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FREEPRESS n. 823

11-17 LUGLIO 2019

22/7/2019

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

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LUNEDI 22 LUGLIO 2019 Una grande FESTA per riunire tutti gli amici che si sono divertiti con noi negli anni 90/2000

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Così il Santa Fè lanciò la movida di Marina negli anni Novanta! Nel 1991 un gruppo di amici costruisce il locale dei suoi sogni: musica, cocktail, calcio balilla e pop corn. Un successo che fa concorrenza a Riccione e inventa un nuovo tipo di divertimento. Questa è la loro storia Non volevano arricchirsi ma realizzare il locale dei loro sogni. Così è nato il Santa Fè. Non una discoteca ma un luogo aperto tutto le sere dove passare le serate con gli amici. «Lo scopo principale era quello di divertirci. Forse ha funzionato per quello». A parlare è Alessandro Zangaglia che nel 1991 aveva 23 anni e insieme al suo amico Cristiano Ricciardella decise di rilevare una discoteca di Marina di Ravenna che alla fine degli anni Ottanta era in declino: il Negrillo. Discoteca che aveva una storia nobile: quando si chiamava Julie erano passati da lì i grandi nomi della musica (Mina, Ornella Vanoni, Genesis) ma da tempo il locale non se la passava granché bene. Zangaglia e Ricciardella rintracciano il proprietario sulle colline bolognesi e acquistano il locale. Ai tempi sono due ragazzi poco più che ventenni senza esperienza nel settore: Zangaglia lavora nella ferramenta di famiglia, a Marina di Ravenna, Ricciardella aiuta il padre in concessionaria. Si mettono di buona lena e ristrutturano in due mesi tutto il locale, con la voglia di creare qualcosa di nuovo. Il nome viene suggerito da

un viaggio in Sudafrica dove Riccardella aveva notato un locale con lo stesso nome e pensa di riproporlo in Romagna. Funziona anche qui, alla grande. Un'altra suggestione viene dal cinema: il film Cocktail con Tom Cruise ispira la costruzione della capannina di bambù che funge da bar principale e resiste una decina di anni. Dentro il Santa Fè c'è il biliardo, il calcio balilla, le freccette e una macchina da pop corn già vintage per i tempi, di quelle che si trovavano solo al luna park. Oggi il Santa Fè di allora si definirebbe forse disco pub. Ventotto anni fa era semplicemente un locale di quelli che non si erano mai visti in Romagna. Aperto tutte le sere, senza biglietto di ingresso (l'obbligo di consumazione arriverà soltanto anni più tardi), il locale diventa un punto di riferimento per i giovani dell'epoca e fa da apripista alla rinascita di Marina di Ravenna che dagli anni Sessanta in poi aveva conosciuto un lento declino coinciso con la scelta industriale e lo sviluppo del porto a discapito del turismo. «Eravamo i ragazzi che giravano per Marina e che non aveva-

no un posto dove andare – è il ricordo di Ricciardella – così ce lo siamo costruito. Il Santa Fè ha funzionato perché si è creato un bel gruppo di persone che lavoravano ma erano anche amici». Il successo ha dell'incredibile. In una notte di metà anni Novanta l'attore Alessandro Gasmann è al Park Hotel ed entra incuriosito al Santa Fè. Chiacchiera con una barista e, tempo un'ora, comincia a dare una mano nella preparazione dei cocktail, va a prendere il ghiaccio, diventa il barman della serata. Secondo Ricciardella ad avere funzionato è stata «la semplicità con cui siamo partiti. Eravamo giovani, non avevamo debiti. Il resto l'ha fatto la freschezza dei vent'anni. Io credo che il mondo della notte sia un po' come il calcio: lo capisci finché ci sei dentro, parli quella lingua lì. A cinquant'anni è difficile capire cosa vuole un ragazzo di venti». I ricordi di quegli anni sono raccolti in faldoni di foto che Zangaglia tira fuori mentre scorrono gli annedoti, seduti al tavolo del Bbk, l'altra creatura che il duo di soci e amici creerà nel 1995 rilevando un vecchio bagno, il Conchiglia. Scorrono i ri-


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MARINA IERI E DOMANI Da lido dei ravennati al sogno Ibiza: una località che ancora cerca la sua piena vocazione

Un rendering con una visuale aerea del futuro litorale di Marina di Ravenna nella nuova veste con la riqualificazione degli stradelli


2 / VOCI

RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

PERIODICO DI INFORMAZIONE MULTICULTURALE

Testi Matteo Cavezzali

a cura di Associazione Onnivoro in collaborazione con il Comune di Ravenna

Il cibo come cura dell’altro E la Cina sembra già più vicina... I coniugi Ye, ristoratori, vivono a Ravenna da quindici anni: «Da pensionati vorremmo tornare a vivere là» Il saggio cinese Meng-tzu – conosciuto in occidente come Mencio – nel 300 a.C. scriveva che «un grande uomo si riconosce guardando a cosa dà importanza. Se dà importanza al cibo è un grande uomo». Dopo due ore che parlo con i coniugi Ye mi convinco che siano più le cose che italiani e cinesi hanno in comune di quelle che li separano. In primis parliamo tanto di cibo. Cosa fate la domenica, quando non avete niente da fare? Chiedo, risponde Quian, la moglie: «Cuciniamo». «Ma come? Avete un ristorante e nei giorni di festa cucinate?». «Cuciniamo cose diverse. Che modo migliore c’è di festeggiare che mangiare tutti assieme in famiglia?». Nella filosofia di Mencio il cibo è il simbolo del prendersi cura dell’altro. «La tartaruga sacra vive di aria, non ha bisogno di nessuno. L’essere umano invece ha bisogno di qualcun altro perché da solo non può provvedere al suo sostentamento».

I coniugi Ye con i loro gemellini

Zhou Qian e suo marito Ye Zhije sono i gestori e proprietari del primo e più longevo ristorante di sushi a Ravenna, il Fuji, aperto 13 anni fa, e da tre anni trasferitosi dal centro città in via Trieste con una seconda sede in viale Po. A parlare inizialmente è soprattutto la moglie. «Nelle famiglie cinesi comandano le donne», dice il marito. Anche questa mi ricorda qualcosa. «Non è strano per un cinese cucinare piatti della cucina tradizionale giapponese?». Risponde il marito: «Mio padre fondò il ristorante dopo un viaggio in Giappone, capendo che presto il cibo giapponese sarebbe diventato di moda. Una cosa che pochi sanno però è che il sushi in realtà nacque in Cina». Verifico la notizia e trovo in effetti diverse testimonianze del fatto che la tradizione cinese faceva mettere il pesce crudo in strati di riso per mantenerlo più a lungo grazie all’amido fin dal II secolo, e solo in un secondo momento questa usanza è stata ripresa dai giapponesi. Il signor Ye ha quindi ragione. «C’è inoltre da dire che la cucina asiatica che si fa in Europa ha poco a che vedere con quella originale. In Cina non esiste nessun piatto che assomigli nemmeno vagamente agli involtini primavera, al riso alla cantonese o al pollo con le mandorle. Io non li avevo mai sentiti nominare prima di arrivare in Italia». Ma nei giorni di festa cosa mangiate? «Cucina il nonno, facciamo tante cose diverse. Per esempio il Maibing, la pizza cinese, ripiena di carne e verdure essiccate». Qian vive in Italia da quindici anni: «La metà della mia vita l’ho trascorsa in

Italia. I primi anni furono molto difficili, imparare l’italiano era complicatissimo, non riuscivo a comunicare con gli altri. A scuola mi prendevano in giro, mi chiamavano “la cinesina”, io tornavo a casa e piangevo. Ma ho saputo resistere. Ho imparato a ignorare chi mi prende in giro per le mie origini. Ricordo la soddisfazione quando in classe alzai la mano e dissi la mia prima frase in italiano. Il professore rimase di sasso». Che frase era? Le chiedo. «”posso andare in bagno?”» ride. «Me l’aveva insegnata la mia vicina di banco, una ragazza filippina». Oggi il ristorante Fuji ha 15 dipendenti: «All’inizio erano tutti cinesi, ma il cinese di indole appena può costruisce una sua piccola attività. Infatti molti dei nostri dipendenti hanno poi aperto in proprio, appena hanno potuto. Oggi abbiamo un po’ di cinesi e un po’ di pachistani». Italiani nessuno? «Difficile che si propongano, non so perché. Forse agli italiani non piace l’idea di lavorare per degli stranieri?» mi chiede. Non rispondo. I coniugi Ye hanno due bambini si chiamano Chen Yu Erik e Wan Ging Olivia. «Gli abbiamo dato due nomi, uno cinese e uno che suonasse bene per gli europei. In Cina è considerato poco rispettoso usare nomi che suonino simili a quelli di parenti e antenati, anche molto lontani, quindi bisogna scegliere attentamente. I nomi cinesi hanno significati importanti: il grande si chiama Chen Yu che significa re della libertà, la piccola Wan Ging: bella e brava, ispirato a un celebre personaggio del romanzo dello scrittore Jin Young, famosissimo in Cina, non tradotto in Italia. Scrive storie di Kung Fu, che non è un modo di picchiarsi, come pensano alcuni occidentali, ma è una filosofia di vita». Gli chiedo se legga anche l’I Ching e il filosofo Mencio: «No, è roba che era popolare una volta, oggi nessuno conosce queste cose, come la religione, ai giovani non interessa». La famiglia Ye è di tradizione jidujiao, ovvero cristiana, «ma oggi è difficile che ai giovani interessi la religione, noi siamo atei. Forse agli italiani capita di più di parlare di Gesù, credo». Ho i miei dubbi. Quali sono i luoghi comuni sui cinesi che ti hanno stupito di più? «Che per lavorare non mangiano e non dormono. Diciamo che non abbiamo paura di lavorare due o tre ore in più, se c’è bisogno. Ma dormiamo e ti assicuro che mangiamo parecchio. L’altro, molto divertente, è che “i cinesi non muoiono”, il fatto è che quando diventiamo vecchi ci piace tornare in Cina. Anche noi quando andremo in pensione vogliamo tornare a trascorrere la vecchiaia in Cina, anche se è molto cambiata da quando siamo partiti». «È quasi irriconoscibile – aggiunge il marito – i palazzi sono tutti nuovi e non si usano più i soldi di carta e nemmeno le carte di credito, si paga solo con i cellulari. Però abbiamo comunque nostalgia di casa». «Stiamo pensando di mandare i nostri figli a studiare in Cina. Lì la scuola è molto più avanti, fin dalle elementari ti tengono sotto con lo studio, qui le elementari sono ancora trattati come bambini e fanno disegni mentre in Cina fanno matematica a livelli altissimi». Quando gli chiedo se c’è ancora, dopo tanti anni, qualcosa che gli appare strano degli italiani torniamo a parlare di cibo: «Che non vi piacciono le zampe di gallina. Sono una delle cose più buone del mondo, gli italiani non possono nemmeno pensarci. Non sapete cosa vi perdete! La parte più buona della carne è vicino alle ossa. Non capisco perché facciate le cotolette senza l’osso». La cucina italiana vi piace? «Molto. Il mio piatto preferito sono gli spaghetti allo scoglio». Mi congedo dai coniugi Ye ed esco nella calura estiva. Ripenso al povero Mencio, dimenticato da tutti, e mi chiedo se un giorno avrò mai il coraggio di abbandonare gli involtini primavera per provare le zampe di gallina. È una bella metafora dell’idea che abbiamo degli altri, immaginarli involtini primavera e scoprirli zampe di gallina. E come diceva Mencio: «osservando un lago non capirai mai cos’è il mare». Ma chissà cosa aveva detto davvero.


PUNTI DI VISTA / 3 11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

IL COMMENTO

TUTTO D’UN TRATTO

L’OSSERVATORIO

di Gianluca Costantini

Il miraggio della Marina da bere

Siamo cambiati (in meglio) dal 1892?

di Fausto Piazza

di Moldenke

C’era chi sognava la California dei surfer, le spiagge di Bahia o la movida di Ibiza. E nel suo piccolo, la costa di Marina di Ravenna si poteva adattare, con le sue pinete, le dune e i tamerici, le ampie spiagge. Negli anni ‘90, qualche giovane visionaro si mette in testa di rilevare un dimesso bagno a conduzione familiare e tenta l’impresa di un nuovo stile balneare, tra freak, naturismo e joie de vivre. Nel corso di qualche stagione, incentivati da una certa libertà di gestione – nella ristorazione e negli orari di apertura – diversi stabilimenti balneari si trasformano “di fatto” in ristoranti, american bar e locali da ballo in riva al mare. Prerogative impensabili all’epoca per tutti gli altri bagni del divertimentificio romagnolo. Nascono cosi Duna degli Orsi, Zanzibar, Toto, Hookipa... Si diradano gli ombrelloni per far spazio a campi di beach volley e racchettoni, dalle tagliatelle dell’azdora si passa a piatti esotici e gourmet, mentre dilagano gli happy hour e i party danzanti fino a notte inoltrata. È un bengodi capace di attrarre migliaia di bagnanti da mezza Italia, in gran parte giovani e giovanissimi. Marina diventa di moda e nella folla dei vacanzieri del weekend c’è chi vede già un “modello turistico” vincente. Peccato non nasca da un progetto strategico o sia sostenuto da un’esperienza capace di indirizzarlo e correggerne le carenze strutturali e gli effetti collaterali. In gran parte deleteri, e che presto si manifestano: caos viabilità, degrado sociale e ambientale, turismo pendolare a basso valore aggiunto. A questo si somma la schizofrenica separazione della spiaggia dal paese che soffre di un tessuto ricettivo, commerciale e di servizi, scarso e antiquato, inadeguato alle nuove generazioni di turisti. Proprio negli anni del boom balneare nella cittadina sorge Marinara, progetto ambizioso quanto speculativo di porticciolo turistico stile chic alla New England ma dalle volumetrie ipertrofiche. Paradossalmente è privo di una passeggiata lungomare e si mostra subito incapace di decollare nelle sue funzioni commerciali e di ospitalità turistica. All’apice del successo la Marina trendy e “da bere” diventa ingovernabile tanto da determinare un “giro di vite” di ordinanze antialcol e riduzione di orari, che nel volgere di una stagione fanno tornare la località nel rango di dependance rivierasca dei ravennati. Alla Marina di quegli anni non hanno certo giovato né l’originario laissez faire né il tardivo dietrofront repressivo dell’amministrazione locale. Tantomeno l’affermarsi degli animal spirit (come si dice in economia) fra i bagnini più spregiudicati pronti a cavalcare una domanda festaiola e ad alto tasso alcolico. È mancata soprattutto la lungimiranza, la necessità di fare sistema e la ricerca di un equilibrio sostenibile. Anche perché non sono mai emerse, in ambito politico, sindacale e imprenditoriale, autorevoli figure di raccordo e di governo capaci di mediare e facilitare forme di collaborazione fra i vari attori convolti nello sviluppo del turismo a Marina. Una strategia di rilancio che visti i fallimenti del passato e le incertezze del presente, continua ad apparire come un miraggio.

Quanto siamo cambiati in 130 anni? Proviamo a capirlo analizzando il regolamento del Comune di Cervia in vigore per la stagione estiva 1892 in uno “stabilimento balneario”, un pezzo d’antiquariato che sta circolando anche sul web. L’articolo 1 recita: “È libero a tutti l’accesso allo stabilimento purché sia osservata la decenza del vestiario e l’urbanità dei modi”. Oggi, 130 anni dopo, il Comune di Cervia ha confermato un’ordinanza che – cito testuale – vieta la “circolazione senza maglietta” oppure “in luogo pubblico di partecipare ad addii al celibato/nubilato o altre occasioni di festeggiamento, compiendo atti o tenendo comportamenti volgari o offensivi per la pubblica decenza e il pubblico decoro”. L’articolo 3 dice invece che: “La donna ha l’ampia facoltà di ballare con chi più le aggrada e sarà espulso dallo stabilimento colui che volesse in qualche modo imporsi o pretendesse insistere di ballare”. Oggi, 130 anni dopo, ho appena visto un video in cui una ragazza in una discoteca della nostra zona risponde, all’intervistatore che gli chiedeva previsioni sulla serata: «Stasera si scopaaaaaa!».

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVIII - n. 823 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini.

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L’articolo 5 del regolamento di 130 anni fa proibisce “l’accattonaggio sulla rotonda dello stabilimento”. Noi è da qualche anno che con i sindaci-sceriffi l’accattonaggio l’abbiamo proibito, mica solo in una rotonda, multando gli accattoni. Geniale no? L’articolo 6 del 1892, infine: “I suonatori ambulanti, i giocolieri ed altri girovaghi non potranno esercitare l’arte loro senza preventivo permesso del Conduttore del Caffè”. Anche in questo caso siamo allineati: senza una Scia, per esempio, nel comune di Ravenna non puoi esibirti. Ricordate il flautista tedesco e le multe ai vari musicisti del centro?

Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

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L’articolo 4 del 1892 avverte: “Chi balla non deve fumare”. Per fortuna ci ha poi pensato Berlusconi nel 2003.

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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

AMBIENTE FESTA PD Forto Fuori: Pagani e Guerra dibattono di sinistra

«Perché ai forlivesi toccherà bruciare i rifiuti dei ravennati?» Polemica della Lega in Regione verso la città dei mosaici: «Incapace di far partire e mettere a regime un sistema virtuoso di raccolta differenziata»

La chiusura dell’inceneritore di Ravenna a fine anno sta diventando un caso politico. Se le forze politiche ravennati plaudono a questa decisione, presa in Regione già tre anni fa quando in realtà la data prevista di spegnimento era la fine del 2018 (poi arrivò una prima proroga a giugno 2019 e ora giunge la seconda a fine 2019), c’è chi invece si lamenta della soluzione prospettata per il futuro. In particolare la Lega in Regione protesta rispetto al fatto che i rifiuti indifferenziati di Ravenna andranno, a partire dal 2020, nell’impianto di Forlì, meno obsoleto di quello di Ravenna, il quale è già stato pienamente ammortizzato e presenta standard ambientali al di sotto degli altri impianti regionali più moderni, come appunto quello di Forlì. In particolare il consigliere Massimiliano Pompignoli, che a gennaio denunciava peraltro la prima proroga per l’impianto di Ravenna, oggi scrive: «L’equazione è sempli-

ce. Il termovalorizzatore di Coriano verrà utilizzato per smaltire i rifiuti indifferenziati provenienti dalla provincia di Ravenna fino al raggiungimento della capacità massima consentita dall’impianto stesso. Se è vero che non ci saranno incrementi di quantitativi in termini assoluti, è altrettanto vero che l’impianto forlivese verrà sfruttato al massimo, cosa che al momento non avviene, con un conseguente incremento degli indici di inquinamento sul comprensorio cittadino. Non si capisce per quale motivo dovrebbero essere le altre province romagnole a prendersi in carico i rifiuti ravennati, considerato che alcuni Comuni, come quello di Forlì, sono impegnati da anni nella promozione del porta a porta e nell’abbattimento progressivo dei livelli di indifferenziata. Ci spieghi il presidente Bonaccini perché a subire il contraccolpo dovranno essere gli altri territori romagnoli, soprattutto quelli più virtuosi in termini di politiche ambientali, ci spieghi anche perché i forlivesi dovrebbero ammortizzare l’incapacità del capoluogo ravennate di far partire e mettere a regime un sistema virtuoso di raccolta differenziata. Quella presa dalla Regione Emilia-Romagna è una scelta per così dire “politica” che premia, non si sa perché, il territorio ravennate a discapito degli altri. Il Piano regionale dei rifiuti, rivelatosi fin da subito deficitario, mostra oggi tutti i suoi limiti». Dalla Regione hanno ribadito che si tratta appunto di un piano “regionale” di gestione dei rifiuti che garantisce all’Emilia-Romagna l’autosufficienza e che non è previsto alcun nuovo termovalorizzatore per la provincia di Ravenna.

Prosegue fino a lunedì 15 luglio la festa del Pd di Porto Fuori. Oltre agli spettacoli e naturalmente ai cappelletti (e non solo) agli stand gastronomici, proseguono anche dibattiti di carattere politico, sempre alle 20.30. In particolare giovedì 11 luglio interverrà il segretario provinciale Alessandro Barattoni. Domenica 14 luglio spazio invece ai parlamentari Alberto Pagani (Pd) e Maria Cecilia Guerra (nella foto), deputata eletta nelle fila di Leu alle scorse politiche ma candidata nelle liste Pd alle ultime Europee. Il confronto sarà sul tema della sinistra, visto anche il riavvicinamento dei fuoriusciti di Mdp-Articolo 1 dopo l’elezione del nuovo segretario del Pd Nicola Zingaretti. Lunedì 15 luglio la chiusura sarà invece affidata al segretario comunale Marco Frati. Come ormai tradizione, i proventi della festa andranno a finanziare opere di pubblica utilità per il paese di Porto Fuori.

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TURISMO

TRASPORTO PUBBLICO

Le piogge di maggio hanno fatto crollare i pernottamenti sui lidi

LAVORI PUBBLICI

PONTE ASSI, LAVORI IN ANTICIPO CHIUSO DAL 9 LUGLIO Cantiere da 700mila euro per eliminare limitazioni a 40 tonnellate

Dati Istat: calo del 29 percento rispetto al 2018. Cresce invece la città d’arte

Erano attesi con timore, alla luce del maltempo che ha caratterizzato il mese, e in effetti i dati Istat dei flussi turistici di maggio della provincia di Ravenna parlano di un crollo, in particolare sui lidi ravennati, rispetto allo stesso periodo del 2018 (-28,6 percento dei pernottamenti nel comparto “Ravenna mare“). Nonostante il maltempo, continua invece a crescere la città d’arte, con il 4,7 percento degli arrivi in più registrato a maggio 2019 che corrispondo a un +1,1 percento dei pernottamenti. Analizzando però complessivamente il dato comunale, a causa della performance dei lidi Ravenna chiude i primi cinque mesi dell’anno con il 10,7 percento dei pernottamenti in meno rispetto al 2018 (in valore assoluto sono 406.858 quelli registrati a fine maggio) e il 4,1 percento dei turisti in meno (i cosiddetti arrivi, ossia le persone registrate al loro arrivo dalle strutture ricettive, in valore assoluto 152.722). Una performance peggiore rispetto a quelle di comuni costieri vicini come Cervia – che in maggio perde il 15,8 percento dei pernottamenti rispetto allo stesso mese del 2018 ma che, grazie a un fantastico mese di aprile, si ritrova con un saldo negativo di solo 1,1 percento considerando tutti i primi cinque mesi dell’anno –, Cesenatico, Rimini o Riccione (tutti e tre attorno al -5 percento in maggio). A fare peggio solo i lidi di Comacchio con un flop che parla di oltre il 50 percento di pernottamenti registrati in meno in maggio. In maggio la provincia di Ravenna perde così il 16,9 percento dei pernottamenti, contro il calo inferiore al 9 percento registrato a livello regionale. Complessivamente nei primi cinque mesi dell’anno la provincia ha registrato invece 953mila pernottamenti, il 5,4 percento in meno rispetto allo stesso periodo del 2018.

11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

CINQUE NUOVI AUTOBUS A METANO L’azienda del trasporto pubblico Start Romagna si è dotata di cinque nuovi bus a metano a Ravenna che faranno scendere l’età media della flotta a 8,6 anni. Nel dettaglio il bacino di Ravenna conta su circa 94 autobus, tutti con motorizzazione a metano per quanto riguarda il servizio urbano ed a gasolio per quanto riguarda l’extraurbano. Nel conteggio è escluso il Faentino che dipende dal deposito forlivese ma che ha comunque mezzi Euro VI. Per il 2021 è in previsione la sostituzione di 17 bus da circa 8 metri che servono le linee del centro di Ravenna.

INDUSTRIA Cgil propone un impianto per catturare la CO2 al petrolchimico Un impianto di captazione della CO2 nell’area industriale del petrolchimico di Ravenna per catturare l’anidrire carbonica prodotta dai siti industriali. È la proposta della Cgil in occasione dell’ultimo incontro dell’Osservatorio sulla Chimica. La captazione della CO2 è una tecnologia applicata in alcune città europee e generalmente i progetti sono finalizzati alla cattura della CO2: il prodotto viene utilizzato come gas tecnico in ambito medicale o alimentare.

Dal 9 luglio il ponte di via Ravegnana sul fiume Montone a Ravenna, noto come ponte Assi, è chiuso completamente al transito per la seconda fase dell’intervento da 700mila euro per ripristino tecnologico e risanamento strutturale dell’impalcato per ristabilire la funzionalità e togliere le limitazioni di portata a 40 tonnellate. La chiusura totale era prevista solo da agosto ma i lavori cominciati a marzo – con l’istituzione di un senso unico alternato per i veicoli – sono in anticipo sulla tabella di marcia di circa 25 giorni. È quindi possibile che il completamento delle opere e la riapertura del ponte arrivino prima del 12 novembre, data prevista da contratto. Nel frattempo i veicoli provenienti dalla statale16 Adriatica e diretti a Ravenna potranno proseguire dritto all’altezza della rotatoria fra statale 16 e via Ravegnana ed utilizzare rispettivamente l’uscita di viale Randi se diretti in zona ospedale, stadio, questura e l’uscita verso via Dismano se diretti in zona Ponte Nuovo. I veicoli provenienti dalla strada provinciale 27 via Cella potranno, all’altezza del centro abitato di Madonna dell’Albero, seguire il percorso alternativo di via Casalegno, via Stradello, via Dismano. Come già avviene ora i veicoli che da Ravenna sono diretti verso la statale 16 Adriatica potranno utilizzare le immissioni sulla statale 16 da viale Randi e da via Dismano. Inoltre per tutta la durata dei lavori: verrà ripristinata la possibilità di svoltare a sinistra per i veicoli in uscita da via Cella verso l’immissione sulla statale 16 Adriatica. Per quanto riguarda invece il trasporto pubblico Start fa sapere che le corse feriali della linea 3 in partenza da Madonna dell’Albero e quelle festive in partenza da San Bartolo verranno anticipate di 3 minuti. Per maggiori dettagli consultare il sito o i cartelli informativi alle fermate.

LE AZIENDE INFORMANO

CONFCOOPERATIVE RAVENNA - RIMINI

Giornata Internazionale delle Cooperative. In regione sono 243.000, il 14% dell’occupazione complessiva Il tema 2019 è «Le cooperative per il lavoro dignitoso» (Coops4decentWork). Antonio Buzzi, vicepresidente di Confcooperative Ravenna-Rimini: «Oggi non basta più essere un’impresa che ha nel proprio dna la Responsabilità sociale d’impresa. I temi come equa distribuzione della ricchezza, attenzione all’ambiente, sostegno alla persona devono entrare a far parte degli asset strategici di tutte le imprese, anche di quelle for profit» Nel primo trimestre 2019 le cooperative in Emilia Romagna hanno dato lavoro a 243.000 persone, il 14% dell’occupazione regionale complessiva. Un dato, quello diffuso da Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere in occasione della Conferenza della Cooperazione che si è svolta venerdì 5 luglio presso la Regione Emilia Romagna, che va a rafforzare il ruolo e il valore del movimento cooperativo proprio in occasione della 97esima Giornata Internazionale delle Cooperative di sabato 6 luglio. Il tema del 2019 «Le cooperative per il lavoro dignitoso» (Coops4decentWork) è infatti legato all’importanza delle cooperative per la promozione dell’occupazione e, soprattutto, di un’occupazione equa e dignitosa: «L’impresa cooperativa è oggi forse il modello di impresa più attuale e più efficace che abbiamo a disposizione – evidenzia Antonio Buzzi, vicepresidente di

Confcooperative Ravenna-Rimini –. Oggi infatti, come ha sottolineato Mario Calderini, professore al Politecnico di Milano alla Conferenza della Cooperazione, siamo in un momento di passaggio e “L’impatto sociale va interiorizzato nel proprio modello di business”. Una cosa che riguarda molto da vicino il movimento cooperativo, soprattutto la sua componente sociale, e che è testimoniato anche dalla Riforma del Terzo settore che ha finalmente riconosciuto che queste imprese esistono e sono centrali per l’occupazione e la sostenibilità delle comunità». «Oggi non basta più essere un’impresa che ha nel proprio dna la Responsabilità sociale d'impresa. I temi come equa distribuzione della ricchezza, attenzione all’ambiente, sostegno alla persona devono entrare a far parte degli asset strategici di tutte le imprese, anche di quelle for profit. Come movimento cooperativo – prosegue

il vicepresidente dell’associazione territoriale – abbiamo una responsabilità importante perché, da sempre, nel nostro operare coniughiamo aspetti sociali, ambientali ed economici. E questo si lega anche alla necessità, ormai sempre più urgente anche nel territorio romagnolo, di contrastare il proliferare delle false cooperative che, a scapito proprio della qualità occupazionale dei propri lavoratori, inquinano un movimento che ha valori etici e di riferimento così alti». (nella foto, un momento della Conferenza della Cooperazione che si è svolta nella sede della Regione lo scorso 5 luglio) a cura di Confcooperative Ravenna - Rimini




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AMARCORD

Dal modello Ibiza alle battaglie contro lo sballo: il ventennio di Marina sulle montagne russe La storia del lido che ha cambiato pelle più volte con le ordinanze dei sindaci e non ha ancora espresso appieno la sua potenzialità. La rivoluzione con l’apertura serale della spiaggia e l’invenzione dell’happy hour di Federica Angelini

Quella di Marina di Ravenna è la storia di una località turistica che da trent’anni sta cercando la propria vocazione tra slanci in avanti, rapide retromarce e qualche clamorosa sbandata. E che ancora oggi forse non ha individuato la strada da imboccare. Ma è soprattutto la storia di una località che è stata modificata non tanto da importanti investimenti, da piani strategici, da fondi pubblici o privati ma, in primis, da atti amministrativi come le ordinanze comunali. Una firma del sindaco, insomma. Divisa da sempre tra la spiaggia e il paese, teatro di polemiche infinite su infinite questioni, la sua storia è stata però condizionata proprio dal modo in cui la spiaggia in primis è stata vissuta, di cui forse vale la pena ripercorrere le sorti. Il primo sindaco che decide che Marina può essere molto più di quanto non sia è Vidmer Mercatali. Già assessore al Turismo nella giunta di Pier Paolo D’Attorre (199397), Mercatali diventa sindaco la prima volta nel 1997 e una seconda volta nel 2001. Sono i suoi dieci anni in effetti quelli decisivi che cambieranno il volto della località che fino a tutti gli anni Ottanta e i primi Novanta era stata sostanzialmente il lido dei ravennati. Grandi strutture alberghiere praticamente non ce n’erano (né mai arriveranno), c’era il campeggio, qualche seconda casa e soprattutto tanti pendolari. A portare Marina alla ribalta delle cronache nazionali fu una firma su un pezzo di

Nel 2004 il sindaco Vidmer Mercatali e l’assessore Gabrio Maraldi fanno un sopralluogo in viale delle Nazioni a Marina dove è appena stato completato il nuovo arredo urbano

carta: Mercatali autorizzava gli stabilimenti balneari a restare aperti fino a mezzanotte. E gli esercenti locali colsero l’occasione. I bagni poterono trasformarsi, riqualificarsi, offrire qualcosa che nessun’altra spiaggia da queste parti era in grado di offrire, nemmeno Milano Marittima: la magia del mare di sera in una spiaggia lontano dai rumori e dalle luci dell’abitato con i servizi che gli stabi-

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limenti si adoperarono per offrire, dalla ristorazione alle feste con i piedi sulla sabbia. «Vogliamo essere l’Ibiza dell’Adriatico», dicevano allora gli amministratori. E iniziò ad arrivare un pubblico sempre più giovane e sempre più vasto. La movida iniziava all’ora dell’aperitivo per poi finire al più tardi, come per Cenerentola, allo scoccare di mezzanotte. Arriva l’invenzione dell’happy bour, ossia quell’ora o due al giorno

in cui l’alcol veniva venduto scontato, due birre o due cocktail al prezzo di uno. I primi a scoprire questo paradiso a pochi chilometri di casa furono allora bolognesi e modenesi, ma nel giro di qualche anno la fama si allarga. Alla fine degli anni Novanta già cominciano le prime polemiche. Non si contano le prime pagine dei giornali che riportano le proteste dei residenti in particolare della zona Rivaverde per il baccano, situazioni di degrado, giovani ubriachi che schiamazzano, per non parlare della sosta selvaggia. Oltre a tutta via Trieste zeppa di auto, gli stradelli retrodunali sono perennemente intasati tanto da creare un oggettivo problema di sicurezza poiché veniva ostacolato anche il passaggio dei mezzi di soccorsi. E più il fenomeno cresce, più il problema degrado e ordine pubblico si allarga anche al paese di Marina. E aumenta il numero di residenti insoddisfatti della situazione che registra un numero di presenze in costante crescita di giovani che scelgono Marina come la spiaggia della libertà. Come ovvio, una tale concentrazione di giovani richiama nel lido anche un giro di spaccio tra le dune che prima era sconosciuto alla località. Chi critica il modello viene spesso bollato, anche tra le file del partito di maggioranza, come un disfattista o, nella migliore delle ipotesi, un nostalgico che sogna di tornare alla Marina dei ravennati. Che un malumore forte stia serpeggiando tra i residenti lo si capisce anche


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URBANISTICA

Estate 2008: il sindaco Fabrizio Matteucci (a destra) impegnato con il comandante della polizia municipale Stefano Rossi in un servizio di perlustrazione sul lungomare di Marina

TUTTI I FLOP DEL MATTONE Salta il grattacielo Xenos, ancora incompiuta Marinara

dal voto del 2001, che riconfermerà Mercatali alla guida del Comune ma nella circoscrizione di Marina vedrà l’affermarsi di una lista civica chiamata il Delfino e animata da Pericle Stoppa, democristiano vicino alla Margherita che a Marina ha dedicato una vita di impegno politico e culturale. Stoppa e il Delfino, pur alleati dei Ds, si affermano mettendo in luce la necessità di regolamentare lo sviluppo della spiaggia, non già di tornare al vecchio modello ma di porre un argine a quella che a molti appariva una situazione fuori controllo. Per esempio in più di un’occasione fu sollevato il tema della differenza di trattamento tra chi faceva ristorazione in spiaggia e chi in paese, dove controlli, richieste e atti burocratici apparivano assai più stringenti. Marina è al centro del dibattito politico cittadino. E dal 2001 al 2006, con il secondo mandato Mercatali qualcosa di concreto inizia ad accadere. Intanto, arrivano i parcheggi scambiatori con il servizio del navetto, la rotatoria di raccordo tra via Trieste e viale della Pace eliminando un incrocio che era stato teatro di numerosi incidenti, si lavora per la Ztl nella zona Rivaverde, una prima razionalizzazione della sosta negli stradelli. È il 2004 quando la critica di uno «sviluppo troppo veloce che premia chi è più spregiudicato e menefreghista» arriva addirittura dal segretario locale dei Ds, in un tempo in cui ancora erano rare le critiche all’interno del partito. L’opposizione attacca gli stabilimenti balneari “omnibus” diventati tali, si legge nella stampa dell’epoca «grazie alle autorizzazioni concesse per ampliare la loro tradizionale attività fino a farli diventare, in alcuni casi, vere e proprie discoteche, senza avere avuto poi la capacità o la volontà politica di gestirli». Con il 2006 diventa primo cittadino Fabrizio Matteucci e la musica è destinata a cambiare nonostante le prime dichiarazioni: «L’unica discontinuità tra me e Mercatali è la fede calcistica». Nel giro di un paio di anni Matteucci diventerà l’anti-Mercatali per eccellenza, perlomeno sul tema Marina. È lui che apre una vera e propria guerra anche comunicativa a quelli che chiama “furbetti dello sballo”, ossia gli imprenditori che secondo lui si arricchiscono svenendo alcol ai giovani. La sua appare subito come una crociata a tratti quasi “moralista”, più che dettata da una visione di politica e di sviluppo del lido. Resta nella storia la foto mentre rovescia in un tombino il mojito contenuto in un secchiello, accusando coloro che lo vendono. Nel mirino dell’ex sindaco Matteucci sembra esserci in particolare la Duna degli Orsi, il bagno che per primo e più di ogni altro aveva saputo far fruttare l’idea della spiaggia sempre aperta. Un luogo dalla fama ormai nazionale: basti dire che dall’Emilia proprio per la sua inaugurazione stagionale (25 aprile) venivano ormai da alcuni anni organizzati pull-

man appositi. Ma il fatidico 25 aprile 2009 cambiò tutto. Nella località si riversarono migliaia – si parlò di 25mila – di ragazzi e fu il caos. Il sindaco iniziò a prendere provvedimenti e soprattutto da allora iniziarono controlli serrati e il tormentone delle capienze. Già, perché i bagni erano autorizzati al ballo con capienze intorno alle 300 persone, mentre bastava guardare una foto, o farci un giro (come peraltro faceva di frequente il sindaco in persona), per capire che alla Duna e non solo le capienze non erano rispettate nei momenti di festa e happy hour. In quel periodo si videro addirittura i carabinieri in spiaggia per contare i presenti. La lunga grande spiaggia della libertà di Marina viene idealmente recintata, ristretta, rinchiusa. E gli orari in cui poter fare musica dal vivo o dj set vengono drasticamente ridotti. In particolare viene eliminata la festa della domenica pomeriggio, il momento clou per la località (e in particolare per la Duna). Marina resta la protagonista indiscussa delle cronache locali e ci saranno anche più di uno strascico legale. Che contribuiranno al cambio di gestione e di filosofia della Duna arrivato poi nel 2015. Matteucci non accenna a mitigare la linea dura. Ed è in questi anni che in certe sere, mentre ci si avvicina a Marina, si fatica a contare pattuglie di vigili urbani, carabinieri, guardia di finanza. Tutte le divise che negli anni Novanta e primi Duemila, qualcuno dice, non si erano mai viste o quasi. Va detto che nel 2005 era morto un ragazzo investito da un’auto mentre faceva flessioni su viale delle Nazioni, di notte. Nel 2006 era morto un bimbo di 7 anni sul lungomare di Punta, travolto da un 21enne. Nel 2007 morì un 29enne falciato da un pirata poi fermato da una barista del Bbk. Insomma, la situazione stava effettivamente sfuggendo di mano. Ma con la sua svolta a U, senza un piano alternativo, senza alcuna concertazione con le associazioni di categoria, Matteucci resta isolato. A parte forse qualche anziano residente, nessuno davvero sembra condividere la nuova impostazione che ben

Nel 2001 la lista civica Il Delfino con Stoppa raccolse alle urne i primi malumori

presto porterà a un drastico calo di presenze nel fine settimana (in un periodo peraltro coinciso con la grande crisi economica) e alla fine di un’epoca storica, per cui Marina finiva su tutte le riviste più alla moda. Con qualche eccezione (vedi in particolare l’Hana-bi con i concerti dal vivo e il Beaches Brew) Marina torna a essere una spiaggia per pendolari, certo frequentata anche da fuori Ravenna ma con numeri ben lontani da quelli pre 2009. Quando Matteucci riallarga un po’ le maglie degli orari per la musica sarà un’altra Marina. Di certo, i suoi dieci anni segnano un momento non facile per i bagnini, sottoposti a controlli serrati a fronte di regole sempre più stringenti e che ogni anno possono cambiare. Mentre il piano dell’arenile rimane di fatto un bel progetto sulla carta. E intanto il progetto di Marinara, su cui per anni si era puntato per una riqualificazione del turismo sul lido, si rivelerà in questo senso un’operazione a perdere. Michele de Pascale durante la campagna elettorale nel 2016 prenderà chiaramente le distanze dal predecessore e prometterà una maggiore attenzione ai lidi, ordinanze semplici ed emanate per tempo, meno restrittive per chi voglia organizzare eventi come concerti. Marina di Ravenna deve diventare con lui il lido del divertimento sano, tanto sport e musica ed eventi. Da qui la promessa di un Beach Stadium, a cui però, in realtà, poco dopo l’elezione è stato preferito un nuovo palazzetto dello sport in città. Le ordinanze si sono sicuramente semplificate e nel 2020 partiranno i lavori del “parco del mare” sugli stradelli (vedi pagina 12). Basterà per il rilancio di un lido da trent’anni ormai sulle montagne russe tra sali e scendi vertiginosi? Oggi infatti Marina resta una spiaggia straordinaria, dove i bagni si sono ammodernati e offrono fino all’una di notte rispettando regole di ogni tipo - musica, cibo, relax, sport e dove la movida è ridimensionata ma non scomparsa. Ma sì, la sensazione è quella di una potenzialità non ancora completamente espressa.

Il 25 aprile 2009 cambiò tutto: cominciò la guerra ai «furbetti dello sballo»

È scaduto il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Ravenna alla società Comway (Gruppo Nettuno) per realizzare l’albergo-grattacielo di 14 piani in centro a Marina di Ravenna nell’area tra viale delle Nazioni, viale 4 novembre e viale Spalato, nota come ex Xenos dal nome della discoteca che una volta sorgeva in quel punto. La società privata proprietaria del lotto di terreno se intende edificare sull’area dovrà avviare una nuova procedura autorizzativa, in linea teorica anche presentando nuovamente lo stesso progetto con eventuali adeguamenti a nuove normative subentrate nel frattempo. Ammesso che venga effettivamente proposto un nuovo intervento edilizio, resta la certezza di vedere tramontare un progetto che avrebbe avuto un impatto architettonico per tutta la costa ravennate e a maggior ragione per il lido in questione dove ormai sul fronte dell’urbanistica è tutto immobile da anni, sia da parte dei privati che del pubblico. La torre Xenos aveva spaccato l’opinione pubblica locale, con la parte contraria mossa anche dalla percezione che le ultime volte in cui su Marina è colato cemento è stato per interventi riconducibili allo stesso Gruppo Nettuno o a società nella sua orbita e l’integrazione con il resto del tessuto non è stata particolarmente riuscita. Il caso più emblematico è sicuramente Marinara. Il porticciolo turistico era nato con ambizioni enormi e per assecondarle è stato realizzato dalla coop Cmr di Argenta con dimensioni altrettanto enormi, salvo poi rendersi conto che la vocazione nautica del paese è più quella di pescatori o piccoli appassionati che quella di sceicchi sugli yacht. E fa un certo effetto pensare che l’inaugurazione del porto è del 2008 eppure nell’area alle spalle del ristorante il Porticino, nei pressi di piazzale Adriatico, c’è un angolo in totale abbandono dove un edificio deve ancora essere completato. Stesso avvilente scenario che si può vedere nel lotto tra via 24 maggio e via Vecchi. Il progetto del gruppo Nettuno prevedeva la costruzione di quattro palazzine con appartamenti di pregio in un’area verde ottenuta in permuta dal Comune in cambio della costruzione del centro civico in piazzale Marina d’Italia. La situazione attuale è di due palazzine completate ma pochi appartamenti venduti (i campanelli sono ancora vuoti) e un’area recintata in stato di abbandono dove sono iniziate solo le opere preliminari. Si diceva del centro civico. Un edificio enorme che ha preso il posto della vecchia circoscrizione con gli stessi sogni di grandeur cullati con Marinara. Ora ospita una biblioteca, un auditorium, il museo delle attività subacque e uffici. Viene considerato come destinazione per i carabinieri, che non possono ormai più restare in via Speri. Ma la nuova sistemazione richiederebbe modifiche importanti e l’Arma non è convinta. Andrea Alberizia


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L’IMPRENDITORE

Quando a Marina c’erano quattro discoteche «Eravamo diventati un caso da studiare...» Parla Alessandro Zangaglia, storico operatore del mondo della notte che nella località contribuì a portare anche i primi street bar. E che oggi si appresta a celebrare, ventotto anni dopo, il “suo” Santa Fè

C'è stato un momento, tra la fine degli anni novanta e i primi Duemila, in cui a Marina di Ravenna c’erano quattro discoteche. «E funzionavano tutte bene», ricorda Alessandro Zangaglia, probabilmente il più noto degli imprenditori della notte ravennati, fondatore del Santa Fè, aperto insieme all'amico Cristiano Ricciardella nel 1991. Un locale che ha fatto la storia di Marina, unico rimasto attivo («oggi è gestito da un gruppo di giovani guidato da Mattia Montanari, che ci lavorava ai miei tempi...») e che si appresta a celebrare una sorta di revival con una grande festa in programma il 22 luglio per ricordare quel primo decennio di vita. Anni irripetibili probabilmente per l'intera località, quando oltre che allo Xenos e al Santa Fè si poteva ballare anche alla Grotta Verde, sempre sul Lungomare – nota anche come Vitelloni e Matilda e al cui posto sorge ora un condominio – e all'Hemingway, demolito poi anch'esso, nell'ambito della costruzione del porto turistico Marinara nell’ormai già lontano 2013. «Quando abbiamo aperto il Santa Fè – ricorda Zangaglia – la vita notturna, oltre allo Xenos, a Marina non esisteva: con il nostro locale abbiamo contribuito a rilanciare la località, tutti i giorni, con ingresso libero. In quel periodo la spiaggia non era ancora una concorrente: alla Duna stavano iniziando a prendere piede giusto gli aperitivi e le disco-

Zangaglia (steso a destra) ai tempi del Santa Fè a inizio anni novanta

teche lavoravano molto bene, così come un altro luogo di ritrovo come la Taverna Bukowski (oggi invece in crisi d'identità, ndr). Marina era diventata quasi un caso di studio; ricordo ancora quando mi trovai a passare una serata con il direttore di Aquafan e Linus di Radio Deejay: gente così non si muove per

niente, erano venuti a vedere cos'era Marina di Ravenna, perché se ne parlava...». Poi è arrivata, alla fine degli anni novanta, l’apertura fino a mezzanotte della spiaggia. «Ora non si può dire davvero che sia rimasta solo una discoteca, in realtà sono molte di più di prima, se si considera gli sta-

bilimenti balneari che hanno l'autorizzazione per il ballo», sottolinea Zangaglia, che fu pioniere anche in questo ambito, essendo il titolare del Bbk, fin dalla sua nascita a metà anni novanta. Così come fu protagonista dell'arrivo a Marina di Ravenna degli street bar («qui non esistevano e hanno funzionato fin da subito»), aprendo insieme ad altri soci (Massimo “Cino” Gorini, Valerio Sirotti e lo stesso Ricciardella) prima il Mo.Wa., al posto di un ristorante d'asporto, e poi trasformando il vecchio bar Jamaica in quello che oggi è diventato I Fanti. «Nonostante ci siano state nel corso degli anni polemiche – continua Zangaglia –, qui l'Amministrazione ha lavorato bene: è riuscita a mantenere un certo equilibrio, permettendo di far lavorare sia le discoteche che gli stabilimenti balneari. In altre realtà, penso a Riccione e al caso della spiaggia del Marano, non ci sono riusciti…». Resta il fatto che oggi il Santa Fè, nelle sue varie versioni, resta l'unica discoteca della località. «Ma oggi è cambiato tutto, anche i modi di divertirsi dei giovani. Penso al nostro Bbk, a come abbiamo dovuto far lavorare la nostra attività a 360 gradi, spostandoci sulle famiglie, il wedding, gli eventi aziendali, le lauree, i compleanni. Mantenendo però le due serate dedicate alla movida per cui ci conoscono i ravennati...». Luca Manservisi

L’ASSOCIAZIONE Cinquanta attività insieme per il rilancio di Marina «Servono eventi come la Notte Rosa, non solo cibo»

sera ì d e col

a i r g n a s e a l à l t e n a o p l o av Mer

Marina di Ravenna - Viale delle Nazioni 80 - Tel. 0544 531156

Il concerto di Giusy Ferreri (foto) del 5 luglio ha per la prima volta portato Ravenna (e in particolare Marina) nella mappa che conta della Notte Rosa. Grazie anche all'impegno di Marina Flower (che in un comunicato inviato alla stampa ha parlato di 6mila presenze), associazione nata ormai quasi cinque anni fa con lo scopo di promuovere eventi al fine di sviluppare una maggiore attrattiva turistica per la località. Si tratta di un insieme di operatori economici del paese, ma anche della spiaggia, di ogni settore. «Sì, perché se Marina funziona, funziona tutta, non solo una parte», sottolinea il presidente Michael Landini. «Siamo partiti in 4-5, oggi siamo un’associazione con una cinquantina di attività accomunate dalla voglia di far tornare Marina quella di un tempo. Vogliamo riportarci la gente da fuori, da Milano, Bologna, Modena, Reggio Emilia. E quest'ultima Notte Rosa ci ha detto che è possibile: gli alberghi erano pieni già dal giovedì». Ma cosa manca a Marina? «Certo sarebbe bello ci fossero più locali, in certi punti strategici, come nella zona dell’ex Xenos e del Bukowski, perché fanno la differenza, ma ci siamo accorti che bastano eventi importanti per far funzionare Marina, perché alla località non manca nulla». Tra le novità di Marina Flower per la stagione 2019 le serate dedicate al ballo in strada (dal tango alla break dance, tutti i mercoledì di luglio e agosto, sul Lungomare e a Marinara), mentre è in arrivo una cena “in bianco” sulla diga. Parallelamente continuano gli eventi della pro loco. «Ma sono solo legati al cibo e molti operatori se ne lamentano, perché si sentono danneggiati. Noi crediamo che il food possa esserci, ma per accompagnare eventi attrattivi più importanti».


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L’ASSOCIAZIONE

«L’investimento per gli stradelli è importante ma aiuta la spiaggia che già funziona, non il paese» Il presidente della pro loco di Marina di Ravenna è convinto che la località abbia bisogno di altro: «Il centro ricerche poteva diventare ricettivo» Serve un’analisi di mercato per capire in che direzione debba andare Marina di Ravenna. A sostenerlo è il presidente della pro loco, Marino Moroni, riguardando a ritroso la storia degli ultimi vent'anni. Da quando – cioè – il paese aveva raggiunto ormai un’apice di popolarità tale da farla preferire a mete storicamente più note come Riccione. Moroni, se lo ricorda il boom di fine anni Novanta? «Certo. Nacque senza l'input di qualcuno in particolare ma grazie ad un mix di condizioni che vedeva a Marina la presenza di quattro locali da ballo e la spiaggia che in quel periodo stava cominciando a dispiegare tutte le sue potenzialità. Un boom che aveva tanti aspetti positivi e alcune problematiche». Gli aspetti positivi economici sono facilmente immaginabili, quelli negativi quali erano? «Un flusso così ampio di gente aveva portato alcune problematiche di ordine pubblico. L’altro grosso problema è stato l'aumento del costo delle case». L’aumento del valore degli immobili è un fattore negativo? «Per quanto successo in conseguenza a questo incremento, sì. In tanti hanno venduto le case e al loro posto sono sorti dei palazzi che hanno snaturato quella che è sempre stata la fisionomia della località, fatta di villette e abitazioni singole. Si è cementificato troppo».

Anche a Marinara... «Non concordo con chi vede in Marinara il male assoluto. Quando nacque nessuno si oppose, sono anche andato a vedere i giornali dell'epoca per verificarlo. Si discuteva se fare un grattacielo – quindi uno sviluppo verticale – o una prosecuzione del paese. Si è proceduti in questo senso. Ai tempi Marinara era considerata un'opportunità. Io credo che oggi sia assolutamente da recuperare. Bisogna anche dire che il progetto è cambiato in alcuni punti chiave per il paese, rispetto a quanto promesso». Si riferisce alla passeggiata fronte porto? «A quella e non solo. In teoria doveva essere possibile andare dal molo alla diga passeggiando vicino alle barche, invece è tutto sbarrato. C'è una parte, dietro al ristorante Porticino, che è transennata e ancora da completare. Avevano promesso che dopo l’abbattimento l'Hemingway si sarebbe dovuto spostare in cima alla diga ma di quel locale non c'è traccia. In compenso c'è un edifico lasciato a metà. Anche la strada centrale che attraversa Marinara avrebbe dovuto essere aperta alle auto, invece si è scelto di lasciarla chiusa con ripercussioni sul traffico. Senza dimenticare i parcheggi: dovevano essere 1.200 pubblici, invece una buona parte è privata. Insomma, sono stati fatti dei pasticci». Il boom degli anni Novanta è nato senza input, oggi può ricapitare?

Lo spettacolo pirotecnico nel cielo di Marina la sera del 15 agosto è uno dei momenti clou della programmazione della pro loco

«Non mi pare ci siano più quelle condizioni. Il tessuto commerciale è più povero, soprattutto è sopravvissuto soltanto un locale. Oggi un input serve e deve essere un tavolo in cui si siedano tutti gli enti che hanno qualcosa da dire su Marina di Ravenna. Il Comune, certo. Ma anche il Demanio forestale e soprattutto Autorità portuale, ente che è proprietaria di una bella fetta di Marina di Ravenna ma che non sembra curarla troppo. Poi ci saranno imprenditori e altri soggetti, compresa la pro loco. Ma non è un'associazione di volontari a poter rilanciare il paese. La discussione secondo me dovrebbe partire da un'analisi di mercato in cui si ascoltano i turisti e i cittadini per capire cosa si possa fare per rilanciare il paese. Non si possono fare le cose sempre a sentimento, per così dire».

Qualche proposta? «Come detto, ricette non se ne possono dare a priori e non credo di avere la verità in tasca. Io penso che il centro di ricerche ambientale avrebbe dovuto cambiare destinazione d'uso e si sarebbe potuto trasformare in una struttura ricettiva di qualche tipo. È un'area grande, ospiterebbe centinaia di persone. Invece si è scelto di tentare per la quarta volta una strada che finora non ha funzionato granché...» Pare di capire che secondo lei non basterà la riqualificazione degli stradelli... «Si tratta di un progetto importante, auspicato e necessario. Però va a migliorare la parte di Marina che funziona meglio: quella della spiaggia. Per rilanciare il paese servirebbe altro». Alessandro Montanari

INFOPROM

OASI BEACH

La cucina del Bagno Oasi: genuinità, ricerca e tanta dedizione A Marina di Ravenna, Marco e Simona hanno dato vita ad un luogo molto bello e accogliente, dove propongono una cucina che poggia su basi solide, materie prime locali e con un’attenzione particolare per i piatti vegani Marco e Simona sono due fratelli che 4 anni fa hanno deciso di lasciare un vecchio lavoro e di investire insieme sul loro futuro. Forti della loro bella complicità, cosa per nulla scontata, e di tanta passione, rilevarono il Bagno Oasi, allora sofferente di una gestione poco accorta, e si buttarono a capofitto per dar corpo al loro progetto. I primi 2 anni sono stati di transizione, di rodaggio. Avevano bisogno di capire quale fosse la richiesta del mercato e come equilibrarla con la loro idea di attività ricettiva: «In fondo, il nostro bagno, in primis, doveva piacere a noi!». Poi, dall’anno scorso, tutto ha preso forma e oggi, con la pineta alle spalle e le dune su entrambi i lati, il Bagno Oasi è un luogo molto bello, accogliente e caldo, anche in inverno, quando sono aperti nei fine settimana. Arredato con mobili che lo stesso Marco ha sapientemente creato utilizzando perlopiù materiale di recupero e forte di una cucina che poggia su basi solide e idee ben precise, oggi possiamo dire che Marco e Simona sono riusciti a dar corpo al loro progetto e lo hanno fatto con successo. In cucina c’è Simona: una ragazza diplomata in Agraria, con i piedi per terra, concreta, legata alla terra e ai suoi prodotti. Lei è cresciuta in una famiglia dove il cibo è sempre stato sinonimo di genuinità, di ricerca e di lavoro: «Si faticava nell’orto

per avere vegetali sani e di stagione, nell’allevamento per avere carni migliori di quelle che si possono reperire sul mercato ma ci si divertiva perché, quando si fa qualcosa in cui si crede e che ti appassiona, lavorare diventa un piacere!». E lei nella cucina del Bagno Oasi porta avanti queste sue indelebili radici: materie prime locali (spesso proprio quelle dell’orto di famiglia!), fornitori di fiducia e tanta dedizione per quello che fa. Negli anni poi ha deciso, per la sua vita, di diventare vegana e lo ha fatto con grande intelligenza, mantenendo un indiscutibile rispetto per chi vegano non è e per gli alimenti anche di origine animale. Ecco allora che nel suo menù troviamo proposte per tutti e tutte realizzate secondo il suo modo di vedere le cose. Il pesce, quando è possibile, è fresco e dell’Adriatico, la pasta romagnola rigorosamente artigianale, il pane è di autoproduzione (buonissimo!) ed è realizzato con farine poco raffinate e semi oleosi. Certamente la sua forza sta però nelle proposte vegane, dalla brioche per la colazione, fino al dolce del dopo cena, mai scontate e per nulla commerciali: qui è possibile trovare burger di lupino o di canapa, piatti forti della completezza degli aminoacidi essenziali data dalla compresenza di cereali integrali e legumi… Il suo menù varia quasi settimanalmente a seconda di ciò che di migliore trova sul mercato. E infine meritano una citazione i pic nic sulla sabbia: un lunedì ogni 15 giorni Marco e Simona preparano una grande zona a ridosso del bagno affacciata sull’area concerti, stuoie, cassette e manicaretti. E poi musica dal vivo, le stelle sopra alla testa e la piacevole brezza che arriva dal mare! Oasi Beach viale della Pace 462 - Marina di Ravenna tel. 338 125 2177 FB Bagno Oasi


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RIQUALIFICAZIONE

STORIA A PEZZI

Nuovi stradelli, primo stralcio da 6 milioni di euro per 5 km Via ai lavori a fine 2019 Approvato il progetto definitivo: passerelle in legno per il percorso ciclopedonale dietro ai bagni

MARCHESATO E FABBRICA VECCHIA ANCORA IN ATTESA DI UN RECUPERO La Fabbrica Vecchia e il Marchesato (nella foto di Adriano Zanni) sono due storici edifici a Marina di Ravenna sulla sponda del Candiano nei pressi dell’imboccatura della piallassa Piomboni. Risalgono alla seconda metà dell’ottocente, primi insediamenti della località. Sono in stato di totale abbandono da tempo nonostante gli impegni espressi più volte dalle istituzioni per intervenire con il ripristino. Esiste un comitato che si batte per la loro salvaguardia. Al momento non ci sono date per eventuali recuperi edilizi.

MERCATO DEL PESCE

PESCHERIE DA RIFARE Per il mercato del pesce a Marina di Ravenna, di fronte alla darsena Pescherecci, da un paio di anni è pronto un progetto di riqualificazione per il recupero dell’edificio degli anni Trenta come testimonianza dell’attività ittica nella località. Il Comune puntava ad accedere a finanziamenti europei. A novembre Autorità portuale ha annunciato che all’inizio del 2020 partiranno i lavori: 1,5 milioni per due anni di cantiere per riqualificare tutto.

La giunta comunale di Ravenna ha approvato il progetto definitivo del primo stralcio per la riqualificazione degli stradelli dei bagni per un tratto di cinque chilometri tra Punta Marina e Marina di Ravenna. Il valore delle opere è di 5,85 milioni di euro. I lavori cominceranno alla fine del 2019 e se non saranno ultimati per la stagione estiva 2020 si interromperanno. Il progetto prevede un percorso ciclopedonale largo 2,5 metri che corre continuo dietro gli stabilimenti balneari, adeguandosi al margine della pineta e adagiandosi sulle dune. È prevista l’alternanza di due tipologie di materiale: passerelle in legno e inerti naturali stabilizzati. Il percorso ciclopedonale principale viene illuminato attraverso la predisposizione di pali da 4 metri disposti tra loro alla distanza di 22 metri lungo il margine che fiancheggia l’area boscata alternati a quelli da 5 metri con doppia sorgente, in prossimità delle ampie aree di sosta a parcheggio.

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SOCIETÀ / 13 11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

CARO ESTINTO

Il tesoro sulle tombe: Azimut insegue 30mila euro di tasse non pagate Il gestore dei 22 cimiteri nel comune ha inviduato 270 sepolture che dal 2012 non hanno saldato le spese per montare croci, lapidi o monumenti: chi non paga deve togliere tutto

Il gestore dei ventidue cimiteri nel comune di Ravenna, Azimut, si è reso conto che sulle tombe dei morti sepolti in terra c’è un tesoretto da riscuotere di circa 30mila euro e si è messo al lavoro per incassare. Da una verifica incrociata tra documentazione negli uffici e censimento delle singole sepolture, ne risultano circa 270 dal 2012 in avanti, un decimo del totale dei defunti interrati, per cui non è stata pagata la tassa per l’installazione di una croce, una lapide o un monumentino. La cifra una tantum va da 80 euro a 150, a seconda delle caratteristiche dell’installazione. Già circa 80 persone hanno ricevuto telefonate da addetti di Azimut con una alternativa possibile: saldare il debito, anche rateizzando pur trattandosi di cifre tutto sommato modeste, oppure rimuovere l’elemento fuori terra lasciando solo il cosiddetto cippo, obbligatorio per legge a carico del gestore del cimitero, che riporta nome e date. Per molti dei cittadini che hanno ricevuto la chiamata, alcuni dei quali hanno segnalato la cosa alla nostra redazione, è stata una sorpresa. Dagli uffici di Azimut sottolineano che la regola è in vigore da oltre vent’anni almeno ma, con trasparenza, riconoscono che c’è stata poca informazione al riguardo e poca solerzia nel tenere controllate eventuali inadempienze. In buona sostanza succede questo. L’inumazione sotto terra in un campo comune è la sepoltura più economica a disposizione: 280

Cittadini sorpresi dalle richieste a distanza di anni dalle inumazioni, la società disponibile a rateizzare

euro per lo scavo, la possa della cassa e l’apposizione del cippo. Se si vuole aggiungere altro si consiglia di attendere non meno di otto mesi, per consentire l’assestamento del terreno, e occorre rivolgersi a un marmista: nel caso di chi è abituato a lavorare con i cimiteri ravennati è al corrente dell’obolo dal corrispondere. Nell’attesa che trascorrano i mesi per l’assestamento, è abitudine delle pompe funebri installare una croce di legno considerata provvi-

Il 7,5 percento dei morti finisce sotto terra Nel 2018 sono morte 1.758 persone con la residenza nel comune di Ravenna e le inumazioni sono state 109 (131 nel 2017 e 128 nel 2016: un numero stabile che equivale al 7,5 percento delle sepolture totali). Il dato in grande crescita è invece quello delle cremazioni: il 35 percento nel 2018, il 13 percento dieci anni fa. Le salme sepolte a terra nel campo comune hanno una permanenza minima di dieci anni. Dopo dieci o quindici anni avviene l’esumazione e il percorso successivo dipende dalle condizioni del corpo: in caso di completa mineralizzazione e la presenza di sole ossa si possono portare i resti in un ossario comune o utilizzare una cassettina di zinco più piccola. Se la mineralizzazione non è completata, allora si può scegliere di seppellire i resti per altri cinque anni oppure procedere con la cremazione. In provincia sono due i forni crematori operativi: Ravenna e Faenza.

soria su cui si mette la foto del defunto e i dati essenziali. E rientrano quasi tutti in questo scenario i casi individuati da Azimut. Non necessariamente furbetti della croce: da Azimut mettono in conto che ci sia chi ha dimenticato di completare il lavoro, chi è convinto che fosse tutto chiuso con quella croce di legno, chi non trova l’accordo tra familiari per le ulteriori spese. Andrea Alberizia


14 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

DATI

Nei primi sei mesi del 2019 oltre 27mila visitatori al Museo d’arte della città Dal Mar arrivano i numeri sugli ingressi: 14.689 quelli alle mostre fotografiche, di cui circa 10mila a pagamento Quasi novemila invece a Palazzo Rasponi dalle Teste, cinquemila alla Manica Lunga della Classense

Sempre al centro, anche di recente, di critiche e attacchi da parte di stampa e opposizione, il Mar di Ravenna ufficializza i numeri dei visitatori nei primi sei mesi del 2019. Secondo una nota del museo diretto da Maurizio Tarantino, dirigente alla cultura del Comune, gli ingressi complessivi sono stati 27.417 di cui 14.689 alle mostre fotografiche appena concluse, tra qui quella di Oliviero Toscani. I paganti sono stati 12.500, di cui circa 10mila alle mostre fotografiche e il resto per la pinacoteca e gli ultimi giorni della mostra “War is over”. Per la lettura più precisa dei numeri va specificato che nel corso di questi sei mesi al Mar si sono svolte anche mostre dedicate ai più piccoli che hanno contato quattromila ingressi paganti che vengono quindi conteggiati tra le presenze del museo. Questi incassi tuttavia non vanno al Mar che si limita a ospitare le mostre di altri soggetti a costo zero e non incassa la biglietteria. I numeri del primo semestre lasciano prevede un trend in aumento rispetto a quelli del 2018 che si chiuse con circa 40mila visitatori in tutto l’anno, di cui, secondo i dati diffusi dal consigliere comunale Alvaro Ancisi sempre molto critico sull’attuale gestione, 16.878 paganti. Nel 2018 fu allestita la mostra fotografica di Alex Majoli e “War is Over” a fine anno che fece 17.200 visitatori (di cui 10mila circa paganti). Con il nuovo “corso” del Mar infatti è in genere la seconda parte dell’anno a registrare i numeri migliori, e nella seconda parte del 2019, come noto, il museo ospiterà la mostra principale della Biennale del Mosaico come accadde nel 2017 con un’esposizione che attrasse circa 15mila visitatori. Numeri ancora lontani, tuttavia, dalle “grandi mostre” curate da Claudio Spadoni in passato, nella precedente direzione, che arrivavano da sole a superare i 35mila visitatori ma che restavano aperte per un periodo più lungo e in primavera. «Il Mar – dichiara il direttore Tarantino nella nota stampa con

cui sono diffusi i dati – rafforza nel primo semestre del 2019 la sua identità di museo aperto e vivo tutto l’anno. Un museo plurale, capace di suggerire nuovi e inediti piani di lettura dell’opera d’arte, in dialogo fecondo con altri universi culturali: quello musicale e performativo, ma anche quello letterario e filosofico. Un museo come luogo di ricerca sulle arti contemporanee, con un’attenzione alle dinamiche complesse del nostro secolo. Un museo che guarda all’arte come strumento di crescita culturale e civile e stimolo a porsi nuove domande sul mondo in cui viviamo, e non solo come “bellezza” da contemplare e neppure solo come oggetto di una pur necessaria analisi storico-artistica. Un museo che stringe rapporti con nuovi soggetti, si confronta con nuove idee curatoriali e allestitive (anche per gli spazi cosiddetti

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ne di appoggi plantari, con rappresentazione del baricentro per tutte le fasi di registrazione. Poi si procede all’acquisizione dell’impronta podalica su una schiuma fenolica e si inizia l’elaborazione del progetto per la realizzazione CAM dell’ortesi plantare. La realizzazione dell’ortesi plantare CAD-CAM avviene per mezzo di una fresa a controllo numerico, che stampa, su un riquadro di materiale opportunamente scelto, ciò che è stato progettato in precedenza. Il software di controllo della fresa elabora e ottimizza per la stampa il progetto cad, dopodiché provvede alla stampa dei plantari. Info: Sanitaria Ortopedia, via Matteotti 22 Bagnacavallo - tel. 0545 60641 - FB Sanitaria Ortopedia - www.sanitariaortopediatazzari.com

“di servizio” come i corridoi e le scale, il bookshop e la caffetteria), che sa valorizzare e accrescere le sue collezioni permanenti con creatività e strumenti innovativi, intercetta pubblici lontani e soprattutto i più giovani, si propone come perno e motore delle attività espositive negli spazi pubblici della città». E a proposito degli altri spazi pubblici espositivi viene reso noto che la biglietteria di Palazzo Rasponi ha registrato 8.798 ingressi. Le presenze alle mostre della Classense (registrate con telecamere contapersone in Manica lunga e manualmente negli altri spazi) hanno registrato circa 5.000 presenze. In entrambi i casi di tratta di mostre non a pagamento. Complessivamente, si registra un totale di oltre 40.000 presenze alle mostre.

MOSTRE Stefano Bianchi espone a Palazzo Rasponi 2 È in programma da venerdì 12 fino a domenica 14 luglio, all’interno di palazzo Rasponi in via D’Azeglio 2 a Ravenna, la mostra personale del pittore ravennate Stefano Bianchi che esporrà le opere più recenti. L’inaugurazione è in programma venerdì 12 alle 21.30. Sabato e domenica, l’esposizione resterà aperta dalle 18 alle 23.

A Marina Romea “L’albero, un simbolo universale della vita” È aperta nella sede della Sisam (Scuola Internazionale Studi d'Arte del Mosaico e dell'Affresco) di Marina Romea, la mostra di mosaici, incisioni e affreschi “L’Albero, un simbolo universale della vita” dell’artista torinese Sandra Pizzuti, curata da Valentino Montanari. La mostra (in via delle Acacie 11/13) è aperta tutte le sere dalle 20 alle 23 e tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30. Giovedì 11 luglio, alle 21.15, nel quadro delle attività promosse dalla S.I.S.A.M. è prevista la conferenza della professoressa Manuela Giacomin docente di arte e immagine della scuola Novello di Ravenna “Il Blu e l’oro”, introduzione a cura della dottoressa Deborah Gaetta. Per informazioni: 331 8572611, sisam@racine.ra.it

ALTA FORMAZIONE Open day all’Isia di Faenza Giovedì 18 luglio ISIA Faenza Design & Comunicazione apre le sue porte per far vedere da vicino una delle prime scuole universitarie di design e scoprire i corsi dell’istituto, nato nel 1980 da un progetto culturale di Bruno Munari e Giulio Carlo Argan. Sarà anche possibile visitare le aule, gli spazi comuni e la nuova biblioteca “Bruno Munari”. Per informazioni sul programma della giornata: www.isiafaenza.it.


SOCIETÀ / 15

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11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

COMICO

MONDANITÀ

Tre giorni di balli country a Lido di Dante

IL VENTINOVESIMO VIP MASTER A MILANO MARITTIMA Attese personalità del mondo dello spettacolo e della cultura

Dal 12 al 14 luglio la terza edizione di “Crazy Bulls & Friends”

GIACOBAZZI (& FRIENDS) IN PIAZZA A CERVIA Sabato 13 luglio dalle 21 in piazza Garibaldi a Cervia “Giacobazzi & Friends”, nuovo spettacolo del celebre comico ravennate che si presenta, oltre che con il meglio del suo repertorio, anche in compagnia di alcuni amici comici: Vincenzo Albano, Andrea Carlini, Andrea Di Marco. Biglietti da 20 euro.

Da venerdì 12 a domenica 14 luglio, a Lido di Dante, si svolge la terza edizione del Festival country internazionale “Crazy Bulls & Friends”, organizzato dalla scuola di ballo Crazy Bulls di Ravenna. La kermesse ospiterà coreografi di ballo e Dj di musica country di fama internazionale e ballerini provenienti da tutta Europa. La musica e i balli inizieranno nelle tre giornate alle 16 del pomeriggio e si protrarranno fino a tarda notte. Sabato 13 alle 22 si terrà il Dance show nel quale si esibiranno alcune prestigiose scuole europee di ballo country. È possibile assistere gratuitamente sia ai balli sia allo show. “Crazy Bulls” è l’unico progetto in Europa con all’interno sia la produzione di propria musica country d’autore sia la creazione di coreografie internazionalmente riconosciute scritte dalla maestra e coreografa Anna Taroni, che è stata invitata quest’anno in vari festival europei a presentare le proprie corografie scritte sulle musiche della Band.

INCONTRI Tre appuntamenti in terrazza a Massa Lombarda Sono in programma tre appuntamenti culturali sul Terrazzo del Circolo massese, a Massa Lombarda in piazza Matteotti 3. Giovedì 11 luglio alle 20.45, Mauro Antonellini parla di “Francesco Baracca cavaliere e aviatore”. Giovedì 18 luglio alle 20.45 Candido Parrucci presenta “Sant’Agata e Massa Lombarda libere dal fascismo”, con la proiezione di filmati inediti. Ultimo appuntamento giovedì 25 luglio alle 20.45 con Adriano Pagani, che parlerà del fenomeno del brigantaggio nella Romagna dell’Ottocento, in particolare dei suoi esponenti più noti.

Ventinovesima edizione per il Vip Master Tennis, il 12 e 13 luglio, la manifestazione organizzata da Mario (nella foto con Emanuele Filiberto di Savoia in una passata edizione) e Patrick Baldassari che si svolge al Club Tennis di Milano Marittima. Le passate edizioni hanno visto la partecipazione di circa 100 personaggi celebri dello sport, della cultura, e dello spettacolo che hanno portato lo scorso anno ad un record di 7mila spettatori nelle due serate. L’ingresso è gratuito, ma ogni anno Associazioni di volontariato raccolgono fondi a scopo benefico.

RASSEGNA ESTIVA Mostra di Zannoni e spettacolo dei Parmiani a Lugo Al Chiostro del Monte di Lugo continuano le serate della rassegna estiva organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo. Lunedì 15 luglio Gianni e Paolo Parmiani presenteranno lo spettacolo “Bene, Bravi … Bis”, mentre nella ex-Farmacia Ospedale Vecchio, sarà inaugurata la mostra "Enigmi del sacro" con opere di Mario Zannoni.

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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

L’EVENTO

Fratus e Zanni ad Alfonsine per Terrena

Da Nada a Cavazzoni: torna la magia delle Balle di paglia

L’Arena delle Balle di Paglia fa parte anche del cosiddetto “Terrena Off”. Per il vero e proprio festival di land art e musica della Bassa Romagna, l’appuntamento è il 15 luglio dalle 19 ad Alfonsine, a Formace Violani, dove Tiziano Fratus racconterà Giona delle squoie nell’incontaminato contesto dell’oasi, accompagnato dalla musica di Adriano Zanni del disco “Ricordo quasi tutto”. Per partecipare alla serata è consigliato portare con sé una stuoia per sedersi e una piccola torcia, nel corso della serata saranno offerti prodotti di stagione.

Dall’11 al 16 luglio il teatro temporaneo, a Cotignola, ospita installazioni artistiche, spettacoli per i bambini, concerti, bar per cinque giorni di spettacolo

Dall’11 al 16 luglio rivive a Cotignola il rito dell’Arena delle Cammino di Santiago e di una maratona dal Giappone alla Roballe di paglia, alla sua undicesima edizione. Dove il Canale Emi- magna. Alle 20.30 a Casa Ercolani Bob Messini si cimenta in liano Romagnolo incontra il fiume Senio è nato anche quest’an- uno spettacolo musicale e un recital. Stessa ora, nella Golena dei no quel teatro magico, grazie alla tradizionale raccolta di balle di poeti All’incirco varietà (per bambini). Alle 21.30 nella Golena paglia effettuata all’alba da volontari. Il tema di quest’anno è so- dei morti felici un duo di musicisti per due grandi capolavori del cinema muto: The Scarecrow di Buster keaton e The Vagabond di no “i somari che volano”. Il programma di giovedì 11 luglio inizia alle 20 a Casa Erco- Charlie Chaplin. Sul palco centrale sempre alle 21.30 inizia lo lani dove Antonio Catalano invita a visitare il suo Villaggio fra- spettacolo di Ermanno Cavazzoni e gli Extraliscio, una sorta di gile, costruito nel cortile di Pasquale e Giovanna, mentre nei operina (con testi suoi e qualche elemento scenico). Alle 23 nel campi si aggirerà El Bechin, un clown muto che scarrozza i de- Bosco del fiume “Colpo di Stato poetico” con il rap di Polly, Alfre funti tra le carraie dei campi; alle 20.30 El Bechin si trasferirà al D, Geema, Zesta. Ridotto balle per l’Horror Puppet Show (spettacolo per bambini). Alle 21 sul palco centrale comparirà il Fantasma dell’opera di Fabio Pignatta, mentre alle 21.30 andrà in scena l’opera lirica con I volontari all’alba, durante la la Cenerentola di Gioacchino Rossini, raccolta delle balle per con l’orchestra Corelli. costruire l’undicesima arena. Venerdì 12 luglio dalle 20.30, a L’evento è ideato e organizzato Casa Ercolani, Giuseppe Sangiorgi e da Primola. Alfonso Nadiani parlano del sesso in romagnolo, in compagnia degli Scaricatori. Dalle 20.30 nel bosco del canale che porta alla Golena dei poeti, mostri di nebbia: uno spettacolo di tre minuti dell’Officina Teatrale A_ctuar di Ferrara per uno spettatore alla volta. Alle 21.15 sul palco centrale il suono di tamburi di latta degli Psycodrummers e a seguire il concerto di Nada, che presenta il suo ultimo disco “È un momento difficile, tesoro” (Woodworm). Alle 23 nella Golena dei poeti tornano gli Psycodrummers. Sabato 13 luglio si comincia con la colazione sulla paglia alle 6 del mattiLunedì 15 luglio alle 20.30 si inizia al Ridotto balle con lo no, con dj set di Luca Fronza. La sera dalle 20.30 replica dell’Officina Teatrale A_ctuar di Ferrara. Alle 21 a Casa Ercolani treb- spettacolo per bambini La rivolta dei malvagi di e con Enea Pibo con Gianni Parmiani e alle 21.15 sul palco centrale Vita di gnatta e Joele Mariani. Alle 20.30 a Casa Ercolani “Pamoja Leonardo da Vinci, l’avventura di vedere davvero di e con Roberto Odyssey”, il racconto di una piccola odissea che è un viaggio di Mercadini. Alle 21.30 nella Golena dei morti felici la proiezione pace, libertà e unità del Musafir, tra il Kenya e le isole della Tandel film La corazzata Potëmkin, mentre alle 23 nel Bosco del fiume zania. Alle 21 sul palco centrale Orange Combutta in concerto: gli Horseloverfat in concerto: atmosfere sci-fi e psichedelia della undici musicisti atipici con le radici a Cotignola. Si tratta di MYK L aka Michele Ducci (voce), Vincenzo Vasi (voce, theremin, live prima ora. Domenica 14 luglio dalle 20 al Trebbo del Canale incontro electronics), Massimo Morganti (trombone), Paolo Raineri con Alessandro Carnevali e Roberto Valgimigli, che del loro (tromba), Giacomo Bertocchi (alto sax, clarinetto, flauto), Nico-

la Nieddu (violino), Sebastian Mannutza (violino), Federico Squassabia (piano, rhodes, clavi, synth), Davide Tardozzi (chitarra), Lorenzo Serasini (basso elettrico e contrabbasso), Giovanni Minguzzi (batteria), Mattia "Matta" Dallara (live electronics). Alle 22.30 nella Golena dei poeti “La Fevra”: la terra, il blues, la Romagna di Vince Vallicelli. Sul palco Antonio Gramentieri (chitarra), Andrea Costa (violino), Roberto Villa (contrabbasso), Gionata Costa (violoncello), Elisa Ridolfi (voce), Vince Vallicelli (voce, percussioni, batteria). Martedì 16 luglio alle 20.30 a Casa Ercolani diario di un asino patentato: incontro con Antonio Catalano. Alle 21.30 sul palco centrale concerto dei Pupi di Sulfaro. Alle 22.30 ballo finale d’Arena con il concerto dei Cucòma Gran Combo tra Africa, Sudamerica e Romagna. Anche quest’anno sarà allestita la casa della fotografia: tutte le sere a Casa Belvedere dalle 19.30 Daniele Casadio e Stefano Tedioli con l’aiuto di Alessandro Carnevali, preparano un set fotografico di ritratti d’Arena. Una delle maggiori attrazioni dell’Arena rimangono le opere d’arte di terra e di fiume che vi si possono trovare, sculture realizzate sul posto che durano il tempo della festa. Protagonista di quest’anno, il somaro del Senio, sull’argine. Ci sarà “Agramadora”: memorie fotografiche pescate nel fiume e poi impresse e tessute su finestre di case abbandonate, a cura di Futura Tittaferrante e Stefano Brienza, la fontana del Fisico che discute con le galline di Marco Zanella, la casa del Silenzio realizzata da Oscar Dominguez, la via delle capanne dove nascono i ragni trapezisti. Tutte le sere apre dalle 19 il bar “delle acacie”. L’Arena è raggiungibile dal centro di Cotignola a piedi percorrendo l'argine sinistro del Senio. Con l'auto si parcheggia nel campo sportivo di via Cenacchio, poi a piedi o in bicicletta, per circa 900 metri (è necessaria una torcia ed è vietato lasciare la carraia). Servizio navetta per mobilità ridotta a cura di Auser (chiamare il 333 4183149, attivo nei giorni dell'Arena dalle 16 alle 20). Per info scrivere a info@primolacotignola.it, telefono: 333 4183149 (dalle 16 alle 20).

LO SPETTACOLO/1 In scena al circolo Dock 61 “Lo squalo”, monologo sul lavoro e la tragedia della Mecnavi

LO SPETTACOLO/2 Torna “ParoleNote” alla centrale Enel Teodora

Al Circolo Arci Dock 61 di via Magazzini Posteriori 61 a Ravenna, sabato 13 luglio alle 21 Krios Teatro porta in scena Lo squalo, uno spettacolo di Eugenio Sideri con Marco Zazzeri, per la regia di Luisiana Tognarini. L’atto unico vede protagonista un uomo di mezz’età costretto a reinventarsi a causa della crisi del lavoro. Nel suo monologo riflette a voce alta sulla precarietà dell’esistenza, sullo sgretolarsi del valore del lavoro, sulla perdita dei punti di riferimento. Sullo sfondo, l’ansia che lo attanaglia da decenni e lo condanna all’insonnia. Un’ansia sulla quale poi si alza il velo: sono passati trent’anni da quando, per un caso fortuito, scampò al disastro dell’Elisabetta Montanari, al porto di Ravenna, dove allora lavorava. Il crescendo del suo monologo trova il suo climax quando ripercorre i momenti drammatici dell’incendio all’interno della nave, e della morte atroce alla quale andarono in contro i suoi compagni di lavoro. Il testo di Sideri si è classificato 2° al concorso nazionale di drammaturgia "In punta di penna" ed è stato fra i venti finalisti del prestigioso “Premio Platea” per la nuova drammaturgia. La serata – a ingresso gratuito – è organizzata dal Gruppo Dello Zuccherificio e Lady Godiva Teatro in collaborazione con Libera Ravenna, Amnesty Ravenna, Cgil Ravenna e Dock 61.

Dopo il successo di pubblico dello scorso anno, la centrale Enel Teodora di Porto Corsini, il 16 luglio alle 21, torna a ospitare lo spettacolo ParoleNote di Carlo Cattaneo e Maurizio Rossato. Un mix di brani letterari, musiche e spezzoni di film per un format, nato (ovviamente senza immagini) per Radio Capital, ma che i due ormai portano in tournée da tempo nei teatri e nelle piazze. Quello che presenteranno a Porto Corsini è un copione nuovo e diverso dal precedente. La serata è sempre organizzata grazie alla rassegna “Un mare di solidarietà” (vedi anche p. 22) organizzata da Livia Santini e la serata, come lo scorso anno, servirà anche a raccogliere fondi per l’onlus Piccoli grandi cuori.


SPORT / 17 11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

INTERVISTA

Bonan: «Il calcio di rigore è il duello perfetto, come quelli del vecchio West»

Alessandro Bonan è nato a Pistoia nel 1964. Laureato in Scienze Politiche, su Sky Sport conduce “Calciomercato. L’originale”. Dall’agosto 2018 è il volto di “Sky Calcio Show” al posto di Ilaria D’Amico

Il giornalista di Sky presenta a Marina di Ravenna il suo secondo romanzo costruito attorno a un penalty decisivo in serie A Quante storie possono intrecciarsi nello spazio di undici metri? Tante se la distanza è quella che separa il dischetto del rigore dalla linea di porta. E soprattutto se quel penalty è fischiato all’ultimo secondo di una partita decisiva: una delle due squadre retrocederà in B e l’altra si salverà in A. Dal primo istante dopo il fischio dell’arbitro prende le mosse La giusta parte, il secondo romanzo di Alessandro Bonan, volto noto di Sky Sport: portiere contro attaccante, Griffanti contro “Pesse”, un duello da vecchio West che scorre per 140 pagine in un climax in crescendo per capire dove finirà la sfera. Il giornalista sarà ospite il 14 luglio al bagno Hanabi di Marina di Ravenna (ore 21, ingresso libero) intervistato da Stefano Bon, in collaborazione con la rassegna letteraria “Il Tempo ritrovato”. Lo abbiamo intervistato alla vigilia per un assaggio di cosa si parlerà in spiaggia. Il libro nasce dall’idea del rigore o dall’idea della giusta parte? «Di solito quando inizio a scrivere qualcosa non so perché la sto scrivendo. In questo caso mi sono svegliato con l’immagine di un rigorista sul dischetto e ho cominciato a raccontare quell’immagine, poi via via mi è venuto in mente di mettere a confronto due vite in quel momento così delicato con un dualismo perfetto, un duello come nel vecchio west». La partita si gioca negli anni Novanta. Come mai quel periodo? C’è nostalgia? «Non sono nostalgico di niente, anzi sono molto proiettato sul presente e sul futuro. L’ambientazione anni Novanta mi è sembrata perfetta per raccontare anche certi risvolti grotteschi del calcio. Ad esempio quando interviene un improbabile radiocronista: esistono ancora oggi ma nei novanta erano più comuni». Era un calcio senza Var. L’arbitro sarebbe andato a rivedere l’episodio? «Il fallo da rigore del libro è chiaro per tutti, le proteste ci sono ma sono come il riflesso del cane di Pavlov. Però forse avrei sfruttato il Var per prolungare la tensione di quel momento, invece mi sono inventato altro, come le proteste del tifo o quel malore del portiere». Qual è il giudizio sul Var? «Positivo, sta rendendo il calcio più certo di prima. Qualcuno dice che sta togliendo un po’ di poesia ma oggi l’appassionato di calcio vuole essere garantito: il risultato non può essere in bilico perché qualcuno in campo vede la metà del-

la metà di qualcuno a casa. Non si poteva più continuare ad affidarsi solo ai due occhi dell’arbitro avendo cento telecamere attorno. I difetti del Var visti fin qui ci sono stati perché è gestito da uomini pre Var che ragionano con modi precedenti all’introduzione della tecnologia. Con la formazione le cose cambieranno». Il rigore della vita, a parte al protagonista del libro, a chi va affidato? «Il Pesse è il rigorista ideale: freddo, sicuro di sé, non si fa condizionare dall’ambiente, addirittura ha un senso di superiorità sull’avversario. Diciamo che se vogliamo creare un mostro con giocatori reali ci vorrebbe la freddezza di Pirlo unita al talento un po’ folle di Allegri giocatore». E invece qual è il rigore che non dimenticherà mai da appassionato di calcio? «Stagione 1980-81, primo e unico campionato in serie A della Pistoiese, la squadra della mia città. Partita in casa con la Roma: avevo 17 anni ed ero allo stadio come tutti perché la squadra stava andando fortissimo. Sullo 0-1 per la Roma danno un rigore alla Pistoiese. Sul dischetto va Vito Chimenti, un attaccante un po’ grassoccello, comprato a campionato iniziato, famoso perché “faceva la bicicletta”. Tira una bordata impressionante che finisce sulla traversa e rimbalza così lontano che la Roma riparte in contropiede e va sul 2-0». Nel libro c’è una carrellata di personaggi vari. Quanti sono realmente esistiti e quanti ispirati? «Ci sono tanti pezzetti di storie vere, vissute o raccontate. Due però sono personaggi veri. Il poeta è Roberto Carifi che è stato mio professore al liceo. Il cronista è Filomeno Pizzementi: un avvocato elegante con il pizzetto che faceva radiocronache per passatempo con espressioni ampollose tipo “il cuoio finisce in fuori laterale”». Restiamo tra i personaggi veri: quale nome le viene in mente quando parliamo di calcio a Ravenna? «Lamberto Zauli, quel lungagnone talentuoso». Nel libro il radiocronista diventa Nicodemo Pizzimenti ed è un tifoso schierato. Il tifo sta contaminando le telecronache? «Il tifo non ha ragione di esistere nelle cronache. Non so perché a volte la gente pensi che mettiamo in gioco la nostra professionalità per fare il tifo, non è così. Poi ci sta che è diverso quando gioca la Nazionale o quando c’è una squadra italiana in Europa. Diciamo che in generale la telecronaca

mi colpisce nel momento in cui mi scalda, in cui mi fa godere la partita senza inondarmi di parole». La questione tifo si aggancia al tema della credibilità per il giornalista sportivo, messa a dura prova nel momento del calciomercato. «Io credo che a Sky, con Gianluca Di Marzio, abbiamo raggiunto questa credibilità attraverso un lavoro eccezionale nel selezionare la notizia, pesarla, verificarla e darla solo quando siamo sicuri al cento percento. Si tratta solo di applicare il rigore giornalistico. Magari a volte siamo impopolari perché non cavalchiamo l’onda ma fare un mercato sparando nomi a casaccio è facilissmo». Siete stati tra quelli che non hanno mai dato alcuna sostanza alla possibilità di Guardiola alla Juventus. Alla fine è stato così. Ma avete mai avuto paura di prendere un buco clamoroso? «Da quello che sapevamo noi eravamo abbastanza sicuri e abbiamo seguito questa linea. Qualche mese fa forse la Juve aveva preso contatti ma appena capito che non c’era la possibilità è tutto finito subito». Ci ho girato un po’ attorno ma adesso che siamo alla fine dell’intervista è il momento di avere due colpi di mercato veri… «Ma manco uno. Il mercato è in continuo divenire, nel momento in cui dai una notizia è perché sai che in quel momento è come la stai dando». Andrea Alberizia


18 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

RAVENNA FESTIVAL/1

Un mosaico di stelle chiude la XXX edizione a passo di danza

RAVENNA FESTIVAL/2

Il 16 luglio al Pala de André va in scena il gran galà di Daniele Cipriani “Les étoiles”

IL MELOLOGO DI ELENA BUCCI PER PANAGULIS Venerdì 12 luglio va in scena al teatro Alighieri la produzione del Ravenna Festival “Nella lingua e nella spada”, un progetto di musica e teatro ispirato alle vite e alle opere di Oriana Fallaci e di Alexandros Panagulis per l’elaborazione drammaturgica, la regia e l’interpretazione di Elena Bucci con la musica e live electronics di Luigi Ceccarelli e con Michele Rabbia (percussioni) e Paolo Ravaglia (clarinetti). Musica e parole si intrecciano in questo melologo che prende spunto da Un uomo di Oriana Fallaci e dai versi del protagonista di quel celebre romanzo-verità, Alekos Panagulis (che poi fu compagno dell’autrice), eroe della Resistenza greca contro il tiranno Papadopoulos.

RAVENNA FESTIVAL/3

Degna conclusione del Ravenna Festival sarà Les Étoiles, il gala internazionale di danza a cura di Daniele Cipriani Entertainment che vedrà una pioggia di stelle sul palcoscenico del Palazzo Mauro De André, martedì 16 luglio alle 21.30. Il direttore artistico Cipriani parla del suo gala cult come di “un mosaico di danza”. Dopo i successi raccolti a Roma e in altre città italiane, Les Étoiles promette uno spettacolo godibile con passi a due tratti da Il lago dei cigni, Don Chisciotte, Il Corsaro, Diana e Atteone, insieme a brani dei grandi coreografi del Novecento come Balanchine (Diamonds, Tschaikovsky pas de deux) o Wheeldon o Millepied. Sul palco il giovane italiano Jacopo Tissi, rapidamente asceso sulla vetta del Bolshoi, teatro a cui appartiene anche Alena Kovaleva, il madrileno Sergio Bernal del Balletto Nazionale Spagnolo. Sarà presente anche la rodata coppia formata da Tatiana Melnik, interprete di straordinaria bellezza e talento (Teatro dell’Opera Ungherese) e dal talentuoso e sorprendente Bakhtiyar Adamzhan (Teatro dell’Opera di Astana in Kazakistan), oltre a di Costantine Allen e Anna Tsygankova del Balletto Nazionale Olandese, oltre Dorothée Gilbert e Hugo Marchand dell’Opéra di Parigi. In arrivo, infine Liudmila Konovalova del Teatro dell’Opera di Vienna e Vladimir Shklyarov del Teatro Mariinsky di Pietroburgo.

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THE HEARTBEAT OF PINK FLOYD CON IL BATTERISTA NICK MASON Domenica 14 luglio al Palazzo Mauro De André alle 21.30 è il momento di Nick Mason’s Saucerful of Secrets con The Heartbeat of Pink Floyd (con Lee Harris alla chitarra, Gary Kemp a voce e chitarra, Guy Pratt a voce e basso e Dom Beken alle tastiere). Unico componente fisso nell'arco della loro trentennale carriera, Mason non vuole allestire una tribute band, ma piuttosto catturare lo spirito di un'era – iniziata nel 1967 con The Piper at the Gates of Dawn – che fino a Obscured by Clouds del 1972 esplorò post-psichedelia, ricerca e progressive come mai nessuno ha fatto.


CULTURA / 19 11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA FESTIVAL/4

RAVENNA FESTIVAL/5

La Nona di Beethoven per il viaggio dell’amicizia

LE REPLICHE DEL PURGATORIO FINO AL 14 LUGLIO Ultime date per lo spettacolo collettivo del Teatro delle Albe

Dopo lo straordinario concerto ad Atene, il maestro Riccardo Muti dirige musicisti greci e italiani al Pala De André (su Rai 1 il 5 agosto)

Due foto del concerto del Ravenna Festival ad Atene

Giovedì 11 luglio al Pala de André andrà in scena il secondo concerto diretto dal maestro Riccardo Muti per “Le vie dell’amicizia” del Ravenna Festival (che verrà poi trasmesso su Rai 1 lunedì 5 agosto, alle 23.30) dopo la prima straordinaria serata che si è svolta ad Atene nella magnifica cornice del teatro Odeon di Erode Attico davanti a cinquemila spettatori. Anche a Ravenna greci e italiani siedono l’uno accanto all’altro per l’affresco musicale della Nona Sinfonia di Beethoven, Il com-

plesso di 200 elementi è costituito dall’unione dell’Orchestra Cherubini con le elleniche Athens State Orchestra, Thessaloníki State Symphony Orchestra, ERT National Symphony Orchestra, Greek Youth Symphony Orchestra, City of Athens Symphony Orchestra, City of Athens Philharmonic. Musicisti a cui si uniranno le voci del Coro Costanzo Porta, dell’ERT National Choir e del Choir of the Municipality of Athens, preparati dai maestri Antonio Greco e Stavros Beris.

RAVENNA FESTIVAL/6 Gli ultimi appuntamenti con i Vespri di San Vitale Ultimi appuntamenti con la rassegna, all’interno del Ravenna Festival, dei Vespri di San Vitale, sempre alle 19. Giovedì 11 luglio appuntamento unico con Sacro contemporaneo e il soprano Giulia Zaniboni, che presenterà una serie di composizioni per voce sola di diversi autori contemporanei, da Gavin Bryars a John Cage, da Mauricio Kagel a Giacinto Scelsi fino a Nikolaus Brass. Venerdì 12 luglio i Vespri si spostano per un giorno al Refettorio di S. Vitale con Salotto Byron, omaggio al poeta inglese che a Ravenna arrivò nel 1819 e vi rimase fino al 1821: il RaRe Duo (il mezzosoprano Valentina Vanini e il pianista Marco Santità) propone un itinerario di brani di Satie, Ravel, Brahms, Wolf, Schumann, scandito dalle letture dei testi di Byron. Ultimi appuntamenti in rassegna il 13 e 14 luglio con l’Emblema Ensemble, quartetto d’archi (violini Davide Bizzarri e Davide Simonelli, Andrea Vezzoso viola e Claudia Bizzarri violoncello) che si accompagna alla chitarra di Giacomo Bigoni e al contralto Valentina Vanini, fedele alla propria vocazione di “intarsio” (emblema in latino richiama il mosaico) che unisce più strumenti, colori e repertori. Laudate Dominum in chordis - Lodate Dio con gli strumenti a corda - le corde appunto della chitarra, degli archi e della voce, al servizio di pagine di celebri autori barocchi quali Vivaldi, Boccherini, Pergolesi e Baldassarre Galuppi.

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Proseguono fino al 14 luglio le repliche del Purgatorio portato in scena dal teatro delle Albe. Un Purgatorio, come noto, che fa parte di un progetto iniziato due anni fa con l’Inferno e che come quel primo spettacolo nasce da una chiamata pubblica alla città. Oltre infatti agli attori delle Albe e a Marco Martinelli ed Ermanna Montanari che sono gli ideatori di questo grande progetto collettivo in scena ci sono anche i cittadini ravennati che a centinaia hanno risposto all’appello. Lo spettacolo, a numero chiuso, inizia ogni sera alle 20 davanti alla tomba di Dante per poi svolgersi nel cortile del teatro Rasi.

RAVENNA FESTIVAL/7 Dante incontra Bob Dylan con “Blood on the Tracks” Ultimo appuntamento con la rassegna “Giovani artisti per Dante” all’interno del Ravenna Festival, ogni giorno alle 11 al Chiostri Francescani. Dal 12 al 14 luglio Dante incontra Bob Dylan. L’album di Dylan Blood on the Tracks, uscito nel 1975, è segnato dalle lacerazioni di anime dannate, luoghi desolati, peccati mortali, ma comprende anche - nella canzone Tangled Up in Blue - una menzione di Dante, del quale ogni parola “suona vera e risplende come carboni ardenti”. Basato sull’omonimo libro di Luca Grossi, Bob Dylan in Hell è un viaggio nell’Inferno attraverso le canzoni del cantautore americano vincitore del premio Nobel e con la guida della Malafesta Theatre Company, con Vinx Lamarmora, Enrico Gardini (chitarra e voce), Gianluca Morelli (piano e programmazioni).


20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

MUSICA ITALIANA/1

COVER BAND

CLASSICA E DINTORNI

A Lugo concerti “estivi” per fan di Springsteen e Rolling Stones

Dal Rigoletto al tango nel giardino della biblioteca di Alfonsine

Torna Lugo Summer Live (concerti dalle 21.30 in piazza Martiri). Venerdì 12 luglio tributo a Bruce Springsteen con la Glory Days Bruce Springsteen Night, nata grazie alla passione dell’associazione Nebraska. Sabato 13 luglio tributo ai Rolling Stones con All down the line. Band emiliano-romagnola, riconosciuta a pieno titolo tra le italian tribute band, propone il repertorio della stagione d'oro degli Stones, tra il 1969 e il 1978.

Torna anche quest’anno la rassegna “Pensiero, narrazione e voce”, nel giardino della biblioteca comunale “Pino Orioli” e del Museo della battaglia del Senio, in piazza della Resistenza (dalle 21). Si comincia giovedì 11 luglio con una rappresentazione del “Rigoletto”, dramma lirico in quattro atti con la musica di Giuseppe Verdi, che vedrà protagonisti il concertatore e direttore Joseph Rescigno, l’Orchestra Città di Ravenna e il coro La musica lirica Usa, con la regia di Robert Breault. A seguire, martedì 16 luglio, spazio al tango con lo spettacolo “Da Napoli a Buenos Aires” di Avenida Sud, che proporrà un viaggio di musica e danza, tra Napoli e il tango, in collaborazione con Ensemble Mariani. Sul palco ci saranno Alessandra Fogliani (pianoforte), Sandra Cartolari (voce), Anna Palumbo (fisarmonica/percussioni) e Massimo Tagliata (fisarmonica solista). Giovedì 18 luglio sarà la volta del concerto del Ravenna Festival che vede protagonisti Apogeo Quartet con Adele Viglietti e Daniele Fanfoni al violino, Martina Iacò alla viola e Alessandro Brutti al violoncello e Quartetto Amouage, composto da Emanuela Colagrossi e Sofia Cipriani al violino, Davide Mosca alla viola e Matteo Bodini al violoncello.

All’Antico Porto di Classe rivivono Pink Floyd, Battisti e Queen

MINA AL PLENILUNIO

All’Antico Porto di Classe di via Marabina proseguono i concerti nell’area archeologica, dalle 21 (ingresso 7 euro, con possibilità di visita guidata alle 19 e food truck). L’11 luglio, a 40 anni dall’uscita di “The wall”, è la volta dei Like Black Holes in the Sky, cover band dei Pink Floyd; il 16 luglio La Compagnia rende omaggio a Mogol-Battisti; il 18 luglio, sulla scia del successo del film Bohemian Rhapsody, è la volta dei Magic Queen con uno show nuovo.

Martedì 16 luglio dalle 21.30 nell’ambito della rassegna “Concerti al plenilunio” al bagno Bamboo di Casal Borsetti il quartetto della cantante riminese Cristina Di Pietro in un viaggio tra alcune delle canzoni di Mina, Mia Martini e Loredana Bertè. Ad aprire la serata un momento dedicato a “L’eclissi di luna” a cura degli esperti del planetario di Ravenna.

MUSICA ITALIANA/2

MUSICA LEGGERA

A Russi tre sabati con le bande musicali in piazza Quattro appuntamenti nel mese di luglio con la 23esima rassegna nazionale di bande musicali di Russi. Sabato 13 luglio alle 21, in piazza Dante, il secondo concerto con la Banda giovanile di Ravenna. Il 20 si prosegue con il Corpo Bandistico Città di Cervia e il 27 con il Corpo Bandistico di Riccò Serramazzoni.

I concerti del Mare a Lido di Dante e Porto Corsini Da Casal Borsetti a Lido di Dante proseguono i Concerti del Mare, una rassegna di concerti (dalle 21.15) di musica classica in sette nelle nove spiagge di Ravenna, a cura di Cooperativa Mosaici Sonori. Venerdì 12 luglio appuntamento alla chiesa di San Benedetto di Lido di Dante con Blaserquintett (flauto, oboe, clarinetto, fagotto e corno); martedì 16 Luglio alla chiesa del Sacro Cuore di Porto Corsini concerto per chitarra classica con Donato D’Antonio.

RICCARDO FOGLI A FAENZA Prosegue la stagione della rassegna “Cena & Concerto“ al Monte Brullo dell’Hotel Cavallino di Faenza, con protagonisti della musica leggera. Il 17 luglio sul palco Riccardo Fogli.

ESTATE IN CENTRO Nelle piazze di Ravenna dal folk al jazz Continuano i concerti estivi (dalle 21) in centro a Ravenna. Tra gli altri (il 14 e il 17 cover in piazza del Popolo) da segnalare il 18 in piazzetta dell’Unità d’Italia il folk-country-blues acustico del duo Alte Feuilp. In piazza San Francesco invece il 12 spazio al musical e il 18 jazz con Old Station Big Band.

FARNEDI CANTA DALLA Venerdì 12 luglio nell’ambito della rassegna “Concerti all’alba” alle 6 al bagno Salsedine di Lido di Savio il trio del cantautore cesenate Enrico Farnedi in un omaggio Lucio Dalla. Sul palco anche Lorenzo Gasperoni a chitarra e cori e Mauro Gazzoni alla batteria.

“Ad ali spiegate” in villa a Voltana tra Brasile e Irlanda Venerdì 12 luglio dalle 21 nella suggestiva cornice di Villa Cacciaguerra Ortolani di Voltana, spazio al concerto “Ad ali spiegate” con Anna Forlivesi (voce, arpa celtica, chitarra) e Daniele Torri (voce, flauti, sax, chitarra), tra Brasile e Irlanda. Al termine della serata, degustazione di prodotti del territorio.

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ROCK IN SPIAGGIA Synth pop e folk al Quevida Al bagno Quevida di Porto Corsini, nell’ambito della rassegna Sconcerti, venerdì 12 luglio dalle 21.30 concerto dei Mangroovia, band synth pop/neo-soul bolognese. Domenica 14 invece dalle 18 sul palco del Quevida i Jean Fabry, band romagnola di culto, tra alt-rock e folk.

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INDIE-ROCK Gli inglesi Holding Patterns all’Hana-Bi Martedì 16 luglio dalle 21.30 al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna concerto indie-rock degli inglesi Holding Patterns, fondati dalle ceneri dei Crash Of Rhinos. Tra rock e punk indipendente degli anni '90, gusto pop e sperimentazioni.

CULTURA / 21 11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

FOLK & ROCK

LA TEXANA VANESSA PETERS AL RIOT DI MASSA LOMBARDA Alla 16esima edizione del festival anche Sunday Morning e Wrongonyou

BLACK & BLUES

Tra Tropicalia e kraut: gli Indianizer al Polka

Sabato 13 luglio dalle 18 al bagno Polka di Marina Romea concerto degli Indianizer, band di Torino nata nel 2013 e ispirata da Animal Collective, ritmiche tropicali, Os Mutantes e il kraut-rock dei Can.

Funk “alternativo” al Barbagno Sabato 13 luglio dalle 18 al Barbagno di Porto Corsini concerto degli esordienti ravennati Infinite Monkey Theory, tra rock alternativo e funk.

I Doormen dal vivo al Mosquito Il 14 luglio al bagno Mosquito di Marina di Ravenna concerto dei ravennati The Doormen, band influenzata dal post-punk e dal brit-rock, in tour con il quarto album, Plastic Breakfast. In apertura i concittadini Manifesto. Dalle 18.

ASPETTANDO SPIAGGE SOUL, CON KENNY WAYNE E DIANA LOU Il cammino di avvicinamento al festival Spiagge Soul (che apre ufficialmente il 18 luglio e durerà fino al 4 agosto) continua, in particolare al bagno Finisterre di Marina di Ravenna dove giovedì 11 luglio alle 13 è in programma un set acustico del chitarrista e cantante Lee Yankie della Honey Island Swamp Band, roots rock da San Francisco, in concerto in formazione completa alla sera, dalle 22. Il giorno dopo, sempre al Finisterre, alle 13 la voce potente della cantante Gloria Turrini si unisce alle note della chitarra di Francesco “King Frisko” Plazzi (anche direttore artistico della rassegna) mentre alle 22 va in scena B.O.E.M., nuovo progetto roots reggae music con affermati musicisti romagnoli del settore. Sabato 13 luglio si passa al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna, alle 18, con Daiana Lou, coppia folk-rock passata anche da X Factor dall’indole busker: lei canta e lui l’accompagna con chitarra, cassa e charleston. Alle 22 di nuovo al Finisterre il concerto di Kenny “Blues Boss” Wayne (nella foto), storico – alla soglia dei 75 anni – cantante, cantautore e pianista americano blues, boogie-woogie e jazz. Domenica 14 luglio concerto all’alba al Finisterre con Mi Compadre y Yo, progetto con il polistrumentista argentino Hilario Baggini (fondatore del trio Del Barrio) e il cantante colombiano Carlos Gabriel Forero, tra America Latina, Spagna e Italia. Alle 18 al bagno Tarifa di Porto Corsini concerto dei Fake Jam, band funk soul bolognese di sette elementi, e in contemporanea al bagno Kuta di Punta Marina i Del Barrio in versione “Makumbero” (con ottoni e il cantante Carlos Forero), tra folklore argentino, tango e musica moderna.

Torna anche quest’anno in centro storico a Massa Lombarda il Riot Fest, il festival del volontariato giovanile che quest’anno giunge alla sedicesima edizione e si terrà venerdì 12 e sabato 13 luglio. Stand gastronomici, birre artigianali, mercatino vintage e creativo, street art contest, dj set e ovviamente tanta musica nei due giorni di festa a partire dalle 19. Sul palco principale in piazza Matteotti venerdì suonerà la cantautrice folk-rock texana Vanessa Peters, impegnata nella promozione dell'ultimo disco "Foxhole Prayers", undicesimo in carriera. Il concerto è organizzato in collaborazione con Strade Blu. Sabato invece doppio concerto con Sunday Morning e Wrongonyou. I primi nascono nel 1998 a Cesena; guidati da Andrea Cola, hanno pubblicato per Bronson Recordings in aprile “Four”, disco di alt-rock che guarda in direzione americana. Wrongonyou è invece lo pseudonimo di Marco Zitelli, musicista e cantautore folk-rock romano, classe 1990, considerato da molti il Bon Iver italiano.

IL CANTAUTORE Fadi live al Peter Pan Mercoledì 17 luglio dalle 22 al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna concerto dalle atmosfere pop, soul e rock di Fadi, nome d’arte di Thomas O. Fadimiluyi chiacchierato cantautore italo-nigeriano di Riccione. Dalle 20 diretta radiofonica con deejay di Radio Melody dalla spiaggia.

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22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

giovedì 11

venerdì 12

THE WIFE

QUASI NEMICI

di Björn Runge

di Yvan Attal

CARTOLINE DA RAVENNA

AGENDA LIBRI

Mittente Giovanni Gardini

Lorenza Pieri e il suo Il giardino dei mostri al bagno Hana-bi

La gloria del Carmelo

Venerdì 12 luglio alle 18, all’Hana-bi di Marina di Ravenna, la scrittrice Lorenza Pieri presenta il suo romanzo Il giardino dei mostri (edizioni e/o) in un evento realizzato in collaborazione con la rassegna “Il Tempo Ritrovato”. Lorenza Pieri è nata a Lugo di Romagna ma ha trascorso infanzia e adolescenza in Toscana. Dal 2014 vive negli Stati Uniti, dove alterna la scrittura di narrativa a quella giornalistica e drammaturgica, nonché alla traduzione letteraria. Il suo nuovo libro Il giardino dei mostri è un romanzo di formazione, biografia di artista e narrazione di un’epoca del nostro recente passato.

I “Fatti veri” di Ivano Marescotti alla bottega Bertaccini di Faenza Sabato 13 luglio alle 21, alla Bottega Bertaccini di Faenza, Ivano Marescotti presenta il suo libro Fatti veri (Vague Edizioni). Attore di teatro e di cinema, regista teatrale e drammaturgo, Marescotti è al suo esordio come scrittore con un viaggio nel passato che vede come protagonisti la terra d’origine (la Bassa Romagna), i suoi abitanti e il suo dialetto. Posti limitati si consiglia la prenotazione.

Marsullo, Mercadini e Giacalone per “Un mare di solidarietà” Entra nel vivo la rassegna Un mare di solideriertà, curata da Livia Santini a scopo benefico e di raccolta fondi per la Onlus Piccoli Grandi cuori, sui lidi ravennati. Lunedì 15 luglio alle 21 Marco Marsullo presenta Due come loro al bagno Perla (Lungomare C. Colombo, 34 - Punta Marina), mercoledì 17 luglio sempre alle 21 sarà invece la volta del cesenate Roberto Mercadini che presenta il suo Storia perfetta dell’errore all’Hotel Corallo di Marina Romea. Giovedì 18 luglio alle 21, invece, Davide Giacalone parla del suo Arrivano i barbari all’Hotel La Tavernetta di Marina Romea.

Il divertente romanzo di Manuela Mellini in piazza Dante a Russi Prosegue il programma estivo d’incontri letterari con gli autori ogni mercoledì alle 21 in piazza Dante a Russi. L’appuntamento del 17 luglio è con Manuela Mellini, alfonsinese residente a Berlino, che presenta il suo secondo, divertente romanzo Tutta colpa di mia nonna, edito da Baldini+Castoldi. Ogni mercoledì, fra i presenti, verrà sorteggiata una persona che riceverà in omaggio il libro presentato.

FILOSOFIA Lectio magistralis di Umberto Curi in piazzale dei Salinari a Cervia

L’allunaggio di cinquant’anni fa secondo Mazzuca e Liguori a Marina di Ravenna Per la rassegna CapitIncontra al salotto del mercoledì, all’auditorium di piazza Marinai d’Italia 21 a Marina di Ravenna, mercoledì 17 luglio Giancarlo Mazzuca e Luca Liguori presentano il volume Quel giorno sulla luna (edizioni Minerva), il racconto dello storico allunaggio di cinquanta anni fa.

llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop Venerdì 12, ore 21 Alla scoperta della Luna e di Giove Osservazione pubblica del Cielo (ingresso libero, cielo permettendo)

Lunedì 15, ore 10:30

Marco Garoni Viaggio nel Sistema Solare (attività adatta a bambini a partire da 6 anni)

Martedì 16, ore 21 Oriano Spazzoli Storie di eclissi

Si rischia il torcicollo, questo va detto, ma ammirare la cupola della basilica di san Giovanni Battista merita certamente la fatica e se la grande pittura di Francesco Ferrari realizzata con l’allievo Francesco Scala è una pagina poco nota della storia dell’arte ravennate, non per questo è meno interessante. All’interno di una solenne architettura dipinta è celebrata la gloria dell’Ordine carmelitano attraverso le grandi figure e gli eventi principali della sua storia. Nei quattro pennacchi sono raffigurati san Pietro da Thomas che riceve una croce e un ramo fiorito, sant’Andrea Corsini che riceve da due angeli mitria e croce, sant’Angelo martire raffigurato con una spada che gli trafigge il capo e sant’Alberto che regge sulle ginocchia un libro, mentre due angeli gli porgono rispettivamente una corona di alloro e un ramo di gigli. Nei medaglioni troviamo raffigurati il profeta Elia nell’attimo in cui è rapito su un carro di fuoco, san Simone Stock inginocchiato che contempla un libro posto ai suoi piedi mentre riceve dalla Vergine Maria il dono dello scapolare. Nel terzo medaglione è un santo carmelitano che stringe la mano di san Giovannino mentre nell’ultimo medaglione è la beata Francesca d’Amboise, vestita con abiti regali e la corona sul capo. Nella parte più alta della decorazione, entro piccoli medaglioni, sono le sante Teresa di Gesù, Maria Maddalena de Pazzi, Eufrosina, Eufrasia, Veronica, Veneranda, Teodora, Tecla i cui nomi sono scritti in semplici cartigli.

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9 e indica il n. llo sviluppo a i contribuira ssociazione A della nostra a a Ravenna z n ie c S e della Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata

Lunedì 15 luglio primo appuntamento per “Filosofia sotto le stelle” a Cervia. Alle 21.30 in piazzale dei Salinari si terrà la lectio magistralis di Umberto Curi sul tema “Mutamenti”, filo conduttore di questa quindicesima edizione della rassegna che proseguirà poi con una serie di incontri a fine luglio.


sabato 13

domenica 14

lunedì 15

martedì 16

mercoledì 17

DOLOR Y GLORIA

TUTTI LO SANNO

IL GRANDE SALTO

LE INVISIBILI

di Pedro Almodóvar

di Asghar Farhadi

di Giorgio Tirabassi

IL CORRIERE THE MULE di Clint Eastwood

CULTURA / RUBRICHE / 23 11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

di Louis-Julien Petit

Ndl - Nota del lettore

Noi, film horror potentissimo, disturbante, da vedere

Il nuovo, solito, album di Thom Yorke

Il nuovo Robecchi, il migliore

di Francesco Della Torre

di Luca Manservisi

di Federica Angelini

Noi (di Jordan Peele, 2019) Dopo il sorprendente e premiato (Oscar alla Miglior Sceneggiatura) esordio con Scappa – Get Out (recensito favorevolmente su queste pagine), l’ex comico di colore (va specificato perché, come Spike Lee, il regista ha sempre protagonista/i di colore) torna con un altro horror ancora più politico e ancora più incentrato sul tema del diverso, e ancor più convincente rispetto al film precedente. La protagonista di Noi quando era bambina si era persa per quindici minuti in un castello di specchi dentro al Luna Park dove vede (o crede di vedere) il suo doppio. Trent’anni dopo con la sua famiglia va in vacanza in quei luoghi e si ritrova di nuovo alle prese con una sensazione che man mano diventa un’incredibile realtà. Fare un elogio di un film bellissimo senza poterne spiegare a fondo le ragioni per non rovinare la visione non è facile, ma innanzitutto diciamo che ci troviamo di fronte a un’opera molto complessa, piena di tematiche e significati nascosti. Il motivo principale, quello del doppelgänger non è nuovo nel cinema horror, ma il regista aggiunge nuovi elementi come forbici, conigli, il numero 11 e tanti altri simboli che qui vi butto a caso sempre per non svelare nulla, ma che acquistano un senso compiuto all’interno di questo quadro complesso, dove ogni particolare, ogni scena è da considerarsi un tassello di un puzzle. La storia prende le pieghe dell’horror apocalittico, condito continuamente da un’ironia che a volte sfocia in risate e grande musica e che in una scena con sottofondo Good Vibrations dei Beach Boys e Fuck The Police degli NWA raggiunge vette altissime di cinema e divertimento pure. Cast tutto perfetto, con una menzione per gli attori bambini, e soprattutto per la straordinaria protagonista, la magnetica e inquietante Lupita Nyong’o, il cui sguardo mi resterà impresso per giorni. Verso il finale il film svela la sua natura e i suoi misteri, con l’unico difetto di rivelarsi troppo verboso (e lunghetto) nel far capire tutta la storia ai protagonisti e allo spettatore, ma la danza finale (e l’ambientazione) sono qualcosa di sublime che al cinema si vedono raramente, con virtuosismi registici da brividi. Un film potentissimo, disturbante, di difficile ma necessaria visione per ogni madre, e un messaggio a favore delle classi disagiate più potente di ogni tweet possibile. E la sorpresa finale, che a mente fredda si potrebbe definire prevedibile, è un coraggiosissimo atto di scrittura. Noi andrebbe visto e rivisto da tutti, dall’adolescenza in poi, andrebbe capito e conservato seppure con la difficoltà di un horror a tutti gli effetti nella memoria collettiva. Meno male che ha dei difetti, altrimenti sarebbe il miglior film degli ultimi 30 anni, e comunque poco ci manca. Lo vedete, mi auguro, nelle Arene, oppure in Dvd o Blu-ray.

È sempre molto interessante avventurarsi alla scoperta di un nuovo lavoro di una rockstar anomala (quasi suo malgrado) come Thom Yorke, a partire dagli aspetti che esulano da quello prettamente musicale. In particolare l’ormai solita campagna di marketing geniale di un genio qual è il cantante dei Radiohead, partita pare dalla metropolitana di Londra (poi arrivata anche in Italia, sicuramente a Milano), tappezzata da manifesti e volantini targati Anima Technologies, misteriosa startup che prometteva di essere in grado di recuperare i sogni perduti tramite una fantomatica fotocamera, con tanto di numero verde da contattare. Una volta chiamato, un’inquietante comunicazione registrata annunciava la forzata chiusura di Anima Technologies per gravi illegalità e veniva offerta la possibilità di lasciare un messaggio dopo il segnale acustico che in realtà era una porzione di “Not the News”, traccia inedita del nuovo album di Thom Yorke, che si stava così ascoltando in anteprima. Yorke ha poi annunciato ufficialmente l'uscita del disco vero e proprio, Anima, sul suo profilo Twitter il 20 giugno, assieme a un cortometraggio, omonimo, diretto da Paul Thomas Anderson, distribuito su Netflix e in alcune sale cinematografiche il giorno di pubblicazione dell'album, una settimana più tardi. Tutto molto figo e sofisticato, pure troppo forse, in perfetto stile Yorke, così come l’album, che non può però non impressionare per il rigore, il coraggio (se così si può definire così quello di un artista ricco e famoso di 50 anni che continuerà a essere ricco e famoso qualsiasi strada vorrà intraprendere in futuro) nel continuare a proporre suoni prettamente elettronici che accompagnano canzoni destrutturate ispirate dalle teorie di Jung, dai racconti di Ballard, dai panorami alienanti di Tokyo, colonne sonore per mondi distopici con testi che mettono in evidenza paure e ansie legate ai tempi in cui viviamo, alle nuove tecnologie, eccetera. Tutto molto figo, di nuovo, ma anche tutto molto prevedibile. Perché se probabilmente è vero che questo è il suo disco solista più riuscito, come scrivono un po’ tutti, va anche detto che suona ripetitivo e già sentito, nonostante si proponga di essere qualcosa di “nuovo”, senza essere sperimentale e men che meno (seppure volutamente) comunicativo. Tanto che, una volta terminato l’effetto wow e fatto i complimenti per l’impegno, viene da chiedersi più prosaicamente quando uscirà il nuovo album dei Radiohead...

È forse il libro meglio riuscito della serie che vede protagonista Carlo Montessori, questo I tempi nuovi di Alessandro Robecchi, giornalista, auotre televisivo, di satira, tra le penne più acute e felici di questi tempi nuovi che viviamo e anche di quelli un po' meno nuovi. L'autore milanese, già autore di cinque godibilissimi romanzi, arriva ora con questo sesto a dimostrare non solo di non aver esaurito temi, suggestioni e personaggi, ma anzi di essere in grado ancora una volta di proseguire la serie senza tradirla e senza nemmeno ripeterla sterilmente. In una Milano ancora una volta raccontata nelle sue stratificazioni sociali e i suoi incastri economici, ben al di là di grattacieli alberati e saloni del mobile, tra studi televisivi e ambienti della malavita, Robecchi mette in scena una vicenda appassionante. Con quello sguardo politico e sociale che caratterizza tutto il lavoro di Robecchi, troviamo così i “tempi nuovi” declinati su più aspetti a cominciare da quello economico (problema da cui resta assolutamente e talvolta fastidiosamente sollevato Carlo Monterossi), di chi pur lavorando a Milano non riesce ad arrivare alla fine del mese o a realizzare un modesto sogno di poche migliaia di euro, mentre in città scorrono fiumi di denaro illecito. Ci sono i tempi nuovi del cyberbullismo in una storia parallela, ci sono quelli in cui la tv non deve più aizzare, ma conciliare perché prima o poi dovremo convincerci di vivere in un paese che è migliore di com'era prima delle ultime elezioni. Ci sono i tempi nuovi in cui la linea su ciò che è moralmente o meno accettabile continua a muoversi, adattarsi, piegarsi. Intriso di ironia, di un linguaggio sempre arguto e appuntito, il romanzo ha forse meno momenti comici di quanti ne contavano i primi della serie, ma ha sicuramente profondità e una trama, al solito “gialla”, ben costruita. Tanta attenzione per i personaggi di contorno che qui diventano coprotagonisti, sempre più profondi e meno stereotipati anche nei loro tic, dotati di una loro sempre più apprezzabile autonomia. Carlo Monterossi più che protagonista è la voce interna narrante, spesso spettatore più che attore, anche se forse questa volta ha imparato una lezione importante. Insomma, un libro con la suspense, godibile come un un giallo di intrattenimento, con dentro pure una storia d’amore (anzi due, anzi tre) di quelle con la A maiuscola (anche se ognuna a modo suo) e uno sguardo disincantato e al solito lucidissimo su quello che stiamo diventando in presa diretta.

“Tutto in una volta” (Piallassa Baiona) di Adriano Zanni

TUTTA UN’ALTRA MUSICA

FULMINI E SAETTE

VISIBILI E INVISIBILI


24 / JUNIOR RAVENNA&DINTORNI 11-17 luglio 2019

TEATRO/1

Dal cabaret delle marionette all’Horror Puppet Show Continua l’estate dei “Burattini alla riscossa” con le rassegne organizzate da Massimiliano Venturi tra mare e città. Giovedì 11 luglio due gli appuntamenti, al Bagno Ulisse di Marina di Ravenna con lo spettacolo Marionette Cabaret di All’incirco Teatro, alle 20.30, e all’arena del Valtorto a Fornace Zarattini con Di Pinocchio l’avventura del teatro delle Dodici Lune alle 21.15 (sempre giovedì 18 toccherà poi a Paolo Papparotto e al suo Arlecchino e la Strega Rosegaramarri). Venerdì 12 luglio al bagno Coya Beach alle 21.15 sarà invece la volta della compagnia El Bechin con il loro Horror Puppet Show, alle 21.15. Lunedì 15 luglio i burattini arrivano in piazza Unità d’Italia, in centro a Ravenna, alle 21.15 con la compagnia De Bastiani -Rech e il loro Il Crico Tre Dita. Infine, martedì 16 luglio appuntamento a Marina di Ravenna, al Finisterre Beach con Gambeinspalla Teatro e il loro spettacolo Il sogno alle 21.15.

TEATRO/3 Fagiolino protagonista al Cisim di Lido Adriano Al Cisim di Lido Adriano per la rassegna Approdi, venerdì 12 luglio alle 19, Mattia Zecchi porta in scena Fagiolino adatto a un pubblico dai 3 anni. E fagiolino, srchetipo della cultura popolare, sarà protagonista anche martedì 16 luglio, sempre alle 19 ne Il grande trionfo di Fagiolino pastore e guerriero di Teatro del Drago (sempre dai 3 anni in su). Ingresso Adulti 5 euro – bambini fino ai 12 anni 2 euro.

TEATRO/2

GIRANDOLE DI STORIE ALLA MOLINELLA Rodarissimo. Girandole di storie per giocare è lo spettacolo che la compagnia Teatro dell’Orsa presenterà in Piazza Nenni a Faenza lunedì 15 luglio alle ore 21.15 per la rassegna Teatro Ragazzi nella Molinella. Lo spettacolo è scritto da Monica Morini che ne è anche interprete - accompagnata in scena dal pianista Gaetano Nenna – come Fata delle Storie, arrivata per spolverare la fantasia ai bambini, a quelli che guardano troppa televisione e ascoltano poche storie. Biglietti: 4 euro (prezzo unico per adulti e bambini).

TEATRO/4 Valentina e Thioro al teatro di Brisighella Proseguono, giovedì 11 luglio alle ore 21.15, gli appuntamenti con la rassegna di Teatro per Ragazzi in via Spada a Brisighella. Lo spettacolo che andrà in scena è Valentina vuole, una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri realizzato dalla compagnia Progetto g.g. di Consuelo Ghiretti e Francesca Grisenti. Giovedì 18 luglio, invece, sarà la volta di uno spettacolo co-prodotto da Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con Ker Thèâtre Mandiaye Ndiaye, Thioro. Un cappuccetto rosso senegalese. L’ingresso è libero.

FARMACIE DI TURNO

RIOLO TERME 25-26-27-28 Luglio 2019 27a FIERA dello SCALOGNO di ROMAGNA igp Giovedì 25 LUGLIO ore 18.30 Corso Matteotti: apertura mostra mercato ore 18.30 Apertura Stand Gastronomico Venerdì 26 LUGLIO ore 18.30 Corso Matteotti: apertura mostra mercato ore 18.30 Apertura Stand Gastronomico ore 21.00 Piazza Mazzanti: 8° Fiera del Libro Romagnolo ore 21.00 Parco Pertini: Spettacolo Sabato 27 LUGLIO ore 18.00 Corso Matteotti: apertura mostra mercato ore 18.30 Apertura Stand Gastronomico ore 21.00 Piazza Mazzanti: 8° Fiera del Libro Romagnolo ore 21.00 Parco Pertini: Spettacolo Domenica 28 LUGLIO ore 10.00 Corso Matteotti: apertura mostra mercato ore 12.00 Apertura Stand Gastronomico ore 18.30 Apertura Stand Gastronomico ore 20.00 Parco Pertini: Spettacolo Informazioni - Ufficio Turistico di Riolo Terme - Corso Matteotti, 40 - 48025 Riolo Terme Tel: 0546 71044 - Fax: 0546 71932 - iat.rioloterme@racine.ra.it

+ APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DALL’11 AL 14 LUGLIO DEI MOSAICI via delle Industrie 88 Tel. 0544 456588; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 3 via Po 18 (Porto Corsini) - Tel. 0544 446301. DAL 15 AL 21 LUGLIO PONTE NUOVO via Romea 121 tel. 0544 61068; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 5 viale delle Nazioni 77 (Marina di Ravenna) - tel. 0544 530507; BOSCHINI via Piangipane 293 (Sant’Alberto) - tel. 0544 418868.

+ APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514. + Per info www.farmacieravenna.com

FIDO IN AFF

IDO

CLARA Clara è una splendida maremmana di circa 4 anni, dall’animo dolce e sensibile. Un po’ timorosa inizialmente, si lascia conquistare con la dolcezza, anche se i temporali le fanno ancora paura, come succede a quasi tutti i cani del resto. Si trova al Canile di Ravenna. Per conoscerla e adottarla, chiamate: tel. 0544 453095

ADOTTAM ICI SERAFINO Il gattino Serafino ha due mesi e mezzo circa. È davvero una meraviglia, buonissimo e coccolone. Sono garantite tante fusa a volontà! Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: cell. 340 8961224


PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA

GUSTO / 25

RAVENNA Via Galilei, 75

11-17 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI

Aperto dalle 10.30 alle 16.00

DEGUSTAZIONI FESTE E SAGRE

Passeggiata gourmet al chiaro di luna Percorso goloso giovedì 18 luglio fra colli e sentieri a Oriolo dei Fichi

Bel e cot e chef “stellati” a Russi Venerdì 12 e 26 luglio, si tiene a Russi la setsta edizione di “Festamercato - Erbe, Bel e cot e Salumicotti”. Dalle ore 17 nei rinnovati giardini del parco La Malfa gli assagi degli chef “stellati” Daniele Baruzzi, Mattia Borroni e Matteo Salbaroli, i vini autoctoni della Bassa Romagna, il bel e cot dei macellai di Russi e altri prodotti gastronomici artigianali. Prevista anche l’animazione per bambini, oltre a birra e musica curate dal Ziggy Bar. Info tel. 349 2399025.

Assaggi e brindisi lungo il Naviglio

Giovedì 18 luglio torna a Oriolo dei Fichi l’appuntamento con “Luna, Gusto, Passeggiata - Solo quando è piena”. Il ritrovo è per le ore 19.30 all’agriturismo e cantina La Sabbiona (via di Oriolo 10) per un aperitivo a bordo piscina a base di prodotti tipici (panzanella romagnola, lombetto di maiale stagionato e piadina farcita) abbinati a un calice di vino Famoso in versione ferma (“Vip”) o spumante (“Divo”). Da lì inizia la passeggiata in direzione del ristorante San Biagio Vecchio (via Salita di Oriolo 13), dove alle ore 21, seduti sulle coperte sulla terrazza panoramica naturale, si può gustare un galletto arrostito con patate arrosto in abbinamento a un calice di Romagna doc Sangiovese “Oriolo Mammutus”. Alle ore 22.45 la passeggiata riprende lungo il “Sentiero dell’Amore” fino alla Torre di Oriolo. Qui gli enogastronauti sono accolti dall’azienda agricola Rio del Sol con una robiolina ai frutti di bosco, sultanini di mirtilli e ribes e uno spiedino di frutta, in abbinamento a un mojito divino. Si consiglia di partecipare con scarpe comode, una coperta o plaid e una torcia. Il contributo di partecipazione a “Solo quando è piena” è di 32 euro.Prenotazione obbligatoria entro il 17 luglio al tel. 335 8343313.

Giovedì 18 luglio, a partire dalle 20, si svolge la festa d’estate “A spasso sotto le stelle lungo il Canale Naviglio”, quattordici tappe che animanono il percorso ciclopedonale del Canale Naviglio Zanelli, fra Bagnacavallo e Villa Prati. L’iniziativa coinvolge le aree pubbliche e le corti private delle case lungo via Destra Canale Naviglio. In programma degustazioni di vino, frutta e prodotti tipici, mostre d’arte, fotografia e artigianato, vecchi mestieri, musica e animazioni. I visitatori possono muoversi liberamente, a piedi o in bicicletta. Dalle 19 è aperto lo stand gastronomico nell’area parrocchiale di Villa Prati.

Cibi e street food dall’Europa Il “Mercato Europeo” torna a Lido Adriano, lungo viale Virgilio, dall’11 al 14 luglio ogni giorno dalle ore 10 a mezzanotte. La manifestazione propone mercatini artigianali di prodotti tipici, cibi, bevande e street food di qualità. Una cinquantina gli stand presenti provenienti da tutta Europa e da alcuni paesi extra europei.

COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina

Dal Cadore lo stufato di cervo In vacanza in Cadore (dove fa fresco) vi giro una ricetta tipica: stufato di cervo al vino rosso. Se come è probabile non la preparerete quest'estate mettetela da parte per la stagione fredda. Vi assicuro che è molto appetitosa. Ingredienti: 900 gr. di spezzatino di cervo, 40 gr. di farina di grano 0, 3 cucchiai di olio evo, 1/2 cipolla tritata, 1/2 carota tritata, 1/2 gambo di sedano tritato, uno spicchio di aglio schiacciato, un cucchiaino di concentrato di pomodoro, due cucchiai di cognac, 135 ml. di vino rosso, 190 ml. brodo di manzo, una foglia di alloro, due chiodi di garofano, erbe di Provenza, pepe in grani, sale. Preparazione: Tagliare a cubetti la carne di cervo e infarinarla. In una cocotte (o prirofila) rosolare nell’olio la carne, poco per volta, per 5-7 minuti fino a dorarli uniformemente. Trasferire la carne in un piatto e salare. Nella cocotte appassire cipolla, carota e sedano, aggiungere l'aglio e cuocere mescolando un minuto. Aggiungere conserva di pomodoro e il cognac e portare a bollore fino a quando l'alcol sarà evaporato. Aggiungere il vino rosso e lasciare sobbollire finché non sarà ridotto alla metà circa. Versare la carne di cervo e coprire col brodo . Aggiungere alloro, chiodi di garofano, erbe di Provenza e pepe in grani. Lasciare sobbollire a fiamma bassa, incoperchiato per 1 ora e mezza. Eventualmente aggiungere brodo per diluire la salsa. Togliere le foglie di alloro, aggiustare di sale e ervire in piatti caldi. Io l’ho gustato con patate bollite e marmellata di mirtilli rossi.

LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani

Un pinot nero stile yankee Trasferiamoci idealmente in Oregon (Usa) e versiamo nel calice un “Pinot nero riserva” 2014 dell’azienda “Ponzi”. Il 30% di questo vino è passato in botte di legno francese che ne impreziosisce, così, il risultato finale. I tipici profumi del Pinot nero sono dominati dalle sensazioni speziate molto decise che s’intrecciano con ricordi di scatola di sigari, frutta del sottobosco, graffite e note di caffè. Al palato è piacevolissimo il tannino fine e levigato con un finale di caffè e tabacco. Un vino più adatto al mercato americano che italiano ma comunque nella tipologia più che buono e, nel caso lo troviate in qualche enoteca molto fornita o su internet, provate ad abbinarlo con un filetto al pepe verde.


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TRASPORTI PUBBLICI

MOBILITÀ SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE A RAVENNA CON 5 NUOVI BUS A METANO

Un trasporto pubblico sempre più rispettoso dell’ambiente e attento al confort dei passeggeri: con le nuove immatricolazioni di ulteriori 5 bus a metano (modello IIA CityMood) la flotta Start Romagna nel bacino di Ravenna raggiunge con oltre un anno di anticipo gli obiettivi del PAIR 2020 (eliminazione di tutti i veicoli EURO II), proseguendo nella politica di miglioramento della qualità del servizio e di riduzione dell’età media del parco. I nuovi bus vanno a sostituire 6 mezzi a metano Euro II, con un risultato di riduzione di emissioni inquinanti di NOx pari a circa l’80%. Nel dettaglio il bacino di Ravenna (escluso il servizio Faenza che dipende oggi dal deposito di Forlì ma che comunque è svolto con mezzi diesel Euro VI) conta su circa 94 autobus, tutti con motorizzazione a metano per quanto riguarda il servizio urbano ed a gasolio per quanto riguarda l’extraurbano. Per il 2021 è in previsione la sostituzione di diciassette bus da circa 8 metri che servono le linee del centro di Ravenna.

RAVENNA&DINTORNI 11 - 16 luglio 2019

SERVIZI AMBIENTALI Collocate le isole base Hera nei comuni della Bassa Sono ormai state tutte collocate, nei comuni della Bassa Romagna, le isole di base di Hera, raggruppamenti di contenitori stradali (cassonetti e bidoni) che consentiranno agli utenti di conferire separatamente e con comodità i rifiuti in un unico luogo. Queste postazioni, infatti, sono dotate di contenitori per tutte le principali frazioni di rifiuti, quali carta e cartone, vetro e lattine, plastica, organico (scarti di cucina) e rifiuti vegetali (sfalci e potature). Ogni isola di base, inoltre, dispone di un contenitore per il conferimento della frazione che resta dalla separazione dei vari rifiuti riciclabili, il classico cassonetto grigio dell’indifferenziato. L’iniziativa, che riguarda le aree residenziali dei comuni di Alfonsine , Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa Lombarda e Sant’Agata sul Santerno, rappresenta un primo passo verso una riorganizzazione più estesa, prevista da piano d’ambito. Con la conclusione del posizionamento delle isole di base prende dunque il via questa fase del rinnovo del sistema di raccolta rifiuti e da giovedì 11 luglio, Hera inizierà a rimuovere progressivamente i cassonetti per l’indifferenziato “singoli” rimasti in quelle postazioni in cui si è ritenuto di non collocare un’intera batteria di contenitori stradali.

LAVORI PUBBLICI

INTERVENTI IN CORSO NELLA ZONA DEI GIARDINI SPEYER PER RIQUALIFICARE L’ILLUMINAZIONE PUBBLICA A fine giugno sono stati avviati alcuni lavori di riqualificazione dell’illuminazione pubblica nella zona dei giardini Speyer per un valore di 305mila euro. Si tratta di interventi che si prefiggono il miglioramento del decoro urbano, aumentando al contempo gli standard di vivibilità e sicurezza. I lavori interesseranno viale e piazza Carlo Luigi Farini, viale Giorgio Pallavicini, via Pietro Maroncelli, i giardini Speyer. L’intervento valorizzerà anche i monumenti e gli edifici architettonici e l’esemplare di Ginkgo Biloba posto tra le vie Di Roma e Carducci Tra gli altri obiettivi dell'intervento l’opportunità di contribuire al miglioramento della sicurezza degli utenti della strada, sia automobilisti sia pedoni, attraverso la prevenzione degli incidenti; la migliore fruibilità dei percorsi pedonali adiacenti ai viali e all’interno delle aree verdi; il miglioramento della qualità estetica dando il giusto risalto visivo ai monumenti e agli edifici storico-architettonici; l’incremento della sicurezza attraverso la migliore luminosità e qualità della luce; l’incremento del senso di sicurezza generale nella fruizione degli spazi pubblici.

S.CO.R. STUDIO COMMERCIALE ROMAGNOLO Ravenna - via G. Garatoni n. 12 Tel. 0544.35411 www.grupposavorani.it RAVENNA Vendesi ampio bilocale composto da soggiorno, cucina abitabile, 1 camera da letto, bagno, ripostiglio, balcone di 18mq. e terrazzo di 34mq. Riscaldamento autonomo. Classe energetica “D” - Ep. 110,38. Rif. L889 € 115.000,00

RAVENNA, CENTRO STORICO Cedesi avviatissima attività di pub - enoteca con licenza di somministrazione di alimenti e bevande, comprensiva di avviamento e arredi in ottimo stato d'uso. Nel locale possono sedere circa 100 persone (fra area interna e esterna). Il locale paga un canone mensile di locazione di € 3.000,00. Riscaldamento e raffrescamento con pompa di calore. Rif. G9A/B € 120.000,00

SANT'ALBERTO (RA) Vendesi casa indipendente con giardino di mq. 430 su 4 lati. La casa si sviluppa su 2 piani così composta: Piano Terra: porticato, ingresso, soggiorno, cucina abitabile, stanza uso servizio, bagno, centrale termica, garage. Primo Piano: 4 camere da letto, bagno, balcone. Classe energetica “G” - Ep. 378,69. Rif. L885 € 210.000,00

RAVENNA Delizioso appartamento con ingresso indipendente in vendita nell'esclusiva zona di via Vicoli. L'immobile con giardino in buono stato è composto da ingresso in sala giorno con cucina a vista, disimpegno con armadio, una camera matrimoniale, una cameretta, un bagno, un ampio terrazzo. Nel seminterrato troviamo tavernetta con camino ed angolo cottura, cantina, lavanderia, garage. Classe energetica “E” - Ep. 176,26. Rif. ADC43 € 250.000,00


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RAVENNA&DINTORNI 1 - 16 luglio 2019

IDEA CASA

CONSUMATORI CONSAPEVOLI

Ravenna, via IV Novembre n. 4B tel. 0544.36337/36372 www.ideacasaravenna.com

Per i contratti a libero mercato di luce, gas e telefono, occhio alle società “fuori piazza” La data in cui si debbono sottoscrivere contratti a libero mercato per i servizi di luce, telefono, gas è sopraggiunta all’inizio di questo mese dopo una lunga aspettativa che prometteva spese minori e garanzia di tutela. La maggior parte dei cittadini ha confermato contratti precedenti con operatori di cui erano soddisfatti; è però successo che sono spuntate come funghi Società, che risiedono in Comuni a lunga distanza dal luogo in cui tentano di operare promettendo prezzi assurdi, che poi non mantengono fin dalle prime fatture che addirittura mandano prima di iniziare il servizio. La disdetta di un eventuale contratto telefonico preceduto da un’accattivante pubblicità televisiva diventa molto faticosa. Una nostra associata, che vive in un grande condominio di proprietà della madre temporaneamente all’estero ha ricevuto nella propria abitazione una persona che si è qualificata come rappresentante dell’operatore locale a cui è abbonata la madre proponendo una modifica del contratto secondo la nuova legge, non avvertendola che il contratto veniva intestato ad una Società con sede in uno sconosciuto Comune del Veneto e che non poteva essere né modificato né disdetto da una non titolare. La nostra associata accortasi dell’inganno dopo vani tentativi di mettersi in contatto con la nuova Società si è rivolta al proprio operatore il quale ha ritenuto che fosse possibile l’apertura di un nuovo contratto da parte della Società subentrata anche con notevoli vizi di forma. L’Associazione consumatori Codici a questo punto è intervenuta suggerendo una disdetta del nuovo contratto sia ex. Codice del Consumo entro i quattordici giorni lavorativi, sia per la mancanza della volontà del titolare del vecchio contratto a subentrare in un altro; ha poi fatto notare che la richiesta di una firma da parte di persona estranea alla titolarità può configurare il reato di truffa.

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CENTRO STORICO

CASA DI CURA S. FRANCESCO

Casa abbinata ai lati disposta su 3 livelli. P.T.: ingresso, soggiorno, cucina, bagno, ampia cantina. 1°P.: 3 camere da letto, bagno, al piano secondo letto, bagno e 2 vani uso ripostiglio. Necessita di lavori di miglioria. Rif. RC 345 € 180.000,00

Appartamento completamente ristrutturato, al terzo ed ultimo piano senza ascensore, composto da ingresso, ampio salone, cucina abitabile, 2 camere da letto, bagno, 2 balconi e garage a livello strada. (D/145,89). Rif. RA 584 € 149.000,00

NEI CUORE DEL BORGO SAN ROCCO

QUARTIERE NULLO BALDINI

Delizioso appart. su 2 livelli; 2°P. ingresso, zona living open space con BELLISSIMO TERRAZZO vivibile sui tetti del borgo, dispensa/ripost., ampio bagno con vasca; mansarda utilizzata come zona notte con soggiornino/relax, letto matrim. con armadiatura a muro molto capiente, ampio bagno con doccia e zona lavatrice. Pianerottolo intermedio. Piccola cantina, risc. aut, casa da 3 unità SENZA spese condom-, ottimo stato. Ideale anche per INVESTIMENTO. Cl. en. “F” - Ep. 195. Possibilità parziale arredo.

Su lotto di mq. 350, casa singola libera su 4 lati composta da n. 2 appartamenti con ingresso indip., uno al 1° ed uno al 2° piano, ognuno composto da ingresso, soggiorno, pranzo, 2 letto (matrim. + doppia), bagno, balcone e terrazzo nella zona giorno. Possibile creare terza camera da letto. Al p. terra garage, taverna e servizi. Ideale per 2 nuclei familiari. Rif. RC 375 € 335.000,00

Rif. 0515

€ 155.000,00

BAGNACAVALLO Nel cuore della città splendida casa di ampie dimensioni, abbinata a 2 lati con giardino interno, disposta su 2 livelli oltre a mansarda abitabile. G/335,38). Rif. RC376B € 370.000,00

VILLANOVA DI RAVENNA

ZONA VIA ZALAMELLA

Ampia casa su 2 livelli (1°e 2° piano) per complessivi vani 12 oltre ad ampio garage di mq50 e ampio parco. Da ristrutturare. Classe G - Ep. 338,63. Possibilità di ricavare più unità abitative. Rif RC374V € 195.000

Appartam. 2°P. senza ascensore, ampie dimensioni: ingresso, sala con affaccio su ampio balcone, cucina abit. con balcone, 3 letto (2 matrim.+ 1 singola), 2 bagni, garage. APE in fase di realizzo. Rif. RA588 € 158.000


Ravenna - Faenza - Lugo - Lidi

GECO’S IPERCASE tel. 0544 36372

tel. 0544 502072

SANT’ANTONIO (RA) In zona residenziale a due passi dalla città, in piccolo contesto di recente costruzione, si vede porzione di casa al piano 1° ed ultimo. Ingresso indipendente, giardino esclusivo, terrazzo abit., ingresso, ampia sala, cucina abitabile, 2 letto, bagno e ampia mansarda al piano superiore. Ottimo stato d’uso.

RAVENNA, ZONA SAN BIAGIO Villa abb. con giardino alberato, libera su 3 lati, ottimo contesto silenzioso e signorile, molto luminosa; ingresso, sogg.-pranzo molto ampio a doppio volume prospicente a loggia, cucina grande, studio; piano notte con 2 camere, bagno; piano mansarda zona studio in affaccio sul salone e 3a letto. P.T. comodi sevizi: stanza con accesso al giardino, bagno, tavernetta con camino, ampia dispensa. Garage. Ben tenuta, infissi rifatti.

Cl.energ. in lav.

Cl. energ. "G" Ep. 552

€ 170.000

Rif. 0523 € 320.000

HABITAT

Ravenna, via Santucci 36 (zona Nullo Baldini) tel. e fax 0544.219628 www.gecosravenna.it

Appartamento con ingresso semiindipendente al primo ed ultimo piano composto da ampio terrazzo d'ingresso, soggiorno con angolo cottura, disimpegno, due camere da letto e bagno finestrato; al piano superiore sottotetto sfruttabile.Ampio garage. Riscaldamento autonomo, condizionatore e infissi in legno con doppio vetro. Bassissime spese condominiali. Classe energetica E - Ep:157,40 € 140.000,00 Rif. 4400/R

BORGO MONTONE

ASSOCIATO

Lugo (RA), via F. Baracca n. 36/1 Tel. 0545.32515 - Cell. 329 2634265 info@agenziaimmobiliarehabitat.com www.agenziaimmobiliarehabitat.com

CAMERLONA: LIBERO SUBITO!!!

AGENZIA IMMOBILIARE DAL 1986

Zona residenziale e tranquilla, elegante villetta di testa del 2012. P.T.: ampio giardino sui 3 lati, portico d'ingresso, sogg., cucina abit., disimp., bagno finestrato; 1°P.: camera da letto matrim. con ampio terrazzo abit., 2 camere singole con balcone e bagno finestrato; 2°P. con accesso dalla camera matrim., ampio sottotetto. Garage doppio, lavand. e cantinetta al p. interrato. Aspirazione centralizzata, antifurto, riscald. centralizzato a pavimento e condizionatore. Classe energetica B - Ep: 58,57 € 375.000,00 Rif. 4398/R

SAN MICHELE

VENDITA - COMACCHIO FRAZIONE, VICINO AL MARE Bella villetta a schiera di recente costruzione, così composta: ingresso, ampio soggiorno, cucina abitabile, tre camere da letto, due bagni, mansarda, terrazzi, loggia, ripostigli, cortile, giardino privato e posto auto. Classe energ. "C" Rif. M01 € 195.000

Zona tranquilla e residenziale adiacente parco giochi, elegante villetta angolare su due livelli con giardino esclusivo e posti auto, recentissima. P.T.: ingresso in ampio soggiorno, cucina abit., disimp., ampio studio (ex garage) e bagno finestrato; 1°P.: camera matrim. con terrazzo, camera doppia con balcone, camera singola, disimp., ripost. e bagno finestrato. Riscaldam. a pavimento, climatizzazione, predisposizione per pannelli solari e fotovoltaico, inferriate e zanzariere. Classe energetica D - Ep:117,40 € 330.000,00 Rif. 4394/R

NULLO BALDINI: LIBERO SUBITO!! Appartamento al quarto piano, servito da ascensore, composto da ingresso, cucina abitabile soggiorno con terrazzo abitabile, camera da letto matrimoniale, camera da letto singola, bagno finestrato con balcone oltre a cantina ciclabile al piano terra. Riscaldamento centralizzato con contacalorie e condizionatore. Certificazione energetica in corso. € 115.000,00 Rif. 4390/R

CLASSE: AMI IL TERRAZZO ABITABILE E L'INGRESSO INDIPENDENTE?? Ti proponiamo un appartamento al piano primo ed ultimo con sottotetto, di recente costruzione, composto da: terrazzo d'ingresso, soggiorno, cucina abitabile, disimpegno notte, camera da letto matrimoniale con loggia, camera singola con loggia, bagno finestrato con vasca e ampio garage doppio. Riscaldamento autonomo e aria condizionata. Certificazione energetica in corso. € 173.000,00 Rif. 3083/R

A 15 MINUTI DA RAVENNA In zona residenziale e tranquilla, su lotto di 600 mq., vendesi elegante villa singola del 2001, con giardino su quattro lati. L'immobile, ben tenuto e con ottime finiture si compone di soggiorno, cucina abitabile, tre camere da letto matrimoniali, una camera doppia, ripostiglio, e tre bagni finestrati. Garage e posto auto. Allarme, aspirazione centralizzata, climatizzatore e portoncino blindato. Classe energetica F - Ep:176,89 € 270.000,00 Rif. 4367/R

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cordi fatti dei giovani volti. Una cartolina in bianco e nero porta la memoria avanti di qualche anno: i tempi della prima ristrutturazione, la pista che si ingrandisce, qualche novità con il privé. Ma il gruppo di amici in foto con la scritta “costruiamo la tua notte” è sempre quello: “Zanga”, Cristiano, Cesare “Cece” Iascio, Jaja. Ognuno di loro conserva aneddoti, risate e un pizzico di nostalgia per quegli anni vissuti a cavallo del millennio. Jaja, che ancora lavora al Bbk, era arrivato a Ravenna perché fidanzato con una barista francese del Santa Fè. Perché quel locale aveva un'altra particolarità: cercava i dipendenti non solo a Ravenna ma nel resto del mondo. Così in Australia, Argentina e in ogni angolo del pianeta potrebbe esserci qualcuno che aveva lavorato alla discoteca di Marina di Ravenna. Un locale a forte vocazione internazionale che fa grande ricerca sulla musica grazie a dj che erano prima di tutto giovani appassionati, come Max De Giovanni, volto che continua ad animare le serate della Riviera romagnola. «Il Santa Fè ha rappresentato qualcosa di particolare, è un locale che ha fatto la

storia in Romagna», ricorda. La musica dal vivo era curata da Cico Cicognani. Negli anni Novanta Cico è già un bassista professionista e collabora con nomi importanti del panorama musicale italiano. Proprio grazie a questa esperienza riesce a portare al Santa Fè grandi artisti sulla cresta dell'onda come i Sottotono: a metà anni Novanta la formazione rap si contendeva con gli Articolo 31 il primato della scena musicale hip hop italica, con successi da milioni di copie. La sera in cui suonano al locale di Marina di Ravenna c'è la fila sin dal pomeriggio. Giovane corista era un certo Tiziano Ferro. Ma la lista dei musicisti è lunga: Rossana Casale, Alex Baroni, giusto per citarne un paio tra le decine che suonano nelle serate live. «Se dovessi scegliere un momento simbolo – dice Zangaglia – mi piacerebbe ricordare i live in cui, chiusa la discoteca, rimanevamo tutta la notte con i musicisti a fare delle jam session. Io non so suonare ma ascoltavo incantato e facevamo l'alba così». Cicognani ricorda invece, nei sedici anni in cui ha lavorato con il duo di imprenditori, le serate in cui si finiva a fare serata a Riccione. «Il Santa Fè

ha realizzato qualcosa di impensabile: proiettare Marina di Ravenna al centro della Romagna. A volte si chiudeva e si andava a ballare negli altri locali. Eravamo giovani...». Man mano che passano gli anni, entrano altri giovani nello staff come Filippo Civenni, Mattia Montanari che portano nuova linfa al locale tra la fine degli anni Novanta e gli anni Duemila. Il Santa Fè diventa la pietra angolare della movida di Marina, il primo luogo di divertimento che si incontra sul viale principale in una passeggiata che attraversa il paese per arrivare sino all'Hemingway mentre anche i bagni si attrezzano per le feste in spiaggia. A quel punto il locale torna ad essere una discoteca più classica ma mai come le altre, proprio per la storia e la passione che c'è dietro la sua nascita. La chiosa finale è di Cicognani: «Se dovessi dire perché Cristiano e Alessandro ci sono riusciti direi un motivo fondamentale: non li conosceva nessuno, non avevano circoli precostituiti. In una città come Ravenna a volte è un vantaggio, specie quando si vogliono proporre nuove idee».


1991 2019 Solo per una notte, quelli del Santa Fè torneranno a divertirsi nel locale di Marina di Ravenna. La discoteca riaprirà le porte per accogliere nuovamente i clienti che l'hanno resa grande negli anni Novanta e sarà una grande festa per tutti. Inaugurato nel 1991 da Alessandro Zangaglia e Cristiano Riccardella, il Santa Fè è stata la discoteca che ha rilanciato il nome di Marina di Ravenna in Romagna e non solo, grazie ad una innovativa formula e alla voglia di ballare e di divertirsi di tanti giovani. L'appuntamento è sempre lì: in viale delle Nazioni 180. Giorno fissato per la festa è lunedì 22 luglio, a Ravenna un prefestivo visto che il 23 è Sant'Apollinare. La festa riunirà tutti i ragazzi che si sono divertiti al Santa Fè nel mitico decennio '90 – 2000. Si parte alle 21 con l'apertura porte, poi alle 22 si esibiranno i Mesh Machine, la band di Cico Cicognani. Cico è stato il direttore artistico che ha portato al Santa Fé grandi nomi della musica italiana e internazionale durante le serate live. Alle 23 via alle danze, con i dj storici del locale che torneranno alla consolle per far ballare tutti. Una serata ricca di musica e di divertimento ma soprattutto di ricordi, quelli più belli perché legati alla gioventù è ad un'epoca in cui la spensieratezza era la chiave di lettura delle nostre estati. Per un giorno sarà ancora così. Il Santa Fè sta per tornare.


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