ALL’INTERNO GLI ANNUNCI IMMOBILIARI da pagina 30
Foto di Adriano Zanni
Settimanale di informazione FREEPRESS
Giovedì 28 maggio 2015 n.631
RAVENNA&DINTORNI
www.ravennaedintorni.it
PALLONE SPORCO TORNA IL CALCIOSCOMMESSE: NEL 2011 COINVOLTI GLI SPORTIVI, OGGI I MANOVRATORI E FINANZIATORI da pagina 8
SERVIZI
a pagina 13
Pre-post scuola: cambio di gestione
Piazza Paul Harris, 21 - Ravenna Tel. 0544 590701 www.projectservicesnc.com
ECONOMIA
a pagina 12
Tutti contro la riforma Delrio dei porti MARINA DI RAVENNA
a pagina 15
Al via il festival rock sulla spiaggia
Polemiche sul bando che ha visto perdere l’appalto alla cooperativa locale
LA NOVITÀ
SOCIETÀ
Arriva Libraria, per l’editoria d’arte
a pagina 4
Quinta edizione di Opera festival dedicato al lavoro
SCRITTURA DI FRONTIERA
a pagina 17
GIORNALE INTERCULTURALE
a pagina 18
Intervista a Igiaba Scego
NELLE PAGINE CENTRALI
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OPINIONI
RAVENNA &DINTORNI 28/5 2015
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L’ EDITORIALE
TUTTO D’UN TRATTO
L’ OSSERVATORIO
E se i servizi educativi fossero un bene comune?
di Gianluca Costantini
Dal mare inquinato al sottopasso fantasma
di Federica Angelini
di Moldenke
La vicenda dei servizi di pre post scuola finiti in mano a una cooperativa di fuori regione di cui parliamo a pagina 13 merita una riflessione. Non a caso è partita una petizione da parte dei genitori e tra gli operatori c’è grande amarezza. E la prima, banale, è: come è possibile che dopo vent'anni una cooperativa radicata sul territorio, che fa questo lavoro appunto da sempre, venga scalzata da perfetti sconosciuti? I temi paiono essere due: l'offerta economica e l'offerta formativa. Ora, in cosa risparmiano se l'offerta formativa è addirittura migliore? Il sospetto è che l’unica voce su cui possano limare sia il costo del lavoro, probabilmente, dicono gli addetti, partendo con contratti ex novo che non riconosceranno anzianità e scatti. Peraltro, è noto, i contratti di lavoro previsti per chi lavora in cooperative sociali sono comunque lungi dal faraonico. Del resto, non fossero ormai argomenti da marxisti di estrema sinistra, viene anche da chiedersi: se per vent'anni tu Comune devi affidare un servizio alla medesima cooperativa tramite appalto, non si potrebbe contemplare l’ipotesi di internalizzare il servizio? Perché di pre-post scuola ce n'è e ce ne sarà bisogno da qui a sempre. Sarebbe un modo forse drastico ma di certo efficace per garantire continuità del servizio agli utenti, anche certezze ai lavoratori. Ma naturalmente di questi tempi c’è da sembrare pazzi, visto le ristrettezze di bilancio, anche se per il servizio per la verità è chiesto il contributo delle famiglie sulla base dell’Isee. Allora forse potrebbe essere almeno un’idea pensare a forme di accreditamento sul modello delle case protette in parte divenute appunto totalmente pubbliche, in parte totalmente private? Perché in ogni caso va dato atto alle cooperative che hanno gestito questo servizio per anni di esserselo inventato, di aver colto una necessità delle famiglie, di aver avuto l’idea di estenderlo alle materne a partire dal prossimo anno. La loro amarezza è comprensibile. Il punto è che forse, forse, ha ragione chi dice che i servizi educativi dovrebbero avere un percorso diverso da quello di altri servizi, come per esempio l’illuminazione pubblica (per cui comunque almeno il bando è ventennale, qui si parla di appena quattro anni). Forse, forse, i servizi educativi potrebbero essere considerati uno di quei beni comuni un po’ come l’acqua, che per essere erogati devono generare lavoro pagato il giusto, ma non profitto. Perché in questa storia resta una certezza, che a guadagnarci sarà un’azienda piovuta da fuori regione che dovrà comunque cercare qui il proprio personale. E resta anche un dubbio: possibile che il pre post scuola possa essere un business tanto interessante?
Ed eccoci al tradizionale appuntamento delle dichiarazioni più belle del mese. Tutte, non mi stancherò mai di ripeterlo, assolutamente vere e riportate testualmente. «Diciamo no alla chiusura della polizia provinciale» (Dico, la polizia provinciale. Fortuna che c’è la Cgil). «Dal primo campionamento delle acque marine eseguito da Arpa lo scorso 25 maggio è emerso il superamento dei valori di enterococchi intestinali in quattro punti del nostro litorale. Tale situazione ha fatto scattare l'adozione, a scopo cautelativo, del divieto temporaneo di balneazione nei tratti di mare suddetti, fino al rientro dei valori nella norma» (Lo scrive il Comune di Ravenna, tradotto significa che non si può fare il bagno perché c’è della merda nel mare. Ma sai te la novità...). «Quest'anno non mi viene W IL 1 MAGGIO:troppa disoccupazione. E allora: 1 MAGGIO IMPEGNO DI TUTTI PER CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO» (tratto dal temino di un compagno di mio nipote di quarta elementare. Ah no, scusate, è il sindaco Matteucci). «[...] Ho tanti amici omosessuali [...]» (l’ha detto davvero, l’esponente delle Sentinelle in Piedi di Ravenna, Mirko De Carli, come premessa per poi dire che non dovrebbero avere gli stessi diritti degli eterosessuali).
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XIV nr. 631 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Andrea Casadio, Matteo Cavezzali, Fabrizio Cilindro, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Maria Giovanna Maioli, Fabio Magnani, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini, Flavio Montelli. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
Stampa: Galeati S.r.l., Imola
«[...] Le aree verdi assomigliano più a zone palustri, manca solo la canna. I marciapiedi sono pieni d'erbacce. Le strade, le piazze, come buona parte della città sono sporche, dove cittadini maleducati scorrazzano impuniti. Ci sono poi aree verdi dove l'erba viene tagliata e lasciata sul posto nonostante si sia intervenuti a svolgere il taglio con erba alta più di 50 centimetri. I Ravennati che hanno avuto la fortuna della raccolta dell'erba e ammucchiata sul posto si sono dovuti assorbire i miasmi di questi mucchi che lasciati sul posto per 3/4 giorni sono diventati come letame [...]» (un lucidissimo Luciano Fosci – ex segretario comunale della Lega e che ora si firma Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – si lamenta col sindaco sui problemoni di Ravenna). «Potrebbe essere pronto tra un anno» (L’assessore Asioli parla del sottopassaggio dai binari alla testata del Candiano. Ah ah. Un nuovo sottopasso da un milione di euro che dovrebbero pagare di tasca propria le Ferrovie?).
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UN TRENO DI MUSICA Venerdi 29 maggio
ROCK’N ROLL NIGHT
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Fattori (Andy-Lee)
Domenica 31 maggio
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SOUL MOTOWN - FUNKY - DISCOFUNK selezione musicale Giovanni Corvaglia
OGNI GIORNO vi accompagnerà
IL GIARDINO DEI SUONI dj set Giovanni
Corvaglia
Sabato 30 maggio
DUO AMERICA live West Coast Country-folk Rock’n roll Italiana voce e chitarre DANIEL ANGIOLINI percussioni e cori JADER NONNI
da dom. a giov. 07:00/01:00 - ven. e sab. 07:00/02:00
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SOCIETÀ
FESTIVAL
Legalità, lavoro e terra: la quinta edizione di Opera Torna il festival del lavoro Opera, organizzato per il quinto da Cgil per parlare di lavoro attraverso incontri, dibattiti, spettacoli, teatro, cinema e letteratura. Come sempre il festival avrà il suo clou in piazza Marsala e nella sede della Camera del lavoro adiacente con un appuntamenti anche a Piangipane, al teatro Socjale. Il tema dell'edizione 2015 è scandito dal titolo “Con le braccia e con l’ingegno”. «L'edizione del 2015 - spiega Maura Masotti segretaria di organizzazione della Cgil provinciale e responsabile del progetto Opera - si occupa in maniera trasversale di alcuni temi fondamentali per l'organizzazione: la lotta contro le infiltrazioni mafiose, la legalità e il lavoro della terra. Quale occasione migliore per farlo se non in concomitanza con una grande manifestazione internazionale qual è Expo. Ci siamo dati come obiettivo, in queste tre giornate, di parlarne con diversi protagonisti e anche attraverso forme artistiche e culturali. Ci piacerebbe che ne uscisse un messaggio forte di impegno collettivo nei confronti di alcuni valori che sono alla base della nostra cultura sindacale, fatta per l'appunto del riconoscimento del lavoro come condizione per essere persone libere e di lotta contro ogni forma di illegalità, oltre alla necessità di ritrovare il vero significato della parola solidarietà, che ha animato e unito le persone in difficoltà in molti momenti della nostra storia passata». L’evento è organizzato dalla Cgil di Ravenna, in collaborazione con la Cgil nazionale e la Cgil Emilia Romagna e col patrocinio del Comune e della Provincia di Ravenna e della Regione Emilia Romagna. Il comitato organizzatore della manifestazione Alberto Fortis, sarà è costituito da Maura Masotti, Raffaele Viospite del festival cidomini, Danilo Morini, Danilo MontanaOpera a Ravenna ri, Roberto Artioli, Daniele Casadio. Per informazioni: www.cgilra.it; email: inforavenna@er.cgil.it. Telefono: 0544 244280.
DIRITTI UMANI AMNESTY INTERNATIONAL IN
PIAZZA IL
30
MAGGIO
Tradizionale appuntamento di primavera per il gruppo ravennate di Amnesty International. Sabato 30 maggio sarà in piazza dell’Aquila dalle 10 alle 19. Per tutta la giornata sarà possibile firmare appelli in favore di persone discriminate o incarcerate in diversi paesi del mondo per la sola espressione delle proprie opinioni, senza aver fatto uso di violenza. Il gruppo Italia 87, attivo dal 1983, distribuirà materiale sull’attività di Amnesty e allestirà un mercatino con gadget. Fra questi anche una particolare edizione di Pastiglie Leone realizzata per sostenere le campagne di Amnesty. Il gruppo da quasi trent’anni opera in favore della liberazione di prigionieri di opinione, lotta contro la pena di morte, la tortura, la violenza sulle donne e combatte tutte le discriminazioni.
IL PROGRAMMA TEATRO, MUSICA, DIBATTITI E INCONTRI TRA GLI OSPITI ALBERTO FORTIS E IVANO MARESCOTTI Giovedì 28 maggio ore 21: Teatro Socjale di Piangipane: inaugurazione del festival Opera 2015 con la proiezione il film I cento passi di Marco Tullio Giordana A seguire incontro con Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato. Venerdì 29 maggio Piazza Marsala Ore 17,15 Inaugurazione mostra permanente all'interno della Cgil “Le Opere di Opera” e visita alla mostra '”Il lavoro e la Bonifica”. Ore 18,30 spettacolo teatrale Requiem alla fantasia realizzato a cura dell'associazione Galla&Teo Ore 20,15 dibattito e presentazione dell’indagine “Expò 2015 Nutrire il pianeta – energia per la vita. Il contributo fondamentale dei lavoratori perché non sia solo una fiera”. Ne discutono Umberto Franciosi, segretario generale regionale Flai Cgil, Everardo Minardi, sociologo, l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli, Davide Gentilini dell'Ufficio studi e ricerche Cgil Ravenna. Introduce Raffaele Vicidomini, segretario generale della Flai di Ravenna. Modera il dibattito Piergiorgio Valbonetti. Ore 21,30 spettacolo di Ivano Marescotti Sabato 30 maggio Piazza Marsala - Ravenna Ore 17,30 presentazione del libro di Guido Ceroni Nemmeno alla tomba. Intervengono l’autore, lo storico Alessandro Luparini e lo scrittore Eraldo Baldini. Ore 18,15 Maurizia Giusti (Susy Blady): i Violini di Santa Vittoria ore 19 Gianluigi Tartaull concerto “Lavorare stanca...e cantar rinfranca” Ore 20,15 Incontro “Con le braccia e con l'ingegno : il lavoro bracciantile nel nostro territorio”, intervengono Lorenzo Cottignoli , lo storico Andrea Baravelli e Costantino Ricci, segretario generale della Cgil Ravenna. Coordina il giornalista Luca Pavarotti Ore 21,45 Evento di chiusura del festival. Concerto di Alberto Fortis.
SOCIETÀ
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RAVENNANTICA
Un’onda di mosaico per il Museo di Classe
PARTECIPAZIONE
BIBLIOTECHE
A RAVENNA SI PARLA DI SOCIAL STREET CON LE ESPERIENZE DI CONSELICE E ALFONSINE
OPEN DAY ALL’ORIANI
Giovedì 28 maggio a Cittattiva in via Carducci, 14, alle 20.30 si terrà il primo incontro pubblico a Ravenna dedicato al fenomeno del Social Street. Attraverso la voce e l’esperienza diretta delle persone che vivono in una “strada sociale” si cercherà di capire che cosa è Social Street nel quotidiano e a quali bisogni cerca di dare risposta. Dopo una breve analisi sociologica del fenomeno da parte di Andrea Elena Stanica, autrice dell’eBook “Strada Sociale”, si parlerà delle Social Street del territorio ravennate, il Quartiere Marabini e Via Don Tiso Galletti di Conselice e Alfonsine Social Street. A portare la propria testimonianza ci sarà anche Via Fondazza di Bologna, promotrice del fenomeno.
MARINA DI RAVENNA
Giovedì 4 giugno, alle 18 al Museo Tamo, in via Rondinelli a Ravenna, verrà presentato alla città il progetto “Il Mosaico dell’Onda”, ideato dall’architetto Andrea Mandara, curatore del progetto di allestimento del Museo della Città e del Territorio di Classe e dal professor Paolo Racagni, mosaicista e Direttore Artistico dell’iniziativa. “Il Mosaico dell’Onda”, la cui realizzazione sarà affidata al Laboratorio di Restauro del Mosaico Antico di RavennAntica, verrà collocato nella rampa di ingresso al Museo (non ancora aperto al pubblico), rafforzando il legame tra quest’ultimo e il sistema territoriale di Classe. Proprio dal Museo, dunque, partirà una spettacolare onda a mosaico di 33 metri che collegherà l’Antico Porto di Classe, la cui inaugurazione è prevista il prossimo 16 luglio, gli scavi della Basilica di San Severo e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, a testimonianza della stretta connessione tra Ravenna e il mare. Alla presentazione interverranno, tra gli altri, Elsa Signorino, Presidente Fondazione RavennAntica, Giorgio Cozzolino, Soprintendente per i Beni Architettonici di Ravenna, Andrea Augenti, docente dell’Università di Bologna, Andrea Mandara, Architetto, Paolo Racagni, Mosaicista e Direttore Artistico, Antonio Barbadoro, scenografo scultore, Lanfranco Gualtieri, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Alberto Cassani, Coordinatore Ravenna 2015. Conduce Sergio Fioravanti, Direttore Fondazione RavennAntica
Pronta la prima passerella sulle dune È stato aperto ufficialmente il transito pedonale della prima passerella realizzata sull'arenile di Marina di Ravenna, di fronte all'ex Colonia, realizzata nell'ambito del progetto sperimentale per la salvaguardia e il ripristino della porzione di duna costiera tra Punta Marina e Marina di Ravenna. La nuova passerella è stata costruita in legno di larice, è lunga 400 metri e provvista di parapetti. Si tratta del primo dei 13 manufatti previsti che verranno costruiti lungo la spiaggia di Marina di Ravenna tra il bagno ai Tamerici e il Bagno Ruvido.
IPERBARICO RAVENNA
«Carissimo professore, dopo un’operazione per chiusura della carotide, a mio padre è rimasta una fistola che non si chiude ora medicata con garza iodoformica e garza d’argento. Cosa ne pensa? Mi potrebbe dare un consiglio su cosa usare per favorire granulazione?». Risponde Klarida Hoxha: «Gentile Antonio, mi dispiace molto per suo padre, l’intervento a cui si è dovuto sottoporre certamente non è una situazione facile da affrontare. La fistola di cui parla è una deiscenza di ferita chirurgica, una delle complicanze che si verificano più spesso dopo questo tipo di interventi. È facile che la fistola si formi se ci sono fattori di compromissione come: anemia, malnutrizione (compresa l’obesità), uso da parte del paziente di alcuni farmaci steroidei e diabete. Spesso questa problematica si verifica in pazienti di sesso maschile e in età avanzata. Nella sua richiesta non ha indicato abbastanza elementi che ci permettano di inquadrare in modo completo la situazione del papà e di poterle suggerire le terapie più indicate nel suo caso, ma le descrivo comunque un esempio di ciò che facciamo al Centro Iperbarico per pazienti con proble-
In occasione della campagna nazionale di promozione alla lettura “Il Maggio dei Libri” e in concomitanza con il centesimo anniversario della Grande Guerra, la Biblioteca di Storia Contemporanea “A. Oriani” effettuerà un’apertura straordinaria sabato 30 maggio dalle 17 alle 22, nel corso della quale alcuni utenti della Biblioteca leggeranno passi scelti da opere di autori italiani e austriaci che furono testimoni più o meno diretti della guerra combattuta cento anni or sono. L’open day offrirà inoltre all’intera comunitàl’opportunità di fruire e di vivere gli spazi e i servizi della Biblioteca Oriani, che nella circostanza predisporrà un’esposizione e una guida bibliografica di testi riguardanti la Prima Guerra Mondiale. Contemporaneamente sarà visitabile la mostra fotografico/documentaria “Con Dio per la Patria. Fede e propaganda religiosa nella Grande Guerra”, allestita negli spazi espositivi della Biblioteca, realizzata dagli studenti del Corso di Laurea in Beni Culturali dell’Università di Bologna sede di Ravenna sotto la direzione scientifica della Fondazione Oriani.
INFORMAZIONE MEDICA
Come curare una fistola salivare? Pubblichiamo dal blog del Centro Iperbarico di Ravenna la domanda di Antonio, che chiede un consiglio per suo padre, che soffre di una fistola salivare. Risponde Klarida Hoxha dello staff del Centro Iperbarico.
CON MOSTRE E LETTURE SULLA GRANDE GUERRA
matiche simili alla sua. Innanzitutto è importante capire qual è la causa che ha portato alla deiscenza di ferita, che molto probabilmente può essere un’infezione. Per questo può essere necessario un esame istologico che permetta di definire qual è il germe responsabile dell’infezione e di conseguenza stabilire la terapia antibiotica corretta per eliminarlo. La zona in cui si trova la fistola non permette di utilizzare dispositivi come la terapia a pressione negativa (TPN) che in questi casi ci poterebbe aiutare per favorire l’accelerazione del riempimento della fistola con tessuto di granulazione. Potrebbe essere utile invece l’ossigenoterapia iperbarica (OTI): una terapia basata sulla respirazione di ossigeno puro sotto pressione, in un particolare ambiente pressurizzato (camera iperbarica). La pressione permette la diffusione dell’ossigeno nel sangue in concentrazione superiore anche dieci volte rispetto a quella normale. L’aumento dell’ossigeno nei liquidi del corpo, stimola la sintesi di un gas, il monossido di azoto (NO), che ha una potente azione antinfiammatoria, favorisce la formazione di nuovi vasi sanguigni (anche attraverso il reclutamento delle cellule staminali), accelera la riparazione delle ferite. Inoltre i nostri pazienti fanno medicazioni quotidiane con diversi tipi di medicazioni avanzate come idrogel nel caso
la lesione si presenti con materiale di tipo fibrina o slough, schiume di poliuretano che favoriscono la fuoriuscita di essudato e altri materiali scelti a seconda della fase in cui si trova la ferita. Se questo risultato non si dovesse ottenere in breve tempo abbiamo la possibilità di praticare altri tipi di terapie di livello superiore come l’applicazione di gel ricco di piastrine (PRP) che rilascia una serie di fattori di crescita in grado di accelerare i processi di guarigione. Ovviamente quella che le ho descritto è un’ipotesi di trattamento che deve essere valutata durante una prima visita in cui decidere insieme il percorso più adatto a suo padre dopo un’attenta valutazione del suo quadro clinico. Se è interessato o desidera un consulto può prenotare una prima visita al Centro Iperbarico chiamando la Segreteria al numero 0544 500152». Centro Iperbarico di Ravenna via A. Torre 3 - Ravenna tel. 0544 500152 segreteria@iperbaricoravenna.it www.iperbaricoravenna.it www.iperbaricoravennablog.it www.facebook.com/ centroiperbarico.ravenna
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POLITICA
AMMINISTRATIVE Faenza alle urne: Boschi e Salvini a dare man forte In provincia di Ravenna domenica 31 maggio si vota solo nel Comune di Faenza per rinnovare consiglio comnunale e sindaco. Nove i candidati di cui otto uomini e una donna che si contendono la poltrona. Favoritissimo è ovviamente Giovanni Malpezzi del Pd che cerca la riconferma già al primo turno ed è appoggiato, oltre che dai democratici, da due liste civiche e dall’Idv. Tra i big venuti a sostenere il candidato, che si è iscritto al Pd solo dopo la vittoria di Renzi alle primarie e che cinque anni fa aveva sbaragliato il vero candidato Pd alle primarie. A sognare il secondo posto e il ballottaggio è Gabriele Padovani, il candidato sindaco del Carroccio, forza politica in ascesa, e che ha ottenuto, nonostante qui non si voti per le regionali, la visita di Matteo Salvini in suo sostegno. La Lega Nord arrivò effettivamente seconda alle scorse regionali, ma con un’affluenza bassissima. In questo caso è appoggiata anche da una lista civica. Forza Italia presenta il simbolo insieme a varie realtà civiche in una sola lista, segno appunto di una certa debolezza. Si presenta anche il Movimento 5 Stelle con candidato sindaco Massimo Bosi e sono ben tre le liste civiche indipendenti che tentano da sole l’impresa di eleggere almeno un consigliere comunale. A sinistra le forze si sono ricompattate sotto l’egida L’altra Faenza nel tentavio di riuscire, questa volta, a eleggere almeno il candidato sindaco. Dall’estrema destra ci riprova Forza Nuova. La soglia per eleggere uno dei 24 consiglieri per le liste che non si spartiscono il premio di maggioranza è intorno al 4 percento.
FUNZIONE PUBBLICA
La Cgil dice no alla chiusura della polizia provinciale «No al trasferimento degli agenti di Polizia provinciale nella Polizia municipale». E’ la Cgil a dire no dopo aver visto il testo del decreto-legge sugli enti locali che prevede a sorpresa che il personale di Polizia provinciale venga messo in mobilità verso i Comuni con specifica funzione di "Polizia municipale". «Una soluzione assolutamente incoerente con le dichiarazioni del ministro Madia rilasciate meno di due mesi fa – dicono dal sindacato di via Matteucci – visto che da un lato non contempla il rispetto di una professionalità decennale dei lavoratori in ambiti che richiedono alta specializzazione, dall'altro penalizza fortemente le funzioni di vigilanza ittico-venatoria e ambientale poste in essere dai 2.800 addetti di polizia provinciale (28 sul territorio ravennate), la cui scomparsa determinerà l'annullamento dei controlli in materia di caccia, pesca, ciclo dei rifiuti, scarichi idrici nelle acque pubbliche, gestione faunistica e sorveglianza dei circa 800 chilometri di rete viaria provinciale». Secondo la Cgil: «eliminare le polizie provinciali significa dare un colpo mortale alla sicurezza del territorio e dell'ambiente».
RAVENNA MAGDI CRISTIANO ALLAM AL MARIANI OSPITE DELL’ASSOCIAZIONE LA PIGNA Venerdì 29 maggio alle 17.30, al Mariani Lifestyle in via Ponte Marino a Ravenna, l’associazione La Pigna, che ha tra i propri fondatori Maurizio Bucci (attuale consigliere di Forza Italia) e che è nata con l’idea di mettere in campo ed elaborare progetti e idee in vista delle amministrative 2016 per la città di Ravenna, organizza un incontro con Magdi Cristiano Allam che presenterà il suo ultimo libro sul Corano. Magdi Allam è noto per le sue posizioni radicali anti-islam ed è stato candidato con diverse formazioni politiche di ispirazione cattolica prima e di destra poi. Nel 2014 aderisce a Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, diventando membro dell'ufficio di presidenza del partito.
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CRONACHE ROMANE
Sel: Govoni diventa coordinatrice, D’Angelillo eletto presidente Con un paio di voti contrari e tre voti di astensione, la faentina Alessandra Govoni è stata eletta nuova coordinatrice provinciale di Sel, dopo le dimissioni, a marzo di Andrea Mengozzi. Govoni è medico ed è candidata nella lista L’Altra Faenza guidata dal candidato sindaco Edward Jan Necki, suo marito. All’unanimità è stato eletto anche il nuovo presidente, l’economista Massimo D’Angelillo che subentra a Gianni Tramoni anch’egli dimissionario dopo due anni di incarico. L’assemblea si è tenuta al Dock 61, a Ravenna. Govoni diventa coordinatrice di un partito in fibrillazione, a Ravenna, dove qualche mese l’ex consigliera comunale Sarah Ricci si dimise appunto dall’assemblea di Palazzo Merlato in forte polemiche con le politiche della giunta a guida Pd in cui siede invece Valentina Morigi, altro elemento di spicco del partito, che detiene la fondamentale delega del bilancio. La frattura al momento è quella che si era proposta anche in occasione delle regionali tra chi vorrebbe aderire o dar vita a una formazione di sinistra alternativa al Pd di Renzi e chi invece a livello locale ritiene ancora utile e proficuo stringere alleanze con i democratici.
LUGO/2 IL PRESIDENTE DEL PD MATTEO ORFINI ALLA FESTA DELL’UNITÀ CON RANALLI Si tiene da venerdì 29 maggio fino a lunedì 8 giugno la tradizionale festa dell'Unità di Largo Corelli, appuntamento ormai consolidato per il Partito Democratico Lughese anche quest'anno nel campo sportivo di Via Mozart che oltre a tutte le serate vedrà l'apertura dello stand gastronomico anche nei pranzi dei giorni festivi.Oltre agli spettacoli musicali serali e appuntamentamenti sportivi, è atteso anche un importante appuntamento politico: giovedì 4 Giugno con la presenza del deputato nonché presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, appartenente alla corrente cosiddetta dei Giovani Turchi, che dialogherà col sindaco di Lugo Davide Ranalli sul tema “Il futuro di Lugo e dell'Italia riparte dalla nostra passione” con l'introduzione di Marta Garuffi, vicesegretario del Partito Democratico di Lugo.
RAVENNA &DINTORNI 28/5 2015
Chi vincerà le prossime Regionali? Il partito dell’astensionismo di Andrea Casadio
Una cosa ve la posso dire con assoluta certezza: il partito vincitore delle prossime elezioni regionali sarà uno solo. Il partito dell’astensionismo. Andrà a votare a malapena il 50 per cento degli elettori. E non significherà che l’Italia è diventata una democrazia matura come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna, Paesi dove in pochi vanno a votare. No. Significa che in Italia, dove pochi anni fa votava il 90 per cento degli abitanti, cresce una pericolosa disaffezione per la politica. E dove c’è un vuoto, in genere prima o poi arriva un Uomo Forte a riempirlo, quel vuoto. Evidentemente, non è Renzi che può colmare quel vuoto. In ogni caso, il Premier Renzi si gioca buona parte della sua sorte politica, in queste elezioni. E l’esito è molto incerto. Le regioni chiave sono tre: Campania, Liguria e Umbria. In Liguria dovrebbe vincere il quattro volte sindaco di Sorrento e due volte deputato, l’uomo d’ordine, l’ex dalemiano ora renziano Vincenzo De Luca. De Luca era stato sospeso in base alla legge Severino perché condannato per abuso di ufficio, e questo provvedimento pende tuttora sulla sua eventuale nomina a presidente della Regione Campania. Se De Luca vincerà la consultazione di domenica prossima, potrà essere proclamato eletto ma subito dopo dovrà essere sospeso. E così come avvenne per il presidente della Regione Calabria Scopelliti, dovrebbe essere il presidente del Consiglio Matteo Renzi a firmare il decreto. Non una grande scelta. Ma De Luca è piuttosto popolare in regione (altrimenti detto: controlla molti voti) e Renzi piuttosto che togliersi dai piedi un candidato scomodo ha scelto di tenerlo lì per essere sicuro – pensa lui – di vincere. In questo caso, meglio vincere che rottamare. In Liguria dovrebbe vincere Raffaella Paita, detta Lella. Moglie del presidente dell’autorità Portuale Luigi Merlo. Allieva prediletta del signore della Liguria, l’ex governatore dalemiano Claudio Burlando. È sostenuta dal blocco di potere formato da partitone, sindacato, Finmeccanica, Fincantieri, Camera di Commercio, Curia e Banca Carige. Anche lei indagata per concorso in omicidio colposo e disastro colposo: da assessore alla protezione civile, pare non abbia dato l’allarme quando il torrente Bisagno inondò Genova. Contro la Paita si presenta Luigi Pastorino, il pallido civatiano sostenuto anche da Cofferati. «Renzi dice che siamo la sinistra che si fa del male da sola?», dice Cofferati. «Il masochista è lui!» Certo, il Pd si è spaccato ma Pastorino non sfonderà perché la vecchia base Pd, piuttosto che votare contro il partitone si asterrà. Il Movimento Cinque Stelle è in crescita. Ma la Paita potrebbe vincere anche perché Scajola, il ras di Forza Italia che comanda ad Imperia, ha dato l’ordine ai suoi di votare per lei. Anche in questo caso, Renzi deve essersi detto che è meglio vincere che rottamare. Resta l’Umbria, che il partitone rischia di perdere. Perché hanno scelto di presentare Catiuscia (un nome che sa di Stalingrado) Marini, una bersaniana di ferro ora renziana (toh, vè!) che non piace troppo perché sa di continuismo con la vecchia ditta. Tenendo conto che in Veneto la Moretti perderà di sicuro, se il Pd perderà anche in Umbria e Liguria, Renzi rischia di brutto. Ma tutto è fluido, e molti sceglieranno chi votare nelle ultime ore prima del voto. E se il 50 per cento degli elettori non andrà a votare, beh, aspettatevi le sorprese. Comunque, la stella di Renzi si è già offuscata. Chissà chi scappa per primo.
BACI BACI BEACH
INFOPROM
Un’estate ricca di novità e sorprese con aperitivi, cene, feste ed eventi Nuova gestione per lo stabilimento balneare di Punta Marina Terme, una spiaggia dedicata ai giovani ma anche alle famiglie Quella del Baci Baci Beach di Punta Marina Terme sarà un’estate ricca di novità e sorprese, a base di aperitivi, cene, feste ed eventi vari, destinati a un pubblico variegato, dai giovani agli adulti, e ovviamente alle famiglie con bambini. Con il suo stile pulito e moderno, gli interni in legno bianco, gli arredi, i lettini e gli ombrelloni in tonalità chiare, lo stabilimento balneare del Lungomare C. Colombo 161 si fa subito notare così come per l’atmosfera accogliente e calorosa creata dai nuovi giovanissimi titolari: Marianna e Nicolò. Appena ventenni, dallo scorso marzo hanno messo passione ed energie in questa nuova avventura. Per entrambi è la prima esperienza nel settore, ma in realtà per Marianna è il ritorno al primo amore. Fino a quindici anni fa, infatti, il bagno – che all’epoca si chiamava semplicemente bagno Terme – era gestito dai suoi genitori che parallelamente e tuttora si dedicano anche a un altro tipo di attività: l’autogrill Sant’Eufemia Est sull’autostrada 14. «Ero una bambina in quegli anni – racconta Marianna –, ma quello era il tipo di lavoro che mi piaceva. Per questo, appena si sono create le condizioni, ho deciso di dedicarmici insieme al mio fidanzato. Quest’anno ci aspetta un grande lavoro e ce la metteremo tutta per portare in spiaggia tanti giovani e famiglie. Ci giocheremo anzitutto la carta degli aperitivi, in particolare la domenica sera, a base di musica latina e di cocktail tropicali, preparati da una nostra
collaboratrice venezuelana molto esperta. Durante la settimana ci sarà spazio poi per cene a tema, in cui proporremo menù dedicati ad altri tradizioni culinarie, come quella indiana, hawaiana, etc.». Importante punto di forza del Baci Baci Beach è certamente la cucina, sotto la guida di uno chef napoletano che propone i piatti della migliore tradizione mediterranea a base di carne e pesce. Le porzioni sono sempre abbondanti e i prezzi contenuti. Il ristorante è aperto tutti i giorni per pranzo e cena, sia per i clienti della spiaggia che per quelli delle terme e del vicino hotel che possono consumare i pasti inclusi nella mezza/intera pensione. Il Baci Baci Beach è il luogo giusto anche per festeggiare ricorrenze varie (battesimi, cresime, comunioni, compleanni, feste di laurea, etc.), grazie non solo alla bella location in riva al mare ma alla possibilità di degustare le golosità della pasticceria interna esperta anche in cake design. Per i bambini è disponibile un’attrezzata area giochi, opportunamente delimitata, mentre per gli sportivi campi da racchettoni e beach-volley, dove non mancheranno anche i tornei. Il cartello-
ne degli eventi estivi è in fase di definizione, ma già si sa che il prossimo 13 giugno – durante la Notte Celeste – il Baci Baci Beach offrirà un buffet dalle 18 con piano bar, mentre è garantita l’apertura delle piscine termali fino alle 23, con pacchetti speciali per la Spa e l’albergo. Poi sarà la volta di festeggiare la Notte Rosa, Sant’Apollinare, San Lorenzo e Ferragosto, all’insegna della convivialità e dell’allegria.
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L’INDAGINE DIRTY SOCCER/1
È ancora calcioscommesse: arrestato un poliziotto Inchiesta da Catanzaro: ai domiciliari il sovrintendente Alberto Scarnà in servizio a Ravenna. Per l’accusa era l’aiutante del capo «Partecipa attivamente all'associazione criminale, non solo ne sposa gli intenti criminosi ma ne approfitta lucrando attraverso le scommesse sulle partite combinate»: così si legge nel provvedimento di fermo, emesso dalla procura di Catanzaro, a proposito del 42enne Alberto Scarnà, poliziotto in servizio alla questura di Ravenna e arrestato il 19 maggio nella retata in varie parti d'Italia che ha portato le manette ai polsi di cinquanta persone (76 gli indagati) nell'inchiesta Dirty Soccer sul calcioscommesse. Sotto indagine 28 partite tra serie D e Lega Pro, tutte disputate nella stagione in corso. L’ipotesi di reato è associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva: tra gli arrestati ci sono soprattutto figure del pallone come calciatori in attività e ex, dirigenti e presidenti di società calcistiche. Nelle oltre milleduecento pagine del provvedimento di fermo (firmato dal sostituto procuratore Elio Romano della direzione distrettuale antimafia) viene delineato il coinvolgimento di Scarnà: era un fidato collaboratore di Fabio Di Lauro, 40enne ex calciatore residente a Perugia ma di fatto domiciliato a Bellaria che per gli inquirenti
era il vertice di uno dei presunti gruppi criminali attivi per aggiustare le gare. Il poliziotto in forza a Ravenna (e ora ai domiciliari), secondo la magistratura catanzarese che ha condotto le indagini, ha partecipato nei presunti aggiustamenti di tre partite di Lega Pro: in tutte era in campo la Pro Patria, contro la Cremonese (15 dicembre 2014), la Torres (11 gennaio 2015) e il Pavia (17 gennaio 2015). Scarnà avrebbe anche preso parte «a un vero e proprio summit con molti dell'associazione in un albergo di Somma Lombarda». Il legame con Di Lauro nascerebbe anche dalle comuni origini calabresi. «Scarnà – scrive la Dda – estrinseca il suo ruolo di partecipe all'associazione criminale prendendo parte alle fasi propedeutiche delle frodi sportive e in alcuni casi partecipando agli incontri tra i promotori e i finanziatori facendo le veci di Di Lauro agli occhi dei finanziatori stranieri». Gli inquirenti sono convinti che il poliziotto avesse «piena consapevolezza degli scopi della consorteria criminale» e pure «costatando personalmente molteplici reati omette di riferirne all'autorità». Il sovrintendente Scarnà è nato a Cosenza, è residente
con la famiglia a Cesena dove fino a tre anni fa era in servizio alla polstrada. Poi il trasferimento a Ravenna: nessun ruolo operativo ma un incarico nell'ufficio spedizioni. In buona sostanza una sorta di postino in divisa che si occupava della corrispondenza in entrata e in uscita dagli uffici di viale Berlinguer. Dal questore Mario Mondelli nessun comunicato ufficiale e nessun commento. Informalmente i colleghi lo descrivono come un uomo piuttosto taciturno, non molto inserito nel contesto lavorativo di Ravenna e soprattutto, almeno all'apparenza, una persona semplice. Forse lo ricorderà anche Giuseppe Racca, da un paio di mesi alla guida della questura di Catanzaro che ha svolto le indagini ma tra il 2010 e il 2013 questore di Ravenna. (and.a.)
L’INDAGINE DIRTY SOCCER/2
L’INDAGINE DIRTY SOCCER/3
L’IMPRENDITORE RAFFAELE POGGI IN MANETTE FINANZIAVA LA PRESUNTA CRICCA CHE PROVAVA
Il Bomber che vinse tre campionati
A COMPRARE CALCIATORI E FARE LE PUNTATE
È originario di Riolo Terme ma vive a Faenza ed è titolare di una macelleria: Raffaele Poggi, 62 anni, è tra gli arrestati dell’inchiesta Dirty Soccer di Catanzaro. L’imprenditore, che ha subito ottenuto i domiciliari, secondo gli inquirenti era uno dei finanziatori del presunto giro di illegalità per combinare le partite e avere risultati certi su cui scommettere. Il legame di Poggi era con un Enrico Malvisi, altro imprenditore forlivese tra gli arrestati: nelle due presunte organizzazioni criminali che la procura ipotizza esistenti attorno a questo caso ognuno aveva il suo ruolo e c’era chi doveva fornire il denaro utile a comprare i giocatori e utile per investire poi sulle scommesse e rientrare delle spese. Poggi, come molti altri di questa vicenda, era considerato un insospettabile: vicini e conoscenti ne parlano come di una persona gradevole e cordiale, sempre pronto per un saluto quanco ci si incrociava nei vialetti del quartiere residenziale dove vive. La sua disponibilità verso gli altri era testimoniata dalla cura che dedicava ad alcuni spazi di verde pubblico nei pressi delle abitazioni pur trattandosi di aree di competenza comunale. Il reale coinvolgimento di Poggi e di tutti gli altri indagati, dovrà ora attraversare il proseguimento delle indagini.
Agli arresti Daniele Ciardi: gol a grappoli tra Fusignano, Sant’Agata e Lugo Tra i personaggi chiave dell’ultima inchiesta sul calcioscommesse c’è anche Daniele Ciardi, 41enne magazziniere del Santarcangelo Calcio arrestato (e ora ai domiciliari) insieme a quattro giocatori con cui, secondo l’accusa, tentava di aggiustare le partite per guadagnarci sulle puntate. Secondo la procura Ciardi era riuscito a ottenere il controllo dello spogliatoio e arrivava a incassare anche fino a 10mila euro per una sconfitta della propria squadra, nel campionato in corso di Lega Pro (sono quattro in particolare le sconfitte del Santarcangelo nel mirino degli inquirenti). Nato a Montevarchi, in Toscana, ma riminese d’adozione, Ciardi è un volto molto noto tra gli addetti ai lavori anche nel Ravennate, avendo qui vissuto le migliori stagioni della sua carriera da calciatore dilettante. La sua avventura in provincia di Ravenna parte nel 2001 quando venne acquistato dal Fusignano, con cui disputò tre stagioni e segnò una quarantina di gol vincendo il campionato di Prima Categoria e poi anche quello di Promozione, portando così per la prima volta in Eccellenza (attuale quinta serie nazionale) il paese noto a livello calcistico soprattutto per aver dato i natali ad Arrigo Sacchi. Ma la stagione successiva (2004/2005) abbandonerà Fusignano per vincere un altro storico campionato di Promozione con la Santagatese, che lasciò anch’essa in Eccellenza (e dopo un’altra decina di gol) per tentare di rilanciare una nobile decaduta come il Baracca Lugo, ottenendo di fatto un’altra promozione in Eccellenza (dove l’anno successivo disputò solo qualche partita) pur senza finire la stagione a causa di problemi societari. Ecco quindi nel 2007 il ritorno a casa, in Prima Categoria, nella Novavalmarecchia, due stagioni prima di chiudere la carriera in Terza Categoria nel Real Miramare. Bomber di razza non molto mobile, con qualità finalizzative ma anche tecnica e visione di gioco, Ciardi con tre campionati vinti in neanche sei anni, diventò un vero personaggio nel mondo dilettantistico ravennate grazie anche alla sua goliardia e al carattere guascone. In quegli anni campava solo di calcio (i rimborsi spese di un tempo, anche nei campionati di Promozione, per un attaccante come lui superavano tranquillamente i mille euro al mese) ed era già un grande appassionato di scommesse, in quel caso però di serie A e dei maggiori campionati internazionali. (lu.ma.)
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10 IL PRECEDENTE
I dieci ravennati indagati a Cremona Inchiesta Last Bet su gare del 2011: coinvolti quattro ex giallorossi Su Facebook c’è ancora la pagina-sfottò “Giorgio Buffone dacci le quote” ma conta solo 59 fan e non è aggiornata dal 18 giugno 2011, 17 giorni dopo l’arresto del 60enne abruzzese residente a Cattolica e ex dirigente del Ravenna Calcio. Lo arrestarono proprio quattro anni fa, il primo giorno di giugno del 2011, insieme ad altre quindici persone in varie parti d’Italia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dalla procura di Cremona nell’ambito dell’inchiesta battezzata Last Bet. L’inchiesta ipotizza l’esistenza di una presunta organizzazione criminale transnazionale attiva per alterare gli esiti delle partite di calcio di diversi campionati italiani per avere risultati aggiustati a priori su cui scommettere con certezza. Nel castello accusatorio delineato dai magistrati la figura di Buffone avrebbe un ruolo di primo piano. Tre mesi fa a Buffone e altre 129 persone è arrivato l’avviso di conclusione indagini: l’ipotesi è associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Ma Buffone non è l’unico ex giallorosso che ora potrebbe finire a processo a Cremona, e non è nemmeno l’unico collegato a Ravenna anche se non tesserato. Tra quelli che vestivano i colori del club cittadino ci sono il 65enne ex presidente Gianni Fabbri, il 36enne ex preparatore dei portieri Nicola Santoni, il 55enne ex allenatore Leonardo Rossi. Tra i nomi compare anche quello di Ismet Mehmeti, 57enne albanese residente in città che guadagnò l’onore delle cronache negli anni scorsi perché sarebbe stato interessato all’acquisto della
società giallorossa nel periodo in cui Fabbri era in trattativa per la cessione. Ci sono poi due imprenditori: il faentino Luca Burini e il bolognese Antonio Benfenati residente a Cervia. Il primo ha interessi in Oriente e, secondo quanto trapelato durante le indagini, avrebbe utilizzato una lingua orientale nello scambio di messaggi e chat. Il secondo invece è vicino al cosiddetto gruppo di Cervia, quello composto da calciatori e investitori vicino allo stabilimento balneare I figli del Sole. Tra i soci di questo bagno figuravano Santoni e Cristiano Doni, ex capitano dell’Atalanta. Che Cervia fosse uno snodo cruciale di questa inchiesta lo si capisce leggendo l’avviso di fine indagini ma anche da una mossa disposta dal pubblico ministero: cercare la parola “cervia” tra chat su Skype e Sms. Infine l’elenco dei ravennati si chiude con i nomi di tre calciatori: il faentino Davide Bombardini (noto al mondo del gossip per essere stato il compagno dell’ex velina Giorgia Palmas con cui ha avuto una figlia), il pesarese Mattia Serafini e il milanese Stefano Ferrario. È bene precisare che il primo non ha mai giocato nel Ravenna mentre gli altri due potrebbero essere chiamati a rispondere della loro condotta tenuta indossando altre divise e non quella giallorossa. Non ci sono infatti calciatori del Ravenna tra gli indagati da Cremona. Tra i 130 anche nomi illustri del calcio a partire da Antonio Conte, attuale commissario tecnico della nazionale italiana. Ma anche ex giocatori del calibro di Giuseppe Signori, Nicola Ventola, Fabio Galante, Francesco Bazzani.
Giorgio Buffone
L’accusa è associazione
per delinquere finalizzata alla frode sportiva
Nicola Santoni
In totale avviso di fine indagini recapitato a 130 persone Tra loro anche il ct Conte
CONFCOOPERATIVE RAVENNA
LE AZIENDE INFORMANO
Al via la Festa della Cooperazione faentina Dal 28 al 31 maggio, si parla di Welfare In programma anche attività per i bambini Si parlerà di welfare a 360 gradi nella giornata inaugurale della Festa della Cooperazione faentina che si svolgerà dal 28 al 31 maggio. A partire dalle 16 di giovedì 28 infatti, due approfondimenti organizzati nel chiostro di via Castellani 25, saranno dedicati all’housing sociale (alle 16 “Housing… welfare… e te!” organizzato dalle cooperative Bottega dei Servizi e Coabi) e alla co-progettazione dei servizi sociosanitari (alle 17.45 “Well-fare: cooperazione tra lavoro, comunità e servizi al cittadino”). L’approfondimento delle 17.45 è promosso dal coordinamento delle tre centrali cooperative di Ravenna e vedrà la partecipazione di Paolo Venturi, direttore Aiccon; Felice Scalvini, assessore ai Servizi sociali del Comune di Brescia; Elisabetta Gualmini, assessore al Welfare della Regione Emilia Romagna; Elena Bartolotti, presidente cooperativa In Cammino e Arianna Marchi, presidente cooperativa Zerocento. La Festa della Cooperazione faentina, che sempre il giovedì alle 16 avrà una trasferta in piazza del Popolo con il Giocacittà per i bambini, continuerà poi venerdì 29 alle ore 15 quando, sempre nel chiostro
Leonardo Rossi
La giustizia ordinaria ha chiuso le indagini preliminari nei suoi confronti tre mesi fa e lo tiene sospeso in bilico tra l'archiviazione e la richiesta di rinvio a giudizio. Ma quell'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, per la presunta partecipazione al tentativo di combine di due partite del Ravenna Calcio a febbraio e marzo del 2011, non preoccupa l'ex patron giallorosso Gianni Fabbri, già prosciolto in appello dalla giustizia sportiva per gli stessi episodi: «Penso che il pubblico ministero di Cremona abbia voluto tenere tutti i nomi degli indagati nell'avviso di fine indagini ma prima delle richieste di rinvio a giudizio sono convinto che per me arriverà l'archiviazione». Se parli di calcioscommesse a Ravenna la mente corre subito all'estate del 2011 quando un'ondata di arresti decisi dalla procura lombarda per l'inchiesta Last Bet coinvolse anche il club bizantino portando in carcere il direttore sportivo Giorgio Buffone e tra i tesserati indagati oltre a Fabbri anche l'allenatore Leonardo Rossi e il preparatore dei portieri Nicola Santoni. Fabbri, sono passati esattamente quattro anni dall'arresto di Buffone l'1 giugno 2011 e il coinvolgimento del suo Ravenna nello scandalo. Come si riassume questo lasso di tempo? «Ho sofferto come un cane. Molti a Ravenna hanno gioito e all'inizio ho covato molto rancore ma ora non più. Penso ad altro, ho altre preoccupazioni di lavoro. L'inchiesta di Cremona sono convinto che avrà un finale positivo sulla base di quello che ha già detto la procura federale». Come ricorda le fasi iniziali? «Una tegola caduta sulla testa senza una spiegazione plausibile. La cosa che tuttora mi lascia perplesso sul mio presunto coinvolgimento ipotizzato dai magistrati è data dall'assenza di giocatori del Ravenna tra gli indagati. Sono del segno della Vergine, sono una persona terra-terra e mi sono letto tutto ma
di via Castellani 25, l’associazione dei Giovani Cooperatori di Confcooperative Ravenna promuoverà l’incontro “E tu cosa ci metti? Relazioni cooperative”, un seminario sul tema della comunicazione interpersonale in ambito lavorativo. Sabato 30 alle 16.30 si torna in piazza della Libertà con il “Quizzone” per le scuole primarie di Faenza organizzato dal Centro di Solidarietà di Faenza, Made in Romagna e in collaborazione con Cofra mentre domenica 31 maggio la Festa si trasferisce come di consueto nei locali della cooperativa Agrintesa in via Galilei 15. La giornata inizia alle 11 con la Santa Messa celebrata dal nuovo Vescovo di Faenza cui seguiranno, nel pomeriggio, animazione, arrivo del giro ciclistico
L’INIZIATIVA RACCOLTA FIRME CONTRO LE FALSE COOPERATIVE Domenica 31 maggio ad Agrintesa (via Galilei, 15 Faenza) sarà operativo un banchetto per la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare contro le false cooperative. L’obiettivo a livello nazionale è di raccogliere almeno 50.000 firme entro i prossimi sei mesi da depositare in Cassazione. A quel punto il Parlamento sarà chiamato a discutere e votare la proposta che prevede la perdita della qualifica di cooperativa per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni e ispezioni; la definizione di un programma di revisioni per i settori più a rischio; la tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate; la creazione di una cabina di regia al Ministero dello Sviluppo Economico che coordini i soggetti chiamati a vigilare.
“Pesche nettarine di Romagna” e lotteria della cooperazione; alle 20.30 il gruppo musicale “Jastin e la sua Orchestra” chiuderanno i festeggiamenti. Per info: 0546 26084 - faenza@confcooperative.it A cura di Confcooperative Ravenna
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In distribuzione il numero di
Fabbri, il calcio e le accuse «Uscirò pulito un’altra volta»
telefono con me quando dice “Si fa, non si fa” sta parlando della trattativa per la cessione di Scappini». Però il tifoso giallorosso vedere i nomi di Fabbri, Buffone, Santoni e Rossi tra gli indagati. Come deve reagire? «Con semplicità estrema: il Ravenna non c’entra in quelle combine. Il tifoso può girare a testa alta sapendo che a Ravenna non è stato fatto niente di strano. In fin dei conti Buffone coinvolge Santoni non tanto per il suo ruolo nel Ravenna ma per portare dentro Doni che era socio di Santoni in un bagno a Cervia». Non avranno coinvolto la società ma resta il fatto che due tesserati della sua società, almeno nelle conversazioni telefoniche, non parevano ispirati a sani prin-
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PARLA L’EX PATRON DEL RAVENNA
proprio non ci trovo un modo per aggiustare una partita senza avere la partecipazione dei calciatori. Se avessi voluto combinare le partite del Ravenna come avrei potuto farlo senza coinvolgere chi stava in campo? Io ero in tribuna e da lì non si fa gol e non si prende». Però se si leggono le carte la procura è convinta che lei abbia messo lo zampino nelle partite del Ravenna a Verona e Alessandria. «Su quella di Verona non c'è nemmeno una intercettazione che mi coinvolge direttamente. Ci si basa tutto sulle parole di Buffone che al telefono dice di aver parlato con me, ma non è mai successo e nulla dimostra il contrario. Per Alessandria invece di nuovo Buffone parla di aggiustare partite con il loro presidente e poi al
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cipi di lealtà sportiva. Lei non si accorse di nulla? «Ma secondo lei, se la moglie tradisce il marito, se ne accorge prima lui o gli altri?». In che rapporti è rimasto con queste persone? «Mai più visti e sentiti da quel tempo. Ma resto convinto che Buffone fosse una brava persona. Credo che si sia fatto coinvolgere molto dal suo dentista (tra i presunti manovratori del sodalizio, ndr) che si aspettava chissà cosa ma ho l'impressione che Buffone abbia fatto molte chiacchiere e pochi fatti». Negli ultimi anni diverse procure italiane hanno aperto indagini su presunte cupole capaci di alterare i risultati del campo per avere esiti certi su cui scommettere e
lucrare. Quanto è malato il calcio? «Il nostro è un Paese dove il benessere ha portato a una mancanza di princìpi e moralità e a sempre meno rispetto verso il prossimo. Accade a tutti i livelli: in politica e nelle imprese. Il calcio fa più opinione, ma a ben guardare in tutte le situazioni c’è chi ha portato via ignominiosamente soldi, anche in attività di carattere sociale. Cinquant'anni fa c'era un'Italia in cui la gente pensava a fare bene un lavoro per mantenere la famiglia. Oggi non è più così. E la crisi non potrà peggiorare le cose ma forse le prossime generazioni dovranno fare i conti con una realtà diversa e magari meno benessere farà ritrovare certi valori». Che ricordo pensa abbiano i tifosi e la città di lei? «Andrebbe chiesto a loro. Credo di essere stato apprezzato da tanti e altri non vedevano l’ora di poter gioire di questa situazione. So di essermi comportato bene». È pentito di qualcosa? «Sono pentito di aver preso la squadra dalla liquidazione e averla portata alla B e poi tenuta in C1 ad alti livelli. Se avessi giocato a bocce sarebbe stato meglio, ma avevo questa passione da bambino». Le mancano la presidenza e il campo? «No, troppa delusione. Ho chiuso con il calcio. Ma la scottatura è stata così forte che non farò più niente per il sociale perché è difficile farlo in questa città». Ma il nuovo Ravenna che sta per tornare in serie D? «Sono solo contento se il calcio della mia città va bene. Stimo Giorgio Bartolini e mi ha fatto piacere sapere che in prima persona si era messo nel progetto della cooperativa per ricominciare. Ma ci tengo a chiarire che non ho mai avuto intenzione di entrare nella società. Ho finito il mio tempo nel Ravenna». Andrea Alberizia
LA GIUSTIZIA SPORTIVA Di seguito il riepilogo delle sentenze arrivate dai tribunali sportivi per i cinque tesserati del Ravenna.
GIANNI FABBRI L’ex presidente e socio del Ravenna è stato condannato in primo grado a cinque anni di inizibizione con preclusione ma nel ricorso in appello è arrivato il proscioglimento senza addebiti. Fabbri però è stato condannato a cinque anni di inibizione per la vicenda del fallimento del Ravenna. Stessa condanna per Sergio Aletti che acquisto il club nel 2011. Tre anni a Elisa Aletti, figlia di Sergio, due anni a Ido Casalboni, un anno e sei mesi a Marco Animobono (vicepresidenti di Fabbri) e Flavio Fabbri, figlio di Gianni.
ANTONIO CIRIELLO L’ex vicepresidente dei giallorossi in primo grado è stato condannato a un anno di inibizione e non ha presentato ricorso. Ciriello ha patteggiato un anno per il fallimento della società.
GIORGIO BUFFONE L’ex direttore sportivo del Ravenna Calcio in primo grado è stato condannato a cinque anni di inibizione con preclusione. Il giudizio è stato poi confermato in appello.
NICOLA SANTONI L’ex portiere di serie A e preparatore dei giallorossi è stato condannato a quattro anni di squalifica (confermati in appello). Per altri processi ha poi ottenuto cinque anni di squalifica e un patteggiamento di 9 mesi.
LEONARDO ROSSI L’ex allenatore ha ricevuto una squalifica di un anno.
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SALUTE ECONOMIA
RIFORME
Tutti contro la bozza Delrio sui porti Le reazioni all’ipotesi di unificare quattro scali del Nord Adriatico sotto un’unica Ap a Venezia Un'Autorità portuale unica per gli scali di Ancona, Ravenna, Trieste e Venezia, con quest'ultima nel ruolo di sede principale. Sarebbe l’ipotesi di riforma della governance dei porti del nord Adriatico contenuta in un documento interno del ministero delle Infrastrutture che doveva restare riservata fino all'inizio di giugno ma trapelata sulla stampa. L'intenzione del ministro Graziano Delrio sarebbe quella di dare vita a otto macrodistretti portuali, ognuno con un presidente mentre per ogni porto ci sarebbe un direttore. L'ipotesi, una volta trapelata, ha subito agitato le acque ravennati: l'idea finora circolata era infatti quella delle coppie TriesteVenezia e Ravenna-Ancona. Moltissimi i commenti arrivati all’indiscrezione dal mondo politico e istituzionale locale. Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci ha dichiarato che se le bozze di documenti circolate se non attendibili «vanno smentite». «Siamo interessati – ha aggiunto – a partecipare ad un confronto sul sistema della portualità italiana, serio e nel merito, che abbia come finalità un disegno organico del sistema portuale del nostro Paese, non uno spezzatino di provvedimenti. La riorganizzazione e il numero delle Autorità portuali deve seguire e non precedere la definizione degli obiettivi e degli interventi
per la portualità italiana e di ogni singolo scalo». E dal Pd il coro di no è pressoché unanime. Il consigliere regionale Pd Gianni Bessi, ribadendo la centralità del porto ravennate per l’economica dell’intera regione ha detto che «Una eventuale proposta di riforma strutturale non può prescindere da una pianificazione condivisa, nel merito e nel metodo, con gli enti locali e le forze
economiche e sociali e trattata in Parlamento». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario Pd De Pascale che ha aggiunto: «riterremmo profondamente sbagliato un accorpamento innaturale che sicuramente penalizzerebbe la nostra città e tutta l’Emilia Romagna». E nella sua newsletter il deputato ravennate Alberto Pagani, membro della commissione tra-
sporti scrive: «Il tema fondamentale di una riforma, non è il numero delle Autorità portuali, ma come funzioneranno. Pertanto, finché non ci saranno delle proposte che affrontano i problemi veri degli scali, quali il coordinamento della logistica e delle attività amministrative, non posso dire nulla di positivo sulla mera ipotesi di una “fusione” che, presa di per sé, porta di certo più
danni che vantaggi».Perplessità sono state espresse anche dal mondo economico. «Se da un lato è positivo, finalmente, mettere mano ad una riforma del sistema portuale da troppi anni ferma in Parlamento – dicono Massimo Mazzavillani e Mario Petrosino di Cna – non possiamo accettare che per eliminare errori pregressi vengano penalizzati le Regioni ed i porti virtuosi come il nostro». E preoccupazioni sono state espresse dal Comitato unitario dell’autotrasporto della provincia di Ravenna: «Siamo convinti che, se confermata, la decisione di individuare Venezia come sede dell’Autorità portuale dei quattro scali dell’alto Adriatico penalizzerebbe il porto di Ravenna».E timori sono stati espressi anche dai rappresentanti sindacali. In particolare secondo Giorgio Graziani, segretario regionale Cisl, ravennate «Dopo la scomparsa dell’E55 tra quelle che sono le priorità del sistema infrastrutturale italiano, l’Emilia Romagna non può correre il rischio di penalizzare l’intera economia regionale facendo perdere competitività al porto di Ravenna, l’unico dell’Emilia Romagna». E anche la Cgil e la Filt Cgil locali non hanno apprezzato la bozza Delrio: «La proposta di un’unica autorità di sistema portuale che comprenda Trieste, Venezia, Ravenna e Ancona, con sede a Venezia, non risponde alla realtà dei traffici e delle specificità che oggi caratterizzano gli scali (Ravenna ad esempio è il primo porto in Italia per rinfuse) e mortifica, nelle modalità per la definizione dei soggetti di governo o di direzione, la partecipazione alle decisioni dei territori e delle comunità coinvolte, a partire dalla Regione, dal Comune e dalla Provincia».
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ECONOMIA
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ISTRUZIONE
DIRITTO D’AUTORE
Pre-post scuola, nuova gestione La coop che lo gestiva da anni solleva polemiche: «Basta con il massimo ribasso»
Ispezione Siae alla festa di fine anno delle elementari
Da settembre non sarà più la cooperativa sociale ravennate Progetto Crescita a gestire il servizio di pre-post scuola elementare fornito dal Comune di Ravenna a 7-800 famiglie: a vincere la gara pubblica per l’affidamento fino a giugno 2019 (oltre un milione di euro in totale) è stata una cooperativa di Bergamo. L’esperienza di Progetto Crescita si conclude dopo vent’anni con una coda polemica: «Un avvicendamento che ci può stare, è normale vincere o perdere gare per i servizi - sottolinea Antonio Buzzi, presidente del consorzio Solco di Ravenna al quale la cooperativa Progetto Crescita aderisce -. Siamo però rammaricati che il Comune abbia deciso di affidare il servizio con una gara che, per il meccanismo di valutazione, risulta essere equiparata a una gara al massimo ribasso». Per capire meglio la critica di Buzzi occorre addentrarsi nel meccanismo. In gara si sono presentati tre concorrenti, sul piatto c’era il servizio di prepost scuola per le elementari, post scuola per le materne (che partirà a settembre) e vigilianza sulle linee scuolabus del Comune. Graduatoria con un massimo di 100 punti: 70 assegnabili per l’offerta tecnica e 30 per l’offerta economica. Questo fa del bando formalmente una gara a offerta economica più vantaggiosa ma per il tipo di calcolo, specifica Buzzi, ci si ritrova con una sorta di gara al massimo ribasso: «Ad esempio la differenza tra noi e i vincitori per l’aspetto eco-
Quando è arrivato stavano intonando canti popolari della tradizione romagnola che non sono tutelati dal diritto d'autore. È per questo che la visita dell'ispettore Siae (società italiana degli autori e editori) alla scuola elementare di San Pietro in Campiano in occasione della festa di fine anno che si è svolta la sera del 22 maggio non ha portato a un verbale. L'ispettore infatti si è limitato a stendere una relazione di quanto si stava verificando nei locali della scuola “Compagnoni” accertando che l'esibizione pubblica non richiedeva il pagamento dei diritti d'autore. Ma la visita dell'ispettore ha colto di sorpresa la dirigenza dell'istituto comprensivo di San Pietro in Vincoli che comprende le elementari appena ricordate: «Non ero presente di persona – dice la dirigente Paola Falconi – ma c'era una coordinatrice di plesso. Si trattava di una classica festa di fine anno con una prima parte più didattica con la conclusione dei progetti portati avanti durante l'anno in classe e una seconda parte più di svago organizzata dal comitato dei genitori. Ammetto che ci ha sorpreso sentirci dire dall'ispettore che c'è un accordo tra Siae e ministero per fissare le tariffe da pagare per i diritti d'autore in eventi come questi». Dalla sede provinciale della Siae confermano partendo da una precisazione: la festa scolastica, per quanto accessibile solo agli alunni e alle famiglie, non può essere considerata una festa privata perché la legge include in questa tipologia solo le esibizioni limitate alla stretta cerchia familiare. Ma proprio perché la festa scolastica è un evento particolare senza fini di lucro, ministero e Siae hanno siglato un accordo per una tariffa agevolata nell'ordine dei 30-40 euro. Da versare solo se si prevede di eseguire o riprodurre brani musicali coperti dal diritto d'autore. (and.a.)
nomico è di appena 90 centesimi su una ventina di euro per bambino». Tradotto in numeri si parla di un risparmio per il Comune di 50-60 mila euro sul totale. Numeri possibili in una sola maniera: «Avendo personale di prima nomina non ci sono i costi legati all’anzianità di servizio ma affidarsi a chi ha esperienza sarebbe un segno di qualità. Questa metodologia di affidamento, in molti casi, porta gli appalti pubblici a subire infiltrazioni di soggetti che non rispettano le regole o che, addirittura, hanno legami con la criminalità organizzata». È be-
LA PETIZIONE I GENITORI SI MOBILITANO PER CAMBIARE LE REGOLE Alcuni genitori di alunni ravennati hanno lanciato una petizione rivolta al Comune di Ravenna per attirare attenzione sul caso dell’appalto del pre-post scuola chiedendo che questo come altri servizi alla persona escano dalla logica degli appalti a rinnovo quadriennale tenendo conto della miglior offerta economica e si privilegi invece la qualità tecnica della proposta.
ne ricordare, come specifica anche Buzzi, che nel caso specifico il vincitore della gara ha ottenuto un punteggio migliore anche sull’aspetto della qualità della proposta e Progetto Crescita è risultata terza classificata. Una strada alternativa, secondo la coop, ci sarebbe e si augurano che presto venga imboccata: «L’esempio virtuoso è Brescia: il Comune ha deciso zero gare al massimo ribasso. Il dirigente si assume la responsabilità della scelta in modo trasparente». Il servizio di pre-post scuola copre 27 scuole primarie e gli operatori impegnati sono circa 50 (impegnati in media 9 ore a settimana a testa) e riguarda tra i 700 e gli 800 bambini. Le famiglie pagano una retta al Comune in base al reddito. «Il servizio è stato ideato dalla nostra cooperativa come servizio privato – evidenzia Francesca Battistini, presidente di Progetto Crescita – e poi sposato dal Comune vista la notevole richiesta di questa modalità di accoglienza dei bambini negli orari pre e post scolastici. Per gli operatori della nostra cooperativa che già si occupano e che continueranno ad occuparsi del sostegno scolastico, è sempre stata un’attività naturale e che ben si inserisce nei rapporti con insegnanti, alunni e dirigenti». Al momento non è ancora chiaro se la nuova cooperativa intenda assumere tra le sue fila alcuni operatori del Progetto Crescita ma tra loro sembrerebbe farsi largo l’intenzione di non cambiare casacca. (and. a.)
DA GIOVEDÌ 28 MAGGIO A DOMENICA 7 GIUGNO
Piangipane via del sagittario 12 Aperto dal lunedì al sabato orario continuato dalle 7:30 alle 19:30 La domenica aperto dalle 8:00 alle 12:30
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LETTORI detti e contraddetti
CONSUMATORI CONSAPEVOLI a cura di Fausto Piazza
detti e contraddetti
Le lettere, le opinioni e i commenti a cui si riserva di rispondere il direttore di Ravenna&Dintorni Fausto Piazza, vanno indirizzate alla email redazione@ravennaedintorni.it oppure al fax 0544 271651 o all’indirizzo viale della Lirica 43, 48124 Ravenna.
SCRITTURA FESTIVAL, GRAZIE A TUTTI Si è conclusa la seconda edizione di Scrittura Festival con una grandissima partecipazione di pubblico. Nonostante la pioggia sono stati affollatissimi gli incontri, gli spettacoli e le mostre che hanno portato in città alcuni tra i più importanti autori italiani contemporanei e lo scrittore israeliano David Grossman che, di ritorno a Gerusalemme, ha detto di essersi innamorato della città di Ravenna, delle sue strade “intrecciate come i fiumi”, dei suoi abitanti e anche delle tagliatelle di cui sentirà “grande nostalgia una volta a casa”. Nelle vesti di direttore artistico del festival voglio ringraziare le molte persone, in prevalenza giovani e giovanissimi, che hanno reso possibile il festival: «Uno stato di grazia è un momento di illuminazione mistica, di redenzione in seguito a una esperienza che ha catalizzato una indefinibile carica positiva. Io l’ho attraversato in questi giorni e ora sono giunto a una fase ancora più sublime, “uno stato di grazie”, in cui rendere conto di tutti quelli che hanno reso possibile questa seconda, intensissima, edizione di Scrittura Festival. Grazie Stefano Bon, Angela Longo e Federica Angelini. Grazie agli assessori Ouidad Bakkali e Paolo Valenti, Alberto Cassani e tutte le persone che silenziosamente lavorano accanto a loro come Claudio Leombroni, Chiara Storti, Maria Grazia Casadei, Chiara Alboni, Barbara Morigi. Grazie a Claudia Giuliani e le sue fidate bibliotecarie Nicoletta Bacco, Silvia Travaglini. Grazie ai negozianti di Ravenna che hanno saputo accogliere le molte persone che sono venute con simpatia e generosità come Cristiana Liuti e Allegra Vannini del Caffè Letterario, Filippo Donati dell’Hotel Diana e Nicoletta della osteria dei Battibecchi e Giacomo Costantini di Confesercenti. Grazie ai nostri Antonio Maiani, per la gestione degli spazi, Gianluca Achilli per le grafiche che hanno accompagnato il festival,
#INSTARAVENNA
La camminata in spiaggia di @gloriafoto Pubblichiamo in questa pagina una foto dal nostro territorio postata su Instagram, noto social network fotografico, con l’hashtag #instaravenna. Questa è stata scattata dall’utente @gloriafoto durante una passeggiata sulla spiaggia da Marina Romea a Porto Corsini.
Davide Baldrati per le sue meravigliose foto e Filippo Giunti per aver colto di sorpresa molti con il suo cine-occhio. Grazie agli artisti di Crac Arte, e in particolare le organizzatrici della mostra Loretta Zaganelli, Rosa Banzi, Patrizia Cauteruccio. Per le letture itineranti Ambra Scandura, Valentina Malerba, Eleonora Scrigno, Ilaria Cavezzali, Viola Casadei e Enrico Battaglia. Grazie a Dimensioni Variabili e Bonobolabo per le istallazioni e per "Graphiste". A Pier Paolo Zoffoli e la sua brigata per le improvvisazioni letterarie. Grazie a Maria Grazia Marini e Walter Pretolani che ci hanno aiutato a leggere pubblicamente i testi di Grossman mentre lo stavamo aspettando, e Francesca Lizza, Martina
Zaganelli, Federico Tanzi, Lucia Mundo, Kingsley Okeke, e Massimiliano Rassu. Grazie a Laura Gambi con cui nascerà la serata del 3 giugno a Lido Adriano. Grazie alle librerie Dante di Longo, Gulliver, Liberamente, Libreria Coop, Feltrinelli, Modernissima e le sempre attente exlibraie come Mirta Ghinassi. Grazie a Danilo Conti, Antonella Piroli e i TCP per averci condotto come bambini nel mondo delle fiabe di Italo Calvino. Grazie alle ragazze di RavennAntica, Fausto e Claudia di Ravenna&Dintorni e Maria Vittoria di Ravenna Eventi. Grazie a Marcello Landi, la prof Cinzia Valletta e i ragazzi del Liceo Artistico Nervi per le bellissime opere esposte durante il festival. Grazie agli scrittori che sono stati nostri ospiti David Grossman, Francesco Piccolo, Marco Missiroli, Carlo Lucerelli, Andrea De Carlo, Lidia Ravera, Massimo Cacciari, Carmelo Sardo, Alberto Giorgio Cassani, Jacopo De Michelis i nostri docenti Christian Raimo, Eugenio Baroncelli e Lorenza Ghinelli. Ma soprattutto grazie alle moltissime persone che sono state con noi in questa settimana straordinaria. Grazie. Matteo Cavezzali, direttore artistico Scrittura Festival
LA PRECISAZIONE UN CONCORSO DI IDEE PER GLI ORTI IN DARSENA Riceviamo e volentieri pubblichiamo una precisazione in merito all’articolo sul recupero dell’ex Tiro a Segno di Ravenna, in Darsena, pubblicato sullo scorso numero del giornale, dove per semplificare e rendere più chiaro il concetto, trattandosi di un terreno comunale, Luca Manservisi aveva scritto che il Comune stava attrezzandosi per realizzare un concorso di idee per la riqualificazione degli orti a fianco dello stesso Tiro a segno. In realtà, precisano dal Comune, a bandire il concorso di idee è stata l'associazione culturale Chub – una volta ottenuto il via libera da parte del Comune stesso, essendo appunto un terreno comunale – «al fine di realizzare un progetto di riuso/riqualificazione per un polo dell'arte legata al verdee e agli orti».
Telefonia: meglio controfirmare i contratti a cura di Carlo Benelli - Codici Ravenna I nostri cellulari spesso evidenziano offerte di contratti cumulativi di numerosi servizi i quali possono integrare il telefono di famiglia con l’Adsl, lo stesso o più telefonini o tablet con contratti globali che per l’apparente modestia del prezzo invogliano all’accettazione. Le delusioni però non mancano, una volta accettata l’offerta e i prezzi dei singoli servizi lievitano di mese in mese con fatture che sfuggono al controllo nel succedersi del tempo e nell’accorgersi che una eccessiva possibilità di strumenti è superflua per la mancanza del loro uso. L’utente allora inizia ad inviare disdette di alcuni servizi; talora però trascura l’uso della raccomandata con ricevuta di ritorno, si accontenta di una telefonata o di un fax, a cui il gestore non risponde. Così le spese lievitano per servizi inutilizzati, talora crescono in maniera ingiustificata e il pagamento tramite banca viene disdetto con ritardo. Il contratto, talora neppure inviato in forma cartacea contiene penali esorbitanti malgrado le disposizioni della Legge 40/2007 che non le prevede e la richiesta di rimborso di versamenti effettuati distrattamente non trova mai risposta, in quanto la minaccia di ricorrere all’Autorità Giudiziaria non è efficace data la lentezza di questa e le conseguenti spese legali. L’associazione Codici pertanto dà una serie di consigli ai cittadini per essere tutelati il più possibile da brutte sorprese; i contratti vanno fatti per iscritto per ogni singolo servizio, possibilmente in una sede ufficiale del gestore ed immediatamente controfirmati dalle parti dopo una attenta lettura soprattutto per quel che riguarda il prezzo mensile. Il consumatore deve anche pervenire all’accettazione di ogni servizio quando è sicuro della necessità di questo (le disdette soprattutto quelle immediate sono di difficile attuazione). Ogni pagamento va poi controllato nelle singole voci e va cessato non appena supera l’impegno del contratto. In questo modo si evitano lunghe vertenze che possono portare a perdite di tempo e soprattutto di denaro. A Ravenna l’associazione Codici è in via Ignazio Sarti 5 (0544-35183) dove tutti i giovedì dalle 10 alle 12 il consulente Carlo Benelli riceve su appuntamento
Domenica 12 luglio dalle 16 alle 24
MOTO E AUTORADUNO Colazione Pranzo Cena Pizzeria Via G. di Vittorio 60, Ravenna Tel. 366-4046235
Le band più seguite della zona Dj set Birra e salsiccia Presenta SONIA DAVIS
MUSICA
CULTURA
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L’EVENTO
Band (e turisti) da tutto il mondo per il festival rock in spiaggia a Marina L'aneddoto più curioso lo regala Jonathan Clancy, musicista italo-canadese che in questa edizione del festival sarà presente più che altro come discografico: «Ricordo tre-quattro anni fa quando in un locale nel bel mezzo dell'Alabama mi parlarono dell'Hana-Bi di Marina di Ravenna, che in America assume davvero contorni quasi mitologici...». Il locale era dei Man or Astro-man e la band in questione erano i Cloud Nothings (poi protagonisti l’estate scorsa a Marina) ma il concetto è sempre lo stesso: il passaparola tra gli stessi artisti – che vi trovano un ambiente rilassato e informale dove esibirsi in un luogo molto suggestivo – sta portando il bagno Hana-Bi sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori del mondo. E ancor di più il suo festival che ne apre la stagione estiva, partito come normale un po' in sordina (e comunque con in cartellone, per esempio, The War On Drugs prima che ottenessero il successo) ma poi esploso l’anno scorso con migliaia di spettatori e un palco montato per l'occasione in riva al mare. Un evento storico, quello, per l'intera località, che quest'anno non si ripeterà, senza andare comunque a discapito, tutt'altro, del consolidamento di Beaches Brew, la cui quarta edizione è stata presentata in un'affollata sala del municipio di Ravenna. Un festival sempre più internazionale che andrà in scena dal 3 al 5 giugno all'Hana-Bi ma che vedrà una preview già lunedì 1 giugno sempre allo stabilimento dello staff di Bronson Produzioni e una grande novità durante la giornata (festiva) del 2 giugno, con concerti in programma sul molo in centro a Marina, dove dalle 17 si terrà per l'occasione anche l'ormai noto (in città) Garage Sale, il mercatino con abiti di seconda mano e altro ancora. E mai come quest'anno è stata curata nel dettaglio la “formula festival” di Beaches Brew, con navette andata e ritorno tra l'Hana-Bi e il molo (il 2 giugno) ma anche con il centro di Ravenna, dove si terranno (al Fargo Cafè) concertini acustici di band locali all'insolito orario di mezzogiorno, per favorire anche la visita della città per i turisti. Già, turisti, perché il festival l’anno scorso ha portato a Ravenna diverse centinaia di spettatori provenienti dall'estero (oltre a quelli, più difficilmente riconoscibili, da fuori provincia e regione) e quest'anno la quota pare destinata ad aumentare, grazie anche al fatto che è tra gli eventi consigliati per l'estate da parte delle più prestigiose riviste di settore soprattutto straniere (lo sarà a sorpresa anche nella lista della prossima edizione di SportWeek, settimanale supplemento della Gazzetta dello Sport) e alla partnership con l'agenzia olandese Belmont Bookings. Da tutta Europa sono arrivate poi adesioni per partecipa-
re al festival come volontari, dando una mano all'organizzazione («all'estero sono sorpresi dell'ingresso gratuito e sono molto disponibili a dare una mano in cambio», ci viene spiegato durante la conferenza stampa), mentre sempre fuori dall'Italia (uno anche a San Francisco) sono stati venduti una quarantina di braccialetti ideati per questa edizione e che consentono di avere sconti e benefit in spiaggia e non solo. Come da tradizione gli artisti si mischieranno al pubblico sulla spiaggia nel corso dei cinque L PROGRAMMA GIORNO PER GIORNO giorni e sarà possibile assistere anche alle interviste in diretta a cura della Red Light Lunedì 1 giugno. Bagno Hana-Bi, Marina di Ravenna, dalle 19.45: live di Stromboli, Radio, radio on line olandese che trasmetGodblesscomputers, Shabazz Palaces, Dj Fitz & Wooden Wisdom. terà direttamente dall'Hana-Bi, mentre quest'anno si aggiungerà alla formula Martedì 2 giugno. Bagno Hana-Bi, Marina di Ravenna, dalle 16: live acustici di The anche un insolito momento di karaokeDoormen, Sunday Morning. Molo Dalmazia, Marina di Ravenna, dalle 17: mercatihappy hour. Spazio anche all'arte con l'ano Garage Sale; dalle 18.50 live di Mdou Moctar (18.50-19.40), Afterpartees (2020.40), Kevin Morby (21-21.50), Strand of Oaks (22.15-23.15). spetto grafico curato come ogni anno da un artista diverso (quest'anno protagonista è Mercoledì 3 giugno, Fargo Cafè, Ravenna (via Girolamo Rossi), ore 12: live di Rigolò. l'americano Nathaniel Russell) e una Bagno Hana-Bi, dalle 13 a sera: Red Light Radio in diretta streaming dalla spiaggia; mostra che verrà allestita nello stabilimento dalle 20 live di Twerps, Ex Hex, Moon Duo, Babes in Toyland, Strand of Oaks. balneare con i ritratti degli artisti presenti a cura dell'illustratore ravenate, ma di fama Giovedì 4 giugno, Fargo Cafè, ore 12: live di RYF (Restless Yellow Flowers). Bagno internazionale, Gianluca Costantini. E in Hana-Bi, dalle 13 a sera: Red Light Radio in diretta streaming dalla spiaggia; dalle ultimo – anche perché più che “il” nome, 19.50 live di His Electro Blue Voice, Yung, Ought, Viet Cong, Iceage. quest'anno, l'Hana-Bi ha puntato sul contesto – ecco i protagonisti del festival, che sono Venerdì 5 giugno, Fargo Cafè, ore 12: Derry (Clever Square). Bagno Hana-Bi, dalle comunque nomi di prim'ordine del nuovo 13 a sera: Red Light Radio in diretta streaming dalla spiaggia; dalle 19.35 live di rock alternativo mondiale, con un occhio di Go!Zilla, Wand, JC Satàn, Mikal Cronin, Thee oh Sees. riguardo alla scena post-punk e garage-psiInfo: 333 2097141 e www.beachesbrew.com. chedelica. Gruppi che, come ha notato sempre Clancy, «finiranno con tutta probabilità in molte classifiche di fine anno delle riviste specializzate, ma anche di giornali come il Guardian, un po' come se in Italia ne parlasse Repubblica, tanto per capire i due piani diversi...». E allora, facendo una rapida panoramica, si va dall'hip-hop sperimentale di Shabazz Palaces del giorno inaugurale (quando salirà sul palco anche il "nostro" Godblesscomputers) al folk-rock degli americani Strand Of Oaks (per loro addirittura un doppio concerto), dal ritorno delle punk-rockers americane Babes In Toyland, tornate insieme dopo quasi vent'anni, fino al post-punk dei canadesi Ought e Viet Cong, nomi caldissimi di questi ultimi anni, così come i danesi Iceage (arriveranno con i connazionali Yung, debuttanti ma di cui si parla già molto), dall'africano Mdou Moctar per finire con alcuni esponenti della scena garage-psichedelica californiana come Thee Oh Sees, Wand e Mikal Cronin (al debutto solista). E poi Kevin Morby, Twerps, Afterpartees, Go!Zilla, Moon Duo, Ex Hex, J.C. Satàn, His Electro Blue Voice, Stromboli. La nota di colore è quella legata naturalmente alla presenza dell’attore hollywoodiano Elijah Wood – noto in particolare per aver impersonato i panni dell'hobbit Frodo nel Signore degli Anelli – che arriva sulla spiaggia dell’Hana-Bi (lunedì 1) in veste di dj nel duo Wooden Wisdom. Luca Manservisi
I
Nella foto il momento clou della passata edizione con il palco montato direttamente sulla spiaggia e migliaia di persone per il live dei Neutral Milk Hotel
Oltre ai concerti, anche karaoke, navette,
una radio che trasmette in riva al mare, interviste, una mostra e un mercatino tra Hana-Bi e molo
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CULTURA
MUSICA
ROCK E DINTORNI TURBONEGRO E NASHVILLE PUSSY A PINARELLA Al Rock Planet di Pinarella di Cervia doppio concerto di caratura internazionale all’insegna anche della trasgressione. Giovedì 28 maggio l’appuntamento è con l’unica data italiana dei norvegesi Turbonegro, un pezzo di storia della musica hard e riferimento per tutta la scena scandinava. Sabato 30 ancora hardrock, ma più tradizionalmente a stelle e strisce, con gli americani Nashville Pussy, celebri anche per i loro show semi-pornografici.
GARAGE DA DETROIT
CON I
GORIES
AL
RAVENNA FESTIVAL
Dopo il delirio del Rocky Horror, parte la classica con Zubin Mehta A destra una panoramica del palazzetto di Forlì per il Rocky Horror Show che ha richiamato circa 8mila spettatori; a sinistra una delle foto vincitrici del concorso riservato agli spettatori del Ravenna Festival
BRONSON
Venerdì 29 maggio al Bronson di Madonna dell’Albero tornano The Gories, storica formazione garage-rock di Detroit formata da Mick Collins, Dan Kroha e Peggy O’Neill. In apertura un’altra formazione con alle spalle molti anni di carriera come i bolognesi Chronics, sempre in campo garage e dintorni.
AL BOCA ARRIVA ANCHE IL TASTIERISTA BOB MALONE Doppio appuntamento nel giro di pochi giorni con artisti americani al Boca Barranca di Marina Romea. Venerdì 29 l’appuntamento è con il funambolico tastierista Bob Malone, da Los Angeles (ma con band italiana), uno dei pilastri inamovibili dell’attuale band di John Fogerty dei Creedence Clearwater Revival. Arrivano dal Wisconsin invece i The Midwest Beat, al Boca lunedì 1 giugno per presentare il loro terzo disco, sempre tra power pop, folk e rock anni sessanta. I concerti iniziano alle 23.
IN
CENTRO A
RAVENNA I KISSES FROM MARS
Venerdì 29 maggio nella corte del negozio Bon Ton di via Cavour 103, in pieno centro a Ravenna, alle 19, nell’ambito della rassegna Teatro Elettrico, concerto dei ravennati Kisses From Mars (post-rock).
AL BAGNO PETER PAN FOLK-REGGAE DAL VIVO Sabato 30 maggio al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna alle 17.30 concerto folk-reggae della band La Compagnia Scapestrati.
CLASSICA A PISIGNANO IL DUO CHORDAE CORDIS
OMAGGIA IL BAROCCO
La rassegna “Pievi in Musica” fa tappa a Pisignano di Cervia per il tradizionale concerto nella suggestiva pieve romanica di Santo Stefano, venerdì 29 maggio alle 21. Appuntamento con il duo Chordae Cordis: Enrico Gramigna al violino barocco e Davide Fabbri alla tiorba, il cosiddetto “liuto grande” o chitarrone nella definizione popolare romanesca.
LA RIVISTA AL CIRCOLO DEI FORESTIERI IL NUOVO MAGAZINE
Dopo la spettacolare anteprima di Forlì – dove sono andate in scena tra il delirio generale (e molti fan vestiti a tema per l’occasione) le repliche del Rocky Horror Show – il programma della 26esima edizione del Ravenna Festival inizia uf ficialmente giovedì 4 giugno per proseguire poi fino al 27 luglio. L’appuntamento del 4 giugno è alle 21 al Pala De André di Ravenna con il primo concerto di musica sinfonica che vedrà il ritorno del 79enne celebre direttore indiano Zubin Mehta assieme all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino – di cui è direttore principale da trent’anni – con un avvincente programma classico-romantico con musiche di Beethoven, Wagner e Cˇajkovskij.
Mercoledì 3 giugno alle 18.30 al Circolo dei Ravennati e dei Forestieri di via Corrado Ricci 22, in centro a Ravenna, verrà presentato in anteprima il Ravenna Festival Magazine, la rivista ufficiale del Festival, con interviste e approfondimenti, edita da Reclam srl. Parteciperanno la direzione e la presidente del Ravenna Festival, Cristina Mazzavillani Muti, mentre in rappresentanza di Confindustria sarà presente il vicepresidente Giuseppe Rossi. Dal 4 giugno il Magazine sarà distribuito gratuitamente nei luoghi del festival e negli esercizi pubblici della città.
G i o r n a l e i n t e rc u l t u ra l e
Anno 13 Numero 54 Giugno 2015 Redazione c/o Casa delle Culture piazza Medaglie d’Oro 4 48122 Ravenna c.meticcia@racine.ra.it www.cittameticcia.it
Un festival per il diritto alla terra La nona edizione della tre giorni in darsena dedicata al dialogo tra le culture
A l l ’ i n t e r n o
¬ L’APPROFONDIMENTO Viaggio nel campo nomadi di Lugo: esperienza esemplare a pagina II ¬ L’INTERVISTA Viaggio concerto nella musica Rom con Santino Spinelli pagina III ¬ APPROFONDIMENTO Terra negata alle donne: la situazione nel mondo a pagina IV ¬ OLTRECONFINE La battaglia del popolo Mapuche contro le mutinazionali pagina V ¬ MUSICA Intervista al rapper Zanko in concerto a Ravenna pagina VI
Città Meticcia: cosa cambia e cosa resta
¬ RUBRICHE Anime creole: l’immaturità affettiva del “noi o loro” a pagina V Sono nato qui: voi che da morti avete nome e foto sui giornali a pagina VI Border Line: cosa ci insegna la morte di un richiedente asilo a pagina VII
Dopo tredici anni di vita da “indipendenti” in cui i lettori ci hanno trovato in giro per la città vicini a R&D ma comunque da soli, da questo numero inizia una sorta di sperimentazione in cui Città Meticcia si fa ospitare all’interno del settimanale. Questo per noi significa ottenere due obiettivi: il primo, essenziale, quello di contenere le spese di produzione a fronte di ridimensionamenti del budget messo a disposizione per il progetto dal Comune di Ravenna, una riduzione che non ha riguardato solo il giornale e dettata da ragioni di necessità di bilancio note ai più. Il secondo obiettivo che speriamo di ottenere è quello di avere di fatto una maggiore visibilità, essendo ospitati in un giornale diffuso e letto da tanti ravennati. Tuttavia, quello che ci teniamo a chiarire, è che la redazione di Città Meticcia resta autonoma, che i contenuti sono curati dal gruppo di lavoro che in questi anni si è consolidato e che continua a restare aperto a chiunque voglia mettersi alla prova, offrire un contributo, partecipare a un progetto aperto che dopo tanti anni speriamo possa offrire spunti di riflessione, voci, testimonianze e in generale un’attenzione al mondo dell’intercultura. Quando iniziammo questa avventura molti di noi, italiani e stranieri, pensavano e speravano che la spinta si sarebbe esaurita nell’arco del tempo perché l’intera società sarebbe diventata interculturale, aperta, disposta al dialogo, pensavamo che l’antirazzismo sarebbe necessariamente diventato un paradigma in una società che si vuol dire democratica. Peccavamo di ottimismo. I tempi che viviamo sono quanto mai bui, un’ondata di razzismo e pregiudizi che sembrano ormai socialmente (e sicuramente politicamente) sdoganati sembra travolgerci. Per questo siamo felici che il Comune (il nostro principale sponsor) abbia deciso di continuare a credere in questo progetto di comunicazione. Per il momento abbiamo deciso di sospendere le quattro pagine di notizie di servizio in multilingue, rispetto alle quali si è aperta una riflessione. Perché se i temi del razzismo sono forse più attuali che tredici anni fa, i cambiamenti della popolazione residente hanno invece mutato le esigenze di molta parte di quella straniera. Per il momento quindi abbiamo deciso di continuare a fare ciò che ci sembra più necessario: andare oltre i cliché per raccontare un mondo più complesso e sfaccettato di ciò che spesso chi aizza all’odio del diverso vuol farci credere. E siamo particolarmente felici di cominciare questa nuova avventura affrontando quello che forse oggi è il paradigma del razzismo: la questione rom. La più difficile per certi versi. Lo facciamo grazie a quella che anche per noi della redazione è da tempo la festa più bella della città: il Festival delle Culture. Anzi, facciamo che ci diamo tutti appuntamento lì, dal 5 al 7 giugno. A dimostrare che non solo l’intercultura è realtà. Ma è una realtà bellissima. Per tutti.
Torna per il nono anno l’evento interculturale più importante e atteso in città: il Festival delle Culture. Nato anche quest’anno grazie a un processo partecipativo che ha coinvolto singoli e associazioni per mesi nella costruzione di un programma condiviso e articolato. E così il 5, 6 e 7 giugno, a Ravenna, nella Darsena di città, torna la manifestazione promossa dal Comune di Ravenna con il contributo della Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna. Il tema centrale del Festival quest’anno è il Diritto alla terra, inteso come diritto alle risorse naturali, al lavoro, alla sussistenza, alla libertà di movimento e di residenza, all'identità culturale. Durante la tre giorni densa di appuntamenti sono previsti quattro concerti tra cui quello di Santino Spinelli e Alexian Group, e danze popolari che si terranno alle Artificerie Almagià mentre, sulla scia del grande successo dello scorso anno, la banchina del canale Candiano sarà ancora una volta la piazza sul mare con otto punti ristoro multietnici e il mercato di prodotti artigianali e agricoli di vari paesi. Spazio anche ai dibattiti al circolo Dock 61 di via Magazzini Posteriori e nella grande tenda magrebina che sarà installata nella testata del Candiano. Il programma completo degli eventi è pubblicato a pagina VII.
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n.54 giugno 2015
Città Meticcia
la storia
Quel campo che non fa clamore Parlano i residenti sinti di un accampamento a Lugo a zero costi per la collettività di Monika Poznanska
«È vero, non sono un santo, anche io ho rubato in passato. L’ho fatto per poter dare da mangiare a moglie e miei sei figli. Sono passati tanti anni da allora e ho pagato le conseguenze delle mie azioni rinchiuso in carcere a Ferrara. Non voglio giustificarmi, ma a quei tempi non avevo altra scelta. Vivevo in una roulotte e le autorità ci ordinavano di spostarci continuamente, ci fermavamo in un posto per troppo poco tempo, mai sufficiente per trovare un impiego. Derubavo solo i ricchi, mai persone anziane o povere, ma ciò che mi rende fiero è di aver insegnato a miei figli a vivere senza rubare» Aldo ha 60 anni, è un nomade sinto, ed è orgoglioso di esserlo. Da circa 30 anni vive nel campo nomadi a Lugo dove anche grazie alla sua determinazione gli è stato concesso finalmente la possibilità di fermarsi con la sua roulotte. Un caso atipico il suo, visto che le statistiche parlano di appena un 3 percento di rom e sinti che ancora sceglie di condurre una vita “itinerante” in strutture mobili, che può dire molto di come la “questione rom” possa essere affrontata e risolta senza troppi clamori e senza gridare all’emergenza. «Mi ricordo come fosse oggi – riprende a raccontare Aldo – era la vigilia di Natale, stavamo preparando la cena, improvvisamente è apparso un poliziotto e con toni molto gentili ci ha ordinato di spostarci di qualche centinaio di metri. Ho fatto quello che mi ha chiesto perché non volevo problemi, ma il giorno dopo è tornato e ci ha chiesto di andare via da Lugo. Questa situazione mi ha fatto arrabbiare molto. Ero arrivato al limite, ero stanco di essere mandato sempre via, desideravo solamente che il Comune ci assegnasse finalmente un posto tranquillo dove vivere senza essere cacciati. Volevo che i miei figli avessero la possibilità di andare a scuola. Allora ho chiamato il Tribunale dei Minori a Bologna e gli assistenti sociali, mi sono impuntato con tutti e ho vinto!» In pochi mesi, nel 1988 a Lugo è stato istituito il primo campo nomadi che ha accolto la famiglia di Aldo. Così i suoi figli hanno iniziato a frequentare la scuola. L’inserimento scolastico più difficoltoso è stato per il figlio maggiore che all’epoca aveva 13 anni. «A questa età iniziare a studiare e fare la prima elementare con bambini molto più piccoli non è affatto facile. Mi sentivo inadeguato, un pesce fuori d’acqua, è poi c’era molta diffidenza nei nostri confronti, anche perché vivevamo al campo» ricorda Luca. Aldo non è mai andato a scuola, ha imparato a leggere e scrivere da solo. Ha imparato tante cose da solo, come a riparare un’infinità di oggetti. In passato, ci racconta, la vita dei sinti era completamente diversa, non esistevano campi nomadi. E il loro stile di vita era influenzato da continui spostamenti. Giravano in gruppi di famiglie allargate con carrozzoni trainati dai cavalli. Facevano soste ai margini di piccoli paesi per un po’ di tempo e svolgevano alcune attività lavorative per gli abitanti di queste località guadagnando qualche soldo; le donne leggevano la mano e gli uomini lavoravano con cavalli, facevano i saltimbanchi, i musicisti, oppure commerciavano rame o ferro. I bambini giocavano spensierati in mezzo alla natura e andare a scuola era l’ultimo dei loro pensieri. Imparavano da soli quello che sarebbe servito loro nella vita da grandi. I sinti hanno fatto questa vita per secoli, ma le cose hanno iniziato a cambiare in modo drastico, in particolare dalla fine degli anni Sessanta. Oggi non ci sono più i cavalli, non si può più girare liberamente il mondo. Ci sono frontiere, passaporti, divieti di sosta. Con il tempo anche il lavoro ha iniziato a scarseggiare. I sinti a un certo punto hanno smesso di guadagnare facendo i circensi e diventava
Le foto Le foto di questo numero sono tratte dalla mostra, allestita al Festival delle Culture di Ravenna, Terre lontane in sguardi familiari. Si tratta di immagini catturate in Cambogia dai volontari di Laboratorio Mondo, associazione forlivese che da anni porta avanti progetti di cooperazione nel paese asiatico.
sempre più difficile vendere i prodotti di rame e ferro. Alcuni di loro hanno iniziato a mantenersi con espedienti non sempre legali. Per sopravvivere molte famiglie gipsy hanno iniziato a stabilirsi nelle vicinanze delle città per cercare soluzioni alternative al loro girovagare senza perdere l’anima di spirito libero. Anche la vita di Aldo è cambiata da quando risiede nel campo di Lugo, è riuscito a farsi molti amici tra i residenti della zona, guadagnare la loro fiducia e trovare vari impieghi. Oggi sono in molti a conoscere la sua grande famiglia residente nel campo comunale che nel 1992 è stato trasferito definitivamente in via Toma nella zona industriale della città. La gestione del campo nomadi a Lugo somiglia molto al Progetto sperimentale che consiste nel creare le “microaree” approvato da una legge sull’integrazione dei Sinti e dei Rom residenti in Trentino nel 2009 e sostenuto con convinzione dalle associazioni di Sinti che lo considerano una soluzione abitativa che rispetta sia le loro tradizioni che le loro usanze. Il Progetto consiste nel costruire aree abitative di piccole dimensioni, in grado di ospitare solamente una famiglia allargata affidandone la responsabilità di gestione direttamente agli ospiti e regolamentata come un qualsiasi appartamento dato in affitto. Infatti il campo di Lugo è progettato su una superficie sufficientemente grande da ospitare la grande famiglia di Aldo, una diecina di case mobili, camper, spazi comuni, munito di servizi sanitari, acqua, luce e gas. Attualmente sono 37 persone a coabitare insieme, tutti sono imparentati con il capo fa-
uno spazio custodito, ma la gestione del campo è completamente affidata alla responsabilità degli abitanti e devo dire che fino a oggi non ho mai sentito nessuna lamentela nei loro confronti né da parte dei cittadini lughesi, né da parte delle forze d’ordine. Mantenere il campo non comporta nessuna spesa per il nostro Comune, salvo piccoli lavori di manutenzione. Per quanto riguarda il pagamento delle bollette sono gli abitanti stessi a provvedere». Inoltre l’assessore smentisce con decisione le voci false che affermano l’esistenza dei fantasmagorici contributi giornalieri di 30 euro erogati dal Comune a favore di ogni cittadino rom o sinto. «Non ho idea di chi abbia messo in circolazione simili invenzioni perché non sono mai stati erogati soldi ad abitanti dei campi nomadi né ora né in passato». La verità è che per mantenersi gli abitanti del campo fanno come tutti: lavorano. Qualcuno è un lavoratore stagionale, qualcuno fa il giostraio, ma la principale fonte di sostentamento per queste persone è la raccolta e commercio del ferro vecchio. Sono attrezzati benissimo per questo servizio. «Da molti anni ci guadagniamo da vivere così, la gente ci chiama per rimuovere una lavatrice rotta, un rottame di frigo, cavi arrugginiti, noi andiamo, carichiamo i rottami su un camion e poi li vendiamo». Per alcuni di loro non è facile aprire la partita Iva e affrontare i costi burocratici e per questo hanno chiesto consiglio e guida anche all’Amministrazione. Anche perché trovare lavoro per gli abitanti del campo è difficile, la diffidenza per chi vive nel campo non è più un problema nelle scuole tra i bambini ma persiste nel mondo degli adulti condizionati dai pregiudizi. Andrea lavora in una fabbrica e spesso sente i commenti spiacevoli dei colleghi. «Mi dicono “vagabondo”, “zingaro”. “ladro” e questo sinceramente mi fa molto male. La mia salvezza è che dentro di me io so che sono onesto e non faccio niente di male, così riesco a farmi scivolare queste offese spiacevoli. In alcuni momenti vivere in via Toma mi condiziona la vita, ma d’altra parte mi rendo conto che è la mia scelta». Al contrario della convinzione di molti gagi (trad. non rom, non sinti ), chi vive nello campo nomadi a Lugo lo fa veramente per scelta. Aldo poteva avere una casa popolare ma l’ha rifiutata. «Per me vivere in un appartamento sarebbe la fine, una prigione, non riuscirei a sopportarlo. Sono ormai decenni anni che vivo in questo campo e probabilmente ci rimarrò per sempre, ma mi basta il pensiero che un giorno potrei partire per farmi sentire un senso di libertà che mi commuove e che non riesco nemmeno a spiegare». Michel, nipote di Aldo, è molto giovane, da poco è diventato un uomo ma le sue idee sono molto chiare: «Anche io non potrei mai vivere in una casa, sentirei troppo il senso di solitudine. Non fa per me! Un giorno, quando mi innamorerò, spero che la mia ragazza accerterà di vivere con me nel campo, per me è importante, la famiglia è l’unica cosa che conta veramente».
miglia; i figli con le rispettive mogli e bambini, i nipoti e così via. Tutti nati in Italia, possiedono la cittadinanza italiana, parlano italiano e mangiano i cibi romagnoli. I ragazzi vanno a scuola, giocano e non vivono il senso di discriminazione o di diversità . «A scuola ci vanno tutti i miei nipoti, a volte sono anche più bravi di altri ragazzi» aggiunge orgogliosamente Aldo. «L’unica cosa che ci distingue è che noi non abitiamo in una casa ma in un campo nomadi ed è una nostra D a t i scelta di vita» spiega Massimo. «Siamo felici di vivere così, sentiamo un senso di comunità, ci aiuSecondo dati forniti dal Consiglio d'Europa la presenza di rom e sinti in Italia è stimata fra le 120 e le tiamo reciprocamente, so 180mila persone, ovvero lo 0,25% della popolazione, una delle presenze più basse d'Europa. Di queste che quando sono impesarebbero 40mila quelle che vivono nei campi, mentre la grande maggioranza risiede in case o gnato e non posso prenappartamenti. Secondo l’Assocazione 21 luglio soltanto una ristretta percentuale (3%) di rom e sinti dere i miei figli a scuola perseguirebbe oggi uno stile di vita effettivamente itinerante. Per la propria politica dei “campi posso contare su un conomadi”, unica in Europa, l’Italia è stata ripetutamente condannata da enti di monitoraggio e gnato o un fratello che lo organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani. La maggior parte dei campi risulta sotto fa per me. Facciamo le festandard abitativi adeguati, con condizioni igienico sanitarie molto critiche e isolata dai servizi primari. ste tutti insieme per celeCome violazione dei diritti umani viene condannata anche la pratica degli sgomberi forzati di brare i compleanni. Siainsediamenti non autorizzati, che avvengono spesso senza la consultazione degli interessati e senza la mo una grande famiglia». predispozione di soluzioni abitative alternative. A Roma gli sgomberi nel 2014 hanno riguardato 1135 Come spiega l’assessore persone, mentre a Milano 2276, molti dei quali avvenuti per avviare opere legate all’Expo. Nel marzo alle Politiche Sociali del 2015 la Commissione diritti umani del Senato ha approvato una risoluzione che impegna il Governo Comune di Lugo Fabrizio Lolli «Il nostro è l’unico verso il superamento definitivo dei “campi nomadi” in Italia e per la concreta attuazione della campo nomadi nell’U“Strategia nazionale d’Inclusione di Rom, Sinti e Camminanti”, già adottata dall'Italia nel 2012 su nione dei comuni della richiesta della Commission Europea. Circa la metà dei rom e sinti presenti in Italia ha la cittadinanza Bassa Romagna (undici italiana, mentre si stima che circa il 60% del totale abbia meno di 18 anni. I bambini rom e sinti in tutto, di cui Lugo è il soffrono spesso di malattie fisiche e psichiche legate alla povertà. Vivere in un campo fa sì che un principale) riconosciuto minore su cinque non inizi mai un percorso scolastico, mentre si stima solo all'1% quelli che arrivano dalla regione Emilia Roalla scuola secondaria superiore e prossimo allo 0 l’accesso all'Università. magna. Non si tratta di
Dove i campi non funzionano e i bambini non vanno a scuola
Città Meticcia
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III
l’intervista
Viaggio concerto nella musica rom Santino Spinelli e Alexian Group al nono Festival delle Culture di Veronika Rinasti
Santino Spinelli in arte Alexian è un Rom italiano. Nato e vissuto in Italia, Santino è musicista compositore, cantautore, insegnante, poeta, saggista. Ha due lauree: una in Lingue e Letterature Straniere Moderne e l'altra in Musicologia, entrambe conseguite all'Università degli Studi di Bologna. Insegna lingua e Cultura Romaní all'Università di Chieti. Santino Spinelli sarà ospite del Festival delle Culture 2015 con due appuntamenti il prossimo 6 giugno: alle 19.30 sarà protagonista con Dijana Pavlovic dell'incontro “Emergenza Zingari!?” al Dock61 mentre alle 22.30 si esibirà in concerto con l’Alexian group alle Artificerie Almagià. Santino Spinelli: compositore, artista e docente universitario Rom. Uno su mille ce la fa? «Non è affatto così! Molti ce l'hanno fatta: nello sport abbiamo campioni di pugilato e di calcio, musicisti e molti ragazzi rom si laureano. Ovviamente tra i rom vi sono persone che fanno lavori più “normali” come il medico, l’ingegnere o il macellaio, ma costoro non suscitano la stessa curiosità di un artista e agli occhi del mondo è come se non esistessero. In Italia sei Rom solo se sei protagonista di episodi di cronaca nera». Quali sono le difficoltà che i Rom sono costretti ad affrontare quotidianamente? «Le difficoltà da affrontare sono molteplici, soprattutto a causa della discriminazione su base etnica che i rom sopportano ormai da secoli. Non si tratta di punire solo chi ha commesso un reato – cosa sulla quale io concordo in pieno, gli errori si pagano – ma di coinvolgere anche anziane, donne, bambini, uomini che non hanno fatto nulla». Qualche giorno fa il Parlamento Europeo ha approvato una mozione in favore del riconoscimento del genocidio del popolo Rom e contro la discriminazione nei confronti del tuo popolo. Qual è la situazione dei Rom in Europa e cosa fanno le istituzioni a tal proposito? «Il Parlamento Europeo ha lavorato molto su questo tema e questa è solo una tappa del percorso. Allo stesso modo, il Consiglio d’Europa, l’Osce e altre organizzazioni internazionali hanno richiamato al proprio dovere molti stati che infrangono le leggi e continuano a discriminare su base etnica il popolo Rom, Sinti, Kalè, Manouche e Romanichals, i cinque grandi gruppi che compongono il mondo romanò in Europa. Parliamo di 12 milioni di persone solo in questo continente. Il Parlamento Europeo non può fare molto perché gli stati membri non sono vincolati al rispetto delle leggi internazionali, pertanto possono infrangerle senza incorrere in sanzioni. Purtroppo nessuno Stato potrà dirsi civile fino a quando non avrà chiuso l’ultimo campo Rom». Nell’immaginario collettivo, in Italia, lo “zingaro” è il ladro o il mendicante. Cosa c’è dietro tutto questo? «Beh, è come dire che tutti gli italiani sono mafiosi. Io preferisco parlare di arte e cultura e della grande ricchezza che può dare il popolo Rom. Non mi interessano gli stereotipi: parlando solo di degrado corriamo il rischio di ridurre tutto solo a un problema sociale. Di-
L a
p r o p o s t a
Una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento della minoranza Durante la tre giorni del Festival delle Culture sarà possibile firmare per la proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranza storico-linguistica dei rom e dei sinti". Si tratta di una proposta presentata da 14 cittadini italiani, in rappresentanza di 47 associazioni rom e sinte il 15 maggio 2014 presso la Corte di Cassazione con l'obiettivo di applicare appieno l'articolo 3 della Costituzione, che prevede la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, e in particolare l'articolo 6 che prevede la tutela di tutte le minoranze linguistiche con apposite norme. Fine ultimo dell'iniziativa è quello di contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e sinta che sono causa della scarsa integrazione nella società e soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza. Promotori della proposta di legge di iniziativa popolare: Dijana Pavlovic, Davide Casadio, Saska Jovanovic, Ernesto Grandini, Manuel Solani, Cen Rinaldi, Yose Bianchi, Giorgio Bezzecchi, Concetta Sarachella, Donatella Ascari, Massimo Lucchesi, Carlo Berini, Paolo Cagna Ninchi, Alessandro Valentino. Per aderire: semiriconiscimirispetti@gmail.com
re che i Rom sono discriminati su base etnica spiega già in modo esaustivo la situazione. Penso che l’educazione e la conoscenza delle tradizioni e della cultura Rom possano essere molto più utili per superare le discriminazioni». Hai fondato FederArteRom proprio per parlare della tua cultura. Di cosa si tratta? «Il grande patrimonio della cultura Rom non viene valorizzato e promosso. In questo modo rischia di scomparire. Mentre molti si dedicano solo alla politica o al sociale, Federarterom ha un indirizzo prettamente culturale e artistico. La cultura Rom è fatta di letteratura, musica, sport, teatro, moda…numerosi aspetti che nessuno, o pochi, conoscono. Chi è in grado di parlare della storia dei Rom…o di indicare il nome di un attore rom? Chi può declamare una poe-
sia in lingua romanì? Quando parliamo di cultura rom tutto tace. Si tratta invece di un mondo variegato che ha dato un grande contributo alla cultura europea. Pensiamo alla musica e al periodo romantico, quando si parlava del concetto di nazione e folklore locale. A partire dai grandi compositori come Lizst, Brahms, Schubert fino ai giorni nostri con Goran Bregovic: la musica europea ha attinto a piene mani dalla nostra tradizione. Da questa commistione sono nati veri e propri stili come il flamenco in Spagna e il jazz manouche in Francia». O la musica klezmer... «La musica klezmer appartiene al mondo ebraico e utilizza le stesse scale della musica romanì. In passato ci sono stati molti gruppi formati da musicisti rom ed ebrei, due popoli che so-
no sempre stati molto amici e che spesso si scambiavano favori “prestandosi” violinisti o clarinettisti. Noi rom abbiamo un lungo percorso comune con gli ebrei, per noi sono una sorta di “cugini” e come loro abbiamo affrontato molte sventure. Dall’incontro tra rom ed ebrei è nato un patrimonio culturale inestimabile». Sei anche autore di “Rom, Genti Libere”, un libro che racconta i rom visti dai rom. A chi pensavi quando hai scritto questo testo? «Rom, genti libere è un libro scientifico e non divulgativo e l’ho scritto per fare chiarezza. Ho messo a disposizione di tutti la mia trentennale esperienza sul mondo rom perché si possa capire realmente di cosa stiamo parlando aldilà degli stereotipi e dello sguardo imposto dall’esterno. I Rom sono esseri umani e non una categoria speciale di persone. Non bisogna mai filtrarli attraverso la lente d’ingrandimento, né in positivo, né in negativo. I Rom non sono diversi perché appartengono al genere umano. Al contrario siccome appartengono al genere umano non sono una categoria speciale di persone. Hanno certamente una cultura diversa. Attraverso l'intercultura la si può vivere e a Ravenna faremo un viaggio concerto di conoscenza e faremo cantare e danzare il pubblico per un momento di vera interculturalità. Il concerto del 6 giugno a Ravenna mi da la possibilità di fare dono non della mia esperienza ma, coadiuvato dai miei figli, della musica romani e specialmente di quella italiana».
IV
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l’approfondimento/1
Donne e terra tra lavoro, accesso e proprietà In Africa l’80 percento della produzione agricola è al femminile, ma solo l’1 percento dei possedimenti di Natalie Nkembuh
L’accesso delle donne alla proprietà e al controllo del territorio è un problema in tutte le parti del mondo da tempo immemorabile. Eppure, per decenni, gli sforzi per distribuire i terreni agricoli in maniera più equa non hanno mai preso in considerazione le donne. Nel corso degli anni si è registrato un miglioramento notevole nel promuovere il loro accesso attraverso i legislatori nazionali e internazionali, ma molto ancora deve essere fatto dal momento che l’accesso è diverso dal controllo, come si è visto nel caso di molte donne rurali povere che hanno accesso alla terra e al suo uso, ma che è molto meno probabile che abbiano il controllo su di essa e sui suoi prodotti. La situazione però è diversa da un continente all’altro a seconda delle leggi, dei costumi, delle tradizioni e dello stile di vita. Nonostante vari strumenti internazionali e regionali come la Convenzione del 1979 sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (Cedaw) e il suo Protocollo opzionale del 2000, la Dichiarazione di Pechino del 1995 e la Piattaforma d’azione (Bdpa), il Protocollo alla Carta Africana sui diritti dell’uomo e dei popoli sui diritti delle donne in Africa del 2003, e la Dichiarazione solenne sulla parità di genere del 2004 che prevedeva la protezione, il rispetto e la promozione dei diritti di proprietà delle donne in Africa, tra cui il diritto alla terra, dall’Indice di genere e di sviluppo africano del 2004 (Agdi) relativo a 12 paesi africani (Benin, Burkina Faso, Camerun, Egitto, Etiopia, Ghana, Madagascar, Mozambico, Sud Africa, Tanzania, Tunisia e Uganda) risulta che l’accesso delle donne alla terra era in media meno della metà di quello di cui godono gli uomini. Ciò è ulteriormente confermato dal fatto che, in molte parti dell’Africa, la maggior parte della popolazione è ancora rurale e la stragrande maggioranza delle famiglie rurali è prevalentemente agricola, con le donne che producono oltre l’80% del cibo, ma che posseggono solo l’1% della terra. Le donne affrontano ostacoli significativi in agricoltura, in particolare per la disparità nell’accesso e nel controllo di risorse cruciali quali la terra, il lavoro, i fertilizzanti e la finanza formale. Secondo una ricerca della Banca Mondiale del 2013 sull’Europa centrale, anche in alcune aree dei Balcani come Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia, la proprietà femminile sarebbe inferiore al 3% . Oggi, le Costituzioni di oltre 149 paesi nel mondo chiedono uguale protezione in base alla legge. Ciononostante, le leggi statutarie nella maggior parte di questi paesi non sono state adeguate, così come non è stata introdotta una normativa per implementare la protezione offerta dalle Costituzioni. Nei paesi in cui sono stati fatti sforzi per interiorizzare queste protezioni costituzionali, le donne non godono comunque ancora di pari diritti rispetto ai loro fratelli o ai mariti nel possedere e contrallare i terreni e le proprietà. Secondo uno studio condotto da Magdalena Leon, in America Latina il divario di genere rispetto alla proprietà di terreni è significativo, con le donne che costituiscono un quarto dei proprietari terrieri solo in pochi paesi. La disuguaglianza di genere nella proprietà della terra è legata alla preferenza di sesso maschile in materia di eredità, di matrimonio, ai pregiudizi diffusi sia nella comunità che nello Stato nell’ambito dei programmi di distribuzione delle terre, ma anche nello stesso mercato fondiario, con le donne che è molto meno probabile che diventino acquirenti di successo rispetto agli uomini. L’ereditarietà è il mezzo principale per cui la maggior parte delle donne diventano proprietari terrieri, mentre gli uomini hanno molte più possibilità rispetto alle donne di acquisire la terra attraverso la sua distribuzione tramite la comunità, lo Stato o il mercato. L’Italia, ad esempio, sancisce il principio delle pari opportunità nella Costituzione (artt. 3, 37, 51), ha aderito alla Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (CEDAW ) nel 1985 e ha oggi un insieme di disposizioni legislative che garantisce parità tra uomini e donne. Ma proprio come in molti altri paesi, le misure per garantire la loro attuazione restano deboli. In un paese come la Cina, il diritto di proprietà delle donne è specifica-
tamente protetto ai sensi della legge sulla tutela dei diritti e degli interessi delle donne, che prevede la parità nel diritto di proprietà e la tutela dei diritti di proprietà delle donne in caso di matrimonio o divorzio. Tuttavia, le discriminazioni esistono sia nelle aree rurali che in quelle urbane. Nelle zone rurali, le donne tendono a essere svantaggiate attraverso il processo di assegnazione dei diritti alla terra di proprietà statale a causa del costume per cui, se una donna si sposa al di fuori del proprio villaggio, la terra che era stata assegnata a lei debba essere ridistribuita ad altri membri del villaggio, e se arriva dopo la distribuzione della terra nel villaggio del marito finisce che non possiede nessuna terra. Nelle aree urbane, d’altro canto, la maggior parte delle case o appartamenti tendono ad essere registrati al capo della famiglia, che è in genere il maschio, anche se esiste disposizione specifica per la registrazione congiunta dei titoli di proprietà. Il risultato è che solo poco più di un terzo delle donne cinesi possiede delle proprietà. D’altra parte in Bangladesh, nonostante le leggi statutarie che prevedono per gli uomini e le donne di avere pari diritto di acquistare e possedere
la terra, le leggi della Sharia in materia di eredità svantaggiano le le donne. Tuttavia, nel 1987, il governo del Bangladesh ha adottato il Khas Land Management and Distribution Policy secondo il quale, oltre alla garanzia per i contadini senza terra di ricevere la terra khas, viene sancita la comproprietà della terra tra marito e moglie. Inoltre stabilisce i criteri che permettono alle vedove e alle donne abbandonate di possedere la terra khas. Di conseguenza, 182 donne di una zona rurale denominata Beel Kuralia ora possiedono terra khas a loro nome. Questa terra garantisce la sicurezza alimentare delle loro famiglie. In Camerun, le donne producono l’80% del cibo nelle comunità rurali, possiedono il 2% del territorio e beneficiano solo del 5% delle entrate agricole totali. Il loro accesso alla terra dipende dal loro rapporto con gli uomini, come mariti, padri, fratelli o parenti maschi. L’acquisizione dei terreni può essere per eredità, per acquisto o per distribuzione da parte dell Stato, nessuno dei quali favorisce le donne. Come conseguenza della persistenza di questa situazione, il Comitato per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne nel 2014 ha espresso preoccupazione per il land grabbing nei confronti delle popolazioni indigene e dei piccole agricoltori, con la conseguente perdita della loro autosufficienza. Anche gli ostacoli per ottenere titoli di proprietà, come le spese proibitive prevsite per la transazione dei terreni, colpiscono in modo sproporzionato le donne. [1 - segue]
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l’approfondimento/2
La lotta (mondiale) per la terra del popolo mapuche Intervista a Violetta Valenzuela Herrera, osservatrice Onu, e sua figlia Valentina Fabbri di Angelica Morales
Negli ultimi decenni si è accentuato l’attacco alla natura da parte dell’industria dell'estrazione mineraria a cielo aperto, che distrugge l’ambiente e avvelena con i suoi residui le acque, e da parte dell’agroindustria, che attraverso la monocoltura e l'uso degli agrochimici e la produzione di biocombustibile minaccia sempre di più gli ecosistemi. Per non parlare del disboscamento, delle costruzione di dighe, di centrali idroelettriche e di superstrade, tutto a beneficio delle grandi imprese e a discapito delle popolazioni indigene che contrastano questi attacchi e nel farlo difendono non solo i loro interessi diretti, ma lottano anche per tutti noi, perchè la distruzione dell'ambiente pregiudica l'intera umanità. È su questi temi che dal 23 marzo, ovvero da oltre sessanta giorni, i prigionieri politici del popolo mapuche Luis Marileo, Cristian Levinao, Claudio Huentecol e Miguel Toro sono in sciopero della fame nel carcere di Angol in Cile. A questo proposito sentiamo la testimonianza autorevole di due donne, madre e figlia, dell'associazione Ecomapuche di Forlì. «Solo dall’Italia posso esprimere le mie idee, urlarle, lottare per i diritti del popolo mapuche, alla faccia della democrazia in Cile - racconta Violetta Valenzuela Herrera, cilena, osservatrice Onu per i diritti umani. - Da quando sono stata deportata dal regime di Pinochet, qui in Italia, lotto perchè arrivi una vera democrazia nel mio paese». Quindi secondo lei in Cile al momento non c’è una vera democrazia? «Durante la dittatura in Cile per mano di Pinochet sono stata deportata in Italia. Ho sofferto moltissimo a essere stata trapiantata di punto in bianco in un paese diverso dal mio. Il pane italiano non era il mio pane, tutto era diverso. Quando la dittatura è finita sono ritornata in Cile, con i miei due figli nati in Italia. Ma la felicità del ritorno si è presto trasformata in una forte delusione: non esisteva ancora una vera democrazia». Quali fatti la inducono a essere cosi convinta? «Il Cile, come tutti i paesi in via di sviluppo con grande richezza di materie prima, è un paradiso per le multinazionali che vogliono prendere profitto, calpestando gli interessi di chi abita la terra da secoli prima che arrivassero gli spagnoli ad invadere l’America. Con il benestare del governo che svende il territorio cileno. I militari hanno invaso la Zona Mapuche, per esempio». Come è entrata in contatto con il popolo indigeno dei Mapuche? «Quando sono ritornata in Cile non mi sono fermata a Santiago ma sono andata a Serena, una piccola cittadina, e lì ho visto che i Mapuche lottavano con coraggio per i loro diritti, nonostante il territorio sia fortemente militarizzato. Naturalmente le forze armate e la polizia del Cile intimidiscono le comunità mapuche perché commettono una serie di soprusi, ma loro resistono». (A questo punto dell'intervista coinvolgo Valentina Fabbri Valenzuela figlia di Violetta, que guarda con ammirazione sua madre). Valentina, che rapporta ha con il popolo mapuche? «Il contatto con i Mapuche è stato il ritorno alle mie radici. Il mio coinvolgimento con questo popolo è molto soggettivo e personale perché ho conosciuto il popolo mapuche attraverso la condivisione della loro spiritualità. Essendo mia madre un'attivista nel difendere i diritti dei popoli indigeni, i Mapuche hanno condiviso con me esperienze mistiche, sono entrata nei loro luoghi sacri e mi sono riavvicinata ai luoghi sacri italiani, alla religiosità così variegata ma valore comune a tantissime persone in tutto il mondo. La religione è un bene che non si dovrebbe vivere da soli ma condividere. Le multinazionali – continua Valentina - con rammarico anche quelle italiane, attaccano costantemente la loro terra, che è sacra. Per loro è inconcepibile lo sfruttamento delle risorse naturali per fini economici. Gli indigeni non lottano perché si sentono i padroni della loro terra, ma perché si sentono parte di essa. Per questo la difendono con così tanta tenacia di generazione in generazione, con il cuore. Ma purtroppo lottare per la salvaguardia della natura spesso equivale a diventare prigionieri politici». Che conseguenze ha sulla vita di tutti questa svendita della terra? «I danni a livello ambientale si ripercuotono direttamente sull’agricoltura e sul turismo, poiché grazie alle nuove tecnologie è possibile estrarre laddove non sarebbe stato vantaggioso pochi anni fa. Tuttavia queste metodologie impiegano sostanze chimiche dannosissime, come il cianuro per estrarre oro. Alcuni anni fa gli Stati Uniti avevano bloccato le importazioni della gustosa uva cilena per aver riscontrato tracce di cianuro che le sue imprese usano per lavorare l’oro in Cile. È stata l'unica occasione in cui ai cileni è stato possibile comprare a prezzi ragionevoli la propria uva».
Non esiste una sola ricetta per difendere il nostro pianetta, ma bastarebbe la consapevolezza di tutti, a dirla con Hugo Blanco, peruvianno, 81 anni, una vita spesa tra essili, carcere e torture per la sua lotta per i diritti degli indigeni peruviani che adesso a suo dire sono diritti globali. «Tutti devono essere coscienti che la lotta è internazionale e dobbiamo creare una rete internazionale per difendere efficacemente i beni comuni. I governi sono al servizio della neoliberalizzazione, delle grandi multinazionali, degli eserciti, dei mass media. Questa è una lotta impari. La sopravvivenza della specie
Anime
creole
-
la
è minacciata dall'avvelenamento da sostanze chimiche dei corsi d'acqua per estrarre minerali ricchi di oro argento e rame. Il popolo mapuche, nonostante il diritto all’autodeterminazione e alla amministrazione del loro territorio sia sancito in quanto minoranza autoctona dalla Carta internazionale dei diritti per le minoranze, di fatto è lasciato solo. Ci hanno dato dei primitivi, e io ne sono solo orgogliosa, perché i primitivi amministravano orizzontalmente basandosi sulla solidarietà umana e il rispetto per la natura. Dovremmo recuperare l'etica della società primitiva e combinarla con le comodità moderne».
parola
allo
psicoterapeuta
L’immaturità affettiva del noi o loro di José Aguayo*
Come è possibile che governi di civilissimi paesi europei continuino pubblicamente a parlare dei respingimenti nel Mediterraneo come una delle strategie lecite per disincentivare i flussi migratori su quella sponda del continente, nonostante la storica sentenza del 2009 della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo che condannò l’Italia per aver violato il divieto alle espulsioni collettive in mare (perché paragonate ai trattamenti degradanti e alla tortura)? Cosa pensare di quei politici nazionali che con altrettanta sfacciataggine fanno del respingimento in mare la loro ricetta strategica attraverso la quale vorrebbero presentarsi come dei paladini protettori di una popolazione ipoteticamente assediata, senza rendersi conto della propria barbarica e palese inciviltà? Probabilmente dietro a tutte quelle dichiarazioni e intenzioni vi è un’idea di umanità che solo a pensarla fa ribrezzo. È la logica del mors tua vita mea con cui i gladiatori entravano al colosseo prima del combattimento. Soltanto uno può restare vivo: noi o loro? Sembrerebbe che l’idea di pensare l’Europa come una fortezza in guerra e da proteggere, anche utilizzando metodi che secondo la rispettabile tradizione marinara vigente in tutti i mari del pianeta sono reato, sia in realtà l’espressione di un’idea di territorio molto più vicina a quella dei nostri antenati trogloditi preistorici impauriti di condividere la loro caverna per il rischio di perdere il territorio conquistato e di deperire, che non quella di una società saggia e sensibile consapevole delle proprie possibilità reali e potenziali, quindi in grado di condividere sempre soluzioni alternative con coloro che oggi si sentono esposti e indifesi.Sottostante a queste impostazioni di sicurezza e controllo, nell’ambito delle politiche sociali e dell’immigrazione, vi è la così detta ideologia del terzo millennio poco incline ai fini e ai valori, efficientista, pragmatica e cinica che punta alla soluzione di problemi pratici escludendo in partenza dall’analisi la sensibilità con cui affrontarli. Cioè senza quel mix fatto di intelligenza e di affettività matura che permette una ricerca equilibrata di soluzioni. Senza la sensibilità, la specie umana rischia solo di andare in malora dal momento in cui vengono stimolate tensioni e attriti, diffidenze e timori. Come risultato di uno sguardo così bieco, spogliato da ogni traccia di umana pietà, l’altro verrà sempre definito come un essere non a pari dignità, una presenza che disturba niente di più. *psicologo psicoterapeuta
VI
n. 54 giugno
2015
Città Meticcia
musica
«Essere figlio di migranti? Una vera opportunità» Parla il rapper milanese Zanko El Arabe Blanco tra gli ospiti al Festival delle Culture 2015 All’interno del Festival delle Culture 2015, venerdì 5, in una serata tutta hip hop, si esibirà Zanko - El Arabe Blanco. Nato a Milano da genitori siriani, Zanko si inserisce nella scena rap e hip-hop italiana con uno stile molto caratteristico e personale, prendendo parte a numerosissime esperienze e collaborazioni, sia nazionali che internazionali, misurandosi con diversi aspetti dell’hip-hop, con influenze reggae ed incursioni beatbox. Gli abbiamo rivolto qualche domanda, per conoscerlo un po’ meglio, in attesa della sua performance. Iniziamo così: perché il rap? «Beh, sai, il rap è un mezzo espressivo molto efficace, perché è molto immediato, sia per chi lo usa per comunicare, sia per chi riceve la comunicazione. Inoltre è semplice da comporre ed eseguire. Non ti servono grossi mezzi per farlo, non hai bisogno di chitarre, batteria, strumenti vari, sale prove ed altro: lo puoi fare ovunque, seduto in camera tua o in cima a una montagna, e questo lo rende accessibile a chi lo voglia usare. È una forma anche divertente da usare, puoi giocare con le parole, scomponendole, ricomponendole, nel trovare le rime, le assonanze. Tutto questo fa del rap un mezzo da un lato molto accessibile, molto semplice, dall’altro molto creativo e divertente». Di cosa parli nei tuoi testi? «Non ho un tema fisso. Ovviamente i miei pezzi nascono spesso da un’ispirazione o da una riflessione che riguardano la mia doppia cultura o la mia posizione privilegiata di osservatore di due mondi diversi tra loro e che sembrano non trovare una soluzione ai conflitti che oggi li contrappongono». Pensi che il genere musicale che hai scelto abbia le caratteristiche adatte a trasmettere i tuoi messaggi? «In realtà, ci sono mille generi per comunicare, il rap è il più appropriato nel mio caso, perché istintivamente l’ho accolto e mi ci sono trovato bene. Detto questo, però, sono dell’idea che ognuno di noi possa avere un proprio modo, un proprio genere, che più gli si addice, per comunicare i propri messaggi. Il rap è una forma d’arte che, come tante altre, ti permette di esprimerti, ed è quella che io ho trovato più mia». Tu sei un migrante di seconda generazione. Come ti trovi, in questa sorta di terra di mezzo, tra migrante, italiano, siriano, origini lontane e una vita trascorsa a Milano? «A dire il vero, non sono un vero e proprio migrante, dato che non sono migrato da nessuna parte, sono nato e vissuto a Milano. Preferisco definirmi figlio di migranti. Detto ciò, indubbiamente, sento che casa mia è tutto il mondo, perché porto in me diverse identità, diverse culture, sono cresciuto tra genti e lingue diverse, e questo sicuramente mi permette un’ampia apertura mentale. Questa per me è davvero una grande opportunità, perché mi permette di comunicare con tante più persone, di capire molti più punti di vista, e posso così rendermi conto che la realtà è molto più ampia e variegata di quanto non possa sembrare. Sento, poi, un forte legame con la Siria, credo che sia normale: è il Paese di origine dei miei genitori, è lì che ho molte delle mie radici». Marco Fucci
Lido Adriano
Una Festa della Repubblica tra arti giovani e storie migranti Torna ormai il consueto appuntamento con la Festa delle Repubblica a Lido Adriano. Una tre giorni, dall’1 al 3 giugno, che si tiene al Cisim in viale Parini 48, organizzata dalla cooperativa Libra e da Il Lato oscuro della costa. Lunedì 1 giugno si apre la rassegna con la “non-scuola” del Teatro delle Albe: alle 18.30 andrà in scena “Hansel e Gretel” con i bambini della scuola elementare Iqbal Masih. Martedì 2 giugno appuntamento alle 17 con l’inaugurazione del mosaico realizzato dai ragazzi del centro Agorà, sotto la guida esperta del collettivo CaCo3, su disegno di Dissenso Cognitivo. A seguire, dopo una performance di percussioni e rap degli alunni della Iqbal MAsih, ci sarà la presentazione delle cartoline di Lido Adriano realizzate con le fotografie dei ragazzi del centro Agorà nell’ambito del progetto “Saluti da Lido” a cura di Osservatorio Fotografico, la presentazione del quarto volume del Quaderno del Cisim dal titolo “Trebbi nella città di Lido Adriano”, e la proiezione del cortometraggio “Lo Scrivente” realizzato da La Palestra del Cinema. Spazio ai più giovani anche alle 21.30 con il concerto dei ragazzi dei laboratori di rap Street Art Academy Labs (Milano) e CISIM Lab. Un mercoledì 3 giugno maggiormente incentrato invece sulla letteratura. Alle 18.30 ci sarà un incontro con gli scrittori Tahar Lamri e Igiaba Scego su migrazioni, culture e letterature. Alle 21 Wu Ming 2 & Contradamerla presentano “Surgelati – Opera a 10 mani per scrittore e gruppo rock”, uno spettacolo narrativo e musicale sul tema delle migrazioni reinventato in chiave fantastica. A conclusione, alle 22.30, concerto di Vinsanto, progetto solista folk blues di Bruno Orioli.
Se
sono
nato
qui
Voi che se morite finite sui giornali con il vostro nome di Antonio Nashy Distefano
Li chiamate migranti, come se questo servisse a far tacere il dolore. A rendere l'immagine di una strage una cosa ordinaria, di passaggio. Li chiamate migranti, come se non avessero un nome, un volto, come se non avessero una storia. Li chiamate migranti perché è meglio che restino a casa loro, che muoiano lì, nelle loro terre, nel loro mare, non nel nostrum. Li chiamate migranti, come se fossero una categoria e non persone. Come se non fosse morto nessuno, d’importante, nessuno che ha una famiglia. Vi siete chiamate coloni, turisti, esploratori quando nelle loro terre avete portato il malessere che oggi li porta a fuggire. Li chiamate migranti, per ricordarvi che al mondo ci siete voi e loro. Voi che avete una famiglia, una casa, che se morite finite sui giornali con il vostro nome, voi che avete tutto e non provate vergogna. Loro che non sono niente, che non saranno gli ultimi, e non sono nemmeno i primi. Perchè i primi partivano da qui, e avevano il volto dei vostri nonni, gli occhi dei vostri parenti, le valige dei vostri amici di famiglia e la speranza dei migranti».
Progetto editoriale:Associazione di Volontariato Città Meticcia, via Campania 14, 48121 Ravenna. Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1165 del 23 aprile 2003. Questo numero di Città Meticcia esce come supplemento di Ravenna&Dintorni n. 631 del 28 maggio 2015. Città Meticcia fa parte della rete Mier, Media interculturali dell'Emilia Romagna, e aderisce al Protocollo regionale Comunicazione interculturale. Direttore responsabile: Federica Angelini. Coordinamento della redazione: Federica Angelini, Francesco Bernabini In redazione:Aftab Ahmed, Elisabetta Borda, Paolo Fasano, Marinella Gondolini, Tahar Lamri, Angelica Morales, Monika Poznanska, Elena Starna, Meho Sulemanski, Raffaella Sutter, Mustapha Toumi, Franck Viderot. Si ringraziano: José Aguayo, Antonio Distefano, Marco Fucci, Natalie Nkembuh, Veronika Rinasti, Giovanna Vaccaro. Il giornale è stato realizzato grazie al contributo di: Comune di Ravenna. Redazione: c/o Casa delle Culture, Piazza Medaglie d’Oro 4, 48122 Ravenna; Tel. 0544 591876; fax 0544 423869; e-mail c.meticcia@racine.ra.it; sito: www.cittameticcia.it. Progetto grafico: Habanerosrl.com Stampa: Galeati srl, Imola - www.galeati.it Pubblicità: Reclam Edizioni & Comunicazione srl www.reclam.ra.it; tel. 0544 408312.
Città Meticcia
Border Line - cronache dal confine siciliano
Le domande da porsi dopo la morte di Muhammad di Giovanna Vaccaro
Lo scorso aprile sulla strada provinciale che collega il centro di accoglienza governativo a quello urbano, è stato investito un ragazzo pakistano di nome Muhammad. Su quella strada pericolosa, senza marciapiede, né illuminazione, che centinaia di richiedenti asilo sono costretti a percorrere ogni giorno (pena l’isolamento nel centro di accoglienza) ci sono già stati diversi incidenti, Muhammad ha trovato la morte. Aveva 29 anni ed era arrivato dal Pakistan per tentare di avere un futuro. Forse era fuggito dal terrorismo che minaccia la vita di migliaia di famiglie, quel terrorismo per cui gli Stati Uniti perpetuano la guerra Permanente, causando migliaia di vittime civili con i bombardamenti effettuati dai suoi droni (si contano circa 400 attacchi a partire dal 2004 che hanno causato quasi 4000 vittime. Fonte: Bureau of Investigative Juornalism) ma che non viene riconosciuto dalle Commissioni territoriali per il diritto d’asilo, da cui la maggior parte dei pakistani ricevono il diniego perché, nonostante tutto tutto, il Pakistan viene ritenuto una paese sicuro. Muhammad si trovava a Caltanissetta da 4 mesi e aveva ufficializzato la sua richiesta di asilo al suo arrivo, presso la Questura. Viveva in una casa diroccata adiacente al centro di accoglienza governativo, in modo da potersi presentare davanti al cancello nei 3 giorni settimanali in cui vengono gestiti gli ingressi di coloro che sono in lista d’attesa. Era il 10 aprile scorso, quando, mentre percorreva la strada maledetta è stato travolto da un auto. Sono seguiti giorni di silenzio in cui non era chiara la gravità delle sue condizioni di salute, fino a che, solo per voce di alcuni suoi connazionali che stavano organizzando una commemorazione in suo onore prima della partenza del feretro, si è appresa la notizia. È deceduto il 20 aprile nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Caltanissetta. Ne abbiamo potuto apprendere la notizia attraverso vie informali, soltanto 10 giorni dopo. Nessun organo ufficiale ha diffuso la notizia. Nel silenzio e nell’assenza delle istituzioni, i suoi amici e compagni hanno organizzato una cerimonia per dar l’ultimo saluto a Muhammad e questo è avvenuto nel parcheggio di fronte allo Stadio. Nessuna parola di cordoglio è pervenuta ai suoi amici, nessun rappresentante del centro governativo ha partecipato alla commemorazione che si teneva a 30 metri del cancello di ingresso, dove, per diverse settimane Muhammad si è recato per riuscire a ricevere accoglienza. Numerose le persone presenti alla commemorazione, e non solo pakistani. Come scritto nel comunicato dello Sportello Immigrati, le cui rappresentanti erano le uniche italiane presenti, “… c’erano anche molti Africani e Afghani. C’era tutto il mondo. Mancava solo l’Italia”. Nella tristezza per questa morte e per la sconcertante solitudine e silenzio istituzionale da cui è stata accompagnata, può aprirsi solo lo spazio per amare domande. Come va valutata la responsabilità di ciò che accade ai richiedenti asilo costretti a vivere ai margini della società, al di fuori del minimo di garanzia dei diritti fondamentali tutelati dalla nostra carta costituzionale e dalle convenzioni comunitarie e dichiarazioni universali? Quando le istituzioni coinvolte prenderanno i provvedimenti necessari a garantire la sicurezza e l’incolumità di centinaia di persone che quotidianamente sono costretti a percorrere quella strada? Le riflessioni che scaturiscono da queste domande e i relativi vuoti lasciati dall’operato delle istituzioni conducono a un altro interrogativo. Posto che le politiche dell’accoglienza mostrano da sempre la loro inadeguatezza nel rispetto dei diritti umani, e quindi sono delegittimate la loro stessa natura e esistenza, tenendo conto che il centro governativo di Pian del Lago è attivo dal 1998, in che modo si sono impegnate le istituzioni per garantire quanto meno l’incolumità di centinaia di persone che vivono nel centro di accoglienza? E tra tutte le domande , torna quella di sempre: com’è possibile che, a distanza di decenni, si continuino a perpetuare politiche immigratorie e (le derivanti) pratiche di accoglienza che creano cittadini di serie A e cittadini di serie B, a dispetto di una carta costituzionale che garantisce a tutti gli uomini i diritti fondamentali e la pari dignità sociale, richiamando il ruolo delle istituzioni nel rimuovere quegli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana? Questi principi fondamentali del nostro ordinamento sono troppo spesso disattesi proprio quando si tratta di tutelare le categorie più vulnerabili, tra cui, appunto, quella dei richiedenti asilo.
n. 54 giugno 2015
VII
il programma
Il nono Festival delle culture Venerdì 5 giugno il Festival delle culture 2015 apre i battenti con la Fiumana Atto VI. La Parata inaugurale con la lunga bandiera del mondo attraverserà via Corrado Ricci, via Mariani, via Diaz e viale Farini fino alle Artificerie Almagià. Numerose le performaces di giovani artisti: la Breakdance dei Lasagna Style, il parkour di Ravenna Shine, la giocoleria di Ravenna Jugglers, le percussioni senegalesi, il rap dei Pigne, i balli latino americani di Balla con Mery, i balli tradizionali macedoni del gruppo giovani Radika De, le azioni di strada di Panda Project. Il tutto sarà accompagnato dalla musica del FurgoDisco con DJ Popeye. Alle 19.30, al Dock 61, si svolgerà l'incontro su "La questione curda: un modello per una nuova civiltà”. Sarà l'occasione per incontrare Yilmaz Orkan, membro del Congresso Nazionale del Kurdistan e portavoce dell’associazione Uiki Onlus - Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia; moderatore Luca Dubbini, attivista ravennate per i diritti umani e civili in Medioriente. Alle 20, all'Almagià si esibiranno i ballerini di Capoeira della scuola Coquinho Baiano di Ravenna. Alle 21, sempre all'Almagià, la serata continuerà con "Hip-hop con Yo! Bumb Rush the Show. La serata delle rime meticcie. Sul palco Abe Kayn, rapper ligure di origine senegalese, e Zanko, nato a Milano da genitori siriani, uno dei pionieri in Italia del rap multilingue (italo-franco-arabo). Apre la crew ravennate Magnitudo 5. Alle 21.45 nella Tenda magrebina si affronterà il tema dell'accoglienza con un dibattito dedicato a Lampedusa, la zattera d’Europa, con gli interventi di Alessandra Ballerini (Avvocato civilista specializzato in diritti umani e immigrazione), Valentina Bellotti (cooperativa Persone in Movimento), Pippo Tadolini (Lampedusa siamo noi), Giovanna Vaccaro (Borderline Sicilia onlus). L'evento è organizzato in collaborazione con la cooperativa Persone in Movimento. Sabato 6 giugno, il Festival incomincia alle ore 10, dentro all’Almagià, con una iniziativa di Stop Hunger Now Italia onlus: tutta la cittadinanza è invitata al confezionamento di 10mila pasti da inviare alle scuole elementari del Burundi. All'esterno, sempre durante la giornata di sabato, dalle 9 alle 19, si terrà invece la prima Estemporanea di pittura del Festival delle Culture, sempre sul tema del Diritto alla terra. Il concorso è organizzato in collaborazione con l’associazione occupArti e lancia il Premio d’arte Festival delle Culture che avrà la sua conclusione nel 2016. Le premiazioni sono previste per domenica 7 alle 20.30, secondo i responsi di una giuria tecnica e una giuria popolare. Alle 18.30, all'Almagià spettacolo con il Sabar, il tradizionale spettacolo senegalese di danze e percussioni (Appuntamento a cura di Asra). Alle 19.30 al Dock 61, uno degli appuntamenti più attesi del festival con Santino Spinelli e Dijana Pavlovic: Emergenza zingari!? Procedure, appalti, strategie nazionali per una minoranza linguistica culturale non riconosciuta, facile capro espiatorio con cui si alimenta malaffare e razzismo. Modera l'in ontro Federica Angelini. Alle 20.30, all'interno dell'Almagià, verrà consegnato il Premio all’intercultura città di Ravenna 2015. L'evento verrà accompagnato dalle danze della tradizione filippina a cura di Mabuhay. Alle 21.30, stesso luogo, continuano gli spettacoli con le Danze, costumi e musiche popolari rumene a cura dell’associazione Romania Mare. Alle 21.45, la Tenda magrebina, ospiterà una serata realizzata nell'ambito del progetto europeo Bet On Eu. Vicini di mar Adriatico, vicini d’Europa? L’ingresso dei Paesi dell’ex Jugoslavia nell’UE: interverranno Andrea Rizza (Fondazione Alexander Langer Bolzano) e Nicole Corritore (giornalista Osservatorio Balcani Caucaso). Alle 22.30 all'Almagià il gradito ritorno di Santino Spinelli e Alexian Group in concerto. Domenica 7 giugno gli appuntamenti cominciano alle 19 all'Almagià con The Soul Parade: Danze della tradizione nigeriana. Si esibiranno Edo community: Cultural Dance; Nzuko Ndi Igbo: Masquerade Nzuko Ndi Igbo; Afesan Community: Asologu Dance; Ika Union: Ika Cultural Dance. Alle 19.30 al Dock 61 si parlerà di Land grabbing: le nuove frontiere del colonialismo con Roberto Sensi (ActionAid Italia), Valentina Fabbri (Associazione Ecomapuche). Modera Angelica Morales Villareal. Alle 20.30, all'Almagià, doppia cerimonia di premiazione: oltre ai migliori lavori realizzati durante l’estemporanea di pittura sul tema del “diritto alla terra” ci sarà anche il premio “Masterchef Il Terzo Mondo”, dedicata ai due piatti più graditi del Festival delle Culture. Alle 21.30 sempre all'interno dell' Almagià, musica e balli tradizionali dalla Macedonia con il gruppo Radika De (a cura di Rekanska Dijaspora). Alle 21.45 la Tenda magrebina ospiterà l'ultimo dibattito dell'edizione 2015 del Festival: Storie dei senza terra di Romagna: le tormentate vicende che i contadini romagnoli affrontarono oltre cento anni fa per il possesso della loro terra. Racconto di Andrea Baravelli, docente di storia contemporanea dell’Università di Ferrara; incursioni musicali di Ivan Corbari, fisarmonicista che collabora con i canterini romagnoli del gruppo corale Pratella-Martuzzi. Alle 22.30 la nona edizione del Festival si concluderà all'Almagià con Lenacay in concerto. Direttamente da Barcellona Lenacay è un progetto sperimentale che contagia il flamenco con beats elettronici, rumba, rythm and blues, tracce di basso funky e chitarra elettronica. Gli eventi collaterali Laboratorio di panificazione: Per le tre serate del Festival resterà acceso il fuoco nel forno di terra cruda per cuocere i “pani del mondo”, prodotti con varietà di farine bianche e nere, di mais, di miglio, di tapioca, di cereali, di semi e tuberi. La Manioca: la radice-cibo delle terre calde: Esposizione di tutti i prodotti derivati dalla manioca e un filmato dedicato al procedimento di trasformazione. (A cura dell’Associazione Camerunense della Romagna). La sacralità delle tenda indiana. Di fronte all’Almagià è allestito un Tepee nel cui mondo ci accompagneranno le spiegazioni di un membro dell’Aica (American Indian Cultural Association). Osservazione della volta stellata, guidata dagli astrofili del Planetario di Ravenna (solo venerdì e sabato). Lo spazio Bonobolabo si sposta in Darsena per un’esposizione/performance artistica Per i più piccoli: Gioca con noi! Laboratorio ludico creativo per bambine e bambini, disegni a mano libera, costruzione di giocattoli e di bijoux di tutto il mondo. A cura di Terra Mia. L’angolo dei giochi da tavolo del lontano oriente: l’associazione italo-filippina propone il gioco del Karrom (India, Sri Lanka, Filippine), del Go/weiqi/baduk (Giappone, Cina, Corea), del Mahjong (Cina, Filippine, Vietnam, Taiwan, Romagna), del Pakisi/ludo (India, Nepal, Bangladesh), della Sungka/chonga (Filippine e indonesia), del Xiang Qi (scacchi cinesi). A cura di Mabuhay. Le mostre: L' Agenzia Image (via Magazzini Posteriori 29) ospiterà la mostra Segni scientifici nel Corano e nella Sunna. Percorso didattico a cura della sezione femminile dell’alto comitato dello studio dei segni scientifici nel Corano e nella Sunna. La mostra integrale sarà visitabile nella galleria espositiva in via D’Azeglio 2 dal 12 al 21 di giugno. Presso la Tenda magrebina sarà possibile visitare Rekaska Dijaspora: l’emigrazione secolare (gurbet), le persone, la natura e la cultura della regione di Reka (Rekanskiot Region) in Macedonia Occidentale, spiegati attraverso le fotografie e i racconti dei Rekanci. All'interno dell'Almagià continua il viaggio attraverso Terre lontane in sguardi familiari. Una mostra fotografica che racconta gli sguardi e i gesti di una Cambogia quotidiana (a cura di Laboratorio Mondo). Web Radio “A Ravenna succede di tutto” - Speciale Festival delle Culture: Per tutta la durata del Festival sarà presente “A Ravenna succede di tutto” con video interviste live visionabili tramite il canale youtube o tramite il sito ufficiale del Festival. Le interviste saranno condotte da Noanda Tania Moroni. Supervisione tecnica audio e video Fabrizio Fantini.
RAVENNA &DINTORNI 28/5 2015
CULTURA
LIBRI • ARTE
LA NOVITÀ
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FAENZA
Quando l’editore diventa artista: inaugura il festival “Libraria” Venti editori di libri d’arte e d’artista da tutta Europa sono il centro del festival “Libraria, l’editore come artista” organizzato da Danilo Montanari Editore, Viaindustriae e A&M Bookstore dal 28 al 31 maggio nei Chiostri Francescani della Cassa di Ravenna e nell’Aula Magna della Biblioteca Classense. L’evento, che si avvale della collaborazione della Collezione Maramotti di Reggio Emilia, si inaugura giovedì 28 alle 18 alla Classense con due mostre: “Magdalo Mussio, il designer dimenticato” e Alighiero Boetti, Insicuro noncurante 1972-1975”. Le due mostre resteranno aperte fino al 27 giugno. Mussio, uno degli artisti più interessanti nell’Italia degli anni ‘60/’70, legato alla ricerca concettuale e alla poesia visiva, fu anche grafico editoriale di grande talento, e diede il segno ad alcune esperienze d’avanguardia come la casa editrice Lerici e la rivista Marcatre, ma soprattutto unisce il suo nome alla avventura editoriale della Nuova Foglio di Macerata, i cui libri oggi sono merce rara ricercata dai bibliofili. La mostra della Classense presenta un panorama pressoché esaustivo della sua produzione libraria. Occasione da non perdere è l’esposizione di “Insicuro noncurante 1972-1975” di Boetti, uno degli artisti più apprezzati e amati nel contesto nazionale degli ultimi cinquant’anni. Un libro d’artista prodotto in cinquanta esemplari, che fu esposto al Moma di New York, ma mai visto nella sua interezza in Italia, portfolio, edizione in 41 esemplari firmati e numerati + 4 esemplari H.C. con numerazione romana, cm 56 x 46 x 6 cad., 81 tavole. Edizione Studio 2R, Genova, 1975. Una summa del lavoro dei primi anni dell’artista. Sempre giovedì 28 alle 18, nello studio di Danilo Montanari Editore in via Zirardini 3, inaugura anche la mostra di Raniero Bittante, Giulia Marchi e Giuseppe De Mattia I Chiostri Francescani della Cassa di Ravenna (adiacenti al sepolcro di Dante) apriranno i battenti alle 10 di venerdì 29 fino alle 13 di domenica 31. Nel quadriportico sarà esposto il meglio della produzione libraria indipendente europea da Roma publications a Rollo press. Un’altra sezione è dedicata ai libri d’artista prodotti dalla Collezione Maramotti. Infine si potranno vedere i libri di Claudio Parmiggiani, artista tra i più raffinati che proprio ai libri ha dedicato buona parte della sua produzione artistica. Libraria infine ospita una serie di incontri con artisti, scrittori e critici (il programma è consultabile direttamente sul sito www.librariaravenna.it). Aprono venerdì mattina Guido Guidi e Michele Buda, a seguire Marcello Landi con Claudio Spadoni. Conclude domenica mattina Franco Vaccari, autore di libri ormai leggendari come “Viaggio sul “Reno” e “Esposizione in tempo reale”. Tra gli ospiti (sabato pomeriggio alle 17,15) Marzia e Maurizio Corraini, editori di Bruno Munari e ispiratori del festival Letteratura di Mantova.
Buongiorno Ceramica! Da David Casini al rapporto tra materia e cibo Tesco, laboratorio e galleria espositiva in vicolo Vergini 13 a Faenza, presenta venerdì 29 maggio alle 18 Ogni mio presente, mostra personale di David Casini (nella foto un’opera). La mostra è inserita all’interno di “Buongiorno Ceramica!”, la prima edizione della tre giorni di aperture straordinarie, eventi, mostre, performance, che si svolgerà in 37 città della ceramica dal 29 al 31 maggio e che coinvolge ovviamente Faenza che organizza diversi eventi dedicati alla ceramica: dall'apertura serale di botteghe ceramiche, atelier e studi al mercato della ceramica faentina in Piazza Nenni; da speciali visite guidate a tema ceramico al Laboratorio Giocare con l'Arte del Mic fino a “Fame Con.Creta sarà un programma durante le giornate di sabato 30 e domenica 31 maggio composto da talk, conversazioni, proiezioni, laboratori e assaggi per indagare il rapporto tra l’alta cucina e l’arte ceramica.
AGENDA SOVRAIMPRESSIONI DI TRE ARTISTI ALLA GALLERIA NINAPÌ Sabato 30 maggio alle 18 alla galleria Ninapì di Ravenna, in via Giovanni Pascoli 31, apre la mostra curata da Chiara Fuschini “Sovraimpressioni”. Si tratta dell’esposizione di opere di tre giovani artisti: Silvia Chiarini, che espone lavori su tela dai chiari e lievi ritmi cromatici, Giovanni Lanzoni, che crea grandi collage ritagliando carte stampate e Simone Luschi, con i suoi assemblaggi di piani e le forme minimali. Aperta fino al 20 giugno venerdì e sabato 17-19 o su appuntamento 3471202754, 339 170 6194.
LE OPERE DI ALBANO MORANDI E DEI SUOI ALLIEVI ALLA NIART Sabato 30 maggio alle 18.30, alla niArt Gallery di via Anastagi a Ravenna inaugura la mostra (aperta fino al 13 giugno) di opere realizzate da Albano Morandi e dai suoi studenti dell’Accademia SantaGiulia di Brescia che dialogano con il patrimonio artistico e con lo stesso tessuto culturale e spirituale di Ravenna.
STRADE ALTERNATIVE: STREET
PHOTOGRAPHY A PIZZA
EVOLUTION
Giovedì 28 maggio, alle 19.00 inaugura la mostra di Dario Bonazza dal titolo Strade Alternative negli spazi di Pizza Evolution in via Baroncelli 11 a Ravenna. Un progetto di street photography.
RAVENNA &DINTORNI 28/5 2015
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CULTURA
LIBRI • SPETTACOLO
LIDO ADRIANO
«Oggi riemergono gli stereotipi coloniali» L’autrice afroitaliana Igiaba Scego al Cisim con Lamri e Wu Ming sulle scritture di frontiera di Matteo Cavezzali
A Lido Adriano si parlano molte lingue, e si scrivono molte lingue. Si scrive soprattutto in italiano, ma non è l’Italiano della televisione e nemmeno l’italiano del centro storico, è una lingua più ricca, perché contaminata da nuove parole che non esistono sul vocabolario. Parole italianizzate da dialetti e da lingue straniere. Per questo motivo non c’è un luogo migliore per ambientare “Scritture di frontiera”, una giornata che intreccia il percorso di Scrittura Festival con quello della Festa della Repubblica a Lido Adriano organizzata da anni al Cisim. Gli ospiti saranno Igiaba Scego e Tahar Lamri, che alle 18.30 converseranno di migrazioni, culture e letterature e alle 21 saranno Wu Ming 2 & Contradamerla a portare in scena Surgelati – Opera a 10 mani per scrittore e gruppo rock. Igiaba Scego è nata in Italia da una famiglia somala ed è una delle intellettuali al centro del dibattito culturale europeo. I suoi articoli usciti su Internazionale sono stati tradotti dall’italiano in molte lingue e pubblicati su riviste di tutta Europa, il suo romanzo La mia casa è dove sono (Rizzoli) ha vinto il premio Mondello. Spesso in Italia si tende a dare etichette e far recitare la parte, a lei è mai capitato di sentirsi costretta nel ruolo di “immigrata di seconda generazione”? «Non solo in Italia, anche fuori si tende a etichettare molto. L’ho visto fare soprattutto da chi studia gli scrittori, Spesso io e i miei colleghi veniamo definiti come “letteratura della migrazione”, quando invece scriviamo in italiano. Poi i nostri contenuti sono universali, ma la lingua in cui scrivi in qualche modo ti crea. L'etichettatura spesso diventa stereotipo. Quando mi vedono in strada molti non vedono me, ma “uno straniero” ovvero “un problema”, oppure una “donna nera” e quindi “una vittima”. Io cerco di far emergere la mia personalità attraverso la scrittura. I libri e le parole si etichettano più difficilmente». E sta funzionando? «Su dieci persone ne convinco una. Ma va bene così. Ciò che voglio è farmi conoscere e portare avanti le mie tematiche che sono la lotta alla disuguaglianza». Il colonialismo in Italia è sempre stato un tema rimosso. Quasi nessuno pensa all’Italia come una nazione con un pesante passato coloniale. Credi sia una tematica che si sta riscoprendo? «L’Italia non si è mai considerato un paese coloniale e razzista. Eppure ci sono state le leggi razziali nel 1938, le deportazioni degli ebrei, le guerre coloniali… Oggi sta riemergendo una certa ostilità verso l'altro, quando non si tratta di vero e proprio razzismo xenofobo. E questo è da attribuire proprio alla mancanza di un ragionamento condiviso sul tema. Per
fortuna oggi ci sono molti testi di giovanissimi autori su questo tema, anche se siamo tutti figli delle opere dello storico Angelo Del Boca che è stato il primo in Italia ad occuparsi di colonialismo». Pensi che oggi questa rimozione del colonialismo abbia lasciato dei segni? «Gli stereotipi del periodo coloniale riemergono oggi in modo feroce. Il discorso sull’altro sta scadendo verso la barbarie. Penso che la diffidenza e la paura fomentata dai media non sia all’altezza del nostro periodo storico. C’è grande ignoranza sulla geografia, sulle tematiche della migrazione e anche sulle cifre. I migranti arrivati con le navi non sono così tanti rispetto alla percezione dell’opinione pubblica. Anche il mondo politico cavalca il razzismo o rimuove questa cosa. Le forze politiche e i movimenti che dovrebbero occuparsi di questa battaglie non ne parlano per paura di perdere consenso. La legge per la cittadinanza è scomparsa dalla discussione pubblica. Molti scrittori e filmmaker stanno creando un piccolo movimento per combattere questa ignoranza. Piccolo ma decisivo. Questo è un buon segnale, perché dieci anni fa non vedevo questo interesse nemmeno in campo culturale». Sei italiana e scrivi in italiano, ma nei tuoi testi trapela la storia della tua famiglia. Che rapporto hai con le tue origini? «In realtà sono afroitaliana. Porto entrambe le mie culture sulle spalle. Io sono sia Somalia, sia Italia. La mia storia, e quindi quella della mia famiglia, sono per me un punto di partenza importante. Chi scrive inizia sempre da sé stesso e dalla sua storia. La Somalia ha avuto la guerra peggiore del mondo. Quello che mi ha sempre colpito è che quando ero piccola noi vivevamo in casa quella tragedia immane e io pensavo che quello che stava accadendo in Somalia in quel momento poteva succedere a tutti. Mi interessava capire come un paese può essere ucciso a tavolino, senza che nessuno faccia nulla. Nemmeno l’Italia». L’Italia ha un forte legame con la Somalia… «L’Italia, è questo è molto inquietante, di fatto non ha mai perso la sua colonia. La Somalia non ha avuto la possibilità di essere libera: è stata amministrazione fiduciaria italiana fino al 1960, ma la sua influenza è durata fino all’epoca di Craxi. E poi, con la scoppio della guerra, sono esplosi anche i traffici. Basti pensare alla brava e coraggiosa Ilaria Alpi che è stata uccisa in Somalia perchè aveva scoperto il traffico internazionale di rifiuti. Ma quello che è accaduto in Somalia credo sia importante per chiunque. Capire la guerra somala è capire tutte le guerre del mondo. Nel mio nuovo romanzo, in uscita a Settembre per Giunti, in fondo parlo di tutto questo».
11 giugno ore 20
IL DETTAGLIO REGALA UN FUMETTO PER LA BIBLIOTECA DEL CISIM. IL PROGRAMMA DELLA FDR Prima della giornata del 3 giugno dedicata alla scritture di frontiera (vedi articolo a fianco), la Festa della Repubblica di quest'anno è dedicata, nei giorni 1 e 2 giugno, al debutto e alla presentazione degli esiti dei laboratori realizzati al Cisim durante la stagione 2014-15: di rap, percussioni, mosaico, fotografia, cinema, teatro (non-scuola). Ecco il programma: Lunedì 1 giugno ore 18.30 non-scuola del Teatro delle Albe: Hansel e Gretel con i bambini della scuola elementare Iqbal Masih e le guide Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Barbara Sansavini martedì 2 giugno ore 17 inaugurazione del mosaico su disegno di Dissenso Cognitivo dai ragazzi del centro Agorà, sotto la guida del collettivo CaCo3 presso Agorà viale Tasso 1, Lido Adriano dalle 18 performance di percussioni e rap dei bambini della scuola elementare Iqbal Masih di Lido Adriano Saluti da Lido a cura di Osservatorio Fotografico presentazione delle cartoline di Lido Adriano realizzate con le fotografie dei ragazzi del centro Agorà presentazione del Quaderno n.4 del Cisim Trebbi nella città di Lido Adriano proiezione del cortometraggio Lo Scrivente realizzato da La Palestra del Cinema. ore 21.30 concerto con i ragazzi dei laboratori di rap Street Art Academy Labs (Milano) e CISIM Lab La Festa della Repubblica fa parte del programma Aspettando il Festival delle Culture La Festa prevede anche l'iniziativa: “Regala un fumetto o un libro per bambini alla Biblioteca del Cisim - Potrai lasciarli durante la Festa della Repubblica a Lido Adriano”. La Biblioteca del Cisim è dedicata al fumetto, è aperta al pubblico dall'aprile 2013 e rientra nella Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino.
RAVENNA &DINTORNI 28/5 2015
CULTURA
LIBRI • TEATRO
FESTIVAL SCRITTURA
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LA BUSTINA DI MELPOMENE
Il rap di Grossman su Israele
a cura di Maria Giovanna Maioli
Tutto esaurito per l’incontro con il grande autore ospite in città «Quanto male possiamo ingoiare?» È finito con questo ritornello, il ritornello di un rap, l'incontro con David Grossmann a Ravenna, sabato 23 maggio, all'interno del Festival ScrittuRa. In una sala Congressi troppo piccola per contenere le centiania di persone accorse, l'autore israeliano ha generosamente risposto alle domande di Marino Sinibaldi, direttore di Radio Tre, su scrittura, letteratura, ruolo e funzione della famiglia, rapporto con la storia. «Quando creo un personaggio – ha per esempio spiegato Grossman – non penso mai all'aspetto simbolico, ma cerco di creare un essere umano vero». Non a caso pochi minuti prima Sinibaldi aveva elogiato proprio la capacità straordinaria di Grossman di dare al lettore “immaginazione e immedesimazione”, due pilastri della narrativa. «Per certi periodi – ha spiegato ancora Grossman – divento una sola cosa con i miei protagonisti. Crescendo ognuno di noi costruisce una propria identità, spesso basata su ciò che non si è. Scrivere significa per me potere superare molto rapidamente la linea che separe l'uomo dalla donna, il folle dal sano di mente, il vecchio dal giovane, l'israeliano dal palestinese. Diventare davvero qualcun altro, un'esperienza che mi fa sentiro vivo come nessun'altra». «La famiglia? Un tale intreccio di responsabilità e legami da diventare talvolta insopportabile. I volti stessi dei figli talvolta appaiono come cambi di battaglia di una conflittualità tra i genitori che talvolta è addirittura inconsapevole e che affiora appunto nei figli. La famiglia è il più grande “drama” del mondo». Sul conflitto israelo-palestinese rispetto al quale ha sempre avuto posizione pacifiste ha riservato appunto le ultime parole dell'incontro, prima di far vedere il video rap composto mettendo insieme slogan violenti e volgari che compaiono sugli adesivi che vengono incollati sui paraurti della auto, che diventano una rappresentazione plastica della durezza e dell'aggressività diffuse in Israele. Un'idea di Grossman realizzata da un gruppo di giovani. «Credo che per Israele sia fondamentale cercare la pace per ritrovare il suo vero sé, essere continuamente in allarme ci ha indurito, essere un nemico per qualcuno è estenuante. In Israele le persone nel privato sono magnifiche e pronte a prendersi cura dell'altro, ma questo non appare quando si passa alla sfera pubblica, perché credo che un lungo conflitto possa cambiare la natura delle persone. In generale Israele è un posto straordinario per tutto ciò che in questi settanta anni abbiamo costruito: milioni di persone sono confluite in uno stesso luogo, una lingua come l'ebraico che era una sorta di “bella addormentata” è stata fatta rivivere, abbiamo affrontato tutte le difficoltà che sappiamo rimanendo una democrazia. Una cosa non scontata. Ci serve la pace per vivere la vita che meritiamo e smettere di limitarci a sopravvivere da una catastrofe all'altra, come accade ora». Applausi scroscianti dal pubblico che ha ascoltato partecipe e commosso le parole del grande scrittore prima di mettersi in fila per un autografo, una stretta di mano e una foto insieme.David Grossman, che durante la mattina era tornato a visitare i mosaici di Galla Placidia e San Vitale (a Ravenna era già stato tanti anni fa per una visita privata), all'uscita del pala congressi si è fermato qualche minuto davanti alla tomba di Dante. Federica Angelini
Foto di Davide Baldrati
Il brano da noi scelto per questa Bustina è tratto da Scuola elementare di scrittura emiliana per non frequentanti con esercizi svolti di Paolo Nori, straordinario scrittore nonché efficace interprete dell’opera poetica di Raffaello Baldini, che giovedì 21 maggio è stato l’ospite applauditissimo di RavennaPoesia nella Sala D’Attorre di Casa Melandri.
TROVARE LA SEDIA DI
PAOLO NERI
Ecco, adesso, vorrei dire una cosa che è una cosa che sembra abbia detto una volta lo scrittore americano Charles Bukowski, che una volta sembra che gli abbiano chiesto cosa serve per scrivere e sembra che lui abbia risposto che per scrivere servono due cose: una macchina da scrivere e una sedia. «Delle volte è difficile trovare la sedia», sembra che abbia detto Bukowski e, secondo me, per quello che capisco io, questa è la cosa essenziale, la primissima, e potrebbe essere anche l’ultimissima: trovare, tutti i giorni, la sedia. Ecco. Se avete letto fin qui, potreste anche fermarvi qui. Straniamento, semicolti e sedia son le cose che vi servono. Non vi serve altro, potete cominciare adesso, non avete bisogno d’altro. Arrivederci, potrei anche dirvi...
CERVIA
Teatro delle albe e Socci a Drammi collaterali Si prosegue con il festival teatrale Drammi collaterali a Cervia: domenica 31 maggio alle 18.30 ci sarà lo spettacolo Odiséa del Teatro delle Albe sarà allestito nel cuore delle Saline, poco prima del tramonto. Si tratta di una lettura scenica in dialetto romagnolo del poema di Tonino Guerra, finalmente realizzata in uno dei luoghi che lo ha ispirato. La serata sarà riservata a 40 persone e includerà un aperitivo a buffet. Prenotazione obbligatoria al 338 4692530. L’evento conclusivo di Drammi collaterali sarà martedì 2 giugno con “Il rovescio del dolore” di Luigi Socci: una performance a metà strada tra reading e teatro, con le opere del poeta marchigiano che si esibirà sul Borgomarina in occasione di “Cervia a lume di candela”: i mercatini di artigianato artistico faranno da cornice a questa lettura di poesie nella piazzetta dell’obelisco antistante al mercato dei pescatori.
(da Scuola elementare di scrittura emiliana per non frequentanti con esercizi svolti, Corraini, Mantova 2014)
AGENDA DANTE PER MANAGER, RILETTURA DEL POEMA DANTESCO IN CHIAVE AZIENDALE
L'ultimo appuntamento della rassegna “Dante per tutti” – venerdì 29 maggio ore 18 presso la Sala D'Attorre – sarà dedicato a una nuova rilettura del Poema dantesco in chiave aziendale con Dante per i manager. La Divina Commedia in azienda a cura di Enrico Cerni, edito dal Sole 24Ore Libri.
EROS
E AMORE, IGOR SIBALDI AL CAFFÉ LETTERARIO DI LUGO
Venerdì 29 maggio, alle 21, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, lo scrittore e saggista milanese Igor Sibaldi presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo libro “Eros e Amore” edito l’anno scorso da Frassinelli. A introdurre la serata, che si concluderà con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti, sarà Giovanni Barberini.
Vorresti imparare a giocare a tennis? Puoi provare in maniera conveniente grazie alla PROMOZIONE del mese di giugno Per tutto il mese di giugno SERA dalle 20 alle 23 Lezione di tennis (con i maestri UTA) + campo + cena (al ristorante sportivo)
euro 37
tutto compreso
euro 42
tutto compreso
Via Marani, 1 - Ravenna
Menù Opzione 1: Cappelletti fatti in casa Calice di vino - ½ acqua Menù Opzione 2: Tagliata di manzo (o pollo) con contorno Calice di vino - ½ acqua
Per tutto il mese di giugno PRANZO dalle 13 alle 15 Lezione di tennis (con i maestri UTA) + campo + pranzo (al ristorante sportivo)
euro 25
tutto compreso
euro 30
tutto compreso
Menù Opzione 1: Cappelletti fatti in casa Calice di vino - ½ acqua Menù Opzione 2: Tagliata di manzo (o pollo) con contorno Calice di vino - ½ acqua
PER INFORMAZIONI Segreteria 0544 66204 - M. Omar Urbinati 338 4728228 - Ristorante 0544 63737 - M. Luca Bartera - Tel. 348 8163249
OMAR URBINATI maestro di tennis, campione e tecnico nazionale è disponibile per LEZIONI PRIVATE il mercoledì ore 8:00 - 17:00
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CULTURA
RUBRICHE FULMINI E SAETTE
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
di Adriano Zanni - Cronache e visioni dal Deserto rosso - tutti i giorni su www.ravennaedintorni.it
L’esempio Sacri Cuori, non solo Calexico di Luca Manservisi
Illusioni - Mezzano VISIBILI E INVISIBILI
La meraviglia di Youth e quello strano scetticismo su Sorrentino di Francesco Della Torre
Youth – La giovinezza (di Paolo Sorrentino, 2015) Cannes canna, R&D risponde. Due vecchi amici ottantenni, famosi ma per motivi diversi non più sulla cresta dell'onda, si ritrovano in una lussuosa residenza in Svizzera ai piedi delle alpi. Un direttore d'orchestra in pensione, e un regista non più ai livelli di un tempo, per la precisione. Accanto a loro un giovane e promettente attore californiano alle prese con un nuovo ruolo, la figlia del direttore d'orchestra abbandonata dal marito, Miss Universo, una coppia che non si parla, un alpinista e tanti piccoli e deliziosi personaggi minori. Il film si regge molto sulle spalle dei due protagonisti, uno stratosferico Michael Caine e un altrettanto grande e inedito Harvey Keitel, motori e baricentro (insieme all'Hotel, in simbiosi con l'Hotel) delle vicende di tutti i personaggi. Non è solo la vecchiaia a essere rappresentata nel film, ma tutti gli aspetti meno positivi della vita, fatta di ansie, dolori e incapacità, che nella residenza trovano un punto di pausa, riposo, riflessione per poi (forse) ripartire. Sorrentino era atteso al varco, ma non sappiamo neanche perché. È tra i più talentuosi e capaci registi al mondo, è da dieci anni che realizza pellicole che vanno dal bellissimo al capolavoro, ma in Italia e in Francia c'è scetticismo, che fortunatamente per il film al botteghino si è trasformata in curiosità. È curioso il nazionalismo dei francesi, che predilige premiare pellicole di cui nessuno tra due anni si ricorderà se non per la nazionalità di provenienza, come è curiosa l'esterofilia degli italiani, che al
nuovo film di uno Scorsese qualsiasi (per citare, nel segno del personaggio di Keitel, un grande che da 20 anni non ne azzecca una) fa nascere una “ola”, mentre Sorrentino è semplicemente un emulo di Fellini o uno innamorato di se stesso. Eppure viene idolatrato per esempio Wes Anderson (anche qui amatissimo) che fa cose simili, che si piace in maniera altrettanto potente, che anche lui parla in modo diverso ma ugualmente convincente di Hotel, mentre il nostro Sorrentino, dio in terra per gli americani e per gli Oscar (ormai di gran lunga il premio più attendibile) non gli fanno mancare l’affetto. Nessuno è profeta in patria, se si è italiani. Youth ha una prima parte fantastica con dialoghi incredibili e frasi che entreranno presto nell'immaginario generale; ha una seconda parte inevitabilmente più drammatica e pesante, vista la tematica trattata dal film; ha scene piccole e memorabili, come quelle nel negozio degli orologi a cucù o una con protagonista un cannocchiale. Interessante il finale, che non sveliamo, ma che restituisce un certo ottimismo ai suoi personaggi più deboli, senza perdere cinematograficamente il perfetto senso di coralità fino qui sentita. Youth ha uno stile che potrà non piacere, certamente, ma che costituisce qualcosa di molto diverso dalla Grande bellezza, dove al centro era l'uno/ego, mentre qui c'è un'intera fetta di umanità alle prese coi propri problemi. Sorrentino non è minimalista come Moretti e solo per questo meriterebbe un'ora al giorno di ringraziamenti e preghiere, è uno che non nasce tutti gli anni, ha un talento fuori dal comune. Solo, bisogna svestirsi dei propri abiti ed entrare in un mondo fantastico e incredibile da scoprire. D'altronde, questo è il cinema.
llo! e b è o il ciel con noi! o scopril
gno, Più che un ba un villaggio are turistico sul m DA VENERDì LE SERE APERTO TUTTE
CUCINA Pesce, carne, crostacei e pizza
EVENTI CULTURALI In collaborazione con il "Circolo degli attori"
EVENTI SPORTIVI In collaborazione con Outdoor Fitness e Pallanuoto Ravenna
Punta Marina Terme - viale C.Colombo 34 - tel. 0544.437470 - cell. 347.4670672 www.bagnoperla.it bagno perla
Certo anche solo una decina d'anni fa pensare che Howe Gelb potesse venire a Ravenna per incidere un disco in uno studio casalingo di Lido di Dante, in particolare, sarebbe stata fantascienza. Oggi quasi non ci facciamo più caso. Eppure dovremmo, vista l'importanza di Howe Gelb e dei suoi Giant Sand nella riscoperta delle radici nella storia della musica rock americana. Ora all’America pare preferire le nostre parti, grazie soprattutto al festival Strade Blu di Antonio Gramentieri, da Modigliana, che nell’ultimo album dei Giant Sand, tra l’altro, ci suona pure. E che tra l’altro è chitarrista e autore dei Sacri Cuori, tanto per arrivare al punto. Una band che unisce un po’ tutta la Romagna e che ha suonato un po’ in tutto il mondo. Ora ha pubblicato il suo nuovo disco, si chiama “Delone” e Gelb ha restituito il favore partecipando alle sue registrazioni, insieme ad altri nomi che fanno tremare i polsi come Evan Lurie (Evan Lurie dei Lounge Lizards), Marc Ribot (quel Marc Ribot) e Steve Shelley (Steve Shelley dei Sonic Youth). Forse anche per la presenza di gente di questo calibro il disco ha ricevuto già dai primissimi giorni recensioni entusiastiche anche all’estero (tipo 4 stelle sul Guardian) e io volevo dire che in ogni caso bisognerebbe andarne fieri, qui in Romagna, che è un bell’esempio di apertura e di coraggio (e abnegazione, da quello che si può capire), di come i risultati anche fuori dall’Italia poi arrivano, se il progetto è valido. Ed eccoci quindi alla musica: quella dei Sacri Cuori è quella dei suoni di frontiera di certe band, stile Calexico, come scrivono in molti, facendo anche un po' arrabbiare Gramentieri, lui che, anche giornalista, sui social network scrive ogni giorno. Basta con questa storia dei Calexico, dice, e poi dà i suoi riferimenti: i Los Lobos, la chitarra di Chuck Prophet, Ry Cooder, lo stesso Ribot, i Friends Of Dean Martinez, Rota, Trovajoli, Paolo Conte. Il tutto mischiato, avrete qualcosa tipo i Calexico (ok, scherza, ma neanche tanto, perché in fondo è un buon parametro per far capire a più gente possibile il suono della band). Disco di classe, “Delone”, suonato da dio e però pure già sentito, come inevitabile che sia. I Sacri Cuori non fanno nulla per cercare di essere “nuovi” e originali e per loro, giustamente, questo non è un problema. Fanno la loro musica e la fanno bene. Se siete appassionati di colonne sonore (da Leone a Tarantino), di atmosfere desertiche, di un rock dal sapore d’antan, anche solo di un piacevole sottofondo classicheggiante con gusto, è il disco per voi. Per tutti gli altri è un ascolto comunque parecchio gratificante. Anche se poi forse si vorrà passare ad altro.
Venerdì 29 maggio, ore 21
Venerdì 5 e sabato 6 giugno
Gianfranco Tigani Sava, Paolo Alfieri
Festival delle culture
La biblioteca di Babele... edizione ombrellone
Osservazione della volta stellata
recensione di libri di astronomia e scienze (sala conferenze, Ingresso libero)
Sabato 30 maggio, ore 16.30
Darsena di città - Almagià ingresso libero
Domenica 7 giugno, dalle ore 15 Round Table 11, Club 41
"SPECIALE FESTIVAL DELLE CULTURE"
I Bambini in festa
Paolo Morini: I cieli del mondo
manifestazione di beneficenza a favore di A.G.E.O.P.
(ingresso libero, attività adatta a bambini a partire da 10 anni)
Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna - tel. 0544.62534 www.racine.ra.it/planet - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Si consiglia la prenotazione
RAVENNA &DINTORNI 28/5 2015
21 CINEMACITY Ravenna
Fury
Programmazione dei film in sala
di David Ayer mar.: 17-21.15; mer.: p.u. 21.15
Messi Storia di un campione di Álex De la Iglesia lun.: 20.20-22.45
CINEMA SARTI Faenza
Fury
L’orchestra Claudio Abbado e i musicisti della Mozart
di David Ayer
DA GIOVEDÌ 28 MAGGIO A MERCOLEDÌ 3 GIUGNO
di Helmut Failoni e Francesco Merini gio.: p.u. 21.15 (ospite in sala il regista Francesco Merini)
Questa settimana
Forza maggiore
di Ruben Östlund Premio della Giuria Cannes 2014
Pitza e datteri di Fariborz Kamkari
gio 28 - ven 29 21.15 sab 30 20.20 - 22.30 dom 31 16.30 - 18.45 - 21.15 lun 1 21.15 mar 2 16.30 - 18.45 - 21.15 mer 3 21.15 Telefona e prenota il tuo posto in sala
Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 215206 www.mariani-ravenna.it
CINEMA MARIANI Ravenna Forza maggiore
di Ruben Östlund gio., ven., lun. e mer.: p.u. 21.15; sab.: 20.30-22.30; dom. e mar.: 16.30-18.45-21.15
mar.: 17.30-20.20-22.45; mer.: 20.20-22.45
CINEMA JOLLY Ravenna
Insidious 3 - L’inizio
Mia madre
di Leigh Whannell mer.: 20.20-22.45
di Nanni Moretti gio., ven. e lun..: p.u. 21; dom. e mar.: 18.30-21
San Andreas di Brad Peyton Proiezione in 3D tutti i giorni (escluso mer.): p.u. 17.30 Proiezione in 2D tutti i giorni (escluso mer.): 18.30-20.2521.30-22.45; mer.: 20.25-21.30-22.45
Insidious 3 - L’inizio di Leigh Whannell mer.: 20.30-22.40
San Andreas di Brad Peyton Proiezione in 3D sab. e fest.: p.u. 17.45 Proiezione in 2D fer.: 20.20-22.45; sab. e fest.: 15.10-17.30-20.20-22.45
di George Miller Proiezione in 2D fer. (escluso ven.): 20.20-22.40; sab. e fest.: 15.20-17.50-20.20-22.40
Doraemon - Il film Le avventure di Nobita e dei cinque esploratori di Shinnosuke Yakuwa sab. e fest.: p.u. 16
Avengers Age of Ultron
Pitch Perfect 2
di Joss Whedon Proiezione in 2D sab. e fest.: p.u. 15
ven., sab., lun. e mer.: p.u. 21.15; dom. e mar.: 17.30-21.15
Faber in Sardegna & L’ultimo concerto di Fabrizio De André
di Elizabeth Banks fer.: 20.15-22.40; sab. e fest.: 15.30-17.55-20.15-22.40
CINEMA ITALIA Faenza
CINEMA SAN ROCCO Lugo
di Gianfranco Cabiddu gio.: p.u. 21
Sei vie per Santiago
CINEMA ASTORIA Ravenna
Pitch Perfect 2
Fury
di Elizabeth Banks tutti i giorni (escluso mer.): 17.30-20.20-22.45; mer.: 20.20-22.45
di David Ayer mar.: 18.35-21.15
Youth - La giovinezza
Lousiana (The Other Side)
di Paolo Sorrentino tutti i giorni (escluso mer.): 17.40-18.25-20.2021.15-22.50; mer.: 20.20-21.15-22.50
di Roberto Minervini gio. e ven.: p.u. 21.10; sab., dom., lun. e mar.: 18.15-21.10
Tomorrowland
di Fariborz Kamkari gio. e ven.: p.u. 21.10; sab., dom., lun. e mar.: 18.30-21.10
Il racconto dei racconti di Matteo Garrone
Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino ven., sab., dom. e mar.: p.u. 21
di Lydia B. Smith ven.: p.u. 21 (incontro con la regista Lydia B. Smith)
CINEMA TEATRO MODERNO Fusignano
Tomorrowland
Sarà il mio tipo? e altri discorsi sull’amore
di Brad Bird
di Lucas Belvaux
Pitza e datteri
di Brad Bird tutti i giorni (escluso mer.): 17.30-18.35-20.1521.20-22.50; mer.: 20.15-22.50
Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet
Survivor di James McTeigue tutti i giorni (escluso mer.): 17.35-20.30-22.45; mer.: 20.30-22.45
Fury di David Ayer mar. e mer.: 15-17.35-20.10-22.45
Cinema Mariani - Ravenna
di Jean-Pierre Jeunet gio. e ven.: p.u. 21.15; sab., dom., lun. e mar.: 18.15-21.15
Il fascino indiscreto dell’amore
The Lazarus Effect (v.m. 14) di David Gelb fer., sab. e fest..: 20.30-22.50
Il racconto dei racconti di Matteo Garrone tutti i giorni (escluso mer.): 17.30-20.10-22.50; mer.: 20.10-22.50
Mad Max: Fury Road di George Miller Proiezione in 2D da gio. a dom.: 17.30-20.25-21.30-22.50; lun. e mar.: 17.30-20.25-22.50; mer.: 20.25-22.50
Doraemon - Il film Le avventure di Nobita e dei cinque esploratori
di Stefan Liberski gio. e ven.: p.u. 21.15; sab., dom., lun. e mar.: 18.20-21.15
gio., ven., sab. e lun.: p.u. 21.15; dom.: 17-21.15
The Tribe di Stefan Liberski gio. e ven.: p.u. 21.20; sab., dom., lun. e mar.: 18.30-21.20
Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino gio. e ven.: p.u. 21.30; sab., dom., lun. e mar.: 18.35-21.30
Il racconto dei racconti di Matteo Garrone gio. e ven.: p.u. 21.15; sab., dom., lun. e mar.: 18.35-21.15
Forza maggiore
di Shinnosuke Yakuwa tutti i giorni (escluso mer.): p.u. 17.20
di Ruben Östlund ven., sab., dom. e lun.: p.u. 21.15
Avengers Age of Ultron
di Edoardo Falcone sab., dom. e lun.: p.u. 18.45
di Joss Whedon Proiezione in 2D da gio. a lun.: p.u. 17.20
CINEDREAM Faenza
Se Dio vuole
sab. e dom.: p.u. 21
fer. (escluso mar.): 20.15-21.45-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.15-21.45-22.45; mar.: 20.15-22.45
The Lazarus Effect (v.m. 14)
ogni martedì sera dalle 20.30
di David Gelb fer. (escluso mer.), sab. e fest.: 20-22.55
Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino fer. (escluso mer.): 20.15-20.50-22.40; sab. e fest.: 15.10-17.35-1820.15-20.50-22.40; mer.: 20.15-22.40
Il racconto dei racconti di Matteo Garrone fer.: 20.15-22.45; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.15-22.45; mar.: 15.15-20.15-22.45
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JUNIOR
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PSICOMOTRICITÀ
RUSSI
Una mostra e un convegno sulla paura di crescere
Due giorni di eventi al parco. E di notte si dorme in tenda
La cooperativa Progetto Crescita organizza un convegno e a seguire una mostra dal tema “Nel Bosco ci sono i Mostri” al Museo Nazionale di Ravenna. Il doppio evento si svolgerà venerdì 29 maggio dalle 14,30 fino alle 17, momento in cui sarà inaugurata la mostra dei lavori svolti dai bambini del Centro di Psicomotricità “Il Filo del Gioco” sotto la guida di Fiorenza Paganelli, psicomotricista che da 15 anni promuove attività e progetti di pratica psicomotoria per bambini, genitori, educatori ed insegnanti, operatori dell’infanzia e psicomotricisti stessi. Il convegno – sul desiderio e la paura dei bambini di crescere e diventare grandi – vedrà la partecipazione di psicoterapeuti, neuropsichiatri, psicomotricisti e artisti e sarà introdotto da Antonio Buzzi, presidente della Cooperativa Sol.co, e da Francesca Battistini, presidente della cooperativa Progetto Crescita. La mostra sarà aperta, con ingresso gratuito, fino a domenica 7 giugno, dalle 8,30 alle 19. Info: 0544 38207-219492.
Sabato 30 e domenica 31 maggio al parco Berlinguer torna “Marameo”, un festival a misura di bambino che parla la lingua dei bambini offrendo una “due giorni” di avventure tra spettacoli, laboratori, giochi, letture, concerti e tanto altro. Anche quest’anno sarà possibile dormire al parco (la notte fra sabato 30 e domenica 31 maggio) in tenda. Obbligatoria la prenotazione al 342 6613841 e poi presentarsi al punto informazioni entro le ore 18 di sabato per l’assegnazione dello spazio. I posti sono limitati
CREATIVITÀ UN DAI
CORSO DI CUCITO 9 AI 12 ANNI
Dal 15 al 19 giugno dalle 8.30 alle 12.30 un corso di cucito per famiglie e bambini dai 9 ai 12 anni. L’appuntamento è alla Sartoria Creativa Emotiva di via Venezia 26 a Ravenna. Info: 349 1314748.
NON SOLO MARIONETTE TORNA IL CORSO DI TEATRO PER BAMBINI DAGLI 8 AI 14 ANNI DEL TEATRO DEL DRAGO
COTIGNOLA
Artisti, musica e letture in arrivo a CotignYork Anche quest’anno Cotignola si trasforma in “Cotignyork”. Novità è un’anteprima fatta di “Laboratori di quasi arte”, di disegno e pittura che si terranno alla scuola Arti e mestieri fino a venerdì 29 maggio. Le produzioni che usciranno da questo ciclo di laboratori saranno allestite al museo civico “Varoli” in una mostra che aprirà la settimana successiva. Da mercoledì 3 a domenica 7 giugno ci sarà una “Festa immaginifica” in tutto il centro storico, nelle piazze, nelle strade e nei cortili, si irradierà e ramificherà Cotignyork, con appuntamenti gratuiti, aperti e rivolti a tutti. Da pomeriggio a sera, si susseguiranno spettacoli di teatro disegnato e con pupazzi, mostre e laboratori con artisti, musei aperti, letture a voce alta nei giardini, cene in strada, musica e parate, giochi, mercatini, una notte in tenda e molto molto altro ancora. Info e programma: www.comune.cotignola.ra.it.
VENA DEL GESSO Il Teatro del Drago di Ravenna per il terzo anno consecutivo propone ai bambini e alle famiglie un’idea per l’estate: torna dall'8 giugno il Puppets Camp 2015, il corso estivo di teatro per bambini dagli 8 ai 14 anni che avrà inizio lunedì 8 giugno e che nella sua formula di scuola itinerante toccherà i Giardini Pubblici, le Artificerie Almagià e il Museo La casa delle Marionette. Il corso si terrà la mattina dalle ore 8,45 alle 13 per due settimane dal lunedì al venerdì e, come già sperimentato nei primi due anni, sarà un piccolo viaggio nel mondo delle professionalità del teatro. In occasione dei 150 anni dalla pubblicazione del capolavoro di Lewis Carrol, il corso sarà dedicato ad Alice. Il viaggio teatrale toccherà anche tre musei del Sistema Museale della Provincia di Ravenna: Mar, Planetario e La casa delle Marionette, affinché i ragazzi possano conoscere tre luoghi dove la narrazione visiva, pittorica e scultorea si intrecciano superando barriere e limiti di genere. Al Museo La casa delle Marionette giovedì 28 maggio alle ore 18,30 si terrá una breve presentazione del corso a cura di Roberta Colombo, gli interessati possono dare conferma della loro presenza al 392 6664211 oppure allo 0544 32056/509590.
Artisti per caso al rifugio Ca’ Carnè Il Parco della Vena del Gesso Romagnola festeggia i suoi primi dieci anni con un'edizione speciale della Festa del Parco, fino al 6 giugno. Molti appuntamenti sono previsti al centro visite Rifugio Ca' Carnè di Brisighella. Nel fine settimana del 30 e 31 maggio “Artisti per Caso” giornate dedicate alla scultura del legno e del gesso. A Riolo Terme sempre nel fine settimana visite alla Grotta del Re Tiberio con le guide speleologiche del parco (389.0312110).
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27 GOLOSITÀ ITINERANTI
COSE BUONE DI CASA
Un delizioso “intreccio ripieno” di prosciutto e verdure di Angela Schiavina - www.angelaschiavina.it
Con Madra, a fine maggio, si aprono al gusto i giardini del centro storico di Ravenna Come è ormai tradizione, la quarta domenica di Madra, in programma domenica 31 maggio, insieme alla mostramercato con i banchi degli agricoltori in centro storico porta con sé per il quinto anno consecutivo “I Giardini di Maggio”. Un piacevole itinerario del gusto nel cuore di Ravenna, in alcuni suggestivi giardini monumentali e giardini privati del centro storico. Ne “I Giardini di Maggio" i sapori del mercatino dei contadini si abbinano ai vini di GiovinBacco, con degustazioni di prodotti del territorio e vini rigorosamente romagnoli. I giardini interessati quest’anno sono sei: il Giardino di Palazzo Rasponi dalle Teste in piazza Kennedy; il Giardino delle Erbe Dimenticate della Banca Popolare di Ravenna in piazzetta Serra (via Guerrini angolo via Rasponi); il Giardino di Casa del Negozio BonTon di via Cavour 103; il Giardino dei Legabitiis di Casa Arevalos e di Fango abbigliamento e accessori in via Salara 11; il Giardino e i Chiostri Tamo di RavennAntica in via Rondinelli 2 e, infine, il Giardino di casa di Angela Schiavina in via Mazzini 35. Le degustazioni si svolgono dalle 16 alle 21. Per una degustazione con vino e salumi o formaggio biglietto a 4 euro; 9 euro per 3 degustazioni; 15 euro per 6 degustazioni (le degustazioni sono a scelta nei vari giardini).
DEGUSTAZIONI IN ASSAGGIO DA ALEX&PAUL IL RIESLING DI NOVACELLA, UN PINOT DELL’OREGON E IL GRANATO, TOP DEI TEROLDEGO Nuvo appuntamento con le degustazioni di vini eccellenti e piatti sfiziosi dell bar à vin Alex&Paul di Ravenna (via De Gasperi), che propone venerdì 29 maggio (a partire dalle 19.30) tre diversi assaggi in abbinamento. Carpaccio di filetto in rosa mi-cuit con insalatina di campo e vinegrette di melograno abbinata a Riesling 2013 “Abbazia di Novacella”; crema di ceci con infuso di olio al basilico e chitarroni croccanti di seppia abbinata a Rainstorm Pinot Noir (Oregon); stracotto di stinco al Sagrantino Montefalco con purè alla cannella e zucchine e pomodorini alla menta abbinato a Granato 2003 “Foradori” (il miglior Teroldego esistente). Il costo delle degustazioni è rispettivamente in sequenza di 10, 11 e 13 euro. Tutte e tre, in forma ridotta, a 30 euro.
Questa settimana vi propongo una ricetta dalla rivista “La cucina italiana” del lontano maggio 1989, l’intreccio ripieno, che preparo spesso, con grande soddisfazione per il palato. Ingredienti per 8 persone: (per la pasta) 300 gr. di farina bianca 00, 10 gr. di lievito di birra, sale, acqua (per il ripieno), 300 gr. di zucchine, 100 gr. di lattuga romana, 100 gr. di crescenza, 50 gr. di prosciutto crudo tagliato a fettine sottili, 35 gr. di burro, un caspo di indivia belga, sale, farina e burro per la spianatoia e per la placca. Preparazione: Impastate in una ciotola la farina con il lievito sciolto in acqua tiepida, con un pizzico di sale. Rovesciate il panetto sul tagliere e lavoratelo energicamente fino ad ottenere un impasto morbido ma elastico. Incidente il panetto con un taglio a croce quindi ponetelo a lievitare in un luogo tiepido, coperto da un canovaccio per circa 30 minuti. Pulite e lavate le zucchine, la lattuga e l'indivia. Tagliate le zucchine a rondelle e le insalate a striscioline, fate saltare le tre verdure in padella a fuoco vivo con il burro e un pizzico di sale. Sulla spianatoia leggermente infarinata tirate la pasta in un rettangolo di cm 30x 40 e, al centro, disponete le fettine di prosciutto, sopra la crescenza a tocchetti e per finire le verdure. Incidete la pasta tutta in giro con una serie di tagli che partendo dai bordi raggiungano verso il centro la base del ripieno. Si formeranno delle striscioline. Ripiegatele sul ripieno alternando quelle di un lato e dell'altro, otterrete così l'intreccio. Sistemate il rotolo su una placca imburrata o su un foglio di carta forno,coprite con il canovaccio e lasciate lievitare in luogo tiepido per circa 45 minuti.cuocete in forno caldo a 200 gradi per circa 25/30 minuti. Servitelo dopo 10 minuti. È buono anche a temperatura ambiente.
LO STAPPATO
Naomi, il rosso ucraino che sembra il vino di visciole marchigiano di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Assaggiamo un vino completamente diverso dal solito. Il nome del vino è “Naomi” annata 2014 tutto il resto, in etichetta, è scritto in cirillico quindi non posso darvi ulteriori indicazioni. Un vino di cui si hanno poche informazioni, ma chi conosce questo prodotto lo sceglie per il nome. “Naomi” è un vino rosso fatto in Ucraina con uve locali. Le informazioni da me ottenute derivano da degustatori dell’Est, colleghi russi che lo definiscono il vino locale ucraino. La curiosità è che questo vino è molto esportato in Giappone. Il colore è rosso di media intensità. Il naso di grande intensità con imperfezioni evidenti. Un odore intenso di ciliegie, frutta rossa, spezie e incenso con ricami floreali di rose, iris e viole. Un fondo di spezie e paste di mandorle. La bocca è dolce ben bilanciata con la parte amarognola che chiude abbastanza bene sul finale. Tannino abbastanza fine leggermente amaro. Un vino per dessert e dolci a base cioccolato. Ricorda il nostro vino di “visciole marchigiano”.
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L’EVENTO
Torna la sagra delle Alfonsine Stand gastronomici, sport, spettacolo ed esposizioni artigianali
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Torna, da giovedì 28 a domenica 31 maggio, il tradizionale appuntamento con la Sagra delle Alfonsine, che giunge alla 31esima edizione. Gli ospiti potranno tra uno spettacolo e l’altro visitare gli stand gastronomici, le esposizioni artigianali, le mostre, i mercatini. Tra le tante iniziative in campo, l’esposizione di macchine agricole, la tradizionale gimkana trattoristica (domenica 31) e un inedito mercatino del biologico (sabato 30); in rappresentanza del commercio e dell’artigianato vi sarà lo stand di “Alfonsinè - Rete di Imprese” (che organizza per domenica 31 una originale iniziativa di equitazione), oltre al Défilé di moda di Piazza Gramsci (venerdì 29). Non mancherà lo sport, con la
gara podistica e l’esibizione di judo (giovedì 28), il saggio di ginnastica artistica (sabato 30) e di danza (domenica 31). Spazio anche alla musica, dagli artisti in erba dei laboratori musicali della scuola primaria di Alfonsine (giovedì 28) e dell’Ottava Nota (domenica 31), all’atteso concerto dei Dik Dik (sabato 30); per arrivare al ballo, a cura dei principali Gruppi alfonsinesi (giovedì 28 e domenica 31). All'inaugurazione della 31ª Sagra delle Alfonsine, che si terrà giovedì 28 maggio alle 19 presso il Comune di Alfonsine, saranno presenti anche l’assessore regionale al Turismo e commercio Andrea Corsini e il consigliere regionale Mirco Bagnari.
Tutto il mondo associativo alfonsinese dà luogo a una vera e propria mobilitazione per la Sagra, mettendo in campo risorse ed energie, così come è rilevante l’interesse degli istituti scolastici; altresì significativa la partecipazione del mondo economico locale e delle associazioni di categoria, le quali hanno fornito un aiuto fattivo all’organizzazione. Nata nel settembre del 1985 come Sagra Vitivinicola, questa importante manifestazione si è progressivamente estesa, negli anni, anche agli altri ambiti della vita socioeconomica, culturale, alla ricca realtà associativa della città. Indubbiamente, l’infaticabile collaborazione dei volontari e delle associazioni rende possibile ogni anno il ripetersi di un’iniziativa sentita e ricca di fermento:
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MOSTRA/2
MOSTRA/1
“MUSICA DA VEDERE� FRANCOBOLLI E IMMAGINI
Bambini e animali bestiali al Museo del Senio Nella galleria del Museo del Senio, fino al 4 giugno è visitabile la mostra delle creature animalesche realizzate dai bambini di Alfonsine dal titolo “Bestiali, bambini e animaliâ€?. La mostra è aperta martedĂŹ e giovedĂŹ dalle 15.30 alle 17.30, sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 e tutte le sere durante la sagra.
Nell’ambito della sagra, gli alunni delle seconde classi della scuola media Oriani di Alfonsine e Caduti per la Resistenza di Longastrino hanno collaborato alla realizzazione della mostra “Musica da vedereâ€?: francobolli, immagini su protagonisti e luoghi della musica promossa dal Circolo filatelico Vincenzo Monti e dalla Pro Loco di Alfonsine al Teatro Vincenzo Monti Corso della Repubblica. Apertura dalle 20 di giovedĂŹ 28 maggio fino al 31 maggio, ultimo giorno della sagra delle Alfonsine.
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AL FEMMINILE L’ANGOLO DELLE DONNE TRA CIBI ETNICI, LABORATORI E INCONTRI Il gruppo Incontrotradonne che ad Alfonsine organizza incontri e laboratori gratuiti per le donne ogni lunedÏ e giovedÏ dalle 14.30 alle 16.30 nella sala Sci Club in piazza Monti ad Alfonsine e prepara uno speciale per la sagra durante la durata della quale avrà uno stand con una mostra fotografica e l’esposizione dei lavori del gruppo. Inoltre, il gruppo organizza una serie di serate a tema proprio durante la sagra. GiovedÏ 28 maggio ci saranno i colori, sapori e tradizioni del Marocco in collaborazione con la comunità marocchina e il laboratorio artistico di realizzazione fiori di carta, feltro, fommy, mentre la serata del venerdÏ è dedicata ai sapori della Romagna e a un laboratorio di acquerelli mentre il sabato i sapori saranno quelli del Senegal con la presentazione del libro Prendi tutto quello che vuoi ma lasciami la mia pelle nera. Infine, domenica 31 maggio la serata sarà realizzata in collaborazione con Romania Mare: alle 17 la presentazione del volume Io non m’arrendo. Dieci storie di donne badanti di Carla Baroncelli e Giampiero Corelli. Dalle 20.30 Musiche e balli popolari rumeni.
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SALUTE
OSPEDALE SANTA MARIA DELLE CROCI LA STRUTTURA I SETTE PIANI DI VIALE RANDI
Inaugura la seconda metà del Dea
Nel complesso le funzioni che vi troveranno collocazione sono le seguenti: Pronto Soccorso Generale e Ortopedico (Piano Rialzato): Blocco Operatorio Multidisciplinare, dotato di otto sale operatorie e di un’area di Recovery Room, ossia l’area attrezzata per il risveglio e il monitoraggio dei pazienti nell’immediato post-operatorio (Piano Primo); interpiano tecnico con apparecchiature dedicate al trattamento aria e aree tecnologicheimpiantistiche (Piano Secondo), Area Medicina d’Urgenza e Area Rianimazione Terapia Intensiva dotata di dodici posti letto (Piano Terzo): Area Cardiologica (Piano Quarto), Area Ortopedica (Piano Quinto), Area Studi Medici (Piano Sesto) e Aula dotata di 99 posti, con impianto per videoconferenze e sistema di trasmissione delle immagini dalle sale operatorie (Piano Settimo).
Al Dipartimento di emergenza e accettazione attive l’area ortopedica e la chirurgia All’ospedale S.Maria delle Croci di Ravenna è stata inaugurata la seconda parte del Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea), struttura completamente nuova articolata su 7 piani per 22.480mq. I costi dell’intervento edilizio ammontano a poco più di 42milioni di euro di cui quasi 32 a carico dello Stato, poco più di 3 milioni a carico della Regione e circa 7 milioni a carico dell’Ausl di Ravenna. L’intero intervento, avviato nel gennaio 2007, verrà ultimato a fine giugno/luglio con l’attivazione dell’area Cardiologica (Cardiologia-UTIC- Emodinamica) collocata al quarto piano. Intanto il 25 maggio si è inagurata, alla presenza delle autorità locali, l’area Ortopedica che misura 2570 mq, mentre mercoledì 27 maggio 2015 la Degenza di Ortopedia e Traumatologia è stata trasferita al quinto piano del Dea. La nuova degenza è dotata di 50 posti letto, con camere doppie e due stanze singole dotate di tutti i confort. Allo stesso piano è collocata anche l’attività di day surgery, con spazi dedicati. La degenza ortopedica è dotata di una sala radiologica e una sala gessi riser-
La palazzina del Dea realizzata con un investimento di oltre 42milioni di euro.
vata ai pazienti ricoverati che consentono un rapido e sicuro trattamento senza trasferimenti in altri servizi dell’ospedale. Nello scorso anno sono stati dimessi dalla degenza ortopedica circa 1.800 pazienti, mentre 280 sono stati trattati in regime di day surgery. Giovedì 28 maggio le
attività chirurgiche degli attuali blocchi operatori di Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare, Urologia e Ortopedia sono state trasferite nel nuovo Blocco Operatorio Multidisciplinare al primo piano del Dea nelle cui sale operatorie sono state installate tutte le attrezzature
necessarie allo svolgimento delle attività chirurgiche programmate e in urgenza. Sono previste 31 sedute operatorie settimanali, che verranno incrementate a partire dal mese di settembre. Gli allestimenti delle sale (letti operatori, pensili, scialitiche, monitoraggi) sono tutti di nuo-
ORTOPEDIA SPADONI
va acquisizione. Nel blocco operatorio è presente un’area denominata Recovery Room dedicata ai pazienti che in uscita dalla sala operatoria necessitano di un monitoraggio dei parametri vitali per alcune ore prima di essere trasferiti nell’area di degenza ordinaria. Questo settore verrà attivato gradualmente a partire dal 3 giugno fino ad accogliere, dopo l’estate, otto posti letto. Mentre è già operativa dal 18 gennaio la Terapia Intensiva Polivalente del Presidio Ospedaliero di Ravenna (già operativa dal 18 gennaio scorso) nella nuova sede collocata al terzo piano del Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea).
INFOPROM
Un aiuto dagli ausili
Spadoni di Ravenna. Cosa sono gli ausili? «Per definizione, data dal Servizio Sanitario Nazionale, si tratta di strumenti, utensili o apparecchiature che permettono all’anziano o alla persona disabile di compiere un atto che non potrebbe fare in condizioni normali. Faccio qualche esempio pratico per chiarire il concetto. Per compensare una mancanza di equilibrio o una riduzione di possibilità di carico sugli arti inferiori si possono utilizzare bastoni, stampelle, tripodi o quadripodi (con appoggio più sicuro rispetto al semplice bastone); fino ad arrivare all’utilizzo dei deambulatori, quei carrelli a 4 ruote con sottoascellare o con cestino e seggiolino, sempre più diffusi tra i nostri anziani. Con un modestissimo costo, permettono a persone con limitato equilibrio statico o dinamico di effettuare semplici spostamenti, offrendo maggiore autonomia e sicurezza. Per intenderci, sono quell’aiuto che permette alle nostre nonne di andare a fare la spesa da sole, come hanno sempre fatto, anche ora che con le gambe fanno più fatica». Ma allora non parliamo solo di carrozzine per disabili o post-infortunio? «Assolutamente no. Il mondo degli ausili per anziani è vastissimo e poco conosciuto alla stragrande maggioranza delle persone, nonostante appunto ce ne sia un gran bisogno, visto l’avanzare dell’età mondiale. Penso ad esempio all’utilità delle pinze prensili per chi è allettato, per raggiungere gli oggetti senza bisogno di chiamare aiuto, o ai rialzi per wc che permettono di ottenere una tazza più alta, e quindi più comoda per chi fatica ad alzarsi da solo, senza dover
Una gamma vastissima per ogni esigenza, ne parliamo con Gianfranco Spadoni La popolazione mondiale sta invecchiando! Dal rapporto sull’invecchiamento nel XXI secolo del Fondo delle Unfpa (United Nations Population Fund) emerge che nel mondo una persona su nove ha 60 anni o più. Questa percentuale arriverà a una su cinque entro il 2050. Entro il 2045-2050 i neonati avranno un’aspettativa di vita di 83 anni nelle regioni sviluppate e di 74 anni in quelle in via di sviluppo. Ma come si vive da anziani? Come si riesce ad essere autosufficienti e in grado di svolgere le normali attività quotidiane in autonomia? È un argomento che interessa tutti, perché ciascuno di noi, in famiglia, ha persone che avanzano con l’età e che cominciano ad avere difficoltà nei movimenti. «Un valido aiuto per agevolare gli spostamenti e migliorare la sicurezza e l’autonomia di anziani e disabili ci viene dagli ausili», spiega Gianfranco Spadoni, fondatore dell’Ortopedia
cambiare completamente il sanitario. In tema di bagno, un altro valido aiuto per chi ormai non ha più molta stabilità viene dagli sgabelli per doccia o dai sedili per vasca, che permettono di svolgere le normali azioni di pulizia quotidiana in tutta sicurezza, anche grazie all’utilizzo di corrimani o maniglioni ribaltabili. Per i casi più gravi, poi, esistono anche sedie da comodo, che costituiscono una sorta di “tutto in uno” su ruote per avere un wc ovunque serva in qualunque momento. Cito, infine, il più conosciuto mondo TENA, leader negli ausili dedicati sia alle persone incontinenti, sia ai tanti che soffrono di piccole perdite urinarie e che ora offre anche spugne pre-saponate e cuffie-shampoo che garantiscono un’igiene impeccabile per chiunque». La gamma degli ausili è davvero molto vasta e si può trovare presso l’Ortopedia Spadoni in viale Alberti 106 Ravenna, tel. 0544 406969 e mail: sanitaria@ortopediaspadoni.it dove si possono ricevere tutte le informazioni più dettagliate.
ASTRI
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ARIETE
BILANCIA
TORO
SCORPIONE
Naufragar vi è dolce fra un mare di opportunità. In arrivo chance economiche e lavorative, ma occorre fare una selezione per non sprecare tempo ed energie. Bene i contatti a sud dell’ombelico che sono della giusta caratura. Chance di fornicazione per chi è in coppia e per i singles.
Con la Luna nel segno giovedì e venerdì e l’appoggio di Marte e Mercurio, riuscite a superare ogni preoccupazione e a foderare i glutei con multistrati d’acciaio per cavarvela da soli e in compagnia, ma sarebbe opportuno evitare scorciatoie e azzardi economici, anche poco corretti.
Grazie alla testa dura che vi ritrovate, riuscite a mettere in ordine i tanti impegni in vista del meritato relax. Attenzione solo nel fine settimana, rogne e litigi potrebbero mettere a dura prova la vostra pazienza. Anche con il partner. Lavoro e finanze danno timide scosse di assestamento.
Con la Luna nel segno nel week end e la complicità di Venere, lavoro e relazioni premiano le vostre qualità, comprese quelle umane. E la fortuna potrebbe arrivar là dove ne avete più bisogno, soprattutto sul sudombelico, con tanto di florilegio dei sentimenti nelle relazioni d’amore.
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GEMELLI
Una Luna dissonante porta stress e zebedei come eliche per via di certe scadenze lavorative e/o familiari. Non azzannate e fate affidamento sulla vostra proverbiale faccia di glutei per non azzannare chi non la pensa proprio come voi. Sex mandibolare, ma con tanto sentimento.
SAGITTARIO
Dopo un inizio settimana da zitelle acide, giovedì e venerdì torna il sereno, complice Venere che sta per iniziare un lungo trigono. Approfittatene e fatevi scaltri come faine per non perdere terreno, anche in ambito suino. A guadagnarci sarà l’economia, il che farà piacere pure al partner.
CANCRO
CAPRICORNO
Anche se guardate ai problemi relazionali, sia di lavoro che personali, con indosso occhiali a forma di sfiga, ci vuole il sangue freddo del cobra per non azzannare alla giugulare chiunque si avvicina. Fine settimana blando, utile per il riposo e soprattutto per ritrovare la sintonia con chi vi piace.
Impegni e preoccupazioni familiari vi tritano gli zebedei. Non raccogliete le provocazioni e organizzatevi. Anche se amore e sesso probabilmente vi appassionano come un documentario sulla riproduzione dei lepidotteri, state calmi, che Venere sta per concludere la sua opposizione.
ACQUARIO
LEONE
Grazie a Mercurio e Marte, sono in arrivo conferme nel lavoro. Andrà meglio anche nella sfera relazionale, ultimamente messa sotto-torchio per via dei vostri consueti atteggiamenti da facoceri zitelle. Ma se il lavoro suona la marcia trionfale, la fornicazione suona la marcia funebre.
Se pensate di avere il codice a barre della sfiga tatuato sul braccio, vi sbagliate. Ma di sicuro dovrete esercitare un forte self control per non passare il pelapatate sulle parti anatomiche molli di colleghi e partner. Chetatevi e mettete la museruola al vostro innato desiderio di primeggiare.
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Mercurio e Marte dissonanti sono piacevoli come un corso sulla sicurezza nei cantieri. Troppe le rogne o sfighe da mettere in fila, anche se le chance di successo nel lavoro non mancano, ma a vantaggio di altri. Evitate melodrammi nel fine settimana, svagatevi con gli amici al mare.
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attivatori e allungatori. L’olio è stato il primo veicolo per il filtro solare in passato, è adatto a fototipi più scuri o per chi è già molto abbronzato
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Il vostro cielo è in linea con il meteo impazzito di questi ultimi giorni, e crea ansie che riguardano la famiglia o il saldo bancario. Ma voi reggete e tenete la barra dritta degli zebedei che altrimenti naufragherebbero in Sud Africa. L’amore è un poco appassito, ma l’ormone fiorisce.
INFORMAZIONE PROMOZIONALE perché la pellicola idroresistente con cui avvolge la pelle è molto sottile e poco filtrante. Gli idrogel rinfrescano all’istante e sono particolarmente usati come doposole in quanto perfetti anche per veicolare sostanze lenitive e idratanti. Le emulsioni (olio in acqua o acqua in olio) sono i solari per eccellenza, veicoli eccellenti per i filtri protettivi e per attivi idratanti, antiaging e antiossidanti. Se amate le acque, invece, fate attenzione agli indici di protezione molto bassi e non adatti alle pelli più chiare. Gli attivatori e gli acceleratori sono emulsioni utili per stimolare il meccanismo di produzione della melanina, prevenendo eritemi e ustioni solari. Più la pelle è preparata al sole e più è in grado di contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi. Le Profumerie Sabbioni ti invitano a scoprire tutte le nuove proposte per l’estate 2015. Lancaster arricchisce la sua gamma solari di due nuovi arrivi: il Tan Maximizer Oil, lussuoso olio ambrato da nebulizzare su tutto il corpo, e lo Spray Sun Beauty Hair, la prima protezione solare rinforzata per la cura dei capelli. Estée Lauder e Clarins inaugurano l’estate con terre abbronzanti e spray per il corpo per far risaltare ancora di più l’abbronzatura. Nelle Profumerie Sabbioni, per tutta l’estate, potrai approfittare degli sconti fino al 40% su tutti i solari, scegli il tuo preferito!
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A cura del Comitato UISP di Ravenna via G. Rasponi, 5 - RA tel. 0544.219724 - fax 0544.219725 E-mail: ravenna@uisp.it - www.uisp.it/ravenna
GINNASTICA LEZIONI ALL’ARIA APERTA NEI LIDI RAVENNATI Estate 2015, Uisp Ravenna propone corsi di ginnastica nelle aree verdi dei Lidi Ravennati. Si tratta di corsi di ginnastica dolce per adulti promossa nel Territorio del Mare nelle località di Casal Borsetti, Marina Romea, Porto Corsini, Lido Adriano, Lido di Dante e Lido di Classe. Si svolgeranno al mattino o nel tardo pomeriggio, due volte a settimana per due mesi, con partenza lunedì 1 giugno e termine 31 luglio 2015. Per informazioni, iscrizioni e orari precisi: telefono Uisp 0544 219724 oppure sito di riferimento www.uisp.it/ravenna
CICLISMO SECONDA TAPPA DEL CIRCUITO ROMAGNOLO Domenica 31 maggio l’associazione ciclistica lughese “Pedale Bianconero” organizza la seconda tappa del Circuito Romagnolo 2015. Si tratta della 10° edizione della manifestazione ciclistica non competitiva composta da 4 tappe, interamente sviluppate nel territorio romagnolo, con il gran finale organizzato da Uisp Ravenna il prossimo 21 giugno presso il Pala de André. La manifestazione a Lugo prederà il via dal quadriportico del Pavaglione con ingresso da piazza Mazzini dalle ore 6 fino alle ore 9 e per il solo percorso turistico dalle ore 7.30 fino alle 10. Quattro i percorsi a scelta secondo le caratteristiche e la preparazione fisica: Gran Fondo da 161 km, Fondo 110 km, Medio 88 km e Turistico da 45 km.
Se il proprietario muore con l’appartamento affittato In caso di trasferimento di un immobile locato per “mortis causa”, donazione o compravendita, può essere esercitata l’opzione della Cedolare Secca. L’eventuale scelta della Cedolare Secca, come noto, va fatta al momento della registrazione del contratto, della proroga o del versamento dell’imposta per le annualità successive. Ne caso di decesso di un proprietario titolare di contratto di locazione, la Legge prevede che il contratto stesso possa proseguire senza cambiamenti e la posizione del conduttore-inquilino è quindi tutelata. L’imposta sul reddito da locazione, cessata per la persona deceduta, viene a questo punto imputata agli eredi che possono scegliere il regime fiscale entro 30 giorni dal decesso. Per il trasferimento per atto tra vivi della proprietà Associazione sindacale di un immobile locato ad uso piccoli proprietari abitativo con cedolare secca, immobiliari non essendoci l’obbligo di stipu- Ravenna V.le Galilei 81/83 lare un nuovo contratto, i nuovi tel. 0544 470102 fax 0544 470075 titolari dovranno optare per la info@asppi.ra.it Cedolare Secca mediante pre- www.asppi.ra.it sentazione del modello RLI en- Faenza Via Cavour, 25 tel. 0546 25807 tro il termine di 30 giorni dal- faenza@asppi.ra.it l’atto. Superati i 30 giorni il re- Lugo Via Manfredi, 41 0545 33356 gime applicato sarà quello della tel. lugo@asppi.ra.it tassazione sul reddito complessivo. Quindi il contribuente do- SERVIZI AI SOCI - Gestione contratti vrà attendere la scadenza andi locazione nuale del contratto per sceglie- - Assistenza legale re, se lo ritiene, il regime di Ce- - Consulenza condominiale - Consulenza tecnica dolare Secca. Tutte le informa- - Consulenza fiscale zioni in ASPPI. L’ufficio con- - Affitti e vendite da privato a privato tratti potrà darti tutte le infor- Successioni mazioni necessarie.
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Uisp Ravenna e Lugo a Castenaso Domenica 31 maggio la discesa dei Fiumi per i Campionati nazionali Uniti in canoa e kayak Domenica 24 maggio presso Castenaso di Bologna si è conclusa l’edizione n° 40 dei Campionati Nazionali Uisp di “Corsa su Strada” organizzata dall’Atletica Castenaso. Al percorso ufficiale e competitivo di 10 chilometri si sono sovrapposte le camminate ludico-motorie e le mini competitive per le categorie giovanili comprese tra 400 metri, per i nati dal 2006 al 2008, fino ai 3 chilometri per i quattordicenni. La starting list ha presentato alle ore 9 presso la via dello sport di Castenaso 530 atleti provenienti da tutta Italia, oltre a 200 giovani che hanno popolato le strade della frazione bolognese. Un pezzo di Uisp Ravenna e Lugo presenti alla manifestazione. Si tratta delle associazioni Atletica Lughesina, Atletica Massalombarda, Atletica San Patrizio, e Polisportiva di Ponte Nuovo. Proprio il gruppo di Ponte Nuovo, affiliato al Comitato di Ravenna, ha dimostrato di avere ottimi elementi conquistando due volte il gradino più alto del podio con Germana Babini 1° classificata categoria F60 e Monica Casadio 1° nella categoria F55. Tra i partenti anche altri atleti ravennati: Ricci Raul, Piazza Franco, Piazza Anna e Maestri Paolo.
Dopo lo spostamento dovuto al maltempo dello scorso week-end la “Discesa dei Fiumi Uniti” in canoa e kayak replica domenica 31 maggio. La manifestazione è organizzata dall’associazione Trail Romagna in collaborazione con il Gruppo Canoa, affiliato a Uisp Ravenna, che farà da guida lungo il percorso fluviale. Partenza alle ore 9.30, con la propria imbarcazione o noleggio in loco, dalla chiusa di San Marco. Ai nastri di partenza sarà presente la pluricampionessa olimpica di Kayak Josefa Idem, che inaugurerà ufficialmente la manifestazione. Il percorso di 13 km lungo le acque dei “Fiumi Uniti” prosegue in direzione Lido di Dante ed accosta al momento sportivo un panorama naturalistico unico. Spazio anche ai principianti. Per chi vuole approcciare la canoa o il kayak c’è la “Vogacorta”. Escursione di circa 4 km con partenza alle ore 10 dalla chiusa Raspona di Porto Fuori. Si tratta di una passeggiata con imbarcazioni accompagnata da Pierluigi Bazzocchi che avrà il compito di condurre il gruppo di principianti fino a Lido di Dante e fungere da guida turistica. Per informazioni e iscrizioni www.gruppocanoaravenna.blogspot.it, mail ravenna@uisp.it tel 0544 219724
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