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Settimanale di informazione FREEPRESS
Giovedì 10 settembre 2015 n.643
RAVENNA&DINTORNI
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La foto è di Giampiero Corelli ed è tratta dalla mostra “Dante esule” visitabile a palazzo Rasponi
L’ACCOGLIENZA MANIFESTAZIONI, APPELLI, STORIE, DATI: COME IL TERRITORIO STA AFFRONTANDO L’EMERGENZA PROFUGHI
SOCIETÀ
a pagina 7
Minaccia di suicidarsi e ottiene un lavoro ALL’INTERNO GLI ANNUNCI IMMOBILIARI da pagina 33
LIBRI
a pagina 16
Le parole precise di Gianrico Carofiglio ARTE
a pagina 18
Giovani artisti in mostra al Mar con Ram
Sale sul tetto della ditta che l’ha licenziato e scende con denaro e un altro impiego
MUSICA
L’INTERVISTA
Al via i concerti dell’Accademia bizantina
a pagina 4
L’assessore ex sindacalista pronto per fare il sindaco Pd
da pagina 8
GUSTO
a pagina 20
INSERTO DA CONSERVARE
da pagina 27
Sapore di sale: Cervia celebra l’oro bianco
NELLE PAGINE CENTRALI
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OPINIONI
RAVENNA &DINTORNI 10/9 2015
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L’ EDITORIALE
TUTTO D’UN TRATTO
L’ OSSERVATORIO
Per il bene della città o per campagna elettorale?
di Gianluca Costantini
Dizionario ravennate: un aggiornamento di Moldenke
di Luca Manservisi
È arrivato il momento di aggiornare il dizionario ravennate Moldenke-Da Silva. Secretatare [se-cre-tà-re] v.tr. «Nascondersi dietro ad aspetti legali per chiudere al pubblico il luogo pubblico per antonomasia per parlare di un atto pubblico ed evitare di fare nomi di persone già resi di dominio pubblico (es. Il Pd ha deciso di s. il consiglio comunale per parlare di un’inchiesta che ha coinvolto dirigenti comunali perché non ce n’è uno che abbia le palle)». Paraculo [pa-ra-cù-lo] s.m. e agg. (f. -la) «Chi, che è opportunista e agisce per il proprio tornaconto (es. Se resti nella maggioranza di centrosinistra dopo che il tuo partito ha deciso in maniera democratica di uscirne sei proprio un gran p.)». Cgil [ci-gi-elle] s.f. «Sempre meglio che lavorare (es. Se un candidato a sindaco del Pd viene dalla C. può anche diventare un renziano convinto che la sinistra che non vuole mollare la poltrona – vedi “Paraculo” – lo sostiene con convinzione)». Bufala [bù-fa-la] s.f. «Femmina di bufalo (es. Una donna non è una b., al massimo può essere una vacca)». Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XIV nr. 643 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Andrea Casadio, Matteo Cavezzali, Fabrizio Cilindro, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Maria Giovanna Maioli, Fabio Magnani, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini, Flavio Montelli. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
Pecoronata [an-ca-ra-na-ta] s.f. «Dopo le bufale, le pecore (es. Ancarani di Forza Italia definisce la marcia a favore dei migranti una p. buonista e fa una pernacchia ad Ancisi) Gelato [ge-la-to] s.m. «Pene in erezione (es. Quella pubblicità del g. è omofoba, anche agli uomini piace leccarlo)».
Diabolik©Astorina srl
Succede che nel 2007 il Comune di Ravenna decida di installare telecamere per multare chi in auto o in moto senza autorizzazione attraversi le zone a traffico limitato del centro storico. Un provvedimento simile a quelli già in vigore a Bologna e in molte altre grandi città italiane e che presto si sarebbe esteso anche in quelle romagnole. Succede poi che molti cittadini e soprattutto i famigerati “commercianti del centro storico”, si scandalizzino. Nonostante, è bene ribadirlo, le telecamere non abbiano aggiunto alcun divieto. Anche senza telecamere non si poteva percorrere quelle strade, solo che si poteva sperare di farla franca. Questo dettaglio non ha fermato in tutti questi anni la campagna anti Sirio (così come tutti conoscono il sistema di videosorveglianza), sostenuta naturalmente dall'opposizione ma anche da una parte della maggioranza, come i Repubblicani. Ora anche il nuovo assessore alla Mobilità, Enrico Liverani – dopo essere diventato il candidato sindaco in pectore del Partito democratico – sulle pagine del Carlino ha aperto piuttosto clamorosamente alla possibilità di aprire a tutti la Ztl di alcune vie controllate dalle telecamere in anticipo di qualche ora, magari dalle 18.30. Mentre tutti i suoi colleghi e compagni di partito, sindaco, giunta ed ex assessori, avevano sempre ribadito il contrario. E direi – in maniera impopolare, me ne rendo conto – anche giustamente. Si tratta oltretutto di una decisione in contrasto con quella di chiudere il parcheggio di piazza Kennedy e più in generale di lasciare le auto fuori dal centro storico. Senza Ztl dalle 18.30 il centro non diventerebbe più attraente (resterebbe tra l’altro il problema dei parcheggi) ma semplicemente più trafficato, con una frotta di ravennati che non vedrebbe l’ora di attraversarlo per tornare a casa dal lavoro. Per renderlo più attraente, al massimo, bisognerebbe cercare di incentivare il trasporto pubblico. O magari, quello sì, interrompere anticipatamente il pagamento della sosta, altra novità targata Liverani, anticipata mesi fa da R&D. Il dubbio a questo punto è però che poi sia tutto solo una questione di campagna elettorale. Che quei quattro voti dei repubblicani, che poi si rivelano sempre più del previsto, facciano ancora comodo, ora che la sinistra ha voltato le spalle al Pd. Così come suonano molto strani gli oltre duecento cantieri previsti da qui alle elezioni. Non è che in definitiva, tanto per fare i populisti, le decisioni vengano prese più per interessi politici che per il bene della città? E che non sia neppure un caso che i nuovi autovelox che stanno facendo infuriare migliaia di ravennati siano stati installati per decisione della Provincia, per cui invece non si voterà più?
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POLITICA
VERSO LE AMMINISTRATIVE/1
Il candidato sindaco in pectore Liverani: «Il Pd di Ravenna è all’avanguardia» L’assessore ai Lavori pubblici, ex sindacalista: «Credo che la scelta unitaria ora sia la migliore» di Federica Angelini
Assessore da gennaio ai Lavori pubblici nel Comune di Ravenna al posto di Andrea Corsini, andato in Regione, Enrico Liverani è il nome che è stato speso dal segretario provinciale Michele De Pascale alla Festa dell’unità come possibile candidato per il Pd. Un nome scelto senza primarie e che dovrebbe essere proclamato ufficialmente dopo il voto della Direzione comunale del Pd che avverrà verosimilmente dopo la fine della festa del partito (lunedì 14 settembre), a meno che naturalmente qualcuno, con i numeri, non chieda formalmente di ricorrere alle primarie. Liverani, 39 anni, laura in Psicologia, è educatore, ed è stato per oltre dieci anni segretario in Cgil per la Funzione pubblica, provinciale e regionale. Fa sicuramente parte dei volti nuovi della politica cittadina per quanto il suo profilo professionale non abbia subito entusiasmato tutti. Lo incontriamo poco prima di una riunione di giunta a Palazzo Merlato. Come definirla? Possibile candidato sindaco? «Sì, direi che “possibile” è una definizione calzante». Come sta vivendo questi giorni in cui il suo nome è stato fatto ma ancora non è ufficiale? «Con la massima ordinarietà. Non posso negare che mi abbiano fatto piacere le tante attestazioni di stima non solo dal Pd ma anche dentro l’Amministrazione, ma io sono concentrato sul mio lavoro come assessore che mi impegna moltissimo». Lei è entrato in giunta a gennaio, si aspettava di diventare il possibile candidato sindaco in così pochi mesi? «No, assolutamente, non c’era questo obiettivo. Da gennaio a oggi sono nate le condizioni per questa ipotesi, perché, in sintonia con la politica di adesso, dentro il Pd è evoluta la situazione piuttosto rapidamente e al passo con i tempi. Viviamo un’epoca in cui un anno corrisponde ormai a un’era e si può dire che in questo siamo all’avanguardia come Pd. Si è trattato di un processo quasi fisiologico che non era certo preventivato». Per la verità sul suo nome non c’è stata subito unanimità: il suo passato da sindacalista è stato visto da qualcuno, anche nell’anima del Pd più a sinistra, come un possibile “handicap”. Oggi queste frizioni si sono ricomposte? «Intanto è in corso un naturale confronto all’interno del partito che va dai segretari di circoli, per-
trovino da subito in un progetto comune». Tra le reazioni più entusiastiche arrivate alla sua potenziale candidatura ci sono quelle di alcuni esponenti della minoranza di Sel, che vogliono dialogare con il Pd e che considerano lei un candidato ideale anche perché garanzia di laicità e proveniente dalla Cgil, considerato come una sorta di “baluardo” contro Renzi... «Non ho mai aderito ad aree e posizionamenti. Io mi sento Pd. Mi sento figlio di più culture con un radicamento socialdemocratico che rivendico e che non è in contrapposizione con ciò che Renzi rappresenta: la voglia di cambiare il Paese, andare avanti. Per esempio, tra le persone con cui ho un rapporto migliore del gruppo ravennate c’è Roberto Fagnani, renziano della prima ora. Condividiamo una visione del partito e del territorio e faccia-
Non ho votato Renzi, « ma è il mio segretario e voglio che il governo vada avanti»
Enrico Liverani
«Le primarie in questo caso non risponderebbero allo slancio del gruppo dirigente del partito, che è un gruppo nuovo rispetto al passato» ché questo è un territorio ampio dove il Pd è, come noto, molto radicato, fino a contatti più diretti per trovare l’equilibrio migliore possibile e sono certo che si troverà». C’è anche chi, come Matteo Casadio presidente Sapir sull’ultimo R&D, chiede le primarie come metodo... «Come ho detto, personalmente, a prescindere dal fatto che ci sia in ballo il mio nome, mi ritrovo nella scelta del percorso unitario intrapresa dal segretario Michele De Pascale. Le primarie possono essere uno strumento utile ma non sono un obbligo e in questo caso non risponderebbero allo slancio del gruppo dirigente del partito, che è un gruppo nuovo rispetto al passato, e a ciò che ci chiede la gente. Per questo io sto facendo il mio lavoro da assessore con molta attenzione e serenità, in attesa dell’esito di un dibattito che è in corso».
Ma così, come dice appunto Casadio, non si rischia di evitare un vero confronto sui temi? «Credo ci siano fasi in cui sono più opportune alcune strategie, altre fasi che ne richiedono di diverse. Ogni metodo ha vantaggi e controindicazioni, ma credo che il Pd di Ravenna stia facendo davvero il Pd, ossia una sintesi di culture e anime diverse che riescono nel dialogo e nel confronto a creare un’unità che è un valore aggiunto e che credo possa essere considerato alla pari se non maggiore, come potenza, di quello che un confronto per le primarie ci avrebbe obbligato a fare. Questo non significa negare la validità come strumento delle primarie in generale, ma fare solo una valutazione del qui e ora. Si tratta di un percorso di grande responsabilità, il nuovo gruppo dirigente del Pd deve avere il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo e far sì che tutti si ri-
mo squadra in maniera non antagonista». E però mentre Fagnani era all’ultima Leopolda lei era in piazza a protestare contro il Jobs Act... «Certamente ci sono spazi fisici ben netti, ma non vedo necessariamente una contrapposizione. O meglio, la contrapposizione ci sarebbe se non esistesse il Pd. Il Pd è più della somma delle sue parti. È un’idea con i piedi ben piantati per terra che punta ad andare avanti rinnovando ciò che siamo. Del resto Renzi il suo grande consenso lo ha avuto anche da tanti che provengono dalla sinistra». Votò Renzi all’ultimo congresso? «No, ma Renzi è il mio segretario e io voglio che il governo vada avanti e vada avanti bene e voglio che il Pd sia il miglior Pd possibile. Non è che siccome ho aderito a un’altra mozione congressuale io mi senta in contrapposizione al segretario». Non si rischia così il rischio di enunciare solo concetti di principio proprio per mettere tutti d’accordo senza mai fare scelte concrete? Se dentro il Pd ci può stare il Jobs act e chi manifesta contro il Jobs act non si rischia un eccesso di astrattez-
za che potrebbe riverberarsi anche nella gestione del territorio? «Ma no, credo di no. Lo scopo non è dove ti posizioni ma dove vuoi andare: si può anche partire da punti opposti, pur chiaramente dentro l’ambito del centrosinistra, ma se l’obiettivo è andare avanti ci si può riuscire. Quando si sta in una squadra ognuno deve cedere una cosa, magari per guadagnarne due insieme. Questo è un mio modo di stare nelle cose, non credo che non esista la possibilità di un governo comune anche partendo da posizione diverse. Il Jobs act ha come ogni norma aspetti virtuosi e migliorativi e altri aspetti migliorabili. Lo stesso Poletti ha detto che c’è la disponibilità a modificare le norme qualora non avessero gli effetti sperati. A me questa sembra sempre una buona posizione. Quando si ha la responsabilità del governo si deve essere sempre pronti a fermare la macchina e correggere quanto c’è da correggere. Su questo sono tranquillo». A proposito di confronto e ascolto. Che ruolo deve avere la concertazione che tanto Renzi ha condannato di recente? Anche dal punto di vista di amministratore e da ex sindacalista... «Io credo che il confronto con le rappresentanze sia necessario e non sia tempo perso perché la politica vive delle relazioni che crea. Il problema è sorto quando alla concertazione è stata demandata la responsabilità di governo e i ruoli sono cambiati e la politica non ha fatto il suo mestiere. Amministrare significa assumersi delle responsabilità». Un’altra delle caratteristiche che piace alla sinistra e invece magari entusiasma meno i cattolici è il fatto che lei sarebbe una “garanzia di laicità”. «Se mi si definisce laico mi va benissimo perché la laicità tutela tutti, tutela chi è ateo e chi è credente qualsiasi sia il credo. La laicità è rispetto della parte religiosa di chiunque e, soprattutto, quando si è in un’istituzione la laicità è una garanzia di tutti». A proposito di alleati, ex alleati e sinistra, cosa pensa del progetto Ravenna in Comune, che si dice alternativa al Pd? «Ho grande rispetto per tutti coloro che decidono di proporsi con idee per il nostro Comune. Nel caso specifico, letti alcuni dei temi che propongono, credo che l’apertura nei confronti di “Ravenna in Comune” fatta da De Pascale sia ancora la migliore strada da percorrere». E qual è l’avversario più temibile per il Pd? «Il Pd deve riuscire a essere protagonista, a dettare l’agenda e i temi, dopo essersi “aperto”nel modo più ampio possibile: siamo già su questa strada che percorriamo con convinzione, per ridare fiducia e voglia di partecipare. Il tema del cambiamento ce lo vogliamo intestare e sono convinto che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta».
POLITICA
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5 LA PRESENTAZIONE
VERSO LE AMMINISTRATIVE/2
ECCO IL RESTYLING DELLA SCUOLA PASINI
E la Pigna pensa a Vittorio Sgarbi Bucci lascia Forza Italia e lancia una lista civica: Pronti a correre da soli. Tra i possibili candidati a sindaco il critico d’arte e Landi, ex preside del liceo artistico ora in pensione La scelta del Partito democratico, che pare ormai essere caduta su Enrico Liverani (che intervistiamo nella pagina a fianco) senza ricorrere alle primarie, quasi costringe l’opposizione a prendere coraggio per uscire allo scoperto in vista delle amministrative 2016 a Ravenna e Maurizio Bucci, storico esponente ravennate di Alleanza nazionale prima e Forza Italia poi (passando per il Pdl), è pronto a trasformare come da copione l’associazione culturale La Pigna, da lui fondata la scorsa primavera, in una lista civica lontana dalle logiche dei partiti e aperta alla società civile. Resto comunque un uomo di destra, ci dice al telefono Bucci mentre sta lavorando come al solito al suo Mariani, l’ex cinema trasformato in un locale polivalente da lui che ha sempre preferito definirsi prima di tutto un imprenditore. Il nostro progetto era infatti quello di realizzare una lista civica con un candidato forte in grado di essere appoggiato dal centrodestra unito, una cosa mai vista a Ravenna.... Ma il piano è quasi svanito. Non proprio, io ci spero però è molto difficile. La Lega, che essendo il partito piÚ in auge avrebbe dovuto prendere in mano il pallino, continua a rimandare le decisioni e cosÏ come Forza Italia è troppo legata a logiche calate dall’alto dal livello regionale o nazionale. Alvaro Ancisi con la sua
Lista per Ravenna è fin troppo autoreferenziale e potrebbe essere complicato trovare un candidato che possa andare bene anche a lui. Fosse per me, sarei già disposto a sostenere Paolo Guerra (l’attuale consigliere comunale del Carroccio, ndr) candidato del centrodestra: una brava persona con una bella famiglia, serio, preparato. Peccato che l’abbia abbandonato già perfino il suo partito.... Dall’impasse Bucci tenterà di uscire presentando ufficialmente nelle prossime settimane la lista civica della Pigna, che a questo punto, a meno di clamorose novità , è molto probabile si possa presentare alle elezioni della prossima primavera da sola. Presenteremo alla città i nostri dieci progetti a cui hanno lavorato dei professionisti in questi mesi, progetti concreti, poi a disposizione di chi governerà , se lo vorrà . E come candidato a sindaco della Pigna pare siano già stati avviati contatti con un nome illustre non nuovo a certe provocazioni come Vittorio Sgarbi, che si sarebbe dichiarato disponibile, almeno a parlarne. Il nome ravennate, naturalmente piÚ fattibile, è invece quello di Marcello Landi,
Sabato 12 settembre alle 10.30 l’associazione La Pigna di cui parliamo anche in questa pagina, dà appuntamento alla scuola Pasini di via Caorle per presentare ai cittadini i lavori realizzati in vista dell’imminente apertura dell’anno scolastico. Attraverso l'impegno di un gruppo di professionisti volontari, infatti, l’associazione ha promosso un progetto di manutenzione e restyling della scuola elementare, per cui il Comune, dopo le verifiche svolte dagli uffici tecnici sulla fattibilità , ha dato il via libera. Alla presentazione saranno presenti anche le ditte che hanno realizzato i lavori e gli architetti Arturo Dapporto e Massimo Burroni.
A destra Maurizio Bucci In alto Sgarbi, sotto la festa per la pensione di Marcello Landi, ringraziato pubblicamente dal vicesindaco Mingozzi
ÂŤLiverani debole,
storico agitatore culturale, professore e preside del liceo artistico appena andato in pensione tra gli applausi generali, anche delle istituzioni (tra cui il vicesindaco Giannantonio Mingozzi per esempio). Resta poi in campo il nome dell’ingegnere Giovanni Ceccarelli, anche se meno caldo rispetto alle prime settimane dopo la presentazione dell’associazione, quando l’obiettivo era quello di far convergere su di lui il centrodestra unito. E Bucci? Io diciamo che faccio la ruota di
ora è il momento di battere il Pd Sogno ancora un centrodestra unito, altrimenti vincerà il M5S
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scorta, sono a disposizione, ma il mio passato da politico gioca a mio sfavore, in questo senso, e preferirei non candidarmi a sindaco, continuando a lavorare invece al progetto. L’obiettivo è solo uno: mandare a casa il Pd. Anzi – sorride Bucci – mandarlo a lavorare, visto che molti nel Pd non l’hanno mai fatto. Mettere il Partito democratico all’opposizione vorrebbe dire cambiare tutto in questa città , respirare aria nuova, e ora ci sono davvero prospettive enormi di potercela fare, alla luce di una candidatura debole come quella di Liverani, arrivata senza primarie e designata da una classe dirigente finita, quella del tor-
tellino magico, dei Fiammenghi, degli Errani, dei Bersani, con la regia di Matteucci e Mercatali. Oltretutto non ci sarà neppure piÚ la sinistra ad appoggiarlo e questo è un dato positivo, anche se fa sorridere – commenta Bucci, che annuncia di essere in procinto di lasciare ufficialmente Forza Italia – che ci siano ancora in giunta assessore di Sel e Comunisti Il dispiacere piÚ grande, per Bucci, sarebbe però quello di vedere il centrodestra frammentato anche alle prossime elezioni. In quel caso avremmo fallito e al ballottaggio andrà sicuramente il candidato dei 5 Stelle, che pare abbiano cambiato strategia per passare da un movimento di protesta a uno in grado di governare, con un candidato credibile, una persona molto seria dell’imprenditoria locale, dalle voci che girano. E cosa ne pensa del suo collega albergatore, Filippo Donati? Credo non sarà lui il candidato, ma che stiano lavorando già anche per un’eventuale squadra di giunta e che lui possa essere l’assessore al Turismo. In generale, se i grillini dovessero davvero riuscire a trovare una rosa di nomi spendibili, in grado di governare, bravi loro. E per il centrodestra sarebbe un fallimento. Luca Manservisi
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POLITICA
6 LOGISTICA PORTO FUORI
FESTA PD
È VERO CHE TUTTI VOTARONO A FAVORE DEL POC DA CUI È SCATURITA L’INDAGINE»
Ultime serate con due ministri e Vasco Errani
Si avvia vero il termine la festa dell’Unità di Ravenna con una carrellata di nomi al centro del dibattito politico nazionale. Giovedì 10 settembre alle 18.30 ci sarà infatti l’incontro con Roberto Speranza, ex capogruppo Pd alla Camera ora tra i nomi di spicco della minoranza interna del partito, mentre venerdì 11 settembre alle 21 l’ospite sarà Matteo Orfini, presidente del partito. Alle 18.30 del 12 settembre ci sarà l’incontro con il ministro che sta proprio ora affrontando il voto sulle riforme al Senato, Maria Elena Boschi sul palco insieme al presidente della regione EmiliaRomagna Stefano Bonaccini. L’ex presidente regionale Vasco Errani sarà invece ospite la domenica sera, il 13, alle 21 mentre per l’ultimo giorno, lunedì 14 settembre, sono previsti due incontri. Il primo, alle 18.30 con Simona Malpezzi della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera mentre alle 21 interverrà Andrea Orlando, ministro della Giustizia, insieme a David Ermini, responsabile nazionale Giustizia Pd.
CRONACHE ROMANE
ANCISI (LPRA): «NON
Il ministro Boschi durante l’ultima visita alla festa di Ravenna
Il capogruppo di Lista per Ravenna accusa il primo cittadino di aver mentito durante il consiglio comunale straordinario relativo all’indagine sui presunti favori alla Cmc per i terreni di Porto Fuori. In una nota stampa Ancisi contesta il messaggio del sindaco sintetizzabile in «eravamo d’accordo tutti, anche l’opposizione». Nulla di meno vero, secondo Ancis. Il Poc della logistica che ha modificato la destinazione d’uso dei terreni, sottolinea il decano dell’opposizione ravennate, è il “POC tematico logistica 2010” ed è stato approvato il 21 febbraio 2011: «su questo la Procura ha formulato i primi 11 dei suoi 23 capi d’accusa a carico di 5 dei 6 funzionari pubblici indagati; questo ha trasformato i terreni agricoli di Porto Fuori in terreni industriali-commerciali; su questo tutta l’opposizione votò contro: esattamente Lista per Ravenna, il gruppo Gianfranco Spadoni per Ravenna e il Pdl. Il Movimento 5 Stelle non era ancora in consiglio. La Lega nord non aveva eletto alcun consigliere».
LA DIATRIBA «CHI PARLA DI ALLEANZA CON NON PARLA A NOME DI SEL»
IL
PD
Non si placano le acque dentro Sel. Quattro esponenti della minoranza che vogliono continuare a dialogare con il Pd infatti hanno firmato un documento che, riprendendo alcune delle considerazioni anticipate su queste pagine da Andrea Mengozzi, vede favorevolmente la candidatura di Enrico Liverani da parte del Pd e ribadisce la necessità di un dialogo. A firmare l’intervento Mengozzi stesso, il presidente dell’assemblea regionale Guido Pasi, l’assessora comunale Valentina Morigi e la consigliera Ilaria Morigi. Pronta la nota stampa dei vertici locali del partito: Sel ha deciso di aderire al progetto alternativo al Pd “Ravenna in Comune”, chiunque esprima pareri divergenti da questi parla a titolo personale.
Favorisce i vecchi e i ricchi Ecco quant’è di sinistra Renzi di Andrea Casadio
Sì sì. Tutti parlano della notizia del giorno. Cioè l’eterno dibattito sul famoso articolo 2 delle riforma del Senato. Il Primo Ministro Matteo Renzi è stato esplicito: correzioni e modifiche si possono fare ma l’articolo 2, quello che esclude l’elezione diretta dei nuovi senatori, non si tocca. Si rivolge soprattutto alla minoranza Pd di Speranza e Bersani, cioè quelli che adesso gridano allo scandalo e sostengono che il Senato non eleggibile è una minaccia alla democrazia. Peccato che i minoranti del Pd quella riforma alla Camera l’hanno votata proprio così com’è, con il senato ineleggibile. Bah, miracoli della coerenza politica. In realtà, della riforma del Senato non importa un fico a nessuno, tra gli elettori. Ai quali invece interessa molto l’altra proposta mirabolante del TurboPremier Renzi che in pompa magna a Porta a Porta (e dove sennò?) ha annunciato che toglierà l’Imu e la Tasi sulla prima casa. Tutti contenti, che l’elettore è contento se gli togli le tasse. Peccato che, come ha fatto notare il bravo Federico Fubini sul Corriere della Sera, non proprio tutti dovrebbero gioire. Basta guardare i numeri. Ogni volta che un governo cancella una tassa, c’è chi ci perde e chi ci guadagna. C’è chi beneficia dell’abolizione, perché il prelievo pesava molto su di lei o lui, e chi meno. E c’è chi ci perde, se prima non era soggetto a quel prelievo ma ora viene chiamato (indirettamente) a compensare con la fiscalità generale la quota di spesa pubblica che quella tassa defunta copriva. Matteo nostro ha spiegato che l’addio alla «tassa annuale sui servizi indivisibili» sulle prime case e all’«imposta municipale unica» sulle residenze principali «di pregio» riguarda tutti o quasi: l’81% degli italiani. Secondo l’Istat nel 2013 viveva nella casa di proprietà 72,1% delle famiglie. Quindi il restante 27,8% delle famiglie, poco meno di un terzo dei cittadini italiani, resterà fuori dall’operazione Tasi e Imu, perché non le pagava, però dovrà coprire con le proprie tasse 3,5 miliardi di «compensazioni» spedite dal governo ai Comuni rimasti senza il loro gettito dagli immobili. Chi ci guadagna? L’Istat dice che il 76% delle famiglie con capofamiglia dai 55 anni in su vive in casa di proprietà, dunque ci guadagna, mentre solo il 24% dei più anziani resta fuori. La situazione invece è rovesciata nelle famiglie con capofamiglia fino ai 34 anni di età: nei giovani solo il 44,7% vive in case “sue” e paga Tasi o Imu, tutti gli altri invece no e dovranno compensare con le loro tasse l’ammanco dei comuni. «Uno squilibrio simile si replica se si guarda ai livelli di istruzione o allo status professionale. Paga Imu o Tasi il 76,6% dei capifamiglia laureati, ma solo il 58,5% dei diplomati delle scuole medie. Versa la tassa sugli immobili l’85,3% dei dirigenti, ma solo il 47,5% degli operai. Più in generale, sono proprietari della casa in cui vivono e dunque ci guadagneranno ben nove italiani su dieci nel club composto dal 20% della popolazione che guadagna di più. Se si guarda invece al 20% della popolazione che guadagna meno, fra loro solo il 34% vive in casa di proprietà ed è candidato allo sgravio; gli altri due terzi fra i meno abbienti sono solo candidati a pagare per quello sgravio con il loro contributo alla fiscalità generale. Nei termini più crudi l’abolizione di Tasi e Imu è dunque un trasferimento di risorse dai ricchi ai poveri, dai giovani agli anziani, dai meno istruiti ai più istruiti, e dagli immigrati agli italiani». Bravo Renzi, una bella riforma di sinistra.
SOCIETÀ
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LA STORIA È salito sul tetto dell’azienda che lo aveva licenziato meno di un mese prima indossando l’ex divisa e minacciando di buttarsi da una decina di metri se non avesse riavuto il posto, dopo una ventina di ore di trattative con un negoziatore è sceso intascando circa 18mila euro dall’ex datore di lavoro, un periodo di prova in una nuova impresa e il rischio blando di una denuncia per procurato allarme e interruzione di servizio. La zona artigianale Bassette l’8 settembre è stata il teatro del braccio di ferro tra una multinazionale olandese del settore della logistica che a Ravenna ha la sua unica sede italiana aperta nel 2008 e un 55enne camionista albanese con moglie e due figli in Italia da oltre quindici anni. I termini dell’accordo fra le parti, trapelati nelle ore seguendi alla firma, sono il risultato di una estenuante trattativa mediata da un negoziatore dei carabinieri arrivato appositamente da Bologna avvalendosi sul posto del supporto della Cgil che aveva impugnato il licenziamento, della Cna che assiste l’azienda, dell’avvocato che tutela il lavoratore nel ricorso legale, del
Sale sul tetto della ditta dopo il licenziamento Ottiene soldi e un lavoro
Il momento più teso della giornata è stato proprio in occasione della terza visita sul tetto da parte del negoziatore. Il 55enne si è alterato sporgendosi con una gamba all’esterno del cornicione. Poco dopo si è deciso di sistemare il cuscino d’aria ai piedi del magazzino. Il punto di svolta nel testa a testa con i militari incaricati di mediare è arrivato in tarda serata quando figlia e moglie sono state allontanate dal cortile della ditta e in particolare la più giovane ha manifestato segni di cedimento per la grande tensione accumulata. La circostanza potrebbe aver avuto un suo peso nel smuovere gli intenti dell’operaio. Sarà la procura, informata sui fatti, a valutare se procedere con una denuncia a suo carico. A scatenare il gesto, come detto, il licenziamento. Secondo il lavoratore arrivato ingiustamente. Secondo l’azienda inevitabile sanzione disciplinare per comportamenti sul luogo di lavoro. La vicenda era iniziata con
Un negoziatore
Alla fine di una trattativa durata oltre venti ore ha ricevuto 18mila euro e un altro posto in prova
dei carabinieri è salito per tre volte in cima all’edificio alla Bassette
sindaco Fabrizio Matteucci e dei familiari dell’uomo. La conclusione è arrivata poco dopo la mezzanotte tra l’8 e il 9 settembre quando l’autista ha accettato l’ultima proposta ricevuta nel tardo pomeriggio direttamente dalla bocca del mediatore salito in cima al magazzino come già accaduto due volte nel corso della giornata, portato su dai vigili del fuoco con l’autoscala. Come fosse salito il lavoratore non è ancora chiaro: gli ex colleghi l’avevano trovato seduto sul cornicione all’apertura dei cancelli alle 7.40. Non essendoci accessi interni al tetto l’ipotesi è che sia stato aiutato da qualcuno per salire esternamente nottetempo. In uno zainetto un minimo equipaggiamento: un cappellino, una felpa, una bottiglia d’acqua, un ombrello.
una contestazione formale da parte della ditta: l’uomo aveva risposto tramite la Cgil, a cui è iscritto da un anno, ricevendo poi la comunicazione del licenziamento. Secondo quanto trapelato vi sarebbe stato anche uno scontro acceso con il direttore del personale sfociato in un litigio pesante. La normativa sul lavoro per le aziende con meno di quindici dipendenti, come questo caso, non prevede il reintegro in caso di sentenza per ingiusto licenziamento ma un risarcimento massimo di sei mensilità a cui sommare eventuali rimborsi se dimostrabili mancati guadagni in passato. Andrea Alberizia
L’operaio sul tetto della sede alle Bassette di una multinazionale olandese che si occupa di logistica. È rimasto lassù per una giornata intera
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PRIMO PIANO
I pakistani mentre ci mostrano i documenti rilasciati loro dalla questura nella piazza del mercato dove spesso sostano
IL CASO
«Come faremo senza un letto per mesi?» Decine di profughi in attesa di presentare domanda d’asilo in questura. E intanto i dormitori sono pieni Sono circa una trentina a muoversi in gruppo, ma possono talvolta arrivare fino a cinquanta, sono quasi tutti pakistani eccetto un ragazzo nigeriano, sono arrivati in città tra il 10 e il 15 agosto circa e ora dormono in strada e passano le giornate nella piazza del mercato o davanti alla stazione con in mano un foglio che indica la data in cui potranno finalmente andare in questura per presentare la domanda di asilo. Date comprese tra il 9 ottobre e il 16 febbraio 2016. Fino ad allora non possono avere accesso a nessun programma di accoglienza, non possono cercare un posto dove stare, non possono, ovviamente, lavorare perché per la legge sono come “sospesi”. Li abbiamo incontrati una mattina in cui stazionavano sulle panchine di piazza Sighinolfi, perché raccontano di essere stati allontanati dall’area davanti alla questura e dal giardino dell’anagrafe dove hanno trascorso varie notti. «Mangiamo alla Caritas, alle 11.30 e alle 17.30, ma poi i dormitori sono pieni e quindi siamo
QUESTURA
costretti a girare per la città, tutto il giorno e la notte, come possiamo pensare di andare avanti così per mesi?». A Ravenna dicono di essere arrivati un po’ per caso, di non avere conoscenti o amici in grado di accoglierli. C’è chi prima aveva tentato di chiedere asilo a Bologna, ma un conterraneo gli avrebbe consigliato di venire a Ravenna dove i tempi sarebbero stati più rapidi. Sono arrivati, raccontano, via terra, prendendo treni senza biglietto, a piedi, chiedendo passaggi e ci dicono di non aver pagato nessuno, di essersi mossi da soli. Hanno età diverse, ma sono molti i giovani, anche giovanissimi, sono tutti maschi, parlano poco l’inglese e dicono di volersi fermare qui, di voler imparare l’italiano, di essere disposti a fare qualsiasi lavoro. In Pakistan, dove hanno lasciato le famiglie di origine, raccontano che «la situazione non è sicura, in molte zone ci sono combattimenti, attentati, è pericoloso. Non possiamo tornarci, là non c’è futuro per noi». Senza famiglia e solo al mondo racconta
invece di essere un ragazzo nigeriano di fede cristiana che verrebbe dalla zona dove imperversa Boko Haram. Di fatto, dicono di non essere stati sottoposti nemmeno a una vera identificazione, i nomi sui fogli di carta sarebbero quelli che hanno fornito loro stessi alla questura, essendo privi di soldi e documenti. «Ci hanno preso le impronte e fatto le foto, nient’altro». Dunque non sono “clandestini”, non possono essere espulsi, in virtù di quel pezzo di carta che hanno in mano con un appuntamento per la semplice presentazione della richiesta di asilo. Una volta effettuata quella diventeranno richiedenti asilo e sperano di poter entrare in un programma di accoglienza in attesa della commissione che dovrà valutare la loro posizione e decidere definitivamente se hanno diritto all’asilo o se invece devono tornare a casa. Nel frattempo li aspettano mesi di limbo. Federica Angelini
LA REAZIONE
DA METÀ LUGLIO CIRCA 90 DAL PAKISTAN: DA ALCUNI RISULTA GIÀ PRESENTATA UNA DOMANDA DI RICHIESTA ASILO
La diffida: «Le richieste vanno accolte»
La gestione dei migranti sbarcati in Sicilia e destinati al territorio ravennate nell’ambito del piano per l’emergenza rifugiati sta ingolfando gli uffici immigrazione della questura a Ravenna. Da viale Berlinguer si apprende che negli ultimi tempi gli arrivi sono quasi quotidiani e richiedono alcuni passaggi burocratici che impiegano il personale di polizia: in media arrivano meno di una decina di persone alla volta che vanno poi collocate nei circa 500 posti oggi disponibili (reperiti tramite bandi pubblici o convenzioni dirette) nell’ambito del coordinamento della prefettura. Questo afflusso sta rallentando la macchina dell’immigrazione, allungando i tempi per la presentazione delle domande di richiesta di protezione internazionale. Gli incartamenti rilasciati ai pakistani di cui raccontiamo nell’articolo in alto (giunti a Ravenna in autonomia non nell’ambito dell’emergenza nel Mediterraneo) sono infatti semplici appuntamenti per la presentazione della vera e propria domanda ma, in via informale, vengono considerati sufficienti a garantire la permanenza sul territorio nazionale in attesa della presentazione della richiesta: in buona sostanza si trovano in uno status di richiedente asilo senza esserlo ancora formalmente. Un limbo giuridico che fuori dalla provincia di Ravenna potrebbe causare qualche problematica. Da metà luglio a oggi sono circa una novantina quelli che hanno bussato allo sportello immigrazione della questura. Come confermato anche dagli stessi immigrati che abbiamo incontrato per strada, al rilascio dell’appuntamento ognuno di loro è stato fotosegnalato con la rilevazione delle impronte digitali e la declinazione delle proprie generalità: una volta inseriti questi dati, in particolare le impronte, nel sistema informatico nazionale che regola gli ingressi sarebbe emerso che alcuni di loro avevano già presentato richiesta di asilo in altri Stati europei in tempi passati anche di quattro o cinque anni. Il suggerimento dato a ognuno di loro dagli operatori è quello di rivolgersi all’hub centrale di Bologna in modo che possano essere inseriti nel piano regionale coordinato dal capoluogo emiliano. (and.a.)
Avvocati di strada scrive al questore sui tempi di attesa per i pakistani
Il documento con l’appuntamento in questura dei pakistani per fine novembre. Ma c’è anche chi dovrà aspettare fino a febbraio e intanto non ha un posto dove alloggiare.
Sabato 12 settembre un incontro pubblico per parlare del tema
Tra le realtà che si sono attivate a oggi per i profughi pakistani in attesa di consegnare la domanda di asilo in questura (di cui parliamo nell’articolo qui sopra) c’è l’associazione Avvocati di strada a cui hanno affidato l’incarico una ventina dei ragazzi. E, firmata dagli avvocati Andrea Maestri, Beatrice Piraccini e Grela Dyla, è partita la diffida rivolta a questura, ministero dell’Interno e per conoscenza all’Unhcr (l’organismo dell’Onu che tutela i diritti dei rifiugiati e dei profughi): «La legge – ci spiega Andrea Maestri – dice che la questura a cui si rivolga un cittadino straniero che vuole chiedere asilo politico è tenuta ad avviare la domanda e compilare il modello C3 a cui segue il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo per richiedenti asilo che garantirebbe loro anche l’ingresso in una qualche forma di tutela fino al colloquio individuale di fronte alla commissione che stabilisce chi ha diritto e chi no allo status di rifugiato». Sicuramente può sperare nello status un nigeriano in grado di dimostrare di essere stato perseguitato da Boko Haram, diversa può essere la situazione per chi viene dal Pakistan dove comunque esistono forti instabilità politiche, scontri violenti, persecuzioni religiose che, se dimostrate, possono garantire l’asilo, un diritto che, va ricordato, viene riconosciuto al singolo cittadino che ne faccia richiesta. In ogni caso, non sta ovviamente alla polizia decidere. La questura di competenza, cioè quella a cui si rivolge il richiedente asilo, deve solo avviare la procedura, al resto penserà un’apposita commissione composta da più profili professionali. Intanto, spiega ancora Maestri, paradossalmente «senza il modello C3 questi ragazzi rischiano il decreto di espulsione essendo nel frattempo indagati per il reato di clandestinità». Ma non era stato abolito? «No, si tratta di un reato ancora in vigore – spiega Maestri, oggi anche parlamentare di opposizione – nonostante il governo abbia la delega per abolirlo dal 2014 e nonostante tanti titoli di giornali. Del resto, questo governo sul fronte dell’accoglienza ha fatto cose molto confuse e poco incisive, così come accade a livello locale, peraltro». Per affrontare questi temi Avvocati di strada invita la cittadinanza a un incontro nella sede della Croce Rossa di via Guaccimanni n. 19 sabato 12 settembre alle 11. (fe. an.)
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10 Uno ogni ottocento residenti: in media è questa al momento la concentrazione dei profughi (500 in totale) assegnati alla provincia di Ravenna (400mila abitanti) nell’ambito dei piani di accoglienza nazionale per l’emergenza internazionale. Il coordinamento dei posti (sparsi in una ventina di strutture private tra cui tre alberghi a Cervia, Casola Valsenio e Bagnacavallo) è nelle mani della prefettura che nei giorni scorsi – dopo un bando pubblico e convenzioni dirette stipulate in passato arrivando al numero di 500 sopra citato – ha emesso un avviso esplorativo per la ricerca di ulteriori 330 posti: al momento è solo una richiesta di manifestazioni di interesse per avere un elenco di soggetti disponibili in futuro qualora, come è molto probabile che accada visto l’incessante flusso di migranti in arrivo verso l’Europa dai territori africani e mediorientali, sia necessario reperire ulteriori alloggi. Una sorta di serbatoio per anticipare eventuali nuovi arrivi, ci spiega Maria Rosaria Mancini della prefettura di Ravenna. Il totale delle presenze salirebbe a circa 700 perché dei nuovi posti ricercati un centinaio verrà occupato da persone già conteggiate nei cinquecento oggi presenti ma con convenzioni del 2014 in scadenza con le strutture che fornivano ospitalità. Il servizio di accoglienza, come si legge nel testo dell’avviso, prevede alcuni requisiti fondamentali: gestione amministrativa, assistenza generica, pulizia e igiene ambientale, distribuzione di tre pasti al giorno nel rispetto delle regole alimentari dettate dalle diverse scelte religiose, fornitura di beni di generi di prima necessità, erogazione pocket money da 2,50 euro a testa al giorno e una tessera telefonica da 15 euro all’ingresso in struttura, servizi di integrazione con orientamento e formazione. Per coprire interamente questi servizi il ministero mette a disposizione un massimo di 35 euro giornalieri per ogni profugo da corrispondere al privato che accoglie: offerte al ribasso da parte del privato costituiscono un meccanismo premiante in graduatoria. La prefettura, su indicazione del ministero dell’Interno, tende a prediligere accordi con i singoli Comuni della provincia che a loro volta si occuperanno poi di selezionare i soggetti privati in maniera più mirata sul territorio. Attualmente questo avviene a Cervia, Russi e Castelbolognese. Qualora le amministrazioni comunali non diano disponibilità ecco la via del bando pubblico (o dell’invito diretto ai soggetti che avranno manifestato interesse). Lo scorso giugno è stata pubblicata la graduatoria degli undici soggetti che hanno avuto accesso al bando di primavera: la coop sociale Persone in movimento (24 posti a 34
IL GLOSSARIO
DALLA PREFETTURA
PROFUGO O RIFUGIATO?
Si cercano strutture per altri 330 profughi
Profugo: non è un termine giuridico, non indica uno status predefinito ma viene usato per descrivere persone in fuga da una situazione di pericolo. Richiedente asilo o protezione: è la persona che, fuori dal proprio Paese d’origine, presenta in un altro Stato domanda per il riconoscimento della protezione internazionale o dello status di rifugiato. Rifugiato: è titolare di protezione internazionale perché non può tornare in patria in quanto si teme a ragione che possa essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche o che comunque rischi di subire un danno grave. Per estensione si intende anche chi gode di protezione sussidiaria o umanitaria. Clandestino: termine usato per descrivere un immigrato “irregolare” ossia chi è sprovvisto di un regolare permesso di soggiorno o provvisto di un documento di soggiorno scaduto.
500
È il numero di profughi oggi accolti nelle varie strutture della provincia: uno ogni 800 abitanti
35 euro È la spesa al giorno per ogni profugo per vitto, alloggio e formazione
euro ognuno), la coop sociale Lacasa (8 posti a 34,83), associazione Farsi Prossimo (30 a 30), Cefal (22 a 35), Zerocento (8 a 34,50), Due Galli (50 a 35), La Traccia (36 a 34,90), Comunità Papa Giovanni XXIII (15 a 35), opera diocesana Giovanni XXIII (37 a 35), Norrito Antonio (40 a 34,9), coop sociale Aurora (40 a 34,18). I richiedenti asilo restano nella struttura fino a quando la loro domanda non viene esaminata dalla commissione competente. Se viene accolta la domanda (e questo accade nel 55 percento dei casi in media), il profugo ottiene un permesso di soggiorno e lascia la struttura. Se la domanda viene respinta parte il ricorso alla corte d’appello di Bologna con tempi che arrivano anche a 9-10 mesi. Per i casi in cui la pratica si risolve con esito positivo attualmente, grazie allo snellimento permesso da marzo con l’avvio di una commissione a Forlì competente per la Romagna, passano circa sei mesi tra l’arrivo sul territorio nazionale e l’uscita con uno status di rifugiato. Andrea Alberizia
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L’APPELLO
LA VOCE CRITICA
Il vescovo: «Pronti ad accogliere i profughi nelle nostre parrocchie»
«La rete degli aiuti è al limite»
Il vescovo di Ravenna e Cervia, Lorenzo Ghizzoni, raccoglie l'appello di papa Francesco e invita le parrocchie – ma anche religiosi, famiglie e cittadini – a dare accoglienza a profughi, rifugiati ed esiliati. «Già l'avevamo proposto ad Andalo durante un incontro con gli anziani di Amare Ravenna – rivela Ghizzoni in una nota inviata alla stampa – e domenica scorsa nella parrocchia di Ponte Nuovo, pensando alla possibilità di accoglienza e di inserimento di una famiglia o di due-tre persone in ogni parrocchia o unità pastorale, nelle realtà religiose e in eventuali strutture vuote, sfitte, inutilizzate, sia di proprietà delle parrocchie che di privati». «La nostra diocesi – continua la nota del vescovo – è già impegnata da anni nell’accoglienza, nell’accompagnamento, nell’aiuto materiale agli emigrati, gestiti dalla Caritas, dalla San Vincenzo, dalla pastorale dei Migranti e da alcune realtà parrocchiali (San Rocco e altri), con ordine e nel rispetto delle persone. Possiamo fare poco come singoli, come famiglie e anche come parrocchie, viste le dimensioni medie delle nostre comunità, ma se in molti faremo anche solo un gesto concreto, questo sarà di grande aiuto per tanti». Compito di coordinare il tutto spetterà alla Caritas diocesana, «che accoglierà le disponibilità dei nostri fedeli, delle famiglie o di altri cittadini e aiuterà a stabilire criteri di accoglienza». Intanto, venerdì 11 settembre alle 21 al seminario di piazza Duomo si terrà un incontro con il vicario apostolico latino di Aleppo (Siria), Fra Georges Abu Khazen, «sarà una occasione – chiude il vescovo – per approfondire la conoscenza della situazione forse più tragica di questo momento».
«Se sono un italiano che dorme in macchina perché ha perso casa e lavoro e sento di qualcuno che si dà da fare per estranei non la prendo bene». Le parole di don Alberto Brunelli, alla guida della Caritas diocesana in provincia di Ravenna, tracciano la linea di quello che a suo giudizio dovrebbe essere l’approccio più ragionato per rispondere all’appello lanciato prima da papa Francesco e poi ripreso dal vescovo Lorenzo Ghizzoni per aprire le porte di parrocchie e strutture religiose all’accoglienza di profughi in fuga dalle guerre. Don Brunelli, il ragionamento assomiglia alla posizione di Matteo Salvini. «Mi pare solo una evidente realtà. Se lo dice anche Salvini è secondario, una coincidenza. Si tratta di pensare bene alle azioni che si compiono. La rete degli aiuti è al limite, molte persone della nostra comunità restano fuori e non possiamo dimenticarli. L’obiettivo deve essere aiutare, tutti ma le risorse non bastano mai». La situazione dei profughi è un’emergenza da meritare un’attenzione diversa? «Fino alla settimana scorsa come Caritas volevamo stare in retroguardia perché rispetto ad altre persone bisognose i profughi sono tutelati dai programmi definiti dal governo con l’accoglienza in strutture e stanziamenti di fondi. Per questo volevamo lasciare questo ai gruppi e alle associazioni, pronti a dire la nostra quando i fondi non saranno più abbastanza». Poi è arrivato l’appello del papa. «Ci tengo a sottolineare che la Chiesa non si è messa in moto solo dopo che il papa ha parlato dal balcone. La Chiesa è in moto da anni e altrettanto noi a Ravenna. Con l’ultima ondata di migrazione stanno arrivando famiglie intere e allora è subentrata necessita di accogliere
Il vescovo Ghizzoni
Don Brunelli (Caritas): «Non credo potranno agire le singole parrocchie»
IL PRECEDENTE NELLA PARROCCHIA DOVE I FEDELI NON VOLLERO I SENZATETTO IL PRETE: «OGGI SI SONO MOSSI PAPA E VESCOVO...» Nell’autunno del 2011 ci fu già una parrocchia a Ravenna che provò a mettere in piedi una struttura provvisoria per l’accoglienza di senzatetto tra cui anche profughi dalla Tunisia: qualche centinaio di residenti nel quartiere di via Vicoli si ribellò con una petizione all’idea della chiesa del Torrione, appoggiata dalla Caritas e dal Comune, per l’installazione di due tende con cui difendersi dai freddi invernali. Risultato: dietrofront delle istituzioni e tende montate in via Romea Nord. «Oggi si sono mossi il papa e il vescovo e credo che per la gente sia cambiata la percezione di certi problemi», si augura don Paolo Pasini arrivato al Torrione da soli sei-sette messi per sostituire don Claudio Giorgioni che visse il caos tende. Questa volta però potrebbero esserci problemi di altra natura: «Abbiamo dei lavori di edilizia da eseguire che forse ci impediranno di accogliere ospiti. Ma faremo il possibile». Con una necessità: «Serve un coordinamento per andare nella stessa direzione ed evitare iniziative singole».
DAL COMUNE UN
INDIRIZZO EMAIL PER CHI VUOLE AIUTARE O ACCOGLIERE I PROFUGHI
«Molti cittadini – ha dichiarato l'assessora alle Politiche sociali Giovanna Piaia – ci stanno chiedendo come fare per far pervenire beni di consumo o poter offrire servizi di accoglienza ai profughi. Per rispondere a questa esigenza abbiamo stabilito di rendere pubblico questo indirizzo mail laboriosamente.ravenna@gmail.com attraverso il quale i cittadini interessati potranno comunicarci le loro offerte. Di giorno in giorno prenderemo visione delle disponibilità e cercheremo di organizzare un collegamento con le Associazioni di volontariato e le strutture di accoglienza. Ogni proposta sarà valutata con attenzione e resa, se possibile, utile e concreta».
nuclei per cui la rete tradizionale è sguarnita». Il vescovo ha parlato proprio delle parrocchie. «Bisognerà riflettere bene sugli spazi a disposizione. Non si pensi che ci siano molti spazi disponibili inutilizzati. Faccio l’esempio concreto della mia situazione: ho una canonica con tre stanze, posso prendere una famiglia di tre persone? Non è pensabile, alla luce di tutto quello che si sente in tempi recenti a proposito di violenze o di gente che se ne approfitta. Soprattutto è impensabile che un prete si tenga in casa gente estranea senza condizioni praticabili: dopo il caso di don Desio era stato il vescovo a dare precise disposizioni per cui ci fosse impossibile accogliere in casa persone che non fossero parenti stretti». Se le cose stanno così la stupisce l’invito del vescovo? «No, il vescovo ha fatto benissimo a riprendere le parole del papa. Perché il richiamo all’attenzione su certi temi è fondamentale ogni tanto. Anche a Ravenna si farà il possibile». La diocesi ha immobili liberi utilizzabili per questi scopi? «La disponibilità di un patrimonio immobiliare credo sia lasciata all’immaginazione di molti. Ci possono essere canoniche in cui nessuno abita ma in che condizioni sono? Alcuni spazi mancano dell’agibilità e sono perciò inutilizzabili. Abbiamo ricevuto la disponibilità di una famiglia per un appartamento, di certo terremo conto di questi casi». Potrà essere la singola parrocchia a muoversi? «Dobbiamo evitare questo perché i posti attualmente gestiti dalle prefetture sono inseriti in una rete complessiva che organizza ingressi e uscite. Forse la strada da percorrere è un accordo a livello nazionale tra Caritas e Stato. Ma sono tutte cose da studiare». Andrea Alberizia
«Molte persone della
nostra comunità restano fuori e non possiamo dimenticarle
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LA TESTIMONIANZA
Dalla Bosnia in guerra fino a Ravenna: «Non saremmo mai voluti andare via» «Prima? No, non avevamo mai pensato di andarcene, al massimo di venire in Italia in vacanza. Stavamo benissimo, prima. Prima della guerra». Erano gli inizi degli anni Novanta quando Ravenna fu coinvolta dalla prima grande “emergenza profughi”. Allora erano le persone che fuggivano dalla guerra nella ex Jugoslavia come Sirka Dedeic e il marito, allora trentenni e per i quali non fu certo facile decidere di lasciare la loro città, in Bosnia, vicino al confine con la Croazia per arrivare fino a qui. «Stavamo bene, avevamo entrambi un buon lavoro. Mio marito è ingegnere meccanico, io ho una laurea in economia e commercio, avevamo appena sistemato la nostra casa, in centro, e nostra figlia aveva poco più di due anni. Non avremmo mai pensato che sarebbe scoppiata la guerra e che ci saremmo trovati costretti a scappare e lasciare tutto». Quando Sirka e la famiglia arrivano in Italia è il 1993, dopo un anno di peregrinazioni. «All’inizio andammo per un po’ dalle parti di Tuzla, perché la situazione lì era più tranquilla. Poi, quando iniziarono a sparare sempre più vicino alla nostra città, attraversammo un fiume per arrivare in Croazia dove siamo stati accolti a casa di parenti, eravamo veri e proprio sfollati, e dove intanto io ho scoperto di essere incinta del nostro secondo figlio». Il marito resta per qualche mese in Bosnia, prima di decidere di lasciare anch’egli il paese e portare la famiglia in Slovenia, luogo ritenuto più sicuro. È qui, a Lubijana, che nasce il secondo figlio della coppia, «fu un periodo molti difficile, perché nac-
Nella foto grande un’immagine simbolo del confiltto in Bosnia. Nell’immagine piccola: Sirka con la famiglia nel giorno della laurea della figlia
«Quando vedo
que prematuro, credo per via anche dello stress della guerra...». Da quanto hanno lasciato la loro casa a quando capiscono no, in Bosnia sarebbe stato impossibile tornare, passa più di un anno. «All'inizio siamo stati in Croazia e poi in Slovenia, anche perché speravamo che la guerra co-
le immagini dei profughi siriani rivedo la nostra situazione, provo una gran pena per loro
»
CONFCOOPERATIVE RAVENNA
LE AZIENDE INFORMANO
Musica, spettacoli e buona cucina alla Cena di gala dei Girasoli Venerdì 18 settembre la serata di beneficenza per raccogliere fondi a favore dei centri per anziani È grazie al lavoro del neonato gruppo dei “Girasoli”, che unisce i coordinatori delle strutture e dei servizi di assistenza del consorzio Solco, della cooperativa Il Cerchio e dalla società operaia Don Zalambani, che è stata organizzata per venerdì 18 settembre la prima “Cena di gala dei Girasoli”, una serata di beneficenza con musica dal vivo, spettacoli e buona cucina. L'evento, che si terrà a partire dalle ore 20 nella cornice dell’antica Villa Savoia di Glorie (via Reale, 43) (nella foto), avrà come obiettivo quello di raccogliere fondi da destinare all’implementazione dei servizi per anziani e per la promozione di attività all’interno dei centri residenziali e diurni gestiti dalle cooperative sociali: «Sarà una serata di beneficenza con un
munque finisse presto e sognavamo di poter tornare a casa nostra. Poi invece abbiamo capito che non sarebbe andata così. A quel punto mio marito voleva andare in Austria, ma intanto qui a Ravenna erano arrivati i suoi genitori e così siamo venuti anche noi, a trovarli. Era un anno che non li vedevamo e non avevano ancora conosciuto il loro nipotino». Ecco allora che con due bambini piccoli la famiglia arriva nel campo profughi allestito in via Aquileia nel quartiere Darsena. «Non è stato facile, dicevano che non potevamo restare perché non eravamo sull'elenco, anche se avevamo due bambini piccoli. Ma mio suocero, una volta che la famiglia si era finalmente riunita, non voleva saperne di lasciarci andare di nuovo. È stato un periodo durissimo, c'erano giorni in cui per noi dicevano che non c'erano i pasti. Ma mio marito si è dato subito da fare e ha trovato in fretta un lavoro e così, poco dopo, ce ne siamo andati dal centro di accoglienza, appena abbiamo potuto. Da allora viviamo qui a Ravenna, abbiamo ricominciato tutto daccapo». Ma se ricominciare tutto daccapo non è facile per nessuno, di certo non lo è per una famiglia bosniaca in Italia. «Non ci hanno riconosciuto niente, nè titolo di studio, nemmeno la patente. Io faccio la donna di servizio a ore, mio marito monta impianti, ma nessuno di noi due è più riuscito a trovare un lavoro qualificato, come quello che avevamo in Bosnia. Però siamo contenti per i nostri figli che sono cresciuti e sono diventati due bravi ragazzi che studiano e si accontentano di poco e capiscono le nostre difficoltà». La maggiore è laureata in legge, il fratello ha frequentato l’Isia di Faenza, sono ravennati a tutti gli effetti, partecipano alla vita sociale e culturale della città e sono anche molto fieri dei loro genitori. «Tornare indietro? – ci dice infatti Sirka – anni fa ci avevamo pensato, ma lì ora manca il lavoro e i nostri figli sono italiani, no, sarebbe impossibile”. L’ultima domanda è inevitabile, cosa prova e cosa pensa oggi vedendo le immagini dei siriani in fuga dalla guerra? «Ah, poveretti, provo una gran pena per loro. Sta succedendo come a noi, con la guerra, costretti a lasciare tutto, contro la propria volontà e nessuno che mai, prima, avesse pensato che sarebbe potuta succedere una cosa simile». Federica Angelini
duplice obiettivo – spiegano gli organizzatori –: da un lato ci consentirà di raccogliere fondi a favore delle strutture gestite dagli enti organizzatori (e servizi di assistenza domiciliare) e dall’altro ci permetterà di mostrare a tutti il lavoro e la passione dei tanti operatori che lavorano nelle nostre strutture e i tanti servizi all’avanguardia che siamo oggi in grado di garantire. Si tratta della prima iniziativa che organizziamo in maniera unitaria e vuole fare un po’ da apripista ad un percorso che intendiamo intraprendere e che porterà alla condivisione di ideali, stili e strumenti orientati all’eccellenza nella gestione dei servizi alla persona». La serata benefica, alla quale si potrà partecipare con un contributo di 40 euro a persona, si aprirà con un aperitivo cui seguirà una vera
L’INIZIATIVA RISPARMIARE SULLE UTENZE DOMESTICHE CON LA COOPERATIVA SOCIETÀ ROMAGNOLA Per chi cerca un modo sicuro per risparmiare sulle utenze domestiche, ha preso il via il progetto della Società Romagnola di utenti, un gruppo d’acquisto riunito sotto forma di cooperativa che, grazie ad una speciale convenzione con un fornitore di energia elettrica e gas da fonti rinnovabili, offre ai propri soci prezzi molto vantaggiosi. Portando le proprie bollette negli uffici della cooperativa (presso la Bottega dei servizi a Ravenna in via Cassino 79/c e a Faenza in Corso Mazzini 128) si ha la possibilità di un preventivo gratuito e di un calcolo dell’eventuale risparmio. Dopo di che si fa la domanda per diventare soci e Trenta spa (il fornitore con cui la cooperativa ha stipulato il contratto) provvede alla voltura delle bollette. La forza della cooperativa sta nel numero di soci, più questi aumentano e più aumenta la possibilità del risparmio. Per maggiori informazioni: 0544 402241
e propria cena di gala con menu a base di pesce e abbinamento vini a cura della cooperativa sociale Il Pino Banqueting. L’intrattenimento musicale sarà affidato a dj Nersone mentre in chiusura è previsto lo spettacolo di danza del ventre con le Apsara BellyDancers. Durante la serata gli operatori di Progetto Crescita intratterranno i bambini (menu dedicato a 10 euro). Le prenotazioni sono aperte fino all’11 settembre telefonando al numero 0546 954045. A cura di Confcooperative Ravenna
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L’INIZIATIVA LOCALE
LA TESTIMONIANZA
Uomini scalzi, una marcia per l’accoglienza
«E in Spagna stanno nascendo le “città rifugio”»
In concomitanza con la manifestazione "La Marcia delle donne e degli uomini scalzi" organizzata a Venezia, anche a Ravenna, come in tante altre città italiane, le associazioni e le organizzazioni del territorio che si occupano a vario titolo di immigrazione organizzano un'analoga marcia per le vie della città, una camminata per dare sostegno ai migranti che fuggono dalle guerre. Si parte appunto venerdì 11 alle 18 da Porta Adriana per dirigersi verso piazza del Popolo. E' arrivato il momento di decidere da che parte stare - dicono gli organizzatori -. Scenderemo in piazza per chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e
globali: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino”. Hanno dato la loro adesione alla marcia, tra gli altri, le sezioni locali di Amnesty International Ravenna e Arci Ravenna, i sindacati, l’associazione di Avvocato di strada Ravenna, Terra mia, Città Meticcia, Life, Rete civica contro il razzismo e la xenofobia, Casa delle culture, Terzo mondo, Persone in movimento, Pd, Sel, Ravenna in Comune.
Gli uomini e le donne scalze sono un simbolo per i profughi, costretti a lunghi cammini lasciandosi tutto alle spalle.
L’INIZIATIVA INTERNAZIONALE
REAZIONI POLITICHE
ANCHE IL DEPUTATO PAGLIA ALLA CAROVANA PER L’APERTURA DI UN CORRIDOIO UMANITARIO IN SIRIA
ANCARANI (FI) PARLA DI «PECORONATA BUONISTA» RAVENNA IN COMUNE ATTACCA L’AMMINISTRAZIONE
Il ravennate Giovanni Paglia è uno dei due deputati di Sel che aderiscono alla “Carovana internazionale per l'apertura di un corridoio umanitario” che si svolgerà dal 12 al 17 settembre con arrivo delle delegazioni a Suruc dove ci sarà il ricordo delle vittime dell’attentato del 20 luglio scorso. In quelle giornate ci saranno anche Iniziative per la ricostruzione di Kobane, visite ai campi profughi sulla frontiera a Suruce a a Viransehir e, il 15 Settembre, una manifestazione internazionale per chiedere l’apertura di un corridoio umanitario. Se ci sarà l’apertura del Gate, un convoglio umanitario entrerà a Kobane e porterà aiuti alla popolazione. Paglia spiega così le ragioni del suo viaggio: «Perché è giusto e indispensabile in questo momento essere vicini ai curdi siriani, che rappresentano l'unica vera forza antiIsis, e a quelli turchi, che stanno subendo la repressione del loro stesso governo sia sul piano politico che militare». Da Ravenna, si muoveranno inoltre per partecipare alla carovana umanitaria chiamata da Uiki onlus partiranno altri ravennati tra cui Luca Dubini, Giovanni Albani e Raffaella Veridiani.
Sul tema dei profughi anche il clima politico ravennate si sta surriscaldando. Se il capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia Alberto Ancarani definisce l’iniziativa della marcia degli uomini scalzi una «pecoronata buonista, priva di prospettiva e utile in particolare a fare passare il falso messaggio per cui l'unica cosa che possa fare l'Occidente, anzichè intervenire militarmente stabilizzando le zone di guerra onde far sì che ne arrivino meno, si debba preoccupare esclusivamente di accogliere tutti». Ravenna in Comune, invece, la neonata formazione di sinistra alternativa al Pd che si sta preparando per correre alle amministrative e che attacca invece frontalmente il Comune: «Crediamo che dovrebbe essere la nostra amministrazione a dover dirigere e coordinare gli interventi necessari per fronteggiare questa emergenza umanitaria. La cosa, per la verità, ci preoccupa non poco. Fabrizio Matteucci è, infatti, riuscito nella difficile impresa di distruggere tutto quello che era stato fatto a Ravenna nei primi anni 2000 per cercare di costruire una nuova società interculturale evoluta, prospera e rispettosa delle altrui differenze. Matteucci ha accorpato nello stesso assessorato immigrazione e sicurezza, un chiaro segnale, l' espressione di una ben precisa volontà politica».
Vista dalla Spagna, l’immigrazione verso l’Europa assomiglia molto alla situazione italiana, un Paese esposto ai flussi di persone che in molti casi si muovono con l’intenzione di andare altrove nel Vecchio Continente: «Potrai costruire tutte le barriere che vuoi ma la gente spinta dal bisogno non la fermi e deve diventare un tema gestito dall’Europa e non dai singoli Stati esposti geograficamente», dice la 31enne ravennate Loira Manzani da San Sebastian dove vive da sei anni lavorando per l’ong Sos Racismo. Attualmente si occupa di minori stranieri non accompagnati: «Forniamo assistenza e aiuto quando vengono espulsi dai centri di accoglienza perché non viene riconosciuta la minore età. Mi relaziono con gli avvocati d’ufficio con l’obiettivo di arrivare al riconoscimento dello stato di minorenni». Poi ci sono altri progetti come quello di mentoring tra studenti universitari spagnoli e ragazzini immigrati per condividere tempi e consocenze facilitando l’integrazione. Anche la legge spagnola sull’immigrazione garantisce importanti diritti ai minorenni, dice Loira, e le richieste di asilo sono poche. Ma non mancano i casi di infrazioni: «Vengono espulsi dai centri accoglienza quando avrebbero diritto a restare. Inoltre la maggior parte dell’immigrazione in Spagna arriva dal Marocco che non permette la richiesta di asilo». Però la gestione dei profughi che sta impegnando la comunità internazionale coinvolge anche la Spagna dove si stanno diffondendo le città rifugio: «Sono i cittadini che danno disponibilità delle proprie case per accogliere i migranti. Ancora non è stata definita l’eventuale formula ma ci sono iniziative dal basso che dimostrano buona volontà. In Italia sta avvenendo qualcosa del genere?». (and.a.)
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ECONOMIA
UNIVERSITÀ
L’ingegneria al servizio del patrimonio monumentale A Ravenna didattica e ricerca si uniscono in progetti per la salvaguardia dei beni Unesco e per la crescita della città Sono in partenza per la Cina quattro studenti della sede di Ingegneria a Ravenna. Voleranno diretti alla Tongji University di Shanghai, dove compieranno un anno di studi che permetterà loro di ottenere una doppia laurea italiana e cinese sul tema della riabilitazione di edifici storici; sullo stesso tema sarà attivata anche una nuova collaborazione della sede di Ravenna dell’Università di Bologna con la Columbia University di New York. Intanto, mentre da una parte si guarda al mondo, dall’altra parte si guarda al rapporto con la città in moltissime attività di ricerca, come testimonia l'attività del CT Lab, Laboratorio Città e Territorio, che negli anni ha dato vita a importanti progetti sul territorio ravennate come spiega il professor Luca Cipriani: «Grazie alla integrazione tra didattica e ricerca e alla collaborazione con mondo del lavoro sono nati molti progetti importanti nell’ambito della riabilitazione di edifici storici, tema su cui è incentrata la nostra laurea magistrale in Ingegneria dei processi e dei sistemi edilizi, e più in generale sul tema della documentazione dei Beni Culturali. L'offerta didattica presto si amplierà anche sui temi più strettamente ingegneristici, con un nuovo curricula magistrale incentrato sull’off-shore». Tra i principali monumenti su cui sono stati creati progetti ci sono il Mausoleo di Teodorico, il Battistero degli Ariani, San Vitale e Galla Placidia. Molto interessante è anche il progetto sviluppato sulle mura medioevali e le porte della città, su commissione dell’Ance – Associazione Costruttori Edili Emilia-Romagna, in cui partendo dal rilievo e la documentazione dei monumenti si ipotizza la creazione di un percorso cittadino che potrebbe rendere fruibile l’antica cinta muraria con una passeggiata. Con due borse di studio finanziate dalla Fondazione Flaminia
e dal Panathlon sono inoltre stati possibili due studi: il primo su un'area cittadina da dedicare a uno studentato in zona Darsena o nei pressi della stazione, il secondo sulla riqualificazione dell’area dell’ippodromo come centro polisportivo. Fuori città, invece, i lavori degli studenti ravennati sono stati applicati a Tivoli sull'area archeologica di Villa Adriana e ad Arezzo sul Santuario della Verna di San Francesco, a Bologna per l’inserimento dei portici bolognesi come beni culturali riconosciuti dall’Unesco. «Lavorare a contatto con le aziende – prosegue il professor Cipriani - è molto utile per rendere l’attività svolta dagli studenti e dai ricercatori più possibile simile alle attività professionali richieste nel mondo del lavoro. Nei workshop gli studenti devono confrontarsi con problemi concreti e risolverli in tempi rapidi; imparano a lavorare in gruppo e a comunicare in inglese, visto che collaboriamo spesso con partner stranieri». Un altro tassello importante della collaborazione tra Ingegneria edile a Ravenna ed aziende sono i tirocini. «Se una volta il tirocinio era un semplice valore aggiunto, oggi è fondamentale per inserirsi nel mondo del lavoro. Molti studenti riescono dopo il tirocinio a mantenere un rapporto lavorativo con l’azienda. A Ravenna le aziende e gli studi con cui abbiamo aperto rapporti sono circa trecento». Per Cipriani il fiore all’occhiello di Ingegneria a Ravenna sono i laboratori. «Abbiamo attrezzature all'avanguardia. Tutti i fondi che abbiamo li investiamo nelle attrezzature. A breve apriremo anche un nuovo laboratorio dedicato alla diagnostica e al restauro. Puntiamo molto sulla innovazione e questo premia, visto che i nuovi studi sul campo che facciamo vengono sempre pubblicati su prestigiose riviste scientifiche». Matteo Cavezzali
Studenti e docenti al lavoro a Villa Adriana
IL PERCORSO DALLA LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA EDILE ALLA MAGISTRALE CON CURRICULUM INTERNAZIONALE
Gli studenti interessati alle discipline dell’ingegneria e dell’architettura trovano a Ravenna un percorso universitario completo, che parte dalla laurea triennale in Ingegneria Edile, realtà ormai consolidata che conta numerose collaborazioni col territorio, e arriva alla laurea magistrale in Ingegneria dei processi e dei sistemi edilizi con possibile curriculum internazionale in Historic Buildings Rehabilitation.
CNA
COSTRUZIONI
CONTRIBUTI/1
All’ex Tiro a segno un incontro sul coworking
Internalizzazione: un convegno di Cmc, Ance e Unibo
150 euro per lo sport alle famiglie meno abbienti
Martedì 15 settembre dalle 19.15 alle 22. 15 i giovani imprenditori di Cna Ravenna organizzano un incontro sul coworking, ovvero gli spazi di lavoro condivisi. Si tratta di un incontro aperto per raccontare, spiegano, «come il co-working deve diventare una forma mentis della cultura d'impresa» che si svolgerà in via Via Cavalcoli, 9, ossia nell’ex tiro a segno. Partecipano all’incontro: Massimo Camelliani (assessore del Comune di Ravenna), Stefano Vallerini Galan (CNA giovani imprenditori Ravenna), Marianna Panebarco (presidenza provinciale Cna), Maria Cristina Garavelli (co-working officina Meme), Fabio Montagnino (consorzio Arca Palermo), Alice Soru (Tiscali), Saveria Teston (consulente); conclude Stefania Milo (presidente nazionale CNA giovani imprenditori).
Dal 17 al 19 settembre si svolge al palazzo dei congressi il Convegno “L’internazionalizzazione delle imprese italiane nel settore delle costruzioni”, alla sua prima edizione, e promosso dal Comune di Ravenna, Università di Bologna e Associazioni imprenditoriali, ed è sostenuto da numerose e primarie imprese del settore in primis Cmc. Il comitato organizzatore è composto da Massimiliano Casavecchia di Ance, Ravenna, Claudio Comani della Facoltà di Ingegneria (Unibo), Francesca Curi del Dipartimento di Scienze Giuridiche (Unibo, sede di Ravenna), Franco Mastragostino (Spisa, Unibo, Ravenna). Studiosi ed esperti di caratura internazionale sono stati invitata a fornire strumenti conoscitivi e adeguati elementi informativi alle imprese italiane operanti nel settore delle costruzioni, che intendono rivolgersi ai mercati esteri. I lavori saranno aperti alle 15.30 dagli interventi di saluto di Gerardo Biancofiore (Presidente Pmi Ance), il sindaco Fabrizio Matteucci e il presidente di Cmc Massimo Matteucci. Tra i numerosi ospiti anche il ministro alle infrastrutture Graziano del Rio, il 19 settembre. Gli atti del convegno e i contenuti scientifici saranno pubblicati sul sito www.icst-ravenna.org dove è possibile registrarsi per la partecipazione.
Alleggerire la spesa per la pratica sportiva dei figli è l'obiettivo del bando pubblico emanato dal Comune che eroga contributi alle famiglie che sarà pubblicato integralmente da giovedì 10 settembre sul sito del Comune www.comune.ra.it. Si tratta di un contributo di 150 euro per ogni figlio e servirà per coprire le spese già sostenute per gli sport praticati da ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 6 e i 18 anni, presso società sportive affiliate ad una Federazione Sportiva Nazionale riconosciuta Coni o associazioni sportive aderenti o riconducibili a enti di promozione sportiva nel periodo tra settembre 2014 e giugno 2015, per almeno 4 mesi. I requisiti neONTRIBUTI/2 cessari per fare domanda riguardano: C’È TEMPO FINO AL 30 NOVEMBRE PER OTTENERE attestazioni reddito SCONTI SULLA BOLLETTA DELL’ACQUA Isee della famiglia rilasciato nel 2015 non È stato prorogato fino al 30 novembre il bando per agevolazioni tariffarie per superiore a 15mila eule bollette dell’acqua. L'agevolazione è destinata alle famiglie meno abbienti, ro; la residenza nel coper l’anno 2015. Possono fare domanda gli utenti intestatari del contratto di formune di Ravenna da nitura domestica e coloro che usufruiscono del servizio da forniture condomialmeno 12 mesi; la doniali o da un unico contatore centralizzato. Per avere diritto al contributo occorcumentazione di iscrire avere un reddito Isee non superiore a 10mila euro. Le domande devono zione a una disciplina essere redatte sull’apposito modulo scaricabile dal sito del Comune e dal sito di ASP Ravenna, Cervia e Russi www.aspravennacerviaerussi.it. Info: Comune di sportiva. Info: 0544 Ravenna, 0544 482111; Asp Ravenna Cervia e Russi, 0544 249111. 482654 e 0544 482235.
C
LETTORI detti e contraddetti
detti e contraddetti Sabato 5 Settembre, rapida visita di Ravenna. Biblioteca “Casa di Oriani”, mercatino in Piazza San Francesco, arancini al Bar Palumbo, passeggiata, verso i monumenti patrimonio dell’Umanità, per via Ricci. All’improvviso il mio phabletcamera si blocca, d’istinto, per un’istantanea, a una minuscola, discreta, semplice targa di gentil senso: una rosa rossa, mosaico of course, in campo verde a esprimere un’idea, una volontà, una propensione, una scelta, un programma, una realtà: “Ravenna, città amica delle donne”. E subito il Samsung s’agita con whatsapp per un ampio giro a “condividere”. Ottimo, Ravenna! Eppure, appena il tempo di giungere, per un caffè, a Piazza del Popolo, e la città amica delle donne svanisce, incredulo il lettore, tra le parole di un editoriale di Federica Angelini sul giornale “Ravenna&dintorni”, dal titolo “Le donne, le elezioni e il progresso”, per caso sfogliato al bianco tavolo d’angolo del bar. Scopri così che la città amica delle donne non riesce a esprimere una candidatura femminile per la guida della città. Forse è perché, scrive Angelini, ascoltando in giro, “le donne, anche quando ci provano, poi mollano: perché sono più intelligenti e capiscono che non ne vale la pena, perché scoprono che la vera essenza della vita è nella famiglia o negli affetti, perché la politica è per stomaci forti e livelli di testosterone alto”. E amara conclude: “C’è solo da sperare che non sia vero quello che ci siamo raccontati per anni: e cioè che avere
L’ultima spiaggia di @stefanopezzii Pubblichiamo in questa pagina una foto postata su Instagram, noto social network fotografico, con l’hashtag #instaravenna. Questa si chiama in maniera eloquente “Ultima spiaggia” ed è stata scattata sui nostri lidi in una giornat di fine estate dall’utente @stefanopezzii.
delle donne nelle stanze dei bottoni può essere utile a raggiungere decisioni più equilibrate e di maggior successo. Oppure tocca sperare che a casa i mariti si consultino con mogli, madri, compagne e sorelle. Difficile chiamarlo progresso”. D’accordo Angelini! Pare così, purtroppo! Il Progresso è ancora da costruire. Anche perché fino a quando
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CONSUMATORI CONSAPEVOLI a cura di Fausto Piazza
Le lettere, le opinioni e i commenti a cui si riserva di rispondere il direttore di Ravenna&Dintorni Fausto Piazza, vanno indirizzate alla email redazione@ravennaedintorni.it oppure al fax 0544 271651 o all’indirizzo viale della Lirica 43, 48124 Ravenna.
SE RAVENNA, LA CITTÀ AMICA DELLE DONNE...
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la Politica sarà dominata da Maschi Alfa, temuti e riveriti da maschi perdenti e petulanti, fino a quando il vertice di un Potere sarà affidato a un Monocrate, uomo o donna, non importa (il monocratismo nelle istituzioni è comunque l’esito storico del maschilismo, non altro), fino a quando testosterone e stomaci forti (quindi smisurate ambizioni) si contenderanno il Comando, la Guida, la Direzione, fino a quando le donne saranno chiamate, per decisione ad libitum di un qualche Monocrate, spesso maschio, e non da una civile norma giuridica, a partecipare in numero pari in ogni sede di governo, non si potrà parlare di progresso. Almeno in Politica. Chissà, forse sarà bene sperimentare il bicratismo. O no? Severo Laleo
NUOVI VELOX: COME FARE CASSA AI DANNI DEI CITTADINI Vi scrivo dopo aver appena ricevuto due multe per eccesso di velocità certificate nel giro di pochi minuti, all’andata e al ritorno, nell’ampio rettilineo della strada tra la rotonda di San Michele e quella all’ingresso di Russi. Sono tra le migliaia e migliaia di ravennati che si trovano in questi giorni a pagare centinaia di euro a testa di multe a causa dell’installazione dei nuovi autovelox. Non sono stati pubblicizzati adeguatamente e in generale, piazzarli in un rettilineo del genere, in una strada tutto sommato sicura, dove non ci sono stati gravi incidenti, mi pare un atto di furbizia di chi ci governa che trovo insopportabile, solo per fare cassa ai danni dei cittadini. Lettera firmata
Se il divano non è artigianale Attenzione ai vizi occulti a cura di Carlo Benelli - Codici Ravenna La nostra associazione consumatori ha già in varie occasioni avvertito i cittadini di esaminare con cura gli oggetti acquistati, soprattutto quelli che debbono sottoporsi ad un lungo uso quotidiano. A questo proposito il Codice del Consumo introduce una garanzia per un periodo che è in genere di due anni, in cui il bene deve mantenere la funzionalità riscontrata nell’acquisto. A volte l’acquisto rivela difetti nel tempo, che non possono essere verificati immediatamente, i cosiddetti “vizi occulti” del Codice civile. Una nostra associata, indotta anche dalla pubblicità che vantava un prodotto artigianale, ha acquistato nella filiale di una grossa ditta un divano a tre posti per una cifra notevole che garantiva ogni comodità, durata nel tempo ed ogni funzionalità. Purtroppo il tempo ha rilevato un difetto nell’adattabilità dei cuscini alla struttura lignea, il che impediva l’uso prolungato del bene con conseguente fuoriuscita degli stessi cuscini, specie per l’adattabilità di persone un po’ robuste. Dato che il prodotto era vantato come artigianale la nostra associata si rivolgeva alla ditta venditrice per effettuare i cambiamenti necessari quali il fissaggio dei cuscini alla struttura portante, senonchè a parere del gestore della filiale dopo un’ispezione al divano la cosa a suo parere non era possibile per danni alla tappezzeria. La nostra associazione ai sensi del Codice del Consumo e del Codice civile richiedeva in prima istanza la sostituzione del divano; in seconda la restituzione di quanto versato; in terza l’intervento di un tecnico che riparasse l’oggetto, che in quelle condizioni non era confacente allo scopo dell’acquisto. La risposta per raccomandata del legale della ditta rivelava che il prodotto venduto come artigianale era in effetti solo quello commercializzato dall’azienda con caratteristiche uniche che non prevedeva “agganci per le sedute nella versione fissa che avrebbero rovinato la teletta del bianco”. L’associazione Codici provvederà a tutelare in sede civile l’associata per le violazioni delle norme di garanzia del prodotto acquistato e soprattutto venduto come bene artigianale e quindi suscettibile di modifiche, a differenza di quello industriale prodotto in serie.
A Ravenna l’associazione Codici è in via Ignazio Sarti 5 (0544-35183) dove tutti i giovedì dalle 10 alle 12 il consulente Carlo Benelli riceve su appuntamento e risponde alla mail carlobenelli@alice.it
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CULTURA
LIBRI
L’INTERVISTA
La precisione delle parole per dire la verità Gianrico Carofiglio su etica e linguaggio, metafore e finzione, politica e letteratura di Matteo Cavezzali
Gianrico Carofiglio aprirà la nuova edizione della rassegna letteraria intitolata “Il tempo ritrovato”, che si svolgerà tra Palazzo Rasponi e il Caffè Letterario ogni settimana. Autore lettissimo e tradotto in tutto il mondo, nella vita è stato anche magistrato e senatore. Ha dedicato tre libri alla scrittura, l’ultimo dei quali, in uscita in questi giorni è Con parole precise, breviario di scrittura civile, edito da Laterza. Ne parleremo assieme domenica 13 alle 21 a Palazzo Rasponi. Intitolando così il libro intende sottolineare che oggi si tende a parlare in maniera poco precisa? «Certamente, viene dalla constatazioni della imprecisione impunita che caratterizza il nostro discorso pubblico. È inoltre una citazione di una poesia di T.S. Eliot che enuncia il dovere di “giustezza” in ogni cosa che si dice o si scrive». Scrivere, come fa lei, del concetto di etica legata all’uso del linguaggio non è un tema molto comune tra gli scrittori di oggi… «Purtroppo si parla troppo poco di etica. Come scriveva Primo Levi “dovremmo rendere conto di tutto quello che diciamo e scriviamo, parola per parola”, perché la fiducia nel linguaggio è il primo momento di condivisione della società. Se uno usa le parole senza dar loro significato, se le svuota o, ancora peggio, le usa in modo manipolatorio, vìola un patto sociale. Questo è un disvalore etico. Dare un significato alle parole è un gesto morale e rivoluzionario. “Anche il solo fatto di dare un nome giusto alla cose è un atto rivoluzionario” diceva Rosa Luxemburg». Se parliamo male, significa anche che pensiamo male? «Non c’è dubbio. Parlare e scrivere in modo impreciso è causa e allo stesso tempo effetto di un pensare in modo impreciso, e pensare in modo impreciso non è un dettaglio. Le parole sono il nostro modo di percepire il mondo, e anche di provare a cambiare qualcosa».
Lo scrittore sarà ospite a Palazzo Rasponi il 13 settembre alle 21
Nel libro parla della metafora come modo di formare un nuovo pensiero con le parole. Quale è stata in politica la metafora più riuscita? «Non c’è dubbio che la più riuscita, in senso di efficacia e di strategia, è stata la “discesa in campo” di Berlusconi. Fermo restando che è una metafora manipolatoria, perché non era portatrice di valori, è stata efficace, perché molto coinvolgente. Rappresentava il
sentirsi insieme, tutti, a tifare per una stessa squadra del cuore». Renzi invece come se la cava con le metafore? «Anche lui è un talento della comunicazione. Forse però c’è un eccesso di metafore, un consumo poltico. Una metafora di Renzi, molto efficace, entrata nel linguaggio comune, è stata quella della “rottamazione”. Una metafora che trovo un po’ discutibile, visto che paragona delle persone a
degli oggetti inanimati. Non è un caso che Renzi, uomo politico molto intelligente, abbia deciso di abbandonarla». Poi però è arrivata “la ruspa” di Salvini… «Beh, in questo caso si potrebbe dire che la ruspa è contemporaneamente metafora e programma politico…» Ha lavorato molto tempo come magistrato. Le leggi italine come sono scritte? «Le leggi sono scritte malissimo. Volutamente. Per ragioni culturali e procedurali. Il ceto dei giuristi parla in maniera deliberatamente incomprensibile, per poter utilizzare il potere dell’oscurità. Se le leggi e gli atti giuridici sono incomprensibili c’è necessita di un mediatore, di un interprete, di un titolare di questa funzione sacerdotale che è appunto il giurista. È un fatto di potere, oltre che di pigrizia e narcisismo». Immagino che i suoi ex colleghi siano molto contenti di questa sua descrizione del linguaggio giuridico. «Guardi, paradossalmente, sono tutti d’accordo con me. Quasi nessuno di loro si rende conto di scrivere e parlare in quel modo. Mi dicono “Hai proprio ragione!”, anche persone che sono esattamente il paradigma di questa scrittura incomprensibile». Le leggi sono scritte in Parlamento, da senatore, come le è parso questo iter di scrittura collettiva? «È l’altro motivo per cui le leggi sono scritte malissimo. Le leggi sono formate tramite un tortuoso processo di rimbalzi tra camere e commissioni. Un testo che dovrebbe essere meditato con cautela, reso comprensibile e preciso, invece si incrociano interessi e meccanismi che rendono le norme dei veri e propri mostri. E dire che è possibile scrivere bene le leggi. Lo dimostra la nostra legge fondamentale, la Costituzione, che invece è scritta benissimo». Quali sono, invece, le parole precise per scrivere narrativa?
«È un mondo diverso. Non muta però il dovere di verità dell’uso della parola. Il dovere di verità è non usare le parole in modo manipolatorio. Questo vale per la narrativa, vale per la poesia, allo stesso modo in cui vale per la politica e per le leggi. È il far corrispondere le parole ai concetti». Volendo far un esempio di romanzo che non rispetta la verità? «Non rispetta la verità tutta la narrativa scadente. Romanzi che usano la lingua come un insieme di stereotipi, e che cercano di dire quello che secondo loro i lettori vogliono sentirsi dire, e non dicono invece quello che l’autore ha da dire. Spesso perché questi autori non hanno niente da dire». Uno romanzo invece che rispetta magistralmente la verità? «Per far capire cosa intendo per ricerca della verità cito La metamorfosi di Kafka. Non intendo dire che rispettare la verità sia raccontare solo fatti reali. La metamorfosi racconta la storia di un ragazzo che si tramuta in scarafaggio, quindi non certo una trama realistica, però ci dice cosa vuol dire sentirsi un reietto, cosa significa essere rifiutati dalla propria famiglia, e lo dice in maniera molto più veritiera di quanto lo stesso Kafka non faccia in un opera realmente autobiografica come Lettera al padre. Si può dire benissimo la verità per mezzo della finzione, a volte anche meglio che con la realtà».
L’INCONTRO AL KIA-ORANA L’ULTIMO NOIR DI GUIDO PASI Venerdì 11 settembre al bagno Kia Orana di Marina di Ravenna si terrà una cena seguita da un incontro con l’autore. Alle 21 infatti Guido Pasi presenterà il suo ultimo romanzo noir Malindi senza via d’uscita (edizioni Moderna) che mette in scena le avventure di un ravennate costretto a vivere a Malindi nonostante odi la natura e l’esuberanza africana. A intervistare l’autore Nevio Galeati, direttore del festival Gialloluna Neronotte.
Con il patrocinio ORDINE ARCHITETTI RAVENNA
Comune di Ravenna
Comune di Cervia
Comune di Lugo
GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE Magazzini del Sale CERVIA (RA)
Antonio Ravalli Ferrara
ore 20 Registrazione crediti formativi ore 20.45 Pulelli/Valbonesi ore 21.45 Antonio Ravalli ore 22.45 Spazio interventi e saluto conviviale
ciclo di conferenze 2015 Info Reclam tel. 0544 408312 - redazione@trovacasa.ra.it - www.reclam.ra.it
Pulelli/Valbonesi Cesena
ore 20.30
Azienda Oltremateria Le superfici del benessere
Comune di Forlì
Comune di Cesena
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CULTURA LA RASSEGNA
IL FESTIVAL
Continua il giro del mondo della Commedia
Al via “Dante2021” ai chiostri tra letteratura, teatro e aperitivo a tema
Anche quest’anno non poteva mancare nel corso del tradizionale mese che Ravenna dedica a Dante la partecipazione del Centro Relazioni Culturali con “La divina Commedia nel Mondo”. Concepita all’interno del Progetto Dante, che ha avuto inizio a Ravenna nel 1995 con la pubblica lettura integrale della Commedia effettuata dall’attore Vittorio Sermonti, la celebre rassegna letteraria ha assunto in ventuno anni di attività una caratura internazionale, portando a Ravenna 55 traduzioni della Commedia e quasi 200 esperti e traduttori provenienti da tutto il mondo nel nome di Dante. La Divina Commedia nel Mondo offre quest’anno a tutti gli appassionati un ciclo di quattro incontri, che avranno luogo alle 21 nella suggestiva cornice della basilica di San Francesco. Il primo appuntamento sarà venerdì 11 settembre con la lettura della traduzione basca; nell’occasione verrà conferito il Lauro Dantesco ad honorem – premio per i meriti riconosciuti nella divulgazione dantesca – a Cristina Muti, per il prezioso contributo dato da Ravenna Festival con il programma di questa estate dedicato al sommo poeta. Domenica 20 settembre sarà invece presentata la Commedia in lingua kazaka; a seguire ci sarà il conferimento del Lauro Dantesco ai compositori che per le loro creazioni si sono ispirati a Dante: Adriano Guarnieri, Daniele Lombardi e Nicola Piovani. Le traduzioni del testo dantesco terminano venerdì 25 settembre con la lettura in lingua macedone. Per l’occasione sarà conferito il Lauro alla memoria di Gaetano Chiappini, ispanista dell’Università di Firenze, ricordato soprattutto per l’importante sodalizio con Walter della Monica nella fondazione della rassegna. Il festival si conclude martedì 29 con lo spettacolo che porterà in scena gli studenti stranieri delle superiori che si cimenteranno a leggere nella rispettiva lingua natia il canto I del Purgatorio. Simona Guandalini
Parte il festival Dante2021, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca. Mercoledì 16 alle 17 nei Chiostri Francescani l’inaugurazione con il primo degli incontri che caratterizzano i pomeriggi della manifestazione: “Dante per me: i narratori rispondono”: Stefano Salis, giornalista dell’inserto “Domenica” de Il Sole 24 ore, interroga e stimola quattro narratori di successo: Maurizio De Giovanni, Francesco Recami, Roberto Riccardi, Marco Vichi. Giovedì 17, sempre a partire dalle 17 ai Chiostri Francescani: “Anche io parlo la lingua di Dante”, incontro organizzato in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena in cui la rettrice Monica Barni introdurrà le testimonianze di alcuni studenti stranieri, sul significato da loro percepito dell’opera di Dante. Seguirà una riflessione a due voci sul tema “Dante in guerra. Letterature italiane tra i due conflitti mondiali”: Domenico Scarpa, del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino, e Martina Mengoni, studiosa della Scuola Normale Superiore di Pisa, indagheranno la presenza e l’uso dei testi danteschi in autori novecenteschi. L’attore Amerigo Fontani accompagnerà la conversazione con la lettura di alcuni brani. Dopo il consueto “Aperidante”, alle 21 torna al festival Virginio Gazzolo che presenta, insieme ai giovani attori del laboratorio del Festival Orizzonti Verticali di San Gimignano, e al musicista Stefano Albarello (canto e strumenti medievali), “Il Fiore di Ser Durante” la sua personale rilettura di un testo poetico poco noto al pubblico. Approfondimenti sul resto del programma (fino al 20 settembre) sul prossimo numero del giornale.
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LA BUSTINA DI MELPOMENE
L’attore Virginio Gazzolo sarà al festival Dante2021
a cura di Maria Giovanna Maioli
Alla mia carissima sorella Ernesta che, come la sorella di Wisława, “non scrive poesie, né penso che si metterà a scrivere poesie”.
IN LODE DI MIA SORELLA
AGENDA
DI
WISLAWA SZYMBORSKA
IL GIORNO DELL’ANNUALE, ANCHE IN DIRETTA SU RAI UNO Mia sorella non scrive poesie, né penso che si metterà a scrivere poesie. Ha preso dalla madre, che non scriveva poesie, e dal padre, che anche lui non scriveva poesie. Sotto il tetto di mia sorella mi sento sicura: suo marito mai e poi mai scriverebbe poesie. E anche se ciò suona ripetitivo come una litania, nessuno dei miei parenti scrive poesie.
Continua il calendario di appuntamenti organizzati a Ravenna per celebrare Dante nel mese di settembre, oltre a quelli già pubblicati in questa pagina. Giovedì 10 e venerdì 11 si terranno le ultime due Conversazioni dantesche alle 17.30 a Palazzo Rasponi, sul tema “Nascite e rinascite nella cultura europea”. Sabato al Centro dantesco alle 19.30 cerimonia solenne dedicata alla morte di Dante e musica della Cappella musicale di San Francesco. Domenica 13 è il giorno dell’annuale, con il corteo storico dei comuni di Ravenna e Firenze, la prolusione alla Classense, la messa e la cerimonia dell’olio alla Tomba, in diretta su Rai Uno. Nel pomeriggio è in programma una caccia al tesoro storica per le vie di Ravenna.
Nei suoi cassetti non ci sono vecchie poesie, né ce n’è di recenti nella sua borsetta. E quando mia sorella mi invita a pranzo, so che non ha intenzione di leggermi poesie. Fa minestre squisite senza secondi fini, e il suo caffè non si rovescia su manoscritti.
In molte famiglie nessuno scrive poesie, ma se accade – è raro che sia uno solo. A volte la poesia scende a cascate per generazioni, creando gorghi pericolosi nel mutuo sentire.
LA MOSTRA Mia sorella pratica una discreta prosa orale, e tutta la sua opera scritta consiste in cartoline il cui testo promette la stessa cosa ogni anno: che al ritorno dalle vacanze tutto quanto tutto tutto racconterà.
La biblioteca dell’architetto Morigia Si inaugura sabato 12 settembre, alle 17.30 nella sala Muratori della biblioteca Classense di Ravenna, la mostra “La biblioteca dell’architetto Camillo Morigia. I libri, le incisioni, i disegni all’origine del progetto architettonico del sepolcro dantesco”, a cura di Claudia Giuliani, Alberto Giorgio Cassani e Donatino Domini. Si tratta di un’esposizione biografica d’eccezione, in omaggio a uno dei più operosi architetti ravennati del secolo dei Lumi. In un unico spazio si potranno ammirare i volumi della biblioteca morigiana accanto ai suoi strumenti di lavoro e a una preziosa collezione di grafica e medaglie: l’intero patrimonio fu donato alla morte del Morigia, nel 1795, all’antica biblioteca camaldolese. La mostra è a ingresso libero e sarà visitabile dal 15 settembre al 5 gennaio nell’Aula Magna della Biblioteca Classense, durante i seguenti giorni e orari: dal martedì al sabato, 10-12 e 14-17, con apertura straordinaria domenica 13 settembre, dalle 14 alle 17 (chiuso lunedì e festivi).
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hamburger
Ampia sala per pranzi e cene. Si organizzano feste di compleanno. Servizio catering anche a domicilio.
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(da La gioia di scrivere. Tutte le poesie 19452009, a cura di Pietro Marchesani, Adelphi, Milano 2012) Wisława Szymborska, poeta polacca premio Nobel 1996, è nata a Kórnik nel 1923 ed è scomparsa a Cracovia nel 2012.
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RAVENNA &DINTORNI 10/9 2015
CULTURA
ARTE
18
MOSTRE/1
IL FESTIVAL
I giovani artisti di Ram al Mar In esposizione le opere dei vincitori del concorso biennale della provincia
In bici tra i nuovi murales E in anteprima il mini-film di Sky girato a Ravenna
Il Museo d’Arte della città di Ravenna ospita come ormai da tradizione la mostra biennale del premio R.A.M. di Ravenna e provincia: inaugura infatti sabato 12 settembre alle ore 18 l’esposizione con i lavori dei vincitori della selezione 2014/15. Il concorso biennale, giunto alla decima edizione, si consolida come la più importante e continuativa esperienza di valorizzazione dei giovani artisti visivi della nostra provincia. Realizzato dal 1999 da associazione Mirada per conto dell’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna, Ram ha costituito il trampolino di lancio per la nuova leva di artisti e creativi del territorio. La commissione ha individuato sette vincitori i cui lavori saranno esposti nelle stanze al piano terra del Mar. Gli artisti in mostra sono Sara Vasini (mosaico, a cura di Luca Maggio), Nicola Baldazzi (fotografia, a cura di di Maria Rita Bentini), Victor Fotso Nyie (scultura, a cura di di Elettra Stamboulis), Miriam Dessì (videoarte, a cura di di Daniele Torcellini), DissensoCognitivo (pittura, a cura di di Claudio Musso), Caterina Morigi e UkiYo-E (installazione, a cura di Antonella Perazza). Il tema individuato quest’anno anno è la pedagogia. «Che cos'è l'arte – si legge nella cartella stampa – se non anche una pedagogia dello sguardo?». Sul sito www.giovaniartistiravenna.org è possibile consultare l’archivio di tutti gli artisti che hanno fatto parte del progetto e che costituiscono una sorta di mappatura della giovane arte nel nostro territorio negli ultimi dieci anni. Grazie ad un accordo con Ravenna teatro, Fanny & Alexander e l’associazione Cantieri, l’archivio dei giovani artisti è aperto anche alle discipline della danza e del teatro. La mostra resterà aperta, a ingress gratuito, fino al 27 settembre (orari: martedì, giovedì e venerdì 913.30/15-18, mercoledì e sabato 913.30; domenica 15-18).
Mentre sono in corso i murales di artisti di calibro internazionale nella zona di via Trieste di Ravenna, prosegue Subsidenze, la seconda edizione del festival di street art che giovedì 10 settembre inaugura una mostra alla galleria Mirada di via Mazzini, in centro a Ravenna. Si tratta della personale di Camilla Falsini (al lavoro anche sul muro del Tiro a Segno di via Pag) dal titolo “Nemici immaginari”; resterà aperta fino al 27 settembre dal venerdì alla domenica dalle 15 alle 19 e il mercoledì dalle 10 alle 13. Fino al 2 ottobre resterà invece allestita la mostra collettiva con i lavori dei protagonisti di Subsidenze (Tellas, Gola, Jim Avignon, PixelPancho, Dissenso Cognitivo e la stessa Falsini) allo spazio Bonobolabo di via Centofanti 79. Il programma prosegue sabato 12 con i giovani artisti della regione (selezionati tramite bando pubblico) che inizieranno il proprio lavoro collettivo sul muro dell’ex ippodromo di via Marani. Domenica, invece, cala il sipario sul festival con la pedalata tra i murales appena realizzati (nella foto di Marco Miccoli qui sopra quello di Tellas in via Lanciani) con ritrovo alle 16 in piazza Caduti sul Lavoro (ingresso ex ippodromo). A seguire, alle 18.30 al centro sociale La Quercia di piazza Medaglie d’oro dibattito con David Diavù Vecchiato, curatore dei progetti RiFatto e MURo con Sky Arte e alle 20 l’inaugurazione della mostra temporanea RiFatto de Il Fatto Quotidiano presso l’area delle architravi della piazza, a cui seguirà un buffet-aperitivo. Infine, alle 21 verrà proiettato in anteprima nazionale il documentario di Sky Arte su Jim Avignon, girato a Ravenna lo scorso aprile.
Una foto di Nicola Baldazzi in mostra al Mar
MOSTRE/2
INCONTRI
Le provocazioni di Salvatori alla Ninapì Sabato 12 settembre alle 18 alla galleria Ninapì di via Pascoli, a Ravenna, verrà inaugurata la mostra di Andrea Salvatori, a cura di Chiara Fuschini, dal titolo “Metaceramico”. Sarà presente l’artista. «Ogni definizione per il lavoro di Andrea Salvatori sarebbe fortemente riduttiva – si legge nella cartella stampa di presentazione della mostra –. Si potrebbe forse parlare dell'anticlassicismo della Pop Art poiché le sue immagini non raccontano la realtà, sono semplicemente delle immagini. Immagini ironiche e provocatorie, in lui c'è il grande gusto della provocazione, che si prestano al gioco della molteplicità, in cui c'è sempre uno slittamento fra il vero e il falso attraverso una quantità di mediazioni culturali. La cultura visiva di Andrea, che pur conosce le regole di quelle precedenti, ci porta avanti, verso una storia di cui non si conoscono i confini». La mostra sarà visitabile fino all’8 di ottobre il venerdì e il sabato dalle 17 alle 19.30 (altri orari su appuntamento al numero di telefono 347 1202754).
SI PARLA DI FOTOGRAFIA EVOLUTIVA DA ALEF Venerdì 18 settembre alle 20.40 alla libreria esoterica Alef di via Ravegnana 146, a Ravenna, verrà presentato il progetto di “Fotografia evolutiva” della kinesiologa Elisa Cecchi e dell’artista e fotografa Silvia Bigi. «È in corso un cambiamento sociale che sta alterando il rapporto con le immagini – spiegano –. Il web imperversa di selfie e immagini di ciò che mangiamo. Il corpo è più distorto e lontano dalla realtà che mai». Attraverso questo incontro le due protagoniste vogliono fornire «strumenti per leggere in modo nuovo e “evolutivo” queste immagini, e altrettanti per trasformare in risorsa la macchina fotografica, al fine di vedere meglio voi stessi e ciò che vi circonda».
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UNA PRODUZIONE EDITORIALE
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DANZANDO A VELOCITÀ 1 Il Festival, fin dai suoi esordi, ha da sempre promosso la parte più giovane e innovativa delle arti performative, ma è anche promozione e formazione inclusiva attraverso progetti site specific e partnership con le realtà più innovative e sperimentali. Ammutinamenti, quest’anno, sceglie la Velocità 1 come ritmo esistenziale e poetico per le sue narrazioni corporee, la velocità che ti permette di orientarti nel caos, di sentire il corpo, di sentire il mondo. È la velocità che consente l’ascolto, evita le distrazioni, i rumori, il chiacchiericcio, il giudizio; elude il passato e il futuro, entra con profondità nel presente e nello spazio. È il corpo flessibile, non irrigidito dalla corazza, quello che sa accogliere teneramente la sua fragilità e la trasforma in forza. Ammutinamenti resta nella Darsena, ma ritorna anche dentro la città, nel centro, in quello spazio che è stato teatro delle prime invasioni di danza urbana, più di vent’anni fa, con azione estetiche di disturbo, prospettive altre, antinomie, slittamenti di senso e significati di corpi che, danzando, trasformavano tutto. Adesso per Ammutinamenti non esistono più centri e periferie, ma relazioni tra spazi e corpi, esperienze, sentimenti, affetti e luoghi da raccontare di nuovo, da rivedere con un altro sguardo. Ammutinamenti è a Ravenna ma potrebbe essere in un’altra città, in Occidente e Oriente, nel nord o nel sud del mondo e continuare la stessa narrazione. Sono protagonisti di Ammutinamenti più di 40 giovani danzatori e coreografi, tra artisti emergenti e artisti già affermati sulla scena nazionale ed internazionale. Tre i focus di questa edizione: il progetto Ravenna Dance Raids, che inaugura il festival con il suo repertorio di spettacoli, laboratori, eventi site specific nelle storiche piazze e strade del centro facendo scoprire luoghi carichi di fascino e mistero; atteso, dopo il successo della scorsa edizione, Garage sale. La Vetrina della giovane danza d’autore (18-20 settembre- Almagià e altri luoghi della città), che vede protagonisti giovani autori e compagnie emergenti, selezionati da alcuni dei più importanti operatori della danza nazionale che fanno parte della rete Anticorpi XL; Il Network Anticorpi XL è frutto dell’ideazione e dell’attenta cura del modello di “rete” proposto da alcuni anni da “Cantieri”, prima a livello regionale, poi esteso ai più importanti operatori italiani. Il network ha portato ad un nuovo schema di relazioni tra i soggetti che producono, promuovono ed osservano la danza d'autore in Italia. Con la propulsione che ha saputo dare anche al sistema nazionale della danza d'autore, il modello partecipativo di “Cantieri” è la testimonianza di come una crescita di interesse, economica e culturale, possa avvenire solo a fronte di un lavoro costante e capillare sul territorio, che prevede precise strategie di formazione del pubblico, di reperimento delle risorse e di progettazione culturale, oltre che di scambio e arricchimento reciproco. Quindici tra compagnie e danzatori gli artisti selezionati che presentano in questa edizione il loro lavoro. Ultimo focus Corpogiochi dimostrazioni e assaggi di danza urbana con protagonisti i bambini. In collaborazione con “La settimana del buon vivere”. Corpogiochi ha l'obiettivo di utilizzare e valorizzare il linguaggio del corpo nella scuola dell'obbligo, per ottenere un maggiore benessere dei bambini e prevenire fenomeni di disagio, dispersione e bullismo. Si interseca con il Festival per tutta la sua durata il progetto Nuove Traiettorie, azione formativa del Network XL. Nuove Traiettorie vuole offrire ad un gruppo di artisti selezionati, agli inizi del proprio percorso autoriale, un progetto formativo che si svolge durante il Festival Ammutinamenti, per creare un’occasione di scambio e confronto con altre realtà affermate nel territorio italiano
L.A.N.D Where is my love? di Daniele Ninarello
ed estero e con i migliori operatori del settore presenti in quelle giornate a Ravenna, in modo da indurre e facilitare una crescita personale e artistica. Il Festival rinnova l’appuntamento con Prove d’Autore XL, esito finale della residenza d’autore condotta dal coreografo Riccardo Buscarini con il gruppo di danza contemporanea del Balletto di Toscana Junior- Compagnia BallettO di ToscanA Junior, azione del Network XL coordinata da Cantieri. Tra gli eventi extradance del festival: nel pomeriggio del 12 settembre i più piccoli sono i protagonisti del Laboratorio Arti in Gioco animazione ludica e artistica con il colore, a cura di associazione Lucertola con Dock 61, Arc Lab, Ravenna in tutti i sensi e il supporto di Citt@ttiva e Compagnie delle biglie (dalle ore 15 alle 19, via Magazzini Posteriori). Di gran impatto visivo le due mostre-installazione fotografica: Storie sui fili a cura di studio di comunicazione Image, in occasione della presentazione dell’omonimo libro di Carla Baroncelli (ore 19, via Magazzini Posteriori); Sogni perduti. Sogni ritrovati del fotografo Dario Bonazza e della performer Giulia Cesari. Un altro evento di grande impatto visivo ha per protagonista il gruppo Nanou, che omaggia la sua città Ravenna presentando un site specific per il progetto Esercizi per Baby Doe, nelle sale del Museo Nazionale ricoperte di antichi e luminosi mosaici bizantini.
NUOVE LEVE
Il cuore del Festival pulsa di giovani autori di Linda Landi
I giovani sono il vero cuore del Festival Ammutinamenti 2015 che approda all’edizione XVII, a cominciare dall’attesissima Vetrina della giovane danza d’autore (dal 18 al 20 settembre) dedicata quest’anno a quindici realtà emergenti selezionate dalla rete nazionale Anticorpi XL. Il programma si apre alla Biblioteca Classense con la pugliese Annalisa Privati e prosegue in città, per una tre giorni di spettacolo in cui i giovani
autori possono misurare le loro linee artistiche attraverso un confronto aperto. Tre le presenze emiliano-romagnole vanno segnalati artisti come Nicola Galli, Manfredi Perego e Francesca Penzo, nuove leve della danza contemporanea che in ottobre parteciperanno alla Nid Platform di Brescia, nei pressi dell’Expo, ovvero la Nuova Piattaforma della Danza Italiana, che sostiene le migliori produzioni nazionali. segue all’interno
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II NUOVE LEVE
PROFILI D’ARTISTA
Buscarini: «mi riconosco nel minimalismo espressivo»
Dalla viva voce dei protagonisti
segue dalla prima pagina Uno dei progetti più strutturati e interessanti è l’esito finale della residenza condotta dal coreografo londinese d’adozione Riccardo Buscarini per Prove d’Autore XL con la Compagnia BallettO di ToscanA Junior: non finito a sei voci. Il protagonista si presenta per introdurre il lavoro che potremo vedere. Riccardo, diventi danzatore a 17 anni, dopo esperienze nel campo del cinema e della performance. Perché “ha vinto” questa carriera? «“Riccardo, balla!” disse ridendo mio nonno nel video del matrimonio dei miei zii. Era il 1987, avevo due anni, e mi avevano messo in piedi su un tavolino. Mi piace pensare che l’amore per la danza sia stato sempre dentro di me. Mi sono sentito un creativo fin da piccolo. Tappezzavo la mia stanza di disegni e mi divertivo a comporre spettacoli di burattini con un teatro che mi fu regalato a 5 anni e che considero ancora oggi uno dei regali più belli e significativi che abbia mai ricevuto. Dopo l’opportunità, al liceo, di lavorare con la troupe di Marco Bellocchio nella realizzazione di due cortometraggi, mi sono avvicinato alla danza studiando all’Accademia Domenichino di Piacenza. Ho iniziato a ballare perché il mio corpo me lo chiedeva. Ballavo spesso con gli amici in discoteca e un giorno mi sono detto che volevo studiare con disciplina. È stata dura all’inizio, ma ripeterei tutto, in particolare per rivivere tutti gli incontri nel mondo dell’opera, dove ho potuto saggiare il lavoro di grandi artisti come Zeffirelli, Claudio e Daniele Abbado, De Tomasi e imparare dal loro sguardo teatrale, una delle lezioni più importanti della mia carriera artistica». Sei molto giovane e hai già vinto diversi premi: quali ritieni siano le tue principali peculiarità artistiche? «Nonostante uno dei miei obiettivi artistici sia quello di rinnovarmi costantemente dal punto di vista estetico, riconosco temi ricorrenti. Mi ritrovo nelle parole “minimalismo espressivo” per intendere l’uso di forme semplici, essenziali con uno spiccato potenziale evocativo ed emotivo, in alcuni un lirismo quasi cinematografico». Hai spaziato dalla London Fashion Week al Performing Gender: il tuo sguardo vigile e aperto su tutto quel che ti circonda fa di te un “contemporaneo” al 100percento. Cosa hai portato di tuo in queste esperienze e quali sono le variabili che invece hai assorbito tu dai diversi contesti? «Essere considerato “contemporaneo” è una delle mie ambizioni più forti, non tanto per l’estetica del mio lavoro, ma per il desiderio di rinnovarlo a livello formale e concettuale ogni volta. Mi piace essere considerato una persona curiosa ed eclettica. I diversi contesti in cui ho lavorato in questi pochi ma intensi anni di carriera, mi hanno dato l’opportunità di conoscermi e comprendere il mio modo di lavorare in relazione ai contesti stessi e alle diverse professionalità a loro connesse. Ogni progetto indipendente, commissione o residenza, mi ha fatto crescere dal punto di vista artistico e personale, spesso mettendo alla prova la mia creatività, la capacità di collaborare e la leadership. Credo che la vera ricchezza del mio lavoro sia nelle persone, nel dialogo e nello scambio con le loro prospettive. Dal mio canto, quello che so di portare in ogni processo creativo è il mio intuito e una forte, definita, molto personale visione artistica». Siamo molto curiosi di vederti: ci porterai un po' di Rinascimento fiorentino con non finito a sei voci, giusto? «È uno studio che parte dal complesso tema della fiducia, che vorrei sviluppare poi in un progetto più ampio. L’ispirazione e la cornice per questo studio specifico con gli allievi del BDT è la Firenze rinascimentale, città che, da italiano che vive all’estero, amo molto e a cui volevo dedicare un lavoro che vede la costante dialettica di forme simmetriche, equilibrate e leggere in contrasto con meccaniche di movimento in cui il peso e il fuori-asse diventano il vero motore. La cosa interessante è l’uso dello spazio». Un giovane coreografo piacentino a Londra: come vive la sua vita? «L’assenza di strutture e istituzioni adeguate in Italia porta molti danzatori a spostarsi all’estero. Sono a Londra da 9 anni e vince sotto molti punti di vista: è un ambiente multiculturale, aperto e strabordante di eventi di ogni tipo. La meritocrazia e un sistema burocratico snello rendono il processo creativo più ricco e più semplice, non è il paradiso però. L’ambiente della danza è molto piccolo e in una capitale dove tanti cercano di lavorare c’è tanta competizione, ed è una città carissima! In generale il Regno Unito è molto conservatore, mentre in alcuni contesti l’Italia sembra più aperta al nuovo anche grazie alla presenza di un teatro di ricerca unico per eleganza e profondità drammaturgica». (li.la.)
di Roberta Bezzi
Nella ricca giornata di apertura del Festival, si colloca anche il laboratorio La cadenza, tenuto da Claudia Castellucci della Societas Raffaello Sanzio. Si tratta di uno sviluppo di alcuni dei 396 esercizi che ha raccolto nel suo libro Setta. Scuola di tecnica drammatica. L’appuntamento è dal 9 al 12 settembre alle Artificerie Almagià. Il 12 settembre (dalle 15 alle 19), la scuola sarà aperta anche agli osservatori esterni. Claudia Castellucci, su cosa si concentrerà il suo laboratorio? «Sul tema del ritmo, che è particolarmente caro ai danzatori. Proporrò in particolare passi basati sulla metrica dell’antica poesia greca, da eseguire con precisione psicologica, su una musica fatta comporre appositamente. Non mancheranno anche esercizi sulla pausa e sull’intervallo che separa le varie battute, per seguire la complessità e completezza del ritmo che non è ovviamente omogeneo nella danza». Il ritmo dunque come modellazione del tempo? «Sì. L’idea è di offrire ai ballerini uno squarcio sulla dimensione temporale anziché spaziale della danza. Lo sviluppo che porta, di volta in volta, a toccare tempi diversi, è l’essenza del mio lavoro artistico. La mia scuola nasce dalla stessa lettura del libro che si basa sulla mia esperienza. Per come la concepisco la scuola è una relazione umana speciale e specifica, basata sullo studio e sulla pratica evoluzione degli argomenti».
Sotto, il danzatore e coreografo Riccardo Buscarini (foto Caselli Nirman)
Tra le novità della giornata inaugu-
FORMAZIONE ECCO
LE
NUOVE TRAIETTORIE XL
E tra le occasioni di “apertura” sulla scena che offre Ammutinamenti, è importante ricordare anche un progetto formativo trasversale a tutta la durata del festival: Nuove Traiettorie XL, azione formativa dell’omonimo network nazionale, che offre ad artisti selezionati, agli inizi del proprio percorso autoriale, un momento di scambio e confronto con altre realtà affermate e con i migliori operatori del settore.
rale del Festival, il 12 settembre, c’è il tour italiano di tre compagnie internazionali: le spagnole Physical Momentum Project e Lali Ayguadè e la israeliana Gil Kerer. Selezionate per l’azione “Danza Urbana XL”, dopo aver toccato con successo Torino e Bologna, debuttano a Ravenna, prima di proseguire per Siena, Matera/Potenza e Teramo. Apre il tour Physical Momentum Project, in piazza del Popolo alle 17.30, che presenta Postskriptum, l'ultimo lavoro della compagnia che è stato riallestito per compagnie nazionali e internazionali e presentato in molti festival di danza e arti sceniche in Europa. Physical Momentum Project è la piattaforma scenica e l'immagine artistica di Francisco Córdova Azuela. Creata nel 2007, la compagnia ha sviluppato la sua particolare identità attraverso la continua ricerca e trasformazione dei diversi linguaggi della danza sulla scena. Alle ore 18 in piazza San Francesco, spazio alla compagnia spagnola Lali Ayguadé con lo spettacolo Incognito, in cui la coreografa Ayguadé, dopo quattro anni come interprete ha creato la sua prima coreografia, il solo Silence con la supervisione di Wim Vandekeybus e più avanti il duo Zoom In, con il danzatore e coreografo polacco Radek Hewelt; quest'ultimo lavoro è stato programmato in diversi paesi in Europa. Nel 2010 ha fondato la sua compagnia di danza contemporanea a Barcellona. Conclude il tour alle ore 21.30, alle Artificerie Almagià, il danzatore e coreografo Gil Kerer con lo spettacolo Between us, in duo con la danzatrice Ayala Frenkel. Kerer danzatore, performer, coreografo indipendente, vive e lavora a Tel Aviv. Ha danzato con la Kibbutz Contemporary Dance Company, la Vertigo Dance Company, e con numerosi coreografi indipendenti israeliani, tra cui Niv Sheinfeld & Oren Laor, Maya Briner, Dana Ruttenberg e Rachel Erdos. Nel 2014 ha debuttato con Between Us; il coreografo, inoltre, porta avanti anche un’intensa attività di insegnamento di danza contemporanea, repertorio, e contact-improvisation. Protagonista della seconda giornata di Festival, il 13 settembre alle 21.30 nella cornice delle Artificerie Almagià, è lo spettacolo di grande emozione Animali senza favola della compagnia
Nelle foto, dall’alto: Physical Momentum Project, Lali Aguadè, Gil Kerer
Simona Bertozzi/Nexus. Bertozzi, danzatrice e coreografa tra le più apprezzate nel panorama della danza europea, presenta lo step finale del progetto I chiari del bosco, selezionato nel 2014 con il sostegno del fondo regionale per la danza d’autore promosso dal tavolo regionale della danza. Simona Bertozzi, come nasce l’idea di questo lavoro? «Lo spettacolo è frutto di una creazione che ha debuttato nel dicembre 2014, dopo alcuni mesi di pratica e riflessione. Al festival di Ravenna proponiamo un lavoro breve: 50 minuti di coreografia organizzata di danza contemporanea di ricerca. Mi sono lasciata suggestione dall’opera della filosofa spagnola Maria Zambrano che ho scoperto due anni fa». Cosa le è piaciuto in particolare dell’opera della Zambrano? «Il suo pensare all’essere umano con riferimento alla percezione del corpo, alla relazione con il paesaggio circostante, ai continui mutamenti e attraversamenti, alla capacità di ascolto e vigilanza. Tutti elementi che rendono l’uomo molto vicino a una certa animalità, come evocato dal titolo simbolico del mio spettacolo». In scena, il pubblico si troverà un cast tutto al femminile… «Sì, perché le donne ben rappresentano questa continua riscrittura del corpo, queste rinascite. Le danzatrici sono state scelte di età diversa per rap-
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III
EVENTO COLLETTIVO
Simona Bertozzi/Nexus
Garage sale e silent performance: riuso delle cose e uso del corpo
presentare i venti, i trenta, i quarant’anni. Un “branco” compatto in cui molto forte è però anche ciascuna loro singola presenza».
inizierò nuovi progetti in collaborazione con alcuni musicisti e sarò impegnato con la compagnia nel tour di Rock Rose WoW».
Il 14 settembre alle 21.30, alle Artificerie Almagià, il coreografo Daniele Ninarello presenta in anteprima L.A.N.D. Where is my love?, vincitore nel 2014 del premio produttivo Collaboraction a sostegno dei giovani coreografi, promosso dalla rete Anticorpi Xl e con il sostegno di Torinodanza Festival – Fondazione del Teatro Stabile, Mosaico Danza, e la collaborazione di Le Pacifique – Cdc Grenobile. Ninarello, come nasce l’idea di questo lavoro? «Dalla volontà di indagare lo spazio che ci divide ma che in fondo ci unisce, dall’esigenza di approfondire il modo in cui percepiamo e trasformiamo l’ambiente costantemente. Il lavoro osserva la figura umana come un essere compositivo che, attraverso il corpo, con le sue percezioni, i suoi spostamenti, le sue reazioni e le sue scelte, si mette in rete con altri corpi nel tentativo di accordarsi a loro, dando così vita a un paesaggio che cambia in continuazione». Da cosa potrà essere colpito il pubblico durante lo spettacolo? «Vorrei coinvolgerlo nella costruzione di un paesaggio dinamico che si manifesta come una partitura coreografica articolata e complessa. Importanti sono il paesaggio luminoso creato dal light designer Cristian Perria e il paesaggio sonoro dei musicisti Stefano Risso e Adriano De Micco. Poi ci sono cinque danzatori che cercheranno di espandere i propri confini corporei… ». Prossimi impegni? «Mi aspetta il debutto nazionale del lavoro a Torinodanza il 7 ottobre. Poi
Si preannuncia come un evento di grande impatto visivo quello che ha per protagonista il gruppo Nanou, un omaggio a Ravenna attraverso un site specific del progetto Esercizi per Baby Doe, nelle sale del Museo Nazionale ricoperte di antichi e luminosi mosaici bizantini. L’appuntamento è per venerdì 18 settembre alle 16 (replica alle 17). Gruppo Nanou nasce nel 2004 dall’incontro tra Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. In questo contesto, il corpo, il suono e l’immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita a un’opera organica. Marco Valerio Amico, come mai si parla di “Esercizi…”? «Perché lo spettacolo non è ancora finito, anche se è già chiara l’idea che intendiamo portare avanti: osservare l’identità declinata su una figura infantile. Abbiamo studiato la presenza, i movimenti e il ritmo di un bimbo, per portare tutto in scena in una stanza dei giochi visionaria. Il movimento è un continuo inciampo ritmico e fisico, eseguito da un corpo adulto. Venti minuti intensi con cinque persone in scena e forse degli ospiti. In attesa del debutto a Roma, alla Fondazione Volume di Teatri di Vetro, a novembre». Cosa rappresenta il festival Ammutinamenti per il gruppo Nanou che è sempre presente? «Ci siamo rivelati in questo Festival che per noi è come una nascita. È una casa, è il luogo in cui la danza contemporanea ha potuto formarsi, rigenerarsi ed evolversi. Molto della danza contemporanea è passata di qui».
Claudia Catarzi
Il nome cita l’abitudine anglosassone di vendere fuori di casa, davanti al garage, abiti e oggetti che non servono: è il Garage Sale, nato come progetto di Associazione Norma nel 2014 all’interno delle Artificerie Almagià, sostenuto dalla Rete di Associazioni che condivide lo spazio dell’ex Magazzino dello Zolfo e diventato in poco più di un anno uno dei grandi successi della movida in Darsena. Il motivo del successo sta in una formula che è in grado di unire riuso creativo, amore per il vintage di nicchia, etica sharing con una punta di coolness britannica, grazie alla ristorazione vegan e alle atmosfere lounge dei dj set alternative. È progettato come un cantiere creativo in divenire, in grado di promuovere sempre più contaminazione tra moda, fotografia, arte, architettura, design e musica, in una prospettiva non pauperista ma, al contrario, animata e vivace. Nicola Galli
Quest’anno il progetto di Associazione Norma ritorna a collaborare con Ammutinamenti come nell’edizione 2014 e, oltre ad essere presente negli spazi adiacenti alle Artificerie (12 settembre, dalle 11 alle 24), “presta” la dj Trinity, una delle anime del Garage Sale insieme a Carlotta Guerra, alla Silent Performance - Velocità 1, l’happening collettivo progettato dalla coreografa Monica Francia per il giorno di apertura del Festival (alle 20.30 e 22.30). Si tratta di un progetto che si situa a metà strada tra il silent flashmob (o rave) e la performance di arte relazionale. Coinvolge un gruppo di massimo 70 performers che, dotati di cuffie wireless ritirate al momento dell’iscrizione al desk, seguiranno le istruzioni della coreografa accompagnate da un tappeto sonoro scelto da Trinity. La performance non è danza (per cui non bisogna essere professionisti), ma è una sorta di allenamento per raggiungere la Velocità 1 che, nei laboratori CorpoGiochi di Monica Francia, rappresenta la prima velocità dopo la paralisi dello zero. È la velocità che permette di acquistare consapevolezza del corpo, del proprio stare nel mondo a partire dai movimenti essenziali, dalla non dispersione di energie, permette l’attenzione, l’essere presenti a sé e a ciò che ci circonda senza perdersi nei rumori di fondo, né farsi distrarre o portare fuori strada. È la velocità che permette di raggiungere gli obiettivi veri, di fare a meno delle cose inutili, quella che ti fa riconoscere ciò che è realmente importante. Velocità 1 è stata scelta dal team di Cantieri come metafora per il Festival di quest’anno, come segno di un percorso che è ormai consolidato e cresciuto come realtà culturale a livello internazionale, ma che, nello stesso tempo, continua ad interrogarsi e a porsi nuovi obiettivi, abbracciando nuove relazioni e testimoniando nuove esperienze con il mondo. Sabina Ghinassi
PROGETTO EDUCATIVO
Imparare a muoversi per crescere meglio Dai laboratori di “CorpoGiochi Off” agli “Assaggi” con gli artisti nelle scuole Lo sviluppo e la crescita di un bambino passano attraverso molte fasi, una importante momento è la presa di coscienza di avere un corpo. Queste sono le mani. Questi sono i piedi. Questo è il busto. Queste le gambe. Se sbilancio il peso da questa parte il corpo di muove in un modo, se alzo una gamba si sposta anche tutto il resto del corpo, eccetera. Presa coscienza di questi meccanismi, e compreso cosa si può fare e cosa è vietato per la cultura nella quale cresce (ad esempio si corre su un prato, ma non si può correre a scuola), il bambino inizia a dimenticarsi di avere un corpo. Lo dà per scontato. Per questo è molto importante il lavoro fatto da Cantieri con CorpoGiochi a Scuola. È un progetto educativo didattico ideato da Carolina Carlone e Monica Francia e un metodo originale di educazione al movimento che, proposto ai bambini e ragazzi a scuola, dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia sino alle Scuole Medie di Secondo Grado, e agli insegnanti coinvolti, da dodici anni si realizza in diversi Istituti di Ravenna attraverso percorsi didattici e laboratori. CorpoGiochi a Scuola coinvolge più discipline e più docenti, pone particolare attenzione alle emozioni dei ragazzi e al loro sviluppo armonico, favorisce la continuità fra diversi ordini di scuola e sviluppa un’idea di scuola olistica ed ecologica dell’educazione e della didattica, nella convinzione che alla base di qualsiasi relazione di apprendimento/insegnamento, vi sia una componente affettiva e relazionale che può influire sulla medesima, in modo positivo o negativo. I laboratori CorpoGiochi utilizzano le competenze e gli stimoli provenienti dalle diverse discipline e dagli altri linguaggi artistici e sono collocati al centro di percorsi didattici annuali multidisciplinari. Prevedono approfondimenti e attività organizzati mediante l’adozione
di uno sfondo integratore in grado di favorire relazione e flessibilità. A questo si aggiunge CorpoGiochi Off, condotto da Monica Francia, è un incontro di laboratorio per bambini e adulti che permette di sperimentare il progetto fuori dal contesto scolastico, stimolandoli a prendere coscienza delle proprie potenzialità in relazione al movimento e all’azione. Una dimostrazione urbana finale del laboratorio sarà aperta al pubblico il 12 settembre, alle 20, alle Artificerie Almagià. Ma per comprendere il corpo è necessario anche lo sguardo. Per questo i bambini vengono avvicinati anche all’osservare la danza di giovani coreografi con “assaggi” di danza d’autore a scuola. Ideato e realizzato da Cantieri a Ravenna con continuità dal 2005, Assaggi considera la danza come contenuto eccellente portando l’arte coreutica contemporanea – e coloro che l’hanno scelta come professione – all’interno delle scuole. Assaggi presenta brevi performance dal vivo al termine delle quali è previsto un momento di incontro con i bambini, per favorire la loro curiosità attraverso lo scambio di osservazioni e di domande agli artisti. I bambini vengono così stimolati ad intuire che è possibile sperimentare un linguaggio corporeo ricco ed articolato, che può permettere grandi possibilità espressive. A mostrare il proprio lavoro ai bambini saranno due giovani artisti selezionati dal Network Anticorpi XL e dal ravennate gruppo Nanou che sarà il loro tutor in quanto compagnia di punta della scena ravennate e protagonista del progetto sin dagli esordi. Gli Assaggi saranno realizzati nelle scuole primarie S. Cavina, Muratori, M. Bartolotti, Classe e B. Pasini e nella scuola secondaria M. Montanari. Matteo Cavezzali
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MOSTRA INSTALLAZIONE
L’incontro poetico fra danza e fotografia di Bonazza e Cesari
Cartellone eventi DARSENA DANCE RAIDS SABATO 12 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 15 > 19 Apertura al pubblico del laboratorio La cadenza, tenuto da Claudia Castellucci. PALESTRA SCUOLA MEDIA M. MONTANARI ore 15.30 > 18.30 CorpoGiochi Off Lab Laboratorio per bambini e adulti a cura di Monica Francia per sperimentare il progetto CorpoGiochi® fuori dal contesto scolastico. Bambini dai 6 anni. Prenotazione obbligatoria. Dimostrazione di lavoro in spazio urbano, ore 20, Artificerie Almagià. VIA MAGAZZINI POSTERIORI [corte interna area Dock 61 e Arc.Lab] ore 15 > 19 Laboratorio Arti In Gioco Animazione ludica e artistica con il colore a cura di Lucertola Ludens. PIAZZA DEL POPOLO ore 17.30 Physical Momentum Project Francisco Cordova Azuela (Spagna) Postskriptum Spettacolo di danza urbana.
PIAZZA SAN FRANCESCO ore 18 Lali Aygaudè (Spagna) Incognito Spettacolo di danza urbana. VIA MAGAZZINI POSTERIORI [area Almagià] ore 18 > 24 Garage Sale Mercatino vintage e second hand, performance e live music. ore 20.30 - 22.30 Silent Performance: Velocità 1 Flash mob in collaborazione con Garage Sale. VIA MAGAZZINI POSTERIORI [corte interna studio Image] ore 19 Installazione fotografica Storie sui fili A cura di Image, in occasione della presentazione dell’omonimo libro di Carla Baroncelli (Image Edizioni, Ravenna). ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 20.30 - 22.30 - 24 Sogni perduti, Sogni ritrovati Mostra-installazione di Giulia Cesari e Dario Bonazza Prenotazione obbligatoriaingresso riservato a max 40 persone. La mostra fotografica sarà visibile in tutte le sere di spettacolo presso le Artificerie Almagià. ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21.30 Gil Kerer (Israele) Between us Spettacolo di danza urbana.
Punti di ristoro in funzione a partire dalle ore 19
DOMENICA 13 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ [piazza] ore 18.30 Aperitivo d’autore incontro pubblico con le compagnie del tour Danza Urbana XL, condotto dal coordinatore Massimo Carosi e dal critico Fabio Acca. ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21.30 Compagnia Nexus Simona Bertozzi Animali senza favola Al termine dello spettacolo incontro aperto al pubblico con la compagnia condotto dal critico Fabio Acca.
LUNEDÌ 14 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21.30 Daniele Ninarello L.A.N.D Where is my love? (anteprima) Al termine dello spettacolo incontro aperto al pubblico con la compagnia condotto dal critico Fabio Acca.
VETRINA GIOVANE DANZA D'AUTORE VENERDÌ 18 SETTEMBRE BIBLIOTECA CLASSENSE ore 16 (replica ore 17) Vetrina della giovane danza d'autore ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21.30 Vetrina della giovane danza d'autore
SABATO 19 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21.30 Vetrina della giovane danza d'autore
DOMENICA 20 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 10 Prove d’Autore XL ore 18 Vetrina della giovane danza d'autore
CorpoGiochi
VENERDÌ 18 SETTEMBRE
21>24 SETTEMBRE
MUSEO NAZIONALE ore 16 (replica ore 17) gruppo Nanou Esercizi per Baby Doe.
LUOGHI URBANI CITTADINI Compito in piazza performance urbane con gli allievi delle scuole ravennati dei corsi CorpoGiochi.
✃ INFO E BIGLIETTI
GRUPO CORPO _Brasile TRIZ / PARABELO 9 ottobre CAS PUBLIC _Focus Québec SYMPHONIE DRAMATIQUE 13 ottobre COMPAGNIE MARIE CHOUINARD _Focus Québec 7 ottobre
we associates
Gli eventi urbani e le installazioni di Ravenna Dance Raids sono a ingresso gratuito. Per partecipare all’evento Silent Performance: Velocità1 informazioni dettagliate sulla pagina Facebook. Il Laboratorio Corpo Giochi Off è gratuito con prenotazione obbligatoria. Gli spettacoli al Museo Nazionale e Biblioteca Classense sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Il costo degli spettacoli alle Artificerie Almagià è di 10 euro (5 euro ridotto under 26, over 65, allievi scuole di danza, Corpogiochi, tesserati all’Università degli adulti Bosi Maramotti). Il programma può subire variazioni. Per info, prenotazioni e aggiornamenti: www.festivalammutinamenti.org info@festivalammutinamenti.org tel. 0544 251966 - 320 9552632 Facebook: Festival Ammutinamenti Twitter: cantieridanza Instagram: cantieridanza
TEATRO COMUNALE CLAUDIO ABBADO FERRARA
PRIMA ITALIANA
PRÉLUDE À L’APRÈS-MIDI D’UN FAUNE / LE SACRE DU PRINTEMPS DANCEHAUS COMPANY / VALERIA MAGLI _Italia PUPILLA 1983/2014 18 / 19 novembre FUORISTRADA _Italia NUOVE PROPOSTE DI COMPAGNIE EMERGENTI 20 / 21 novembre COLLETTIVO CINETICO _Italia 10 MINIBALLETTI 28 novembre DANIEL LÉVEILLÉ DANSE _Focus Québec SOLITUDES DUO PRIMA ITALIANA 3 dicembre COLLETTIVO CINETICO _Italia AMLETO 5 dicembre DADA MASILO / THE DANCE FACTORY _Sudafrica CARMEN 11 novembre
CONTEMPORANEA FESTIVAL 2015
danza ABBONAMENTI DAL 5 SETTEMBRE
WWW.TEATROCOMUNALEFERRARA.IT
0532 218311
C O N I L S O S T E G N O D E L M I N I S T E R O P E R I B E N I E L E AT T I V I T À C U LT U R A L I , R E G I O N E E M I L I A R O M A G N A , C O M U N E D I F E R R A R A
Due artisti, il fotografo Dario Bonazza e la performer e danzatrice Giulia Cesari, si ritrovano uniti, quasi fatalmente, in una sorta di narrazione intima a due voci: Sogni Perduti, Sogni Ritrovati, un racconto onirico condiviso nato dall’incontro poetico tra danza e fotografia. Sono immagini che, come capitoli all’interno di un romanzo autobiografico, raccontano il non detto, l’inespresso e le occasioni mancate della vita; rimozioni che si imprimono sulla pellicola fotografica come frames sfuggiti alla penombra del dormiveglia. Quei frames parlano con tenerezza di quelle fragilità, senza sensi di colpa, senza ferocia. Il linguaggio fotografico si colloca deliberatamente nella citazione quasi affettiva e non retorica del ventennio ‘60/’70, nella malinconia di quel periodo, nella patina di rêverie perduta che lo avvolge. La performer raccoglie l’invito del fotografo accompagnando con il corpo queste immagini. Lo fa in maniera apparentemente intuitiva, non meditata. Si colloca fluidamente nel racconto, lo accoglie nel suo corpo. L’intero lavoro diventa così lo specchio di una dialettica continua, fatta di ossimori (l’immagine ferma e il corpo in movimento, la bidimensionalità della fotografia e Uno scatto la tridimensionalità del corpo, il freddo e il caldo, del l’irrealtà del sogno e la realtà dell’organico) e di fotografo rispecchiamenti. di Dario Bonazza È la performer che racconta le immagini oppure per il sono le immagini che raccontano lei? La risposta Festival Ammutinamenti non è data, ma lasciata allo sguardo di chi raccoglie l’invito, diventando in qualche modo egli stesso attore della scena, mettendo in gioco la sua storia, i suoi stessi appuntamenti mancati, i suoi vagheggiamenti, i suoi tempi sbagliati, le parole non dette, guardandosi e raccontandosi a sua volta in quello stesso specchio. Sogni perduti, Sogni ritrovati: mostrainstallazione di Giulia Cesari e Dario Bonazza; testo in catalogo di Linda Landi. Prenotazione obbligatoria-ingresso riservato a max 40 persone. Dal 12 settembre, ore 20.30 - 22.30 - 24 (durata 20 minuti ciascuna). In occasione delle serate di spettacolo all’Almagià
CREDITS Con il sostegno di: Anticorpi, Anticorpi XL, Mibac - Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Emilia Romagna, AterDanza, Comune di Ravenna. Con il patrocinio della Provincia di Ravenna. In collaborazione con: Biblioteca Classense, Museo Nazionale di Ravenna, Almagià-rete di associazioni culturale, Compagnia Portuale, Settimana del Buon Vivere. Media partners: Medialab store, Image, Reclam, Gagarin Web Master: Bildwort Ufficio stampa: PEPITA punto COM
Accademia di Teatro Musicale, Parola, Canto, Musica, Danza ballo recito canto improvviso mi diverto
MUSICAL È BELLO CORSI PER TUTTE LE ETÀ LEZIONI GRATUITE DI PROVA dal 22 al 28 settembre Direzione artistica: Laura Ruocco Recitazione: Paola Baldini Canto: Elisa Drei Danza Classica: Serena Mazzotti - Chiara Rambaldi Modern Jazz: Sara Buratti Danza Contemporanea: Elena Casadei Collaborazione artistica: Fabrizio Paganini CON IL PATROCINIO DI:
GEMELLAGGIO CON:
CON IL CONTRIBUTO DI:
COMUNE DI RAVENNA
Ravenna • via M. Marani 1 • Info e iscrizioni 331.7983986 accademiadelmusical@alice.it www.laccademiadelmusical.it
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CULTURA
MUSICA ROCK/1
CLASSICA
LEGGERA
Ripartono i concerti dell’Accademia Bizantina all’Alighieri
Il Bronson riapre con gli americani Parquet Courts
Tra Graziani e Jannacci alla festa dell’Unità
La nuova stagione live del Bronson si apre mercoledì 16 settembre con i Parquet Courts. Tra accelerazioni punk, indie rock d’annata, momenti Americana e rigore post-punk, la band originaria del Texas si è imposta grazie al celebratissimo “Sunbathing Animal” – uscito nel 2014 per la What’s Your Rupture – come una delle formazioni più seguite di Brooklyn. Ingresso a 15 euro.
Ultimi giorni alla festa dell'Unità del Pala De André di Ravenna. Giovedì 10 settembre e sabato 12 due figli d’arte omaggiano i celebri padri: sul palco, rispettivamente, Filippo Graziani e Paolo Jannacci (nella foto con Enzo). Ska e rocksteady ll’11 settembre con The Bluebeaters, ex band di Giuliano Palma; cover anni ‘70 invece il 12 con due band Joe Dibrutto e Moka Club. Il 14 finale all’insegna del liscio romagnolo.
I grandi interpreti internazionali di musica barocca tornano a darsi appuntamento a Ravenna nell’ambito della rassegna “I concerti dell’Accademia – musica antica con strumenti originali”, organizzata dall’ensemble Accademia Bizantina in collaborazione con il Comune. La manifestazione, giunta quest’anno alla diciassettesima edizione, propone un calendario che coniuga grande musica, rigore filologico e solidarietà. Ogni appuntamento, infatti, “sponsorizzerà” una diversa associazione di volontariato: Linea Rosa, Admo, Cosmohelp, Villaggio Globale, Marinando e Banco Alimentare. La manifestazione prevede sette concerti, in programma ogni domenica mattina dal 13 settembre al 18 ottobre (inizio ore 11) nella sala Corelli del
ROCK/2
Il festival della psichedelia (e della pioggia) Torna il Rainy Days Fest al bagno Hana-Bi con anche un pezzo degli Spacemen 3 Venerdì 11 e sabato 12 settembre (live dalle 21 a ingresso libero) al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna torna il “Rainy Days Fest”, il festival di fine estate dal nome evidentemente scaramantico dedicato alle sonorità heavy e psichedeliche con band di culto della scena underground italiana e internazionale. Si parte venerdì con l’hard rock degli olandesi Death Alley e poi spazio alla psichedelia degli americani Joy, da San Diego, e dei cileni Chicos de Nazca, prima dei più noti del lotto, gli americani Lumerians: vengono da San Francisco e propongono un viaggio attraverso mezzo secolo di sperimentazioni psichedeliche e noise. Sabato arriva un terzetto di band tutte italiane – i chiacchierati laziali Sonic Jesus, i veneti New Candys e il progetto forlivese Istvan – e un ospite la cui sola presenza rende più prestigioso l’intero festival. Si tratta infatti di Will Carruthers, una delle leggende della psichedelia, membro di Spacemen 3, Spiritualized, Spectrum e Dead Skeletons: si esibirà in acustico e presenterà il suo libro autobiografico “Book of Jobs”. La programmazione dell’Hana-Bi continuerà poi dopo il concerto del Bronson (vedi box in alto) con Ryley Walker, dall’Illinois, considerato una nuova promessa del folk americano. Info: 333 2097141.
RUSSI ITINERARI ORGANISTICI Al via la rassegna Itinerari Organistici. Lunedì 15 alle 20.45 nella chiesa dell'Addolorata di Russi concerto per organo e voce con il musicista Riccardo Tanesini e la voce contralto Claudia Bettoli.
Luca Ragazzini e Laura Crippa di Accademia Bizantina
AGENDA I LOVESPOON AL QUE VIDA Domenica 13 settembre alle 17 al bagno Que Vida di Porto Corsini concerto folkpsichedelico dei ravennati Lovespoon.
ECCO I MANDOLIN’ BROTHERS
Will Carruthers
La prossima settimana su
GUSTO BIO Oggi la buona tavola è anche materie prime del territorio, ingredienti naturali e biologici, stili di vita rispettosi dell’ambiente. Ogni mese R&D propone notizie e articoli dedicati a mercati bio e a km 0, ristorazione vegetariana, prodotti e produttori senza “additivi” e “conservanti” che hanno origini in natura e favoriscono il benessere, senza trascurare la bontà dei sapori.
Venerdì 11 settembre al Boca Barranca concerto degli italiani Mandolin' Brothers, specializzati in roots rock e americana, tra brani originali e cover.
teatro Alighieri di Ravenna. Ad aprire l’edizione di quest’anno, domenica 13, ci penserà la stessa Accademia Bizantina insieme all’oboista di fama internazionale Elisabeth Baumer. Accompagnata dal violino di Heriberto Delgado Gutiérrez, dal violoncello di Paolo Ballanti e dal cembalo di Valeria Montanari, la musicista austriaca si cimenterà con musiche di Brescianello, Platti, Heinichen, Stölzel, Vivaldi e Telemann, in un concerto che avrà per tema “Gemischter Stil L’influenza reciproca fra italiani e tedeschi”. Biglietti a 10 euro intero, 7 ridotto, 2 per gli allievi di Conservatorio e Istituti Musicali pareggiati. Info: 0545 61208.
RUBRICHE
CULTURA
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FULMINI E SAETTE
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
di Adriano Zanni - Cronache e visioni dal Deserto rosso - tutti i giorni su www.ravennaedintorni.it
Il mistero del rock dei Verdena di Luca Manservisi
Senza vincoli - Lido di Classe VISIBILI E INVISIBILI
Il taxi del grande Panahi e quella chicca sulla Napoli del 2020 di Francesco Della Torre
Taxi Teheran (di Jafar Panahi, 2014) Jafar Panahi è uno dei registi più importanti del nostro tempo, non solo per la sua produzione cinematografica, ricca di grandi film e premi nei festival più importanti, ma anche per il suo impegno per la libertà di espressione nel suo paese, l'Iran. Per il suo attivismo infatti, il regista qualche anno fa è stato arrestato e condannato, e ora gode (si fa per dire) di una libertà parziale, caratterizzata dal divieto di realizzare film nel suo paese. Un atto non solo violento e grave, ma anche masochistico, visto che Panahi per ogni suo film fatto ha vinto un premio, dal Leone di Venezia (Il cerchio, 2000), passando per il Pardo di Locarno e vari premi a Cannes, fino ad arrivare a questo Taxi Teheran, girato clandestinamente per la capitale con la telecamera “mascherata” da smartphone, che ha vinto l'Orso d'Oro a Berlino. Panahi qui è anche protagonista, visto che veste i panni di un impacciato tassista che ospita vari personaggi senza ben sapere come portarli a destinazione. Ogni passeggero è totalmente diverso dall'altro, e permette al film di fare una fotografia varia e ricca della società attuale di cui Panahi non può far parte. Anche gli attori quindi hanno rischiato la cacciata dal paese, nel girare questo film: non a caso, non ci sono titoli di coda coi crediti. Non si va a vedere Taxi Teheran per compassione o per un comunque giusto spirito solidale, ma perché siamo di fronte all'ennesima grande opera di uno dei maggiori autori moderni. Un film a suo modo semplice ma non inferiore ai lavori che lo hanno posto all'attenzione del mondo. Un film che
vuole essere anche una riflessione, politica e realista, sul ruolo che la cultura può avere nell'educazione di un popolo; infine, un suo grande successo anche di pubblico sarebbe certamente il miglior messaggio da dare a un paese che con la libertà ha ancora qualche evidente problema. L'era legale (di Enrico Caria, 2011) Da Teheran a Napoli, con tutt'altro spirito e realizzazione tecnica, senza creare problemi o esserne vittima, ma senza mancare di esercizio critico. Mockumentary, cioè falso documentario. La Napoli del 2020 è un paradiso di legalità, e di conseguenza una città fiorente per turismo e ricchezza di produzione. Artefice dell'impresa, il sindaco Nicolino Amore, il cui segreto, si scoprirà ben presto, è quello di aver legalizzato la droga. Enrico Caria è un vignettista le cui incursioni al cinema sono sempre degli autentici pezzi di follia, bravura e originalità, come il precedente Blek Giek (con Lillo e Greg), una chicca carica di autentica stravaganza. Il film è strutturato con interviste eccellenti a personaggi come Renzo Arbore, Carlo Lucarelli, Giancarlo de Cataldo e Pietro Grasso, alternate a momenti di pura fiction e invenzione con il mitico Patrizio Rispo (il volto più noto della soap Un posto al sole) che incarna perfettamente la napoletanità e offre il suo volto con ironia e credibilità. Un prodotto volutamente televisivo, dalla breve durata, che prende in giro il mezzo stesso ma allo stesso tempo lancia un messaggio semplice ma preciso e con il mezzo cinema vuole dimostrare a priori di avere ragione. Cosa molto probabile, come probabilmente vi siete persi questa chicca e altrettanto probabilmente fareste bene a recuperare.
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Sarà che solitamente più cercano di farmi odiare qualcuno e più questo qualcuno finisce per starmi simpatico. E sarà che tutta questa energia utilizzata sui social per insultarli mi pare potesse essere spesa meglio. Ma la polemica sui Verdena che “insultano il fonico e spaccano una chitarra durante un concerto per poi chiederne una in prestito su Facebook” – preferisco fermarmi qui e non entrare nei dettagli – credo abbia davvero assunto dimensioni troppo grosse. Forse anche a causa dell’invidia nei loro confronti che sta montando sempre più forte all’interno della fantomatica scena italiana che non riesce proprio a sopportare il loro successo, ottenuto senza alcun sputtanamento artistico (penso ai Marlene Kuntz con Skin, per esempio). Mi spiego meglio: i Verdena continuano a suonare “strani” – ok, stiamo comunque parlando di pop-rock – il loro nuovo album è pieno di chitarre distorte, fuzz, effetti, piccole sperimentazioni, la voce è più che altro uno strumento aggiunto, necessita di attenzione e diversi ascolti – ok, ci sono anche molti momenti melodici irresistibili facili facili, ovvio –, ma nonostante questo ha debuttato al primo posto nella classifica dei dischi più venduti in Italia, davanti a J-Ax, Bon Jovi, Jovanotti, Tiziano Ferro. Insomma, un fenomeno quasi da studiare. Anche perché si tratta del secondo volume di un altro nuovo disco, uscito solo sette mesi dopo il primo “Endkadenz” che, come noto, la Universal non ha voluto pubblicare in formato doppio come invece il precedente, monumentale, “Wow” di quattro anni prima. Ecco io non so quale sia il pubblico dei Verdena (non potendomi considerare un loro fan, dato che fino all’anno scorso non avevo neppure mai ascoltato un loro disco dall’inizio alla fine, credo), ma mi rincuora il fatto che ci siano sicuramente anche ragazzini appassionati di una band che tendenzialmente omaggia il rock americano degli anni sessanta e settanta. Il tutto, per arrivare a questo nuovo album, divertendosi a giocare con i suoni in totale libertà. E così ci puoi sentire i riferimenti alla psichedelia, ai 13th Floor Elevator già omaggiati in passato, così come ai Led Zeppelin o ai Motorpsycho, passando per echi di Battisti, forse, influenze grunge (o per restare in Italia i soliti Afterhours), arrivando perfino a una citazione più o meno nascosta degli Arcade Fire (la chitarra di “Troppe scuse”) e la parte strumentale di “Dymo” che ricorda invece il capolavoro di quest’anno di IOSONOUNCANE, fan dichiarato, tra l’altro, degli stessi Verdena. Loro no, invece, non hanno ancora pubblicato un vero capolavoro. Troppi alti e bassi, in carriera e all’interno dello stesso disco. Però ecco, non sono tra quelli che si scandalizzano quando leggono critici di professione (si fa per dire) che dicono che sono la più grande rock band italiana.
llo! e b è o il ciel con noi! o scopril Domenica 13 settembre, ore 10:30 Osservazione del Sole al telescopio (ingresso libero - cielo permettendo)
Sabato 19 settembre, ore 16:30 ...un pomeriggio al planetario
Marco Garoni In viaggio sulla Luna
Martedì 15 settembre, ore 21
(attività a adatta a bambini a partire dai 10 anni)
Paolo Morini:
Sabato 19, ore 20:30
L’esplorazione della Luna: rappresentazioni e mappe da Leonardo alle imprese spaziali
Darsena di Ravenna
"International Observe the Moon night" Osservazione della Luna al telescopio (ingresso libero - cielo permettendo)
Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.00-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.racine.ra.it/planet - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
RAVENNA &DINTORNI 10/9 2015
22 CINEMACITY Ravenna
sab. e dom.: 16-18-20.35-22.45
Programmazione dei film in sala
No Escape Colpo di stato
Inside Out di Pete Docter
di John Erick Dowdle
DA GIOVEDÌ 10 A MERCOLEDÌ 16 SETTEMBRE
Taxi Teheran di Jafar Panahi
Orso d'Oro Berlino 2015 gio 10: 21.15 ven 11: 20.45 - 22.30 sab 12: 18.30 - 20.45 - 22.30 dom 13: 17.00 - 18.45 - 21.15 mar 15 - mer 16: 21.15
Amarcord di Federico Fellini
Il Cinema Ritrovato lunedì 14 - martedì 15 : 21.15
Telefona e prenota il tuo posto in sala
Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 215206
Proiezione in 3D mer.: p.u. 20.25 Proeizione in 2D mer.: 20.15-20.40-22.30-22.40-22.50
Cinema Mariani - Ravenna
www.mariani-ravenna.it
Mission: Impossible Rogue Nation
Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio
di Christopher McQuarrie fer. (escluso mar. e mer.): 20.15-22.55; sab. e dom.: 17.35-20.15-22.55
Dragon Ball Z La resurrezione di F
Città di carta di Jake Schreier fer.: 20.30-22.40; sab. e dom.: 15.50-18-20.30-22.40
CINEMA MARIANI Ravenna
Southpaw - L’ultima sfida
Taxi Teheran
di Tadayoshi Yamamuro Proiezione in 3D sab. e dom.: 17.50-20.20; lun.: p.u. 20.20
fer.: p.u. 22.45; sab. e dom.: 15.25-22.45
di Antoine Fuqua
di Jafar Panahi
Amy The girl behind the name di Asif Kapadia mar. e mer.: p.u. 21.15
Fantastic 4 I fantastici quattro
fer.: p.u. 20.20; sab. e dom.: 17.45-20.20
di Josh Trank
gio., ven., lun., mar. e mer.: p.u. 21.15; sab.: 20.30-22.30; dom.: 16.30-18.30-21.15
Sinister 2 (v.m. 14) di Ciarán Foy fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 22.40
CINEMA SARTI Faenza
Un’occasione da Dio di Terry Jones fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 20.30
Southpaw - L’ultima sfida di Antoine Fuqua fer.: p.u. 22.40; sab. e dom.: 17.45-22.40
Operazione U.N.C.L.E.
Taxi Teheran
gio., mar. e mer.: p.u. 21.15; ven.: 20.45-22.30; sab.: 18.30-20.45-22.30; dom.: 17-18.45-21.15
Amarcord di Federico Fellini
di Guy Ritchie fer. (escluso lun. e mer.): p.u. 20.20; sab. e dom.: p.u. 17.45
Minions
di Federico Fellini lun., mar. e mer. 17: p.u. 21.15 (versione restaurata dalla Cineteca di Bologna)
Dragon Ball Z La resurrezione di F di Tadayoshi Yamamuro sab. e dom.: 15.30-17.45-19.20; lun.: p.u. 20.30
Dove eravamo rimasti
Amy The girl behind the name
di Jonathan Demme fer.: 20.25-22.40; sab. e dom.: 17.45-20.25-22.40
di Asif Kapadia mar., mer. e gio. 17: p.u. 21 lun. e gio. 17: p.u. 21.15 (versione restaurata dalla Cineteca di Bologna)
No Escape Colpo di stato di John Erick Dowdle fer.: 20.25-22.45; sab. e dom.: 17.50-20.25-22.45
Città di carta
di Guy Ritchie
Operazione U.N.C.L.E.
Inside Out
Self/Less
di John Erick Dowdle fer., sab. e dom.: 20.20-22.40
Amarcord
di Pete Docter Proiezione in 2D mer.: 20.30-22.40
di Tarsem Singh fer.: 20.20-22.45; sab. e dom.: 17.40-20.20-22.45
Non essere cattivo
fer. (escluso lun. e mar.): 20.15-22.45; sab. e dom.: 17.45-20.15-22.45
CINEDREAM Faenza
di Pierre Coffin, Kyle Balda
fer.: 20.30-22.30-22.45; sab. e dom.: 17.45-20.30-22.30-22.45
di Jafar Panahi gio.: p.u. 21.15; ven. e sab.: 20.45-22.30; dom.: 16-18-21.15
CINEMA JOLLY Ravenna Proiezione in 2D fer. (escluso mer.): 20.20-20.30-20.45-22.3022.40-22.50; sab. e dom.: 17.45-18.10-18.35-20.20-20.3020.45-22.30-22.40-22.50; mer.: 20.20-20.30-22.30-22.40
di Jake Schreier
Fantastic 4 I fantastici quattro
Minions
di Josh Trank fer.: 20.25-22.40; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.25-22.40
La bella gente
Self/Less
di Ivano De Matteo gio., ven., lun. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: 18.30-21
di Tarsem Singh fer.: p.u. 20.15; sab. e dom.: 17.35-20.15
CINEMA ITALIA Faenza
fer.: p.u. 22.45; sab. e dom.: p.u. 22.50
Mission: Impossible Rogue Nation
Dove eravamo rimasti di Jonathan Demme fer.: 20.35-22.45;
di Pierre Coffin, Kyle Balda Proiezione in 2D fer.: 20.35-21-22.40; sab. e dom.: 15-15.40-16.50-17.30-18.4020.35-21.10-22.40; mar.: p.u. 21 (film in lingua originale)
di Christopher McQuarrie fer. (escluso mar. e mer.): 20.15-22.45; sab. e dom.: 15.15-20.15-22.45
INFOCINEMA Cinemacity Ravenna, via Secondo Bini 7, tel. 0544 500410 Cinema Mariani Ravenna, via Ponte Marino 19, tel. 0544 215206 Cinema Corso Ravenna, via di Roma 51, tel. 320 9022548 Cinema Jolly Ravenna, via Serra 33, tel. 0544 478052
Cinema Astoria Ravenna, via Trieste 233, tel. 0544.500410 Cinedream Multiplex Faenza, via Granarolo 155, tel. 0546 646033 Cinema Italia Faenza, via Cavina 9, tel. 0546 21204 Cinema Sarti Faenza, via Scaletta 10, tel. 0546 21358
Cinema Europa Faenza, via S. Antonio 4, tel. 0546 32335 Cinema San Rocco Lugo, corso Garibaldi 118, tel. 0545 23220 Sala del Carmine Massa Lombarda, via Rustici 2, tel. 0545 985890 Cinema Gulliver Alfonsine, piazza della Resistenza 2, tel. 377 7081999
Cinema Moderno Castel Bolognese, via Morini 24, tel. 0546 55075 Sala Sarti Cervia, via XX settembre 98/A, tel. 0544 71964
JUNIOR BURATTINI
ARTE/1
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DIVERTIMENTO
Festa dei bambini al parco di Faenza
Cervia rende omaggio al festival Arrivano dal mare
Un’installazione colorata in spiaggia Domenica 13 settembre dalle 15.30 al bagno Singita di Marina il laboratorio-museo itinerante Immaginante propone l’attività per bambini “Villaggio”. Il progetto è a cura di Arianna Sedioli e Alessio Caruso che organizzeranno una sorta di gioco di composizioni con sabbia e materiali di riciclo al fine di realizzare un’installazione coloratissima. Ogni partecipante dovrà portare il coperchio di una scatola. L’evento è libero e gratuito (nella foto una iniziativa per bambini al Singita delle scorse settimane). Info: 0544-538851
Tra i più noti e frequentati festival di teatro di figura in Italia, oltre che uno dei più antichi del mondo, “Arrivano dal mare!” giunge quest'anno al traguardo dei 40 anni. Dal 15 al 20 Settembre Gambettola, Cervia, Cesena, Gatteo, Longiano e Montiano verranno invase da burattini, marionette, pupazzi e narratori con oltre 50 spettacoli, fra cui diversi debutti e anteprime nazionali. Si riparte da Cervia – dove il festival è nato – su invito della nuova giunta comunale, con la deposizione di una targa commemorativa (martedì 15 alle 21.15 nel piazzale della torre di San Michele, dove andrà in scena anche uno spettacolo di burattini con protagonista Fagiolino) e si continua seguendo l'itinerario che porta a Gambettola, la nuova sede della rassegna. Il festival è organizzato da quest'anno dalla compagnia ravennate Teatro del DragoFamiglia d'Arte Monticelli, che ne ha rilevato il marchio. Lo conduce lo storico direttore artistico Stefano Giunchi, coadiuvato da Roberta Colombo. Come sempre il festival ospita incontri, convegni, seminari, workshop. Il programma nel dettaglio su www.arrivanodalmare.it.
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CONFERENZA SCUOLA DEMOCRATICA: NE PARLANO NEWMAN E CORLAZZOLI Giovedì 10 settembre (e non mercoledì 9 come pubblicato erroneamente sullo scorso numero), dalle 21 alle 23 nella centrale piazzetta dell’Unità d’Italia, a Ravenna, si terrà la conferenza pubblica dal tema “A scuola di democrazia”, un dialogo tra insegnanti, Michael Newman e Alex Corlazzoli, pronti a portare le loro testimonianze di come la democrazia diventa fatto quotidiano tra i banchi di scuola. Newman insegna alla Summerhill School, la scuola democratica e libertaria più antica al mondo, dove la condizione di libertà degli studenti (tra i sei e sedici anni) li porta quotidianamente a vivere la scelta se andare a giocare o in classe. Corlazzoli lavora invece in un contesto “normale”, dove gli studenti sono costretti ad andare a scuola e spetta tutto al maestro districarsi nella contraddizione di “promuovere democrazia tra i programmi”, insegnando a partire da chi sono i bambini e le bambine di oggi. Nelle intenzioni, l'incontro vuole essere la celebrazione di coloro che da pionieri aprono diverse, nuove strade possibili nella scuola. Sullo sfondo, la celebrazione del centenario della pubblicazione del primo libro di A. S. Neill (padre fondatore della Summerhill School) dal titolo “A Dominie's Log” - diario di un anno di lavoro come insegnante in una scuola di campagna scozzese del 1915 che, all'ultimo giorno di scuola, gioisce per avere trasformato la stessa in un playground. L'incontro sarà anticipato dalla visione da breve video sulle figure di G. Zavalloni e Hundertwasser.
Domenica 13 settembre al parco Bucci di Faenza, dalle 16, è in programma la “Festa dei bambini”, appuntamento annuale promosso dal Centro per le Famiglie Faenza, con la partecipazione dei vari enti e associazioni che hanno curato in questi mesi le attività estive e i Cree in città. L’iniziativa è aperta a tutti i bambini compresi nella fascia d’età che va dalla scuola dell’infanzia fino ai 15 anni. La festa propone narrazioni, laboratori manuali, intrattenimenti e giochi. In caso di maltempo verrà rinviata a domenica 20 settembre.
ARTE/2 ESTEMPORANEA DI PITTURA PER BAMBINI Sabato 12 settembre “Animazione ludico e artistica con il colore” alla darsena di Ravenna, in via Magazzini Posteriori tra il Dock 61 e Arc-Lab. Dalle 15 le iscrizioni per una sorta di estemporanea di pittura per massimo 30 bambini in età da scuola elementare (con il proprio kit pittura). Alle 17 merenda. Info: debdeb@alice.it
FORMAZIONE DANTE PER LETTORI E INSEGNANTI Nell’ambito del Settembre dantesco, martedì 15 settembre ai chiostri francescani di Ravenna alle 17.30 si terrà un incontro formativo aperto a lettori volontari, insegnanti e genitori a cura della biblioteca Classense sul tema “Dante storie tante: fare poesia con i bambini e le bambine”.
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MONDOVINO
di Fabio Magnani Giornalista, selezionatore vini con collaborazioni nazionali e internazionali. Consulente di importatori, piattaforme commerciali, ristorazione e aziende vinicole
SUSSURRI E GRIDA
ESAGERAZIONI
Intorno al “lato oscuro” dell’enologia Fra vasche e botti, in cantina la sofisticazione e la truffa è dietro l’angolo. Vedi i casi di quest’estate... Senza dubbio un’estate calda, quella appena passata, non solo per le alte temperature e il sole cocente ma anche per il clamore nato per vicende legate al “lato oscuro” del mondo del vino. Nel mese di luglio un blitz dei finanzieri del comando provinciale di Pavia, insieme a funzionari del “Corpo forestale dello Stato” e dell'ispettorato repressione frodi, hanno sequestrato circa 16 milioni di litri di vino sfuso e 700 mila bottiglie. Diversi i giornali che hanno riportato anche il nome della cantina condannata: “Terre d’Oltrepò”. Si è trattata di un’operazione intelligente perché le forze dell’ordine hanno spulciato i dati della filiera. Hanno controllato le fatture dei vignaioli che fornivano le uve alla cantina facendo conto delle rese per ettaro e dei terreni coltivati dai singoli vignaioli e hanno confrontato il tutto con il vino commercializzato dalla cantina. Una normale equazione matematica che ha scoperto che quest’azienda immetteva sul mercato vini a denominazione Igt, indicazione geografica tipica, Doc e Docg di provenienza diversa da quanto dichiarato. Per farla breve. Compravano uve in altre aree ed etichettavano come se il tutto fosse fatto in Oltrepò secondo disciplinare. Per legge, quando si fa riferimento a Doc, Docg e Igt, si possono vinificare solo uve del territorio, dove risiede la cantina. Esempio, se sono in
Romagna, non posso imbottigliare del prosecco Docg ma solo le uve del territorio indicate dal disciplinare che regolamenta ogni singolo passaggio della produzione. Il passaggio da Igt a Docg implica restrizioni maggiori. Ecco il “grande reato” commesso dall’azienda incriminata. I giornali questa estate hanno un po' giocato con i titoli, spaventando non pochi consumatori subito corsi a controllare le bottiglie nelle proprie cantine. Ricordate, però, che mescolare uve di diversa provenienza geografica per fare il vino non danneggia la salute. Tanto è vero che una parte del vino della “Terre d’Oltrepò” potrà essere rimessa in vendita per decisione del tribunale del riesame.
Quindi, la prima cosa che occorre fare quando sentite questo tipo di notizie è capire bene cosa è successo e porsi le giuste domande. E se fosse consuetudine questo modo di lavorare? Tutto questo vino “contraffatto” dove andava a finire? Chi se lo è bevuto? Voi, cari amici consumatori e forse pure io, mio malgrado. Qui il consumatore, però, dovrebbe iniziare a fare un ragionamento diverso e magari rivedersi mentre si aggira tra gli scaffali alla ricerca della bottiglia da due euro da mettere in tavola. Vi è andata bene se per due euro avete comprato una delle bottiglie della cantina su citata, almeno si trattava solo di miscellanee di uve diverse. Ma pensate al maxi sequestro fat-
to solo un mese prima, a giugno, a Bologna, dove è stata trovata una vera e propria centrale di sofisticazione: 310.000 ettolitri sequestrati tra mosti, vini e succhi d’uva e cisterne cariche di circa 900 quintali di zucchero liquido e altrettanti 2730 quintali di zucchero oltre che 4 serbatoi pieni di acqua e saccarosio. Per un valore di trenta milioni di euro. Tutto il necessario per gli allocchi “della bottiglia da due euro”, per i mercati natalizi dove trovate “Moscato spumante” pure di marca a prezzi simili. Capite cosa bevete quando pensate di aver fatto l’affare con la bottiglietta da pochi euro? E vi è andata ancora bene: un produttore cinque anni fa è stato arrestato perché usava fare vino con i fertilizzanti. Tante volte abbiamo scritto dell’importanza di fare attenzione a ciò che si beve, di guardare il prezzo e nel dubbio sempre meglio affidarsi al proprio enotecario di fiducia e soprattutto del dovere spendere almeno 8/10 euro, sempre in enoteca, per una buona o solamente decente ma sana bottiglia di vino. Sempre questa estate nella nostra provincia è stato smascherato un traffico di vino e mosti, pare, ottenuti con uve da tavola. Mosti, uve, vino, tagli, fermentazioni fuori stagione, bolle falsificate, camionisti condiscendenti per un giro di oltre 150 mila ettolitri di prodotti destinati a vini cui è meglio non far menzione. Un vero scandalo... annunciato!
LO SCANDALO DEL BRUNELLO TAROCCO CHE MISE IN DUBBIO LA REPUTAZIONE DELLE GRANDI AZIENDE TOSCANE Ci sono scandali che, a volte, rasentano il ridicolo, come ad esempio è successo a Montalcino qualche anno fa. Si parlava di “Brunello taroccato” dove miriadi di giornalisti italiani sfruttarono la notizia facendola diventare ancora più grave di quello che era. All’estero non ci fu grande scalpore, se ne parlò certo, ma niente a confronto della caciara che si fece tra i confini nazionali. Se ne parlò per un anno intero perché a essere coinvolte erano le grandi aziende toscane, prestigiose firme del panorama enologico nazionale famosissime all’estero che fatturavano non poco. Fu una faccenda ridicola per l’atteggiamento dei giornalisti “esperti” ma anche di molti enologi che facevano finta di non sapere nulla quando invece tutti erano al corrente, ieri come oggi. Andavano in piazza a stracciarsi le vesti al grido del vino in purezza ma invece ben sapevano e soprattutto ben facevano quando andavano in cantina a fare le miscele, i tagli dove adulteravano il sangiovese con vitigni internazionali come merlot, cabernet e sirah. Altro che tradizione e vini in purezza. Un sangiovese non sarà mai scuro come la pece, siate convinti. Sono le stesse cose che se dovessero succedere in Romagna, dove nessuno se la fila, va bene lo stesso ma se questo accade nei luoghi sacri del vino è chiaro che tutto dopo un po' viene alla luce. Anche perché la vicenda del Brunello come quella del Chianti – anche lì ci fu uno scandalo simile – sono situazioni che, secondo me, si sapevano ma forse qualcuno esagerò o qualcun’altro per convenienza cominciò a soffiare sulla brace. Chi lo sa. E sapete come andò a finire con i giornalisti ed enologi di cui sopra? Dopo mesi di polemica sul web arrivarono le lettere di avviso dei legali delle varie aziende coinvolte e i “menestrelli” dell’informazione si zittirono e chiesero pure scusa. Ridicolo vero? E vi dirò di più, le aziende coinvolte non persero nemmeno mercato perché all’estero il Brunello e la loro “griffe” piaceva quindi alla fine c’è da pensare che fu pubblicità a titolo gratuito. E oggi cosa succede in quei di Montalcino? State tranquilli tutto va come deve andare.
Enoteca con cucina situata nella bellissima piazzetta Pisacane nel centro storico di Cervia, ideale per l’aperitivo, la cena e il dopocena. Nel menù gustose tapas con prodotti iberici e romagnoli, carta dei vini con oltre 130 etichette italiane ed estere, con un occhio di riguardo ai vini naturali. Enoteca Pisacane • Piazza Pisacane, 11 • Cervia (RA) • Tel 340 0585713 • www.enotecapisacane.it •
Enoteca Pisacane
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MONDOVINO
25 STORIE MISERABILI
DECANTAZIONI VINO FAI DA TE? HAI HAI HAI...
Il caso metanolo, la grande frode mortifera del 1986 Certo è che questi scandali della purezza nominale sono frivolezze rispetto alla grande frode del 1986 che coinvolse diverse cantine tra il Piemonte e Pianura Padana. All’epoca la cosa era ben più grave. All’epoca la “bestia nera” portava il nome di metanolo anche se il vero male oscuro, come solito, è l’avidità e l’ignoranza degli uomini. Il “caso del metanolo” fu una vera e propria vergogna che mise in ginocchio per lungo tempo l’economia del mondo del vino italiano di quegli anni. Gli ordini dall’estero furono annullati e centinaia di aziende si trovarono senza sbocchi commerciali e con tutte le vie sbarrate dalla paura del vino al metanolo e con la convinzione, tutta estera, che tanta produzione italiana fosse contraffatta. Nessuno più si fidava delle nostre aziende vinicole e rispetto al 1985, rimasero invenduti 21 milioni di ettolitri. Purtroppo il caso fu eclatante perché scoppio dopo morti sospette di alcune persone. Alla fine della triste vicenda, si contarono una ventina di persone decedute per aver ingerito il vino contraffatto e molte altre colpite da gravi lesioni, non ultima la cecità totale e irreversibile. Il metanolo o alcol metilico è un normale prodotto della fermentazione alcolica ma nelle dosi che madre natura dispone non succede nulla. All’epoca i delinquenti, condannati a 16 anni di reclusione, aggiungevano il metanolo perché incolore e inodore e aveva il pregio di aumentare la gradazione alcolica al pari dello zucchero. L’affare era presto fatto. Era sufficiente prendere mosti di scarsissima qualità trasformarli e aggiungere quanto serviva per renderli seducenti al palato. A innescare il meccanismo delinquenziale furono una serie di leggi di aumento d’imposta sul valore aggiunto di alcuni vini spumanti e alcoli e una detassazione sul metanolo che raggiunse un prezzo dieci volte inferiore a quello dell’alcol etilico. Se a essere usato fosse stato quest’ultimo non ci sarebbe stato nessun danno per la salute. Ricordiamo anche che i controlli sulle sofisticazioni per l’aumento della gradazione alcolica erano tutti concentrati sullo zucchero. Nessuno si sa-
rebbe mai aspettato l’uso del metanolo. I dati riportati nell’ordinanza evidenziarono che le aziende indagate e condannate facevano parte quasi esclusivamente di regioni del centro-nord: Piemonte (nelle province di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara), Emilia-Romagna (Ravenna, Ferrara, Piacenza, Parma), Trentino Alto Adige (Bolzano), Lombardia (Varese), Toscana (Lucca, Firenze, Pisa), Liguria (Genova), Veneto (Treviso, Verona, Padova) Friuli Venezia Giulia (Udine), Puglia (Taranto).
LO STAPPATO
Brunello Mannachiara di Nardi: delicato, sottile ed essenziale Come possiamo non assaggiare un classico toscano. L’occasione è data dal “Brunello di Montalcino Mannachiara” 2006. A produrlo l’azienda “Tenute Silvio Nardi”. Il colore è granato. Al naso intensità e persistenza. In fase iniziale odori fungini e terrosi. Piacevoli fragranze ossidative e ricordi di cuoio, scatola di sigari, pellame, pepe nero. Chiusura di resine ed erbe aromatiche fanno eco a ricami floreali passiti e a note più amare di china. La bocca è setosa, il tannino finissimo. Anche se si divincola abbastanza velocemente lascia un bel ricordo di se stesso. Un vino nel complesso delicato, sottile, essenziale che non si fa attendere. Buono, da abbinare a pregiati piatti di carne.
Una vera
Sapete cosa mi infastidisce di più? I “Wine Kit”. La nuova moda nata oltre oceano poco tempo fa. Una “americanata” che si traduce in un kit completo di tutto quello che serve per farsi in casa il vino. È un po’ come chi si fa la birra ma con la differenza che nel vino l’acquirente può scegliere il kit per farsi il Brunello piuttosto che il Chianti o scimmiottare i blasonati vitigni francesi il tutto per una modica cifra tra 1,67 a 2,67 euro a bottiglia. Un processo che dura circa 28 giorni partendo da un succo d’uva concentrato a cui aggiungerete tutto ciò che è necessario per affrontare le varie diverse fasi della vinificazione. Avrete a vostra disposizione attrezzature e tutta la chimica utile esattamente come in cantina. Una moda che dilaga quella del “self wine maker” che, tanto per saperlo, all’epoca del proibizionismo americano era normale attività di molti privati che non volevano rinunciare al “cicchetto”.
SULLA REPUTAZIONE DEI VINI ITALIANI ALL’ESTERO Parliamoci chiaro. Ci si lamenta tanto che i mercati non capiscono il vino italiano. Come si spiega però che la contraffazione dei vini italiani nel mondo vale circa due miliardi di euro? Forse il problema non è nei nostri vini ma nel modo che abbiamo di comunicarli. Certo le istituzioni non aiutano e ci dobbiamo arrangiare da soli a comunicare i nostri prodotti. È anche vero, però, che tante sono le aziende vinicole italiane che all’estero fanno sempre misere figure per il modo che hanno di trasmettere i propri valori o per il fatto che di valore non ne hanno proprio e, per questo, regolarmente evitate dagli operatori internazionali.
ECCO LE ETICHETTE PIÙ FARLOCCHE DIFFUSE IN USA Il mercato americano legato ai falsi e in particolare a quello dei vini francesi vale circa 700 miliardi di dollari. Una cifra, secondo me un po’ alta, ma sono diverse le fonti statunitensi che lo confermano. Quali sono i vini e le aziende più falsificati oltre ai soliti noti? Ecco l’elenco: Domaine de la RomanéeConti, Henri Jayer, Domaine Dujac, Château Cheval Blanc, Château Petrus, Château Lafite Rothschild, Château Latour, Château Mouton Rothschild, Château Lafleur, Château Le Pin, Château Latour à Pomerol, Château Rayas, Jaboulet La Chapelle Hermitage, Sassicaia, Soldera Brunello di Montalcino e Bruno Giacosa Barolo. L’elenco è stilato sulla base di alcun investigatori americani specializzati in questo tipo di reato. Se ci pensate è assurdo, ma tant’è.
enoteca nel tuo supermercato Vi offriamo una vasta selezione di vini per tutti i gusti e tutte le tasche Scegliamo per voi le migliori etichette locali e di tutto il territorio nazionale
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GUSTO
PROMOZIONE La piadina romagnola Igp sbarca all’Expo di Milano assieme a Casadei e Artusi
Viaggia a passo di walzer e a ritmo di rock la Piadina Romagnola Igp a Expo. Trade union della danza, la canzone simbolo del nostro territorio, Romagna mia, presentata nella versione classica del Maestro Secondo Casadei e in quella più innovativa. Dal 9 al 14 settembre la Piazzetta dell’Emilia Romagna a Expo ospita infatti il Consorzio di Promozione Tutela della Piadina Romagnola che metterà in campo un flash mob con un ballo collettivo sulle note di Romagna mia. Protagonista delle danze il pubblico, coinvolto nell’iniziativa dalla Regina della Piadina (una persona con un abito a tema piada) e da un attore con le sembianze di Pellegrino Artusi. Nel corso della danza saranno proiettate su un mega schermo una serie di immagini del prodotto simbolo della Romagna. Ad arricchire la presenza ci sarà un set fotografico a tema, e un agronomo che racconterà storia, peculiarità, tradizioni del prodotto. «Abbiamo pensato ad una presenza diversa rispetto alle solite degustazioni, – spiega Elio Simoni, presidente del Consorzio di promozione e putela della Piadina Romagnola – che coinvolgesse il pubblico sia sotto l’aspetto emozionale sia in quello del racconto. La consapevolezza è quella di presentarci alle milioni di persone in visita a Expo in rappresentanza di un intero territorio grazie al prodotto simbolo dell’identità della Romagna».
ANDAR PER SAGRE
COSE BUONE DI CASA
SPECIALITÀ DI MARE E DI TERRA ALLA FESTA DELLE ERBE PALUSTRI A VILLANOVA
Fregola sarda coi pomodorini, per uno squisito addio all’estate di Angela Schiavina - www.angelaschiavina.it
Ecco un piatto che ho provato in questi giorni di fine estate, per sfruttare i prodotti ancora di stagione disponibili. Il risultato è squisito e ve lo propongo. Si tratta della fregola sarda al pomodoro fresco. Ingredienti: 200 gr. di fregola sarda, 300 gr. di pomodorini ciliegia tagliati a metà, tre spicchi d’aglio interi con la buccia, un cucchiaino di zucchero semolato, mezzo cucchiaio di origano, foglie di basilico spezzettate, 2 cucchiai di pinoli tostati, 100 gr. di olive nere denocciolate e tritate grossolanamente, 100 gr. di formaggio caprino morbido, due cucchiai di parmigiano reggiano, 5 cucchiai di olio evo, sale e pepe nero appena macinato. Preparazione: scaldate il forno a 200 gradi e mettete i pomodorini e l’aglio in una piccola teglia, cosparsi di zucchero, origano, sale, pepe e due cucchiai d’olio. Arrostiteli per una ventina di minuti fino a quando sono morbidi e caramellati ai bordi. Intanto cuocete la fregola in abbondante acqua salata. Preparate quindi un pesto (nel mortaio o nel frullatore) con la polpa dell’aglio cotto al forno e i pinoli, aggiungendo il basilico, l’olio, sale e pepe e, infine, il parmigiano, fino ad ottenere un composto omogeneo. Versate la fregola tiepida in una ciotola e mescolatela coi pomodorini e le olive nere. Sbriciolate sopra il formaggio di capra e amalgamate il tutto, delicatamente, con il pesto. Servite tiepido o freddo.
DEGUSTAZIONI ASSAGGI DI PESCE, PASTA E VERDURE FRA BOLLICINE TRENTINE, CLEMENTE PRIMO E UN GRAN BIANCO DELLA
LOIRA
Tornano dopo la pausa estiva gli appuntamento con le pregevoli serate di degustazione organizzate dal bar à vin Alex&Paul di Ravenna (via De Gasperi), che venerdi 11 settembre a partire dalle 19.30 propone tre diverse portate in abbinamento. Tortino di pesce azzurro con spinaci e mozzarella abbinato a Extra Brut Oro Rosso 48 mesi sui lieviti Trento Doc “Cembra”; garganelli con verdure brasate su crema di parmigiano abbinati a Clemente Primo Gold 2013 “Enio Ottaviani”; millefoglie di rana pescatrice con verdure, polpa di melanzane ed infusione di avocado abbinato a Clos Le Grand Beaurreau Savenniere Chenin Blanc “Chateau Perre Bise” (Loira). Il costo delle degustazioni è rispettivamente di 10, 11 e 13 euro. Tutte e tre, in forma ridotta, a 29 euro.
Per l’occasione della sagra di Villanova di Bagnacavallo , dedicata agli arcaici saperi della civiltà delle erbe palustri, fra la pianura e le valli, dove si rievoca l’artigianato di intrecciare i giunchi e la vita rurale fra terra e acque, non manca la gastronomia del territorio. In tavola sono previsti menu di pesce (cena su prenotazione), i mangiari tipici della Bassa Romagna e un singolare confronto fra la piada nostrana e quella degli altri , in particolare dell’India). Il tutto alla Vecchia Osteria, allestita per l’occasione dall’11 al 14 settembre per cena; domenica 13 anche a pranzo.
A CONSELICE SI SERVE IL TENERO RANOCCHIO IN TUTTE LE SALSE
Se c’è un protagonista assoluto della popolare sagra d’autunno a Conselice, in calendario fra le vie e le piazze del centro storico dal 17 al 21 settembre, questo è il tenero ranocchio, da degustare in tutte le salse, e in particolare come condimento del tipico risotto preparato come una volta dalle arzdore locali, che offrono anche una versione in umido e in croccante frittura. Non mancano altre proposte gastronomiche della classica gastronomia romagnola, fra piada e carne ai ferri.
ALLA FIRA DI SETT DULUR DI RUSSI È SEMPRE TRIONFO DEL BELECOT E DELLA CANENA Da non perdere, per gli amanti di cibi e vini esclusivi del territorio una delle più celebri sagre romagnole, la secolare Fira di Sett Dulur, che richiama in pianura migliaia di persone a ogni edizione. Oltre a giostre, giochi, spettacoli, mercatini e mostre, la festa – in programma quest’anno dal 16 al 21 settembre – mette in tavola alcune particolarità enogastronomiche: dal belecot (il saporito salume cotto di produzione locale) a vini autocnoni come la Canena e il Lanzese. Tutti prodotti tipici legati ad un preciso disciplinare di creazione.
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CERVIA/1
Oro bianco per buongustai: torna la festa Show cooking e street food alla nuova edizione di Sapore di Sale, dal 10 al 13 settembre
A sinistra una salina di Cervia, a destra il canale durante una manifestazione passata
Dal 10 al 13 settembre torna l’iniziativa tutta dedicata all’oro bianco di Cervia. Dopo le anteprime, il taglio ufficiale del nastro è appunto per giovedì 10 alle 19 sul porto canale per dare il via alla manifestazione, poi la kermesse si apre con lo show cooking inaugurale alle 20 che vede protagonista lo chef cervese Matteo Casadio del ristorante Terrazza Bartolini. Appuntamento con la gastronomia anche per gli spettacoli, dall’ormai consolidato show della preparazione del parmigiano reggiano di “Fuoco al Mito” in programma sabato sera alle 21 fino alle novità quali il cibo di strada siciliano con arancini di pesce e i prodotti ragusani al sale di Trapani del ristorante Scjabica di Punta Secca e il girarrosto di cucina di terra con lo chef Max Basso de La Cantinaza nonché i Sapori dell’Artusi e la solidarietà con gli Chef dell’associazione Pellegrino Artusi a cura di Associazione
Gente d’Africa Onlus. Più nel dettaglio venerdì11 settembre, i vini di Romagna incontrano i sapori delle Dolomiti con la preparazione della Carne Salada al sale dolce di Cervia in “ Sale la Voglia di Vino” con Madonna di Campiglio alle 18.30. Continuano poi gli show cooking con Joseph Micieli direttamente dal borgo ragusano di Punta Secca, località nota per “la casa di Montalbano” che porterà i sapori del RistoranteSciabica. Sabato 12 settembre alle 2O è la volta di Sale la voglia di Vino con Guiglia: incontro dei vini di Romagna e i prodotti del comune modenese con il prosciutto, le crescentine, il borlengo e il gelato al sale di Cervia. Domenica 13 settembre il pluristellato Mauro Uliassi chiuderà in bellezza gli show cooking in programma con una lezione di gusto alle 18. Appuntamenti del gusto anche per i laboratori di pasta fre-
sca (sabato e domenica ore 17/19) e del pane di una volta dedicato ai bambini venerdì dalle 17 alle 19 a cura della associazione culturale Casa delle Aie e i laboratori di preparazione della piadina a cura di Cna e Confartigianato Cervia. Torna anche quest’anno la focaccia e il sale dolce, a cura dei panificatori e pasticcieri di Confcommercio Ravenna, le specialità al Sale con Pesce Felice, i crostacei al sale di Gambero Allegro, il cono di fritto dell’Osteria del Gran Fritto, lo street food good di Mauro Uliassi, “Il mare in un panino” di Stefano Bartolini, Love BBQ di Per Te Catering, lo stand del circolo pescatori La Pantofla, l’Osteria Sapore di Sale a cura di Casa delle Aie, gli aperitivi al sale nei bar lungo il porto canale. Nel Piazzale dei salinari continua la tradizione del mercato dei sapori a cura di Copaf. Non mancheranno i prodotti della salina di Cervia e delle terme di Cervia.
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GUSTO • TEMPO LIBERO
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CERVIA/2 L’Armésa de Sèl: così torna a vivere il lavoro dei salinari Momento clou delle feste dedicate al sale a Cervia è la tradizionale cerimonia della rimessa, o Armésa de sèl: il 12 settembre, alle 16.30, arriverà quindi il bianco carico di sale accompagnato dal suono della sirena e, come una volta, da un gruppo di salinari. Si tratta dei membri del Gruppo Culturale Civiltà Salinara che nel corso degli anni hanno mantenuto in vita le radici cervesi attraverso la cura del museo del sale Musa e della antica salina Camillone, con la continuazione del lavoro artigianale e con visite guidate dimostrative. Durante la rievocazione della rimessa viene utilizzata oggi simbolicamente un’unica imbarcazione, una fedele riproduzione della burchiella originale, realizzata ex novo qualche anno fa ulla base dei progetti originali datati 1925, quando si abbandarono le burchielle di legno per passare a quelle di ferro. La festa è un momento particolarmente importante anche per la gastronomia perché numerosi saranno gli stand gastronomici attivi durante le giornate di festa.Nei giorni 12 e 13 settembre il sale sarà offerto ai presenti come augurio di fortuna e prosperità dietro preghiera di una piccola offerta. Domenica la distribuzione inizierà alle 15.30. Come ogni anno il ricavato di questa iniziativa sarà devoluto in beneficienza.
Sopra: Un momento di una passata Armesa de sel, sotto il pubblico che guarda dal ponte sul canale
LA STORIA QUELL’AVVENIMENTO CHE PER SECOLI SEGNÒ LA VITA DELLA CITTÀ La tradizione salinara di Cervia si festeggia a settembre ormai da 19 anni con la rievocazione storica della “Rimessa del sale”. L’Armèsa de sel nei secoli passati consisteva nel trasporto, lungo il canale del porto, del sale prodotto nella stagione salifera, e nello stivaggio di questo nei magazzini in attesa della commercializzazione. Era un momento estremamente importante, fase conclusiva della raccolta dell’anno, forniva il bilancio di una stagione di duro lavoro sotto al sole. Era comunque un periodo di grande festa anche perché in tale occasione i salinari ricevevano un premio in denaro proporzionato alla quantità e qualità del sale prodotto nella propria salina. Era quindi un avvenimento per tutta la città. La lunga file di burchielle (le imbarcazioni tipiche per il trasporto: chiatte in lamiera d’acciaio della lunghezza di 12 metri e larghezza 2, con portata di 80/100 quintali) attirava una gran folla che, dai paesi vicini che veniva a Cervia per ammirare lo spettacolo. Ogni imbarcazione oltre al carico del prezioso “oro bianco” portava a bordo un bambino ed era guidata dai cosiddetti capi di rimessa. Uno di essi trainava la barca con una corda di circa 30 metri, lungo gli argini del canale, camminando scalzo sulla riva, mentrel’altro, dirigeva l’imbarcazione con un remo, determinandone la direzione. Le burchielle venivano assegnate attraverso una sorta di lotteria in cui chi veniva estratto per primo aveva la possibilità di scegliere ed usare l’imbarcazione più leggera e maneggevole. Ai più sfortunati poteva capitare la temuta chicona n103. l’ultima realizzata ancora in legno. La rimessa poteva durare fino a novembre. Diversi erano infatti i viaggi necessari per il trasporto dell’intera produzione che poteva arrivare in annate molto buone fino a 4.000 quintali di sale per bacino salifero.
GUSTO • TEMPO LIBERO
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CERVIA/3
Saline alla luce delle stelle Tante le visite guidate, dal mattino fino al tramonto e in notturna Molte le visite guidate alla scoperta delle saline che si possono fare approfittando della festa Sapore di Sale (Centro Visite Salina di Cervia (tel. 0544.973040 – salinadicervia@atlantide.net) a cominciare dalla “Salina in barca con sosta alla Camillone”, un’escursione della durata di 2 ore circa, in barca elettrica fino ai bacini salanti con sosta all’antica salina a conduzione artigianale (giovedì 10, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 settembre sempre alle ore 10.30), oppure optare per la “Passeggiata in Salina”, escursione della durata di 1 ora e mezza circa (giovedì 10, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 settembre sempre alle ore 15), o ancora della “In Salina in barca” (giovedì 10, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 settembre sempre alle ore 17). Per i nottambuli c’è anche la visita in notturna ad ammirare le stelle con un esperto astrofisico presso i bacini salanti, raggiunti in barca elettrica (venerdì 11 settembre alle ore 21) o per il romantico “Tramonto in Salina” in barca elettrica (sabato 12 settembre alle ore 19). O ancora ci sarà l’appuntamento “Una finestra sulla storia”, escursione della durata di 1 ora e mezza circa. Passeggiata storico – naturalistica lungo il sentiero dell’Oasi che porta nel luogo dove sorgeva Cervia Vecchia (domenica 13 settembre alle ore 10) e la semplice visita guidata alla Salina Camillone con ritrovo in loco domenica 13 settembre alle ore 17. Non mancano poi le visite guidate al museo del sale e le mostre appositamente allestite al Musa.
CERVIA/4
Torna il mercato dei sapori europei Con la dodicesima edizione del “mercato europeo” torna una selezione della produzione enogastronomica e artigianale europea in piazza Andrea Costa, nel centro storico di Cervia. Per tre giorni, dal 18 al 20 settembre, si respirerà un'aria internazionale con l'opportunità di incontrare culture e abitudini di diversi paesi grazie alla presenza di 150 commercianti ambulanti in rappresentanza di oltre 25 paesi.
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SALUTE
DAL FARMACISTA
I consigli per i farmaci in gravidanza Come comportarsi quando si è in dolce attesa e si ha bisogno di assumere medicinali Fino al 1940 si pensava che l’utero fosse un ambiente protetto, una specie di scudo per il feto. Oggi invece si sa che quasi ogni farmaco o sostanza chimica somministrata alla madre è in grado di attraversare la placenta. Quando si è in dolce attesa, la salvaguardia della salute diventa un fatto di primaria necessità. Per questo motivo l’argomento dei farmaci in gravidanza è delicatissimo da affrontare, specie se ci si trova nel primo e nel terzo trimestre di gestazione. L’ideale sarebbe evitare l'uso dei farmaci durante la gravidanza, ma non sempre ciò è possibile, e in ogni caso non bisogna assumerne mai senza aver prima consultato il proprio medico. Il rischio maggiore di alcuni farmaci, infatti, è che – se assunti in gravidanza – possono avere effetti “teratogeni”, in grado di causare malformazioni congenite nel bambino in via di sviluppo. Ci sono varie categorie di farmaci da evitare in relazione al rischio connesso al loro impiego in gravidanza: - Farmaci largamente impiegati in gravidanza, per i quali non sono mai stati evidenziati effetti negativi sul feto. Tra questi vi sono alcuni antibiotici, l’acido folico, le vitamine a basso
La gravidanza è una fase della vita in cui bisogna fare particolare attenzione ai rischi connessi all’assunzione di farmaci
Flora Tomaino della Farmacina n. 2 di Cervia
dosaggio, il ferro, i farmaci per ridurre le contrazioni uterine, il paracetamolo, i farmaci per migliorare la circolazione venosa, gli anestetici locali e alcuni anestetici generali. - Farmaci scarsamente impiegati in gravidanza, per i quali
non sono stati evidenziati effetti negativi sul feto, ma che tuttavia è preferibile non assumere proprio perché poco studiati. Tra questi alcuni antibiotici come le cefalosporine, i farmaci antiulcera, gli antidiarroici e gli antidepressivi.
- Farmaci con effetti dannosi sul feto, non di tipo teratogeno. Fanno parte di questo gruppo i diuretici, alcuni antidolorofici, i farmaci attivi sul sistema nervoso centrale (ansiolitici, narcotici), alcuni antibiotici e gli antidiabetici orali.
- Farmaci potenzialmente teratogeni da evitare in gravidanza: alcuni antineoplastici, ormoni androgeni e i progestinici ad azione androgena, alcuni antitiroidei, litio carbonato, retinoidi ed elevati dosaggi di vitamina A, alcuni antibiotici, la warfarina e altri anticoagulanti orali della classe dei cumarinici e antiepilettici. Le possibili reazioni avverse materne ai farmaci sono elencate nelle schede tecniche dei principi attivi presente in ogni confezione di farmaco. Va ricordato che il rischio generico di anomalia congenita nella popolazione generale è del 2,5 – 3 per cento per ogni prodotto del concepimento e che la percentuale di gravidanze che terminano con un aborto spontaneo è del 10 – 20 per cento indipendentemente da ogni patologia della donna e/o dal trattamento eseguito. La decisione ultima per quanto riguarda il trattamento farmacologico utilizzato per una paziente è esclusiva responsabilità clinica del medico curante, na la donna in gravidanza può trovare nel farmacista un prezioso alleato in quanto il farmacista può dare importanti suggerimenti ed indicazioni specifiche sui prodotti suggeriti, utilizzabili e da evitare quando si è in stato di gravidanza. A cura della Dott.ssa Flora Tomaino della Farmacia N. 2 di Cervia
Il miele di Manuka della Nuova Zelanda: vera medicina naturale Il miele è stato usato per scopi medici dagli antichi Egizi per migliaia di anni. Studi recenti hanno indicato che un tipo speciale di miele prodotto in Nuova Zelanda chiamato Miele di Manuka, in Inglese Manuka Honey, ha un'altissima componente antibatterica. Il miele di Manuka è prodotto dalle api che si nutrono dei fiori dell'albero di Manuka (Leptospermum Scoparium) che è una pianta indigena che cresce nelle distese in-
contaminate e prive di qualsiasi tipo di inquinamento della Nuova Zelanda. Questo miele è oramai riconosciuto dai medici come una valida alternativa alle forme convenzionali di medicina.
Quali sono le proprietà del Miele di Manuka MGO? E' un potente e naturale antibatterico, antivirale, antiossidante, antisettico, antinfiammatorio, per questo mo-
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tivo è un validissimo vaccino naturale ma anche un ottimo rimedio in caso di mal di gola, raffreddore e tosse ricorrente Sulle ferite crea un ambiente di guarigione che permette alle nuove cellule della pelle di crescere a filo della ferita, prevenendo deformità della pelle e cicatrici. Contrasta reflusso gastrico e bruciore di stomaco. Ha proprietà antifunginea che può curare la tigna, il piede d'atleta ed i funghi in generale.
Il Miele di Manuka è completamente naturale e biologico. Non ha effetti collaterali noti. È adatto anche ai bambini grazie anche al suo sapore dolce e gradevole. Tutti i mieli di manuka sono uguali? L'attività antibatterica del miele di manuka è indicata dal quantitativo di MGO(MethylGlyOxal) che è indice di qualità del prodotto e ne suggerisce il corretto utilizzo.
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SALUTE • BENESSERE
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31 L’EVENTO/1
IL FARMACISTA RISPONDE
Busker a Faenza per la Croce Rossa
Combattere l’artrosi con la glucosamina
Sabato e domenica in centro si esibiranno 12 compagnie di artisti di strada Fervono gli ultimi preparativi per “Buskers Faenza – Artisti di Strada per la C.R.I.â€? l’evento, organizzato dal comitato locale di Faenza della Croce Rossa Italiana, che sabato 12 e domenica 13 settembre porterĂ nella cittĂ manfreda 12 compagnie di artisti di strada. A partire dalle 17 di sabato, per le strade del centro storico, spettacoli di giocoleria, arte e divertimento di strada con artisti a “chilometro 0â€?. La scelta è stata quella di valorizzare le compagnie del territorio per dare loro la possibilitĂ di farsi conoscere al pubblico. Sabato la festa si protrarrĂ in centro fino alle 0.30, mentre domenica 13 si riparte dalle 16.30 fino alle 22.30. Come anteprima alla seconda giornata di festival, domenica 13 alle 10 in piazza Nenni ci sarĂ la presentazione alla cittadinanza della nuova ambulanza in dotazione al comitato locale di Croce Rossa. Tutti gli interessati potranno vedere da vicino il veicolo e farsi spiegare il funzionamento delle attrezzature da utilizzare in caso di emergenza. La presentazione si concluderĂ con un piccolo rinfresco offerto a tutti. L’obiettivo principale della due giorni è benefico, ossia quello di raccogliere le risorse necessarie per l’acquisto di un veicolo per il trasporto di persone diversamente abili. Il festival non ha un biglietto di ingresso, ma tutte le offerte libere pervenute saranno utilizzate per questo scopo. Buskers Faenza è anche gastronomia: i locali convenzionati del centro storico offriranno proposte gastronomiche dedicate al festival e inoltre, presso il gazebo dedicato al progetto “Guida Sicuraâ€? coordinato con la Polizia Municipale e i Carabinieri, sarĂ attivo un bar con cocktail rigorosamente analcolici. Spazio anche ad artigianato e intrattenimento: l’evento ospiterĂ mostre di ceramisti faentini associati ad Ente Ceramica, espositori di artigianato locale e prodotti tipici, attivitĂ didattiche con il Museo Civico di Scienze Naturali Malmerendi e la diretta radio di Radio RCB.
a cura di Fabio Francesconi
Pochi conoscono i tanti benefici della glucosamina solfato. Si tratta di una sostanza già presente nel corpo umano, che l’organismo utilizza per produrre altre sostanze coinvolte nella costruzione di tendini, legamenti, cartilagini e del liquido vischioso che circonda le articolazioni. Un problema comune a tante persone è l’assottigliamento della cartilagine che rischia cosÏ di lacerarsi nel lungo periodo. L’articolazione quindi fa attrito, inizia a far male e si irrigidisce. La glucosamina è una molecola molto efficace se utilizzata nei trattamenti contro l’artrite e suoi sintomi. Secondo alcune ricerche, è in grado di diminuire il dolore dovuto all’osteoartrite del ginocchio in modo quasi equivalente al paracetamolo. Sembra inoltre che l’effetto analgesico sia paragonabile a quello di alcuni antinfiammatori, come l’ibuprofene e il piroxicam. Tuttavia la differenza tra la glucosamina e questi farmaci è il tempo impiegato per alleviare il dolore: di solito gli antinfiammatori alleviano i sintomi e fanno diminuire il dolore nel giro di due settimane, mentre la glucosamina impiega da quattro a otto settimane. Se usato da persone adulte e in modo corretto, il solfato di glucosamina è considerato un integratore sicuro. La glucosamina vegetale proposta da FARMACHL è ricavata da un fungo, l’Asperigillus niger e, quindi, non proviene dal guscio dei crostacei, pur avendo le stesse caratteristiche e le medesime funzioni. Pertanto è facile da digerire ed è adatta a persone con allergie ai crostacei, cosÏ come a vegetariani e vegani.
L’EVENTO/2 UNA GIORNATA SULLE MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE AL PARCO DEL TONDO CON ANCHE MUSICA E SPETTACOLI SarĂ dedicato in particolare ai giovani e alle molte domande importanti che i ragazzi si pongono in merito alle malattie a trasmissione sessuale “Fidati di me!â€?, l’evento organizzato da Genea Onlus in collaborazione con la Pro Loco per il pomeriggio di sabato 19 settembre al Parco del Tondo di Lugo. L’evento darĂ l’opportunitĂ di riflettere in modo diverso su temi molto delicati come il rapporto fra le malattie sessualmente trasmissibili e l’infertilitĂ , le modalitĂ per effettuare i test HIV e il supporto a chi contrae queste malattie. Durante il pomeriggio i giovani saranno invitati a depositare in un’urna le proprie domande anonime, a cui risponderanno i medici presenti. Ad affrontare l’argomento con la sua travolgente comicitĂ sarĂ poi il noto Giuseppe Giacobazzi. Seguiranno una performance teatrale con l’associazione Teen Theatre, mostre, dj set e anche manifestazioni sportive. Alle 19, l’evento si concluderĂ con il concerto della band faentina Fab (e i fiori). FunzionerĂ per l’intera durata dell’evento uno stand gastronomico.
Il dott. Fabio Francesconi, farmacista, e il suo staff vi aspettano a FARMACHL via Rotta 65/A, Ravenna tel. 0544 452005, cell. 346 2347362 Facebook: Farmachl Ravenna Compra online www.farmachlravenna.com
ARIETE
BILANCIA
Con Marte e Venere in appoggio riuscite a superare ogni incomprensione in famiglia e nel lavoro, ma soprattutto riuscirete a non mettere in pratica le piÚ cruente torture su chi esibisce il quoziente intellettivo di un’ostrica. Approfittate del week end per sollazzarvi con chi vi piace.
Se Mercurio tifa per voi, Marte e Venere vi scaldano mente e cuore, che collaboreranno in ogni operazione di cuccaggio, mentre sul lavoro potrete contare su amici e collaboratori utili come cani da tartufo. Calo di tono nel fine settimana, forse in vista degli impegni che vi aspettano in autunno.
TORO
SCORPIONE
Con Marte e Venere dissonanti certe inquietudini personali giungono a maturazione, il che sarà utile per passare oltre senza spargimenti di sangue, of course. Non è escluso, nel fine settimana, una buona notizia o una proposta interessante e tanto sex come una ciambella ricoperta di glassa.
Con Marte e Venere ancora dissonante, lo stato d’animo sarĂ sul genere “ne resterĂ solo unoâ€?, nel senso che vi toccherĂ combattere con rogne e beghe sul lavoro e in famiglia. Di conseguenza anche il partner, o chi vi piace, potrebbe esporre il cartello “Do not disturbâ€? per sopravvivere!
GEMELLI
SAGITTARIO
Con Mercurio di nuovo amico, ritrovate quella giusta dose di pazienza per non indulgere in nazi-intolleranze, anche se la prospettiva di un autunno fitto di impegni di certo non vi alletta. Intanto, certe preoccupazioni di famiglia o sul lavoro potrebbero guastarvi il fine settimana. Non sclerate.
Con Mercurio in appoggio e con Marte e Venere in trigono, il chupas-piranha che c’è in voi vi aiuterà a dare un colpo al cerchio e uno ai glutei, nel lavoro e in famiglia! Cercate di non sfoderare la mitezza del doberman, trottate e galoppate per dedicare il fine settimana a chi vi piace.
CANCRO Esondate creatività e buoni propositi, e non è escluso che riusciate a trovare appoggi o finanziamenti utili. Ma con Mercurio ancora dissonante, in amore dovete essere strategici, nel senso che dovete calare le braghe per sedare le lagnanze del partner. Ma nel week end urge riposare!
LEONE Con Marte e Venere nel segno, non è tempo di farsi prendere da pigrizia e ghinghizia. Malgrado certi problemi, a casa o sul lavoro, l’amore c’è o ritorna per chi è solo da tempo e a sud dell’ombelico spirano i monsoni. Non preoccupatevi se arriverete spossati nel week end.
VERGINE Settimana equilibrata e senza scossoni, proprio come piace a voi. GiovedĂŹ e venerdĂŹ ritrovate luciditĂ e efficienza ed il vostro curriculum potrebbe finire nella mani giuste. Anche il vostro corpo per la veritĂ . Fine settimana da dedicare in giro: gli amici vi amano e il saldo bancario lievita.
CAPRICORNO
Ringraziate un Mercurio bilioso se ritrovate il vostro naturale nazi-selfcontrol, utile però a risolvere ogni problema e soprattutto a non spaccare le rotule ai collaboratori sprovvisti di neuroni. Anche in amore la sintonia col partner dipenderà dalla vostra capacità di essere disponibili e presenti.
ACQUARIO Mercurio sostiene il dialogo, ma le rogne di lavoro vi costringono a stendere ogni rivale per farvi valere. A farne le spese, l’ormone, steso anche lui. Cercate complicità platoniche che non mettano a rischio quel poco di energia che vi resta. Urge un fine settimana di assoluto riposo.
PESCI Nonostante Giove dissonante e un nugolo di para-deretani che vi circondano, sono giornate molto positive per riuscire a far valere le vostre capacitĂ in ogni campo, e sfruttare ogni occasione da spendere come piĂš vi piace. Ma nel week end cercate di assecondare le richieste dei familiari.
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INFOCITTÀ
FIDO IN AFFIDO
FARMACIE
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QUALITÀ DELL’ARIA IQA dal 31 agosto al 6 settembre 2015 Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Area urbana di Ravenna
Legenda IQA Buona
Accettabile
Mediocre
Scadente
Pessima
L’IQA (Indice di qualità dell’aria) rappresenta sinteticamente lo stato complessivo dell’inquinamento atmosferico. Viene calcolato sulla base dei livelli di concentrazione degliinquinantipiùcriticidelnostroterritorio:particolatofine(PM10),biossidodiazoto ed ozono. Maggiori informazioni sull’indice e le previsioni regionali di qualità dell’aria sono consultabili al sito: http://www.arpa.emr.it/v2_aria.asp?idlivello=134&tema=previsioni. Le stazioni utilizzate per il calcolo dell’indice di qualità dell’aria di Ravenna sono quelle dell’area urbana: Rocca Brancaleone, Caorle e Zalamella. Infunzionedelsuo valore si individuano cinque classi di qualità dell’aria. I dati giornalieri di Qualità dell’Aria relativi alla Provincia di Ravenna sono consultabili al sito: http://service.arpa.emr.it/qualita-aria/bollettino.aspx?prov=RA. L’andamento giornaliero delle concentrazioni di polveri PM10 in Emilia-Romagna è consultabile al sito: http://www.liberiamolaria.it
A cura del Comitato UISP di Ravenna via G. Rasponi, 5 - RA tel. 0544.219724 - fax 0544.219725 E-mail: ravenna@uisp.it - www.uisp.it/ravenna
La prassi corrente di quando si “va in affitto” è quella di consegnare al proprietario un deposito cauzionale che, in base alla Legge, può consistere in un importo pari a 1, 2 o tre mensilità e che il proprietario potrà trattenere interamente o in parte, per eventuali danni, al rilascio dell’alloggio. Vi sono altre garanzie possibili che possono essere utilizzate come la fideiussione o l’assicurazione. Metodi onerosi per l’inquilino che possono aggiungersi o sostituirsi al deposito cauzionale, ma questi ultimi presuppongono un’indagine da parte della banca o dell’istituto assicurativo per verificare la solvibilità di chi “va in affitto”. Un altro “accorgimento” possibile è quello della caparra confirmatoria. Sostanzialmente un assegno circolare o un conto corrente vincolato che il locatario consegna al locatore a titolo di garanzia per l’eventuale inadempimento nel pagamento dei canoni dovuti. Questo Associazione sindacale metodo deve però essere usato piccoli proprietari con cautela in quanto di solito è immobiliari utilizzato per un contratto preli- Ravenna V.le Galilei 81/83 tel. 0544 470102 minare, come avviene nelle com- fax 0544 470075 pravendite. Asppi perciò, ad evi- info@asppi.ra.it tare indesiderati percorsi giudi- www.asppi.ra.it Faenza Via Cavour, 25 ziari, dall’esito incerto, ai quali tel. 0546 25807 l’inquilino insoddisfatto potreb- faenza@asppi.ra.it Via Manfredi, 41 be ricorrere, suggerisce di uti- Lugo tel. 0545 33356 lizzare la caparra confirmatoria lugo@asppi.ra.it solo per questioni estremamente SERVIZI AI SOCI urgenti, per poi arrivare a stru- - Gestione contratti di locazione menti più tradizionali come la fideiussione o l’assicurazione. In - Assistenza legale - Consulenza condominiale ogni caso è bene non consegnare - Consulenza tecnica le chiavi e quindi l’alloggio al- - Consulenza fiscale l’inquilino prima che il contrat- - Affitti e vendite da privato a privato to non sia stato sottoscritto dalle - Successioni parti e registrato. Dal 1980 a Ravenna
AL PALA DE ANDRÉ
LA FESTA
Gli eventi dell’Arena Sport Uisp alla Festa de l’Unità
Domenica 20 settembre torna lo sport in pineta
SPORT DI SQUADRA
Domenica 20 settembre la Uisp si trasferisce al Parco Primo Maggio per la quarta edizione della giornata di Sport in Pineta. Dalle 9.30 al tramonto il Comitato di Ravenna in collaborazione con Uisp Regionale e le associazioni affiliate che hanno aderito all’iniziativa organizzano la Festa degli sport all’Aria Aperta: tiro con l’arco, canoa, equitazione, golf, escursionismo a piedi e in bicicletta. Sport anche da vedere, con le esibizioni di ginnastica ritmica e artistica a cura delle Associazioni Edera e Rythmic Ravenna. Durante la giornata sarà presente lo stand gastronomico.
AL VIA I NUOVI CAMPIONATI DI CALCIO, TENNIS E BEACH Con l’avvio del nuovo anno sportivo diventano protagonisti gli sport di squadra. Sono in fase di preparazione o in alcuni casi ormai pronti a partire i campionati di Calcio, Tennis e Beach Tennis organizzati in collaborazione con i Comitati di Ravenna, Bassa Romagna e Imola Faenza. Il primo a partire sarà proprio il campionato di calcio. Le oltre 30 società partecipanti alla terza edizione del Campionato Romagnolo si incontreranno il 10 settembre nella riunione operativa dove si decideranno la composizione dei gironi e la formula del campionato. Il torneo partirà poi nel mese di ottobre con il prologo, per le società interessate, della Coppa Romagna, che consentirà alle squadre di affinare la preparazione nel mese di settembre. Pronte ad iniziare la stagione agonistica anche le 8 squadre che parteciperanno al torneo riservato agli over 35 la cui riunione organizzativa è in programma a Cesena martedì 22 settembre per iniziare a giocare da ottobre. Per iscriversi alla 16° edizione del campionato di Tennis a squadre il termine delle iscrizioni per chi fosse interessato a formare una squadra è il 5 di ottobre. Per partecipare è necessario formare una squadra con un minimo di quattro giocatori ed affiliarsi ad un Circolo Tennis . Il Campionato è diviso in: Seniores A e B e Categoria Amatori. Formula che sta riscuotendo il consenso degli appassionati tanto da raccogliere, nella scorsa edizione, quasi 50 società iscritte. Anche per il campionato di Beach Tennis le iscrizioni sono ancora aperte. Il campionato Invernale di Racchettoni a squadre, suddiviso in tre categorie Romagnolo, Over 45 e Misto, si svolgerà sui campi indoor del territorio romagnolo. Le squadre partecipanti possono essere composte da un minimo di quattro ad un massimo di sette giocatori, si giocherà come consueto, due contro due, ma con la possibilità di effettuare cambi tra un set e l’altro. Il termine delle iscrizioni sarà il 5 ottobre per il campionato Romagnolo e il 27 novembre per il misto e l’over 45.
Andare oltre il deposito cauzionale?
Dal 28 agosto al 14 settembre dalle 20 alle 23, il Comitato di Ravenna è presente con il grande stand-piscina all’interno del Pala de Andrè. Oltre alle iscrizioni ai corsi in piscina e palestra, con sconti speciali, dalle 20.30 lo spazio interno e la piscina si trasformano in teatro per esibizioni sportive. Giovedì 10 settembre l’ASD Mudra presenta il nuovo corso di Campana Tibetana, mentre venerdì 11 lo spazio Uisp sarà dedicato ai giovani che vogliono avvicinarsi al tennis. L’Asd Bizantina Tennis School allestisce il campo da minitennis e mette a disposizione istruttori e materiale tecnico. Sabato 12 settembre esibizione delle ginnaste della Rythmic Ravenna che propongono il saggio di ginnastica ritmica con attrezzi e corpo libero. Domenica 13 la grande vasca fuori terra sarà impegnata dall’Associazione Swimfit che organizza l’esibizione di nuoto sincronizzato a cura delle giovani sincronette. Chiude lunedì 14 settembre il Circolo Subacqueo Ravennate con la proposta “Il Mare in Città”. Prove gratuite delle attrezzature tecniche, mute e bombole, dedicate ai ragazzi dai 9 ai 14 anni ed esibizione dei sommozzatori del Circolo.
inserto di Ravenna&Dintorni giovedĂŹ 10 settembre 2015
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