FREEPRESS n. 799
24-30 GENNAIO 2019 www.legnamiradis.it
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
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SOTTO A CHI TOCCA Il possibile impatto di “Reddito di cittadinanza” e “Quota 100” nel territorio provinciale
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INFORMAZIONE AZIENDALE
CNA RAVENNA
CNA pronta per la vidimazione delle concessioni balneari L’associazione chiede a Regione e Comuni di definire velocemente la procedura CNA Balneatori e gli Uffici CNA di Ravenna e Cervia sono già pronti a raccogliere le prenotazioni per la presentazione delle istanze specifiche necessarie a richiedere agli Enti Locali la vidimazione ufficiale della proroga al 31 dicembre 2033 delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreativa, vale a dire quelle legate agli stabilimenti balneari. La misura è contenuta nella Legge di Bilancio. Il pool legale di CNA Balneatori nazionale (costituito dagli avvocati Roberto Righi ed Ettore Nesi) ha previsto tre fattispecie divise tra imprese e persone fisiche. Allo scopo di favorire l’ottenimento di un risultato concreto e rapido è in corso, proprio in queste ore, una positiva interlocuzione con gli Enti Locali della costa e la Regione Emilia-Romagna per concordare le forme che dovranno essere adottate per giungere al risultato richiesto. Per questo CNA ha deciso di raccogliere sin d’ora le prenotazioni per l’inoltro dell’istanza di vidimazione per ogni singola impresa associata.
«Il rinnovo effettivo delle concessioni – afferma Nevio Salimbeni, responsabile territoriale di CNA Balneatori Ravenna - consentirà alle imprese di mettere in campo una realistica ipotesi di ripresa degli investimenti, oramai necessari nelle strutture di spiaggia, ma fermi da anni proprio a causa della Bolkestein; contribuendo così a ridare vitalità all’intero settore balneare e a tutto l’indotto (turismo, commercio, artigianato, servizi), grazie ad una maggiore credibilità delle stesse imprese in rapporto con il credito bancario». «Siamo certi - conclude Bruno Borghetti, portavoce dei Balneari CNA di Cervia e Ravenna - che i Comuni di Ravenna e Cervia coglieranno in pieno l’urgenza di compiere questo atto conseguente a un primo importante passo ottenuto dalla categoria: la proroga di 15 anni presente nella Legge di Bilancio 2019. Come CNA, naturalmente, non ci fermeremo a questo risultato e continueremo a batterci per una soluzione legislativa che porti definitivamente la categoria fuori dalla giurisdizione della direttiva servizi Bolkestein, in cui è stata erroneamente inserita».
INCONTRO CNA Balneatori: porte aperte alle imprese balneari
Salimbeni «Chiediamo alla Regione e ai Comuni di procedere celermente alla vidimazione della nuova durata delle concessioni demaniali» Borghetti «Validare la proroga può consentire il rilancio degli investimenti da parte delle imprese balneari romagnole»
Il 28 gennaio a Ravenna (sede di via Cilla, 58) e il 29 gennaio a Cervia (sede via XXII ottobre, 15), dalle ore 16 alle 18, la CNA incontra gli stabilimenti balneari. Sarà l’occasione per fornire maggiori spiegazioni su come validare la proroga di 15 anni ottenuta con la Legge di Bilancio e per fornire tutti gli elementi necessari per capire come proseguire l’impegno per la “fuoriuscita” dalla Bolkestein. Saranno presenti Nevio Salimbeni, responsabile di CNA Turismo e Bruno Borghetti, portavoce CNA Balneatori, oltre ai funzionari CNA con i quali sarà possibile verificare le singole posizioni e i temi in rapporto con le Amministrazioni locali.
LEGGE DI BILANCIO Le novità fiscali della Legge di Bilancio 2019 Martedì 29 gennaio, alle ore 20.30, un convegno alla CNA di Ravenna in viale Randi 90 Le principali novità fiscali della Legge di Bilancio 2019 saranno illustrate durante un convegno che si terrà martedì 29 gennaio, alle ore 20.30, presso la sede della CNA di Ravenna in viale Randi 90. Interverrà Claudio Carpentieri, responsabile Ufficio Politiche Fiscali della CNA nazionale. A seguire, spazio alle domande dei partecipanti. Le conclusioni saranno affidate a Massimo Mazzavillani, direttore della CNA di Ravenna. Presiederà i lavori il presidente della CNA, Pierpaolo Burioli. La partecipazione all’evento è gratuita. È gradita la prenotazione contattando la segreteria organizzativa. (sig.ra Marzia Casali - tel. 0544 298511 cna@ra.cna.it)
INTRO / 3 24-30 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
IL COMMENTO
6 #10yearschallenge: come è cambiata Ravenna in dieci anni di Luca Manservisi
Impazza da qualche giorno sui social il #10yearschallenge, una sorta di sfida a mettere a confronto foto di oggi con quelle di dieci anni fa. Il giochino si è poi inevitabilmente allargato un po’ a qualsiasi cosa, tanto che a Ravenna il Pd ha simpaticamente postato la foto di piazza Kennedy di dieci anni fa, quando era uno squallido parcheggio, con una di quest’ultimo periodo in cui invece è piena di gente durante un evento (non succede spesso, ma c’è da dire che hanno scelto la foto giusta), tralasciando ovviamente gli anni di ritardo del cantiere e le discutibili scelte progettuali. Ma ci sta, meglio oggi piazza Kennedy che dieci anni fa, certo. Mica poi tante altre cose però sono migliorate, a Ravenna, in dieci anni. Restiamo in centro, per esempio, e pensiamo al mercato coperto: dieci anni fa era piuttosto triste, è vero, ma almeno era un luogo vivo e soprattutto aperto. Oggi è ancora più tristemente chiuso, con la riapertura in ritardo di anni e ora annunciata dall’assessore al Commercio «tra maggio e agosto», quindi con ulteriori ritardi, questa volta pare a causa della crisi della Cmc (sulla Cmc meglio non infierire con il #10yearschallenge, siamo d’accordo). Passiamo al Mar, che nel 2009 chiudeva la sua grande mostra con quasi 50mila visitatori. Oggi, dieci anni dopo, ci aggrappiamo a quella in arrivo di Oliviero Toscani, mentre quella appena conclusa, la prima della nuova era De Pascale, ha registrato 17mila ingressi, di cui solo 10mila a pagamento (i dettagli a pagina 16). E allora meglio pensare a qualcosa di più importante, tipo il porto, per esempio, il principale settore economico della città. Nel 2009 terminavano i lavori di escavo dei fondali a -11,50 metri, con l’obiettivo poi di scendere in futuro di un altro paio di metri per poter ricevere navi sempre più grandi. Da allora invece il porto si è solo insabbiato e dopo anni di attese e attese, oggi l’unica certezza è che i fondali sono addirittura meno profondi di dieci anni fa. A quei tempi si stava sognando poi in grande con il progetto del terminal crociere, partito due anni dopo con 162mila passeggeri in un anno, numeri che sarebbero dovuti crescere nel corso del tempo con promesse di ulteriori investimenti. Oggi, dieci anni dopo, ne sono previsti per il 2019 circa 18mila, punto più basso mai toccato in questa un po’ surreale storia. Nel 2009, poi, la riqualificazione della Darsena sembrava imminente, in particolare l’arrivo di un ponte pedonale (il sindaco Matteucci nel febbraio del 2010 incontrò perfino l’archistar Calatrava nel suo studio a Zurigo, ricordate?) in grado di collegarla con il centro. Oggi, dieci anni dopo, dovrebbe uscire (se va bene) il bando. E arriviamo al tema da sempre più discusso, quello dell’isolamento di Ravenna: in dieci anni nessuna nuova infrastruttura ma in compenso la Ravegnana è chiusa da mesi, franata o quasi, e l’E45 (nel 2009 si parlava della nuova E45, ma figuriamoci) a un certo punto si blocca perché un viadotto è a rischio crollo. Meglio risentirci tra dieci anni...
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POLITICA GUERRA NEL CON.AMI PER NOVE COMUNI DEL RAVENNATE
ECONOMIA E45 CHIUSA: LAVORI SULLA VIABILITÀ ALTERNATIVA
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PRIMO PIANO COSA SUCCEDERÀ CON LA FINANZIARIA DEL GOVERNO CONTE
BENI CULTURALI “WAR IS OVER” CHIUDE CON 17MILA VISITATORI
SOCIETÀ FILM, MOSTRE E INCONTRI PER IL 27 GENNAIO
SPORT INTERVISTA ALL’EX PALLAVOLISTA GIACOMO SINTINI
DANZA CONTEMPORANEA A RAVENNA, LUGO E FAENZA da pagina
GUSTO MONDOVINO ROMAGNA MIA SPUMEGGIANTE
32 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI E NOTIZIE SUL MONDO DELLA CASA COSTRUZIONI RADDOPPIANO NEL 2019 GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE, VANTAGGI PER CHI RIGENERA
RD &
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVIII - n. 799
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Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it
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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
LETTORI
FULMINI E SAETTE “Succede spesso” (Conventello) di Adriano Zanni
La redazione risponde
CAOS TRENI, MINORENNI LASCIATI PURE A PIEDI... Nonostante le proteste, i proclami politici, le manifestazioni svoltesi e i tanti articoli che abbiamo potuto leggere in questi due mesi, ad oggi il nuovo orario treni continua a “fare acqua” su tutti i fronti, a dimostrare, giorno dopo giorno, che i miglioramenti sbandierati dai nostri amministratori esistono solo sulla carta mentre, in realtà, si rilevano solo problemi e disagi per tutti i pendolari. In questi giorni infatti gli studenti residenti a Godo, Russi, Bagnacavallo frequentanti le scuole di Lugo e costretti dal nuovo orario a rientrare con autobus sostitutivi decisamente più lenti (semplicemente perché chi ha ideato il nuovo orario non ha minimamente tenuto conto degli orari scolastici) ora vengono pure fatti scendere per insufficienza di posti!!! Proprio così, ragazzi minorenni dai 14 anni in su, che devono correre all’uscita da scuola per accaparrarsi un posto sul pullman e non rischiare di rimanere a piedi e attendere un’altra ora in stazione (mal frequentata e senza alcun tipo di presidio/controllo) l’autobus successivo!!! Nella fascia oraria delle 13, infatti, gli studenti che utilizzavano il treno per ritornare a casa sono svariate decine e le misure “tampone” offerte sono insufficienti e oltretutto in netto contrasto con le misure di emergenza antismog adottate nelle città in questione anche nelle ultime settimane! Stesso problema anche per i ragazzi residenti a Godo e Russi che devono
rientrare da Ravenna, anche in questo caso l’uscita da scuola si trasforma in una gara per conquistare il prezioso posto in pullman e aggiudicarsi il rientro a casa! Quanto descritto appare ancora di più un paradosso se consideriamo il fatto che tutti questi studenti hanno pagato anticipatamente un
abbonamento ferroviario e i treni continuano a circolare sulla linea Bologna–Ravenna ma ad orari inutilizzabili per gli studenti oppure senza fermare nelle località di residenza degli stessi come invece avveniva fino al fatidico 8 dicembre 2018. A tutto questo si aggiunge la beffa: i controllori, sui pochi treni
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disponibili, richiedono ai ragazzi provenienti dalle scuole di Ravenna di integrare il biglietto fino a Russi, in quanto, pur avendo acquistato un abbonamento fino a Godo sono costretti ad arrivare fino a Russi a causa della soppressione della fermata a Godo!!! I pendolari di Godo e Russi
Che dire? Avete ragione su tutta la linea. Una situazione assurda e paradossale dove danno e beffa si intrecciano al limite della vessazione. Bisogna ripristinare le fermate, certo, e magari pensare anche a forme di vero e proprio risarcimento per il disagio e il danno subito in questi mesi.
PUNTI DI VISTA / 5 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’OSSERVATORIO
TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini
«Ma cos’è questa storia, il preside è gay?» di Moldenke
«Quindi cos’è questa storia? Il tuo preside è gay?». «Mocché gay nonna». «Beh, lo ha detto anche la televisione». «No, nonna, non hai capito». «Mi sembrava così una brava persona, è anche sposato». «A parte che non vuol dire, se è sposato. E poi, cioè, cosa vuol dire che ti sembrava una brava persona? Perché fosse gay?». «Vedi mo che è gay...». «Nonna, il fatto è che qualcuno ha scritto sui muri della scuola Il preside è gay». «E perché lo hanno intervistato alla televisione allora?». «Perché ha reagito dando una lezione a tutti i bulli». «Cioè?» «Non la farà concellare» «Beh cos’è scemo?» «No» «Allora è gay». «No nonna, ha deciso di lasciarla lì come “pietra di inciampo per l’intelligenza umana”». «Cosa c’entrano i marciapiedi adesso». «Una pietra d’inciampo, cioè, insomma, un po’ come per gli ebrei, l’ha lasciata lì per far capire quanto la gente è stupida a scrivere sui muri che il preside è gay. Ciò che offende, ha detto il preside, non è la falsa attribuzione di una condizione, ma...» «Frena frena, la falsa che cosa?» «La falsa attribuzione di una condizione. Ha detto che ciò che offende non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente l'abbia pensata come a un'offesa». «...». «Capito?». «Ma insomma, è gay?». «Sì, nonna, è gay».
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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
SERVIZI
La guerra dentro il consorzio tra Imola e nove comuni del Ravennate La sindaca del Movimento 5 Stelle diffidata dopo che ha nominato da sola il nuovo cda di Con.Ami. I sindaci: «Atto illegittimo, si fermi»
A molti ravennati il Con.Ami dirà poco ma la vicenda che da mesi si trascina con epicentro Imola tocca appieno anche la provincia di Ravenna. Con.Ami sta per Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale e comprende, oltre a Imola, anche Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Riolo Terme, Bagnara di Romagna, Solarolo, Sant’Ataga Sul Santerno, Castel Bolognese, Conselice. Nove Comuni: esattamente la metà del totale provinciale. Il Consorzio gestisce le partecipazioni in Hera (è il terzo azionista e detiene il 7,2 per cento della multiservizi) ma anche le farmacie con la società pubblica Sphera e la società If che si occupa del turismo su Imola e Faenza. L’armonia all’interno del cda si è rotta quando la pentastellata Manuela Sangiorgi ha conquistato Imola trovandosi così alla guida del Comune che detiene la maggior parte del Consorzio. A causa di una modifica allo statuto avvenuta lo scorso mandato, però, nel Con.Ami le decisioni non avvengono per quote ma per “testa”. In sostanza, pur avendo il 65 per cento delle azioni, Imola non può decidere da sola ma serve la maggioranza dei 23 sindaci che compongono l’assemblea. Lo scoglio è stato la nomina del nuovo cda: Sangiorgi ha proposto una rosa di nomi non condivisa dagli altri sindaci, quasi tutti Pd. La quadra non si è trovata e la sindaca imolese non ha fatto passi in direzione degli altri. A metà gennaio la svolta: appellandosi a un cavillo del codice civile, in se-
Vasco Errani intervistato da Carugati al Cube Hotel Giovedì 24 gennaio alle 20.30 all’hotel Cube a Ravenna si terrà una iniziativa pubblica con il senatore Vasco Errani intervistato dal giornalista de La Stampa Andrea Carugati. Introdurrà la serata il segretario di Articolo Uno - MdP della provincia di Ravenna Luca Ortolani. L’incontro si intitola “Per l’alternativa, popolare, ecologica e del lavoro”.
Due liste civiche si presentano con Pierluigi Bersani
Un momento della conferenza stampa dei sindaci della Bassa per denunciare la situazione interna al Con.Ami
conda convocazione, la sindaca ha nominato il “suo” cda nonostante le proteste dei pochi presenti e le molte perplessità dei tecnici. Si è aperta così una battaglia legale che rischia di paralizzare il Con.Ami ancora di più che l’assenza di un Cda. I sindaci della Bassa nella mattinata del 21 gennaio hanno fatto quadrato: «Siamo di fronte a una totale mancanza di rispetto dei cittadini di ventidue Comuni del territorio: con il suo comportamento la sindaca di Imola Manuela Sangiorgi intende fare carta straccia dello Statuto del Con.Ami». I sindaci della Bassa, così come già fatto dai colleghi faentini, ritengono
AGENDA
«illegittimo» il nuovo cda. «Siamo di fronte a un record – proseguono –. In soli 7 minuti è infatti stata distrutta la dignità democratica di un’istituzione pubblica come il Con.Ami. Diffidiamo quindi la sindaca Sangiorgi dal proseguire nel suo dissennato disegno. Se continuerà a rifiutare il confronto e soprattutto a non rispettare le regole istituzionali (come ha fatto fino ad oggi), dovrà trarne le conseguenze politiche». «La sindaca di Imola – concludono i sindaci – se ha deciso di ostinarsi nella violazione delle regole, abbiamo ragione di pensare che sul piano della legalità dovrà dimettersi». Alessandro Montanari
Giovedì 31 gennaio alle 20.45 al centro sociale Il tondo, a Lugo, si terrà la presentazione di due liste civiche che raccolgono gli ex Pd confluiti in Articolo 1 - Mdp e che si presenteranno alle prossime elezioni amministrative: Partecipazione sociale a Lugo (il portavoce è Gilberto Minguzzi) e Alfonsine solidale (portavoce è Angelo Antonellini). La serata sarà presieduta da Lucia Poletti mentre i saluti conclusivi sono affidati a Pierluigi Bersani. Interverranno anche Giuseppe Masetti per parlare di antifascismo oggi e Luigi Rambelli sull’ambiente.
VERSO LE EUROPEE/1 Volt incontra i cittadini alla sala Buzzi Volt, neonato movimento politico paneuropeo, dà il via al tour in preparazione del Congresso Nazionale, organizzato a Firenze il prossimo 2 e 3 febbraio. Il tour vedrà la partecipazione, tra gli altri, del coordinatore nazionale di Volt Italia Mario Ferretti. In particolare, il 26 gennaio è previsto un evento a Ravenna. Volt incontrerà i volontari e i ravennati alla Sala Buzzi, in via Berliguer 11 alle 19:30, per un incontro informale per conoscersi meglio e rispondere alle domande dei cittadini. Partecipa all’incontro Michele Ballerin autore del volume Riformismo Europeo. Una prospettiva politico-economica per l’Eurozona.
VERSO LE EUROPEE/2 Conferenze per capire meglio le istituzioni con il Movimento Federalista Europeo Alla vigilia delle prossime elezioni europee, nell’intento di promuovere interesse e conoscenza delle istituzioni che configurano l’Unione, la sezione di Ravenna del Movimento Federalista Europeo sta svolgendo una serie di conferenze aperte al pubblico alla Casa Matha in piazza Costa 3, Ravenna. In particolare, sabato 26 gennaio alle 10 il tema sarà “Il Parlamento Europeo. La sua composizione e i suoi poteri” con i relatori Alessandro Buono e Leonardo Gorrieri. Il 2 febbraio invece si parlerà de “Il governo dell’Unione europea oggi, tra Commissione e Consiglio Europeo” con Paolo Ponzano del Centro Robert Schuman Istituto Universitario Europeo di Firenze, infine il 16 febbraio il tema sarà “Cooperazione Intergovernativa o federazione? Modelli per una democrazia europea” con Luisa Trumellini, segretaria Nazionale MFE.
ECONOMIA / 7 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
PORTO/1
Veduta della penisola Trattaroli dove si trovano alcune delle casse di colmata coinvolte nel prcesso (foto Meetup A riveder le stelle)
PORTO/2
CROCIERE A PICCO: NEL 2019 ARRIVI IN CALO DEL 25 PERCENTO E il 2018 aveva già fatto flop per l’insabbiamento
Fanghi, condanne per Ap e Cmc Il materiale dragato è stato lasciato nelle casse di colmata oltre i termini delle autorizzazioni. Il giudice impone anche il ripristino dei luoghi Tre condanne e tre assoluzioni. È la sentenza di primo grado arrivata il 18 gennaio in tribunale a Ravenna nel processo sui fanghi dragati dal porto dal 2008 in poi e lasciati in diverse casse di colmata oltre i termini concessi dalle autorizzazioni diventandodiscariche di rifiuti. Le condanne sono arrivate per Galliano Di Marco (58 anni, presidente dell’Autorità portuale dal 2012 al 2016), Dario Foschini e Maurizio Fucchi (rispettivamente 65enne ad di Cmc dal 2009 al 2015 e 63enne vicepresidente del cda Cmc dal 2011 al 2014). Nell’ordine: 16 mesi e 14mila euro di ammenda, 9 mesi e 10mila euro di ammenda, 9 mesi. Sentenza di assoluzione per Matteo Casadio e Roberto Rubboli (ex presidente e ad di Sapir) e Alfredo Fioretti (presidente di Cmc dal 2017, in precedenza vice). La prescrizione aveva già deciso i percorsi processuali di Giuseppe Parrello (presidente Ap prima di Di Marco), Giordano Angelini (ex presidente Sapir dal 2001 al 2011, prima di Casadio) e Guido Leoni (vicepresidente Cmc fino al 2011). Archiviazione per Massimo Matteucci, storico ex presidente Cmc, dopo il decesso nel 2017. In buona sostanza sono stati condannati il committente dei lavori (Ap) e l’appaltatore degli stessi (Cmc) ed è stato assolto il pro-
prietario dei terreni su cui sorgono le casse (Sapir). Sono state dissequestrate le casse e restituite alla proprietà, venendo così respinta la richiesta di confisca dei terreni avanzata dalla procura (pm Marilù Gattelli). Il giudice Federica Lipovscek ha stabito che la sospensione della pena sia subordinata al ripristino dello stato dei luoghi con tempi che dovrà fissare il sindaco. Vorrebbe dire svuotare le otto casse di colmata e smaltire il materiale: un’opera da decine di milioni di euro. Ma su tutto incombe il rischio della prescrizione che farebbe evaporare la condanna e di conseguenza anche la condizione fissata per la sospensione. La vicenda e la sentenza, soprattutto nella parte che riguarda il ripristino dei luoghi, si sovrappongono all’attualità per quanto riguarda il progetto da 230 milioni di euro per l’escavo dei fondali: l’iter autorizzativo è completato e nelle prossime settimane si attende la pubblicazione del bando per la ricerca del committente con la previsione di iniziare a dragare entro il terzo trimestre del 2019. Alcune delle casse coinvolte nel processo dovrebbero essere utilizzate per i nuovi lavori.
OFFSHORE
“NO ALLO STOP TRIVELLE”: TUTTI UNITI CONTRO IL GOVERNO, TRANNE CONFESERCENTI Fermare subito l’emendamento “blocca trivelle”, indicare con chiarezza quale sia la strategia energetica nazionale e istituire un tavolo per condividere con tutti gli attori coinvolti le politiche energetiche che si intendono mettere in campo. Sono le richieste al Governo Conte contenute in un documento firmato il 17 gennaio in municipio a Ravenna al termine di un incontro voluto dal sindaco Michele de Pascale per un confronto tra l’amministrazione comunale, le aziende, i sindacati e le associazioni di categoria che operano nel comparto dell’industria upstream. «La riunione – si legge in una nota diffusa da Palazzo Merlato – è stata convocata appena appresa la notizia della proposta di emendamento al Dl Semplificazioni, in particolare la moratoria fino a tre anni dei permessi di prospezione e ricerca di giacimenti già rilasciati e dei nuovi permessi, l’elevamento considerevole dei canoni concessori a carico delle compagnie e la soppressione del riconoscimento dell’upstream come “attività di pubblica utilità”». Confesercenti non ha firmato il manifesto. L’associazione, coerentemente con le perplessità manifestate in più sedi sulla conviventa tra turismo, trivellazioni e estrazioni, ha deciso di non firmare «auspicando politiche lungimiranti e alternative sulla rigenerazione del sistema estrattivo».
La società Ravenna Cruise Port che gestisce il terminal crociere di Porto Corsini rende noto il calendario degli attracchi previsti per il 2019 e la tabella indica un calo degli sbarchi di circa il 25 percento rispetto all’anno appena concluso. Gli arrivi cominceranno l’8 febbraio con la Viking Jupiter da 750 passeggeri e si concluderanno il 20 novembre con la Pacific Princess da 650: in totale 14 navi per un totale di circa 13mila passeggeri. Nel 2018 sono stati circa 18mila: l’ultimo dato ufficiale, divulgato dall’Autorità portuale, è aggiornato a ottobre e parla di 33 navi per un totale di 17.404 passeggeri e in novembre c’è stata un’ultima toccata con una crociera da 650 potenziali turisti. Il risultato 2018 aveva risentito dell’insabbiamento dell’avamporto (tuttora possibile conseguenza di qualunque mareggiata) che aveva costretto Ap a lavori straordinari di dragaggio con il trasferimento temporaneo dell’attracco nella zona industriale. Diverse compagnie scelsero di cancellare la toccata ravennate. E così dei 50mila turisti previsti ne sono arrivati solamente 18mila circa. Nel 2017 la stazione marittima aveva registrato 47mila crocieristi. Impietoso il confronto con il 2011, il primo anno di operatività dello scalo: 156mila passeggeri.
INFRASTRUTTURE
E45 chiusa tra Romagna e Toscana, Anas ripristinerà la viabilità alternativa La procura ha sequestrato un viadotto della superstrada ma le strade provinciali e comunali sono inagibili da anni La chiusura della superstrada E45 al confine tra Romagna e Toscana per il sequestro di un viadotto a rischio crollo, che molta preoccupazione sta provocando anche a Ravenna, è stata affrontata in un vertice che si è tenuto nel pomeriggio del 22 gennaio a Roma alla presenza del ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli. Il governo si è impegnato, tramite Anas, ad intervenire sulla viabilità secondaria (provinciale e comunale) della zona per garantire un’alternativa al passaggio costituito dal viadotto sequestrato dalla procura di Arezzo. L’unica strada provinciale presente, alternativa all’E45, non è agibile e chiusa da anni per mancanza di fondi. Se ne occuperà Anas. La riapertura della viabilità locale tornerà a permettere al traffico di scorrere da nord a sud e viceversa lungo la direttrice, fondamentale per i traffici portuali di Ravenna. «Ci siamo subito schierati con i territori, ascoltandoli, e in pochi giorni insieme ai sindaci e alle parti sociali abbiamo fatto una sintesi delle necessità concrete», sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
10 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
EDILIZIA
La crisi Cmc sul tavolo del Mise: altri due mesi per il piano industriale e cassa integrazione in arrivo La cooperativa ha chiesto il concordato preventivo per una crisi di liquidità Entro gennaio il pagamento degli stipendi di dicembre a seimila dipendenti Al ministero dello Sviluppo economico si è tenuto il 16 gennaio il tavolo di crisi sulla Cmc di Ravenna a cui hanno preso parte i rappresentanti del Governo, l’azienda, i commissari straordinari nominati dal tribunale nella procedura di concordato e le organizzazioni sindacali. L’azienda ha informato che è in corso di elaborazione il piano industriale (per la redazione del quale la cooperativa ha chiesto altri due mesi di tempo) che punterà sulla continuità delle attività nella maggior parte dei cantieri presenti in Italia e all’estero. È stato inoltre annunciato che entro il mese di gennaio si procederà al pagamento degli stipendi di dicembre ai lavoratori (6.600 in tutto il mondo, oltre 600 in Romagna). Il Mise è impegnato a facilitare l’apertura di un tavolo tecnico di confronto tra azienda e Anas per valutare possibili soluzioni per sbloccare il pagamento di crediti maturati dall’azienda. Che ha già reso noto di voler ricorrere alla cassa integrazione. Dal bilancio consolidato al 30 giugno scorso si rileva che in un anno il volume produttivo della Cmc è sceso da 549 milioni di euro a 514, il margine operativo netto è passato da 45 milioni a 37, la disponibilità liquida si è ridotta da 181 milioni a 89 e l’utile netto è passato da 3,8 milioni a 700mila euro.
LA PROTESTA
CIG STRAORDINARIA PER I 100 DIPENDENTI DELLA TOZZI SUD Durerà dodici mesi, chi trova lavoro avrà una buonuscita economica Dal 4 febbraio comincerà la cassa integrazione straordinaria per oltre cento dipendenti della Tozzi Sud di Mezzano. La misura avrà una durata di un anno: a seconda del momento in cui i lavoratori dovessero trovare un’altra collocazione e quindi chiedere il licenziamento, beneficeranno di una buonuscita di diversa entità economica. L’azienda del settore oil & gas è entrata in crisi nell’autunno del 2018. Fra dodici mesi per i lavoratori non ancora ricollocati – materia di cui si occuperà la Regione – potrebbe intervenire l’assegno di ricollocazione, una misura nuova per cui ancora si attendono i decreti attuativi che i sindacati auspicano possano arrivare in questa finestra di tempo. In buona sostanza i lavoratori verrebbero affidati ai centri di collocamento e le aziende che li assumeranno godranno di sgravi fiscali.
FISCO Lugo, l’Agenzia delle Entrate non chiude ma trasloca
ERREBI RIORGANIZZA E ANNUNCIA 16 LICENZIAMENTI La ditta Errebi di Ravenna, storica azienda di distribuzione nel settore food & beverage, annuncia 16 licenziamenti. A denunciare il caso le organizzazioni sindacali di categoria (Filcams Cgil di Ferrara e Ravenna, Fisascat Cisl di Ravenna, Uiltucs Uil di Ravenna). Si tratterebbe di una riorganizzazione aziendale che ha portato Errebi alla decisione di chiudere lo stabilimento di Ferrara e licenziare sette persone. A queste si aggiungono i nove lavoratori del magazzino di Ravenna che l’azienda ha deciso di appaltare a una cooperativa (che si impegnerebbe a riassumere i lavoratori, ma a condizioni diverse rispetto a quelle attuali). Un gruppo di lavoratori ha organizzato un presidio davanti alla sede di Fornace Zarattini giovedì 17 gennaio.
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OIL & GAS
La direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate ha comunicato che gli uffici di Lugo non saranno chiusi. Gli attuali locali saranno lasciati alla fine di febbraio e dal 4 marzo gli uffici saranno operativi nell’edificio che ospita l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (via Matteotti), che sono di proprietà del Comune di Lugo il quale li mette a disposizione gratuitamente proprio per garantire il mantenimento dei servizi.
ECONOMIA / 11 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
AUTOMOTIVE
Bonus e malus: chi inquina paga fino a 2.500 euro
Mercato auto, l’ecotassa fa paura e l’ecobonus sarà per pochi Da marzo per le nuove immatricolazioni sovraprezzi o incentivi in base alle emissioni di anidride carbonica. Concessionarie preoccupate: le riflessioni di Ghetti (Fiat) e Barchi (Suzuki)
C’è uno spauracchio che si aggira minaccioso sul mercato delle auto e si chiama ecotassa. L’opinione è diffusa tra gli operatori del settore e non fanno eccezione le concessionarie ravennati: «Il Governo ha introdotto un malus da pagare al momento dell’acquisto di auto che superano una certa soglia di emissioni di anidride carbonica per km percorso – spiega Mirko Barchi dell’omonima concessionaria di Faenza – ma ha trattato la cosa con molta leggerezza e l’effetto è stato quello di creare confusione tra i potenziali acquirenti. Penso che più di un cliente intenzionato al cambio auto ora si sia messo alla finestra con un po’ di preoccupazione». Gianluca Ghetti di Ghetti Auto è ancora più esplicito: «Se resta come è stata pensata credo che l’ecotassa farà ridurre le immatricolazioni 2019». La contromisura del governo si chiama ecobonus, un incentivo per chi acquista auto elettriche o ibride (doppia alimentazione). Può arrivare fino a seimila euro ma nemmeno su questo fronte i rivenditori trovano ragioni per sorridere: «Sono modelli costosi – dice Bacchi che tratta Suzuky, Hyundai, Land Rover e Jaguar –, se prendiamo la Hyundai Kona il prezzo di partenza è 36mila euro. Per non parlare delle Tesla che arrivano a 80mila. Forse chi può permettersi quella fascia di prezzo non ha bisogno degli incentivi. Gli incentivi di un tempo davano qualche migliaio di euro a chi rottamava auto inquinanti per acquistare veicoli meno
inquinanti, anche per un auto da 12-13mila euro c’era un aiuto». Ghetti oggi è l’unica concessionaria a Ravenna per Fca (Fiat, Alfa Romeo, Abarth, Jeep, Lancia), il titolare non nasconde le sue perplessità sulle misure di bonus-malus contenute nella legge di Bilancio: «Mi sembra un sistema strano quello che vorrebbe favorire l’elettrico nonostante sia una fetta minima del mercato, 10mila circa sui due milioni di immatricolazio-
ni nel 2018, e senza che le infrastrutture siano pronte. Per non parlare delle soglie di emissioni in cui scatta la tassa: guardando ai nostri modelli il Renegade 4x4 è sotto la soglia con il cambio manuale e sopra la soglia se automatico. Ho la sensazione che l’unico risultato sia fare cassa e non ottenere veri benefici per l’ambiente». Al netto delle novità ecotassa-ecobonus, il mercato degli ultimi anni cosa insegna? «Si sta
Per via delle disposizioni introdotte dal Governo Lega-M5s, chi compra un’automobile a partire dal mese di marzo, dovrà vedersela con l’ecotassa e l’ecobonus, che funzionano in maniera opposta come dice il nome stesso. L’ecobonus scatta nel momento in cui le emissioni di CO2 del veicolo sono al di sotto dei 70 g/km, mentre l’ecotassa scatta se si è al di sopra dei 160 g/km. Per le emissioni fa fede quanto riportato sulla carta di circolazione. Se si acquista un’auto ad emissioni zero o fino ai 20 g/km, si riceve uno sconto di 4.000 euro sul prezzo dell’auto; se si rottama un vecchio veicolo, il bonus sale a 6.000 euro. Se le emissioni sono comprese tra i 21 e i 70 g/km, il bonus è di 1.500 euro, mentre sale a 2.500 se si porta il veicolo usato a rottamare. La durata degli ecobonus è prevista fino al 31 dicembre 2021. I costi variano da un minimo di 1.100 a un massimo di 2.500 euro, a seconda di quanto sia inquinante il veicolo.
ridimensionando la forma di acquisto con noleggio a lungo termine – spiega Barchi –. Qualche anno fa c’era stato un boom che ora si è ridotto. Poi ci sono le tipicità locali: ad esempio per Faenza c’è un mercato di chi frequenta le zone collinari degli appennini e da noi quindi le 4x4 sono molto richieste». Sulle modalità di vendita invece Ghetti non ha dubbio che i finanziamenti siano ormai da considerare la norma: «Sono a pieno titolo nel marketing».
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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
SINDACATI/CISL
«Reddito di cittadinanza, 11.800 famiglie con i requisiti» La stima provvisoria per la provincia equivale al 6,6 percento dei nuclei: in regione solo Piacenza ha una percentuale inferiore
Secondo le prime elaborazioni del sindacato Cisl in provincia di Ravenna il 6,6 percento delle famiglie residenti, equivalente a circa 11.800 nuclei, potrebbe godere del reddito di cittadinanza introdotto dal Governo Conte con l’ultima legge di Bilancio. Ravenna è la provincia romagnola dove la percentuale di famiglie potenzialmente beneficiarie è minore: 8 su 100 a Rimini e 7,2 a Forlì-Cesena (la media regionale è 7,4). In regione con percentuale minore solo Piacenza (6,5). Il primo requisito scriminante è un reddito Isee annuale inferiore a 9.300 euro. Subentrano poi altri fattori legati al patrimonio immobiliare. Va specificato che si tratta di calcoli provvisori, ogni singolo caso andrà poi valutato: al momento il sindacato ha fatto una stima prudenziale arrotondata per eccesso. «Questa proiezione è in linea con la situazione reddituale dei cittadini romagnoli, come abbiamo evidenziato in un nostro recente studio – afferma Filippo Pieri, segre-
tario generale Cisl Romagna – mentre in regione sarebbe nella provincia di Parma il maggior numero di famiglie che potrebbero ricevere questo sussidio, con un tasso dell’8,5 percento che è pari a quello medio italiano». Pieri definisce «ben accetti» tutti gli interventi che danno un aiuto alle famiglie in difficoltà ma critica «la cancellazione dell’esperienza degli anni scorsi, il cosiddetto reddito di inclusione (Rei), che è andata a regime proprio nel 2018 dopo alcuni anni di sperimentazione, mentre ora occorrerà cominciare daccapo». L’erogazione del reddito di cittadinanza sarà collegata a un percorso da attivare nei Centri per l’Impiego dove dovranno essere assunti addetti: «Occorreranno quindi parecchi mesi prima che questi diventino operativi. L’esperienza del Reddito di Inclusione ci insegna che per far partire procedure così complesse, che coinvolgono diversi enti e istituzioni, occorre tempo».
SINDACATI/UIL
«22MILA LAVORATORI POTRANNO BENEFICIARE DI QUOTA 100» Il calcolo riguarda il triennio 2019-21 in cui agisce la riforma delle pensioni In provincia di Ravenna potrebbero essere 22mila i lavoratori, del pubblico e del privato, che nel triennio 2019-21 potrebbero beneficiare della riforma pensionistica cosiddetta Quota 100. La stima, al momento molto teorica, è della Uil. Il segretario provinciale Riberto Neri ci tiene a specificare che «è un conto molto provvisorio perché attendiamo i dettagli del provvedimento». Che non piace a Neri per le categorie non incluse: «I lavoratori discontinui e precoci faranno fatica a rientrare». Sul fronte Reddito di cittadinanza invece è ancora più complesso fare stime, al punto tale che il sindacato ci ha rinunciato per il momento: «Si possono sapere quanti nuclei familiari sono sotto il tetto Isee ma i paletti sono talmente tanti che è difficile dare una previsione. Se pensiamo che può incidere la proprietà di un’auto o di un terreno, si capisce che è difficile fare previsioni. Ogni caso sarà da valutare». Le perplessità di Neri per la misura a sostegno dell’occupazione sono di natura pratica: «I posti di lavoro dove sono? Il paradosso sarà che i lavori stagionali continueranno a non trovare personale perché un impiego di pochi mesi difficilmente può rientrare nelle proposte dei navigator assunti nei centri per l’impiego. E di questa misura di aiuto non potrà beneficiare chi ha già ammortizzatori sociali». (and.a.)
Nel dettaglio: ecco come funzionano le misure di welfare introdotte dal governo Lega-M5s con la legge di Bilancio Il cosiddetto “reddito di cittadinanza”, misura bandiera del Movimento 5 Stelle, sarà un sussidio destinato a livello nazionale a poco meno di 1,4 milioni di nuclei familiari con un reddito annuale non superiore ai 9.360 euro di Isee, un patrimonio immobiliare, oltre alla prima casa, non superiore ai 30 mila euro, un conto in banca non superiore ai 6 mila euro (è previsto un limite più alto per famiglie più numerose). Non potranno beneficiarne gli intestatari di auto acquistate nei sei mesi prima della domanda o di grossa cilindrata e barche. Chi rientra nei requisiti avrà diritto da un minimo di 500 euro, destinati a un adulto che vive in una casa di proprietà, fino a un massimo di 1.330 euro per una famiglia composta da tre adulti e due bambini che vive in affitto. Il sussidio viene erogato tramite una card (una sorta di bancomat) enon potrà essere accumulato da un mese all’altro. Durerà 18 mesi rinnovabili dopo una pausa di un mese. Si potrà fare richiesta dal primo aprile. Si dovrà accettare una delle prime tre offerte di lavoro che gli verranno fatte se sono entro 250 chilometri dal loro luogo di residenza. Quota 100 è una riforma pensionistica voluta fortemente dalla Lega. Consente di andare in pensione a chi ha compiuto almeno 62 anni di età e ha versato almeno 38 anni di contributi (che sommati fanno 100). Resterà in vigore nel triennio 2019-2021. Il sistema prevede una serie di “finestre”, ossia di intervalli tra il momento in cui si matura il requisito e quello in cui si riceve l’assegno. I lavoratori privati, ad esempio, avranno una finestra di tre mesi. Per i dipendenti pubblici la finestra sarà invece di sei mesi. Nella migliore delle ipotesi, questo sistema permetterà a chi ne usufruisce di ottenere una pensione anticipata di 5 anni rispetto ai sistemi di calcolo attualmente in vigore. In questo caso, l’assegno pensionistico risulterà ridotto di circa un quarto.
La presentazione del “Decretone” che introduce Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Al centro il premier Giuseppe Conte, in mezzo ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini
SINDACATI/CGIL «Il reddito di cittadinanza vuole essere un provvedimento in materia lavoristica ma come è stato pensato rischia di non centrare l’obiettivo della lotta alla povertà. Quota 100 è positiva per chi potrà beneficiarne ma restano escluse delle fette larghe di lavoratori, in particolare i discontinui che hanno l’età anagrafica ma se hanno lavorato in edilizia, in agricoltura o nel turismo fanno fatica a raggiungere i 38 anni di contributi». È soddisfatto a metà Costantino Ricci, segretario provinciale della Cgil a Ravenna. I provvedimenti più importanti della prima legge di Bilancio del governo Conte potevano essere pensati meglio per il sindacalista, anche se è bene precisare che al momento mancano i decreti attuativi «e quindi ogni ragionamento è teorico, fatto su bozze di testi». La grande domanda che Ricci si pone guardando al reddito di cittadinanza è se davvero ci saranno queste offerte di lavoro che i centri per
«Sarebbe stato meglio una misura contro la povertà come era il Rei» Sulla riforma delle pensioni invece i dubbi sui vincoli di contributi e età anagrafica: «Per alcuni resta solo la Legge Fornero» l’impiego dovranno proporre ai beneficiari della misura di assistenza: «In alcune zone del Paese sarà certamente uno strumento economico che potrà dare una mano. Ma sono i posti di lavoro che mancano. Per questo dico che sarebbe stato meglio rafforzare il Rei (reddito di inclusione, ndr) che propone un progetto familiare di uscita dalla povertà». E nel Ravennate? «Di sicuro anche qui ci sono nuclei familiari con Isee sotto le soglie stabi-
lite. Ma fare previsioni di numeri al momento è difficile». Sul fronte pensionistico invece la proposta della Cgil era di prendere come parametro i 42 anni di contributi senza agganciarli all’età anagrafica: «Con l’obbligo di almeno 62 di età e almeno 38 di contributi si creano dei paradossi, ci sono lavoratori cosiddetti precoci perché hanno iniziato presto che si ritrovano con 40-42 anni di contributi ma hanno meno di
62 anni di età. E loro non potranno che seguire il percorso della Legge Fornero che è rimasta». Ma ancora prima di scendere nel merito, i sindacati non hanno apprezzato il metodo: «A livello nazionale avevamo chiesto di essere ascoltati. C’è stato un solo incontro con il presidente Conte che non ha preso impegni e nella Finanziaria non si è visto nulla di quanto proposto da noi». Per questo il 9 febbraio è in programma a Roma una manifestazione unitaria. Da Ravenna l’obiettivo è riempire almeno dieci pullman: «Non è una finanziaria che investe sul lavoro e sulla occupazione, non c’è un indirizzo di progettazione industriale, non c’è lotta all’evasione, non c’è attenzione per le infrastrutture, ci sono ancora condoni e riduzioni di finanziamenti per la scuola. Avremmo voluto essere ascoltati ma questo Governo a quanto pare continua a fare quello che già hanno fatto gli ultimi esecutivi». (and.a.)
PRIMO PIANO / 13 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL QUADRO
Redditi schiacciati verso il basso: meno del 4 percento supera i 55mila euro Le dichiarazioni in provincia di Ravenna: oltre un terzo della popolazione dichiara meno di ventimila euro l’anno e quasi un quarto non arriva ai 10mila. In 943 hanno reddito pari a zero di Alessandro Montanari
Un imponibile medio di poco inferiore ai ventimila euro (19.569 euro) con due territori alle estremità della ricchezza provinciale: da una parte Cervia (17.591 euro) e dall'altra Ravenna (21.445 euro). Questa è la fotografia dei redditi nel territorio. I dati sono riferiti alle dichiarazioni dei redditi 2017 e sono pubblicati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nelle fotografia che fa ogni anno alle dichiarazioni degli italiani. Al di là dei dati comunali, che si trovano nella tabella pubblicata in pagina, vale la pena dare un’occhiata a come questo reddito sia distribuito. I cittadini che dichiarano oltre 120mila euro di reddito complessivo sono in totale 1.946, ovvero lo 0,65 percento dei contribuenti totali. La maggior parte di essi (845 persone) vive nella città capoluogo, 363 abitano a Faenza, 194 a Lugo e 158 a Cervia. L'1,35 per cento della popolazione contributiva (4.069 persone) ha redditi tra i 75mila e i 120mila euro mentre sono 5.815 le dichiarazioni dei redditi che certificano un tenore di vita nella forbice tra i 55mila e i 75mila euro (1,92 per cento). Secondo i parametri degli scaglioni Irpef, queste persone sono la fascia benestante della popolazione (l'aliquota oltre i 55mila euro è del 41 per cento). Possiamo quindi dire che il ceto medio-alto a Ravenna sia composto da 11.830 persone, pari al 3,92 per cento dei contribuenti. Il ceto medio è rappresentato da un'ampia fascia di contribuenti che piazza il suo reddito annuo tra i 26mila e i 55mila euro. Si tratta di una fascia molto ampia in cui possono ballare varie posizioni lavorative. Non a caso all'interno di questa troviamo 64.786 contribuenti, pari al 21,49 per cento delle dichiarazioni presentate in provincia. La maggior parte dei contribuenti è però inquadrata nella fascia di reddito che vede un imponibile tra i 15mila e i 26mila euro. È qui che si concentra l'imponibile di 104.178 persone. Non certo un reddito che permette grossi risparmi e che è in linea del resto con la media provinciale che non tocca i 20mila euro annui. Si parla in questo caso del 34,55 per cento delle persone. Si arriva quindi alle fasce più basse di reddito, tra i diecimila e i quindicimila euro ci sono 44.897 contribuenti. In questo caso il 14,89 per cento del totale. A Preoccupare però dovrebbe essere l'ampia fascia di popolazione che dichiara un reddito sotto i diecimila euro. Sono 71.277 persone ed è la seconda platea più numerosa tra quelle viste sino ad ora. Rappresenta il 23,64 per cento dei contribuenti e vive evidentemente con molte difficoltà la crisi economica. Ci sono, infine, 943 persone che dichiarano zero euro. Si tratta dello 0,31 per cento del totale. Ne deriva quindi che 117.117 contribuenti vivono con un reddito inferiore ai 15mila euro. In termini percentuali è il 38,85 percento del totale. In questi scaglioni di reddito ci sono probabilmente molti giovani e forse anche qualche “furbetto” ma la lettura che esce dal quadro provinciale è un ceto medio schiacciato verso il basso. Per quanto riguarda i singoli territori comunali, dopo Ravenna, il territorio con l'imponibile medio più alto è quello di Sant'Agata sul Santerno (21.074 euro) seguito da Lugo (20.946 euro). Sopra i ventimila euro di imponibile si trovano anche Bagnara di Romagna, Faenza e Castel Bolognese. Sotto i diciottomila, oltre la già citata Cervia, c'è Casola Valsenio.
COMUNI
Reddito dipendenti
Reddito pensionati
Imponibile medio
ALFONSINE
19.613
16.567
19.045
BAGNACAVALLO
19.947
16.225
19.372
BAGNARA DI ROMAGNA
20.448
14.996
20.910
BRISIGHELLA
19.054
15.825
18.464
CASOLA VALSENIO
18.513
14.824
17.463
CASTEL BOLOGNESE
20.503
16.788
20.321
CERVIA
16.260
15.218
17.591
CONSELICE
19.502
16.408
19.319
COTIGNOLA
21.129
16.622
20.416
FAENZA
20.883
17.278
20.835
FUSIGNANO
19.670
15.441
18.733
LUGO
20.972
17.103
20.946
MASSA LOMBARDA
18.774
16.681
18.710
RAVENNA
21.699
18.536
21.445
RIOLO TERME
20.221
15.878
19.286
RUSSI
20.599
16.512
19.732
SANT'AGATA SUL SANTERNO
20.927
16.208
21.074
SOLAROLO
18.514
15.534
18.580
NEL DETTAGLIO
Dai ventimila euro (di media) dei dipendenti ai quasi cinquantamila degli autonomi I pensionati dichiarano poco più che 16mila euro. Nel comune di Cervia le cifre più basse I dipendenti in provincia guadagnano in media 19.846 euro. Una fascia di reddito che li piazza di poco al di sopra della media provinciale. In totale i contribuenti che presentano redditi da lavoro dipendente in provincia sono 158.265 persone, il 52,5 per cento del totale. Colpisce, nella tabella in pagina, il dato cervese: qui i dipendenti presentano una dichiarazione dei redditi pari a 16.620 euro. La spiegazione potrebbe derivare dal fatto che in un territorio turistico come quello di Cervia molti lavorino in questo settore, magari con impieghi stagionali o comunque concentrati in alcuni mesi dell'anno. Del resto la tendenza ad avere redditi bassi in zone turistiche è riscontrata in diverse parti d'Italia (Rimini in primis). Sopra i ventunmila euro l'anno ci sono invece soltanto due comuni: quello di Ravenna e quello di Cotignola (21.129 euro). A comporre la platea dei contribuenti concorrono naturalmente anche i pensionati. In provincia i redditi erogati dagli istituti di previdenza rappresantano il 38, 19 per cento del totale. Si parla di 115.310 persone a riposo da attività lavorativa. I più “ricchi” sono sempre nel capoluogo (18.536 euro di media) mentre i redditi pensionistici più bassi sono a Casola Valsenio (14.824 euro). Anche a Bagnara di Romagna le pensioni non arrivano, di poco, a 15mila euro. In media comunque le dichiarazioni di questa platea di contribuenti valgono 16.258 euro. Nonostante la burocrazia e le tante difficoltà del fare impresa i lavoratori autonomi sono ancora coloro che dichiarano un reddito più alto. Si parla di una media di 47.885 euro. Gli autonomi in provincia sono in totale 4.479. Questa è una categoria molto
delicata da analizzare, come sottolinea lo stesso Ministero delle Finanze che ha pubblicato questi dati, soprattutto nella terminologia. Tra i lavoratori autonomi rientrano i liberi professionisti e anche alcuni imprenditori, ma non tutti. Il ministero sottolinea infatti che sarebbe improprio utilizzare questi dati per confrontare i redditi degli “imprenditori” con quelli dei “dipendenti” in quanto per “imprenditori” nelle dichiarazioni Irpef si intendono i titolari di ditte individuali, escludendo pertanto chi esercita attività economica in forma societaria; inoltre la definizione di imprenditore non può essere assunta come sinonimo di “datore di lavoro” in quanto la gran parte delle ditte individuali non ha personale alle proprie dipendenze. Un'avvertenza necessaria per evitare confronti imprecisi. Si può comunque analizzare il dato dal punto di vista geografico: la maggior parte degli autonomi, circa la metà della platea totale, abita nel comune di Ravenna (1.955) e anche la restante perte è distribuita nei centri principali della provincia: Faenza (823); Lugo (469); Cervia (321) e Bagnacavallo (160). Non è però detto che gli autonomi residenti nei centri più grandi siano quelli che se la passano meglio. A dichiarare cifre superiori ai cinquantamila euro annui sono anzi coloro che risiedono a Castel Bolognese (59.749 euro), Conselice (54.444 euro), Bagnara di Romagna (50.949 euro) e Cotignola (50.151 euro). A Ravenna gli autonomi dichiarano in media 49.199 euro, meno che a Fusignano (49.948 euro), Faenza (49.459 euro). Sotto i quarantamila euro ci sono tre territori: Sant'Agata sul Santerno (36.968 euro), Alfonsine (34.346 euro) e Riolo Terme (33.436 euro). (al. mo.)
14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
NOVITÀ IN FINANZIARA
Tavola rotonda con Sergio Cusani Giovedì 31 gennaio alle 20.30 alla sala Buzzi di via Berlinguer a Ravenna si terrà una tavola rotonda organizzata da AssoRaRo dove si parlerà proprio di scenari, prospettive e progetti del mercato del lavoro. Tra i relatori lo stesso Andrea Panzavolta responsabile dei centri per l’impiergo, il docente di Diritto del Lavoro all’università di Bologna Federico Mantelloni e Sergio Cusani dell’Associazioni liberi. Modera l’incontro Paolo Guerra, presidente di Assoraro. L’incontro è aperto ai cittadini, agli esperti e alle istituzioni.
A sinistra l’interno del Centro per l’impiego di Ravenna in via Tedorico, nella foto in basso, l’esterno
Rdc, i Centri per l’impiego si preparano: «Ma non servirà a cambiare il mercato del lavoro» Il dirigente Andrea Panzavolta spiega le criticità possibili: «Le aziende possono scegliere chi vogliono e spesso si tratta di un rapporto fiduciario. Gli sgravi per chi assume? Non sono competitivi rispetto a un contratto di apprendistato» Chiave di volta per l’erogazione del Reddito di cittadinanza (Rdc), ha spiegato più volte il ministro Luigi Di Maio, saranno i Centri per l’impiego: tanto spesso bistrattati, già coinvolti in altre iniziative come la Garanzia giovani del governo Renzi, ora gli uffici di collocamento sono al centro della riforma del governo Conte. Dovranno essere potenziati con nuove figure, come i navigator (consulenti per le persone in cerca di lavoro che riceveranno il Rdc), e si troveranno comunque a gestire una mole di lavoro che si prospetta in crescita. Basti dire che secondo alcune stime (vedi pagina 12) i potenziali beneficiari del Rdc nella provincia di Ravenna potrebbero essere oltre 10mila. Si tratterà ora di capire quanti di questi sono già utenti dei tre centri per l’impiego del Ravennate (nel 2017 erano effettivamente poco più di 10mila quelli “disponibili al lavoro”), oggi afferenti a un’agenzia regionale e non più alla Provincia, e che hanno sede come noto nel capoluogo, a Lugo e a Faenza. Ne abbiamo parlato con Andrea Panzavolta, dirigente dei Servizi per il Lavoro di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena che ci ha spiegato come già la Regione Emilia-Romagna abbia di recente provveduto a circa 140 assunzioni di personale tra stabilizzazioni e nuovi ingressi, che hanno riguardato in misura assai marginale il nostro territorio, dove già si era provveduto in questo senso negli anni passati. «Pare che i navigator saranno assunti dalla società di servizi Anpal in seno al ministero del Lavoro – ci spiega – ma è vero che altro personale dovrebbe essere invece assunto dalle Regioni. Tutto sembra dover avvenire con grandissima fretta ma ci sono tempi tecnici non comprimibili, perché per fare assunzioni di questo tipo tramite concorso pubblico servono molti mesi, tra procedure di mobilità, bando e selezioni. Per le ultime che abbiamo effettuato ci abbiamo messo, correndo, quasi otto mesi». Ma cosa dovranno fare in più, vecchi e nuovi addetti dei Centri per l’impiego? E soprattutto, c’è davvero un’offerta che potrà soddisfare le eventuali nuove domande? «Questo è il vero problema – risponde Panzavolta – perché è chiaro che il reddito di cittadinanza è innanzitutto una misura di contrasto alla povertà, non servirà a cambiare il mercato del lavoro che, se non è più stagnante come sei anni fa, non ha comunque un’offerta così ampia come quella che si immagina per reinserire tutti i potenziali percettori del Rdc. Del resto un’attività simile a quella prospettata dal Rdc già la stavamo facendo con il Rei (vedi box pagina 15, ndr) per una platea sicuramente più ridotta, ma anche con misure analoghe previste dalla Regione Emilia-Romagna (vedi box pagina 15, ndr) e non so-
no mancati i casi in cui abbiamo verificato che non c’erano le condizioni per avviare le persone nel mondo del lavoro. Per tutte le persone che hanno abbiamo preso in carico nell’ambito di queste politiche, di concerto con i servizi sociali sono stati costruiti percorsi personalizzati di attivazione che a volte hanno previsto la partecipazione ad attività di formazione o a tirocini come si prevede anche per il Rdc». Quello che Panzavolta lascia intendere, e che è ben noto a chi si occupa del tema, è che esistono anche persone particolarmente fragili e problematiche che non rie-
Persone in cerca di lavoro in provincia di Ravenna nel 2017 secondo i dati Istat
12.983
Utenti dei tre Centri per l’impiego in provincia con disponibilità immediata al lavoro
10.140
scono a mantenere un posto di lavoro nemmeno qualora lo trovino. Certo, ora la platea è destinata ad allargarsi e soprattutto tante persone che magari si rivolgevano ai Centri solo per certificare la condizione di disoccupazione ora, per ricevere il Rdc, dovranno invece attivarsi per la ricerca del lavoro. Ma questo, pare di capire sentendo chi si occupa dell’incrocio domanda-offerta, non sarà necessariamente un vantaggio. «Quando cerchiamo una persona per un’azienda – spiega Panzavolta – facciamo prima di tutto anche un servizio all’azienda cercando il candidato più vicino alle caratteristiche ricercate. Siccome le aziende possono assumere chi ritengono più idoneo e più adatto non hanno nessun interesse ad assumere qualcuno motivato principalmente solo dal timore di perdere il Rdc. Soprattutto in un tessuto di piccole e medie aziende, dove il lavoro non è certo più quello di impostazione fordista in cui ognuno è sostituibile e in un contesto come il nostro nel quale le assunzioni hanno spesso il carattere di investimento fiduciario». Non a caso gran parte delle assunzioni in regione avviene soprattutto tramite la rete di conoscenze di imprenditori e candidati. I contratti che passano dai centri per l’impiego sono 20mila l’anno in tutta l’Emilia Romagna, di cui una parte consistente a tempo determinato e anche con caratteristiche stagionali. E del resto tra le persone che da più tempo cercano lavoro e sono iscritte ai centri ci sono over 45 e over 55 che le aziende tendono a non scegliere, preferendo giovani, più versatili sulle nuove tecnologie e inquadrabili come apprendisti, con enormi vantaggi contributivi fiscali. Vero è che il nuovo RdC prevede però che l’azienda che assuma un beneficiario dell’assegno potrà godere di sgravi pari a quella cifra per qualche mensilità. Questo potrebbe rendere i cinquantenni disoccupati più competitivi? E potrebbe spingere più aziende a rivolgersi al centro per l’impiego? «Lo sgravio rispetto a un apprendistato dal punto di vista economico non è per nulla competitivo, ma è vero che se le aziende vorranno godere di questo vantaggio non potranno fare a meno di rivolgersi a noi». E la “quota 100” per le pensioni potrebbe almeno liberare nuovi posti di lavoro, magari per chi prenderà il Rdc? «Mi sembra difficile, se non impossibile. Diciamo che per entrambe queste misure, che ovviamente mi astengo dal giudicare sotto il profilo politico e di opportunità generale, mi sembra poco realistico pensare che avranno un impatto espansivo sul mercato del lavoro se non attraverso gli eventuali effetti indotti da un incremento dei consumi.». Federica Angelini
PRIMO PIANO / 15 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’OPINIONE
L’economista: «Il reddito di cittadinanza? Meglio chiamarlo “borsa lavoro”» Massimo D’Angelillo analizza la novità sulla base dei dati locali e parla di una misura «che attenuerà gli effetti della crisi, ma non è di sviluppo»
Presidente della società di consulenza Genesis, direttore della collana “Guide Business Plan”, il ravennate Massimo D’Angelillo è un economista che da trent’anni studia e analizza anche la realtà locale. A lui abbiamo chiesto un parere e una previsione sull’impatto effettivo che il Reddito di cittadinanza potrà avere proprio sul nostro territorio. «Questo strumento interviene su diverse tipologie di beneficiari, già in parte coperti da altri strumenti – ci spiega l’economista –. Nella provincia di Ravenna, ci sono circa 167 mila occupati e 13 mila disoccupati. Dei primi, quella minoranza che lavora in imprese in crisi, è protetta dalla cassa integrazione; quelli invece che hanno perso il lavoro recentemente, sono già coperti dallo strumento della Naspi (indennità di disoccupazione introdotta dal Jobs act, ndr), ma quasi certamente la Naspi sarà cancellata e assorbita nel Rdc. Io do per scontato poi che nel periodo di Rdc lo Stato versi all’Inps i contributi figurativi in favore del disoccupato, così come avviene oggi con la Naspi. La novità del Rdc sta nella possibilità di aiutare anche quelle persone che non figurano come disoccupate, cioè quelle persone che risultano inattive, ma solo in quanto scoraggiate a cercare un lavoro. I cosiddetti Neet (Not in education, employment or training, ndr.)». Ma quanti sono questi Neet nel territorio? D’Angelillo ci dice che ci sono solo stime, basate su un’analisi a livello nazionale del Cnel: 26 percento di Neet fra i giovani tra i 15 e i 29 anni. «Accettando per valida questa stima, ma applicando a Ravenna una percentuale più bassa, ad esempio del 20 percento, si arriva a una platea potenziale di 10.259 giovani, considerando che in Provincia nel 2018 i giovani complessivi tra i 15 e i 29 anni sono 51.294». Dunque secondo l’economista saranno potenzialmente (o dovrebbero essere) questi giovani i veri beneficiari del Rdc, almeno nel nostro territorio. «Per come è stato presentato, lo strumento andrebbe meglio definito come una “borsa lavoro” per l’inserimento lavorativo. Un periodo in cui il giovane dovrebbe seguire un percorso formativo e di orientamento alla ricerca di un impiego, con la tranquillità eco-
NEL DETTAGLIO Res, Rei e Rdc: tre sigle per tre misure Il Rdc (Reddito di cittadinanza) arriva a sostituire il Rei (Reddito di inclusione) dello scorso governo, alzando la soglia dell’Ise per i beneficiari a 9.600 euro e ampliando quindi di molto la platea dei potenziali beneficiari, visto che prima si fermava a 6mila euro. In Emilia Romagna inoltre dal 2017 esiste anche il Res (Reddito di solidarietà) che a novembre 2018 era erogato a 1.006 nuclei familiari in provincia di Ravenna, mentre altre 1.092 domande sono in corso di valutazione all’Inps, e 1.701 domande erano state respinte. Complessivamente erano state infatti 3.799 le richieste arrivate ai Servizi sociali del territorio. Il Res integra l’analoga misura nazionale del Rei: il nuovo Res viene quindi erogato insieme al Rei, aumentando l’importo della cifra ottenuta da chi ha più bisogno. Il contributo economico mensile può raggiungere i 300 euro nel caso di una persona sola e sfiorare i 900 euro se destinato a una famiglia formata da cinque o più componenti. Era finanziato per il biennio 2018-2019.
nomica richiesta da un passaggio esistenziale così delicato, e che oggi ha soltanto chi può appoggiarsi su una famiglia benestante». Tra le critiche ricorrenti degli oppositori c’è chi parla di un colossale spreco di risorse pubbliche, per favorire un mero assistenzialismo accompagnato a lavoro nero. «Il rischio esiste, anche se va detto che il lavoro nero coinvolge anche una parte di cassintegrati, dipendenti, pensionati, disoccupati con il Naspi. Dipende ovviamente da come le cose verranno fatte: da come i Centri per l’Impiego verranno rafforzati, da come verrà fatta la formazione, da come verranno seguiti i beneficiari, da come verranno fatti i controlli. E da come ovviamente si creeranno opportunità di lavoro grazie a una crescita dell’economia». Ma, appunto, dicono i detrattori, tutto questo non porterà a una reale crescita dell’economia e soprattutto non andrà a modificare l’offerta di lavoro. «Diciamo che il Rdc è senz’altro una misura di contenimento degli effetti della crisi, non di sviluppo. Gli effetti sui consumi dei giovani disoccupati saranno abbastanza ridotti, così come fu per gli 80 euro di Renzi. Il solo fatto di percepire il Rdc non costituirà una base solida, ad esempio, per una giovane coppia per fare un mutuo prima casa. L’economia non ripartirà certo così, anche se una parte della società potrà passarsela meglio. Per lo sviluppo serve altro. E su questo mi sembra che si stia facendo poco». (fe.an.)
16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
ARTE E NUMERI
In primavera il rilancio con Oliviero Toscani?
Diecimila paganti in tre mesi alla grande mostra del Mar A fronte di 700mila euro di investimento, complessivamente sono stati 17mila i visitatori, Incassi sotto i 100mila euro. Dal Comune: «Avremmo dovuto prolungarla, ma siamo soddisfatti»
Il medico Falcinelli nel corso di una delle iniziative collaterali della mostra “War is over” del Mar di Ravenna
L'obiettivo dichiarato del direttore era raggiungere almeno «i risultati ottenuti in passato». La prima grande mostra al Mar (“War is over”, con opere legate al tema della guerra) della nuova era del sindaco De Pascale, invece, si ferma a 17mila visitatori (di cui solo 10mila a pagamento). Oltre 11mila in meno rispetto all'ultima esposizione dello storico direttore (e poi curatore esterno) del museo ravennate, Claudio Spadoni, che può vantare in tredici anni di attività una media di 31mila visitatori a mostra, a fronte di budget che andavano dai 400mila fino a quasi il milione di euro (con risorse del Comune azzerate però a partire dal 2012 per gli eventi espositivi, finanziati di fatto dalla sola Fondazione della Cassa di Risparmio). L’ultima esposizione del Mar, inaugurata lo scorso ottobre, ha visto invece un investimento di circa mezzo milione di euro da parte del Comune, a cui si devono aggiungere finanziamenti europei e sponsor per un budget complessi-
vo di 700mila euro. Rispetto alle esposizioni del passato, “War is over” ha scontato il fatto di essere stata aperta circa un mese in meno (88 le giornate complessive) e di essere stata allestita in inverno e non più in primavera. Una scelta rivendicata dall'Amministrazione, che sta cercando in questi anni, come da promesse elettorali, di rivitalizzare le feste natalizie e destagionalizzare l’offerta turistica. «Il nostro errore è stato forse quello di non prolungarla di un altro mese, anche perché la mostra ha chiuso (il 13 gennaio, ndr) al suo apice di interesse, gennaio poteva essere un mese interessante», è l’autocritica del direttore Maurizio Tarantino (anche «in via eccezionale», ribadisce, co-curatore della mostra) che si dice però soddisfatto dei risultati ottenuti. «Certo, come numeri potevamo fare di più – ci dice al telefono –, ma non si giudica una mostra solo dai numeri: abbiamo portato un tema contemporaneo per la prima volta in un grande evento espositivo al Mar, il periodo sicuramente
Il miele di Manuka della Nuova Zelanda: vera medicina naturale Il miele è stato usato per scopi medici dagli antichi Egizi per migliaia di anni. Studi recenti hanno indicato che un tipo speciale di miele prodotto in Nuova Zelanda chiamato Miele di Manuka, in Inglese Manuka Honey, ha un'altissima componente antibatterica. Il miele di Manuka è prodotto dalle api che si nutrono dei fiori dell'albero di Manuka
(Leptospermum Scoparium) che è una pianta indigena che cresce nelle distese incontaminate e prive di qualsiasi tipo di inquinamento della Nuova Zelanda. Questo miele è oramai riconosciuto dai medici come una valida alternativa alle forme convenzionali di medicina. Quali sono le proprietà del Miele di Manuka MGO?
E' un potente e naturale antibatterico, antivirale, antiossidante, antisettico, antinfiammatorio, per questo motivo è un validissimo vaccino naturale ma anche un ottimo rimedio in caso di mal di gola, raffreddore e tosse ricorrente Sulle ferite crea un ambiente di guarigione che permette alle nuove cellule della pelle di crescere a filo della ferita, prevenendo deformità della pelle e cicatrici. Contrasta reflusso gastrico e bruciore di stomaco. Ha proprietà antifunginea che può curare la tigna, il piede d'atleta ed i funghi in gene-
Via Paolo Pavirani 32 - Ravenna Tel. 0544 502216 - obiettivosalute.ra@gmail.com
rale. Il Miele di Manuka è completamente naturale e biologico. Non ha effetti collaterali noti. È adatto anche ai bambini grazie anche al suo sapore dolce e gradevole. Tutti i mieli di manuka sono uguali? L'attività antibatterica del miele di manuka è indicata dal quantitativo di MGO (MethylGlyOxal) che è indice di qualità del prodotto e ne suggerisce il corretto utilizzo.
Via dell’Aida 15 - Ravenna Tel. 0544 270872
Archiviato (in questa pagina) il bilancio 2018, il nuovo anno del Mar, il Museo d’arte della città di Ravenna (in via di Roma 13) sarà caratterizzato in particolare dalla biennale del mosaico contemporaneo, in programma in autunno, anche se il grande nome arriverà già in primavera, con la mostra fotografica “Oliviero Toscani: più di 50 anni di magnifici fallimenti”, a cura di Nicolas Ballario, “un’esposizione che mette in scena la potenza creativa e la carriera del fotografo, attraverso le sue immagini più note che hanno fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’Aids e la guerra”. La mostra sarà accompagnata da altri due eventi espositivi: “Arrigo Dolcini, professione fotografo”, a cura di Alessandra Dragoni e Gabriele Pezzi, da uno dei fondi inediti più ricchi della Biblioteca Classense, e “Looking on”, in collaborazione con l’Osservatorio Fotografico. Per il 2019 è prevista inoltre una serie di iniziative per promuovere le collezioni permanenti.
non aiutava e per i confronti bisogna tenere sempre presente il mese in meno di apertura rispetto al passato. Il nostro obiettivo era però anche quello di rendere il museo vivo durante tutto l’anno, non solo durante la grande mostra come accadeva in passato, e siamo soddisfatti (complessivamente sono state 40mila le presenze del 2018 al Mar, in linea con quelle del 2016 e in crescita rispetto al 2017, ndr)». A fare discutere però anche i 7mila ingressi gratuiti, 3mila dei quali registrati solo tra inaugurazione, finissage e l’evento dell’Epifania a tema “Star wars”. «Non è stata una scelta – replica Tarantino –, semplicemente la gente ha approfittato di queste opportunità (in gennaio la mostra è rimasta aperta a ingresso gratuito anche in alcune ore pomeridiane, ndr) che ci hanno comunque permesso di diversificare e ampliare la platea dei visitatori». L’incasso della mostra, tra biglietti e vendite al bookshop, è rimasto quindi sotto i 100mila euro (140mila se si considera complessivamente il 2018 del museo, che ha registrato anche, tra le altre, 7mila presenze per la mostra fotografica di Alex Majoli, costata circa 90mila euro). In drastico calo rispetto ai 240mila euro del 2016, quando la mostra era costata anche circa 200mila euro in meno e – ci fa notare qualche addetto ai lavori – aveva esposte anche circa il doppio delle opere. «Non si può giudicare una mostra in base al numero delle opere (a “War is over” ce n’erano una sessantina, con tanto di installazioni a cura di Studio Azzurro, di cui una, quella del Guidarello, acquistata e che quindi resterà al museo, ndr), se ne potevano esporre anche duecento se è per questo, ma di minor valore: noi abbiamo portato quaranta artisti mai esposti al Mar e c’erano opere importanti a fronte di un investimento importante dell’Amministrazione». Investimenti però ancora non paragonabili a quelli di Forlì (nonostante qualcuno continui a lanciarsi in arditi paragoni), a carico della fondazione Cassa dei Risparmi, che in passato hanno anche superato i 2 milioni di euro, a fronte di un risultato di pubblico considerevole, come nel caso della mostra del 2018, visitata da oltre 100mila persone. Comunque soddisfatta di quella di Ravenna anche l'assessora alla Cultura del Comune, Elsa Signorino, che in particolare ha sottolineato come il Mar non sia una galleria, ma «un museo pubblico», con tanto quindi di impegno a valorizzare la collezione permanente (il 2018 è stato segnato dal riallestimento della Sala Guidarello, mentre stanno per iniziare i lavori per quello della sezione moderna della Pinacoteca) mentre è stata ventilata l’ipotesi di rendere gratuita l’entrata durante le ultime due ore di servizio. Altro segnale di attenzione è l’arrivo di una nuova figura direttiva che avrà compiti di gestione, con Tarantino che, come noto, è dirigente di tutto il comparto culturale e non può occuparsi a tempo pieno del museo di via di Roma. Luca Manservisi
Nel 2016 quasi 12mila visitatori in più «Ma il museo oggi vive tutto l’anno»
SOCIETÀ / 17 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
27 GENNAIO/1 27 GENNAIO/2 Mostra Arcigay sulle vittime omosessuali del nazifascismo al Dock61
Cinema, incontri, conferenza così si ricorda la Shoah per il Giorno della Memoria A Ravenna, Lugo, Faenza, Alfonsine e Cervia gli appuntamenti in occasione del 74° anniversario della liberazione di Auschwitz Il 27 gennaio ricorre il 74° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Dal 2000, con una legge, la Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria proprio in questa data per ricordare la Shoah, la deportazione e lo sterminio nei campi di concentramento di milioni di persone e in provincia anche quest’anno sono tantissime le iniziative dedicate al tema. Tra i principali eventi aperti a tutti (molti sono riservati alle scuole) a Ravenna c’è quello di giovedì 24 gennaio alle 20.30, agli Archivi del Novecento in via di Roma, 167 ci sarà la proiezione del filmato La passeggera di Andrzej Munk (Polonia, 1963), mentre alla Casa delle Donne di via Maggiore la serata, tra letture e filmati, sarà dedicata a Liliana Segre. Il 25 gennaio alle 17, a Palazzo Rasponi si svolge la conferenza del professor Dieter Pohl, docente di storia contemporanea all’Università di Klagenfurt, sul tema “Il regime nazista come sistema criminale”. Domenica 27 gennaio alle 11 l’appuntamento è nell’atrio stazione ferroviaria di Ravenna per l’omaggio alla lapide in memoria degli ebrei transitati per la stazione di Ravenna con destinazione Auschwitz. Alla cerimonia presenzierà il sindaco Michele de Pascale con il gonfalone del Comune, mentre alle 16 al Mar ci sarà la presentazione del lavoro animato Ènzul e parpài (Angeli e farfalle), realizzato dai ragazzi del progetto “Lavori in Comune - SPiV toons” con la direzione di Claudio Tedaldi. L'o-
Domenica 27 gennaio, in occasione della giornata della memoria, Arcigay Ravenna organizza una serata dedicata al tema al circolo Arci Dock61 in via dei Magazzini Posteriori, 61 a Ravenna. Alle 20 si terrà l'inaugurazione della mostra fotografica in onore delle vittime omosessuali del nazifascismo curata dal Gruppo Cultura, con introduzione storica e letture di testimonianze di sopravvissuti. Alle 21 proiezione de Gli occhiali d'oro, film del 1987 diretto da Giuliano Montaldo e tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani.
Un’immagine dal film in visione al Gulliver di Alfonsine il 24 e 31 gennaio
pera interpreta due poesie in dialetto romagnolo: I mur dla gvëra di Nevio Spadoni e La farfala di Tonino Guerra. Lunedì 28 gennaio, alle 21, al Ridotto del Teatro Alighieri è invece la volta del Concerto in memoria delle vittime dell’Olocausto della Young Musicians European Orchestra, diretta da Matteo Parmeggiani, pianista Dario Zanconi, oboista Estelle Akta, violinista Matteo Cimatti. Martedì 29 gennaio alle 17 ci si sposta alla Biblioteca “A. Oriani” per la presentazione del volume Quindici mesi nei lager. Memorie di Pierina Zampar, a cura di Marco Serena (ISREC Ravenna). La storia di una deportata ravennate sopravvissuta agli or-
rori dei campi di Auschwitz-Birkenau, Ravensbrück e Bergen-Belsen, che si terrà anche il 25 gennaio alle 11 alla biblioteca Trisi di Lugo, dopo la commemorazione delle vittime della Shoah, davanti alla lapide che ricorda gli ebrei lughesi deportati e morti nei campi di concentramento (alle 10.30). Seguirà l’inaugurazione della mostra documentaria “Le leggi razziali e gli ebrei a Lugo 1938-1945”, a cura di Ivana Pagani, che per l’occasione condurrà una visita guidata. La mostra rimarrà aperta fino al 2 marzo e si potrà visitare negli orari di apertura della biblioteca “Trisi”. Ad Alfonsine, in occasione della Giornata della Memoria
2019, l'appuntamento del “Giovedì Club” del cinema Gulliver propone, il 24 gennaio alle 21, Un sacchetto di biglie, film tratto da una storia vera e trasposizione dell'omonimo libro autobiografico scritto da Joseph Joffo (Replica il 31 gennaio alle 21). Al Museo del Senio il 27 gennaio alle 18 inaugura invece una mostra a cura di Marina Giusti e Maurizio Tanzi con immagini di Auschwitz e Birkenau integrata dai telegrammi recuperati all'Archivio di Stato, attraverso una ricerca documentale sulle limitazioni ebraiche a Ravenna. E a Faenza la rassegna di documentari al Ridotto del Masini “Il cinema della verità” prende il via proprio il 27 gennaio con Pentcho di Stefano Cattini che racconta una vicenda ambientata a Bratislava nel 1940 che coinvolge un battello con a bordo 500 ebrei. A Cervia, il 26 gennaio alle 16.30 nella Sala Rubicone si terrà l’inaugurazione della Mostra “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia”. Mostra a stampa della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC). Fino al 5 febbraio tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18. Il 29 gennaio alle 16.30 nella Sala Rubicone incontro dal titolo “Le leggi razziali e le loro conseguenze politiche sociali e culturali”. Interventi degli storici Carlo D’Adamo, Giuseppe Masetti e Giampietro Lippi. Musiche a cura di Bettina Della Maggiore. Orchestra da camera “Orpheus” diretta dai Maestri Ezio Monti e Matteo Mazzoni.
INFORMAZIONE SANITARIA
FARMACIE COMUNALI
Quando arriva il gran freddo, attenti ai “geloni” I sintomi, i rimedi e le protezioni utili secondo il dottor Gabriele Taglioni della Comunale n.8 L’esposizione a basse temperature può provocare un insieme di danni alla pelle e ai tessuti, riconducibili ai cosiddetti “geloni”. A parlarne, per capire di cosa si tratta, dei rimedi e come proteggersi, è il dottor Gabriele Taglioni della farmacia comunale N. 8 di Ravenna. Quali parti del corpo sono più soggette a geloni e chi è più a rischio? «Qualsiasi parte può essere interessata, ma in modo particolare le estremità come mani, piedi, orecchie, naso e labbra. il problema è tipicamente stagionale ma vi è senza dubbio una predisposizione e un rischio maggiore per alcune categorie di lavori: sport invernali, maneggiamento di liquidi e materiali freddi, militari. A rischio sono inoltre i bambini e le persone anziane, persone che assumono farmaci vasocostrittori o che hanno patologie che causano danni circolatori come il diabete o la sindrome di Raynauld. Infine, anche le persone dedite all’alcol o a droghe per la scarsa capacità di percepire il pericolo a esporsi a basse temperature». Quali sono i classici sintomi dei geloni che è bene riconoscere subito? «In genere, il disturbo inizia con una sensazione di freddo, poi di dolore dell’area interessata. Successivamente, se l’esposizione al freddo continua, compare rossore e si inizia a percepire una sensazione come di mille punture da spillo fino ad arrivare al congelamento vero e proprio con intorpidimento, irrigidimento e pallore della cute. Se non si interviene adeguatamente le complicanze possono assumere caratte-
re di gravità fino a danno irreversibile tissutale con necrosi». Quali accorgimenti è possibile adottare? «Chi è particolarmente a rischio dovrebbe proteggere le aree del corpo a rischio coprendole con tessuti caldi (pile, lana o tessuti tecnici), per evitare l’esposizione diretta al freddo. Non dovrebbe stazionare al freddo per lunghi periodi o per lo meno con intervalli in zone più calde. È bene non lasciare mai bambini o anziani fermi in ambienti freddi». Un aiuto può arrivare dalla fitoterapia? «Sì, sia nella prevenzione che nel trattamento. La calendula è indicata per la sua azione lenitiva e calmante, l’arnica per la sua attività antidolorifica, l’olio essenziale di zenzero diluito in olio di mandorle è utile per lievi frizioni che stimolano la circolazione e favoriscono il riscaldamento della cute, infine il rosmarino come olio da massaggio per riattivare la circolazione». E l’omeopatia? «Anche. Ci mette a disposizione la pulsatilla e agaricum muscarius entrambe alla 4ch o 5ch, 5 granuli 3-4 volte al giorno indicati per alleviare i sintomi dei geloni». Quali altri rimedi è possibile trovare in farmacia? «Creme ed emulsioni da massaggio, specifiche per prevenire e curare i fastidiosi sintomi causati dal freddo, vanno applicate giornalmente per prevenire e proteggere ma anche per curare i sintomi già presenti.
I principi attivi hanno un’azione stimolante sulla microcircolazione e svolgono azione protettiva e lenitiva sulla cute». Come intervenire in caso di geloni? «Spostarsi subito in ambienti più caldi, togliere eventuali indumenti bagnati, riscaldare la parte interessata gradualmente con acqua tiepida (non calda) senza strofinare la zona che va considerata alla stregua di un’ustione. Se i sintomi sono più importanti, è bene invece rivolgersi al medico per una valutazione e una adeguata terapia per la parte lesa. In caso di sintomi gravi è sempre necessario rivolgersi al pronto soccorso per un tempestivo intervento medico». a cura di Roberta Bezzi
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DIRITTI CIVILI Cinquant’anni di attivismo Lgbti a Faenza A 50 anni dalle rivolte di Stonewall, il 26 gennaio (dalle 18.30) al Circolo Arci Prometeo di Fenza avrà inizio un ciclo di incontri dedicato alle tematiche Lgbt, la comunità arcobaleno che accoglie sotto un’unica bandiera persone accomunate dal non identificarsi come etero e/o nei “generi binari”. A presentare il progetto saranno due rappresentanti del Gruppo Giovani Lgbt Faenza, Filippo Scardovi e Giulia Cornacchia.
DIRITTI UMANI
DONNE/1
CORSI GRATUITI CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE Al via l’iniziativa sulle dinamiche di potere
UNA FIACCOLATA PER RICORDARE LA SPARIZIONE DI GIULIO REGENI Il gruppo ravennate di Amnesty International venerdì 25 gennaio sarà in piazza del Popolo, a Ravenna, per ricordare la sparizione di Giulio Regeni (nella foto l’opera in mosaico di Gianluca Costantini installata in municipio). Come in oltre 100 piazze italiane alle 19,41, ora dell’ultimo messaggio inviato (tre anni fa) dal ricercatore italiano ucciso in Egitto, partirà una fiaccolata.
Riprendono i corsi gratuiti organizzati dal Comune di Ravenna insieme a “Psicologia urbana e creativa” per riconoscere le dinamiche di potere tra i generi e contrastare le prevaricazioni. Giovedì 24 gennaio, alle 20,30, alla Casa del volontariato di via Sansovino 57 ci sarà l’evento di presentazione dei corsi “Io mi sento – dinamiche di potere tra i generi” e la proiezione del film “Non sono un uomo facile”. Il primo corso inizierà alla Casa delle donne, via Maggiore 120, a partire da mercoledì 6 febbraio e sarà articolato in cinque incontri, dalle 20.45 alle 22.45. Per iscriversi è sufficiente inviare una mail a scrivi@marialuisaamoroso.it. Il corso rivolto agli uomini, dal titolo “I sentimenti degli uomini” si svolgerà invece alla Casa del volontariato a partire dal mercoledì 13 marzo. Per le iscrizioni inviare una mail a fulviozanella@libero.it. Quello che Giancarla Tisselli, la psicoterapeuta ideatrice dei corsi, ha messo a punto è una pratica di prevenzione volta a rendere evidenti piccole prevaricazioni o svalutazioni ripetute, che rischiano di diventare un'escalation di prepotenza e di agiti della rabbia che invece potrebbero essere sostituiti da comportamenti alternativi alla violenza. Nei corsi vengono insegnate a donne e a uomini tecniche per il riconoscimento e il contrasto della violenza domestica, aspetti di ascolto di sé, delle proprie emozioni e vengono sviluppate competenze e modalità di comunicazione empatica.
DONNE/2 Un convegno sulla medicina di genere e disabilità a Porto Fuori Domenica 27 gennaio dalle 15 alla sala Kojak di Porto Fuori si parla di medicina di genere con un convegno dal titolo “Donne con disabilità e discriminazione multipla”. Interverranno tra le altre l’architetta Piera Nobili (socia fondatrice di Femminile Maschile Plurale e della Casa delle Donne), la neurologa dell’ospedale di Ravenna Maria Grazia Piscaglia (su “Approccio della medicina di genere alla disabilità”) e Simona Lancioni, su “Violenza nei confronti delle donne con disabilità fra accessibilità e servizi personalizzati”. Nel corso del pomeriggio verrà presentato anche il libro di Sara Carnovali “Sessualità e riproduzione: i diritti sul corpo delle donne con disabilità” e si terrà una performance di abiti vintage. Alle 17.30 merenda casalinga.
ASTRONOMIA
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FILM AL PLANETARIO PER LO SBARCO SULLA LUNA Inizia venerdì 25 gennaio la rassegna cinematografica del planetario di Ravenna dedicata al 50esimo anniversario dello sbarco sulla luna. L’appuntamento è con il capolavoro muto di Georges Méliès "Le voyage dans la Lune", con l'introduzione di Paolo Morini e i commenti di Davide Vukich. Ingresso gratuito, posti limitati.
SPORT / 19 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
PALLAVOLO
Sintini sale in cattedra: l’ex alzatore insegna ai manager come si vince Nel 2013 uno scudetto dopo aver sconfitto il tumore, nel 2015 il ritiro: ora il 40enne di Lugo tiene corsi di formazione: «Portiamo le dinamiche dello spogliatoio in ambito aziendale» di Vincenzo Benini
Simbolo del successo, della voglia di vivere sulla malattia, vincendo uno scudetto nel massimo campionato di pallavolo un anno dopo aver sconfitto il cancro, Giacomo “Jack” Sintini una volta appese le ginocchiere al chiodo non si è certo fermato, cominciando una seconda vita ricca di soddisfazioni. L’ex alzatore lughese, fresco quarantenne, sta continuando a portare avanti il suo impegno nella raccolta fondi per la ricerca e per l’aiuto ai malati di tumore, creando anche un’associazione. Ma non si è fermato qui, intraprendendo una nuova attività professionale nata proprio dall’esperienza sui campi da gioco. Giacomo, dopo il suo ritiro nel 2015 le manca la pallavolo giocata? «Un po’ sì, ma era tempo di cambiare. Da tre anni mi occupo, come dipendente di Randstad Hr Solutions, società appartenente al Gruppo olandese Randstad (leader mondiale nei servizi dedicati alle risorse umane, ndr), della realizzazione di corsi di formazione per manager di aziende, basati sulla metafora dello sport. In pratica utilizziamo le dinamiche che si vivono nello spogliatoio di una squadra e le rileggiamo in chiave aziendale». Ci fa qualche esempio? «È come organizzare un metodo di allenamento in base alle necessità. Ci possono essere team performanti dal punto di vista individuale, ma non da quello di squadra, per cui bisogna lavorare sulla comunicazione. Oppure possono esisterne altri dove c’è la necessità che ognuno mantenga al meglio il proprio ruolo in un’ottica sempre di gruppo». Come si chiama il progetto e qual è il suo ruolo? «Si chiama “Training to win” ed è un progetto Randstad, di cui io sono promotore, che prevede la collaborazione tra docenti e sportivi. In pratica questi ultimi affiancano in aula gli psicologi, che “traducono” in insegnamenti le esperienze raccontate dagli atleti. Spesso andiamo anche sul campo di gioco, per eseguire degli esercizi fisici che aiutano i nostri clienti a capire quali possano essere le dinamiche per migliorare i propri risultati lavorativi. Al mio fianco collaborano ex campioni dello sport come Giuseppe Bergomi, Maurizia Cacciatori, Ivana Di Martino e Mauro Bergamasco, giusto per fare qualche nome. In tre anni abbiamo girato l’Italia, organizzando più di 150 corsi». È un lavoro che dà soddisfazioni? «L’aspetto più bello è l’utilizzo delle competenze imparate sul campo di pallavolo. All’inizio di questa nuova avventura professionale ero preoccupato, in quanto da giovane non avevo svolto degli studi adeguati. Non pensavo invece che mi sarebbe venuto così naturale parlare delle mie esperienze: condividere la disciplina, la comunicazione con i compagni, lo stringere i denti, il far squadra, si sono invece rivelati utili per le aziende dove abbiamo organizzato i corsi». E il volley quante gioie le ha dato? «Una carriera sportiva ad alto livello la auguro a chiunque. Nella mia carriera ho vissuto grandi soddisfazioni e gioie difficili da provare. Non parlo solo delle vittorie, ma di tutto, dal prepararsi alle partite, passando per la tensione e le esultanze con i compagni di squadra, fino ad arrivare alle sconfitte, perché anche quelle aiutano a crescere». La felicità più grande? «Di sicuro la vittoria dello scudetto nel 2013, un anno dopo il mio ritorno in campo. Vincere da protagonista la finale decisiva, guidando la squadra da titolare, rimarrà una cosa indimenticabile». Segue la Superlega? «Sì, sempre, e trovo che il nostro campionato stia migliorando anno dopo anno. In Italia ci sono alcuni dei migliori giocatori al mondo, offrendo un bellissimo spettacolo. Si sta uscendo dalla crisi di qualche tempo fa». E la Consar Ravenna? «Mi piace molto, perché ha la capacità di restare sempre attaccata al risultato, anche se paga la differenza di valore
con le formazioni più forti. Vedo tanto entusiasmo, voglia di giocare e in più c’è un giocatore come Rychlicki che mi ha colpito soprattutto nella sua duttilità. Anche Saitta, che anni fa ho conosciuto in Nazionale, sta facendo belle cose: è un buon regista ed è molto maturato sotto ogni punto di vista». Le sarebbe piaciuto terminare la carriera a Ravenna? «Non sarebbe stato male, in quanto avrebbe rappresentato un cerchio che si chiudeva. Non è però mai nata la possibilità, quindi in realtà non ci ho mai pensato per davvero». Come prosegue l’impegno dell’“Associazione Jack Sintini”?
Giovanili nel Messaggero, poi nove trofei in 17 anni Nato a Lugo il 16 gennaio 1979, Giacomo Sintini, soprannominato “Jack”, è cresciuto nel settore giovanile del Porto Ravenna, in epoca “Messaggero”, per approdare in prima squadra nel 1998, quando l’allora Valleverde Mirabilandia disputa il campionato di A1. Palleggiatore di ruolo, si trasferisce nel 2000 a Forlì, nel 2001 a Treviso, nel 2002 a Perugia e nel 2005 a Macerata, per tornare nel 2007 nel capoluogo umbro, giocando sempre nel massimo torneo nazionale. Perugia diventa anche la città dove vive, assieme alla moglie Alessia e alla figlia Carolina, nata nel 2008. Nel 2001 inizia anche la sua avventura in maglia azzurra (esordio il 24 novembre a Ferrara, Italia-Resto del Mondo 1-3), con la quale nel 2005 vince l’oro nel campionato europeo e il bronzo nella Grand Champions Cup (nel 2001 vittoria ai Giochi del Mediterraneo), totalizzando ben 77 presenze. Nel 2010 gioca in Russia, nel Belgorod, ma a fine anno torna in Italia, ancora a Forlì, in A1. Nell’estate del 2011 si accorda con i polacchi dello Jastrzebski Wegiel, ma è costretto a chiudere subito l’esperienza per un tumore al sistema linfatico. Guarisce nell’arco di un anno e nel maggio del 2012 ottiene la certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica. Un anno dopo, il 12 maggio 2013, con la maglia di Trento gioca titolare la gara5 di finale che assegna lo scudetto, prendendo il posto dell’infortunato Raphael: vince il titolo ed è mvp. Nel 2014 si trasferisce a Vibo Valentia, in A2, dove disputa la sua ultima stagione prima di ritirarsi. Ricca la sua bacheca, che a livello di club conta la vittoria di due campionati italiani (nel 2006 a Macerata), una Coppa Italia, tre Supercoppe italiane, un Mondiale per Club, una Coppa Cev e una Challenge Cup.
«È dal 2012 che ho fondato questa associazione e ogni anno riusciamo a compiere un passo in avanti, concretizzando dei progetti per diversi ospedali. L’ultima donazione è stata effettuata, insieme a Linkedin, Randstad e Fondazione Cassa di Risparmio, per l’Hospice di Perugia, a cui abbiamo consegnato un apparecchio che dà la possibilità di comunicare con le persone che non riescono a parlare. In passato abbiamo fatto una donazione anche al reparto di Ematologia oncologica dell’ospedale di Ravenna. Noi non ci fermiamo e saremo partner della Legavolley alle prossime finali di Coppa Italia, con nuove iniziative».
IL PROGRAMMA DEL WEEKEND Volley femminile, la Conad vuole brindare a Marsala: è nei playoff per l’A1 se vince e Sassuolo non batte Trento. Basket: Pala De Andrè occupato, Orasì a Faenza Tutte le più importanti squadre bizantine giocano, chi più, chi meno, lontano da Ravenna, compresa l’OraSì, costretta per l’indisponibilità del Pala De André a “emigrare” a Faenza, che così questo weekend diventa il polo di attrazione dello sport in provincia. Si inizia con un sabato 26 gennaio ricco di partite, a cominciare dal Ravenna, che nel campionato di calcio di Serie C andrà in Brianza per affrontare il temibile Monza di Berlusconi e Galliani (ore 16.30). Si prosegue con la Superlega di volley, con le telecamere di RaiSport che alle 18 saranno puntate sulla Consar, impegnata a Bari contro il fanalino di coda Castellana Grotte. L’obiettivo della squadra di Graziosi è ovviamente quello di riprendere la corsa verso la salvezza dopo il ko di Vibo Valentia. Per quanto riguarda l’A2 di basket l’OraSì in serata (ore 20.30) dovrà invece trasferirsi al PalaCattani di Faenza, dove se la vedrà con l’ultimo della classe Cagliari. Passando a domenica 27 gennaio i nodi arrivano al pettine per la Conad nell’ultima giornata della regular season della A2 femminile di pallavolo. A Marsala (ore 17), anche in questo caso contro il fanalino di coda, le biancorosse andranno a caccia dei tre punti che potrebbero valere l’accesso alla Poule Promozione. In concomitanza, però, Sassuolo non dovrà vincere a Trento. A completare il programma, nel torneo di basket di A2 femminile sabato 26 l’InfinityBio ospiterà al “Bubani” (ore 20.30) la Medoc Forlì, mentre in quello di B maschile l’Orva a Lugo (stesso orario) incrocerà i milanesi della Super Flavor, per proseguire domenica con la Rekico che al “Cattani” (ore 18) sfiderà la Bmr Reggio Emilia. Chiude il Classe (calcio Serie D), sempre il 27 in casa contro il Crema (ore 14.30). (vi.be.)
20 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
VISIBILI E INVISIBILI
CARTOLINE DA RAVENNA
Magnifico Roma, un drammatico e a tratti struggente romanzo familiare
Santa Maria in Luminaria
di Francesco Della Torre
Roma (di Alfonso Cuaron, 2018) Roma è un quartiere borghese di Città del Messico e il film narra le vicende di una famiglia nel 1970 attraverso gli occhi e le gesta della domestica india Cleo, vero e proprio perno narrativo del film. La famiglia borghese di Cleo, alle prese con la dolorosa separazione tra marito e moglie, è sempre in secondo piano, come uno sfondo, come una scenografia. Cuaron si prende una pausa da Hollywood e torna a raccontare la sua terra, volendo dimostrare di essere sempre un autore già dalla prima, lunga e un po’ spocchiosa scena dove la macchina da presa segue Cleo senza entrare negli ambienti interni. L’impressione iniziale è errata, Roma è un film bellissimo, un drammatico e a tratti struggente romanzo familiare, girato in un magnifico bianco e nero estremamente luminoso e recitato magnificamente dalla protagonista Yalitza Aparicio. Curioso il contrasto tra borghesia e servitù, con queste ultime autentiche colonne portanti sia della casa che dei bambini; contrasto che mostra in varie scene senza bisogno di dialoghi o proclami, come in una delle scene più belle del film quando l’auto del protagonista entra lentamente e con grande fatica dentro il cortile della villa non curante dell’ambiente in cui entra (casa sua). Cuaron non mostra solo una famiglia, ma anche una società carica di contraddizioni, un’epoca di cambiamenti e lotte, condita da violenze di strada, ed entra senza nelle periferie mettendone in risalto la condizione di estrema povertà e degrado. Chi ne esce male dalle 2 ore e 15 minuti del film è la figura maschile di ogni ceto, dal padre dottore che abbandona la famiglia, al fidanzato di Cleo che non si comporta diversamente da chi è più ricco di lui. Un film drammatico, con vari momenti ironici se non addirittura comici, ideali per bilanciare il pathos di una vicenda a tinte forti, un film completamente dalla parte delle donne pur girato da un uomo, che sa esaltare la virtù della sua protagonista, e prende affettuosamente per mano le debolezze sue e della
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mittente Giovanni Gardini
sua padrona. Un film che ha come modelli i drammi americani di Douglas Sirk, conditi da un po’ di sano tocco di neorealismo italiano. Il film più personale e di ispirazione autobiografica di Cuaron, che attraver-
so carrelli e panoramiche traccia una magnifica opera di formazione e ricca di umanità. Leone d’Oro come miglior film alla Mostra del Cinema di Venezia che ha messo d’accordo un po’ tutti, Golden Globe per il miglior film straniero e la miglior regia, nonché favorito nella conquista dell’Oscar, sempre come miglior film straniero. Quella spocchia di cui si parlava prima evidentemente un po’ c’è, ma quando l’opera raggiunge questi livelli si può assolutamente perdonare vezzi e vizi di una messa in scena volutamente autoriale. Uno dei migliori film degli ultimi anni ha avuto una coda di polemiche, perché in quanto prodotto da Netflix ha fatto una fugace apparizione nelle sale ai primi di dicembre, per poi accomodarsi comodamente nella piattaforma streaming. In effetti, Roma è un film che ha bisogno della sala e speriamo che le rassegne estive possano riproporcelo nelle dimensioni in cui merita. In ogni caso, prima o dopo, sala o tv (grande), non perdetelo per nulla al mondo.
La piccola chiesa in via Corrado Ricci, dedicata a santa Maria Maddalena, ha una storia antica. La sua fondazione, stando ai documenti d’archivio, è attestata dal 1076 con il nome di Santa Maria in Luminaria, mentre l’edificio, per come si presenta oggi, è il frutto di una ricostruzione avvenuta alla metà del XVIII secolo voluta dal parroco don Francesco Saverio Serra su disegno del camaldolese Fausto Pellicciotti. Sull’altare maggiore merita attenzione un’opera di Filippo Pasquali raffigurante il Noli me tangere - Non mi trattenere -, cioè l’incontro, avvenuto il mattino di Pasqua, tra Maria Maddalena e il Risorto. La Maddalena è avvolta in uno sfolgorante abito ocra, il volto è segnato dal dolore, gli occhi sono affaticati dal pianto, tra le mani regge un vaso di unguento prezioso. Davanti a lei è Gesù, rivestito di un drappo di un intenso blu; la vanga abbandonata dietro di lui ricorda il fraintendimento della donna che, stando al racconto evangelico, aveva scambiato il Signore per il giardiniere. Sempre per interessamento del Serra la chiesa fu decorata dal ravennate Giuseppe Cuppini e quattro grandi tele furono commissionate a diversi autori affinché fossero raffigurati episodi tradizionalmente legati alla figura della santa: Domenico Corvi dipinse La Maddalena al Sepolcro e Cristo in casa di Marta e Maria, Marcello Leopardi Maddalena confortata dagli angeli, Tommaso Sciacca Cristo in casa di Simone il Fariseo. Anche due opere di Andrea Barbiani meritano una visita.
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CULTURA / RUBRICHE / 21 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
NdL - NOTA DEL LETTORE
Tre (o cinque) dischi (usciti il 18 gennaio) che dovreste ascoltare
Finalmente in Italia Città di morti con Paul Konig, personaggio gigantesco
di Luca Manservisi
di Federica Angelini
Dopo un 2018 un po’ sotto tono bisogna ammettere che questo 2019 è iniziato davvero sotto i migliori auspici per gli appassionati di rock (o pop o musica alternativa), se è vero che nello stesso giorno (il 18 gennaio) sono usciti non uno ma addirittura alcuni album che l’anno potrebbero perfino segnarlo. A partire dal nuovo disco (il quarto), dopo quasi tre anni di attesa, del britannico James Blake, tra i nomi di punta emersi in questo decennio, nonché ormai star internazionale, in grado di creare una formula molto personale di qualcosa che potrebbe essere definito come soul elettronico. I singoli che lo hanno anticipato avevano alzato ulteriormente le aspettative ma purtroppo “Assume form” non è il capolavoro sperato, pur essendo uno di quei dischi che tentano meritoriamente di spingersi oltre la cosiddetta “comfort zone” dell’autore, in questo caso con l’obiettivo di rendere la sua proposta più varia e accessibile, grazie anche a collaborazioni importanti che portano influenze tra flamenco, trap e hip hop. È uscito il 18 gennaio anche l’ottavo album di una delle band simbolo, in questo caso, della scena rock americana meno “modaiola”, più “indie”, se si può ancora usare questa parola senza far pensare a gruppi pop italiani, degli anni zero: i Deerhunter di un personaggio unico come Bradford Cox. Secondo alcuni sarebbero nel pieno di un processo di “normalizzazione”, ascoltando con attenzione questo Why Hasn't Everything Already Disappeared? in realtà pare vero il contrario: un delizioso pop psichedelico curato in ogni dettaglio che si prende il tempo (in soli 36 minuti) anche per divagare, con la solita classe, per un album solo all’apparenza minore. Sembra invece un mezzo capolavoro, acclamato già da tutta (si fa per dire) la critica mondiale, il terzo album decisamente importante uscito il 18 gennaio, il nuovo dell’americana Sharon Van Etten, Remind Me Tomorrow, a quasi cinque anni da quello che l’aveva di fatto già consa-
crata come una delle cantautrici di riferimento di questo decennio (a confermarlo basterebbe la sua presenza nei panni di se stessa nell’ultimo “Twin Peaks”, forse). Ora ha deciso di alzare l’asticella per non essere solo l’ennesima cantautrice di talento ma un’artista in grado anche di Sharon Van Etten
spiazzare, sulla scia di una St. Vincent (o per esempio, come mi è capitato di leggere sul web, seguendo le lezioni dei Portishead o dell’ultimo Nick Cave). A completare la festa del 18 gennaio mettiamoci poi pure due dischi minori usciti sempre quello stesso giorno, il nuovo dello scozzese Steve Mason, che merita sempre una chance in quanto mente di uno dei gruppi più geniali degli anni novanta (la Beta Band), e il nostalgico ritorno chitarre e malinconia di Pedro The Lion, nome di culto che non pubblicava nulla da 15 anni.
Per quale motivo un simile capolavoro abbia dovuto attendere oltre 40 anni per arrivare in Italia, pur essendo peraltro da tempo un libro di culto in Francia, non è chiarissimo. In ogni caso, nel 2018 finalmente ci è arrivato grazie a Luca Briasco che l’ha voluto, alla Minimum Fax che l’ha pubblicato e a Raffaella Vitangeli che l’ha tradotto. Citta di morti di Herbert Lieberman è infatti un romanzo gigantesco, con un gigantesco pretagonista, Paul Konig. Il capo, il medico patologo più stimato di New York, una vera e propria celebrità mondiale, è a due anni dalla pensione. Intelligente, acuto, scrupoloso, appassionato, tutto d’un pezzo, ha preferito quella carriera a quella di curare i vivi (e magari fare anche molti più soldi). Lui i corpi li riceve morti e offre ai familiari la consolazione di sapere cosa ha ucciso i loro cari e alle vittime il diritto di veder assicurati gli assassini alla giustizia. Grazie a lui viene risolto, lungo il libro di 505 pagine, un intricato caso che lo vede ricostruire due brandelli di cadaveri, ridare loro un nome, un volto un’identità e infine un assassino. Ma questa è solo una delle storie che corrono parallele, uno dei fili che si intrecciano in una trama densissima dove non mancano tensioni interne all'obitorio in vista del suo pensionamento, pressioni politiche, insabbiamenti. E
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soprattutto Lolly, la figlia ventenne di Konig che si è volontariamente allontananata da casa e che lui non riesce a ritrovare. Flashback ci riportano ai suoi errori da padre, ai dialoghi con la moglie, alla sicumera che ha accompagnato un uomo che per lungo tempo si è sentito infallibile e che ora invece vediamo stanco, provato, zoppicante, talvolta poco lucido, in preda all'ira, portato in braccio a letto da un amico (altro personaggio straordinaro, per quanto all'ombra di Konig). Konig è un buono, un eroe, un uomo stimato e interpellato da famigliari e luminari, ma porta dentro di sé la colpa più grande di cui sente e percepisce tutto il peso, quando ormai è troppo tardi, tornare indietro è impossibile e cosa c'è di più irrimediabile dell'essere stato un cattivo genitore durante l'infanzia e l'adolescenza della propria figlia? Eppure a tenerlo in vita non c'è solo la speranza di poter rimediare, di poter rivedere Lolly ma anche la passione viscerale per quel lavoro che non riesce ad abbandonare, che è la sua stessa identità. Complesso, a tratti urticante, inatteso, il libro ci restituisce la New York in mutamento dei primi anni Settanta nella sua quotidianità, anche di morte, e ci regala un personaggio letterario destinato a restare nel pantheon di molti lettori.
22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
ALIGHIERI
La Parsons Dance Company apre la stagione di danza
MASINI
Sei lavori della storica compagnia newyorkese in scena il 26 e 27 gennaio
ROMANZO D’INFANZIA AL MASINI Spettacolo cult della Compagnia Abbondanza Bertoni (con oltre 600 repliche effettuate, tradotto e rappresentato in quattro lingue), Romanzo d’infanzia è uno spettacolo di particolare intensità e poesia, pluripremiato e acclamatissimo sia in Italia che all’estero da tanti anni, già vincitore del Premio ETI/Stregagatto. Scritto da Bruno Stori con le coreografie e l’interpretazione di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, lo spettacolo andrà in scena al Teatro Masini di Faenza per la rassegna Danza venerdì 25 gennaio alle 21. Lo spettacolo, diretto da Bruno Stori e Letizia Quintavalla, si avvale delle musiche di Alessandro Nidi.
ROSSINI
COMICO L’Artusi bollito con Vito e Timo A due dei protagonisti della comicità italiana, Vito e Maria Pia Timo, sarà affidato il compito di alzare il sipario sulla nuova edizione della rassegna di Teatro Comico all’Alighieri di Ravenna, organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri. La coppia artistica presenterà, martedì 29 gennaio alle 21, lo spettacolo L’Artusi, bollito d’amore, scritto da Roberto Pozzi e diretto da Alessandro Benvenuti. Siamo a Firenze, sul finire dell’800, nella grande cucina di un romagnolo illustre in cui odori di soffritto, inchiostro e lumi a olio si diffondono nell’aria. Aneddoti, segreti, ingredienti e ricette sono racchiusi in un quaderno destinato a diventare uno dei libri più venduti al mondo, “la Bibbia” di ogni mamma italiana, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene. Ma l’Artusi, come lo si chiama in famiglia, chi l’ha scritto davvero?
Horny, stand up comedy di Ornano
Per la stagione di danza del teatro Alighieri, il 26 e il 27 gennaio è in cartellone il ritorno della compagnia newyorkese Panrsons Dance Company. «Il mio obiettivo? Offrire l’opportunità di scoprire le meraviglie della danza a sempre più persone» sono le parole del coreografo David Parsons che ha fondato la compagnia nel 1985 con il lighting designer Howell Binkley, vincitore di due Tony Award. Basata a New York e acclamata in tutto il mondo, la Parsons è una compagnia-icona della post modern dance, capace di coniugare alta qualità e accessibilità al pubblico di tutte le età ed estrazioni. Sul palco dell’Alighieri presenterà sei lavori, dal celeberrimo e immancabile Caught del 1982 – su musica di Robert Fripp dei King Crimson – a Microburst entrato quest’anno nel repertorio e per la prima volta presentato in Europa, su musica classica indiana; sempre a firma di Parsons, altri classici del repertorio della compagnia: Round My World, Hand Dance e Whirlaway, quest’ultima sulle note di Allen Toussaint, fra i più influenti artisti della scena rhythm&blues. Arriva invece in Italia in anteprima mondiale Eight Women, brano su musica di Aretha Franklin commissionato a Trey McIntyre proprio per il tour 2019 della Parsons.
UN OTELLO FEDELE A SHAKESPEARE, MA SENZA PAROLE Martedì 29 gennaio alle 20.30, in scena al Teatro Rossini di Lugo c’è il Balletto di Roma con Otello, su musiche di Antonin Dvorak, coreografia e scene di Fabrizio Monteverde. Nell’immaginario comune la figura di Otello è indissolubilmente legata alla gelosia. L’andamento dell’azione nell’opera di Shakespeare e in quella di Monteverde resta invariato, se non per il fatto che Monteverde trasporta in danza quello che fino a quel momento solo le parole erano riuscite a comunicare.
Antonio Ornano, con il suo spettacolo Horny, sarà protagonista del palcoscenico del Teatro Comunale Walter Chiari di Cervia sabato 26 gennaio alle 21, nell’ambito della rassegna dedicata alla comicità. Horny è l’ideale prosecuzione di Crostatina Stand Up, un monologo da stand up comedian dal ritmo incalzante e senza orpelli scenografici o travestimenti. Chi è Horny? Horny è il soprannome di Antonio Ornano, un uomo adulto che ancora deve capire cosa si aspetta dalla vita. Horny è un inno all’incompiutezza emotiva e sentimentale del maschio “adulto”.
CULTURA / 23 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
PROSA/1
COMMEDIA/1
L’AVARO DI MOLIÈRE SECONDO BENVENUTI Lo spettacolo torna in scena dal 29 al 31 gennaio a Faenza Si terrà al Teatro Masini di Faenza – da martedì 29 a giovedì 31 gennaio alle 21 – la “Prima” del nuovo allestimento di L’avaro, spettacolo tratto dal capolavoro di Molière e interpretato da Alessandro Benvenuti insieme a Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Giaffreda ed Elisa Proietti, con la regia di Ugo Chiti. Gli interpreti della pièce saranno protagonisti del consueto incontro con gli Artisti che si terrà mercoledì 30 gennaio alle 18 al Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito).
COMMEDIA/2
“A TESTA IN GIÙ” SI RIDE AL TEATRO DI RUSSI In scena Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni diretti da Gioele Dix Arriva al teatro comunale di Russi la commedia A testa in giù con Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni, un testo di Florian Zeller diretto da Gioele Dix mercoledì 30 gennaio alle 20.45. La storia racconta di Daniel che invita a cena, contro il consiglio di sua moglie, Patrick - suo migliore amico - e la sua nuova partner Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina, provoca una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo le loro certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia. L’originalità di A testa in giù sta nel fatto che il pubblico è testimone dei pensieri dei personaggi che parlano in disparte. Grande gioco di attori che svelano con la tecnica del doppio linguaggio una verità comica, crudele e patetica.
PROSA/2 La Classe approda a Bagnacavallo dopo i consensi raccolti in tournée
Latella rilegge l’Aminta del Tasso con “trasparenza”
Nell’ambito della sua prima tournée nazionale che sta riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica, giunge al Teatro Goldoni di Bagnacavallo La Classe, nuova co-produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production e Società per Attori. Si tratta del testo del giovane drammaturgo Vincenzo Manna, interpretato da Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido, Edoardo Frullini, Valentina Carli, Haroun Fall, Cecilia D’Amico e Giulia Paoletti, con la regia di Giuseppe Marini. Una pièce sul disagio giovanile contemporaneo tra conflitti e riscatto sociali che vede al centro dell’azione un professore che, alla sua prima esperienza professionale, si trova di fronte una classe di studenti difficili, ragazzi giovani e arrabbiati che vivono ai margini della società. Lo spettacolo è in scena lunedì 28 gennaio alle 21.
In scena per la Stagione dei teatri all’Alighieri il 31 gennaio
PROSA/3 La quotidianità di Alda Merini in Dio arriverà all’alba
Giovedì 31 gennaio alle 21, per la Stagione dei teatri, al teatro Alighieri va in scena l’Aminta di Torquato Tasso riletta dal regista Antonio Latella, con in scena Michelangelo Dalisi, Emanuele Turetta, Matilde Vigna, Giuliana Bianca Vigogna. È la vicenda del pastore Aminta e del suo amore per la ninfa Silvia. Lo stile evocativo dei versi fa del discorso un vero e proprio canto, e non è il sentimento non corrisposto il punto centrale, bensì la forma che l’Amore assume in ogni essere umano e la sua forza creativa, fonte di ispirazione assoluta. Una regia “trasparente” – affidata all’estetica stilistica della lingua poetica di questa favola boschereccia – produce una vertiginosa verticalità, piena di senso e non di analisi.
Sabato 26 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di Conselice, spazio alla prosa con Dio arriverà all’alba, uno spettacolo dedicato ad Alda Merini, la poetessa dei Navigli, a 10 anni dalla sua scomparsa. Scritto e diretto da Antonio Nobili, prodotto da TeatroSenzaTempo, musiche originali di Paolo Marzo, scenografia di Fabio Pesaro, aiuto regia di Margherita Caravello. Si tratta di un testo che narra la quotidianità di Alda Merini come fonte della sua produzione poetica. La poetessa è interpretata dall’attrice Antonella Petrone.
IL MONOLOGO Roberto Anglisani diventa il Giobbe di Joseph Roth
COMMEDIA/3 Trovata una sega! La grande fake news sulle teste di Modigliani in scena Antonello Taurino è autore e interprete della commedia Trovata una sega!, in scena sabato 26 gennaio alle 21, al Teatro Binario di Cotignola, nell’ambito della rassegna Sipario 13. Il monologo prende le mosse da un evento di cronaca realmente accaduto trent’anni fa a Livorno. Vengono rinvenute nel Fosso Reale della città tre teste scolpite che, senz’alcuna esitazione, sono attribuite ad Amedeo Modigliani. Peccato che ben presto emerse che si trattava di una vera e propria “bufala” ante litteram.
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V I N O , O L I O E P RO D OT T I T I P I C I
Sabato 26 gennaio alle ore 21, in occasione della Giornata della Memoria, il Teatro Masini di Faenza propone lo spettacolo Giobbe. Storia di un uomo semplice, tratto dall’omonimo romanzo di Joseph Roth, adattato per la scena e diretto da Francesco Niccolini e interpretato da Roberto Anglisani, uno dei massimi esponenti del teatro di narrazione italiano.
24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
L’INCONTRO
TEATRO RASI
IL RAVENNA FESTIVAL PRESENTA LA XXX EDIZIONE AL PALAZZO DEI CONGRESSI Tra le anticipazioni, per cui sono aperte le prevendite, il maestro Muti con Pollini, l’Hamburg Ballet e Ben Harper Sabato 26 gennaio alle 11 al palazzo dei Congressi di Largo Firenze si terrà la presentazione della prossima edizione di Ravenna Festival, che sarà la trentesima per la più importante manifestazione culturale del territorio. Dal 22 dicembre sono aperte le prevendite per tre eventi già annunciati da tutto esaurito tra cui il concerto inaugurale, per il quale Riccardo Muti dirigerà la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini con Maurizio Pollini al pianoforte; l’Hamburg Ballett ha scelto Ravenna come sola tappa italiana e presenterà tre coreografie firmate dal suo direttore artistico e nume tutelare, John Neumeier, che proprio nel 2019 festeggerà 80 anni: Beethoven Fragments, Birthday Dances su musiche di Leonard Bernstein e Rückert-Lieder su musiche di Gustav Mahler. Con l’appuntamento al Festival Ben Harper, uno degli autori e performer più incisivi e influenti sulla scena mondiale grazie alla capacità di trascendere generi e temi, aprirà invece la propria tournée italiana.
SAN ROMUALDO AL TERZO APPUNTAMENTO CON STORIE DI RAVENNA Terzo appuntamento con il ciclo “Storie di Ravenna - Racconti, visioni, cronache dalla fondazione a oggi” a cura di Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini lunedì 28 gennaio alle 18 al teatro Rasi. L’incontro vedrà la presenza di Ubaldo Cortoni (bibliotecario Sacro Eremo di Camaldoli, nell’immagine la biblioteca), Giovanni Gardini (Museo Diocesano di Faenza-Modigliana), Elisa Emaldi (Museo Nazionale di Ravenna) e Alessandro Luparini (storico e direttore della Fondazione Casa Oriani). Ogni appuntamento della rassegna sarà seguito da un momento conviviale enogastronomico, che per questa terza data è curato dallo chef Matteo Salbaroli, dell’Osteria l'Acciuga e della Cucina del Condominio. La movimentata biografia di Romualdo è stata raccontata da san Pier Damiani, che scrisse una “Vita di San Romualdo” circa 15 anni dopo la sua morte (1042). Intorno all'anno mille, esplorando le zone più selvagge della dorsale appenninica centrale tra Umbria e Marche, il monaco ravennate dette vita a un movimento che si propose di riformare l'istituto monastico. Un personaggio di grande fascino che vale sicuramente la pena riscoprire in questa cornice originale.
LO SPETTACOLO Al Cisim di Lido Adriano va in scena Il premio tratto dal romanzo di Andrea Giunchi Venerdì 25 gennaio, alle 21.30, la Compagnia Teatro delle Forchette porta in scena al Cisim di Lido Adriano lo spettacolo Il premio, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Giunchi, regia di Andrea Bedei. La storia è ambientata in una realtà distopica non troppo lontana in cui Joshua Reed, filantropo londinese ormai da tempo divenuto uomo più ricco del suo tempo, scopre che entro un anno l’umanità cadrà in rovina. L’allarme viene ignorato. Joshua indice quindi il Premio Fenice: il suo patrimonio verrà donato all’idea in grado di salvare l’umanità. Quale idea può risolvere tutti i problemi? È possibile salvare un mondo che non vuole essere salvato?
AGENDA Domenico De Martino a “Dante per tutti” con Significar per verba Venerdì 25 gennaio alle 18, nella sala Muratori della biblioteca Classense, nell’ambito degli incontri letterari promossi dal Centro relazioni culturali “Dante per tutti”, sarà presentato il libro di Domenico De Martino, Significar per verba Laboratorio dantesco, Longo. De Martino è direttore artistico di Dante 2021 e membro del comitato per le celebrazioni del settecentenario.
Al caffé letterario di Lugo Gli amori degli altri di Eva Cantarella Venerdì 25 gennaio alle 21, all’Hotel Ala d’Oro di Lugo, per il ciclo di incontri “Il caffé letterario” Eva Cantarella presenta il suo volume Gli amori degli altri (Milano, La nave di Teseo, 2018). Introduce Marco Sangiorgi. Il libro racconta trenta storie d’amore per conoscere meglio i greci e romani, e per capire meglio i nostri rapporti con gli “altri”, lontani da noi nel tempo e nello spazio.
Luigi Chiarini parla della “Chiesa dopo l’anno Mille” al centro culturale di Russi Giovedì 31 gennaio e 14 febbraio, presso la Sala Convegni "Pier Franco Ravaglia" del Centro Culturale Polivalente di via Cavour 21, avranno luogo due incontri con il medico e storico medievalista Luigi Chiarini sul tema "La Chiesa dopo l'anno mille". In particolare il 31 gennaio alle 20.30 si parlerà de “La riforma della Chiesa” e nell’incontro successivo di “Francesco d'Assisi: una guida anche del mondo moderno”.
CULTURA / 25 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’INCONTRO STORIA E MEMORIA Polvere e perle ai sabati del Moog
MUSICA
Antonio Polito e un itinerario verso la sobrietà Il vicedirettore del Corsera presenta Prove tecniche di resurrezione
MATTEO B. BIANCHI E L’AMORE PER L’ODIATA YOKO ONO Giovedì 31 gennaio al Bronson Café di Madonna dell’Albero, alle 21, si terrà l’incontro con Matteo B. Bianchi Yoko Ono – Dichiarazione d’amore per una donna circondata d’odio (add editore) per un evento in collaborazione con Il Tempo Ritrovato – Rassegna letteraria.
Mercoledì 30 gennaio alle 18, per il ciclo “Il tempo ritrovato” alla Biblioteca Classense si terrà l’incontro con il vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Polito che presenterà, intervistato da Matteo Cavezzali, il suo libro edito da Marsilio: Prove tecniche di resurrezione. Come riprendersi la propria vita (Marsilio). Non quindi un testo giornalistico sui nostri tempi, ma la proposta di un itinerario personale per giungere a una proposta estesa a tutti: avviare un percorso di «perdita» per riconquistare se stessi. Alternando racconto autobiografico e viaggio tra le questioni del nostro tempo, Polito guida infatti il lettore alla scoperta di una fase della vita in cui si fa più forte il bisogno di sobrietà, di «fare pulizia» e alleggerirci dai pesi inutili, applicando del sano senso pratico al nostro bagaglio di vissuti e di valori. Una metamorfosi che ha mille facce: riguarda l’essere figli e genitori, la dimensione amorosa, il rapporto con la tecnologia, l’idea della morte, la politica e la responsabilità, la riscoperta del corpo e del piacere.
GIORNATA DELLA MEMORIA Il bambino del treno al Mama’s con commenti (anche) musicali Venerdì 25 gennaio alle 21.30 al Mama’s Club di via San Mama a Ravenna sarà presentato il romanzo Il bambino del treno dello scrittore ravennate Claudio Casadio, edito da Piemme e che nel corso del 2018 si è aggiudicato ben undici riconoscimenti letterari in giro per l’Italia. Sarà presente anche Antonietta Di Carluccio, Direttrice del Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine, che presenta ed intervista l'autore, e sono previsti commenti musicali a cura di Ivan Corbari Voce e fisarmonica Gianluigi Tartaull Voce e chitarra. Il libro, come ormai noto, racconta un episodio marginale ma carico di significato dell’olocausto in Italia, attraverso gli occhi di un bambino.
NARRATIVA Castelnuovo e Balbi nel fine settimana della libreria Liberamente Doppio appuntamento alla libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna. Venerdì 25 gennaio alle 18.30 l’ospite sarà Alessandro Castelnuovo che parlerà del suo libro La valle in fondo all'anima, presentato da Emanuela Capellari. Sabato 26 gennaio alle 18 sarà invece ospite Tommaso Balbi che, in compagnia di Stefano Bon, presenterà il suo terzo romanzo: Countdown edito da Castelvecchi.
MOSTRA/1 A Massa Lombarda Hortus conclusus
MOSTRA/2 Tra mare e montagna con Ancarani e Bassetti
Giovedì 24 gennaio alle 17.30 al centro culturale “Carlo Venturini” di Massa Lombarda, in viale Zaganelli 2, inaugura “Hortus conclusus”, mostra di poesie e immagini della poetessa Marta Azzaroli. L’esposizione, a ingresso libero, rimarrà allestita fino al 9 febbraio e sarà visitabile negli orari di apertura del “Venturini”. Per ulteriori informazioni, contattare il centro culturale al numero 0545 985812, email biblioteca@comune.massalombarda.ra.it.
Inaugura sabato 26 gennaio alle 16 ai Magazzini del sale di Cervia la mostra di Paolo Ancarani e Luigi Bassetti “Dall’Appennino alle onde”, percorso d’arte curato da Pierluigi Gentilini. La mostra resterà aperta fino al 5 febbraio e parte dal concetto di appartenenza: dall’Appennino viene Luigi Bassetti nato e cresciuto a Tredozio, mentre Paolo Ancarani è un pittore nato e cresciuto a Cervia, paese con le millenarie saline inserite nel Parco del Delta del Po e battuta dalle onde dell’Adriatico.
libri di seconda mano e foto d’epoca
Memoria, storia e vicende personali si intrecciano nel prossimo incontro de I Sabati del Moog. La rassegna curata da Ivano Mazzani nel locale di vicolo Padenna 5 a Ravenna prosegue sabato 26 gennaio alle 18 e ospita l'autrice Maria Paola Patuelli che presenta il libro Polvere e perle (edito da Pendragon), in compagnia di Alberto Giorgio Cassani e Marina Mannucci. Si tratta del primo libro di Paola Patuelli, nota intellettuale ravennate da sempre attiva anche sul piano politico, che sceglie, nel suo esordio letterario, di muoversi tra storia e vicende familiari, toccando da vicino il contesto politico locale. Il volume ripercorre, infatti, la vicenda esistenziale e politica di Silvia Bazzocchi, madre dell'autrice e staffetta partigiana.
26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
CLASSICA/1
CLASSICA/2
La musica “senza spine” a Lugo con Nicoletta Conti La celebre bacchetta bolognese alla guida dell’orchestra che propone programmi molto amati dal grande pubblico
Sabato 26 gennaio farà il suo debutto sul palco del Teatro Rossini di Lugo l'ormai nota Orchestra Senzaspine di Bologna, un complesso sinfonico fondato dai due amicidirettori Matteo Parmeggiani e Tommaso Ussardi, che in cinque anni di vita concertistica nelle maggiori sale di concerto di Bologna e dell'Emilia Romagna, si è già fatta apprezzare per le sue doti di estrema duttilità e ricchezza di repertorio, con quella particolare filosofia del proprio essere, cioè di proporre programmi molto amati e conosciuti dal pubblico con naturalezza e senza barriere culturali, in una parola “senza spine”. A Lugo i Senzaspine saranno diretti da una delle migliori bacchette italiane, la bolognese Nicoletta Conti, già allieva di Leonard Bernstein e vincitrice giovanissima nel 1986 del prestigioso Premio Internazionale Nikolai Malko di Copenhagen. In programma per sola orchestra la Serenata di Antonin Dvorak e Crisantemi di Giacomo Puccini, mentre per voce e orchestra si potranno ascoltare il rarissimo poemetto Il Tramonto di Ottorino Respighi, le 7 Canciones Popolares espanolas di Manuel de Falla, la
IL BAROCCO ITALIANO TORNA SUL PALCO DI BAGNACAVALLO L’omaggio dell’ensemble La Dafne al compositore mantovano Rossi, detto l’Ebreo
Al Rossini anche il concorso canoro Il mezzosoprano lughese Daniela Pini (nella foto) protagonista del concerto di cui si parla nell’articolo principale sarà anche l’ospite d’onore della serata di giovedì 31 gennaio al Rossini di Lugo dove, dalle 20.45, debutteranno i giovani concorrenti selezionati del concorso canoro “Vivere, non sopravvivere”.
Chanson Perpetuelle op. 37 per voce, orchestra d'archi e pianoforte di Ernest Chausson e la celebre canzone Non di scordar di me di Ernesto De Curtis. Interprete di questo raffinato e nel contempo popolare repertorio sarà il mezzosoprano di origine lughese Daniela Pini, apprezzatissima alla seconda edizione del festival barocco “Purtimiro”.
JAZZ E DINTORNI A Faenza dai Musicanti di Braina alla tromba di Frabetti
POPOLARE Musica klezmer al Mama’s con i Siman Tov
Giovedì 24 gennaio la stagione musicale del Rossini Jazz Club di Faenza (in piazza del Popolo) prosegue alle 22 con il concerto de I Musicanti Di Braina, trio formato da Valeria Sturba (voce, violino elettrico, theremin, elettronica, giocattoli), Vincenzo Vasi (voce, theremin, basso, elettronica, giocattoli, percussioni) e Dimitri Sillato (voce, violino, tastiere, elettronica) che si muove tra improvvisazioni e canzone. Giovdì 31 invece spazio al jazz del quartetto del trombettista Diego Frabetti.
Sabato 26 gennaio dalle 21.30 al Mama’s di Ravenna concerto dei Siman Tov, quintetto romagnolo che propone un repertorio di brani klezmer della tradizione, brani in stile, brani originali e molta musica che arriva dall’Est Europa e dai Balcani.
Torna al teatro Goldoni di Bagnacavallo la rassegna di musica classica organizzata da Accademia Bizantina. Il 29 gennaio dalle 21 il giovane ensemble emiliano La Dafne, capitanato dal violinista Stefano Rossi, proporrà un programma titolato “Il compositore ebraico nel barocco italiano”. Il concerto offre una panoramica del mondo sonoro che circondò il compositore mantovano Salamone Rossi, detto l’Ebreo, che lasciò un'impronta personale nella produzione strumentale, essendo tra i primi a sviluppare la tecnica della variazione e a trattare la “Sonata a tre”. Biglietti da 7 a 15 euro, prenotazioni allo 0545 64330.
CLASSICA/3 La Young Musicians Orchestra per la Giornata della Memoria Torna a Ravenna il Concerto per la Giornata della Memoria il 28 gennaio (alle 21 alla sala Corelli del teatro Alighieri) con la Young Musicians European Orchestra diretta da Matteo Parmeggiani (solisti il violinista Matteo Valerio, il pianista Dario Zanconi l'oboista israeliana Estelle Akta - nella foto). Musiche di Samuel Barber, Johann Sebastian Bach e Ludwig van Beethoven. Info: biglietteria del teatro Alighieri 0544 249244.
SOCIETÀ / 27 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’EVENTO
Luisa Cottifogli al Socjale tra voci-strumento, cori e videoproiezioni
ROCK E DINTORNI
MUSICA ELETTRONICA
Al Moog dal folksinger Bob Corn alla psichedelia made in Usa
Capibara, tra hip hop e videogiochi, al Bronson
Al Moog di Ravenna giovedì 24 gennaio concerto dello storico cantautore folk emiliano Bob Corn, che presenta il nuovo album. Martedì 29 gennaio invece appuntamento di caratura internazionale con gli americani Syster of Sushine Vapor, band di rock psichedelico in arrivo da Detroit.
Sabato 26 gennaio al Bronson il producer romano Capibara, tra gli esponenti della nuova elettronica italiana, tra hip hop, videogiochi, ritmi e futurismi garage. A Madonna dell’Albero è in prgramma la data zero del suo tour di Omnia, il nuovo disco.
Metal sinfonico al release party degli Ancient Bards
Al Clandestino suoni tedeschi e sperimentazioni italiane
Serata di metal sinfonico al Bronson di Madonna dell’Albero venerdì 25 gennaio con il party per il nuovo album dei riminesi Ancient Bards. In apertura SkeleToon e Neophobia.
Tre appuntamenti con la musica elettronica al Clandestino di Faenza. Giovedì 24 gennaio sul palco i tedeschi Driftmachine, duo berlinese tra musica d'avanguardia, dub e combinazioni sintetiche modulari. Sabato 26 appuntamento con il romagnolo Black Fanfare e il perugino Furtherset; giovedì 31 invece elettronica pop trasversale con Le Millipede, nome d’arte di Mathias Götz che dal vivo si fa aiutare da un gruppo di fedeli amici: Markus & Micha Acher (The Notwist ), Nico Sierig (Joasihno) e Manuela Rzytki. Concerti dalle 22.
Al Kinotto tra Marlene e Morrissey con i romagnoli Niente
“Come un albero d’inverno”, spettacolo sonoro e visivo, anche per il comune di Dimaro “Come un albero d’inverno”, il nuovo album della cantante Luisa Cottifogli, arriva al Teatro Socjale di Piangipane il 25 gennaio. Dalle 22 è in programma un live senza dubbio originale: sul palco con Cottifogli anche le voci-strumento di Oskar Boldre e Lorenzo Sansoni (beat-box, canto difonico, armonie, improvvisazioni) e quelle alpine dalla Val di Sole: il quartetto degli Armonici Cantori Solandri. Sul palco anche Gabriele Bombardini, il chitarrista, arrangiatore, compositore col quale Cottifogli ha prodotto “Come un albero d’inverno”. L’altro strumentista d’eccezione sarà Gianni Pirollo, clarinettista, pianista e compositore. Uno spettacolo sonoro e visivo grazie ai video e alle luci di Andrea Bernabini, reduce daL successo per l’ultimo video mapping “Il dono dell’imperatrice”, proiettato sulla basilica di S. Vitale a Ravenna. Per il live del Socjale l’artista proietterà i suoi video frontalmente sui musicisti, i quali saranno vestiti di bianco come lo schermo dietro le loro spalle. Alle 21.30, come anteprima al concerto del Socjale, il quartetto di voci alpine degli Armonici Cantori Solandri, che si esibiranno in un breve repertorio tradizionale. La serata sarà anche dedicata alla raccolta fondi per il comune di Dimaro (Val di Sole) duramente colpito da una frana.
Domenica 27 gennaio dalle 19 al circolo Kinotto di Borgo Masotti, concerto di Niente, progetto indie-rock del romagnolo Mirko Paggetti definito come un mix “tra Marlene Kuntz, Morrissey, Tre allegri ragazzi morti e Rino Gaetano”.
ANNI ‘60 I Corvi a Faenza
METAL
Venerdì 25 gennaio riparte al ristorante Monte Brullo dell'Hotel Cavallino di Faenza (via Forlivese 185) la stagione invernale di concerti (con cena) in compagnia di nomi storici della scena musicale italiana degli anni sessanta e settanta. L’appuntamento, dalle 20, è con i Corvi, band emiliana di beat-garage pop-rock nota in particolare per il successo di “Un ragazzo di strada”. Info e prenotazioni: 338 8811963.
ARTE David Bowie “rinasce” al Magazzeno Art Gallery
LE COVER DI “DANNY” AL ROCK PLANET
Il 27 gennaio del 1971 David Bowie sbarca per la prima volta negli Stati Uniti, dove poi avrebbe passato gli ultimi vent'anni della sua vita. Proprio in questo giorno di 48 anni dopo al Magazzeno Art Gallery di Ravenna (via Magazzini Posteriori), dalle 16 alle 21, alcuni artisti ravennati gli renderanno omaggio. Utilizzando tecniche diverse, cercheranno di raffigurare Bowie attraverso il loro personale processo creativo e lo faranno, nel corso dell'evento (a ingresso gratuito), sotto agli occhi del pubblico, che potrà poi acquistare le opere. In programma anche omaggi e sorprese.
La nuova birreria cocktail bar di Ravenna per info e prenotazioni scrivi a info@zero4oriani.it oppure al +39 3925904462
Via Alfredo Oriani, 38-40 - Ravenna (RA)
Cantante, chitarrista, polistrumentista, Danny Metal (da Alfonsine) sta conquistando il popolo di YouTube con le sue rivisitazioni in chiave metal di alcune tre le canzoni più famose di sempre e di molti successi trash italiani, sempre a cavallo tra voci growl e ironia. Sabato 26 gennaio sarà in concerto al Rock Planet di Pinarella.
28 / CINEMA
RASSEGNA “2DAYS CULT MOVIE”
(2018) di Barry Jenkins
RAVENNA&DINTORNI 24-30/1/2019
• Cinemacity • Ravenna
(2018) di Maximiliano Hernando Bruno
TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!
0544 37148
ven. 25: ore 21.00 sab. 26: ore 19.15 - 21.15 dom. 27: ore 17.30 - 21.00 mer. 30: ore 21.00
gio. 24: ore 21.00
(2018) di Paweł Pawlikowski lun. 28 - mar. 29: ore 21.15
Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro • www.cinemamarianiravenna.com •
Cinema Mariani - Ravenna
La Traviata
in diretta dalla Royal Opera House di Londra mer.: p.u. 19.45
Degas Passione e Perfezione
fer.: 17.40-20.15-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.40-20.15-22.55
Aquaman
di David Bickerstaff da lun. a mer.: 20.20-22.35
Schindler’s List 25th Anniversary
Ralph spacca internet
La Favorita
di Yorgos Lanthimos fer.: 17.40-20.20-22.55; sab. e dom.: 15-17.40-20.20-22.55 gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)
Creed II
di Steven Caple Jr. fer.: 17.50-20.45-22.40; sab. e dom.: 14.50-17.50-20.45-22.40
L’uomo dal cuore di ferro
di Cédric Jimenez fer.: 17.40-20.20-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.40-20.20-22.55
Ricomincio da me
di Peter Segal fer.: 17.40-20.25-22.45; sab. e dom.: 15.10-17.40-20.25-22.45
Compromessi Sposi
di Phil Johnston, Rich Moore fer.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 14.50-17.40
Bohemian Rhapsody
di Bryan Singer gio.: p.u. 22.35; fer. (escluso gio.), sab. e dom.: 20-22.35
Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno fer., sab. e dom.: p.u. 17.45
Van Gogh Sulla soglia dell’eternità
di Julian Schnabel fer.: p.u. 17.40; sab. e dom.: p.u. 16
City of Lies L’ora della verità
di Brad Furman sab. e dom.: p.u. 15.15
BTS World Tour Love Yourself in Seul sab.: p.u. 15.20
di Barry Jenkins ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 19.15-21.15; dom.: 17.30-21
Il ritorno di Mary Poppins di Rob Marshall sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”)
Cold War
di Pawel Pawlikowski lun. e mar.: p.u. 21.15 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)
Maria Regina di Scozia
• Cinema Jolly • Ravenna
sab. e dom.: 16.50-20.45-22.45; mar.: p.u. 20.45
Maria Regina di Scozia
di Josie Rourke fer. (escluso ven. e mar.): p.u. 20.15; ven., sab. e dom.: 17.45-20.15
Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno fer.: p.u. 22.45; sab. e dom.: 15.10-22.45
Aquaman
Degas Passione e Perfezione
di James Wan gio., ven. e sab.: p.u. 21.45; dom.: 15-21.45
Schindler’s List 25th Anniversary
di Phil Johnston, Rich Moore ven.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 15.20-17.40
di David Bickerstaff da lun. a mer.: p.u. 21.45
di Steven Spielberg gio.: p.u. 20.30
Creed II
di Steven Caple Jr. fer. (escluso ven.): 20.10-22.45; ven.: 17.35-20.10-22.45; sab. e dom.: 15-17.35-20.10-22.45
Ricomincio da me
Compromessi Sposi
di Volfango De Biasi gio.: 17.40-20.15; ven., lun. e mar.: 17.40-20.15-22.40; sab. e dom.: 15.10-17.40-20.15-22.40; mer.: p.u. 20.15 di Josie Rourke
Faenza
Red Land
Se la strada potesse parlare
L’agenzia dei bugiardi
• Cinedream •
Ravenna
Mia e il leone bianco
Glass (v.m. 14)
di Yorgos Lanthimos gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21
• Cinema Mariani • di Maximiliano Hernando Bruno gio.: p.u. 21.15
di M. Night Shyamalan fer.: 17.40-20-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.40-20-22.55
La Favorita
di Peter Segal fer. (escluso ven.): 20.25-22.45; ven.: 17.50-20.25-22.45; sab. e dom.: 15.25-17.50-20.25-22.45
di Francesco Miccichè fer.: 17.40-20.20-22.55; sab. e dom.: 15.20-17.40-20.20-22.55 di Gilles de Maistre fer.: 17.50-20.20; sab. e dom.: 15.15-17.50-18.30-20.20
GENNAIO
• Cinema Jolly • Russi
Ralph spacca internet
di James Wan fer. (escluso mer.), sab. e dom.: 20-22.55; mer.: p.u. 22.55
di Steven Spielberg da gio. a dom.: p.u. 20.50
DA GIOVEDÌ 24 A MERCOLEDÌ 30
di Francesco Miccichè fer. (escluso ven.): 20-22.45; ven.: 18.50-20-22.45; sab. e dom.: 15-18.50-20-22.45
Glass (v.m. 14)
di M. Night Shyamalan fer. (escluso ven.): 20.10-22.45; ven.: 17.35-20.10-22.45; sab. e dom.: 15-17.35-20.10-22.45; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)
Mia e il leone bianco
di Gilles de Maistre fer. (escluso ven.): p.u. 20.25; ven.: 17.50-20.25; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.25
L’agenzia dei bugiardi
di Volfango De Biasi fer. (escluso mar.): 20.45-22.45;
Ralph spacca internet
Bohemian Rhapsody
di Bryan Singer ven., sab. e dom.: 17.25-20-22.45; lun., mar. e mer.: 20-22.45
Sulla soglia dell’eternità di Julian Schnabel sab..: p.u. 18.30; dom.: p.u. 21
Il ritorno di Mary Poppins
di Rob Marshall dom.: p.u. 15 (per la rassegna “La Casa di Pinocchio”)
L’uomo dal cuore di ferro di Cédric Jimenez mer.: p.u. 21 (per la Giornata della Memoria)
• Cinema Sarti • Faenza
La Douleur
di Emmanuel Finkiel gio., ven., sab. e mar.: p.u. 21; dom.: p.u. 17.30
Van Gogh
Alfonsine
Van Gogh Sulla soglia dell’eternità
di Richard Eyre mer.: p.u. 20.30 (Cineforum Torricelli)
• Cinema Europa • Faenza
Se la strada potesse parlare
La Favorita
di Rob Marshall sab.: p.u. 17 (per la rassegna “La Casa di Pinocchio”)
• Cinema Gulliver •
The Children Act - Il Verdetto
di Gilles Lellouche lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna “Lunedì Cult Movie”)
1938 - Quando scoprimmo di non essere più italiani
Il ritorno di Mary Poppins
di David Lowery dom.: p.u. 21
7 uomini a mollo
• Cinema Italia • di Yorgos Lanthimos gio., ven., sab., lun. e mar.: p.u. 21; dom.: 16-18.15-21; gio. 31/1: p.u. 21 (proiezione in lingua originale sottotitolata)
Old Man & The Gun
Un sacchetto di biglie
di Barry Jenkins gio., ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 16.30-18.45-21; gio. 31/1: p.u. 21 (proiezione in lingua originale inglese sottotitolata in italiano)
Faenza
di Phil Johnston, Rich Moore dom.: p.u. 16
di Pietro Suber lun.: p.u. 21 (presente in sala il regista)
• Cinema San Rocco • Lugo
Se la strada potesse parlare
di Barry Jenkins ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.45; dom.: 16.30-18.45-21
di Christian Duguay gio.: p.u. 21
di Julian Schnabel ven., sab., dom., lun.: p.u. 21
• Cinema Moderno • Fusignano
Il ritorno di Mary Poppins di Rob Marshall sab.: p.u. 21; dom.: 15.30-21
Spiderman Un nuovo universo
di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman dom.: p.u. 15.30
• Cinema Moderno • Castel Bolognese Roma
di Alfonso Cuarón gio.: p.u. 21
L’uomo dal cuore di ferro di Cédric Jimenez sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
• Cinema di Palazzo Vecchio •
• Cinema Sarti •
L’uomo dal cuore di ferro
Un affare di famiglia
Degas Passione e Perfezione
Il gioco delle coppie
Bagnacavallo
di Cédric Jimenez ven., sab. e dom.: p.u. 21.15
di David Bickerstaff mar. e mer.: p.u. 21.15
Cervia
di Kore'eda Hirokazu ven.: p.u. 21 di Olivier Assayas sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21
JUNIOR / 29 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
TEATRO/1
IL SOGNO AL MASINI Per gli appuntamenti dedicati alla Favola, domenica 27 gennaio alle ore 16 la compagnia Fontemaggiore presenterà al Teatro Masini di Faenza lo spettacolo Sogno, tratto da Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare per la regia di Beatrice Ripoli. Sogno è un’occasione per far conoscere anche ai più piccoli questo classico del teatro mondiale. La commedia del Bardo, facendo leva sul potere dell’immaginazione, che rende capaci di immedesimarsi senza perdersi in situazioni in cui i confini tra sogno e realtà sono sfumati, suggerisce che siamo noi e noi soltanto, a poter scegliere cosa sia reale e cosa non lo sia nell’atto di creare la nostra identità di fronte al mondo.
TEATRO/2
LA GALLINELLA ROSSA INAGURA LE FAVOLE AL GOLDONI Primo appuntamento con la nuova edizione della rassegna Favole al Teatro Goldoni di Bagnacavallo. A inaugurare il cartellone, domenica 27 gennaio alle 17, sarà La gallinella rossa, uno spettacolo prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri e realizzato dalla compagnia Tanti Cosi Progetti di Danilo Conti. Uno spettacolo sull’importanza della collaborazione e dell’altruismo espressa attraverso il rapporto degli animali di una fattoria con la gallinella che li sprona a non essere né indolenti né indifferenti.
TEATRO/3 Il Racconto d’Inverno ispirato a Truffaut sul palcoscenico di Cervia
TEATRO/4 Nel paese dove non si muore al Rasi di giovedì
Al teatro Walter Chiari di Cervia proseguono gli spettacoli della rassegna “Teatro dei burattini” curata da Vladimiro Strinati. Domenica 27 gennaio, alle 16, sarà di scena il Racconto d’inverno della compagnia parmense Teatro Medico. Ispirato ai film di Francois Truffaut, che nella sua opera ha sempre conservato uno sguardo verso l'infanzia, lo spettacolo vede al centro i figli di alcuni celebri burattini, confinati in città per l’assenza di danaro spendibile per andare in vacanza. La loro fantasia trasformerà la noia in un’avvincente avventura.
Giovedì 31 gennaio alle 17.30, nella sala Mandiaye N’Diaye del Teatro Rasi, la compagnia Tanti Cosi Progetti presenta lo spettacolo di attore e di oggetti Il paese dove non si muore mai, adatto a bambini dai 3 ai 10 anni. La Strega Elisenda introduce il pubblico nel mondo simbolico delle fiabe, in cui troviamo una bimba in viaggio verso il paese dove non si muore mai. Nessuno sembra poterla aiutare, ma lei prosegue il suo viaggio con decisione fino a raggiungere la meta. Il racconto è ispirato a quello omonimo contenuto nella raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino.
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30 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 24-30 gennaio 2019
MONDO VINO
Romagna mia spumeggiante La secolare tradizione del metodo classico per i vitigni del territorio
Denominazioni: l’autarchia fascista dallo Sciampagna allo Spumate Italico Le prime leggi nate per regolamentare le diciture dei nostri vini e le descrizioni di quelli stranieri risalgono al periodo fascista. Fu un in questo periodo che lo Champagne cessò, all’anagrafe, di essere tale perché doveva essere chiamato “Spumante Sciampagna” mentre, se prodotto in Italia, era d’obbligo scrivere in etichetta solo “spumante” o “spumante italico”. Da lì a breve nacquero i primi espedienti per sedurre il consumatore. Era facile trovare in commercio lo “sciampagna Veneto” o di altre regioni. Uno spumante fatto in Italia ma che faceva l’occhiolino al consumatore con ambigui richiami al ben più noto Champagne
di Fabio Magnani
LO STAPPATO Dal Monticino Rosso un’Albana dal fine perlage di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
A proposito di Albana metodo classico, interessante è quella di “Fattoria Monticino Rosso” di Imola. L’Albana dell’azienda si presenta con un ottimo perlage e si notano i trenta mesi di affinamento sui lieviti. Le note di frutta al naso di pesca e albicocca non nascondono un tratto tropicale e s’intrecciano a ricordi di lievito, mollica di pane e biscotteria. Al palato è secco con freschezza acida piacevolissima e con una carbonica elegante, puntigliosa e ben intessuta nel vino. Sapidità ad allungare il passo di bocca. Provatela con delle crudità di pesce.
Al termine di queste ultime feste, c’è da chiedersi quante bottiglie di spumante sono state realmente stappate e godute. Di certo i numeri sono altissimi, le previsioni a ridosso di fine anno erano di circa trenta milioni di bottiglie destinate ai festeggiamenti senza calcolare quelle bevute nell’attesa dei giorni precedenti al capodanno. Bottiglie di Prosecco, Moscato, spumante metodo classico e Champagne, ognuno nelle diverse tipologie e denominazioni, hanno accompagnato le tavole degli italiani. Una consuetudine del periodo natalizio dove alla “bolla di vino” è concesso di esercitare il proprio fascino oltremisura. Peccato, però, dover aspettare le festività per bere un buon spumante. Un errore che spesso si fa, è di destinare la tipologia di vino spumante solo nei periodi festivi o esclusivamente come aperitivo, invece che berlo a tavola tutti i giorni godendo, così, di questa delizia enologica per gli abbinamenti più disparati. I vini spumanti possono essere efficacemente abbinati, infatti, a piatti di carne e di pesce esattamente con le stesse regole dei vini fermi, bianchi e rossi, e con il vantaggio di una “bolla” che sgrassa il palato e che permette osare abbinamenti oltre misura. Non ci sono limiti agli abbinamenti con gli spumanti: formaggi, uova, carne, pesce e verdure sono validi alleati di vini fermentati in bottiglia o in autoclave. La Romagna, ha molto da esprimere in fatto di vini spumanti. Storicamente è sempre stata zona di spumanti ottenuti secondo il metodo classico, ovvero, con il sistema della rifermentazione in bottiglia. Metodo per certi versi laborioso e, sicuramente, più costoso di altri sistemi utilizzati per la produzione di vino spumante. In
passato, nel nostro territorioc’era tradizione non solo di vino rosso ma anche di vini spumeggianti, anzi, i “nostri” vini con le bolle erano considerati preziosi e, proprio perché costosi, erano destinati alle classi sociali più alte. In Romagna, tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, era famoso lo “Champagne Sarna”, vinificato in zona faentina per mano di un certo Francesco Baldi, o lo “Champagne la Tour” della “Cantina Torlonia” di San Mauro. Spumanti romagnoli così buoni e famosi che le famiglie più abbienti non mancavano mai di avere nelle loro tavole. Ma questi spumanti erano conosciuti, voluti e cercati anche in altre regioni. La mania del vino spumante nel “modo dello Champagne” in Romagna non ha mai cessato di esistere. Chi di voi non ha mai sentito un parente o un vicino di casa parlare del vino imbottigliato in inverno che in primavera spumava proprio come lo Champagne? Un retaggio storico, insito nel Dna dei romagnoli velato dal rosso Sangiovese. Il romagnolo spesso va per aziende a cercare il miglior Trebbiano o Albana da sigillare in una bottiglia scura per poi vederla sbocciare in primavera ridondante di spuma. Ancora oggi, c’è chi imbottiglia vino bianco per fare lo “spumante sciampagna”, sono gli anziani, amatori eredi degli usi delle generazioni a loro precedenti quando le leggi del periodo fascista imponevano l’uso del termine spumante. Peccato che la “sciampagna” frizzava perché fermentava male con tutte le conseguenze negative di odori poco puliti e sapori ferruginosi, anche se in quei tempi era come avere l’oro nel bicchiere. I vini spumanti in Romagna non mancano. Abbiamo raccontato tra queste pagine del “Bolè” e di una Doc che ne ha regolarizzato la produzio-
INFOPROM
PIZZERIA FUTURA
La pizza di qualità con prodotti stagionali del territorio Nella nuova pizzeria aperta da Michele Basigli in via Mazzini, in centro a Ravenna, si può gustare la vera pizza “romagnola” fatta con ottimi ingredienti selezionati e freschissimi, in tanti gusti tutti da scoprire Grande attenzione per la qualità, la stagionalità dei prodotti e le aziende del territorio. Sono questi alcuni dei tratti distintivi della pizzeria Futura, aperta lo scorso 10 agosto in una delle vie più suggestive del centro storico di Ravenna: la pedonale via Mazzini, a due passi da monumenti, uffici e scuole, ben servita da parcheggi e quindi facilmente raggiungibile da ravennati e turisti. Titolare dell’attività è il giovane Michele Basigli che con questa apertura ha realizzato il suo sogno. Dopo aver iniziato facendo il porta pizza, è passato al di là del bancone, maturando esperienza in proprio con altri soci e non solo per oltre venti anni. Poi, non si è lasciato scappare l’occasione di aprire un locale tutto suo che lo “rappresentasse”, in cui poter offrire alla clientela un prodotto raffinato e di alta qualità. «La mia è una vera pizza “romagnola” – spiega – fatta con le farine del Molino Benini, con il sale di Cervia, l’olio di Brisighella, formaggi del Buon Pastore di Sant’Alberto e salumi di mora romagnola dell’azienda Zavoli di Saludecio. In fondo, la pizza è un prodotto povero e, impreziosirla con ottimi ingredienti, significa renderla più digeribile e leggera. Per chi lo desidera, propongo anche un impasto integrale sempre con grani romagnoli, mentre per chi ama
un impasto croccante c’è il grano duro antico italiano macinato a pietra Senatore Cappelli. Come mozzarelle, abbiamo anche quella senza lattosio e vegana. E per finire il pasto, proponiamo dolci di nostra produzione e un buon caffè, scelto tra le miscele della torrefazione artigianale Caffè Penazzi di Ferrara». Guardando ai gusti delle pizze, saltano all’occhio altre interessanti novità. Per esempio, la classica pizza margherita è proposta in ben quattro versioni, tra cui quella con pomodorino datterino giallo in salsa e quella con provola affumicata. «Credo di essere l’unico in città – aggiunge Basigli – a proporre un menù stagionale delle pizze. Questo perché utilizzo solo le verdure del periodo di loro massima maturazione e produzione per valorizzarne il sapore. Inizialmente il cliente resta “stranito” quando dico che non utilizzo zucchine o melanzane in inverno ma poi, dopo una conoscenza più approfondita, il mio modo di lavorare è apprezzato». Ora, per esempio, la più gettonata è la pizza “Viola” con cicoria, patate viola, bufala, puntarelle, scaglie di mandorle e parmigiano reggiano di vacche rosse. Molto richiesta è anche la tradizionale pizza con salsiccia e friarielli, ma questi ultimi sono realmente freschi e non conservati. Pizzeria Futura è aperta dal martedì al sabato per pranzo e cena (chiusura la domenica e il lunedì), con possibilità di sedersi in uno dei cinquanta posti disponibili, in un ambiente accogliente, moderno e curato. Info: tel. 0544 169 6372 - Pagina FB Pizza_FUTURA
GUSTO / 31 24-30 gennaio 2019 RAVENNA&DINTORNI
ENOLOGIA
ALLESTIMENTI
Nove corsi promossi da Ais in Romagna per approfondire il mondo del vino Cesena, Forlì, Cervia, Ravenna, Faenza, Riccione. Sei località della Romagna unite da un comune denominatore: il vino. Per essere più precisi la formazione nel mondo dell’enologia. Sono ben nove i corsi di formazione messi in campo dall’Associazione Italiana Sommelier Ais della Romagna, tre di primo livello, quello base che dà le nozioni principali dell’universo enologico, cinque del secondo livello. «C’è una diffusa voglia di conoscere e approfondire il mondo del vino – spiega il cesenate Roberto Giorgini, presidente di Ais Romagna – Sono tante le motivazioni che spingono ai nostri corsi: semplice curiosità, passione per la materia, intraprendere una professione che può dare molto soddisfazioni. Una cosa è certa: dopo avere frequentato i nostri corsi Ais nessuno avrà più timori davanti a una bottiglia». Per conoscere i corsi sono state programmate due giornate di presentazione aperte al pubblico in varie città. Mercoledì 6 febbraio alle 15.30 si va alle Officine del Sale a Cervia con la delegazione di Ravenna, delegazione, presente sempre mercoledì all’Hotel Cube a Ravenna alle 20.30. Riguardo i corsi quattro quelli di primo livello con inizio nel mese di febbraio in programma nelle sedi di Forlì, Cesena, Cervia e Ravenna. Cinque invece i corsi di secondo livello nelle sedi di Riccione, Faenza, Ravenna, Cervia e Cesena. Info. tel 0547 415249 - www.aisromagna.it - info@aisromagna.it
ne a vantaggio di un’immagine utile alla nostra area viticola. Ci sono aziende che producono ottima Albana spumante metodo classico, profumate bollicine ottenute con l’uva autoctona denominata “Famoso” e addirittura si fa vino spumante rosato con le uve Burson e col Centesimino faentino. Si fanno spumanti col Trebbiano, col Pignoletto e perfino col Sangiovese vinificato in bianco. In passato ci sono stati, e ancora oggi per fortuna insistono, produttori che a tanto si sono dedicati. Altra prova che in Romagna c’è storia e passione per lo spumante. Un trasporto esuberante che va oltre il Sangiovese.
ARREDI D’EPOCA PER I CORNER GASTRONOMICI DI SPADONI AL NUOVO MERCATO COPERTO DI RAVENNA Gli arredi ci sono già anche se bisognerà aspettare ancora sei mesi, fino a giugno, per l’apertura del Mercato Coperto di Ravenna, riqualificato da Coop Alleanza 3.0 e in parte gestito dal marchio Spadoni. Alcuni di questi mobili sono stati esposti al Sigep – il salone mondiale del dolciario artigianale (e gelateria) che si è svolto recentemente presso la Fiera di Rimini – per la precisione nello stand di Costa Group, principale allestitore italiano di locali come bar, ristoranti, punti vendita di qualità. Il gruppo imprenditoriale Spadoni, com’è noto, oltre a produrre farine e derivati con l’attività del Molino di Coccolia, si occupa anche di prodotti a base carne di mora romagnola (allevata allo stato brado in allevamenti di proprietà), formaggi, alta gastronomia a km 0 e ristorazione di qualità. Per la gestione degli spazi gastronomici del Mercato Coperto è stata costituita un’apposita società la MC, detenuta al 70% da Molino Spadoni e al 30% da Casa Spadoni che animerà con ambienti diversi la storica struttura in centro a Ravenna: la macelleria, la pasta fresca, due zone per la ristorazione, poi gastronomia, salumeria e formaggi, pescheria, con prodotti freschi, di qualità e del territorio. Gli elementi di arredo del mercato coperto ravennate sono tutti mobili d’epoca compresa tra fine ‘800 e metà del 1900, pezzi comprati e restaurati appositamente per far vivere un’atmosfera autentica, per cui sono stati investiti 2 milioni di euro.
COSE BUONE DI CASA Crumble di zucca arricchito con pancetta e formaggio di Angela Schiavina
Si trovano ancora buone zucche in giro, quindi questa settimana vi propongo un gustoso Crumble di zucca. Ingredienti: un chilo di zucca ben pulita, 100 gr. di pancetta arrotolata, 100 gr. di formaggio taleggio, due cipolle, un ciuffo di salvia, due cucchiai di latte o panna fresca, sale, pepe, noce moscata. Per le “briciole”: 150 gr. di farina integrale, 100 gr. di
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Preparazione: pulire la zucca e tagliarla a dadi poi disporla in una teglia in un solo strato. Affettare le cipolle e tritare la salvia e cospargere il trito sopra i dadi di zucca, aggiungere due bicchieri d’acqua. Aggiungere sale, pepe e noce moscata. e infornare a 180° per circa mezz’ora. Per ottenere il crumble, sbriciolare il burro morbido con la farina e il parmigiano in modo da ottenere delle briciole. Quando la zucca è cotta metterla in una pirofila da forno, schiacciarla con una forchetta, unire il latte o la panna fresca, il formaggio tagliato a cubetti e i pezzettini della pancetta tagliata a striscioline sottili, salare e pepare. Coprire con le briciole e infornare per una ventina di minuti a 180 gradi.
Villa Papiano - Modigliana (RA) Il progetto vinicolo di Villa Papiano inizia nel 2001 quando i vecchi vigneti del 1960 coltivati su gradonature furono ristrutturati e sviluppati. Vengono coltivati Sangiovese e Albana, assieme ad altre varietà antiche come Centesimino, Negretto e Balsamina. L’azienda è all'interno di un'oasi naturalistica, nel preparco delle foreste Casentinesi. Segue il disciplinare dell’agricoltura biologica ed è certificata dall’Ente Suolo e Salute.
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RAVENNA&DINTORNI 24 gennaio 30 gennaio 2019
TRIBUTI DI COSTRUZIONE
Nuovi oneri di urbanizzazione: il costo raddoppia ma non per chi rigenera Al via entro fine 2019. Penalizzate le edificazioni che consumano suolo, premiati invece gli interventi sul costruito nelle aree urbane. Le prerogative dei Comuni L’amministrazione regionale dell'Emilia-Romagna ha aggiornato recentemente gli oneri di urbanizzazione – il tributo pagato dalle imprese edili ai Comuni –. La vecchia delibera del 1998 che fissava questi tributi è stata superata dopo il voto favorevole all'atto amministrativo dell'Assemblea legislativa (a favore Partito democratico, astenuti Sinistra italiana e Misto-Silvia Prodi, contrari Movimento 5 stelle, Lega nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Misto-Mns, Misto-Gianluca Sassi). L'adeguamento era stato previsto in sintonia della nuova legge urbanistica e ne segue i principi, ponendo in primo piano la disincentivazione del consumo di suolo e la valorizzazione della rigenerazione urbana. La nuova disciplina sugli oneri di urbanizzazione differenzia infatti fra chi rigenera da chi costruisce consumando suolo. Entrando nello specifico della disposizione, gli oneri di urbanizzazione raddoppieranno per gli interventi di nuova costruzione al di fuori del territorio urbanizzato. Per tutti gli altri interventi l'aumento degli oneri si fermerà al 20%. Questo ad eccezione degli interventi di rigenerazione urbana che godranno di uno sconto del
35%. In pratica, gli oneri di urbanizzazione per chi non consuma nuovo suolo scenderanno del 22%. I Comuni hanno però la facoltà di aumentare e diminuire gli oneri di un 15%, in più o in meno. Possono inoltre aumentare o diminuire di una classe la classificazione del territorio di pertinenza (che viene calcolata in base alla posizione del Comune, alla distanza dalla via Emilia, al numero di abitanti e altro). Altre novità della delibera riguardano i contributi per opere e impianti non destinati alla residenza, i criteri omogenei per il calcolo del contributo straordinario e il metodo di calcolo per il costo di costruzione, che sarà ancorato al prezzo di mercato stilato dall'Omi, la banca dati delle quotazioni immobiliari i cui numeri derivano dai dati dall'Agenzia delle Entrate. I Comuni avranno tempo per recepire la delibera regionale fino al 30 settembre 2019. Al termine di questo periodo la norma entrerà subito in vigore. La Regione, come per la legge Urbanistica, si è impegnata a effettuare un monitoraggio per correggere eventuali anomalie. L’Assemblea ha dato il via libera anche a un ordine del
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RAVENNA&DINTORNI 24 gennaio 30 gennaio 2019
SANZIONI Il Comune di Ravenna rivede modalità e criteri di calcolo della “indennità risarcitoria” per edifici in zone vincolate
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Il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato la delibera riguardante la variante al Regolamento relativa a criteri e modalità di calcolo della sanzione paesaggistica, cosiddetta indennità risarcitoria (art. 167 del DL 42/2004). La delibera è stata approvata coi voti favorevoli dei gruppi di maggioranza e l’astesione di CambieRà, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna, gruppo Misto. L’atto – ha speigato l'assessora comunale all'urbanistica Del Conte – rientra nell’ambito della revisione degli strumenti urbanistici vigenti, per introdurre criteri di maggiore chiarezza, trasparenza ed equità nelle modalità di calcolo della cosiddetta “indennità risarcitoria”. Quest’ultima è dovuta da chi ha realizzato interventi su immobili posti in zone vincolate che oggi risulterebbero conformi ai regolamenti e per cui sia stata accertata la compatibilità. L’obiettivo è quello di consentire ai proprietari di regolarizzare situazioni di non piena conformità e al tempo stesso di fotografare e monitorare lo stato edilizio del territorio. Sono pertanto stati adottati criteri che ampliano le tipologie di opere soggette a riduzione dell’indennità quali quelle comportanti incrementi di superficie e/o volume in coerenza con la riduzione dell’utile d’impresa per la perdurante crisi immobiliare; opere comportanti modesti incrementi di superficie e/o volume perché ritenuti privi di “percepibilità” nel contesto paesaggistico stimando un importo forfettario ritenuto più equo e comprensivo della eventuale comparazione tra profitto e danno; opere non comportanti incrementi di superficie e/o volume con l’introduzione di interventi tra cui le traslazioni plano altimetriche e varianti in corso d’opera comprese nella manutenzione straordinaria e opere non valutabili in termini di superficie o di volume; interventi di demolizione senza ricostruzione; esecuzione di nuovi muri di cinta, recinzioni, muri di sostegno e cancellate; esecuzione di nuove recinzioni con in paletti e rete, staccionate e sbarre; pergolati, strutture da ombreggio e altre opere riconducibili ad attività edilizie libere. Sono stati inoltre rivisti i criteri di sanzione relativi ai movimenti di terra come vasche e piscine, scavi e riempimenti, riporti di terreno; è stata altresì posta la distinzione tra opere realizzate prima dell’imposizione del vincolo paesaggistico, introducendo minimi forfettari rispettivamente a opere che comportino aumenti di superfici e/o volumi e opere che non ne comportino.
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giorno (firmato da Manuela Rontini, Massimo Iotti e Giorgio Pruccoli del Pd) che impegna la Giunta a curare, nel periodo di recepimento della nuova disciplina, «una diffusa attività di informazione e formazione rivolta ai Comuni, ai professionisti e agli operatori del settore, per garantire – ha spiegato Rontini – un omogeneo recepimento della nuova disciplina e l'efficace diffusione della novità introdotte per la loro corretta applicazione, perché le incertezze normative sottraggono risorse e tempo».
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INTERMEDIAZIONE
Il mercato è incerto ma le aspettative degli agenti immobiliari restano positive Fabbri di Fimaa: «In aumento richieste per acquisto e investimento. Vantaggio per case innovative o ristrutturate che offrono comfort e risparmi di gestione» Dall'ultimo rapporto del mercato immobiliare della provincia di Ravenna elaborato e pubblicato a fine anno da Confcommercio/Fimaa emerge una battuta d'arresto sul piano del dinamismo delle compravendite, una stabilità dei prezzi per le case nuove o riqualificate ma d'altra parte una tendenza al deprezzamento per l'usato non ristrutturato. Nonostante questo scenario mutevole e incerto, le aspettative per il mercato immobiliare restano positive soprattutto da parte di chi vi opera attivamente come la categoria degli agenti immobiliari. «C’è un evidente aumento delle richieste e quindi un maggior flusso di Pierluigi Fabbri persone in agenzia – racconta Pierluigi Fabbri, presidente di Fimaa Ravenna – che non si traduce automaticamente in compravendite ma che lascia ben sperare per il futuro. In particolare, ci sono molte giovani coppie che, approfittando dei bassi tassi dei mutui, stanno decidendo di passare dall’affitto all’acquisto della prima casa. Questo vuol dire che si ricomincia a progettare, qualcosa di impensabile fino a qualche anno fa. Molti contatti arrivano anche da famiglie che desiderano cambiar casa, pren-
Valori in euro/mq - *stima di preconsuntivo - Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Fimaa su dati Fimaa e Agenzia delle Entrate
derne una più grande per soddisfare al meglio le loro nuove esigenze. Non mancano inoltre gli investitori che ora si informano e forse un domani acquisteranno per mettere l’immobile a reddito. Grande attenzione, nella ricerca dell’immobile giusto, è poi data alla tecnologia e alle capacità di risparmi di gestione, soprattutto sul piano energetico, tutti fattori che saranno sempre più decisivi in futuro. D’altra, è anche per questo, che i prezzi delle nuove abitazioni rivelano una maggiore tenuta rispetto a quelli dell’usato, in quanto l’innovazione è un valore aggiunto». A dispetto della crescita del mercato sul web e di tutto ciò che vi ruota attorno, Fabbri rileva inoltre l’importanza del ruolo dell’agente immobiliare come consulente a tutto tondo, non solo in materia di compravendita, ma anche per tutto ciò che riguarda la contrattualistica, le imposte e la disponibilità a capire le reali esigenze della clientela, spesso diverse da quelle esternate al primo colloquio. «Nel residenziale privato – sottolinea Ivano Venturini, presidente Fimaa provincia di Ravenna – c’è una discreta richiesta di nuovo di qualità
OMI è la banca dati delle quotazioni immobiliari - Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Fimaa su dati Agenzia delle Entrate
che, purtroppo, è ben poco presente sul mercato attuale. Anche la domanda di locazioni abitative è in forte crescita, compresa quella degli studenti universitari, in special modo a Ravenna, a fronte di un’offerta scarsa e spesso non di buona qualità».
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ASSOCASE di Ricci Ivana
CONSUMATORI CONSAPEVOLI
Cosa succede a un inquilino costretto all’affitto temporaneo per ristrutturazione? Torna sulle pagine di Ravenna&Dintorni la rubrica indirizzata ai Consumatori Consapevoli, sulle problematiche della loro tutela, e proprio in questi spazi dedicata a questioni riguardanti in particolare il mondo dell’abitare e della casa, come compravendite immobiliari e affitti, prestiti e mutui di banche e finanziarie, problemi di condominio e vicinato, interventi artigianali e tecnici su ristrutturazioni, acquisti e riparazioni di suppellettili e così via. L’Associazione Codici è presente a Ravenna come associazione onlus con sede centrale a Roma, impegnata a tutelare i diritti dei cittadini con particolare riferimento alle persone più indifese ed emarginate. Tutte le pratiche vengono seguite dal consulente legale che ha continuato ad avvalersi di uno studio legale convenzionato. E ora veniamo ad un caso specifico. Una nostra associata, che aveva preso in locazione un appartamento, è stata costretta ad abbandonarlo temporaneamente data l’urgenza di lavori di ristrutturazione non imputabili alla sua responsabilità, ma alle condizioni dell’edificio, che fra l’altro rimaneva privo del riscaldamento nel periodo invernale. Pertanto è stata costretta a prendere in locazione temporanea un’abitazione fino al termine dei lavori che si sono protratti per alcuni mesi. Alla richiesta di rientro indispensabile, in quanto l’affitto temporaneo era in scadenza, si è vista richiedere una cifra pari al periodo non usufruito. L’Associazione Codici è intervenuta per dimostrare che il contratto non poteva essere interrotto in quanto non espresso dalla volontà né del locatore né del locatario, ma neppure potevano essere richiesti compensi per un servizio non usufruito e che si era interrotto per il ripristino delle condizioni necessarie alla abitabilità dell’immobile. Dopo vari incontri fra la proprietà e l’inquilino e le rispettive assistenze legali si è giunti ad un accordo che prevedeva l’inizio del pagamento al rientro del conduttore e la conferma del valore della garanzia di tre mensilità già versate. a cura di Codici Ravenna, consulente Carlo Benelli riceve su appuntamento il giovedì dalle 10 alle 12, via Sarti 5, tel 0544 33401 - carlobenelli@alice.it
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SPECIALE Rigenerazione e Ristrutturazione
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RIQUALIFICAZIONE URBANA
Nuova vita per l’ex Caserma Alighieri, cambia il volto del centro di Ravenna Il progetto di rigenerazione prevede aree verdi e spazi per la cultura e la socialitĂ Investimento di 3 milioni di cui 1,5 dalla Regione. Inizio lavori a fine 2019 Cambia volto un quadrante importante del centro storico di Ravenna che darĂ nuova vita e funzioni ad un’area storicamente di competenza militare. Il Comune si è aggiudicato il terzo posto su 112 nella graduatoria del bando per la rigenerazione urbana della Regione EmiliaRomagna, ottenendo il contributo massimo disponibile di 1,5 milioni di euro per il progetto “Ravenna rigeneraâ€? di riqualificazione dell’ex caserma Dante Alighieri. La Regione Emilia-Romagna conseguentemente alla legge urbanistica regionale, approvata a fine 2017, ha messo a disposizione oltre trenta milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo e coesione per migliorare la qualitĂ urbana e sociale dei centri abitati. Ravenna ha candidato l’area, oggi di proprietĂ del Comune, attualmente occupata dalla caserma dismessa, per un progetto di rigenerazione che sostituisca una zona cementificata con un parco pubblico. Il costo previsto per l’intero progetto è di circa 3 milioni di cui metĂ finanzianti dal contributo regionale e metĂ dal Comune di Ravenna. Il progetto è sostanzialmente un passaggio intermedio rispetto alla destinazio-
STORIA DEL COMPARTO DELLA CASERMA ALIGHIERI Dall’Agenzia del Demanio alla Cassa Depositi e Prestiti, fino all’acquisizione del Comune La proprietà dell'intero comparto della ex Caserma Dante Alighieri fino alla fine del 2017 era dell’Agenzia del Demanio dello Stato, in uso al Ministero della Difesa. L’area comprendeva il settecentesco Collegio dei Nobili. La recente amministrazione ha avviato un dialogo con Demanio e Ministero della Difesa, che ha portato alla firma di un Protocollo (Puvat) già il 30 maggio 2017, d’intesa con Comune e Provincia. Si è attivato cosÏ un percorso per la valorizzazione del comparto, che ha disegnato da un lato il trasferimento a titolo non oneroso di una porzione dell’area dallo Stato al Comune – nell’ambito del cosiddetto federalismo demaniale – dall’altro l’acquisizione da parte di Cassa Depositi e Prestiti della parte pregiata dell’intero comparto, l’Ex Collegio dei Nobili. CosÏ si è proceduto a un frazionamento del bene immobiliare prima in mano all’Agenzia del Demanio Statale in soluzione unica. Il comparto complessivo è pari a 23.000 mq. La parte acquisita dalla Cassa Depositi e Prestiti è di 8.700 mq con una superficie costruita complessiva di 8.200 mq. L'area invece acquisita dal Comune è di 14.247 mq, con superfici costruite di 6.670 mq
ne d’uso finale dell’ex caserma. L’area infatti ha un’altissima potenzialità archeologica ancora da esplorare. I lavori cominceranno fra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Prima di tutto verrà bonificato l’amianto dai tetti. Contemporaneamente saranno rimossi l’asfalto e il cemento che ricoprono interamente l’area e abbattuti gli edifici una volta utilizzati dai militari e privi di valore storico-culturale. Riprendendo alcune suggestioni dall’impianto ottocentesco, fra cui le tracce di alcuni degli stradelli che suddividevano le proprietà , verranno realizzati un parco, giardini e orti, in attesa di un’analisi archeologica approfondita. Come da richiesta della Soprintendenza le mura della caserma verranno conservate. AffinchÊ il luogo sia vissuto e frequentato sono già stati impostati alcuni accordi informali con la Casa circondariale, scuole, associazioni e altre realtà del territorio, per portarvi attività culturali, ricreative e sportive. Siamo molto contenti del risultato ottenuto – ha commentato il sindaco Michele de Pascale – non solo per l’entità del contributo, che è il massimo previsto per il tipo di intervento, ma anche per l’ottima posizione raggiunta, che mette in luce l’efficacia della strategia e la qualità del progetto presentato, frutto del lavoro di squadra di diversi uffici comunali, in primis urbanistica e lavori pubblici, coordinati dalla responsabile della pianificazione strategica del mio staff, l’architetta Mara Roncuzzi. Un’area abbandonata nel cuore della città verrà restituita ai cittadini, trasformata in un luogo verde, vivo e attrattivo, puntando sull’ambiente, la cultura e la socialità . Questo intervento sarà l’innesco di un circolo virtuoso per il recupero e la valorizzazione dell’intero comparto, compresa la parte dell’ex Collegio dei Nobili, oggi di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, da destinare a struttura ricettiva di alta categoria, come indicato nel secondo Poc.
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SPECIALE Rigenerazione e Ristrutturazione
LEGGE URBANISTICA
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INFOPROM
ART E PARQUET HOUSE
BANDO REGIONALE RIGENERAZIONE URBANA: 37 COMUNI AMMESSI A CONTRIBUTI COMPLESSIVI DI 36,5 MILIONI CINQUE LE CITTÀ BENEFICIATE IN PROVINCIA DI RAVENNA
Dieci anni di crescita per l’azienda ravennate che ha realizzato i parquet per Loris Capirossi e Andrea Dovizioso
Scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi, piazze, edifici storici e spazi pubblici. E ancora, recupero di alloggi di proprietà pubblica e social housing. La svolta sul consumo zero di suolo in Emilia-Romagna fa un suo primo importante passo avanti: sono 37 i Comuni e le Unioni ammessi a contributo grazie al bando per la rigenerazione urbana per uno stanziamento complessivo di 36,5 milioni di euro. A partire da capoluoghi come Parma, Bologna, Ravenna, Rimini, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, fino ai Comuni in tutte le altre province, le amministrazioni hanno presentato strategie di riqualificazione ambientale e degli spazi urbani, e di riuso del patrimonio edilizio esistente per città più attraenti, verdi e vivibili, e per comunità attive e coinvolte. Si tratta dei primi interventi conseguenti alla legge urbanistica regionale, approvata a fine 2017. Grazie ai fondi - 30 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione e 6,5 milioni dalla Cassa depositi e prestiti per l’housing sociale - la Regione finanzia piani promossi da Comuni singoli e associati o Unioni di Comuni per migliorare la qualità urbana e sociale dei centri abitati. Ogni progetto avrà un sostegno fino a 2 milioni e mezzo di euro, con un cofinanziamento da parte dei Comuni che porterà a interventi per circa 100 milioni di euro. Ora si apre la fase di concertazione tra Comuni selezionati e Regione che porterà alla firma di un vero e proprio ‘contratto di rigenerazione urbana’, con il dettaglio degli interventi e delle azioni proposte, il piano economico-finanziario e il relativo cronoprogramma di attuazione. Entro il 31 dicembre 2019 i Comuni che si candidano a realizzare gli interventi utilizzando le risorse del Fondo di sviluppo e coesione dovranno avere appaltato i lavori, pena la decadenza dall’assegnazione delle risorse e la revoca di quelle erogate. La legge escludeva opere spot svincolate dal contesto socio-ambientale. Sono stati quindi premiati i Comuni che hanno presentato una progettazione a 360 gradi, grazie a una strategia complessiva di rigenerazione urbana capace di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale, coinvolgimento attivo delle realtà locali. Enti impegnati a privilegiare gli interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente, abbandonando la vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti a discapito delle esigenze di salvaguardia del territorio e del verde extraurbano. L’aspetto innovativo del bando, a cui le amministrazioni hanno risposto, consisteva nel mettere al centro della pianificazione comunale, la rigenerazione come motore di sviluppo del territorio con ricadute ed effetti anche sul tessuto socioeconomico, oltre che urbano, e come strumento cardine per migliorare la qualità e la attrattività dei centri abitati. Per Ravenna i contributi ammontano a 1,5 milioni di euro per il progetto di riqualificazione dell’ex caserma Alighieri (vedi articolo dettagliato nella pagina a fianco), mentre in provincia troviamo Cervia con 700 mila euro per la rigenerazione di Borgo Marina, Conselice con 924 mila euro per la Passeggiata delle Arti, Bagnacavallo 700 mila euro per Centro storico e riqualificazione di alloggi e Faenza con quasi 874 mila euro per la riqualificazione della area della stazione.
Art e Parquet House, l’azienda ravennate specializzata nei trattamenti del legno, ha festeggiato nelle scorse settimane il decennale del suo grande show room in via dei Mestieri, una traversa di via San Vitale al confine fra il territorio di Ravenna e quello di Godo. La sede espositiva, recentemente rinnovata, è stata la base operativa da cui l’azienda guidata da Carlo Rinaldini ha costruito la sua crescita. Oggi Art e Parquet House ha rivenditori in tutta Italia e un secondo punto vendita a Bologna, che verrà ampliato nei prossimi mesi; può vantare una serie di commesse prestigiose anche all’estero (come ad esempio l’arredo della villa di Loris Capirossi a Montecarlo, ma anche Andrea Dovizioso – tanto per citare piloti famosi – è un affezionato cliente); e soprattutto ha un fatturato in costante crescita, con una ripresa assoluta dopo gli anni della crisi internazionale.
Art e Parquet House si occupa di trattamenti e vendita di pavimenti e scale in legno, con prodotti sia nazionali che di importazione. Per quanto riguarda in particolare i parquet, la produzione spazia in ogni ambito: parquet in massello, intarsiati, fonoassorbenti, prefiniti, pavimenti in legno per la cucina e per il bagno. Vastissima è poi la scelta di parquet in legno per esterni, un prodotto che permette numerose personalizzazioni: un vero punto di forza per l’azienda ravennate. Tutti i prodotti commecializzati da Art e Parquet House sono verniciati a mano, a spruzzo, con un sistema di verniciatura naturale e non forzato. «Operiamo in particolare con materiali biocompatibili – sottolinea Rinaldini –: ovvero, in architettura, quei materiali che non provocano irritazioni o infiammazioni, non stimolano l’insorgere di reazioni allergiche e non causano nessuna altra forma di patologia». (nelle foto: Carlo Rinaldini con Loris Capirossi, e uno scorcio dell’esterno della villa del pilota a Montecarlo con il parquet di Art e Parquet House) Per informazioni: tel. 0544 419707 www.arteparquethouse.it
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trazione sia orizzontali che verticali. «L’obiettivo – racconta il titolare Stefano Morelli – è fornire la strumentazione più adatta al tipo di lavoro da effettuare. Troppo spesso, infatti, artigiani, professionisti e aziende si rivolgono direttamente a commercianti, che poi finiscono per vendere loro ciò che hanno in catalogo e non necessariamente il prodotto in regola con la normativa vigente». L’azienda inoltre, negli ultimi sei mesi, si è specializzata nello studio e fornitura di soluzioni diverse dalle classiche linee vita, con sistemi tipo parapetti che seguono determinate normative. Come specificato da Morelli, si tratta di prodotti non sempre facili da reperire ma sempre più richiesti dalle grandi aziende interessate alla sicurezza per rispettare le normative vigenti. «Nella nostra sede di via Dismano 115/b – prosegue Morelli – saremo in grado, a breve, di aprire un campo prove in cui permettere di fare pratica a chi lavora nel settore. Penso in particolare a chi deve
occuparsi di casi particolari e rischiosi, come i lavori in quota, in spazi confinati e con sistemi antincendio. Il campo sarà progettato appositamente con strutture che simulano piattaforme, coperture e spazi confinati, dove verrà effettuata la formazione specifica per i pericoli e i conseguenti soccorsi ai lavoratori in difficoltà». È di quest’anno inoltre la richiesta di una specifica assistenza sul controllo, il collaudo e la revisione degli impianti da parte di alcune grandi società di servizi. «È stata chiesta la nostra consulenza per capire se i sistemi fossero a norma – spiega Morelli –. Il nostro è un servizio a 360 gradi che va dalla gestione burocratica della documentazione alle prove sul campo. Forniamo loro un supporto importante nelle valutazioni del rischio, ad esempio di caduta dall’alto, e ci occupiamo della conseguente progettazione». Per informazioni: Top Rent - tel. 0544 463400 - info@toprent.eu www.toprent.eu
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FONDI REGIONALI ERP
MERCATO IMMOBILIARE IN REGIONE PRIMA BOLOGNA, IN CALO RAVENNA Nei primi nove mesi del 2018, il mercato immobiliare residenziale emiliano-romagnolo registra una crescita degli scambi di abitazioni. Secondo l’elaborazione del Centro Studi di Abitare Co., società attiva nell’ambito dell’intermediazione immobiliare, sui dati forniti dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, da gennaio a settembre le compravendite nel settore residenziale nella regione sono aumentate del +5,8%, raggiungendo in totale 36.433 unità . Un dato che posiziona l’Emilia Romagna al 5° posto in Italia per numerosità e al 6° per tasso di crescita. A livello territoriale, le province che hanno registrato il maggior numero di compravendite sono state, nell’ordine, Bologna (9.629), Modena (5.795), Reggio Emilia (4.033), Parma (3.750), Ravenna (3.154), Ferrara (2.899), ForlÏ Cesena (2.786), Piacenza (2.234) e Rimini (2.154). Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra una crescita in quasi tutte le province, con Reggio Emilia (+18,6%) e Modena (+18,5%) le piÚ dinamiche, davanti di poco a ForlÏ-Cesena (+15,4%). Seguono Ferrara (+9,6%), Bologna (+9,2%), Rimini (+5,8%), Parma (+1,8%), mentre si evidenzia un calo solo a Piacenza (–0,5%) e a Ravenna (-0,9%). Sul fronte dei prezzi tra le città capoluogo di provincia, Bologna è la piÚ cara, con prezzi che si attestano sui 3.100 euro al mq (+1,8% sul 2017), seguita da Rimini con 2.500 euro (+1,4%), Parma con 1.900 euro (-0,4%), Modena con 1.800 euro (+1,2%), Ravenna con 1.700 euro (–1,3%), ForlÏ-Cesena con 1.600 euro (+1,1%), Reggio Emilia e Piacenza con 1.400 (rispettivamente –1,4% e –1,9%, il calo piÚ alto in regione), infine Ferrara con 1.350 (+0,6%).
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PRIMA TRANCHE DA 4 MILIONI PER LE CASE POPOLARI; OTTO ALLOGI RECUPERATI A FAENZA
Altre case rimesse a nuovo, piĂš accoglienti ma anche piĂš efficienti dal punto di vista energetico. In Emilia-Romagna altri 259 alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) verranno ristrutturati attraverso nuovi fondi stanziati dalla Regione per il programma di recupero delle case popolari. L’ultima assegnazione, approvata dalla Giunta regionale è di circa 4 milioni di euro. Risorse destinate ai Comuni di Ferrara, ForlĂŹ, Mirandola (Mo), Fidenza (Pr), Faenza (Ra) e Reggio Emilia, che consentiranno di realizzare interventi di recupero attraverso opere di manutenzione e ristrutturazione, fino a un massimo di 50.000 euro di spesa per alloggio. I quattro milioni rappresentano la prima tranche di un pacchetto complessivo da 21,8 milioni di euro che verranno assegnati, nell’arco di piĂš anni, alla Regione dallo Stato. Risorse che permettono – e permetteranno – di finanziare quasi completamente la graduatoria di riserva del Piano casa regionale (la cosiddetta “Linea Bâ€?), inizialmente non coperta dai fondi a disposizione: un patrimonio immobiliare che supera i 1400 alloggi. Nello specifico, con questa prima tranche vengono finanziati interventi di ristrutturazione e miglioramento su 4 alloggi a Ferrara, 50 a ForlĂŹ, 4 a Mirandola, 33 a Fidenza, 8 a Faenza e 160 a Reggio Emilia. Una volta terminati i lavori, le case saranno messi a disposizione dei cittadini che ne hanno diritto secondo le graduatorie comunali.
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