Giovedì 27 ottobre 2016 n.696 RAVENNA&DINTORNI
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VIAGGIO NEL MONDO DELLE ASTE. CASE, AUTO, OPERE D’ARTE, MEMORABILIA: SI VENDE TUTTO EVENTI
Naturalmente di Romagna Aperitivo di vini naturali al Naturalmente Burger TUTTI I GIOVEDÌ dal 27 ottobre al 1 dicembre www.naturalmenteburger.com
da pagina 4
Un lungo weekend tra zombie e zucche Halloween: in centro una parata di mostri Tutti gli appuntamenti in provincia
IL DIBATTITO
a pagina 6
Politiche culturali, la parola ad Accademia Perduta
TEATRO
da pagina 10
a pagina 19
ErosAntEros in scena al Rasi CINEMA
a pagina 20
Torna il festival dell’horror Nightmare NUOVE RUBRICHE
a pagina 17
Problemi di cuore? Lo psicologo risponde
GIORNALE INTERCULTURALE
NELLE PAGINE CENTRALI
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Naturalmente di Romagna Aperitivo di vini naturali al Naturalmente Burger GIOVEDÌ ORE 19.30 27 OTTOBRE
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ISSN 2498-9495
OPINIONI
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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L’ EDITORIALE
TUTTO D’UN TRATTO
L’ OSSERVATORIO
Chi si sorprende per Gorino?
di Gianluca Costantini
Lo specchio della nostra società
di Luca Manservisi
di Moldenke
Ovviamente capisco bene chi si è scandalizzato, anche perché sono con lui. Capisco l’indignazione, perché è impossibile non indignarsi. Ma in tutta sincerità non capisco lo sconcerto generale. Non capisco la sorpresa collettiva che è scaturita dalla notizia degli abitanti della vicina Gorino che hanno fatto le barricate per non fare arrivare un pullman di profughi in un ostello del loro paese. Non capisco la sorpresa, perché non ci vedo molta differenza tra le barricate e le petizioni, le lettere, gli esposti, i comunicati stampa che leggiamo sui giornali e riceviamo da tempo anche in una redazione locale come la nostra. Il concetto è lo stesso: noi residenti, noi che abitiamo qui, non li vogliamo, i profughi. E se la politica cavalca la paura, i cittadini si comportano di conseguenza. Oltretutto se a parlare non è solo la Lega Nord ma anche, come è capitato sempre qui a Ravenna, chi dovrebbe portare avanti, in politica, i principi cristiani e cattolici. Cosa hanno da dire loro, sul caso di Gorino? Sono sorpresi, loro? Forse sì, ma solo perché si trattava di 12 donne, di cui una incinta. Forse così è stato anche più facile, sul web, scandalizzarsi. Ma se erano uomini? Se sono uomini, da queste parti, visto che è ormai troppo tardi per fare le barricate, la Lega Nord organizza un presidio di protesta a Marina Romea (ne parliamo a pagina 7). «Ci hanno scaricato 26 presunti richiedenti asilo – è l’attacco del Carroccio –: quasi tutti maschi dai 20 ai 30 anni di corporatura robusta, stanno ciabattando in lungo e in largo per i lidi nord». Uno ce la mette tutta, per cercare di superare i novecenteschi steccati tra destra e sinistra, poi però arriva la Lega Nord. E allora c’è da essere alla fine contenti di essere amministrati perlomeno da un Comune che sicuramente potrà sbagliare in tutta questa difficile vicenda, ma di certo – ora che si farà anche carico direttamente della gestione dei profughi – non starà dalla parte di chi fa le barricate. E non è poco, visto che alla fine, ed è forse la vera tragedia di questa storia, le barricate a Gorino hanno vinto davvero, facendo magari venir voglia di farne altre, per ottenere lo stesso risultato.
Gli automobilisti suonano il clacson ripetutamente, a volte cozzano tra di loro allegramente, più spesso si limitano ad abbassare il finestrino e a gridare l’uno con l’altro. «C’ero prima io», «Non vede che stavo aspettando io», «Il posto è mio, non faccia il furbo». Una volta ho sentito anche un démodé «Ma sei scemo!?!?!?!?». A riprova del fatto che stavano proprio aspettando il parcheggio, ci sono i nuvoloni di fumo grigio, di gas di scarico prodotto dalle auto – qui particolarmente vintage, non so spiegarvi come mai – in attesa con il motore acceso. I pedoni sono spesso naturalmente gli stessi automobilisti che hanno parcheggiato troppo distante per i loro gusti, oppure sono anziani giunti all’alba che non trovano l’entrata, oppure sono anziani che hanno fatto male i conti e sono arrivati tardi, oppure sono anziani che girano con un braccio alto premendo fortissimo all’altezza del gomito con l’altra mano, nel punto dove si sono appena fatti fare la punturina, dando l’impressione di voler chiamare qualcuno. O facendo ulteriormente incazzare qualche automobilista già incazzato di suo, che crede che «quel vecchio del cazzo» gli stia facendo il gesto dell’ombrello. Poi naturalmente nel parcheggio ci sono anche i giovani, che camminano ancor più piano degli anziani perché chiaramente ancora addormentati, e molti immigrati di colore, quasi sempre in ciabatte anche d’inverno. Anche a piedi, la rissa è sempre dietro l’angolo. In questo caso sono le biciclette che si azzardano a utilizzare i marciapiedi a essere prese di mira. All’interno dello stabile, invece, si respira un’aria bassa. Bassissima. C’è gente che aspetta da ore nonostante abbia prenotato l’esame appunto ore dopo e le prenotazioni funzionino benissimo. C’è gente che non ha prenotato e spinge sei pulsanti contemporaneamente mettendo a disagio quelli in fila dietro di lui. Ci sono il ragazzo che sviene dopo il prelievo e il bambino che piange. Ci sono donne incinte ovunque, che ti rubano il posto. Ci sono milioni di batteri pronti a colpirti, ma per fortuna in pochi minuti ti liberi e torni nel parcheggio, dove a ogni incrocio (sì, ci sono incroci anche nei parcheggi, anche se la maggior parte dei ravennati lo ignora) ci sono un paio di mezzi e/o pedoni e/o ciclisti fermi a discutere. Tu respiri più smog che puoi e vuoi morire, pensando a quanto il parcheggio del Cmp, Centro di Medicina e Prevenzione di Ravenna, sia lo specchio perfetto di una civiltà in declino che merita di estinguersi, altro che Goro e Gorino.
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XV nr. 696 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Andrea Casadio, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Maria Giovanna Maioli, Fabio Magnani, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini, Flavio Montelli. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
Naturalmente di Romagna
piazza Duomo 8 Ravenna Tel. 0544.215691
Aperitivo di vini naturali al Naturalmente Burger
info@naturalmenteburger.com www.naturalmenteburger.com
Giovedì 27 ottobre
Giovedì 3 novembre
Giovedì 10 novembre
Giovedì 17 novembre
Giovedì 24 novembre
Giovedì 1 dicembre
ore 19.30
ore 19.30
ore 19.30
ore 19.30
ore 19.30
ore 19.30
Emilio Placci presenta:
Paolo Francesconi presenta:
Andrea Bragagni presenta:
Le Campore (Chardonnay+Sauvignon), Morana (Sangiovese), Mantignano (Sangiovese Riserva), Castagnara (Pinot Nero), Calenzone (Merlot), Begugiano (Centesimino)
Luna Nuova (Trebbiano), Arcaica (Albana), Limbecca (Sangiovese), Le Iadi (Sangiovese Riserva), Impavido (Merlot), D'Incanto (Passito di Centesimino)
Rio Bagno Bianco (Trebbiano +Famoso), Barbagianna (Trebbiano+Famoso+Albana) Rigogolo (Albana), Monte Canneto (Cabernet Souvignon), Casa ai Frati (Sangiovese Riserva)
Paolo Babini presenta: Borgo Casale (Souvignon), Monterè (Albana), Borgo Stignani (Malbo+Sangiovese), Poggio Tura (Sangiovese), Longrè (Syrah), Settepievi (Malbo)
Filippo Manetti presenta: Campaglione Bianco (Trebbiano), Gea (Albana), Campaglione Rosso (Sangiovese), San Lorenzo (Merlot + Cabernet), Fieni (Malbo+Merlot+Cabernet), Campiume (Sangiovese Riserva)
Stefano Bariani presenta: Caramore (Chardonnay), Ciarla (Riesling), Esor (Chardonnay+Moscato Rosa), Collanima (Albana Rossa), Cà Bianca (Sangiovese)
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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SOCIETÀ CERVIA CORSA
PODISTICA IN MASCHERA INSEGUENDO UN CLOWN IN FUGA
A Cervia gli eventi dedicati a Halloween cominceranno dalle 15 del 31 ottobre per proseguire fino a piena notte. Alle 19.30 da piazza Pisacane la prima edizione della 3,5 km di podistica non competitiva aperta a mascherati di tutte le età all’inseguimento di un clown lungo il percorso. Alle 20 nel giardino in piazza Garibaldi una attrazione horrorinterattiva tra visitatori e mostri dell’orrore. Alle 21.30 da piazza Garibaldi la marcia degli Zombie aperta a tutti i mascherati a tema. Durante la serata premi per le maschere più belle e la vetrina più horror. Per tutti i bambini dalle 18 trick-or-treat nei negozi del centro.
RAVENNA
Halloween, gli zombie invadono il centro Parata in collaborazione con Mirabilandia: le foto più belle vincono ingressi al parco Un’invasione di zombie come se all’improvviso la città fosse finita nella serie tv Walking Dead. Dalle 21 a mezzanotte del 28 ottobre il centro storico di Ravenna sarà invaso da figuranti truccati da morti viventi (in collaborazione con Mirabilandia) che si presteranno a farsi immortalare per il contest Instagram #halloweenravenna. I vincitori saranno indicati sulla pagina Facebook “RavennaTurismoeCultura” la mattina successiva: le cinque foto più spaventose vinceranno due ingressi omaggio al parco di divertimenti di Savio per l'horror festival che si svolge dal 29 ottobre all’1 novembre (si consiglia di accompagnare i più piccoli). La parata di zombie del venerdì sarà l’evento che aprirà un lungo weekend di iniziative promosse a Ravenna per la prima volta dall’assessorato al Turismo del Comune, in corrispondenza di Halloween, grazie alla collaborazione fra Comune, Mirabilandia e i festival di letteratura Gialloluna Neronotte e di cinema Nightmare. «Il weekend sarà molto interessante anche per il lungo ponte,
per questo abbiamo cercato di far sistema tra i principali attori e attrattori che offrono un programma molto interessante e variegato, costituendo una valida motivazione per venire Ravenna», afferma l'assessore Giacomo Costantini illustrando il programma. Dalla giornata di venerdì partirà anche il ciclo di visite guidate alla scoperta del lato dark di diversi luoghi del centro storico a cura di Mauro Marino e Silvia Togni e Roberta Ballardini, differenziate per tema, e secondo questo calendario: il 28 e 29 ottobre “Giallo-Rosso Sangue” ispirata al testo storico Ravenna in 28 delitti di Mauro Mazzotti; il 30 ottobre e l’1 novembre "Occhio al fantasma?" (alle 19 la visita è adatta ai bambini; la sera alle 21 agli adulti); il 31 ottobre “Ravenna, città di tombe” alla scoperta di sepolcri e sarcofaghi. Avranno la precedenza ai tour - in programma alle 19 alle 21 - i turisti alloggiati nelle strutture ricettive del territorio; in caso di richieste
Visite guidate
eccedenti è prevista un'altra visita alle 20 per i ravennati al costo di 6 euro. La partenza delle visite è dallo Iat di Piazza San Francesco. Per informazioni e prenotazioni contattare lo 0544-35404 oppure lo 0544-482838. «Confrontandoci con Mirabilandia abbiamo creato un pacchetto specifico con l'obiettivo di sfruttare il potenziale turistico di questo ponte - spiega Costantini -. Mirabilandia Halloween Horror Festival ha dimostrato di essere un ottimo attrattore che, integrato col programma degli altri avvenimenti del centro storico e l'offerta delle visite guidate (curate dalla cooperative Guide Turistiche il Papavero, ndr), penso possa essere un'ottima opportunità per il nostro turismo». Per gli amanti del cinema horror e la letteratura gialla, il week end offre il festival Ravenna Nightmare Film Festival GialloLuna NeroNotte dal 27 ottobre all'1 novembre al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze 1 (maggiori info a pagina 20). «Ho apprezzato molto commenta l'assessore - che le due realtà siano confluite in un unico cartellone che bene si armonizza nel contesto creato a Ravenna in questo primo weekend dedicato alla scoperta di nuove suggestioni e proposte, che ci auguriamo siano apprezzate da turisti e ravennati». Per ulteriori informazioni sul programma di Halloween si consiglia di consultare il sito www.turismo.ra.it.
In corso i festival
alla scoperta di delitti e misteri
di cinema horror e letteratura gialla
ORDINE ARCHITETTI RAVENNA
Comune di Ravenna
Comune di Faenza
Comune di Cervia
Comune di Forlì
Comune di Cesena
GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE Sala Conferenze PINACOTECA COMUNALE FAENZA
Massimo Iosa Ghini
ETB Tessari/Bandiera
Bologna
Treviso
Otto incontri/confronti fra protagonisti esperti ed emergenti della progettazione contemporanea con tavola rotonda
ciclo di conferenze 2016 Info Reclam tel. 0544 408312 - redazione@trovacasa.ra.it - www.reclam.ra.it
ore 20 Apertura, registrazione crediti formativi ore 20.40 ETB Tessari/Bandiera ore 21.20 Massimo Iosa Ghini ore 22.15 TAVOLA ROTONDA ore 23 Brindisi e saluto conviviale Aziende sostenitrici
Aziende partner
SOCIETÀ
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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LUGO
RIOLO TERME PER
DUE GIORNI IL PAESE SI IMMERGE NELLE ATMOSFERE CELTICHE
Nella Bassa la festa delle zucche si ispira alle radici romagnole A Lugo la festa di Halloween, come accade sin dalla prima edizione, si ispira non alla tradizione americana ma alle radici romagnole della ricorrenza. La giornata inizierà fin dal mattino. Dalle 10 nel loggiato del Pavaglione si terrà un laboratorio dedicato alla preparazione delle zucche. Poi nel Pavaglione dalle 16 saranno allestite bancarelle di hobbisti creativi, artigianato artistico e giocattoli. Successivamente, alle 21, un altro laboratorio per bambini. L’incrocio tra largo Baruzzi, largo della Repubblica e Largo Calderoni si trasformerà in largo del Goloso, dove sarà presente “La taverna insanguinata”, un punto di ristoro con vin brulé e un’area dedicata al cibo di strada, dove sarà possibile assaggiare specialità gastronomiche per tutti i gusti preparate dai celebri food truck. In Largo della Repubblica lo spettacolo di magia “Trick or treat Magic Show”. In centro si potrà ammirare anche “Il gobbo e la strega”, spettacolo itinerante di trampoli, giocoleria e fuoco presentato dalla compagnia Nadordelanuit. Dalle 20.30 è in programma “La Rocca horror A.D. 1581 – Constituit ad portam”, un viaggio spaventoso tra i meandri della Rocca: lo spettacolo, ideato e diretto da Antonio Pastore, si svolgerà su turni da 25 minuti ed è sconsigliato ai minori di 14 anni se non accompagnati da un adulto. Alle 23 andrà in scena uno spettacolo di fuoco ed effetti pirotecnici a cura della Ccmpagnia Elastica Teatro, a cui farà seguito l’atteso appuntamento con il rogo della grande Piligrèna. Gran finale alle 23.30 con “L’ultimo pasto del condannato”, una cena a tema nella Rocca Estense.
BRISIGHELLA
Riti magici, cartomanti, giocoleria per le vie del borgo medioevale Per la prima volta anche nel borgo medioevale di Brisighella calerà la notte di Halloween, lunedì 31 ottobre. Dalle 20 a mezzanotte i visitatori potranno partecipare al mistero del Picatrix, un percorso-animazione a tappe alla scoperta dell’arcano in sette punti nascosti fra riti magici, formule alchemiche e lettura del cosmo. Cartomanti e mercato di Halloween con opere dell'ingegno e artigianato artistico faranno da cornice lungo via Porta Fiorentina e via Naldi. Via Fossa verrà trasformata nell'area bimbi “Dolcetto o Scherzetto” con banchi di dolciumi, gonfiabili, truccabimbi, spettacoli di marionette e baby dance nel teatro Giardino, spettacoli di giocoleria e fachirismo, bolle di sapone infuocate, mangiafuoco, danza acrobatice e bastard jazz marching band. Il tempo sarà scandito dai Tamburi Medioevali di Brisighella. I visitatori potranno rifocillarsi nelle tante locande allestite per l'occasione (osterie, ristoranti e stand gastronomico). Spettacolo finale in piazza Carducci di Kira, finalista di Italian's Got Talent. Da mezzanotte alle 2 la festa continua con un dj set in maschera alla Rocca di Brisighella. L'ingresso al centro storico richiede un contributo di 3 euro; gratuito per i bambini e i ragazzi con meno di 14 anni, per gli over 65 e per i residenti del centro.
Per l’occasione saranno allestite locande, stand e ristoranti
A Riolo Terme le giornate del 30 e 31 ottobre per le vie, i parchi e le piazze della città d’acque ci si troverà immersi in una dimensione di oltre duemila anni fa, con ricostruzione di villaggi celtici (Galli Boi, Lingoni) che popolavano queste terre. Sarà possibile conoscere i loro riti come l’accensione dei sacri fuochi e l’eterna lotta tra il bene ed il male, con scontri e sfilate nelle vie del paese. Questo senza dimenticare il clima di festa con cibi della tradizione. Interi vitelli cotti allo spiedo, stufati e il sempre presente maiale, il tutto accompagnato dal buon vino locale. Inoltre saranno allestiti vari mercatini fra cui uno a tema con oggettistica dedicata alla serata. Corollario saranno le diverse sfilate con torce ed il rogo finale dell’enorme demone nel fossato della Rocca, coronato dai fuochi d’artificio. Ma la festa continua fino al mattino all’interno dell’ex chiesa di via Verdi con musiche e danze. Info allo 0546/71044 o il sito web dello Iat locale.
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SOCIETÀ
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DIBATTITO CULTURA
«La nostra è una rete di teatri, non un circuito» Ruggero Sintoni di Accademia Perduta / Romagna Teatri dirige dodici stagioni tra cui Faenza e Bagnacavallo Matteo Cavezzali
Dirige dodici stagioni in diversi teatri dell’Emilia-Romagna, tra cui quelle di Bagnacavallo, Cervia, Faenza, indossa occhiali dalla montatura bianca e parla con una voce scavata da troppe sigarette. Ruggero Sintoni è un “pezzo grosso” però non manca di senso critico e di autoironia, cosa che traspare subito dalla originale scelta che ha fatto per la collocazione del suo ufficio, ovvero l’ex-bagno della casa del custode del teatro Goldoni di Bagnacavallo. Accanto alla scrivania di Sintoni campeggia un grande manifesto su cui compare il suo nome sotto a quello di un grande del teatro italiano appena scomparso, Dario Fo. Che ricordi ha del maestro? «Moltissimi, per me lui e Franca Rame furono come due genitori adottivi e con loro ho collaborato per quindici anni. Ricordo la prima volta che li ospitammo, lui viveva negli Usa e minacciava di non tornare più in Italia. Amava i colpi di teatro. Lo convincemmo a venire a Casola e trovò 5mila persone ad aspettarlo. Era il 1986 e io ero ancora alle prime armi. Ho un bellissimo ricordo del laboratorio che condusse a Cesenatico Franca Rame nel 1992. Era per attrici straniere che volevano mettere in scena i testi suoi e di Dario. C’erano attrici dalla Turchia e dall’Iran, è strano pensare che oggi i loro testi sono vietati in quei paesi». Dario e Franca avevano spesso trovate inaspettate sul palco, è vero? «Una sera dopo che Dario aveva vinto il Nobel, Franca interruppe uno spettacolo a Faenza. Avanzò a proscenio e disse che non si sentiva bene. Mi venne un colpo, pensai “cosa succede!?”. Poi lei disse “Scusate, ma pensare che venimmo qui venti anni fa con Dario a recitare davanti a cento persone e ora siete così tanti mi commuove”. Il teatro scoppiò in un fragoroso applauso. Poi rifece la stessa interruzione la sera dopo, e quella dopo ancora. La settimana dopo mi chiamò un amico da Rimini e mi disse “sai ieri sera Franca ha interrotto lo spettacolo perché…” e io conclusi la frase “era commossa perché era stata lì in scena con Dario venti anni fa, eccetera”. E Lui mi chiese “Come fai a saperlo?”. Lo faceva ogni sera! Se non è un gran pezzo di teatro questo! Erano geniali!» Dario Fo inaugurò la vostra prima stagione del Masini nel ’94 la prima a Bagnacavallo fu con De Andrè, insomma siete partiti bene, e adesso come è gestire così tanti teatri assieme? Non si rischia di uniformare le stagioni? «Abbiamo creato una rete di teatri unica in Italia. La rete non è un circuito, come avviene con i supermercati che comprano tanti prodotti uguali e li pagano meno. Noi facciamo programmazioni diverse in ogni teatro, ma risparmiamo perché abbiamo in comune il personale di organizzazione, la
direzione, l’ufficio stampa, eccetera». Negli ultimi anni come Accademia Perduta vi siete caratterizzati con diverse produzioni per adulti, dopo molti anni di spettacoli di teatro ragazzi, come mai? «Dopo il successo del film L’uomo che verrà in cui Claudio Casadio recitava, Massimo Carlotto, che era rimasto colpito dalla sua interpretazione, ha deciso di scrivere qualcosa per lui, così sono nati i primi due spettacoli scritti da Carlotto e poi il nuovo scritto da Claudio Fava. Ora, come puoi vedere, ho la scrivania piena di copioni… Però continuiamo anche a fare teatro ragazzi, abbiamo infatti sei formazioni che produciamo continuativamente». Qual è la vostra politica di gestione dei teatri? «Cerchiamo di restituire alla città quello che ci ha dato. Il teatro viene finanziato con i soldi dei cittadini, questo non bisogna mai dimenticarlo, quindi credo sia necessario evitare integralismi nella scelta dei linguaggi facendo programmazioni che comprendono gusti diversi e collaborando con le realtà del territorio. A Forlì per esempio collaboriamo alla realizzazione del programma con Masque e Città di Ebla, importanti realtà della ricerca teatrale: questo permette di vedere a teatro compagnie particolari come La Veronal o David Espinosa, ma anche Niccolò Fabi. A Faenza abbiamo riaperto alla città il Ridotto, che dal 1862 era di un circolo privato, così da avere anche uno spazio per il contemporaneo». Come vede la situazione teatrale a Ravenna, dove organizzate la stagione del Comico al Teatro Alighieri?
za ulteriore. Bisogna però chiarire che i bandi dovrebbero partire dalla storia di un teatro e non come se quei teatri non ne avessero una, soprattutto produttiva». In che senso? «Non si può pensare di riportare il Rasi o l’Alighieri a prima degli anni ’80, bisogna tenere conto di tutto quello che è successo negli ultimi trenta anni. Si possono mettere a bando dei luoghi, ma non delle politiche culturali. Il rischio è che succeda come al teatro di Longiano dove il bando era vago e non si è presentato nessuno… Però quando c’è un bando di mezzo non ci sono sicurezze, può succedere di tutto». De Pascale prima di essere sindaco di Ravenna era assessore a Cervia, lei ha collaborato con lui in diverse occasioni quando era amministratore pubblico, cosa si aspetta dalle politiche culturali della sua Giunta? «Ho buone aspettative. Come Assessore è stato molto dinamico e ha inventato iniziative molto interessanti come il Centenario di Milano Marittima. Cervia in un momento di congiuntura economica e turistica è stata un’ottima palestra per un amministratore. Credo inoltre che abbia creatività e conoscenza della politica: potrebbe osare programmi sia di innovazione che di valorizzazione della tradizione utili per una città d’arte come Ravenna».
Ruggero Sintoni. Sotto una foto di Sintoni con Dario Fo
«Per me Dario Fo e Franca Rame sono stati come due genitori adottivi» «Credo che non abbia senso parlare di Ravenna come città a sé, ma di Romagna. La Romagna è connotata da molte realtà produttive, compagnie come Raffaello Sanzio, Valdoca, Motus, eccetera. Se ci sediamo al tavolo assieme e parliamo di linguaggio teatrale
Istituire dei bandi non è « obbligatorio, ma vincere un
bando dà alla direziona artistica un’ulteriore autorevolezza
»
possiamo anche scorticarci, ma se si parla di “fare cultura” riusciamo sempre a collaborare».
Nei vari teatri che gestite avete sempre partecipato a bandi? «Sì, tranne a Ravenna e Meldola, dove ci sarà il bando il prossimo anno». Lei è anche direttore dell’Agis regionale. Fare bandi per i teatri è obbligatorio? Come si è trovato ad essere esaminato a sua volta da una commissione? «Secondo me i bandi non sono strettamente obbligatori. In generale per l’ente pubblico fare bandi è consueto, ma per quanto riguarda l’arte questo obbligo può venire meno, lo dice una normativa europea e in qualche modo lo ribadisce anche la legge 13 della Regione Emilia-Romagna». In che senso “secondo me”, o sono obbligatori o non lo sono? «Nel senso che per legge potrebbero non essere obbligatori, ma secondo molte Amministrazioni lo sono per seguire un’ottica di trasparenza». Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un bando? «Credo che possa non avere senso fare bandi perché l’arte non può essere giudicata con gli stessi parametri di risparmio che invece ha senso applicare per i detersivi con cui si puliscono i pavimenti degli ospedali. Se un Ente Pubblico vuole un quadro di Kounellis o Palladino non puoi dargli un altro artista dicendo che costa meno: l’arte si giudica con altri parametri. Dall’altra parte vincere un bando dà alla direzione artistica un’autorevolez-
BENI CULTURALI CONVEGNO INTERNAZIONALE ALL’UNIVERSITÀ SUI BENI UNESCO Il 27 e 28 ottobre, alla Scuola di Giurisprudenza dell’Universita di Ravenna (in via Oberdan 1), è in programma una conferenza internazionale che studierà il patrimonio Unesco quale valore educativo e culturale, ma anche quale punto di forza del tessuto economico della collettività. La conferenza riunirà a Ravenna i maggiori esperti mondiali sul tema ed è organizzata dai Dipartimenti e dalle Scuole di Scienze giuridiche e Beni culturali, sponsorizzata dalla Fondazione Flaminia e dal Campus di Ravenna, ed ha il patrocinio del Ministero dei Beni culturali, del Gruppo di interesse di diritto internazionale dell’economia, della Società europea di diritto internazionale, e della International Law Association - Branch of Italy.
LA
PRIMA GUIDA TURISTICA ITALIANA IN FORMATO CAA SUL MAUSOLEO DI TEODORICO
L’Associazione “Romagna 360” che ha come attività preminente la promozione turistica del territorio e le sue eccellenze, con un occhio di riguardo alle disabilità e stili di vita, ha prodotto la prima guida turistica italiana, per il mausoleo di Teodorico, in CAA – una tecnica ideata per facilitare la comunicazione con persone che presentano carenze o assenza temporanee o permanenti nella comunicazione verbale – utilizzando, in questo caso, il sistema Rebus Widgit. Alcuni pittogrammi sono stati creati appositamente in Inghilterra per questa guida.
POLITICA
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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AGENDA GINSBORG E LABATE ALL’ORIANI PER PASSIONI E POLITICA
PRESIDIO CONTRO IL TTIP IN PIAZZA DEL POPOLO A RAVENNA
BACIAMI E PORTAMI A VOTARE, IN SCENA A CONSELICE LO SPETTACOLO
ORARI AMPLIATI ALL’UFFICIO ELETTORALE DI VIA BERLINGUER A RAVENNA
Venerdì 28 ottobre si terrà l’incontro di studio e di dialogo con Paul Ginsborg e Sergio Labate autori del volume Passioni e politica alla Sala Spadolini della Biblioteca Oriani dalle 16 alle 19.30 a partire dal loro volume Passioni e politica. L’iniziativa è promossa da Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna, e da Femminile Maschile Plurale, con la collaborazione della Biblioteca Oriani ed è aperta alla citadinanza. Il libro di Ginsborg e Labate propone di avvicinare il tema a quello che è l’impegno politico quotidiano e comune.
In occasione dell’incontro bilaterale fra i vertici di Canada e Unione Europea previsto per giovedì 27 ottobre a Bruxelles e in cui sarebbero state ratificate le firme del Ceta, il trattato commerciale di libero scambio fra le due aree, il Comitato Stop Ttip di Ravenna-Cervia organizza un presidio informativo per comunicare ai cittadini la natura e le implicazioni di questi trattati internazionali venerdì 28 ottobre dalle ore 17 alle 20 in Piazza del Popolo a Ravenna per fornire qualche informazione in più su questi trattati e sulle vicende che vi gravano attorno.
Sabato 29 ottobre, alle 21 andrà in scena al Teatro Comunale di Conselice la prima dello spettacolo teatrale 1946 – Baciami e portami a votare!, dedicato al 70° anniversario del voto alle donne. Lo spettacolo, realizzato a cura del Caffè delle ragazze, è inserito nel programma per le celebrazioni del Monumento alla Stampa Clandestina e alla Libertà di Stampa. Filippo Giberto e Milena Morelli hanno scritto a quattro mani il testo basandosi su fonti storiche e testimonianze orali. Partendo dagli studi sul 1946 e dagli scritti di Maria Montessori, passando attraverso La guerra dei nostri nonni di Aldo Cazzullo e della rivista Noi donne.
In vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, l'Ufficio del Comune di Ravenna per facilitare l’eventuale rinnovo della tessera elettorale amplia gli orari di apertura degli sportelli in viale Berlinguer 54 (telefono 0544 482283). L'Ufficio è aperto dalle 8.30 alle 12.30 tutti sabati fino al 3 dicembre, cui si aggiunge l'apertura al martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30. Pertanto l'ufficio è aperto in questi orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13; il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio dalle ore 14:30 alle ore 17:30; il sabato dalle 8:30 alle 12:30. Si esortano i cittadini a controllare la propria tessere elettorale già ora.
PALAZZO MERLATO
L’INIZIATIVA
Opposizione unita su case popolari e porto
Lega Nord: presidio a Marina Romea contro l’accoglienza ai profughi
Chiesti due consigli comunali per chiedere trasparenza sull’operato degli enti I sette schieramenti di opposizione in consiglio comunale a Ravenna si compattano e portano in assemblea i casi Acer e Ap, temi di due sedute straordinarie richieste dai dodici consiglieri di minoranza. Per quanto riguarda Acer, la richiesta è per «valutare l’operato nel mandato 2011-16 nella prospettiva del nuovo mandato 2016-2021 e del conseguente prossimo rinnovo degli organi dirigenti». Quattro le questioni che secondo l'opposizione andranno chiarite: la presunta mancanza di requisiti professionali per i membri del cda, la costituzione e poi soppressione di due società di scopo senza un rendiconto dettagliato, le assunzioni con concorso sotto indagine della guardia di finanza, i contenziosi giudiziari pendenti con dipendenti. A proposito del porto invece si fa richiesta di una «informativa in merito alla gestione dell’Autorità portuale di Ravenna da parte del commissario straordinario Giuseppe Meli, con particolare riferimento all’eventuale conflitto di interessi presente in Sapir, nonché alla problematica
dello svuotamento delle casse di colmata», sul progetto di escavo dei fondali e il clima all'interno degli uffici dell'ente dopo il caso emerso nelle scorse settimane di un funzionario ai domiciliari per stalking nei confronti dei vertici e la replica dell'interessato che accusa i vertici di operazioni non trasparenti.
Uno scorcio della sala del Consiglio comunale a Palazzo Merlato
Le vicende di Goro e Gorino dove le barricate di qualche centinaio di residenti hanno impedito l’arrivo di una dozzina di donne in fuga da Boko Haram di raggiungere l’ostello in cui il prefetto aveva deciso di alloggiarle temporaneamente non rimarrà senza conseguenze. Non sembra infatti un caso che la segreteria provinciale del Carroccio di Ravenna annunci per sabato prossimo, 29 ottobre, alle 15 di fronte all’hotel Solaria di Marina Romea (viale Italia 58) un presidio per, si legge nel loro comunicato stampa «dire no all'accoglienza di 26 presunti profughi». Già un anno fa erano state raccolte firme in una petizione per evitare che arrivassero richiedenti asilo in quella località, ma di fatto allora nessun albergo aveva partecipato al bando emesso della prefettura. A un anno di distanza la situazione è cambiata e nel mese di ottobre sarebbero arrivate circa due dozzine di persone, fatto che ha rinvigorito l’intenzione di opporsi della Lega Nord che nel frattempo ha eletto quattro consiglieri comunali, uno dei quali peraltro residente proprio nel lido, Gianfilippo Rolando che a proposito di quella petizione oggi dichiara: «Firme ignorate e messe nel cestino. Per questo motivo manifesteremo per lanciare un segnale forte anche contro l’amministrazione, rea di aver prestato il fianco al business dell’accoglienza». Il deputato ravennate Giovanni Paglia (Sel) ha annunciato che presenterà un’interrogazione al ministro dell’Interno e chiederà al prefetto di impedire la manifestazione.
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PRIMO PIANO
ALL’ULTIMO INCANTO
Vendite giudiziarie: è andato all’asta di tutto, dal serpente alle bare
Due volte al mese curiosi, commercianti
e privati cittadini nel capannone di via Canala a caccia dell’affare tra i beni provenienti da fallimenti, pignoramenti, eredità, corpi di reato
È passato parecchio da quella volta del boa constrictor ma se lo ricordano ancora bene. In particolare Carlotta, una delle segretarie dell'istituto vendite giudiziarie (Ivg) di Ravenna: «Ho dovuto dargli io il topo vivo da mangiare...». In ventidue anni di attività all'Ivg, è andata all'asta anche una teca con un serpente da un metro e mezzo: «Tra i beni pignorati in una casa c’era anche quello», racconta Saverio Babini che dirige l’Ivg con il socio Pier Maria Casadio. Dal 2008 sono in via Canala, prima erano in via Fiume Montone Abbandonato. «Si è visto veramente di tutto da queste parti», sorride Babini. Che apre il libro dei ricordi aiutandosi con un vecchio articolo di giornale incorniciato alla parete. Titolo: “Quelle bare? Sono un incanto”. Un lotto di 209 casse da morto in legno massiccio. Il campionario non si esaurisce qui: «Pecore, mucche, uno yacht, una nave mercantile, due biciclette di Pantani, opere d’arte, gioielli, armi da collezione…». Del resto ci può finire davvero di tutto in un posto che si occupa di mettere all'asta quello che proviene da pignoramenti, fallimenti, eredità giacenti, vendite coatte amministrative, corpi di reato: «Per tuttto vale sempre e solo la regola fissata dalla legge: “Visto e piaciuto”. Che vuol dire che si compra quello che si vede senza poter provare se e come funziona. Non c’è garanzia, non si può sostituire: si può venire solo nei giorni precedenti all’asta per visionare il bene e nient’altro». Babini e Casadio ci mettono la massima disponibilità per evitare che qualcuno si prenda il pacco: «Ci sembra giusto dare le eventuali informazioni che possiamo avere in più rispetto alla descrizione standard. Non ha senso rifilare una fregatura». L’esempio arriva subito quando qualcuno entra in ufficio, 15 minuti prima dell’asta, incuriosito dalla Ford che verrà battuta partendo da una base di 50 euro: «Posso dire che l'abbiamo portata qua guidandola dalle Bassette. Insomma, non è che sia una cannonata ma va...». All’asta può partecipare chiunque, escluso chi eventualmente non abbia titolo. L’asta è ogni due sabati nella sede dell’Ivg. Ed è proprio come ve la immaginate dai film. Il battitore legge la descrizione del bene e apre i giochi fissando il rialzo minimo dal prezzo di partenza. Per la propria offerta è sufficiente alzare la mano che non sfugge al radar del banditore: «Fate attenzione a come vi salutate qua dentro – sorride Casadio –, basta un cenno del capo…». Il colpo di martello rimbomba nel capannone e sancisce l’aggiudicazione. Un acconto subito, il resto va saldato nei giorni successivi. Cosa si può trovare? Oltre alle curiosità già ricordate, il repertorio della consuetudine non ha fine: basta guardarsi attorno per trovare padelle, biciclette, asciugamani, una cucina da ristorante, computer, stampanti, sedie, scrivanie, mobili, divani, lampadari, tavoli, un trapano industriale, berrette di lana, libri, quadri, cinture, una pelliccia, due chitarre, un aspiravolere, moto, auto, camion… Andrea Alberizia
A sinistra il capannone dell’Ivg in via Canala a Ravenna durante una delle aste dei beni provenienti da procedure giudiziarie. A destra Saverio Babini, uno dei due titolari dell’Ivg, con le due biciclette di Pantani vendute nel 2012 per 28mila euro
LA CURIOSITÀ LE
DUE BICICLETTE DI PANTANI VENDUTE PER 28MILA EURO
LA TESTIMONIANZA
«Una Ford del ‘95 per 50 euro, ho fatto un affare»
I consigli di una habitué: «Bisogna restare freddi e non si rialza se c’è il proprietario in sala» La signora non ha dubbi: comprare un'auto e una barca per 60 euro in tutto è stato un affare. Una Ford Mondeo del 1995 con 171mila chilometri per 50 euro e una bagnarola capace di galleggiare appena per 10: gli acquisti di una cesenate che il 22 ottobre ha partecipato all'asta delle vendite giudiziarie a Ravenna. Aver comprato al prezzo di partenza senza dover replicare ad alcun rialzo non scalfisce le certezze perché il passato insegna: «Ho già comprato una macchina per 50 euro e ce l'ho ancora. Questa ha pure l'impianto Gpl, non è male». Nemmeno la barca è una novità: «Due anni fa ne ho comprata una tedesca da regata. Bella quella, valeva almeno 10mila euro e la pagai 1.200 rialzandola con un ragazzo». E viene spontaneo immaginare che abbia la passione per il mare. Non proprio: «Non l'abbiamo mai messa in acqua, per ora sta in giardino». Quella comprata la settimana scorsa, a vederla nel piazzale, è più un insieme di assi che una vera e propria barca: «La
casa alla casa d'aste si era capito da un pezzo, da quando il battitore l'aveva chiamata per nome: «Sì, sono una habitué, qui e a Forlì. Con le cose comprate all'asta mi sono arredata casa». Un paio di consigli per chi non ha mai partecipato: «Per capire bene come funziona bisogna venire almeno tre volte, quando si decide di partecipare bisogna restare freddi e gli affari migliori si fanno fuori asta». Non fa tempo a chiudere la frase che punta il dito verso tre padelle: «Quelle, le vede? Se mi inteLa Ford Mondeo del 1995 venduta per 50 euro all’asta ressano vado e faccio una proposta e giudiziaria del 22 ottobre se possono essere vendute a trattativa privata si comprano subito». Poi c'è una regola non scritta che la signora si è data: «Qua si trovano metterà a posto mio marito…». Lui è al suo cose prese da Equitalia facendo piangere la fianco ma è lei che sa come muoversi nella gente. Se so che in sala c'è il vecchio propriesala del capannone della Ivg (istituto vendite tario di un bene che prova a ricomprarlo io giudiziarie) in via Canala. L’uomo indica due non rialzo, non mi sembra giusto». Non è estintori ma la consorte spegne subito ogni certo il caso del micronde sullo scaffale: velleità: «Sette euro? No, troppo. La prossima «Vado a sentire quanto vogliono per quello, volta li portiamo via a un euro». Che fosse di la saluto». (and.a.)
In totale 28mila euro: a tanto arrivarono nel 2012 le aste per aggiudicarsi due biciclette da corsa appartenute a Marco Pantani. Vennero battute all’Ivg nell'ambito del fallimento della società Salis proprietaria del ristorante Nautilus a Cervia il cui titolare le aveva avute in dono dal Pirata. Una Bianchi finì nelle mani di un imprenditore ravennate per 17.345 euro (13mila più Iva e spese), una Wilier Triestina invece andò a un pisano per 10.690 euro (8mila più Iva e spese). A contendersele erano in quattro con rialzi all'inizio di cento euro fino ad arrivare a rialzi da mille euro. Secondo una versione ufficiosa il corridore di Cesenatico, morto il 14 febbraio 2004, usò le bici in due edizioni del Tour de France: la Bianchi il 27 luglio 1998 vincendo la tappa di Le Duex Alpes (conquistando la maglia gialla che poi avrebbe conservato fino a Parigi) e la Wilier Triestina nella storica tappa sull'Alpe d'Huez il 19 luglio 1997. In realtà le bici non erano quelle utilizzate in occasione delle tappe ma altri esemplari, come quelle del Tour, realmente appartenuti al Pirata. Pantani regalò le due bici al titolare del Nautilus, dove andava spesso a cena, nel 2003 al termine di una battuta di caccia a Predappio. Pignorate a marzo 2011 erano poi passate nelle mani della curatela fallimentare dopo la sentenza della Salis. Nel 2010 il titolare del ristorante tentò di venderle con un'asta a partire da 250mila euro, i genitori del Pirata dissero che non erano quelle delle due tappe.
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VIA MARE/1
VIA MARE/2
Contrabbando pulito
Chi si comprerà la Lady Aziza ferma in darsena?
Orologi, auto, telefoni, gasolio: lo Stato mette all’asta la merce fermata in dogana Le sigarette e gli abiti tarocchi vengono distrutti ma tutto il resto della merce importata di contrabbando finisce all’asta. Gli uffici della dogana di Ravenna ne stanno allestendo una che dovrebbe tenersi entro fine anno: nei magazzini si sono accumulate soprattutto autovetture ma anche decine di litri di carburanti vari, qualche orologio prezioso e altra apparecchiatura elettronica. La data ufficiale dell’asta verrà resa pubblica sul sito dell’Agenzia delle dogane e tramite l’Ivg che sta seguendo le perizie e gestirà l’asta negli
È in calendario per l’8 novembre l’udienza in tribunale a Ravenna in cui verrà depositata la perizia del consulente tecnico nominato dal giudice per stabilire il valore della Lady Aziza, il mercantile battente bandiera del Belize (97 metri di lunghezza e 16 di larghezza, 3.800 tonnellate di stazza) che, alle 8.38 del 28 dicembre 2014 lasciando lo scalo ravennate in direzione di Porto Nogaro, a circa tre miglia dalla costa colpì con la prua la murata di sinistra del Gokbel battente bandiera turca (87 metri per 12 e 2.100 tonnellate) che dopo aver passato la notte in rada si stava avvicinando al punto di imbarco dei piloti del porto per poi raggiungere le banchine dove era atteso per lo scarico. Come noto il Gokbel affondò causando la morte di sei membri su undici dell’equipaggio mentre la Aziza riportò danni lievi e riuscì a tornare in porto. Le richieste danni presentate dall’armatore e dai familiari dell’equipaggio turchi (rappresentati dagli avvocati Maurizio Mauro e Mariarita Caltagirone) e dall’assicurazione del carico trasportato e andato disperso in mare ammontano a oltre tre milioni di euro: il tribunale ha ritenuto di sostituire il sequestro della nave con il sequestro della somma che verrà realizzata dalla vendita. «Ci auguriamo che si proceda con l’asta con incanto – dice l’avvocato Caltagirone –, dovrebbe essere la soluzione più profittevole per tutelare le vittime». Impossibile al momento stabilire un valore: voci ufficiose nei mesi scorsi ipotizzarono 300mila euro ma ad incidere sarà certamente lo stato di conservazione della nave che è in totale abbandono, ormeggiata sulla banchina sinistra in darsena di città. L’armatore, una società del minuscolo stato insulare di Saint Kitts e Nevis, non si è mai costituito in giudizio, come è ammesso dal diritto marittimo. (and.a.)
BONCELLINO
Tabacchi e griffe false
vanno distrutti, il resto si vende: il ricavato va alle casse pubbliche spazi doganali dove potrà partecipare chiunque, tranne le persone a cui è stato confiscato l’oggetto e i dipendenti delle stesse dogane. Si tratta di prodotti che hanno violato le norme doganali con conseguenze solo amministrative nella maggior parte dei casi: la confisca è l’esito finale del procedimento, se il destinatario non presenta opposizione è una questione di quattro-cinque mesi. Se nascono contenziosi ci possono volere anche due anni. I controlli spettano alla guardia di finanza o al personale delle dogane, il ricavato finisce alle casse dello stato: al prezzo finale di aggiudicazione vanno aggiunte le percentuali dell’Iva e dei diritti doganali sempre a carico di chi compra. (and.a.)
Ex scuola in vendita: nessuna offerta a 150mila euro, ora ne bastano 135mila L’ex scuola elementare di Boncellino, edificio di 505 mq in disuso da una decina d’anni, è all’asta. C'è tempo fino al 22 novembre per presentare un’offerta al Comune di Bagnacavallo partendo dalla base di 135mila euro (più Iva al 22 percento), cifra a cui si è arrivati dopo il ribasso del 10 percento dalla prima asta di settembre andata deserta. Assieme al fabbricato è in vendita anche un'area di circa duemila metri quadrati a destinazione oggi non residenziale e totalmente asservita al fabbricato esistente. Perduta la sua funzione originaria, il fabbricato veniva saltuariamente utilizzato per iniziative associative o come seggio elettorale, mentre da una decina d'anni è in disuso. Le offerte dovranno pervenire al servizio Appalti e Contratti dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, in piazza Martiri 1 a Lugo. Informazioni via email a appalti@unione.labassaromagna.it.
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I Alle aste giudiziarie del tribunale di Ravenna viene aggiudicato circa un immobile su quattro, una percentuale che risale a un anno fa e collocava il foro ravennate tra i primi tre in Italia grazie soprattutto al lavoro dei professionisti delegati. Il valore medio degli immobili abitativi messi all'asta in Italia ammonta a 142mila euro, la superficie media è pari a circa 100 mq e il prezzo di aggiudicazione, mediamente sotto ai 100mila euro, rimane inferiore a quello di mercato tra il 15 e il 40 percento. Per i tempi sono necessari tra gli otto e i dieci mesi dal primo tentativo di vendita. I lidi e Faenza sono le zone della provincia dove si registrano più aggiudicazioni. Sono alcune rilevazioni emerse dal convegno organizzato il 21 ottobre a Ravenna dall’Asnes (associazione notai per le esecuzioni immobiliari e mobiliari), in collaborazione con Ainc (associazione italiana notai cattolici), il consiglio notarile di Ravenna e l’Università telematica Pegaso. Le vendite tramite tribunale hanno un peso importante nel settore: «Secondo le proiezioni di alcuni studi – dice il notaio Andrea Dello Russo, presidente di Asnes – nel futuro prossimo il 10-15 percento dei trasferimenti immobiliari avverrà attraverso le aste da procedure esecutive o concorsuali». Una statistica nazionale fornita da Dello Russo dice che negli ultimi sette mesi le vendite giudiziarie sono cresciute del 45 percento al sud, del 25 al centro e sono scese del 15 al nord: «Forse un segnale che una parte d'Italia sta uscendo dalla crisi». Le ultime novità introdotte dal legislatore potrebbero allargare ancora il mercato: «Dal quadro normativo introdotto dalle modifiche sia del 2015 che del 2016 emerge una volontà di preferire il criterio della massima celerità della liquidazione per chiudere la procedura giudiziaria per incamerare risorse al criterio del massimo realizzo. Un esempio è il nuovo articolo che consente al giudice dell’esecuzione di ridurre il prezzo d’asta sino alla metà rispetto a quello precedente a partire dal quinto esperimento di vendita. Se immaginiamo che un bene venga messo in vendita a 100mila euro, dopo il quarto tentativo di vendita andato deserto, potrebbe essere aggiudicato a circa 16mila.
DATI
Ogni 4 immobili all’asta in tribunale uno si vende: Ravenna sul podio
Prezzi inferiori al mercato fino al 40 percento. Il notaio: «È il discount dell’immobiliare» NUOVE TECNOLOGIE LA
RETE DEL
NOTARIATO
APRE LE PORTE ALLE ASTE DEI PRIVATI
L’associazione Asnes tramite la Rete aste notarili (Ran) che è il sistema informatico nazionale di gestione delle aste di cui si è dotato il Notariato, consente sia agli enti pubblici, sia alle procedure fallimentari, sia ai privati di indire aste telematiche tramite uno degli studi abilitati. «Un sistema - continua Andrea Dello Russo - che ha permesso al ministero della Difesa, alla Croce rossa italiana e all’Inail di vendere la maggior parte degli immobili facenti parte della dismissione del patrimonio con un incremento medio, nel caso dell’Inail, del 10,8 percento rispetto alla base d’asta». Il sistema può oggi essere utilizzato anche da un qualsiasi cittadino o impresa che intenda vendere il proprio immobile: si può indire un’asta telematica che possa permettere di ricevere il miglior prezzo offerto dal mercato, partendo dalla base che il venditore ritiene di proporre.
Il notaio Andrea Dello Russo, presidente di Asnes Ravenna. In alto una delle sculture di Davide Rivalta davanti all’ingresso del tribunale di Ravenna
Un convegno dedicato alla materia riporta le proiezioni di uno studio: in futuro il 10-15 percento delle compravendite totali avverrà tramite procedure esecutive o concorsuali
Qualcuno ha parlato di outlet dell'immobiliare, che forse svilisce il diritto di proprietà e un fondo di verità credo ci sia». Il notaio Dello Russo mette in fila i passaggi che portano all'asta: «Il quadro normativo di riferimento è il codice di procedura civile con gli aggiornamenti che si sono susseguiti sia nel 2015 che nel 2016. Tutto deve partire dal creditore titolare di un’ipoteca o di un titolo esecutivo a cui segue un pignoramento. La procedura inizia con la trascrizione del pignoramento nei registri immobiliari. Successivamente verrà fissata l’udienza in cui viene nominato il consulente tecnico per la perizia a seguito della quale il giudice fisserà il prezzo di base per l’asta e nomina un professionista delegato che seguirà le operazioni di vendita e di custodia: dal 1998 al 2005 potevano essere nominati solo notai. Dal 2005 in poi vi è stata un’estensione della delega ad avvocati e a commercialisti. Una pratica che contribuisce a liberare i giudici e
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CENTRO STORICO soprattutto le cancellerie da molte incombenze». È al professionista delegato che spetta il compito di dare pubblicità dell’avviso d’asta secondo le indicazioni fornite dal giudice: «La legge ha oggi reso solo facoltativa la pubblicazione per estratto dell’avviso sui quotidiani a favore della pubblicazione dell’avviso su internet. Il tribunale di Ravenna ha fornito attualmente indicazioni di procedere a pubblicare gli avvisi sull'edizione di Bologna di Repubblica e sul sito www.asteravenna.eu. Attualmente ogni tribunale in Italia ha un suo sito dove pubblica gli avvisi d’asta, in attesa della piena operatività del portale delle vendite pubbliche, che è un sito internet gestito dal ministero della Giustizia, sul quale dovranno essere pubblicati tutti i dati delle procedure esecutive in Italia dove risulta fissata una vendita, al fine di dare maggiore evidenza e trasparenza nella consultazione aperta a tutti degli immobili in asta. Al momento non è ancora pronto». La frontiera dell’asta telematica diventerà prassi ordinaria nel settore. «La scorsa settimana una persona ha depositato un'offerta nel mio studio ed ha partecipato ad un’asta telematica relativa ad una procedura fallimentare del tribunale di Brescia e, dal mio studio, ha partecipato online alla gara che si è tenuta a Brescia, aggiudicandosi un immobile in Sardegna dopo una gara a rilanci effettuati tramite il mio pc», spiega Dello Russo. E in futuro le nuove tecnologie di autenticazione allargheranno la platea di chi potrà partecipare a un'asta restando davanti a uno schermo: «Questo necessariamente amplierà il pubblico di potenziali acquirenti a vantaggio di chi deve recuperare i propri crediti». La maggior facilità di accesso non spaventa il notaio per il rischio di perdere un ruolo oggi quasi esclusivo: «Sul fronte telematico la categoria è sempre stata all'avanguardia. Già oggi stipuliamo atti completamente digitali, che sono obbligatori per gli appalti pubblici. Il notaio peraltro rimane garante sia del controllo di legalità rispetto al contenuto delle scritture stipulate per il suo tramite, sia della corretta identificazione e dei relativi poteri delle persone che appongono la propria sottoscrizione».
Dipinti, tappeti, argenti: tutto il lusso di una casa all’asta Arredi di altra epoca, dipinti, tappeti, argenti, porcellane… tutto il lusso che stava in un appartamento in centro a Ravenna venduto pezzo per pezzo dalla casa d’aste Il Ponte di Milano. Il proprietario di casa doveva disfarsi di tutto e si è rivolto alla società lombarda, da tempo una realtà consolidata nel settore delle aste di qualità. La vendita ha avuto successo e quasi tutti i mobili e gli oggetti sono stati venduti nelle varie sessioni. «Capita spesso che i nostri esperti – fanno sapere dalla sede milanese – vengano interpellati per fare valutazioni di beni ed oggetti sul territorio nazionale, mettendo a disposizione dei clienti la propria professionalità ed esperienza». Fondata a Milano da Stefano Redaelli nel 1974, Il Ponte opera sul mercato nazionale ed internazionale dell'arte e dell'antiqua-
riato con 17 dipartimenti. A Palazzo Crivelli nel cuore di Brera Il Ponte ha organizzato ed organizza aste del più vario collezionismo per enti pubblici e privati: più di un’asta al mese. All'attività tradizionale si affianca inoltre l'attività filantropica, con la realizzazione di aste dedicate alla raccolta fondi per finanziare progetti o attività benefiche.
LA CURIOSITÀ/1
LA CURIOSITÀ/2
LA CURIOSITÀ/3
L’APE
A TRE RUOTE DEL 1996 AGGIUDICATO A 623 EURO
NON
CONSEGNA LE DUE FERRARI CHE VANNO ALL’ASTA: DENUNCIATO
UFFICIO
Si partiva da una base d’asta di 450 euro fissata dalla perizia di un geometra e l’offerta più alta pervenuta è stata di 623 euro: così si è conclusa l’asta pubblica indetta in estate dal Comune di Sant’Agata per vendere un ciclomotore Piaggio “Ape 50” del 1996. Il treruote è andato a un 66enne di Faenza residente a Castel Bolognese. Il mezzo è alimentato a miscela e ha poco più di 3mila km, l’ultima revisione risale al 13 ottobre 2011. A carico dell’acquirente i costi per il passaggio di proprietà.
La scorsa settimana i carabinieri di Lugo hanno denunciato un 62enne lughese, amministratore di una srl di Lavezzola, per non aver rispettato l’ordine dell’autorità giudiziaria che imponeva la consegna di due Ferrari all’istituto di vendite. Il provvedimento era scaturito in conseguenza di debiti non onorati nei confronti di altre società. L’imprenditore è stato denunciato per mancata esecuzione dolosa del provvedimento del giudice. La denuncia è arrivata nell’ambito di un weekend di controlli dell’Arma.
L’ufficio oggetti rinvenuti del Comune di Ravenna, al secondo piano di via D’Azeglio 2, non mette all’asta i beni che non sono stati reclamati dai legittimi proprietari entro i termini di legge. Si è infatti scelto di fare donazioni alle associazioni del territorio cercando di dare nuova vita a ciò che viene ritrovato e consegnato alle autorità. La terza domenica del mese viene pubblicato un bollettino (sull’albo pretorio anche online) con gli oggetti rinvenuti. L’ultimo parla di una bici e un telefono.
OGGETTI RINVENUTI : DONAZIONI E NON VENDITE
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L’interesse per le procedure concorsuali è nato negli anni degli studi universitari a Bologna, la tesi di laurea in diritto fallimentare è stata una scelta istintiva e le collaborazioni da neolaureato con due case d’asta inglesi hanno chiuso il cerchio. Ecco come Renato Ciccarelli, 41enne originario della provincia di Ancona, è arrivato a fondare nel 2011 a Faenza It Auction (Ita): una casa d’aste online (www.itauction.it) che oggi impiega 40 persone e che nel 2015 ha liquidato beni per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro e ne ha fatturati oltre 2,5. Le previsioni di crescita per l’anno in corso sono del 50 percento e finora sono stati curati ben 425 fallimenti distribuiti lungo tutta la penisola italiana. Con sedi in Italia e in Spagna, It Auction è una società di servizi specializzata nell’organizzazione, nella gestione e nella sponsorizzazione di aste competitive online che si svolgono attraverso il proprio network di tre portali, ciascuno specializzato in un differente settore: industriale, stock e prodotti finiti, immobiliare. In nove casi su dieci si tratta di beni provenienti da procedure concorsuali, le aste riguardano in parte alcuni tra i 1.300 fallimenti, concordati, liquidazioni coatte amministrative e amministrazioni straordinarie che ogni mese si verificano in Italia, e in parte si tratta di liquidazioni volontarie di soggetti privati che desiderano massimizzare la propria vendita con procedure competitive e trasparenti. Il panorama di riferimento arriva da Oltremanica: «Nel mondo anglosassone – racconta Ciccarelli, trasferitosi in Romagna per raggiungere la donna che è diventata sua moglie – le aste online da tempo hanno una grande diffusione perché affondano le radici in
«Eliminare la parola
fallimento dai termini legali sarebbe utile per evitare l’onta che provano tanti imprenditori arrivati al crac senza dolo
»
IL BUSINESS
Ha aggiunto il web alle aste giudiziare e ha fatto boom Da Faenza un portale dedicato alle vendite da procedure concorsuali Il fondatore è Renato Ciccarelli, nel 2015 venduti beni per 30 milioni una lunga tradizione di aste svolte sul posto in “vecchio stile”: l’asta è considerata un metodo trasparente e concorrenziale». In Italia, invece, il fenomeno via web si sta affermando solo negli ultimi tempi. E ancora con molte
difficoltà. Nel nostro Paese i canali principali per la liquidazione dei beni provenienti da procedure concorsuali restano le vendite curate dai singoli professionisti con incarichi di curatela oppure dagli istituti di vendita giudizia-
ria (Ivg): «Questi ultimi, essendo stati gli unici soggetti a occuparsene per tanti anni, hanno generato la convinzione nell'opinione pubblica di essere una sorta di ente parastatale, unico autorizzato ad avere l'incarico, ma in
LA CURIOSITÀ DAL 2001 ONLINE EBAY.IT OGGI DISPONIBILI OLTRE 22MILA INSERZIONI A RAVENNA : SOPRATTUTTO ABBIGLIAMENTO Se parli di aste e internet il pensiero corre subito a Ebay, il sito che per primo si è imposto nell’immaginario comune come il luogo dove aggiudicarsi qualunque cosa rialzando con un click. Oggi il sito ha cambiato pelle e si pone principalmente come marketplace online dove migliaia di piccole e medie imprese conducono il loro business. Circa l’87 percento del valore totale dei beni venduti deriva dagli oggetti a prezzo fisso. Secondo i dati forniti dall’ufficio stampa di Ebay, oggi sono circa 22mila la inserzioni consultabili relative alla zona di Ravenna (su oltre un miliardo presenti in totale): 8mila riguardano abbigliamento e accessori, 5mila riguardano veicoli e ricambi, 5mila il mondo della tecnologia audio e video, 4mila tra arredamento, bricolage, vino e gastronomia. La versione italiana (Ebay.it) è andata online a gennaio 2001 e oggi conta 5 milioni di acquirenti attivi con oltre 30mila venditori professionali che nel 67 percento dei casi hanno esportato i loro prodotti all’estero (principalmente verso Germania, Francia, Regno Unito). In media su Ebay.it viene venduto un articoli di ricambi auto ogni 7 secondi, una cover per cellulari ogni 13 secondi, un videogioco o console ogni 44.
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realtà si tratta di società private, esattamente come la nostra». È vero, tuttavia, che gli Ivg sono gli unici ad avere una concessione ministeriale per eseguire i pignoramenti, in altre parole sono gli unici a poter fisicamente raccogliere i beni nelle proprietà dei soggetti pignorati, «ma la legge del 1942 che definisce il settore si limita a dire che le procedure concorsuali vanno demandate a soggetti competenti». Competenza garantita da nessuno. Non è infatti previsto dalla legge alcun organo di valutazione: «La legge rimanda a un regolamento per stabilire onorabilità e professionalità dei soggetti specializzati. Quel regolamento non è mai arrivato. Pertanto, noi possiamo solo lasciar parlare i numeri, mostrando che collaboriamo con Unicredit, Intesa San Paolo e Mps e che siamo iscritti al Ministero nell'elenco dei siti che possono gestire le aste». Ad oggi sono circa novanta i tribunali italiani che hanno instaurato rapporti con It Auction: «Offriamo una vetrina online con visibilità enorme, con 15mila utenti unici che navigano il sito ogni giorno. Lo scopo di queste procedure è ottenere più risorse possibili per saldare i creditori, noi interveniamo in un momento in cui tutto è già stato deciso da autorità: quelli che ci considerano “sciacalli” hanno una visione sintetica e poco realistica». Tra i novanta tribunali che operano con It Auction non compare quello più vicino a casa: «Da Ravenna non abbiamo mai avuto incarichi. Il motivo non lo sappiamo, noi ci siamo proposti e abbiamo spiegato il nostro modus operandi oltre che il pubblico che raggiungiamo». E sempre in tema di massima visibilità del prodotto all'asta, c'è un'altra linea di condotta del tribunale di Ravenna che lascia perplesso Ciccarelli: «La pubblicazione degli annunci di fatto passa integralmente attraverso una sola società di Venezia che si occupa di selezionare le testate su cui pubblicare. Gli annunci vanno sulle pagine di un quotidiano di Bologna e non sulla stampa locale o su altri canali web. Non so se questo sia utile per fornire le informazioni ai potenziali acquirenti». Curare le aste di beni fallimentari diventa anche un osservatorio economico: «I fallimenti sono aumentati con la crisi ma non delle dimensioni che qualcuno potrebbe immaginare. In Italia siamo passati da 9mila a 13mila all'anno e ora stanno nuovamente diminuendo. Quello che si nota è che i fallimenti sono sempre più “poveri”: un tempo fallivano meno società e quando succedeva avevano compendi importanti, oggi giungono a fallire società già svuotate da molte procedure, come ad esempio accade con il boom dei concordati». Da chi sotto gli occhi ha visto passare tanti fallimenti, l'auspicio per il futuro è una questione lessicale: «Eliminare la parola fallimento dalla terminologia legale sarebbe un passo utile. Può sembrare una cosa da poco ma non lo è. Nella nostra società il fallimento genera un fallito e molti vivono questa circostanza come un'onta di cui vergognarsi quando invece molti soggetti arrivano al fallimento senza alcun dolo». Andrea Alberizia
ABITAZIONE
LE AZIENDE INFORMANO
Snoopy Casa ha festeggiato i 40 anni di attività Sabato 15 ottobre la Cooperativa ha celebrato l’evento a Faenza in occasione dell’inaugurazione dell’ultimo intervento realizzato di edilizia sociale per la locazione «In un momento così difficile e delicato per l’edilizia, un valore maggiore è stato raggiungere il traguardo dei 40 anni. Snoopy Casa, in questo periodo, ha continuato la propria attività dando risposte adeguate alle richieste che provenivano dalla propria base sociale, indirizzando la propria attenzione verso le esigenze di chi richiede un alloggio in affitto a canone agevolato. Nonostante le innumerevoli difficoltà, non ultime quelle di reperire risorse finanziarie dagli istituti di credito non propensi a finanziare il settore casa, Snoopy Casa ha realizzato in pochi anni oltre 130 alloggi. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla corretta e continua gestione degli amministratori della cooperativa. Snoopy Casa ha così conseguito gli scopi derivanti dal proprio statuto e supportato le richieste avanzate dai propri soci. È stato un bell’evento, sia per gli amministratori che per i dipendenti che hanno sempre svolto il proprio lavoro con dedizione, impegno, passione e massima disponibilità fornendo le giuste risposte ai soci». Questo sintetizza il pensiero espresso dal presidente Giovanni Dallara alla celebrazione del 15 ottobre, alla presenza del senatore Stefano Collina, del consigliere regionale Manuela Rontini, degli assessori del Comune di Faenza Domizio Piroddi e Claudia Gatta e, infine, del presidente di Confcooperative Ravenna Carlo Dalmonte e del direttore Andrea Pazzi. Presente anche l’architetto Giorgio Saragoni, oggi vice presidente di Snoopy Casa e artefice del settore abitazione di Confcooperative Ravenna, prima con il Consorzio Unione Provinciale Cooperative Edilizie e poi con Unioncasa, oggi incorporata da Snoopy Casa. La fusione fra le due cooperative, esigenza sentita per le modifiche del settore avvenute in questi ultimi 10 anni, ha permesso di unire le risorse economiche e rendere Snoopy Casa una cooperativa più energica e adeguata ai bisogni dei soci. Il presidente di Confcooperative Ravenna, Carlo Dalmonte, oltre a elogiare Snoopy Casa
40 AN NI
UNA CASA PER TUTTI
per questo importante traguardo ha ricordato l’importanza del ruolo svolto dal presidente Giovanni Dallara sia all’interno di Confcooperative Ravenna ma anche come vicepresidente di Federabitazione Emilia Romagna e consigliere nazionale. Il direttore Andrea Pazzi ha sottolineato come Snoopy Casa non solo ha operato bene in tutti questi anni di attività, ma è stata una cooperativa che ha saputo fare rete con le altre realtà del movimento cooperativo. Al termine della celebrazione è stato inaugurato il terzo intervento di edilizia sociale realizzato da Snoopy Casa grazie al bando Ers 2010 della Regione Emilia Romagna. Grazie a questo bando, Snoopy Casa ha costruito due interventi a Faenza. L’intervento di via Boschi, composto da 14 alloggi di cui 11 destinati alla locazione a termine con canoni agevolati, è stato consegnato lo scorso mese di luglio. In precedenza è stato realizzato a San Pancrazio di Russi il recupero di un vecchio edificio chiamato “Palazzo della Penna”. Ben 9 degli alloggi recuperati sono stati assegnati ai soci della cooperativa a canone agevolato. L’intervento di Faenza in via Cimabue, inaugurato il 15 ottobre, è composto da 16 unità delle quali 12 destinate alla locazione permanente e 4 da assegnare in proprietà (uno destinato a spazio ricreativo “baby parking”). Tutte le unità sono state assegnate. L’edificio è stato costruito dalla cooperativa CMCF di Faenza ed è realizzato secondo le più moderne tecnologie per ottenere un elevato risparmio energetico utilizzando fonti rinnovabili. Gli alloggi risultano tutti classificati oltre la classe A1. Snoopy Casa associa oltre 1.300 soci, ha realizzato 82 interventi e 885 alloggi suddivisi su tutta la provincia. Ben 155 degli alloggi realizzati sono destinati alla locazione a canone agevolato. Questi 155 alloggi assegnati in godimento dalla cooperativa, rispondono alle richieste della base sociale e in particolare di quelle categorie che in questi ultimi anni si sono trovate, causa la crisi economica, in difficoltà a pagare un canone di mercato. In conclusione il presidente Giovanni Dallara ha espresso ai rappresentanti delle istituzioni presenti le proprie preoccupazioni e quelle degli amministratori della cooperativa per il futuro. L’assenza di risorse pubbliche per il settore casa, e in particolare per l’edilizia sociale dopo il 2010, non consente a Snoopy Casa e alle altre cooperative di continuare a svolgere il proprio impegno sociale. Va sempre tenuto in debita considerazione, che “la casa” è una necessità per tutti, oltre che motivo di dignità per la persona e per la sicurezza famigliare.
REALIZZERÀ UNA NUOVA PALAZZINA A FAENZA Via Boschi (Zona Borgo) Utilizzo delle migliori tecnologie per un elevato risparmio energetico e bassi costi di gestione (Classe A+). TIPOLOGIE: 2-3 letto, 1-2 bagni, ampi balconi o giardino e garage.
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MAGGIORI INFORMAZIONI PRESSO I NOSTRI UFFICI: Snoopy Casa S.c.r.l. RAVENNA: Via Pirano n. 26 www.snoopycasa.it 0544.423745 - 335.1310058 Fax 0544. 420214 FAENZA: Piazza Martiri della Libertà 17 BAGNACAVALLO: Via Cadorna 28/b
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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ECONOMIA
AGENDA CONTRIBUTI FINO A 650 EURO PER CHI TRASFORMA L’AUTO A GPL O METANO
START CUP: PREMIATI I PRIMI TRE RAVENNATI LA VITTORIA VA A THE SOCIAL TABLE
UN 19ENNE È IL MIGLIOR FRESATORE DI RAVENNA
IL MUSEO DELLE CERAMICHE CERCA PARTNER
Il Comune di Cervia aderisce dal 2007 alla convenzione per la promozione di azioni di sviluppo dei carburanti per autotrazione a basso impatto ambientale. L'adesione consente ai residenti di usufruire di incentivi per la trasformazione dei loro autoveicoli da benzina a Gpl o metano. Hanno diritto al contributo di 500 euro le persone fisiche e le persone giuridiche che collaudano un impianto di alimentazione a Gpl sul proprio veicolo Euro 2/Euro 3 immatricolato dopo dal 1997, 650 euro per la trasformazione a metano.
Premiati i primi tre classificati fra i partecipanti ravennati a Start Cup Emilia Romagna 2016, competizione promossa dalla Regione per favorire la nascita di nuove imprese: il primo premio di 3.000 euro al progetto The Social Table; il secondo del valore di 2.000 euro per il progetto Welcome dog; il terzo del valore di 1.000 euro per il progetto Find my artist. I vincitori potranno godere dei servizi di consulenza e assistenza per un valore di 500 Euro messi a disposizione dalle associazioni di categoria.
Il 19enne Matteo Bologna di Ravenna ha vinto la tappa ravennate del campionato fresatori Randstad che ha sottoposto i migliori giovani programmatori di macchine utensili del territorio a una prova di fresatura. Il campione della provincia ora competerà per il titolo nazionale. Il campionato nasce con l'obiettivo di accendere i riflettori su una figura professionale molto richiesta dalle imprese ma altrettanto difficile da reperire sul mercato con adeguate qualifiche ed esperienza, mettendo in contatto domanda e offerta di lavoro.
La Fondazione Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza è alla ricerca di una società con cui collaborare per la gestione commerciale di un progetto di sviluppo di convention, congressi, seminari, meeting, workshop, lanci di nuovi prodotti, anniversari aziendali e associativi, team building. Il termine ultimo per presentare la documentazione necessaria è il 12 novembre. È possibile scaricare il bando dal sito www.micfaenza.org. Per informazioni: 0546 697314 oppure giorgioassirelli@micfaenza.org.
PER CONVENTION E CONGRESSI
NUOVE TECNOLOGIE
CENTRO STORICO
Wifi nel forese, 252 contratti in sei mesi Quattro ponti radio installati da Comune e Regione per connessioni a banda larga
Piazza Baracca: i lavori partiranno da febbraio
A sei mesi dall’inaugurazione dei quattro ponti radio a Roncalceci, Fosso Ghiaia, San Zaccaria e Mezzano – finanziati e realizzati da Comune e Regione con il contributo delle fondazioni bancarie – attraverso i quali è stato possibile portare i servizi di banda larga nel forese, viene presentato un primo bilancio sulle attivazioni da parte degli operatori di telecomunicazione: l’Ati Spadhausen/CesenaNet, la prima classificata nel bando pubblico per la ricerca di un fornitore del servizio, ha concluso 252 contratti, dei quali 204 residenziali e 48 business. Il territorio che ha risposto maggiormente è quello di Mezzano, con 79 contratti: seguono Roncalceci (76) San Zaccaria (67) e Fosso Ghiaia (30). Interessante notare che i tagli superiori di banda (più veloci) sono stati acquisiti soprattutto dalle aziende che
«Partiranno il prossimo febbraio i lavori di riqualificazione del parcheggio di piazza Baracca». Lo affermano il sindaco Michele de Pascale e l'assessore ai Lavori pubblici e Mobilità Roberto Fagnani al termine dell'incontro che si è tenuto di oggi in municipio con le associazioni di categoria, Confesercenti e Confcommercio. «Di comune accordo con commercianti e associazioni - continuano de Pascale e Fagnani - abbiamo assunto la decisione di posticipare la realizzazione del progetto per andare incontro alle esigenze dei negozi presenti nell'area nel periodo natalizio, favorendo così la sosta per lo shopping». I lavori saranno a cura di Azimut che sosterrà i costi dell’intervento, che ammontano a circa centomila euro. Il nuovo parcheggio, su un’area di 1.600 metri quadri, sarà perimetrato da barriere metalliche non valicabili e conterrà 65 posti auto, 15 in meno rispetto agli attuali. Avrà ingresso e uscita separati, regolati da sbarre, e sistema di pagamento a consumo calcolato tramite controllo automatico mediante lettura della targa, come il parcheggio di via Guidarelli. Il parcheggio sarà dotato di un sistema di videocontrollo in remoto e un display esterno indicherà in tempo reale il numero effettivo dei posti auto disponibili.
necessitano di rimanere competitive sul mercato, con strumenti telematici avanzati, ad alta affidabilità. In questi sei mesi la richiesta di banda è triplicata, segno di un utilizzo costante da parte dei nuovi utenti e di un fabbisogno reale. L’iniziativa ha riscosso l’interesse di numerosi operatori, per cui si sta valutando se e come ampliare il numero degli operatori ospitati. I ponti radio sono stati inaugurati ad aprile. I tralicci installati hanno un raggio di copertura potenziale di venti chilometri, che gli operatori normalmente usano per coperture di dieci chilometri. Sono alti venticinque metri, la base è di due metri per due metri. «Sono a basso impatto elettromagnetico in quanto irradiano una potenza molto bassa, ben al di sotto dei limiti posti dalle norme», specifica il Comune.
CONFCOOPERATIVE RAVENNA
LE AZIENDE INFORMANO
Al via la terza edizione di Cultura Impresa Festival Incontri e ospiti nazionali e internazionali a Faenza per la manifestazione della cooperativa Cultura Popolare Politiche culturali, cultura e cooperazione, sharing economy, internazionalizzazione, sono solo alcuni dei temi sui quali punterà l’accento la terza edizione di Cultura Impresa Festival, la manifestazione ideata dalla cooperativa Cultura Popolare e promossa da Federcultura Confcooperative che, dopo tre tappe itineranti per tutta Italia, entra nel vivo a Faenza venerdì 28 e sabato 29 ottobre. «Questo Festival è nato dal bisogno sempre più stringente di un dibattito articolato e una profonda riflessione sul ruolo degli operatori culturali oggi in Italia – afferma Chiara Laghi, presidente Cultura Popolare –. I temi che affronteremo in questo terzo anno di incontri e dibattiti seguono il filo rosso tracciato già nelle precedenti edizioni. Ci sarà un confronto sulle politiche culturali in Italia e all’estero, nell’ottica di proporre modelli da poter sperimentare anche nelle nostre realtà locali. Analizzeremo il tema della sharing economy, della condivisione, perché riteniamo che il settore culturale abbia fatto da apripista in questo campo. Parleremo del rapporto tra cooperazione e cultura e daremo spazio agli operatori faentini del mondo della ceramica per raccontarsi agli ospiti del Festival». Diversi i nomi di spicco nel ricco programma: si inizia venerdì 28 con
il workshop “Nuove politiche per la città e la cultura” (dalle 10.30 alle 13 al Ridotto del Teatro Masini) con Irene Manzi (parlamentare) e Giuseppe Frangi di Vita; il pomeriggio i lavori riprendono con la tavola rotonda “Oltre i confini nazionali: come si fa cultura all’estero” (dalle 14.30 alle 17 al Ridotto del Teatro Masini), tra gli ospiti Elisabetta Airaghi di Kea (Bruxelles) e la Fondazione Liberao Preto dal Brasile; si procede con la tavola rotonda “Nuove politiche culturali per un’Italia che cambia” (dalle 17 alle 19 nella Sala Cento Pacifici del Teatro Masini) insieme a Maurizio Gardini (presidente Confcooperative) e Massimo Mezzetti (assessore alla Cultura Regione Emilia Romagna); la serata continua al Museo Zauli (in via della Croce 6 alle 20) con l’incontro “Faenza si racconta” e si conclude con il momento conviviale “Con la cultura non si mangia: dialoghi, musica e cibo” alle 21 all’ Osteria della Sghisa (via Emiliani 4). Il cartellone di eventi riprende sabato 29 ottobre con il workshop “Cultura e nuove forme di economia: è nato prima l’uovo o la gallina?” (dalle 10.30 alle 13 al Ridotto del Teatro Masini), tra i moltissimi ospiti Anna Merlo (Università Valle d’Aosta) e Claudio Bocci (Federcultura); nel pomeriggio la tavola rotonda “Cooperazione e
cultura, un modello di sviluppo” (dalle 14.30 alle 17 al Ridotto del Teatro Masini); infine l’ultima tavola rotonda affronterà il tema “Nuove forme di sviluppo: quando la cultura è sharing” (dalle 17 alle 19 al Ridotto del Teatro Masini). Nella foto i partecipanti alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, da sinistra: Massimo Isola (assessore alla Cultura Comune di Faenza), Ruggero Sintoni (Accademia Perduta Romagna Teatri), Chiara Laghi e Sara Cimatti (rispettivamente presidente e vice presidente Cultura Popolare) e i collaboratori della cooperativa. A cura di Confcooperative Ravenna
G i o r n a l e i n t e rc u l t u ra l e
Anno 14 Numero 58 Novembre 2016 Redazione c/o Casa delle Culture piazza Medaglie d’Oro 4 48122 Ravenna c.meticcia@racine.ra.it www.cittameticcia.it
Quei minori soli tra dubbi e diritti Crescono gli arrivi e le situazioni ambigue: le amministrazioni si interrogano sul futuro
A l l ’ i n t e r n o
¬ LA NOVITÀ In funzione un nuovo hub per i minori che arrivano tramite Mare Nostrum a pagina II ¬ IL CONFRONTO Come nel Faentino e nella Bassa lughese stanno gestendo i Msna a pagina III ¬ IL RACCONTO Io, finto minore, che ho perduto l’identità passata e la speranza del futuro a pagina IV ¬ LE TESTIMONIANZE Adolescenti ora adulti e ragazzi “salvati” dal sistema di protezione a pagina V ¬ L’INTERVENTO I sapienti dell’Islam contro l’Isis: un libro di Marisa Iannucci a pagina VII ¬ TEATRO A cosa servono i confini? Una riflessione dall’autore di Santa Europa defensora pagina VIII
¬ RUBRICHE Anime creole: né Sciuscià, nè Huckleberry Finn a pagina VI
Il tema dei minori stranieri non accompagnati (Msna, per gli addetti ai lavori) sta diventando sempre più di stringente attualità. Perché i numeri sono in crescita, perché i costi per le casse pubbliche stanno aumentando e perché, almeno in Emilia Romagna, si sta sempre più mettendo a fuoco un fenomeno che da qualche anno non tende a diminuire: l’arrivo di ragazzi dall’Albania che sembrano arrivare in Italia con lo scopo di ottenere una formazione professionale di buon livello per poi poter lavorare in Italia o in Albania, senza avere tuttavia i requisiti per cui la protezione dei minori è stata pensata e legiferata. Spesso hanno infatti famiglia in Italia e non arrivano da situazioni di pericolo o di gravi privazioni economiche. La cronaca recente racconta di decine di denunce nella vicina Forlì, di un assessore (a Piacenza) che ha portato al consolato albanese un minorenne denunciando l’assurdità della legge. Ma quale legge? Quella che impone a tutti i Comuni l’obbligo di farsi carico di qualsiasi minore straniero privo di famiglia che venga rinvenuto sul proprio territorio. Questo significa che il Comune in cui il minore viene identificato è tenuto a trovargli un alloggio in una delle strutture convenzionate e, nel caso non vi sia disponibilità di posti sul proprio territorio, a cercarne in altri territori, accollandosi tuttavia i costi, sostenuti dallo stato per 45 euro al giorno per ogni minore in struttura e per i comuni dal costo eccedente. Perché in realtà le diarie sono spesso se non sempre maggiori di quei 45 euro e sono proprio le amministrazioni municipali ad attingere dai fondi destinati al sociale le differenze, che possono essere anche molto consistenti. Dunque quello che anche molti amministratori locali stanno dicendo è: non abbiamo risorse per accogliere chi non ne ha davvero bisogno. Ma come si decide il bisogno? Il tema è delicato e senza dubbio controverso: vero è che molti di questi ragazzi non scappano da guerre o malnutrizione, ma per alcuni attraversare l’Adriatico può essere il modo più certo di garantirsi una vita migliore, fatta peraltro di studio, formazione in vista di un lavoro. Come affrontare il tema dunque non è semplice ed è difficile immaginare anche di affidarsi alle sole forze dell’ordine per trovare eventuali illeciti come unica prospettiva di soluzione. Anche perché il faro di deve restare il principio di legge che tutela i diritti dei minori sulla base della convenzione dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata in Italia e resa esecutiva con legge n. 176/91 e in cui vengono messi nero su bianco principi come quelli relativi al “superiore interesse del minore” e che i principi medesimi devono essere applicati a tutti i minori senza discriminazioni. Ora, in questi tempi in cui nella nostra regione, in provincia di Ferrara, assistiamo a barricate per impedire l’arrivo di una dozzina di donne in un paese di 4mila abitanti, salvaguardare il principio della tutela dei minori deve restare anche idealmente prioritario e la questione dei presunti “finti” msna deve essere affrontata con sguardo lungo e ampio, per non penalizzare nessuno. Ben vengano quindi progetti come quello del nuovo centro di prima accoglienza aperto a Ravenna in collaborazione con l’Anci per i minori che arrivano quasi sempre dall’Africa. In questo numero di Città Meticcia abbiamo provato ad affrontare il tema con qualche testimonianza diretta e intervistando gli amministratori, consapevoli che si tratta di un tema enorme e allo stesso tempo ineludibile per una società che voglia dirsi civili. (f. a.)
II
n.58 novembre 2016
Città Meticcia
Amministrazioni/1
«Dobbiamo pensare a un sistema di cooperazione»
L’assessore del Comune di Ravenna: «Sul lungo termine, accordi tra istituzioni e Albania per creare un’occasione» i l
d e t t a g l i o
Ravenna: nel 2016 una spesa di 1milione e 400mila. A breve la novità: un bando per reperire le strutture
Le immagini
A bilancio 2016 l’Asp di Ravenna prevede una spesa per i minori non accompagnati di 1milione e 400mila euro, 900mila euro dei quali sono coperti dallo Stato. Su questo comparto è in arrivo una novità importante anticipata dall’assessore Valentina Morigi, con delega anche ai Servizi sociali oltre all’immigrazione: il servizio di accoglienza in struttura per i minori stranieri che oggi di fatto non viene “contrattato” dal Comune verrà messo a bando con base d’asta pari a quei 45 euro al giorno rimborsati dallo Stato. I servizi tecnici del Comune ci stanno lavorando e si sta anche ragionando se questo tema, oggi appunto di competenza dell’Asp potrà cambiare referente in vista sia da un lato del passaggio di queste competenze dall’Asp allo stesso Comune come più volte annunciato in campagna elettorale dal sindaco Michele de Pascale, sia dal momento che, come annunciato dall’assessora Morigi, il Comune di Ravenna prenderà direttamente in carico la gestione dei richiedenti asilo adulti oggi della Prefettura. Il tema potrebbe essere trattato nell’ambito del tavolo intercomunale del welfare.
Continua la collaborazione con il fumettista ravennate Gianluca Costantini che si definisce artista/attivista ed è un esponente di calibro internazionale del Graphic Journalism. Le immagini di questo numero sono tutte tratte dal progetto Aleppo is hell, una denuncia della situazione di abbandono della popolazione della città siriana da anni vittima della guerra in corso.
La novità
Un hub per venti minori che arrivano da Mare Nostrum
Tra i primi atti pubblici della nuova assessora all’immigrazione Valentina Morigi c’è l’annuncio dell’hub minori a Ravenna (vedi box) realizzato con Anci, a costi zero per il Comune, ma che ha comunque suscitato dure polemiche ancor prima dell’apertura. Assessore, l’hub è in funzione? Com’è la situazione? «Sì, tutto sta andando come previsto, l’hub funziona e presto faremo una commissione in consiglio comunale per illustrare il progetto nel dettaglio anche con i responsabili Anci, perché ricordiamo che è l’Anci titolare del progetto. Come ho avuto occasione di dichiarare, credo che il nostro territorio, data l’esperienza sul campo, dovesse avere un ruolo importante perché siamo capaci di fare bene il lavoro di accoglienza e di orientamento». Nell’hub i ragazzi si fermano al massimo due mesi e arrivano dal progetto Mare Nostrum. Mentre qual è la situazione nel Comune di Ravenna rispetto ai minori non accompagnati che vengono rinvenuti sul territorio? «Simile a quella dei comuni limitrofi. In questo momento ci sono 55 minori non accompagnati in carico ai servizi sociali, 19 di questi sono in strutture fuori comune e di questi 6 sono fuori regione. L’80 percento sono albanesi». Quindi anche a Ravenna esiste un problema rispetto ai ragazzi albanesi che vegono mandati, quando non accompagnati, dalle famiglie per ottenere accoglienza e, soprattutto formazione? Come si sta agendo? «Sì. È un problema che riguarda tutto il terrtiorio regionale, ci sono ragazzi che arrivano in aereo o vengono addirittura lasciati davanti alla Questura. Qui sul contingente si lavora innanzitutto con un approfondito colloquio con i ragazzi per capire se per caso non abbiano una rete parentale in Italia e durante l’anno ne abbiamo riassegnati ai famigliari 16. Nel caso questo non sia possibile scriviamo alle famiglie in Albania in un tentativo diciamo, di moral suasion, spiegando che potreb-
be profilarsi un reato di truffa ai danni dello stato italiano. Ma diciamo che l’efficacia di questo intervento è tutta da dimostrare... ». Ma ci potrebbero essere in effetti famiglie che non possono permettersi di mantenere i figli, ragazzi che partono spinti da un effettivo bisogno... «Il punto è che sicuramente questo fenomeno è la manifestazione di un bisogno: quello di una formazione di qualità che i nostri centri possono fornire. Credo allora che si debba ragionare in termine di lungo periodo e pensare di trasformarlo in un’opportunità attraverso progetti transfrontalieri che coinvolgano le istituzioni albanesi, la regione Emilia Romagna, i vari comuni coinvolti per capire se ci sono fondi a cui poter attingere, come Fondi europei, per organizzare e gestire la formazione di questi ragazzi». Quindi sarebbe contraria a una proposta che chiude semplicemente le porte? «Sono contraria a rinunciare al principio di legalità, che ci impone di accogliere i minori stranieri non accompagnati, e sono contraria alle scorciatoie della propaganda razzista e credo invece in soluzioni praticabili come appunto la ricerca di finanziamenti per promuovere progetti di formazione che possano essere anche un’occasione per i nostri centri di formazione. Noi siamo amministratori e credo che dobbiamo usare gli strumenti a nostra disposizione: la parola, il confronto, la pianificazione e la cooperazione. Sono contraria ad azioni individuali che non portano, di fatto, a nulla. Si tratta di un fenomeno che è ormai strutturale e rispetto al quale dobbiamo cominciare a fornire risposte nuove, perché i ragazzi dall’Albania, altrimenti, non smetteranno di arrivare, con un costo ormai insostenibile per le casse degli enti locali». Federica Angelini
«Non dobbiamo rinunciare al principio di legalità: cerchiamo soluzioni praticabili e non scorciatoie razziste»
Per i prossimi due anni e mezzo la rete di prima accoglienza per i minorenni stranieri, arrivati o rintracciati in Italia senza famiglia, potrà contare su cinquanta posti in più in regione di cui venti nel comune di Ravenna (due strutture da 8 e 12 letti nel centro urbano) e gli altri a Budrio (Bologna). La permanenza massima dei minori (quasi tutti richiedenti asilo) è di sessanta giorni: ai ragazzi verranno garantiti assistenza legale e sanitaria, vitto, alloggio e servizi di mediazione culturale per facilitare una comunicazione condivisa. Sono inoltre coinvolti in attività di insegnamento della lingua italiana e mediazione culturale, nella frequentazione di strutture e associazioni del territorio, e in azioni finalizzate a individuare, in accordo con il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) del ministero dell’Interno, progetti di seconda accoglienza adatti alle loro caratteristiche personali, e in cui potranno proseguire l’accoglienza e il percorso di autonomia e integrazione fino alla maggiore età. Il progetto – proposto dall’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) dell’Emilia Romagna che ha vinto un bando del ministero dell’Interno finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea – è basato sul principio dell’accoglienza diffusa. A Ravenna la gestione è affidata alla cooperativa Persone in movimento. Questo nuovo hub diffuso si affianca a quello già esistente a Bologna, che ospita 50 minori. Uno studio sul primo anno di accoglienza rivela che dal 20 marzo 2015 al 22 febbraio 2016 all’hub del Comune di Bologna sono transitati 163 ragazzi, 154 maschi e 9 femmine, provenienti in prevalenza da Gambia, Ghana e Nigeria. Hanno in media 16 anni, la maggior parte di loro è scolarizzata. Importante sottolineare per il territorio ravennate, dove non sono mancate critiche da parte in particolare della Lega Nord, che i ragazzi qui accolti sono smistati, terminato il periodo di orientamento e prima accoglienza, in strutture su tutto il territorio regionale e che non gravano in alcun modo sulle casse comunali. L’intero progetto infatti è finanziato dal Ministero dell’Interno.
Città Meticcia
n. 58 novembre 2016
III
Amministrazioni/2
Malpezzi: «Vogliamo evitare un’ingiustizia sociale» Lettere in Albania e minacce di azioni legali, il sindaco di Faenza spiega la sua ricetta contro i presunti finti “msna” di Veronika Rinasti
Tra chi ha preso provvedimenti forti contro il diffuso fenomeno dei cosiddetti “finti minori non accompagnati” di provenienza albanese c’è il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, salito alla ribalte delle cronache regionali per la sua iniziativa. Gli abbiamo chiesto di illustrarci meglio la sua strategia. E lui è partito da una premessa: «La migrazione minorile è un fenomeno sociale complesso e sfidante al quale come amministratori di enti locali siamo chiamati a rispondere prontamente per assicurare un sostegno e una protezione a chi fugge da situazioni di solitudine, di insicurezza sociale e individuale. Questo deve valere per tutti i minori, aldilà del colore della pelle, della nazionalità e della regione di provenienza. Allo stesso tempo non si può non tener conto della sostenibilità dei bilanci delle amministrazioni comunali, dello spirito delle leggi e dei principi di equità e di legalità, da sempre alla base del nostro agire. Se ammettessimo usi impropri o illegittimi di risorse pubbliche, priveremmo di assistenza coloro che ne hanno veramente diritto, bisogno, creando una ingiustizia sociale». Cominciamo dall’inizio, sindaco. Come arrivano a Faenza i minori albanesi non accompagnati? «In vari modi, ma quasi mai soli o privi di riferimenti. La rotta migratoria prediletta è quella via mare con approdo al porto di Bari o di Ancona, da lì ripartono accompagnati in automobile o in treno per presentarsi alle autorità e richiedere la presa in carico». Come riuscite a risalire alle famiglie di origine? Come reagiscono i parenti dei ragazzi quando li contattate? «Non è assolutamente semplice risalire alle famiglie di origine, il minore e i suoi familiari nella maggior parte dei casi sono perfettamente a conoscenza delle normative vigenti e pertanto tendono ad offuscare il legame di parentela diretto. I casi in cui siamo riusciti a rintracciare le famiglie di appartenenza sono ancora la minor parte rispetto al totale dei minori presi in carico, e sono il frutto di un minuzioso e preciso lavoro di indagine condotto dalle forze dell'ordine e coadiuvato da un grande lavoro in équipe dei nostri servizi sociali. I parenti dei ragazzi una volta contattati reagiscono con stupore, ma il punto è un altro, iniziano a prendersi le loro responsabilità da genitori e iniziano a collaborare con il servizio sociale e le Autorità competenti». Sindaco, avete inviato lettere alle famiglie che siete riusciti a rintracciare e intenterete cause civili. Avete avuto risposta? «Al momento le lettere inviate si sono rivelate un forte deterrente:
negli ultimi mesi abbiamo registrato un notevole calo del flusso migratorio verso la nostra città. Nel mentre il passaparola tra connazionali sulla linea dura adottata dalla nostra amministrazione arrivava in Albania, alcune famiglie hanno deciso di uscire allo scoperto e riprendersi in carico i minori "abbandonati"». Quale tipo di aiuto avete ricevuto dalla regione e dal Ministero degli Interni? «La Regione Emilia Romagna,
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d e t t a g l i o
Quanto costa un minore al Comune manfredo? Abbiamo chiesto al sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi anche di illustrarci i costi sostenuti dal Comune per i minori non accompagnati e per i richiedenti asilo adulti. Ecco la sua risposta: «Un richiedente asilo non è mai costato un euro alle casse del Comune, l'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale è interamente gestita, organizzata e finanziata dalla Prefettura, certamente di concerto con gli enti locali e i soggetti del terzo settore del territorio, ma a costo zero per l'amministrazione comunale, salvo l'impegno di tempo per il coordinamento generale. La presa in carico dei minori non accompagnati spetta invece interamente all'ente locale e oggi ha un costo pro die e pro capite che si aggira intorno agli 80 e i 100 euro, questo a seconda della struttura e al tipo di assistenza di cui necessita il soggetto minore. Fortunatamente il governo italiano negli ultimi anni ha stanziato fondi per coprire quasi la metà del costo di questa accoglienza».
anche nell'amministrazione precedente, si è sempre mostrata sensibile e attenta alla problematica. Grazie al contributo diretto dell'Assessorato regionale alle politiche sociali, sono stati avviati importanti tavoli di concertazione con il ministero e gli enti locali interessati, questo per tenere alti i riflettori sulla questione e per convogliare preziose risorse a sostegno dell'attività di accoglienza dei comuni, ad oggi non in discussione».
Amministrazioni/3
Unione della bassa lughese, dove i ragazzi non accompagnati sono (quasi) tutti albanesi. Proni: «Collaborazione con Forze dell’ordine» Sul tema dei presunti finti minori non accompagnati abbiamo parlato anche con Eleonora Proni, sindaco referente per le Politiche Socio-sanitarie e Immigrazione dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna (nonché da pochi mesi anche segretaria provinciale del Pd, partito che governa gran parte dei comuni del territorio), che ci dice: «In questi mesi abbiamo lavorato in collaborazione con i distretti di Ravenna, Faenza e Forlì per condividere le azioni da adottare, in particolare per una più stretta collaborazione con le Forze dell'ordine e la Regione. Si tratta di un fenomeno che non può essere contrastato dai singoli Comuni, ma occorre un impegno ben più ampio che coinvolga il Governo italiano e quello albanese e tutte le istituzioni dei territori: Prefetture, Questure, Procure e Tribunali dei Minori. La Regione Emilia-Romagna si sta muovendo in questa direzione, con l'obiettivo di trovare accordi specifici e trasparenti per frenare il flusso di minori albanesi che vengono in Italia senza avere le caratteristiche per essere accolti nelle comunità e strutture di welfare, per garantire invece ospitalità a chi effettivamente si trova in uno stato di abbandono.» Quanti minori non accompagnati avete accolto nei Comuni dell’Unione della Bassa Romagna? Quanti albanesi? «Nel 2014: 51 di cui 50 albanesi, nel 2015: 58 di cui 57 albanesi, nel 2016: 50 di cui 43 albanesi. Si tratta di un dato di flusso e non di presenza a un dato giorno dell'anno». Quali sono le azioni previste dai comuni che fanno parte dell'Unione? «Solo attraverso una buona collaborazione fra Servizio sociale e Forze dell'ordine si possono attuare interventi efficaci o comunque deterrenti. Per questo, in raccordo con le Forze dell'ordine (che sono le prime a intervenire nel momento in cui si registra la presenza nel territorio di un minore non accompagnato) all'atto dell'identificazione del minore, una volta verificate le dichiarazioni rilasciate sulle modalità di ingresso nel nostro territorio, si procede alla denuncia d'ufficio. I reati contestati vanno dalla falsa attestazione a pubblico ufficiale a ingiusto profitto, costituito dal fatto che con dichiarazioni non veritiere il minore pone il proprio mantenimento in capo allo Stato e ai Comuni. Oltre alle iniziative di tipo giudiziario, il Servizio si impegna a ricercare sul territorio parenti e/o familiari già residenti, al fine di riaffidare il minore alla loro tutela». (v. r.)
IV
n. 57 - giugno 2016
Città Meticcia
La storia
Ismail, dal Bangladesh, senza più età né identità
Un racconto basato su testimonianze reali di uomini che si sono finti loro malgrado minorenni Il racconto che segue pur essendo frutto di fantasia è completametne ispirato a fatti reali e racconta una realtà marginale e sconosciuta ai più che condanna all’invisibilità persone vittime di personaggi senza scrupoli che cercano di approfittare di un sistema come quello dell’accoglienza ai minori producendo un danno sia al sistema stesso sia agli individui che senza rendersene conto finiscono per non potersi più riappropriare della propria identità. Mi chiamo Ismail. Sono bengalese. Ho 30 anni. Queste frasi le avevo imparate a memoria i primi giorni che ero nella casa d'accoglienza per minorenni. Mi chiamo Ismail, ho 17 anni, vengo da Bangladesh. Mi chiamo Ismail, ho 17 anni, vengo da Bangladesh. La ragazza che spesso veniva e ci faceva solo lezioni di italiano era una ragazza molto carina e gentile, e non ci faceva sentire il peso di dire questa palese bugia. Eravamo in tre bengalesi adulti in quel centro per minori, tutti e tre nuovi freschi in Italia, tutti e tre molto più grandi dell'età che dicevamo e che i nostri documenti falsi dichiaravano. Appena c'era da fare italiano ripetendo queste semplici frasi, ma con altre persone l'imbarazzo era maggiore. C'era anche la ragazza che forse era capo del centro o qualcosa di simile, che quando capitava essere lì per farci lezione, se la rideva, scimmiottava, ripeteva dicisete ani, dicisete ani con quel sorriso malefico. Aveva più o meno l'età di noi ragazzi bengalesi lì, credo che potesse capire cosa voleva dire spacciarsi per minorenne in quella condizione. Per noi era un'umiliazione continua, e lei e tanti altri non potevano neanche minimamente pensare che esistesse il senso d'umiliazione per gente come i bengalesi. Gli piaceva riderci sopra alla nostra umiliazione Sicuramente però piacevano a tutti anche i soldi che si riuscivano a prendere per noi. Ogni giorno novanta euro. Novanta euro per ogni giorno passato lì. E noi costavamo quasi niente lì dentro. Altri ragazzini stavano lì tanto, avevano vestiti buoni, abbonamenti per autobus, scuola, libri, sport, uscite. Noi stavamo lì qualche mese. E in quel mese il guadagno su di noi era massimo. Questa cosa dei soldi con il tempo era diventata un’ossessione. Tanti operatori parlavano di tantissimi soldi spesi dalle persone per quei posti e per noi. Anche quel signore che chiamavano assistente sociale ci ha sgridato quella volta che ci invitarono ad un incontro con lui: “siete dei ladri, dei disonesti, voi ci dite bugie solo per avere benefici da noi, per rubarci i soldi”. Queste cose ovviamente non le capivo, e per aumentare l'imbarazzo c'era la traduzione di quel ragazzo bengalese chiamato mediatore culturale, che era poco mediatore e molto attore; imitava benissimo il tono cattivo e arrabbiato dell'assistente sociale per farci sentire piccoli, e probabilmente lo aiutava a sentirsi grande, realizzato. I soldi erano diventati ossessione, ci ripetevano spesso che dovevamo sentirci in colpa per tutti i soldi che venivano pagati per noi. Io sapevo di dover ringraziare comunque per quel tetto e il cibo che questo paese mi offriva, ma sapevo che io non c'entravo niente con quei novanta. Cinquemila sì, avevo speso quella cifra mesi prima. Maledetto il giorno in cui ho costretto la mia numerosa famiglia a vendere tutta quella terra e il bestiame per darlo a quel criminale che per quella cifra organizzava il viaggio e l'ingresso in questo paese. Aveva detto che tutto sarebbe stato perfetto. Paghi, documenti, viaggio lungo ma sicuro, arrivo nel paese della ricchezza e poi tanto lavoro e soldi. Il viaggio era lungo ma per niente sicuro. Abbiamo avuto problemi da tutte le parti. L'immensità dell'India, Iran, Turchia. Poi Bulgaria e i pestaggi nei boschi, in Macedonia con i fili spinati e i gas lacrimogeni, il freddo in Serbia facendo a piedi centinaia di chilometri. I poliziotti giganteschi e un altro filo spinato in Ungheria. Poi indietro, nuove vie, il fiume, la Croazia, Slovenia, Italia. Ho pianto tante volte, di nascosto in quel viaggio infernale. Quando trovavamo internet mentivo nelle chiamate con la famiglia. -Tutto bene Āmāra bhālabāsā - dicevo. Ma niente andava bene. Piangevo, e forse non era mai successo in Bangladesh. Āmāra bhālabāsā , amore mio, nella mia dolce lingua. Cosi chiamavo la mia amata moglie. Ebbene sì, ho due figli e una bella moglie là lontano, vicino a Chittagong, una città grande del Bangladesh. Non li vedo da quasi due anni oramai. Volevo stare in un centro come quello solo per prendere documenti, essere una persona regolare, e dopo lavorare. Lavorare, per comprarmi il mio cibo, pagarmi la mia stanza, mandare soldi a casa. Così doveva essere. Ma è arrivato il giorno, per me dopo 5 mesi in quel grande centro di accoglienza, di fare quella imbarazzante visita medica. Mi hanno controllato le dimensioni delle ossa, e fin lì ok. L’altro esame lo fece una dottoressa molto giovane. Mi chiese di spogliarmi e mi tocco lì giù, per controllare i peli, per vedere se erano quelli di un minorenne. Probabilmente ero viola, non mi ero mai spogliato se non con la mia amata moglie. La freddezza di quell’esame era in contrapposizione con l’intimità della cosa. Entrambi gli esami davano ADULTO, sopra diciotto anni. E da lì avevo due giorni per raccogliere quelle due tre magliette che avevo e uscire. Andare via, senza una meta, senza sapere niente di quel posto. Infatti ero uscito pochissime volte da quel piccolo villaggio dove c’era il centro. Una fredda stretta di mano e un distaccato “ciao, buona fortuna” mi separavano da quel luogo e le persone che ci lavoravano. La città vicina non la conoscevo, ma avevo sentito parlare che c’erano tante persone del mio paese, sono andato lì. Ho girato per i negozietti dei compaesani per 3 giorni. Chiedere per un posto dove dormire, un lavoro qualsiasi, un aiuto. Non volevano ascoltare dei nuovi disperati, già ne avevano loro di problemi. Ho conosciuto un uomo della mia stessa regione in Bangladesh, aveva avuto anni prima una storia simile, ma a lui era andata “bene”. Dopo qualche mese di permanenza in un centro, senza controlli gli avevano preso per buono il documento che attestava una data molto più recente di nascita. Ma non ne era per niente contento. Ne aveva 34 di anni, sulla carta 21. A 64 anni i suoi documenti diranno 51. E lui se gli va bene passerà una vita di lavori difficili che gli permetteranno giusto la sopravvivenza. Lontano da casa e senza la possibilità di poter portare qui mogli e figli. Loro hanno altri documenti, altre età. E poi non ci sarà quel periodo di meritato riposo finale chiamato pensione. Che vita è mai una vita così? Io non voglio che finisca così. Voglio la ma famiglia vicino. Voglio vedere crescere i miei figli. Adesso sono senza documenti. Da bengalese non rientro in nessun progetto di accoglienza richiedenti asilo o qualcosa di simile. Tanti amici del Pakistan che ho conosciuto qui sono riusciti a strappare a questo mondo almeno un documento che li renda legali. Sono messi male come me, ma almeno hanno qualche speranza che qualcosa migliori e soprattutto hanno la loro identità riconosciuta. Io no. Tanti altri ragazzi sono come me. Siamo adesso in un limbo triste e buio. Ora lavoro qualche volta. Un conoscente è riuscito a farmi fare qualche giornata nella cucina di un ristorante, a tagliare cibo, ad aiutare i cuochi, e poi a lavare piatti, pulire, mettere a posto. Prendo poco, ma sopravvivo. Niente diritti, niente contributi, niente malattia. Niente futuro. Perfetti soggetti perché un mondo come il nostro vada avanti. Persone usa e getta, tragico epilogo di un sogno di una vita migliore. Mi manca la famiglia come mai prima. Mi manca sognare anche. Non ho lo forze di sognare adesso. Ma loro dicono “è sempre meglio che stare in Bangladesh no!?” Non mi interessa a questo punto dove sto. Voglio essere una persona, riconosciuta, rispettata. Voglio riabbracciare la mia famiglia. Forse tutto questo è chiedere troppo, per noi.
Città Meticcia
n. 58 novembre 2016
V
Le voci/1
Layla, 16 anni, sbarcata dopo la traversata in mare che sogna di fare il medico di Matteo Cavezzali
Le voci/2
Naim, diventato operaio
Arrivato dall’Albania per studiare in cerca di un futuro migliore «Io non voglio prendermi la responsabilità di farti lasciare l’Albania, se poi vieni e non trovi niente non voglio che tu mi dia la colpa, ma non voglio nemmeno che tu mi dia la colpa per essere rimasto a Elbasan e fare una vita che non ti piace. Insomma è una tua scelta». Dopo aver riattaccato il telefono le idee di Naim (nomi di fantasia) erano ancora più confuse. Aveva chiamato il cugino Ndrec che viveva in Italia da un anno, ma Naim non capiva se fosse felice della sua nuova vita oppure no. Si sa che chi lascia l’Albania deve far sapere in paese che le cose gli vanno alla grande, e che presto tornerà su un’auto costosa per far vedere che lui ce l’ha fatta. Ma si sa anche che è tutta una messa in scena e spesso la vita non prende la piega sperata. Da una parte il viaggio spaventava Naim, sapeva che era pericoloso affrontare quella attraversata da solo per un ragazzino di 14 anni, e i suoi genitori non volevano che rischiasse la vita. D’altra parte però crescere a Elbasan non era per lui un futuro immaginabile. Non voleva invecchiare come suo padre, che con uno stipendio mensile di 300 euro non riusciva nemmeno a mantenere i suoi figli. Così preparò lo zaino, baciò la madre, e assieme a tre compagni di classe partì verso l’Italia, sapendo che per molto tempo non sarebbe più potuto tornare. Sul traghetto che salpava da Valona e arrivava a Brindisi aveva con sé una foto, che teneva in tasca come un amuleto. Gliela aveva mandata Ndrec, era una foto che lo ritraeva in Italia, su una moto, con un bel giubbotto della Adidas e il sorriso sul volto. «Se ci era riuscito Ndrec – pensava – ci riuscirò anche io». Giunti al porto di Brindisi i quattro compagni di scuola si salutarono e ognuno prese una strada diversa. Naim arrivò a Ravenna, dopo lunghe peripezie di cui ignorava la storia anche Ndrec. Giunto in città si recò in Questura e fece domanda per essere riconosciuto come “Minore non accompagnato”. «Hai parenti che
vivono in Italia?», gli chiesero gli uomini in divisa. «No, nessuno», sapeva che quella era la risposta da dire e poi Ndrec era solo un ragazzino, non poteva certo prendersi cura di lui. Naim fu inserito nella struttura di Piangipane. A Piangipane seguì anche al Cfp i corsi di formazione professionale. Compiuti 18 anni i ragazzi non possono più rimanere nelle strutture, devono quindi trovarsi da soli un alloggio, oppure chiedere ospitalità a un dormitorio. Naim oggi ha 18 anni, ed è in Italia da quattro. È riuscito a trovare un lavoro come apprendista in una azienda alle Bassette e divide una camera a Russi con il cugino (anche lui nel frattempo diventato maggiorenne) che lavora come bracciante. Naim si allena come boxeur in una piccola palestra nata dalla volontà di un ruvido allenatore, Meo Gordini. Pare che abbia i numeri per diventare uno bravo, i primi incontri sono andati molto bene e a lui piace allenarsi duramente. Appena esce dal lavoro viene in palestra, in bicicletta. Pedala per venti chilometri ogni giorno tra casa, la fabbrica e la palestra: «così arrivo già caldo» scherza. La fabbrica oggi è il suo lavoro, la boxe è il sogno di poter un giorno partecipare ai campionati e vincere un titolo. «Grazie alla boxe ho trovato il motivo per alzarmi e “pedalare” ogni mattina». Dopo tre anni o otto mesi in Italia è potuto tornare per una settimana a Elbasan e riabbracciare sua madre, che non vedeva da quando era partito. «Sinceramente prima di partire pensavo che la vita in Italia fosse più semplice, ma è sicuramente molto migliore di quella che avrei fatto in Albania. Sono felice di essere qui oggi, e se tornassi a quando avevo 14 anni salirei ancora su quel traghetto». Prima di partire Naim ha stampato una foto da portare a sua madre. Lo ritrae sorridente, con un bel giubbotto caldo e nello sfondo Ravenna. (m. c.)
C’era un tempo in cui i popoli del Mediterraneo parlavano tra loro una lingua comune. Era il sabir, un linguaggio creato dai marinai che mescolava veneziano e arabo, genovese e catalano, greco e francese. Qualunque fosse la provenienza della nave, ovunque fosse la sua destinazione la lingua del mare era la stessa. Oggi il Mediterraneo è un mare senza più parole, dopo la tragedia di Lampedusa del 2013 ancora decine di persone perdono la vita quasi quotidianamente nelle acque che separano l’Europa dall’Africa, nelle ultime settimane sarebbero state addirittura ottocento. Persone morte nel tentativo di fuggire dal loro continente martoriato dalle guerre alla ricerca di una nuova vita che comincia per molti da Lampedusa. E dal 1988 si stima che oltre 21mila persone siano annegate nella traversata verso la Fortezza Europa. Layla ha sedici anni e da pochi giorni ha iniziato la terza superiore a Ravenna, la città in cui vive da ormai molto tempo. È giovane, ma in gamba, si vede che la vita le ha insegnato molte cose che i suoi compagni di classe non potranno mai comprendere. Forse è anche per questo che nessuno dei suoi compagni conosce la sua storia. La storia di come è arrivata qui e che lei non ha mai confessato per timore dei loro giudizi. Layla ha attraversato quel mare gelido e profondo quando aveva appena dieci anni, accompagnata solo dalla cugina poco più grande di lei. La famiglia non aveva i soldi per partire tutti insieme e le altre sorelle erano ancora troppo piccole. «Era il 2008 ed eravamo in mare da diversi giorni. Avevamo fame e freddo. Lo scafista ci aveva abbandonato in mare ed era fuggito, eravamo in preda alle onde. Non riesco a ricostruire i dettagli del viaggio, ero molto piccola, ricordo che avevo una gran paura e che a un certo punto lo scafo ha iniziato a imbarcare acqua e tutti erano spaventati e gridavano. La notte era un gran freddo, siamo stati due giorni interi in preda alle correnti, poi una nave da trasporto ci ha incrociato in mare e ci ha caricato. Pensavo che sarei morta. Solo quando ho toccato terra ho capito che mi ero salvata. Non credevo ci sarei riuscita, è stata una gioia immensa». Da sei anni Layla vive in Italia, ha ottimi voti a scuola e sogna di studiare medicina. Dice di essere musulmana, ma porta i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle. «In Italia non si può essere musulmani come lo si è nel mio paese, qui le persone hanno un modo di vivere diverso, lì tutta la comunità segue l’Islam ed è più facile, qui non sarebbe la stessa cosa, ma mi considero ugualmente musulmana». Quando parla dell’Italia ricorda i due momenti più felici della sua esperienza: il primo è stato quando ha toccato la terra ferma, e ha capito di essere sopravvissuta. Il secondo è stato quando ha incontrato, l’anno scorso, la famiglia che oggi l’ha in affido. «Non è facile trovare due genitori affidatari quando non si è più dei bambini piccoli, loro sono persone speciali e so di essere stata molto fortunata a incontrarli». Dopo anni difficili oggi ha molti amici e una vita serena, ma porta dentro di sé questo grande segreto. Layla ha deciso di non raccontare a nessuno come è arrivata in Italia fino a oggi: «Non l’ho mai detto con i miei amici, neanche i più stretti, perché ho paura di quello che penserebbero di me. Spesso li sento parlare degli sbarchi con disprezzo, scherzano su quello che accade, e io non riesco a dire niente. Non so cosa penserebbero di me se sapessero che anche io sono stata una clandestina su quei barconi». Oggi Layla vive in un paese che era per lei straniero, «non sapevo niente dell’Italia, mia madre mi disse che qui avrei avuto un futuro migliore. Quando partii non immaginavo che non li avrei rivisti per così tanto tempo». Da quando aveva dieci anni Layla non ha più riabbracciato i suoi genitori, passarono due settimane prima che potesse chiamare a casa e dirgli che era viva, che c’era riuscita, che era sopravvissuta al viaggio. «All’inizio l’Italia fu un incubo, il centro di Lampedusa è un posto che non auguro di vedere a nessuno». Poi i Cpt, alloggi di fortuna e infine finalmente una famiglia vera. Ha dovuto affrontare brutti momenti, ma «credo ne sia valsa la pena». Con il tempo sta finalmente trovando anche persone a cui può raccontare la sua storia, senza doversene vergognare. Perché anche se nessuno parla più quella antica lingua del mare chiamata sabir, forse qualcuno riesce ancora a comprenderla.
VI
n. 58 novembre
2016
Città Meticcia
Anime
creole
-
la
parola
allo
psicoterapeuta
Né Sciuscià, né Huckleberry Finn il lungo viaggio di tanti minori di José Aguayo*
Quando parliamo delle avventure difficili, pericolose, esemplari (e anche, perché no?, eroiche) di quei piccoli immigranti che arrivano da soli in Italia, è legittimo chiedersi, se le loro storie e vicissitudini sono paragonabili o meno a quelle di Huckleberry Finn, personaggio delle avventure picaresche della letteratura nordamericana del ‘800 oppure ai "sciuscià" (in inglese "shoeshine", in napoletano "lustrascarpe"), i bambini delle zone marginali delle grandi città del secondo dopoguerra. Probabilmente il migliore modo per trovare una risposta plausibile è comprendere la specificità di questo fenomeno sociale, quello dei minori-prematuramente-adulti. Per fare ciò, bisogna individuare quelli che sono i fattori in gioco, sia quelli di spinta (push factors) che quelli di attrazione (pull factors). Tra i primi, vi è una gamma di realtà diverse che oscillano tra condizioni sociali/politiche convulse, degrado sociale e/o abbandono familiare. Tra i secondi, vi è il peso di una rappresentazione di modelli di vita desiderabili da conoscere, quindi dei progetti migratori che vanno alla ricerca di una vita serena, di cui fanno parte lo svago e il divertimento (non di rado, viaggiano anche come portatori di un mandato familiare). Il loro percorso migratorio li ha fatti maturare, trasformandoli in piccoli adulti in grado di trovare strategie di sopravvivenza; affettivamente sono piuttosto indifesi e diffidenti pur proponendosi scaltri e audaci. Parlano diverse lingue, molte le hanno imparate lungo il viaggio migratorio (lungo non solo per via dei chilometri percorsi, ma anche perché non poche volte da quando lasciano il loro paese di origine a quando arrivarono alla sponda orientale del Mediterraneo sono passati diversi mesi se non anni). Alla pari dei compagni di viaggio adulti, sono segnati da vissuti raccapriccianti che impregnano la loro psiche immatura, in fase evolutiva appunto. Hanno vissuto fame estrema e paure indicibili (nel deserto prima e nel mare dopo); hanno conosciuto l’orrore dellr carceri e le angherie e i soprusi di adulti senza scrupoli. Essendo generalmente viaggiatori solitari, hanno imparato a trovare nei pari coetanei la compagnia in grado di dare loro un sentore di sicurezza, pur restando vulnerabili ed esposti. Farli sentire accolti, al sicuro e accompagnati, nel paese di approdo, può fare un’enorme differenza; può voler dire ribaltare l’effetto di esperienze traumatogene di effetti potenzialmente devastanti. Cioè, aiutarli a riavere quella fiducia nell’altro, che serve a interrompere il circolo di violenza disumanizzante di cui sono state vittime inconsapevoli. È l’inizio di un ribaltamento virtuoso verso un futuro per loro più prevedibile; ecco la grande sfida epocale di questo secolo in questa parte del globo, l’integrazione senza se e senza ma di questi adolescenti che non sono né dei Huckleberry Finn in cerca di avventure, né dei sciuscià che si ritrovano a vagabondare in un contesto di miseria e degrado sociale. *psicologo psicoterapeuta
gli operatori
Il lavoro di chi si occupa dei cosiddetti “msna”
Formazione, assistenza burocratica e sanitaria. E dopo i 18 anni c’ è Agevolando Per meglio comprendere il tema dei Minori stranieri non accompagnati, detti in gergo “msna”, mi sono rivolta a Katia Dal Monte, educatrice della cooperativa sociale Il Cerchio, che gestisce le comunità “Fenice” e il gruppo appartamento ad alta autonomia “Tandem”, e referente della sede di Ravenna dell’Associazione Agevolando. Parlando con Katia ho appreso che quello dei minori stranieri non accompagnati è solo uno dei tanti fenomeni di cui si occupano le comunità, di cui fanno allo stesso modo parte i ragazzi provenienti da contesti familiari problematici e i ragazzi inclusi in un percorso penale per questioni di giustizia.Tuttavia il fenomeno principale delle comunità attuali a Ravenna sono proprio i “msna”. Katia mi ha spiegato in sintesi l’iter da seguire in questi casi: i ragazzi, da qualsiasi parte del mondo siano arrivati, dichiarano alla Questura di essere in Italia senza genitori e senza documenti; successivamente i ragazzi vengono presi in carico dai Servizi Sociali e inseriti in Comunità. Una volta in comunità i ragazzi vengono accolti da una equipe di educatori che insieme al ragazzo progetta il percorso di crescita finalizzato a un inserimento sociale. Il tutto è condiviso e monitorato dall’assistente sociale, attraverso colloqui periodici e relazioni scritte inviate dagli educatori. In particolare Katia mi ha spiegato come operano le due comunità della cooperativa Il Cerchio presso cui lavora. Il primo impegno che si prendono le comunità è quello della regolarizzazione dei documenti: all’ingresso viene effettuato il permesso di soggiorno per minore età. Quando il minore ottiene la tutela da parte dei Servizi il permesso si converte in affidamento. Nel caso in cui il minore sia richiedente asilo politico viene sottoposto a un’intervista da parte della Commissione territoriale per la richiesta di protezione internazionale. In base alla valutazione della Commissione, il minore può ottenere il Permesso di Soggiorno per motivi umanitari o protezione internazionale. Alcuni ragazzi sono in possesso di passaporto mentre altri riferiscono di averlo perso o non averlo mai avuto. In questi casi si provvede ad attivare le pratiche per avere il passaporto. I ragazzi sono regolarizzati anche da un punto di vista sa-
nitario: tesserino medico, esenzione P99 (servizi sanitari gratuiti) e vaccinazioni. A inizio percorso è fondamentale inserire i ragazzi in corsi di alfabetizzazione: a Ravenna se ne occupano principalmente la scuola Ricci Muratori, la Casa delle Culture e alcuni volontari presso la parrocchia di San Rocco. Le comunità si preoccupano anche di un ulteriore aspetto nella crescita dei msna: la formazione professionale, affidata principalmente ad Alfa Cfp- Centro di Formazione professionale Opera Diocesana Giovanni XXIII di Piangipane e alla scuola professionale Arti e Mestieri Angelo Pescarini. I corsi professionalizzanti di queste scuole sono principalmente di falegnameria, idraulica, meccanica ed elettrica. I ragazzi, inoltre sono impegnati in attività di volontariato collaborando con le associazioni del territorio. La vita di tutti i giorni è scandita in base ai regolamenti interni e turni di collaborazione domestica. I ragazzi possono fare uscite in autonomia, concordate con i Servizi e gli educatori in base anche alla qualità dei percorsi che stanno svolgendo. Superato il periodo di tutela obbligatoria per legge dei ragazzi, che termina con la maggiore età, i ragazzi devono rendersi autonomi; non possono più beneficiare né della casa né del resto dei servizi per loro fino a quel momento predisposti. Nella maggior parte dei casi accade che la maggior parte di loro non ha le possibilità economiche per poter pagare un affitto, in quanto senza lavoro e senza aver completato gli studi. Questa situazione costringe i ragazzi a dover rivolgersi ai dormitori locali che attualmente sono al collasso, a interrompere gli studi e intraprendere strade illegali per potersi mantenere. Ed è proprio a questo punto del percorso dei ragazzi che si inserisce l’associazione Agevolando. L’associazione Agevolando è la prima organizzazione in Italia nata dall’iniziativa di alcuni giovani che hanno trascorso parte della loro vita fuori famiglia, importanti “fette di vita”come infanzia e adolescenza e che, finita la loro esperienza di accoglienza in comunità o in affido si sono messi assieme per fare qualcosa di più per coloro che si trovano, da soli, ad affrontare la transizione dalla vita in comunità/in affido verso una vita adul-
ta più autonoma. Infatti tra i 150 e passa soci dislocati tra Emilia-Romagna, Trentino, Veneto, Campania, Piemonte e Sardegna, 50 sono ex ospiti di contesti residenziali fuori famiglia e famiglie affidatarie. Uno dei principi cardine di Agevolando è il sostegno vicendevole attraverso la condivisione dei saperi e delle risorse di ognuno, in un’ottica di mutuo aiuto e partecipazione collettiva. I gruppi locali (costituiti quasi esclusivamente da volontari) supportano i ragazzi attraverso iniziative quali il sostegno scolastico e la ricerca lavorativa, accompagnamenti e affiancamenti, organizzazione di eventi e creazione di una rete sociale, progetti partecipativi finalizzati all’acquisizione di maggiori autonomie, servizi di sportello informativo, collaborazione alla gestione di gruppi appartamento di giovani neomaggiorenni. Questo è reso possibile, in un’ottica di rete, dalla collaborazione con enti pubblici (Comuni, Università, Centri per le Famiglie, Servizi Sociali) e del privato Sociale. Agevolando si mette a disposizione dei giovani anche facendo rete sul territorio e attraverso la creazione di sportelli informativi. Da questo proposito nascono: Casa dolce casa, Care leavers network e Sportello del neomaggiorenne, ossia solo alcuni tra i numerosi progetti dell’associazione. ”Casa dolce casa”: attraverso questo progetto l’Associazione offre opportunità abitative ai ragazzi con contributi calmierati alle spese, nella logica dell’housingsociale. Attualmente Agevolando gestisce cinque appartamenti (3 a Bologna e 2 in provincia di Ravenna). Un nuovo appartamenti sta per essere inaugurato a Trento. Il Care Leavers Network nasce come una rete informale di ragazzi ospiti ed ex-ospiti di comunità educative, famiglie affidatarie e case famiglia, coinvolti in un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva. Dopo una prima fase di realizzazione in Regione Emilia-Romagna, il progetto è divenuto di portata nazionale grazie anche alla collaborazione con l’Autorità Nazionale Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e l’Università di Padova.www.sportellodelneomaggiorenne.it. Anida Poljac
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n. 58 novembre 2016
VII
l’intervento
L’islam contro l’Isis negli scritti dei sapienti Un volume della ravennate Marisa Iannucci raccoglie dichiarazioni e condanne dal mondo musulmano Abbiamo chiesto a Marisa Iannucci, autrice del volume Contro l’Isis recentmente pubblicato a Ravenna, da Fernandel, di raccontarci come e perché nasce questo libro unico per tipologia. Di seguito pubblichiamo il suo racconto, ringraziandola di aver accettato l’invito. «Il libro nasce all’interno del laboratorio Insān, un percorso di riflessione e studio interno all’associazione Life, una onlus fondata da donne musulmane, italiane e non, nel 2000 a Ravenna. L’impegno costante di questi anni nel dialogo interreligioso, in particolare l’organizzazione delle Giornate del Dialogo cristiano islamico dal 2001, e nello studio sulle questioni di genere e il pensiero femminista musulmano, ci hanno consentito di condividere attraverso pubblicazioni, seminari di studio, e iniziative culturali in tutta Italia le voci di molti intellettuali musulmani che, come noi, sono impegnati in un percorso di costruzione di un pensiero islamico europeo. Durante la preparazione della XVI giornata del dialogo cristiano islamico è accaduto un evento inaspettato e denso di conseguenze. Il 29 giugno del 2014 Abū Bakr alBaghdādī, leader di un gruppo armato prima affiliato ad Al Qa’ida, venne investito dal suo gruppo di miliziani del titolo di “Califfo dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante” (Daish). Il 5 luglio pronunciò un discorso pubblico nella moschea anNūrī di Mossulm – città già soggetta alle sue milizie – in cui presentò il “califfato” chiamando all'obbedienza nei suoi confronti e della sua causa tutti i musulmani del mondo. Ovviamente è noto che l’autoproclamazione non basta a rendere legittimo il preteso “califfato” dal momento che le modalità di nomina non sono state rispettate ed è mancato qualsiasi parere favorevole in merito espresso dalla comunità dei dotti (ulema) del mondo sunnita. Nel suo primo discorso il leader destituiva di ogni legittimità i gruppi armati che non avessero aderito allo “Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Daish)” a partire da Al Qa’ida. Da allora sono passati due anni e i miliziani del “califfo” – che sfoggiano nei video di propaganda impeccabili divise nere e bandiere con la testimonianza di fede islamica – si sono macchiati di crimini gravissimi nei confronti della popolazione civile, per la maggior parte musulmana, ma anche delle
minoranze yazide e cristiane. Le esecuzioni in video di ostaggi occidentali hanno terrorizzato il mondo e l’organizzazione ha mostrato un’eccellente attenzione alla comunicazione, un uso attento di tecnologie, del web e dei social network a uso propagandistico e di reclutamento dei combattenti stranieri, in una sorta di marketing del terrore. Gli attentati in Europa in Africa e in Asia hanno allargato l’influenza del gruppo e diffuso un sentimento di paura nei confronti di tutto ciò che riguarda l’Islam e dei suoi fedeli, nonostante i musulmani siano le vittime più numerose del conflitto che si è innescato in Siria. Oltre l’ovvia condanna personale delle azioni criminali intraprese, la delirante dichiarazione di Al Baghdādi non poteva non sollecitare al nostro gruppo una seria iniziativa di riflessione, tesa a capire quale fosse l’effettivo ruolo della religione islamica nell’ideologia dell’Isis. Innanzitutto ci siamo interrogati sulla reazione del mondo sapienziale islamico rispetto all’uso di una carica, un ruolo – quello del Califfo – che storicamente ha avuto un valore politico e spirituale potente per la umma. Abbiamo quindi intrapreso lo studio delle tante dichiarazioni delle autorità religiose musulmane nel mondo, che fin dal giorno dopo la proclamazione del sedicente califfato, avevano dichiarato con grande determinazione l’illegittimità di tale gesto e vietato ai musulmani con precise fatāwa (verdetti giuridici) di aderire all’Isis.
Le maggiori autorità religiose islamiche in tutto il mondo hanno affermato che l’Isis sta violando i principi fondamentali dell’Islam con una lunga serie di dichiarazioni (fatāwa) contro di esso e contro le organizzazioni da cui ha avuto origine e qualsiasi forma di terrorismo che associ alle sue azioni la religione islamica. È importante che vi sia conoscenza di ciò, per evidenziare in maniera ancora più netta la separazione tra l’Islam praticato dalla maggioranza delle popolazioni nel mondo – nella ricchezza delle sue varianti giuridiche e delle sfumature culturali e filosofiche che da sempre lo contraddistinguono – e ciò che sta accadendo in termini di terrorismo e di oppressione dei civili e delle minoranze nei territori controllati da Isis, dove pure si cerca di giustificare ogni aberrazione compiuta nei confronti di civili inermi con una delirante quanto debole e infondata interpretazione dei testi sacri. Lo scopo del volume non è approfondire dal punto di vista politico il fenomeno Isis, poiché molte analisi e interpretazioni sono già a disposizione del lettore italiano. Gli autori e i curatori, tutti musulmani, vogliono sottolineare l’illegittimità dell’Isis sotto il profilo della giurisprudenza islamica e il rifiuto del fenomeno da parte delle autorità religiose. Inoltre è importante il loro impegno a dissuadere i musulmani dall’aderire all’organizzazione, con fatāwa appositamente redatte per i musulmani di Occidente che vietano l’arruolamen-
to nelle sue file. Tra i molti documenti a disposizione il libro raccoglie le traduzioni di alcuni tra i più rappresentativi del pensiero religioso musulmano in Occidente e in Oriente, in particolare nei territori interessati dal conflitto in corso. Sono stati scelti tre tipi di documenti. Innanzitutto le dichiarazioni delle organizzazioni e dei consigli di giurisperiti la cui composizione è più eterogenea e la rappresentanza più allargata, come lo Iums (Unione internazionale degli studiosi musulmani). In secondo luogo, abbiamo riportato le dichiarazioni dei consigli islamici che si trovano nelle aree geografiche vicine o direttamente coinvolte dal conflitto (Siria e Iraq) poiché questo è senz’altro un fattore determinante per la comprensione del fenomeno nella sua complessità. L’Isis ha rilevanza e ripercussioni anche al di fuori del Vicino Oriente, sia per le attività terroristiche dei gruppi affiliati, che hanno colpito in paesi africani, asiatici ed europei, sia per il fenomeno del reclutamento di combattenti all’estero, i cosiddetti foreign fighters. Dai paesi a maggioranza musulmana ma anche dall’Occidente, molti giovani radicalizzati si sono recati in Siria per arruolarsi nelle file dell’Isis, affascinati dalla predicazione jihādista attraverso cellule attive negli ambienti più vari e anche via web. Dopo la proclamazione del “califfato” è infatti iniziata un’azione di propaganda mediatica mai vista in precedenza. Lo Stato Islamico ha ampiamente utilizzato nuovi media, come nessuna organiz-
zazione terroristica aveva mai fatto prima. L’uso dei social network e in generale del web è un approccio efficace, moderno e di appeal sui giovani. Alcuni dall’Italia e anche dalla nostra città, sono partiti per arruolarsi in Siria. Per questo motivo ci è sembrato significativo riportare – tra le molte disponibili – anche le dichiarazioni del Consiglio degli ulema britannici e canadesi i quali, insistendo sulla non legittimità del “califfato” e sulla violazione dei principi islamici, hanno emanato un chiaro divieto ai musulmani che vivono nei paesi in cui i Consigli operano, ad arruolarsi e appoggiare in qualsiasi modo lo “Stato Islamico”. Per noi, dire che rifiutiamo in quanto credenti questa strumentalizzazione dell’Islam non basta. È necessario – poiché i media non lo fanno, votati alla semplificazione quando non alla propaganda anti islamica – portare alla conoscenza del pubblico non musulmano l’opinione dei sapienti, degli organismi collettivi che riuniscono le autorità spirituali e giuridiche seguite dai musulmani nel mondo, nel tentativo di contrastare la narrazione dell’Islam come violenza, che è alimentata dai media in modo irresponsabile, con conseguenze disastrose per la convivenza civile, ad esempio l’aumento rilevante di razzismo ed islamofobia nel discorso politico e nelle società, in aumento in tutto l’Occidente». Marisa Iannucci Life Onlus
VIII n. 58 novembre
2016
Città Meticcia
teatro
A cosa serve un confine? Considerazione dell’autore a latere dello spettacolo “Santa Europa Defensora” di Iacopo Gardelli*
È ovvio: la terra è una, i confini sono molti. Ma le ovvietà sono fatte apposta per celare aspetti del reale, e questa non fa eccezione. Sono fatte così le ovvietà: spingono a dare per scontato, a giustificare l'esistente a suon di buon senso e abitudine. Per cambiare sguardo, a volte, basta fare solo un passo in più. Scegliere una domanda iniziale diversa, ad esempio: a cosa serve un confine? Perché c'è? Il confine c'è perché dobbiamo difenderci? Come per l'antico limes romano, con le sue palizzate in legno sulle rive nebbiose del Danubio: un confine per respingere quadi e marcomanni, nemici dell'Impero; gli stessi barbari uccisi e schiavizzati che andranno a fregiare il marmo della colonna di Marco Aurelio, il “mite” imperatore stoico. Il confine c'è perché abbiamo bisogno di un'identità? Anche questa è una risposta possibile. La città nasce fortificata: se non storicamente, almeno idealmente. Nel mondo greco le mura divengono efficace metonimia del termine polis; ancora oggi, parliamo di “mura domestiche”, come se potessimo esistere soltanto nel sicuro abbraccio di qualche pietra. Risposte dal passato. Ma oggi? Che senso ha oggi il confine? Evitando risposte di comodo, s'intende: girando alla larga da stantie argomentazioni vetero-romantiche, quali l'amor di patria o l'ancor più improbabile difesa delle tradizioni. Forse c'è un'altra risposta possibile: i confini servono per semplificare. Un muro semplifica la visione che abbiamo del mondo, crea un “di qua” e un “di là”, come la porta dell'Inferno che avverte Dante all'inizio del suo pellegrinaggio: da qui inizia il regno dei morti, chi è dentro è dentro, rien ne va plus. E la semplificazione, una parola che oggi fa tendenza, ha una ricaduta psicologica importantissima: rassicura. Tiene lontani dubbi, neutralizza critiche, blocca domande. A questo, oggi, servono i muri d'Europa. Rassicurano. Ci confermano che viviamo dalla parte giusta. Non si tratta più di divergenze ideologiche, come a Berlino. Si tratta, più banalmente, di esistenza: legittimano la nostra pretesa al benessere. Ne abbiamo diritto: per questo erigiamo un muro a sua difesa. Siamo nati di qua, e tanto ci basta. Di là? “Di là” non ci interessa: non possiamo sapere, non vogliamo sapere. Basta voltarsi.
Per questo, anche se la terra è solo una, i fili spinati sono molti. Sempre di più: tra il Marocco e Melilla; tra l'Ungheria e la Serbia; tra la Macedonia e la Grecia; tra la Bulgaria e la Turchia; tra, ed è storia recente, Inghilterra e Francia. Da questo proliferare di spine è nato lo spettacolo Santa Europa Defensora. Dall'immagine, antichissima e perciò perturbante, di migliaia di corpi ammassati sulle barriere di ferro, al confine polveroso tra Marocco e le enclavi spagnole in territorio marocchino di Ceuta e Melilla. Migranti che corrono, si arrampicano e saltano su questi muri di 7 metri ricoperti di filo spinato. Migranti che invadono, come barbari premoderni, la vecchia Europa, lasciandosi alle spalle la barriera – o meglio “la valla”, come si dice in spagnolo: un termine che si traveste da donna soltanto per non cadere nella piena omonimia con il più celebre vallo che fu di Adriano. Ancora una volta è il passato a
riemergere. Dovremmo abbandonarla questa finzione che continuiamo a raccontarci, la fiaba che chiamiamo “modernità”: le ferite provocate dal filo spinato sono le stesse di quelle inferte dai gladii romani millenni fa. Questo assurdo (che come ogni assurdo che si rispetti non è teatrale, ma reale), ha dato l'abbrivio iniziale alla stesura dello spettacolo. Spettacolo che forse ha finito per rovesciare in ironia la tragedia, l'unico modo adatto per sopportarla – non ho mai creduto alla catarsi: il pubblico bisogna sporcarlo, più che purificarlo. Tuttavia serviva un punto d'appoggio per non suonare retorici, un modo di raccontare la storia di un migrante che tenta il salto scevro da patetismi: assieme a Lorenzo Carpinelli, che è stato assieme a me il regista di questo debutto, e il cui sforzo teorico è stato essenziale, abbiamo pensato che lo sport potesse rappresentare una chiave interpretativa adeguata. Non ci sono buonismi
nell'agonismo: c'è chi vince e c'è chi perde. La meritocrazia raggiunge nello sport (quello autentico) la sua forma più pura e crudele: non c'è traccia di perdenti nella storia dello sport, se non per qualche sparuta eccezione. E non per cattiveria, ma perché lo sport è così, costitutivamente: sacrificio, abnegazione e cecità a tutto, meno che all'obiettivo. Lo spettacolo ha debuttato a Vulkano il 13 settembre, grazie all'aiuto essenziale di Ravenna Teatro e del Gruppo dello Zuccherficio, a cui siamo grati. Porta in esergo una citazione di Karl Kraus, scritta nel 1912, nella Vienna della giovinezza di Hitler, che sognava il Gesamtkunstwerk e allo stesso tempo ribolliva di antisemitismo (un altro modo di erigere muri, a ben vedere): “la civiltà finisce quando i barbari se ne fuggono via”. Se non è una speranza, che forse non valiamo, è almeno un'indicazione. *Autore dello spettacolo Santa Europa Defensora
Progetto editoriale:Associazione di Volontariato Città Meticcia, via Campania 14, 48121 Ravenna.Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1165 del 23 aprile 2003. Questo numero di Città Meticcia esce come supplemento di Ravenna&Dintorni n. 631 del 28 maggio 2015. Città Meticcia fa parte della rete Mier, Media interculturali dell'Emilia Romagna, e aderisce al Protocollo regionale Comunicazione interculturale. Direttore responsabile: Federica Angelini. Coordinamento della redazione: Federica Angelini, Francesco Bernabini In redazione: Paolo Fasano, Marinella Gondolini, Tahar Lamri, Angelica Morales, Anida Polijac, Monika Poznanska, Veronika Rinasti, Elena Starna, Meho Sulemanski, Raffaella Sutter, Mustapha Toumi, Franck Viderot. Si ringraziano: José Aguayo, Matteo Cavezzali, Gianluca Costantini, Iacopo Gardelli, Marisa Iannucci. Il giornale è stato realizzato grazie al contributo di: Comune di Ravenna. Redazione: c/o Casa delle Culture, Piazza Medaglie d’Oro 4, 48122 Ravenna; Tel. 0544 591876; fax 0544 423869; e-mail c.meticcia@racine.ra.it; sito: www.cittameticcia.it. Progetto grafico:Habanerosrl.com Stampa: Centro servizi Editoriali, srl, Stabilimento di Imola
LETTERE detti e contraddetti
detti e contraddetti
DI CASA NON FUNZIONA In data 2 ottobre il telefono di casa dei miei suoceri (80 e 77 anni con innumerevoli problemi di salute) ha smesso di funzionare. Verificato con un altro apparecchio che non si trattasse di un guasto locale abbiamo contattato la Telecom/Tim, ed è iniziata l’odissea. “Sì, lo sappiamo e presto risolveremo il problema”. Dopo una settimana ricontattiamo e: “Sì, siamo a conoscenza, ma è un problema tecnico che è limitato alle vecchie numerazioni a 5 cifre che iniziano con 66… e stiamo provvedendo all’aggiornamento”. Dopo un’altra settimana: “Sì, stiamo provvedendo ma il problema è più grave del previsto, magari usate i cellulari”. Questa mattina, 26 ottobre, sono passati 24 giorni: “Guardi, si tratta di un problema di concessioni e siamo in attesa dell’intervento dell’Ufficio Tecnico del Comune, magari usate i cellulari”. Ora, al di là del consiglio di usare i cellulari, cosa non semplice per degli anziani, e di chi sia la responsabilità tecnica della situazione, permane il fatto, a mio parere gravissimo, che nella malaugurata ipotesi queste persone, con gravi problemi di salute, avessero necessità di chiamare i familiari o peggio il 118 non potrebbero farlo. Senza contare che il telefono è anche un mezzo per essere vicini a parenti lontani e “fare due chiacchiere in serenità”. Tutto questo è negato ad un gruppo di utenti per non so quale motivo tecnico/burocratico, utenti che pagano per un servizio che però non c’è. Cosa devo fare? Qualcuno mi sa dare una risposta o un consiglio? Comune, cosa rispondi ai tuoi cittadini/elettori? Sperando che nel frattempo non succeda nulla di grave! Sergio Sabattini, Ravenna
PERCHÉ LA FORESTALE CONTROLLA LE AUTO IN CENTRO? Gentile redazione, so di non vivere in un bucolico mondo ideale dove è la polizia stradale a fare i controlli in strada, la municipale a vigilare sulla città e la guardia forestale a guardia delle foreste.
conaggio. Il presidio di questo territorio non può e non deve essere demandato al buon cuore dei cittadini o alle associazioni di volontariato. Perché invece di avere il Corpo Forestale, come pure la Polizia Provinciale, a reprimere il bracconaggio e i reati ambientali ce li ritroviamo a controllare le assicurazioni di chi va in centro a farsi l'aperitivo? Nicolino Savoli, Ravenna
LA CASSA DI RISPARMIO STA
Street art a Cervia, di @nimwen86 Pubblichiamo qui una foto dal nostro territorio postata su Instagram con l’hashtag #ravenna. Questa è stata scattata dall’utente @nimwen86 e ritrae un particolare di un lavoro di street art su un palazzo a Cervia.
Ma perché sempre piu spesso si vede la guardia forestale fare i controlli sulle auto, e sopratutto fermare auto in città? Ad esempio, sabato pomeriggio 22 ottobre una pattuglia del Cf era in via Renato Serra, di fronte all'ex Macello. Ammesso che questi controlli a campione abbiano una qualche utilità, cosa di cui dubito, mi chiedo perché la guardia forestale non svolge i compiti per i quali è deputata e per cui è apprezzata? Mi riferisco ai compti di tutela dell'ambiente naturale e del territorio sui quali il Corpo Forestale dello Stato è specializzato. A Ravenna abbiamo un patrimonio naturalistico notevole, spesso misconociuto alla cittadinanza, che va dalle spiagge libere alle pinete ed alle zone umide, un patrimonio che non è sufficientemente tutelato dal vandalismo e dal brac-
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LA POSTA DEL CUORE a cura di Fausto Piazza
Le lettere, le opinioni e i commenti a cui si riserva di rispondere il direttore di Ravenna&Dintorni Fausto Piazza, vanno indirizzate alla email redazione@ravennaedintorni.it oppure al fax 0544 271651 o all’indirizzo viale della Lirica 43, 48124 Ravenna.
DA 24 GIORNI IL TELEFONO
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
BENE MA LE AZIONI CALANO Gentile Direttore, ricevo una lettera a firma del Presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, Cav. Lav. Dott. Antonio Patuelli, in cui vengono elencati tutti i risultati positivi del primo semestre 2016. Tutti gli indicatori economici della Cassa di Ravenna sono altamente positivi, dalla raccolta diretta, alla raccolta globale, dagli impieghi, al numero dei conti correnti. Le sofferenze sono quasi inesistenti e l’utile risulta elevatissimo. I dati patrimoniali poi sono a dir poco eccellenti e la solidità dell’Istituto ben superiore ai coefficienti dalle normative europee, tali da superare con esito positivo i controlli ispettivi della Banca d’Italia. Tutto bene allora, sembrerebbe proprio di si, tuttavia un dato sconcerta il piccolo risparmiatore di Ravenna che aveva acquistato le azioni della Cassa di Ravenna. Queste nel giro di due anni hanno perso la metà del valore e oggi sembra non valgano nulla, posto che non vi sono acquirenti. Ovvio che io non sono un esperto e parlo da comune cittadino, ma spero vi sia qualcuno in grado di spiegare questo dato e dare una spiegazione plausibile che riesca a tranquillizzare i piccoli azionisti della Cassa, magari potrebbe essere lo stesso Istituto di credito con un documento ufficiale capace di dare tranquillità ai sottoscrittori. Roberto Della Torre
Prima mi innamoro, e subito mi annoio. Perché? di Enrico Ravaglia*
Siamo felici di inaugurare la nuova rubrica dello psicologo Enrico Ravaglia per parlare di sentimenti attraverso la fondamentale lente della psiche. L’invito a lettori e lettrici è di scrivere al dottor Ravaglia ponendo le proprie questioni di cuore all’indirizzo mail: postadelcuore@ravennaedintorni.it. Caro dottore, continuo a inanellare fallimenti sentimentali, credo di non riuscire a vivere la routine. Ogni volta che con un uomo supero la prima fase e inizio una convivenza, dopo qualche mese o al più un anno sento la noia assalirmi... di che problema soffro? Sofia. Cara Sofia, prima di parlare di innamoramento, di breve convivenza, vorrei concentrarmi sulla noia. Non so esattamente cosa lei intenda con questa parola, e ne approfitto per precisare che le risposte che propongo in questa rubrica non saranno mai esaustive, consapevole delle sue tante sfumature che, come è ovvio, non conosco. Legga quindi la mia risposta come uno spunto di riflessione. La noia è un concetto molto importante, può avere varie intensità, ma per essere davvero intesa come tale, deve assomigliare ad una nebbia profonda, silenziosa, provocando una strana indifferenza. È un sentimento primario, come lo sono il piacere ed il dolore, caratterizzato da assenza di interessi, immobilità, apatia. Dove ha radici questa emozione? È molto probabile che la persona annoiata in realtà vorrebbe divertirsi molto, vivere a colori, fare tante cose, ma ne abbia paura. Quindi si mette fuori gioco da sola per non confrontarsi con queste opportunità. Il tutto ad un livello molto profondo. Poi ci si prova. Ci si confronta con la vita, e si conoscono persone. Qualcuna ci piace, e si avvia una relazione. Spesso nei rapporti amorosi, all’inizio, avviene una grande idealizzazione dell’altro. Con l’idealizzazione tendiamo ad esaltare il valore del nostro partner, perché soprattutto in una fase iniziale facciamo fatica a tollerarne l’ambivalenza, a vederlo sia con caratteristiche che ci piacciono ma anche con altre che ci infastidiscono, o che addirittura disprezziamo. Così lo guardiamo come vorremmo che fosse, non com’è in realtà. Nella fase dell’innamoramento sacrifichiamo noi stessi a favore dell’amato. Siamo di fronte ad un grandissimo investimento. Questa persona è la destinataria della nostra energia emotiva. Ma cosa accade poi conoscendolo davvero? Succede che l’idealizzazione tende a scemare, e quella incapacità di tollerare il bello ed il brutto, in questa seconda fase ci fa propendere per una visione prevalentemente negativa. L’investimento si trasforma in controinvestimento. Se poi ci aggiungiamo che alla base ci sono le paure celate dalla noia, questa evoluzione dagli esiti fallimentari è ancora più probabile. Quello che posso consigliarle è di interrogarsi sul perché di questa profonda noia. *Psicoterapeuta Psicoanalitico postadelcuore@ravennaedintorni.it
TEATRO
CULTURA CONTEMPORANEO
CLASSICA/1
Allarmi al Rasi, con ErosAntEros
ULTIMO
Dopo Bologna, il nuovo spettacolo della compagnia ravennate approda in città Dopo il debutto all’Arena del Sole di Bologna, va in scena a “La stagione dei teatri” Allarmi!, lo spettacolo ideato da Davide Sacco e Agata Tomsic della compagnia ravennate ErosAntEros e scritto da Emanuele Aldrovandi. Allarmi! narra le vicende di un gruppo di terroristi che vuole sovvertire con la violenza il potere costituito: diffondono le proprie idee e cercano proseliti attraverso la rete, preparano fisicamente i corpi a fare la rivoluzione. Non credono nella democrazia, odiano gli immigrati e vogliono instaurare una nuova dittatura in Europa. Nella sua cameretta, un leader molto particolare, tesse un piano per fissare il proprio nome nella storia per l’eternità. La messa in scena, in cui si giustappongono vari piani del racconto, affonda le proprie basi nella realtà quotidiana, negli eventi di cronaca e nella confusa situazione politica ed economica dell’oggi. «A differenza dei nostri precedenti lavori – spiegano Davide Sacco e Agata Tomsic – abbiamo deciso di volerci confrontare questa volta con un autore vivente e creare assieme a lui una narrazione, sulla quale innescare i dispositivi performativi che sono propri del nostro fare teatrale. Per questo abbiamo chiesto a Emanuele Aldrovandi di scrivere un testo per noi. È stato un incontro fondamentale e la
APPUNTAMENTO DI
“GIOVANI
RAVENNA &DINTORNI 19/10 2016
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IN MUSICA ”
Ultimo appuntamento di “Giovani in Musica”. Lunedì 31 ottobre alla Sala Corelli del Teatro Alighieri alle 17, a chiudere la rassegna curata dall’Associazione Angelo Mariani sarà un gruppo di musicisti legati all’Istituto Musicale “Giuseppe Verdi” di Ravenna e al Conservatorio “Giovanni Lettimi” di Rimini tra cui spiccano i violinisti Leo Gennari, 9 anni (nella foto) e Martino Colombo (12 anni). In programma brani da Mozart, Beethoven e Haydn.
CLASSICA/2
collaborazione che ne è nata ha sorpreso tutti e tre». Gli attori-performer, che fluiscono in molteplici ruoli attraverso un gioco di scambi repentini, scavalcando i confini tra i piani del racconto, la finzione teatrale e i suoi retroscena. Gli artifici teatrali diventano così parte integrante della narrazione, a volte enfatizzando il pathos della recitazione fino a trasformarla in parodia. Prima dello spettacolo, alle 18,
nella sala Mandiaye N’Diaye del Rasi, si terrà l’incontro di presentazione del numero 24 di Culture teatrali dal titolo La terza avanguardia. Ortografie dell’ultima scena italiana, a cura di Silvia Mei. Intervengono Claudio Angelini/Città di Ebla, Lorenzo Donati, Laura Gemini, Graziano Graziani, Chiara Lagani/Fanny & Alexander, Agata Tomsic/ErosAntEros, Cristina Valenti e la curatrice. Coordina Marco De Marinis.
Chopin secondo Prosseda Secondo appuntamento della quinta edizione di ERF&MasiniMusica, in programma per venerdì 28 ottobre (ore 21), al teatro Masini di Faenza con le atmosfere notturne proposte da Roberto Prosseda, che suonerà al pianoforte esclusivamente brani di Chopin.
COMICO
CLASSICA/3
VITO E CLAUDIA PENONI IN PRIMA NAZIONALE A CERVIA
ORCHESTRA DI GIOVANI PER I VENT’ANNI DEL GEMELLAGGIO RAVENNA -CHICHESTER
La Stagione 2016/17 del Teatro Comunale di Cervia inaugurerà giovedì 3 novembre alle 21 con la Prima nazionale” di Adamo e Deva, uno spettacolo di Francesco Freyrie e Andrea Zalone, interpretato da Vito e Claudia Penoni con la regia di Daniele Sala, una commedia che porta in scena due nuove divertenti maschere della commedia all’italiana: i “fondamentalisti occidentali”.
Sabato 29 ottobre alle 20.30, al teatro Alighieri si celebra il ventesimo anniversario del gemellaggio tra la città di Ravenna e Chichester. Alla presenza dei sindaci delle due città gemellate verrà consegnata alla città di Ravenna “Plaque of Honor” 2016 del Consiglio d’Europa. Per l'occasione si esibirà l’ODG Bigband, orchestra di giovannissimi di Ravenna, diretta dal maestro Franco Emaldi.
CULTURA
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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CINEMA • LIBRI
IL FESTIVAL/1
Nightmare: l’horror sul grande schermo I film in concorso, le retrospettive e le sezioni di una kermesse internazionale dedicata al genere
Da giovedì 27 ottobre a martedì 1 novembre torna al palazzo dei congressi di Largo Firenze a Ravenna il Nightmare Film Fest con un ricco cartellone di proposte intrecciato, ma indipendente, a quello di GialloLuna NeroNotte: eventi alla mattina, con le scuole e non solo, si alterneranno ad incontri letterari pomeridiani, a proiezioni di film, alla presenza di celebri ospiti. Diretto da Franco Calandrini, organizzato da Start Cinema, il festival ha come da tradizione il suo evento principale nel Concorso Internazionale per Lungometraggi, ovvero il meglio della recente produzione mondiale di genere. Sei i lungometraggi in gara per l'Anello d'Oro al Miglior Film, disegnato dal maestro orafo ravennate Marco Gerbella. Questi i titoli: dagli Stati Uniti, l'inglese Simon Rumley dirige il malefico Johnny Frank Garrett's Last Word, un supernatural vengeance thriller nel quale un giovane condannato, dopo essere stato giustiziato, lascia dietro di sé una maledizione; dalla Russia, Paranormal Drive di Oleg Asadulin e Tragedy at Rodger's Bay di Philipp Abryutin; si resta ad Est con Snow, esordio al lungometraggio del regista bulgaro Ventsislav Vasilev, la storia di un uomo che dovrà rievocare tristi ricordi d'infanzia per scoprire la verità sull'assassinio del padre; dalla Svizzera, un film corale in cui dieci giovani registi dirigono l'apocalittico Wonderland; dalla Norvegia poi una riconferma, torna al Ravenna Nightmare col film Vilmark Asylum Pål Øie, che nel 2003 aveva riscosso un notevole successo col film Dark Woods. A fianco della competizione per lungometraggi, anche il Concorso Internazionale per Cortometraggi, a cui si aggiungono appuntamenti ed eventi originali accompagnati
IL FESTIVAL/2
Musica, incontri, premi a Gialloluna Tra gli ospiti Altieri e Gazzaniga Prosegue intrecciando con il Nightmare, al palazzo dei Congressi di largo Firenze a Ravenna, anche il festival letterario Gialloluna Neronotte, diretto da Nevio Galeati. Venerdì 28 ottobre il programma prevede alle 18 l’incontro “Gli action thriller made in Italy”, con Sergio “Alan D.” Altieri, in occasione dei 35 anni della pubblicazione del suo primo romanzo, Città oscura. Con lui ci sarà Gianfranco Nerozzi, autore noto anche con lo pseudonimo di Joe Lancaster Reno, con il quale pubblica romanzi nella collana “Segretissimo” di Mondadori. Altieri è il traduttore per Mondadori, fra l’altro, de Il Trono di Spade; è stato sceneggiatore per la De Laurentiis a Hollywood; ha diretto le collane da edicola di Mondadori “Il Giallo”, Urania, Segretissimo. In serata, ci si sposta a “I Passatelli - Mariani Life Style” (via Ponte Marino). Alle 20.30 si svolgerà la premiazione della quarta edizione del Concorso per racconti inediti, realizzato in collaborazione con “Il Giallo Mondadori”, alla presenza di Franco Forte e di Annamaria Fassio. Inoltre, verrà anche conferito il Premio GialloLuna 2016. A seguire musica dal vivo (Messalina Fratti – voce, Mecco Guidi - piano/organo, Christian Capiozzo – batteria, Marco Rosetti – chitarra) e cena in compagnia degli scrittori. Sabato 29 alle 10 si terrà l’incontro “Criminologi veri e letterari”, una conversazione con docenti di giurisprudenza e scrittori di thriller (in collaborazione con la Fondazione Flaminia). Alle 18 l’incontro con gli autori “Lo sport uccide (davvero)”; intervengono Paolo Foschi, Gianluca Campagna, Claudio Paglieri, Luca Poldelmengo. Infine, lunedì 31 ottobre, sempre al Palazzo dei Congressi alle 18.00, incontro con Riccardo Gazzaniga, che presenta il suo secondo romanzo noir, Non devi dirlo a nessuno (Einaudi). Alle 20, infine, alle artificierie Almagià ci sarà un evento dedicato ai bambini: “Letture da paura nella notte di Halloween”, in collaborazione con il Teatro del Drago (vedi p. 25).
dalla presenza di ospiti. Dopo l’esclusiva Opening Night, una serata ad inviti in collaborazione con Ravenna Festival, su invito e dedicata al trentennale del capolavoro di David Lynch Blue Velvet, nei giorni seguenti ci sarà la retrospettiva Lezioni di Nero - L’evoluzione del genere da classico a post moderno, curata dalla saggista e critico cinematografico Mariangela Sansone, con alcuni dei titoli più significativi del sottogenere noir di ambientazione moderna, tra cui il capolavoro del 1974 Chinatown di Roman Polanski, L’Amico Americano (1977) di Wim Wenders, Brivido Caldo (1981) di Lawrence Kasdan. Infine ci sarà la sezione “Contemporanea - Il cinema del presente”, lo spazio non competitivo riservato alle migliori opere emerse nei recenti mercati internazionali e nei principali festival di genere. Nella sezione incontriamo Nicolas Winding Refn con The Neon Demon; Nina Forever, umorismo very dark per l'opera prima dei fratelli Blaine e, in anteprima nazionale, l’originale Men & Chicken, del regista danese Anders Thomas Jensen, pluripremiato sceneggiatore di Susanne Bier. Un film anomalo sulla famiglia e sulla diversità (nella foto). Protagonista Mads Mikkelsen, tormentato villain del bondiano in Casino Royale, vincitore nel 2012 del premio alla migliore interpretazione maschile a Cannes, per Il sospetto. Tra gli eventi anche la speciale Masterclass Nightmare (in collaborazione con Alma Mater Studiorum Università di Bologna Dipartimento di Beni Culturali, Fondazione Flaminia per l'Università in Romagna) tenuta dal grande Sergio Altieri, scrittore vincitore di un Premio Scerbanenco. Per il programma completo con gli orari: www.ravennanightmare.it.
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CULTURA
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
ARTE • LIBRI
LA BUSTINA DI MELPOMENE
LA MOSTRA
Le “lacrime” di Lucia Nanni disseminate in quattro sedi
Una riflessione contemporanea sul vivere e sul morire a partire dall’ossario del cimitero di Ravenna. Questo è “Lacrime” la mostra delle opere di Lucia Nanni che inaugurerà sabato 29 ottobre al museo Arcivescovile (alle 16), a palazzo Rasponi dalle Teste (alle 17) e al Museo Nazionale di Ravenna (alle 18.30) e poi al museo Luigi Varoli di Cotignola, il giorno successivo, 30 ottobre, alle 18. Una mostra che si articola su più sedi e che coinvolge varie istituzioni, a cura di Massimiliano Fabbri (conservatore del Museo Varoli) e di Giovanni Gardini (conservatore del Museo Arcivescovile) per favorire e quasi “seminare” una riflessione su questo tema in città e non solo, a partire dalle oltre 200 “tele” di Lucia Nanni sul tema. Tutto parte da una passeggiata dell’artista al cimitero monumentale di Ravenna e da una sosta davanti all’ossario che poi diventerà un’abitudine. Osservando le
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Duecento ritratti tra Museo
arcivescovile, Museo nazionale, Palazzo Rasponi e museo Varoli a Cotignola
foto raffigurate nell’ossario, che risalgono al periodo tra la metà dell’800 e la fine degli anni ’90 del XIX secolo, Lucia Nanni ha sentito la necessità di custodire la memoria delle persone raffigurate in queste foto, che pian piano stanno svanendo. E ha iniziato a riprodurre i volti che vedeva, con la sua macchina da cucire. Ne è nata una collezione di ritratti che emergono dall’intreccio di fili di cotone con vari materiali: tulle e canapa, ognuno diverso dall’altro, come le persone di cui restituiscono la memoria. Dal bambino che dorme, al giovane stroncato nel fiore degli anni, dai volti austeri di fine Ottocento, alle capigliature in voga negli anni ’70. Una vera e propria passeggiata nella memoria collettiva che affronta il tema antropologico della morte, cruciale per tutti, credenti e non credenti. Alla mostra saranno associati una serie di incontri, eventi, spettacoli nel corso delle settimane a venire.
AGENDA LORENZA PIERI E LE SUE ISOLE MINORI AL CAFFÉ LETTERARIO DI LUGO
QUALCHE IDEA SU DANTE CON TAVONI ALLA SALA D’ATTORRE
MOSTRA DI LIBRI E GIOCHI D’ARTISTA ALLA BIBLIOTECA CLASSENSE
Per la rassegna il Caffé letterario a Lugo, nella sala dell’hotel Ala D’oro, l’appuntamento di mercoledì 2 novembre alle 21 è con Lorenza Pieri che presenterà il suo Isole minori (Roma, Edizioni E/O, 2016) intervistata da Patrizia Randi. Il volume è un racconto che dura quattro decenni e ha come centro geografico, politico e sentimentale l’isola del Giglio. Un luogo apparentemente paradisiaco e lontano dal resto del mondo, ma che diventa punto di partenza e di arrivo di eventi che segnano una storia familiare e al tempo stesso la storia del Paese.
Gli incontri letterari del Centro relazioni culturali alla sala D’Attorre di via Ponte Marino a Ravenna si chiudono a ottobre con il primo appuntamento della rassegna “Dante per tutti” del 43° ciclo, venerdì 28 alle ore 18, con la presentazione di Qualche idea su Dante, curato da Mirko Tavoni ed edito dalla casa editrice il Mulino. In questo libro, Tavoni, docente dalla brillante carriera accademica, è riuscito a mettere a fuoco con puntualità alcuni aspetti fondamentali per la comprensione della complessa vicenda biografica ed intellettuale di Dante Alighieri e delle sue opere.
Venerdì 28 ottobre nella Sezione Holden della Biblioteca Classense a Ravenna alle 17.30 verrà inaugurata la mostra di libri e giochi d'artista Aldo Spinelli, parole e figure. L'esposizione, curata da Aldo Spinelli, con la collaborazione di Daniela Poggiali, Mara Sorrentino, e Dino Silvestroni, racconta cinquant'anni di attività nell'ambito della produzione di libri e giochi d'artista. In occasione della mostra saranno esposti anche alcuni giochi appartenenti alla collezione Spinelli e alle raccolte storiche della Classense.
a cura di Maria Giovanna Maioli Da giovanissima, quando ancora vivevo a Padova, ero una affezionata lettrice di Oscar Wilde. Ora mi ritrovo con il poemetto fresco di stampa dedicato a Ravenna – di cui propongo la prima parte ai miei lettori – nella nuovissima e bella traduzione dell’amico e compagno di letture poetiche pubbliche Franco Costantini.
RAVENNA DI
OSCAR WILDE
Un anno dopo, Italia, ancor t’anelo. Eppur m’è caro il nordico disgelo... Il campo d’oro che di fiori ondeggia, il tordo che sul larice gorgheggia, le gracchianti cornacchie, e le colombe, la nuvoletta che nel cielo incombe. È bello il molle capo della viola, la primula, la rosa, e quell’aiola d’eliotropi, che pare alla mia vista luna di fuoco, e anello d’ametista. E tutti i fior di primavera intrisi: i bucaneve, e i fulgidi narcisi... E lèvasi l’allodola, e par vada a frantumar le perle di rugiada tra gli alberi sul fiume, e nell’albore azzurro sfreccia il martin pescatore, mentre il fanello bruno a piena gola canta e ricanta una canzone sola. Un anno già passò, dacché la prima volta io respirai quel terso clima dove ogni frutto di fulgor s’accende e il ramo pomi turgidi protende. Splendea la primavera, e tra le vigne, gli scuri ulivi e la pineta insigne io cavalcavo, e risuonava ameno percosso dagli zoccoli il terreno nell’aria dolce. E di Ravenna intanto sul nome meditavo, e verso il manto sanguigno del tramonto si protese lo sguardo mio, ché il ciel color turchese in rosso fuoco già venìa cangiando... Oh!, qual passione m’arse il core, quando oltre i canneti apparve, sacra icona, Ravenna, cui le torri fan corona! Spronai il cavallo e galoppai nel vento col sole gareggiando, e pria che spento fosse d’occaso l’ultimo bagliore dentro Ravenna alfin pulsò il mio core. [...] [da Gentilmente (cari giudici, gentili gerani), Rizzoli, Milano 1998]
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RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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CULTURA
MUSICA PUNK
RAP
JAZZ E DINTORNI IL CHITARRISTA AMERICANO TIM SPARKS A LUGO
I Dead Kennedys al Rock Planet di Pinarella
Salmo alla festa di Halloween dell’Onyx Club
Sabato 29 ottobre tornano al Rock Planet di Pinarella di Cervia i Dead Kennedys, band californiana tra le più amate della scena punk degli anni ‘80, seppur orfana dello storico leader Jello Biafra. In apertura il post-hardcore degli inglesi Petrol Girls.
Il noto rapper sardo Salmo, al secolo Maurizio Pisciottu, sarà l’ospite d’eccezione della festa di Halloween dell’Onyx Club, all’ex museo dell’arredo contemporaneo di Godo. Il 31 ottobre Salmo terrà un vero e proprio live, sull’onda del successo del suo ultimo disco, “Hellvisback”.
ROCK/2 THE DOORMEN
Terminerà a Lugo domenica 30 ottobre la breve tournée italiana dell’americano Tim Sparks insieme al romano Alberto Lombardi, chitarristi “fingerstyle” di livello internazionale. Dopo le tappe di Roma, Livorno e Verona, i due artisti si esibiranno al Salone Estense della Rocca di Lugo dalle 17.30 (ingresso offerta libera). Tim Sparks è un chitarrista, compositore e arrangiatore americano che spazia dal country blues e gospel tradizionale al jazz, bebop, alla musica classica e internazionale.
PATRIZIA LAQUIDARA ALL’AUDITORIUM DI FUSIGNANO
ROCK/1 ALLA
SGHISA
I ravennati The Doormen porteranno il loro rock dalle chiare influenze british giovedì 27 ottobre all’Osteria della Sghisa di Faenza.
MELAENA CADIZ
AL
MOOG
Il 31 ottobre alle 21.30 al Moog Slow Bar di Ravenna concerto di Melaena Cadiz, cantautrice con base a New York City, voce e chitarra acustica.
ENRICO FARNEDI
La “festa” dei ravennati Sunset Radio e il post-rock degli Album Leaf al Bronson
ALL’AURORA
Entra nel vivo la stagione del Bronson di Madonna dell’Albero. Sabato 29 ottobre un tris di concerti all'insegna del rock psichedelico, più o meno melodico, con i danesi The Wand, le olandesi Blue Crime (nella foto) e i francesi Sound Sweet Sound. Il 31 ottobre l’appuntamento è con il concerto-festa per la pubblicazione del
disco d’esordio dei ravennati Sunset Radio, “Vices”, all’insegna del punk-rock californiano (in apertura i riminesi Honey) mentre il 2 novembre è in programma uno dei live più attesi di questo inizio stagione, quello degli americani The Album Leaf, progetto post-rock fondato nel 1998 a San Diego dal chitarrista e polistrumentista Jimmy LaValle.
CONTEMPORANEA STEFANO IANNE
Venerdì 28 ottobre al circolo Aurora di Ravenna concerto del cantautore (e trombettista, tra gli altri anche dei Good Fellas) cesenate Enrico Farnedi.
ALL’ALIGHIERI PER
DUGA-3
Il compositore Stefano Ianne sarà in concerto al teatro Alighieri il 27 ottobre alle 21 con il saxofonista Mario Marzi e il percussionista Stefano Calvano per il progetto Duga-3. Ad accompagnarli l’orchestra “a.v. Romagna”, progetto didattico formato dai conservatori di Ravenna, Cesena e Rimini, diretta dal maestro Marco Titotto.
ELETTRONICA AL CLANDESTINO
DI
FAENZA
IL DUO BERLINESE
HYENAZ
E IL GIAPPONESE
ANCHORSONG
Al Clandestino di Faenza il 30 ottobre live di Hyenaz, duo berlinese che mescola teatro, produzione di musica elettronica originale e danza (in collaborazione con Gender Bender Festival di Bologna). Il giorno dopo al club faentino ancora musica elettronica con Anchorsong – al secolo Masaaki Yoshida – originario di Tokyo ma residente a Londra, noto per i suoi show dove utilizza sampler, tastiere e pad vari, costituendo la sua musica interamente dal vivo in tempo reale.
Secondo appuntamento venerdì 28 ottobre alle 21 a Fusignano con l’autunno in musica dell’auditorium “Arcangelo Corelli”, in vicolo Belletti 2. La cantautrice jazz Patrizia Laquidara darà vita a un concerto-reading dove il canto si lega alle storie da lei scritte e disvelate: racconti di vita che evocano forza e poesia, profondità, leggerezza e ironia. Ingresso a 10 euro. Il prossimo appuntamento della rassegna sarà con Eloisa Atti venerdì 4 novembre.
ALLO ZINGARÒ DI FAENZA LO STANDARD QUARTET Il 2 novembre alle 22 allo Zingarò di Faenza prosegue la rassegna di concerti jazz con StandardQuartet & Jazz’n’Groove, quartetto formatosi grazie all’incontro tra il pianista Alessandro Gusella e il batterista Daniele Sabatani e che esplora il mondo del jazz dalle melodie che lo hanno reso celebre alle composizioni dei nostri giorni.
WORLD MUSICA BALCANICA AL MAMA’S CON I GJAMADANI Violino, fisarmonica e percussioni, sabato 29 ottobre con i Gjamadani al Mama’s di Ravenna, progetto di musica tradizionale dei Balcani e brani di autori contemporanei dell'ambito folklorico classico. La sera precedente venerdì 28, Emiliano Visconti racconta l'Italia degli anni 70 attraverso le canzoni d'autore. Il tema sarà sviluppato in un corso, ad iscrizione, a partire dal 3 novembre.
RUBRICA
CULTURA
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
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FULMINI E SAETTE
LETTI PER VOI
di Adriano Zanni - Cronache e visioni dal Deserto rosso - tutti i giorni su www.ravennaedintorni.it
Number 11 un Coe riuscito a metà di Federica Angelini
La giungla per noi - Ravenna VISIBILI E INVISIBILI
Amanda Knox, documentario controverso e bellissimo di Francesco Della Torre
Amanda Knox (di Rod Blackhurst e Brian McGinn, 2016) Il documentario racconta il caso mediatico e giudiziario che dal 2007 al 2013 ruotò attorno all'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia, e vide protagonisti la coinquilina americana Amanda Knox e il suo allora fresco fidanzato italiano Raffaele Sollecito. Una storia che almeno superficialmente conosciamo tutti per l’enorme eco internazionale, che si è conclusa con l'assoluzione della coppia per assenza di prove, movente, arma del delitto e la condanna dello sconosciuto Rudy Guede. Il lavoro dei due documentaristi, come suggerisce il titolo, si sofferma sull’indiscussa protagonista della vicenda, parte e conclude (e inframezza) con le sue parole. Una protagonista ovviamente molto più adulta che dimostra una grande confidenza con la macchina da presa e che lascia dichiarazioni che riflettono certamente una personalità forte. All'inizio la Knox dichiara «c’è chi dice che sono innocente e chi dice che sono colpevole. Se sono colpevole, sono la persona di cui ti devi spaventare, perché sono la meno ovvia. Sono una psicopatica travestita da agnellino. Ma se sono innocente, allora sono te»; alla fine conclude il documentario con «alla gente piacciono i mostri, li vuole vedere, proietta le proprie paure, vuole rassicurazioni che i cattivi non siano loro; tutti abbiamo paura e la paura ci rende folli». I registi hanno seguito tutta la vicenda fin dall'inizio e mostrano in apertura, in maniera diretta e forte, le riprese della scena del crimine, senza lesinare sul sangue presente. Il film presenta poi altri due protagonisti, il pubblico ministero titolare dell'inchie-
sta Gianluca Mignini e il reporter del Daily Mail Nick Pisa. Il documentario non cerca di risolvere il caso, ma, anche grazie al contributo di questi ultimi due personaggi, vuole cogliere l'accanimento mediatico nei confronti della protagonista al di fuori della mera vicenda criminale. Mignini che si definisce cattolico definisce la Knox “anarcoide”, aggiungendo che «forse a Seattle funziona così» e dà giudizi morali sulle persone che destano molte perplessità. Ancora più inquietante Pisa, che «scagiona» Amanda in quanto data in pasto a una stampa insaziabile, ma che afferma che «per un giornalista il proprio nome in prima pagina su uno scoop mondiale è come fare sesso» e ci mostra orgoglioso il diario della protagonista senza rivelare come ne sia entrato in possesso. Il film parteggia moralmente per Amanda Knox senza la pretesa di assolverla sul piano giudiziario, che si limita a raccontare sentendo il parere di esperti che spiegano il perché dell'inconsistenza delle prove. Si punta il dito ancora una volta contro il maschilismo e la misoginia di stampa, opinione pubblica e giustizia italiana, che ne esce con le ossa rotte, in questo caso giustamente, anche per il protrarsi del processo, come sottolinea la madre della Kercher. Controverso e un po' partigiano, ma difficilmente attaccabile, Amanda Knox è un bellissimo documentario che segue con coerenza una linea e certamente riesce a dimostrare la propria tesi, che come già detto non è l'innocenza dei protagonisti, ma è una terribile finestra su chi quella vicenda l'ha gestita e soprattutto su chi l'ha diffusa. E le didascalie finali che specificano che, tra le altre cose, ora Sollecito è opinionista televisivo, non fa che aumentare dubbi e disgusto. Da vedere assolutamente, il film è sul circuito Netflix e se non siete abbonati e non volete farlo, al limite andate da un amico.
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Un filo piuttosto sottile e nemmeno molto resistente lega la trama di Number 11 di Jonathan Coe (in Italia uscito per Feltrinelli con il titolo Numero 11, traduzione di M. Castagnone) che più che un romanzo è una carrellata di quadri, racconti, situazioni sulle multiformi disgrazie che attanagliano la società britannica al giorno d’oggi. E sono molti gli aspetti non solo britannici: del resto l’Isola dei famosi è un format ben noto anche a queste latitudini, come i tagli agli orari di apertura delle biblioteche, l’immigrazione clandestina. Di very British c’è certamente il classismo di Oxford e Cambridge e di Eton, ma sull’arricchimento smisurato di persone prive di cultura ne sappiamo certamente qualcosa anche da queste parti, come ne sappiamo di evasione fiscale. A tratti divertente, a tratti sinceramente un po’ noioso e scontato, a tratti esilarante, questo romanzo di Coe in quanto romanzo resta di certo tra i suoi meno riusciti (e i continui rimandi alla famiglia Winshaw di cui potrebbe quasi sembrare una sorta di sequel finiscono semmai per sottolinearne lo scarto). I personaggi sono poco più che maschere, le due ragazze protagoniste appaiono semplicemente funzionali al dispiegamento di fatti, eventi e fenomeni, alcune trovate geniali (del resto Coe è un genio) come la parte del mistery e il personaggio del giovane agente e di quella che lui ambirebbe diventasse la sua fidanzata non bastano a dare respiro a una serie di situazioni che alla fine non tornano, non trovano le caselle giuste, non chiudono alcun cerchio e appaiono più giustapposte secondo una banale tecnica dell’accumulo che incastrate in una trama vera e propria. Peraltro non mancano nemmeno alcuni scivoloni dal sapore vagamente moralista (come la promessa delle ragazze, a un certo punto, dopo un banale frainteso, di non usare più social ma di parlarsi di persona). Certo, restano diversi dialoghi folgoranti, restano alcune descrizioni e alcuni caratteri, resta lo humour e certamente la critica sociale, per quanto, ahinoi, nulla di particolarmente nuovo ci appare sotto il numero 11 e al libro va comunque dato il merito di dipingere un quadro esaustivo di molti aspetti retrivi di un mondo che pare decadente e votato all’ignoranza, all’apparenza, all’ingiustizia e alla sperequazione sociale. Ci si può certo ridere su per qualche ora, naturalmente con l’amaro in bocca, che male non fa. E qualche situazione o personaggio potrebbe anche restare bene impresso nella mente, ma resta la sensazione di qualcosa riuscito a metà.
Martedì 8 novembre, ore 21 Agostino Galegati: Miti e tesori di Orione
Venerdì 11 novembre, ore 21
Daria Dall'Olio: Costellazione Manga: le stelle nel fumetto e nel cinema di animazione giapponese (in collaborazione con A.S.C.I.G. Assoc. Culturale Italo Giapponese - ingresso libero)
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RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
24 Programmazione dei film in sala
CINEMACITY Ravenna
di Scott Derrickson gio. e ven.: 20.25-21.50-22.40; sab., dom. e mar.: 15.25-17.40-20.25-21.5022.40; lun.: 17.40-20.25-21.50-22.40; mer.: 20.25-22.40
Sing Street
di John Carney mer.: 17.45-20.20-22.45
Rocco (v.m. 14)
Jack Reacher Punto di non ritorno
di Thierry Demaizière, Alban Teurlai mer.: 17.45-20.25-22.55
di Greg Tiernan, Conrad Vernon lun., mar. e mer.: 20.30-22.45
di Ken Loach - Palma d'Oro Cannes 2016
di Mike Flanagan gio., ven. e mer.: 17.45-20.30-22.50; sab., dom., lun. e mar.: 15.15-17.45-20.30-22.50
Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 216077 Bad Moms Mamme molto cattive
Trolls
di Mike Mitchell, Anand Tucker gio., ven. e mer.: 17.45-20.25-22.40; sab., dom., lun. e mar.: 15.15-15.45-1820.25-22.40
Cafè Society
di Woody Allen sab., dom., lun. e mar.: p.u. 18.05
Qualcosa di nuovo
CINEMA ITALIA Faenza
In guerra per amore
di Pif gio. e mer.: p.u. 21.15; ven., sab. e lun.: 20.40-22.30; dom. e mar.: 16.45-18.45-21.15
L’era glaciale In rotta di collisione
di Chris Renaud, Yarrow Cheney gio. e ven.: 17.45-20.20-22.45; sab., dom., lun. e mar.: 15.15-18.05-20.20-22.45; mer.: 17.45-20.20
di Uli Edel gio., ven., sab., dom., lun. e mar.: p.u. 22.45
CINEMA SARTI Faenza
I babysitter (v.m. 14)
di Giovanni Bognetti gio., ven. e mer.: p.u. 17.40; sab., dom., lun. e mar.: p.u. 15.20
CINEMA MARIANI Ravenna Io, Daniel Blake di Ken Loach
Jack Reacher Punto di non ritorno
di Edward Zwick gio., ven. e mer.: 20.20-22.55; sab., dom., lun. e mar.: 17.40-20.20-22.55
fer.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom. e mar.: 16-18.30-21
CINEMA ASTORIA Ravenna
di Nicholas Stoller, Doug Sweetland
Sing Street
di Gavin O’Connor fer.: p.u. 20.45; sab., dom., lun. e mar.: 17.50-20.45
La ragazza senza nome
di Jean-Pierre e Luc Dardenne fer.: p.u. 21; sab., dom., lun. e mar.: 18-21
Parola di Dio
di Kirill Serebrennikov fer., sab. e fest.: p.u. 20.50
gio. e ven.: 17.45-20.25; sab. e dom.: 15.30-18-20.25; lun. e mar.: 15.30-18; mer.: p.u. 17.45
Inferno
di Ron Howard gio., ven. e mer.: 17.35-20.15-22.55; sab., dom., lun. e mar.: 15.20-17.3520.15-22.55
Io, Daniel Blake
gio., ven. e lun.: p.u. 21.15; sab.: 18.45-20.40-22.30; dom. e mar.: 16.45-18.45-21.15
di Ken Loach fer.: p.u. 21; sab., dom., lun. e mar.: 18-21
L’era glaciale In rotta di collisione
American Pastoral
Freaks di Tod Browning mer. e gio. 3/11: p.u. 21.15 (rassegna “Il cinema ritrovato”)
CINEMA JOLLY Ravenna
La ragazza senza nome di Jean-Pierre e Luc Dardenne
La ragazza senza nome
In guerra per amore
The Accountant
di Mike Thurmeier, Galen T. Chu sab.: p.u. 17; dom. e mar.: p.u. 15
di Yasujiro Ozu gio.: p.u. 21 (rassegna “Ottobre Giapponese”)
in diretta dalla Royal Opera House mer.: p.u. 20.15
di Pif fer.: p.u. 20.50; sab., dom., lun. e mar.: 17.50-20.50
Cicogne in missione
Buongiorno
di Jean-Pierre e Luc Dardenne ven. e lun.: p.u. 21.15; sab.: 18.30-21.15; dom. e mar.: 16-18.15-21.15
Anastasia
di Ewan McGregor fer.: p.u. 21.05; sab., dom., lun. e mar.: 18-21.05
di John Carney mer.: p.u. 21.15 (anteprima nazionale)
CINEDREAM Faenza
Rocco (v.m. 14)
di Thierry Demaizière, Alban Teurlai mer.: p.u. 21.50
Sausage Party Vita segreta di una salsiccia (v.m. 14) di Greg Tiernan, Conrad Vernon lun., mar. e mer.: p.u. 22.45
In guerra per amore
di Pif fer. (escluso lun.): 20.30-22.40; sab., dom. e mar.: 15.30-17.40-20.30-22.40; lun.: 17.40-20.30-22.40
Ouija L’origine del male
di Mike Flanagan fer.: 20.40-22.45; sab., dom. e mar.: 15.50-20.40-22.45
The Accountant
di Gavin O’Connor fer. (escluso lun.): 20-22.40; sab., dom., lun. e mar.: 18-20-22.40
Neruda
di Mike Mitchell, Anand Tucker fer. (escluso lun.): p.u. 21; sab., dom. e mar.: 15-17-19-21; lun.: 17.50-21
di Pablo Larrain sab., dom., lun. e mar.: p.u. 18.10
Qualcosa di nuovo di Cristina Comencini
Trolls
Doctor Strange
Pets Vita da animali
di Chris Renaud, Yarrow Cheney fer. (escluso lun.): p.u. 20; sab., dom. e mar.: 15.30-16-18-20; lun.: 18-20
CINEMA EUROPA Faenza Neruda
di Pablo Larrain gio.: p.u. 21
di Ken Loach gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale sottotitolata) ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom. e mar.: 17-19-21
CINEMA SAN ROCCO Lugo Io, Daniel Blake di Ken Loach ven. e mar.: p.u. 21; sab.: 20.30-22.30; dom.: 17-19-21
L’era glaciale In rotta di collisione
di Mike Thurmeier, Galen T. Chu dom.: p.u. 14.15
CINEMA TEATRO MODERNO Fusignano Cafè Society
Inferno
di Ron Howard fer.: p.u. 21; sab., dom., lun. e mar.: 17.50-21
I babysitter (v.m. 14)
Io, Daniel Blake
di Mike Thurmeier, Galen T. Chu sab.: p.u. 17; dom. e mar.: p.u. 15
Pay the Ghost
di Ron Howard fer. (escluso lun.): 20.20-22.40; sab., dom. e mar.: 15.20-17.50-20.20-22.40; lun.: 17.50-20.20-22.40
di Giovanni Bognetti gio., ven., sab. e dom.: p.u. 22.45
di Jon Lucas, Scott Moore gio. e ven.: 17.40-20.25; sab., dom., lun. e mar.: 18.05-20.25
Pets Vita da animali
di Gavin O’Connor gio., ven. e mer.: 17.20-20.10-22.55; sab., dom., lun. e mar.: 15.20-17.20-20.10-22.55
Cinema Mariani - Ravenna
www.cinemamarianiravenna.com fer., sab. e fest.: p.u. 20.50
di Cristina Comencini gio. e ven.: 17.45-20.25-22.45; sab. e dom.: 15.35-17.45-20.25-22.45; lun. e mar.: 15.35-17.45-20.25;
The Accountant
Inferno
mer 2 - gio 3: 21.15
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di Pif gio., ven. e mer.: 17.45-20.25-22.45; sab., dom., lun. e mar.: 15.25-17.45-20.25-22.45
di Nicholas Stoller, Doug Sweetland sab., dom. e mar.: 15.40-17.40; lun.: p.u. 17.40
di Tod Browning (1932) vers. restaurata un Cult Movie!!!!
gio 27 - ven 28: 21.15 sab 29: 18.45 - 20.40 - 22.30 dom 30: 16.45 -18.45 - 21.15 • lun 31: 21.15 mar 1: 16.45 -18.45 - 21.15
In guerra per amore
Ouija L’origine del male
Cicogne in missione
Rass. “Il Cinema Ritrovato”
Doctor Strange
di Scott Derrickson Proiezione in 3D gio., ven. e mer.: p.u. 22.45; sab., dom., lun. e mar.: 15.15-22.45 Proiezione in 2D gio., ven. e mer.: 17.25-18.1520.10-21.10-22.55; sab., dom., lun. e mar.: 15.30-17.25-18.1520.10-21.10-22.55
di Edward Zwick fer. (escluso lun.): 20.20-22.45; sab., dom., lun. e mar.: 17.45-20.20-22.45;
DA GIOVEDÌ 27 OTTOBRE A MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE
Sausage Party Vita segreta di una salsiccia (v.m. 14)
di Woody Allen sab. e dom..: p.u. 21
CINEMA GULLIVER Alfonsine Domani
di Cyril Dion, Mélanie Laurent gio.: p.u. 21
Qualcosa di nuovo
di Cristina Comencini ven., sab., dom. e mar.: p.u. 21
Alla ricerca di Dory
di Andrew Stanton, Angus MacLane dom. e mar.: p.u. 16
CINEMA MODERNO Castel Bolognese Frantz
di François Ozon gio.: p.u. 21
Bridget Jones’s Baby di Sharon Maguire sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21
CINEMA SARTI Cervia
Lettere da Berlino di Vincent Perez sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21
INFOCINEMA Cinemacity Ravenna, via Secondo Bini 7, tel. 0544 500410 Cinema Mariani Ravenna, via Ponte Marino 19, tel. 0544 215206 Cinema Jolly Ravenna, via Serra 33, tel. 0544 478052 Cinema Astoria Ravenna, via Trieste 233, tel. 0544.500410
Cinedream Multiplex Faenza, via Granarolo 155, tel. 0546 646033 Cinema Italia Faenza, via Cavina 9, tel. 0546 21204 Cinema Sarti Faenza, via Scaletta 10, tel. 0546 21358 Cinema Europa Faenza, via S. Antonio 4, tel. 0546 32335
Cinema San Rocco Lugo, corso Garibaldi 118, tel. 0545 23220 Sala del Carmine Massa Lombarda, via Rustici 2, tel. 0545 985890 Cinema Teatro Moderno Fusignano, corso Emaldi 32, tel. 0545 954194 Cinema Gulliver Alfonsine, piazza della Resistenza 2, tel. 377 7081999
Cinema Moderno Castelbolognese, via Morini 24, tel. 0546 55075 Sala Sarti Cervia, via XX settembre 98/A, tel. 0544 71964 Cinema Palazzo Vecchio Bagnacavallo, piazza della Libertà, tel. 320 8381863 Cinema Jolly Russi, via Cavour 5
JUNIOR
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
25
HALLOWEEN/1
L’EVENTO
Una festa (e una notte) da paura all’Almagià
Magliette gialle in festa con le famiglie
Oltre a tutti gli appuntamenti con Halloween in provincia di Ravenna che prevedono sempre animazioni e spaventi per i più piccoli (vedi p. 5), a Ravenna si rinnova l’appuntamento pensato precisamente per loro. Lunedì 31 ottobre infatti alle Artificerie Almagià, per la stagione Le arti della marionetta, dalle 16.30 alle 10 del 1 novembre si terrà la festa di Halloween con teatro, laboratori, cinema e letteratura, danze, trucchi. In particolare si comincia alle 16.30 con lo spettacolo di burattini tradizionali La festa delle streghe, della compagnia Teatro del Drago di Ravenna ispirato a un classico ottocentesco: “L'acqua miracolosa”. Al termine la merenda sarà seguita dai laboratori di trucco e dalle coreografie delle ragazze coordinate da Elena Casadei. La prima parte della festa (fino alle 20), si concluderà con “Treats or Tricks”, il rituale “dolcetto o scherzetto”, per le vie del quartiere Darsena. Salutati i bambini più piccini, per i più grandi inizierà una notte con i mostri creati dalla fantasia del cinema, a cura di Fabrizio Varesco (RavennaCinema) e della letteratura, a cura di GialloLunaNeroNotte. A seguire per i più coraggiosi muniti di sacco a pelo e materassino, possibilità di dormire all’interno dell’Almagià. Info e prenotazioni 392/6664211 (prenotazione obbligatoria solo per chi partecipare alla seconda parte della festa); info@teatrodeldrago.it.
686 ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni che durante l’estate hanno partecipato alla quinta edizione del progetto di volontariato e cittadinanza attiva “Lavori in Comune” sono invitati con i loro genitori venerdì 28 ottobre alle 20.30 all’Almagià alla festa conclusiva, durante la quale è prevista la consegna degli attestati per il riconoscimento dei crediti formativi. Alla prima edizione avevano partecipato 190 ragazzi, il cui numero è cresciuto esponenzialmente di anno in anno. Nel corso della serata, alla quale prenderanno parte il sindaco Michele de Pascale e l’assessore al Decentramento Gianandrea Baroncini, sono previste le proiezioni di video e immagini nonché esibizioni sul palco dell’Almagià, frutto di alcuni degli 84 laboratori ai quali i ragazzi hanno partecipato. «Questo progetto – dichiara il sindaco Michele de Pascale – rappresenta un’esperienza di volontariato e di cittadinanza attiva di grandissimo valore, coinvolgendo tantissimi ragazzi, il cui numero aumenta di anno in anno, e tante diverse realtà dell’intero nostro territorio. Lavori in Comune offre ai nostri giovani un’opportunità unica di crescita civile, sociale e culturale, favorendo il dialogo intergenerazionale, promuovendo la legalità e il rispetto delle differenze culturali e di genere e valorizzando i talenti, le abilità e le creatività».
HALLOWEEN/2
Un laboratorio per imparare a intagliare la zucca OSPEDALE SUPEREROI
E POKEMON IN PEDIATRIA E ALLA BIBLIOTECA DI ENRICO
Domenica 30 ottobre dalle 10 alla “Biblioteca di Enrico” nell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, per il ciclo di incontri RianimAzioni ci saranno i super eroi. Un team capitanato da Davide Padovan da Grosso guaio a Stunt city , Carlo dal Just di Cervia, alcuni volontari di Rianimazione letteraria con Fufi e Zizi saranno presenti in ospedale per rallegrare grandi e bambini in alcuni reparti e successivamente nella bilioteca. Inoltre Silvia Manzani leggerà alcuni brani sui superpoteri degli eroi e della gente comune. Insieme alla libreria Liberamente ci sarà la guida ai Pokemon, Pokemon Go. L'iniziativa è aperta a degenti, personale ospedaliero e cittadini.
Per tutti i bambini e le bambine della scuola primaria, a Casa Vignuzzi e nel giardino di Pippi (via San Mama 175 a Ravenna) sono in programma da ottobre a gennaio giochi e laboratori creativi. Le iniziative si svolgeranno dalle 16.15 alle 18.15 e sono ammessi al massimo venti partecipanti a laboratorio. Per accedere a tutte le attività, anche a quelle gratuite, è obbligatoria l’iscrizione. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’ufficio decentrato di via Berlinguer 11 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30, il martedì e il giovedì anche dalle 14 alle 17. Le attività sono organizzate dall’assessorato al Decentramento del Comune - consiglio territoriale Ravenna Sud, in collaborazione con l’associazione Fatabutega, e con la Compagniadellebiglie. In particolare venerdì 28 ottobre il laboratorio si intitola “Dolcetto o scherzetto?” e prevede un pomeriggio insieme a fantasmi, zombie, streghe e pipistrelli intagliando la tradizionale zucca di Halloween. Ogni bambino porterà la propria zucca da intagliare. Il laboratorio è gratuito.
L’ACCADEMIA DEL MUSICAL
INFORMAZIONE PROMOZIONALE
L’Accademia del Musical “ingaggia” British School Lezioni di inglese in aula e sul palco per preparare lo show “Matilda”
Interessante novità per “Matilda”, il musical pluripremiato della Royal Shakespeare Company di Londra, in preparazione alla Accademia del Musical di Ravenna. La realizzazione dello show, nella versione didattica “School Version”, prevede come requisito obbligatorio, la partecipazione degli allievi a un percorso formativo, mirato al perfezionamento della pronuncia e della naturalezza nell’esprimersi in inglese. Per un progetto così ambizioso, in partenza in questi giorni, l’Accademia ha chiesto la collaborazione della British School di Ravenna una delle più importanti organizzazioni
del settore. Il percorso prevede un modulo di 20 ore di lezioni, in aula e sul palco, per tutti i partecipanti al progetto. Dopo una valutazione dei livelli di partenza, si avvieranno le lezioni tenute in full immersion esclusivamente da madrelingua inglesi, specializzati in questo tipo di attività. Interessante inoltre l’accordo raggiunto con la British School. L’adesione al percorso completo permetterà agli allievi di beneficiare di un credito formativo da spendere presso la Scuola a Ravenna, per l’ottenimento di una Certificazione Cambridge-English, di cui la Scuola è sede di esame ufficiale. «Questa collaborazione garantirà un risultato di precisione e di qualità – dichiara la Direttrice artistica Laura Ruocco –. Questa scelta non poteva essere più indovinata e ringrazio fin da ora i titolari della British School per il supporto di esperienza ed entusiasmo che sapranno fornire». La British School a Ravenna dal 1991 è parte del gruppo omonimo di scuole di lingue, al momento il più diffuso in Italia. British School è celebre per i metodi didattici all’avanguardia e per offrire un servizio sempre personalizzato e di altissimo livel-
lo. Il Gruppo dotato di un sistema di qualità certificato ISO ha ottenuto recentemente l’accreditamento presso il Miur come ente autorizzato alla formazione del personale della scuola pubblica. Ulteriore prestigioso riconoscimento a conferma della eccellenza raggiunta nel settore della formazione linguistica. L’Accademia del Musical di Ravenna ha avviato la propria attività nell’ottobre del 2004 con il patrocinio di Ravenna Festival e del Comune di Ravenna. Nato come laboratorio teatrale, dopo i primi cinque anni di attività il corso di formazione ha lasciato la sua fase sperimentale diventando strutturalmente un’Accademia con l’intento di diventare sempre più un riferimento valido per la formazione artistica nel campo del Teatro Musicale Italiano ma con grande attenzione al territorio, alle sue “fonti” di formazione culturale e alle sinergie possibili con le realtà e gli eventi che nel territorio hanno una loro precisa collocazione e valenza. Per informazioni: L’Accademia del Musical c/o Gymnasium, via Mario Marani 1, Ravenna Tel. 331 7983986 www.laccademiadelmusical.it
GUSTO
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
26 PREMIAZIONI/1
ANTICIPAZIONE
Il cappelleto “principe” di Romagna è quello dell’Osteria del Tempo Perso
A FAENZA “BACK
Il migliore cappelletto della Romagna è quello dell’Osteria del Tempo Perso di Ravenna. Almeno questo è il risultato emerso dal gran finale della “Disfida del Cappelletto” di Slow Food (condotta di Ravenna), aggiudicato da una giuria di esperti e dal pubblico, il 24 febbraio all’Osteria I Passatelli del Mariani, e conteso fra i vincitori delle sette edizioni svolte in questi anni (con la partecipazione di 49 ristoranti). Oltre al Tempo Perso, gli altri cappelletti – rigorosamente in brodo – in gara erano quelli dell'Hostaria 900 di Imola, del Radicchio Rosso di Ravenna, dei Dù Cantòn di Camerlona, del Molinetto di Punta Marina e della Mascotte di Russi. Al vincitore è stata consegnata definitivamente la zuppiera in ceramica della Bottega Lega di Faenza su disegno di Tonino Guerra, il trofeo simbolo della competizione, che ora resterà per sempre in bella vista sugli scaffali del locale di via Gamba.
PREMIAZIONI/2 A GIOVINBACCO I RICONOSCIMENTI PER I MIGLIORI SANGIOVESE , ALBANA E PIADINA Grande successo di pubblico per la festa enogastronomica ravennate “GiovinBacco” che nello scorso fine settimana ha contato circa 20mila presenze fra gli stand di degustazione dei vini, i foodtruck del cibo di strada e le bancarelle di Madra allestite nel centro storico della città. Come tradizione nell’ambito della manifestazione sono stati conferiti i riconoscimenti per il miglior Romagna Sangiovese Riserva 2013 e il miglior Romagna Albana 2015: la giuria presieduta da Fabio Giavedoni ha premiato, rispettivamente, “Fondatori PG” di Vini Merlotta (Imola) e “Romio” di Caviro (Faenza). Il trofeo Piadina d'Oro di Romagna organizzato da Cna e Confartigianato Ravenna è stato assegnato invece al chiosco “Briciole di Piadina” di Leonella Ferlini di Lido Adriano.
TO THE
COSE BUONE DI CASA WINE”
A Faenza si terrà domenica 13 e lunedì 14 novembre in Fiera la prima edizione di “Back to the Wine”, evento curato da Andrea Marchetti, ideatore della comunità di “Vinessum”, con l’organizzazione di “Blu Nautilus”. L’appuntamento vuole rendere omaggio agli artigiani del vino, quelli con una produzione enoica di qualità a tiratura limitata, e con un particolare occhio di riguardo all’ecosostenibilità e al minimo intervento in cantina. Un centinaio gli “artigiani” provenineti da tutta la Penisola. Presenti anche escursioni oltreconfine, con produttori da Francia e Slovenia. Arricchiscono l’evento incontri, presentazioni e degustazioni, anche gastronomiche con prodotti di eccellenza e grandi firme della cucina.
LO STAPPATO
Crazy Mary di Mark Ryan, inconsueto rosso dagli Usa di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Per il nostro consueto assaggio andiamo virtualmente a “walla walla” nello stato di Washington, Usa. Il vino che assaggiamo è il “Crazy Mary” della Mark Ryan Winery”. Mark ha cominciato la sua avventura da vignaiolo con pochi filari di uva, vinificando nel proprio garage e in quello degli amici. Nel giro di una decina d’anni l’inconsuta cantina è diventata un’azienda punto di riferimento di molti appassionati, guadagnando anche il rispetto degli altri produttori. In questo vino, ottenuto da uve Mourvèdre, spiccano profumi di erbe aromatiche, peperone con sfumature di agrumi. Piacevoli sentori di frutta rossa e spezie, seguite da confettura di ciliegia e mirtillo. In naso è bilanciato e avvolgente. Il palato ampio, fasciante, con una piacevole struttura acida e tannino fine dove risaltano sentori di spezie e frutta matura. Da abbinare a piatti di carne.
NUOVO LOCALE IN CENTRO STORICO A LUGO
Come preparare squisiti bomboloni alla crema di Angela Schiavina - www.angelaschiavina.it
Basta la parola: bomboloni alla crema. Ecco come prepararne di squisiti a casa propria. Ingredienti (14 bomboloni): 50 gr. di zucchero, 100 gr. di burro, 12 gr. di lievito di birra fresco, 50 gr. di sale fino, 200 gr. di latte intero, 1 uovo intero, 40 gr. di tuorlo, 500 gr. di farina Manitoba, olio di semi di arachidi, scorza di limone. Ingredienti crema pasticcera: per ogni litro di latte intero occorrono 6 tuorli e 2 uova intere, 8 cucchiai di zucchero semolato, 5 cucchiai di amido o farina 00, la polpa di un bacello di vaniglia raschiata all’interno con un coltellino. Preparazione bomboloni: sciogliete il lievito di birra in poco latte tiepido. Sbattete le uova nel latte restante e tenetelo da parte. Nella ciotola di una impastatrice setacciate la farina e unite zucchero, sale e scorza grattugiata del limone, mescolate assieme al composto di latte e uova. Impastate per 5 minuti (se non avete una macchina lo potete fare a mano). Unite il lievito fino all’assorbimento. Aggiungete il burro a temperatura ambiente, un pezzetto per volta, facendo attenzione che sia ben assorbito (in tutto ci vorranno 10-15 minuti), poi unite gradualmente la farina, fino ad ottenere un impasto morbido ma asciutto. Trasferitelo su una spianatoia e lavoratelo ancora fino lisciarlo del tutto, quindi formate un tondo e in una ciotola copritelo con la pellicola. Lasciatelo lievitare per circa 3 ore in luogo tiepido. Quando l’impasto avrà raddoppiato il volume stendetelo con un matterello per ricavare una sfoglia alta circa 2 cm. Con un tagliapasta da 7-8 cm. ritagliate dei dischi di pasta da sistemare su carta da forno e spolverizzare con la farina. Coprite con pellicola e lasciate lievitare ancora per un’ora. Scaldate l’olio e quando avrà raggiunto la temperatura di circa 170 gradi immergete i bomboloni e rigirateli un paio di volte. Una volta dorati, scolateli e passateli nello zucchero semolato per tutta la superficie Preparazione crema pasticciera: lavorare le uova (intere e tuorli) con lo zucchero. Quando il composto è spumoso aggiungere l’amido poco alla volta mescolando, poi versare il latte caldo e la vaniglia. Cuocere a fuoco basso fino a quando si rapprende. Togliere dal fuoco e raffreddare subito il tegame. Mescolare la crema e riempire i bomboloni tiepidi con l'aiuto di una sac-à-poche dal beccuccio a siringa. I bomboloni invece che friggerli li potete cuocere in forno caldo a 180 gradi. Poi spolverarli con lo zucchero a velo o semolato. Li potete farcire con la crema oppure cioccolata o marmellata. Sono buoni anche vuoti.
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Dal 1951 i prodotti Deco accompagnano la vita delle famiglie italiane. Prodotti alimentari e per la cura della casa, ricchi di qualità e valore, concepiti con tecnologia all’avanguardia, capaci di superare rigidi controlli qualitativi e soddisfare i più severi standard internazionali. Crediamo nella sostenibilità dei nostri processi produttivi e dei nostri prodotti, e consideriamo il Lavoro come un capitale da trasmettere alle generazioni future. Per questo i prodotti Deco sono una garanzia per i clienti, per i consumatori e per l’ambiente.
TRUCCO HORROR PER TUTTI I BAMBINI E OMAGGIO “DOLCETTO O SCHERZETTO?”
SALUTE LE PROPRIETÀ DELLE VITAMINE
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NEL DETTAGLIO
La B5 che riduce il colesterolo Fondamentale nel metabolismo dei grassi e regola l’attività del sistema nervoso di Giorgia Lagosti*
La Vitamina B5 (Acido Pantoteico o Vitamina W) è una vitamina idrosolubile, cioè una di quelle che non possono essere accumulate nell’organismo e che quindi devono essere regolarmente assunte attraverso l’alimentazione. Instabile alla temperatura (ecco perché è bene preferire la cottura al vapore rispetto ad altre molto più aggressive), agli acidi, alle sostanze basiche e all’azione di alcuni sali, svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo di grassi, proteine e carboidrati ed è coinvolta nella sintesi di colesterolo (ne riduce la sua concentrazione nel sangue) e ormoni: entra nella composizione del coenzima A che catalizza la trasformazione dei nutrienti in energia. Infine, cosa di non poca importanza, regola l’attività del sistema nervoso. A livello macroscopico, è indicata per la protezione dei capelli e della pelle, per prevenire stati di stanchezza e per la cicatrizzazione di ferite e ustioni.
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
Il sesamo è uno degli alimenti particolarmente ricchi di vitamina B5
È indicata per
LA VITAMINA B5 E L’ACNE Facciamo un paio di premesse: - Nel nostro corpo il coenzima A è quello che sintetizza gli ormoni sessuali e che rompe le catene di acidi grassi e fra queste due funzioni, in carenza di questo coenzima, il corpo usa la quantità che ha a disposizione per sintetizzare gli ormoni sessuali, e non per disgregare gli acidi grassi. - Diversi studi hanno verificato che l’acne nasce quando il corpo non può creare abbastanza coenzima A per abbattere gli acidi grassi che creano sebo. - L’unica parte del coenzima A che il corpo non produce di per sé è la vitamina B5. Da ciò è facile capire che se vi è una carenza di B5, vi è una carenza di coenzima A. E se vi è una carenza di coenzima A, si avranno più acidi grassi quindi più produzione di sebo e quindi più acne. La prima regola per combattere l’acne, dunque, è quella di osservare una dieta equilibrata.
la protezione dei capelli e per la cicatrizzazione di ferite
Dove si trova La vitamina B5 è presente in quasi tutti gli alimenti vegetali e animali (pantos, in greco, significa “ovunque”), in quantità più o meno abbondanti. Gli alimenti più ricchi di vitamina B5 sono i legumi (soprattutto piselli e soia) e le frattaglie, la pappa reale, il lievito e il germe di grano ma anche il tuorlo d’uovo, i funghi essiccati, i cereali integrali e il sesamo. Sinergia La vitamina B5 è sinergica a acido folico, vitamina A e E, zinco, selenio, vitamina C e calcio. *dottoressa in Chimimca maestra di cucina Aici ed esperta di cucina del benessere
LA RICETTA HUMMUS DI SOIA Ingredienti 1 tazza di fagioli di soia ammollati (tutta la notte) e lessati Sale marino integrale una spruzzata di limone fresco un ciuffo di prezzemolo 1 spicchio d'aglio 1 pizzico di pepe macinato al momento 1 pizzico di paprika 1 cucchiaio raso di semi di sesamo non tostato 4 cucchiai di olio extravergine di oliva acqua (quanto basta) Preparazione Porre tutti gli ingredienti nel bicchiere del mixer e azionare le lame. Attenzione … l’acqua serve solo ad ammorbidire il composto quindi va aggiunta un po’ alla volta fino al raggiungimento della consistenza desiderata.
CENTRO ESTETICO SOLIDEA
INFORMAZIONE PROMOZIONALE
La tecnica Strobing, nuova tendenza make-up per un trucco da star Giovedì 17 novembre prenota una prova gratuita di maquillage Desiderate avere una pelle perfetta e luminosa come fosse di porcellana? Allora, provate la nuova tecnica Strobing e otterrete un trucco da star. Non a caso, infatti, è l’ultima tendenza in materia di maquillage che viene direttamente da Hollywood dove le prime a sperimentarla sono state proprio celebrities quali Miranda Kerr, Kim Kardashian e Jennifer Lopez. Di cosa si tratta? Il termine Strobing deriva da quello della luce stroboscopica, ovvero quella luce a intermittenza che illumina a tratti ciò che la circonda. «Quando si realizza questa tecnica – spiega Nicole Marchetti del Centro estetico Solidea di Ravenna –, è come se andassimo a creare questi flash di luce sul viso. L’obiettivo principale della tecnica Strobing è quello di illuminare, ossia enfatizzare i punti luce, mettendo in risalto le zone più sporgenti come mento, zigomi, naso e fronte, evitando di ombreggiare e “scavare” altre parti. Quello che occorre, principalmente, sono prodotti illuminanti, dei quali è bene fare un uso parsimonioso senza eccedere e finire in risultati “effetto wet”. Questa tecnica rappresenta un’ottima base per il trucco, richiede una certa sapienza da parte di chi esegue il make-up e l’utilizzo di pennelli professionali per stendere al meglio i prodotti». Per sperimentare questa nuova tecnica, il Centro estetico Solidea di Rita Fabbri, che si trova in via Porto Coriandro 7/C (di fronte alla Rocca Brancaleone), propone una giornata di servizio trucco giovedì 17 novembre. Per l’occasione, le estetiste – che hanno appena seguito un corso di perfezionamento in Strobing – eseguiranno sulle clienti che prenoteranno un appuntamento, una prova gratuita di trucco con questa innovativa tecnica.
«Questa nuova tendenza make-up – aggiunge Nicole – riguarda la base viso ed è l’ideale per chi desidera un effetto naturale e perfetto, ossia un trucco minimal a prova di flash! I prodotti chiave sono gli illuminanti e il blush che si mescolano per dare un effetto radioso al viso. Su una base viso leggera, ma coprente, si possono sfruttare le naturali sporgenze del viso per dare volume dove serve e distendere i tratti, grazie a prodotti in polvere che tirano su lo sguardo, danno volume ottico alle labbra, levigano le guance. La versatilità è uno dei maggiori vantaggi di questo trucco. Di giorno, per l’ufficio, basta scegliere illuminanti viso in polvere dalle nuance delicate che esaltino la freschezza del viso grazie a un trucco occhi e labbra nude. Per una serata con le amiche, basta rinfrescare la base con stick cremosi da portare in borsetta e optare per un trucco occhi più deciso, per sentirsi come una modella!». Il Centro estetico Solidea è aperto dal martedì al giovedì dalle 10 alle 18 (orario continuato), il venerdì e sabato dalle 9 alle 18 (chiuso il lunedì). Info e prenotazioni: tel. 0544 456554 e www.centroesteticosolidea.it
RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
TEMPO LIBERO
28 ARIETE
BILANCIA
Le stelle vi fanno venire gli zebedei più smisurati dei Rotoloni Regina. Ma nel week end Venere animerà lavoro, p.r. e amicizie, ambiti nei quali potrebbe evidenziarsi un collegamento molto stretto. In amore siete però più fiscali di Equitalia e l’espressione suina sarà un po’ da gruista.
L’attenzione al lavoro vi rende un po’ superficiali in famiglia, ma di certo non vi mancano le capacità per fronteggiare ogni impegno, quindi, state su e valorizzate fascino e glutei. Approfittate dei giorni di festa per svagarvi, ma nel week end cercate di non irritare gli ormoni del partner.
TORO
In questo periodo vi mancherà spesso una visione lucida delle cose, con il rischio di indurre le persone che vi circondano a sopprimervi. Urge tenere sotto controllo l’umore bipolare ed impegnarsi in cose utili, tipo fornicare, sempre che evitiate discussioni anche sulle posizioni.
GEMELLI
Sarà il lungo ponte di festa, ma riuscirete a liberarvi dell’umore da zitelle transilvane degli ultimi giorni, soprattutto se opterete per una rigenerante singolaggine, dedicandovi alla casa, alle letture o agli amici. Perché, se nel lavoro la fortuna gira, in amore l’ormone sbadiglierà dalla noia. Passerà.
CANCRO
Giovedì non roteate le chele se gli impegni sono troppi, le rogne familiari pure e gli zebedei ciondoleranno come pendagli. Procedete con razionalità sbrigando per prime le priorità senza indulgere in lamentazioni che allungherebbero gli zebedei altrui. Sudombelico poco disinibito.
LEONE
Siete travolgenti e tutto scorre secondo i vostri piani, con creatività, carisma e afrori suini irresistibili. Chiedere e ottenere, per voi, potrebbe essere un binomio di successo in ogni consesso. L’amore poi infonde gioia di vivere e sgrassa gli ormoni da pessimi ricordi e vecchie insicurezze.
VERGINE
Dopo alcune giornate imbronciate l’umore torna a sorridere. Il lavoro soddisfa malgrado i troppi impegni, le responsabilità o i soliti raccomandati. Per fortuna la salute regge, i rapporti veri si consolidano e i singles si accasano. Solo l’ormone deve trovare il tempo e il modo per divertirsi.
SCORPIONE
I successi non mancano, anche se dovrete farvi i glutei a parallelepipedo. Ma in amore sforzatevi di essere più tolleranti per rendere un po’ più armonico ogni rapporto, soprattutto in vista dei giorni di festa. Con la Luna nel segno domenica non serve comportarsi come cinghiali da monta.
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SAGITTARIO
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Con Venere nel segno, non basta qualche giornata storta a rovinare un ottimo periodo. Ormai sapete cosa volete e come ottenerlo. Ma sgombrate il lungo ponte di festa da ogni impegno e non alimentate frizioni con il partner, solo perché potrebbe saltare un programma o una gita fuori porta.
CAPRICORNO
Con Marte nel segno che vi carica, potete concludere ogni faccenda in corso, a patto di non relegare partner e collaboratori fra l’incudine e i vostri zebedei filamentosi. Fine settimana comunque distensivo, da dedicare eventualmente agli amici, se proprio un partner non lo avete ancora trovato.
ACQUARIO
Sarà forse per l’avvicinarsi di certe ricorrenze, ma non sarà facile fronteggiare i vostri sbalzi d’umore di fronte allo stress da lavoro e a certi impegni familiari, che proprio non potrete evitare. I momenti migliori nel fine settimana, quando persino i singles riusciranno a fornicare.
PESCI
visitate il nostro sito web www.s-g-coperture-di-giorgi-salvatore.it cell. 348 8393088 - Piazza Masiera 2 - Bagnacavallo (RA) giorgisalvatore1984@libero.it - sgcoperture@gmail.com
Settimana interessante per stabilire nuovi contatti, colloqui, p.r. e recuperare gli ormoni del partner. Attenzione però nel fine settimana, quando potreste rischiare di cadere in prossimità degli attraversamenti stradali per colpa di quella incerta insofferenza che spesso vi accompagna.
A cura di Teodora Pallavolo Ravenna www.teodoraravenna.it
CAMPIONATO B1
La Teodora cerca il tris con Reggio Emilia Conad-SiComputer a punteggio pieno. Negli anni ‘80 sfida da scudetto in A1 La Conad-SiComputer Teodora, a punteggio pieno dopo le prime due giornate del campionato B1 di pallavolo femminile, sabato 29 ottobre accoglie la formazione di Reggio Emilia tra le mura amiche del Pala Costa nella riedizione di una sfida che a cavallo degli anni ’80 valeva lo scudetto ai massimi livelli. L’appuntamento per tutti gli appassionati di volley è il 29 ottobre al Pala Costa: inizio gara alle 18 e ingresso gratuito. La società si augura di trovare un palazzetto capace di accompagnare le ragazze al terzo successo. Le ravennati sono reduci dal match vinto 3-1 a Castelfranco di Sotto contro la Videomusic-Fgl: «Abbiamo disputato una buona gara in un campo ostico – sono le parole dell’allenatore Nello Caliendo – e siamo stati bravi a reagire dopo il passaggio a vuoto del terzo set che avrebbe potuto costarci caro; anche contro Reggio non sarà una passeggiata, è vero che fino ad ora le reggiane hanno raccolto solo un punto (zero punti ad Orvieto e tie-break perso in casa contro Montale), ma la loro è una squadra costruita con ragazze giovani e di talento, e quindi imprevedibile».
UNDER 14
Baby giallorosse a tutto gas Triplo 3-0 e primo posto La Teodora Under 14. Da sinistra: Elisa Casadei, Matilde Galassi, Alexandra Gitan, Jessica Maioli, Giorgia Candolfini, Francesca Gordini, Sofia Greggi, Beatrice Gardini, Anna Gbola, Alessia Masotti, Elena Ballardini e Vittoria Balducci
GIOVANILI ANCORA
APERTE LE ISCRIZIONI AI CORSI DAI 6 AI 12 ANNI
In B1 due vittorie in due partite per la Teodora
Sono ancora aperte le iscrizioni ai corsi di pallavolo femminile della Teodora, la prestigiosa società di Ravenna con il più grande e sviluppato settore giovanile della città, per tutte le bambine dai 6 ai 12 anni. Per informazioni e dettagli su orari e luogo dei corsi è possibile telefonare al numero 339-7008715 oppure scrivere una mail all’indirizzo segreteria@teodoraravenna.it.
Partenza con i fiocchi per la formazione giovanile Under 14 della Conad-SiComputer Teodora nello Young Volley Challenge. Il 23 ottobre, nel doppio campo della palestra Ricci Muratori, si sono disputati i gironi della prima tappa e le giallorosse di Maria Grazia Montevecchi e Mattia Focchi hanno vinto tutti gli incontri per 3-0 (contro Clai Imola, Romagna InVolley Cesena e Riviera Volley Rimini). La manifestazione vede in campo sedici squadre tra le più attrezzate del panorama pallavolistico giovanile emiliano-romagnolo. Al comando della graduatoria le ravennati a braccetto con River Miovolley Piacenza. Prossimo appuntamento giovedì 8 Dicembre, quando le squadre scenderanno in campo per la seconda tappa: variando gli avversari, ma certamente non modificando l'entusiasmo e la voglia di divertirsi. Domenica 20 novembre invece prenderà il via la seconda edizione del “Gran Prix Under 13” dove la Teodora è campione in carica e successivamente anche la “Young Volley Cup” riservata alle Under 12. Conad-SiComputer Teodora sarà ai nastri di partenza anche di questi due tornei.
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QUALITÀ DELL’ARIA IQA dal 17 al 23 ottobre 2016 Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Area urbana di Ravenna
Legenda IQA Buona
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Pessima
L’IQA (Indice di qualità dell’aria) rappresenta sinteticamente lo stato complessivo dell’inquinamento atmosferico. Viene calcolato sulla base dei livelli di concentrazione degliinquinantipiùcriticidelnostroterritorio:particolatofine(PM10),biossidodiazoto ed ozono. Maggiori informazioni sull’indice e le previsioni regionali di qualità dell’aria sono consultabili al sito: http://www.arpa.emr.it/v2_aria.asp?idlivello=134&tema=previsioni. Le stazioni utilizzate per il calcolo dell’indice di qualità dell’aria di Ravenna sono quelle dell’area urbana: Rocca Brancaleone, Caorle e Zalamella. Infunzionedelsuo valore si individuano cinque classi di qualità dell’aria. I dati giornalieri di Qualità dell’Aria relativi alla Provincia di Ravenna sono consultabili al sito: http://service.arpa.emr.it/qualita-aria/bollettino.aspx?prov=RA. L’andamento giornaliero delle concentrazioni di polveri PM10 in Emilia-Romagna è consultabile al sito: http://www.liberiamolaria.it
A cura del Comitato UISP di Ravenna via G. Rasponi, 5 - RA tel. 0544.219724 - fax 0544.219725 E-mail: ravenna@uisp.it - www.uisp.it/ravenna
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COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
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RAVENNA &DINTORNI 27/10 2016
In occasione delle giornate dedicate alla commemorazione dei defunti, sono state introdotte alcune modifiche alla viabilità a ridosso dei cimiteri per facilitare l’accesso ai visitatori. Le disposizioni saranno in vigore dal 31 ottobre al 3 novembre e riguarderanno il cimitero cittadino e quelli di Marina di Ravenna, Mezzano e Campiano. In particolare, per quanto riguarda l’accesso al cimitero cittadino, in via Cimitero (nel tratto compreso fra via Fosso Fagiolo e il Cimitero): divieto di sosta permanente con zona rimozione su ambo i lati per tutti i veicoli; senso unico di marcia nel tratto e nella direzione da via delle Industrie a via Fosso Fagiolo; “corsia preferenziale” riservata a bus e mezzi di soccorso nel tratto e nella direzione da via Fosso Fagiolo a via delle Industrie; nell’area antistante la chiesa vige il divieto di sosta permanente con zona rimozione per tutti i veicoli; nel piazzale di fianco al Forno Crematorio è istituito il divieto di sosta permanente con zona rimozione per tutti i veicoli eccetto quelli diretti al Forno Crematorio; in via Fosso Fagiolo: divieto di sosta permanente con zona rimozione su ambo i lati per tutti i veicoli; in via Argine Sinistro Canale Candiano: senso unico di marcia nel tratto e nella direzione da via Cimitero alla Strada pinetale; nella strada Pinetale: senso unico di marcia nel tratto e nella direzione dall’Argine Sinistro Candiano a via Baiona, divieto di sosta permanente con zona rimozione su ambo i lati per tutti i veicoli e stop in corrispondenza di via Baiona. È stato inoltre istituito, nelle giornate di lunedì 1 e martedì 2 novembre, un autobus speciale per il tragitto stazione/cimitero di Ravenna dalle 7.15 alle 16.45 dalla stazione, e dalle 7.30 alle 17 dal cimitero con partenze ogni 30 minuti.
CONGRESSO TERRITORIALE UISP RAVENNA-LUGO
Marco Pirazzini eletto presidente del nuovo Comitato che si occuperà dell’attività Uisp in 12 comuni della provincia Sarà Marco Pirazzini a guidare il nuovo Comitato territoriale Uisp Ravenna-Lugo, operativo già dallo scorso 1° settembre dopo la fase di avviamento cominciata già nel corso della stagione sportiva 201516. Nella serata di giovedì 20 ottobre, a Russi (Ra) nella sala della sede della storica Polisportiva Bertolt Brecht, si è svolto infatti il Congresso Territoriale del nuovo Comitato, appuntamento che, alla presenza dei delegati aventi diritto, ha sancito l’elezione delle nuove cariche dirigenziali della struttura che si occuperà dell’attività Uisp in dodici comuni della provincia di Ravenna: da Alfonsine a Bagnacavallo, da Bagnara di Romagna a Cervia, fino a Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa Lombarda, Russi, S. Agata sul Santerno, oltre, naturalmente, a Lugo e Ravenna. Un totale di oltre 300mila residenti e quasi 23mila soci Uisp. Ad aprire il Congresso, al quale hanno preso parte i presidenti, o loro delegati, delle 278 associazioni sportive affiliate e i rappresentanti dei soci individuali per una platea totale di 300 elettori, è stata la relazione di Atos Maggioli, presidente uscente della Uisp Ravenna, il quale ha ringraziato i presenti per l’esperienza maturata in dodici anni alla guida del Comitato del capoluogo di provincia, soffermandosi sui passaggi che hanno portato all’unificazione con l’area lughese. Tra gli interventi degli ospiti registrati successivamente, anche quelli di Mirco Bagnari, consigliere regionale Emilia Romagna e componente della Commissione Politiche per la Salute e Sociali, Roberto Fagnani, assessore allo Sport del Comune di Ravenna, Davide Ranalli, sindaco del Comune di Lugo. Interventi anche da parte di Roberta Cappelli, presidente Arci Ravenna, Paola Lanzon, presidente Uisp Imola Faenza, Mauro Rozzi, presidente regionale Uisp Emilia Romagna ed infine di Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp. Al termine dei vari interventi si è poi proceduto all’e-
278 le associazioni sportive affiliate per quasi 23mila soci
lezione del nuovo Consiglio territoriale della Uisp Ravenna-Lugo che, come anticipato, sarà guidato da Marco Pirazzini. Quarantaquattro anni, lughese di nascita, sposato e padre di due figlie, Pirazzini ha ricoperto già il ruolo di presidente della Uisp Bassa Romagna dall’ottobre 2006 fino allo scorso 31 agosto e vanta alle spalle una lunga esperienza come giornalista in testate nazionali e locali. Nella sua relazione Marco Pirazzini, dopo i doverosi ringraziamenti, ha analizzato le motivazioni che hanno portato all’unificazione dei Comitati di Ravenna e della zona della Bassa Romagna, soffermandosi sulle criticità di questo passaggio e sulle diversità fra due territori della stessa provincia. Territori che in questi decenni hanno registrato un radicamento Uisp che ha pochi simili in Italia. Un passaggio dell’intervento di Pirazzini è stato poi riservato ai rapporti attuali che intercorrono fra Enti di Promozione, Federazioni Sportive e Coni. Occasione per ribadire la forte identità Uisp nell’ambito della società civile e il suo ruolo nel Terzo Settore nel contesto dello sport di cittadinanza. L’intervento di Pirazzini ha poi rappresentato l’occasione per parlare della nuova Legge sullo Sport e delle difficoltà che quotidianamente incontrano le associazioni sportive dilettantistiche, sempre più bisognose di un reale sostegno e di un maggiore riconoscimento da parte del Governo. Il nuovo Consiglio territoriale della Uisp Ravenna-Lugo guidato da Marco Pirazzini, già in carica a partire dalla giornata del 21 ottobre e per i prossimi quattro anni, è composto dal presidente neo-eletto e da altri venti componenti: Raffaele Alberoni, Gianluca Baroni, Andrea Bellosi, Rinaldo Carnevali, Chiara Ceccoli, Ivana Foschini, Valentina Galli, Attilio Gatta, Pietro Girardi, Stelio Gulmanelli, Atos Maggioli, Daniela Melandri, Antonio Mellini, Enrico Minguzzi, Alessandra Morici, Tonino Rivola, Claudio Rondinelli, Gabriele Tagliati, Alessandro Verlicchi e Marina Zani. La carica di vice-presidente sarà ricoperta da Gabriele Tagliati, mentre come presidente del Consiglio opererà Alessandro Verlicchi e Antonio Mellini sarà l’amministratore del Comitato.
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inserto di Ravenna&Dintorni giovedì 27 ottobre 2016
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A 13 anni dall’ultimo rinnovo, finalmente, è stata firmata dalle maggiori organizzazioni della proprietà edilizia e degli inquilini la nuova Convenzione Nazionale prevista dalla Legge 431/98 che ha il compito di fornire le regole generali da seguire negli accordi locali che regolano i contratti a canone concordato, i contratti transitori, i contratti per studenti universitari. Il Viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, sen. Riccardo Nencini, ha svolto un ruolo attivo e molto importante nel determinare questo risultato. Hanno aderito all’accordo tutte le Associazioni dei proprietari e degli inquilini, ad eccezione del Sicet e dell’Unione Inquilini che hanno espresso il loro dissenso sui contenuti della Convenzione. ASPPI ha avuto un ruolo di primo piano nel favorire l’accordo che ora verrà tradotto in un Decreto Ministeriale. “Si tratta di un fatto importante – ha specificato Alfredo Zagatti – Presidente Nazionale di ASPPI – sia per i contenuti che per il suo significato politico. Sotto il primo aspetto, sono state introdotte alcune innovazioni significative: dalla possibilità di affittare porzioni di immobili, ad una maggiore flessibilità per i contratti transitori; dall’allargamento della platea degli studenti universitari o parificati; alle modalità di attestazione della regolarità dei contratti (per citarne alcune); sotto il secondo aspetto, l’impegno manifestato dal Governo in questa vicenda testimonia di una rinnovata attenzione politica all’istituto del contratto a canone concordato che ci auguriamo venga confermata in sede di definizione della Legge di stabilità migliorando le condizioni fiscali che determinano la convenienza di questi contratti e ne fanno uno strumento utile di sviluppo e di ‘calmieramento’ del mercato della locazione.”
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