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FREEPRESS n. 796

13-19 DICEMBRE 2018

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460

SOCIETÀ FRAGILE Welfare: più risorse e progetti per anziani, minori e disabili


LE AZIENDE INFORMANO

TOP RENT

Una consulenza professionale a 360 gradi per lavorare in sicurezza L’azienda ravennate nata nel 2010, grazie all’esperienza ventennale del titolare Stefano Morelli si è specializzata nel noleggio di piattaforme aeree, furgoni e in sistemi di sicurezza e installazione di linee vita sui tetti. Fiore all’occhiello di Top Rent è anche la formazione rivolta alle aziende, agli artigiani e ai professionisti che operano con particolari macchine da lavoro. Inoltre è il punto di riferimento per chi opera con dispositivi di sicurezza o abbia necessità di una valutazione dei rischi Lavorare in sicurezza al 100 per cento e capire come fare, diventando così un punto di riferimento per gli artigiani, i professionisti e le aziende alla ricerca di una consulenza specifica e professionale in materia. Questo è l’ambizioso obiettivo di Top Rent, azienda ravennate specializzata nel noleggio di piattaforme aeree e di furgoni e in sistemi di sicurezza e installazione di linee vita sui tetti. «La nostra realtà è nata nell’ottobre 2010 – afferma il titolare Stefano Morelli che ha esperienza nel settore del noleggio da circa vent’anni –. Inizialmente proponevamo servizi di noleggio di piattaforme aeree, di furgoni commerciali aperti e chiusi, di ponteggi e strumentazioni varie, poi cinque anni fa abbiamo cominciato a investire anche nel settore della sicurezza. Con la crisi economica che ha raggiunto l’apice per quanto ci riguarda fra il 2012 e il 2013, è stato fondamentale integrare le tradizionali attività con nuove proposte. Vedendo diminuire le richieste di noleggio, abbiamo aumentato e diversificato le offerte di formazione rivolte a tutti coloro che operano con macchine da lavoro quali escavatrici, piattaforme e quant’altro e anche a chi lavora in quota». Quello che doveva essere un escamotage per continuare a restare sul mercato, è invece diventato un fiore all’occhiello dell’azienda ravennate che sta continuando a investire in questa direzione. Un modo anche per “spazzar via” la confusione correlata a informazioni distorte che circolano sul web e per approfondire i contenuti delle normative che non sono mai bianche o nere, ma suscettibili di interpretazioni. Top Rent, con sede in via Dismano 115/B, ha preso di recente un capannone in più da riservare alla formazione per diventare – sempre più – un punto di riferimento per chiunque operi con dispositivi di sicurezza o abbia necessità di una valutazione dei rischi. «Il prossimo passo – prosegue Morelli – sarà l’apertura di uno show-room, una specie di vetrina in cui vedere e anche toccare con mano alcuni dei principali dispositivi di sicurezza esistenti sul mercato, con possibilità anche

di vendita al dettaglio. L’obiettivo è dare la strumentazione più adatta al tipo di lavoro da effettuare. Troppo spesso, infatti, artigiani, professionisti e aziende si rivolgono direttamente a commercianti, che poi finiscono per vendere loro ciò che hanno in catalogo e non necessariamente il miglior prodotto adatto al tipo di lavoro. Saremo in grado, a breve e per primi, di aprire un campo-prova in cui consentire a chi lavora nel settore (e deve occuparsi di casi particolari e rischiosi, come lavori in quota o a contatto col fuoco) di fare pratica». L’azienda inoltre, negli ultimi sei mesi, si è specializzata nello studio e fornitura di soluzioni diverse dalle classiche linee vita, con sistemi tipo parapetti che seguono determinate normative. Come specificato da Morelli, si tratta di prodotti non sempre facili da reperire ma sempre più richiesti dalle grandi aziende interessate alla sicurezza, a fronte di tante alternative sul mercato a più basso costo, ma con una evidente minore qualità. Alla luce di queste novità, Top Rent è in netta crescita e nel 2019 si potrebbero concretizzare le richieste di aziende importanti. Il personale è raddoppiato negli ultimi due anni e, da gennaio, si prospettano due nuove assunzioni. L’azienda vanta clienti come Ausl Romagna, distretto Eni Marina di Ravenna e Tampieri Spa di Faenza, ma anche tanti privati che richiedono strumentazioni innovative e personale qualificato. Top Rent è in grado di garantire un servizio a 360 gradi, che comprende – in tempi rapidi – sopralluogo, preventivo, progettazione, certificazione, collaudo, revisione.

IL BANDO Top Rent vince l’appalto per revisionare e certificare gli impianti dell’Autorità Portuale Di recente, Top Rent è risultata azienda vincitrice di un bando dell’Autorità Portuale, in cui era richiesta la massima competenza in materia di revisione e certificazione di impianti esistenti. «Per la prima volta – racconta Stefano Morelli –, un bando in cui si fa esplicito riferimento a una professionalità ancora poco conosciuta oggi, che ci vede in prima linea grazie all’esperienza maturata in questi ultimi cinque anni». Il lavoro dovrà essere completato entro la fine dell’anno, per cui Top Rent ne ha già preso visione e, in questi giorni, procederà alle opportune verifiche e perizie per verificare lo stato attuale degli impianti esistenti. «Per noi è un bel traguardo raggiunto – precisa Morelli – grazie al duro impegno e ai tanti investimenti fatti in questo settore. Un punto di partenza anche a livello di immagine per nuovi lavori».

«Il prossimo passo sarà l’apertura di uno show-room dove vedere e toccare con mano i principali dispositivi di sicurezza presenti sul mercato prima dell’acquisto»

NOLEGGIO E VENDITA Piattaforme Aeree - Furgoni - Autogru - Movimento Terra - Ponteggi Vendita e Installazione Linee Vita - Servizi con drone - Impermeabilizzazione

V i a D i s m a n o , 1 1 5 / B - R A V E N N A - Te l . 0 5 4 4 4 6 3 4 0 0 - i n f o @ t o p r e n t . e u - w w w . t o p r e n t . e u


INTRO / 3 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

7 Nuovo orario dei treni, un gioco di prestigio scoperto subito di Alessandro Montanari

C’è qualcosa di magico nel nuovo orario regionale dei treni in vigore dal 9 dicembre. Non c’è dubbio che ci voglia un certo talento per ricevere tante critiche – addirittura una class action – nel momento in cui si velocizza una tratta ferroviaria. La linea Bologna-Ravenna passa da 83 a 69 minuti (e il risparmio nell’economia della giornata di un pendolare non è da disprezzare) e i treni per Rimini aumentano ma si riesce a scontentare comunque molte persone grazie alla quasi totale cancellazione delle fermate di Godo e Classe. Si dirà: il treno veloce non può sostare ad ogni stazione, altrimenti si torna all’ora e mezza di percorrenza. Il punto però è un altro: l’impressione è che i territori e i pendolari non siano stati minimamente ascoltati e sia in atto un rimpallo di responsabilità tra la Regione e Trenitalia. L’ente pubblico ha detto di avere investito tre milioni di euro sulla linea e che non si aspettava un peggioramento del servizio. Trenitalia, dopo alcuni giorni di silenzio, ha rilanciato la palla nell’altro campo ed è emerso che gli orari erano già noti a Regioni e istituzioni. Ci sbilanciamo: i sindaci sono con ogni probabilità esenti da colpe. Dubitiamo che il sindaco di Ravenna Michele de Pascale abbia avvallato la scelta di cancellare la fermata di Classe dove c’è il monumento statale più visitato in provincia e dove, soprattutto, una settimana prima aveva inaugurato un museo su cui si è lavorato per vent’anni. Allo stesso modo è lecito pensare che a Russi l’amministrazione non sapesse nulla del pasticcio di Godo trovandosi con decine di genitori, che hanno pagato costosi abbonamenti, infuriati a pochi mesi dalle elezioni. Così ai sindaci non resta che schierarsi al fianco dei pendolari e trovare soluzioni tampone. Nello specifico autobus che, rispetto al treno, sono più lenti e più inquinanti. Come è stato possibile? Lo si capisce dalle parole della Regione che ha spiegato che i tre milioni di euro investiti non sono stati usati – come sembrava all’inizio – per velocizzare la Ravenna-Bologna ma per potenziare il servizio metropolitano tra Imola e Bologna, in modo che in quella tratta non servissero più le fermate dei treni regionali da e per Ravenna. Insomma: i dieci minuti in meno sono stati ottenuti come un effetto secondario di questo investimento più il depennamento di una piccola stazione ravennate. Un gioco di prestigio che però è stato scoperto in fretta. Se la priorità fosse stata Ravenna e non Bologna il ragionamento sarebbe stato questo: treni regionali confermati per chi percorre breve distanze, aggiungendo diretti per i pendolari. Magari qualcuno che passi da Faenza, geograficamente più fortunata di Ravenna e dove – giusto per ricordarlo – ferma il famoso “treno dantesco” che collega il nostro territorio a Firenze. Da Faenza e Ravenna, poi, chiedete a Caronte.

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POLITICA IL CONGRESSO NAZIONALE AGITA IL PD LOCALE

ECONOMIA CHIESTE CONDANNE PER 6 EX MANAGER DEL PORTO

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COPERTINA COME CAMBIA IL PANORAMA DEI SERVIZI SOCIALI

SICUREZZA VIA AL DIALOGO TRA VIGILI URBANI E GRUPPI WHATSAPP

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TEMPO LIBERO NATALE È PIÙ VICINO: EVENTI E INIZIATIVE IN PROVINCIA

STORIA MEZZO SECOLO FA IL ‘68 ARRIVÒ ANCHE A RAVENNA

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LIRICA IL VIAGGIO (AD AUSCHWITZ) DI ROBERTO

GUSTO GUIDE GASTRONOMICHE: CHI C’È E CHI NO

da pagina

44 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 796

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “I Tempi migliori” (Marina Romea) di Adriano Zanni

La redazione risponde

MEDIA E CRONACA NERA, RIFLESSI SULLA SICUREZZA Qualche giorno fa il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo sottolineava in una trasmissione televisiva del mattino che la cronaca nera ha assunto nei media del nostro Paese un’importanza abnorme che non trova riscontro in altri Paesi. La garrula conduttrice si è stupita. Questo la dice lunga sulla consapevolezza del fenomeno proprio da parte di chi ogni giorno sbatte il mostro in prima pagina. I riflessi sul tema sicurezza sono evidenti. Angelo Ravaglia Gentile Angelo, non conosciamo nei dettagli il ragionamento di De Cataldo in tv ma non c’è dubbio che il rapporto tra media e cronaca nera, come lei stesso sottolinea, sia una questione aperta con risvolti importanti sull’opinione pubblica. La nera riguarda i fatti più violenti, più drammatici che inevitabilmente hanno un impatto emotivo sul lettore/spettatore. Anche per questo la figura del “nerista” è da sempre una presenza costante nelle redazioni, soprattutto quelle locali che si rivolgono alle comunità più vicine al fatto. Ci sentiamo di dire, ma non è una nostra scoperta, che il fulcro della questione non stia nel rapporto tra media e cronaca nera ma piuttosto nella spettacolarizzazione che spesso si fa di quegli argomenti. Il classico esempio che si fa in questi casi è il plastico in miniatura che puntualmente compare nello studio di Porta a Porta con la riproduzione della scena del delitto. Aggiunge qualcosa all’essenzialità dell’informa-

zione necessaria alla comprensione? Si dia da solo la risposta. La critica spesso mossa contro la cronaca nera è che questa faccia presa sulla pancia della gente anche distante dal fatto ma in realtà incida ben poco sulla sua quotidianità. Sicuri che sia così? Prendiamo l’ultimo tragico esempio: i sei morti in una discoteca a Corinaldo.

Buttare microfono e telecamere in faccia a genitori in lacrime non aggiunge nulla. Invece se partiamo dall’assunto che non si possa andare a un concerto e morire, allora forse indagare sulle cause anche attraverso un lavoro onesto dei media può aiutare a capire cosa è andato storto per far sì che quel caso resti l’unico.

LA POSTA DEL CUORE Uno sguardo diverso su Cagnoni a Ravenna di Enrico Ravaglia *

INFOPROM

EFFETTO VITA

Il wi-fi ed i cellulari possono influire sulla nostra salute? Innanzitutto è doveroso precisare che ci sono onde elettromagnetiche che ci fanno bene e quelle che ci fanno male. Dipende dalle frequenze che emettono e da come interagiscono con il nostro corpo.

irregolare, ansia, mal di testa, problemi di concentrazione, ecc…

In merito all’utilizzo dei cellulari e del wi-fi, dagli studi scientifici eseguiti è emerso che: - provocano un elevato aumento dell’ormone dello stress; - vanno a sregolare la mortalità programmata delle cellule del sistema immunitario provocando, nel tempo, infiammazioni; - riducono la produzione neuronale, quindi minore capacità di apprendimento e memoria breve; - alterano la funzionalità dello ione calcio, essenziale per numerose reazioni biochimiche; - riducono la produzione di melatonina, ormone che regola il sonno e stimola il sistema immunitario.

Considerato, tuttavia, che le nuove tecnologie sono utili, l’ideale è avere la possibilità di conviverci e grazie alla Tecnologia CMO, adesso è possibile. (Ottima idea regalo)

In pratica, quando utilizziamo il nostro cellulare o viviamo e/o lavoriamo in un ambiente con il wi-fi sottoponiamo il nostro organismo ad un continuo stress. Stress che può manifestarsi in problemi di sonno

Vieni a scoprire da Effetto Vita, come funzionano. Siamo in via Paolo Costa, 16 - Ravenna Tel. 339 6368711 – Possibilità di parcheggio nella corte interna. www.effettovita.it

Gentile dottor Ravaglia, sono tra le poche persone favorevole al ritorno di Cagnoni a Ravenna, o perlomeno non contraria. Anche a me è arrivata la petizione per manifestare la contrarietà al suo trasferimento. Ho visto quanto si siano attivate le varie associazioni, so delle firme raccolte. Ho letto l'editoriale sullo scorso numero di R&D. Insomma tutta la città non rivuole tra le sue mura un compaesano omicida ed ergastolano; il che mi pare però un atto di facile intransigenza. Per carità non dimentico la vittima, non mi fraintenda. Ma riguardo alla domanda di trasferimento immagino che gli organi competenti abbiano fatto precise valutazioni e la decisione sia stata ponderata. Poi il tema dei figli. Mi chiedo comunque se tenerlo in un carcere lontano sia la scelta migliore anche sotto il profilo della loro crescita. Io non lo so. Lettera firmata Gentile lettrice, il suo punto di vista è minoritario ma degno di essere preso in considerazione. C’è tendenza da parte della cittadinanza, in casi come questo, a compiere battaglie che hanno tratti ideologici oltre che di opportunità. Battaglie che coinvolgono i meccanismi di rimozione e negazione per traguardare nel diniego. Questi figli, oggi ragazzi e domani adulti sono e saranno costretti, per poter cercare di elaborare questa drammatica vicenda, ad un faticoso e doloroso confronto. Anche se volessero non potranno scegliere la strada del diniego. Credo che bisognerebbe chiedere a coloro che hanno già vissuto un dramma simile, come abbiano gestito il rapporto tanto doloroso e difficile con il loro padre. Constatare che la città intera ripudia il proprio padre, che comunque resta tale anche se gli è stata tolta la patria potestà, tanto da non volerlo neppure nel carcere della città a scontare la pena, potrebbe favorire un maggiore senso di solitudine. Un’induzione a viverlo con una vergogna ancora più assoluta. È un implicito invito ad evitare, anche in un futuro lontano, ogni contatto dei figli con il padre. Un incontro forse potrebbe contribuire, ma questo saranno i figli stessi a deciderlo, nel loro soggettivo e delicatissimo processo di metabolizzazione. *Psicoterapeuta psicoanalitico – postadelcuore@ravennaedintorni.it


PUNTI DI VISTA / 5 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Le soluzioni alla ravennate, quelle belle di Moldenke

Le soluzioni alla ravennate mi piacciono tantissimo. - Il palazzetto dello sport è poco funzionale? Ne facciamo costruire un altro dai tecnici del Comune proprio di fianco. - Non si fa il beach stadium promesso in campagna elettorale per rilanciare i lidi? La soluzione anche in questo caso ci dicono essere il palazzetto (magari uno che va a vedere un concerto o una partita di basket prima si farà un’apericena a Marina...). - La piscina comunale è vecchia e fa schifo? La buttiamo giù e la ricostruiamo, ma lasciamo le vasche uguali. In pratica rifacciamo l’involucro e poi continuiamo a pagare, noi Comune, mezzo milione di euro l’anno il privato che lo rifà. - I treni ci mettono troppo ad arrivare a Bologna? Lasciamo gli stessi treni ma togliamo delle fermate e se la gente si incazza facciamo finta di cadere dal pero. - Crolla una diga a fianco di una strada? Quella strada chiude per sei mesi (lo so che forse è giusto così, che non vogliamo mica crolli pure la strada, ma io non riesco a metterla da nessuna parte, all’alba del 2019 dopo Cristo). - Il prete sta male e la chiesa più antica di Ravenna chiude, anche per i turisti (questa l’ho messa solo per annunciare che adesso, dopo oltre due mesi, è riaperta, San Giovanni Evangelista: sabato e domenica dalle 10 alle 16, dal martedi al venerdì dalle 11 alle 15). - Abiti vicino a un circolo (in questo caso la Sala Strocchi) che ha i permessi per fare discoteca? Fai un esposto contro i rumori da discoteca prima ancora che si faccia la serata da discoteca. - A Corinaldo muoiono in sei a causa dello spray al peperoncino spruzzato da un coglione e l’Amministrazine di Ravenna emette un’ordinanza che vieta a Sfera Ebbasta di entrare per i prossimi cent’anni nel territorio comunale. Ok, questa non è vera, però sono quasi sicuro che qualcuno, da qualche parte, ci sta pensando. Basta guardare le bacheche di Facebook. Chissà se hanno anche già invitato Crepet...


6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

LA COMMEMORAZIONE

FORZA ITALIA

UNA RACCOLTA FONDI PER LA STATUA ALLA STAFFETTA

Ricordo del sindaco Bruno Benelli a 50 anni dalla morte

Voluta dall’Anpi sarà realizzata da Mingotti e posta in piazza Fanti

A lui è dedicato lo stadio della città. Fu primo cittadino negli anni ‘60

“COMPAGNO MITRA” DI STELLA ALL’HOTEL BISANZIO Nel 1968 è morto il sindaco ravennate Bruno Benelli e per ricordare il 50esimo anniversario della sua scomparsa il Comune di Ravenna ha organizzato per il 15 dicembre alle 10 alla sala Corelli del teatro Alighieri una manifestazione. L’appuntamento dal titolo “Bruno Benelli, un’idea di comunità” sarà presieduta dal vicesindaco Eugenio Fusignani e per tracciare lo spessore umano e politico di Bruno Benelli interverranno il sindaco Michele de Pascale, Gianni Ravaglia, già deputato al Parlamento, e Antonio Patuelli. Bruno Benelli fu protagonista negli anni Sessanta di un periodo cruciale per la modernizzazione di Ravenna; iniziò la sua carriera di amministratore come consigliere comunale nel 1951, all’ età di 29 anni. Nel 1956 il sindaco Cicognani lo chiamò in giunta e dopo varie parentesi di commissari prefettizi, il 23 febbraio 1963 il Consiglio comunale lo elesse Sindaco. Indirizzò l’attenzione al nuovo porto ravennate con l’impegno di mettere a disposizione le aree per la nascita della Sapir. A lui si deve la realizzazione di opere quali il grande restauro della Loggetta Lombardesca, la riapertura del teatro Alighieri, la nascita della scuola media Guido Novello e l’acquisizione della Rocca Brancaleone. Riconfermato il 2 febbraio 1967 alla carica di Sindaco, rassegnò le sue dimissioni il 22 febbraio. Morì all’ età di soli 46 anni. A Bruno Benelli è intitolato lo stadio comunale la cui realizzazione avvenne proprio nel periodo in cui fu sindaco.

CASTEL BOLOGNESE

Giovedì 20 dicembre alle 18 all’hotel Bisanzio di Ravenna il club Forza Italia Argentario Giovanna Benelli organizza l’incontro con il controverso autore Gianfranco Stella che ha da poco dato alle stampe il libro Compagno Mitra, ancora una volta sul tema della Resistenza e dei presunti crimini dei partigiani, che è stato presentato anche in consiglio comunale dal capogruppo degli Azzurri Alberto Ancarani (vedi foto). Oltre gli stessi Stella e Ancarani, interverrano Galezzano Bignami, commissario regionale di FI e il presidente del club Forza Italia Mario Leotti Ghigi.

LA RASSEGNA Incontri sui conflitti nel mondo e un mosaico per Giulio Regeni La rassegna “Il mondo intorno” a Ravenna prosegue giovedì 13 dicembre e venerdì 14 in entrambe le giornate dalle 16 alle 18.30 al palazzo dei congressi di Largo Firenze rispettivamente con conferenze sul tema “La guerra in Siria e Yemen: esplosione, sviluppo e prospetti di due conflitti irrisolvibili” e “Tra conservazione e sviluppo. La politica delle risorse naturali in Africa sub-sahariana”. Seguiranno, in entrambe le giornate, proiezioni serali (dalle 21) a tema al cinema Mariani. Il ciclo di eventi (a ingresso gratuito) si chiuderà il 19 dicembre, con un appuntamento alle 17.30 in municipio a Ravenna: il sindaco sarà presente alla cerimonia di inaugurazione del mosaico dedicato a Giulio Regeni, realizzato dall’Accademia di Belle arti di Ravenna, alla presenza di Amnesty International e delle autorità. Il ciclo è organizzato dall’assessorato alla Cooperazione internazionale, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la Fondazione Flaminia, il Corso di Laurea Magistrale internazionale I-Contact dell’Università di Bologna.

L’Anpi di Castel Bolognese ha lanciato una raccolta fondi per realizzare un monumento raffigurante una staffetta partigiana realizzato da Alberto Mingotti. Il progetto ha già ricevuto il consenso e il patrocinio della giunta comunale di Castel Bolognese che ha messo a disposizione un’area pubblica, la rinnovata piazza Fanti. Patrocinio ricevuto anche dalla Regione Emilia-Romagna. Il costo dell’opera è stimato attorno ai 6mila euro solo per realizzare la statua in bronzo. Il monumento sarà composto da una base in pietre e cemento, su cui verrà collocata una statua di 80 cm di altezza, raffigurante una staffetta partigiana. Il progetto segue quello del 2013 quando, in collaborazione con lo studioso castellano Andrea Soglia, Anpi realizzò una ricerca storica sulle staffette partigiane di Castel Bolognese e di alcuni comuni limitrofi poi raccolti nel libro Non ho poi fatto tanto. Per l’occasione sarà preparato un opuscolo dove saranno raccolte le foto delle staffette, quelle già pubblicate nel libro e le nuove che abbiamo recuperato in questi anni. Il tutto poi sarà veicolato nelle scuole. È stato inoltre indetto il premio nazionale di poesia “La Staffetta”. Per chi volesse contribuire: Iban: IT86O 08462 67530 00000 5032 898 intestato a A.N.P.I. Sezione di Castel Bolognese, presso B.C.C. Romagna Occidentale di Castel Bolognese, causale: “Monumento alla staffetta partigiana”.


PRONTO INTERVENTO E INTERVENTI D’EMERGENZA:

334 3218031 SERVIZI di PULIZIA e GIARDINAGGIO

POLITICA / 7

Lido Adriano - via T. Zancanaro 74 - tel./fax 0544 493950 PREVENTIVI GRATUITI

13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA SFIDA

Il congresso agita il Pd locale: con Martina il segretario Barattoni e (per ora) i renziani Il responsabile provinciale tra i promotori del primo comitato in favore del’ex ministro all’Agricoltura L’assesore Fagnani: Renzi resta un leader. Un nuovo movimento? Bisogna saper guardare anche oltre ai partiti...

Nicola Zingaretti, il primo a candidarsi alla guida del Pd, è venuto a Ravenna tre volte negli ultimi mesi, l’ultima delle quali a presentare proprio la sua candidatura. Sul palco il 27 novembre, in un AlmagiĂ gremito, con lui c’erano la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, uno dei primi e piĂš convinti sostenitori del governatore del Lazio alla corsa per la leadership del partito. Il congresso si concluderĂ per gli iscritti il 2 febbraio, mentre il 3 marzo si terranno le primarie. Ma anche i sostenitori di Maurizio Martina, segretario dimissionario entrato in carica dopo le dimissioni di Renzi, si stanno organizzando sul territorio è hanno dato vita a un comitato ravennate. Come noto, la candidatura dell’ex segretario che all’ultimo congresso si era presentato in ticket con Matteo Renzi è oggi invece insieme a Matteo Richetti, che ha ritirato la propria candidatura per appoggiare Martina. Sul territorio le prime adesioni al comitato sono una ventina e tra questi troviamo persone che in passato avevano fatto scelte diverse, a riprova del tentativo di “rimescolare le carteâ€? rispetto alle vecchie correnti. Tra questi ci sono il segretario provinciale Alessandro Barattoni con Giorgia Antonellini, Libero Asioli, Idio Baldrati, Mirta Battaglia, Michele Casadio, Matteo Cavicchioli, Sara CentarrĂŹ, Davide Coralli, Mirella Dalfiume, Enrico Golfieri, Laura Lanconelli, Danilo Manfredi, Bianca Maria Manzi, Michele Mazzotti, Micol Micheli, Raoul Minzoni, Giorgio Sagrini, Elisa Vardigli, Massimiliano Venturi. ÂŤDi Maurizio Martina – dicono dal comitato – apprezziamo l’umanitĂ , l’umiltĂ e la capacitĂ di mettersi al servizio del Partito. Insieme a lui, a Matteo Richetti e tanti altri stiamo costruendo una mozione unitaria, plurale ed inclusiva, in grado di proseguire un percorso riformista rivolto verso il futuro. Siamo una squadra, vogliamo lavorare uniti e aperti per cambiare insiemeÂť. E, un po’ a sorpresa, su Martina a questo punto potrebbe andare anche una parte dei voti dei cosiddetti renziani che erano pronti a sostenere l’ex ministro Marco Minniti il quale, però, come noto, ha ritirato la candidatura per motivi non ben chiariti, almeno ufficialmente. Ufficiosamente rumors insistenti parlano del fatto che Matteo Renzi non lo avrebbe di fatto sostenuto come lui si aspettava perchĂŠ sarebbe pronto a dar vita a un nuovo soggetto politico. Voci, appunto. Al momento restano le “truppeâ€? dell’ex premier divise perchĂŠ è stata annunciata in extremis anche la candidatura del ticket Giachetti-Ascani. ÂŤDue amici - dice Roberto Fagnani, assessore comunale e renziano doc, punto di riferimento dei renziani in cittĂ che avevamo sentito poco dopo la Leopolda - ma sinceramente credo che dietro a una candidatura dovrebbe esserci prima un percorso che in questo caso non c’è stato. Personalmente ero pronto a sostenere Minniti e credo mi orienterò verso Martina, che conosco bene anche dall’ultimo congresso e che ha con sĂŠ persone dell’area riformista come Graziano Delrio. Sicuramente la mia scelta non potrĂ andare a Zingaretti, che mi pare come programma rappresenti un passo indietro per il Pd, non a caso è visto con interesse da certi ex e da parti meno riformiste. Certo, va detto che peggio di cosĂŹ un congresso non si poteva gestire, in un momento di tale crisi per il Paese noi siamo qui a parlare del nostro ombelico...Âť. In questo ha però molte responsabilitĂ lo stesso Renzi, che pare ambiguo. E di cui appunto si dice sia pronto a fondare un proprio partito. ÂŤMi pare un’ossessione, Renzi sta facendo il senatore e sta facendo opposizione a questo governo, non si occupa di congresso. Resta secondo me un leader politico, anzi, l’unico vero leader politico in Italia, che ha fatto sicuramente degli errori ma si è caricato anche di responsabilitĂ maggiori di quelle che effettivamente aveva. Ma il tempo sarĂ galantuomoÂť. Quindi, se dovesse come si dice fondare un nuovo soggetto, tutti pronti a seguirlo? ÂŤAdesso il tema non è all’ordine del giorno, ma è sicuramente vero che bisogna saper guardare oltre, i partiti

A sinistra, Uno scatto realizzato nella scorsa festa Nazionale del Pd a Ravenna di settembre, con Maurizio Martina al centro (allora segretario), alla sua sinistra l’assessore Roberto Fagnani e alla destra il segretario provinciale Alessandro Barattoni. A destra: il sindaco De Pascale e Nicola Zingaretti all’Almagià lo scorso 27 novembre

sono in profonda crisi e il mondo economico e del lavoro è privo di punti di riferimento...Âť. Un po’ come Macron, insomma, che però non se la sta passando proprio benissimo... ÂŤNon possiamo pensare di essere avversari di Macron, se cade lui cade un’idea di Europa inclusiva. Ed è vero che lui è riuscito ad anticipare il crollo del partito Socialista e raccogliere consensi pur avendo fatto parte del governo HollandeÂť. Quindi par di capire il modello è En Marche e sul territorio stanno nascendo i comitati civici lanciati da Renzi alla Leopolda, giĂ tre nel territorio ravennate e un quarto in procinto di nascere, ci dice Fagnani. Che viene quotidianamente contattato, ci racconta, da persone

che ancora credono che Renzi possa rappresentare una risorsa cruciale. A questo punto la domanda è d’obbligo: ma l’annuncio del nuovo soggetto lo farete a gennaio o dopo il congresso del Pd? ÂŤAl momento siamo concentrati sul congresso, siamo con entrambi i piedi dentro al Pd e siamo pronti a metterci dispozione del vincitore, anche se fosse Zingaretti, a differenza di quello che è accaduto dopo il risutato degli ultimi due congressiÂť. Oggi, domani chissĂ . La sensazione è che anche sul territorio, e anche in vista delle amministrative, la strada per il centrosinistra sarĂ sempre piĂš articolata... Federica Angelini

Buone Feste!

L’assessore renziano: Sono già nati tre comitati civici e sta nascendo il quarto

In un AlmagiĂ gremito, Zingaretti ha presentato la candidatura con il sindaco

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Operatore Economico autorizzato (AEOF) Certificato no. IT AEOF 09 0185


8 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

COSTRUZIONI

INFRASTRUTTURE

DAL 2020 I LAVORI A BAGNACAVALLO PER LO SVINCOLO A14-SAN VITALE

Concordato Cmc: nominati i commissari e appello a Di Maio

Due rotonde di 50 metri di diametro e le bretelle in entrata e in uscita per una lunghezza totale di circa 1,5 km: è la sintesi del progetto da quasi sei milioni di euro per collegare l’autostra A14 Dir con la provinciale 253 San Vitale alle porte di Bagnacavallo. Le previsioni sono di giungere all’approvazione del progetto definitivo entro giugno 2019, per poi procedere in autunno con il progetto esecutivo e il bando di gara e giungere all’affidamento dei lavori entro l’anno prossimo. L’avvio dei lavori, della durata complessiva di circa due anni, è previsto per l’inizio del 2020.

Il tribunale ha ammesso la coop alla procedura. Il tavolo in Regione chiede l’intervento del ministro

Il tribunale di Ravenna ha ammesso la Cmc al concordato preventivo con riserva. La richiesta della cooperativa di costruzioni è stata depositata il 4 dicembre: una grave crisi di liquidità – dovuta a mancati incassi e contenziosi in corso in particolare con Anas – ha messo l’azienda in serie difficoltà. Il pagamento di una cedola da 10 milioni di euro di rimborso di un’obbligazione è slittato di un mese innescando le reazioni delle banche. Di fronte a sette istanze di fallimento, la coop ha preferito presentarsi in tribunale per entrare in una procedura che metta al riparo la situazione concedendo il tempo necessario per la riorganizzazione. Il giudice ha nominato tre commissari giudiziali: sono i commercialisti Antonio Gaiani e Andrea Ferri di Bologna e Luca Mandrioli di Vignola. Ora la Cmc con i tre incaricati ha tre mesi di tempo per presentare il piano concordatario che dovrà tirare fuori l’azienda dalla crisi liquidatoria e rinegoziare i debiti con i creditori. Il cda continuerà a svolgere il suo ruolo per gli atti di ordinaria amministrazione mentre i commissari si occuperanno di quelli di straordinaria amministrazione. Intanto la preoccupazione dilaga tra i lavoratori (settemila dipendenti nel mondo, circa 400 a Ravenna): stipendi di novembre congelati e ipotesi cassa integrazione all’orizzonte. Nel pomeriggio del 6 dicembre si è tenuto un incontro nella sede della Regione a Bologna in cui si è decisa l’istituzione di un tavolo permanente di confronto e monitoraggio all’assessorato alle Attività produttive della Regione e la richiesta di un intervento urgente dei ministeri competenti, Mise e Lavoro, in capo al vicepremier Luigi Di Maio. La richiesta al capo politico dei Cinque Stelle è per individuare gli strumenti legislativi e ogni azione utile ad assicurare la prosecuzione dell’attività produttiva.

TRASPORTO PUBBLICO

Disaccordo con i vertici di Start sui biglietti a bordo: personale in stato di agitazione I sindacati di categoria criticano l’atteggiamento del presidente dell’azienda pubblica: «A rischio le aspettative salariali dei dipendenti» Dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale Start Romagna, l’azienda di trasporto pubblico di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena. La decisione presa dai sindacati di categoria(Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Usb regionali) giunge a seguito della riunione in sede aziendale lo scorso 4 dicembre, quando «la direzione – scrivono i sindacati – ha comunicato l’indisponibilità alla chiusura di un accordo che prevedeva l’erogazione delle differenze economiche relative alla vendita a bordo dei titoli di viaggio per l’anno 2017, spettanti al personale operatore di esercizio, motivando tale decisione con l’incertezza delle proroghe dei contratti di servizio e dei relativi corrispettivi economici». I sindacati affermano che la posizione aziendale compromette l’attuale sistema di relazioni sindacali, e le incertezze economiche pregiudicano non solo la soluzione

della problematica del venduto a bordo per il 2017, ma anche gli obiettivi dell’accordo sottoscritto lo scorso 8 maggio per il premio di risultato 2018-2019-2020 mettendo di fatto a rischio le aspettative salariali delle lavoratrici e dei lavoratori di Start Romagna, a cui si aggiunge l’incertezza delle assunzioni di nuovi operatori di esercizio utili alla garanzia dei servizi. «Come organizzazioni sindacali non possiamo che condannare questo atteggiamento del Presidente, mai presente alle trattative sindacali, e di tutto il Cda. Pertanto a loro va la responsabilità di eventuali disagi che ingiustamente i cittadini di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena subiranno nei prossimi giorni. Le organizzazioni sindacali hanno deciso unitariamente, per contrastare la decisione aziendale, di attivare da subito azioni concrete per la soluzione di questa vertenza».

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AFFOLLATO CONVEGNO SUL VALORE DELLA CASA E DEGLI AFFITTI PROMOSSO DALL’ASPPI DI RAVENNA Le valutazioni del presidente nazionale Alfredo Zagatti Sala gremita e grande interesse da parte del pubblico al recente convegno promosso dall'Asppi (l'associazione dei piccoli proprietari immobiliari) di Ravenna per fare il punto sull'andamento del mercato immobiliare, su normative e fisco legate alla casa e in particolare ai contratti di affitto, su cui sono intervenuti consulenti ed esperti in materia. Alfredo Zagatti (nella foto) – ferrrarese, presidente nazionale Asppi, già parlamentare protagonista di diverse inziative di riforma delle politiche abitative in Italia – ha conclusio l'incontro, con alcune valutazioni, anche in prospettiva, su economia e fisco del mercato e della proprietà immobiliare: «Certo il mercato si è risvegliato per le compravendite a cui però non corrisponde né l'aumento né la tenuta dei valore delle case, Il prezzo da anni continua a calare provocando l’impoverimento delle proprietà di immobili che, ricordo, sono l'85% delle famiglie italiane. È l’effetto della spropositata tassazione sulla casa portata avanti dal governo Monti in poi. In pochi anni il fisco è passato da una raccolta di 9 miliardi a 21, fino agli attuali 25 miliardi. Speriamo che l'attuale governo, vista una manovra finanziaria complicata, non sia tentato di andare oltre – riflette Zagatti –. Invece, questo patrimonio bisognerebbe evitare di svilirlo e avviare un processo di discesa dell'imposizione fiscale. La caduta dei prezzi delle case sta deprimendo anche altri mercati, oltre le compravendite, come il settore edilizio e tutto l'indotto. E in questo contesto si deve fare attenzione alla forte crescita della domanda di affitto, dato anche dall'impoverimento di vari strati sociali. Per le locazioni è necessario che sia disponibile sul mercato una certa quantità di immobili a prezzi calmierati. Qualche passo si è fatto con la Legge 431, i contratti a canone concordato, detassazioni e agevolazioni fiscali. Purtroppo sono norme che hanno orizzonti brevi e certe agevolazioni importanti scadono nel 2019. Ci aspettiamo che questi incentivi siano portati a regime perché di fronte all'incertezza si rischia che molti proprietari si ritirino dal mercato degli affitti».


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ECONOMIA / PORTO / 9 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

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TRIBUNALE

Fanghi del Candiano con autorizzazioni scadute: chieste condanne per sei dirigenti di Ap, Cmc e Sapir La procura chiede anche la confisca dei terreni di proprietà del terminalista pubblico: rischio intoppi per il nuovo progetto di dragaggio da 250 milioni Provate a immaginare di mettere pantano al posto dell’acqua in mille piscine olimpioniche e avrete il volume della montagna di fanghi da tre milioni di metri cubi dragati dai fondali del porto di Ravenna dal 2008 e lasciati nelle casse di colmata oltre i tempi delle autorizzazioni per lo smaltimento e quindi, secondo la magistratura, diventati rifiuti. Una discarica abusiva, ripartita fra otto casse, per cui la procura ha portato a processo sei persone (per altre tre è sopraggiunta la prescrizione e una decima è deceduta) e ora ha chiesto condanne per un totale di otto anni. È l’inchiesta sui fanghi del Candiano che oltre agli imputati tiene in ansia anche una fetta di imprenditoria e di pubblica amministrazione estranei al caso specifico ma attenti all’esito per le possibile ricadute sul progetto di hub portuale. Il nuovo maxi dragaggio che dovrà rimuovere 5 milioni di mc, come più volte illustrato dal presidente dell’Autorità portuale Daniele Rossi, dipende in maniera consistente dall’utilizzo della cassa sotto inchiesta con il necessario svuotamento preventivo. La cassa si trova su terreni di proprietà della Sapir, terminalista portuale a maggioranza pubblica, e il pubblico ministero ne ha chiesto la confisca. Le persone per cui sono arrivate le richieste dell’accusa sono l’ex presidente di Ap (Galliano Di Marco), l’ex presidente e l’ex amministratore delegato di Sapir (Matteo Casadio e Roberto Rubboli), il presidente, l’ex vicepresidente e l’ex amministratore delegato di Cmc (Alfredo Fioretti, Maurizio Fucchi e Dario Foschini). Le richieste vanno da un anno a 16 mesi per tutti con ammende tra 12mila e 16mila euro. La prescrizione è invece sopraggiunta per Giordano Angelini (Sapir), Giuseppe Parrello (Ap) e Guido Leoni (Cmc). In fase di indagini preliminari è invece morto Massimo Matteucci (Cmc).

I reati contestati sono smaltimento di rifiuti in mancanza di autorizzazione e creazione di discarica non autorizzata. Le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia e da altri enti per la permanenza dei fanghi nelle casse di colmata – procedura prevista perché il materiale si asciughi e possa essere smaltito correttamente – sono scadute sette anni fa. Il sostituto procuratore Marilù Gattelli nella requisitoria ha voluto sottolineare che le aree sono state dissequestrate da tempo ma nessuno ha ancora provveduto allo svuotamento con smaltimento. Prima di Natale è in programma l’udienza con le arringhe difensive e nel 2019 la sentenza.

LAVORI PUBBLICI

UN MILIONE DI EURO PER LE STRADE DELLO SCALO Progetto del Comune: l’asfalto verrà riutilizzato nel cantiere È stato deliberato dalla giunta comunale, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, il progetto esecutivo per gli interventi di manutenzione straordinaria sulla viabilità in ambito portuale con un impegno di spesa di un milione e 50mila euro. La procedura di appalto sarà avviata entro il 2018. Saranno utilizzate tecniche e materiali che rendano il manto stradale più performante e resistente più a lungo alla pressione dei pneumatici, ai carichi pesanti e agli eventi atmosferici. A seguito di sopralluoghi e dei risultati ottenuti dalle prove in sito e da quelle di laboratorio è emerso che occorre procedere con interventi diversificati nelle seguenti strade: via Vecchi, parte di via Orioli, via della Battana, l’ultimo tratto di via Classicana di fronte alla Colacem, dopo la rotonda di via Rubboli. Si interverrà anche nel piazzale di sosta dei Tir in via Classicana all’incrocio con via Piombone (dove si provvederà anche alla realizzazione di un tratto di fognatura, inserimento di nuovi pozzetti e caditoie e scarico nella canaletta di raccolta esistente, regolamentazione dell’ingresso e uscita al piazzale con posa new jersey e panettoni), e in quello in prossimità dell’incrocio di via Paleocapa-Battana (oltre al livellamento del piazzale saranno sostituite caditoie e pozzetti). La ristrutturazione della carreggiata riguarderà anche gli svincoli da via Classicana a via Darsena San Vitale e da via Trieste a via Classicana. Le tecniche utilizzate, grazie al reimpiego totale dei materiali fresati, eviteranno il trasporto su strada del materiale scavato.

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10 / ECONOMIA / PORTO RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

CONTAINER

LA GIGANTE DELLA MSC A TCR Una imponente portacontainer della compagnia Msc, di 235 metri di lunghezza, ha attraccato alla banchina Tcr a fine novembre. La nave capace di trasportare oltre 2.700 container ha toccato per la prima volta a Ravenna. Il comandante Garg Dhruva oltre a Ravenna tocca i porti più importanti del mediterraneo tra i quali Pireo, Alexandria, Beirut, Mersin e Limassol. All'arrivo è stata accolta dal rappresentante dell'agenzia marittima Le Navi Seaways Giuseppe Gargiulo e dal presidente di Tcr Giannantonio Mingozzi accompagnato da Federico Masotti del reparto operativo. Nel corso del saluto di benvenuto effettuato a bordo, Mingozzi ha evidenziato come questa prima toccata sia di buon auspicio per l'arrivo di navi di queste dimensioni, particolarmente in vista dei lavori che interesseranno il nostro porto.

FORMAZIONE Un simulatore di Logistica portuale per il triennio dell’Itis

DOGANA

NUOVO SISTEMA DI CONTROLLO MERCI PER LA GUARDIA DI FINANZA Al Terminal container Ravenna è in funzione un moderno e innovativo sistema che consente il controllo delle merci in entrata e in uscita. Questo sistema, frutto dell’impegno e della collaborazione tra guardia di finanza, Agenzia delle Dogane ed operatori di Tcr, permette lo svolgimento delle procedure di controllo in maniera più snella, con tempi più rapidi e con una maggiore sicurezza nelle attività di movimentazione di mezzi e container. Il sistema, grazie ad una innovativa “sala controllo” a disposizione delle Fiamme Gialle, consente, tramite scannerizzazione dei documenti, di vigilare sulle merci in entrata ed in uscita in modo automatizzato. Attraverso l’immediata visualizzazione del documento inserito dal conducente nello scanner ed i controlli in remoto tramite telecamere, la Guardia di Finanza in servizio presso la “sala controllo” può rapidamente verificare la regolarità dei documenti e dei mezzi e, se necessario, svolgere ulteriori approfondimenti.

Intervenendo l’1 dicembre alla cerimonia di consegna delle borse di studio "Valeriano Ventimiglia" indette dal triennio di Logistica dell'Itis Nullo Baldini, il presidente del Tcr Giannantonio Mingozzi ha confermato il contributo economico del terminal al nuovo diploma. Il contributo è finalizzato in particolare all'acquisto del simulatore di Logistica Portuale, un nuovo strumento in grado di riprodurre situazioni reali delle operazioni di imbarco e sbarco capace di influire con efficacia nel contesto pratico e conoscitivo degli studi. Davanti agli studenti, Mingozzi ha sottolineato come "gli operatori portuali abbiano il dovere di contribuire alla formazione dei giovani in particolare verso le nuove tecnologie sempre più complesse ed evolute; la qualità e la sicurezza nella movimentazione».

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Darsena, a metà gennaio scade il bando per la passerella in legno: 700mila euro per 280 metri Sulla banchina destra dalla testa del Candiano: larga 5 metri, con panchine, 22 alberi e illuminata. A breve anche la gara Hera per le fogne

C’è tempo fino alle 12.30 dell’11 gennaio prossimo per inviare le domande al Comune di Ravenna per l’affidamento dei lavori di costruzione della passerella lungo la banchina destra del canale Candiano in darsena di città. L’importo dell’appalto ammonta a 700 mila euro e sarà aggiudicato all’offerta economicamente più vantaggiosa. Sarà una passerella sopraelevata di 80 centimetri, della lunghezza, nel primo stralcio, di 280 metri e larga 5 metri e mezzo, lungo via D’Alaggio partendo dalla testata della Darsena. Sono previsti spazi di sosta, sedute che si alternano a gradoni, rampe e scalinate. Sarà ornata da fioriere e alberature e dotata di pubblica illuminazione e portabiciclette. La pavimentazione sarà in legno, come i rivesti-

menti delle sedute. Tra gli allestimenti ci sono quattro scalinate, otto luoghi per la sosta, 22 alberi, 28 pali per la pubblica illuminazione, 10 leggii dedicata alla passeggiata letteraria. «Questo bando – afferma l’assessora alla Rigenerazione urbana Federica Del Conte – rappresenta l’impegno concreto dell’amministrazione verso una nuova Darsena e fa parte di una progettualità più complessiva che rientra nell’ambito del bando per la riqualificazione e messa in sicurezza delle periferie, dove l’intervento principale rimane chiaramente il rifacimento della rete fognaria. Hera sta già lavorando all’uscita del bando per la realizzazione della rete fognaria».

ECONOMIA / PORTO / 11 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

PUBBLICO IMPIEGO

AUTORITÀ PORTUALE ASSUME UN DIRETTORE OPERATIVO Ultimi giorni per le candidature: incarico biennale da 160mila euro lordi Scadono alle 13 del prossimo 20 dicembre i termini per l’invio delle candidature all’Autorità portuale di Ravenna – che dopo la riforma Delrio del 2016 è stata ufficialmente rinominata Autorità di sistema portuale (Adsd) del mare Adriatico centro-settentrionale – per il nuovo posto da direttore operativo. Contratto a tempo pieno e determinato di durata biennale, rinnovabile una sola volta con una retribuzione fissa annua lorda pari a 80mila euro. La figura professionale avrà funzioni di coordinamento dell’area “Demanio, operazioni e servizi portuali” e dell’area “Logistica e intermodalità, It e security”. La figura dirigenziale comparve nell’ente per la prima volta nel 2008 quando fu assunto Guido Ceroni, ex assessore comunale. Quella nomina nel corso degli anni è stata al centro di polemiche politiche sulla sua reale necessità o sul profilo delle competenze possedute dall’amministratore selezionato. Nel 2016 Ceroni andò in pensione e da allora la posizione è rimasta scoperta. Ora che Ap sta per entrare nella delicatissima fase di assegnazione dei lavori per l’hub portuale e di tutto il successivo controllo (il cantiere si prevede possa durare cinque-sei anni), da via Antico Squero vogliono aggiungere nuove forze ai vertici. A differenza di quanto avvenne dieci anni fa, ora i profili ricercati sono quelli laureati in economia, giurisprudenza, scienze dell’amministrazione, scienze politiche o statistica (in passato erano ammessi anche i titoli di studio umanistici). È richiesto anche un master di specializzazione e comprovata esperienza nell’amministrazione pubblica. La selezione pubblica è per titoli ed esami mediante comparazione dei curricula (45 punti) e colloquio (55 punti).

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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

IL FOCUS

Minori, anziani, disabili: nei servizi sociali crescono spesa, progetti e figure professionali L’assessora comunale Valentina Morigi fa il punto dopo due anni dall’internalizzazione a Ravenna di un comparto così cruciale e illustra le novità in termini di bisogni e risposte, dagli educatori al welfare generativo di Federica Angelini

A gennaio saranno due anni che i Servizi Sociali sono tornati in seno all’Amministrazione comunale di Ravenna, la prima promessa elettorale mantenuta dalla nuova giunta. Facciamo il punto con l’assessora Valentina Morigi che nella squadra di De Pascale detiene questa delega. Ben sapendo che il tema è vastissimo e che è impossibile da esaurire in un’intervista, abbiamo cercato innanzitutto di mettere in rilievo le novità emerse. Asssessora, partiamo dal profilo gestionale. Oltre al passaggio diciamo formale da Asp a Comune, cosa è cambiato di concreto nel settore dei servizi sociali per gli utenti? «Innanzitutto abbiamo provveduto a rivedere l’assetto organizzativo del servizio, potenziandolo: abbiamo assunto dieci assistenti sociali e inserito nelle aree territoriali nuove figure: educatori professionali e assistenti familiari». Che tipo di assistenza offrono e che preparazione hanno? «Gli educatori professionali, insieme alle assistenti sociali, hanno il compito di seguire le persone in carico al servizio nei loro progetti di vita e percorsi di autonomia, inoltre costruiscono forme di collaborazione con associazioni e organismi di partecipazione del territorio, dando vita a progetti di welfare di comunità. Gli assistenti familiari svolgono un ruolo di prossimità al servizio delle persone fragili e vulnerabili, alle quali offrono sostegno nelle attività quotidiane, come la spesa, o il recarsi dal medico per le ricette o ancora l'acquisto dei farmaci. Sono figure importanti, che grazie a un finanziamento regionale e a un bando in pubblicazione nei primi mesi del 2019 estenderemo a tutte le aree territoriali». Ma quindi, è aumentata la spesa per i servizi sociali? «Sì, è aumentata, soprattutto per finanziare progetti nuovi, grazie anche a fondi dalla Regione, che ci siamo aggiudicati vincendo diversi bandi. Oggi rispetto al 2016 nel bilancio comunale ci sono 800mila euro in più all’anno (su una spesa complessiva di 11,5 milioni, ndr), di cui ben 500mila per i minori, che rappresenta un’area sempre più problematica». Perché proprio l’area minori in una società che fa peraltro sempre meno figli? «Perché le famiglie sono più fragili e vulnerabili, la crisi che ci ha attraversati non è stata solo economica ma anche culturale e valoriale. Inoltre, le famiglie tendono a essere sempre più piccole, crescono quelle mono-genitoriali. Stiamo quindi moltiplicando i progetti rivolti ai ragazzi, soprattutto ai preadolescenti». A proposito di famiglie: uno dei punti dolenti resta la questione casa. «È un tema su cui abbiamo posto grande attenzione, grazie ai nuovi servizi della Regione, ma anche con risorse dirette del nostro bilancio. Ogni anno circa 200mila euro nell’assistenza economica vengono concessi

L’area minori è quella che conta più utenti per i servizi sociali e in costante aumento anche in termini di spesa

Le persone seguite dai Servizi sociali del Comune di Ravenna

Disabili

(assistenza domiciliare, inserimenti nei centri diurni, residenziali, centri socio-occupazionali, tirocini)

363 L’assessora Valentina Morigi

Minori

Anziani

(inserimenti in comunità, interventi educativi a domicilio, affidi, adozioni, tutele su segnalazione dell’autorità giudiziaria, assistenza economica)

(assistenza domiciliare, ricoveri di sollievo, pasti a domicilio, assegni di cura, inserimenti nelle Cra o nei centri diurni)

2.089

1.490

alle famiglie e impiegati per fare fronte a cauzioni, mensilità di affitto ed esenzione dei canoni in alloggi Acer. Inoltre è nato un fondo di 150mila euro per le morosità incolpevoli, ossia persone che hanno smesso di pagare canone a seguito della perdita del lavoro per un incidente, un’invalidità, un’inabilità, non autosufficienza. Se a questo aggiungiamo i circa 350mila euro messi a disposizione dalla Regione per il Fondo Affitto, in tutto i contributi per il sostegno all’abitare ammontano a 700mila euro». Questo è servito in qualche modo ad allentare la pressione sulle richieste di alloggi popolari, da sempre una questione aperta? «Si è un po’ allentata grazie a un maggiore turnover dovuto al nuovo regolamento regionale che ha interrotto alcune situazioni diciamo di ereditarietà. Ma la vera misura risolutiva è quella di immettere nuovi immobili a disposizione dell'edilizia sociale. All’inizio del mandato abbiamo inaugurato nuove case in via Patuelli grazie al fondo casa Acer del governo. Ora quello a cui pensiamo sono nuovi strumenti di pianificazione urbanistica che possano intervenire sul mercato della casa, per esempio mettendo a disposizione immobili oggi vuoti». L’altro grande capitolo in capo ai servizi sociali è il tema della disabilità che riguarda la qualità della vita di singoli e famiglie e la garanzia di diritti che non sempre sono garantiti. «Sì, ed è forse quello su cui in questi due anni abbiamo fatto la svolta principale. Nel 2018 abbiamo dato l’avvio a un percorso partecipato, un focus del terzo settore che mette insieme il mondo della cooperazione sociale, le famiglie e i disabili stessi per dare risposte a nuovi bisogni. Nel 2019 rimoduleremo i servizi per l’aspetto socio-occupazionale: oltre alle tradizionali soluzioni con le cooperative sociali, vogliamo ampliare la possibilità di scelta coinvolgendo imprese e aziende. Questo per dare una possibilità di scelta il più diversificata possibile ai ragazzi, partendo dalle loro competenze e aspirazioni. Vogliamo, insomma, rovesciare il paradigma seguito fino ad ora». Questo per quanto riguarda i disabili adulti, ma a lamentarsi sono anche le famiglie con bambini che si sentono spesso abbandonate al di fuori della scuola e che devono sopportare un carico di lavoro di cura particolarmente gravoso. «Anche su questo ci sono novità importanti che coinvolgono le associazioni attraverso i piani di zona. Per esempio un fondo da 200mila euro per venti progetti che in parte proseguono esperienze esistenti, in parte serviranno per esperienze nuove su quello che è lo sport e il tempo libero. Abbiamo coinvolto la città e siamo stati premiati perché sono arrivati progetti innovativi e stimolanti che vanno dai centri di aggregazione alla musica. Inoltre abbiamo fatto un investimento di 400mila euro all’anno per incentivare la parte educativa domiciliare: l’i-


PRIMO PIANO / 13 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

DALLA REGIONE Il Reddito di solidarietà a mille famiglie ravennati, un quarto di quelle che avevano fatto domanda Mentre si attendono novità sul tanto citato reddito di cittadinanza promesso in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle, arrivano i dati sul Reddito di solidarietà regionale. Da settembre 2017,quando la misura è stata avviata, a novembre 2018 la Regione Emilia-Romagna ha concesso il Res a 1.006 nuclei familiari in provincia di Ravenna. Altre 1.092 domande sono in corso di valutazione all’Inps, l’ente chiamato a verificare i requisiti e procedere con la concessione, e 1.701 domande sono state respinte. Complessivamente, sono state infatti 3.799 le richieste arrivate ai Servizi sociali del territorio. In totale il sostegno mensile concesso a persone e famiglie in gravi difficoltà economiche, che accettano di entrare in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo, ha riguardato 10.546 nuclei familiari in regione, per oltre 25mila persone. Rispetto a maggio scorso, data dell’ultima rilevazione, sono aumentati di oltre il 30 percento i nuclei familiari beneficiari, che allora erano arrivati a ottomila. Per il Res la Giunta regionale ha stanziato quasi 70 milioni di euro per il biennio 2018-2019. Istituito nel novembre 2016 con legge regionale, il Res dal luglio scorso integra l’analoga misura nazionale del Rei (Reddito di inclusione): il nuovo Res viene quindi erogato insieme al Rei, aumentando l’importo della cifra ottenuta da chi ha più bisogno. Il contributo economico mensile può raggiungere i 300 euro nel caso di una persona sola e sfiorare i 900 euro se destinato a una famiglia formata da cinque o più componenti. Lo si può avere per una durata massina di 18 mesi (rispetto ai 12 iniziali), purché si sia residenti in maniera continuativa in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi e si abbiano i requisiti per l’accesso al Rei, fra cui un Isee annuo non superiore ai 6mila euro (soglia prima fissata a 3mila euro). Al Res viene associato un programma di attivazione e reinserimento sociale e lavorativo che, se non viene rispettato dai beneficiari, comporta il decadimento del Reddito di solidarietà, che cessa di essere corrisposto. I nuclei che usufruiscono del Res sono composti da una sola persona nel 41,3 percento dei casi; oltre Il 60 percento di coloro che fanno richiesta ha più di 45 anni, e di questi più del 53 percento ne ha dai 56 in su. A fare domanda per ricevere il contributo previsto dalla misura regionale sono donne nel 56 percento dei casi.

dea è quella di creare figure che possano intervenire in casa per sollevare la famiglia da una parte del carico di lavoro aggiuntivo che un figlio disabile necessariamente comporta. Sono troppi i genitori costretti a restare a casa dal lavoro per seguire un figlio disabile». Farete un bando? Sarà un servizio in compartecipazione? Cioè chiederete alle fa-

miglie, in base all’Isee, di partecipare alle spese? «Faremo un bando a inizio 2019 e sarà prevista una compartecipazione delle famiglie, come per tutti i servizi legati alla domiciliarità. Andremo a cercare figure competenti che possano sia aiutare le persone adulte con disabilità a compiere il proprio progetto di vita, sia le famiglie

«Tra le novità gli interventi a domicilio per le famiglie con un minore disabile»

Spesa annua per i servizi sociali nel Comune di Ravenna comprensiva di 7,5 milioni del fondo per la non autosufficienza

19 MILIONI DI EURO

con minori disabili. Si tratta anche in questo caso di bisogni nuovi, che in passato magari potevano essere soddisfatti da una rete più larga, dai nonni in pensione, che oggi invece sono costretti a lavorare più a lungo». Ma quante sono queste famiglie con bambini o adulti disabili nel comune di Ravenna? «Ottima domanda a cui è difficile rispondere. Noi conosciamo le famiglie che entrano in contatto diretto con il Servizio, o quelle con cui entriamo in contatto attraverso altri servizi, come l'Azienda Sanitaria o come i servizi per l’infanzia (che prevedono

una partecipazione al sostegno scolastico con l’educatore). Tuttavia ci sono e restano realtà sconosciute ai servizi e famiglie che ignorano cosa i servizi sociali potrebbero fare per loro». C’è un problema di comunicazione, quindi? «C’è una questione che riguarda la cultura e la conoscenza dei servizi. Per questo ho intrapreso un tour nei consigli territoriali per raccontare che cosa facciamo. Quello sociale è un lavoro spesso invisibile, noto solo a chi lo pratica e chi ci entra in contatto. In realtà la cultura della solidarietà e della presa in carico dovrebbe riguardare sempre più tutta la comunità. Ecco perché stiamo pensando a una guida ai servizi che possa essere di aiuto a quelle figure che intercettano la popolazione come i medici o le scuole. E poi lavoreremo con i consigli territoriali per dar vita a nuove forme di welfare di comunità generativo. Per esempio dopo l’Epifania incontrerò nuovamente il Consiglio del Centro Urbano per avviare, in centro a Ravenna, un progetto dedicato agli anziani che vivono da soli, in costante aumento. Attiveremo associazioni di volontari, responsabili di condominio o di strada, adeguatamente formati, che possano andare tutti i giorni, passare da chi vive da solo e, in caso di necessità, attivare servizi». segue a pagina 14


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

LA NOVITÀ Assistenza domiciliare specializzata per i malati di Sla

IL BANDO Fino a 2mila euro di contributi per il trasporto casa-lavoro di persone disabili

A Ravenna è attivo un progetto per l’assistenza domiciliare specializzata per i malati di Sla grazie a un’esperienza pratica proposta da una persona affetta dalla patologia, Manlio Malatesta, che si era confrontato con il sindaco Michele de Pascale sulla possibilità di avviare un progetto di assistenza domiciliare pubblica specializzata sui pazienti colpiti dalla sua stessa patologia. Il Comune ha quindi chiesto a Sol.Co, ente gestore del servizio di assistenza domiciliare accreditato a Ravenna, di partecipare attivamente a un percorso formativo e sono state coinvolte quattro operatrici sanitarie che hanno svolto proprio a casa di Malatesta un addestramento pratico su come intervenire nel modo più idoneo e adeguato sulle persone affette da questa malattia.

È stato pubblicato il nuovo avviso del Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi per i contributi per agevolare la mobilità casa-lavoro per le persone disabili. Potranno farne richiesta persone con disabilità, parenti o colleghi che le accompagnano al lavoro, associazioni che ne effettuano il trasporto. Il finanziamento regionale, trasferito al Comune di Ravenna per il 2018 è di 15.140 euro. Per tutte le tipologie di beneficiari è previsto un tetto massimo di spesa pro-capite di 2mila euro annui, le richieste vanno presentate entro le 12 del 28 febbraio. Info Ravenna 0544 482654 402598; Cervia 0544 979378; Russi 0544 580376.

continua da pagina 13 In effetti la demografia ci dice che il futuro ci riserva soprattutto il tema della terza età. Quando aprirà la nuova casa protetta? «La nuova struttura del Solco (vedi pagina 15, ndr) aprirà entro il 2020, e metterà a disposizione del territorio135 posti letto: 95 saranno accreditati, con un nucleo alzheimer di 15 posti. Tra pochi mesi aprirà anche la Comunità Alloggio Casa Fabbri, la prima a gestione pubblica nel nostro comune. Con il trend di invecchiamento della popolazione è necessario comunque continuare a lavorare anche sulla domiciliarità. Da un lato, mettendo a sistema servizi che possano contribuire a mantenere l’autonomia della persona anziana non autosufficiente senza che la sua cura pesi esclusivamente sui famigliari, riqualificando e riprogettando l'assistenza domiciliare. Dall'altro, dando vita a nuovi servizi di supporto alle persone anziane che hanno ancora capacità autonome residue e che esprimono bisogni ordinari, penso ad esempio al tema del trasporto per visite mediche o specialistiche, o al “giro al mercato di paese”: già oggi esiste una rete di associazioni con i mezzi a disposizione presso i presidi medici. Questo è un servizio che va potenziato, soprattutto nel forese». Veniamo al capitolo “bassa soglia”.

Ossia le persone forse più economicamente fragili, senza fissa dimora. Innanzitutto, è sufficiente il dormitorio rispetto alle richieste? «Per il momento sì, peraltro è oggi aperto, a differenza che in passato, tutto l’anno e non solo in inverno. Ed è stata una scelta giusta. Ma il progetto che forse mi sta più a cuore anche per la portata innovativa è quello che riguarda i minori non accompagnati nel momento in cui diventano maggiorenni e devono uscire dalle strutture finanziate dallo Stato. Hanno diciotto anni e si ritrovano qui, soli, spesso impegnati in un percorso di studi non ancora concluso. Non è il dormitorio il posto per loro. Ecco perché daremo vita a un nuovo servizio con Housing First, ovvero appartamenti da condividere riservati a loro dove saranno seguiti da persone più adulte ed esperte ma dove potranno compiere un percorso verso l’autonomia. Esiste già per altre tipologie di utenti, ora aprirà anche per loro».

Ma sarà quindi riservato a stranieri? «No, a tutti i neomaggiorenni che si trovano in difficoltà, ce ne sono purtroppo anche molti italiani nelle case famiglia». I servizi sociali sono terreno di scontro quotidiano e di molte dicerie rispetto al tema italiani/stranieri. Non mancano i lettori che scrivono anche a noi accusandola di occuparsi solo di immigrati (Morigi è anche assessore all’Immigrazione, peraltro) e di trascurare gli italiani. Anzi, si può dire che forse è uno dei temi su cui hanno guadagnato consensi la Lega e forse anche il Movimento 5 Stelle (tra le più recenti misure del Governo, per esempio, c’è l’esclusione delle famiglie extracomunitarie numerose da un serie di agevolazioni). C’è un problema su questo fronte? La nuova povertà riguarda effettivamente soprattutto gli stranieri privi di reti familiari sul territorio? «Il recente rapporto del Censis fotografa

L’assessora Morigi: «In una situazione come questa non ha alcun senso una guerra tra poveri, bisogna chiedersi perché è aumentata la forbice della diseguaglianza»

un'Italia più povera e più arrabbiata, fanalino di coda in Europa per ripresa economica. In questo quadro di impoverimento generale, gli Istituti di ricerca pongono l'attenzione su due categorie a rischio più delle altre: le giovani generazioni, più precarie, con salari bassi e senza tutele sociali, e i migranti, che in aggiunta non hanno una rete famigliare di supporto. In una situazione come questa una guerra tra poveri non ha alcun senso. Avrebbe invece senso chiedersi come mai in un Paese in cui la forbice della disuglianza sociale è aumentata a favore della ricchezza, il Governo preveda di varare la Flat Tax, che andrà a vantaggio, ancora una volta, dei redditi più alti e a scapito dei più poveri». Qual è il capitolo che ancora non avete affrontato e che invece, nelle vostre intenzioni, segnerà i prossimi due anni e mezzo di mandato, quelli che vi restano prima delle elezioni? «Stiamo lavorando, dall'inizio di questa esperienza, su tutti gli ambiti del sociale, per potenziare e migliorare gli interventi. Da qui alla fine del mandato ci concentremo maggiormente per sperimentare progetti di welfare generativo, con l'obbiettivo di far crescere una cultura di solidarietà, di altruismo e di giustizia sociale, che coinvolga tutto il territorio, non solo l'assistente sociale e il cittadino bisognoso».

LA SORPRESA

MALIKA AYANE A PRANZO ALLA MACINA Grande sorpresa per i “macinini” sabato 8 dicembre alla Locanda La Macina in via Faentina 284, a Ravenna, quando si è presentata per il pranzo la cantante Malika Ayane con tutti i suoi musicisti e il suo staff, prima del concerto al teatro Alighieri, per la presentazione del suo ultimo lavoro “Domino”. Malika ha risposto a una mail dei volontari, in cui la invitavano a pranzo per farle conoscere il progetto e i ragazzi, ma mai si sarebbero aspettati, non solo di ricevere risposta, ma che lei si presentasse sul serio in Locanda. L’emozione palpabile dei “macinini” e dei volontari, mischiata a quella della celebre cantante, ha travolto gli ospiti ignari in locanda che, come noto, è un progetto di impresa sociale di enorme rilevanza dove i servizi di ristorazione e il bed & breakfast sono sono gestiti da ragazzi disabili assieme a volontari e tecnici esterni.


PRIMO PIANO / 15 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

BORGO MONTONE

Due rendering del progetto “La Rosa dei Venti” che occuperà una superficie da 15mila mq

Un nuovo centro anziani con 135 posti letto Investimento da 13 milioni del mondo cooperativo Pronto dal 2020, circa duecento posti di lavoro

Un nuovo complesso multifunzionale per le necessità residenziali e di cura della popolazione anziana sta sorgendo alle porte della città di Ravenna. In via Lago di Albano a Borgo Montone, tra la rotonda del centro commerciale Esp e la statale Adriatica, è partito il cantiere per “La Rosa dei Venti’, il progetto nato da un’idea del Consorzio omonimo costituito nel 2016 dal Consorzio Solco Ravenna e dalla cooperativa sociale Il Cerchi. Con i suoi 13 milioni rappresenta il più grande investimento del movimento cooperativo del territorio in ambito sociale. Il nuovo complesso architettonico, che indicativamente sarà operativo entro il 2020, metterà a disposizione 135 posti residenziali (quasi il 50 percento in camere singole tra cui un nucleo per 18 persone affette da Alzheimer) e si ergerà su una superficie di oltre 15mila metri quadrati, con annessa una grande area verde e un ampio parcheggio. L’investimento complessivo per la costruzione e messa in opera della struttura di oltre 13 milioni di euro prevede un impegno in equity (capitale proprio) pari circa al 50 percento del totale (al quale concorrono le cooperative Solco, Cerchio, Gemos, Corif, Cmcf, Arco Lavori e i Fondi mutualistici di Confcooperative e Legacoop), mentre il restante è frutto di operazioni finanziarie con vari istituti di credito. L’impatto occupazionale previsto ammonta in circa 200 nuovi posti di lavoro tra personale socio-sani-

tario e servizi ausiliari, oltre all’indotto generato dall’investimento e dalle forniture per la gestione della struttura. Le previsioni demografiche della nostra regione prospettano un aumento del 72,56 percento della popolazione anziana da qui al 2054 (dati Istat). «La mission del consorzio Rosa dei Venti è di dare una risposta di qualità ai bisogni di welfare e cura della persona presenti nella città di Ravenna - afferma Antonio Buzzi, presidente Consorzio Solco Ravenna -. Con la Rosa dei Venti il concetto di utente/ospite viene superato: questo sarà un luogo di vita comune per persone anziane, una casa rispettosa della privacy di ciascuno ma anche della voglia e del bisogno di comunità e di interazione con il proprio territorio». La forma architettonica, una rosa dei venti per l’appunto, è pensata per rispondere ai bisogni delle persone garantendo al contempo la privacy degli spazi individuali, locali per la cura della persona e ampi spazi di socializzazione tra residenti, famigliari e comunità. I risultati sono: un ottimo rapporto tra ambienti interni, verde e spazi aperti; ampi e molteplici luoghi comuni; abbondante apporto di luce naturale; impianti tecnologici ad altissima efficienza; utilizzo di energie alternative (fotovoltaico); ampio utilizzo della domotica e di ausili e attrezzature per il comfort delle persone. «Siamo orgogliosi di sottolineare come La Rosa dei Venti sia un progetto della cooperazio-

PALAZZO MERLATO/1 Un tavolo per aggiornare i regolamenti delle case-famiglia dopo i casi di presunti abusi Da ottobre è al lavoro un tavolo provinciale con i Comuni di tutti e tre i distretti sanitari della provincia, l’Ausl Romagna e le parti sociali per aggiornare e arricchire il regolamento per le case-famiglia per anziani al fine di migliorare appropriatezza e qualità delle strutture. Il tavolo è figlio dell’accordo raggiunto tra la giunta comunale di Ravenna e i sindacati nel solco dei fatti di cronaca che nel 2018 (Sant’Alberto e Ravenna) hanno evidenziato quanto siano palesi le carenze nel settore. In parallelo, l’amministrazione, anche a seguito di un piano assunzionale considerevole, sta lavorando per ampliare ulteriormente, per quanto consentito, le competenze della polizia municipale in materia di tutela della salute e sanità, in modo tale da poter dedicare personale a specifici controlli. Il sindaco Michele de Pascale ci ha tenuto a sottolineare come in questo ambito si presenti un quadro molto diversificato: «Ci sono strutture ben gestite, adeguate alle esigenze e appropriate alla tipologia di ospiti che accolgono, in maniera rispondente alla norma; ci sono poi strutture che, a seguito di controlli, risultano non rispettare i requisiti previsti dal regolamento attualmente vigente; infine, in alcuni casi, ci si trova davanti a veri e propri comportamenti criminali».

PALAZZO MERLATO/2 Come approcciare gli anziani con disturbi cognitivi: seconda edizione del corso per 60 vigili urbani Per rivolgere una particolare attenzione all’approccio relazionale con l’anziano affetto da problemi cognitivi è stato riproposto il corso rivolto agli agenti della polizia municipale di Ravenna. Assessorato ai Servizi sociali, Ausl e Associazione Alzheimer, insieme alla Polizia municipale, hanno deciso, quindi, di organizzarne un altro che ha coinvolto, il 28 novembre scorso, ulteriori 60 agenti.

ne unita del territorio, un esempio di come l’Alleanza delle Cooperative, a Ravenna, sia una realtà di fatto. Grazie all’impegno del movimento cooperativo è stato possibile finanziare un’iniziativa ad alto impatto sociale, senza alcun contributo pubblico e che per via dell’e-

siguo ritorno del capitale immobilizzato non è mai entrata nell’interesse degli operatori tradizionali del mercato immobiliare. Di fatto, quindi, il 93 percento del capitale investito in questa operazione proviene proprio dal mondo cooperativo», conclude Buzzi.


16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

LA TESTIMONIANZA ADOLESCENTI Fondi extra dalla Regione per prevenire il disagio nei giovani tra gli 11 e i 24 anni La Regione ha varato un piano triennale 2018-2020 dedicato nello specifico all’età dell’adolescenza. Il consigliere regionale Gianni Bessi spiega: «le politiche sociali dell’Emilia-Romagna dimostrano ancora una volta di puntare a un welfare moderno che mira alla lotta alla povertà, la politica per la casa e alle politiche per bambini ragazzi e famiglie. Il Piano per l’adolescenza 2018-2020, proposto dalla Giunta dopo un percorso di ascolto e confronto sul territorio, ha avuto il via libera dall’Assemblea legislativa e prevede un ammontare di 21 milioni di euro, di cui oltre 7 per il 2019. Con questo nuovo strumento vengono indirizzate per il prossimo triennio tutte le politiche regionali a favore dei ragazzi tra gli 11 e i 24 anni, a partire da quanto già realizzato in questi anni. Il provvedimento, destinato a tutti i soggetti che si occupano di adolescenti - famiglie, scuola, servizi sociali, associazionismo sociale e sportivo, volontariato e aziende sanitarie - ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere, tra i più giovani, benessere, socializzazione, opportunità di crescita, protagonismo sociale e stili di vita sani, come deterrenti al disagio e all’isolamento; prevenire e ridurre l'abbandono scolastico, la dipendenza da sostanze e gioco d’azzardo; e ancora, contrastare il bullismo, il cyberbullismo e la violenza tra compagni».

Porte Aperte: «Passi avanti per i malati psichiatrici ma ancora troppa burocrazia» Il presidente dell’associazione promuove la progettazione condivisa con il Comune e i “budget di salute»

Lo yoga è tra i corsi più frequentati tra quelli attivati per i disabili

L’EVENTO Raccolta fondi per bambini e ragazzi disabili con Anima liquida, tra fotografia e favola Domenica 16 dicembre, alle 17, nella sala dell’Albergo Cappello, in via IV Novembre 41 a Ravenna Arteinte Socjal Project presenta Anima liquida il progetto fotografico e la favola di Valeria Leoni e Gas Devi, editore Danilo Montanari. L’evento è patrocinato dall’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Ravenna. La narrazione è affidata all’educatrice Francesca Cesari; parteciperà Fabrizio Fogli (Laughter terapy teacher) che interverrà su “La felicità è una scelta”. Lo scopo è di sensibilizzare l’opinione pubblica ad avvicinarsi al mondo della disabilità per orientare verso la comprensione e la solidarietà; l’arte come tramite: quando la solidarietà diventa creativa e genera sollievo per superare una difficile realtà. Le parole chiave dell’evento saranno infatti solidarietà, creatività, felicità che si collegano alle teorie del sociologo Bauman; in un mondo dove “la società liquida” favorisce la non cura degli altri e i valori di solidarietà, altruismo, fratellanza scarseggiano, l’incertezza è l’unica certezza e le relazioni umane sono divenute ormai precarie. L’iniziativa si ripropone di raccogliere fondi per avviare progetti per bambini e ragazzi disabili del territorio ravennate.

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Porte Aperte è un’associazione che raccoglie famiglie di persone con disturbi di tipo psichiatrico ed è tra quelle coinvolte dall’assessorato ai Servizi sociali nella progettazione per l’area disabili. Nell’estate 2017 avevamo raccolto il grido di allarme del presidente Valerio Cellini sulla situazione dell’assistenza da parte dell’Ausl che non avrebbe medici a sufficienza e troppo spesso preferirebbe il ricorso ai farmaci rispetto ad altre terapie. La situazione è migliorata? «Qualcosa si è mosso, ma da parte dell’Ausl c’è un’effettiva difficoltà a reperire un numero adeguato di psichiatri e quando ci sono pensionamenti o trasferimeni la sostituzione tarda ad arrivare. Però lavoriamo insieme, medici e famiglie, stiamo preparando un convegno anche per marzo per mettere a confronto realtà diverse e all’avanguardia nella terapia, che appunto dovrà sempre meno essere solo quella del farmaco». Una buona notizia è il cosiddetto “budget di salute”, cioé percorsi personalizzati e finanziati ad hoc dove possono rientrare progettualità di vario genere e che riguardano sia l’autonomia abitativa sia l’inserimento lavorativo. Nel 2017 a Ravenna sono stati fatti 107 budget di cui 81 relativi alla domiciliarità e 46 progetti per inserimento lavorativo, relazioni e affettività. «Sono strumenti molto interessanti, anche se sappiamo bene che questi numeri sono lontani dal coprire tutte le necessità, i malati sono migliaia». Si parla di 18mila tra le prvince di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, di cui 6mila gravi. Tra le novità in arrivo, sempre grazie ai finanamenti tramite budget di salute, ci anticipa Valerio Cellini, quella del “servizio di sollievo” progettato dalla cooperativa San Vitale. «I ragazzi con disturbi potranno trascorrere due giorni, sabato e domenica, fuori casa, impegnati in attività riabilitative e di socializzazione, dando così un po’ di sollievo alle famiglie, perché la convivenza con queste persone può essere davvero molto stancante. Soprattutto per le madri che, nella maggior parte dei casi, sono quelle che se ne fanno maggiormente carico, non possiamo negarlo». La prossima frontiera potrebbe essere quella del cosiddetto “Dialogo aperto” che cambia il paradigma della relazione tra medico e paziente. «Ma su questo, qui, siamo davvero agli albori», ci dice Cellini. Qualcosa di concreto e già in essere che riceve il plauso di Porte Aperte, che ha partecipato alla coprogettazione con “Oltre il giardino” e “Ama la vita”, sono sicuramente i progetti resi possibili dall’accordo con il Comune di cui parla anche l’assessora Valentina Morigi (vedi intervista da pagina 12). «Grazie a 20mila euro dal Comune siamo riusciti ad attivare una serie di corsi molto frequentati, che coinvolgono un’ottantina di persone, e che stanno andando molto bene, ci sono corsi di cucina, cucina della salute, corsi di ballo, yoga. Tutte attività che promuovono la socializzazione e l’autostima, elementi molto importanti. L’unico problema sta in una certa burocratizzazione che speriamo di poter snellire e nel fatto che i fondi siano arrivati dopo un anno dall’avvio dei progetti, ragione per cui abbiamo dovuto anticipare gran parte del denaro. Ma in generale si tratta sicuramente di un’esperienza positiva». (fe. an.)


SOCIETÀ / 17 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL PERSONAGGIO

Il teatro “socioculturale” di Beppe Aurilia: «Oggi il disagio purtroppo è nelle scuole» L’attore e autore ravennate coinvolge nella sua rassegna anche disabili: «Salire sul palco abbatte le barriere, oggi i bambini ne hanno bisogno anche per staccarsi dagli schermi di tablet e telefonini»

«La più grande soddisfazione? Forse aver iniziato a lavorare dieci anni fa con due ragazzi autistici che poi con il tempo sono diventati parte della mia compagnia a tutti gli effetti e ancora oggi girano l’Italia con noi. Per loro e per le loro famiglie il teatro è stata una nuova finestra sul mondo». Non è però l’unica soddisfazione per Beppe Aurilia, dell’omonima compagnia di teatro “socioculturale”, come lo chiama lui stesso, che ogni anno arruola alcune centinia di attori non professionisti coinvolgendo scuole, università ma anche centri di accoglienza e servizi sociali. Sul palco finiscono così anche disabili, fisici o mentali, stranieri non accompagnati, ex detenuti. E a qualcuno il teatro cambia in effetti la vita, come capitato a Claudio e Matteo, i due ragazzi autistici diventati attori, o anche a Fabrizio, altro storico componente della compagnia, in carrozzina per un incidente d’auto di trent’anni fa. Per gli altri, quelli che magari lo abbandonano anche solo dopo una stagione o un solo spettacolo, il teatro è comunque una buona terapia. «Il teatro abbatte tutte le barriere», ripete infatti più volte Aurilia, che negli ultimi anni in particolare si è rivolto sempre più al mondo della scuola. «Agli inizi (l’associazione teatrale di Aurilia nasce nel 2000, ndr) era in qualche modo più facile fare teatro “sociale” e per trovare il disagio si andava in determinati luoghi, come i centri specializzati, le ca-

se famiglie, le strutture per i profughi. Oggi invece, e lo dico con il cuore in mano, da genitore, il disagio è soprattutto dentro le scuole, dove sono sempre di più i bambini e i ragazzi con dei problemi, la maggior parte dei quali per nulla o poco seguiti da educatori di sostegno, probabilmente a causa proprio dei numeri insostenibili». Partito più di dieci anni fa con una rassegna che coinvolgeva 60-70 ragazzi, in questa stagione Aurilia ne porterà sul palco anche 300 in una volta, gestendone complessivamente oltre 600 con l’obiettivo di arrivare a mille nel 2021. «Un lavoro enorme, non facile, che porto avanti insieme ai miei collaboratori a fronte anche di una richiesta sempre più alta delle scuole. D’altronde il teatro è uno strumento utile per i nostri figli sempre più attratti dagli schermi di telefonini, computer, tablet: con il teatro possono dare libero sfogo alla propria fantasia e il palco smuove loro qualcosa dentro. Per questo credo che il teatro debba entrare sempre di più nella vita dei giovani, nelle scuole, nei quartieri...».

Cento ragazzi saranno protagonisti tutti insieme il 18 dicembre al teatro Rasi nello spettacolo natalizio Il progetto di Aurilia è stato però escluso dalle convenzioni con cui l’assessorato alla Cultura finanzia le associazioni culturali: «Abbiamo fatto errori burocratici, ma il Comune ci offre sostegno con l’assessorato all’Istruzione e Infanzia, proprio per il valore che portiamo dentro le scuole». D’altronde in questo momento la maggior parte degli attori non professionisti coinvolti da Aurilia è proprio in una fascia di età che parte dai 9 e arriva fino a 20 anni. Cento di questi neo-attori saranno sul palco del teatro Rasi di Ravenna il 18 dicembre (alle 21) per mettere in

Beppe Aurilia in scena con alcuni dei suoi attori durante le prove di uno spettacolo

scena “Christmas Carol - Il Natale del signor Carota”, uno spettacolo che come sempre tratta anche argomenti di attualità: quello della scorsa primavera fu incentrato sul bullismo. «Entrando nelle classi il bullismo si cerca di affrontarlo fin da piccoli. L’altro giorno mi ha colpito molto vedere un bambino, affetto da un lieve disturbo e in genere per questo emarginato, trasformarsi sul palco, dove ha lasciato a bocca aperta quegli stessi compagni che prima lo escludevano. Lo ripeto: il teatro è come una medicina...». Luca Manservisi


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

VIABILIT`A

SICUREZZA

Nasce una piattaforma sul web per il dialogo tra vigili e chat di quartiere Da gennaio al via il progetto: la Municipale vedrà in tempo reale le segnalazioni dei cittadini A Ravenna il Comune chiama a raccolta il popolo delle chat di quartiere per trasformare quei telefonini in occhi e orecchie a servizio della polizia municipale per migliorare la sicurezza percepita. Da gennaio entrerà in funzione “Sicura Web”, una piattaforma accessibile via internet con computer, telefonino o tablet per consentire ai referenti dei gruppi nati sui social che aderiscono al progetto di convogliare verso la centrale operativa dei vigili urbani le segnalazioni ritenute più interessanti. Con una spesa complessiva di circa 15-20mila euro, la giunta ha affidato a una ditta informatica (Geographics) lo sviluppo di uno strumento che consente di strutturare le segnalazioni compilando campi fissi in modo che la mole di informazioni diventi anche un archivio al servizio delle analisi sulla sicurezza urbana. In buona sostanza funzionerà così. Ogni gruppo di vicinato interessato a entrare nella rete (al momento sono quattro con diverse centinaia di cittadini coinvolti) dovrà scegliere al suo interno secondo propri criteri uno o più referenti. Potranno essere solo persone che abbiano gli stessi requisiti morali e penali richiesti per chi fa domanda di accesso ai concorsi pubblici. Solo a loro verranno date le credenziali di accesso alla piattaforma e saranno loro a dover valutare quali segnalazioni circolate nel gruppo che rappresentano (su Whatsapp, Facebook, Telegram…) vadano inoltrate alla polizia municipale. Con una chiara e rigida premessa: non è un servizio che sostituisce il 112. Per intenderci: il referente che assiste a un tentativo di furto di auto in strada deve chiamare il 112, il referente che nel suo gruppo legge di un’auto abbandonata in strada da giorni può inserire il dato nel sistema. Tutto in regime di volontariato. Le segnalazioni sono raggruppate in sette macrocategorie: danni, furti, persone, rapine, schiamazzi, truffe, veicoli. Ognuna di queste ha delle specifiche. Ogni segnalazione va localizzata geograficamente andando a creare una mappa dell’insicurezza. Al personale della centrale operativa spetterà il compito di validare quelle segnalazioni ed eventualmente lavorarci con il proprio personale. Il sistema è stato realizzato negli ultimi mesi e in queste settimane è in fase di test con 5 dei 50 referenti che oggi già collaborano con la polizia municipale senza piattaforme dedicate ma solo con chat Whatsapp. L’iniziativa è stata presentata dal vicesindaco Eugenio Fusignani e dal comandante Andrea Giacomini, entrambi concordi nella convinzione che dare un inquadramento strutturale alla spontaneità volontaria dei cittadini possa essere un vantaggio per il lavoro della polizia municipale e quindi per la cittadinanza. (and.a.)

LA CAMPAGNA

I MANIFESTI UAAR SULL’OBIEZIONE DI COSCIENZA A partire dal 12 dicembre in tutta Ravenna è partita una campagna promozionale della Uaar – l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti – con affissioni pubbliche, per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche delicate come l’obiezione di coscienza, dal concepimento al fine vita. L’Uaar invita così i cittadini a chiedere prima possibile al proprio medico se pratica qualche forma di obiezione di coscienza per evitare sorprese.

Nuovo orario dei treni, a Godo si protesta in stazione Ravenna e Bologna sono più “vicine” ma le fermate soppresse fanno discutere. Trenitalia: «Ha deciso la Regione» Continuano le polemiche e sono stati registrati i primi disagi a causa del nuovo orario dei treni in vigore da lunedì 10 dicembre. Nuovo orario che ha permesso (grazie anche a un investimento di 3 milioni di euro della Regione) di ridurre i tempi della tratta Bologna Ravenna da 82 a 69 minuti – con benefici quindi per 5mila pendolari, come fa notare l’assessore alla Mobilità della Regione Raffaele Donini – ma che ha di fatto soppresso alcune fermate in determinati orari. A pagarne le conseguenze in particolare gli studenti in partenza da Godo e che poi verso Godo devono tornare, per esempio, da Lugo. Così come non sono più previsti treni tra Ravenna e Classe di pomeriggio, proprio ora che è stato inaugurato il nuovo museo archeologico. Sull’onda dell’indignazione popolare Trenitalia si è attivata per mettere a disposizione bus sostitutivi e, a partire dal 17 dicembre, riattivare determinate fermate, rispedento però al mittente le accuse. «Ricordiamo che l’orario ferroviario regionale non è deciso da Trenitalia», ha scritto l’azienda in una nota inviata alla stampa sottolineando come sia invece la Regione a stabilire gli indirizzi. La stessa Regione che ora, tramite i suoi tecnici, si sta adoperando per risolvere i disagi. «L’orario dovrà essere al più presto rimodulato per conciliare in modo adeguato la necessaria velocizzazione del collegamento Ravenna-Bologna con le altrettanto ineludibili esigenze del pendolarismo locale, a partire dall'utenza scolastica – hanno dichiarato il Presidente della Provincia Michele de Pascale e il consigliere provinciale delegato alla Viabilità e ai Trasporti Nicola Pasi –. Abbiamo pertanto chiesto di effettuare un intervento tampone, che sarà assolutamente provvisorio; è necessario mettersi da subito al lavoro, con Regione e Trenitalia, per costruire un orario completamente nuovo che preveda due diverse linee di treni, una che faccia tutte le fermate (soprattutto negli orari scolastici e dei pendolari) e una che ne faccia solo due (Ravenna e Lugo o Ravenna e Faenza a seconda dei casi e nel periodo estivo che comprenda anche Cervia). Questa era la richiesta avanzata a suo tempo e mal tradotta da Trenitalia». Nel frattempo a Godo però continua la protesta, tanto che si ventila l’ipotesi di ricorrere a una class action e l’appuntamento è per un presidio sabato 15 dicembre dalle 9.45 in stazione.

PATRIMONIO Visite al Palazzo di Teodorico

Visto l'ottimo gradimento del pubblico, nel mese di dicembre saranno raddoppiate le visite guidate gratuite al cosiddetto Palazzo di Teodorico e ai suoi mosaici "nascosti". Appuntamento alle 10.30 di sabato 15, 22 e 29 dicembre, senza necessità di prenotazione. Appuntamento in via di Roma, angolo via Alberoni, a Ravenna. La visita, a cura del Polo Museale dell'Emilia-Romagna, è compresa nel costo del biglietto (1 euro). Info: 0544 543724.

IMMIGRAZIONE Il libro della cooperativa Zerocento con testimonianze degli ospiti delle strutture di accoglienza Si terrà venerdì 14 dicembre alle 17.30 alla sala consiliare del Municipio di Faenza la presentazione del nuovo libro prodotto dalla Cooperativa Sociale Zerocento, un testo di documentazione e approfondimento sui temi delle nuove migrazioni. “Vite di Mezzo - Testimonianze e riflessioni sulla tratta dei migranti” edito da Carta Bianca Editore - è un testo diviso in due sezioni: una prima dedicata alle testimonianze degli ospiti delle strutture di accoglienza in cui Zerocento opera, una seconda di approfondimento sugli aspetti di natura economica e sociale che si cela dietro i flussi migratori. Il libro è stato scritto a più mani da Melania Dello Iacono, Nicolò Ratti e Silvana Quadalti, soci Zerocento coordinatori e operatori nelle comunità per richiedenti asilo, Arianna Marchi, presidente della cooperativa, Pietro De Carli, esperto di cooperazione allo sviluppo e di flussi migratori e Luciano Dal Prato, economista e esperto di finanza di progetto. A corredo del libro, sono presenti due testi a cura di Andrea Nicastro, giornalista e corrispondente estero de «Il Corriere della Sera», e di Enzo Ciconte, docente di “Storia della criminalità organizzata “all'Università di Roma Tre e di “Storia delle mafie italiane’ all'Università di Pavia, è stato consulente della Commissione parlamentare antimafia.

“I flussi migratori e il mondo: quale futuro? Se ne parla a Bagnacavallo Una giornata informativa, di studio e riflessione sul tema “I flussi migratori e il mondo: quale futuro?” è in programma sabato 15 dicembre dalle 15.30 alle 19 nella sala di Palazzo Vecchio a Bagnacavallo. Relatrice dell’incontro sarà Maria Gabriella Pasqualini, docente universitaria, analista geopolitica, storica ed esperta di questioni medio-orientali.





22 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

NATALE/BASSA ROMAGNA

NATALE/BRISIGHELLA L’albero di Natale di Massa Lombarda quest’anno è solidale, realizzato con materiali di riciclo e non abeti: i soldi risparmiati sono stati investiti nella

LA FIACCOLATA DEI BABBI NATALE Domenica 16 dicembre dalle 10 alle 18 a Brisighella si terrà un’intera giornata dedicata al Natale con un colorato mercatino e animazioni per i più piccoli. Tornerà poi nel pomeriggio la tradizionale fiaccolata da record dei Babbi Natale.

NATALE/RUSSI I cori dei bambini e il presepe vivente

NATALE/FAENTINO A Faenza il temporary del design, a Solarolo “Il villaggio dei bambini”

A Russi si respirerà aria di Natale sabato 15 alle 10.30 in biblioteca con letture per bambini e poi domenica 16 dicembre nella centrale piazza Farini dalle 14.30 con i canti di bambini e maestre dell’asilo giardino L.C. Farini. Lo stesso giorno a San Pancrazio è in programma dalle 16.30 il presepe vivente per le vie del paese.

A Faenza dopo la preview del 7, 8 e 9 dicembre, apre tutti i giorni dal 14 al 24 dicembre il 10 Days Temporary Shop del design autoprodotto in corso Baccarini 15/a (presso la galleria d'arte Ronchini). Nella vicina Solarolo invece domenica 16 dicembre si terrà in piazza Gonzaga il “Natale Solarolese - Il villaggio dei bambini” con vin brulè, panettone e piadina; animazione, giochi in legno e laboratori per bambini, letture dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e vendita di candele per l'adozione a distanza.

A Massa Lombarda donazioni per il Bellunese e risate con Pizzocchi Mercatini e animazione a Bagnacavallo e Bagnara Inaugurano i presepi di Lugo e Villanova La Bassa Romagna celebra il Natale con appuntamenti in tutti i comuni dell’Unione, raccolti nella brochure “Il tuo Natale in Bassa Romagna” (sfogliabile anche on line). Dando un’occhiata agli eventi di questa settimana, ad Alfonsine sabato 15 dicembre alle 15 un pomeriggio dedicato a esperimenti scientifici a tema a Casa Monti mentre il 16 dicembre dalle 14.30 in piazza Gramsci laboratorio dedicato al riciclo creativo. A Bagnacavallo il 15 dicembre alle 18 in piazza Libertà risuoneranno i canti di Natale della tradizione ortodossa rumena e il 16 nel centro storico si festeggia dalle 10 con mercatini, animazione e musica mentre nel pomeriggio vendita di dolci biologici e idee regalo. Da segnalare anche che dal 16 al 27 dicembre all’Ecomuseo delle erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo sarà aperta la mostra dei presepi creativi. A Bagnara di Romagna domenica 16 mercatini natalizi davanti alla Rocca con laboratori e narrazioni di storie per bambini e, alle 16.15, concerto di cori natalizi. A Cotignola sabato 15 dicembre alle 10.30 la biblioteca “Luigi Varoli” ospita letture per bambini; il giorno dopo alle 21 nella chiesa di san Francesco c’è il Concerto di Natale. Il 17 dicembre alle 16.45 a Barbiano la Festa dell’albero di Natale in piazza Alberico. A Fusignano giovedì 13 dicembre alle 19.45 ci sarà la fiaccolata di Santa Lucia, nella frazione di Maiano mentre il 16 dicembre dalle 14 accensione del fuoco in piazza Corelli vin brulè e tisane e poi break dance, dj set, laboratori e mostre. A Lugo è stato inaugurato il Pavaglione al termine di un lungo processo di restauro e nella piazza interna è attiva una pista di ghiaccio (il 15 si terrà anche il tradizionale mercatino natalizio Dona). Venerdì 14 dicembre alle 10 inaugura il presepe unico delle scuole del comune di Lugo, allestito nella ghiacciaia della Rocca. Sabato 15 dicembre a Massa Lombarda (dove l’Amministrazione ha infatti deciso di non comprare abeti, ma di realizzare alberi natalizi addobbati con luci e decorazioni, riutilizzando delle bobine in legno – vedi foto – destinando le risorse risparmiate alla ripiantumazione del Bellunese, devastato dall’alluvione del mese scorso) in piazza Matteotti dalle 14 laboratorio di palline natalizie, allestimento dell'albero di Natale e animazione, stand gastronomico con vin brulè e polenta e merenda offerta a tutti i bambini. Alle 20 la Polisportiva Massese, in via Dini e Salvalai 34, ospita la Festa degli Auguri con cena, piano bar ed estrazione della lotteria. Infine, alle 21 alla Sala del Carmine va in scena il comico Duilio Pizzocchi in Cabaret.

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SOCIETÀ / 23 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

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NATALE/CERVIA

I VIP DEL GRANDE FRATELLO ALLA ROTONDA DI GHIACCIO ANCHE PER BENEFICENZA In programma anche una sfilata di cani in piazza Garibaldi e una maratona di skate con elfi, renne e Babbi Natale...

Tornano i pony nella piazzetta dedicata alle famiglie Musica in piazza del Popolo. Il presepe di sabbia aperto tutti i giorni. Novità a Porto Fuori Tornano i pony di Equilandia in centro a Ravenna. L’appuntamento è in piazzetta Anita Garibaldi (quella del liceo classico) domenica 16 dicembre dalle 11 alle 17, con possibilità per i bambini di cavalcare. Nel pomeriggio nella stessa piazzetta tornano i laboratori per famiglie, alle 15 a tema natalizio e alle 15.30 musicali, con Giorgio Minardi. Le iniziative natalizie in centro a Ravenna proseguono anche nel “salotto” di piazza del Popolo dove sabato 15alle 17 è in programma un concerto a cura degli allievi dell’Officina della Musica; il giorno dopo Babbo Natale incontrerà i bambini sotto il grande abete (dalle 9 alle 13) e alle 18 è in programma un musical di Officina della Musica; nel mezzo, dalle 16.30, musica gospel con marching band lungo le vie del centro storico. Restando in centro, in piazza San Francesco ha inaugurato il villaggio natalizio dell’Advs: tutti i giorni vin brulè, tè caldo, panettoni, dolci, gadget e palloncini colorati per i più piccoli (e domenica 16 dalle 15.30 spettacolo musicale). Intanto è stato inaugurato anche il presepe di sabbia di Marina di Ravenna, principale attrazione natalizia dei lidi (l’anno scorso sono state circa 50mila le presenze registrate), che dal 15 dicembre resterà aperto tutti i giorni (fino al 21 dicembre dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18; dal 22 dicembre al 6 gennaio tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18). Da segnalare sempre fuori dalla città anche la prima serie di eventi natalizi di Porto Fuori dove (in piazza dell’Incontro) il 15 e 16 dicembre i bambini potranno consegnare le letterine a Babbo Natale.

CONCERTI DI NATALE Alla basilica di San Francesco la Natività in musica E all’Almagià arriva il musical stile “Happy Days” Proseguono a Ravenna i concerti natalizi. Domenica 16 dicembre l’appuntamento è alle 18.30 alla basilica di San Francesco con il Concerto per la Natività con solisti, coro e orchestra (diretta da Giuliano Amadei) della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco (nella foto). Quest’anno il collaudato impianto del coro e dell'orchestra inserirà due trombe e i timpani in aggiunta alla consueta formazione. Il repertorio prevede l'esecuzione di brani preparati espressamente per celebrare l’avvento: il pubblico potrà così ascoltare alcuni tra i più evocativi pezzi di Bach, Haendel e Telemann, vere perle del periodo Barocco. Ingresso libero. Da segnalare anche mercoledì 19 dicembre alle 21 il concerto dell'Orchestra da Camera di Ravenna diretta da Paolo Manetti al teatro Alighieri con musiche di Ludwig van Beethoven (sempre a ingresso libero) e, cambiando genere, giovedì 20 all’Almagià il musical Happy Xmas Days, in replica alle 19 e alle 21.30. Si tratta di uno spettacolo musicale liberamente ispirato alla celebre sit-com televisiva "Happy Days" (ingresso a 10 euro; incasso in beneficenza a favore di Ageop).

Inaugurato l’8 dicembre anche il villaggio di Natale di Cervia, con il centro storico che si anima tra casette con prodotti tipici, animazioni, mostre, presepi (in particolare quello di sale galleggiante sul canale). Tra gli eventi in programma da segnalare sabato 15 dicembre, dalle 14.30 in piazza Garibaldi, la sfilata di cani e padroni a tema natalizio nel centro di Cervia. Il giorno dopo, invece, con partenza sempre da piazza Garibaldi alle 14.30, elfi, renne e Babbi Natale si lanceranno in una maratona di skate che dal centro di Cervia arriverà fino a Milano Marittima e ritorno. E a proposito di Milano Marittima, proseguono naturalmente le attività di Mima on Ice, con la rotonda di ghiaccio più grande d’Europa (nella foto lo spettacolo di pattinaggio artistico che ha riscosso grande successo domenica 9 dicembre), i laboratori per i più piccoli e le casette con i prodotti gourmet. Tra gli eventi in questo caso da segnalare l’arrivo dei vip del Grande Fratello che domenica 16 dicembre dalle 17.30 incontreranno i fan alla pista di ghiaccio, autograferanno le palline in vendita per beneficenza e poi saranno testimonial della serata (al Grand Hotel Palace) per sostenere i progetti di inclusione dedicati ai bambini realizzati da Fondazione Mission Bambini Onlus, A Regola d’Arte, la Comunità di Sant’Egidio e Amref Health Africa Onlus.

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SOCIETÀ / 27 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’ANNIVERSARIO /1

Il ’68 cinquant’anni dopo: il confronto tra lotte nello spettacolo Vogliamo tutto! di ErosAntEros La compagnia ravennate ha debuttato con la nuova produzione a Torino e a Ravenna arriverà a maggio per “Polis” Intanto, sabato 15 dicembre, sarà ospite della rassegna del Moog per raccontare qualche anticipazione di Iacopo Gardelli

Da due settimane Agata Tomsic e Davide Sacco, in arte ErosAntEros, sono in Salento per una residenza artistica. Torneranno in tempo per un incontro gratuito al Moog, nell'ambito della rassegna curata da Ivano Mazzani, sabato 15 dicembre alle 18 al Moog di vicolo Padenna a Ravenna, quando parleranno di Vogliamo tutto!, il loro nuovo spettacolo teatrale dedicato alle contestazioni del '68. Partiamo da qui. Com'è andato il debutto a Torino? Davide: «Abbiamo debuttato all'inizio di novembre. Lo spettacolo prende il nome da uno degli slogan delle contestazioni, diventato anche il titolo di un romanzo di Nanni Balestrini. Ci era stato chiesto uno spettacolo sul '68 e volevamo evitare ogni operazione commemorativa. Per questo abbiamo messo in relazione quel movimento con le lotte e i movimenti di oggi». Agata: «Siamo stati molto contenti di produrre questo spettacolo a Torino, una delle città più importanti della lotta operaia. Abbiamo potuto intervistare alcuni protagonisti del movimento». Queste interviste fanno parte del testo? Agata: «Esatto. Nel testo abbiamo dato voce alle parole degli attivisti attraverso dialoghi, libri, documenti. Il montaggio video che accompagna lo spettacolo intreccia invece immagini d'archivio e immagini d'oggi. Per questo abbiamo incontrato molti ragazzi fra i 20 e i 30 anni, che ci hanno raccontato delle loro lotte e dei loro punti di riferimento». Quali sono i punti di riferimento dei manifestanti di oggi? Agata: «Questa generazione si è formata soprattutto sull'onda politica nata in seguito alla Riforma Gelmini e attraverso il movimento No Tav». Quali sono le differenze fondamentali fra oggi e ieri? Davide: «Quando abbiamo parlato con i Sessantottini, in molti, a prescindere dalla loro formazione politica (Lotta Continua, Potere Operaio, Comunione Liberazione), hanno evidenziato la questione dell'essere in tanti. Le nostre generazioni hanno vissuto invece la situazione contraria: essere in pochi e mediati». Come si traduce questo sentimento nello spettacolo? Davide: «In scena Agata è sola. Parla di temi collettivi ma lo fa attraverso lo schermo di uno smartphone. Non guarda quasi mai gli spettatori. Soli e mediati. Ma ci sono anche parti dedicate al tema della liberazione sessuale, all'università. Temi forse lontani, ma non così tanto: abbiamo un ministro della famiglia che vuole cancellare l'aborto e il divorzio». Validi rappresentanti del nostro migliore medioevo. Vedremo questo lavoro anche da noi? Davide: «Dopo qualche replica lo riproporremo a Ravenna a maggio, per il festival Polis». La seconda edizione del vostro festival. Qualche altra anticipazione? Agata: «Abbiamo da poco chiuso il programma. Per adesso possiamo annunciare, oltre a Vogliamo tutto!, anche Ascanio Celestini, col suo nuovo spettacolo e Walter Malosti, con un lavoro dedicato alla voce e alla musica. Il formato sarà lo stesso dell'anno scorso, con

Agata Tomsic e Davide Sacco di ErosAntEros

una giornata conclusiva di discussioni con gli spettatori». Davide: «Porteremo a Ravenna Guido Viale, uno dei protagonisti del '68, con cui abbiamo

collaborato. Ma non vogliamo dire altro, aspettiamo la presentazione ufficiale». In Salento come sta andando? Siete davvero in un castello? Come le principesse? Davide: «In realtà occupiamo una stanza di un ex palazzo baronale di Castrignano de' Greci! E fa anche un po' freddino». Cosa state combinando? Davide: «Si tratta di un nuovo progetto, “Confini”, che ci terrà impegnati per i prossimi due anni. Stiamo cercando partner che ci offrano residenze dove lavorare. Luoghi diversi, dove intervistare persone del luogo, entrare in contatto col territorio e i suoi attori. L'idea è quella di costruire una squadra di lavoro per debuttare nell'estate del 2020, con uno spettacolo che tenga assieme l'intera esperienza». Agata: «Qui abbiamo raggiunto Pietro Valenti, l'ex direttore di Ert, che sta costruendo una nuova realtà teatrale in Salento. Stiamo raccogliendo le storie dei migranti ma anche degli italiani che, nel passato, sono emigrati in altri paesi per cercare lavoro. Siamo partiti dai testi di Alessandro Leogrande e dall'Eneide: Enea era un profugo, un vinto, e il suo primo sbarco è stato qui in Salento». Avete già trovato collaboratori? Davide: «Sì: il Théâtre National du Luxembourg, dove a gennaio andremo in residenza per tre settimane. Poi abbiamo vinto un bando del Teatro della Toscana, dove andremo quest'estate e collaboreremo con Silvia Pasello».

Serata “resistente” al Prometeo di Faenza Gran finale, sabato 15 dicembre (dalle 20.45 a ingresso libero) al circolo Arci Prometeo di Faenza per il concorso Materiale Resistente 2.0. Verrà presentata dal vivo la pubblicazione di un disco-compilation frutto del live al Monte Battaglia e in altri luoghi della Resistenza con le canzoni partecipanti alle due edizioni del concorso dedicato al calciatore partigiano faentino Bruno Neri. Sul palco saliranno poi i vincitori dell’edizione 2018, il rapper napoletano Tueff e i marchigiani Sambene (musica folk e popolare). In programma anche la presentazione di alcuni libri, tra cui "Quei giorni di Maggio" a cura di Franco Conti, una ricostruzione del '68 a 50 anni da quegli accadimenti attraverso tante piccole testimonianze locali (con la partecipazione dello scrittore Claudio Visani autore del volume "L'eccidio dei martiri senza nome"). Saranno letti assieme i brani di Ivano Artioli e dei faentini Franco Conti, Vincenzo Fuschini, Carlo Raggi.

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28 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

L’ANNIVERSARIO/2

Il Sessantotto della Classense e Schizzerotto, intellettuale dalla schiena dritta Quando la Cassa concesse i chiostri francescani a un ente previdenziale e i membri del consiglio comunale si dimisero per protesta. La vendetta fu la sospensione del direttore della biblioteca, poi reintegrato dal ministro

Il '68 è spesso considerato un anno di passaggio, di discrimine tra passato e futuro, tra un passato che avvertendo prossima la fine cerca in tutti i modi di contrastarla e un futuro ancora confuso, pieno di spunti straordinari, ma ancora senza una direzione definita, in grado cioè di incanalare i cambiamenti e... mantenere sostanzialmente le cose come stanno. Almeno questo è quello che succedeva anche a Ravenna in quell’anno memorabile. È l'anno in cui il centrosinistra a Palazzo Merlato (Dc, Pri, Psu), che ha miracolosamente governato per un anno con la metà dei seggi (13 repubblicani, 8 democristiani, 4 socialisti unificati), entra in crisi in febbraio quando il bilancio viene approvato col voto dell'unico consigliere liberale. Immediata la reazione del Psu che invita i suoi assessori a rassegnare le dimissioni ribadendo «il rifiuto sia di soluzioni frontiste che di allargamenti al Pli». Per cui in luglio il Consiglio comunale viene dichiarato sciolto e viene nominato un Commissario prefettizio. I radicali proiettati come sempre verso il futuro, propongono una soluzione di sinistra: Psu, Psiup, Pri, Pci (come si vede sono i repubblicani l'ago della bilancia, indecisi da che parte stare; d'altra parte è stato sempre così in tutto il Novecento e oltre). Anche l'arcivescovo Baldassarri si schiera dalla parte del futuro e in una domenica di marzo in Duomo sorprende i fedeli e scandalizza la sua conferenza episcopale, affermando che «la Chiesa non ha nulla da spartire

Giancarlo Schizzerotto

“Italia Nostra”, che già si era battuta per evitare lo scempio di Largo Firenze, denunciò lo «strapotere oscuro» e la «prepotenza» dell’istituto bancario

con nessun partito» e si dichiara contro l'intervento militare in Vietnam. Dalla parte del futuro che avanza scoppia l'occupazione del liceo Artistico che si allarga subito all'Iti e alle Magistrali. Si accoda per ultimo anche il Liceo Classico. Non si ha notizia invece dello Scientifico. Comunque cominciano a sfilare per le vie del centro migliaia di studenti contro la scuola borghese e l'autoritarismo, creando sconcerto tra le forze politiche, Pci compreso. Anche sul piano internazionale il passato perde dei punti: Johnson annuncia il ritiro delle truppe americane dal Vietnam. Cosicchè si arriva alle elezioni politiche di maggio che premiano il Pci (+8,1%), e il Psiup (+5,61) mentre perdono Pri (- 4,30) Psi/Psdi (-6) e Dc (-2,6). Le cose si mettono veramente bene per la sinistra che si prepara a vincere nelle prossime amministrative di novembre. Ma il passato a Ravenna, proprio perchè avverte prossima la fine, fa sentire ancora la sua persistente e oscura potenza. L’8 di maggio in una riunione dell'Opera di Dante indetta dal Commissario, sono presenti il Provveditore agli studi e i membri del Consiglio: i professori E. Dirani, P. Orselli, M. Vinceri, P. Longanesi in rappresentanza di tutti i partiti e G. Schizzerotto, Direttore della Classense, in qualità di Capo Divisione Istruzione dell'Amministrazione comunale. Il Consiglio è stato convocato dal Commissario prefettizio per discutere la proposta della Cassa di Risparmio di affittare parte dei chiostri francescani a un ente previdenziale, l'Enpdep, per uso uffici.

Unanime, il consiglio esprime un parere apertamente contrario alla proposta, in base al contratto stipulato nel 1950 fra Comune e Cassa che prevede «l'obbligo di ospitarvi il Museo Dantesco e l'Archivio di Stato e Notarile ed eventualmente qualche altro istituto consono al decoro della zona dantesca la quale impone il sacro rispetto e la venerazione gelosa dovuta alle spoglie del poeta». Il Commissario prende atto del rifiuto, ma il presidente della Cassa gli fa capire subito chi è il padrone e lo obbliga a riconvocare i membri dell'Opera, minacciandolo di intentare causa al Comune. Presidente della Cassa a quel tempo è il ragionier Bruno Benini, fratello di Alieto, preside del Classico, altro campione di un passato che resiste con tutte le sue forze, noto per aver chiesto la giustificazione dei genitori agli allievi che non avevano aderito allo sciopero per “Trieste italiana” ed erano rimasti in classe. Nella seconda riunione, a distanza di una sola settimana dalla prima, i membri del consiglio visto che il loro parere era stato di fatto e clamorosamente dichiarato inutile, decidono di dimettersi tutti, denunciando l'intera vicenda alla pubblica opinione. Insorge “Italia Nostra” che denuncia la «grossolana prepotenza e insensibilità, lo strapotere oscuro» (massonico?) della Cassa sulle strutture democratiche della Repubblica «in disprezzo della cultura e della civiltà in nome degli affari». Una battaglia analoga “Italia Nostra” l'aveva già intrapresa qualche tempo prima denunciando i lavori della nuova sede in Largo Firenze che compromet-

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SOCIETÀ / 29

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13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

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Il racconto di queste due pagine è a cura dello studioso Saturno Carnoli, anche artista, scrittore ed esperto di comunicazione, noto “agitatore culturale” ravennate

tevano gravemente uno dei chiostri francescani. In quell'occasione dopo l'ispezione del Consiglio superiore delle Belle Arti il cantiere venne chiuso e i lavori sospesi, ma dopo tre anni prevaleva inesorabile il potere del denaro e il cantiere veniva riaperto e un altro scempio si aggiungeva alla tormentata storia dell'urbanistica ravennate. Nel frattempo l'Enpdep ha già preso possesso dei locali che gli sono stati affittati e il salone centrale del primo piano è stato già trasformato con orrendi muri provvisori. Ma l'arroganza del potere restava ancora inappagata: mancava la vendetta, la rivalsa sui reprobi che avevano osato contrapporsi. Il 26 luglio la rappresaglia arriva inaspettata sul direttore Schizzerotto, l'elemento più debole dei membri del consiglio, in quanto dirigente comunale che per aver dato le dimissioni e trasgredito agli ordini del commissario/podestà viene sospeso dalle sue funzioni e dallo stipendio (una misura che di solito si abbatte contro chi commette reati previsti dal codice). La sospensione risultava, oltre che ingiusta, anche tecnicamente infondata in quanto colpiva il dirigente comunale per un atto compiuto nella sua qualità di consigliere dell'opera di Dante che è un Ente morale autonomo e non una sezione del Comune. Immediata la reazione dell'opposizione, del settimanale “Nuovo Ravennate” e del suo appassionato direttore Mario Battistini, di tutte le personalità culturali della città (Zaccherini, Di Salvo, Santacroce, Proli, Amadei, Longanesi, Spadoni, Caravita, Giacci, Giovanna Bosi Maramotti...) e delle

forze politiche locali ad eccezione del liberali che ci tenevano a restare estranei alle «mobilitazioni chiassose della sinistra estrema». Sui muri di Ravenna venne affisso firmato dai radicali uno spassoso manifesto in latino intitolato: “Se i commissari capissero il latino” (vedi la riproduzione fotografica qui a fianco). La protesta ravennate contro la «faida podestarile» arrivò anche in Parlamento con l'interrogazione di Mario Li Vigni socialproletario, e gli interventi di Agide Samaritani e Arrigo Boldrini, comunisti, e Benigno Zaccagini, democristiano, per chiedere a vario titolo di reintegrare Schizzerotto, di intervenire contro l'affitto inopportuno e salvaguardare i luoghi danteschi. In piena estate, mentre la Cecoslovacchia veniva invasa dai carri armati sovietici per bloccarne la primavera, arrivò ai parlamentari ravennati il telegramma del Ministro degli Interni Restivo che reintegrava, dopo quattro mesi, Giancarlo Schizzerotto nelle funzioni e nello stipendio. Ma i rapporti e le ferite tra Ravenna e il grande latinista e storico Giancarlo Schizzerotto non si ricucirono più del tutto, neppure dopo le elezioni di novembre e la conquista di Palazzo Merlato da parte delle sinistre, nè tantomeno dopo la sua elezione come indipendente nelle liste del Pci in consiglio provinciale. Schizzerotto era nato nella provincia di Vicenza nel 1938, laureato in Lettere alla Normale di Pisa, aveva già tradotto in prosa le Georgiche di Virgilio quando nel 1965 vinse un concorso difficile e im-

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SERATA LATINO AMERICANA ore 20

Apericena ore 21.30

inizio serata danzante con Tony Dj È necessaria la prenotazione

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portante come quello di dirigere, dopo Manara Valgimigli, la Biblioteca Classense di Ravenna. Resterà a Ravenna sino al 1972, per passare a dirigere la biblioteca comunale di Mantova. Forse per il suo carattere difficile e indipendente, per l’intransigenza e il rigore intellettuale che dagli studi trasferiva automaticamente nell’ambito dei rapporti umani e politici, era portato a diffidare della classe politica, perennemente critico nei suoi confronti sino al punto, pare, di presentare le sue di-

missioni al sindaco Canosani su di un pezzo di carta igienica. Muore nel 2012 a Viareggio e ci lascia importanti studi storici, letterari e d'arte tra i quali: Otto poemetti volgari sulla battaglia di Ravenna del 1512 (Ravenna, il Girasole), Le incisioni quattrocentesche della Classense (Ravenna, Zaccarini), Cultura e vita civile a Mantova fra '300 e '500 (Firenze, Olschki), Sberleffi di campanile, per una storia culturale delle scherno come elemento di identità nazionale (Firenze: Olschki, 2015).


30 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

PALLAVOLO

Mendaro giramondo: Cuba, Indonesia, Francia e ora il sogno A1 con la Conad Teodora Un’esperienza in Asia è costata due anni di squalifica per l’opposto di L’Avana. A Ravenna la 24enne è tornata in campo dopo un grave infortunio: «Città piccola e tranquilla, sto bene. Società con grande storia. Possiamo stare nelle prime 5» di Vincenzo Benini

Più forte delle avversità, più forte della sfortuna, “Yara” è tornata in campo a schiacciare. Non è stato certo un infortunio alla spalla, seppure grave, a fermarla, a toglierle la voglia di giocare a pallavolo. Yaremis Mendaro Leyva, 24enne cubana, nella sua breve carriera ne ha già passate davvero tante, ma ora può pensare solo a portare il suo contributo alla Conad Teodora in un torneo di Serie A2 che si sta rivelando più difficile del previsto. E con il suo opposto di L’Avana la squadra ravennate punta ad arrivare nelle prime cinque posizioni, qualificandosi nella Poule promozione, anticamera dei playoff per salire nel massimo campionato. Mendaro, ha saltato tutta la prima parte della stagione. Come sta adesso? «Mi sto riprendendo piano piano, lavorando in particolare sulla forma fisica. Devo ritrovare soprattutto il ritmo di allenamento. Ho giocato tre partite, ma devo ancora sudare parecchio per tornare al top della condizione». Come sono stati questi mesi? «È stata dura guardare le partite da fuori. Ho trovato un bel gruppo e ringrazio di cuore le compagne e lo staff tecnico e medico: mi hanno aiutato davvero tanto in un momento molto difficile. E grazie soprattutto ai dirigenti, che mi hanno permesso di curarmi nel modo migliore possibile». Come sta a Ravenna? «Mi piace molto, è piccola e tranquilla. Sono una che ci mette un po’ ad ambientarsi, ma sto bene qui. Presto andrò a visitare i monumenti». Come inizia la sua carriera? «A 15 anni ero nella nazionale giovanile cubana, una sorta di Club Italia. A 18, però, ho deciso di lasciarla per diventare professionista. In un momento molto duro dal punto di vista personale volevo nuove esperienze».

Quindi cosa fa? «In un periodo in cui l’attività internazionale era ferma, decido di provare il campionato indonesiano. Ero molto giovane, è stata un’esperienza strana, che non mi ha dato un granché tecnicamente, ma almeno mi è servita a crescere. Ci sono stata quattro mesi, poi sono tornata a Cuba». Poi cosa è successo? «È capitato che sono stata squalificata dalla federazione per due anni (come sanzione per il trasferimento in Asia,

ndr). Non potevo andare più via dal Paese e non potevo più giocare a pallavolo. Non mi era permesso nemmeno entrare nelle palestre. In quel periodo ho fatto quello che era possibile per tenermi in forma. Mi allenavo per strada. È stato un periodo molto brutto, ho gettato al vento tanto tempo, non sono cresciuta. Ho temuto di bruciare la mia carriera». Cosa ha fatto quando è terminata la squalifica? «Ho mandato tanti messaggi in giro per il mondo, proponendomi alle società. Per fortuna, quando ormai non ci speravo più, mi è arrivato un messaggio dalla Francia. Veniva dall’Amiens, che partecipava alla Serie A2». Era l’inizio di una nuova carriera? «Sono sbarcata in Europa a torneo iniziato, senza conoscere bene la lingua, impreparata dal punto di vista fisico, a secco di partite da tanto tempo. L’impatto è stato durissimo e avevo quasi deciso di mollare tutto. Poi, però, mi sono gettata sul lavoro a capofitto, ho ripreso il ritmo e sono tornata ai miei livelli. A fine stagione mi sono trasferita al Quimper, nella serie maggiore, che ha rappresentato il trampolino di lancio per Baronissi, in Italia, dove ho disputato la mia miglior stagione a livello personale ». In estate aveva molte richieste: come mai ha scelto Ravenna? «Per due motivi. Primo, perché ritrovavo un ambiente simile a casa mia, in cui vivono dei cubani come Dominico, uno dei componenti dello staff tecnico. E poi perché qui ho trovato una società con una grande storia alle spalle, ma anche obiettivi importanti». Come giudica questo campionato? «Ogni partita è decisiva, in quanto c’è grande equilibrio. Noi adesso occupiamo una posizione delicata e dobbiamo giocarcela con tutti, provando a vincere sempre. Secondo


SPORT / 31 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

Per tutti è solo “Yara” In Italia da due anni Nata a L’Avana il 21 aprile 1994, a Cuba, Yaremis de la Caridad Mendaro Leyva, meglio conosciuta come “Yara” Mendaro, inizia a giocare a pallavolo a 12 anni e a 15 entra nel giro della nazionale giovanile del suo paese, partecipando a diverse manifestazioni internazionali. Alta 187 centimetri, mancina, l’opposta cubana decide di diventare professionista appena diciottenne e dopo qualche mese, nel 2013, gioca nel campionato indonesiano con la maglia del Gresik Petrokimia. Tornata a Cuba dopo l’esperienza in Estremo Oriente, per punizione viene squalificata per due anni dalla federazione. Scontata la sanzione, nel 2015 si trasferisce in Francia, all’Amiens, in A2, mentre nella stagione successiva gioca nel massimo campionato transalpino, nelle fila della neopromossa Quimper. Nel 2017 viene tesserata alla P2P Givova di Baronissi, località in provincia di Salerno, dove risulta seconda migliore marcatrice della regular season, in A2, con 638 punti in 32 partite. In estate si trasferisce a Ravenna, dove gioca nella Conad, ma resta a lungo ferma ai box per un infortunio alla spalla. Il debutto con la casacca biancorossa è datato 25 novembre, nel match disputato al PalaCosta contro il Marsala, che ha registrato il successo delle ravennati in tre set, con Mendaro subito protagonista con 17 punti.

Yaremis de la Caridad Mendaro Leyva ha esordito con la Conad Teodora il 25 novembre, al rientro da un lungo stop. Su Instagram è @yarelatremenda con 693 follower. Nella foto a sinistra con Giulia Rocchi, il libero della Conad

me possiamo raggiungere almeno il quarto/quinto posto, ma dovremo dare il 100 percento, rispettando ogni avversario, ma senza nessuna paura». Cosa si aspetta dalla sua avventura alla Conad? «Voglio vivere questa esperienza giorno per giorno, senza pensare al futuro. Il lavoro alla fine paga e devo allenarmi con dedizione e sacrificio, per crescere e dare il meglio di me». Un pensierino alla Serie A1?

«È un sogno partecipare a un torneo dove giocano le migliori al mondo. Non è per nulla facile arrivarci. Adesso penso solo a fare un passo alla volta, poi si vedrà». E la nazionale cubana? «Rappresentare la bandiera del proprio Paese è il traguardo più grande per ogni sportivo. Anche io vorrei giocare per Cuba, ma purtroppo, per come stanno le cose adesso, lo vedo quasi impossibile da raggiungere. Mi dispiace molto, perché sono orgogliosa di essere cubana».

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IL WEEKEND SPORTIVO

IL PALA COSTA DIVENTA UN RING: 8 INCONTRI DI BOXE OLIMPICA Calcio C: Ravenna a Vicenza in diretta tv Basket A2: Orasì in casa con Verona Dopo la full immersion dello scorso fine settimana “allungato”, si torna alla consueta formula degli appuntamenti sportivi concentrati nel weekend, con in più l’aggiunta di un evento pugilistico. Si parte con la pallavolo femminile sabato 15 dicembre, quando al Pala Costa la Conad anticipa il suo match con la Delta Trento (ore 20.30) in un campionato di A2 che si sta rivelando molto difficile: le ravennati, infatti, sono obbligate al successo per tenere viva la speranza di raggiungere la Poule promozione. Quasi in contemporanea, alle 20.45, il Ravenna Fc è di scena a Vicenza nel torneo di Serie C di calcio, con la complicata partita con i biancorossi veneti che sarà trasmessa in diretta televisiva su SportItalia. Domenica 16 dicembre, alle 18, si accendono i riflettori del Pala De André sul basket di Serie A2, con l’OraSì che sul proprio parquet prova a concedere il bis di vittorie contro la Tezenis Verona, dando seguito all’importante affermazione su Jesi di una settimana prima. Gioca invece a Padova, alla stesso orario, la Consar, nella Superlega di pallavolo: reduce da due sconfitte, la formazione di Graziosi punta a rialzarsi nell’importante scontro diretto. Sempre domenica, alle 16.30, al centro del Pala Costa viene allestito un ring, teatro di una kermesse organizzata dalla Ravenna Boxe che prevede otto incontri con formula olimpica (costo biglietti: intero 7 euro, ridotto 5, under 14 gratis). A completare il programma, in Serie B maschile di basket sabato 15 sono in programma le gare dell’Orva, in casa contro l’Agribertocchi Orzinuovi (ore 20.30), e della Rekico, a Milano contro la Super Flavor (ore 20.45), mentre in A2 femminile l’InfinityBio domenica in Liguria affronta la Cestistica Savonese (ore 18). Chiude il Classe (calcio Serie D), che ospita i bolognesi dell’Axys Zola Predosa. (vi.be.)


32 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

Non il miglior Solondz, ma un’occasione per riscoprire un grande regista

«Ne scriverei più a lungo, ma sono troppo stanco»

di Francesco Della Torre

Wiener-Dog (di Todd Solondz, 2016) Premessa n.1: i Wiener per gli americani sono i wurstel,e il Wiener-Dog è il modo alquanto sarcastico con cui chiamano i cani bassotto. Premessa n.2: Todd Solondz in Italia è praticamente uno sconosciuto, e questo è gravissimo, perché ha filmato alcuni dei film più belli degli ultimi vent’anni e qui sempre segnalati. Happiness del 1998 è la bella e sincera “copia” di American Beauty (uscito l’anno dopo): temi simili, realismo accentuato, sarcasmo intatto, cinematograficamente una bomba. Dieci anni dopo, Perdona e dimentica, miglior sceneggiatura al Festival di Venezia, è un film perfetto nella sua messa in scena di un’America decadente, decaduta e sicuramente per lui, misantropo, deceduta. Wiener-Dog, film di Amazon mai uscito nelle sale e al momento neanche sulla piattaforma Prime, è disponibile qua e là in streaming in lingua originale con sottotitoli, è un film a episodi (come il meraviglioso film dei Coen recensito una settimana fa) e vede al centro una bassotta che si ritrova nelle mani di quattro personaggi (e di conseguenza episodi) diversi. Solondz è il simbolo del cinema indipendente americano e molti attori recitano volentieri per lui; anche i musicisti lo amano tanto che i Belle And Sebastian, nel 2002 scrissero una colonna sonora per il suo (bellissimo e tuttora incredibilmente inedito) Storytelling, che fu poi da lui rifiutata. In questo film nel primo episodio troviamo Julie Delphy e una bassottina regalata al figlio convalescente, cane che poi viene di fatto rapito dalla infermiera veterinaria Greta Gerwig per un eccentrico, inusuale e di fatto centrale episodio on the road. Dopo un intermezzo rigorosamente canino e canterino, assistiamo alla sarcastica storia di un professore/sceneggiatore hollywoodiano in declino (mister Danny De Vito - vedi foto) alle prese con la derisione dei propri studenti e ambizioni ormai inspiegabili. Il capitolo finale, con Ellen Burstyn, severo, sempre canino e molto ironico sugli artisti odierni, parla di solitudine e morte, e completa una

mittente Giovanni Gardini

parabola filmica discendente che vede i due episodi centrali di maggiore importanza nell’economia del film. L’episodio dell’infermiera Gerwig, oltre che il più convincente e vicino alle poetiche del regista, costituisce anche una sorta di sequel di Fuga dalla scuola media, film che ha reso un po’ famoso Solondz anche da noi, perché la protagonista è proprio l’ex ragazzina protagonista Dawn Wiener (a proposito…) che incontra il vecchio compagno di scuola che l’aveva bullizzata. Il “problema” è che Dawn era già

morta in un film precedente (Palindromi) del regista, che qui scorpora in maniera piuttosto netta il concetto di sequel e si mangia senza difficoltà le sue storie per mostrarci la sua visione della morte, chiarissima nel quarto episodio, e sussurrata ai suoi fan e non solo nella storia centrale. Wiener-Dog non è il miglior Solondz, che ha dato enormi prove di cinema in tutti i film sopra citati, ma rappresenta una summa ideale delle opere di un artista ormai sessantenne che potrebbe servire a chiudere una lunga parentesi dedicata a storie di un’America decadente per poi forse aprire nuove porte. Sicuramente costituisce la quadratura di un cerchio iniziato oltre vent’anni fa e proseguito con coerenza e qualità pur senza mai ottenere un successo che va oltre il corale consenso della critica. Fermiamoci tutti e recuperiamo Todd Solondz, cantore indipendente, ostico e ostile dell’America crepuscolare di questi ultimi anni. E tra i migliori nel suo ruolo.

Durante il suo primo viaggio in Italia (1844-1845) Theodor Mommsen – grande storico ed epigrafista – fece tappa a Ravenna per visitarne gli antichi monumenti. Scriveva nel suo diario l’11 luglio 1845 quando, lasciata Bologna e dopo aver fatto tappa a Imola e a Faenza, giunse a Ravenna: «Su un piccolo Calessino a due ruote [abbiamo percorso] le 21 miglia per Ravenna, attraverso la pianura completamente piatta. Per via siamo stati ribaltati non noi, ma la nostra carrozza, perché il cavallo si è adombrato; il vetturino si è fatto male alle braccia per rialzarlo. Alle quattro e mezzo sceso alla bella Emilia di Ravenna – certo un cattivo ricovero, proprio come la nostra wiedemanniana bettola a Oldesloe. Ma la città è meravigliosa, una reliquia essa stessa, che il mare qui ha lasciato sulla spiaggia. Vie straordinariamente intricate, ma spesso larghe, con piccole piazzette in mezzo e un ponte. Passeggiata lungo le mura della città; brutte case appena intonacate o in rovina; gli abitanti, segnatamente i ragazzi, dalla fisionomia affatto nordica: capelli rossi, visi indifferenti, flemmatici. Ero troppo stanco per andare ancora molto in giro, così ho visto solo S. Vitale e la [Tomba di] Galla Placidia – quello meraviglioso, grandioso, ma [una] rovina, perché la cupola è indecorosamente ridipinta, il pavimento rialzato e l’ingresso principale rovinato – questa splendida nel suo genere, dall’impressione imponentissima e non mutilata. Ne scriverei più a lungo, ma sono troppo stanco».


CULTURA / RUBRICHE / 33 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

FIORI MUSICALI

NdL - NOTA DEL LETTORE

Dieci giorni d’opera all’Alighieri: tra vertici e passi falsi, a vincere è il pubblico

108 metri, per un Natale con la nuova classe operaia e la buona scrittura

di Enrico Gramigna

di Federica Angelini

Si è conclusa il 2 dicembre l’edizione 2018 dell’ormai consueta Trilogia d’Autunno del Ravenna Festival durante la quale sono andati in scena tre importanti titoli verdiani, in ordine puramente cronologico, Nabucco, Rigoletto e Otello. La scelta di questi tre titoli appare fin da subito emblematica, innanzitutto perché descrivono bene la parabola compositiva del musicista emiliano (Nabucco è la terza opera scritta da Verdi e Otello la penultima), in secondo luogo perché segnano anche un’evoluzione delle tematiche: in Nabucco si parla tanto di Dio prima ancora che di patria (Nabucco è colpevole di “hybris”), in Rigoletto invece più che l’onor poté la vendetta, mentre in Otello è l’invidia la vera protagonista del dramma. Le difficoltà interpretative dei ruoli all’interno di queste opere è palese: Nabucco non è solo un re, Rigoletto non solo un buffone, Otello non solo un guerriero, ma dietro la loro qualità principale si nasconde una profondità sfaccettata che è la vera opera d’arte. Gli allestimenti ravennati, che hanno fatto vivere 10 giorni d’opera al teatro Alighieri, sono stati interessanti dal punto di vista dell’interpretazione dei personaggi e hanno offerto veri e propri vertici vocali, uniti a qualche fisiologico passo falso. È sicuramente bello vedere che il teatro d’opera stia generando nuovi talenti (tantissimi giovani sul palco) ed è confortante vedere che la tecnica vocale è mediamente più alta del recente passato. Ogni tanto, purtroppo, s’incappa in qualche grossolano errore sulla pronuncia: finché si piegherà la pronuncia alla tecnica non ci sarà una soluzione. Il problema è noto da secoli: letteralmente. L’orchestra nella buca è stata, per tutti i titoli, la giovanile Luigi Cherubini: far fare esperienza ai giovani è non solo giusto, ma necessario, tuttavia la difficoltà dei tre titoli avrebbe consigliato maggior prudenza. Ciò che risulta è un gruppo che, seppur buono, talvolta subisce la complessità delle partiture che i tre direttori (uno per opera)

Uno scatto dall’Otello andato in scena a Ravenna

spiegano con destrezza. Interessante il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”, speriamo di rivederlo a Ravenna presto. A conclusione va sottolineato come la regia delle tre opere, seppur scenograficamente non ricca, risulti sempre funzionale e aderente al testo musicale. Ce ne fossero di più! Il vincitore, però, è il pubblico, sempre molto presente che ha applaudito con sapienza, senza osannare ingiustamente né affossare gratuitamente. Si auspica che il rinnovato senso critico si espanda a tutti i livelli nel Belpaese.

La qualità ai tuoi piedi V i a A n t i c a Z e c c a , 1 5 - R AV E N N A - Te l . 0 5 4 4 2 1 7 4 5 2

Tra gilet gialli che incendiano la Francia e una sinistra in frantumi in Italia, mentre il Pd si avvita su se stesso e Salvini riempie le piazze con una politica punitiva verso i migranti che altro non vorrebbero che diventare lavoratori in Europa, cosa c’è forse di meglio che riscoprire la classe operaia protagonista della narrativa? 108 metri The new working class hero pubblicato da Laterza (secondo di una trilogia dedicata al lavoro) di Alberto Prunetti è un romanzo viscerale che racconta proprio questo, il lavoro della nuova working class, quella di questi nostri tempi. Forse con più efficacia di tanti articoli o saggi sociologici, questa storia, dichiaratamente autobiografica, fotografa la precarietà, lo sfruttamento e le modificazioni avvenute nel mondo del lavoro negli ultimi vent’anni. Classe 1973, figlio di un orgoglioso operaio delle acciaierie di Piombino, Alberto è il primo della famiglia a studiare in un ambiente dove lo studio appare una scelta bizzarra e controcorrente. Liceo scientifico e poi università a Siena. E poi? Inghilterra, alla ricerca di una possibilità che l’Italia e la Toscana non potevano dare. Ma la sua non è la storia di chi arriva in un mondo più meritocratico e così arriva rapidamente alla vetta, come pure accade a tanti. No, il suo è forse quello del mondo condiviso in realtà dai più, quello dei lavoretti nelle pizzerie, nei mall, nelle mense, lavori umili considerati alla base della scala sociale per chi non sa parlare la lingua, anche se ha una laurea in tasca. È una storia che potrebbe per certi versi far pensare a quella di tanti migranti qui, senonché in un’epoca before Brexit Prunetti può tranquillamente prendere un aereo con in

mano la sola carta d’identità per andare a cercar fortuna. Ma a parte questo, il suo posto è appunto quello alla base della catena alimentare, insieme ad altri stranieri, reietti, ex galeotti, un’umanità varia e poetica, disperata e autentica, per una storia che ha molto di politico e allo stesso tempo tantissimo di letterario. Il talento da scrittore purissimo Prunetti lo sfodera soprattutto in quella scelta così originale di un italiano impastato di idioletti locali e di inglese, quasi “esperanti” con un gusto per il grottesco che ricorda a tratti Irvine Welsh. La sua è una comicità che mescola la veracità toscana con lo humor inglese, un realismo senza veli a momenti di visionarietà totale. Insomma, un libro che non ha solo l’enorme merito di affrontare un tema di fatto scomparso dalla letteratura, dove il precariato è diventato semmai un tema esistenziale, di riflessione individuale mentre qui in qualche modo riesce ad assumere una dimensione collettiva e transnazionale che parte da un dato di appartenenza alla working class, di consapevolezza che non basta una laurea, e meno che mai in Italia e meno che mai negli ultimi decenni, per trasformarti in borghese. La testimonianza letteraria di ciò che tutti gli indicatori del resto dicono da tempo: le differenze sociali si stanno acuendo e l’ascensore sociale è bloccato. Una buona lettura per tutti i dirigenti dei mille partiti di sinistra per trovare un punto comune. E ai dirigenti del Pd che ancora non hanno capito perché sono stati abbandonati da una o più generazioni di elettori. E in generale una buona lettura per chi ama la buona scrittura.


34 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

TEATRO/1

TEATRO/2

Il regno profondo: Guidi e Castellucci in scena al Rasi Al via anche un percorso sul teatro infantile con la fondatrice della Societas

Il regno profondo, foto di Eva Castellucci

VERONICA PIVETTI È VIKTOR UND VIKTORIA AL MASINI Al Teatro Masini di Faenza dal 18 al 20 dicembre alle ore 21, va in scena la commedia musicale giocata sul doppio Viktor und Viktoria, liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel. Protagonisti dello spettacolo sono Veronica Pivetti e Giorgio Borghetti, affiancati da Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci e Nicola Sorrenti. Autrice della commedia è Giovanna Gra, mentre la regia è firmata da Emanuele Gamba. L’incontro con gli interpreti si terrà il 19 dicembre alle 18 al Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito).

Per la Stagione dei Teatri e la Stagione dei Piccoli, inizia al Teatro Rasi una soggettiva su Chiara Guidi. In particolare, venerdì 14 dicembre alle 21, al teatro Rasi va in scena per un pubblico adulto Il regno profondo. Perché sei qui? con la stessa Claudia Castellucci e Chiara Guidi, una lettura drammatica su musiche Scott Gibbons e Giuseppe Ielasi. “Perché sei qui?” è la prima di molte domande che due “luogotenenti” arroccate su un podio, si scambiano. Sono domande elementari, di discorsi ancora più poveri, che entrano all’improvviso nel turbine di un dubbio radicale. La logica stringente – cui le due figure si sottopongono – è captata da un’ironia che pretende onestà. Il carattere scettico e vedovile del dialogo rifluisce in un mare comico che lascia perplessi. Lo spettacolo è candidato a due Premi Ubu 2018, “Miglior regia” e “Migliore nuovo testo italiano o scrittura drammaturgica”. La fondatrice della cesenate Societas, Chiara Guidi (regista, drammaturga, attrice, didatta) sarà inoltre presente con una vera e propria personale, a partire dall’incontro Teatro infantile, passando per gli spettacoli La terra dei lombrichi, Il regno profondo e Fiabe di Fedro. Esercizio del Metodo errante, fino ad arrivare all’anticipazione del libro Teatro infantile. L’arte scenica davanti agli occhi di un bambino. Dal 2011 Guidi cura a Cesena il “Festival Puerilia - Giornate di puericultura teatrale”, un’esperienza di lavoro con l’infanzia che viene da lontano, Si comincia giovedì 13 dicembre alle15.30 nella sala Mandiaye N’Diaye del Teatro Rasi con un incontro che fa parte o fa parte del ciclo di incontri Siamo Asini o Maestri? e che porterà all’allestimento di uno spettacolo a febbraio e marzo. Info: 0544 36239.

TEATRO/3

TEATRO/4 L’abisso di Enia in scena a Cervia e Faenza Come anticipato sullo scorso numero di R&D con un’intervista all’autore (anche sul sito www.ravennaedintorni.it) il 13 dicembre a Cervia e il 17 dicembre a Faenza al Masini andrà in scena il racconto di Davide Enia L’abisso dedicato al tema dei migranti nel Mediterraneo tratto dal suo bellissimo libro in presa diretta da Lampedusa, Appunti per un naufragio (Premio Mondello 2018). Davide Enia torna in scena con il gesto, il canto, il cunto, per affrontare l’indicibile tragedia contemporanea degli sbarchi sulle coste. Epopea di eroi odierni, tra vita e morte, che diventa metafora di un naufragio individuale e collettivo. Lo spettacolo, che vede in scena anche Giulio Barocchieri, autore ed esecutore delle musiche originali, è frutto della co-produzione di Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo e Accademia Perduta - Romagna Teatri.

DIECI PICCOLI INDIANI RILETTI DALLO SPAGNOLO REGUANT Dal 14 al 16 dicembre al Rossini di Lugo va in scena la commedia Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie con Ivana Monti, Luciano Virgilio, Carlo Simoni e la regia di Ricard Reguant. Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, Dieci piccoli indiani è considerato ancora oggi il capolavoro letterario della regina del giallo: il libro resta nella memoria una perfetta struttura letteraria capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Questa versione del capolavoro di Agatha Christie è quella del regista spagnolo Ricard Reguant, riproposta dopo l’enorme successo registrato sia a Madrid che a Barcellona durante la scorsa stagione. Il 15 dicembre alle 18 la compagnia incontro il pubblico al Rossini.

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Martedì 18, ore 21

Claudio Balella: La stella di Natale: tutta un'altra storia

ore 21 VENERDì 14 NE

IO OSSERVAZSTELLATA A T DELLA VOL 16 ore 10:30 DOMENICA DEL SOLE

ONE OSSERVAZI

ettendo ero, cielo perm lib so es gr In PLANETARIO Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.00-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata


CULTURA / 35 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

OPERA

In scena il racconto collettivo “Il viaggio di Roberto” da Ravenna ad Auschwitz Il regista Alessio Pizzech sulla nuova versione rivista per orchestra di Roberta Bezzi

Dopo la fortunata esperienza di quattro anni fa, torna al teatro Alighieri di Ravenna la produzione originale di teatro musicale Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz, nella nuova versione rivista per orchestra – l’Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani – dallo stesso autore delle musiche Paolo Marzocchi. Domenica 16 dicembre, alle 15.30, l’appuntamento che inaugura la Stagione d’Opera 2018/19 riporta in scena la drammatica storia di una delle quarantamila vittime italiane della Shoah, Roberto Bachi, che visse a Ravenna e qui frequentò la quarta elementare alla scuola Filippo Mordani. Il 6 dicembre 1943 Roberto partì dal Binario 21 della stazione di Milano, destinazione Auschwitz. La sua vicenda è stata ricostruita grazie ad alcuni suoi ex compagni di classe, quali Danilo Naglia, Silvano Rosetti e Sergio Squarzina, sul palco nella rappresentazione, ed è diventata azione scenica su libretto di Guido Barbieri e musiche di Marzocchi. La regia, ieri come oggi, è di Alessio Pizzech. Pizzech, è vero che per lei Il viaggio di Roberto è molto più di uno spettacolo? «Sì, è un’occasione per riprendere le fila di un problema ben noto e di dare risposte al presente, alla crisi della contemporaneità. Riallacciando così i nodi di una società in cui siamo sempre più incapaci di ricostruire racconti collettivi, fondamentali per il passaggio intergenerazionale, ossia per far sapere cosa lasciamo a chi viene dopo di noi». Com’è tornare a lavorare sullo stesso spettacolo dopo qualche anno? «Il tempo fa vedere cose che prima non si vedevano. Il tempo che viviamo è dell’istante e del presente, quello del teatro è sedimentazione. Si notano sfumature e si ridà forza a frasi che sembravano scontate e invece non lo sono. Purtroppo il contesto di oggi è più imbarbarito rispetto al 2014…». Come regista, quali difficoltà ha incontrato in rapporto a questo lavoro?

«Questo è in realtà uno spettacolo fortunato che è venuto da sé. C’è stato un grande lavoro di squadra e le cose sono fluite facilmente. La maggiore difficoltà quindi è essere all’altezza del racconto, essere sinceri con se stessi e non barare. Essendo in ballo storie vere e reali delle persone, ho chiesto molto emotivamente a me stesso e, di conseguenza, agli interpreti». Per questioni anagrafiche avete scelto nuovi ‘Roberto’? «Sì, si alterneranno addirittura in tre. Alcuni di loro avevano partecipato anche alle precedenti edizioni, mentre nei cori avremo ragazzini sia delle medie sia delle superiori. È davvero un racconto di tutti». Una curiosità: lei si è dedicato all’arte circense fino ai 18 anni. Quanto ha influito questo nel suo rapporto col teatro? «Da ragazzino volevo fare il Una foto di scena. Sopra direttore di circo attirato dall’iil regista Alessio Pizzech dea di spostamento continuo, da una vita un po’ zingaresca. Lavorando con clown russi mi sono reso conto della mia inadeguatezza per via di una certa crudezza che non mi apparteneva. Dall’universo circense mi sono portato dietro l’idea che tutto debba funzionare alla perfezione e che qualsiasi imprevisto vada gestito in modo che il pubblico non se ne accorga. Una grande palestra, in cui ho imparato anche che tutto è importante dal numero di punta al tirare il tendone del circo. Ecco, questa è una filosofia che mi appartiene e – ancora oggi – se mi capita un palcoscenico sporco, la prima cosa che faccio è spazzare. Ho una visione artigianale e concreta del teatro». Lei ha al suo attivo oltre 100 lavori, fra prosa e lirica. A quale spettacolo o incontro più legato emotivamente? «Certamente ha cambiato la mia vita L’ascesa e la caduta della città di Mahagonny prodotta da Opera Studio. Un’opera che ha segnato il mio incontro con Ravenna e che mi ha costretto a cambiare il rapporto con il cantante e, di conseguenza, il mio modo di fare regia lirica. Un incontro indimenticabile è stato poi quello con il grande autore Bernard-Marie Koltès, che mi ha plasmato e aperto nuovi mondi».

Ritorna a Faenza, per la settima edizione, il progetto di formazione Meme, ideato e curato dalla compagnia teatrale Menoventi in collaborazione con il Comune di Faenza ed E-production. I laboratori partono il 19/20 dicembre negli spazi della Casa della Musica (in via San Silvestro 136) con un appuntamento settimanale da dicembre a maggio 2019. Per questa edizione i laboratori si sdoppiano per creare due diversi percorsi destinati rispettivamente agli adulti e ai ragazzi (di età compresa tra i 7 e i 13 anni), con due differenti percorsi tematici legati da un filo conduttore che è il viaggio nel tempo, tema esplorato grazie alle invenzioni dei bambini e per mezzo delle opere di Majakovskij, poeta e drammaturgo particolarmente affezionato all’idea del dialogo con gli abitanti di un remoto futuro. Il laboratorio dedicato agli adulti si chiama Banja e prende il titolo da una delle ultime opere per il teatro di Majakovskij. Il percorso di Menoventi si propone di riscrivere e mettere in scena l’ultima opera di Majakovskij, Il Bagno, immaginando l’incontro con alcuni “spettabili discendenti” del trentesimo secolo. Per i ragazzi un percorso dal titolo Viaggio nel tempo che prevede la creazione di un bizzarro dispositivo teatrale che si nutre delle suggestioni della narrativa, del cinema e dell’arte per reinventarle assieme ai ragazzi stessi, smontando e rimontando le macchine del tempo, i pendoli quantistici, gli orologi a cucù e ogni altra invenzione fantascenica. Ai ragazzi saranno poste alcune domande di partenza, tra cui: Se tu potessi viaggiare nel tempo, quale epoca vorresti visitare? Preferiresti scappare dagli antichi dinosauri o rincorrere le velocissime tartaruzzole del futuro? Ti piacerebbe cucinare con Cleopatra? Spiegare a Mozart cos’è un microfono? Il progetto di formazione Meme è aperto a tutti, professionisti, amatori e curiosi, con la finalità di avvicinare tutti al teatro. A giugno i due laboratori incontreranno la città per condividere l’esito finale all’interno di un contesto che prevede, oltre agli spettacoli, una performance di Menoventi e altri eventi in via di definizione. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 gennaio, il primo incontro di prova è sempre gratuito. Info e prenotazioni: lab@e-production.org; 338 3237507; 393 9335757.

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36 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

CLASSICA/2

CLASSICA/1 Lo Schiaccianoci alla sala Corelli con l’Ensemble Tempo Primo

IL CONCERTO DI NATALE DELLA TOSCANINI A LUGO La stagione concertistica del teatro Rossini di Lugo parte giovedì 20 dicembre con la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma diretta da Daniel Cohen (nella foto) e uno spumeggiante concerto di Natale. In apertura cinque fra le più celebri sinfonie da opere rossiniane (La Cenerentola, L'Italiana in Algeri, Il babiere di Siviglia, Il signor Bruschino, Guglielmo Tell) mentre il concerto si chiude con una classica miscellanea di valzer viennesi di Johann Strauss Junior, alias Voci di Primavera, Sangue Viennese, Ouverture dal Pipistrello, TrischTrasch Polka, Sul bel Danubio blu e Pizzicato Polka.

Lo Schiaccianoci è la favola di Natale per eccellenza e al celebre balletto di Cajkovskij, nella versione Suite per orchestra, l’Associazione Angelo Mariani, alla vigilia delle festività natalizie, dedica l’ultimo appuntamento dei Concerti della Domenica, in programma domenica 16 dicembre alla Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna, alle ore 11. Ad interpretare la Suite, realizzata dal musicista stesso nel 1892 ancor prima di dar corso all’orchestrazione dell’intero balletto, sarà l’Ensemble Tempo Primo, formazione ravennate composta dalle prime parti dell’Orchestra Corelli. Sarà diretto da Alicia Galli, laureata in direzione d’orchestra sotto la guida del maestro Luciano Acocella. A Teresa Maria Federici, insegnante dedita alla promozione della lettura ad alta voce, sarà affidata la narrazione della favola.

FOLKLORE La Romagna di Vittorio Bonetti È uscito il primo dicembre il nuovo album del cantautore e pianista ravennate Vittorio Bonetti. Un omaggio alla sua terra, dal titolo Made in Romagna che vede la partecipazione di musicisti come Michele Carnevali all'ocarina, Christian Ravaglioli alla fisarmonica, dello scrittore Cristiano Cavina, di Pietro Quinzan e la sua band e dell’attrice comica Maria Pia Timo. Il 14 dicembre Bonetti lo presenterà in concerto al “P.R. Pizza con cucina” di Mezzano.

Al Mama’s serata napoletana Doppio appuntamento musicale al Mama’s di Ravenna: venerdì 14 dicembre Gianluigi Tartaull e Luca Bombardi omaggiano i fratelli Paolo e Giorgio Conte; sabato 15 serata napoletana con un concerto a suon di mandolino e tammorra con il gruppo partenopeo Suonapoli e la partecipazione del chitarrista ravennate Raimondo Raimondi.

CANZONE ITALIANA

CLASSICA/3 Le atmosfere della Royal Music rivivono in chiesa a Faenza Il 13 dicembre alle 21 alla Chiesa di Sant’Ippolito di Faenza si svolgerà il concerto di Natale dedicato quest’anno alla restaurazione del Bassetto Manfredo – un piccolo contrabbasso del XVIII secolo, molto raro. Con un’offerta libera in favore del restauro, si potrà assistere all’interpretazione di due composizioni dedicate all’atmosfera regale dell’Inghilterra del ‘600 e del ‘700; Royal Music: Purcell e Händel vedrà infatti protagoniste le suite da The Fairy Queen e da Water Music. A rievocare vividamente le atmosfere della Royal Music sarà la Camerata Accademica diretta da Paolo Faldi, ensemble strumentale e vocale composto da studenti e diplomati del Conservatorio di Padova.

Al via Bagnacavallo Classica al Goldoni con “Agitata” Primo appuntamento della terza stagione di “Bagnacavallo Classica - Libera la musica” giovedì 13 dicembre alle 21 al teatro Goldoni. In programma una serata dedicata alla musica sacra con Accademia Bizantina in versione “prenatalizia”, con brani da Agitata, l’ultimo apprezzatissimo album della compagine bagnacavallese realizzato insieme alla cantante francese Delphine Galou, attesa anche lei sul palco del Goldoni.

TUTTO ESAURITO AL TEATRO SOCJALE PER ORNELLA VANONI Tutto esaurito, con i biglietti venduti tutti in prevendita, venerdì 14 dicembre al Teatro Socjale per un concerto in qualche modo storico per il circolo di Piangipane. Sul palco infatti Ornella Vanoni per un concerto piano e voce con i suoi pezzi più famosi rivisitati in chiave jazz, accompagnata da Roberto Cipelli al pianoforte.

TEATRO CANZONE

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BOB MESSINI IN DUO AL CIRCOLO KINOTTO Domenica 16 dicembre dalle 19 appuntamento clou della stagione al circolo Kinotto di Borgo Masotti che ospita un concerto del duo di Bob Messini, noto attore (principalmente a teatro, ma anche su grande schermo) e cantautore bolognese. Ingresso gratuito per i soci Arci.


CULTURA / 37 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

HIP HOP

BLUES

ROCK/1

Emma Morton al Marlin

AL BRONSON I SIGILLUM S, BAND INDUSTRIAL DI CULTO

Venerdì 14 dicembre dalle 21.30 al bagno Marlin di Punta Marina concerto della cantautrice italo-scozzese Emma Morton con i suoi The Graces, tra folk, jazz e blues, con una forte componente vintage e influenze di pop moderno.

Al bagno Oasi il Lovesick Duo

NITRO A PINARELLA, MECNA A MADONNA DELL’ALBERO Sabato 15 dicembre serata hip hop sia al Rock Planet di Pinarella, che al Bronson di Madonna dell’Albero. L’appuntamento al club Cervese è con il rapper veneto Nitro, classe 1993 ma già nome di spicco della scena italiana che quest’anno ha pubblicato il terzo album No comment. A Madonna dell’Albero invece la stessa sera salirà sul palco Mecna, rapper pugliese, classe 1987, che si distingue nel panorama nazionale per le sue produzioni raffinate, caratterizzate da tappeti elettronici e atmosfere soffuse. Presenterà il suo quarto album Blue Karaoke.

ROCK/2 Al Clandestino il francese Laurence Wasser Venerdì 14 dicembre dalle 23 al Clandestino di Faenza concerto di Laurence Wasser, francese residente in California che canta con un mix di delicati versi e suoni gutturali su di un letto di percussioni e metallofoni sferraglianti. Presenza magnetica sul palco, rivisita il blues, il country, il punk.

Domenica 16 dicembre penultimo appuntamento della rassegna di Spiagge Soul al bagno Oasi di Marina di Ravenna. L’appuntamento è come al solito a mezzogiorno, con tanto di brunch servito all’interno del bagno. Sul palco per gli appassionati di rock’n’roll delle radici, Mississippi delta blues, country e bluegrass, gli emiliani Lovesick Duo.

ELETTRONICA A Cotignola tra musica e video con Chroma Flux

Atteso anche l’americano Micah P. Hinson Oltre al concerto di Mecna (vedi fotonotizia in questa pagina) al Bronson di Madonna dell’Albero questa settimana l’appuntamento è con una sorta di vecchio amico per il club, ossia il cantautore americano Micah P. Hinson che torna a Ravenna con un nuovo album in compagnia del Musician of The Apocalypse (collettivo di musicisti anonimi) che presenterà in concerto giovedì 13 dicembre con in apertura Lonesome Leash, one-man-band del polistrumentista Walt McClements, membro del collettivo Dark Dark Dark. Il giorno dopo, venerdì 14, appuntamento con una band di culto come i Sigillum S, alfieri della scena industrial italiana a cavallo tra “elettronica estrema, acustica di confine e rumore occulto”, attivi sin dal 1985 e tornati con un nuovo album e una formazione che vede protagonista anche il musicista ravennate Bruno Dorella. In apertura Alos presenta il suo nuovo disco The Chaos Awakening, che sarà un vero e proprio rituale a cura di Stefania Pedretti degli Ovo.

POP

A chiudere la rassegna Radici, mercoledì 19 dicembre dalle 21.30 al teatro Binario di Cotignola, saranno Tabache (musica) e Lady oN (video) che realizzeranno cHroma flux, performance che vuole esplorare un processo di metamorfosi che vede cellule di colore e suono espandersi per creare nuove forme.

Al planetario Recsund e Kareem Lotfy SCUOLA DI MUSICA Al Mama’s seminario con Dean Brown L’associazione musicale Mama’s che gestisce la scuola di musica al circolo di via San Mama, a Ravenna, propone un nuovo seminario per musicisti. L’appuntamento è per domenica 16 dicembre dalle 10 alle 13 al Mama’s con Dean Brown, grande chitarrista jazz-fusion americano, che ha collaborato tra gli altri con Eric Clapton, Joe Zawinul e Billy Cobham. Incontrerà fan e appassionati per soddisfare curiosità didattiche e musicali che tratteranno ritmica, groove, ear training, stile e tecnica, armonia ed improvvisazione. Ingresso gratuito per i soci.

Club Adriatico e Paradoxes tornano al Planetario di Ravenna per un evento speciale il 20 dicembre. In due differenti spazi saranno presentate in successione le performance dell’artista visivo e produttore egiziano Kareem Lotfy, live all’interno della cupola stellata, e il debutto italiano del londinese Clifford Sage, in arte Recsund, che presenterà il suo nuovo progetto “Tuner”.

GIANCANE AL CISIM TRA “ANSIA E DISAGIO” Venerdì 14 dicembre al Cisim di Lido Adriano fa tappa il tour di presentazione di Ansia e Disagio, il nuovo album del cantautore romano Giancane, tra folk’n’roll, attitudine “country-neomelodica” – citiamo la cartella stampa – e synth pop cantato in italiano, tra sarcasmo e ironia.


38 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 13-19 dicembre 2018

IL VOLUME/2

IL VOLUME/1

QUELL’ALBUM DI RAVENNA DA TENERE SUL COMODINO 170 ritratti di Carlo Zingaretti su chi ha segnato la storia della città È costituito da oltre 170 ritratti, Ravenna, l'album di famiglia, doviziosamente compilato da Carlo Zingaretti per le Edizioni del Girasole, in un corposo volume però di agile lettura pubblicato qualche mese fa. Pochi o tanti, per una galleria di personaggi che cerca di ricostruire “umanamente” la storia millenaria della città? Dipende: forse un repertorio limitato sul piano degli studi storicodocumentari, ma sicuramente ampio e stimolante per un approccio divulgativo che parte da fondamenta storiche, ma le integra con elementi mitografici e anedottici, con brevi racconti spesso brillanti sul piano narrativo. La scansione delle biografie degli uomini e delle donne, che hanno influenzato con la loro vita e imprese le vicende ravennati, segue lo sviluppo della città: romana e imperiale, barbarica e bizantina, santa e autocefala, medievale e veneziana, papalina, carbonara e risorgimentale, repubblicana e fascista, resistenziale e democratica. La rassegna parte con Giulio Cesare e Augusto imperatore e si chiude con Raul Gardini, il cosiddetto “ultimo imperatore”, mettendo a fuoco non solo personalità politiche, economiche, religiose ma anche sociali, scientifiche e artistiche. Ci sono ravennati di nascita e di adozione, passati da Ravenna per necessità o per caso. Giustamente non ci sono – poco citati o del tutto tralasciati – letterati evocatori e notabili visitatori della città già frequentati in memorabili antologie da Tino Dalla Valle, Ivan Simonini, Eraldo Baldini e Dante Bolognesi, Alberto Giorgio Cassani e altri. L’elenco meditato di Zingaretti è tuttavia un compendio toponomastico, a uso di tanti ravennati ignari, o tentati di sapere, perché certe strade o luoghi che percorrono o abitano siano intitolate a certi personaggi: tanto per fare qualche esempio ad Argentario o Agnello, a Traversari o Da Polenta, a Rondinelli e Rasponi, a Barbiani, Spreti, Alberoni, Fiandrini, fino a Fusconi, Rava, Buzzi, Baldini, Minzoni… Il volume di Zingaretti – autore appassionato di storia locale e del territorio – ha la prerogativa di attraversare i secoli fino a quasi l'attualità, e nella forma spigliata e sintetica, si presta a “libro da comodino”, da sfogliare e leggere qua e là, su e giù lungo l'asse del tempo, sul quel filo della curiosità che esplora le radici del carattere di una città. Guido Sani

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IL VOLUME/3

Uno studio sulle Albe consigliato almeno fino al quinto capitolo Il lavoro di Maria Dolores Pesce: Marco Martinelli. Un drammaturgo corsaro

Maria Dolores Pesce inaugura il suo studio, Marco Martinelli. Un drammaturgo corsaro, appena pubblicato da Editoria&Spettacolo, con un’analogia: così come un organismo vivente è un complesso gestaltico di organi, maggiore delle sue parti costitutive, allo stesso modo una “anatomia estetica” del Teatro delle Albe non può sperare di spiegare qualcosa operando una riduttiva vivisezione. Per questa ragione l'autrice sceglie di studiare questa complessità attraverso una lente privilegiata, concentrandosi sulle drammaturgie di Marco Martinelli. Fuori di metafora, questo volume è un tentativo di ricostruire l’intera storia del gruppo ravennate a partire dai testi del regista. Dal cantiere teatrale dedicato a Philip K. Dick, che inaugura l’attività drammaturgica di Martinelli nel lontano 1983 – quando ancora le Albe erano “di Verhaeren”, da poco archiviata la militanza all’interno del collettivo Linea Maginot – fino ad arrivare ai più recenti studi epici incentrati su Marco Pantani, Aung San Suu Kyi e Donato Ungaro, la Pesce illustra come le poetica di Martinelli si basi su un costante rapporto con l’oralità della parola. A differenza di molto teatro italiano, che parte dalla pagina scritta per ingaggiare un faticoso corpo a corpo con la sua riduzione scenica, le drammaturgie di Martinelli sono da sempre caratterizzate da un legame privilegiato con la voce e il corpo degli attori della sua “comunità” artistica. L’attenzione all’ascolto e all’apertura verso l’altro è il vero fil rouge dell’attività delle Albe, sia esso incontro con la polis, con lo straniero – sto naturalmente pensando al capitolo dedicato alla Romagna africana – o con le “asinità dionisiache” del territorio, attraverso la creazione della non-scuola, teatral-pedagogia per adolescenti ormai famosa in tutta Europa. L’interesse del volume sta soprattutto nella ricostruzione dei primi anni delle Albe; la lettura, almeno fino al capitolo 5, è consigliata a chi, come il sottoscritto, non ha potuto per ragioni anagrafiche assistere alla nascita della compagnia. La seconda parte, vuoi per una minore distanza storica, vuoi per una più marcata pesantezza stilistica o per una diffusa tendenza all’autocitazione, tende a sfuocare il soggetto. Iacopo Gardelli

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ACUSMA: ZIBALDONE SCRITTO IN ARGOT FILOSOFICO Perché non funziona il libro di Enrico Pitozzi su Ermanna Montanari «La figura è il divenire dell'attore. Essa porta in sé la visione che gli deriva dal considerare l'esistenza e borda così il perimetro nel quale l'infinito prende forma in una geometria ossea: essa dischiude la molteplicità di tutte le cose e respinge, così facendo, il patto con la permanenza». Basta leggere questo frammento per capire perché il libro di Enrico Pitozzi Acusma. Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari (Quodlibet, 2017) non funziona. Non si tratta di impreparazione – Pitozzi è un docente stimato e riconosciuto in ambito accademico – né di mancanza di editing – Quodlibet è una delle migliori case editrici italiane. Si tratta piuttosto dell'atteggiamento mentale che ha guidato la stesura di questo studio. Acusma non funziona perché compendia in sé molti dei mali della filosofia accademica italiana. Quello che dovrebbe essere un saggio sul lavoro attoriale e vocale di Ermanna Montanari, con un focus privilegiato sulle sue opere in solo (Ouverture Alcina, Lu ş ), si traduce in pratica in uno zibaldone speculativo che tiene assieme pre-socratici e poststrutturalismo, scritto in un argot filosofico inaccessibile al lettore medio e privo di sostanziali traguardi teorici, più vicino alla poesia che non all'estetica. Allergia all'argomentazione chiara e conseguente; etimologismo a volte francamente superfluo (una tendenza nociva che risale almeno ad Heidegger, ma alla quale l'accademia italiana non riesce più a fare a meno, come se spiegare l'origine di una parola bastasse a ridefinirla); uso pretenzioso di lemmi greci senza una precisa ragione metodologica; sovraccarico di citazioni e rimandi che, se da un lato servono a puntellare un'impalcatura teorica non limpida, dall'altro finiscono per schiacciare il lettore inesperto con il richiamo continuo a un principio d'autorità: sono questi, in estrema sintesi, i principali tic stilistici di questo libro. Ma fortunatamente non di sola teoria vive l'uomo: il libro comprende anche i due testi poetici di Nevio Spadoni e una lunga conversazione in forma di “lexicon” alla Montanari, Marco Martinelli e Luigi Ceccarelli, che chiude il volume con uno stile comprensibile. Il lettore si può consolare: l'arte di Ermanna Montanari arriva diretta e fortissima anche senza bisogno di glosse filosofiche. (ia. ga.)


CULTURA / 39 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’INCONTRO/1

L’INCONTRO/2 Eraldo Baldini racconta I giorni del sacro e del magico a Massa Lombrada, Russi e alla biblioteca Classense

Gli Imperdonabili secondo Marcello Veneziani

Continua il tour di Eraldo Baldini con il I giorni del sacro e del magico (Il Ponte Vecchio): il 13 dicembre alle 20.30 sarà al centro Venturini di Massa Lombarda, sabato 15 dicembre alle 16 al centro Porta Nuova di Russi e il 19 dicembre alle 18 alla biblioteca Classense di Ravenna. Se il ciclo dell’anno costituisce uno dei contenitori e dei motori principali delle usanze folkloriche, è in quello che si possono cercare e individuare alcune «tradizioni dimenticate» su cui soffermarsi. Baldini, l’antropologo culturale che ha indagato la cultura popolare della Romagna, ci conduce con questo libro in un viaggio fra diverse occasioni del festivo: si va dal giorno di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali ed erede di un arcaico nume pagano, ai balli e alle «battaglie rituali» nel tempo di Carnevale, ai Mattutini delle Tenebre della Settimana Santa, residui forse di cerimonie di cacciata del male e degli spiriti, agli scherzi primaverili delle Mischief Nights. Un viaggio nel passato per meglio comprendere un substrato culturale che ancora oggi ci definisce e ci influenza più di quanto possiamo credere.

Venerdì 14 dicembre alle 19 al Salone dei Mosaici (via IX Febbraio 1) a Ravenna, il giornalista e scrittore Marcello Veneziani presenta il suo ultimo libro Imperdonabili, cento ritratti di maestri sconvenienti. L’ingresso è libero. Alle 20,30 cena con l’autore a 35 euro (info e prenotazioni 3393130423 info@tesseredel900.it). Imperdonabili di Marcello Veneziani, edito da Marsilio, è una galleria di cento ritratti di autori assai diversi, dal pensiero alla letteratura, al grande giornalismo, che compongono un ideario incentrato soprattutto sul Novecento. Gli imperdonabili di Veneziani vengono da lontano, il loro capostipite è Dante, con cui inizia il viaggio, e i grandi del passato, come Machiavelli e Leopardi, Marx e Nietzsche, per soffermarsi sui pensatori della modernità, i più controversi, e poi dilatarsi nel novecento. Spengler ma anche Gramsci, Heidegger ma anche Benjamin, Valéry ma anche Chatwin, Proust e Borges e Pessoa... da Florenskij a Pasolini, da Evola a Eco, da Malaparte alla Fallaci. da Guareschi a Montanelli, da Longanesi a Flaiano.

L’INCONTRO/3 Il grecista Guidorizzi sulla guerra di Troia

EVENTI COLLATERALI

TEODORICO L’ARIANO PER “STORIE DI RAVENNA”

Dalla collaborazione tra il Centro Relazioni Culturali e il Museo nazionale di Ravenna, nell’ambito del Ciclo Incontro con l’Autore, nasce un’iniziativa dedicata al mito omerico e ai fondamenti della classicità. Il 14 dicembre alle 17.30 nel refettorio del Museo nazionale è ospite Giulio Guidorizzi, studioso di letteratura greca, con il suo ultimo lavoro Il grande racconto della guerra di Troia (il Mulino). Presenta l’autore Alessandro Iannucci grecista dell’Università di Bologna.

Secondo appuntamento con il ciclo che vede insieme studiosi e artisti

STUDIOSI, POLITICI E “CRITICI PER UNA SERA” AL MAR L’INCONTRO/4 L’esordiente Zeno Cavalla alla libreria Liberamente Alla libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna si tiene venerdì 14 dicembre alle 18 l’incontro con Zeno Cavalla, autore padovano che ha pubblicato il suo romanzo d’esordio L’ultima generazione con Clown Bianco edizioni. Assieme a lui ci saranno gli improvvisatori dell'associazione 05QuartoAtto

TEATRO RASI

Settimana intensa di appuntamenti collaterali legati alla mostra in corso al Mar “?War is over”. Il 14 dicembre alle 17 ci sarà la premiazione del video contest #myRavenna Be Inspired. Il 15 dicembre alle 17.30 si terrà invece l’incontro con gli storici dell’arte Eugenio Spreafico e Giovanna Montevecchi, mentre il 18 dicembre alle 17 l’appuntamento è con i politoligi Alessandro Campi e Michele Marchi che al Museo presenteranno la rivista RdP, con il direttore del Mar e co-curatore della mostra Maurizio Tarantino. Mercoledì 19 dicembre invece un’altra guida con un “Critico per una sera” seguita dall’aperitivo. Questa volta a scegliere un’opera da approfondire sarà il celebre foniatra Franco Fussi; a chiudere il ciclo, il 9 gennaio sarà invece il presidente dell’Ordine dei Medici Stefano Falcinelli. Nella foto, l’opera esposta a Ravenna di Jota Castro.

Secondo appuntamento con il nuovo ciclo “Storie di Ravenna”, sei carotaggi nella storia della città, composti in forma di mappe narranti a cura di un attore (Luigi Dadina), uno studioso d’arte (Giovanni Gardini) e uno storico (Alessandro Luparini) e ideati da RavennaTeatro. Attraversamenti a più voci per scandagliare il passato , cercando tracce di racconto nelle archeologie e nelle icone, nelle narrazioni orali e nelle carte alla scoperta del volto antico della città che viviamo. Lunedì 17 dicembre, alle 18, il titolo è “Teodorico l’ariano” con Maria Cristina Carile (Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna), Giovanni Gardini (Museo Diocesano di Faenza-Modigliana), Alessandro Luparini (storico e direttore della Fondazione Casa Oriani) e con Angela Longo e Alessandro Panzavolta (Orthographe). L’appuntamento si concluderà con un momento conviviale curato da Mattia Borroni, chef del Ristorante Alexander in tema con la serata.

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40 / CINEMA

Ravenna

(2018-documentario) di Nanni Moretti

GIOVEDI 13 DIC. ore 21

RAVENNA&DINTORNI 13-19/12/2018

• Cinemacity •

“2DAYS CULT MOVIE”

Iniziativa del Comune di Ravenna:

di Mohamed Oussama e Wiam Ziam VENERDI 14 DICEMBRE ore 21 di Hubert Sauper INGRESSO GRATUITO

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sab. 15: ore 19-21 dom. 16: ore 17-19-21 mer. 19: ore 21

(2018) di Ari Sandel sab. 15: ore 17 dom. 16: ore 15

Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro • www.cinemamarianiravenna.com •

(2018) di Stefano Sollima lun. 17: ore 21.15 mar. 18: ore 21.15

Cinema Mariani - Ravenna

Bumblebee

di Travis Knight mer.: p.u. 20.25

Transformers (2007) di Michael Bay mer.: p.u. 22.55

Amici come prima di Christian De Sica mer.: 17.50-20.20-22.35

Macchine mortali

di Christian Rivers fer.: 17.40-18.25-20.35-21.15-22.35; sab. e dom.: 14.50-15.40-17.40-18.2520.35-21.15-22.35; gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)

Il testimone invisibile

di Stefano Mordini fer.: 17.50-20.30-22.55; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.30-22.55

Un piccolo favore

di Paul Feig fer.: 17.40-20.20-22.55; sab. e dom.: 15-17.40-20.20-22.55

Colette

di Stefano Sollima lun. e mar.: p.u. 21.15 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)

Se son rose

• Cinema Jolly •

di Leonardo Pieraccioni fer.: 17.45-20.25-22.45; sab. e dom.: 15.20-17.45-20.25-22.45

Robin Hood L’origine della leggenda di Otto Bathurst fer.: p.u. 20.20; sab. e dom.: 15-20.20

Animali fantastici I crimini di Grindelwald di David Yates fer.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 14.50-17.40

• Cinema Mariani • Ravenna

Santiago, Italia di Nanni Moretti

Alpha

di Javier Fesser gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21

• Cinedream • Faenza

Amici come prima di Christian De Sica mer.: 20.25-22.45

Macchine mortali

di Christian Rivers fer. (escluso ven.): 20.25-22.40; ven.: 17.45-20.25-22.40; sab. e dom.: 15.25-17.45-20.25-22.40

Il testimone invisibile

Piccoli brividi 2 I fantasmi di Halloween

di Ari Sandel sab.: p.u, 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”)

di Javier Fesser

• Cinema Jolly • Russi

di Paolo Virzì dom.: p.u. 21

• Cinema Gulliver • Alfonsine

Caravaggio L’anima e il sangue

Se son rose

di Jesus Garces Lambert gio.: p.u. 21

di Leonardo Pieraccioni fer. (escluso ven.): 20.20-22.40; ven.: 17.40-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.20-17.40-20.20-22.40

Non ci resta che vincere di Javier Fesser ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21

Robin Hood L’origine della leggenda di Otto Bathurst gio., ven. e lun.: p.u. 21.50; sab. e dom.: 15.20-21.50

sab.: p.u. 18.30; dom.: p.u. 18; lun.: p.u. 21

• Cinema Italia •

• Cinema Europa •

Faenza

Faenza

di Sara Colangelo gio., ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 17-19-21

Un piccolo favore

Piccoli brividi 2 I fantasmi di Halloween

• Cinema San Rocco •

di Albert Hughes fer. (escluso ven. e mar.): p.u. 20; ven.: 17.50-20; sab. e dom.: 15.40-17.50-20

Bohemian Rhapsody

di Bryan Singer Proiezione in Dolby Atmos fer. (escluso ven.): p.u. 21; ven.: 18.15-21; sab. e dom.: 15.20-18.15-21 Proiezione in Dolby fer. (escluso ven.): 20-22.45;

di Ari Sandel sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “La Casa di Pinocchio”)

Imagine

di Steve Gebhardt, John Lennon, Yoko Ono lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)

Roma

di Alfonso Cuarón mar. e mer.: p.u. 21

• Cinema Sarti •

Lontanto da qui

Lugo

Tre volti

di Jafar Panahi ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.30; dom.: 17-19-21

• Cinema di Palazzo Vecchio • Bagnacavallo

Widows Eredità criminale

Faenza

di Steve McQueen ven., sab. e dom.: p.u. 21.15

Santiago, Italia

La signora Matilde

di Nanni Moretti gio., ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21; dom.: 16-21

di David Yates dom.: p.u. 16

Notti magiche

di Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O'Callaghan, Raymond S. Persi, Scott Mosier fer. (escluso ven.): p.u. 20.30; ven.: 17.50-20.30; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.30; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)

di Bryan Singer gio., ven. e sab: p.u. 21; dom.: 17-21

Alpha

sab.: 19-21; dom.: 17-19-21; mer.: p.u. 21

Il Grinch

Non ci resta che vincere

Bohemian Rhapsody

di Pascal Laugier fer., sab. e dom.: p.u. 22.45

La prima pietra

ven., sab. e dom.: 17.15-20-22.45

di Stefano Mordini fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 17.50-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.35-17.50-20.30-22.45

La casa delle bambole Ghostland (v.m. 14)

di Albert Hughes fer.: 17.50-20.20; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.20

Il Grinch

Ravenna

Non ci resta che vincere

di Paul Feig fer. (escluso ven.): 20.20-22.45; ven.: 17.45-20.20-22.45; sab. e dom.: 15.20-17.45-20.20-22.45

di Pascal Laugier fer., sab. e dom.: 20.40-22.55

di Bryan Singer fer. (escluso mer.): 17.40-18.20-20.3521.10-22.55; sab. e dom.: 14.50-15.30-17.40-18.2020.35-21.10-22.55; mer.: 17.40-20.35-22.55

Soldado

di Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O'Callaghan, Raymond S. Persi, Scott Mosier fer.: 17.50-20.20-22.35; sab. e dom.: 15.15-17.50-20.20-22.35

La casa delle bambole Ghostland (v.m. 14)

Bohemian Rhapsody

DICEMBRE

Animali fantastici I crimini di Grindelwald

di Wash Westmoreland gio. e mer.: p.u. 17.40; ven., sab., dom., lun. e mar.: 17.40-20.30-22.55

di Rolando Ravello fer.: p.u. 17.50; sab. e dom.: 15.25-17.50

DA GIOVEDÌ 13 A MERCOLEDÌ 19

di Marco Melluso e Diego Schiavo mer.: p.u. 21.15 (incontro con i registi e l’attore Luciano Manzalini)

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni di Lasse Hallström, Joe Johnston dom.: p.u. 16

• Cinema Moderno • Fusignano

First Man il primo uomo

di Damien Chazelle sab. e dom.: p.u. 21

• Cinema Moderno • Castel Bolognese

Il complicato mondo di Nathalie di David e Stéphane Foenkinos gio.: p.u. 21

Tutti lo sanno

di Asghar Fahradi sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21

• Cinema Sarti • Cervia

Troppa grazia

di Gianni Zanasi ven. e lun.: p.u. 21; sab. e dom.: 17-21


JUNIOR / 41 13-19 dicembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

TEATRO LABORATORIO Theatre through play/Il gioco del teatro al Rasi per i giovedì dedicati ai più piccoli

Spettacoli in strada e in teatro con Il Canto di Natale, Pinocchio, Fiesta e i musicanti di Brema

Il nuovo appuntamento del giovedì pomeriggio, dopo quello del 13 dicembre con Chiara Guidi, sarà il 20 dicembre alle 17.30 con Theatre through Play / Il gioco del teatro di Menna Price. Il laboratorio da cui nasce questo esito pubblico ha esplorato i concetti di corpo, voce e spazio tramite giochi, esercizi e improvvisazioni teatrali, sviluppando un pensiero: “I desideri dei bambini per il futuro, guardando al passato”. Il percorso è stato curato da Menna Price, autrice e regista nata a Cardiff.

La fiaba classica messa in scena da due artisti sotto la regia di Claudio Casadio

Una scena da Il canto di Natale in scena all’Almagià domenica 16

Week end di spettacolo in provincia di Ravenna per i ragazzi. Al Teatro Comunale Walter Chiari di Cervia sabato 15 dicembre alle 21 andrà in scena sarà la rilettura originale di un classico senza tempo: Pinocchio (viaggio tragicomico per nasi). Lo spettacolo, scritto e diretto da Marco Zoppello, è proposto dalla compagnia Fondazione Aida ed è interpretato da Andrea Bellacicco e Andrea Dellai. Domenica 16 dicembre, invece, alle 17 l’appuntamento è alle Artificerie Almagià di Ravenna per chiudere festosamente la prima parte della stagione

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2018/2019 de Le Arti della Marionetta, organizzata e diretta dal Teatro del Drago/Famiglia d’arte Monticelli di Ravenna. Sul palcoscenico lo spettacolo Canto di Natale della compagnia romana Teatro delle Marionette degli Accettella. Dal famosissimo romanzo di Charles Dickens pubblicato nel 1843, uno spettacolo che, utilizzando le tecniche del teatro d’attore, del teatro delle marionette e delle figure, ripercorrerà le atmosfere, le emozioni e i significati di uno dei racconti sul Natale più belli e commoventi. In scena Alessandro Accettella, Antonia D’Amore, Viviana Mancini e Romano Talevi, per la regia di Danilo Conti. Teatro anche a Faenza sia sabato che domenica grazie al Teatro dei Due Mondi. Il 15 dicembre alle 16 l’appuntamento è per uno dei loro grandi classici del teatro di strada Fiesta con partenza davanti alla chiesa di San Filippo Neri, in Corso Mazzini. Per la regia di Alberto Grillivanno in scena trampoli, fisarmoniche, tamburi coperti di pennacchi, mascheroni, flicorni, ali d’angelo per raccontare una storia dalle atmosfere sudamericante. Il 16 ci si sposta invece alla Casa del Teatro di via Oberdan 7/a alle 16 con lo spettacolo per ragazzi sempre dei Due Mondi Le nuove avventure dei musicanti di Brema con testi di testi di Gigi Bertoni e la regia sempre di Alberto Grilli.

LETTURE Nati per leggere a Liberamente Domenica 16 dicembre alle 17, le lettrici di Nati per leggere tornano alla libreria Liberamente, in viale Alberti a Ravenna, per l'ultimo incontro dell'anno dedicato a bambini (0/6 anni) e genitori. L'incontro è come sempre gratuito e non è necessaria la prenotazione.

Christmas Jamboree alla biblioteca Taroni Sabato 15 dicembre alle 10 è in programma alla biblioteca Taroni di Bagnacavallo Christmas Jamboree!, un nuovo appuntamento del progetto Letture per crescere rivolto ai bimbi dai due ai cinque anni. I lettori volontari dell’associazione Comunicando e Girandoleggendo leggeranno testi e canzoni in italiano, francese, inglese, spagnolo e tedesco sul tema del Natale.

“La cena di Natale” con laboratorio a Castiglione Alla biblioteca Celso Omicini di via Vittorio Veneto, 21 a Castiglione di Ravenna, sabato 15 dicembre alle 10.30 appuntamento dal titolo “La cena di Natale”. Alla lettura dell’albo illustrato seguirà un laboratorio di manualità creativa dedicato alla costruzione di decorazioni natalizie. Laboratorio per ragazze ragazzi da 6 a 11 anni realizzato dall'Associazione Fatabutega. La partecipazione è gratuita ma l'iscrizione è obbligatoria. Tel. 0544951754 biblio.castiglione@classense.ra.it

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42 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 13-19 gennaio 2018

CLASSIFICHE GASTRONOMICHE

TABELLA DEI LOCALI RAVENNATI SEGNALATI NELLE GUIDE NAZIONALI

Ristorazione ravennate: un bilancio (anche) attraverso le guide

Identità golose web: Alexander, Camì L’Espresso: Alexander, Corte Cabiria, La Capannina, Osteria del Tempo Perso Gambero Rosso: L’Acciuga, Camì Michelin: Al Gallo, Osteria del Tempo Perso, L’Acciuga, Boschetto, Flora Touring: Al Gallo, Cappello, L’Acciuga Osterie Slow Food: nessuna citazione CheftoChef web (con indicazione chef): Camì-Vincenzo Cammerucci, Cà del Pino-Marco Cavallucci, L'Acciuga-Matteo ed Edoardo Salbaroli, Alexander-Mattia Borroni

Le citazioni di locali e chef della città e dintorni di Franco Chiarini*

CLASSIFICA PER FREQUENZA: L’Acciuga (4), Alexander (3), Camì (3), Osteria del Tempo Perso (2), Al Gallo (2), La Capannina (1), Corte Cabiria (1), Al Boschetto (1), Flora (1), Cappello (1), Cà del Pino (1)

Eccoci qua anche quest'anno. Tutte le guide dei ristoranti sono di nuovo arrivate, desolatamente implacabili, in libreria (oppure on-line). Desolatamente per il loro inarrestabile declino, sia perchè i libri in quanto tali lo sono, sia a nostro parere per uno spostamento di attenzione dalla identità del ristorante a quella dello chef. A quando una guida delle “stelle”-cuochi e non “stelle”-ristoranti? A questo proposito abbiamo inserito nelle segnalazioni la mappa di CheftoChef emiliaromagnacuochi: una guida dei 50 chef top della regione, che ha come “variabile indipendente” lo chef per l’appunto... Poche le novità in una ristorazione che sta estendendo la propria funzione ad un ventaglio di offerta le più diverse – bar, trattorie, circoli, mense sociali, pizzerie, pub, agriturismi... e ristoranti – a fronte anche di una domanda ormai variegata e destrutturata come abitudini, culture, tempi di approccio al cibo. Una fase di esplosione di offerta anche quantitativa che spesso non è “controllabile” da una domanda non sempre matura e quindi sottoposta ad un vorticoso turnover. Il trittico prodotti - tecniche - concetti è il fondamento della “cucina d'autore” che ispira CheftoChef e guida i nostri giudizi. Ma se i prodotti non sempre sono di qualità, se le tecniche (e le tecnologie in cucina) sono approssimative, se la cultura media di un cuoco non è adeguata, i risultati (con una dimensione salutistica ormai non ignorabile) tendono inesorabilmente verso il basso. Così la tabella rappresenta semplicemente e come sempre, la frequenza delle citazioni dei ristoranti ravennati, senza tener conto di punteggi, cappelli o stelle, la cui comparazione dei valori sarebbe comunque di difficile interpretazione. È ancora Matteo Salbaroli (con il fratello Edoardo) dell' Osteria l'Acciuga (capofila della compagine CheftoChef ravennate identificata in RavennaFood), che guida la graduatoria nonostante il suo impegno in diverse inziative sociali e di promozione territoriale, oltre alla recentissima apertura della Cu-

LO STAPPATO Due etichette originali di antico stile piemontese di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Assaggiamo due vini davvero originali dell’azienda piemontese “Tenuta Santa Caterina”. Il primo è un “Arlandino Grignolino” 2015 dal colore mattonato. Intensità, persistenza e pulizia. Leggero sottobosco, note di agrumi essiccati. Erbe aromatiche e piccoli frutti rossi. Bocca di piacevole freschezza, tannino sottile, sapidità. Persistenza. L’altro è il “Sorì di Giul Freisa” 2013. Immediato al naso l’impatto dei canditi, della confettura di prugne e della cannella. Erbe aromatiche con leggere nuance balsamiche. Scorza di mandarino e note di spezie. Fresco al palato con sapidità dall’accento quasi salino. Tannino piacevole di sottilissima ruvidità. Ve li segnalo perché si tratta di vini dal palato e dalla mentalità piemontese di altri tempi. Per chi ama i contrasti dell’evoluzione e per chi vuole fare un tuffo nel passato enoico di questa regione.

cina del Condominio, un locale polivalente che mancava a Ravenna. «Ho voluto riaccendere il ricordo di piatti d'antan interpretati con i migliori ingredienti di produttori di qualità perchè i giovani non dimentichino, i nonni si riconoscano e i turisti sappiano cos'è la vera Romagna delle paste fresche e di intingoli ormai introvabili» dice Matteo di questa nuova sfida. Mentre Mattia Borroni dell'Alexander, che segue a ruota, si sta aprendo a diverse esperienze che lo legano alla sua passione per il mare e alla moderna interpretazione delle diverse tendenze sulla fermentazione dei cibi. Vincenzo Cammerucci, pluristellato nella sua lunga storia di chef, con tre segnalazioni rafforza la qualità di una scelta azzeccata nella sua casa di campagna di grande classe: Camì, un agriturismo felicemente atipico con I grandi prodotti del suo orto anche conservati. Entra di diritto in graduatoria il grande Marco Cavallucci che con l'Azienda Spadoni ha riavvivato i nostri ricordi con il ripristino di Cà del Pino, mentre attendiamo la nuova gestione in cucina de La Capannina di Casal Borsetti e nel contempo l'esito del “trasloco” di Ivan Zannoni al Colibrì. Nuove realtà si affacciano anche sullo scenario di una ristorazione che coinvolge povertà e disagio sociale. Il recente odg del Consiglio Comunale ha aperto la strada ad iniziative che possono affrontare in modo più sistematico il tema dell'integrazione fra domanda e offerta per pubblici diversi, contrastando le diverse povertà con un approccio alla alimentazione in esercizi “aperti” e ad un tempo sostenibili come impresa, pur accogliendo la dimensione del dono. “Ristoranti aperti” come l'esperienza green di Kirecò o come quella di recupero sociale de La Macina sono esempi recenti ma già collaudati. Un “pranzo sospeso” può diventare uno degli elementi di integrazione moderna in diversi locali per una città da sempre ospitale. Anche la collaborazione avviata fra CheftoChef e Teatro del-

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GUSTO / 43 13-19 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

Rappresentazioni della storia ravennate anche in tavola. Si comincia con Teodorico Con Teodorico l'Ariano, della serie “Storie di Ravenna” (vedi p.39), alle 17 di lunedì 17 dicembre, al Teatro Rasi, inizia la collaborazione fra il Teatro delle Albe e RavennaFood (emanazione locale di CheftoChef emiliaromagnacuochi). Sarà Mattia Borroni, cuoco della cosiddetta “cucina d'autore” che guida la brigata del Ristorante Alexander di Ravenna, a iniziare questo percorso con l'idea di collegare la rappresentazione teatrale con la cucina in modo “leggero”, ma significativo. I mosaici ravennati ispirano cibi poveri per una presenza ecclesiale discreta ancorchè incardinata in potenze imperiali. Pani e Pesci, al di là delle allegorie e dei simboli, sono probabilmente alimenti correnti della popolazione e delle maestranze commerciali, militari e portuali di quell’epoca.

le Albe (vedi notizia qui sopra) potrà aprire altre e nuove vie di interconnessione fra rappresentazioni storico/artistiche e mangiari in una comune riflessione sulle loro possibili comuni radici. Non è sufficiente sostenere che il cibo è anche cultura: è bene dimostrarlo anche se non è facile. E il forese? Si aprono (e si chiudono) numerosi esercizi, ma anche al mare la ristorazione, nonostante lodevoli tentativi, accompagna il declino turistico dei nostri lidi e la campagna resta inchiodata ai mangiari riempipancia dei fini settimana (e se si superano i 20 euro è già un problema). Con qualche eccezione consolidata fra i veri agriturismi, come ad esempio Ca' Ridolfi, che fa parte della rete de “Il Lavoro dei Contadini” e che si può permettere anche qualche buona bottiglia... Un segnale della destrutturazione del pranzo liturgico è l'avanzamento di ruolo delle pizzerie/piadinerie anche di qualità. Dei 10 migliori ristoranti di Ravenna per TripAdvisor i primi quattro sono appunto pizzerie/piadinerie. Del resto ancora una volta la Guida 2019 delle Osterie d'Italia di Slow Food non menziona ancora una volta nessuna trattoria, mentre cita nella sezione piadineria due locali: Piadina Luna e Tradizione Dolce & Sale. Sappiamo tutti il valore relativo che possono avere le citazioni nelle guide, ma sappiamo tuttavia che senza le guide saremmo in balia di ancor più approssimativi tam-tam. Il dibattito è aperto per un futuro un po' più consapevole anche se potrà sì migliorare l'informazione, ma se non migliora la ristorazione... E Ravenna con tutta la sua provincia continuano ad essere la cenerentola di una regione anch'essa un po' ingessata . E pensare che siamo l'unica provincia dell'Emilia-Romagna che si potrebbe sbizzarrire fra mare, valli, pianura, collina, e anche un po' di montagna. *socio fondatore CheftoChef Emiliaromagnacuochi e coordinatore Ravenna Food

CIBI NATURALI Da Ravegan prodotti bio ed etici, sani e gustosi, anche al Biomarché

PRODOTTI CONTADINI Al Mercato Coperto Campagna Amica degustazione di panettone e bollicine

Ravegan nasce da un’idea di Paola, Paolo e Andrea, improntata all’etica e alla naturalità del cibo, per la salvaguardia dell’ambiente e la felicità per ogni essere vivente. La cucina vegan è un modo semplice per alimentarsi, praticato sempre dall'uomo che si è nutrito di frutta, verdura e semi, e nel tempo ha imparato a combinare innumerevoli ingredienti della natura per preparare piatti deliziosi. Cucinare vegan vuol dire apprezzare nuovamente profumi e sapori, scoprire la stagionalità dei frutti della terra. Ravegan produce tofu e seitan fresco ogni settimana in modo artigianale e prepara un menu diverso tutti i giorni con prodotti di stagione. Utilizza esclusivamente materie prime bio e no ogm da produttori locali. Ravegan offre pietanze semplici ma anche fantasiose e inedite, sane, profumate e gustosi, che non siano state causa di sofferenza per nessun essere vivente. I prodotti Ravegan sono certificati bio al 100% da Icea, e oltre che in Gastronomia,aperta dal lunedi al sabato, anche al BioMarchè in Piazza San Francesco a Ravenna, tutti i martedì.

Nuovo appuntamento speciale e nuova apertura prolungata questo sabato, 15 dicembre, al Mercato Coperto Contadino di Campagna Amica a Ravenna. Nel nuovo spazio per la spesa a km0 in piazza dei Carabinieri, dalle 8.30 alle 19.30, in programma degustazione del Panettone Giorgione, il primo realizzato con grano antico e materie prime 100% made in Italy e di origine contadina in abbinamento agli spumanti di Ravenna. In particolare i produttori agricoli presenteranno le “bollicine” realizzate recuperando antichi vitigni autoctoni come il Famoso extra dry e lo spumante Podere Geloso dell'azienda Alessandra Ravagli, le albane in versione Cru e Dry di Terra di Brisighella e lo spumante La Colonna da uve biologiche Uva Dora con metodo champenois dall'Azienda agrituristica l'Azdora di Madonna dell'Albero. Durante la mattinata il Mercato ospiterà anche la raccolta firme “Eat original. Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo), dedicata a tutelare in ambito europeo il luogo di origine di prodotti agricoli e alimentari Per tutti gli aggiornamenti e le novità sul Mercato è possibile seguire le pagine social Campagna Amica Ravenna su Facebook e Instagram.

COSE BUONE DI CASA Sferette di salmone e puré di zucca per deliziare le feste di Angela Schiavina

Ecco una ricetta per la vigilia di Natale e per il cenone di San Silvestro che mi hanno suggerito Romana e Giada Bosco, insegnanti Aici, titolari della scuola di cucina Il melograno a Torino. Si tratta di sferette di salmone con puré di zucca. Ingredienti per 10 persone. Per il puré di zucca: 1/2 kg. di zucca mantovana pulita, 1 piccola patata, un foglia di allor, olio

evo. Per le sferette: 200 gr. di salmone (abbattuto) spinato e spellato, 50 gr. di salmone affumicato, 2 cucchiai di sesamo nero, succo di limone, olio evo, tabasco, sale. Preparazione: lessate zucca e patate con l’alloro e un po’ di sale. Eliminate l’alloro, scolate e frullate il tutto come un puré denso. Condite con olio evo e tenete al caldo a bagnomaria. Frullate non troppo finemente i due salmoni e condite con un filo d’olio, poche gocce di limone, tabasco e un pizzico di sale. Amalgamate bene, coprite e conservate in frigorifero per almeno mezzora. Poi confezionate delle sferette grosse quanto una noce. Suddividete il puré di zucca in piccole ciotoline e appoggiatevi sopra una sferetta passata neil sesamo. Decorate con un rametto di prezzemolo e qualche chicco di melograno.


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Quali permessi servono per ristrutturare casa? Quando si decide di ristrutturare la propria casa, per avviare i lavori sono necessari dei titoli abilitativi. Il decreto legge Madia (d.l. n. 222 del 2016) ha introdotto un pacchetto di misure volte alla semplificazione e a garantire a cittadini e imprese certezze sulle regole da seguire per avviare un lavoro nella propria abitazione, con tempi certi e un unico sportello a cui rivolgersi. Nel decreto è riportato l’elenco degli interventi edilizi e per ciascuno di essi è indicato quale tipo di pratica occorre presentare oppure se si tratta di un’attività libera che non richiede alcun adempimento. Di seguito, ecco i titoli abilitativi che servono per gli interventi edilizi più comuni: Manutenzione ordinaria – interventi che riguardano opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti: non occorre alcun titolo essendo attività di edilizia libera; Manutenzione straordinaria – interventi edilizi per conservare l’edificio e assicurarne la funzionalità quali il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio: Cila o Scia (dipende dal caso); Ristrutturazione - che porti ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comporti modifiche della volumetria complessiva degli edifici: in tal caso occorre la Scia; Restauro e risanamento conservativo leggero – sono compresi interventi di ripristino e rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso: Cila; Nuova Costruzione o ampliamento – Permesso di Costruzione (P.d.C); Difformità – E’ necessaria una Sanatoria. ASPPI in coordinamento con Studio Tecnico Geometri Stinchi e Spinelli mail: stspgeom@libero.it - tel./fax: 0544/219388 - cell. 335/8282258 Via Manfredo Fanti, 8 - 48121 - Ravenna (RA)

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Rif. 0498 € 105,000

€ XXXX

Cl. energ. “E” - Ep. 98,19

€ 180.000

tel. 0544 458942

Rif: R-027

€ 115.000 tratt.

Studio Immobiliare

GESTICASA

Mondo Casa tel. 0544 458942

tel. 0544 219628

RAVENNA, ADIACENZE OSPEDALE In scala di sole 5 unità, proponiamo in vendita appartamento in ottimo stato, al piano rialzato, composto da ingresso, soggiorno, cucina abitabile, 2 camere da letto matrimoniali, 2 cantine. Riscald. autonomo. Giardino condominiale. Minime spese condominiali. Cl. en. “F” Ep. 318,08

Rif. RA 518 € 135.000

A 50 metri dalla porta di via di Roma/adiacenze via Cesarea, tutti i negozi, supermercato, farmacia ecc... nel raggio di 100 metri da casa, vista panoramica al 5°P con ascensore, riscaldamento autonomo; ampio ingresso/disimpegno, soggiorno con balcone panoramico, cucina separata, bagno grande, 2 camere da letto grandi di cui una con balcone, cantina.

CLASSE (RA)

Appartamento con ingresso indip. al 1° piano e ultimo, recente costruzione: balcone d'ingresso, soggiorno, cucina abit., disimp. notte, camera matrim. con balcone loggiato, camera singola con balcone loggiato e bagno finestrato con vasca. Sottotetto praticabile e ampio garage. Risc. aut. e aria condizionata. Class. energ. in corso

Rif. 3083/R € 175.000 tr.

tel. 0544 . 3332910567 tel.66796 0544 XXXXXX RAVENNA CENTRO STORICO XX In piccolo contesto XX senza spese condominiali, appartamento ristrutturato e arredato, posto al piano € XXXX primo con ingresso, soggiorno con angolo cottura, una camera, bagno e posto auto. Riscald. autonomo. Classe energ. “G” Ep 223,56

Rif. A47 € 135.000

tel. 0544 36372 RAVENNA CENTRO, VIA DE GASPERI Appartamento signorile al sesto ed ultimo piano con vista panoramica sul centro storico, composto da ingresso, salone in open space con cucina, balcone, 3 camere da letto, due bagni e altro balconcino. Cantina al p. terra. Classe en. in lavoraz.

€250.000

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