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IL VERDE DI TUTTI Dai parchi alle alberature: progetti, petizioni, novità in arrivo
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DALLE 18.30 AGRIAPERITIVI IN PIAZZETTA, BIRRA ARTIGIANALE, DJ SET
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28 GIUGNO LORENZO KRUGER
19 LUGLIO GIACOMO SCUDELLARI
Piano e voce
in TRIO “Lo Stretto Necessario Tour”
Le canzoni dei NOBRAINO e altri inediti!
6 SETTEMBRE SOLMERIGGIO LIVE
RAVENNA Piazza dei Carabinieri (via Bovini angolo via Canalazzo)
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NUOVI LOCALI
Darsenale: suggestivo approdo sulle banchine del Candiano Il primo brew pub di Ravenna, in estate, ha ampliato l’accoglienza con un “beer garden”, una terrazza affacciata sulla vecchia Darsena e un’oasi fiorita su via D’Alaggio, per serate piacevoli fra cocktail, birre artigianali, piatti stuzzicanti e un’atmosfera sempre conviviale Ad appena due mesi dall'offollatissima festa di inaugurazione, il Darsenale – nuovo locale affacciato sulla banchina in destra canale Candiano, a fianco della colorata torre residenziale di Cino Zucchi – è diventato subito un punto di riferimento per la movida ravennate, fra l'ora dell'aperitivo e notte tarda (il locale è aperto dalle 18.30 alle 2), frequentato da un pubblico piuttosto giovane ma non solo. Data la grandezza dell’edificio sia l'investimento per la ristrutturazione si tratta del più importante e, visto l'esito, ben riuscito intervento di rigenerazione urbana in darsena di città. Un imponente intervento – progetto architettonico di Nuovostudio, interni della designer Monica Poletti – su un edificio di archeologia industriale, ex magazzino per materiali inerti della Sir poi dopo la dismissione ribattezzato “Area T”. Così “riutilizzato”, assieme all'S Club e Darsena Pop Up rappresenta un nuovo esempio di rivitalizzazione della vasta area sub-urbana a est della città, verso il mare, che da decenni attende una rinascita funzionale, sociale e culturale. Dal “Beer Garden” alla terrazza con chiringuito affacciata sul canale, e un’oasi di piante e fiori Con la bella stagione il Darsenale, oltre all’ampio salone da 200 coperti con il lungo bancone per la mescita della birra e la grande vetratata su via D’Alaggio ha allestito nuovi spazi all’aperto come il “beer garden”, cortile-giardino sul lato est dell'edificio che offre 150 posti a sedere per accomodarsi ai tavoli sotto le stelle. Poi è già fruibile un terrazzo sopraelevato (con oltre 60 posti a sedere) affacciato sul Candiano, uno spazio suggestivo per l'aperitivo o il dopo cena, che entro metà luglio sarà attrezzato con un vela per l’obreggiamento e con un chiringuito, sia per il servizio di cocktail e mescita di birra sia per gli appetizer, da degustare con vista sull’acqua e al tramonto. E dove fra l’altro è previsto l’utilizzo di stoviglie ecologiche.
Infine, sempre su via D’Allaggio, a qualche decina di metri dal locale e dalla terrazza, è stata realizzata un’isola verde con sedute in legno, aiuola fiorita (fra piante e arbusti di lavanda e oleandri), illuminata di notte, che impreziosice l’ambiente circostante. «L’abbiamo ricostruita a nostre spese – ci tiene a precisare l’imprenditore Daniele Baldini, proprietario dell’immobile che ospita il Darsenale – dopo che l’originale installato in occasione dell’evento di Ravenna Capitale Italiana della Cultura nel 2015 era andato completamente distrutto. Non solo è un oasi di verde all’esterno del Darsenale ma vogliamo che rappresenti un piccolo e raccolto spazio di sosta per tutti quelli che passeggiano lungo le banchine della vecchia Darsena». Peraltro, Baldini, appassionato di vela e di mare, ha voluto collocare ai lati di ingresso del “suo”
Darsenale anche due grandi ancore (pesano 50 quintali l’una e provengono dall’Isola d’Acciaio) non solo come elementi monumentali decorativi ma come simboli dell’approdo e delle radici portuali del luogo. Presto a regime l’impianto per produre 80mila litri di birra. Previste visite e degustazioni guidate Il Darsenale, grazie agli impianti di fabbricazione interni, è tutti gli effetti il primo “brew pub” di Ravenna (locale dove è possibile consumare la birra lì prodotta ndr.) con il marchio Bizantina. Il birrificio è “a vista”, separato solo da una grande vetrata dal salone del pub, e in piena funzione operativa può produrre 80mila litri di birra all’anno, in otto tipologie diverse (tre in più, oltre le cinque già oggi sul mercato e servite al Darsenale ndr.). Questo intreccio fra produzione e mescita rende ancora più affascinante l’atmosfera del locale, che anche nell’ambientazione e negli arredi, nei toni scuri e rugginosi (mattoni faccia a vista, cemento, ferro verniciato e acciaio, legno grezzo, mobili vintage...) riporta alla vocazione industriale degli spazi. Per i più curiosi e interessati al mondo della birra sono previste anche visite guidate agli impianti e degustazioni all'interno del birrificio. Fra gli eventi in programma nel locale: concerti dal vivo e
mostre fotografiche Della produzione della birra Bizantina (iniziata a partire dal 2013) e della gestione del Darsenale avviata recentemente, è responsabile la nuova generazione della famiglia Baldini (i tre figli di Daniele), Giovanni, Francesco e Roberto che, assieme ad altri soci “esterni”, si occuperanno dei due rami d’impresa. Oltre alla varietà di birre e altre bevande il Darsenale propone un menù ristorazione che si ispira all’offerta dei pub del nord europa o degli Stati Uniti: dagli hot dog agli hamburgher, a fragranti pizze alla pala, tutti preparati con materie prime di qualità, fino a piatti unici vegetariani. Per quanto riguarda l’animazione, già in estate sono in programma concerti live e intrattenimenti musicali con dj set. Una programmazione di musica dal vivo (con solisti e gruppi blues, soul folk rock, etc.) di cui si sta anche preparando un calendario invernale e a cui è riservato un palco nell’ampio spazio interno del pub. Fra gli eventi da proporre al pubblico si sta pensando, inoltre, a una serie di mostre fotografiche temporanee, da esporre sulle vaste pareti del locale. L’altra metà dell’ex magazzino “Area T” ospiterà uno spazio sportivo per il padel tennis Per concludere, va sottolineato che solo una parte del magazzino “Area T” (circa 1.200 metri quadrati) è stato trasformato in Darsenale, fra pub, birrificio e locali di servizio. «Nei restanti 800 metri quadrati – rivela il proprietario Daniele Baldini – sono in corso ulteriori lavori di ristrutturazione che hanno come obbiettivo una funzione sportiva. Entro l’estate consegneremo gli spazi grezzi con impianti base alla società Merli Sport per la realizzazione di due campi da padel, con tanto di piccola palestra e servizi».
PUNTI DI VISTA / 3 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL COMMENTO
TUTTO D’UN TRATTO
L’OSSERVATORIO
di Gianluca Costantini
Case famiglia sotto indagine, un settore che scricchiola
La signora delle petizioni
di Andrea Alberizia
di Moldenke
Dai maltrattamenti al caporalato: il settore delle case famiglia a Ravenna nell’ultimo anno è stato toccato da accuse pesanti con sei arresti in quattro strutture finite sotto indagine. Prima di gridare che è tutto marcio forse è il caso di calare i numeri nel contesto: parliamo di un centinaio di realtà nel comune con circa 500 letti, trecento posti di lavoro e un fatturato complessivo attorno ai 10 milioni di euro (dati 2017 di Confcommercio). Ma l’errore più grave sarebbe sottovalutare il segnale che arriva dalle operazioni giudiziarie. Perché il settore è troppo delicato per commettere una leggerezza simile. Di mezzo ci sono gli anziani, diventati la grande questione per una popolazione che muore sempre più tardi e allunga la fase della vita in cui ha bisogno di assistenza (basti pensare che nella campagna elettorale di Cervia tre candidati sindaco su quattro mettevano la terza età come priorità prima di tutto nel welfare). Le case famiglia sono, come dice la parola stessa, luoghi in cui ospiti fra loro estranei dovrebbero comporre un eterogeneo nucleo familiare in cui vivere serenamente con la leggera assistenza di personale che li aiuti nelle lacune di una complessiva autosufficienza. Più ritrovo che ospizio, per capirci. Invece a Ravenna ci ritroviamo con società che mandano avanti catene di case famiglia. È il business della terza età. Che ora ha bisogno di un giro di vite nelle norme che regolano l’accesso, nei requisiti richiesti da chi opera e nella frequenza dei controlli per reprimere gli abusi. Pensate come spazi di convivenza e non come luoghi di assistenza socio-sanitaria, nacquero in un quadro normativo non troppo rigido. Ma in quella scarsa rigidità hanno proliferato le irregolarità. Non solo violenze disumane dagli operatori nei confronti degli ospiti ma in un caso anche di trattamenti lavorativi ai confini dello sfruttamento. Questo secondo aspetto proietta ombre ancora preoccupanti: le vittime delle irregolarità non sono solo gli anziani indifesi ma anche i lavoratori in condizioni di bisogno. Insomma, i deboli pagano il prezzo. L’offerta della sanità pubblica non è in grado di coprire la domanda dei cittadni, per ragioni di tagli, e il servizio viene delegato ai privati. Ma questi poi agiscono da imprenditori con la necessità di fare profitto (incassando rette che arrivano a duemila euro al mese per ogni persona, fate i vostri conti). Nella scenario locale dei bisogni per gli anziani però qualcosa si muove. Da circa un mese è operativa la comunità alloggio casa Fabbri, struttura del Comune con una ventina di posti nata da un lascito privato. È uno spazio gestito dal pubblico. È qualcosa, ma sappiamo già che non sarà abbastanza visti i grandi numeri. Ci sarà ancora bisogno dei privati, se ben regolati è meglio.
Per fortuna a volte la politica cittadina fornisce materiali originali, su cui non c’è neppure bisogno di fare ironia. Questa settimana devo ringraziare pubblicamente Rosanna Biondi, vice capogruppo della Lega in consiglio comunale a Ravenna. In sintesi, la leghista Biondi nei giorni scorsi ha presentato in commissione una petizione sul rilancio di piazza Kennedy, partita un anno fa e che ha raccolto circa 400 firme, cioè, 400 persone che hanno firmato un documento della Biondi. Ok, ma non è questo il punto. Al momento della presentazione in commissione comunale, di questa petizione ne sono circolate due versioni: una con il testo integrale e una in cui era stata cancellata una frase dalla stessa Biondi, che quindi – ascoltate bene – ha raccolto le firme per un testo, depositato quel testo e quelle firme, e poi al momento della presentazione cancellato una parte di quel testo già firmato in precedenza. Al casino che ne è seguito – con il conseguente invalidamento della petizione – la Biondi ha replicato ammettendo candidamente di aver cancellato lei stessa (o aver fatto cancellare, su sua indicazione) la frase incriminata, che è quella sulla possibilità di trasformare piazza Kennedy in un “mercato, anche rionale”. La Biondi ha giustificato il suo folle gesto dicendo che avrebbe nel frattempo sentito i “pareri delle persone” rendendosi conto che il mercato rionale potrebbe non essere così gradito, in particolare dai commercianti, «che poi qui non vendono più». E così, dopo aver raccolto le firme (anche) per far diventare la piazza un mercato, la consigliera leghista ha poi cancellato la parte del mercato per non fare incazzare i commercianti. E poi il nuovo colpo di genio. Una volta finita la commissione, sperando forse che nessuno potesse ascoltare le registrazioni, si è difesa con un ignaro giornalista del Corriere Romagna dicendo invece di non aver cancellato lei la parte incriminata, parlando bensì di «errore di trascrizione in segreteria» e arrivando perfino a ipotizzare che possa essere stata qualche “manina”, come succede in Parlamento. La cosa più brutta di tutta questa storia è che la Biondi ha dichiarato che non farà mai più una petizione. No Rosanna, ripensaci, fallo per me!
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
CONSIGLI COMUNALI
PRIMA SEDUTA A LUGO, SCINTILLE SULLA PRESIDENZA La prima riunione del nuovo consiglio comunale di Lugo ha subito riservato scintille sulla prima questione operativa da risolvere: la presidenza dell’assise (unico ruolo in consiglio con una indennità paragonabile a quelle dei componenti di giunta). La maggioranza vorrebbe il ruolo in capo a uno dei suoi esponenti e ha proposto Marta Garuffi, consigliera Pd già nel mandato scorso. Dall’opposizione sono piovute critiche per non aver accolto la proposta di affidare l’incarico a qualcuno della minoranza, come gesto di apertura verso il dialogo. Risultato: Garuffi non ha ottenuto i voti di Lega, M5s e Per la buona politica mancando la soglia dei due terzi necessaria per l’elezione al primo scrutinio. Tutto rinviato. A Cervia invece la presidenza è andata a Gianni Grandu, ex assessore con Coffari e sfidante del sindaco Massimo Medri alle primarie del Pd: il duello tra i due si risolse con uno scarto di soli 49 voti su tremila totali. Grandu ha chiuso il suo saluto di presentazione con una citazione di Jfk.
GOVERNI LOCALI
Si completa il puzzle delle giunte: ecco i nomi a Lugo, Bagnacavallo, Russi e Castel Bolognese Ranalli sceglie 7 assessori, il massimo per città sopra i 30mila abitanti: 5 donne Proni tiene per sé le deleghe alla Sicurezza e Polizia municipale Completiamo l’elenco delle giunte nominate dopo il voto del 26 maggio che ha coinvolto 14 comuni della provincia di Ravenna. All’appello della scorsa settimana mancava ancora Russi. La neosindaca Valentina Palli ha ufficializzato la squadra durante il primo consiglio comunale, martedì 11 giugno. Ad affiancarla saranno gli assessori Alessandro Donati, Mirco Frega, Anna Grazia Bagnoli (vicesindaco), Monica Grilli, Jacta Gori. Il giorno successivo, il 12 giugno, è stata la volta del sindaco Davide Ranalli, confermato al primo turno per il secondo mandato a Lugo con un’ampia coalizione che si rispecchia nella composizione della giunta del comune più grande andato al voto. I componenti sono sette (massimo consentito per i Comuni con popolazione tra 30mila e 100mila abitanti e Lugo è appunto l’unico dei 14 comuni a superare la soglia 30mila), le donne sono cinque contro le tre del mandato precedente, c’è un assessorato per i Verdi che dopo cinque anni di opposizione erano parte della coalizione e le conferme sono quattro. I tre nuovi assessori sono Veronica Valmori, Luigi Pezzi e Maria Pia Galletti. Valmori, 36 anni, geometra, avrà le deleghe a Lavori pubblici, Patrimonio, Manutenzioni, Decentramento, Polizia municipale e controllo sociale del territorio. Pezzi ha 26 anni, nato a Faenza, è ingegnere civile si occuperà di Scuola, Famiglia e solidarietà sociale, Infanzia, Urp e comunicazione, Informatica, Servizi demografici, Ufficio elettorale. Galletti ha 64 anni, lavora per il Servizio di salute mentale dell’Ausl e avrà le deleghe a Verde, Mobilità, Ambiente, Sviluppo green ed ecologia, Politiche sanitarie. Pasquale Montalti, nato a Lugo nel 1950, viene confermato in giunta e a lui viene affidato il ruolo di vicesindaco. Pensionato, ha lavorato per tutta la vita nell’ambito dei servizi sociali, è stato presidente dell’Avis di Lugo. Avrà le deleghe in Sport, Associazionismo, Volontariato, Promozione territoriale e urbana, Affari generali. Tra le riconferme Anna Giulia Gallegati (34 anni, studentessa di Ingegneria civile e ambientale all’Università di Ferrara) conserva le deleghe a Cultura, Politiche giovanili, Biblioteche e musei e Pari opportunità e aggiunge al proprio portafoglio Legalità e Gemellaggi. Valentina Ancarani (classe 1985, ingegnere edile, impiegata all’istituto scolastico comprensivo Matteucci di Faenza), conserva le deleghe precedenti, ossia Urbanistica, Edilizia privata e Protezione civile. Lucia Poletti, nata a Faenza il 19 maggio 1960, operatore dell’orientamento al Centro per l’impiego di Lugo, avrà infine le deleghe a Welfare, Formazione e lavoro, Diritti dei nuovi cittadini, Immigrazione, Integrazione sociosanitaria, Tutela dei diritti degli animali, Politiche per il diritto alla casa. Il sindaco ha tenuto per sé le deleghe in Qualità urbana, Progetti speciali, Società partecipate, Organizzazione e personale, Tributi, Controllo di gestione, Bilancio, Attività produttive, Sviluppo economico. Sabato 15 giugno è arrivata anche la squadra di Eleonora Proni (nella foto), confermata a sindaco di Bagnacavallo per il secondo mandato. Queste le deleghe: Ada Sangiorgi (vicesindaco) a Politiche Educative, Politiche Sociali e Sanitarie, Politiche giovanili e sport, Gemellaggi, Pari opportunità e Associazionismo; Caterina Corzani ad Ambiente e Gestione del territorio; Vilio Folicaldi a Lavori Pubblici e Patrimonio, Decentramento e Partecipazione; Monica Poletti: Cultura, Turismo e Promozione del territorio; Simone Venieri ad Affari generali e servizi al cittadino, Bilancio, Personale, Rapporti con le partecipate, Innovazione tecnologica e Semplificazione amministrativa. Restano in capo al sindaco le seguenti materie: Attività produttive, Comunicazione, Progetti speciali, Legalità e sicurezza, Polizia Municipale e Protezione Civile. Tra le ultime in ordine d’arrivo c’è infine quella di Castelbolognese, dove Luca della Godenza ha riportato una vittoria non scontata per il centrosinistra. Le nomine sono: Ester Ricci Maccarini (vicesindaco), Linda Caroli, Gaspare Minzoni, Luca Selvatici.
COMMENTO
LA NUOVA CONVENIENZA DELLA LISTA CIVICA... Salta la regola aurea che senza consigliere non c’è assessore E tra le deleghe sparisce l’Immigrazione La formazione delle giunte è sempre un passaggio politicamente interessante, soprattutto nei comuni più grandi, quelli sopra i 15mila abitanti, dove a presentarsi sono vere e proprio squadre e alleanze di simboli. Alleanze che, come noto, qui hanno permesso a tutti e tre i candidati sindaci del centrosinistra in queste condizioni di vincere al primo turno. A Ravenna, invece, tre anni fa, fu necessario il ballottaggio, ma già il Pd appariva circondato non tanto da altri simboli di partito, quanto più da tante liste civiche. Una tendenza non nuova che andava rafforzandosi e che ha trovato il proprio culmine in questa tornata elettorale. Eleonora Proni a Bagnacavallo poteva contare su due simboli in appoggio ai dem. A Cervia Massimo Medri aveva una coalizione con quattro simboli: oltre al Pd, una lista nata ad hoc e che ha eletto Massimo Mazzolani (lo stesso che inizialmente era stato individuato come candidato sindaco e ora finito direttamente in giunta), Cervia Domani con il Pri a cui è toccato il vicesindaco (in continuità con la giunta precedente e con un’analogia con Ravenna) ma soprattutto Progetto Cervia. Quest’ultima lista civica ha visto calare i propri voti rispetto a cinque anni fa quando era all’opposizione, non è riuscita a eleggere nemmeno un consigliere ma, e questa sì che è una novità da queste parti, ha comunque un assessore (Michele Fiumi). Del resto, il margine di vittoria di Medri può permettere a tutti di dire: merito della nostra lista se ha vinto. Dunque, calcolando che la giunta non può essere superiore ai cinque membri (essendo Cervia sotto i 30mila abitanti) per il Pd restano solo due assessori. E questo nonostante il Pd abbia preso ben 8 consiglieri. Ancora più evidente è il meccanismo a Lugo, dove hanno avuto un assessorato ben due liste che non hanno eletto nemmeno un consigliere: i Verdi (nello scorso mandato all’opposizione) con un 2,9 percento dei voti e la lista civica di sinistra con quel misero 1,7 percento. Se si considera che Insieme per Lugo conta vicesindaco e due assessori (con il 6,7 percento), al Pd in giunta ne restano due a fronte di ben 13 consiglieri con quasi il 39 percento dei voti. Insomma, qui è saltata la regola fino ad ora quasi aurea a Ravenna città che senza consigliere, non c’è assessore. Un modo molto concreto per far capire che d’ora in poi il Pd darà ancora più spazio alle liste d’appoggio, che correre con il Pd conviene davvero (guarda Progetto Cervia e i Verdi a Lugo) e che anzi, mettere in piedi una “lista per il sindaco” o qualcosa del genere è quasi più conveniente che correre nel Pd stesso, si direbbe. Un messaggio in bottiglia in vista delle prossime scadenze elettorali? Faenza è davvero molto vicina. Altro esercizio con qualche interesse può essere quello di guardare le deleghe, lo specchio delle priorità che si dà un governo di territorio. Ecco allora, per esempio, che accanto alle classiche, spuntano un po’ dappertutto le deleghe alla “Comunicazione” accanto a quelle già più datate della “Partecipazione”. In un mondo disintermediato, è saggio occuparsi anche di questo aspetto. La parola “Immigrazione” è quasi scomparsa, spesso sostituita dalla meno disturbante “Politiche per l’integrazione”; ma ci sono anche giunte dove non esiste nessuna delega in questo senso, come Cervia e Bagnacavallo. Il che ovviamente non significa che nessuno si occuperà dell’accoglienza, dei progetti nelle scuole, per esempio, della mediazione culturale. Ma forse è meglio non dare troppo nell’occhio, visti i tempi che corrono? Non si contano invece (e per fortuna) le deleghe all’Innovazione, più o meno specificatamente tecnologica. Vedremo a cosa porteranno. Curioso infine, ma anche questo segno dei tempi, che quasi tutti i primi cittadini abbiano tenuto per sé le deleghe alla Sicurezza. Sì, tutto sommato, devono aver pensato, meglio parlare più di Sicurezza e meno di Immigrazione o Integrazione. Federica Angelini
POLITICA / 5 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA FESTA
Donne, migranti, giovani e futuro a sinistra con Mdp-Articolo 1 Pier Luigi Bersani atteso per la chiusura il 24 giugno, intervistato da Chiara Geloni
Prosegue la festa provinciale di Articolo 1 in via dei Mille a Marina di Ravenna con stand gastronomici e, soprattutto, incontri e dibattiti. Dopo la prima “tranche” di serate che si è conclusa il 17 giugno, ecco in arrivo la seconda. Sempre alle 21 venerdì 21 giugno si parlerà di un tema quanto mai attuale: “Mediterraneo” e Migrazioni con Arturo Scotto e Ilaria Morigi (avvocato). Sabato 22 si parla invece delle donne in politica con Maria Cecilia Guerra, di recente eletta europarlamentare nelle file del Pd. Come noto infatti Articolo 1-Mdp aveva aderito al progetto Leu alle politiche del 2018, mentre per le Europee del 2019 ha trovato l’accordo con il nuovo segretario del Pd Nicola Zingaretti, che ora si trova, nuovamente alle prese con pesanti divisioni interne. A conferma di questo rinnovato dialogo con il Pd (del resto Articolo 1 è alleato al Pd in tutte le amministrazioni locali, inclusa Ravenna), domenica 23 giugno la serata sarà dedicata a temi locali e l’ospite sarà il sindaco Michele de Pascale (un tempo di simpatie bersaniane) che dialoga con alcuni giovani sul tema: “La Ravenna del Futuro Sarà a Misura dei Giovani?”. La chiusura è affidata appunto all’ex segretario Pd, forse il più celebre degli “scissionisti”, ossia Pier Luigi Bersani lunedì 24 in un incontro dal titolo “I Paracarri, a Sinistra” intervistato da Chiara Geloni, autrice quest’ultima di un volume uscito di recente dal titolo quanto mai esplicito: “Titanic! Così Matteo Renzi ha ucciso il Pd”, con prefazione dello stesso Bersani.
L’EVENTO Giocare all’Europa con i Lego? Si può con l’Università, a Classis
LA CENA Alla Campaza con il sindaco a tre anni dalla sua elezione
“Il futuro dell’Europa è nelle nostre mani” è un evento di dialogo sociale tra studenti, cittadini e istituzioni sul futuro dell’Europa ideale che si terrà venerdì 21 giugno alle 14.30 al Laboratorio Aperto di Classis. Obiettivo dell’iniziativa è far simulare ai partecipanti scenari europei in modo che possano percepire il ruolo attuale e possibile dell’Unione Europea e comprendere come poter agire per contribuire a realizzare l’UE che desiderano. In questa occasione, grazie al metodo Lego Serious Play, una metodologia facilitata per pensare, comunicare e risolvere problemi basata sulla costruzione dell’idea o concetto che si vuol rappresentare in 3D con i mattoncini lego, si giocherà e si entrerà nel vivo dell’Europa del futuro 2025. I risultati del workshop saranno raccolti in un report che sarà presentato alla Commissione Europea. L’iniziativa, organizzata da Fondazione Flaminia in collaborazione con Centre for International Studies dell’Università di Lisbona, European Association of Young Educators di Lisbona e Stichting Caat Projects di Amsterdam, rientra nel progetto E(U)lections’19. L’evento è gratuito, ma è necessario iscriversi: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-il-futuro-delleuropa-e-nelle-nostre-mani-ravenna-62347319511.
Anche quest'anno, come ormai tradizione, viene organizzata una serata in cui il sindaco Michele de Pascale renderà conto di quanto fatto fino a oggi e, soprattutto, per profilare i prossimi due anni che mancano alle elezioni. L'appuntamento è per venerdì 28 giugno al ristorante La Campaza in via Romea Sud 395, Fosso Ghiaia, Ravenna dalle 19.30. Per prenotare la cena è possibile telefonare al 3311085368 oppure scrivere a info@micheledepascale.it.
IL SEMINARIO Il costituzionalista Gaetano Azzariti all’Oriani su “Costituzione, riforme ed Europa” Venerdì 21 giugno, alle 16.30, nella Sala Spadolini della Biblioteca Oriani (via Corrado Ricci 26, Ravenna) si tiene il seminario aperto al pubblico con Gaetano Azzariti dal titolo “La Costituzione. Le Riforme. L'Europa”. Si tratta di un’iniziativa che vede la collaborazione del coordinamento per la Democrazia Costituzionale dell’Emilia Romagna con Salviamo la Costituzione, associazione nazionale fondata da Oscar Luigi Scalfaro, presieduta poi da Alessandro Pace e, ora, dallo stesso costituzionalista Azzariti. Si parlerà di autonomia differenziata ed esamineremo le riforme costituzionali già approvate, in prima lettura: referendum propositivo, riduzione del numero dei parlamentari, modifiche della legge elettorale che riorganizzano i collegi con conseguenze importanti sulle soglie, elevate e diseguali.
6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
TURISMO
Arrivi e presenze, i dati a fine aprile: la Pasqua fa boom a Cervia ma negli altri comuni saldo negativo Il primo quadrimestre migliora i risultati di marzo rispetto al 2018 Ravenna: la città d’arte cresce, i lidi perdono il 4,5 percento dei pernottamenti Con i dati di aprile il 2019 turistico incomincia a prendere forma, con il saldo negativo di marzo che in provincia viene cancellato grazie all’ottima performance pasquale. Soprattutto di Cervia che, dopo il flop di marzo (ma come avevamo ricordato pesava la Pasqua del 2018 caduta in anticipo, l’1 di aprile), chiude aprile con il 30 percento dei pernottamenti in più che complessivamente fa salire la percentuale al 10,1 percento in più rispetto al 2018 per quanto riguarda i primi quattro mesi dell’anno (in termini assoluti circa 255mila, sui 609mila registrati in tutta la provincia di Ravenna). Chiude il primo quadrimestre con il segno meno invece il comune di Ravenna (252mila presenze circa, -1,5 percento): a pesare è il -4,5 percento dei pernottamenti registrati sui lidi rispetto al 2018 mentre la città d’arte continua a crescere, con il 5,8 percento e l’1,5 percento rispettivamente di turisti e pernottamenti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Chiudono con un saldo negativo di pernottamenti anche tutti gli altri comuni della provincia, compreso il terzo come importanza, Faenza, ferma a 44.744 (-1,8 percento). Ora c’è attesa per il dato di maggio, un mese che storicamente rappresenta una voce importante nel bilancio annuale del turismo balneare ma che quest’anno è stato funestato da un maltempo incessanti.
OMBRELLI SOCIAL
GIOIELLERIA CIMATTI: «VIA MENTANA RINATA, TRASLOCHIAMO A MALINCUORE» «Con un investimento davvero minimo abbiamo avuto un ritorno di immagine incredibile». A parlare è Massimo Cimatti, titolare dell’omonima gioielleria del centro di Ravenna nonché ideatore degli “ombrelli di via Mentana”, l’installazione sospesa che ha dato nuova luce (soprattutto sui social) a una strada non altrimenti così sotto i riflettori. Circa 130 foto postate in due settimane su Instagram (anche da turisti stranieri) con l’hashtag consigliato (#viamentanaumbrella). La gioielleria ora si appresta a traslocare, anche se di pochi metri. «Lo facciamo un un po’ a malincuore», rivela Cimatti: il punto vendita necessitava di un restyling troppo oneroso in quello stesso locale. Più semplice trasferire entrambi i punti vendita (chiudendo quindi anche quello aperto al momento in via Diaz) in via Matteotti 20. La nuova apertura? Tra settembre e ottobre.
COSTRUZIONI Il tribunale ammette Cmc al concordato preventivo Il tribunale di Ravenna ha ammesso la Cmc alla procedura di concordato preventivo. Ad annunciarlo è la stessa cooperativa che, in una nota, esprime soddisfazione. Si tratta di un passo importante verso l'implementazione del piano di ristrutturazione. La dirigenza aziendale ritiene che l’approvazione del tribunale attesti la validità della strada intrapresa e delle azioni messe in campo fino a questo momento. Il piano presentato dalla società prevede la continuità aziendale della cooperativa e la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici, ma anche la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari con l'attribuzione di strumenti finanziati partecipativi. «La società ha piena fiducia nelle importanti misure contenute nel piano concordatario ritenendo che la soluzione stand alone sia, ad oggi, la più coerente con l'attuale base sociale. In questa ottica, si comunica altresì che Cmc ha avviato una fase di riorganizzazione interna, volta a efficientare e rilanciare le attività industriali di lungo periodo. Ne consegue pertanto che ogni ipotesi circolata in questi giorni sui media circa un coinvolgimento sotto varie forme al Progetto Italia è in realtà destituita di ogni fondamento». Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, è fiducioso: «Tutta la nostra comunità accoglie con grande fiducia l’approvazione del concordato, l’azienda cooperativa è inscindibilmente legata alla nostra città. Ora è indispensabile andare avanti con coraggio, consapevoli che le professionalità e le capacità degli uomini e delle donne della Cmc sono una grande risorsa».
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ECONOMIA / 7 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
PARTECIPATE
Utili Ravenna Holding: 8,2 milioni per i soci Rispetto alle previsioni i conti sono migliorati per 1,4 milioni di euro. La quota in Hera si è ridotta dal 5,32 al 5,15 percento
Sui binari i nuovi regionali Pop e Rock Migliori standard, performance e più comfort per i passeggeri: sui binari dell’Emilia-Romagna entrano in servizio Rock e Pop, i nuovi treni regionali di Trenitalia. Il 14 giugno il viaggio inaugurale. I treni circoleranno nelle tratte da Piacenza ad Ancona, da Bologna a Ravenna, Rimini, Milano, Prato, Ferrara, Porretta e Verona, ma anche fra Modena e Carpi/Mantova, fra Fidenza e Salsomaggiore e fra Fidenza e Cremona, sulla linea Pontremolese e fra Piacenza e Voghera. I primi collegamenti serviti dai nuovi treni saranno quelli fra Rimini e Bologna, Bologna e Parma/Milano e fra Bologna e Marzabotto cui faranno seguito, già nel mese di luglio, alcuni servizi fra Imola e Rimini e fra Modena e Carpi/Mantova. Rock e Pop sono parte del più ampio piano di rilancio del gruppo Fs Italiane per il trasporto regionale: «Con un investimento economico complessivo a livello nazionale di circa 6 miliardi di euro e oltre 600 nuovi treni, garantirà, entro cinque anni, il rinnovo dell’80 percento della flotta». Sono complessivamente 86 – 39 Rock e 47 Pop – i nuovi treni destinati all’Emilia-Romagna e la cui consegna proseguirà da parte di Trenitalia fino ai primi mesi del 2020, con oltre il 40 percento dei convogli già sui binari prima della fine dell’estate. Rock è a doppio piano, 4, 5 o 6 casse, può raggiungere i 160 kmh e ospita circa 1.400 persone. Pop è mono piano e trasporterà circa 530 persone, con oltre 300 posti a sedere nella versione a 4 casse.
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Un risultato netto pari a 12,6 milioni di euro con un miglioramento rispetto alle previsioni di 1,4 milioni. Questo è il risultato di bilancio di Ravenna Holding, la cassaforte del Comune di Ravenna in cui hanno partecipazioni anche altre amministrazioni locali in provincia. La società si presenta al 31 dicembre 2018 con un capitale sociale di 416.852.338 euro a seguito della riduzione volontaria per un ammontare di 15 milioni di euro deliberata lo scorso agosto, al fine di garantire introiti straordinari per gli enti Soci. Il patrimonio netto della società al 31 dicembre 2018 è pari a euro 470.928.195, significativamente superiore al valore del capitale sociale. Il valore delle partecipazioni a bilancio è di 343.811.725 euro. La partecipazione in Hera si è ridotta dal 5,32 percento al 5,15, a seguito della vendita di circa 2,5 milioni di azioni avvenuta nel 2018, per finanziare parzialmente la riduzione volontaria di capitale sociale deliberata dai soci. La vendita delle azioni Hera a condizioni favorevoli ha permesso di ottenere una plusvalenza di quasi 2,7 milioni di euro. Nel Gruppo Ravenna Holding si è consolidato il raggiungimento del pieno equilibrio gestionale da parte di tutte le società controllate e partecipate. «Il mantenimento di tale obiettivo si ritiene strategico – ha detto il presidente Carlo Pezzi (nella foto) –, pur ricordando che tutte le società del gruppo erogano servizi di interes-
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se generale: pertanto il perseguimento di positivi risultati economici va sempre affiancato da una grande attenzione alla qualità dei servizi erogati. Tutte le società, nell’ultimo triennio, hanno chiuso i bilanci in utile e prodotto un flusso di cassa positivo, rispettando gli obiettivi assegnati per gli indicatori economico-patrimoniali; inoltre tutte hanno ottenuto risultati operativi e gestionali positivi». Il consiglio di amministrazione ha previsto di confermare la proposta agli azionisti di distribuire complessivamente dividendi per circa 8,2 milioni di euro, garantendo gli stessi dividendi in valore assoluto percepiti nei tre anni precedenti.
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8 / ECONOMIA / PORTO RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
IL BANDO Le “tre caravelle” ancora immobili
Berkan B, Ap prepara la rimozione: «A settembre via alle operazioni»
Il Berkan offre lo spunto per un aggiornamento sulle cosiddette tre caravelle, il nome con cui nell’ambiente portuale ci si riferisce ai tre mercantili russi abbandonati nella stessa zona. Oggi sono di proprietà di una società ucraina. Ap sta portando avanti le procedure burocratiche per arrivare alla rimozione anche di quelle, anche se la situazione è meno preoccupante perché erano state bonificate a loro tempo e non rischiano di ostacolare la navigazione.
Il relitto del mercantile turco è ormeggiato sulla banchina Trattaroli nel Piomboni, semiaffondato dopo la frattura dello scafo durante il cantiere per lo smantellamento di Andrea Alberizia
Entro la fine del 2019 il relitto della nave Berkan B, semiaffondato nel porto di Ravenna, non dovrebbe più essere una minaccia per la sicurezza della navigazione nel canale Piomboni e per l’ambiente della valle adiacente. È la previsione che deriva dall’annuncio del 7 giugno del presidente dell’Autorità portuale Daniele Rossi: in luglio la pubblicazione del bando per rimozione e smantellamento, a settembre l’avvio dei lavori che richiederanno un paio di mesi (nei quali saranno necessarie anche brevi interruzioni della navigabilità in quel tratto). Come noto, il mercantile turco lungo 108 metri è attraccato alla banchina della penisola Trattaroli. L’intenzione di Ap è di procedere con una gara ordinaria potendo contare sull’attuale condizione di sicurezza, garantita da ormeggi rinforzati che non lo fanno andare alla deriva e panne assorbenti per trattenere perdite dai serbatoi. Ma se per qualche ragione, la principale delle quali il rischio maltempo, le condizioni dovessero diventare più pericolose allora Ap è pronta a muoversi con un intervento di somma urgenza e un affidamento del cantiere in tempi più celeri. Sui costi dell’operazione al momento massimo riserbo dagli uffici di via Antico Squero. Esiste una stima di massima – e non potrebbe essere altrimenti considerato anche la consulenza di esperti del settore – ma prima dell’apertura della gara con la pubblicazione del testo non
verrà comunicata per evitare che questo possa minare la regolarità delle operazioni. Vista la necessità di impiegare per settimane un pontone con una capacità di sollevamento di 500 tonnellate è verosimile ipotizzare che si sia nell’ordine di qualche milione di euro. Ap ha già assicurato l’intenzione di rivalersi in tutti i modi possibili sulla proprietà attuale e sulle precedenti. E forse anche su chi due anni fa stava già svolgendo i lavori per rottamare la nave Il Berkan B infatti è sì a Ravenna dal 2009 ma è diventato un problema per il porto solo negli ultimi due anni. A ottobre del 2017 ven-
ne portato dove è ora e durante le procedure di demolizione un cedimento dello scafo ha spezzato la nave in due tronconi (cantiere sequestrato dall’Ausl) con uno sversamento di carburante in acqua e il rischio di scivolamento al centro del canale utilizzato per raggiungere altri terminal operativi. Oggi risulta di proprietà di un privato cittadino italiano ma nel periodo recente è passato di mano almeno tre volte: abbandonato da un armatore turco travolto dai debiti, andò venduta all’asta a novembre 2016 per 70mila euro con l’intenzione di essere recuperata per la navigazione.
Non è noto come si siano svolte le operazioni di smantellamento che hanno causato la frattura. Un robot subacqueo è entrato nello scafo per un’ispezione con una telecamera ma non è stato sufficiente per capire quanto carburante sia ancora a bordo. Ecco perché Rossi sottolinea che servirà un’operazione di sistema: tutti gli enti coinvolti – oltre all’Ap vanno conteggiati almeno Ausl, Arpae e capitaneria di porto – si metteranno attorno a un tavolo per fissare i paletti di cosa accadrà quando il relitto verrà sezionato e i pezzi poggiati in banchina per essere smantellati.
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ECONOMIA / PORTO / 9 DATI
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OFFSHORE Nanni confermato presidente del Roca: «Omc 2021, speriamo con il nuovo palazzetto» Si è svolta l’assemblea ordinaria dei soci dell’associazione ravennate degli operatori offshore (Roca) per eleggere il nuovo consiglio direttivo per il biennio 20192021: Franco Nanni è stato è stato confermato presidente, Renzo Righini e Giuliano Resca i vice. I consiglieri sono: Gianni Bambini, Silvio Bartolotti, Enrico Liverani, Roberto Nicolucci, Francesco Pellei, Stefano Silvestroni. Il presidente Nanni ha illustrato l’attività 2018 concentrata prevalentemente nel sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sull’importanza di riprendere le attività offshore alla luce del recente provvedimento governativo che blocca l’attività di ricerca e produzione per 18 mesi «e che ha creato un pesante clima di incertezza rispetto alla programmazione degli investimenti». Roca ha preso parte attivamente alla manifestazione di protesta svoltasi a Roma il 9 febbraio e a quella di Ravenna in marzo. «Il nuovo direttivo proseguirà l’attività di pressing sul governo e di collaborazione con quelle componenti politiche che sono favorevoli, a sbloccare le attività offshore». L’obiettivo è far adottare al governo il documento messo a punto dall’imprenditoria ravennate del settore oil&gas, consegnato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, il giorno dell’inaugurazione di Omc. Il Roca auspica che anche l’edizione 2021 di Omc possa svolgersi a Ravenna con il supporto di un secondo impianto, il nuovo palazzetto dello sport adiacente al Pala De Andrè che il Comune intende costruire a partire da fine estate, capace di ospitare il crescente numero di stand dell’evento. Si auspica che per tale occasione siano riprese le attività offshore così per riconfermare Ravenna capitale dell’energia.
20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
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Traffici quadrimestre: merci in crescita del 2,6 percento Anche i container segnano un aumento positivo: 1,3 percento
VISITA AI TERMINAL PER 20 CORSISTI Si è svolta l’11 giugno la visita formativa ai Terminal Operator ed ai Terminal Intermodali del porto di Ravenna dei due percorsi di studio promossi dal Cluster Eric, dalla Fondazione ITL e dal Sestante Romagna ai quali sono iscritti 20 corsisti. Al mattino i partecipanti hanno incontrato i referenti di Sapir e il presidente di Tcr Giannantonio Mingozzi ed hanno proseguito la visita ai terminal e poi in barca lungo il canale accompagnati dai rappresentanti dell'Autorità di Sistema Portuale. La giornata si è conclusa con un seminario formativo su "Procedure telematiche ed efficientamento della catena logistica " in collaborazione con Adsp, Associazione dei doganalisti e Agenzia delle Dogane di Ravenna, relatori Alberto Squarzina, Andrea Minardi, Giovanni Ambrosio e Alessandra Riparbelli.
ESCAVI Rossi (Ap): «A metà luglio il bando» La seconda settimana di luglio potrebbe essere il momento in cui verrà pubblicato il bando di gara dell’Autorità portuale di Ravenna per l’appalto da 230 milioni di euro circa per l’approfondimento del Candiano fino a 12,5 metri con il dragaggio complessivo di oltre 5 milioni di mc (tempi necessari circa 5 anni). Lo ha annunciato il presidente di Ap, Daniele Rossi, il 13 giugno a un convegno organizzato da Federmanager e Bper.
Dopo un 2018 che si è chiuso con il segno meno, il traffico container del porto di Ravenna appare in ripresa. Il dato complessivo segna una crescita dell'1,3 percento nei primi quattro mesi dell'anno (in totale sono stati movimentati 71.813 teu, un migliaio in più rispetto allo stesso periodo del 2018) ma, soprattutto, sono i contenitori pieni a tirare positivamente. Infatti escludendo dal conteggio i container movimentati a scopi logistici (i vuoti), il traffico risulta in crescita del 4,2 per cento. In particolare buono il dato dell'import con un aumento del 10 percento mentre l'export è in stallo e, anzi, in leggero calo (-1 per cento). I container sbarcati nel 2019 sono quindi 29.635 teu (+2.691 sul 2018) mentre gli imbarcati sono in calo di 287 teu (totale 29.388). Il traffico merci complessivo è in crescita del 2,6 percento. In particolare le merci secche sono cresciute del 4,3 percento. Molto positivo il dato delle derrate alimentari (+24,1 percento) e dei minerali e cascami per la metallurgia (57,3 percento). Anche i prodotti metallurgici sono autori di un’ottima performance (+13,6 percento). In negativo invece i prodotti agricoli e i mangimi per animali (-14,2 percento) e i combustibili minerali (-18,5 percento). Le rinfuse liquide sono in calo del 5,3 percento (-80.500 tonnellate) con un calo particolare legato ai prodotti chimici (-14,2 percento) e alle derrate alimentari (-13,9 percento). I prodotti petroliferi sono invece in crescita del 3 percento. Rispetto al 2018, anno in cui l'insabbiamento dei fondali del terminal portò all'annullamento di alcune toccate, ci sono state tre navi da crociera in più arrivate al porto: nel 2019 sono sbarcati 4.468 turisti contro i 2.927 dello scorso anno. L'aumento è stato del 52,6 per cento. (al.mo.)
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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
L’INTERVISTA
L’assessore all’Ambiente: «Abbiamo undicimila piante sotto osservazione, cerchiamo sempre di salvaguardarle»
Sette pini tagliati tra le proteste a Ravenna
Gianandrea Baroncini: «Gli alberi di via Maggiore abbattuti per ragioni di stabilità I cambiamenti climatici ci costringono a rivedere la gestione del rischio» Ben prima di Greta e della nuova ondata ambientalista europea, da tempo a Ravenna l’attenzione per il verde pubblico da parte delle forze di opposizione e dei cittadini si fa sentire forte e chiara. I due casi più recenti riguardano l’abbattimento di alberi in via Maggiore (vedi box) e il progetto di costruire una scuola in un’area verde (vedi pagina 13). Ne abbiamo approfittato per fare il punto con l’assessore all’Ambiente del Comune, Gianandrea Baroncini. Assessore, quanto verde abbiamo in città? «Gli spazi verdi sono uno degli aspetti fondamentali nella definizione dell’identità della nostra città, ad oggi abbiamo tagliato il nastro di 7.100.000 metri quadrati di verde nel comune con una media di 45 mq per abitante grazie alla presenza del patrimonio ambientale concentrato nelle nostre zone naturali, a cui si aggiunge la fitta rete di parchi urbani, parchetti di quartiere e ampie zone di cintura verde. Oltre a costituire “i polmoni” del nostro territorio, che essendo nella bassa finisce per raccogliere tutti gli effetti del bacino padano, sono ormai il centro di vita sociale e di aggregazione». E però non mancano le frequenti lamentele dei cittadini sugli sfalci e la manutenzione di questi spazi. «Come tutti i grandi patrimoni, anche il verde pubblico è molto complesso da gestire e necessita di grande attenzione per poterne garantire la fruizione. Come assessorato cerchiamo di mettere in campo un lavoro di monitoraggio, gestione e sfalcio insieme al nostro gestore Azimut e a tanti soggetti associativi del territorio che concorrono alla cura e al decoro. Negli ultimi anni, anche grazie all’introduzione del “regolamento per i patti sui beni comuni” singoli cittadini e realtà meno strutturate si sono prese in carico aiuole e piccole porzioni. Certo si può sempre fare di più ma, al netto dei problemi legati alla stagionalità, abbiamo cercato di lavorare al meglio, investendo anche poste di bilancio aggiuntive così come su dotazioni di giochi, attrezzature sportive e arredi». In progetto c’è il nuovo grande parco Cesarea. Che tempi avrà? «Quell’area è un onere a carico del soggetto attuatore privato per cui si realizzerà mano a mano che il comparto verrà urbanizzato. L’orizzonte ragionevole è quello di un paio d’anni». E a che punto è quello Baronio, già molto fruito ma non ancora concluso? «Lì abbiano finito i lotti di verdi e in autunno partono i lavori di costruzione delle piazzole e dei percorsi ciclopedonali». Veniamo al tema degli alberi. Si è molto discusso dei sette pini abbattuti in via Maggiore. Ne saranno piantati altri al posto di quelli tagliati? O saranno piantati altri alberi in altre zone per compensare? «Il progetto di messa in sicurezza di porzioni di via Maggiore e delle relative sottostrade non prevedeva abbattimenti. Solo dopo le perizie del tecnico incaricato si è proceduto a un ragionamento diverso su 7 pini. Valuteremo nel più breve tempo possibile come compensare questa situazione». Ma sono stati tagliati perché malati o perché sono pericolosi per strade e sottostrade? Cosa risponde alla perizia citata e mostrata da Italia Nostra secondo cui quegli alberi erano sani? «La scelta è seguita agli esiti di perizie su verifiche di stabilità». Ci sono altri alberi da abbattere per ragione di sicurezza in città o nel forese? Come li state monitorando? «L’Amministrazione dal 1996 ha iniziato un programma di controllo delle alberature pubbliche. Si è iniziato a valutare tutte le piante che presentavano problematiche manifeste, o che erano presenti in viali urbani o altre zone in cui potevano
rappresentare un rischio per la popolazione. Delle oltre 70mila piante presenti sul territorio comunale di Ravenna si è intervenuti con la valutazione di circa il 10 percento del totale applicando il metodo VTA (Visual Tree Assessment, valutazione visiva dell'albero su basi biomeccaniche, ndr). Oltre a queste sono state ispezionate altre 4mila piante con la tecnica delle valutazioni speditive, che ripetiamo anche più volte l’anno. Si tratta di piante che si trovano in luoghi come parchi o viali che possono quindi costituire un problema di sicurezza. Come impostazione cerchiamo sempre di salvaguardare e rispettare il nostro patrimonio di alberature. Anzi in tutti i procedimenti
Un’immagine dall’Albero in festa
di autorizzazione ambientale abbiamo sempre chiesto misure di compensazione consistenti in aree boscate o di verde di filtro che nei prossimi anni porteranno a dimora diverse migliaia di alberi su oltre 10 ettari di terreno». In tema di sicurezza, gli alberi hanno rappresentato un problema anche in diverse recenti situazioni di maltempo estremo... «Giusto per fare un esempio, a giugno, agosto e novembre del 2017 tre eventi climatici di natura straordinaria hanno abbattuto circa 1.200 elementi e danneggiato circa 4.000 piante. Per questo ci siamo inoltre attivati con l’applicazione di un protocollo integrativo su aree omogenee e su piante presenti in luoghi ad alta fruizione: una evoluzione delle tecniche di Vta che prendono in esame in modo più specifico le gestioni dei rischi derivanti dalle alberature». Dove si piantano oggi i pini? Da quando si è smesso di piantarli nei centri abitati? «Si valuta caso per caso, diciamo che lungo i viali o nei giardini scolastici e parchi giochi oramai è diversi anni che preferiamo altre essenze. I pini rimangono come tratto identitario e li mettiamo negli ambienti naturali, nelle rotonde e nelle are verdi». Quanti alberi mediamente pianta il Comune ogni anno? «Ogni anno grazie alla manifestazione “il mese dell’albero in festa” vengono coinvolti i bimbi delle scuole nella piantumazione di circa 1.500 nuovi alberi nelle aree verdi e a questi si aggiungono quelli piantati direttamente dall’Amministrazione e dai privati». E quanti ne vengono abbattuti dai privati nei loro giardini? «Circa un migliaio e sono compensati da altrettante nuove piantumazioni a compensazione». Federica Angelini
Una denuncia e sette alberi abbattuti. Questo è il bilancio sostanziale della vicenda che ha visto contrapposti alcuni attivisti in via Maggiore che protestavano contro la scelta del comune di abbattere sette pini ritenuti pericolanti. Quando però il 3 giugno si sono presentati gli operai ad aspettarli c'era anche un gruppo di attivisti guidati da Francesca Santarella, ex consigliera comunale del Movimento 5 Stelle. Tutto rinviato di una settimana ma questa volta insieme agli operai sono arrivati i vigili che hanno denunciato Santarella. Da parte sua gli ambientalisti hanno presentato un paio di perizie per dimostrare che i pini si potevano salvare: in una è scritto che almeno un paio di alberi erano sani e che si sarebbe potuto provare a metterli in sicurezza utilizzando dei tiranti. Per altri tre si valutavano soluzioni alternative alla motosega. Una seconda perizia, questa volta di un ornitologo, chiedeva invece che i lavori fossero rinviati alla fine di luglio, periodo nel quale finiva la nidificazione degli uccelli. Il Comune ha invece sempre risposto che a sostegno dell'abbattimento c'era una perizia commissionata dall'amministrazione ad un altro professionista. (al. mo.)
IL REGOLAMENTO Le nuove norme per le pinete comunali È appena entrato in vigore il nuovo “Regolamento comunale per le pinete di San Vitale, Classe e del Piombone” che ha sostituito quello del 1991. Trattandosi di aree a vocazione naturalistica preservata, l’accesso dovrà avvenire con calzature e abbigliamento idoneo all’ambiente naturale che le caratterizza. L’accesso a cavallo oppure con bicicletta e mountain bike è ammesso, purchè la circolazione avvenga con velocità moderata e con modalità tale da non arrecare rischi per l’incolumità degli altri. In particolare i ciclisti potranno transitare esclusivamente lungo le carraie principali nei percorsi con segnaletica dedicata, mentre le passeggiate a cavallo potranno avvenire esclusivamente lungo il percorso segnalato nella Pineta di Classe e nella Pineta San Vitale nelle zone ammesse. L’uso dei mezzi motorizzati è consentito solo agli autorizzati.Per quanto riguarda gli orari, le pinete saranno accessibili dalle 7.30 alle 17 nel periodo invernale e dalle 7.30 alle 19 durante il periodo estivo. Viene inoltre sancito il divieto assoluto di accendere fuochi nelle aree pinetali durante il periodo estivo (dalla seconda domenica di maggio, alla seconda domenica di ottobre), mentre nel periodo invernale l’accensione di fuochi è consentita solo nelle aree autorizzate e opportunamente segnalate. È stata infine introdotta la diversificazione delle sanzioni amministrative in base alla rilevanza degli articoli trasgrediti. Il Regolamento non si applica alle pinete litoranee facenti parte delle Riserve Naturali dello Stato.
PRIMO PIANO / 13 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL CASO
I SERVIZI
C’è una soluzione alternativa per salvare il verde di via Nizza Nel quartiere Nullo Baldini migliaia di firme contro la costruzione di una scuola Il sindaco: «Serve, non per forza in quel punto». Presto la presentazione del piano B
Una petizione che in pochi giorni ha superato le duemila firme e un intero quartiere che si mobilita per evitare di perdere un’area verde in cui il Comune anni fa aveva previsto di costruire una scuola. Una questione che è diventata rapidamente anche politica perché la battaglia per salvare il parco è stata indetta pure dall’opposizione con Lista per Ravenna in testa, con prese di posizione anche di Ravenna in Comune. E per la quale si è mossa, neanche a dirlo, anche Legambiente. E che ora potrebbe avere un finale a lieto fine. Siamo al cosiddetto “villaggio Nullo Baldini” e più precisamente in via Talamone dove un riquadro di verde di oltre 5mila mq era rimasto vergine dall’edificazione (vedi foto satellitare). Qui un vecchio piano urbanistico prevedeva la possibilità di dedicarne una parte alla realizzazione di un scuola. E l’Amministrazione comunale è decisa a realizzare nel breve periodo proprio una scuola, finanziata per i due terzi del quasi milione di euro da fondi europei gestiti dalla Regione. «In quell’area – ci spiega il sindaco De Pascale – ci sono tre asili nido che hanno bisogno di importanti lavori di adeguamento sismico, lavori che ne comporterebbero la chiusura. Per questo abbiamo pensato di realizzare un complesso nuovo. A chi dice che c’è un calo demografico che quelle necessità potrebbero essere superate, rispondo che mantenere i posti di asili nido a fronte di un calo delle nascita significa aumentare la copertura di posti rispetto alla popolazione in quella fascia di età, uno dei nostri obiettivi da sempre. E poi si tratterebbe di organizza-
re meglio l’offerta sulla scuola materna pubblica». Dunque la scuola serve, ma forse non deve necessariamente sorgere su via Talamone. «Gli uffici correttamente hanno per prima individuato l’area prevista dal piano regolatore, ma poi sulla base anche di alcune riflessioni emerse in queste settimane abbiamo studiato anche soluzioni alternative che non includano quell’area. Per quanto l’intervento non avrebbe occupato più di un quinto del lotto». Appare quindi chiaro ormai che l’area di via Talamone non solo sia salva, ma possa aspirare in un futuro nemmeno troppo remoto a diventare addirittura un vero parco con tanto di arredi. Quale sia il “piano b” del sindaco lo si scoprirà all’incontro a breve con i cittadini promotori della petizione. Si dovrebbe trattare di un’area in zona oggi non fruibile al pubblico, ma di certo non del recupero auspicato di alcuni dell’ex scuola infermieri che sorge dentro il parco di via Agro Pontino. «Il recupero di strutture per farne scuole – spiega il sindaco – è quanto mai complicato per ragioni di sicurezza sismica i cui standard sono al massimo. Non è come riconvertire un edificio per uso uffici o appartamenti». A questo si aggiunga che l’ex scuola infermieri è oggi accessibile solo da una strada chiusa e presenta quindi una viabilità complessa. Ma il futuro di quella struttura immaginato dall’Amministrazione non dovrebbe certo scontentare gli ambientalisti: l’edificio dovrebbe infatti essere raso al suolo per un ampliamento del parco in cui sorge. (fe. an.)
E AL PARCO BARONIO SI SPERA NEI PRIVATI PER IL PUNTO RISTORO Si tratterebbe di un investimento tra i 150 e i 200mila euro Non è forse obbligatorio, ma certo un punto ristoro in un parco è un elemento fondamentale per la fruizione e la socializzazione. Lo si vede bene ai Giardini Pubblici, con lo Chalet, o alla Rocca dove è appena entrata una nuova gestione (vedi p. 15); una struttura è presente anche al Teodorico mentre continua a mancare al parco Baronio, pur essendo stata prevista fin dalla sua progettazione. «Qui – ci spiega l’assessore competente, Massimo Cameliani – l’Amministrazione ha immaginato un bando in cui il privato possa sostenere le spese di realizzazione di una struttura per la piccola ristorazione e ottenere naturalmente un concessione. Ci stiamo lavorando per capire come formularlo al meglio dato anche il contesto e e anche per renderlo appettibile ai potenziali privati. Per il bando per la Rocca, per esempio, c’è stato un solo concorrente. Qualche anno fa abbiamo ripetuto per due anni un bando per un semplice chiosco di piadine nel parco Celso Strocchi o sulla strada adiacente e per due volte è andato deserto. Bisogna quindi tener conto anche della reddività dell’impresa che in questo caso dovrebbe investire una cifra non inferiore ai 150/200mila euro». Certo oggi il parco Baronio è già molto frequentato e sembra difficile immaginare che un’attività non possa aver successo. L’alternativa al bando, nel caso andasse deserto, sarebbe quella di un intervento comunale di qualche tipo come è avvenuto in passato nelle altre strutture all’interno di aree pubbliche, ma al momento nel piano investimenti del Comune la voce non compare. Quindi, par di capire che con il bando ancora da formulare, i tempi non saranno immediati. E non lo saranno nemmeno nel parco di Marina di Ravenna ma per ragioni opposte: qui l’interesse di alcuni privati sarebbe già stato espresso all’assessore, ma a indirlo devono essere Demanio e Forestale, il Comune può eventualmente avere solo un ruolo di facilitatore nella complessa vicenda burocratica di quell’area. (fe. an.)
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PROSPETTIVE
Nel 2020 la grande area verde nell’ex caserma E il progetto per la copertura dell’arena alla Rocca Entro l’anno il bando per via Nino Bixio, in centro storico, mentre con Sovrintendenza e Ravenna Manifestazioni si studia come intervenire in un luogo simbolo di Ravenna per ospitare eventi anche in caso di maltempo di Federica Angelini
Oltre al proseguimento del grande parco Baronio e l’avvio dei lavori del Cesarea (vedi intervista pagina 12) c’è un altro progetto del Comune di Ravenna, seguito invece dall’Urbanistica, per cui è in preparazione il bando che deve essere presentato entro l’anno. Si tratta forse dell’intervento più impattante (per una volta in termini positivi) per il centro città in termini di verde. Un grande parco sorgerà infatti dove oggi c’è l’ex Caserma Alighieri. La spesa complessiva di tre milioni di euro sarà coperta per metà dal Comune e per metà dalla Regione (grazie a un bando sulla rigenerazione urbana). Su richiesta della Sovrintendenza rimarrà la facciata degli edifici storici su via Nino Bixio che è della Cassa Depositi e Prestiti che dovrebbe farne una struttura ricettiva di pregio, ma il resto dell’area, acquistata dal Comune, sarà completamente demolita e trasformata appunto in un terreno verde. «Proprio in questi giorni stiamo perfezionando il progetto esecutivo» ci spiega l'assessora Federica Del Conte. «Si tratta di un'area di 15mila metri quadri oggi completamente edificata che verrà resa verde e sarà per la prima volta resa fruibile alla cittadinanza, ed è anche una risposta in termini ambientali anche per quanto riguarda la mitigazione climatica anche perché sorge in una zona della città dove è tutto molto costruito». Il progetto infatti prevede la completa demolizione dei fabbricati (con relativa bonifica dall'eternit) e la “desigillazione” dell’area con la rimozione dell'asfalto del parcheggio e la realizzazione di un prato verde “permeabile” con strutture di arredo leggere e amovibili per permettere la ricerca archeologica preventiva, senza scavo. Si tratta infatti di un’area dalle alte potenzialità archeologiche in cui però non si è mai scavato. E il parco, almeno in parte, potrebbe in futuro diventare parco archeologico. Per questo, in prima battuta, per esempio,
Circa 15mila mq oggi completamente edificati o adibiti a parcheggio diventeranno un prato con orti, pergolati e strutture per lo sport
non saranno piantati alberi ad alto fusto. E al cittadino comune corre il dubbio: non diventerà una spianata al sole a pochi passi dalla spianata di piazza Kennedy? «Innanzitutto, qui ci sarà prato e comunque pensiamo a pergolature, strutture a ombreggio leggere. Soprattutto recupereremo l'antica vocazione dell'area a orto botanico al servizio degli edifici circostanti, ci sarà un'area dedicata ad attività sportive e pensata anche per la didattica all'aria aperta al servizio del vicino Liceo Classico (la succursale di via Nino Bixio, ndr). Agli alberi penseremo quando sapremo quali eventuali reperti ci sono nel sottosuolo». In piedi resteranno solo pochi edifici di servizio, a memoria di quel che c’era prima ma anche per ospitare inizialmente una zona per gli attrezzi e lasciare la possibilità di aprire un bar in un secondo tempo. Ci saranno anche i sempre tanto reclamati servizi igienici, naturalmente. Per quanto riguarda i tempi, il Comune uscirà con il bando entro l'anno, i lavori inizieranno nel 2020 e potrebbero durare un anno, secondo le previsione di Del Conte: «È vero che non c'è nulla da costruire, ma ci sarà comunque moltissimo materiale da smaltire». Un progetto di cui è a conoscenza anche Cassa Depositi e Prestiti e che potrebbe rappresentare un incentivo a realizzare quanto prima il progetto della struttura ricettiva. Anche perché, come spiega Del Conte, «oltre che per i cittadini, può avere un valore per il turista perché da qui inizia il giro sulle mura che passando per la polveriera arriva di fatto alla Rocca». E arrivando alla Rocca Brancaleone, si arriva appunto a un altro progetto particolarmente ambizioso rispetto ai parchi della città del centro. Dopo
PRIMO PIANO / 15 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA RINASCITA
CINEMA D’ESSAI, PICNIC E VINILI PER L’ESTATE TRA LE MURA VENEZIANE
L’IDEA Se la palestra va al parco: torna il wellness verde
Presentate le iniziative della nuova gestione Domenica la festa regionale dei filippini
anni in cui il luogo era oggetto di lamentele per lo stato di abbandono, sembra effettivamente iniziata una nuova stagione sia nella gestione (vedi articolo qui a fianco), sia per quanto riguarda la struttura vera e propria. Qui sono stati messi in conto circa 2milioni di euro per i lavori di risanamento di tutte le mura esterne. Il Comune ha già versato e realizzato il primo stralcio da 500mila e nell’assestamento di luglio saranno previsti ulteriori 500mila euro per il secondo stralcio. I restanti due stralci invece saranno coperti da un finanziamento del Mibac, gestito dalla Sovrintendenza, che ammonta a 5milioni di euro e che includerà anche il rifacimento dell’area dell’arena, quella in cui già oggi si svolge la stagione di cinema all’aperto. L’obiettivo è quello di ottenere uno spazio per eventi “importanti” con un nuovo palco, nuove sedute, nuove tecnologie e soprattutto una copertura. «Ci stiamo confronto con Sovrintendenza e Ravenna Manifestazioni - spiega il sindaco - per trovare la soluzione ideale. Non si tratta di ottenere un luogo fruibile trecentosessantacinque giorni l’anno, da riscaldare, ma di uno spazio dove ospitare spettacoli importanti che possano andare in scena anche in caso di pioggia nella stagione che va dalla primavera all’autunno, anche perché di spazi al chiuso Ravenna non ha bisogno se contiamo i due teatri, il nuovo palazzetto dello sport e delle arti (che dovrà sorgere entro il 2021, ndr) e il Pala de André». I fondi per la Rocca sono stanziati per l’anno 2020, un progetto definitivo, appunto, ancora manca. Ma certo potrebbe essere di grande suggestione perché lo spazio rimarrebbe di fatto un’arena all’aperto per il cinema, il teatro, la musica, come già è accaduto in passato ma con la possibilità, appunto, di aspirare a eventi che non possono rischiare di essere annullati per il maltempo. L’obiettivo della capienza è di 1.500 posti.
È iniziata da poche settimane la nuova gestione del parco della Rocca Brancaleone grazie a un’associazione temporanea d’impresa costituita dalle cooperative sociali San Vitale e Villaggio Globale e dalla società Jem. Innanzitutto torna il cinema con una rassegna ricca di date, titoli e ospiti. In particolare, in collaborazione con la Fice Emilia Romagna, sono previste serate con registi e attori ospiti per la proiezione delle loro opere e dialogare con il pubblico: si comincia il 25 giugno con Carolina Raspanti che presenterà Dafne, altre date sono previste a luglio. Tra le novità anche “La cena sotto le stelle” (la prima il 27 giugno): serate dove si potrà cenare all’aperto stesi sul prato con le proposte della cucina del Brancaleone accompagnate dalla presenza di una cantina del territorio. Il sottofondo musicale è a cura di Matteo Cali e Luigi Bertaccini con il format dal nome “Vinyl social Club” dove i clienti potranno portare da casa 5 dischi in vinile che verranno poi ascoltati durante la serata. Continuano poi le attività dell’associazione L’Amata Brancaleone nata nel 2015 a cui si deve tra l’altro il lavoro di restauro dei giochi dei bambini e in un angolo verde del parco la Little Free Library e le feste medievali che saranno ampliate e incluse nel programma per Dante 2021, L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stato il progetto di classificazione degli alberi della Rocca Brancaleone realizzata dai ragazzi dell’Istituto Morigia-Perdisa. E per l’immediato, Villaggio Globale invita tutti i cittadini alla festa regionale dei filippini: domenica 23 giugno dalle 10 alle 17 sfilata in abiti tradizinali, balli tipici, esposizione di prodotti artigianali e assaggi organizzati dall’associazione italo filippina Mabuhay.
Per cinque settimane complessive, ritorna la manifestazione “Parchi in wellness” con l’obiettivo di diffondere la buona pratica del movimento e per promuovere la salute dei cittadini di tutte le età. L’iniziativa, organizzata da CNA Ravenna, con la collaborazione di Wellness Foundation di Cesena e con il patrocinio del Comune di Ravenna, vede protagoniste cinque palestre del territorio: Aquae Sport Center, Move It Club, Sporting Club, Body 2000, Forma & Armonia che si alterneranno in diverse lezioni aperte a tutti e gratuite (dal lunedì al venerdì, dalle 18.30 alle 19.30). nei tre principali parchi della città: parco Teodorico (dal 17 al 28 giugno), parco Baronio (dal 1 al 5 luglio) e Giardini pubblici (dal 2 al 13 settembre). Ricco e variegato il programma dei corsi che quest’anno verranno proposti anche il venerdì ed il martedì mattina. Alle attività sportive si affiancheranno i trattamenti benessere a cura della naturopata Marina Casadei (riflessologia plantare e facciale, craniosacrale e kinesiologia) e i corsi di Acroyoga.
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L’ASSOCIAZIONE
«In città avremo sempre meno pini, ma il saldo degli alberi sia positivo» Legambiente chiede ai Comuni di rendere noti in anticipo i piani di abbattimento Il dato: Ravenna è tra le 17 città italiane con almeno un albero ogni quattro abitanti di Andrea Alberizia
Ravenna è tra le 17 città italiane che hanno almeno un albero ogni quattro abitanti. Lo dice l’ultima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto annuale sulle performance ambientali delle città stilato da Legambiente in collaborazione con Il Sole 24 Ore. In altre parole le pagelle al verde pubblico che sopravvive tra l’asfalto. Nel dettaglio a Ravenna si contano 27 alberi ogni cento abitanti, al comando della classifica c’è Modena dove addirittura ci sono più alberi che residenti (108 ogni 100). Lorenzo Mancini, esponente della sede regionale dell’associazione ambientalista, parte da questi numeri per una riflessione sulla situazione ravennate: «Se restiamo in Emilia-Romagna e guardiamo agli esempi di Modena ma anche di Rimini, con i suoi 33 alberi ogni cento abitanti, si vede che si può fare di meglio. Sarebbe interessante che i Comuni rendessero pubblici con anticipo i piani di abbattimento e ripiantumazione sia per vedere il saldo che per facilitare il dialogo e magari valutare nel modo migliore dove realizzare gli interventi di compensazione nei casi di abbattimenti inevitabili. Sarebbe fondamentale avere un saldo positivo tra alberi tolti e alberi piantati». Al momento le norme dispongono la necessità di ripiantumare ma non c’è un saldo minimo da garantire e nemmeno è obbligatorio dove: «In alcuni casi però sarebbe op-
In un weekend di aprile una cinquantina di persone hanno piantato 150 alberi da frutto dietro le case popolari via Patuelli a Ravenna. L’iniziativa ha raccolto il favore di Legambiente
portuno non perdere la presenza del verde in alcuni punti». È il caso recente dei pini in via Maggiore (vedi pagina 12): «Una perizia del Comune ha valutato che alcune piante erano pericolanti e sono state abbattute. Magari si poteva aspettare fine luglio per la nidificazione. Come Legambiente abbiamo chiesto che si intervenga mettendo a dimora altre piante di altre essenze che danneggino
meno l’asfalto». Le radici superficiali del pino domestico, albero nel dna ravennate, sono infatti spesso causa di spaccature e buche nelle strade. Un po’ alla volta li vedremo sparire e sostituiti? «Il pino è molto identitario per Ravenna, c’è anche una questione affettiva. Ma non ha caratteristiche adatte per convivere con il contesto urbano. Può darsi che nel tempo se ne vedranno meno in certi
CERVIA Un parco nella pineta di Pinarella e Tagliata Il Comune di Cervia ha assegnato i lavori per il parco dei diritti dei bambini e delle bambine da realizzare all’interno della pineta di Pinarella e Tagliata, zona colpita dalla alluvione del 2015. Ad aggiudicarsi il bando è stata la ditta Zini Elio di Bologna, importo complessivo 141mila euro (ribasso del 10,1 percento). I costi non saranno a carico del Comune ma sostenuti da privati: Confesercenti, proloco e fondi Ue. Il progetto nasce con l’intento di favorire il rapporto fra natura e famiglie: sarà pensato con isole dedicate ai bambini e attrezzature per il gioco. Via ai lavori in settembre.
punti, l’importante è che siano altre essenze ad assolvere la funzione di verde urbano». A volte può succedere che questa funzione la assolva un’area non proprio pensata per questo scopo. È quanto accaduto in via Nizza: un lotto di verde senza attrezzature per la fruizione è diventato una risorsa per i cittadini del quartiere Nullo Baldini. Oltre duemila le firme raccolte dalla petizione che chiede di non ridurre quello spazio per costruire una scuola nuova: «Legambiente invita sempre a privilegiare il riutilizzo prima di costruire del nuovo e la legge regionale va nella stessa direzione del consumo suolo zero. Per questo è meglio valutare prima se riqualificare l’ex scuola infermieri in via Palestro (ipotesi scartata dal sindaco, vedi intervista a pagina 13, ndr), pensando anche una viabilità che non necessariamente debba consentire di arrivare con l’auto sul cancello…».
BASSA ROMAGNA Alfonsine, abbattuti 27 pini durante i lavori di rifacimento dei marciapiedi in via Fratelli Cervi Avrebbe dovuto essere un intervento di “messa in sicurezza” di via Fratelli Cervi, ad Alfonsine, nel rispetto delle alberature presenti, invece nel corso dei lavori un pino è crollato durante un temporale e in seguito all’intervento dei vigili del fuoco si è deciso di abbattere l’intero filare nel tratto compreso tra via Murri e viale Orsini per un totale di 27 alberi. Lo rivela Legambiente che chiede spiegazioni all’amministrazione comunale. «Vorremmo capire come sia possibile – afferma Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “Cederna” –, soprattutto vorremmo chiarimenti sulle aree di rispetto delle piante previste nel progetto di esecuzioni dei lavori». Legambiente chiede quali prescrizioni e controlli siano stati effettuati e coglie l’occasione per sollecitare l’amministrazione comunale appena insediata a verificare, ogni qualvolta vengono effettuati lavori sulle alberature, la conoscenza della normativa sul verde da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Lugo, alberi da abbattere vicino al Parco del Loto per ampliare una piastra polivalente in sintetico Legambiente dà il benvenuto alla nuova assessora all’Ambiente del Comune di Lugo, Maria Pia Galletti dei Verdi, e non perde tempo per chiedere chiarimenti già il giorno dopo la nomina: il circlo Cederna, archiviati i convenevoli, vuole discutere con urgenza il progetto di recupero dell’impianto sportivo di via Bach «che prevede la realizzazione di un impianto polivalente in terreno sintetico a due passi dal “Canale dei Mulini” e del Parco del Loto, con conseguente abbattimento di buona parte delle alberature presenti, peraltro in periodo di nidificazione durante il quale il regolamento del verde vieta interventi di abbattimento». L’assessora si è detta disponibile all’incontro ma ha già fatto sapere che il progetto arriva dall’attività della giunta precedente e ha avuto le approvazioni richieste: Galletti ha preso comunque l’impegno di analizzare nel dettaglio la questione.
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
SOCIETÀ / 17 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA via Ravegnana, 4 - Borgo S. Rocco
IL FESTIVAL IL CONCERTO Café chantant al parco dell’Antico Porto
Historia Mundi, nel parco di Classis la magia della rievocazione
Martedì 25 giugno entra nel vivo la rassegna Classe al Chiaro di Luna, basata sull’idea di declinare il tema della storia antica in tutte le sue sfumature. Si comincia il 25 giugno con i Rouge Cafè, che propongono un viaggio musicale dai Cafè chantant parigini ai ritmi del sud America, con invasioni dei cantautori italiani e stranieri tra Edith Piaf e Piazzolla.
Dai giochi come “piccoli legionari” ai laboratori su erbe, papiri e tessiture: una due giorni per grandi e piccoli per rivivere e toccare con mano la quotidianità degli antichi romani
Dai “piccoli legionari” ai laboratori su tessiture a papiri, dalle dimostrazioni militari alla scoperta di erbe e unguenti nell’epoca romana. È infatti al via la prima edizione di Historia Mundi, il Festival della Storia che si terrà nel parco del Museo Classis dal 21 al 23 giugno con rievocazioni storiche messe in scena da una settantina di figuranti. Il Festival sarà un’occasione per conoscere e toccare con mano gli usi e i costumi delle popolazioni che hanno abitato il territorio nazionale e ravennate nel corso della storia, dall’età romana al periodo tardo antico. La scelta di mettere in scena l’evento al Museo Classis è stata pensata, hanno spiegato da RavennaA nica, nasce per creare «un collegamento attivo e coinvolgente con l’archeologia, quasi a voler fare rivivere i reperti esposti», non a caso l’ingresso al museo per l’occasione costa appena 2 euro. Il programma prevede per venerdì 21 giugno un corteo storico che procederà per le vie del centro di Ravenna, composto da gruppi di rievocatori rappresentanti antichi romani dell’epoca repubblicana e di quella tardo imperiale. L’inizio del corteo è previsto per le ore 20,45 da Piazza Kennedy con arrivo in Piazza San Francesco alle 22.45. Durante il percorso verranno illustrate alcune attività, che costituiranno l’anteprima di quello che accadrà i giorni successivi nel parco del Museo Classis. I rievocatori saranno protagonisti anche sabato 22 giugno, dalle 10 alle 20 e domenica 23
Un’immagine della rievocazione storica che si è svolta a Ravenna nell’ottobre del 2018
giugno, dalle 10 alle 17. In entrambe le giornate, nel parco antistante il museo, verranno allestiti i campi storici e si svolgeranno laboratori didattici, attività ludiche e dimostrazioni. I visitatori potranno osservare e capire non solo gli equipaggiamenti militari e gli oggetti di uso comune dei guerrieri, dei civili e dei bambini, ma vedere e vivere anche scene di vita quotidiana. Durante i laboratori didattici, alcuni dei
quali a cura di RavennAntica, verranno creati degli oggetti “antichi” da portare a casa come ricordo della manifestazione. Sono inoltre previste alcune conferenze tenute da docenti dell’Università degli Studi di Bologna, nella sala conferenze del Museo: sabato 22 giugno alle 15.30 Michele Silani racconterà “L’Adriatico e i romani”; alle 16.30 Maria Cristina Carile illustrerà “Ravenna bizantina: la città attraverso la sua cultura artistica”; il 23 giugno
Tommaso Gnoli tratterà alle 14.30 di “Ravenna e la sua flotta”, dalle 15.30 Alessandro Campedelli presenterà “Gli accampamenti romani: il caso Burnum” (la partecipazione gratuita, si consiglia la prenotazione allo 0544 473717). Presso il campo è presente un punto ristoro gestito da Casa Spadoni. L’ingresso al Festival è libero e il Museo è visitabile con un biglietto speciale per l’occasione a soli due euro.
LO SPETTACOLO SABATO 29
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Piano Bar: CLAUDIO ed ELISABETTA
DOMENICA 30 PIANO BAR: RENATO RICCI
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LUNEDÌ 1 Le più belle canzoni dei Nomadi PIANO BAR: CRISTIAN GIACOMONI
MARTEDÌ 2 PIANO BAR: VITTORIO BONETTI e NICOLETTA BASSETTI
MERCOLEDÌ 3
LE PAROLE E IL MARE CON VANOLI E GUANCIALE
PIANO BAR: TRIO ITALIANO
Lunedì 24 giugno a Classis, a Classe, alle 21 il noto attore Lino Guanciale sarà interprete insieme al musicista Marco Morandi e allo storico e divulgatore Alessandro Vanoli, che è anche autore del testo, dello spettacolo “Le parole e il mare - Il racconto di un viaggio nel Mediterraneo”. Il racconto di un viaggio che parte da lontano ed esplora il Mar Mediterraneo attraverso le sue coste, la sua storia e le sue parole. Lo spettacolo fa parte del cartellone del Ravenna Festival.
GIOVEDÌ 4
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PIANO BAR: RENATO RICCI
VENERDÌ 5 PIANO BAR: MARZIA GAGLIARDI
SABATO 6 PIANO BAR: SABRINA MORELLI e VALERIO
LA CONVERSAZIONE Canfora sulle origini dell’Occidente Per il Ravenna festival il 20 giugno nel chiostro della Biblioteca Classense alle 18 si tiene la conversazione dal titolo “Atene, Gerusalemme, Roma. Alle origini dell'Occidente” con Luciano Canfora filologo e storico dell'Università di Bari, Gabriella Caramore conduttrice Rai e saggista. Introduce Giorgio Gualdrini. Ingresso libero.
DOMENICA 7
Tutte le sere stand gastronomico con menù di carne e pesce Gioco a premi Spazio bimbi
PIANO BAR: DAVIDE BERDONDINI
LUNEDÌ 8 PIANO BAR: ROSY FORTE
18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
LA SERATA Tra illustrazione, musica e fake news alla Rocca Brancaleone con la Cgil Nell’ambito della rassegna “Opera” della Cgil, giovedì 27 giugno alla Rocca Brancaleone di Ravenna appuntamento dalle 18.30 con la premiazione dei vincitori del concorso fotografico indetto dallo stesso sindacato. Dalle 19 la giornalista Federica Ferruzzi intervista l’illustratore ravennate, di fama internazionale, Davide Reviati (nella foto). A seguire un dibattito dal titolo “Parole in libertà?” sui temi del diritto di espressione, della libertà di parola, dei linguaggi violenti e delle fake news con il preside del liceo scientifico Gianluca Dradi, Sergio Gessi, docente di “Etica della comunicazione” all’Università di Ferrara, e il social media manager Dario De Lucia. Seguirà buffet e, dalle 21, concerto del cantautore ravennate Giacomo Scudellari.
LA FESTA
Per una sera si accende la musica in tutta la provincia Le iniziative nell’ambito della Giornata indetta dal ministero dei Beni culturali
Un momento dell’evento collettivo andato in scena a Cotignola per la Festa della Musica 2018, che si ripeterà quest’anno
Torna la Festa della Musica, promossa dal ministero per i Beni Culturali, venerdì 21 giugno con eventi diffusi in tutta Italia e naturalmente anche in provincia di Ravenna. Il più importante è probabilmente quello di Lugo, con il clou in piazza per il concerto dei Quintorigo (vedi p. 23), mentre nella vicina Sant’Agata sul Santerno dalle 19 un picnic con musica dal vio al Parco delle Scuole. A Cotignola dalle 20 nel giardino del teatro Binario (tra street food e bevande) oltre cento musicisti suoneranno insieme, dai 12 agli oltre 60 anni di età, per dare vita a una scaletta di 25 brani che hanno fatto la storia del rock (ingresso gratuito). A Bagnacavallo dalle 19 si apre lo stand gastronomico in piazza della Libertà che poi dalle 19.30 si animerà con performance e gruppi musicali. Sempre dalle 19.30 la sala prove e studio di registrazione comunale gestita da Suburbia, in via Stradello 4, proporrà un open day con musica all’aperto e jam session. La piazzetta del Carmine ospiterà alle 20.30 la scuola comunale di musica gestita dall’associazione Doremi, mentre sono in programma altri concerti per le vie del centro. Si anima anche il centro storico del borgo di Brisighella, dalle 21, con realtà musicali locali protagonista al teatro all’aperto di via Spada, mentre a Cervia si parte dalle 18.30 in piazza Pisacane e poi fino alle 21 gli allievi della scuola di musica Rossini saranno protagonisti tra torre San Michele e giardino Papa Innocenzo XII, prima del concerto delle 21.30 in piazza Garibaldi della Bandeandré. A Ravenna, oltre agli eventi di Palazzo Teodorico (vedi p. 25), il clou sarà sui lidi, a Marina, con una serie di concerti, dall’aperitivo fino a notte, in diversi locali su viale delle Nazioni e anche al circolo velico. Il programma completo su festadellamusica.beniculturali.it.
SALINE
INCONTRI/1 Al crepuscolo sul molo di Marina tra templari e subsidenza La sezione ravennate della Lega Navale Italiana organizza tre incontri al crepuscolo nella propria sede sul Molo Dalmazia di Marina di Ravenna. Gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti con appuntamento fisso alle 21. Si comincia il 21 giugno con Mauro Mazzotti – storico e studioso ravennate – che racconterà il processo ai Templari del 1311 culminato con la soppressione dell’ordine. Si prosegue giovedì 27 giugno con una tavola rotonda sul tema della subsidenza e delle implicazioni che la ricerca di idrocarburi ha su questo fenomeno per il territorio ravennate. A parlarne tre esperti: Alessandro Bertoni, geologo e responsabile della sede ravennate di Ambiente Spa, Francesco Pellei, che da anni collabora con aziende estrattive come Eni, e Franco Nanni, presidente del Roca, associazione degli operatori off shore.
VISITE GRATUITE ALLA “CAMILLONE” Sono ripartite le visite guidate gratuite alla salina Camillone di Cervia, ultima rimasta delle 150 saline a conduzione familiare, esistenti prima della trasformazione del 1959. È mantenuta attiva dal gruppo culturale Civiltà Salinara che la coltiva producendo ogni anno quintali e quintali di sale “dolce”. Il gruppo culturale offre le visite guidate gratuite il giovedì e la domenica alle 17. Gli appuntamenti, programmati per tutta l’estate, propongono il lavoro dei salinari dal vivo. Appuntamento al centro visite Salina di Cervia in via Bova 61 alle 16.30. Una guida accompagnerà i partecipanti e li riaccompagnerà al ritorno. Info e prenotazioni allo Iat, 0544 974400.
INCONTRI/2 Al circolo Dock 61 il libro che omaggia i Nirvana e Kurt Cobain
SOLIDARIETÀ Un concerto all’Almagià per l’Ail Martedì 25 giugno alle 21 all’Almagià di Ravenna l’Ail organizza un concerto con Orchestra e Coro dell’Istituto Verdi di Ravenna. La serata sarà dedicata alla raccolta fondi per il finanziamento del progetto di Assistenza Infermieristica Pediatrica a Domicilio.
BENESSERE/1 A Milano Marittima il tour di EA7 e Gazzetta dello Sport Il 22 giugno prenderà il via l’EA7 Emporio Armani Sportour summer edition, il format-evento itinerante sponsorizzato da EA7 Emporio Armani, organizzato da RCS Sports & Events in collaborazione con La Gazzetta dello Sport e Radio 105. La prima località ad accogliere il tour sarà Milano Marittima. Il 22 e il 23 giugno sull’arenile di viale Forlì il pubblico potrà svolgere varie attività per il proprio benessere. In calendario varie discipline sportive estive: il beach volley amatoriale; il nuovissimo cross net ossia il beach volley con reti incrociate; il beach tennis; lo yoga, in una doppia variante tra acqua e terra. Sarà possibile cimentarsi con lo stand up paddel, o semplicemente Sup, nuova frontiera del fitness, o partecipare alla Breakfast Run, la corsa non competitiva di 5 km in programma la domenica sul lungomare. Sul palco si susseguiranno momenti di intrattenimento che avranno come protagonista la musica e i dj-set dell’emittente radiofonica ufficiale, Radio 105.
Sabato 22 giugno dalle 19.30 al circolo Arci Dock 61 di Ravenna (via Magazzini Posteriori 61, zona Darsena), in collaborazione con Gruppo dello Zuccherificio, si terrà la presentazione del libro "Come spiriti adolescenti. 25 scrittori per Kurt Cobain" alla presenza di Piero Ferrante (curatore dell'opera) e Elettra Stamboulis (una delle autrici). Pubblicato da Radici Future Edizioni, si tratta di un’antologia di 25 racconti di 25 scrittori ispirati a 25 canzoni dei Nirvana per i 25 anni dalla morte di Kurt Cobain.
MERCATINI
IL GARAGE SALE ARRIVA AL PORTO TURISTICO MARINARA Venerdì 21 giugno dalle 19 a mezzanotte il mercatino vintage del Garage Sale sbarca al porto turistico Marinara di Marina di Ravenna che si trasformerà così in un “temporary shop” tra hand-made, vintage e selezioni second-hand. In programma anche dj set e, alle 21.30, il concerto dei Free Dogs, band ravennate di rockabilly e swing.
BENESSERE/2 Lezioni di yoga per tutti al parco della Campaza “Yoga Day” alla Campaza di Fosso Ghiaia, venerdì 21 giugno. Dalle 16.30 alle 20 lezioni a porte aperte, gratuite, dislocate nelle varie aree verdi del parco del Villaggio delle Cicogne, per adulti e bambini. Dalle 20 sarà possibile cenare (anche menù vegano firmato Emanuele Di Biase). Alle 22 cerimonia conclusiva della “fratellanza yoga”, attorno al lago.
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
RAVENNA Via Galilei, 75
FORZE ARMATE
Tornano le Frecce Tricolori sul mare E a Punta Marina quest’anno anche i bolidi di Ducati e Toro Rosso A Porto Corsini si potrà visitare il cacciatorpediniere Andrea Doria
Il lungomare di Punta Marina Terme torna ad animarsi con la quarta edizione di “Valore Tricolore”, la manifestazione dedicata alle Forze Armate in programma quest’anno sabato 22 e domenica 23 giugno. L’evento, organizzato dall’ Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo, che nella passata edizione ha portato sul litorale oltre 200mila persone, anche quest’anno culminerà con l’esibizione di domenica 23 giugno delle Frecce Tricolori, dopo le numerose iniziative che partiranno da venerdì 21 giugno e che faranno da cornice alla manifestazione aerea. Dalle 15.30 di sabato (prove) e dallo stesso orario la domenica (manifestazione) sarà possibile ammirare aerei ed elicotteri mentre dal tardo pomeriggio di venerdì 21 (dalle 17.30 alle 20.30) e poi di sabato 22 (dalle 15 alle 20) sarà visitabile il cacciatorpediniere Andrea Doria, ormeggiato a Porto Corsini. Dalla serata di venerdì 21 giugno e per tutta la durata della manifestazione sarà inoltre possibile visitare gli stand che le Forze Armate e le Forze di polizia porranno su viale dei Navigatori unitamente agli stand di Lamborghini, Ducati e della Scuderia di F1 Toro Rosso. Novità di quest’anno è infatti rappresentata dalla partecipazione di molte delle eccellenze motoristiche che portano lustro al nostro Paese nel mondo: Lamborghini e Ducati esporranno infatti tutti i loro attuali modelli mentre la Scuderia Toro Rosso sarà presente con una delle loro monoposto. A partire dalla serata di venerdì 21 e fino a domenica sera compresa, la località ospiterà anche mercatini e street food sul lungomare Cristoforo Colombo. Quest’anno la manifestazione sarà trasmessa in diretta su Rai 1 e Rai International a partire dalle 15.40 e fino alle 18.40 di domenica 23 giugno.
SOCIETÀ / 19 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
TRADIZIONI/1
FAENZA, LA DOMENICA DEL PALIO DEL NIBALLO Alle 16 il corteo, poi la giostra allo stadio Il 23 giugno a Faenza è il giorno tanto atteso del Palio del Niballo, tra le più antiche giostre medioevali d’Italia, che trae le sue origini nel 1164, in occasione del passaggio dell’Imperatore Federico Barbarossa a Faenza. Secondo vari documenti storici vi sono testimonianze dello svolgimento della “Quintana del Niballo” dal Seicento sino al 1796 mentre l’origine del palio moderno risale al 1959 e a sfidarsi sono i cinque Rioni della città. Ogni corsa del Niballo è preceduta da un corteo storico che costituisce una rievocazione figurata della vita militare, civile e sociale del Quattrocento; il corteo parte da Piazza del Popolo alle 16 e arriva fino allo stadio Bruno Neri, dove si svolge la tradizionale giostra con i cavalieri dei rioni. I biglietti (oltre che su vivaticket.it) si possono acquistare al botteghino del teatro comunale Masini, in piazza Nenni, giovedì 20 e sabato 22 giugno, dalle 17.30 alle 19; domenica direttamente allo stadio, al mattino dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 15.
TRADIZIONI/2 Cavina al Festival della Romagna Il Festival della Romagna 2019 prosegue a Cervia fino a domenica 23 giugno tra mostre, musica, spettacoli, performance dedicati alla storia e alla cultura della Romagna. Punto fermo, come ogni anno, le mostre ospitate ai Magazzini del Sale (dove sono in programma anche iniziative per bambini) mentre tra Piazza Garibaldi e la Torre San Michele si svolgeranno gli incontri. Tra questi, il 21 giugno dalle 21.15 dibattito con il fisarmonicista Simone Zanchini, la soprano Gladys Rossi e lo scrittore Gianfranco Gori; il 23 giugno con lo scrittore Cristiano Cavina.
20 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
BASKET Il roster e la storia del Club
Il Russi torna in serie D, dieci anni dopo «Grazie anche a un campo caldissimo» L’impresa in finale contro Verucchio. Parla il tecnico Tesei di Vincenzo Benini
Dopo dieci anni di attesa il Basket Club Russi spezza l’incantesimo e, al termine di una stagione esaltante, torna a calcare i parquet della Serie D. È stato un torneo di Promozione in crescita per i bianco-blu, culminato con un percorso netto da applausi nella fase decisiva dei playoff, con sette vittorie in altrettante partite. Il clou è stato raggiunto nella magica serata del 1° giugno, quando nella finalissima in gara unica di Bertinoro i ragazzi di Tesei sono riusciti a piegare al fotofinish in rimonta la resistenza dei Tigers Villanova, formazione di Verucchio. «È stato bellissimo – racconta il tecnico Andrea Tesei – vincere in quel modo davanti a più di 600 spettatori. Tanti ragazzi del settore giovanile sono venuti a sostenerci, così come hanno fatto per tutta la stagione al Pala Valli, rendendo il nostro campo di casa sempre caldissimo. La promozione è frutto di una stagione stupenda, vissuta in crescendo, conquistando un traguardo tanto sorprendente quanto meritato». Alla vigilia del torneo, infatti, il Basket Club Russi era nel lotto delle cosiddette outsider, in seconda fila rispetto a rivali più quotate. «Sapevo di avere a disposizione una buona squadra – riprende il coach lughese, al suo terzo anno in bianco-blu – e il nostro obiettivo era quello di fare bella figura nei playoff. Nella regular season siamo incappati in due sconfitte nelle prime sei giornate, una delle quali proprio a Verucchio, ma in seguito abbiamo trovato i giusti equilibri, cambiando marcia. Da lì alla fine,
CALCIO
playoff compresi, siamo caduti solo un’altra volta, a marzo, in casa contro i Tigers Forlì». Numerosi cambiamenti si erano registrati in estate, con lo sbarco alla “Isla Feliz” di tanti volti nuovi: da Ravenna erano arrivati Bigazzi, Vistoli, Basaglia, Cirillo, Morigi e il giovane Trerè, mentre da Sant’Agata sul Santerno era rientrato Montanari. Restava comunque, in continuità con il passato, uno zoccolo duro. «Ho avuto la fortuna di poter contare su un gruppo molto valido, sempre coeso. Superate le prima difficoltà, si è creato un bel mix tra giocatori vecchi e nuovi. Il nostro segreto? Ognuno di noi si è sacrificato per il bene della squadra, facendo un passo indietro quando era necessario». Terminata la regular season in seconda posizione alle spalle proprio dei Tigers Villanova (stessi punti, ma riminesi in vantaggio grazie allo scorso diretto), in casa Russi non si sono mai fatti sogni pindarici. «È solo nei playoff che abbiamo compreso che potevamo arrivare fino in fondo. In semifinale ci siamo trovati di fronte i grandi favoriti del Faenza Basket Project: in quello che per noi rappresenta un vero e proprio derby, anche per i tanti incroci di giocatori avvenuti in passato, siamo riusci-
ti a sovvertire il pronostico. Vinta quella sfida, abbiamo capito che potevamo conquistare la Serie D». Un sogno, quello della promozione, che dopo averlo avverato è necessario mettere in pratica. «Salire di categoria cambia molto per i costi da sostenere, ma l’intenzione dei dirigenti è quella di fare questa scommessa. Più che dal punto tecnico, la differenza si sentirà da quello fisico, anche in virtù delle presenza di avversarie bolognesi. Non penso però che ci saranno rivoluzioni in organico, anzi stiamo andando verso la conferma di gran parte del gruppo. Davanti a noi c’è un’avventura molto stimolante e speria-
Nato il 19 maggio 1986 grazie all’iniziativa dei soci fondatori Bruno Castagnoli, Sandro Cavallari, Ofelio Fabbri, Angelo Masetti e Giuseppe Valtancoli, il Basket Club Russi dopo qualche mese si iscrive al campionato di Prima Divisione. Nel ’94 compie il salto in Promozione, dove disputa sei stagioni consecutive. Al termine del campionato 2000-01, sotto la guida di Alberto Alfieri, viene promosso D, categoria in cui resta fino al 200809. La dirigenza decide poi di ripartire con un gruppo di giovani russiani dalla Prima Divisione. L’anno della rinascita è il 2013-14: la panchina viene affidata a Marco Venturini e, al termine di una cavalcata trionfale, il BCR ritorna in Promozione, dove disputa i cinque campionati successivi. L’ultimo di questi, chiuso qualche settimana fa, è quello del grande ritorno in D grazie al percorso netto ai playoff, vincendo tutte e sette le partite disputate: negli ottavi batte il Medicina, nei quarti La Fiorita San Marino, in semifinale il Faenza Basket Project e nella finalissima il Villanova Tigers Verucchio. Questo il roster: Babini, Bagioni, Basaglia, Beghi, Bergamaschi, Bigazzi, Bramante, Castellari, Cirillo, Giuliani, Montanari, Morigi, Porcellini, Rosti, Samorì, Senni, Trerè, Venturini (capitano) e Vistoli. Coach: Andrea Tesei. Vice-coach: Sergio Chiaravalli. Direttore sportivo: Andrea Milandri.
mo di continuare a divertire il nostro pubblico». La società presieduta dalla storica presidentessa Carla Capucci può inoltre contare su un settore giovanile piuttosto ampio, composto da 160 tesserati (dai bambini delle elementari fino all’Under 18), suddivisi in dodici gruppi. «C’è un legame unico che unisce la prima squadra ai baby del vivaio. A Russi si sta bene, c’è un ambiente tranquillo. Anche l’amministrazione comunale ci ha dato una mano, realizzando nella palestra un bellissimo parquet e costruendo una tensostruttura per l’attività del settore giovanile. Tutti uniti – termina Tesei –penso che potremo toglierci altre soddisfazioni».
A RAVENNA SI ASSEGNANO GLI SCUDETTI DEI CAMPIONATI GIOVANILI: IL PROGRAMMA Continuano le finali dei campionati nazionali giovanili di calcio allo stadio Benelli di Ravenna (ingresso gratuito), dove si sono già laureati campioni d’Italia gli Under 15 della Roma (2-0 al Milan) e gli Under 16 dell’Empoli (4-3 all’Inter, nella foto). Giovedì 20 giugno si completa il quadro del comparto di serie A e B con la finale Under 17 tra Inter e Roma (ore 20.30). Sarà poi la volta della serie C, con il Benelli che ospiterà la finale Under 17 tra Pordenone e Renate, venerdì 21 giugno alle 18, mentre la finale Under 16 tra Novara e Vicenza si disputerà a Russi il 23 giugno alle 17.30. Ma il comune di Ravenna ospiterà anche le finali dei campionati giovanili dilettanti: a San Zaccaria (il 24 e 25 giugno alle 18), San Pietro in Vincoli (il 24 giugno alle 16.30 e il 26 alle 18), Russi (il 25 alle 16.30) e di nuovo al Benelli, il 26 alle 16.30.
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CULTURA / 21 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA FESTIVAL
Enzo Avitabile porta un po’ di Napoli (e Lampedusa) a Palazzo San Giacomo Il grande musicista partenopeo a Russi con il suo progetto “Attraverso l’acqua”: «Parla di accoglienza, ma anche di come ogni creatura sia un’isola davanti al mare della vita» di Luca Manservisi
A 64 anni da poco compiuti, il sassofonista, compositore e cantautore napoletano Enzo Avitabile è tra nomi più autorevoli e noti, anche all’estero, della musica italiana. Da sempre abituato a mescolare stili e generi diversissimi tra loro – dalla world music alla canzone napoletana, dal jazz al soul – sarà al Ravenna Festival, il 21 giugno a Palazzo San Giacomo di Russi, con il suo progetto “Attraverso l’acqua”, come il titolo di una canzone del suo album del 2016, Lotto infinito, in cui ospita duetti con importanti artisti italiani e nordafricani, tra cui Francesco De Gregori, super ospite anche della serata ravennate. Da dove nasce l’idea del concerto? «Dall’omonimo brano che scrissi a Lampedusa (in occasione della presentazione di Enzo Avitabile Music Life, film del 2012 sulla sua vita diretto nientemeno che dal regista americano Jonathan Demme, ndr) che parla di accoglienza ma anche di migrazioni interiori e soprattutto del mare, non tanto per i barconi, ma di come ogni creatura sia un’isola davanti al mare, il mare della vita. Una canzone e un concerto che hanno una grande aspirazione, quella di esaltare il rispetto e l'amore per la diversità». Crede che gli artisti dovrebbero occuparsi di questioni come queste, che vanno oltre la musica? «Credo che queste cose uno debba sentirle e poi, in propria coscienza, fare una riflessione. Io mi sono sentito, tra i primi, di puntare l'attenzione su Lampedusa, presentando là il film di Demme in tempi non sospetti, ma già “sospettosi”…». Oggi in effetti i migranti sono spesso strumentalizzati a fini elettorali… «Sono a disagio, anzi, questo clima politico proprio mi sconvolge. Sono per l’accoglienza, non lascerei mai nessuno in mare. Perché capisco le difficoltà, le inquietudini che porta la gestione di un fenomeno come quello migratorio, però quando c'è il pericolo, quando la gente muore…». Tornando alla musica, il concerto di Ravenna sembra un viaggio nelle tradizioni popolare… «Ci sono vari elementi che si incastrano, ci sono suoni antichi, processionali, e poi la “black tarantella” della mia band, i Bottari di Portico, i ritmi di Tony Esposito (celebre percussionista napoletano, ndr) a cui si aggiungerà tutto quello che mi ha portato la vita, le collaborazioni, gli incontri. Si tratta di un mix dove niente prevale, con una grande attenzione al suono ma anche alla parola, al gesto, alla danza. L’obiettivo è viaggiare con la musica, mantenendola indefi-
nita: vogliamo essere il genere, non vogliamo rappresentare un genere». Lei è considerato un maestro della contaminazione tra generi e porta avanti tanti progetti in più campi, come si approccia alla musica? «In questi ultimi anni ho vinto il premio Ubu per la composizione per il Vangelo con Pippo Delbono, affrontato i percorsi strumentali delle grandi orchestre del jazz, la musica sacra. Vivo una sorta di inquietudine a non lasciare nessun progetto che sia musicale. Ma parlare di musica è pericoloso, si rischia di entrare nella retorica. Mentre con il linguaggio della musica possiamo riuscire proprio a sconfiggere questo storico nemico che è la retorica...». È riuscito a esportare la tradizione napoletana? Rappresenta un limite cantare in dialetto come nel suo caso? «Da quando abbiamo iniziato questo percorso, nei primi Duemila, abbiamo partecipato a grandi festival internazionali, cercando di portare la tradizione in una sorta di realtà urbana, di interpretare il passato con gli occhi del futuro. Napoli è sempre stata una città fertile per quanto riguarda la produzione artistica e la lingua non può essere un ostacolo. Non ascoltiamo forse Cesaria Evora (celebre per cantare in creolo capoverdiano, ndr)? La parola a volte diventa mantrica e va oltre al significato semantico, arriva al cuore». Cosa ne pensa di quello che sta facendo con lo stesso dialetto napoletano un personaggio molto amato soprattutto dai più giovani come Liberato? Lo conosce?
L’ormai tradizionale due giorni del Festival a Russi, nel grande giardino di Palazzo San Giacomo, vedrà il 21 giugno il grande concerto di Enzo Avitabile – di cui parliamo nell’intervista di questa pagina, con tanto di super ospite Francesco De Gregori – e il 22 giugno una serata in cui sono tutti chiamati a ballare sotto le stelle. Protagonista l’Orchestrona della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, nata vent’anni fa su iniziativa di Davide Castiglia. In questa occasione, special guest sono la voce di Paola Sabbatani e i Bevano Est, esperti del più arcaico repertorio da ballo della tradizione romagnola, quello di prima del liscio.
«Certo, io ascolto tutto. A me piacciono queste cose, questa volontà di ricercare nuove strade. Questo fatto di osare: in musica bisogna osare, utilizzare sempre nuovi linguaggi. E poi anche la sua vicenda (Liberato è un rapper la cui identità è ancora sconosciuta, ndr) diciamo la verità, è simpatica». Che rapporto ha invece con Ravenna e con il Festival? «Mi è stata fatta questa richiesta e sono strafelice, seguo il festival da anni: piano piano, lentamente, sta riuscendo a portare avanti una proposta originale e praticamente unica. Di Ravenna poi sono innamorato da sempre, da quando in particolare negli anni settanta venni in concerto con Edoardo Bennato, fu una serata incredibile, mi è rimasta nel cuore, sono molto felice di tornarci». A proposito di collaborazioni, tra le numerosissime, quali ricorda con maggiore affetto? «Suonare con James Brown naturalmente è stato incredibile, così come incontrare Tina Turner, che mi avvicinò al buddismo. E poi la world music, ho suonato con Khaled, Youssou N'Dour, Bregovic. O ancora, le collaborazioni con i grandi cantautori italiani, fino all'ultimo pezzo con Pino Daniele, che già si muoveva verso il minimalismo come linguaggio. Su questo tema, proprio in questi giorni ho riletto un'affermazione straordinaria di Carmelo Bene, lui parlava del danno che il bel canto ha fatto al canto, nel senso che spesso cerchiamo di impreziosire qualcosa che in realtà avrebbe bisogno del contrario. Ecco, io ho lavorato tanto nella mia carriera per non perdere di vista la sostanza…». (Intervista integrale sul Ravenna Festival Magazine)
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22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
ROCK INTERNAZIONALE/1
A PINARELLA ANCHE LE COVER DEI ME FIRST AND THE GIMME GIMMES Continuano i concerti in esclusiva italiana del Rock Planet di Pinarella di Cervia che giovedì 20 giugno ospita la storica band californiana hard & heavy Ugly Kid Joe mentre martedì 25 salirà sul palco il supergruppo americano Me First and The Gimme Gimmes, noti in tutto il mondo per le loro cover in stile punk di canzoni che punk non lo sono per nulla...
WORLD & ROCK Al Peter Pan dalla Colombia al folk-pop dei pisani Campos
SURF ROCK
Sabato 22 giugno tradizionale concerto all’ora dell’aperitivo al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna: atmosfere sudamericane con Los Cumbiamberos e la loro cumbia colombiana (i membri del arrivano anche da Colombia e Perù). Mercoledì 26 giugno torna invece al Peter Pan l’appuntamento con la radio in spiaggia: diretta con i deejay di Radio Melody dalle 20 e dalle 22 concerto dei pisani Campos (foto), band che unisce cantautorato in italiano, folk, pop ed elettronica, molto chiacchierata in particolare per il secondo disco di fine 2018.
Sabato 22 giugno dalle 18.30 n collaborazione con Hey Man Booking approdano al Bagno Polka di Marina Romea gli israeliani RPS Surfers, surf band strumentale proveniente da Tel Aviv. La loro musica può essere descritta come una combinazione di surf tradizionale degli anni '60 con suoni mediorientali, incalzati da chitarre strumming e organi analogici d'epoca.
Gli israeliani RPS Surfers al Polka
I californiani Par Avion al Pancotto Mercoledì 26 giugno nel cortile dell’Osteria del Pancotto di Gambellara, dalle 19.15 concerto dei californiani Par Avion con il loro rock strumentale con influenze surf. Con aperitivo.
ROCK INTERNAZIONALE/2
ROCK MADE IN ROMAGNA Garage e beat al Caesar con i Last Cavemen Sabato 22 giugno dalle 17 al bagno Caesar di Lido Adriano concerto garagebeat rock con i romagnoli Last Cavemen, sorta di supergruppo con i componenti di due band protagoniste nella scena garage e beat italiana e non solo, i Last Killers e i Cavemen.
Serata “progressive” al Mosquito con gli Aldi dallo Spazio Domenica 23 giugno dalle 18 al bagno Mosquito di Marina di Ravenna concerto degli Aldi dallo Spazio, progetto nato nel 2015 da cinque ragazzi ravennati, ispirati dall'epoca d'oro del rock progressivo.
La world music dei Supermarket al Quevida Domenica 23 giugno dalle 18 al Quevida di Porto Corsini concerto dei romagnoli Supermarket, con la loro “world music” interamente strumentale.
BLUES
ALL’HANA-BI GLI AUSTRALIANI DUNE RATS E STONEFILED E LE AMERICANE DARTS Tre concerti di caratura internazionale nei prossimi giorni al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna. Sabato 22 giugno l’appuntamento è con gli australiani Dune Rats, band oggetto di culto in patria, tra surf-rock e autoproduzione, particolarmente folli dal vivo. Martedì 25 invece torna all’Hana-Bi il quartetto tutto al femminile The Darts (foto), dagli Stati Uniti, con un’esplosiva miscela di garage-punk e psych. Giovedì 27 invece ancora dall’Australia, ecco le le Stonefield delle sorelle Findlay, tra stoner e rock psichedelico.
ROCK EMERGENTE Finale regionale di Arezzo Wave Venerdi 21 giugno torna a Ravenna in Darsena Pop Up la finale regionale dell'Arezzo Wave Love Festival. Dalle 20, a ingresso libero.
SUDAMERICA Calypso con Baobab al Finisterre Venerdì 21 giugno dalle 21 al bagno Finisterre di Marina atmosfere caraibiche con il concerto dei Baobab, progetto ravennate tra calypso, jazz e rhythm and blues.
ANDY J. FOREST PER L’ANTEPRIMA DI SPIAGGE SOUL
All’Oasi la cumbia di Forero
Mercoledì 26 giugno dalle 21.30 concerto di anteprima di Spiagge Soul 2019 al bagno Marlin di Punta Marina. Protagonista uno storico bluesman come Andy J Forest, virtuoso dell’armonica, con band.
Il 22 giugno dalle 21.30 al bagno Oasi di Marina di Ravenna ritmi sudamericani con Carlos Forero e il suo progetto “Cumbia Poder”.
POPOLARE Musiche della tradizione emiliana nell’ex cava Marana di Brisighella Prosegue all’ex cava Marana di Brisighella la rassegna “Recondite armonie”: venerdì 21 giugno alle 21, Osteria del Mandolino propone musiche della tradizione popolare emiliana.
ANTICIPAZIONE
ARRIVANO I CANTAUTORI AL MERCATO (AGRICOLO) Nuova rassegna a Ravenna: si parte il 28 con Lorenzo Kruger Una nuova rassegna a Ravenna, per tre venerdì al Mercato Coperto agricolo di piazza dei Carabinieri (via Bovini-angolo via Canalazzo). Si parte il 28 giugno con il mercato che resterà aperto ininterrottamente dalle 16 alle 22.30. Dalle 18.30 la piazzetta antistante diventerà un piccolo salotto dove sorseggiare “agriaperitivi a base di frutta di stagione”, vini autoctoni e birre agricole accompagnati da assaggi di formaggi e salumi contadini. La selezione musicale sarà curata dai dj Marco Petrini e Lucah P. Conti. Dalle ore 21 spazio al primo concerto del mini-festival “Cantautori al Mercato”. Sul palco Lorenzo Kruger (foto), leader dei Nobraino, in versione solista. Secondo appuntamento, venerdì 19 luglio, con il cantautore ravennate Giacomo Scudellari. Si chiude venerdì 6 settembre, con i Solmeriggio, trio ravennate che si muove tra folk, world music ed elettronica.
CULTURA / 23
PRONTO INTERVENTO E INTERVENTI D’EMERGENZA:
334 3218031 SERVIZI di PULIZIA e GIARDINAGGIO
Lido Adriano - via T. Zancanaro 74 - tel./fax 0544 493950
MUSICA SACRA/1 A San Vitale all’ora dei Vespri, dal sassofono alle viole da gamba Prosegue nell’ambito del Ravenna Festival la rassegna di musica sacra alla basilica di San Vitale, tutte le sere alle 19 con ingresso a 1 euro. Il 20 giugno il sassofono di Dimitri Grechi Espinoza sfrutterà l’unicità dell’acustica della basilica per creare armonie attraverso le risonanze naturali. Dal 21 al 23 giugno un percorso mariano si dipana attraverso il Seicento barocco proponendo autori legati in particolare a Venezia. Ecce Maria: ghirlanda di Mottetti sacri e Cantate è una meditazione sulla figura della Vergine, donna e madre. A farsene guida l’Ensemble Dolci Accenti, composto da interpreti attivi sulla scena internazionale della musica antica: Michele Fracasso tenore, Daniele Cernuto viola da gamba e Calogero Sportato voce e tiorba. La viola da gamba, strumento principe del rinascimento per la sua somiglianza alla voce umana, sarà protagonista dal 24 al 26 giugno di Pulvus et umbra sumus, dedicato a uno dei maggiori polifonisti del Cinquecento, Carlo Gesualdo da Venosa, precursore della musica moderna. Il quartetto di viole da gamba Consorteria delle Tenebre (Teodoro Baù, Rosita Ippolito, Marco Casonato, Noelia Reverte Reche) propone alcune delle sue più note composizioni accanto a pagine di autori coevi attivi nel territorio partenopeo, per concludere con una composizione del contemporaneo Paolo Baioni. Il consort è nato nel 2016 dall’incontro di musicisti di formazione internazionale specializzati nella prassi esecutiva antica e vanta collaborazioni con artisti quali Vinicio Capossela.
MUSICA SACRA/2 A Sant’Apollinare in Classe il “Messiah” di Handel Il 23 giugno alle 21 alla basilica di Sant’Apollinare in Classe il Coro Costanzo Porta e l’Ensemble Cremona Antiqua, diretti da Antonio Greco, eseguiranno il “Messiah” composto da Georg Friedrich Handel, Oratorio in tre parti per soli, coro e orchestra.
20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
PREVENTIVI GRATUITI
DANZA
FESTA DELLA MUSICA/1
I QUINTORIGO IN PIAZZA A LUGO FESTEGGIANO I LORO PRIMI VENT’ANNI Appuntamenti dalle 17.45 di venerdì 21 giugno
E il 27 al Pavaglione Marcorè omaggia Fabrizio De André
MILES DAVIS VISTO DAL GRUPPO NANOU Dopo l’anteprima a New York di aprile, debutta in Italia il 26 giugno al teatro Alighieri (ore 21) nell’ambito del Ravenna Festival l’ultima fatica del gruppo nanou. La compagnia fondata a Ravenna nel 2004, composta da Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura, trae ispirazione dal processo creativo del compositore jazz Miles Davis (1926 - 1991) senza però contemplarne le sonorità in we want miles, in a silent way, progetto firmato da Amico, Bracci e Marco Maretti, in cui il suono della tromba viene eliminato dalle musiche per focalizzarsi sulle partiture che, da musicali, diventano coreografiche.
Venerdì 21 giugno, in occasione della Festa della Musica, la Scuola Malerbi, Nell’ambito del Ravenin collaborazione con Il Comune di na Festival a Lugo gioLugo, organizza diversi appuntamenti vedì 27 giugno concerto per le vie del centro. del celebre attore Neri Alle 17.45, sul sagrato della chiesa di Marcoré, qui in veste di S. Onofrio ci sarà l’apertura con cantante in un omaggio l’appuntamento intitolato “Suoniamo a Fabrizio De André, Insieme!”, una carrellata di tutti i “Come una specie di gruppi di musica di insieme ed sorriso”, accompagnato ensemble della scuola di musica che dallo Gnu Quartet. Approporranno un repertorio tratto dalla puntamento al Pavagliomusica da film di Harry Potter e Willy ne dalle 21. Wonka sotto la direzione del maestro Stefano Martini. Alle 18.30, all’interno della chiesa di S. Onofrio si terrà l’evento intitolato “Pianissimo”, esibizione al pianoforte dei giovani talenti del maestro Minguzzi, tra Bach, Mozart, Chopin e Beethoven. Alle 21.15, sul monumento di Baracca si terrà il concerto dei Quintorigo che festeggiano i vent’anni dall’esordio sulla scena musicale proponendo pezzi tratti dal loro ultimo album Opposites. Versatile come poche altre band della penisola, il quartetto ama mescolare le carte, spingersi oltre i confini e i cliché del jazz, del rock e anche della musica classica.
roccacinema
24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
giovedì 20
venerdì 21
BOY ERASED: VITE CANCELLATE
Yorgos Lanthimos
di Joel Edgerton
LA FAVORITA
RAVENNA FESTIVAL/1 RAVENNA FESTIVAL/2 Le stelle di Dante ai chiostri francescani
“La cantica del ricominciare”: in scena il Purgatorio delle Albe
Ai Chiostri francescani alle 11 di ogni mattina per la rassegna “Giovani artisti per Dante” nell’ambito del Ravenna Festival, dal 21 al 27 giugno si riparte per un altro viaggio impossibile, questa volta con Le stelle di Dante in compagnia di Moka e Hertz, due strambi alieni robotici con una grande passione per tutti i reperti provenienti dal pianeta Terra. Ma la scoperta dell’opera di un certo Dante, che Moka e Hertz credono uno scienziato e un esploratore intento nella descrizione del proprio pianeta natio, è l’occasione per un sorprendente e straniante punto di vista sulla Commedia. La narrazione è affidata alle marionette di Gianluca Palma e Mariasole Brusa, dal cui incontro - nel 2011 - è nato All’inCirco, progetto di ricerca sul teatro di figura e sull’arte di strada che si propone di integrare arti diverse e complementari, e che, in questo caso in collaborazione con il Teatro del Drago, intende riportare alla luce la passione di Dante per gli aspetti scientifici del mondo, permettendo di intuire come scienza e poesia siano due facce della stessa medaglia, due letture del mondo complementari e altrettanto indispensabili.
Dal 25 giugno il debutto e le repliche del secondo step del progetto su Dante che vede la partecipazione dei cittadini direttamente alla messa in scena
Ecco l’atteso debutto a Ravenna del Purgatorio di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, a due anni da quell’Inferno che incantò letteralmente la città. Secondo step di un progetto che si concluderà nel 2021 con il Paradiso, dopo la prima a Matera (capitale della cultura 2019), ora il Purgatorio va in scena nella città di Dante, dove lo spettacolo è nato. Ancora una volta coinvolgendo la cittadinanza in un percorso corale che prenderà l’avvio dalla Tomba del poeta e condurrà ancora una volta fino al Rasi, questa volta nel giardino dove ci eravamo appunto lasciati al termine dell’Inferno. Questa è la cantica di mezzo, definita da Marco Martinelli, «la cantica del ricominciare». Come scrive Iacopo Gardelli sul Ravenna Festival Magazine (lo spettacolo è infatti ancora una volta prodotto dal Festival) «la posta in gioco per Martinelli e Montanari si alza considerevolmente. L'Inferno, oltre ad essere molto più conosciuto al largo pubblico rispetto alle altre due cantiche, parla al nostro Duemila con un logica antica, dunque contemporanea. Nella “fossa” i peccati rispondono ad una giustizia ferrea, regolata dal contrappasso, che soddisfano la nostra forma mentale. I dannati si ergono scultorei, in una perversa nobiltà che è già modernissima. Il male, insomma, è fotogenico, e attira i nostri occhi post-totalitari come una calamita. Ma il Purgatorio non è così. Questa magnifica invenzione, tutta dantesca, è un luogo chiaroscurale, acquatico, dolce, nel quale risuonano canti, e non grida. Un luogo le cui “cornici” sono ordinate non dalla giustizia, ma dall'amore, secondo l'ordine dei sette peccati capitali. Un luogo di mutazione e di ordalie, dei passaggi oltre il fuoco e dei battesimi sott'acqua. Qui la ragione capisce che deve abdicare alla sua superbia per giungere al suo superamento. Per citare un verso caro alle Albe, “dove c'è pericolo cresce anche ciò che salva”: tanto più difficile si fa la rappresentazione, tanto più cresce il coraggio e l'inventiva del gruppo ravennate». Lo spettacolo è in scena dalle ore 20 dal 25 giugno al 14 luglio, tutti i giorni (tranne il lunedì). Le Albe si sono avvalse di maestranze interne (accanto agli storici Luigi Dadina, Roberto Magnani, Alessandro Argnani, Laura Redaelli, Alessandro Renda, le “nuove” leve Massimiliano Rassu, Matteo Gatta, Marco Montanari, Mirella Mastronardi e naturalmente Gianni Plazzi) e di tecnici esterni, come Luigi Ceccarelli e Simone Marzocchi per le musiche; Edoardo Sanchi e Paola Giorgi per scene e costumi; Fabio Sajiz e Marco Olivieri, per disegno luci e regìa del suono.
Il Purgatorio andato in scena a Matera
La seconda cantica illustrata in Classense Aprirà sabato 22 giugno la mostra che la Biblioteca Classense organizza in occasione della XXX edizione del Ravenna Festival dal titolo "Il Purgatorio degli italiani. L'immaginario dantesco nelle edizioni moderne della Classense". In parallelo allo spettacolo Purgatorio del Teatro delle Albe, viene presentata una selezione di edizioni illustrate moderne e contemporanee tratte dalle collezioni classensi. L'esposizione comprende opere di artisti che dalla seconda metà dell'Ottocento ai giorni nostri si sono cimentati con l'iconografia della seconda Cantica dantesca. Fino al 14 luglio, dal martedì al sabato dalle 9 alle 19, domenica e lunedì dalle 14 alle 19.
RAVENNA FESTIVAL/3
Un dialogo impossibile tra Lucrezio e Seneca firmato da Dionigi Il 20 giugno al teatro Alighieri, alle 21, va in scena lo spettacolo Quando la vita ti viene a trovare, dialogo tra Lucrezio e Seneca scritto dall’ex rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi. In scena a interpretare i due filosofi latini, uno epicureo e l’altro stoico, Enzo Vetrano e Stefano Randisi che ne curano anche la regia, con le musiche originali diAlessandro Cipriani. «La forza dei classici» sostiene Dionigi, «è nell’essersi posti, ben prima di noi, quelle domande che ancora oggi sentiamo come fondamentali. Lucrezio e Seneca, a un secolo di distanza l’uno dall’altro, si sono occupati, con visioni profondamente opposte, di politica, di religione, della felicità, dell’amore e della morte. Il primo, sostenendo l’otium e il vivere appartati, ritiene la religione frutto dell’ignoranza delle leggi della fisica e della natura e pertanto causa di paure e affanni; il secondo, fautore del negotium, coniuga la politica con la religio romana. È la duplicità del nostro tempo – politica o antipolitica, credere o capire, otium o negotium – messa in scena da due delle più acute voci di attori/autori dei nostri giorni. Per provare a intelligere, ad andare in profondità e indagare le relazioni tra le cose».
llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop Lunedì 24, ore 10:30 Marco Garoni Il cielo estivo
(attività adatta a bambini a partire da 5 anni)
Martedì 25, ore 21
Claudio Balella Neil Armstrong: un uomo sulla Luna
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Serate a tema con musica live! • Cucina romagnola • Specialità pesce • Pizza al metro
POSSIBILITÀ DI CENARE NEL GIARDINO ESTIVO
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sabato 22
domenica 23
lunedì 24
IL TRADITORE
DOLOR Y GLORIA
di Marco Bellocchio
di Pedro Almodóvar
I FRATELLI SISTERS di Jacques Audiard
martedì 25
mercoledì 26
DAFNE
MARIA REGINA DI SCOZIA
di Federico Bondi Ospite Carolina Raspanti
CULTURA / 25 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
di Josie Rourke
ARTE CONTEMPORANEA
Alla Classense un ricordo di Nanni Balestrini con “VogliAMO tutto”
ARTISTIPEDIA di Ilaria Facchini - @igers_ravenna
Marii, con quel sorriso radioso e pieno di glamour
Alla Sala del Mosaico della biblioteca fino al 3 settembre una tela dell’artista morto in maggio. All’inaugurazione anche il figlio Giacomo Venerdì 21 giugno alle 18 nella Sala del Mosaico della biblioteca Classense di Ravenna inaugura la mostra di Nanni Balestrini VogliAMO tutto. L’esposizione sarà visitabile dal 22 giugno al 3 settembre. La sala, caratterizzata da un pavimento musivo del VI secolo, ospiterà la grande tela di Nanni Balestrini “Anni '70, Anni '80” (cm 700 x 500), uno dei lavori più significativi della sua ricerca poetica sulle condizioni espressive del linguaggio e dei contesti sociali e politici della sua enunciazione. Balestrini, nato a Milano nel 1935, scrittore, poeta, artista visivo, fin dagli anni Sessanta è stato al centro dei cambiamenti culturali nazionali: tra gli animatori della stagione della neoavanguardia, ha fatto parte dei poeti "Novissimi" e del "Gruppo 63" con Umberto Eco, Angelo Guglielmi, Renato Barilli, Alberto Arbasino, Amelia Rosselli, Furio Colombo, Giorgio Manganelli, Edoardo Sanguineti ed altri ancora. Nel contempo, l'artista ha maturato una straordinaria attività nel campo delle arti visive con moltissime occasioni espositive. Del resto come dichiarò lo stesso Balestrini nel 2017: «Ho l’abitudine di vedere i livelli verbale e visivo come una cosa sola (…) Ho iniziato la mia attività artistica scrivendo poesie, ma sono sempre stato interessato alle trasformazioni delle arti di avanguardia». La mostra raven-
PERFORMANCE
nate riprende la visione di Vogliamo Tutto - titolo espropriato dal libro di Balestrini (1971) che ispirò intere generazioni con la storia dell’operaio Alfonso ovvero la sintesi delle illusioni umane e dell’incontrastato potere della rappresentazione mediatica. La giornata sarà occasione di un ricordo affettuoso e partecipe dell'artista scomparso lo scorso 20 maggio con la lettura di alcune tra le sue poesie più significative da parte di Franco Costantini e la testimonianza di Manuela Gandini sotto la cura di Davide Di Maggio e Paolo Trioschi. Interviene Giacomo Balestrini, figlio dell'artista.
“SCULTURE SONORE” TRA BURRI E TEODORICO Il 21 giugno tornano le “sculture sonore” dell’associazione riBellArti, attraverso la campagna Salvalarte di Legambiente per valorizzare e rendere fruibili luoghi d’arte di Ravenna. In programma una performance itinerante con partenza alle 17,50 partenza da Museo d’Arte della città di Ravenna con uno spettacolo attorno alla “Rotoballa” di Marco Bravura. La performance prosegue fino al Palazzo di Teodorico (dove alle 10 del mattino sarà stata inaugurata l’installazione di Abra Degli Esposti) che alle 18.30 ospita l’evento musicale “Il rimbalzo dell’Eco”. Alle 19.45 è in programma invece l’arrivo (in bici) al Grande Ferro R di Alberto Burri al Pala de Andrè (nella foto una delle passate edizioni) dove si terrà la coreografia partecipata “Onniscienza”, tra scultura, musica e teatro. Ingresso libero, al termine buffet.
Questa settimana vi presentiamo un'altra icona di stile del territorio ravennate, Maria Lazzara. Laureanda alla facoltà di Economia e Commercio di Forlì, adora viaggiare e scattare foto per il suo profilo Instagram che cura con molta dedizione. Maria, che si definisce solare, gioiosa e romantica, per le sue foto trova ispirazione dai luoghi che visita ma anche dalla vita di tutti i giorni. I suoi outfit sono sempre curati nei minimi dettagli ed in armonia con il background scelto. La vita da Influencer le ha regalato significative collaborazioni con brand di abbigliamento e accessori ma anche un importante community che la segue e la sostiene. Se vi abbiamo incuriosito il suo profilo è @marii_95_ .
FOTOGRAFIA I curatori della mostra su Dolcini al bagno Toto
PITTURA In mostra Giulio Galassi
In occasione della mostra Arrigo Dolcini professione fotografo. Marina di Ravenna negli anni ‘50 e ‘60, il Mar organizza, martedì 25 giugno alle 17.30 al bagno Toto di Marina di Ravenna, un incontro con i curatori Alessandra Dragoni e Gabriele Pezzi, con alcuni dei protagonisti ritratti dal fotografo ravennate e con Pericle Stoppa, animatore culturale e memoria storica di Marina. Condurrà il direttore del Mar Maurizio Tarantino.
La mostra Giulio Galassi, dedicata al noto pittore bagnacavallese, sarà inaugurata sabato 22 giugno alle 18 alla Chiesa del Pio Suffragio a Bagnacavallo. Curata da Carlo Polgrossi e organizzata dal figlio dell’artista, Raffaello, e da Claudio Cervellini, la mostra propone oli, tempere, tecniche miste, acquerelli e pastelli realizzati da Galassi. Fino al 7 luglio.
ore 16.30
PROGRAMMA
Ritrovo in Piazza San Francesco ore 17
RO BERTO PA PETTI animerà la piazza con i suoi giocattoli ecologici ore 18
C O N C E R T O D I M U S I C H E I R I S H E G YP SY a cura della Vlashaj Band di Bologna ore 19
B R IN D IS I C O N A SS A G G I O D I P R O D O T T I offerti dalle aziende del Bio Marchè Con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ravenna e della Diocesi di Ravenna il Bio Marchè è organizzato dall'AIAB (Associazione Agricoltura Biologica) Emilia Romagna.
26 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
Incontro tra giganti nella serie di Annaud tratta da Dicker
Ottetto, oboe, clarinetto: che gioia per tutti conoscere gli strumenti
Fabrizio Silei per i “grandi”
di Francesco Della Torre
di Enrico Gramigna
di Federica Angelini
La verità sul caso Harry Quebert (Miniserie di Jean-Jacques Annaud, 2018) Incontro tra giganti: il regista Annaud è colui che 33 anni fa ha portato sullo schermo Il nome della rosa, e non solo, mentre il protagonista Patrick Dempsey è l’arcinoto dottor Sheperd di Grey’s Anatomy. La miniserie composta da 10 episodi della durata di una quarantina di minuti cadauno e trasmessa in Italia da Sky, è la trasposizione dell’omonimo romanzo di grande successo scritto da Joel Dicker; notizia utile esclusivamente nel darci la buona notizia che la serie non dovrebbe avere ulteriori stagioni. Quebert è uno scrittore di successo che nel 1975, da semi sconosciuto, si trasferì da New York a Sommerdale in una cittadina del Maine sull’oceano e dove incontrò la quindicenne Nola con la quale instaurò una strana e morbosa relazione. Nola pochi mesi dopo sparì nel nulla e nel 2008 (anno di ambientazione presente) vengono ritrovati i resti del suo cadavere proprio vicino alla casa dell’ormai famoso scrittore che viene di conseguenza accusato e arrestato. Marcus Goldman, un giovane scrittore di successo nonché allievo di Quebert, si reca sul posto per indagare sulla vicenda. Costruita con una narrazione che procede parallela tra presente e passato (ben ricostruiti nell’atmosfera e nel trucco dei protagonisti), la storia non fa altro che portarci dentro Sommerdale, vista come una Twin Peaks atlantica, svelando con abilità narrativa ma con ritmo a volte eccessivamente compassato tutti i misteri che avvolgono i suoi abitanti. La recitazione regge nei suoi protagonisti con un convincente Dempsey impegnato a scrollarsi di dosso il suo personaggio più famoso, con una lolita di fascino acerbo e magnetico (l’ex modella Kristine Froseth) e alcuni personaggi di contorno gustosi e interpretati da mostri sacri quali la tarantiniana Virginia Madsen e il camaleontico Ron Perlman. Come dicevamo, il ritmo è il principale problema di una serie comunque bella e avvincente nel mistero che pone al centro della narrazione: si potevano ridurre il numero degli episodi e introdurre qualche personaggio in meno per non rischiare caratterizzazioni banali. Va detto che alla fine tutto torna, e a coloro che troveranno prevedibile la soluzione finale, volevo solo comunicare che ci avete preso per caso, perché è chiaro che qualcuno dei personaggi a uccidere la vittima lo è stato per forza. Però alla fine non resta nulla in sospeso e la vicenda si compie, caratteristica preziosa per le fin troppo commerciali serie di oggi. Capitolo Arene: aprono anche la storica Arena del Sole di Lido di Classe e Arena Borghesi, vero e proprio cinema d’essai all’aperto nei cieli faentini.
Ci sono aspetti di un’orchestra sinfonica che si danno per scontati ma che sono il frutto di decenni di esperimenti. Dal punto di vista timbrico i compositori hanno sempre cercato di aggiungere nuove sfumature che hanno, nel corso della storia, acquisito una valenza universale cessando la loro esistenza episodica. In questo senso è interessante guardare a come si siano affermati gli strumenti a fiato: nel particolare la cosiddetta famiglia dei legni riveste un ruolo cardine con l'ottetto (formato da quattro coppie) che campeggia nel pieno centro dell'orchestra alle spalle dell'emiciclo delle viole da braccio e da gamba. Il principe di questa formazione è, indubbiamente, l'oboe: questo strumento deve il suo timbro preclaro all’ancia doppia che, insieme al canneggio del corpo, gli consente di produrre quel caratteristico suono penetrante definito anatrescamente da Sergej Prokof'ev. Una piccola curiosità coinvolge poi questo strumento: esso è colui che dà il la all’orchestra, deputato a fornire la nota di riferimento per l’accordatura universale del gruppo. L’altro strumento ad ancia doppia presente in orchestra è il fagotto che, diversamente dall’oboe, svolge le sue funzioni, specialmente nel registro grave, di sostegno armonico dei legni grazie anche al suo caratteristico timbro paterno e cavernoso. La presenza di questi due strumenti in orchestra è attestata stabilmente già nel Barocco (sebbene il fagotto non abbia sempre una sua parte, ma venga accorpato agli strumenti del continuo) e nel corso della storia non è mai stata messa in discussione. Il suono del clarinetto è, invece, prodotto da un'ancia semplice: esso cominciò a essere inserito negli organici dapprima in maniera occasionale e in seguito cristallizzando la presenza grazie al fascino del particolare timbro dolce e mellifluo. I tre strumenti hanno in comune l’origine del suono: l'ancia. Questa porzione di canna è tenuta tra le labbra e fatta vibrare dall'esecutore durante l’insufflazione, cosa che non avviene per la produzione del suono sul flauto, unico strumento dell'ottetto non dotato di ancia. Il suono del flauto nasce dall'aria indirizzata verso lo spigolo di una fessura nella testata che dona quel timbro caratteristico e argentino che gli consente di svettare sopra il pieno orchestrale. Conoscere le caratteristiche di ogni strumento è necessario per ogni compositore, tuttavia anche l'ascoltatore trarrà grande gioia nel riconoscere e gustare con consapevolezza i timbri in seno all’orchestra.
Ecco la novità, il detective contadino. Che in effetti ci mancava. La penna è quella di Fabrizio Silei, noto ai più per i tanti e bei libri per ragazzi, che questa volta si cimenta con una storia ambientata negli anni Trenta a Firenze Trappola per volpi (Giunti editore). L’omicidio della giovane moglie di un senatore porterà il “fagianino” Vitaliano Draghi, ossia il giovane figlio di un fattore delle campagne toscane appena laureatosi e divenuto vicecommissario, a indagare per scoprire una verità più complessa delle apparenze. Ma con lui vorrà appunto il contandino, quello straordinario e coltissimo Pietro Bensi che se fosse nato in un’altra famiglia chissà chi sarebbe potuto diventare: intelligente, curioso, sensibile, ha letto più libri lui del conte dalla cui sterminata biblioteca è abituato a prenderli in prestito. Un po’ lungo, con una trama non proprio straordinaria soprattutto in merito all’originalità del movente, il libro ha comunque più di un pregio e può rappresentare una lettura quanto mai gradevole. Innanzitutto, non manca l’ironia e non mancano nemmeno scenette di vera e propria comicità (leggi come viene trattato il prefetto, per esempio). A funzionare è l’ambientazione in epoca fascista tra convinti camerati e persone più scettiche e distanti, come gli stessi protagonisti naturalmente. Interessante anche la figura del conte e i rapporti tra classi sociali diverse che in campagna sembrano smussarsi più facilmente che in città. L’antifascismo è presente ma non propriamente militante, l’orrore delle legge razziali deve ancora arrivare, ma che sia una dittatura intollerante è ormai già chiarissimo e abbiamo uno scorcio anche sulla resistenza. Soprattutto, a funzionare è la lingua impastata di toscanismi, rispettosa dell’epoca, che si modula in base ai personaggi (e il pensiero non può che correre, come spesso accade e più che mai in questi giorni, all’esempio di Camilleri, giallista che ha impregnato la sua lingua di siciliano fino a creare una sorta di lingua tutta sua e originale). Dall’impostazione e dal finale sembra chiaro che questa possa essere solo una prima avventura di una coppia di detective che potrebbe anche funzionare, magari con qualche asciugatura e qualche limatura in più e chissà che non possa portare il nostro contadino Pietro Bensi fino addirittura a Ravenna, visto che qui abita la sorella del Conte per cui lavora.
“Di nascosto” di Adriano Zanni
FIORI MUSICALI
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
Ndl - Nota del lettore
JUNIOR / 27 20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
LIBRI
TEATRO
LABORATORI Mosaici collaborativi e arti circensi nei laboratori per gli under 16
Tornano le letture al mare con Nati per Leggere Incontri a partire dal 25 giugno alle 17 Torna, dal 25 giugno al 26 luglio, la rassegna “Un bagno di libri - Nati per Leggere in spiaggia”, voluta dall'Istituzione Biblioteca Classense del Comune di Ravenna per promuovere le letture ad alta voce per genitori con bambine e bambini da 0 a 6 anni. Durante il mese nel quale si svolgerà l’iniziativa, giunta al nono anno, saranno proposti quaranta appuntamenti in otto stabilimenti balneari, aderenti al programma Nati per Leggere, di Lido Adriano, Marina di Ravenna, Punta Marina e Casalborsetti. Martedì 25 giugno si parte con le letture al bagno Adria di Casalborsetti e al Nariz di Punta Marina Terme, che si ripeteranno poi nei martedì successivi; i mercoledì le letture saranno al Sottomarino di Marina di Ravenna, al giovedì al Giada di Lido Adriano, al Paradiso di Marina di Ravenna e al Ventaglio di Casalbrsetti, al venerdì al Kamala e al Perla di Punta Marina Terme, sempre alle 17. In tutti i bagni sarà anche possibile per bambine e bambini prendere a prestito i libri messi a disposizione dalla biblioteca Ada Ottolenghi e da Casa Vignuzzi e leggerli sotto l'ombrellone o a casa con mamma e papà. Nella scorsa edizione di “Un bagno di libri – Nati per Leggere in spiaggia” sono stati coinvolti 277 genitori e 398 bambini mentre i lettori volontari hanno letto oltre 400 libri, per un totale di 30 appuntamenti.
FIDO IN AFF
IDO
DAB Dab è un pastore tedesco di 5 anni, molto tranquillo e socievole. Ha una forma di displasia al momento curata con integratori. Sarebbe la compagnia ideale per una famiglia tranquilla come lui, magari con un piccolo giardino in cui sgranchirsi un po’ le zampe. Dab si trova nel canile di Ravenna. Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: tel. 0544 453095
ADOTTAM ICI FILIPPO Ecco il gattino Filippo, cinque mesi circa, molto carino e affettuoso, è un po’ intimorito dai bambini ma per il resto socievole. Cerca con urgenza una casa sicura! Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: cell. 333 2070079
Partono il 24 giugno e l'1 luglio le due settimane/laboratorio rivolte a ragazzi dai 12 ai 16 anni e dedicate all'apprendimento del mosaico e delle arti circensi. “Mosaico collaborativo” è gestita da Giorgia Baroncelli e Clarissa Nuzzi, due giovani mosaiciste dell'Associazione Dis-Ordine. “Arte Circense” è la settimana/laboratorio condotta da Paola Li Vecchi e Denis Guerrini della scuola Break dance, acrobatica Aerea e Circo Bimbi, Associazione Ind&House e Ass. Art&Strada di Mattia Verbeni. I laboratori sono dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 alla Rocca Brancaleone. Informazioni ed iscrizioni (obbligatorie): 340 7655229.
LA RASSEGNA Al Cisim di Lido Adriano al via i nuovi Approdi
Torna la rassegna “Approdi” al Cisim di Lido Adriano (nella foto l’edizione 2018) con appuntamenti per tutte le età nel corso dell’estate. Si comincia però dai più piccoli mercoledì 26 giugno, dalle 18 alle 19.30 con Alice Iaquinta e l’allestimento temporaneo dell’opera Balena (4 - 10 anni). Dal 26 al 28 giugno, poi, dalle 16 alle 19 si terrà il “Laboratorio di alfabetizzazione visiva” per bambini dai 6 agli 11 anni.
SPETTACOLI IN SPIAGGIA E NEL FORESE Gli appuntamenti della settimana con burattini e arte di strada Tanti gli appuntamenti estivi per chi ama il teatro in provincia di Ravenna. Giovedì 20 giugno al bagno Ulisse di Marina di Ravenna (ore 20.30) il Teatro Lunatico porta in scena Stravagarte, mentre la stessa compagnia sarà venerdì 21al Coya Beach di Casal Borsetti (ore 21.15) con il lavoro a base di fachirismo e comicità Fire Soul. E sempre venerdì 21 giugno, alle 21, a Cannuzzo al centro sociale di via Zavattina, prosegue la rassegna curata da Vladimiro Strinati con il Racconto d’estate, portato in scena dalla Compagnia Teatro Medico Ipnotico di Parma. Martedì 25 giugno a Mezzano, alle 21.15, nell’Arena, va in scena lo spettacolo di teatro di strada del teatro Due Mondi Le nuove avventure dei musicanti di Brema (foto). Sempre martedì 25, alle 21, al bar Losco di Marina Romea prosegue l’appuntamento con il teatro con le clownerie e le magie di “Faccia di Gomma”. Infine, sempre martedì 25, da segnalare al Finisterre di Marina di Ravenna (dalle 21.15) lo spettacolo Arlecchinate di Bambabambin.
FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30
CENTRO SOCIALE “IL COTOGNO”
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SAGRA della TAGLIATA 20-21-22-23-24 GIUGNO 2019
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PROGRAMMA COMPLETO SU
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SERATA DELLA PAELLA
PRENOTAZIONE ENTRO SABATO 22 GIUGNO - Info 3391458989
28 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 20-26 giugno 2019
MONDO VINO NOTIZIE SLOW Come ti riuso buona cucina, musica e moda La condotta Slow Food di Ravenna propone giovedì 27 giugno (ore 20,30) al ristorante La Rotonda di Lido Adriano (viale Virgilio 1B) una serata animata dedicata al riuso e riciclo nella buona tavola. Alle 19.30 dopo l’aperitivo di benevenuto, è prevista la presentazione del libro Tempi di recupero: scarti, avanzi e tradizioni nelle cucine dei grandi chef, alla presenza dell’autore Carlo Catani. Inizio cena a tema alle 21, coi in piatti degli chef Alessandro Dembech e Riccardo Cevenini: Tempeh, rape acide e pane raffermo; Cozze, fagioli e fett’unta; Passatelli in salsa strascicata di pesce azzurro; Suro, asparagi, raveggiolo e rabarbaro; Sambuco, ermelline e albicocche. In abbinamento tre diversi tipi di Albana di Romagna dalla rassegna enologica “Albana Dèi”. In serata anche una sfilata di raffinati abiti riciclati e musica pop vintage (anni ‘50, ‘60, ‘70) suonata rigorosamente con dischi in vinile. Costo 48 euro. Info e prenotazioni tel. 335 375212.
LO STAPPATO L’ottimo Sangiovese bio di Villa Venti di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Assaggiamo il “Sangiovese di Romagna Superiore Primo Segno" 2016 dell’azienda “Villa Venti” di Roncofreddo sulle colline cesenati. Si tratta di un vino Bio, che nasce da quattro cloni diversi di sangiovese, sulla base della composizione argillosa del territorio. Si presenta con un bel rosso rubino mentre al naso esprime delicati sentori di frutta rossa ed erbe aromatiche. Il palato morbido, con piacevole freschezza acida e finezza tannica. Per un buon piatto di carne al posto del solito Chianti.
Il buon abbinamento, anche economico, del piatto tradizionale con vino del territorio
Territorialità a tavola: il bell’esempio del titolo “Colli di Rimini Dop» “Colli di Rimini Dop, integrazione al decreto di riconoscimento del Consorzio Vini Romagna Italia – Integrazione del decreto di riconoscimento del Consorzio vini di Romagna dell’8 agosto 2012 e conferimento dell’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi di cui all’art. 17, commi 1 e 4, del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61 per la Doc Colli di Rimini”. Fonte: GURI n. 239 del 12/10/2016. Citiamo quanto sopra per i più scettici che pensano ancora che l’importanza di proporre la territorialità a tavola sia trascurabile.
di Fabio Magnani
Mi chiedo spesso perché quando vado in altre regioni che sia Umbria, Piemonte, piuttosto che Puglia, a tavola mi propongono sempre vini del territorio. È automatico e naturale. Il cameriere arriva e mi elenca i vini di casa propria. Apro la lista e mi ritrovo per un buon 80% di prodotti del territorio. Fuori regione, gli unici a proporre vini extra territoriali sono più che altro i ristoranti di maggiore rilievo. I ristoranti stellati o quelli che per immagine sono costretti a proporre interi tomi di vini di ogni zona d’Italia. Comprensibile. La media ristorazione, invece, rimane allineata e compatta sul proporre i vini dei propri vigneti di origine. E, se ben pensate, è corretto. Alla proposta di un piatto tipico fa eco un vino territoriale. Ricordo che da ragazzino, quando facevo i primi corsi sul vino e sugli abbinamenti col cibo, c’erano i sommelier. All’epoca questi “vecchi maestri di mestiere”erano veri ristoratori, nati e formatesi nella trincea dei locali e ben conoscevano la psicologia del gusto. Erano esperti della materia vino, vissuta tra le righe di una ricerca continua per meglio soddisfare la propria clientela in un momento, tra l’altro, favorevole al vino che stava diventando moda e desiderio culturale di molti. Durante le loro lezioni facevano sempre notare che spesso non era un caso che dove nasceva un determinato vino, c’era anche uno specifico piatto. Era un metodo che andava oltre il “sistema Mercadini” dove le succulenze, le untuosità o le dolcezze di un piatto erano riflesso di tannini, acidità e morbidezze. Il loro pensiero, e di conseguenza metodo, nasceva dall’intuizione e dalla conoscenza di un mestiere antico: la capacità di mettere le persone a tavola e farle stare bene. Erano la sintesi di secoli di ristorazione: un piatto grasso richiede di essere sgrassato con tannino, freschezza acida e bolle. Da lì in poi nasceva tutta la tec-
nica e i perfezionamenti che oggi, i relatori di settore, propongono alle nuove leve. In Romagna, invece, soprattutto nella zona del mare prima ancora che nell’entroterra, ai piatti tipici romagnoli spesso si propongono vini non territoriali. Le liste sono spesso ribaltate se confrontate con quelle di molti altri ristoranti italiani. Quasi il 70%, 80% della proposta è extra regionale. Evitiamo subito i risentimenti dicendo che c’è anche chi lavora in modo diverso, ma in Romagna è facile vedere un fritto accompagnato col prosecco anziché col Trebbiano, un arrosto col Chianti invece che col Sangiovese o un Recioto di Soave al posto di un’Albana passita. Ed è un vero peccato. Alcuni produttori del riminese questa riflessione l’hanno già fatta tempo fa calcolando anche l’eventuale effetto economico: più ristoratori inseriscono vini del territorio nelle loro liste,
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
GUSTO / 29 RAVENNA Via D’Azeglio 3/C
ENOLOGIA
20-26 giugno 2019 RAVENNA&DINTORNI
APPUNTAMENTI GOLOSI Festa di compleano con giochi e musiche martedì 25 giugno per il Bio Marché di Ravenna Martedi 25 giugno è la festa di compleanno del Bio Marchè di Ravenna che compie sei anni di vita. Il mercatino si tiene ogni martedì pomeriggio in piazza San Francesco dove piccoli porduttori locali offrono ai cittadini di Ravenna il frutto del loro lavoro con l'agricoltura biologica certificata. Si tratta di ortofrutta di stagione, prodotti da forno, formaggi e carni dell'Appennino romagnolo, miele, vino, birra, confetture ed alimenti biovegani. Con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ravenna e della Diocesi di Ravenna il Bio Marchè è organizzato dall'Aiab (Associazione Agricoltura Biologica ) Emilia Romagna. In occasione dell'anniversario il 25 giugno, oltre al mercatino, sono previsti alcuni eventi per tutto il pubblico: alle 17, Roberto Papetti animerà la piazza con i suoi giocattoli ecologici, alle 18, musica irish e gypsy con la Vlashaj Band di Bologna e alle 19, brindisi con assaggio di prodotti offerti dalle aziende del Bio Marchè.
A “Saperi e Sapori” in Darsena Pop Up “La cucina salutare” e le delizie dell’Emila
CONFERITI I RICONOSCIMENTI DEL “VINO DEL TRIBUNO”: PRIMO IL SANGIOVESE DI FIORENTINI A Cesenatico si è svolta recentemente la premiazione dell’edizione 2019 del concorso enologico “Vino del Tribuno”, organizzato e promosso dal Tribunato di Romagna con la collaborazione del Consorzio Vini di Romagna. Alla sfida hanno partecipato quasi un centinaio di vini romagnoli tra Docg., Doc e Igt. I vini sono stati assaggiati alla cieca da quattro commissioni composte da enologi, sommelier, Tribuni particolarmente esperti di vino e giornalisti del settore. Hanno conquistato il “Diploma di Gran Merito” i vini che hanno ottenuto il punteggio più alto nelle diverse categorie (almeno 82 punti su 100, con metodo di valutazione dell’Unione Internazionale degli Enologi); premiati ex-aequo con “Diploma di Merito” i vini che hanno ottenuto un punteggio non inferiore agli 80/100. La prestigiosa “Targa del Tribunato” è infine stata conferita al vino con punteggio assoluto più alto: il Romagna Sangiovese Riserva Doc “Vigna Dottori” 2015 di Fiorentini di Castrocaro Terme, e ai produttori che hanno avuto la somma dei punteggi più alti sommando almeno tre vini in concorso: Stefano Zavalloni di Cesena, Caviro e Agrintesa entrambi di Faenza.
maggiore è la possibilità di svuotare le cantine. Per fare questo serviva fare cultura enogastronomica e così nasceva il “Colli di Rimini Dop”, due anni orsono, a cui hanno aderito venti vignaioli con l’intenzione chiara di sensibilizzare la ristorazione del territorio. Tante le iniziative a loro favore e anche i risultati. A questo punto il mio nostalgico pensiero va a quei saggi maestri, purtroppo scomparsi, che ben sapevano l’importanza di una cucina tradizionale abbinata a un vino di territorio.
La scuola di cucina “Saperi e Sapori” in Darsena Pop Up – ideata e guidata da Rossella Mengozzi – promuove giovedì 20 giugno (dalle ore 18.45 alle 20) la presentazione, alla presenza dell’autrice, del libro La cucina salutare scritto dalla dietista Giulia D’Alessandro. Il volume nasce dall’idea di stimolare l’amore verso il cibo e la sana alimentazione, realizzando delle ricette per tutti i giorni, facili da preparare e bilanciate nei nutrienti. L’evento è a ingresso libero. Parte del ricavato dalla vendita del libro verrà devoluto alle due associazioni che in questi anni hanno portato mavanti il tema della “cucina salutare”: l’associazione “ALIdelleMENTI” e, per l’appunto, “Saperi e Sapori”. Sempre nella scuola culinaria della Darsena Pop Up è previsto la prossima settimana anche un appuntamento della serie “Sapori dal Mondo”, l’eplorazione gastronomica venerdì 21 giugno, sarà dedicata a vini e piatti dell’Emilia, “attraverso le note languide del blues”. Info e prenotazioni tel. 348 1539975.
COSE BUONE DI CASA Le squisite cozze di Marina fatte in gratin al profumo di peperone di Angela Schiavina
Data la bontà delle cozze di Marina di Ravenna anche questa settimana ve le propongo nella versione “gratinate al profumo di peperone” Ingredienti: 1 kg, di cozze di Marina di Ravenna, 350 gr. di passata di pomodoro, 150gr. di peperone rosso, 40 gr. di cipolla rossa di Tropea, 3 fette di pan carré bianco o integrale, aglio, prezzemolo, sale, pepe, olio evo. Preparazione: raschiate le cozze per eliminare barbe e altre impurità. Lavatele bene e poi ponetele in un tegame largo
con due cucchiaiate di olio e uno spicchio d’aglio, fatele aprire sul fuoco vivace incoperchiate. Quando si saranno aperte, dopo pochi minuti, toglietele dal tegame, filtrate il liquido di cottura e togliete la valva senza il mollusco. Preparate la salsa: tritate finemente la cipolla (dopo averla pulita e lavata) e fatela appassire in un tegame con 3 cucchiai d’olio, unitevi il peperone (pulito dai semi e filamenti), tagliato a pezzetti, aggiungete anche la salsa di pomodoro, e poco del sugo filtrato, salate, pepate e cuocete per circa 20 minuti. Quando la salsa è pronta frullatela. Ora prendete una teglia foderata con un foglio di carta da forno, disponete le cozze e ricopritele con la salsa. Frullate le fette di pan carré con foglioline di prezzemolo e cospargete le cozze. Infine irroratele con un filo d’olio e un pizzico di sale. Mettete la teglia in forno già caldo (200 gradi) e lasciatela per una leggera gratinatura di circa 10 minuti. Servitele calde.
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RAVENNA&DINTORNI 20 giugno 26 giugno 2019
VIABILITÀ URBANA
LAVORI PUBBLICI, ENTRO LA SETTIMANA INIZIANO CANTIERI STRADALI NEL QUARTIERE DARSENA Saranno rifatti i marciapiedi. Ulteriori interventi durante la manutenzione straordinaria saranno l’integrazione della segnaletica con delimitazione degli stalli di parcheggio Entro questa settimana settimana è previsto l’avvio di lavori di manutenzione straordinaria che coinvolgono strade e marciapiedi dell’area territoriale 3 in Darsena – in dettaglio via Lanciani e da via Bellucci a via Gulli, per un totale di 422 metri. Il tratto in questione presenta marciapiedi con diversi danni da usura, con tagli e ripristini; in vari punti si presenta disgregato costituendo anche un pericolo per il passagio dei pedoni. L’intervento consiste in una prima bonifica con soletta in calcestruzzo leggero strutturale (nelle zone più ammalorate), nella sostituzione dei cordoli dove sono rotti, nella sostituzione dei chiusini in calcestruzzo danneggiati e nella pulizia delle bocche di lupo e dei pozzetti di raccolta delle acque meteoriche. Ovunque sarà rifatto il marciapiede con tappetino d’usura. Ulteriori interventi durante il cantiere saranno l’integrazione della segnaletica (verticale e orizzontale) con delimitazione degli stalli di parcheggio (in entrambi i lati nel tratto a senso unico e in parte anche sul marciapiede nel tratto a doppio senso, lasciando comunque sempre una larghezza libera di almeno 1,50 mt per il transito pedonale). In tutti gli attraversamenti pedonali saranno rifatte le cordonate opportunamente ribassate per il superamento delle barriere architettoniche. L’incrocio con via Umago sarà rivisto, integrando con segnaletica orizzontale e realizzando allargamenti del marciapiede al fine migliorare visibilità e sicurezza per gli utenti e per regolare meglio la viabilità. L’importo complessivo della spesa per i lavori è di 99mila euro, approvato con deliberazione della Giunta comunale.
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RAVENNA&DINTORNI 20 giugno 26 giugno 2019
PICCOLI PROPRIETARI IMMOBILIARI
IDEA CASA
È arrivata l’estate e l’opportunità di affittare ai turisti Meglio evitare il “fai da te”: ecco le regole basilari Visto l’arrivo dell’estate è importante sottolineare alcune avvertenze indirizzate proprietari che intendano offrire in affitto i loro immobili per periodi più o meno estesi di vacanza. Innanzitutto va sottolineato che per le locazioni turistiche valgono le regole del Codice civile. Il canone è libero e, in mancanza di accordi diversi, sono a carico dell'inquilino solo le spese per piccole riparazioni nonché i consumi delle utenze, mentre il proprietario deve farsi carico di tutto il resto. Le locazioni turistiche debbono essere in forma scritta, anche se durano pochi giorni (Art. 1, comma 346, Legge n.311 30/12/2004). Se la durata del contratto supera il mese diviene necessaria la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. Il canone è soggetto solo alle regole del mercato, ma è da rammentare che il pagamento va fatto con mezzi tracciabili. Se si intende evitare che l'inquilino si stabilisca nell'immobile in pianta stabile, occorrerà ben specificare la limitatezza della durata del contratto, evitare rinnovi e non prevedere aggiornamenti dei canoni. L'inquilino ha il diritto di pretendere che la casa sia in condizione di ospitarlo senza disagi. Quindi, mobilio, elettrodomestici, impianti e corredi debbono essere adeguati alla tipologia e al periodo di residenza. L’Emilia Romagna pone un limite massimo di sei mesi alla durata del contratto, ma altre regioni hanno tempi diversi: si sale a 12 mesi in Liguria e si scende ad una settimana in Veneto. In Emilia Romagna ad un singolo proprietario è vietato affittare più di tre unità immobiliari ad uso vacanze senza aprire la partita Iva. Un'altra prescrizione è quella che impone ai proprietari di segnalare al Comune l'intenzione di locare a fini turistici. In genere è un'autocertificazione e la mancata segnalazione è sanzionata. In ogni caso anche per affittare a turisti è necessaria la “certificazione energetica”. Inoltre, va ricordato che ad ogni ingresso c’è l’obbligo di denunciare alla Questura i dati delle persone alloggiate e va versata l’imposta di soggiorno tramite bonifico bancario o direttamente al Comune. Ulteriori notizie sull’argomento sono disponibili sul sito www.asppi.ra.it in collaborazione con Asppi Ravenna - viale Galilei 81/83 tel. 0544 470102 - info@asppi.ra.it - www.asppi.ra.it
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