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FREEPRESS n.784

20-26 SETTEMBRE 2018

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

Nuova casa famiglia a Santerno (Ravenna) Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495

Milena Baldassarri nel corso dei mondiali di ginnastica ritmica di Sofia, dove ha vinto una storica medaglia d’argento

PRODIGI Viaggio tra i giovani talenti ravennati dello sport: storie di sacrifici e passioni lontano da casa per arrivare ai vertici


INFOPROM

GRUPPO CONSAR

“Tanta strada insieme”, un convegno e una grande festa per i 40 anni Un importante traguardo per il grande consorzio cooperativo di autotrasportatori che oggi conta 400 soci, 800 mezzi e 110 milioni di fatturato “Tanta strada insieme”: questo lo slogan coniato per festeggiare i 40 anni del Consar, il grande consorzio cooperativo di autotrasportatori di Ravenna che nella giornata di sabato 15 settembre ha celebrato questo importante traguardo con due diversi momenti. Un convegno al mattino in Teatro e una festa, dal pomeriggio fino a mezzanotte, alla Standiana, presso il Bacino di Canottaggio. In effetti, la strada è stata lunga e proficua per il Consar da quel lontano 1977, quando gli autotrasportatori ravennati si riunirono in assemblea alla Casa dello Studente per mettersi insieme, come ha ricordato il Presidente Veniero Rosetti - alla guida del consorzio da 30 anni - aprendo i lavori del convegno che si è tenuto alla Sala Arcangelo Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna. Con 400 imprenditori del trasporto e più di 1.200 uomini impiegati, con oltre 800 automezzi e mezzi meccanici, 43.000 mq di magazzini logistici, e un fatturato annuo di 110 milioni di euro, Gruppo Consar è uno dei consorzi leader del settore in Italia. Consar è nato alla fine degli anni settanta, sull’onda

della crescita industriale, artigianale e manifatturiera del territorio romagnolo, favorita anche dallo sviluppo del porto commerciale di Ravenna. Negli ultimi anni, la globalizzazione ha trasformato l’economia italiana e locale, condizionando fortemente il mondo del trasporto. Da subito, Consar ha condiviso l’idea di un nuovo modello comunitario della movimentazione e della logistica delle merci. In questo modo il gruppo è diventato protagonista del rinnovato sistema dei trasporti. Con Sistema Qualità certificato, il Gruppo Consar ottimizza i propri servizi attraverso diverse Divisioni Operative: Cisternato; Ambiente; Merci Convenzionali; Movimento Terra; Speciali e Sollevamento; Servizi Logistici. La sede centrale Consar è a Ravenna. Le 9 sedi operative sono ad Ancona, Bologna, Faenza, Forlì, Porto San Vitale Ravenna, Verona, Lastra a Signa con piazzali, depositi e magazzini logistici. (nelle foto in basso, tre momenti della grande festa alla Standiana, da sinistra: la squadra di volley del Porto Ravenna, Cristina Muti Mazzavillani e il Presidente Veniero Rosetti)

LA FESTA ALLA STANDIANA

OLTRE MILLE PERSONE PER FESTEGGIARE IL MONDO CONSAR La festa per il 40° del Consar - riservata ai soci, ai dipendenti e alle loro famiglie - è continuata nel pomeriggio e per tutta la serata alla Standiana, nell'Area Canottieri, con la partecipazione di oltre mille persone, a sottolineare il grande senso di appartenenza al mondo Consar. Erano presenti diverse autorità con in testa il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale. Madrina dell’evento Cristina Muti Mazzavillani anche in virtù della collaborazione fra Ravenna Festival e il Consar per la Trilogia d’Autunno 2018. Altra presenza significativa quella degli atleti della squadra di volley del Porto Ravenna guidati dal loro Presidente Luca Casadio che quest’anno il Consar sostiene come sponsor nell’avventura nel campionato di Superlega di A1. La festa è iniziata con la visita all'area espositiva con gli automezzi, le gru, le attrezzature e i servizi vari dei fornitori. È proseguita con la merenda per i bambini, la consegna delle borse di studio ai figli dei soci, lo spettacolo musicale con Mousikè e la voce di Valentina Cortesi. Dopo l'aperitivo la cena, culminata con il taglio della grande torta di compleanno per i 40 anni Consar. Poi ancora musica con il country del trio Scaricatori. A conclusione della festa sono arrivati anche i bomboloni caldi. Una grande festa popolare, un gioioso momento conviviale, che ha chiuso nel modo migliore l’appuntamento con i quarant’anni del Consar.

IL CONVEGNO ALL’ALIGHIERI Il Presidente Rosetti: «Ora occorre innovare e dinamicizzare l’economia e soprattutto il porto» Al convegno - Quarant’anni di Consar. La sfida dei consorzi di trasporto fra locale e globale, tra storia e futuro - sono intervenuti tutti i protagonisti dell’economia locale. Oltre al Presidente Veniero Rosetti, hanno preso la parola Michele de Pascale Sindaco di Ravenna, Jacopo Morrone Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Andrea Corsini Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Pierluigi Stefanini Presidente del Gruppo Unipol, Sergio Silvestrini Segretario Generale CNA, Pietro Golinelli Responsabile Ufficio Legale Consar, Giovanni Monti Presidente Legacoop Emilia-Romagna, Amilcare Renzi Segretario Regionale Confartigianato. Veniero Rosetti, Presidente per trenta dei quarant’anni del Consar, dunque uomo simbolo del gruppo, ha ricordato il punto di partenza, nel lontano 1977, e ha rivendicato con orgoglio la strada percorsa, i risultati raggiunti, fino alla notizia di questi giorni: l’acquisizione da parte del consorzio di SCAR, una piccola realtà che opera a Cervia. Rosetti ha citato la crisi iniziata nel 2008 e mai terminata. Una crisi a cui il Consar ha saputo subito reagire efficacemente. Ha ricordato i 12-13 giovani assunti negli ultimi due anni, speranza per il futuro, perché sempre meno giovani vogliono fare questo mestiere: e anche questo è un problema da affrontare. Ha parlato di valori, Rosetti, e fra questi ha sottolineato soprattutto quelli della socialità, della solidarietà, del fare insieme e della collaborazione con le istituzioni locali. Ma ha anche sollecitato gli amministratori locali a innovare e dinamicizzare l’economia e soprattutto il porto, fulcro della nostra economia, per il quale occorre fare bene e presto. Rosetti ha paragonato il porto a un “secchio senza manici”, perché al nostro scalo e agli operatori mancano le infrastrutture di collegamento con gli assi principali di smistamento delle merci. E qui ha citato un dato allarmante: «Un camion per uscire dal porto di Ravenna e immettersi sulla A14 impiega in media dai 35 ai 45 minuti. Significa circa 50 euro in più di costi». Più avanti ha aggiunto: «In Europa c’è una velocità commerciale media di 70 kmh. In Italia siamo a 35 kmh». Da qui l’appello di Veniero Rosetti alle forze locali e al governo a farsi carico di questi problemi e a dare le risposte che servono. Oltre al tema centrale delle infrastrutture, Rosetti ha sottolineato anche altri tre punti importanti: la necessità di snellire la burocrazia, perché «la burocrazia ci uccide: ci vogliono anche due mesi e più per mettere in strada un camion da 120 o 200 mila euro»; la necessità di combattere l’illegalità diffusa anche nel settore («chi opera nella legalità deve accollarsi il 15% di costi in più rispetto a chi opera senza rispettare tutte le regole») e, infine, di garantire la sicurezza delle strade e dei ponti sui quali viaggiano camion e camionisti.


INTRO / 3 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 Quello che ci avevano promesso sul turismo a Ravenna di Luca Manservisi

A quasi metà mandato, una domanda sorge spontanea: davvero la giunta guidata da Michele de Pascale ha cambiato passo sul turismo, tema sbandierato in campagna elettorale come fondamentale per la futura azione di governo? Di certo scorporare per la prima volta la delega da altre più ingombranti e affidarla un giovane assessore (con cui nei prossimi numeri del giornale cercheremo di fare un bilancio complessivo) che già se ne occupava in maniera tangenziale in Confesercenti, ha fatto sì che qualcosa sia cambiato nel modo perlomeno di coinvolgere gli operatori e di valorizzare lo strumento web, cercando di intercettare flussi di turisti sulla base delle statistiche. A favore dell’Amministrazione ci sono anche i dati molto positivi registrati nel 2017, superiori alla media regionale ma certo favoriti dalla tendenza generale, come si è affrettata a commentare l’opposizione. E così allo stesso modo ora che i dati sono tornati a essere negativi sui lidi (in attesa però di quelli fondamentali di agosto) sarebbe meglio non imputare troppe colpe al Comune, che potrebbe comunque sventolare gli ottimi risultati (almeno secondo l’Istat) che continua a registrare la città d’arte. Inevitabile però un commento sui lidi, al centro anche del discusso bando sullo studio della loro reputazione affidato a imprenditori “amici” (come ha contestato sempre l’opposizione), anche alla luce di alcune dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale Andrea Corsini sulla loro mancanza di identità (viene poi legittimo domandarsi cosa abbia fatto per tentare di risolvere il problema lo stesso Corsini nei suoi anni da assessore al Turismo a Ravenna). È vero però che i lidi, in questi due anni, non sono stati valorizzati dal Comune (a parte qualche evento in più e un’ordinanza balneare più snella ma che non ha rivoluzionato alcunché), che ora pare abbia però un piano per il triennio 2018-2021. Aspetteremo, ma i lidi hanno bisogno di interventi urbanistici forti, come peraltro promessi in campagna elettorale, al momento solo ventilati. Avrebbero bisogno di idee concrete per favorire la destagionalizzazione (il mare d’inverno ormai da queste parti è quasi una barzelletta) e naturalmente di nuovi investimenti nel comparto alberghiero, che l’Amministrazione (in collaborazione più che altro con la Regione) deve cercare di favorire. Tanto che pare ancora di sentirla, l’idea di De Pascale su un nuovo albergo al posto del Palazzo della Provincia. Tramontata (ora se ne parla al posto dell’ex caserma) così come pare quella del beach stadium che avrebbe dovuto dare un nuovo volto a Marina. E andando a rivedere i dieci punti promessi dal sindaco alle imprese turistiche in campagna elettorale siamo ancora in attesa anche della Dmo (una società di promo-commercializzazione pubblico/privato con esperti internazionali), di nuovi collegamenti, del progetto sul turismo ambientale o della nuova fondazione unica per la gestione dei monumenti. A risentirci tra due anni e mezzo...

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POLITICA I REPUBBLICANI RAVENNATI IN PRESSING SUL PD

ECONOMIA CROCIERE: CROLLANO GLI SBARCHI, MA I LAVORI SONO FINITI

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COPERTINA VIA DA CASA PER LO SPORT: STORIE DI BABY FENOMENI

EVENTI IL CENTRO DIVENTA UN GIARDINO PER TRE GIORNI

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DANTE PARLA LO STUDIOSO LEDDA, NEI COMITATI PER IL 2021

CERVIA TORNA LA SFIDA ESTREMA TRA CORSA, BICI E NUOTO

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I-VIII

CINEMA IL FESTIVAL CHE UNISCE FILM E MUSICA

INSERTO CENTRALE OTTO PAGINE TRA SALUTE E BENESSERE

da pagina

36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 784

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA


4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “Per i tempi bui” (San Marco) di Adriano Zanni

La redazione risponde

AAA CERCASI AREA COPERTA PER FARE SKATE IN INVERNO Siamo un gruppo di skater dell’associazione sportiva Marianna Skatepark di Ravenna in cerca di un luogo coperto per la stagione invernale dove poter posizionare alcune strutture per lo skateboard. Durante il periodo autunno-inverno, a causa delle poche ore di luce e delle condizioni meteo avverse, risulta difficoltoso praticare skateboard nei vari impianti dislocati nel comprensorio romagnolo visto che risultano tutti all’aperto. Con questo appello siamo alla ricerca di circoli o proprietari di capannoni, tettoie, tensostrutture, depositi, magazzini o qualsiasi locale riparato in disuso, anche in pessime condizioni, in luogo defilato e/o con mancanza di utenze, con una metratura di almeno 200 mq pavimentato nel territorio di Ravenna, Forlì e Cesena. Cerchiamo persone simpatizzanti della disciplina dello skateboarding, disposte a concederci un riparo a costo modico, fuori dai prezzi di mercato, prezzi che con la nostra attività sportiva e non a scopo di lucro non saremo in grado di sostenere. Il nostro intento è quello di permettere la libera pratica dello skateboarding in un qualsiasi giorno dell’anno. Se interessati contattare il presidente di Marianna Skatepark Marco Morigi: 338-2511304, mariannaskatepark@gmail.com, facebook.com/mariannaskatepark. Marco Morigi

Gentile Marco, pubblichiamo volentieri la sua lettera in questo spazio come abbiamo già fatto anche sulle pagine del nostro sito internet www.ravennaedintorni.it con la speranza che la diffusione del vostro appello possa raggiungere più orecchie e occhi possibili trovando chi può avere quello che

state cercando. Il primo piano di questa settimana è dedicato ai giovani ravennati che potrebbero essere le promesse dello sport del futuro. E ci piace pensare che lo sport sia non solo agonismo ma anche aggregazione e avviamento all’attività fisica per i più giovani, tutto l’anno.

LA POSTA DEL CUORE Pensavo che i motociclisti fossero una categoria unica e invece... di Enrico Ravaglia *

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Caro Dottore, di recente mi sono imbattuto in un raduno motociclistico con tanto di stand commerciali e gastronomici. Ero con amici, abbiamo deciso di fermarci a pranzo, dopo abbiamo fatto un giro per vedere le moto. La mia attenzione si è spostata più sulle persone rispetto alle motociclette. E mi è parso che all’interno della comunità dei motociclisti ci siano tante sottocategorie. Lettera firmata Potremmo fare una sorta di gioco. Nel corso delle rubriche sono stati accennati vari tratti psicologici, vediamo di ritrovarne alcuni nei vari biker. Ripeto è un gioco, non si pensi di dare accezioni professionali o cliniche a quanto scrivo. Allora, chi abbiamo? Per esempio “Il radical chic delle due ruote”. Un soggetto comunque difficile da trovare allo stand gastronomico, è più probabile vederlo in un contest di cucina creativa. Comunque se lo ha incontrato probabilmente era su una Bmw degli anni 70/80 completamente trasformata in una scambler, ovvero una moto essenziale, minimal, dove l’estetica non concede nessuna deroga al funzionale. Quindi niente parabrezza. “Il Pilota da pista”. Sebbene, già da come si capisce dall’abbigliamento, sia più che protetto grazie alla tuta integrale, protezioni e stivali, è facile confonderlo con Marquez o Valentino Rossi quando sono in gara. Sta seduto allo stand possibilmente non lontano dalla sua moto, una supersportiva perfettamente pulita, ultra sofisticata a cui con disappunto ha lasciato la targa. “Il motociclista fai da te ma sulla difensiva”, ha comprato una moto di qualche anno, per ragioni concettuali ma più spesso economiche. Aveva quelli. “I Ducatisti”. Sono un gruppo a parte, quasi una setta. Si riconoscono perché sono aggregati di persone vestite di rosso. Non è ammesso qualcuno che possieda una moto di marca differente. Ognuno collocato nella sua categoria, ma il bello dei motociclisti è che, comunque, in loro il senso di solidarietà alla fine prevale. Un esempio? Rispetto agli automobilisti, se un motociclista si trova fermo per strada per un guasto, è molto probabile che gli altri con la moto si fermino ad aiutarlo. *Psicoterapeuta psicoanalitico – postadelcuore@ravennaedintorni.it


PUNTI DI VISTA / 5 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Giusto per ricordare la campagna elettorale di Moldenke

Questa settimana, come sorta di promemoria, pubblico le promesse elettorali di Michele de Pascale alla vigilia del ballottaggio del giugno 2016. - entro la fine dell’anno (quindi 2016, ndr) approveremo un progetto per scavare i fondali a 12,5 metri, per tutta l’asta del porto (il progetto è stato poi approvato dal Cipe nel febbraio del 2018, dopo che in settembre era arrivato il via libera da Comune e Autorità portuale); - dal primo gennaio 2017 riporteremo in capo all’amministrazione comunale la gestione e la programmazione dei servizi sociali, bussando alla porta di chi ha più bisogno (fatto); - sosterremo con forza il comparto della chimica: nel nostro territorio c’è un grande futuro per questo settore, sia nella chimica che si fa attualmente, sia in quella prevista dai nuovi investimenti pianificati, sia nella chimica verde (chissà, speriamo nell’Eni); - entro i 5 anni renderemo Ravenna una grande destinazione turistica, valorizzando la città d’arte attraverso una gestione dei monumenti di livello internazionale e manageriale e rilanciando il turismo balneare, attribuendo una vocazione specifica a ogni lido con un’attenzione particolare verso lo sport, la nautica e l’intrattenimento (diciamo che è meglio aspettare il 2021); - entro il 2017 concepiremo un nuovo Poc che vada ad azzerare il consumo di territorio vergine, con le uniche eccezioni per quel che riguarda investimenti produttivi e turistici (è stato approvato nel luglio del 2018). Inoltre nei prossimi 5 anni elaboreremo il nuovo PSC e il nuovo RUE, portando innovazione, qualità architettonica e una visione di Ravenna come grande città europea (vedremo nel 2021 quanto saremo diventati europei). - entro i 5 anni realizzeremo le grandi infrastrutture: la ferrovia, nel collegamento con Bologna e lungo l’asse costiero, una nuova tangenziale della città, che allontani il traffico pesante dall’abitato, connetta con il by-pass destra-sinistra Candiano e colleghi l’attuale E45 almeno con la Ferrara-mare (ah ah); - realizzeremo un grande progetto di educazione civica e d’insegnamento della Costituzione per ridare valore alla storia di civismo di Ravenna (l’impegno c’è stato).


6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

GOVERNO

Il sottosegretario Morrone (Lega) in visita al carcere: «Ben organizzato, ma ragioniamo su una nuova struttura» Il segretario del Carroccio Romagnolo è stato nell’istituto di Port’Aurea per una riunione che ha definito «proficua e interessante» Il sottosegretario alla Giustizia, il segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone, ha visitato lunedì 17 settembre di prima mattina la casa circondariale di Ravenna. «È un istituto ben organizzato – ha affermato in una nota a margine della visita – mi è stato richiesto di iniziare a pensare anche a una una nuova struttura più capiente, è un progetto su cui si può iniziare a ragionare. Ho avuto modo di apprezzare le diverse attività realizzate per i detenuti anche con il concorso di associazioni esterne. Ci sono laboratori di scrittura, teatro e fotografia, con molti carcerati impegnati in lavori di manutenzione e restauro dell’istituto. Un campo da calcetto e un refettorio libero con angolo libreria». Morrone ha per l’occasione avuto modo di incontrare la direttorice dell’istituto, Carmela De Lorenzo, il comandante Stefano Cesari, il provveditore dell’Emilia-Romagna, Gloria Manzelli, e il presidente del tribunale di sorveglianza dell’Emilia-Romagna, Antonietta Fiorillo e il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. Dallla riunione, che il sottosegretario ha considerato proficua e interessante, sono emersi anche aspetti fondamentali per l’organizzazione del sistema penitenziario emiliano-romagnolo soprattutto in materia di cure e sanità per detenuti. «L’impegno – conclude Morrone – è anche quello di organizzare al più presto un incon-

tro con l’Assessore regionale alla Sanità Regione dell’ Emilia Romagna Sergio Venturi per esporre le problematiche e suggerimenti emersi durante l’incontro». L’istituto ravennate è una delle tappe della nutrita agenda di visite agli istituti di pena presenti nelle varie regioni italiane che il Sottosegretario ha programmato non appena ricevuto l’incarico.

Nella foto il sottosegretario Jacopo Morrone con il direttore dell’istituto e il comandante della polizia penitenziaria, il Provveditore e il presidente del Tribunale di sorveglianza della Regione Emilia-Romagna.

EDERA/1

IL PRI AL PD: «IL REGOLAMENTO DEI VIGILI SARÀ BANCO DI PROVA» Il partito del vicesindaco: «In giunta ci sono debolezze» La Direzione comunale del Pri ha approvato un documento (con astensione dei membri della minoranza) dove si dettano linee di politica nazionale, ma anche locale. In particolare a livello locale, si legge nel documento «il Partito Repubblicano deve iniziare un profondo dibattito interno e con gli elettori che nel 2016 hanno dato la loro fiducia all’Edera per scegliere quale strada intraprendere in vista dell’appuntamento elettorale amministrativo del 2021; infatti solo il Pri potrà rappresentare un argine alle tentazioni di un Pd tentennante fra la sinistra radicale e le spinte centriste. L’attuale amministrazione, pur marcando una discontinuità con le precedenti, specie in materia di sicurezza e di ricerca di finanziamenti per migliorare le infrastrutture portuali e viarie della città, di metodo su come si è arrivati al nuovo Piano per la Mobilità Sostenibile e un concreto impegno sull’Accademia di Belle Arti, mostra ancora molti limiti, nel rapporto fra uffici e cittadini e significative debolezze su alcune importanti deleghe. Un banco di prova fondamentale per Il vicesindaco testare la validità Eugenio Fusignani dell’attuale maggioranza, sarà l’approvazione senza sostanziali stravolgimenti del Regolamento di Polizia Municipale del Comune di Ravenna». Come noto le anticipazioni del vicensindaco repubblicano Fusignani su alcuni contenuti del regolamento avevano suscitato malumori nella sinistra della maggioranza per la durezza delle proposte soprattutto in termini di ordine pubblico. Il regolamento dovrà essere approvato entro l’anno, al sindaco pare toccherà un ruolo di mediazione tra le varie anime della sua maggioranza.

EDERA/2 Gli incontri della “minoranza” dei Repubblicani per parlare di Italia e situazione locale Ormai due entità separate in casa da tempo, la minoranza del Pri locale guidata da Paolo Gambi e Luisa Babini organizza una serie di incontri per parlare della situazione politica italiana. Dopo il primo del 15 settembre con Roberto Balzani, i prossimi appuntamenti sono per venerdi 21 settembre, sempre alle 18 e sempre nella Sezione di Santo Stefano in via Cella 476 con l’incontro “I democratici e i laici nell’epoca del populismo e del sovranismo – Il ruolo del Pri” e ne parlano Luisa Babini, Paolo Gambi, Renato Lelli, Paolo Ballestrazzi con Giorgio Raffi (Toscana) Luca Bartolini (Marche) e col Segretario nazionale Pri Corrado De Rinaldis Saponaro. Infine, sabato 28 settembre alle 18 il tema sarà quello dell’economia e della società a Ravenna di cui discuteranno Paolo Gambi, Riberto Neri (Uil), Giorgio Brunelli, Leonello Sciacca, Luisa Babini. «Siamo grati alle Sezioni repubblicane organizzatrici, che hanno accolto l’idea di organizzare questa “kermesse” – dicono Babini e Gambi – che ha lo scopo di riaprire, nel Pri ravennate ma non solo, una stagione di dibattito di cui vi è assoluto bisogno. Imola non è lontana e, dunque, bisogna innanzitutto capire cosa è successo e bisogna cominciare col dire che oggi, anche a livello locale, la voglia di cambiamento precede la discussione sulla qualità del cambiamento stesso e che chi oggi ha in mano le leve del governo locale, per la prima volta, parte svantaggiato, specie laddove, come a Ravenna ed in Romagna, la formula politica è la stessa da almeno 20 anni».


ECONOMIA / 7 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

RAPPRESENTANZA

Confcooperative, nasce l’unione tra Ravenna e Rimini: 336 aziende, fatturato da 2,6 miliardi Il presidente è Luca Bracci: «Siamo i primi in regione a mettere insieme le forze». Il direttore Andrea Pazzi: «Squadra di 20 professionisti» A Cervia, il 17 settembre nel corso di un’assemblea alla quale hanno preso parte oltre quattrocento delegati cooperatori, si è costituita ufficialmente Confcooperative Ravenna-Rimini. La nuova Unione territoriale, come ha sottolineato il nuovo presidente Luca Bracci (nella foto) nel corso della stessa assemblea, «riveste una grande importanza sia in termini di rappresentatività sia per il valore che assume in un territorio quale quello della regione Emilia-Romagna dove risultiamo essere le prime Confcooperative provinciali a unirsi». Confcooperative Ravenna-Rimini rappresenta 336 cooperative per un totale di 127.700 soci, 17.400 occupati e un fatturato complessivo che arriva a 2,6 miliardi di euro. «La nuova associazione – sottolinea Andrea Pazzi, neodirettore di Confcooperative Ravenna-Rimini – mette a disposizione delle cooperative associate una squadra di oltre 20 professionisti. Il nostro impegno sarà quello di lavorare per una rappresentanza diffusa sul territorio, fornire un aiuto concreto alle nuove cooperative in fase di progettazione e sviluppo, dare impulso alla creazione di nuovi servizi sempre più vicini alle associate e, non ultimo, lavorare per fare in modo che la nostra organizzazione sia sempre più flessibile e vicina alle imprese». «Certamente – ha proseguito il neo presidente Bracci – per noi oggi è un inizio e sono veramente convinto che ciò farà la differenza, oltre la promozione cooperativa e la valorizzazione

FONDI PUBBLICI Dalla Regione oltre 121mila euro (anche) per sostere l’imprenditoria giovanile Azioni di orientamento per avvicinare i giovani al mondo del lavoro, percorsi formativi, progetti che coinvolgono scuole e imprese del territorio, servizi per sostenere l’imprenditoria giovanile, iniziative per promuovere la partecipazione attiva dei giovani all’interno della comunità in cui vivono e, per la prima volta quest’anno, anche contributi per la riqualificazione e l’apertura di nuovi spazi polifunzionali. Sono alcuni degli interventi principali che la Regione Emilia-Romagna sosterrà a seguito all’esito del bando legato alla legge regionale “Norme in materia di politiche giovanili”. A Ravenna arriveranno 121mila pero per un totale di nove progetti presentati dai vari Comuni della provincia. In totale la Regione ha messo a disposizione 1,2 milioni di euro. Tra le nuove aperture di spazi di aggregazione da segnalare quella della città di Ravenna, dove la Regione sosterrà la realizzazione di un centro per giovani a Fornace Zarattini, quartiere con oltre trecento nuclei familiari con minori in carico ai servizi sociali. Lo spazio offrirà un servizio di doposcuola pomeridiano e laboratori.

INIZIATIVA Volontariato e imprese in rete: torna “Adotta un progetto”

dei principi cooperativi, ciò che determinerà il salto di qualità sarà far dialogare insieme i nostri settori e far lavorare insieme le nostre cooperative».

C’è tempo fino alle 12 di venerdì 12 ottobre per presentare progetti per l’edizione 2018 di “Adotta un progetto sociale, diventa un’azienda solidale”, ottava edizione dell’iniziativa con cui il Comune di Ravenna mira a mettere in rete associazioni di volontariato e di promozione sociale che operano nel territorio con le imprese e aziende locali affinché possano convergere risorse economiche a sostegno e promozione di idee e di progetti per la comunità intera. Le finalità dei progetti sono prevalentemente socio-sanitarie, ricreative, di tutela dei diritti degli animali e dell’ambiente, rivolte soprattutto ai bisogni dei bambini, degli anziani, delle persone in difficoltà, ma anche progetti a tutela delle usanze locali, della storia del territorio, ecc. Maggior informazioni sono disponibili sul sito internet del Comune di Ravenna. Nella passata edizione si è arrivati al record di 20 soggetti aderenti.

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8 / ECONOMIA / PORTO RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

PORTO CORSINI

Terminal crociere, lavori conclusi Sbarchi in calo del 38 percento Autorità portuale ha spostato 250mila mc di fanghi per ripristinare il pescaggio necessario per le navi più grandi ma nel 2019 l’insabbiamento potrebbe ripetersi di Alessandro Montanari

I lavori al terminal crociere di Porto Corsini sono terminati e Autorità portuale sta effettuando le ultime pratiche per chiedere alla Capitaneria il ripristino del pescaggio precedente all’ordinanza che ha segnato la stagione crocieristica ravennate. I lavori sono quelli di approfondimento dei fondali dell’avamporto, il cui affidamento è datato 10 luglio e che hanno subito alcuni rallentamenti dovuti - secondo quanto trapela da via Antico Squero - ad alcune verifiche tecniche e ai giorni di maltempo che hanno interessato la costa. L’importo complessivo dell’appalto era di 146.330 euro. Il 4 luglio scorso, il presidente dell’ente Daniele Rossi aveva spiegato la situazione: la capitaneria, dato l’insabbiamento del terminal, aveva vietato l’arrivo di navi con un pescaggio superiore a 7,6 metri nel molo nord e di 7,9 metri nel molo più a sud dello scalo crociere di Porto Corsini. In condizioni normali, i pescaggi massimi - secondo quanto riportato nel sito istituzionale di Autorità portuale - sono rispettivamente di 8 e di 8,8 metri. Filtra ottimismo: dopo la consegna degli incartamenti, che sarà effettuata nei prossimi giorni, non dovrebbe passare troppo tempo per la revoca dell'ordinanza. A ottobre, insomma, la pratica dovrebbe essere chiusa, almeno per il momento. L’insabbiamento ha portato alla necessità di spostare, letteralmente, circa 250mila metri cubi di sabbia. Un intervento tampone e destinato a durare lo spazio di qualche mese, perché con le prime mareggiate invernali la situazione si potrebbe ripetere. Gli armatori delle navi più grandi hanno cancellato le loro toccate, poco convinte della soluzione alternativa proposta da Autorità portuale, vale a dire quella di uno scalo alla banchina T&C. In questo senso sono interessanti i dati di luglio: delle sette navi previste ne sono arri-

Il terminal crociere di Porto Corsini visto dall’alto in una foto tratta dal sito ravennatp.it

vate quattro, per un totale di soli 1.707 croceristi perché con un pescaggio di questo tipo soltanto le navi più piccole sono riuscite ad attraccare. Considerando il periodo gennaio-luglio, i passeggeri del 2018 sono stati il 38 percento in meno, pari a 9.196 persone. Si passa quindi da 23.982 a 14.786 croceristi nell’arco dell’anno. Ma la soluzione definitiva andrà quindi ricercata all’interno dell’approfondimento complessivo dei fondali del porto. In bilico rimane quindi anche la prossima stagione croceristica: per vedere le grandi navi toccare Ravenna Autorità portuale dovrebbe iniziare i lavori e completare la parte davanti a Porto Corsini entro primavera. Un’impresa non da poco.

DATI Traffico merci: container in crisi nei primi sette mesi Si allarga il divario rispetto al 2017 sulla movimentazione dei container. Gli ultimi dati diffusi da Autorità portuale indicano un -4,92 percento nei primi sette mesi dell’anno. A giugno il dato, sempre in deficit, era migliore di mezzo punto percentuale. I numeri assoluti mostrano una differenza di 6.736 teu, con l’export che soffre in particolar modo. I contenitori imbarcati registrano una flessione totale di 4.371 teu (-6,52 percento) concentrata oltretutto sui container pieni (-5.933 teu, pari al 9,89 percento). Un po’ meglio il fronte dell’import, dove i contenitori pieni aumentano di 2.749 teu. In ogni caso il 2018 è un anno in cui il traffico container sta mostrando debolezze rispetto al 2017 che, oltretutto, non è stato un anno entusiasmante per le merci unitizzate. Il traffico complessivo del porto ravennate è invece in linea con lo scorso anno, con uno scostamento positivo piuttosto lieve (+0,77 percento) in gran parte concentrato sul core business principale del porto: le merci secche. I prodotti agricoli volano (+42,03 percento) con un incremento di peso importante (+342.821 tonnellate) che compensa la flessione delle derrate alimentari (-12,2 percento). I prodotti metallurgici segnano una crescita del 4,06 percento mentre i materiali di costruzione conoscono una battuta d’arresto, con una flessione del 3 percento. Le rinfuse liquide crescono dello 0,77 percento, con le derrate alimentari in aumento del 12,44 percento (+77.536 tonnellate) e una impennata, dal punto di vista percentuale, dei concimi: +71 punti che equivalgono però a sole 2.989 tonnellate. In calo i prodotti petroliferi (-3,76 percento).

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ECONOMIA / PORTO / 9 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

INFRASTRUTTTURE

SAPIR

Missione in Egitto per Ap: il presidente Rossi presenta il progetto per l’hub portuale Intervento al forum di Alessandria e incontri istituzionali con il ministero dei Trasporti Arafat

GIOVANI AVVOCATI E COMMERCIALISTI IN VISITA Organizzato dal Gruppo Giovani Agenti Marittimi, si è svolto il 12 settembre un tour del porto di Ravenna rivolto alle associazioni giovanili di commercialisti e avvocati. Una quarantina di professionisti sono stati accolti al Centro Direzionale della Sapir per far conoscere il porto che, per il suo rilievo nel contesto economico ravennate, rappresenta una realtà con cui molti professionisti con ogni probabilità si dovranno confrontare. È seguita la visita in pullman ai terminal. La giornata si è conclusa con la visita del porto canale a bordo della motobarca “Stella Polare”.

CERVIA Altri 55mila euro dalla Regione per i dragaggi. In totale 105mila «Un’altra buona notizia per Cervia. In arrivo dalla Regione altri 55mila euro per il dragaggio del porto canale». A darne notizia è la consigliera regionale Pd Manuela Rontini, presidente della Commissione Territorio Ambiente e Mobilità. «Lo stanziamento va ad integrare il contributo di 50mila euro già assegnato lo scorso luglio, per un totale di 105mila euro equivalenti al 44,87% del costo dell’intervento». Con i lavori che verranno effettuati aumenterà la navigabilità del canale.

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, Daniele Rossi, è stato in Egitto, dove ha partecipato - con i colleghi dei porti di Trieste, Venezia e Genova - ad un forum che ad Alessandria, incentrato sul tema “L’impatto della Via della Seta e le opportunità di investimento tra Paesi arabi e Cina”, che ha previsto una sessione dedicata alle relazioni Italia-Egitto con specifico riferimento al settore marittimo-portuale. Il presidente Rossi, nell’ambito di questa missione coordinata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha incontrato tutte le più alte cariche istituzionali del corrispondente ministero egiziano, a partire dal ministro dei Trasporti, Hisham Arafat, nonché, tra gli altri, rappresentanti dell’Unione delle Camere di Commercio dei Paesi del Mediterraneo, l’ambasciatore della Cina in Egitto, l’ambasciatore d’Italia in Egitto e il presidente dell’Autorità del Canale di Suez. Nell’arco dei numerosi incontri previsti durante i due giorni il presidente Rossi è intervenuto anche alla Tavola Rotonda sul dialogo tra Egitto ed Italia ed il ruolo che il Mediterraneo può giocare nel quadro della nuova Via della Seta. È stata l’occasione per illustrare il porto di Ravenna, ribadirne il ruolo di leader per i traffici con l’Egitto – soprattutto nel settore agroalimentare, per il quale storicamente si contraddistingue nel panorama della portualità italia-

na - e spiegare le opportunità di investimento che «concretamente oggi si delineano all’interno del porto, grazie anche all’avvio del Progetto di Hub portuale che mette a disposizione all’interno dello scalo nuove aree per la logistica e per l’insediamento di attività industriali, oltre che potenziare la stessa infrastruttura portuale che sarà in grado di accogliere navi di maggiori dimensioni, garantire più efficaci collegamenti con le principali direttrici viarie e ferroviarie e continuare a fornire servizi di sempre maggiore livello qualitativo».

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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

GIOVANI TALENTI/1

Milena, la sedicenne che ha riscritto la storia della ginnastica ritmica italiana La ravennate Baldassarri protagonista ai Mondiali di Sofia: «È stato incredibile, ora sogno le Olimpiadi Credo di fare una vita normale: mi sono abituata a stare lontana da casa e non sento il peso dei sacrifici» di Vincenzo Benini

«La mia vita mi sembra normale. È da quando sono piccola che sono sempre lontana da Ravenna. Mi ci sono abituata in fretta. Non sento il peso dei sacrifici, non me ne rendo conto. Anche se, però, la mancanza di casa ogni tanto la sento…». Era ancora in Bulgaria, la sedicenne ravennate Milena Baldassarri, qualche giorno dopo aver finito le sue gare in un campionato mondiale che resterà nella storia della ginnastica ritmica italiana. È rimasta a Sofia, con una medaglia d’argento e una di bronzo al collo, a tifare le sue compagne azzurre, le “farfalle”, capaci di salire anch’esse tre volte sul podio, con la “ciliegina” finale dell’oro nella gara con le tre palle e le due funi. Contenta per il Mondiale? «Sì, tantissimo, ovviamente. Non mi aspettavo di raggiungere simili risultati. L’argento al nastro è stato incredibile. Quando ho visto il punteggio sul tabellone ero sbalordita: mai avevo fatto una simile prestazione. È stata una soddisfazione immensa, molto gratificante». E poi è arrivato anche il terzo posto nel Team Event per individualiste… «In questo un po’ ci speravamo, anche se l’Italia è salita per la prima volta nella sua storia sul podio di questa gara. È stata una battaglia molto impegnativa, contro le corazzate dell’Est Europeo e Israele, e siamo state contentissime». Il bilancio finale? «Ho conquistato altri due quarti posti (alla palla e alle clavette, ndr) e un sesto (al cerchio, ndr) nelle finali di specialità. Alla vigilia del Mondiale, se mi avessero detto che avrei raggiunto simili risultati, non ci avrei mai creduto. È stata una competizione molto intensa: sono l’unica atleta in gara ad aver partecipato a tutte le finali a otto». Ti aspettavi qualcosa in più dal concorso generale?

«No, perché l’obiettivo era quello di migliorare il nono posto di Pesaro. A Sofia, infatti, sono giunta settima e non ho alcun tipo di rammarico». In cosa pensi di essere migliorata? «Il Mondiale in primo luogo mi ha aiutata a crescere nella concentrazione. E oltretutto sono felice perché ho limitato al massimo la percentuale di errori. Mi sento molto migliorata sotto l’aspetto mentale». Stai già facendo un pensierino all’Olimpiade di

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Tokyo 2020? «Quello si fa sempre, è un sogno da realizzare. Per riuscirci bisogna continuare su questa strada, con questi risultati e tanto, ma tanto, allenamento in palestra». Terminata la stagione, è tempo di staccare un po’? «Giusto una settimana di pausa, durante la quale spero di riuscire a fare un salto a casa. E poi subito al lavoro, in quanto a ottobre comincia la Serie A. In pratica, non ci si ferma mai».


PRIMO PIANO / 13 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

LE ALTRE

Dagli esordi nell’Edera fino all’incredibile argento in Bulgaria Un mondiale che ha fatto la storia della ginnastica ritmica italiana, quello da poco andato in scena a Sofia, in Bulgaria, con grande protagonista la 16enne ravennate Milena Baldassarri, che intervistiamo in queste pagine. Vincendo la medaglia d’argento al nastro, infatti, Baldassarri (così come la compagna di nazionale Alexandra Agiurgiuculese, che ha conquistato invece il bronzo alla palla) ha riportato l’Italia su un podio mondiale (tra le individualiste) 27 anni dopo Samantha Ferrari. Insieme alla stessa Agiurgiuculese e ad Alessai Russi la 16enne ravennate ha poi conquistato il bronzo nella gara per “team” – dove si sommano i migliori otto punteggi delle fasi di qualifica – dove l’Italia non era prima mai riuscita a salire sul podio. Cresciuta nell’Edera Ravenna, Baldassarri da giovanissima si è trasferita alla Faber Fabriano, nelle Marche, di cui è il punto di forza, ed è iscritta al quarto anno dell’istituto turistico.

Quali sono gli appuntamenti più importante del 2019? «A febbraio comincia la Coppa del Mondo, poi il clou del Mondiale a Baku, in Azerbaigian. Durante l’anno ci sarà l’opportunità di qualificarsi alla finale del concorso generale ai Giochi olimpici». Quindi ti trasferirai presto a Fabriano, dove c’è la sede della tua società, la Faber. Giusto? «Sì, in pratica quella è la mia seconda casa, anche se

LE “MILLENNIALS” RAVENNATI CHE FANNO SPERARE ANCHE L’ITALIA Dalla Collinelli alla Pizzini, tra scuola e sport

Nella pagina a fianco un momento dell’esercizio che è valso la medaglia d’oro ai Mondiali di Sofia ad Alice Baldassarri che sopra non trattiene le lacrime al momento della comunicazione del punteggio. Sotto, a sinistra, con la medaglia sul podio

nei weekend, quando non sono in programma delle gare, torno a Ravenna dalla mia famiglia. Adesso mi aspettano meno luci dei riflettori e più sudore in allenamento. Da quest’anno, poi, inizierò a frequentare una scuola privata serale, per il mio quarto anno all’istituto turistico». Il tempo libero, mai? «No, no, quello in un modo o nell’altro lo riesco a trovare. Sennò sarebbe davvero dura…».

Giovani, bravissime e ambiziose. Si tratta delle ravennati, tutte “millennials”, che rappresentano una grande speranza in ottica azzurra negli sport individuali. Ragazze abituate a vivere lontano da casa, a girare il mondo per partecipare alle più importanti competizioni di categoria, senza però trascurare la scuola e lo studio, con l’obiettivo un giorno di entrare nell’olimpo dello sport. A bruciare le tappe è stata Milena Baldassarri (che intervistiamo in queste pagine) ma in estate è salita alla ribalta anche la ciclista Sofia Collinelli, classe 2001 pure lei, figlia d’arte (suo padre Andrea ha vinto l’oro olimpico ad Atlanta ’96), capace di vincere l’oro Junior nell’inseguimento a squadre sia al Mondiale, sia all’Europeo, aggiungendo un terzo posto continentale nella gara individuale e una bacheca già piena di titoli italiani di categoria, ultimo dei quali nell’Omnium. Tesserata per il Vo2 Team Pink di Piacenza, durante l’anno fa la spola tra l’Emilia e Ravenna, dove studia all’Itc Ginanni (sempre nel ciclismo da segnalare la recente convocazione nella Nazionale Juniores del massese Filippo Baroncini in vista dei Mondiali di Innsbruck). È anch’essa figlia d’arte (il babbo Fabio ha un buon passato agonistico) ed è in classe proprio con la Collinelli, Gaia Ragazzini, fresca campionessa iridata juniores nella specialità “trap” del tiro a volo: tesserata al Tav Conselice, città dove si allena, vive a Lavezzola, paese da cui tutte le mattine prende il treno per frequentare le lezioni nell’istituto per ragionieri (è stata anche premiata dal Coni come studente-atleta, in virtù di una media scolastica superiore all’8). Promette bene, anzi benissimo, anche la spadista Alessia Pizzini: 17 anni appena compiuti, la portacolori del Circolo ravennate della Spada quest’anno ha vinto i campionati italiani Giovani e si è già distinta anche nelle gare con le più “grandi”, entrando nel giro della nazionale giovanile azzurra. Iscritta al quarto anno di Liceo Linguistico, in futuro vorrebbe frequentare il corso universitario di Scienze e tecnologie della comunicazione. Passando dalla pedana all’acqua, brilla il talento di Alexandra Kushnir, anch’essa classe 2001 che di sport fa il faticoso canottaggio. Di origini ucraine, l’atleta della Canottieri Ravenna nel 2018 è stata capace di vincere il tricolore Junior nel singolo e ha partecipato in maglia azzurra al Mondiale, giungendo settima, e all’Europeo, quinta. Quasi tutte le mattine si sveglia alle 5 per allenarsi e per poi andare a scuola, all’istituto tecnico per geometri. (vi.be.)


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GIOVANI TALENTI/2

GIOVANI TALENTI/3

Mondiali e Europei giovanili, ora per Sara c’è la serie A1: «Sacrifici? Sì, è inevitabile»

Nel college dei mormoni la sveglia di Davide suona alle 5.15: «Pesi poi lezioni»

La 18enne Panetoni è passata dalla Teodora a Milano al Club Italia: «Spero che il volley diventi il mio lavoro»

Il 19enne Gardini nello Utah con una borsa di studio per la squadra di pallavolo della Brigham University

“Dietro i sogni ci sono sacrifici, che la gente non vede”. È la frase che Sara Panetoni tiene nel suo profilo Whatsapp: «Mi piace molto perché spesso la gente nota solo i risultati che fanno sembrare tutto facile, quando invece dietro c'è tanto lavoro, impegno e sacrificio». Nata a Lugo e residente a Bagnacavallo, 18 anni compiuti quattro mesi fa, su Instagram quasi duemila follower ma profilo privato ché «a me non piace mostrarmi molto sui social, a volte pubblico foto che riguardano la pallavolo»: dopo sei anni tra C e A2 a Ravenna con Teodora e Olimpia, Sara alla fine di ottobre comincerà il suo primo campionato di pallavolo nella massima serie italiana con il Club Italia, la squadra federale che riunisce i migliori giovani talenti azzurri. La preparazione del gruppo è cominciata il 4 settembre ma Sara si è aggregata solo l’11 perché prima aveva altri impegni come vincere l’Europeo Under 19 con la Nazionale dove è stata premiata come miglior libero del torneo. La squadra fa base a Milano, come è cominciata la nuova esperienza? «È la prima volta che vivo fuori casa, sicuramente vivere a Milano non sarà uguale a vivere a Bagnacavallo o a Ravenna. Alloggiamo al Centro Pavesi della federazione e mi sto trovando bene». Ogni quanto i ritorni a casa? «Sarà in base ad allenamenti e partite, adesso non saprei quantificare». Cosa c’era in valigia da Ravenna? «Tanto. Sono arrivata alla Teodora a 12 anni. Mi porterò dietro tutto ciò che ha fatto parte di quell'esperienza, le persone che ho conosciuto e che hanno creduto in me, chi mi ha fatta crescere e migliorare, le amicizie che sono nate e tutto il lavoro che è stato fatto». C’era mai stata finora l’occasione di andare via da casa? «Sì, ci sono state varie possibilità di andare a giocare fuori Ravenna ma ho sempre preferito rimanere». Parliamo della scuola... «Ho iniziato il quinto anno al liceo linguistico, lo stesso che facevo a Lugo. Sono sempre riuscita ad organizzarmi e avere una media del sette, sette e mezzo. Per certe trasferte dovremo andare via un giorno prima della partita quindi capiterà che salterò scuola». Dopo le superiori, l’università? «Vorrei continuare ma non ho ancora le idee chiare sull’università». Com’è la giornata tipo con i vari impegni? «Mi sveglio alle 7, colazione, scuola fino alle 14, pranzo, mi riposo quando ne ho la possibilità, studio, tutti i giorni allenamento, cena e ancora studio». Oro al Mondiale Under 18 e all’Europeo Under 19: si rischia di montarsi la testa e sentirsi già campionesse? «Sono grandi risultati e a parer mio meritati per tutto il lavoro che abbiamo fatto. Per quanto riguarda me come persona non mi monto la testa e non mi sento già una campionessa perché credo e spero siano solamente i primi di tanti altri risultati e per raggiungerli bisogna continuare a lavorare e guardare avanti al

Sara Panetoni (176 cm) è nata a Lugo il 6 maggio 2000. Qui indossa la maglia della Cmc Olimpia Ravenna con cui ha giocato nel 2016-17 in B1

prossimo obbiettivo. Di lavoro ce n’è ancora tanto, non si smette mai di imparare e di migliorare, quindi perché limitarsi a questo?». Quali sono gli esempi concreti di sacrifici fatti per arrivare a questi risultati? Quelli che la gente non vede dietro ai sogni… «Ad esempio non poter uscire con il gruppo di amici perché si ha allenamento o partita, avere poco tempo per studiare e quindi a volte rinunciare a determinate cose, comunque in parte rinunciare alla vita extra pallavolistica di una ragazza di 18 anni. Però essendo la mia passione e ciò che mi piace fare, lo faccio più che volentieri». In che cosa la vita di una 18enne che fa sporto a livello agonistico è meglio o peggio di quella di una coetanea che non lo fa? «Non credo ci sia meglio o peggio, perché ognuno fa le proprie scelte e deve portarle avanti. Io ho scelto questa vita perché è quella che piace a me, non per volontà di qualcun altro ma semplicemente perché sono io a volerlo» Per raggiungere i livelli più alti dello sport, bisogna rinunciare a qualcosa nella propria vita personale? C’è spazio per amicizie e relazioni fuori dalla palestra? «Spazio per amicizie e relazioni c'è sempre, sicuramente tutto è più difficile ma con qualche sacrificio in più ci si riesce». Lo sport sarà sempre presente nella vita in qualche modo oppure potrebbe essere solo una fase? «Sicuramente lo sarà, spero che diventerà un lavoro per me, anche se arriverà un momento in cui dovrò dedicarmi alla mia vita personale». Andrea Alberizia

Se tra una lezione e un’altra c’è un’ora libera non va al bar ma si infila in palestra con un compagno e si allena. È la nuova vita di Davide Gardini come pallavolista nel campionato universitario americano Ncaa, il massimo livello del volley oltreoceano. Lo schiacciatore 19enne – figlio del bagnacavallese Andrea Gardini che all’inizio degli anni Novanta vinse tutto con il Messaggero Ravenna e con la Nazionale della generazione di fenomeni di Julio Velasco – è stato selezionato dalla Brigham Young University (Byu) nello Utah che gli ha offerto una borsa di studio per la metà dei costi universitari. Nato in provincia di Treviso perché al tempo il padre giocava a quelle latitudini ma cresciuto a Ravenna, da un mese Davide si è trasferito a Provo, 116mila abitanti nella Salt Lake Valley. Com’è la sistemazione negli States? «Sono in un appartamento fuori dal campus: sto con due compagni di squadra, un brasiliano e un portoricano al secondo anno conosciuti quando sono venuto in visita un anno fa. In tutto in squadra siamo quattro stranieri con un finlandese». Come mai nello Utah? «Tra la terza e la quarta superiore mi ha contattato prima la Ucla e poi si sono fatti avanti anche altri college tra cui Byu. La cosa mi ha interessato e un anno fa ho deciso e firmato». Tra Ucla che ha vinto 19 campionati e Byu che ne ha vinti tre cosa ha pesato in favore di Provo su Los Angeles? «È stata una scelta fatta ragionando per mesi. Ho ritenuto fosse giusto dare la priorità al motivo per cui stavo facendo questa scelta: la pallavolo. E qui a Provo c’è una buona scuola ma anche un bel clima: le partite si giocano in un palazzetto solo per il volley, con il pubblico vicino. Una settimana fa sono andato a vedere la squadra femminile e c’erano 5.450 persone. Avevo la pelle d’oca io in tribuna» Byu è un college di proprietà della Chiesa Mormone. Questo ha dei risvolti? «È stata una delle questioni su cui ho riflettuto di più per scegliere. Sono mormoni e hanno certe regole ma pensavo peggio. Sarà anche perché in squadra i mormoni sono solo quattro o cinque su una ventina. Viene chiesto di firmare un codice d’onore che prevede alcune limitazioni particolari tra cui la rinuncia al caffè. Per un italiano non è un sacrificio troppo grande? «Non per me. Avevo già tolto il caffè dalla mia dieta per altri motivi, ne prendevo uno ogni tanto...» L’ammissione prevede dei requisiti? «Il contatto è iniziato per ragioni sportive ma è necessario superare un test di ingresso e uno di lingua per essere ammesso come studente». Durante il percorso è richiesto un certo rendimento scolastico? «I regolamenti prevedono che si possa giocare nei campionati universitari al massimo per quattro anni. Come sportivi dobbiamo

Davide Gardini (203 cm) è nato a Montebelluna l’11 febbraio 1999. Qui indossa la maglia del Club Italia con cui ha giocato in A2 negli ultimi tre anni

raggiungere un certo numero di crediti ogni semestre. Se manchiamo i risultati arriva un avvertimento e al secondo sei fuori squadra fino a quando non recuperi». Come sono gli orari della settimana? «Adesso la prima lezione è alle 9. Ma tre giorni a settimana prima vado in palestra a fare pesi quindi sveglia alle 5.15. A pomeriggio allenamento aerobico e in palestra con la squadra. Poi altre lezioni ma non tutti i giorni. Arrivo a casa, ceno e vado a letto. E nell’arco della settimana ci sono anche gli allenamenti individuali e le 8 ore che siamo tenuti a passare nel centro studi per studiare e leggere». La decisione di trasferirsi in America è stata presa ascoltando i consigli dei genitori? «Vivo fuori di casa da quando a 14 anni sono entrato nel Club Italia quindi il distacco c’è già stato e non è più un trauma. Ho parlato molto con i miei, mi hanno dato solo le loro valutazioni, come la pensavano e io ho deciso. Sono stati fantastici a darmi opinioni senza spingermi in nessuna direzione». Sarà un’esperienza più utile per la formazione sportiva o per la formazione accademica? «Penso che mi aiuterà di più per la parte pallavolistica. I metodi di allenamento, la concezione della squadra, la tecnica: ci sono tanti piccoli dettagli che penso possano fare la differenza per uno che vuole fare il giocatore anche se resta per anni fuori dai campionati europei». Ora quattro anni di college. E dopo? «Me lo sono chiesto quando dovevo decidere. E mi sono risposto che voglio giocare a pallavolo al massimo livello che posso raggiungere, spero un campionato in Europa, magari anche quello italiano». (and.a.)


PRIMO PIANO / 15 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

GIOVANI TALENTI/4

È di Ravenna uno degli Under più promettenti del calcio italiano. «Questo sport per me è tutto» Samuel Giovane è stato acquistato l’anno scorso dall’Atalanta e ora vive a Bergamo lontano dalla famiglia: «Il mio sogno vale doppio, visto che mio padre da giocatore è stato fermato dalla sfortuna» di Luca Manservisi

Il ravennate Samuel Giovane ha compiuto 15 anni lo scorso marzo e da oltre un anno è un calciatore dell’Atalanta, società di Bergamo nota per avere uno dei settori giovanili migliori d’Italia e che non ci ha pensato due volte a versare due milioni di euro al Cesena per comprarlo, insieme al portiere Marco Carnesecchi. E tanto per rendere ancora meglio l’idea, sono stati suoi i due gol della Nazionale Under 16 nell’ultimo test amichevole di fine agosto. Uno dei più interessanti giovani del calcio italiano, in buona sostanza, secondo un po’ tutti gli addetti ai lavori. Lo contattiamo su Whatsapp, nei ritagli di tempo di una sua intensa giornata da adolescente speciale. Quando hai saputo dell’interesse dell’Atalanta e come hai reagito? Hai tentennato, visto che saresti dovuto andar via di casa? «L’ho saputo da mio padre verso metà dell’anno scorso e la notizia mi ha reso felicissimo naturalmente. Non ho avuto dubbi, ho pensato che ci sarei voluto andare subito». Cosa si prova a valere un milione di euro, o qualcosa del genere? «Sicuramente mi rende orgoglioso e mi fa pensare che il duro lavoro porta sempre buoni risultati. Certo però sento anche una grande responsabilità: si aspettano tutti molto». Qual è la tua giornata tipo? «Mi sveglio alle 7, faccio colazione, mi preparo e vado a scuola (un istituto commerciale di Bergamo, ndr), esco all’1 e poi alle due e mezza devo essere in pullman per l’allenamento che finisce alle 6. Alle sette e mezzo sono a casa (in convitto, ndr), mangio e poi dedico un'oretta allo studio e un’altra ora allo svago, fino a che non vado a dormire, di solito sulle 22.30. Ci allenaimo tutti i giorni tranne il lunedì e il sabato. Riesco a tornare a Ravenna per molto poco, diciamo ogni due

il suo per colpa della sfortuna. Il calcio è tutta la mia vita». Hai però hobby che non siano legati al calcio? «Sì, mi piace molto il basket americano e amo stare in giro e giocare alla playstation con i miei amici». E la scuola? Ci sono anche calciatori laureati... «Voglio finire le superiori, poi se mi va bene con il calcio penso di smettere, anche perché mi impegno ma non sono proprio una cima a scuola...». Hai pensato a un piano B nel caso non ti andasse bene con il calcio? «In realtà no, al momento sento che Samuel Giovane con la maglia questa è la mia unica strada». nerazzurra dell’Atalanta All’Atalanta sei diventato anche subito capitano, ti senti un leader? «Sì, mi piace essere un trascinatore, ho un carattere molto mesi e durante le vacanze». Quali difficoltà hai incontrato a vivere lontano dalla grintoso...». Qual è il tuo idolo? Quali i tuoi modelli da calciatore? tua famiglia? «Il mio idolo è Sergio Ramos per la sua personalità e pro«Sicuramente la difficoltà maggiore è quella di riuscire a restare sereno nei momenti difficili, quando si gioca male o si prio per le caratteristiche da leader. Nel mio ruolo il mio prepassa un brutto periodo. Bisogna sempre essere positivi, cre- ferito è Saul ma mi piacciono anche Kolarov e Bale...». Da buon calciatore, hai già tatuaggi? do sia questa la chiave del successo: se ti abbatti è la fine». «No, ma mi piacciono molto quindi penso che me ne farò Quando hai deciso che avresti voluto fare il calciatopresto...». re professionista? Cosa rappresenta per te il calcio? Cosa ti ha colpito dell’Atalanta? «Già a cinque anni pensavo che avrei voluto fare il calciato«La professionalità e l’impegno con cui lo staff cerca di fare re e il mio sogno vale doppio perché mio padre (Francesco, costretto per un infortunio a lasciare il calcio ad alti livelli dopo aver il bene dei ragazzi, il modo in cui “tirano su” calciatori e andebuttato in serie B con il Cesena, ndr) non ha potuto realizzare che come tengono alla nostra salute».

LA PEDAGOGISTA

«Cari genitori, alle partite non dovete criticare i vostri figli» L’esperta: «Fondamentale far crescere l’autostima nei piccoli e renderli autonomi dal punto di vista emotivo» Eva Preto è una pedagogista che nel corso della passata stagione ha condotto un progetto voluto dalla società calcistica di Lido Adriano e che puntava a formare dirigenti, educatori e piccoli calciatori all’insegna del rispetto dei valori e delle regole (nella foto). Un’esperienza che l’ha portata a vivere per diversi mesi le dinamiche che si creano tra bambini e genitori, in particolare. «Fondamentalmente ci sono due tipi di genitori, quelli che caricano i figli di troppe responsabilità, non guardando alle reali potenzialità del ragazzino – ci spiega al telefono – e quelli che invece li svalutano, criticandoli troppo». Il segreto, secondo la pedagogista, è far crescere l’autostima dei ragazzini, che i genitori dovrebbero favorire con una comunicazione adeguata, «in grado di renderli autonomi dal punto di vista emotivo. Purtroppo soprattutto in Italia invece i genitori vogliono avere sempre il controllo sul proprio figlio, anche dal punto di vista affettivo. Ma più un bambino resterà dipen-

dente dai genitori, più farà fatica a fare scelte, più si sentirà in colpa se sbaglia». Preto alle partite tra piccoli calciatori sente troppo spesso una «comunicazione svalutante» da parte dei genitori. «Prima fanno credere ai propri figli di essere capaci, poi urlano loro di non dormire in campo. I bambini ne risentono. E me ne accorgo anche alle recite scolastiche che ho seguito per lavoro: i bambini durante le prove sono bravissimi, ma quando si esibiscono davanti ai genitori a volte capita che siano troppo in soggezione, intimiditi. Vanno in crisi». (lu.ma.)

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16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

GIOVANI TALENTI/5

ISTRUZIONE

Quel liceo per atleti, senza interrogazioni di lunedì

Sveglia alle 6, allenamenti dalle 7.30, a scuola alle 10: la vita di un tennista quindicenne all’Accademia di Bari Se sei bravo a tennis, ma abiti a Ravenna, è possibile che tu finisca a studiare a Bari. È la storia di Enrico Lanza Cariccio, tennista quindicenne considerato tra i più promettenti d’Italia dalla federazione sin da quando aveva 10 anni, campione regionale Under 14 quando ancora frequentava il Ct Zavaglia, a Ravenna. E arrivati al fatidico momento della scelta della scuola superiore, come accade a tanti altri giovani, lo sport ha pesantemente influito nella decisione finale. «La scuola purtroppo a volte penalizza chi fa sport a livello agonistico – racconta il padre, Maurizio –: dovevamo decidere se tenerlo a Ravenna per poi appoggiarci a un tecnico della federazione nei weekend, come fatto fino alla terza media, oppure se trasferirlo in una delle accademie di tennis sparse in Italia». Ma Enrico ha scelto per loro. «Lui era già da alcuni anni che voleva andare in una vera scuola di tennis, noi genitori eravamo più titubanti ma poi abbiamo accettato questa proposta della federazione (che contribuisce alle spese, ndr) e ora ha appena iniziato il secondo anno di liceo scientifico all’Accademia di Bari, scelta perché c’erano già diversi ragazzi della sua età». Un campus all’avanguardia, ci racconta il

padre, dove oltre alla scuola tennis e a una sede universitaria ci sono piscina, ristorante, bar, sale da ping pong e per l’animazione. Non che Enrico abbia molto tempo libero, però. La sua giornata tipo infatti vede la sveglia alle 6 e mezza, allenamento dalle 7.25, scuola dalle 10, pranzo al campus e poi dalle 14.30 di nuovo allenamenti fino alle 18, quando per due ore un tutor integra quello che non è stato fatto a scuola al mattino. Alle 20 la cena e poi si studia prima di andare a dormire. A Ravenna ritorna praticamente un weekend ogni tre, mentre quando resta a Bari il fine settimana è dedicato a piscina, pilates e riposo. Senza considerare una seduta settimanale dall’osteopata. «Gli infortuni nel tennis possono stroncare una carriera – ci spiega ancora il padre –: noi cerchiamo comunque di stare con i piedi per terra, ci sono troppe variabili per farsi illusioni ed è meglio avere sempre un piano B. Alla scuola di Bari ha la media del 9 e spero che il liceo possa dargli quelle basi per poter poi frequentare nel caso l’università. Mi pare che anche la Federazione fortunatamente la pensi allo stesso modo, dando molto importanza all’aspetto didattico». (lu.ma.)

Niente lezioni di sabato, niente interrogazioni di lunedì, scienze motorie, discipline sportive ed economia e diritto dello sport (dal terzo anno) al posto di latino e storia dell’arte. E un’attenzione particolare alle tematiche sportive anche in materie come fisica, scienze, inglese. È questo il nocciolo dell’indirizzo sportivo del Liceo Scientifico, istituito da una legge entrata in vigore nel 2014 (e infatti solo a giugno prossimo ci saranno i primi maturandi). Una sola sezione per provincia, nel ravennate attivata al Liceo “Oriani”, nel capoluogo, e che ogni anno riceve richieste per il doppio dei posti effettivamente disponibili. Ma a chi vanno quegli ambiti posti? Il dirigente scolastico Gianluca Dradi ci spiega che non esistono test di ingresso, che non sarebbero consentiti, ma sono stati adottati criteri di preferenza in caso di eccedenza delle domande rispetto ai posti disponibili: la media scolastica alla fine del primo quadrimestre di terza media (quando si effettuano le iscrizioni alle superiori) e un’attività agonistica di buon livello. «Ma è soprattutto la media che fa il discrimine, perché tutti i candidati hanno il secondo requisito». Ma è quindi una scuola per atleti? «Diciamo che tutti coloro che la frequentano lo sono, per questo ci sono accortezze come quella del sabato libero e il lunedì, nei limiti del possibile, senza interrogazione. Ma qui ci fermiamo, perché il resto della preparazione deve essere al pari di quella degli altri indirizzi. Diciamo che qui l’idea è di formare persone che possano essere preparate per tutte quelle professioni che possono essere declinate in chiave sportiva: dalla medicina al giornalismo, dalla fisioterapia al management; non certo la professione dell’atleta che non spetta a noi». Insomma, non si diventa atleti professionisti frequentando il Liceo, ma si sperimentano a rotazione molte discipline dall’atletica al basket, dalla pallavolo al nuoto. Ma, indirizzo sportivo o meno, è compatibile oggi l’attività agonistica di alto livello con una scuola come un liceo scientifico? La scuola va incontro alle particolari esigenze di questi studenti? «È possibile – conferma Dradi – ma certo richiede da parte dello studente molto impegno e un’ottima capacità di organizzazione. Agli insegnanti si chiede quella minima flessibilità, per esempio, di evitare interrogazioni di lunedì, visto che questi ragazzi passano il fine settimana impegnati nelle gare, ma non si può fare molto di più al momento». Proprio quest’anno, però, ci rivela sempre Dradi, è stato emesso un decreto ministeriale che prevede che qualunque scuola possa attivare un apposito percorso quinquennale per gli studenti atleti di alto livello, agevolando la loro frequenza perché fino a un quarto delle lezioni può essere svolta on line tramite programmi di e-learning e perché possono essere seguiti da un tutor personale. Domande, almeno all’Oriani, in questo senso non ne sono arrivate al momento, ma potrebbe forse rappresentare effettivamente una risposta a quegli sportivi che da tempo lamentano un’eccessiva rigidità della scuola nei confronti degli atleti che hanno gravosi impegni extrascolastici. Federica Angelini

E quest’anno un decreto per tutte le scuole superiori prevede di poter svolgere fino a un quarto delle lezioni anche online o con un tutor

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In alto il giovane tennista ravennate Enrico Lanza Cariccio; qui sotto il dirigente del liceo scientifico Oriani, Gianluca Dradi

Allo Scientifico dal 2014 c’è l’indirizzo sportivo «Ma qui non si diventa professionisti...»

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PRIMO PIANO / 17 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

GIOVANI TALENTI/6

Laura Melandri

L’EX BALLERINA

A 10 ANNI LASCIÒ CASA PER LA SCALA DI MILANO «E LA DANZA NELLA TUA VITA DIVENTA TOTALIZZANTE» La storia di Silvia Casadio. «È stata durissima, ma quante soddisfazioni»

La campionessa che fa l’università: «Quante notti passate a studiare...» Laura Melandri, da Bagnacavallo, ricorda quando a 15 anni si trasferì a Bergamo per il volley Classe 1993, di Bagnacavallo, Laura Melandri una ragazzina prodigio lo è stata e lo racconta oggi con il sorriso, forte della sua carriera che l’ha portata nel giro della Nazionale (è stata sostituita solo all’ultimo dal gruppo delle convocate per gli imminenti Mondiali), tenendo sempre a mente la sua vita da quindicenne lontana da casa per “colpa” dello sport. «Mi sono avvicinata alla pallavolo alla Fulgur Bagnacavallo, in terza elementare, e devo ringraziare in particolare un tecnico, Sergio Soavi, che mi ha acceso la passione per il volley e mi ha insegnato la disciplina dello sport. Dopo cinque anni a Bagnacavallo in terza media sono andata alla Teodora Ravenna, una società storica che per me rappresentava già un salto di qualità enorme. In quegli anni avevo iniziato ad avere come priorità, oltre alla scuola, lo sport, tanto che per esempio saltavo di mia iniziativa le gite scolastiche per non distrarmi troppo dalla pallavolo». Poi la Teodora incappò in una sorta di fallimento e Melandri si allontana ancora un po’ dalla sua Bagnacavallo. «Andai a giocare a Bologna nell’anno in cui avevo iniziato il liceo classico a Lugo: facevo avanti e indietro in autostrada tutti i giorni, mangiavo e studiavo in auto, me lo ricordo come se fosse ieri. Ma quella stagione è stato il mio trampolino di lancio». Dopo, infatti, è arrivata la chiamata della Foppapedretti Bergamo, tra i migliori settori gioanili d’Italia. «Una chiamata inaspettata, che non immaginavo. I miei hanno cercato di farmi pensare bene a cosa volesse dire andarmene di casa a 15 anni, ma la mia idea era che volevo fare quello nella vita e sono partita, molto carica. Poi devo dire che i primi mesi ho avuto una bella crisi, ma solo perché ho sempre tenuto molto anche alla scuola e sono passata dalla media dell’8 del liceo di Lugo a quella del 4 di Bergamo. Tra l’altro i bergamaschi sono inizialmente molto chiusi, anche se poi quando si aprono ti danno molto, e quindi all’inizio è stata dura. Ma il mio sogno era una grossa spinta e ho avuto la fortuna di avere una famiglia d’oro, che mi ha seguito in tutto e per tutto. Ho insistito e al liceo è andata meglio, anche se poi ho finito la scuola in una paritaria, comunque impegnativa, riuscendo a diplomarmi con 80/100. Gli insegnanti vedevano che mi impegnavo e non mi hanno mai martoriato: mi svegliavo alle quattro e mezza per studiare, andavo a scuola, mangiavo, studiavo, andavo ad allenamento, mangiavo e studiavo fino a mezzanotte per poi svegliarmi quattro ore dopo. Lo studio è sempre stato una mia fissa e infatti adesso sono anche a metà della laurea triennale di psicologia, fortunatamente per noi atleti oggi è possibile frequentare l’università anche on line». Da Bergamo Melandri ha poi proseguito la propria carriera a Piacenza, San Casciano in Val di Pesa e Conegliano, dove l’anno scorso ha vinto lo scudetto, senza però essere protagonista. Ecco così quest’anno l’ennesimo trasloco, a Monza. Nessuna nostalgia di casa? «La Romagna mi manca sempre e andando avanti con gli anni ancora di più. Sono poi dell’idea che non si debba mai dimenticare da dove si viene e così quando posso cerco di andare a vedere le ragazze della Fulgur, di portare la mia testimonianza anche nelle scuole: se ce l’ho fatta io ad arrivare in serie A, potete farcela anche voi, dico ai ragazzi». A cui però forse pesano i sacrifici... «Ma probabilmente io sono un po’ l’eccesso, in realtà ci si può fare una vita che non sia solo sport e scuola, tante mie compagne ce l’hanno fatta. Io invece caratterialmente sono sempre stata molto esigente con me stessa, sia a livello scolastico che a livello pallavolistico. Ovviamente pesano anche a me i sacrifici, adesso per esempio mi piacerebbe stare di più con la mia nipotina di un anno e mezzo, o con il mio fidanzato che vive a Castel San Pietro, ma se la motivazione è forte, vale la pena fare il sacrificio». E le delusioni? «Ci sono e sono grosse, a volte fanno proprio male, ma ti rafforzano. L’importante è essere consapevoli – sembra una banalità ma è fondamentale – che siamo noi i primi che dobbiamo credere in noi stessi, senza guardare troppo ai giudizi degli altri. Il Mondiale saltato all’ultimo? Un piccolo infortunio mi ha impedito di entrare in forma ma farò un tifo sfrenato per le azzurre, secondo me possiamo arrivare sul podio. Sono comunque molto contenta di essere nel giro della Nazionale». Luca Manservisi

«Ricordo tutto di quel giorno, perfino gli odori dei corridoi della scuola di ballo». Nonostante siano passati più di trent'anni, Silvia Casadio non potrà mai dimenticare il giorno che le ha cambiato la vita. Il giorno in cui, ad appena 10 anni, fece il provino all'Accademia di uno dei teatri più famosi al mondo, La Scala di Milano. «Piansi per tutto il viaggio, da Ravenna – ricorda Silvia – ma poi quando mi trovai in via Verdi, alla portineria del teatro e della scuola di ballo, mi inorgoglii molto, ero fiera di essere lì, anche se la tensione era molto alta». Tensione che poi si sciolse già dopo il primo provino, una sorta di prova attitudinale «in cui non era richiesto nulla di particolare, analizzavano le doti fisiche naturali. Mi accorsi subito che nel gruppo ero stata l'unica a superarlo e così corsi da mio padre molto orgogliosa e contenta». Silvia ha iniziato a ballare fin da molto piccola, «quando mia madre mi portava alla scuola di ballo qui a Ravenna» e poi ha seguito la strada che le avevano costruito per lei i genitori. «Non ne ero consapevole di abbandonare la famiglia con l’inizio della prima media, una volta entrata alla Scala, ma ho abbracciato subito questa scelta dei miei genitori e una volta lì, ho sentito dentro di me una forte voglia di arrivare in fondo». E alla fine Silvia Casadio è arrivata in fondo, conseguendo il diploma nel 1993 e diventando così una ballerina professionista della Scala. «È stata una vita molto dura, con la danza che era diventata totalizzante. Le nostre giornate erano scandite da impegni molto serrati, tra scuola (sempre all'interno dell'Accademia, ndr) e lezioni di danza che con il passare degli anni diventavano sempre più impegnative, bisognava superare ogni anno le selezioni, molte mie amiche sono state costrette ad abbandonare l'Accademia. La danza non ti dava la possibilità di avere tempo libero ma a me non importava. Ho avuto momenti molto faticosi ma sono state tantissime le soddisfazioni, grazie alla danza ho potuto fare esperienze in giro per il mondo, conoscere personaggi che hanno fatto la storia del teatro e della cultura del secolo scorso». Dopo aver vissuto una vita Milano, «che è diventata la mia casa», Silvia è tornata da pochi anni a Ravenna, dove ha una bambina di neanche due anni. Diventerà una ballerina? «È troppo presto anche solo per pensarci. Di certo se la domanda è se consiglierei ad altri di seguire le mie orme posso solo rispondere che si tratta di una scelta di vita molto particolare. Bisogna avere una predisposizione non solo fisica ma anche psicologica. Ballare è anche molto difficile, ci vuole molto impegno, molta volontà e la famiglia deve essere di grande aiuto, è una scelta faticosa e radicale». Oggi, a Ravenna, Casadio non ha lasciato il mondo del ballo, insegnando alla palestra La Torre, ma si dedica anche (al centro F.E.A.) all'insegnamento di pilates e gyrotonic, «pratiche che io stessa ho utilizzato per il benessere del mio corpo». (lu.ma.)

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18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

CENTRO STORICO

I pensieri verdi di Giardini&Terrazze, tra espositori, piante, arte e conferenze Inaugura il 21 settembre la quarta edizione della manifestazione per amanti e professionisti del giardinaggio A Palazzo Rasponi mostre d’arte e conferenze su ambiente, biodiversità, terzi paesaggi culturali

Inaugura venerdì 21 settembre alle 12 in piazza del Popolo la manifestazione ravennate “Giardini&Terrazze” dedicata al verde e giunta alla VI° edizione con la rassegna merceologica, culturale e l’esposizione nelle centrali Piazza del Popolo, Piazza Kennedy, Piazza San Francesco, Palazzo Rasponi e dintorni. La manifestazione si rivolge a un pubblico di appassionati e professionisti di giardinaggio e del vivere all’aria aperta e della cura del verde, del florovivaismo, degli arredi ed accessori d’interni e artigianato artistico, ed è in grado di attirare anche un turismo tematico. Gli espositori coinvolti, soprattutto aziende del territorio, propongono una vasta gamma di piante e fiori da collezione. I visitatori avranno anche a disposizione un’ampia proposta di arredi da giardino, macchine ed attrezzature, tessuti e prodotti artigianali di qualità. Una interpretazione di alcuni giardini e terrazzi, realizzati da architetti e progettisti del verde di provenienza nazionale e insediati in piazza del Popolo e Piazza Kennedy, consentirà di scoprire le più innovative soluzioni tecniche ed estetiche per l’allestimento di spazi verdi e outdoor con vari percorsi. Il programma e progetto culturale “Green Thoughts” (Pensieri verdi) - giunto alla sua terza edizione, al Palazzo Rasponi delle Teste, rappresenta, sin dall’edizione 2016, il cuore culturale ed espositivo dell’intero progetto: una serie di installazioni temporanee site speci-

fic, progettate da artisti giovani e meno giovani in relazione allo spazio espositivo, legate al terzo Paesaggio. Quest’anno saranno presenti, oltre a sei giovani artisti, tre artiste (Rosa Cesarini Sforza, Rossella Piergallini, Lea Contestabili) e un collettivo (Opifici Dal Re) che operano, attraverso la prospettiva della Fiber Art, tra Arte Povera, riflessione sul Terzo Paesaggio e Design-Art. Insieme alle installazioni artistiche, sono previsti tre interventi scenografici di Museo della Canapa di San Pancrazio, Museo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo e

della Stamperia Egidio Miserocchi, coordinati dall’artista Angela Corelli, autrice dell’installazione site specific, e due mostre fotografiche, curate da Giorgio Lazzari e da Delio Mancini, sulla biodiversità del nostro territorio. Le conferenze avranno temi differenti: l’ambiente e la biodiversità, i terzi paesaggi culturali del nostro territorio (la nuova manifestazione Terrena dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Selvatico curata da Massimiliano Fabbri), e l’innesto tra cultura e paesaggio che contraddistingue molte delle sperimentazioni

creative più recenti del territorio e, insieme, come si crea un sistema tra biodiversità culturale e genius loci, tra esperienze più sperimentali e il patrimonio della tradizione. Si terrà inoltre un workshop sull’autobiografia attraverso il giardino a partire dalle riflessioni dello scrittore Duccio Demetrio che sarà condotto, nella giornata di domenica, dalle esperte dell’Associazione Asja Lacis, su prenotazione e riservato massimo a venti persone nel giardino di Donatella Marini. Tra i relatori delle otto conferenze (quattro il 22 e quattro il 23) ci sono la saggista Marina Mannucci, l’architetto Alberto Giorgio Cassani, le architette di Meme Exchange, la critica d’arte e curatrice di Appunti per un Terzo Paesaggio Sabina Ghinassi, lo storico dell’architettura Alberto Bencivenni, il naturalista Giorgio Lazzari, la naturopata Sabine Heck, il bio progettista. In collaborazione con i vivai Sauro Campri e nell’area antistante a Palazzo Rasponi e all’interno del piano terra (androne e giardino) saranno collocate le installazioni dei Musei, quella di Stamperia Egidio Miserocchi, il punto informativo dell’Associazione Ortisti di Strada e una selezione di green maker e operatori legati all’agricoltura sostenibile del territorio Tra le iniziative a corollario, confermato il circuito dei ristoranti e pubblici esercizi che propongono portate e pranzi a base di fiori e piante.


SOCIETÀ / 19 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

BENI CULTURALI/1

Aperture e visite guidate tra arte e paesaggio per le giornate europee A Palazzo Milzetti la presentazione di nuove acquisizioni e donazioni

Il penultimo fine settimana di settembre ritorna l'appuntamento con le Giornate Europee del Patrimonio promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali. In occasione dell'edizione 2018, che ha come tema “L'Arte di condividere” e che cade in concomitanza con l'Anno europeo del patrimonio culturale, a Faenza il museo di Palazzo Milzetti presenta le ultime acquisizioni che consistono in opere grafiche di Felice Giani e in rari bozzetti plastici di Giovanni Putti, oltre alla donazione dell'antiquario e collezionista Sergio Baroni, messa a disposizione per rendere visibile ai fruitori l'aspetto di una dimora faentina del XIX secolo, completa anche di mobilio. L'evento avrà luogo nella serata di sabato 22 settembre che vedrà un’apertura straordinaria anche dalle 18.30 - 21.30/ ultimo ingresso 21. Domenica 23 settembre, apertura invece dalle 12.30 alle 18.30 con visita guidata alle 16 compresa nel biglietto di ingresso; fino ad esaurimenIl salone di Achille a to posti disponibili. Palazzo Milzetti Nella Bassa Romagna, domenica 23 settembre le giornate coinvolgono Casa Monti ad Alfonsine e l’oasi Podere Pantaleone di Bagnacavallo. A Casa Monti, in via Passetto 3, è in programma dalle 14.30 l’iniziativa “Tra parole e natura”, in cui si potrà partecipare a una visita guidata alla casa natale del poeta Vincenzo Monti, con successivo trasferimento nella Riserva naturale, in via Destra Senio, per una visita guidata con incursioni poetiche. L’iniziativa è gratuita con prenotazione obbligatoria al numero 0545 38149 o alle mail casamonti@comune.alfonsine.ra.it e ceas.casamonti@unione.labassaromagna.it. Casa Monti sarà aperta anche nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 settembre dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. All’oasi Podere Pantaleone, in vicolo Pantaleone 1, sarà invece proposta dalle 15 una visita guidata sulle tracce delle storiche coltivazioni della vite e degli alberi secolari che le sostenevano, nell’ambito dell’iniziativa “Il vino dal bosco alla cantina”. Successivamente ci si trasferirà nell’azienda vitivinicola Longanesi. La prenotazione è obbligatoria al numero 0545 280898 o alla mail turismo@unione.labassaromagna.ra.it. Sempre nella Bassa Romagna, ma a Cotignola ecco una visita guidata con percorsi a piedi o in bicicletta dedicato a “Il paesaggio archeologico: tracce del passato nel territorio attuale” domenica 23 settembre alle 14.30, ritrovo in via Ponte Pietra (parcheggio presso Trattoria la Chiusaccia). Info e adesioni: 0544 543766. A Russi, sempre per l’occasione si svologno le visite guidate gratuite della domenica a cura della Pro Loco di Russi alle Villa Romana (ore 14.30-16) e a Palazzo San Giacomo alle 16.30 e 18. Info: 0544 587670.

BENI CULTURALI/2 Un convegno su Giuseppe Gerola

BENI CULTURALI/3 100mila euro per le mura storiche e il Torrione

Sabato 22 settembre, alla biblioteca Classense, per le Giornate europee del patrimonio si svolgerà il convegno “Giuseppe Gerola - Scritti ravennati” dalle 9 in sala dantesca, dedicato allo storico e studioso che tanto si interessò di restauro e di studio dei monumenti bizantini. Introduce e coordina Emilio Roberto Agostinelli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Tra gli interventi quello di Rita Romanelli, curatrice del testo: Giuseppe Gerola. Scritti ravennati II 1917-1938 Società di studi ravennati, 2017 e Spiridione Alessandro Curuni della Sapienza di Roma con un intervento dal titolo “Giuseppe Gerola: la cultura del restauro dal 1910 al 1920”.

Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, la giunta del Comune di Ravenna ha approvato due interventi di messa in sicurezza e restauro delle mura storiche di Ravenna nel tratto di via Cura-circonvallazione al Molino. Si tratta del percorso murario che da via Oberdan arriva a via Cura e, più precisamente, la parte che dalla chiesa del Torrione si snoda verso via Cura dove è attualmente posizionata una recinzione da cantiere. I due interventi prevedono messa in sicurezza e restauro: il primo con la realizzazione di parapetti in legno simili all’esistente con una lamiera traforata al posto del pannello in vetro, il secondo con la rimozione di graffiti dovuti a interventi vandalici mediante una micro sabbiatura con sabbia priva di silice, che non altera la superficie del laterizio, e successiva patinatura dei mattoni. Nel primo caso la spesa prevista ammonta a 50mila euro, nel secondo a 45mila. Gli interventi saranno attuati nel rispetto degli elementi decorativi e strutturali e saranno impiegati materiali idonei a garantire la conservazione delle mura senza eliminare la patina del tempo.

FORMAZIONE Con Labart al via anche corsi di make-up artist e arte sartoriale Da gennaio al via “Disegno e tecnica del tatuaggio” L’associazione culturale Labart Ravenna offre a giovani e adulti la possibilità di frequentare percorsi di introduzione a disegno artistico, illustrazione, pittura, scultura, ceramica, oreficeria, fotografia, videomaking, grafica e industrial design e da ottobre 2018 si aggiungono anche le sezioni inedite a Ravenna di MUA Make-up artist (trucco per la moda, cinema, teatro ed effetti speciali) e Arte sartoriale. È possibile iscriversi ai corsi entro e non oltre il 30 settembre; i corsi possono essere frequentati da tutti, non servono esperienze pregresse in quanto gli studenti sono inseriti nei livelli corrispondenti alle loro competenze. A gennaio 2019 è prevista la prima edizione del corso di Disegno e tecnica del tatuaggio, lezioni ad hoc in linea con i programmi delle Accademie Nazionali del tatuaggio del in cui saranno presenti specialisti in discipline medico sanitarie e giuridiche, affermati disegnatori, illustratori ed esperti tatuatori; per accedere a questo percorso sono previste prove selettive da novembre 2018 (per la candidatura troverete tutte le informazioni sul sito del Centro per l’Impiego della Provincia di Ravenna, nella sezione “Corsi”, a partire da metà settembre). Gli insegnanti del corso di tatuaggio invitano i cittadini alla giornata di beneficenza “WALK-IN” a favore dell’associazione no profit “La ruota magica”, sabato 13 ottobre presso “Ink Klub Tattoo & Piercing” a Ravenna, un’occasione per conoscerli e vederli all’opera.

CELEBRAZIONI Tre lezioni su Rossini per docenti e non solo

IL CORSO A lezione per imparare a scrivere il dialetto

FESTA Dora Moroni al Quartiere Alberti

La professoressa Giovanna De Filippo, membro della commissione Teatro del Liceo di Lugo, ha organizzato un corso di aggiornamento incentrato su Gioacchino Rossini e aperto anche al pubblico non docente. Il corso, in tre lezioni, rientra nelle iniziative che Lugo organizza a 150 anni dalla morte del musicista. Le giornate si terranno il 21, il 27 e il 28 settembre, dalle 14.30 alle 16.30. La prima sarà tenuta (viale degli Orsini 6) da Domenico Savini e sarà dedicata alle origini della famiglia di Rossini. Il 27 e il 28 settembre le conferenze saranno al Polo tecnico professionale in via Lumagni 26. Il giovedì Vittorio Emiliani, saggista romano, terrà una lectio magistralis dal titolo “Gioachino Rossini tra neoclassicismo e romanticismo, tra rivoluzioni e restaurazioni”, il venerdì Carlida Steffan, docente Afam parlerà della pedagogia di Rossini, mentre il musicologo Giovanni Bietti parlerà del “sorriso di Rossini”.

Iscrizioni fino al 28 settembre per il corso di scrittura in dialetto organizzato a Sant’Alberto, a casa Guerrini, con i docenti dell’Istituto Friedrich Schurr Gilberto Casadio e Carla Fabbri. Le lezioni si terranno l’1, l’8, il 15 e il 22 ottobre dalle 16 alle 18. Info: 333 1452031.

Domenica 23 Settembre torna la festa del quartiere Alberti di Ravenna alla quattordicesima edizione. Si comincia alle 9.45 in piazza Bernini con l’apertura della pesca di beneficenza: il ricavato sarà devoluto ad Ageop. Davanti alla libreria Liberamente in viale Alberti sarà presente lo stand di EmpiRa per gli appassionati di Star Wars. A partire dalle 10 la festa sarà dedicata ai bambini con palloncini, truccabimbi e giochi. Durante la giornata ci saranno poi lezioni di yoga, esibizioni di ginnastica artistica a cura di Edera Ravenna e anche danze a ritmo country. Pausa pranzo nei locali del quartiere e dalle 14 esibizioni da Officina della musica a cui seguirà alle 15 un esibizione di ginnatica ritmica. Alle 15.45 in piazza Bernini ci sarà Dora Moroni. A seguire si svolgeranno altre esibizioni tra danza, sport, cheerleader fino all’estrazione della lotteria alle 18.30.

IL CONVEGNO Alla Classense si parla dei misteriosi Templari Larti (Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani) organizza per sabato 22 settembre alla Biblioteca Classense di Ravenna il 36° convegno di Ricerche Templari con numerose relazioni su vari aspetti dell’ordine alla base di tante suggestioni anche letterarie dalle 9.30 del mattino fino alle 17,10.


20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

IL MESE DEL SOMMO/1

«Il 2021 servirà a capire meglio anche il rapporto tra Dante e la città» Parla l’italianista Giuseppe Ledda, membro di entrambi i comitati per le celebrazioni Il 23 settembre l’inaugurazione di una mostra sul Poeta e i mosaici bizantini di Simona Guandalini

A Ravenna Dante è sempre più presente, soprattutto nel cosiddetto “settembre dantesco”, momento in cui le istituzioni si prodigano a celebrare il poeta con un calendario ricco di eventi. Di Dante e della nostra città non si poteva non parlarne con uno dei suoi massimi studiosi e divulgatori del momento, Giuseppe Ledda: docente dell’università di Bologna nonché, fra i molti riconoscimenti, membro del Consiglio Scientifico della Società Dantesca Italiana. Ledda fa anche parte di entrambi i comitati, il nazionale e il cittadino, istituiti per le celebrazioni del 2021. La sua passione e la sua dedizione nello studio e nella divulgazione dell’opera dantesca si evincono chiaramente dal suo curriculum personale ed è interessante scoprire come lui stesso sia arrivato proprio al Sommo. «A Dante si arriva in modi diversi e io ci sono arrivato apparentemente per caso – ci racconta Ledda. – Dopo una laurea in Filosofia a Firenze, con tesi sulla Poetica di Aristotele, avevo deciso di continuare a studiare Lettere a Bologna, ed ero interessato soprattutto alla teoria della letteratura. In particolare, volevo dedicare la mia tesi al tema dell’ineffabilità, cioè all’impossibilità di dire. Non pensavo a Dante, ma quando andai a “chiedere la tesi” al professore Ezio Raimondi, uno dei massimi italianisti del Novecento, mi disse: “Benissimo l’ineffabilità, ma allora deve farla su Dante”. Aveva ragione lui! Da lì è nata la mia tesi di laurea in Lettere, poi quella di dottorato e il mio primo libro, La guerra della lingua, pubblicato proprio qui a Ravenna dall’editore Longo nel 2002. Studiando questo fenomeno particolare ho dovuto però approfondire altre tematiche della Commedia e da qui la mia passione e il mio interesse per questo poema straordinario sono cresciuti e crescono ogni giorno. È un testo di una complessità e di una ricchezza incredibili. Per questo è difficile per me, dopo tanti anni, staccarmi da Dante e occuparmi di altri autori: Dante mi attira sempre con nuovi aspetti da esplorare e approfondire e con la ricchezza inesauribile della sua poesia». Ravenna vuole essere in prima fila per le celebrazioni del settecentario della morte del Poeta, ma come fu davvero il rapporto tra Dante e la città che lo accolse come esule? E che ruolo avrà la città nelle celebrazioni? «Devo dire che non è semplice parlare dell’accoglienza che Dante ha ricevuto a Ravenna – rivela Ledda – per la difficoltà di ricostruirla rigorosamente su base documentaria, quindi tendiamo a basarci su resoconti letterari o leggendari come quelli, peraltro splendidi, del Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, che ha pagine straordinariamente belle e suggestive su Dante a Ravenna. Da parte degli studiosi e delle istituzioni è in atto però un

grande sforzo scientifico che porterà negli anni da qui al 2021 ad arricchire e precisare il quadro della documentazione su Dante a Ravenna e sull’ambiente culturale e politico ravennate negli anni della sua permanenza in città. Già in queste settimane sono in calendario due importanti eventi che offriranno certamente grandi contributi in questa direzione. Pochi giorni fa è stata inaugurata la mostra, allestita alla Biblioteca Classense con la cura di Gabriella Albanese e di Paolo Pontari, L’ultimo Dante e il cenacolo ravennate. Mostra di documenti dagli Archivi di Ravenna, Bologna, Pisa e Venezia. È importante sottolineare che l’esposizione vede per la prima volta dopo tanti anni protagonista in città la Società Dantesca Italiana, che ha appunto collaborato con la Biblioteca Classense nella sua realizzazione. Questo segnala che la massima associazione di studi danteschi in Italia e nel mondo, pur avendo sede e svolgendo tutte le sue attività a Firenze, riconosce e intende valorizzare la centralità di Ravenna per lo studio di Dante e, in particolare, per le celebrazioni del 2021, dando avvio a

«Ravenna sarà al centro delle celebrazioni»

una serie di iniziative in strettissima collaborazione con le istituzioni cittadine. L’altro grande evento è il Convegno internazionale Dante e Ravenna, organizzato dal Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna, che si terrà il 27, 28 e 29 settembre presso la Biblioteca Classense. Nato dalle idee e dal grande lavoro dei professori Alfredo Cottignoli e Sebastiana Nobili, il convegno sicuramente fornirà novità della massima importanza e interesse su temi legati al soggiorno ravennate di Dante. Parteciperanno alcuni fra i massimi studiosi del poeta, come Emilio Pasquini e Andrea Battistini; molto attesi sono gli interventi di Giuseppina Brunetti e Paola Degni su “Gli “amici” di Dante nell’esilio ravennate” e quello di Laura Pasquini su “I mosaici ravennati come fonti figurative della Commedia”. Il contributo della professoressa Pasquini si lega a un’altra importante iniziativa, La bellezza ch’io vidi, una mostra di grandissimo impatto visivo, conoscitivo ed emotivo sui mosaici ravennati e la Commedia che si inaugurerà il 23 settembre nei locali adiacenti la chiesa di Sant’Apollinare Nuovo. L’esposizione è promossa dall’Arcivescovado a conferma che tutte le istituzioni ravennati, politiche, culturali e religiose, sentono la responsabilità e il desiderio di dare il loro contributo alla conoscenza e alla celebrazione di Dante, ciascuna secondo le proprie particolari inclinazioni e interessi, ma sempre in spirito di servizio verso la comunità e di collaborazione con le altre istituzioni cittadine».

IL MESE DEL SOMMO/3 Una mostra per illustrare il rapporto tra mosaici e Commedia nel nuovo spazio espositivo accanto a Sant’Apollinare Nuovo Quest’anno gli innumerevoli appuntamenti di Ravenna per Dante cercano in particolar modo di far luce sugli ultimi anni di vita del Sommo Poeta trascorsi in città; pertanto, nel suo calendario si inserisce a pennello La bellezza ch’io vidi (Par. XXX, v. 19). La Divina Commedia e i mosaici di Ravenna, una mostra ideata e organizzata dall’Arcidiocesi di Ravenna-Cervia in collaborazione con Dante in Rete e la cura di Manuela Mambelli, che inaugura il 23 settembre nel polo espositivo di Sant’Apollinare Nuovo (adiacente all’omonima Basilica), alle 17 con il taglio del nastro e alle 18 con l’apertura al pubblico. In apertura ci sarà l’intervento di Giuseppe Ledda seguito dalla visita guidata tenuta da Laura Pasquini. L’evento sarà anche l’occasione per inaugurare al pubblico il polo espositivo. La bellezza ch’io vidi intende guidare il visitatore in un percorso, articolato su tre sale, tra immagini e parole: attraverso circa 20 pannelli luminosi, le riproduzioni ad alta definizione dei mosaici più belli di Ravenna risplenderanno agli occhi dello spettatore; le immagini musive saranno corredate dalle terzine dantesche ad esse ispirate e da ulteriori due commenti, uno tratto dal libro Il Vangelo secondo Ravenna di André Frossard, l’altro estratto da Iconografie dantesche di Laura Pasquini. La mostra rappresenta un omaggio a Dante sulla scorta del profondo legame con l’arte ravennate in vista delle celebrazioni del 2021. La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17. (si. gu.)

IL MESE DEL SOMMO/2 Dalla Commedia nel mondo al carcere: il calendario Proseguono i numerosi appuntamenti del calendario “Ravenna Per Dante” che iniziano nel mese della morte del Sommo Poeta e proseguono anche per tutto ottobre e novembre. Di seguito gli appuntamenti della settimana. Venerdì 22 settembre, negli antichi Chiostri Francescani, alle 17.30 conversazione con Annalisa Teggi dal titolo “Parole e sangue: la voce di Dante è viva” e con letture di Luciano Chiesi, Manuela Rugiero e Giovanni Tonelli della Compagnia degli Accesi. Alle 21, nella Basilica di San Francesco, nuovo appuntamento invece con la storica rassegna la “Divina Commedia nel Mondo” dedicata alle traduzione dell’opera di Dante. In particolare saranno presentate le recenti traduzioni della Commedia in lingua francese con Bruno Pinchard, Danièle Robert, Marcello Ciccuto. Si svolgeranno inoltre letture di Ermanna Montanari che riceverà il lauro dantesco ad honorem insime a Marco Martinelli (i due fondatori delle Albe, come noto, sono anche gli autori dell’Inferno andato in scena lo scorso anno e stanno ora lavorando al Purgatorio). Sabato 23 settembre, Dante a portata dei più piccoli, nella biblioteca comunale di Piangipane “Dante Storie Tante”, letture per bambine e bambini dai 3 ai 6 anni. Al museo Tamo di via Rondinelli, invece, alle 16 Ravennantica organizza la visita guidata ai mosaici contemporanei di tema dantesco. Alle 19 invece, sarà il carcere a fare da palcoscenico al Sommo: in via Port’Aurea infatti debutta Scenderemo nel gorgo muti, spettacolo aperto al pubblico su formale invito per la regia di Eugenio Sideri e Mauro Battaglia con gli studenti del Liceo Classico "Dante Alighieri" e il coro Ludus Vocalis e la mostra fotografica di Giampiero Corelli. Domenica 24 settembre si torna poi alla Basilica di San Francesco alle 19.30 per il Concerto della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco con musiche di Matteo Ramon Arevalos e il direttore Giuliano Amadei. Lunedì 25 settembre, poi, torna la mostra fotografica di Giampiero Corelli Dante Esule alla stazione ferroviaria alle 18 che intraprenderà poi un percorso ogni giorno fino al 3 ottobre in varie località del forese (Info percorsi: 333 8393401).

Il celeberrimo cielo stellato del mausoleo di Galla Placidia. Le stelle sono tra gli elementi ricorrenti della mostra


SALUTE e BENESSERE

SPECIALE / I 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

EPIDEMIA

Virus West Nile, il punto sull’emergenza zanzare Dopo 18 morti e quasi 200 infettati registrati quest’estate dal 12 settembre non si segnalano nuovi casi in Emilia Romagna Le strategie della Regione per tentare di ridurre i rischi Potenziamento del gruppo di lavoro regionale sulle malattie trasmesse dalle zanzare, istituito dopo l’epidemia di Chikungunya del 2007, per semplificare e rendere omogenei gli interventi su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini. Una giornata di formazione per i tecnici, già in calendario per il 7 novembre, e un convegno con specialisti, entro la fine dell’anno. In parallelo, l’individuazione di strategie innovative per coinvolgere maggiormente i privati nell’opera di disinfestazione. Sono i punti condivisi durante l’incontro, oggi in Regione, tra l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e i rappresentanti dei sindaci dei Comuni capoluogo e dei presidenti di Provincia per fare il punto sulle infezioni del virus West Nile in EmiliaRomagna. Questo il bilancio dell’estate 2019 per il virus West Nile: 96 le forme neuro-invasive, con 18 decessi (1 a Piacenza, 3 a Modena, 3 a Bologna, 8 a Ferrara, 3 a Ravenna); 66 casi di forme febbrili e 26 infezioni asintomatiche. L’età delle persone decedute varia da un minimo di 63 anni a un massimo di 87. Dal 12 settembre non è stato segnalato nessun nuovo caso. Numeri preoccupanti

che l’assessore Venturi colloca all’interno di «un anno davvero particolare che potrebbe ripetersi». Tuttavia la Regione «si è mossa nei tempi giusti». Il dito è puntato sulle aree private: secondo quanto emerso nell’incontro, il 75/80 per cento dei focolai è in aree private. Servono quindi «strategie innovative» per sensibilizzare i cittadini ad effettuare la disinfestazione nelle aree di propria competenza. Per quanto riguarda, invece, gli interventi di disinfestazione effettuati dal pubblico, l’assessore ha ribadito come non ci sia un problema economico, anzi: la Regione, infatti, contribuisce da sempre con un finanziamento consistente, «ed è sempre disponibile ad incrementarlo» ha concluso Venturi. L’invito è di «serrare le fila. Intanto rinnoviamo questo gruppo di lavoro, che è un gruppo tecnico – ha spiegato Venturi – :è la sede idonea in cui possono trovare risposta le specifiche esigenze territoriali, e attraverso cui vengono fornite informazioni tempestive sui lavori e gli eventi in corso». L’obiettivo del gruppo sarà dunque studiare buone pratiche, definire modalità informative più efficaci ed elaborare strategie per supportare e

Secondo la Regione l’80% dei focolai si sviluppa nelle aree private Previsto un incontro di formazione per gli operatori antizanzare

facilitare le attività dei Comuni. L’assessore ha annunciato poi la giornata di formazione del 7 novembre in Regione, a Bologna, rivolta ai tecnici comunali e agli operatori delle aziende sanitarie coinvolti nelle attività di sorveglianza e lotta alle zanzare, «un’opportunità di aggiornamento e confronto sui diversi aspetti legati a questo tema»; e il convegno che verrà fatto entro la fine dell’anno, per fare un bilancio del 2018 e condividere, con degli esperti, le misure più efficaci per il futuro.


II / SPECIALE

SALUTE E BENESSERE

RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

VOLONTARIATO

Corso base per la formazione di volontari del soccorso nella Pubblica Assistenza Si tratta di 25 lezioni nell’arco di due mesi. Gli incontri formativi sono gratuiti e aperti a tutti i cittadini. Iscrizioni nella sede di Ravenna in via Meucci È stato presentato recentemente, nella sede di via Meucci, il corso base per la formazione di nuovi volontari del soccorso nella Pubblica Assistenza di Ravenna. La presidente della P. A. Angela Gulminelli ha ringraziato tutte le persone e i numerosi cittadini intervenuti, lodando la città di Ravenna e i suoi abitanti sempre molto attenti alle tematiche sociali di grande valore umano e alle iniziative di volontariato. Gulminelli ha proseguito poi illustrando le caratteristiche e gli obiettivi del corso, completamente gratuito e aperto a tutti i cittadini: si svolge in venticinque lezioni nell’arco di due mesi, al termine delle quali i nuovi volontari di Pubblica Assistenza potranno decidere se prestare il loro indispensabile contributo nei servizi di trasporto (in ambulanza o nei viaggi con auto o pulmino), come opera-

tori di centrale o nelle manifestazioni locali. L’essere volontari di una realtà così importante è una bella occasione per donare il proprio tempo a persone in difficoltà e crescere umanamente e professionalmente in un ambiente dinamico, giovanile e piacevole. Il corso si configura quindi come la giusta opportunità per mettere in luce il proprio valore donando aiuto, sostegno e solidarietà alla comunità e alle persone meno fortunate. Durante il corso vengono toccate e approfondite diverse tematiche per formare in modo adeguato i nuovi volontari e renderli partecipi di tutte le svariate casistiche di soccorso e assistenza che potrebbero incontrare durante il loro percorso. Le lezioni trattano infatti argomenti sanitari di primo soccorso, traumatologia, anatomia e fisiologia dell’apparato muscolo-scheletrico, cardiocircolatorio, re-

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SALUTE E BENESSERE / III 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

GINECOLOGIA/1

GINECOLOGIA/2

IL PARTO EPIDURALE RESTERÀ A RAVENNA. L’AUSL ROMAGNA LO GARANTISCE AL SINDACO

Endometriosi, malattia invalidante delle donne, ancora poco conosciuta Un corso di formazione a Forlì si propone di sensibilizzare e informare medici e personale sanitario per affrontare diagnosi e cure corrette Un appello accorato a medici, infermieri, ostetriche e psicologi arriva da A.P.E. Onlus e OPI Ordine delle Professioni Infermieristiche Forlì Cesena: l’appello a partecipare numerosi il 22 settembre a Forlì a un corso di formazione gratuito, accreditato ECM, che può cambiare la vita di molte donne, quelle affette da endometriosi, una malattia devastante, subdola, cronica e spesso invalidante, ancora poco conosciuta dallo stesso personale sanitario. L’endometriosi può occludere le tube, creare aderenze, distorcere gli organi riproduttivi; provocare dolori forti durante il ciclo e l’ovulazione, dolori durante o dopo i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali e colon irritabile. Sono 3 milioni in Italia, 150 milioni nel mondo, devono aspettare dagli 8 ai 12 anni per dare un nome ai loro dolori e in questo lasso di tempo si sentono smarrite, con l’autostima sottozero e i rapporti sociali, la vita di coppia e il lavoro messi a dura prova. Grazie a questa giornata di formazione gli iscritti avranno l’opportunità di occuparsi consapevolmente dell’endometriosi, capire come lavora un’equipe multidisciplinare, come quella del policlinico S. Orsola di Bologna e portare la propria esperienza all’interno dei rispettivi ospedali, per battere sul tempo i possibili danni che la malattia può causare. «Con questo incontro formativo – afferma Armida Presiccio, Infermiera Case Manager Unità Operativa di Ginecologia e Fisiopatologia della riproduzione del Policlinico S. Orsola di Bologna – verrà presentato

il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale della donna affetta da endometriosi che viene applicato nel nostro centro e che speriamo venga condiviso in più ospedali possibili». Da circa 30 anni il Centro per Endometriosi dell’ospedale S. Orsola si occupa di questa patologia ed è un punto di riferimento di grande esperienza in tutta la Regione e non solo. «Essendo l’endometriosi una patologia ad andamento cronico è necessario garantire alle donne un follow up a lungo termine, non ci si può preoccupare solo di dare una terapia o di fare un intervento chirurgico, ma occorre monitorarle nel corso degli anni come accade nel nostro Centro, dove sono seguite dalla prima mestruazione fino a dopo la menopausa viste le importanti conseguenze che questa malattia lascia. La formazione è essenziale, affinché tutti i centri possano avere queste competenze».

SALUTE E BENESSERE

L’epidurale resterà a Ravenna. Lo scrive in una nota il sindaco Michele de Pascale che ha ottenuto dall’Ausl Romagna l’impegno formale «per il mantenimento nell’Ospedale di Ravenna del servizio di partoanalgesia, la meglio conosciuta “epidurale”– cosa che, come da me già dichiarato, non è mai stata in discussione – ma anche per il mantenimento della struttura semplice autonoma di Partoanalgesia, per la quale si stava valutando una fusione con l’unità complessa di Anestesia e Rianimazione. Una notizia positiva perché garantisce una continuità in un servizio che rappresenta un’eccellenza del nostro ospedale”. Per quanto riguarda le altre questioni sul tavolo: «Nei giorni scorsi ho incontrato il direttore generale di Ausl Romagna Marcello Tonini e il direttore sanitario Stefano Busetti insieme ai sindaci di Faenza Giovanni Malpezzi, e di Lugo Davide Ranalli, per confrontarci sui temi dell’offerta sanitaria nei tre ospedali della nostra provincia, fra cui alcuni processi di riorganizzazione in atto. Nei prossimi giorni formalizzeremo in maniera congiunta alcune riflessioni su alcune criticità riscontrate e sulle priorità di intervento nei prossimi mesi».

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SALUTE E BENESSERE / V 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

ODONTOIATRIA

Alla Clinica Dentistica Santa Teresa implantologia d’avanguardia col 3D

Con tre sedi, l’originaria di Ravenna a cui si sono affiancate quella di Faenza e recentemente di Cesena, la Clinica Dentale Santa Teresa è fra le più qualificate e innovative del territorio romagnolo, grazie ad investimenti nel campo di nuove tecnologie informatiche che hanno rivoluzionato l’odontoiatria e, in particolare, l’implantologia, attraverso l’utilizzo di software e di attrezzature che dialogano in 3D. La novità assoluta è il sistema integrato “CerecGalileos” che permette di elaborare diagnosi in 3D, da un lato, e pianificare i trattamenti chirurgici e protesici dall’altro, partendo da un’impronta digitale e dalla Tac di ultima generazione denominata “Tac Cone Beam”. Attrezzature e tecniche che sono gestite da un team professionale particolarmente dinamico, giovane e qualificato Ne parliamo con Monica Pezzi, direttrice amministrativa che, assieme al dottor Fabio Fusconi, rappresenta anche la proprietà del gruppo di cliniche dentali Santa Teresa. La vostra clinica è aperta dal maggio 2014 e in questi anni avete sempre puntato sulle tecniche più innovative, quali sono gli obbiettivi di questa scelta? «La nostra Mission è stata fin dall’inizio di adottare tutte le metodologie affinchè il paziente soffra il meno possibile nel ritrovare la salute della sua bocca. Noi spesso diciamo al nostro interno: “paziente è uguale a parente”, cioè che si rivolge alla nostra struttura lo dobbiamo trattare come se fosse il nostro più caro parente. Dobbiamo essere competenti e avere a disposizione le tecnologie più innovative per poter raggiungere concretamente i nostri obiettivi nel campo della slute e dell’estetica dentale. Questo ha significato fare investimenti importanti in tecnologie d’avanguardia e d’altro canto ricercare professionisti esperti nell’uso delle stesse. Il nostro gruppo si compone infatti di personale che proviene da fuori Ravenna – Bologna, Milano... – e ciascuno di essi è particolarmente qua-

lificato in una branca dell’odontoiatria». Non solo, all’inizio del 2018 avete anche inaugurato una nuova sede a Cesena... «Si, a gennaio è nata la terza struttura del gruppo. Il nostro team di 25 professionisti si muove tra le varie sedi e quindi ci è venuto “naturale” aprire una clinica a mezz’ora d’auto da Ravenna». In particolare per quanto riguarda l’implantologia avete puntato sul 3D, ci vuole dire di cosa si tratta? «Possiamo affermare orgogliosamente che con la nascita del laboratorio dentale Santa Teresa abbiamo chiuso il “Cerchio del Digitale”». Quali sono i vantaggi per i vostri pazienti di questa digitalizzazione integrata fra diagnosi e cura? «Minore sofferenza e maggiore previsione dei risultati. Si parte dalla diagnosi in 3D dove utilizziamo macchinari – Tac Conr Beam e presa dell’impronta con telecamera intraorale – che ci consentono di ricostruire in

visione tridimensionale la bocca del paziente in modo veloce e senza disagi. Poi si passa alla pianificazione del progetto di cura con la possibilità di previsualizzare il risultato finale e con il vantaggio di poter coinvolgere il paziente in maniera attiva. Infine tutte queste informazioni digitali vengono inviate al laboratorio dentale Santa Teresa che “fabbrica” i manufatti protesici del paziente utilizzando macchinari tipici dei processi industriali, dal fresatore alla stampante 3D. Ad oggi il nostro laboratorio è dotato di una stampante tridimensionale e di due macchine fresatrici che vengono comandate da un esperto attraverso dei software che consentono di visualizzare forma e colore del dente prima di fabbricarlo. È vero che questo sistema riduce i tempi di trattamento ottenendo un risultato molto più soddisfacente per il paziente? «Certamente! Siamo più veloci, efficienti e precisi». E per quanto riguarda i costi? «La riduzione dei tempi di lavorazione si traduce in un miglioramento tangibile dei prezzi per il paziente. Non siamo un gruppo low cost ma possiamo affermare che possiamo offrire un’ottima qualità a prezzi più contenuti rispetto il passato». Nelle vostre cliniche che tempi di attesa ci sono per gli interventi? «La nostra policy interna prevede che se un paziente ha male e quindi per noi è un’urgenza allora in giornata diamo un’appuntamento per gestire l’urgenza e assistere il paziente. Per una prima visita i tempi sono di circa una settimana, mentre per le cure non urgenti siamo intorno agli 8-10 giorni di attesa prima iniziare gli interventi».

SALUTE E BENESSERE

Nata a Ravenna nel 2014, la struttura si è allargata a Faenza e Cesena puntando sull’innovazione, con un team professionale giovane ed esperto

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VI / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

FARMACIA

SALUTE E BENESSERE

Cambio di stagione: come proteggersi da infezioni e alleviare il mal di gola In autunno sono frequenti gli sbalzi di temperatura che favoriscono irritazioni alle vie respiratorie: ecco i rimedi per prevenire e curare Gola secca, senso di bruciore, difficoltà a deglutire: il mal di gola è un sintomo comune tipico della stagione autunnale, quando gli sbalzi di temperatura sono frequenti. Nella maggior parte dei casi insorge a causa di un’infezione virale, in genere in occasione di un raffreddore o di una sindrome influenzale. Ma, anche quando si è costretti a parlare troppo o troppo forte, la gola può irritarsi. Esistono anche infezioni batteriche delle vie respiratorie che coinvolgono la gola, in genere streptococciche. A parlarne è la dottoressa Giorgia Giorgini della Farmacia comunale N. 8 di Ravenna. Cosa si può utilizzare per le forme lievi? «Di solito sono di origine virale e possono trarre giovamento da disinfettanti locali antisettici in forma di pastiglie, spray e colluttori. Nel laboratorio galenico della farmacia comunale 8, prepariamo un efficace “Mix Gola Spray”». Di cosa si tratta? «Di un prodotto con proprietà antinfiammatorie del cavo orale, dovuta e componenti di rosa canina, erisimo e altea che – insieme al timo – svolge anche un’azione emolliente per la mucosa orale; propoli e melaleuca conferiscono al preparato anche un’azione antisettica e antibatterica». Lo spray può essere associato a qualche altro prodotto? «Sì, al preparato in gocce, “Rosa Canina Comp”, che presenta un’attività sia antibatterica e antivirale grazie alla presenza di propoli, sia un’azione antinfiammatoria dovuta al ribes nigrum, fitoterapico ad azione cortisone like. La rosa canina è un’ottima fonte di vitamina C e aiuta a prevenire e alleviare problematiche di tipo infettivo come tosse e raffreddore, mentre l’echinacea permette di rafforzare il sistema immunitario prevenendo l’insorgen-

za di malattie». È vero che settembre e ottobre sono mesi molto critici per queste infezioni? «Sì, perché è il periodo di eccellenza di transizione tra l’estate e l’autunno ed è quindi indispensabile e fondamentale sostenere le difese immunitarie nella lotta a virus e batteri responsabili degli stati influenzali, che la faranno da padroni durante la stagione invernale». Cosa di può fare in termini di prevenzione? «Si possono assumere le capsule di “Papaia Comp”, che contengono echinacea, propoli, alga klamath e papaia, da cui azione sinergica si ottiene un notevole effetto preventivo e curativo nei confronti delle malattie da raffreddamento. In alternativa, il nostro laboratorio allestisce un preparato in gocce, “Echinacea Comp”, in cui tutti i fitoterapici presenti hanno proprietà immunostimolanti che aumentano la resistenza al freddo». Quali situazioni ci rendono più a rischio? «Oltre alla prevenzione, un momento importante è la ripresa dagli stati influenzali che ci rendono più fragili. In tal caso, è importante utilizzare rimedi che ci riportino in forma e capaci di sfidare di nuovo gli innumerevoli batteri e virus che di norma colonizzano tutti gli ambienti pubblici generalmente nel periodo invernale». Cosa si può assumere in tal caso? «“Zafferano Composta Capsule”, che contiene Rodiola, una pianta tonico-adattogena in grado di aiutare e sostenere l’organismo a reagire in caso di stress psico-fisico, che stimola e potenzia anche le difese immunitarie e migliora la resistenza e la risposta alla fatica, agendo sia sul piano fisico sia su quello mentale. Tale preparato contiene anche zafferano che favorisce il tono dell’umore e riduce affaticamento, stanchezza e stress. Questa attività è potenziata dalla presenza di cola noci, tè verde e haematoccocus pluvialis che sono ricchissimi di antiossidanti eccellenti per la nostra salute». Altri semplici rimedi da non trascurare? «In caso di mal di gola e stati influenzali, è molto importante il riposo fisico della voce, l’idratazione, non fumare e indossare sciarpa e cappello quando si esce».

I consigli della dottoressa Giorgia Giorgini della Farmacia Comunale n.8 di Ravenna

Il miele di Manuka della Nuova Zelanda: vera medicina naturale Il miele è stato usato per scopi medici dagli antichi Egizi per migliaia di anni. Studi recenti hanno indicato che un tipo speciale di miele prodotto in Nuova Zelanda chiamato Miele di Manuka, in Inglese Manuka Honey, ha un'altissima componente antibatterica. Il miele di Manuka è prodotto dalle api che si nutrono dei fiori dell'albero di Manuka

(Leptospermum Scoparium) che è una pianta indigena che cresce nelle distese incontaminate e prive di qualsiasi tipo di inquinamento della Nuova Zelanda. Questo miele è oramai riconosciuto dai medici come una valida alternativa alle forme convenzionali di medicina. Quali sono le proprietà del Miele di Manuka MGO?

E' un potente e naturale antibatterico, antivirale, antiossidante, antisettico, antinfiammatorio, per questo motivo è un validissimo vaccino naturale ma anche un ottimo rimedio in caso di mal di gola, raffreddore e tosse ricorrente Sulle ferite crea un ambiente di guarigione che permette alle nuove cellule della pelle di crescere a filo della ferita, prevenendo deformità della pelle e cicatrici. Contrasta reflusso gastrico e bruciore di stomaco. Ha proprietà antifunginea che può curare la tigna, il piede d'atleta ed i funghi in gene-

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SALUTE E BENESSERE / VII 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

RIMEDI NATURALI

UTILIZZO E RICETTE

I benefici della piantaggine

Modalità d’uso

La piantaggine può essere utilizzata sotto forma di infuso o decotto, anche associata ad altre piante balsamiche ed espettoranti oppure in estratto fluido, o in sciroppo, per calmare la tosse e sciogliere il catarro.

La piantaggine (Plantago lanceolata) è una pianta erbacea officinale spontanea molto diffusa in tutta Europa e nel Nord Africa, una di quelle “erbacce” infestanti che nel pensiero comune sono da sradicare ed estirpare quanto prima. In realtà, viste le sue tante e importanti proprietà, può essere considerata un vero dono, e meraviglioso, della natura. Cresce praticamente ovunque tra prati, campi, colline, fossi e perfino nelle fessure in mezzo ai marciapiedi: si presenta senza fusto, con le foglie disposte a rosetta, lunghe, diritte, lanceolate e munite di un breve picciolo, che non si confondono con quelle di altre piante perché sono percorse da cinque nervature ben marcate. Da maggio a settembre la piantaggine fiorisce, con fusti fiorali alti fino a 60 centimetri che terminano in spighe cilindriche singole di fiorellini marroncini, tutt’altro che appariscenti. Certamente il nome deriva dal termine latino planta, o per la forma delle foglie che ricordano la pianta del piede, o anche per l’uso che ne facevano i viandanti che avevano l’abitudine infatti di applicare le foglie fresche direttamente dentro le scarpe, sulla cute lesionata dal cammino e anche come antidoto contro i morsi di serpenti e scorpioni. I grandi benefici che possiede la piantaggine risiedono proprio nelle foglie che andrebbero raccolte prima, o comunque lontano, della fioritura. I principali composti sono: glicosidi iridoidi (aucubina, catalpolo), flavonoidi (apigenina, luteolina), acidi (oleanolico, clorogenico, citrico, silicico, succinico, benzoico, ossalico), tannini, mucillagini, pectine, vitamina A, vitamina C, vitamina K, carotene. Principi attivi hanno proprietà bechiche, espettoranti, antibatteriche, antinfiammatorie ed astringenti. È per questo che è utilizzata efficacemente negli stati infiammatori della cute (essendo lenitiva, cicatrizzante, antipruriginosa in caso di dermatiti, acne e piccole lesioni della pelle) e delle mucose che rivestono bocca e gola. Inoltre è un vero toccasana per le vie respiratorie in genere, in caso di tosse, catarro bronchiale, bronchite cronica, allergia e sinusite. Ma cura anche le infiammazioni dell'apparato urogenitale e in presenza di reazioni allergiche e infezioni batteriche, grazie anche all'azio-

SANITARIA ORTOPEDIA

Durante le Olimpiadi di Rio 2016, l’abbiamo potuta osservare addosso a molti atleti, come il campione della pallavolo maschile Ivan Zaytsev, soprannominato lo Zar, che ha conquistato l’argento con la maglia della nazionale italiana. Di cosa si tratta? Di Genutrain: non una ginocchiera, ma un bendaggio attivo che ristabilisce rapidamente e in modo indolore la mobilità degli sportivi dopo i traumi. Genutrain può essere di grande aiuto anche se si ha la sensazione che il ginocchio sia instabile, oppure se è gonfio o dolente. Gli effetti dei bendaggi sono

Ingredienti: 1 cucchiaio di foglie di piantaggine essiccate; 1 tazza d’acqua: dolcificante naturale: malto o sciroppo di agave o miele (facoltativo) Preparazione: versare le foglie della pianta nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berne 2 tazze al giorno lontano dai pasti.

STORIA

Uso in cucina

NELL’ANTICHITÀ ERA DEFINITA “ERBA MAGICA” La piantaggine veniva apprezzata si dai tempi antichi: Plinio Il Vecchio, che la definiva “erba magica”, narrava la sua efficacia terapeutica in caso di forte tosse o brividi e Dioscoride (I sec. d. C) la consigliava per la dissenteria. Nel Medio Evo poi veniva utilizzata per curare ustioni, ulcere, infiammazioni oculari, nasali e morsi di cane e i medici della Scuola Salernitana ne sfruttavano le proprietà astringenti prescrivendola come rimedio contro le mestruazioni abbondanti e "gli spostamenti dell'utero". Il medico e filosofo Alberto Magno (XIII sec.) la considerava un formidabile antidoto contro il veleno di scorpioni e serpenti, mentre Kneipp (abate e presbitero tedesco cui si deve la riscoperta dell'idroterapia) la impiegava per fermare le emorragie e curare le ferite.

ne antisettica, esercitata dagli acidi fenolici (acido clorogenico e idrossibenzoico). Ancora è diuretica e remineralizzante per il suo contenuto di acido silicico, zinco e potassio. Le foglie infine, contengono mucillaggine, sostanza vegetale che ingerita ha funzioni emollienti per gola ed esofago mentre nello stomaco e nell’intestino ha un effetto lubrificante: facilita la digestione e allevia la costipazione.

INFOPROM

Genutrain, la ginocchiera dei campioni olimpici a cura di Elena Tazzari

Per fare un infuso

infatti molteplici: stimolante per accelerare la fase di rigenerazione, lenitivo per placare il dolore e facilitare il movimento. Migliora inoltre la propriocezione e contribuisce in tal modo a una stabilizzazione a lungo termine, correggendo le posture e i movimenti errati, rafforzando la muscolatura e compensando i sovraccarichi. Materiali traspiranti attivi e una lavorazione di alto livello qualitativo contribuiscono a garantire una vestibilità ottimale. Genutrain riduce il carico e stabilizza il ginocchio come nel caso di lesioni dei legamenti. La compressione, il massaggio e la ridistribuzione della pressione alleviano il dolore e riducono il gonfiore. Il prodotto è disponibile alla Sanitaria Ortopedia di Bagnacavallo, dove è possibile trovare il modello giusto per le proprie esigenze! Elena Tazzari vi aspetta alla Sanitaria Ortopedia di via Matteotti 22 Bagnacavallo (RA), apertura dal lunedì al sabato ore 8.30-12.30 e 15.30-19, Info: tel. 0545 60641 Facebook Sanitaria Ortopedia ww.sanitariaortopediatazzari.com

Le foglie vecchie sono coriacee mentre le giovani, quelle di color verde chiaro vicino alla rosetta, possono essere mangiate crude, in insalata, e sanno di funghi. Cotte invece sono una ottima base per zuppe e minestre o il ripieno di tortelli o torte salate. I fiori di piantaggine sono buonissimi passati in pastella dolce o salata e fritti in padella, mentre i suoi semi sono molto apprezzati dagli uccelli.

SALUTE E BENESSERE

Appare come una pianta “infestante ma vanta notevoli proprietà lenitive, antibatteriche, spettoranti, antinfiammatorie e astringenti

Rimedio di emergenza contro le punture di insetti

Quando si passeggia nella natura, la piantaggine è la soluzione se si viene punti da api, vespe, zanzare o ci si imbatte in un cespuglio di ortiche: impastando le sue foglie tra le dita, si ottime un liquido spesso e appiccicoso che allevia immediatamente il dolore e il prurito.

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VIII / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

SOLIDARIETÀ/2

SOLIDARIETÀ/1

SALUTE E BENESSERE

SERVIZIO CIVILE: OTTO POSTI DISPONIBILI PER RAGAZZI DAI 18 AI 20 ANNI NELLE SEDI RAVENNATI DELLO IOR (VENTI IN ROMAGNA)

ADMO CERCA DONATORI PER TRAPIANTI DI MIDOLLO OSSEO Fino a sabato 22 settembre tutta l'Emilia-Romagna è in campo per la partita “della vita“: trovare un donatore compatibile per tutti i pazienti in attesa di trapianto di midollo osseo. L'inizativa intitolta “Match it now” della durata di una settimana è organizzata da Admo (Associazione donatori midollo osseo) Emilia Romagna Onlus e sostenuta dalla Regione, per informare, sensibilizzare i cittadini e reclutare nuovi donatori. Oltre trenta le iniziative previste su tutto il territorio e un migliaio le persone coinvolte, tra sanitari e volontari; con una possibilità concreta, per i giovani tra i 18 e i 35 anni, di iscriversi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo, tramite un semplice prelievo di saliva effettuato da personale sanitario accreditato. Un obiettivo formalizzato dall’intesa Regione-Admo ER siglata a fine 2016, che ha permesso di raggiungere un risultato importante: l’Emilia-Romagna, infatti, ha mantenuto anche nel 2017 il primo posto in Italia per numero di nuovi donatori di midollo osseo. Gli iscritti lo scorso anno sono stati 5.260, trend confermato anche per il 2018, e un’età media molto bassa: il 70% degli iscritti nel Registro regionale ha tra i 18 e i 25 anni.

SOLIDARIETÀ/3 Concerto benefico al Teatro Alighieri per l’Ail di Ravenna È in programma venerdì 21 settembre, alle ore 21, nella Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna un concerto lirico a favore dell’Ail (Associazione Italiana contro le Leucemie) di Ravenna. Si esibirà il duo “La duplice eco” composto da Iolanda Facciotto, mezzosoprano e Rina Cellini al pianoforte, con la artecipazione straordinaria del tenore Fabrizio Fachini. L’iniziativa è promossa dall’Ail, con il patrocinio del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna – AuslRomagna e Comune di Ravenna. Costo del biglietto 15 euro. Il ricavato verrà destinato a sostenere uno dei progetti che l’associazione si impegna da anni a portare avanti, in particolare il servizio di assistenza domiciliare medica e psicologica per i malati che sono impossibilitati a recarsi presso la struttura ospedaliera. Info tel. 333 2062013.

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È ancora aperto il bando per la selezione di 53.363 giovani da impiegare nei progetti di Servizio Civile Universale in Italia e all’estero. Anche l’Istituto Oncologico Romagnolo offrirà questa occasione formativa e professionale a venti ragazzi dai 18 ai 28 anni, che si divideranno sulle dieci sedi Ior sparse in tutta la Romagna. In particolare, per la provincia di Ravenna, sono otto le posizioni disponibili: due nella sede di via Salara 36 a Ravenna; due in quella di via Tellarini 96 a Lugo; due in quella di via Tolosano 6/B a Faenza e due in quella di Massa Lombarda in corso Vittorio Veneto 24. Il progetto, dal titolo “Prevenzione ed assistenza come stili di vita”, si pone come obiettivo quello di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone nelle attività di sensibilizzazione, di prevenzione e di sostegno dei pazienti e delle loro famiglie. «Si tratta di una bella occasione di crescita personale e professionale – spiega il direttore generale, Fabrizio Miserocchi – da effettuare attraverso un percorso regolarmente retribuito secondo i criteri stabiliti: in un’epoca di profonda crisi economica e lavorativa, che colpisce in particolare i nostri giovani, non è cosa da poco. I ragazzi saranno gradatamente inseriti tramite l’affiancamento agli operatori e ai volontari che quotidianamente seguiranno le varie fasi del progetto: scopo finale è quello di trasformarli in testimonial e mediatori culturali dei messaggi di prevenzione e sensibilizzazione sulla tematica dei tumori nei confronti delle nuove generazioni». Le città della Romagna in cui si potrà richiedere di fare Servizio Civile presso l’Istituto Oncologico Romagnolo sono: Cesena, Faenza, Forlì, Lugo, Massa Lombarda, Meldola, Ravenna, Riccione, Rimini e Santarcangelo. Per ciascuna di queste sedi verranno selezionate due persone. Le domande, complete di tutti gli allegati previsti e corredate dal questionario e dalla fotocopia di un documento d’identità in corso di validità, possono essere presentate all’Istituto Oncologico Romagnolo con consegna a mano, a mezzo raccomandata A/R o via mail con posta certificata, di cui è titolare il soggetto interessato, a ior@pec.ior-forli.it entro le 18 di venerdì 28 settembre 2018. Si ricorda che è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile Universale, da scegliere tra i progetti inseriti nel bando regionale. Allegati e maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo http://www.ior-romagna.it/servizio_civile.html.

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SOCIETÀ / 21 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

CERVIA

Cinque anni fa non sapeva nuotare e ora è alla partenza dell’Ironman La storia di Gerardo Langone, assicuratore 55enne. Tre iscritti per il Triathlon Team di Ravenna tra i 2.700 alla seconda edizione della gara più estrema

Fino a cinque anni fa, Gerardo Langone non sapeva nuotare. Oggi, a 55 anni, affronta l’Ironman di Cervia - la gara di triathlon estremo in programma il 22 settembre - con la consapevolezza di essere molto forte proprio nella parte in mare, quella in cui si allena di più. «Mi sono regalato il nuoto per i cinquant’anni, dopo che per i quaranta avevo cominciato a correre. Prima praticavo lo sport solo per divertimento…». Langone ha comunque un buon curriculum sportivo: rugby a 17 anni, paracadutismo civile a 22, poi l’amore per la mountain bike, della quale oltretutto ha scritto per 12 anni in riviste specialistiche. Di professione assicuratore, è uno dei tre atleti del Triathlon Team Ravenna che si presenteranno ai nastri di partenza cervesi. Insieme con lui ci sono Marcello Carattini, dirigente d’azienda di 44 anni, e il 38enne Andrea Casadei che gioca in casa - essendo cervese - ed è l’unico del trio ad aver partecipato nell’edizione 2017, quando gli atleti del team erano undici in tutto. «Non è una gara che si prepara tutti gli anni - spiega Langone -. Io lo scorso anno ero tra i volontari dell’organizzazione e vedendo i miei compagni partecipare mi è venuta voglia. Così da ottobre ci siamo messi sotto e abbiamo cominciato la preparazione». La conciliazione lavoro-sport non è delle più semplici: «Il tempo lo si ritaglia: ovviamente non è semplice far coincidere il tutto ma ci si riesce senza rinunciare alla vita sociale e alla

famiglia». La sveglia comunque suona presto alle 5 - perché poi bisogna affrontare la giornata lavorativa. «Il 50 per cento del lavoro - spiega Carattini - è di carattere personale: bisogna rispettare le tabelle e rimanere costanti negli allenamenti. Poi è utile la spinta dell’ambiente circostante, dalla famiglia al preparatore atletico Marco Montori, fino alla squadra». Da non trascurare l’alimentazione: dieta mediterranea per non farsi trovare scarichi di energie. Carattini si è avvicinato a questo sport

da circa un anno, «da quando ho scelto di praticare il triathlon in modo serio ovvero da quando ho deciso di iscrivermi all’Ironman ho iniziato a prepararmi per questa gara» con una passione «che è nata in automatico». Carattini praticava soprattutto la corsa ma non disdegnava nemmeno le altre due discipline. Ad aiutare anche la geofisica ravennate: la vicinanza di mare e pineta, con la collina alle spalle, ben si concilia con le tre discipline. «Il triatleta forte è colui che è bravo in tutte e tre le discipline unite tra loro, comprese anche la

Si corre il 22 settembre C’è anche Alex Zanardi Ci sarà anche Alex Zanardi ai nastri di partenza dell'Iron man di Cervia, la gara che il 22 settembre riunirà oltre 2.700 persone in riva al mare per il via. In totale 3,8 chilometri di nuovo, 180 di bicicletta e una maratona finale: queste le prove che dovranno affrontare gli atleti. Zanardi, ex pilota di Formula Uno, è rimasto vittima di un incidente nel 2001. Dopo una carriere sulle piste più famose dell'automobilismo era passato alle Cart e rimase vittima di un grave incidente da cui si salvò ma perse gli arte inferiori. Da quel giorno è cominciata la seconda vita sportiva di Zanardi che ha stupito il mondo prima tornando alle corse e poi dandosi al paraciclismo. In questa disciplina ha vinto sei medaglie (quattro ori e due argenti) alle olimpiadi di Londra e di Rio de Janeiro. Ha partecipato all'Ironman di Barcellona, dove è rimasto sotto le nove ore. Ora spera di migliorarsi a Cervia.

transizioni tra una frazione e la successiva». Per i due esordienti, l’obiettivo è quello di arrivare al traguardo, con un buon tempo stimato in meno di 11.50 per Carattini e di un’ora in più per Langone. «L'importante però – sottolinea quest'ultimo – è che ci sia lo spazio non solo per la fatica ma anche per la soddisfazione personale e che si accenda quel dialogo interiori che porta ad un livello di consapevolezza superiore, vivendo ogni momento della gara fino in fondo». Alessandro Montanari

LE AZIENDE INFORMANO

WELFARE

30 anni di Consorzio Solco Ravenna Tre eventi per festeggiare, riflettere e condividere: il 22 e 28 settembre e il 23 novembre Il 28 ottobre del 1988 nasceva il Consorzio Solco di Ravenna. Un traguardo importante, 30 anni, che l’ente ha deciso di festeggiare con tre momenti distinti insieme a chi ogni giorno contribuisce a fare del Solco uno degli attori principali del welfare del territorio: i soci delle cooperative aderenti, la comunità che usufruisce dei servizi erogati, le istituzioni che appoggiano e condividono i progetti. Un titolo simbolico e carico di significati, “Immagine-Rete”, unisce i tre eventi: «Il titolo che abbiamo scelto per celebrare questi primi tre decenni di attività – spiega Antonio Buzzi, presidente Solco Ravenna – è stato pensato per rimarcare la nostra attenzione al futuro e, soprattutto, la nostra attenzione al concetto di rete e a tutte le possibilità che possono nascere in materia di welfare condividendo progetti e obiettivi con altri, siano essi aziende private, amministrazioni pubbliche, associazioni di volontariato o semplici cittadini. Il concetto di rete ha ispirato la nascita di questo consorzio 30 anni fa, nel momento in cui le cooperative sociali del territorio hanno compreso la centralità del loro ruolo in materia di welfare e la necessità di sviluppare capacità imprenditoriali. Due strade si presentavano davanti a queste piccole realtà: diventare più grandi fondendosi con altre cooperative per massimizzare le performance economichefinanziarie e la redditività (correndo il rischio di indebolire il legame con i soci e la comunità), o condividere gli asset strategici con altre cooperative, costruendo una rete che permettesse di mantenere un solido legame con la base sociale e il territorio, vale a dire il modello consortile. Una scelta quest’ultima che pare oggi ancora più lungimirante».

Gli eventi Sabato 22 settembre “Immagine-Rete. Ben-essere soci: il percorso continua”, è l’evento dedicato agli oltre 1.000 soci del Consorzio. Una serata di festa tra cibo e musica che si terrà dalle ore 18 alle ore 22 al Bagno Marabou di Marina di Ravenna (viale delle Nazioni, 286). L’iniziativa, che viene organizzata per il secondo anno consecutivo, sarà anche occasione per presentare gli avanzamenti del progetto di welfare aziendale che Il Solco sta portando avanti per soci e lavoratori. Venerdì 28 settembre Il secondo appuntamento pensato per il trentennale ha come titolo “Immagine-Rete. La vita è bella!” ed è dedicato alla città di Ravenna. L’iniziativa si terrà venerdì 28 settembre dalle 15 alle 18 in piazza San Francesco. Ci saranno le cooperative associate al Consorzio per presentare le proprie attività e animare la piazza con momenti di svago per tutte le età. Il programma del pomeriggio prevede a partire dalle 15 i laboratori organizzati dalle singole cooperative, alle 15.30 la Super tombola, a cui tutti potranno gratuitamente partecipare, e alle 17 una merenda offerta a tutti i bambini. Venerdì 23 novembre A chiudere i festeggiamenti per i 30 anni del Consorzio sarà un evento rivolto alle istituzioni, una tavola rotonda che si terrà il 23 novembre

dalle 10 alle 13 dal titolo “ImmagineRete. Il welfare che sarà e il ruolo della rete” alla quale parteciperanno: Elisabetta Gualmini, assessore alle Politiche di Welfare della Regione Emilia Romagna, don Claudio Ciccillo, Presidente del Centro servizi per il volontariato di Ravenna, Valentina Morigi, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ravenna, e Giuseppe Guerini, Presidente di Cecop-Cicopa Europa, moderati da Antonio Buzzi. La tavola rotonda sarà un’opportunità per un confronto costruttivo tra i vari attori del welfare per capire come cambieranno gli scenari futuri e quali risposte la cooperazione potrà e dovrà dare. Nella foto, da sinistra Valentina Morigi, assessore Servizi sociali del Comune di Ravenna, Antonio Buzzi, presidente Solco e Luca Bracci, presidente Confcooperative Ravenna-Rimini, che hanno presentato le iniziative per il trentennale del Consorzio


22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

INTERVISTA

Volley, nel 2002 l’ultimo mondiale delle azzurre E Rinieri c’era: «Quel punto contro la Cina...» L’ex schiacciatrice ora tifa per l’Italia di Mazzanti in Giappone: «Dovranno gestire la pressione». Tre anni fa a San Pietroburgo la fine della carriera: «Ho il tesserino per allenare ma dopo 25 anni in palestra preferisco altro» di Vincenzo Benini

Con gli undicimila spettatori del Foro Italico di Roma ad applaudire la vittoria dell’Italia sul Giappone sono iniziati il 9 settembre i campionati mondiali maschili di pallavolo (quattro vittorie nelle prime quattro partite per Zaytsev e compagni). Il volley sarà lo sport principe del periodo autunnale, in quanto dal 29 settembre prenderà il via anche la rassegna femminile, che si svolgerà in Giappone fino al 21 di ottobre. Azzurri e azzurre, in particolare i primi, scendono sul taraflex con l’ambizione di lottare per le primissime posizioni, cercando di far esultare di nuovo gli italiani come in passato. Se l’ultimo oro iridato maschile è datato 1998 (presenti il ravennate doc Gardini e quelli adottivi Rosalba e Sartoretti), quello femminile è invece un po’ più recente, 2002 con Bonitta in panchina e soprattutto in campo Simona Rinieri, ultima bizantina a salire sul gradino più alto del podio. «Di quel mondiale – attacca la ex schiacciatrice – ho tantissimi ricordi e mi viene ancora la pelle d’oca, ma è una vittoria difficile da raccontare. Fa effetto ripensarci, anche perché ancora non esistevano i social network. Noi telefonavamo tutti i giorni a casa, ogni giorno sempre più cariche. È stato il momento clou della mia carriera». Un aneddoto? «Feci l’antidoping sia dopo la semifinale, sia dopo la finale. E giù di birra per fare pipì. Già c’erano la grande gioia e l’emozione che offuscavano la mente…».

Simona Rinieri, classe 1977. Qui con la maglia di Modena dove ha giocato tra il 2011 e il 2013

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Tra l’altro non eravate favorite… «Infatti. Venivamo da un periodo di costruzione, dall’escalation di un gruppo di ragazze cresciute assieme nel Club Italia, all’inizio di base proprio a Ravenna. Fu il suggello del lavoro e del sudore di quegli anni». Quando avete capito di potercela fare? «Di sicuro la vittoria con la Cina, in semifinale, è stata la gara della svolta. Già in precedenza, però, nella fase a gironi, ci fu un segnale. Rischiavamo in modo serio di uscire subito di scena, ma una serie di risultati ci fece restare in corsa. Guardavamo la gara decisiva in televisione, poi la tensione era troppo alta e decidemmo di spegnerla. Infine arrivò la bella notizia ed esultammo. In quel momento c’è stata l’unione del gruppo e da lì in poi avremmo “spaccato”». Come appunto nella semifinale con la Cina, la grande favorita… «Eravamo in trance agonistica. Mi ricordo uno scambio lunghissimo nel terzo set, con la palla che non andava a terra. Lo decisi io piegando il muro avversario: fu una grande spinta per noi, una mazzata per le cinesi. Poi chiudemmo il match al quarto set senza problemi. Anche Marco (Bonitta, ndr) disse che quel punto si rivelò fondamentale». Cosa pensa della nazionale femminile attuale? Dove può arrivare al mondiale? «Si tratta di una squadra in fase di costruzione. Mazzanti ha scelto la strada del rinnova-

La tua passione, la nostra forza Danza Classica, repertorio/punte Danza di carattere Danza acrobatica Danza moderna/contemporanea Danza Orientale Hip Hop Breaking Pilates Tonificazione e mantenimento Karate Preparazione per audizioni e concorsi per le maggiori Accademie Nazionali. Nell’arco dell’anno vengono organizzati stage con i migliori docenti del panorama nazionale.


SPORT / 23 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

La gioia di Simona Rinieri con le compagne di nazionale per la vittoria del Mondiale nel 2002 in Germania. La squadra era allenata dal ravennate Marco Bonitta. In finale battuti gli Stati Uniti 3-2

mento, affiancando a giovani già affidabili delle ragazze ancora più in tenera età, ma dal grande potenziale. In una competizione come questa ci vuole il giusto mix di spregiudicatezza tipico delle giovani e di solidità e tranquillità delle più esperte. Secondo me, se riescono a gestire al meglio la pressione, possono andare molto avanti». Al momento in rosa ci sono due ravennati: Serena Ortolani e Laura Melandri. Cosa ne pensa? «Serena la conosco da tanti anni: ha raggiunto la maturità sportiva, è costante nel rendimento, sarà di grande utilità nel momento del bisogno. Darà di sicuro il suo contributo. Laura non ricordo se l’ho mai incrociata in campo. È una centrale poco appariscente, ma di grande affidamento, che arriva sempre al

traguardo. Una ragazza umile, che si guadagna sul campo quello che merita». Le manca la pallavolo? «Ho terminato la mia carriera tre anni fa, in Russia, a San Pietroburgo. Ho girato tantissimo, ho giocato anche in Francia e in Polonia, e in nazionale ho conosciuto quasi tutti gli aeroporti del mondo… La gioia più grande, oltre ovviamente al Mondiale, è stata la vittoria della Champions League a Bergamo». Di cosa si occupa adesso? «Sto frequentando un corso di management sportivo del Coni, denominato “La nuova stagione”, assieme a numerosi ex atleti come me. In più collaboro con un brand nutrizionale (la Herbalife, ndr), aiutando le persone a tornare in forma. A Ravenna, infine, sto per cominciare una collaborazione anche con

Giramondo sotto rete: Francia, Polonia e Russia. E 405 partite con la maglia azzurra

la Power Beach di Monduzzi, alla Darsena Pop Up, occupandomi sempre di benessere fisico». Niente più volley, quindi? «In realtà ho preso il tesserino di terzo grado per allenare e mi piacerebbe lavorare sulle giovani. Dall’altra parte, però, ho vissuto in palestra per più di 25 anni, non penso di avere lo stimolo di tornarci con regolarità. Al momento mi piace fare altre cose». Seguirà però le partite della Conad, in A2 femminile? «Sì, certo, anche perché conosco bene sia Simona (Gioli, ndr), sia Lucia (Bacchi, ndr). Sono due colonne portanti di una squadra che penso possa fare bene. Ravenna inoltre è una piazza che ha fame di palcoscenici importanti e sarebbe bello riportare l’entusiasmo di un tempo».

Nata l’1 settembre del 1977, Simona Rinieri è stata nella sua carriera un’autentica globetrotter della pallavolo, giocando nei campionati francese, polacco e russo, oltre a quello italiano. La schiacciatrice-ricevitrice è cresciuta nelle fila dell’Olimpia Teodora Ravenna, per poi trasferirsi nel ’98 al Club Italia e nel ’99 a Bergamo, dove ha vinto il suo primo grande trofeo, la Coppa dei Campioni, nel 2000. Tornata alla Starfin Ravenna per una sola stagione, nel 2003 ha giocato a Forlì, mentre l’anno successivo ha intrapreso la sua prima esperienza all’estero, nel Cannes, in Francia, dove ha vinto lo scudetto. Sono seguiti i trasferimenti a Pesaro e a Jesi e nel 2010 un’altra avventura all’estero, nella squadra polacca Trefl Sopot, per poi tornare in Italia, a Perugia, Modena e Rovigo. Infine, nel 2013, la Russia: due a San Pietroburgo con la maglia del Leningradka (raggiunta la promozione nel massimo campionato della Russia) poi il ritiro. In nazionale la Rinieri ha giocato ben 405 partite (esordio a Brema, in Germania, il 2 gennaio ’97, nella gara contro la Russia), vincendo il campionato mondiale nel 2002, salendo tre volte sul podio all’Europeo (due argenti nel 2001 e nel 2005, un bronzo nel ’99) e giungendo nel World Grand Prix una volta seconda (2004) e una volta terza (2006).


24 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

Sulla mia pelle, un film bello e potente che parla all’Italia

San Girolamo

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

film è il suo ritmo che, complice il tema e la grande Sulla mia pelle (di Alessio Cremonini, 2018) capacità di coinvolgimento di tutto il cast tecnico, Stefano Cucchi è morto il 22 ottobre 2009 dopo una non cala mai e non mostra alcun segno di stanchezsettimana di agonia a seguito di qualcosa successo za, nonostante l’atrocità della messa in scena. Un dopo un arresto per detenzione e presunto spaccio di film che parla all’Italia, a un paese che nel migliore droghe. Il film di Cremonini, prodotto da Netflix e dei casi è incastrato nella burocrazia e dai suoi Ponzio Lucky Red e distribuito contemporaneamente nelle Pilato, e che nel peggiore mostra atrocità e orrori che sale (Cinema Jolly a Ravenna) e, novità assoluta di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, contemporaneamente in streaming, è stato presentato in anteprima fuori concorso al festival di Venezia dove ha ricevuto alcuni riconoscimenti e molti, moltissimi applausi commossi. Sulla mia pelle narra proprio di questa settimana di agonia, presentando il protagonista come una persona complessa, estremamente problematica e mai uscito dal tunnel delle droghe, che il 17 ottobre viene fermato in possesso di stupefacenti, Alessadnro Borghi portato a forza in centrale, rinchiuinterpreta Stefano Cucchi so in una stanza buia con alcuni carabinieri, alcuni di questi non in la nostra storia recente ancora ferita di paese smeservizio. Ne esce con il volto pesantemente tumefatmorato e complice, accetta passivamente. Come già to, con un paio di vertebre compromesse come si può detto, Cucchi è il perfetto antieroe, perché di errori e anche vedere da un enorme livido nel fondo della di reati ne ha commessi, ma ben presto si inizia a sofschiena e chissà con quant'altro ancora. A quel frire con lui e voler urlare il suo dolore, le sue paure e punto, complice anche la disperata reticenza del prola sua libertà di parlare, in una sequenza e una vicentagonista, inizia una pesante odissea tra carcere e da che mi ha ricordato leggermente anche un altro ospedale militare che porteranno a un definitivo grande e grave grido di dolore, quello di Bobby Sands deterioramento fisico e al finale che sappiamo. nell'altrettanto splendido e dolente Hunger (recupeL’efficace regia di Cremonini non mostra mai violenrate, grazie). La vicenda giudiziaria di Cucchi è ancoze esplicite ma erige il corpo della vittima a protagora in corso, come ci mostrano i titoli di coda, e una nista assoluto della nostra difficilissima (dal punto di punizione esemplare e (a differenza dei carnefici) vista morale e soprattutto emotivo) visione, tramite democratica sembra un sogno a cui vogliamo ancoun protagonista straordinario qual è Alessandro ra aggrapparci. A noi amanti del cinema resta un Borghi (e pensare che in Napoli velata non mi era parfilm bello, importante, forte e da diffondere nelle ticolarmente piaciuto: le mie scuse), passando per la scuole e in tutti i luoghi di aggregazione, non per istiprogressiva presa di coscienza dei genitori e della gare ma per sensibilizzare l'opinione pubblica e i gioconsapevolezza della sorella Ilaria (Jasmine Trinca, vani di oggi a digiuno di attualità. E soprattutto per bene anche lei) che, come sappiamo, sta tuttora porfare provare la più grande delle vergogne, a chi infantando avanti una commovente battaglia affinché ga una divisa, qualsiasi essa sia. Sulla nostra pelle. venga fuori la verità. Un'ulteriore nota lieta di questo

o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s

sabato 22, ore 16.30 Un pomeriggio al Planetario

Sara Ciet: Stelle e Dinosauri un affascinante viaggio nelle storia (attività adatta a bambini a partire da 5 anni)

Martedì 25, ore 21 Massimo Berretti L'equinozio d'Autunno Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia

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Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale Santi Baldini 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata

Ricchissima è la collezione d’icone del Museo Nazionale; tra queste una piccola tavola datata tra XV e XVI secolo raffigura San Girolamo, padre e dottore della Chiesa. Vissuto tra la metà del IV e gli inizi del V secolo entra in contatto con le grandi personalità di quell’epoca. La sua produzione letteraria è tanto sconfinata quanto varia ma, certamente, tra le opere da lui composte l’attenzione maggiore va rivolta ai suoi studi sulla Bibbia di cui è stato appassionato traduttore e commentatore. L’iconografia di Girolamo, oltre a presentare episodi legati alla sua vicenda agiografica, segue sostanzialmente due grandi schemi che si richiamano a vicenda: egli è penitente nel deserto, rappresentato in quella spelonca che aveva eletto a romitorio, come in questa icona del Museo Nazionale, oppure è ritratto nel suo studio, chino sui libri, immerso nella riflessione. Girolamo penitente è descritto come un anziano solitario, dall’aspetto ancora vigoroso nonostante le ripetute penitenze cui costringeva il suo corpo. Tra gli attributi iconografici più ricorrenti è il cappello cardinalizio a indicare gli onori di questa carica; esso è posto generalmente ai suoi piedi, segno di rinuncia a ogni gloria terrena. Quando non è raffigurato intento nello studio, Girolamo è rappresentato con una pietra in mano mentre si percuote il petto, in segno di penitenza mentre il suo sguardo è costantemente rivolto verso la croce di Cristo. Non di rado, un leone mansueto è accucciato ai suoi piedi.

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CULTURA / RUBRICHE / 25 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

FIORI MUSICALI

NdL (Nota del Lettore)

Musica e cinema, l’unione che sublima la ricerca di evasione dalla realtà

I formidabili Frank, un memoir dove i personaggi sembrano sceneggiati

di Enrico Gramigna

di Federica Angelini

Nightmare Before Christmas, Mission: La musica è un’arte che si può gustare in molImpossible), veri numi tutelari del fittissimo teplici occasioni. Il teatro è soltanto la più nota sottobosco di compositori che lavorano per e celebrata delle circostanze nel quale essa è Hollywood. presente e, invero, protagonista. Vi sono, però, Per diventare iconica, la musica composta col opportunità d’impiego per la musica anche in fine di essere associata a un’immagine deve altre circostanze: una delle declinazioni più avere caratteristiche ben precise. La più frequenti, che è ormai entrata nel quotidiano importante è la capacità di connettere empaticomune, è la musica da film. Una serie, un camente l’immagine allo spettatore per mezzo cartone animato, un bel film non possono più di un senso che, a differenza della vista, non si prescindere da una colonna sonora adeguata può naturalmente escludere. La potenza evoe nel corso del tempo il rapporto tra la settima cativa di questo mezzo, unita alla forza delle arte e il mondo musicale si è fatto sempre più immagini crea un panorama di sensazioni che stretto tanto che attualmente sarebbe impencoinvolge il pubblico toccando la sfera emotiva sabile scindere il rapporto suono-immagine. in maniera più “subdola” ma anche più potenNel corso del tempo molti e notevoli sono stati te e rendendo unica l’esperienza cinematograi compositori che hanno lavorato con l’indufica. stria del cinema. Tra gli italiani è d’obbligo La storia dell’arte ha sempre offerto all’uomo citare almeno i due storici pilastri che hanno la possibilità di evadere momentaneamente fatto la storia della musica da film: Nino Rota dalla realtà per fuggire nelle emozioni persoe Ennio Morricone. A loro si devono pagine nali e la potenza dell’unione di queste due arti tra le più belle nate dal sodalizio tra le due arti propone la sublimazione di questa ricerca di tanto da riuscire a guadagnare una loro autoastrazione che è insita in ogni individuo. nomia (basti pensare ai temi di Otto e mezzo, La strada, Amarcord, Mission, Nuovo Cinema Paradiso, C’era una volta il West, solo per citarne alcuni tra i più iconici) giustificando la loro esecuzione al di fuori del contesto cinematografico. La scuola statunitense è stata la più prolifica, potendo fornire una formazione ad hoc per i compositori che nel corso del tempo si sono sempre più specializzati in questo campo della creazione musicale. Tra i più celebri e celebrati bisogna ricordare John Williams, padre Una scena da Schindler’s List di moltissime colonne sonore la cui colonna sonora è tra le più note (Lo squalo, Star firmata da John Williams Wars, Indiana Jones, E.T. l’extraterrestre, Schindler’s List) e Danny Elfman (Batman,

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I formidabili Frank di Micheal Frank (Einaudi, traduzione di Federica Aceto) è un memorir, una vicenda autobiografica che ha tratti più incredibili di qualsiasi romanzo frutto di fantasia. Un intreccio familiare non privo di aspetti piuttosto morbosi: i genitori di Micheal e dei suoi due fratelli sono rispettivamente sorella e fratello degli zii che abitano a poca distanza, nel Canyon di Los Angeles. E già questo potrebbe bastare a creare una situazione complicata in un’ambientazione di grande suggestione. A questo si aggiunga che la vicenda di Frank, raccontata nell’arco di quasi mezzo secolo, prende l’avvio tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, e che i due zii, senza figli, sono due eccentrici personaggi che vivono scrivendo sceneggiature per Hollywood. In particolare la zia è una donna alla continua ricerca della “bellezza”, del fuori dall’ordinario, accumulatrice di oggetti di antiquariato, shopper impulsiva, invadente, generosa, ingombrante, totalizzante, insopportabile. Eppure capace di organizzare le vite di chi le sta intorno, perché sfuggirle è pressoché impossibile. Ma per il protagonista bambino quella compagnia ha qualcosa di magico ed esclusivo, anche perché è riservata solo a lui e non ai fratelli (la zia riesce a essere anche così ingiusta), è un privilegio. Non si rende conto di essere in questo modo condizionato, manipolato, plasmato e il suo personale percorso di crescita consiterà in gran

parte proprio nell’acquistare una sua autonomia, nel riuscire a vedere con lucidità e distanza i limiti di quella donna che per tanto tempo è stata per lui punto di riferimento indiscusso. Il tutto mentre muoiono le sue due nonne, che vivevano insieme, l’una (la madre della madre e dello zio del protagonista) all’ombra dell’altra e la zia mostra segni sempre più evidenti di un narcisismo esasperato che tutto travolge. Un libro di introspezione, di riflessione, di rapporti famigliari disfunzionali, di affetti sinceri, di rapporti lunghi cinquant’anni che si modificano, che condizionano scelte e decisioni, da cui è impossibile liberarsi perché ormai parte della propria essenza. Pare che il libro sia spesso regalato e consigliato da Franzen e non c’è da stupirsi. In una storia vera ci sono personaggi memorabili come i suoi, famiglie problematiche come le sue, una capacità di analisi sullo sfondo della società americana, anzi quasi dell’identità americana della borghesia bianca, in quella mania della zia di andare alla ricerca di pezzi di antiquariato a recuperare un passato e una storia che sta soprattutto oltreoceano, nella vecchia Europa. E poi c’è il cinema, sullo sfondo, specchio deformato e deformante della vita da grande schermo che i formidabili Frank sono spinti a vivere da quegli zii che a loro volta sembrano appunto personaggi, più che autori, di un’originale sceneggiatura.



CULTURA / 27 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL FESTIVAL/1 Tre fotogrammi da tre film in concorso, rispettivamente, dall’alto verso il basso: England is mine, Sheikh Jackson, Oh Mammy Blue

Soundscreen: quando la musica fa il cinema Terza edizione per la rassegna tra biopic, musical, concerti e un omaggio a Carpenter e Morricone. Dal 22 al 29 settembre

Cinema e Musica insieme animeranno il mese di settembre a Ravenna: è in arrivo la terza edizione di Soundscreen Film Festival dal 22 al 29 settembre nel Palazzo del Cinema e dei Congressi di Largo Firenze 1. Un Festival di cinema interamente dedicato ai film in cui la musica è protagonista, questo il concept alla base della manifestazione diretta da Albert Bucci, promossa e organizzata dall'Associazione Culturale Ravenna Cinema in collaborazione con il Comune di Ravenna/Assessorato alla Cultura, con il contributo della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con Bronson Produzioni e MEI – Il Meeting degli Indipendenti. SoundScreen Film Festival, dunque, si occupa di immagini e suono, di cinema in cui la musica abbia un ruolo determinante, film dove la musica è struttura portante della narrazione: fiction e musical, biopic e documentari, cinema sperimentale e di ricerca, con particolare attenzione ai nuovi talenti del cinema nazionale ed internazionale. Generi diversi, ibridazioni della contemporaneità, opere dove la colonna sonora è sempre meno accessoria e sempre più identità del film. Il festival è articolato in molti eventi diversi, ma il cuore resta il Concorso Internazionale per Lungometraggi - affiancato dal Concorso Internazionale per Cortometraggi - che presenterà quanto di meglio emerso dalla più recente produzione cinematografica mondiale, per ricerca artistica e tematica, otto film in anteprima tra fiction, documentari, biopic e musical. Tra i titoli proposti England is Mine (Inghilterra) biopic di Morrisey diretto da Mark Gill, discusso e non autorizzato. Racconta la giovinezza di Steven Patrick Morrissey negli anni '70 a Manchester, prima di diventare semplicemente Morrissey, il cantante e leader degli Smiths, una delle band inglesi più importanti degli anni '80. Oh! Mammy Blue (Spagna) rockcomedy di Antonio Hens, con Carmen Maura, è una nostalgica commedia rock interpretata dall'icona almodovariana Carmen Maura. Tehran Taboo (Germania-Iran) è invece un film di animazione per adulti noir dell’iraniano

Ali Soozandeh: la vita di tre donne forti e volitive e di un giovane musicista si incrociano nella società schizofrenica di Teheran, la cui superficie è regolata dalla rigorosa legge religiosa, e dove nei sotterranei convivono sesso, adulterio, corruzione, prostituzione e droghe. Anna and the Apocalypse (Scozia), si presenta come un vero e proprio zombie-musical dove gli studenti di un liceo dovranno combattere ma soprattutto cantare e ballare per sopravvivere. Sheikh Jackson (Egitto) è invece un thriller psicologico di Amr Salama che racconta la crisi di fede di un iman egiziano alla notizia della morte di Michael Jackson. Dalla Bulgaria arriva invece Radiogram, tra dramma e satira della regista Rouzie Hassanova. Nella Bulgaria comunista del 1971 un uomo si trova a camminare 100 chilometri per comprare una radio al figlio. The Song of Scorpions (India) del regista Anup Singhnoir porta invece gli spettatori nel deserto indiano del Rajasthan, dove si crede che solo una canzone cantata ad arte possa guarire dal morso mortale degli scorpioni. Da qui prende spunto una crudele storia d'amore sulla vendetta e sul potere redentore della musica. Infine, torniamo in Europa per Bunch of Kunst (Germania-Inghilterra) un documentario-punk della regista berlinese Christine Franz sul duo inglese Sleaford Mods, definito come "la voce dela Gran Bretagna" dai loro fan, "la band britannica più arraata" dal Guardian e "la più grande band rock'n'roll del mondo" da Iggy Pop. Se questi saranno i film in concorso, il festival si apre comunque uno speciale doppio omaggio ai 70 anni di Carpenter e ai 90 anni di Morricone. Sabato 22 settembre, alle 22.30, infatti, l’inaugurazione sarà con uno dei pochi film di Carpenter del quale egli non scrisse la colonna sonora, affidandola invece proprio a Morricone: The Thing, La cosa, vero e proprio capolavoro della filmografia carpentiana interpretato da Kurt Russel per cui Morricone creò una crepuscolare ed innovativa colonna sonora. Il programma completo del festival è consultabile sul sito: www.soundscreen.org.

IL FESTIVAL/2 La proiezione di Beware! The Dona Ferentes e de Gli Asteriodi con Lo Stato Sociale Tra gli eventi speciali del Soundscreen Festival, domenica 23 settembre alle 18, sempre al Palazzo del Cinema di Largo Firenze, ci sarà la proiezione di Beware! The Dona Ferentes del filmaker ravennate Daniele Pezzi, documentario ritratto del musicista e performer ravennate Dona Ferentes, tra i più “puri” della scena musicale underground italiana, realizzato dal regista Daniele Pezzi in dieci anni, dal 2008 al 2018. Alle 20.30, sarà invece la volta de Gli Asteroidi di Germano Maccioni con Pippo Delbono, Chiara Caselli, Riccardo Frascari e la musica de Lo Stato Sociale (nella foto). Saranno presenti il regista e i membri del noto e amato gruppo bolognese che firma la colonna sonora.

Ryuichi Sakamoto: Async at the Park Avenue Armory Martedì 25 settembre, invece, il secondo evento speciale con la proiezione di Ryuichi Sakamoto: Async at The Park Avenue Armory di Stephen Nomura Schible, film dal vivo, registrato a New York durante la prima rivelazione pubblica del nuovo lavoro di Sakamoto "Async" uno dei migliori album del 2017.

IL FESTIVAL/3

SONORIZZAZIONI: KYOKYOKYO PER KURUTTA IPPEJI E I RONIN PER THE UNKNOWN Tra gli eventi da non perdere di Soundscreen Festival, due sonorizzazioni dal vivo al Palazzo del Cinema. Mercoledì 26 settembre i Kyokyokyo suonano su Kurutta Ippeji - A page of madness (foto) di Teinosuke Kinugasa, un film horror muto giapponese capolavoro del cinema d'avanguardia sceneggiato dallo scrittore premio Nobel Yasunari Kawabata. KyoKyoKyo è un trio musicale bolognese composto da Bob Nowhere, Carlo Marrone e Laura Agnusdei che spazia tra rock-noise, ambient e momenti lirici. Giovedì 27 settembre sarà invece la volta dei Ronin che sonorizzano The Unknown di Tod Browning del 1927, con Joan Crawford, un’escalation di violenza e morbosa ossessione in un dramma torbido e nero. I Ronin saranno nella nuova formazione con Bruno Dorella alla chitarra, Nicola Manzan alla chitarra, Roberto Villa al basso, Alessandro Vagnoni alla batteria.


28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

ARTE/1 ARTE/2 La prima personale di Peter Assmann in Italia alla Manica Lunga fino al 18 ottobre

Alla sala del mosaico arriva Persepoli di Luca Pignatelli

Sarà aperta fino al 18 ottobre la mostra dell'artista austriaco Peter Assmann, allestita nella Manica Lunga della biblioteca Classense. Molti conoscono Peter Assmann nella sua qualità di direttore del Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova, ma è anche disegnatore, letterato e artista visivo di grande spessore. Nato nel 1963 a Zams, in Austria, è stato uno dei membri fondatori del gruppo artistico austriaco c/o: K e ha esposto le sue opere in diversi paesi del nord Europa. Per “La Favorita”, sua prima e attesa esposizione personale in Italia, la città prescelta è Ravenna, la sede la Manica Lunga della Biblioteca Classense, luogo molto amato dall'artista. La mostraprende il nome da una sua opera il cui titolo si ispira alla storica villa mantovana “La Favorita” - costruita ai primi del Seicento dal Duca Ferdinando Gonzaga - e coinvolge il senso stesso del verbo favorire, cioè preferire, con richiami anche alla donna raffigurata nel disegno, per così dire “la prescelta” dall’artista, che traccia le sue riflessioni grafiche con quel tocco di ironia e di distacco che contraddistinguono l’attuale corso della sua opera. Il focus dell’esposizione è sugli ultimi lavori dell’artista, caratterizzati dal ricorso alle tecniche proprie della grafica e del disegno, adoperate per esplorare le infinite possibilità di trascrizione artistica della sua personale visione. Ne risultano così immagini vissute, dettate dal processo creativo sospeso tra impressione ed espressione. Ogni lavoro del ciclo La Favorita rappresenta un messaggio rivolto a persone aperte a nuove domande per sperimentare un vissuto fortemente connotato da sensazioni ed emozioni, capace di trasformare anche il loro ambiente sociale.

Terzo appuntamento con la rassegna “Ascoltare bellezza” alla Classense

Terzo appuntamento della rassegna artistica “Ascoltare Bellezza”, che inaugura a ogni cambio di stagione nella Sala del Mosaico della bibliotca Classense. Domenica 23 settembre, primo giorno d’autunno, alle 19 sarà la volta di un artista contemporaneo tra i più importanti della sua generazione: Luca Pignatelli, che presenterà in occasione dell’equinozio d’autunno l’opera Persepoli, dipinto su tappeto persiano, in esposizione fino al 23 novembre. Il ciclo è curato da Paolo Trioschi per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna. Luca Pignatelli vive e lavora a Milano. È un pittore in grado di affrontare la sfida delle grandi dimensioni e di norma lavora infatti su supporti anomali, di recupero e già di per sé pittorici, sui quali interviene sovrapponendo la propria selezione di immagini, icone della memoria collettiva, tratte da una sorta di repertorio universalmente noto. Orari di visita: da martedì a sabato, 10-18. Domenica e lunedì, 14.00- 18.00. Ingresso libero.

ARTE/3 Al Museo Nazionale una collettiva di sessanta artisti sul tema dell’infanzia

ARTE/4 Superfici ceramiche di design in mostra al Mic

Giovedì 20 settembre alle 18.30, al Museo Nazionale di Ravenna inaugura la mostra “Unforgettable Childhood/Infanzia indimenticabile” curata da Ermanno Tedeschi. Più di sessanta artisti italiani e israeliani dialogano sul tema dell’infanzia, fase indimenticabile della vita, sia per i ricordi piacevoli e lieti sia per quelli più dolorosi e tristi. Una mostra collettiva in cui coesistono opere di pittura, scultura, fotografia e disegno, diverse forme espressive ma con un denominatore comune: l’essere umano in progress, rappresentato con sfaccettature diverse, dal concetto dell’infanzia e del gioco come momento di vita quotidiana, al tema della maternità, per ricordare il passato e costruire il futuro. Differenti anche i materiali e le tecniche usate: dai tessuti al sughero, dal nastro adesivo ai metalli e al legno. Si tratta di una mostra collettiva ma anche un progetto itinerante che, dopo le due tappe italiane, sarà riproposta da novembre a Tel Aviv. La mostra sarà aperta fino al 28 ottobre.

Dal 21 settembre al 7 ottobre, il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza mette in mostra i lavori di sei marchi noti dell’industria ceramica che hanno scelto di investire nella produzione di alcune linee di superfici progettate da designer di importanza internazionale insieme ai vincitori del Tecnargilla Design Award (TDA). Insieme agli Awards sono esposte le migliori produzioni di CEDIT - Ceramiche d'Italia del gruppo Florim con i lavori realizzati da Formafantasma, Zaven e dai fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni; Diesel Living with Iris Ceramica, Gigacer con il progetto "Les Couleurs Le Corbusier", Lea Ceramiche con Fabio Novembre e Philippe Nigro, Marazzi con Antonio Citterio Patricia Viel, infine Mutina con Ronan & Erwan Bouroullec, Hella Jongerius, Raw Edges, Patricia Urquiola. Il 21 settembre, alle 17.30, si terrà la conferenza del Prof. Dr. Thomas Luippold, President of the Board.

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CULTURA / 29 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL FILOFOSO

Umberto Galimberti torna in città per parlare d’amore L’incontro venerdì 21 settembre al palazzo dei Congressi

Galimberti impegnato a firmare autografi al Rasi dopo l’incontro dello scorso anno

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno, in cui il teatro Rasi si rivelò troppo piccolo per ospitare tutto il pubblico accorso, il filosofo Umberto Galimberti torna a Ravenna, sempre grazie a Engim. Nel 2017 l’incontro si incentrò soprattutto sul tema dei giovani, mentre quest’anno Galimberti verrà soprattutto per parlare di amore. Questa volta l’appuntamento è al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze alle 17 (ingresso gratuito, non c’è possibilità di prenotare e le porte saranno aperte alle 16, per informazioni 0544 407189) venerdì 21 settembre. L’incontro sarà dunque incentrato sull’ultimo libro uscito per Feltrinelli dal titolo appunto “Le cose dell’amore”. Umberto Galimberti penetra dunque in questo caso i meandri del sentimento e del desiderio, registrando i mutamenti intervenuti nelle dinamiche dell’attrazione, nel patto con l’amato/a, nei percorsi del piacere (dall’onanismo alla perversione).

LA PUBBLICAZIONE

LA RASSEGNA Tre giorni tra speleologia e letteratura a Giovecca Da venerdì 21 settembre torna a Giovecca di Lugo la rassegna culturale “Autunno letterario 2018” con sette nuovi appuntamenti letterari che si terranno tra il centro civico di via Ferrara 7 e a Gea – Il giardino del tempo. A inaugurare la rassegna saranno i percorsi divulgativi e sensoriali sui gessi romagnoli “Le meraviglie dei gessi romagnoli”, in programma da venerdì 21 a domenica 23 settembre. Nella prima giornata dell’iniziativa, gli appuntamenti iniziano alle 21 nel centro Civico di Giovecca con l’inaugurazione della mostra “La candidatura a Word Heritage dell’Unesco delle principali aree carsiche nelle evaporiti dell’Emilia-Romagna”. Sarà presente il direttore dell’Ente Parco Regionale della Vena del Gesso Massimiliano Costa. Durante la serata ci sarà anche la presentazione della pubblicazione Grotte e speleologi nella Vena del Gesso Romagnola, a cura di Piero Lucci e Massimo Ercolani. La mostra sarà visitabile fino alle 18 di domenica 23 settembre. Sabato 22 settembre dalle 15 alle 18 al Parco Gea spazio ai percorsi divulgativi sui gessi romagnoli. Verranno illustrati la storia geologica, i minerali e la ricostruzione in miniatura della Vena del Gesso Romagnola. Inoltre ci sarà la cottura in buca di ceramiche preistoriche, ricostruite sulla base dei ritrovamenti nei siti archeologici della Vena del Gesso. Infine, domenica 23 settembre alle 17 lo scrittore Cristiano Cavina (nella foto) parteciperà al parco Gea a un aperitivo letterario. Lo scrittore racconterà storie e aneddoti, spaziando dal romanzo Scavare una buca, al racconto Alfredo Oriani e il mistero della Lapis Specularis. In caso di maltempo, l’incontro si terrà presso l’adiacente centro civico. Per tutta la giornata, inoltre, si potrà passeggiare in compagnia di un cucciolo di tirannosauro a grandezza naturale.

L’INCONTRO Michele Zizzari alla Bottega Bertaccini Venerdì 21 settembre alle 21, torna alla Bottega Bertaccini l'attore Michele Zizzari. che si presenta come autore di un libro, "Favole per un mondo possibile" (Editrice L'Arcolaio). Sarà accompagnato dal poeta Daniele Serafini, autore della prefazione al libro.

CORSI PER TUTTE LE ETÀ LEZIONI GRATUITE DI PROVA

IL CICLO DELL’ANNO IN ROMAGNA NELL’ULTIMO SAGGIO DI BALDINI In libreria per Il Ponte Vecchio un nuovo volume dell’antropologo È in libreria il nuovo saggio di Eraldo Baldini dal titolo I giorni del sacro e del magico, tradizioni «dimenticate» del ciclo dell’anno in Romagna per la Società Editrice “Il Ponte Vecchio” (pp. 224, euro 15). Se il ciclo dell’anno costituisce uno dei contenitori e dei motori principali delle usanze folkloriche, è in quello che si possono cercare e individuare alcune “tradizioni dimenticate” su cui soffermarsi. «Il termine “dimenticate” – spiega l’autore – non significa che non ve ne sia memoria, o che non ne esista una qualche forma di riattualizzazione, per quanto blanda e ormai decontestualizzata; significa solo che si sono in gran parte perdute la conoscenza e la consapevolezza dei loro significati, sia perché l’articolato sistema mitico-rituale in cui si innestavano non è più cogente, sia perché in una società che ormai ha allentato i propri legami con il lavoro agricolo, la stagionalità, il culto dei morti e i cicli cosmici, tali occasioni risultano non più chiaramente armonizzate in un “continuum” decifrabile com’era quello, culturalmente condiviso, delle società del passato». Baldini, noto narratore ma anche antropologo culturale che ha sapientemente indagato la cultura popolare della Romagna, accompagna il lettore in un viaggio fra diverse occasioni del festivo, portandoci a scoprirne le vecchie forme e i reconditi significati: si va dal giorno di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali ed erede di un arcaico nume pagano, ai balli e alle «battaglie rituali» nel tempo di Carnevale, alla Segavecchia, ai Mattutini delle Tenebre della Settimana Santa, residui forse di cerimonie di cacciata del male e degli spiriti, agli scherzi primaverili delle Mischief Nights, ai talismani magici dell’Ascensione. Un viaggio nel passato per comprendere un substrato culturale che ancora oggi definisce una cultura.

Canto, Ballo, Recito, CRESCO

Direzione artistica Laura Ruocco

via Girolamo Rossi n.53 - Ravenna INFO E PRENOTAZIONI tel. 331 7983986 info@laccademiadelmusical.it www.laccademiadelmusical.it CON IL PATROCINIO DI:

COMUNE DI RAVENNA

IN COLLABORAZIONE CON:

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6/7 ottobre • INIZIO CORSI

8 ottobre CON IL CONTRIBUTO DI:

Danza Classica

Acting in English

in collaborazione con

Rachel Gibson a cura di


30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

L’ANTICIPAZIONE CLASSICA

Le ouvertures per orchestra di Bach aprono il terzo festival Purtimiro A Lugo torna la musica barocca con Alessandrini

Al Settembre Santalbertese concerto d’organo e aperitivo dedicato a Débussy Nell’ambito delle iniziative del Settembre Santalbertese venerdì 21 settembre alle 21 concerto d'organo alla chiesa priorale di Sant’Alberto a cura di Mosaici Sonori. Il ricavato andrà in beneficenza per la scuola materna parrocchiale. Sabato 22 settembre alle 18 invece aperitivo letterario dedicato a Claude Débussy alla Casa Olindo Guerrini. L'incontro unirà la musica al concetto poetico dell'armonia, attraversando il seducente percorso musicale del compositore. Partecipano Elena Canarecci (flautista), Anna Maria Cortini (pianista), Della Del Cherico (soprano) e Matteo Nicolucci (poeta). Al termine aperitivo.

Al Palazzo di Teodorico gli allievi dell’Accademia pianistica di Imola Proseguono a Ravenna i concerti di musica classica al Palazzo di Teodorico. Sabato 22 settembre l’appuntamento è (dalle 21.30) con gli allievi dell’Accademia Pianistica Internazionale “Incontro col Maestro” di Imola. Prima del concerto, dalle 20, è in programma invece la cerimonia "II ritorno della lapide a Palazzo: l'iscrizione a Donato Cesi restituita ai ravennati dopo 120 anni”. Segue cocktail.

ROCK Al circolo Abajur psichedelia dall’Australia e indie-rock dalla Francia Al via a Lugo la terza edizione di Purtimiro, festival di musica barocca nato per celebrare i trent'anni della riapertura in epoca moderna del teatro Rossini, sotto la direzione musicale del clavicembalista, musicologo e direttore d’orchestra Rinaldo Alessandrini. noto come interprete di riferimento per la musica del sei-settecento. Come l'anno scorso, il festival si apre nel nome di Bach giovedì 27 settembre alle 20.30 (al Rossini) con l'esecuzione delle quattro celebri Ouvertures per orchestra BWV 1066-69: quattro capolavori assoluti e diversi fra loro, in cui Johann Sebastian Bach dà un saggio della sua capacità incontrastata di impossessarsi dello stile barocco francese. Lo stesso Alessandrini e il suo Concerto Italiano – formazione nata proprio a Purtimiro – ne saranno interpreti (nella foto). Altri diciassette poi gli appuntamenti, distribuiti su tre fine settimane fino al 14 ottobre, di cui parleremo sui prossimi numeri.

Arrivano in Europa e anche al circolo Abajur di Ravenna gli australiani Buried Feather. Il loro rock psichedelico ha un fedelissimo seguito in Australia e tra gli amanti di Dead Meadow e Spacemen 3. L’appuntamento è per venerdì 21 settembre dalle 21.30. I concerti all’Abajur tornano poi giovedì 27 settembre con un gruppo francese: i bretoni The Missing Season con il loro indie rock anni '90 per fan di Dinosaur Jr., Weezer, Pavement, Teenage Fanclub, Yo La Tengo.

NON SOLO MUSICA

Il Future Festival a Faenza, antipasto del Mei Tra mostre, live e dj-set in luoghi da riscoprire

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Continuano a Faenza gli appuntamenti del MeiffMei Future Festival, il festival di musica e arti visive promosso dall’associazione Rumore di Fondo in collaborazione con il Mei (in programma invece dal 28 al 30 settembre). Venerdì 21 settembre si riparte negli spazi di Quazàr (via Giuseppe Maria Emiliani, 2), luogo di eventi e co-working recentemente aperto al pubblico, a partire dalle 18 con l’inaugurazione della mostra dei 20 poster selezionati in seguito alla chiusura del concorso “Poster Challenge” L’evento si concluderà con un live del giovane produttore bolognese Marmo, che si esibirà nell’affascinante cornice della sala affrescata da Romolo Liverani. Sabato 22 Settembre all’Ex-Do (via Mura Mittarelli, 34), edificio industriale utilizzato in passato come polo culturale e recentemente riqualificato, dalle 14 alle 21 è in programma un “marketplace” con una selezione delle più recenti etichette indipendenti italiane, insieme a giovani produttori del campo artistico e grafico. A ciascuno di loro sarà riservato uno spazio per la diffusione del proprio materiale. In programma anche il dj set dei tre vincitori del concorso aperto per dj e produttori. A seguire nella sala principale andranno in scena dalle 21 le live performance tra elettronica e hip hop di Chadia Rodriguez (nella foto), Naska, Mauro Bizzie e del faentino Sevioh. A chiudere il dj set del collettivo riminese See Us Movin. Al piano superiore verrà messo a disposizione uno spazio dedicato ad una video-installazione realizzata dal vincitore del bando di concorso per video-artisti. Domenica 23 alle 18 inaugura la mostra temporanea, ospitata da Galleria Ronchini (Corso Baccarini 15) e intitolata “Stampàti!”, ironica sintesi e gioco di parole sulle stampe realizzate in proprio. L’obiettivo sarà di esporre alcune tecniche di duplicazione realizzabili in modo “do it yourself ”, dimostrando quanto le caratteristiche di ognuna abbiano influito sulla comunicazione musicale in locandine, poster, magliette e adesivi.


CULTURA / 31 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

TEATRO

Saluti da Brescello in scena al Rasi Lo spettacolo che porta in scena Peppone e Don Camillo per raccontare l’Emilia di oggi

L’APPUNTAMENTO La presentazione della stagione di prosa con Ravenna Teatro e il sindaco Sabato 22 settembre alle 11 al Teatro Rasi in via di Roma, 39 a Ravenna si terrà una presentazione pubblica della prossima stagione teatrale organizzata da Ravenna Teatro tra prosa e ricerca che coinvolge Rasi e Alighieri e intitolata “La stagione dei teatri 2018/19”. Intervengono Michele de Pascale (Sindaco di Ravenna), Elsa Signorino (assessora alla Cultura del Comune di Ravenna), Alessandro Argnani (Direttore Ravenna Teatro) e Marcella Nonni (Direttore Ravenna Teatro).

ARRIVANO DAL MARE! Dalla Catalogna, lo spettacolo di marionette rivolto a un pubblico di “grandi” di Rocamora Teatre

Fino a sabato 22 settembre, alle 21, al teatro Rasi di Ravenna il Teatro delle Albe porta in scena lo spettacolo Saluti da Brescello, per la drammaturgia e la regia di Marco Martinelli, con Luigi Dadina e Gianni Parmiani. Sulla scena le statue di Peppone e Don Camillo, quelle che si fronteggiano a grandezza naturale in Piazza Matteotti a Brescello, provincia di Reggio Emilia. Sono lì dal 2001, opera dello scultore Andrea Zangani. Lo spettacolo parla di un'Italia che sta cambiando, di una regione che si credeva avere tutti gli "anticorpi", ma che non è risultata immune dalla corruzione. Le statue di Peppone e Don Camillo raccontano, in un onirico dialogo notturno, la vicenda realmente accaduta a Donato Ungaro, vigile a Brescello licenziato senza giusta causa per le sue denunce sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel paese e già al centro dello spettacolo Va Pensiero che ha debuttò nella scorsa stagione. Il testo Saluti da Brescello è stato commissionato dal Teatro di Roma a Marco Martinelli per rappresentare l’Emilia-Romagna all’interno del progetto “Ritratto di una Nazione - L’Italia al lavoro”, stagione 2017/2018, curato da Antonio Calbi e Fabrizio Arcuri, che ha debuttato al Teatro Argentina nel settembre 2017. Biglietti posti limitati - prenotazione obbligatoria al Teatro Rasi dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18 tel. 333 7605760, 0544 36239.

All’interno del festival internzionale dei burattini e delle figure Arrivano dal mare! (vedi p. 33), principalmente rivolto a famiglie, ci sono anche spettacoli pensati per un pubblico “di grandi” e non di bambini, come quello del catalano Carles Cañellas, Rocamora Teatre: la sua ultima creazione Identitas fa agire una “marionetta neutra” che acquista caratteri e movenze in base alle diverse maschere indossate. Lo spettacolo debutterà a Ravenna, al teatro Rasi, alle 22 di domenica 23 settembre. Premio alla miglior opera drammatica nel Nanchong International Puppet Art Week Festival 2017, arriva dalla Catalogna questo connubio di un uomo e marionetta, immersi in un contesto astratto e contemporaneo, con musica elettronica e ambientazione video-art. La marionetta, guidata da ben 27 fili, si produce in una sorta di teatro danza con movimenti coreografici raffinatissimi e virtuosi, e – cambiando sei volte la maschera e il carattere – vola, gode, si arrabbia, maltratta il suo dio e poi si spegne. Con i suoi quarant’anni di carriera Carles Cañellas è considerato dalla critica internazionale uno dei migliori e più capaci marionettisti dello stile europeo. Con Rocamora Teatro, la compagnia da lui fondata nel 1982, ha partecipato fino ad ora a quasi 300 festival teatrali, in 22 diversi paesi e in 4 continenti.


32 / CINEMA

Palma d'Oro Festival di Cannes 2018

RAVENNA&DINTORNI 20-26/9/2018

Salvador Dalì La ricerca dell’immortalità di David Pujol lun., mar. e mer.: 17.50-20.20

Ken il guerriero La leggenda di Hokuto di Takahiro Imamura mar. e mer.: 18-20.30

Gli Incredibili 2 di Brad Bird

Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 37148

di Antoine Fuqua gio.: 17.45-22.55; fer. (escluso gio.) e sab.: 17.45-20.2022.55; dom.: 15-17.45-20.20-22.55; gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)

Mamma mia! Ci risiamo

da gio. a dom.: 17.45-20-22.30; lun.: 17.45-20; mar. e mer.: p.u. 17.45

Resta con me Adrift

di Baltasar Kormákur fer., sab. e dom.: p.u. 22.55

Hotel Transilvania 3 una vacanza mostruosa di Genndy Tartakovsky

di Ol Parker gio.: 17.50-20.25; fer. (escluso gio.) e sab.: 17.50-20.2522.55; dom.: 15.30-17.50-20.25-22.55

di Cristian De Mattheis fer. e sab.: 17.45-20.20-22.40; dom.: 15.20-17.45-20.20-22.40

Una storia senza nome

di David Pujol lun., mar. e mer.: p.u. 21

Ken il guerriero La leggenda di Hokuto di Takahiro Imamura mar. e mer.: 20.20-22.40

di Sylvain White da gio. a dom.: 20.20-22.45; lun., mar. e mer.: p.u. 22.45

gio., ve., sab. e lun.: p.u. 17.45; dom.: p.u. 15.30

di Cristian De Mattheis fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 18-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.50-18-20.30-22.45

Mission Impossible Fallout

• Cinema Mariani •

The Equalizer 2 Senza perdono

di Christopher McQuarrie

Ravenna

Un affare di famiglia di Kore'eda Hirokazu fer.: p.u. 21; sab.: 18.30-21; dom.: 16-18.15-21

di Sylvain White gio. e ven.: 20.25-22.45; sab. e dom.: 20-22.45

Mission Impossible Fallout

di Christopher McQuarrie fer. (escluso mar.): p.u. 20.45; sab. e dom.: 18.15-20.45

Hotel Transilvania 3 una vacanza mostruosa

Un affare di famiglia di Kore'eda Hirokazu gio., ven., sab., lun. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 16-18.15-21.15

• Cinema San Rocco • Lugo

Un affare di famiglia di Kore'eda Hirokazu ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.45; dom.: 16.30-18.45-21.15

di Genndy Tartakovsky ven.: p.u. 18; sab. e dom.: 15.30-18

• Cinema Gulliver •

• Cinema Italia •

Resta con me Adrift

Faenza

Alfonsine

di Baltasar Kormákur

Una storia senza nome di Roberto Andò

di Antoine Fuqua fer. (escluso ven.): 20.20-22.45; ven.: 17.45-20.20-22.45; sab. e dom.: 15.20-17.45-20.20-22.45

Gotti Il primo padrino

• Cinema Jolly • Ravenna

di Kevin Connolly fer. (escluso ven.): p.u. 21.45; ven.: 18-21.45; sab. e dom.: 15.30-21.45

Sulla mia pelle

Mamma mia! - Ci risiamo

di Alessio Cremonini gio.: p.u. 21

Lola+Jeremy

Un figlio all’improvviso

The Equalizer 2

Salvador Dalì La ricerca dell’immortalità

Slender Man

Faenza

Un amore così grande

Slender Man

di Roberto Andò fer. e sab.: 17.45-20.20-22.50; dom.: 15-17.45-20.20-22.50 di July Hygreck fer. e sab.: p.u. 20.45; lun., mar. e mer.: 20.45-22.45

Faenza

di Corin Hardy fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 17.50-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.30-22.45

Dog Days

Un amore così grande

• Cinedream •

The Nun La vocazione del male (v.m. 14)

di Ken Marino gio., ven. e sab.: p.u. 17.50; dom.: p.u. 15

di Corin Hardy fer. e sab.: 17.50-20.30-22.45; dom.: 15.35-17.50-20.30-22.45

www.cinemamarianiravenna.com

di Brad Bird fer. (escluso ven.): 20.20-21.10-22.45; ven.: 17.40-18.15-20.20-21.10-22.45; sab. e dom.: 15.20-16-17.40-18.1520.20-21.10-22.45

di Kevin Connolly fer. (escluso gio.) e sab.: 17.50-20.2522.50; dom.: 15.20-17.50-20.25-22.50

The Nun La vocazione del male (v.m. 14)

Cinema Mariani - Ravenna

Gli Incredibili 2

Gotti Il primo padrino

fer. e sab.: 17.45-18.05-18.40-20.2021.15-22.55; dom.: 15-15.30-16-16.30-17.25-17.4518.05-18.40-20.20-20.40-21.15-22.55

con Enrico Lo Verso Ivano Marescotti

TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!

Senza perdono

SETTEMBRE

(2018) di Emanuele Imbucci

gio. 20 - ven. 21: ore 21.00 sab. 22: ore 18.30-21.00 dom. 23: ore 16.00-18.15-21.00 lun. 24 - mar. 25 - mer. 26: ore 21.00

• Cinemacity • Ravenna

DA GIOVEDÌ 20 A MERCOLEDÌ 26

DAL 27 SETTEMBRE

(2018) di Kore'eda Hirokazu

di Vincent Lobelle, Sébastien Thiery ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: 18.30-21

di Ol Parker fer. (escluso ven., mar. e mer.): p.u. 20.20; ven.: 17.50-20.20; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.20; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)

da ven. a lun.: p.u. 21 fer. e sab.: p.u. 21.15; dom.: 16.45-18.45-21.15

Luis e gli alieni

di Christoph Lauenstein, Wolfgang Lauenstein, Sean McCormack sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (proiezioni per la rassegna “La Casa di Pinocchio”)

• Cinema Sarti •

• Cinema Moderno • Castel Bolognese Dogman

di Matteo Garrone gio.: p.u. 21

Mission Impossible Fallout

di Christopher McQuarrie sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21


JUNIOR / 33 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL FESTIVAL

“Arrivano dal Mare!”: pupi, burattini e marionette invadono la città, dalla Rocca all’Autorità Portuale

La crudele storia: una mostra sui Pupi di Napoli

Al via la 43esima edizione per la storica rassegna internazionale Tra gli ospiti anche Mimmo Cuticchio, l’argentino Horacio Peralta e Laura Kibel

A Palazzo Rasponi delle Teste a Ravenna sarà allestita la mostra La crudele storia (inaugurazione il 25 settembre alle 18), rassegna sui personaggi dell’Opera dei Pupi a Napoli, a cura di Ipiemme – International Puppets Museum di Castellamare di Stabia e Compagnia degli Sbuffi, che sarà visitabile per tutto il mese di settembre e aperta anche alla visite delle scuole.

tuale di Ravenna con El titiritero - Il burattinaio uno spettacolo con pupazzi, che riassume il meglio dei numeri creati dall’artista.

Una scena dallo spettacolo Gretel e Hansel del Teatro delle Briciole

Dal 21 al 30 settembre la Romagna ospita la quaratantreesima edizione del Festival Internazionale dei Burattini e delle Figure “Arrivano dal Mare!”, organizzato dalla storica compagnia e Famiglia d’Arte Monticelli/ Teatro del Drago in collaborazione con vari comuni tra quei quelli di Ravenna e Cervia. Il calendario, che prende proprio il via nel Ravennate, è davvero fittissimo (comprende anche convegni e momenti di riflessione) e ricco di nomi di grande rilievo sulla parte degli spettacoli.

FIDO IN AFF

IDO

TOM Tom è un simpatico “nonnetto”, nato nel 2005 ma ancora in forma e con tanta voglia di una famiglia. Vi aspetta al Canile di Ravenna! Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: Canile di Ravenna tel. 0544 453095

ADOTTAM ICI BEATRICE Beatrice ha tre mesi e mezzo, è una delizia di gattina. Ama gli umani da cui non si staccherebbe mai, ama gli altri gatti, curiosare in casa, giocare. Abituata solo in appartamento. Adattissima a famiglie affettuose e presenti, anche con altri gatti, purché socievoli come lei. Per conoscerla e adottarla, chiamate: cell. 393 4375542

Venerdì 21 settembre Si comincia alla Rocca Brancaleone alle 17 con una serie di spettacoli e, alle 20,30, con la nuova produzione del Teatro del Drago che presenta qui la novità Concerto per Burattini e Musicanti e Fagiolino Asino d’Oro. Una vera e propria orchestra accompagna un classico degli spettacoli della tradizione del repertorio. Poeta argentino che utilizza le mani al posto delle parole, Horacio Peralta torna a incantare il pubblico alle 22 negli spazi dell’Autorità Por-

Sabato 22 settembre Il teatro dei piedi – a metà strada tra il mimo e i burattini – è stato valorizzato e reinventato dall'artista veronese Laura Kibel che ne ha sviluppato le tecniche e i contenuti. Il suo Va dove ti porta il piede è in scena alle 16 al teatro Rasi di Ravenna. Alle 17.30 appuntamento in piazza Unità d’Italia per i sardi Is Mascareddas e il loro Areste Paganos e i giganti. Ospite speciale, alle 21 alla Chiesa San Pier Damiano di Ravenna (via Capodistria nel quartiere Darsena), il maestro Mimmo Cuticchio porta in scena lo spettacolo A singolar tenzone! Cuticchio è erede della tradizione dei cuntisti siciliani e dell’Opera dei Pupi, oggi iscritta tra i Patrimoni orali e immateriali dell’Umanità dell’Unesco. Alle 22.30 ancora all’Autorità portuale per Nadia Imperio con Camminando sotto il filo. Domenica 23 settembre Una delle poche occasione di vedere la Compagnia marionettistica Carlo Colla e Figli in giro per l’Italia fuori Milano, perché i loro spettacoli sono grandiosi e complessi da spostare dalla loro “casa”. Marionette che passione è una dimostrazione-spettacolo pensata proprio per gli

spettatori del festival e sarà al Rasi, alle 11. Alle 17 la storica compagnia del Teatro delle Briciole sarà al Rasi con il suo Gretel e Hansel. Claudio Cinelli è una della figure più eclettiche del panorama artistico teatrale italiano. La sua compagnia teatrale Porte Girevoli, con sede a Vinci, rinnovata recentemente con l'inserimento stabile di giovani artisti, musicisti, danzatori e la cantante lirica Bianca Barsanti, presenta lo spettacolo Scretch, alle 20.30, all’Almagià di Ravenna. Lunedì 24 settembre Oltre al convegno al mattino , dalle 18 microspettacoli alle Artificieri Almagià dove alle 21 torneranno anche Is Mascareddas questa volta con Venti Contrari (dai dodici anni) e alle 22.30, sempre uno spettacolo adatto a un pubblico dai dodici anni di Laura Kibel, A piede libero. Martedì 25 settembre A Palazzo Rasponi dalle 17 spettacoli vari prima dell’apertura della mostra (Vedi box). Fagiolino Asino d’Oro del Teatro del Drago sarà invece al teatro Comunale di Cervia alle 10. Lo spettacolo combina tre diversi generi: il teatro dei burattini, l’antica arte dei cantastorie e la ciocoleria. L’ironia e la comicità spontanea sono costanti che riescono ad amalgamare differenti situazioni e a scandire lo spettacolo.

FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 20 AL 22 SETTEMBRE DRADI via Anastagi 5 tel. 0544 35449; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 9 viale Petrarca 381 (Lido Adriano) - tel. 0544 495434; BALZELLI via della Repubblica 1 (Santerno) - tel. 0544 417197. DAL 23 AL 29 SETTEMBRE PORTA NUOVA via Cesarea 25 tel. 0544 63017; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; S. PIETRO viale Libero Garzanti 74 (S. Pietro in Trento) - tel. 0544 569443.

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presentazione corsi con breve lezione di prova

Giovedì 27 settembre 2018 JUNIOR 5 - 9 ANNI dalle 17,30 - YOGA JUNIOR e YOGA FAMILY

RAGAZZI 11 - 16 ANNI dalle 18,15 - YOGA RAGAZZI

La pratica dello yoga ad ogni età agevola l’integrazione dell’individuo e la sua evoluzione in armonia con l’universo. La capacità di relazione e di collaborazione nel gruppo migliorano, favorisce l’empatia. Lo yoga può accompagnare i bambini e i ragazzi nel loro percorso di crescita aiutandoli: - a fare esperienza del proprio spazio corporeo ed emotivo - a sviluppare le abilità senso/motorie AMILY - trasmette valori universali condivisi YOGA F E IL PART RE - insegna l’assenza di giudizio e l’accoglienza B 27 OT TO - favorisce l’autostima ORARIO DEI CORSI Y. Junior giovedì 17,30 - Y. Ragazzi giovedì 18,30 È possibile una prova in qualsiasi momento dell’anno. È gradita la prenotazione al 338.3426822 “Studio Yoga” c/o Centro Commerciale “La Fontana” - via Brunelli 56, Ravenna

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34 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 20-26 settembre 2018

L’ANTICIPAZIONE FAENZA Al Rione Verde torna il mercato dei prodotti a Km zero Dopo il successo dei Martedì d’estate, con la frutta a km0 che ha invaso la centrale piazza Duomo di Faenza, i produttori agricoli di Campagna Amica tornano per tutto l’autunno-inverno. Ogni martedì a partire dalle ore 16 torna infatti negli spazi del Rione Verde l’ormai tradizionale Mercato di San Rocco. Gli agricoltori aderenti al circuito Coldiretti che unisce aziende agricole, agriturismi e ristoranti per diffondere e promuovere tra i consumatori una cultura del cibo basata su certezza dell’origine, qualità, stagionalità e genuinità – tornano in pianta stabile negli spazi di via Cavour 37. In vendita, oltre a frutta e verdura di stagione, tanti prodotti agroalimentari del territorio come formaggi, salumi, ma anche miele, confetture e vini autoctoni. Inoltre, ogni martedì, in occasione del mercato, il GreenTa Bar del Rione Verde proporrà dalle 18.30 un “piatto di stagione” in degustazione realizzato con le eccellenze agricole in vendita sui banchi.

Cibo di strada gourmet in Darsena con Truck’n’Food Dal 28 al 30 settembre il festival del cibo di qualità che unisce le tradizioni regionali a tante specialità anche internazionali

LO STAPPATO Un Valpolicella dai sentori di frutta e spezie di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Oggi assaggiamo il “Valpolicella Ripasso Classico Superiore” 2013 della cantina “Villa Crine”. Siamo in Veneto, naturalmente, in una delle zone più belle del territorio: la Valpolicella. Fate arieggiare per qualche minuto il vino direttamente nel calice e noterete al naso sentori di frutta rossa matura e spezie. Una nota di pepe s’intreccia con ricordi di fragole e sottobosco. Un tratto floreale e sfumature di erbe aromatiche. Al palato, i 14,5 gradi alcolici conferiscono nuova morbidezza. Una carezza tannica, freschezza acida misurata e tanta sapidità. Da abbinare a un filetto al pepe.

Profumi, colori, sapori da tutta Italia e dal mondo: dal 28 al 30 settembre in Darsena a Ravenna si svolge il Truck’n’Food street festival, evento dedicato al cibo da strada. Obiettivo del festival, organizzato da SGP Eventi con il patrocinio del Comune di Ravenna, è proporre un’offerta gastronomica quanto più ampia e diversificata, dando spazio a prodotti locali che rappresentino le eccellenze territoriali rivisitate in chiave street andando incontro alle esigenze di ogni palato, vegano, celiaco e vegetariano compreso. Oltre alla tradizione locale, infatti, rappresentata ad esempio dal truck Casa Spadoni con i burger di mora romagnola e i cappelletti al ragù, ci saranno incursioni nelle cucine regionali. Ci saranno infatti i fritti all’ascolana di Cerquatonna Sapori, la puccia salentina e il pa-

SETTEMBRE 2018 27/9 - LE MARMELLATE

sticciotto de La Salentuccia, e ancora il Big Blue Burger o il Tartare Burger con carne di manzo in crudité e i burger di chianina o cinta al Bbq. L’Osteria Errante proporrà il burger di cinghiale, mentre al Porco Brado ci sarà la spalla cotta di cinta senese affumicata. La cucina di mare sarà omaggiata da diversi truck tra cui Pepita con i fritti gourmet, Fritto Dorato e la Bottega di Viareggio, tra le cui specialità c’è il Lamprepolpo. Per chi ama le cucine del mondo, ci saranno Taberna Itaca, con ricette dalla Grecia, Streat Truck con proposte ispirate agli Usa sia salate sia dolci, chef Ivan per la cucina balcanica con il Kulaç con Qofte, cioè carne di manzo e suino aromatizzato con salsa di yogurt, mentre Zaperoco prepara burritos, tacos o arepas, pane tipico venezuelano preparato con farina di mais bianco. Infine per gli amanti delle tigella ci sarà Tigella bella, mentre chi ama la carne alla brace cotta al momento potrà provare Regrill con le bombette di Martina Franca o Ciccio’s Smoke, che propone costine di maiale affumicate e glassate in salsa bbq e il cosiddetto “Brisket”. Gli amanti del dolce troveranno il truck Carcake. Ad accompagnare il festival ci sarà la musica, grazie alla collaborazione con Radio Bruno e stand con varie tipologie di birra per tutta la durata dell' evento. Si parte venerdí 28 settembre dalle 18 alle 24, mentre sabato 29 e domenica 30 si potrà gustare anche un pranzo street poiché il Truck’n’Food vi accoglierà dalle 12 alle 24.

Tutti i nostri corsi si svolgono presso il laboratorio attrezzato di cucina

h. 14.30 - 18.30 - Docente: Giorgia Lagosti

OTTOBRE 2018 16/10 - MINESTRE D'AUTUNNO h. 14.30 - 18.30 - Docente: Giorgia Lagosti

30/10 - SUA MAESTÀ "LA ZUCCA" h. 14.30 - 18.30 - Docente: Giorgia Lagosti

NOVEMBRE 2018 8/11 - FLAN E SFORMATI h. 14.30 - 18.30 - Docente: Pierpaolo Spadoni

26/11 - CAVOLI A MERENDA h. 14.30 - 18.30 - Docente: Giorgia Lagosti

29/11 - LA SELVAGGINA IN TAVOLA h. 14.30 - 18.30 - Docente: Pierpaolo Spadoni

DICEMBRE 2018 3/12 - LA PIADINA ROMAGNOLA h. 14.30 - 18.30 - Docente: Giorgia Lagosti

Via Sansovino, 17 - Ravenna


GUSTO / 35 20-26 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

SAN PIETRO IN VINCOLI

PIEVE CESATO Torna la sagra ed è piĂš attenta all’ambiente

RAVENNA Serata con sapori e musiche greche al circolo Arci Dock 61

Da giovedÏ 20 a lunedÏ 24 settembre si svolge la ventisettesima sagra di Pieve Cesato con spettacoli tutte le sere, bancarelle, animazioni per i bambini e lo stand con i piatti della tipica cucina romagnola. Per rispettare l’ambiente, da quest’anno nello stand si iniziano a utilizzare bicchieri di carta e contenitori per patatine ed asporto di materiale compostabile, ma soprattutto verranno utilizzati piatti di ceramica e posate di acciaio.

“EffettoGrecia: musica e saporiâ€? è la serata proposta dal circolo Arci Dock 61 in zona Darsena a Ravenna sabato 22 settembre dalle 19.30 (prenotazione consigliata al numero 320 8194185). Per far conoscere alcuni nuovi prodotti greci disponibili nel locale, si svolgerĂ una degustazione. Si ptrĂ scegliere tra tre combinazioni a 6 euro l’una: ouzo con dolmades, feta e olive, pita; bianco di Samena o rosso Nemea con tiropita, polpettine e insalata e rakomelo o mastica con dolce. Per tutta la serata selezione musicale a cura di Elettra Stamboulis.

COSE BUONE DI CASA L’89ESIMA FESTA DELL’UVA Fino al 25 settembre è in corso a San Pietro in Vincoli la tradizionale Festa dell’Uva, giunta all’89° edizione, con spettacoli (i Moka in scena il 20 settembre), luna park e varie attrazioni e con il tradizionale stand gastronomico con specialitĂ romagnole e anche cucina di pesce. Aperto tutte le sere, domenica 23 settembre anche a mezzogiorno.

Piccoli panini ai tanti sapori per aperitivi e non solo di Angela Schiavina

Piccoli panini con vari sapori per aperitivo o da accompagnare a un bicchiere di vino o birra o da aggiungere al cestino del pane.

SANT’ALBERTO Festa del paese con lo stand gastronomico

Ingredienti: 250 farina 00, 150 di burro morbido, 7 uova Un cucchiaio olio evo, 150 gr di parmigiano grattugiato, Una bustina di lievito per torte salate, sale e pepe, 250 di farcitura, per farcitura intendo l’ingrediente o piÚ di uno da aggiungere all’impasto.

Prosegue il Settembre Santalbertese con iniziative di varia natura. In particolare sabato 22 e domenica 23 settembre si svolge la festa del paese nell’area della Pro Loco, che organizza l’evento e dove sarà allestito anche uno stand gastronomico (dalle 19 del sabato e dalle 12 della domenica). Ci saranno poi giostre e spettacoli viaggianti, concerti e piano bar.

Cottura in forno a 180 gradi per circa 20 minuti in stami in silicone. Preparazione: Mescolare la farina con il lievito. In una ciotola mettere il burro a temperatura ambiente e con le fruste elet-

triche lavorarlo velocemente poi aggiungere le uova una alla volta. Aggiungere un cucchiaio di olio evo, il parmigiano grattugiato, il sale e il pepe. Poi aggiungere la farina miscelata con il lievito, mescolare molto bene. Aggiungere la “farcituraâ€? e mettere il composto negli stampi al silicone con le formine piccole tipo muffins. In questa stagione abbiamo funghi porcini freschissimi. Prepararli, dopo averli puliti e tagliati a cubetti, farli saltare in padella per pochi minuti con poco aglio, sale e pepe. Pesarne 250 gr e aggiungerli all’impasto. Amalgamare bene. Riempire gli stampini non fino all’orlo. Cuocerli, poi sformarli e lasciar raffreddare. Altri esempi di “farcitureâ€? sono speck e provola a piccoli dadini, pere e gorgonzola, zucchine grattugiate crude e scolate molto bene con menta e ricotta, piccoli dadini di mortadella, melanzane trifolate e pomodorini secchi, erbe aromatiche miste, spinaci, pinoli e uvetta e poi... spazio alla fantasia Dopo averli cotti e raffreddati,si possono congelare. Quando li volete usare accendete il forno, quando ĂŠ caldo, spegnete e inserite i panini. Pochi minuti e sono pronti.

IL VINO DAL BOSCO ALLA CANTINA

Ritrovo al Podere Pantaleone vicolo Pantaleone, laterale di via Stradello Bagnacavallo (Ravenna)

Visita guidata nell’oasi Podere Pantaleone sulle tracce delle storiche coltivazioni della vite. Successivo trasferimento nell’azienda vitivinicola Longanesi (i “BursĂ´nâ€?) per visitare i vigneti e assistere alla vendemmia. Degustazione in cantina di vini tipici e passiti particolari, accompagnati da prodotti del territorio. Per i bambini succhi di frutta.

Domenica 23 settembre ore 15 Sabato 29 settembre ore 15 Domenica 30 settembre ore 15 Sabato 6 ottobre ore 15 Domenica 7 ottobre ore 15

Durata circa 2 ore e mezza Partecipazione gratuita Prenotazione obbligatoria all’Ufficio Informazioni Turistiche dell’Unione della Bassa Romagna: Tel. 0545 280898 turismo@unione.labassaromagna.ra.it (dal martedÏ al giovedÏ 9.30-11.30 e il sabato 9.30-12.30 e 15-18)


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