R&D 28 02 2019

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FREEPRESS n. 804

28 FEBBRAIO-6 MARZO 2019

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

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TRA TERRA E ACQUA Foto Adriano Zanni)

Dal rischio estinzione per la piallassa al futuro della gestione delle oasi naturali



INTRO / 3 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

7 Se la piscina esplode tra le mani della giunta... di Luca Manservisi

Il colpo di scena è arrivato nel pomeriggio del 26 febbraio: il sindaco in consiglio comunale ha di fatto congelato il progetto della nuova piscina comunale. Che poi un progetto vero e proprio non è, piuttosto poco più di un’idea di project financing formulata da un privato (Arco Lavori) che avrebbe dovuto essere messa a bando dal Comune per poi arrivare al progetto definitivo. In sostanza, il piano del privato prevede di demolire l’attuale piscina mantenendo solo le due vasche da 25 e 50 metri per poi realizzarvi un contenitore nuovo con tanto di bar, ristorante, palestra, spa e centro benessere. Un progetto da 13,5 milioni di euro di fatto pubblicamente già avallato dal Comune. Ma che ha raccolto in queste settimane molte critiche (con tanto di petizioni) in particolare per due motivi: da un lato l’inevitabile chiusura (si parla di sei mesi, ma pare una previsione ottimistica) della piscina per i lavori senza che sia presente una vera alternativa e dall’altro la scelta di lasciare inalterate le due vasche, dando l’impressione di puntare più su aspetti di contorno (la palestra, il ristorante, la spa) che sulla piscina vera e propria, con il rischio di non riuscire neppure a ottenere l’autorizzazione dagli enti competenti per ospitare gare di livello nazionale e internazionale (come accusa, nero su bianco in una lettera, anche il presidente regionale della Federazione Italiana Nuoto). Senza entrare nel merito delle critiche (in piccola parte forse solo strumentalizzazioni politiche, ma emerse anche da tanti frequentatori e società che la piscina la vivono quotidianamente) la cosa che lascia più perplessi è come l’Amministrazione ne sia finita travolta, con il sindaco appunto costretto a prendersi quindici giorni, o qualcosa del genere, per confrontarsi con le realtà sportive prima di arrivare a qualsiasi decisione, che a questo punto potrebbe essere anche diversa da quella “sponsorizzata” finora. Possibile che un tema delicato come quello di una piscina comunale da rifare, o comunque riqualificare pesantemente (già due anni fa era stata indicata come una priorità dalla giunta De Pascale, con la previsione di poter partire con i lavori nel 2018), sia scoppiato in mano alla giunta senza prima aver trovato insieme alle tante realtà che la frequentano un progetto condiviso, con tutte le garanzie degli enti sportivi competenti? E perché – tanto per entrare nel merito del progetto – non prevedere una terza vasca, magari con la possibilità di utilizzarla all’aperto nel periodo estivo (grave mancanza della piscina attuale) da poter realizzare in anticipo sui tempi in modo da ovviare almeno in parte i disagi relativi alla chiusura? Il Comune ha ancora a disposizione il tempo per cercare di risolvere la questione nel modo migliore, ma certo il caso piscina non rappresenta il migliore dei viatici in vista dell’altro grande intervento atteso in ambito sportivo in questa legislatura, il palazzetto dello sport, già peraltro contestato dagli ordini professionali per la scelta dell’Amministrzione di progettarlo internamente...

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POLITICA LE PRIMARIE DEL PD: COME, DOVE E QUANDO SI VOTA

ECONOMIA RIFIUTI: UNA SOLA OFFERTA PER LA GARA DA 1 MILIARDO

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I-VIII

PRIMO PIANO LE PIALLASSE TRA LAVORI, RITARDI E CURIOSITÀ

SOCIETÀ UNA SERATA PER LA NAVE ITALIANA CHE SALVA I MIGRANTI

VIAGGI IL GIRO DEL MONDO IN BICICLETTA COMPIE SEI ANNI

CULTURA A TEATRO A RAVENNA TRA PASOLINI E LA NON-SCUOLA

INSERTO CENTRALE OTTO PAGINE TRA SALUTE E BENESSERE

JUNIOR CARRI E SPETTACOLI PER IL CARNEVALE: TUTTE LE FESTE da pagina

36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI E NOTIZIE SUL MONDO DELLA CASA MERCATO IMMOBILIARE LA CRISI DEMOGRAFICA PENALIZZA PREZZI E COMPRAVENDITE

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVIII - n. 804

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

LETTORI

FULMINI E SAETTE “Quasi protetti” (Lido di Classe) di Adriano Zanni

La redazione risponde

VIA I CORSI DEI POMPIERI DALLA DIGA DI MARINA Gentilissimo sindaco, da anni la diga foranea sud di Marina di Ravenna, ospita i cantieri dei corsi dei Sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Questi cantieri sottraggono alla collettività, ravennati e turisti, circa un terzo della lunghezza della diga foranea, che è, grazie alla possibilità di camminare e pedalare 'in mezzo al mare', uno degli attrattori più esclusivi di questa località (oltre che buona parte del parcheggio antistante l'imbocco della diga). Per il 2019 si parla di un cantiere che durerà da aprile a inizio luglio. Troppo, davvero troppo, per una località nella quale si percepiscono chiaramente le difficoltà di tante attività economiche. Crediamo che i Vigili del Fuoco possano comprendere quindi la richiesta di spostare le proprie attività in altro luogo, e chiediamo all'Amministrazione Comunale ed alle Istituzioni ravennati di farsi carico di perorare l'accoglimento di questa richiesta in tutte le sedi opportune. [...] Occorre tenere presente le necessità imprescindibili di una località turistica e marittima come Marina di Ravenna, cercando quindi di contemperare le esigenze di addestramento dei Vigili del Fuoco con quelle delle attività e soprattutto dei fruitori delle principali attrazioni della località. Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti

Pubblichiamo la lettera aperta delle associazioni di categoria che affronta una questione particolarmente spinosa per Marina. Da un lato c’è la formazione di un corpo come i sommozzatori a cui spesso è stato chiesto di intervenire in situazioni di emergenza, dall’altro la necessità di non perdere la fruibilità di un

luogo che può dirsi un unicum nel panorama costiero con i suoi 2,7 km di estensione in mare. Il fascino della passeggiata non si discute. Forse però, visto che la diga è lì da qualche decennio, bisognerebbe chiedersi se nel frattempo si è fatto qualcosa perché non fosse quella l’unica attrazione della località.

ARTISTIPEDIA Colori acrilici su tela per i dipinti dell’astrattista Bent di Martina Babini - @igers_ravenna

Serata raccolta fondi per l’acquisto di un Ecografo da donare al Centro di Prevenzione Oncologica presso l’Ospedale di Ravenna

ACQUISTO BIGLIETTI Fondazione Lucè per informazioni e vendita cell. 366.4916411 Biglietteria Teatro Alighieri 0544.249244 Orario: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 giovedì dalle 16.00 alle 18.00

Prevendita online: www.teatroalighieri.org

L’artista che abbiamo selezionato questa settimana è Gian Paolo Bentini. Bent, il suo nome d’arte, si dedica principalmente alla pittura astratta utilizzando colori acrilici su tela. Lasciandosi guidare dal proprio istinto, riesce ad imprimere nei dipinti tutte le sue emozioni e sensazioni incantando l’osservatore. Per rimanere aggiornati sulle sue prossime esposizioni vi consigliamo di visitare la sua pagina instagram @bent_pittura_contemporanea, dove potrete, inoltre, ammirare alcune delle sue opere e lasciarvi ispirare, proprio come abbiamo fatto noi!


PUNTI DI VISTA / 5 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

«Può capitare, certo, però che figura di m...» di Moldenke

«Certo che oh, bella figura di merda eh!». «Smettila, che già non ci dormo la notte». «Va beh dai, può capitare, tranquillo, mica siamo supereroi. Però, ecco, bella figura di merda. Quelle foto con i vecchi in terra sotto la nostra macchina...». «Ho capito, bella figura di merda, hai ragione, ok? Adesso basta». «L’importante è che alla fine non ci sia scappato il morto». «Ci mancherebbe, andavo ai due all’ora, al massimo potevo uccidere una formica forse». «Ma a cosa stavi pensando, chattavi su Whatsapp?». «Non dirlo neanche per scherzo, che poi la gente parla. Sono un vigile, rispetto le regole. La colpa è di quei due vecchi che si sono buttati in mezzo alla strada, dai, diciamolo cazzo». «Modera i termini, che sei un agente della Polizia Municipale. E quello che hai investito è stato anche prefetto di Ravenna». «Va beh, ma adesso ha 90 anni, che stia a casa a guardare la televisione». «Ma come ti permetti, mia mamma ha 92 anni e va ancora tutti i giorni a fare la spesa, noi i vecchi dovremmo aiutarli, mica stirarli». «Ok dai, te lo dico, ero distratto dal taser». «Ssssst. Parla piano, che non si deve sapere troppo in giro». «Stavo provando il taser sul collega. Funziona di brutto eh, bisogna stare attenti con quei cosi». «Meglio stare attenti al volante, che abbiamo una reputazione da rispettare. La gente ci ama, se incominciamo a investirla poi non ci ama più». «Ci ama? Lo sai che siamo i vigili che fanno le multe vero? Mi sa che la gente preferisce essere investita piuttosto che essere multata...». ATTENZIONE: ebbene sì, il dialogo qui sopra è del tutto inventato, soprattutto la parte del taser. Ma un’auto della polizia municipale di Ravenna ha veramente investito una coppia di anziani (uno era l’ex prefetto Primo Petrizzi) che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali in piazza Mameli. Può capitare, certo, ma che sfiga? No?

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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

VERSO LE AMMINISTRATIVE/1

Proni scioglie la riserva e tenta il secondo mandato a Bagnacavallo L’attuale sindaca ha ufficializzato l’intenzione di ricandidarsi. La soddisfazione del Pd

Era tra le notizie più attese a questo punto della campagna elettorale per le prossime amministrative nella Bassa Romagna e non solo ed è arrivata: Eleonora Proni, attuale sindaco di Bagnacavallo al termine del primo mandato, correrà per continuare a guidare il terzo comune che andrà al voto sopra i 15mila abitanti in provincia. «Ho riflettuto molto prima di decidere di ricandidarmi alla carica di sindaco del mio Comune – ha detto Eleonora in sede di presentazione –. Non è stata una scelta semplice. E la mia non era titubanza o timore. Anzi. Ho vissuto 5 anni intensi e fuori dall’ordinario. Faticosi certamente ma appaganti sul piano umano, formativi e coinvolgenti sul piano relazionale, molto soddisfacenti sul piano dei risultati raggiunti. Piuttosto la mia riflessione riguardava il senso, Eleonora Proni in il peso e la qualità dell’impegno necessario per piazza Nuova svolgere al meglio un ruolo così importante. Fare il sindaco è un’esperienza totalizzante, che impone di occuparsi sempre e costantemente delle persone e dei loro bisogni. E io ho cercato di intendere il ruolo a cui sono stata chiamata con serietà, responsabilità e senso delle istituzioni». Così il Pd commenta la scelta: « Siamo molto felici che Eleonora Proni abbia deciso di ricandidarsi per la carica di Sindaco alle elezioni comunali del prossimo 26 maggio, accogliendo in questo modo la richiesta in tal senso avanzata dall’Assemblea Comunale del Partito Democratico di Bagnacavallo e da tante cittadine e cittadini. Nelle settimane scorse abbiamo svolto un’ampia consultazione di tanti iscritti e simpatizzanti di Bagnacavallo e frazioni, che ci ha consentito di ascoltare il parere di centinaia di persone e che si è conclusa con un forte apprezzamento del lavoro svolto dal Sindaco e dalla sua amministrazione in questi 5 anni di mandato e con la richiesta rivolta ad Eleonora di ricandidarsi». Ancora ignoti, al momento, i nomi degli sfidanti di altre forze.

VERSO LE AMMINISTRATIVE/2 Il trentasettenne Riccardo Graziani in corsa per il centrosinistra ad Alfonsine La lista di centrosinistra “AlfonsineSI” sostenuta da Pd, Alfonsine Solidale e Italia dei Valori ufficializza la candidatura di Riccardo Graziani alle prossime elezioni amministrative 26 maggio per il Comune di Alfonsine. 37 anni, avvocato, alfonsinese da sempre, «Stiamo definendo il programma e gli obiettivi dei prossimi 5 anni. Lo abbiamo stilato condividendolo con tutti i partecipanti alla coalizione e la partecipazione attiva dei cittadini. Abbiamo ascoltato ed abbiamo elaborato una proposta politica sui temi di maggior rilievo per la nostra comunità – ha dichiarato Graziani – mantenendo come costanti principi di riferimento quelli espressi dalla Carta Costituzionale, nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo. Desideriamo fortemente valorizzare l’ascolto, traducendo la voce dei cittadini in proposte concrete, attraverso un lavoro di armonizzazione di bisogni ed interessi: il tutto per rendere Alfonsine ancora più bella, sana, sicura e viva».

VERSO LE AMMINISTRATIVE/3 Russi, Gianluca Zannoni correrà per Cambia Ross Prossimi incontri a San Pancrazio e Godo Sarà il 39enne Gianluca Zannoni il candidato sindaco della lista Cambia Ross in corsa a Russi per le amministrative di maggio. «Voglio ringraziare i miei compagni di viaggio che hanno deciso di darmi l'incarico di rappresentarli con la mia faccia e la mia voce – ha detto dopo l’annuncio –. Sono orgoglioso di poter rappresentare in prima persona un progetto in cui credo fermamente». Cambia Ross è una lista di sinistra che cerca di intercettare anche l’elettorale grillino e si candida in alternativa al Pd che candida l’avvocato Valentina Palli in una lista civica di centrosinistra (a Russi, come noto, non si va al ballottaggio in nessun caso). I prossimi appuntamento con il candidato sindaco e la lista per conoscere il progetto Cambia Ross sono mercoledì 6 marzo alle 20.30 all centro civico di via Randi 11/1a San pancrazio e il 13 marzo, sempre alle 20.30 al centro civico di via Piave 12/A di Godo.

VERSO LE EUROPEE Assemblea congiunta di Potere al Popolo per discutere delle prossime elezioni

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Martedì 5 marzo alle 20.45, in via Jacopo Landoni 2 a Ravenna é convocata l'assemblea congiunta di Potere al popolo (la formazione di estrema sinistra nata lo scorso anno alla vigilia delle politiche) dei territori di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini aperta agli altri territori e a tutta la cittadinanza. Si discuterà della posizione che il soggetto politico dovrà tenere elezioni europee del maggio 2019.

L’INCONTRO Un volume con le lettere “private” di Zaccagnini curato da Aldo Preda, con una testimonianza di Mattarella Sabato 2 marzo, alle 17.30, alla sala Don Minzoni del Seminario di Ravenna (piazza Duomo 4), verrà presentato il libro Le radici della speranza, che raccoglie lettere “private”, indirizzate da Zaccagnini ai famigliari e ad alcuni amici, e che mettono in luce il cristiano in politica a causa della fede, in un rapporto particolarissimo con il potere. La pubblicazione, edita da Studium, è stata curata da Aldo Preda e raccoglie una testimonianza del Presidente Sergio Mattarella, la prefazione di don Erio Castellucci, Arcivescovo di ModenaNonantola, le riflessioni di Guido Bodrato e Pierluigi Castagnetti. «Assume prezioso valore», scrive il Presidente Mattarella nella sua testimonianza, «questa raccolta di scritti così personali, a volte commoventi, comunque espressivi di una umanità tanto ricca da non poter essere ricompresa soltanto nella dimensione politica». All’incontro, introdotto da Aldo Preda, interverranno don Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Pierluigi Castagnetti.


POLITICA / 7 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

PRIMARIE/1

Chi, dove e quando si vota per scegliere il segretario nazionale del Pd con l’incognita dell’affluenza Il 3 marzo seggi aperti dalle 8 alle 20 L’elenco di tutti i candidati ravennati all’assemblea Da sinistra Giachetti, Martina e Zingaretti, quest’ultimo favorito dopo la consultazione nei circoli

A un anno esatto dalla più cocente sconfitta elettorale della sua storia, il Pd domenica 3 marzo chiama iscritti, elettori e simpatizzanti a scegliere il nuovo segretario del partito e con lui la nuova assemblea nazionale (che a oggi è rimasta quella eletta insieme a Matteo Renzi). Il grande dubbio resta quello dell’affluenza, che si teme sia scarsa e non a caso nessuno sembra volersi troppo sbilanciare sui numeri. Nel 2017, quando fu confermato Renzi, in provincia parteciparono 22.292 persone, circa la metà rispetto a quelle del 2013 (sempre vinte da Renzi). Si vota dalle 8 alle 20 e possono farlo tutti i cittadini italiani, i cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia, i cittadini di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno. L’età minima per votare è 16 anni. Per votare bisogna presentarsi al seggio con un documento di identità, dichiarare di essere elettori del Partito Democratico e accettare la registrazione all’Albo degli elettori del Pd, versare almeno 2 euro. Per trovare il proprio seggio si può consultare il sito pdravenna.it/2019/02/15/primarie-pd-2019. Come noto i tre candidati che hanno preso più voti nella consultazione che ha riguardato solo gli iscritti ai circoli sono Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti (in ordine di preferenze, a livello nazionale e anche locale). I candidati della provincia di Ravenna per ogni mozione all’assemblea nazionale sono per Zingaretti Michele de Pascale, Milena Barzaglia, Mirco Bagnari, Ouidad Bakkali, Fabio Sbaraglia, Marta Garuffi, Savino Dalmonte, Greta Cavallaro; per Martina Elisa Vardigli, Alessandro Barattoni, Sabrina Mondini, Michele

Mazzotti, Maria Cristina Gottarelli, Davide Coralli, Mirella Dalfiume, Davide Coralli; per Giachetti in lizza ci sono Antonio Lazzari, Manuela Fantinelli, Pierpaolo Cecchi, Patrizia Magnani, Roberto Catalano, Annalisa Barbieri, Alessandro Scarano, Enrica Fantinelli (per approfondimenti rimandiamo al sito www.ravennaedintorni.it dove abbiamo pubblicato le intervista a un rappresentante locale per ogni mozione). Il segretario Barattoni (egli stesso in lizza con Martina) ha commentato: «Le primarie sono un essenziale momento di apertura e confronto del principale partito di opposizione a questo Governo. In un anno abbiamo visto come questo esecutivo si è caratterizzato non per essere quello del cambiamento ma per l’incapacità di trovare una sintesi per prendere decisioni sul futuro dell’Italia. Ad oggi si sono solo scaricate le colpe sui governi precedenti. Far risalire la china all’Italia e fermare questa deriva è possibile e si può fare ripartendo dal Partito Democratico e partecipando alle primarie». Nei seggi delle primarie verranno distribuite le bandiere dell’Europa. L’invito è ad acquistarla per esporla il 21 marzo come chiesto da Romano Prodi nel suo appello agli europeisti.

PRIMARIE/2 Centrosinistra: a Cervia si sceglie anche il candidato sindaco

Gianni Grandu e Massimo Medri

Tornata di primarie doppie nel comune di Cervia dove ancora non esiste alcun nome in lizza per le elezioni amministrative del 26 maggio su nessun schieramento. Ma domenica 3 marzo si scoprirà almeno chi correrà come sindaco per il centrosinistra. Insieme a quelle nazionali si terranno infatti le primarie per scegliere il candidato: in lizza l’attuale vicesindaco Giovanni Grandu e l’ex sindaco Massimo Medri tornato in pista.

L’EVENTO Matteo Renzi a Faenza alla vigilia delle primarie Torna a Faenza Matteo Renzi, per presentare “Un’altra strada”, il suo ultimo libro edito da Marsilio. L’ex presidente del Consiglio dei ministri, ed ex segretario nazionale del Pd, sarà in città sabato 2 marzo, alle ore 18.15 alla sala Zanelli, presso i locali della Fiera di Faenza. Ad accoglierlo, proprio alla vigilia delle primarie del Partito democratico, ci saranno, tra gli altri, la consigliera regionale Manuela Rontini, il sindaco Giovanni Malpezzi, il segretario comunale del Pd Maurizio Randi e il collega Stefano Collina, con cui condivide l’esperienza tra i banchi del Senato.




10 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

RACCOLTA RIFIUTI

Il bando da un miliardo interessa solo a Hera: l’unica offerta è della multiutility con Ciclat E intanto Cgil e Uil denunciano il caso Ecotrash: dipendenti spostati a una cooperativa sociale «per avere meno costi». I sindacati chiedono maggiori controlli sul ricorso ai contratti per categorie disagiate di Andrea Alberizia

Il raggruppamento di imprese che si occupa della raccolta rifiuti in provincia di Ravenna – circa cinquanta ditte alle spalle della capofila Ciclat, in subappalto da Hera che a sua volta ha la concessione del servizio dagli enti pubblici – per inquadrare il personale fa ricorso ai contratti della cooperazione sociale oltre i limiti legittimi perché la retribuzione è inferiore di circa 400-500 euro mensili rispetto ai più qualificati contratti del settore ambientale (noti come Fise e Utilitalia) ma la tariffa a carico dei cittadini viene calcolata per coprire i costi come se fossero applicati i contratti più remunerativi. È la denuncia di Cgil e Uil. I sindacati escono allo scoperto nel momento in cui l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) sta valutando l’unica offerta giunta per il rinnovo dell’appalto, quella di Hera in associazione temporanea di impresa con le stesse aziende che ora sono in subappalto tra cui Ciclat e Formula Ambiente (vedi box in basso). A riaccendere i riflettori sul tema del ricorso massiccio alla cooperazione sociale è quanto accaduto con la ditta Ecotrash Company, azienda che fa parte dell’Ati e che applica il contratto Fise ai propri dipendenti: «Di punto in bianco – dicono Alberto Mazzotti della FpCgil e Rino Missiroli della Uiltrasporti – Ecotrash ha deciso di affidare i suoi dipendenti, impegnati nel servizio raccolta porta a porta a Lugo, a una cooperativa sociale imponendo normati-

ve peggiorative rispetto al contratto precedente. All’accordo di trasferimento ci siamo opposti come Fp-Cgil e Uiltrasporti e abbiamo deciso di non firmarlo». Diversa invece la posizione della Cisl che ha sottoscritto l’accordo. Attualmente il servizio raccolta rifiuti in provincia impiega poco più di seicento persone: 280 sono dipendenti diretti di Hera e oltre trecento sono delle aziende esterne. Nel nuovo “appaltone” quindicennale si prevede che la forza lavoro dovrà quasi raddoppiare, quindi con alcune centinaia di assunzioni. «A quanto ci risulta degli attuali trecento esterni quasi la metà sono inquadrati dentro a cooperative di tipo B quando invece le percentuali dovrebbero essere molto inferiori». I sindacati poi lamentano una scarsa organizzazione dei percorsi di quest’ultimo tipo: «Non siamo contrari alla cooperazione sociale ma deve servire per il reinserimento di categorie disagiate e invece ci ritroviamo con persone che restano in quella posizione per tutta la vita lavorativa e arrivano alla pensione ancora inquadrati come ex detenuti o ex tossicodipendenti pur facendo mansioni uguali a quelle di altri colleghi che hanno il Fise». Di recente tre sentenze dei tribunali del lavoro di Rimini, Bologna e Padova hanno stabilito che va applicato il Fise o il contratto maggioramente rappresentativo nella categoria. «Al momento non ci risultano ricorsi a Ravenna – è il commento dei sindacalisti – ma questi pro-

nunciamenti confermano la nostra posizione». Il tema dell’inquadramento contrattuale è particolarmente caro alla lista civica La Pigna che da settimane cerca di tenere alta l’attenzione per arrivare a una regolarizzazione e nel farlo non ha tralasciato critiche all’operato dei sindacati ma nemmeno del sindaco di Ravenna a cui si chiede di intervenire in quanto socio come Comune di Hera. In particolare la consigliera comunale Veronica Verlicchi ha criticato duramente l’azione dei sindacati riprendendo una articolo del quotidiano La Verità in cui si riferisce di un tentativo di accordo sottobanco tra sindacati e cooperative nel Riminese per evitare che altri lavoratori facessero causa: «I nostri colleghi di Rimini ci dicono che in effetti hanno ricevuto questa bozza di proposta ma di non aver mai firmato nulla. In ogni caso possiamo parlare per la nostra parte e possiamo dire che da quando il caso Aimeri ha scoperchiato il vaso di Pandora non siamo rimasti fermi ma stiamo cercando di ottenere il giusto riconoscimento per tutti. Lo dimostra la conciliazione firmata a gennaio 2018 per 70 lavoratori che hanno avuto da Copura e Colas 190mila euro di arretrati e sono stati assunti nella cooperazione sociale con un Fise di primo livello». Per la Pigna «un vergognoso accordo con un compenso a dir poco misero: la recente sentenza della Corte di Cassazione può scardinare tutto riaprendo la possibilità ai lavoratori di ricevere tutte le loro giuste spettanze».

I numeri del maxi appalto di Atersir

CENTRO CINOFILO

Il 30 giugno 2018 sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte alla gara per l’affidamento della concessione del servizio raccolta rifiuti e spazzamento in provincia di Ravenna e una parte di Forlì-Cesena. È in gioco il ruolo rivestito oggi da Hera, rimasta in quella casella nel cosiddetto regime di salvaguardia introdotto nel 2000 per tutelare la qualità dei servizi nel momento in cui la multiutility cessò la sua natura di azienda esclusivamente pubblica per diventare una società per azioni e la norma avrebbe voluto che tutto dovesse andare a bando. Nel 2011 si è chiuso il regime di salvaguardia e da allora sono arrivate proroghe tecniche.

La durata in anni dell’affidamento del servizio da parte di Atersir

I comuni interessati dalla gara: tutti i 18 ravennati e 17 del comprensorio cesenate

I residenti nel territorio coinvolto dal servizio di raccolta rifiuti

I cosiddetti “abitanti equivalenti”: il totale reale di chi produce rifiuti considerando anche chi non risiede

La cifra totale che il vincitore della gara incasserà dal pubblico

Il numero di offerte presentate: è quella di Hera in associazione con le aziende ora in subappalto

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ECONOMIA / 11 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

IMPIANTI SPORTIVI

TURISMO/1

Fiera balneari: un convegno sull’erosione Al Pala De Andrè l’incontro tra operatori del settore: i fornitori si presentano

ALL’ASTA LA CONCESSIONE DEL DRIBBLING FINO AL 2028: 36MILA EURO ANNUI Va all’asta la gestione del Dribbling a Ravenna, il noto e frequentato centro sportivo in via Antica Milizia con due campi da calcetto coperti. Alla fine di novembre scadrà infatti il diritto di superficie su quell’area concesso nel 1989 per trent’anni dal Comune di Ravenna alla cooperativa Dribbling perché costruisse un impianto ricreativo-sportivo con area verde esterna con giochi per bambini e opere di urbanizzazione. L’immobile, come da rogito notarile tra Comune e coop, entrerà a far parte del patrimonio pubblico e il Comune ha bandito una gara per una nuova concessione di nove anni a partire dal prossimo 30 novembre. Si potranno fare offerte in busta chiusa entro il 12 marzo e l’apertura avverrà il giorno seguente: base d’asta del canone 35.800 euro all’anno, sono ammesse solo offerte al rialzo e verrà aggiudicato anche in caso di una sola offerta valida.

ELETTRONICA A Faenza torna l’Expo: dalle radio ai videogame fino ai telefonini Informatica, elettronica, telefonia, domotica e molto altro sono i temi dell’appuntamento Expo Elettronica di Blu Nautilus alla fiera di Faenza il 2 e 3 marzo. Il cuore della manifestazione è da sempre Radio Expo, il mercatino dell’usato dove gli irriducibili possono ancora scovare pezzi introvabili, incontrarsi e confrontarsi. Tutti i radioamatori che si presentano con il patentino, oltre a godere dell’ingresso omaggio, partecipano all’estrazione di un premio in tutti e due i giorni della manifestazione. Expo Elettronica è soprattutto un evento consumer per acquisti high tech a low cost: device di ultima generazione, hardware e software, componentistica, strumentazioni, periferiche, videosorveglianza, telefonia, home entertainment. La tappa faentina è anche un’occasione di shopping per materiali di consumo, videogames, piccoli elettrodomestici e gadget.

Con la primavera alle porte e gli stabilimenti balneari in pieno fermento in vista dell’apertura 2019, il Pala De Andrè anche quest’anno sarà il punto di incontro per gli operatori del settore l’1 e 2 febbraio con la Fiera dei balneari, l’appuntamento promosso dalla Cooperativa spiagge Ravenna e aperto anche a tutti i pubblici esercizi e turistici. Quest’anno oltre alla fiera, ampliata negli spazi per fornitori e novità per il settore, sono due gli appuntamenti promossi anche per testimoniare l’impegno (e i problemi) della categoria anche dopo aver raggiunto il risultato dell’estensione per 15 anni del titolo concessorio, dribblando il vincolo della direttiva Bolkestein. Venerdì 1 marzo alle 9.15 si terrà l’inaugurazione. Sabato 2 marzo alle 10.30 sempre all’interno del Pala De Andrè (Sala dei Marmi) in collaborazione con la rivista Mondo Balneare si terrà un convegno su uno dei temi più sentiti e di attualità per la categoria e per il territorio: quello dell’erosione e delle azioni per combatterla. Il caporedattore di Mondo Balneare, Alex Giuzio, sarà il moderatore degli interventi di Umberto Simeoni e Gianfranco Franz (Università di Ferrara), Andrea Minutolo (Legambiente), Cristian Gori (architetto), Domenico Ciccarelli (avvocato). Alcuni ingegneri, geologi ed esperti presenteranno i propri lavori, brevetti e proposte sul tema. Conclusioni affidate all’assessora regionale Paola Gazzolo (Difesa del suolo).

TURISMO/2 Arrivano i condhotel La giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato un progetto di legge che detta regole e requisiti dei condhotel, le nuove strutture ricettive con formula mista che prevede la compresenza di classiche camere d’albergo e alloggi privati. Gli albergatori potranno destinare fino a un 40 percento della superficie delle camere alla realizzazione di alloggi da vendere a privati, a condizione che le risorse ricavate dalla vendita siano destinate alla riqualificazione degli edifici e al miglioramento dei servizi e dello standard di qualità. La possibilità di trasformarsi in condhotel, unico caso in Italia, è stata estesa anche alle colonie marittime e montane. La proposta dovrà ora passare al vaglio dell’assemblea legislativa. Il gestore della struttura si impegna a garantire ai proprietari delle unità abitative, i servizi alberghieri a partire dalla portineria unica sia per gli ospiti dell’hotel che per i proprietari delle abitazioni. Nei periodi in cui le unità abitative non sono riservate dal proprietario, l’alloggio residenziale potrà essere dato in disponibilità al gestore unico della struttura, affinché siano assegnate alla clientela per il servizio ricettivo.


12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

TRA TERRA E ACQUA/1

Una veduta aerea della piallassa Piomboni a Marina di Ravenna. Sullo sfondo la spnda destra del Candiano. Al centro le barene, isolotti artificiali al centro dei lavori. Foto scattata dal meetup “A rivedere le stelle”

I lavori infiniti nella piallassa Piomboni: dopo sei anni la fine sembra ancora lontana Progetto per la costruzione di un argine di 11 ettari tra porto e area naturale: espansione industriale o risanamento ambientale? L’ultimo intoppo sul materiale per i nuovi isolotti artificiali. E intanto la valle si sta interrando Dovevano essere terminati nel 2014 i lavori nella piallassa Piomboni a Marina di Ravenna. A cinque anni di distanza di quel cantiere non si vede ancora la fine e le cose si sono complicate di nuovo nelle ultime settimane, quando alcune analisi Arpae hanno fatto emergere problemi riguardo al materiale che si sarebbe dovuto usare per riempire gli argini e creare le barene, ossia gli isolotti che costituiscono fisicamente la parte terrestre della valle. Un nuovo stop dopo quello di cinque anni fa, molto simile peraltro: allora il cambio di alcuni criteri ministeriali aveva fatto sì che il terreno da utilizzare per riempire gli isolotti – lo stesso che era stato scavato dai fondali della piallassa – non fosse più a norma. Solo nel 2017 i lavori sono ripartiti e gli operai hanno lavorato fino ad oggi. È evidente che qualcosa, almeno dal punto di vista della tempistica, non abbia funzionato in questo intervento che ufficialmente viene chiamato “di risanamento della piallassa Piomboni e di separazione fisica delle zone vallive dalle zone portuali mediante arginatura artificiale”. Basta mettere in fila le date per capirlo: era il 2009 quando il primo atto del progetto veniva attuato, ovvero la demolizione dei capanni sul fronte meridionale della piallassa. Abbattimento che aveva creato già allora moltissime polemiche. I lavori veri e propri – appalto da 32 milioni di euro approvato dalla giunta regionale nel 2009 – sarebbero partiti tre anni dopo, nel novembre del 2012. A luglio del 2013 in un'affollata assemblea nella sala Berlinguer di Ravenna, venne fatto il primo punto nel quale il direttore dei lavori, il funzionario della Regione Claudio Miccoli, fissava nel 2014 la fine del cantiere. Previsione molto ottimistica, si può dire col senno di poi.

una riduzione sempre maggiore, mangiata via via dallo sviluppo portuale. Nel 1954 gli ettari di valle erano 500. Si sono ridotti fino a dimezzarsi e alla fine dei lavori diventeranno 145. Il progetto prevede la costruzione di un argine a servizio del porto di 11 ettari e un contestuale allargamento del bacino di evoluzione del canale che costeggia la piallassa. Chi critica il progetto vede nello stesso soprattutto un ulteriore allargamento del porto a discapito della zona umida che peraltro è sito di interesse comunitario. Dall'altra parte, invece, si sostiene che l'intervento sia necessario per dividere definitivamente la piallassa dall'area industriale, portando a una migliore qualità delle acque e dell'ambiente. Il ricambio d'acqua sarebbe maggiore grazie a un sistema di due porte vinciane che, oltre a incanalare e a rendere più veloce la corrente in entrata e in uscita dalla valle, ne garantirebbe una maggiore separazione. Nel progetto erano compresi poi l'approfondimento del Canale Piombone sino a 9,4 metri, la creazione di un sistema fognario/depurativo, condizione fondamentale per il ripristino ed il mantenimento futuro della qualità delle acque dell'importo di 1,3 milioni di euro, e la ristrutturazione del complesso storico monumentale della Fabbrica Vecchia e del Marchesato che potrà essere realizzata utilizzando le risorse derivanti dalle economie di gara. Impegno, quello riguardante i due manufatti storici, che al momento risulta disatteso da parte di Autorità portuale: nel frattempo le condizioni dei due edifici, settecenteschi, si sono deteriorate molto.

Appalto da 32 milioni approvato dalla Regione nel 2009 e affidato alla ditta Piacentini

Il progetto Dato il lasso di tempo intercorso da allora, sarà utile rispolverare cosa prevede il progetto. Il Piomboni è la valle che si trova a Marina di Ravenna. A differenza della Baiona, che si è riusciti a tenere separata dal porto, con l'espansione del Dopoguerra questa zona umida ha subito

Lo stato attuale dei lavori Tra lavori fermi e ripartenze si è arrivati alla soglia della primavera del 2019 con i lavori completati «al 90 percento» secondo quanto dichiarato al Corriere Romagna di recente dal presidente dell'Autorità portuale. Una proiezione forse ottimistica ma che bastava a ipotizzare la fine dei lavori per l'estate. Gli operai della Piacentini hanno completato gli argini delle barene che sono però vuote e si

è in attesa di capire con quale materiale sabbioso possano essere riempite. Dopo la dichiarazione di Daniele Rossi, infatti, è emerso il nuovo problema sulla qualità dei fanghi che potrebbe allungare i tempi al prossimo anno. Ma non è questa l'unica questione emersa nelle ultime settimane: nella parte meridionale della valle c'è un'intera zona che si è andata via via interrando. Là dove fino a un anno fa serviva la barca per muoversi ora si può camminare. Un fenomeno mai visto da chi frequenta la valle da decenni e che viene ricondotto ai lavori del progetto. La questione preoccupa, e non poco, capannisti e pescatori: se le critiche al progetto erano inizialmente rivolte all'idea di un allargamento delle banchine a scapito di una zona ambientale che aveva trovato il modo di convivere con le attività portuali, ora si teme che la navigabilità della valle possa essere compromessa. Difficilmente con zone di secca il Piomboni potrebbe essere fruibile per pescatori, cacciatori e capannisti, ovvero gli abituali frequentatori della zona che già lamentano una diminuzione della pescosità, fino a qualche anno fa ricca di anguille, cefali e altro pesce tipico delle zone umide del delta del Po. Gli stessi enti promotori delle opere (Autorità portuale e Regione) un tempo molto fiduciosi nelle dichiarazioni, ora tendono a rimandare il bilancio definitivo alla fine dei lavori. Di certo, chiunque oggi capiti dalle parte del Piomboni vedrebbe una sorta di lago salato con le fabbriche sullo sfondo e, con la bassa marea, argini vuoti in attesa di essere riempiti. Una volta completato il cantiere passeranno comunque anni prima di rivedere qualcosa di simile a quanto immortalato nel 1964 da Michelangelo Antonioni nel film Deserto Rosso e rimasto più o meno immutato fino al 2012. C'erano canali, isolotti su cui sorgevano i capanni e persino un piccolo bosco di qualche ettaro creatosi naturalmente all'interno della piallassa, con pioppi, pini e robinie. Anche quello nel 2011 sacrificato al risanamento o all'espansione del porto, a seconda di come la si veda. Alessandro Montanari

Nel 1954 l’estensione era di 500 ettari, a fine cantiere sarà di 145


PRIMO PIANO / 13 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

TRA TERRA E ACQUA/2 LE CRITICHE La Pigna e il meetup chiedono modifiche «Grazie agli sversamenti risanatori già messi in opera, la pialassa sta morendo – dice il meetup grillino “A riveder le stelle” –. Fango ovunque e ricircolo delle acque bloccato nonostante i canali interni di progetto appaiano già del tutto dragati. Cosa succederà quando l’opera sarà terminata e l’acqua potrà entrare ed uscire dalla pialassa solo dalle quattro paratoie (due di carico e due di scarico), per una luce libera pari complessivamente a meno di 60 metri, contro i 2,7 km dell’argine in fase di realizzazione? Prima dell’argine di “risanamento”, l’acqua entrava e circolava ovunque. Anziché regolamentare e controllare gli scarichi inquinanti del Candiano è nato l’argine e il “progetto di risanamento”. Ma l’acqua che (forse) circolerà sarà poi sempre la stessa. A meno che non si trattasse di un’opera di “tombamento dolce”, restiamo del parere che il progetto sia errato e che vada immediatamente sospeso e radicalmente modificato, se non, addirittura, previo ripristino dei luoghi». La lista civica La Pigna è altrettanto critica. «Se la piallassa non sarà più navigabile le cause non sono da ascrivere a problematiche naturali bensì a precise volontà e responsabilità politiche». A gennaio la lista civica propose anche una mobilitazione di chi «ha a cuore l’ambiente».

Il relitto di un mercantile turco abbandonato nella valle dal 2007 M5s: «Rischio disastro ambientale» Due anni fa il Berkan B si spezzò in due durante i lavori di demolizione Altri tre scafi nel cimitero delle navi alla penisola Trattaroli

Due immagini edl relitto Berkan B ormeggiato alla banchina della penisola Trattaroli nella piallassa Piomboni (foto Cristiano Mazzoli)

«La Regione si attivi al più presto per scongiurare il disastro ambientale che potrebbe verificarsi alla Pialassa dei Piomboni». A chiederlo è Andrea Bertani, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna, che ha presentato un’interrogazione sul relitto della nave Berkan B abbandonato lungo le banchine est della penisola Trattaroli dal 2007. Il meetup grillino “A riveder le stelle” di Ravenna ha presentato l’11 febbraio una denuncia ai carabinieri di Ravenna tramite l’ex consigliera comunale Francesca Santarella che ha depositato immagini e filmati inoltrati anche ad Arpae e ai ministeri delle Infrastutture e dei Trasporti e dell’Ambiente. Già due

anni fa su queste pagine raccontammo la storia di quel mercantile e di altre tre imbarcazioni abbandonate. Da ottobre 2017 il Berkan B è spezzato in due. Lungo oltre 100 metri, costruito nel 1984, il cargo è stato sottoposto a demolizione per recupero ferro con un progetto che non ha tenuto conto delle fasi di alleggerimento dei carichi: dopo poche settimane di lavoro, la nave si è impennata e poi spezzata in due. I lavori sono proseguiti ancora per qualche mese, e poi il relitto è stato abbandonato. «Chi ha autorizzato così allegramente un siffatto lavoro?», si chiede Santarella. «Se non si interviene al più presto ci trove-

remo davanti a un disastro annunciato – spiega Bertani –. La fuoriuscita di carburante dalla nave mette seriamente a rischio dal punto di vista ambientale l’intera area. Il cargo si trova adiacente all’area protetta regionale Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina e quindi ogni sversamento di sostanze inquinanti nelle acque si propagherebbe immediatamente anche all’area protetta, nelle acque collegate al canale Candiano e in altre poste a nord del canale stesso, nelle quali, tra l’altro, si pratica la pesca a fini commerciali di molluschi, sia con il mare Adriatico, passando accanto agli abitati di Porto Corsini e Marina di Ravenna».


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

TRA TERRA E ACQUA/3

Il Comune investe su valli e pinete: 1,5 milioni per manutenzione e gestione Interventi nelle zone umide naturali. In arrivo il bando per Punte Alberete, Valle della Canna e Museo di Sant’Alberto: 650mila euro dal Comune per cinque anni di gestione. L’assessore all’Ambiente: «Prosegue il risanamento»

Tanti ravennati che lì vanno a caccia o a raccogliere funghi e asparagi la chiamano “pinetina”. È il tratto di pineta che costeggia la piallassa del Piomboni (a pagina 12 il punto sui lavori in valle) e corre, percorrendo via Trieste verso Marina di Ravenna, sulla sinistra. Negli ultimi mesi il Comune ha completato un lavoro, molto atteso, di pulizia del sottobosco. Lavoro da 180mila euro a cui se ne aggiunge un altro, analogo e dello stesso valore, portato avanti nella pineta di Classe. A fare il punto sullo stato dei lavori è Gianni Gregorio, dirigente dell'Ufficio Tutela Ambientale del Comune di Ravenna. La pineta è ora pienamente fruibile dai suoi frequentatori. Simile è stata l'operazione di risanamento forestale nei pressi del chiaro del Pontazzo, nella Baiona. In questo caso l'investimento è di circa 40mila euro. «Il materiale legnoso – aggiunge Gregorio – non viene sprecato ma avviato a recupero come biomassa». Gregorio sostiene che, oltre ai tanti lavori portati a termine, uno degli atti più importanti sia l'elaborazione del Piano di gestione forestale per la pineta: «Uno strumento che è costato un centinaio di migliaia di euro e che permetterà ora di sapere con precisione quali interventi fare nei prossimi anni nelle nostre pinete». In altre parole, il Piano dovrà programmare la manutenzione periodica degli elementi selvicolturali, nel rispetto dei livelli di tutela e, più in generale, dei criteri della gestione forestale sostenibile definiti per la

Due immagini delle oasi naturali nei dintorni di Ravenna, ambienti particolarmente frequentati da cacciatori, pescatori, cercatori di funghi e semplice appassionati della natura (foto di Adriano Zanni)

protezione delle foreste in Europa, in modo da avere nel tempo pinete sempre sicure contro gli incendi e frequentabili dai cittadini. I lavori nel sottobosco sono molto importanti per la manutenzione della pineta ma da anni non venivano realizzati, soprattutto nella zona di Marina di Ravenna. Gregorio aggiunge che il bando per la gestione di Punte Alberete, Valle Mandriole (nota anche come Valle della

Canna), Museo di Sant'Alberto è ormai pronto. Annunciato lo scorso anno, il bando dovrebbe quindi essere pubblicato a breve. Chi vincerà avrà la gestione dal 2019 al 2024 per un corrispettivo stimato a 650mila euro. Il Comune ha deliberato i criteri per la gestione lo scorso 13 febbraio. Nel corso del 2019 saranno portati avanti progetti per un totale di 410mila euro, finanziati con fondi Eni. Uno, del valore di 180mila euro, riguarda la manutenzione straordinaria di argini e carraie nelle aree limitrofe ai canali delle vie Cerba e Canala, invase da vegetazione arbustiva, ed opere di adeguamento funzionale della viabilità forestale esistente. Lavori – spiega Gregorio – che servono sia al mantenimento della funzionalità idraulica che ad un miglioramento della percorribilità dei percorsi interni alla pineta. Il secondo progetto, pure questo da 180mila euro, è relativo al controllo della vegetazione, con demolizione di vecchie passerelle, asportazione di alberi caduti, rinforzo delle arginature e pulizia delle aree limitrofe al canale Fossatone. Infine sempre nella zona, verrà fatta manutenzione a una passerella pedonale in legno sul canale Fossatone che collega il parcheggio con l'area di Punte Alberete. La manutenzione vale 50mila euro. Per quanto riguarda la Valle della Canna, si lavorerà – aggiunge il dirigente – «a un miglioramento dell'afflusso e del reflusso delle acque» che garantiscano un adeguato ricambio alla zona umida, che ultimamente ha conosciuto qualche problema. Gregorio ricorda infine i lavori fatti nella valle Baiona negli scorsi anni: «Sono state riparate alcune paratoie che erano state vandalizzate o avevano ceduto». In particolare i lavori sono stati portati a termine su alcuni specchi d'acqua interni alla valle (i cosiddetti “chiari) in cui era stata immessa acqua dolce per mitigare la salinità dell'acqua nei pressi delle pinete. Con il cedimento delle paratoie l'acqua si era mescolata a quella salata della valle ed era diventata salmastra «I lavori hanno dato i loro frutti e la situazione è migliorata, sia per quanto riguarda la flora sia sul lato della fauna», dice Gregorio. Sta per essere affidato, infine, un progetto da 200mila euro per il rifacimento dei cartelli e della segnaletica delle zone naturali. Tra bando per la gestione, lavori fatti, in corso e progettati, l'investimento del Comune sulle zone umide e sulle pineta supera il milione e mezzo di euro. Tanto che l'assessore all'Ambiente, Gianandrea Baroncini, si dice molto soddisfatto: «Siamo impegnati nell’opera di tutela e salvaguardia del patrimonio naturalistico comunale. Con questi ultimi progetti approvati proseguiamo un importante percorso di risanamento e miglioramento». Alessandro Montanari

ESCURSIONI Domeniche in Baiona per bambini e genitori

SPORT Il verde e le piallasse fanno da sfondo ai podisti per il 45esimo anno: il 3 marzo al Pala De Andrè

Ritorna per il quinto anno consecutivo “Operazione occhio verde”, l’escursione dalla pineta alla piallassa Baiona rivolta ai bambini e alle bambine a partire dai 6 anni di età e ai loro genitori con l’intento di far conoscere questi ambienti così tipici e peculiari e di consentire un primo approccio al birdwatching. Una passeggiata di circa cinque chilometri in mezzo alla natura per osservare e per conoscere gli ambienti della piallassa e gli animali che li abitano. Il primo appuntamento si terrà domenica 3 marzo e si replicherà poi tutte le domeniche di marzo (10, 17 e 24). Il ritrovo e la partenza avverranno dal piazzale della Ca' Vecchia (lungo la statale Romea) alle 9 e il ritorno è previsto alle 12. L'iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con l'associazione Amici del 243 e l'associazione Ekoclub di Ravenna. Per informazioni e iscrizioni telefonare all'ufficio decentrato di via Berlinguer 11 dal lunedì al venerdì 08.30/12.30 martedì e giovedì 14/17.

Le pinete di Marina di Ravenna e Punta Marina e la piallassa Piomboni faranno da sfondo per alcuni tratti del percorso della “Valli e Pinete”, l’evento podistico organizzato dall'Atletica Mameli Ravenna con il patrocinio dell’assessorato comunale allo Sport che si terrà domenica 3 marzo per la 45esima edizione. Partenza alle 9.30 come consuetudine dal Pala De Andrè. Sono in programma due gare competitive (21 e 30 chilometri) che contano già oltre mille iscritti con la previsione di arrivare a 1.300 registrando il nuovo record di partecipazione. Sommati a camminatori, amatori e appassionati che prenderanno parte alle non competitive (con un percorso da 6 km), i partecipanti in totale potranno raggiungere i 3.500. Il percorso è unico nel suo genere perché, a differenza di gare che si corrono interamente sull’asfalto, prevede tratti di corsa nelle pinete e su ghiaiato, un percorso molto caratteristico del territorio ravennate. Grazie all’inserimento della maratonina da 30km la Valli e Pinete è diventata particolarmente attrattiva anche per atleti provenienti da altre regioni italiane. Le iscrizioni on line sono attive fino alle ore 24 di giovedì 28 febbraio su www.valliepinete.it ma sarà possibile iscriversi anche il giorno stesso direttamente nell'area allestita al Pala De André dalle 7.


PRIMO PIANO / 15 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

TRA TERRA E ACQUA/4

Sembra Punte Alberete ma è il pianeta Dagobah della saga Star Wars L’oasi naturale è la scenografia di un film ispirato dal mondo di Lucas. Lo staff: «Che lotta con le zanzare»

Le riprese del film “Sacrificio”, prodotto dall’associazione ravennate Empira, si sono svolte tra Punte Alberete, Pineta San Vitale, ex discoteca Woodpecker e il bunker della seconda guerra mondiale. Il film uscira entro l’estate

Per arrivare a Dagobah, pianeta fittizio della saga fantascientifica Star Wars, non è difficile: prendete la Romea da Ravenna verso Ferrara e prima della rotonda di Marina Romea trovate il parcheggio sulla sinistra. Le indicazioni sono di un gruppo di appassionati dell’universo di George Lucas che hanno usato l’area naturale di Punte Alberete come scenografia proprio per riprodurre il pianeta in un fan movie. «Quando abbiamo cominciato a lavorare all’idea del film – racconta il 46enne ravennate Marco Puglia, vicepresidente dell’associazione Empira nata nel 2010 e che sta realizzando il cortometraggio “Sacrificio” – il primo problema da affrontare è stato quello delle scenografie. Volevamo fosse qualcosa del nostro territorio ed è stato uno di noi, Roby Rani, a suggerire l’oasi naturale. I primi sopralluoghi ci hanno convinto subito». Per quelli poco avvezzi alla geografia della galassia di Lucas, viene in soccorso Wikipedia che definisce Dagobah “un mondo popolato da paludi e alberi pietrificati”. «È un luogo molto importante per la saga, dove avviene l’incontro tra Luke e Yoda. Quando ci siamo infilati nei sentieri ci siamo trovati in un mondo che ricordava le immagini viste nei film». Una volta ottenuti i permessi dalle autorità competenti, il Parco del Delta del Po e i carabinieri forestali, è stato tempo per il ciak: «Avevamo delle disposizioni precise su come muoverci e dove muoverci per non invadere troppo la zo-

na». Tra attori, comparse e staff non più di una ventina di persone. Le riprese hanno richiesto otto giorni di lavoro distribuiti tra la primavera e l’autunno dell’anno scorso. Non solo a Punte Alberete ma anche nella vicina Pineta San Vitale, al bunker della seconda guerra mondiale di fronte all’ex colonia di Marina di Ravenna e all’ex discoteca Woodpecker a Milano Marittima. «Siamo in fase di post produzione con il lavoro di montaggio, sonoro ed effetti speciali. Prima dell’estate dovrebbe uscire ma ancora non abbiamo una data. Ci piacerebbe che nel suo piccolo il nostro corto promuovesse anche questi ambienti così spettacolari ma poco conosciuti». Tra attori, comparse e staff c’erano anche persone da fuori provincia «e per loro è stata davvero una sorpresa trovarsi in uno scenario così a due passi dalla Romea». Ma un pianeta alieno non può dirsi tale se non è popolato da mostri e forze invincibili. Punte Alberete di è dimostrato fedele alla vocazione anche in questo: «La guerra contro le zanzare è stata davvero qualcosa di indescrivibile – racconta Puglia, di professione programmatore informatico –. Per alcune riprese ci serviva la luce dell’alba e del tramonto, gli orari in cui le zanzare sono ancora più agguerrite. Non era facile per gli operatori restare immobili con le capere circondati da nubi di insetti. E avevamo la truccatrice sempre in allerta per coprire le punture rosse sui visi degli attori». Andrea Alberizia

Sul prossimo numero di R&D in distribuzione dal 7 marzo

Anteprima Ravenna Festival Magazine 2019 INSERTO SPECIALE DI 12 PAGINE con anticipazioni e approfondimenti sugli eventi della prossima edizione della grande manifestazione artistica internazionale


16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

SOLIDARIETÀ

Una serata per Mediterranea, la nave italiana che salva i migranti In città è nato un comitato che coinvolge il sindaco e persone del mondo politico, associativo e della cultura. Evento di raccolta fondi il 7 marzo all’Almagià

Inizialmente prevista per il 10 marzo, è stata anticipata al 7 marzo la serata per la raccolta fondi per Mediterannea, l’unica nave che batte bandiera italiana e che naviga (al momento è ferma, ma l’obiettivo è riportarla in mare il prima possibile) con lo scopo dichiarato di contribuire alle operazioni di soccorso dei naufraghi, che come noto sono migranti che dall’Africa tentano di raggiungere le coste europee. La serata nasce per volontà di un comitato sorto in città che ha ovviamente anche un chiaro significato simbolico contro la politica dei “porti chiusi” voluta dall’attuale ministro dell’Interno Matteo Salvini. Primo firmatario dell’appello che chiama a raccolta tutti i ravennati che si riconoscano in una diversa visione di accoglienza è il sindaco Michele de Pascale che sarà infatti sul palco dell’Almagià, appunto il 7 marzo, a partire dalle 20.30. Ma oltre al sindaco, compaiono i nomi di altri vari esponenti politici di maggioranza, del mondo del sindacato, dell’associazionismo e della cultura. Tra questi in particolare ci sono il sovrintendente del Ravenna Festival Antonio De Rosa e il direttore artistico Franco Masotti e ci sono quelli delle colonne portanti del Teatro delle Albe. Nulla che possa stupire, dal momento che entrambe queste realtà culturali negli anni hanno lavorato sul tema dell’intercultura e dell’incontro e del meticciato. In particolare il Teatro delle Albe ha dedicato parte importante della sua produzione a questi aspetti, tra tutti spicca sicuramente lo spettacolo Rumore di acque, che sarà non a caso rappresentato in occasione della serata in programma. «L’aspetto più forte e rilevante – ha detto il sindaco Michele de Pascale – è che una parte significativa di questo appello provenga dal mondo della cultura ravennate. Non lo dico per una questione retorica. Oggi, uno dei principali problemi italiani è che su questo tema nessuno ascolta nessuno. Tutti ricerchiamo la conferma delle nostre posizioni, seguiamo solo chi conferma la nostra tesi. L’unica eccezione a questa chiusura rispetto alla capacità di ascoltare punti di vista diversi dal proprio e interrogarsi sulle proprie posizioni è la cultura. Perché uno spettacolo teatrale, un film, una canzone, un libro hanno il potere di parlare anche a chi non vuole sentire. Sono ottimista sulla natura dei ravennati sull’adesione a questo progetto che unisce due finalità: quella sociale di sensibilizzazione e appello alle coscienze in un momento così difficile e quella materiale di sostegno concreto a Mediterranea che rischia di operare in un contesto di solitudine». Oltre al sindaco e allo spettacolo delle Albe, il 7 marzo sarà a Ravenna Valerio Camposeo dell’equipaggio della nave e sarà proiettato un videointervento di Alessandro Bergonzoni. La nave Mediterranea è un rimorchiatore che, grazie a numerose associazioni, organizzazioni non governative e volontari, è stata ristrutturata e dal 4 ottobre scorso, dopo essere partita dal porto di Augusta in Sicilia,ha navigato nel Mediterraneo. Obbedisce alle norme costituzionali e internazionali sull’obbligatorietà del salvataggio di chi si trova in condizioni di pericolo.In tutta Italia si sono moltiplicate le iniziative per raccogliere fondi e sostenere il progetto.

L’APPELLO Il testo con cui il comitato per Mediterranea chiama la città a contribuire «Ravenna è una città sorta dal mare. Un tempo i fiumi si intrecciavano con le strade, lo stesso accadeva per i popoli che qui si incrociavano e fondevano. I ravennati conoscono bene i luoghi dove sorgevano gli antichi porti. Ravenna nasce multietnica, come ci insegnano gli storici. Ravenna sa che il mare non sempre è gentile, a volte è in burrasca e tormentato, altre volte arriva fin dentro gli stabilimenti o a lambire la pineta, perché il mare si muove e con lui le persone e le navi che lo solcano. Il mare però non parla, non racconta quello che gli succede e a volte quello che vede è terribile, perché capita che chi si muove non torni più e che le acque restituiscano corpi senza vita, come accade, in silenzio, oramai da vent'anni nel Mare Nostrum. Mediterranea è l’unica nave battente bandiera italiana rimasta a prestare soccorso, nel rispetto delle leggi internazionali del mare, comprese quelle che impongono il salvataggio delle vite umane. Mediterranea prova a rompere il silenzio attraverso la propria missione di monitoraggio, testimonianza e denuncia. Mediterranea mette in rete numerose realtà della società civile, dopo che le organizzazioni non governative, criminalizzate da una retorica politica costruita intorno a inchieste che non hanno portato a nessuna condanna, sono state costrette ad abbandonare i soccorsi in mare. Mediterranea nasce da tante persone diverse che non intendono restare a guardare altre persone morire a migliaia, nell’indifferenza. Nasce dal bisogno di giustizia e di solidarietà. Nasce dal coraggio di pensare che chiunque può farlo. Nasce da un desiderio e da un bisogno. Tutte queste persone, insieme, hanno deciso di creare una rete, di dare concretezza a un’idea enorme e piccolissima: possiamo e dobbiamo continuare a desiderare e agire, per affermare che il rispetto della vita umana viene sopra ogni cosa. Dopo l’allontanamento delle navi delle Ong dal Mediterraneo, una persona ogni sei che si mette in mare fuggendo dalla Libia muore nel silenzio. Mediterranea crede nell’importanza di agire e di farlo insieme. Attraverso il crowdfunding e l’impegno di promotori e sostenitori che realizzino iniziative di solidarietà e supporto, Mediterranea scommette sulla partecipazione dal basso per reperire le risorse necessarie a questa missione. Proponiamo alla città di creare un grande evento collettivo per supportare Mediterranea, per affermare che Ravenna è solidale e antirazzista. Chiediamo collaborazione a tutti i cittadini, ai partiti politici, al mondo della cultura, dei sindacati, della cooperazione, del volontariato, delle associazioni di categoria. Alla stampa chiediamo di prendere posizione, di schierarsi e di dare voce a questo appello. Vorremmo fossero attive e con noi la chiesa cattolica e le diverse organizzazioni religiose. Chiediamo di partecipare alla raccolta di fondi e all'organizzazione di un evento condiviso. Il richiamo alla condivisione ci sembra indispensabile oggi, come lo è stato durante la Resistenza». Per sottoscrivere l’appello scrivere a ravennapermediterranea@gmail.com Per effettuare una sottoscrizione: https://mediterranearescue.org/aiuta-mediterranea/

Pigna e Lega all’attacco del sindaco Critiche in particolare al sindaco per l’appello per Mediterranea non sono mancate dall’opposizione. Samantha Gardin della Lega Nord ha dichiarato: «L’ultimo fronte di interesse del sindaco è l’appello per Mediterranea, propugnato dall’ennesimo comitato autoreferenziale impegnato a favorire l’immigrazione irregolare. «L’ultimo fronte di interesse del sindaco è l’appello per Mediterranea, propugnato dall’ennesimo comitato autoreferenziale impegnato a favorire l’immigrazione irregolare. Abbiamo letto chi sono i soggetti promotori di questa fantasmatica Mediterranea e non ci sono quindi dubbi sulla sua connotazione ideologica e sul suo atteggiamento pregiudiziale in materia di immigrazione irregolare. Da meravigliarsi, invece, che il Pd, di fronte alla continua perdita di consenso, sia incapace di produrre la benchè minima analisi dei propri errori dal punto di vista politico e amministrativo, soprattutto in materia di immigrazione e di sicurezza. Su certe questioni di vitale importanza Il Pd rimane il grande assente e sostenere iniziative ideologiche ultraminoritarie come Mediterranea la dice lunga sull’incapacità dei dirigenti del partito, come De Pascale, e dell’area pseudo-culturale che ancora gli orbita intorno, di capire la stragrande maggioranza degli italiani e i cambiamenti in atto. Il Pd non ha proposte nè progetti su questi temi, se non quello dell’accoglienza generalizzata che tanti guai ha già prodotto, e si limita a dichiarazioni retoriche e isterismi verbali su principi che nessuno si sogna di trasgredire». Di tenore per certi versi analogo le critiche mossa anche da Veronica Verlicchi de La Pigna: «È davvero preoccupante che De Pascale utilizzi la sua carica di Sindaco di Ravenna per sostenere la battaglia del Partito Democratico in favore dei clandestini. Egli continua a scambiare il Comune di Ravenna con un circolo del Partito Democratico. Evidentemente, dopo 3 anni di incarico, non si é ancora reso conto che essere il Sindaco di tutti i ravennati non è come essere il segretario provinciale del Pd. Ha accumulato talmente tanti ruoli che spesso si confonde. Ne é una testimonianza, l’ennesima, l’appello che de Pascale ha rivolto ieri ai ravennati. Appello lanciato in qualità di Sindaco che chiede ai suoi cittadini di sostenere, con proprie donazioni, l’attività della nave Mediterranea che monitora il flusso dei clandestini nel Mediterraneo e che tra i suoi compiti annovera anche quello del salvataggio degli stessi. Va ricordato a de Pascale che coloro i quali attraversano il Mediterraneo non sono migranti bensi clandestini».


SOCIETÀ / 17 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

LA PROIEZIONE

LUCI SULLA FRONTIERA PER IL CINEMA DELLA VERITÀ A Faenza il documentario sulla chiesa di strada di Ilaria Urbani

LA MANIFESTAZIONE In partenza un pullman da Ravenna per partecipare a “Prima le persone” a Milano Il 2 marzo a Milano, dalle 14, si svolge la manifestazione “People - Prima le persone” promossa da diverse associazioni per chiedere politiche di accoglienza diverse da quelle messe in atto dall’attuale governo e manifestare contro ogni forma di discrimazione e chiusura. Anche da Ravenna è in partenza un autobus, alle 9 dal Cinemacity, promosso da Cgil Ravenna che aderisce all’iniziativa insieme a Casa Delle Donne Ravenna, Dock 61, Arci Ravenna e molte altre associazioni ravennati alla manifestazione. Nell’immagine il logo realizzato da Makkox.

Ravenna&Dintorni Proseguono, mercoledì 6 marzo alle ore 21, gli appuntamenti con la rassegna “Il Cinema della Verità”. Il docufilm presentato sarà Luci sulla frontiera diretto dalla giornalista Ilaria Urbani – presente in sala per presentare la sua opera - e sarà proiettato presso il Cinema Europa di Faenza (via Sant’Antonio, 4) e non, come consuetudine, al Ridotto del Teatro Masini. La giornalista Ilaria Urbani racconta, accompagnata dalla voce di Roberto Saviano, le storie di cinque preti di frontiera della città di Napoli, dal centro antico alla periferia, una Chiesa che lavora tra la gente nel segno del messaggio di Papa Francesco.

IL CONCORSO Serata finale per “Voci di donne” al Socjale di Piangipane Lunedì 4 marzo, alle 21, nel teatro Socjale di Piangipane, si terrà la serata finale della manifestazione letteraria Voci di Donne, giunta alla sua 14° edizione, avente come tema “Oltre quel muro”. Le autrici dei brani selezionati dalla giuria tra i circa 100 pervenuti da tutta Italia, interpreteranno davanti alla platea del teatro i loro scritti, accompagnate da momenti musicali a sottolineare le emozioni delle loro storie. Conducono la serata Teodorica Angelozzi e Dario Bolotti.

da sempre sostiene le spiagge e gli eventi degli stabilimenti balneari e della riviera ravennate venerdì 1 e sabato 2 marzo 2019 ti aspettiamo alla Fiera delle Imprese Balneari al Pala De Andrè a Ravenna

Vieni a prendere il giornale e a lasciarci la tua mail Puoi incontrare il direttore di R&D e fare un brindisi insieme a noi

in collaborazione con IL CONVEGNO Una giornata per ricordare Mario Tampieri all’Oriani Una giornata di riflessione e studio in memoria di Mario Tampieri, storico presidente della Lega provinciale delle Cooperative di Ravenna è organizzata per sabato 2 marzo alla biblioteca Oriani, il Circolo Cooperatori, la Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna e la Fondazione Casa di Oriani. L’occasione è il novantesimo anniversario della nascita del dirigente cooperativo, nato nel 1929 e scomparso nell’estate di cinque anni fa. A introdurre i lavori sarà alle 9,30 l’attuale presidente del Circolo Cooperatori, Giancarlo Ciani. Interverranno Elda Guerra, storica e responsabile scientifica dell’Archivio di Storia delle donne del Centro di documentazion delle donne di Bologna, Alessandro Luparini, direttore Fondazione Casa di Oriani, Luigi Tomassini, del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e Lorenzo Cottignoli, presidente di Federazione delle Cooperative della Provincia.


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

BUONE PRATICHE

Torna “M’illumino di meno”: luci basse, laboratori per bambini e visite al museo a lume di candela Le principali iniziative per l’appuntamento nato nel 2005 dalla trasmissione radio Caterpillar per sensibilizzare sul risparmio energetico Torna “M’illumino di meno”, l’iniziativa simbolica finalizzata alla sensibilizzazione al risparmio energetico lanciata nel 2005 dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Rai Radio 2 e negli anni arrivata a toccare tutto lo Stivale. Quest’anno il giorno scelto è venerdì 1 marzo e il tema dell’edizione 2019 è l’economia circolare. L’imperativo sarà quindi quello di riutilizzare i materiali, evitare gli sprechi, allungare il ciclo di vita degli oggetti, per ridurre al minimo la produzione dei rifiuti. A Ravenna oltre all’abbassamento simbolico delle luci dalle 19.10 alle 20.10 in piazza del Popolo, il Comune, tramite il CeasRa 21, centro di Educazione alla Sostenibilità, collabora ad una serie di iniziative all’insegna del verbo “Rigenerare”, che verranno realizzate nella Coop Faentina. Dalle 15 Tavolo di animazione per bambini con letture animate e laboratori a cura dell’associazione Tralenuvole e dell’associazione Lucertola Ludens. Alle 16.30: Un Pedibus targato Ravenna. Alle 17.30 sarà allestito un piccolo ristoro a lume di candela per tutti i partecipanti. A Cervia in Piazza Garibaldi dalle 18 riduzione dell’illuminazione con accensione di candele e la diffusione in diretta della trasmissione Caterpillar. Alle 18.15 un suggestivo sguardo agli astri guidato dall’Associazione Astrofili Cesenati. Nella Saletta “Artemedia” sotto il portico dalle ore 18,30 distribuzione gratuita (sino ad esaurimento) ai cittadini di Cervia di una lampadina a basso consumo, messa a disposizione dall’Assessorato alle Politiche Ambientali. Per l’occasione, a chi porta una sportina di plastica viene data in cambio una sportina di cotone, fornita dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito della campagna di sostenibilità "Consumabile". Sempre nella Saletta Artemedia “Se vuoi il caffè... pedala”. La bevanda si potrà gustare pedalan-

LA MOSTRA

SAN PANCRAZIO I Lom a merz con Eraldo Baldini: falò, canti romagnoli e balli Il vasto calendario dei “Lòm a mêrz” (i lumi di marzo) prevede anche quest'anno una tappa al Museo della Vita Contadina di via XVII Novembre a San Pancrazio. L’accensione di falò propiziatori nelle aie e nei cortili delle case di campagna una volta intendevano celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto. Venerdì 1 marzo alle 19 visita guidata, alle 20 aperi-cena a base di piatti di stagione e della tradizione, alle 21 accensione del falò con balli e canti, alle 21.15 Eraldo Baldini presenta il suo libro presenta Tradizioni dimenticate nel ciclo dell'anno in Romagna, alle 21.45 i Canterini Romagnoli Città di Russi.

CONSELICE Un libro sui cent’anni del Carnevale San Grugnone

LE FOTO DI INFANTINO AL PR2 FINO AL 17 MARZO Prosegue la rassegna “Camera Work” nello spazio espositivo PR2 in via Massimo D’Azeglio 2 con la mostra fotografica “Unreal” di Giacomo Infantino. Il fotografo di Varese, laureato all’Accademia di Brera, racconta i luoghi non-luoghi della provincia italiana. La mostra terminerà domenica 17 marzo: apertura giovedì e venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso gratuito.

do; la bicicletta è collegata a un generatore di energia che alimenterà una macchinetta del caffè e anche del tè. Anche i bambini sono invitati ad aiutare i loro genitori a pedalare. Al Museo del sale di Cervia apertura straordinaria dalle 17 alle 19 e una passeggiata culturale gratuita alla scoperta del museo, alla luce di fiaccole e lanterne in compagnia dei salinari dalle 17.15 alle 18.

Il Carnevale di San Grugnone, più o meno nella forma attuale, comincia a celebrarsi a Conselice a partire dal 1920, dopo un esordio estemporaneo l’anno precedente. Originariamente il carnevale conselicese iniziava alle 13 del primo giorno di Quaresima. Venerdì 1 marzo alle 21 nel Teatro comunale di Conselice, in via Selice 125, ci sarà la presentazione del libro I cento anni del Carnevale di San Grugnone a Conselice di Mentino Preti. Durante la serata interverranno la sindaca di Conselice Paola Pula, l’autore del libro, il poeta e studioso delle tradizioni e del dialetto romagnolo Giuseppe Bellosi, il professor Dino Buzzetti, figlio di Zeno, presidente del San Grugnone dal 1919 al 1952 e Giuseppe Bertaccini, in arte Sgabanaza, presentatore di 15 edizioni del corso carnevalesco. Verrà inoltre proiettato un filmato sui carnevali del passato.

INFOPROM

MIRABILIA

Dall’abbigliamento ai mobili, dal collezionismo alle ceramiche: 900 metri quadrati di esposizione per il mercatino dell’usato di qualità di Faenza Mirabilia Faenza è il mercatino dell’usato di qualità, dove poter comprare a ottimi prezzi articoli di seconda mano. Ampia la sede espositiva di quasi 900 metri quadrati, di cui circa 600 destinati ai mobili e 300 ai restanti articoli. Per chi intende fare acquisti, da Mirabilia Faenza si può trovare di tutto: abbigliamento, scarpe, accessori, mobili, libri, articoli per la casa, oggetti per il collezionismo e ceramiche. Aperto nel 1998 da Gabriella Valtancoli, Mirabilia si distingue da sempre per l’accurata selezione di articoli che devono essere rigorosamente in buono stato, funzionanti e puliti. «Sono soprattutto le donne di età compresa tra i 20 e i 60 anni a ricercare capi d’abbigliamento, scarpe e borse – afferma la collaboratrice della titolare Anja Brazzioli –. Gli arti-

coli che si esauriscono molto in fretta sono quelli delle grandi griffe, in particolare le borse molto appetibili per le trentenni attente alla moda. Ma vendiamo anche tanti pezzi delle grandi catene, su cui la selezione è ancora più rigida vista la notevole quantità di merce in arrivo». Se un buon 40 per cento delle vendite sono correlate a vestiti, scarpe e accessori, un altro 40 per cento deriva dai mobili, disponibili sia in stile moderno che più antico. I pezzi che vanno per la maggiore? Le credenze o i vecchi armadi della nonna da abbinare a mobili contemporanei, per dare maggiore personalità alla propria casa. Ci sono poi molte persone che devono arredare una casa da affittare, alla ricerca di mobili in buono stato dai prezzi vantaggiosi. Da Mirabilia Faenza sono disponibili anche piccoli e grandi elettrodomestici funzionanti e ben conservati, pentole, servizi di piatti, posate e bicchieri. Per gli amanti dei pezzi rari, ogni tanto si trovano bicchieri di Murano, tazze inglesi di fine Ottocento o porcellane di Richard Ginori. Gli stranieri

sono particolarmente attirati dalla ceramica faentina. Gli oggetti più apprezzati dai collezionisti sono invece i vinili degli anni Settanta, le monete, i giocattoli e libri antichi, cartoline romagnole, fotografie in bianco e nero, oggetti militari. Per chi vuole sbarazzarsi di qualcosa che non usa o non serve più, c’è il conto vendita. Si può anche preventivamente mostrare le foto degli oggetti, per sapere se sono appetibili o meno. «In tanti vendono e poi utilizzano il ricavato per comprarsi qualcos’altro sempre qui, una specie di scambio-baratto virtuoso – conclude Anja –. Cosa è cambiato rispetto ad anni fa? Il modo di porsi nei confronti dell’usato. Una volta si andava al mercatino solo per risparmiare, oggi per spendere in modo più consapevole, ricercando quindi anche la qualità. Prima di comprare, la gente controlla tutto, è molto esigente». Per informazioni: Mirabilia - Il Mercatino dell’Usato di Qualità, via Malpighi 88/1 Faenza - tel. 0546 667065 - www.mirabiliafaenza.it Pagina FB: Mirabilia Faenza


VIAGGI / 19 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

DIARIO DI BORDO/2

DIARIO DI BORDO/1

Sì, lo straniero può Ma senza esagerare: mai sentirsi superiori Un campionario delle licenze di comportamento: la tenda in piazza o il fornello nella hall dell’albergo

Lo ammetto. Tante volte in viaggio facciamo cose che a casa non ci sogneremmo mai di fare. A volte lo abbiamo fatto senza neanche rendercene conto, e solo a posteriori, o guardando le reazioni della gente, ci viene da ridere e capiamo quello che stiamo facendo. Come piantare la tenda nella piazza principale di un qualche paesino nel nord dell'Argentina, senza chiedere niente a nessuno; oppure entrare in un ristorantino in Bolivia, ordinare solo un caffè e apparecchiarci la tavola per fare merenda con tutto quello che abbiamo nelle nostre borse. O prepararci la colazione con tanto di fornello nella hall di un albergo tra gli sguardi allibiti degli altri clienti, a cui noi rispondiamo a mani aperte, come a scusarci.. «Sa, siamo stranieri...». O abbracciare e baciare una cameriera solo perché guarda affascinata e curiosa due clienti stranieri nel suo tavolo. “Giocare la carta dello straniero”, così la chiamava Chris, nostro compagno di pedalate in Sudamerica, quando facevamo qualcosa fuori dalle regole, e al richiamo di un guardiano o poliziotto rispondevamo con sguardi supplichevoli e complici, «Ci scusi, non siamo di qui, non lo sapevamo». Lo straniero può, è vero. Però... però ci sono altre cose che stiamo lentamente imparando a non fare. Per esempio a non giudicare genti e culture diverse con i parametri della nostra società. E capire che frasi del tipo “questi sono indietro di 50 anni” oppure “ce la faranno anche loro prima o poi” sono assolutamente prive di senso. Ovviamente il punto non è non pronunciarle, bensì capire da dove abbiano origine. E cioè che anche senza volerlo diamo sempre per scontato che la nostra cultura, capitalista e occidentale, sia la vincente, la migliore. E di conseguenza che i nostri risultati debbano essere l'obiettivo degli sforzi di questi Paesi del cosiddetto sud o terzo mondo. Il passo successivo e conseguente del nostro approccio è quindi quello di non dare, a meno che non siano espressamente richiesti, né consigli, né aiuti. Perché anche questi sarebbero dettati ancora una volta dalla consapevolezza della nostra presunta superiorità. E inoltre perché non si considera il fatto che trapiantare le nostre idee in contesti che non conosciamo possa portare a risultati decisamente controproducenti. È un cammino lungo e non facile, sono sincero, perché se per una vita intera hai visto le cose funzionare in un certo modo, è difficile trovarsi catapultati in un’altra realtà, trovare che le cose, secondo i tuoi occhi, non funzionano, e non dire niente, non fare niente. Noi ci proviamo, con pazienza, con molti errori, ci mordiamo la lingua, ci schiaffeggiamo le mani. Continuiamo a piantare la tenda nei posti più improbabili e a portare il nostro cibo al bar, poi però cerchiamo di non lasciare niente indietro. Solo guardare, ascoltare, conoscere, e riprendere la bici, leggeri. Francesco Gondolini

L’AVVENTURA Partito da Ravenna sei anni fa in sella alle biciclette, il Magio Bike Tour è in Africa, fra un anno a casa In Kenya il 17 febbraio il Magio Bike Tour ha compiuto sei anni di viaggio. Il giro del mondo in bicicletta cominciato da piazza del Popolo a Ravenna nel 2013 da Giovanni Gondolini e Marco Meini ora è portato avanti da Giovanni con il fratello Francesco dopo che Marco si è fermato in Canada dove convive e ha due figli. Il tragitto dall’Italia ha poi attraversato i Balcani, il Medioriente fino all’Australia e poi il Giappone, Nord America, Sud America e Africa. Le prossime tappe dei Gondolini Bros sono l’Uganda e il Rwuanda. Sorvoleranno il Democratic Congo perché non è permesso entrare causa guerra, ebola e attentati per le elezioni, e ripartiranno dalla Repubblica del Congo sulla costa occidentale, il cosidetto Congo Brazaville, dal nome della sua capitale. Da lì Camerun e Nigeria e via via verso Nord lungo la costa. I due stimano di arrivare a casa fra un anno consapevoli che ora affronteranno l’area più difficile del viaggio ma si dicono pronti. Destreggiandosi alla meno peggio fra tre lingue, ci mandano due pagine dal diario di bordo.

Mozambico, odi et amo: sarà il Mal d’Africa? Le violenze e la corruzione, la genuinità dei bambini e gli occhi delle donne

C'è una parte di Mozambico che t'innamora. È quella dei bambini, dai sorrisi lucenti, che ci inseguono con una meraviglia curiosa negli occhi, increduli. Che giocano con poco e sono felici con ancora meno. Che puzzano di sudore stantio mischiato a polvere e terra, ma hanno il profumo della genuinità. È quella dei ragazzi, gioiosi e spensierati, che ci accolgono sempre con benvenuti calorosi e ci assaltano con le loro mille domande, spesso ingenue, sul nostro viaggio. È quella delle donne, che ci spiano con occhi bellissimi, scintillanti di una malizia primordiale. Che ridono di felicità al nostro passaggio, e che gridano ancora più forte se rispondiamo a un saluto o mandiamo loro un bacio con la mano. Poi c'è un'altra parte di Mozambico, che ti tira fuori tutta la rabbia e l'odio. È quella delle violenze e delle discriminazioni. Delle violenze di genere, così assurdamente frequenti e diffuse, perpetuate da mariti costantemente ubriachi su donne così inermi che persino quando hanno il coraggio di rivolgersi alle autorità si sentono respingere con dei laconici “torna a casa, è normale, non lo farà più”. Delle discriminazioni contro le minoranze o i più deboli, come nel caso degli abusi subiti dagli albini. È quella della corruzione e degli abusi di potere. In ogni ambiente pubblico e a qualsiasi livello. Si corrompono ovviamente i politici, per avere lavori e concessioni, i funzionari pubblici per avere documenti o condoni. Si corrompono i poliziotti in strada e alle dogane, i medici e gli infermieri per avere cure o medicinali. Si corrompono persino i maestri delle scuole elementari! 50 o 100 meticais (circa un dollaro) per avere una copia del testo dell'esame qualche giorno prima della prova. E di conseguenza quasi niente funziona, perché il denaro pubblico è sperperato e il tempo privato è sprecato. È infine la parte dell'ignoranza e delle credenze. Che non fa curare un bambino malato di malaria o tbc e lo lascia morire perché il curandero, il medico tradizionale, ha detto che quel male è un'eredità dei suoi antenati, e non si può intervenire. Che manda un fetiso, un malocchio, a un ragazzo, perché ha le capacità e possibilità di proseguire gli studi. Ma è l'unico della comunità e ciò crea disequilibri e invidie. Non c'è niente da fare, queste due parti coesistono e forse continueranno a farlo per sempre. Non posso farci niente, continuo a ripetermi, non è il mio compito. Così ingoio un'altra goccia di saliva di quel gusto che mischia il dolce e l'amaro. Miele e bile. Sarà questo combattuto sentimento ciò che chiamano Mal d'Africa? (fr.go.)

Con un dollaro si ottiene dal maestro la prova in anticipo

Trapiantare le nostre idee in altri contesti può essere negativo Alcuni scatti dall’Africa dove il Magio Bike Tour è sbarcato l’estate scorsa dal Sud America


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SPECIALE / I 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

STRUTTURE SANITARIE

Due sedi e 24mila assistiti per il nucleo cure primarie Inaugurato recentemente, “Ravenna 18” dispone di 18 medici, 2 infermieri, 8 operatori alla reception che consentono l’apertura al pubblico per 10 ore durante tutti i giorni feriali È stato inaugurato recentemente a Ravenna, dopo alcune settimane di piena attività, il primo Nucleo di Cure Primarie Strutturato dell’area cittadina composto dalle Medicine di gruppo “San Rocco” (con sede in via San Mama 8/A) e “Omega” (con sede in viale Berlinguer 36). Denominato oggi “Nucleo Ravenna 18“ nasce dall’esperienza di oltre dodici anni del gruppo “Omega” e dalla programmazione distrettuale degli ultimi due anni nel rispetto dell’accordo aziendale con i medici di famiglia. La realizzazione si deve alla piena collaborazione di tutti i medici di medicina generale convenzionati con la guida del Coordinatore del Nucleo Ilaria Frisoni, i referenti dei due gruppi Sandro Vasina e Gian Luigi Baldini, il Direttore del Distretto Roberta Mazzoni e il Direttore della Gestione giuridico economica Convenzionati esterni Pierdomenico Lonzi. Gli infermieri, il Responsabile dipartimentale degli infermieri Antonella Cerchierini e il Direttore del Dipartimento di Cure Primarie Mauro Marabini hanno garantito il necessario supporto organizzativo. La nuova struttura organizzativa è stata varata alla presenza, tra gli altri, del direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti e del sindaco di Ravenna Michele De Pascale. I numeri di questa struttura territoriale sono importanti: 24.000 assistiti, 18 medici, 2 infermieri, 8 operatori per l’accoglien-

za, 2 sedi che garantiscono 10 ore di apertura nei giorni feriali, 2 ambulatori per la gestione integrata della patologia cronica con la condivisione degli archivi e dei sistemi informativi. I cittadini assistiti con questo modello organizzativo hanno mostrato di gradire il servizio, che garantisce tempi d’attesa più ridotti e una presa in carico più completa ed efficace. Il Nucleo di Cure Primarie si caratterizza, più specificamente, per l'uso di un software unico o di più software interconnessi tra loro, con connessione in rete, sviluppo di modalità assistenziali comuni per le patologie croniche attraverso la gestione integrata con il personale infermieristico. Già da fine 2018 il Nucleo aveva avviato il servizio di continuità assistenziale estendendo l'orario di apertura degli ambulatori a 10 ore giornaliere per 5 giorni/settimana in ogni sede con una articolazione oraria che va dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 19. Il servizio, consente all’assistito di poter ricevere una risposta a bisogni sanitari che non necessitano dell’intervento in urgenza garantito dal Pronto Soccorso o, per richieste di tipo amministrativo quali certificazioni, prescrizioni di farmaci e altro, in assenza del proprio Medico di Medicina Generale. Contestualmente, attraverso il supporto del personale di accoglienza e del personale infermieristico è stata avviata la gestione integrata della patologia diabetica attraverso l’identificazione da

parte del Medico di Medicina Generale dei pazienti arruol abili al percorso di presa in carico della persona portatrice di patologia diabetica e attraverso una piano di monitoraggio diagnostico e clinico concordato e gestito dal personale infermieristico. Stefano Busetti, direttore sanitario dell’Asl romagnola ha evidenziato come esperienze di questo tipo, estremamente positive, siano importanti nell’ottica di sgravare i reparti ospedalieri, principalmente il Pronto soccorso, di accessi inappropriati, ma non solo: «La valorizzazione delle cure territoriali, che in un futuro prossimo potrà avvalersi anche dell’arricchimento di questi ambulatori con apparecchiature diagnostiche collegate con la Radiologia ospedaliera, va incontro principalmente ai crescenti bisogni sanitari legati alla cronicità e alla fragilità». Tema quest’ultimo trattato anche dal dottor Falcinelli, presidente dell’Ordine dei medici ravennate: «L’età media si sta alzando e questo si porta dietro tutta una serie di problemi sanitari nella cittadinanza. A fronte di ciò ci troviamo di fronte, a livello statale, a scarsi investimenti sulla sanità e alla mancanza, cui è sempre più difficile sopperire, di medici sul mercato del lavoro. Con questa esperienza proviamo a dare, a Ravenna, una risposta anche a queste problematiche. Speriamo che strutture integrate come questa, anche arricchite con maggiori apparecchiature, si possano moltiplicare in futuro».


II / SPECIALE

SALUTE E BENESSERE

RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo

TERZA ETÀ/1

Strutture per l’accoglienza di anziani in Emilia Romagna: i numeri e i controlli Sono complessivamente 1742 le realtà socio-sanitarie e assistenziali presenti sul territorio alle quali la Regione applica le norme più restrittive possibili Case residenza, centri diurni, case di riposo, comunità alloggio, case famiglia. È un universo estremamente variegato quello delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e disabili presenti sul territorio emiliano-romagnolo, rispetto alle quali la Regione ha già applicato la norma nazionale nella misura più restrittiva possibile: nel complesso, si tratta di 1.742 realtà. Nello specifico, per quanto riguarda le strutture per anziani, sono 1.378 quelle attive da Piacenza a Rimini, di cui 980 soggette ad autorizzazione (e, di queste, 553 accreditate). 398 quelle sottoposte alla sola dichiarazione di avvio attività ai Comuni, non soggette all’autorizzazione al funzionamento: sono le case famiglia, piccole strutture che possono ospitare fino a un massimo di sei persone. Considerando anche quelle che accolgono per-

sone disabili (107), le case famiglia in Emilia-Romagna raggiungono quota 505. Competenze e controlli: come funzionano I controlli riguardano tutte le tipologie, e dunque le strutture socio-sanitarie per anziani e disabili, le strutture socio-assistenziali per anziani e le case famiglia, per anziani e disabili. Le strutture socio-sanitarie per anziani e disabili devono essere autorizzate al funzionamento dai Comuni e possono essere accreditate dai SIC (soggetti istituzionali competenti al rilascio degli accreditamenti socio-sanitari per l’ambito distrettuale, cioè le Unioni di Comuni e i Comuni). Si tratta di case residenza per anziani non autosufficienti (di grado medio ed elevato), centri diurni

assistenziali per anziani e centri socio-riabilitativi diurni e residenziali per disabili. Per quanto riguarda le strutture socio-assistenziali per anziani (non autosufficienti di grado lieve), devono essere autorizzate al funzionamento dai Comuni. Si tratta di case di riposo/case albergo per anziani e comunità alloggio per anziani. Infine, le case famiglia, o gruppi appartamento e appartamenti protetti fino a 6 ospiti (anziani, autosufficienti o non autosufficienti di grado lieve, e/o disabili): l’attuale normativa nazionale stabilisce che per attivarle occorre presentare al Comune la “Segnalazione certificata di inizio attività” (Scia), senza alcuna autorizzazione all’avvio. Sempre sulla base della normativa vigente, a livello nazionale e regionale, compete ai Comuni il rilascio dell’autorizzazione al funzionamento, dell’accreditamento socio-sanitario (ambito distrettuale) e la vigilanza su tutte le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali soggette ad autorizzazione o a comunicazione per l’avvio dell’attività. La vigilanza si esercita attraverso la richiesta di informazioni, ispezioni e controlli periodici sulle strutture e sui servizi, anche in seguito a eventuali segnalazioni. Può essere effettuata in qualsiasi momento e senza preavviso. I Comuni, che sono l’autorità competente, si avvalgono della collaborazione delle Aziende sanitarie locali, e quindi del Sistema sanitario regionale. In particolare,


SALUTE E BENESSERE / III 28 febbraio-6 marzo RAVENNA&DINTORNI

Gli esiti dei controlli Per quanto riguarda l’ambito socio-sanitario e socioassistenziale, nel corso del 2017 sono state controllate 389 strutture. Nel passaggio dall’accreditamento transitorio a quello definitivo, i soggetti istituzionali competenti (Comuni e Unioni dei Comuni), insieme con i responsabili dell’Organismo tecnico di ambito provinciale, hanno previsto – a partire dal 2014 – due momenti di verifica per tutti gli 888 servizi (compresa l’assistenza domiciliare) sottoposti al rilascio dell’accreditamento definitivo.

Pe le “case famiglia” la Regione ha richiesto un piano straordinario di controlli. Nel 2017 sono state verificate 389 strutture del genere Le verifiche sulle case famiglia: il Piano straordinario di controllo richiesto dalla Regione Per quanto riguarda le case famiglia, ovvero piccole strutture per anziani e disabili fino a un massimo di sei ospiti, soggette alla sola “Segnalazione certificata di inizio attività”, nel 2017 l’assessorato regionale alle Politiche per la salute – d’intesa con le Organizzazioni sindacali e assieme all’Anci, l’Associazione dei Comuni – ha proposto alle stesse amministrazioni comunali, in collaborazione con le Ausl, di attuare un Piano straordinario di controllo entro il 2018. Obiettivo, verificare le condizioni strutturali, impiantistiche, igienico-sanitarie, organizzative, assistenziali e di personale. Sulle 505 case famiglia complessive, nel 2017 ne sono state esaminate 263 (il 52%). I controlli si sono focalizzati maggiormente su quelle per anziani, per le quali la percentuale è salita al 58% (233 esaminate). Nel 2018 i controlli sono

Il Fondo regionale per la non autosufficienza Assistenza domiciliare, interventi temporanei di sollievo, centri diurni, assegni di cura: sono alcuni dei servizi rivolti alle persone in condizioni di non autosuffistati completati al 100%. Controlli non certo vani: delle 233 verifiche fatte nelle strutture per anziani, 176 hanno presentato difformità rispetto a quanto richiesto. Nella maggior parte dei casi si tratta di problematiche di lieve entità (per esempio, una tenuta non accurata della documentazione, planimetrie delle strutture diverse dallo stato di fatto, certificazioni degli impianti carenti). Le situazioni più critiche – rilevate in 4 strutture – hanno riguardato l’assistenza alla persona, e sono relative al superamento della capacità ricettiva massima prevista dalla normativa (6 persone), con sforamenti di 1-2 unità, e la presenza di ospiti con livello di non autosufficienza superiore a quello idoneo per il collocamento in realtà di questo tipo. Una situazione, questa, rilevata in 6 strutture. Per tutte le difformità riscontrate sono state previste diffide, ed è stato richiesto l’adeguamento. In seguito a queste verifiche, diverse Case famiglia si sono accorpate e trasformate in altre tipologie di strutture (come le comunità alloggio), chiedendo l’autorizzazione al funzionamento ai rispettivi Comuni. Case famiglia: le Linee guida regionali condivise con Comuni, sindacati, familiari, esperti Sono state definite a luglio 2018 da Regione ed Anci

Il fondo regionale per la non autosufficienza è stato rafforzato fino a portarlo nel corso del 2018 a oltre 441 milioni di euro cienza e a coloro che se ne prendono cura attraverso il Fondo regionale per la non autosufficienza. Istituito dalla Regione Emilia-Romagna nel 2007, da inizio legislatura è stato rafforzato fino a portarlo, nel 2018, a oltre 441 milioni di euro: 6 in più rispetto al 2017. Una cifra che supera i 480 milioni se sommata alle risorse del Fondo nazionale non autosufficienza, del Fondo “Dopo di noi” e ai finanziamenti assegnati all’Emilia-Romagna per i progetti “Vita indipendente”. Il Fondo regionale per la non autosufficienza rappresenta un’esperienza unica nel panorama nazionale: non solo per l’impegno economico della Regione, che da solo supera la cifra stanziata a livello nazionale, ma anche per la rete di servizi e professionalità cui è collegato. Una scelta chiara di campo per non arretrare su un tema sanitario e sociale di crescente rilevanza.

SALUTE E BENESSERE

Emilia-Romagna, con la collaborazione e condivisione di Organizzazioni sindacali, associazioni di pazienti e famigliari, esperti dei Comuni e delle Aziende Usl. Sulla base di queste Linee, i Comuni possono decidere di emanare, nel proprio territorio di competenza, regolamenti specifici a cui i gestori delle case famiglia devono attenersi. Le Linee guida regionali indicano i requisiti minimi di qualità, omogenei per tutto il territorio dell’Emilia-Romagna, che devono essere rispettati per l’avvio e l’esercizio dell’attività, dalle caratteristiche strutturali a quelle organizzative e di funzionamento. Stabiliscono inoltre un’attività strutturata di vigilanza e controllo, senza preavviso né limiti di orario, per verificare il possesso e il mantenimento degli standard richiesti, ma anche per prevenire episodi di abusi e maltrattamenti. Infine, le Linee prevedono la creazione di specifici elenchi comunali con le strutture considerate d’eccellenza.

per le verifiche necessarie al rilascio dell’autorizzazione al funzionamento, viene attivata un’apposita commissione composta da professionisti esperti nominati dal direttore generale della Ausl. Le verifiche dei requisiti funzionali al rilascio dell’accreditamento sono in capo all’Organismo tecnico di ambito provinciale (Otap), composto da professionisti dell’Ausl e dei Comuni. L’Otap effettua anche almeno 2 verifiche negli anni di durata dell’accreditamento, oltre ad eventuali verifiche aggiuntive su richiesta del Comune (o dell’Unione dei Comuni).

INFOPROM

LA BUTEGA AD GIORGIONI

Da Giorgioni anche il nuovo servizio di consulenza nutrizionistica La storica Butega di via IV Novembre, punto di riferimento in città per i prodotti erboristici cosmetici e dolciumi, offre ai suoi clienti una nuova consulenza specialistica sulla nutrizione: su appuntamento analisi gratuita della massa corporea con una biologa nutrizionista A Ravenna, tutti conoscono La Butega ad Giorgioni che – con la sua esperienza ultracentenaria e ben tre erboristerie in varie zone della città e una a Bagnacavallo – è un punto di riferimento in materia di erbe officinali, spezie ed erbe aromatiche, integratori alimentari, cosmetici e caramelle. Da sempre, entrare da Giorgioni significa non solo poter scegliere fra oltre 3 mila prodotti a catalogo, ma anche poter ricevere consulenze erboristiche personalizzate. Per esempio, sapere qual è la tisana migliore per le proprie esigenze, dopo aver dato le necessarie indicazioni agli erboristi professionisti. Sempre al passo con i tempi e con le crescenti richieste della propria clientela, La Butega ad Giorgioni, propone un nuovo servizio nel punto vendita di via IV Novembre 43, nel cuore del centro storico: la consulenza con una nutrizionista professionista. «Di recente – spiega il titolare Luigi Giorgioni – abbiamo acquistato una bilancia impedenziometrica che consente di ottenere tutta una serie di misurazioni utili per gestire al meglio la propria salute e benessere. In particolare, il calcolo della massa grassa che è possibile ottenere inserendo sul computerino della bilancia alcuni dati essenziali quali sesso, età e altezza, prima della pesata». Un’analisi semplice e non invasiva, durante la quale non ci si accorge della corrente elettrica che passa attraverso il corpo e che è in grado di fornire un buon numero di dati quali il grasso e l’acqua corporei, la massa corporea, la consistenza muscolare e il consumo quotidiano

di calorie. Ai propri clienti, l’erboristeria propone una prova gratuita su appuntamento con una nuova dipendente: una biologa nutrizionista, che ha conseguito la laurea magistrale in Nutrizione alla Scuola di Farmacia e Biotecnologia dell’Università di Bologna, specializzata fra l’altro in problematiche di obesità e di diabete, grazie a un periodo formativo all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. «In tanti ci chiedono un aiuto per dimagrire e per tenersi in forma – aggiunge Giorgioni –. La nostra consulente professionale potrà dare i giusti consigli sui cibi e gli integratori più adatti alle singole problematiche. Nella maggior parte dei casi ci sono persone che hanno bisogno di dimagrire e di capire soprattutto se il loro grasso è cattivo o buono, intra-organo o meno, ma non mancano anche ragazzi sportivi che vanno in palestra e non riescono più a mettere su massa malgrado un certo carico proteico. In molti vengono da noi disorientati, con una lista di integratori indicati da un nutrizionista che spesso hanno cercato con fatica e senza sapere molto del suo profilo professionale. Noi offriamo un nuovo innovativo servizio che consente un risparmio di tempo e denaro. Basta prendere appuntamento per una consulenza veloce di 10-15 minuti o più lunga di 20-30 minuti, per poi trovare qui da noi i prodotti necessari per iniziare la propria dieta». Informazioni e prenotazioni: La Butega ad Giorgioni, via IV Novembre 43, Ravenna – tel. 0544 212638 – mail info@erboristeriagiorgioni.it – www.erboristeriagiorgioni.it


IV / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo

TERZA ETÀ/2

CUP DECENTRAMENTO

SALUTE E BENESSERE

«Stiamo costruendo un futuro sempre più a misura di anziano»

Rinnovata convenzione fra Comune e Ausl Romagna

La crescita dell’età media della popolazione richiede servizi assistenziali e sanitari specialistici, efficienti e adeguati. L’esperienza della società Adiura di Ravenna Il mondo è sempre più popolato da anziani. Secondo alcune recenti stime, si contano 868 milioni di persone ultrasessantenni, pari al 12 per cento della popolazione, con proiezioni che si spingono verso i 2,4 miliardi per il 2050. Il che equivale a dire che, per la prima volta nella storia dell’umanità, ci saranno più ultra sessantenni che giovani sotto i 16 anni. Come si colloca l’Italia? Già oggi, secondo Eurostat, è il Paese con la maggiore percentuale di anziani d’Europa. Gli ultrasessantacinquenni sono oltre 13 milioni, il 22 per cento del totale, mentre il 6,5 per cento dei residenti ha un’età superiore agli ottant’anni. Nulla in confronto a quanto accadrà nel 2050, quando gli anziani supereranno i 21 milioni, pari al 34,3 per cento della popolazione, passando quindi da un quinto a un terzo dei residenti. La questione ha un risvolto positivo: l’allungamento progressivo della vita. Per contro, però, questo comporterà la necessità di adeguarsi ai nuovi bisogni di una parte sempre più consistente della popolazione. Per fare dell’Italia un “Paese a misura d’anziano” occorre ripensare quell’insieme di servizi, attività, comportamenti essenziali nella vita quotidiana. «Il settore dei servizi per anziani è decisamente in crescita – afferma Stefano Gismondi di Adiura di Ravenna –. Ed è qualcosa che stiamo vivendo anche sulla nostra “pelle”: dopo aver aperto in città nel 2008, già da qualche anno abbiamo lanciato un franchising in tutta Italia, che conta già sei sedi. D’altra parte, se si considera che ci sono 158 anziani ogni 100 giovani, è evidente l’importanza oggi dell’assistenza domiciliare. La nostra è un’attività economica e di forte valore sociale che comprende servizi che spaziano dalle “badanti” alle visite spe-

cialistiche, alle terapia a domicilio, per offrire una risposta concreta ed efficace alle nuove esigenze della società». Le badanti-conviventi sono le più richieste perché risolvono maggiormente i problemi delle famiglie. L’80 per cento del personale che si occupa di assistenza parziale o a tempo pieno è straniero, per lo più donne; una percentuale che sale al 90 per cento se si considerano solo le badanti-conviventi. Ultimamente, complice la crisi economica, si stanno “affacciando” sul mercato le donne italiane e gli uomini, questi ultimi molto richiesti dalle famiglie in cui l’anziano è un uomo. Inoltre sono disponibili servizi infermieristici e visite di fisioterapisti e medici specialisti a domicilio. «Completiamo la già valida offerta del pubblico – aggiunge Gismondi –. In particolare, il ricorso a cure giornaliere a domicilio può aiutare a evitare il so-

Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera relativa alla “Approvazione della convenzione con Asl Romagna relativa alla gestione del servizio di prenotazione Cup presso gli uffici decentrati del Comune di Ravenna per il biennio 2019/2020”. La proposta di delibera presentata dall’assessore al Decentramento Gianandrea Baroncini, riguarda la gestione dei servizi di raccolta documentazione per scelta/revoca medico di medicina generale e pediatria di libera scelta, per il rilascio esenzione ticket e per assistenza integrativa, prenotazione prestazioni specialistiche ed accettazione esami di laboratorio analisi, da erogarsi presso gli uffici decentrati del forese, in coerenza con i nuovi processi di organizzazione dei laboratori analisi delle procedure di accettazione per i pazienti richiedenti un prelievo Inr, per quelli che necessitano di prelievo ematico a domicilio e per quelli che necessitano di un prelievo urgente. Per l’assolvimento dei compiti concordati l’Asl Romagna verserà al Comune un corrispettivo biennale pari a 122.613 euro.

vraffollamento del pronto soccorso. Ma tutto ciò ancora non basta: c’è bisogno di una maggiore integrazione fa pubblico e privato, a vantaggio di entrambi. La popolazione over 65/70/80 è in forte crescita e questo fa aumentare le richieste di accesso a questo tipologie di servizio sanitario e assistenziale. Occorre poi tenere conto del mutato quadro familiare. Non solo non esistono più le famiglie di una volta in cui le donne si prendevano cura dei più piccoli e dei più anziani, ma sono tanti i nuclei con pochi componenti. Questo dipende da fenomeni da tempo conosciuti, separazioni, divorzi e via di seguito, ma anche dal grande esodo di lavoratori italiani all’estero. Sempre più genitori non possono contare sull’aiuto dei figli, da tempo espatriati per cercare un futuro lavorativo migliore. E questo è un cambiamento sociale del tutto nuovo destinato a crescere ulteriormente». Roberta Bezzi

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SALUTE E BENESSERE / V 28 febbraio-6 marzo RAVENNA&DINTORNI

TECNOLOGIE MEDICHE/2

TECNOLOGIE MEDICHE/1

LOKOMAT, ROBOT “BUONO” E UTILE PER RIABILITARE GLI ARTI INFERIORI. DI QUESTA MACCHINA INNOVATIVA PARLA GIANCARLO BARUZZI DELLA “SALUS” DI LUGO

UNA NUOVA TAC “INTELLIGENTE” IN RADIOLOGIA A DOMUS NOVA PER ESAMI DIGITALI PIÙ VELOCI, SICURI E AFFIDABILI Assicurare al paziente i migliori risultati diagnostici, qualità e precisione dell'esame clinico, abbattendo, al contempo, la durata dell'esposizione radiologica e quindi la dose di radiazioni erogata durante la prestazione. Con la nuova Tac intelligente e totalmente digitale inaugurata da Domus Nova, tutto questo ora è possibile anche nella sanità privata. Già operativa presso la struttura sanitaria di via Pavirani 44,con la nuova Tac Access CTa32, Domus Nova rinnova e completa una dotazione radiologica che già poteva contare su di un mammografo digitale, una risonanza magnetica ad alto campo, un tomografo digitale diretto, permettendo di fatto al cittadino di usufruire di prestazioni sanitarie sicure e di elevata qualità senza dover più necessariamente spostarsi da Ravenna. «Dal 1961, anno della sua nascita, la crescita della base sociale di Domus Nova è andata in parallelo ad un'evoluzione continua della qualità dei servizi di prevenzione e cura – ha affermato il presidente della clinica Stefano Grandi – ora, con questo passo verso il futuro della diagnostica, non solo andiamo ad implementare l'attività della radiologia, peraltro già di ottimo livello, ma aggiungiamo un tassello importante al mosaico dell'offerta sanitaria creando, di fatto, il primo polo ravennate privato della radiologia professionale digitalizzata”. Sulle prestazioni della macchina appena installata il dottore Claudio Marri – medico responsabile della Radiologia di Domus Nova che può contare su di un team composto da 6 radiologi abilitati, un medico dedicato alla senologia, 6 tecnici sanitari di radiologia medica e personale infermieristico dedicato – ha speigato che «la nuova Tac, utilizzabile per tutte le prestazioni di radiologia addominale, toracica, osteoarticolare e di neuro-radiologia, garantisce un’elevata qualità diagnostica abbinata ad una maggior velocità di esecuzione, questo significa esami più precisi, completi e con dosaggi di radiazioni più bassi, quindi, in poche parole, la miglior prestazione sanitaria di diagnostica radiologica digitale possibile».

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SALUTE E BENESSERE

Se da un lato, ormai, si è sempre più abituati all’utilizzo delle tecnologie per migliorare il benessere delle persone, dall’altro però – forse – non si sa ancora abbastanza in merito a quanti e quali macchinari possano realmente rivelarsi utili. A meno che non capiti la necessità, per qualche problema fisico proprio o di familiari, di andarne alla ricerca. Lokomat è un nome che può spaventare, tanto più che è associato a un esoscheletro robotizzato. Ma in realtà è un robot “buono”, il più utilizzato al mondo per la riabilitazione neuromotoria degli arti inferiori. In Romagna, ha fatto la sua comparsa l’anno scorso – per la prima volta – al Salus Medical Center di Lugo, in via Concordia 12. «Si tratta di un’attrezzatura molto costosa, del valore di 200-300 mila euro – spiega il direttore sanitario Giancarlo Baruzzi –. Va oltre le consuete metodiche rianimatorie perché lavora sulla parte motoria e sensoriale. Come apparecchiatura allenante, è particolarmente efficace nei pazienti con lesioni parziali e post-ictus senza interessamenti celebrali, ma anche in casi di sclerosi multipla e morbo di Parkinson nelle fasi iniziali. Ormai è assodato infatti che prima si “mobilita” il soggetto e più si ha una maggiore capacità allenante del robot». Di recente un secondo Lokomat è arrivato anche all’ospedale “Marconi” di Cesenatico, altrimenti bisogna spostarsi in Emilia, nella vicina Ferrara, dove se ne trovano due. Lokomat è leader a livello mondiale nel settore dei robot dedicati al cammino dell’uomo. Oltre 280 studi sulla terapia con questa attrezzatura attestano che, un allenamento al cammino in modo intensivo, assicura il massimo potenziale di recupero nel minor tempo possibile. Com’è fatto Lokomat? È formato da un tapis roulant, da un sistema di carico del paziente, da un doppio esoscheletro che avvolge le gambe e da un monitor per il controllo dei dati e per la motivazione del paziente. Dopo una visita preventiva con operatori specializzati, il paziente viene imbragato in modo autonomo o dalla sedie a rotelle, sollevato e “vestito” con i due supporti robotici per le gambe. Il robot si adatta alle caratteristiche della persona e permette di eseguire uno schema del passo molto fisiologico. I sensori e i biofeedback assicurano il supporto necessario al terapista per garantire al paziente il massimo comfort e sicurezza durante le sessioni di lavoro. La terapia robotizzata intensiva prevede, in un mese, tre sessioni di allenamento individuale settimanale. A questa si aggiunge poi una terapia di mantenimento due volte a settimana, per tre settimane, da ripetersi durante il corso dell’anno. Ma, ovviamente, ogni caso è a sé stante. In genere, nel tempo, il paziente riconquista la capacità di camminare, migliora l’andatura muscolare, le prestazioni cardio vascolari, la circolazione sanguigna, influenzando positivamente la psiche e, in definitiva, migliorando la qualità di vita. ro.be

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VI / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo

RIMEDI NATURALI

INIZIATIVA BENEFICA

SALUTE E BENESSERE

Ritrovare equilibrio e benessere quando arriva la menopausa Come affrontare gli scompensi di questo periodo tipicamente femminile grazie a proprietà di piante officinali e integratori. Ce ne parla l’erborista Maria Luisa Monti La menopausa, si sa, è un periodo particolare nella vita di tutte le donna contraddistinto da diversi mutamenti ormonali che provocano disturbi a livello fisico ed emotivo. Si può affrontare questa delicata transizione in modo naturale? «Certamente – spiega Maria Luisa Monti dell’Erboristeria Centro Macrobiotico di via Guaccimanni 66 a Ravenna –. Per trovare un equilibrio e vivere con serenità una nuova fase della vita, molto importante può rivelarsi la prevenzione. Per contrastare l’inizio di quell’impoverimento ormonale che porta a una certa fragilità di ossa, capelli e denti, è bene assumere integratori a base di calcio e di vitamina D». Anche se non tutte le donne sono destinate a soffrire di osteoporosi, è necessario essere preparate e tenere monitorato il proprio livello di fragilità delle ossa, attraverso un apposito esame che può essere ripetuto tutti gli anni o ogni due a secondo di quanto suggerito dal proprio medico. Come prendersi cura, invece, della propria pelle che inevitabilmente si impoverisce, perdendo di elasticità e lucentezza? «Con integratori a base di collagene e acido ialuronico – prosegue Monti –. Un altro rimedio naturale prezioso consiste poi nel bere molta acqua per tenere costantemente idratata la pelle. Ottimo anche il ricorso al selenio, considerato un antiossidante naturale che serve anche per il metabolismo, altro punto debole. Durante la menopausa, infatti, il metabolismo rallenta molto, pertanto occorre tenere sotto controllo l’alimentazione e praticare una regolare attività fisica che aiuti a bruciare calorie e a tenere a freno questa nuova “pigrizia”». In menopausa non è raro inoltre soffrire di qualche disturbo del sonno: in tal caso, sono efficaci melatonina e magnesio. Come attenuare invece l’ansia, gli sbalzi d’umore e le crisi di pianto correlate alla sfera emotiva? Secondo Maria Luisa Monti, la soluzione giusta è rappresen-

CITRUS E I LIMONI PER LA RICERCA MEDICA

tata dai fiori di Bach con un preparato specifico per le donne in menopausa – a base di macerato di noce, caprifoglio, scleranto, senape selvatica, cicoria selvatica e verbena – che può essere anche variato sulla base delle singole esigenze. Se il disagio si manifesta a livello fisico, attraverso le classiche vampate, ci sono poi piante come la cimicifuga e la soia che, con i loro fitoestrogeni naturali, aiutano a trovare benessere. «Naturalmente non tutte le donne hanno bisogno di tutto per stare bene – conclude Monti –. Sarà l’erborista esperta a indirizzare verso i prodotti e i dosaggi ideali per ciascuna». Roberta Bezzi

CENTRO DELLA POSTURA

Citrus - l’Orto Italiano, azienda ortofrutticola di Cesena da sempre al fianco di Fondazione Umberto Veronesi, è stata scelta come partner esclusivo per la terza edizione di questa importante iniziativa salutare e benefica. Dal 3 al 16 marzo, le speciali retine da 500 grammi di limoni (varietà primofiore) di Fondazione Umberto Veronesi saranno distribuite in tutta Italia da Citrus - l’Orto Italiano in più di 2.500 supermercati al costo di 2,00 euro. I Limoni per la Ricerca sono un esempio di collaborazione possibile tra fornitore e grande distribuzione, nell’obiettivo comune di un’azione di responsabilità sociale: 40 centesimi a retina saranno devoluti a Fondazione Umberto Veronesi per finanziare la ricerca scientifica d’eccellenza. Le precedenti edizioni del progetto hanno permesso di finanziare il lavoro annuale di 8 ricercatori che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura delle patologie oncologiche; con questa nuova edizione de I Limoni per la Ricerca si mira ad incrementare in maniera importante il numero. L’idea nasce dalla volontà di diffondere l’uso del limone per le sue proprietà nutritive e preventive, come la molecola antitumorale contenuta nella buccia: il limonene. Per questa ragione Citrus - l’Orto Italiano, da sempre vicina a queste tematiche, offre solo limoni italiani e non trattati in superficie. Studi scientifici hanno di mostrato che le diverse proprietà antiossidanti e detossificanti renderebbero i limoni, se regolarmente consumati, una componente importante di una dieta volta a ridurre il rischio di malattia.

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SALUTE E BENESSERE / VII 28 febbraio-6 marzo RAVENNA&DINTORNI

ALIMENTAZIONE NATURALE

UTILIZZO E RICETTE

Amaranto selvatico, l’erba sacra di Inca ed Aztechi

Uso in cucina

L’amaranto selvatico (Amaranthus retroflexus) è una pianta spontanea della famiglia delle Amaranthaceae. Il suo nome deriva dal greco amarantos, che non appassisce, e richiama la capacità delle infiorescenze di rimanere intatte anche dopo l’essiccamento. Molte specie poi hanno fiori rossi, per cui la parola nel tempo ha assunto una valenza cromatica. Retroflexus invece significa piegato all’indietro, in riferimento all’attitudine tipica della spiga centrale dell’amaranto che non è mai eretta. In passato l’amaranto era una delle piante sacre degli Atzechi e degli Inca: questi, oltre che come pseudo cereale nella dieta quotidiana, lo usavano come cibo spirituale in ricorrenze religiose particolari ed è per questo che il conquistatore spagnolo Hernan Cortez, durante il suo dominio, ordinò la distruzione dei campi e la punizione con la morte per chiunque lo coltivasse. Ma l’amaranto sopravvisse e ad oggi, combinando i due usi di ortaggio (le foglie) e pseudocereale (i semi), è conosciuto e coltivato in cinque continenti e nutre miliardi di persone. Ed è tanto diffuso che circa un paio di anni fa questa pianta è diventata anche il simbolo della lotta agli Ogm, con la campagna “Noi con l’amaranto sconfiggiamo la Monsanto”, dato che resiste incredibilmente ai peggiori mix di pesticidi con cui in America si sta cercando di eliminarla dai campi coltivati a soia geneticamente modificata. Qui da noi cresce spontanea ovunque ma predilige i suoli lavorati, come i campi, i bordi di sentieri o carraie, gli orti e i fossi. Spunta ai primi caldi e il suo ciclo vitale si protrae fino all’autunno inoltrato. La pianta è commestibile per intero: foglie, semi e radici. Da un punto di vista nutrizionale è un’erba ricca di polifenoli antiossidanti, di clorofilla, di betacarotene e porta con se importanti proprietà astringenti, antidiarroiche, disinfettanti e antisettiche. Poi, contiene sali minerali, calcio, fer-

Frittata di Amaranto e Ceci ro, fosforo e magnesio, vitamina C, vitamina A e vitamine del gruppo B che rinforzano il sistema immunitario e facilitano l’assorbimento delle proteine. Ancora, grazie alle fibre di cui è molto ricco, agevola le funzioni dell’intestino ed in particolare del colon. Circa il suo elevato contenuto proteico l’amaranto è molto indicato, oltre che per i casi vegetarianismo, anche per sostenere l’alimentazione di soggetti debilitati, anziani e bambini, (essendo un alimento molto digeribile). E nello specifico, ha un elevato tenore di lisina, un amminoacido di cui sono carenti quasi tutti i cereali. Per finire, va segnalato che non sussistono controindicazioni generalizzate legate al consumo di amaranto tuttavia, data la presenza in discrete quantità di acido ossalico, può complicare l’assimilazione da parte dell’organismo di zinco, calcio e altri minerali. È quindi relativamente sconsigliato a chi è affetto da patologie renali, artrite reumatoide o gotta. Ancora, visto il suo notevole contenuto proteico, non andrebbe consumato assieme ad altri cibi particolarmente proteici, quali carne, uova, latte e suoi derivati. Giorgia Lagosti

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Ingredienti per 2 persone: 2 mazzi di steli di amaranto, 2 cipolle rosse di medie dimensioni, 200 grammi di farina di ceci, 400 grammi di acqua, olio extravergine di oliva, sale marino integrale, pepe macinato al momento, 1 cucchiaino raso di bicarbonato, mezzo cucchiaino di curcuma in polvere, 1 cucchiaio di semi di girasole tostati. Preparazione: Mescolare la farina con l’acqua utilizzando una frusta per non lasciare grumi. Aggiungere sale, pepe, curcuma, bicarbonato e lasciare riposare in frigorifero per qualche ora. Nel frattempo staccare le foglie dagli steli di amaranto, lavarle bene e cucinarle per pochi minuti saltandole con un filo di olio. Poi metterle da parte. Ora, nella stessa padella versare altro olio, soffriggere la cipolla con un pizzico di sale, aggiungere l’amaranto. Lasciar insaporire un paio di minuti e unire anche la pastella. Coprire con un coperchio e cuocere a fuoco basso. Quando la superficie si sarà rappresa, aiutandosi con un piatto bagnato, girare la frittata. Cuocere ancora qualche minuto l’altro lato e servire ben calda, magari con una spruzzata di limone e qualche seme di girasole tostato.

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SALUTE E BENESSERE

È ricca di proteine e vitamine e ha proprietà antiossidanti e disinfettanti

Il seme lo si può impiegare alla stregua di qualsiasi altro cereale, sia sotto forma di chicco integro che di farina. Quest’ultima è ideale per chi è affetto da celiachia o desidera eliminare il glutine. L’amaranto è infatti gluten free ed è piuttosto gustoso (ideale per torte, pane, biscotti e tutti gli altri prodotti da preparare in casa). Per le foglie invece, le si può utilizzare in tutti i casi in cui si impiegano gli spinaci perché hanno una consistenza e un gusto molto simili (direi quasi migliore): sapore delicato e leggermente minerale. Quelle più buone sono le giovani che si trovano allo stato di rosetta. L’amaranto è una pianta in grado di sintetizzare molto bene i nitrati, specie nei terreni coltivati e ricchi di azoto. Questi, dopo la cottura, vengono espulsi e rimangono nell’acqua, che pertanto non può essere più usata. Di solito l’amaranto si cucina in semplici insalate, condite con olio extravergine d’oliva e limone. Si usa spesso anche in zuppe e minestre o come base per risotti, ripieni di pasta fresca o sughi. Infine, anche il fusto giovane, prima che compaiano i fiori, è edibile, e viene usato come gli asparagi.

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VIII / SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo

SOLIDARIETÀ/1

SOLIDARIETÀ/2

SALUTE E BENESSERE

PREMIATE 90 MAMME ROMAGNOLE CHE HANNO DONATO IL PROPRIO LATTE MATERNO ALLA “BANCA DEL LATTE UMANO” DELL’AUSL TERRITORIALE

RACCOLTI DAL BANCO FARMACEUTICO OLTRE 420MILA MEDICINALI Durante la Giornata di Raccolta del Farmaco (che si è tenuta 9 febbraio scorso) sono state raccolte in Italia oltre 420.000 confezioni di farmaci da banco, contro le 376.692 dello scorso anno. L’aumento registrato è pari ad almeno il 10,2%. I medicinali donati aiuteranno più di 539.000 persone povere di cui si prendono cura 1.818 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus (+2,9% rispetto ai 1.768 del 2018). Gli enti hanno espresso un fabbisogno pari a 1.040.288 farmaci, che sarà coperto al 40% grazie ai farmaci raccolti durante questa edizione della Grf. All’iniziativa hanno aderito 4.488 farmacie (+313 rispetto alle 4.175 del 2018, pari a un incremento del 7,5%). L’evento ha coinvolto circa 15.000 farmacisti. I titolari delle farmacie hanno donato oltre 668.000 euro. I volontari che hanno partecipato al gesto sono stati circa 20.000, 2.000 in più dello scorso anno.

SOLIDARIETÀ/3 Serata musicale al Rasi per “Un sorriso contro il dolore” Musica e solidarietà salgono sul palco venerdì 1 marzo, alle ore 21, al Teatro Rasi di Ravenna con il concerto live di Francesca Romana Perrotta. Si tratta di un evento di sensibilizzazione sul tema del dolore, organizzato dall’Azienda USL della Romagna in partnership con Cna e patrocinato dal Comune di Ravenna, Linea Rosa e Cuore e territorio, a sostegno del progetto di raccolta fondi “Un sorriso contro il dolore” per l’acquisto di una apparecchiatura per la terapia del dolore cronico, da destinare all’Ambulatorio antalgico dell’Ospedale S. Maria delle Croci di Ravenna, diretto dal dottore Massimo Innamorato. La serata coniuga quindi l’esigenza di raccogliere fondi per acquistare l’apparecchiatura, con la necessità di sensibilizzare il pubblico e la cittadinanza sul tema del dolore e della violenza di genere.

“Non c’è gesto più bello di donare il proprio latte materno, visto quanto è prezioso perché buttarlo?” racconta Serena, giovane mamma. Anche Stefania ha scelto di donare il proprio latte materno per aiutare i piccoli nati prematuri ricoverati negli ospedali romagnoli: “Ne avevo talmente tanto che finivo per buttarlo ma mi sembrava di sprecarlo”. Manuela ha invece deciso di donare il proprio latte materno a gennaio 2017: “Essendo nata prematura – spiega - sono sempre stata molto sensibile al riguardo. Anche mia mamma, a sua volta, è stata donatrice di latte”. Serena, Stefania e Manuela fanno parte della schiera delle 90 mamme di tutta la Romagna, che qualche giorno fa all’ospedale Bufalini di Cesena sono state premiate per aver donato negli ultimi tre anni una parte del loro latte materno alla Banca del Latte Umano Donato dell’Ausl della Romagna, che ha sede all’interno reparto di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell’ospedale Bufalini di Cesena. Era il 1962 quando nella neonatologia dell’ospedale Bufalini di Cesena, fu allestita, prima in Italia, la Banca del Latte Umano Donato. Nel corso degli anni la Banca è stata puntualmente aggiornata e perfezionata nella sua gestione e nei percorsi di qualità HACCP e ISO 9000, divenendo una vera e propria piccola “azienda alimentare” che oggi raccoglie, selezione e distribuisce su tutto il territorio dell’Ausl Romagna latte materno offerto da “donatrici volontarie” selezionate con molta cura. Diversi sono gli studi scientifici sull’attività della Banca del Latte del Bufalini pubblicati negli anni e che confermano i benefici clinici derivanti dall’alimentare i neonati pretermine di peso inferiore al chilogrammo con latte materno o umano di banca, (l’ultimo nel 2018 sulla rivista scientifica “Frontiers”). Dall’aprile 2018 inoltre la Banca del Latte Umano di Cesena è tra i pochissimi centri Italiani a partecipare a una metanalisi mondiale. Ogni anno, in media, sono circa 30 le madri donatrici e circa 500 i litri di latte materno donato, trattato e somministrato ai neonati prematuri ricoverati nelle terapie intensive neonatali degli ospedali di Cesena, Rimini e Ravenna. Le mamme interessate a diventare donatrici di latte possono rivolgersi alla Banca del Latte Umano Donato dell’ospedale Bufalini di Cesena, telefonando per tutte le informazioni del caso ai numeri 0547 352844 - 0547 394362.

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22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

TENNIS IL WEEKEND SPORTIVO In casa solo la Consar che ospita l’armata Perugia Ferma ai box l’OraSì per il weekend dedicato alla Coppa Italia di basket A2, giocano tutte e tre di domenica le principali squadre di Ravenna, con i giallorossi del calcio che danno il via alle danze il 3 febbraio alle 16.30 quando faranno visita al Renate in occasione della decima giornata di ritorno del campionato di Serie C. L’imperativo per Lelj e compagni è quello di conquistare un risultato in terra brianzola, ricominciando a muovere la classifica dopo due ko di fila. Va ancora più lontano da casa la Conad, che prova a dare una scossa al suo cammino nella Pool Promozione di volley A2 femminile di volley cercando di espugnare il difficile taraflex di Caserta (ore 17), in uno scontro diretto da vincere a tutti i costi per avvicinarsi alla settima piazza. Passando alla Superlega, se la partecipazione ai playoff è ormai compromessa per l’inopinata caduta interna con Sora, la Consar va a caccia del riscatto nel match più difficile, in quanto al Pala De André (ore 18) si presenteranno i campioni d’Italia della Sir Safety Perugia con tutto il loro carico di campioni. Non tutta la pallacanestro maschile si ferma e a completare il panorama la Rekico già da venerdì 1 marzo partecipa alla Final Four di Coppa Italia di B, in programma a Porto Sant’Elpidio e a Porto San Giorgio: nei quarti (ore 16.15) i faentini affrontano Caserta, con l’obiettivo di proseguire la corsa nelle semifinali di sabato e nella finale di domenica. In A2 femminile le faentine dell’InfinityBio sabato (ore 16) ospitano al “Bubani” le rivali palermitane dell’Andros. Chiude il Classe (calcio D), il 3 marzo, in casa contro i bresciani dell’Adrense (ore 14.30). (vi.be.)

La carica delle 700 racchette: il “Gaudenzi” tra nuove leve e A1 Il Club Atletico è nato 92 anni fa a Faenza, da qui sono partiti giocatori arrivati in Coppa Davis e Federation Cup. Il presidente Zoli: «I giovani al centro» di Vincenzo Benini

Forte dei suoi oltre settecento tesserati, di una struttura moderna e ben organizzata e della partecipazione al campionato di Serie A1 femminile, il Tennis Club Faenza è una delle realtà più importanti nello sport delle racchette non solo della provincia di Ravenna, ma di tutta la Romagna. Nato nel lontano 1927, il Club Atletico Faenza Tennis “Teo Gaudenzi”, questo per esteso il nome del circolo dedicato a uno dei fondatori, può contare su ben sette campi in terra e tre polivalenti in sintetico (due in erba), più una palestra e un settore dedicato al calcio a 5, dove gioca il Faventia. Per storia e tradizione la città manfreda può essere considerata una delle colonne del tennis nazionale, in virtù del fatto di aver dato i natali a numerosi giocatori che hanno calcato i campi di Coppa Davis e Federation Cup, da Gaudenzi fino a Reggi, ma anche a importanti dirigenti come i fratelli Francesco e Raimondo Ricci Bitti. «Oltre ad Andrea e Raffaella – racconta il presidente Carlo Zoli – da noi hanno trovato il loro trampolino di lancio Gianluca Rinaldini, Maria Francesca Bentivoglio, Flora Perfetti e anche, prima di trasferirsi in Florida, una giovanissima Sara Errani. I soci del circolo sono poco più di cinquecento e il nostro core business è il settore giovanile, con circa 230 ragazzi che fanno parte della scuola di addestramento tecnico e agonistico». Lo staff di allenatori è composto da Enrico Casadei, Flora Perfetti, Marco Poggi e Mirko Sangiorgi, che possono contare su un nutrito numero di collaboratori, ai quali si è aggiunta la stessa Reggi. «Non ci sediamo sugli allori e cerchiamo di stare al passo con i tempi, quindi il ritorno dopo dieci anni di Raffaella va visto in questa ottica. La qualità dei maestri e della scuola è fondamentale ed è anche per questo motivo che non ci fermiamo nemmeno d’estate, organizzando una sorta di Cre con duecento bambini».

Passando all’attività agonistica il fiore all’occhiello del Tc Faenza è rappresentato dalla squadra che partecipa al campionato femminile di Serie A1. «Nel 2017, in concomitanza ai novant’anni dalla fondazione del circolo, abbiamo sfiorato da matricola la vittoria dello scudetto. Questo team è considerato una sorta di traino per l’attività del settore giovanile, con l’obiettivo un giorno di farvi entrare altri prodotti del nostro vivaio». Come aggiunge il direttore sportivo Giancarlo Sabbatani, «nel 2018 è stata inserita in squadra una giocatrice straniera (le venezuelana Andrea Gamiz, ndr) e, in una competizione di livello molto alto, abbiamo conquistato un buon quinto posto al termine dei playout. Pensando alla prossima stagione, la nostra intenzione è quella di puntare sul gruppo storico, mantenendo l’ossatu-


SPORT / 23 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

PODISMO

KRASH TRAIL, TORNA LA CORSA PIÙ GREEN DELLA REGIONE Da Brisighella a Faenza sui sentieri tra le colline. Organizza la Leopodistica In alto la scuola di Raffaella Reggi al Club Atletico Tennis “Gaudenzi” di Faenza. In basso la squadra femminile di A1 che nel 2017 sfiorò lo scudetto. Nella pagina accanto il presidente del Tc Faenza, Carlo Zoli

ra che risale alla promozione di tre anni fa (Camilla Scala, Alice Balducci, Agnese Zucchini, Chiara Arcangeli e Alessia Ercolino, ndr), senza altri innesti, anche se ci sarà tempo fino a luglio per poter operare sul “tennis-mercato”». Grande attenzione viene posta anche alla formazione maschile, che partecipa al campionato di Serie C. «Il team – riprende il presidente – è composto solo da elementi sotto i 25 anni (Pompei, Zanchini, Di Perna, Cicognani e Perfetti, ndr), tutti cresciuti nel nostro settore giovanile. Negli anni passati abbiamo sfiorato la promozione nella categoria superiore e ci proveremo ancora, senza però dimenticare che lo scopo principale rimane sempre quello di formare dei giocatori, creando un movimento non di soli campioni, ma di gente che fa sport anche in età adulta».

Pur vivendo una situazione florida, non è semplice gestire un circolo come quello faentino, in cui si organizzano anche competizioni come il “Torneo giovanile di Natale”, con la partecipazione a dicembre di circa 300 ragazzi provenienti da tutta Italia. «Siamo un’associazione sportiva ma bisogna fare con i conti con logiche di tipo aziendale. I bilanci devono avere un equilibrio, anche perché le quote associative non arrivano a coprire il 10 percento del nostro fatturato. Per fortuna ci sono alcuni sponsor che ci danno un supporto, ma trovare al giorno d’oggi delle risorse è sempre più complicato. Bisogna quindi essere pronti a prendere delle decisioni strategiche per il futuro – termina Zoli – mettendo sempre al centro della nostra attività l’impegno sui giovani».

Sono aperte le iscrizioni alla Krash Trail, la gara di trail running (in programma l’1 maggio con partenza da Brisighella e arrivo a Faenza nel salotto di piazza del Popolo) che ha vinto il premio Uisp “Primo è l’ambiente” come gara più ecosostenibile della regione. Sono previste cinque distanze, dalla 2 km dedicata ai bambini fino alla mezza e alla maratona lungo il sentiero 505, competitive e valide per il trofeo regionale Uisp. Per iscriversi tutte le info su www.leopodistica.it, il sito della società sportiva Leopodistica che organizza l’evento. Con 250 soci raccolti in otto anni di attività, tutti amanti del trail running (corsa fuori strada), la società sportiva Leopodistica è stata capace di costruire sul territorio faentino un programma di eventi ludicomotori e gare, tra camminate e corse, finalizzate sia all'allenamento agonistico ma soprattutto al benessere psicofisico e al contatto con la natura. Ma anche uscite formative di postura in camminata e nella corsa «perché la prima attenzione ecologica dev’essere sul tuo corpo e sul giusto modo di viverlo». Nel 2018 la Leopodistica è stata prima squadra regionale Uisp e prima squadra alla 100 km del Passatore, oltre ad avere campioni del calibro di Gianluca Galeati, secondo al Tor des Géants, la gara di trail running da 330 km fra le più dure al mondo.


24 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

7 sconosciuti a El Royale: thriller mozzafiato tra peccati e peccatori in un hotel fatiscente

Colui che vide l’angelo

Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

canto (la seconda). El Royale è una goduria per gli Gli Oscar non mi sorprendono e mi interessano occhi e per le orecchie, vista la colonna sonora pochissimo. Ha vinto Green Book, il film che maggiorstraordinariamente adeguata che ascoltiamo per mente incarna lo spirito dei sentimenti buoni e politutto il film grazie a un juke box che scandisce il ritmo ticamente corretti, un buon film ma ben inferiore ad delle scene; inoltre la vicenda è talmente ben costruialtri, per esempio a: 7 sconosciuti a El Royale (di Drew Goddard, 2018) Stati Uniti, fine anni sessanta: nell’affascinante, decaduta e fatiscente location dell’albergo El Royale, situato sul confine tra California e Nevada si incontrano alcuni personaggi tra loro sconosciuti. Queste persone, tra cui una giovane cantante, un anziano prete, un venditore di lavatrici e una hippie, giungono casualmente in un luogo simbolo del peccato, accolti da un giovane e timido concierge d’hotel, si troveranno a espiare una serie di errori commessi in passato. Per descrivere con semplicità 7 sconosciuti a El Royale e con divertente banalità il film, immaginatevi una sorta di Cluedo (il gioco, ma anche il film), ta che come una tela di ragno ti avvolge senza guarche pian piano somiglia sempre di più a Hateful Eight dare l’orologio e scatenando la curiosità dello spettacon il montaggio temporale di Pulp Fiction e una contore. Siamo a fine anni sessanta e il regista nelle tinuazione in stile Le Iene. Bad Times At The El Royale tematiche del film ci inserisce tutti gli elementi del (il titolo italiano è schifosamente “spoilerante”, non periodo, dal Vietnam alle sette sataniche, dai vi dico perché) è un film che inizia a incuriosire subiKennedy a Nixon passando per la Cia. Non tutto sarà to per poi catturarti quasi immediatamente in un svelato, c’è un delizioso MacGuffin* legato a una pelvortice di dialoghi, situazioni, imprevisti e una dose licola misteriosa, anche se la vicenda sarà decisamassiccia di colpi di scena che generano inevitabilmente risolta. Un thriller mozzafiato, un film bellissimente anche tanta violenza. Usando le ormai note e mo, che qualche difetto lo allontana solo leggermennon troppo originali (ricordate sempre il Sommo te dal capolavoro, ma che è una totale goduria per gli Kubrick e il suo Rapina a mano armata) tecniche del appassionati di quello che viene chiamato cinema flashback e del parallelismo narrativo, Goddard divi“pulp”. Con Roma di Cuaron e Buster Scruggs dei de il film in capitoli ognuno dei quali dedicato alla Coen completa il mio personale podio dei film della stanza d’albergo in cui alloggia il protagonista di stagione, con Zombie contro Zombie outsider. Gli Oscar turno, per presentarci peccato e peccatore. Il film è son serviti. Già passato nelle sale e già disponibile in lungo, forse un po’ troppo, ma ha una messa in scena digitale e in streaming, El Royale è uno di quei film maestosa, degna dei migliori film di spionaggio degli con cui testare i vostri nuovi e magnifici televisori 4K anni 60/70, è molto verboso ma i dialoghi sono o, ancora meglio, da vedere nelle arene. straordinari, inoltre presenta personaggi magnifici *Il MacGuffin è un espediente inventato da Hitchcock e associati a interpreti straordinari: i migliori in campo riportato in auge da Tarantino (la valigetta di Pulp risultano il misterioso venditore John Hamm, il prete Fiction) che indica un elemento il cui significato è noto ai Jeff Bridges, e la magnifica e non troppo nota cantanpersonaggi del film, ma non allo spettatore… e probabilte inglese Cynthia Erivo, questi ultimi due assoluti mente neanche al regista. mattatori della scena, a colpi di dialoghi (il primo) e

Tra le mirabili visioni che nei secoli sono state tramandate nella nostra città c’è anche quella di Giovanni, vescovo di Ravenna alla fine del V secolo. Secondo la tradizione riportata da Andrea Agnello, il vescovo Giovanni, mentre celebrava nella basilica di sant’Agata, ebbe un’apparizione angelica che gli valse l’appellativo di angelopte, cioè “colui che vide l’angelo”. Si legge nel Liber Pontificalis: «Dunque, mentre il beatissimo vescovo di Ravenna (…) cantava una messa solenne nella basilica di Sant’Agata, svolgendo tutto secondo il rito dei santi pontefici, dopo la lettura del vangelo e la professione di fede, i catecumeni, ai quali fu dato, videro cose meravigliose. Mentre il beatissimo cominciava a pronunciare le parole del canone e a fare sull’ostia il segno di croce, all’improvviso scese un angelo dal cielo e si fermò dall’altra parte dell’altare di fronte al vescovo stesso. Dopo la consacrazione, assunto il corpo del Signore, il diacono avrebbe voluto completare il servizio di levita, ma non aveva visto il calice da porgere. D’un tratto venne dall’angelo scostato e l’angelo stesso porse il calice sacro al vescovo (…). E l’angelo continuò a rimanere vicino al sant’uomo finché terminò la messa solenne». Per secoli nel Duomo di Ravenna è stata conservata, al pari di una reliquia, una preziosa veste liturgica che la tradizione riteneva fosse appartenuta a questo vescovo: su di essa spiccano lune e aquile dorate. I più curiosi la possono ammirare al Museo Arcivescovile.

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CULTURA / RUBRICHE / 25 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

FIORI MUSICALI

LA BIBLIOTECA DI BABELE

L’oratorio, un genere musicale che era adatto anche alla Quaresima

Ma I nomi epiceni di Nothomb parla di amore o odio?

di Enrico Gramigna

di Matteo Cavezzali *

Tanti sono i giovani che sono passati dagli oratori, luoghi di socializzazione pastorale ed evasiva ricreazione, tuttavia l’origine di questi edifici permea i primi passi della cristianitĂ . Mutuando il nome direttamente dal latino orare (pregare), è però a seguito della Controriforma successiva allo scisma protestante che questi luoghi assumono importanza, grazie anche alla figura di San Filippo Neri che ne fece la sede di lectio e approfondimenti spirituali. Tra questi esercizi trovarono spazio momenti musicali che via via presero sempre piĂš importanza fino ad assumere essi stessi il nome di oratorio. In musica l’oratorio nasce quindi nella prima metĂ del Seicento come complemento alla preghiera prima di affermarsi come genere musicale ben definito. I temi toccati dall’oratorio erano molto spesso sacri (anche se non sempre) e prevalentemente tratti da storie dell’Antico Testamento e, meno soventemente, dal Nuovo. L’evoluzione del genere parte da Roma e si diffonde a macchia d’olio fino a diventare uno dei piĂš importanti generi sacri nei quali si poteva declinare la musica. Nel periodo barocco furono moltissimi i compositori italiani che si dedicarono alla scrittura di oratori: Stradella, Scarlatti, Bassani, Vitali, Carissimi, Vivaldi solo per citarne alcuni, tuttavia anche all’estero il genere godeva di grande successo. Non si può dimenticare nĂŠ l’apporto di Bach (il celeberrimo Weilnachtsoratorium) nĂŠ quello di Händel (tra tutti non si può non citare The Messiah contenente uno dei cori piĂš famosi della musica, l’Halleluja). Nel corso della storia, poi ci furono altri grandi compositori che si dedicarono al genere: nel classicismo Haydn (Die SchĂśpfung e Die Jahreszeiten) e Beethoven (Christus am Ă–lberge), nel romanticismo Mendelssohn (Paulus e Elias), Franz Liszt (Die Legende von der heiligen Elisabeth e Christus) e a seguire Perosi che rinverdĂŹ i fasti di questo genere a cavallo del

Novecento per tacer di SchĂśnberg e Stravinskij. Questa è tutta la veritĂ sull’oratorio, però la storia della musica a volte si riempie anche di qualche motivazione piĂš prosaica, perciò non vi è da stupirsi se la genesi dell’oratorio è da ascriversi non solo alla devozione dei credenti, ma anche all’opportunitĂ dei musicisti di lavorare durante il periodo quaresimale nel quale i

San Filippo Neri nel celebre dipinto di Guido Reni

teatri d’opera erano chiusi. Tante volte le motivazioni dell’evoluzione della storia sono ideali, qualche volta, invece, riportano a una dimensione piÚ materiale e terrena.

Un gruppo di ragazze e ragazzi del liceo classico Dante Alighieri ci sta aiutando alla realizzazione di ScrittuRa festival (dal 13 al 26 maggio tra Ravenna e Lugo). Due studentesse mi aiuteranno anche nell’arduo compito di dialogare con AmĂŠlie Nothomb ospite dell’anteprima del festival giovedĂŹ 28 febbraio alle 10.30 a Palazzo dei Congressi. Si chiamano Gioia Noferini e Martina Dicorato, sono della 3B, classe della prof Monica Fabbri. Ecco come hanno recensito il suo ultimo libro. ÂŤI nomi epiceni, ovvero nomi doppi, sia maschili che femminili, nascondono da una inevitabile ambiguitĂ di fondo che si snoda come un filo invisibile nel corso dell’intera narrazione ed è causa i un’inquietudine costante. Al termine della lettura de I nomi epiceni’ (Voland, traduzione di Isabella Mattanzi), di AmĂŠlie Nothomb, si è discordi riguardo all’argomento della storia: il libro parla di amore o di odio? Gli uni diranno che Claude è pazzo d’amore per Reine, e questo grande amore, quello di una vita intera, lo divora a tal punto che l’imprenditore francese compirĂ gesti orribili nella speranza di catturare l’attenzione della amata che lo ha abbandonato. Gli altri vedranno in Claude un orco, un subdolo BarbablĂš che odia se stesso e di conseguenza tutto ciò che è parte della sua vita: sua moglie e sua figlia. Non c’è una veritĂ , la storia è ambigua tanto quanto lo sono i personaggi e quanto forse lo è l’autrice stessa. Claude ha due facce, quella di chi odia e l’altra di chi ama, e Dominique è prima ragazza di provincia, fiera della sua indipendenza economica e legata al suo modesto ruolo di impiegata e poi donna dell’alta societĂ parigina, improvvisamente succube di un marito violento nelle parole e insidioso negli stratagemmi per tenerla legata a sĂŠ. Il lettore è portato continuamente ad interrogarsi sulla vera natura dei personaggi: innamorati o approfittatori, generosi o pragmatici, buoni o cattivi? Tuttavia non è nell’interesse dell’autrice fornire una visione etica o moralistica della storia. In questo marasma di sentimenti contrastanti la giovane Épicène rimane statica, un punto fermo nella narrazione come nella vita della mamma Dominique: ragazza equilibrata e talentuosa, rimane immobile nell’odio nei confronti del padre. Épicène è la dualitĂ che genera l’armonia, nata dall’unione di due parti opposte e incomplete, unica figura fedele a se stessa e al pensiero che il lettore si è fatto di lei per tutta la vicenda. Claude ha odiato prima Dominique e la ha controllata e violentata con finezze psicologiche: “è normale che tu non sia ancora incinta?â€? le chiede. E lei “messa di fronte al fatto di non essere incinta, provava vergognaâ€? o ancora “lui criticò il suo modo di nutrirsi, le ordinò di mangiare alimenti piĂš ricchi, iniziò a osservarla a tavola con sospettoâ€?. Alla fine Claude rivela “quella donna non è nulla. Ăˆ soltanto un pedone della mia scacchiera. L’ho scelta perchĂŠ era sufficientemente bella per portarla in societĂ e complessata il giusto perchĂŠ potessi farne ciò che volevo.â€? Ora odia sua figlia, proiezione di se stesso, e confessa alla sua amata Reine: ‘avevo sempre pensato che mio figlio sarebbe somigliato a te. E non solo invece non ti somigliava, ma somigliava terribilmente a meâ€?. Insomma, l’ambiguitĂ martellante è il ritratto della complessa psiche di AmĂŠlie Nothomb, che affiora attraverso le personalitĂ di tutti i personaggi e che si spinge in lucidissime considerazioni sui sentimenti umani, sulla collera, sulla bellezza e, alla fine, sulla morte che diventa guarigione. *direttore di ScrittuRa Festival

llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop MartedÏ 5 marzo, ore 21

"Speciale Luna2019" Gianni Tigani: Apollo 11 La conquista della Luna

Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia

BIBLIOTECA TEMATICA!

Domenica 10 MARZO dalle ore 10.30 alle 18 GIORNATA NAZIONALE DEI PLANETARI Speciale Luna 2019 Telescopi, laboratori, Conferenze e molto altro ancora INGRESSO LIBERO Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 LunedĂŹ-VenerdĂŹ 8.30-12.30, MartedĂŹ e VenerdĂŹ anche 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero â‚Ź 5, ridotto â‚Ź 2 - Prenotazione consigliata

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26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

PROSA

I Ragazzi di vita di Pasolini con Lino Guanciale

CLASSICI RILETTI

UN MODERNO ANFITRIONE A CERVIA E FAENZA La commedia plautina portata in scena da Teresa Ludovico

Lo spettacolo diretto dal pluripremiato Massimo Popolizio Incontro con la compagnia il 2 marzo con il critico Massimo Marino

Il celebre attore Lino Guanciale, reduce dall’Ubu 2018, è protagonista di Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, in scena da giovedì 28 febbraio a domenica 3 marzo al teatro Alighieri di Ravenna nell’abbonamento della prosa. Un palcoscenico nudo, pochi oggetti di scena, 19 ragazzi di vita pasoliniani, interpreti di esistenze genuine e spregiudicate. Dopo lo straordinario successo della scorsa stagione in tutta Italia, ritorna la vitalità irrefrenabile e poetica di Ragazzi di vita, creazione corale diretta da Massimo Popolizio, regista vincitore del Premio Ubu, Premio della Critica e Premio Le Maschere. L’energia di quel piccolo popolo di ragazzi, protagonisti del primo celebre romanzo (1955) di Pier Paolo Pasolini, affiora dalla drammaturgia di Emanuele Trevi, che ne restituisce la lingua pasoliniana riavvicinando il teatro alla letteratura e rafforzando il legame tra il teatro stesso e le radici identitarie della capitale. Il Riccetto, Agnolo, il Begalone, Alvaro, e ancora il Caciotta, Spudorato, Amerigo, sono alcuni dei “ragazzi di vita”, dalla vitalità disperata e ritratta in presa diretta nel romanzo che esplode sul palcoscenico nudo per recitare la nuda povertà delle borgate romane con la loro dolcezza furiosa, la loro impulsiva esplorazione del mondo. Un brulichio di voci e corpi che parlano in romanesco e trascorrono le loro giornate alla ricerca di qualche lira e nuovi passatempi. «In queste scene – racconta Emanuele Trevi – prevalgono una marcata gestualità e il parlato romanesco, o meglio quella singolare invenzione verbale, di gusto espressionista e non neorealistico, che Pasolini stesso definiva una lingua inventata, artificiale. Non è insomma la lingua in cui parlano effettivamente i “ragazzi di vita”, ma la loro lingua come viene percepita dal “narratore”, che è un uomo diverso da loro (interpretato da Lino Guanciale), e in tutti i sensi uno straniero». Su tutti, a fare da tessuto connettivo tra le storie del romanzo, la figura del narratore che si aggira come uno “straniero” in visita a rendere possibili e visibili tutte le scene, Lino Guanciale. Un osservatore che a tratti si fa mediatore fra noi che guardiamo dalla platea e la vita che si stende sull’immenso palcoscenico vuoto. «Da una parte ci sono i ragazzi immersi in quello che fanno, e incapaci di vedere oltre alle immediatezze che li tengono impegnati – continua Emanuele Trevi –. Dall’altra c’è questo straniero che li spia, e che a differenza di loro vede tutto, parla di Roma come se la sorvolasse come un uccello rapace o un drone. Ma non si accontenta di rimanere lassù. È attratto dal basso, dove brulicano le storie. E in queste storie è sempre presente, perché è lui a farle iniziare, a colmarne le reticenze, a rimetterle in carreggiata quando i loro protagonisti sembrano dimenticarsi di quello che stavano facendo e dicendo». Sabato 2 marzo alla sala Corelli la compagnia incontra il pubblico in dialogo con Massimo Marino, saggista e critico teatrale. La replica di domenica 3 marzo è audio-descritta per non vedenti e ipovedenti a cura del Centro Diego Fabbri di Forlì (per informazioni tel. 0543 30244).

Per la rassegna dedicata al Contemporaneo, martedì 5 marzo alle ore 21 al Teatro Masini di Faenza e poi mercoledì 6 e giovedì 7 marzo al teatro Walter Chiari di Cervia, il Teatro Kismet di Bari presenterà la rilettura drammaturgica e registica che Teresa Ludovico ha fatto di Anfitrione. Sei attori e un musicista per creare una coralità che agisce come un contrappunto grottesco e farsesco in uno spazio che disegna doppi mondi: divino e umano. Un andirivieni continuo tra un sopra e un sotto, tra luci e ombre. Realtà e finzione, verità e illusione, l’uno e il doppio, la moltiplicazione del sé, l’altro da sé e il riflesso di sé, si alternano in un continuo gioco di rimandi, attraverso la plasticità dei corpi degli attori, le sequenze di movimento, i dialoghi serrati e comici.

COTIGNOLA Rimbamband, tra musica e cabaret Al Binario di Cotignola, sabato 2 marzo alle 21 la prosa cede il passo a uno show fuori dai canoni tradizionali, fatto di virtuosismi musicali, imprevisti comici, clownerie e mimo. Sul palco cinque musicisti, in grado di passare da canzoni e motivetti popolari a pezzi di musica classica in modo disinvolto e naturale. Le canzoni e i brani di grandi della musica come Buscaglione, Carosone e Gaber rivivono attraverso le rielaborazioni della Rimbamband.


CULTURA / 27 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

TEATRO BAGNACAVALLO

IL FESTIVAL

TORNA LA CARICA DEGLI ADOLESCENTI AL RASI CON IL FESTIVAL DELLA NON-SCUOLA Si comincia il 2 marzo con il primo spettacolo Coinvolte tutte le superiori e sempre più medie

DAPPORTO IN UN MOMENTO DIFFICILE Testo inedito e mai messo in scena di Furio Bordon, autore triestino conosciuto, apprezzato e rappresentato in Italia e all’estero, Un momento difficile – in scena al Teatro Goldoni di Bagnacavallo mercoledì 6 marzo alle 21 – racconta i difficili istanti che precedono la morte della madre del protagonista. Lo spettacolo, diretto da Giovanni Anfuso, è interpretato da Massimo Dapporto, Ariella Reggio, Francesco Foti e Debora Bernardi.

TEATRO RUSSI Un ritratto di Ligabue di Mario Perrotta La stagione del comunale di Russi prosegue sabato 2 marzo con Mario Perrotta, regista e interprete di Un bès. Antonio Ligabue, ritratto di uno dei personaggi che hanno più affascinato registi e autori, l'"uomo" Antonio Ligabue, dice Perrotta «il Toni, lo scemo del paese che aveva coscienza lacerante di essere un rifiuto dell'umanità e al contempo un artista».

TEATRO CERVIA L’eleganzissima Drusilla Foer in scena con la sua storia Drusilla Foer è “attrice, cantante, autrice e icona di stile”. Eleganzissima, un successo clamoroso già nella scorsa stagione con sold out in vari teatri, è il recital scritto e interpretato da questo personaggio sui generis che presenterà al Teatro Comunale Walter Chiari di Cervia venerdì 1 marzo alle 21. Sul palco anche il pianista Loris Di Leo e da Nico Gori al sax e clarinetto. «Il titolo – spiega “Madame Foer” in un continuo gioco tra realtà e finzione – me lo regalò qualche anno fa una bambina di 10 anni, che in una lettera molto affettuosa e arguta mi scrisse: 'da grande vorrei diventare eleganzissima come Lei'. Lo trovai geniale. E molto adatto per un recital su di me, no?».

Anche quest’anno la non-scuola del Teatro delle Albe metterà in atto la sua dionisiaca serie di debutti al Teatro Rasi di Ravenna, da sabato 2 marzo a sabato 9 aprile. E nel 2019 la non-scuola – che coinvolge tutti gli istituti superiori cittadini e l’Università – registra un’ulteriore crescita partecipativa delle scuole medie, avviata negli ultimi anni: oltre a Don Minzoni, Montanari e Guido Novello si aggiunge anche la scuola di San Pietro in Vincoli. La pratica avviata da Marco Martinelli quasi trent’anni fa è tuttora fonte di rinnovamento continuo, facendo di Ravenna Teatro una sede di alfabetizzazione scenica a più sfaccettature, ed esportando il “modello” in diverse parti del mondo. «Le facce dei trecento adolescenti che a Ravenna partecipano ai laboratori nelle scuole medie superiori, dai licei agli istituti tecnici, le conosco tutte. Fanno parte della mia vita di regista, di direttore artistico, di scrittore, così come le facce di tanti ateniesi erano parte viva dell’immaginario e della scrittura di Aristofane. Io amo questo rapporto carnale tra autore e spettatore, che non è in questo caso solo un rapporto tra autore e spettatore, perché con questi adolescenti costruiamo insieme eventi scenici sorprendenti». Così Marco Martinelli racconta la realtà della non–scuola, esperienza teatrale antiaccademica che il Teatro delle Albe – sotto la sua guida e con altri collaboratori – tiene viva da quasi trent’anni con gli adolescenti e che dalla città è stata esportata poi diverse periferie del mondo (da Milano alla Sicilia, passando per Scampia, Lido Adriano e Santarcangelo, dagli Stati Uniti alla Francia e dal Senegal al Brasile e al Kenya). Quest’anno si comincia il 2 marzo alle 21 con il Liceo Classico “D. Alighieri” e Woyzeck ispirato a Woyzeck di Georg Büchner. Lunedì 4 marzo è la volta dell’I. C. S. San Pietro in Vincoli, con Narrami, o Diva ispirato all’Odissea di Omero, mentre mercoledì 6 marzo tocca alla Scuola secondaria di primo grado “M. Montanari” Favole al Tingeltangel , ispirato a Favole al telefono di Gianni Rodari e a Tingeltangel di Karl Valentin.

Alcuni studenti del Classico durante le prove


28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

IL DEBUTTO

L’ANTEPRIMA

“ROMEO E GIULIETTA NON SONO MORTI” PAROLA DI CARUSO E GARANTE In scena al Cisim l’1 e il 2 marzo lo spettacolo nato in una residenza allo spazio Vulkano La Compagnia Caruso-Garante presenta al Cisim di Lidio Adriano lo spettacolo Romeo e Giulietta non sono morti ...e 'o ddoce de vase se facette prete e tufo di e con Salvatore Caruso e Tonia Garante, l’1 e il 2 marzo alle 21, in collaborazione con Il lato oscuro della Costa, Cisim di Lido Adriano. Lo spettacolo è nato dopo la residenza artistica presso lo spazio di ricerca teatro atelier Vulkano di Ravenna Teatro. «Che fine avrebbero fatto e che tipo di coppia sarebbero stati Romeo e Giulietta se non fossero morti? Se Romeo Montecchi fosse giunto in tempo alla cripta e Giulietta Capuleti si fosse svegliata con lui accanto? – scrivono gli autori – Nella tragedia Shakespeariana, l’autore uccide gli amanti per salvare l’amore. Noi gli amanti li abbiamo tenuti in vita. I due, approdati a Napoli per sfuggire alle conseguenze della morte di Tebaldo, vengono colti dopo una quindicina d'anni di vita di coppia, disoccupati, inaciditi, pronti a rinfacciarsi a vicenda i propri fallimenti esistenziali. Chiusi in una monocamera fronte strada, quasi come in una gabbia per topi, lei rammenda calze a pagamento, lui le riconsegna, entrambi consumati dai rimpianti: orfani di sogni, fantasmi di loro stessi, amaramente consapevoli della reciproca dipendenza. Quel bisogno di libertà di amare - e morire - si tramuta in esasperata sopportazione, parole vomitate, silenzi e incomprensioni. E l’amore è ormai l’idea di quel che fu. Non è più la tragedia del sacro amore, quanto la tragedia di una coppia ai margini della società: due esiliati senza fissa dimora che si sono stanziati».

LO SPETTACOLO THIORO E IL VIDEO “DEM DIKK AFRICA” Sabato 2 marzo alle 21, il Il Teatro Socjale di Piangipane ospiterà lo spettacolo teatrale "Thioro un Cappuccetto Rosso Senegalese" del teatro delle Albe, uno spettacolo di successo che riscrive la nota favola europea in un’ambientazione africana. Inoltre, in anteprima nella nostra regione dopo la prima nazionale al Festival di Venezia la proiezione del cortometraggio documentario "Dem Dikk Africa - Africa andata e ritorno", dedicato alla realizzazione dello spettacolo.

LO SPETTACOLO Al Carmine “Il bar al portico” con Vito che incontra anche il pubblico Sabato 2 marzo "Al Carmine" di Massa Lombarda alle 18 Vito incontra il pubblico (entrata gratuita) e alle 21 va in scena con Il bar al portico di Enrico Saccà già sold out. Ognuno di noi, prima o poi, incappa in un bar di provincia dall’arredo orribile e dalla clientela a dir poco pittoresca; ecco, “il bar al portico” è quel tipo di locale lì. Chi lascia la via Emilia e si infila nel dedalo di viuzze che si perdono nella bassa, gira che ti rigira prima o poi lo troverà. Da quarantacinque anni resiste a ogni sorta di moda e di crisi, per la gioia dei suoi affezionati avventori e per lo stupore dei pochissimi forestieri che vi capitano. Dentro ci trovi chi attacca bottone con tutti e chi non parla con nessuno; chi vuol solo leggersi il giornale e chi non vede l’ora di farsi una partita a carte; chi parte di primo mattino con un caffè corretto sambuca e un bianchino e chi con l’acquisto di un pacchetto di gomme da masticare pensa di essersi guadagnato il suo posto al tavolino per l’intera giornata.

LA MOSTRA Inaugura “L 19-26” di Alessandra Rota ispirata agli alabastri di Galla Placidia Inaugurazione sabato 2 marzo alle 19 alla niArt Gallery di via Anastagi 4/a6 a Ravenna la mostra L 19-26. Alessandra Rota e gli alabastri di Galla Placidia, ovvero una mostra di cui è protagonista un’artista e designer bergamasca che propone un ciclo pensato su Ravenna, prendendo spunto dagli alabastri del Mausoleo di Galla Placidia per ripensarli in funzione del suo materiale prediletto, il legno. Aperta fino al 16 marzo il martedì, mercoledì 1112.30; giovedì, venerdì 17-19; sabato 11-12,30 /17-19 su appuntamento chiamando il n. 338 2791174; catalogo in galleria. Nella foto: L19 Alabastro 1 (2018), particolare.


CULTURA / 29 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

LIBRI/1

LIBRI/2 Cristiano Cavina a una “Massa di libri” con Ottanta rose mezz’ora

DOPO AMÉLIE NOTHOMB, ARRIVA TERESA CIABATTI Per la rassegna “Il tempo ritrovato” curata da Matteo Cavezzali, dopo l’attesissimo incontro con Amélie Nothomb (che abbiamo interivstato la scorsa settimana) giovedì 28 febbraio alle 10 al palazzo dei Congressi di Largo Firenze, a Ravenna, il 6 marzo alle 18 in Biblioteca Classense arriva un’altra grande firma femminile, l’italiana Teresa Ciabatti. La scrittrice, di recente finalista anche allo Strega con il libro La più amata, porterà il suo ultimo romanzo Matrigna (pubblicato da Solferino) in cui immerge il lettore nel racconto di un mistero, con un romanzo sui ruoli che non si finisce mai di attribuire: padre, madre, fratello, sorella.

“Una Massa di libri”, la rassegna dedicata agli incontri con gli autori, torna a Massa Lombarda al centro culturale “Carlo Venturini”, in viale Zaganelli 2. Venerdì 1 marzo Cristiano Cavina presenta alle 20.30 il suo ultimo romanzo Ottanta rose mezz’ora (Marcos y Marcos, 2019). Dialoga con l’autore l’assessore comunale alla Cultura, Andrea Bruni. Giovedì 7 marzo ci sarà invece “Il canto insubordinato delle donne”, una serata di musica e poesia con Andrea Bedeschi (francesista), Patrizia Guerrini (voce recitante), Tonj (chitarra acustica) e le dell’antologia Donne. Poeti di Francia e oltre dal Romanticismo a oggi (a cura di Andrea Bedeschi Valentina Gosetti Adriano Marchetti, Torino, Ladolfi editore, 2017).

LIBRI/3 La storia dell’ultimo Leonardo, il quadro più costoso del mondo

LIBRI/4 L’antologia curata da Gianluca Morozzi e il “Diablo” di Baldrati alla libreria Liberamente

Venerdì 1 marzo, alle 21 nella Sala Codazzi della Biblioteca Trisi di Lugo in Piazza Trisi,19, lo storico d’arte Luigi Panza presenterà per la rassegna il Caffè Letterario il suo ultimo libro L’ultimo Leonardo. Storia, intrighi e misteri del quadro più costoso del mondo edito da Utet. Con il rigore dello storico d’arte e la sensibilità del romanziere, Pierluigi Panza ricostruisce la storia, gli intrighi e i segreti del quadro più costoso del mondo, il Salvator Mundi, dipanando i fili di un mistero che lega il mondo del glorioso passato europeo e quello attuale, dominato da capitali finanziari.

Doppio appuntamento nel fine settimana alla libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna. Venerdì 1 marzo alle 18.30 sarà presentata l'antologia Strani mondi, frutto del laboratorio di scrittura tenuto a Ravenna da Gianluca Morozzi presso Urban Fàbrica. Una raccolta di racconti molto variegati per generi e ambientazione. Gli autori sono: Raffaele Bani, Giulia Bragonzoni, Andrea Castronovo, Deborah di Paolo, Andrea Giunchi, Marco Puglia, Giulietta Chiara Staffa, Riccardo Testardi. Maria Elisa Tirapani, Serena Tirapani, Anna Zattoni. Sabato 2 marzo, invece, alle 18 sarà ospite Mauro Baldrati per presentare il romanzo Io sono El Diablo, Fanucci Editore, accompagnato da Nevio Galeati. Un noir a tinte forti sullo sfondo di una Bologna inedita, oscura e misteriosa firmato da un autore originario di Lugo.

CINEMA

IL MARIANI RADDOPPIA LE PROIEZIONI QUOTIDIANE Il giovedì film in lingua originale, il mercoledì si entra con 5 euro Resta valida la convenzione con l’Osteria Passatelli Il Cinema Mariani raddoppia l’offerta. Dal 25 febbraio infatti sono diventate due le proiezioni quotidiane dal lunedì al giovedì alle 18.30 e alle 21 nella sala in centro a Ravenna. Nei primi due giorni primo spettacolo con il film della settimana e poi la pellicola della rassegna 2Days Cult Movie, il contrario invece negli altri due giorni. Il giovedì sarà dedicato alle proiezioni in lingua originale, mercoledì ingresso scontato a 5 euro (4,50 per gli Under 25). Resta poi valida la convenzione con l’adiacente Osteria Passatelli in via Ponte Marino: 12 euro per il pacchetto film e cena, con possibilità di sedersi a tavola dopo la proiezione delle 18.30 o prima di quella serale. L’iniziativa è in linea con le direttive europee del network Europa Cinemas destinate al pubblico giovane “per incoraggiare gli esercenti a intraprendere attività di programmazione ed animazione allo scopo di attrarre i giovani spettatori alla visione delle produzioni europee e favorire in tal modo il rinnovamento del pubblico nelle sale”. La gestione del Mariani, affidata alla Cinemaincentro, ha in programma anche di coinvolgere università a istituti superiori.

INFOPROM

SANITARIA ORTOPEDIA

Pollice dolorante e rizoartrosi State lavorando alla scrivania e cercate di ignorare il formicolio e quella fastidiosa sensazione di intorpidimento che da mesi provate alla mano e al polso? Afferrare una maniglia o aprire la portiera dell’auto è diventato un problema? Cercate di prendere un oggetto e sentite un forte dolore al pollice? Molteplici sono le patologie della mano e del polso, in cui si può incorrere con il passare degli anni, che spesso finiscono col limitare la funzionalità e lo svolgimento delle più comuni attività quotidiane. Le più comuni sono l’artrosi del pollice, nota anche come rizoartrosi, o la sindrome del tun-

nel carpale, che provocano uno stato doloroso progressivo causato dalla compressione di un nervo fondamentale del polso. Quando ci si trova in tali frangenti, un valido aiuto è rappresentato da tutori per la mano che, abbinati a un trattamento riabilitativo, diventano un ottimo supporto per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità della mano. Alla Sanitaria Ortopedia di Elena Tazzari in via Giacomo Matteotti 22 a Bagnacavallo, è possibile trovare alcune delle soluzioni più valide ed efficaci presenti sul mercato, come le Ortesi Rhizogib, utili per la stabilizzazione dell’articolazione, portando in posizione funzionale il pollice. Info: Sanitaria Ortopedia via Matteotti 22 Bagnacavallo tel. 0545 60641 FB Sanitaria Ortopedia www.sanitariaortopediatazzari.com


30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio-6 marzo 2019

MUSICA CLASSICA/1 MUSICA CLASSICA/2 Il giovanissimo talento del pianoforte alla sala Corelli per Mikrokosmos A 13 anni ha vinto all’unanimità il Premio Steinway. Il pianista Antonio Alessandri, giovane talento emergente, sarà il protagonista della rassegna Mikrokosmi, domenica 3 marzo alle 11 alla sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna.

Il Trio delle sorelle Marzadori per la Festa della Donna Continua a Ravenna la rassegna “Capire la musica” della cooperativa Emilia Romagna Concerti. Giovedì 7 marzo alle 21 per la Festa della Donna sul palco della sala Corelli del teatro Alighieri un Trio d’archi al femminile con Laura Marzadori (primo violino del Teatro alla Scala) e le sue sorelle Irene e Sara e musiche di Schubert, Beethoven e Leone Sinigaglia.

Il concerto “americano” della WunderKammer Orchestra al teatro Rossini

MUSICHE DAL MONDO Al Mama’s un omaggio alla canzone francese e una serata di tango e flamenco

A Lugo tra Gershwin e Bernstein In programma anche una prima assoluta di Tenan Prosegue il progetto di collaborazione pluriennale tra la pesarese WunderKammer Orchestra e il teatro Rossini di Lugo iniziato lo scorso anno. Venerdì 1 marzo (prime note alle 20.30) appuntamento con un concerto dal sapore fortemente “americano” incentrato sulla musica di Gershwin e Bernstein in cui la Wko si presenta con un organico da “big band”. In programma una prima esecuzione assoluta di Carlo Tenan. Sul podio lo stesso Tenan, al pianoforte Paolo Marzocchi. La prima parte del concerto è dedicata a George Gershwin. Strike up the band (orchestrazione per Wko di Paolo Marzocchi) è l’ouverture di un musical rappresentato a Broadway nel 1927 che mostra il tocco fresco e inconfondibile della fantasia gershwiniana. Rhapsody in Blue (Paolo Marzocchi pianoforte e orchestrazione per Wko), del 1924, fu eseguita dallo stesso autore che improvvisò diversi momenti della parte per pianoforte che non aveva avuto tempo di scrivere. Nella seconda parte le “Symphonic Dan-

Weekend musicale al Mama’s di Ravenna che venerdì 1 omaggia la canzone francese, in collaborazione con l’associazione culturale Italia Francia (sul palco Gianluigi Tartaull a voce e chitarra; voce narrante Marie Line Zucchiatti), e sabato 2 propone uno spettacolo di tango e flamenco con la ballerina Raquel Martinez e Marea, ossia Andrea Dessì alla chitarra, Massimo Tagliata alla fisarmonica e Leonardo Ramadori alle percussioni.

ces” da West side story di Bernstein, composte per l’omonimo musical ispirato al Romeo e Giulietta, nel 1956, e raccolte successivamente da Bernstein insieme ai suoi orchestratori, Sid Ramin e Irwin Kostal, in una sequenza che altera l’ordine della drammaturgia in favore di una logica più puramente musicale. Completano il programma due brani di autori contemporanei. Uno è Traffic revenge di Cristiano Arcelli, compositore e sassofonista jazz, che nel suo stile ha assimilato anche esperienze dell’avanguardia della cosiddetta “musica contemporanea di matrice colta”. L’altro è una prima esecuzione assoluta, il Concerto per pianoforte e big band di Carlo Tenan (direttore musicale di Wko), il quale utilizza qui le armonie complesse della musica jazz che accompagnano un tema elaborato con tecniche contrappuntistiche di grande complessità. Biglietti da 11 a 20 euro; info 0545 38542.

VEN

1

ARS NOVA NAPOLI

Al Rossini di Faenza gipsy jazz e sonorità irlandesi Giovedì 28 febbraio la stagione musicale del Rossini Jazz Club di Faenza (in piazza del Popolo) presenta il concerto del Giò Belli Jazz Manouche Trio, ispirato dalla musica gipsy jazz del grande Django Reinhardt, dalla tradizione musicale tzigana. Giovedì 7 marzo il locale faentino ospita invece le sonorità irlandesi con il concerto del trio Sleego. Concerti dalle 22, a ingresso gratuito.

Tra tammuriate e serenate al Socjale con gli Ars Nova Napoli Il teatro Socjale di Piangipane festeggia il Carnevale (il pubblico è invitato a partecipare in maschera) con il concerto di venerdì 1 marzo degli Ars Nova Napoli, gruppo di sei giovani musicisti napoletani, uniti dallapassione per la loro musica tradizionale. Dalle antiche tammuriate, tarantelle, serenate, alle più classiche canzoni fino al Carnevale Napoletano.

SAB

9

Teatro

MARIA PIA TIMO

VEN

22

STORYBEATLES

MAR

LA MORTE DI CARNEVALE Musica Napoletana

MAR

DOPPIO BRODO SHOW

MAR

CONCERTO E SHOW MULTIMEDIALE Tributo ai Beatles

SAB

Teatro Anteprima Nazionale

VEN

VEN

2

Anteprima Nazionale

THIORO

TREVES BLUES BAND

MAR

DEM DIKK AFRICA

VEN

OLIVIA SELLERIO

8 MAR

CANTA MONTALBANO Musica d’autore

15 MAR

Blues

29 ROY PACI MAR

MAR

I MARTEDÌ del Socjale - ore 20.30

SAB

19

BACK IN WOODSTOCK

30

MAR

50 ANNI DAL MITICO CONCERTO Rock / Pop / Jazz

MAR

CARAPACE

Musica d’autore

LARKIN POE ROOTS ROCK & BLUES (ATLANTA, U.S.A.) Rock / Blues

Per Info: www.teatrosocjale.it - Cell. 327 6719681 - Facebook Teatro Socjale

Programma

MARZO

Come da tradizione, ad ogni evento i “MITICI” CAPPELLETTI DEL SOCJALE Via Piangipane, 153 - PIANGIPANE (RA) Circolo ARCI - Ingresso Riservato ai Soci

MUSICA Inizio spettacoli ore 22 TEATRO Inizio spettacoli ore 21


CULTURA / 31 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

ROCK

JAZZ

SPERIMENTALE/1

La pianista cubana Pacheco a Solarolo per “Crossroads”

DA AUSTRIA E SVEZIA AL BRUNCH FESTIVAL Una domenica pomeriggio diversa al Cisim di Lido Adriano

All’Oratorio dell’Annunziata con il percussionista marocchino Krija

La Rappresentante di Lista

Arriva in provincia di Ravenna la ventesima edizione del festival Crossroads. L’appuntamento è all’Oratorio dell’Annunziata di Solarolo per una serata musicalmente esotica, domenica 3 marzo alle ore 21, con il duo formato dalla pianista cubana Marialy Pacheco e dal percussionista marocchino Rhani Krija (biglietti a 12 euro). Nata a L’Avana nel 1983, Marialy Pacheco è stata la prima donna a vincere la Montreux Solo Piano Competition, nel 2012. Nel 2014, dopo una serie di dischi in solo, realizza Introducing, in trio. Oltre alla formazione di base compaiono alcuni ospiti: è qui che per la prima volta incide con Rhani Krija. I due si ritrovano poi per la registrazione del più recente disco di Marialy: Duets (2017). Krija (classe 1971) è noto soprattutto per la sua collaborazione con Sting, iniziata nel 2003.

SPERIMENTALE/2

Dal punk americano alla Rappresentante di Lista al Bronson Continuano i concerti di caratura internazionale del Bronson di Madonna dell’Albero. Venerdì 1 marzo sul palco gli americani Downtown Boys, band formata da giovani immigrati messicani di seconda generazione (per amanti di Rage Against The Machine e anche Public Enemy); sabato 2 invece un gruppo della scena indie italiana, i siciliani La Rappresentante di Lista, in tour con un nuovo album (tra pop, rock, synth, sperimentazioni varie e melodia). Anticipiamo qui anche il concerto di giovedì 7 marzo, ancora di una band americana, gli Screaming Females (punk-rock). Infoline: 333 209 7141.

CONCERTI Al Moog tra Caso e Rome in Reverse Al Moog di Ravenna il 28 febbraio il cantautore lombardo Caso; il 7 marzo invece musica elettronica con il progetto italo-scandinavo Rome in Reverse.

LA PERFORMANCE DADAISTA DEGLI OOOPOPOIOOO AL CIRCOLO KINOTTO Mini festival domenica 3 marzo dalle 18 al Kinotto di Borgo Masotti. Il nome di punta è quello di OoopopoiooO, progetto di Vincenzo Vasi e Valeria Sturba, descritto come una “performance sonora surreale e dadaista per voci, theremin e cianfrusaglie elettroacustiche”. A completare il cartellone l’elettronica del marchigiano Paolo Tarsi, il dj-set di Tabache e i live video di Taleo.

SPERIMENTALE/3 Al Bike Bar Cinetico “musica estrema al femminile” Al Bike Bar Cinetico di Montaletto di Cervia lunedì 4 marzo performance di musica estrema al femminile, di matrice punk e analogica, harsh noise e sperimentale, introdotte da un live basato su avventure virtuali e campioni bizzarri. Protagoniste dall’Argentina RRayrn e le italiane Lametafisica e Mondoriviera.

GIOVEDÌ 7 MARZO I Damadorè riproporranno fedelmente la scaletta del famoso concerto di FABRIZIO DE ANDRÉ con la PFM del 1978-79. Un susseguirsi di ballate, poesie, assoli, ritmi, digressioni e sonorità che conquista, coinvolge ed emoziona, celebrando il quarantennale di quella strepitosa tournée, a vent’anni dalla sua morte. Un evento unico, un concerto mai più riproposto live nella sua interezza, neanche dai protagonisti di allora.

Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro Tel. 0544 215206 www.mariani-ravenna.it info@mariani-ravenna.it

Al Cisim di Lido Adriano va in scena domenica 3 marzo la prima edizione del Brunch Festival, evento dedicato alla musica improvvisata e sperimentale, caratterizzato da un inusuale orario pomeridiano (concerti dalle 15). Sul palco gli svedesi Mag – nome d’arte di Magdalena Ågren, che utilizza contemporaneamente trombone, megafono, voce, elettronica, loop e drum machine – e Laughing Eye – progetto solista della batterista del gruppo psichedelico svedese Träd Gräs och Stenar, tra folk, droni e musica d’organo – e gli austriaci Gigaldi (nella foto) – multistrumentista che propone una sua personale versione delle Quattro Stagioni di Vivaldi e che suona ad ogni occasione la stagione in cui si trova (in questo caso, al Cisim, l’Inverno) – e Richard “Richie” Herbst, tra sintetizzatori ed effetti modulari analogici. A completare il cartellone i ravennati Manifesto, nuovo trio che suona un rock “lisergico” figlio degli anni novanta, e il dj svedese Christian Pallin.

Cena con menù alla carta Inizio spettacolo ore 21.30

PRENOTAZIONI: +39 0544 215206 info@mariani-ravenna.it

DAMADORÈ


32 / CINEMA

(2018) di A. Cuarón Oscar 2019 Miglior film straniero, miglior regia, miglior fotografia

RAVENNA&DINTORNI 28/2-6/3/2019

gio. 28: ore 21.00 sab. 2: ore 21.15 • dom. 3: ore 17.15 lun. 4 - mar. 5: ore 18.30 mer. 6: ore 21.00

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• Cinemacity • Ravenna

“2DAYS CULT MOVIE”

DA GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO

(2018) di P. Farrelly Oscar 2019 Miglior film, Miglior attore non protagonista e Miglior sceneggiatura originale

A MERCOLEDÌ 6 MARZO

(2018) di Julian Schnabel

lun.4-mar. 5: 21.15 ven. 1: ore 21 • sab. 2: ore 19 mer. 6 - gio. 7: ore 18.30 dom. 3: ore 21.00 Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro • www.cinemamarianiravenna.com • Cinema Mariani - Ravenna

0544 37148

Green Book

di Peter Farrelly ven., sab. e dom.: p.u. 21.15

The Front Runner Il vizio del potere

di Jason Reitman gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)

Wunderkammer Le stanze della meraviglia di Francesco Invernizzi da lun. a mer.: 17.50-20.20-22.35

Captain Marvel

di Anna Boden, Ryan Fleck mer.: 17.40-18.15-20.20-21-22.55

Croce e delizia

di Simone Godano fer.: 17.50-20.20-22.45; sab. e dom.: 15-17.50-20.20-22.45

Jules e Jim

Un uomo tranquillo

di Hans Petter Moland fer.: 17.40-20.20-22.55; sab. e dom.: 15-17.40-20.20-22.55

Modalità aereo

di Fausto Brizzi fer., sab. e dom.: p.u. 20.25

Alita - Angelo della battaglia di Robert Rodriguez fer. (escluso ven.): p.u. 22.55; ven.: 20.10-22.55; sab. e dom.: 14.50-20.10-22.55

Rex - Un cucciolo a palazzo di Ben Stassen sab. e dom.: p.u. 16

The Vanishing Il mistero del faro

di Kristoffer Nyholm fer. (escluso mer.), sab. e dom.: 17.4520.15-22.45; mer.: 20.15-22.45

Ancora auguri per la tua morte

di Christopher Landon fer. (escluso mer.): 18-20.25-22.50; sab. e dom.: 15.25-18-20.25-22.50; mer.: 20.25-22.50

C’era una volta il principe azzurro

di Ross Venokur fer.: p.u. 18; sab. e dom.: 15.30-18

Domani è un altro giorno

di Simone Spada fer.: 17.40-20.30-22.55; sab. e dom.: 15.05-17.40-20.30-22.55

Dragon Ball Super: Broly

di Tatsuya Nagamine fer., sab. e dom.: 17.40-20.25-22.55

Copia originale

di Marielle Heller fer.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 15.10-17.40

The Lego Movie 2 Una nuova avventura

di Mike Mitchell, Trisha Gum fer.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 14.50-16-18.20

The Vanishing Il mistero del faro

• Cinema Jolly • Ravenna

Parlami di te

di Hervé Mimran gio.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: 18.30-21

10 giorni senza mamma

di Daniele Gaglianone mer.: p.u. 20.30 (ingresso libero, a seguire incontro con il regista)

di Alessandro Genovesi fer. (escluso mer.): 17.50-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.20-22.40; mer.: p.u. 17.50

Green Book

• Cinedream • Faenza

Free Solo

di Peter Farrelly da gio. a dom.: 17.40-20.45; lun. e mar.: p.u. 20.45; mer.: p.u. 17.40

di Jimmy Chin, Elizabeth Chai Vasarhelyi lun.: p.u. 21

Dragon Trainer Il mondo nascosto

Wunderkammer Le stanze della meraviglia

di Dean DeBlois fer. (escluso mer.): p.u. 17.40; sab. e dom.: 15-17.40

di Francesco Invernizzi da lun. a mer.: p.u. 21

Captain Marvel

• Cinema Mariani • Ravenna

di Anna Boden, Ryan Fleck mer.: 20.15-22.45

Roma

di Alfonso Cuarón gio., mer. e gio. 7/3: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: p.u. 17.15; lun. e mar.: p.u. 18.30

Green Book

di Peter Farrelly ven. e dom.: p.u. 21; sab.: p.u. 19

Ralph spacca internet

di Simone Spada fer. (escluso ven.): 20.20-22.40; ven.: 17.40-20.20-22.40; sab. e dom.: 15.15-17.40-20.20-22.40

Suspiria

di Tatsuya Nagamine fer. (escluso ven.): p.u. 20.20; ven., sab. e dom.: 17.50-20.20

di Luca Guadagnino lun.: p.u. 21.15

The Lego Movie 2

• Cinema Sarti • di Marielle Heller gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli); ven., lun., mar. e mer.: p.u. 21; sab.: 18.30-21; dom.: 16-18.15-21

Il corriere - The Mule

di Mario Martone gio. 7/3: p.u. 21

di Álvaro Brechner sab. e dom.: p.u. 21

Fusignano

Una notte di 12 anni Remi

di Antoine Blossier dom.: p.u. 17

di Ilaria Urbani mer.: p.u. 21

• Cinema Moderno •

• Cinema San Rocco •

Vice - L’uomo nell’ombra

Lugo

Castel Bolognese

Roma

di Alfonso Cuarón ven., sab. e mer.: p.u. 21; dom.: 16-18.30-21

di Peter Farrelly gio. e ven.: p.u. 21.40; sab. e dom.: 17.45-21.40

Green Book

Capri-Revolution

Roma

Luci sulla frontiera

Faenza

Green Book

di Peter Farrelly ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21

• Cinema Moderno •

10 giorni senza mamma

di Dean DeBlois ven.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 15.30-17.45

di Christopher Landon fer. (escluso ven.): 20.50-22.50;

Cold War

di Pawel Pawlikowski gio.: p.u. 21

Parlami di te

di Clint Eastwood gio. e ven.: 20.20-22.40; sab. e dom.: 15.20-20.20-22.40

• Cinema Italia •

Alfonsine

di Hervé Mimran gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale francese sottotitolata in italiano); ven. e dom.: p.u. 21 di Alfonso Cuarón sab. e gio. 7/3: p.u. 21; dom.: 16.1518.40 (proiezioni in lingua originale sottotitolata in italiano)

di Alessandro Genovesi fer. (escluso ven.): 20.40-22.45; ven.: 17.50-20.40-22.45; sab. e dom.: 15.40-17.50-20.40-22.45

di Simone Godano fer. (escluso ven.): 20.30-22.45; ven.: 17.40-20.30-22.45; sab. e dom.: 15.25-17.40-20.30-22.45

• Cinema Gulliver •

Faenza

di Robert Rodriguez ven.: p.u. 17.45; sab. e dom.: p.u. 15.20; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)

Croce e delizia

di Bryan Singer dom.: p.u. 21

• Cinema Europa •

Alita - Angelo della battaglia

Green Book

Bohemian Rhapsody

Copia originale

di Fausto Brizzi gio. e ven.: p.u. 19.50; sab. e dom.: 16.55-19.50

Dragon Trainer Il mondo nascosto

Russi

Faenza

Modalità aereo

Ancora auguri per la tua morte

di Rich Moore, Phil Johnston sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15

Dragon Ball Super: Broly

di Hans Petter Moland fer., sab. e dom.: 20.20-22.45

Domani è un altro giorno

• Cinema Jolly •

Ralph spacca internet

di Phil Johnston, Rich Moore sab.: p.u. 17; dom.: p.u. 15

Un uomo tranquillo

La mia classe

di François Truffaut mar. e mer.: p.u. 21.15

di Peter Farrelly gio., ven., sab., mar. e mer.: p.u. 21; dom.: 17.15-21

di Kristoffer Nyholm fer., sab. e dom.: p.u. 22.45

di Mike Mitchell, Trisha Gum ven.: p.u. 17.40; sab. e dom.: 15.20-17.40

Le nostre battaglie

Il corriere - The Mule

di Clint Eastwood da gio. a dom.: 20.25-22.55; da lun. a mer.: p.u. 20.25

ven.: 18-20.50-22.50; sab. e dom.: 15-18.50-20.50-22.50

di Julian Schnabel lun. e mar.: p.u. 21.15; mer.: p.u. 18.30; gio. 7/3: p.u. 18.30 (proiezione in lingua originale)

di Guillaume Senez ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 18.30; dom.: p.u. 16

La casa di Jack (v.m. 18)

di Lars Von Trier gio.: p.u. 20.30; fer. (escluso gio.), sab. e dom.: 20.30-22.50

Van Gogh Sulla soglia dell’eternità

Remi

di Adam McKay gio.: p.u. 21

Il corriere - The Mule

di Clint Eastwood sab.: p.u. 21; dom.: 17.30-21

di Antoine Blossier dom.: p.u. 14.15

• Cinema Sarti •

• Cinema di Palazzo Vecchio •

Il corriere - The Mule

Cervia

Bagnacavallo

CHE

di Clint Eastwood sab. e lun.: p.u. 21; dom.: 17-21

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JUNIOR / 33 28 febbraio-6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

ARTE

TEATRO

Al Mar la nuova mostra interattiva, alla scoperta del colore verde

Domenica 3 marzo alle 16 al teatro Masini di Faenza, per la rassegna Favole, andrà in scena La Regina delle Nevi, spettacolo della compagnia Giallo Mare Minimal Teatro che dialoga liberamente con la celeberrima, omonima fiaba di Andersen e che fa da specchio a una storia originale della quale una giovane donna, Margherita, è la protagonista.

L’inaugurazione sabato 2 marzo Visite per famiglie ogni weekend

Si intitola “Verde come” la nuova mostra gioco di Immaginante-Laboratorio Museo Itinerante che arriva al Museo d’Arte della Città di Ravenna (via di Roma 13) dal 2 al 31 marzo. La mostra – dedicata in particolare ai bambini dai due agli otto anni – ma adatta a un pubblico di tutte le età, è stata pensata per attivare tutti i sensi e per essere, dunque, toccata, osservata, annusata e suonata alla scoperta dei rapporti che in mille modi si possono declinare tra natura e arte. I partecipanti, infatti, attraverso un percorso animato interagiranno con le opere esposte e le installazioni, immergendosi nel colore verde. Cinque le installazioni previste. L’inaugurazione è in programma sabato 2 marzo alle ore 11. La partecipazione, gratuita ma possibile solo su prenotazione (334-2804710), sarà arricchita dal concerto di Nicoletta Bassetti al violino e di Massimo Ghetti al flauto. Le visite animate per le famiglie, che durano un’ora, potranno essere prenotate allo stesso numero e sono in programma ogni sabato e ogni domenica nei turni delle 10, delle 11, delle 12, delle 14,30, delle 15,30 e delle 16,30 e il venerdì pomeriggio con un unico turno alle 16.30. Dal martedì al venerdì sono invece programmate le visite per i nidi, le scuole dell’infanzia e le scuole primarie. Novità rispetto alle precedenti edizioni, la visita animata a una selezione di opere verdi della collezione permanente del Mar, anche queste presentate ai bambini in forma ludica. La visita verrà abbinata a quella a “Verde come”. Consigliata dai 5 anni, ha una durata 1 ora e 30 ed è una possibilità sia per le famiglie che per le scuole. Il costo del biglietto d’ingresso è di 5 euro a persona, mentre per la visita alla mostra e alla collezione permanente il biglietto è di euro 8 a persona.

FIDO IN AFF

IDO

MOLLY Molly, pinscherina di 12 anni, molto tranquilla, taglia mignon, ipovedente, abituata a cani e gatti, cerca umano dolce ed affettuoso che faccia una adozione del cuore. Per conoscerla e adottarla, chiamate: cell. 335 7713645 - 339 8952135

ADOTTAM ICI MIO E GAVINO Mio e Gavino cercano adozione insieme. L’ideale sarebbe una casa senza altri animali e con persone che abbiano tempo da dedicare loro. Mio è bianco e tigrato, ha otto anni, ed è molto giocoso, curioso e socievole. Gavino, di sei anni (nella foto), è invece più timido e schivo. Per conoscerli e adottarli, chiamate: cell. 339 8952135

LA REGINA DELLE NEVI AL MASINI DI FAENZA

CARNEVALE

I CARRI A PUNTA MARINA E A GRANAROLO FAENTINO Sfilate e maschere anche a Russi e Massa Lombarda

BURATTINI/1 Arlecchino chiude la stagione di Cervia Domenica 3 marzo alle 16 ultimo spettacolo della rassegna di burattini al teatro comunale di Cervia con il “Mercante di legnate” della compagnia bellunese Bambabambin. Protagonista Arlecchino, povero in canna.

BURATTINI/2

L’ALMAGIÀ IN FESTA Sabato 2 marzo dalle 16 all’Almagià di Ravenna festa di Carnevale nell’ambito della stagione “Le arti della Marionetta”. Alle 17 andrà in scena uno spettacolo di burattini di Ivano Rota “Truciolo e il cavallo a dondolo”. Per tutto il pomeriggio giochi, laboratori, merenda e danze.

Dopo il solito successo di Ravenna (nella foto), i carri allegorici del Carnevale dei Ragazzi sfileranno domenica 3 marzo a Punta Marina (dalle 14.30). Ma domenica non mancheranno occasioni di festeggiare anche nel resto della provincia. A Russi a partire dalle 14.30 animazione in piazza Farini e nelle vie del centro storico con musica, concorso di maschere, stand gastronomico, lotteria e giochi. A Massa Lombarda concorso di gruppi mascherati con sfilata dalle 14 in piazza Matteotti e stand gastronomico aperto dalla tarda mattinata. Prende il via domenica 3 marzo anche lo storico Carnevale dei Ragazzi di Granarolo Faentino, tre giornate in questo caso tra carri, maschere, musica, cascate di coriandoli e stelle filanti, scherzi e specialità gastronomiche. Domenica 3 marzo, a partire dalle ore 14.30, è in programma la sfilata per le vie di Granarolo dei carri allegorici che torneranno martedì 5 alla stessa ora, prima delle premiazioni. Lunedì 4 dalle 18.30 alle 21 circa, veglioncino delle mascherine per tutti i bambini da 0 a 12 anni, alla palestra delle scuole medie.

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34 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio - 6 marzo 2019

TENDENZA BIO RITI DI PRIMAVERA Lôm a Mérz, feste tra focarine e grigliate Per festeggiare e far rivivere i riti della terra alcune località lungo il percorso del Lamone proporranno ritrovi conviviali e “focarine”. Venerdì 1 marzo (dalle 20) Villanova di Bagnacavallo e Santerno festeggeranno insieme sugli argini del Lamone (ponte della Pace) con una grande grigliata (tel. 0545 47122 – 328 2820989). Nella stessa serata anche Traversara accenderà il falò nel piazzale ex cinema con fuoco e pancetta e griglia disponibile per tutti (tel. 338 4965956). Sabato 2 marzo saa Casaglia si accende la focarina e la festa al circolo ricreativo (tel. 055 8402810); a Cà Sgnurena (via Accarisi 242) di Pieve Cesato, accensione del falò alle 17 con visita guidata alla casa museo di Valeriano Tassinari e buffet romagnolo con piadina, salsiccia e pancetta ai ferri (tel. 328 0134687); Sempre sabato 2 (dalle 18), alll’Orto Biologico Radisa di Santerno (via Santerno Ammonite, angolo via Minguzzi, bio buffet attorno al falò animato da balli e musica popolare con le Femme Folk (tel. 338 3829583). Per tutti gli eventi è consigliabile prenotare.

LO STAPPATO “I tre amici” di Peri, non il solito Marzemino di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

L’azienda “Peri” che si trova in zona Brescia non è solo famosa per le sue bolle ma anche conosciuta tra gli appassionati per i suoi rossi. Assaggiamo per questo motivo il “Marzemino I Tre Amici” 2016 una “IGT Montenetto di Brescia”. Non aspettatevi il solito Marzemino. Il colore rubino con sentori di frutta nera e rossa matura che necessitano di essere un po’ ossigenati prima di dare il meglio di sé. Mi piace come il frutto solletica il naso. Sfumature speziate. Un frutto non banale e a tratti pure “serioso” tanto per non usare termini troppo tecnici. Prugne selvatiche, ciliegie tra note floreali di rose, iris e nuance di erbe aromatiche. Qualcosa di agrumato e chiusura appena balsamica con accenni affumicati. Il palato un po’ irrigidito dalla parte tannica. Freschezza acida piacevole e chiusura sapida. Un bel vino, da abbinare a piatti di carne, uova e formaggi a media stagionatura.

Ecco la cima di rapa, popolarissima al sud, ha vari nomi ma è sempre buona e sana Parliamo in questa ennesima puntata dedicata ai tesori dell’orto di una verdura tipicamente italiana, in particolare del centro-sud Italia dove le piante in questione trovano il clima caldo e asciutto che prediligono. Ma a seconda di dove le si coltivi, le infiorescenze appena sviluppate (i racemi) della Brassica Campestris, varietà Cymosa, assumono nomi diversi: a Napoli e in Campania sono i friarielli, a Roma i broccoletti, in Toscana i rapini e in Puglia le cime di rapa. Ora, posso immaginare che in ognuno di questi territori si sostenga che questa verdura popolarissima sia diversa, ed è probabile che vi siano delle differenze, per così dire di sostanza, dovute al clima o alla tessitura geopedologica dei terreni, ma nella fattispecie sono la stessa cosa (anche se i napoletani, i baresi, o i laziali, non lo ammetteranno mai!). Qui da noi si sono diffuse con il nome “cime di rapa” ed è così che continueremo a chiamarle. Oltre che essere molto buono e versatile, questo ortaggio è anche particolarmente sano e benefico: ha proprietà disintossicanti, depurative e di miglioramento della funzionalità intestinale, grazie al contenuto di acqua e di fibra. Ha capacità antiossidanti per la presenza della vitamine A e C e dei polifenoli. La presenza di vitamine del gruppo B, rende le cime di rapa protettive per il sistema cardiovascolare e per il contenuto di minerali (fosforo, calcio e ferro) ben si addicono alle situazioni di astenia. Ancora, hanno effetti positivi sulla pelle e sui capelli, grazie alla presenza della vitamina A, un elemento indispensabile per il buon funzionamento dei tessuti corporei e la produzione di sebo, che mantiene pelle e capelli idratati. Favoriscono, inoltre, la produzione di collagene,

grazie alla presenza di vitamina C, e prevengono l’anemia, per le importanti quantità di ferro (per assimilare al meglio quest’ultimo, è consigliabile mangiare le cime di rapa cotte al vapore e condite con olio e limone). Proseguendo, esercitano un ruolo importante nella prevenzione dell’osteoporosi, per il contenuto di vitamina K, fondamentale per la salute delle ossa, il corretto assorbimento del calcio e la sua ridotta escrezione urinaria. Infine, studi recenti hanno mostrato anche una azione antitumorale, in particolare nei confronti del cancro al colon ed al polmone, per la presenza di composti solforati, tra cui gli isotiocianati ed il sulforafano. Ed è proprio questo il responsabile del gusto amaro e sembra esercitare un’azione di contrasto pure nei confronti dei tumori dell’esofago, della prostata e del pancreas. Altri studi mostrano anche benefici nel trattamento del diabete grazie alla presenza della fibra, che abbassa l’indice glicemico degli altri alimenti. Cime di rapa, usi e ricette: una volta cotte (lessate, al vapore o in padella) le cime di rapa vengono impiegate come condimento di primi piatti, ad esempio pasta e gnocchi. Altrimenti si possono unire ancora crude e tritate finemente alla preparazione del risotto, delle minestre, delle zuppe e delle vellutate.

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GUSTO / 35 28 febbraio - 6 marzo 2019 RAVENNA&DINTORNI

A Napoli le cimette diventano “friarielli” e si sposano amabilmente con la salsiccia Le cime di rapa, nella cucina partenopea, sono state protagoniste di una delle tante storie di cibo povero del nostro paese: un'erba che non costava nulla, alla stregua delle erbacce, come l'ortica. Le radici della ricetta vanno ricercate nel bisogno di dare sapore a questa erba amara e insipida, e per farlo, si friggevano nello strutto (friarielli deriva dal napoletano frijere, che significa friggere). Oggi qualcosa è cambiato: al posto dello strutto c'è l’olio di oliva, quello extravergine, più stabile alle alte temperature necessarie per friggere. Prima ancora però c’è da porre attenzione nel momento dell’acquisto: devono esserci i fiori, ce ne devono essere tanti, ma non devono essersi ancora aperti e non devono aver preso sfumature gialle. Perfetti sarebbero se fossero colti da poco tempo perché a lungo andare aumenta la nota amara e si perde la dolcezza. Le cime poi vanno "ammonnate", cioè mondate delle parti non utilizzabili per la frittura. Anche questo è un passaggio importante perché vanno lasciate solo le foglie più tenere, insieme a un po’ di gambo: non troppo, ma nemmeno troppo poco. Raccolte, “ammonnate” e lavate, le cime di rapa vengono immergerse nell’olio ben caldo, dove diventeranno friarielli. Mai bollirle prima! Gran parte del sapore volerebbe via. Nella padella, insieme all’olio, c’è già in attesa l’aglio. A cottura quasi ultimata, si può e si deve aggiungere il sale e il peperoncino. Eccoli qua, i friarielli. Ora si possono mangiare come contorno ma il loro abbinamento più azzeccato è con la salsiccia.

ALLEVAMENTO E PRODOTTI NATURALI Dall’esperienza dell’azienda biologica e del caseificio Nizzi i buoni formaggi freschi e stagionati, caciotte, ricotta, yogurt ed erborinati di pecora e capra L'azienda agricola Nizzi è un'impresa certificata biologica da Icea con una storica identità costitutita da esperienza e passione per l’allevamento di capi ovini e caprini. L’azienda è situata sulle colline di Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, e alleva e cura circa 300 animali tra capre e pecore, che sono nutrite con prodotti coltivati e trasformati in proprio con metodo biologico Il latte ricavato dai greggi viene lavorato con metodi tradizionali in un caseificio per la produzione di diversi prodotti: forme di pecorino stagionato e pecorino tenero, di capra stagionata e capra tenera, caciottine fresche ai 3 latti (pecora, mucca e capra) e ricotta mista ai 3 latti (pecora, mucca e capra), ricotta di capra e yogurt di capra, e uno speciale “squacquerone” realizzato co 3 latti (pecora, mucca e capra). Saltuariamente viene prodotto anche un saporito formaggio erborinato di capra, . Questi prodotti biologici, freschi o stagionati, sono disponibili nella bancarella presente al BioMarchè di Pazza San Francesco a Ravenna, tutti i martedi pomeriggio dalle ore 16 alle 20.

COSE BUONE DI CASA Cantucci morbidi e deliziosi come si fanno in Toscana di Angela Schiavina

Controindicazioni minime: le cime di rapa sono un alimento salutare che non presenta particolari controindicazioni per i soggetti sani. L’unico dubbio riguarda il loro contenuto di purine che potrebbe rendere il consumo di cime di rapa inadatto a chi soffre di calcoli renali e di gotta. Giorgia Lagosti

Questa settimana vi propongo la ricetta per preparare dei cantucci morbidi e deliziosi, proprio come vuole la ricetta originale toscana Ingredienti: 4 uova, 250 gr. di zucchero, un pizzico di lievito per dolci, 100 gr. di burro fuso, 500 gr. di farina dop-

pio zero, 200 gr. di mandorle tostate. Preparazione: amalgamate le uova, lo zucchero, un pizzico di lievito per dolci e il burro fuso. Una volta ottenuto un composto fluido aggiungete poco alla volta la farina. Incorporate le mandorle tostate e ricavate due lunghi cilindri con l’impasto, spennellateli con l’uovo sbattuto e infornate a 180°C per 20 minuti. Tagliate poi i cilindri a fettine e rimettete in forno per altri 5 minuti. Lasciate raffreddare prima di servire. Si possono conservare abbastanza a lungo in una scatola di latta ben chiusa. Sono buonissimi intinti leggermente nel Vin Santo.

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RAVENNA&DINTORNI 28 febbraio 6 marzo 2019

ALLOGGI VACANZE

«Strutture extra alberghiere, è necessario cambiare la normativa sulla ricettività» Appello di “Host in Ravenna” (Cna) per un accordo regionale che favorisca l’emersione del sommerso e il pieno sviluppo di un’offerta turistica diversificata In occasione della prossima assemblea fondativa del gruppo “Host in Ravenna” di Cna Turismo – a cui aderiscono host o società che fanno locazione turistica (affitti brevi) o gestiscono strutture extra alberghiere: case vacanze, b&b, r&b, appartamenti, utilizzando sovente piattaforme digitali, sia in forma privata (ove è possibile) che in forma di impresa – lanciano un appello per modificare le normative sull’ospitalità delle strutture extra alberghiere. Il gruppo Host in Ravenna chiede al Sindaco di Ravenna e Presidente regionale dell’Anci, Michele De Pascale, e ai Consiglieri regionali eletti nel territorio di farsi portavoce dell’esigenza di applicare tre modifiche, piccole ma sostanziali, da inserire nelle vecchie norme regionali sulla ricettività turistica Schematicamente si chiede di porre fine al divieto di inserimento dei b&b nei circuiti digitali di e-commerce e promo-commercializzazione. «I Bed & Breakfast devono rispettare regole molto chiare che ne definiscono con precisione la tipologia – si legge in una nota di Cna –; ad oggi, però, risulta particolarmente ingiusto il divieto, presente in Emilia-Romagna, di essere inseriti nei porta-

li di commercializzazione; si tratta di un divieto antistorico che non interviene sull’appropriatezza dell’offerta ma pone un vincolo commerciale ingiustificato» Nel documento si avanza, inoltre, la possibilità anche in Emilia Romagna di locazione di una stanza o porzione di un immobile di residenza: «tra le regioni italiane, solo in Emilia Romagna la legge impedisce ai proprietari di case di operare affitti brevi mettendo a disposizione una stanza o una parte della propria casa di abitazione; tale impedimento diventa vessatorio non solo perché impedisce a tanti host che vorrebbero offrire consapevolmente parte della propria casa di farlo ma anche perché, in questo modo, non consente di ottenere le credenziali per l’accesso al sito della Questura (Alloggiati Web), necessarie per effettuare la denuncia obbligatoria degli ospiti». Infine, si parla di possibilità per case e appartamenti per vacanza di andare oltre al limite di affitto massimo oggi previsto a 5 mesi: «il limite di affitto massimo previsto (5 mesi) per i cosiddetti Cav (Case e Appartamenti per Vacanze), risulta oggi troppo restrittivo per alcune tipologie di ospitalità e, di fatto, impedisce di provare ad allargare i periodi di affitto turistico anche fuori dalle sta-

gioni centrali». Questi sono, secondo Host in Ravenna, solo alcuni degli interventi più urgenti per favorire la qualificazione di una parte dell’offerta ricettiva più relazionale e consentire a molti host di lavorare in piena visibilità rispettando tutte le norme fiscali, di ordine pubblico e civili. «Governare i fenomeni, invece di colpevolizzarli o dimenticarli – sottolinea Cna Turismo – è la scelta più difficile ma certamente la più giusta per favorire il nostro turismo che ha sempre più bisogno di lavorare tutto insieme, nella legalità e senza inutili battaglie di retroguardia tra offerte differenti (quella alberghiera e quella extra-alberghiera per esempio) che devono essere in grado di fornire al turista una ampia, diversificata e qualitativa opzione di scelta».

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BORSINO IMMOBILIARE RAVENNA Valori 2018 compravendite e affitti quartiere Darsena/Molinetto

Valori 2018 compravendite e affitti zona Teodorico/San Giuseppe

Valori 2018 compravendite e affitti frazione Porto Fuori

DALLA DARSENA A PORTO FUORI I PREZZI SONO CONTENUTI Secondo i dati raccolti nel “Rapporto 2018 del Mercato Immobiliare di Ravenna e provincia”, pubblicato da Fimaa/Confcommercio, dopo gli i valori medi della cintura urbana spostandosi in Darsena, zona Teodorico e Porto Fuori i prezzi d’acquisto e locazioni si abbassano ulteriormente. Le quotazioni in tabella sono state elaborate dall’ufficio Studi Fimaa di Ravenna.

MERCATO IMMOBILIARE

L’invecchiamento della popolazione penalizza prezzi e compravendite Ecco come le variabili demografiche, migratorie, geografiche possono influire sensibilmente su valori, transazioni, convenienza degli investimenti nel mattone Invecchiamento o crisi demografica che dir si voglia, trend in aumento in Italia, non fanno bene al mattone, a cominciare da un deprezzamento degli immobili e da una netta depressione del settore delle nuove costruzioni residenziali che sono al minimo della storia recente: complessivamente nel 2018 sono state realizzate neppure un terzo delle nuove abitazioni edificate nel 2007 pre crisi. Così le imprese edili si stanno in gran parte riconvertendo sul segmento più limitato delle ristrutturazioni e delle riqualificazione dell’usato. I prezzi calano anche perché i proprietari di case sono sempre più anziani e le nuove generazioni presto si troveranno con un eccesso di case, destinate quindi alla vendita e l’aumento dell’offerta, insegna il mercato, senza un’adeguata domanda immobiliare, porterà ad un progressivo “sgonfiamento” dei valori. È una situazione già in corso nel Paese, analizzata da diversi osservatori del campo, destinata a perdurare. Cosa che può favorire i giovani odierni che potrebbero metter su casa a prezzi contenuti rispetto al passato ma che rischia di penalizzare il proverbiale investimento “sicuro” nel mattone. Questi fattori tendenziali del mercato immobiliare nazionale sono analizzati in un recente servizio dell’inserto economico del quotidiano “La Repubblica” che si basa sui dati del Cresme, un istituto di ricerca specializzato nel settore.

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Secondo questi dati le famiglie over 60 che rappresentano il 37 per cento del totale dei nuclei italiani, sono proprietari del 41 per cento delle case. Un’altra buona fetta di proprietari immobiliari è quella degli over 50, per cui sono quelli di mezza età e gli anziani a possedere intorno al 60% di tutti gli immobili residenziali. Altro fattore importante rilevato da questa analisi è che un terzo delle famiglie è composto da persone singole, che aumentano con l’avanzare dell’età, e porta al fenomeno della sostituzione della vecchia casa magari troppo grande per uno solo con una più ridotta. Che è un ulteriore fattore di incremento delle vendite. Peraltro fra un decennio si prevede una decrescita sensibile delle famiglie residenti con un altrettanto marcato calo nella necessità di abitazioni. Fino al 2027 il saldo nel Paese fra le nuove famiglie e quelle estinte sarà ancora positivo, intorno ai 71mila e cinquecento nuclei, mentre nel decennio successivo, fino al 2037 si prevede un saldo negativo di quasi 17mila nuclei familiari. E sarà in questo periodo – secondo i dati del Cresme – che al netto del degrado del patrimonio immobiliare esistente e dei flussi di emigrazione e immigrazione della popolazione, emergerà progressivamente un eccesso nella disponibilità di case con le conseguenze del caso sul mercato di riferimento. Peraltro, nel servizio de “La Repubblica” si sottolinea che l’attuale dinamica della decrescita dei prezzi delle

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PICCOLI PROPRIETARI IMMOBILIARI

Affittare in sicurezza e con serenità oggi è possibile? Partiamo dal quadro giuridico...

abitazioni, proprio in relazione alle variabili demografiche non è omogenea su tutti i territorii. Una tabella delle mutazioni dello scenario della popolazione residente, regione per regione da qui a trent’anni, mostra infatti un incremento dei residenti in Lombardia e Trentino Alto Adige e un calo inesorabile in tutte le altre regioni con una vera e propria ecatombe di quasi un milione e mezzo di persone fra Puglia, Campania e Sicilia. L’Emilia Romagna si attesta fra le più equilibrate con un modesto saldo negativo di circa 8mila residenti – come se scomparisse un piccolo paese di provincia. In questi “slittamenti” della popolazione c’è da tenere conto dell’evoluzione sociale ed economica dei grandi centri rispetto a quelli più piccoli e anche dell’attrazione turistica, elementi dinamici che possono influenzare positivamente i valori di mercato. Proprio per una serie di variabili incrociate, la ricerca del Cresme puntualizza come le tendenze nazionale sul numero delle compravendite e dei valori immobiliari non sia mai omogenea, se riferita alle singole città capoluogo italiane. Anzi, si possono notare scarti notevoli, che vanno dalla sostanziale tenuta rispetto ai massimi storici del 2007/2008 di città come Milano, Firenze, Modena, Bari Bolzano, Siena, ma anche Matera e Salerno, fino a quelle che nel servizio de “La Reppubblica” sono letteralmente definite «una catastrofe con percentuali intorno al 50% in meno di transazioni» rispetto ai tempi d’oro. Si tratta, in ordine decrescente di Ravenna, Grosseto, Rieti, Alessandria, Isernia...» e via andare. FONTE A&F/LA REPUBBLICA

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Lo schema contrattuale della locazione è uno schema che, nonostante il continuo modificarsi delle esigenze socio-economiche di proprietari e utilizzatori, resiste bene nell’odierna realtà giuridica. Le ragioni di tale sopravvivenza sono evidentemente legate al fatto che tale contratto è duttile rispetto ogni tipo di esigenza umana: permette di poter vivere in aree differenti dalle proprie a coloro i quali si trovano lontani dai luoghi natii per motivi di studio o di lavoro; permette ai soggetti giuridici di investire e, quindi, di “mettere a reddito” capitali tangibili e sicuri. Cerchiamo di verificare però quale sia lo “stato di salute” di questo contratto: in altri termini, vediamo come si presenta attualmente il rapporto fra locatore (proprietario) e conduttore (inquilino). Con riferimento in particolare alla patologia di tale relazione, possiamo evidenziare, da un punto di vista statistico, come recenti stime dimostrino che il trend dell’aumento degli sfratti, che ha caratterizzato la materia di cui ci stiamo occupando, soprattutto negli ultimi anni, stia in realtà mutando. Per l’anno 2017 – secondo gli ultimi dati disponibili – in particolare, può dirsi che, per la regione Emilia Romagna, assistiamo ad un decremento di circa il 25 % del numero degli sfratti; ciò in controtendenza con i recenti dati, secondo i quali dal 2000 si registrava un costante aumento. Tali statistiche sono certamente parziali e da accogliere con le adeguate cautele, anche perché la fase di recessione tecnica, nella quale la nostra economia si sta avviando, pare sufficientemente in grado di modificare nuovamente la tendenza: le difficoltà e la precarietà lavorativa potranno, se confermate, incidere certamente sulla capacità dei conduttori di adempiere alle proprie obbligazioni e sull’impiego dello strumento dello sfratto per morosità. I tempi per l’avvio e la conclusione di queste procedure – che variano mediamente da quattro mesi ad un anno – e gli oneri e i costi per lo Stato e per la macchina della Giustizia rendono pressante l’esigenza che i proprietari utilizzino differenti strumenti, che potremmo definire preventivi, al fine di evitare contenziosi. Si arriverebbe in particolare ad individuare conduttori che diano garanzia di solvibilità e di solidità per la prosecuzione del rapporto contrattuale. Fra questi strumenti preventivi si possono annoverare certamente, in primo luogo, nei limiti della loro ammissibilità, le indagini relative alla solvibilità del potenziale conduttore, la verifica circa la esistenza di un valido e ancora vigente contratto di lavoro e quella relativa all’esistenza di procedure esecutive nei confronti dello stesso locatario. (1 parte - continua) Avvocato Silvia Maroni, consulente legale Asppi Ravenna in collaborazione con Asppi Ravenna - viale Galilei 81/83 tel. 0544 470102 - info@asppi.ra.it - www.asppi.ra.it

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