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FREEPRESS n.788

18-24 OTTOBRE 2018

Filippo Tortu primatista italiano dei 100 m

SCOPRI IL MONDO FASTWEB NEL CENTRO AUTORIZZATO DI PIAZZA

BARACCA 30 A RAVENNA

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495

TEATRI RINNOVATI Dal Goldoni al Rasi, i finanziamenti per i lavori nei palcoscenici della provincia I palchi al teatro Goldoni di Bagncavallo



INTRO / 3 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 Serve un progetto concreto per l’ex ippodromo di Ravenna di Luca Manservisi

La prima impressione che si raccoglie tra chi ci entra per la prima volta è un misto tra ammirazione, stupore e amarezza. «Che bello, peccato non sia valorizzato» è un po’ la frase che ricorre tra i frequentatori dell’area. Non un’area qualunque, ma un pezzo di storia di Ravenna, dove ha giocato le sue prime partite la squadra di calcio della città, dove si svolgeva tradizionalmente la festa dell’Unità, dove centinaia di ravennati tuttora passeggiano o corrono, incuranti dello stato di semiabbandono che caratterizza ormai dalla sua chiusura di diversi anni fa parte dell’ex ippodromo Candiano, oggi imponente area verde del quartiere darsena. Un luogo che da poche settimane ha ripreso in parte vita, grazie al ritorno di bambini e ragazzi del settore giovanile del Ravenna Calcio che possono sfruttare così l’investimento del Comune, che in questi ultimi anni ha ristrutturato tribuna e spogliatoi e reso utilizzabili i campi da gioco (nonostante rimangano alcuni problemi di livellamento del terreno, al di fuori del campo centrale). Un investimento però ancora molto al di sotto delle aspettative. Che sono quelle di vedere nascere all’ex ippodromo una vera e propria cittadella dello sport (basti pensare che già sono presenti anche i campi da tennis del circolo Zavaglia), così come immaginato addirittura ancora dall’ex sindaco e senatore Vidmer Mercatali nel 2010 e come ribadito per esempio solo un anno fa in occasione dell’inaugurazione dei campi da calcio dall’attuale assessore allo Sport Roberto Fagnani. Di progetti concreti di riqualificazione dell’area delle scuderie, quella maggiormente degradata, al centro anche poche settimane fa di un blitz della polizia municipale, al momento però non ce ne sono. E i suggerimenti anche arrivati in campagna elettorale dagli alleati (del Pd) di Insieme per Cambiare (si parlava già di una bozza di progetto da cinque milioni di euro) sembrano essere finiti nel dimenticatoio. Di fatto l’Amministrazione ha (legittimamente) preferito puntare il triplo di quella cifra per fare al Pala De André un palazzetto nuovo di fianco a un palazzetto esistente dalla scarsa funzionalità e riservare all’ex ippodromo solo interventi spot in base alle necessità. Sperando naturalmente di essere smentiti, sperando di vedere invece presto l’Amministrazione (stimolata su questo punto recentemente anche dal gruppo CambieRà in consiglio comunale e dal consiglio territoriale della Darsena) mettere in campo davvero un progetto complessivo di rilancio di un’area sportiva dalle clamorose potenzialità. Basta farci un giro per rendersene conto. Stando attenti a dove si mettono i piedi quando si arriva dalle parti delle scuderie...

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POLITICA IN PROVINCIA SI RINNOVA IL CONSIGLIO

ECONOMIA IL CONSORZIO SOLCO COMPIE 30 ANNI PARLA IL PRESIDENTE

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COPERTINA NUOVE RISORSE PER I TEATRI: ECCO I PROGETTI

DIARIO DI VIAGGIO I FRATELLI IN BICI IN AFRICA: CONTINUA IL GIRO DEL MONDO

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MUSICA TORNANO I SABATI DI MAMA’S E BRONSON E NASCE UN JAZZ CLUB

ARTE MONI OVADIA E ANTONIO PATUELLI AL MAR

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JUNIOR AL VIA LE STAGIONI TEATRALI A FAENZA E ALL’ALMAGIÀ

GUSTO ANTEPRIMA “GIOVINBACCO”: LE INFO UTILI

da pagina

36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 788

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

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JOE DIBRUTTO Un repertorio internazionale ed italiano che pesca fra i brani più significativi degli anni '70, vistosi abiti di scena in tema e divertenti coreografie; più che un concerto un vero e proprio show, questo è "discomusical”.

Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro Tel. 0544 215206 www.mariani-ravenna.it info@mariani-ravenna.it

Cena con menù fisso Inizio spettacolo ore 21.30 PRENOTAZIONI: +39 0544 215206 info@mariani-ravenna.it

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA


4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “L’aiuto” (Ammonite) di Adriano Zanni

La redazione risponde

MILITARISMO E SESSISMO SONO COLLEGATI Leggiamo che ha suscitato emozione ed entusiasmo l'evento “Pace e Guerra. Mare e terra. Scene di vita dal passato” del 13 e 14 ottobre a Ravenna con tanto di corteo di legionari romani e allestimento di un accampamento militare romano a Classe, con libero accesso e attività didattiche per i bambini, per far rivivere il mito universale della Legio I Italica. [...] Come donne della Casa delle donne restiamo stupite per la facilità con cui si alimenta l’attrazione per la vita militare, senza alcuna problematicità o approfondimento critico, tanto più ad introduzione di una mostra che ci invita ad interrogarci sugli orrori della guerra e la sua permanenza. [...] Questo genere di eventi occulta il vero ruolo del militare come dispositivo per la guerra e per l’uso delle armi. [...] Occulta il costo spaventoso della spesa militare (70 milioni di euro al giorno solo in Italia) a scapito di quella sociale. [...]. A noi donne non sfugge certo la connessione tra militarismo e sessismo ambedue basati sulla violenza del sistema patriarcale ancora dominante. Tanto più nel clima politico e sociale di oggi, con il ritorno di istanze nazionaliste basate sul binomio Patria/Famiglia, di memoria fascista. Ci chiediamo e chiediamo al Sindaco perché sia stato necessario ricorrere alla fascinazione di una rievocazione storico-militare che stride con l’impegno di due istituzioni così importanti come il Mar e il nuovo museo di Classe.

Pubblichiamo la lettera aperta al Sindaco dalla Casa delle Donne su un tema sicuramente interessante. La mostra “War is over?” e gli eventi connessi si propongono di suscitare una riflessione sul tema, di certo quello del fine settimana scorso è stato un grande evento popolare che magari ha avvicinato qualcuno a storia e musei e

ha suscita qualche riflessione. Altri eventi avranno sicuramente approcci diversi (è atteso per esempio Moni Ovadia per sabato). Ma certo i temi sollevati dalla Casa delle donne sono di grande interesse e possono rappresentare uno stimolo per ulteriori riflessioni sul tema (anche) di chi, tra vinti e vincitori, scrive la storia.

LA POSTA DEL CUORE Caro dottore, vorrei sfogarmi ma non ho trovato la psicologa adatta di Enrico Ravaglia *

Caro dottore, ho diciotto anni, non mi mancano gli amici, ho anche un discreto dialogo in famiglia, ma sentito il bisogno di cercare una psicologa per sfogarmi. L’ho trovata, sono andata, ma sono rimasta insoddisfatta. Non mi sono sentita a mio agio. La sento distante. Forse anche perché gli appuntamenti che mi ha dato sono stati pochi e distanti nel tempo. Se devo spendere dei soldi per vederla ogni due mesi, quando va bene, lascio anche stare. Non so se continuare o meno. Lettera firmata

C IC L AM I N I da

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Nella risposta alla sua lettera vorrei distinguere due livelli. Uno che riguarda la sua situazione personale, e un secondo che riguarda il metodo con cui condurre i colloqui psicologici, i quali sono cosa diversa dalla psicoterapia. Riguardo alla sua situazione personale, mi ha colpito la parola “sfogarmi”, chissà a quante cose si riferisce e a quali argomenti. È una parola che ha moltissimi rimandi, chissà quale è il suo? Ammiro la sua determinazione, nonostante la sua giovane età ha avuto la lungimiranza di cercare una persona che sappia ascoltare con uno sguardo professionale e consigliare il percorso più adatto a lei. Comprendo la sua perplessità, in effetti vedersi una volta ogni due mesi mi pare un po’ poco. In generale, ma all’inizio in modo ancora più particolare. Perché la persona che va da uno psicologo deve avere l’opportunità di parlare di sé. Una distanza di tempo così grande tra un incontro e l’altro non favorisce la “compliance”, ovvero quella sorta di fiducia e collaborazione indispensabili per un percorso psicoterapeutico. Ci sono tanti modi di fare questo lavoro, un modello a mio avviso valido è il seguente. Al termine del primo appuntamento sono proposti altri due incontri, da effettuarsi nell’arco di una settimana o due. Dopo questi tre incontri, in cui la persona ha avuto modo di capire se si è trovata a proprio agio, il terapeuta dirà cosa pensa delle tematiche che gli sono state esposte. Consegnerà la propria restituzione, si dice in gergo. Proporrà, discutendone insieme, quello che ritiene essere il percorso più adatto. Tornando a lei, mi sento di suggerirle di manifestare alla psicologa le perplessità di cui mi ha scritto. Non tema di essere trattata peggio oppure rifiutata. La trasparenza, come dappertutto, è fondamentale. Un buon rapporto con un terapeuta si avvia se si avverte che le cose si possono dire. *Psicoterapeuta psicoanalitico – postadelcuore@ravennaedintorni.it


PUNTI DI VISTA / 5 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Dall’Amerigo Vespucci al mercato coperto di Moldenke

Segnalazioni sparse. - In settemila sulla banchina del terminal crociere di Porto Corsini. Finalmente saranno tornati i crocieristi, penso io. E invece no, era gente che ha fatto la fila per ore per poter salire sull’Amerigo Vespucci. E dire che bastava aspettare le foto. - In cinquemila, invece, hanno partecipato alla rievocazione storica della legione romana. E la fondazione Ravennantica ha potuto tirare un sospiro di sollievo: finalmente un’iniziativa legata al nuovo museo di Classe popolare, adatta a tutti e soprattutto senza nessuna polemica. E invece no (vedi la prossima). - Le donne della Casa delle donne di Ravenna hanno piantato un altro paletto nella loro valorosa battaglia contro il sessismo scagliandosi contro la rievocazione militare (di cui sopra) sottolineando in una lettera inviata alla stampa la connessione tra militarismo e sessismo «ambedue basati sulla violenza del sistema patriarcale ancora dominante». Applausi a scena aperta tra i ravennati che ora saranno sicuramente più attenti a non accentuare il sistema patriarcale ancora dominante. - Non ci sono più preti, o quelli che ci sono stanno male, e così a Ravenna chiudono le chiese (sul serio eh). Propongo il commissariamento da parte del Comune e un bando per trasformarle in un grande “contenitore enogastronomico”, come va di moda oggi. - A proposito, per la trecentosettantasettesima volta ho letto su giornali e/o siti di informazione locale il titolo “slitta ancora l’apertura del mercato coperto”. E tutte le volte penso a quanto è divertente voler “aprire” un qualcosa di “coperto”. Capito? Così, scusate, mi fa ridere. E poi così non penso al fatto che il nuovo mercato coperto avrebbe dovuto inaugurare nel 2011, o qualcosa del genere. - Prime multe per chi è stato sorpreso a bere fuori dalla discoteca di Porto Fuori dove si può essere multati anche con una Coca-Cola in lattina in mano secondo la nuova ordinanza del sindaco che zitto zitto sta seguendo le orme del suo predecessore-sceriffo e che di fatto questa estate aveva pure anticipato Salvini che ha fatto scalpore in questi giorni con l’annuncio della sua personale guerra ai negozi etnici, che vuole far chiudere alle 21. De Pascale, praticamente, lo ha già fatto. Olè.


6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

IL RINNOVO

Consiglio provinciale: ecco la lista con tutti i sindaci L’ente, mai abolito, è diventato di secondo livello ed è eletto dai consiglieri comunali ogni due anni

È stata presentata la lista per il consiglio provinciale “Insieme per la Provincia di Ravenna”, promossa dai diciotto sindaci della provincia. Come noto, le Province sono diventate enti di secondo livello e sono governate da organi eletti non dai cittadini, ma dai sindaci e dai consiglieri comunali dei 18 Comuni del territorio. Eletto nel 2016, il consiglio resta in vigore due anni e quindi è arrivato il momento del rinnovo. La lista – ha dichiarato il Presidente della Provincia, Michele de Pascale – «è animata dallo spirito di collaborazione istituzionale che ha sempre caratterizzato il nostro territorio e che, in questi ultimi due anni, ha visto coinvolte tutte le forze di maggioranza dei diciotto comuni e anche molte forze che nel proprio comune si trovano in minoranza». «Le Province italiane – continua De Pascale – vivono ancora una situazione di grande difficoltà; sia l’edilizia scolastica superiore che la viabilità provinciale versano tutt’ora in una situazione difficile, nonostante il positivo lavoro svolto in questi anni dalla struttura tecnica della Provincia. In questo quadro complesso la capacità deve essere quella di unire le forze chiamando tutte le energie positive ad offrire un contributo con il principio che, al netto di possibili riforme di cui si è parlato recentemente, ad oggi la Provincia è la grande casa dei Comuni». «Ringrazio i consiglieri provinciali della lista Insieme per la Provincia di Ravenna che hanno svolto il loro mandato fino ad oggi – continua De Pascale – e tutti i sindaci e i consiglieri che si sono messi a disposizione di questo progetto, in particolare coloro che hanno dato la disponibilità a candidarsi. È una squadra plurale che ha come unico obiettivo quello di mettersi al servizio dei cittadini della Provincia di Ravenna». La lista costituita da dodici componenti, sei uomini e sei donne, «include al suo interno tre sindaci ed esponenti di primo piano sia di partiti che di liste civiche», sottolinea De Pascale. Ecco i componenti della lista: Alessandro Barattoni, consigliere comunale Ravenna (e segretario provinciale del Pd); Fiorenza Campidelli, consigliera comunale Ravenna (Pd); Chiara Francesconi, consigliera comunale Ravenna (Pri); Riccardo Francone: sindaco Bagnara di Romagna (eletto con una lista civica alternativa al centrosinistra); Gianmarco Lanzoni, consigliere comunale e assessore a Riolo Terme in una giunta di centrosinistra; Maria Luisa Martinez, consigliera comunale Faenza (Pd); Francesca Merlini, consigliera comunale Riolo Terme; Luca Ortolani, consigliere comunale Faenza (ora in Mdp); Nicola Pasi: sindaco di Fusignano (Pd); Daniele Perini: consigliere comunale Ravenna (eletto nella lista civica Ama Ravenna alleata al Pd); Eleonora Proni: sindaca di Bagnacavallo del Pd; Loretta Sintoni, consigliere comunale Cervia (Pd).

MOBILITAZIONE Assemblea al Mama’s di associazioni e comitati contro le decisioni di Salvini su Riace Dopo i fatti di Riace il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna e il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della provincia di Ravenna aderiscono, agli appelli per una mobilitazione contro le decisioni del Ministro dell’interno «che indicano con chiarezza un indirizzo politico che ignora, o disprezza, il diritto internazionale e i principi di fondo della nostra Costituzione». Comitato a coordinamento partecipano all’assemblea promossa da Arci, Cgil e Rete Civile contro il Razzismo, sabato 20 ottobre, ore 10, al Mama’s, a Ravenna.

AGENDA Inidoneità: il libro di Albertano e Carnoli alla Feltrinelli Giovedì 18 Ottobre alle 17.30 alla libreria Feltrinelli di Ravenna Cesare Albertano e Saturno Carnoli presentano il loro libro edito da La Moderna Inidoneità. Partecipano Andrea Baravelli e Eugenio Baroncelli. In questo breve romanzo si tratta di un tipico manifesto politico del '68, del suo sequestro, di un'indagine, un presunto furto, un'istigazione a delinquere, una presunta diffamazione, un arresto vero, un carcere militare, due processi e loro epiloghi.

Un incontro su La Pira con Luciano Fanin e Aldo Preda

AGENDA PARTITO DEMOCRATICO Piero Fassino a Faenza con il suo ultimo libro Pd davvero Venerdì 19 ottobre, Piero Fassino già Segretario dei Democratici di Sinistra e tra i fondatori del Partito Democratico nel 2007, sarà a Faenza, alle 20.30, nella sala Bigari del Municipio, in piazza del Popolo, per la presentazione del suo libro PD davvero. L’incontro sarà condotto dal direttore di Sette Sere Manuel Poletti. L’incontro sarà uno spunto per riflettere sui cambiamenti degli ultimi dieci anni, quando nacque il Pd, e affrontare il tema del ruolo della sinistra.

Una tavola rotonda per parlare di rigenerazione e città Il Pd di Ravenna organizza un incontro dal titolo “Rigenerare Ravenna: un dibattito” venerdì 19 ottobre alle 17.30 nella sala dell’Albergo Cappello in via 4 novembre 41 a Ravenna. Di come costruire una rinnovata idea di città parleranno Silvia Viviani, urbanista, presidente Istituto nazionale di urbanistica; Marco Marcatili, economista, responsabile sviluppo Nomisma; Marco Giubilini, architetto, coordinatore Area governo del territorio Anci Emilia Romagna; Federica Del Conte, assessore all’Urbanistica; Fabio Sbaraglia, capogruppo Pd; Marco Frati, consigliere comunale Pd (e segretario comunale del partito). La tavola rotonda sarà introdotta da Marco Turchetti, presidente della Commissione consiliare Assetto territorio dopo i saluti del sindaco di Ravenna Michele de Pascale. Coordina l’incontro l’architetto Paolo Focaccia.

Il 20 ottobre al via la campagna elettorale di Ranalli in cerca di riconferma a Lugo Sabato 20 ottobre alle 10.30 prende il via la campagna elettorale di Davide Ranalli, attuale sindaco di Lugo e candidato dal Partito democratico al secondo mandato alle amministrative del 2019. L’appuntamento, sotto lo slogan “Non io tutti”, è allo spazio Exdipiù in via Macello Vecchio 9 e arriva dopo settimane di polemiche e il provocatorio annuncio su Facebook della sua disponibilità a ritirare la candidatura in un post cancellato dopo pochi minuti. Ora l’invito è quella alla cittadinanza a partecipare alla costruzione di un pogramma condiviso per la Lugo dei prossimi anni. È il primo avvio ufficiale di campagna elettorale in vista delle amministrative del 2019 in provincia quando si voterà in 14 dei 18 comuni.

Prosegue venerdì 19 ottobre il ciclo di incontri letterari del Centro Relazioni Culturali del Comune di Ravenna che quest'anno si svolgeranno nella sala Muratori della biblioteca Classense. Alle 18 monsignor Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna-Cervia, aprirà con un indirizzo di saluto la serata che vedrà don Luciano Fanin insigne biblista direttore della biblioteca del Centro Dantesco e l’onorevole Aldo Preda, profondo conoscitore della storia dei cattolici italiani nel Novecento e autore di diversi approfondimenti su Giorgio La Pira. Verrà così tracciato un quadro d’insieme del pensiero del “sindaco santo” al quale è dedicato il volume La Stazione d’arrivo dell’uomo. Durante l’incontro, condotto da Anna de Lutiis, verrà approfondito il pensiero filosofico-politico, e la relazione tra vocazione alla santità e concreta azione storico-politica non esaurisce il profilo dell’alta personalità di La Pira.

L’ex assessore della Raggi Berdini al Dock 61 Nel programma delle iniziative di approfondimento culturale e di formazione politica organizzate dal Circolo Arci Dock 61, in via Magazzini Posteriori 61 a Ravenna, venerdì 19 ottobre alle 20.30 è previsto l’incontro con l’urbanista Paolo Berdini che presenterà il suo recente libro Roma, polvere di stelle, che racconta la vicenda sua personale nel ruolo di assessore della Giunta di Virginia Raggi e ripercorre la storia urbanistica romana, strettamente intrecciata ad una profonda riflessione sulle politiche del territorio e dell’ambiente a livello nazionale. Autore di analisi ed elaborazioni sul consumo del territorio e l’assetto urbanistico di tutto il Paese, Berdini è stato frequente promotore di appelli per la salvaguardia ambientale anche in Emilia Romagna. L’incontro sarà introdotto e condotto da Ivano Mazzani.

Il Mama’s ricomincia da un ‘68 «disincantato» Venerdì 19 ottobre alle 21.30, al Mama’s club di Ravenna riprende la stagione degli incontri. Il primo appuntamento si intitola “Un ’68 disincantato” con Saturno Carnoli, Valter Pretolani Domenico Gavella. Coordina Danilo Montanari. Dopo cinquant'anni dall'anno che ha visto nelle piazze, nelle scuole e nelle fabbriche la ribellione di migliaia di giovani, un incontro con alcuni protagonisti del movimento a Ravenna.


ECONOMIA / 7 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

PALAZZO MERLATO/1

Il Comune affida a esterni Piano urbanistico e Regolamento edilizio A Ravenna un bando europeo da oltre 400mila euro

MALTEMPO Entro il 22 ottobre le domande per i danni dell’estate 2017 Scade il 22 ottobre il termine per presentare domanda di contributo per i danni causati al patrimonio privato dagli eventi meteo di giugno, luglio ed agosto 2017. L’avviso è pubblicato nel sito del Comune di Ravenna e le domande presentate oltre il 22 ottobre non potranno essere prese in considerazione.

PALAZZO MERLATO/2 Pubblicato il 12 ottobre, resterà aperto fino alle 12.30 del 19 novembre il bando europeo tramite il quale il Comune di Ravenna cerca un gruppo di lavoro composto da esperti al quale affidare la redazione del Piano urbanistico generale e del Regolamento edilizio. «Si tratta – spiega il sindaco Michele de Pascale – di un processo di pianificazione generale di natura rivoluzionaria rispetto all’attuale strumentazione impostata nell’anno 2003. Dovrà essere finalizzato al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge urbanistica regionale e in particolare il contenimento del consumo del suolo, la rigenerazione e riqualificazione urbana, la tutela e la valorizzazione del territorio». Tra gli elementi – spiegano dal Comune – che hanno fatto propendere l’amministrazione per la scelta di affidarsi a un gruppo di lavoro esterno ci sono – oltre appunto al fatto che si tratta di un processo di pianificazione generale di natura innovativa – l’ampiezza e la complessità del territorio comunale ravennate e le ristrettezze dei tempi imposti dalla legge urbanistica regionale (entro la fine del 2020). Tra le figure professionali che dovranno far parte del gruppo di lavoro che si aggiudicherà il servizio ci sono: un esperto in materia urbanistica – pianificazione territoriale (con funzione di coordinatore del gruppo di lavoro) e, a seguire, esperti in rigenerazione urbana, in materia paesaggistica, ambientale, giuridica e in valutazioni di sostenibilità economico finanziaria. Il servizio verrà affidato sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, a partire da una base d’asta di poco superiore ai 406mila euro, da assoggettare a ribasso.

ECCO IL BANDO PER IL BAR DELLA ROCCA Come anticipato sullo scorso numero del giornale, è stato pubblicato il bando per la gestione del parco pubblico e del bar/ristorante della Rocca Brancaleone di Ravenna. Si presume un fatturato di almeno 165 mila euro annui ed è previsto il raddoppio delle superfici dei locali dell’esercizio pubblico (nella foto un rendering) che vengono concessi gratuitamente dal Comune. La concessione (della durata di 15 anni) verrà assegnata sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Le proposte dovranno pervenire al Comune entro il 13 novembre.

SPONSORIZZAZIONI

«DOMUS NOVA È SALUTE E SPORT» NUOVO SUPPORTO PER IL VOLLEY La società di sanità ospedaliera privata scende in campo a fianco del Consar Nella cornice del municipio di Ravenna, con tutto il gruppo giallorosso al completo, il Porto Robur Costa ha ufficializzato un nuovo partner (accanto al main sponsor Consar) che va ad arricchire il panorama degli sponsor della pallavolo ravennate: Domus Nova e San Francesco. Il polo sanitario ravennate ha sposato in pieno il progetto di consolidamento del club ravennate per la stagione sportiva che è partita sabato 13 ottobre. «Da poco più di un anno, dopo aver acquisito la clinica San Francesco – sottolinea il presidente, il dottor Stefano Grandi – Domus Nova è diventata l’unica realtà ravennate di sanità ospedaliera privata. Siamo una Spa di 254 soci, una società diffusa, che abbraccia la città, ed esprimere la nostra anima ravennate è uno degli obiettivi che perseguiamo». Grandi continua dicendo che «ci presenteremo con uno slogan: “Domus Nova è salute e sport”. Aldilà del nostro ambito operativo, il benessere di tutti, la promozione di un corretto stile di vita sono elementi importanti per la nostra realtà, tanto che riconosciamo un premio sotto forma di minuti di ferie in più a chi viene a lavorare in bici o a piedi». Come spiega Riccardo Ferrari, direttore amministrativo del polo sanitario privato, «ai tesserati del Porto Robur Costa, dai giocatori ai ragazzi del settore giovanile, e del Romagna In Volley, ma anche agli abbonati e ai loro familiari di primo grado, diamo una tessera che garantisce il 20 percento su tutte le prestazioni ambulatoriali, odontoiatriche e di ricovero in regime di libera professione». (vi.be.)

FIERA A Faenza il 20 e il 21 ottobre torna Expo Elettronica Sabato 20 e domenica 21 ottobre (dalle 9 alle 18), secondo appuntamento dell’anno con Expo Elettronica alla Fiera di Faenza. Il format prevede circa 100 operatori, provenienti da tutta la penisola, che in tre padiglioni propongono un’ampia offerta merceologica con sconti che gli organizzatori definiscono “ineguagliabili”. L’occasione per fare ottimi acquisti riguarda articoli di elettronica, informatica, componentistica, hardware, home entertainment, console e videogiochi, periferiche, device, accessori, materiali di consumo, piccoli elettrodomestici per la casa e la persona. Il padiglione C è il cuore pulsante della manifestazione, zona deputata ad ospitare il mercatino Radio Expo, nelle giornate di sabato e domenica. Qui si danno appuntamento radioamatori e appassionati di elettronica e informatica agé. Tutti i radioamatori che si presentano con il patentino in regola, oltre a godere dell’ingresso omaggio, partecipano all’estrazione di un premio. Trasferendosi all’interno dei padiglioni, invece, è possibile fermarsi allo stand Makerslab di Forlì per dare uno sguardo al mondo della stampa 3D, oppure a quello dell’open source con i membri della Imolug Imola e Faenza Linux User Group. Ingresso 8 euro (ridotto 6, con download da expoelettronica.it).

INCONTRI Cos’è il debito pubblico? E lo spread? Al circolo Arci Prometeo “per capire l’economia” Nel mese dell’educazione finanziaria, mercoledì 24 ottobre (dalle 20.30) al circolo Arci Prometeo di Faenza è in programma un primo incontro per spiegare in modo semplice e chiaro alcune delle tematiche economiche che più spesso entrano nelle case degli italiani, con gli studenti universitari Luca Mazzotti e Henry Neville Bruno Hylton. Il tema sarà il debito pubblico italiano. Cos'è? Quanto è grande? Cosa vuole la Commissione Europea? E lo spread? Queste ed altre saranno le domande.

TRASPORTO ESCAVAZIONI SERVIZI ECOLOGICI www.autotrasportiscar.com S.C.A.R. Soc. Coop. Cons. Savio di Cervia (RA) - Via Romea, 185 Tel. 0544 927365 - Fax 0544 927896


8 / ECONOMIA / COOPERAZIONE RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

L’INTERVISTA Sedici cooperative, 4mila utenti: tutti i numeri

Dai servizi educativi agli anziani: i trent’anni de Il Solco

Il Solco è un consorzio di sedici cooperative sociali attive nei settori dei servizi alla persona e servizi per l'inserimento lavorativo delle fasce deboli. Opera nella provincia di Ravenna, ma ha cooperative associate anche nelle province di Ferrara e Forlì-Cesena. Il fatturato annuale diretto del consorzio è di 35 milioni di euro, il fatturato di rete è superiore a 50 milioni. In totale il Solco conta circa 1.300 soci e 150 dipendenti che hanno a che fare con circa 4mila utenti, dai neonati agli anziani passando per tutte le fasce d'età e varie tipologie di bisogno in circa 90 strutture. Attualmente fanno parte del Solco le coop Asscor, Ceff Francesco Bandini, Conoscenza e Dialogo, Corif, Don Carlo Baronio, Il Germoglio, Il Mulino, Il Veliero, La Casa, La Pieve, Laura, Progetto Crescita, Ricercazione, Terzo Millennio, La Traccia, Botteghe e Mestieri. Tra gli obiettivi che hanno portato alla nascita del consorzio, si legge nel sito web, «c'è la volontà di mettere a disposizione delle cooperative socie un'organizzazione solida in grado di integrare risorse umane e finanziare, realizzando un importante strumento imprenditoriale e di più agevole accesso al credito, non costringendo le singole cooperative a raggiungere macrodimensioni aziendali». Dal 2012 il presidente del Solco è il 48enne Antonio Buzzi che dal 2004 faceva parte del consorzio come presidente de Il Mulino.

Il presidente Buzzi: «Il consorzio è un modello ancora attuale perché evita il rischio di snaturare il carattere di mutualità della coop che invece si corre con le fusioni» di Andrea Alberizia

A un certo punto, una trentina di anni fa, le cooperative sociali del territorio si resero conto della centralità del loro ruolo in materia di welfare e queste piccole realtà si trovarono di fronte a un bivio: diventare più grandi fondendosi per sfruttare le economie di scala o condividere gli asset strategici costruendo una rete sul modello consortile. È così che il 28 ottobre 1988 nacque il consorzio Solco a Ravenna. Antonio Buzzi è presidente da sei anni. Il modello del consorzio mantiene ancora validità ai tempi odierni? «Le piccole dimensioni sono sempre meno adeguate per dare servizi complessi come richiesto oggi dal mercato. La strada delle fusioni rischia di snaturare un po’ la caratteristica principale della mutualità della coop tra socio e coop. Con il consorzio non è così». Se guarda ai dati e come sono cambiati nel corso del tempo, c’è qualche considerazione da fare sull’evoluzione del settore? «Uno dei dati più signifcativi è il costante aumento di fatturato diretto con i cittadini mentre è fermo sostanzialmente da anni quello mediato dalla pubblica amministrane. L'interpretazione è lineare: i servizi pubblici sono storicizzati, siamo in un territorio con un welfare maturo e con impegni di finanza pubblica importanti quindi non è così semplice sviluppare di più. In parallelo i cittadini si stanno abituando a dotarsi di servizi che una decina

Antonio Buzzi

di anni fa si delegavano alla pubblica amministrazione. Cresce anche il welfare aziendale: le imprese offrono ai lavoratori servizi che diventano vere e proprie misure di reddito alternativo che fanno aumentare il valore reale della busta paga». Ci faccia l’esempio concreto di un vantaggio per una delle sedici cooperative che è in Solco.

«Farò due esempi. Le nostre associate hanno un accesso al credito garantito grazie ai numeri del consorzio quindi con aliquote molto più vantaggiose e sappiamo che oggi il credito per le aziende è tra le cose più importanti. Un altro elemento è il poter contare su un gruppo interprofessionale di ricerca e sviluppo che costantemente si ritrova per innovare i servizi tradizionali e crearene nuovi».

Dovete fare i conti con il quadro normativo di un settore delicato. Quali esigenze di intervento normativo avvertite maggiormente? «Parto dal campo degli anziani. Per l’assistenza c’è bisogno di trovare una risposta più fluida rispetto a quella che oggi è messa in campo con l'accreditamento regionale. Il rischio è lo sviluppo indiscriminato di servizi

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ECONOMIA / COOPERAZIONE / 9 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL CORSO A lezione di apicoltura tra lezioni teoriche e pratiche a Bagnacavallo

L’INAUGURAZIONE

Si intitola «Voglio fare l’apicoltore» ed è ormai un vero e proprio format: anche quest’anno Ara - Associazione Romagnola Apicoltori promuove il corso di formazione destinato a far nascere nuovi professionisti del campo dell’apicoltura. L’associazione bagnacavallese è una cooperativa cui aderiscono circa 400 apicoltori romagnoli per un totale di oltre 20mila alveari. Il corso si terrà a Bagnacavallo e comprenderà 7 lezioni teoriche, una volta alla settimana di sera, cui seguiranno due lezioni pratiche in apiario che si terranno la prossima primavera. Gli interessati possono prenotare la partecipazione telefonando alla segreteria dell’Ara allo 0545 61091.

paralleli e non così controllabili come le casefamiglia che sono un ottimo strumento quando sono ben gestite per dare una risposta a persone autosufficienti, ma rischiano di essere sacche di problemi con chi non è autosufficiente e non dovrebbe essere in quelle strutture. Il Comune di Ravenna è stato il primo in Emilia-Romagna a darsi un regolamento ma ora serve l’intervento della Regione per liberare le famiglie da un bisogno senza lasciare la palla in mano al mercato. Al contrario invece cito un intervento normativo che a mio giudizio non andrebbe fatto. Parlo del decreto sicurezza e dell’accoglienza. In minima parte ci occupiamo anche degli stranieri. Le coop sociali si occupano circa del 40 percento dell’accoglienza in provincia, il resto è in mano a privati o associazioni. Sul territorio si è sempre agito seguendo un modello diffuso che evitasse i grandi assembramenti perché l’integrazione con il tessuto sociale funziona per dare alle persone strumenti per integrarsi. Questi sono percorsi che creano sicurezza perché mettono le persone nelle condizioni di vivere nel contesto territoriale con la propria indipendenza. Il decreto sicurezza va invece verso grandi assembramenti per ottenere risparmi e rallenta la regolarizzazione». Su cosa oggi le coop sociali del welfare devono essere più aggiornate? «Migliorare le competenze fa parte del nostro dna. Investiamo nella formazione che è

importante per i servizi come i nostri in cui è richiesta grande professionalità e tanta umanità perché sono servizi relazionali. Dobbiamo prestare attenzione al mondo dei giovani. Aumentano quelli che a scuola hanno certificazioni per alcuni deficit o disturbi di apprendimento e si è un po’ perso il concetto di comunità educante che ha sempre caratterizzato il nostro territorio». Proprio su quest'ultimo tema di recente è stato aggiudicato alla vostra coop Progetto Crescita il bando comunale per il sostegno scolastico. C'era stata preoccupazione tra i sindacati per la scelta di andare a bando. Quale dovrebbe essere la strada? «La situazione è complessa. Si tratta di servizi molto delicati che toccano aspetti di fragilità. L’aspetto economico non può essere determinante. L’orientamento più idoneo mio giudizio sarebbe la co-progettazione: il Comune può definire le caratteristiche tecniche per rappresentare gli obiettivi voluti e una volta individuato il soggetto con i requisiti tecnici per fornire quel servizio si va a coprogettare insieme, passando anche dai ragionamenti economici che però non sono più il motivo principale della scelta. Ma non è facile perché bisogna barcamenarsi in un quadro legislativo composito e confuso dove a volte si creano contraddizioni tra norme europee e locali».

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IL NUOVO FRANTOIO DELLA COOP CAB TERRA A BRISIGHELLA Sabato 13 ottobre si è tenuta l’inaugurazione ufficiale del frantoio di ultima generazione introdotto dalla cooperativa Cab Terra di Brisighella nello stabilimento di via Strada, 2. L’impianto, già in funzione a partire da questa campagna olearia, consentirà di affinare il processo produttivo salvaguardando al massimo i preziosi contenuti dell’olio extravergine di oliva quali vitamine e fenoli. Tra i presenti anche l’onorevole Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia che ha dichiarato: «L’obiettivo a cui punta da sempre la politica della Lega, movimento che rappresento, è la tracciabilità totale dei prodotti per tutelare la nostra agricoltura e per difendere le aziende sul territorio. Dobbiamo quindi tutelare e incrementare la produzione di questo straordinario prodotto made in Italy».

LA SERATA Al teatro Socjale si presenta il progetto sulle Case del popolo con spettacolo e cappelletti Giovedì 18 ottobre al Teatro Socjale di Piangipane alle 20,45 sarà presentato il progetto di ricerca storica (da metà 800 ad oggi) sulle Case del Popolo, di ogni orientamento ideale con Giancarlo Ciani, Presidente del Circolo Cooperatori che promuove il progetto, e gli interventi di Tiziano Mazzoni (Presidente Fondazione Teatro Socjale), Tito Menzani (Storico, curatore della ricerca), Mario Mazzotti (Direttore Legacoop Romagna, in rappresentanza di Alleanza Cooperative Italiane - Ravenna). A seguire, alle ore 21,30, una gradevole rappresentazione teatrale a tema: Casa del popolo, regia di Andrea Paolucci, Compagnia del Teatro dell’Argine in collaborazione con Teatro delle Temperie (ITC Teatro San Lazzaro). Al termine dello spettacolo, ore 22,30, sarà poi possibile degustare i cappelletti del Teatro Socjale.




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BRISIGHELLA

Un progetto tra cultura ed economia: il Pedrini diventerà il Teatro del Gusto L’ambiente, nel complesso del municipio, di origine ottocentesca non sarà solo rinnovato, ma rifunzionalizzato. La Regione finanzierà 500mila euro del milione e centomila euro necessari di Federica Angelini

Un paio di anni fa, il progetto fu escluso dai finanziamenti richiesti, ma oggi è arrivata la rivincita: l’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna ha premiato il progetto per la riqualificazione di un teatro ormai chiuso da oltre dieci anni e che aspetta di essere messo a norma e rinnovato: il teatro “Pedrini” di Brisighella. Mezzo milione di euro in arrivo, un terzo di quanto stanziato complessivamente per i progetti della provincia di Ravenna. Insomma, un po’ il primo classificato. E in effetti si tratta di un progetto assai ambizioso che prevede un costo complessivo di 1milione e 100mila euro e si intitola “Il Teatro del Gusto”, un’idea innovativa che non ha eguali e che non è ispirata a modelli esistenti, ci spiega il sindaco Davide Missiroli, comprensibilmente soddisfatto dei fondi che arriveranno da Bologna. E il resto? «Ora vediamo, secondo me se verrà mantenuto l’Art Bonus penso possano esserci aziende dell’agroalimentare interessate a investire. Ma sono anche prontissimo ad accendere un nuovo mutuo. In dieci anni ho portato a zero i 4milioni e 800mila euro di debiti che aveva il Comune di Brisighella, penso di poter lasciare un mutuo ventennale da 30mila euro l’anno per un progetto come questo, che sono convinto possa rappresentare anche un elemento di sviluppo per il territorio». Il progetto infatti «individua il Teatro ottocentesco dedicato a Maria Pedrini, incastonato nel secondo piano del Municipio di Brisighella come luogo d'eccellenza dove scoprire e raccontare i luoghi e i prodotti della nostra terra: con la volontà di trasformarla in poesia creatrice di futuro». Ecco allora che non si tratterà di un semplice restauro, ma di una vera e propria ri-funzionalizzazione con due possibili modalità: «Una più tradizionale e rispettosa della funzione originaria del fabbricato, l'altra più innovativa e

proiettata verso le esigenze di maggior richiamo turistico». Due funzioni che, ribadisce il sindaco, dovranno essere complementari. «L’idea – si legge ancora nel progetto – è un meccanismo scenico che a richiesta rivela sotto al proscenio una cucina dimostrativa professionale a induzione, nella quale gli artisti del settore (gli chef) possano

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cucinare diventando l’attrazione primaria dello spettacolo. Allo stesso tempo, è il luogo dove potranno nascere nuove visioni del futuro, grazie alla creatività degli chef e al prezioso lavoro di ricerca e di critica di intellettuali, giornalisti e gourmet». Attenzione, dice il sindaco, «sia chiaro che non sarà un ristorante: sarà un teatro dove si potrà anche in alcune occasioni mangiare. Dovrà avere più funzioni, immagino quella per esempio di diventare una residenza d’artista dove proporre laShow-cooking vori in anteprima, uno spazio per le associazioni del territorio faentino dove poter programmare e tecnologia eventi e infine appunto un punto di riferimento per la cultura enogastronomica, la valorizzazione «Il Teatro del Gusto – si leganche del nostro agroalimentare in grado di rige nel progetto firmato dalchiamare un pubblico anche da fuori regione. Pol’architetto Gianluca Zoli – trà essere sia un punto di riferimento per i brisiè il luogo dedicato alla messa in scena dei saperi e dei ghellesi, vista anche la grande attenzione da parte sapori della nostra terra atdi giovani e meno giovani alla riapertura di questo traverso momenti artisticospazio, ma anche un attrattore». E Missiroli non culturali e momenti gastronasconde la sua speranza che possa diventare annomici quali show-cooking, che vero e proprio motore di intelligenze e idee e rappresentazioni, laboratori proposte che dovrà tenere conto delle tante eccelcreativi, degustazioni e raclenze locali, personalità come Martina Liverani, conti. Inoltre, una regia diSimone Ravaioli, Carlo Cattaneo, tanto per citarne gitale con telecamere diqualcuna, «vorrei che servisse a unire le teste che sposte ortogonalmente al stanno lavorando sul food e la cultura del food e piano della cucina dimofosse anche coinvolta l’assocazione “Il lavoro dei strativa, rilascerà immagini contadini” che porta avanti le nostre tradizioni». retroproiettate su alcuni Insomma, un’idea nuova, tra radicamento nella schermi utili per gli spettacomunità e propensione al turismo, tra cultura ed tori in sala oppure per esseeconomia. Davide Missiroli giunge al termine del re usati come supporto mesecondo madato da sindaco a metà 2019. Sarà diatico digitale in streaming forse questa l’eredità più importante che lascerà a o per una socializzazione Brisighella anche da un punto di vista simbolico? dello show per gli spettato«Abbiamo fatto molto in termini di servizi, di sari web. Viceversa, nell'accenità, ora c’è un investimento importante per l’ozione più classica, potrà esspedale, ma certo dal punto di vista dello slancio sere usata in altre situazioni prospettico per il futuro secondo me il teatro, e come supporto mediatico questo tipo di teatro, è una nuova azione e promoalle rappresentazioni teazione di Brisighella che guarda al futuro. Un modo trali o proiezioni cinematoper recuperare anche quella cultura che, prima, grafiche o come ausilio a faceva il Gigiolé». I lavori dovranno essere termiconvegni». nati nel 2021 e potrebbero partire, secondo le stime del Primo Cittadino, a fine 2019.


PRIMO PIANO / 13 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

BAGNACAVALLO

Il Goldoni si rifà il look e recupera il proprio Ridotto A inizio 2019 riapre per iniziative culturali lo spazio prima adibito a uffici Ora dalla Regione altri fondi per rifare impianti e le sedute di platea e palchi

Nuovi fondi arrivano anche per quel meraviglioso gioiello che è il Goldoni di Bagnacavallo, in piazza della Libertà. Storico e attivissimo teatro (le stagioni sono curate da Accademia Perduta, come a Cervia e Faenza) che ha ospitato negli anni tantissime anteprime nazionali. Il progetto che è stato ammesso nella graduatoria del bando dell’assessorato alla Cultura della Regione per “spese di investimento nel settore dello spettacolo” è in tutto di 300mila euro, di cui 153mila euro finanziati direttamente dal Comune di Bagnacavallo. Nella fattispecie serviranno ad acquistare e cambiare arredi e allestimenti con la sostituzione delle sedute sia della platea che dei palchi del teatro (più di 350) e con l'acquisto di tre nuovi argani a motore e di una nuova quadratura di scena. Un’altra parte dell’investimento riguarderà invece l'efficientamento energetico di tutto l’immobile in particolare del riscaldamento, la sistemazione di alcuni elementi nel Ridotto e la sostituzione di alcune finestre sempre del Ridotto. L’intervento è a bilancio nel 2019. Ma nel frattempo sono in corso e anzi in via di conclusione importanti lavori che riguardano tutti gli impianti del teatro Goldoni in vista dell’apertura della stagione teatrale all’inizio di dicembre. Ma ciò che più sarà tangibile per i frequentatori del teatro sarà, a inizio 2019, l’inaugurazione del Ridotto. L’intervento ha previ-

GRANDE SCHERMO Riallestita la sala per il cinema di Palazzo Vecchio Prende il via venerdì 19 ottobre la sesta edizione della rassegna di cinema invernale Cinema di Palazzo Vecchio, gestita dal Cinecircolo Fuoriquadro per il Comune di Bagnacavallo. Nella sala di Palazzo Vecchio, riallestita dal Comune nel corso dell’estate con nuove poltroncine da cinema per la comodità degli spettatori, la rassegna si svilupperà lungo l’arco di sei mesi, fino a metà aprile 2019.

A sinistra, lavori in corso al Goldoni. A Destra i nuovi colori del porticato in piazza della Libertà

sto la rimozione di diverse tramezzature realizzate nei decenni passati per rendere di nuovo lo spazio adatto a rappresentazioni con il pubblico ed eventi culturali in genere, dopo che dall’inizio del Ventesimo secolo questo spazio ospitava uffici pubblici. In generale poi tutti i locali del terzo piano sono stati sottoposti a ristrutturazione con interventi mirati, prevedendo in alcuni casi anche

la ripavimentazione. Grazie a questo progetto, del costo complessivo di 600mila euro, sarà installato anche un ascensore e saranno rifatti tutti gli impianti del Ridotto e del Teatro: impianto antincendio, elettrici, di allarme, rete dati. L'importo complessivo dei lavori è di quasi 600mila euro. Le opere sono finanziate per la metà nell’ambito del bando regionale per progetti di qualificazione di be-

ni ambientali e culturali. Il finanziamento è stato ottenuto grazie al progetto Bassa Romagna Experience: progetto integrato di riqualificazione del patrimonio culturale a fini di promozione turistica, presentato in forma associata dai Comuni di Bagnacavallo, Fusignano e Lugo. Il progetto è inoltre sostenuto attraverso lo strumento dell’rt Bonus da Romagna Acque-Società delle Fonti. (fe.an.)

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14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

LUGO

Oltre mezzo milione per un Rossini più sicuro, ma anche più tecnologico Il sindaco Ranalli: «Si tratta del primo intervento strutturale di queste dimensoni realizzato negli ultimi anni e segue il recente rilancio dell’offerta culturale» di Alessandro Montanari

C’è oltre mezzo milione di euro sul piatto per la riqualificazione del teatro Gioacchino Rossini di Lugo. Metà dell’intervento sarà finanziato dalla Regione, l’altra metà dal Comune. Il sindaco Davide Ranalli spiega che dopo il rilancio della parte artistica, si tratta «del primo intervento strutturale di queste dimensioni fatto negli ultimi anni a teatro». Se negli iniziali del suo mandato Ranalli si è concentrato sul rilancio dell’offerta culturale del teatro lughese, ora è in arrivo la parte dedicata alla struttura. La maggior parte delle opere riguarderà la sicurezza sismica ma ci saranno interventi anche sul palcoscenico e investimenti su materiale tecnologico di vario tipo. In totale il progetto definitivo stimava una somma di costi pari a 570mila euro. Dalla Regione arriveranno 241mila euro. Lavori che partiranno a primavera e che potrebbero incidere anche sulla prossima stagione, in caso di slittamenti per vari motivi. Tanto che nella delibera la giunta invita la fondazione Teatro Rossini – che gestisce l’immobile – a tenere conto della programmazione della stagione teatrale 2019 di questa eventualità «vista la complessità delle opere che si andranno realizzare all’interno del presente intervento». I lavori relativi alla prevenzione sismica nonché quelli edili di restauro riguarderanno il foyer, la zona fra palchi e palcoscenico, le murature del sottotetto, non-

ché la parte ovest “parete curvilinea”. Secondo il cronoprogramma approvato a suo tempo, la parte delle gare e degli affidamenti dovrebbe partire a febbraio e le prime opere di consolidamento nella seconda settimana di aprile. Si tratta naturalmente di date indicative ma che indicano chiaramente come la maggior parte dei lavori sia concentrata in estate, tra maggio e settembre. A dicembre dovrebbero essere portati avanti i lavori meno invasivi, compatibili

con l’attività teatrale: l’ampliamento e il potenziamento degli impianti elettrici e dell’illuminazione, le opere meccaniche finalizzate al miglioramento del comfort interno del teatro. A maggio del 2020 ci sarà invece la fase dei lavori che riguarderà le attrezzature per gli allestimenti teatrali (fornitura e posa di piattaforma e di sollevamento materiali di scena a pantografo) comprese opere edili e similari, elettriche, da fabbro e da falegname. Il tutto si dovrebbe completare a luglio

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Il teatro comunale più antico della regione La costruzione del teatro fu deliberata nel 1757 dal Consiglio di Comunità e questo ne fa il teatro comunale più antico dell’intera regione. La spesa fu di 2.535,28 scudi con i lavori seguiti prima dall’architetto Francesco Ambrogio Petrocchi, poi – dal 1760 – dall’architetto e scenografo Antonio Galli, detto il Bibiena. L’inaugurazione avvenne durante la fiera annuale, ad agosto, con l’opera Catone in Utica di Pietro Metastasio. Il Rossini ha quindi 257 anni. Fu intitolato al celebre musicista marchigiano nel 1859, quando questo era ancora vivente (morirà nove anni dopo). Tra gli artisti che si sono esibiti sul palco troviamo Niccolo Paganini (nel 1813) e Arturo Toscanini (nel 1902). Tra i personaggi noti che hanno tenuto un discorso a teatro ci sono invece Giuseppe Mazzini (1849) e Giosuè Carducci, nel 1876, che venne eletto nel Collegio di Lugo e ringraziò così gli elettori. Ultima curiosità: qui i lughesi videro il loro primo cortometraggio, nel 1896. Per proiettarlo si utilizzò l’impianto di luce elettrica, ancora provvisorio, installato l’anno prima.

del prossimo anno. Come accennato dal sindaco, gli ultimi lavori svolti a teatro sono quelli del 1986, quando fu restaurato. Da allora – si legge nella relazione del Comune – «l’edificio è stato utilizzato molto intensamente per produzioni e rappresentazioni liriche, prosa, balletti, concertistica, convegni ed altre manifestazioni di tipo socioculturale». Il restauro fu un evento del quale Lugo ha anche celebrato il trentennale due anni fa.


PRIMO PIANO / 15 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

CERVIA TEATRI Dalla Regione 1,5 milioni per la provincia Rontini (Pd): «Interventi attesi da tempo» Lavori anche a Casola e Riolo

La «bomboniera» viene intitolata a Walter Chiari

Altri due teatri in provincia di Ravenna beneficiano dei fondi regionali stanziati dall’assessorato alla Cultura della Regione sulla base di progetti presentati dai Comuni che dovranno compartecipare alle spese (il finanziamento regionale copre al massimo il 50 percento delle spese), oltre a Brisighella (vedi pagina 12), Bagnacavallo (p. 13), Lugo (p. 14) e Ravenna (p. 16). In particolare al Comune di Riolo Terme arriveranno 30mila euro necessari al terzo

Cerimonia il 20 ottobre. Nome scelto grazie a un sondaggio

Viene intitolato a Walter Chiari il teatro di Cervia. Il responso è arrivato direttamente dai cittadini, chiamati a esprimersi dall’amministrazione comunale attraverso un sondaggio, conclusosi lo scorso anno. A larga maggioranza le preferenze sono andate sul nome di Walter Chiari, che pur non essendo cittadino cervese, è un personaggio molto legato alla città, che per tanti anni è stata sua seconda dimora grazie anche all’amicizia con Bruno “Zimbo” Guidazzi, che dopo la sua morte nel 1991 gli dedicò la rassegna comica “Il Sarchiapone”, giunta alla 27esima edizione. Sabato 20 ottobre è in programma la cerimonia di intitolazione con il giornalista Marino Bartoletti e per«Legame profondo sonaggi famosi legati a Walter Chiari che ricorderanno l’ate duraturo con la città» tore e i momenti salienti della sua carriera. Questo il testo con la motivazione Inaugurato il 25 dicembre inciso nella targa: «Teatro comuna1862, dopo circa due anni di le “Walter Chiari”, Walter Anniclavori, il Teatro comunale chiarico (Verona, 8 marzo 1924 Milano, 20 dicembre 1991). Attore, rappresenta un esempio storicomico e conduttore televisivo itaco e artistico di architettura liano. Per l’alto valore e genio artiminore dell’Ottocento. Il prostico e per il suo profondo e duragetto è dell’architetto perugituro legame con Cervia. Il suo no Tommaso Stamigni. Di amore per la nostra città, dove era particolare interesse sono le stimato e amato, diventando sedecorazioni all’interno, sia conda dimora, grazie anche all’amiquelle architettoniche, di cizia con “Zimbo” Bruno Guidazzi, Ulisse Bonelli, sia quelle pittoCervia ricorda e ricambia con granriche, opera di Giovanni Cade affetto e riconoscenza». nepa e Andrea Bellini. Il soffitto è ornato con motivi flo-

Il teatro comunale di Riolo Terme

reali, con Muse raffiguranti, secondo la tradizione, le donne più belle di Cervia. Gioiello del teatro, opera dello stesso Canepa, è il cosiddetto “Velario”, il sipario del 1862, l’unico in Emilia raffigurante la barca di Apollo che giunge al porto di Cervia accompagnato da nove Muse per rendere omaggio alla città, mentre dall’altra parte l’imbarcazione dei Magistrati Cervesi gli va incontro. Tra le due barche è rappresentata una burchiella, caratteristica imbarcazione adibita al trasporto del sale. Definito dai cervesi “la Bomboniera”, oggi il teatro ha 230 posti, con una platea, due ordini di palchi e un loggione. Durante l’anno ospita una stagione di prosa (organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri), di teatro comico e dialettale, oltre a spettacoli per bambini, concerti, eventi musicali e conferenze.

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stralcio dei lavori di rifacimento dell’impianto elettrico. A Casola Valsenio, invece, arrivano 35.954 euro per il centro Polivalente e in particolare l’adeguamento alle normative antincendio e di pubblico spettacolo, adeguamento accessibilità e fruibilità per diversamente abili, miglioramento acustico, miglioramento audio e intervento di contenimento consumo energetico del centro polivalente. «Da tempo – ha commentato la consigliera regionale faentina Manuela Rontini, annunciando con soddisfazione la somma complessiva di 1.454.184,07 a fronte dei 5.605.011,27 investiti in tutta la Regione - si avvertiva la necessità e l’urgenza di avviare lavori di manutenzione e messa in sicurezza dei nostri teatri, a beneficio sia di chi vi opera, sia dei tanti appassionati che li frequentano. Le risorse regionali messe a disposizione con questo bando miglioreranno le condizioni di fruibilità di sette sedi di spettacolo della nostra provincia, tutelando questo prezioso patrimonio culturale e assicurandone una più piena funzionalità».


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RAVENNA/1

RAVENNA/2

UN ALIGHIERI PIÙ TECNOLOGICO E PIÙ ACCOGLIENTE Interventi per 732mila euro al golfo mistico, alla platea e alla biglietteria

Una chiamata pubblica per un Rasi «più europeo» Progetto per una platea modulare adatta a vari tipi di spettacolo Duecentomila euro dalla Regione, altrettanti dal Comune e una chiamata pubblica a cittadini e imprese per chiedere che ci mettano del loro, in donazioni o tempo, per trasformare il Rasi in un teatro «europeo». Ravenna Teatro, che oggi ha casa in quell’ex chiesa sconsacrata di via di Roma grazie alla convenzione con l’Amministrazione e che ha presentato il progetto, firmato dall’architetto Carlo Carbone, parte da suggestioni nate anche con l’Inferno, la prima tappa del percorso su Dante del Teatro delle Albe che aveva visto un Rasi completamente trasfigurato in bolge infernali, irriconoscibile ai più, anche nella zona della platea che era stata riorganizzata intorno a uno spazio centrale. Ma la suggestione, come ci spiegano i codirettori di Ravenna Teatro Marcella Nonni e Alessandro Argnani, ha naturalmente a che fare con l’idea di coinvolgere la cittadinanza nella realizzazione del progetto, esattamente come era accaduto nella messa in scena dell’Inferno, sotto la direzione artistica di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari. «L’idea e il progetto che abbiamo presentato – ci dicono ancora i due co-direttori – è quello di uno spazio che possa essere più modulare e adatto anche a rappresentazioni che abbiano bisogno di una scena centrale o che possa essere allestito con una gradinata a scomparsa e una platea e allo stesso tempo possa anche continuare a essere fruito come oggi». Insomma, un progetto che vuole aggiungere e togliere allo spazio che oggi ospita spettacoli di teatro contemporaneo, spettacoli per ragazzi, incontri ed eventi organizzati proprio da Ravenna Teatro ma anche la commedia dialetta-

le della rassegna curata dalla Capit e molti altri eventi. Ma se la parte consistente dei lavori dovrà riguardare la sala, anche la parte oggi del foyer, del bar e del booskhop sarà oggetto di ristrutturazione e possibili ampliamenti. «Sogniamo un teatro sempre aperto, che possa svolgere funzioni diverse, dove si possa anche mangiare», ci dicono Nonni e Argnani. I lavori, come tutti quelli cofinanziati dalla Regione, dovranno essere conclusi entro il 2021 e saranno prevalentemente svolti proprio in quell’anno. «Ci piacerebbe riuscire a farli in estate, senza dover chiudere il teatro e sospendere la programmazione, non sarà facile, ma è quello che stiamo cercando di fare, il grosso si dovrebbe svolgere dopo il Paradiso (la terza parte della trilogia dantesca, del resto nel 2021 si svolgeranno anche le celebrazioni per settecentenario della morte del Poeta, ndr). Per noi è quella una data simbolicamente importante perché è anche l’anno in cui scadrà la convenzione in essere con il Comune e dunque ci piacerebbe lasciare a chiunque potrebbe venire dopo di noi, vista che la nostra presenza non sarà scontata, un teatro rinnovato e pensato anche per le nuove generazioni. Da tempo ci stavamo pensando e appena abbiamo saputo del bando della Regione ci siamo messi al lavoro». E ora c’è naturalmente molto soddisfazione per l’esito, non scontato. Ravenna Teatro ha infatti ottenuto la cifra massima a cui ambire, pari a metà dell’importo complessivo, ossia 200mila euro. Altri 200mila arriveranno dal Comune. A questi andranno ad aggiungersi un contributo della stessa Ravenna Teatro e, appunto, l’eventuale partecipazione di imprese e cittadini. (fe. an.)

Lavori anche nel foyer I codirettori: «Vogliamo coinvolgere imprese e cittadini per lasciare un nuovo spazio alle generazioni future»

L’intervento più consistente nel capoluogo sarà quello per il teatro Alighieri: l’investimento sarà infatti di 732mila euro, di cui 432mila da parte del Comune e 300mila della Regione Emilia-Romagna. Riconosciuto dallo Stato come Teatro di tradizione, l’Alighieri vedrà, in particolare, interventi che riguarderanno il golfo mistico, dove è prevista la realizzazione di una piattaforma movimentabile motorizzata nella fossa orchestrale, con la tecnologia Spiralift dotata di pannellatura di sotto chiusura, parapetto e pavimentazione in legno come in platea. La movimentazione permetterà di raggiungere tre diverse quote di posizionamento, corrispondenti alla fossa dell’orchestra, alla platea e al proscenio. Per la platea, invece, è prevista la sostituzione di tutte le poltrone, comprese quelle nella nuova piattaforma movimentabile, con una seduta nuova e migliorativa per quanto riguarda comodità, sicurezza e ingombro: saranno in legno e imbottite con finitura in velluto. La pavimentazione della platea sarà inoltre ripristinata, compresa l’installazione di nuovi cavi elettrici e la ristrutturazione dei canali d’aria dell’impianto termico. Sarà risistemato il locale della biglietteria (disposizione, impianti e arredi) per assicurare il pieno adeguamento alle necessità di accoglienza e assistenza al pubblico. Il termine dei lavori è previsto nel 2019. A proposito di questi interventi e di quelli relativi al Rasi (vedi articolo accanto) il sindaco Michele de Pascale e l’assessora alla Cultura Elsa Signorino hanno dichiarato: «Con questi significativi interventi i nostri due principali teatri, dall’importante valore storico e architettonico, diventeranno ancora più accoglienti e accessibili e si doteranno di moderne tecnologie che consentiranno la realizzazione di progetti teatrali innovativi e coinvolgenti. Un ringraziamento alla Regione per la lungimiranza con la quale ha stanziato importanti risorse nell’ambito di un ampio progetto dedicato alla valorizzazione di tutti i teatri dell’Emilia-Romagna, vere e proprie officine culturali». «I teatri della regione – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti in visita a Ravenna – aspettavano da tempo risorse per dare corso a interventi di innovazione tecnologica, oltre che strutturali. Il nostro impegno va non solo nel cercare di qualificare le produzioni e l’offerta culturale, ma anche a rendere l’accoglienza del pubblico in sala più confortevole e sicura. Investire in cultura e creatività significa anche puntare su un’economia che, anche negli anni di crisi, ha dato segni positivi di crescita delle imprese e dell'occupazione».


PRIMO PIANO / 17 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

BIBLIOTECHE/1

IN CENTRO A RAVENNA

750mila euro dal Comune: in corso gli interventi all’Oriani

AL VIA I LAVORI A CASA MELANDRI PRIMA DI METTERE MANO ALLA TORRE 250mila euro subito per la sala che ospita tante iniziative e che resterà chiusa per mesi

La struttura ravennate diventerà agibile anche per i disabili

Tempio della cultura cittadina, da tempo la biblioteca Oriani di via Corrado Ricci, che ospita frequentemente incontri e mostre, aveva bisogno di importanti interventi strutturali che sono finalmente in corso, grazie a un investimento di 750mila euro del Comune di Ravenna. I lavori, di durata contrattuale di 300 giorni, prevedono, tra gli interventi: il restauro e, ove necessario, la sostituzione degli infissi ammalorati, con la dotazione di nuovi vetri di sicurezza per tutte le finestre; il restauro dei portoni in legno su via Corrado Ricci e via da Polenta; la sostituzione delle porte interne e l’installazione di porte tagliafuoco; la ristrutturazione dei bagni e la creazione di un nuovo bagno accessibile anche ai disabili al primo piano; l’eliminazione del dislivello tra il vano scala principale e l’atrio; la revisione della copertura; la demolizione dei controsoffitti al secondo piano e il loro rifacimento in cartongesso; alcune opere di consolidamento strutturale a livello dei solai e del sottotetto, nonché il rinforzo di alcune pareti; il completamento delle opere relative all’accessibilità della struttura per i diversamente abili, con la costruzione di un ascensore; l’adeguamento e l’implementazione degli impianti elettrici; il rifacimento di alcune porzioni di intonaco; la tinteggiatura degli spazi. Salvo imprevisti, durante i lavori i servizi della biblioteca saranno garantiti sempre e comunque.

PANETTERIA PASTICCERIA CAFFETTERIA GASTRONOMIA VEGETARIANA RISTORAZIONE BIO CATERING

Sopra la Biblioteca Oriani. A destra: Casa Melandri e la torre civica

BIBLIOTECHE/2 Maria Goia: a Cervia due progetti (confinanziati) per arredi e spazi A Cervia, per la biblioteca Maria Goia, la giunta, grazie al cofinanziamento regionale, ha approvato due importanti progetti. Per primo progetto ha stanziato 15mila euro e beneficerà di un cofinanziamento di altri 15mila per l'ammodernamento degli spazi della biblioteca. In particolare verrà coinvolta l'area dell'ingresso. Verrà acquistato nuovo materiale, come scaffali e tavoli, per le sale studio. Riguardo al secondo progetto, al finanziamento del comune di 8mila euro si aggiungeranno 7mila euro della Regione per avviare quello che si chiamerà "+10-16": un progetto rivolto agli adolescenti. L’obbiettivo è organizzare e promuovere in orario pomeridiano gli spazi della Sezione Ragazzi, perché diventi un punto di aggregazione e ritrovo per gli adolescenti. La presenza di animatori che organizzeranno momenti di gioco, laboratori tematici e affiancheranno i bibliotecari nell’aiuto allo studio. Il progetto inizierà a novembre e continuerà fino a primavera 2019.

Non è un teatro, ma di certo è stato ed è tutt’ora uno dei centri culturali per Ravenna che ospita incontri di ogni genere, in particolare la storica rassegna del Centro Relazioni Culturali che infatti in questo inverno ha cambiato sede e si svolge tra biblitoeca Classense e Chiostri Francescani perché Casa Melandri, in via Ponte Marino, è oggetto di interventi di restauro. I lavori partiranno a breve sulla base di una delibera di giunta dello scorso aprile, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, che prevede un progetto riguardante il «consolidamento di alcuni elementi in cemento armato mediante foderature e placcaggi in calcestruzzo ad alta resistenza e il rinforzo degli elementi strutturali in cemento armato da realizzare con inserimento di fibre di carbonio». È previsto, inoltre, l'ancoraggio della facciata storica, risalente agli inizi del Cinquecento, alla retrostante struttura tramite, si legge «catene metalliche, cerchiaggio e confinamento dei pilastri in muratura con inserimento di elementi metallici». L’intervento, del costo di 250mila euro, avrà una durata di circa una novantina di giorni. Si tratta di lavori importanti perché sono propedeutici anche a un intervento, ancora da programmare ma per cui nei prossimi anni sono stati messi a bilancio 500mila euro, sulla torre civica di Ravenna. La torre non tornerà alla sua altezza originale, ma l’obiettivo è togliere i pannelli che ora la circondano alla base.

Alimentazione Bio: dalle materie prime ai prodotti finiti, fino alla ristorazione vale la garanzia della certificazione

L a c er t e z z a d i m a ng i a r s a n o e b i ol og i c o a l 1 0 0 %

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CeccoliniBio

Un numero crescente di persone per stile di vita e anche di gusto, sceglie un'alimentazione orientata al biologico – spiega Giancarlo Ceccolini, titolare dell’omonimo negozio in via D’Azeglio a Ravenna –. Quella “Bio” non è solo un'etichetta a cui affidarsi per una materia prima agricola ma riguarda un'intera filiera che dall'alimento base (cereali, farine, verdure, uova, formaggi…) passa alla trasformazione in prodotti pronti per il consumo fino alla ristorazione. I controlli e le certificazioni sulla “naturalità” e salubrità dei prodotti sono effettuati da Enti accreditati dal Ministero dell'Agricoltura in base a disciplinari definiti da un regolamento europeo. Per gli alimenti primari analisi verificano che componenti inquinanti o dannosi per la salute siano assenti o al di sotto di certi parametri di sicurezza. Per quanto riguarda un prodotto gastronomico, per definirsi “Bio” si deve accertare che dalla trasformazione delle materie prime biologiche risulti un prodotto finito altrettanto naturale. La verifica è quantitativa: da un tanto di prodotti bio utilizzati si ricava un'analoga quantità di alimenti. Per la ristorazione non c'è una normativa precisa e puntuale per cui si tratta di una “certificazione volontaria”. Non ha risvolti giuridici, anche se la verifica sulle forniture “in entrata” di alimenti bio in relazione a quanto si trasforma in prodotti finiti, comporta tempo e denaro, come per chi produce materie prime. Nel caso dei nostri prodotti e pietanze il riscontro può raggiungere il 100% di qualità bio ma diciamo che è un buon margine anche restare entro l'80 per cento. Qualche tempo fa era più difficile preparare prodotti finiti o piatti con tali caratteristiche naturali, oggi invece ci riforniamo di vari alimenti certificati bio, non solo verdure, cereali e farine ma, ad esempio, anche formaggi e latticini.


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

ANTIMAFIA

Anche Ravenna adesso ha l’Albero Falcone All’inaugurazione la sorella del magistrato, presidente dell’omonima Fondazione

VIOLENZA DI GENERE/1 Cinque donne raccontano undici storie di femminicidi Una pluralità di voci per dare voce a chi la voce non l’ha più: sono le vittime di femminicidio a parlare in Ferite a morte, il librospettacolo di Serena Dandini che racconta con amara ironia le storie delle donne uccise dai propri mariti, compagni, ex. Il reading verrà riproposto a Faenza domenica 21 ottobre alle ore 17.30 al Teatro della Chiesa di Santa Maria Maddalena (Piazza Bologna, 8) dove le volontarie dell’Associazione Sos Donna e le attrici della Compagnia delle Feste si esibiranno nel re-make di Le loro voci, lo spettacolo con i brani di Ferite a morte. Cinque donne impegnate sul palco per raccontare undici storie di altre donne come loro, inascoltate e morte per mano di un uomo. Ingresso a offerta libera.

VIOLENZA DI GENERE/2 In mostra gli occhi di uomini innamorati

Giovedì 18 ottobre alle 17 a Ravenna, al parco pubblico “Vittime innocenti di tutte le mafie” (area verde fra viale Leon Battista Alberti e via Le Corbusier) verrà piantato “l’Albero Falcone”, pianta gemella di quella che segna a Palermo il luogo dell’assassinio del magistrato. Ravenna ospiterà così un simbolo speciale: un albero della memoria anti-mafia, donato dall’Organizzazione per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei carabinieri. Sarà la professoressa Maria Falcone (sorella di Giovanni), presidente della Fondazione Falcone, a tenere a battesimo l’evento, insieme al segretario generale della stessa Fondazione, Leonardo Guarnotta (già Presidente del Tribunale di Palermo nonché colui che istruì il famoso maxiprocesso insieme a Falcone e Borsellino). L’evento è organizzato dal Circolo Ravennate e dei Forestieri con il patrocinio del Comune di Ravenna, la collaborazione di Azimut e il contributo di Conad e Cross360.

Sabato 20 ottobre alle 18 inaugurazione nello spazio espositivo di via Massimo D'Azeglio 2, a Ravenna, della mostra fotografica "Dal momento in cui mi ha lasciato guardare nei suoi occhi". Realizzata da Cristiana Pezzi, la mostra è organizzata dal Servizio Muoviti (Mai più Uomini Violenti) della cooperativa sociale Libra. In mostra ritratti di uomini di ogni età, innamorati delle loro donne, mentre guardano negli occhi la compagna che non appare nell'obiettivo. “L'intento – scrivono gli organizzatori – è cogliere lo sguardo dell'uomo innamorato, a significare attraverso le immagini che esiste un modo di amare tenero, corretto, rispettoso, testimoniato da un atto fisico, ma evocativo di interi mondi affettivi, delicatezza, complicità e affetto profondo che nulla ha da spartire con la sopraffazione, l'abuso, la mortificazione e la violenza estrema sulle donne a cui spesso si assiste oggi da parte di uomini che dicono di amarle e ne vogliono l'assoluto dominio”. La mostra resterà aperta dal 20 al 27 ottobre, dal lunedì al venerdì; domenica 21 dalle 15 alle 19; sabato 27 dalle 10 alle 19. L’ingresso è gratuito.

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STORIA

LA GRANDE GUERRA 100 ANNI DOPO Celebrazioni a Ravenna grazie ai Lions A Cervia un concerto a teatro Sabato 20 ottobre verrà inaugurato ufficialmente un periodo di celebrazioni organizzato dal Lions Club Ravenna host, che durerà sino a domenica 4 novembre, per onorare la fine della Grande Guerra. Si comincia sabato 20 ottobre, alle 10.30, con l’inaugurazione, a palazzo Rasponi dalle Teste, della mostra dal titolo “Memorie della Grande Guerra a 100 anni dalla fine del conflitto”, curata da Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea. L’orchestra della Scuola secondaria Don Minzoni eseguirà l’inno nazionale. L’apertura della mostra, visitabile dal 20 ottobre al 3 novembre, sarà introdotta dall’intervento di Antonio Patuelli, con una lectio magistralis sul tema “A cent’anni dal novembre del 1918” alla quale seguirà la presentazione della scultura “L’Italia s’è desta” dell’artista Verdiano Marzi realizzata a cura della associazione Combattenti e Reduci. Alla mostra si affiancheranno poi altri momenti di celebrazione: martedì 23 ottobre, al cinema Corso di via di Roma, la proiezione alle 20.30 del film Fango e Gloria di Leonardo Tiberi; giovedì 25 ottobre, a palazzo dei Congressi di largo Firenze, due conferenze di Camillo Zadra, provveditore del Museo della Guerra di Rovereto: una alle 10, dedicata ai ragazzi delle scuole, e la seconda alle 18 aperta alla cittadinanza. Celebrazioni sono in corso anche a Cervia dove mercoledì 24 ottobre alle 21 al teatro comunale va in scena Lo strano interludio con musica e canzoni dal 1918 al 1940, a cura dell'Associazione Culturale “Menocchio”. È previsto anche un saluto del sindaco Luca Coffari.

Vuoi saperne di più? Scrivi a amministrazione@reclam.ra.it


SOCIETÀ / 19 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

CULTURA TECNICA

TEOLOGIA

TUTTI IN PIAZZA A OSSERVARE LA LUNA PER IL FESTIVAL SCIENTIFICO

A FAENZA CONFRONTI D’AUTUNNO, TRA MEMORIA E INGMAR BERGMAN

Il Festival della cultura tecnica, giunto alla quinta edizione, per la prima volta verrà ospitato nel territorio della provincia di Ravenna. Tra le iniziative promosse da scuole, centri di ricerca, enti locali, associazioni, da segnalare sabato 20 ottobre dallo 20 alle 21.30 in piazza Kennedy, in centro a Ravenna, un’osservazione collettiva della luna e dei suoi crateri grazie ai telescopi messi a disposizione dagli astrofili del planetario. Inserite anche nell’ambito dell’Ada Lovelace day – evento internazionale dedicato alle scienziate – ecco poi le iniziative alla Casa delle Donne di Ravenna (via Maggiore): giovedì 18 ottobre alle 20.30 proiezione del film “Il diritto di contare” di Theodore Melfi, sul contributo delle scienziate afroamericane alla conquista dello spazio; domenica 21 dalle 10.30 letture ad alta voce su Samantha Cristoforetti. Il programma completo sul sito internet www.festivalculturatecnica.it.

Nuovi “Confronti d’autunno” a Faenza grazie all’associazione Romagna-Camaldoli, quest’anno incentrati sul tema “Tradizione, memoria, futuro”. Martedì 23 ottobre nella sala consiliare “De Giovanni” alle 20.45 è in programma un dibattito sul tema “Memoria e futuro: luoghi, persone, pietre” con la storica Anna Foa de La Sapienza di Roma e Piero Stefani, noto biblista della facoltà teologica dell’Italia Settentrionale di Milano. A introdurre il filosofo Emanuele Mariani e l’architetto Giorgio Gualdrini. Il programma della rassegna (di cui parleremo anche nelle prossime settimane) prosegue poi giovedì 25 ottobre al cinema Europa di Faenza con la proiezione del film (dalle 20.30, ingresso 2 euro) Il posto delle fragole (nella foto), regia di Ingmar Bergman nei 100 anni dalla nascita. Introduzione e dibattito a cura dello stesso Mariani e di Marco Ferrini, teologo e parroco.

CROCE ROSSA Una marcia per la Siria e una mostra in Classense

INCONTRI CULTURALI Tra i Mosaici da Dante a Baracca

La Croce Rossa Italiana - Comitato di Ravenna organizza una marcia al fine di sensibilizzare sulla tematica della situazione siriana. Sabato 20 ottobre alle 15 (Parco della Pace via Cassino) una rappresentanza degli operatori accompagnerà i bambini nella marcia di solidarietà, così come in Siria accompagna i bambini nella quotidiana ricerca di momenti di conforto e sicurezza. Dell’operato della Croce Rossa nelle “zone calde” parlerà poi alle 17 alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense, Diego Carangio, senior programme officer–desk for middle East and Africa. Alle 16.30 sarà infine presentata, al chiostro della Classense, la mostra fotografica che ritrae gli operatori della Mezzaluna Rossa Arabo Siriana (Sarc).

Proseguono gli incontri culturali al Salone dei Mosaici di Ravenna. Domenica 20 ottobre dalle 16 Ivan Simonini parlerà dei “mosaici di Dante”, a ingresso libero con successivo aperitivo su prenotazione. Giovedì 25 ottobre invece alle 19 (seguirà cena a tema su prenotazione) il tema è “Domenico Rambelli e il Monumento a Francesco Baracca”, a cura di Beatrice Buscaroli, con proiezione di fotografie del monumento a cura di Pier Giorgio Carloni.


20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

IL LIBRO/1

MODA

DUE GIORNI PER GLI AMANTI DEL VINTAGE A LUGO TRA MERCATINI E VINILI Torna il festival con trecento operatori Attese 15mila persone tra Pavaglione e piazze

IN OSPEDALE IL TOCCANTE DIARIO DELLA TERAPIA ONCOLOGICA DI SEVERINO CESARI, RACCONTATO DAL FRATELLO Appuntamento senza dubbio toccante quello in programma domenica 21 ottobre (dalle 15.30) all’ospedale di Ravenna (sala conferenze Dea, settimo piano) nell’ambito della rassegna “Rianimazione letteraria di poesia intensiva”. La curatrice Livia Santini dialogherà infatti con Giampiero Cesari, psichiatra e psicoterapeuta, fratello di Severino, di cui verrà presentato il libro Con molta cura. Severino Cesari, fondatore della collana Einaudi Stile Libero, in questo libro racconta la terapia oncologica a cui si è sottoposto prima di morire, trasformandolo in un geniale esperimento umano ed editoriale.

IL LIBRO/2 Il presidente delle Ior Dino Amadori presenta la sua autobiografia al Circolo dei Forestieri. Il ricavato delle vendite va contro il cancro Nuovo appuntamento con “Anima e Coraggio”, l’autobiografia professionale del professor Dino Amadori. Il libro del presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo e direttore scientifico emerito Irst Irccs, dopo alcune presentazioni tenute sul territorio forlivese, arriva anche a Ravenna: per l’occasione è stata scelta la location del Circolo Ravennate e dei Forestieri di via Corrado Ricci 22. L’evento avrà inizio dalle 18 di venerdì 19 settembre: come di consueto si parlerà di passato, presente e futuro della lotta contro il cancro. Sarà ospite anche Antonio Patuelli, presidente Cassa di Ravenna e Abi. L’appuntamento è ovviamente aperto a tutti coloro che vorranno partecipare: il ricavato delle vendite dei libri verrà interamente devoluto a sostegno dei progetti scientifici di lotta contro il cancro e dei servizi d’assistenza gratuita a favore dei pazienti oncologici della Romagna. Al termine della presentazione, come da tradizione, l’autore rimarrà a disposizione di tutti coloro che vorranno fare domande o avere una dedica personale sulla propria copia del libro.

Moda, oggettistica e intrattenimento d’antan rivivono con il “Lugo Vintage Festival”, in programma sabato 20 e domenica 21 ottobre. Per due giorni l’evento organizzato dal Consorzio AnimaLugo accoglierà nel centro storico di Lugo gli appassionati del genere con mercatini, musica, sfilate e mostre. Circa 15mila i visitatori delle precedenti edizioni, secondo gli organizzatori, che rivelano anche come siano state oltre 350 le richieste di partecipazione a fronte dei 300 operatori che saranno effettivamente presenti. Nelle logge del Pavaglione, nelle piazze adiacenti e in via Baracca dalle 9 alle 19 nei due giorni dell’evento sarà possibile passeggiare tra le bancarelle del mercatino “Vintage per un giorno” e acquistare abbigliamento firmato e non, oggettistica, brocantage (info al numero 331 7866497 o su www.vintageperungiorno.com). Tra le iniziative in programma in entrambi i giorni c’è anche l’ormai celebre “Mani nel sacco”: dopo aver scelto un budget di spesa comprando una shopper da 15, 25 o 35 euro si avranno dieci minuti di tempo per scegliere, provare e riempire il più possibile il proprio sacchetto. L’iniziativa si svolgerà presso Angelo Vintage Palace, in corso Garibaldi 59, dalle 10.30 alle 19.30 ogni mezz’ora (ultimo turno alle 19). Spazio anche al “Vinyl mini-market”, un’area dedicata agli appassionati dei dischi in vinile, posizionata in largo della Repubblica dalle 10 alle 19. Sotto alle logge del Pavaglione, dalle 10 alle 18, ci sarà anche uno spazio per l’affilatura del rasoio a mano libera su pietra, a cura di Roberto Santini. Sabato e domenica sarà presente in piazza Mazzini, novità di questa edizione, “Ruota”, il mitico furgoncino Wolkswagen T2, aperto dalle 9 alle 19, per offrire al pubblico un’esperienza di shopping vintage. I visitatori troveranno infatti il furgoncino allestito a cabina prova con due “personal shopper” a disposizione per consigli sugli acquisti. Sabato 20 ottobre dalle 15.30 alle 19.30 da Flexi (via Macello Vecchio 33) sarà possibile passare un pomeriggio dedicato al fascino del disco nero in vinile con l’iniziativa “Saving black beauty”, che sarà accompagnato da una selezione di “black music”. Domenica 21 ottobre, ancora uno spazio per i dischi in vinile con “Alta fedeltà, che rimarrà sotto alla Logge del Pavaglione dalle 14 alle 19.30. Per tutto il pomeriggio ci sarà un dj set in vinile con giradischi montati da Flexi. Infine, dalle 16 alle 18 piazza Baracca ospiterà lo spettacolo dei “Diavoli della frusta” con sessioni di boogie woogie aperte a tutti. Per consentire lo svolgimento dell’evento saranno in vigore alcune modifiche alla viabilità dalle 7 di sabato 20 alle 22 di domenica 21 ottobre. In caso di pioggia il programma resta invariato.

IL LIBRO/3 Alla Bottega Bertaccini di Faenza le foto di Mirco Villa “A pancia piena si ragiona meglio in Romagna” Sabato 20 ottobre alle 17 alla Bottega Bertaccini di Faenza si terrà la presentazione della mostra fotografica e del libro “A pancia piena si ragiona meglio in Romagna” di Mirco Villa, fotografo e giornalista di Voltana specializzato in fotografia naturalistica. Si diletta anche di cucina e su questa sua passione ha pubblicato quest'anno il nuovo “A pancia piena si ragiona meglio in Romagna”. La mostra resterà aperta fino a fine anno.


VIAGGI / 21 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

DIARIO/1

Il Magio Bike Tour tra gomme da fuori strada e pillole anti malaria Il giro del mondo in bicicletta dei fratelli ravennati in Mozambico. Obiettivo Tanzania per Natale Torniamo a occuparci, oltre quattro mesi dopo l’ultima volta, del “Magio Bike Tour”, il giro del mondo in bicicletta partito da Ravenna nel febbraio del 2013 e che vede protagonista il ravennate Giovanni Gondolini (abbandonato due anni fa dal suo compagno di viaggio iniziale, Marco Meini, trasferitosi in Canada per amore), ora accompagnato dal fratello Francesco che lo ha raggiunto l’anno scorso e ha già festeggiato i 20mila chilometri in sella (contro i 70mila di Giovanni). L’ultimo continente che mancava all’appello era l’Africa, dove sono atterrati in estate con un volo da Rio de Janeiro (e dove, ci dicono, di cicloturisti come loro se ne vedono davvero pochi). «Gomme nuove da fuori strada, filtri per potabilizzare l'acqua e pillole anti malaria si sono aggiunti al nostro equipaggio – ci scrivono via mail – dopo il Sudafrica (dove sono atterrati, ndr) abbiamo pedalato nel piccolo Swaziland, grande come la Romagna e ora (a inizio ottobre, ndr) siamo in Mozambico grande invece tre volte l'Italia». Direzione nord: dopo il Mozambico sarà la volta del Malawi e poi della Tanzania, verso Natale. Per poi proseguire nel 2019 la risalita che li riporterà a Ravenna, per forza di cose, ulteriormente cambiati. In Sudafrica, uno strano arcobaleno Sudafrica. Pedaliamo tutto il Sud, da Cape Town fino a Durban, poi su verso lo Swaziland. Iniziamo dal Capo, di cui i primi scopritori europei furono i navigatori portoghesi, poi succeduti dagli olandesi che fondarono la prima colonia, sconfitti poi dagli inglesi che ne presero il

Scatti dall’Africa del Magio Bike Tour; in alto un accampamento per la notte, qui a destra Francesco, a sinistra Giovanni Gondolini. La gallery completa su www.ravennaedintorni.it

possesso. Cominciamo ad ascoltare le prime storie sudafricane, dall'apartheid indietro fino alle guerre anglo-boere, cioè le guerre degli inglesi contro gli olandesi che si erano stanziati fino a diventare agricoltori, in olandese appunto “boer”. Un signore di origine inglese che aveva combattuto nell'esercito sudafricano al tempo dell'apartheid ci racconta della lotta a quelli che il governo allora chiamava terroristi. Per sciogliere le perplessità del mio sguardo ci spiega che oggi è stato loro restituito il nome di freedom fighters, ovvero coloro che lottavano contro l’apartheid. «Ma il governo allora ci diceva che quello era il nemico, e noi facevamo il nostro dovere, anche se noi inglesi eravamo cresciuti in un background diverso: non eravamo noi a volere l'apartheid, erano i boeri». Ma il suo amico, di origine boera, non è d'accordo. «Furono gli inglesi che incominciarono tutto – ci spiega lui – con il loro onnipresente sentimento di superiorità». E con qualche bicchiere del loro drink nazionale, le lingue si sciolgono. Si mischia il brandy alla Coca-Cola e si confondono storie antiche e rancori moderni. Su qualcosa però sono d'accordo i due amici: se l'attuale economia del Paese è in crisi, e se i livelli di servizi pubblici, educazione in primis, sono ai minimi storici, è tutta colpa del corrotto Anc, il partito che ha raccolto l'eredità di Mandela e che governa il Paese dalle elezioni democratiche del '94. Inoltre, concordano, se vincesse il fronte politico più estremista che minaccia la confisca delle proprietà dei bianchi, il Sudafrica andrebbe definitivamente in rovina, esattamente com'è successo allo Zimbabwe del dittatore Mugabe. Noi torniamo sulle nostre bici e dopo la meravigliosa Garden Route, entriamo nel Transkei, zona molto povera dove il governo dei bianchi aveva confinato la popolazione nera con limitate libertà. Nessuna industria, quasi zero agricoltura, si vedono solo pascoli e le tipiche casette circolari di questi villaggi dispersi fra aride colline. Chiediamo ospitalità nel giardino di un ragazzo sorridente di nome Avela, di etnia Xhosa come la maggioranza della gente di questa regione. Sia lui che sua moglie lavorano nell'educazione e ci spiega che gli impieghi statali sono quasi l'unica prospettiva in queste terre, poiché in seguito alle repressioni durante l'apartheid non è mai nata una vera cultura imprenditoriale. Ci sarebbero tante altre storie e punti di vista da raccontare, come quello dei Khoisan di Cape Town, che furono i primi abitanti del Sudafrica, oppure quello degli indiani che furono portati dagli inglesi a lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero di Durban. Io ascolto, ascolto tutte le storie e provo a farmi un'idea più nitida delle intricate dinamiche di questo Paese. Ma ancora non sono riuscito a vederci chiaro, e soprattutto a respirare un'aria di pace e fratellanza in quella che viene chiamata la Rainbow Nation, la Nazione Arcobaleno. Chissà, forse è davvero una democrazia troppo giovane, diamogli un po' di tempo per vedere se davvero vogliano fare pace. Giovanni Gondolini

DIARIO/2 Il peso dell’Africa Ci sono mattine all'alba in cui uscire dalla tenda è più difficile. Una strana gravità ci tiene incollati al suolo, è come una sana paura per ciò che ci aspetta. È il peso dell'Africa che ci schiaccia, è l'idea un po' folle di voler attraversare questo immenso continente in bici. Mi dico di non pensarci, di affrontare il tutto giorno per giorno, pedalata dopo pedalata, paese dopo paese. Con questa idea riesco ad alzarmi, metto su il caffè e guardo il sole iniziare la sua giornata. Dalla spiaggia vediamo un gruppo di delfini giocherellare in acqua poi per strada centinaia di bambini in divisa scolastica ci sorridono e rincorrono. Alcune zebre ci mirano distratte mentre costeggiamo una riserva e subito trottano con noi nel caldo abbraccio della natura africana. In lontananza le capanne circolari degli Zulu si disperdono a oltranza fino all'orizzonte dove il sole stanco lascia il posto alla luna. Noi troviamo un rivolo d'acqua in un boschetto e ci prepariamo per la notte. Chiacchieriamo intorno al fuoco e ci perdiamo nell'ammirare il cielo dell'Africa di notte. Un cielo che sembra non avere fine, una via lattea impossibile da guardare nel suo insieme. Fa quasi paura. Meglio osservare una stella alla volta, senza fretta, notte dopo notte. Oggi un angolo di cielo, domani un angolo di terra, così, un pezzo per volta l'Africa fa meno paura. Francesco Gondolini


22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

BASKET

Faenza e quel sogno chiamato serie A «Senza frenesia, un passo alla volta» Massimo Friso guida una Rekico giovane e “leggera”, dal 2015 in terza serie: «Possiamo giocarcela contro chiunque» di Vincenzo Benini

Per la sua quarta stagione consecutiva nella Serie B di basket, la Rekico Faenza si è regalata una grande partenza, vincendo le prime due partite di regular season, disputate a Orzinuovi e al “Cattani” contro Padova. Forte di un pubblico molto numeroso, con circa mille spettatori di media a partita, i Raggisolaris rappresentano un club giovane, nato nel 2006, e rampante, capace di partire dai bassifondi dei campionati provinciali (la Prima Divisione) fino ad arrivare nel 2015 nella terza serie nazionale, centrando tutte le promozioni sul campo. Al termine dello scorso torneo la realtà manfreda ha attuato un piccola rivoluzione, cambiando guida tecnica, con Regazzi che dopo sette anni è stato sostituito da Massimo Friso, un allenatore dal grande curriculum per una carriera che l’ha visto protagonista anche in A1. Coach, soddisfatto della squadra? «Per i mezzi economici a disposizione penso che i dirigenti abbiano fatto il massimo. È stato costruito un organico molto vario, con giocatori intercambiabili, capaci di esprimersi in più ruoli». Ci sono anche tanti “baby” in rosa: pensa di utilizzarli nel corso della stagione? «La scelta di puntare sui giovani è dettata da una parte dal budget, ma soprattutto dalla filosofia della società, che condivido in

A sinistra la Rekico in posa; a destra coach Friso durante un time-out

pieno. In ogni caso non guardo alla carta d’identità, per me sono tutti utilizzabili fin da subito. Si tratta di un organico con ampi margini di crescita, a cui crediamo molto: in carriera ho lavorato tanto con gli Under e penso di essere stato scelto dai dirigenti anche per questo». Quali sono le caratteristiche della Rekico? «Siamo abbastanza leggeri, non dotati dal punto di visto fisico come altri. La mia è una squadra “da corsa”, tecnica, che tira molto dalla distanza. Se le percentuali d’attacco sono buone, riuscirà a giocarsela contro ogni avversario». Cosa pensa della Serie B?

«È l’unico campionato italiano dove non possono essere tesserati giocatori stranieri, ma non per questo è di basso livello. Anzi, negli anni ho notato una crescita continua, sarà anche per una formula che prevede numerose retrocessioni. Per salire di categoria, però, il passaggio è stretto (vanno in A2 solo tre team, ndr) e le squadre ambiziose hanno di fronte a loro un cammino molto lungo». Tra queste c’è anche la Rekico? «Il nostro obiettivo è quello di puntare ai playoff, un traguardo che si può raggiungere solo se ci sarà una certa continuità nei risultati positivi. Ci sono rivali molto attrezzate e in più bisogna essere fortunati, sperando di evitare defezioni importanti».

Come considera il vostro girone? «Tra i quattro della Serie B è quello più qualitativo dal punto di vista medio. In altri raggruppamenti, soprattutto quelli del Sud Italia, ci sono “squadroni” affiancati a realtà molto più deboli, mentre in questo si può vincere o perdere con qualsiasi avversario. Per stazionare nelle posizioni di alta classifica sarà fondamentale far rispettare al massimo il fattore campo, compiendo un percorso quasi netto in casa». Quali sono le avversarie da temere? «Quelle che hanno fatto la campagna acquisti più importante sono di sicuro i Tigers Cesena e l’Urania Milano. Anche Orzinuovi, che abbiamo battuto all’esordio, ha grandi

INFORMAZIONE SANITARIA

FARMACIE COMUNALI

Forare il lobo auricolare in modo indolore e preciso Si può fare con sicurezza anche sui più piccoli. Ne parla la dottoressa Lucia Cicognani Un tipico esempio dell'incontro tra salute, estetica e moda è rappresentato dalla foratura dei lobi auricolari. Può essere il primo paio di orecchini da bambina o l'ennesimo buco sin dove il lobo lo consente: ciò che accomuna le due esperienze è la necessità di sicurezza per la tutela della salute. A parlarne è la dottoressa Lucia Cicognani (nella foto a destra) della Farmacia Comunale N. 8 di Ravenna. Chi sono le persone che più richiedono la foratura del lobo? «L’utenza è trasversale. Si rivolgono a noi le mamma, preoccupate di garantire ai propri figli il massimo rispetto di tutte norme di igiene. Ma anche adulti di entrambi i sensi, di età diverse». In quali farmacie si può richiedere il servizio? «I punti autorizzati per l’Azienda di Ravenna Farmacie sono la farmacia comunale N. 8 di Ravenna e quelle di Pinarella, Alfonsine, Tagliata e Porto Corsini». Qual è il metodo adottato? «Si tratta di un sistema all'avanguardia in termini di sicurezza, igiene e praticità d'uso. Non è cruento poiché utilizza una capsula monouso che non espone a sanguinamento. L'orecchino è totalmente incapsulato e protetto perciò non contaminato, la foratura dei lobi è delicata sicura precisa e indolore. Il sistema ha un funzionamento a pressione manuale perciò più morbido rispetto alle pistolette automatiche a molla».

Che tipo di orecchini proponete? «Sono biocompatibili, conformi alla Direttiva Europea 2004/96/CE, molto sottili e appuntiti e dotati di chiusura di sicurezza. Il materiale è acciaio chirurgico, titanio o oro 18kt e sono Dispositivi Medici. Anche la componente estetica non è posta in secondo piano e nelle farmacie, sono molti i modelli proposti, di diverse forme e colori, in modo da soddisfare i gusti di persone di tutte le età e sesso». Come si può usufruire del servizio?

«Alla farmacia Comunale 8 è preferibile prendere appuntamento ed è necessaria la presenza di un genitore che firmi l'autorizzazione. In genere, consigliamo di aspettare finché i bimbi non abbiano compiuto i 5 anni. Una volta effettuata la foratura bisogna tenere gli orecchini per almeno sei settimane senza toglierli mai. Nelle due settimane successive basta disinfettare la zona circostante il foro con salviette e non utilizzare cotone idrofilo che lascia residui». a cura di Roberta Bezzi


SPORT / 23 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL PROGRAMMA DEL WEEKEND

L’organico

CALCIO, SERIE C: IL RAVENNA AL “BENELLI” CONTRO LA FERALPISALÒ

L’organico faentino è composto (in ordine alfabetico) da Riccardo Angeli (guardia, classe 1999), Giulio Casagrande (ala, classe 1993), Gioacchino Chiappelli (ala, classe 1991 - nella foto qui a destra), Daniele Costanzelli (centro, 1997), Carlo Fumagalli (guardia, 1996), Flavio Gay (play, 1998), Pietro Pambianco (guardia, 2000), Matteo Petrini (play, 2000), Marco Petrucci (ala, 1992), Luca Samorì (guardia, 2001), Emanuele Santini (ala/guardia, 2000), Jacopo Silimbani (centro, 1986), Mattia Venucci (play, 1990), Mattia Zampa (guardia, 1999). L’allenatore è Massimo Friso (che intervistiamo in questa pagina); i vice Claudio Agresti ed Emanuele Belosi.

margini di miglioramento». E le outsider con cui fare i conti per qualificarsi ai playoff ? «Direi Vicenza, Padova, Desio e Lecco, poi non escludo sorprese». Come si trova a Faenza? «Benissimo, ma non avevo dubbi. Ho allenato a Forlì dal 2002 al 2005 e so come si vive la pallacanestro in Romagna: sono stati tre anni meravigliosi. Ho visto che c’è un grande entusiasmo attorno alla Rekico, con i tifosi pronti a sostenerci in qualsiasi situazione. In più a Faenza mi è stato presentato un progetto serio e ambizioso, che ho accettato con entusiasmo». Un programma che parte dai giovani

Tutte fuori casa invece le squadre giallorosse di serie A di pallavolo e pallacanestro

Una foto della curva dello stadio Benelli domenica scorsa contro la Sambenedettese

e dai duecento e più tesserati della Raggisolaris Academy, giusto? «Sì, oltre ovviamente a cercare di far compiere un salto di qualità alla prima squadra. La nostra intenzione è quella di valorizzare i ragazzi del territorio, crescere in casa i giocatori del futuro. Per riuscirci è necessario creare un grande bacino di utenza grazie alla scuola basket». Cosa si aspetta da questa stagione? «La mia ambizione maggiore è quella di far migliorare i componenti della squadra. Dal punto di vista personale è chiaro che l’intenzione è sempre quella di allenare in Serie A. Un sogno, però, da esaudire a Faenza. Senza frenesia, un passo alla volta».

È un weekend in gran parte da trasferta, quello che si presenta di fronte alle maggiori squadre della provincia ravennate. A giocare in casa, con l’intenzione di bissare il successo sulla Sambenedettese di sette giorni prima, ci pensa il Ravenna Fc (calcio Serie C), che domenica 21 ottobre, alle ore 16.30, ospiterà al “Benelli” i lombardi della FeralpiSalò (dopo il turno infrasettimanale di mercoledì 17 ottobre che l’ha visto impegnato sul campo del Giana Erminio a Gorgonzola). Nella stessa giornata, ma con il fischio d’inizio alle 17, l’attenzione si sposterà sul volley femminile (A2), con la Conad Ravenna che a Trento, contro la Delta Informatica, va alla ricerca della prima affermazione esterna stagionale, dopo la sconfitta all’esordio e aver poi rotto il ghiaccio al PalaCosta con il Cus Torino. In contemporanea all’Olimpia Teodora scenderà in campo in Sardegna l’OraSì Ravenna, che contro i cagliaritani dell’Hertz è chiamata a rimettersi in piedi dopo il brusco scivolone interno incassato con il Montegranaro. Ritornando alla pallavolo, sempre domenica ma in terra marchigiana, nella Superlega maschile alle ore 18 la Consar Ravenna, spinta dallo splendido debutto vittorioso con Milano, farà invece visita alla corazzata Lube Civitanova, rinforzata in modo ulteriore dagli arrivi di Bruninho, Leal e Simon. A completare il programma, in A2 femminile di basket l’InfinityBio Faenza sabato 20 ottobre (ore 20.30) ospita le umbre dell’Umbertide, mentre in Serie B maschile un quarto d’ora più tardi (alle 20.45) l’Orva Lugo sarà di scena a Milano contro la Super Flavor. Domenica 21, infine, a Reggio Emilia (ore 18) la Rekico Faenza (di cui parliamo in queste due pagine) andrà a caccia del tris di vittorie contro la Bmr. (vi.be.)

LE AZIENDE INFORMANO

SPORT & DISABILITÀ

“Correndo senza Frontiere - Tutti insieme” Alla Maratona di Ravenna la disabilità scende in strada L’11 novembre, durante la 20esima edizione della corsa podistica cittadina, verrà predisposto un percorso di 3 km per atleti con disabilità. Organizzano Csi Ravenna e la cooperativa La Pieve La 20esima edizione della Maratona di Ravenna Città d’Arte, prevista per domenica 11 novembre, sarà davvero aperta a tutti, senza alcuna distinzione. L’appuntamento sportivo sarà infatti occasione per lanciare l’iniziativa “Correndo senza Frontiere - Tutti insieme”, una competizione dedicata agli atleti con disabilità all’interno della Maratona, che prevede la predisposizione di un breve tragitto di 3 km fra i monumenti più belli della città, con partenza da Porta Serrata e traguardo in via di Roma. Il percorso potrà essere affrontato di corsa oppure camminando, con la possibilità di fermarsi per rifiatare, se necessario, a lato della strada. Le carrozzine, e le persone adibite a spingerle, avranno l’obbligo, escluso il momento della partenza quando partiranno in fondo al gruppo, di percorrere il tragitto in fila affiancandosi solo nel momento di un eventuale sorpasso. Ogni atleta avrà un accompagnatore riconoscibi-

le da un segno identificativo, un volto noto che lo supporterà e lo guiderà durante la corsa. Al momento dell’iscrizione sarà comunque necessario precisare le difficoltà di ogni singolo atleta in modo da consentire una migliore organizzazione. Il progetto “Correndo senza Frontiere” nasce all'interno del “Coordinamento per l’attività motoria e sportiva adattata alla persona con disabilità intellettiva” creato nel 2016 dal CSI di Ravenna e dalla Cooperativa Sociale La Pieve, associata al Consorzio Solco Ravenna, ed è da considerarsi una sorta di spin-off della manifestazione “Giocando senza frontiere”, il meeting rivolto ad atleti con disabilità e dedicato alla promozione dell'inclusione sociale attraverso gare di atletica e tornei

di sport, organizzato dal 2015 con il coinvolgimento di Cooperative Sociali e società sportive del territorio. Per maggiori informazioni: http://www.maratonadiravenna.com/wp/correndo-senzafrontiere/


24 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

L’inno alla vita e alla libertà di Ora e sempre riprendiamoci la vita

Il sarcofago di Pietro Peccatore

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

Dal punto di vista cinematografico, alcune immaOra e sempre riprendiamoci la vita gini d'epoca dei cortei sono altamente suggestive, (di Silvano Agosti, 2018) tanto da chiedersi come il regista possa essere Non tutti conoscono le opere dell'ottantenne stato così dentro l’azione e vicinissimo agli sconSilvano Agosti, cineasta a tutto tondo perché oltre tri; inoltre le scene delle stragi risultano estremache regista è sceneggiatore, montatore e direttore mente forti e commoventi. Più criptico il finale, della fotografia, nonché poeta e saggista. che non è altro che l’espressione della poetica delContrario a ogni forma di potere e di istruzione, l'autore, presente proprio nel titolo dell'opera, e Agosti si è distinto sia per la sua produzione di film di finzione, sia per i documentari, e soprattutto per essere riuscito a filmare i movimenti giovanili negli anni della contestazione. Proprio grazie a questo materiale il regista è arrivato, con doverosa calma, a presentare ai giorni nostri un film che parla del decennio più caldo della nostra storia recente, che si apre con la bellicosa manifestazione a Villa Giulia a Roma nel 1968 e si chiude con il cadavere di Aldo Moro nel 1978. Il lavoro alterna le affascinanti riprese d’epoca a interviste (comunque risalenti Una scena dal documentario a una ventina d'anni fa) ai prodi Silvano Agosti tagonisti di ciascun capitolo, legato a manifestazioni particioè un inno alla vita, alla libertà dell'essere colari o stragi di stato: il tutto rigorosamente narumano da ogni forma di schiavitù che la società rato in ordine cronologico. Le voci sono tante, da contemporanea ti impone, dall'istruzione al lavoprotagonisti “sul campo” come Mario Capanna, ro stesso. Più televisive e meno efficaci le interviPietro Valpreda e Oreste Scalzone, fino agli artisti ste, alle quali un aggiornamento non avrebbe Bernardo Bertolucci, Paolo Pietrangeli, Dario Fo e guastato, che creano di fatto un distacco di tensioFranca Rame, passando per i filosofi Massimo ne con il girato d’epoca e a volte risultano poco Cacciari ed Emanuele Severino e così via. I contriinteressanti in sé. Il materiale come detto è affabuti degli ospiti danno ancora più forza alle immascinante, gli spunti non mancano, la discussione è gini girate da Agosti, sottolineando la grande di fatto lasciata allo spettatore: tutti elementi che importanza del periodo, paragonato “almeno” fanno di Ora e sempre riprendiamoci la vita un viagalla Rivoluzione Francese e intriso di un generale gio di 50 anni nel passato per riguardare e attuasenso di ottimismo: molti protagonisti credono lizzare quanto è successo. Visto a Ravenna all'inche il seme della rivoluzione sia come un fiume terno della rassegna “Per non morire di televisiosotterraneo che prima o poi tornerà fuori. ne”, il film è distribuito nelle sale in un numero Vedendo però la società odierna, la cosa mi pare ridotto di copie, da qualche parte nel nostro paese. piuttosto lontana e difficile.

In fondo alla navata sinistra della Chiesa di Santa Maria in Porto Fuori è collocato il sarcofago di Pietro Peccatore, splendida testimonianza della scultura funeraria paleocristiana. La fronte presenta un’insolita scena di traditio legis: Cristo, giovane, imberbe, dai corti capelli e vestito di tunica e pallio, siede solenne sul trono della gloria; lievemente posto di tre quarti si rivolge verso San Paolo mentre gli consegna il rotolo della Legge che l’apostolo delle genti, leggermente inchinato verso il Signore, accoglie tra le mani velate. Altri tre apostoli, non meglio identificabili e distanziati rispetto alla scena centrale, alzano la mano in un gesto di acclamazione. I fianchi dell’urna presentano rispettivamente due coppie di apostoli che, idealmente, procedono verso il Cristo al centro della composizione. Di un certo interesse è anche il retro della cassa che, seppur lavorato con minor accuratezza, mostra un’importante iconografia dall’alta valenza simbolica: due palme dattilifere suggeriscono un contesto paradisiaco, mentre due uccellini in volo si rivolgono verso il disco centrale sul quale è abbozzata una piccola croce greca. Anche il coperchio è decorato: da una parte è l’agnello, simbolo di Cristo, dall’altra sono due colombe che si dissetano ad un kantharos. Il 5 novembre 1944, a seguito del terribile bombardamento che causò la distruzione dell’antica basilica, il sarcofago rimase sepolto sotto le macerie dalle quali fu estratto miracolosamente integro.

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CULTURA / RUBRICHE / 25 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

FIORI MUSICALI

LETTI PER VOI

Andare a sentire oggi Uto Ughi è come andare all’acropoli ateniese...

Mala Agapi, il segno di una passione dalla Grecia salentina

di Enrico Gramigna

di Nevio Galeati *

Uno dei temi più caldi che popolano le stagioni operistiche e concertistiche è quello che riguarda la capacità dei grandi artisti di cogliere il momento opportuno per congedarsi dal pubblico. Non è scontato che una celebrità del palcoscenico si ritiri prima del declino: ci sono stati nel corso degli anni numerosissimi esempi cui va aggiunto ultimamente un monumento come Uto Ughi. Il concerto andato in scena sul palco del teatro Masini di Faenza, in occasione dell’inaugurazione dell’Emilia Romagna Festival & Teatro Masini Musica 2018/2019 è stato il paradigma perfetto di questa difficoltà. La serata faentina del 12 ottobre si è aperta con un teatro gremito in ogni ordine, dalla pienissima platea fino al loggione: tutti i presenti avevano il solo intento di ascoltare uno dei più importanti violinisti del Novecento italiano. La Ciaccona di Vitali apre il programma, tuttavia alla fine del brano il Maestro confessa la sostituzione dello stesso con il Preludio e Allegro di Kreisler. A seguire, la Sonata op. 24 di Beethoven per pianoforte e violino. Questa prima parte aveva già dato grandi indicazioni: l’indizio principale era il pianoforte, aperto quasi impercettibilmente, quasi a nascondere le sonorità tastieristiche per far emergere il timbro del violino. Il secondo tempo si apre all’insegna della valorizzazione del musicista lombardo grazie anche a un secondo cambio di programma che vede in apertura la Romanza op. 50 di Beethoven (brano per violino e orchestra che mal si inserisce in un recital cameristico) e, a seguire, l’Introdution et Rondò capriccioso op. 28 di Saint-Saëns e la Polonaise di Wieniawski prima della chiusura con la celebre “Campanella” di Paganini (altro brano per violino e orchestra). Come bis la trascrizione dell’Humoresque op. 101 n. 7 di Dvořák chiude il cerchio di un programma mal congegnato. Il pianista, Andrea Bacchetti, non riesce ad avere alcuno spazio per mostrare le proprie

qualità tanto che è costretto ad assecondare le volontà estemporanee che il maestro Ughi gli urla contro (sic!) durante l’esecuzione. Andare a sentire un mostro sacro come Ughi oggi è come andare a vedere l’acropoli ateniese e credere di vederla come nel IV secolo a.C.; rimangono solo le vestigia della grandezza che

Uto Ughi sul palco del Masini

fu, sopra tutto colpisce un’intonazione precaria, tuttavia la bellezza dell’arco riporta agli antichi fasti. Nota a margine: il pubblico è stato particolarmente indisciplinato, applaudendo nei momenti meno opportuni, scartando caramelle come al multisala e tossendo senza ritegno dal primo all’ultimo brano.

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«Il folklore è uscito dal ghetto; ma è un processo ambiguo […] perché è anche possibile che questa riscoperta del mondo popolare sia una nuova maniera per mantenere tale mondo nella sua subalternità e per negarne, in forme diverse, la cultura». L’antropologo calabrese Luigi Maria Lombardi Satriani esprimeva questa preoccupazione 45 anni fa, nel saggio Folklore & profitto (Guaraldi, 1973). Non era un’idea buttata là, ma il risultato di una constatazione: il canto popolare veniva recuperato da giovani intellettuali borghesi, che non avevano niente a che partire con le «classi subalterne», come si diceva allora. Va in tutt’altra direzione il libro Mala Agapi di Luigi Garrisi, edito da Anima Mundi: l’autore è nato a Calimera, nella Grecia salentina, parla e scrive in griko; perché quando compone le proprie canzoni pensa ancora in quel dialetto neo greco, lingua unificante di alcuni comuni in provincia di Lecce. Nel piccolo volume, accompagnato da un imperdibile cd, si respira l’aria del Mediterraneo attraverso i testi di otto canzoni originali, firmate appunto da Garrisi (come le musiche); di un canto di Adrianì Zagannà e Teodòros Marcellos; e della rilettura di un canto bizantino. E sarebbe sufficiente la guida all’ascolto che precede i testi a renderlo prezioso. Il libro offre, invece, anche altre pagine importanti, come i due saggi sulla lingua grika, e i testi introduttivi, che raccontano di quel mare che altro non è se non «una lunga strada azzurra che porta

alla Grecia» (tutti con testo griko a fronte). Seguendo il filo delle canzoni (e la voce è di Luigi Garrisi), si scoprono forti rimandi all’attualità; a partire dal tema di una «ordinaria e dolorosa emigrazione» che si dispiega in “Hai letto nei miei occhi”, sulla condizione di chi, una volta partito, non è più tornato. E lo struggi-

Live del progetto Mala Agapi

mento del protagonista viene sostenuto da una musica potente e insieme leggera, da ballare e da lasciar entrare sotto la pelle, nell’unione di bouzouki e sax soprano. In questo modo Mala Agapi parla anche di politica e prende posizione, senza salire in cattedra e senza indossare l’abito del professorino che “la sa”. Ed è la dimostrazione di come il rispetto e la salvaguardia di una tradizione – in questo caso la lingua – possano rivivere e far nascere nuove forme d’espressione artistica. P.s.: Cosa ci sta a fare questa scheda in uno spazio riservato, di solito, alla letteratura di genere? Ci sta perché Mala Agapi è il segno di una passione, è la fiammella accesa che illumina il passato e lo traghetta nel futuro. Come la vera letteratura popolare. * direttore GialloLuna NeroNotte


26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

TEATRO/1

TEATRO/2 TEATRO/3 Al via “Ritroviamoci al Rasi”: non solo commedie dialettali

“ALI VS FOREMAN”, MOLTO PIÙ CHE UN INCONTRO DI BOXE Al Masini il giornalista Federico Buffa in scena con A night in Kinshasa Muhammad Ali vs George Foreman. Molto più di un incontro di boxe: un episodio di riscatto sociale che cambia la storia. Un episodio che Federico Buffa ha scelto di raccontare con lo spettacolo A night in Kinshasa, in scena al Teatro Masini di Faenza venerdì 19 ottobre alle 21. Scritto dallo stesso Buffa insieme alla regista Maria Elisabetta Marelli, lo spettacolo si avvale delle musiche eseguite dal vivo da Alessandro Nidi (pianoforte) e Sebastiano Nidi (percussioni). Siamo nell’autunno del 1974, a Kinshasa, Zaire. Il dittatore Mobutu regala ai suoi sudditi il match di boxe del millennio per il titolo mondiale dei massimi, tra lo sfidante Muhammad Ali (Cassius Clay, prima della conversione all’Islam) e il detentore George Foreman. Ali ha 32 anni, l’altro 25. Sono entrambi neri afroamericani, ma per la gente di Mobutu, Ali è il nero d’Africa che torna dai suoi fratelli, George è un nero non ostile, complice dei bianchi. Tanta gente assedia lo stadio dove ci sarà il match e grida “Alì boma yé”, Alì uccidilo. E nella consueta sinfonia di contraddizioni che è la storia di Muhammad Ali, il paradosso è che l’incontro simbolo della libertà, ha luogo in un paese oltraggiato prima dal colonialismo, poi da una dittatura che sarebbe durata trent’anni e poi ancora dalla guerra. Ali torna nella terra dei suoi avi, a riscoprire le sue origini. Sta nelle strade, va negli ospedali, incontra i bambini. Decide di poter trasmettere quello che ha visto ai neri d’America, agli emarginati, a quelli senza sussidi che non hanno coscienza di se stessi. Vuole stare in mezzo ai drogati, ai disperati, alle prostitute. Questo racconta ai giornalisti. E da lì parte il racconto di Federico Buffa, giornalista sportivo che si è imposto all’attenzione del pubblico per la straordinaria capacità di raccontare le storie dei campioni e degli eventi sportivi.

Golden Days, dittico firmato da Johan Inger con nuovo assolo Lo spettacolo di Aterballetto inaugura la stagione di danza a Faenza La nuova edizione della rassegna Danza del Teatro Masini di Faenza segna l’inaugurazione della collaborazione tra Accademia Perduta/Romagna Teatri e Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto. Ad inaugurare la Stagione sarà proprio una produzione di Aterballetto: Golden Days uno spettacolo di danza contemporanea con coreografie firmate da Johan Inger e musiche di Tom Waits, Patti Smith e Keith Jarrett. Sipario mercoledì 24 ottobre alle 21. Golden Days presenta due opere già note di Johan Inger, Rain Dogs e Bliss, legate tra loro da un nuovo breve assolo: Birdland. Rain Dogs e Bliss rappresentano due creazioni distinte, ideate ad anni di distanza l’una dall’altra. L’assolo di Birdland rappresenta il fil rouge tra questi due diversi periodi, in una sequenza coraggiosa e ribelle contro la vita che cambia. Il concept, l’elemento che funge da collante, è ovviamente la colonna sonora: Tom Waits, Patti Smith e Keith Jarrett. «Mano a mano che invecchiamo – ha spiegato Johan Inger – ci soffermiamo spesso a riflettere sul nostro percorso di vita e io, per una volta, mi guardo indietro con un autentico sorriso, ripensando a quando tutto era radioso e spensierato. Quelli sì che erano golden days, la vera età dell’oro!»

“Ritroviamoci al Rasi” giunge alla 37° edizione, sempre la domenica pomeriggio alle 15,30 al Teatro Rasi da ottobre a febbraio. Articolata in quindici appuntamenti, la rassegna è organizzata dalla Capit di Ravenna. Alessandro Braga, creatore e regista di spettacoli e docente di arte teatrale, aprire e chiude la rassegna con due spettacoli fuori abbonamento: quello musicale del 21 ottobre “Sarà un inferno” a cura del Laboratorio Teatrale Capit Ravenna e quello di giugno, ore 21,15, data da definire, prodotto dalla stessa Capit quale saggio finale del laboratorio teatrale. Le commedie dialettali, piatto forte della rassegna, vedranno avvicendarsi le compagnie de Bonumor di Granarolo Faentino (28 ottobre), Cvi de Funtanò di Faenza (4 novembre), Caveja Ravgnana di Ravenna (11 novembre), La Zercia di Forlì (18 novembre), Amici del Teatro di Cassanigo (25 novembre), Cvì de Magazen di S.Antonio (9 dicembre), La Broza di Cesena (16 dicembre), Città di Lugo (23 dicembre), Gruppo Teatrale di San Severo di Ponte Nuovo (13 gennaio), Compagnia CDT La Rumagnola di Bagnacavallo (20 gennaio) e la Compagnia del Piccolo Teatro Città di Ravenna (17 febbraio). Info: tel. 0544 591715.

TEATRO/3 Un Carosello in centro città per i Due Mondi Prende il via sabato 20 ottobre alle 17 la nuova stagione del Teatro Due Mondi con lo spettacolo Carosello, adatto anche anche a un pubblico di ragazzi, che attraverserà il centro di Faenza, con partenza davanti alla chiesa di San Filippo Neri, Corso Mazzini. Carosello mescola cabaret e teatro di strada, tra ritmi e musiche note, tante lingue, maschere e trampoli. I musicanti di Brema si mettono in viaggio insieme agli spettatori per un viaggio divertente e pieno di peripezie attraverso le strade della città.

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CULTURA / 27 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA RECENSIONE Lo spettacolo nel dettaglio e un incontro al Rasi con Giuseppe Frangi

Macbetto, tappa importante per la scena romagnola

Macbetto, o la chimica della materia di Giovanni Testori, ideazione, spazio, costumi e regìa Roberto Magnani, con Roberto Magnani, Consuelo Battiston ed Eleonora Sedioli, musica Simone Marzocchi, coreografia Eleonora Sedioli, tecnica Luca Pagliano, clavicembalo Chiara Cattani, realizzazione scene Masque Teatro; coproduzione Teatro delle Albe / Ravenna Teatro, Masque Teatro, Menoventi / e-production. Venerdì 19 ottobre alle 18, sempre al Rasi, per l’occasione si tiene un incontro con Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Giovanni Testori che dialogherà con gli attori.

«Questa collaborazione fra compagnie, sebbene non priva di qualche imperfezione, ha mantenuto la sua promessa» di Iacopo Gardelli

Uno dei requisiti della tragedia è la dignità dei suoi protagonisti. Il Macbeth shakespeariano non fa eccezione: il pavido Macbeth e la sua sposa, benché infettati dalla febbre del potere, rimangono figure dignitose. La follia che a un certo punto cattura la Lady è meno una punizione divina che un sintomo della sua umanità (per questo ancora ci commuove la sua disperazione: «all the perfumes of Arabia will not sweeten this little hand...»). Nelle mani di Testori il Macbeth va a pezzi. La coerenza psicologica si sfascia; i personaggi perdono profondità per acquisire una bidimensionalità da marionette idiote; il meccanismo della trama avanza vorticoso, con l'incedere allucinato degli incubi. Ma soprattutto esplode il linguaggio della tragedia. Testori contamina, abbassa, sfregia la lingua italiana. O meglio, la trasmuta: c'è veramente qualcosa di alchemico in questa lingua “porcellenta e falsatoria”, che riesce ad ospitare le immagini più turpi senza offendere o diventare volgare, ma anzi lasciando intatta la sua forza poetica. Ecco così sfatato il primo equivoco che aleggiava attorno alla messa in scena curata da Roberto Magnani: in Macbetto non c'è nulla di offensivo o volgare, nulla da cui salvaguardare gli spettatori più giovani, nulla che possa offendere la pubblica moralità. Se venite stravolti dalla parola “sborata” o “ciavada”, il problema è tutto vostro, non è dello spettacolo. Ciò che invece deve colpire il pubblico è la forza di questa “trasmutazione”, che ci parla con immutata urgenza dal '74. In Macbetto è negata ogni altezza. O meglio, è proprio nella vertigine del basso, nella nausea dell'immanenza, che Testori riesce a trovarla. Dal fondo del pozzo urla un'umanità brancolante, sempre sul punto di spegnersi e diventare altro. Magnani ha deciso di immergersi in questa fossa di umori e di sporcarne la scena. Nulla viene risparmiato al pubblico: sangue, merda, piscio, ani lacerati, colonscopie. Nulla viene risparmiato perché nulla ci risparmia la realtà – na-

scondere sarebbe immorale. Solo così, accettando le provocazioni estreme di Testori, si riesce a penetrare il nucleo più profondo del testo, quella profonda riflessione filosofica che lega potere e sessualità, o meglio potere e corpo. Una riflessione che, se a tutta prima ci può sembrare politica o satirica, alla fine si rivela addirittura teologica – azzeccatissima in questo senso la parabola registica scelta da Magnani, che si apre in tono grottesco, raffigurando il nostro Macbet con fez e fiocco nero, avvinto alla sua Ledi mentre cinguettano all'unisono “vinzeremo!”, per chiudersi elegiaca, con una versione lombarda del Padre nostro e la preghiera allo “Scrivano” per un'alba di speranza. Teologica, si diceva, perché il vero strumento del potere non è il fallo – il “poteràz” – come potrebbe sembrarci all'apertura del dramma. Il “poteràz” è violento, può solo mettere fine alla nostra vita. La vera detentrice del potere è lei, la “potèra” appunto, «quel taglio slabbrento, tutto piloso e immenso», che ci dà la vita e dun-

que ci condanna. «La gloria della figa comincia a mosterarsi solo 'desso», dichiara la Ledi vittoriosa, prima di crollare sotto i colpi del pugnale di Macbetto – a sua volta ferito a morte dalla sua sposa. E questa detentrice di vita, che «ci ha cagà fuori tutti» dal cielo, ricorda molto dio, nell'ultima vertigine della prosa testoriana. Questo universo privo di luce, ammantato da un perenne tramonto sanguinolento, è stato tradotto da Magnani in uno spazio metateatrale inaspettatamente sobrio. Il dramma si apre con Macbet in camerino, intento a truccarsi e a ripassare il coro iniziale. Fin dall'inizio il regista mette in chiaro il rapporto col pubblico, seguendo le orme del testo originale, e innesca un'ulteriore riflessione attorno al ruolo dell'attore. Accanto a questo Macbet-Magnani perfetto, pavido e femmineo, dal volto sfigurato dal fango e dall'eloquio isterico venato di un qualche romagnolismo – che, alla faccia di tutti i puristi, funziona benissimo – c'è una Ledi esile, la

Foto di Federico Buscarino

Visto il 12 ottobre. In scena al Rasi fino al 20 ottobre.

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cui presenza contrasta singolarmente col ruolo “rapace” affidatole dal dramma. Succede così che Consuelo Battiston si trovi più a suo agio nei momenti più sospesi e rarefatti di Macbetto (come il già citato momento della preghiera) subendo a volte la presenza esuberante di Magnani. Diverso discorso va fatto per Eleonora Sedioli, la strega defecata da Macbet nella prima scena, la “verità vera” di questo personaggio. Il personaggio che Testori aveva immaginato come una sorta di blob carnoso privo di spina dorsale, viene interpretato dalla performer dei Masque con indubbia efficacia, stupendo il pubblico fin dalla sua prima apparizione. La Sedioli si vede a pezzi: una gamba, una coscia, un braccio, una mano ritorta, come se non fosse più nemmeno un'unità corporea ma un montaggio. Forse però avrebbe giovato a questo ruolo un dosaggio più centellinato della sua presenza, a cui si finisce per abituarsi. Per tutto lo spettacolo il pubblico è immerso in un universo sonoro fatto di gorgoglii, peristalsi e visceri parlanti, in dialogo col clavicembalo di Chiara Cattani. Autore di questo pastiche è Simone Marzocchi, che non si è limitato alla musique concrète: la sua voce salmodiante accompagna il momento forse più memorabile di questo spettacolo, l'incoronazione di Macbet. Sorridente e insanguinato, a braccia spalancate come il Cristo che non sa di essere, stringe il suo scettro e il suo globo, bagnato da una pioggia di denaro tizianesca, diretta citazione di Ivan il Terribile di Ejzenštejn. È con questo ghigno stampato nella mente che si torna a casa da Macbetto. E con la sensazione di aver assistito a una tappa importante per la scena teatrale romagnola: questa collaborazione fra compagnie, sebbene non priva di qualche imperfezione, ha mantenuto la sua promessa. Che indichi una strada ripetibile?

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28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

CLASSICA/1 CLASSICA/2

Il coro del Conservatorio di Parma omaggia Rossini alla sala Corelli A Ravenna risuonerà lo Stabat Mater nell’ambito della rassegna della Mariani

Appuntamento particolare quello di martedì 23 ottobre, nell’ambito della rassegna “Giovani in Musica” curata dall’Associazione Angelo Mariani. A salire sul palco della Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna sarà il Coro del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma diretto da Rosalia Dell’Acqua. Nel secondo anno che l’Associazione Mariani dedica a Gioachino Rossini in occasione dei 150 anni dalla morte, verrà proposta l’esecuzione di Stabat Mater nella trascrizione per soli, coro e due pianoforti. Le due parti per pianoforte verranno sostenute da Claudia Rondelli e Pierluigi Puglisi, mentre le voci solistiche saranno quelle del soprano Kim Somi, il mezzosoprano Zhou Beixi, il tenore Park Hyun-Seo e il basso Li Huang Hong. Dopo varie vicissitudini, nel 1841 Rossini si convinse a completarne la composizione che aveva iniziato una decina d’anni prima. In questa versione definitiva, lo Stabat Mater fu eseguito la prima volta a Parigi, al Théâtre Italien il 7 gennaio del 1842, con un successo memorabile. Biglietti d’ingresso 3 euro, omaggi per ragazzi sotto i 26 anni e per allievi di conservatori e istituti musicali disponibili presso la Biglietteria del Teatro Alighieri aperta dalle 16.30.

A Palazzo Milzetti un coro ungherese Proseguono gli appuntamenti musicali di Palazzo Milzetti, a Faenza, che domenica 21 ottobre alle 16 ospita il concerto del coro femminile Pataky. Fondato a Budapest nel 1993 dall'attuale direttrice Agnes Fazekas, il Pataky Female Choir ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Ungheria e all'estero. In tournée in Italia ad ottobre, il coro ungherese proporrà per la città di Faenza un repertorio che spazierà dal barocco al contemporaneo. Ampio spazio sarà dato ai grandi compositori ungheresi, tra cui Béla Bartók e Zoltán Kodály, pionieri dell'etnomusicologia, che nelle loro opere hanno attinto al ricco folklore musicale magiaro. A seguire, visita guidata incentrata sui riferimenti musicali degli splendidi apparati decorativi di Palazzo Milzetti.

LA NOVITÀ

E IN CENTRO A RAVENNA APRE IL PRIMO JAZZ CLUB A inaugurarlo in via Mentana il 20 ottobre i bolognesi Bentivoglio All Stars Apre in pieno centro il primo jazz club di Ravenna. Si tratta del Club 23, in procinto di aprire le porte in via Mentana, al posto del ristorante Il Labirinto del Gusto. L’inaugurazione è in programma sabato 20 ottobre, dalle 20 con la Bentivoglio All Stars, una delle formazioni jazz di maggior rilievo del panorama jazzistico della regione. Capitanato da quattro dei più influenti tenorsassofonisti di Bologna, la band prende il nome dallo storico jazz club di Bologna (la Cantina Bentivoglio) nel quale si esibisce ogni mese facendo registrare spesso il tutto esaurito. La formazione vede Barend Middelhoff, Michele Vignali, Matteo raggi e Marco ferri al sax tenore; Davide Brillante alla chitarra; Stefano Senni al contrabbasso; Nico Menci al pianoforte e Adam Pache alla batteria.

A Lugo l’organista svizzera Henking Al via la sessione autunnale della rassegna organistica “Città di Lugo” organizzata dall’associazione Amici dell'Arte di Lugo di Romagna con tre importanti appuntamenti alla chiesa del Carmine in piazza Trisi. Si parte il 22 ottobre alle 20.30 con Monika Henking, organista svizzera di levatura internazionale. Ingresso libero.

Ravenna Via Brunelleschi 117 tel./fax 0544.402666

DIVERTIMENTO I Joe Dibrutto al Mariani, i Moka Club al Bbk Venerdì 19 ottobre alle 21.30 all’osteria Passatelli del Mariani Lifestyle di Ravenna concerto dei bolognesi Joe Dibrutto (nella foto), storica cover band con un repertorio internazionale e italiano che pesca negli anni 70, vistosi abiti di scena in tema e divertenti coreografie “disco music”. Sullo stesso genere un’altra band molto nota come i Moka Club che invece saranno il giorno dopo, sabato 20, protagonisti del “dinner show” del Bbk di Punta Marina.

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AL ROSSINI DI FAENZA DA TENCO A VAN HEUSEN Al Rossini Jazz Club di Faenza (in piazza del Popolo) tornano i concerti del giovedì. Il 18 l’appuntamento è con “T&nCò”, il progetto del cantante e performer Alan Bedin dedicato alla musica di Luigi Tenco (in trio). Il 25 ottobre fa tappa invece al Rossini uno dei concerti dedicati al songbook del pianista americano Jimmy Van Heusen. Sul palco il direttore artistico della rassegna, Michele Francesconi (al pianoforte) insieme alla cantante Francesca Bertazzo (nella foto), accompagnati da Stefano Colpi al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria.

CANTAUTORI Luca Maggiore in quartetto al Gasoline Venerdì 19 ottobre al Gasoline di Ravenna concerto del quartetto del chitarrista e cantante (forlivese d’adozione) Luca Maggiore.


CULTURA / 29 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

MUSICA POPOLARE

Riccardo Tesi con la sua Banditaliana dal vivo al Mama’s Sabato 20 ottobre fa tappa a Ravenna il tour del nuovo disco “Argento” Al Mama’s ripartono i concerti, sabato 20 ottobre (dalle 21.30), con uno dei maestri della musica popolare italiana, Riccardo Tesi con la sua Banditaliana, con cui sta festeggiando i 25 anni di carriera nell’ambito del tour di presentazione dell’ultimo album, “Argento”. Un disco tra canzoni e composizioni strumentali che – si legge nella cartella stampa – profumano di mar Mediterraneo, da sempre fonte di ispirazione per la loro musica senza frontiere dove tradizione e innovazione si uniscono. Ad accompagnare Tesi – organettista anche di Ivano Fossati, GianMaria Testa e di Fabrizio De Andrè nel suo ultimo “Anime Salve” – saranno al Mama’s suoi compagni di viaggio fin dall’esordio del 1992 come Maurizio Geri (voce solista e chitarrista funambolico il cui stile fonde le tematiche legate alla musica mediterranea con l’improvvisazione swing-manouche) e Claudio Carboni, sassofonista dotato di un fraseggio secco e preciso, cresciuto nella migliore tradizione del liscio mentre dal 2010 si è aggiunto Gigi “FastFoot” Biolcati, il percussionista scalzo che aggiunge il suo personalissimo groove alla musica di Banditaliana.

CONCERTI ROCK E DINTORNI Setti e un progetto dall’Ucraina al Moog Proseguono i concerti alternative rock del Moog di vicolo Padenna, in centro a Ravenna. Giovedì 18 sul palco il cantautore emiliano Nicola Setti; il 25 invece serata tra video e foto con Make Like a Tree, progetto del musicista ucraino Sergey Ouischenko. Dalle 21.30.

MUSICA “ALTRA” Tra percussioni, elettronica e flipper vintage, il nuovo progetto di Matteo Scaioli al Clandestino Soliti concerti fuori dagli schemi al Clandestino di Faenza, che ha da poco festeggiato i 30 anni di attività. Giovedì 18 ottobre l’appuntamento è con gli spagnoli Mohama Saz “tra radici gitane, arabe, psichedelia turca e funk occidentale”. Il 25 ottobre invece inaugura una rassegna sul rapporto tra uomo, macchine e musiche con il percussionista e produttore ravennate Matteo Scaioli che presenta il suo progetto insieme a Max VIcinelli, produttore techno e arrangiatore, Pinball Tablatronic, ispirato alle sonorizzazioni realizzate dalla compositrice Suzanne Ciani per il flipper Xenon. L'idea del duo è di utilizzare strumenti di diversa provenienza e natura, come tabla, sintetizzatori, drum machine, accostandoli in maniera imprevedibile alle sonorità di due flipper vintage che saranno presenti sul palco a disposizione del pubblico che potrà così interagire con il pubblico.

JAZZ

ELETTROACUSTICA Al Planetario la newyorkese Lea Bertucci

LA PIANISTA AMERICANA ASSAD A RUSSI Sarà lo spettacolo di punta di una imponente stagione concertistica ad aprire giovedì 18 ottobre (dalle 20.45) il cartellone 2018/2019 del teatro comunale di Russi con un concerto di Clarice Assad (voce e pianoforte), accompagnata da Paolo De Stefano (chitarra). La pianista americana, produttrice e musicista jazz, si esibisce professionalmente dall’età di 7 anni. Figlia di Sergio Assad, uno dei più noti chitarristi e compositori odierni, l’artista canta in diverse lingue ed è dotata di un prezioso talento per l’improvvisazione scat. Ad accompagnarla la chitarra classica di Paolo De Stefano.

Torna a Ravenna “Paradoxes”, la rassegna di live performance musicali per planetario ideata da Orthographe e nata dalla collaborazione con il musicista Lorenzo Senni e Marco Garoni, docente di astrofisica e membro dell'associazione di astrofili che gestisce il Planetario di Ravenna e dove domenica 21 ottobre alle 21.30 si terrà il concerto della newyorkese Lea Bertucci. La sua musica si colloca a un passo dal jazz e dallo sperimentalismo contemporaneo di matrice elettroacustica. L'elemento principale di produzione del suono è dato dai fiati che vengono processati e mixati con field recordings. Ingresso 8 euro.

Rock psichedelico e alt-folk al circolo Abajur Continuano i concerti rock del circolo Abajur di via Ghibuzza, a Ravenna. Venerdì 19 ottobre dalle 21.30 rock psichedelico con Elius Inferno & The Magic Octagram, progetto nato tra Firenze e Londra. Domenica 21 invece il concerto è all’ora dell’aperitivo: sul palco An Early Bird, nuovo progetto alt-folk del cantautore lombardo Stefano De Stefano, in passato nei Pipers.

Tornano i sabati del Bronson. Dal vivo i Cacao Mental Sabato 20 ottobre il Bronson inaugura la stagione dei sabati come vera e propria discoteca (ingresso gratuito entro le 23, omaggio donna dalle 24 all’1). In consolle Trinity, ToffoloMuzik dj, Jack Disorder dj e Simone Ferrara. Dal vivo, in apertura, i Cacao Mental, progetto che fonde cumbia, musica elettronica e psichedelia in canzoni che avvicinano la tradizione musicale latinoamericana a una sonorizzazione cinematica e ballabile insieme, nato nel 2014 dall’incontro tra il cantante Kit Ramos (peruviano) e il produttore e polistrumentista milanese Stefano Iascone (Roy Paci & Aretuska, Figli Di Madre Ignota, Shandon).

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Teatro-canzone con Bob Messini al Kinotto Domenica 21 ottobre alle 19 riparte la stagione dei concerti del circolo Kinotto di Mezzano. L’appuntamento in realtà è con uno spettacolo di teatro-canzone con il duo di Roberto Messini D'Agostini, noto come Bob Messini, noto attore (e anche cantautore) bolognese.

Al Bronson Café il cantante e chitarrista dei Sightings Giovedì 25 ottobre dalle 21 fa tappa al Bronson Café (di fianco all’omonimo club di Madonna dell’Albero) il primo tour solista di Mark Morgan, il cantante e chitarrista dei Sightings, trio newyorkese che opera sul suono al confine tra rock, noise e avant-garde.

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30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

LIBRI/1

LIBRI/2

LIBRI/3 Un manuale per l’antica arte del corsivo

Un reading su Lovecraft e l’amore a Bagnacavallo A leggere Peano e Varvello. Il 24 Antonio Ferrara alla Holden

AL BRONSON CAFÉ UNA SERATA CON “L’UOMO DI MOSCA” Lunedì 22 ottobre alle 21, al Bronson Café - Ai Confini Della Città, a Madonna dell’Albero si tiene la presentazione del libro L'Uomo di Mosca dell’ex assessore alla cultura Alberto Cassani, al suo esordio letterario per Baldini + Castoldi con una storia che mescola politica, avventura, autobiografia, spy story. Conduce il direttore di R&D Fausto Piazza. Special guests saranno Moder che leggerà brani del libro accompagnato da un set minimal drone del musicista Bruno Dorella.

Giovedì 18 ottobre alle 21, al Bronson Café - Ai Confini Della Città, Barbara Calzolari e Alessandro Salice presentano il libro Corsivo in calligrafia - dagli stili classici ai nostri giorni, un corso completo per lo studio e la pratica di diversi stili di corsivo. Esercizi graduali, esempi in scala 1:1 per imparare a mantenere la proporzione fra le lettere e indicazioni dettagliate e facili per imparare passo dopo passo a scrivere in maniera chiara ed elegante. L'arte della bella scrittura con strumenti contemporanei. Conduce l’incontro Francesco Farabegoli.

LIBRI/4 “Dagli assetati campi”, letture e riflessioni per ricordare Giovanni Nadiani Lo scrittore ed editor Marco Peano, curatore del volume L'età adulta è l'inferno di H.P. Lovecraft (L'Orma) e la poetessa e scrittrice Elena Varvello daranno vita il 21 ottobre alle 18, all’Antico Convento di San Francesco, al reading dal titolo “Lovecraft Night, delle lettere, Qui si racconterà del un mistero nel cuore della vita del più grande creatore di misteri del Novecento: un unico, grande amore sfociato nel più inatteso e improbabile dei matrimoni”. Peano e Varvello prestano la voce alle lettere di H.P. Lovecraft ripercorrendo, lettera dopo lettera, un inedito frammento di biografia di questo “orribile romantico”. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. L’appuntamento è inserito nel cartellone della rassegna “Il tempo ritrovato” che in genere si svolge alla Biblioteca Classense e che tra i prossimi appuntamenti prevede anche quello con l’amatissimo scrittore per ragazzi, già ospite lo scorso anno della Holden, Antonio Ferrara. L’appuntamento è appunto nello spazio per adolescenti della Classense, alle 16 di mercoledì 24 ottobre.

Sabato 20 ottobre alle 17, alla Biblioteca Comunale in via Godo Vecchia 10, le Associazioni “Ettore Masoni” Russi, “Capit” Ravenna e l’Assessorato alla Cultura di Russi, in collaborazione Ferruzzi Uova, presenteranno “Dagli assetati campi. Una memoria di Giovanni Nadiani”. L’incontro prevede la partecipazione di Gianni Parmiani, Elio Pezzi e Nevio Spadoni, che alterneranno momenti di riflessione a letture ad alta voce.

Ultimo appuntamento di “Aspettando GialloLuna” alla libreria Liberamente La rassegna "Aspettando GialloLuna" continua alla libreria Liberamente di Ravenna, in viale Alberto, sabato 20 ottobre alle 18 con Paolo Panzacchi che, affiancato da Massimo Padua, cercherà di non dire troppo del suo Il pranzo della domenica (Laurana Editore - collana calibronove).

Leonardo e il Rinascimento nel primo capitolo di una trilogoia a Lugo Lunedì 22 ottobre, alle 21, all’ Hotel Ala d'Oro di Lugo per la rassegna “Caffé letterario” Antonio Forcellino presenta il suo Il cavallo di bronzo (Milano, HarperCollins Italia, 2018) un libro sull’avventura di Leonardo. e il rinascimento. Si tratta di un primo capitolo della trilogia Il secolo dei giganti.

Icarus di Matteo Cavezzali a Giovecca La storia di Raul Gardini sarà al centro della serata di giovedì 25 ottobre, alle 21 nel centro civico di Giovecca, Matteo Cavezzali presenta il suo ultimo libro Icarus – Ascesa e caduta di Raul Gardin (Minimum Fax). Il libro è dedicato all’imprenditore trovato morto nella sua residenza di piazza Belgioioso, a Milano, il 23 luglio 1993. Introduce la serata Patrizia Randi.

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CULTURA / 31 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

EFFETTI COLLATERALI

L’INCONTRO

IL MEDICO DI LAMPEDUSA OSPITE AL MUSEO NAZIONALE

STORIA Gli ultimi due incontri sugli anni Settanta all’Oriani

Presenterà il suo ultimo libro a metà tra romanzo e documentario Sabato 20 ottobre, alle 18.15, al Museo Nazionale di Ravenna nella Sala del Refettorio si terrà l’incontro con il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Le stelle di Lampedusa (Mondadori). Dopo il saluto del Sindaco Michele De Pascale, dialogheranno con l’autore Emanuela Fiori, Direttore del Museo Nazionale di Ravenna e Claudio Marcello Ciccillo della Fraternità di San Damiano di Ravenna. Durante l’incontro gli attori del Teatro delle Albe leggeranno alcuni passi tratti dal libro. A metà strada esatta tra un romanzo di formazione e un documentario, queste pagine permettono di toccare con mano, di scoprire in prima persona che cosa c’è davvero dall’altra parte dell’«allarme immigrazione», quello che troviamo rilanciato negli slogan più beceri di questo medioevo permanente in cui la politica ci ha catapultati. Un libro per capire l’importanza di essere testimoni. Perché, alla fine, l’unico pericolo che corre davvero la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest’epoca è quello dell’incomprensione e della stupidità.Bartolo, medico di Lampedusa, dal 1991 si occupa del poliambulatorio dell'isola. Da sempre in prima linea nel soccorso ai migranti, si è meritato numerose onorificenze, tra cui il titolo di «Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana» conferitogli dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premio Sérgio Vieira de Mello (Cracovia 2015) e il premio Don Beppe Diana. È uno dei protagonisti di Fuocoammare (Orso d'oro 2016) di Gianfranco Rosi.

MONI OVADIA AL MAR ANTONIO PATUELLI DIVENTA CRITICO PER UNA SERA Prendono il via il 20 ottobre gli “effetti collaterali” della mostra War is over, al Mar di Ravenna. Alle 17.30 di sabato in sala Martini ci sarà l’incontro con Moni Ovadia, protagonista di un’installazione della mostra dove la sua voce interpreta un testo di Sanguineti, il celebre autore interverrà sui temi della mostra. Il 25 ottobre invece alle 18 ci sarà la prima visita con “Critico per una sera”: personalità della città che partecipano a a una visita guidata della mostra e scelgono un’opera che li ha colpiti in modo particolare, da illustrare ai presenti. Segue l’aperitivo. Per questa prima visita guidata il “critico” che non ti aspetti è Antonio Patuelli, presidente Carira e Abi.

L’EVENTO

Neverwhere: prototipo installativo Ad Ardis Hall, un’anticipazione di gruppo Nanou e Daniele Torcellini Il 19 dalle 20 e sabato 20 dalle 17, gruppo nanou e Daniele Torcellini presentano a Ravenna un prototipo installativo – coreografico, tappa necessaria per la realizzazione del lavoro che vedrà luce nel 2019, esito della residenza prodotta dalla Associazione Culturale Dello Scompiglio, con il sostegno di E-production: Neverwhere [prototipo]. Progetto vincitore del bando “della morte e del morire“. Prenotazione consigliata: E production: 338.3237507 – info@e-production.org. Accesso all'installazione ogni 20 minuti, con prenotazione ad Ardis Hall, via Giuseppe Stefano Bondi 3, a Ravenna. L’evento è inserito nella rassegna “Fèsta”.

Prosegue presso la Biblioteca di Storia Contemporanea “A. Oriani” la rassegna InContemporanea dedicata all’Italia degli anni Settanta. Giovedì 18 ottobre, alle 17.30, si terrà la presentazione libro collettaneo Il mondo della guerra fredda e l’Italia degli anni di piombo. Una regia internazionale per il terrorismo? (Le Monnier Università-Mondadori Education 2017). Il ciclo si conclude mercoledì 24 ottobre con il libro Aldo Moro. Lo statista e il suo dramma (il Mulino 2016) l’autore Guido Formigoni, sarà con Michele Marchi (Università di Bologna) e Sandro Rogari (Università di Firenze/Fondazione Casa di Oriani).

La Faenza coloniale nel libro di Mattia Randi Il 19 ottobre alle 21, alla Bottega Bertaccini di Faenza, Mattia Randi presenta il suo libro Faenza coloniale - La città, Francesco Carchidio, l'Africa (White Line Edizioni). Dialoga con l'Autore Valerio Ragazzini.

Ingresso con visita guidata al Genio delle Acque a Tamo Venerdì 19 e 26 ottobre e venerdì 2 novembre, alle ore 17 al Museo Tamo di Ravenna speciale “Genio delle Acque”: ingresso con visita guidata alla sala espositiva permanente che ospita i pavimenti musivi della domus imperiale romana rinvenuta in piazza Anita Garibaldi, a Ravenna, tra il 2009 e il 2011.Ai partecipanti verrà dato in omaggio il volume “Genio delle Acque. Scavi nelle piazze di Ravenna”, edito da Longo Editore. Ingresso 8 euro.

ARTE E MUSICA Maria nei libri antichi con il Duo De Obra L’Associazione Romagna Camaldoli organizza sabato 20 ottobre alle 16.30 al Bagnacavallo ex Convento di S. Francesco l’incontro dal titolo “Maria nei libri antichi della Biblioteca Taroni”. Incontro con Federica Fabbri e Alessandro Martoni. Intervento musicale del Duo De Obra: Davide Fabbri tiorba e chitarra - Emanuela Tesch soprano.

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32 / CINEMA RAVENNA&DINTORNI 18-24/10/2018

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IL FILM NEL PIATTO

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(2018) di Marc Forster

lun. 22-mar. 23: ore 21.15

sab. 20: ore 17.00 dom. 21: ore 15.00

gio. 18: ore 21.00

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Cinema Mariani - Ravenna

This is Maneskin

proiezione del docufilm e diretta live mer.: p.u. 20.30

Klimt & Schiele Eros e Psiche

di Michele Mally da lun. a mer.: 18-20.25

Fahrenheit 11/9

di Michael Moore da lun. a mer.: 20.20-22.55

Searching

di Aneesh Chaganty fer. (escluso mer.) e sab.: 20.20-22.45; dom.: 17.50-20.20-22.45; mer.: p.u. 20.20; gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)

L’Ape Maia Le Olimpiadi di miele

di Alexs Stadermann, Noel Cleary, Sergio Delfino fer. e sab.: p.u. 17.45; dom.: 15.15-17.45

Nessuno come noi

di Volfango De Biasi fer. e sab.: 17.50-20.25-22.50; dom.: 15.15-17.50-20.25-22.50

Piccoli Brividi 2 I fantasmi di Halloween

di Ari Sandel gio.: 18-20.20; fer. (escluso gio.) e sab.: 18-20.20-22.35; dom.: 15.30-18-20.20-22.35

Pupazzi senza gloria (v.m. 14)

Un’amicizia extraordinaria di Oliver Daly da gio. a dom.: 20.20-22.40

Johnny English colpisce ancora

di David Kerr fer. (escluso mer.) e sab.: 17.50-20.3022.45; dom.: 15.20-17.50-20.30-22.45; mer.: 20.30-22.45

The Predator

di Shane Black fer., sab. e dom.: 17.45-20.25-22.55

Zanna Bianca

di Alexandre Espigares fer. e sab.: p.u. 17.45; dom.: 15.30-18.15

Venom

di Ruben Fleischer da gio. a sab.: 17.45-20.20-22.50; dom.: 15.10-17.45-20.20-22.50; da lun. a mer.: 20.20-22.50

Smallfoot Il mio amico delle nevi

di Karey Kirkpatrick, Jason Reisig fer. e sab.: p.u. 18; dom.: 15-16

The Wife - Vivere nell’ombra di Björn Runge da ven. a dom.: p.u. 20.20

Gli Incredibili 2

di Brad Bird fer. e sab.: p.u. 17.45; dom.: 15-17.45

mar. e mer.: p.u. 21

Quasi nemici

Johnny English colpisce ancora

• Cinema Sarti •

di Ol Parker ven., sab. e dom.: p.u. 21.15

After Life

Klimt & Schiele Eros e Psiche

Ravenna

di Yvan Attal gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21

Klimt & Schiele Eros e Psiche

di Michele Mally da lun. a mer.: p.u. 21

di Stefano Sollima fer. e sab.: 17.45-20.20-22.55; dom.: 15.05-17.45-20.20-22.55

A Star is Born

di Bradley Cooper fer. e sab.: 17.50-20.40-22.35; dom.: 15-17.50-20.40-22.35

A-X-L

Ritorno al Bosco dei 100 Acri di Marc Forster sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15

Lucky

di John Carroll Lynch lun. e mar.: p.u. 21.15 (per la rassegna “2 Days Cult Movie”)

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di Michele Mally mar. e mer.: p.u. 21.15

The Children Act - Il verdetto

• Cinema Gulliver •

Soldado

Venom

Un affare di famiglia

di Emanuele Imbucci gio.: p.u. 21

di Kore'eda Hirokazu ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21

Ritorno al Bosco dei 100 Acri di Marc Forster dom.: p.u. 16

Smallfoot Il mio amico delle nevi

di Karey Kirkpatrick, Jason Reisig ven.: p.u. 17.50; sab. e dom.: p.u. 16.45

Searching

di Aneesh Chaganty fer., sab. e dom.: 20.40-22.45

• Cinema Moderno • Fusignano

Gli Incredibili 2

di Brad Bird ven.: p.u. 17.45; sab. e dom.: 15.20-18.20

L’Ape Maia Le Olimpiadi di miele

di Alexs Stadermann, Noel Cleary, Sergio Delfino ven., sab. e dom.: p.u. 17.40

Una storia senza nome ven., lun., mar. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.30-21; dom.: 16-18.15-21

• Cinema Italia • Faenza

Nessuno come noi

• Cinema Europa •

A Star is Born

Faenza

di Bradley Cooper gio. e ven.: p.u. 21; sab.: p.u. 22.15; dom.: p.u. 17; gio. 25/10: p.u. 21 (proiezione in lingua originale)

Le ereditiere

di Ari Sandel fer. (escluso ven.): p.u. 20.30; ven.: 18-20.30; sab. e dom.: 15.15-17-20.30

Ritorno al Bosco dei 100 Acri

Pupazzi senza gloria (v.m. 14)

di Yvan Attal sab.: p.u. 20.30; dom.: p.u. 21

di Marc Forster sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15

Sulla mia pelle

di Ingmar Bergman gio. 25/10: p.u. 21

• Cinema San Rocco •

di Alessio Cremonini lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)

A Star is Born

di Bradley Cooper fer. (escluso ven.): 20.10-22.45; ven.: 17.50-20.10-22.45; sab. e dom.: 15.20-17.20-20.10-22.45;

Fahrenheit 11/9 di Michael Moore

RTE OFFE TIBILI E IRRIP !!!!!!

di Marcelo Martinessi gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale spagnola); ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 17-19-21

Il posto delle fragole

Quasi nemici

di Brian Henson fer.: 20.40-22.45; sab.: 15-21.10-22.55; dom.: 15-18.45-20.40-22.45

Lugo

The Children Act - Il verdetto di Richard Eyre ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.30; dom.: 17-19-21

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• Cinema Moderno • Castel Bolognese Ci vuole un fisico

di Alessandro Tamburini gio.: p.u. 21 (incontro in sala con il regista)

Tutti in piedi

di Franck Dubosc sab.: p.u. 21; dom.: p.u. 17.30-21

• Cinema Sarti • Cervia

Romance

di Massimo Mazzucco ven.: p.u. 21 (ingresso gratuito)

Tutti in piedi

di Franck Dubosc sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21

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di Kore'eda Hirokazu gio.: p.u. 21.15 (proiezione per l’Ottobre Giapponese)

di Ruben Fleischer gio. e mer.: 20.25-22.45; ven.: 17.50-20.25-22.45; sab. e dom.: 15-17.50-20.25-22.45

di Stefano Sollima fer. (escluso ven.): 20.10-22.45; ven.: 17.45-20.10-22.45; sab. e dom.: 15-17.20-20.10-22.45

Mamma Mia! - Ci risiamo

di Alexandre Espigares ven.: p.u. 17.50; sab.: 15-16.40-19.30; dom.: 15-16.40

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Faenza

di Richard Eyre

Zanna Bianca

proiezione del docufilm e diretta live mer.: p.u. 20.30

Piccoli Brividi 2 I fantasmi di Halloween

di Richard Eyre ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.45-21; dom.: 17-18.45-21

di Shane Black fer., sab. e dom.: p.u. 22.45

This is Maneskin

Voci dal silenzio

Soldado

The Predator

Faenza

Sogno di una notte di mezza età

The Children Act - Il verdetto

di David Kerr fer. (escluso mar. e mer.): 20.40-22.40; sab. e dom.: 15.20-18.10-20.40-22.40

• Cinedream •

• Cinema Mariani • di Alessandro Seidita, Joshua Wahlen gio.: p.u. 21

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mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)

di Volfango De Biasi fer. (escluso mer.): 20.40-22.45; sab. e dom.: 18.40-20.40-22.45

di Daniel Auteuil fer. (escluso mer.), sab. e dom.: 20.30-22.35; mer.: p.u. 22.35

• Cinema di Palazzo Vecchio •

• Cinema Jolly •

di Brian Henson fer. e sab.: 18-20.30-22.40; dom.: 15.25-18-20.30-22.40

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JUNIOR / 33 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

TEATRO/1

TEATRO/2

NATURA A Casa Monti domenica si costruiscono “libricini”

UN VIAGGIO NELLE EMOZIONI CON “IL VECCHIO E IL MARE”

Domenica 21 ottobre alle 15 a Casa Monti (Alfonsine) un pomeriggio dedicato ai bambini dal titolo “La tua storia in natura”, un laboratorio di realizzazione di libricini a tema naturalistico. Le attività sono gratuite ma è gradita la prenotazione allo 0545 38149 o via mail a casamonti@atlantide.net.

Al via il cartellone di “Favole” del teatro Masini di Faenza La nuova rassegna per famiglie del Teatro Masini di Faenza sarà inaugurata domenica 21 ottobre alle 16 da Il vecchio e il mare, spettacolo della compagnia I Guardiani dell’Oca, messo in scena con attori e pupazzi e liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Hernest Hemingway. Testo e regia della pièce sono firmati da Zenone Benedetto che ne è anche interprete insieme a Tiziano Feola. “Si tratta di un viaggio alla scoperta dei segreti del mare – scrivono gli organizztori in una nota inviata alla stampa – un viaggio capace di farci vedere la incommensurabile vastità delle emozioni, della poesia e dei sentimenti che lo stesso mare evoca». Prenotazioni telefoniche allo 0546 21306 tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle 13. Il giorno di spettacolo la Biglietteria del Teatro Masini aprirà alle 15. Prevendita on line: www.vivaticket.it Biglietti: 5 euro. Info: www.accademiaperduta.it.

GIOCHI

“Alice” apre la stagione dell’Almagià a Ravenna In scena la compagnia Fratelli di Taglia

GARA DI ORIENTEERING A RAVENNA Domenica 21 ottobre la commissione di Alpinismo Giovanile del Club Alpino Italiano di Ravenna organizza una gara di Orienteering nelle vie del centro storico della città, rivolta ai ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni. Il ritrovo è alle 9 al Planetario, ore 10 inizio gara (che termina alle 12.30). Sono previsti gadget per i concorrenti. La partecipazione è completamente gratuita. Info: 339 6486374.

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Domenica 21 ottobre alle 17 all’Almagià di Ravenna si apre il sipario sulla XXX edizione della stagione teatrale “Le Arti della Marionetta”, il cartellone di spettacoli per famiglie curato dal Tearo del Drago. Il primo appuntamento vedrà protagonista una delle fiabe classiche per eccellenza, Alice, dal capolavoro di Lewis Carroll, nella versione della compagnia riccionese Fratelli di Taglia. “Un tripudio di colori e magia – si legge nella cartella stampa –, un inno alla vita e alla fantasia, grazie ai quali bambini e adulti si troveranno a condividere gli stessi sentimenti: stupore, amore, felicità e alla fine dello spettacolo il cuore sarà colmo di gioia”. Sul palco Giovanni Ferma e Marina Signorini diretti da Daniele Dainelli e Patrizia Signorini. La pièce unisce teatro d’attore con effetti scenografici e canto dal vivo. I bambini che lo desiderano potranno poi esprimere il proprio parere sullo spettacolo visto (tramite un disegno o un commento) che verrà pubblicato sui prossimi numeri di questo giornale. Biglietti a 7 euro, bambini (sopra i 3 anni) 5, famiglie con due bambini 20. Info tickets 392/6664211.

INFORMATICA Alla Classense si impara a usare il computer in maniera attiva Nell’ambito del Festival della Cultura Tecnica (vedi p. 19) sabato 20 ottobre dalle 15 alle 18 alla sala Holden della biblioteca Classense di Ravenna si terrà un “club di informatica” per ragazzi. Si tratta di una lezione per imparare a utilizzare il computer in maniera attiva, costruendo programmi e semplici videogiochi. Si tratta di un evento riservato a bambini e ragazzi tra i 7 e i 17 anni. È necessario iscriversi alla newsletter del sito www.coderdojoravenna.it.

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34 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 18-24 ottobre 2018

Laboratori del gusto, incontri con esperti e cena gourmet “di Valle” con Slow Food Nell’ambito di “GiovinBacco” la condotta di Ravenna di Slow Food propone diversi Laboratori del Gusto con racconti, testimonianze e degustazioni di prodotti tipici, vini, e distillati, a cura di esperti e produttori artigiani. A Palazzo Rasponi: venerdi 26 ottobre, ore 20, laboratorio con “Vignaioli Contrari: a tavola col produttore”. Al Salone dei Mosaici, sabato 27 ottobre, ore 11.30, verticale sul formaggio Bitto; ore 15, laboratorio “I formaggi storici”; ore 16.30, laboratorio sul Formaggio di Fossa. Sempre al Salone dei Mosaici, domenica 28 ottobre, alle 17, laboratorio sui “Granddi formaggi erborinati”. A Palazzo Rasponi, invece, alle 17.30, degustazione guidata di rum Clairin di Haiti. Slow Food di Ravenna propone anche un gran finale in bontà, lunedì 29 ottobre (ore 20.30) al ristorante Cà del Pino (via Romea Nord 295) con uno straordinario menù di sei portate dedicato alla “Cucina di Valle”, ideato e preparato dagli chef Marco Cavallucci e Maria Grazia Soncini. Info e prenotazioni (obbligatorie): 335 375212 maurozanarini@gmail.com

LO STAPPATO Sauvignon De Lorenzi un friulano autentico di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Questa settimana nel calice abbiamo il Sauvignon di “De Lorenzi”. Il Sauvignon è un vino multiforme che assume gli aspetti più disparati. È delicato o irruento, scontroso o finissimo. Tutto a seconda della zona e dello stile del produttore. Con questo Sauvignon 2017, siamo in zona Friuli Grave dove l’elemento petroso del terreno si nota al naso con un tratto minerale un po’ roccioso. Note di pepe e di erbe aromatiche, poi si distende su toni caldi di frutta matura di pesca e albicocca. Il palato fine e di piacevole freschezza acida dove esprime tutto se stesso con la tipicità del Sauvignon. Per delle trofie al pesto.

FESTA ENOGASTRONOMICA

Vini e cibi di Romagna con “GiovinBacco” nel cuore di Ravenna Appuntamento dal 26 al 28 ottobre Ecco di nuovo, e sempre più ricco il “GiovinBacco. Sangiovese in Festa”, edizione 2018 (la 16esima) della più nota e importante manifestazione enologica dedicata al Romagna Sangiovese e agli altri vini romagnoli che si tiene a Ravenna. Nel fine settimana del 26, 27 e 28 ottobre il cuore della città per tre giorni diventa teatro del buon vino e del buon cibo di Romagna. E come ogni anno propone nuovi luoghi ed eventi enogastronomici per il pubblico, fra cui spicca “Formaggi a Palazzo” che da quest’anno diventerà un focus biennale dedicato ai prodotti caseari locali e nazionali. Innanzitutto, “GiovinBacco” propone i vini di Romagna in degustazione in Piazza del Popolo: il pubblico potrà assaggiare Sangiovese, Albana e tanti altri vini locali a scelta delle diverse cantine, con un allestimento che facilita la degustazione e il contatto fra pubblico, produttori e sommelier. Inoltre, il Movimento del Turismo del Vino regionale e La Strada di Romagna saranno presenti con spazi autonomi e con una buona selezione di vini emiliani e romagnoli. Sarà riproposto anche il Piatto Stuzzichino, in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 che offre i suoi prodotti, a cui si aggiunge Felsineo con la sua mortadella Igp. Inoltre, la piazza centrale ospiterà il banco di vendita del vino per beneficienza gestito dal Lions Club Ravenna Bisanzio, mentre sarà allestita infine la postazione del Sert per illustrare al pubblico i pericoli legati all’abuso di alcol, in particolare se associato alla guida. In Piazza Kennedy troveranno posto altri importanti vini per il pubblico: grandi e ottimi vini italiani premiati con la chiocciolina di Slow Food dalla Guida Slow Wine: ovvero tante etichette italiane di alta e media gamma segnalate per la qualità o per il

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miglior rapporto qualità/prezzo. Piazza Kennedy ospita anche gli stand di Slow Food e dell’Associazione Il Lavoro dei Contadini con prodotti, incontri, laboratori e degustazioni. L’Associazione Il Lavoro dei Contadini propone prodotti agricoli, artigianato artistico e piatti cucinati al momento. Slow Food propone una selezione di grandi formaggi e poi libri, informazioni e incontri sul movimento e sul cibo oltre ai famosi Presìdi Slow Food. Una parte della grande piazza è dedicata al cibo di strada proposto da ristoranti romagnoli quali: Osteria del Gran Fritto, La Campanara, I Passatelli del Mariani, Casa Spadoni, Amarissimo, Al Deserto, Vecchia Canala, Alba Bistrot / Finisterre Beach. e con stand dedicati al bartolaccio di Tredozio, al burlengo e allla crescentina di Pavullo. Quest’anno Slow Food propone nello storico Palazzo Rasponi che dà su Piazza Kennedy una grande novità: “Formaggi a Palazzo”, una mostra mercato dei formaggi dell’Emilia-Romagna e una selezione di grandi formaggi italiani e stranieri. Non mancheranno gli abbinamenti dei formaggi con i vini passiti e una selezione di vermouth. Anche nel Salone dei Mosaici – che si affaccia su Piazza Kennedy con ingresso da Via IX febbraio – si terranno Laboratori del Gusto e incontri sempre a cura di Slow Food. Altra novità nella piazzetta Unità d’Italia (a fianco di piazza del Popolo), con sei diversi chioschi di piadina e pasta fresca, gestiti dai negozi artigiani di Cna Ravenna. Inoltre, sabato 27 e domenica 28 ottobre “GiovinBacco” è affiancato da Madra, il mercatino dei contadini che si tiene sotto i portici delle vie Gordini e Corrado Ricci, con vari prodotti dell’orto e dell’artigianato gastronomico locale.


GUSTO / 35 18-24 ottobre 2018 RAVENNA&DINTORNI

Nella giornata di venerdì 26 ottobre in mattinata si riunisce la giuria tecnica che stabilisce i vincitori 2018 del Premio Romagna Albana e del Premio Romagna Sangiovese Riserva di “GiovinBacco”. Nel pomeriggio, la premiazione dei vini vincitori. Grazie alla collaborazione con Ravenna Festival e con la sua “Trilogia d’Autunno” dedicata all’opera italiana (Nabucco - Rigoletto - Otello), durante le giornate di GiovinBacco le bande musicali di Ravenna, Russi e Santa Sofia porteranno musica, festa e allegria per le vie e le piazze del centro. “GiovinBacco”, in collaborazione con Confcommercio, Confesercenti e con i ristoranti del territorio, propone anche quest’anno “Il Piatto GiovinBacco“, iniziativa volta a promuovere il Romagna Sangiovese di qualità sulle tavole e in cucina. Sono 45 i ristoranti aderenti che fino al 28 ottobre presentano ai loro clienti piatti a base di Sangiovese o abbinamenti di pietanze con etichette di vino Sangiovese. All’iniziativa è legato un concorso che mette in palio bottiglie di ottimo vino. Per i visitatori della manifestazione c’è un concorso a premi – “Vieni al GiovinBacco e Vinci” – che mette in palio tante bottiglie di vino. Per partecipare all’estrazione occorre compilare il modulo d’iscrizione presso la postazione di Piazza del Popolo. A “GiovinBacco in Piazza 2018” l’ingresso è libero. Per gli assaggi di vino sono a disposizione carnet di tagliandi per le degustazioni, che si acquistano in Piazza del Popolo e in Piazza Kennedy. I carnet sono da 4, 6 e 10 degustazioni. Il costo dei carnet è popolare, va da un minimo di 8 a un massimo di 15 euro con il calice, e da un minimo di 6 a un massimo di 13 euro senza calice. Ai soci Slow Food, Ais, Aies, Onav, Romagna Visit Card, Coop Alleanza 3.0 e ai possessori dei tagliandi “Il Piatto GiovinBacco” è riservato 1 tagliando degustazione gratuito per ogni acquisto di un carnet da 4 consumazioni; 2 tagliandi gratuiti per ogni acquisto di carnet da 6 e 10 consumazioni. Va sottolineato che la degustazione del vino è vietata ai minori di 18 anni. I biglietti per l’assaggio del cibo di strada si acquistano presso i singoli stand o i chioschi e gli acquisti alle bancarelle del mercato agricolo e artigianale si fanno direttamente al banco vendita. Anche quest’anno c’è la possibilità di pagare con il bancomat o l’app di Satispay usufruendo di agevolazioni e sconti sulle consumazioni con il semplice utilizzo di un cellulare. La festa potrà essere raggiunta con comodità grazie all’istituzione del servizio gratuito di bus navetta messi a disposizione dall’amministrazione comunale. La manifestazione è organizzata da Tuttifrutti, assieme alla condotta ravennate di Slow Food, con la compartecipazione del Comune di Ravenna, e la collaborazione di diversi soggetti pubblici e privati. Info tel. 339.4703606 - 0544 509611 www.giovinbacco.it / facebook.com/giovinbacco

SAPERI E SAPORI Incontri a Darsena Pop Up sulla cucina salutare Prende il via la prossima settimana il progetto “La cucina salutare” promossa e organizzata dall’associazione “Saperi e Sapori”, guidata da Rosella Mengozzi, in collaborazione con l’esperta dietologa dottoressa Giulia D’Alessandro. Gli incontri, aperti a tutti, si tengono nella sede di Darsena Pop Up, e si concentrano su tre temi. Il primo riguarda il disturbo alimentare della Celiachia con due appuntamenti sabato 20 ottobre e 17 novembre (dalle ore 10 alle 13). Il secondo tema è dedicato alla corretta alimentazione per i più piccoli e prevede due incontri (riservati a genitori e bambini dagli 8 ai 13 anni), sabato 20 ottobre e 17 novembre (dalle ore 15.30 alle 18.30). Infine, assieme all’associazione sulle ALIdelleMENTI, sono in programma tre lezioni i mercoledì 24 ottobre, 21 novembre e 5 dicembre. Tutti gli incontri comprendono show cooking di ricette secondo la piramide alimentare, conteggio calorico, approfondimenti sugli specifici alimenti delle ricette e, naturalmente, assaggi dei cibi preparati. Appuntamenti a numero chiuso. Info e prenotazioni: 348 1539975 rosella.mengozzi@hotmail.it

COSE BUONE DI CASA Con le ultime melanzane una deliziosa caponatina di Angela Schiavina

Prima che arrivi l’inverno utilizziamo le ultime melanzane dell’orto per una deliziosa caponatina. La ricetta me l’ha prestata Beatrice Cassano, maestra di cucina Aici. Ingredienti: (per 6 commensali): due melanzane medie, una cipolla di Tropea, 3 gambi teneri di sedano bianco, un cucchiao di capperi dissalati, una ventina di olive verdi dinocciolate, 3 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di aceto bianco, salsa di pomodoro, olio evo, sale fino, cacao amaro o cioccolato fondente.

Preparazione: lavare e fare a cubetti le melanzane con la buccia e metterle sotto sale. Sciacquarle dall’acqua di vegetazione, asciugarle e friggerle in olio evo abbondante fino alla doratura. Tamponarle con carta assorbente e metterle da parte. A fuoco moderato cuocere la cipolla affettata e il sedano a tocchetti regolari, coperti con acqua a filo. Assorbita gran parte dell’acqua aggiungere i capperi e le olive taglliate a rondelle, infine lo zucchero e l’aceto. A parte, scaldate una salsa di pomodoro, salata e profumata con foglie di basilico. Quando è tutto pronto mescolare bene in un’ampia padella le melanzane alle verdurine in agrodolce con qualche cucchiaio di salsa di pomodoro. Lasciare riposare a temperatura ambiente per qualche ora. Prima di servire versare la caponatina in un piatto di servizio e spolverare con un velo di cacao amaro o scaglie fini di cioccolato fondente.

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Il candidato ideale ha maturato esperienza pregressa anche minima - in ambito commerciale e/o possiede una laurea appartenente al settore umanistico / comunicazione / marketing, è una persona con un forte senso del dovere e la voglia di realizzarsi all’interno di un progetto in grado di fare la differenza. La ricerca è rivolta anche a giovani laureati senza esperienza commerciale, purché muniti di voglia di imparare, mettersi in gioco e dotati di forte motivazione alla crescita e al perfezionamento professionale.

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La figura - formata internamente e affiancata da un Commerciale Senior dedicato - si occuperà di consulenza alla clientela e promozione dei servizi editoriali attraverso attività come: • Scouting nuovi clienti e relativo sviluppo commerciale; • Fidelizzazione e follow-up clienti acquisiti; • Elaborazione offerte e preventivi; • Visite ai clienti.

SI RICHIEDE •

Laurea appartenente all’ambito umanistico, comunicazione o marketing; • Residenza provincia di competenza o zone limitrofe; • Preferibilmente età non superiore ai 40 anni; • Doti comunicative e attitudini relazionali; • Capacità organizzative; • Competenze informatiche di base; • Patente B e l’essere automuniti. Completano il profilo ambizione, determinazione, intraprendenza e forte orientamento agli obiettivi.

SI OFFRE • • • • • •

Inserimento in realtà d’eccellenza del settore, con relativo piano di crescita ben delineato e monitorato; Compenso a provvigioni con anticipi provvigionali; Team di professionisti dinamico, appassionato e coeso; Reali possibilità di crescita; Formazione e aggiornamento costanti; Formazione indoor e outdoor.

Inquadramento e retribuzione saranno commisurati alle reali capacità e competenze del candidato. Sede: Ravenna Inviare curriculum a: amministrazione@reclam.ra.it


18-24 ottobre RAVENNA&DINTORNI

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INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI E OFFERTE SUL MONDO DELLA CASA

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Prescrizione spese condominiali La prescrizione è regolata dagli artt. 2934 e ss. c.c. L’art. 2934 prevede che “ogni diritto si estingue per prescrizione, quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge. Non sono soggetti alla prescrizione i diritti indisponibili e gli altri diritti indicati dalla legge”. Con la prescrizione decade ogni possibilità di chiedere il pagamento degli arretrati e il debitore è definitivamente libero da ogni obbligo. Ma l’amministratore del condominio può interrompere il termine di prescrizione con l’invio di una lettera di diffida e messa in mora per bloccare il decorso della prescrizione che così riparte nuovamente. Da distinguere tra “prescrizione ordinaria” (dieci anni, ex art. 2946 c.c.) e prescrizioni più brevi (artt. 2947 e ss., c.c.), tra queste l’art. 2948, co.1, n. 4 prevede che gli interessi e in generale, tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi si prescrivano in 5 anni. La giurisprudenza (n. 12596 del 2002, della Corte di Cassazione), è unanime nel ritenere che le spese relative a pulizia e manutenzione ordinaria, per esempio, vada applicata la prescrizione quinquennale di cui all’art. 2948 cc. Attenzione però, perché la prescrizione quinquennale delle spese condominiali è sancita, solo per le spese ordinarie periodiche, con la sentenza n. 18826/2015, il Tribunale di Roma ha così distinto tra spese ordinarie, quindi periodiche e spese straordinarie non periodiche, ma occasionali e perciò soggette alla ordinaria prescrizione di dieci anni.

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€ 150.000

A 4 KM. DA RAVENNA

Vicino uscita autostrada di S.Michele, confortevole villa del 2015, su 2 livelli; zona giorno ca. 50 mq. con soggiorno e cucina grande, 2 bagni, 3 letto (di 23-13,4-8,3 mq.), lavand./dispensa grande, autorimessa con ampie finestre rifinita da taverna; altro fabbricato di servizio con ingresso indip. e 2 stanze, ideale per dependence o piccolo appartamento da rifinire. Zona silenziosa ed appartata. Cl. energ. in corso di definizione

Rif. 0486 € 330.000

Appartamento con terrazzo abitabile con affaccio nel verde condominiale, zona tranquilla, composto da soggiorno, cucina abit. con terrazzo abitabile, balcone, 2 bagni, 2 letto + studio/cameretta. Camera matrimoniale con altro terrazzo a loggia. Ampio garage e cantina al piano terra. Riscaldamento autonomo.

€ 220.000

Rif. RA 518 € 145.000

tel. 0544 502072

RAVENNA, SAN BIAGIO

Cl. energ. in corso di definizione

Cl. en. “F” - Ep. 318,08

tel. 0544 219628

tel. 0544 502072

tel. 0544 446655 - 3394722017

tel. 0544 0545 XXXXXX 906271 tel.

tel. 0544 421396 - 335 377894 RAVENNA, VIA TRIESTE Villetta abbinata ai lati composta da: • grande zona giorno • cucina abitabile • 2 ampi terrazzi • 3 camere da letto • 2 bagni • tavernetta • lavanderia • garage doppio • giardinetto con gazebo e barbeque

VILLANOVA DI BAGNACAVALLO, XX Via Superiore 200 XX Lotto mq. 1720; superficie coperta mq 750. Complesso immobiliare ad uso artigianale con abitazione indipendente. Info in sede

Cl. Energ. in lavoraz.

€ 270.000

<<< ALL’INTERNO ANNUNCI E OFFERTE IMMOBILIARI


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