cassazione che ne sancì l’assoluzione. Dopo la totale riabilitazione politica è stato commissario straordinario per la ricostruzione dopo il terremoto nel Centro Italia e, scaduto quel mandato, è tornato alla politica attiva da militante. Il suo addio al Pd alla Strocchi richiamò tantissimi ex compagni di partito e le tv nazionali. Errani, da sempre vicinissimo a Bersani, scelse infatti di seguire l’ex segretario in una nuova formazione politica, Articolo 1 - Mdp. La sua è stata una delle candidature eccellenti lo scorso 4 marzo per Leu, la formazione guidata da Piero Grasso, che nel complesso ha ottenuto un deludente 3,4 percento ma ha comunque consentito l’elezione di Errani al Senato, insieme ad appena tre colleghi di partito, dove ora si trova sui banchi dell’opposizione. Leu, nata come l’insieme di tre partiti (Possibile, Mdp, Sinistra Italiana) ha iniziato un percorso per diventare un partito che però non includerà tutte le tre forze (Possibile si è già chiamato fuori). Senatore, cosa ne pensa di questo governo gialloverde? Cosa in particolare la preoccupa di più? «È un governo che nasce dopo 90 giorni di difficilissima gestazione e dopo uno scontro istituzionale, la cui responsabilità grava su Lega e Movimento Cinque Stelle, frutto di un mix per certi versi inquietante tra arroganza, infantilismo e rincorsa al potere. Nasce connotato a destra, in particolare sul tema delle tasse, dei migranti e dei diritti civili. Sicuramente gli interrogativi sono tanti a partire dalla distanza tra le promesse e gli annunci fatti e le concrete possibilità di realizzarli, fino alla confusione e alle incertezze sulla politica internazionale». Secondo lei, sarebbe stato evitabile se il Pd avesse accettato un confronto con il Movimento CInque Stelle? Leu sarebbe stata disposta a un appoggio esterno in quel caso? «Ritengo che, dopo aver approvato una legge elettorale sostanzialmente proporzionale, il rifiuto del Pd di aprire un confronto di merito sia stato un errore, noi un confronto pensavamo fosse giusto aprirlo. Oggi ci troviamo davanti ad un abbraccio pericoloso tra Movimento Cinque Stelle e Lega con molte incognite e già ora stanno emergendo molte contraddizioni». Che opposizione dobbiamo aspettarci da Leu? Dopo il voto, dal risultato piuttosto deludente, siete praticamente scomparsi dalle cronache nazionali… «Il 4 marzo è stato uno spartiacque per la sinistra italiana: una sconfitta storica. Io credo che la nostra opposizione si dovrà caratterizzare partendo da chi oggi non ha diritti, non ha protezione, si sente escluso e non trova risposte adeguate sul lavoro, nei servizi e nella società. Se la destra scommette sulla paura, la sinistra deve avere il coraggio di una battaglia culturale. Per me l'appello a "fronti repubblicani" non fa altro che replicare specularmente il messaggio lanciato dalla Lega del "popolo contro l'establishment", è un errore. Credo invece che serva una netta discontinuità rispetto alle politiche degli ultimi anni. Dovremo fare una opposizione nel merito a partire, per fare solo alcuni esempi, dalla grande questione del lavoro e della precarietà, dal sud, dalla ne-

Vasco Errani circondato da fotografi e telecamere per l’addio al Pd nel febbraio del 2017 nel suo ex circolo di via Maggiore

cessità di rilanciare e finanziare il sistema sanitario e del welfare. Dovremo ragionare su una nuova idea di Europa che metta al centro una revisione dei trattati comunitari e delle politiche di austerità. Non possiamo accettare che la scelta sia tra la difesa di una Europa burocratica e il patto di Visegrad, tra un europeismo acritico e un sovranismo senza futuro». Ma Leu rischia una scissione a breve? A leggere le dichiarazioni di alcune componenti, non solo Possibile, ma anche di alcuni esponenti di Sinistra Italiana, si direbbe di sì… «A dire la verità il 26 maggio scorso abbiamo deciso di dare il via al percorso costituente di LeU. Recentemente Grasso ha inviato una lettera aperta a tutta l'area dei democratici e dei progressisti per la ricostruzione di un campo politico. Prende quindi corpo il processo costituente di Leu come nuovo soggetto della sinistra che dovrà essere protagonista nella promozione di un campo politico dei democratici e dei progressisti in grado di fronteggiare questa nuova destra opponendo una nuova cultura politica». Come immagina la compagine di sinistra o centrosinistra da qui a un anno, per le amministrative e le europee del 2019? Ci saranno alleanze con il Pd sui territori? «Già oggi ci sono alleanze in molti territori. Non esistono alleanze precostituite, e come sappiamo bene conta molto il vissuto locale. Non bastano però le semplici intenzioni perché è chiaro che scelte di astratto schieramento non sono più sufficienti: il punto è riconquistare gli elettori e per questo occorrono politiche di discontinuità. Faccio solo alcuni esempi. Occorre promuovere una idea diversa di rapporto col potere attraverso forme reali di partecipazione da parte dei cittadini. Dobbiamo rilanciare gli investimenti sui servizi: dalla sanità, alla non autosufficienza, al contrasto alle povertà. Penso infine a politiche di programmazione che garantiscano la qualità del territorio e che mettano al centro l’innovazione tecnologica e l’ambiente come elemento discriminante delle scelte future di un nuovo modello di sviluppo».

«L’appello a “fronti repubblicani” per me è un errore, serve discontinuità»

«Sui territori non esistono alleanze precostituite, e conta molto il vissuto locale»

Bersani, Guerra e Speranza alla festa di Mdp a Marina Art.1-Mdp organizza la seconda edizione propria festa, dal 7 al 10 e dal 15 al 18 di giugno in via dei Mille 13 a Marina di Ravenna. La festa sarà aperta da Pier Luigi Bersani il 7 Giugno, che farà il punto sulla situazione politica, e si chiuderà il 18 Giugno con Vasco Errani. «Sarà l’occasione – spiegano gli organizzatori – per riaffermare la presenza di Articolo 1 Mdp nella provincia di Ravenna, da Alfonsine, Lugo a Ravenna». Come sempre saranno allestiti stand gastronomici. Il programma prevede, dopo l’apertura di Bersani, venerdì 8 la presenza di Cecilia Guerra con il segretario regionale Cgil Luigi Giove sul tema del lavoro. Domenica 10 si parla dei 40 anni di sanità pubblica con Giovanni Bissoni, (esperto sanità e welfare); Paolo Zoffoli, (Presidente Commissione salute e politiche sociali, Regione Emilia Romagna). Il week end successivo, venerdì 15 sarà la volta di Roberto Speranza (Coordinatore nazionale di Art.1), mentre il 16 andrà in scena Basta Guerra! con Arturo Scotto (lo pettacolo teatrale “Fratelli”), domenica 17 si parla di ambiente e sostenibilità con Rossella Muroni, chiude lunedì 1 il senatore di Vasco Errani. Gli incontri sono sempre alle 21.

PALAZZO MERLATO

MUSSOLINI NON SARÀ PIÙ CITTADINO ONORARIO Lega Nord, LpRa e Forza Italia: «Dibattiti lunari vetero-sinistrorsi» È stato votato dalle forze di maggioranza (Pd, Sinistra per Ravenna, Ama Ravenna, Mdp Articolo 1) e dalle forza di opposizione Ravenna in Comune (che per prima aveva sollevato il tema di discussione poi affrontato anche in commissione) e Gruppo Misto l’odg per eliminare dall’albo delle cittadinanze onorarie coloro che l’hanno ottenuta per meriti fascisti (come è il caso di Benito Mussolini), una soluzione che ha trovato una convergenza più ampia della semplice revoca inizialmente valutata. I nomi non compariranno più nell’albo ma non saranno modificati i provvedimenti storici. In aula si è registrata l’astensione del Pri e la scelta di non partecipare al voto e quindi uscire del centrodestra: Lega Nord, LpRa e Fi che hanno definito i dibattiti sul tema «lunari veterosinistrorsi». Insieme a quello sulle cittadinanze, è stato discusso infatti un altro ordine del giorno che riguarda invece il divieto di concedere contributi ma anche patrocini o concessioni di suolo o aree pubbliche a «organizzazioni ed associazioni che si richiamino direttamente all’ideologia fascista, ai suoi linguaggi e rituali, alla sua simbologia, o che esibiscano e praticano forme di discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale». Secondo la coalizione che ha sostenuto Massimiliano Alberghini nella corsa a sindaco, si tratta di due «inutili ordini del giorno di stampo esclusivamente ideologico, fossilizzati su paradigmi archeologici». Questo secondo ordine del giorno ha ottenuto il voto favorevole anche del Pri. Ora perché i contenuti degli odg diventino effettive saranno necessarie due delibere che passeranno dal consiglio comunale.


ECONOMIA / PORTO / 7 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

INTERVISTA Rinnovo cariche dirigenziali: Armari presidente, Nanni vice

L’ormeggio è uno dei tre servizi tecnico-nautici del porto. Gli altri due sono pilotaggio e rimorchio. In buona sostanza il pilota prende il timone dal comandante delle navi in entrata e uscita, i rimorchiatori assistono le manovre delle navi con stazza maggiore, gli ormeggiatori gestiscono le fasi di accosto alle banchine

Nella mattinata dell’8 maggio scorso alla presenza del direttore marittimo dell’Emilia Romagna, il comandante di vascello Pietro Ruberto, si è formalizzato il passaggio di consegne per il rinnovo delle cariche sociali del Gruppo Ormeggiatori del Porto di Ravenna. Il past president Mauro Samaritani lascia l’incarico dopo due mandati ad Andrea Armari già vice-presidente. Il rinnovo delle cariche sociali del Gruppo avvenute l’11 aprile scorso alla presenza della Autorita Marittima e nella giornata del 26 aprile per quanto riguarda la Cooperativa sono state nel segno della continuità. «Le elezioni hanno premiato il buon lavoro svolto fino ad oggi dando seguito sul piano sociale e professionale a quello che ormai nei fatti rappresenta il Gruppo Ormeggiatori nella realtà portuale Ravennate», si legge in una nota per la stampa. Oltre a Armari sono stati eletti Nicola Nanni e Arnaldo Bongiovanni nei ruoli rispettivamente di vicepresidente e consigliere più anziano in un Cda composto da sette componenti.

Mauro Samaritani, presidente uscente del gruppo ormeggiatori di Ravenna

«Gli ormeggiatori sono un presidio di sicurezza» Dopo due mandati da presidente, Mauro Samaritani passa il testimone al suo vice: «Oggi fondali da 10,5 metri come ventitrè anni fa quando ho iniziato. Dragare è necessario». Sul futuro: «Incarico nazionale? Presto per dirlo» Quando ha cominciato a fare questo lavoro, 23 anni fa, dovevano ancora nascere le Autorità portuali. Oggi sono appena state riformate. Per Mauro Samaritani si chiude la parentesi iniziata nel 2012 alla presidenza degli Ormeggiatori di Ravenna. Passa il testimone al suo vice. È un segnale di continuità? «Dopo due mandati ho creduto fosse arrivato il tempo per ringiovanire la dirigenza. L’elezione di Armari significa continuità ma la guida la danno le persone quindi ognuno ci mette del suo». Come vorrebbe che fosse ricordato il periodo della sua presidenza? «Mi sono speso molto perché ci fosse un riconoscimento del servizio che forniamo, perché fosse chiaro a tutti che la qualità del gruppo è un servizio indispensabile per la sicurezza del porto». C’è stato un momento in cui gli ormeggiatori hanno dato dimostrazione di queste qualità? «Purtroppo di solito questo avviene nei momenti di emergenza ed è successo così anche nel nostro caso: il 28 dicembre del 2014 durante il tragico naufragio del Gokbel (sei morti dopo la collisione al largo con un altro mercantile, ndr) si sono moltiplicati gli sforzi e si è visto chi siamo». Ormeggiatori come presidio per la sicurezza. Oggi da dove passa la strada per migliorare ancora su questo fronte? «Vale la stessa regola in ogni settore: prendere esempio dai migliori. E per noi significa i colleghi del porto di Rotterdam: hanno una scuola interna di formazione e un cantiere navale da dove varano imbaracazioni pesante ad hoc per la loro attività. Abbiamo una collaborazione da quindici anni». Fa parte degli ormeggiatori da ventitrè anni. Come sono cambiati il porto e gli incarichi di rappresentanza? «Tanto per capirci, nel 1995 dovevano ancora nascere le Autorità portuali e la gestione di tutto lo scalo di fatto era nelle mani della capitaneria. La macchina era molto più semplice e i rappresentanti dei servizi tecnico-nautici avevano un ruolo di secondo piano. Oggi la macchina è più complessa e un ruolo di primo piano del porto chiama tutti a prendersi più responsabilità. Una cosa però oggi è come allora: la profondità dei fondali, sempre di 10,5 metri». All’inizio del suo mandato già si parlava di dragare. Si aspettava di veder passare sei anni senza che cominciassero i lavori? «Conosco i tempi della burocrazia e non mi ero fatto troppe illusioni. Una cosa però non riesco a spiegarmi come mai non si sia ancora fatta. Il nostro porto per la sua conformazione non può che avere bisogno ciclicamente di manutenzione per eliminare i dossi che si formano semplicemente per il movimento delle mareggiate. Allora

I numeri del Gruppo Ormeggiatori Il prossimo 1 agosto saranno passati 26 anni dal giorno in cui il Gruppo ormeggiatori di Ravenna fu il primo in Italia ad assumere la veste giuridica di società cooperativa a responsabilità limitata.

FATTURATO PERSONALE

3,5 MLN

29

PILOTINE

9

perché non c’è una draga a disposizione che interviene appena c’è il bisogno e si continua a procedere con il meccanismo dei bandi che è lento e dispendioso? I Comuni per la manutenzione stradale hanno un appalto di service. Dovrebbe essere la stessa cosa. Era l’idea che aveva anche Galliano Di Marco». Nel 2019 dovrebbero partire gli escavi. È quello di cui ha bisogno il porto? «Arrivare a 12,5 metri di profondita è ormai necessario. Il gigantismo delle navi lo impone. Quando penso che alcune navi dovevano fare scalo altrove per ridurre il carico in modo da avere minore pescaggio prima di entrare a Ravenna per me credo andasse considerato un fallimento. Sono più perplesso sull’ipotesi di arrivare a 14,5». E il suo futuro cosa prevede? C’è chi la vede verso incarichi nazionali... «Per il momento è presto per fare qualunque ragionamento. Io sono a disposizione del gruppo come sono sempre stato. Nemmeno io so cosa mi aspetta per ora». Andrea Alberizia


8 / ECONOMIA / PORTO RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

DATI

INFRASTRUTTURE

Traffico in stallo: stessi numeri del 2017

«SEPARARE TRAFFICO PESANTE E TRAFFICO DI SCORRIMENTO» Burioli (Cna) in visita allo scalo con la presidenza regionale

Le statistiche dopo un terzo dell’anno. Container in rosso Arrivati ad un terzo dell’anno, il porto di Ravenna vede il suo traffico grosso modo in linea con il 2017. Secondo i dati diffusi dall’Autorità portuale, a livello percentuale si registra un lieve calo (0,38 percento). In totale sono transistate dal Candiano 8,490 milioni di tonnellate di merci, 32mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Sono ancora in “rosso” i container: – 3,84 percento ma a ben vedere, dopo oltre un anno di andamento negativo, emerge un primo segnale positivo su questo fronte. L’import è infatti in attivo: prendendo in considerazione soltanto i container pieni c’è una bella crescita del 6,45 percento. Le buone notizie si fermano però qui perché questo trend di crescita è annullato, almeno dal punto di vista della statistica, dal -6,93 per cento dell’export. I container pieni imbarcati sono infatti diminuiti di 2.210 teu. I container vuoti, movimentati a scopo logistico, sono diminuiti del 26,47 percento per quanto riguarda lo sbarco mentre gli imbarchi sono cresciuti del 24,85 percento. In totale, quindi, a Ravenna sono stati movimentati 70.865 teu contro i 73.696 dello scorso anno. Per quanto riguarda le merci non unitizzate, i primi quattro mesi dell’anno sono stati particolarmente positivi per i prodotti agricoli (+32,2 percento). Minerali greggi, manufatti e materiali da costruzione sono in crescita del 6,1 percento. Leggermente positivo anche l’andamento dei prodotti metallurgici (+1,4 percento). Dimezzato invece il traffico di minerali e cascami metallarugici (-50,7 percento, ma si parla di un traffico relativamente piccolo, appena ventimila tonnellate) e le derrate alimentari solide virano al primo terzo dell’anno con un poco rassicurante -17,65 percento. Questo dato è compensato dall’altro fronte dell’alimentare: quello delle derrate liquide, in crescita del 22,6 percento.

TECNOLOGIA Luci a led per i tre terminal di Setramar Intervento di Samso in project financing La ditta Samso ha realizzato un progetto di riqualificazione energetica dei tre terminal del Gruppo Setramar, un’area complessiva di 370mila metri quadrati. Complessivamente sono stati installati e sostituiti 300 punti luce. I risultati ottenuti sono stati, un aumento del 20 percento del livello di illuminamento e una riduzione del 65 percento dei consumi di energia elettrica. Il progetto è stato finanziato da Samso attraverso un’operazione di project financing e verrà concluso definitivamente a settembre 2018.

«Accanto al progetto hub portuale di Ravenna che finalmente l’Autorità portuale è riuscita a sbloccare, sono conseguentemente strategiche anche le grandi infrastrutture periportuali stradali e ferroviarie. Il protocollo firmato con Rfi per lo sdoppiamento della stazione merci è positivo, non dimentichiamoci però che devono essere rispettati gli impegni da parte della Regione su Ss16 Adriatica e Ss 309 Romea Dir, arterie fondamentali per il nostro scalo. Così come ribadiamo ancora l’importanza del collegamento Cesena Nord-Ferrara Mare per proseguire poi verso la Cispadana». È quello che ha ricordato il presidente della Cna di Ravenna, Pierpaolo Burioli, nella sua relazione con cui ha aperto i lavori dell’incontro avvenuto il 17 maggio nella sede di Ap dopo la visita del porto da parte dei componenti della presidenza regionale dell’associazione di categoria. Burioli ha sottolineato anche un altro obiettivo: la separazione del traffico locale da quello pesante e di scorrimento che, essendo in alcuni punti sovrapposto, provoca disagi e rallentamenti sia ai cittadini che al traffico da e per il porto.

L’anno crocieristico è invece partito bene: sono già 4.237 i passeggeri passati da Ravenna. Tre le navi arrivate a Porto Corsini mentre lo scorso anno nello stesso periodo furono solo due, con soli 376 passeggeri. Un dato che però è al momento poco significativo: per fare un bilancio del traffico passeggeri bisognerà attendere novembre, quando l’anno di questo particolare settore potrà dirsi terminato. (al.mo.)

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ECONOMIA / PORTO / 9 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

DOPO LO SCIOPERO

«L’AUTOPRODUZIONE È ILLECITA, UN PERICOLO PER I LAVORATORI» Interrogazione regionale di Bessi (Pd) sulla pratica degli armatori «La necessità di garantire un sistema portuale efficiente e sicuro parte dal rispetto delle regole». Queste le parole di Gianni Bessi, consigliere regionale per il Pd in Emilia Romgna, che ha infatti interrogato la giunta Bonaccini ribadendo il bisogno di mettere in campo azioni a contrasto del fenomeno dell’autoproduzione, da parte degli armatori. «Il ricorso a questa pratica illecita, consiste nel fare svolgere ai propri marittimi le operazioni di rizaggio e derizzaggio dei carichi a bordo delle navi, che invece competerebbero ai lavoratori delle compagnie portuali – spiega Bessi –. Si tratta di una prassi che, per risparmiare sul costo della manodopera, rischia di mettere in pericolo sia l’incolumità dei lavoratori chiamati a svolgerla, in quanto non adeguatamente formati per operazioni di tale complessità, ma anche di compromettere l’equilibrio economico ed occupazionale consolidatosi nel tempo fra le varie maestranze che operano nei porti, con conseguenti ricadute complessive negative sull’intero sistema portuale nazionale. L’obiettivo di rilancio della portualità italiana va perseguito attraverso la capacità di strutturare un sistema flessibile e tecnologicamente avanzato. È necessaria infatti, da parte di tutti gli attori interessati, istituzionali e non, collaborare per un sistema portuale efficiente e sicuro, sia nella qualità che nella sicurezza del lavoro e dei lavoratori, rispettando le norme vigenti e i rapporti socioeconomici».

PORTOLASCUOLA

Dai banchi alle banchine: lo scalo ravennate ha accolto oltre mille alunni di 52 classi Ottava edizione dell’iniziativa organizzata dal Circolo velico ravennate per promuovere marineria e portualità In tutto 52 classi dell’istituto comprensivo del mare del Comune di Ravenna, per un totale di quasi 1100 ragazzi, hanno partecipato all’ottava edizione di Portolascuola, manifestazione della marineria e della portualità ravennate organizzata dal Circolo velico ravennate. Il 4 giugno si è svolta la giornata conclusiva. L’edizione 2018 ha visto la partecipazione più nutrita di sempre e ha consolidato il percorso cominciato nel 2017 di coinvolgimento del Porto San Vitale nei percorsi didattici dei bambini. Questa edizione ha visto una fortissima collaborazione con il tessuto formativo ravennate, vedendo il Liceo Scientifico e l'indirizzo logistico (a breve Nautico) dell'Itis nel ruolo di formatori intenti a raccontare agli studenti la loro esperienza fatta in azienda durante l'alternanza scuola-lavoro. L’entusiasmo dei partecipanti e la grande competenza delle associazioni coinvolte sono state nuovamente il punto cardine dell’intera manifestazione. La manifestazione si è conclusa con il raduno dei partecipanti al Circolo Velico Ravennate, organizzatore dell’evento e già al lavoro per l’edizione 2019 il cui l’obiettivo sarà allargare il coinvolgimento di tutte le scuole cittadine e dell’ intera comunità portuale attraverso un lavoro integrato con i percorsi di alternanza scuola-lavoro dedicati alle scuole superiori.

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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

L’INTERVISTA Dal post su Facebook a Repubblica delle Idee: il sindaco politico

Il sindaco: «Siamo una città accogliente, “civil card” per i bambini nati qui» Michele de Pascale sull’immigrazione: «Da un paese di emigrati come il nostro mi aspetto più strumenti culturali per capire il fenomeno. Bisogna parlare alle coscienze» di Federica Angelini

Tema cruciale dell’ultima campagna elettorale, sventolato un giorno sì e l’altro pure dal nuovo ministro dell’Interno Matteo Salvini della Lega Nord quasi fosse l’unica emergenza nazionale, l’immigrazione continua a restare al centro dello scenario politico. A Ravenna, venerdì 8 giugno, torna il Festival delle Culture, manifestazione giunta alla XII edizione organizzata dal Comune (vedi p. 16). Sul palco salirà anche il sindaco Michele de Pascale che in questi giorni ha preso una posizione a dir poco forte sul tema con un post su Facebook dove parla delle responsabilità dell’Europa (vedi box) di fronte ai tanti naufragi, attirandosi non poche critiche. Sindaco, perché una presa di posizione così forte proprio in questi giorni? «Perché penso sia un tema rilevante e che ci sia una parte molto rumorosa che sta diffondendo disvalori: c’è bisogno di una provocazione culturale perché stiamo invertendo le vittime con i carnefici. Vogliamo far passare per colpevole chi scappa dalle guerre o dalla fame. Da pronipote di un italiano annegato sulla Duca d’Abruzzo nella traversata dell’Atlantico, mi aspetto da noi italiani strumenti culturali diversi da tutti gli altri, visto che noi siamo emigrati nel mondo». E però tra le prime dichiarazioni del neo ministro Salvini c’è stato l’apprezzamento per il suo predecessore, Marco Minniti, che appartiene al suo partito... «Pur apprezzando parte del complesso lavoro svolto dal Ministro Minniti e anche il suo piglio, sicuramente necessario, non ho mai nascosto che non mi è piaciuto il fatto che troppo spesso il tema della sicurezza sia stato associato, in un modo o nell’altro, a quello dell’immigrazione. Una scelta politica che peraltro elettoralmente non paga». Non ha pagato il Pd, non è forse altrettanto vero per altre forze. «In realtà le uniche due forze che avevano una posizione netta e precisa sul tema, ossia Lega e Fratelli d’Italia, in tutto hanno preso il 22 percento. Le altre forze, direi tutte, sono state meno chiare. Io credo che invece bisogna avere il coraggio di fare una battaglia in questo senso e tentare di cambiare i termini del dibattito, anche se si ha la sensazione di essere una minoranza. A Ravenna vivono, a seconda di come li vogliamo considerare, tra i 15 e i 20mila cittadini stranieri, i richiedenti protezione internazionale sono appena 400, bastano questi numeri a capire che c’è tanta gente che fa della bassa demagogia...» Ma Ravenna è una città accogliente? «In questi due anni da sindaco ho assistito a una pantomima della Lega Nord a Marina Romea e null’altro. Mi sento di dire che Ravenna vive nel suo tempo, non è egoista e non è incapace di accogliere. Ma questi valori vanno coltivati giorno dopo giorno, non sono iscritti in nessun Dna, ci vuole la pazienza di spiegare, smontare pregiudizi e parlare alle coscienze. Purtroppo oggi tra i grandi leader mondiali che parlano di integrazione e convivenza ci viene in mente Papa Francesco e forse nessun altro. E credo che chi riveste un ruolo pubblico e politico debba fare il possibile in questo campo».

Il sindaco in piazza del Popolo il 25 aprile scorso per le celebrazioni della Liberazione

Il nuovo regolamento di polizia municipale così come è stato anticipato, con misure come il Daspo per i mendicanti, non rischia però di penalizzare proprio chi è ai margini e, tante volte, straniero? «Il nuovo regolamento di polizia municipale, di cui purtroppo si è parlato molto ancora prima che venisse presentata una bozza ufficiale, sarà coerente con l'approccio che ci siamo dati in questi due anni di lavoro. Noi siamo convinti che ci sia lo spazio per un pensiero nuovo antirazzista, umanitario, solidale e allo stesso tempo intransigente verso qualsiasi forma di il-

legalità o mancato rispetto delle regole. Anche in una città si può provare a dare un contributo a un tema globale, in due anni Ravenna ha preso in gestione l'accoglienza dei profughi e riportato in Comune i Servizi Sociali e al contempo ha sconfitto l'abusivismo in spiaggia e riportato legalità agli Speyer. Ha aumentato l'organico degli Assistenti Sociali e della Polizia Municipale». Dall’opposizione arrivano sollecitazioni a fare distinzioni per esempio nell’allocazione delle risorse di contrasto alla povertà privilegiando chi risiede da più tem-

Le risorse impiegate nel comune di Ravenna divise per progetti e provenienza. Cifre in euro e all’anno

Le risorse comunali spese per mediazione e Festival delle Culture

Il contributo della Fondazione del Monte per il Festival delle Culture

Risorse provenienti dalla Regione e utilizzate per progetti sull’immigrazione

Fondi dal Ministero per la gestione dei richiedenti asilo

287.690

348.350

16.800

5.570.250

«Saremo le generazioni che passeranno alla storia per essersi voltate dall'altra parte, per aver assistito ignave a bambini, donne e uomini affogati nel nostro mare. Noi italiani in particolare, nipoti di emigrati in ogni angolo del globo, chiusi a difendere il nostro piccolo fortino dal nemico, quando l'unico vero nemico è la nostra strisciante e crescente disumanità». Questo lo status del sindaco Michele de Pascale pubblicato sulla sua pagina Facebook commentando l’ennesima notizia dell’annegamento di alcuni migranti nel Mediterraneo. Di questi temi, ci dice il sindaco, parlerà sicuramente anche a La Repubblica delle Idee a Bologna dove è ospite dell’incontro dal titolo “Sinistra, ripartire dal basso”. De Pascale è stato anche di recente nominato presidente dell’Anci regionale. Tanto che la domanda sorge spontanea: «Ma intende ricandidarsi nel 2021 o sta guardando oltre?». Ci risponde ridendo: «Ho sempre ritenuto che si debba pensare a fare bene ciò che si sta facendo. Faccio il sindaco 15 ore al giorno, è un’esperienza entusiasmante e, se il nostro lavoro sarà apprezzato, spero di farlo ancora a lungo, ma credo che sia importante anche dare il proprio contributo dal punto di vista politico, soprattutto in una fase così complicata per la sinistra da cui non si intravede una via di uscita facile».

po nel territorio. Misure che vadano in questo senso potranno rientrare nelle scelte del Comune? «Mai. Un conto è la questione delle case popolari, dove la residenza deve essere un requisito per poter programmare scelte e investimenti e si deve disincentivare il rischio di trasferimenti ad hoc dai comuni limitrofi. Un conto è la vita quotidiana: come potrei andare in una scuola a spiegare che Mario può, per esempio, giocare a calcio grazie ai contributi del Comune mentre i suoi amici Abdul, Fatima o Giovanni, non possono farlo perché abitano qui da troppo poco tempo? Inoltre, recenti sentenze che si rifanno all’articolo 3 della Costituzione stanno bocciando provvedimenti discriminatori di questo genere. Per ora il risultato è Art.3 1 – Salvini 0». Per quanto riguarda la gestione dei richiedenti asilo, siamo a un anno da quando il Comune ha preso la gestione diretta dei Centri di accoglienza. Come vanno i numeri? Ci fa un primo bilancio di questa esperienza? «I numeri sono in calo anche qui, ma stanno calando quelli che ancora erano rimasti direttamente in capo alla Prefettura, che attualmente sono 119. Il Comune continua ad avere a disposizione 350 posti in diverse piccole strutture dislocate sul territorio oltre ai posti dello Sprar (in totale attualmente ci sono 401 persone accolte di cui oltre 80 nello Sprar, ndr). Quest’ultima è l’esperienza da privilegiare per la completezza dell’offerta ai richiedenti asilo e la nostra intenzione è proprio quella di poter aumentare i posti di questo progetto. Intanto cerchiamo comunque di sviluppare per tutti progetti di educazione al lavoro e di volontariato, forme di collaborazioni, corsi di inserimento


PRIMO PIANO / 13 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA NOVITÀ 52 espulsioni dall’inizio dell’anno, 10 accompagnati all’imbarco Finora nel 2018 in provincia di Ravenna i provvedimenti di espulsione dalla questura sono stati 52: 17 cittadini sono stati accompagnati fuori dai confini (7 ai centri di identificazione e espulsione e 10 fino all’imbarco per il proprio Paese). Nel 2017 le espulsioni notificate sono state 150, sette in meno rispetto al 2016. È l’ufficio Immigrazione della questura che valuta se ci sono i presupposti per l’espulsione di uno straniero dal territorio nazionale. Di solito si guarda ai casi di pericolosità sociale. Chi riceve un’espulsione ha 7 giorni per lasciare l’Italia: salvo i casi di accompagnamento coatto, negli altri casi sta al singolo ottemperare al provvedimento. Chi non lo fa entra nel cono d’ombra della permanenza illegale sul territorio.

perché sappiamo che ci sono interi settori dove l’offerta è superiore alla domanda. Da qui le collaborazioni ad esempio con gli enti di formazione professionale. Poi ci sono progetti come quello che riguarda le pulizie delle pinete che credo rappresentino anche per questi ragazzi un’occasione per esprimere la loro gratitudine a chi li ha accolti, garantendo un loro diritto». Li “educhiamo” come se ci aspettassimo che poi resteranno qui. Mentre sappiamo che quasi la metà rischia di non ottenere il permesso... «Il problema a monte è che la normativa è sbagliata. Perché sono stati bloccati i flussi per lavoro e l’unico modo per arrivare oggi in Italia è attraverso la richiesta di protezione internazionale. Ma vorrei ricordare che anche gli italiani emigrati non scappavano quasi mai dalla guerra, ma dalla fame. Con queste norme si produce clandestinità, i rimpatri sono difficili e costosi e chi resta diventa “clandestino” e costretto al lavoro nero». A proposito di leggi, lei si era detto favorevole allo ius soli, che alla fine non è stata votata e che ormai non sarà di certo messa in calendario. A Ravenna, nel mandato precedente, si era votato un odg della maggioranza per dare la cittadinanza onoraria ai bambini figli di stranieri nati a Ravenna. Pensa di dar seguito a quell’impegno?

«Per la verità stiamo pensando a una formula diversa già adottata in altri Comuni, che è quella della cosiddetta “civil card”, un attestato di appartenenza alla nostra comunità. La cittadinanza onoraria comporterebbe nel tempo delle difficoltà nel tenere monitorati questi cittadini una volta adulti per verificare la loro onorabilità. Questo nuovo strumento ci pare quindi più adeguato. E non c’è bisogno di dire che naturalmente tutti i bimbi che nascono qui avranno il kit (un libro e agevolazioni in diversi esercizi commerciali, ndr) per i nuovi nati, per esempio. Il punto è dar loro un segnale per far capire che fanno parte di questa comunità, che questa comunità è anche la loro. Un modo per rispondere a quella bambina che, in una classe, mi chiese se la “Repubblica” di tutti di cui stavo parlando fosse cosa anche sua, nata qui da genitori stranieri». Nel programma elettorale parlava di una cerimonia in Comune per chi acquisisce la cittadinanza italiana, si farà? «Sono più di mille all'anno e stiamo studiando come rendere questo momento più umano e meno burocratico senza però generare ulteriori ritardi a una procedura che già oggi presenta tempi vergognosi. Non solo donare una copia della Costituzione e una bandiera italiana ed europea, ma credo sia un dovere soprattutto far percepire a chi diventa italiano che questo è un momento importante per tutta la comunità».

BASSA ROMAGNA

CALANO GLI ARRIVI DEI RICHIEDENTI ASILO CHIUDONO QUATTRO STRUTTURE Attiva la nuova convenzione tra Asp, Unione dei Comuni e Prefettura: i posti passano da 417 a 341 Da aprile è in vigore la nuova convenzione tra l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, l’Asp dei Comuni della Bassa Romagna e la Prefettura di Ravenna per il servizio di accoglienza richiedenti protezione internazionale nel territorio della Bassa Romagna. Le principali novità riguardano la diminuzione complessiva dei posti dedicati all’accoglienza, che passano da 417 a 341 e le conseguenti modifiche nel numero e nella composizione dei siti stessi assegnatari. In particolare, verranno chiuse quattro residenze di accoglienza: una nel centro di Lugo (per 12 posti), una a Villa San Martino (7 posti), una nella frazione di Budrio di Cotignola (20 posti) e una nella frazione di Taglio Corelli di Alfonsine (18 posti). Restano attivi 19 siti, dislocati all’interno del territorio della Bassa Romagna, per una accoglienza complessiva, alla data odierna, di 336 richiedenti protezione. «La scelta dell'Unione di gestire direttamente la questione, attraverso la propria Asp, ha consentito di sviluppare sui territori un’accoglienza diffusa - ha sottolineato Luca Piovaccari, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -. A fronte del calo degli arrivi, possiamo così continuare a muoverci secondo questa logica evitando repentine concentrazioni dell'accoglienza sui diversi siti distribuiti sulla Bassa Romagna, a garanzia di una migliore convivenza con le comunità ospitanti».

LA NOVITÀ Cosa è la “cittadinanza civica” In Comuni come La Spezia esiste già dal 2015, a Torino è entrata in vigore a gennaio. La cosiddetta “cittadinanza civica” o “civil card” è lo strumento che sta valutando anche il Comune di Ravenna per i bambini figli di genitori stranieri. Si tratta di uno strumento amministrativo, una sorta di documento di precittadinanza che certifica il profilo storico anagrafico del titolare, registrandone dati quali nascita, vaccinazioni e iscrizione a scuola.


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

IMMIGRAZIONE E INFANZIA

Alcuni ragazzi delle scuole coinvolti dal progetto Odissea in occasione della mostra Touroperator in Classense dei mesi scorsi

LA DEDICA Dal Ravenna Festival il pensiero al giovane migrante ucciso in Calabria Tra le tre principali realtà e istituzioni della città che da sempre hanno cercato di promuovere un’idea di “meticciato” culturale c’è sicuramente il Ravenna Festival che negli anni ha portato in città tantissimi artisti internazionali dai cinque continenti. Una vocazione che è stata confermato anche in questo 2018 quando il titolo si rifà addirittura alla celeberrima frase di Martin Luther King per la conquista dei diritti dei neri d’America “I have dream”. Anche per questo è stata quasi “naturale” la sorta di dedica che il direttore artistico Franco Masotti ha voluto fare al sindacalista maliano ucciso in Calabria, il 29enne Sacko Soumayla - e su cui il governo appena insediato non ha ancora speso una parola, nonostante le ripetute sollecitazioni - durante la presentazione del libro-catalogo del festival.

La mediazione nelle scuole: dall’intervento sui neo-arrivati a quelli sull’intera classe Antonella Rosetti della Casa delle Culture spiega come è cambiato il servizio. A settembre al via a Castiglione un progetto pilota per rivedere le valutazioni e mettere in rete insegnanti, associazioni sportive e realtà del territorio In questi anni la mediazione linguistica nelle scuole è cambiata profondamente, adattandosi alle nuove necessità emerse nel tempo. Ce lo spiega Antonella Rosetti, responsabile della Casa delle Culture per il Comune di Ravenna che da anni collabora con l’associazione Terra Mia per garantire questo servizio a tutte le scuole del territorio comunale di Ravenna, fino a Cervia e Russi. Un servizio che però andrà ora a bando, entro fine giugno, per essere pronto a ripartire a settembre. Se fino a qualche anno fa la richiesta era soprattutto per ragazzi che arrivavano in corso d’anno e si trattava innanzitutto di mediazione per la prima accoglienza e l’inclusione, oggi le cose sono molto diverse. Spesso l’intervento di mediazione viene chiesto per bambini nati in Ita-

lia ma che hanno difficoltà di scolarizzazione che si associano a fragilità linguistiche sia nella lingua parlata in casa, sia in quella acquisita a scuola. «Si parla di semilinguisimo in questi casi – ci racconta Rosetti – e spesso l’intervento è sul potenziamento linguistico, in particolare sulla micro-lingua delle discipline scolastiche». Un’altra nota dolente sono le situazioni in cui le scuole chiedono aiuto per gestire anche comportamenti difficili. «La questione ha a volte a che fare con gli stili educativi – continua Rosetti – Ed è sicuramente vero che alcuni casi vengono da situazioni di deprivazione culturale, da famiglie straniere che si tengono ai margini della vita di società, che sia di quartiere o di paese». Anche per questo a breve ci sarà un incontro tra i referenti di ogni Istituto comprensivo, alcuni mediato-

ri, il Comune e le associazioni dei cittadini stranieri «per ascoltare e capire anche le loro aspettative» dice Rosetti e «perché possono essere un tramite importante. I ragazzini stranieri continuano a offrire un’occasione per cambiare la scuola da dentro e renderla più inclusiva. Gli interventi sull’intera classe, spesso fatti attraverso la tecnica della narrazione e con l’uso delle altre lingue madri, hanno sempre grande effetto ed efficacia su tutti». Un esempio è stato il recente Odissea, un lavoro svolto sul viaggio all’interno di alcune classi medie e legato alla mostra di Massimo Sansavini in Classense “Touroperator” (realizzata con frammenti di barche usate per la traversata del Mediterraneo). «Ai ragazzi è stato chiesto di portare un oggetto e da lì partire per la loro narrazione, è stato molto toccante. Alla fine anche gli insegnanti, oltre ai ragazzi, erano entusiasti». Sono una dozzina i mediatori che vanno nelle scuole coprendo altrettante lingue (anche se la più 140mila euro l’anno richiesta resta il rumeno), ma ora, ci dice Rosetti, potrebbe essere necessario formare an155 interventi che qualcuno che possa occuparsi di ragazzini figli di famiglie originarie del Bangladesh e La spesa annua per la mediaPakistan. Ma la formazione, per questi profeszione nelle scuole si aggira sui sionisti, è una costante del loro lavoro, trattan140mila euro. I numeri, oltredosi di un mestiere in continua evoluzione. ché la tipologia degli intervenAncora più coraggioso e sperimentale è il ti negli ultimi anni hanno subito alcune variazioni. Nell’anno progetto che prenderà vita nell’istituto comscolastico appena concluso soprensivo di Castiglione di Ravenna dove l’inteno stati 155 contro i 162 di ro sistema di valutazione scolastica dovrà tequello precedente e i 106 delnere conto anche di competenze e attività l’anno 2015/2016, anno in cui svolte dai ragazzi nel pomeriggio a scuola e si sono più che dimezzati rinon solo, come i corsi di teatro, o l’attività spetto agli oltre duecento desportiva. «Vogliamo, per esempio – ci dice Rogli anni precedenti. Nell’anno setti – far dialogare a un unico tavolo insesolare 2017, gli interventi nelle gnanti di educazione fisica e allenatori delle scuole elementari sono stati varie società sportive, ma anche gli altri inse105, 50 quelli sono delle medie gnanti con tutte quelle realtà del territorio e 10 nella scuola dell’infanzia. che per esempio organizzano pomeriggi per fare attività di compiti e le parrocchie». E poiché si tratta di una zona del forese dove tanti ragazzi hanno anche oggettive difficoltà logistiche per spostarsi su grandi distanze, si sta cercando di mettere in piedi una rete che possa passare a prenderli di casa in casa per permettere loro di partecipare alle attività extra. Tra gli effetti collaterali di questo ampio progetto innovativo infatti ci potrebbe essere anche quello di costruire e rafforzare una rete territoriale anche tra gli adulti, coinvolgendo maggiormente le famiglie, e aumentando in tutti gli adulti che si relazionano con i ragazzi la consapevolezza sui temi del razzismo e dell’inclusione. Un progetto che cerca davvero di realizzare dal basso una “comunità educante” in grado di raggiungere anche chi troppo spesso, non per scelta, è rimasto ai margini. (fe. an.)


PRIMO PIANO / 15 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL PROGETTO

“Tracce”, un luogo di inclusione nel centro città per chi è ai margini Aperto a tutti, si tratta di un progetto del Ceis coordinato da don Claudio Ciccillo: «Il nostro auspicio è trovare le risorse per poter restare aperti anche sabato e domenica»

Fu voluto addirittura da Monsignor Tonini, in quei locali in pieno centro, in via Cavour a Ravenna, come luogo di accoglienza per chi è spesso ai margini, e dal 2003 ha visto passare migliaia di persone. Allora erano soprattutto tossicodipendenti. Oggi ci sono anche persone semplicemente senza rete famigliare, spesso straniere, che di notte dormono nei dormitori, a pranzo vanno alla mensa del San Rocco e di giorno hanno quel punto di riferimento, almeno da lunedì al venerdì, che si chiama Tracce grazie ai tre operatori del Ceis che lo tengono aperto e a don Claudio Ciccillo a fare da coordinatore. Dentro si guardano film, si gioca a scacchi, si fa merenda. «Ci piacerebbe poter estendere gli orari anche al fine settimana – ci racconta Ciccillo – ma per farlo servono più risorse». Al momento ci sono i locali di proprietà della Curia messi a disposizione, gli operatori il cui costo viene coperto dai piani di zona, circa duemila euro l’anno dal Comune e i finanziamenti che arrivano dalle Fondazioni su progetti ad hoc. «Abbiamo fatto tante cose in questi anni – ci racconta Ciccillo – corsi di italiano, ma anche tour alla scoperta delle bellezze di Ravenna, per esempio». Mai avuto problemi con il vicinato e le regole, ci racconta Ciccillo sono due e sono minime: «Nessun uso di sostanze all’interno dei locali e nessun tipo di violenza, nemmeno verbale». Regole che vengono rispettate dagli utenti perché capiscono che quel rifugio è un luogo prezioso. Come ci arrivano qui le persone? Soprattutto tramite il tam tam, il passaparola, raramente sono inviate dai Servizi. Tra i frequentatori ci sono anche quelle persone che il vicesindaco Fusignani oggi vorrebbe multare o allontanare dal centro. Cosa ne pensa di questo il referente di quello che è a tutti gli effetti il servizio più a

Un momento conviviale tra ospiti di Tracce

«Tutti hanno il diritto di cercare un futuro migliore La città sicura è quella inclusiva e accogliente»

IN NUMERI 120mila passaggi dall’apertura Alcuni numeri forniti da “Tracce” possono dare un’idea dell’entità del servizio svolto. I passaggi totali dall’1 ottobre 2013 al 31 dicembre 2017 sono stati 118.397. Naturalmente di gran parte di queste persone non si hanno dati attendibili proprio per il tipo di servizio svolto, ma può essere interessante sapere che dei 22 nuovi utenti censiti dall’1 ottobre 2016 al 31 dicembre 2017, 20 sono di sesso maschile e 2 di sesso femminile. Di questi, 5 sono italiani, 1 rumeno, 3 marocchini, 3 tunisini, 7 pachistani, 2 albanesi e 1 moldavo. Nel 2017 le utenze totali sono state pari a 8.363 passaggi per un totale 241. Nel corso degli anni in questo luogo ci si è attivati anche per le cosiddette crisi, come quella della massiccia presenza di tunisini in città nel 2011 o quella più recente di pakistani che cercavano di ottenere la richiesta di protezione internazionale negata loro da altre città.

“bassa soglia” della città? «Credo che le paure delle persone non vadano negate, ma educate. E credo che la città sicura sia quella inclusiva e accogliente. C’è una differenza tra chi commette un reato e quindi va perseguito e chi si trova, per esempio, nella condizione cosiddetta di “clandestinità” perché è in cerca di un futuro migliore, questo non si può negare a nessuno». (fe. an.)


16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

L’EVENTO/1

LA MOSTRA

Tre giorni per ballare, mangiare, suonare e discutere intorno al grande tema della cittadinanza Dall’8 al 10 giugno la dodicesima edizione del Festival delle Culture Si comincia con la “Fiumana”, l’ormai tradizionale parata dal centro alla darsena Partirà come ormai tradizione dal cuore della città, con una fiumana di ragazzi che danzeranno, suoneranno e animeranno la città fino in Darsena: negli spazi dentro e attorno all’Almagià si svolgerà, da venerdì 8 a domenica 10, la dodicesima edizione del Festival delle Culture. L’appuntamento per l’inaugurazione è dunque per venerdì 8 in piazza San Francesco alle 17 per il corteo-parata. Il programma come sempre prevede tre giorni di cultura, divertimento, musica, danze, teatro e cibo dal mondo grazie alla partecipazione di 67 realtà tra associazioni e comitati, 27 classi di scuole primarie e medie di Ravenna, Cervia e Russi e diversi servizi e istituzioni cittadine come la biblioteca Oriani, Cittattiva, il Campus di Ravenna dell'università di Bologna. «Il Festival – spiega l’assessora comunale alle Politiche per l’immigrazione, Valentina Morigi – è tra gli eventi che promuoviamo per fare la nostra parte nella costruzione di una comunità basata sull’accoglienza, sull’inclusione e sull’accettazione della diversità come carattere distintivo della bellezza dell’umanità; la realizzazione del festival è l’esito di un progetto partecipato di cui siamo orgogliosi perché coinvolge decine di associazioni e di cittadini di Ravenna, sia italiani sia provenienti da altre parti del mondo». Quest’anno il tema conduttore delle tre serate è “Le cittadinanze”. Tra gli appuntamenti della prima serata di venerdì 8 giugno, alle 19.15, avrà luogo “La cittadinanza e la differenza s'imparano a scuola”: sul palco si incontreranno gli alunni e le alunne delle scuole primarie e medie che saranno condotti in un grande gioco-performance dal collettivo di giovani rifugiati “Giocherenda” e da Franck Viderot, mediatore e conduttore di molti laboratori didattici promossi dalla Casa delle Culture. Alle 20.45 Alessio Viola, giornalista Sky Tg24, dialogherà sul tema dello sport e della cittadinanza con Fiona May, campionessa ai mondiali di atletica leggera e Massimo Antonelli coach dei Tam Tam Basket, la squadra di Castelvolturno composta da minorenni stranieri che ha dovuto combattere per accedere ai campionati nazionali, perchè i giovani atleti non hanno la cittadinanza italiana. Dopo la consegna del Premio Intercultura Città di Ravenna, alle 22,30, Banda Darsena, la banda multietnica della città, guidata da Thiam Baye Fara, aprirà la serata di musica che si concluderà con Fanfara Station in concerto, una fanfara balcanica rafforzata da una sezione ritmica nordafricana Sabato 9 giugno si apre alle 10 all'Almagià con “Giocherenda è tutta un'altra storia”, un work-shop e conferenza interattiva insieme al collettivo di giovani rifugiati di Palermo che, con i minori non accompagnati e i loro educatori, proporranno il loro training all’eroismo quotidiano, alternando video, testimonianze, dibattiti e giochi. La serata del sabato sera sarà all'insegna delle danze ivoriane, senegalesi, rumene per giungere alle 21 all'incontro condotto da Eva Giovannini (inviata per Carta Bianca di Rai 3) con Gabriele Del Grande (blogger, regista, giornalista), l'assessore all’Immigrazione Valenti-

TRENTA VOLTI DI VIA GULLI

Uno scatto dall’edizione 2017 del Festival, foto di Matteo Radaelli

Dal 7 giugno al 22 giugno, alla Darsena PoP-Up, si terrà la mostra Fotografica “Noi, i ragazzi della Gulli” a cura di Mirco Battistini, educatore di Progetto Crescita che svolge da anni il suo ruolo presso il centro giovani Quake. Trenta scatti, trenta ragazzi, trenta scorci di vita. Si tratta di una mostra realizzata in collaborazione con il Festival delle Culture, Arci Ravenna e l’Assessorato alle Politiche per l’Immigrazione del Comune. «L'idea della mostra – spiega il curatore – è quella di raccontare e descrivere, attraverso 30 scatti, il mutamento che è tuttora in atto. Gli scatti vedono come protagonisti i ragazzi che vivono e abitano il quartiere, ognuno portatore di una storia unica e particolare. L'intento prefissato è quello di far percepire come essi stessi siano la fotografia perfetta della realtà che li circonda. I ragazzi hanno età diverse (dai 12 ai 22 anni), hanno origini differenti, provengono da paesi, culture e tradizioni molto diversificate fra loro, ma sono tutti accomunati dal luogo in cui vivono e passano gran parte del loro tempo: la cosiddetta "Gulli"».

Sei trittici al Mag tra dipinti, foto e interviste Sempre durante il festival sarà possibile visitare un’altra mostra sarà allestita al Mag, in via Magazzini Posteriori, dal titolo “Confini blu”. Sei trittici del dipinti di Matteo Biserna, fotografie di Barbara Gnisci e interviste di Silvia Manzani per raccontare storie e ricordi di sei migranti che hanno oltrepassato un confine blu.

na Morigi e i responsabili della coop Camelot sulle “Storie che fanno la storia”, quelle dei profughi, rifugiati, richiedenti asilo. Alle 22.30 Kumbia Boruka in concerto: si tratta di nove musicisti messicani che sanno portare nuovi sapori ai cumbias classici degli anni Sessanta, mescolandoli con influenze di reggae, dub, musica e rock africani, melodie di chitarra elettrica psichedelica, un’estesa e potente sezione ritmica e arrangiamenti di ottone. Domenica 10 giugno aprirà alle 18.30 Eka

Project con un repertorio di canzoni tradizionali ucraine seguita dalla danza della maschera Igbo e alle 19,45 il ritmo dei tamburi e la danza afro. Alle 22.30 concerto One Love Live!: Jack Manzoni insieme ad un nutrito gruppo di richiedenti asilo della cooperativa Camelot canteranno Bob Marley. Il festival approderà alle 23 all'ultimo concerto “Agoo” di Patrik Ruffino, bassista e cantante cresciuto nell'ovest dell'Africa divenuto un veterano della scena jazz-fusion parigina.

L’EVENTO/2

Riccardo Iacona ospite all’Almagià con le nuove generazioni di ravennati Il noto giornalista Rai affronterà i temi dell’immigrazione e dei giovani sollecitato da Safa, Meho, Anida e Mohamed Nella serata conclusiva della XII edizione del Festival delle Culture l’ospite all’Almagià, domenica 10 alle 20.30, sarà il noto giornalista Rai Riccardo Iacona in un incontro sui generis. Con lui sul palco il sindaco Michele de Pascale ma soprattutto quattro giovani ravennati con altrettante storie di immigrazioni alle spalle. Uno spaccato del futuro che è diventato già presente che con le loro personali e diverse storie rappresenteranno un stimolo per una chiacchierata sui temi della cittadinanza. Ci sarà infatti Safa Solati, iraniana, arrivata qui appena due anni fa con un Erasmus Plus mentre finiva l'università in Finlandia. Musicista diplomata a Teheran al conservatorio, laureata in psicologia a Cipro e, a seguire in Finlandia in musico-terapia, femminista, una vera cittadina del mondo, approdata nella città dei mosaici, chissà per quanto. Anida Poljac, laureata in legge, è invece figlia di profughi che fuggirono dalla guerra in Bosnia; è arrivata qui piccolissima, ha vissuto sulla propria pelle cosa significa essere bambini stranieri. Meho Sulemanski, dalla Macedonia, arrivato a quattordici anni con la famiglia, diplomato al liceo Dante Alighieri prima dell’università, oggi si occupa di minori non accompagnati. Ed è arrivato come un minore non accompagnato Mohamed El Gouzli dal Marocco per costruirsi qui un nuovo futuro, lontano dalla famiglia di origine e che qui soffre i pregiudizi verso musulmani e magrebini. Quattro storie che bastano, da sole, a raccontare come siano cambiati i ravennati delle ultime generazioni. (fe. an.)



18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

UNIVERSITÀ

MUSEO NAZIONALE

Nasce un nuovo dottorato tra beni culturali e ambiente La compartecipazione di otto dipartimenti crea un nuovo percorso di ricerca al campus accademico di Ravenna per 12 posti

Dalla compartecipazione di otto dipartimenti dell’università di Bologna (Beni Culturali come struttura proponente e sette concorrenti: Architettura; Chimica; Scienze Giuridiche; Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali; Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali; Fisica e Astronomia; Informatica, Scienza e Ingegneria) nasce al campus di Ravenna il dottorato in Beni Culturali e Ambientali. L’obiettivo dichiarato è «coniugare i saperi inerenti il patrimonio culturale e ambientale in una prospettiva trasversale e metadisciplinare, rappresentando dunque una realtà unica sul piano della ricerca». Suddiviso in due curricula, Beni Culturali e Ambientali – Memoria, Tutela, Diritti (curriculum 1) e Science and Technologies for Cultural Heritage (curriculum 2, internazionale), e guidato da un collegio di 24 docenti, il dottorato mette a disposizione 12 posti con borsa. Le attività di dottorato l’1 novembre. «Questo dottorato è il segno di quanto la Ravenna universitaria sia maturata negli anni, arrivando a proporre un progetto congiunto tra tutte le strutture che vi fanno ricerca», ha detto la presidente del Campus, professoressa Elena Fabbri in occasione della conferenza stampa di presentazione. Il professor Stefano Benazzi è il coordinatore: «Questo dottorato costituisce un unicum in Italia, dove competenze umanistiche, scientifiche e delle scienze sociali confluiscono in un unico ambito. Presenta forti elementi di internazionalizzazione attraverso lo sfruttamento del network internazionale dei membri del collegio o delle loro strutture per offrire stage e periodi di soggiorno in centri di ricerca stranieri, la presenza al suo interno di uno specifico curriculum in lingua inglese e accordi con università e istituti stranieri per il cofinanziamento di due borse congiunte».

CLASSE Ravennantica racconta il percorso verso il museo

DAL 7 GIUGNO UNA NUOVA SALA CON CENTI PEZZI Si avvia alla conclusione il programma di incontri letterari del Centro relazione culturali di Ravenna. Il 12 giugno alla Sala D’Attore in via Ponte Marino è in programma una serata con la fondazione Ravennantica. Sarà l’occasione per fare il punto sul maxi progetto per la trasformazione dell’ex zuccherificio di Classe in un museo del territorio. Si tratta di un progetto a cui la Fondazione lavora da anni e che ora pare arrivare alle battute finali: l’apertura è attesa per la fine dell’anno 2018. Appuntamento a Casa Melandri alle 18.

Il museo nazionale di Ravenna si arricchisce di una nuova sala: è prevista per le 18 del 7 giugno l’inaugurazione della “curiosity room”, un escamotage espositivo che consente di esporre più di un centinaio di oggetti, alcuni dei quali inediti. Si tratta di una selezione di manufatti definibili Artificialia, ovvero creati dalle mani dell’uomo, provenienti in alcuni casi dalla raccolta dei monaci Camaldolesi di Classe e in gran parte frutto di libere donazioni al museo. Gli oggetti, risalenti a un arco cronologico molto ampio e a contesti geografici disparati, comprendono “exotica” quali oggetti orientali e reperti archeologici, “mirabilia” tra cui avori e smalti di Limoges, “animalia”, “scientifica”, “artefacta” come zolfi rossi, sigilli, cammei, ritratti oltre a piccoli elementi d’arredo, richiamando nelle vetrine d'epoca l'idea di Wunderkammer. Un piccolo tesoro di meraviglie trascurate nei precedenti allestimenti proprio per la loro natura disparata ed eterogenea.

AGENDA Al Dock 61 la sorella di Stefano Cucchi per la presentazione del libro su Federico Aldrovandi

di Simona Mordeglia

Giovedì 14 giugno alle 20.45 il circolo Arci Dock 61 in via Magazzini posteriori dedica una serata all'informazione e ai diritti umani con la presentazione del libro Federico di Fabio Anselmo (Ed. Fandango). L’autore è l’avvocato delle famiglie Aldrovandi e Cucchi. Con lui sarà presenti Ilaria Cucchi (presidente dell'associazione Stefano Cucchi Onlus). Modera Duccio Facchini (giornalista di Altreconomia).

Confindustria alla scoperta del lato oscuro di Facebook

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Da un lato enormi potenzialità che facilitano le relazioni tra le persone, dall’altro tecniche manipolatorie che possono orientare le scelte di tipo non solo commerciale ma anche politico: per capire meglio Facebook e le sue dinamiche, Confindustria Romagna, nell’ambito del Festival dell’industria e dei valori di impresa, propone una riflessione attraverso la presentazione del libro di Federico Mello, Il lato oscuro di Facebook. Come Mark Zuckerberg usa le debolezze umane per fare soldi, venerdì 8 giugno alle 17 alla sala Muratori della biblioteca Classense. Il giornalista del Sole 24 Ore Andrea Biondi dialogherà con l’autore.

Il “premier per un giorno” Cottarelli alla Feltrinelli L’economista Carlo Cottarelli, premier incaricato per qualche giorno nel corso della recente crisi istituzionale italiana, sarà giovedì 7 giugno dalle 17.30 alla Feltrinelli in via Diaz a Ravenna per presentare il suo libro I sette peccati capitali dell’economia italiana. A dibattere sarà l’economista Massimo D’Angelillo.


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GIUGNO sab.

9 METTI LA NONNA IN FREEZER di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi ospiti l’attore Fabio De Luigi e i registi Rassegna FICE “Accadde domani” dom. 10 WONDER di Stephen Chbosky lun. 11 IO SONO TEMPESTA di Daniele Luchetti mar. 12 L’INGANNO di Sofia Coppola Miglior Regia Cannes 2017

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mer. 13 VITTORIA E ABDUL di Stephen Frears 2 nomination Oscar 2018 gio. 14 FINCHÉ C’È PROSECCO C’È SPERANZA di Antonio Padovan ven. 15 L’INSULTO di Ziad Doueiri Coppa Volpi Venezia 2017 sab. 16 A CASA TUTTI BENE di Gabriele Muccino dom. 17 LORO 1 di Paolo Sorrentino lun. 18 LORO 1 di Paolo Sorrentino mar. 19 OLTRE LA NOTTE di Fatih Akin Golden Globe 2018 Miglior Film Straniero mer. 20 IL PREMIO di Alessandro Gassmann gio. 21 LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro 4 Premi Oscar 2018 Leone d’Oro Venezia 2017 ven. 22 SONO TORNATO di Luca Miniero ospite il regista Rassegna FICE “Accadde domani” sab. 23 THE POST di Steven Spielberg 2 nomination Oscar 2018

dom. 24 L’ORA PIÙ BUIA di Joe Wright 2 Premi Oscar 2018 lun. 25 L’ORA PIÙ BUIA di Joe Wright 2 Premi Oscar 2018 mar. 26 MADE IN ITALY di Luciano Ligabue mer. 27 TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI di Martin McDonagh 2 Premi Oscar 2018 4 Golden Globe 2018 gio. 28 CONTROMANO di Antonio Albanese ven. 29 50 PRIMAVERE di Blandine Lenoir sab. 30 DOGMAN (v.m. 14) di Matteo Garrone Premio Miglior Attore Cannes 2018

gio.

5 THE SILENT MAN di Peter Landesman ven. 6 THE GREATEST SHOWMAN di Michael Gracey Golden Globe 2018 Miglior Canzone Originale sab. 7 MISTERO A CROOKED HOUSE di Gilles Paquet-Brenner dom. 8 LORO 2 di Paolo Sorrentino lun. 9 LORO 2 di Paolo Sorrentino

LUGLIO dom. 1 IL FILO NASCOSTO di Paul Thomas Anderson Oscar 2018 Migliori Costumi lun. 2 IL FILO NASCOSTO di Paul Thomas Anderson Oscar 2018 Migliori Costumi mar. 3 THE PLACE di Paolo Genovese mer. 4 NAPOLI VELATA di Ferzan Ozpetek 2 David di Donatello 2018

mar. 10 ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS di Kenneth Branagh


II / SPECIALE ARENE 2018 RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

mer. 11 IO C’È di Alessandro Aronadio ospite il regista serata in collaborazione con Amata Brancaleone Rassegna FICE “Accadde domani” gio. 12 DUNKIRK di Christopher Nolan 3 Oscar 2018

ven. 13 EASY UN VIAGGIO FACILE FACILE di Andrea Magnani ospite il regista Rassegna FICE “Accadde domani” sab. 14 COME UN GATTO IN TANGENZIALE di Riccardo Milani

dom. 15 TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI di Martin McDonagh 2 Premi Oscar 2018 4 Golden Globe 2018 lun. 16 THE POST di Steven Spielberg 2 nomination Oscar 2018 mar. 17 LORO 1 di Paolo Sorrentino mer. 18 L’ORA PIÙ BUIA di Joe Wright 2 Premi Oscar 2018 gio. 19 LADY BIRD di Greta Gerwig 5 nomination Oscar 2018 2 Golden Globe ven. 20 I SEGRETI DI WIND RIVER di Taylor Sheridan sab. 21 LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi David di Donatello 2018 Miglior Regista Esordiente dom. 22 C’EST LA VIE PRENDILA COME VIENE di Eric Toledano, Olivier Nakache lun. 23 DOGMAN (v.m. 14) di Matteo Garrone Premio Miglior Attore Cannes 2018

mar. 24 TONYA di Craig Gillespie Oscar 2018 Miglior Attrice non protagonista mer. 25 LA CASA SUL MARE di Robert Guédiguian Premio SIGNIS Venezia 2018 gio. 26 LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro 4 Premi Oscar 2018 Leone d’Oro Venezia 2017 ven. 27 CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino Oscar 2018 Miglior Sceneggiatura non originale

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GIUGNO gio.

7 NELLA GOLENA DEI MORTI FELICI di Marco Morandi ven. 8 TUTTI I SOLDI DEL MONDO di Ridley Scott sab. 9 TUTTI I SOLDI DEL MONDO di Ridley Scott dom. 10 ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS di Kenneth Branagh lun. 11 ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS di Kenneth Branagh mar. 12 C’EST LA VIE PRENDILA COME VIENE di Eric Toledano, Olivier Nakache mer. 13 C’EST LA VIE PRENDILA COME VIENE di Eric Toledano, Olivier Nakache

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SPECIALE ARENE 2018 / III 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

gio. 14 OLTRE LA NOTTE di Fatih Akin ven. 15 LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE di Woody Allen sab. 16 LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE di Woody Allen dom. 17 AMMORE E MALAVITA di Antonio Manetti, Marco Manetti lun. 18 AMMORE E MALAVITA di Antonio Manetti, Marco Manetti ospiti i registi mar. 19 BORG MCENROE di Janus Metz Pedersen mer. 20 BORG MCENROE di Janus Metz Pedersen gio. 21 MORTO STALIN SE NE FA UN ALTRO di Armando Iannucci ven. 22 THE POST di Steven Spielberg 2 nomination Oscar 2018 sab. 23 THE POST di Steven Spielberg 2 nomination Oscar 2018 dom. 24 NAPOLI VELATA di Ferzan Ozpetek lun. 25 NAPOLI VELATA di Ferzan Ozpetek mar. 26 IL COLORE NASCOSTO DELLE COSE di Silvio Soldini mer. 27 IL COLORE NASCOSTO DELLE COSE di Silvio Soldini

gio. 28 NICO, 1988 di Susanna Nicchiarelli ven. 29 FINCHÈ C’È PROSECCO C’È SPERANZA di Antonio Padovan ospite il regista sab. 30 IL GIOVANE KARL MARX di Raoul Peck

LUGLIO dom. 1 METTI LA NONNA IN FREEZER di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi lun. 2 METTI LA NONNA IN FREEZER di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi mar. 3 I FANTASMI D’ISMAEL di Arnaud Desplechin mer. 4 I FANTASMI D’ISMAEL di Arnaud Desplechin gio. 5 THE PARTY di Sally Potter ven. 6 L’AMORE SECONDO ISABELLE di Claire Denis sab. 7 THE BIG SICK di Michael Showalter dom. 8 DOGMAN (v.m. 14) di Matteo Garrone Premio Miglior Attore Cannes 2018 lun. 9 DOGMAN (v.m. 14) di Matteo Garrone Premio Miglior Attore Cannes 2018

mar. 10 TONYA di Craig Gillespie Oscar 2018 Miglior Attrice non protagonista mer. 11 TONYA di Craig Gillespie Oscar 2018 Miglior Attrice non protagonista gio. 12 EASY UN VIAGGIO FACILE FACILE di Andrea Magnani ospite il regista ven. 13 CORPO E ANIMA di Ildikò Enyedi sab. 14 TITO E GLI ALIENI di Paola Randi dom. 15 CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino Oscar 2018 Miglior Sceneggiatura non originale lun. 16 CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino Oscar 2018 Miglior Sceneggiatura non originale mar. 17 LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro 4 Premi Oscar 2018 Leone d’Oro Venezia 2017 mer. 18 LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro 4 Premi Oscar 2018 Leone d’Oro Venezia 2017 gio. 19 MANUEL di Dario Albertini ospite il regista ven. 20 UN SOGNO CHIAMATO FLORIDA di Sean Baker

sab. 21 COSA DIRÀ LA GENTE di Iram Haq dom. 22 A CASA TUTTI BENE di Gabriele Muccino lun. 23 A CASA TUTTI BENE di Gabriele Muccino mar. 24 TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI di Martin McDonagh 2 Premi Oscar 2018 4 Golden Globe 2018 mer. 25 TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI di Martin McDonagh 2 Premi Oscar 2018 4 Golden Globe 2018

gio. 26 L’ISOLA DEI CANI di Wes Anderson ven. 27 LA MÉLODIE di Rachid Hami

Piazza della Libertà 15 Bagnacavallo (RA) Tel. 0545 64468 www.malabocca.it Osteria Malabocca

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L'Osteria Malabocca è un piccolo e confortevole locale a gestione familiare situato nella piazza principale di Bagnacavallo. Ci piace dire che la nostra cucina è priva di etichette, se non quella della "stagionalità", infatti i nostri menù cambiano con il mutare dei prodotti che la natura mette a disposizione, cercando di lavorarli nella maniera più semplice possibile. Tutto viene preparato giornalmente da noi, compresi le paste, i dolci e il pane. Roberto e Denise vi aspettano tutti i giorni escluso il mercoledì, mettendo a vostra disposizione un menù vegetariano, uno di pesce e uno di carne oltre ad una selezione di piatti dedicati ai sapori e ai profumi del territorio. Aperto dalle 12 alle 14,30 e dalle 19,30 alle 22,30

Chiuso il mercoledì


IV / SPECIALE ARENE 2018 RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

FAENZA ARENA BORGHESI viale Stradone 4, tel. 0546 663568. Proiezione unica ore 21.30. Biglietti: intero 5,50 euro, ridotto 5 euro (over 65, under 12, soci ARCI, tessera Rete Bibliotecaria di Romagna, soci BCC, convenzioni), soci Cineclub 4 euro. La proiezione di tutti i film, eccettuati i classici in pellicola 35mm, avverrà senza intervallo. www.cineclubilraggioverde.it Facebook Arena Borghesi Cinema Cineclub Il Raggio Verde

gio. 28 DOGMAN (v.m. 14) di Matteo Garrone Premio Miglior Attore Cannes 2018 ven. 29 BLADE RUNNER di Ridley Scott sab. 30 BLADE RUNNER 2049 di Denis Villeneuve

LUGLIO dom. 1 LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro 4 Premi Oscar 2018 Leone d’Oro Venezia 2017

GIUGNO mer. 20 SIGNORE E SIGNORI di Pietro Germi Ingresso gratuito gio. 21 LOVELESS di Andrey Zvyagintsev ven. 22 DUNKIRK di Christopher Nolan sab. 23 QUELLO CHE NON SO DI LEI di Roman Polansky dom. 24 A CASA TUTTI BENE di Gabriele Muccino lun. 25 HO AFFITTATO UN KILLER di Aki Kaurismäki Ingresso gratuito mar. 26 QUANTO BASTA di Francesco Falaschi mer. 27 LOVING VINCENT di Dorota Kobiela e Hugh Welchman

lun.

mar.

2 LA RONDE di Max Ophüls Ingresso gratuito 3 IL GIOVANE KARL MARX di Raoul Peck

mer.

4 IL CLUB DEI 27 di Mateo Zoni gio. 5 LA TERRA DELL’ABBASTANZA di Damiano e Fabio D’Innocenzo ven. 6 ELLA E JOHN di Paolo Virzì sab. 7 LA TRUFFA DEI LOGAN di Steven Soderbergh dom. 8 TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI di Martin McDonagh 2 Premi Oscar 2018 4 Golden Globe 2018 Proiezione in versione originale con sottotitoli in italiano lun. 9 LA BALLATA DEL BOIA di Luis García Berlanga Ingresso gratuito mar. 10 MOLLY’S GAME di Aaron Sorkin mer. 11 YOUTOPIA di Berardo Carboni gio. 12 NICO, 1988 di Susanna Nicchiarelli ven. 13 GATTA CENERENTOLA di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone sab. 14 LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE di Woody Allen dom. 15 CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino

lun. 16

mar. 17

mer. 18 gio. 19

ven. 20 sab. 21 dom. 22 lun. 23

mar. 24 mer. 25 gio. 26

ven. 27

Oscar 2018 Miglior Sceneggiatura non originale Proiezione in versione originale con sottotitoli in italiano NINOTCHKA di Ernst Lubitsch Proiezione in versione originale con sottotitoli in italiano Ingresso gratuito AMMORE E MALAVITA di Antonio Manetti, Marco Manetti HITLER CONTRO PICASSO di Claudio Poli MANIFESTO di Julian Rosefeldt Proiezione in versione originale con sottotitoli in italiano LAZZARO FELICE di Alice Rohrwacher WONDER di Stephen Chbosky BRUTTI E CATTIVI di Cosimo Gomez UN, DUE, TRE di Billy Wilder Proiezione in versione originale con sottotitoli in italiano Ingresso gratuito AKIRA di Katsuhiro Ôtomo FIGLIA MIA di Laura Bispuri UNA QUESTIONE PRIVATA di Paolo Taviani, Vittorio Taviani GLI SDRAIATI di Francesca Archibugi


SOCIETÀ / 19 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL DIBATTITO

SCUOLA/1

COMPITO A CASA: UNA PUBBLICITÀ PER IL MOVIMENTO PER LA VITA Alla Don Minzoni, in una classe terza, la dirigente: «Famiglie informate»

Scontro sull’aborto: dai manifesti pro vita (che non saranno rimossi) al flash mob in piazza per la 194 A 40 anni dalla legge sull’Ivg, il dibattito divide pro e contro Alla fine i manifesti “pro vita” che rappresentano un feto di 11 settimane e che hanno suscitato la reazione e la richiesta di rimozione da parte di alcune forze dalla sinistra, nel Ravennate, rimarranno affissi nelle plance. Pur trovando la campagna “liberticida”, l’assessora alle Pari Opportunità Ouidad Bakkali ha annunciato che non esistono strumenti in mano al Comune per poter procedere alla rimozione. Anche perché, va detto, quelli pubblicati a Ravenna, erano stati edulcorati nello slogan rispetto a quelli comparsi invece in altre città, come Roma: non ci sono espliciti riferimenti contro l’aborto. Dall’altra parte, i movimenti pro vita che hanno promosso la campagna sul territorio hanno lamen-

tato invece diversi imbrattamenti e atti di vandalismo che rendono di fatto illeggibili i manifesti. E il tema della difesa della 194 (se non addirittura di un cambiamento che escluda la possibilità per i medici obiettori di lavorare nelle strutture pubbliche) è stato al centro anche di un flash mob il 5 giugno in piazza del Popolo organizzato da una serie di realtà politiche e associative della sinistra sotto lo slogan “a favore dell’autoderminazione della donna”. Insomma, a quarant’anni dall’approvazione della legge, il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza continua a far discutere e a dividere verticalmente favorevoli e contrari, anche a Ravenna.

SCUOLA/2

Il mausoleo di 4mila lattine realizzato nell’ora di alternativa

Compito in classe: “Realizzare uno spot, uno slogan, un logo per il Movimento per la vita”. Succede alla Don Minzoni, scuola media di Ravenna, durante l'ora di religione, in una classe terza frequentata quindi da allievi tra i 13 e i 14 anni. Un compito assegnato a fine aprile, mentre era scoppiato il caso di Roma, dove un maxi manifesto (in questo caso vero) dei movimenti per la vita è stato rimosso dalla sindaca Raggi in quanto ritenuto “lesivo del rispetto di diritti e libertà individuali”. E poco prima che la polemica arrivasse anche qui, legata in qualche modo anche ai 40 anni della legge 194. A confermare il progetto, che verte attorno al concetto della vita come un dono, è la stessa dirigente scolastica della Don Minzoni, Carla Solaini, a cui chiediamo se in classe si parli quindi anche di aborto durante appunto le lezioni di religione. «Si toccano argomenti vari, tra cui comunque anche l’aborto, certo», ci risponde Solaini, a cui chiediamo lumi anche su un’altra segnalazione pervenutaci e che riguarda quella che sarebbe diventata una sorta di prassi, negli ultimi anni, di chiamare per un corso di educazione all’affettività (dove si tocca anche il tema della sessualità) una dottoressa che collabora con il Consultorio Familiare Diocesiano. Si rischia di essere in qualche modo di parte e “condizionanti” su temi assai sensibili? «Si tratta di progetti vagliati dal collegio docenti a inizio anno - ci spiega Solaini e di cui sono stati informati i genitori. Non partecipa comunque solo la persona di una “parte”, ma intervengono altri professionisti per cercare di offrire una panoramica a 360 gradi sull’argomento».

IL CIELO È PIENO DI STELLE

Circa cento ragazzi delle medie coinvolti nel progetto di educazione ambientale “La seconda vita delle cose” Sempre alla Don Minzoni di Ravenna (di cui parliamo nell’articolo qui sopra) succede anche che l’alternativa alla religione cattolica prenda la forma di un grande laboratorio di educazione ambientale e dia vita a una riproduzione in scala 1 a 5 di uno dei monumenti Unesco della città in lattine riciclate: il mausoleo di Teodorico. Il manufatto è stato inaugurato dal sindaco Michele De Pascale. A fare da coordinatore all’ambizioso progetto Andrea Mengozzi che ha ringraziato tutte le persone, le aziende, i genitori (ingegneri e muratori, in particolare) che negli ultimi otto mesi hanno messo a disposizione tempo e competenze per realizzare il progetto. Ma soprattutto, il “bravi” va a quei 98 ragazzi che hanno dato vita all’opera nel progetto dal titolo “La seconda vita delle cose”, seguiti da otto insegnanti della scuola che mettono a disposizione, ci ha spiegato la dirigente Carla Solaini, ore in più per non lasciare nessun allievo dell’alternativa “scoperto”. E così, in un anno di lavoro, gli studenti hanno raccolto (con la fattiva collaborazione di otto chioschi di piadine che si sono resi disponibili a tenere gli appositi bidoni per la raccolta), lavato e preparato le 4mila lattina necessarie e che ora, grazie alla donazione di un pannello solare, potrà essere illuminato anche di notte nel cortile, visibile da via Cicognani. (fe. an.)

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20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

MOTORI/1

Da tutta Europa per celebrare il mito della Vespa Il raduno internazionale a Ravenna Concorso d’eleganza in piazza Il Vespa Club “Ravenna città d’arte” ha organizzato in collaborazione con il Vespa Club Romagna il raduno internazionale Registro Storico Vespa. L’evento si svolgerà da giovedì 7 a domenica 10 giugno a Ravenna, dove sarà anche possibile visitare la collezione Vespa di Mauro Pascoli, denominata “La Bella in Mostra”, al centro commerciale Mir. Nell’occasione si festeggeranno i 70 anni della Vespa 125 con una manifestazione internazionale dedicata interamente alla Vespa d’epoca e riservata a tutti i veicoli Piaggio costruiti dal 1946 al 1976. Si stima che parteciperanno circa 250 persone, provenienti da 15 nazioni europee, oltre che da tutta Italia. Nelle quattro giornate i partecipanti visiteranno in sella alle loro Vespe d’epoca anche il territorio ravennate. Sabato 9 giugno nel pomeriggio piazza Kennedy ospiterà il “concorso d’eleganza” dove tutti i partecipanti sfileranno sulla loro Vespa con abbigliamento d’epoca a tema. L’eventuale ricavato della manifestazione (senza scopo di lucro) sarà devoluto in beneficenza.

MOTORI/2 A Pezzolo Festa de Mutor, tra cross e cinquantini A Pezzolo di Russi, grazie alla passione del circolo Anspi Santa Maria, dal 2000 si svolge la Festa de Mutor, quattro giornate (dall’8 all’11 giugno) in cui si celebrano gli sport motoristici. I festeggiamenti iniziano il venerdì sera con i rider del motocross notturno. Un’altra specialità dedicata agli appassionati è la gimkana in Vespa, evento centrale della giornata di sabato. Domenica mattina i protagonisti sono invece i 50cc, mentre alla sera la scena sarà tutta per “Il mucchio selvaggio”. Lunedì invece è in programma la gara di motocross vintage. Tutte le sere stand gastronomico (la domenica anche a pranzo) e concerti.

CELEBRAZIONI La Filarmonica Imolese rende omaggio a Baracca Sabato 9 e domenica 10 giugno è in programma a Lugo un fine settimana di appuntamenti dedicati a Francesco Baracca, nel centenario dellamorte. Sabato 9 la sala del Carmine ospita alle 10 la conferenza sull'Aviazione di Marina dagli albori ad oggi; domenica è invece prevista la Festa della Marina con la presenza del gruppo Anmi (Associazione nazionale marinai d’Italia) dell’Emilia-Romagna. Alle 21, chiude il programma degli appuntamenti il concerto della Filarmonica Imolese davanti al monumento a Baracca.

IMPIANTI

A RUSSI APRE UNA NUOVA PISCINA Giovedì 7 giugno alle 18 verrà inaugurata la nuova piscina estiva di Russi, che si trova in fondo a Via dello Sport in un’area precedentemente occupata da un campo secondario per gli allenamenti del calcio; a poche decine di metri si apre la zona dello stadio comunale “Bucci”. A realizzare e a gestire l’impianto, che è dotato di una vasca da 25 metri per 10 con 5 corsie e di una piscinetta per i bambini, è la Nuova Co.G.I.Sport. La piscina sarà aperta tutti i giorni da venerdì 8 giugno: fino a domenica 19 agosto dalle 9.30 alle 20; da lunedì 20 agosto a domenica 2 settembre nei giorni feriali dalle 11.30 alle 18.30 e la domenica dalle 10 alle 18.30. Sono in programma corsi di nuoto per bambini, di avviamento alla pallanuoto e di ginnastica in acqua media a corpo libero e con attrezzi.

DIVERTIMENTO

TEMPO LIBERO Fabio De Luigi ospite alla Rocca Brancaleone

Sabato 9 giugno inaugura la stagione cinematografica estiva tanto attesa dai ravennati della Rocca Brancaleone. E a battezzare l’arena di Ravenna sarà un volto noto come Fabio De Luigi, l’attore di Santarcangelo protagonista della pellicola Metti la nonna in freezer che verrà proiettata dalle 21.30. Oltre a De Luigi saranno alla Rocca anche i registi Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi. Tutto il programma della Rocca nell’inserto centrale di questo numero del giornale.

All’Esp arriva il ballerino De Martino All’Esp continua la festa per il primo compleanno del centro commerciale ampliato e rinnovato: venerdì 8 giugno si recupera l’incontro con il ballerino Stefano De Martino, impossibilitato a raggiungere Ravenna domenica scorsa a causa di un incidente stradale. Venerdì alle 18 sarà all’Esp per autografi e foto con le sue fan.

A Borgo Montone tre giorni di festa Il comitato cittadino organizza la 21esima festa paesana di Borgo Montone (alle porte di Ravenna) che si svolgerà dall’8 al 10 giugno ai giardini Teresa di Calcutta/Jone Fenati Gentile e nelle aree verdi di via Sebino/Trasimeno. In programma spettacoli per bambini e musica dal vivo. Verrà anche inaugurato un nuovo campo da basket. Sarà attivo lo stand gastronomico.

SI CORRE (O CAMMINA) COLORATI AD ALFONSINE

A Lugo cover band i venerdì d’estate

Domenica 10 giugno torna la corsa a colori, con partenza alle 19 da piazza della Resistenza, per le vie del centro di Alfonsine. L’evento prevede un tragitto di 4 km: i partecipanti potranno sostenere il percorso con qualsiasi andatura, di corsa o camminando, e si ritroveranno immersi in una nuvola di colori facilmente lavabili con una semplice doccia. Per partecipare è necessario avere una maglietta bianca o chiara e gli occhiali protettivi. Sarà attivo uno stand gastronomico.

Torna anche per l’estate 2018 Lugo Summer Live, con cinque concerti in altrettanti venerdì d’estate. La seconda edizione vedrà cover band riproporre fedelmente le sonorità e lo spettacolo delle storiche formazioni originali. I concerti si terranno dalle 21.30 in piazza dei Martiri, a ingresso gratuito. Si comincia venerdì 8 giugno con Purple in time, band tributo ai Deep Purple. Dalle 19 pre-concerto con aperitivo.


SPORT / 21 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

PALLACANESTRO FEMMINILE

Ballardini e Faenza: l’A1 resta un sogno «Ma non tutti arrivano in finale...» Partita per salvarsi, l’Infinity Bio ha sfiorato l’impresa. Ma la 37enne guardia-ala e oggi allenatrice-giocatrice non si abbatte e guarda già alla prossima stagione di Vincenzo Benini

Per quanto riguarda gli ultimi vent’anni, quando si parla di pallacanestro femminile a Faenza non si può che pensare a Simona Ballardini. Manfreda doc, classe ’81, la guardiaala lega il suo nome ai due capitoli più belli della storia faentina della palla a spicchi. Il primo, chiuso ormai da tempo, che riporta alle imprese del Club Atletico, con il capolinea rappresentato dal progressivo declino culminato con la cessione del titolo sportivo nel 2012. Il secondo, tuttora aperto, che ha il nome di Faenza Basket Project, che ha fatto rinascere l’entusiasmo, mai del tutto sopito, di un’intera città. L’ultima parte di questo capitolo riguarda la Simona Ballardini è finale per la promozione in A1, persa il 27 magnata a Faenza nel gio al primo supplementare al termine di una 1981. In carriera vera e propria battaglia con la quotata Vigaraanche un’esperienza no Mainarda, che però non cancella in alcun in Francia con il modo il valore di una stagione che si è rivelata Bourges (foto Lega eccezionale. «Il campionato è andato al di soBasket Femminile) pra delle aspettative – inizia Ballardini – con la squadra che da debuttante ha conquistato un buon settimo posto al termine della regular season, per poi “esplodere” nei playoff. Da quel momento siamo cresciute tantissimo e nessuno si sarebbe aspettato di arrivare fino allo spareggio finale. E dire che in autunno il nostro obiettivo era la salvezza…». Un anno da incorniciare, quindi? «Sì, non possiamo che essere contenti di quello che abbiamo fatto. Siamo soddisfatti del lavoro e dei sacrifici che alla fine ha pagato tantissimo. Il segreto dell’InfinityBio è stato un gruppo che si è dimostrato fantastico, un gruppo con la “G” maiuscola. Nel basket, infatti, non si vince con una sola giocatrice». Un po’ di amarezza, però, c’è per l’esito della finale? «Purtroppo sì, ma siamo state in gara fino al 44esimo minuto di una partita disputata contro una formazione, come Vigarano Mainarda, che ha disputato la A1. Ci sta che abbiano vinto le nostre avversarie, in quanto potevano contare su elementi di alto livello, ma noi siamo state ancora più brave a giocarcela alla pari». Un altro aspetto positivo è il ritorno dell’entusiasmo del pubblico faentino attorno al basket femminile… «In realtà a Faenza c’è sempre stata voglia di pallacanestro, anche quando le cose non andavano bene. I nostri tifosi ci sono sempre stati vicini, stringendosi in maniera ulteriore quando abbiamo disputato la finale dell’A2 a Lucca. Tutte le società avversarie ci invidiano il nostro pubblico: non ha uguali e avrebbe meritato la A1». E ora qual è il prossimo obiettivo? «Resta quello di inizio stagione: un consolidamento. Se non capita l’occasione, come è successo quest’anno, non bisogna fare le cose di corsa, ma per gradi, alzando l’asticella un pochino alla volta». Sempre con Ballardini in campo? «Certo, sto a casa mia, continuando a ricoprire il ruolo di allenatrice-giocatrice». Quali saranno le linee guida della squadra futura? «Punteremo a mantenere il gruppo più intatto possibile, non avrebbe senso fare delle rivoluzioni. Dobbiamo tenerci strette tutte le mie compagne». Qual è, se esiste, l’analogia maggiore tra questa InfinityBio e il “vecchio” Club Atletico del quinquennio d’oro 2003-2008? «Di sicuro il cuore. Abbiamo dimostrato di possedere lo stesso attaccamento alla maglia di dieci anni fa». Quali i ricordi più belli di quegli anni? «Due finali scudetto, la vittoria della Coppa Italia, la partecipazione alla Fiba Cup. Il tutto, in un periodo in cui il PalaBubani era inespugnabile. E se poi alla fine non sempre siamo riuscite ad arrivare al traguardo finale, bisogna ricordare che non sono le partite singole a fare la differenza, ma il percorso di gioia ed entusiasmo che si è compiuto assieme alle compagne, ai dirigenti, ai tecnici e ai tifosi». Una carriera, la tua, che purtroppo ha incontrato anche alcuni momenti negativi… «Ho avuto l’occasione di firmare due contratti per giocare nell’Nba, ma una volta un grave infortunio, un’altra l’opposizione dello staff della Nazionale, me lo hanno impedito». Il bilancio è comunque positivo, giusto? «È vero che ho perso delle finali, ma è altrettanto vero che non tutti ci arrivano. Secondo me è già tanto quello che è stato fatto, ma non è tempo di bilanci, perché c’è ancora da giocare…».

«Due volte ho avuto l’occasione di firmare per andare nell’Nba, una volta mi ha fermato un infortunio e l’altra lo staff della Nazionale»

Tricolore nel 2011 con la maglia di Taranto Nata a Faenza il 24 marzo 1981, Simona Ballardini dal ’95 cresce nel settore giovanile del Club Atletico, entrando subito a far parte, seppure giovanissima, della prima squadra. Nel ’98 viene premiata come migliore giovane del campionato italiano e, dopo aver contribuito al ritorno in A1, categoria in cui gioca per una stagione, nel 2000 si trasferisce a Schio. In Veneto disputa tre stagioni, vincendo due coppe Ronchetti (l’attuale Fiba Cup), per poi tornare a Faenza. Punto di forza prima della Penta e poi della Germano Zama, nel periodo che va dal 2003 al 2008 Ballardini trascina da protagonista la squadra a due finali scudetto, entrambe perse, ma anche alla vittoria di una storica Coppa Italia nel febbraio del 2007. Chiuso questo lustro si trasferisce a Venezia, dove gioca due anni, per passare nel 2010 a Umbertide e nel 2011 a Taranto, dove centra l’accoppiata scudettoCoppa Italia. Seguono una breve esperienza in Francia, al Bourges, e un lungo periodo di inattività a causa di una grave infortunio (il secondo dopo quello capitato nell’aprile del 2007), per tornare in Italia nel 2014, a Priolo in A1 e a Castel San Pietro in A2. L’anno successivo gioca e allena il Faenza Project Basket in Serie C, con cui inizia la risalita fino al torneo di A2 chiuso qualche settimana fa. ≠Conta 93 partite con la maglia della nazionale azzurra, per un totale di 897 punti (esordio il 16 maggio 2001 a Limerick, in Irlanda, contro il Portogallo, dove segnò due punti) suggellate dalla vittoria della medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo del 2009 e dell’argento, sempre nella stessa competizione, nel 2001.


22/ CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

L’affascinante avventura nottura firmata dai fratelli Safdie

La visione di San Romualdo

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

Good Time (di Ben e Joshua Safdie, 2017) I fratelli Safdie sono due cineasti indipendenti newyorkesi da noi totalmente sconosciuti, fatta eccezione per alcuni cinefili da festival, visto che in passato hanno partecipato con un loro film in una sezione collaterale di Venezia. Good Time però ha avuto una presentazione decisamente migliore, perché è entrato a Cannes dalla porta principale, quella del concorso, dove pur non avendo vinto nulla è stato generalmente molto apprezzato, tanto che la prestigiosa ed esclusiva rivista Cahiers du cinéma lo ha messo tra i primi dieci film dello scorso anno. Senza girarci troppo intorno, la cosa che colpisce subito di questo film è il nome del protagonista, perché vedere il vampiro “twilightiano” Robert Pattinson in un thriller indipendente è già una notizia di per sé, scoprire poi che il film è ritagliato su misura per lui che è perfetto nella parte, rende il tutto più interessante. Si parte da una rapina finita male, in cui Connie vede il fratello ritardato Nick arrestato dalla polizia, e giura di riportarlo con le buone o le cattive fuori dal carcere. L’inizio fa pensare a una commedia in stile La truffa dei Logan, per il tono apparentemente scanzonato e per l'affetto e l'ironia che i registi hanno nei confronti dei loro personaggi, e sapendo che il socio di Pattinson è uno dei due registi (Ben) la cosa appare abbastanza scontata. Il film, non appena il suo protagonista bello e dannato prende il timone, scivola lentamente e inevitabilmente nel campo del thriller drammatico (ma non troppo) e dello sguardo deviato e stralunato di Connie, per cui rubare in un supermercato o rapire qualcuno da un ospedale rappresentano la paradossale normalità del racconto. Infatti la camera dei fratelli Safdie entra nel cuore e nello spirito dei suoi protagonisti, assolvendo al vero intento del film che è

quello di raccontare ancora una volta un'America ferita, perduta e popolata dall'impossibilità di essere normale. Di questo thriller notturno, psicotico, sottilmente ironico e benevolo verso i suoi antieroi, va citata anche la colonna sonora splendida e varia, che

Robert Pattinson (di “Twilight”) in “Good time”

ha in “The Pure And The Damned” di Iggy Pop e Oneohtrix Point Never il suo apice (il brano è stato scritto appositamente per l'opera). Benvenuti in Italia, cari fratelli Safdie: è assolutamente ora di recuperare un lavoro che forse vedremo nelle arene estive all'aperto o su Netflix (che ha in catalogo alcune chicche a livello di film) o direttamente in dvd. Potendo scegliere, questa affascinante avventura notturna che segna un nuovo esordio di un attore che promette di diventare grandissimo, la vedrei sul grande schermo, fossi in voi. Il capitolo Arene si aprirà ufficialmente la prossima settimana, ma qualche piccola anticipazione è d'obbligo perché sabato 9 alla Rocca con Metti la nonna in freezer saranno presenti l'attore Fabio De Luigi, e i registi Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi (introdotti, con Luca Vancini, dal sottoscritto, qua in conflitto d'interessi); Bagnacavallo “risponde” con una commedia francese davvero deliziosa come C'est la vie (12 e 13 giugno). L'antipasto è servito...

Il piccolo altare posto nel mezzo nella navata centrale della Basilica di Sant’Apollinare in Classe evoca diverse leggende: la sepoltura di Sant’Apollinare, il luogo nel quale era ricordato un pozzo che raccoglieva il sangue versato dai primi martiri e la visione di San Romualdo. Egli, di origine ravennate, fondò l’Ordine Camaldolese i cui monaci, per secoli, hanno custodito la Basilica e il corpo del Protovescovo. San Pier Damiano, autore della Vita di Romualdo, racconta che mentre egli si trovava a Classe per espiare i peccati del padre ebbe in dono la visione di Sant’Apollinare. Mentre si trovava nel monastero di Classe un converso lo esortava ad abbracciare la vita monastica e un giorno entrambi decisero di passare la notte in preghiera: «Mentre ambedue attendevano pazientemente in preghiera nel silenzio notturno, ecco che, sul primo cantare del gallo, il beato Apollinare, chiaramente visibile ai due, uscì di sotto l’altare, che appare in mezzo alla chiesa, costruito in onore della beata Vergine Maria. Lo si vide uscire dalla parte orientale, laddove cioè c’è la lastra di porfido. Contemporaneamente tanto splendore riempì tutta la chiesa come se il sole incanalasse i raggi del suo fulgore tra quelle pareti. Allora il beatissimo martire, mirabilmente ornato con i paramenti sacerdotali, recando in mano un turibolo d’oro, incensò tutti gli altari della chiesa; ciò fatto, immediatamente rientrò da dove era uscito, e subito tutto quello splendore che lo seguiva scomparve».

o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s

Venerdì 8 - sabato 9, ore 21 Osservazione della Volta stellata Festival della Culture - Darsena di città (Ingresso Libero - Cielo Permettendo)

Martedì 12, ore 21 Agostino Galegati La superficie di Marte

Giovedì 14, al tramonto del Sole Osservazione del crescente di Luna Classe - Prato accanto alla basilica (Ingresso Libero - Cielo Permettendo)

li per mille ag 5 o tu il a n Do ONTARIA0T; O L O V I D I T 9 EN . 920225803 e indica il n llo sviluppo ia contribuira ssociazione A della nostra a a Ravenna z n ie c e della S Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia

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Summer Live Music 15 GIUGNO

LOVESICK DUO rock’n’roll country e bluegrass

29 GIUGNO

NEFERTARI’S DANCERS compagnia di danza orientale Ristorante Pizzeria via Berlinguer 4 Ravenna Tel. 0544 455263 Ristorante Bar Pizzeria Oltremare

www.ristoranteoltremare.it

6 LUGLIO

TURRINI LAGHI DUO soul power

13 LUGLIO

BLUEKARMA italian soundtrack & anni ‘70


CULTURA / RUBRICHE / 23 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

FIORI MUSICALI

NdL - NOTA DEL LETTORE

Quando a fare la differenza è (anche) la disposizione dell’orchestra

Bacino 13, un romanzo sul passare del tempo tra mistero e quotidiano

di Enrico Gramigna

di Federica Angelini

È probabile, poiché l’etimologia è alquanto incerta, che la parola concerto derivi dalla voce latina cum-certare, ossia gareggiare: questa accezione può essere utile come punto di partenza per una breve indagine sulla disposizione delle orchestre. L’alchimia sonora che si crea in un’orchestra sinfonica è dovuta non solo alla bravura dei musicisti che la compongono, ma anche alla scelta che il direttore compie quando la dispone spazialmente. Si consideri dapprima che esistono due gruppi fondamentali che si fronteggiano in orchestra, gli archi e i fiati. Partendo dal primo di questi due schieramenti, si possono notare da subito almeno tre soluzioni differenti per distribuire gli archi. La prima, forse la più usata almeno in Italia, è la disposizione americana (introdotta da Stokowski intorno agli anni ’30 del ‘900) che vede nel semicerchio attorno al podio del direttore le due sezioni di violini a sinistra, le viole e i violoncelli (in quest’ordine) a destra e i contrabbassi dietro le viole. Spazialmente questa disposizione è quella che dimostra maggiormente l’idea della competizione (archi chiari/scuri): già la disposizione americana variata (utilizzata in primis da Fürtwangler) è in grado di stemperare questa netta separazione, portando i violoncelli sul centrodestra, accanto ai violini secondi, e lasciando esterne le viole. L’ultima disposizione è quella tedesca nella quale, rispetto all’americana, viene fatto uno scacchistico arrocco tra i violini secondi e il gruppo violoncellicontrabbassi, facendo guadagnare il cuore del

semicerchio alle sonorità gravi e lasciando le due squadre di violini a fronteggiarsi esternamente. Il gruppo dei fiati, posto su pedane digradanti

Sono le volpi nel faggeto, le pecore nelle stalle, la luce che si allunga e si accorcia a dare il ritmo a questo originale romanzo pubblicato da Guanda Bacino 13 dell'autore

Jon McGregor con l'International IMPAC Dublin Literary Award

alle spalle degli archi, vive intorno al cuore pulsante creato dall’ottetto di legni, disposti in due file con flauti e oboi in primo piano con dietro clarinetti e fagotti (sempre guardando da sinistra a destra del direttore), mentre la disposizione degli ottoni segue schemi più liberi. I corni formano un gruppo a sé stante che può trovare collocazione sia tra le fila dei legni, sia nell’incontro con gli altri ottoni, oppure separarsi da entrambi i gruppi, mentre trombe e tromboni, in linea o su due file, creano un gruppo unico al di là dei legni. In fondo allo schieramento orchestrale saranno poste, invece, le percussioni tra le quali spicca il ruolo predominante dei timpani. In tutti i casi descritti non sono state considerate le disposizioni delle orchestre nei golfi mistici nei quali, spesso per questioni di spazio, vengono attuate soluzioni inusuali.

inglese, ma nato alle Bermuda, Jon McGregor (per la traduzione di Ada Arduini). Frasi che ripetono come versi formulari danno a questo libro un ritmo tutto suo, dove lo scorrere del tempo amalgama vite, sentimenti, dialoghi, morti, natura, animali, esseri umani. Romanzo corale, Bacino 13 racconta la vita di un paesino della brughiera inglese accanto al quale sono stati costruiti tredici invasi per l'acqua, circondato da una natura fatta di colline su cui girano pale eoliche, crescono boschi, si aprono gallerie e un numero imprecisato di luoghi potenzialmente pericolosi. Ecco dove potrebbe, in una notte di Capodanno, essere sparita nel nulla una tredicenne. Questo è infatti l’incipit, il fatto: la figlia di una coppia di turisti scompare nel nulla. E per i tredici capitoli successivi, ognuno per ogni anno, il lettore spera di

trovare soluzione a quel mistero, così come lo sperano gli abitanti del villaggio che imparano a convivere con quel pensiero. Arriveranno piccole rivelazioni, ipotesi, accuse, ma senza una vera indagine da parte di McGregor che si fa appunto voce del luogo, quasi a fluttuare e osservare gli abitanti che nel corso degli anni invecchiano, si innamorano, si lasciano, si sposano, fanno figli, si iscrivono all’università, si ammalano, si trasferiscono, ritornano, portano a passeggio cani, decorano i pozzi, preparano recite di Natale, vanno al pub e insomma fanno una molteplicità di cose piuttosto quotidiane e comuni. Ognuno coltiva una propria sofferenza e McGregor tiene una giusta distanza da tutti, avvicinandosi prima all’uno e poi all’altro, come fosse un occhio che vaga di continuo per il paese e a cui capita di fermarsi ora a casa di qualcuno, ora di qualcun altro, magari, ogni tanto, anche della parroca. Abbondano i discorsi indiretti e le forme passive e i “qualcuno vide” o “sentì dire” perché nessuno prende mai la scena: nessuno fa mai qualcosa o dice qualcosa, al massimo viene visto fare qualcosa e sentito dire qualcosa. Scelte che marcano la cifra stilistica e modellano, quasi come il vasaio che nel libro dà forma ai suoi contenitori, una materia di per sé così quotidiana insieme a un mistero che non dà tregua.


24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

RAVENNA FESTIVAL/1

Tra Shakespeare e Cole Porter, teatro nel teatro con il musical “Kiss me, Kate” L’inglese Opera North all’Alighieri per quattro repliche del riallestimento del capolavoro del 1948

Tra gli eventi più attesi di questa nuova edizione del Ravenna Festival c’è senza dubbio il musical Kiss Me, Kate, in scena dal 7 al 9 giugno (tre repliche alle 20.30 e una quarta messinscena il sabato alle 15.30) al Teatro Alighieri, nel prestigioso allestimento dell'inglese Opera North. Lo show di Cle Porter si avvale della regia di Jo Davies e dell’orchestra e coro di Opera North con direttore James Holmes. Cole Porter, con George Gershwin e Irving Berlin, è il faro di Broadway e del cinema americano. E Kiss Me, Kate è uno spartiacque della commedia musicale della prima metà del Novecento: qui le canzoni, come le celebri “Another Opening Another Show” e “So in Love”, non sono numeri isolati, ma diventano nervatura e struttura di trama e personaggi. In questo capolavoro del 1948 – quando molti consideravano esaurita la parabola del cinquantasettenne Porter, che aveva cominciato a scrivere operette all’età di dieci anni con la madre Kate – i personaggi sono al tempo stesso interpreti shakespeariani e protagonisti della vita reale, passando rapidamente dal tono di scena al dietro le quinte, come in un “backstage musical”. Teatro nel teatro, sorretto da una lettura musicale informata sui manoscritti originali ritrovati a Manhattan. Biglietti da 18 a 60 euro.

Caronte e l’Inferno in versione “danza urbana” ai chiostri Dall’8 al 14 giugno alle 11 ai chiostri francescani prosegue la rassegna del Ravenna Festival “Giovani artisti per Dante” con una presenza fra le più celebri dell’Inferno: Caronte…ad astratti furori è un ritratto danzato del famigerato nocchiero incaricato di condurre le anime nell’Ade. Ritratto inaspettato però, perché il coreografo siciliano Stellario Di Blasi l’ha immaginato “non come il vecchio feroce secondo la classica iconografia, ma colto da giovane; intento in una danza della morte, mentre aspetta le anime da traghettare e si immerge negli astratti furori del suo destino nomade”. Combinando l’ispirazione dantesca a echi che spaziano da Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini a una canzone di Carmen Consoli, Di Blasi - classe ’82 - ha costruito l’assolo sulle misure dell’interprete 21enne Danilo Smedile. Ne è nata una pièce intima che ha vinto l’edizione 2018 del bando Danza Urbana XL, azione del network Anticorpi XL dedicato alla giovane danza d’autore. Attraverso la collaborazione con Cantieri Danza, per l’occasione c’è stato un ripensamento sitespecific della coreografia, su musiche dell’artista veneto dallo pseudonimo di Yamamoto Kotzuga.

RAVENNA FESTIVAL/2

“LA CORAZZATA POTEMKIN” RIVIVE GRAZIE A EDISON STUDIO Il capolavoro del cinema muto sonorizzato mercoledì 13 giugno al Rasi Torna anche nel 2018, nella programmazione del Ravenna Festival, il graditissimo connubio tra musica e cinema, in un’unica affascinante proiezione fissata per mercoledì 13 giugno alle ore 21 al teatro Rasi. Si tratta del celeberrimo film La Corazzata Potemkin musicato dai compositori di Edison Studio. Proiettato a Mosca per la prima volta nel 1925, La Corazzata Potemkin non solo è il capolavoro del regista Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, ma anche un caposaldo della cinematografia moderna e di gran parte del cinema europeo dell'ultimo secolo. Quando uscì il film fu censurato in gran parte dei paesi europei (Germania in primis) e tornò a circolare solo dopo la Seconda guerra, tanto da risultare a fine anni cinquanta tra i dodici migliori film di tutti i tempi, mentre nel 1990 per un altro gruppo di critici fu addirittura il migliore. E, soprattutto, con buona pace del ragionier Fantozzi, è un film molto breve, perché dura poco più di un'ora. Per chi non conoscesse la trama, la vicenda è ambientata nel 1905 a Odessa a bordo dell'incrociatore Potemkin, dove grazie al marinaio Vakulinchuk scatta una vera e propria rivoluzione, che coinvolgerà l'intera città di Odessa, con annesso lo spargimento di sangue. Metafora della Rivoluzione Russa con numerose licenze poetiche che il cinema consente e incoraggia. Su questa operazione, la domanda che sorge spontanea è: quali sono i motivi, gli stimoli e le chiavi di lettura di realizzare una nuova colonna sonora, suonata ovviamente dal vivo nel 2017 da parte di Edison Studio, dopo la prima partitura originale di Edmund Meisel, dopo il successivo utilizzo delle sinfonie di Dmitrij Šostakovič e, in modo del tutto singolare e rigorosamente pop, dopo la versione degli inglesi Pet Shop Boys (nel 2004)? La sonorizzazione del film muto più all’avanguardia della storia del cinema è stata riscritta con un'abilità senza precedenti, perché Edison ha effettuato uno studio su dialoghi e sonorità originali (quelle di Meisel), sui possibili rumori di scena analizzando il film e soprattutto sulle teorie di Ėjzenštejn sul montaggio audiovisivo del film stesso. Ingaggiati due attori russi, lo Studio ha usato le loro voci sui testi delle didascalie e tramite la post produzione sono stati così creati gli effetti delle voci corali, facendo risultare il film come una pellicola sonora a tutti gli effetti. Il miracolo riesce perché nella Corazzata ora si sente tutto: dal rifiuto dei marinai di mangiare la carne avariata, al grido prima di incoraggiamento poi successivamente di dolore di Vakulinchuk, passando per il rumore dei passi degli eserciti nella celeberrima scena della scalinata. La parte prettamente musicale è curata nei minimi dettagli, mescolando rock ad accorgimenti di stampo elettronico, con atmosfere che permettono allo spettatore un'affascinante percezione di sensi e sonorità. Edison Studio è un ensemble formato da Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi e Alessandro Cipriani, che ha realizzato il lavoro in collaborazione con Vincenzo Core e con l'aiuto del musicista Giacomo Piermatti (contrabbasso) e della chitarra elettrica dello stesso Core. Gli attori che hanno prestato le voci sono Andrej Maslenkin e Svetlana Kevral. Il progetto è promosso e sostenuto dalla Cineteca di Bologna. Francesco Della Torre (articolo tratto dal Ravenna Festival Magazine)


CULTURA / 25 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA FESTIVAL/3

Valerij Gergiev al De André con il Teatro di San Pietroburgo Il grande direttore del Mariinskij nel cartellone della musica sinfonica della rassegna: in programma Rachmaninov e “Quadri da un’esposizione” Valerij Gergiev

Secondo appuntamento con la grande sinfonica al Ravenna Festival. Venerdì 8 giugno al Pala De André dalle 21 l’appuntamento è con l’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e con il suo direttore, il celebre Valerij Gergiev. Entrando nel dettaglio del programma proposto, si va dalle Danze sinfoniche composte da Rachmaninov quando ormai è negli Stati Uniti da tanti anni. Nella sua musica soffia però ancora il vento della grande Russia, negli accenni folklorici come nei timbri sfavillanti. Lo stesso vento che vibra nel capolavoro di Musorgskij, Quadri da un’esposizione, con un fuoco espressivo che nessuno sa restituire meglio dell’orchestra sanpietroburghese e di Gergiev che ne è a capo da trent’anni – del resto, se c’è un luogo in cui si annida lo spirito più autentico dell’arte musicale russa, è certamente il Teatro Mariinskij. Quello spirito che la diaspora russa irradia sull’Europa intera, in primis la Francia: dove Ravel, orchestrando magistralmente lo scheletro pianistico dei Quadri, li proietta nel futuro, mentre Debussy – per chiudere il programma della serata – infonde al suo Prélude il respiro di una inestinguibile giovinezza. Biglietti da 15 a 85 euro.

RAVENNA FESTIVAL/5

RAVENNA FESTIVAL/4 I concerti di musica sacra e da camera Analizzando la programmazione di giugno dei concerti di musica sacra del Ravenna Festival 2018 si può individuare una particolare attenzione verso la spiritualità declinata secondo l’antico e il moderno. Il 9 giugno l’ensemble vocale Voces Suaves, nella Basilica di San Francesco, eseguirà un florilegio di brani legati all’approfondimento testuale e semantico dei mondi ultraterreni della Divina Commedia: tra i compositori eseguiti non mancheranno Merulo, Monteverdi e Marenzio, ma anche la contemporanea Joanne Metcalf. Lo stesso ensemble sarà protagonista la mattina seguente (domenica 10 giugno dalle 10) nell’ambito della rassegna nella rassegna In Templo Domini, interamente dedicata alla liturgia nelle basiliche ravennati: sarà la Basilica di Sant’Apollinare in Classe a ospitare Voces Suaves sulle note di Monteverdi, Marenzio e Gesualdo, tre astri del periodo Cinque-Seicentesco. Per quanto riguarda i concerti giornalieri alla basilica di San Vitale, i “Vespri” proseguono (tutti i giorni alle 19) con “Sacri ottoni” (7-10 giugno), un programma proposto dai Romagna Brass dedicato a Giovanni Gabrieli, massimo esponente della Scuola Veneziana del XVI secolo. Dall’Olanda, invece, il Duo Serenissima – soprano e liuto – presentano “La diva reclusa” (1115 giugno), per riscoprire la vita (e la musica) di due religiose seicentesche estremamente colte e creative.

“IN C” DI TERRY RILEY RIVIVE ALL’ALMAGIÀ Martedì 12 giugno dalle 21.30 all’Almagià il Ravenna Festival rende omaggio a In C, album capolavoro di Terry Riley, considerato un manifesto del cosiddetto minimalismo. Le due paginette che compongono la partitura hanno esercitato un’enorme e duratura influenza su oltre mezzo secolo di musica, da Steve Reich (che partecipò alla “prima” contribuendovi con l’introduzione dell’inesorabile pulsazione ritmica) e Philip Glass, agli Who, fino a dance e techno. In C verrà riproposto in versione “per ensemble” a cura di Tempo Reale (Francesco Canavese e Francesco Giomi maestri concertatori) in collaborazione con le scuole di musica di Ravenna, Faenza e Forlì e con la partecipazione di Roberto Paci Dalò al clarinetto.

Per quanto riguarda la musica da camera, da sempre stato uno dei fiori all’occhiello di Ravenna Festival, domenica 10 giugno (alle 21.30 al chiostro della biblioteca Classense) il Quartetto del teatro alla Scala (nella foto) si cimenterà in un percorso che dalla Boemia di Dvořák, volerà oltreoceano verso le sonorità di Barber prima di ritornare nell’Europa estone di Pärt.

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26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

FOLKLORE/1 INCONTRI LETTERARI L’immagine mediatica di Francesco Baracca nel libro di Roncuzzi e Deggiovanni, a Lugo Mercoledì 13 giugno alle 21 all’hotel Ala d’Oro di Lugo gli autori Valeria Roncuzzi e Piero Deggiovanni presentano Francesco Baracca e l’ideale eroico (Minerva, 2018). Un libro attraverso il quale si è voluta sviluppare un’indagine sulla divulgazione mediatica dell’immagine dell’asso del volo, valutandone la popolarità e l’impatto sull’immaginario collettivo.

Loriano Macchiavelli (e la collaborazione con Guccini) in piazza a Russi

A Lido Adriano tre serate con La Notte del Liscio, tra orchestre e ballerini Terza edizione per la rassegna che in provincia propone anche l’omaggio a Casadei a Cervia

Mercoledì 13 giugno alle 21.15 in piazza Dante, a Russi, prosegue la rassegna di incontri letterari organizzata da Eraldo Baldini con lo scrittore bolognese Loriano Macchiavelli che presenta i romanzi Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri, scritto con Francesco Guccini e pubblicato da Giunti nel 2017; e Uno sterminio di stelle: Sarti Antonio e il mondo di sotto, edito nel 2018 da Mondadori. Conducono Nevio Galeati e Eraldo Baldini.

TEATRO

A destra Moreno Il Biondo, sul palco a Lido Adriano l’8 giugno

LABORATORI PER UNDER 30 AL RASI: ISCRIZIONI ENTRO IL 12 GIUGNO

Terza edizione per La Notte del Liscio, la grande festa della musica e del ballo tradizionali, che nel secondo fine settimana di giugno invaderà con la sua contagiosa atmosfera la Romagna, dall’entroterra al mare, con più di 20 appuntamenti. Nel comune di Ravenna l’appuntamento è a Lido Adriano, con una tre giorni in piazza Vivaldi (sempre dalle 21 a mezzanotte) organizzata in collaborazione con la pro loco. Si parte venerdì 8 giugno con il noto cantante, clarinettista, sassofonista e compositore Moreno Il Biondo con l’Orchestra Grande Evento (legati al circuito delle edizioni di Casadei Sonora) per un concerto in collaborazione con i musicisti tradizionali del Polka Day e quelli del più innovativo progetto Extraliscio che porta avanti una sorta di reinterpretazione ribattezzata “punk da balera”. Sabato 9 a Lido Adriano salirà sul palco invece una delle più importanti orchestre di liscio (ora da sette elementi) in circolazione, quella di Patrizia Ceccarelli mentre a chiudere il programma sarà domenica 10 l’orchestra della cantante Maria Grazia Pasi (attiva nel campo dagli anni ottanta) e del sassofonista Gigi Bondioli. Nelle serate di sabato e domenica, in occasione del 50esimo anniversario della naFOLKLORE/2 scita della prima scuola di ballo della Romagna, i ballerini Il Trebbo dei Canterini Romagnoli in due serate alla chiesa di San Giovanni Battista del gruppo Folk italiano alla Casadei e della scuola Malpassi coinvolgeranno il publico presente a ballare il liscio. Venerdì 8 e sabato 9 giugno, nella chiesa di San Giovanni Battista, in via Girolamo Rossi, a Ravenna, la Società Canterini RomagnoA completare il programma della provincia di Ravenna li di Ravenna - Gruppo Corale "Pratella-Martuzzi" organizza il 43° Trebbo dei Canterini Romagnoli. L'evento, a partire dalle 21 di c’è l’appuntamento di Cervia, domenica 10 giugno dalle venerdì, prevede l'esecuzione di canti popolari da parte dei Canterini Romagnoli, diretti dal maestro Matteo Unich; nell'intervallo 21 in piazza Garibaldi: un omaggio a Secondo Casadei con si esibiranno gli alunni della scuola Bartolotti di Savarna. Sabato, alla stessa ora, si uniranno i cori Gerberto di Bobbio (Piacenza) l’orchestra “I solisti di Romagna” e i ballerini della scuola diretto dal maestro Edo Mazzoni e Val San Martino di Cisano Bergamasco (Bergamo) diretto dal maestro Fabio Piazzalunga. Kriterion.

La non-scuola – i laboratori teatrali portati avanti dal Teatro delle Albe e che durante l’inverno vedono la partecipazione di centinaia di adolescenti – quest’anno torna anche in estate e abbatte le barriere degli istituti scolastici aprendosi a tutti gli interessati (anche senza alcun tipo di esperienza teatrale), dai 12 fino ai 30 anni. Si comincia il 15 giugno (dalle 21), con il primo incontro di questa pratica pedagogica e teatrale nella quale i partecipanti si confrontano con i testi della tradizione per poi arrivare alla costruzione di un esito finale che debutterà a fine luglio a Lido Adriano. Gli incontri si terranno al Teatro Rasi e ai giardini pubblici di Ravenna, dalle 19 alle 21. Quota di partecipazione 60 euro. Iscrizioni via mail entro il 12 giugno (promozione@ravennateatro.com, info: 0544 36239).

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CULTURA / 27 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

ROCK/1

AGENDA CONCERTI In Darsena Pop Up il dream pop degli Spacepony Venerdì 8 dalle 21.30 in Darsena Pop Up, a Ravenna, live dei ravennati The Spacepony con il loro dream pop ispirato a gruppi come Mercury Rev.

Finisterre “rock” con Cacao, Doormen e Naddei Proseguono i concerti al Finisterre Beach di Marina di Ravenna che per questa estate ha allestito un cartellone di live con diverse eccellenze della scena rock locale. Venerdì 8 giugno (dalle 21.30) sul palco due band ravennati, i Cacao – duo strumentale basso e chitarra di Matteo Pozzi e Diego Pasini – e The Doormen (foto), con il loro rock tra “brit” e post-punk. Domenica 10 invece all’ora dell’aperitivo concerto di Naddei, nuovo progetto (che debutta con un disco di cover) del cantautore e produttore forlivese Franco Naddei, in arte noto anche come Francobeat.

GRAN FINALE PER BEACHES BREW. POI ALL’HANA-BI I CAMILLAS E J.C. SATÀN Al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna giovedì 7 giugno va in scena l’ultima giornata del festival rock internazionale Beaches Brew (nella foto uno scatto dalla serata del 5 giugno), con i concerti forse più attesi del lotto, quelli delle americane Tune-Yards (tra pop ed elettronica) e Jlin (elettronica). In apertura, dalle 20, l’egiziana Nadah El Shazly con band (rock sperimentale) e alle 20.45 il producer siriano Rizan Said. A completare la serata la rapper inglese Flohio. La programmazione dell’Hana-Bi prosegue poi il 10 giugno alle 18 con i pesaresi Camillas (pop “surreale” in italiano) e il 12 (dalle 21) con il rock dei francesi J.C. Satàn.

CANTAUTORI “A cena con qualcuno” al Quevida con Gnut

L’americana Miss Myra al Peter Pan e al Tarifa L’americana Miss Myra arriva con i suoi The Moonshiners in Italia con un mix di vintage jazz e blues. Due i concerti nel Ravennate: sabato 9 giugno dalle 18 al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna, domenica 10 dalle 18 al bagno Tarifa di Porto Corsini.

ROCK/2

Al Polka i Savana Funk tra Africa e blues Sabato 9 giugno dalle 18.30 al bagno Polka di Marina Romea concerto dei Savana Funk, trio bolognese composto da Aldo Betto, Blake Franchetto e Youssef Ait Bouazza che si muove tra funk, suggestioni africane, richiami anglosassoni e blues, sperimentando ritmiche d’ispirazione elettronica.

Al Prometeo il post-rock dei milanesi L.E.D. Partono le rassegne estive del circolo Arci Kinotto che per la stagione si “trasferisce” al mare. Mercoledì 13 giugno l’appuntamento è con il primo concerto di “A cena con qualcuno” che quest’anno si terrà al bagno Quevida di Porto Corsini. Dopo la cena delle 20.30 a salire sul palco (dalle 21.30 a ingresso gratuito) sarà Gnut, nome d’arte dietro il quale si cela il campano Claudio Domestico, tra le voci più interessanti del cantautorato italiano contemporaneo.

Sabato 9 giugno dalle 20.30 al Prometeo di Faenza concerto dei milanesi L.E.D. (post-rock elettronico). In apertura aperitivo con inaugurazione della mostra della giovane faentina Greta Fuzzi.

Gli australiani Kava Kings nel cortile del Pancotto

THALIA ZEDEK AL CIRCOLO ABAJUR CON GLI “E”

Mercoledì 13 giugno all’Osteria del Pancotto di Gambellara proseguono gli aperitivi nel cortile con il concerto (dalle 19.30) degli australiani The Kava Kings con il loro sound “estivo” che unisce gypsy, rock, reggae e dub.

Dopo il concerto di giovedì 7 giugno (dalle 20.30) con gli australiani The Baudelaires (garage/rock psichedelico) il giardino del circolo Abajur di Ravenna ospita giovedì 14 giugno (dalle 21.30) A Band Called E, trio composto da tre storici musicisti rock della scena indipendente statunitense, a partire dalla cantante Thalia Zedek (Come, Uzi, Live Skull - nella foto), affiancata da Jason Sanford (Neptune) e Gavin McCarthy (Karate). Presenteranno il loro disco uscito per la prestigiosa Thrill Jockey.

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28 / CINEMA RAVENNA&DINTORNI 7-13/6/2018

• Cinemacity • Ravenna

Il lago dei cigni

roccacinema sabato 9 giugno INAUGURAZIONE METTI LA NONNA IN FREEZER di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi PRESENTI I REGISTI E FABIO DE LUIGI Rassegna Fice "Accadde Domani"

www.roccabrancaleonecinema.com

dom. 10 giu.

lun. 11 giu.

mar. 12 giu.

mer. 13 giu.

WONDER

IO SONO TEMPESTA

L’INGANNO

VICTORIA E ABDUL

di Stephen Chbosky

di Daniele Luchetti

di Sofia Coppola

di Stephen Frears

apertura ore 20.45, inizio proiezione 21.30 interi € 6 - ridotti € 5

in diretta dalla Royal Opera House di Londra mar.: p.u. 20.15

di Steven Soderbergh fer., sab. e dom.: 17.45-20.20-22.55

fer. (escluso mar.), sab. e dom.: 17.45-18.30-20.35-21.30-22.30; mar.: 17.45-18.30-20.35-21.30

Jurassic World Il regno distrutto

di Greg Berlanti

Tuo, Simon

Deadpool 2

di J.A. Bayona fer., sab. e dom.: 17.45-18.1520.10-20.40-21.30-22.55 Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21

segnala questa settimana:

Rocca Brancaleone Ravenna

Jurassic World Il regno distrutto di J.A. Bayona

Ravenna

The Strangers Prey at Night (v.m. 14)

fer. (escluso mar.), sab. e dom.: p.u. 18

Malati di sesso

di Claudio Cicconetti fer., sab. e dom.: 18-20.30-22.45

di Johannes Roberts fer. (escluso mar.), sab. e dom.: p.u. 20.30

Solo A Star Wars Story di Ron Howard

Faenza

Harry Potter e l’ordine della Fenice di David Yates sab.: p.u. 15

Harry Potter e il principe mezzosangue di David Yates

di Johannes Roberts Proiezione in Dolby Atmos fer.: 20.10-22.45; sab. e dom.: 15-17.35-20.10-22.45 Proiezione in Dolby fer.: p.u. 21; sab. e dom.: 15.3016 (proiezione in 3D) -18.10-21 Proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”: mar. p.u. 21

gio., ven., sab., lun. e mar.: p.u. 21.15; dom.: 17-21.15

• Cinema Sarti • Faenza

Lazzaro felice

di Alice Rohrwacher

Tito e gli alieni di Paola Randi

Respiri

fer.: p.u. 22.40; sab. e dom.: 16-22.40

di Alfredo Fiorillo fer. (escluso gio.), sab. e dom.: p.u. 20.30

Solo A Star Wars Story

Tito e gli alieni

di Ron Howard Proiezione in Dolby fer.: 20.10-22.45; sab. e dom.: 15.10-17.4020.10-22.45

di Paola Randi fer., sab. e dom.: 17.45-20.30-22.40

End of Justice Nessuno è innocente

Deadpool 2

di Dan Gilroy gio.: p.u. 17.45; fer. (escluso gio.), sab. e dom.: 17.45-22.40

La truffa dei Logan

di Dan Gilroy

di Claudio Cicconetti fer.: 20.45-22.45; sab. e dom.: 18.40-20.45-22.45

The Strangers Prey at Night (v.m. 14)

Lazzaro felice

• Cinedream •

End of Justice Nessuno è innocente

di Greg Berlanti fer. (escluso lun. e mar.): p.u. 20.30; sab. e dom.: 18-20.30

• Cinema Jolly •

fer., sab. e dom.: 17.45-20.25-22.45

Faenza

Tuo, Simon

Chiusura estiva

di Alice Rohrwacher gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: 18.30-21

• Cinema Italia •

di Steven Soderbergh fer.: 20.15-22.45; sab.: 17.45-20.15-22.45; dom.: 15.15-17.4520.15-22.45

Ravenna

di Laurent Cantet

GIUGNO

La truffa dei Logan

di David Leitch fer., sab. e dom.: 17.45-20.20-22.50

• Cinema Mariani •

L’atelier

Malati di sesso

DA GIOVEDÌ 7 A MERCOLEDÌ 13

lun.: p.u. 21

fer.: 20.30-22.40; sab. e dom.: 15.50-17.50-20.30-22.40

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fer. e sab.: p.u. 21.15; dom.: 17.30-21.15


JUNIOR / 29 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA RASSEGNA

Laboratori, spettacoli e concerti per il gran finale di Cotignyork Il programma del fine settimana dedicato a bambini e ragazzi, ma non solo Tra gli ospiti anche i musicisti Don Antonio, Dany Greggio e Paolo Benvegnù

Entra nel clou la settimana di Cotignyork, la rassegna dedicata a bambini e ragazzi (ma non solo) di Cotignola. Giovedì 7 giugno dalle 15 alle 23 si anima piazza Vittorio Emanuele II. A partire dalle 15 mercatino delle pulci e dell’usato, mentre dalle 16.30 inizia il laboratorio per realizzare la pizza all’aperto con una grande cottura pubblica e pic nic in centro. Dalle 16.30 alle 18 performance di improvvisazione teatrale e ancora spettacoli alle 18 con All’InCirco e il loro “Ecomonster Puppet Show”, alle 20 con il concerto per burattini e musicanti del Teatro del Drago e alle 21.30 con “Parole sulla sabbia” in compagnia di Claudio Simeone e Abderrahim El Hadiri, a cura di Cicogne Teatro. Venerdì 8 giugno laboratori di esplorazione, ascolto, disegno e fumetto nel bosco “Hansel e Gretel” (ritrovo alle 14.30 nel parcheggio del campo sportivo; prenotazione obbligatoria) e dalle 16 alle 17.30 alla Scuola Arti e Mestieri “Giochiamo con le parole” con Gianni Zauli, un laboratorio di manipolazione ludica delle parole per bambini e ragazzi dai 9 anni in su. Spazio anche alla musica: alle 18 nel parco Zanzi arrivano Don Antonio e Danilo Conti con “Blues per un vecchio lupo di pianura” e alle 19 nel parco Bacchettoni appuntamento con Marina Girardi e il suo “Le canzoni della donna albero”, una raccolta di canzoni illustrate. Alle 20.30 nel cortile di Casa Varoli è previsto “Racconto d’estate”, spettacolo del Teatro Medico Ipnotico. Al Teatro Binario alle 22 il concerto del Collettivo del cantautore Paolo Benvegnù (prenotazione obbligatoria al numero 320 4364316 o via email a fabbrim@comune.cotignola.ra.it). Dalle 19 alle 22, inoltre, al parco Bacchettoni è attivo lo stand gastronomico. Dalle 14 di sabato 9 alle 12 di domenica 10 giugno arriva il grande campeggio di Cotignyork con appuntamenti nei parchi Zanzi e Bacchettoni, alla Scuola Arti e Mestieri, a Casa Varoli e nel suo giardino e nelle vie Roma, Cairoli e Rossini. Il montaggio delle tende comincia alle 10 (prenotazione obbligatoria). Tanti i laboratori in programma per sabato 9 giugno, come

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Tra gli appuntamenti non solo per bambini lo spettacolo-concerto di Paolo Benvegnù “H3+” (con tanto di marionette), venerdì 8 giugno dalle 22 al teatro Binario di Cotignola

“Giardino di carta” sulla tecnica della stop motion (alle 15.30 a Palazzo Sforza), “I gioielli di Elsa Canicola Bambini” su oreficeria fantastica e disegnativa (alle 16 alla Scuola Arti e Mestieri) e “Architetture in divenire” per la lavorazione di materiali di scarto aziendale (alle 16 in via Cairoli). La stessa giornata è accompagnata da due spettacoli, alle 17 a Casa Varoli con il teatro delle ombre, animazione e figura “Nanabobò” di Officine Duende e alle 21.30 nel cortile di casa Varoli con lo spettacolo “Topolino” del Teatro Medico Ipnotico. Infine i concerti con “Ballate di mare, d’amore ed altre chimere” con la musica di Dany Greggio e il contrabbasso di Atto Alessi (alle 20.30 al Parco Bacchettoni, dove alle 22.30 si terrà il “Concerto di disegni”). Dalle 19 è attivo lo stand gastronomico al parco. Domenica 10 giugno Cotignyork conclude il suo programma con il laboratorio “Un paesaggio nel vaso”, a cura di Alice Iaquinta (alle 10 in via Cairoli) e con il Calcetto nella fossa con squadre miste di bambini e adulti (alle 10 al Circolo Manzoni) ma anche il torneo di calciobalilla umano dalle 10 al parco Bacchettoni. Prgramma completo: comune.cotignola.ra.it e museovaroli.it.

TRADIZIONI

I GIOCHI DI UNA VOLTA PROTAGONISTI A RIOLO Torna “Zug”, tra abilità, tricicli, disegni e stand gastronomico

A Riolo Terme va in scena “Zug”, un weekend dedicato ai giochi senza tempo, senza energia elettrica, gratuiti e per tutte le età. Sarà in funzione uno stand gastronomico venerdì 8 dalle 18.30, sabato 9 e domenica 10 dalle 18.30 (e domenica anche a pranzo). Sabato e domenica in particolare, dalle 17, spazio a giochi d’equilibrio, di abilità, di lancio, d’ingegno, con uno scivolo a rulli di 16 metri, e poi, bicicli, tricicli, pedobike, risciò, minicicli, monopattini, pittura con Ludobus ArteBus, un telo infinito di circa 20 metri per disegno collettivo a tempera, cavalletti d’autore, quadri d’asfalto, “musical bus”. Le scuole dell’infanzia propongono anche giochi giganti di loro costruzione, come domino, calcio balilla o Lego. Sabato 9 è in programma un grande gioco notturno a cura del Gruppo Scout Riolo Terme; sabato e domenica mercatini, scambio fumetti o giocattoli ai giardini, giri di tombola dalle 20.

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FESTA DEI GIOCHI SENZA TEMPO E SENZA ETÀ Non si è mai troppo giovani per imparare a giocare.... non si è mai troppo vecchi per smettere VENERDI 8 ore 18,30 apertura stand gastronomico SABATO 9 E DOMENICA 10 dalle ore 17 alle 23 - Parco Pertini e Corso Matteotti. Due serate dedicate ai giochi senza tempo, senza energia elettrica per tutte le età a cura di FORMULA SERVIZI ALLE PERSONE - LUDOBUS SCOMBUSSOLO. Giochi d'equilibrio,di abilità, di lancio, d'ingegno, Scivolo a rulli di 16 metri e poi bicicli, tricicli, pedobike, risciò, minicicli, monopattini. Pittura con Ludobus ArteBus, Tela infinito di circa 20m per disegno collettivo a tempera, cavalletti d'autore, quadri d'asfalto, Musical Bus, Giochi di lancio e tanto altro ancora. GONFIABILI Le scuole dell'infanzia locali propongono giochi giganti di loro invenzione: DOMINO - CALCIO BALILLA PER BAMBINI - MATTONCINI LEGO e altri. SABATO 9 ore 17 SCAMBIO DI GIOCHI E FUMETTI presso il Parco Morini (giardini della fontana) per non professionisti. GRANDE GIOCO NOTTURNO a cura del Gruppo Scout Riolo Terme, (iscrizioni dalle ore 20 presso lo stand) - GIRI DI TOMBOLA dalle ore 20,30 a cura del Centro Sociale di Riolo Terme IL CERVELLONE dalle 21,30 in collaborazione con Caffè TANNINO (iscrizioni presso Caffè Tannino) Nelle giornate di sabato e domenica mercatino oggettistica e prodotti locali inoltre.... DOMENICA 9 Giochi per bambini nel fossato della Rocca di Riolo a cura dello Staff della Rocca! (info: tel 0546 71025 - roccadiriolo@atlantide.net) www.rioloterme-proloco.it / prolocorioloterme@gmail.com - facebook: Riolo Terme Pro Loco

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30 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 7-13 giugno 2018

MONDO VINO

Fabio Magnani illustra i vini di Romagna ad alcuni “buyers” cinesi

Effetto Sangiovese sul palato cinese La percezione in Asia del vino principe della Romagna, a confronto con il ...tè di Fabio Magnani

LO STAPPATO Riserva P. Honorii 2013 corposo e vellutato di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Un “romagnolo” buono per i cinesi potrebbe essere questo: il “Sangiovese Romagna Riserva P. Honorii 2013”. Un vino che con i suoi 14,5 gradi alcolici non passa inosservato al palato degli asiatici. Al naso ha profondità e complessità. Sentori di frutta matura e sottospirito. I sentori fruttati si mescolano e sensazioni dolci, speziate. Marzapane, cannella, pepe nero. Buccia di arancio e un lieve tratto balsamico. Al palato è secco senza negare morbidezze. Di buon corpo. Tannico. Ottimo retrogusto. Piacerà sicuramente. Abbinatelo con un agnello al forno se siete in Italia oppure con un Hong Shao Rou, un classico piatto della cucina popolare a base di maiale o manzo composto da costine, pancia o altre parti prepotentemente grasse. Io ho provato ed è un abbinamento azzeccato.

Piadina e Crescioni

Ogni paese ha una percezione del vino in base alla propria cultura e al palato. In questo momento vi scrivo da molto lontano, arrivato oramai a conclusione di un lungo viaggio che mi ha portato in Asia a raccontare il vino. Chi di voi segue “Mondo Vino” sa che spesso il mio lavoro mi porta da questa parte del pianeta dove, a essere differente, non è solo la mentalità ma anche la percezione nei confronti di cibo e bevande. La mia esperienza mi ha insegnato che ogni paese ha un “suo” palato e, per questo, anche il vino è percepito in modo diverso. Unica variante è la cultura personale. Se un cinese o un americano amanti del vino hanno passato del tempo in Italia avranno la capacità di apprezzare i nostri prodotti. Il loro palato, in pratica, assumerà una nuova capacità di percezione. Non ho fatto questa premessa per spiegare la “meccanica del gusto” legata all’aspetto culturale di un paese ma per riflettere su come potrebbe essere percepito il vino del nostro Paese. Ad esempio, in Asia. Anche se l’Asia è grande e per questo contiene differenze di gusto legate alle aree geografiche minori che andrebbero spiegate, la domanda, se il Sangiovese Romagnolo possa piacere o meno in Cina dovremmo porcerla, soprattutto per quanto riguarda produttori, commercianti o persone che avranno come ospiti alla propria tavola “partners” cinesi. Va ricordato che la buona tavola è foriera di buoni affari, soprattutto in oriente. Il problema del nostro Sangiovese è sempre quello. È acido. La freschezza acida e la ruvidità tannica, spesso irritano le mucose del gusto asiatico. È un vino irruente, il nostro Sangiovese che fatica a farsi apprezzare soprattutto se siamo di fronte a un vino di poco corpo, leggero, che per questo motivo non ha la struttura necessaria a soddisfare il desiderio naturale di morbidezza del palato orientale.

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Qualcuno di voi potrebbe ritenere strano questa indole giacché la cucina cinese è varia e ricca di sapori e di certo non nega una certa intensità. La piccantezza, l’untuosità, le sapidità o la grassezza sono parte di questa cucina a cui si alternano preparazioni di estrema delicatezza. Il problema è che non si tratta di solo cucina. Ciò che condiziona un palato è anche quello che si beve. E in oriente il tè è un’arte e una cultura che equivale a quella del vino. Maestri del tè mi hanno parlato di tannino, di acidità di questa bevanda e, non solo, mi hanno spiegato differenze tra i crù, i tagli, i territori, la preparazione e le annate. Non ultimo come si degusta un tè. Tutti elementi che condizionano la qualità e il gusto di questa bevanda tradizionale. Loro davanti al tè chiudono affari importanti come noi davanti a una bottiglia di buon vino. Ebbene, il tè è una delle bevande più delicate che ci siano e ai cinesi piace morbido, tendenzialmente dolce al massimo con un leggero amaro finale a vantaggio d’equilibrio. Se l’imprinting di questi palati è stato plasmato da una bevanda delicata e impalpabile come il tè, va da sé che quando voi gli date un sorso di Romagna gli scioccate il palato. Il motivo per cui i cinesi preferiscano il Sangiovese affinato e invecchiato è fondamentalmente questo. L’altro problema che spesso incontro parlando di Romagna è che non sanno cosa sia. Spesso il termine Romagna ricorda loro Romania. Di solito non ho nessun problema se parlo di altre regioni italiane e se dico Emilia loro mi rispondono subito, Lambrusco. Una sorta di parola d’ordine che apre le porte della loro attenzione. Ogni regione ne ha una. Per il Veneto Amarone, per la Toscana Chianti o Brunello, il Piemonte ha il Barolo e così via. Per la Romagna non c’è. E qui si nota la necessità delle istituzioni che dovrebbero fare cultura territoriale. Spesso a Hong Kong, nel corso delle fie-

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GUSTO / 31 7-13 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

Pianeta Asia: come sono percepiti gli altri vini autoctoni romagnoli Albana: è apprezzata se c’è struttura e corpo. In questo caso in Cina, con le dovute eccezioni, cercano nei bianchi la densità. Desiderata nelle versioni dolci, accettata nelle versioni spumanti. Rambela: ben valutata e bevuta volentieri anche se ha corpo leggero. Il segreto è la parte aromatica di questo vino che ricorda loro il moscato. Ne apprezzano il profumo. Trebbiano: difficile che piaccia. Troppo neutro, leggero e acido. Cagnina: apprezzata quella particolarmente dolce. Burson: gode di notevole considerazione. In Asia l’ho portato io, me ne prendo il merito. Sono stato il primo a parlarne in Cina quattro anni fa. Oggi è un vino che si vende bene perché amato e vi garantisco che ultimamente in quel di Russi e Bagnacavllo si vedono sempre più importatori cinesi. Centesimino: non è molto apprezzato, troppo leggero di corpo e il profumo piacevole di questo rosso rispetto alla debolezza strutturale non li soddisfa. Con quel profumo, si aspettano più densità.

APPUNTAMENTI Apre al Villaggio di Ponte Nuovo un mercatino slow di prodotti “buoni, puliti, giusti e sani” Si inaugura al Villaggio del Fanciullo di Ravenna (via Del Pino 102/104, angolo via 56 Martiri) – in collaborazione con la condotta di Ravenna di Slow Food – il “Villaggio Slow” che allarga la gamma di prodotti dell’orto “a km 0” già proposta dalla cooperativa sociale agricola del Villaggio che li coltiva su un terreno di 3 ettari a Ponte Nuovo. Si tratta di altri prodotti agricoli, alimentari e artigianali (confetture, formaggi, salumi, miele, uova, etc) di produttori che si riconoscono nella filosofia del ”buono, pulito, giusto e sano per tutti” di Slow Food. L’apertura del “nuovo” mercatino è prevista per venerdì 8 giugno alle 16. In programma una festa con animazioni varie e degustazioni. Il Mercato “Villaggio Slow” si terrà nel mese di giugno, i venerdì 8, 15 e 22. A partire da luglio, ogni primo e terzo venerdì del mese, fino a settembre, con orario dalle ore 16 alle 20.

Alla Farmacia Acaba del Podium incontro pubblico sull’alimentazione di bimbi e ragazzi Alla farmacia Acaba della galleria Podium in via dei Poggi a Ravenna è in programma giovedì 7 giugno (alle ore 17) un incontro – aperto a tutti i cittadini – dedicato all’educazione alimentare di bambini e ragazzi e quindi anche a tutte le famiglie. A parlare del tema sarà il dottor Carlo Casadio medico specialista esperto di alimentazione e consigliere dell’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica. «Per crescere, i bambini necessitano di alimentazione varia e completa – spiega il medico –. È bene che piccoli e adolescenti si abituino a mangiare ai pasti principali con cibi freschi e di stagione. E che non vengano sottoposti al rischio di diete “fai da te”.

COSE BUONE DI CASA re internazionali noto il lavoro della nostra “Enoteca Regionale” che raccoglie insieme i produttori emiliano e romagnoli. Un insieme di proposte che spesso i cinesi faticano a capire nonostante la curiosità. L’osticità del Sangiovese li allontana preferendo le fragranze fruttate di certi Lambrusco. Non serve andare con le bottiglie in mano se prima non gli hai spiegato cosa aprirai. I francesi, al contrario di noi, hanno fatto questo. Loro vantano un marchio territoriale da secoli. I cinesi comprano vino francese perché è tale. Quando degusto con loro vino d’Oltralpe devo spiegare loro come li prendono in giro perché quel “Bordeaux” dal nome altisonante è un terzo o quarto taglio che nessuno in Europa berrebbe. In Romagna andrebbero bene i produttori che nel loro Sangiovese abbondano con il Merlot che stempera acidità portando morbidezza, corpo e profumi più facili da riconoscere per loro. In purezza preferiscono i Sangiovese fini ed eleganti, non a caso tra questi ho notato il “Vigna del Generale” del nostro Nicolucci di Predappio. Perché lui sì e gli altri meno? Perché apprezzano la finezza tannica e il vino ha una struttura che regala sottili densità che rendono il percepito fine, elegante e morbido. Guarda caso come un tè.

Ecco il Fricandò romagnolo a fette e fritto a modo mio di Angela Schiavina

Questa settimana ci concentriamo sui prodotti freschi dell’orto con una ricetta stagionale estiva, profondamente legata alla tradizione contadina romagnola: il fricandò. Esistono alcune “varianti”, questa è la versione a modo mio, semplicissima da preparae e assai appetitosa. Ingredienti per 6 persone: 4 melanzane lunghe, 4 patate novelle, 4 cipolle, 4 pomodori maturi ma non troppo, olio evo, prezzemolo o basilico, sale e pepe. NB: scegliere verdure fresche, sode e di media grandezza. Preparazione: pulire e tagliare le verdure a pezzi abbastanza grandi (le melanzane a fette per il lungo, le patate a fettone di sezione triangolare, le cipolle e i pomodori – svuotandoli del-

l’eccesso di semi – a pezzettoni). Versare olio abbondante in una padella capiente, dove friggerete una per volta le verdure; prima le patate, poi le melanzane e le cipolle che metterete da parte su carta da fritti per assorbire l’olio in eccesso. Da ultimo mettete i pomodori, che non si devono spappolare, quindi scolate eventualmente l’olio rimasto nella padella, ne deve rimanere al massimo un velo. Poi mescolate insieme delicatamente tutte le verdure a fuoco moderato. Aggiustate di sale e un po’ di pepe. Servite il fricandò caldo, ma non troppo, dopo averlo spolverato di un trito di prezzemolo fresco o di foglie di basilico spezzettate. È buono pure freddo e il giorno dopo. C’è chi usa anche altri ortaggi, come zucchine o peperoni, ma più che un fricandò diventa una specie di peperonata “arricchita” o una ratatuglia estiva. Peraltro nella tradizione contadina locale si aggiungevano anche rimanenze di carne (pollo, maiale, pecora, etc...) che rimanda all’arte di utilizzare gli avanzi in cucina di Olindo Guerrini. Ma questa è un’altra storia. Il fricandò resta comunque una pietanza, per quanto golosa, sobria, vegetariana, tipica di inizio estate.

VENERDI 15 GIUGNO inaugura la stagione estiva con i BANDIERA GIALLA BAND. Rosy Velasco e Marco Mariani eseguiranno un repertorio musicale anni '70 '80 '90. CENA CON MENÙ FISSO A SCELTA

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