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INTRO / 3 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 Tra Natale, piazza Kennedy e strategie di rilancio di Luca Manservisi

A Ravenna – titoliamo a pagina 21 – “è già Natale”. Sì, perché già nell’ultimo weekend di novembre in piazza Kennedy apre la pista di pattinaggio sul ghiaccio che fa tanto vacanze natalizie e, a pochi metri, palazzo Rasponi si trasformerà in un grande contenitore dedicato alle idee regalo artigianali (con gli immancabili chioschi dello street food, che evidentemente non può proprio mai mancare). Nel frattempo verranno accese le luminarie natalizie e anche l’albero in piazza del Popolo quest’anno verrà inaugurato in anticipo, addirittura l’1 dicembre. Il Comune, in qualche modo, pare voler evitare le polemiche degli anni scorsi sui ritardi dell’animazione natalizia, memore ancora forse anche delle promesse dell’ultima campagna elettorale, quando l’attuale sindaco parlava di trasformare Ravenna in una meta di caratura internazionale anche durante le festività di fine anno, da sempre invece sotto tono nel capoluogo bizantino. Nel corso del primo Natale della giunta De Pascale, quello 2016, questo scarto rispetto al passato non c’è praticamente stato, ma i tempi ristretti e altre priorità potevano essere una giustificazione. L’anno scorso la situazione è per forza di cose migliorata, grazie anche alla pista di pattinaggio di piazza Kennedy, appunto. Ma è questo il Natale che deve rappresentare il classico salto di qualità: in attesa di conoscere il programma nel dettaglio, rispetto al passato c’è perlomeno la grande mostra del Mar come nuova attrattiva per chi arriva da fuori e l’Amministrazione ha deciso di puntare anche sulla musica dal vivo, affidando allo staff di Spiagge Soul una mini rassegna di concerti con tanto di matinée l’1 gennaio al teatro Alighieri e il ritorno del concerto di Capodanno del 31 dicembre in piazza (con un nome di caratura di certo internazionale come Cheryl Porter), quasi ad ammettere che il solo, piuttosto costoso, festival di videomapping, peraltro ormai diffuso in molte altre città, non poteva bastare. Va dato atto al Comune quindi di cercare di migliorare la proposta facendo tesoro anche delle mancanze degli anni scorsi e allo stesso modo la speranza è che con il tempo venga perfezionato anche un tema correlato – per tornare all’inizio – come quello dell’animazione di piazza Kennedy, la nuova piazza pedonale del centro di Ravenna che secondo il progetto di riqualificazione avrebbe dovuto ospitare grandi eventi in rapida successione o quasi. Al momento gli eventi che ospita sono invece grossomodo quelli che negli anni passati erano ospitati in altre piazze, oltre a qualche novità di richiamo realizzata grazie alla presenza di Palazzo Rasponi, come il recente festival dei Lego (a proposito, cosa ne vuole fare di Palazzo Rasponi, il Comune? Ancora non l’ho capito), ma sicuramente l’area non è sfruttata per quello che si poteva immaginare. Ma ora c’è la pista del ghiaccio, le strategie possono attendere...

Grotta di sale rosa dell’Himalaya adatta a tutti

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POLITICA CONGRESSO PD, ZINGARETTI TORNA A RAVENNA

ECONOMIA IL NUOVO PALAZZETTO DI RAVENNA, PER SPORT E CONCERTI

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COPERTINA IL TEATRO PER RAGAZZI IN PROVINCIA

SOCIETÀ LE INIZIATIVE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

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26-28

TEMPO LIBERO A RAVENNA TORNA LA PISTA DI GHIACCIO IN PIAZZA KENNEDY

TEATRO DEBUTTANO LE ALBE IN SCENA LA TRILOGIA LIRICA DEL FESTIVAL

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I-VIII

MUSICA “TRANSMISSIONS”, UN VIAGGIO TRA ROCK E AVANGUARDIA

INSERTO CENTRALE OTTO PAGINE TRA SALUTE E BENESSERE

da pagina

37 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

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Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 793

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “Tutti se ne vanno” (Lido di Savio) di Adriano Zanni

La redazione risponde

PERCHÉ DEVO STARE IN FILA ALLO STADIO SE HO IL TICKET? Gentile Redazione, non sono un tifoso fedelissimo del Ravenna, lo sono stato in gioventù quando ero abbonato in curva, seguivo le partite rigorosamente in piedi, cantavo per 90 minuti e mi indignavo perché “quelli dei distinti” se ne stavano seduti come a teatro. Poi ho fatto la loro fine, anzi pure peggio: ho smesso di andare al Benelli, ho preferito il calcio da guardare in poltrona a quello da vivere sugli spalti. Quest’anno però ho avuto voglia di tornare allo stadio. Finora sono andato un paio di volte. L’ultima è stata il 18 novembre in occasione del derby contro Rimini. La cornice di pubblico, complice il clima da campanilismo, è stata piuttosto bella. La tifoseria ravennate si è fatta sentire e non nascondo che ho educatamente annuito con un ghigno sotto i baffi quando è stato esposto lo striscione “La Romagna è solo giallorossa”. Però dall’esperienza domenicale sono tornato a casa con un certo fastidio per la poca organizzazione nella gestione degli afflussi. Avevo comprato il biglietto in prevendita. Sorvoliamo sul fatto che venisse pubblicizzato uno sconto di 3 euro su 15 e poi mi sia ritrovato 2,50 euro di diritti di prevendita. Quello su cui non posso sorvolare è invece l’attesa di 20 minuti in fila ai tornelli perché solo due varchi erano funzionanti. Anche io che avevo già il biglietto ho fatto la fila in serie C. E 20 minuti non li ho fatti nemmeno a San Siro per partite di cartello di serie A. Poi aggiungiamoci che men-

tre io e altri comuni mortali eravamo in attesa ci è toccato pure vedere il personaggio pubblico di turno che viene ammesso da un varco aperto solo per lui: non credo fosse in servizio, forse per vedere la partita avrebbe potuto fare la fila come noi? Riccardo R.

Gentile Riccardo, ci lasci dire che fare venti minuti di fila per andare a vedere una partita di calcio non ci pare la fine del mondo. Certo, stride un po’ che tocchi fare la fila con il biglietto già acquistato proprio per evitare la coda e avendo già ingoiato il rospetto dello sconto un po’ farlocco. Per

quanto riguarda invece l’episodio del personaggio pubblico che ha potuto contare su una corsia preferenziale ed evitare la cosa, beh, questo è un vecchio male da cui pare che certe categorie non possano liberarsi. Crediamo però vada fatta una distinzione. Lei non ci dice chi fosse il personaggio ma se questi era

qualcuno in veste istituzionale quindi sostanzialmente allo stadio per lavoro, allora ci pare logico che abbia saltato la fila. Accade anche a noi giornalisti: il cronista che segue la gara non paga il biglietto. Diverso è se il giornalista o vip è lì per passatempo: paghi il biglietto e faccia la fila.

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PUNTI DI VISTA / 5 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Arrivano le elezioni regionali: magari ci fossero tutti gli anni... di Moldenke

- “Mobilità. La Regione investe 3 milioni di euro per rendere più vicine Bologna, Ravenna e Rimini. Dal 9 dicembre parte il nuovo orario Trenitalia in EmiliaRomagna: tempi di viaggio più brevi e più servizi per pendolari e turisti” (20 novembre 2018) - “Attività produttive. Per realizzare business oltre i confini nazionali e sostenere il decollo di startup innovative in arrivo 5,7 milioni di euro dalla Regione a 219 imprese dell'Emilia-Romagna” (20 novembre 2018) - “Riordino istituzionale. Oltre 17,3 milioni di contributi dalla Regione a 39 Unioni di Comuni per lo sviluppo dei servizi associati” (17 novembre 2018) - “Casa. La Regione aiuta i cittadini che non riescono a pagare l'affitto: stanziati oltre 5 milioni, fino a un massimo di 12 mila euro a famiglia” (17 novembre 2018) - “Territorio. Strade, scuole, edifici pubblici: dalla Regione un milione di euro per interventi urgenti di messa in sicurezza” (16 novembre 2018) - “Mobilità sostenibile. L'Emilia-Romagna investe sulle due ruote: 10 milioni di euro per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola. In arrivo 135 chilometri di nuove piste ciclabili e mille posti bici in più per l'interscambio ferroviario” (16 novembre 2018) - “Le vie dello shopping e i mercati dell'Emilia-Romagna si rinnovano. La Regione investe oltre 3,2 milioni di euro per 33 progetti che puntano a valorizzare e promuovere le aree di commercio” (16 novembre 2018) - “L'Emilia-Romagna continua a investire in spazi più belli e sicuri: pronti altri 135 milioni di euro per oltre 100 interventi di ristrutturazione e nuove costruzioni da Piacenza a Rimini” (15 novembre 2018) - “Ambiente. Eco-bonus per i veicoli commerciali leggeri, a disposizione quasi 4 milioni di euro dalla Regione per bonus da 4 a 10mila euro” (14 novembre 2018) - “Cinema e audiovisivo: la Regione investe su ulteriori 20 produzioni con un finanziamento di quasi 1,2 milioni” (8 novembre 2018). Ma quanto è brava la nostra Regione? Che sia a fine legislatura (si vota tra pochi mesi) può aver influito, certo, ma comunque per andare sul sicuro proporrei una petizione: perché non istituire elezioni regionali tutti gli anni?


6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

CENTRODESTRA

CONGRESSO PD

Il nuovo corso di Forza Italia: Tritto coordinatore comunale Il responsabile provinciale: «I nomi per amministrative 2019 a inizio anno»

Il Commissario regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami ha voluto inaugurare il nuovo corso azzurro nella provincia di Ravenna incontrando anche la stampa. È stata l’occasione per confermare la nomina di Bruno Fantinelli a coordinatore provinciale e ha nominato Donatella Donati, capogruppo FI a Lugo, e Fabrizio Dore, reduce dalla responsabilità provinciale del movimento giovanile, i vicecoordinatori provinciali. Nicola Tritto è invece diventato coordinatore comunale della città capoluogo. Nel corso del suo intervento Bignami si è soffermato soprattutto sulle elezioni regionali del 2019, fiducioso di una vittoria per il centrodestra unito e sulla possibilità di mandare in viale Aldo Moro anche un rappresentante azzurro eletto nella provincia di Ravenna. Bruno Fantinelli ha invece fatto il punto sulle alleanze nei 14 comuni che andranno al voto nella primavera 2019 con accordi quasi completati ma nomi che verranno resi pubblici solo nel prossimo anno. Come noto, al capogruppo di Forza Italia a Palazzo Merlato, Alberto Ancarani, Galeazzo Bignami ha attribuito oltre all'incarico di vicecommissario Regionale al suo fianco, anche la delega del coordinamento regionale ai rapporti con l'articolazione regionale di Anci, l'associazione dei comuni italiani.

AMMINISTRATIVE/1 «Ad Alfonsine il Movimento andrà al voto da solo»

AMMINISTRATIVE/2 Incontro con Progetto Cervia

«Dialogo sì, inciuci no, il MoVimento 5 Stelle Alfonsine si presenterà da solo alle prossime amministrative, non farà alleanze elettorali con partiti o liste, né mai entrerà in una coalizione con partitini in via di estinzione o camuffati da liste civiche». È categorico il capogruppo Stefano Gemignani, entrato nel 2014 in consiglio comunale, nell’affrontare il tema delle elezioni 2019. E aggiunge: «Il Movimento 5 Stelle fa accordi solo con i cittadini che vivono quotidianamente il territorio, non con i mestieranti della politica. Basta farsi prendere in giro dalla vecchia politica tra finte alleanze di comodo, il proliferare di liste civetta e liste civiche con i riciclati dentro. Il vento è cambiato, una scelta differente c'è, ed è possibile, è arrivato il momento per i cittadini di farla a testa alta senza paura».

La lista civica Progetto Cervia insieme a Italia in Comune organizza per sabato 24 novembre alle 10 nella sala convegni di Ascom in via Giuseppe di Vottiro 26 un incontro aperto alla cittadinanza in vista delle elezioni amministrative del 2019 che riguardano anche il comune rivierasco. La lista nelle scorse elezioni riuscì a conquistare l’elezione in consiglio del proprio candidato sindaco Michele Fiumi ottenendo 1230 voti e da allora ha rappresentato una delle voci delle opposizioni, fuori dal centrodestra, alla giunta Pd guidata da Luca Coffari.

ZINGARETTI A RAVENNA CON GUALMINI Torna a Ravenna Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, in veste di candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico. In particolare, a Ravenna, si terrà una vera e propria tappa di “Piazza Grande”, il nome scelto dal politico per i suoi momenti di incontri, negli spazi dell’Almagià, martedì 27 novembre alle 20.30. Con lui sul palco il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, tra i suoi primi sostenitori già dall’estate (e tra i più convinti nel partito sulla necessità di un congresso dopo la sconfitta del 4 marzo) ed Elisabetta Gualmini, vicepresidente della regione Emilia Romagna. Ex renziana di prima fila, Gualmini ha infatto deciso di sostenere invece Zingaretti al congresso che si dovrebbe tenere tra febbraio e marzo 2019, prima della sfida di Europee e amministrative.

MIGRANTI Due serate per Mediterranea Saving Humans

L’esperienza di Mediterranea Saving Humans, cioé l’unica nave battente bandiera italiana impegnata nel Mediterraneo con l’intento di contribuire a salvare vite umane tra i migrant, sbarca al Dock 61 venerdì 23 novembre dalle 20.30. Saranno presenti volontari di Ya Basta Bologna e Giovanni Paglia, della segreteria nazionale di Sinistra Italiana (il partito che ha finanziato la nave insieme ad altre realtà associative come Arci, Ya Basta e Sea-Wa). Sarà possibile devolvere una donazione per il progetto. Inoltre andrà a Mediterranea anche parte dell'incasso della Cena Persiana "Ghormeh Sabzi" che si terrà al Dock il 24 novembre in collaborazione con Termeh Persia di Safa Solati. Prenotazione obbligatoria: 320 8194185.

EDUCAZIONE CIVICA Prosegue la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare

Prosegue la raccolta firme per l’introduzione di educazione alla cittadinanza tra le materie scolastiche. In particolare sabato 24 novembre dalle 9.30 alle 12 al mercato di Ravenna in via Sighinolfi, il banchetto sarà dal lato della Questura, mentre martedì 27 novembre dalle 9.30 alle 11.30 al mercato di Mezzano. Durante le mattinate dedicate alla raccolta firme saranno presenti assessori e consiglieri comunali, a disposizione per informare i cittadini su questo importante e condiviso momento di mobilitazione. Inoltre, fino al 24 novembre sarà possibile firmare anche allo Sportello unico polifunzionale (anagrafe) di Viale Berlinguer, 68 (lunedì-venerdì 8-13, sabato 8.30-12.30, martedì e giovedì 14.3016.30); agli sportelli degli uffici decentrati della città (lunedì-venerdì 8-12.30, martedì e giovedì 14-17): Area centro urbano via Maggiore 20; Area Ravenna sud viale Berlinguer 11; Area darsena via Aquileia 13. Oppure presso gli sportelli anagrafici degli uffici decentrati del forese: Marina di Ravenna, Sant’Alberto, Mezzano, Piangipane, Castiglione, Roncalceci, San Pietro in Vincoli (lunedìvenerdì 8-13, sabato 8.30-12.30). La raccolta è promossa da Anci nazionale e sostenuta da tutti i Comuni italiani.


POLITICA / 7 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA RICERCA

Qualità della vita, classifica Italia Oggi: Ravenna perde 6 posizioni, è 60esima La Pigna: «Città distrutta dal Pd» Nessuno in regione fa peggio, in Italia solo 4 province con inflazione più alta Ravenna in Comune: «Non è solo colpa dei ravennati che denunciano» Il quotidiano economico Italia Oggi boccia Ravenna. Sessantesimo posto in Italia su 110 province, sei posizioni in meno rispetto allo scorso anno, nell’annuale classifica sulla qualità della vita. Ravenna è la peggiore città in regione, l’unica che finisce nel gruppo in cui la qualità della vita è giudicata “scarsa”. Le cugine romagnole fanno meglio: Rimini è 57esima, Forlì-Cesena al 29esimo posto. Ad abbassare il “rating” ravennate sono in particolare quattro delle nove dimensioni d’affari analizzate: criminalità (posizione numero 107 su 110); popolazione (72esimo posto), disagio sociale (78) e il sistema salute (all’84esimo posto). Senza dubbio è la criminalità a saltare agli occhi. Ravenna è nei bassifondi della classifica in compagnia di Rimini, Bologna, Milano. Queste le uniche città che fanno peggio. Poco più su c’è Roma (103), Foggia (104) e Napoli (105). Ad abbassare la posizione della città sono i reati contro la persona (posizione 108) e quelli contro il patrimonio (104). Altro fattore che fa naufragare Ravenna è il settore salute. Giudicato insufficiente il numero di medici e di personale infermieristico (304,45 ogni centomila abitanti, 76esimo posto), e anche quello di posti letto (287,09 ogni centomila abitanti, sempre alla posizione numero 76). Tra le note positive c’è invece il tenore di vita. Il 32esimo posto ha però un sapore agrodolce dal momento che lo scorso anno la città era in prima posizione in Italia. I ravennati sono settimi in Italia per consumi (1.349 euro mensili a testa) e anche nel resto degli indici si è comunque sempre nella top 30. Unico neo è l’inflazione: 1,81 è la variazione dei prezzi al consumo, solo quattro province l’hanno più alto.

La lista civica La Pigna rispolvera un vecchio slogan della campagna elettorale: «Pd uguale Partito della distruzione. Continuiamo a lavorare per mandare a casa il Pd prima delle conclusione del mandato del sindaco perché se si arriva nel 2021 Ravenna sarà una città completamente decaduta e senza speranze». Ravenna in Comune sottolinea che nessuno dell’amministrazione ha commentato “la sberla” di Italia Oggi: «La criminalità trascina Ravenna in fondo al pozzo, ma non ce la si può cavare con la storiella che “è tutta colpa dei ravennati che denunciano i furti”. Già, perché nel dato ci stanno dentro anche le morti per incidente stradale e le violenze sessuali, il traffico di stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione. Siamo proprio sicuri che interventi di buona politica sul territorio non servano?».

SICUREZZA

DAL MINISTERO 373 MILA EURO PER NUOVE TELECAMERE Gli Interni: «Delittuosità molto elevata» Il contributo coprirà il 50 percento Per il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza il Comune di Ravenna potrà contare su 373mila euro dal ministero dell’Interno. Il progetto presentato a seguito del patto per l’attuazione della sicurezza urbana, sottoscritto lo scorso giugno con la prefettura, è stato ammesso al finanziamento previsto dal pacchetto sicurezza (decreto Minniti). La graduatoria finale colloca il Comune di Ravenna al 118esimo posto sui 428 Comuni ammessi al contributo con un cofinanziamento al 50 percento del valore dell’investimento previsto. La consigliera comunale Veronica Verlicchi (La Pigna) esulta: «Grazie all’azione di stimolo e di pressing della lista civica La Pigna sul sindaco, il Comune di Ravenna potrà beneficiare di un contributo. Nei mesi precedenti la scadenza del bando, abbiamo pungolato la giunta affinché si affrettasse a presentare la candidatura di Ravenna. La graduatoria finale del ministero dell’Interno attesta, per il comune di Ravenna, un elevato e preoccupante indice di delittuosità, addirittura più alto di quello provinciale (5704,87 contro 4852,92) e un’incidenza di criminalizzazione classificata come “molto elevata”». Maggior dettagli sulle zone dove saranno installate le telecamere nell’articolo sul nostro sito web.




10 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

TRIBUNALE

Smentito il detective assunto dalla ditta per pedinarlo: operaio riottiene il lavoro Un carropontista della coop Lb impiegato a Marcegaglia era stato licenziato con l’accusa di simulare la malattia È stato licenziato mentre era in malattia perché la ditta, che lo faceva pedinare tutti i giorni da un investigatore privato, lo accusava di simulare il disturbo e invece ora a distanza di un anno dal licenziamento una sentenza del tribunale ha stabilito che era tutto vero. Non faceva finta, come già dicevano le carte mediche: il lavoratore deve essere reintegrato e ricevere una indennità risarcitoria di 25mila euro (12 mensilità con la retribuzione di agosto 2017, l’ultimo mese sotto contratto). Il caso riguarda un carropontista della cooperativa Lb che lavora in appalto nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna. A darne notizia è il Sindacato generale di base (Sgb): «Il lavoratore a giugno del 2017 era stato ricoverato in ospedale una settimana per una polmonite. Alle dimissioni gli veniva prescritto di portare un busto fino alla guarigione per un contestuale dolore alla schiena. Patologie e lesioni che, come accertato dal medico legale nominato dal tribunale, giustificano pienamente la sua assenza dal lavoro per circa tre mesi». Ma sin dai primi giorni di assenza la coop ha assoldato il detective: «È stato fotografato mentre svolgeva semplici attività di vita quotidiana, di cura verso la moglie e la figlia minore, consultava Sgb a cui è iscritto. Un pedinamento per accusare il lavoratore di fingere la malattia e poi licenziarlo».

PANETTERIA PASTICCERIA CAFFETTERIA GASTRONOMIA VEGETARIANA RISTORAZIONE BIO CATERING

Nel pronunciamento del 13 novembre il giudice è arrivato a dire che «il caso è lontano anni luce da una ipotesi simulatoria». Un’affermazione che si basa sulle carte dei medici che visitarono il lavoratore e sugli accertamenti del consulente tecnico d’ufficio incaricato. (and.a.)

FORMAZIONE

NUOVA VITA PER L’EX CENTRO RICERCHE DI RAUL GARDINI: ACCORDO COMUNE-UNIVERSITÀ Palazzo Merlato punta a riprende l’area per 150mila euro Ancisi (Lpr) critica le scelte passate dell’amministrazione Dopo anni di chiusura, potrebbe tornare a nuova vita l’ex centro ricerche ambientali di Marina di Ravenna in via Ciro Menotti 48 (nella foto l’ingresso) e che era gestito da Med Ingegneria, dichiarata fallita dal tribunale di Ferrara nel 2015. Ora il progetto presentato dal Comune è quello di realizzare un progetto innovativo di ricerca sul fronte ambientale, energetico e delle tecnologie per il mare, anche con partner stranieri. L’amministrazione comunale è al lavoro con l’Università di Bologna. Condizione indispensabile è che il Comune, proprietario dell’area sulla quale sorge il fabbricato, rientri in possesso anche del diritto di superficie, in capo alla società fallita. La giunta proporrà quindi al consiglio comunale l’approvazione di un atto di transazione: l’amministrazione comunale e la curatela fallimentare hanno concordato in 150mila euro. Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, vede responsabilità del Comune nel destino del sito con «enormi danni economici subiti dall’amministrazione comunale, valutabili sull’ordine di milioni di euro, riguardo a cui chiedo ora che sia effettuata un’indagine al momento interna». Costruito da Raul Gardini nel 1992 per la Montedison su un terreno di oltre tre ettari concesso dal Comune fino al 2034, in cambio di un prezzo simbolico per l’uso pari a 25.820 euro di oggi, per attrezzarlo e adibirlo a ricerche avanzate nei campi chimico, biologico, informatico e di scienze della terra. Nel 2004 il Centro fu ceduto alla società Fenice, della multinazionale Edf, «che lo svuotò, tagliando le attività di ricerca e di formazione universitaria e riducendolo ad un banale laboratorio di analisi e il danno per Ravenna fu gravissimo». Nel 2009 la Fenice vendette il Centro, senza che il Comune vi ponesse il divieto, alla Medingegneria: «A parte le buone intenzioni, era strutturalmente inadeguata ad affrontare gli investimenti di grande entità necessari per rilanciare in grande stile le ricerche del Centro. Il bilancio del 2009 chiuse già in rosso».

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Per fare un buon pane servono farine salubri, poco raffinate, una lievitazione lunga, una cottura equilibrata. Perchè è la metodologia e l'esperienza con cui si prepara il pane che fa la differenza – spiega Giancarlo Ceccolini, titolare dell'omonimo negozio di via D'Azeglio a Ravenna, storico dirigente del sindacato panificatori Ascom –. E la definizione “bio” non è sempre una garanzia qualitativa ma diventa importante per il pane integrale, ricco di componenti naturali dell'involucro più esterno dei chicchi dei cereali da cui derivano le farine, dove è maggiore il rischio di contaminazione di sostanze nocive. Se utilizziamo farine raffinate (ma non troppo) produrremo un pane, probabilmente meno nutriente dell'integrale, ma comunque buono e sano. Grani e farine di origine italiana sono sottoposte a controlli seri, però la produzione nazionale non basta al fabbisogno per cui si utilizzano molte materie prime estere di cui non è sempre certa la qualità. Quando si panifica è essenziale l'attenzione alla lievitazione, preferibilmente “lunga”, almeno una dozzina di ore. Ottimale è l'uso del lievito madre che richiede cure sapienti e continue, praticamente quotidiane, ma non è da escludere il lievito di birra se usato con parsimonia, in quantità calibrate. Le farine si dividono in 5 tipologie di raffinatezza: 00, 0, 1, 2 e integrale. Più utilizziamo farine tendenti all'integrale più otterremo pani “naturali” ricchi di elementi salutari e di sapore. Per realizzare un buon pane si posso utilizzare farine derivate da grani antichi come il nostrano “Senatore Cappelli”, che ha notevoli proprietà organolettiche e poco glutine, o il Khorasan meglio conosciuto come Kamut, che è certificato bio, oppure farine derivate da cereali come la Segale, il Farro o il Grano Saraceno che si prestano molto bene per la panificazione. Magari insaporiti da semi oleosi, molto nutrienti come quelli di sesamo, girasole, lino e papavero.


ECONOMIA / 11 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL PROGETTO

Un rendering del futuro palazzetto dello sport nell’area del Pala De Andrè. Avrà anche due palestre autonome. Verrà modificata la viabilità di viale Europa

Nell’ottobre del 2019 il via ai lavori per il nuovo palazzetto da 6mila posti Costerà 15,5 milioni di euro: 9,5 dal Comune, il resto da Camera di Commercio, Regione e Stato. Il sindaco: «Un contenitore che lancia una sfida per sport, cultura e imprese» L’apertura del cantiere è prevista nell’ottobre del 2019 e il completamento dei lavori a marzo 2021: diciotto mesi per costruire il nuovo palazzetto dello sport a Ravenna. La finestra di tempo è fissata da Omc, la fiera biennale dei petrolieri del Mediterraneo che si svolge tra marzo e aprile al Pala De Andrè e nell’area circostante dove sorgerà il nuovo impianto. In altre parole non si può cominciare prima della prossima edizione (27-29 marzo) e si vuole accogliere quella successiva con la nuova configurazione. Il 20 novembre l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani e il sindaco Michele

de Pascale hanno fatto il punto dei lavori. Superficie coperta di 8.600 mq (di cui tremila utilizzabili in caso di esposizioni), l’edificio potrà contenere seimila persone a sedere per gare di basket e volley (cinquemila in caso di concerti e spettacoli), sarà dotato di un impianto fotovoltaico con una produzione media annua di 173mila kwh, avrà un campo geotermico per la produzione di acqua calda sanitaria, avrà un impianto di aerazione capace di un ricambio di 120mila mc di aria all’ora. In totale serviranno 15,5 milioni di euro. Era già noto che un milione arriverà dalla Re-

gione. Due dallo Stato in un altro bando. E tre milioni dalla Camera di Commercio. Il resto uscirà dalle casse di Palazzo Merlato. La progettazione è stata fai da te, senza cercare architetti esterni ma curata per intero dagli uffici comunali anche per abbattere i costi. «Non è stata una decisione presa a cuor leggero», ha commentato il sindaco a proposito della scelta di realizzare l’intervento mettendo fine a un dibattito che in città si trascina da anni sull’esigenza o meno di quest’opera. A far propendere per il sì sarebbe stata una serie di cause. Il bisogno di spazi certi per le squadre

di pallavolo e pallacanestro (oltre al campo principali saranno costruite anche due palestre autonome adiacenti). La volontà di non rinunciare a fiere ed eventi espositivi (allontanando le sirene di altri luoghi che corteggiano Omc). La possibilità di entrare nel giro dei tour dei big della musica per spazi (a Rimini fanno tappa artisti del calibro di Negramaro e Jovanotti) e per qualità dell’acustica (il progetto su questo fronte è stato donato dalla fondazione Ravenna Manifestazioni «per avere un gioiello»). «Regaliamo alle società sportive, al mondo della cultura e alle imprese un contenitore che lancia una sfida senza limiti». Il Pala De Andrè e il futuro palazzetto (il cui nome verrà deciso in base al contratto con uno sponsor da individuare tramite bando da cui si ipotizza di ricavare circa centomila euro all’anno) dovranno lavorare in sinergia creando una cittadella in cui possono trovare spazi eventi in contemporanea di diversa natura. Anche per questo il Comune affiderà la gestione di tutto il sito a un soggetto unico: proprio nel 2021 arriverà la scadenza della convenzione con la società Metro che oggi cura il De Andrè. Andrea Alberizia


12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

LA COMPAGNIA

Drammatico Vegetale, in scena per i bambini fin dagli anni settanta Elvira Mascanzoni e Pietro Fenati, coppia sul lavoro e nella vita, tra i fondatori di Ravenna Teatro, continuano a rappresentare e organizzare rassegne per l’infanzia di Luca Manservisi

«Negli ultimi dieci anni abbiamo ottenuto diversi riconoscimenti, è vero, ma la soddisfazione più grande resta quella di vedere i bambini a fine spettacolo che ti vengono a salutare, che ti danno magari un bacino. Ecco, sono momenti intimi e piccole cose come queste che ci danno la benzina per continuare a fare il nostro lavoro». Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni, anima e corpo della compagnia Drammatico Vegetale, fanno teatro per ragazzi da oltre quarant’anni, da quando ospitavano i più piccoli nella Casa del Popolo di Mezzano («bambini che oggi sono signori di 50 anni che si ricordano ancora di noi, ci fermano per strada...»), prima ancora di fondare a inizio anni novanta Ravenna Teatro insieme al Teatro delle Albe, e stabilirsi così nella loro casa comune del Rasi di via di Roma, a Ravenna. Dove tuttora organizzano la stagione teatrale per famiglie e ragazzi (vedi articolo della pagina a fianco). «Tutto è nato ai tempi dell’università, al Dams di Bologna, dove abbiamo incomincato a frequentarci – ci raccontano i due, coppia anche nella vita, in una breve chiacchierata nella nostra redazione – e ci siamo avvicinati al teatro di figura, a quello che una volta era chiamato teatro di animazione. Il tema al centro delle lezioni era infatti quello di animare pupazzi, oggetti e burattini, nel solco della tradizione, senza però un target di pubblico predefinito. Poi in quegli anni la scuola si stava aprendo alla società, grazie anche alle riforme, e rivolgerci all’infanzia è stata la nostra evoluzione naturale». Come sono cambiati i bambini, nel corso di quarant’anni? «In realtà se devo dire che i ragazzi degli anni settanta erano diversi da quello di oggi direi una cosa esagerata – dice, in particolare, Fenati –, ci sono differenze ma non sostanziali, legate al fatto che oggi ci sono ovviamente stimoli e sollecitazioni diverse». Tanto che oggi scegliere di andare a teatro rappresenta una scelta quasi controcorrente. Chi sono le famiglie che lo fanno? È possibile fare un identikit? «Riconosciamo soprattutto famiglie con bambini piccoli, che sembra siano più sensibili, più attente, rispetto a quelle con figli unpo’ più grandi, o forse semplicemente più interessate a uscire di casa, a trovare luoghi dove incontrare altre famiglie. Ma soprattutto a teatro c’è la categoria dei borghesi, inutile nasconderlo, nonostante i prezzi siano praticamente invariati da anni e popolari». Come si può allargare la base? «Ci proviamo attraverso la rassegna “Ragazzi a teatro”, riservata alle scuole (vedi sempre pagina a fianco, ndr): l'insegnante che decide di portare una classe a teatro ovviamente porta tutti i ragazzi, non solo alcuni, che così possono scoprire magari una cosa nuova...». Qual è la magia del teatro, cosa lo rende speciale anche agli occhi di bambini abituati già agli schermi di tv e telefoni? «Il fatto che sia una cosa viva, anche se in scena c’è solo un pupazzo. È qualcosa che sta accadendo in quel determinato momento e scatta così l’incanto della relazione fra bam-

«La crisi si è fatta sentire nel nostro settore e anche all’estero hanno chiuso i rubinetti Le soddisfazioni maggiori arrivano ancora dai piccoli che ci vengono a dare un bacino a fine spettacolo...» bino e quello che succede. Anche se non sempre...». Cioè? «A volte arriva la famiglia con un figlio grande e uno piccolo, per esempio, e in sala non c’è il pubblico a cui è dedicato quel tipo di spettacolo. Così la magia non scatta del tutto. D’altronde ogni compagnia ha una sensibilità diversa e ogni spettacolo è pensato per diverse fasce d’età».

Vi siete dedicati in particolare alla prima infanzia: perché? «È stato un approdo naturale, legato anche alla nostra evoluzione formale e artistica. Siamo stati tra i primi a sperimentare negli anni novanta con le nuove tecnologie, le videoproiezioni, un linguaggio che ora è invece piuttosto inflazionato e che abbiamo deciso progressivamente di abbandonare per tornare a una forma di teatro più essenziale, an-

dando a ritroso anche nella fascia d'età. Più essenziale anche nell’uso delle parole, con meno parole possibili, anche spettacoli proprio senza parole che ci hanno anche permesso di lavorare molto all'estero». Si riesce ancora a lavorare all’estero? «Eravamo soliti fare spesso date in particolare in Spagna ma con la crisi hanno chiuso del tutto i rubinetti e anche in Francia, che era la punta di diamante del settore, le

IL PEDIATRA

«Il teatro aiuta i bambini a conoscersi e a sconfiggere insieme agli altri le paure» Ugo Ceroni è convinto del valore di comunità che può rappresentare l’esperienza di uno spettacolo per i più piccoli, «uno specchio in cui confrontarsi e scoprirsi»

Nella pubblicazione che accompagna quest’anno la stagione curata da Ravenna Teatro c’è anche un’intervista realizzata dalla nostra Federica Angelini a uno dei pediatri più noti e stimati di Ravenna, Ugo Ceroni, proprio a proposito del ruolo che il teatro può avere per i più piccoli durante la loro crescita. «Nei bambini c’è una grande familiarità con la teatralità – spiega Ceroni – pensiamo solo a come giocano al dottore. Non solo, ogni volta che ascoltano una storia, una fiaba o una favola, in testa si costruiscono una sorta di messa in scena tutta loro dove loro scoprono se stessi». E quando queste storie le ascoltiamo e le vediamo in una dimensione collettiva scopriamo «che la paura non è solo mia, ma anche degli

altri. Che ciò che fa ridere o piangere me fa ridere o piangere anche altri. Ed è questo che è fondamentale». «Ed è importante – sottolinea ancora Ceroni – che i bambini possano poi parlare, confrontarsi anche con gli adulti, che siano insegnanti o genitori, una volta usciti dallo spettacolo. È quindi fondamentale che anche gli adulti guardino con attenzione lo spettacolo. Del resto non portiamo bambini di sei anni a teatro per la loro crescita culturale, ma della loro parte più intima. È importante fare domande, mostrarsi interessati alle loro reazioni durante la rappresentazione. Anche perché qualsiasi spettacolo va ad alterare il vissuto di chi lo guarda». Come a dire, all’uscita da teatro non siamo mai esattamente gli stessi di quando ci siamo entrati. Soprattutto se siamo bambini. Il tutto, dice Ceroni, mentre le famiglie che vede passare da decenni nel suo ambulatorio sembrano avere sempre meno tempo per l’ascolto e l’accoglienza dei piccoli. Il teatro rischia allora di diventare una “moda” e anzi una “delega” per mettersi a posto la coscienza di tanti genitori che sperano così di fare qualcosa di utile per i propri figli ma senza mettersi in gioco in prima persona? «Io credo che l’importante sia gettare il seme, anche qualora fosse magari non innaffiato a dovere o restare in superficie potrebbe germogliare. Ne vale sempre la pena».


PRIMO PIANO / 13 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA RASSEGNA

E QUEST’ANNO IL RASI APRE LE PORTE ALLE FAMIGLIE IL GIOVEDÌ POMERIGGIO Nella passata annata registrate tremila presenze a Ravenna tra spettacoli e incontri Dopo quello che Drammatico Vegetale chiama «l’anno zero» della passata edizione, quest’anno la stagione del teatro per ragazzi di Ravenna è inserita all’interno di quella complessiva teatrale di Ravenna Teatro che si propone così come un unico grande contenitore, «per non lavorare più a compartimenti stagni». La novità maggiore – per fare in modo che lo spettacolo della domenica non sia solo un’alternativa al parco e far entrare invece il teatro tra le abitudini dei più piccoli, ci dicono gli organizzatori – riguarda il giovedì pomeriggio, scelto come momento dedicato all’infanzia rispetto al più tradizionale weekend degli anni scorsi. In orario post scolastico il teatro si apre così il giovedì a bambini e famiglie con un programma diversificato per fasce d'età e tipologia di proposta. Non solo spettacoli (come Luna del Teatro all’improvviso, in scena il 22 novembre alle 18) ma anche laboratori, incontri, attività e anche iniziative in collaborazione con librerie specializzate (come invece quella del 29 novembre con la presentazione del libro Contro corrente), con tanto di possibilità di consumare la merenda al bar del teatro Rasi. «Perché il teatro deve essere anche socialità», sottolineano da Drammatico Vegetale, confermando anche in questo senso la rassegna nella rassegna di primavera, quando allo spettacolo in teatro seguirà un pic nic in giardino. Il bilancio della stagione 2017/2018 vede un costo totale di circa 45mila euro a carico di Ravenna Teatro (convenzionato con il Comune per tutta la propria attività) per l’organizzazione della stagione dei piccoli (circa 3mila presenze registrate in 20 tra spettacoli e incontri, anche rivolti a insegnanti e genitori) e anche quella di teatro riservata alle scuole (che gestisce in collaborazione con Accademia Perduta e che ha fatto registrare circa 9mila presenze in 13-14 titoli in cartellone). compagnie italiane non riescono più a lavorare per lo stesso motivo. In generale la crisi si è fatta sentire molto, le istituzioni locali, chi più chi meno, hanno ridotto i finanziamenti e per esempio noi siamo stati costretti a ridurre molto il nostro raggio d’azione, abbandonando in particolare negli ultimi 1520 anni la direzione di tante rassegne nel Ferrarese (Drammatico Vegetale oggi, oltre a realizzare spettacoli, cura solo le brevi stagioni

Niente più spettacoli a Vulkano Termina l’esperienza di Vulkano, lo spazio di San Bartolo dove negli anni scorsi si teneva una (molto frequentata) rassegna teatrale con merenda di Drammatico Vegetale (oltre che qualche spettacolo anche per gli adulti della stagione teatrale). Non avendo l’agibilità in quanto luogo pubblico di spettacolo (ci si accedeva infatti con tessera di associazione privata) non viene considerato dal ministero, in termini poi di contributi. Per questo motivo sarà utilizzato solo come spazio prove e per residenze artistiche.

Qui e nella pagina a fianco due foto di Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni di Drammatico Vegetale in scena

dei teatri di Russi e Lugo, oltre che quelle di Ravenna, ndr)». La crisi si è fatta sentire anche sull’aspetto artistico? «Diciamo che il teatro per ragazzi vive gli stessi problemi e difficoltà del teatro per grandi, ma resta comunque una certa vitalità e ci sono giovani compagnie interessanti, forse in questo caso nate anche grazie alla crisi, che non ha solo aspetti negativi...».

L’ASSESSORA

Bakkali: «Vogliamo allargare la platea ai quartieri e al forese» «Esperienza irrinunciabile e sarà un tema degli Stati Generali a gennaio»

Il Comune di Ravenna tradizionalmente finanzia il teatro anche dedicato al pubblico delle famiglie tramite le convenzioni culturali. Ma in generale l’impegno del Comune riguarda anche, inevitabilmente, l’assessorato all’Infanzia che finanzia invece la parte di formazione agli insegnanti legata al mondo teatrale e da quest’anno ha istituito anche un piccolo fondo per permettere alle scuole del forese di pagare il trasporto per poter partecipare agli eventi culturali organizzati nel centro della città. «Per noi si tratta di un’attività irrinunciabile – spiega l’assessora Ouidad Bakkali – per il modello di offerta educativa e qualità del tempo libero che vogliamo offrire alle famiglie. Per questo presentiamo questi progetti fin dagli incontri pre-nascita, per far conoscere ai neogenitori questa offerta che è frutto di una ricerca e una produzione pensata per i bambini». Uno dei temi sul tavolo, da sempre, è quello di come allargare la platea a chi, anche per ragioni economiche, difficilmente si avvicina nel tempo libero a questa realtà, come racconta chi ha esperienza anche di teatro di strada, a cominciare da Il teatro del Drago (vedi pagina 14). «È un tema di cui siamo ben consapevoli – prosegue Bakkali – e che sarà al centro degli Stati Generali dell’Infanzia, che si svolgeranno a Palazzo Rasponi il 18 e 19 gennaio. Faremo una chiamata pubblica a tutti gli operatori del settore. Nelle nostre intenzioni c’è proprio portare di più l’esperienza teatrale anche nei quartieri e nel forese, un po’ come siamo riusciti a fare in questi anni con le esperienze delle letture per bambini, raccogliendo anche lo stimolo che viene dalla nuova programmazione del giovedì del Rasi (vedi articolo a fianco, ndr), per proporre una versione estiva, più decentrata». (fe. an.)


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RAGAZZI IN PLATEA

Il teatro del Drago: «C’è bisogno di una cultura popolare»

Roberta Colombo in scena con lo spettacolo Teo, sotto un’immagine dal nuovo spettacolo che debutta il 25 novembre

Roberta Colombo della storica compagnia che organizza la rassegna all’Almagià e spettacoli “in strada”: «All’aperto raggiungi anche i pubblici più lontani» di Federica Angelini

La compagnia Teatro del Drago prosegue la tradizione della famiglia d’Arte Monticelli (vedi box della pagina a fianco), oggi rappresentata da Andrea e Mauro, e concentra la propria attività su due versanti: quello della tradizione, con gli spettacoli e la conservazione dei materiali della Collezione Monticelli al museo La Casa delle Marionette (in vicolo Padenna 4a, in centro a Ravenna), e quello della ricerca, attraverso gli spettacoli di teatro di figura contemporaneo, come dimostra anche la nuova produzione Il magico cerchio di Prospero ispirata alla Tempesta di Shakespeare che debutta domenica 25 novembre alle 18 all’Almagià all’interno della storica rassegna “Le arti della Marionetta”, ideata proprio dal Drago e giunta quest’anno alla sua XXX edizione. La compagnia si occupa anche della direzione di “Casola è una Favola”, in estate, dal 2015 ha la direzione artistica e organizzativa dello storico festival internazionale “Arrivano Dal Mare!” e cura la stagione del teatro comunale di Gambettola. Oltreché attrice e autrice, Roberta Colombo, moglie di Andrea, è co-direttrice artistica di una struttura che conta in tutto una quarantina di collaboratori durante l’anno. Roberta, perché continuare a fare un mestiere così oggi? E perché rivolgersi a un pubblico per ragazzi? «Andrea e Mauro risponderebbero, essendo loro la quinta generazione di una storica famiglia di teatro di figura, che fare questo mestiere è nel loro dna. Il Teatro del Drago è una compagnia che produce spettacoli di teatro usando le figure, siano esse burattini, marionette o pupazzi, non necessariamente per bambini anche se è vero che dal secondo dopoguerra in poi in Italia il teatro di figura ha un pubblico composto al 90 percento da famiglie con bambini, questa è un anomalia italiana, non è così in Francia o nel Nord Europa, dove il teatro di figura per “adulti” è molto comune nel-

le programmazioni in serale. Perché questo sia successo è difficile a dirsi, ma il pubblico non te lo scegli, è il pubblico che sceglie te. Personalmente, a me piace molto lavorare con e per i bambini e le famiglie, del resto ho cominciato così come attrice, con la Drammatico Vegetale, tanti anni fa. Lavorare non solo per, ma con le nuove generazioni significa avere di fronte una realtà precisa, non chiudersi nel proprio bozzolo di artista, ma restare aperto agli stimoli. I bambini non fingono, tu non puoi fingere davanti a loro e se uno

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spettacolo non funziona lo capisci subito. Inoltre ci piace lavorare con le famiglie perché ci siamo resi conto che, in questi anni di profondo sbandamento, il teatro è ancora visto come un punto di riferimento». Come è cambiato il pubblico in questi anni? «Diciamo che il pubblico che viene in teatro è composto perlopiù delle stesse persone che frequentano anche la biblioteca, il museo o portano i figli ai laboratori artistici, appartengono a una fascia socioeconomica ben precisa. Per fortuna programmando sia in inverno al chiuso che all’aperto siamo riusciti sia a fidelizzare un certo numero di famiglie, sia a vedere un po’ di ricambio e anche diversi pubblici. L’Almagià è uno spazio privilegiato, “aperto” incute meno timore di un teatro all’italiana e questo abbiamo visto che ha reso più facile il contatto con le “famiglie più lontane”. Ci sono ormai giovani genitori che vengono con i loro figli e che sono stati nostri spettatori da piccoli. In generale ci sforziamo di fare e di proporre, nelle rassegne, un teatro popolare, di qualità, proponendo le migliori produzioni italiane ma che sia alla portata di tutti, quello che ci interessa è un teatro inclusivo. Abbiamo mi pare un bisogno viscerale di una cultura popolare in Italia, una cultura che parli e dialoghi con tutti senza chiusure. Anche per questo cerchiamo di mantenere una politica dei prezzi bassi». Come da tradizione del teatro di figura, voi fate anche spettacolo in strada, senza biglietto d’ingresso. In quel caso, cosa succede in termini di pubblico? «Succede che si amplia moltissimo, vedi persone che in teatro, e nemmeno all’Almagià, vedrai mai. L’esperienza più recente è quella della scorsa estate ai Giardini Speyer grazie al coworking con Teranga e Cittattiva, un momento bellissimo. Ma penso ancora con rammarico al fatto che la precedente Amministrazione comunale decise di non finanziare più le rassegne estive nei parchi della città dove a ogni spettacolo partecipavano fino a 400 persone». A proposito di finanziamenti. Voi avete una convenzione con il Comune, finanziamenti dalla Regione, avete ovviamente gli incassi dei biglietti. Sono sufficienti i fondi? «Purtroppo in Italia c’è da sempre una miopia politica che fa sì che non si investa in cultura come sarebbe necessario fare, questo sembrerebbe un paradosso visto il nostro incredibile patrimonio. Per fortuna qui la Regione e il Comune sono invece da sempre fiori all’occhiello nel panorama culturale italiano, anche se il sistema non è semplice e non facilita gli operatori, che devono continuamente anticipare soldi che arriveranno solo una volta rendicontato. Questo


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Famiglia Monticelli: 5 generazioni di burattinai La famiglia d’Arte Monticelli è una delle più longeve formazioni artistiche italiane con una storia che inizia circa a metà dell’Ottocento. A Ravenna sono arrivati nel secondo dopoguerra seguendo il pubblico delle vacanze in riviera e in questa città hanno preso per la prima volta la residenza. Una delle sue peculiarità è quella di essere riuscita a tramandare fino a oggi il lavoro artistico di padre in figlio e a coinvolgere in questo mestiere i propri collaboratori. Ciò ha permesso di non disperdere un notevole patrimonio teatrale e di conservarlo integro, tramandandolo per via diretta di generazione in generazione. Dal 1979 dà vita alla compagnia “Teatro del Drago”. Oggi i fratelli Mauro e Andrea, gli attuali Direttori Artistici, rappresentano la quinta generazione di questa ininterrotta tradizione.

fa sì che tutti noi siamo di fatto in mano alle banche, che anticipano il necessario per programmare. È una situazione diffusa, è per tutti così. I biglietti naturalmente contribuiscono, ma non possono bastare, noi abbiamo una media di 200 persone a spettacolo, ma con biglietti a 5 e 7 euro si capisce bene che non si riescono a coprire le spese di un evento che – con personale, cachet, promozione, Siae – si aggirano sui 3.000/4.000 euro. Senza considerare tutto il nostro lavoro di direzione e organizzazione che si svolge tutto l’anno nella ricerca di spettacoli ed eventi. Ad Halloween, quest’anno, per esempio, abbiamo realizzato tre microproduzioni nuove e concepito un nuovo evento rivolto ai piccolissimi. È stato un successo (abbiamo sfiorato le 300 presenze) e noi ne siamo stati felici, ma certo a spingerci è soprattutto la passione per ciò che facciamo e l’idea che la cultura possa migliorare la qualità della vita. Fortuna vuole che non siamo più iscritti alle liste dei “poveri del paese” come lo era la famiglia Monticelli negli anni ‘50, e quindi, procediamo, pur con fatica ma con orgoglio e tenacia». Quindi siete tutto sommato soddisfatti? «Sì, la convenzione per noi va bene (per il 2018 hanno ricevuto 33mila euro, 10mila dei quali vanno a Massimiliano Venturi, partner della convenzione, che intervistiamo qui a fianco, ndr), l’unico rammarico è non aver ancora trovato il modo di avere finanziamenti sulla gestione del museo La casa delle Marionette che, per quanto piccolo, rappresenta un’eccellenza a livello nazionale. Ma naturalmente la soddisfazione maggiore viene dalle famiglie che mostrano gratitudine e un atteggiamento benevolo per quello che fai, in un mondo dove sembra spesso prevalere l’offesa». E poi ci sono le date delle vostre tournée, siete stati in tutto il mondo, soprattutto con il vostro celeberrimo Pinocchio, dal Texas al Giappone… «Sì, è vero, sono state tournée importanti con oltre ottanta date e siamo andati anche in Cina, mentre la prossima meta sarà a gennaio l’International Puppet Festival di Chicago. Un tempo quella era l’entrata principale per la compagnia. In generale però purtroppo in Italia negli ultimi dieci anni il mercato ha avuto un regresso, l’impoverimento di tanti piccoli Comuni ha fatto sì che si faccia meno attenzione alla qualità della proposta, magari scegliendo anche scorciatoie nei pagamenti che una società etica e strutturata come la nostra non può permettersi. Nel 2000 arrivavamo a 170 spettacoli l’anno con moltissime “doppie”, oggi siamo a un’ottantina». Il pubblico dei più piccoli oggi sarà un pubblico dei più grandi domani? «Noi, un po’ scherzando e un po’ no, diciamo sempre che poi li consegniamo alla “non-scuola” (il progetto di Ravenna Teatro che coinvolge i ragazzi di scuole medie e superiori nella produzione di una serie di spettacoli ogni anno, ndr). In realtà non lo sappiamo cosa accade a tanti di loro nel periodo adolescenziale, magari vanno al cinema o dedicano la loro passione alla musica, ma se hai messo basi solide è facile che poi, da adulti, al teatro possano anche tornare. Da alcuni anni abbiamo attivo il progetto “Le arti crescono”, per lasciare una porticina sempre aperta ai ragazzi dagli 11 ai 17 anni incuriosita dalla nostra professione». E chi porterà avanti la tradizione Monticelli? C’è in effetti una giovane Monticelli che abbiamo visto spesso in scena… «Chissà, ora ha solo 16 anni e per lei il teatro è effettivamente il suo habitat. Il tema del ricambio generazionale sicuramente esiste, e le condizioni non sempre semplici in cui ci troviamo a lavorare non lo facilitano. Anche per questo negli ultimi dieci anni abbiamo investito molto nella formazione delle nuove generazioni. Molto importante in questa ottica è anche il lavoro che da 14 anni stiamo svolgendo con la Rete di Associazioni Almagiá, in convenzione con l’assessorato alle Politiche Giovanili».

TEATRO DI STRADA

Dalla scuola di regia in Polonia agli spettacoli nelle periferie: «Porto i burattini dove non c’è mai niente...» Massimiliano Venturi ha iniziato al Dams con la ricerca, ora organizza rassegne «popolari e rock’n’roll per un pubblico trasversale» Dal teatro di Grotowski ai burattini. Massimiliano Venturi – volto noto anche per essere il presidente del consiglio territoriale di Sant’Alberto (tra le file del Pd) – dal teatro di ricerca ai tempi del Dams, quando a fine anni novanta fondò la compagnia Teatro dell’Aglio, è diventato (dopo una specializzazione di sei anni in Polonia, dove si è diplomato in regia all’Accademia statale) uno dei burattinai più richiesti della zona (con oltre sessanta pezzi e alcuni teatrini autocostruiti), nonché organizzatore di rassegne che nel corso de-

Colombo (Drago): «Siamo soddisfatti per la convenzione con il Comune, l’unico rammarico è la mancanza di finanziamenti per La casa delle Marionette»

gli ultimi anni hanno contribuito ad animare il panorama di iniziative per ragazzi della provincia. «Credo di essere riuscito un pezzo alla volta a portare qualcosa dove non c’era mai niente: anziché dire alla gente di venire a teatro, abbiamo portato i burattini nelle periferie, nelle decine di frazioni del comune di Ravenna». Il prossimo anno infatti la sua rassegna “Burattini alla riscossa”, con spettacoli in particolare nel forese, compie tredici anni e già dal 2004 Venturi ha iniziato il suo progetto a Fornace Zarattini. Rassegne che hanno coinvolto un pubblico trasversale «diciamo che cerco di portare in cartellone spettacoli molto pop, oltre che popolari, quasi rock’n’roll, che portano spesso bambini poi diventati ragazzini a tornare senza genitori, quando passiamo vicino a casa loro, o anche genitori a venire senza bambini». E con questa filosofia “Burattini alla riscossa” ha raggiunto stabilimenti balneari, feste paesane, la festa provinciale dell’Unità (dove in migliaia solitamente si accalcano per assistere a più spettacoli nella stessa serata) allargandosi anche fuori provincia, per una serie di appuntamenti estivi sui lidi ferraresi e una collaborazione con il comune di Comacchio, dove Venturi ha appena definito la programmazione natalizia e dove da sei anni gestisce il teatro comunale (anche la rassegna per adulti). «Non mi definisco un artista, ma piuttosto un artigiano, che per campare deve unire all’aspetto artistico anche quello da organizzatore di eventi – commenta Venturi –. D’altronde ricordo i miei primi spettacoli a 10-11 anni, nel garage di un amico, che tra l’altro ora viene a vedermi con la sua famiglia: era lui quello bravo con le mani a fare i burattini dietro il paravento che ci aveva costruito suo babbo, io ai tempi ero invece più bravo a invitare amici e a chiedere loro 500 lire a fine spettacolo...». (lu.ma.)

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16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

LA COMPAGNIA

Accademia Perduta: spettacoli per migliaia di piccoli e una vetrina biennale Il colosso romagnolo organizza rassegne a Faenza, Bagnacavallo, Cervia, Brisighella e ogni due anni il festival “Lampi di scena” nei teatri della Romagna A sinistra, Claudio Casadio in scena con Pollicino A destra un’immagine di Jack e il fagiolo magico, di cui Casadio ha curato la regia

Tra le realtà protagoniste assolute della programmazione per ragazzi nella provincia di Ravenna c’è indubbiamente Accademia Perduta/Romagna Teatri, vero e proprio colosso nella programmazione e produzione teatrale che accanto alle stagioni tradizionali da sempre cura appunto cartelli ad hoc per i più piccoli. Qualche numero della scorsa stagione (ma in programma ci sono lo stesso numero di spettacoli anche per quella in corso o che sta per iniziare) per rendere l’idea: al Goldoni di Bagnacavallo tre spettacoli hanno visto 638 presenze a cui si aggiungono 8 spettacoli di Teatro Scuola per 18 repliche e 2.981 presenze; al Masini di Faenza gli spettacoli in cartellone sono stati sei con 2.887 presenze a cui si aggiungono le 2.395 del Teatro Scuola per 7 spettacoli e 13 repliche, mentre al Comunale di Cervia con 3 spettacoli a dicembre in serale nel 2017 hanno fatto 286 presenze, oltre alle 582 dei 4 spettacoli del Teatro Scuola. Accademia Perduta cura inoltre una piccola parte del Teatro Scuola a Ravenna e una rassegna estiva sia a Brisighella che a Faenza. Ogni due anni, poi, organizza nei teatri della Romagna “Colpi di scena”, vera e propria vetrina delle produzioni di teatro per ragazzi dell’Emilia-Romagna che nell’ultima edizione, che si è svolta a luglio 2018, ha allargato lo sguardo anche al piano nazionale e internazionale con ospiti dall’est Europa e una programmazione che ha visto 34 spettacoli in scena (peraltro aperti al pubblico previa prenotazione). La manifestazione – realizzata con il sostegno del Ministero per i Beni e Attività Culturali e del Turismo, Regione, Comuni di Bagnacavallo, Faenza, Forlì, Unione della Romagna Faentina, Atmosfere Faentine 2018 e Associazione Atrium – richiama ogni edizione direttori artistici e operatori del settore che possono qui vedere spesso in anteprima nuove produzioni di eccellenza. Accanto a questo, come si diceva, Accademia Perduta/Romagna Teatri si è da sempre caratterizzata per l’importante produzione di spettacoli

per ragazzi. Ne abbiamo parlato in una lunga intervista sulla nostra rivista annuale appena uscita Palcoscenico, rivolta al co-fondatore nonché attore, autore e regista di tanti spettacoli soprattutto per ragazzi. Vi proponiamo qui alcune delle sue riflessioni proprio sul teatro per le famiglie. Casadio ci spiega come «il pubblico dei più giovani sia più esigente di quello degli adulti. Loro se si annoiano, non perdonano. Ed è fondamentale non considerarlo un lavoro si serie B, non sono spettacoli per ragazzi e basta. Bisogna quindi lavorarci con rispetto. Noi produciamo moltissimi spettacoli tra teatro d’attore, d’oggetti, di narrazione con diverse realtà (tra cui Tanti Cosi Progetti, Il Baule Volante) e ci sono attori che sono molto cresciuti». Un lavoro quello di Accademia Perduta che sembra privilegiare soprattutto la rilettura dei grandi classici, delle fiabe, laddove nel teatro per adulti sta privilegiando invece testi contemporanei di nuovi autori. «Vero, noi italiani, per i ragazzi, siamo sempre più orientati verso fiabe, sono storie che fanno parte di noi, che sono resistite nel tempo piene di significati e doppi sensi». E poi la domanda fatidica per chi fa sia teatro ragazzi sia teatro di prosa: portare i bambini a teatro significa “educare un futuro pubblico di adulti”? «Sinceramente non credo. Il teatro è propedeutico per sviluppare la fantasia, il senso critico, per emozionare, ma non necessariamente chi va a teatro alle materne o alle elementari ci tornerà da grande, sono questioni separate. Ciò non toglie che credo che per i bambini sia fondamentale vivere la magia del teatro, vedere qualcuno dal vivo, con te, al buio, che ti porta in una storia. Io continuo a stupirmi ogni volta che facendo Pollicino, giunto ormai a più di 1500 repliche, i bambini possano emozionarsi ed esclamare di meraviglia quando accendo un cerino in scena. Un cerino, nel mondo delle play station…». (fe. an.)

Tra i protagonisti l’attore e regista ravennate Claudio Casadio: «Ancora oggi il teatro ha una sua magia, anche nel mondo delle play station»

FAENZA

LA CASA DEL TEATRO (ANCHE PER RAGAZZI) DOVE SI ENTRA SENZA BIGLIETTO La storica compagnia dei Due Mondi continua a produrre novità e a ospitare altre realtà Storica realtà che si occupa anche di teatro per ragazzi del territorio faentino è il Teatro Due Mondi che privilegia, come spiega il direttore artistico Alberto Grilli, un teatro popolare da cui prende il nome anche la rassegna in corso alla Casa del Teatro di via Oberdan. «Un teatro popolare – dice Grilli – non è un teatro d'élite, vuole essere un teatro pubblico e al pubblico presta attenzione, se ne prende cura, vuole esserne abitato, crea uno spazio di relazione con la comunità, sviluppa complicità e senso di appartenenza». E all’interno di questa rassegna trovano spazio come ogni anno anche diversi spettacoli e appuntamenti pensati soprattutto per i ragazzi. In particolare, il prossimo è proprio in strada, il 15 dicembre nel centro storico di Faenza, con Fiesta, spettacolo storico del Teatro Due Mondi, replicato più di 500 volte in più di 30 Paesi, tra Europa, Asia e Sud America e liberamente tratto da un racconto di Gabriel García Márquez. Alla Casa del Teatro invece, il giorno dopo, ci sarà alle 16 un aggiornamento, proprio del Teatro Due Mondi, delle Nuove avventure dei musicanti di Brema (nella foto). La stagione proseguirà poi con diverse compagnie e spettacoli, tra cui il Pinocchio del Teatro del Drago (vedi p. 14). Ma accanto alla stagione ci sono laboratori per le scuole, per i più piccoli e gli adolescenti.E una peculiarità che sembra avvicinare il teatro di strada a quello “tradizionale”: niente biglietto di ingresso, semmai, per chi lo vuole, in uscita. «Non chiediamo di pagare un biglietto – spiegano dalla compagnia – ma di contribuire in maniera volontaria dopo la visione dello spettacolo, come segnale di consenso e di vicinanza, un regalo, non un obbligo. A ciascuno secondo le sue possibilità». Per un teatro popolare anche nei fatti e accessibile davvero a tutti.


PRIMO PIANO / 17 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’ARTISTA/1

Da “Arrivano dal Mare!” di Cervia alla carriera solista: il fulesta, burattinaio (e pedagogo) Strinati Una carriera nata ai Magazzini del Sale, quando la cittadina era capitale del teatro di figura

Vladimiro Strinati, artista cervese, può vantare una carriera lunga 30 anni, divisa fra il teatro di figura e quello di narrazione, come fulesta tradizionale. Dopo l'esperienza nel festival internazionale “Arrivano dal mare!” (fondato nel 1975 da Stefano Giunchi e Sergio Diotti e e per lungo tempo organizzato dall’omonima cooperativa), nel 2006 ha inaugurato una collaborazione con Danilo Conti che dura tutt'ora, per la gioia di tutti i bambini romagnoli amanti dei burattini. Laureato in pedagogia all’inizio degli anni ’90 con una tesi sul prototipo di coppia comica formato da Fagiolino e Sganapino. La sua attività si muove su un doppio binario: da una parte il teatro di figura, dall'altra la narrazione come fulesta. «Ho cominciato come fulesta assieme a Sergio Diotti. I burattini sono arrivati dopo, alla fine degli anni '90, quando ho iniziato a lavorare per il festival “Arrivano dal mare!”». Come iniziò la collaborazione? «Io volevo fare il calciatore, ma non avevo il fisico di Ronaldo! Quando ero esordiente nelle giovanili del Cervia, a centrocampo giocava Franco Belletti. Fu lui che mi portò dentro al Centro Teatro di Figura, che allora organizzava il festival». All’epoca quella cervese era una scena importante... «Sì, era un festival, internazionale. Venivano a Cervia le più grandi compagnie di tutto il mondo. Lì mi sono formato guardando gli spettacoli di burattini francesi e olandesi, o i pupi di Mimmo Cuticchio. Poi, verso la metà degli anni 2000, la collaborazione con il comune di Cervia s'interruppe (per anni il festival si è svolto a Gambettola e zone limitrofe, per tornare anche nel territorio ravennate con la nuova direzione di Teatro del Drago, vedi pagina 14, ndr) . Così cominciai la mia carriera da solista e nel 2006, in collaborazione con Danilo Conti, produssi il mio primo spettacolo di burattini». Spesso le compagnie di teatro di figura sono legate a una tradizione familiare. Nel suo caso com'è andata? «Per me è stato veramente un caso. A parte i laboratori scolastici, non ho mai avuto esperienze teatrali classicamente intese. “Arrivano dal mare!” si faceva ai Magazzini del Sale, a 100 metri da casa mia: era difficile evitarlo». Cosa le dissero i suoi genitori? «Quando cominciai, in famiglia si diceva: “lo pagano anche!” L'hanno presa abbastanza bene». Che tipo di teatro è quello dei burattini? «È un vero teatro popolare. Accomuna i gusti dei bambini e dei grandi. Lo vedo quando faccio spettacoli all'aperto, d'estate: invece di andarsene, il pubblico viene attirato. Poi, come in tutti i campi, alcuni spettacoli sono fatti con le unghie dei piedi. La sfida è quella di realizzare un altro tipo di spettacoli, curando la drammaturgia, la regìa, la vocalità, i movimenti». Com'è cambiato in questi anni pubblico dei bambini? «Siamo cambiati tutti, bambini compresi. Ma ancora oggi i burattini riempiono i teatri». Come se lo spiega? «Anche da pedagogista, non lo so! Forse per la chiarezza del teatro. Ci sono dei punti fermi: il buono e il cattivo, le bastonate, i caratteri. Sono archetipi intatti da secoli: forse è questa la ragione». Spesso presumiamo che una platea di bambini non sia abbastanza raffinata per capire la bellezza di uno spettacolo. Ma può succedere che uno spettacolo faccia fiasco? «Difficile dirlo. Per me è un fiasco quando il burattinaio continua a fare cose “facili”. Se io bastono Fagiolino per 10 minuti i bambini ridono, ma cosa ho comunicato?» Su cosa sta lavorando in questo momento? «Il prossimo anno dovremo produrre un nuovo spettacolo. In questi mesi di pausa mi sono capitate sotto mano delle notizie sulla figura dell'accabadora, sulla quale Michela Murgia ha anche scritto un libro. Ho proposto a Danilo di lavorare su questo racconto per grandi: vedremo che succede». Iacopo Gardelli

L’ARTISTA/2

DANILO CONTI DI “TANTI COSI PROGETTI”: «SONO LE FIGURE E I PUPAZZI CHE HANNO TROVATO ME» L’attore e autore è tra gli artisti più amati e con la sua compagnia ha dato vita a spettacoli storici come I tre Porcellini Danilo Conti è attore, danzatore, regista, curatore di progetti artistici e pedagogici, creatore ed interprete di spettacoli memorabili. È fondatore, assieme ad Antonella Piroli, del gruppo Tanti Cosi Progetti con cui realizzaa, co-prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri, spettacoli che segnano la storia del Teatro per Ragazzi in Italia, come i pluripremiati Un castello di carte e I tre porcellini. TCP è tra i fondatori della Casa delle Arti per l’Infanzia e realizza progetti teatrali con le scuole di Faenza e Ravenna. Come regista ha collaborato con il Teatro degli Accettella di Roma e con il Teatro dei Burattini di Vladimiro Strinati. Alla domanda su come sia giunto alla relazione con pupazzi, burattini e figure risponde: «Potrei dire che i pupazzi, gli oggetti, le figure hanno trovato me. All'inizio degli anni '90 ho fatto un incontro importante, ho conosciuto Sonia Gonzalez e il suo lavoro di artista di teatro di figura, poetessa e drammaturga. Aveva fondato a Caracas il Teatro Naku, poi si era trasferita in Europa, ed è capitata proprio a Ravenna. Insieme abbiamo realizzato spettacoli importanti come Angelo, tra i finalisti ai premi ETI Scenario e Stregagatto,e iniziato la collaborazione con Accademia Perduta. Attraverso le varie tournée italiane, europee, sudamericane e il lavoro di creazione ho iniziato il dialogo con oggetti, pupazzi. La figura, il pupazzo, la forma indefinita, in simbiosi con il corpo, di cui è prolungamento. Sono nati in questo modo i vari Lupi: I tre Porcellini, Cappuccetto Rosso, Il Lupo e i 7 Capretti, Zuppa di Sasso. Ma anche il rapporto con le figure dei Tarocchi di Un Castello di Carte e Mr. Mentall il Porcellino e Mr Wendall il Gorilla, o Elisenda che come veri attori interpretano ruoli in differenti spettacoli». Spiega che per i ragazzi «recitare implica una esplorazione, una conoscenza del proprio corpo, del suo stare sulla terra, in uno spazio, condividerlo con altri corpi, con altre forme. Crea un'attitudine a rispettare se stessi, a scoprire i propri punti di forza e le proprie debolezze». E da lui arrivano consigli per chi è interessato a questo mondo: «la rivista online Eolo (www.eolo-ragazzi.it) è molto utile per conoscere, approfondire l'argomento. Le sue rubriche offrono informazioni su rassegne, festival, ma anche recensioni, contributi di artisti, operatori, studiosi e critici. Consiglio inoltre www.assitejitalia.it, un portale che riunisce tutte le realtà più importanti produttive e progettuali del teatro per l'infanzia e non solo». Erika Baldini

NUOVO BAR di fianco al Br ico Io di Lugo

1 DICEMBRE ore 19

Concerto dei

MAMA MOUSE con Apericena Ricco buffet per tutti in compagnia di un buon vino e della buona musica via Provinciale Felisio 78/1 LUGO


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

LIBRI/1

Il premio Volponi a Matteo Cavezzali con Icarus

LIBRI/2 Verasani e Sideri a “Il tempo ritrovato”

IN MEMORIAM DI MARCO DEZZI BARDESCHI, RICERCATORE DELL’AUTENTICITÀ DEI MONUMENTI Era stato autore del progetto di conservazione della Classense tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80

Il nostro collaboratore si aggiudica il prestigioso riconoscimento nella sezione opera prima

Prestigioso riconoscimento per il nostro collaboratore Matteo Cavezzali, che ha esordito in veste di scrittore e si è aggiudicato uno dei premi letterari più ambiti a livello nazionale, il Volponi di Fermo, il più importante premio letterario italiano per libri di “impegno civile”. Negli anni è stato vinto da autori come Ascanio Celestini, Nicola Lagioia, Walter Siti e Simona Vinci. Il suo libro, Icarus. Ascesa e caduta di Raul Gardini (pubblicato da Minimum Fax lo scorso luglio, già alla quarta ristampa e recensito dalla grande stampa nazionale) è stato considerato il migliore nella sezione “Opera Prima”. Il libro racconta la parabola del più noto imprenditore di Ravenna a 25 anni dalla morte, tra cronaca e finzione, biografia e autobiografia. Il prossimo appuntamento nel Ravennate con l’autore è il 29 novembre a Bagnacavallo, al Boccon Divino, alle 21 con il sindaco Eleonora Proni. Cavezzali è noto nel Ravennate anche per essere il direttore artistico di ScrittuRa Festival e della rassegna “Il tempo ritrovato”.

IL RICORDO

Per la rassegna “Il tempo ritrovato” doppio appuntamento alla Classense alle 18. Come anticipato sullo scorso numero, ed eccezionalmente di giovedì, il 22 novembre arriva Grazia Verasani con il suo ultimo libro edito da La nave di Teseo La vita com’è. Il 28 novembre la rassegna torna invece al tradizionale mercoledì con la presentazione ufficiale di Partigiani. Storie della Resistenza raccontate a teatro (Fernandel, 2018). Una raccolta di testi scritti da Eugenio Sideri (nella foto), autore e regista della compagnia Lady Godiva che da anni lavora sui temi della Resistenza. La presentazione, a cura di Matteo Cavezzali vedrà anche la presenza di alcuni attori ed attrici della compagnia che metteranno in scena alcuni testi.

È scomparso a 84 anni, in questi giorni, a Firenze, Marco Dezzi Bardeschi, tra i più illustri architetti italiani, un maestro nella cultura della conservazione dei monumenti. Allievo di Giovanni Michelucci e di Piero Sampaolesi, nella sua ricca vita di studioso e progettista, Marco Dezzi Bardeschi ha incontrato anche Ravenna. Si era nel 1976 e il giovane architetto, fresco di nomina a professore ordinario di Restauro dei monumenti al Politecnico di Milano, veniva incaricato dal Comune di Ravenna di effettuare le indagini preliminari a un intervento programmato di conservazione e di recupero del complesso Classense. Quelle indagini dovevano servire a costituire, dopo anni di “restauri distruttivi e di riusi impropri”, l’effettiva autenticità storica della Fabbrica. Nascevano così i suoi scritti sugli architetti Giuseppe Antonio Soratini e Camillo Morigia, gli artefici dei settecenteschi spazi bibliotecari, e l’esplorazione sugli archivi cittadini per ricostruire la cronistoria dei lavori compiuti sulla grandiosa fabbrica Camaldolese, la Classense, dal 1515, anno della fondazione, al 1975. Indagini interdisciplinari che non tralasciavano di documentare e la significativa presenza avuta dal monastero nella topografia cittadina e gli effetti che la cultura del restauro, negli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento, grazie a Corrado Ricci, aveva prodotto sui più prestigiosi monumenti della città. Una coerente e coordinata attività di studio confluita, ad eccezione dello scritto sul Morigia, nel volume Ravenna la fabbrica della città. La città la cultura la fabbrica ancora oggi fonte insostituibile di informazioni. Tutto andava in direzione di un progetto destinato a “procedere su un doppio registro: quello della conservazione (senza privilegi, né selezioni di parti) di ciò che già esisteva e costituiva il risultato dell’accumulazione materica che la storia consegnava in eredità; e quello dell’innovazione ossia del nuovo apporto, autonomo, che a nostra volta lasciamo impresso sulla fabbrica a testimonianza del nostro uso e del nostro passaggio”. Così scriveva, esponendo nel secondo volume attinente al cantiere della Manica lunga il suo progetto d’intervento. Una svolta metodologica netta nella cultura del restauro, che Dezzi Bardeschi riteneva dovesse essere sostituito dal termine “conservazione”, dove egli, con la passione che distingueva ogni suo “atto d’amore” nei confronti di uno spazio monumentale degradato, “calava la sua offerta di idee e di materiali” conducendo appunto il cantiere “all’insegna dell’aggiungere, non del sottrarre”. La sala degli otto pilastri al piano terreno, le sale di lettura al piano ammezzato della Manica Lunga, con la scala d’accesso tra il piano ammezzato e il primo piano, sono lì a testimoniare l’inconfondibile segno architettonico lasciato sul palinsesto classense da un maestro eclettico, poliedrico, che puntava sempre, in perfetta sintonia con le linee culturali indicate dai bibliotecari, su soluzioni di alta creatività come testimonia il pavimento a mosaico della Manica Lunga da lui ideato e disegnato, in stretta sinergia con Maria Grazia Brunetti che ne fu la realizzatrice, dove chiaro è il percorso di un’attività teorica e progettuale imperniata sulla lezione umanistica di Leon Battista Alberti, omaggiato di un suo simbolo, l’occhio alato, realizzato “con impasto di candidi frammenti vetrosi”, angolo visuale di percorsi concettuali, fantastici ed ellittici che si dipanano tra ciottoli di fiume, granito e vetri colorati. Il tutto, annotava Dezzi, “scandito da aerei punti luce, come luminosi pianeti scagliati in aria da archi tesi di fili di ferro color cielo”. Oggi, purtroppo, quelle “soluzioni di alta narratività” dall’autore così descritte risplendono solo in un indimenticabile reportage fotografico effettuato al momento dell’inaugurazione da Gabriele Basilico. Quei punti luce, pur visibili allo sguardo di chi oggi si affaccia nella sala, andrebbero ripristinati nelle loro originarie modalità, per rimanere fedeli alla memoria artistica di un grande dell’architettura italiana. Donatino Domini e Alberto Giorgio Cassani


SOCIETÀ / 19 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

INCONTRI/1

L’AUTORE

INCONTRI/2

SigarOne: gli architetti Rambelli e Mecozzi sul progetto di recupero dell’ex Sir al Moog

Roberto Mercadini a una “Massa di libri”

Terzo appuntamento per la rassegna “I Sabati del Moog”, curata da Ivano Mazzani, che sabato 24 novembre, sempre alle 18 in vicolo Padenna a Ravenna, vede ospiti gli architetti Emilio Rambelli e Giovanni Mecozzi sul progetto “SigarOne: un possibile recupero leggero. Una nuova strada e un nuovo futuro possibile per il magazzino Ex Sir”. Si tratta di un complesso progetto di recupero di uno degli edifici simbolo della Darsena che ha portato lo studio di architettura a vincere nel 2014 il premio IQU nella sezione "Rigenerazione e recupero urbano".

Il 22 novembre alle 20.30 arriva al centro Culturale Venturini di Massa Lombarda, per la rassegna “Una massa di libri”, Roberto Mercadini, poeta performer noto per gli spettacoli di narrazione. Presenterà il suo primo romanzo Storia perfetta dell’errore (Rizzoli, 2018).

L’uomo liquido di Morozzi alla libreria Liberamente

Il teatro di Marco Martinelli con Maria Pesce e i sotterranei di Ravenna con Paola Novara Nuovo incontro del Centro Relazioni Culturali alle 18, il 23 novembre, alla Classense con Maria Dolores Pesce che presenta il suo ultimo lavoro Marco Martinelli. Un drammaturgo corsaro. Sarà presente lo stesso Martinelli. L’incontro successivo è per il 27 novembre, per lo Speciale Romagna con Paola Novara che ha di recente dato alle stampe il volume Sotterranei e segreti di Ravenna (Il Ponte Vecchio). Saranno presenti anche l’assessore alla cultura del Comune di Ravenna Elsa Signorino e l’autore Marcello Simoni.

Chi salvò davvero Sant’Apollinare in Classe? Guido Ceroni lo spiega alla Domus Per la tradizionale rassegna I “Malfattori” alla Domus dei Tappeti di Pietra alle 18, il 28 novembre Guido Ceroni racconterà chi salvò davvero la Basilica di Sant’Apollinare in Classe nel 1944.

L’AMATISSIMO MARCO MALVALDI A LUGO Per la rassegna Il caffé letterario, lunedì 26 novembre alle 21 all’Hotel Ala d'Oro di Lugo è atteso Marco Malvaldi, il noto e amatissimo autore famoso soprattutto per aver dato vita alla divertente compagnia del “Bar Lume” edita da Sellerio. Ora arriva però a presentare il nuovo romanzo, edito da Giunti, dal titolo “La misura dell’uomo”. Il libro racconto di una vicenda che vede il duca di Milano, Ludovico il Moro, aver bisogno dell’aiuto di Leonardo per una vicenda delicatissima: un giovane del suo entourage è stato trovato morto in circostanze misteriose. Inizia così un'indagine serrata, sulla quale Leonardo prende appunti sul più segreto dei suoi taccuini che tiene sotto le vesti, vicino al cuore. Quello di cui tutti, da centinaia di anni, desiderano conoscere il contenuto.

PROIEZIONI/1 Sulla mia pelle alla sala Strocchi

PROIEZIONI/2 Due film con la Uaar per CineBrian

È in programma a Ravenna la proiezione del film Sulla mia pelle che racconta l’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, il geometra morto nel 2009 per le contusioni e i colpi subiti dopo un arresto per spaccio (a processo i carabinieri che quella notte lo fermarono). Appuntamento il 25 novembre alle 20.30 all’ex sala Strocchi (via Maggiore 71) con l’organizzazione dei Giovani democratici.

Al Dock 61 di via Magazzini Posteriori a Ravenna, la Uaar organizza due appuntamenti con “CineBrian”, selezione dei film vincitori del Premio Brian alla Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia (con aperitivo e film dalle 19.30); il 22 novembre in programma Il caso Spotlight di di Tom McCarthy e il 29 novembre Religiolus - Vedere per credere di Larry Charles.

Venerdì 23 novembre alle 18.30 lo scrittore Gianluca Morozzi sarà ospite alla libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna con il suo nuovo romanzo L'uomo liquido, sequel de L'uomo liscio.

Il verme di Fabio Mongardi alla rocca di Bagnara Terzo e ultimo appuntamento a Bagnara di Romagna con “Trame”, la rassegna letteraria che si svolge nella sala consiliare della Rocca sforzesca. Domenica 25 novembre, alle 17, Fabio Mongardi che presenterà Il Verme (Parallelo45, 2018), un giallo ambientato a Ravenna.

L’amore di Maurizio Maggiani a Giovecca di Lugo Giovedì 29 novembre nuovo appuntamento con l’Autunno letterario al centro civico di Giovecca di Lugo quando ospite alle 21 sarà lo scrittore Maurizio Maggiani con il suo nuovo, apprezzatissimo, romanzo pubblicato da Feltrinelli L’amore. Il libro è incentrato su un rapporto di coppia tra due persone non più giovani e dove non mancano richiami alla Romagna in cui lo scrittore vive da qualche anno.


20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

VIOLENZA SULLE DONNE/1

VIOLENZA SULLE DONNE/2

Seminari, spettacoli, incontri e letture (anche) in carcere Le iniziative del cartellone “Una società per relazioni” a ridosso della giornata internazionale dedicata alla lotta contro la discriminazione e gli abusi di genere IL RICONOSCIMENTO Prosegue il fitto cartellono di “Una società per relazioni” promosso dal Comune di Ravenna a cui partecipano tantissime associazioni. Tra gli appuntamenti, venerdì 23 novembre, dalle 9, nella sala Buzzi in viale Berlinguer 11, si tiene il seminario formativo aperto alla cittadinanza “Violenza assistita e orfani speciali”; a cura di associazione Dalla parte dei minori. Alle 18, nel centro Cisim in viale Parini 48 a Lido Adriano incontro pubblico su “Stereotipi, giudizi e…l’identità?” alle 20.30 proiezione del film E ora dove andiamo di Nadine Labaki; una commedia al femminile contro l’integralismo; a cura di Libra cooperativa sociale e Cisim; mentre alle 21 al Teatro Rasi, in via Di Roma 39,ci sarà lo spettacolo teatrale Oltre con la presenza di Sonia Davis e il maestro Mario Accardo (ingresso gratuito), a cura di Bolero Danzante asd. Sabato 24 novembre alle 10 in piazza Del Popolo presentazione del progetto “Dante esule” di Giampiero Corelli, fotoreporter e Performance sul femminicidio presentazione del libro e seminario informativo Il male facile: femminicidi quotidiani; a cura dell’associazione Linea Rosa; nella sala Garatoni 1, dalle 17 alle 20.30 ci saranno invece le “Letture dinamiche” per affrontare il tema delle dinamiche di potere tra i generi, a cura delle attrici del Libero teatro del Labirinto. A seguire si terrà presentazione dei corsi psicoeducativi Io mi sento promossi da associazione Puc; ingresso gratuito. A cura di Psicologia Urbana Creativa. Domenica 25 novembre, alle 9, nella Casa circondariale di via Port’Aurea approndano le “Letture Inside Out” a cura delle operatrici di Linea Rosa e lettrici di Lions club Dante Alighieri con approfondimenti di alcuni ospiti della Casa Circondariale; ci saranno inoltre installazioni a cura

PREMIATO IL COMUNE CON “IMMAGINI AMICHE” Ravenna vince il premio “Immagini Amiche”, promosso dall’Udi con il patrocinio del Parlamento europeo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Ouidad Bakkali, assessora alle Politiche e cultura di genere e alla pubblica istruzione e infanzia, ha ritirato il premio nel teatro comunale di Carpi il 17 novembre. Il concorso premia la comunicazione socialmente responsabile nell’ambito dell’ identità femminile.

delle donne e dei loro figli ospiti delle case rifugio; a cura dell’associazione Linea Rosa. Infine, la performance itinerante “Parole in transito per dire no alla violenza sulle donne” si terrà alla mattina nella casa circondariale e alle 17.30 nel centro commerciale Esp dove è peraltro ancora visibile il progetto “Oro rosso” di Stefania Prandi che documenta lo sfruttamento del lavoro femminile nei campi agricoli del Mediterraneo. Altri eventi sul tema proseguiranno fino al 13 dicembre.

SOLIDARIETÀ Alleanza Coop 3.0 per Sos Donna

RISTRUTTURAZIONI A 360° SMALTIMENTO AMIANTO www.ravennagrondaie.com Via Giulio Pastore, 12 - Ravenna Tel: 0544 215658 - Cell: 331 8013309 Fax: 0544 211546 rgsrl.info@gmail.com

“Noi ci spendiamo, e tu?” è lo slogan che accompagnerà la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne per Coop Alleanza 3.0 che promuove una raccolta fondi nelle giornate del 23, 24 e 25 novembre: l’1% sull’acquisto dei prodotti a marchio Coop verrà donato ai centri antiviolenza e alle associazioni del territorio a sostegno delle donne. In particolare i supermercati della provincia di Ravenna per il 2018 doneranno il ricavato della raccolta fondi all’Associazione Sos Donna, centro antiviolenza di Faenza, che sarà presente con diversi punti informativi nei vari supermercati. come coop Maioliche, Esp e Globo.

PASSEGGIATA IN ROSSO E TANTI APPUNTAMENTI Nella Bassa Romagna anche lo sport si mobilita Nei Comuni della Bassa Romagna si alterneranno gli eventi per celebrare la giornata contro la violenza sulla donna. Momento clou in contemporanea per tutti sarà la “camminata in rosso”, il 25 novembre alle 20. Ai partecipanti è richiesta una torcia e un indumento o accessorio di colore rosso. Ad Alfonsine il ritrovo è alle 19.30 davanti a Palazzo Marini; a Bagnacavallo ci si ritrova alle 20 in piazza Libertà; a Bagnara alle 20 davanti al Municipio; a Conselice alle 19.45 davanti alla Torre civica; a Cotignola alle 19.45 alla biblioteca “Luigi Varoli”; a Fusignano alle 20 in piazza Corelli; a Lugo alle 20 davanti alla Rocca; a Massa Lombarda alle 20 in piazza Matteotti; a Sant’Agata sul Santerno davanti al Municipio in piazza Garibaldi alle 20. Tra gli appuntamenti che precederanno la domenica, si segnala ad Alfonsine il 22 novembre al cinema Gulliver alle 21 la proiezione del film Cosa dirà la gente? di Iram Haq mentre il 25 novembre alle 21 spazio lo spettacolo teatrale Le donne di Aristofane messo in scena all’auditorium delle scuole medie dalla Compagnia Beppe Aurilia Theatre di Ravenna. A Bagnacavallo il 24 novembre alle 16 il palazzetto dello sport ospita la manifestazione “Lo sport contro la violenza sulle donne”. Il 25 novembre alle 21 al Museo Civico delle Cappuccine ci sarà la presentazione del libro Le parole giuste. Come la comunicazione può contrastare la violenza maschile contro le donne, a cura degli autori Nadia Somma e Luca Martini. Conselice organizza “Via d’uscita” dalle 14.30 in piazza Foresti: un’installazione labirintica con opere di artisti locali e performance Jazzercise. A Cotignola il 25 novembre alle 21 al Teatro Binario va in scena lo spettacolo Lo sapevamo tutti, regia collegiale di Serena Radicioni, Carlo Sella, Roberta Xella, Piero Zama e musiche di Roberta Xella (anche al Rossini di Lugo il 29). A Fusignano il 23 novembre, alle 21, l’auditorium “Arcangelo Corelli” ospita lo spettacolo Il cuore che pensa con Paola Biondi e Debora Brunialti al piano, Elena Cecconi al flauto, Carmen Pupillo e Laura Trimarchi. A Lugo il 22, nel Salone estense della Rocca, alle 20.45 si svolgerà l’incontro pubblico “In rete per le donne vittime di violenza – Quali buone prassi?” sulle risposte del centro antiviolenza Demetra - Donne in aiuto, dei Servizi socio sanitari e delle Forze dell’ordine. Il 23 novembre alle 20.45 nella sala Polivalente della casa del popolo a Voltana ci sarà una serata tutta al femminile con un omaggio a Mina. Il 28 novembre dalle 19 spazio alla presentazione dello spettacolo Leggere per... ballare nel Salone Estense della Rocca. A Massa Lombarda il 23 novembre alle 14.30 nella Sala del Carmine, c’è il convegno “Scuole in rete contro la violenza - prospettive, esperienze, linee d'indirizzo”. La giornata si concluderà alle 21 sempre nella sala del Carmine con lo spettacolo teatrale Spalle al Muro della scuola di teatro “La Bassa”. Il 24 novembre alle 21 si esibisce l’Ensemble FemmeFolk al Circolo Polisportiva Massese. A Sant’Agata sul Santerno l’appuntamento è per il 25 novembre alle 20.45 circa, dopo la “camminata in rosso”, con l’incontro Violenza e questioni di genere: riflessione aperta tra letteratura e contemporaneità alla biblioteca Garotti. Programma completo è su www.labassaromagna.it.


SALUTE e BENESSERE

SPECIALE / I 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

POLITICHE SOCIOSANITARIE

Il piano triennale di zona da 33 milioni di euro Approvati gli investimenti del distretto territoriale ravennate per progetti e interventi dedicati alla salute dei cittadini e al benessere sociale del capoluogo, di Cervia e di Russi Su proposta dell’assessora ai Servizi sociali, del Comune di Ravenna, Valentina Morigi, la giunta ha approvato nei giorni scorsi il programma attuativo 2018 del “Piano di zona triennale per la salute e il benessere sociale”. L’importante documento, che può essere definito come il “piano regolatore generale del sociale”, si articola in schede di intervento secondo le linee guida stabilite dalla Regione Emilia Romagna ed individua una sezione speciale denominata “Lotta alla povertà” che si prefigge il contrasto dell’esclusione sociale, ma investe tutti i settori del sociale e della salute. Le risorse finanziarie investite ammontano complessivamente a 33 milioni di euro, risorse che saranno utilizzate per realizzare progetti ed interventi nei territori di Ravenna, Cervia e Russi, che compongono il Distretto socio sanitario ravennate. Il Piano prevede una serie di obiettivi strategici caratterizzati da una forte trasversalità per favorire una forte integrazione fra i diversi ambiti di intervento (sociale, educativo, sanitario), e dialogare in modo efficace con il mondo dell’associazionismo e del volontariato per la realizzazione di progetti a supporto di diverse fragilità, individuali e collettive. Sulla base degli obiettivi individuati dalla Regione Emilia Romagna, i progetti finanziati fanno riferimento alle politiche per la prossimità e la domiciliarità, per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione della salute,

per sviluppare l’autonomia delle persone e la responsabilizzazione dei cittadini. Nel programma attuativo 2018 il “focus” è stato posto sul tema della disabilità, della non autosufficienza, con particolare riferimento al ruolo dei care giver familiari, del sostegno alle diverse forme di povertà ed inclusione sociale, della promozione dell’integrazione della popolazione straniera, delle pari opportunità, della valorizzazione delle esperienze delle giovani generazioni. «La novità per l’annualità 2018 – afferma l'assessora Valentina Morigi – è rappresentata dal fatto che per la prima volta e per alcuni ambiti di azione, le progettualità sono state raccolte attraverso un bando pubblico per il quale sono stati stanziati 200 mila euro. Sono pervenuti 20 progetti, presentati da diversi soggetti del Terzo Settore, per la realizzazione di attività abilitanti, sportive e ricreative per persone diversamente abili, attività di inclusione sociale e di sostegno alle diverse forme di povertà, di sostegno ai familiari delle persone disabili e/o non autosufficienti: una dimostrazione della ricchezza e della qualità progettuale del nostro territorio». I progetti sono stati valutati tenendo conto della loro capacità di far fronte ai bisogni del territorio, sulla capacità delle associazioni di lavorare in una logica di rete fra loro, e con gli enti pubblici, sul numero di operatori e volontari coinvolti, nonché sul numero di famiglie e utenti raggiunti.

Tra le azioni previste, che puntano all’innovazione e ad interventi volti a favorire un maggior efficientamento dei servizi, compare anche il potenziamento della rete degli sportelli sociali presenti sul territorio distrettuale, al fine di rendere maggiormente appropriata la presa in carico delle diverse situazioni, e della rete delle “case della salute” sul territorio distrettuale, vero e proprio punto di incontro dei professionisti di ambito sociale e di ambito sanitario. All’interno del programma è inserito anche il progetto per il potenziamento dei primi Mille giorni di vita, volto a supportare le famiglie nel percorso di crescita dei propri figli nella fascia da 0 a 3 anni, che riguarda la promozione di un “pacchetto” di misure strutturate e continuative che prevede, ad esempio, anche la riduzione delle rette di frequenza dei servizi educativi, facilitazioni per le famiglie numerose e progetti culturali di aiuto e di sostegno per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.


II / SPECIALE

SALUTE E BENESSERE

RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

GINECOLOGIA

Cosa comporta e come alleviare i disturbi della fase vitale femminile di menopausa Dalle vampate alle carenze ormonali ecco le cause di disagio e le terapie Ce ne parla una ginecologa esperta del fenomeno, la dottoressa Anna Pasi La menopausa è una tappa fisiologica nella vita della donna che coincide con il termine della sua fertilità e spesso è vissuta come un momento cruciale critico e problematico. Se nel passato la fine della fertilità coincideva frequentemente con il declino psico-fisico e della vita di relazione della donna, oggi, all’età nella quale ha luogo l’insorgenza della menopausa (tra i 45 e 55 anni di età) l’aspettativa di vita è ancora lunga e le donne sono fortemente attive e spesso impegnate anche sul fronte lavorativo per molti anni a seguire. Per questo attualmente prevale una tendenza culturale volta alla “normalizzazione”: spogliata dei suoi tratti di drammaticità e riserbo, la menopausa non rappresenta più una sorta di diminutio sociale, ma prevale la dimensione del vissuto individuale e delle sue specificità. A parlarne è la ginecologa Anna Pasi. Spesso menopausa è sinonimo di vampata. Quali sono

i disturbi più frequenti? «A lamentare vampate di calore e sudorazioni profuse sono il 65-70 per cento delle donne. A seguire irritabilità, umore instabile e ansia per il 46,8 per cento, l’aumento di peso per il 44 per cento, i disturbi del sonno per il 39,4 per cento, palpitazioni, tachicardia e sbalzi di pressione arteriosa per il 37,3 per cento, secchezza vaginale e prurito genitale per il 35 per cento». Ritiene che le donne siano abbastanza informate e consapevoli? «Secondo un’indagine condotta dal Censis nel 2017 su un campione rappresentativo di 1.028 donne italiane dai 45 ai 65 anni, molto alta è la percentuale di chi si ritiene informata sul tema (82,8 per cento). Gran parte delle donne, il 77 per cento, dichiara di sapere che la menopausa non è una malattia ma un fenomeno fisiologico. Le donne intervistate rivelano una certa

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attenzione alle pratiche preventive soprattutto per quanto riguarda la patologia neoplastica del seno e del collo dell’utero. L’85 per cento delle donne sa che la menopausa può aumentare il rischio di contrarre l’osteoporosi e le malattie osteoarticolari, il 61,5 per cento è consapevole dell’aumento del rischio di contrarre malattie cardiovascolari come l’infarto cardiaco, l’ictus cerebrale o l’ipertensione. Fondamentale è sviluppare una maggiore consapevolezza sul controllo dei fattori di rischio per la salute per le donne che hanno una aspettativa di vita crescente e che hanno bisogno di essere sostenute in percorsi di prevenzione efficaci, spesso oggi ancora carenti». È corretto dire che tutto derivi dalla carenza ormonale di estrogeni che caratterizza la menopausa? «Sì. Tale carenza è messa in relazione con l’aumento della malattia cardiovascolare, insorgenza di osteoporosi, disturbi distrofici a livello della cute e del tratto genito-urinario, modificazioni anatomo-funzionali degli organi di senso, aumento del rischio per malattie degenerative del sistema nervoso centrale (malattia di Alzheimer) e aumento del rischio di carcinoma del colon. Il primo organo a essere colpito da tale carenza ormonale è il cervello. In particolare, essi sono essenziali per il benessere di tre sistemi cerebrali da cui dipendono il tono dell’umore, l’energia vitale, la vivacità della memoria e dell’intelligenza. Il primo, detto “serotoninergico”, utilizza la serotonina; il secondo, detto “dopaminergico”, utilizza la dopamina; il terzo, detto “colinergico”, utilizza l’acetilcolina. Se gli ormoni sessuali vengono a mancare, la quantità di questi neurotrasmettitori si riduce e i tre sistemi lavorano meno bene: ecco spiegate la tristezza, la malinconia, fino alla depressione franca, dovute alla carenza di serotonina; la perdita di desiderio sessuale, di energia vitale, di assertività, di voglia e gioia di vivere, provocata dalla riduzione della dopamina; e la perdita di memoria e di lucidità mentale, dovuta alla perdita di acetilcolina. Quest’ultimo fenomeno non va assolutamente sottovalutato: si pensi solo che la menopausa precoce anticipa mediamente l’insorgenza del morbo di Alzheimer di 2 anni e 3 mesi!». Non tutte le donne sono uguali. Esistono per così dire “marker di vulnerabilità” che permettono di valutare se la donna sta andando incontro a un invecchiamento problematico? «Anzitutto l’età in cui inizia la menopausa. Più è precoce rispetto alla media, peggiore è il suo impatto sullo stato di salute generale e sessuale. In caso di menopausa precoce, sia spontanea che indotta per esempio dalla asportazione delle ovaie, l’invecchiamento generale viene infatti anticipato, e con un effetto potenzialmente ancora più negativo in relazione alla fase della vita riproduttiva in cui questo accade. In sostanza, si è più a ri-


SALUTE E BENESSERE / III 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

PREVENZIONE FEMMINILE

Secondo un’indagine Censis, il 77% delle donne italiane è consapevole che la menopausa non è una malattia ma un fenomeno fisiologico Che cos’è la terapia ormonale sostitutiva? «Si tratta di un trattamento farmacologico a base di ormoni, estrogeni da soli o associati a progestinici, prodotti normalmente dall'organismo femminile, in particolare dalle ovaie. Durante la menopausa la produzione di questi ormoni diminuisce e possono comparire sintomi caratteristici, come vampate di calore, insonnia, disturbi vaginali. La terapia ormonale sostitutiva va a correggere questa mancanza di ormoni e, quindi, anche i sintomi della menopausa si riducono. La “sintomaticità” è decisiva nella decisione di trattamento. La terapia è relativamente sicura nelle donne sane, per almeno cinque anni, purché venga iniziata entro i 60 anni o entro dieci anni dalla menopausa». Ci sono alternative a questo tipo di terapia? «Per le donne in menopausa che soffrono di vampate di calore, ma che non possono affidarsi a una terapia a base di estrogeni o che non vogliono, esistono alternative naturali, cioè a base di erbe. Ma anche questi composti presentano, oltre a benefici, rischi da valutare attentamente prima della assunzione. Rimedi naturali per contrastare le vampate di calore sono, tra i tanti, i fitoestrogeni, ricavati solitamente dalla soia e dal trifoglio rosso. Oppure l'estratto secco di Cimicifuga racemosa». Roberta Bezzi

Perché la mammografia può salvare la vita delle donne Conversazione sui rischi di tumore al seno con la radiologa Manuela Malmesi della clinica Domus Nova di Ravenna Quando si parla di attenzione per la salute femminile, impossibile non pensare subito alla necessaria prevenzione contro il tumore al seno. Stando ad alcuni dati Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro), ogni anno vengono diagnosticati in Italia 52.800 nuovi casi. Il che significa che il tumore del seno è il più frequente nel sesso femminile. Grazie, però, ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce, nonostante il continuo aumento dell’incidenza di tumore al seno oggi si muore meno che in passato. A parlare di diagnostica senologica è il medico radiologo Manuela Malmesi, esperta di problemi al seno, che lavora nel reparto di Radiologia della Domus Nova di Ravenna. Qual è oggi lo strumento di diagnosi per eccellenza? «Senza alcun dubbio la mammografia che, come tutti sanno ormai, è una radiografia in cui si comprime il seno tra due lastre per individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali. In genere viene eseguita quando alla palpazione della mammella si avverte la presenza di un nodulo oppure ci sono altri segnali che richiedono un approfondimento diagnostico. La mammografia è inoltre effettuata come test di screening per cercare di scoprire la malattia prima che si manifesti». A che età è consigliabile iniziare a fare la mammografia? «Secondo le linee europee, dai 40 anni in su, su richiesta dei medici di base anche perché esami come ecografia o risonanza magnetica servono solo per eventualmente integrare il percorso diagnostico». Ma il progetto di screening inizia a partire dai 45… «Sì, e dura fino ai 74 anni. Nella regione Emilia Romagna, le donne più giovani dai 45 ai 49 anni sono chiamate a fare la mammografia una volta l’anno, dopo una volta ogni due anni. Da anni si discute sull’opportunità di anticipare questi controlli per l’appunto dai 40 anni, per garantire un’ulteriore riduzione della mortalità per cancro al senso, sebbene inferiore a quella che si ottiene nella fascia 50-69 anni. Allo stesso tempo, l’allungamento della vita e il protrarsi di un buono stato di salute inducono a pensare che possa essere vantaggioso prolungare la fascia

d’età. In ogni caso, le donne dopo i 74 anni possono sempre farne richiesta al proprio medico di base». Come è consigliabile fare, invece, prima dei 40 anni? «Già a 20 anni è bene iniziare con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. Indispensabile poi, è proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal proprio ginecologo». Chi sono le donne più a rischio che richiedono un monitoraggio precoce? «Le donne portatrici di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, come l’attrice Angelina Jolie, hanno un elevato rischio di sviluppare tumori al seno e all’ovaio. Questo perché ogni cellula del corpo contiene la proteina difettosa e possiede in teoria, la capacità di trasformarsi da cellula normale in tumorale. In genere si pensa che ad allarmare debba essere solo l’asse materno, ma in realtà è ancora più rilevante quello paterno per le figlie femmine». Come si rileva la mutazione e che fare se risulta positiva? «Si diagnostica semplicemente attraverso un prelievo del sangue. La regione Emilia Romagna è l’unica al momento a prevedere un colloquio con genetista per pazienti a rischio. Se si risulta positivi, è necessario sottoporsi a controlli semestrali con risonanza magnetica o ecografia se la donna è molto giovane. In genere, quindi, c’è solo una sorveglianza. Solo dopo un primo episodio patologico si consiglia la mastectomia bilaterale e l’ovariectomia se la donna ha soddisfatto il desiderio di maternità». Quali altre patologie meno gravi riguardano il seno? «Il seno può essere interessato da cisti e mastopatie che non creano però nessun problema. Al massimo, le cisti più grosse possono essere svuotate o richiedere il ricorso a una terapia antinfiammatoria. Meglio ricorrere all’asportazione chirurgica, invece, per fibroadenomi – ossia tumori benigni – ad accrescimento rapido che spesso colpiscono donne sotto i 30 anni». Roberta Bezzi

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Occhio arrossato o secco? È un problema frequente in menopausa, scopri come risolverlo! a cura di Patrizia Morganti

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SALUTE E BENESSERE

schio di osteoporosi, malattia coronarica e morbo di Alzheimer. Va poi considerata la gravità della vampata di calore. Benché per lungo tempo considerate normali in menopausa, oggi rappresentano un vero e proprio marker neurobiologico di vulnerabilità del sistema nervoso centrale, ossia come un segnale di rischio di invecchiamento celebrare patologico. Non solo interferiscono con la qualità di vita, ma potrebbero segnalare una disfunzione vascolare preludio di malattie cardiache, specie nelle donne in menopausa precoce tra 40 e 53 anni. La durata dei sintomi vasomotori tipici della menopausa è un fattore molto importante per tutte quelle donne che devono decidere che tipo di trattamento intraprendere e, soprattutto, per quanto tempo portarlo avanti La durata media di tali disturbi è di più di sette anni, per più della metà delle donne e persiste per 4,5 anno dopo la menopausa».

Il corpo di una donna subisce notevoli trasformazioni ormonali nel corso della vita, basti pensare alla gravidanza o alla menopausa. A tal proposito il 35% delle donne dopo la menopausa lamenta di avere fastidi oculari, tra cui l’occhio arrossato o secco, dovuti alla progressiva riduzione della produzione di lacrime. Tali fastidi tendono a peggiorare nel tempo, fino a interessare il 70-80% delle donne in menopausa avanzata. In età fertile, le ghiandole lacrimali hanno una costante produzione di liquido che protegge l’occhio. Il liquido lacrimale forma un film sottilissimo e trasparente davanti alle mucose dell’occhio: una barriera liquida e dinamica, che le protegge dalla polvere, dal vento, dalla disidratazione, da fattori esterni che possono lederle. La ridotta secrezione lacrimale è la causa principale della sensazione di “occhio secco” che a sua volta provoca infiammazioni della congiuntiva e della cornea. Altri disturbi includono la ridotta acutezza

visiva, bruciore, fastidio per la luce intensa (“fotofobia”), palpebre gonfie e la sgradevolissima sensazione di avere sabbia negli occhi. L’occhio arrossato è spesso sottovalutato dalla donna, ma occorre informare che in commercio si trovano integratori lacrimali ricchi di sostanze nutritive (ad esempio aminoacidi e acido ialuronico) che possono ovviare a tale problema spesso trascurato. Se anche tu senti di fare parte di questa categoria, ti aspetto per consigliarti al meglio su questo problema! Patrizia Morganti vi aspetta da

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Le cinque cose da sapere sul pavimento pelvico Il “muscolo sconosciuto” in realtà è uno dei principali pilastri per la salute e il benessere di ogni donna e uomo. Scopriamo insieme come prendercene cura e mantenerlo elastico anche dopo i 40 anni Chiamato il “muscolo più sconosciuto”, il pavimento pelvico rappresenta uno dei principali pilastri per la salute e il benessere di ogni donna e uomo. 1. Che cos’è il pavimento pelvico? Il pavimento pelvico (o perineo) è quella regione anatomica, sia dell’uomo che della donna, che chiude il bacino e comprende componenti ossee, muscolofasciali e legamentose, sostiene gli apparati anorettale, genitale e urinario e ne consente un ottimale funzionamento. Il pavimento pelvico gioca anche un ruolo chiave nella sfera sessuale tanto da essere definito da alcuni studiosi “muscolo del piacere o della felicità”. 2. Perché è importante prendersene cura fin da giovani e mantenerlo elastico? Sebbene in alcune culture (nel nord Europa ad esempio) si insegna alle bambine o alle ragazze a tenere il perineo in allenamento, in Italia viene ancora considerato un problema “da vecchia”. È invece ormai riconosciuta l’importanza dell’imparare a conoscere e mantenere in salute il perineo fin da giovani per: • migliorare la soddisfazione sessuale • ridurre la possibilità di episiotomia o lacerazioni durante il parto • allontanare episodi di micro-incontinenza (lo sapevi che succede anche alle trentenni?) 3. Perché è importante riabilitarlo dopo una gravidanza o dopo i 40? Con l’aumento ponderale della gravidanza, con lo stiramento muscolare del parto o comunque con la menopausa la muscolatura perde elasticità. Con la rieducazione pelvi-perineale ci si pone l’obiettivo di: • migliorare la soddisfazione sessuale • risolvere o migliorare episodi di micro-incontinenza da sforzo • prevenire l’insorgere dell’incontinenza da urgenza. 4. Perché è importante riabilitarlo se sono già presenti episodi di incontinenza o prolasso? La rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico è oggi considerata, secondo le più recenti linee guida, la prima scelta terapeutica per le principali problematiche uroginecologiche (prolasso genitale, incontinenza urinaria o fecale). Il suo successo documentato varia dall’80% al 95%, è priva di effetti collaterali, idolore, ripetibile e personalizzabile. Anche in pazienti in cui viene perseguita la via chirurgica, la riabilitazione pre-operatoria risulta essere vincente per il successo dell’intervento stesso. Gli obiettivi sono: • limitare o risolvere episodi di incontinenza da sforzo • limitare o risolvere episodi di incontinenza da urgenza • ridurre il prolasso • preparare la paziente all’intervento chirurgico 5. Quali specialisti possono aiutarti? Il Centro Demetra ha creato un percorso ad hoc per prendersi cura del pavimento pelvico nel modo più completo con figure ad alta specializzazione. Uro-ginecologa L’uroginecologia si dedica alle malattie che presentano una situazione clinica annoverabile sia nel campo urologico che ginecologico, contemplando anche le pratiche fisiatriche e la proctologia. Le cistiti recidive, incontinenza e prolasso genitale rappresentano le specifiche patologie di cui si occupa e con esse anche ulteriori sintomi, che vanno dai dolori di origine minzionale, disagi nel corso degli amplessi, alterazione delle consuete attività dell’intestino e problemi nelle espletazioni, oltre a consistenti disagi per quanto concerne la corretta postura. In questo settore terapeutico ci si adopera in decisioni riguardanti il percorso terapeutico e diagnostico migliore per il soggetto sotto cura. Fisioterapista Il fisioterapista specializzato in uro-ginecologia è il professionista competente del trattamento conservatore per risolvere i problemi del pavimento pelvico. La fisioterapia comprende sia la chinesiterapia, che si compone di esercizi personalizzati e tecniche manuali, che il trattamento strumentale, composto da elettrostimolazione e biofeedback. Accanto a queste tecniche specifiche non ci si può dimenticare della terapia comportamentale e della fisioterapia posturale, complementari e fondamentali nella presa in carico globale del paziente.

MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE Conoscere la propria fertilità... ora si può! Il fenomeno della posticipazione delle nascite è in atto nel nostro Paese dalla metà degli anni ’70 e l’età media delle donne alla nascita dei figli è aumentata nell’ultimo decennio di quasi due anni raggiungendo i 32,4 anni. Questo dato, associato al bassissimo numero di figli per donna (1.34) lascia ipotizzare che sia proprio l'esperienza del primo figlio ad essere così posticipata. (ISTAT, 2017) La fertilità femminile inizia un fisiologico e graduale declino intorno ai 32 anni che diventa rapido dopo i 37 anni e, nella ricerca di gravidanza in età sempre più avanzata, questo può rappresentare un ostacolo al concepimento. I dati 2016 del Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita vanno nella stessa direzione e indicano l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche di fecondazione assistita di 36,8 anni. Gli stessi dati confermano l’aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono a tecniche di PMA, passate dal 20.7 % nel 2005 al 35.2% nel 2016. Conoscere a che punto è la propria fertilità può rappresentare un dato prezioso sia per le giovani donne che pianificano la propria maternità, perché permette loro di stimare quanto potrà durare ancora la propria capacità riproduttiva, sia per le donne più mature, perché in grado di prevedere quanto prossima sarà la menopausa. Oggi è possibile conoscere la propria riserva ovarica, e quindi la capacità di concepimento, rivolgendosi a centri di Medicina della Riproduzione Umana, i cui specialisti saranno in grado di definire i test più idonei allo studio della fertilità. Questi semplici esami sono particolarmente raccomandati alle donne che presentano un fattore di rischio per il quale la capacità di concepimento potrebbe diminuire rapidamente, come per esempio: • • • •

presenza in famiglia di donne con menopausa precoce pregressa chirurgia ovarica donne che devono eseguire o sono state sottoposte a terapia antitumorale (chemioterapia, radioterapia...) donne affette da malattie reumatiche Gli specialisti in Medicina della Riproduzione, qualora lo studio mostri una riduzione del potenziale riproduttivo, sono in grado di indirizzare le donne in percorsi rapidi e prioritari per ottimizzare la probabilità di concepimento o preservare la fertilità per la futura scelta di maternità. Dott.ssa Lucia Di Nenno - Biologa presso Ambulatori Demetra ArteBios

Dott.ssa Lucia Ricci - Fisioterapista presso Ambulatori Demetra

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SALUTE E BENESSERE / V 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

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Negli ospedali GVM Care & Research strumenti innovativi per la diagnosi

La Diagnostica per Immagini riveste un’importanza crescente nell’indagini di numerose patologie, grazie al supporto di tecnologie sempre più all’avanguardia che permettono di identificare in minor tempo e in maniera più mirata, una corretta diagnosi, con un approccio alle cure personalizzato. In questo, Maria Cecilia Hospital a Cotignola e San Pier Damiano Hospital a Faenza, ospedali di GVM Care & Research, sono all’avanguardia con percorsi di prevenzione precoce efficaci e mirati a una migliore guarigione. Nell’Ospedale di Cotignola, ad esempio, è presente una Tac 256 Slice – Dual Source. Questa strumentazione utilizza una tecnologia a doppia sorgente che comporta numerosi vantaggi sia per il paziente, il cui esame viene svolto in tempi ridotti e con una minore dose di radiante somministrata, sia per gli specialisti che possono individuare con estrema accuratezza l’oggetto delle indagini diagnostiche. Le scansioni cardiologiche, anche in presenza di frequenze cardiache elevate, possono essere eseguite in poco meno di 1 secondo per il torace e in meno di 5 secondi per il total body. Inoltre è possibile attuare uno screening per il riconoscimento delle calcificazioni parietali degenerative delle coronarie attraverso il Calcium Score Index combinato alla rilevazione precoce di neoplasie polmonari – Diagnosi precoce del tumore al polmone. Questi approfondimenti, non invasivi, di breve durata e senza mezzo di contrasto, sono fondamentali per una diagnosi precoce soprattutto in pazienti asintomatici. La nuova Tac Cone Beam è invece un’apparecchiatura che compie una rotazione completa di 360 gradi intorno alla testa del paziente in pochi secondi, utile per gli approfondimenti diagnostici della Chirurgia Maxillo Facciale, dell’Otorinolaringoiatria e Odontoiatria. Essendo aperta, la Tac Cone Beam è adatta a pazienti pediatrici, claustrofobici e disabili.

A Maria Cecilia Hospital è disponibile anche la Risonanza Magnetica 1.5 Tesla, applicata alla diagnosi di patologie in numerosi campi, in particolare cardiovascolare: questa specifica applicazione ha permesso all’Ospedale di ottenere la certificazione di competenza rilasciata dall’European Association of Cardiovascular Imaging per l’e-

secuzione della Risonanza Magnetica Cardiaca, approfondimento diagnostico per le malattie del cuore in grado di visualizzare l’attività contrattile e la struttura dell’organo nella sua totalità. Nell’Ospedale faentino di GVM, il San Pier Damiano Hospital, oltre alla Radiologia Digitalizzata e Odontostomatologica, che permettono di ottenere immagini radiografiche di tutti i distretti del corpo con un'esposizione minima del paziente alle radiazioni, è possibile effettuare anche la Moc (Densitometria Ossea) fondamentale per la diagnosi precoce dei casi di osteoporosi; inoltre, la Struttura dispone di una Tc Multistrato con Ricostruzione 3D, capace di eseguire esplorazioni virtuali all'interno del corpo anche di distretti estremamente piccoli, una Risonanza Magnetica Aperta, adatta in particolare a pazienti claustrofobici. Inoltre in ambito urologico, è possibile eseguire la Biopsia Fusion, un esame altamente accurato che si effettua nei casi di sospette neoplasie alla prostata: questa biopsia fonde i risultati dell'Ecografia Endorettale a quelli di una Risonanza Multiparametrica, individuando le aree sospette in cui concentrare i prelievi di tessuto organico. Infine a San Pier Damiano Hospital è possibile sottoporsi anche a un esame approfondito della salute oculare tramite Oct, una Tomografia Ottica a radiazione coerente che consente di avere a disposizione delle immagini ad altissima risoluzione e scansionate in maniera stratificata di tutto l’occhio: una biopsia priva di radiazioni e non invasiva molto utile per diagnosticare patologie della retina e glaucoma.

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VI / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

FARMACIA

SALUTE E BENESSERE

Le insidie della pediculosi, come prevenire e curare l’infestazione Il rischio di contagio sul capo dei pidocchi, per i bambini in età scolare, va sempre tenuto sotto controllo. Le norme igieniche e l’utilizzo dei farmaci più efficaci La pediculosi del capo è un’infestazione piuttosto comune nei bambini in età scolare per la tendenza a stare in stretto contatto tra di loro, con una diffusione fino al 25 per cento, e che da alcuni anni a questa parte non conosce stagionalità. I pidocchi del capo non trasmettono malattie, tuttavia – poiché vengono spesso associati all’idea di scarsa igiene personale – la loro presenza viene in genere vissuta con ansia e vergogna sia da parte dei bambini che delle loro famiglie. A parlarne è la dottoressa Sindi Boschetti della Farmacia Comunale 1 di Ravenna. Che cos’è il pidocchio? «Un piccolo insetto di colore colore grigio-marrone (Pediculus capitis), dotato di arti coi quali si lega saldamente ai capelli e di un apparato buccale col quale si nutre del sangue dell’ospite. La femmina vive 3-4 settimane e depone giornalmente una decina di uova (lendini) che fissa alla base del capello con una sostanza “collante”. Le lendini vengono deposte gran parte dietro le orecchie e nella nuca, dove le condizioni di temperatura e flusso sanguigno sono più favorevoli, e si schiudono in 10-14 giorni, liberando le ninfe che raggiungono la maturità in 9-12 giorni». Come si trasmettono questi insetti? «Dato che non sono in grado di saltare da una persona all’altra, in quanto privi di un apparato locomotore, si trasmettono per contatto diretto “testa a testa”. La trasmissione indiretta tramite spazzole, pettini, indumenti è più difficile e meno frequente». Quali sono i sintomi prevalenti? «Nella maggior parte dei casi l’infestazione, soprattutto quando contratta per la prima volta o se lieve, risulta asintomatica. Il prurito è presente nel 15-36 per cento dei casi come conseguenza di una sensibilizzazione alla saliva del pidocchio e compare tardivamente, 4-6 settimane dopo l’infestazione. La diagnosi certa di pediculosi richie-

I consigli della dottoressa Sindi Boschetti della Farmacia Comunale n.1 di Ravenna

EFFETTO VITA

INFOPROM

Il wi-fi ed i cellulari possono influire sulla nostra salute? Innanzitutto è doveroso precisare che ci sono onde elettromagnetiche che ci fanno bene e quelle che ci fanno male. Dipende dalle frequenze che emettono e da come interagiscono con il nostro corpo. In merito all’utilizzo dei cellulari e del wi-fi, dagli studi scientifici eseguiti è emerso che: - provocano un elevato aumento dell’ormone dello stress; - vanno a sregolare la mortalità programmata delle cellule del sistema immunitario provocando, nel tempo, infiammazioni; - riducono la produzione neuronale, quindi minore capacità di apprendimento e memoria breve; - alterano la funzionalità dello ione calcio, essenziale per numerose reazioni biochimiche; - riducono la produzione di melatoni-

de il reperimento di insetti vivi e non di sole uova, poiché le uova adese al capello a distanza superiore di 1,5 cm potrebbero non essere vitali». Qual è il modo migliore di ispezionare I bambini? «A ogni lavaggio, è importante osservare il cuoio capelluto, soprattutto nella zona della nuca e dietro le orecchie, in un luogo illuminato con luce diffusa e non diretta, e con l’aiuto di un pettine a denti molto fitti dividendo i capelli ben inumiditi in ciocche. Le lendini non vanno confuse con la forfora. Esse sono tenacemente attaccate al capello grazie a una particolare sostanza adesiva cheratinica, a differenza della forfora che invece è facilmente asportabile con il pettine o con le mani». Qual è il trattamento più efficace? «L’utilizzo di insetticidi che appartengono alla classe degli organofosforici (malathion) o dei piretroidi sintetici (permetrina) da soli o associati a potenzianti, disponibili in commercio in diverse formulazioni: emulsioni, lozioni, gel, schiume. Vanno applicati in modo uniforme sul cuoio capelluto e sui capelli asciutti per tutta la lunghezza, con l’aiuto di un pettine, lasciati in posa almeno 30 minuti e risciacquati. L’applicazione va ripetuta dopo una settimana per prevenire la nascita dei pidocchi da eventuali uova sopravvissute. Da qualche anno, sono disponibili in commercio prodotti a base di dimeticone, un derivato del silicone, che agisce in modo fisico e non chimico, formando una pellicola attorno al pidocchio, immobilizzandolo e provocandone la morte per soffocamento. Il dimeticone non viene assorbito attraverso la pelle e va tenuto in posa almeno 8 ore. Anche in questo caso il trattamento deve essere ripetuto dopo 7 giorni». Cosa è necessario fare per l’igiene dell’ambiente in caso di infestazione? «Si dovranno lavare in lavatrice tutta la biancheria e le lenzuola a 60-70°C. Tutto ciò che non è lavabile in lavatrice può essere chiuso in un sacchetto di plastica per 2 settimane: in questo modo, muoiono anche le ninfe nate dalle uova presenti. Spazzole e pettini vanno lavati con sapone e acqua calda». Cosa si può fare a scopo preventive? «Osservare lo stato del cuoio capelluto almeno una volta a settimana, o tutti i giorni in caso di infestazione scolastica. I bambini andrebbero educati a non scambiare oggetti personali quali pettini, cappelli, sciarpe, fermagli per capelli e asciugamani, e a non ammucchiare i capi di vestiario. In commercio si trovano anche prodotti a base di oli essenziali di lavanda, olio di neem, tea tree oil, ylang-ylang, che vantano la capacità di “creare un ambiente sfavorevole all’insediamento dei pidocchi”. La loro efficacia non è stata ancora del tutto dimostrata ma sono prodotti sicuri, che non provocano resistenza». a cura di Roberta Bezzi

Graziani na, ormone che regola il sonno e stimola il sistema immunitario. In pratica, quando utilizziamo il nostro cellulare o viviamo e/o lavoriamo in un ambiente con il wi-fi sottoponiamo il nostro organismo ad un continuo stress.

IL VOSTRO SORRISO, LA NOSTRA MISSIONE

Stress che può manifestarsi in problemi di sonno irregolare, ansia, mal di testa, problemi di concentrazione, ecc… Considerato, tuttavia, che le nuove tecnologie sono utili, l’ideale è avere la possibilità di conviverci e grazie alla Tecnologia CMO, adesso è possibile. (Ottima idea regalo) Vieni a scoprire da Effetto Vita, come funzionano. Siamo in via Paolo Costa, 16 - Ravenna Tel. 339 6368711 – Possibilità di parcheggio nella corte interna. www.effettovita.it

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Studio Dentistico Dott.ssa Giulia Graziani


SALUTE E BENESSERE / VII 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

RIMEDI NATURALI

UTILIZZO E RICETTE

Bardana, panacea per la pelle

Quando raccogliere la pianta

La bardana, pianta perenne della famiglia delle Asteraceae, scientificamente denominata Arctium iappa, è nota principalmente perché dermopatica: la troviamo infatti utilizzata spesso come rimedio in caso di acne, dermatiti, eczema, seborrea, forfora e psoriasi. Il suo nome, quello scientifico, non fa riferimento però a questo suo potere, bensì a tutt’altra caratteristica: Arctium, che in greco significa orso, ne vuole richiamare la villosità e l’aspetto ispido mentre iappa, che in celtico può essere tradotto con il termine mano, è da ricondurre al fatto che il fiore, proprio come una mano, si attacca a qualunque cosa gli passi vicino. È una pianta erbacea, biennale, cespugliosa con una voluminosa radice dalla forma allungata che si divide in numerosi fusti, robusti e ramosi. Le sue foglie, che ricordano la forma di un cuore, sono grandi alla base e degradano vino alla cima. La parte inferiore della pianta della bardana è di colore verde intenso mentre nella parte superiore presenta sfumature tendenti al grigio. I fiori infine, che sbocciano solo in estate, sono color porpora ma non molto appariscenti in quanto si confondono nella vegetazione. Stiamo parlando di una specie spontanea diffusa nelle zone temperate dell’Europa e dell’Asia, fino al Giappone. La si trova anche in Italia, dalla pianura alla montagna, in prossimità di terreni incolti, vecchi muri e fossi sui quali diventa quasi infestante. Arriviamo ora ai benefici che apporta al nostro organismo e, come già detto, iniziamo dalle sue proprietà dermopatiche: è infatti consigliata prima di qualsiasi altra “collega” per la cura delle dermatosi di vario genere, sia quelle legate a disordini biologici, sia metabolici. Questa sua caratteristica è legata alla presenza di composti polinsaturi, acidi fenolici dotati di proprietà antibiotica, antibatterica e antiflogistica. Ciò la rende particolarmente valida anche per seborrea, forfora e psoriasi. Andando oltre, la bardana, in fitoterapia, è usata per la sua attività depurativa: stimola la funzionalità biliare ed epatica favorendo l’espulsione delle tossine dall’organismo e purificando il sangue, è ipoglicemizzante (diminuisce il tasso di zuccheri nel sangue), ipocolesterolemizzante, lassativa e antireumatica.

Uso in cucina

La cucina non è il suo primario utilizzo, ma la bardana è commestibile in ogni sua parte: foglie, radici e semi. In Oriente esiste una ricca tradizione di ricette in cui rientra negli ingredienti (ad esempio, in Giappone, è considerata un ortaggio popolare ed è nota col nome di gobo). Si utilizzano le radici, le foglie, i piccioli e lo stelo fiorale. Le radici, molto nutrienti, vanno cotte a lungo e poi semplicemente condite con olio, o ridotte in purea per preparare frittelle. Le giovani foglie possono essere consumate crude in insalata o lessate, da sole o mescolate ad altre verdure, oppure per preparare degli involtini, lessandole brevemente. I piccioli, privati della corteccia esterna, sono buoni in insalata e ottimi lessati e conditi come gli asparagi (olio, sale e pepe o burro e parmigiano). Lo stelo fiorale è la parte più gustosa e va raccolto al secondo anno vegetativo appena le infiorescenze cominciano a spuntare. Si usa lessato e condito come i piccioli, oppure fritto in pastella.

Polpette di Bardana e Patate

Infine, secondo studi recenti, rinforzerebbe il sistema immunitario grazie ai polisaccaridi e all’inulina contenuti soprattutto nelle sue radici. Concludiamo con qualche piccola curiosità: una credenza popolare molto antica ci tramanda che la bardana era indicata come cura per la sterilità, per l’esattezza, per la foeminam quae non posset infantare. Ancora, era usata come antidoto per il veleno dei serpenti.

Ingredienti per 4 persone: 400 grammi di patate, 200 grammi di foglie tenere di bardana, 2 uova, 50 grammi di parmigiano reggiano grattugiato, 30 grammi di fontina qualche cucchiaio di pangrattato, sale marino integrale olio extravergine di oliva Preparazione: lavare le patate, lessarle e passarle nello schiacciapatate. Lavare le foglie della bardana (eliminando le coste più grosse e coriacee), tagliarle in striscioline e saltarle in padella con un filo di olio. Salare solo alla fine. Preparare l’impasto amalgamando le patate schiacciate, le foglie della bardana, le uova, il parmigiano grattugiato e un poco di sale. Tagliare a dadini la fontina e aggiungerla al composto. Mescolare bene gli ingredienti e aggiungere pangrattato quanto basta ad ottenere un composto sodo. Ora prelevare dal composto delle piccole porzioni e modellarle a mò di polpetta, passarle nel pangrattato e disporle su di una teglia da forno ricoperta di carta oleata. Cospargere con un filo di olio e cucinare in forno a 180 gradi per almeno 25 minuti.

SALUTE E BENESSERE

La pianta è nota per le sue proprietà dermopatiche e depurative, e nell’antichità si credeva efficace contro la sterilità femminile

I germogli arrivano a marzo-aprile, le foglie sono disponibili da giugno-luglio fino all’autunno inoltrato mentre le radici si raccolgono in inverno.

INFOPROM

MEDESTETCLINIC

L’importanza di un trattamento medico-estetico in relazione al benessere e alla salute Avere un buon rapporto con la propria immagine e la propria salute è importante come lo è il benessere complessivo della persona. Nello studio medico di viale Baracca a Ravenna, il Dott. Plaiasu mette a disposizione la propria professionalità e competenza per trattare gli inestetismi e migliorare la qualità di vita dei suoi pazienti Da oltre 10 anni lo scopo del Dott. Cristian Plaiasu è stato sempre quello di migliorare la qualità della vita dei suoi pazienti. Per chi desidera concedersi un trattamento di medicina estetica, o risolvere alcuni fastidiosi problemi legati alle patologie acute/croniche, ci si può rivolgere presso lo studio MEDESTETCLINIC per un consulto competente e professionale. «Il mio studio, aperto lo scorso aprile– racconta Cristian Gheorge Plaiasu Coman – è frutto di alcune mie riflessioni come medico. Il mio obiettivo infatti è, e sarà sempre, quello di migliorare la qualità di vita dei miei pazienti eliminando quegli inestetismi e sintomi per cui una persona finisce con il non piacersi ed accettarsi. Avendo più esperienze di ricerca, tra cui farmacologia clinica, biochimica clinica, istopatologia e dermatologia, riesco poi anche ad aiutare le persone nel risolvere problemi legati a diversi disturbi e patologie attraverso programmi personalizzati e mirati». Quali sono i trattamenti più “gettonati”? «Anzitutto il filler-acido ialuronico, ossia iniezioni nel derma per “colmare” e spianare rughe del terzo inferiore del viso e altri segni che con il tempo compaiono. È l’ideale per chi vuole migliorare la qualità della cute e del viso eliminando ogni forma di inestetismo. Molto praticato è anche il rinofiller, ossia un rimodellamento del naso non chirurgico. Per quanto riguarda, invece, il terzo superiore del volto, è molto indicato il botox o tossina botulinica, indicata per il trattamento delle rughe d’espressione». Presso lo studio del Dott. Cristian Plaiasu è possibile inoltre effettuare trattamenti di

fotoepilazione progressivamente definitiva e la fotocoagulazione dei capillari con la luce pulsata. Sempre la luce pulsata permette di curare le macchie cutanee come anche l’acne, mentre il fotoringiovanimento permette la biorivitalizzazione del volto. Tra i tanti scopi della medicina estetica c’è quello di prendersi cura non solo degli inestetismi ma anche delle patologie cutanee attraverso la mesoterapia. In esclusiva presso lo studio del Dott. Plaiasu è possibile effettuare l’innovativo trattamento di mesoterapia per curare la patologia cronica di psoriasi. Ottima è anche la biorivitalizzazione del viso e del décolleté per una pelle più idratata ed elastica. Per i pazienti che da tempo si confrontano con problemi cardiovascolari, causati anche da sovrappeso e obesità c’è la possibilità, presso Medestetclinic, di ridurre i rischi che ne conseguono attraverso percorsi di nutrizione e dieta personalizzati, in abbinamento a cavitazione, criolipolisi e pressoterapia. Questi problemi di salute possono comparire a qualsiasi età sia negli uomini che nelle donne e non se ne deve avere timore. Per questo il Dott. Plaiasu Coman vi aspetta per un consulto specifico e professionale attraverso nozioni utili sull’anatomia e fisiologia umana. Per informazioni: MEDESTETCLINIC, viale F. Baracca 3 - Ravenna tel. 0544 1881824 - cell. 393 1210919 - www.medestetclinic.it


VIII / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

DONAZIONI/1

DONAZIONI/2

SALUTE E BENESSERE

AL GRAN GALA IOR DI RAVENNA RACCOLTI 15MILA EURO PER RICERCHE SULL’IMMUNOTERAPIA ALL’ISTITUTO CONTRO I TUMORI - IRST DI MELDOLA

UN NUOVO ANGIOGRAFO DIGITALE PER L’OSPEDALE DI RAVENNA È stato donato recentemente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna all’Ospedale S. Maria delle Croci di Ravenna un angiografo digitale di nuova generazione a servizio dell’unità operativa di Radiologia. L’apparecchiatura è un avanzato sistema radiologico con il quale è possibile eseguire una serie completa di interventi vascolari ed extravascolari: intervenire cioè nei casi di problemi dei vasi sanguigni principali. Le immagini ad alta risoluzione che l’angiografo è in grado di produrre, e la sua eccezionale flessibilità, sono indicati per procedure miste e specifiche come l'angioplastica percutanea, cioè un intervento di natura cardiologica non invasivo. Altro esempio dell’utilizzo dell’apparecchio, anche in urgenza, la perfusione della milza dopo grossi incidenti, in modo da salvare l’organo invece di asportarlo. Sono circa 1.700 l’anno gli interventi previsti con l’angiografo. Presso l’unità operativa di Radiologia dell’Ospedale di Ravenna vengono effettuati ogni anno circa 175.000 esami di diagnostica per immagini; nell’intera provincia di Ravenna si superano le 400 mila.

Il 9 novembre nelle Sale del Palazzo della Prefettura, si è tenuta l’edizione 2018 del “Gran Gala IOR di Ravenna”: un evento organizzato dall’Istituto Oncologico Romagnolo che nasce per aggregare istituzioni pubbliche, mondo del volontariato, medici, ricercatori e aziende partner che da anni sostengono le attività della onlus. L’appuntamento ha avuto un notevole richiamo (nella foto): hanno partecipato circa un centinaio di persone, dato che dimostra quanta considerazione in questi anni l’organizzazione abbia guadagnato per merito della sua attività di lotta contro il cancro e assistenza pazienti. Grazie ai contributi spontanei e alla generosità dei presenti, l’Istituto Oncologico Romagnolo ha incassato circa 15mila euro, che verranno interamente destinati allo studio riguardante l’immunoterapia cellulare avanzata portato avanti presso l’Irst Irccs di Meldola dall’equipe del dottor Massimo Guidoboni. Presente all’evento, il Responsabile della unità operativa di Immunoterapia dell’Istituto Tumori della Romagna ha spiegato quanto questa innovativa opzione terapeutica stia oramai diventando una realtà, rappresentando una speranza per tanti pazienti. Il che dimostra come il lavoro di ricerca e di terapia innovativa svolto in questi anni nel centro medico di Meldola abbia portato la struttura a livelli d’assoluta eccellenza riconosciuti in Italia ed all’estero.

INCONTRI/1

INCONTRI/2

Convegno a Casa Matha sul valore dei “medici umanisti”

A Ravenna oltre 250 gastroentorologi per un corso nazionale

Sabato 1 dicembre, alle ore 9, nell’Aula Magna della Casa Matha di Ravenna (piazza Andrea Costa) è in programma un convegno dedicata al tema: “Medici, umanisti del Terzo Milennio. L’importanza di avere una cultura umanistica nella formazione medica”. L’incontro promosso dalla Universitas Domus Mathae, in collaborazione con Ausl Romagna Cultura prevede di interventi di Maurizio Piancastelli, Mauro Marabini, Piero Calderoni, Giancarlo Cerasoli, Maurizio Alberani, Stefano De Carolis, con le conclusioni di Stefano Falcinelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Ravenna.

L'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (Aigo) riunisce dal 22 al 24 novembre a Ravenna i gastroenterologi italiani per uno degli appuntamenti più importanti nell’anno per questa disciplina, il Corso nazionale Aigo. Durante l’evento scientifico saranno affrontate le principali novità in gastroenterologia sia nella diagnostica sia nella terapia. In particolare l’edizione di quest'anno del Corso, a cui parteciperanno circa 250 specialisti da tutta Italia, avrà come tema principale i Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (Pdta), uno strumento sempre più importante per garantire al paziente le migliori cure possibili e indispensabile per promuovere l'efficienza dell'assistenza sanitaria.

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SOCIETÀ / 21 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

VERSO LE FESTE/1

A Ravenna è già Natale con la pista di ghiaccio (più grande) e i regali da comprare “a Palazzo” Nel weekend del 24 e 25 novembre l’apertura del villaggio in piazza Kennedy con i food truck dell’evento organizzato da Cna

Due gli eventi previsti nel prossimo fine settimana, 24 e 25 novembre, a Ravenna, come sorta di antipasto delle feste natalizie. “Regali a Palazzo” propone (sabato e domenica dalle 10 alle 19) uno speciale weekend promosso da Cna Ravenna: il piano nobile di Palazzo Rasponi, in piazza Kennedy, ospiterà una vetrina dedicata all’artigianato di qualità con una selezione delle migliori botteghe artigiane e delle loro realizzazioni fatte a mano. Il Salone delle feste del palazzo sarà invece la cornice della cena di beneficenza in collaborazione con Ior Ravenna, a sostegno del progetto “Centro di Oncologia Dermatologica Skin Cancer” in programma sabato 24 novembre dalle 19.30 (posti limitati e solo su prenotazione allo 0544/560294) con tanto di “Tavoli d’autore” firmati da dieci artigiani Cna (e una sfilata di acconciature e le note dell’arpa di Marta Celli). Una speciale area del gusto dove pranzare, fare aperitivo, merende e piccoli spuntini verrà allestita nei due giorni su piazza Kennedy. Ad accogliere i visitatori ci saranno l’enote-

ca itinerante Vino al Vino e il Soul Kitchen Food truck con hot dog, hamburger e goloserie in stile britannico. Nell’androne di Palazzo Rasponi La Reverie proporrà centrifugati di frutta e verdura e la gelateria Il Divino cioccolata calda e pancake. Domenica pomeriggio, alle 17, lo scenografico scalone di Palazzo Rasponi ospiterà la sfilata di abiti da sposa a cura di Cece Couture di Francesca Donati. In abbinamento i gioielli di Barbara Liverani e le acconciature di Amoa Parrucchieri di Laura Olivi. Non mancheranno gli addobbi natalizi a cura dell’Azienda Agricola Campri Sauro e dei Vivai Wilmer Patuelli e un ricco programma di intrattenimento e animazione. Sabato pomeriggio, alle 16, si esibirà l’Orchestra dei Giovani Brass Band, mentre domenica, alle 11.30 e alle 15 il circo di Billo per le famiglie. Sabato 24, dopo l’inaugurazione di mezzogiorno, aprirà inoltre in piazza Kennedy la pista per il pattinaggio sul ghiaccio, promossa da Confesercenti Ravenna con la collaborazione dell’Ati “Piazza Kennedy al Centro”. La pista, quest’anno ulteriormente ingrandita con dimensioni di 20 per 30 metri, sarà affiancata da una piccola area ristoro e a una baita dedicata ai dolciumi e, nei fine settimana, sarà animata a cura di Radio International. La pista osserverà i seguenti orari di apertura: da sabato 24 novembre a giovedì 20 dicembre e da lunedì 7 a domenica 20 gennaio, dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 21; venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 a mezzanotte; da venerdì 21 dicembre a domenica 6 gennaio, tutti giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 a mezzanotte. Il 31 dicembre la pista rimarrà aperta fino alle 3. Il 25 dicembre e il 1° gennaio la pista aprirà alle 15. Il prezzo del biglietto è di 7 euro (tutti i mercoledì universitari a 5 euro).

Tornano sotto al Pavaglione i mercatini “Dona”, previsti per sei giornate: sabato 24 e domenica 25 novembre; sabato 1, 8, 15 e 22 dicembre dalle 10 alle 19. Si tratta delle tradizionali bancarelle natalizie dell’artigianato che offriranno tante idee per i regali di Natale e varie specialità di stagione provenienti dalla cucina romagnola, oltre a castagne, vin brulè, formaggi, salumi, vini e liquori.

VERSO LE FESTE/3

BAGNACAVALLO ACCENDE LE LUMINARIE Bagnacavallo si prepara a vivere il periodo delle festività natalizie con un intenso calendario di eventi. Si inizierà sabato 24 novembre con “Luci sulla città”, evento organizzato dalla rete di imprese Bagnacavallo fa Centro. Dalle 15.30 animazioni, mercatini, cibo da passeggio, caldarroste e vin brûlé. Alle 19 salirà sul palco di piazza della Libertà Myo Mondaino Young Orchestra e alle 19.30 ci sarà l’accensione straordinaria delle luminarie natalizie. Per l’occasione, alle 18 si terrà la presentazione delle squadre del Bagnacavallo Calcio. Gli esercizi commerciali del centro proporranno promozioni speciali per tutta la giornata.

INFOPROM

CENTRO ESTETICO SOLIDEA

Scopri i benefici effetti delle vibrazioni della luce Da questa settimana al Centro estetico Solidea puoi provare la Cromopuntura del viso, un nuovo trattamento all’avanguardia efficace come antiage, detossinante, anti-acne La pelle è il più grande organo sensibile del corpo umano ed è esposto a tutte le influenze esterne. Proprio la pelle infatti deve rielaborare l’influsso di tutto ciò che possiamo vedere, sentire, percepire. Per questo motivo, tutta da provare è la Cromopuntura del viso, un nuovo trattamento – alternativo o in combinazione con altri – che consente di ottenere importanti risultati attraverso la luce colorata. I colori, infatti, hanno un profondo effetto psichico, emotivo e spirituale sull’essere umano. «La cromopuntura – racconta Chiara Bandini del Centro estetico Solidea di Ravenna – è una tecnica all’avanguardia grazie alla quale vengono inviate alla pelle, tramite gli agopunti e in maniera non invasiva e totalmente indolore, le vibrazioni della luce. La luce e il colore vengo-

VERSO LE FESTE/2 Le bancarelle di Dona sotto al Pavaglione di Lugo

no assorbiti dalla pelle fino in profondità, stimolando la comunicazione intracellulare. La Cromopuntura del viso può essere efficace come antiage, detossinante, anti-acne, pelle sensibile, contorno occhi, borse, occhiaia». Esistono diversi colori adatti per i vari tipi di problematica: per esempio, il rosso e l’arancio sono l’ideale per ottenere un effetto antiage, il blu, il verde e il giallo per il detox, il viola e il verde per l’acne, e via di seguito. La cromopuntura è un metodo naturale sviluppato da Peter Mandel, naturopata tedesco, che è riuscito a combinare i principi antichi della cromoterapia con quelli dell’agopuntura cinese. Lo strumento utilizzato è una penna luminosa che, grazie a particolari cristalli, emette fasci di luce colorata che si posizionano sui punti recettori del corpo. Effettuato in abbinamento anche ad altri trattamenti, la cromopuntura del viso non ha alcuna controindicazione, può essere eseguita sempre, anche tutti i giorni o tutte le volte che se ne sente la necessità. Possibilità di provare il trattamento da questa settimana da Solidea, aperto dal martedì al giovedì dalle 10 alle 18 (orario continuato), venerdì e sabato dalle 9 alle 18 (chiuso il lunedì). Info e prenotazioni: tel. 0544 456554 e www.centroesteticosolidea.it


22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

VELA

Extrema, la barca che vince con la spinta dell’amicizia L’X-35 da 10,6 metri ha vinto la sua categoria alla storica Barcolana di Trieste, a bordo un gruppo di soci del Circolo Velico Ravennate che gareggiano per passione di Vincenzo Benini

«Il nostro non è un equipaggio costruito da una società, ma semplicemente un gruppo di amici a cui piace andare in barca e a partecipare alle regate. Ci divertiamo molto e allo stesso tempo vinciamo pure…». È così che Paride Bedeschi presenta Extrema, imbarcazione che gareggia per il Circolo Velico Ravennate che si sta togliendo tantissime soddisfazioni sull’acqua dei mari italiani. L’ultima gioia è stata la più grande, in quanto raggiunta nella competizione velistica più partecipata al mondo, la Barcolana di Trieste, che per la sua cinquantesima edizione ha superato tutti i record con 2.689 barche al via, per oltre 28mila velisti in mare e circa 300mila persone a terra. Lo scafo modello “X-35” di 10,6 metri si è infatti piazzato al primo posto nella sua categoria, la classe 3 crociera, giungendo 122esimo nella classifica generale e 56esimo in quella riservata alle imbarcazioni da crociera. «È stupendo vincere – riprende Bedeschi – anche perché non solo siamo stati in grado di precedere tutti nella nostra categoria, ma anche di tenerci alle spalle più di duemila avversari, dando filo da torcere a barche di dimensioni maggiori della nostra. In più si è trattata di una Barcolana incredibile, non solo caratterizzata dal record di iscritti, ma anche dalla presenza della “Vespucci”, attraccata nel porto, e dallo spettacolo unico in cielo delle Frecce Tricolori. Di

SANITARIA ORTOPEDIA

L’equipaggio di Extrema è composto da ravennati appassionati di vela. Il nucleo storico è composto da Paride Bedeschi, Andrea Bazzini, Claudio Casali, Massimo De Zerbi, Michele Mazzotti, Stefano Raspadori e Jacopo Plazzi

sicuro è un evento che ci invidiano in tutto il mondo. E sarà bello tornare a Trieste il 2 dicembre, quando saremo premiati per il nostro successo». L’equipaggio della Extrema ha uno zoccolo duro, attorno a cui si avvicendano a rotazione altri velisti, in base alle varie disponibilità e al tipo di competizione. Oltre che da

INFOPROM

Sabato 24 novembre black friday sulle calzature Mephisto Camminare come su un morbido tappeto erboso, è un po’ il sogno di tutti. Ma che può diventare realtà indossando la giusta calzatura. Per questo, la Sanitaria Ortopedia di Elena Tazzari a Bagnacavallo ha deciso di puntare sulla qualità, scegliendo il marchio Mephisto. Quali sono i punti di forza? Calzature che uniscono innovazione e tradizione, per un comfort senza paragoni. A caratterizzare le scarpe Mephisto – apprezzate e amate in tutto il mondo per la loro unicità – sono anche la perfetta vestibilità, gli elementi di comodità insuperati e l’alto contenuto tecnologico. Indossandole, sembra davvero di camminare su

un piacevole manto erboso senza affaticare le articolazioni. Tant’è che, anche dopo ore con le scarpe Mephisto indosso, ci si sentirà in forma e pieni di energia. I piedi sono alquanti complessi dal punto di vista anatomico e funzionale, se si considera che devono adattarsi alla postura eretta e che lì si trova circa un quarto delle 220 ossa del corpo umano. Per proteggere le aree più delicate e sensibili al dolore del piede da impatti di appoggio forti, Mephisto ha dotato ogni singolo modello della tecnologia brevettata a livello internazionale Soft-Air, unica nel suo genere. Da segnalare che la Sanitaria Ortopedia, in occasione del ben noto “Black Friday”, propone – nella giornata di sabato 24 novembre – uno sconto incredibile del 30 per cento. Info: Sanitaria Ortopedia, via Matteotti 22 Bagnacavallo - tel. 0545 60641 - FB Sanitaria Ortopedia - www.sanitariaortopediatazzari.com

MARINA DI RAVENNA Campionato d’Inverno, la 37esima edizione al via con 90 imbarcazioni Ha preso il via lo scorso 11 novembre il Campionato d’Inverno, tradizionale competizione velistica organizzata dal Ravenna Yacht Club. Alla 37esima edizione sono iscritte una novantina di imbarcazioni, in aumento rispetto all’anno scorso, che si daranno battaglia sul mare di fronte a Marina di Ravenna. In tutto si tratta di sette giornate di gare (composte da due regate), la prossima in programma domenica 25 novembre e l’ultima prevista il 24 febbraio del 2019. La tappa inaugurale è stata caratterizzata dal bel tempo e dallo scarso vento. Nonostante questo si è comunque disputato nel pomeriggio una regata che tra l’altro ha assegnato il “Trofeo Ceccarelli” alla vincitrice Fragolina (imbarcazione di Omero Giangrandi), capace di precedere al traguardo Irina (di Maurizio Guglielmo) e Shear Terror (di Cesare Salotti). Questi i vincitori della prima prova, divisi per categorie, tra cui è presente anche Extrema (vedi articolo principale). Orc 1: Shear Terror; Orc 2: Lo Re; Orc 3: Extrema; Orc 4: Yankee; Orc 4: Minialtura Wadadli; Open Golf: Irina; Open Fox Trot: Fragolina; Open Echo: Lo Re; Open Delta: Overall; Open Charlie: Allegrissima; Open Bravo: Mister Hyde; Open Alfa: Wadadli. Questa edizione del Campionato d’Inverno, inoltre, sarà dedicata a “Lo Spirito di Stella”, una associazione onlus nata nel 2003 a fianco del primo catamarano privo di barriere architettoniche, con il coinvolgimento di “Marinando Ravenna”, che ha l’obiettivo di consentire il superamento dei propri limiti alle persone disabili. La manifestazione, infine, è affiancata dal concorso fotografico “Venti d'inverno”.

Bedeschi, questo nucleo storico è formato da Andrea Bazzini, Claudio Casali, Massimo De Zerbi, dal timoniere Michele Mazzotti, dal tailer (l’addetto alla regolazione delle vele) Stefano Raspadori e dal tattico Jacopo Plazzi. A Trieste a fornire il loro supporto al gruppo sono stati Angela Saccomandi, Angela Alberani, Rosa Maria Sclafani, France-

sco Mezzogori e Geremia Siboni. «La particolarità che ci contraddistingue è che tutti noi siamo del Circolo Velico e soprattutto siamo ravennati. L’aspetto più bello del nostro gruppo è questo, perché nella maggior parte dei casi gli equipaggi sono misti, con componenti provenienti da ogni zona d’Italia e del mondo».


SPORT / 23 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL PROGRAMMA DEL WEEKEND

TUTTI IN CAMPO DI DOMENICA: IN CASA SOLO LA CONAD, DERBY A BOLOGNA PER L’ORASÌ Il Ravenna Fc cerca la vittoria lontano dal Benelli che manca dal 7 ottobre. Superlega: Consar in diretta tv Rai

Extrema è attesa dal campionato mondiale a giugno a Sebenico in Croazia: nel 2017 la vittoria tra i non professionisti

Il trionfo alla Barcolana è però solo l’ultimo da mettere nella collezione di coppe vinte da Extrema. «Sempre nella nostra categoria nel 2015, a Civitanova, ci siamo aggiudicati il campionato italiano, mentre nel 2017 a Trieste abbiamo vinto quello mondiale non professionisti, giungendo quarti nella classifica generale. L’anno scorso, inoltre, ci siamo ripetuti a Ischia, ancora a livello nazionale». L’attività dell’imbarcazione del Circolo Velico non si ferma nemmeno con il sopraggiungere della stagione più fredda ed è già tempo di pensare ai prossimi appuntamen-

ti. «In questo periodo stiamo partecipando al Campionato d’Inverno organizzato a Marina dal Ravenna Yacht Club, una buona competizione che ci dà modo di prepararci al meglio per le regate del 2019. Il nostro obiettivo sarà fare del nostro meglio al campionato mondiale che a giugno torna sull’Adriatico, a Sebenico, in Croazia». Extrema di sicuro non vorrà passare inosservata... «È con orgoglio che andremo a difendere i colori italiani in questa competizione così importante. Sarà davvero difficile ripetere il risultato dell’anno scorso – termina Bedeschi – ma noi ci proveremo».

Le principali formazioni ravennati scendono in campo tutte di domenica, con la sola eccezione rappresentata dall’InfinityBio che sabato 24 novembre (ore 18.30) sfida a Campobasso la capolista Magnolia nel campionato di Serie A2 di basket femminile. Domenica 25 si parte con il Classe (calcio Serie D) che alle 14.30 giocherà in casa contro il San Marino, in quello che di fatto è l’unico derby romagnolo stagionale. Le due squadre di volley giocano in contemporanea alle 17: in Superlega la Consar fa visita alla rivale diretta Sora con l’obiettivo di conquistare i primi punti in trasferta (match in diretta tv su RaiSport), mentre in A2 femminile la Conad, intenzionata a rimettersi in piedi dopo due ko di fila, ospita al PalaCosta il Marsala (ingresso gratuito per le donne). Si prosegue alle 18 con l’OraSì (A2 basket) che si tuffa senza timori nel sentito derby del PalaDozza di Bologna, dove affronterà la leader Fortitudo. Spinti da tre successi consecutivi, i giallorossi provano a dare il primo dispiacere all’imbattuta squadra allenata dall’ex Martino, che in campo può contare anche su Sgorbati. Trasferta in terra lombarda invece per il Al Pala Costa domenica 25 ingresso Ravenna, che in occasione gratuito per le donne in occasione di della tredicesima giornata Ravenna-Marsala (volley femminile A2) del campionato di Serie C di calcio affronterà l’AlbinoLeffe (ore 18.30). I ragazzi di Foschi vanno a caccia di una vittoria esterna attesa dal 7 ottobre, quando riuscirono a espugnare il campo della Fermana. A completare il programma, in Serie B maschile di basket giocano alle 18 sia la Rekico sia l’Orva: i faentini sul parquet amico del PalaCattani ospitano i pericolosi Tigers di Cesena, mentre dopo aver finalmente rotto il ghiaccio i lughesi cercano altri due punti nella trasferta con la Virtus Padova. (vi.be.)


24/ CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

Una serie tv tremendamente interessante, purché non diventi infinita...

Giù le mani!

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

per inerzia. Si può anche impiegare due stagioni L’uomo nell’alto castello (Serie Tv, 3 stagioni, (tutte da 10 episodi l’una) per arrivare al dunque, 2015-2018) ma la realizzazione di una terza e l’annuncio uffiBasata sul romanzo ucronico (fantascienza storica) ciale della produzione di una quarta lascia ampiadi Philip K. Dick, la serie ipotizza che i nazisti abbiamente perplessi perché rischia di trasformare ogni no vinto la guerra e, in coabitazione coi giapponesi, opera dal potenziale enorme (in questo caso occupato il territorio degli Stati Uniti d’America, nucleare) in un’infinita soap opera in stile Beautiful quindi diviso in Grande Reich Nazista e Stati o Il trono di spade. Chi non ha problemi con le serie Giapponesi del Pacifico (più una zona neutrale in infinite (e con la fantascienza distopica) si metta coincidenza con le Montagne Rocciose). pur in moto e provi a vedere quella che è in ogni Ambientata nel 1962, la storia prevede l’esistenza caso un prodotto tremendamente interessante e di una resistenza e ovviamente del controspionagmeravigliosamente messo in scena; ma c’è un gio degli invasori per individuarla e fermarla. Poi popolo, e sono pronto a rappresentarlo, che chiede c’è l’enigmatico “Uomo nell’alto castello” al quale ancora che il format non diventi un business, che le vanno consegnati misteriosi filmini che vedono gli vicende abbiano una conclusione e che questa non Alleati vincere la guerra a scapito dei Nazisti. Messa avvenga dopo 4 anni. Perché questa brutta consuein scena di gran lusso e anche piuttosto emoziotudine trasforma le Serie Tv da rivoluzione qualitanante, in senso buono visto che fortunatamente è tiva a un puro prodotto di consumo progressivo. E finzione, perché l’America nazista è resa con un se le cose dovessero andare bene, non girate stagiorealismo incredibile e il colpo d’occhio di un’epoca ni all’infinito, ma cercate di prendere spunto per in realtà mai esistita è estremamente e fascinosamente realistico. I scrivere qualcosa di personaggi principali simile e altrettanto sono una spia nazista interessante. Fate infiltrata nella resicome Fargo, che le stastenza, una donna gioni successive narche diventa membro ravano altre storie in della resistenza quasi altri periodi; o come per caso, un ministro True Detective, che ha giapponese che teme mescolato completaper il futuro del mente le carte da una Giappone, visto che stagione all’altra. I quando inizia la tormentoni porteranvicenda Hitler è no il pubblico lontano anziano e malato; dalle serie e magari di infine un integerrimo nuovo verso le sale, e Dalla serie L’uomo nell’alto castello militare nazista (il la cosa non sarebbe personaggio più inteaffatto male. Ma credo in un mondo pacifico e di convivenza, quindi ressante), il cattivo di turno che vuole sgominare la voglio pensare che cinema, tv, streaming e resistenza. Quindi tutto perfetto? A prima vista quant’altro possano tutti trovare spazio all’interno sembrerebbe di sì, ma col passare degli episodi si del magico mondo dell’audiovisivo. Purchè ci sia avverte la stessa sensazione della maggior parte equilibrio. Io provo ad andare avanti con questa delle serie di oggi, e che se non cambierà, vedrà il serie, perché è fatta davvero bene, ma non so quandeclino delle stesse: succede poco, e le trame e sottodo mi fermerò. Disponibile in streaming. trame non vengono mai chiuse e si va avanti anche

All’interno del Quadrarco di Braccioforte è custodito il sarcofago di Pietro Traversari, un’imponente urna marmorea datata alla fine del V secolo. Su di esso sono scolpite iconografie cariche di significati simbolici come pavoni, colombe, agnelli, il monogramma costantiniano o la croce, le lettere apocalittiche di alfa e omega. Girolamo Fabri, che lo ricorda ancora presso la Chiesa di San Giovanni Battista, nelle Storie ravennati racconta l’apertura di questa antica urna, reimpiegata per la sepoltura di Pietro, eminente figura della città di Ravenna tra XII e XIII secolo: «Il Franchini, che era uno studioso dell’antichità, esortò l’imolese Alessandro, monaco carmelitano e prefetto provinciale del suo ordine nella Flaminia, a fare aprire il sepolcro di Pietro Traversari, che, come abbiamo ricordato, stava, e sta ancora, presso S. Giovanni Battista. Avendo Alessandro fatto questo, il cadavere del nobilissimo uomo apparve integro quasi in ogni parte, rivestito di un abito di vari colori, con calzari e cuscini di cuoio dorati, ricoperti di foglie d’alloro, col capo cinto da un diadema e con un cingolo, nel quale a lettere greche stava scritta questa frase: «Pietro della stirpe dei grandi Traversari, amico di re, governatore dell’antichissima città di Ravenna, sotto auspici sempre migliori». Quando però accostarono le mani al cadavere, tutto, tranne le ossa, si ridusse in cenere; perciò, messo il resto da parte, Antonio Franchini con cura collocò le ossa nel medesimo sepolcro».

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CULTURA / RUBRICHE / 25 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

TUTTA UN’ALTRA MUSICA

NdL NOTA DEL LETTORE

Un cofanetto da ignorare O da ascoltare tutto d’un fiato

Quel femminismo pragmatico e la violenza sulle donne di Alicia Giménez-Bartlett

di Luca Manservisi

di Federica Angelini

Esiste qualcosa di più odioso di raccolte di rarità e b-sides, performance dal vivo o versioni alternative di pezzi celebri pubblicate ad anni di distanza dallo scioglimento di un gruppo che pare non abbia alcuna intenzione di riformarsi, al solo scopo (solitamente) di continuare a fare soldi grazie al nome di quello stesso gruppo e alla passione dei suoi poveri fan? E – subito dopo – è mai esistito nella storia della musica rock un gruppo più grande al mondo dei Rem? Michael Stipe Se la risposta è no a dei Rem entrambe le domande – come nel mio caso (si fa per dire) – si dovrà comunque ascoltare in streaming tutte, dall’inizio alla fine, queste 7 ore e 29 minuti di R.E.M. at the BBC e poi magari anche acquistare il cofanetto uscito lo scorso 19 ottobre che si compone di otto dischi con pezzi registrati dal vivo e in studio nell’arco di 25 anni, tra il 1984 e il 2008 (tratte appunto dagli archivi della Bbc), a cui si affianca un bonus Dvd contenente materiale video e un documentario con interviste ed esibizioni televisive. Negli otto dischi e nelle 7 ore e 29 minuti di musica, tra le altre cose, una John Peel Sessions (1998), esibizioni durante i programma Bbc Drivetime e Mark and Lard (2003), una gloriosa performance di Radio 1 Live Lounge (2008), uno spettacolo al Rock City (Notthingham, 1984), lo straordinario (per chi c’era) Milton Keynes Monster Tour del 1995 (il primo dopo una pausa di sei anni), un’esibizione a Glastonbury del 1999 e a Londra a St.

James’s Church nel 2004. Cosa c’è da dire di più, se non che ci sono tutte le vostre-nostre canzoni preferite dei Rem (si fa sempre per dire, bisognerebbe controllare, ma non mi pare ci siano esclusioni così clamorose, a un primo ascolto, che credo resterà comunque anche l’ultimo) e che chiaramente si è di fronte a uno dei più emozionanti tuffi nel vostro-nostro passato che vi-ci capiterà di fare da qui a molti anni a venire, presumibilmente.

Anche perché fino a un paio d’anni fa Michael Stipe si esprimeva così su una possibile reunion dei Rem. «Non succederà mai, non c'è alcuna possibilità». Poi se volete obiettare che è meglio andarsi a riascoltare i dischi originali, beh, che dire, avete ragione. Però vi perderete quel gusto di ascoltare qualcosa di comunque “nuovo” (tra virgolette), di scoprire ogni volta quale canzone arriverà dopo e di immedesimarvi nei presenti che si fanno sentire in sottofondo... Mica poco, no?

llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop Sabato 24, ore 16:30 un pomeriggio al Planetario

Amalia Persico: I mestieri del cielo: L'astronauta (attività per bambini a partire da 8 anni)

Martedì 27, ore 21 Giuliano Deserti Il fenomeno delle Aurore polari Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia

BIBLIOTECA TEMATICA!

OVEMBRE N 5 2 A IC N DOME ore 10:30

ZIONE OSSERVA E DEL SOL

IO PLANETAR mettendo o per el ci , ro e b Ingresso li Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.00-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata

Ancora e sempre applausi ad Alicia GiménezBartlett, con Mio caro serial killer uscito come sempre per Sellerio giù un annetto fa e tradotto da Maria Nicola. Un libro quanto mai a tema in questi giorni in cui proliferano le iniziative per ricordarci quanto la violenza sulle donne sia realtà ancora quotidiana e da combattere, uno dei temi attorno a cui si articola appunto quest’ultimo romanzo della scrittrice catalana. Ma attenzione, non è un libro a tesi, Giménez-Bartlett riesce infatti a imbastire un romanzo giallo in perfetto equilibrio tra lo spazio degli invadenti protagonisti e una trama ben congegnata e ben costruita. Ritroviamo (dopo anni di attesa) l’ispettrice Petra Delicado e il suo vice Firmin più che mai frizzanti e uniti e complici con quel loro darsi continuamente del lei, le battute, le bevute, le mangiate, i “riposini” in ufficio quando il lavoro non permette soste. Accanto a loro c’è un personaggio che si direbbe non destinato a restare nella serie, un ispettore trentenne dei Mossos d'Esquadra (la polizia catalana). Si tratta di un uomo complesso che nasconde una difficile situazione personale e che dai due imparerà a sciogliersi (e a bere alcol). Contraltare di Petra e Firmin, ne mette in luce le eccentricità e le qualità come un lettore che si approcci per la prima volta a questi personaggi seriali. I tre sono impegnati nella caccia di un serial

killer di donne che hanno una sola caratteristica in comune: la solitudine non voluta e la ricerca di un compagno. E se Petra è da sempre un inno al femminismo pragmatico, una donna che riesce a unire il salone di bellezza per la cura del proprio aspetto al giro di whisky con i colleghi, che non cede a cliché e che si interroga sul proprio modo di stare al mondo, senza mai concedere nulla al vittimismo o all’autoflagellazione (al contrario di tanti protagonisti uomini che ci tocca in qualche modo consolare), in questo libro emerge con ancora più nitidezza del solito il suo senso di appartenenza al genere femminile. La vediamo incapace di trattenersi davanti a uomini rapaci. E tutta la storia sembra essere una denuncia della violenza (soprattutto psicologica) sulle donne e del senso di subalternità e fragilità che spesso coltivano le donne stesse nei confronti degli uomini, senza giudicare, senza salire in cattedra ma senza nemmeno negare un’evidenza dolorosa. E così, come spesso o forse sempre accade nei migliori romanzi di genere, la verità alla fine non sarà del tutto consolatoria e le inquietudini sollevate lungo tutto il libro rimarranno ad aleggiare nell’aria senza risposte definitive. La passeggiata per Barcellona, che qui ritrova una sua affascinante autenticità nella lotta contro il turismo di massa, che ci riporta a casa avrà un sapore amaro.


26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

LO SPETTACOLO

Fedeli d’Amore, polittico per Dante morente

TEATRO LUGO La Filumena Marturano diretta da Liliana Cavani al Rossini

In scena al Rasi la nuova produzione di Marco Martinelli per la voce di Ermanna Montanari

Foto di Enrico Fedrigoli

Dopo la prima nazionale nel programma del prestigioso Napoli Teatro Festival e la tappa al Teatrul Maghiar de Stat Csiky Gergely di Timisoara, arriva dal 27 novembre al 6 dicembre (fino all’1 dicembre alle 18, riposo giovedì 29) il debutto ravennate ne “La stagione dei teatri” della nuova creazione di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, “fedeli d’Amore”, una scrittura originale di Martinelli che riflette sulla potenza della poesia dantesca, centrata sul recitar-cantando di Montanari: Fedeli d'Amore, polittico in sette quadri per Dante Alighieri. «Avventurarsi nella selva luminosa delle opere di Dante – affermano i registi Martinelli e Montanari – significa trovarsi di fronte a direzioni impreviste e sorprese feconde. Ecco perché, dopo il magmatico Inferno, e in attesa dell’altrettanto corale Purgatorio, che realizzeremo nel 2019 con la coproduzione di Ravenna Festival e Fondazione Matera-Basilicata 2019, abbiamo sentito la necessità di creare questa mandorla per il palco, un poemetto scenico dove una sola voce si incarica di farne suonare innumerevoli. Un concerto che evoca la morte del poeta nel 1321, per resuscitare la radicalità della sua visione etico-estetica nel tempo presente». In fedeli d’Amore a parlarci, nei singoli quadri, so-

no voci diverse: la nebbia in un'alba del 1321, il demone della fossa dove sono puniti i mercanti di morte, un asino che ha trasportato il poeta nel suo ultimo viaggio, il diavoletto del “rabbuffo” che scatena le risse attorno al denaro, l’Italia che scalcia se stessa, Antonia figlia di Dante Alighieri, una fine che non è una fine. Ci parlano del poeta fuggito dalla sua città che lo ha condannato e ora è sul letto di morte in esilio, a Ravenna, in preda a febbre malarica, con la mente annebbiata e delirante. Queste voci sono sospese tra il Trecento e il nostro presente, e la scrittura di Martinelli accetta la sfida dantesca di tenere insieme realtà politica e metafisica, cronaca e spiritualità. Amore è evocato come stella polare dei fedeli d’Amore, forza che libera l’umanità dalla violenza, che salva “l’aiuola che ci fa tanto feroci”. Le voci di questo “polittico” sono un’unica voce che ne sa contenere innumerevoli, quella di Ermanna Montanari: aria, fuoco, suono, materia. Le recite fino all’1 dicembre sono realizzate in occasione della Trilogia d’Autunno (vedi p. 28) e saranno sottotitolate in inglese. Musica di Luigi Ceccarelli, tromba Simone Marzocchi regia del suono Marco Olivieri.

Il 23 novembre (repliche fino al 25 alle 20.30 e la domenica anche alle 16) apre la stagione di prosa del Rossini di Lugo con uno spettacolo di Eduardo De Filippo che sta riscuotendo successo ed è da tempo in tournée: Filumena Marturano con in scena con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses per la regia di Liliana Cavani. Si tratta del testo di Eduardo più rappresentato all’estero, ispirato da un fatto di cronaca dal quale Eduardo ha costruito una delle più belle commedie dedicata alla sorella Titina. La commedia porta al pubblico il tema, scottante in quegli anni, dei diritti dei figli illegittimi. Il 23 aprile 1947, infatti, l’Assemblea Costituente approvò l’articolo che stabiliva il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare anche i figli nati fuori dal matrimonio, mentre otto anni più tardi, nel febbraio del 1995, venne approvata la legge che abolì l’uso dell’espressione “figlio di N.N.”.

TEATRO CERVIA Leo Gullotta e il suo Pensaci, Giacomino aprono la prosa al Walter Chiari A inaugurare la nuova stagione di prosa del Teatro Comunale di Cervia, ora dedicato a Walter Chiari, sarà il 28 e 29 novembre alle 21 Leo Gullotta con Pensaci, Giacomino! di Luigi Pirandello per la regia di Fabio Grossi. Pensaci, Giacomino! nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. La storia racconta di una fanciulla che, rimasta incinta del suo giovane fidanzato, non sa come poter portare avanti questa gravidanza: il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione, “per almeno cinquanta anni”, il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo.

Guida alle stagioni dei teatri di Ravenna e provincia Nuova edizione 2018/2019 In distribuzione gratuita in tutti i teatri, nelle edicole e nelle attività dei centri storici

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CULTURA / 27 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

TEATRO FAENZA TEATRO RUSSI Hamlet Solo per l’attore sensibile di Lenz

LA RIVISTA In distribuzione il nuovo Palcoscenico

Dopo il debutto a Roma ecco La Classe con Claudio Casadio Al Masini la nuova coproduzione di Accademia Perduta Da sinistra Claudio Casadio, Andrea Paolotti e Brenno Placido

Nell’ambito del progetto regionale “Teatro e salute mentale” arriva al teatro Comunale di Russi lo spettacolo Hamlet solo giovedì 29 novembre. Lo spettacolo si avvale delle musiche create ad hoc dal compositore elettronico Andrea Azzali, è interpretato dall’attrice sensibile con sindrome di Down Barbara Voghera, storica interprete delle creazioni di Lenz Fondazione e diretto da Maria Federica Maestri. A testimonianza del riconoscimento internazionale della ricerca sull’attore sensibile di Lenz, le stesure dell’Hamlet sono nel sito del MIT Global Shakespeare.

TEATRO CONSELICE La Bibbia secondo Cevoli inaugura “A misura d’uomo” Il primo appuntamento della stagione del teatro di Conselice “A Misura d’uomo” da quest’anno diretta da Davide Dalfiume, è venerdì 23 novembre alle 21 con il comico Paolo Cevoli in “La Bibbia raccontata nel modo di Paolo Cevoli”, uno spettacolo in tournée per il secondo anno consecutivo in tutt’Italia. Il comico romagnolo rileggerà le storie narrate nella Bibbia come una grande rappresentazione teatrale dove Dio è il “capocomico” che si vuole far conoscere sul palcoscenico dell’universo e convoca come interpreti i grandi personaggi della Bibbia.

Arriva dal 28 al 30 novembre al Masini di Faenza il nuovo spettacolo coprodotta da Accademia Perduta che ha appena esordito a Roma riscuotendo successo: La classe su un testo di Vincenzo Manna che vede in scena tra molti attori giovani il ravennate Claudio Casadio a cui abbiamo chiesto qualche anticipazione. «Si tratta di un testo molto bello – ci ha raccontato – che parla della condizione giovanile. L’ambientazione è quella di un corso di recupero per studenti difficili, che hanno ricevuto provvedimenti disciplinari e le dinamiche tra di loro si intrecciano con la presenza degli stranieri che vivono ai margini della città. È un testo che fa capire che i giovani devono essere interessati, trovare obiettivi per cambiare il mondo, non lasciarsi andare all’indifferenza che oggi è tanto diffusa. Noi eravamo forse più passionali perché le nostre famiglie venivano dalla guerra; oggi i giovani sono più soli ed è importante che la scuola sia in grado di educare all’interesse, altrimenti, senza la voglia di conoscere, istruire rischia di essere come un battere un ferro freddo». Come in Mar del Plata Casadio è in scena come molti giovani attori. «Sì, lavorare con i giovani mi piace moltissimo. Ci sono veri e propri talenti, come il figlio di Michele Placido e tanti altri, mi piace accompagnarli sul palcoscenico, il loro entusiasmo sarà la forza dello spettacolo. E poi la regia di Giuseppe Marini, sono convinto che La Classe rappresenti una bella proposta. Io sono il preside, è un personaggio che mi piace. È un ex professore, un po’ deluso e disincantato, ha anche una sua poesia più interna». Un tema che intreccia l’attualità e presenta, ancora una volta, anche elemento di impegno civile, come ci conferma Casadio «Ci sono elementi tratti dalla realtà, ma la città è inventata. Teatro civile? Sì, penso di sì anche se è una commedia che parla della condizione giovanile in sé. Si ride anche molto. È un teatro che fa pensare, ma non è un pugno nello stomaco come lo era Mar del Plata. È un po’ teatro civile, un po’ un gioco di teatro. Nell’insieme è uno spettacolo giovane, in tutti i sensi». (fe. an.)

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Come ogni anno è tornato in distribuzione in tutti i teatri della provincia e in molti locali la rivista annuale dedicata alle stagioni teatrali Palcoscenico, edito da Reclam e curato dalla redazione di Ravenna&Dintorni. Accanto ai cartelloni dettagliati di prosa, danza, comico, teatro ragazzi e di figura ci sono diversi approfondimenti. In particolare interviste a cura di Iacopo Gardelli all’autore dello spettacolo Churchill Gabardini e a Giorgina Pi dell’Angelo Mai, una lunga intervista all’attore ravennate Claudio Casadio di Federica Angelini, le “guide” trasversali ai cartelloni di Elettra Stamboulis, gli approfondimenti sulla danza curati da Linda Landi e quelli su opera e musica classica di Enrico Gramigna, Erika Baldini che intervista Danilo Conti di Tcp e ancora Roberta Bezzi che ci fa scoprire il dietro le quinte di chi si occupa della cura del suono con lo studio BhAudio (che cura anche la trilogia all’Alighieri di cui parliamo a pagina 28) e infine Chiara Bissi che ci porta a scoprire un progetto di recupero quanto mai originale e interessante a Cotignola dove il teatro Binario prende il nome proprio dal fatto di essere nato da un deposito ferroviario dismesso. Come tutti i prodotti Reclam, la rivista è gratuita ed è stata resa possibile dagli inserzionisti che la scelgono per promuovere la propria immagine.

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28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

LIRICA

La maratona del Ravenna Festival torna a omaggiare il genio di Verdi Dal 23 novembre al 2 dicembre la Trilogia d’autunno che chiude la XXIX edizione tra giovani interpreti e nuove tecnologie. Alla regia Cristina Mazzavillani Muti

«Perché ancora una volta Verdi? Ma perché non basta mai!». Parola di Cristina Mazzavillani Muti, ancora una volta alla regia per la Trilogia d’Autunno, che conclude la XXIX edizione di Ravenna Festival con un trittico di capolavori. Nabucco, Rigoletto e Otello saranno in scena, sera dopo sera, dal 23 novembre al 2 dicembre, in una maratona lirica che indaga il genio di Giuseppe Verdi, trasformando il Teatro Alighieri di Ravenna in una vera e propria “fabbrica dell’opera” capace di dare corpo e voce a tre momenti chiave del percorso artistico e umano del compositore bussetano. Al servizio di questa avventura nell’universo verdiano le invenzioni del team creativo, nutrite dalle più moderne tecnologie, e tre direttori d’orchestra che si alternano alla guida dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”: Alessandro Benigni per Nabucco, il giovane iraniano Hossein Pishkar allievo della III edizione dell'Italian Opera Academy di Riccardo Muti - per Rigoletto, Nicola Paszkowski per Otello. Dal 2012 la Trilogia ha esteso il Festival oltre i tradizionali confini estivi; nel 2018 si rinnova il tributo a Verdi che aveva caratterizzato le prime edizioni e che questa volta si comporrà di due nuovi allestimenti - Nabucco e Rigoletto - e del ritorno dell'Otello applaudito già nel 2013. Accanto a Cristina Muti, il light designer Vincent Longuemare, il visual designer Paolo Micicché, il visual designer e video programmer Davide Broccoli e Alessandro Lai per i costumi; Alessandro Baldessari cura invece il sound design del Nabucco. Si rinnova inoltre il ruolo del palcoscenico dell’Alighieri come trampolino e palestra per giovani interpreti e cantanti al debutto nel ruolo: è il caso, ad esempio, del Nabucco trentenne Serban Vasile o di gran parte del cast di Otello, a partire da Elisa Balbo, Mikheil Sheshaberidze e Luca Micheletti, per la prima volta nei panni - rispettivamente - di

Desdemona, Otello e Iago. Il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” è preparato da Martino Faggiani e Massimo Fiocchi Malaspina, mentre Elisabetta Agostini guida il Coro Voci Bianche Ludus Vocalis. Patrimonio vivente che ha reso l’italiano la lingua per eccellenza della musica e del teatro, l’opera lirica rimane una delle eccellenze della nostra cultura per il pubblico straniero; un pubblico che ha premiato la Trilogia con la presenza di 1500 spettatori in particolare da Paesi Bassi, Germania, Francia, Inghilterra, Finlandia e Svezia - dove il Festival è stato presentato all’inizio di quest’anno. La Trilogia offre inoltre l’occasione di continuare il dialogo con il mondo della scuola, aprendo le porte del teatro a 1.600 studenti delle medie e superiori e a universitari, che assisteranno alle prove generali in programma. Si è inoltre rinnovata anche per quest’anno la collaborazione con l’Istituto Tecnico Morigia-Perdisa: tre classi terze della sezione grafica dell’Istituto sono state invitate a prendere parte all’esperienza, da una parte con una serie di incontri-lezione con lo staff di Ravenna Festival sui temi della grafica e della comunicazione web, dall’altra con la possibilità di assistere alle prove a teatro diventandone testimoni in diretta su Instagram. Non poteva che essere Nabucco ad aprire la Trilogia (23, 27, 30 novembre), l’opera con cui Verdi nel 1841 risorge dalle avversità del destino e riprende in mano la propria vita, di uomo e di musicista. È in quella partitura che si gettano le basi del successo irresistibile di Rigoletto (in scena il

Nella foto un momento di “Otello”, andato in scena per la prima volta nel 2013

24 e 28 novembre e l’1 dicembre), primo tassello del trittico “popolare” e tra tutte l’opera prediletta dall’autore. E, in fondo, anche dell’estremo rinnovamento che in Otello (in scena il 25 e 29 novembre e il 2 dicembre) germoglia dal verbo shakespeariano, approdo inevitabile della “parola scenica” verdiana. Tornano anche gli incontri (a ingresso libero) con il musicologo e voce di Radio Tre Guido Barbieri, protagonista del dialogo di sabato 24 novembre (alle 10.30 alla sala Corelli del teatro) dedicato all’incombente presenza del potere nel teatro di Verdi.

MUSICA CLASSICA

da l 1 987

Al Comunale di Russi il Quartetto Mirus Continua la stagione concertistica del Comunale di Russi con il Quartetto Mirus. Giovedì 22 novembre (dalle 20.45) i quattro musicisti (violini, viola e violoncello) membri dell'orchestra Mozart fondata da Claudio Abbado porteranno sul palco la grande musica ispirata a Beethoven.

Alla sala Corelli il violinista Gennaro Cardaropoli Giovedì 22 novembre alle 21 nella sala Corelli dell’Alighieri di Ravenna si terrà il secondo appuntamento del ciclo "Capire la Musica" che presenta il giovane violinista Gennaro Cardaropoli, accompagnato dalla pianista ucraina Yevheniya Lysohor. Il programma comprende brani di Brahms, Paganini, Petrassi e Saint-Saens.

Memorial Day: concerto per il Ghana e un premio a Baldini

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Giunto alla diciannovesima edizione, torna a Ravenna (sabato 24 novembre dalle 21 alla basilica di San Francesco) l’appuntamento con il Memorial Day, evento di musica e solidarietà che negli anni ha contribuito a finanziare progetti nei paesi poveri. Protagonista musicale, l’Orchestra da Camera di Ravenna diretta da Paolo Manetti, che proporrà la Sinfonia n. 8 di Ludwig van Beethoven. Gradito ritorno, il coro della scuola secondaria “Guido Novello” eseguirà brani di musica sacra sotto la direzione di Elisabetta Agostini. Sarà ospite della serata lo scrittore Eraldo Baldini, che riceverà da Nicoletta Mazzetti, presidente dell’associazione organizzatrice Ravenna Eventi, il Premio Stella di Galla Placidia. L’intero ricavato della serata, a offerta libera, sarà devoluto alle Missioni Francescane in Ghana.


CULTURA / 29 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

MUSICA CONTEMPORANEA ELETTRONICA Luca Maria Baldini a Faenza sonorizza un film muto Al Clandestino di Faenza torna la rassegna “My father robot” sul rapporto tra uomo, macchine e musica. L’appuntamento è per il 24 novembre (dalle 23) con l’artista ravennate Luca Maria Baldini che presenta la sonorizzazione de L'uomo Meccanico di André Deed, film del 1921 di produzione italiana ritrovato in Brasile e restaurato dalla Cineteca di Bologna.

A sinistra il pubblico dell’Almagià nella scorsa edizione di Transmissions in uno scatto di Andrea Fiumana, tra quelli in mostra in Darsena Pop Up. Qui sopra l’illustrazione di Gianluca Costantini realizzata appositamente per questa edizione, ispirata al celebre ritratto di Huey P. Newton, attivista del movimento afroamericano e fondatore del movimento delle Pantere Nere

FOTOGRAFIA L’emotività attraverso una canzone

A “Transmissions” un viaggio nel suono di tre continenti: dall’Africa fino all’etichetta di culto canadese Torna il festival che unisce rock, elettronica e avanguardia, tra Bronson e Almagià Dal 22 al 24 novembre a Ravenna va in scena Transmissions, il festival del Bronson dedicato alla musica contemporanea e d’avanguardia. “Follow the sound” è il titolo scelto per questa undicesima edizione, diretta da Chris Angiolini, “perché un suono racconta sempre una storia”, si legge nella cartella stampa. Il festival condurrà gli spettatori in un viaggio attraverso tre diversi continenti (Europa, America, Africa), a partire dal Canada grazie al suono della label-collettivo Constellation Records rappresentato dall'inafferrabile Carla Bozulich, con il suo mix di art-punk, etica e creatività (il 22 novembre al Bronson), da Jerusalem in My Heart, vero ponte sonoro tra la musica occidentale e quella araba (sabato 24 all’Almagià), dalle composizioni in costante equilibrio tra forma e caos di Eric Chenaux (il 23 all’Almagià) e dagli elaborati intrecci di folk e dronescape firmati Jessica Moss (giovedì 22 al Bronson) già membro dell’ensemble di culto Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra. Insieme a Carla Bozulich e al violoncellista italiano Francesco Guerri, Jessica Moss sarà inoltre protagonista di uno “special set” venerdì 23 novembre all’Almagià. Sempre dal Canada arriveranno le sonorità cinematiche di Cindy Lee, alter ego queer di Patrick Flegel (già frontman dei disciolti Women, il 23 all’Almagià), mentre dal Nord America arriva il folk evocativo della producer dell’Indiana (ma di base a Chicago) Haley Fohr, sotto lo pseudonimo Circuit des Yeux (il 24 all’Almagià) e il suono inconfondibile della New York underground a cui Martin Bisi (produttore tra gli altri di Sonic Youth, Swans, John Zorn e Africa Bambataa) ha saputo dare voce e carne con il suo progetto BC35 (edito lo scorso anno da Bronson Recordings, in concerto il 22 al Bronson). Dal continente africano approderà invece a Ravenna l’elettronica primitiva e viscerale di Tarkamt, progetto solista del polistrumentista egiziano Cherif El-Masri (membro di The Invisible Hands insieme ad Alan Bishop e della live-band di Nadah El Shazly), e quella afro-futurista di Ammar 808, nuovissimo progetto del producer tunisino Sofyann Ben Youssef, che si contamina attraverso differenti tradizioni musicali antiche (entrambi all’Almagià il 24 novembre). Dall’Europa sarà invece la volta del songwriting del giovane Daniel Blumberg, fenomeno indiscusso della scena che ruota intorno al mitico Café Oto di Londra; di quello impro e minimalista del bibliotecario-eremita scozzese Richard Youngs (entrambi saranno all’Almagià il 23), ma anche del mix tra post-punk e garage dei Duds da Manchester (giovedì 22 al Bronson) delle improvvisazioni percussive di Shooting Unit di Bruno Dorella (OvO, Bachi Da Pietra, Ronin) e Paolo Mongardi (Zeus!, Fuzz Orchestra, Fulkanelli), un progetto creato in esclusiva per Transmissions XI (sempre il 22 ma in apertura al Bronson Cafè), e dell’eclettico blues-folk (il 23 all’Almagià) dei Comaneci, trio ravennate guidato dall’inconfondibile voce di Francesca Amati uniche due presenze italiane del festival, a dimostrare l’apertura internazionale che lo caratterizza fin dalle origini. L’undicesima edizione di Trasmissions vedrà infine (il 24 all’Almagià) la presentazione di un progetto speciale, ideato ad hoc dal duo Nick Zinner (chitarrista dei newyorkesi Yeah Yeah Yeahs) e Francesco Donadello (sound engineer italiano residente a Berlino, tra i suoi ultimi clienti artisti del calibro di Johann Johannsson, Thom Yorke e Moderat), che darà vita a un inedito esperimento di improvvisazione costruito su sinth modulari, nastri e chitarre processate. Concerti dalle 20. Biglietti alla cassa da 15 a 20 euro. Info e programma completo: transmissionsfestival.org.

“Riscaldamento” in Darsena Pop Up E una mostra anche al Bronson Cafè Venerdì 23 e sabato 24 novembre il festival “Transmissions” parte dalle 18 con un “riscaldamento” in Darsena Pop Up (prima dei concerti all’Almagià) tra aperitivi, djset, incontri con gli artisti e la mostra di foto della passata edizione di Andrea Fiumana. Un’altra mostra verrà inaugurata il 22 al Bronson Cafè con illustrazioni di Francesco Farabegoli ispirate a locandine di film, in collaborazione con Barbara Calzolari, calligrafa di fama internazionale.

Tra gli altri, attesi Jerusalem in My Heart, Bozulich, Blumberg, Youngs e Zinner degli Yeah Yeah Yeahs

Venerdì 23 novembre alle 18.30 inaugura a Ravenna a Palazzo Rasponi 2 (via D’Azeglio 2) la mostra fotografica a tema musicale di Eleonora Rapezzi (nella foto). Si chiama “Linfa” e vuole essere una “narrazione fotografica dell'emotività attraverso una canzone”: 18 canzoni, 18 soggetti, 18 reazioni emotive diverse, 54 ritratti. La mostra sarà aperta fino al 2 dicembre dalle 18 alle 20, il sabato e la domenica dalle 16 alle 20.

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30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

TANGO JAZZ

ROCK & SOUL

Al Rossini il Dope 3 di Marinelli e il violinista Luca Ciarla

Collage elettronico al Moog con il tedesco Micronaut

Giovedì 22 novembre dalle 22 al Bistrò Rossini di Faenza concerto dell'Emilio Marinelli Dope 3, un viaggio musicale tra jazz, elettronica e black music. La rassegna jazz del locale proseguirà giovedì 29 novembre, sempre alle 22, con Luca Ciarla Solorchestra, il concerto del violinista Luca Ciarla. Il Bistrò Rossini è a Faenza in Piazza del Popolo 22.

Giovedì 22 novembre dalle 21.30 al Moog di Ravenna concerto di Micronaut, collage elettronico tra samples, synth, chitarra elettrica e modulazioni a cura del polistrumentista tedesco Stefan Streck.

Al Club 23 il quartetto del trombonista Giannini

Continuano i concerti di caratura internazionale del circolo Abajur di Ravenna. Venerdì 23 novembre dalle 22 sul palco gli australiani The Bleeding Flares che propongono un rock psichedelico ispirato dal garage e dal suono grezzo di Detroit. Domenica 25 invece aperitivo e concerto a partire dalle 18 con i tedeschi Torpus & the Art Directors e il loro folk-rock in stile americano.

Continuano – oltre alle jam session del mercoledì – i concerti al nuovo jazz club di Ravenna, il Club 23 di via Mentana. Venerdì 23 novembre alle 21 appuntamento con il giovane Silky 4tet, con tinte soul; sabato 24 (dalle 22) sarà la volta del quartetto di Giancarlo Giannini, trombonista di rilievo nel panorama jazzistico italiano.

Al Mama’s il progetto Lunea di Mauro Mussoni Sabato 24 novembre dalle 21.30 al Mama’s il quintetto del contrabbassista romagnolo Mauro Mussoni presenta in concerto “Lunea”, progetto discografico inciso per Alfa Music di Roma. Un progetto il cui intento è far convivere gli aspetti contemporanei del jazz con le radici più profonde della musica afro-americana ed europea.

Band da Australia e Germania al circolo Abajur

La musica argentina grande protagonista sul palco del Socjale Torna la musica argentina sul palco del Teatro Socjale di Piangipane. Venerdì 23 novembre Orquesta Típica Andariega farà conoscere al pubblico i grandi maestri argentini dell'epoca d'oro del tango: gli anni '40. Artisti come Carlos Di Sarli, Rodolfo Biagi e Osvaldo Pugliese verranno omaggiati in questo concerto arricchito da composizioni originali della band di Buenos Aires composta da Luigi coviello (double bass e conductor); Stine Helkjaer Engen (bandoneon); Mariano Flores González (piano); Anderson Perea da Silva (bandoneon); Santiago Zamboni (violin); Gonzalo Lesta (violin); Giacomo Santiago Maini (voce). Durante il concerto si potrà assistere all'esibizione di ballo di Matteo Antonelli e Ravena Abdyly.

MUSICA POPOLARE

L’Orchestrona di Forlimpopoli ai Concerti della Domenica Domenica 25 novembre (alle 11), alla Sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna nell’ambito dei Concerti della Domenica dell’associazione Angelo Mariani sarà protagonista l’Orchestra della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli diretta da Davide Castiglia. L’Orchestrona, come viene comunemente definita, è, al tempo stesso, un corso di musica d’insieme e il gruppo di rappresentanza dell’associazione culturale Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli. Questo progetto, nato circa 20 anni fa da un’idea del suo direttore Castiglia, ha portato alla

realizzazione di una formazione assolutamente atipica, una commistione tra una banda e un’orchestra che non è in realtà nessuna delle due ma, essendo composta esclusivamente da strumenti insegnati all’interno della Scuola di musica popolare, è la più fedele sintesi del progetto che l’associazione sta portando avanti. La formazione, che affianca allievi a musicisti già esperti, accompagnerà il pubblico, con la sua freschezza interpretativa, in un affascinante viaggio fra le melodie popolari di Italia, Francia, Germania, Irlanda.

Al brunch del bagno Oasi Gloria Turrini e Mecco Guidi Domenica 25 novembre a mezzogiorno al bagno Oasi di Marina di Ravenna prosegue la rassegna invernale di Spiagge Soul (con tanto di brunch) con G and The Doctor, ossia i romagnoli Gloria Turrini e Mecco Guidi, ormai nomi consolidati tra i professionisti della scena musicale. Lei canta e suona il rullante, lui la tastiera. Si parte dal blues per poi sconfinare tra black, jazz di inizio secolo, gospel, soul e funk degli anni ’60 e ’70.

L’EVENTO “De André e le donne” con Roberto Mercadini Venerdì 23 novembre (dalle 21.30) al Mama’s di Ravenna una serata speciale tra musica e parole nell’ambito delle iniziative contro la violenza di genere. “De Andrè e le donne” è un piccolo viaggio all’interno del mondo femminile, visto con gli occhi di uno dei più grandi artisti del nostro tempo. In otto canzoni e altri racconti verrà narrato il difficile rapporto dell’uomo con la donna. Sul palco anche il “poeta parlante” Roberto Mercadini. A occuparsi delle canzoni Gianluigi Tartaull, Raimondo Raimondi e Luca Vassura.


CULTURA / 31 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

ARTE/1

ARTE/2

SATORU HOSHINO AL MIC PER DONARE LA SUA OPERA

A sinistra: Beatrice Meoni (2017, vasi cinesi); a destra: Rosario Vicidomini (2018)

Il giapponese ospite a “Ceramics Now” Altri artisti hanno lasciato i proprio lavori Fino al 22 novembre sarà al Mic di Faenza l’artista giapponese Satoru Hoshino per seguire personalmente l’allestimento della sua opera “Beginning form - Spiral '18, 2018” esposta alla mostra “Ceramics Now!”. Satoru Hoshino ha scelto di donare la sua opera che andrà a fare parte del percorso permanente del museo. Giovedì 22 novembre, alle 18, verrà inaugurata e presentata al pubblico. «Dall’invenzione della terracotta sino ad oggi – racconta Satoru Hoshino – si sa che una grande quantità di vasellame è stato creato dalle mani degli uomini. Ma sapete che ci sono molte impronte di dita nascoste sotto la superficie bella e levigata degli oggetti? Oggi posso dire che il “ripristino” di queste impronte è stato il punto originale del mio nuovo inizio». L’installazione, che andrà ad occupare la parete di fondo della Sala delle Classiche, vede infatti una grande opera che presenta una serie di “impronte” in terracotta affumicata e grès raccolte a spirale con al centro un vaso che mostra in evidenza la manualità della sua realizzazione. Altri artisti della mostra conclusasi a ottobre al Mic che hanno donato loro opere al museo faentino sono: Fernando Casasempere, Efrat Eyal, Alessandro Gallo, Tsubasa Kato, Johannes Nagel, Eva Pelechova, Kathy Ruttemberg, Johan Tahon, Antonio Violetta.

Selvatico approda a Cotignola

AGENDA Politica come guerra di parole: incontro al Mar con Giuseppe Antonelli

Giornata di eventi per inaugurare la mostra il 24 novembre Sabato 24 novembre Selvatico “Fantasia/Fantasma” approda a Cotignola con trenta artisti tra pittura, disegno e scultura distribuiti su quattro sedi, tutte affacciate su corso Sforza e racchiuse nell'arco di cento metri a partire dal Museo civico Luigi Varoli, sede centrale da cui si ramifica il percorso espositivo che, oltre a coinvolgere gli spazi museali, svela Palazzo Pezzi in cui risiede il cuore della mostra. Il programma della giornata prevede alle 16 la presentazione della mostra insieme agli artisti e del libro realizzato per questa edizione di Selvatico al Teatro Binario e alle 17 l’apertura del percorso espositivo. Alle 21 una festa alla scuola Arti e Mestieri, occasione per conoscere da vicino gli autori coinvolti nel progetto. Nel dettaglio, a Palazzo Sforza espongono Juan Carlos Ceci, Enrico Tealdi, Rosario Vicidomini, Sabrina Casadei, Beatrice Meoni, Julie Rebecca Poulain, Manuel Portioli, Riccardo Cavallini, Silvia Argiolas, Giovanni Manunta Pastorello, Agnese Guido, Andrea Fiorino; a Spazio corso Sforza 27 Elisa Filomena, Azadeh Ardalan; a Casa-studio Luigi Varoli Francesco Bocchini e a Palazzo Pezzi Stefano W. Pasquini, Angelo Bellobono, Marco Bettio, Ettore Pinelli, Giorgio Pignotti, Francesco Cuna, Amandine Samyn, Giulio Saverio Rossi, Andrea Grotto, Barbara De Vivi, Paolo de Biasi, Luca Moscariello, Benedetto di Francesco, Giuliano Guatta, Simone Luschi.

Per la mostra “?War is over Arte e conflitti tra mito e contemporaneità” il Mar di Ravenna prosegue la serie di incontri volti ad approfondire le tematiche dell’esposizione. In particolare “La politica come guerra di parole” è il tema della conferenza di sabato 24 novembre alle 17.30 nella sala Martini del Mar dove il linguista Giuseppe Antonelli dialogherà con il direttore Maurizio Tarantino.

Conversazioni e presentazioni su Canova a Palazzo Milzetti A Palazzo Milzetti, a Faenza, il 23 novembre alle 17 si tiene la conversazione “Leopoldo Cicognara e Antonio Canova: i valori dell'amicizia” a cura di Gian Antonio Venturi e la presentazione del volume curato da A. Emiliani Opere d'arte prese in Italia nel corso della Campagna napoleonica 1796-1814 e riprese da Antonio Canova nel 1815.

Nuove scoperte alla villa romana di Russi: visite guidate Sono riprese alla Villa Romana di Russi le indagini archeologiche mirate ad approfondire lo studio degli ambienti termali. Domenica 25 novembre (ritrovo ore 14.30) i volontari della Pro Loco Russi accompagneranno eccezionalmente i visitatori all’interno del parco in compagnia degli archeologi incaricati dalla Soprintendenza, Marco Bruni e Flavia Amato, che illustreranno strutture riscoperte e inedite oggetto della loro indagine.

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32 / CINEMA

(2018) film-commedia di Gianni Zanasi

RAVENNA&DINTORNI 22-28/11/2018

• Cinemacity • Ravenna

0544 37148

(2018) di Bradley Cooper (2018) di Luca Magi gio. 22: ore 21.00 Presente in sala il regista

Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro • www.cinemamarianiravenna.com •

Cinema Mariani - Ravenna

Le ninfee di Monet - Un incantesimo di acqua e luce di Gianni Troilo lun., mar. e mer.: 17.45-20.25

Il sindaco Italian Politics 4 Dummies

di Davide Parenti, Claudio Canepari lun. e mar.: 18-20.20

Robin Hood L’origine della leggenda

Widows - Eredità criminale

di Steve McQueen gio.: p.u. 22.55; fer. (escluso gio.) e sab.: 20.10-22.55; dom.: 17.10-20.10-22.55

Cosa fai a Capodanno? di Filippo Bologna fer., sab. e dom.: 17.50-20.25

Hunter Killer Caccia negli abissi

di Otto Bathurst fer. e sab.: 17.45-20.20-22.55; dom.: 15-17.45-20.20-22.55; gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)

di Donovan Marsh fer., sab. e dom.: p.u. 22.50

Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)

di Asghar Farhadi da gio. a sab.: 17.40-20.10; dom.: 14.5017.40-20.10; da lun. a mer.: p.u. 17.40

di Tom Edmunds fer. e sab.: 17.50-20.30-22.40; dom.: 15.10-17.50-20.30-22.40

Upgrade

di Leigh Whannell fer. e sab.: p.u. 22.55; dom.: 15.25-22.55

A private war

Tutti lo sanno

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

di Lasse Hallström, Joe Johnston da gio. a sab.: 17.40-18.10-20.30; dom.: 14.50-15.45-17.40-20.30; lun. e mar.: p.u. 17.40; mer.: 17.40-20.30

Il mistero della casa del tempo

di Matthew Heineman fer. e sab.: 17.45-20.30-22.55; dom.: 15.25-17.45-20.30-22.55

di David Gordon Green fer. e sab.: p.u. 17.45; dom.: p.u. 18

Conta su di me

• Cinema Mariani •

di Marc Rothemund gio., ven., sab. e mer.: 18-20.25-22.45; dom.: 15.20-18-20.25-22.45; lun. e mar.: p.u. 22.45

Black Tide

di Erick Zonca fer., sab. e dom.: p.u. 22.40

Il vizio della speranza

di David Yates fer. e sab.: 17.50-20.30-22.35; dom.: 15.25-17.50-20.30-22.35

Animali fantastici I crimini di Grindelwald

di David Yates fer. e sab.: 17.40-18.20-20-21.15-22.50; dom.: 14.50-15.30-17.40-18.2020-21.15-22.50

Red Zone 22 miglia di fuoco

di Peter Berg gio.: p.u. 20.30; fer. (escluso gio.) e sab.: 20.30-22.45; dom.: 15-20.30-22.45

Ravenna

Storie del dormiveglia di Luca Magi gio.: p.u. 21 (per la rassegna “Riusciranno i nostri eroi”)

Troppa grazia

di Gianni Zanasi ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 19-21.15; dom.: 17-19-21

Smallfoot Il mio amico delle nevi

di Karey Kirkpatrick, Jason Reisig sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”)

A Star is Born

di Bradley Cooper lun. e mar.: p.u. 21.15 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)

• Cinema Jolly •

Ravenna

fer. (escluso ven.): p.u. 21.50; ven.: 17.50-21.50; sab. e dom.: 15.30-21.50

Chesil Beach Il segreto di una notte

Conta su di me

Red Zone - 22 miglia di fuoco

Senza lasciare traccia

di Debra Granik sab.: p.u. 18.30; dom.: 16-21; mar.: p.u. 21

• Cinedream • Faenza

The Twilight Saga: New Moon di Chris Weitz lun.: p.u. 21

Gli incredibili 2

di Steve McQueen fer. (escluso lun. e mar.): p.u. 21.50; sab. e dom.: 15.15-21.50

di Silvio Soldini gio.: p.u. 21 (per la rassegna “Riusciranno i nostri eroi”)

Cosa fai a Capodanno?

Tutti lo sanno

di Lasse Hallström, Joe Johnston fer. (escluso ven.): p.u. 20.20; ven.: 17.50-20.20; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.20

Le ninfee di Monet - Un incantesimo di acqua e luce

Il mistero della casa del tempo

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di Francesco Minarini sab.: p.u. 21 (ospite il regista)

L’affido Una storia di violenza

di Xavier Legrand mar.: p.u. 20.30 (serata SOS Donna)

• Cinema Europa •

di Steve McQueen gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale)

Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi)

Smallfoot Il mio amico delle nevi

di Tom Edmunds fer. (escluso ven.): 20-22.40; ven.: 17.45-20-22.40; sab. e dom.: 15.35-17.45-20-22.40

di Karey Kirkpatrick, Jason Reisig sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “La Casa di Pinocchio”)

A private war

7 sconosciuti a El Royale

di Matthew Heineman

RTE OFFE TIBILI E IRRIP !!!!!!

Lugo

Troppa grazia

di Gianni Zanasi ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.45; dom.: 16.30-18.45-21

Zanna Bianca

di Alexandre Espigares dom.: p.u. 14.15

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di Iram Haq gio.: p.u. 21

Tutti lo sanno

di Asghar Farhadi ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21

Fusignano

di Richard Eyre sab. e dom.: p.u. 21

• Cinema Moderno • Castel Bolognese

Michelangelo infinito di Emanuele Imbucci gio.: p.u. 21

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

di Lasse Hallström, Joe Johnston sab.: p.u. 21; dom.: 15.15-17.30

A giochi fatti

di Francesco Minarini dom.: p.u. 21 (a seguire proiezione del film “The Wife - Vivere nell’ombra” di Bjorn Runge)

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• Cinema Gulliver •

The Children Act - Il Verdetto

• Cinema San Rocco •

Widows - Eredità criminale

A Star is Born

di Bradley Cooper dom.: p.u. 21

Chesil Beach Il segreto di una notte

di Gianni Zanasi ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 17-19-21

Faenza

di Brad Bird dom.: p.u. 16

• Cinema Moderno •

Troppa grazia

• Cinema Italia •

Russi

Faenza

di Dominic Cooke gio.; p.u. 21 (proiezione in lingua originale inglese con sottotitoli in italiano)

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di Asghar Farhadi ven., lun. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21

di David Gordon Green ven.: p.u. 17.45; sab. e dom.: 15.30-17.45

di Otto Bathurst fer. (escluso ven.): 20.20-22.45; ven.: 17.50-20.20-22.45; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.20-22.45

di Gianni Troilo mar. e mer.: p.u. 21.15

Treno di parole

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

Robin Hood L’origine della leggenda

Le ninfee di Monet Un incantesimo di acqua e luce

Widows - Eredità criminale

Tutti lo sanno

di Davide Parenti, Claudio Canepari lun. e mar.: p.u. 21

di Alessio Maria Federici ven., sab. e dom.: p.u. 21.15

• Cinema Jolly •

Faenza

di Asghar Farhadi gio., ven., sab. e dom.: p.u. 21.50

Il sindaco Italian Politics 4 Dummies

Bagnacavallo

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• Cinema Sarti •

regia di David Yates Proiezione in Dolby Atmos fer. (escluso ven.): p.u. 21; ven.: 18-21; sab. e dom.: 15.20-18-21 Proiezione in Dolby fer.: 20-22.40; sab. e dom.: 17.20-2022.40; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)

di Gianni Troilo lun., mar. e mer.: p.u. 21

di Edoardo De Angelis ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21; dom.: 17-18.45-21

• Cinema di Palazzo Vecchio •

di Peter Berg fer. (escluso lun. e mar.), sab. e dom.: 20-22.45

di Filippo Bologna gio.: p.u. 20; ven., sab. e dom.: 18-20

Animali fantastici I crimini di Grindelwald

di Drew Goddard lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)

Il vizio della speranza

di Marc Rothemund fer. (escluso ven.): p.u. 20.10; ven., sab. e dom.: 17.50-20.10

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JUNIOR / 33 22-28 novembre 2018 RAVENNA&DINTORNI

LIBRI

TEATRO

Tante letture con i più piccoli per “Nati per Leggere” E a Massa anche uno swap party Appuntamenti nelle biblioteche e nelle librerie del territorio

In occasione della settimana “Nati per leggere” e della giornata per i diritti dell’infanzia, si moltiplicano ovunque gli appuntamenti nelle biblioteche e nelle librerie dedicati ai libri per i più piccoli. Tra queste ricordiamo, a Ravenna, quello di venerdì 23 novembre alle 17 alla libreria per ragazzi Momo in via Mazzini, quelli di sabato 24 novembre alle 10.30 a Casa Vignuzzi e alle 16.30 alla Libreria Liberamente di viale Alberti e quello di domenica 25 novembre alle 11, alla Festa del libro di S. P. in Campiano. A Massa Lombarda, sabato 24 novembre dalle 10 il centro culturale “Carlo Venturini” di Massa Lombarda, in viale Zaganelli 2, organizza addirittura lo swap party dei libri “Tante case per un libro”. La biblioteca aprirà le proprie porte al tradizionale scambio di libri, in un baratto particolare che vede protagonisti tutti i bimbi e le bimbe che frequentano i servizi educativi del Comune di Massa Lombarda. Alla biblioteca Trisi di Lugo, invece, sabato 24 novembre alle 10 è prevista l’inaugurazione di “Mamma Lingua”, mostra bibliografica di libri per bambini in età prescolare in albanese, arabo, cinese, francese, inglese, rumeno, spagnolo, a cura di Nati per leggere Lombardia e di Ibby Italia. A seguire “Nati per Leggere… tante storie in tante lingue”, letture bilingui italiano-arabo e italiano-cinese a cura dei Narratori della biblioteca viaggiante NpL di Lugo, GirandoLeggendo dell’UCBR, in collaborazione con Sara Rajillah e Hui Jiang. Alla biblioteca di Russi, appuntamento per sabato 24 novembre alle 10.30 con “L'ora delle storie”, ketture animate con “Le Faville”.

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FRED Fred è simpatico, socievole, affettuoso… non gli manca nulla! A parte una famiglia che gli dia l’affetto che merita. Fred vi aspetta al canile di Ravenna. Essendo nato nel 2006, godrà dei benefit previsti per gli adottanti del progetto “Adotta un nonno” dell’associazione Clama. Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: cell. 349 6123736

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UN CERCHIO MAGICO TRA CHAGALL E SHAKESPEARE Debutta la nuova produzione della compagnia ravennate Teatro del Drago (in coproduzione con Compagnia AtticRep - S.Antonio,Texas) domenica 25 novembre alle 18 all’Almagià di Ravenna, uno spettacolo consigliato dai 12 anni che si intitola Il cerchio magico di Prospero ed è liberamente ispirato alla Tempesta di Shakespeare e all’immaginario artistico di Marc Chagall. Un percorso, guidati dal protagonista Prospero, attraverso una dimensione tra il reale e il magico, con pupazzi realizzati da Mauro Monticelli e Chiara Santillozzi, accompagnati (anche) dalle musiche originali di scena composte ed eseguite da Andrea Napolitano e Francesco Maestri.

TEATRO & LIBRI Al Rasi lo spettacolo “Luna” e il laboratorio con Alice Keller e Veronica Truttero La stagione dei piccoli del Teatro Rasi prosegue giovedì 22 novembre alle 18 con “Luna”, spettacolo per bambini dai 5 ai 10 anni del Teatro all’Improvviso. Giovedì 29 novembre invece il Rasi ospita la libreria Momo, alle 17.30 nella Sala Mandiaye N’Diaye, per il laboratorio “Scrivere Controcorrente”, consigliato dai 7 anni. In occasione della presentazione del libro Contro corrente (Sinnos, 2017), le autrici – Alice Keller, scrittrice, e Veronica Truttero, illustratrice – tengono un laboratorio di scrittura a fumetti inspirato al tema: sfide e desideri. Il libro da cui prende le mosse l’esperienza racconta di Tina e della sua cugina maggiore Gertrude, giovani e appassionate nuotatrici che affrontano imprese impossibili sfidando i pregiudizi dei grandi.



35 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

CIBO E SOCIETÀ

Contro la povertà alimentare alleanza fra istituzioni, volontariato e imprese della ristorazione A proposito di un odg approvato dal Consiglio comunale di Ravenna

LO STAPPATO Un Pinot nero umbro deciso e grintoso di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Questa settimana assaggiamo un Pinot Nero fuori dai soliti canoni del vitigno così come siamo abituati a immaginare. Sono in Umbria nella “Tenuta De Lorenzi” e nel calice ho il loro “Pinot nero Cleos” 2015. Un vino certificato bio che al naso presenta sentori di frutta matura e spezie. Ricordi di sottobosco, more, mirtilli ed erbe aromatiche. Piacevole ruvidità tannica e tanta sapidità. Un Pinot nero con tanta grinta e decisione sia al naso sia al palato. Osate con delle carni alla griglia.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo testo firmato da diverse associazioni ravennati Un'importante istituzione come il Consiglio Comunale di Ravenna ha approvato giorni fa un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione a mettersi in gioco per connettersi, oltre che con il mondo del volontariato, anche con quello delle imprese alimentari e ristorative per proseguire nel percorso di contrasto alla povertà alimentare. L’ordine del giorno va considerato sia un punto di arrivo che un punto di partenza. Punto di arrivo del lungo lavoro svolto in questi ultimi anni dall’associazionismo in collaborazione con l’Assessorato comunale alle politiche sociali: lavoro fatto di analisi sulle esperienze e sulle risorse in atto nel nostro territorio nel campo dei bisogni alimentari delle fasce più povere della popolazione; di interventi specifici di coordinamento operativo in occasione di particolari emergenze; di momenti di riflessione e progettazione per l’avvio di esperienze innovative ( ricordiamo in particolare gli incontri e le attività svolte all’interno del ciclo di eventi “Nutrire Ravenna”). Ma anche punto di partenza, perché ora si tratta di far incontrare domanda e offerta alimentare costruendo e sviluppando una politica comunale integrata (pubblico-privato sociale-privato profit) che copra l’intera filiera del ciclo alimentare (dalla produzione alla distribuzione e all’offertaconsumo) capace di offrire – con diversi attori in rete, in diversi luoghi e con varie forme partecipative – opportunità diffuse di alimentazione sana, sobria, e a basso costo (e/o gratuita). L'approccio è quello dei consumi alimentari in una visio-

ne che favorisca anche la disponibilità dei cittadini a sostenere direttamente chi ha bisogno (ad esempio con la pratica che si sta diffondendo del pranzo “sospeso” ) anche nelle strutture ristorative aperte. E ciò con l'ausilio di chef professionisti che tramite la loro “cucina d'autore” riescano a rendere buoni e salutistici piatti realizzati anche con materie prime semplici oppure “di recupero”. Alcune realtà locali che si ispirano a obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale come ad esempio “La Macina” o “Kirecò” sono aperte a questa prospettiva e così “Ravenna Food” (la realtà locale di “CheftoChef emiliaromagnacuochi” di cui è leader Massimo Bottura) che sta avviando iniziative in questa direzione. Il citato odg impegna il Comune a favorire una ricerca partendo da una mappa/inventario delle realtà del terzo settore che si rivolgono al mondo dell'alimentazione: dalle mense agli orti sociali, dagli empori alle tante forme di accoglienza laiche o religiose. Obiettivo prioritario: costruire una rete operativa sempre più integrata (volontariato, istituzioni, imprese), capace di dare una risposta adeguata e articolata al bisogno alimentare delle fasce più povere della nostra popolazione. Riducendone progressivamente, fino ad eliminarle, le attuali carenze quantitative e qualitative e gli aspetti ghettizzanti e marginalizzanti, costruendo modalita “civili” di offerta e fruizione di cibo: normali, inclusive, socializzanti.

«Ora si tratta di fare incontrare domanda e offerta fra pubblico, privato sociale e profit»

Ombretta Cortesi (Arci), Mirella Rossi (Auser), Emanuela Casadio e Enzo Morgagni (Comitato Rompere il Silenzio), Franco Chiarini e Matteo Salbaroli (CheftoChef emiliaromagnacuochi)

www.ristorantepizzeriacantodelmare.it

Canto del mare

DI NATALE ZO N A R P e br em ic d 5 2 ì ed mart

PROPOSTA DI CARNE

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Aperitivo di benvenuto Antipasto Culatello di Cusercoli, salame di cinghiale, flan di zucca con caprino e tartare agli aromi Primi Garganelli alla crema di peperoni con salsiccia e Barolo - Cappelletti in brodo di cappone Secondi Medaglione di Black Angus con cipolla caramellata - Costolette di agnello con purea Dessert Mascarpone con amaretti e ricci di cioccolato Flute di prosecco Vino, acqua, caffè, meloncino, servizio e coperto

Aperitivo di benvenuto Antipasto Carpaccio di salmone con fragole, polipo con patate, cocktail di gamberi, e flan di mazzancolle e zucchine Primi Cappelli del prete con burrata, canestrelli e pomodorini gialli - Risotto al profumo di mare con scampetto Secondi Calamari ripieni - Gamberoni al bacon e padellata di verdurine al burro Dessert Mascarpone con amaretti e ricci di cioccolato Flute di prosecco Vino, acqua, caffè, meloncino, servizio e coperto

35,00 euro a persona

40,00 euro a persona

Via H.Matisse - Madonna dell’Albero - Ravenna

Gradita la prenotazione 0544/271381 – 347/3703598


36 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 22-28 novembre 2018

SOLIDARIETÀ

APPUNTAMENTI GOLOSI

AL VIA SABATO 24 NOVEMBRE LA COLLETTA ALIMENTARE 2018 PER I PIÙ BISOGNOSI

Cena con Annalisa Calandrini e il suo libro sulla cucina salutare Venerdì 23 novembre, ore 20, alle Officine del Sale di Cervia, per la serie delle “Cene a tu per tu con l’autore” sarà ospite della serata Annalisa Calandrini, naturopata e food blogger, che presenterà il suo libro Amarsi cucinando sano. Le ricette romagnole della nonna rivisitate in chiave salutista (edizioni Il Ponte Vecchi). Dialoga a cena con l'autrice, il curatore dgli appuntamenti Marco Viroli.

Centinaia di volontari in campo per raccogliere cibo in decine di punti vendita del territorio ravennate Sabato 24 novembre si terrà in tutta Italia la ventiduesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (Gnca), promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. In oltre 13.000 supermercati, 145.000 volontari inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione, che nei mesi successivi verranno distribuiti a 8.042 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) che aiutano più di 1 milione 580mila persone bisognose in Italia, di cui quasi 140mila bambini. L’iniziativa si terrà anche in Emilia Romagna, dove i destinatari della raccolta saranno le 800 strutture convenzionate sul territorio regionale, a favore di 129mila persone in seria difficoltà alimentare. Circa 30mila di queste sono minori sotto i 16 anni. «Quest’anno ci siamo dati l’obiettivo sfidante di raccogliere a livello nazionale 16 milioni di pasti in un solo giorno e 1 milione 700mila nella nostra regione – dichiara Stefano Dalmonte, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus – visto che nel 2017 si è toccato il numero più alto dal 2005 di individui in povertà assoluta, oltre 5 milioni secondo Istat. Chiediamo ad ognuno di fare la propria parte, donando una spesa a chi non se la può permettere». A Ravenna e provincia – dove nel 2017 sono stati raccolti 111.242 kg di confezioni alimentari da 1.990 volontari in 88 punti vendita aderenti, poi distribuite in 97 strutture caritative – i presidi per la raccolta della Colletta Alimentare saranno presenti nei più importanti supermercati, discount e negozi del territorio.

Alla Luna di Pane di Ravenna una serata VEGolosa Il negozio di gastronomia la Luna di Pane di Ravenna (via Mazzini) propone venerdì 23 novembre alle ore 19 una serata VEGolosa con ratatouille di verdure di stagione, fagottini ripieni di legumi e verdure, minifrittate senza uova con verdure, sandwich vegano, siso rosso con curry, ceci e funghi, e per dessert, bicchierino con crema di mele, arancia e cioccolato Il tutto innaffiato con il Pagadebit della Tenuta Colombarda. Costo dell serata 20 euro.

COSE BUONE DI CASA Da Napoli ecco i mostaccioli, deliziosi dolcetti delle feste di Angela Schiavina

Tornata da Napoli, dove ho gustato cibi buonissimi vi trasmetto una ricetta di dolcetti giusti per la stagione fredda ma anche da preparare come regalo natalizio. Si tratta dei Mostaccioli così come li fanno le insegnanti Aici Giorgia Chiatto e Carmela Caputo. Ingredienti: 500 gr. di farina setacciata 00, 400 gr. di zucchero, 100 gr. di cacao amaro, 5 chiodi di garofano ridotti in polvere, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 2 gr. di ammoniaca per dolci, 400 gr. di mandorle sgusciate, tostate e ridotte in polvere, la buccia grattugiata di 3 limoni biologici, 200 gr. di cioccolato fondente, acqua tiepida q.b. Preparazione: impastare farina, zucchero, cacao, le spezie,

l’ammoniaca, le mandorle in polvere, la buccia dei limoni grattugiati, il cioccolato fondente fuso a bagnomaria. Aggiungere acqua fino a quando l’impasto risulti morbido (tipo pasta frolla). Coprire con pellicola e mettere in frigorifero per 12 ore. Ingredienti e preparazione del ripieno: 100 gr. di datteri, 100 gr. di fichi secchi o uvetta, 50 gr. di nocciole tostate e tritate (o mandorle). Aggiungere un cucchiaino di miele e un cucchiaio di rhum, poi frullare il tutto e quindi mettere in fresco per 12 ore. Assemblaggio dei dolci: trascorso il tempo stendere l’impasto, di circa 1 cm. di spessore, sul tagliere o su un foglio di carta forno. Ritagliare con un coppapasta a bordi lisci dei dischi di 5 cm. e mettere al centro una piccola pallina di ripieno poi coprire con un dischetto più grande 6 cm., chiudere e mettere i mostaccioli su una placca da forno coperta con un foglio di carta forno. Cuocere in forno caldo a 170 gradi per 5/8 minuti. Poi lasciare raffreddare. Sciogliere a bagnomaria 250 g di cioccolato fondente e aiutandovi con una forchetta ricoprire i mostaccioli. Lasciar asciugare su un foglio poi conservarli in una scatola di latta.


22-28 novembre RAVENNA&DINTORNI

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