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FREEPRESS n.761

22-28 MARZO 2018 www.legnamiradis.it

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

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SOTTO SUOLO L’archeologia a Ravenna tra testimonianze, tesori dimenticati e la Carta che non c’è Foto di Adriano Zanni

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INTRO / 3 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

7 Allerte meteo a raffica E così l’effetto preventivo sfuma di Alessandro Montanari

Il 20 marzo nelle redazioni locali è arrivata l’allerta meteo numero 50 del 2018. Il che significa che su 79 giorni dell’anno, il 63,3 percento è stato vissuto in uno stato di allerta che va dal “giallo”, il più lieve per il quale scatta l’obbligo di comunicazione, al “rosso”. Senza timore di smentita, possiamo dire che delle 50 allerte meteo arrivate quest’anno, le uniche che all’uomo della strada sono sembrate davvero giustificate – vale a dire che hanno causato danni e per le quali era meglio restare a casa – sono stati i famigerati giorni del Burian, a inizio marzo. Quelle sei o sette “allerta” erano in effetti necessarie e infatti il livello di attenzione era arancione. Le altre quaranta, per stare stretti, forse non richiedevano molto di più di un ombrello o un cappotto per uscire. Semplicismo? Può darsi. Eppure anche durante la campagna elettorale Sauro Turroni, che era candidato al Senato con la lista Insieme nel collegio romagnolo ma anche uno che ha collaborato con la protezione civile nazionale, ha sostenuto che questo sistema porti alla “sindrome del pastorello e il lupo”. A furia di allerta che non hanno seguito, la gente smette di crederci. Basterebbe guardare i commenti dei lettori quando i siti di informazione riportano i bollettini trasmessi dal Comune: si va dallo sfottò al “che notiziona”, il che dà la misura di quanto il sistema sia preso sul serio e in effetti ormai l’impressione è che ad ogni avvisaglia di temporale scatti il protocollo. Il sistema, che funziona così a livello nazionale, è stato studiato in questo modo anche perché in passato alcune perturbazioni annunciate erano state sottovalutate e hanno causato disastri. In questo modo le amministrazioni sono tutelate: in caso di danni, l’allerta era stata data. Alla fine si pensa che sia meglio dire una volta in più “state attenti” piuttosto che rischiare che qualcuno si faccia male. Anche se, pian piano, la funzione stessa dello strumento viene meno. Intanto però albergatori e sindaco di Cervia parlano di “meteo-terrorismo” riguardo alle previsioni climatiche poco affidabili da parte dei siti web. Il tema è lo stesso ma il campo è diverso perché chi vive di turismo viene danneggiato dai siti che fanno previsioni a 15 giorni di distanza, andando ad influenzare le prenotazioni. Tuttavia in passato anche il sistema delle allerte non è stato esente da critiche, soprattutto da parte degli stabilimenti balneari che vedevano un temporale estivo trasformarsi in uno stato di allerta “gialla”. Insomma, almeno sul clima tocca rimpiangere l'era dei colonnelli, quelli che dopo i cinque minuti delle previsioni, permettevano allo spettatore di spegnere la tv e non pensarci più, tanto “non ci prendono mai”.

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ECONOMIA AFFARI IN PORTO: I RIMORCHIATORI CAMBIANO PADRONE

POLITICA ALBERGHINI, L’UOMO CHE HA DI NUOVO QUASI BATTUTO IL PD

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COPERTINA ARCHEOLOGIA, TRA FLOP PUBBLICI E NUOVI PROGETTI

SOCIETÀ LA SALA GIOIELLO DELLA CLASSENSE CHIUSA PER GUASTO

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SPORT CALCIO: I NUMERI E LE IDEE DEL VIVAIO DEL RAVENNA

TEATRO GABER E IANNACCI SECONDO ALE E FRANZ

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I-IV

MUSICA CROSSROADS, IL FESTIVAL JAZZ ITINERANTE

INSERTO CENTRALE LA CASA FRA MANUTENZIONE E RIQUALIFICAZIONE

da pagina

38 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 761

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “Cambia tutto” (Porto Corsini) di Adriano Zanni

La redazione risponde

STRANE AUTO NEI POSTI PER LE FORZE DELL’ORDINE Gentile redazione, le mie esigenze lavorative mi portano quotidianamente a cercare parcheggio in via Alberoni o nelle vie limitrofe. In quella stessa via hanno sede i carabinieri e la guardia di finanza. Sono piuttosto perplesso per le auto che vedo negli stalli gialli riservati alle forze dell’ordine: non solo le pattuglie di servizio ma anche auto che all’apparenza sono private. Non penso che gli appartenenti alla Finanza o all’Arma usino il proprio veicolo per uscire in servizio. Mi suona un pò strano immaginare la scena. E allora se sono posti riservati alle auto di servizio, quelle dovrebbero starci. Nel momento in cui ci si reca sul posto di lavoro, che sia un ufficio qualunque come il mio o una caserma, credo che siamo tutti privati cittadini e quindi per la propria auto privata vadano usati gli stalli pubblici in cui si paga la sosta. Mi sento di poter escludere che siano auto di gente che nulla a che fare con le caserme… Resto sempre convinto della buona fede e dell’apporto che le forze dell’ordine danno al Comune e a tutti noi ogni giorno, vorrei solo sapere chi può utilizzare gli stalli con le strisce gialle. E mi auguro che i posti riservati alle forze dell’ordine in quella via non aumentino come mi pare sia accaduto nell’ultimo periodo, ma forse è solo mia impressione. Michele, Ravenna

Gentile Michele, partiamo dicendo che il codice della strada stabilisce che gli stalli con strisce gialle riservati alle forze dell’ordine siano solo per le vetture con i colori d’istituto o vetture civetta. Quindi le auto personali degli appartenenti ai corpi, anche quando questi sono in servizio, vanno posteggiate altrove come qualunque

altro lavoratore impegnato in qualunque altro lavoro. Va però precisato che ad ogni modo esiste la cosiddetta esigenza di servizio: quindi anche un veicolo estraneo ai corpi può temporaneamente diventare di servizio se il proprietario lo sta utilizzando a fini professionali. In buona sostanza può accadere che un membro delle forze dell’ordine possa

fare ricorso al veicolo di sua proprietà per mansioni di servizio e quindi in quel caso avrebbe accesso al parcheggio. Questo è quello che dice il codice. Quindi in senso assoluto, senza conoscere i dettagli specifici di ogni singolo caso, non si può dire se quelle auto private che lei ha visto stessero infrangendo la norma. Ma è almeno auspicabile

che chi di mestiere indossa la divisa eviti certi comportamenti: saranno pur sempre infrazioni stradali non gravi ma se a commetterle è chi fa rispettare le leggi, risulta ancora più fastidioso agli occhi del cittadino. Come dice lei stesso, vogliamo restare convinti della buona fede nell’operato delle forze dell’ordine del territorio.


PUNTI DI VISTA / 5 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Ecco cosa chiede il Pri per non fare cadere la giunta di Moldenke

Tra le non notizie di questi giorni, a Ravenna, la più divertente è sicuramente questa presunta verifica di maggioranza, sulla spinta dell’insofferenza dei repubblicani ravennati verso politiche che sarebbero troppo di sinistra in particolare sulla sicurezza. Ci pensate al nostro povero sindaco Michele de Pascale, che non dorme più la notte, da quando il suo vicesindaco repubblicano lo ha minacciato di far cadere la giunta? Ma ecco, in esclusiva per i lettori di Ravenna&Dintorni, le richieste dei repubblicani al sindaco per evitare la rottura. - Organizzare almeno due volte l’anno una riunione di giunta al Capanno Garibaldi, da raggiungere con un corteo a cavallo con corone e stendardi per cercare di essere più ridicoli possibile. - Il Comune di Ravenna dovrà farsi carico di inviare una mozione al Dio onnipotente o in alternativa al Vaticano contro la beatificazione di Pio IX, magari favorendo il coinvolgimento dei giovani con un bando per trovare i migliori insulti con cui etichettare il papa nemico del Risorgimento. - Destinare in extremis gli spazi per il nuovo museo archeologico di Classe, costato 22 milioni di euro, al nuovo museo del Risorgimento, che ci sembra più meritevole. E quindi di conseguenza destinare i reperti che erano destinati a Classe nei nuovi spazi del costituendo museo del Risorgimento che chissà quando sarà pronto a ‘sto cazzo di Palazzo Guiccioli. - Intitolare il ponte mobile al massone Giordano Gamberini che non ci è piaciuto il rinvio dell’anno scorso. Mica sarà un problema se ha agevolato l’ascesa di Licio Gelli ed è finito nelle carte dell’inchiesta sulla P2, no? Abbiamo intitolato vie e strade a persone e cose ben più assurde, no? - Realizzare una statua a grandezza naturale di Giannantonio Mingozzi da esporre vicino della statua del marinaio sulla cui collocazione si sta aprendo proprio in questi giorni un appassionante dibattito in città. A riconoscimento del fondamentale contributo dei vent’anni con le deleghe al porto e l’incarico in Tcr. - Celebrare in piazza l’anniversario della Repubblica Romana facendo passare in filodiffusione nella città la celebre frase di Giuseppe Mazzini, “La politica senza morale è brigantaggio”, letta sotto costrizione da Alberto Ancarani di Forza Italia, così la smette di lamentarsi per non poter parlare l’anniversario della Resistenza.


6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

CAMERA DI COMMERCIO

Produzione industriale in crescita dell’1,4 percento I dati dell’indagine trimestrale nel manifatturiero In provincia 2.911 aziende, erano 26 in più un anno fa Nell’ultimo trimestre del 2017 la produzione industriale della nostra provincia fa segnare una crescita dell’1,4 percento, in assestamento rispetto a quella registrata negli ultimi due trimestri e inferiore a quella registrata a livello regionale (+4,1%). Complessivamente il 2017 si è chiuso con un aumento medio della produzione pari al 2,1 percento in provincia e al 3,2 in regione, valori che proseguono il positivo trend annuale del 2015 e del 2016. Nell’ultimo periodo, il fatturato complessivo cresce del 6,6 percento, quello estero del 4,8. Gli ordini del 2,5, quelli esteri del 4,4. Come negli ultimi trimestri, è la componente estera della domanda a trainare la ripresa. Sono i risultati dell’indagine trimestrale condotta dalla Camera di Commercio di Ravenna su un campione rappresentativo dell'universo delle imprese provinciali fino a 500 addetti dell'industria in senso stretto. Le previsioni riferite ai primi mesi del 2018 sono negative per la produzione e il fatturato, positive per gli ordinativi. Il saldo tra le imprese che prevedono una crescita e quelle che prevedono una flessione è -2,3 percento per la produzione, -2,2 per il fatturato, +11,3

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LAVORI PUBBLICI Ponte Felisio chiuso quattro mesi da giugno

Superare gli stereotipi di genere nell’ambiente lavorativo, i cambiamenti della leadership femminile, agevolare la parità tra i sessi nella quarta rivoluzione industriale: sono alcuni dei temi che verranno trattati dalle relatrici del convegno organizzato per il 24 marzo a Ravenna (dalle 10 a Casa Matha) dalla sezione locale di Fidapa-Bpw (federazione italiana donne, arti, professioni, affari). «Le sfide sono molteplici – si legge nel comunicato degli organizzatori: oltre alla conciliazione degli impegni familiari con il lavoro, essere donna significa combattere continuamente contro stereotipi e consuetudini consolidate che triplicano la fatica di raggiungere posizioni o traguardi desiderati».

I lavori per la ristrutturazione del ponte di Felisio tra Solarolo e Faenza, così come è stato riferito dalla Provincia, inizieranno il 15 giugno: la necessità di rafforzare le sponde del fiume impone la chiusura della strada fino a metà ottobre, fatto salvo incognite meteo. L'attuale ponte in cemento armato verrà demolito, la larghezza della carreggiata sarà aumentata eliminando i marciapiedi. In linea con quanto fatto anche in altri territori in situazioni simili, l’amministrazione comunale sta pensando ad una riduzione straordinaria della tassazione locale Tari (di almeno il 2,5 percento) per andare incontro ai cittadini, alle aziende e alle attività commerciali che avranno inevitabilmente dei disagi.

COOPERAZIONE

per gli ordinativi totali e +26,9 per quelli esteri. Per tutti gli indicatori, comunque, la maggior parte delle Pmi ritiene che le condizioni rimarranno stabili. In provincia continua la flessione nel numero delle imprese, sia in totale che nel settore industriale. Al 31 dicembre 2017 sono 2.911 le imprese industriali attive della nostra provincia, 26 in meno rispetto alla stessa data dell’anno passato. Si riducono le imprese nei settori del metallo e prodotti in metallo (-16 unità, -2,4 percento), dei minerali non metalliferi (-5, -3,4), del legno (-5, -2,5), delle macchine (-5, -1,7) e del tessile (-4, 1,4). Il settore dell’installazione e manutenzione è quello che registra la variazione positiva più significativa guadagnando 18 unità, pari al +7,9 percento. Crescono di qualche unità anche il settore della chimica, dell’elettricità ed elettronica e del cibo e bevande. Per quanto riguarda la forma giuridica, la flessione interessa in primo luogo le società di persone, che si riducono di 28 unità (-4,3 percento), a seguire le ditte individuali che diminuiscono di 20 (-1,6) e le altre forme di 3 (-4,9). Al contrario crescono di 25 unità le società di capitale (+2,6).

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CONVEGNO Con Fidapa si parla di leadership femminile

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DUE STARTUP RAVENNATI TRA I VINCITORI DEL BANDO LEGACOOP Ci sono due progetti ravennati tra i vincitori del bando per creare nuove cooperative promosso da Legacoop Romagna ed Emilia-Romagna, Coopfond e Coop Alleanza 3.0. Si tratta di Raven e Adriproject. Il primo riguarda il progetto di una coop in grado di dare servizi professionali per lo spettecalo, il secondo è dedicato allo sviluppo della pesca sostenibile. Raven (età media 33 anni) ha visto al lavoro Carlotta Guerra, Sandra Genova, Federico Antonio Tanzi, Claudio Iudice, Ilaria Zanzi, Dario Procopio e Ciro Pepe. Il progetto Adriproject è stato presentato da Simone D’Acunto, Valerio Suliddi e Silvia Brandi, età media 30 anni. Ogni gruppo riceverà dodicimila euro a fondo perduto per aprire la propria cooperativa, sotto forma di fondi e servizi di supporto all’avviamento, un percorso di formazione intensivo e gratuito e l’accompagnamento nella fase post startup.

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ECONOMIA / 7 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

PORTO

I Vitiello si sfilano dalla Gesmar I rimorchiatori ora sono genovesi La famiglia di armatori cede tutte le sue quote della societĂ che controlla la Sers Cgil: ÂŤSperiamo che i milioni ricavati vengano reinvestiti in altre attivitĂ nello scaloÂť

La societĂ Fratelli Vitiello ha venduto il suo 50 percento della Gesmar, societĂ ravennate capogruppo delle attivitĂ di rimorchio portuale in numerosi scali dell’Adriatico tra cui anche Ravenna con la controllata Sers, alla Rimorchiatori Riuniti di Genova che giĂ deteneva l’altrĂ metĂ dal 2014 quando l’acquistò dalla ravennate Setramar della famiglia Poggiali. Le cifre dell’affare non sono note ma dovrebbero essere superiori ai 35-40 milioni di cui si parlò quattro anni fa in occasione dell’altra cessione. I fratelli Luca e Riccardo Vitiello manterranno le cariche operative nella societĂ ancora per due anni, come richiesto dalla nuova proprietĂ : presidente e amministratore delegato. La Rimorchiatori Riuniti ha condotto l’operazione tramite la controllata Rimorchiatori Mediterranei, societĂ in cui sono state raggruppate tutte le attivitĂ di rimorchio portuale e in cui lo scorso anno è entrato con il 35 percento il fondo di investimento Daam di Deutsche Bank. Si legge dal sito internet che Gesmar è stata fondata dall’armatore napoletano Eduardo Vitiello, padre di Luca e Riccardo, che entrò nell’attivitĂ di rimorchio all’inizio degli anni Ottanta dopo aver assunto il controllo della Sers: ÂŤIl gruppo svolge attivitĂ di rimorchio marittimo e fornisce servizi accessori, incluso rimorchio portuale, rimorchio d’altura e nei terminal offshore, salvataggio e controllo dell’inquinamento marino, rimorchio scorta, sollevamento ancore e servizi ausiliari alle piattaforme off-shore. Oggi il gruppo è il piĂš grande operatore del settore rimorchio nel mare Adriatico e, insieme, ai propri azionisti, è il maggiore operatore in MediterraneoÂť. Raggiunto telefonicamente, Luca Vitiello ha fatto sapere di non voler rilasciare dichiarazioni a R&D su questa operazione. Alla manovra industriale guarda con attenzione il mondo sindacale. Mauro Comi, segretario provinciale della Filt-Cgil, auspica che gli importanti ricavi realizzati dai Vitiello con la cessione delle quote di Gesmar possano essere linfa per alimentare gli altri affari che la famiglia ha nella realtĂ portuale ravennate: ÂŤPuò avere risvolti positivi in ottica italiana se pensiamo alle prossime gare per l’affidamento dei servizi di rimorchio in vari porti: un gruppo di queste dimensioni potrĂ competere meglio con altre realtĂ del nord Europa. Se guardiamo invece al contesto di Ravenna credo che non ci siano ti-

Il valore dell’operazione supera i 35 milioni di euro Nel 2014 i liguri comprarono giĂ il 50 pecento dalla Setramar mori sul fronte occupazionale perchĂŠ il servizio richiede risorse. Però diventerebbe un’operazione ancora piĂš importante se ci saranno nuovi investimenti sul territorio, negli altri settori e affari in cui ha interessi la famiglia che ha vendutoÂť. A Vitiello, come noto, è riconducibile una fetta societaria della Docks Cereali nel cui capitale figura anche Guido Ottolenghi della Pir. Ma anche una realtĂ turistica come l’albergo Palazzo Bezzi. Andrea Alberizia

LOGISTICA: IL PORTO DIVENTA SNODO DEL CLUSTER REGIONALE Firmato un protocollo per migliorare il trasporto merci ferroviario Un importante accordo di sistema è stato firmato in Regione. Il documento mette a sistema gli snodi ferroviari principali e gli hub logistici principali e ha come porta di ingresso e uscita principale, almeno per quanto riguarda le merci via mare, il porto di Ravenna. A firmarlo, per lo scalo romagnolo, c’era il presidente dell’AutoritĂ portuale Daniele Rossi. Con lui – oltre ai vertici della Regione – i responsabili dei principali hub regionali. Con l’intesa nasce il Cluster intermodale regionale dell’Emilia-Romagna che mira allo sviluppo di trasporti a basso impatto ambientale, all’aumento del traffico di merci da gomma a ferro, alla crescita di nuovi servizi per valorizzare il complesso dei punti intermodali del territorio e aumentare cosĂŹ la competitivitĂ dell’economia dell’Emilia-Romagna e dell’intero Paese. Accanto alla costituzione e promozione del “Cluster intermodale regionaleâ€? – il sistema delle piattaforme dell’Emilia-Romagna -, l’accordo prevede una collaborazione in vari settori. Si parte dal rafforzamento delle competenze con l’avvio di percorsi formativi multilivello sia per profili professionali tecnico-manageriali (Hub manager), specializzati in particolare nell’attrazione di traffici internazionali, sia di taglio piĂš operativo, per formare figure tecniche specialistiche legate all’esercizio ferroviario (Terminal manager). Si passa per lo sviluppo di azioni di marketing e promozione di tutto il sistema in Europa fino a progetti per migliorare i servizi esistenti e l’accessibilitĂ ferroviaria dei nodi intermodali. Un’ alleanza che giĂ entro l’estate dovrĂ portare a risultati concreti. Gli investimenti complessivi programmati sono di 700 milioni di euro, dei quali 235 comprendono l’approfondimento dei fondali del Candiano e altri 21 il miglioramento del trasporto merci ferroviario. Il cluster logistico e di intermodalitĂ , nel complesso conta 10.131 imprese – 541 di queste sono insediate nei nodi firmatari dell’accordo – e 77.358 addetti, di cui 13.105 operanti nei nodi dei firmatari che rappresentano il 16% del totale. La quota intermodale (mare e ferro) è pari al 21% del totale del traffico regionale: i firmatari rappresentano la quasi totalitĂ dell’intermodale movimentato. Nel 2016, il traffico ferroviario merci è cresciuto del 6,94% rispetto al 2015, fino a raggiungere circa 19,6 milioni di tonnellate. Nel 2017, le merci movimentate negli impianti regionali arrivano a 20,9 milioni di euro.

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POLITICA / 9 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL DOPOVOTO

Alberghini, l’uomo che ha fatto tremare il Pd: «Il voto dettato anche dalle scelte locali» Dopo il ballottaggio nel 2016, il 4 marzo il commercialista sostenuto dal centrodestra ha sfiorato l’elezione al Senato In consiglio comunale ora è con la Lega: «La maggioranza prende ciò che arriva dalla giunta come Vangelo» di Federica Angelini

Massimiliano Alberghini, ossia l’uomo che fa paura al Pd. Per due volte in meno di due anni, il 52enne commercialista di Ravenna ha fatto passare notti insonni ai democratici durante la conta dei voti. Successe nel 2016 per le Amministrative quando costrinse De Pascale al ballottaggio e perse al secondo turno per uno scarto di poco più di 4mila voti ed è successo alle ultime Politiche dove ha corso per il collegio uninominale al Senato sostenuto dal centrodestra e ha perso contro il candidato Pd Stefano Collina con il 31,3 percento dei voti contro il 32,5 del candidato del centrosinistra. Alberghini, cosa è mancato per compiere la “storica” impresa? E si ritiene comunque soddisfatto del risultato decisamente lusinghiero? «Cosa ci è mancato? L’1,3 percento, purtroppo. Sinceramente devo dire che pensavo di essere più indietro, poi quando ho visto iniziare lo spoglio ho capito che l’impresa era a portata. Ci sono territori della Romagna in cui gli elettori faticano di più a rendersi conto della situazione in cui siamo e a pensare di cambiare. Mentre siamo andati benissimo a Ravenna, Cervia, Faenza, Forlì...» Ma secondo lei quanto ha influito il giudizio sul governo locale e quanto quello sul governo nazionale nella scelta degli elettori? «Credo entrambi, sicuramente c’è un giudizio sulle politiche nazionali, ma anche su come qui ci siano tante problematiche non sono mai state affrontate». Per esempio? Voi parlate molto di sicurezza, ma i dati dicono che i reati sono in calo. E sulle buche delle strade stanno lavorando… «Se i dati mostrano qualche lieve flessione non fa differenza, diventano rilevanti quando mostrano dei dimezzamenti. E poi, non vede per esempio i centri storici che stanno agonizzando? Per le buche nelle strade, vedremo i risultati. Ma possibile che non siano stati capaci di fare un asfalto che duri più di due settimane?» E alla vigilia delle elezioni è arrivata la tanto attesa notizia dell’escavo dei fondali... «Credo sia stata strumentalizzata dal Pd. Gli escavi dovevano essere conclusi dieci anni fa e invece i lavori devono ancora iniziare, inoltre, se di vittoria si vuol proprio parlare, bisogna anche dire che vi hanno partecipato tutte le forze politiche anche di opposizione. E il merito va soprattutto all’attuale presidente Daniele Rossi. Detto questo, bisognerà che siano fatte anche le infrastrutture attorno al porto, altrimenti è tutto vano». Questo toccherà al prossimo governo. Che panorama auspica dal punto di vista delle alleanze? «Purtroppo la situazione è davvero molto ingarbugliata e mentre l’Italia si sta dissanguando, il centrodestra non avrà i numeri per portare avanti quelle riforme che avrebbero potuto dare slancio all’economia in modo stabile e duraturo e in tempi rapidi, si sarà sempre legati alla spada di Damocle di

Massimiliano Alberghini durante la campagna elettorale per le amministrative 2016

numeri incerti. E questo anche in virtù di una legge elettorale pasticciata che hanno votato tutti». Per la verità i 5 Stelle votarono contro. A questo proposito, come vedrebbe l’alleanza tra Lega e grillini che alcuni commentatori oggi immaginano? «Non la ritengo un’opzione positiva». Eppure anche qui i 5 Stelle sono diventati il primo partito, di fatto facendo il terzo incomodo tra voi e il Pd, e senza avere candidati del territorio. «Questo mi sembra un aspetto molto negativo. Credo che ogni territorio debba tentare di eleggere rappresentanti che conoscano bene le problematiche del posto in cui vivono i propri elettori».

Dopo il 4 marzo, lei ha aderito al gruppo Lega Nord in consiglio comunale a Ravenna. Non è più un “civico”, quindi? «Sono civico se per questo si intende una persona che viene dal mondo del lavoro e non certo un professionista della politica (Alberghini è un noto commercialista, ndr), ma è chiaro che quando ci si candida si prende una posizione politica. Dopo l’appoggio reciproco che c’è stato in questi anni, è stato un passaggio naturale in questo momento in cui la Lega è il partito maggioritario della coalizione, anche in vista di prossimi appuntamenti elettorali sul territorio». Dopo aver tentato l’impresa a Comunali e Politiche, la volta buona potrebbe essere quella delle Regionali?

CONTI PUBBLICI

Nel 2017 la Provincia ha incassato dagli autovelox un milione più del previsto

«Non sto pensando a nulla di simile, vedremo. Quando mi sono candidato l’ho fatto perché mi è stato proposto, se qualcuno mi farà proposte, le valuterò». Intanto è in consiglio comunale da quasi due anni, come sta andando quell’esperienza? C’è chi dice che la sua presenza non si sia sentita molto... «Nel senso che non mi sono mai alzato a insultare nessuno? In effetti no, non è decisamente nelle mie corde. In generale il problema in consiglio comunale è che la maggioranza prende ciò che arriva dalla giunta come fosse Vangelo e non è disposta ad ascoltare l’opposizione su nulla, nemmeno quando chiede semplicemente chiarimenti su dati o questioni non chiare, per esempio in tema di partecipate. Questioni che dovrebbero essere anche interesse della maggioranza approfondire. Anche perché teniamo conto che la maggioranza, alla luce delle ultime elezioni, non corrisponde più a quella degli elettori». Secondo lei è vero che in giunta ci sono tensioni tra alleati? E secondo voi potrebbero esserci terremoti? «Sicuramente ci sono diverse correnti di pensiero a volte contrastanti. Vedremo come e se riusciranno a stare insieme». Una curiosità: si aspettava un “aiuto” maggiore, per quanto indiretto e involontario, da parte di Leu che ha avuto risultati deludenti, pur essendo riuscita a eleggere al Senato Vasco Errani? «In effetti mi aspettavo che andassero molto meglio. Cosa vuole, Errani è stato eletto con il proporzionale, come tanti altri personaggi illustri che hanno avuto tutti i paracaduti possibili e che però ormai hanno fatto il loro tempo, come hanno dimostrato anche gli elettori».

IL PRESIDIO Pap contro l’intervento turco in Siria

Spadoni: «Impossibile che l’ente continui a vivere solo con questa entrata» Senza gli autovelox la situazione delle Province sarebbe compromessa. A farlo notare, cifre alla mano, è il consigliere di piazza dei Caduti Gianfranco Spadoni che parla senza mezzi termini di una «situazione grottesca». I numeri forniti da Spadoni sul rendiconto di gestione 2017 la dicono lunga: la Provincia dalle sanzioni per violazione al codice della strada – dovute in pratica solo agli autovelox – ha incassato 5,595 milioni di euro. Rispetto a quanto prospettato in sede di bilancio previsionale, l’incremento è di oltre 1,034 milioni di euro. Il 22 per cento in più. «Le entrate da autovelox rappresentano da una parte una manna dal cielo per l’ente ma d’altra parte appaiono contrarie alla ragione e al buon senso se si pensa che una Provincia possa continuare a reggersi in buona misura con le entrate derivate da questo tipo di gabella». Il tutto mentre l’ente «continua a vivacchiare senza un minimo di chiarezza sulle funzioni fondamentali attribuite dallo Stato». Non c’è equilibrio, ormai dalla fine del 2016, tra le funzioni attribuite (che avrebbero dovute essere ridotte dal referendum bocciato) e le risorse, ridotte al lumicino. Lo Stato infatti compie, in ossequio al federalismo fiscale, e un ‘prelievo a titolo di contributo per il risanamento della finanza pubblica che per il 2017 trattenendo somme introitate dall’ente di piazza Caduti per l’imposta RC auto e l’ imposta provinciale di trascrizione, Ipt. «Tra l’altro nel rendiconto in oggetto assistiamo a un seppur lieve aumento della pressione tributaria per abitante, oggi pari a 81,66 euro contro gli 81,5 del 2016 di 81,50». (al. mo.)

Sabato 24 marzo, dalle 16 alle 18, Potere al Popolo (la formazione politica di sinsitra che si è presentata alle ultimi elezioni politiche) organizza un presidio contro l'intervento turco in Siria e in solidarietà con i popoli oppressi del Medio Oriente, curdi, palestinesi, yemeniti e, spiegano «contro la vendita di armi italiane a stati aggressori come la Turchia e l'Arabia Saudita».




12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

L’INTERVISTA

La Soprintendenza al Comune: «Serve prima possibile la Carta delle potenzialità archeologiche» A colloquio con il dirigente Cozzolino e il nuovo funzionario Sericola «Meglio intervenire in maniera preventiva nei piani urbanistici» di Luca Manservisi

C’è ancora aria di passaggio di consegne negli uffici della Soprintendenza di Ravenna che, nell’ambito della riorganizzazione del ministero dei Beni e delle attività culturali, dall’estate del 2016 ha acquisito competenze anche in materia archeologica, precedentemente in capo a una sola soprintendenza su base regionale. Oggi quella di Ravenna – diretta dall’architetto Giorgio Cozzolino – è responsabile di tutta la Romagna e dal dicembre 2017 a occuparsi del ramo archeologico è Massimo Sericola, insieme ad altri due funzionari. «Prima del suo arrivo – dice Cozzolino – siamo andati avanti esclusivamente grazie allo spirito di sacrificio, con funzionari che da Bologna si occupavano della Romagna praticamente a spese proprie, non essendoci fondi. E le difficoltà della riorganizzazione non sono ancora risolte, basti pensare all'archivio che è ancora tutto a Bologna, in attesa di trovare fondi e spazi a Ravenna. E potrà immaginare le difficoltà per un lavoro come il nostro, senza un archivio a portata di mano…». Qual è il compito di una Soprintendenza Archeologica? «Innanzitutto c’è un lavoro di tipo amministrativo, legato alla tutela. Poi riceviamo richieste dall’esterno: autorizzazioni, pareri, tutto ciò che concerne l’attività di verifica. E infine c’è tutta la parte autorizzativa: espressioni di pareri su interventi che vengono svolti sul territorio. Il tutto finalizzato alla salvaguardia del patrimonio archeologico, anche e soprattutto dal punto di vista della cosiddetta “archeologia preventiva”, una serie di strumenti che aiutano a comprendere qual è il potenziale della stratificazione archeologica, del patrimonio che ci si può aspettare che emerga in un determinato intervento, cercando quindi di intervenire prima e non durante l’opera».

Praticamente, la Carta delle potenzialità archeologiche... «È uno strumento fondamentale e ne auspichiamo una veloce approvazione, perché molti Comuni anche limitrofi ce l'hanno. La collaborazione con quello di Ravenna era partita con una serie di incontri, poi evidentemente l’Amministrazione ha deciso di rallentare perché non siamo più stati coinvolti, ma crediamo che ora la macchina si sia rimessa in moto (ne parliamo nella pagina a fianco, ndr)». Perché questa carta è così importante? «L'attività di prevenzione è fondamentale per assicurare da un lato la speditezza dei lavori, e quindi di investimenti senza intoppi e perdite, dall'altro per avere la garanzia che eventuali reperti siano conservati, senza bisogno di scavare. Il nodo riguarda l’attività dei privati, perché non esiste una normativa specifica, se non quella classica sull’obbligo di comunicare rinvenimenti fortuiti, e in quel caso interveniamo in cantiere. La carta delle potenzialità archeologiche invece viene recepita all'interno della pianificazione urbanistica che quindi impone per qualsiasi intervento norme che chiunque deve rispettare (a seconda del potenziale archeologico, che può avere diversi livelli) e l’obbligo di comunicazione degli elaborati progettuali con un certo grado di anticipo alla Soprintendenza che poi dovrà decidere. Diversamente, se gli interventi come succede oggi vengono autorizzati dall’ente locale, la Soprintendenza potrebbe non venirne neppure a conoscenza (vedi il caso dell’ex concessionaria Francia, a pagina 14, ndr), con tutto quello che ne consegue in caso di ritrovamenti fortuiti, ossia cantieri bloccati, ritardi, costi aggiuntivi...». Venendo ad alcuni temi d’attualità, fino a poco tempo fa a Ravenna erano diventati tutti archeologi

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Giorgio Cozzolino (a sinistra) con Massimo Sericola. In alto gli scavi di piazza Kennedy

grazie ai ritrovamenti di piazza Kennedy... «Abbiamo ricevuto da poco la relazione di scavo conclusive e troveremo il modo di divulgare e valorizzare da un punto di vista storico-scientifico ciò che è stato scoperto». Ma in ogni caso non è diventata una piazza archeologica, come aveva auspicato invece anche il sindaco ai tempi, Fabrizio Matteucci... «Se fossimo nel Texas, o in un posto con scarsità di reperti, di testimonianze della storia, l’avremmo capito. Ma l’Italia è piena di vetrine appannate e cartelli sbiaditi. La valorizzazione auspicata da tanti necessitava di una progettazione economica chiara a medio termine. La valorizzazione è legata alla conservazione, e nel momento in cui non ci sono i soldi nemmeno per la manutenzione, conviene ricoprire e valorizzare i dati ottenuti. In piazza Kennedy eravamo in presenza di una chiesa di cui si conosceva praticamente tutto. Si poteva scavare oltre, forse, ma non era necessario perché quella era la riqualificazione di una piazza, non uno scavo archeologico». Chi ha pagato i costi in più? «Il committente era il Comune e l'attività archeologica è stata finanziata dal Comune di Ravenna. I costi fanno parte dell'opera (complessivamente l’investimento è stato di oltre mezzo milione di euro in più del previsto a carico del Comune, il resto è stato finanziato dalla Fondazione del Monte, ndr)». Siete voi i “colpevoli” dei ritardi del progetto del nuovo mercato coperto? «Non crediamo proprio, anche perché lì l’indagine archeologica era prevista e quindi doveva essere tenuta in conto nelle tempistiche. Non è poi emerso nulla di così meritevole da essere lasciato a vista e lo scavo si è limitato giusto a quanto necessario per nuove fondazioni». Arriviamo al museo di Classe (di cui parliamo a pagina 16), cosa ne pensate dell’accordo sui reperti della Soprintendenza da cedere alla fondazione Ravennantica per l’allestimento? «È deciso che il ministero contribuirà in parte alla costruzione dell'allestimento: l'accordo è stato fatto a livello altissimo, non ci hanno consultato. Ne prendiamo atto e lo rispetteremo. Di per sé è un progetto importantissimo e ha la fortuna di nascere con spazi, attrezzature, logistica che tanti direttori di museo invidieranno. Il timore è che questi anni di ritardo possano aver portato a difficoltà nella sua realizzazione». Ma non rischia di “svalutare” il museo Nazionale? «Sarà necessario, e non abbiamo dubbi, un gioco di squadra, di rimando: il visitatore che va a Classe dovrà essere incuriosito ad approfondire con una visita al Nazionale, ci auguriamo che nasca una nuova rete in grado di far bene a tutti...».

«Piazza Kennedy? Giusto ricoprire L’Italia è piena di vetrine appannate»


PRIMO PIANO / 13 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

ARCHEOLOGIA E URBANISTICA

Gli scavi di piazza Anita Garibaldi, a Ravenna, nel corso della realizzazione dell’isola ecologica interrata di Hera nel 2011, quando vennero scoperti mosaici pavimentali

L’ANNUNCIO

«UN PARCO ARCHEOLOGICO NELL’EX CASERMA IN VIA BIXIO» L’ambizioso progetto del Comune, che prima dovrà bonificare l’area

Alla ricerca della mappa perduta Il documento che studia il sottosuolo ravennate è pronto da più di un anno ma l’approvazione è lontana. L’assessore: «Dobbiamo capire quali vincoli comporta» seconda del grado di “potenzialità archeologica” della La Carta delle potenzialità archeologiche è uno struzona. Con la differenza che, rispetto al passato, i progetti mento di pianificazione urbanistica adottato ormai da anche dei privati dovranno passare di fatto al vaglio delmolti Comuni in Italia, tra cui diversi in Romagna vicini la Soprintendenza. Al momento invece l’unico obbligo a quello di Ravenna che ne è invece sprovvisto nono(in zone naturalmente non già di per sé vincolate, come stante recentemente sia stato “fortemente consigliato” quella di Classe) è da parte di Regione e Ministero. E nonostante già nel quello di comunica2010 il Comune di Ravenna fece un’indagine di mercato re alla Soprintenper trovare soggetti in grado di realizzare uno studio in denza eventuali riquesto senso e nonostante gli annunci della precedente trovamenti durante Amministrazione, che si era impegnata ad approvarla un cantiere. entro la scorsa legislatura. In realtà è stato assegnato Abbiamo parlato nel 2014 un bando per la sua realizzazione, a cui hanno della Carta con Barpartecipato quattro soggetti, vinto dalla Archeosistemi bara Sassi, direttore di Reggio Emilia che ha consegnato a fine 2016 (circa tecnico di Archeosiun anno dopo le previsioni iniziali) la Carta, presentata stemi. in commissione a Palazzo Merlato nel gennaio dell’anno «Ci eravamo già occupati in passato di Carte di potenscorso. Il Comune ha già corrisposto alla società circa zialità archeologiche, in particolare in Emilia. Il territo20mila euro, come previsto nel bando. Ma in questi 14 rio di Ravenna è molto ampio e molto interessante, fatto mesi pare (anche sentendo la Soprintendenza, vedi pagidi trasformazioni anche ambientali del paesaggio. È molna a fianco) che nulla o quasi si sia mosso. E la Carta deve to affascinante pensare che nell’antichità Ravenna fosse ancora entrare per eventuali emendamenti in commisuna città sull’acqua, è stato molto sione e consiglio comunale. bello lo studio di geomorfologia, Dal Comune ci spiegano che si studiare l’avanzamento della linea tratta di un normale iter burocraAlberghini (Lega): «Carta di costa con i cordoni litorali che tico, che ci sono state anche altre in ritardo e incompleta» man mano si sono spostati, i canapriorità, che gli strumenti urbanili che si sono interrati a volte per stici hanno procedimenti comA occuparsi del tema della Carta volontà dell’uomo, a volte per feplessi. E che dovrà riprendere andelle potenzialità archeologiche, in nomeni naturali. Si è trattato di un che il confronto con la Soprintenconsiglio comunale, c’è Massimiliano lavoro molto impegnativo per noi». denza. Ma ci fanno anche intendeAlberghini, ex candidato sindaco ora La mappatura dei punti archeore che qualche dubbio resta. «Sianel gruppo della Lega: «Non solo logici della nuova Carta, che abmo spesso accusati di rallentare le l’approvazione è in un clamoroso ribiamo avuto modo di consultare pratiche, di eccessiva burocrazia e tardo, ma il documento prodotto non anche se solo in parte, è molto sidi lungaggini – commenta al tetiene conto delle effettive potenziamile, quando non identica, all’alefono l’assessora all’Urbanistica lità, si tratta di un documento non esaustivo e molto superficiale, zoptlante tematico di topografia antiFederica Del Conte – quindi non po, incompleto. Sarebbe stato opca della funzionaria della Soprinsiamo dell’idea di introdurre vinportuno far un lavoro di ben altro tendenza Valentina Manzelli, pubcoli a 360 gradi senza capire esatspessore». blicato con il nome “Ravenna” nel tamente quello che può comportaMa come risponde Alberghini all’o2000 dalla casa editrice L'Erma di re. Siamo naturalmente a favore biezione per cui, una volta introdotta, Bretschneider. «Quando si compila della tutela del patrimonio arcomunque sarà redatta, la carta imuna scheda di sito archeologico – cheologico, è un tema molto imporrà nuovi vincoli, rischiando di replica Sassi – l’istituto centrale portante, ma ha bisogno anche compromettere anche investimenti per il catalogo e la documentaziodella massima attenzione. Siamo di privati sul territorio? «Il punto è ne impone di pubblicare i dati così però già al lavoro e anche Ravenche la carta dovrebbe essere fatta come sono, in modo asettico. Se io na avrà la sua Carta, anche se non bene e servire a disciplinare proceduli interpreto, poi posso rischiare di posso dire esattamente tra quanre e tempistiche proprio per evitare modificarli. Ma oltre alla mappato». contenzioni e litigi. Del resto è uno tura di tutto il conosciuto, abbiaDi fatto la Carta, per intenderci, strumento di cui si sono dotate tutte mo fatto sondaggi e carotaggi e la rappresenta una mappa del sottole città e l’idea che non ce l’abbia RaCarta si compone di tre relazioni e suolo e il suo recepimento negli venna è una pecca grave dell’Ammidi tavole più generali. C’è stato un strumenti urbanistici impone ai nistrazione». gran lavoro, dietro...». vari progetti edilizi, in particolare Luca Manservisi dei privati, determinati vincoli, a

Dall’Amministrazione 20mila euro per lo studio delle potenzialità archeologiche, ma l’iter si è bloccato

Il 5 marzo 2018 è senza dubbio una data storica, se si pensa a quanti anni e promesse sono passati dai primi annunci o anche solo dalla firma del protocollo d'intesa con il ministero del dicembre 2010. Dal 5 marzo scorso, infatti, il Comune di Ravenna è diventato il proprietario di tutta l’area del comparto dell’ex caserma Alighieri di via Nino Bixio, fatta eccezione per l’edificio dell’ex caserma vera e propria, l’ex Collegio dei nobili, acquistato invece dalla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) con l'intenzione di realizzarvi un albergo da dare in gestione a privati (ci sarebbero già soggetti interessati). Il Comune ha ottenuto invece gratuitamente dal Demanio l'area restante, di circa 14mila metri quadrati, occupati per quasi la metà da piccole costruzioni utilizzate dai militari, le cosiddette “casermette”. L'area ora dovrà essere bonificata dall'amianto presente in piccola parte nelle stesse casermette, a spese del Comune (gli uffici sono già al lavoro sul tema), che poi si occuperà anche della successiva demolizione, da completare entro la fine della legislatura, ci dice l'assessore al Patrimonio, Massimo Cameliani. Per questa operazione l’Amministrazione conta di poter utilizzare i fondi che arriveranno dal Demanio pari al 15% di quanto lo Stato ha incassato per la vendita del comparto a Cdp (ma a quanto ammonti la cifra ancora non è noto). Infine partirà la parte più interessante, quella relativa al progetto per un parco archeologico annunciato dal Comune pochi mesi fa poiché si tratta di un’area che custodisce i resti della città romana e preromana e dove un tempo, secondo le testimonianze di Andrea Agnello, sorgeva addirittura un anfiteatro. «L'intenzione è quella di partire con i primi saggi esplorativi e di capire, sulla base anche di quello che si troverà, se poter realizzare un vero e proprio piccolo parco archeologico, come da previsioni urbanistiche. Naturalmente in stretto accordo con la Soprintendenza, che verrà coinvolta il prima possibile. In alternativa sarà comunque realizzato un parco pubblico». La Soprintendenza potrebbe però essere interpellata ancor prima dai tecnici che dovranno, in quell’area dalle grande potenzialità archeologiche, realizzare un albergo.


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

LA SEGNALAZIONE

Quella necropoli sotto l’ex concessionaria Francia Fa discutere l’intervento per la realizzazione di un nuovo supermercato in un’area dall’alto potenziale archeologico

Sono partiti nelle scorse settimane i lavori per la realizzazione di un nuovo supermercato (un Despar che dovrebbe aprire già dopo l'estate) al posto dell'ex concessionaria Francia, nei pressi della rotonda Gran Bretagna, a Ravenna. Un intervento che sta facendo discutere innanzitutto per la presenza nelle vicinanze di altre strutture simili, ma che potrebbe aver ricadute anche dal punto di vista archeologico. Nel sottosuolo, infatti, in zona si trova una delle più grandi necropoli (costituita da circa 150 sepolture) del territorio. La “necropoli di viale Europa” (come viene definita anche nella mappa interattiva da poco realizzata dalla fondazione Ravennantica, in cui si parla di “un consistente campione di sepolture comprese fra il 1° e il 3° secolo” è stata scoperta in occasione degli scavi per il sottopassaggio ferroviario della linea Ravenna-Rimini, all'inizio degli anni novanta. A ricordarlo è Marina Giusti, del comitato Ave Ravenna (nato negli anni scorsi per tenere alta l’attenzione a Ravenna sul “rischio” archeologico), con tanto di relazioni di scavo in mano in cui si parla di vari materiali presenti nelle tombe: la più alta percentuale è formata da monete, ma si contavano anche numerose lucerne, contenitori in ceramica, oggetti in bronzo, in ambra e oro. «Dove sono esposti – si chiede

provocatoriamente la responsabile del comitato – per poterli ammirare?». Il comitato si dice preoccupato per questo intervento partito “nel silenzio generale” e si rammarica per quella che viene definita come un’altra occasione mancata per recuperare ulteriori sepolture (a pochi mesi dall'inaugurazione del nuovo museo di Classe, vedi pagina 16) e magari allargare la conoscenza dell'area, collegando Classe alla Cesarea e tutte le aree che costituivano l’antico porto. «Qui la tendenza invece è a distruggere – continua Giusti –, a nascondere l'antico, anche in casi come questi in cui si potrebbe scavare a colpo sicuro, prelevare i materiali più interessanti e poi richiudere, magari cercando finanziamenti europei che altre città usano allo stesso scopo, e impiegando gli studenti della nostra università». Dalla Soprintendenza Archeologica, da noi contattata, sottolineano come, essendo un intervento privato, non abbiano la possibilità di fare molto, senza una Carta delle potenzialità archeologiche (vedi pagine 12 e 13) che sia in grado di limitare in determinate zone gli interventi già in fase di pianificazione urbanistica. «L’area ha un’alta potenzialità archeologica, ma fortunatamente, essendoci anche un vincolo regionale che imponeva un rialzamento per questioni idrogeologiche, il progetto

non pare così impattante per il sottosuolo – ci dice il nuovo funzionario della Soprintendenza, Massimo Sericola –. Senza una carta delle potenzialità archeologiche non abbiamo particolari strumenti normativi a disposizione. Del progetto ne siamo venuti semplicemente a conoscenza, quindi abbiamo chiesto elaborati pro-

La prima fase dei lavori all’ex concessionaria Francia e, nel riquadro, la mappa interattiva sul sito tamoravenna.info con la necropoli di viale Europa

gettuali e abbiamo dato loro indicazioni. Abbiamo suggerito un archeologo in cantiere, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Adesso, a rigor di legge, si deve pronunciare chi sta lavorando, seguendo l'iter classico: in caso di ritrovamenti dovranno essere segnalati e in quel caso si interverrà».


PRIMO PIANO / 15 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL CASO/1

L’antica nave romana scoperta a Ravenna e “dimenticata” in un magazzino a Comacchio Ritrovata nel 1998 negli scavi al parco Teodorico, risale a 1.600 anni fa. Ora dovrà tornare in città, ma non ci sono finanziamenti per il restauro e luoghi disponibili al momento. E la Soprintendenza preferisce non parlarne... di Luca Manservisi

C’è una nave romana ritrovata durante gli scavi per la realizzadione del Parco di Teodorico di Ravenna che da vent’anni è in un magazzino di Comacchio chiuso al pubblico. È la storia della cosiddetta nave di Teodorico, un relitto di oltre sei metri e quasi tre di larghezza risalente al V secolo che, secondo gli studiosi, sarebbe la più antica testimonianza del processo di cambiamento intervenuto nella metodologia di costruzione navale, da quella “su fasciame” a quella “su scheletro”, poi utilizzata dall’epoca medievale ai giorni nostri. «È una barca a scheletro portante dove il fasciame è ancora parzialmente collegato con mortase e tenoni – spiegava Stefano Medas, l’archeologo navale che l’ha studiata, in un’intervista a La Repubblica del 2000 –. La tecnica antica serviva solo come guida per la posa delle tavole del fasciame, che avevano però già perduto la loro funzione portante. Tracce del cambiamento si hanno nel IV secolo, ma solo con questa barca ravennate si ha la prova che il maestro d’ascia ha lavorato sulla base di una concezione nuova». Il relitto della nave è stato individuato in occasione dei lavori di scavo per un impianto di drenaggio a una profondità di circa 6 metri, nel dicembre del 1998 e successivamente portata a Comacchio, dove già c’era un laboratorio dedicato, in un padiglione del Museo di Palazzo Bellini, dove è tuttora ospite insieme alla “Fortuna Maris”, la nave romana di età imperiale, destinata ai trasporti commerciali fluvio-marittimi, venuta alla luce durante i lavori di scavo in un canale di scolo a Valle Ponti, nei pressi di Comacchio, negli anni ottanta. Stando alle testimonianze raccolte da più parti – dallo stesso Comune di Comacchio a funzionari della Soprintendenza non più operativi sul territorio – la nave di Teodorico è stata sottoposta a un trattamento di consolidamento terminato già da diversi anni: è stata impregnata con il Peg, un liquido utilizzato come consolidante per reperti lignei archeologici ritrovati sott'acqua, e poi chiusa in una sorta di guscio in vetroresina. Una sorta di cappotto che dovrebbe averla protetta in tutti questi anni (anche se c’è chi contesta questa scelta e teme che ci siano state perdite pericolose), in attesa di un restauro vero e proprio. Al momento però, l’unica certezza è che a essere restaurata sarà la “Fortuna Maris” di Comacchio (grande quasi il triplo di quella ravennate), per cui è stato stanziato dal ministero mezzo milione di euro, a cui va aggiunto l’impegno del Comune a musealizzarla in loco. Ecco quindi che non c’è più posto, a Comacchio, per la nave di Teodorico, che dovrà tornare a Ravenna. Servono però finanziamenti per un progetto di restauro e valorizzazione, e ancor prima un luogo dove poter ospitarla, anche provvisoriamente. Sul tema il Soprintendente Giorgio Cozzolino e il funzionario archeologico di Ravenna Massimo Sericola non hanno voluto rispondere alle nostre domande sui progetti futuri, preferendo rila-

A sinistra il relitto della nave durante gli scavi al parco Teodorico; qui a destra in una foto recente scattata nel magazzino di Comacchio

sciarci una dichiarazione che conferma semplicemente i fatti. «Avendo il Comune di Comacchio necessità di utilizzare gli spazi al momento adibiti alla conservazione e restauro della nave – spiega Sericola – chiede che questa venga trasferita in altro luogo. Al momento la Soprintendenza sta valutando l’individuazione di un luogo adatto alla prosecuzione delle operazioni di conservazione, per attuare successivamente il trasferimento del reperto». Valutazione che avverrà an-

che con il coinvolgimento di Comune e Fondazione Ravennantica, che in passato si era già detta formalmente disponibile a ospitare la nave nel nuovo museo di Classe (di cui parliamo a pagina 16), ipotesi poi tramontata per i costi legati al suo restauro e anche a problematiche logistiche, essendo al momento ancorata a una base di ferro che la fa pesare alcune tonnellate. «Noi siamo disponibili a sederci a un tavolo – ci dice il direttore di Ravennantica Sergio Fioravanti – met-

tendo a disposizione locali e ambienti: ci possono essere diverse possibilità. Certo non possiamo accollarci i costi del restauro, a carico dell’ente preposto alla tutela e la valorizzazione (la Soprintendenza, ndr), ma non sappiamo neppure a quanto possa ammontare l’investimento necessario (c’è chi parla di milioni di euro, ndr), prima di tutto bisognerebbe fare una perizia. Noi comunque, lo ribadisco, saremo pronti a collaborare, se ce ne fosse bisogno».

IL CASO/2

E l’ancora spagnola di Punta Marina dopo dodici anni è smontata e imballata in una sala dell’Autorità portuale Dodici anni dopo, l’ancora antica ritrovata al largo di Punta Marina è ancora imballata, chiusa in una sala buia nella sede dell’Autorità portuale di Ravenna. Si tratta di un’ancora di tipologia spagnola, in uso dal XVI al XVIII secolo, testimonianza importante per gli appassionati del settore ma non solo che, secondo gli esperti, meriterebbe una valorizzazione e l’esposizione al pubblico, come previsto inizialmente. L’ancora – in ferro con ceppo in legno, lunga 2,40 metri con bracci di un metro e dal peso stimato di circa 2 quintali – è stata recuperata integra sabato 21 ottobre 2006. A farsi carico quasi interamente del restauro è stata l’Autorità portuale. Un restauro delicato (per un investimento complessivo che ai tempi del ritrovamento era stato stimato in circa 40mila euro) che ha reso necessario separare la parte in legno da quella in ferro per restaurare singolarmente i componenti e poi riassemblare il tutto, operazione quest’ultima non ancora portata a termine. Nel frattempo infatti l’Autorità portuale ha dovuto fronteggiare sicuramente altre priorità e – anche per via di una futura conservazione più impegnativa di quanto inizialmente immaginato – ha accantonato il progetto di esporla nella propria sede. Tramite anche l’intervento di Alain Rosa, tecnico subacqueo della Soprintendenza che ha supervisionato le operazioni di recupero in mare, è stato quindi coinvolto il Museo della Marineria di Cesenatico, tuttora disponibile ad accogliere l’ancora, pur senza avere le risorse per completare il restauro e valorizzare il reperto. «A decidere il da farsi – ci dice Alain Rosa al telefono – dovrà essere comunque la Soprintendenza di Ravenna, a cui ho segnalato il caso, senza ricevere però risposta». (lu.ma.)


16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

ARCHEOLOGIA

Quanto è costato il nuovo museo di Classe Qui sotto l’investimento in milioni di euro (approssimati al primo decimale) dei vari enti che hanno contribuito e il totale complessivo investito per il nuovo museo di Classe.

3,1 MLN 8,4 MLN Stato 3,1 MLN Europa Fondazione Cassa 6,7 MLN 0,7 MLN Regione 22.081.300 TOTALE Comune di Ravenna

L’ingresso del museo di Classe e, a destra, un rendering dell’interno

A fine autunno il museo di Classe «Sarà un viaggio nella storia» Parla il presidente della fondazione Ravennantica, Giuseppe Sassatelli Aprirà in autunno («avanzato», specifica, contattato al telefono, il presidente della fondazione Ravennantica Giuseppe Sassatelli), oltre vent’anni dopo il primo stanziamento dello Stato e a sedici anni dall’apertura del cantiere, l’atteso nuovo museo archeologico nell’ex zuccherificio di Classe. Ancora senza un nome ufficiale, se non quello generico “della città e del territorio”, sarà un luogo dove riscoprire la storia e la geografia di Ravenna “preromana”, “repubblicana” e “imperiale” tramite l’utilizzo della tecnologia e l’esposizione di materiali archeologici in arrivo anche dal Museo Nazionale, con l’allestimento e l’edificio stesso (recupero di archeologia industriale) che dovranno rappresentare un valore aggiunto. «L’idea fondante – commenta il presidente di Ravennantica, la fondazione pubblicoprivata che ha fra i suoi scopi statutari la realizzazione del museo archeologico – è quella di mostrare oggetti particolarmente significativi che, uniti a un commento fortemente innovativo, dovranno dare l’idea della storia della città e del suo territorio». Ma i ritardi che si sono sommati negli anni, viene da chiedersi, potrebbero aver reso il progetto un po’ meno innovativo? «Al contrario, direi che questo ha consentito di migliorarlo, con le nuova tecnologie, che sono una parte molto importante del museo. Un museo che sarà poi certo un contenitore dove esporre, ma anche un luogo dove si fa ricerca, grazie ai laboratori di restauro e agli studenti universitari che “vivranno” l’area quotidianamente». All’esterno aprirà anche un parco pubblico indipendente al museo e sarà necessario anche rivedere le infrastrutture viarie. «Abbiamo già previsto con il Comune una sorta di verifica di tutte le infrastrutture, anche per favorire il collegamento con la basilica di Sant’Apollinare in Classe. E l’obiettivo è quello di puntare molto sul treno, che in questo caso diventa una sorta di metropolitana di superficie che in

pochi minuti porta a Classe dalla stazione di Ravenna, fermando a poche centinaia di metri dal museo». All’ultima presentazione pubblica del progetto, a fine 2016, oltre a prevedere l’apertura in primavera (poi slittata all’autunno avanzato), la fondazione aveva previsto 70-80mila visitatori l’anno, ma ancora non era stato presentato alcun piano di sostenibilità, né erano stati dettagli sui dipendenti... «Confermo la stima iniziale dei visitatori, mentre per quanto riguarda lo studio di fattibilità, ne avevamo già commissionato uno in passato e ora abbiamo chiesto un aggiornamento alla stessa società, per rimanere in linea con i tempi: quando avremo a disposizione i dati li renderemo pubblici (già a novembre ci aveva annunciato che sarebbe accaduto a breve, ndr). Sui dipendenti invece la nostra intenzione è di non avere nel nuovo museo personale di mera custodia ma molto qualificato, in grado di fornire servizi ai visitatori. Qualcuno magari assumeremo, ma stiamo pensando soprattutto a una riorganizzazione interna, dato che abbiamo già assunto, e altri ne ssumeremo, i dipendenti di Novamusa (la società che gestiva biglietteria e servizi accessori dei beni statali prima dell’ingresso di Ravennantica dell’anno scorso, ndr)». Infine, chiediamo al presidente Sassatelli se ha già avuto effetti la convenzione quadro sottoscritta lo scorso novembre da Comune, Università di Bologna, Fondazione RavennAntica e Fondazione Flaminia per sviluppare attività archeologiche, di studio, restauro e valorizzazione del patrimonio archeologico del Parco di Classe e di Ravenna «A breve dobbiamo incontrarci proprio per cercare di dare concretezza a questa convenzione. In generale sì, certo, continuare gli scavi è importante, ma dobbiamo prima di tutto valorizzare quello che abbiamo già scavato, penso alla Basilica San Severo che dovrà diventare una nuova stazione del parco di Classe». (lu.ma.)

«Il treno sarà la nostra metropolitana. Stimiamo 80mila visitatori l’anno Ci sarà personale qualificato Nuovi scavi? Meglio prima valorizzare San Severo»

VISITE GUIDATE Dal 24 marzo un “tour di Classe” tra basilica e Antico porto Parte sabato 24 marzo l’iniziativa “Un tour... di Classe!”, che propone una serie di visite guidate alla scoperta della Basilica di Sant’Apollinare in Classe e dell’Antico Porto di Classe. L’iniziativa è promossa da Ravennantica e dal Comune di Ravenna in collaborazione con Ravenna Incoming. Ecco tutti i dettagli per il periodo che va dal 24 marzo al 3 giugno: basilica di Sant’Apollinare in Classe, tutti i sabati turni di visita guidata alle ore 10, 11, 14, 15, 16, 17; tutte le domeniche alle ore 12, 13, 15, 16, 17. Antico Porto di Classe: tutti i sabati e le domeniche alle ore 11 e alle 17. Sono inoltre previsti ulteriori turni di visita in occasione dei seguenti ponti e festività. Lunedì 2 aprile: basilica di Sant’Apollinare in Classe ore 12, 13, 15, 16; Antico Porto di Classe alle 11 e alle 17. Nei giorni 23-2426-27-30 aprile e 1 maggio: Basilica di Sant’Apollinare in Classe ore 10, 11, 14, 15, 16, 17; Antico Porto di Classe alle 11 e alle 17. Mercoledì 25 aprile: Basilica di Sant’Apollinare in Classe ore 10, 14, 15, 16, 17; Antico Porto di Classe: alle 11 e alle 17. Tariffe: 4 euro a persona per visita guidata (la tariffa non comprende il biglietto di ingresso), gratuito per bambini fino a 6 anni. In occasione della prima domenica di ogni mese e ogni domenica, in Basilica, alle ore 12 e alle ore 13 tariffa speciale a 4 euro più visita guidata. Prenotazione consigliata ai numeri 0544 73661 482838 - 527308 - 478100.

LABORATORI PER LE SCUOLE Due aule didattiche intitolate all’ex presidente della Cmc Nel sito archeologico dell’Antico Porto di Classe sono state inaugurate il 21 marzo due nuove aule didattiche intitolate a Massimo Matteucci, presidente Cmc dal 1996 al 2017. Saranno utilizzate per laboratori con la simulazione di un vero e proprio microscavo, che fa scoprire la stratigrafia all’interno di contesti ricostruiti in cassa grazie all’analisi dei materiali.


PRIMO PIANO / 17 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’UNIVERSITÀ

Gli studenti ravennati negli scavi di tutto il mondo «Offriamo la possibilità di imparare la professione di archeologo in termini operativi e pratici» «Mamma, voglio fare l'archeologo». I sogni di tanti bambini si realizzano anche all'università di Ravenna, grazie al corso di laurea magistrale in Beni archeologici, artistici e del paesaggio, che permette agli studenti usciti dal triennio universitario in Beni Culturali (che oggi conta circa 200 matricole, a Ravenna) di specializzarsi nell'ambito dei beni archeologici. «Offriamo una formazione abbastanza particolare, estesa, molto complessa, perché ovviamente ci occupiamo di un range cronologico e un ambito geografico molto vasti». A parlare è la professoressa Federica Boschi, ricercatrice dell'ex Dipartimento di Archeologia, ora Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà, che ha una sede proprio nel Campus di Ravenna, a Casa Traversari. «Grazie alle tante opportunità riservate agli studenti di prendere parte a progetti di ricerca condotti sul campo, attraverso scavi archeologici e laboratori dedicati allo studio e alla classificazione dei reperti o alle tecniche di documentazione e indagine archeologica, offriamo la possibilità di imparare la professione di archeologo in termini operativi e pratici e di vivere importanti esperienze formative». Gli studenti, in particolare, partecipano a campagne di scavo un po' in tutta Italia e anche all'estero. «Abbiamo progetti praticamente ovunque – continua Boschi – a partire da quelli in Romagna: da Classe a Zagonara, dal sito di Solarolo alla nuova esperienza del castello di Rontana (a Brisighella), per poi proseguire sempre in regione a Marzabotto e poi Suasa, nelle Marche e cantieri anche in siti archeologici patrimonio Unesco come Pompei, Agrigento, Paestum, Tharros. All'estero abbiamo collaborazioni e scavi in Albania, Egitto, Oman, Turchia e in generale nel Medio Oriente…». Gli scavi dell'università durano circa un mese: «Orga-

Nella foto una giornata di open day in uno degli scavi archeologici in cui sono all’opera anche gli studenti universitari, il sito del castello di Zagonara, a Lugo. In provincia di Ravenna l’università è presente anche al sito dell’età del bronzo di Solarolo e al castello di Rontana (a Brisighella), oltre naturalmente a Classe

nizziamo turni di partecipazione, con ogni studente impegnato per almeno due settimane, nel corso delle quali viene formato da un punto di vista operativo, concreto. Imparano a documentare, a utilizzare strumentazioni all'avanguardia». Strumenti di cui si è dotata in questi anni pure il Campus di Ravenna, grazie anche agli investimenti di Fondazione Flaminia rivolti in particolare al tema della cosiddetta “archeologia preventiva”, con metodologie innovative, non invasive. «Una sorta di radiografia del sottosuolo – spiega Boschi –, utile per pianificare un eventuale intervento. Un modo per fare entrare l’archeologia nelle operazioni preliminari che possono riguardare le trasformazioni del territorio per evitare che si ripetano situazioni in cui si incappava in ritrovamenti imprevisti nel bel mezzo di un cantiere. Sono strumenti che soddisfano tutti gli interessi coinvolti nell'operazione, compresi quelli legati alla ricerca e alla tutela, senza bisogno di dover scavare. Abbiamo collaborato anche alla redazione di “carte del potenziale archeologico” (non però per quella di Ravenna, di cui parliamo alle pagine 12 e 13, ndr), tra cui anche quella relativa al territorio di Classe, molto utile per poi lavorare sul campo». Ovviamente, accanto a questo – prosegue Boschi – «cer-

chiamo sempre di partire dalle nozioni base: i ragazzi non si devono mai dimenticare i metodi tradizionali, dal disegno archeologico alle documentazioni, sempre con il fine ultimo della ricostruzione storica». E quali sono gli sbocchi professionali? «La nuova legge sull'archeologia preventiva per la prima volta riconosce la figura dell'archeologo, creando una sorta di albo professionale. Si tratta di un'evoluzione importante con una ricaduta positiva sulle possibilità di impiego». Da pochi anni, infine, a Ravenna esiste anche il corso di Laurea a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei beni culturali, «un percorso diverso da quello propriamente archeologico – sottolinea la ricercatrice –, incentrato sul restauro, ma che si caratterizza e distingue sul piano nazionale per l’aspetto applicativo e pratico, tramite la possibilità di svolgere concrete esperienze formative in cantiere anche in contesti archeologici». Luca Manservisi

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20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

BIBLIOTECA CLASSENSE

Sala Dantesca: chiusa da mesi per un guasto al riscaldamento Inaugurata a marzo 2017 dopo anni di restauro, a novembre è emerso il problema che sarà riparato da chi ha eseguito i lavori, a costo zero per il Comune. Riapertura in aprile

BENI CULTURALI

BELLEZZE NASCOSTE: LE VISITE FAI IN PROVINCIA Dal Palazzo arcivescovile alla fontana, fino alla biblioteca

di Federica Angelini

Era stata aperta in pompa magna, dopo un lavoro di restauro durato anni, l’11 marzo del 2017 e per qualche mese ha ospitato tantissimi eventi e incontri, sullo sfondo del magnifico affresco di Luca Longhi, poi, a novembre, le sue porte si sono richiuse e tali sono rimaste. La sala Dantesca o ex refettorio della biblioteca Classense di Ravenna è infatti al momento inagibile per un guasto all’impianto di riscaldamento che si è manifestato, in pratica, alla prima ondata di maltempo, a novembre scorso. Un’infiltrazione a un tubo esterno non ha reso possibile riscaldarla nei mesi invernali, e così tutte le numerosissime iniziative che ormai si svolgono in biblioteca sono state riportate alla sala Muratori. È l’assessore comunale ai Lavori pubblici Roberto Fagnani a spiegarci i fatti: «La sala riaprirà in ogni caso dal 15 aprile, quando non sarà più necessario il riscaldamento. Ma dopo Pasqua l’azienda che aveva effetLa sala Dantesca alla Classense con tuato i lavori provvederà alla riparazione il dipinto di Luca Longhi del guasto, naturalmente a spese sue essendo l’impianto in garanzia. Si tratta di un intervento che SPAZI PUBBLICI Un gioiello di affreschi non dovrebbe richiedere più di quindici o venti giorni». e stalli lignei La ragione per cui da novembre si è arrivati ad aprile «La Sala Dantesca, vero gioiello per riparare il guasto è da del complesso della Biblioteca attribuirsi alla contestazioClassense – citiamo dai matene che il Comune ha fatto alriali inviati dal Comune di RavenChiusa ad agosto 2017 per danni al tetto l’azienda che aveva eseguito na in occasione della riapertura – e antico refettorio del monastei lavori, la Coarco. Si è intervenuto anche sull’illuminazione ro camaldolese, è stata realizzaCosa più importante, la rita nel tardo Cinquecento, grazie parazione dovrà avvenire alla volontà dell'abate Pietro Baall’esterno e dunque non La sala Buzzi (ex sala Forum) di via Berlinguer, era gnoli, che fu anche il committenandrà a mettere a rischio, ci stata chiusa il 10 agosto del 2017 a seguito degli te del dipinto sulla parete di fonassicura sempre l’assessore, importanti danni riportati dalla copertura durante do della sala, raffigurante l'epii lavori di restauro preceuno dei fortunali che colpì la città la scorsa estate. sodio evangelico de Le nozze di denti e che hanno bisogno di Entro il mese di aprile, ci spiega l’assessore ai Lavori Cana. Il dipinto fu eseguito nel una condizione ottimale. pubblici Roberto Fagnani, riaprirà però al pubblico e 1580 dal pittore ravennate Luca «Per assicurare il microclisarà di nuovo agibile. «Sono stati effettuati tutti i Longhi e fu considerato dai conma idoneo alla conservaziolavori che si rendono necessari dopo un problema temporanei opera fondamentane delle pitture murali e decosì ingente alla copertura: siamo intervenuti sugli le per la caratterizzazione dei gli apparati lignei, la Sala impianti, si è proceduto alla ritinteggiatura e personaggi, la varietà degli atDantesca è stata dotata di naturalmente alla nuova copertura. Ora i lavori sono teggiamenti, l’organizzazione un impianto di climatizzaquasi terminati». La sala che ha sede nella ex della scena. Anche gli affreschi zione e ricambio d’aria uticircoscrizione, è come noto dotata anche di un sul soffitto si devono a Longhi e lizzando per le canalizzaziogrande schermo ed è utilizzata da moltissime alla sua bottega. Alle pareti soni i cunicoli interrati già associazioni per organizzare incontri, seminari. no i pregevoli stalli lignei con depresenti al di sotto della sacori a figure antropomorfe, tarla», si leggeva per esempio do-cinquecenteschi, attribuibili nel comunicato stampa che in larga parte a Marco Peruzzi, un anno fa annunciava apche fu anche l’autore degli intapunto la fine dei lavori. gli della porta d’ingresso, ornata Allora fu spiegato che l'incon scene dalla vita del profeta tervento della Sala DanteDaniele; nella fascia superiore sca era stato realizzato gradella porta compaiono il simbozie a un investimento di lo camaldolese e il monogram450mila euro, risorse messe ma dell’abbazia classense. a disposizione in primis dalLa sala ha subito, nel corso dei la Fondazione Cassa di Risecoli, diversi restauri, rimodersparmio di Ravenna, con il namenti e cambiamenti di desticontributo della Regione nazioni d'uso: al 1921, quando Emilia-Romagna e del Cofu adibita a spazio per le letture mune di Ravenna attraverso dantesche, risale l'attuale intitoi fondi di Ravenna Capitale lazione». Italiana della Cultura 2015.

IN APRILE RIAPRE LA SALA BUZZI DOPO I DANNI DEL FORTUNALE

Tornano le aperture delle Giornate Fai di Primavera, sabato 24 e domenica 25 marzo, per mostrare bellezze artistiche spesso nascoste al grande pubblico. La manifestazione è anche un importante evento di raccolta fondi e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione. Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro. A Ravenna, con il patrocinio del Comune di Ravenna e la collaborazione della Arcidiocesi di Ravenna-Cervia, i visitatori saranno accompagnati in un percorso che si snoderà lungo le sale del Palazzo Arcivescovile, gioiello solitamente non aperto al pubblico che racchiude elementi importanti della storia della nostra città, per poi passare al Museo Arcivescovile e a capolavori come la Cattedra d’Avorio e la Cappella di Sant’Andrea, bene Unesco. Le visite sono in programma dalle 10 alle 18 con ultimo ingresso alle 16.30. All’interno dell’arcivescovado, articolato su tre piani, trovano sede una biblioteca ed un archivio che conserva circa 13.000 pergamene oltre al prezioso Museo Arcivescovile. In provincia, a Cervia sarà possibile visitare, grazie agli Apprendisti Ciceroni dell’Ipsoa di Cervia, l’area cortilizia del Centro Climatico Marino di Viale II Giugno, 67, aperta dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Il Gruppo Fai Faenza invita i visitatori alla Cripta di Sant’Ippolito (Via Sant’Ippolito 27) e al Sistema ipogeo della fontana monumentale in Piazza della Libertà, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 (con ultimo ingresso alle 17.30); a Brisighella sarà possibile visitare la Cripta di San Giovanni in Ottavo (via della Pieve del Thò), con gli stessi orari. Il Gruppo Fai Lugo, infine, propone visite guidate alla Biblioteca Trisi, al Complesso del Carmine e alla Rocca Estense, con aperture dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 con ultimo ingresso alle 17.


SOCIETÀ / 21 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL LIBRO

Nell’interno familiare di Maria Paola Patuelli un racconto del Novecento tra pubblico e privato Il volume Polvere e perle, pubblicato da Pendragon, sarà presentato al Museo Nazionale con gli storici Elda Guerra e Paul Ginsberg Libro di memoria e di ricostruzione storica, di affetti e di racconto, di dimensione intima e collettiva, quello di Maria Paola Patuelli, Polvere e perle Donne in un interno familiare del Novecento edito dalla casa editrice Pendragon, è un volume che è tante cose insieme e che è difficile da definire in un genere soltanto. Nel prologo l’autrice, molto nota in città per il suo impegno politico e civile sul fronte in particolare della difesa della Costituzione e per i lunghi anni in cui ha insegnato a generazioni di ravennati storia e filosofia al liceo Alighieri, dice di voler raccontare di Silvia, la madre. Ma se questo è in effetti il cuore narrativo a cui si connettono tutti i fili, quello di Patuelli è invece un quadro articolato e dettagliato che allarga il racconto a una rete di persone, a una città, alle età attraversate dalla città nel corso del secolo scorso. Nella prima parte, nel racconto dei genitori di Silvia, troviamo la Ravenna del primo Novecento quella che pullulava nei borghi fuori le mura delle fatiche dei braccianti, delle prime organizzazioni cooperative, dei circoli, in primis l’Aurora. L’arrivo del fascismo è raccontato tramite le vicende personali reali di chi disse no al regime, a costo di mettersi in proprio e mettere a repentaglio il lavoro. E poi c’è la guerra e la Resistenza e la madre di Maria Paola che cresce e diventa una ragazza precoce e indipendente, imbevuta di antifascismo che si spenderà per la politica fin da giovanissima e che dentro la politica incontrerà anche i suoi amori, il primo sarà quel Mario Gordini a cui oggi è dedicata una via e che, combattente nella 28° Brigata Garibaldi, morì fucilato. E in effetti il libro è anche, per le generazioni più giovani, un viaggio quasi toponomastico nella città, perché Silvia ebbe a che fare con tutti coloro che fecero la storia della città durante la guerra e nel dopoguerra, da Zalet, ossia Gino Gatta, a Lina Vacchi. La penna di Patuelli è precisa, trattenuta, quasi pudica nel raccontare la vita dei suoi affetti e nel cercare di restituirci una figura a tutto tondo della madre e del contesto, senza cedere a facili sentimentalismi (che, ci pare di leggere tra le righe, la madre non avrebbe forse apprezzato), mostrandoci una donna all’avanguardia per il ruolo che fuori e dentro la casa ha deciso di ricoprire. Quasi come un sequel, la seconda parte del volume potrebbe essere un libro a sé, più intimo, più personale, come è inevitabile che sia. La protagonista si trova a scrivere di se stessa e dei propri ricordi, qui finisce il lavoro di raccolta e ricomposizione delle testimonianze altrui e molto viene filtrato dal ricordo personale. Nata nel 1947, Patuelli racconta l'Italia del dopoguerra, del boom economico che entra nelle case, dei frigoriferi e delle tv, delle vacanze, delle gite fuori porta. Accanto a fatti personali anche intimi come i litigi dei genitori o l'arrivo del menarca vissuto come una cesura traumatica, ci sono le eco della grande storia che risuonano tra le mura di casa in un continuo rimando tra politico e personale, elemento fortemente unificante della coppia che fuorno i genitori dell'autrice. Silvia e Nello, due comunisti impegnati ogni domenica nel rito laico della distribuzione dell’Unità assistono alla nascita dell'Msi agli inizi degli anni 60 e all'arrivo del 68. Politica che continua a essere elemento cen-

trale nei rapporti madre-figlia. Mentre il benessere raggiunge anche coloro che erano stati figli della classe operaia e permette l'acquisto della casa e poi dell'appartamento al mare. Ancora una volta, lo sguardo di Maria Paola Patuelli è quanto mai personale, ma al tempo stesso capace di contestualizzare, ancora una volta, la vita privata nei grandi mutamenti dell’epoca. Insomma, le “perle” che raccoglie l’ex insegnante ci permettono di ricostruire un disegno più ampio e allo stesso tempo, per chi la conosce, anche di capire le radici di quella sua passione civile che l’hanno vista prendere tante volte posizioni autonome nella vita pubblica della nostra comunità, in questa epoca così frastagliata di oggi, dove, soprattutto a sinistra, non esistono più leader e riferimenti validi per tutti. E ci mostra anche il suo lato più umano, l’attenzione alle singole persone, l’autenticità dei suoi affetti. Il tutto senza mai voler dare lezioni a chi vive il mondo di oggi. Anche se per chi legge, un po’ di nostalgia per un secolo in cui si è costantemente guardato al futuro più che al passato immaginandolo migliore del presente suscita, inevitabilmente, qualche forma di nostalgia. L’appuntamento per ascoltare l’autrice parlarne è per sabato 24 marzo al Museo Archeologico Nazionale alle 18, con lei ci saranno Elda Guerra, storica del femminismo e lo storico Paul Ginsborg. Federica Angelini

AGENDA INCONTRI Il cattolicesimo italiano e la Grande Guerra Il 23 marzo, alle 17, si tiene alla Sala Spadolini della Biblioteca Oriani di Ravenna, l’incontro di studio “Il cattolicesimo italiano e la Grande Guerra”. L’iniziativa trae lo spunto dalla pubblicazione del volume I cattolici faentini e l“inutile strage”. Carlo Mazzotti un prete pacifista (Homeless Book, 2016), incentrato sulla figura del sacerdote faentino don Carlo Mazzotti (1880-1980). Interverranno, coordinati dal direttore della Fondazione Oriani Alessandro Luparini, alcuni degli autori del volume: Silvia Fanti, Alberto Fuschini, Laura Orlandini, Gian Luigi Melandri.

Al Mama’s la cultura in città negli anni ‘70 e ‘80 Venerdì 23 marzo alle 21 al Mama’s club di via San Mama ci sarà la serata “Racconti, immagini e testimonianze della cultura a Ravenna fra gli anni ‘70 e ‘80” a cura di Franco Masotti, direttore artistico del RavennaFestival e Fausto Piazza, direttore di R&D. Ravenna è considerata oggi una delle piccole città italiane fra le più aperte e attive in campo culturale e dello spettacolo dal vivo: teatri, festival e rassegne, musei, biblioteche, club e associazioni vantano una programmazione senza sosta. Ma questo non è avvenuto a caso. In realtà le radici dell'attuale dinamismo affondano in un'epoca – circa trent'anni fa, dalla fine dei '70 ai primi '80 – in una città isolata dal mondo, sonnolenta e nebbiosa. Ne parleranno, fra retroscena, testimonianze e aneddoti due testimoni e in parte anche protagonisti di questa fase feconda ma ormai dimenticata.

GIOVANI Stupiggia in Classense per parlare di rabbia e aggressività Prosegue il ciclo di incontri sul tema della psicologia dal titolo “Forti della fragilità” che si è aperto con l’intervento di Umberto Galimberti, organizzato dal Centro di Psicoterapia Liberamente Ravenna ed Engim. Il 23 marzo alle 17, alla sala Muratori della Classense a Ravenna, interverrà sul tema della rabbia e dell’aggressività, tipica manifestazione adolescenziale, Maurizio Stupiggia, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Biosistemica (Bologna).

Due giornate al Mar per scoprire la scienza con Digita Il 23 e il 24 marzo i si svolgerà l’atto conclusivo della prima edizione completa di Digita, manifestazione dedicata alla divulgazione scientifica e alla cultura digitale, organizzata dall’associazione Micromondi e sostenuta dal Comune di Ravenna e dal Mar. Si tratta di un progetto multiforme che entra nelle scuole, nelle aziende e mette insieme partner importanti del territorio come l’Università di Bologna, l’Istat, l’Itis Nullo Baldini, il Liceo Scientifico Oriani, Palestra della Scienza, Istituto Nazionale Fisica Nucleare, Libera Università delle Donne, Tecnopolo, Istat, Associazione italiana per l'insegnamento della Fisica, Makern, Arar Planetario di Ravenna, Sisfa.Se le due mattinate del fine settimana saranno dedicate a scuole primarie e medie, il pomeriggio del sabato sarà alla cittadinanza dalle 15 alle 18 con incontri, conferenze e laboratori didattici su prenotazione per bambini dai 6 ai 14 anni. Alle ore 18, la chiusura dell’evento sarà affidata all’Arar - Planetario di Ravenna che presso la sua sede organizzerà lo spettacolo. Tutte le informazioni sull’evento si trovano sulla pagina facebook dell’associazione Micromondi.

Uno spettacolo per parlare di mafie con Shakespeare, dai ragazzi delle scuole Proseguono le iniziative di “Ravenna contro le mafie” che in questo anno scolastico ha coinvolto 800 ragazzi delle scuole superiori in laboratori e attività sul tema. In particolare, aperto alla città sarà lo spettacolo dal titolo Shakespeare si scrive con l’H? con il quale venti ragazzi incontrano il drammaturgo inglese per parlare di mafie. Andrà in scena al Teatro Rasi lunedì 26 marzo alle 10 dedicato alle scuole e giovedì 29 marzo alle 21 aperto gratuitamente alla cittadinanza. Lo spettacolo, il cui testo è realizzato e interpretato da studenti e studentesse del Liceo Classico Dante Alighieri, della Scuola Arti e Mestieri Angelo Pescarini, del Liceo Artistico Nervi Severini, è prodotto dal Comune di Ravenna, con la regia di Eugenio Sideri e Carlo Garavini e la collaborazione del Gruppo dello Zuccherificio.


22 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

EVENTI

Teatro, incontri e laboratori contro il razzismo A Faenza tre appuntamenti alla Casa del Teatro. Nuove azioni a Ravenna

Nella settimana dedicata all’antirazzismo, è fitto il calendario organizzato a Faenza dal teatro dei Due Mondi alla Casa del Teatro di Faenza: il 22 marzo andrà in scena la performance Le voci di un eco con Ismaël Fousseni (foto), Alberto Bedeschi, Isabella Superbi, Umberto Rinaldi e Gianluigi Tartaull, mentre sabato 24 marzo alle 21, in in collaborazione con Emergency Faenza ecco il Viaggio in Italia con con Mario Spallino (testo e regia Patrizia Pasqui) per portare in scena, insieme a Mario, medici, mediatori culturali, migranti, indigenti, dai campi della Puglia fino al poliambulatorio di Palermo. Infine, il 26 marzo, sempre alle 21, in collaborazione con il Club Arpad Weisz Bologna Calcio Fc la serata dal titolo “Un calcio al razzismo” con Godfred di Claudio M.Cioffi, documentario su G. Donsah e a seguire la presentazione della ristampa anastatica del libro Il giuoco del calcio di A. Weisz e Aldo Molinaro, scritto nel 1930 da uno dei più grandi allenatori della storia del calcio italiano e ripubblicato ora da Minerva Edizioni, con Riccardo Isola, giornalista, Claudio M.Cioffi, BFC TV, regista, Carlo Caliceti, responsabile comunicazione Bologna FC, Carlo F. Chiesa, storico e giornalista. Anche a Ravenna proseguono le iniziative, già iniziate il 16 marzo: giovedì 22 marzo, alle 18, nella biblioteca Classense per Scritture di frontiera presentazione del libro di Donatella Di Cesare Terrore e modernità. Martedì 27 marzo, alle 14.30 e alle 17, nella Casa delle Culture in piazza medaglie d’oro 4 Adel Jabbar incontra prima gli studenti delle scuole superiori in un workshop sul tema “Giovani di ieri e di oggi nei contesti migratori” e successivamente gli insegnanti sul tema “Figli di qui e genitori d’altrove: disuguaglianza sociale e differenza culturale”.

Corso per diventare tutor di minori stranieri non accompagnati Il 24 marzo dalle 10.30 alle 13.30 a sala D'Attorre a Ravenna si tiene un incontro per informare sull’attivazione del prossimo corso per tutori volontari a cittadini disponibili ad assumere la tutela legale di minori stranieri non accompagnati in carico ai servizi territoriali. Il corso (di 30 ore) si svolgerà martedì 27 marzo dalle 9.15 alle 16.30 alla Scuola di giurisprudenza, via Oberdan 1 (dove sarà in corso un seminario sull’accesso alle prestazioni sociali dei cittadini migranti), venerdì 13 aprile dalle 9 alle 18, sabato 14 e sabato 21 aprile dalle 8.30 alle 14.30 nella sala di via Garatoni 1.

YOGA Un seminario di Mauro Bergonzi su meditazione e condivisione dell’essere Yoga Shakti Ravenna torna a ospitare, a Ravenna, Mauro Bergonzi, per un seminario dal titolo “Il silenzio della mente e la luce della coscienza”. Due le occasioni per incontrarlo: sabato 24 marzo dalle 16.30 alle 19 e domenica 25 dalle 10 alle 12.30 con il sat-sang “Il sorriso dell’essere”. Il seminario, spiegano gli organizzatori, sarà «un’esplorazione teorica e pratica dei principali aspetti della meditazione secondo una prospettiva laica. Nell’ambito di un inquadramento generale dei vari tipi di meditazione, saranno proposte pratiche ispirate a diverse tradizioni e mirate al lavoro sulle energie sottili del corpo, sulle percezioni e sulle attività mentali». Bergonzi è autore di saggi in campo orientalistico e psicologico e per trent’anni ha approfondito i percorsi meditativi di varie tradizioni orientali. Da anni conduce gruppi di «condivisione dell’essere» (sat-sang) in varie località di’Italia è autore de Il sorriso segreto dell’essere (Mondadori 2011). Info: tel. 0544 421233 - www.yogashaktiravenna.it.

TEMPO LIBERO/1 Due giorni di assaggi di primavera tra piazza Kennedy e palazzo Rasponi Torna “Assaggi di primavera“ a Palazzo Rasponi e Piazza Kennedy nelle giornate del 24 e 25 marzo. Oltre 50 le aziende presenti, nei settori dell’artigianato, della moda, dell’estetica, del benessere, del food e del “green” in genere, che coinvolgeranno il pubblico in eventi, sfilate, progetti. In particolare dentro Palazzo Rasponi verrà allestita un’Area del Gusto con tanti appuntamenti dedicati al buon cibo, dal brunch all’aperitivo, con particolare attenzione alle proposte di ristorazione vegetariana (ma non solo) in collaborazione con La Reverie.

TEMPO LIBERO/2

MODA E SPETTACOLO AL CENTRO ESP Moda, musica ed arte circense per “The greatest fashion show”, in scena domenica 25 marzo dalle 16 al centro commerciale Esp di Ravenna. Attraverso numeri musicali e funambolismi scenici i negozi del centro commerciale racconteranno le loro proposte per la moda primavera-estate. Diversi i protagonisti, a cominciare dalla show girl Manuela Zero fino a Daniel Nilsson (nella foto), il “Bonus” di “Avanti un altro”.

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22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

Edilizia: calano le imprese ma aumentano i fatturati In provincia di Ravenna l’intera filiera, dalla progettazione alle ditte di rifiniture, è stata decimata dalla recessione Il mercato delle costruzioni è cresciuto nel 2017 del 2,1 percento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente in cui era già stata una tendenza positiva. Il settore, almeno dal punto di vista dell’occupazione, fatica ancora ma dal punto di vista de fatturato sembra finalmente vedersi qualche spiraglio. A livello regionale il fatturato prosegue la crescita registrata nel secondo trimestre segnando un +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. Tuttavia le difficoltà del settore non mancano: l’invenduto a Ravenna è ancora alto e gran parte del fatturato delle imprese è dovuto alle ristrutturazioni. Inoltre la Cgil, nella sua ultima rilevazione, ha attestato come in dieci anni l’intero settore delle costruzioni ha perso circa quattromila lavoratori. La crescita media annua si attesta sull’1,2 percento a livello provinciale, migliore del mezzo punto che si registra sull’intera EmiliaRomagna. «In generale – avverte la Camera di Commercio che ha diffuso i dati – l’andamento rimane volatile ma la tendenza è positiva a partire dal punto di minimo ciclico toccato nel 2013». Nel quarto trimestre, gli indicatori congiunturali espressi in forma di giudizio (stabilità, diminuzione, aumento) esprimono una sostanziale stabilità rispetto al trimestre precedente. Per la produzione il 71,3 percento delle imprese dichiara di non aver osservato variazioni significative, il 15,3 percento rileva un aumento contro il 13,4 percento che segnala una diminuzione, producendo un saldo posi-

tivo dell’1,9 percento. Per il fatturato il 71,1 percento delle imprese registra una stabilità. Il 16,1 percento segnala una crescita contro il 12,8 percento che riporta una diminuzione delle vendite, generando un saldo positivo del 3,3 percento. Che la crisi non sia del tutto superata, però, lo dimostra il saldo delle previsioni: per il trimestre successivo il 65,4 percento delle imprese si aspetta che il fatturato rimanga stabile, il 34,6 percento teme una diminuzione e nessuno invece si aspetta una crescita, producendo un saldo negativo del -34,6 percento Il bilancio del quinquennio è pesante: alla fine dello scorso anno il settore delle costruzioni conta 5.387 imprese attive iscritte al Registro Imprese di Ravenna che rappresentano il 15,1 percento del totale delle imprese provinciali. Rispetto alla stessa data del 2016 il numero delle imprese iscritte alla Camera di commercio è diminuito di 78 unità, pari al 1,4% in termini percentuali. Negli ultimi 5 anni il calo del settore è risultato di 680 unità, pari al -11,4%, circa il doppio rispetto alla media di tutte le attività economiche. In particolare sono diminuite di 313 imprese le attività di costruzioni di edifici (-21,3%), di 15 unità le attività di ingegneria civile (21,7%) e di 362 unità le attività di costruzione specializzate, tra cui quelle di installazione e manutenzione impianti (-8,1%). Come si può notare, l’intera filiera, dalla progettazione alle ditte che si occupano delle rifiniture, è stato toccato in modo pesante dalla recessione. (al. mo.)

I numeri del comparto costruzioni a fine 2017

IMPRESE ATTIVE

5.387

CRESCITA FATTURATO

2.1%

LAVORATORI PERSI DAL 2008

4.000

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II / SPECIALE

CASA • manutenzione e ristrutturazione

RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

Analisi termografica di un condominio. Dal viola al rosso al bianco cresce l’intensità della dispersione termica

AGEVOLAZIONI Dall’Ecobonus al Simabonus

RESIDENZIALE

Centomila vecchi edifici in regione: un patrimonio da riqualificare In Emilia Romagna nel 2016 oltre 45mila interventi per 395mln di investimenti Sono 11,9 milioni di edifici residenziali in Italia – il 79,3% degli edifici totali – con 30,6 milioni di abitazioni. Di questi oltre 2 milioni si trovano in uno stato di conservazione mediocre e pessimo e rappresentano il 16,8% del totale. Parte di questi edifici, quasi 100mila si trovano nella Regione Emilia-Romagna e rappresentano il 12,2% del patrimonio edilizio abitativo della regione. Altro dato interessante che riguarda il patrimonio edilizio è che quello rappresentato dai 487mila edifici residenziali non occupati, pari al 20,7% del totale (dati 2011). Questi i numeri dell'Istat e del Cresme di un patrimonio edilizio da riqualificare, con azioni di innovazione ambientale, efficientamento energetico, hanno dato vita ad una nuova campagna di Legambiente, “Civico 5.0 - un altro

modo di vivere il condominio”, che vuole sensibilizzare cittadini, amministrazioni e costruttori sull’importanza di un nuovo modello di vivere e progettare i condomini e i suoi spazi e sulle modalità di abbattere i costi in bolletta, anche grazie alle agevolazioni fiscali previste dallo Stato (vedi box in alto). Ma qualcosa si sta muovendo in positivo: i dati Enea parlano per la sola Emilia Romagna di oltre 45mila interventi nel 2016 proprio grazie all’ecobonus, in crescita rispetto ai 40.376 dell’anno precedente. L’investimento complessivo degli emiliani ha raggiunto, aumentando negli ultimi tre anni, i 395 milioni di euro, per un risparmio energetico previsto di 146,27 Gwh/anno. Gli investimenti più efficaci in termini di risparmio energetico in Emilia-Romagna sono ri-

La Legge di Bilancio 2017 ha introdotto incentivi per l’efficientamento energetico e la riqualificazione antisismica validi fino al 2021 cui accedere per realizzare interventi nei condomini, con detrazioni fiscali fino al 75% per la riqualificazione energetica (Ecobonus) e fino all’85% per quella statica (Sismabonus). La novità importante per le famiglie sarà la possibilità di cedere il credito spettante alle imprese che realizzano l’intervento o alle banche. Così da permettere anche a famiglie con limitate possibilità di spesa di intraprendere questi interventi, ampliando le possibilità di rinnovo del patrimonio edilizio italiano, con benefici per vivibilità, salubrità dell’aria e risparmio.

sultati il solare termico le pareti orizzontali o inclinate e quelle verticali. Gli interventi che hanno avuto maggiori costi, ma anche il maggiore risparmio energetico, sono invece i serramenti, le pareti orizzontali o inclinate e le caldaie a condensazione. Prendendo in esame i dati provinciali di investimenti in efficienza energetica pro-capite è Bologna quella con il maggior numero di interventi, seguita da Forlì-Cesena e Modena. In termini di risultati ottenuti (energia risparmiata) è in testa la stessa provincia di Modena, seguita dal capoluogo regionale e da Parma. In questa particolare statistica regionale (vedi tabella in alto) la provincia di Ravenna si posiziona a metà classifica, davanti alle meno virtuose Parma, Piacenza, Rimini e Ferrara, fanalino di coda

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CASA • manutenzione e ristrutturazione / III 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL TERRITORIO DI RAVENNA PRIMO IN REGIONE PER PRODUZIONE DA IMPIANTI DI FONTI RINNOVABILI In Emilia-Romagna negli ultimi anni continua la crescita delle energie rinnovabili, sia per quanto riguarda la potenza installata sia per la produzione di energia. Oggi il 20,5% dei consumi complessivi di energia elettrica sono coperti da fonti rinnovabili, grazie ai 75.419 impianti diffusi nel 100% dei comuni. Il solare fotovoltaico si conferma la tecnologia più diffusa in termini numerici, con il 99,28% degli impianti, seguiti dalle bioenergie con il 0,41%, dagli impianti idroelettrici con l’0,23% e dagli impianti eolici con il 0,08%. Il dato impressionante è quello del fotovoltaico (+1.268%) passato da circa 154 GWh/anno del 2010 ai 2.094 GWh/anno del 2016. Il quadro emerge dall’edizione regionale del rapporto “Comuni Rinnovabili” di Legambiente presentato in occasione della sosta del “Treno Verde” a Ravenna. E proprio la maggior potenza da fonti rinnovabili installata è presente nel territorio della provincia di Ravenna con 580,4 megawatt complessivi, seguita da Bologna (455,1 MW) e Modena (359,2 MW). In termini di produzione di energia è sempre la provincia di Ravenna (1.469 GWh/anno) a fornire il maggior contributo da fonti rinnovabili (con le bioenergie a coprire la quota maggiore con 1.019 GWh/anno), seguita da Bologna con 785,3 GWh/anno e Piacenza 752,2 Gwh/anno. Legambiente ha anche premiato “I RinnovABILI”, ovvero quelle realtà che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili ed efficienza per soddisfare i propri consumi elettrici e termici. Fra i riconoscimenti quello del ravennate Caseificio Buon Pastore che ha realizzato uno dei più ampi prato-pascoli fotovoltaico di Italia, 71 ettari di terreni agricoli con la doppia funzione di pascolo per il bestiame del proprio allevamento e produzione di energia elettrica, eliminando il conflitto tra energia e cibo.

BONUS VERDE 2018, DETRAZIONI IRPEF AL 36% PER LA SISTEMAZIONE DI GIARDINI E TERRAZZI FINO A UN IMPORTO DI 5MILA EURO Grazie al Bonus Verde 2018, questo è un momento propizio per curare giardini, terrazzi e balconi, anche condominiali. Si tratta, come dichiarato dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, di «una misura contro l’inquinamento e un’opportunità per il nostro florovivaismo». L’incentivo consiste in una detrazione del 36 per cento per chi sostiene spese per la sistemazione del verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere, per cui terrazzi, giardini, balconi, anche se attraverso impianti di irrigazione e lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico. Come funziona? In modo simile alle altre detrazioni fiscali attualmente in vigore prorogate per tutto il 2018, tipo Ecobonus 2018, bonus ristrutturazione 2018, sismabonus e bonus condomini e bonus mobili ed elettrodomestici 2018. Il nuovo Bonus Verde permette quindi di ottenere uno sconto fiscale Irpef da detrarre dalla dichiarazione dei redditi, fino a un massimo di 5 mila euro. L’importo della detrazione totale spettante, per essere scaricata dalle tasse, deve essere divisa in dieci quote annuali di pari importo e le spese sostenute devono essere pagate tramite: il cosiddetto bonifico parlante, assegni, bancomat, carte di credito, bonifici ordinari. In pratica, se nel 2018, si decide di sistemare il proprio giardino installando un impianto di irrigazione e si spende 3 mila euro, si possono poi detrarre dalle tasse esattamente il 36 per cento di 3 mila euro, ossia 1.800 euro in dieci anni. Sono agevolabili le spese di rifacimento impianti di irrigazione, sostituzione siepi, grandi potature, fornitura di piante o arbusti, riqualificazione di prati. Per saperne di più il 24 e 25 marzo nell'ambito della rassegna “Assaggi di Primavera” in piazza Kennedy a Ravenna si terrà una mostra mercato di piante, fiori e arredo per casa e giardino. Il 24 alle ore 11 si terrà un incontro dedicato al nuovo bonus fiscale del 36% “Piantiamo il verde in casa e condividiamolo sul condominio”, condotto dall’architetto Barbara Bartoli e con interventi a cura della Cna.

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IV / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

Secondo una ricerca del “Sole 24 Ore“ uscita alla fine del 2014 (quindi un po’ datata ma, come abbiamo visto, il mercato immobiliare nel frattempo non si è mosso granché) Ravenna è la città in regione che – subito dopo Bologna – ha l’invenduto maggiore. L’incidenza era allora di 18,68 unità immobiliari invendute ogni mille. Su un totale di 4.230 immobili senza compratore, quelli nuovi rappresentavano una fetta del 15 percento circa. In una classifica nazionale dominata dal Nord, la provincia di Ravenna si piazzava al 25esimo posto.

MERCATO IMMOBILIARE

Compravendite in crescita: aumenta la domanda e i prezzi sono più stabili Ottimismo degli operatori ma frenano fisco, burocrazia e acceso al credito Dopo un 2017 che si è chiuso sotto il segno positivo per quanto riguarda le compravendite immobiliari, gli operatori di settore guardano al 2018 con cauto ottimismo, mettendo in evidenza luci e ombre. «Lo scorso anno c’è stato un rafforzamento della domanda – afferma Pierluigi Fabbri presidente Fimaa Ravenna e titolare di Studio Effe –, soprattutto da parte di coppie giovani alla ricerca di prime case di piccolo-medie dimensioni. Una chiusura fiduciosa che ha lasciato il posto a una tendenza analoga in questi primi mesi dell’anno nuovo. Questo è un buon momento per comprare anche perché l’offerta è abbondante, soprattutto per quanto riguarda il vecchio che necessita di ristrutturazioni più o meno pesanti». Che cifra si è disposti a spendere mediamente? Secondo Fabbri, intorno ai 150 mila euro, sufficienti per un immobile usato non recente in città e per un seminuovo di 10-15 anni nel forese. Dopo anni di negatività, anche i prezzi sono in via di stabilizzazione soprattutto per gli immobili di al massimo 15 anni, mentre per quelli over 40-50 sono anco-

ra in discesa. «Acquistare qualcosa da ristrutturare – conclude Fabbri – può rivelarsi interessante, grazie agli incentivi fiscali ma non solo. Chi fa da sé può personalizzare e scegliere i materiali che più desidera. Senza contare che un immobile vecchio ha metrature più importanti che possono rivelarsi utili nel lungo periodo. Per chi vuole spendere poco c’è il quartiere Darsena, dove i prezzi sono abbondantemente sotto i 100 mila euro, mentre il centro, San Biagio e San Rocco restano le zone più esose». A dimostrare fiducia è anche Giordano Savorani dell’agenzia Scor Ravenna. «Dal 2014 in poi – spiega – siamo andati crescendo di anno in anno a livello di scambi, mentre i valori di mercato sono rimasti pressoché inalterati. Siamo dunque verso una stabilizzazione dei prezzi, dopo aver perso un buon 15-20 per cento rispetto agli anni pre-crisi 2007-08. Il valore delle case di pregio ha tenuto di più, mentre di quelle più vetuste meno. Certo, servirebbero provvedimenti in materia immobiliare, in particolare una riduzione della enorme pressione fiscale che è

quasi raddoppiata. Ma non si vede nulla all’orizzonte e siamo diventati quasi un bancomat dello Stato! Malgrado tutto, il mattone resta un bene rifugio e oggi comprare è un buon affare perché sul mercato ci sono tanti prodotti di qualità anche se tecnologicamente non avanzati. Nel momento in cui scarseggerà l’usato, si ricomincerà finalmente a costruire e i prezzi torneranno a salire». Una conferma della crescita delle richieste di immobili viene anche da Alessandra Rossi dell’Agenzia Futura. «L’interesse è rivolto verso appartamenti di fasce piuttosto basse di prezzo – spiega – ed è correlato a impellenti esigenze familiari e a difficoltà nel richiedere mutui. Chi ha un po’ più di disponibilità economica, si orienta verso case terracielo da rigenerare anche se i prezzi dell’esistente sul mercato sono ancora un po’ troppo alti a fronte di onerosi costi di ristrutturazione. Cosa prospetto per il 2018? Spero che si prosegua in questa direzione, anche se l’eccesso di burocrazia che allunga i tempi di attesa per l’acquisto di una casa non aiuta, anzi scoraggia e toglie stimoli». (ro. be.)

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STAGNAZIONE Ravenna seconda in regione per immobili invenduti



24 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

L’INTERVISTA

«A 15 anni si può capire se un ragazzo ha la stoffa per fare il calciatore» Nevio Valdifiori è il responsabile del vivaio del Ravenna Fc: «Facciamo selezione, lasciamo il lato sociale dello sport agli altri». Archiviato il progetto franchigia con le squadre cittadine di Andrea Alberizia

Chi viene espulso dal campo per questioni disciplinari si vede raddoppiare la squalifica dalla società, acconciature bizzarre o accessori come frontini non sono graditi, in testa bisogna avere il calcio. È solo un affresco sommario del vivaio del Ravenna Football Club nel solco tracciato da Nevio Valdifiori che a maggio 2017 è diventato responsabile dell’organizzazione. Quello che volge al termine è la seconda annata in cui il Ravenna rinato nel 2012 in Promozione, dopo il fallimento sotto la gestione Aletti, si presenta in tutti campionati giovanili con propri tesserati (in precedenza se ne occupava la società satellite Virtus schierando solo alcune formazioni). Ma al tempo stesso è stato anche un anno zero conseguente agli eventi dell’estate 2017: il salto della prima squadra in serie C ha trascinato i baby in campionati riservati alle giovanili delle società professionistiche, con avversari di blasone non più provinciale o regionale ma nazionale e anche oltre. E la differenza c’è: «Ci confrontiamo con realtà che da anni portano avanti un programma di selezione dei migliori talenti potendo pescare su bacini molto ampi – spiega Valdifiori – mentre noi siamo appena all’inizio di questo percorso. Quella che si nota di più è la differenza nell’approccio alla partita: affrontiamo squadre che aggrediscono il gioco. E l’atteggiamento fa la differenza, è il motivo per cui ai massimi livelli non arrivano solo quelli più dotati naturalmente ma anche giocatori mediamente dotati che però hanno messo costanza nel lavoro. Per questo il nostro scopo come società professionistica è fare selezione, l’aspetto sociale dello sport lo lasciamo agli altri». Nel 2013 nacque il progetto franchigia che metteva in rete alcune società cittadine proprio per

Nevio Valdifiori con un gruppo di giovani del vivaio del Ravenna sul campo di allenamento dello stadio Benelli. Il 32enne figlio Mirko gioca nel Torino, alla quarta stagione in serie A

convogliare i migliori talenti di ogni realtà tra le fila della Virtus. È ancora valido quel programma? «Non c’è più alcuna franchigia. La maglia del Ravenna deve essere un onore e una responsabilità. Abbiamo un team di scouting composto da cinque osservatori che vanno a visionare le altre squadre e quando riteniamo di aver individuato un elemento interessante prendiamo

Duecento giocatori, 50 persone nello staff Il vivaio del Ravenna Football Club, nella stagione 2017/18 che volge al termine, ha schierato nove formazioni: in totale poco più di duecento ragazzi nati tra il 2000 e il 2007 che hanno partecipato ai campionati risevati alle compagini giovanili delle società che militano nel professionismo italiano (dalla serie A alla C). Berretti (classe 2000), due squadre di Allievi (i Nazionali 2001 e i Provinciali 2002). Sono tre i campionati della categoria Giovanissimi a cui partecipano i colori giallorossi: un unico gruppo di calciatori del 2003 si divide tra Nazionali e Provinciali, i 2004 per i Professionisti e gli Sperimentali (nati nel 2005). Infine Esordienti 2006 e Pulcini 2007. L’altra novità della stagione è la formazione femminile Under 12/14. Per i Pulcini la quota di iscrizione è 250 euro, per tutti gli altri 400 euro. Lo staff è composto da nove allenatori (di cui sette arrivati in giallorosso la scorsa estate), cinque collaboratori, diciotto accompagnatori, un preparatore atletico, cinque preparatori dei portieri e cinque osservatori. Per gli allenamenti le squadre ruotano su due strutture: il campo di allenamento del Benelli e il centro Darsena.

contatti con la sua società per avviare un ragionamento che coinvolga la famiglia: non sarebbe obbligatorio ma ho stabilito che si faccia così perché alla lunga la correttezza paga. La scelta finale spetta al ragazzo e ai suoi genitori. Per chi accetta viene riconosciuto un premio alla società dove è cresciuto, diverso in base alla sua età, di solito corrisponde circa alla retta che paga annualmente».

LE AZIENDE INFORMANO

CONFCOOPERATIVE RAVENNA

Sport e disabilità: buone pratiche del territorio Dal convegno organizzato da Csi di Ravenna, consorzio Solco e cooperativa La Pieve tanti spunti e progetti per migliorare la qualità della vita dei disabili Sono davvero tanti gli spunti e i progetti in cantiere sui quali lavorare emersi dal convegno “Migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso lo sport: buone pratiche del territorio” (Ravenna, 24 febbraio scorso) organizzato dal Csi di Ravenna, dal consorzio Solco e dalla cooperativa La Pieve. Tanti i contributi e i relatori che hanno partecipato appartenenti al mondo dell’amministrazione, dello sport e del welfare. Durante l’approfondimento Antonio Buzzi, presidente Solco, ha presentato il nuovo percorso in rete su cui il consorzio e diversi partner appartenenti al mondo sportivo, cooperativo, del terzo settore, delle istituzioni ecc. stanno lavorando, con l’obiettivo di arrivare a un cambio di rotta affinché lo sport entri all’interno dei progetti di vita delle persone con disabilità. Il progetto di rete che si intende realizzare prevede di non lavorare sulla singola persona con disabilità, ma su tutto l’ambiente e il contesto scolastico, che può e deve diventare inclusivo. Anche le cooperative sociali presenti hanno portato all’attenzione del pubblico diversi esempi virtuosi già messi in atto nella città di Ravenna. Marco Gramantieri della cooperativa Progetto Crescita ha presentato un’iniziativa ancora sperimentale, che ha coinvolto

12 classi del ravennate (tra scuola primaria e secondaria di primo grado): si tratta di un progetto didattico legato al mondo del dodgeball, che prevede anche un torneo finale tra gli alunni coinvolti. Christian Rivalta, vicepresidente della cooperativa La Pieve, ha spiegato come lo sport educativo contribuisca alla crescita personale e globale di ognuno. La “palestra polisportiva”, nuovo format di esperienza sportiva promosso da La Pieve, diventa quindi il nucleo specializzato nella promozione delle autonomie personali e delle competenze motorie, cognitive e relazionali funzionali alla pratica sportiva. Consiste in attività motorie in palestra strutturate in base a training specifici di ambito cognitivo-comportamentale e finalizzate alla pratica di uno “sport mediatore” partecipato anche da atleti a sviluppo tipico. Un ulteriore obiettivo è promuovere presso servizi residenziali e diurni per disabili dei diversi distretti il valore della proposta sportiva, l’integrazione delle attività motorie strutturate nell’ambito della programmazione ordinaria del servizio e le competenze tecniche necessarie alla loro realizzazione.

Silvia Manganelli, educatrice della Cooperativa La Pieve e collaboratrice del CSI per lo sviluppo di progetti educativi, ha parlato, infine, di come la collaborazione con il CSI – nata quasi vent’anni addietro – sia sempre più evoluta creando nuove opportunità ludico-motorie-sportive. Risultato di questo processo è “Giocando Senza Frontiere”, ovvero l’organizzazione di una giornata di gioco, di atletica e di sport che permette di mostrare all’intera cittadinanza i risultati che si possono realmente raggiungere grazie ad un lavoro continuo e diverso dalle altre esperienze del territorio. A cura di Confcooperative Ravenna


SPORT / 25 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’INIZIATIVA

TORNA IL CAMP ESTIVO DELL’ATLETICO MADRID Dal 25 al 30 giugno torna a Ravenna il camp estivo curato dall’Atletico Madrid in collaborazione con la società calcistica giallorossa. Nel centro sportivo Darsena gli allenatori dell’Accademia biancorossa seguiranno i giovani atleti applicando le metodologie consolidate. Ogni partecipante (un anno fa furono un centinaio) avranno un kit ufficiale Nike e la possibilità di essere selezionati per vivere l’esperienza di una amichevole nel centro sportivo dove si allenano i colchoneros di Simeone o di partecipare a un vero provino per l’Atletico. Per chi ha già frequentato è previsto un programma ad hoc che tiene conto di quanto già fatto. La novità principale è rappresentata dalla sezione femminile curata da una allenatrice dell’Atletico che abbinerà a sessioni solo per ragazze il lavoro svolto con i compagni. I ragazzi che non risiedono in zona potranno alloggiare in una struttura convenzionata, assistiti dallo staff del Ravenna. Verrà data anche agli allenatori di apprendere ed applicare sul campo con i ragazzi le metodologie di allenamento del club madrileno. La giornata conclusiva si terrà al Benelli dove i ragazzi si esibiranno davanti ai genitori in varie amichevoli.

Dove può attingere il Ravenna? «Dobbiamo renderci conto che siamo circondati da tre realtà importanti come Bologna, Cesena e Spal. È facile capire che loro possono fare la prima scelta. Noi dobbiamo essere bravi a intercettare chi non si sente ancora pronto per un salto di quel tipo. Ora siamo al lavoro per comporre la rosa dei 2008 per il prossimo anno». Che figure compongono lo staff del Ravenna? «Allenatori tra 40 e 50 anni perché abbiano l’esperienza sufficiente a essere anche degli educatori. L’obiettivo è quello di creare un team con allenatori specializzati per ogni categoria: allenare un bambino di 10 anni o uno di 15 è totalmente diverso. E così ogni paio di anni cambia il gruppo affidato ad ogni allenatore: stimoli nuovi per il mister e per il giocatore». Nei vivai si lavora sui giovani per costruire i campioni del futuro. Cosa richiede il calcio moderno? «Il ruolo del portiere va ripensato completamente. Per questo abbiamo cinque preparatori che seguono tutti le categorie, per un percorso di crescita pianificato: una vol-

ta ci si accontentava che sapesse usare le mani, oggi diventa sempre più un giocatore completo». In che momento si può ipotizzare il futuro di un calciatore? «Quando esce dai Giovanissimi (13-15 anni, ndr) si può avere un'idea delle sue doti. Con tutte le eccezioni del caso che possono sempre capitare». Troveremo qualcuno dei duecento vostri tesserati in serie A fra qualche anno? «Diciamo che andiamo per tappe e in questo momento il nostro obiettivo è costruire un percorso che in quattrocinque anni porti nella nostra prima squadra degli elementi cresciuti nel vivaio. È una necessità per le squadre che devono fare i conti con poche risorse. E se poi ne esce qualcuno ambito da altre società diventa una risorsa importante per portare avanti il progetto. L’Atalanta fa questo con grande qualità e si vedono i risultati».

Regole rigide per i baby che vestono la maglia giallorossa: vietate pettinature stravaganti

IL WEEKEND

VOLLEY, LA BUNGE IN MISSIONE A PERUGIA PER TENTARE L’IMPRESA Playoff: la serie contro la Sir Safety arriva a gara3 Ecco il programma dei più importanti appuntamenti sportivi di un weekend. CALCIO Tre vittorie consecutive, miglior striscia stagionale, portano il Ravenna al 12esimo posto del girone B di serie C e la 32esima giornata: dalla lotta salvezza ora i giallorossi si trovano a guardare alla zona playoff e la 32esima giornata offre un’occasione ghiotta per un poker che potrebbe alimentare: domenica 25 alle 20.30 al Benelli arriva il Gubbio sotto di 5 punti. VOLLEY La Bunge domenica 25 andrà a Perugia con il cuore ancora gonfio della gioia vissuta in casa sette giorni prima: la vittoria 3-2 con la Sir Safety Conad porta la serie dei quarti playoff dei playff di Superlega a gara3 (alle 18, diretta su Raisport): chi vince passa. Gara1 in un Umbria finì 3-1 per i locali. La Conad Teodora invece sarà impegnata a Trento domenica 25 alle 17 contro la Delta Informatica che viaggia nelle posizioni alte della classifica: in ballo punti importanti per la corsa a un posto nei playoff. Dopo la traverta trentina mancheranno solo due gare alla fine della regular season di A2 femminile. BASKET Ko a Verona, l’Orasì di nuovo in trasferta: a Montegranaro alle 18 di domenica 25 palla due per una sfida contro l’Extralight Poderosa che viaggia in zona playoff con quattro punti in più del team di coach Martino.

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26 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

Impegnato o proletario, imperdibile o freez... zante nuova guida pregiudiziale ai film in uscita

Lavori in corso

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

«Che fretta c'era, maledetta primavera», cantava Loretta Goggi nel 1981. La vendetta è un piatto che si consuma freddo e la primavera ha deciso di sbeffeggiare queste parole soltanto nel 2018 presentandosi all'appuntamento con 15 gradi in meno sul tabellino di marcia. E allora cinema, riprendiamo la rubrica figlia unica che con antipatico pregiudizio, vi parla dei film del momento senza averli minimamente visti. In sala ci sono alcune proposte interessanti. Oltre la notte è il nuovo film di Fatih Akin, l'autore di Soul Kitchen per il quale gli sarò grato per sempre, che ci mostra una Diane Kruger premiata a Cannes nel ruolo di una donna che lotta per la giustizia nei confronti di marito e figlio vittime di assassinio di stampo razziale e nazista. Impegnato. Metti la nonna in freezer (foto) è una commedia spero divertente che vede Miriam Leone (che, tra parentesi, è bellissima) nei panni di una restauratrice che campa grazie alla pensione della nonna che muore… e ciò che succede lo suggerisce il titolo. Freez… zante. Visages, Villages è un documentario della mitica Agnes Varda che incontra il fotografo francese JR, artista indipendente che tappezza le metropoli coi suoi ritratti. On The Road. Il 20 marzo uscirà il documentario sul compianto maestro chef Gualtiero Marchesi, che sicuramente ci farà conoscere meglio una figura amata in tutto il mondo. Stellato. A fine marzo c'è grande attesa per l'uscita di Ready Player One, il film di fantascienza di Spielberg basato sul bestseller di Ernest Cline, che vede una caccia al tesoro delle fortune di un miliardario che ha creato un mondo virtuale. Black Mirror. Nello stesso periodo esce Tonya, che narra della vita, dal successo al decluno, della pattinatrice alternativa e controcorrente Tonya Harding; il film ha vantato numerose candidature agli Oscar. Acrobatico. La vera chicca però la vedremo il 5 aprile perché col titolo twinpeaksiano I segreti di Wind River, esce uno dei film più belli dell'anno, trionfalmente passato su que-

sta rubrica col titolo originale che indica la sola località di ambientazione, la riserva indiana di Wind River scenario di un brutale omicidio di una giovane nativa, che vedrà scendere in campo l'Fbi. Speriamo nel doppiaggio. Imperdibile. Sempre a inizio aprile esce un'altra biografia questa volta basata su un personaggio leggermente più famoso della pattinatrice Tonya: Il giovane Karl Marx. Proletario. Concludiamo con due film di genere: Scappa ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura (il premio più interessante) ma è uscito al cinema lo scorso maggio (me lo sono, come si dice in gergo cinematografico, dormito) e si trova in streaming e Dvd. Mentre dalla trama, sempre il magico 5 aprile, esce un thriller australiano dal titolo Hounds Of Love, che vede una giovane rapita da due maniaci e che dovrà cercare di far breccia nella debole mente dei due psicopatici. Buona adrenalina e buona visione. Black Mirror 4x05: Metalhead Per chi resta a casa, c'è sempre lo specchio nero. Episodio post-apocalittico, in bianco e nero e molto breve (40’), tra Mad Max e The Walking Dead, in cui senza troppe spiegazioni vede tre persone alla ricerca di qualcosa che garantisca sopravvivenza. Vengono scoperti da un cane robot della sicurezza che uccide i due uomini e insegue la donna per tutto il film. Raccorto scarno, essenziale ed efficace, ma che si discosta e non di poco dal resto della serie perché non sono presenti tematiche, riflessioni su tecnologia e distopia (un po’ i robot, ma mi sembra un collegamento debole), ma quasi solo azione e thrilling. Tecnicamente molto bello e avvincente, Metalhead costituisce il secondo piacevole stacco dal filone principale, che potrebbe deludere i puristi della serie ma non gli appassionati di fantascienza desertificata di sopravvivenza: difficile essere così efficaci in 40 minuti, grande esercizio di stile.

All’interno del Duomo di Ravenna, lungo la navata sinistra, si può ammirare il monumento funebre dell’arcivescovo ravennate Ferdinando Romualdo Guiccioli, monaco camaldolese. Questo cenotafio, commissionato dal conte Alessandro Guiccioli a Ignazio Sarti direttore dell’Accademia di Belle arti di Ravenna, evidenzia il suo ruolo nell'impresa di ricostruzione della cattedrale; scrisse al riguardo Alessandro Cappi: «L’urna è istoriata di figure: la istoria ricorda una delle più chiare imprese del Guiccioli, cioè dire la edificazione del magnifico atrio e di alcuni altari, che nella metropolitana si ammirano». Come è noto, infatti, fu Guiccioli a portare a compimento l’opera iniziata dal suo predecessore Maffeo Nicolò Farsetti, su progetto dell’architetto riminese Gianfrancesco Buonamici. Se l’opera dell’arcivescovo andò ben oltre la costruzione del portico e di alcuni altari, tra i quali l’altare maggiore, sono queste le vicende messe in evidenza dal cenotafio che, nella parte centrale, presenta l’arcivescovo in dialogo con l’architetto. Quest’ultimo, indicando il modello della cattedrale, mostra il portico al prelato, il quale è seduto sul faldistorio ove è riconoscibile il leone rampante, simbolo araldico della sua famiglia. Alle spalle del Guiccioli sono il prevosto Cesare della Torre raffigurato mentre indica il progetto del portico all’arcidiacono Francesco Malatesta Monaldini; accanto all’architetto è un suo giovane discepolo che regge tra le mani il modello di un altare.

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CULTURA / RUBRICHE / 27 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

TUTTA UN’ALTRA MUSICA

LETTI PER VOI

Da Thom Yorke ai festival estivi: da non perdere i concerti in Romagna

A chi appartiene la notte, romanzo complicato e affascinante

di Luca Manservisi

di Nevio Galeati *

Notizia di questi giorni che ha fatto impazzire i social in ambito più o meno rock è senza dubbio quella del ritorno in Italia del frontman dei Radiohead, Thom Yorke, con un nuovo progetto solista che lo vedrà accompagnato dal produttore Nigel Godrich e dai visual di Tarik Barri, il 28 maggio al Teatro Verdi di Firenze e il 29 maggio al Fabrique di Milano. Un annuncio che fa crescere l’attesa per i grandi festival primaverili-estivi che in realtà quasi sempre, in Italia, poi veri festival non sono, ma semplici rassegne con concerti spalmati su più settimane. E così, per restare a distanze da gita fuori porta per noi romagnoli, a Firenze in giugno arriva la seconda edizione di Firenze Rocks (all’insegna della banalità e del tamarrismo, con Foo Fighters, Guns'n' Roses, Iron Maiden e Ozzy Osbourne), nella vicina Lucca torna il Summer Fest (si parte in giugno con i Queens of the Stone Age per poi proseguire in luglio con Ringo Starr dei Beatles, Roger Waters dei Pink Floyd, i King Crimson, come se fossimo tornati negli anni sessanta e settanta, oltre a Nick Cave e Lenny Kravitz) mentre a Milano succede come al solito un po’ di tutto, tra cui gli I-Days con Killers, Liam e Noel Gallagher e Pearl Jam (altri nomi che faranno strappare i capelli a molti, ma sinceramente per una gita a Milano forse è meglio aspettare i National a settembre). Molto più originali, fresche e innovative le proposte in Romagna, diciamocelo. O nei suoi dintorni, come Ferrara, che porta Sotto le stelle il 13 giugno l’unica data italiana di Lcd Soundsystem, oltre alle Breeders (sempre a proposito di nostalgia...) e in luglio Cigarettes After Sex e Kasabian. Ma per passare a sonorità decisamente più alternative ecco la nuova edizione di uno dei pochi veri festival italiani (nel senso di concerti ristretti in pochi giorni consecutivi, dal 4 al 7 giugno, in un luogo da vivere tutto il giorno, la spiaggia dell’Hana-Bi e Marina di Ravenna, con anche una serie di iniziative collaterali e un pubblico che si ritrova in quel luogo e in quel determinato momento proveniente da tutta Italia e anche dall’estero), il Beaches Brew, quest’anno a una sorta di piccola

PULIZIA

Sgrassature e pulizie di fondo

Thom Yorke

Millencolin, Agnostic Front e Mad Caddies. Molto interessante, tornando a un più classico “rock alternativo”, anche il programma finora annunciato da Acieloaperto, tra Cesena e Savignano: in maggio il folk di Langhorne Slim, in giugno l’“electro-shock blues” degli Eels e in luglio il garage dei Black Rebel Motorcycle Club. Infine, la Sagra Musicale Malatestiana, a Rimini, ha annunciato i Calexico, il 12 luglio, per Percuotere la mente. E in Romagna accadrà molto altro. Da scoprire, per esempio, leggendo tutti i mesi il nostro mensile R&D Cult...

E GIARDINAGGIO

Condomini Uffici privati e pubblici Lucidatura pavimenti (CRISTALLIZZAZIONI)

rivoluzione, con meno sonorità rock (nonostante ci sia in cartellone per esempio un nome importante come Ezra Furman e non solo) e più suoni sperimentali e legati a Paesi fuori dai tradizionali circuiti, basti pensare al culto della scena avant internazionale Jlin, al tastierista etiope Hailu Mergia, al progetto Sudan Archives, tra violini e Africa, al set elettronico dell’egiziana Nadah El Shazly o al suonatore di synth siriano Rizan Said. Altro festival “vero”, anche se di tutt’altro genere, è quello ormai consolidato dedicato al punk-rock di Rimini (il Bay Fest, dal 12 al 14 agosto) con veri e propri mostri sacri come Dropkick Murphys, Suicidal Tendencies, Bad Religion, Lagwagon,

Manutenzione giardini privati e pubblici Potature di alto fusto con macchinari specifici

«La verità non ha sempre una spiegazione immediata […] quello che si vede e quello che è vero non sono sempre la stessa cosa»: questa frase racchiude la traccia principale di A chi appartiene la notte, nuovo, poderoso romanzo di Patrick Fogli (Baldini+Castoldi). Lo stesso titolo, un’affermazione secca e a prima vista apodittica, nasconde una trappola: il soggetto infatti resta “sospeso” anche alla fine delle quasi cinquecento pagine di narrazione. La struttura è quella di un “nero”, raffinato e complesso, con tre punti di vista, anche se si svolge nel complesso in terza persona. Una giornalista televisiva celebre, Irene Fontana, nella sua guerra contro malaffare e scandali, viene travolta da un’inchiesta “avvelenata”. Lascia quindi la professione e si ritira in collina, fra mucche e terreni da coltivare. Anche se continua a cacciare “bufale” giornalistiche. Vive poco distante dalla Pietra di Bismantova, rupe ammantata di leggende, citata nel Purgatorio dantesco. Da quello scoglio che svetta su un mare di alberi, una notte precipita un ragazzo, Filippo; la madre non crede al suicidio e chiede aiuto a Irene. Che, un passo e una sofferenza alla volta, scopre un mondo nascosto dove i corpi non sono che merce da vendere e acquistare. Un noir, appun-

o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s

Venerdì 23, ore 21 OSSERVAZIONE AL TELESCOPIO DELLA VOLTA STELLATA INGRESSO LIBERO, CIELO PERMETTENDO

Martedì 27, ore 21

Oriano Spazzoli Galileo Galilei e il nuovo universo

Venerdì 30, ore 16:30 Il cielo di Pasqua

334 3218031 PRONTO INTERVENTO • INTERVENTI D’EMERGENZA • PREVENTIVI GRATUITI Lido Adriano - via Tono Zancanaro, 74 - tel./fax 0544 493950

to. Non fosse che Patrick innesta in questa discesa agli inferi di uomini bestiali, anche mostri veri, con un omaggio diretto e dichiarato al maestro di Providence, Howard P. Lovecraft, e ai suoi Antichi. Cosa succederebbe se le creature di Cthulhu dilagassero sulla terra e stringessero patti con alcuni umani? E se un padre tentasse poi di ingannarli? La miscela è esplosiva; e ogni azione ha due spiegazioni possibili, una scientifica e un’altra immaginifica; quasi ci si trovasse di fronte alla proiezione nelle cose dei due protagonisti degli XFiles, Dana Scully e Fox Mulder. Così i brividi continuano. Ma A chi appartiene la notte parla anche – forse soprattutto – di rapporti familiari, di affetti, di preoccupazioni; del rapporto con la morte, seduttrice che porge la mano e può anche risolvere, piuttosto che chiudere una storia. Dopo l’insuperabile Io sono Alfa, sul terrorismo senza senso e, per questo, devastante, Patrick Fogli propone un romanzo complicato come un tappeto, ma dall’impatto affascinante proprio per i colori dei suoi fili. Che riesce a riannodare uno dopo l’altro, riportando quel piccolo mondo sull’Appennino al proprio ordine. Così il bene trionfa sul male. O forse è, ancora, questione di punti di vista * direttore di GialloLuna NeroNotte

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28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

RAVENNA

DEBUTTI

La Milano di Jannacci e Gaber secondo Ale e Franz Il duo comico in scena all’Alighieri dal 27 al 30 marzo

Da Mai dire gol a Zelig fino a Buona la prima!, il piccolo schermo ha consacrato i milanesi Ale e Franz come una coppia comica che arriva al cinema e, perché no, anche al doppiaggio (in Madagascar sono le voci ad Alex il leone e Marty la zebra). Al teatro Alighieri di Ravenna portano Nel nostro piccolo. Gaber/Jannacci/Milano, uno spettacolo in cui raccontano la loro città riuscendo a divertire e commuovere, ma svelandosi anche come cantanti, affiancati in scena dalla band di Enrico Ruggeri. Annusando l’aria di Milano sono riusciti a farci vedere che chi ci vive accanto è una persona tale e quale a noi. Perché un amore andato male è una storia che abbiamo vissuto o sentito mille volte e mille volte ancora la sentiremo. In scena da martedì 27 a venerdì 30 marzo Biglietteria Teatro Alighieri tel. 0544 249244 - Ravenna Teatro tel. 0544 36239. Info: ravennateatro.com

FAENZA Dal cinema al palcoscenico: Parenti serpenti La commedia divertente e amara Parenti serpenti chiuderà, da giovedì 22 a sabato 24 marzo alle 21, la Stagione di Prosa 2017/18 del Teatro Masini di Faenza. Lo spettacolo, tratto dall’omonimo film di Mario Monicelli, è scritto da Carmine Amoroso e vedrà protagonisti del palcoscenico Lello Arena (foto di Nicolò Beardo) e Giorgia Trasselli, insieme a un numeroso cast composto da Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Serena Pisa e Fabrizio Vona. La regia è di Luciano Melchionnna.

IL MOBY DICK DEGLI STUDENTI PER LA NON-SCUOLA In scena al Rasi i ragazzi dell’Its Baldini, Itg Morigia e Itas Perdisa

Ultimi appuntamenti con i debutti della non-scuola, vero e proprio vivaio del Teatro delle Albe ormai dal 1992, nonché una delle questioni fondanti di Ravenna Teatro, laboratorio teatrale che coinvolge tutte le scuole superiori cittadini e diverse scuole medie. Circa 400 ragazzi sono coinvolti con una presenza di oltre 5.000 spettatori durante il festival al Teatro Rasi. Venerdì 23 marzo (alle 21), sul palcoscenico del teatro di via di Roma saliranno gli studenti dell’Itis “N. Baldini”, Itg “C. Morigia” e Itas “L. Perdisa” per proporre la loro versione, rivisitata e corretta di un grande classico della letteratura mondiale: Moby Dick di Herman Melville. Protagonisti sono Chiara Ambrosini, Chiara Amodeo, Jacopo Babini, Giorgia Babbi, Fatin Bahstoutou, Laura Baruzzi, Ahmed Belhaj, Enrico Bernardi, Matteo Bertaccini, Matilde Bonazzi, Davide Bonetti, Tommaso Bottacini, Giorgia Bratta, Marco Campana, Sofia Ceccarello, Alessandro Chiappini, Davide Ciavaroli, Camilla Corsanici, Giulia De Salve, Giada Domini, Giulia Fabbri, Giulia Faraone, Samuele Ghirotti, Valerio Giacchini, Massimo Giordani, Maria Teresa Gordini, Fabio Greco, Giorgia Guerrini, Michele Guerrini, Luca Guidi, Enrico Lalaj, Jakoelio Leka, Nicolò Madera, Alessandra Malta, Nicolò Marchini, Serena Mazzotti, Albert Mehmeti, Andrea Monti, Matilde Mordenti Marco Muoio, Simon Chukwunonso Odigwe, Alessandro Paci, Alina Parfene, Yves Pergolari, Alessio Piro, Lorenzo Silvestroni, Tania Sirotti, Martina Spada, Alice Tagliani, Mariella Todisco, Serena Veroli, Erald Xhakot. Le guide sono Lorenzo Carpinelli, Marco Montanari, Kingsley Ngadiuba. L’ultimo appuntamento sarà poi il 9 aprile con gli studenti del liceo Classico.

La prossima settimana insieme a R&D sarà in distribuzione

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CULTURA / 29 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

CERVIA

COTIGNOLA

20 IN POPPA, LA CARRIERA DI SERGIO SGRILLI

DALL’AZDORA ALLA DONNA D’OGGI: DOPPIO BRODO SHOW

Il noto comico in scena con la sua chitarra al Comunale il 23 marzo

La comica Maria Pia Timo in scena al teatro Binario il 25 marzo

20 in poppa è lo show celebrativo dei 20 anni di carriera di Sergio Sgrilli, uno dei senatori di Zelig, una sorta di Bignami di quasi tutto ciò che è e ha fatto nella sua carriera di comico. Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Comunale di Cervia venerdì 23 marzo alle 21. Ma oltre al comico, sul palco, il pubblico ritroverà anche lo Sgrilli interprete, musicista, cantautore, attore, autore, narratore; come ama definirsi lui: “Mente Pensante!” Un racconto dedicato alla creatività e a uno stile di vita che Sgrilli definisce: «sbarcare il lunario al meglio che si può!». E’ quindi il racconto dai suoi esordi in una spiaggia della Maremma Toscana, ai primi concerti come musicista-cantante fino ai grandi successi televisivi,

In scena al teatro Binario di Cotignola, domenica 25 marzo alle 17.30, protagonista della scena sarà la comica romagnola Maria Pia Timo con il suo spettacolo Doppio Brodo Show - Il manuale della donna imperfetta di Roberto Pozzi e Maria Pia Timo, con la consulenza musicale di Anna Galletti. Lo spettacolo nasce da una malinconia per le figure delle nostre nonne, donne di casa, di campagna, di un’Italia tutta da ricostruire, donne come l’azdora romagnola, la matriarca, e si diverte a contrappuntarle alle attuali figure di mogli-madrilavoratrici angustiate in un gioco che tra le risate obbliga a riflettere sul ruolo della donna ieri e oggi, a partire proprio dalla Romagna.

TEATRO MUSICA

FUSIGNANO Sei commedie dialettali al teatro Moderno Sono in arrivo sei giovedì in compagnia della rassegna di teatro dialettale che si terrà da marzo a maggio al Teatro Moderno di Fusignano, in corso Emaldi 32. Il primo appuntamento sarà giovedì 22 marzo con la compagnia “La Rumagnola” di Bagnacavallo, che presenta Una valisa d’busej, due atti di Stefano Palmucci. Giovedì 5 aprile il Gad Città di Lugo porterà in scena La camisa dla Madona di Corrado Contoli. Si continua il 12 aprile con Te noj pinse’ viv la tu vita di Bruno Gondoni, interpretato dagli attori della compagnia Piccolo teatro della città di Ravenna - Gad Gino Caprara. Il 19 aprile tocca agli Amici del Fontanone di Faenza con La paura di ledar, tre atti di Angelo Gallegati. La Compagnia dialettale fusignanese presenterà E ver amor: una bota e un fior di Ermanno Cola, in scena giovedì 26 aprile. Ultimo appuntamento il 3 maggio con la Compagnia del Borgo di Faenza che presenta S’a so amale’ al so‘ pu me, tre atti da Molière con traduzione e adattamento di Luigi Antonio Mazzoni. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21. I biglietti costano 6 euro.

BAGNACAVALLO

Viaggio nell’operetta: il musical! da Vienna fino a Roma, passando per Londra e Parigi Ultimo appuntamento con la rssegna Teatro Musica, organizzata da Capit Ravennm sabato 24 marzo, alle 21 al teatro Alighieri di Ravenna. Viaggio nell’operetta: il musical! è il titolo dello spettacolo allestito dalla compagnia Golden Show di Trieste con la regia di Alessandro Gilleri: un itinerario in due parti della commedia musicale e del musical, che partendo da Vienna e Budapest conduce a Londra, Parigi per approdare a Roma. Le opere di Strauss, Lehar, Kalmann, Offenbach, Lombardo, Ranzato, Garinei e Giovannini accompagnano il pubblico in un viaggio musicale. Il cast è composto da Andrea Binetti, Marzia Postogna, Maria Giovanna Michelini e Riccardo Gatto, vincitore quest’ultimo del premio “Limiti” per giovani tenori, accompagnati dal vivo dalla Golden Show Ensemble diretta da Bruno De Caro. Per questa tappa cittadina dello show si uniscono al cast sia la Banda Cittadina di Ravenna diretta dal maestro Mauro Vergimigli sia gli allievi del Ravenna Ballet Studio dretto da Cinzia Di Pizio.

IL GIOCO DEL MENTALISTA FRANCESCO TESEI Dopo il grande successo di Mind Juggler, il mentalista Francesco Tesei presenterà al pubblico del Teatro Goldoni di Bagnacavallo, sabato 24 marzo alle 21, il suo nuovo spettacolo The Game. La messa in scena, ideato dallo stesso Tesei e Deniel Monti, si avvale delle musiche originali firmate da Marco Sabiu.


30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

L’EVENTO/1

Alessandro Mari e la sua Cronaca di lei alla biblitoca Classense Il noto autore ospite della rassegna “Il tempo ritrovato” mercoledì 28 marzo alle 18

Per la rassegna “Il tempo ritrovato”, proseguono gli incontri con i protagonisti della scena nazionale. Il 28 marzo alla Classense, alle 18, arriva Alessandro Mari per presentare Cronaca di lei (Feltrinelli) intervistato da Stefano Bon e Matteo Cavezzali. Mari, classe 1980, è scrittore, ma è stato anche autore televisivo (in particolare per Laeffe ha condotto un viaggio attraverso l’Italia per raccontare gli eventi culturali più significati-

vi), da tempo docente alla scuola Holden, traduttore e autore tradotto anche all’estero. Collabora agli inserti culturali dei principali quotidiani. La sua ultima fatica letteraria su cui sarà incentrato l’incontro di Ravenna e pubblicata nel 2017, racconta la storia tra un pugile di grande successo sul viale del tramonto, Milo "One Way", e la sua atipica storia d'amore con una giovane e spregiudicata aspirante modella, osteggiata dalla sorella di Milo.

L?EVENTO/2

LOREDANA LIPPERINI CON L’ARRIVO DI SATURNO Appuntamento all’Hotel Ala d’oro con la scrittrice e conduttrice di Farheneit Alla rassegna Il caffé letterario di Lugo lunedì 26 marzo alle 21, all’Hotel Ala d’Oro, arriva Loredana Lipperini per parlare del suo romanzo L’arrivo di Saturno (Bompiani), un libro che narra di una vicenda reale senza farsi cronaca e che parte da un’amicizia dell’autrice con la protagonista di un’oscura vicenda di cronaca negli anni Settanta, tra insabbiamenti e mancate indagini. Ma oltre a essere narratrice not a e apprezzata, Lipperini è conduttrice radiofonica dal 1979 a Radio Rai 3 e oggi una delle voci della celebre trasmissione Fahreneit, tra gli appuntamenti più importanti della vita culturale italiana per chi ama i libri e la letteratura. Collabora inoltre con il Salone del libro di Torino e con varie eventi. Dal 2004 ha un blog che si chiama Lipperatura, ospitato sul portale Kataweb.it, dove pubblica rec ensioni, interviste, e commenti principalmente relativi a nuove uscite editoriali, su temi legati al mercato e alle manifestazioni librarie, a produzioni trans-mediali e a questioni di genere e di attualità. Inoltre, in passato, sotto lo pseudonimo Lara Manni ha pubblicato anche alcune opere fantasy tra cui la trilogia iniziata con Esbat (Feltrinelli) e proseguita con Sopdet - La stella della morte e Tan it - la bambina Nera (Fazi). Venerdì 23 marzo, invece, alle 21, sempre per Il caffé letterario a Lugo, all’Hotel Ala d’Oro ci sarà Emilio Gentile per parlare del suo Mussolini contro Lenin.

DIRITTI CIVILI Un romanzo per parlare di eutanasia a Liberamente Sabato 24 marzo alle 18 alla libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna, l’ospite sarà Marco Longhi, autore del romanzo Il viaggio, edito da Genesi. L'incontro è in collaborazione con Uaar Ravenna. Nel libro si narra la storia di una persona malata di Sla che intende porre fine alle proprie sofferenze, recandosi in Svizzera. È una sorta di “elogio” alla libertà di scelta, alla libertà di decidere per sé stessi, al fine di terminare con dignità e senza ulteriori sofferenze, la propria vita. Sarà un’occasione anche per parlare della legge sul Testamento Biologico di recente approvazione, informando i presenti sugli sviluppi nella nostra Provincia. Saranno presenti all’incontro l’autore, il presidente e fondatore di Exit-Italia, Emilio Coveri. Conduce la serata Claudio Pagnani della Uaar.

FILOSOFIA Penseri “precari” in una serata con Sutter, Stamboulis e un aperitivo greco al Dock Venerdì 23 marzo alle 19, appuntamento al circolo Arci Dock 61 per un aperitivo greco (su prenotazione al numero: 320 8194185) e con la presentazione, aperta a tutti, del libro Filosofia precaria del ravennate Giorgio Stamboulis, presentato dalla sociologa Raffaella Sutter. Il libro, edito da Il vicolo di Cesena, cerca di proporre una riflessione sull’utilità della filosofia in un tempi di precarizzazioni sotto il profilo lavorativo e non solo, in un’ottica anche politica e culturale.


CULTURA / 31 15-21 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

DOCUMENTARI

SONO GUIDO E NON GUIDO, INDAGINE SUL POETA CATALANO Proiezione al Masini di Faenza del film diretto da Buonuomo Nuovo appuntamento, mercoledì 28 marzo alle 21, con la nuova edizione de “Il Cinema della Verità”, rassegna dedicata al cinema documentario, al Ridotto del Teatro Masini di Faenza. In quest’occasione sarà proiettato il film Sono Guido e non Guido, diretto da Alessandro Maria Buonomo, che indaga la figura, svelandone anche alcuni misteri, di Guido Catalano, vero e proprio fenomeno letterario di questi ultimi anni. «Guido Catalano “è il più grande poeta professionista vivente”: 20mila copie vendute; più di 100 live all’anno; uno stuolo di sostenitori, ma soprattutto di sostenitrici, in tutta Italia – si legge nella presentazione del documentario – Con questo film, il segreto di Guido viene riportato alla luce. Analizzando gli indizi disseminati nelle poesie e nei libri, il film ricostruisce la vita dell’artista attraverso immagini di repertorio, testimonianze, interviste a colleghi, critici letterari, editori, amici e avversari. A partire dagli esordi punk adolescenziali sui palchi dei più foschi locali torinesi, per arrivare alle luci della ribalta televisiva e dei grandi live club della penisola. Ingresso gratuito.

L’INAUGURAZIONE/2

L’INAUGURAZIONE/1 Ceramica e videonstallazione per raccontare Noé e la morte Fuori dall’arca di Mirco Denicolò a cura di Anna Maria Bernucci è il nuovo progetto espositivo presentato alla Galleria della Molinella di Faenza dal 23 marzo all'8 aprile. Sei tavole in ceramica e un video che prendono ispirazione dalla storia biblica del patriarca Noè per riflettere sui temi del viaggio, della morte e delle eredità. Sei opere formate da piastre in ceramica che raccontano sei episodi: Noè cullato dagli animali, un sogno di Noè, le creature marine del Diluvio, Noè agricoltore, la dissoluzione del corpo di Noè e una passeggiata nei territori della morte. L'artista da tempo lavora sul racconto. La materia ceramica, medium artistico mai abbandonato in tutta la sua carriera, a volte intersecato al video, diventa un supporto sul quale raffigurare storie che si sviluppano su più quadri come nelle strisce di un fumetto o come le predelle di un polittico d'altare. Sono immagini stilizzate e archetipiche che trasformano il racconto biblico in una fiaba poetica e sognata. «Ho un’età in cui la morte non è più un’idea – spiega Denicolò – ma qualcosa di cui faccio esperienza. Verso la fine della mostra ho immaginato la morte di Noè e l’ho rappresentata. Poi ho visto una terra della morte ed ho scritto un elenco di istruzioni per ingannare la morte: è l’ultima opera, il video».

I MULINI DI RAVENNA IN EPOCA VENEZIANA Sabato 24 marzo alle 17, si svolge l’inaugurazione della mostra “I Mulini a Ravenna dall'età veneziana al XIX secolo” nella Biblioteca Classense, lungo il Corridoio Grande in via Baccarini 3. I documenti esposti, provenienti dall'Archivio Storico Comunale, raccontano la storia e il funzionamento dei mulini ravennati, il loro ruolo nello sviluppo economico della città e sull'evoluzione dell'aspetto idrografico. L’esposizione è cura di Claudia Foschini. Fino al 19 maggio, ingresso libero.

AGENDA INCONTRI Quando la letteratura consola, con Sebastiana Nobili Venerdì 23 marzo alle 18, in Sala D'Attorre a Ravenna, per il Centro Relazioni Culturali Sebastiana Nobili presenta La consolazione della letteratura. Un itinerario tra Dante e Boccaccio. L'esilio e la peste, due traumi all'origine di capolavori della letteratura, (Longo edizioni, 2017).

Un aperitivo dedicato alle sorelle Brontë Sabato 24 marzo alle 17.30, in Casa Guerrini in via Guerrini 60 a Sant’Alberto, per gli aperitivi letterari organizzati dall'Assocazione "Il Glicine, l’appuntamento è un omaggio a Charlotte, Emily e Anne Brontë. Presenta Angelamaria Golfarelli, con Anna Maria Cortini, Della Del Cherico, Paola Contini, Carolina Petrini, Matteo Nicolucci.

La ragazza che andò all’inferno alla Moby Dick Sabato 24 marzo alle 17.30 la Libreria Moby Dick di Faenza in via XX settembre ospita l’incontro con l'autore ravennate Stefano Bon che presenterà il suo ultimo romanzo La ragazza che andò all'inferno (ed. Castelvecchi).

Rap, giallo e teatro al Grinder Coffee Lab Martedì 27 marzo al Grinder Coffee Lab di via di Roma a Ravenna, si recupera l'incontro con gli scrittori della casa editrice Clown Bianco originariamente in programma per il 1° marzo e saltato per la neve. Saranno presenti gli autori Massimo Padua, Nevio Galeati, Stefano Mazzesi e l’editrice Vania Rivalta. Giovedì 29 marzo, intanto, la rassegna riprende la normale cadenza della rassegna curata da Ivano Mazzani con l’attore Gianfranco Tondini in un incontro dal titolo “The accidents of youth”. Giovedì 22, sempre alle 18, invece si terrà l’incontro con i musicisti ravennate Lanfranco Moder Vicari e Max Penombra sul rap.

di Georges Lavatura

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32 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

CLASSICA JAZZ & DINTORNI Serata dedicata alla chitarra acustica al Mama’s con i classici fingerstyle Sabato 24 marzo al Mama’s di Ravenna va in scena l’Italian Fingerstyle Connection, con i tre virtuosi della chitarra acustica Alberto Lombardi, Pierangelo Mugavero ed Enrico Maria Milanesi. Il live si compone di 4 set, 3 singoli e un finale tutti insieme dove i tre rivisitano alcuni classici del fingerstyle e della canzone moderna accompagnati dai baschi Balen Lopez de Munain (guitarra classica e canto) e Xabier Lopez de Munain (viola da braccio) e dall’argentina Luciana Elizondo (viola da gamba e canto).

La tradizione napoletana incontra il mandolino con Muoio al Mariani

NON SOLO CLASSICA Al teatro di Lugo torna la Wunderkammer Orchestra È un concerto ricco di nuove commissioni a compositori viventi il secondo appuntamento (dopo quello di febbraio), venerdì 23 marzo dalle 20.30, al teatro Rossini di Lugo con la marchigiana Wunderkammer Orchestra. Sul podio ancora il veneto Carlo Tenan – allievo prediletto di Lorin Maazel – al pianoforte il pesarese Marco Vergini, vale a dire uno dei migliori talenti pianistici usciti dall'Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Sul suo leggio le note del Quarto Concerto in sol maggiore di Beethoven, l'op. 58, con la nuovissima cadenza concertante del pluripremiato compositore danese Willem Jeths. In apertura si potrà ascoltare la Sinfonia della Gazza ladra di Rossini orchestrata per piccola orchestra da Carlo Tenan, poi l'Ouverture Le Ebridi di Mendelssohn orchestrata dal violoncellista-compositore Roberto Cima. In mezzo una nuova composizione in prima esecuzione assoluta, commissionata dalla Wunderkammer Orchestra, del pesarese Danilo Comitini (già allievo di Lamberto Lugli, Aurelio Samorì e Alessandro Solbiati).

Gli allievi di Davide Cabassi per Mikrokosmi Off Il 25 marzo alle 11 alla sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna va in scena “Mikrokosmi Off”, concerto dei migliori allievi della masterclass di pianoforte del maestro Davide Cabassi (in programma il 2324 marzo nell’ambito della rassegna della scuola di musica Mikrokosmos).

Lo Stabat Mater dell’Orchestra Sinfonica Rossini All’Alighieri per Ravenna Musica Dopo l’esibizione dell’Orchestra laBarocca, diretta da Ruben Jais e con la partecipazione del contralto Sonia Prina, di scena giovedì 22 marzo, la stagione “Ravenna Musica” dell’associazione Angelo Mariani prosegue lunedì 26 (alle 20.30) al teatro Alighieri mandando in scena un’altra importante compagine italiana l’Orchestra Sinfonica Rossini. L’orchestra, con doppia sede a Pesaro e Fano, costituisce la principale formazione delle Marche. Ospite regolare delle principali stagioni liriche del territorio, è una delle principali formazioni del Rossini Opera Festiva. Nel 2014 ha vinto l’Oscar della Lirica per l’incisione dell’opera Aureliano in Palmira di Gioachino Rossini. All’Alighieri la compagine sarà affiancata dai Cori Ludus Vocalis di Ravenna e San Carlo di Pesaro. Sotto la bacchetta di Nicola Valentini, tra i più interessanti e promettenti giovani direttori d’orchestra italiani, eseguirà uno dei maggiori capolavori di musica sacra lo Stabat Mater di Rossini, nel 150°anniversario della morte del compositore pesarese. L’opera, composta tra il 1832 e i 1841, è una sequenza liturgica in musica, molto ricca nell'inventiva e nella struttura armonica. Si articola in dieci sezioni che culminano con un “Amen, in sempiterna” in stile fugato. Le voci saranno quelle del soprano Elisa Balbo, del mezzosoprano Nozomi Kato, del tenore Giordano Lucà e del basso Pablo Ruiz.

Venerdì 23 marzo all’osteria del Mariani di Ravenna dalle 21.30 Mandolin Blues Acoustic Session con Lino Muoio, poliedrico musicista partenopeo, ricercatore e sperimentatore di sonorità che sposano il mandolino e la tradizione napoletana con le dodici battute del blues più primitivo.

Allo Zingarò il tributo a “Secondo” e al folk romagnolo Mercoledì 28 marzo alle 22 allo Zingarò di Faenza appuntamento con “Secondo”, progetto ideato dal clarinettista Claudio Zappi (accompagnato anche dalla chitarra di Alessandro Petrillo) come tributo alla musica di Secondo Casadei. Il folk della Romagna si intreccia con il jazz, tradizionale e moderno, con la musica etnica, con il rock, con echi classici.

MUSICA SACRA

ACCADEMIA BIZANTINA PRESENTA “AGITATA” Ultimo appuntamento – tra quelli in abbonamento – giovedì 22 marzo al Goldoni della seconda stagione di “Bagnacavallo Classica - Libera la musica”, realizzata da Accademia Bizantina in collaborazione con Lions Club Bagnacavallo. Ed è proprio Accademia Bizantina la protagonista del gran finale, proponendo per la prima volta dal vivo al pubblico italiano il suo ultimo, apprezzatissimo album, realizzato insieme alla cantante francese Delphine Galou (foto), intitolato Agitata.

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CULTURA / 33 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

NON SOLO JAZZ NOTE E PAROLE A Casa Spadoni la musica di Morgan e la poesia di Rondoni Al Circolo degli artisti, nella cornice spettacolare di Casa Spadoni a Faenza, il 22 marzo dalle 21.30 la musica di Morgan e la poesia di Davide Rondoni per una serata viaggio nella voce e nel ritmo con due personaggi poliedrici (ingresso 15 euro, incluso calice di vino).

La francese Sigal Moroni-Ionata per “Crossroads”

ROCK

A Massa il festival omaggia Duke Ellington e Stevie Wonder

CONCERTI ROCK Omaggio ai Nirvana acustici al Rotterdam Pub di Godo

BURATTO-CARUSI PER MIKROKOSMOS Venerdì 23 marzo al Bronson concerto dei texani Balmorhea (foto) che, dopo cinque anni di silenzio, hanno pubblicato l’anno scorso il loro sesto album, Clear Language. Un sound strumentale, elegante e suggestivo che spazia dal folk, al post-rock, all'avanguardia. In tour con loro il chitarrista tedesco Martyn Heyne, già nelle fila degli Efterklang, anche lui appena uscito su 7Klassik! la sottoetichetta di classica contemporanea della mitica K7!. Il giorno dopo, sabato 24, al Bronson i progetti indie poprock italiani Halfalib e Doansai.

Giovedì 22 marzo, dalle 22, al Rotterdam Pub di Godo omaggio allo storico unplugged dei Nirvana con la cover band The man who sold the world, dal titolo dell’album della mitica band di Seattle.

“One night man band festival” al circolo Abajur Per una serata dal titolo “One night man band festival” appuntamento internazionale sul palco del circolo Abajur in via Ghibuzza a Ravenna, dove si alterneranno Thee Rag N Bone Man (Raw blues - Scozia) e i Grand Guru (Raw Hardcore Blues - Francia). Appuntamento 23 marzo alle 21.

Alessandro Ristori al Sax Pub di Lugo Il rock’n’roll di Alessandro Ristori, accompagnato dai The Portofinos, protagonista nella serata di venerdì 23 marzo dalle 22 al Sax Pub in centro a Lugo.

Tributo ai Beatles con il duo Miscellanea Al Bike Bar Cinetico in via dell'Industria 3 a Montaletto il 24 marzo dalle 22.30 il duo Miscellanea Beat propone il proprio tributo ai FabFour di Liverpool con “Within the Beatles”. Il duo nato dall’incontro tra Gionata Costa (violoncellista e membro fondatore dei Quintorigo) e Massimo Marches (chitarrista e già cantante delle Officine Pan) rivisita brani pop, riproponendoli in una personale versione “elettro-acustica”. Ingresso libero.

Il masochismo di Fiorino al Kinotto Domenica 25 marzo al circolo Kinotto in via canale Guiccioli, a Borgo Masotti, alle 19 ci sarà il concerto di Matteo Fiorino, che ha esordito con "Il masochismo provoca dipendenza" nel 2015 grazie al quale è arrivato in finale ad Arezzo Wave, al Premio Buscaglione e si è candidato alla Targa Tenco. Ingresso gratuito con tessera arci.

Gli irlandesi The Altered Hours al Moog Slow Bar Domenica 25 marzo, al Moog Slow Bar di vicolo Padenna a Ravenna, alle 19 ci sarà il concerto, a ingresso gratuito, della band irlandere The Altered Hours reduce dalla pubblicazione del suo primo Lp In Heat Not Sorry dove risuonano chitarre affilate quasi dark-wave, echi dello shoegaze, riff cupi, arpeggi fondi, momenti psych, bassi post-punk.

Il festival jazz itinerante Crossroads prosegue in provincia di Ravenna giovedì 22 marzo all’Oratorio dell’Annunziata di Solarolo, alle 21, con il tedesco Tingvall Trio, tra jazz scandinavo, swing e rock. Venerdì 23 marzo invece si passa a Fusignano, all’Auditorium Corelli, sempre alle 21, con il quintetto (romagnolissimo) della cantante francese Emmanuelle Sigal, nata a Tel Aviv e vissuta anche a Berlino, Bolzano, Venezia, Bologna, oltre naturalmente a Parigi. In Italia è venuta in contatto con Francesco Giampaoli (dei Sacri Cuori), che ha prodotto i suoi primi due dischi. Ha così preso forma il personale cantautorato della Sigal, ricco di elementi swing e manouche, canzone francese e country, ritmi caraibici e messicani, con una inflessione tra il jazz e il pop d’alta gamma. Sabato 24 marzo, infine, alla sala del Carmine di Massa Lombarda omaggio a Stevie Wonder e Duke Ellington “Two for you” con il duo di esponenti storici del jazz italiano, Dado Moroni (pianoforte, contrabbasso) e Max Ionata (sax tenore, sax soprano). Dal repertorio di Ellington a quello di Stevie Wonder il passo non è breve. Eppure, anche se il contesto storico e la matrice stilistica sono radicalmente diversi, non è difficile trovare un tratto in comune tra questi due grandi compositori, nonché performers, afroamericani: sono entrambi oggetto di continua e frequente rivisitazione da parte dei jazzisti. Moroni e Ionata, dopo essersi dedicati a questi due progetti separatamente, li riuniscono ora in un solo set, sorta di “best of ” in cui magnificano la filigrana jazzistica delle canzoni di Stevie Wonder e rivelano la pregnante cantabilità della musica del Duca.

CANTAUTORI

L’EVENTO

Rap indipendente: al via l’Under Fest Primo appuntamento con un incontro sul rapporto tra artisti e addetti ai lavori con Willy Peyote e Godblesscomputers La quinta edizione di Under Fest, rassegna nata da un'idea del rapper ravennate Moder, è in programma al Bronson di Ravenna da giovedì 29 a sabato 31 marzo. Quest’anno la direzione artistica di Moder, supportato da Kenzie (rapper che frequenta il festival dalla prima edizione anche in veste di hosting), oltre a radunare le eccellenze del rap underground nazionale tra cui i notissimi Colle Der Fomento, «punta sull’incontro tra generazioni diverse – spiegano gli organizzatori –: si esibiranno sul palco del Bronson, infatti, sia alcuni pilastri storici della scena hip hop italiana sia vari giovani, in alcuni casi scovati grazie a un vero e proprio lavoro di scouting. Under Fest prevede sia live canonici sia, come ormai è consuetudine, la presenza simultanea sul palco di più artisti per esibizioni intrecciate, a rotazione. Grazie a questi ‘Pass the mic’ – come si dice in gergo – e a un clima di festa in cui gli artisti si confondono tra il pubblico e si confrontano con giornalisti e fan anche in situazioni informali, sin dai suoi esordi il festival ripropone lo spirito hip hop delle origini». In questo mix, il primo appuntamento, giovedì 29 marzo, èl’incontro tra artisti e addetti ai lavori per discutere sul rapporto e le connessioni tra i musicisti e l’hip hop. Al Palazzo dei Congressi (in Largo Firenze, 9 a Ravenna), dalle 18.30 intervengono sul tema Willie Peyote (nella foto), Hyst, Godblesscomputers, Federico Savini (Blow Up) e Filippo Papetti.

ZIBBA AL SOCJALE Venerdì 23 marzo dalle 21.30 al teatro Socjale di Piangipane concerto del cantautore ligure Zibba, che presenta il suo ultimo album uscito da poche settimane, Le cose. Nel disco sono presenti collaborazioni con Elodie, Erica Mou, Chantal, David Blank, Alex Britti, Marco Masini e Diego Esposito. Zibba arriva al grande pubblico grazie ai Premi della Critica al Festival di Sanremo 2014 e nel corso degli anni vince anche la Targa Tenco per il miglior album in assoluto, il Premio Bindi e l’Artista che non C’era nel 2011, gli On Stage Awards 2015.


giovedì 22 - ore 21 ingresso gratuito

34 / CINEMA RAVENNA&DINTORNI 22-28/3/2018

ven. 23: 21.00 sab. 24: 18.45 - 21.00 dom.25: 16.45-18.45-21.00 mer. 28: 21.00 "DONNE DIGNITÀ E LAVORO"

di Daniele Vicari incontro pubblico

• Cinemacity • Ravenna

Rass. ”2 Days Cult Movie”

Rassegna ”Cartoon kids”

(2017) di Joe Wright

(2017) regia B. Stassen e J.Degruson

lun. 26: 21.00 mar. 27: 21.00

sab. 24: 17.00 dom. 25: 15.00

in esclusiva per Ravenna

TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!

Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 37148

Cinema Mariani - Ravenna

www.cinemamarianiravenna.com

Il centenario di Bernstein

in diretta dalla Royal Opera House di Londra mar.: p.u. 20.15

Caravaggio L’anima e il sangue

di Jesus Garces Lambert mar. e mer.: p.u. 20.35

Ready Player One

di Steven Spielberg mer.: 17.50-20-21-22.55

Un sogno chiamato Florida

di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi fer. (escluso mar.): 17.45-20.20-22.35; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.20-22.35; mar.: 20.20-22.35

• Cinema Jolly •

Rudolf alla ricerca della felicità

di Philippe Van Leeuw ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: p.u. 18.30

di Mikinori Sakakibara, Kunihiko Yuyama sab. e dom.: p.u. 17.50

Il giustiziere della notte di Eli Roth gio. e mer.: p.u. 22.55; da ven. a mar.: 20.30-22.55

di Sean Baker gio.: 17.45-20.30; fer. (escluso gio. e mer.): 17.45-20.30-22.55; sab. e dom.: 15-17.45-20.30-22.55; mer.: 20.30-22.55 Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21

di Francis Lawrence fer. (escluso mar. e mer.), sab. e dom.: 20-22.55; mar. e mer.: p.u. 22.55

Hostiles - Ostili

Lady Bird

Red Sparrow (v.m. 14)

Ravenna

Insyriated

Foxtrot - La danza del destino di Samuel Maoz gio.: p.u. 21; sab.: p.u. 18.30; dom.: 16-21

• Cinedream • Faenza

Ready Player One di Steven Spielberg mer.: 20.20-21-22.40

L’ora più buia

di Scott Cooper fer.: 17.45-20.05-22.55; sab. e dom.: 15-17.45-20.05-22.55

di Greta Gerwig fer. (escluso mer.): 17.45-22.45; sab. e dom.: 15-22.45; mer.: p.u. 17.45

di Joe Wright lun.: p.u. 21 (per la rassegna “Da Oscar”)

Pacific Rim -La rivolta

È arrivato il Broncio

Pacific Rim -La rivolta

di Steven S. DeKnight fer.: 17.40-20.20-22.50; sab. e dom.: 15.10-17.40-20.20-22.50

di Andres Couturier sab. e dom.: p.u. 15.05

Il sole a mezzanotte Midnight Sun

di Paul Thomas Anderson fer., sab. e dom.: p.u. 22.55

di Scott Speer fer.: 17.45-20.25-22.40; sab. e dom.: 15.10-17.45-20.25-22.40

Una festa esagerata

di Vincenzo Salemme fer.: 17.50-20.25-22.40; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.25-22.40

Peter Rabbit

di Will Gluck fer.: 17.45-18.10-20.30; sab. e dom.: 15-16.10-17.45-18.10-20.30

Maria Maddalena

Il filo nascosto

La forma dell’acqua The Shape of Water

di Guillermo Del Toro fer., sab. e dom.: 17.40-20.20

• Cinema Mariani • Ravenna

Sole cuore amore di Daniele Vicari gio.: p.u. 21

Oltre la notte

di Garth Davis fer. (escluso mar. e mer.): 17.45-20.2022.55; sab. e dom.: 15-17.45-20.2022.55; mar. e mer.: p.u. 17.45

di Fatih Akin ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.45-21; dom.: 16.45-18.45-21

Tomb Raider

di Jeremy Degruson, Ben Stassen sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15

di Roar Uthaug fer.: 17.45-20.20-22.55; sab. e dom.: 15-17.45-20.20-22.55

Metti la nonna in freezer

Bigfoot Junior L’ora più buia

di Joe Wright lun. e mar.: p.u. 21

di Steven S. DeKnight Proiezione in Dolby Atmos fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 18-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30 (no Atmos)-18-20.30-22.45

Il sole a mezzanotte Midnight Sun

di Scott Speer fer. (escluso ven.): 20.45-22.45; ven.: 17.50-20.45-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.45-22.45

Una festa esagerata

di Vincenzo Salemme fer. (escluso ven. e mer.): 20-22.45; ven.: 17.50-20-22.45; sab. e dom.: 18.30-20-22.45

Peter Rabbit

di Will Gluck fer. (escluso ven.): p.u. 20.30; ven.: 17.45-20.30; sab. e dom.: 15.30-16-17.45-20.30

Maria Maddalena

di Garth Davis fer. (escluso lun. e mar.): 20.20-22.45; sab. e dom.: 17.45-20.20-22.45

Tomb Raider di Roar Uthaug

fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 18-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.30-22.45

Metti la nonna in freezer

di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi fer. (escluso ven.): 20.35-22.45; ven.: 18-20.35-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.35-22.45

Rudolf alla ricerca della felicità di Mikinori Sakakibara, Kunihiko Yuyama sab. e dom.: p.u. 15

Caravaggio L’anima e il sangue

di Jesus Garces Lambert mar. e mer.: p.u. 21.15

• Cinema Sarti • Faenza

Visages Villages

MARZO gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)

C’est la vie Prendila come viene

di Eric Toledano, Olivier Nakache ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21

I primitivi

di Nick Park dom.: p.u. 16

• Cinema Moderno • Castel Bolognese

di JR, Agnès Varda gio.: p.u. 21.15 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)

Morto Stalin, se ne fa un altro

Metti la nonna in freezer

Sono tornato

di Eli Roth fer., sab. e dom.: p.u. 22.45

di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi ven.: p.u. 21.15; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.15-21.15

Red Sparrow (v.m. 14)

Insyriated

Il giustiziere della notte

DA GIOVEDÌ 22 A MERCOLEDÌ 28

di Armando Iannucci gio.: p.u. 21 di Luca Miniero sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21

C’est la vie Prendila come viene

di Francis Lawrence fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 21.45

di Philippe Van Leeuw lun., mar. e mer.: p.u. 21.15

di Eric Toledano, Olivier Nakache mar.: p.u. 21

Belle & Sebastien Amici per sempre

• Cinema Europa •

• Cinema Sarti •

Un sogno chiamato Florida

L’ora più buia

di Clovis Cornillac ven.: p.u. 18; sab. e dom.: p.u. 16.40

La forma dell’acqua The Shape of Water

di Guillermo Del Toro fer. (escluso mer.): p.u. 20.20; sab. e dom.: 18.10-20.20 Proiezione in lingua originale: mar. p.u. 21

Black Panther

di Ryan Coogler ven.: p.u. 17.30; sab. e dom.: p.u. 15.20

• Cinema Italia • Faenza

Oltre la notte

di Fatih Akin gio., ven. e sab.: p.u. 21.15; dom.: 16.45-18.45-21.15

Leo da Vinci Missione Monna Lisa di Sergio Manfio sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15

Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino lun.: p.u. 21.15

Faenza

di Sean Baker gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano); ven., sab., dom., mer. e gio. 29/3: p.u. 21

• Cinema San Rocco • Lugo

Metti la nonna in freezer

di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.30; dom.: 17-19-21

• Cinema Moderno • Fusignano

Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh sab. e dom.: p.u. 21

• Cinema Gulliver • Alfonsine

Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino

Cervia

di Joe Wright sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21

• Cinema Jolly • Russi

A casa tutti bene di Gabriele Muccino sab. e dom.: p.u. 21

L’incantesimo del drago di Manuk Depoyan dom.: p.u. 16

• Cinema Palazzo Vecchio • Bagnacavallo

La forma dell’acqua The Shape of Water

di Guillermo Del Toro ven., sab. e dom.: p.u. 21.15

Manhattan

di Woody Allen mar. e mer.: p.u. 21.15


JUNIOR / 35 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

LIBRI

TEATRO

Torna in scena Piccolissimo: per bimbi dai 2 anni Lo spettacolo del Teatro del Drago al Rasi il 25 marzo

BRUNO TOGNOLINI A “RIANIMAZIONI LETTERARIE” Poeta, narratore, autore teatrale e televisivo, Bruno Tognolini è una delle voci italiane più amate quando si parla di infanzia. Prolifico scrittore ha lavorato e pubblicato con tutte le maggiori e più prestigiose case editrici di libri per ragazzi da Topipittori a Fatatrac, da Salani a Gallucci. Domenica 25 marzo arriva a Ravenna per la rassegna “Rianimazioni letterarie”, che si svolge all’Ospedale civile Santa Maria delle Croci (viale Randi 5, settimo piano). Appuntamento alle 15.30 per un incontro aperto alla cittadinanza e condotto da Livia Santini.

Nuovo appuntamento al teatro Rasi, domenica 25 marzo alle 11 per un pubblico dai 2 ai 6 anni con lo spettacolo di teatro di figura Piccolissimo, della compagnia ravennate Teatro del Drago. Gli autori, per presentare lo spettacolo, raccontano: «C’è un prima e c’è un dopo. Prima c’è un’idea, un sogno, un desiderio, dopo, tutto prende forma. Nel frattempo scoppia una festa. C’è qualcosa che si muove, che cresce e si trasforma. Dentro è tutto buio, ma non fa paura, si sta bene dentro, è caldo e rassicurante. Si sentono dei suoni ma non si vede nulla. Si mangia sempre, si nuota e si ruota. Poi a un certo punto si deve partire o parto-rire... Pronti? E allora via, il treno della vita passa solo una volta... Un tunnel, bisogna percorrerlo proprio tutto... ed eccomi qua...». Uno spettacolo quindi per raccontare la magia della nascita ai più piccoli.

Sabato 24 marzo, alle 16.30, nella biblioteca Manara Valgimigli, in via Cella 488, a Santo Stefano, si svolgerà un laboratorio per bambini dai 6 agli 11 anni per entrare nell'universo di creature strane e animali improbabili. Si partirà da storie ricche di curiosità e notizie scientifiche per stimolare la creatività con materiali di recupero. Le attività sono condotte dall'associazione Fatabutega. La partecipazione è gratuita con obbligo di prenotazione (massimo 20 bambini partecipanti). Per iscrizioni: 0544 563662 dalle 15 alle 18) - biblio.valgimigli@comune.ra.it

+ APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 22 AL 24 MARZO SAN DOMENICO viale Alberti 61 tel. 0544 401550; CLASSE via Classense 72 (Classe) tel. 0544 527410; COMUNALE 3 via Po 18 (Porto Corsini) - tel. 0544 446301. DAL 25 AL 31 MARZO DELL’AQUILA piazza XX Settembre 1 tel. 0544 30173; DEL CANDIANO via Trieste 1 tel. 0544 422590; SAN ZACCARIA via Dismano 587/a (San Zaccaria) - tel. 0544 554006.

+ APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514. + Per info www.farmacieravenna.com

Si svolgerà tramite Internet dal 23 aprile al 9 maggio la XVI edizione della gara internazionale di velocità alla tastiera del computer organizzata da Intersteno (Federazione internazionale per il trattamento dell’informazione), cui è possibile iscriversi dal 19 marzo al 22 aprile, rivolgendosi a Paola Pilotti, responsabile di Intersteno per Ravenna (pilotti.paola@gmail.com). La partecipazione è aperta agli studenti delle scuole pubbliche e private, che dovranno iscriversi tramite un docente, ma anche a chiunque sia interessato (purché in grado di rispettare la velocità minima richiesta ai concorrenti). I partecipanti svolgeranno la prova dal proprio computer. Il regolamento completo è scaricabile dal sito www.intersteno.org. La gara consiste nella scrittura di un testo, sia in lingua madre, sia in una o più delle 16 versioni linguistiche possibili.

IL CAMP Iscrizioni per una settimana con Accademia Bizantina

IL LABORATORIO Come costruire animali fantastici con materiali di recupero

FARMACIE DI TURNO

LA COMPETIZIONE Gara per studenti di velocità alla tastiera del computer

FIDO IN AFF

Sono disponibili gli ultimi posti per il “Music Summer Camp” di Accademia Bizantina, in programma a Bagnacavallo da domenica 17 a domenica 24 giugno per ragazze e ragazzi dagli 8 ai 16 anni. Pur aperte da poco, le iscrizioni stanno infatti già per raggiungere il numero massimo programmato. Gli interessati possono scaricare l’apposita scheda dal sito www.accademiabizantina.it. Giunto alla sua quinta edizione, il campus dedicato a musica, teatro e arte da quest’anno sarà residenziale, darà cioè la possibilità ai ragazzi che lo vorranno di pernottare durante la settimana di formazione presso l’Albergo Antico Convento San Francesco di Bagnacavallo. Verrà quindi proposta una settimana full immersion con lezioni di strumento, musica d’insieme, teatro, arte e scenografia, scrittura creativa e danze antiche.

IDO

MANSUR Mansur ha sei anni, è di taglia piccola e molto affettuoso. Aspetta una persona altrettanto affettuosa e paziente che lo accolga per sempre! Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: cell. 349 6123736

ADOTTAM ICI TIGRO Tigro, gattino grigio di due anni circa, cerca adozione possibilmente di coppia assieme all’amica di sempre Lucinda, che è un po’ più adulta di lui. Buonissimi, adorano riposare insieme e farsi coccolare. Una compagnia discreta e affettuosa. Adozione urgente! Per conoscerli e adottarli, chiamate: cell. 349 5383815

Apertura annuale - Costi competitivi - Flessibilità orari Rapporto privilegiato educatore/bambino

O P E N D A Y LU NEDÌ 26 MAR ZO dalle 17 alle 19

V i a B r a m a n t e 8 5 - R a v en n a - Zo n a V i a l e A l b e r t i All’evento sarà presente la dott.ssa Saula Cicarilli, psicologa e coordinatrice pedagogica del centro, esperta in progettazione e conduzione di laboratori 0/6 di educazione all’Arte, alla Musica e di promozione alla lettura.


36 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 22-28 marzo 2018

SCUOLE DI GASTRONOMIA

Le maestre di cucina Aici si incontrano a Ravenna Delegate da tutta Italia per il convegno nazionale fra conferenze, dimostrazioni e momenti conviviali Da sinistra, le maestre Aici al lavoro: Angela Schiavina, Giorgia Lagosti e Rosella Mengozzi

LO STAPPATO Grechetto di Caprai, fine bianco di Montefalco di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

In Umbria lo chiamano Grechetto mentre dalle parti di Bologna porta il nome di Pignoletto. In verità si tratta dello stesso clone, il “G5” e questa settimana assaggiamo il “Montefalco Bianco Grechetto” 2016 dell’azienda umbra “Arnaldo Caprai”. Alla vista ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso sentori fruttati di frutta matura e un tratto tropicale di ananas. Fiori di campo ed erbe aromatiche. Al palato è secco di buon corpo, piacevole freschezza acida e sapidità. È un vino fine al naso e al palato con il tipico finale amarognolo del Grechetto. Leggera sensazione tannica. Da accompagnare a un piatto di pregiati salumi.

di Guido Sani

Sono una quarantina le “maestre di cucina“ dell'Aici, provenienti da tutta Italia, che si sono date appuntamento a Ravenna per il convegno nazionale dell'associazione. Una tre giorni, dal 22 al 24 marzo, dedicata al rinnovo degli organismi direttivi ma soprattuto una full immersion nel mondo della gastronomia, per l'occasione romagnola ma non solo, fra conferenze e dimostrazioni, visite a produttori alimentari e momenti conviviali. Ne parliamo con la ravennate Angela Schiavina, presidente nazionale Aici, promotrice dell'assise ravennate e – con la sua rubrica “Cose buone di casa” – firma di queste pagine dedicate al gusto fin dagli esordi su R&D, più di dieci anni fa. Angela quando e come nasce l'associazione delle insegnanti di cucina e con quali scopi? «L'associazione è nata nel 1994, su ispirazione di Bianca Rosa Bravetti. Per anni l'Aici è stata guidata da Ada Parisiliti, prima presidente e tenace promotrice della professionalità delle insegnati e delle scuole di cucina italiane. Oggi l'associazione conta più di cento iscritti un po’ da tutte le regioni e continua la sua missione di insegnamento e divulgazione della tradizione gastronomica del nostro Paese, dei prodotti e delle tecniche, codificando metodi e ricette, attraverso un vero e proprio “stile Aici”». Tradizione, esperienza della cucina casalinga, condivisione del “saper fare” innanzitutto… «Certo, ma cambiando abitudini, costumi e tecniche in campo alimentare e gastronomico, anche noi ci siamo evolute e l'associazione si è trasformata adeguandosi a nuove esigenze. Innanzitutto aggiornando il sistema formativo e poi aprendo gli orizzonti delle conoscenze oltre la dimensione della cucina domestica, anche nel rapporto col mondo degli chef e della ristorazione di qualità, dove si sperimentano nuove idee e nuove pratiche. Nonostante la nostra cultu-

ra e professionalità conti sull'esperienza della tradizione, soprattutto domestica, ci confrontiamo anche con professionisti più spinti verso la creatività e l'innovazione». Chi si avvicina alla vostro associazione e come si diventa “maestre insegnanti”? «Recentemente si sono iscritte diverse giovani appassionate completando un percorso formativo che determina un carattere distintivo, comune a tutte le maestre. Le insegnanti Aici devono avere un buon curriculum ma anche un certo metodo didattico. Per diventare socie si deve svolgere un articolato percorso di formazione che riguarda il sapere culinario ma principalmente è incentrato sulla efficace comunicazione di questo sapere. Alla fine è previsto un esame con prove scritte, orali e pratiche che verifica oltre la maestria ai fornelli la capacità di trasmettere le conoscenze e l'esperienza acquisita». E gli allievi dei vostri corsi, invece, chi sono attualmente? «Rispetto a 30 anni fa il mondo della cucina si è trasformato radicalmente e si evolve in continuazione. Originariamente chi frequentava le scuole culinarie erano prevalentemente signore appassionate di cucina, della casa, del buon vivere, con un approccio amatoriale alla materia, attualmente sono aumentate sensibilmente le persone che seguono lezioni e seminari per intraprendere attività, o aggiornare le proprie competenze, legate al cibo». Quindi anche i metodi e gli argomenti trattati nelle scuole Aici sono cambiati... «Il nostro approccio didattico è molto rigoroso, si entra nel merito del come e perché certi alimenti, tecniche e preparazioni siano fondamentali per la realizzazione a regola d'arte di una certa pietanza. Oggi si approfondiscono molti aspetti sulle materie prime che in passato non erano consi-

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GUSTO / 37 22-28 marzo 2018 RAVENNA&DINTORNI

NOTIZIE SLOW Le specialità trevigiane del ristorante Il Basilisco, il 16 aprile in “trasferta” a Palazzo Baldini di Bagnacavallo

derati, c'è più attenzione per i prodotti del territorio e la stagionalità, il rapporto fra cibo e salute, le tendenze vegetariane e vegane, la sicurezza e qualità alimentare. E non mancano le incursioni nella cucina etnica e fusion. Anche noi facciamo ricerca e ci aggiorniamo continuamente. L'importante credo sia saper riconoscere e distinguere l’autenticità della cucina tradizionale, il valore del mangiare quotidiano, le creazioni di uno chef innovativo». Comunque vi riunirete qui in Romagna dove è radicata una certa tradizione gastronomica... «Infatti, una delle tappe di questo convegno sarà a Forlimpopoli, a Casa Artusi, per una lezione-dimostrazione-degustazione di paste tradizionali romagnole, soprattutto quelle ripiene. Piatti che ancora oggi si fanno in famiglia ma quasi mai si servono, come si deve, nelle tavole dei ristoranti. E visiteremo anche altri luoghi del buon cibo a Ravenna e nei dintorni, dalla Ca’ del Pino alla Cà de Ven, fino ai ristoranti Akami e Alexander che ospiterà la cena di gala. Poi andremo a lezione di dolcezze con il pastry chef Alessandro Bertuzzi, a visitare un molino artiginale, e parleremo di poesia del vino, di “mora romagnola” e di menù storici...». A proposito del nostro territorio, oltre a te ci sono altre insegnanti Aici? «Certo, sono Giorgia Lagosti e Rosella Mengozzi. Giorgia (la Lagosti va ricordato è un'altra storica firma del nostro giornale, ndr) oltre ad essere una brava cuoca è un'esperta delle proprietà organolettiche e salutari degli alimenti, conosce a fondo la “chimica” delle preparazioni in cucina. Rosella con la scuola “Saperi e Sapori” a Darsena Pop Up ha ideato anche corsi di notevole spessore sociale e culturale, ad esempio con il coinvolgimento delle donne immigrate della nostra città in uno scambio di saperi fra diverse tradizioni gastronomiche del mondo».

Continuano le serate organizzate dalla condotta Slow Food Godo - Bassa Romagna per conoscere e degustare le proposte di ottimi ristoranti italiani segnalati dalla chiocciolina. Lunedì 16 aprile, l’agriturismo di Palazzo Bellini a Bagnacavallo (via Boncellino 170) ospita la brigata di cucina del ristorante Il Basilisco di Treviso, punto di riferimento della cucina del territorio trevigiano. La cena, con inizio alle ore 20.30, prevede un menù di sei portate: aperitivo con frittatina di erbette spontanee del Montello, insalata di radicchio verdon da Roncade con nervetti e barboni di vitello, risotto con la salsiccia bianca “con la dosa” alla trevisana, sopa coada di piccione, lingua brasata al Raboso Piave con purè di patate e radicchio di Treviso, budino al cioccolato amaro. Quattro i vini proposti in abbinamento: Prosecco sur Lie (Cà dei Zago, Valdobbiadene), Falconera 2014 (Conte Loredan Gasparini, Venegazzù), Raboso Piave 2011 (Casa Roma, San Polo di Piave), Mirris vino liquoroso (Casa Roma, San Polo di Piave). Costo della serata 42 euro per i soci, 48 euro per gli accompagnatori e gli amici non soci. Info e prenotazioni cell. 347 4524084 - slowfoodbassaromagna@gmail.com

COSE BUONE DI CASA Una fragrante torta salata con le primizie di asparagi di Angela Schiavina

È tempo di primizie primaverili e fra pochi giorni è Pasqua. Vi propongo un antipasto vegetariano con gli asparagi in forma di torta salata Ingredienti e preparazione della torta salata con pasta brisée all’olio: 300 gr. di farina 00, 2 tuorli, 8 cucchiai di olio evo, (non troppo saporito), un dl. di latte o poco di più (aggiungerlo all’impasto un pò alla volta), sale e pepe bianco, un cucchiaino di lievito per torte salate. Impastare velocemente tutti gli ingredienti, fare un panetto avvolgerlo nella pellicola e riporlo in frigorifero per due ore Ingredienti e preparazione del ripieno: 500 gr. di ricotta, due cucchiai di Parmigiano grattugiato, 3 uova e un tuorlo, un kg. di asparagi, due cucchiai di olio evo, sale, pepe, noce

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