RAVENNA&DINTORNI Giovedì 10 marzo 2016 n.666
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VERSO IL VOTO da pagina 6
POLITICA
Quale futuro per Ravenna Holding?
I candidati del Pd al consiglio comunale
I candidati a sindaco si dividono sui destini della cassaforte del Comune
ECONOMIA
a pagina 5
Esuberi anche alla Tozzi Cinquanta posti a rischio
AMEN I Z N A N I F
TA S S O ! ZERO
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TEATRO
da pagina 11
a pagina 10
a pagina 17
Tornano i debutti della “non-scuola” MUSICA
a pagina 18
Dalla Turrini ai Tre Allegri Ragazzi Morti GUSTO
a pagina 23
Parla Erica Liverani, la nuova Masterchef
ALL’INTERNO GLI ANNUNCI IMMOBILIARI da pagina 29
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GIO €AG 0,08 PIA OM COPrezzo
ISSN 2498-9460
DA GIOVEDÌ 10 A MERCOLEDÌ 16 MARZO 2016
OPINIONI
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
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L’ EDITORIALE
TUTTO D’UN TRATTO
L’ OSSERVATORIO
Palinsesto cultura: quali guide e scelte?
di Gianluca Costantini
Tutte le intitolazioni minuto per minuto
di Fausto Piazza
di Moldenke
Chi ha visitato al Mar la mostra “Seduzione dell’antico” può ben dire che il critico d’arte Claudio Spadoni ha chiuso in bellezza la sua esperienza di direttore. Meno seducente sarebbe la sorte del Museo cittadino che secondo il dimissionario Spadoni non dispone di risorse sufficienti per allestire grandi esposizioni tematiche. Certo l'istituzione della Loggetta Lombardesca sarà presto acefala, con tutte le incognite del caso. La questione introduce il tema generale del palinsesto del sistema culturale ravennate, a partire dalla precarietà di indirizzo e sostegno delle strutture storiche e delle esperienze più consolidate in campo culturale negli ultimi 20 anni. Esaurito il volano, soprattutto finanziario, della candidatura europea 2019 e della capitale italiana della cultura 2015, molti nodi si sono addensati. Oltre al Mar c'è la Classense, con una dirigente sulla via della pensione e un'attività avulsa da un'altro importante nucleo bibliotecario come l'Oriani, peraltro in difficoltà di sussistenza. E c'è RavennAntica, costretta a riorganizzarsi e a rivedere gli obiettivi con l’ingresso del Mibact nella fondazione. Un ragionamento a parte riguarda sia il mosaico che Dante, capisaldi della tradizione culturale ravennate di rilevanza internazionale, dalle forti connesioni col turismo culturale: meriterebbero azioni di tutela, coordinamento, slanci innovativi ben oltre l’attuale frastagliato, e spesso confuso, orizzonte di fautori e iniziative a tema. Infine, in ordine di rilevanza vanno considerati i destini di Ravenna Manifestazioni e Ravenna Festival, Ravenna Teatro (per le produzioni e i cartelloni teatrali e musicali) e di importanti rassegne artistiche a capo delle associazioni Mariani, Cantieri Danza, Jazz Network, dello spazio Almagià e di Mirada (che ha deciso recentemente di trasferire altrove il festival del fumetto “Komikazen”). Senza trascurare molteplici e intraprendenti operatori culturali, inventori di iniziative e piccoli festival, maturati nella rete delle “convenzioni”, che nel tempo hanno elevato Ravenna fra le città di provincia più vivaci del panorama italiano. Ma lo scenario sta cambiando, il management istituzionale dovrà rinnovarsi anche per ragioni d’età, le risorse si sono assottigliate (sia pubbliche che private), l’intero sistema rischia la sclerosi. E sarà necessario compiere delle coraggiose scelte di indirizzo per scongiurare di comprimere istituzioni ed eventi culturali al ribasso. Un groviglio da districare a regola d’arte, inevitabile per il prossimo sindaco e la sua squadra, se terranno fede al postulato della cultura come uno dei propulsori della crescita della Ravenna città d’arte e turismo.
«La nuova piazza fra via Einstein e via Fiume Montone Abbandonato, a Borgo Montone, assumerà ufficialmente la denominazione di piazza Elsa Morante» (da un comunicato del Comune del 12 febbraio 2016). «L’area verde prospiciente via Lorenzo Miserocchi, a Ravenna, è stata intitolata questa mattina a Cesare Folli; dirigente comunista [...]. Tra gli altri è intervenuto il sindaco Fabrizio Matteucci» (15 febbraio 2016). «Si è svolta questa mattina nell'area verde prospiciente via dell'Ariete a Piangipane la cerimonia di intitolazione a Pietro Tramonti di un piccolo giardino» (da un comunicato del Comune del 27 febbraio 2016). «Bambini, adulti, anziani e anche un gruppo di bersaglieri in divisa hanno partecipato questa mattina alla cerimonia di intitolazione a Rosa Parks del parco adiacente la piazza di San Bartolo» (da un comunicato del Comune del 5 marzo 2016). «È stato intitolato a Sergio Guerra che, con la Nazionale femminile ha anche conquistato la prima medaglia di bronzo agli Europei, il piazzale interno del Pala De Andrè» (il sindaco Matteucci, il 5 marzo 2016). «La pista ciclabile da via Canale Molinetto a via Tommaso Gulli ha assunto ufficialmente la denominazione di pista ciclabile delle Campionesse della Pallavolo» (il sindaco Matteucci, il 5 marzo 2016). «Il centro sociale La quercia intitolerà sabato 12 marzo una sala in memoria di Enrico Liverani, interverrà il sindaco Fabrizio Matteucci» (il sindaco Fabrizio Matteucci invita la stampa a partecipare, 7 marzo 2016). «Sabato 16 aprile intitoliamo a Vigor Bovolenta il piazzale interno al Pala Costa» (il sindaco Matteucci, il 7 marzo 2016). «Il 27 dicembre 2016 saranno trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Don Francesco Fuschini: dopo questa data il Comune intitolerà a Don Fuschini una strada a Porto Fuori» (il sindaco Fabrizio Matteucci il 9 marzo 2016).
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Il tutto, badate bene, in neanche un mese. E che nessuno provi più a dire che il sindaco e, più in generale, il Comune di Ravenna non stanno facendo niente in questi mesi di attesa prima delle elezioni.
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SOCIETÀ
L'obiettivo della raccolta fondi è mettere insieme 5-6mila euro: è cominciata l’8 marzo la colletta per realizzare uno skate park all'interno di Darsena Pop Up, area di quasi cinquemila metri quadrati sulla banchina destra in testa al Candiano che punta a diventare un polo di attrazione per attività culturali e sportive.
IL PROGETTO
L’APPUNTAMENTO
Uno skatepark in darsena Partita la raccolta fondi
A Palazzo Rasponi via alle conferenze di architettura
Sorgerà nell’area Pop Up, costerà 5-6mila euro
Il progetto battezzato Skate Up è realizzato da Officina Meme in collaborazione con il geometra Marco Morigi che ha progettato le rampe. Lo spazio sarà gestito da Marco Miccoli, proprietario di Bonobolabo, negozio e spazio espositivo in via Centofanti orientato al mondo skate. E proprio in via Centofanti il 13 marzo è programmato un pomeriggio a ingresso libero di free skate e lezioni gratuite per tutti i bambini che si vogliono avvicinare alla pratica.
Un rendering dello skatepark progettato per l’area Darsena Pop Up sulla banchina destra in testa al Candiano. Il 13 marzo lezioni gratuite di skate al Bonobolabo
L'area di Darsena Pop Up è un'ex zona industriale dismessa, sarà recuperata attraverso l'uso di container «creando un clima – si legge nel comunicato – che si può respirare nelle grandi città indu-
striali e portuali come Londra, Oporto, Amsterdam». Il progetto prevede l'attivazione di aree sportive innovative, come l'area parkour, arrampicata e beach volley/tennis e basket al fianco di
aree culturali, come l'area per i laboratori di arte oppure il fablab per la didattica della cultura digitale (modellazione 3d, programmazione, costruzione di prototipi).
Parte il 17 marzo la quarta edizione di "SeDici Architettura", il ciclo di otto incontriconfronti fra protagonisti esperti ed emergenti della progettazione contemporanea organizzato dalla rivista dell'abitare Casa Premium e dalla società editoriale e di comunicazione Reclam, con il patrocinio degli Ordini professionali degli architetti e ingegneri di Ravenna e Forlì anche ai fini formativi. Appuntamento dalle 20 al salone nobile di Palazzo Rasponi a Ravenna. Dopo la registrazione dei partecipanti interessati al riconoscimento dei crediti formativi professionali, la scaletta prevede la presentazione di De Gayardon Bureau di Cesena, uno studio collettivo multidisciplinare con esperienze europee fondato nel 2013. A seguire sarà ospite l’architetto Andrea Dal Fiume di Imola. Prima del momento conviviale conclusivo, spazio a una tavola rotonda incentrata sul tema del riuso e della rigenerazione urbana a vantaggio del territorio: dialogo tra i relatori delle conferenze e gli architetti Paolo Bolzani e Maria Cristina Garavelli (Officina Meme). Per ulteriori informazioni sulle conferenze consultare il sito www.reclam.ra.it.
AGENDA AL CAFFÈ LETTERARIO SI PARLA DI OMICIDIO STRADALE, TRA POESIE E REGOLE
DOPPIO APPUNTAMENTO PER LIBRANDO STORIE DI BAMBINI E DI IMMIGRAZIONE
STORIA DEL MOVIMENTO COOPERATIVO DUE INCONTRI ALLA BIBLIOTECA ORIANI
EUTANASIA E TESTAMENTO BIOLOGICO L’UAAR NE PARLA CON TRE PARLAMENTARI
Il 15 marzo alle 17.30 al Caffè Letterario di Ravenna (via Diaz 26) la presentazione del libro “Eternal Roots”, una raccolta di poesie di Mara Bachiorri in memoria del figlio Gian Marco Babini morto a 34 anni nel 2011 in un incidente stradale a Godo. L’autrice dialogherà con il giornalista Nevio Galeati e il comandante provinciale della polizia stradale Caterina Luperto. La particolare circostanza che ha portato alla nascita del libro e l’esito delle vicende giudiziarie che hanno interessato l’automobilista coinvolta nell’incidente saranno l’occasione per ragionare anche della recente introduzione del reato di omicidio stradale.
Doppio appuntamento ravvicinato per la rassegna letteraria Librando a cura di Ivano Mazzani. Il 12 marzo alle 17.30 alla biblioteca Classense ospite Stefano Vicari con il suo “L’insalata sotto il cuscino”: lo psichiatra e psicoterapeuta parlerà di storie tratte dall'esperienza del pronto soccorso pediatrico per sensibilizzare sui disturbi mentali di bambini e adolescenti. Il 15 marzo al Tribeca (via Trieste 90) invece si parlerà di immigrazione conversando con Tahar Lamri, scrittore algerino che vive a Ravenna dal 1987 e da sempre attento alle tematiche di integrazione e inserimento.
Il 14 marzo, alle 17, alla biblioteca Oriani (via Corrado Ricci) il primo di due incontri dedicato alla storia del movimento cooperativo, promosso dal Circolo Cooperatori di Ravenna. Sarà presentato il libro del professor Tito Menzani. Ne parleranno con l’autore: Massimo Cameliani (assessore), Lorenzo Cottignoli (presidente della Federazione delle Cooperative), Luigi Tomassini (docente di Storia Contemporanea). L’incontro sarà coordinato dal direttore della Fondazione Oriani Alessandro Luparini. La rassegna proseguirà il 21 marzo con la presentazione di “Scritti sull’ economia cooperativa”.
È in programma per le 19 dell’11 marzo al Dock (via Magazzini Posteriori 61) un incontro organizzato dalla Uaar (Unione atei agnostici razionalisti) dedicato a eutanasia e testamento biologico tenendo conto che a fine mese il Parlamento (forse) ne discuterà in Aula. La serata sarà dedicata a Max Fanelli, un uomo di Senigallia malato di Sla. Saranno presenti all’incontro la senatrice Josefa Idem del Pd, il deputato Andrea Maestri di Possibile e il deputato Giovanni Paglia di Sel/Si. Saranno letti alcuni brani tratti dal suo libro “Via crucis fuori stagione”. Al termine della serata sarà offerto un buffet.
PIAZZA CADUTI
PER NON MORIRE DI TELEVISIONE
La Provincia non sfratterà il bar Ramiro Accordo per il pagamento dei 40mila euro per un anno di affitto arretrato
Al Palazzo dei Congressi la rassegna di documentari
Grazie a un accordo stragiudiziale per pianificare il pagamento dei debiti residui tra affitto e utenze, la Provincia di Ravenna non sfratterà lo storico Caffè Ramiro dai locali occupati al piano terra della sede dell'ente in piazza Caduti. Così è deciso da una recente delibera della giunta Casadio che modifica una precedente delibera di novembre 2015 che aveva quantificato in 52mila euro il totale dovuto dando mandato di agire in giudizio per il recupero crediti e contestualmente promuovere lo sfratto. Secondo l'ente pubblico il debito
Nei giorni 11/12 e 18/19 marzo al Palazzo del Cinema e dei Congressi (largo Firenze 1) torna Per non morire di televisione, quattordicesima edizione della rassegna cinematografica dedicata al documentario d’autore curata da Fabrizio Varesco, organizzata da Ravenna Cinema, in compartecipazione con il Comune di Ravenna. Quattro serate a tema (dalle 20.30, ingresso 3 euro): il cinema racconta il teatro, il documentario internazionale, le donne raccontano le donne, il cinema e la boxe. L’11 marzo “La scuola d’estate” di Jacopo Quadri. Il 12 marzo “The look of silence” di Joshua Oppenheimer e “Louisiana” di Roberto Minervini. Il 18 marzo “Oggi insieme anche” di Antonietta De Lillo e “Triangle” di Costanza Quatriglio. Il 19 marzo “Sono pericoloso stasera!” e “Corde” di Marcello Sannino. Il programma dettagliato è consultabile nel sito www.ravennascreen.it.
di 52mila euro era costituito da un anno di affitto (38mila) e quindici anni di fornitura idrica (14mila). La situazione debitoria al 31 dicembre scorso è stata ridisegnata a un totale di circa 45mila euro: 40mila di canoni di locazione arretrati e 5mila di rimborsi per fornitura idrica nel periodo 2010-14. Ecco i contorni dell'accordo: per l'acqua verrrà versato un forfai di 3mila euro, 20mila euro saranno pagati con la riscossione della fidejussione e i restanti 20mila euro saranno saldati in quattro rate. Il bar di Ramiro Recine resterà quindi dove è stato negli ultimi 32 anni.
ECONOMIA MEZZANO
MANOVRE AL PORTO
Esuberi alla Tozzi Sud 50 lavoratori a rischio
L’opposizione chiede un consiglio straordinario su Ap
Il prossimo 9 aprile scade la cassa integrazione ordinaria per una cinquantina di lavoratori della Tozzi Sud di Mezzano: da quel giorno comincerà la procedura di mobilità che significa quindi il rischio concreto di posti di lavoro persi. Secondo quanto fanno sapere i sindacati, informati dai vertici aziendali, gli esuberi riguarderebbero le mansioni meno specializzate e di conseguenza operai difficilmente ricollocabili sul mercato del lavoro. L’azienda installa impianti elettri e centrali di generazione di energia da fonti rinnovabili. Oltre alla sede ravennate di Mezzano, la Tozzi Sud ha uno stabilimento a Foggia. Oltre a progettazione e installazione di impianti, cura anche la manutenzione in diversi settori tra cui trasporti e oil&gas. Cosa c’è all’origine di una situazione che rischia di lasciare senza lavoro una cinquantina di famiglie? Per i sindacati una serie di cause, da un lato gli appalti al massimo ribasso che hanno fiaccato le aziende in concorrenza e dall’altro anche le nuove norme in materia di lavoro contenute nel Jobs Act che impediscono una proroga degli ammortizzatori sociali, in particolare il limite di 24 mesi di cassa integrazione in un quinquennio.
L'opposizione in consiglio comunale a Ravenna ha chiesto una seduta straordinaria dell’assise in cui sindaco, vicesindaco e il nuovo commissario dell'Autorità portuale facciano il punto sulle decisioni operative riguardanti il futuro del porto. L'iniziativa è partita dal capogruppo M5s, Pietro Vandini, e ha trovato sostegno in tutti i consiglieri di minoranza tranne Nicola Grandi (Lpr) e Francesca Santarella (M5s). Come noto la richiesta prende avvio dal recente mancato rinnovo dell’incarico di presidente all’ingegnere Galliano Di Marco. Intanto sia Maurizio Bucci (Pigna) che Alvaro Ancisi (Lpr) sostengono che il decreto di commissariamento sia illegittimo perché non contestuale a una revoca ma dopo una naturale scadenza.
La sede della Tozzi Sud a Mezzano
TURISMO/1 UN FAENTINO ALLA GUIDA DI UNO DEGLI HOTEL PIÙ LUSSUOSI DEL MONDO Il faentino Giuseppe Lama conquista le 5 stelle sulla prestigiosa guida dedicata ai viaggi della rivista americana Forbes. Lama, 63 anni, è infatti amministratore delegato del Resort Pelican Hill, a Newport Beach, in California, che ha ottenuto le 5 stelle (il massimo del punteggio) sia per l'hotel che per la Spa. Il resort, inaugurato nel 2008, si trova a circa 80 km a sud di Los Angeles e occupa 75 ettari di terreno sull’Oceano Pacifico. Complessivamente ci lavorano oltre mille dipendenti ed è tra i soli 115 hotel e resort in tutto il mondo che ha guadagnato il primato delle 5 stelle per il quarto anno consecutivo (2013-2014-2015-2016).
TURISMO/2 CERVIA E MIMA PRONTE PER UNA PASQUA DA 15 EVENTI Milano Marittima e Cervia si preparano a festeggiare in grande stile la Pasqua e l’inizio della primavera dando vita a “Primavera Marittima” una manifestazione articolata in oltre 15 eventi tra il 25 marzo e il 17 aprile a base di divertimento, animazione e tipicità enogastronomiche. Laboratori per famiglie, giocoleria, mastri cioccolatai, artigianato, degustazioni, giardinaggio e altro. Maggiori informazioni sul sito internet del Comune.
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PIANO INDUSTRIALE
Hera investe 100 milioni di euro Il piano industriale 2016-2019 di Hera prevede 106 milioni di investimenti nel territorio ravennate di cui 25 già pianificati per il 2016. La maggior parte degli investimenti riguarderanno l’area ambiente, per 52 milioni di euro, e il servizio idrico a cui saranno destinati 44 milioni (reti, fognature, depurazione). Tra gli interventi più rilevanti si segnalano gli investimenti sulla discarica di Ravenna e il potenziamento e adeguamento di alcuni importanti depuratori come Lido di Classe e Bagnacavallo. Il piano è stato presentato dal presidente esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano a sindaci e assessori del Ravennate: «I punti forti sono investimenti, nuovi progetti, ricchezza distribuita al territorio. Un piano ancora all’insegna della crescita, grazie al solido posizionamento del Gruppo, le cui attività si concentrano in aree presidiate da sempre con continuità». Hera fornisce alcuni numeri: «Nel 2014 il valore aggiunto generato e distribuito dal Gruppo Hera sul territorio ha sfiorato quota 1,6 miliardi di euro. In particolare, nel ravennate il valore aggiunto distribuito è stato pari a 120 milioni di euro, in lieve crescita rispetto agli anni precedenti, di cui circa 65 milioni ai fornitori locali, 38 milioni ai lavoratori, 9 milioni agli azionisti e 8 milioni alle pubbliche amministrazioni».
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POLITICA ALBERGHINI
CANDIDATI IN MILLE BATTUTE
«HOLDING ADDIO, E VENDITA DI AZIONI PER 40MLN»
Ravenna Holding, quale futuro per la cassaforte del Comune? Gli aspiranti primi cittadini a confronto sul tema della partecipate e del patrimonio azionario In vista delle amministrative di giugno, continuiamo a rivolgere le nostre domande settimanali ai candidati in campo mentre stiamo organizzando una serie di incontri dal vivo con gli aspiranti primi cittadini a partire da giovedì 24 marzo per permettere ai nostri lettori di conoscerli e vederli “dal vivo”, intervistati uno per uno dalla nostra redazione. Per quanto riguarda questa pagina, intanto, ribadiamo ancora una volta un’avvertenza importante: resta a tutt’oggi incerta la situazione nel Movimento 5 Stelle dove due sono le liste che hanno chiesto la certificazione allo staff centrale. Abbiamo chiesto a entrambe di partecipare ma solo una di queste, quella emersa dal meetup ravennate e che ha indicato Michela Guerra come la propria candidata, ha accettato di rispondere a patto che fosse appunto precisato come non possa essere ufficialmente considerata la candidata del Movimento 5 Stelle a Ravenna, mentre la lista che ha come portavoce Francesca Santarella ha preferito attendere decisioni definitive. Per suggerire quesiti da sottoporre ai candidati: redazione@ravennaedintorni.it. Il Comune di Ravenna partecipa per il 77,08% a Ravenna Holding, quella che viene definita in gergo giornalistico, la “cassaforte” del Comune. Nella holding infatti (che è partecipata anche dal Comune di Cervia, dalla Provincia, dal Comune di Faenza e in minima quota anche il Comune di Russi) Palazzo Merlato ha affidato tutti i pacchetti di partecipazioni a società di vario genere, si va dalla Sapir a Ravenna Farmacie, da Start Romagna a Romagna Acque fino ad Azimut e al pacchetto di azioni Hera. Secondo l’ulti-
mo bilancio tutte queste società sono in pareggio e alcune (in particolare Hera, Romagna Acque, Azimut e Sapir) assicurano dividendi che ogni anno effettivamente Ravenna Holding ha restituito agli enti soci. Dalla sua creazione al 2014 ha distribuito 57 milioni di utili. Questo il quadro oggi delle quote di possesso: 100% Aser s.r.l.; 92,4% Ravenna Farmacie; 60% di Ravenna Entrate, 59,8% di Azimut spa, 29,13% di Romagna Acque, 28,9 di Sapir, 24,42% di Start Romagna SpA, 5,55% Hera SpA e 0,04% di Tper per un valore complessivo di 353.867.642 euro. La domanda ai candidati è la seguente: come immaginate l’assetto delle partecipate di Ravenna Holding e quindi del Comune al termine del vostro eventuale mandato da sindaco? Come avrete modo di leggere nelle risposte, l’argomento segna un vero spartiacque tra le forze politiche in campo. Per quanto riguarda le stime che alcuni candidati fanno rispetto ai possibili introiti in caso di vendita delle azioni, vogliamo solo ricordare ai lettori che sono appunto stime fatte dai candidati. Per capire eventualmente su quali basi le abbiano formulate, così come per approfondire questo e altri temi, un’occasione potrebbe essere rappresentata proprio dagli aperitivi con i candidati a cui la redazione di R&D invita i lettori: cominceremo il 24 marzo intervistando Maurizio Bucci. A breve i dettagli per luogo e orario.
Massimiliano Alberghini, 50 anni, commercialista, è il candidato sindaco di Lega Nord e Lista per Ravenna
«Ravenna Holding non gestisce nessun servizio, ma un capitale da Paperopoli prodotto dai cittadini: 432 milioni di euro tra azioni (329 milioni, soprattutto di Hera), partecipazioni (25) e immobili (79). Nel budget 2016 i fantastici utili sono solo l’1,9%, nonostante i cittadini paghino alte tariffe per acqua, rifiuti, gas, servizi cimiteriali, parcheggi, ecc. e il Comune alte quote per la gestione dei bus, verde pubblico, disinfestazioni, toilette, ecc. Di tutto, oggi incontrollabile, si occuperà il servizio finanziario del Comune, con risparmio di costi politici e recupero di trasparenza. Proporrò, con la dovuta tempistica, all’assemblea dei soci l’accantonamento di Ravenna Holding. Il numero delle società partecipate sarà nettamente ridotto. Il Comune rinuncerà ai ruoli di imprenditore, malamente affidati a manager di partito, mantenendo quello proprio di principale proprietario: programmazione, indirizzo, controlli rigorosi, fissazione delle tariffe più eque. Vuol dire vendere le quote di capitale eccedenti a imprenditori capaci, scelti con gare pubbliche vere, senza privilegi alle grosse cooperative speculative. Ne ricaverò almeno 40 milioni, per risanare strade scassate, scuole malandate o a rischio di sicurezza, ponti malmessi, ecc., incrementando anche il budget ordinario per le nuove opere pubbliche da troppi anni promesse invano».
Un aperitivo con il candidato Ravenna&Dintorni, il settimanale dei ravennati, invita i lettori a conoscere di persona i candidati sindaco alle amministrative di giugno
16 ELEZIONI 20 RAVENNA
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daco sceglie il sin r mali Incontri info er una e infor mati p lettorale campagna e an oltre gli slog
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A partire dal 24 marzo li intervisteremo uno per uno nel corso delle settimane fino al confronto finale “all’americana” tra tutti
Cosa vorreste chiedere a chi aspira a diventare primo cittadino? Scrivetelo a: redazione@ravennaedintorni.it
POLITICA
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
7 DE PASCALE
GUERRA
SUTTER
«UN’AZIENDA SEMPRE PIÙ VASTA IN SCALA ROMAGNOLA»
«ELIMINARLA COMPORTA UN RISPARMIO DI 4MLN DI EURO»
«GESTIONE DIRETTA DEL COMUNE E CICLO DELL’ACQUA PUBBLICO»
«LA HOLDING? UN COSTOSO POLTRONIFICIO PER IL PD»
«L’Amministrazione comunale attraverso Ravenna Holding razionalizzato e ridotto i costi del sistema delle partecipate, che a Ravenna sono ben gestite e godono di ottima salute. Pensiamo sia importante andare sempre più nella direzione di una scala romagnola. È quindi fondamentale il processo di allargamento di Ravenna Holding: da poco sono entrati a farne parte la Provincia e il Comune di Russi, e noi immaginiamo una realtà sempre più attrattiva e più grande, con l’obiettivo di fare squadra anche con altri comuni. Lavoreremo per attribuire un ruolo sempre maggiore a Romagna Acque, pensando di accentrare al suo interno le reti idriche, che al momento sono ancora in capo ai singoli Comuni. Anche per Ravenna Farmacie immaginiamo un’aggregazione più ampia, ragionando su una possibile fusione con S.F.E.R.A Farmacie, per ottimizzare e risparmiare. Confermiamo la volontà di rafforzare il ruolo d’indirizzo pubblico all’interno di Hera e ci impegniamo a destinare i dividendi esclusivamente a progetti sociali e a opere di risanamento ambientale. Inoltre proprio grazie al fatto che il Comune di Ravenna riveste un ruolo tanto importante nella compagine sociale di Hera, garantiremo la chiusura dell’inceneritore nel 2018. Per Sapir scorporeremo e privatizzeremo la parte terminalistica e manterremo la proprietà pubblica delle aree per determinarne le prospettive di sviluppo nell’interesse di tutta la collettività».
«Come amministrazione non avremmo mai creato la Holding. Cosa ci si potrebbe fare con circa 4 milioni di euro in più? A tanto ammontano infatti i risparmi ottenibili dall’eliminazione di tale sovrastruttura nell’arco di 5 anni. La società che costa 800mila euro l’anno circa, di cui più della metà per gli stipendi dei 5 dipendenti e per i 9 componenti del Cda, il collegio sindacale e il revisore legale. Sono necessarie valutazioni specifiche in merito ad eventuali debiti da liquidare e personale da riassorbire, ma da un punto di vista strategico il nostro obiettivo sarebbe riportare nelle mani del comune le tre partecipazioni che generano il 92% dei dividendi, ovvero Hera, Sapir e Romagna Acque. Al momento dell’insediamento, con un accesso ai dati più completo si potrà approfondire l’analisi e individuare, caso per caso, le eventuali criticità di queste e delle altre società (Ravenna Entrate, Ravenna Farmacie, Start, Azimut, Aser), in modo da riflettere circa l’opportunità di tenerle in attività, dismettere eventuali quote infruttuose e sottoporle a profonda ristrutturazione aziendale. Altra nota dolente sulla quale metteremmo la parola fine è il “sistema poltronificio delle controllate”. Gli amministratori sono designati oggi esclusivamente per affinità politica, affinché assicurino la massima compiacenza al partito locale di maggioranza relativa, senza necessariamente valutare i curriculum, le competenze e l’esperienza nel settore».
«Il Comune gestirà le proprie partecipazioni direttamente, senza utilizzare società ad hoc: gestione in comune dei beni comuni, no alla privatizzazione. Nella holding oggi l'assemblea dei soci decide le politiche, i comuni non decidono in base alla percentuale che hanno della stessa Ravenna il 77,08 ma la convenzione tra comuni potrebbe, sulla falsariga di quella attuale, prevedere deliberazioni con il voto favorevole di almeno tre enti su cinque che rappresentino almeno l’81% del capitale sociale. Se vinciamo disponiamo del voto di 2 enti (Comune e Provincia) con 84,09% del capitale non riusciamo comunque a cambiare la politica impostata dagli attuali enti soci, il conferimento delle azioni di Russi (0,66%) blinda il potere del Pd per almeno tre anni. Niente ci assicura che il patrimonio pubblico conferito non sia ulteriormente alienato. Si pensi alla vendita delle azioni Hera già effettuata da Ravenna Holding e alla riduzione del capitale sociale di 20 milioni di euro per consentire investimenti ai comuni allora soci. No alla ulteriore privatizzazione di Hera, attuazione delle volontà emersa dal referendum sull’acqua, gestione del ciclo integrato dell’acqua da parte di un soggetto di diritto pubblico (Romagna acque), missione pubblica delle partecipate a partire da Sapir».
«La Pigna per la Rinascita di Ravenna è per la cessione totale del capitale delle società detenute da Ravenna Holding, a eccezione di Romagna Acque, di Start Romagna e di Ravenna Entrate, e per chiudere Ravenna Holding. Il sistema delle società di proprietà pubblica serve solo per strapagare politici del Pd senza né arte, né parte, e che quindi farebbero fatica a trovarsi un lavoro. Questo “poltronificio”, di cui si contano almeno 200 posizioni, lo paga ogni cittadino: Ravenna Holding costa 1,5 milioni di euro all’anno e in dieci anni è costata quindi almeno 15 milioni di euro. Soldi che potevano essere utilizzati per le strade, per incentivare l’economia o per contrastare la povertà. Noi venderemo le partecipazioni in Sapir, Ravenna Farmacie, Hera, Aser e Azimut Spa al fine di ricavarne almeno 350 milioni di euro che investiremo in infrastrutture, in incentivi all’economia e all’occupazione, per sostenere progetti contro le povertà, a cominciare dagli anziani con redditi minimi e ai disabili, e per la diminuzione del costo dell’acqua e dei servizi comunali, della tassa rifiuti e della tassa sulla casa. Con i soldi della vendita, a cui si sommano 200 milioni del porto, 60 milioni di liquidità e almeno 25 milioni di riduzione di costi, oltre ad altre risorse pubbliche, realizzeremo un grande progetto di rilancio di Ravenna».
Michele De Pascale, 31 anni, segretario provinciale del Pd, candidato di una coalizione che comprende Pd, Pri e liste civiche tra cui Ama Ravenna guidata da Daniele Perini, Ixc guidata da Giovanni Poggiali e una lista di sinistra in via di formazione.
Michela Guerra, 43 anni, avvocato, è stata votata dal meetup di Ravenna come candidata sindaca ed è portavoce del programma lì elaborato. È in attesa di certificazione ufficiale da parte dello staff del Movimento 5 Stelle.
Raffaella Sutter, 61 anni, sociologa, ex dirigente comunale, candidata sindaca di Ravenna in Comune, nuovo soggetto politico che si colloca a sinistra del Pd
FIERA DI FORLÌ
BUCCI
Maurizio Bucci, 53 anni, imprenditore, consigliere comunale del gruppo misto (dopo essere uscito da Forza Italia) è il candidato della lista civica La Pigna
INFOPROM
Con Vintage e Vernice, moda, design e arte colorano la primavera Per due week end consecutivi: dall’11 al 13 e dal 18 al 20 marzo
Menù di Pasqua Torta Pasqualina - Carne Salada Insalata Contadina - Bruschettina Caprese Nidi di Rondine Gratinati Pappardelle alla Turca Costolette di Agnello Fritte con Verdure Saltate Agnello al Forno con Patate Dolce Sorpresa di Pasqua Prezzo a persona:
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È una primavera che fiorisce all’insegna della moda, del design, della creatività e dell’arte quella che per due fine settimana consecutivi si potrà vivere alla Fiera di Forlì. Nel calendario degli appuntamenti proposti da Romagna Fiere spiccano, infatti, due eventi diventati ormai una piacevole abitudine per il pubblico romagnolo. Da venerdì 11 a domenica 13 marzo,
il quartiere espositivo di via Punta di Ferro ospita la 20a edizione di “Vintage! La moda che vive due volte”, la rassegna dedicata ad abbigliamento, accessori moda, articoli da collezionismo, military clothing, oggettistica di modernariato e di design più frequentata in Italia nonché terza per anzianità. Un tuffo nello stile che ha connotato costume e società dagli anni ’20 agli anni ’80 che propone ai visitatori anche un ricco programma di eventi (nella foto sopra la diva burlesque Scarlett Martini, che si esibirà nel suo show). Dal 18 al 20 marzo alla Fiera di Forlì torna poi “Vernice Art Fair”, 14a edizione della mostra-mercato dedicata all’arte moderna e contemporanea dove si incontrano artisti affermati e giovani talenti in cerca di una vetrina e un’occasione per imporsi sul mercato (nella foto a sinistra un particolare dell’installazione Memento di Ignazio Fresu). Info: www.fieravintage.it www.verniceartfair.it
DA GIOVEDÌ 10 A
MERCOLEDÌ 16 MARZO 2016
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
POLITICA
10 L’EVENTO PROGETTARE CON I LEGO INSIEME A DE PASCALE
Lina Taddei
Marco Turchetti
Fabio Sabaraglia
Rudy Gatta
CONSIGLIO COMUNALE
Gli uomini e le donne del Pd in corsa per Palazzo Merlato Si voterà per la prima volta con la doppia preferenza di genere. Livia Molducci capolista La lista per il consiglio comunale del Pd è pronta, con qualche riconferma e diversi volti nuovi. Tra le new entry rispetto al voto 2011 spiccano per notorietà sicuramente quello di Rudy Gatta, 37enne di Legacooop residente a Mezzano e con un passato già nei banchi di Palazzo Merlato dal 2001 al 2006 con Vidmer Mercatali sindaco e durante il primo mandato di Fabrizio Matteucci, il segretario del primo circolo di Ravenna, l’architetto ecodem Marco Turchetti, la responsabile provinciale per l’immigrazione del Pd, l’avvocato Lina Taddei. Insieme a Fabio Sbaraglia conferme di ricandidature sono invece quella di Alessandro Barattoni, Benedetta Lippi, Mariella Mantovani, Patrizia Strocchi, Raoul Minzoni e i cattolici Idio Baldrati e Livia Molducci, capolista e attuale presidente del Consiglio comunale. Escono invece di scena dopo un solo mandato Denis Di Martino, Antonio Zampiga, Valentina Brunelli e Silvia Savorelli (quest’ultima tuttavia potrebbe addirittura rien-
trare in una rosa di nomi per la giunta, dove la componente femminile dovrà avere il suo peso peraltro), ma dal Terzo circolo arriva invece Natascia Tronconi. Ed escono di scena, per aver invece concluso i due mandati consecutivi, tra gli altri il capogruppo Matteo Cavicchioli, il segretario comunale Gianandrea Baroncini e Andrea Tarroni (Daniele Perini ha invece fondato una sua lista, vedi box). Un sistema questo che assicura un ricambio. E così tra gli altri nomi che si affacciano per la prima volta alla sfida elettorale c’è una forte rappresentanza naturalmente del territorio come Silvia Quattrini, segretaria del circolo delle Ville Unite o Federica Del Conte da Castiglione o ancora Angela Gulminelli di Porto Fuori o Gessica Zarri del circolo Walter Zuzzi di Borgo Montone. L’età media è di quarantancinque anni (si va dai nati nel 1951 come Gino Bolognesi e Fiorenza Campidelli a Martina Serafini del 1995), in un mix di professioni (una curiosità: c’è anche
AGENDA RAVENNA IN COMUNE E LA TAVOLA ROTONDA SUL LAVORO CON SINDACATI E RIVERSO Appuntamento pubblico con Ravenna in Comune sabato 12 Marzo dalle 14.30 alla Sala Buzzi in Viale Berlinguer 11 a Ravenna. Il tema saranno gli appalti, le esternalizzazioni, il precariato a cui sono esposti lavoratrici e lavoratori e la crisi economica in cui versa il nostro territorio saranno alcuni dei temi della tavola rotonda dedicata a “Dignità e legalità del lavoro”. Interverranno: Raffaella Sutter, candidata sindaca Ravenna in Comune, Roberto Riverso, giudice di Cassazione, Massimo Marani (della Filctem Cgil), Danilo Morini (della Filt Cgil, Milco Cassani della Fiom Cgil e Maurizio Lago, Uil Trasporti.
MANU BENELLI SU SPORT E DISCRIMINAZIONE IN UN INCONTRO DEL M5STELLE Il Movimento 5 Stelle di Ravenna organizza per lunedì 14 marzo alle 21 in sala Buzzi, viale Berlinguer 11 a Ravenna, l’incontro con l’ex-pallavolista nonché campionessa Manuela Benelli sul tema “Sport e discriminazione” e in particolare di donne nel mondo dello sport, diffocoltà dei disabili e di strutture di impianti sportivi a Ravenna. Modera l’incontro Pietro Vandini, capogruppo dei grillini a Palazzo Merlato.
l’artista e docente dell’Accademia di belle arti, Onorio Bravi), orientamenti e anime politiche (ci sono per esempio i renziani doc della prima ora come Michele Casadio, Maria Cristina Gottarelli e Lorenzo Margotti e di area renziana è anche Marco Frati). La gara si prospetta rispetto al passato quanto mai complicata perché difficilmente il Pd potrà replicare i 16 eletti del 2011 e perché le liste in appoggio, che contano al loro interno milianti e finanche dirigenti del Pd, potrebbero sì raccogliere voti altrimenti dispersi, ma anche drenare preferenze al partito stesso. Una delle ipotesi potrebbe essere quella di fare una campagna elettorale con il “ticket”uomo-donna, visto che per la prima volta si potrà appunto esprimere la doppia preferenze di genere per quanto l’esperienza delle Regionali, dove il ticket doveva essere BakkaliBessi non ha funzionato come sperato dai circoli ravennati (per la lista completa dei candidati Pd al consiglio comunale: www.ravennaedintorni.it).
Originale iniziativa elettorale quella organizzata sabato 12 marzo nel comitato elettorale di Michele De Pascale di via San Mama dove per una giornata si giocherà con i Lego. I celeberrimi mattoncini colorati saranno il materiale fisico con cui elaborare e costruire progetti per la città. Ma non si pensi a uno scherzo, non a caso l’iniziativa si intitola “Lego serious play” e si tratta di una pratica in Danimarca negli anni ‘90 per favorire l’innovazione del business e oggi è sempre più utilizzato come metodologia partecipativa, di condivisione e di co-progettazione. Per partecipare è necessario iscriversi sul sito: www.micheledepascale.it
RETROSCENA Per Cameliani il posto in giunta passa per il voto Certi Bakkali e Fagnani
Un po’ a sorpresa tra i candidati al consiglio comunale per il Pd c’è anche l’assessore uscente Massimo Cameliani, unico della giunta a cui toccherà passare tra le forche caudine del voto e delle preferenze per vedersi riconfermato in giunta in caso di vittoria Pd. Che debba espiare qualche posizione di minoranza interna al partito nei mesi scorsi? O è solo l’uomo ideale su cui convogliare il voto fondamentale di un’area come quella del San Rocco? Comunque sia, non altrettanto toccherà fare a Ouidad Bakkali che sta giocando un ruolo fondamentale nella campagna di De Pascale e per cui sarebbe già pronto un assessorato che confermerebbe almeno la delega all’Istruzione, e per Roberto Fagnani, vice provinciale del partito, che Massimo Cameliani di certo pare destinato a deleghe di particolare peso in un’eventuale giunta De Pascale. Tra gli altri nomi che già circolano c’è quello di Giacomo Costantini, che tanti vedrebbero bene con le deleghe a Commercio e Turismo per l’esperienza maturata in questi anni anche in Confesercenti. Per i Servizi sociali, che il candidato De Pascale intende riportare in capo MA RAVENNA direttamente al Comune superando l’Asp, si guarderà forse verso il mondo del volontariato sociale (e magari cattolico). Incerta la delega IN LISTA CON PERINI ANCHE della Cultura a cui potrebbe ambire Fabio Sbaraglia, ricandidato in UN EX PARTIGIANA DI 92 ANNI consiglio comunale, operatore culturale egli stesso e nell’attuale mandato presidente della commissione cultura (un cursus honorum Sono stati presentati i candidati di Ama Ravenna, che potrebbe essere viatico per la giunta). Per l’Ambiente invece lista civica lanciata dal presidente dell'associaziopotrebbe essere in vista una promozione per l’assessore provinciale ne per anziani Amare Ravenna, Daniele Perini – Mara Roncuzzi, ecodem, che non è candidata, mentre l’attuale assesconsigliere comunale uscente del Pd – a sostesore, Guido Guerrieri, entrato in giunta nel 2011 in quota Idv potrebgno del candidato del centrosinistra Michele De be giocarsela nella lista in appoggio al Pd IXC di Giovanni Poggiali e Pascale. Perini sarà il capolista di una formazione Paolo Valenti. E in effetti per la composizione della giunta si dovrà nata – ha spiegato – per aprire una riflessione sul comunque tener conto delle alleanze: il candidato Pd De Pascale ha tema dei servizi sociali e del volontariato e per già promosso, nel solco della continuità, che il vicesindaco andrà al dare voce, in particolare, a «mamme, anziani e Pri nella persona di Eugenio Fusignani, segretario provinciale del disabili». Tra le idee messe in campo anche un partito, ex assessore provinciale. E un posto dovrebbe trovarsi anche asilo pubblico aperto 12 ore al giorno. Tra i canper Valentina Morigi qualora la sua lista, quella di sinistra in appogdidati anche una 92enne, l'ex partigiana Anna gio al Pd di cui ancora non si conosce il nome, dovesse riuscire a elegBabini, oltre a Dino Guerra (72 anni), presidente gere un consigliere. E in qualche modo, anche le altre liste, come queldella Pubblica Assistenza del comune di la capeggiata da Daniele Perini (storicamente uno dei consiglieri più votati) se contribuiranno alla vittoria, andranno ricompensate. Sullo Ravenna, e Renzo Angeli (61enne) dell'Avis. Gli sfondo, resta il tema del congresso del Pd, essendo De Pascale anche altri nomi in lista, tra cui diversi giovani «che non segretario. Ma su questo in via della Lirica nessuno sembra avere hanno mai fatto politica», dice Perini, e anche un troppa fretta e rispetto al passato non si escludono cambiamenti di ragazzo disabile («ci piacerebbe in giunta una impronta “renziana” per cui un amministratore potrà eventualmenpersona in carrozzina», ha detto ancora Perini). te ricoprire l’incarico di segretario. E c’è chi dice che il primo a intraPer la lista completa dei candidati: www.ravenprendere la nuova strada potrebbe essere l’attuale vice del segretario, naedintorni.it. il renziano Roberto Fagnani. (fe. an.)
A
PRIMO PIANO
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
11
LA PANORAMICA
LA POSSIBILITÀ
Quei minorenni “fuori famiglia”
Si può essere anche genitori a tempo: come funziona l’affido
Gli under 18 a carico dei Servizi sociali sono costati nel 2015 quasi 4 milioni di euro di Luca Manservisi
È diventata una partita da quasi quattro milioni di euro all’anno di fondi pubblici quella che riguarda i minorenni (nei comuni di Ravenna e di Russi) a carico dell’Asp, l’azienda pubblica che si occupa dei servizi sociali. «La nostra principale funzione è semplicemente tutelare i minori», chiarisce subito Samuele Bosi, da neanche un anno responsabile del rispettivo servizio dell’Asp, replicando anche al refrain vagamente complottista dei «servizi sociali che portano via i bambini alle famiglie». Certo, capita anche a Ravenna di dover allontanare bambini dal nucleo naturale. In media una decina di volte all’anno, ma quasi sempre su decisione del tribunale (i servizi sociali hanno comunque facoltà di procedere autonomamente, secondo il codice civile). Quando un minore viene allontanato dalla propria famiglia naturale (o è la stessa famiglia a volersene disfare, come può capitare, chiedendo l’aiuto dei servizi) viene ospitato in alcune comunità, case famiglia o centri educativi, dove a rigor di legge non dovrebbero restare per più di due anni, per poi fare ritorno nella propria famiglia (che nel frattempo gli assistenti sociali dovranno aver però “recuperato”) o in quella di genitori affidatari. Erano una quarantina (a cui ne vanno aggiunti altri 29 in comunità insieme alle rispettive madri), a fine 2015, i minorenni detti “fuori famiglia”, sistemati in strutture a carico dell’Asp tra Ravenna e Russi, per una spesa annua complessiva di circa 2,2 milioni di euro. Per ogni minore, infatti, l’Asp corrisponde a chi li ospita (non solo in strutture del territorio, ma spesso anche su richiesta del tribunale anche fuori provincia o regione) una retta che va da 76 euro fino a 120 al giorno, a seconda delle esigenze del minorenne. «In futuro – rivela Bosi – stiamo pensando alla possibilità di fare un bando pubblico (finora l’affidamento è diretto di volta in volta in base ai posti disponibili, ndr) per cercare di abbassare la spesa complessiva ed evitare che le strutture possano fare una sorta di “cartello”». Nel Ravennate sono sei le strutture (tutte al momento piene o quasi) che ospitano minorenni in convenzione con l’Asp o con i Servizi sociali di altre città: il Villaggio del Fanciullo di Ponte Nuovo, i centri La Fenice e Tandem (gestiti dalla cooperativa sociale Il Cerchio), l’onlus Arcobaleno (collegata alla parrocchia di San Rocco) e la comunità Monsignor Morelli in pieno centro; fuori città invece da segnalare le comunità di Piangipane e di San Michele. Quasi tutti questi centri (fatta eccezione per il Morelli e l’Arcobaleno, vedi pagina 14) ospitano esclusivamente i cosiddetti “non
accompagnati”, cittadini stranieri minorenni giunti sul territorio senza famiglia, un fenomeno in rapida espansione (vedi approfondimenti a pagina 13) in questi ultimi anni e che vedeva a fine 2015 la presenza di 110 soggetti (il doppio rispetto solo al 2012 quando erano 52), per cui complessivamente l’Asp ha speso l’anno scorso, in netta crescita quindi rispetto al passato, circa 1,3 milioni di euro. Dalle varie comunità, come detto, i minori (stranieri non accompagnati compresi, anche se in rari casi) escono anche per essere accolti in famiglie affidatarie (vedi articolo qui sotto). A fine 2015 erano un centinaio (101 per la precisione) i minori in affido, tra cui una ventina con il “sostegno”, ossia con una famiglia che affianca quella naturale solo per alcuni momenti al giorno. L’Asp offre un corrispettivo di 500 euro al mese a famiglia affidataria per sostenere le spese dei minori e l’anno scorso per questo motivo sono stati spesi complessivamente circa 340mila euro. Anche in caso di affido, però, l’obiettivo finale dei servizi sociali è sempre quello di riportare il minorenne nella sua famiglia naturale. Nel caso che invece il servizio sociale e sanitario certifichi l’impossibilità del recuperarla, viene dichiarato lo stato di abbandono dal tribunale e il minorenne diventa a tutti gli effetti adottabile.
Il Centro per le famiglie di via Gradisca, a Ravenna, dove tra le altre cose si possono ottenere tutte le informazioni sul tema dell’affido extra familiare (tel. 0544 471497, mail: informafamiglie@asprave nnacerviaerussi.it)
1.277.000
È il conto, in euro, a fine 2015 per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, raddoppiati nel giro di soli tre anni
LA TESTIMONIANZA/1
«Ci avanzava dell’amore per una figliola...» Pubblichiamo una toccante testimonianza di una famiglia che ha deciso di prendere in affido una minorenne. «Abbiamo cercato, ho cercato, per molte strade, per molti anni, di dare una “continuità” alla nostra vita di coppia con un figlio, ma per molti motivi e con molto dolore la “continuità” non è arrivata. Ad un certo punto mi sono arresa ai molti no della vita e ho smesso di cercare, ma ogni sera mi “avanzava” un po' d'Amore. L’Amore "avanzato", non speso, diventa insistente, talvolta petulante e ti ricorda sempre - ogni giorno - che non l'hai “speso” tutto: all’Amore non piace restare chiuso in un cuore. Stavo cercando come "spendere" questo Amore, quando è arrivata una telefonata: “Buongiorno Signora, sono l'Assistente sociale. Vorrei parlarle, ha tempo di venire con suo marito? Vorrei presentarle un progetto di affido”. Mio marito ed io ci siamo guardati, ed abbiamo capito che con quella telefonata avremmo potuto liberare l'Amore che tenevamo chiuso nel cuore. Ed abbiamo deciso di rispondere sì, nonostante i tanti no della vita. Così è cominciata la nostra esperienza di affido. È arrivata in famiglia la nostra Figliola – così la chiamiamo - una ragazzina di quasi 16 anni, lontana dalla propria famiglia e con quasi 4 anni di vita passati in casa famiglia. Era grande e piccola allo stesso tempo: grande di età ma bisognosa di affetto e di cure come una piccola creatura. Aveva un passato difficile, e non riusciva ad immaginare un futuro. Aveva grandi sogni ma poche speranze. Un cuore grande, ma senza saperlo, perchè non poteva permettersi di ascoltarlo, così giovane e già A TESTIMONIANZA/2 indurita dalla vita. Un coraggio da leone, ma con il terrore di lasciarsi andare a una carezza. Oggi sono passati quasi tre anni dal nostro incontro, ma «LA MIA NUOVA FAMIGLIA MI HA SALVATO» oramai non li contiamo più: esiste solo un "prima" che la Figliola arrivasPubblichiamo una stralcio di una testimonianza di un ragazza, se e un dopo. Come definire questa esperienza? Mettiamola così: nè una oggi maggiorenne, presa in affido da una famiglia ravennate passeggiata nè una scampagnata. Ma neanche una escursione lungo un a 15 anni. «Tre anni fa ho incontrato la famiglia con cui sono sentiero di montagna. È piuttosto un inoltrarsi in un continente mai calpeadesso. Sono solo 3 anni, ma è come se li conoscessi da semstato da piede umano; immergersi in un abisso inesplorato. Ci sono pre. Grazie a loro ho ricominciato a vivere, perché stare 4 anni momenti duri, difficili, ti chiedi chi te l'abbia fatto fare e hai voglia di mollain casa famiglia non è facile, sono stati anni molto duri: c'è solo re. La scalata ti porta via il fiato, ti mette continuamente alla prova, scopri solitudine e per dei bambini che hanno già sofferto abbastanlati sconosciuti di te stessa e del tuo compagno, ma ti regala anche paesagza, trovarsi lì dentro porta alla disperazione. Questa avventura gi mozzafiato, esperienze uniche, gioie indescrivibili. [...] Non è una scalaè stata stata molto positiva per me e credo anche per i miei ta in solitario, ma fai parte di una cordata e sei legato a qualcuno che ti può "nuovi" genitori, non solo perché ho trovato una casa dove aiutare e sostenere. Ogni giorno è stato mio marito, spesso è stata la nostra stare e un contesto veramente familiare , ma perché ho ricoFigliola, ma non posso dimenticare gli sherpa migliori di sempre che ci minciato a vedere tutto con occhi nuovi, ho ricominciato ad hanno accompagnato e hanno vissuto con noi questa avventura. Se non si amare, a provare di nuovo emozioni e sensazioni [...] Posso possono far nomi, sono i Servizi Sociali, sempre presenti e pronti ad aiutadire che loro sono stati la mia salvezza [...] Per questo devo ringraziare di cuore la mia assistente sociale che si è impegnata re. Mi sono chiesta spesso, soprattutto nei momenti difficili, se lo rifarei. E molto per trovare una famiglia adatta a me». la risposta è sì, e non solo perchè oggi sorrido, ma perchè questi bimbi, e questi ragazzi sono il Futuro, anche il nostro».
L
L’affido è di fatto una sorta di adozione temporanea (un’ottantina i casi tra Ravenna e Russi a fine 2015, come scriviamo nell’articolo qui a fianco) che la legge prevede per un massimo di due anni, prorogabili a quattro. In alcuni casi può anche essere estesa fino a portare il minorenne ai 18 anni, ma è bene sottolineare come l’affido non possa essere in alcun modo considerato come «una scorciatoia per l’adozione», A puntualizzarlo è Claudia Mosciatti, coordinatrice del Centro per le famiglie di Ravenna, dove viene fornita ogni informazione al riguardo. «Con l’affido – spiega – il bambino mantiene il rapporto (più o meno frequentemente a seconda dei casi, ndr) con la famiglia naturale, che va salvaguardata sempre e comunque». E a differenza dell’adozione, qualsiasi tipo di famiglia può prendere in affido un minorenne: giovani, anziani, sposati, non sposati, single e anche – per affrontare un tema molto di attualità in questi giorni – omosessuali (anche se non ci sono al momento casi nel Ravennate). I servizi sociali cercano di promuovere questa possibilità in ogni modo – ci assicura Mosciatti – ma non è facile trovare tante persone disponibili ad accogliere in casa propria un bambino che spesso porta con sé una situazione dolorosa. «Quello che si deve sapere è che la famiglia affidataria non resta da sola, i servizi la affiancano per qualsiasi esigenza – spiega Mosciatti – e la migliore promozione diventa proprio il buon lavoro dei sevizi oltre a quella delle famiglie che già hanno preso in affido e che alimentano un passaparola». Per diventare una famiglia affidataria è necessario un percorso che parte da un primo colloquio informativo (al centro per le famiglie, vedi foto) e poi prosegue con una sorta di corso di formazione che consiste in cinque serate con esperti e addetti ai lavori a cui si può partecipare senza alcun impegno. Solo al termine, infatti, le famiglie che hanno partecipato dovranno decidere se proseguire la strada intrapresa. In questo caso, parte il percorso di conoscenza individuale che consiste in visite domiciliari e incontri con assistente sociale e psicologo «così da fare l’abbinamento migliore possibile con il minore – continua Mosciatti –. Proprio questo lavoro preparatorio ci ha permesso negli anni di contare i fallimenti davvero sulle dita di una mano. Prima di passare all’affido, poi, per conoscere ancora meglio le persone coinvolte cerchiamo sempre di far passare le famiglie dal sostegno (una sorta di babysitteraggio, con l’assistenza ai minori, che restano nelle loro famiglie naturali, per alcune ore al giorno in determinate situazioni, ndr)». Ogni anno l’Asp riesce a organizzare due percorsi formativi (che partono solo con un minimo di sei persone interessate) al termine dei quali le famiglie effettivamente disponibili si riducono della metà, tanto da poter dire che in media non sono mai più di una decina quelle arruolabili. Le criticità più diffuse? «C’è un po’ di paura nell’ospitare un bambino non proprio, anche per i rapporti con la famiglia naturale, che non va però mai giudicata. Quella affidataria non si deve sostituire a essa, ma deve solo integrarsi». (lu.ma.)
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
PRIMO PIANO
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IL CASO/1
IL CASO/2
«L’Asp non ci fa vedere i nostri nipotini: da mesi non sappiamo dove sono»
Volevano toglierle il figlio appena nato Poi la fuga e i guai
Il piccolo Alberto (nome di fantasia) ha festeggiato i suoi 12 anni poche settimane fa in una comunità per minori, insieme alla sorellina più piccola. Lontano dalla loro famiglia, che dalla scorsa estate non sa neppure dove si trovano. «Chiamiamo ogni 15 giorni i Servizi sociali ma tutte le volte ci dicono di richiamare più avanti. O, al massimo, di scrivere una lettera. Ma noi vogliamo parlarci, con i bambini, vogliamo vederli. Anche solo in un autogrill e alla presenza degli assistenti sociali. Gli vogliamo dire che vogliamo loro bene e che non siamo noi a non volerli a casa». A parlare è la zia, una signora dall’aria forte (di cui non forniamo le generalità per non rendere riconoscibili i minorenni) che non può però fare a meno di scoppiare a piangere quando in redazione ci racconta, documenti alla mano, la storia dei suoi nipoti e di sua sorella, la madre dei bambini. Una storia piena di dolore e di scelte sbagliate. «Mia sorella ha fatto tutto quello che di sbagliato poteva fare nella vita e per questo non abbiamo nulla da ridire contro la sentenza del tribunale che ha deciso di toglierle i figli», continua la zia, che abita con il marito in un paese del Ravennate, in una grande casa con i suoi genitori, i nonni dei due bambini, che ora temono di non poter più rivedere i loro nipotini. Lo scorso agosto una sentenza del tribunale per i minorenni ha incaricato i servizi sociali di occuparsi dei due piccoli, dando massima libertà all’Asp per quanto riguarda la regolamentazione
L’avevamo incontrata la scorsa estate, in un parco di Pinarella. Un’assistente sociale la controllava a distanza, accudendole il bimbo di pochi mesi. L’altra figlia non la vedeva da anni, cresciuta in una comunità chissà dove. Lei era infatti stata accusata di averla abbandonata in strada. Una donna inadatta a fare la madre decretarono i giudici, senza che lei – stando alla sua testimonianza – sapesse come opporsi, non capendo una parola d’italiano. Ora in italiano invece si fa capire e assicura che quell’episodio fu solo frutto di violenze domestiche: il compagno di allora la picchiava e lei avrebbe lasciato in strada la figlia di pochi mesi chiamando i soccorsi solo per proteggerla. Dopo qualche anno è arrivata una seconda maternità, con un altro uomo. Ma nei giorni successivi al parto, dati i precedenti, il bambino glielo volevano portare via, per la sua presunta inadeguatezza a ricoprire il ruolo di madre. A evitare il peggio ci pensò il suo avvocato, Andrea Maestri. «Sì, riuscimmo a lasciare il neonato con la madre, e poi a inserirli in una struttura protetta nel Cervese», ci conferma. Ma la donna in struttura si sente in gabbia e vuole tornare nel suo paese di origine, dove ha una casa con i genitori, insieme al nuovo compagno, per ricominciare la sua vita. La legge italiana però non glielo consente, c’è la battaglia legale in corso. «Se avesse avuto pazienza – racconta Maestri – e mi avesse ascoltato, adesso sono certo che avremmo risolto...». E invece la donna ha deciso di abbandonare la struttura e tornare nel suo paese di origine con il figlio, dove però i servizi sociali (grazie al circuito internazionale) l’hanno rintracciata e le hanno sottratto il bambino. Per cercare di rivederlo lei è quindi dovuta tornare a Ravenna per comparire in questura e ora deve rispondere anche del reato di sottrazione di minore, essendo il bambino formalmente ancora in affido all’Asp. (lu. ma.)
del rapporto con la famiglia. E come ci ha detto il responsabile per i Minori dell’azienda pubblica, Samuele Bosi, può capitare che per un certo periodo sia necessario non fornire alcuna informazione (tranne quelle sullo stato di salute) alla famiglia. «Ma sono passati sei-sette mesi e non sappiamo più come fare. Forse dovremmo chiamare Striscia la notizia? Gridare allo scandalo in tv?», si lamenta la zia, che prima che i bambini venissero tolti alla sorella, ne aveva già richiesto l’affido, nel luglio del 2015, con un’istanza inviata al tribunale, da cui però – ci dice – non ha mai ricevuto neppure una risposta. «Io e mio marito non abbiamo figli, potremmo ospitare i
nostri nipotini in quella che è casa loro, con i nonni che gli vogliono bene. Siamo persone rispettabili e con una vita senza macchie», continua la donna. Certo, il fatto di non essere riusciti a tutelarli finora o il rischio che la madre possa nuovamente avvicinare i bambini potrebbe in questa vicenda avere un peso fondamentale. «Ma non sento mia sorella da mesi, non so neppure dove abita, e se si dovesse presentare a casa nostra per vedere i bambini potremmo chiamare le forze dell’ordine, forti di un decreto che le impone di restare ad almeno 300 metri di distanza dai suoi figli. E per quanto riguarda quello che è successo finora, come potevamo noi, anche se siamo la sua fami-
glia, tenere a bada una donna adulta, che poteva portare con sé i propri figli ovunque e in qualsiasi momento?». La mamma dei due bambini, stando anche a quanto riportato dal decreto del tribunale, si è sempre ribellata a qualsiasi sostegno istituzionale (mandando in frantumi anche una piacevole – per i piccoli – parentesi in una comunità nelle Marche) e il padre del bambino (quello della sorellina è invece ignoto) – sempre assente in questi anni e residente in una città lontana – rifugge dalle proprie responsabilità. Con gli zii e i nonni pronti ad accoglierli, il destino dei due fratelli forse non è mai stato così incerto. Luca Manservisi
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13 IL FENOMENO
TESTIMONIANZE
A 14 anni, solo, sulla nave per l’Italia Rifat, tra le centinaia di minori stranieri non accompagnati in arrivo a Ravenna di Matteo Cavezzali
«Noi non vogliamo prenderci la responsabilità di farti lasciare l’Albania, se poi vieni e non trovi niente non vogliamo che tu ci dia la colpa, ma non vogliamo nemmeno che tu ci dia la colpa per essere rimasto a Elbasan e fare una vita che non ti piace. Insomma è una tua scelta». Dopo aver riattaccato il telefono le idee di Rifat erano ancora più confuse che prima di chiamare i cugini. Loro abitavano in Italia da un anno, ma Rifat non capiva se fossero felici di quella nuova vita. Da una parte il viaggio lo spaventava, sapeva che era pericoloso affrontare quella attraversata da solo per un ragazzino di 14 anni, e i suoi genitori non volevano che rischiasse la vita. D’altra parte crescere a Elbasan non era per lui un futuro immaginabile. Non voleva invecchiare come suo padre, che con uno stipendio mensile di 300 euro non riusciva nemmeno a mantenere i suoi figli. Così preparò lo zaino, baciò la madre, e assieme a tre compagni di classe partì verso l’Italia, verso Ravenna, sapendo che per molto tempo non sarebbe più potuto tornare in Albania. Sul traghetto che salpava da Vallona e arrivava a Brindisi aveva con sé una foto, che teneva in tasca come un amuleto. Era una foto del suo amico in Italia, con un bel giubbotto della Adidas e il sorriso sul volto. «Se ci era riuscito Gezim – pensava – ci riuscirò anche io». Giunti al porto di Brindisi i quattro compagni di scuola si salutarono e ognuno prese una strada
diversa. Rifat arrivò a Ravenna dove si recò in questura e fece domanda per essere riconosciuto come “Minore non accompagnato”. «Hai parenti che vivono in Italia?», gli chiesero gli uomini in divisa. «No, nessuno», sapeva che quella era la risposta da dire e poi i cugini non potevano prendersi cura di lui, anche loro erano solo due ragazzini. «Sono moltissimi i minori che arrivano a Ravenna senza genitori – spiega Dora Casalino, operatrice ed esperta di progettazione sociale –. Arrivano soprattutto dall’Albania. Sono quasi un centinaio ogni anno. Arrivano qui perché hanno dei parenti o una rete di
amicizie a cui appoggiarsi. Arrivano nei modi più diversi, in barca, in auto, in treno, anche in aereo. Altri vengono lasciati dai genitori al confine. Sanno che un minore da solo ha più possibilità di ricevere aiuti, che non sarà lasciato da solo in strada, ma gli sarà trovato un luogo in cui dormire. Il problema più grave – continua Casalino - è che il numero di persone che arriva è molto grande ed è totalmente in mano alla criminalità organizzata, che incassa molti soldi per trafficare persone attraverso il confine. Per questo bisogna lavorare con lo stato albanese per rendere regolare questo flusso, in modo da
poterlo controllare». I minori che non provengono da zone di guerra non hanno la possibilità di chiedere asilo politico, ma hanno diritto alla pronta accoglienza, ovvero ad essere inseriti in strutture accreditate oppure affidati a una famiglia. Rifat fu inserito nella struttura di Piangipane. A Piangipane seguì anche al Cfp i corsi di formazione professionale. Compiuti 18 anni i ragazzi non possono più rimanere nelle strutture, devono quindi trovarsi da soli un alloggio, oppure chiedere ospitalità a un dormitorio. Rifat oggi ha 18 anni, ed è in Italia da quattro. È riuscito a trovare un lavo-
MA L’ABBANDONO PUÒ ESSERE ANCHE STRATEGICO... Ne arrivano più di un centinaio ogni anno, in provincia di Ravenna. Minorenni stranieri senza genitori o parenti, in gergo tecnico “non accompagnati”. Vengono accolti dai Servizi sociali che gli offrono ospitalità nelle varie strutture del territorio, li iscrivono a scuola e a corsi di formazione per favorirne l’integrazione. Negli ultimi due anni l’incremento è stato notevole, tanto che la Regione ha dato la possibilità alle strutture che li ospitano di incrementare la capienza del 25 percento. Nei territori dei soli comuni di Russi e Ravenna a fine 2015 erano 110, per una spesa complessiva dell’Asp di circa 1,2 milioni di euro. Solo tre anni fa erano la metà. «Solitamente – commenta il responsabile per i Minori dell’Asp di Ravenna, Samuele Bosi – si tratta di abbandoni strategici, di ragazzi di 17 anni che in questo modo hanno assistenza garantita e quando escono dai centri una volta maggiorenni, dopo aver imparato l’italiano, possono trovare lavoro e ottenere il permesso di soggiorno. Fino a novembre 2015 c’era stato un vero e proprio boom di minori albanesi tanto che sono state intensificate le indagini e si è scoperto che in realtà molti avevano famigliari in zona che li incoraggiavano tuttavia ad approfittare dell’accoglienza pubblica. Ultimamente, invece, tramite indagini specifiche di medicina legale si è scoperto come presunti minori del Bangladesh o del Pakistan fossero in realtà maggiorenni».
ro come apprendista in una azienda alle Bassette e divide una camera a Russi con i due cugini. Dopo tre anni o otto mesi è potuto tornare per una settimana a Elbasan e riabbracciare sua madre, che non vedeva da quando era partito. «Sinceramente prima di partire pensavo che la vita in Italia fosse più semplice, ma è sicuramente molto migliore di quella che avrei fatto in Albania. Sono felice di essere qui oggi, e se tornassi a quando avevo 14 anni partirei ancora». Prima di partira Rifat ha stampato una foto da portare a sua madre. Lo ritrae sorridente, con un bel giubbotto caldo e nello sfondo Ravenna.
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PRIMO PIANO
14 di Luca Manservisi
«Diciamo che con il tempo diventiamo come degli zii, ma qui facciamo né più né meno quello che fa un qualsiasi genitore». A parlarci è, insieme a una collega, suor Giovanna Barberi, responsabile della casa famiglia Monsignor Morelli (ora secondo le nuove norme “comunità familiare”) della città di Ravenna, quella di Largo Firenze, l’unica che può ancora ospitare bambini anche piccolissimi e fino ai 18 anni. Bambini del territorio che vengono allontanati dalle famiglie per ordine del tribunale, altri che vengono abbandonati temporaneamente dai genitori che non sono in grado di prendersene cura, altri ancora che magari i genitori non ce li hanno proprio. Bambini in attesa di poter tornare nella loro famiglia naturale se è possibile oppure pronti per essere accolti temporaneamente da una affidataria (vedi pagina 11). «Al momento abbiamo sette piccoli ospiti, tra cui una neomaggiorenne che è con noi da tre anni e mezzo e che ospitiamo ancora almeno fino a quando non finirà, questa estate, la quinta superiore...». Poi, come tutti i neomaggiorenni, dovrà iniziare la sua vita da sola, o quasi, al di fuori della comunità. «Ogni caso è diverso dall’altro, c’è anche chi può tornare in famiglia, ma molti sono soli o quasi al mondo ed è per questo che noi cerchiamo di rendere i ragazzi il più autonomi possibile già da quando compiono i 16 anni», ci raccontano le educatrici mostrandoci con entusiasmo la loro grande e bella casa, con il corridoio «alla Shining» («abbiamo anche il triciclo», ridono) e tanti spazi comuni dove giocare, fare i compiti, mangiare insieme. «Per molti, questi diventano addirittura gli anni migliori, ci dicono quando poi ci vengono a trovare una volta fuori, quelli dove sì, magari all’inizio è stata dura, ma dove si creano rapporti di amcizia duraturi. E imparano anche a collabo-
VIAGGIO NELLE COMUNITÀ
Là dove si cresce senza genitori Dalle suore che vanno ai colloqui con i professori, al centro con adolescenti stranieri rare, ad aiutarsi. Dovrebbe vedere come si comportano con i nuovi arrivati: cercano di aiutarli, sanno che stanno passando quello che hanno passato loro...». Ci sono però naturalmente anche criticità: «Le più comuni sono una certa allergia all’acqua (sorridono, ndr), difficoltà nell’alimentazione, risvegli notturni, problemi a scuola, in particolare, chissà perché, con la matematica...». E a scuola, sono le educatrici a rapportarsi con le maestre e i professori. «Certo, quanto tempo passato in fila ai colloqui... E poi portiamo e andiamo a prendere i più piccoli, li portiamo dal dottore, laviamo e stiriamo tutto in comunità, tante cose che magari si possono dare per scontate. Senza contare che spesso i bambini arrivano qui senza nulla. Nulla, nemmeno una valigia. Dobbiamo comprare tutto...». Ecco quindi anche spiegato il motivo di tariffe che vedono l’Asp corrispondere circa 100 euro al giorno in media per minore («ma noi siamo decisamente sotto i cento...») alle varie strutture. «Ci occupiamo come detto di tutte le spese, le bollette, poi abbiamo la cucina per la mensa, un’impresa di pulizie che lavora tre volte alla settimana... Lo staff – spiega suor Giovanna – è composto da noi due educatrici più un’altra suora di supporto, altre due suore che abitano in un’altra ala della casa, disponibili per servizi vari senza contare anche una volontaria per lo stiro. Diciamo che riusciamo a starci dentro quando ci sono tanti bambini (al
massimo ne possono ospitare dieci, ndr), ma nei periodi in cui ce ne sono solo 4-5, per esempio, siamo in rosso...». Problema ancor più accentuato, quello delle tariffe (nonostante i quasi 3mila euro al mese, come detto, per minorenne) in una comunità residenziale socio-educativa (per minori dai 13 ai 18 anni) che ha maggiori vincoli in quanto a numero di educatori. Facciamo visita a quella di via Canale Molinetto, gestita dall’associazione di volontariato l’Arcobaleno (che vede come presidente don Ugo Salvatori della parrocchia di San Rocco). «Con queste tariffe riusciamo a lavorare con cura ma non certo a guadagnarci, anche perché non è il nostro fine, essendo una Onlus senza scopo di lucro», commenta la coordinatrice, Marta Asmerom, una dei sei educatori regolarmente inquadrati (e quindi stipendiati) che lavorano garantendo una copertura di 24 ore al giorno nella grande casa a pochi passi dal passaggio a livello vicino al centro di Ravenna. La struttura può ospitare fino a 12 ragazzi, al momento quasi tutti stranieri non accompagnati, la vera emergenza di questi ultimi tempi. «Si tratta per noi di una sfida nuova, noi abbiamo sempre lavorato con i minori del territorio, per
«Cerchiamo
di rendere i ragazzi autonomi: quando escono da qui molti restano soli Noi diventiamo invece degli zii...
IL RACCONTO
Quella bambina strappata dall’orfanotrofio in Cile ma abbandonata a Ravenna dai suoi nuovi genitori Quando Claudia e Fausto la videro per la prima volta, Lucila era alta poco più di una bambola. Li fissava con quegli occhi blu in silenzio, ma nel suo sguardo di bambina si leggeva distintamente quello che avrebbe voluto dirgli nella loro lingua, se la avesse saputa parlare: «Vi prego portatemi con voi! Portatemi via di qui! Vi prego!». L’orfanotrofio di Santa María de Conceptìon, in Cile, era il posto più triste che Claudia avesse mai visto nella sua vita. Non aveva mai nemmeno immaginato potesse esistere un posto così al di fuori di un romanzo di Dickens. La pareti erano intrise di umidità, i bambini dormivano ammassati gli uni sugli altri e aveva avuto la sensazione che gli inservienti che lavoravano lì fossero violenti con i piccoli ospiti, aveva sentito delle grida in lontananza, ma non aveva avuto il coraggio di chiedere nulla. Scegliere quale bambino prendere e quale lasciare lì non era una decisione semplice, non era una scelta che potesse essere presa a cuor leggero. In quel posto Claudia si sentiva in una situazione surreale, da come trattavano i bambini le sembrava di essere in un negozio di scarpe, con la commessa che spiega i pregi dei vari modelli. Ma quello non era affatto un negozio di scarpe. Claudia però non aveva avuto alcuna esitazione, lo sguardo di Lucila l’aveva trafitta. Voleva lei. Lei e nessun’altra. Claudia e Fausto avevano provato per molti anni ad avere un bambino senza successo, così avevano deciso di intraprendere la strada non meno semplice della adozione. Si erano sottoposti a lunghi colloqui, erano stati in Cile diverse volte, poi finalmente erano riusciti a tornare a casa con quel piccolo fagottino di bambina. Però essere genitori, l’esperienza che tanto avevano voluto vivere, non era affatto come se la aspettavano. Lucila era una bambina che aveva
sofferto molto, che era stata picchiata e «chissà in quello squallido orfanotrofio cosa davano ai bambini per tenerli tranquilli», ripeteva Fausto. Una volta arrivata a Ravenna quella bambina dagli occhi meravigliosi si era rivelata molto impegnativa da gestire. Era sempre agitata, spesso scoppiava a piangere senza motivo o si svegliava nel sonno urlando frasi in spagnolo. Era passata solo qualche settimana quando Claudia iniziò a svegliarsi nel cuore della notte con la sensazione orribile di avere nella stanza accanto una sconosciuta, una straniera che dormiva sotto il suo tetto, che non parlava la sua lingua, una piccola selvaggia indomabile. Claudia si lasciò sopraffare dall’angoscia, smise di dormire, di mangiare e fu presa in cura da un analista. Era caduta in una grave depressione nervosa. Fu a quel punto che Fausto prese quella decisione così difficile, così inumana. Prese per mano Lucila, caricò in auto una valigia e la accompagnò in una struttura per “minori non accompagnati”. Lucila fu abbandonata nuovamente. Di nuovo sola. A sette anni aveva già subito più angherie di quelle che molte persone avrebbero potuto sopportare in una vita intera ed ora veniva nuovamente abbandonata dalle due persone che aveva appena imparato a chiamare mamma e papà. Oggi Lucila vive con le suore di carità. È in un limbo burocratico. Non può nemmeno essere adottata nuovamente perché risulta ancora figlia di Claudia e Fausto. Deve attendere che l’adozione venga in qualche modo annullata e poi dovrà cercare una nuova famiglia, sempre che nel frattempo non sia diventata troppo grande. Perché i genitori adottivi preferiscono i bambini piccoli, nuovi, come un paio di scarpe appena acquistato al negozio. Matteo Cavezzali
»
prepararli a un affido familiare o al ritorno Le operatrici nella famiglia naturale. della comunità Ora invece con i “non del Monsignor accompagnati” le esigenMorelli di Ravenna nella sala della tv ze cambiano, hanno quasi tutti 17 anni, noi ci occupiamo di iscriverli se possibile a scuola e comunque anche a corsi di formazione, di italiano, per prepararli all’uscita, quando saranno maggiorenni. Certo, ci sono criticità all’interno della casa, ci sono divese etnie, sono adolescenti, ma in generale non ci sono mai stati problemi, i ragazzi collaborano e si integrano e posso ricordare con soddisfazione tanti casi andati a buon fine. Diventiamo per loro un riferimento e spesso ci vengono a trovare anche una volta usciti di qui, magari con un contratto di lavoro...». Nel caso dei minori stranieri non accompagnati non sempre è possibile rintracciare i parenti, mentre quando la famiglia naturale è presente sul territorio, forse rappresenta essa stessa il problema più grande. «Probabilmente bisognerebbe lavorare di più sulla famiglia – commenta l’educatrice –, che dovrebbe interrogarsi realmente e riuscire a reggere e a superare quella che spesso diventa invece una frustrazione, ossia la consapevolezza di avere un figlio in comunità».
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IL PROGETTO
Fuori dalle comunità, la vita ricomincia anche grazie all’associazione Agevolando Parla il presidente, lui stesso cresciuto
Con la madre tossicodipendente e il padre che se ne era andato subito dopo la sua nascita, a 10 anni, «vivaciotto», probabilmente non era un bambino facile da gestire. E così la nonna, in accordo con i servizi sociali, lo portò in una comunità, vicino a Verona, dove ha vissuto fino alla maggiore età. «All’inizio è stata dura, non era come i centri di oggi, con pochi bambini, c’erano 30-40 ospiti, dagli 8 ai 20 anni: l’impatto fu complicato. Poi con il passare del tempo mi sono adattato, si è creato un gruppo di amici, ed è stata un’esperienza tutto sommato positiva, nel senso che per me è stato probabilmente meglio così che restare a casa». Federico Zullo oggi ha 36 anni, vive a Glorie di Mezzano con la compagna e un figlio di pochi mesi e grazie a quell’esperienza aiuta ragazzi che, come lui, sono cresciuti da “fuori famiglia” all’interno di una comunità. Perché certo, non sarà facile viverci, ma la vera difficoltà, forse, arriva al momento dell’uscita, quando, maggiorenne, in comunità non puoi più restare e devi trovarti un lavoro e un posto dove vivere. «Ricordo che io tornai da mia nonna, che era molto anziana e con un 19enne la convinvenza non funzionò: avevo tanti pensieri, ero ancora un adolescente, non avendo poi mai avuto una figura paterna, ero un po’ perso. Sono così tornato dal direttore della mia comunità, che nel frattempo si era trasferito a Ferrara, e mi sono offerto per aiutar-
“fuori famiglia”
Il presidente dell’associazione Agevolando, Federico Zullo, durante un incontro pubblico con la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini
lo con i ragazzi di cui si occupava in quel periodo: sono così diventato educatore e allo stesso tempo ero di nuovo ospite di una comunità, con vitto e alloggio. Ero iscritto all’università e a 21 anni sono stato assunto. Con il passare del tempo (Zullo tuttora lavora per l’istituto Don Calabria di Ferrara, ndr) mi sono reso conto che uno dei maggiori problemi era l’uscita dei ragazzi diciottenni e quindi ho cercato una risposta». La risposta si chiama Agevolando, l’associazione da lui fondata nel 2010 e di cui ora è presidente. Partita a Bologna e Ferrara, è presente un po’ in tutta Italia, con una sede anche a Ravenna, presso il centro sociale Quake. «Il motivo per cui è nata è quello di dare opportunità abitative e lavorative ai ragazzi che stanno uscen-
do da comunità, case famiglia o adozioni fallite. Dare loro supporto». Si tratta della prima associazione nata con questo obiettivo e dall’iniziativa di chi ha vissuto direttamente sulla propria pelle l’esperienza. E sa quindi in quali rischi si può incorrere. «Ne ho visti tanti – ricorda Zullo – di ragazzi che non hanno avuto opportunità di essere sostenuti o accompagnati quando sono usciti da comunità minorili e molti sono andati incontro a scelte di vita quasi obbligate, a volte devastanti. Capita spesso che le ragazze ripetano i comportamenti delle madri, con gravidanze precoci, così come assistiamo a una trasmissione intergenerazionale della violenza. Tra i maschi soprattutto, ma non solo, si va incontro a consumo di sostanze,
devianza, furti, rapine, anche scompensi psichiatrici». E cosa fa Agevolando per evitare tutto questo? «Innanzitutto mettiamo a disposizione dei ragazzi, a cui chiediamo solo una quota mensile per le spese di gestione, appartamenti ottenuti in comodato d’uso da istituzioni pubbliche o da privati, facendo da tramite e da garanzia. Nel Ravennate abbiamo una casa a Rossetta dove ospitiamo cinque ragazzi mentre sono in fase di avvio alcuni progetti per ottenere altri appartamenti e di cohousing. Poi ci occupiamo di inserimenti lavorativi e di tutoraggio: in questi ultimi 2-3 anni abbiamo inserito più di trenta neomaggiorenni in EmiliaRomagna». Altro aspetto su cui ha iniziato a
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lavorare l’associazione nel corso degli anni è quello di cercare di «rendere pubbliche le testimonianze dei ragazzi in comunità, realizzando focus group per poi riportare in una conferenza il loro punto di vista di fronte a istituzioni, operatori, volontari. Questo – continua Zullo – spinge le istituzioni ad ascoltare un punto di vista diverso e anche l’opinione pubblica ad affrontare le criticità nei “fuori famiglia” ma allo stesso tempo anche gli aspetti positivi». Già, perché non sempre la comunità è un’esperienza negativa, anzi. «L’alternativa per tanti ragazzi cresciuti in comunità sarebbe stata un vero e proprio disastro». «A livello nazionale – continua Zullo – si stanno investendo risorse per prevenire l’allontanamento dalla famiglia, al fine ovviamente di risparmiare, ma quando ci sono violenze o abusi, i minori devono essere allontanati. E non deve passare l’assunto secondo cui la migliore risposta è per forza una famiglia. Non è così, spesso due anni (il limite previsto per legge di permanenza in comunità, ndr) non sono sufficienti per i ragazzi, soprattutto se non si lavora adeguatamente sulla famiglia naturale dove il minore dovrebbe tornare». E l’affido a un’altra famiglia? «Anche in questo caso non è sempre auspicabile, dipende da caso a caso. Ci sono ragazzi con traumi famigliari alle spalle per cui la comunità resterà sempre la soluzione migliore». Luca Manservisi
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LETTORI detti e contraddetti
a cura di Fausto Piazza
detti e contraddetti
Le lettere, le opinioni e i commenti a cui si riserva di rispondere il direttore di Ravenna&Dintorni Fausto Piazza, vanno indirizzate alla email redazione@ravennaedintorni.it oppure al fax 0544 271651 o all’indirizzo viale della Lirica 43, 48124 Ravenna.
LA CULTURA PERDE DUE REALTÀ IMPORTANTI. CHE PECCATO Negli ultimi giorni, la realtà culturale ravennate e russiana hanno perso due importanti realtà. Non solo per il pubblico che vi partecipa, ma anche per l'indotto economico che portavano. A Ravenna, dopo anni di grandi appuntamenti, chiude il festival internazionale Komikazen. Festival del fumetto di realtà che organizzava mostre, eventi, workshop. Tanti artisti venivano dall'estero per regalare il loro sapere, la loro cultura. E i visitatori ne erano entusiasti per la qualità e e la varietà dell'offerta. A Russi, dopo 21 anni, chiude la rassegna dei "libri mai, mai visti". Un bellissimo appuntamento dove, anche qui, partecipavano artisti dall'Italia e dall'estero. Se siete andati alla mostra effettuata a Palazzo Rasponi (Ravenna) avrete capito il livello artistico e culturale di questa rassegna. Il dispiacere della loro chiusura è altissimo. Tanti sono arrabbiati. Ma tanti sperano a un ripensamento. Chiudere per mancanza di fondi (sembra poche migliaia di euro) è molto triste. Spero che i Comuni di Ravenna e di Russi, o qualche ente privato, possano garantire la sopravvivenza di queste due importanti realtà culturali. Stefano Carattoni
LE COLOMBE IN MOSAICO PORTANO UN MESSAGGIO Il mosaico che rappresenta le colombe abbeveranti del Mausoleo di Galla Placidia, pur essendo un particolare di piccole dimensioni, sotto l’aspetto iconografico reca in se un grande messaggio simbolico. Così come l’uomo, esse, si dissetano alla fonte della fede religiosa. Rispetto ai pochi fruitori del mondo antico sicuramente questo messaggio si è divulgato in maniera esponenziale arricchendosi anche di molti altri elementi che valorizzano l’importanza di quel metro quadrato di mosaico. Quali? Ne cito solamente due: il primo è di aver scritto una pagina importantissima nel libro della storia dell’arte, il secondo di aver portato la conoscenza della cultura di una piccola città di provincia nel
mondo intero. In questo ultimo periodo sembra che il loro ruolo di messaggero stia andando in disuso anche perché, forse, si sentono depositarie di un “sapere” che sembra non interessare più a nessuno del luogo di loro provenienza. Ravenna fino a poco tempo fa era considerata la capitale del mosaico da molti paesi, non soltanto perché racchiude nelle sue mura uno scrigno di bellezze artistiche, ma perché da esse aveva creato una scuola di pensiero, una filosofia del fare e dell’essere attorno al mosaico che veniva percepito a tutti i livelli e che rappresentava il midollo della cultura ravennate. La trasmissione di questo sapere e di questa conoscenza avveniva principalmente attraverso le sue istituzioni scolastiche, vedi l’Accademia di Belle Arti, vedi la Scuola del Restauro della Sovrintendenza, vedi il Centro di formazione professionale, vedi l’Istituto Statale d’Arte per il mosaico Gino Severini. Molte di queste istituzioni non ci sono più, altre sono agonizzanti come il sopracitato istituto Severini; una scuola che ha dato una formazione tecnica e culturale ad un gran numero di persone e che gli ha regalato una coscienza consapevole trasversale agli aspetti dei facili approdi modaioli che demoliscono la continuità lineare della storia ravennate. Così anche le colombe rischiano di morire dopo aver subito la mutilazione delle ali che in passato gli hanno permesso di rendere grande il retaggio storico e culturale di una piccola città. Le istituzioni sembrano non vedere più il volo, ma attenti solo all’osservazione dei veloci e potenti mezzi di comunicazione perdendo così, forse, lo scopo del “viaggio”. Così le scuole chiudono, i laboratori di mosaico si trasformano in negozi di souvenir e gli artigiani, che in passato hanno dato vita ad opere che sono state vanto e meraviglia di grandi artisti che le hanno progettate e che costituiscono ora un patrimonio per i musei ed i luoghi di Ravenna che li accolgono, diventano operai dell’industria. È sicuramente e giustamente imputabile alla mia generazione l’incapacità di non aver
Still Winter, di @lupoflaco Pubblichiamo in questa pagina una foto dal nostro territorio postata su Instagram, noto social network fotografico, con l’hashtag #instaravenna. Questa è stata scattata da @lupoflaco e ritrae un panorama di Bagnacavallo. Soundtrack consigliata dall’autore? Una giornata uggiosa.
saputo continuare nel trasmettere il testimone. Dopo mezzo secolo di frequentazione della tecnica musiva, inframmezzato da un trentennio di insegnamento, mi sento di affermare che, forse ciò che si sta verificando è da imputare al fenomeno sociale e culturale della globalizzazione che ha annientato tutti gli sforzi protesi. Dopo aver conosciuto l’attenzione che altri paesi hanno per ciò che rappresenta la storia passata e recente di Ravenna, penso sia difficile che non continuiamo ad ascoltare il lento battito di ali sapienti, a discapito di chi è distratto. L’incoraggiamento deriva da quelle attenzioni che, raschiando ai margini di una ufficialità superficiale della “conoscenza” ed incapacità di soffermarsi sulle realtà più profonde, guardano con rinnovato interesse al volo di una colomba. Marco De Luca
L’8 MARZO CHE MI PIACE È QUELLO DELLE DONNE LIFE Chi pensa – e teme – che la cultura dell’Islam sia una e inamovibile nelle sue forme, ha, in questi giorni, una buona occasione per fermarsi a riflettere. Un buona occasione sia per chi si colloca in un indistinto laicismo, che vede negativamente tutto ciò che riguarda la sfera religiosa, sia per gli appartenenti a diverse fedi religiose, spesso diffidenti le une delle altre. A Ravenna è accaduto qualcosa di assai significativo, che riguarda in primo luogo donne, ma subito dopo l’intera nostra comunità. Le donne in questione sono donne musulmane, di profonda fede religiosa, della associazione Life di Ravenna. Italiane e non solo. Qualche anno fa informarono pubblicamente la città – l’amministrazione comunale e la stampa – delle grandi difficoltà che incontravano all’interno
della loro comunità, alla quale, peraltro, avevano dato un grande contributo, culturale ed economico, anche per la realizzazione della Moschea, diritto costituzionalmente fondato che, in più occasioni, anche attraverso il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna, avevamo chiesto che fosse garantito. Le amiche di Life criticarono la gestione misogina e non democratica del Centro di Cultura islamica. [...] Seguì la denuncia a Marisa Iannucci, presidente di Life, per diffamazione. Beghe interne per ragioni di potere e di conquista della leadership, sentii dire in quei giorni, da parte di italiani non musulmani e da parte di molti musulmani. Anche da parte di molte donne, in vari ambienti, anche ambienti al di fuori di ogni sospetto. [...] Pochi giorni fa è arrivato l’esito del processo civile. Una sentenza chiara. Non solo Marisa Iannucci e le sue sorelle non avevano “diffamato” e avevano soltanto - soltanto? espresso una legittima opinione - art. 21 della Costituzione - ma avevano fatto accuse fondate su fatti che la magistratura ha potuto accertare, di non rispetto di regole e di statuti. [...] Ero in tribunale il giorno dell’udienza. Volevo, anche fisicamente, fare sapere alle amiche/sorelle di Life che la mia fiducia in loro era tanta. Che apprezzavo il loro impegno e coraggio civile, a prescindere dall’esito del processo. Che – nella mia esperienza di vita – era la prima volta che donne si erano impegnate in un esplicito conflitto con uomini della loro comunità, per ragioni culturali e civili, e non solo per ragioni delittuose in senso stretto. È una storia che ci fa riflettere, per varie ragioni. Intanto, abbiamo la conferma che l’Islam non è un monolite indistinto, fatto di patriarchi che delle loro donne possono fare quello che vogliono. [...] Le donne di Life, a Ravenna, hanno compiuto una azione politica sicuramente molto forte. [...] Questa storia può dare forza alle donne, a qualunque comunità o cultura appartengano. Questo è l’8 marzo che preferisco. Maria Paola Patuelli
Cervia (RA) Via G. di Vittorio, 5 - tel: 0544 977144 orari: da mar. a sab. 9:30/12:30 e 15:30/19 domenica 15:30/19
Ravenna
(zona Pala De Andrè) Via Medulino, 3 - tel: 0544 455666 orari: dal mar. al sab.10/12:30 e 15/19 domenica e lunedì chiuso
Ravenna
(zona Ponte Nuovo) Via Dismano, 118 A - tel: 0544 470268 orari: dal mar. al sab.10/12:30 e 15/19 domenica e lunedì chiuso
TEATRO
CULTURA
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
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DANZA/1
GIOVANI
L’amore invincibile, in Bosnia
Al via i debutti della non-scuola con il teatro delle Albe
Il Junior Balletto di Toscana porta all’Alighieri un Romeo e Giulietta contemporaneo L’invincibile forza dell’amore, il nuovo “Romeo e Giulietta” dello Junior Balletto di Toscana sarà in scena al Teatro Alighieri, sabato 12 e domenica 13 marzo. Firmato da Davide Bombana sulla partitura di Sergej Prokofiev, si tratta di una riscrittura appassionata, teatrale e avvincente che riporta la vicenda dei due sfortunati amanti veronesi al giorno d’oggi, ai conflitti sociali e culturali che viviamo quotidianamente. In scena il contrasto tra due mondi opposti, due visioni antitetiche della società, della politica, della religione, che entrano in rotta di collisione, e nella loro follia travolgono ogni sentimento di umanità. E tra questi, proprio quello più forte e innocente: l’amore. Nell’invenzione del coreografo la leggenda shakespeariana di Romeo e Giulietta si è infatti andata a sovrapporre all’eco della reale vicenda di Admira e Bosko – lei musulmana, lui il suo fidanzato serbo – uccisi da un cecchino nel tentativo di fuggire dal macello di Sarajevo, durante il conflitto balcanico, appena venti anni fa. Junior Balletto di Toscana è una compagnia giovanili, composto da danzatori tra i 16 e 21 anni, tra le più apprezzate in Europa per il repertorio affidato dalla direttrice Cristina Bozzolini agli autori di punta del nostro panorama.
COMICO TUTTO IL BARDO IN 90 MINUTI IN SCENA ALL’ALIGHIERI Sbarca anche a Ravenna il 16 marzo uno spettacolo tra comico e classico di grande successo: Tutto Shakespeare in 90 minuti con Alessandro Formicola e Nino Formicola per la regia di Alessandra Benvenuti. Una summa ironica delle opere del Bardo per una serata di puro intrattenimento. Alle 21.
DOCUMENTARI AL RIDOTTO DEL MASINI UN ALTRO FILM DELLA VERITÀ
Gli appuntamenti con la nuovissima rassegna dedicata al docufilm del Ridotto del Teatro Masini di Faenza, “Il Cinema della Verità”, proseguono, mercoledì 16 marzo alle ore 21, con un’antologia dei più belli e premiati lavori di Marco Zuin: La sedia di cartone, Daily Lydia e i cortometraggi Zuggerimenti poetici. L’ingresso è gratuito.
DANZA/2 THE MAN AL GOLDONI, BOLERO E PRIMAVERA AL ROSSINI La RBR Dance Company presenterà al Teatro Goldoni di Bagnacavallo, domenica 13 marzo alle 21, una delle sue più recenti produzioni: The Man – The Passion of the Christ, uno spettacolo con le coreografie di Cristina Ledri e del regista Cristiano Fagioli (nella foto). Danza anche al Rossini di Lugo venerdì 11 marzo con La sagra della Primavera e il Bolero della Mm contemporary Dance Company per le coreografie di Enrico Morelli e Michele Merola. Infine, danza anche al Masini il 17 marzo con Artemis Danza/Monica Casadei in Traviata.
Dal 14 al 23 marzo al teatro Rasi di Ravenna si terranno i debutti della non-scuola, i laboratori tenuti dal Teatro delle Albe/Ravenna Teatro nelle scuole della città dal 1991. Quasi trecento ragazzi lavorano da questo autunno seguiti dalle guide delle Albe in un percorso che li conduce fino allo spettacolo. Dopo l’esplosione di energia di Eresia della Felicità che ha portato a Milano centinaia di adolescenti ravennati che sono confluiti in un grande spettacolo per Expo, ora i ragazzi delle scuole si susseguiranno sul palco in nove serate di spettacolo. Il primo spettacolo sarà lunedì 14 marzo con i ragazzi del Liceo Artistico “P. L. Nervi - G. Severini” che porteranno in scena Il re non può aspettare ispirato ai testi di Molière con guide Alessandro Renda e Giulia Torelli.Martedì 15 marzo gli universitari di Ravenna, grazie alla Fondazione Flaminia per l’Università in Romagna, porteranno in scena Viva il lupo! viaggio dentro al mondo delle fiabe con guide Roberto Magnani e Simone Marzocchi. Mercoledì 16 marzo debutterà il primo dei due gruppi del Liceo Classico “D. Alighieri” con Il gatto con gli stivali ispirato a Ludwig Tieck con guide Antonio Maiani e Laura Redaelli.Venerdì 18 marzo le scuole I.C.S. “Darsena” scuola secondaria di primo grado “M. Montanari” e I.C.S. “San Biagio” scuola secondaria di primo grado “Don G. Minzoni” assieme ai ragazzi di Castiglione di Ravenna porteranno in scena 3 favole ispirato alle favole di Hans Christian Andersen e dei fratelli Grimm con guide Roberto Magnani, Simone Marzocchi e Massimiliano Rassu. Sabato 19 marzo andrà in scena il secondo gruppo del Liceo Classico “D. Alighieri” con Tingeltangel ispirato alla commedia di Karl Valentin con guide Matteo Cavezzali e Massimiliano Rassu.Lunedì 21 marzo i ragazzi del Liceo Scientifico “A. Oriani” porteranno in scena “Le baccanti” ispirato al classico del teatro greco di Euripide con guide Alessandro Argnani e Matteo Cavezzali. Martedì 22 marzo gli adolescenti dell’I.P.S.I.A. “C. Callegari”, I.T.C. “G. Ginanni”, I.P.S.S.C.T. “A. Olivetti” assieme ai ragazzi della Comunità per l’autonomia “Edith Stein” porteranno in scena “L’inventore del cavallo” ispirato al testo di Achille Campanile con guide Michela Marangoni, Laura Redaelli e Ambra Scandura.Mercoledì 23 marzo I.T.I.S. “N. Baldini”, I.T.G. “C. Morigia”, I.T.A.S. “L. Perdisa” debutteranno con “Un canto di Natale” ispirato a Charles Dickens guidati da Alessandro Argnani, Lorenzo Carpinelli e Riccardo Rigoni. Il gran finale è previsto con l’epilogo dell’1 giugno a Lido Adriano.
Mercoledì 16 Marzo Roost Big Band diretta da Roberto Rossi e ODG Big Band diretta da Franco Emaldi Tagliere del Buongustaio: selezione di salumi della tradizione contadina romagnola, formaggi e piadina. Urciò (orecchioni) al compenso di ricotta di latte vaccino e pecorino, con pomodoro fresco, basilico e scaglie di Parmigiano Reggiano vacche rosse. Arrosto di spalla romagnola con patate al forno.
Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro - Tel. 0544 215206 www.mariani-ravenna.it • info@mariani-ravenna.it
Zuppa Inglese.
inizio concerto ore 21.30
€ 30,00 (bevande escluse)
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CULTURA
MUSICA
L’INTERVISTA
AGENDA
CLASSICA/1
SAMBA IN
Gloria Turrini al Mama’s «Quando da bambina cantavo davanti alla tv...» Nella sua voce potente rivivono le blues e le jazz women di inizio secolo e le soul singers degli anni Sessanta e Settanta, e ogni suo spettacolo è ricco di energia e calore. Lei è la faentina Gloria Turrini, artista eclettica e dalla forte personalità, che dà il meglio di sé nelle esibizioni dal vivo. Per ascoltarla, il prossimo appuntamento è per il 12 marzo alle 21.30, al Mama’s Club di Ravenna. Gloria Turrini, che serata sarà quella del Mama’s quando canterà in trio con Mecco Guidi (hammond e tastiere) e Lele Veronesi (batteria)? «Presenteremo al pubblico il nostro ultimo disco, Workshop, uscito l’estate scorsa, che contiene cover e brani inediti. Sarà un concerto vario e a tratti sorprendente, un viaggio attraverso il jazz delle origini, passando attraverso il blues del Mississippi per arrivare al soul di Detroit. Strizzando l’occhio anche al pop, ma sempre in maniera ricercata e personale. Sin dalla sua nascita cinque anni fa, l’improvvisazione è la chiave che usa il trio per viaggiare verso l’arte, la dinamica, l’interpretazione e l’interazione con il pubblico». Lei suona spesso anche in duo con Francesco Laghi, come il prossimo 15 marzo alla Birreria di Faenza… «Sì, dall’inizio del 2010. Ci siamo già esibiti in circa 400 concerti in tutta Italia, proponendo un repertorio più pop e soul. Una delle nostre specificità è inoltre la grande interazione con il pubblico presente, di cui ascoltiamo le richieste. Quella di Faenza è l’ultima data romagnola di marzo, dopodiché saremo in giro per il Veneto». Con la sua voce calda e potente, come si è avvicinata alla musica Gloria Turrini? «I miei genitori non hanno mai avuto velleità artistiche ma erano appassionati di musica. Ricordo che da bambina, durante i viaggi in macchina con la famiglia, non si faceva che cantare. Poi con la nascita di Videomusic e l’avvento di “Saranno Famosi” non mi staccavo mai dalla tv per imparare a memoria la rotazione dei video e le canzoni dei telefilm. Ma non avrei mai pensato di poter diventare una cantante un giorno…». Qual è stata l’esperienza più emozionante? «Certamente le serate di presentazione dei dischi che ho realizzato. Il teatro è sempre un palcoscenico magico, ma adoro anche le serate come quelle di Filetto/Coccolia, che organizzo una volta l’anno a fine estate insieme a tanti artisti amici per promuovere la cultura musicale del territorio. È una bella soddisfazione esibirsi davanti a un pubblico attento e appassionato, di circa 400 persone, che paga un biglietto proprio per sentirmi cantare!». Roberta Bezzi
L’Orchestra di Padova e del Veneto e il trio di Serino al teatro Alighieri Nell’ambito della rassegna “Ravenna Musica” dell’associazione Mariani al teatro Alighieri lunedì 14 marzo sul palco una delle principali compagni italiane, l’Orchestra di Padova e del Veneto, guidata da Marco Angius, per un programma tra Verdi, Mahler e Luciano Berio con ospite anche il mezzosoprano Cristina Zavalloni. Giovedì 17 marzo all’Alighieri il primo violoncello del Maggio Musicale Fiorentino, Patrizio Serino, si esibirà per la prima volta in trio insieme al clarinettista russo Anton Dressler e al celebre pianista, russo di nascita e italiano di adozione, Boris Petrushansky. Proporranno trii di Beethoven, Brahms, Zemlinsky. Inizio concerti ore 20.30. Info: 0544 39837.
Massimo Berretti: Le galassie interagenti
martedì 22 marzo
Oriano Spazzoli: Einstein e la forma della spazio: un secolo di Relatività
martedì 29 marzo
Claudio Balella: Le aurore boreali: un fenomeno fantastico e bellissimo
BAGNACAVALLO
Per la prima volta Bagnacavallo entra a far parte del circuito di Crossroads, il festival itinerante organizzato da Jazz Network. Il 14 marzo alle 21 al teatro Goldoni arriverà un nome di spicco della musica brasiliana, il violoncellista Jaques Morelenbaum (nella foto) col suo Cello Samba Trio, con Lula Galvão alla chitarra e Rafael Barata alla batteria. Il samba verrà rivisitato tra musica da camera e improvvisazione jazzistica. Il festival proseguirà nel Ravennate il 17. all’oratorio dell’Annunziata di Solarolo, con l'entertainment swingante di Johnny O'Neal, pianistacantante americano dal grande passato e da poco riemerso dopo lunghi anni di oblio.
SAM PAGLIA AL SAX PUB Venerdì 11 marzo al Sax Pub di Lugo concerto del trio del musicista e cantante di Cesenatico Sam Paglia, celebre per il suo organo Hammond.
LUCA DI LUZIO E FARRINGTON
AL
MARIANI
Dopo il rock del 10 marzo con le emiliane Roipnol Witch, al Mariani di Ravenna venerdì 11 serata jazzblues con il trio del chitarrista Luca di Luzio con il cantante britannico di adozione romana Alan Farrington.
CLASSICA/2
AL SOCJALE I MIAMI & THE GROOVERS
CARUSI E CORTESI OMAGGIANO TOSTI
Venerdì 11 marzo dalle 21 al Teatro Socjale di Piangipane sbarca il rock con i Miami & The Groovers, band riminese dalla decennale esperienza e dalle collaborazioni internazionali.
Prosegue la rassegna di concerti “Mikrokosmi” in programma alla domenica mattina alle 11 alla sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna. Il 13 marzo l’appuntamento è con "Romanze", un omaggio al compositore Francesco Paolo Tosti con la cantante Valentina Cortesi e il maestro Nazzareno Carusi al pianoforte.
DULCAMARA AL CAFFÈ CENTRALE Sabato 12 al Caffè Centrale di Villanova di Bagnacavallo live del cantautore faentino Dulcamara.
ROCK
Tre allegri ragazzi morti e Boy & Bear al Bronson
FORESE
AL PANCOTTO “SALONE
ACUSTICO”
Prosegue “Salone Acustico”, ciclo di live e letture (dalle 18.30) nel salone dell'Osteria del Pancotto di Gambellara. Il 13 marzo Mac Santos and Valzer Voodoo Rythm.
lo! il cielo ècobnelnoi! scoprilo
martedì 15 marzo
CHIAVE JAZZ A
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Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.00-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.racine.ra.it/planet - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
Dopo l’appuntamento di giovedì 10 con Sorge (il nuovo progetto del cantante dei Massimo Volume, Emidio Clementi) e Urali, il rock italiano sarà protagonista al Bronson di Madonna dell’Albero anche sabato 12 marzo con il concerto dei Tre allegri ragazzi morti, freschi di pubblicazione del nuovo disco Inumani, il loro ottavo album in studio. Sul palco con loro ci sarà anche Adriano Viterbini, chitarrista dei Bud Spencer Blues Explosion. Venerdì 11 invece al Bronson appuntamento con il folk-rock dei Boy & Bear, una delle band più popolari d’Australia.
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
CULTURA
LIBRI • ARTE
FOTOGRAFIA/1
L’EVENTO
LA BUSTINA DI MELPOMENE
MOSAICI PAVIMENTALI SIRIANI A TAMO
Ravenna Disegnata, il volume di Bolzani al Mar di Ravenna
La mostra fotografica S.I.R.I.A. Salvezza Illuminazione Redenzione nell’Iconografia dell’Architettura - Mosaici pavimentali siriani sarà inaugurata l’11 marzo, alle 17.30, al Museo Tamo a Ravenna (www.tamoravenna.it). Interverranno le autorità e Paolo Racagni, Consulente Scientifico RavennAntica e Ciro Imperato, Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna. A seguire Giovanna Bucci, docente dell’Università di Padova e curatrice della mostra, illustrerà il percorso di visita. La mostra fotografica, allestita nel soppalco della chiesa trecentesca di San Nicolò dallo Studio Bolzani, illustra pavimenti musivi della Siria settentrionale.
Al Museo d’Arte della Città di Ravenna sabato 12 marzo alle 11 si terrà la presentazione del volume Ravenna Disegnata di Paolo Bolzani edito da Reclam. L’autore ne parla con: Clementina Rizzardi, Ordinario di Antichità Ravennati e Bizantine, Università di Bologna e Gioia Gattamorta, architetto e Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provncia di Ravenna Nell’occasione ci sarà un breve saluto di Linda Kniffitz. Il volume raccoglie una serie di disegni dei principali monumenti ed edifici storici della città con una breve descrizione che pone l’accento sugli aspetti architettonici. Dalle chiede piÚ importanti alla case, dal Municipio alla torre dell’orologio. Il volume, corredato anche di una parte in inglese, si fregia anche di alcuni saggi introduttive. Un volume per amanti di storia dell’arte, per semplici curiositi e anche per turisti.
FOTOGRAFIA/2
a cura di Maria Giovanna Maioli Sento parlare di onde gravitazionali che, mi dicono, confermano una lontana supposizione di Einstein. Non che sia il mio campo, anzi, non ne so nulla. Ma in omaggio alla scoperta scelgo per la Bustina Bruno Galluccio, napoletano, poeta che si occupa di scienza nella scrittura e nella vita, e una poesia che, parlando di ricordi e biciclette, è vicina anche al mio mondo...
CHI RICORDA Ăˆ PERDUTO DI
BRUNO GALLUCCIO
chi ricorda è perduto ma domani nella sospensione della terra di questa penna e dolore per appuntare l’impossibilità del ricordo sarà proprio il segno dell’essere perduti delle ombre che tengono la luce sulla ferita abissale
Luca Gambi in mostra a MyCamera VenerdÏ 11 marzo inaugura alle 18 alla galleria MyCamera di Alessandra Dragoni, in via Pasolini, la mostra personale del ravennate Luca Gambi dal titolo Unexpected. La mostra è anche occasione per presentare l’ultimo libro di Luca Gambi, realizzato per le Edizioni Quinlan di Roberto Maggiori.
LA RASSEGNA
FOTOGRAFIA/3 L’ITALIA ABBANDONATA
Mario Tozzi e Cotroneo a Palazzo Rasponi Doppio appuntamento con la rassegna Il tempo ritrovato a Palazzo Rasponsi. GiovedÏ 10 marzo alle 18.30 l’appuntamento è con il noto volto televisivo dello scienziato e divulgatore Mario Tozzi che presenta il suo volume Tecnobarocco, intervistato da Matteo Cavezzali, per smascherare i rischi dell’eccesso tecnologico della nostra epoca. MartedÏ 15 marzo, invece, stesso orario e stesso luogo, per lo scrittore e regista Ivan Cotroneo, autore di film come La kryptonite nella borsa che presenta Un bacio (Bompiani) romanzo-manifesto contro l’omofobia. Saranno presenti anche alcuni degli attori del film in uscita sul grande schermo a marzo.
INCONTRO
VenerdÏ 11 marzo alle 19, alla Lilith Studio Gallery di via di Roma 82Y a Ravenna Linda Landi intervista Silvia Camporesi sul suo ultimo lavoro Atlas Italiae. Silvia Camporesi ha esplorato nell’arco di un anno e mezzo tutte le regioni italiane alla ricerca di paesi ed edifici abbandonati. Atlas Italiae è il risultato di questa raccolta di immagini, una mappa ideale dell’Italia che sta svanendo. Il libro si presenta come una collezione poetica di luoghi, fondata sulla ricerca di frammenti di memoria.
PSICOLOGIA DELLA FAMIGLIA CON ANNA OLIVERIO FERRARIS VenerdÏ 11 marzo alle 18 a Sala D’Attorre ospite del ciclo di incontri del Centro relazioni culturali sarà la psicologa Anna Oliverio Ferraris che parlerà del suo volume La donna che scambiò suo marito per un gatto. Psicologia di coppia e di famiglia, un volume che si compone di otto storie, raccontate infatti in prima persona, da un narratore esterno o da un io narrante esterno, pongono l'eterna questione delle bugie, delle omissioni piÚ o meno volontarie e delle mezze verità .
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la cittĂ perde silenzio da un lato quelle biforcazioni verso nord dove la terra si lacera e assume forme inconsuete si sostiene di presenze archeologiche e si separa distinta dalla radiazione.
SILVIA CAMPORESI DA LILITH
ENRICO MUTI
VELOCE
finito il sogno si vedono ancora le case poggiate sulla forma della scrivania la bicicletta che ci aveva portati ora vaga in un’aria seconda e se cerchi di renderla piÚ netta si allontana veloce senza conducente
(da La misura dello zero, Einaudi, Torino 2015) DI
IL PICCOLO IDRAULICO
19
Agriturismo
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CULTURA
RUBRICHE FULMINI E SAETTE
LETTI PER VOI
di Adriano Zanni - Cronache e visioni dal Deserto rosso - tutti i giorni su www.ravennaedintorni.it
Marchitella, nuova voce del noir sociale di Nevio Galeati *
L’anima - Ravenna VISIBILI E INVISIBILI
Room, forte e imperfetto. Compliance, cinico e asciutto di Francesco Della Torre
Room (di Lenny Abrahamson, 2015) Il piccolo Jack e sua madre vivono in una stanza squallidissima, prigionieri dell'orribile Old Nick che nelle sue visite abusa della madre. Per Jack il mondo è in una stanza e i suoi amici sono gli oggetti, compreso il cielo. Ma un giorno tutto questo potrebbe avere una fine, scoprendo che forse c'è tutto un mondo intorno a loro. La prima parte ricorda non poco un film da noi sconosciuto, qui ampiamente osannato e ingiustamente mai distribuito (Kynodontas alias Dogtooth alias Canini), in cui una famiglia teneva i figli rinchiusi in casa. La stanza – prigione ha un confine labile di consapevolezza, perché agli occhi della madre appare anche come un importante e inevitabile rifugio. Dramma intenso ed emotivo che si sviluppa in tre distinti livelli di narrazione e di emozione, Room ha giustamente consacrato Brie Larson come migliore attrice e rivelato il giovanissimo Jacob Tremblay alle attenzioni del grande pubblico. Le loro interpretazioni sono il punto di forza di un buon film, forse costruito troppo a tavolino per emozionare ma che contemporaneamente non lascia nulla alla spettacolarità, risultando anzi in alcune parti un po’ stirato. Room non è quello che sembra all'inizio, acquista un carico di tensione alto che sfocia nella scena del camion per poi sgonfiarsi progressivamente, imboccando un percorso narrativo difficile e lodevole. Pur consegnato in una confezione perfetta, non è il solito film che parla di disagio e di rapporti coi figli, con l'esterno e con il territorio, ma un'opera che osa fermarsi a metà per permettere allo spettatore di cogliere
sfumature che il cinema di oggi spesso dimentica. Forte e imperfetto, semplice nella presentazione, ricco nelle emozioni, un po' tirato nella realizzazione. Compliance (di Craig Zobel, 2012) Basato su una storia vera, anzi su una quotidianità ripetuta. Specifica importante perchè Compliance ricorda Room nel trasformare e stravolgere la percezione dello spettatore da thrillerino di serie B a dramma vero. Ma andiamo con calma e capiamo di cosa si tratta. Ambientato nel 2004 all'interno di un fast food, la vicenda vede al centro la tensione tra la manager e una sua dipendente accusata di aver truffato una cliente. L'accusa però è arrivata via telefono da una voce che dice di essere di un poliziotto. Da qui in poi la voce comanderà via telefono l'indagine con metodi estremi e sgradevoli, che sprofonderanno pericolosamente (meglio non lo si poteva dire, per non rovinare la visione). Ricordate In linea con l'assassino, il thriller con Colin Farrell ambientato quasi interamente in una cabina telefonica con una voce misteriosa a comandare il protagonista? Siamo in un terreno simile, se non ci fosse la premessa che rende il film un dramma sociale piuttosto che un giallo, visto che i misteri sono svelati tutti all'inizio. La regia è estremamente asciutta ed è al servizio della storia e degli attori, tra cui spiccano le brave protagoniste Ann Dowd e Dreama Walker (porteremo fortuna come per Brie Larson?). Un film cinico, girato sul contrasto tra la spensieratezza del fast food e il dramma del dietro le quinte, contornate dall'inquietante figura che parla dall'altra parte della cornetta. La durata esatta (90') ne fa un film assolutamente da vedere. Naturalmente non distribuito qui, disponibili i sottotitoli italiani in rete.
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La letteratura popolare percorre da sempre anche la strada dell’impegno, sociale e politico. Fra i nomi che vengono alla mente, ci sono quelli di Massimo Carlotto, in Italia; Jean Patrick Manchette o Didier Daeninckx in Francia; Petros Markaris in Grecia. La serie, per fortuna, è destinata ad allungarsi e il “nuovo” autore è Gino Marchitelli (che in realtà si chiama Luigi Pietro Romano Marchitelli). Dopo alcuni romanzi proposti da autori minori, è arrivato alla distribuzione nazionale con la Fratelli Frilli, pubblicando Milano non ha memoria e il recente Sangue nel Redefossi. Marchitelli parla dell’Italia di oggi, di malaffare, corruzione, di politica e giornalismo (compreso quello cattivo), rispettando i canoni del poliziesco e del noir all’italiana. Partendo dall’ambientazione, il “suo” hinterland milanese, di quella Milano per niente da bere ma dolorosa e senza pietà (appunto senza memoria), molto vicina a quella di un maestro come Scerbanenco (per altro nel 2016 ricorrono i cinquanta anni del romanzo Venere privata, che apre la quadrilogia di Duca Lamberti). I protagonisti sono quindi classici: un commissario di Lambrate, Matteo Lorenzi, con la propria squadra, donne seducenti comprese; una giornalista di Radio Popolare, Cristina Peruzzi, che ha con lui una travagliata ma intensa storia d’amore. Poi gli omicidi, che sono l’esplicitazione della quotidianità del male. Un male che non è mai disgiunto dagli interessi, dagli intrighi, dalla melma che mina la democrazia. Così Milano senza memoria affronta, con lucidità e precisione, il tema del razzismo e della violenza che questo sentimento genera sempre, se non viene “destrutturato”. Perché, come scrive Tahar Ben Jelloun, il razzismo è in tutti noi, ma la convivenza si può, e si deve, imparare: è un fatto di educazione. Gli assassini del romanzo sono immersi in quest’odio contro lo “straniero”, con esiti devastanti. Ma commissario, giornalista e colleghi riusciranno a capire dove guardare. L’altro romanzo, che cita nel titolo un canale che parte dal Naviglio ma si dipana poi fin sulle Alpi, è una nuova declinazione del clima creato in quello precedente. La trama spazia dai barconi con i disperati che muoiono nel Mediterraneo, ai “dobermann” che sfruttano quella povertà, ai preti che negano a se stessi ogni parvenza di umanità. L’autore ha una lunga esperienza e militanza sindacale e politica, che sa gestire senza comizi o sermoni, tenendo il ritmo dell’azione come fosse musica pop e rock. E alla fine consiglia anche, da esperto, la colonna sonora da ascoltare mentre si legge. Un autore prezioso, da tenere d’occhio. * direttore del festival GialloLuna NeroNotte
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
21 CINEMACITY Ravenna
Tiramisù
Programmazione dei film in sala
di Fabio De Luigi fer. (escluso lun.): p.u. 22.45; sab. e dom.: 15-22.45
Kung Fu Panda 3 di Jennifer Yuh Nelson, Alessandro Carloni sab. e dom.: 15.35-17.45
Deadpool di Tim Miller gio., ven., sab. e dom.: p.u. 22.45
Vasco tutto in una notte Livekom015 al cinema di Giuseppe Domingo Romano lun., mar. e mer.: 17.50-21.10
Zootropolis
DA GIOVEDÌ 10 A MERCOLEDÌ 16 MARZO
di Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush Proiezione in 2D fer.: p.u. 20.30; sab. e dom.: 15.30-17.40-20.30
The Divergent Series Allegiant di Robert Schwentke fer.: 17.45-20.15-20.35-22.55; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.15-20.35-22.55
SUFFRAGETTE regia di Sarah Gavron
Forever Young
gio 10: 21.15 • ven 11: 18.30-21.15 sab 12: 19.00 - 21.15 dom 13: 17.00 -19.00 - 21.15 lun 14 - mer 16: 21.15
di Fausto Brizzi fer.: 17.45-18.10-20.20-20.40-22.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.45-18.10-20.20-20.4022.30-22.45
Ave, Cesare!
GOING CLEAR:
The Danish Girl
Scientology e la prigione della fede
di Tom Hooper gio. e ven.: p.u. 20.20; sab. e dom.: 17.50-20.20; mar.: p.u. 21 (film in lingua originale)
regia di Alex Gibney Rassegna "I percorsi della fede, al cinema" mar 15: 21.00
TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!
V i a Po n t e M a r i n o, 1 9 • R av e n n a C e n t r o • Te l . 0 5 4 4 2 1 6 0 7 7
Cinema Mariani - Ravenna
www.cinemamarianiravenna.com
di Joel & Ethan Coen fer., sab. e dom.: p.u. 20.30
sab.: 18.20-21.15; dom.: 16-18.20-21.15
Il caso Spotlight
Forever Young
di Thomas McCarthy fer.: 17.30-20.10-22.50; sab. e dom.: 14.50-17.30-20.10-22.50
di Fausto Brizzi fer. (escluso lun.): p.u. 21.10; sab.: 18.20-21.10; dom.: 16-18.20-21.10
Perfetti sconosciuti
Suffragette
di Paolo Genovese fer.: 17.45-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.30-22.45
di Sarah Gavron fer. (escluso lun.): p.u. 21.15; sab.: 18.20-21.15; dom.: 15.30-19.15-21.30
di Paolo Genovese fer.: 20.25-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.40-20.25-22.45
Mad Max - Fury Road
di Xavier Dolan lun.: p.u. 21
di George Miller lun.: p.u. 21
CINEDREAM Faenza
CINEMA EUROPA Faenza
Kung Fu Panda 3 di Jennifer Yuh Nelson, Alessandro Carloni
Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti gio., ven., sab., dom. e mer.: p.u. 21
CINEMA SAN ROCCO Lugo Fuocoammare
Inside Out
Room
di Pete Docter mar.: p.u. 17.20 (versione in lingua originale con sottotitoli in italiano)
di Lenny Abrahamson fer. (escluso lun.): p.u. 21.10; sab.: 18.10-21.10; dom.: 15.30-18.10-21.10
di Gianfranco Rosi ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.30; dom.: 16.30-18.45-21
Il caso Spotlight
di Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush dom.: p.u. 14.15
CINEMA MARIANI Ravenna Suffragette
di Sarah Gavron
Zootropolis
di Thomas McCarthy fer. (escluso lun.): p.u. 21.15; sab.: 18.20-21.15; dom.: 15.30-18.20-21.15
CINEMA TEATRO MODERNO Fusignano Joy
The Danish Girl
fer.: 17.45-20.30-22.50; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.30-22.50
Suffragette di Sarah Gavron fer. (escluso mar.): 17.50-20.25-22.50; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.25-22.50; mar.: 20.25-22.50
di Tom Hooper fer. (escluso lun.): p.u. 21.10; sab.: 18.15-21.10; dom.: 15.40-18.15-21.10
di David O. Russell sab. e dom.: p.u. 21
Fuocoammare
di Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush dom.: p.u. 15.30
Zootropolis
di Gianfranco Rosi sab. e dom.: p.u. 18.10
CINEMA GULLIVER Alfonsine
sab. e dom.: 16-18
Perfetti sconosciuti
Pedro Galletto coraggioso di Gabriel Riva Palacio Alatriste fer.: p.u. 17.45; sab. e dom.: p.u. 18
di Paolo Genovese fer. (escluso lun.): p.u. 21.10; sab.: 18.40-21.10; dom.: 16-18.40-21.10
Regali da uno sconosciuto The Gift
The Hateful Height (v.m. 14)
di Joel Edgerton gio., ven., sab. e dom.: p.u. 22.45
di Quentin Tarantino fer. (escluso lun. e mar.), sab. e dom.: p.u. 21.05
Attacco al potere 2
CINEMA JOLLY Ravenna
di Babak Najafi fer.: 17.45-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.10-17.45-20.30-22.45
Room
gio., lun. e mer.: p.u. 21.15; ven.: 18.30-21.15; sab.: 19-21.15; dom.: 17-19-21.15
di Lenny Abrahamson fer., sab. e dom.: 20.25-22.55
Piccoli brividi
Gods of Egypt
di Rob Letterman sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15
di Alex Proyas Proiezione in 2D fer., sab. e dom.: p.u. 22.50
Tiramisù di Fabio De Luigi gio. e ven.: 17.45-20.30; sab. e dom.: p.u. 20.30
Legend
di Brian Helgeland gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: 16-18.30-21
di Robert Schwentke fer.: 20.20-22.40; sab. e dom.: 15.25-17.50-20.20-22.40
CINEMA MODERNO Castelbolognese
Ave, Cesare!
di Edoardo Winspeare gio.: p.u. 21
di Joel & Ethan Coen fer.: 20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.30-22.45
In grazia di Dio
Perfetti sconosciuti
SALA SARTI Cervia
Going Clear Scientology e la prigione della fede
di Thomas McCarthy gio., ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 17-21.15
Pedro Galletto coraggioso
di Alex Gibney mar.: p.u. 21.15
Piccoli brividi
di Gabriel Riva Palacio Alatriste sab. e dom.: p.u. 16.50
di Rob Letterman sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15
di Xavier Beauvois lun.: p.u. 21.15
di Tim Miller
di Tom Hooper ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21
Il caso Spotlight
in diretta satellitare dal Teatro Bolshoi di Mosca dom.: p.u. 16
Deadpool
The Danish Girl
The Divergent Series Allegiant
di Fausto Brizzi fer.: 20.35-22.40; sab. e dom.: 15.40-18-20.35-22.40
CINEMA ITALIA Faenza
Il prezzo della gloria
di Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush Proiezione in 2D fer.: 17.45-18.05; sab. e dom.: 15-15.25-15.45-17.45-18.05
di Giuseppe Domingo Romano lun., mar. e mer.: p.u. 21
Joy
di David O. Russell gio.: p.u. 21
di Paolo Genovese sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
Spartacus
Zootropolis
Vasco tutto in una notte Livekom015 al cinema
Forever Young
CINEMA ASTORIA Ravenna
Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti fer.: p.u. 22.50; sab. e dom.: 15.15-22.50
Perfetti sconosciuti
Il Barbiere di Siviglia dal Teatro Regio di Torino mar.: p.u. 20.30
CINEMA SARTI Faenza Suffragette
Ave, Cesare!
di Sarah Gavron gio., ven., lun. e mer.: p.u. 21.15; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.15-21.15
di Joel & Ethan Coen fer. (escluso lun.): p.u. 21.15;
Tom à la ferme
Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21
Regali da uno sconosciuto The Gift
CINEMA DI PALAZZO VECCHIO Bagnacavallo Spy
di Joel Edgerton fer., sab. e dom.: p.u. 22.45
di Paul Feig ven., sab. e dom.: p.u. 21.15
Attacco al potere 2
CINEMA JOLLY Russi
di Babak Najafi fer. (escluso mar.): 20.35-22.45; sab. e dom.: 18.40-20.35-22.45
Room di Lenny Abrahamson fer. (escluso lun.): p.u. 20.20; sab. e dom.: 15.30-20.20
Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese sab. e dom.: p.u. 21
Il viaggio di Norm di Trevor Wall dom.: 16-18
INFOCINEMA Cinemacity Ravenna, via Secondo Bini 7, tel. 0544 500410 Cinema Mariani Ravenna, via Ponte Marino 19, tel. 0544 215206 Cinema Jolly Ravenna, via Serra 33, tel. 0544 478052 Cinema Astoria Ravenna, via Trieste 233, tel. 0544.500410
Cinedream Multiplex Faenza, via Granarolo 155, tel. 0546 646033 Cinema Italia Faenza, via Cavina 9, tel. 0546 21204 Cinema Sarti Faenza, via Scaletta 10, tel. 0546 21358 Cinema Europa Faenza, via S. Antonio 4, tel. 0546 32335
Cinema San Rocco Lugo, corso Garibaldi 118, tel. 0545 23220 Sala del Carmine Massa Lombarda, via Rustici 2, tel. 0545 985890 Cinema Teatro Moderno Fusignano, corso Emaldi 32, tel. 0545 954194 Cinema Gulliver Alfonsine, piazza della Resistenza 2, tel. 377 7081999
Cinema Moderno Castelbolognese, via Morini 24, tel. 0546 55075 Sala Sarti Cervia, via XX settembre 98/A, tel. 0544 71964 Cinema Palazzo Vecchio Bagnacavallo, piazza della Libertà, tel. 320 8381863 Cinema Jolly Russi, via Cavour 5
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
JUNIOR
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LA NOVITÀ
LABORATORIO
Before the code: party anni ‘80 fatto dai ragazzi
In centro a far foto come Vivian Meier con Momo e Lilith
TEATRO
Un’immagine di Party in Terza scattata da Andrea Bernabini
Il 13 marzo è la preview di The Code, il Codice, il nuovo progetto di party per i giovani nato dal Party in Terza che partirà dopo l’estate 2016, voluto dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna e creato da Associazione Almagià insieme ad un team di under 25 di Ravenna, i Decoder, che sotto la guida di un gruppo di tutor costruiscono l’intero progetto. Tema di Before THE CODE sono gli anni ’80 che rappresentano il code dress e il filo conduttore di immagini e musica che animeranno lo spazio delle Artificerie Almagià. Tutor dei Decoder per la parte musicale è la dj Trinity che segue alla consolle i giovanissimi Sammy Enrico e Paolo Leandri che prepareranno un mix tra il pop e la new wave ’80 e il meglio del trap, dell’electro house, della Goa, mentre all’angolo del photoparty ci si potrà fotografare con un accessorio o un dettaglio eighties scelto dal gruppo di decoder coordinato dalla stylist Simona Diacci. Quindi “Before The Code” è l’inizio di un progetto che fornisce gli strumenti per costruire un evento ed è un evento, il primo, che, spiegano i promotori, «forma la scena più giovane e creativa della nostra città: djing innovativi, code dress dedicato agli anni ‘80, photo party, blog sulla costruzione dell’evento – tutor Linda Landi per la giovane blogger Isabella Febo -, musica, vjing, allestimenti a tema, sperimentazione, regole per organizzare una serata senza multe, come fare clubbing cool, rispettando le regole ( no alcol quindi). Il format è del tutto sperimentale e i venti Decoder hanno lavorato negli ultimi mesi per definire lo stile e il trend di questo party che unisce il clubbing contemporaneo a una riflessione creativa sulle tribù urbane, sulla moda, sugli stili e le tendenze di ciò che è la radice della sottocultura urbana contemporanea, avvicinando alla sua storia attraverso una fruizione creativa e affascinante». L’intero progetto ha un sito web, www.thecodeonline.net, che raccoglie la storia del progetto e le testimonianze di chi ci sta lavorando ed è un luogo pensato per essere abitato e costruito dai ragazzi stessi.
In occasione dell'uscita del libro Lei (Cinzia Ghigliano, Orecchio Acerbo editore), storia della fotografa Vivian Meier, Momo - Libreria per Ragazzi e Lilith Studio Gallery propongono una lettura più passeggiata fotografica dedicata ai bambini dai 6 anni. Dopo la lettura del libro, i bambini saranno accompagnati per le strade del centro armati di macchina fotografica analogica usa e getta. I rullini saranno poi sviluppati e le foto consegnate ai bambini in una preziosa scatola. Il laboratorio è su prenotazione. Per info e costi: 0544 202813.
La cicala e la formica al Goldoni Il sicario e il prepotente al Masini Partirà sabato 12 marzo alle 21 la rassegna “Goldoni Family”, novità della Stagione 2015/16 del Teatro Goldoni di Bagnacavallo. Ad inaugurare gli appuntamenti sarà La cicala e la formica, fortunata produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, scritta dal regista Claudio Casadio insieme a Giampiero Pizzol e interpretato da Maurizio Casali, Mariolina Coppola e Alessandra Tomassini. Al Ridotto del Masini di Faenza proseguono invece gli appuntamenti con i burattini e sabato 12 marzo alle 17 va in scena Il sicario e il prepotente di Mattia Zecchi.
AMBIENTE
Fino ad aprile l’albero è in festa Coinvolti 6.500 bambini. Saranno piantumate 170 piante Oltre 50 iniziative, rivolte alle scuole e alle famiglie o aperte a tutta la cittadinanza, per il rogramma “Ambiente 2016”, realizzato da Comune e numerosi soggetti che promuovono i vari appuntamenti, per una migliore gestione dei rifiuti, negli ambiti della mobilità sostenibile, del risparmio idrico ed energetico, della cura del verde, della lotta
allo spreco, del rapporto tra ambiente e salute. Fiore all’occhiello di “Ambiente 2016”, promosso con la fondamentale collaborazione di associazioni venatorie e ambientaliste, scuole, istituzioni e aziende, si conferma il Mese dell’Albero in Festa, che proseguirà fino al 14 aprile e da ventinove anni sta portando migliaia di bambini e bambine delle scuole materne ed elementari del territorio comunale a conoscere le pinete e altre zone naturali, con la tradizionale piantumazione di nuovi alberi e i laboratori all’aperto. Quest’anno i bambini coinvolti saranno seimila, di 65 scuole e saranno piantumati 170 alberi.
GUSTO L’INTERVISTA
GASTRONOMIA
COSE BUONE DI CASA
Masterchef, vince Erica La ravennate al talent show: «Sono un’azdora»
Una ciambella al mandarino semplice e gustosa
Milano e quando finivano le riprese potevamo fare quello che ci pareva, uscire a fare baldoria o stare in camera a studiare. E così ho fatto. Neanche all'università ho studiato così tanto». Quali sono i progetti ora con il titolo in tasca? «Ho grandi sogni ma devo studiare per arrivarci. Sono entrata a Masterchef come cuoca amatoriale e sono ancora quello, mica mi monto la testa. Sarebbe come voler costruire case dopo aver giocato con i mattoncini Lego. Devo imparare tante cose perché oggi ne so fare tante ma spesso non so perché mi vengono bene». Intanto il primo libro di ricette. «Si chiamerà “In cucina a piccoli passi” con un richiamo anche a mia figlia. Uscirà a breve. Un centinaio di ricette mie, molto semplici seguendo la cucina stagionale come sono sempre stata abituata a casa mia. Ho iniziato a scriverlo due settimane dopo la finale che è stata il 31 luglio. Lo scrivevo di notte quando tornavo a casa dal lavoro da fisioterapista che avevo ripreso e spesso mi ritrovavo a usare un dito sulla tastiera perché tenevo in braccio Emma». A chi va la dedica per la vittoria? «Mia figlia, mio babbo e mia mamma, i miei fratelli, la mia famiglia che è una famiglia allargata e comprende tanti amici. Sono stati tre mesi di sacricifi da cui sono uscita più forte di sicuro». Andrea Alberizia
Questa settimana vi propongo una ricetta per una ciambella al mandarino. Prima però vorrei fare una piccola precisazione alla ricetta della bagna cauda di alcune settimane fa. Di recente sono stata invitata dall’amica Lella, torinese doc, che l'ha preparata in modo eccelso. Alla salsa lei aggiunge delle noci frullate perché una volta veniva utilizzato olio di noci, nelle verdure i topinambur e i cavoletti di Bruxelles. Ingredienti: maizena o fecola di patate gr 250, farina 00 gr 150, una bustina di lievito per dolci, burro morbido gr 300, 7 uova, il succo e la scorza grattugiata di 3 mandarini, zucchero semolato gr 200, zucchero vanigliato gr 100. Preparazione: lavorare in una terrina 4 uova intere con metà scorza di mandarini e100 grammi di zucchero; quando il composto sarà spumoso aggiungere la farina, la fecola e il lievito che avrete miscelato insieme. In un'altra terrina lavorare il burro morbido con 100 grammi di zucchero semolato e 100 grammi di zucchero vanigliato e 3 tuorli, poi aggiungere il succo dei mandarini e la rimanente scorza. Mescolare bene; unire al primo impasto. Il composto sarà abbastanza morbido. Imburrare e infarinare uno stampo rotondo con il buco versarvi l'impasto e cuocere in forno statico a 180 gradi per circa 50 minuti. Poi lasciare dentro al forno spento altri 5 minuti. Sformare su una gratella e lasciar raffreddare. Spolverare con zucchero a velo.
All’Antica Bottega di Felice un viaggio verso la Grecia Pasqua tra agnello e dolci
Insalata greca Moussaka di melanzane, patate e manzo Spanakopita (torta salata croccante con spinaci e formaggio) Dolmades (involtini di riso in foglia di vite) Souvlaki di agnello con tzatziki, patate al limone e origano serviti con pita greca Kataifi alle mandorle (menù completo, bevande escluse, a 25 euro)
UN
WEEKEND TRA SALUMI E VINI TRA DEGUSTAZIONI E MERCATO
A Russi CheftoChef organizza, sabato 12 (dalle 16 alle 19) e domenica 13 marzo (dalle 10 alle 19) nella centrale Piazza Gramsci, la terza edizione della Festamercato dei Salumicotti dell’Emilia Romagna. Si potranno assaggiare salumi cotti come mortadelle, prosciutti, coppe di testa, spalla cotta di San Secondo e salumi “cotti al momento” in fumanti pentoloni come i cotechini, gli zamponi, la mariola, la salama da sugo e ovviamente l’autoctono “bel e cot” di Russi. Nella giornata di domenica ci sarà anche il mercato con la presenza di oltre 15 produttori di salumi cotti, o da cuocere, di tutta la regione e di vini.
La domenica di Pasqua, 27 marzo, la Bottega sarà aperta sia a pranzo che a cena con menù alla carta e un piat-
to pasquale pensato per gli amanti dell’agnello: agnello in umido con carciofi e piselli. Mentre il lunedì di Pasquetta l'osteria resterà chiusa. In concomitanza con il periodo pasquale sono in vendita in negozio le colombe pasquali di alta pasticceria – Loison – disponibili in vari alternative per soddisfare ogni gusto. Facebook: Antica Bottega di Felice www.anticabottegadifelice.com 0544-240170, via Ponte Marino 23/25, Ravenna
Formaggi Salumi Specialità regionali Presidi Slow Food Vini e Birre Aperitivi Piccola ristorazione Organizzazione eventi
di Cristina Faccini e Stefania M. G. Petrarolo
NUOVA SEDE Via Mazzini 47/A - RAVENNA
INFOPROM
Menù Grecia (martedì 15 e mercoledì 16 marzo)
RUSSI
Ci trasferiamo in una nuova sede PER OFFRIRVI MOLTO DI PIÙ!
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All’Antica Bottega di Felice, vero e proprio regno dell’enogastronomia in via Ponte Marino nella scenografica cornice del centro storico di Ravenna, continua il ciclo di serate dedicate alla scoperta della cucina etnica. Vista la grande richiesta di prenotazioni per la serata greca in programma il 15 marzo, la Bottega concede il bis per il giorno successivo con lo stesso menù per chi non è riuscito a trovare un tavolo.
di Angela Schiavina - www.angelaschiavina.it
«Ho vinto Masterchef usando gli ultimi tre mesi di congedo dal lavoro per maternità che mi ero tenuta per la vendemmia e la raccolta delle pere nei campi della mia famiglia a Conventello con i miei genitori». La vittoria di Erica Liverani, 30enne fisioterapista ravennate, ha le radici nella sua campagna, nel suo orto, nei cappelletti con cui si è presentata e con cui si è guadagnata la finale rivisitandoli, nello sciroppo di Sambuco fatto in casa e usato tra gli ingredienti del menù degustazione, realizzato nella sfida decisiva contro Alida Gotta, per i quattro giudici della quinta edizione del talent show culinario di Sky. Dopo un brindisi al centro sociale Baronio dove ha assistito alla finalissima su un maxischermo con amici, parenti e circa duecento persone, si è fermata per una chiacchierata. Ha vinto un'azdora? «Dentro di me c'è un'azdora al 90 percento, sono molto orgogliosa delle mie origini. Vengo da una famiglia di contadini e la mia cucina parte dalla terra e dai suoi prodotti». Nella puntata conclusiva i giudici hanno più volte apprezzato un percorso di crescita avvenuto dal primo live cooking. Da dove viene? «Dalle notti passate a studiare sui libri durante i tre mesi del programma. Per ogni puntata che si è vista in onda c'era circa una settimana di lavoro tra Mistery, Invention, esterne e Pressure. Alloggiavamo in un residence a
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
La Luna di Pane - Food & Wine
RAVENNA &DINTORNI 10/3 2016
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MONDOVINO
di Fabio Magnani Giornalista, selezionatore vini con collaborazioni nazionali e internazionali. Consulente di importatori, piattaforme commerciali, ristorazione e aziende vinicole
LE DEFINIZIONE
IL DIBATTITO
COSA È L’UVAGGIO Il termine “uvaggio”, indica quando a essere mescolate non sono le masse vinose vinificate ma le uve. In questo caso sono raccolte, pigiate e fermentate insieme. Qui l’attenzione è nel rispettare le esigenze delle diverse genetiche dalla raccolta fino alla fermentazione.
No, il blend non è il male Quella di tagliare il vino è un’arte antica, basti pensare al Sassicaia, purché sia trasparente Questo mondo vino scatenerà un po’ di polemica, è certo. Dobbiamo chiarire un po’ di cose che sempre più spesso si sentono e si vedono senza ragione di essere. Lo spunto è dato da una serie di manifestazioni cui ho preso parte e alcune mail tutte con lo stesso quesito: è giusto tagliare il vino? Cominciamo col fare chiarezza sulla continua diatriba tra i sostenitori del “vino tagliato”, “blendizzato”, rimescolato in mille modi e il vino di territorio vinificato in purezza. Un vero e proprio cruccio per gli appassionati che a volte mi scrivono “accorate” mail a difesa del territorio. A volte vi trovo un po’ noiosi e anche ridicoli. Sembra che tutto per voi passi dal blend o dalla purezza assoluta e non vedete che nel mezzo di queste due teorie c’è il fosso dell’analfabetismo enoico dove cadete quasi sempre. Spesso io stesso, in queste pagine, ho espresso la mia opinione su questo argomento, un po’ sciocco se vogliamo, che attanaglia gli appassionati spiazzati di fronte a due produttori che elencano le meraviglie del blend o del territorio. È ora di finirla con queste prese di posizione, così come non se ne può più di sentire i deliranti fervori degli amanti del bio piuttosto che dei vini naturali o vegani. Il male non è, a mio modo di vedere, aderire a un’idea di produzione, ma considerare tutto il resto feccia produttiva. Vedo spesso nelle fiere dedicate al naturale, produttori o appassionati dichiarare che loro via è l’unica percorribile per una produzione di qualità. Poi assaggi certi vini bio, vegani o naturali che dir si voglia e ti ritrovi con un vino puzzolente, fatto male perché pieno di difetti. La naturalità delle cose merita una visuale che permetta di identificare le sottili sfumature, il confine tra ciò che è giusto e sbagliato al di là dell’ideologie di vinificazione, perché oramai è indubbio che di vere è proprie ideologie si tratta, colorate dagli atteggiamenti modaioli dettati dall’ignoranza del consumatore. Il blend, chiarisco, è un’arte spesso nemmeno in possesso degli enologi. L’enologo fa il vino ma per fare un blend di successo a misura di mercato o di qualsiasi altra tendenza serve naso, palato e grande sensibilità. Enologo e chi fa la mescola non sempre sono la stessa persona. Il blend va visto per certi versi come un quadro, una composizione musicale che cerca l’armonia nelle sfumature delle tinte e nel concerto delle sue note. Un romanzo con un preciso ordine di parole, una sintassi fatta di profumi e gusti coordina-
ti dalla esperienza e sensibilità personale. Quella di tagliare il vino è un’operazione antichissima, naturale come il frutto stesso della vite e ha diversi scopi. Si taglia il vino quando si vuole creare un prodotto che possa piacere a un certo mercato. Vini morbidi e suadenti possono essere confezionati utilizzando uve adeguate in grado di regalare questo tipo di sensazione. Si mescolano i vini quando si vogliono nascondere i difetti o, ancora, si pratica l’arte della blend, per creare un vino dal particolare carattere e in grado di emozionare al primo sorso. L’esempio di blend famosi vanno dal Sassicaia al Tignanello dall’Ornellaia al Solaia. Vini che rappresentano un esercizio di stile e dove a essere miscelate non sono solo le masse vinose ma anche la provenienza delle uve giacché ogni appezzamento all’interno dell’azienda dona sfumature diverse. Questa è arte e vera competenza. Esempi di blend li abbiamo anche ad altri livelli. Pensate a un Amarone dove si mescolano uve autoctone e a volte anche piccole percentuali d’internazionali. Il taglio però diventa presa per i fondelli nel momento in cui il produttore vuole far credere che il suo vino è in purezza quando invece rinforzato da altri vitigni. Facile citare l’esempio del sangiovese giocato sulle note di un merlot per renderlo più morbido. Tecnicamente il blend diventa tale quando a essere mescolato è il 50% del vino come ad esempio quando trovate la metà di merlot e il rimanente di altre uve. È taglio quando a essere aggiunto è solo un 15% del totale del vino. Un sangiovese tagliato con un 15% di merlot concesso da disciplinare non può essere considerato blend. Un confine facilmente superabile da qualunque produttore e anche discutibile. Sempre più spesso vedo superare il minimo concesso dal disciplinare a vantaggio di performance cui il vino piega la propria origine a svantaggio del consumatore che beve una cosa per un'altra. Si tratta di disonestà intellettuale deviata da una pratica oramai purtroppo normale. Ma sia chiaro, una volta per tutte, che tagliare o rimescolare vini non è il male se tutto è fatto alla luce del sole.
LO STAPPATO
Sangiovese: un “Domus Caia” dallo stile rinnovato Lo stappato di oggi è rappresentato dal campione n° 25 assaggiato nella manifestazione “Vini ad Arte”. Si tratta del “Sangiovese Riserva Domus Caia 2013” dell’azienda “Ferrucci”. Un tratto appena caldo cui unisce una sensazione di erbe aromatiche e frutta fresca. Bilanciata la parte speziata. Sfumature di macerati di fiori. Bocca soda e tannino rugoso. Un “Domus Caia” dallo stile rinnovato rispetto il passato. Più equilibrio, più vibrante. Mi è piaciuta la leggerezza nel rapporto tra naso e bocca. Va da sé che si tratta di un 2013 in fase di miglioramento. Non dimentichiamo che si tratta di una Riserva 2013.
SUPERSTORE VIA GALILEI
AZIENDE INFORMANO
All’enoteca Conad i vini rossi della nobile tradizione italiana, dal Piemonte alla Toscana Sono rossi corposi, di grande spessore e densità al gusto, alcuni rotondi, altri esuberanti, anche in termini alcolici e rappresentano uno dei vanti della superiore produzione vinicola nazionale: Barolo e Dolcetto, Barbera e Nebbiolo, Chianti Classico e Brunello di Montalcino, Sagrantino di Montefalco. Pregevoli vini del nord ovest del Bel Paese noti e ambiti un po’ in tutto il mondo. Negli spazi espositivi dell'Enoteca Conad nel supermercato di via Galilei a Ravenna – che propone un’ampio assortimento dei prodotti italiani di qualità – questi vini dalla spiccata impronta territoriale meritano uno spazio importante. «Cerchiamo di offrire una discreta scelta della gamma vinicola regionale italiana – spiega Paolo De Lorenzi, titolare del superstore Conad Galilei che alle proposte commerciali affianca sempre una personale e autentica passione per il vino – e non potevano mancare i nobili prodottii della tradizione Piemontese e Toscana che sono i paladini della vitivinicoltura made in Italy, esportati a livello globale e apprezzati da tanti consumatori orientati verso le etichette di valore». Esplorando gli gli scaffali dell’enoteca scopriamo i classici delle Langhe come i Barolo delle cantine Paesi Tuoi e Miniato, il Dolcetto di Ceretto e Roccabella, il Barbaresco firmato La Casa in Collina, il Barbera di San Nicolao e di Miniato, il Nebbiolo Valdolmo di Terre da Vino e anche il Grignolino astigiano e del Monferrato. Poi, sconfinando in Lombardia, troviamo la Bonarda e il Sangue di Giuda
dell’Oltrepò Pavese oppure la Sassella della Valtellina. Scendendo verso i vigneti e le cantine più a meridione arriviamo in Toscana nel triangolo del Chianti classico, fra i territori di Firenze, Arezzo e Siena e le etichette di Cecchi, Banfi e Bufferia. E nella zona tipica del Brunello di Montalcino con le marche e le annate di Banfi e
Campone. Ma sono a disposizione anche i rossi toscani Igt Hebo della cantina Petra e il blend (sangiovese, caberbet, merlot e syrah) di Santa Cristina e, infine, il Morellino di Scansano tipico maremmano del territorio di Grosseto (etichetta Bufferia). Non mancano andando verso l’Umbria intriganti poposte come il Sagrantino di Montefalco firmato Duca Odoardo. «Si tratta di vini eccellenti, per occasioni importanti, creati da marchi autorevoli, in qualche caso anche poco noti ma di alta qualità – commenta il titolare del superstore Conad Paolo De Lorenzi – che selezioniamo e offriamo ai clienti, grazie a nostre relazioni dirette coi produttori, sempre al miglior rapporto qualità-prezzo». Il nostro viaggio fra i nobili vini rossi di Piemonte, Lombardia, Toscana e Umbria, disponibili all’acquisto nell’enoteca Conad Galilei si conclude qui, consigliando una degustazione parsimoniosa, in abbinamento con pietanze succulente e sostanziose come arrosti, carni rosse, cacciagione, salumi e formaggi stagionati. Prossima puntata vicino a casa, fra i migliori prodotti enologici della Romagna e delle vicine Marche, fra splendidi rossi Sangiovese e profumati Verdicchio, Passerina e Pecorino.
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MONDOVINO
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L’AVVERTIMENTO
LA PROPOSTA
Etichetta bio o vegan: attenzione a saper scegliere e assaggiare
Qualche consiglio per un vero (e meritato) riscatto di vini di Romagna
Cari amici vegani, naturalisti del vino o fanatici del bio, l’estremismo spesso dimostra la vostra scarsa consapevolezza sulle regole che legano queste tipologie di vini alle loro vinificazioni. Credete davvero che quel vino bio o biodinamico sia tale? E siamo sicuri che un vino bio che puzza sia piĂš buono di uno convenzionale? Lo sapete che sempre piĂš produttori vi stanno prendendo in giro e grosse aziende stanno aumentando i fatturati spacciando vini naturali che in realtĂ non lo sono? Siete consapevoli che per assaggiare vini di questa tipologia servono conoscenze particolare giacchĂŠ ci sono dinamiche di assaggio straordinarie? Qualche domanda è sempre utile per risvegliare l’attenzione anche perchĂŠ, caro consumatore, a farsi prendere per il naso sei sempre tu. Sia chiaro. Un vino bio, naturale, o biodinamico può essere tale e pure buono ma, attenzione, questi vini per essere degni di menzione devono prima di tutto essere puliti. L’incapacitĂ produttiva di tanti produttori si sintetizza proprio in questo. Il bio e il vino naturale sono stati la salvezza di diversi produttori cialtroni che finalmente hanno giustificato il “vino all’acetoâ€? con una certificazione bio. E tu consumatore, ci credi e paghi pure la bottiglia un sacco di soldi. Andate a visitare le cantine di chi fa bio e che non usa chimica nĂŠ in campagna nĂŠ in cantina. E soprattutto andate a vedere se il vicino della vostra azienda preferita usa anticrittogamici perchĂŠ cosĂŹ scoprirete l’inquinamento chimico per osmosi ovvero ambienti vicini che “respiranoâ€? la stessa aria e hanno la stessa acqua che filtra dai terreni. Vi sfido a dirmi dove sta il bio. Altra assurditĂ ma utile per la moda è il vino vegano dove non si usano prodotti di derivazione animale. L’assurdità è che oramai si usano sempre meno prodotti di origine animale, ergo tutti i vini sono vegani, ma che facciamo con i lieviti utili alla trasformazione in alcol? State sfruttando piccolissimi esseri viventi e pure in batteria esattamente come si fa con i maiali destinati al macello. Non vi sentite un po’ in colpa quando pensate a quei poveri esserini schiavizzati dalla vostra sete di alcol? Ergo tutti i vini non possono essere vegani‌con una buona dose d’ignoranza.
E andiamo avanti con la polemica promessa in apertura. Da pochi giorni si è conclusa la bellissima manifestazione dedicata all’anteprima del sangiovese di Romagna Riserva. Una manifestazione, interessante, svoltasi al Mic di Faenza. Il consorzio ha fatto un ottimo lavoro, i responsabili degni di lode però‌ ci sono dei però che devono essere chiariti. C’è da chiedersi perchÊ a girare su questa fiera sono sempre gli stessi giornalisti oramai talmente noti per la loro conoscenza del vino che sempre piÚ produttori preferiscono non essere assaggiati da questi professionisti. Una riflessione spassionata mi fa riflettere su quanto possa essere possibile o meno assaggiare annate come il 2013. Siamo davvero sicuri che non saprebbe meglio spostare l’attenzione da vini duri e bisognosi di evoluzione su vini evoluti e già pronti per esprimere il vero potenziale del sangiovese di Romagna, vino non semplice viste la particolarità e l’unicità . Altro imbarazzo, sono i commenti che si leggono negli articoli dedicati alla manifestazione. Par di notare sempre una leggera ironia nei confronti del sangiovese di Romagna e dei produttori che s’impegnano per fare le cose in modo diverso. I romagnoli alla fine rischiano di passare per i simpaticoni di turno, che alla fine non devono avere grosse pretese con le loro produzioni. Ma i produttori non sono stufi di farsi prendere per i fondelli da questo atteggiamento? Dov’è l’orgoglio romagnolo di cui sempre sento parlare? PerchÊ dobbiamo sempre farci escludere e mettere all’angolo dagli stereotipi quando sappiamo bene che i vini romagnoli nelle degustazioni ceche la spuntano e spesso vincono e affascinano pure prevaricando magari quelli piÚ blasonati di regioni famose? Un suggerimento spassionato per il prossimo anno è creare ambienti piÚ consoni agli assaggi, degustazioni alla cieca con i vini blasonati dove a giudicare devono esserci giornalisti consapevoli e professionisti di settore, staccarsi dai soliti articolisti che vengono in Romagna per riposarsi dalle fatiche toscane e rivolgersi a professionisti nuovi, meno scontati e col vero desiderio di conoscere la nostra terra. Altra cosa importante è non puntare solo sul riserva ma anche sul sangiovese superiore e per quanto riguarda i riserva evitare le prove di botte a vantaggio di vini pronti di sicuro piÚ comprensibili. Facendo questo ci si può svincolare dalla sudditanza delle anteprime toscane, cosÏ smettiamo di elemosinare i giornalisti a casa degli altri. Una cosa è il masochismo, altra il sacrificio.
LE DEFINIZIONE COSA Ăˆ L’UVAGGIO I vini romagnoli non hanno nulla da invidiare a nessuno. Abbiamo vini di valore che potrebbero tenere testa a chiunque. In passato sono stati infiltrati alcuni sangiovese della nostra zona in qualche degustazione di alto livello portando a casa risultati notevoli. Il problema i romagnoli l’hanno nella testa e nell’immagine che hanno creato di loro stessi. In passato in Romagna non fregava nulla a nessuno, l’importante era vendere, poco importava la qualitĂ . Siamo sempre la regione dei grandi imbottigliatori che la fanno da padrone a scapito delle piccole aziende che lavorano con passione.
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Via Tombesi dall’Ova 9/11 - Ravenna www.baldovino.ravenna.it baldovino.ravenna@gmail.com
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SALUTE
IL FARMACISTA CONSIGLIA
NOVITÀ EDITORIALI
Emorroidi, tra prevenzione e cura
Riviste: è uscito il primo numero di FarmaCom
Gli alimenti da evitare, le pomate da impiegare e i rimedi omeopatici Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto, riccamente vascolarizzato, localizzate nel canale anale, che rivestono un ruolo fondamentale nel mantenimento della continenza fecale. Si parla di malattia emorroidaria quando si infiammano e si ingrossano divenendo patologiche. A seconda della loro posizione presentano sintomi diversi: le emorroidi interne normalmente si presentano indolori e sanguinanti mentre quelle localizzate esternamente sono caratterizzate da forte dolore quando vi è una trombosi e gonfiore nella zona anale. A parlarne è la dottoressa Monica Tozzi della Farmacia comunale N. 4 di Ravenna. Qual è la causa che le origina? «Le emorroidi si dividono in quattro categorie, in base al loro grado di prolasso. L’origine esatta è sconosciuta, ma ci sono alcuni fattori predisponenti: l’alterazione della funzione intestinale (episodi di stipsi o diarrea), la mancanza di esercizio fisico, il ridotto apporto di fibre nella dieta, un aumento della pressione intra-addominale (gravidanza, sforzi prolungati, etc.), l’invecchiamento e tutte le modificazioni che provocano un ingrandimento dei vasi emorroidari». Come si curano nei casi in cui non sia necessario un intervento? «Per il trattamento topico si utilizzano pomate, da applicare direttamente nella zona interessata, che riducono il dolore svolgendo un’attività antiinfiammatoria. Si tratta di asso-
La dottoressa Monica Tozzi della Farmacia comunale N. 4 di Ravenna
ciazioni tra anestetici locali (Benzocaina o Lidocaina) e cortisonici (Idrocortisone, Fluocinolone, Fluocortolone, etc.), da utilizzare per al massimo due settimane. Altri preparati associano l’anestetico a un vasocostrittore mentre alcune creme contengono principi attivi di origine naturale – tipo aloe vera, iperico, olio di jojoba, amamelide –, ad azione emolliente e rinfrescante, utili per dare sollievo immediato al fastidio. Spesso si associa ala somministrazione di alcuni prodotti per uso orale. Tra i principi attivi di origine fitoterapica si annoverano l’ Elicriso, al quale spesso si aggiungono altri principi attivi come la Centella ed il Rusco. Alcuni preparati contengono flavonoidi, che associano all’attività
antiossidante un’azione protettrice sui capillari». Esistono rimedi omeopatici? «Sì. Nel caso in cui sia richiesta una rapida azione per risolvere un attacco acuto in cui le emorroidi si presentano gonfie, violacee e senza sanguinamento, si può assumere Vipera redi 7CH granuli; nel caso di problemi venosi, quando si avverte una sensazione di “aghi nel retto”, si può usare Aesculus hippocastanum 5CH granuli; quando vi è anche sanguinamento si può utilizzare Aloe socotrina 5CH granuli e Collinsonia canadensis 5CH granuli; nel caso in cui si verifichi prurito si può somministrare Fluoricum acidum e Paeonia officinalis. L’Aesculus hippocastanum in tintura madre si può
utilizzare come prevenzione per cicli di 10 giorni al mese». Come va curata l’igiene personale? «Con l’utilizzo di saponi acidi (pH 4-5) e acqua tiepida. Per la biancheria intima, sono da preferire i tessuti in cotone bianchi in modo da lasciare respirare la pelle ed evitare il ristagno di calore e umidità». Che ruolo riveste l’alimentazione? «Importante. Occorre anzitutto introdurre una quantità adeguata di fibre per contrastare la stipsi e assumere tanta acqua. L’introduzione nella dieta di pane e pasta integrali, di cereali, di carni bianche cotte, preferibilmente a vapore o alla piastra, di pesce, sempre cucinato a vapore, di frutta fresca come mele, pere, mirtilli, ananas, di verdure cotte a foglia verde, carote bollite, cavoli, spinaci, di yogurt è vivamente consigliata; mentre sarebbe opportuno ridurre il consumo di latte e latticini, riso, melanzane, peperoni, pomodori crudi in insalata, caffè decaffeinato e tè deteinato. Va evitata l’assunzione di carne rossa e cacciagione, di cibi fritti e piccanti, di insaccati e salumi, di cioccolato e cacao, formaggi stagionati e fermentati, crostacei, ravanelli e tartufo, noce moscata, pepe, peperoncino, aceto e come dolcificante il sorbitolo. Infine bisogna abolire alcolici e superalcolici». Roberta Bezzi
ORTOPEDIA SPADONI
È in distribuzione gratuita in tutte le farmacie di Ravenna Farmacie il primo numero di FarmaCom, bimestrale dedicato alle tematiche farmaceutiche e al benessere. «Si tratta di un ulteriore strumento di servizio fornito ai cittadini, che ha contenuti di carattere informativo legati alla salute, alla formazione, al benessere – sottolinea Barbara Pesci, direttrice di Ravenna Farmacie -. Una rivista agile e di facile consultazione, che speriamo possa risultare utile e gradita ai nostri La copertina clienti». del primo numero, in FarmaCom è frutto di una collabodistribuzione razione con altri gruppi di farmacie comunali (di Genova, Torino e Trento): ogni numero della rivista presenterà cioè una parte dedicata ai singoli territori (l’edizione ravennate racconterà anche in ogni numero una delle strutture di Ravenna Farmacie) e una parte centrale riservata a tematiche comuni a tutti.
INFOPROM
Ipertensione e fibrillazione atriale Tenerli sotto controllo per prevenire il rischio di ictus Ne parliamo con Ester Spadoni L’ipertensione è la malattia più comune dei nostri tempi. In Italia il 20% degli adulti è iperteso e la percentuale sale al 50% tra gli ultrasessantenni. Se non curata, può mettere a serio rischio la salute e, in alcuni casi, portare a gravi eventi cardiovascolari. «Fortunatamente, esistono molti modi per tenere sotto controllo l’ipertensione – spiega Ester Spadoni, responsabile commerciale dell’Ortopedia Spadoni, centro specializzato nella vendita di elettromedicali – Il bravo medico insegna che la prevenzione è sempre l’arma migliore: uno stile di vita corretto, che includa un regolare esercizio fisico, una dieta salutare e un controllo periodico della pressione, anche a casa». Ester, come possiamo tenere sotto controllo la pressione? «Al giorno d’oggi è semplice accompagnare i controlli periodici effettuati dal medico con misurazioni quotidiane a casa propria, e consultarlo in caso di valori troppo alti o troppo bassi. Esistono misuratori di pressione molto precisi e professionali, pensati proprio per l’uso domestico e quindi particolarmente semplici da utilizzare. Nello specifico, il misura pressione Microlife, con tecnologia brevettata AFIB, permette anche lo screening della fibrillazione atriale». Fibrillazione atriale: che cos’è? «Avviene quando il battito cardiaco diventa irregolare e accelerato,
impedendo al cuore di funzionare correttamente. In queste circostanze, gli atri (le camere cardiache superiori) non sono più in grado di espellere tutto il sangue, che rimarrà in parte all’interno delle camere, con il rischio di formazione di coaguli. Molte persone, pur soffrendo di fibrillazione atriale, non presentano alcun sintomo e solo con uno screening preventivo si può individuare la fibrillazione atriale in tempo per poter correggere il proprio stile di vita». Come si rileva la fibrillazione atriale? «La tecnologia brevettata MAM (Microlife Average Mode), presente nel misura pressione Microlife, effettua 3 misurazioni consecutive della pressione arteriosa. I medici e le società di Ipertensione, infatti, raccomandano di misurare la pressione almeno due volte e fare la media di queste misurazioni. Microlife semplifica questa operazione effettuando in automatico 3 misurazioni consecutive
effettuate con una pausa di 15 secondi tra l’una e l’altra: le tre rilevazioni vengono analizzate e ponderate per fornire un risultato più accurato, escludendo anche eventuali sbalzi legati all’ansia del paziente. Al termine delle 3 misurazioni, se viene rilevata la fibrillazione atriale, appare sul display il logo AFIB. Questo permette di fornire al medico curante importanti indicazioni, soprattutto in assenza di sintomi, per effettuare indagini più approfondite, come l’elettrocardiogramViale L.B. ALBERTI 106 RAVENNA ma, ed eventualmente tel. 0544.406969 . fax 0544.408488 prescrivere terapie adewww.ortopediaspadoni.it sanitaria@ortopediaspadoni.it guate».
ASTRI
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ARIETE
BILANCIA
TORO
SCORPIONE
Marte spinge sull’acceleratore per aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi. Lavoro ed economia spuntano come prezzemolo, regalandovi un umore più effervescente della citrosodina e voi ne approfittate per guardare lontano e aprirvi a nuove esperienze. Ma fate attenzione agli amici.
Le stelle propiziano viaggi e p.r utili a realizzare ogni progetto. È ovvio che dovete farvi due glutei a forma di Alpi Graie, e soprattutto non sclerare di fronte agli intoppi, anche di chi vi elargisce consigli non richiesti. Bene anche l’amor fornicazione. E questo vi piacerà assai.
Sfruttare la vostra faccia di natiche per aiutare gli amici in difficoltà è cosa buona e utile. Quindi fatelo, ma occhio a chi vi blandisce per ottenere favori che non è in grado di ricambiare. L’ormone intanto scongela le stalattiti che i singles hanno nel cuore e ravviva le coppie di vecchia data.
Un mondo di piccole cose spe
ciali
GEMELLI
Gli zebedei sembrano cadere temporaneamente in Nuova Zelanda per le pretese dei familiari e le spese che anticipano di troppo il giorno della busta-paga. Oltretutto siete socievoli come le gnu zitelle e questo non aiuta. Servirebbe una pausa di riflessione o anche un po’ di twerking suino.
NUOVI ARRIVI per decorare la tua
Pasqua
CANCRO
Giove porta conferme e realizzazioni nel medio periodo. Ma lo stress c’è e voi tendete a manifestarlo con sparate anche pericolose. Occhio a non defenestrare nessuno, partner compreso, che potrebbe sempre esservi utile per rilassarvi in piacevoli divagazioni suine. Provateci.
LEONE
Vi attende un’altra settimana di calma chiatta, ma la colpa è anche un po’ vostra che preferirete la compagnia di un buon libro ai ritrovi affollati. Nel lavoro darete il massimo, ma alcuni di voi potrebbero essere tentati di cambiare ciò che non vi soddisfa più. Calcolate bene i rischi.
VERGINE
Gli zebedei talvolta fumano, ma potreste avere numerose opportunità di ravvivare il comparto amoroso, singles o accasati che siate. Anche il lavoro solleva, si espande o arriva a chi lo aspetta. È vero che continuate a distillare acido zitellico, ma solo in famiglia e con il partner di sempre.
In amore lasciate fluttuare gli ormoni per cuccare indiscriminatamente o per allargare la famiglia se avete l’età. Anche nel lavoro, settore in cui rischiate riconoscimenti plurimi e l’ok dei capi per avviare nuove iniziative. Ma evitate inutili competizioni con i colleghi invidiosi e lavativi.
SAGITTARIO
Il lavoro se c’è non offre i consolidamenti economici sperati e questo vi trasforma in coguari mannari. Avete però la giusta obiettività per rimediare e centrare gli obiettivi. Cambiamenti possibili in amore, nel senso che potreste lasciarvi temporaneamente tentare da divagazioni suine.
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Per piacere piacete o, almeno, chi vi odia non lo dà a vedere. Non solo in senso fornicatorio, ma anche socioprofessionale, dove si profilano inserimenti utili e l’avvio di nuove alleanze. Dovrete però fare attenzione a non dimenticarvi delle esigenze di chi vi vuole sinceramente bene.
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QUALITÀ DELL’ARIA IQA dal 29 febbraio al 6 marzo 2016 Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Area urbana di Ravenna
Legenda IQA Buona
Accettabile
Mediocre
Scadente
Pessima
L’IQA (Indice di qualità dell’aria) rappresenta sinteticamente lo stato complessivo dell’inquinamento atmosferico. Viene calcolato sulla base dei livelli di concentrazione degliinquinantipiùcriticidelnostroterritorio:particolatofine(PM10),biossidodiazoto ed ozono. Maggiori informazioni sull’indice e le previsioni regionali di qualità dell’aria sono consultabili al sito: http://www.arpa.emr.it/v2_aria.asp?idlivello=134&tema=previsioni. Le stazioni utilizzate per il calcolo dell’indice di qualità dell’aria di Ravenna sono quelle dell’area urbana: Rocca Brancaleone, Caorle e Zalamella. Infunzionedelsuo valore si individuano cinque classi di qualità dell’aria. I dati giornalieri di Qualità dell’Aria relativi alla Provincia di Ravenna sono consultabili al sito: http://service.arpa.emr.it/qualita-aria/bollettino.aspx?prov=RA. L’andamento giornaliero delle concentrazioni di polveri PM10 in Emilia-Romagna è consultabile al sito: http://www.liberiamolaria.it
A cura del Comitato UISP di Ravenna via G. Rasponi, 5 - RA tel. 0544.219724 - fax 0544.219725 E-mail: ravenna@uisp.it - www.uisp.it/ravenna
MIRABILANDIA
La ragazza che rappresenterà il Centro commerciale Esp di Ravenna alle finali regionali di “Miss Italia” verrà scelta nel fine settimana del 19 e 20 marzo, al termine di due grandi eventi pensati per il pubblico del centro commerciale. Sabato 19 marzo alle 16.30 è in programma la selezione provinciale per “Miss Italia” 2016. Si possono iscrivere gratuitamente sul sito www.missitalia.it, le ragazze di nazionalità italiana dai 17 (18 da compiersi entro il primo settembre) ai 30 anni, il termine per registrarsi è il 18 marzo. Le aspiranti miss sfileranno il 19 marzo al centro commerciale Esp di Ravenna di fronte a una giuria tecnica che col proprio voto assegnerà, oltre alla fascia di Miss Esp anche altre 4 fasce legate agli sponsor del concorso. Una quinta ragazza si aggiungerà al ristretto gruppo delle selezionate attraverso una gara su Facebook a colpi di “like”: i video di autopresentazione delle ragazze iscritte sono pubblicati dal 9 marzo sulla pagina facebook.com/espravenna e potranno essere votati fino al 18 marzo. L’evento sarà condotto da Antonio Borrelli. Il 20 marzo alle 16 è in programma invece “Esp Fashion Show”, la sfilata spettacolo durante la quale verranno presentate le proposte fashion dei negozi del centro commerciale: le 4 ragazze scelte dalla giuria più quella che avrà ricevuto più preferenze su Facebook faranno parte del gruppo di modelle e modelli di NM Eventi che sfileranno in passerella. Al termine della sfilata, verrà proclamata la vincitrice assoluta del concorso, che parteciperà alla finale regionale dell’Emilia-Romagna con la fascia di “Miss ESP 2016”. La sfilata-spettacolo del 20 marzo avrà una presentatrice d’eccezione, la cantante, attrice e conduttrice Cristina D’Avena, ospite la cantante riminese Sarah Jane Olog (nella foto), che nel 2015 è arrivata alle semifinali di “The Voice”.
CICLISMO
PODISMO
Domenica 13 marzo Sambi Team apre il Quadrifoglio Ravennate
A Marina di Ravenna la prima prova sui 10 km
FINO AL 15 MARZO GLI ABBONAMENTI ANNUALI PER IL PARCO DIVERTIMENTI Fino al 15 marzo presso l’ufficio di Uisp Ravenna in via G. Rasponi 5 è possibile sottoscrivere l’abbonamento annuale per accedere a Mirabilandia. Il parco dei divertimenti più grande d’Italia, anche per il 2016, è convenzionato con il Comitato di Ravenna. Mostrando la tessera Uisp in corso di validità alla reception di via Rasponi, si può richiedere il modulo che dà diritto allo sconto per accedere al Parco. Diverse le opportunità che offre Mirabilandia, dal Club Sunday a 49,00 euro, Club Standard 55,00 euro, Premium 75,00 eurofino al Club VIP in promozione a 109,00 euro che dà diritto ad un’offerta completa per ogni esigenza. Info 0544 219724 - www.uisp.it/ravenna
Domenica 13 marzo al via la prima prova del Quadrifoglio Ravennate manifestazione ciclistica composta da 4 tappe a punteggio organizzata da Uisp Ravenna in collaborazione con le associazioni affiliate. L’Asd Sambi Team apre la grande kermesse domenica prossima con partenza alle ore 7 dal Centro sportivo di Ponte Nuovo (RA) in via Ancona 43 e dalla sede di Ospedaletto (FC) presso piazzale Porta d’Oro. Per il gruppo sportivo, che porta il nome del celebre commerciante di bici a Ravenna, si tratta della 36a edizione della Medio Fondo intitolata, dal 2009, ad “Emiliani Ercole & Anna” e valida come seconda prova del Circuito Regionale Master di Ciclismo. Percorso di 105 Km a marcia libera con partenza alla “francese” dalle 7 alle 10 e traguardo presso la sede di Ponte Nuovo. Il tracciato si districa tra le colline di Forlì e Cesena e affronta le salite di Bertinoro, Polenta, Monte Cucco e Teodorano per tornare verso la pianura ravennate. Previsti punti di ristoro, con cibo e bevande, presso piazzale Porta d’Oro e la cima di Teodorano oltre a zone di controllo e marcatura del cartellino nei luoghi di Ospedaletto, Polenta e Teodorano. L’iscrizione e il controllo dei cartellini, dal 2016, è completamente computerizzato anche per i raduni provinciali. È sufficiente premunirsi della tessera Uisp in corso di validità e mostrare il codice a barre nelle zone adibite al controllo. La quota iscrizione per i partecipanti al Raduno Sambi Team è di 3,00 euro, per gli autogestiti 2,00 euro, gratuita per under 14. Dalle ore 13 l’Associazione organizzatrice premia, presso la sede di Ponte Nuovo, le prime 25 società sportive con il maggior numero di adesioni. In palio una bicicletta alla prima società classificata, ceramiche e generi vari agli altri. Informazioni e iscrizioni, Sambi Christian 348 3957984 oppure Uisp Ravenna 0544 219724
La società sportiva G.S. Lamone, affiliata Uisp, organizza sabato 12 marzo 2016 a Marina di Ravenna la prima podistica competitiva dell’anno di Km 10. Partenza ore 14 presso il Porto Turistico di Marinara di fianco al punto vendita “Meno4aranta”, sponsor e trofeo ufficiale della manifestazione. Il percorso, monitorato e garantito in tutta sicurezza dai volontari dell’associazione, attraversa gli stradelli retro dunali degli stabilimenti balneari, prosegue nella pineta del Territorio del Mare per terminare nel centro cittadino presso piazza Dora Markus. La manifestazione comprende la distanza competitiva di 10 km con classifica ufficiale Uisp oltre ai percorsi ludico motori sulla stessa distanza o, a scelta, 2 km. Sono previsti premi per tutti i partecipanti messi in palio dallo sponsor. Per le prime 25 società sportive con il maggior numero di iscritti premi in natura. Info www.gslamone.blogspot.it
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SAN MARCO - VILLETTA ANGOLARE Recente costruzione, su due livelli. Al piano terra soggiorno, cucina, bagno e lavanderia; al primo piano due camere da letto, bagno e due ampi terrazzi. Giardino esclusivo e garage. Riscaldamento autonomo. Classe energetica - E Ep:166,91 â‚Ź 199.000,00 trattabili Rif. 3648
Confortevole APPARTAMENTO INDIPENDENTE in buono stato d’uso sito al 1° (ultimo) piano, in casa di sole 2 unitĂ : ingresso indip., soggiorno, cucina abit., 2 camere da letto, bagno, 2 balconi, spaziosa mansarda a ripost., ampia cantina e garage. Risc.aut. Posizione tranquilla. Classe energ.“Gâ€?. Rif. 499/a â‚Ź 165.000,00 tratt.li
BORGO SAN ROCCO (VIA SCUOLE PUBBLICHE) CASA ABBINATA a un lato: ingresso, soggiorno, studio, cucina abitabile, 2 camere da letto matrimoniali, 2 bagni, ripostiglio, tavernetta, spazioso garage e grazioso giardinetto. Da rimodernare. Classe energetica “Gâ€? ep 457,79. Rif. 503/d â‚Ź 190.000,00 tratt.li
BORGO SAN ROCCO
BORGO SAN BIAGIO (VIA DEGLI SPRETI)
Spazioso APPARTAMENTO sito al 1° piano con ascensore: ingresso, soggiorno, cucina abitabile, 3 camere da letto, 2 bagni, 2 balconi, cantina, garage e posto auto. Riscaldam. autonomo. Classe energ.“Gâ€? ep 213,43. Rif. 577/a â‚Ź 170.000,00 tratt.li
Luminoso APPARTAMENTO al 4° piano con ascensore: ingresso, soggiorno, cucina abitabile, 2 camere da letto, bagno, balcone, cantina e garage. Riscald. autonomo. Classe energetica “Fâ€? ep 164,22. Rif. 622/a â‚Ź 155.000,00 tratt.li
BORGO SAN BIAGIO (VIA FRIGNANI) Caratteristica CASA ABBINATA tutta a piano terra, in posizione tranquilla su spazioso lotto di terreno (mq. 300): ingresso, soggiorno, cucina abitabile, 2 camere da letto, bagno, cantina, garage e vari proservizi. Notevole possibilitĂ di ampliamento. Classe energ.“Gâ€? ep 478,69. Rif. 516/d â‚Ź 290.000,00 tratt.li
CENTRO STORICO (ZONA VIA DE GASPERI) Panoramico APPARTAMENTO di ampia metratura all’ultimo piano con ascensore: ingresso, salone (mq. 60 ca.), pranzo, cucina, 3 camere da letto (2 matrimoniali), 2 bagni, ripostiglio, 2 balconi, cantina e garage. Riscaldamento autonomo. Classe energetica “Gâ€?. Rif. 591/a â‚Ź 240.000,00 tratt.li
Via Nullo Baldini 6 (proseguimento via de Gasperi) RA - tel. e fax email: eurocase@fastwebnet.it
0544 33158
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