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FREEPRESS n.753

25-31 GENNAIO 2018 www.adiura.com CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495

PSICOLOGIA QUOTIDIANA Dai servizi pubblici per la patologia mentale ai progetti diffusi per il benessere

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INTRO / 3 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 Che brutta storiaccia l’autocostruzione di Filetto di Andrea Alberizia

Che brutta storiaccia quella dell’autocostruzione a Filetto. Tanto brutta nel suo recente epilogo quanto entusiasmante nelle sue premesse di undici anni fa. Doveva essere una delle tre sperimentazioni ravennati, tra i primi casi in Italia, di un progetto che aveva un sapore buono: 14 famiglie, selezionate con un bando comunale tenendo conto anche di facilitare l’integrazione italiani-stranieri, avrebbero partecipato alla realizzazione delle due palazzine per le loro case prestando manodopera in un cantiere coordinato da professionisti. Tre nobili scopi nel progetto: fornendo manodopera si riduceva il costo di acquisto, lavorando tutti insieme in cantiere si facilitava lo spirito di gruppo tra futuri vicini di casa, imparare qualche rudimento di carpenteria poteva pur sempre tornare utile. Un quadretto talmente positivo e innovativo che il Comune di Ravenna, coinvolto in prima persona, finì pure sulle televisioni nazionali. Vennero le Iene sui cantieri (Piangipane e Savarna gli altri due) e a posare la prima pietra c’era anche qualcuno con la fascia tricolore. Se il Comune fa un bando e sigla un protocollo con una società che rientra nella galassia di una Ong con progetti in giro per il mondo, avrebbero potuto esserci condizioni più tranquillizzanti per i cittadini che avevano aderito? E invece le quattordici famiglie – riunite in una società cooperativa che accese un mutuo con Banca Etica per pagare materiali e progettazione – da questa storia ci hanno solo rimesso e non risulta che abbiano ricevuto nemmeno le scuse.

Perché a un certo punto i lavori cominciarono a rallentare per problemi della società edilizia, Banca Etica erogava i pagamenti ma l’avanzamento non sempre risultava perfettamente parallelo e le erbacce crescevano alte. Venne naturale bussare al portone del municipio: in fin dei conti se il Comune aveva coordinato il bando e aveva gonfiato il petto in tv perché stava facendo una cosa di sinistra, non si sarebbe potuto tirare indietro di fronte al cul del sac delle 14 famiglie. E invece.

Ben presto la vicenda si infilò nel più classico dei pasticci all’italiana: rimpalli di responsabilità, società con lo stesso nome e stessi manager che raccontavano di essere solo omonime e tutto il resto del repertorio. Con una spiacevole sensazione: nella cinica contabilità del potere costituito 14 famiglie, la metà delle quali pure straniere, erano troppo poche e troppo sfigate per rappresentare un problema da risolvere davvero. Addirittura si è arrivati al paradosso, giustificato come atto dovuto da Palazzo Merlato, di una causa intentata dal Comune contro gli autocostruttori. Oggi le due palazzine sono state completate: ci hanno messo soldi il Comune, la Regione e Acer per farne case popolari da assegnare. Quindi alla fine la pezza è un milione di euro di soldi pubblici. Gli autocostruttori avrebbero un diritto di prelazione per l’acquisto: 150mila euro per una casa invece degli 85mila di undici anni fa. Con buona pace delle ore lavorate. Qualcosa non torna.

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VERSO IL VOTO TRA I REPUBBLICANI RAVENNATI VOLANO GLI STRACCI

ECONOMIA OIL&GAS IN CRISI: LA COMART PREPARA 64 LICENZIAMENTI

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COPERTINA SALUTE MENTALE TRA PUBBLICO E PRIVATO

INTERVISTA LINO MUSELLA E LA “SUA” GOMORRA

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SPORT COACH RICCI RICORDA IL TRIPLETE CON IL MESSAGGERO

DANZA A LUGO E FAENZA VA IN SCENA IL CONTEMPORANEO

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ARTE L’OMAGGIO A DOSI, DUE ANNI DOPO LA MORTE

GUSTO VERDURE INVERNALI: I BROCCOLI, SEGRETI E RICETTE

da pagina

35 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 753

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica).

Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini.

Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE

La redazione risponde

“Country Death Songs” (Bagnacavallo) di Adriano Zanni

SERVONO INFRASTRUTTURE PER IL CICLO-TURISMO Leggo, sulla stampa locale, che i turisti visitano i monumenti a Ravenna, ma non rimangono ad alloggiare. [...] Occorrerebbe dare ai visitatori maggiori stimoli e occasioni per restare. La Fiab Ravenna (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ritiene che questi stimoli possano derivare dal ciclo-escursionismo. Ravenna ha un patrimonio ambientale, storico, gastronomico eccezionale, che stupisce tutti i ciclo visitatori di Ravenna che Fiab ha accompagnato negli anni per pinete, argini, pialasse e valli alla scoperta dell’avifauna e dei cavalli selvatici della Pineta di San Vitale.

Purtroppo per promuovere questo tipo di visitatori occorrono pubblicità mirata e infrastrutture. [...] La Fiab, allo scopo di far meglio conoscere le potenzialità “ciclabili” dei Comuni d'Italia sta promuovendo e proponendo (anche al Comune di Ravenna) il riconoscimento “Co mune Ciclabile“ che analogamente alle varie bandiere o loghi di altre associazioni per il mare e la vivibilità, siamo certi che potrebbe spingere i potenziali turisti Italiani ed esteri alla visita e alla permanenza.

Per quanto riguarda le infrastrutture, da tempo, la Fiab di Ravenna ha regalato alle Amministrazioni che si sono succedute, idee e progetti per la realizzazione di itinerari sui fiumi, verso la Pineta di San Vitale e Punte Alberete (gioiello naturalistico e ultimo esempio in Romagna della nativa Pianura Padana, irrag-

giungibile se non in auto), la Pialassa Baiona e l'imbarco dei Crocieristi e collabora intensamente con Provincia e Regione per la programmazione della rete ciclistica Romagnola. Purtroppo nonostante l’apprezzamento di tutte le forze politiche e il sostegno di oltre 800 fime di cittadini non è ancora stato realizzato nulla. Senza infra-

strutture [...] non si va da nessuna parte sia per i cittadini che per il turismo intelligente e destagionalizzato. Fiab nonostante tutto continua a crederci e in giugno organizzerà a Ravenna il raduno nazionale con 500 ciclisti da tutta Italia [...].

Andrea Navacchia, socio Fiab Ravenna

DENTALCOOP RAVENNA

Professionalità, qualità del servizio e innovazione per la salute dentale Il gruppo, punto di riferimento a livello nazionale, conta 74 centri in tutta Italia. L’ultima clinica inaugurata è a Ravenna in via Volta 2, dove offre le tecniche mediche più innovative e la migliore assistenza ai pazienti di ogni età a prezzi competitivi e con piani tariffari dedicati L’azienda, nata 13 anni fa ed in continua espansione, conta (con l’ultima clinica inaugurata a Ravenna) 74 centri in tutta Italia, di cui 8 solo in Emila Romagna. Oltre ai servizi di Odontoiatria, Ortodonzia, Chirurgia Orale, Implantologia, Pedodonzia, Protesi, Dentalcoop è da sempre in prima linea in termini di prevenzione con il programma Carie Zero, un progetto di educazione alla salute dentale rivolto ai bambini dai 3 ai 13 anni che consente, in un’atmosfera divertente e spensierata, di raccogliere istruzioni base di igiene orale, programmare visite regolari e stabilire terapie preventive personalizzate.

Invece nell’ambito dell’implantologia, Dentalcoop è specialista negli interventi di protesi a carico immediato, che permettono di sostituire i denti delle arcate dentarie in poco tempo. La protesi viene avvitata agli impianti osteointegrati che vengono inseriti nei mascellari del paziente dopo uno studio preliminare del caso clinico con l’ausilio dell’esame tac. Prima viene allestita la protesi avvitata provvisoria e dopo qualche mese viene preparata, tramite impronte apposite, la protesi avvitata di lunga durata. Dal momento dell’inserimento degli impianti osteointegrati alla consegna della protesi avvitata provvisoria possono passare dalle 12 alle 72 ore a seconda della complessità del caso clinico .

Il signor Navacchia rispolvera uno dei classici temi che a parole pare essere molto caro alla nostra Amministrazione, ma che alla prova dei fatti resta più che altro sulla carta.

Esemplare è il caso, citato anche nella lettera, di Punte Alberete, per cui si aspetta da anni un bando per la sua valorizzazione, promesso in tempi brevi anche dall’assessore pochi mesi

fa alla nostra redazione nell’ambito di un approfondimento sul tema. Stando poi ad altri colloqui a cui abbiamo partecipato, pare comunque che sul tema del turismo “ciclabile” il Comune di Ravenna abbia in cantiere un progetto concreto di “area vasta” che potrebbe almeno in parte risolvere i problemi infrastrutturali di cui parla la Fiab.

Che sia la volta buona, finalmente?

INFOPROM Dentalcoop è in grado quindi di offrire la migliore assistenza ai pazienti di ogni età, sulla base delle loro esigenze e problematiche. Per questo ha creato la speciale Dentalcard, una tessera nominale riservata all’intero nucleo familiare che prevede uno sconto del 5 per cento sulle tariffe della clinica e altri vantaggi esclusivi.

Obiettivo di Dentalcoop è da sempre la piena soddisfazione del cliente, che viene accolto in un ambiente rilassato ed armonioso, assistito con competenza e professionalità dallo staff medico e amministrativo per un’esperienza motivante e appagante.

La clinica, inoltre, lavora con le più avanzate apparecchiature mediche e con materiali all’avanguardia, biocompatibili e certificati, offrendo le tecniche mediche più innovative a prezzi competitivi e con piani tariffari dedicati.

Dentalcoop Ravenna via Alessandro Volta 2 - Ravenna tel. 0544 404270 Direttore Sanitario: Dott. Mauro Aquilini iscritto all’Albo degli Odontoiatri di Brescia n. 434

PUNTI DI VISTA / 5 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Dal maiale Claretta alla donna nuda in piazza di Moldenke

Le principali notizie da Ravenna e dintorni di queste prime settimane dell’anno, in ordine di pathos crescente.

- «Eni rimanga a Ravenna, ma non per estrarre altro gas» (panico in Eni che sta pagando straordinari a tutti i suoi dipendenti per trovare alternative e poter così rispettare questo ultimatum di Legambiente Ravenna).

- Apre un supermercato al posto dell’ex concessionaria Francia (perché in effetti la zona era scoperta, tra supermercati già esistenti e progetti futuri).

- Non ci sono candidati di Ravenna del Movimento 5 Stelle (pare che a questo giro non siano bastati i parenti, per finire tra i più votati).

- Si è presentato anche qui in vista delle elezioni “Potere al Popolo”, con pugno chiuso e obiettivo 3 percento dei voti (alla fiera del vintage dell’Almagià?).

- Il ravennate Federico Marchetti incassa 200 milioni in una botta vendendo il 5% del capitale del suo gruppo (in città sono aperte le prenotazioni per leccargli il culo).

- «Senti, merda, se non capisci l’ironia impiccati» (Gianluca Pini si è voluto congedare nel migliore dei modi da parlamentare, sul web, con un tifoso del Napoli che gli aveva appena dato della merda cagata da Bossi, per uno dei momenti da ricordare della sua legislatura).

- Una donna si è spogliata completamente in mezzo alla piazza della stazione di Ravenna (provocando diverse cose: nessuno per pochi minuti si è lamentato dei ritardi dei treni; tutti hanno postato sui social network la foto; tutti hanno insultato chi ha postato la foto; qualcuno ha cercato di coprirle le parti intime con un pennarello come è successo davvero alla Beatrice in mosaico nell’ex palazzo dell’anagrafe; il tutto mentre un artista espone un albero di Natale addobbato con dei cazzi.

E poi dite che a Ravenna non succede mai nulla?).

- Un chihuahua è stato aggredito da un pitbull (caso strano a Lido Adriano, sicuramente era un pitbull extracomunitario).

- Un topo è stato avvistato in una scuola materna del Comune di Ravenna (su TripAdvisor sono fioccate le recensioni negative).

- «Un maiale femmina di nome Claretta Petacci» (e tutti a insultare Gene Gnocchi senza neppure aver visto il video in cui non se la prendeva certo con la Petacci).

- (E infine per la gioia di tutti noi:) Lugo, autovelox messo fuori uso a fucilate (idolo).

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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

ELEZIONI/M5S

L’unica ravennate candidata al Parlamento con i grillini è una commessa di Faenza Francesca Savelli, 29 anni, vicina al Movimento dal 2015: «Comunque vada sarà un successo». L’ex capogruppo Vandini escluso dalle primarie Né Pietro Vandini, né Fabrizio Martelli. Ma nemmeno Cinzia Pasi e Roberta Babini. Il Movimento 5 Stelle della città di Ravenna non sarà presente con nessun esponente alle elezioni Politiche 2018. In totale erano 24 le persone della provincia di Ravenna ammesse alle primarie grilline: il 16 e 17 gennaio gli iscritti certificati all’M5s hanno potuto esprimere online le proprie preferenze per scegliere chi inserire in lista.

E l’unica dei 24 che ha conquistato voti a sufficienza per finire in lista è Francesca Savelli, esponente faentina dei grillini, inserita nel collegio plurinominale Emilia-Romagna 01 al terzo posto. Lo stesso collegio di Giulia Sarti, parlamentare riminese uscente e “blindata” come prima in lista. Subito dopo la notizia, la 29enne attivista faentina (che lavora in un negozio al centro commerciale La Filanda) ha postato sui social network una foto del gruppo che l’ha sostenuta e commenta: «Grazie a chi ha creduto in me. Comunque vada sarà un successo. Sarà una bellissima campagna elettorale». Savelli si è avvicinata al Movimento dal 2015 e nella sua presentazione dice di essere pronta a «portare avanti il lavoro fatto dai nostri portavoce negli ultimi cinque anni», Come detto, invece, resta a bocca asciutta il capoluogo.

Dopo l'esperienza delle amministrative del 2016, in cui i vertici nazionali del Movimento avevano tolto il simbolo alla candidata Michela Guerra scelta dal meet up locale, di fatto i Cinque Stelle sono spariti dal panorama politico locale. Cambierà, la lista civica con cui Guerra si è poi presentata eleggendo tre consiglieri, è soltanto di ispirazione grillina e non può parlare a nome del Movimento.

Nell'ultimo anno e mezzo è peraltro continuata la frattu-

ra tra gli storici esponenti Vandini, ex capogruppo in Consiglio, e Francesca Santarella, al suo fianco per tutta la consiliatura a Palazzo Merlato. Una divisione che si è fatta ancora sentire perché Vandini non è stato ammesso alle parlamentarie, così come Martelli, a lui vicino. Erano state ammesse invece Roberta Pasi e Cinzia Babini, che nel 2011 si erano presentate con una lista civica alle elezioni provinciali. Per loro, evidentemente, i voti non sono bastati.

Alessandro Montanari

ELEZIONI/LEU Due incontri il 26 gennaio: ospite Muroni, coordinatrice della campagna La lista politica Liberi e Uguali, che unisce la sinistra e altre forze progressiste, promuove due iniziative nella provincia di Ravenna per il 26 gennaio. Alle 18 all'Hotel Cube di Fornace Zarattini sarà presente Rossella Muroni, coordinatrice nazionale della campagna elettorale di Leu e già presidente di Legambiente, per l’incontro “Ambiente e Lavoro: riconversione ecologica e cambiamento sociale“.

Alle 20 a Lugo al centro sociale Il Tondo, incontro conviviale con Vasco Errani, Andrea Maestri, Giovanni Paglia, Rossella Muroni. Cena con menù a 20 euro, prenotazione necessaria al 389 8808973.

ELEZIONI/PRI

L’ACCORDO CON VERDINI PIACE SOLO ALLA MINORANZA: SCONTRO APERTO NELL’EDERA Nemmeno le elezioni politiche e il ritrovato simbolo dell’Edera, che mancava dal 1996, nelle liste che parteciperanno alle consultazioni del 4 marzo dà pace al Pri ravennate. Continua infatti la faida interna tra la maggioranza (guidata dal vicesindaco Eugenio Fusignani e dal segretario comunale Stefano Ravaglia) e la minoranza rappresentata da diversi storici esponenti repubblicani radunati attorno all’ex segretario provinciale Paolo Gambi. Dopo le scintille del congresso comunale oggetto del contendere questa volta è l’accordo che il Partito Repubblicano ha fatto a livello nzionale con Ala, di Denis Verdini.

Lo schema è lo stesso che aveva portato alla strana alleanza tra il Centro Democratico di Bruno Tabacci (presenti in Parlamento) e la lista “Più Europa” di Emma Bonino. Non si tratta di una classica alleanza ma di un apparentamento che permette ai partiti fuori dal Parlamento (come i Repubblicani o il movimento della Bonino) di presentarsi alle elezioni con il proprio simbolo senza raccogliere le 25mila firme necessarie. In sintesi: Verdini ha cambiato il nome del proprio gruppo in Senato in Ala-Pri. In questo modo i repubblicani potranno presentarsi alle elezioni col proprio simbolo. La cosa non è andata giù alla maggioranza ravennate. In particolare Fusignani ha criticato duramente la scelta, venendo anche bacchettato da Roma e dal segretario nazionale del partito Corrado de Rinaldis Saponaro.

Gambi invita la maggioranza a svolgere regolarmente la campagna elettorale: «Il Pri ravennate ha un ruolo storico e deve confermare la sua generosità. In ogni caso, anche se il direttivo provinciale dovesse decidere diversamente, questa partita è gestita dal regionale e noi della minoranza porteremo avanti comunque la campagna elettorale». E puntualmente, come era facile aspettarsi, nella serata del 23 gennaio le direzioni congiunte e la consulta dei segretari del Pri Ravenna hanno approvato a maggioranza il documento presentato da Fusignani e Ravaglia in cui si legge, testualmente: «le direzioni ravennati non ritengono politicamente opportuno designare candidati ravennati da inserire nelle liste di Camera e Senato e invitano i segretari a non far parte del comitato elettorale», mentre la minoranza ha votato un documento in cui si volevano «impegnare gli organismi direttivi ed esecutivi, nonché tutte le Sezioni del Pri della Provincia di Ravenna a sostenere le liste ed i candidati dell’Edera alle prossime elezioni politiche del 4 marzo; demandano agli esecutivi ad organizzazione le iniziative per la campagna elettorale». Insomma, dentro l’edera la frattura sembra lungi dal ricomporsi.

ECONOMIA / 7 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

OIL&GAS

Crisi senza uscita: Comart licenzia tutti i 64 lavoratori e va verso un concordato in liquidazione Trattative sindacali con i vertici dell’azienda del gruppo Tozzi, fissato un incontro con i commissari giudiziali: «Situazione compromessa» La Comart, azienda del settore oli&gas del gruppo Tozzi di Mezzano, ha confermato ai sindacati che a breve depositerà un’istanza al tribunale di Ravenna per l’apertura della procedura di licenziamento collettivo: il provvedimento riguarderà la totalità dei dipendenti, 58 lavoratori a tempo indeterminato e 6 lavoratori con contratto a tempo determinato. Lo si apprende da una nota firmata il 17 gennaio dalle sigle Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil all’indomani di un incontro con i vertici aziendali per un confronto sulla difficile situazione già emersa nelle ultime settimane.

«Di fronte a una prospettiva così drammatica per i lavoratori e le loro famiglie – spiegano i rappresentanti dei sindacati di categoria – abbiamo chiesto all’azienda di aprire un confronto per capire le modalità e le condizioni con le quali la Comart intenda procedere. A questo scopo abbiamo anche fissato un incontro con i commissari giudiziari. La situazione aziendale appare pesantemente compromessa e, con ogni probabilità, porterà a una soluzione di un concordato in liquidazione; per questo motivo i sindacati si stanno mobilitando attraverso una trattativa che garantisca ai lavoratori le condizioni migliori per fare fronte allo stato delle cose.

Il 25 gennaio si terrà un’assemblea con i dipendenti nella quale concorderemo tutti i passaggi necessari».

DATI

CRESCE L’EXPORT PROVINCIALE: IN UN ANNO 337 MILIONI IN PIÙ La Germania da sola assorbe il 13,9% delle merci che escono dai confini Nei primi nove mesi del 2017 le esportazioni della provincia di Ravenna si attestano a 3.008,8 milioni di euro con un incremento di 337,1 milioni rispetto allo stesso periodo del 2016, pari al +12,6 percento in termini relativi.

La forte crescita di questi mesi conferma la tendenza espansiva emersa a partire dalla metà del 2016. Anche a livello regionale e nazionale il 2017 vede un incremento delle vendite all’estero, del 5,8 percento per l’Emilia-Romagna, del 7,3 percento per l’Italia.

Nel periodo considerato, con lo 0,91 percento dell’export nazionale, Ravenna occupa il 37esimo posto nella graduatoria nazionale delle province esportatrici, guadagnando sei posizioni rispetto alla media del 2016.

Nel periodo gennaio-settembre 2017 sono cresciute soprattutto le esportazioni provinciali dirette verso il Medio Oriente (+38,4 percento). Al contrario continua la flessione delle esportazioni dirette verso l’Asia centrale (-10,4 percento).

L’Unione Europea rappresenta il principale mercato di riferimento con una quota dell’export provinciale che nei primi nove mesi del 2017 ha raggiunto il 68,7 percento. La Germania rimane il paese più importante per le imprese ravennati, assorbendo da solo il 13,9 percento delle esportazioni provinciali. All’opposto solo il Regno Unito registra una variazione negativa di 42,9 milioni (pari al -24,6 percento).

A determinare la ripresa dell’export ravennate nel periodo considerato rispetto all’anno precedente, hanno contribuito prevalentemente il settore dei prodotti in metallo (+118,5 milioni, pari al +29,8 percento), quello dei prodotti chimici (+83,9 mln, +15,4%) e delle apparecchiature elettriche (+64,1 mln, +35,5%).

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2016 Dati Caf Cisl: i lavoratori dipendenti e i pensionati ravennati sono i più ricchi in Romagna

L’APPUNTAMENTO Non è lavoro è sfruttamento: Marta Fana alla Feltrinelli con la Cgil per parlare di precari

I redditi 2016 dei lavoratori dipendenti e dei pensionati ravennati sono quelli che in Romagna hanno conosciuto la riduzione più incisiva ma restano i più alti nel confronto tra le tre province. È questa l’estrema sintesi di uno studio realizzato dal sindacato Cisl su un campione di oltre 53mila dichiarazioni presentate ai Caf. In provincia di Ravenna un dipendente ha un reddito medio di 22.268 euro con una riduzione di 372 euro rispetto all’anno precedente. A Forlì-Cesena la cifra è 22.124 e a Rimini 20.587. Il pensionato ravennate arriva invece a 22.256 euro (riduzione di 242) e i vicini di casa si fermano a 20.773 a Forlì-Cesena e 19.410 a Rimini.

Mercoledì 31gennaio, alle 18, alla libreria Feltrinelli, in via Diaz 14 a Ravenna, ci sarà la tappa ravennate per la presentazione del libro di Marta Fana, Non è lavoro, è sfruttamento edito da Laterza nella collana Tempi Nuovi. La giovane economista, ormai presenza frequente anche in tv, affronta nel volume il tema della precarizzazione del lavoro intrecciando storie e testimonianze di lavoratori con una lettura macroeconomica del fenomeno, con uno sguardo militante. Il focus del libro, interessante per chiunque voglia riflettere sulle dinamiche che hanno cambiato il mercato e il mondo del lavoro negli ultimi vent’anni, è incentrato anche sulla narrazione che secondo Fana ha spostato i termini, nascondendo quello che di fatto è stato un progetto di polverizzazione e impoverimento delle classe lavoratrici scaricato sui singoli e sulla collettività. Interessante il ragionamento intorno alla scuola, a cui le aziende avrebbero delegato il compito di sfornare lavoratori già pronti in modo da risparmiare all’impresa i costi della formazione (a cui si collega naturalmente il tema dell’alternanza scuola-lavoro e), il ragionamento su come quella che doveva essere sharing econonomy e la cosiddetta gig economy (quella dei lavoretti) sia ben presto diventata uno strumento per privare una fascia di lavoratori dei minimi diritti, la narrazione sui presunti vantaggi della flessibilità che, con l’arrivo della crisi, hanno reso tanti lavoratori più esposti. Tra i settori che ha preso in considerazione in particolare quello della logistica, paradigmatico delle tendenze moderne. Questioni cruciali anche per questa campagna elettorale. L’evento è organizzato dalla Cgil e con l’autrice ne parleranno Federica Angelini, giornalista di R&D, e Ada Assirelli, segretaria generale del Nidil Cgil Ravenna.

BANCHE

PATUELLI CONFERMATO PRESIDENTE DELL’ABI Il ravennate Antonio Patuelli, presidente del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna, è stato confermato alla presidenza del l’associazione bancaria italiana (Abi) per il biennio 2018-2020. Il comitato esecutivo ha ap provato la proposta di affidare a Patuelli un terzo mandato mo dificando lo statuto per consentire altri due anni di pre sidenza. La proposta di Patuelli è stata votata all’unanimità per acclamazione.

10/ PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

L’INTERVISTA

Disagio psichico: le risposte del servizio pubblico

Il dottore Roberto Zanfini, direttore emergenza urgenza psichiatrica ambito territoriale di Ravenna

Roberto Zanfini parla del ruolo, delle attività e dei numeri del Dipartimento di salute mentale nel ravennate di Federica Angelini

Questione cruciale che riguarda sempre più persone, la salute mentale è stata identificata anche dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità come una delle sfide cruciali del nostro tempo, con il numero di persone affette da depressione in costante crescita. Da tempo, tuttavia, i famigliari delle persone che soffrono di patologie mentali lamentano una carenza da parte dell’Ausl che deve far fronte a una richiesta sempre maggiore di prestazioni. Abbiamo allora rivolto alcune domande a Roberto Zanfini, direttore emergenza urgenza psichiatrica ambito territoriale di Ravenna.

Quante persone sono seguite dal Dipartimento di salute mentale?

«Il numero delle persone che si rivolgono ai Centri di salute mentali che afferiscono al Dipartimento (vedi box) varia di anno in anno attestandosi tra le 5.500 e le 6.500. Una parte di queste prosegue i trattamenti per diverso tempo e ha interventi complessi e integrati non solo multiprofessionali (trattamenti che prevedono l’intervento di più figure professionali) ma anche di più servizi. I trattamenti non sono solo quelli farmacologici, ma anche quelli psicologici e psicosociali. L’obiettivo del trattamento è quello della guarigione della persona, dove per guarigione si intende non solo quella sintomatologica ma anche quella funzionale, ossia il recupero delle abilità ottenuta attraverso interventi riabilitativi e personali, cioé il raggiumento di un grado di soddisfazione rispetto alla propria esistenza. Per il raggiungimento di tali obiettivi è necessaria la motivazione della persona e il coinvolgimento dei familairi, di altri servi-

zi, dell’associazionismo e di settori economici per il lavoro. In altre parole ogni persona ha un piano di trattamento individuale che prevede il coinvolgimento oltre che di altre persone anche di altri servizi e istituzioni che non sono solo sanitari. Per questo il Dipartimento, a partire dal 2017 ha puntato molto su un metodo di lavoro che mette in pratica i principi sovraesposti, denominato Budget di Salute. E l’ambito territoriale di Ravenna è stato scelto come territorio di sperimentazione. I trattamenti in base alla loro intensità possono essere anche territoriali e riguardare gli ambienti di vita della persona, eseguiti in appartamenti supportati, in semiresidenze e in residenze. Talvolta avvengono in regime di ricovero. Il Spdc di Ravenna esegue oltre 700 ricoveri all’anno e per quasi il 90% si tratta di ricoveri volontari.

Un risultato degno di nota è stato quello di aver raggiunto la capacità di gestire le situazioni di crisi senza ricorrere alla contenzione meccanica di cui l’ultima risale all’agosto del 2016».

Quali le patologie più frequenti e quali quelle in maggiore aumento?

«Rispetto ai disturbi trattati quelli prevalenti sono i disturbi dello spettro schizofrenico, quelli dell’umore e i disturbi di personalità. I trattamenti non vengono però forniti solo in base alla diagnosi ma principalmente in base ai bisogni della persona al fine del raggiungimento degli obiettivi di guarigione. Negli ultimi anni si è osservato un incre-

«A breve ci sarà un nuovo concorso per psichiatri che si spera possa sanare criticità»

mento dei disturbi di personalità e dell’associazione tra abuso di sostanze e disturbo mentale».

L’Oms nel 2017 ha diramato cifre impressionanti sulla depressione che sembra essere in rapido aumento e provocare problemi su più fronti. Quali sono i numeri in provincia di Ravenna?

«I disturbi dell’umore, in generale, risultano in incremento. Ma non tutti gli studiosi sono concordi sul ritenere questo fenomeno come reale. Molti pensano che tale situazione non sia reale ma che rappresenti l’espressione del fatto che i criteri per eseguire la diagnosi di un disturbo dell’umore siano stati ampliati. E che quindi siano attualmente diagnosticate come malattia situazioni che prima non erano considerate tali, bensì esperienze sì dolorose, ma fisiologiche. È comunque vero che in questi ultimi anni i disturbi psichici che giungono all’osservazione sono diversi e talvolta completamente nuovi. Sono ormai rarissime le condizioni di tipo catatonico come pure quelle di tipo isterico e vi è anche una netta riduzione dei disturbi di tipo schizofrenico che oltretutto non si manifestano più con gravi destrutturazioni psichiche come lo stereotipo culturale descrive. La modificazione della manifestazione dei disturbi psichici nel corso del tempo è un fenomeno che è stato sempre conosciuto e denominato “effetto patoplastico”».

Nel luglio scorso l’associazione di famigliari di malati psichici adulti denunciavano forti carenze mediche: 25 medici sui 34 del passato per mancate sostituzioni. Qual è la situazione a oggi?

«Premessa fondamentale: il numero dei medici per 100 mila abitanti presenti a Ravenna non è diverso da quello di altri ambiti territoriali. Dopodichè il problema del reperimento degli psichiatri è un problema con il quale ci si dovrà confrontare sempre di più come già avviene da diversi anni in altri paesi. Un dato: quando La mappa io mi sono specializzato a Bolodel Dsm gna si diplomavano 20 psichiatri all’anno e adesso 6. E Il Dipartimento di Salute Mencomunque l’Ausl Romagna ha tale ha una dimensione azienmesso in campo tutto quello dale e nell’ambito territoriale che era in suo potere per poter di Ravenna vi afferiscono le sanare la situazione, ma diverUnità Operative complesse, se persone hanno rifiutato l’ofCentro di Salute Mentale (Csm) ferta di lavoro tra cui anche dei di Ravenna (composto dai Centempi indeterminati. A breve tri di Ravenna, Faenza e Lugo), vi sarà un altro concorso e si le Dipendenze Patologiche spera che con questo si possa (composte dai centri di Ravensanare criticità». na, Faenza e Lugo) e l’EmerEsiste un rischio burn genza Urgenza Psichiatrica a out, di stress professionale, cui afferisce il Servizio Psichiaper gli operatori del settotrio di Diagnosi e Cura (Spdc) re? di Ravenna che serve tutta la «In qualsiasi attività lavoraprovincia. tiva è presente il rischio di burn out. Questo però è particolar-

PRIMO PIANO / 11 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

Sono i ricoveri che si effettuano in provincia per patologie psichiatriche

700

La sede inaugurata nel 2015 del Dipartimento di salute mentale in via Missiroli a Ravenna, un edificio ecosostenibile

mente vero in alcune professioni e in alcuni contesti lavorativi. Il burn out è comunque un fenomeno complesso e sono previsiti dei percorsi aziendali di supporto agli operatori».

Per quello che invece è il disagio psichico più diffuso e meno invalidante, se cè un settore in cui il privato sopperisce alle esigenze è proprio quello del disagio psicologico. Perché? Se una persona pensa di essere per esempio depressa o soffre di ansia o attacchi di panico a chi deve rivolgersi? Come viene accolta e trattata dal servizio pubblico?

«Il servizio pubblico è tenuto a erogare le prestazioni previste dai Lea, i livelli essenziali di assistenza definiti dal Ministero per la Salute. La disabilità che il disturbo provoca non è tanto dovuta alla diagnosi ma alla disfunzioni e alle menomazioni che questo

provoca. Per cui vi possono essere diagnosi “minori” con alta compromissione del funzionamento e diagnosi “minori” con bassa compromissione del funzionamento. In altre parole non “una diagnosi un tipo di problema” ma “una persona un tipo di problema”. Oltre a un accesso ai servizi attraverso le vie ordinarie come il Cup e il Pronto Soccorso sono previsti accessi facilitati ed è per questo che vi è una forte integrazione con le case della salute».

Sappiamo quante persone fanno uso di psicofarmaci in provincia?

«A livello nazionale gli psicofarmaci sono tra le classi di farmaci tra le più prescritte, in particolare gli antidepressivi e le benzodiazepine. Gli psichiatri non sono però gli unici prescrittori essendo gli psicofarmaci prescritti anche da altri medici».

«Il numero di suicidi tra i pazienti che trattiamo è costante, sono poche unità all’anno»

Il numero medio di persone seguite ogni anno dai servizi di salute mentale in provincia

6.000

Il pubblico collabora a progetti specifici di prevenzione nelle scuole, nei luoghi di lavoro?

«La prevenzione primaria in psichiatria è difficile perché non si conoscono le cause dei disturbi psichici che sono comunque, come per tutte le malattie, multifattoriali e non solo biologiche. Ci sono progetti di collaborazione con le scuole e con i Consultori volta a individuare quelle forme di disagio definite come stati mentali a rischio che rapppresentano quelle condizioni di maggior probabilità di manifestare nel corso del tempo un disturbo psichico. La fascia di età interessata è quella adolescenziale».

Esistono dati precisi sui suicidi negli ultimi anni? È una tendenza in crescita?

«L’Istat pubblica annualmente i dati nazionali sui suicidi. Il numero delle persone in trattamento al Csm che si suicida è tendenzialmente costante nel corso del tempo e si tratta, fortunatamente, di poche unità all’anno».

LA BUONA NOTIZIA Dal Comune 12mila euro per corsi di cucina, vela, arti marziali e yoga: le associazioni ringraziano

LA POLITICA La denuncia di “Porte aperte” sull’inadeguatezza dei servizi Ausl finiscono in consiglio comunale

“Sogni gratuiti” è il titolo di un sondaggio promosso dalle associazioni che operano nel campo della salute mentale (Porte Aperte, Ama la Vita, Oltre il Giardino, Il cerchio e l’albero, Armonia 2000) in collaborazione con il Csm di Ravenna con l’obiettivo di stimolare e verificare l’interesse e la volontà degli utenti dei servizi a partecipare a vari tipi di attività gratuite ricreative, culturali e sportive. «Queste persone – spiegano dalle associazioni – soffrendo di disturbi mentali, e quindi anche di difficoltà di socializzazione e integrazione sociale, hanno progressivamente smesso di praticare attività che sviluppavano i loro interessi, le loro passioni, la loro creatività. A questo si aggiunga la difficoltà economica (la pensione di invalidità per queste persone si aggira sui 280 euro al mese)».

E così, con il sostegno di Rosa Giovanna Piaia (ex assessore e successivamente operatrice nel Dsm), e grazie all’attuale Assessore alle Politiche Sociali Valentina Morigi, ne è scaturita una delibera che, per la prima volta, ha stanziato un contributo pari a 12mila euro nel 2017 grazie al quale sulla base delle preferenze emerse nelle risposte al citato sondaggio, ora a Ravenna sono stati istituiti vari corsi e attività tra cui un corso di cucina alla Darsena Pop Up, un corso di inglese, incontri di karaoke, arti marziali, corsi di ballo, di yoga, camminate, corsi di vela e anche lezioni di botanica. Le associazioni direttamente coinvolte, auspicando che questo sostegno e questa collaborazione possano continuare anche nei prossimi anni, ringraziano pubblicamente Valentina Morigi e Rosa Giovanna Piaia per la sensibilità e il concreto sostegno.

Da parte di Palazzo Merlato l’impegno sembra essere quello di mantenere le risorse per il 2018 e per tutti gli anni del mandato.

Riprendendo la denuncia dell’associazione Porte Aperte per voce del suo presidente Valerio Cellini pubblicata su queste pagine nell’estate del 2017, Alvaro Ancisi ha portato la questione in consiglio comunale con un’interprellanza datata 5 novembre a cui il sindaco Michele de Pascale (membro peraltro della Conferenza Sociale e Sanitaria) ha risposto durante il consiglio comunale del 23 gennaio. Nell’interrogazione Ancisi riportava i dati forniti dalla stessa Porte Aperte parlando di «circa 18 mila pazienti che soffrono in Romagna un disagio mentale, con patologie che vanno dalla psicosi alla depressione, 6 mila risiedono nella provincia di Ravenna». In particolare, il dito è puntato contro l’Ausl unica «Da quando è nata è successo esattamente ciò che molti, anche tra i primari dei reparti interessati, avevano previsto: un calo dell’organico ed enormi problemi per gli assistiti». Si tratta delle stesse questioni che abbiamo sottoposto al dottor Zanfini nell’intervista di queste pagine e che, naturalmente, non si discostano dalla risposta che ha dato il sindaco in consiglio comunale a cui si aggiunge la disponibilità ad aprire un dibattito sull’argomento in una commissione di Salute pubblica dedicata (di cui Alvaro Ancisi è presidente).

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SERVIZI PUBBLICI INCONTRO A Russi si parla di salute e di disturbi psicosomatici Venerdì 26 gennaio alle ore 20.45, nella Sala Ravaglia del Centro Culturale Polivalente, in via Cavour 21 a Russi, l’associazione culturale Connessioni, in collaborazione con il Comune di Russi, propone una serata-incontro dal titolo “Non siamo malati immaginari! – La guarigione psicosomatica” per condividere, confrontarsi e comprendere i reali meccanismi alla base delle espressioni psicosomatiche delle emozioni. Guideranno l’incontro Maria Chiara Giordani, attrice e sociologa, e Francesco Michele Paolucci, studioso di psicosomatica e autore di numerose pubblicazioni sulla regolazione delle emozioni.

CONVEGNO All’Almagià si dialoga su disabilità e inclusione “La disabilità in una comunità che si cura” – ripensare servizi e professionalità, informazione e collaborazione – è il tema del convegno che si terrà venerdì 26 gennaio, dalle 9 alle 16.30, alle Artificerie Almagià, a Ravenna. Il programma dei lavori si articolerà tra mattina e pomeriggio e prevede gli interventi di avvocati, psicologi, psicoterapeuti, responsabili e operatori di fondazioni e associazioni impegnati nell’assistenza e nella cura delle persone con disabilità. Interverranno Daniela Poggiali, dirigente dei servizi sociali dei Comuni di Ravenna Russi Cervia, e Roberta Mazzoni, direttore distretto socio sanitario di Ravenna. Seguiranno le relazioni dell’avvocato Ottavia Amadei su “Disabilità e strumenti giuridici di tutela” e di Fabio Comunello, psicologo e psicoterapeuta. Potranno essere ascoltate le esperienze sul campo di Giovanni Coletti, presidente Fondazione Trentina per l'Autismo, di Davide Del Duca, Fondazione Bambini e Autismo onlus di Pordenone; di Sante Ghirardi, di Marinando associazione onlus Ravenna; di Fabio Magnani, CavaRei cooperativa sociale Forlì; di Emidio Mandozzi, coordinatore cooperativa Locanda del Terzo settore. I lavori riprendono alle 14 con un open space condotto da Gerardo De Luzenberger e si concluderanno alle 16,30 con l'esibizione della band Abbi Dubbi. È gradita l’iscrizione ad accoglienzasociale@comune.ra.it o allo 0544 482550, dalle 9 alle 12.

Psicologia urbana: corsi per uomini e donne Al via una serie di appuntamenti per promuovere la comunicazione empatica L’associazione di promozione culturale e sociale “Psicologia urbana e creativa”organizza anche quest’anno percorsi psicoeducativi rivolti a donne, uomini e coppie, con il contributo dei piani di zona regionali del Comune. Il progetto “Io mi sento…”, spiegano gli organizzatori «è finalizzato ad aumentare la consapevolezza dei sentimenti, promuovere la comunicazione empatica, prevenire la violenza psicologica e il maltrattamento di genere e si concretizza di una serie di incontri che si svolgeranno da febbraio a maggio seguendo tre diverse tematiche». Nel dettaglio è organizzato un corso dal titolo “I sentimenti degli uomini” rivolto agli uomini che desiderano conoscere e gestire le proprie emozioni, esprimere i sentimenti e migliorare le relazioni a Ravenna nella Casa del Volontariato, in via Sansovino 57, a partire dall’8 febbraio alle 20.45 alle 22.45; condotto dagli psicoterapeuti Giancarla Tisselli, Grazia Giannini, Fulvio Zanella, Marco Grazioli, Daniele Righini (iscrizioni e info: fulviozanella@libero.it). Il secondo corso si intitola “Dinamiche di potere tra i generi” ed è pensato per donne che desiderano acquisire autostima e consapevolezza nelle rela-

zioni familiari. Si terrà a Castiglione di Ravenna nella sede della Circoscrizione, a partire dal 6 febbraio dalle 20,45 alle 23,15; gli incontri saranno condotti dalle psicoterapeute Tisselli, Giannini, Stella D'Oronzo, Luana Di Cataldo (iscrizioni: cfabbri@comune.ra.it); a Ravenna nella Casa delle donne in via Maggiore 120, insieme a Linea Rosa, a partire dal 19 febbraio con le psicoterapeute Tisselli, Sara Laghi, Edda Plazzi (iscrizioni: slaghi.studio@gmail.com); a Piangipane nella sala consiliare della sede comunale a partire dal 2 aprile con le psicoterapeute Tisselli e Maria Luisa Amoroso (info: biblio.piangipane@classense.ra.it; unmosaicodiidee@gmail.com). Quest'ultimo corso sarà preceduto da un laboratorio di lettura sui temi del libro di Michela Marzano Sii bella e stai zitta nella biblioteca di Piangipane già il 30 gennaio alle 20,45. Infine, il corso per uomini e donne per imparare a comunicare e superare i conflitti si intitola “I legami di coppia, sogni e bisogni” e si terrà Ravenna nella Casa del Volontariato di via Sansovino a partire dal 21 marzo con Amoroso, Edda Plazzi, Paolo Mazzone (per iscrizioni: eddaplazzi@hotmail.com).

PRIMO PIANO / 13 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’INTERVISTA

La psicoterapeuta: «Vedo aumentare i sintomi ansioso-depressivi» La testimonianza di Paola Bianchi del centro Liberamente: «Viviamo in una società con meno punti di riferimento e che ci chiede di essere sempre performanti» di Federica Angelini

Paola Bianchi da vent’anni è psicoterapeuta, referente e fondatrice del Centro di Psicoterapia Liberamente, tra gli organizzatori della rassegna che prende il via il 27 gennaio al teatro Rasi (vedi articolo p. 17). L’abbiamo incontrata per farci raccontare il punto di vista di chi lavora quotidianamente nel privato incontrando quei pazienti di cui il servizio pubblico non riesce a occuparsi o che, semplicemente, al pubblico scelgono di non rivolgersi.

In che momento della loro vita le persone in genere decidono di rivolgersi a uno psicoterapeuta?

«Le situazioni possono essere molto diverse, ma in generale si tratta di persone che stanno attraversando un momento di difficoltà perché è accaduto qualcosa di traumatico nella loro vita, o perché hanno sintomi fisici la cui origine, dopo tanti accertamenti medici, è stata diagnosticata come psicosomatica».

Quali sono i traumi più frequenti dopo i quali le persone vengono da lei?

«Ci possono essere lutti e separazioni, incidenti d’auto, ma a volte anche cose che apparentemente possono essere viste come positive, per esempio traslocare in una nuova casa più grande o l’arrivo di un bimbo, possono scatenare un disagio».

Quali sono i sintomi più frequenti che incontra e quelli che ha visto diffondersi maggiormente negli ultimi anni? E soprattutto, quali sono le diagnosi?

«Tra i sintomi c’è sicuramente l’attacco di panico, per la mia esperienza sempre più frequente soprattutto nella fascia 25-35 anni. E in generale ho visto crescere i sintomi ansiosodepressivi. C’è questa paura diffusa di non essere all’altezza, di non essere abbastanza “performante”, un senso di insoddisfazione diffusa, il non essere mai a posto, una difficoltà a capire che cosa vogliamo veramente noi e cosa invece si aspettano gli altri da noi. Penso per esempio a tante donne tra i 38 e i 43 anni che si interrogano sulla maternità».

Ma perché secondo tanti psicoterapeuti queste sofferenze sono effettivamente in aumento?

«Credo perché noi tutti ormai viviamo in una società che è fragile, senza strutture solide di riferimento come poteva essere il lavoro. Ma soprattutto abbiamo perso la capacità di crescere interiormente, dove ciò che dobbiamo essere prevarica il nostro essere e dove spesso l’essere viene confuso con altro. Per chiarire uso una semplificazione: un attacco di panico è il sintomo psichico di un mancato dialogo interno o di un conflitto fra parti di noi che non si conoscono affatto e questo spesso è il risultato di un processo di crescita che si è inceppato da qualche parte».

C’è un anche chi dice che ormai si va dallo psicologo per risolvere questioni che invece hanno a che fare con il piano politico e sociale, come dire che se siamo ansiosi è perché il lavoro è precario e sarebbe meglio magari iscriversi al sindacato e cercare di cambiare le cose invece di ripiegarsi su se stessi e, appunto, percepirsi come un problema… «È sicuramente vero che oggi le persone

Paola Bianchi Nella foto in basso: Umberto Galimberti, a Ravenna il 27 gennaio

hanno meno punti di riferimento e certezze sul futuro ma personalmente credo che la terapia possa servire proprio a ripartire da noi e a fare quell’esperienza fondante del conoscere se stessi e solo allora il pensiero potrà trasformarsi in azione e l’azione in cambiamento. È un processo che influenza anche il modo di stare nel mondo, e se avrò sperimentato in prima persona il cambiamento potrò agirlo e sentirmi più capace di comunicare, di evitare un conflitto, o costruire relazioni più solide. In buona sostanza starò meglio e non sarò io il problema…»

A proposito di formazione: come si può oggi scegliere un terapeuta?

«La prima distinzione che è sempre bene fare è quella tra psicologo e psicoterapeuta. Il primo non può andare oltre un paio di colloqui di orientamento, il secondo invece può effettivamente seguire un paziente in un percorso terapeutico. Per quanto riguarda la formazione mi sento di dire che sia fondamentale che lo psicoterapeuta abbia fatto un percorso di terapia personale che però non è previsto da tutte le scuole».

Capita mai che uno psicoterapeuta rifiuti di seguire un paziente?

«Certo, ci sono situazioni o problematiche che per molte ragioni si può ritenere di non poter affrontare al meglio ed è un dovere professionale in questi casi indirizzare altrove il paziente».

Uno dei grandi temi resta però quello dell’accessibilità economica. Se il servizio pubblico latita e le sedute costano tra i 60 e i 100 euro, molte persone rischiano di restare escluse… «È sicuramente un enorme problema, per questo nel nostro centro stiamo realizzando un progetto di “psicologia sostenibile”e incentiviamo i gruppi di sostegno per andare incontro alle esigenze di chi ci chiama e poi rinuncia alla terapia almeno inizialmente per i costi. L’idea di base è quella di offrire incontri di consultazione a un prezzo simbolico. Inoltre, si stanno sviluppando anche nuovi approcci, quello per esempio del metodo basato sulla terapia a seduta singola. Si individua un problema cir-

coscritto e si cerca di lavorare esclusivamente su quello. Ho seguito ultimamente una formazione per poter praticare e integrare questo tipo di lavoro ove possibile proprio per rispondere alle nuove esigenze delle persone. Non possiamo dire sempre e solo no».

In quest’ottica è nata anche la possibilità di fare sedute via Skype?

«Sì, anche se personalmente non la pratico.

Ci sono situazioni in cui può essere d’aiuto, e l’Ordine Nazionale degli Psicologi ha codificato linee guida ben precise per le prestazioni via internet e a distanza».

Gli psicoterapeuti non possono prescrivere farmaci, ma li ritengono utili?

«Personalmente credo che ci siano situazioni in cui il farmaco sia necessario, anche per poter intraprendere la terapia. Accade che in casi gravi di depressione il paziente non riesca neanche a varcare la soglia di casa, tantomeno per venire in studio. Oppure penso come ogni anno ci siano innumerevoli accessi al Pronto Soccorso per attacchi di panico che hanno sintomi fisici invalidanti, e che a volte è opportuno formulare una diagnosi accurata per valutare la necessità di ricorrere al farmaco e alla terapia più appropriata».

Eppure anche i medici di base possono prescrivere psicofarmaci…

«Sì, il paziente spesso richiede una cura che allevi il sintomo o lo metta a tacere».

Un’ultima curiosità: in un mondo così competitivo e “performante”, la sensazione è che a volte a farcela siano persone non necessariamente equilibrate… Le capita mai per esempio di ascoltare un uomo politico e pensare che forse gli farebbe bene un po’ di terapia?

«Sì, in certi ambienti molto competitivi oggi una persona con marcati tratti narcisistici può avere più possibilità di emergere, per esempio.

E in generale, rispetto alla politica, ciò che vedo è uno scollamento sempre maggiore tra la rappresentazione di sé e la realtà di cui il politico dovrebbe occuparsi, una scissione direi tra i proclami e slogan mediatici e la verità che le persone toccano con mano ogni giorno con la fatica di vivere».

Al via gli incontri “Forti della fragilità” Si comincia con Umberto Galimberti Organizzata da Engim e dal centro Liberamente di cui Paola Bianchi (che intervistiamo in questa pagina) è referente, prende il via un nuovo ciclo di incontri con psicologi e psicoterapeuti aperto a tutti e a ingresso gratuito dal titolo “Fronti della fragilità”. Si comincia sabato 27 gennaio alle 17, al teatro Rasi, con un nome di indiscussa fama come quello di Umberto Galimberti che parlerà dal suo ultimo libro, da poco dato alle stampe, La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo, in cui raccoglie le lettere ricevute negli ultimi anni per la sua rubrica sulla rivista “D di Repubblica”. Uno dei pensatori più interessanti del panorama attuale e particolarmente concentrato, con uno sguardo che unisce filosofia e psicologia, sulle nuove generazioni. A seguire gli incontri avranno cadenza mensile, sempre alle 17 e alla sala Muratori della biblioteca Classense, con il 16 febbraio Maria Luisa Verlato per parlare di depressione, il 23 marzo con Maurizio Stupiggia sul tema della rabbia; il 30 marzo si parla invece di ansia con Marco Lazzarotto Muratori e si chiude infine il 20 aprile con Costanza Jesurum. Non è la prima volta che il centro Liberamente organizza eventi di questo genere, ne abbiamo chieso la ragione a Paola Bianchi, che ci ha spiegato: «L’idea è quella di promuovere una vera e propria cultura del benessere psicofisico a partire dall’informazione, che spesso si allea alla prevenzione e abbiamo sempre riscosso moltissima adesione e partecipazione.

Negli anni abbiamo voluto creare una rete di sinergie e collaborazioni sempre più ampie fino ad approdare alla collaborazione con Engim.

Grazie alla sensibilità della direttrice Rina Giorgetti interessata soprattutto ai temi che riguardano i giovani e i ragazzi abbiamo creato un calendario denso di importanti ospiti e i locali di via Punta Stilo si sono rivelati troppo piccoli e così quest’anno andremo al Rasi e Classense. Lo scopo è sempre lo stesso: far capire che la psicologia aiuta, può farci stare meglio con noi, con il nostro mondo e con gli altri. È quella possibilità che dobbiamo darci di creare uno spazio di dialogo dove il disagio, le domande, i pensieri fragili siano un’occasione per conoscerci meglio e allora diventare anche un veicolo per il cambiamento.

14/ PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

SCUOLA

La psicologa tra i banchi: «I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati»

L’Itis Baldini di Ravenna. Nella foto in basso la psicologa psicoterapeuta Susanna Bolognesi

Susanna Bolognesi lavora da due anni all’Itis Baldini di Ravenna: «Hanno competenze cognitive fortissime, ma hanno tante fragilità» Sempre più diffusi all’interno delle scuole come supporto agli studenti, ai docenti e ai genitori sono gli sportelli di consulenza psicologica. All'Itis Baldini di Ravenna da due anni lavora Susanna Bolognesi, psicologa psicoterapeuta, che ci racconta questa esperienza.

«All'inizio mi aspettavo che i ragazzi arrivassero soprattutto su consiglio dei docenti di riferimento, invece ben presto ho dovuto aumentare le ore perché attraverso il passaparola hanno iniziato a venire in tanti, in modo del tutto spontaneo». Bolognesi, ci spiega, riceve quattro ore alla settimana e per poter rispondere a più richieste possibili organizza incontri di una quarantina di minuti.

«Vengono soprattutto ragazzi di quarta e quinta e il tema di cui parliamo più spesso è la relazione con gli adulti, i genitori e gli insegnanti. Ci sono situazioni problematiche, ma nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi che hanno bisogno soprattutto di essere ascoltati e di dare un nome a ciò che provano, hanno bisogno di incontrare e riconoscere le proprie fragilità. Io cerco di offrire loro qualche strumento, qualche chiave di lettura di se stessi». Naturalmente un servizio simile non può proporre una psicoterapia. «Si tratta di una consulenza che di solito si esaurisce in pochi incontri, ma in molti casi è proprio ciò di cui hanno bisogno, sono ragazzi dalle competenze cognitive fortissime,

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meno preparati sul piano emozionale. Quando invece ravviso casi più gravi, consiglio di rivolgersi a un servizio strutturato che possa prenderli in carico, ma, come dicevo, è capitato molto raramente». Più frequente è invece che Bolognesi incontri anche i famigliari o gli insegnanti del ragazzo se ne ravvisa l'utilità. «È sempre qualcosa di cui prima parlo con lo studente, la sua privacy è fondamentale e concordiamo insieme ciò che è opportuno che io riferisca di quanto mi ha detto. Finora nessuno mi ha mai detto di no, si sono fidati e sono stati momenti importanti e credo molto utili». Di droga si parla mai? «Sì, c'è chi fuma spinelli o beve un po' troppo soprattutto per stordirsi e non pensare, usano le sostanze come antistress». E il tanto temuto fenomeno del cyberbullismo? «È un tema su cui c'è grande attenzione da parte di tutti nella scuola ed è sicuramente una questione seria, ma prima di etichettare un episodio è bene conoscerlo a fondo. Mi è capitato di occuparmi di un paio di casi di apparente cyberbullismo che a ben vedere erano altro e si sono risolti positivamente». Bolognesi parla di un'esperienza professionale arricchente ed entusiasmante. «Quando i ragazzi chiudono la porta dello spazio in cui li ricevo, si apre un mondo, non vedono l'ora di parlare ed è come una fiume in piena. Credo possa essere importante anche come lavoro di prevenzione». (fen. an.)

LA DISTINZIONE Psicologo o psicoterapeuta?

Una distinzione necessaria e fondamentale da fare è quella tra lo psicologo e lo psicoterapeuta. Nel primo caso infatti si tratta di una persona laureata in psicologia che non può praticare una vera terapia, ma solo fornire un servizio di consulenza di qualche colloquio iniziale. Lo psicoterapeuta è invece una figura, psicologo o medico, che ha frequentato una scuola di specializzazione almeno quadriennale. Va specificato che esistono diversi approcci teorici e non sempre è previsto, nonostante sia da alcuni ritenuto essenziale, un percorso di psicoterapia per gli studenti.

Utile infine sapere che esiste un ordine regionale degli psicologi a cui, in provincia di Ravenna, sono iscritti oltre 500 professionisti, in cui è possibile trovare informazioni utili sia per chi vuole iniziare una terapia, per chi vuole capire meglio le possibilità terapeutiche Vi sono indicate anche le tariffe che vanno da un minimo di 40 euro a un massimo di 140 per ogni seduta di psicoterapia.

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PRIMO PIANO / 15 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’ESPERIENZA

Musica in reparto per stare meglio

Jenny Burnazzi, musicoterapista di MusicSpace Italy

Jenny Burnazzi: «Così i bambini possono far vedere il loro stato d’animo anche senza parlare» di Matteo Cavezzali

Un giorno, a New York, il neurologo Oliver Sacks partecipa all'incontro organizzato da un batterista con una trentina di persone affette dalla sindrome di Tourette: «Tutti, in quella stanza, sembravano in balia dei loro tic: tic ciascuno con il suo tempo. Vedevo i tic erompere e diffondersi per contagio». Poi il batterista inizia a suonare, e tutti in cerchio lo seguono con i loro tamburi: come per incanto i tic scompaiono, e il gruppo si fonde in una perfetta sincronia ritmica. Questo stupefacente esempio, spiega Sacks, è solo una particolare variante del prodigio di “neurogamia“, che si verifica ogniqualvolta il nostro sistema nervoso “si sposa“ a quello di chi ci sta accanto attraverso il medium della musica. La musicoterapia è una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non-verbale, per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche. È molto usata anche per lavorare le persone depresse. A Ravenna Jenny Burnazzi lavora da anni con la cooperativa Music Space Italy di Bologna che opera all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, al Policlinico di Bari e all’ospedale di Ravenna. «La musicoterapia in Italia è una disciplina diffusa dagli anni ’70 e ci sono diversi modelli applicativi. È usata in ospedali, con pazienti che hanno subito dei traumi. L’obiettivo è rielaborare vissuti dolorosi con questa forma di espressione non verbale». È un metodo basato sull’ascolto di musica o sulla pratica?

«Ci sono diversi modelli e possono essere usati entrambi a seconda dei casi. La musica è uno strumento di ascolto tra paziente e terapeuta. Soprattutto con i bambini più piccoli o persone disabili facciamo musica assieme. Per altri casi pratichiamo invece solo l’ascolto, sempre assistito da un tera-

peuta che può favorire il contatto del paziente con la musica per far emergere ricordi ed emozioni. È un ascolto con obbiettivi».

Per la depressione quale terapia usate?

«Per la depressione si usa il modello dell’immaginario guidato in musica. È un modello di ascolto inventato da Helen Bonny negli anni ’70 utilizzando la musica classica. È un viaggio nella musica in cui il paziente descrive le immagini che associa alla musica. In Italia questa terapia non è ancora molto diffusa».

A Ravenna che tipo di lavoro fate?

«Tutti i martedì pomeriggio siamo al reparto di pediatria, nelle stanze dei bambini passiamo un po’ di tempo con loro e con la musica. L’obiettivo è quello di sostenere un vissuto non solo negativo dell’ospedale. Ci sono bambini che passano molto tempo in terapia e associano l’ospedale a una esperienza negativa che li taglia fuori dal mondo esterno, noi cerchiamo di far tornare quel contatto, partendo dalle canzoni che avevano imparato a scuola con gli amici. Con la musica possono far vedere il loro stato d’animo anche senza parlare. Esprimersi a parole non è sempre una cosa facile, soprattutto per i bambini. Lavoriamo anche con persone con forti disabilità».

La musicoterapia è entrata nei servizi dell’ospedale di Ravenna?

«Il progetto per ora è stato finanziato privatamente da volontari per i primi sei mesi pilota, speriamo di poterlo proseguire. L’anno prossimo vorremmo iniziare a lavorare anche nel reparto di oncologia, se ci sarà data l’occasione».

LA PRATICA La scienziata che oggi insegna yoga: «È un cammino di profondità e consapevolezza» Fisica teorica, ricercatrice universitaria e con un passato di impegno politico alle spalle, Serena Fagnocchi da qualche tempo impartisce lezioni di yoga. Una pratica che secondo lei non è in contrapposizione in alcun modo con il lavoro appunto dello scienziato. Ma come ci finisce un fisico teorico a insegnare yoga? «Per troppo tempo – ci racconta – ho abitato solo la mia mente, trascurando le altre parti del mio essere, corpo, respiro ed emozioni. Lo yoga è stato lo strumento che mi è servito per imparare i linguaggi che avevo perduto delle parti di me di cui sono composta, e integrarli tra loro. Ci sono finita integrando e non rinnegando: come disse Jung “Lo yoga è la più antica indagine che l'uomo abbia mai svolto sul corpo e sulla mente”. È un cammino di profondità, di consapevolezza, di rimozione di credenze rassicuranti ma sbagliate. Qualcosa di molto simile al lavoro del ricercatore scientifico».

In base quindi alla propria esperienza personale, lo consiglierebbe anche a chi sta vivendo un momento particolarmente difficile? «Certamente, anche se credo nella sinergia dei saperi e delle conoscenze. Yoga significa unione, e unire una pratica di consapevolezza con strumenti provenienti da altre culture (psicoterapia o approccio farmacologico laddove necessari) a mio parere offre l'approccio migliore per aiutare la persona a riallinearsi. Attacchi di panico o di ansia sono allarmi che il nostro corpo ci lancia quando per troppo tempo lo ignoriamo o ignoriamo le nostre emozioni. Questi episodi così sgradevoli possono essere l'occasione per ripensarsi e riallinearsi, accogliendo il grido d'aiuto invece che cercare di silenziarlo. Einstein diceva: “se continuiamo a fare le stesse cose otterremo gli stessi risultati”. Per risolvere disagi di questo tipo, o anche peggiori, occorre che iniziamo a agire diversamente. E per agire diversamente occorrono nuove mappe per interpretare cosa succede dentro e fuori di noi.

Lo yoga può essere uno dei modi per trovarle». (fe. an.)

16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

SCUOLA

La campagna della Uaar per l’alternativa all’ora di religione è arrivata anche a Ravenna e anche sul nostro giornale, la scorsa settimana

L’ANNIVERSARIO

PER RICORDARE LA SHOAH, TRA LETTURE E SPETTACOLI A Ravenna pure una mostra fotografica e la testimonianza di Moisè Finzi

«Cari genitori, c’è un’alternativa all’ora di religione...»

Una campagna contro l’insegnamento cattolico. Ma la diocesi non ci sta bambine, un punto di vista esclusivamente cattolico.

Fino al 6 febbraio è possibile scegliere se avvalersi dell’inTant’è che per legge l’insegnamento è impartito da insesegnamento della religione cattolica (Irc) nella scuola pubgnanti in possesso di idoneità riconosciuta dall’ordinario blica. Un argomento molto dibattuto e sul quale il circolo diocesano, il vescovo, e da esso non revocata e pagati dallo ravennate degli atei e degli agnostici ha fatto partire proStato». prio in questi giorni una massiccia campagna informativa A replicare nel giro di pochi giorni alla Uaar è stata natuper sensibilizzare le famiglie sull’alternativa, all’ora di reliralmente la diocesi (di Ravenna-Cervia) che in una nota gione, frequentata in provincia di Ravenna dal 79,30 persottolinea come non si tratterebbe di un’ora di catechismo, cento dei bambini della scuola dell’infanza, dall’85,97 per«ma di cultura religiosa svolta secondo i programmi del cento nella scuola elementare, dal 79,55 percento nella Ministero. Per come è fatta oggi – continua la nota della scuola media e dal 62,8 percento nelle superiori (dati fordiocesi –, l’ora di relinitici dalla diocesi). «Per farli gione è diventata così scegliere da grandi, scegli l’oE alla Don Minzoni al posto dell’Irc un’opportunità non ra alternativa». È questo lo solo culturale ma anslogan che campeggerà su vosi studia educazione alla sostenibilità che esperienziale lantini, manifesti, autobus e adatta a tutti. Anzi giornali locali (tra cui R&D) su Non sempre l’alternativa all’ora di religione (di cui parla la molti studenti, anche iniziativa dei circoli dell’UnioUaar nel suo appello nell’articolo principale), nelle scuole, stranieri, di religione ne degli Atei e degli Agnostici diventa occasione di vero insegnamento alternativo. diversa, la apprezzaRazionalisti (Uaar) sparsi su Un caso virtuoso a Ravenna è senza dubbio quello della no perché è l’ora del tutto il territorio nazionale. media Don Minzoni, dove nell’ambito dell’insegnamento alternativao all’Irc è partito un corso incentrato sull’educadialogo e del confron«L’idea è quella di attirare l’atzione alla sostenibilità. «Uno strumento strategico – si legto dei ragazzi tra loro tenzione dell’opinione pubblige nel documento approvato dalla scuola – per sviluppae con un insegnante ca sul diritto dei più piccini a re nelle nuove generazioni un atteggiamento responsabilaico (ma, come ha crescere senza imposizioni, le, attivo e propositivo nei confronto del proprio contesto sottolineato la Uaar, senza dogmi di alcun tipo», ambientale e sociale». L’anno scorso nell’ambito del corso comunque “approvati” fanno osservare gli attivisti è stato realizzato con materiale di recupero il pannello con dal vescovo, ndr) comdel circolo Uaar della Provinil nome della scuola all’ingresso, quest'anno insegnanti e petente su argomenti cia di Ravenna. «Il nostro inviragazzi stanno lavorando alla riproduzione in scala (1 a 5; religiosi e vitali, non to è a scegliere l’ora alternatisarà alto quasi 3 metri) del mausoleo di Teodorico. solo una esposizione va, ossia le attività didattiche Serviranno circa 5.000 lattine, da recuperare anche grazie corretta delle carate formative che i dirigenti scoalla collaborazione di molti chioschi di piadina presso i teristiche della relilastici sono obbligati per legge quali sono stati posizionati appositi raccoglitori creati dai gione cristiana, che a garantire, anche per un solo ragazzi per la raccolta. comunque interessabambino. Nell’ora di religione no molti». è proposto ai bambini e alle

Il 27 gennaio ricorre il 73° anniversario della liberazione del Campo di concentramento di Auschwitz e dal 2000 è istituito come Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, la deportazione e lo sterminio nei campi di concentramento di milioni di persone. Diversi gli appuntamenti proposti dai Comuni della provincia di Ravenna e da numerose istituzioni e realtà, in particolare rivolti al mondo della scuola.

Tra quelli aperti a tutti i cittadini, invece, giovedì 25 gennaio alle 17 nella Sala Muratori della Biblioteca Classense di Ravenna si svolgerà la conferenza "Ripensare la liberazione" del professor Dan Stone, docente della Royal Halloway University di Londra.

Venerdì 26 gennaio alle 20.30 alla Casa delle Donne di via Maggiore, sempre a Ravenna, un gruppo di lettrici ripercorre la storia di Etty Hillesum, scrittrice ebrea olandese, testimone e vittima dell'Olocausto: saranno letti brani scelti tratti dal Diario 1941-1943.

A Faenza, sempre venerdì, alle 11.30, sul lungofiume Amalia Fleischer, l’Amministrazione comunale ricorderà la Shoah con la deposizione di una corona di fiori al tempietto della Memoria mentre in serata, con inizio alle 21, nella sala Fellini va in scena Storie di resilienza tra canto corale, teatro e arte, spettacolo teatrale di Leonardo Collina.

Sabato 27 gennaio alle 11 nell’atrio della stazione ferroviaria di Ravenna, ci sarà l’omaggio alla lapide in memoria degli ebrei transitati per la stazione di Ravenna con destinazione Auschwitz. Da sabato 27 gennaio a mercoledì 28 febbraio, nello spazio espositivo dell’Ufficio decentrato del Comune in via Berlinguer 11, a Ravenna, è allestita la mostra fotografica “Per non dimenticare”, a cura del Circolo sportivo ricreativo culturale portuali Ravenna, Marina Giusti e Maurizo Tanzi (dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18 e il venerdì dalle 9 alle 13). Lunedì 29 gennaio, alle 10 al Palazzo dei Congressi, Cesare Moisè Finzi, testimone della Shoah, incontra gli studenti.

NOMINE Cambio al vertice dopo 36 anni nella Pubblica Assistenza Cambio al vertice della Pubblica Assistenza di Ravenna: Dino Guerra lascia l’incarico di presidente dopo 36 anni, cioè dalla fondazione nel 1981, per sopraggiunti impegni professionali, e nella seduta del 16 gennaio il consiglio direttivo ha individuato Angela Gulminelli (nella foto) come nuovo presidente.

Anche la Gulminelli è tra i fondatori dell’associazione e ricopriva l’incarico di direttore amministrativo.

L’associazione ringrazia il presidente uscente, che rimarrà all’interno del direttivo, «per il lavoro svolto in questi anni che ha portato importanti innovazioni nel servizio dell’emergenza territoriale che sono poi diventate parte integrante del soccorso sul nostro territorio, partendo dalla prima felice sperimentazione dell’elisoccorso in Italia per arrivare al servizio di emergenza motociclistica».

GIOVANI Orientarsi verso il futuro, il pedagogista spiega come coltivare i propri talenti Mercoledì 31 gennaio alle 20.45 alla parrocchia S. Severo di Ponte Nuovo, a Ravenna, Pietro Lombardo terrà la conferenza dal titolo “ Orientarsi verso il futuro…”. Il pedagogista e direttore del Centro Studi Evolution, Lombardo, terrà un intervento sul futuro diretto a giovani, adolescenti e famiglie.

SOCEITÀ / 17 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’INTERVISTA

«Gomorra uno spot per il crimine? È il cinema che rende tutto più epico» Parla Lino Musella, l’attore divenuto celebre per la sua partecipazione alla serie tv di Sky: «Ha influenzato la stessa camorra. Ma è servita anche a esorcizzare le paure di tutti» di Luca Manservisi

«Se hai un po’ di sale in zucca cerchi di non farci troppo caso. Certo, non si sputa nel piatto: fa piacere essere fermati per strada, fare la foto con i bambini, ma è una lusinga molto relativa. Non è come raccogliere i frutti della tua lunga carriera (come lo è stato invece, ci fa capire, la candidatura ai premi Ubu di poche settimane fa come miglior attore del 2017, ndr), tu per loro sei solo un personaggio e i meriti sono soprattutto di altri, di chi quei personaggi e quelle storie li ha creati...». Per “loro”, lui è Rosario Ercolano, detto ’o Nano, miglior amico e braccio destro di Ciro Di Marzio, l’Immortale, il grande protagonista della malavita napoletana secondo Gomorra, serie tv che in Italia, semplicemente, ha scritto la storia della televisione di questi anni. «E a Napoli è diventato fenomeno di costume», ci dice ancora al telefono ‘o Nano – ucciso da alcuni sicari nella seconda stagione davanti agli occhi di moglie e figli – che in realtà è Lino Musella, autore e attore teatrale con alle spalle un’importante carriera soprattutto a teatro e che in questi giorni sarà all’Alighieri di Ravenna con Il servo (vedi box). «Sicuramente non è bello vedere per le strade ragazzini piccoli, bambini quasi, che si rifanno a scene di Gomorra. Ma dall’altra parte – continua Musella – qualcosa Gomorra ha pure sdoganato: lo ha guardato la gente perbene e da un certo punto di vista è stato come esorcizzare le loro paure, dare un nome ai criminali, che esistono davvero». Sono però in queste settimane scesi in campo anche magistrati contro la raffigurazione della camorra fornita dalla serie, che renderebbe più

«Quando mi fermano per strada fa piacere ma non sono questi i frutti della carriera: i meriti sono di altri»

Lino Musella (a sinistra) nei panni di Rosario o’Nano in un fotogramma tratto da “Gomorra” insieme a Ciro Di Marzio (interpretato da Marco D’Amore)

umani, quando non dei piccoli eroi, i boss. «Se ne potrebbe parlare tanto, di questo tema. Preferisco fare un esempio: uno dei più importanti film di denuncia del nostro Paese è stato Il camorrista di Giuseppe Tornatore, sulla figura di Raffaele Cutolo. Era un film di denuncia, ripeto, contro la camorra, ma ricordo bene come da piccoli noi per strada ci divertissimo a citare parti intere di quel film. La soluzione, per evitare certi effetti, sarebbe semplicemente non fare più cinema. Perché il cinema rende epici anche i personaggi tratteggiati nel modo peggiore. Resta poi il fatto che le storie di Gomorra sono di per sè epiche: non sono vite mediocri come le nostre, loro vivono in un altro modo. In definitiva, da quel che ho capito io, lo spiega bene il filosofo Baudrillard nel suo Strategie fatali (Musella è autore anche dello spettacolo teatrale omonimo ispirato al libro, ndr), quando parla del trionfo degli oggetti sui soggetti: se è vero che nella moda il bello diventa

Al teatro Alighieri nei panni del “Servo” Lino Musella – che intervistiamo in questa pagina – sarà protagonista sul palco dell’Alighieri di Ravenna con Il servo mercoledì 31 gennaio e giovedì 1 febbraio (alle 21), nell’ambito della Stagione dei teatri. Si tratta di uno spettacolo di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe che fu già film di Joseph Losey, con la sceneggiatura di Harold Pinter. Il servo è un romanzo breve di Robin Maugham, una “commedia nera” e di scavo psicologico, la cui trama – chiusa all’interno di una casa borghese – si struttura come una ragnatela, lentamente tessuta dal “servo”, interpretato dallo stesso Musella (biglietteria all’Alighieri, info: 0544 249244).

Il 1 febbraio alle 18 alla sala Corelli (a ingresso gratuito) è in programma l’incontro con la compagnia a cura di Lorenzo Pavolini, traduttore delle versioni teatrali del testo e anche del romanzo di Maugham.

più bello del bello e il sesso nella pornografia diventa più sessuale del sesso, Gomorra è un po’ come la camorra della camorra, qualcosa che ha finito con l’influenzare la camorra stessa».

Finita, almeno per lui, questa parentesi, Musella si è rituffato nel teatro. «Le serie tv mi interessano ancora, specialmente se di qualità come Gomorra, una novità per l’Italia: è un mezzo che devi studiare, per comunicare. Al momento però sto pensando solo al teatro, che continua ad avere una grande peculiarità: quello che succede in platea è un fenomeno unico, un’esperienza che si fa insieme, succede in quel momento e tutti lo sanno. Il Servo? Mi piace perché si rivolge al pubblico degli abbonati in primis, un pubblico di borghesi nel teatro italiano. Una commedia nera borghese, pane per i loro denti, ma che va a incrinare le loro certezze.

Ti diverte ma soprattutto ti inquieta, siamo soddisfatti».

18 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

PALLAVOLO

Il coach del triplete con il Messaggero è in cerca di nuove imprese in Grecia Daniele Ricci allena il Paok Salonicco. Nel 1991 portò Ravenna sul tetto del mondo con Kiraly e Timmons: «Ogni tanto mi riguardo il video della Coppa Italia contro Milano»

Daniele Ricci (quarto da sinistra seduto) ha allenato il Porto Ravenna dal 1984 al 1997: 4 stagioni in A2 poi la promozione.

Il suo palmares: uno scudetto, una Coppa Italia, un Mondiale per Club, tre Coppe dei Campioni, due Supercoppe europee e una Coppa Cev

di Vincenzo Benini

«Non pensavo che, a questo punto della mia carriera, potessero presentarsi simili opportunità. Considerato che a Ravenna al momento non ci sono prospettive, dopo averci pensato due giorni ho deciso di intraprendere questa nuova esperienza». Daniele Ricci – 67enne tecnico bizantino di pallavolo che nel 1991 alla guida del Messaggero centrò il “triplete” Scudetto, Coppa Italia, Mondiale per Club – alla fine dello scorso ottobre ha cominciato una nuova avventura in Grecia, dove allena il Paok Salonicco.

Ricci, da dove è nata la scelta di andare in Grecia?

«Da un paio d’anni ero fuori dal giro e mi ha anche un po’ sorpreso questa richiesta. Ho ricevuto l’offerta poco prima che iniziasse il campionato e sono venuto a Salonicco molto volentieri. Per me è un motivo d’orgoglio anche se, in realtà, mi piacerebbe dedicarmi ad altri tipi di attività, sempre ovviamente legate allo sport».

A cosa si riferisce?

«Penso di poter dare molto sotto altre vesti, come dirigente. Purtroppo c’è poco spazio per questo in Italia, come a Ravenna. In tutta sincerità, credevo di avere fatto il mio tempo in panchina. È un percorso, comunque vada questa stagione, che non so quanto durerà ancora. Con l’esperienza che ho maturato sul campo, ritengo di possedere le caratteristiche giuste per stare dietro una scrivania».

Il Paok ha vinto gli ultimi tre scudetti in Grecia ed è quindi chiamato a puntare alla vittoria del campionato. Come è la squadra che guida? «È una formazione in fase di aggiustamento, con l’organico che strada facendo sta trovando un suo equilibrio. Dobbiamo fare ancora qualche innesto per essere più competitivi e per lottare per il successo finale. Non sarà facile, in quanto l’Olympiakos è un ostacolo molto duro da superare».

Non è la sua prima esperienza in Grecia da allenatore...

«Ci sono già stato dal 2000 al 2003, dove mi sono tolto alcune soddisfazioni (ha vinto uno scudetto e una coppa nazionale nel 2001, alla guida proprio dell’Olympiakos, ndr). Una volta il livello era più alto: per intendersi, una delle due “big” del torneo nella Superlega sarebbe da nono-decimo posto. Le prime quattrocinque formazioni italiane sono di un altro pianeta».

Continua a seguire il torneo italiano?

Cosa pensa della Bunge?

«Anche se non ci sono più i soldi di una volta, e in molti casi mi sembra che quelli che ci sono non vengano spesi bene, la Superlega continua a essere un campionato bello e competitivo. Ritengo che la Bunge sia stata costruita bene e che le risorse siano state utilizzate al meglio. Sapevo che Buchegger era un buon giocatore, ma non pensavo che fosse co-

sì forte. La squadra mi piace, perché è ben equilibrata in tutti i reparti, e non riesco a darmi una spiegazione sul suo calo. Penso però che abbia le caratteristiche per rialzarsi e puntare alla qualificazione ai playoff».

Cosa vede nel suo futuro?

«Innanzitutto, penso a terminare al meglio questa stagione. L’obiettivo minimo è partecipare alla finale scudetto, ma io non mi voglio fermare a questo. Credo poi che in primavera rientrerò in Italia, dove riprenderò anche le mie attività extra-volley, tra cui quelle familiari. Per il futuro si vedrà, anche se in Italia non

vedo grandi prospettive come allenatore. Ma, si sa, c’è una stagione per ogni età…».

E invece dando uno sguardo al passato, quali sono i successi del Messaggero a cui è più affezionato?

«Di sicuro a quello che ci ha portato il primo trofeo, la finale di Coppa Italia di Mestre contro Milano, nel '91. Non solo da me, ma anche da gran parte degli addetti ai lavori, è considerata come una delle partite più belle della storia della pallavolo. Un match talmente spettacolare che ogni tanto mi tolgo lo sfizio di guardare il video sul computer. Quel-

INFOPROM

CSRC PORTUALI

Aperte le iscrizioni ai corsi di pallavolo per bambine e ragazze dai 6 ai 18 anni Il CSRC Portuali di Ravenna, che vanta una consolidata tradizione nella pallavolo di ben cinquant’anni, ricerca ragazzine di talento da inserire nelle nuove giovanili.

L’impegno nel volley è cominciato negli anni Sessanta con il settore maschile che ha vissuto anni gloriosi con la partecipazione al campionato di serie A. Col tempo è nato anche il comparto femminile che si è sviluppato al punto da essere, oggi, quello più florido. Attualmente il CSRC Portuali può contare su una squadra femminile che milita in Prima Divisione, una squadra Under 18, una Under 16, una squadra Under 14 e una squadra di minivolley, oltre a una squadra mista uomini-donne che partecipano regolarmente ai campionati Open CSI. «Molte allieve sono cresciute – racconta Massimo Stambazzi, responsabile della Sezione Pallavolo – e da quest’anno, abbiamo così deciso di investire la maggior parte delle nostre risorse nelle giovanili per favorire il giusto ricambio generazionale.

Contiamo di trovare nuove leve per rimpinguare il nostro serbatoio e dare nuovo stimolo a uno sport da sempre molto amato».

Per iscriversi ai nuovi corsi, è necessario avere un’età compre-

sa fra i 6 e i 18 anni. Lo staff dei docenti è formato da allenatori certificati Fipav: Gian Luca Bacchetta (responsabile tecnico), allenatore di lungo corso con esperienza anche in B2; Valentina Suprani, allenatore di 1° Grado, Tamara Montanari, allenatore di 1° Grado e Veronica Frediani Allievo Allenatore.

I coordinatori delle squadre sono i due allenatori di 1° Grado Massimo Stambazzi e Fabrizio Vernocchi.

Direttore sportivo Christian Caroli.

Tutte le ragazze interessate potranno usufruire di speciali sconti. La quota annuale di iscrizione è di 290 euro (con possibilità di pagamento rateale senza aumento della quota). Gli allenamenti si svolgeranno alla palestra Callegari di Ravenna in via Aquileia, adiacente la scuola Montanari.

Info e iscrizioni: 335 7883919 (responsabile di Sezione Massimo Stambazzi) – 339 4272309 (responsabile tecnico Gian Luca Bacchetta).

Ringraziamo lo sponsor principale Compagnia Portuale Ravenna e gli altri sponsor: Ristorante Lidò, Advs Ravenna, Ristorante Alchimia, Bagno Obelix, New Tatoo Style.

SPORT / 19 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

A ottobre 2017 con il Paok Salonicco è iniziata la seconda esperienza in Grecia per Daniele Ricci.

Dal 2000 al 2003 ha allenato l’Olympiakos Pireo

la rappresentò la prima vittoria di un gruppo meraviglioso e da quel momento si capì che avrebbe fatto qualcosa di molto importante.

Da lì partì una bella serie di affermazioni, dal campionato alla Supercoppa, passando per la Coppa dei Campioni, che avrebbero caratterizzato i due anni successivi della mia squadra. Tutti i nostri trofei hanno un grande valore per me, ma sono affezionato anche all'ultimo, quello in Coppa Cev, vinta da un gruppo giovane che comprendeva giocatori di belle speranze come Giombini, Rosalba e Bovolenta».

Da giocatore 55 gettoni in nazionale, allena dal 1983 Nato a Ravenna l’11 dicembre 1950, Daniele Ricci dopo una brillante carriera da giocatore (ruolo universale, 55 presenze in azzurro) esordisce in panchina nell’83 alla guida della Spem Faenza, in B1, per poi passare al Porto Ravenna, al cui timone resterà dall’84 al ’97. Dopo quattro stagioni in A2, nell’88 conquista la promozione in A1 e nel ’91 vince lo scudetto, la Coppa Italia e il Mondiale per Club con il Messaggero dei vari Vullo, Kiraly e Timmons. Negli anni seguenti nella bacheca del club giallorosso arrivano tre Coppe dei Campioni di fila (’92, ’93 e ’94), due Supercoppe Europee (’92 e ’93) e una Coppa Cev, nel ’97. Nel ’97 allena a Ferrara, nel ’98 a Macerata, nel ’99 a Forlì, sempre in A1, mentre nel 2000 “emigra” in Grecia, dove nel 2001 centra la doppietta Scudetto-Coppa nazionale alla guida dell’Olympiakos Pireo. Nel 2002 passa al Panathinaikos Atene, nel 2003 torna in Italia, a Vibo Valentia, che porta subito in A1, specializzandosi in promozioni, portando nella massima serie anche Milano (nel 2007) e Latina (nel 2009). Dopo le esperienze a Segrate, Sora e Corigliano in A2 passa al volley femminile nel 2015, allenando la Teodora Ravenna in B2. Dopo un paio di anni di stop, Ricci torna in Grecia.

Cosa si porta dentro di quegli anni?

«La fortuna di aver allenato grandi giocatori, fortissimi sia dentro, sia fuori dal campo. Ho imparato da loro parecchie cose, prima di tutto come si fa a vincere. Non dimentichiamo che c'era gente come Vullo, Kiraly e Timmons, che in carriera si era già tolta delle enormi soddisfazioni. Posso dire che da quella esperienza ho più ricevuto che dato, e quegli insegnamenti me li sono portati con me nelle avventure successive, con vittorie meno celebrate come in Grecia o in A2, ma che comunque per me rappresentano grandissimi traguardi».

LE PARTITE DEL WEEKEND

CALCIO, IL RAVENNA AL “BENELLI” BASKET, L’ORASÌ GIOCA IN CASA A FAENZA Pallavolo: Superlega ferma per la Coppa Italia, le ragazze della Conad ospitano Marsala Con la Bunge ferma ai box per il turno di riposo, i riflettori del weekend sportivo sono puntati in particolare su Ravenna Fc e OraSì, senza dimenticare un’importante occasione per la Conad. Ecco gli appuntamenti delle formazioni ravennati.

CALCIO Reduce dal buon La grinta di De Sena pareggio di Trieste, il Ravenna torna a distanza di un mese a disputare un match casalingo: sabato 27 al “Benelli” (inizio alle 18.30) la squadra di Antonioli sfida il Teramo in un delicato scontro diretto. Gli abruzzesi, infatti, si trovano a una sola lunghezza di distanza dai giallorossi e si presenteranno guidati da un nuovo allenatore. In settimana, a seguito dal ko interno con il Vicenza, ad Asta è subentrato Palladini.

VOLLEY Il weekend della Superlega è tutto dedicato alla Final Four di Coppa Italia, in programma a Bari, quindi la Bunge osserverà un turno di riposo. Non staranno fermi, però, i giocatori di Soli, in quanto sabato al PalaPeep di Cesenatico (ore 18) affronteranno in amichevole Spoleto (A2), in preparazione al ritorno degli ottavi di Challenge Cup previsto martedì 30 gennaio a Brno (all’andata è finita 3-0 per Orduna e compagni). Nel torneo di A2 femminile, domenica al PalaCosta (ore 17) la Conad ospita la Sigel Marsala, con l’obiettivo di centrare un successo per avvicinarsi all’ottavo posto che significa playoff.

BASKET In Serie A2 è a caccia del riscatto l’OraSì, intenzionata a lasciarsi alle spalle l’inatteso ko nella trasferta con l’Orzinuovi.

Domenica (ore 18) i ravennati se la vedranno al PalaCattani di Faenza (per l’indisponibilità del Pala De André) con la Gsa Udine, squadra appaiata assieme a loro in quarta posizione. In Serie B, infine, domenica (ore 18) derby romagnoli sia per i lughesi dell’Orva, a Rimini contro la Nts Informatica, sia per i faentini della Rekico, a Forlì contro i Tigers. (vi.be.)

Via Porto Coriandro, 7 - Ravenna - Zona Rocca Brancaleone - Informazioni e prenotazioni: tel. 0544 456845 - www.medicinaravenna.it - info@medicinaravenna.it

20 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

Dal film per studiare storia contemporanea all’efficace Jodie Foster di “Black Mirror”

La bella lavanderina...

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

La verità sta in cielo (di Roberto Faenza, 2016) Centro storico di Roma, 22 giugno 1983: la quindicenne vaticana Emanuela Orlandi scompare nel nulla dopo essere uscita da scuola. La verità sta in cielo, dopo aver introdotto quanto scritto, servendosi di vari flashback si colloca ai giorni d’oggi con la ricezione da parte dei media esteri della notizia dello scandalo Mafia Capitale, che scatena il desiderio di una testata inglese di approfondire il caso Orlandi (viene spiegato il collegamento). L'inviata, di origine italiana, arrivata nella Capitale per far luce sul mistero, entra in contatto con una collega italiana che è riuscita a intervistare l’unico testimone chiave vivente: Sabrina Minardi, la donna di “Renatino” De Pedis della Banda della Magliana, ucciso nel 1990, che si scopre presto essere personaggio chiave di tutta la vicenda. A livello cinematografico ci troviamo davanti, duole dirlo, a un’opera povera, forse sopraffatta dal desiderio di verità di un regista da sempre lodevolmente impegnato (e di tutti noi), che soffre di una messa in scena sciatta, di una scarsa direzione delle pur brave protagoniste; un film che mettendo molta carne al fuoco genera confusione, tanto che alla fine sembra di assistere a una serie di servizi televisivi ricchi di notizie e teorie. Gradevolissima però la

Riccardo Scamarcio e Maya Sansa in una scena de “La verità sta nel cielo”, film sulla vicenda di Emanuela Orlandi, che proprio in questi giorni avrebbe compiuto 50 anni

PULIZIA

Sgrassature e pulizie di fondo

Nel Museo Arcivescovile è custodita una splendida statua di porfido.

L’uomo raffigurato è stato riconosciuto come un imperatore: egli veste una clamide fermata sulla spalla destra da una fibula gemmata dalla quale scendono pendenti, sul fianco si intravvede una spada chiusa nel fodero. Purtroppo la statua è mutila della testa, dei piedi e della mano sinistra e, fino al 1869, lo era anche della mano destra che, con un vero e proprio colpo di fortuna, fu rinvenuta in quell’anno nel fiume Santerno. Una lettera inviata da Corrado Ricci a Renato Bartoccini narra l’inaspettato ritrovamento: «Alcune lavandaie, nel 1869, lavavano biancheria nel fiume Santerno, a monte di Imola, quando sotto la trasparente acqua corrente videro un sasso rosso-scuro. Lo raccolsero, lo guardarono e, riconosciuta in esso la forma di una mano, lo portarono al Dott. Giuseppe Scarabelli, Senatore del Regno, il quale viveva a Imola ed era studioso (specialmente paletnologo) e faceva raccolte d’anticaglie. Lo Scarabelli, risovvenendosi che nell’arcivescovado esisteva una statua mutila di porfido, avendo occasione di recarsi a Ravenna, portò seco quella mano, e là, in presenza dell’Arcivescovo Orfei e d’altre persone (canonico Tarlazzi, Odoardo Gardella ecc.) vide, con somma meraviglia, che essa combinava perfettamente con la rottura. Tale notizia narratami dal Gardella e dal conte P. D. Pasolini, mi fu personalmente confermata a Bologna dalla viva voce dello stesso Senatore Scarabelli».

o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s

E GIARDINAGGIO

Condomini Uffici privati e pubblici Lucidatura pavimenti (CRISTALLIZZAZIONI)

scelta dei brani musicali di Toto Cutugno, con un paio di brani tra cui la più nota e riuscita “Solo Noi”, e Iva Zanicchi. Dall’altra parte però, come detto, c’è un’indagine seria, impegnata che mette in luce piste inquietanti e realistiche e come tanti film di denuncia tenta di sfondare il solito, maledetto, muro di silenzio.

Un film che ricorda molto I banchieri di Dio, sia perché tocca temi simili e personaggi comuni (tutto gira intorno allo Ior, la banca vaticana), sia per la solo parziale riuscita dell’opera cinematografica. Ma ora che al cinema non c’è più, credo sia un modo ideale per approfondire il caso grazie a dvd o streaming, unitamente all’indagine del fratello Pietro Orlandi documentata da uno speciale di Sky. Proprio a Pietro Orlandi, in un incontro fugace e preparato, Papa Francesco ha sussurrato che sua “sorella è in cielo”, frase che ha ispirato il titolo del film. Una bella occasione per studiare storia contemporanea, anche perché questo 14 gennaio Emanuela Orlandi avrebbe compiuto 50 anni.

Black Mirror 4x02: Arkangel Arkangel è un microchip che, installato nel cervello dei figli, permette ai genitori un controllo totale di tracciabilità e soprattutto di ciò che vede il figlio, dando la capacità di oscurare e censurare in ogni momento ciò che viene ritenuto inadeguato ai suoi occhi. Una madre apprensiva e sola lo installa alla figlia, che col passare degli anni si ribellerà alla macchina e alla stessa madre. Con la prestigiosa regia di Jodie Foster, l’episodio rappresenta un continuo crescendo di tensione: è fin troppo ovvio che con l’arrivo dell’adolescenza la bambina non potrà che soffrire il senso di prigionia di una madre troppo oppressiva. La tecnologia qui è più che mai un espediente per rappresentare un rapporto madre-figlia vissuto sul filo del rasoio e inevitabilmente destinato a conseguenze forti; la riflessione, grazie alla neutralissima tecnologia, è lucida e attuale, e lancia molti messaggi per chi deve educare i propri figli. Finale molto forte ma forse inevitabile, episodio non tra i migliori ma come sempre efficace.

P.s.: Tre manifesti a Ebbing, Missouri, in sala, è il film più bello di questo periodo. Andate a vederlo, che la prossima settimana ne parliamo.

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Martedì 30 gennaio, ore 21 Claudio Balella Le Aurore Boreali: un fenomeno fantastico e bellissimo

Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia

BIBLIOTECA TEMATICA!

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CULTURA / RUBRICHE / 21 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

TUTTA UN’ALTRA MUSICA

LETTI PER VOI

In Italia dalla trap di Sfera al pop della Michielin fino alla quadratura del cerchio di Cosmo

Un thriller che è romanzo di formazione Dalla copertina che attira...

di Luca Manservisi

di Nevio Galeati *

Ci sono cose che succedono e che fanno in qualche modo la storia. Tipo quegli anni in cui Sfera Ebbasta è diventato il primo italiano a entrare nella top 100 mondiale di Spotify pur restando uno sconosciuto per la maggior parte dei suoi connazionali (che ora al massimo si interrogano davanti a cartelloni con la sua faccia nelle metropolitane). È successo poco dopo l’uscita, il 19 gennaio, del nuovo album del 25enne rapper milanese (anzi, di Cinisello Balsamo; anzi, di Ciny, come la chiama lui nelle sue canzoni) che in 24 ore ha superato gli 8 milioni di ascolti in streaming. Fenomeno vero, di quelli esplosi e diffusi senza l’aiuto della radio, della tv o dei talent ma solo grazie al web (e soprattutto su Instagram – che Facebook è ormai roba da vecchi – dove ha circa 1.100.000 follower) e in particolar modo tra i giovani. Pur non facendo musica per ragazzine, come si potrebbe invece dire dei colleghi Fedez e J-Ax, per esempio. Sfera ha un’identità ben precisa (piuttosto evidente anche solo dalla foto qui a fianco), una certa coerenza e semplicemente si ritrova a cavalcare il momento, la moda arrivata prepotentemente anche in Italia (grazie soprattutto a lui) della trap, di cui si autoproclama “king” e con cui dicono abbia ucciso il rap (e lui lo ricorda nella divertente “Bancomat”). Si tratta infatti di una sorta di forma di rap odiata dai rapper “veri”, con autotune in evidenza a pastrocchiare sulle voci, melodie spinte e in bella vista storie di ragazze, trasgressione e soldi, con ricchezza e successo platealmente ostentati. Una sorta di “tamarrismo” all’ennesima potenza, con la sorpresa incredibile che – per quanto sia destinata a restare senza dubbio musica di merda alle orecchie di chi è abituato ad ascoltare rock (una genialata, a questo proposito, chiamare il disco e autoproclamarsi Rockstar) – dopo il trauma iniziale (le parole troncate senza l’ultima vocale, l’utilizzo di termini come boyfriend, dissing, bad bitch e tutto quello che ne consegue) ci si trova di fronte a un disco oggettivamente di ottimo livello e dal respiro internazionale (basti solo citare la presenza di Quavo dei Migos, il gruppo trap più noto al mondo), con suoni per nulla banali, canzoni che le radio potrebbero non

Il rapper milanese Sfera Ebbasta

avere il coraggio di passare e trovate che lo rendono comunque avventuroso.

Cosa, quest’ultima, che non si può dire invece per quello (2640) tanto chiacchierato di Francesca Michielin, di cui si stanno occupando anche le riviste alternative per questa voglia di portare il suo pop innocuo, nato a X Factor sulla scia di Elisa, un po’ più in là. Il risultato finale resta un prodotto leggerino (nel senso di molto più leggero di quello che crede di essere) con alcuni pezzi ottimamente riusciti (tra cui, ebbene sì, quello scritto da Calcutta) che nel panorama mainstream italiano fa di certo la sua porca figura, però, ecco, senza in realtà il coraggio di prenderne le distanze e restandone quindi in qualche modo imbrigliato.

A vincere la palma invece del miglior disco di questi chiacchierati mesi di una scena italiana mai così liquida – tra rap, rock, pop ed elettronica – è invece a mani basse Cosmo (nome d’arte del piemontese Marco Jacopo Bianchi), che arriva con il suo terzo album (Cosmotronic, uscito il 12 gennaio) a trovare una formula riuscitissima di canzone cantata in italiano su musica elettronica da ballare. A qualcuno potrebbe ricordare i primi Subsonica, ma la differenza sostanziale è che qui non c’è nulla di quelle atmosfere da rock band, qui c’è solo un producer in perfetto equilibro tra la voglia di fare festa e una sorta di inquietudine di fondo, per un risultato che forse non è ancora un capolavoro, ma che in Italia è qualcosa di davvero originale. Applausi.

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ti; insieme rievoca l’infanzia della protagonista, la fotografa Milla Brentano, con le crudeltà, normali e non, che capitano in quegli anni che dovrebbero essere pieni di innocenza. I due piani temporali, 1978-2008, sono un espediente letterario sperimentato, servono a far ricordare come il passato si infiltri nell’oggi, sempre e comunque. In questo caso, dopo averne capito il ritmo e, intuita in parte la soluzione del mistero, funzionano davvero bene. A raccontare in prima persona è Milla, che scopre come un attore alcolizzato, colpito mortalmente alla pancia da qualcosa che assomiglia a un coltello, non sia quello che dicono i documenti che ha indosso. Chi ha assunto quell’identità e perché? Il quadro degradato della città, una metropoli italiana qualsiasi, nel nord, è proposto per inquadrature e schegge di attualità; ed è attraversando quel mondo, come fotografa “a cottimo” della polizia, che Milla riuscirà a risolvere il caso, a salvare un animale destinato al macello, e a cristallizzare il “mistero del lago”.

Ah, Raymond Chandler nel 1943 ha scritto un romanzo con al centro uno straordinario scambio di persona: La donna nel lago. Una citazione involontaria? * direttore di GialloLuna NeroNotte

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Spesso la copertina di un libro crea confusione; a volte attira, quasi chiama a sé. È il caso de La morte non è niente di Fat Bobo (Clown Bianco, 2017): sulla sinistra della foto spunta il campanile che emerge dalle acque del lago (artificiale) di Resia, in Val Venosta, unico ricordo del paese di Curon Venosta. Intorno la pace delle montagne.

Il titolo poi è molto giallo e fascinoso; infine l’autrice usa quasi come epigrafe un aforisma di Benjamin Franklin, «Tre persone possono tenere un segreto, se due di loro sono morte» (da L’almanacco del povero Richard, fra il 1732 e il 1758).

Ecco che la curiosità aumenta. Perché è una citazione rara, che si incontra in poche altre occasioni; ad esempio all’inizio dell’undicesimo capitolo di American Gods di Neil Gaiman, straordinario fantasy mitologico. Allora non resta che leggere; per scoprire un thriller che contiene un romanzo di formazione, forse essendo l’uno e l’altro. Come fanno numerosi capisaldi della letteratura fantastica.

Fat Bobo – pseudonimo di una regista cinematografica – racconta con ottima mano e una scrittura essenziale, un’indagine per omicidio (e altri assassinii) fra tossici, spacciatori, giudici e poliziotti, sfruttamento della prostituzione in saloni di massaggi “paravento” e rapporti mala-

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22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

DANZA PROSA Aspettando Il Servo, a Ravenna continua l’omaggio a Don Milani

Una danzatrice della MM Contemporary Dance Company: la compagnia di Reggio Emilia è attesa venerdì 26 gennaio al Rossini di Lugo

Da Stravinskij a Donizetti, all’insegna del contemporaneo Al Rossini di Lugo la rivisitazione di due titoli dal balletto del Novecento, al Masini di Faenza il “delirio” secondo Monica Casadei Due appuntamenti con la danza contemporanea in provincia.

Venerdì 26 gennaio (dalle 20.30) al teatro Rossini di Lugo la nuova produzione dell’emiliana MM Contemporary Dance Company porta in scena la rivisitazione di due titoli tratti dal repertorio di balletto del ‘900, entrambi messi in scena a Parigi, agli inizi del secolo, dai Ballets Russes di Diaghilev: Le Silfidi, nella versione del coreografo spagnolo Gustavo Ramirez Sansano, artista che da anni crea lavori per importanti compagnie internazionali; e Pulcinella, ad opera di Michele Merola, direttore artistico e coreografo principale della MM Contemporary Dance Company. Ma c’è un altro fil rouge che collega le due coreografie, e lo ritroviamo nel primo sperimentatore, per eccellenza, nella musica per danza del ‘900, Igor Stravinskij: il compositore, allora sconosciuto, fu scelto con lungimiranza da Diaghilev per orchestrare, prima del debutto a Parigi, il Preludio danzato e il Valzer brillante finale dell’edizione divenuta definitiva de Les Sylphides. È in quel momento, con quel titolo, che Stravinskij viene “battezzato” alla danza, e da esso si inaugura una collaborazione che feconda l’intero ‘900 con la cornucopia di capolavori da lui creati per Diaghilev e i Ballets Russes. A pochi anni di distanza, Stravinskij creò appunto Pulcinella per la stessa compagnia, ancora per volontà del suo impresario. È sua la geniale re-

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visione di temi di Pergolesi e altri musicisti del ‘700 che innerva la partitura con un segno e una umoralità inconfondibili, per ricchezza di ritmi e freschezza di armonie, che restituiscono al balletto l’elemento allegro e burlesco, sul quale Michele Merola ha lavorato per trovare una strada personale nella coreografia.

Biglietti (da 11 a 20 euro) in vendita giovedì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30.

Spostandosi a Faenza, mercoledì 31 gennaio alle ore 21, la danza contemporanea sarà protagonista del palcoscenico del teatro Masini con lo spettacolo DONIZETTI®into a RAVE proposto da un’altra compagnia emiliana, Artemis Danza.

L’ideazione, le coreografie, le luci, le scene e i costumi sono firmati da Monica Casadei e, oltre alle musiche di Gaetano Donizetti, la performance si avvale di quelle originali di Luca Vianini e del collettivo Knobs. Si tratta dall’ultimo capitolo firmato da Monica Casadei del progetto “Corpo d’Opera” dedicato alle figure femminili del melodramma. Protagonista assoluto della creazione è il delirio, etimologicamente “uscire dal solco, dal tracciato, perdere la retta via della ragione”.

Biglietti: da 14 a 25 euro; prevendite mercoledì 31 gennaio dalle 10 alle 13 al Masini (prenotazioni telefoniche tutti i giorni feriali dalle 10 alle 13 allo 0546 21306; on line su: www.vivaticket.it).

La Stagione dei teatri di Ravenna prosegue all’Alighieri da giovedì 25 gennaio a domenica 28 gennaio (dalle 21, domenica dalle 15.30) con lo spettacolo della compagnia pugliese Bottega degli Apocrifi sullavita di don Lorenzo Milani. La compagnia incontrerà anche i ragazzi venerdì 26 alle 16.30 alla biblioteca Holden della Classense e alle 18 il pubblico alla sala Corelli dell’Alighieri per un incontro a cura di Gerardo Guccini, saggista, studioso e docente di teatro e Giovanni Gardini, docente di iconografia e archeologia cristiana. Sempre sabato, alle 10 del mattino, al liceo scientifico è in programma un incontro su “L’attualità di Don Milani” con Raffaele Iosa, curatore del libro Generazione Don Milani, e Stefania Marrone e Cosimo Severo della Bottega degli Apocrifi.

La stagione prosegue poi con Il servo, mercoledì 31 e giovedì 1 febbraio (vedi intervista a pagina 17).

Enrico IV al Comunale di Russi nell’adattamento di Carlo Cecchi Martedì 30 gennaio dalle 20.45 al Comunale di Russi va in scena il tanto amato Enrico IV di Pirandello, testo ormai istituzionalizzato anche dalle scuole. L’appuntamento è con l’adattamento ammiccante dello storico autore e attore toscano Carlo Cecchi, per un’interpretazione divertente e al tempo stesso drammatica.

Marisa Laurito e Iva Zanicchi, “donne in fuga” a Cervia Un testo di successo, in Francia, soprattutto a Parigi.

Due icone dello spettacolo italiano, Marisa Laurito e Iva Zanicchi, che lo reciteranno come fosse stato scritto per loro. Questo è 2 donne in fuga, tratto da Le fuggitive di Pierre Palmade e Christophe Duthuron, per l’adattamento di Mario Scaletta e la regia di Nicasio Anzelmo, in scena al Teatro Comunale di Cervia martedì 30 e mercoledì 31 gennaio alle ore 21.

Le interpreti saranno inoltre protagoniste dell’incontro che si terrà mercoledì 31 gennaio alle ore 18, presso il Ridotto del Comunale (l’ingresso è gratuito).

Trasposizione scenica de I Malavoglia con Enrico Guarnieri a Faenza Tratto dal capolavoro di Giovanni Verga e adattato per il palcoscenico, con I Malavoglia proseguono gli appuntamenti con la grande prosa al Teatro Masini di Faenza. La pièce, interpretata da Enrico Guarneri insieme a un cast di 14 attori e diretta da Guglielmo Ferro, andrà in scena da giovedì 1 a sabato 3 febbraio alle ore 21.

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CULTURA / 23 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

COMICI

Risate assicurate a Cervia con Cirilli A Cotignola invece va in scena il monologo di Francesca Puglisi

DANTE Verso la messa in scena del Purgatorio: un incontro al teatro Rasi Dopo la messa in scena della scorsa estate di Inferno (Premio Ubu 2017 come “Miglior progetto curatoriale” e Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro come Miglior Attrice a Ermanna Montanari), che ha visto la partecipazione di mille cittadini, sono in arrivo tre nuovi appuntamenti del “Cantiere Dante”. Si tratta di un appuntamento verso Purgatorio – seconda anta del progetto La Divina Commedia 2017-2021 di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, una produzione Ravenna Festival in coproduzione con Ravenna Teatro Teatro delle Albe – che debutterà nell’estate 2019 all’interno della XXX edizione del Festival.

I tre incontri di approfondimento si terranno (a ingresso libero) al Teatro Rasi con docenti, studiosi, critici, esperti e appassionati di Dante e del suo capolavoro.

Il primo appuntamento è in programma martedì 30 gennaio alle 20.30 e avrà come protagonisti Giuseppe Ledda (docente di Filologia dantesca presso l’Università di Bologna), Angelo Maria Mangini (professore associato di Letteratura Italiana all'Università di Bologna), Sebastiana Nobili (docente di Letteratura teatrale italiana all’Università di Bologna, sede di Ravenna) e Marco Veglia (docente di Letteratura italiana medievale all’Università di Bologna).

RECITAL

Gabriele Cirilli sarà in scena nel weekend a Cervia

Due appuntamenti con il teatro comico in provincia.

Dopo il successo delle passate stagioni, il celebre comico televisivo Gabriele Cirilli presenterà il suo nuovo spettacolo sabato 27 e domenica 28 gennaio (alle 21) al teatro Comunale di Cervia. Si tratta di #TaleEQualeAMe… Again, scritto dall’attore insieme a Maria De Luca e Carlo Negri per la regia di Gabriele Guidi.

La giovane attrice di formazione accademica Francesca Puglisi sarà invece la protagonista del monologo comico in scena domenica 28 gennaio alle 17.30, al Teatro Binario di Cotignola, nell’ambito della stagione Sipario13. Uno spettacolo dedicato al tema della precarietà dal titolo Ccà nisciuno è fisso, scritto a quattro mani dalla Puglisi con l’attrice comica Alessandra Faiella, che ne firma anche la regia.

CAVINE E BONETTI, TRA STORIE E CANZONI Un recital di musica e parole particolare quello che, sabato 27 gennaio alle ore 21, vedrà protagonisti sul palcoscenico del Teatro Masini di Faenza lo scrittore casolano Cristiano Cavina e il musicista alfonsinese Vittorio Bonetti nello spettacolo Made in Romagna, ovvero Fatti memorabili di un pianista della Bassa e di un narratore di montagna!. Canzoni (anche a richiesta) e storie per una serata inedita.

LIBRI E DINTORNI

DA BARTALI A CARLOTTO: ANDAR PER NEBBIE A COTIGNOLA Un cartellone culturale senza filo conduttore: sette appuntamenti da gennaio a marzo a Cotignola per la nuova edizione di “Andar per nebbie”, rassegna invernale curata in stretta collaborazione tra Comune e associazione Primola.

Il primo appuntamento è in programma giovedì 25 gennaio alle 21 al Teatro Binario. Antonio Ferrara presenterà il suo libro La corsa giusta (Editore Coccole books, 2015), che racconta la storia di Gino Bartali, eroe silenzioso e “Giusto tra le nazioni”; una personalità affascinante, fatta di ruvidità, testardaggine e una certa durezza di fondo. Oltre all’autore, sarà presente la fotografa e illustratrice Marianna Cappelli.

Per il secondo appuntamento, in programma sabato 3 febbraio alle 18, ci si sposterà a Barbiano, a Villa Bolis, per la presentazione di Cotignola, dal dominio estense all’unità d’Italia (Longo Editore Ravenna, 2017) dello studioso Giordano Dalmonte. Quattro secoli di vita quotidiana, una storia sociale i cui protagonisti non sono uomini illustri, ma persone semplici, della cui esistenza si è spesso volutamente ignorata la storia. Insieme all’autore, il professor Fiorenzo Landi, già docente all’Università di Bologna, Federico Lusa, Alfio Longo e Mario Baldini, con la musica degli strumenti antichi di Roberto Romagnoli e le letture sceniche di brani di vita quotidiana degli allievi della scuola teatro “La Bassa”.

Giovedì 8 febbraio, alle 21, si torna al Teatro Binario dove Giuliana Facchini e Annalisa Strada presentano Chiamarlo amore non si può (Editore Mammeonline, 2013): ventitré scrittrici raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza contro le donne.

Venerdì 16 febbraio alle 21, sempre al Teatro Binario, ci sarà una serata di approfondimento sui conti di Cunio (di Cotignola) e i loro castelli.

Venerdì 23 febbraio alle 21 il Teatro Binario sarà cornice della serata dedicata a Per cuori fuorilegge e vecchie puttane (Editore E/O, 2017): il maestro del noir Massimo Carlotto (nella foto) incontra il blues di Antonio Gramentieri. Conduce Corrado Ravaioli.

La rassegna prosegue poi in marzo.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero. Info: 349 3523188 o 0545 908873 e cultura@comune.cotignola.ra.it.

24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

IN LIBRERIA L’autore alla Classense

Il bambino del treno, lingua raffinata per una lettura “slow”

Mercoledì 31 gennaio alle 18 alla biblioteca Classense di Ravenna in via Baccarini, si terrà una prima presentazione del volume Il bambino del treno fresco di stampa dello scrittore ravennate Paolo Casadio. Un appuntamento della rassegna Il tempo ritrovato, curata da Matteo Cavezzali.

Il nuovo romanzo del ravennate Paolo Casadio per Piemme ambientato negli anni del fascismo

Un libro dal passo lento, Il bambino del treno (Piemme), dove assaporare il gusto di una lingua curata e dai rimandi antichi. Raffinato e pur tuttavia semplice, capace di richiami popolari senza perdere l’eleganza. Lo stile del ravennate Paolo Casadio si conferma maturo e lo scrittore non tradisce le aspettative di chi lo ricorda per una lingua controllata ma fluida, dal fraseggiare sicuro e non banale. morbido e avvolgente. Una giovane coppia di sposi nel 1935 si trasferisce dall'elegante Faenza nella sperduta stazione di Fornello, dove il marito, Giovanni Tini, è diventato capostazione. Poche case, nella valle del Muccione, appena sfiorata dalla storia che in quegli anni vede l'Italia fascista impegnata nella guerra in Africa.

E infatti nel libro di Casadio accade poco o niente, nasce un bambino che, ci lasciano intuire l'autore e il titolo del libro, sarà protagonista della storia che stiamo leggendo, ma a pagina 140 ha ancora pochi anni di vita e cresce sereno e tranquillo con una coppia di genitori premurosi e attenti, felici e innamorati, in una comunità di gente semplice e senza ombre. Una sorta di cartolina dai colori vividi, un angolo di mondo per molti versi idilliaco nonostante la durezza e la miseria in cui vivono molti abitanti, ma in cui se ci si accontenta di una semplice routine quotidiana si può essere felici.

Ma quanto sia difficile fare della felicità di persone semplici una materia avvicente è cosa nota a scrittori e lettori da tempo e il libro di Casadio ne é in qualche modo una conferma. Gradevole ma calato in un clima fin troppo ovattato, la trama procede lasciando intendere al lettore che arriverà un fatto grave, ma, di nuovo, senza fretta.

ANGENDA LIBRI Al Grinder, tra Deserto Rosso e i viaggiatori del ‘900 Prosegue la rassegna di incontri inaugurata al Grinder Caffé in via di Roma 178 e curata da Ivano Mazzani, il giovedì alle 18. Il 25 gennaio l’ospite sarà la fotografa Alessandra Dragoni che presenta il progetto “Troppo sole per Antonioni” (una ricerca per immagini di Ravenna nell’inverno del 1963/64).

Giovedì 1 febbraio sarà invece la volta di Alberto Giorgio Cassani (docente Accademia di Belle Arti di Venezia) che parlerà dei viaggiatori del Novecento a Ravenna, dopo la serie di articoli sul tema pubblicati dalla rivista edita da Reclam CasaPremium nel corso degli ultimi anni.

Pisano parla di Dante, Petrarca, Boccaccio Il ritmo, per fortuna, accelera però nelle ultime cento pagine del romanzo, qualcosa inizia ad accadere con l'inizio della guerra, gli oscuramenti obbligati, le tessere annonarie. Poi tutto precipita e il nucleo del romanzo durerà una notte appena, ma sarà un fatto straordinario. Per quanto non sarà quello che determinerà i destini dei protagonisti a cui saranno riservate poche pagine, alla fine del libro.

Il centro della vicenda è una storia di amore innocente che mostra in modo struggente e delicato insieme l’orrore delle leggi razziali tenendo insieme anche il tema della comunità capace di mostrarsi solidale, il “cuore di gambero” di chi fa un passo avanti e tre indietro e sceglie la fuga e il rifugio alla prima linea, nel personaggio forse più sfumato e riuscito, quello del padre del bambino del treno. (fe. an.)

CORSO DI SCRITTURA A Russi si racconta la “Bassa landa”

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A partire da martedì 30 gennaio si terrà alla Biblioteca Comunale di Russi il laboratorio di scrittura "La bassa landa" a cura di Gianni Cascone. «Obiettivo del laboratorio – spiegano gli organizzatori, ossia Informagiovani Russi e la Biblioteca comunale – è quello di scoprire il talento di ciascuno dei partecipanti e di valorizzarne le capacità espressive ma insieme anche di attuare una riflessione sull'immaginario contemporaneo circa la narrazione dei territori. "Torneremo" a osservare e descrivere il territorio di Russi "così com'è stato sin qui conosciuto", mettendolo a confronto con le sue trasformazioni: i suoi luoghi costituiranno lo sfondo e l'ambientazione degli scritti». Sono previsti sette incontri di due ore ciascuno, ogni martedì, dalle 20 e, inoltre, due camminate di osservazione condivisa nelle giornate di sabato 3 febbraio (zona centro) e sabato 24 febbraio (zone limitrofe) dalle 14.30 alle 16.30.

Venerdì 26 gennaio alle 18 a Casa Melandri in via Ponte Marino a Ravenna, per il ciclo di incontri del Centro relazioni culturali, Dario Pisano presenta il suo volume Nel cammin di nostra vita, saggio dedicato a Dante, Petrarca, Boccaccio, le tre corone trecentesche della letteratura italiana.

Doppio appuntamento con l’Uomo di Elcito di Cimatti Doppio appuntamento con l’autore esordiente ravennate Maximiliano Cimatti che ha pubblicato a fine 2017 per MeridianoZero il suo primo romanzo dal titolo L’uomo di Elcito, ambientato nelle Marche del 1866 e dedicatato (anche) al tema del brigantaggio: sabato 27 gennaio alle 11 alla sala Arte Incontro a Cotingola e domenica 28 gennaio alle 10.30 alla libreria Feltrinelli di Ravenna in via Diaz.

Kurnugia, libro “oscuro” a Liberamente Sabato 27 gennaio alle 18, alla libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna, Paolo Capponi parlerà del suo romanzo Kurnugia, pubblicato da Tombolini editore nella collana "Oscura", diretta dal presentatore dell'incontro, il ravennate, anch’egli scrittore, Massimo Padua.

L’italiano, la lingua più bella con Annalisa Andreoni a Lugo Venerdì 26 gennaio, alle 21, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo, Annalisa Andreoni, docente di Letteratura Italiana alla Iulm di Milano, presenta al Caffè Letterario il suo saggio Ama l’Italiano. Segreti e meraviglie della lingua più bella, edito da Piemme. L’incontro sarà introdotto da Patrizia Randi.

La Romagna dei castelli al Museo Nazionale Sabato 27 gennaio alle 18 al Museo Nazionale di Ravenna si terrà la presentazione del volume edito da Il Ponte Vecchio La Romagna dei Castelli e delle Rocche alla presenza di Paola Novara, una delle autrici del volume scritto a più mani e pubblicato dall’editore Il ponte vecchio.

CULTURA / 25 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

PITTURA

Retrospettiva: l’universo interiore di Piero Dosi A due anni dalla scomparsa dell’artista, una mostra in tre sedi ripercorre una creatività febbrile cercandone le linee conduttrici di Serena Simoni

“Autoritratto”, 1982, tempera su carta intelata

Mi piace pensare che l’opera più giovanile mai pubblicata di Piero Dosi sia quel Ritratto di Moreno realizzato nel 1972 quando l'artista lughese aveva 26 anni. L'incisione, resa nota solo nel 2009 col titolo L’angelo, è una sorta di madeleine personale dell’artista. A due anni di distanza dalla scomparsa di Dosi una retrospettiva suddivisa in tre sedi – Fusignano, Lugo e Cotignola – ricorda il suo percorso grazie a una selezione condotta da Claudio Musso e per la parte grafica da Massimilano Fabbri. Due cataloghi pubblicati da Danilo Montanari seguono il filo di Arianna di un percorso difficile da selezionare: Piero dipingeva ogni giorno, costantemente, dalla fine degli anni ’60 fino all'ultimo respiro e cercare le linee conduttrici di questo cammino compulsivo è il compito più arduo che possa spettare sia a chi scrive che a chi cura esposizioni. Se ne era già perfettamente reso conto Giulio Guberti, in un testo scritto nel 2000 in occasione di una personale dell’artista a Lugo, quando affermava che definire il lavoro di Dosi utilizzando i termini della critica corrente era operazione impossibile: sempre già spostato oltre o in un’altra direzione appena si credeva di essersi avvicinati.

In effetti, le tre mostre si riconducono a un quadro interpretativo cronologico individuando alcune fasi con l’inclusione di un piccolo nucleo di opere degli inizi e una selezione grafica e pittorica su piccolo formato.

Ricapitolando la suddivisione, a Lugo si vedono gli esordi dell’opera di Dosi – giustamente intitolati Epistolario pittorico – dove già si chiarisce la relazione mai spezzata fra la dimensione esistenziale ed emotiva dell’artista con il mondo, la famiglia, la politica e gli amici. Le fotografie di persone e oggetti appartenenti al vissuto vengono copiati con pignoleria sulla tela in un iperrealismo molto personale: i soggetti sono autoritratti e volti di amici, mescolati e fusi visivamente,

dove la fedeltà di riproduzione viene però subito sconfessata dal portato emotivo che si riscontra nella composizione e nei particolari delle lacerazioni dipinte. A queste metafore quasi didascaliche dello stato interiore si aggiungono frasi ermetiche, tratte da quel flusso di parole che negli '70 corrisponde a tanta produzione concettale. Ma di concettuale c'è poco perchè è sempre l’universo interiore dell’artista a parlare e a convocare come testimoni della propria esistenza le persone coinvolte sulle tele.

Dal 1981 si apre una nuova fase pittorica, selezionata a Fusignano: la fotografia è un medium infedele, inadatto a contenere quel portato interiore che preme continuamente. Di nuovo lo sguardo critico di Guberti ci avverte che l’inconscio non si esprime tramite un solo medium e che il flusso continuo delle immagini di Dosi è solo in parte governato dalla coscienza. Il riferimento al lavoro dei surrealisti e degli espressionisti già rilevato è calzante: nel guardare i lavori esposti si ricordano i colori e le forme di Masson, le foreste informali di Ernst, le torsioni crudeli di Dix. La passione dell’arte diventa una celebrazione costante dell’amore/odio per la vita, uno specchio in cui essere sicuro sul fatto di esistere e resistere testimoniato dall’inserimento nelle opere di prove minime: sassolini, gocce del proprio sangue, scritte illeggibili e afasiche.

L’autoritratto è quasi un genere unico in grado di cannibalizzare paesaggi e figure anche per quel breve periodo in cui – abbandonati i precedenti riferimenti – è la tecnica divisionista ed espressionista con particolare riguardo a Bonnard e Matisse a incendiare di colore i quadri. Ricordiamo almeno in questa sede la serie dei paesaggi della Valle Santa, costruiti a memoria in studio dall’artista come emozionanti feticci dell’anima. Negli stessi anni, Dosi comincia a

Le opere esprimono una interiorità incontenibile: l’io diventa tutto e tutto diventa io mentre deflagra a pezzi nell’ombra “Paesaggio (autoritratto)”, 2013, olio su tela

“Non era disposto ad altre confidenze al momento”, 1994, olio su tela

realizzare alcuni diari – I giardini di Ravenna – che assieme a centinaia di pagine di piccolo formato registrano la memoria quotidiana del vissuto. In questo piccolo formato saltano fuori i tasti migliori di Dosi, dove le dimensioni operano come limite funzionale alla pulsione inconscia e registrano riflessioni visive, ricordi, associazioni, secondo le tracce già percorse da Frida Kahlo.

In sintesi, è proprio questa interiorità incontenibile il pregio e il limite del lavoro che soprattutto nelle opere degli ultimi 15 anni, esposte a Lugo, concentra l’attenzione sulla esplosione e deformazione della propria identità utilizzando tecniche e riferimenti pittorici già indagati: l’io diventa tutto e tutto diventa io mentre deflagra a pezzi nell'ombra.

Piero Dosi. La pittura dentro, fino al 28 gennaio: Lugo, Pescherie della Rocca, gio-ven 15.30-17.30, sab-dom 15-18; Fusignano, Museo civico San Rocco, sab 15-18, dom 10-12, 1518; Cotignola, Museo civico Varoli, ven 16.30-18.30, sab-dom 10-12, 15.30-18.30.

Gonfiore? Meteorismo? Senso di pienezza?

Scopri se si tratta di una disbiosi intestinale Gonfiore intestinale, senso di pienezza, diarrea o stipsi, meteorismo, stanchezza al mattino, candidosi vaginali recidive, sono solo alcuni dei sintomi della disbiosi intestinale.

Questa alterazione del normale equilibrio della flora batterica enterica può derivare da diverse cause, tra le quali lo stress, la colite, una dieta scorretta, l’uso improprio di antibiotici o intolleranze alimentari.

Tutti questi ed altri fattori possono ridurre il numero di batteri intestinali o portare a uno squilibrio, con conseguenze che si ripercuotono sull’intero organismo.

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26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

CLASSICA A BAGNACAVALLO

CONCERTI-LETTURE CONSERVATORIO Gli allievi del Verdi si esibiscono all’Alighieri

IL QUARTETTO DELFICO ALLA STAGIONE DEL GOLDONI Il 2018 della seconda stagione di “Bagnacavallo Classica - Libera la musica”, a cura di Accademia Bizantina, si apre venerdì 26 gennaio (al Goldoni alle 21) con una formazione che rappresenta la più nobile tra le forme della musica da camera, il quartetto d’archi. Nella fattispecie il Quartetto Delfico (in questa occasione affiancato da Ida Febbraio al flauto e Daniele Rosi al contrabbasso), formazione toscana che suona in tutta Europa e ha all’attivo due dischi con l’etichetta olandese Brilliant Classics.

In programma musiche di Donizetti, Hanssens e Haydn.

CLASSICA A RAVENNA Alla Sala Corelli dell’Alighieri il Concerto per la Giornata della Memoria Domenica 28 gennaio alle 11 alla sala Corelli dell’Alighieri di Ravenna l’associazione Emilia Romagna Concerti organizza il Concerto per la Giornata della memoria. Protagonista l’Orchestra da Camera del Conservatorio Martini di Bologna (direttore Alberto Caprioli) con al violoncello Danielle Akta (nella foto). Musiche di Vivaldi, Partos e Haydn. Biglietti a 8 euro.

Al Mama’s Club un omaggio a Debussy e Ravel Venerdì 26 gennaio al Mama’s di Ravenna concerto dedicato a Debussy (e “ai suoi amici”) con l’Ensemble Ravel che vede, tra gli altri, alla voce la soprano torinese Gabriella Morigi e al pianoforte Adriano Tumiatti. In programma composizioni di Debussy, Saint-Saens e Ravel.

Il giorno, sabato 27, dopo invece, al Mama’s si cambia genere con il revival anni ‘60 dei “mitici” Kriptoniani.

Chiara Lagani e Consuelo Battiston in scena insieme durante uno spettacolo in una foto di Enrico Fedrigoli: le due attrici coordinano le letture del progetto “Incanto Dante”

“Incanto Dante”, tra suoni e parole

Studenti dell'Istituto superiore di studi musicali G. Verdi protagonisti di una serie di concerti (tutti alle 20.30) alla sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna, a ingresso libero. I prossimi appuntamenti sono in programma il 30 gennaio e a febbraio nei giorni 5, 15 e 26 per proseguire in marzo e aprile.

La rassegna presenta un ampio spettro di attività del conservatorio nel quale si inseriscono anche due concerti connotati dalla presenza dei nuovi docenti.

II concerti presentano i migliori studenti del conservatorio in repertori cameristici, solisti con orchestra (riduzioni per pianoforte), ma anche attraverso un programma particolare dedicato al repertorio per strumento solo, previsto per martedì 30 gennaio.

OPERA MUSICALE

Alla Basilica di San Francesco si parte con i primi tre canti dell’Inferno Al via il progetto “Incanto Dante”, che vede la collaborazioene tra Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali, Cappella Musicale della Basilica di san Francesco, Mosaici Sonori ed E-production. Si tratta di una lettura della Divina Commedia che tenterà di far risuonare, condividendole, le parole delle tre Cantiche dantesche per quattro anni, di settimana in settimana, di mese in mese, attraverso una staffetta che vede le voci di attori ravennati e del territorio, alternarsi ai versi alla musica, in qualche caso composta per l’occasione. Ogni incontro prevede la presenza di due di voci recitanti, dell’orchestra e in qualche appuntamento anche del coro. Il coordinamento delle letture sarà a cura di Chiara Lagani (della compagnia Fanny & Alexander) e Consuelo Battiston (Menoventi). Le esecuzioni musicali saranno affidate a solisti, coro e orchestra della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco, mentre la direzione artistica è affidata alla Cooperativa Mosaici Sonori. Ogni appuntamento vedrà la proiezione nell’abside della basilica di immagini di grandi artisti relative ai canti proposti.

Si parte domenica 28 gennaio alle ore 18.30 alla Basilica di San Francesco. La stessa Lagani e l’attore Andrea Argentieri leggeranno i primi tre canti dell'Inferno.

L’ingresso è a offerta libera.

LA STORIA DI BABAR, CON RIONDINO Lunedì 29 gennaio (alle 21) torna Emilia Romagna Festival al teatro Masini di Faenza con un evento per tutte le età. Il noto attore, autore e comico David Riondino (nella foto), narrerà la storia di Babar l’elefantino – divenuta un’opera musicale grazie a Francis Poulenc – accompagnato al pianoforte da Sandro De Palma. In programma anche brani di Erik Satie.

CULTURA / 27 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

ROCK IN ROMAGNA CONCERTI ROCK

PUNK E DINTORNI

I Cacao e i Comaneci al Cisim di Lido Adriano Venerdì 26 gennaio (dalle 21.30) al Cisim di Lido Adriano l’appuntamento è con due band ravennati note ben oltre i confini provinciali. Si tratta del duo chitarra-basso interamente strumentale dei Cacao (in versione trio, con il produttore Francesco Giampaoli) e di quello folk-pop sperimentale dei i Comaneci della cantante Francesca Amati (nella foto).

Il mini-festival dell’etichetta targata Bronson Sabato a Madonna dell’Albero

I Lovespoon presentano il loro nuovo disco Cheapfuck venerdì 26 gennaio dalle 21.30 con un concerto-festa al circolo Abajur di Ravenna. La band ravennate propone un garage-rock con influenze da Neil Young a Mark Bolan.

Adriano Zanni dal vivo all’ultimo festival Transmissions: il field recordist ravennate sarà anche il 26 a Madonna dell’Albero

Al Gasoline serate grunge e per i fan dei Nirvana di Kurt Cobain

I Piaceri Proletari presentano il nuovo disco al Kinotto Accompagnati da chitarra, mandolino, contrabbasso, tromba, sax e batteria, suonano uno swing dai testi in italiano. Sono i toscani Piaceri Proletari, che presentano il nuovo album Giungle su Giungle dal vivo al Kinotto di Borgo Masotti domenica 28 gennaio, a partire dalle 19.

Il Rock Planet di Pinarella ospita una delle sole due date italiane del tour europeo dei Comeback Kid, punto di riferimento dell’hardcore-punk canadese e della cosiddetta scuola contemporanea. Si tratta del tour di promozione del nuovo album Outsiders, uscito in settembre per la storica Nuclear Blast, tra hardcore melodico, metal e punk. Dalle 22, ingresso a 20 euro.

Al Clandestino tutta l’irriverenza della Paolino Paperino Band

I Lovespoon festeggiano l’album dal vivo all’Abajur

Al Gasoline di Ravenna venerdì 26 gennaio concerto di The Band Who Sold The World, omaggio all’Unplugged In New York dei Nirvana di Kurt Cobain. Il giorno dopo ancora grunge con i faentini Livida, che presentano il loro nuovo album. Concerti dalle 22.

Hardcore dal Canada a Pinarella con i Comeback Kid

È stato inaugurato venerdì 19 gennaio il Bronson Cafè, il bar adiacente il rock club di Madonna dell’Albero preso ora in gestione dallo staff dello stesso Bronson. E proprio il Caffè ospiterà i primi concerti, alternandosi con il palco del club, della nuova edizione del mini-festival di Bronson Recordings, la piccola etichetta discografica del gruppo, che festeggia le uscite del 2017 raccogliendo tutti i suoi artisti in un’unica serata. Si andrà dalle atmosfere retro-wave di Confrontational al rock dei Sunday Morning, dal doom dei piemontesi Elm ai bordoni cinematici dei Tiresia (nuovo progetto di Bruno Dorella e Stefano Ghittoni) fino ai minimalambient drones di Adriano Zanni. Appuntamento a partire dalle 20.30 di sabato 27 gennaio (ingresso gratuito entro le 23.15).

Sabato 27 gennaio (dalle 23, ingresso libero) al Clandestino di Faenza torna un gruppo di culto, a partire dal nome, nome di punta della scena punk italiano sin dai primi anni '90. Si tratta della Paolino Paperino Band, tornata nel 2013 dopo un silenzio durato anni con la solita irriverenza e ferocia.

FOLK

CONCERTI JAZZ Allo Zingarò swing per sognare il Cotton Club

ANNI ‘50

Mercoledì 31 gennaio alle 22 allo Zingarò di Faenza appuntamento con la Double Tower Stompers, la swing band di Bologna, nata per ricreare le atmosfere del Cotton Club e dei locali da ballo della prima metà del Novecento. La formazione riprende i classici delle grandi orchestre con sonorità che spaziano dallo stile New Orleans alla Swing Era.

14 Febbraio San Valentino Aperitivo dell’innamorato Crostini al salmone Risotto ai crostacei con mascarpone ... sorbetto dell’amore...

Tonno in crosta di pistacchi e noci Cestino di fragole con crema pasticcera Vino in bottiglia - Acqua - Caffè A PERSONA

€ 30

ROOTS AL MARIANI

L’EX MODENA CITY RAMBLERS A TEATRO

Venerdì 26 al Mariani di Ravenna prosegue la rassegna Roots. L’appuntamento, dalle ore 21.30 (cena alla carta), è con i forlivesi The Same Old Shoes, per un ritorno agli anni ‘50 tra blues, folk e rockabilly.

Venerdì 26 gennaio al teatro Socjale di Piangipane appuntamento con Cisco, la voce storica dei Modena City Ramblers, che proporrà due ore di musica (prevalentemente acustica) con brani tratti dal suo album solista e composizioni storiche che hanno segnato il suo percorso artistico insieme al gruppo emiliano. Inizio alle 21.30, biglietti a 15 euro.

La serata sarà addolcita dalle note di

Alberto e Sonia La cena si terrà al piano superiore su prenotazione Il ristorante e la pizzeria resteranno operativi al pian terreno con menu alla carta

Via H. Matisse Madonna dell’Albero (RA) per prenotazioni

Tel. 0544 271381 Cell. 347 3703598 Aperto a pranzo sabato, domenica e festivi - Chiuso il lunedì

Rassegna ”2Days Cult Movie”

28 / CINEMA RAVENNA&DINTORNI 25-31/1/2018

mar. 23 - mer. 24: 21.00 gio. 25 - ven. 26: 21.00 sab. 27: 18.45-21.15 • dom. 28: 17.00 - 19.00 - 21.00 mer. 31: 21.15

• Cinemacity • Ravenna

Gli invisibili

di Claus Räfle gio. e ven.: p.u. 17.45; sab.: 15-17.45

Grace Jones Bloodlight and Bami di Sophie Fiennes mar. e mer.: p.u. 20.20

David Hockney

dalla Royal Academy of Arts mar. e mer.: 17.50-20.20

Bigfoot Junior

di Jeremy Degruson, Ben Stassen fer.: p.u. 17.45; sab. e dom.: 15.15-17.45

Downsizing Vivere alla grande

di Alexander Payne fer.: 17.45-20-22.55; sab. e dom.: 14.50-17.45-20-22.55

Finalmente sposi

di Lello Arena fer., sab. e dom.: 20.45-22.55

L’uomo sul treno The Commuter

di Jaume Collet-Serra fer.: 17.50-20.25-22.45; sab. e dom.: 15.10-17.50-20.25-22.45

Made in Italy

di Luciano Ligabue gio.: 17.45-18.15-20.35-22.55; ven. e lun.: 17.45-18.15-20.15-20.3522.35-22.55; sab. e dom.: 15-16-17.45-18.15-20.1520.35-22.35-22.55; mar. e mer.: 17.45-20.35-22.35-22.55

L’ora più buia

di Joe Wright fer.: 17.40-20.15-22.55; sab. e dom.: 15-17.40-20.15-22.55

Insidious L’ultima chiave (v.m. 14)

di Adam Robitel fer. (escluso mar. e mer.), sab. e dom.: 20.20-22.50; mar. e mer.: p.u. 22.50

Un sacchetto di biglie di Christian Duguay gio., ven. e sab.: p.u. 22.50; dom.: 15-22.50;

DA GIOVEDÌ 25 A MERCOLEDÌ 31

(2017) di Paolo Virzì

lun. 29 - mar. 30: 21.00

TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!

Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 37148 da lun. a mer.: 17.50-22.50 Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21

Il vegetale

di Gennaro Nunziante fer.: 17.50-20.45-22.55; sab. e dom.: 15.15-17.50-20.45-22.55

Ella & John The Leasure Seeker

Tutto molto divertente

La signora dello zoo di Varsavia

Ella & John The Leasure Seeker

• Cinema Jolly •

Benedetta follia

Chiamami col tuo nome

di Carlo Verdone fer.: 17.45-20.20-22.40; sab. e dom.: 15-17.45-20.20-22.40

Jumanji Benvenuti nella giungla di Jake Kasdan fer. e sab.: 20.20-22.55; dom.: 17.50-20.20-22.55

Wonder

di Stephen Chbosky fer., sab. e dom.: p.u. 17.50

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

di Martin McDonagh fer.: 17.50-20.20; sab. e dom.: 15.15-17.50-20.20

Coco

di Lee Unkrich, Adrian Molina sab. e dom.: p.u. 15.15 (senza proiezione del cortometraggio in testa)

Leo da Vinci Missione Monna Lisa di Sergio Manfio sab. e dom.: p.u. 14.50

• Cinema Mariani • Ravenna

Ella & John The Leasure Seeker di Paolo Virzì gio., ven. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.45-21; dom.: 17-19-21

Nut Job 2

Il vegetale

di Gennaro Nunziante fer. (escluso ven.): 20.40-22.45; ven.: 17.30-20.40-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.40-22.45

di Paolo Virzì fer.: 17.45-20.20-22.50; sab. e dom.: 15.05-17.45-20.20-22.50

Ravenna

di Luca Guadagnino gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21

• Cinedream • Faenza

Un sacchetto di biglie di Christian Duguay lun. e mar.: 20.20-22.40

David Hockney

dalla Royal Academy of Arts mar.: p.u. 21

L’uomo sul treno The Commuter

di Jaume Collet-Serra fer. (escluso ven.): 20.35-22.45; ven.: 18.15-20.35-22.45; sab. e dom.: 18.30-20.35-22.45

Made in Italy

di Luciano Ligabue fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 17.50-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.30-22.45

L’ora più buia

di Joe Wright fer.: 20.20-22.45; sab. e dom.: 15.25-18-20.20-22.45; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)

Insidious L’ultima chiave (v.m. 14) di Adam Robitel fer. (escluso ven.): p.u. 22.45; ven., sab. e dom.: 19.30-22.45

Cinema Mariani - Ravenna

www.cinemamarianiravenna.com

di Cal Brunker sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15 (per la rassegna “Cartoon Kids”)

di Niki Caro lun. e mar.: p.u. 21 (per la rassegna “2Days Cult Movie”)

GENNAIO

(2017) di Niki Caro

di Paolo Virzì fer. : p.u. 20.20; sab. e dom.: 15.20-17.40-20.20

Benedetta follia

di Carlo Verdone fer. (escluso ven. e mar.): 20.20-22.40; ven.: 17.45-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.25-17.45-20.20-22.40

Jumanji Benvenuti nella giungla

Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh lun.: p.u. 21.15 (per la rassegna Lunedì Cult Movie)

• Cinema Sarti • Faenza

Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh gio., ven. e mer.: p.u. 21.15; sab.: 18.30-21.15; dom.: 16-18.30-21.15

Un sacchetto di biglie di Christian Duguay lun.: p.u. 21.15

Il tempo delle api

Coco

di Lee Unkrich, Adrian Molina dom.: p.u. 15.30

• Cinema Gulliver • Alfonsine

La signora dello zoo di Varsavia

di Niki Caro gio.: p.u. 21 (proiezione per la rassegna “Giovedì Club”)

Benedetta follia

di Carlo Verdone ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21

• Cinema Moderno • Castel Bolognese Borg McEnroe

di Janus Metz Pedersen gio.: p.u. 21

di Jake Kasdan fer. (escluso ven.): 20.20-22.45; ven.: 17.50-20.20-22.45; sab. e dom.: 15.10-20.20-22.45

di Rossella Anitori, Darel Di Gregorio mar.: p.u. 21.15

Wonder

• Cinema Europa •

Bigfoot Junior

di Andrey Zvyagintsev gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale russa, con sottotitoli in italiano)

• Cinema Sarti •

Chiamami col tuo nome

Benedetta follia

di Stephen Chbosky fer. (escluso mar. e ven.): p.u. 21; ven.: 18-21.30; sab. e dom.: 17.20-21.30 di Jeremy Degruson, Ben Stassen ven.: p.u. 18.10; sab. e dom.: 15-16.45

Coco

di Lee Unkrich, Adrian Molina ven.: p.u. 17.50; sab. e dom.: 15.30-17.50 (senza proiezione del cortometraggio in testa)

• Cinema Italia • Faenza

Ella & John The Leasure Seeker

di Paolo Virzì gio., ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 17-19-21.15

Nut Job 2 Tutto molto divertente

di Cal Brunker sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15; (per la rassegna “La casa di Pinocchio”

Faenza

Coco

di Lee Unkrich, Adrian Molina sab.: p.u. 17.15; dom.: p.u. 15.15

Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21

Loveless

di Luca Guadagnino ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 16.20-18.40-21

Detroit

di Kathryn Bigelow mar.: p.u. 21

Cervia

di Carlo Verdone sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21

• Cinema Jolly • Russi

Wonder

• Cinema San Rocco •

di Stephen Chbosky sab. e dom.: p.u. 21

Ella & John The Leasure Seeker

• Cinema Palazzo Vecchio •

Lugo

di Paolo Virzì ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.30; dom.: 17-19-21

• Cinema Moderno • Fusignano

Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani sab. e dom.: p.u. 21

Bagnacavallo

La signora dello zoo di Varsavia

di Niki Caro ven., sab. e dom.: p.u. 21.15

David Hockney

dalla Royal Academy of Arts mar. e mer.: p.u. 21.15

JUNIOR / 29 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

STREET DANCE LABORATORIO/1 Bimbi fino a 18 mesi e genitori a lezione con la danzeducatrice

A lezione ogni giovedì per conoscere i segreti della danza hip-hop

Facilitare i processi di sviluppo psicomotorio nei bambini, durante i primi 18 mesi di vita, con il coinvolgimento diretto dei genitori: è quanto si propone il laboratorio gratuito “Ti guardo, ti tocco e imparo” ideato da Paola Ponti, mamma di una bimba di 16 mesi e danzeducatrice con oltre 20 anni di esperienza, incentrato su incontri esperienziali rivolti ad un gruppo limitato di genitori ai quali verrà chiesto di seguire tutto il percorso. Sono previsti 5 incontri consecutivi a cadenza settimanale, per poi passare ad un appuntamento mensile. ll laboratorio si svolgerà al Centro per le Famiglie di Ravenna in via Gradisca 19, nelle giornate di sabato 27 gennaio, 3-10-17 e 24 febbraio, 31 marzo, 28 aprile, 26 maggio.

Sempre dalle 10 alle 11.30. L'iscrizione è obbligatoria al 0544-471497.

Corsi aperti dai 10 ai 18 anni Sale prove a Ravenna e Lido Adriano

LABORATORIO/2 Scrittura in scena per ragazzi e adulti

Corsi di danza hip-hop tenuti da insegnanti professionisti e stage con star della street dance. Fino a giugno i grandi nomi dell’hip-hop italiano arrivano in Emilia-Romagna per insegnare ai ragazzi di Bologna e Ravenna i segreti del breaking, del lokking o del popping. Il progetto, promosso dall’associazione LaborArtis e organizzato da Laboratorio delle Idee con il sostegno della Fondazione del Monte e numerosi sponsor privati, si chiama Dancer e in provincia di Ravenna si svolgerà al centro sociale Le Rose e al Cisim di Lido Adriano.

Saranno allestite vere e proprie sale prove in cui si terranno i corsi differenziati per età e livello dei partecipanti. Il corso avrà un costo simbolico di 30 euro per l’intero periodo.

A Lido Adriano al Cisim le lezioni si terranno il giovedì (dalle 14.30 alle 16 dai 15 ai 18 anni; dalle 16 alle 15 dai 10 ai 14 anni). A Ravenna le lezioni si terranno il venerdì (dalle 14.30 alle 16 dai 15 ai 18 anni; dalle 16.15 alle 17.15 dai 10 ai 14 anni). Per informazioni 051 273861.

FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 24 AL 27 GENNAIO GHIGI via Cavour 78 tel. 0544 38575; MONTANARI via Mattei 30 tel. 0544 451401; COMUNALE 7 via Bonifica 6 (Porto Fuori) - tel. 0544 433021.

DAL 28 GENNAIO AL 3 FEBBRAIO COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514; S. STEFANO via Cella 528 (Santo Stefano) - tel. 0544 563525; PIFERI via dei Navigatori 35/37 (Punta Marina Terme) - tel. 0544 437448.

+ APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514. + Per info www.farmacieravenna.com

La compagnia di teatro “Le Belle Bandiere” torna a proporre i seminari teatrali nella Sala Nomadea del centro culturale polivalente di Russi in via Giordano Bruno 24. Il 29 gennaio al via il laboratorio di teatro e scrittura in scena per ragazzi e adulti condotto da Nicoletta Fabbri (9 incontri di due ore fino marzo 2018, iscrizione 90 euro).

Gli organizzatori descrivono così il seminario: «Un laboratorio di teatro per raccontarsi, per lasciar affiorare il futuro che ci aspetta, il passato che non passa, il mistero che non ha voce, la voce che vuole uscire». Per informazioni è possibile contattare tel. 393 9535376; info@lebellebandiere.it, www.lebellebandiere.it.

FIDO IN AFF

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CHICCO Chicco è un cucciolo di 5 mesi dalla dolcezza infinita... Taglia media contenuta. Basta guardare questo bel musino per innamorarsene per sempre!

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ADOTTAM ICI MELISSA Melissa è una stupenda gattina a pelo lungo di un anno e mezzo.

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DOMENICA A TEATRO

LO ZOO DI PINOCCHIO IN SCENA A VULKANO A Russi c’è la Fiaba dei colori: animazione e pittura dal vivo

Quanti animali popolano le pagine di Pinocchio? Dal grillo parlante al pulcino e la gallina, dal colombo viaggiatore al serpente fino al gigantesco pescecane: sono loro i protagonisti di Lo zoo di Pinocchio, spettacolo teatrale messo in scena dalla compagnia Drammatico Vegetale (spettacolo per bambini dai 3 ai 10 anni, alle 15.30 del 28 gennaio nello spazio Vulkano di San Bartolo, dopo lo spettacolo tè e pasticcini di Alce Nero). In scena due improbabili demiurghi (il gatto e la volpe?) fanno ciò che sempre succede in teatro: creano una storia. Si dipana uno strano bestiario (ingresso unico 6 euro, biglietti in vendita al Rasi tutti i giovedì dalle 16 alle 18, 0544-30227, e il giorno stesso a Vulkano un’ora prima). Posti limitati, è consigliata la prenotazione.

A Russi invece il teatro comunale, alle 16 di domenica 28, propone Celeste, la fiaba dei colori: teatro di animazione, pittura dal vivo e narrazione (dai 4 anni), di e con Gianni Franceschini, musiche Giovanni e Alessandro Franceschini, figure Marisa Dolci e Gianni Volpe, luci-audio Giancarlo Dalla Chiara, produzione Gianni Franceschini

30 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

TENDENZA BIO Ricetta 1/Il rustico ai broccoli Ingredienti per 6 persone: 500 grammi di pane raffermo a fette, 500 grammi di broccoli, 1 uovo grande (o 2 piccoline), 80 grammi di olive taggiasche denocciolate, 4 filetti di acciughe, 120 grammi di caciocavallo fresco (o anche di scamorza), 1 cipolla, un paio di cucchiaio di latte, olio extravergine d'oliva, sale marino integrale, peperoncino.

Preparazione: cucinare al vapore i broccoli e poi passarli velocemente in padella con la cipolla tagliata sottile, i filetti di acciughe e 3 cucchiai d'olio. Ritirare dal fuoco, attendere che si freddino un pochino e poi unire le olive spezzate, il formaggio a dadini, il sale e il peperoncino. Ora foderare con la carta forno una tortiera, disporvi sul fondo le fette di pane, pennellarle con un composto ottenuto mescolando l’uovo, il latte e il sale. Infornare in forno preriscaldato per 7 minuti a 200 gradi. Trascorso questo tempo, versare nella teglia, sopra al pane, il composto di broccoli. Ricoprire con un ulteriore strato di fette di pane e continuare la cottura nel forno caldo. Quando la superficie si abbrustolisce, il rustico è pronto per essere portato in tavola.

Broccoli, quei fiori invernali benefici fin dall’antichità

LO STAPPATO Cabernet Sauvignon buono ma il tannino è al limite di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Assaggiamo il “Cabernet Sauvignon 2016“ dell’azienda veneta Bardi. Si notano le caratteristiche tipiche del vitigno che si caratterizza per le sensazioni di frutto e spezie e le sfumature erbacee. Trovo questo vino piacevole anche se sbilanciato sulla parte olfattiva dove la parte verde che ricorda dal peperone alle foglie di pomodoro spezzate a volte stride rompendo l’equilibrio tra frutto e spezie. È un vino comunque buono di facile abbinamento. Al palato rispetta la stessa semplicità trovata al naso con la differenza che qui la parte tannica la troverete decisa, evidente, ruvida quasi cruda. Un tannino al limite della piacevolezza. Meglio abbinarlo a carni alla griglia per supportare questo tannino così al limite.

Il broccolo appartiene alla famiglia delle Crucifere ed è tra i vegetali più comuni in inverno insieme al cardo di cui abbiamo parlato a dicembre

Ricchi di vitamine, sali minerali e sostanze antitumorali I broccoli, i fiori commestibili della pianta erbacea Brassica oleracea L., appartenenti alla famiglia delle Crucifere, sono fra i vegetali più comuni in inverno. Apparentemente tutti uguali, di broccoli invece, in Italia, ne esistono di svariate varietà locali quali il Balia, il Futura, il Blu di Sicilia, il Bianco, il Precoce di Verona, il Calabrese, il Bronzino di Albenga, il Mùgnulo leccese e il Romanesco. Originario dell'Asia minore, era un ortaggio sacro per i Greci e i Romani che ne facevano largo uso per curare diverse malattie e lo consumavano crudo prima dei banchetti per consentire all’organismo di assorbire, e smaltire, meglio l’alcool. Con il tempo, poi, si è diffuso sempre di più e la sua presenza sulle mense è notevolmente aumentata grazie alle sue innumerevoli qualità. In primis il broccolo contiene tanta vitamina C, poi, sono importanti anche i quantitativi di vitamina A, di vita-

mina B1 e B2, di sali minerali quali magnesio, ferro, calcio e fosforo, e di fibra che lo rendono indicato in caso di stitichezza. Ancora, troviamo il sulforafano, una sostanza che previene la crescita di cellule cancerogene, impedisce il processo di divisione cellulare con conseguente apoptosi (morte della cellula) ed esplica un'azione protettiva contro i tumori intestinali, polmonari e del seno. E sempre per ciò che riguarda il sulforafano, i ricercatori dell’Università della California hanno eseguito uno studio su volontari sani: ad alcuni di essi hanno somministrato estratti di broccoli, ad altri solo placebo. Dalle osservazioni cliniche che ne sono scaturite, è emerso che questo principio attivo ha anche la capacità di mitigare le infiammazioni delle vie aeree superiori (faringe, laringe, trachea e parte alta dei bronchi).

Infine, dato l’elevato potere antiossidante, secondo altri

Incontri del Martedì in DARSENA POPUP Sa p e r i e Sa p o r i” presso Scuola di Cucina “S

martedì 30 gennaio dalle ore 19.30

“OSSERVANDO LA LUNA” in collaborazione con il Planetario di Ravenna A s s o c i a zi o n e A R A R . e l'A Per l'occasione la degustazione avrà un menù dedicato al nostro bellissimo satellite.

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Il venerdì sera

•MEZZA LUNA IN BIANCO, fagottino ripieno con formaggio Blue Stilton e finocchio.

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Coloratissimo mix di verdure di stagione con cavolo nero, broccolo romanesco e zucca, con cous cous, un piatto unico ricco di salute!

Cominciamo il nuovo anno con un viaggio eno-gastronomico per degustare una selezione di prodotti della tradizione francese accompagnata da preziosi Champagne Euro 30,00 a persona Si prega di prenotare: i posti sono limitati 0544 32655 (La Luna di Pane)

GUSTO / 31 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

Ricetta 2/Crema di gambi di broccolo Ingredienti per 4 persone: 250 grammi di gambi di broccolo, mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva, 50 grammi di Parmigiano Reggiano grattugiato, 2 scalogni, sale marino integrale, pepe macinato al momento, acqua q.b.

Preparazione: Aiutandosi con un pelapatate eliminare la parte esterna dei gambi e poi tagliarli a pezzi.

Affettare la cipolla e farla appassire in un tegame con un filo d’olio. Aggiungere i gambi di broccolo e farli insaporire per qualche minuto. Salare, aggiungere acqua, coprire e lasciare cuocere fino a quando saranno teneri (ci vorranno circa 15/20 minuti).

Ora trasferirli in un mixer e ridurli in crema, aggiungendo il parmigiano e aglio crudo.

Si deve ottenere una crema piuttosto liscia ma soda. Regolare di sale e pepe e conservare in frigorifero fino al momento di utilizzarla. È perfetta per condire la pasta, per farne crostini o per accompagnare uova sode, verdure bollite o carni bianche. A piacimento si possono aggiungere erbe aromatiche, pecorino o frutta secca.

studi medici, un adeguato consumo aiuta a rafforzare le difese immunitarie e a combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando gastriti ed ulcere. Per ciò che riguarda la loro elaborazione in cucina, va detto che è vero che i broccoli solitamente si mangiano cotti, ma è necessario tenere presente che le basse temperature e i tempi di esposizione al calore brevi contribuiscono al mantenimento di molte delle proprietà benefiche, mentre cotture prolungate distruggono molti micronutrienti. L'ideale è un leggero e veloce passaggio nella vaporiera. Ora veniamo all’unico elemento negativo di questi ortaggi: lo sgradevole odore che emanano in cottura per lo zolfo presente. Come evitarlo? Basta spremere un limone nell’acqua che genera il vapore.

Giorgia Lagosti

EVENTI SLOW FOOD Al Sale Grosso di Cervia si apre il 2018 tra cardo e champagne A Cervia, prima iniziativa della condotta Slow Food di Ravenna per il 2018. L’appuntamento è al ristorante Sale Grosso (www.ristorantesalegrosso.it), locale inserito nella Guida Michelin. A parlare dei loro prodotti Giuseppe Fiori per il Cardo di Cervia, Giorgia Severi per l’Orto Zangàl, Fabrizio Tacchi “Ambassador Premium Brands Rinaldi Importatori” per lo Champagne.

Il menù: sformatino di cardo di Cervia, croccante di alici e riduzione di aceto rosso; sgombro marinato alle erbe di campo essicate con giardiniera di verdure invernali (abbinamento con Brut Mosaique magnum); chitarrina con vongole, broccoli e colatura di alici (abbinamento con Brut Mosaique Signature 5 anni); baccalà su zuppetta di pane, zucca e scalogno al rosmarino (abbinamento con Blanc De Blancs Millesimato vintage 2009); crostatina di mele alla cannella con gelato alla crema (abbinamento con Demi-Sec). Cena a 45 euro per i soci, 50 euro per i non soci. Info e prenotazione (45 posti disponibili): entro domenica 4 febbraio al 335-375212 o a maurozanarini@gmail.com.

COSE BUONE DI CASA Spigola con le arance e il pesce si sposa bene con gli agrumi di Angela Schiavina

Ecco un secondo con gli agrumi, tema scelto per questo gennaio: la spigola con le arance.

Ingredienti: una spigola di circa un chilo, pulita e pronta per essere cucinata, due cucchiai di scalogno tritato, due arance biologiche lavate e tagliate a fette, non sbucciate, il succo di una arancia, un bicchiere di vino bianco secco, un rametto di rosmarino fresco, sale, pepe, due chiodi di garofa-

no, un bicchierino di Cointreau, carta forno o carta stagnola.

Preparazione: prendete il foglio di carta che avrete messo sopra una placca da forno, spargetevi sopra un cucchiaio di scalogno e le fette di una arancia, adagiatevi il pesce che avrete salato leggermente, mettete il rametto di rosmarino nella pancia del pesce, ricoprite con le altre fette dell’arancia, irrorate con il vino e con il succo, aggiungete i due chiodi garofano e pepate, mettete il rimanente scalogno sopra alle fette di arance. Chiudete il pacchetto e passate la placca in forno caldo a 200 gradi per circa 35/40 minuti.

Cinque minuti prima aprite il pacchetto e se vi piace irrorate il pesce con un bicchierino di Cointreau (liquore all’arancia) lasciate ancora in forno cinque minuti poi servite.

Accompagnate con radicchio trevigiano cotto in forno.

32 / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 25-31 gennaio 2018

TENDENZE

Abiti romantici o sensuali accessori brillanti e fiori

SPOSI

Fra le novità 2018 il banchetto immerso nella natura e la torta come opera d’arte. E c’è chi punta su nozze sempre più web Quando si parla di matrimonio, la parola d’ordine è unicità. L’obiettivo è infatti quello di creare un evento indimenticabile che rappresenti lo stile e il legame degli sposi. Quali sono le nuove tendenze per il 2018? Per gli abiti da sposa, due sono le tipologie in voga: i romanticissimi, con gonne ampie e decorazioni importanti, veri abiti da “principessa”, e i sensuali, con giochi di trasparenze e scollature vertiginose. Addio quindi, per la prossima stagione, ai classici vestiti in raso di seta o a quelli dai tagli strutturati. Potendo dare libero sfogo all’estro, ecco che sono gli accessori a diventare protagonisti: fiori, coroncine e cristalli da puntare nei capelli morbidamente raccolti, gioielli sottili in oro rosa, sandali e décolleté interamente ricoperti di glitter, ricami e Swarovski.

I fiori ritornano parte fondamentale delle decorazioni e degli allestimenti matrimoniali. Si inizia dai bouquet da sposa, sempre più originali e creati in abbinamento con l’abito, e si prosegue con le creazioni floreali per cerimonia e ricevimento, che dovranno essere importanti, scenografiche e accostate a wedding suite a tema. Negli allestimenti, non si potrà fare a meno di candele, dettagli metallici o di legno, luci che creano atmosfera, secondo lo stile adottato per le nozze. La classica confettata potrà essere rimpiazzata dai più simpatici “Candy bar”, “Chocolate bar’’, “Cigar bar”, etc: piccoli corner organizzati in sintonia coi gusti degli sposi. E chi proprio non riesce a fare a meno dei confetti, potrà inserirli nelle “Wedding Bag“ – altra tendenza del 2018 – da regalare a ogni in-

vitato, personalizzata secondo lo stile, i colori e il tema del matrimonio.

Dove sposarsi? Le location di un matrimonio fanno la differenza. Il trend sarà quello delle cerimonie all’aperto ma anche dei banchetti, dove l’ambiente è protagonista. Con poche decorazione si riuscirà a esaltare la naturale bellezza dei luoghi e a rendere l’atmosfera più romantica e accogliente. Di gran moda sono poi le Wedding Cake come opere d’arte. Dolcezze dai mille sapori ma allo stesso tempo deliziose: le torte di matrimonio si trasformano in autentiche tele su cui dipingere fiori e paesaggi, le famose Watercolor Cake. Cosa lasciare agli invitati come ricordo? Ventagli contro il caldo e ombrellini parasole, scatoline da tè, piantine, saponi, coperte, ballerine… qualsiasi cosa purché semplice e pratica. Ancor meglio l’idea di una donazione a una fondazione di ricerca che sarà ben accetta e farà felici molte persone.

Per divertire tutti, si può anche puntare su un matrimonio 4.0, creando un hashtag a tema (#FrancescaSposaMarco) e pubblicare le foto di nozze su Instagram. Si può anche realizzare un contest fotografico e premiare quella più bella con un souvenir dal viaggio di nozze.

Infine, la lista di nozze può essere pubblicata online per ricevere del denaro senza dover ricorrere alla classica busta.

Per la luna di miele, le mete top saranno il Canada abbinato al relax dei Caraibi, il Sudafrica o la Namibia in accoppiata con Seychelles, Mauritius e il Mozambico, Perù-Polinesia, Giappone o l’Indonesia.

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Vantiamo una pluriennale esperienza in Banchetti Nuziali, Cresime, Comunioni e Battesimi proponendo menù per tutti i gusti e per tutte le esigenze.

Il nostro giardino inoltre offre svago agli invitati e splendide inquadrature per i fotografi.

L’agriturismo Massari è il luogo ideale dove trascorrere cerimonie uniche ed indimenticabili. La pluriennale esperienza unita alla cucina genuina e tradizionale con ingredienti freschi di produzione propria, sono garanzia di un servizio di qualità che sarà difficile dimenticare.

SPOSI / 33 25-31 gennaio 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA FIERA

TORNA “FAENZA SÌ SPOSA”, CON 50 ESPOSITORI ED EVENTI DEDICATI AL WEDDING

TUTTI I NUMERI DEI SÌ

In totale 1.216 “sì”. Il numero di matrimoni celebrato nel 2016 (ultimo dato disponibile sulla banca dati Istat) piazza Ravenna al primo posto in Romagna per numero di nozze, al di sopra di Forlì-Cesena (dove il dato è fermo a quota 1.097) e Rimini, a 1.065. In particolare, a Ravenna i matrimoni con rito civile sono stati 729 contro i 487 celebrati in chiesa. Un dato in linea con quelli delle altre città della regione mentre a livello nazionale – trainati soprattutto dalle zone del Mezzogiorno – il rito in chiesa è ancora predominante.

A Ravenna il sorpasso del municipio sulla chiesa come luogo d’elezione per l’amore è arrivato nel 2005. La forbice si è poi via via allargata fino ai dati odierni. La crisi, però, ha messo a dura prova anche le nozze. La poca stabilità economica ha spinto infatti i giovani ad aspettare prima di fare il sospirato passo verso il fatidico Sì. In particolare, nel 2012 le nozze sono scese per la prima volta sotto quota 1.200 (si partiva da una base di circa 1.300 matrimoni ad inizio millennio) per rimanerci fino al 2015. Il 2016 e i primi spiragli di ripresa hanno riportato l’asticella in asse.

Nel dettaglio comunale, nel capoluogo sono stati celebrati 484 matrimoni (147 civili e 337 religiosi). Nel resto della provincia la separazione tra i due riti è più equilibrata, con 732 nozze in totale di cui 392 nei municipi e i restanti 340 in chiesa. Ci si sposa in maggioranza davanti al parroco a

Bagnacavallo dove sono stati celebrati un totale di 61 matrimoni, 33 dei quali in chiesa. Le nozze in chiesa sono la maggioranza anche ad Alfonsine (25-16), Casola Valsenio (176), Conselice (13-9), Cotignola (10-7), Fusignano (7-3), Lugo (53-44), Solarolo (7-3) e Bagno di Romagna (7-6).

Predomina il rito civile invece a Bagnara di Romagna dove si sono consumate sette nozze in municipio contro le cinque in chiesa. Rito civile maggioritario pure a Brisighella (24-22), Castel Bolognese (14-10), Cervia (90-42), Faenza (104-63), Riolo Terme (12-11), Russi (21-13), Sant'Agata sul Santerno (2-1).

Difficile dare una chiave di lettura geografica, sociale o ideologica. La predominanza di un rito rispetto all'altro è molto a macchia di leopardo e sui numeri potrebbero incidere anche altri fattori come ad esempio la bellezza e il prestigio dei luoghi scelti per le cerimonie civili (non solo i palazzi municipali, Ravenna offre ad esempio la possibilità di sposarsi al Mar, alla biblioteca Classense o nel museo Tamo) o un fattore di affezione che potrebbe portare alcune coppie a sposarsi in luoghi diversi da quelli in cui risiedono, ad esempio nella parrocchia di infanzia. Di certo il matrimonio sembra essere tornato di moda dopo gli anni della crisi di cui si parlava prima e, con esso, la voglia di ufficializzare e festeggiare la propria unione.

SPOSI

Crescono i matrimoni: Ravenna prima in Romagna. Predomina il rito civile

“Faenza Sì Sposa” è la manifestazione creata e pensata per le coppie intenzionate a sposarsi nel 2018-2019, in programma alla Fiera di Faenza (via Risorgimento 3) sabato 27 e domenica 28 novembre. Per chi sogna l'organizzazione di un matrimonio all'altezza delle proprie esigenze avrà l'opportunità di incontrare e informarsi da 50 aziende specializate.

Gli espositori potranno orientare e consigliare al meglio i visitatori su come rendere unico e indimenticabile il giorno delle nozze. Durante le due giornate dedicate al wedding, sarà possibile valutare proposte mirate, professionali, pensate per tutti gli stili, gusti e i budget. Per gli sposi più esigenti, per quelli più estrosi, e per chi sta organizzando le nozze last minute... La due giorni di “Faenza Sì Sposa” propone anche aperitivi e brunch, musica e spettacoli dal vivo, eventi e dimostrazioni dedicate alla bellezza della sposa ed esclusive presentazioni di viaggi di nozze. Novità di questa ottava edizione della kermesse faentina è il grande concorso: “Entra in fiera e vinci 5.000 euro”. Appuntamento per l’estrazione finale il 28 gennaio alle ore 17, quando saranno selezionati i futuri sposi fortunati che vinceranno un piccolo tesoro per il loro matrimonio.

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Saremo quindi ancora “in trincea” a difesa della casa. Asppi di Ravenna ha un proprio bilancio in pareggio, ed una voce consistente delle entrate è rappresentato dal tesseramento. Spendiamo, per l’attività sindacale, circa il 7,5% delle entrate così suddiviso: 3,4% per contributi all’attività nazionale, 1,5% per informazione su stampa, 2,5% per attività sindacale di Asppi-Ravenna. Poco è previsto per l’attività sindacale e di promozione a carattere volontaristico che alcuni soci, eletti negli organismi direttivi dell’Associazione, svolgono. Per facilitare l’informazione ai soci, che vorremmo sempre più approfondita ed efficace, chiediamo a vecchi e nuovi associati di lasciare in Associazione il proprio indirizzo email.

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Classificazione in corso.

Euro 130.000

ZONA RUBICONE

ZONA PODIUM

Bell'appartamento al secondo piano con ascensore composto da: soggiorno, cucina abitabile, 2 camere da letto matrimoniali, grande bagno, ripostiglio, balcone e cantina nel sottotetto.

Classificazione in corso.

Euro 115.000

Appartamento in ottimo stato al piano terra con ingresso indipendente e giardino, composto da ampio salone, cucina abitabile con accesso diretto al giardino, 2 camere da letto, bagno, ripostiglio. Libero a breve.

Class. in corso.

Euro 169.000

In contesto di recente costruzione, appartamento al piano terra con ingresso ed ampia porzione di giardino di proprietà. Ingresso su soggiorno con angolo cottura, letto matrimoniale, bagno, ripostiglio, posto auto. Impianti autonomi. APE in corso di realizzo.

Rich. €108.000,00

CAMPIANO (RA) - POSSIBILITÀ MUTUO AL 100% A 13 km da Ravenna, in complesso di nuova costruzione appena ultimato, appartamento molto luminoso, al p. primo con ingresso e giardino indip., ampio soggiorno con ang. cottura, 2 letto (matrim. + singola), bagno, ampio balcone, garage e cantina. Risc. a pavimento, caldaia a condensazione, cappotto esterno. Ottime finiture. Possib. di scegliere le finiture interne.

Rich. €120.000,00

ADIACENTE CENTRO STORICO (RIF RA 902 S) In contesto silenzioso, delizioso appartamento completamente e finemente ristrutturato. Ampio living con zona cucina, 2 camere da letto (matrimoniale e singola), ampio bagno con zona lavanderia, ripostiglio. Posto auto condominiale. Impianti nuovi e certificati. Ottime finiture: condizionatore, allarme.

Possibilità di arredo.

(E/176,34).

Rich. €210.000,00

AMMONITE (RIF RC 358 AM) In contesto trifamiliare, bella villetta abbinata a due lati, con porzione di giardino e disposta su 2 livelli: al p. terra ampio soggiorno, cucina abitabile, garage, ampia porzione di giardino privato attrezzato con pergola. Al p. primo 2 camere da letto matrimoniali, bagno, balcone. Sottotetto uso ripostiglio con scala retrattile. Ottime finiture: aria condizionata, allarme, impianto di aspirazione, serrature automatizzate. (F/359,74).

Rich. €190.000,00

SAN ROMUALDO (RIF RA 553 SR) A pochi km da Ravenna, in stabile di sole 6 unità, appartamento di recente costruzione al piano primo con accesso da scala che serve 2 unità abitative. Soggiorno con ang. cott., 1 camera da letto matrim., 1 studio/cameretta, entrambe con affaccio su ampio balcone, bagno. Con scala in arredo si accede al soppalco, tutto pavimentato in legno. Al p. terra posto auto coperto e piccola porzione di giardino privato. Risc. aut.

(E/156,34) Rich. €145.000,00

RAVENNA, Via Santucci 36

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Interessante bilocale, in buono stato d'uso, posto al primo piano di contesto servito da ascensore. Soggiorno con angolo cottura affacciati su ampio terrazzo abitabile, camera da letto matrimoniale, disimpegno e bagno finestrato. Al piano terra garage. Classe energetica F -Ep:176,30 € 135.000,00 Rif. 4161

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ZONA SAN ROCCO

In contesto residenziale e tranquillo si vende appartamento, in buono stato, posto al secondo piano senza ascensore. Ingresso, soggiorno, cucina abitabile, camera da letto matrimoniale, camera da letto doppia, bagno finestrato con vasca e balcone in parte loggiato. Al piano terra garage e posto auto.

Classe energ. G -Ep: 236,88

A ridosso del centro, in zona tranquilla, proponiamo in vendita interessante casa abbinata ad un lato sviluppata su due livelli, in stile liberty. L'immobile, recentemente ristrutturato, si compone al p. terra da ingresso, soggiorno di mq 31 circa con camino, cucina, antibagno e bagno finestrato; al p. superiore disimp., tre camere da letto e bagno finestrato. In corpo staccato ampia zona servizi di circa 55 mq ideale come depandance. Giardino privato e posto auto. Classe energ. "G" € 365.000,00 Rif. 4097

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Rif. 4175

ZONA POGGI In contesto di sei unità abitative, si propone in vendita appartamento posto al primo piano senza ascensore. L'immobile, ristrutturato nel 2012, si compone di ingresso, soggiorno, cucina abitabile, una camera da letto matrimoniale, una camera da letto doppia, un bagno finestrato e ampio balcone. Al piano terra garage, posto auto e giardino. Bassissime spese condominiali. Riscaldamento autonomo, portoncino blindato e zanzariere. Classe energetica "G" € 180.000,00 Rif. 4176

MARINA DI RAVENNA Appartamento posto al secondo ed ultimo piano in costruzione servita da ascensore. L'immobile, in ottimo stato d'uso, si compone di soggiorno, angolo cottura, camera da letto matrimoniale, camera da letto singola, ripostiglio, bagno finestrato con doccia e terrazzo abitabile pergolato di 40 mq. circa. Posto auto coperto. Riscaldamento autonomo e condizionatore.

Classe energetica "G" € 220.000,00 Rif. 4174

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Libero subito! In zona residenziale tranquilla a pochi minuti dal centro, proponiamo in vendita appartamento posto al quarto ed ultimo piano di palazzina servita da ascensore.

Soggiorno con affaccio su balcone, cucina abitabile, camera da letto matrimoniale, camera da letto doppia, ripostiglio e bagno finestrato. Comodo Garage al piano terra. Impianto elettrico a norma e infissi nuovi in pvc.

Classe energetica F-Ep:180,81 Rif. 4130 € 135.000,00

In zona residenziale si propone in vendita appartamento con ingresso semiindipendente posto al primo ed ultimo piano in contesto di recente costruzione. Loggia d'ingresso, soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera da letto matrimoniale con affaccio su balcone, camera da letto singola e bagno finestrato con doccia. Posto auto coperto e cantina. Riscaldamento autonomo, condizionatore e portoncino blindato.

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VENDITA - LUGO Casa completamente indipendente in pronta consegna, su un lotto edificabile di mq. 2.600 già urbanizzato, è composta da 8 vani oltre ai servizi. Proprietà di sicuro interesse. Classe "G" Rif. 596 Prezzo molto interessante

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