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FREEPRESS n.775

28 GIUGNO-4 LUGLIO 2018

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INTRO / 3 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 Niente beach stadium? Meglio lo skate al Bukowski di Alessandro Montanari

Ve lo ricordate il beach stadium? Era una delle promesse elettorali del sindaco di Ravenna Michele de Pascale. Idea poi passata in secondo piano: il beach stadium in questo momento non è una priorità, hanno detto dall’amministrazione mentre si programma invece il nuovo palazzetto dello sport. Ad avviso di chi scrive, la scelta è stata giusta: nella scala delle esigenze dei lidi un luogo deputato agli sport da spiaggia è più o meno al centesimo posto e, come si è visto, per gli Internazionali di beach tennis è bastato riaprire il Marina Bay, dove si giocavano fino a pochi anni fa. De Pascale se ne è reso conto piuttosto in fretta e ha messo in cima alle priorità, per quanto riguarda i lidi, la riqualificazione degli stradelli e il rifacimento dell’asfalto, piuttosto ammalorato, ricordando anche ad Anas la questione via Trieste, strada il cui stato è semplicemente vergognoso (ne parliamo nel “Primo piano” su questo numero del giornale). Detto questo, ci piacerebbe dare un suggerimento al sindaco. Semmai dovesse tornare l’idea di un impianto sportivo attrattivo per il mare non sarebbe male ripristinare la vecchia pista da skateboard nell’area adiacente alla Taverna Bukowski di Marina di Ravenna, che già lo scorso anno ha perso la torre per l’arrampicata sportiva, spostata al campo d’atletica di via del Marchesato (dove verrà inaugurata proprio sabato 30 giugno). Piccolo riassunto non esaustivo: la pista da skate è stata operativa dal 1996 al 2010 e per alcuni anni ha ospitato lo “Slam Trick”. Si trattava di una gara da cui sono passati nomi noti dello skateboard a livello mondiale, finanziata da una grossa azienda del settore che ogni anno in pratica rifaceva la pista, permettendo di avere strutture nuove a chi gestiva – da volontario – l’area. Il richiamo turistico era notevole: Marina di Ravenna si riempiva di giovani per alcuni giorni provenienti da ogni parte d’Italia e non solo. Ci ha messo lo zampino la crisi economica: l’azienda – in sintesi – non ha più potuto sponsorizzare lo Slam Trick, l’ultima edizione è andata in scena nel 2008, e la pista un paio di anni dopo è stata smantellata. Ora quell’area – come molte altre in cui erano stati pensati i progetti per Marina poi restati a metà – è vuota ed al momento inutilizzata. Perché non rilanciarla? Nel caso ci sia la disponibilità di demanio ed eventuali aventi diritto, il Comune potrebbe diventare parte attiva, come protagonista o cercando partnership per le strutture, e lanciare un riuso temporaneo coinvolgendo i tanti amanti dello skate che ci sono sul territorio per creare un evento come il fu Slam Trick. Nostalgia canaglia, si dirà. Forse, però chissà.

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POLITICA IL SEGRETARIO PD DOPO LA NUOVA BATOSTA ELETTORALE

TRIBUNALE UCCISE LA MOGLIE: CONDANNATO ALL’ERGASTOLO

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COPERTINA I NUOVI PIANI PER ZTL, SOSTA, BUS E RUMORI

TEMPO LIBERO GLI EVENTI ESTIVI IN PROVINCIA

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SPORT BASKET, LUGO PREPARA UN’ALTRA IMPRESA

RAVENNA FESTIVAL IL MAESTRO MUTI (E JOHN MALKOVICH) AL PALA DE ANDRÉ

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I-IV

ARTE LA BIENNALE DELLA CERAMICA CONTEMPORANEA

INSERTO CENTRALE IL PROGETTO FIUMI UNITI PER TUTTI

da pagina

32 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

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Anno XVII - n. 775

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4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “La vita vera” (Sant’Alberto) di Adriano Zanni

La redazione risponde

A MARINA ROMEA I BAGNI ASSALTANO IL BAGNASCIUGA Camminando per la spiaggia di Marina Romea, noto che alcuni bagni, in assalto totale all’arenile, giungono sin al bagnasciuga per seminare sdrai e piantare ombrelloni. Tutto ciò crea disagio a chi tranquillamente passeggia lungo l’arenile, limitando lo spazio disponibile, sin ad obbligare i passeggianti ad attraversare gli ombrelloni con disagio per tutti. E se ciò, stante la spiaggia ridotta, può essere comprensibile ma non giustificabile per alcuni bagni, certamente nessuna giustificazione esiste per quelli che invece godono di ampio arenile. Pure ricordo che una volta esistevano regole applicate, che disciplinavano l’arenile a disposizione dei bagni e la distanza libera dal bagnasciuga. Ora forse non più. Eppure, in un Paese come il nostro dove imporre regole e divieti è l’attività preferita da chi ci comanda, appare strano che questa norma sia stata cassata. In caso contrario cosa pensare della attività della molteplicità di enti preposti al controllo, guardia costiera, carabinieri, polizia urbana, vigili del fuoco, ecc.? E la Pro-Loco non si è accorta di nulla? Probabilmente trattasi del solito cane con tanti padroni destinato a morire di fame. Paola Moggian, Marina Romea

Gentile Paola, la capiamo benissimo. È stata fin troppo tenera nel descrivere il senso di fastidio che si prova quando una passeggiata sul bagnasciuga diventa uno slalom

tra lettini, asciugamani, piedi, gambe, borse. Quello che sarebbe un piacevole passatempo estivo diventa una sofferenza. Con il rischio di colpire qualcuno, alzare la sabbia sul telo di qualcun altro

e prendersi pure qualche maledizione da chi è steso a crogiolarsi. Per quanto riguarda le distanze dal bagnasciuga, è una annosa questione che ogni estate scatena discussioni e dibattito. La striscia

di 5 metri da dove si infrangono le onde per alcune normative dovrebbe essere lasciata libera e accessibile a chiunque. Ma non c’è univocità di vedute. Per sicurezza si alleni con lo slalom.

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PUNTI DI VISTA / 5 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Chat di gruppo dopo la vittoria dei 5 Stelle anche a Imola di Moldenke

Chat di gruppo, 3 partecipanti: Davide R., Luca C., Michele d. P. Davide: ÂŤE quindi?Âť Luca: ÂŤE quindi niente, io alla fine a malincuore non mi ricandidoÂť Michele: ÂŤMa come, tu che hai rifatto Cervia? Le nuove cartoline della cittĂ e tutte quelle cazzate che scrivi su Facebook?Âť L.: ÂŤEh va beh, ma ho anche tolto i parcheggi sul lungomare senza un’alternativa vera, andateci voi a Cervia a litigare con gli albergatoriÂť D.: ÂŤNo, no, a me basta Lugo grazie, che io in linea d'aria sono il piĂš vicino a Imola e giĂ mi cago un po’ addosso. Ma io mi ricandido, perchĂŠ ho le palle quadrate :-)Âť. L.: ÂŤVa beh, per te è facile, a Lugo non c'è gara, con il centenario di Baracca e le Frecce hai fatto il colpaccio, prepara una bella foto con fascia e cielo tricolore per la campagna elettorale e adesso che sono tutti patrioti non c’è problemaÂť. D.: ÂŤMacchĂŠ Baracca, io sono il sindaco della cultura, ho delle foto in teatro...Âť M.: ÂŤSeee, della cultura, cosa vuoi che gliene freghi alla gente della cultura. Te vai bene che non hai nessuno che ti rompe i coglioni, altrochĂŠ, non hai mica la Pigna o Ancisi. O, come si chiama giĂ , il gruppo misto... Ah ahÂť. L.: ÂŤĂˆ meglio che ridi meno che poi se perdi Ravenna finisci di nuovo sui giornali nazionali ;-)‌ M.: ÂŤMo cosa vuoi rischiare, quando si tornerĂ a votare qui da noi il governo Lega5 Stelle sarĂ giĂ ben bollito. E tutte 'ste marchette che mi fa la Concita serviranno pure a qualcosa, no? ;-)Âť. D.: ÂŤOh oh oh, è arrivato il mio sborone che non gli basta essere sindaco, presidente della Provincia e presidente dell'Anci, no, vuol fare pure il parlamentare. E chi ci mettiamo al tuo posto?Âť M.: ÂŤBoh, ci vorrebbe un volto noto con giĂ esperienza, giovane-vecchio, nel senso esperto ma apparentemente giovaneÂť. D.: ÂŤCassani?Âť M.: ÂŤNon scherzare, ricordati che il sindaco di Ravenna deve essere di CerviaÂť. L.: ÂŤAh giusto, Corsini!Âť Hai aggiunto Andrea C. A.: ÂŤCol cazzoÂť.

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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

L’INTERVISTA

Dalle prossime amministrative alla festa nazionale: dentro la crisi del Pd Il segretario provinciale: «Spero in un congresso vero sulle idee e che qui abbia luogo un laboratorio nazionale e non una semplice passerella. Chi è stato in prima fila nel partito faccia un passo indietro» di Federica Angelini

timo lavoro soprattutto nel non lasciare indietro nessuAlessandro Barattoni, laurea in scienze politiche e un no, con investimenti importanti nel sociale. Dovrà esserimpiego presso un consorzio di trasportatori, è segretaci quindi un momento di bilancio e di visione per il futurio provinciale del Partito democratico da meno di un ro che potrà coinvolgere anche maggioranze diverse da anno e si trova a guidare il partito in questa fase a dir poquelle di cinque anni fa, non solo sul piano delle forze co complicata, dopo la più clamorosa sconfitta elettorapolitiche come partiti o liste, anche per quanto riguarda le della sua storia (ha perso perfino nella vicina Imola) e associazioni, realtà civiche e di volontariato». si trova ad affrontare nell’ordine la festa nazionale dell’Unità proprio a Ravenna e le amministrative che riguarderanno 14 comuni su 18 in provincia di Ravenna nel 2019, di cui 13 targati Pd. Gli facciamo la prima domanda senza girare troppo attorno al tema di cui si parla in questi giorni. Segretario, ma il Pd è finito? Va superato come titolano in questi giorni tanti opinionisti? «Secondo me bisogna chiedersi quale società c’è in questo momento e quali partiti e quali politiche possono intepretarne i bisogni e le attese. Io sono convinto che ci sia una una parte di Italia che tiene ad alcuni valori, come la persona, i beni comuni, la riduzione delle disuguaglianze che aspetta di essere rappresentata. C’è bisogno di un Pd diverso, ma non è superata l’idea di un Partito democratico». Ma chi può portare avanti questo cambiamento? E chi deve fare un passo indietro? «Io parto da quello che vogliamo fare e solo in un secondo momento da chi lo può rappresentare. Credo che il Pd debba provare a darsi una linea chiara: deve essere altro sia da quello del 4 marzo su cui siamo già stati giudicati, ma anche da quel non detto che è seguito al 4 marzo a oggi e che non ha aiutato. E penso che debba fare un passo indietro chi è stato maggioranza ma anche opposizione in questi mesi». Martina, Orlando, Orfini, Renzi? «Tutti». I nomi più quotati sembrano Richetti e Zingaretti, ma sembrano anche rappresentare la vecchia dicotomia destra e sinistra, per non dire Ds e Margherita... «La cosa fondamentale sarà caratterizzarci su temi cruciali e parole chiave come la qualità del lavoro, la lotta alla precarietà e più in generale lo stato sociale. E poi servirà comunque una gestione colleAlessandro Barattoni durante giale del partito. Il congresso non deve ridursi a una il discorso per la sua elezione conta di chi sta con l’uno o con l’altro. Sullo “schema classico” che si ripete, capisco l’obiezione. Ma in a segretario (quando sfiorò il questo momento le vecchie ricette non servono più, 98 percento dei consensi) bisogna fare una rielaborazione nuova che né i Ds né la Margherita potrebbero fare. Ma con un punto di partenza chiaro: destra e sinistra esistono ancora». E però molte istanze della sinistra sono state FAENZA portate avanti dai grillini che negano questo scheMatteo Richetti (e non solo) ma... atteso a Largo Calamelli «Mi pare che loro in realtà di sinistra abbiano ben poco e infatti sono finiti in balia di un governo di destra. La È in corso in questi giorni a crisi della sinistra è profonda, di visione, nasce con la Faenza, a Largo Calamelli, globalizzazione, la crisi economica e l’aumento dei flussi la festa dell’Unità con dimigratori ed è globale, non la risolvi con un congresso di versi ospiti di spicco anche partito, dove invece puoi chiederti come presentarti sennazionale. Venerdì 29 giuza farti percepire, come è successo il 4 marzo, come gagno interveranno il senatorante dell’esistente alle prossime elezioni Europee, regiore Stefano Collina e i depunali, amministrative ma anche alle politiche, perché setati Marco di Maio e Debocondo me non tarderanno ad arrivare». rah Serracchiani alle 18 per Nel 2019 andranno al voto 14 comuni. Come ci parlare all’attività parlasi avvicina a questa scadenza elettorale? Quanto mentare. Il 4 luglio tocfa paura Imola? cherà a Piero Fassino, sem«Innanzitutto credo che tra un anno la situazione napre alle 18 per presentare il zionale potrà essere molto diversa. E comunque con le suo libro mentre il 5 luglio ci sarà Matteo Richetti alle 18.45. singole unioni comunali, senza una ricetta preconfenzionata. Tutti i nostri amministratori hanno fatto un ot-

Sant’Agata è stata a lungo l’unica “mosca bianca” in una provincia rossa... «Sant’Agata è esperienza di governo civico che il Pd credo debba guardare con interesse». Come si sceglieranno i candidati per Alfonsine, Russi, Casola e Solarolo, dove cioé i sindaci sono al termine del secondo mandato? Si faranno le primarie? «Ogni territorio deciderà, senza scadenza o percorsi predeterminati anche perché soprattutto nei comuni piccoli molta rilevanza hanno i rapporti personali. Non escludo le primarie di coalizione se qualche alleato le chiederà e nemmeno, se fosse necessario, primarie interne al Pd. Le primarie non sono né il male, né la risoluzione di tutti i mali, dipende da come sono vissute e gestite dai candidati». Se a Lugo Ranalli ha già confermato l’intenzione di ricandidarsi, a Cervia Coffari ha espresso dubbi... «Sì, l’auspicio è che, dato il giudizio positivo sul lavoro svolto da questi giovani sindaci in questi cinque anni, si ricandidino. A Lugo, per esempio, Ranalli ha dato sicuramente un impulso importante al centro storico e realizzando lavori attesi da anni nelle frazoni. Coffari ha chiesto un po’ di tempo e ha espresso dubbi di natura personale e non politica, ovviamente tutto il Pd come credo la maggior parte dei cittadini cervesi spera che Luca decicida di dire di sì». Intanto, ad agosto apre la festa nazionale dell’Unità. Sarà un’occasione di dibattito precongressuale? Un segnale di attenzione al nostro territorio? «Il 7 luglio l’assemblea nazionale deciderà se si andrà effettivamente a congresso. Credo che Ravenna sia stata scelta grazie ai volontari che organizzano una festa di quelle dimensioni e in generale un programma fittissimo di feste sul territorio, forse senza eguali. Per quanto riguarda i dibattiti, abbiamo chiesto che sia un laboratorio vero e non una passerella studiata in base a chi appoggia chi... speriamo anche in un confronto che coinvolga il Pse e magari leader della sinistra europea. E non mancheranno confronti con i ministri in carica su alcuni temi». Anche Salvini sull’immigrazione? E ci saranno esponenti di Leu, possibili alleati per regionali e amministrative? «Salvini non credo, non lo so. Il piano dei dibattiti lo organizza il nazionale, noi abbiamo quattro o cinque temi locali e io credo che in generale non ci saranno intenzioni di escludere ma solo di includere. Penso anche a realtà come Anpi, sindacato, cooperazione». C’è chi dice che tra i primi a lasciarvi siano stati tanti lavoratori delle coop, che il precariato lo vivono da tempo, magari grazie anche ai sistemi di appalti di servizi pubblici di comuni gestiti dal Pd... «Il tema della rappresentanza va reinterpretato. E anche quello della tutela del lavoratore, che deve essere al centro e deve essere accompagnato nei periodi tra un lavoro e l’altro, ma non possiamo più pensare a modelli del passato in cui si entra in un posto di lavoro a vent’anni e non ne se ne esce più. noi abbiamo messo al centro il lavoratore e non il posto di lavoro e questa strada va perseguita, correggendo alcune cose». Si parla di un programma tv per Renzi, pensa di guardarlo? «Ho sentito un accenno oggi. Bah... spero che faccia il senatore dando una mano a chi sarà in prima fila».


ECONOMIA / 7 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

SANITÀ/1

Ausl, l’area materno-infantile di Ravenna si rinnova La Conferenza territoriale sociale e sanitaria ha approvato il bilancio dell’azienda pubblica della Romagna: duemila stabilizzazioni in 4 anni

La Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) della Romagna (composta dai 73 sindaci del territorio) ha approvato il bilancio preventivo 2018 dell’Ausl Romagna. «Si tratta – si legge nella nota inviata alla stampa – di un bilancio predisposto in base alle linee di programmazione regionali, coerente con l’obiettivo di equilibrio economico finanziario disposto dalla Regione Emilia-Romagna. In particolare, il valore della produzione previsto per il 2018 è pari a 2,462 miliardi di euro, con un incremento di 13 milioni di finanziamento rispetto al dato consuntivo del 2017». Tra i costi, si segnala la previsione dell’incremento di quelli per i farmaci, in particolare per quelli oncologici e del costo del personale dipendente che a fine 2018 sarà di 15.292 unità, con un incremento di 226 rispetto a fine 2017 e di 852 rispetto a inizio 2015. Numeri a cui vanno aggiunti – sottolineano dall’Azienda – le stabilizzazioni, che da inizio 2018 sono state 426 e da inizio 2015 1.169. «Complessivamente dunque in quattro anni le politiche del personale dell’Azienda hanno portato e stanno portando all’assunzione o alla stabilizzazione di oltre duemila dipendenti», sottolinea la nota stampa. Sul fronte degli investimenti, il piano 2017-2019 prevede investimenti già finanziati per oltre 112,5 milioni di euro di cui 41,5 nel 2018. Ecco gli investimenti previsti nella provincia di Ravenna. Ospedale di Lugo: «Attuazione di piano di adeguamento normativo e ristrutturazione, con demolizione e ricostruzione del padiglione “D” , oggi i lavori sono nella fase di completamento della parte strutturale, contestualmente si sta lavorando per intervenire sulla parte laboratori e rianimazione». Ospedale di Ravenna: «Ristrutturazione e trasferimento di reparti nell’ambito del progetto di ammodernamento della parte “storica” che vede interessata anche la palazzina della direzione sanitaria; avvio delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori del vecchio blocco operatorio, ove si concentreranno gli interventi di minor complessità; progettazione di un importante intervento relativo a tutta l’area materno-infantile che insieme alla nuova palazzina della direzione aziendale completerà con parcheggi e aree verdi la cittadella sanitaria di Ravenna».

L’ingresso della parte storica dell’ospedale di Ravenna in via Missiroli

Di seguito, alcuni investimenti specifici per l’ambito ravennate: «Nuova TC Lugo, angiografo per l’ospedale di Ravenna, attrezzature per oculistica, 2 diagnostiche polifunzionali digitali rx rispettivamente per Faenza e Cervia, aggiornamento RMN Faenza, mammografo digitale, telecomandato digitale per Lugo; attrezzature per la ristrutturazione di due nuove sale operatorie; nuova gamma camera per ospedale di Faenza».

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RILASCIO BOLLINI ELETTRONICI PRATICHE ”CRITER“ Catasto Regionale Impianti Termici Emilia-Romagna

SANITÀ/2

IN AUTUNNO A FAENZA IL NUOVO REPARTO DI PRONTO SOCCORSO Ripartito il cantiere dopo che la ditta ha ottenuto il concordato dal tribunale Continua l’opera di infrastrutturazione e rinnovamento, edilizio e tecnologico, dell’ospedale “Per gli Infermi” di Faenza. Nelle ultime settimane la Risonanza Magnetica Nucleare (Rmn) presente all’ospedale è stata completamente rinnovata con un nuovo software che l’ha resa più performante. Procedono inoltre i lavori di ampliamento e ristrutturazione complessiva dell’ospedale. Va in primo luogo ribadito che la Radiologia di Faenza, diretta dal dottor Carlo Orzincolo, è funzionalmente inserita nella rete delle Radiologie dell’ambito territoriale ravennate insieme a quella di Ravenna e Cervia e a quella di Lugo, che ricomprende anche le unità semplici di Angiologia e Interventistica vascolare e di Neuroradiologia. Rete che, nel 2017, ha erogato oltre 411mila prestazioni, di cui circa trentamila risonanze magnetiche. La Radiologia di Faenza consta di 9 medici, 27 tecnici di radiologia, 7 infermieri e 5 oss. Per la Risonanza il presidio faentino ha ora a disposizione un apparecchio innovativo, caratterizzato da una maggior velocità di esecuzione degli esami; minor dose di radiazioni per il paziente; maggior performatività e dunque accuratezza negli esami. Costo dell’aggiornamento, 500mila euro. Nel 2017 a Faenza sono state eseguite 8.849 risonanze. Nel giro di pochi mesi sarà aggiornata anche l’attuale Tac con un nuovo apparecchio a 128 strati (come quello inaugurato il 19 giugno all’ospedale di Ravenna) che garantirà esami più veloci, miglior qualità dei referti e migliori condizioni per il paziente; si aggiunge una apparecchiatura per rendere più veloci e performanti gli esami rx che sarà collocata nel rinnovato pronto soccorso non appena operativo. E a proposito del reparto di emergenza, i lavori ripartono. La ditta che li stava eseguendo, e che ha costretto ad uno stop per proprie problematiche interne, ha infatti ottenuto dal tribunale di Rovigo l’approvazione del concordato in continuità. Questo consente di riprendere i lavori e di avere un nuovo cronoprogramma. Il cantieree dovrebbe concludersi il 30 settembre. A quel punto avrà luogo la collocazione degli arredi e delle apparecchiature elettromedicali, che sono già state acquisite, per cui, dopo i necessari collaudi, è ragionevole prevedere che entro ottobre-novembre 2018, e comunque non oltre inizio 2019, il nuovo pronto soccorso possa aprire i battenti. In autunno partiranno i lavori per la Farmacia interna.




10 / CRONACA RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

TRIBUNALE/1

Matteo Cagnoni, 53 anni: è in carcere a Ravenna in custodia cautelare da ottobre 2016. Ora verrà trasferito. I legali hanno annunciato che presenteranno ricorso in Appello. Nella pagina accanto, dall’alto: l’accusa (pm Cristina D’Aniello e Alessandro Mancini), la difesa (avvocati Francesco Dalaiti e Giovanni Trombini), la parte civile (il fratello Guido e l’avvocato Giovanni Scudellari), i giudici togati (il presidente Corrado Schiaretti, a latere Andrea Galanti)

Omicidio Ballestri: ergastolo per il marito Cagnoni Tutto il processo dalla A alla Z La sentenza: il 53enne, noto come il “dermatologo dei vip”, uccise la moglie 39enne il 16 settembre 2016 in una villa disabitata di proprietà della famiglia. La donna aveva una relazione extraconiugale e i due si stavano separando A come aggravanti Due quelle contestate dall'accusa e riconosciute dalla corte (premeditazione e crudeltà) quindi ergastolo. In caso contrario la condanna sarebbe stata al massimo di trent'anni. B come bastone L'arma del delitto: 58-60 cm di lunghezza e 8-10 di diametro. È stato trovato sul pavimento del primo piano della villa del delitto in via Padre Genocchi a Ravenna, sporco di sangue, con tracce di dna della famiglia Cagnoni. Una perizia botanica dice che è pino domestico dello stesso tipo di una catasta nel garage dell'abitazione dei coniugi che è legna recuperata dall'abbattimento di sei alberi nel giardino della casa a Marina Romea nell’aprile 2016. Alla fine la furia omicida del killer si è scatenata facendo sbattere il volto della donna contro lo spigolo di un muro in cantina. C come cuscini Due, verdi, dagli schienali di due poltrone della casa del delitto, trovati nella villa dei genitori di Cagnoni a Firenze (dove l’imputato arrivò nel pomeriggio del 16 settembre 2016, giorno del delitto), con tracce di sangue di Giulia. Secondo l’accusa si vede Cagnoni che li scarica dall’auto quel giorno, secondo la difesa erano là da una settimana. D come (Cristina) D'Aniello È il sostituto procuratore che ha condotto le indagini. In aula ha fatto tutto il possibile per la memoria della vittima. Toni sempre ponderati, lasciando da parte ogni sensazionalismo, ha fatto la voce grossa solo quando la difesa ha provato ad adombrare errori e sbadataggini nelle indagini. Talmente sicura del suo lavoro che dopo l'arringa difensiva ha scelto di non replicare. E come ergastolo Se la condanna dovesse diventare definitiva dopo il pronunciamento della Cassazione, Matteo Cagnoni potrebbe ottenere il beneficio della semilibertà fra 21 anni. E dieci anni dopo, se nel frattempo non avrà commesso altri reati,

la pena potrà essere considerata estinta: in quel momento il dermatologo avrà 84 anni. Dal decimo anno di detenzione, se ritenuto non pericoloso, potrà beneficiare di permessi. F come femminicidio Non può che essere la parola centrale di tutta la vicenda. Il mondo femminista la usava apertamente già prima della sentenza quando, per giusto garantismo, sarebbe stato più opportuno premettere la precisazione “presunto” (tutto’ora valida visto che siamo solo al primo grado). In aula l'ha usata l'accusa nella requisitoria. Giulia è una delle 116 donne ammazzate da amanti, mariti o ex nel 2016. G come Guido Modi cortesi e schivo, il fratello della vittima ha saltato solo un paio di udienze, sempre seduto accanto all'avvocato Giovanni Scudellari. È stato tra i primi testimoni interrogati e appena sentita la sentenza è scivolato fuori dall'aula in silenzio: di lì a poco gli sarebbe toccato il delicato compito di dare la notizia ai tre nipotini che sta crescendo. H come Hogan Sono la marca di scarpe che Cagnoni indossa il mattimo del 16 mentre fa colazione con la moglie in pasticceria. E sulla scena del crimine la scientifica ha rilevato delle impronte con un disegno particolare che si ritiene compatibile proprio con la H nella suola di quelle scarpe. La difesa invece parla di similHogan facendo riferimento al mercato del falso. I come impronte La prova regina. Più che quelle di scarpe lo sono state quelle di mani nella cantina, sul muro e sul frigo. Per i dattiloscopisti della Scientifica non c'è dubbio che corrispondano a quelle prese all'imputato, per la difesa invece il confronto restituisce esito negativo. L come ladri È lo scenario alternativo fornito dalla difesa: due con particolari doti acrobatiche per arrampicarsi all'esterno della casa sarebbero en-

trati nella villa e trovando Giulia, rientrata da sola per riprendere il cellulare dimenticato mentre il marito era in viaggio verso Firenze, l'avrebbero massacrata. E poi avrebbero ripulito andandosene senza rubare nulla. M come massoneria È il fantasma che ha aleggiato su tutto il processo. Il notaio Fabrizio Gradassi ha affermato che l’amico Matteo Cagnoni raccontava di appartenere alla loggia La Pigneta. N come New York La metà delle vacanze di Capodanno 2017 per cui Cagnoni aveva chiesto un preventivo in agenzia viaggi: a suo modo di vedere questo starebbe a dire che non c’era premeditazione. O come orologio Quello di Giulia che non si trova al pari della borsetta, del telefonino e degli abiti indossati il giorno dell'omicidio. E anche quello che Cagnoni avrebbe voluto comprare in aeroporto a Bologna il giorno 18 settembre: così spiega il suo passaggio al Marconi poco prima di incontrare l'avvocato. Per l'accusa era lì perché pensava a una fuga all'estero. E di negozi di orologi non c'è traccia nello scalo. P come pantaloni Un paio appartenenti al dermatologo sono stati trovati nella casa dei genitori a Firenze dove è stato arrestato e hanno tracce di sangue di Giulia e una scheggia del bastone di pino in una tasca con tracce di sangue. Cagnoni dice che si sporcarono a luglio al mare quando la donna si tagliò un dito e non furono lavati. Q come quadri Alcune tele del pittore Nicola Samorì di Bagnacavallo erano custodite nella casa del delitto, in particolare il Narciso perché faceva paura a Giulia e non l'aveva più voluto in casa. Andarli a fotografare per una mostra e venderli è stata la motivazione con cui Cagnoni si è fatto accompagnare dalla donna nella villa. Per la procura era una scusa perché quelle foto le aveva già fatte, per la difesa le foto fatte una settimana prima erano di altri quadri.

R come ricerche Il fascicolo si è aperto con la denuncia di scomparsa della donna presentata il pomeriggio di domenica 18 in questura dal fratello e dall'amante Stefano Bezzi con cui la donna aveva una relazione extraconiugale da circa un anno. Quest'ultimo ha avuto l'ultimo contatto con lei: un messaggio di buonanotte su Instagram la sera di giovedì 15. S come (Corrado) Schiaretti Il presidente della corte d'assise (a latere Andrea Galanti) ha tenuto le redini di ogni udienza con scambi pungenti di battute con l'avvocato di Cagnoni ma anche toni decisi con il fratello dell'imputato e il consulente informatico della difesa. Era presidente anche dell'assise che nel 2016 in primo grado condannò l'ex infermiera Daniela Poggiali all’ergastolo. T come (Giovanni) Trombini Amico d'infanzia dell'imputato e oggi suo difensore di fiducia. I contatti telefonici cominciano già prima che Cagnoni venga formalmente indagato e questo ha portato l'accusa a parlare di «momenti imbarazzanti». Ama definirsi uomo di altri tempi, distante da ogni modernità tecnologica. In aula ha mostrato tutta la sua esperienza di navigato penalista. U come uxoricidio Dal latino uxor (moglie): l’omicidio della coniuge. V come vacca Il becero insulto urlato da Cagnoni contro la suocera in aula, tanto per dare l’idea del suo aplomb. E quando si è scusato ha detto solo che non voleva si pensasse fosse rivolto al pm. Z come zoccolo duro C’è chi non si è perso un’udienza, seduto sempre allo stesso posto. L'aula di corte d'assise è stata sempre gremita, con picchi da sold out con più di trecento persone quando è stato interrogato l'imputato e quando è stata letta la sentenza. Per molti era come essere dentro a una puntata di “Un giorno in pretura”. Andrea Alberizia


CRONACA / 11 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

TRIBUNALE/2

In corte d’assise per 9 mesi: 112 testimoni in 29 udienze I numeri del dibattimento Il verdetto dopo una camera di consiglio durata 6 ore L’imputato condannato a pagare anche 4,3 milioni di euro 3 - I figli della coppia, la più grande ha 12 anni e il più piccolo 8. 4 - Le ore passate da Cagnoni in fuga a Firenze dopo che la polizia è entrata nella villa dei suoi genitori per cercarlo. Dirà che a spingerlo è stato un attacco di panico che abitualmente dura pochi minuti. 4 - I minuti impiegati dal presidente della corte Corrado Schiaretti per leggere il dispositivo della sentenza. 4,3 - I milioni di euro che Cagnoni dovrà pagare tra provvisionali, danni e spese legale. La fetta più consistente sono le provvisionali per i familiari della vittima: un milione a testa ai tre figli, mezzo milione a ogni genitore, 150mila euro al fratello. 5 - Le parti civili ammesse. Oltre alla famiglia c'erano il Comune di Ravenna e le associazioni Linea Rosa, Unione donne in Italia, Dalla parte dei minori. 6 - Le ore di durata della camera di consiglio al termine delle quali la corte ha espresso il suo verdetto. 8 - I giudici che compongono la corte d'assise. Due togati e sei popolari. Altri due popolari hanno seguito in veste di sostituti e uno è effettivamente subentrato. 8 - Le ore di durata della requisitoria del pubblico ministero, spalmate su due udienze. 9 - Le ore di durata dell'arringa difensiva suddivisa fra due avvocati in due udienze. 29 - Le udienze celebrate in corte d'assise dal 10 ottobre 2017 al 22 giugno 2018. L'omicidio risale al 16 settembre 2016. 31 - Gli anni dopo i quali, se la condanna all'ergastolo diventasse definitiva, la pena sarà considerata estinta in virtù di eventuali sconti per buona condotta. 32 - Le multe per divieto di sosta staccate dalla polizia municipale nel parcheggio del tribunale il giorno in cui è stato interrogato l'imputato: parcheggio selvaggio per assistere allo show. 39 - L'età di Giulia Ballestri quando è stata uccisa. 40 - I minuti della durata dell'aggressione, secondo la dinamica ricostruita dai periti, nella villa. 44 - I minuti trascorsi dalla coppia nella pasticceria Le Plaisir la mattina del 16 settembre dopo aver portato i figli a scuola. I coniugi hanno fatto colazione: Giulia ha bevuto un caffè e proprio questo consente all'accusa di fissare l'intervallo per l'orario della morte. 90 - I giorni di tempo per il deposito delle motivazioni della sentenza. 100 - La banconota che l'imputato avrebbe dato a Giulia incontrandola sotto casa a mezzogiorno del 16 settembre perché doveva andare a fare la spesa da Marchesini. Il personale del negozio ricorda di averla vista il giorno prima a comprare delle costine di maiae, tuttora nel freezer della casa sottosequestro. 112 - I testimoni ascoltati in aula nella fase istruttoria. 1.400 - I metri dell’ultimo tragitto memorizzato sul navigatore del Chrysler Voyager dei Cagnoni: risulta che sia stato percorso il giorno 17 settembre e corrisponde alla distanza che separa via Padre Genocchi da via Bruno. Per l’accusa è la provca che il giorno dopo l’omicidio Cagnoni è tornato sulla scena del crimine. (and.a.)

IL COMMENTO

E ORA SPERIAMO CHE GIULIA POSSA ESSERE RICORDATA NON SOLO PER AVER SPOSATO L’UOMO SBAGLIATO L’omicidio, anzi a questo punto è possibile dire il femminicidio, di Giulia Ballestri e il processo che ne è seguito hanno lasciato un segno profondo nella città. Per l’efferatezza atroce del delitto, ma anche perché il colpevole, stando alle indagini e al verdetto di primo grado, è un “insospettabile”, un uomo di successo, marito e padre dei tre figli della vittima, membro della Ravenna bene. E se ormai le cronache ci raccontano che gli uomini che uccidono le donne sono di qualsiasi ceto e provenienza, come se il male che li colpisse non conoscesse censo né istruzione, il profilo dell’imputato ha fatto emergere in aula un quadro di un ambiente cittadino massonico, chiuso, dove troppo spesso le donne sembrano in secondo piano. Ma soprattutto, naturalmente, stando alla sentenza di primo grado, ciò che aggiunge sgomento all’orrore è la mancata confessione. Un uomo è stato condannato all’ergastolo senza aver avuto un momento di cedimento, senza una lacrima in pubblico per i tre figli rimasti senza madre, senza pronunciare, se non negli ultimi minuti del processo, parole d’affetto sulla moglie morta. Un uomo che così sembra incarnare il male e che diventa facile da odiare, come tanti commenti sui social hanno ampiamento dimostrato. Un bersaglio esemplare, per certi versi, per una sentenza considerata da molti esemplare, quell’ergastolo che ha suscitato reazioni di vera esultanza, mentre forse le uniche parole adeguate per commentarla sono state quelle delle parti civili, in particolare dell’avvocato della famiglia: «Nessuna esultanza, solo tanto dolore». Ecco, la famiglia di Giulia. Anche questa è finita in qualche modo sotto processo e in qualche modo c’è finita Giulia stessa, pur con tutte le cautele del caso. Nove mesi di udienze hanno ovviamente svelato tanto di lei, anche della sua vita intima. Tutto per dimostrare la tesi dell’accusa, e cioé che sia stata vittima di un femminicidio. Ed è diventata così anche un caso emblematico, simbolo di una sacrosanta lotta comune che ha visto perfino l’Amministrazione comunale costituirsi parte civile, insieme ad associazioni come Udi, LineaRosa e Dalla parte dei minori. Quella sulla violenza alle donne è una battaglia lungi dall’essere vinta e ogni strumento può risultare utile, però, forse, tra le cose che ci insegna questa storia angosciante e atroce, c’è che quando si parla di donne vittime di violenza esiste il rischio di schiacciarne pubblicamente la memoria solo al ruolo in cui le ha ridotte la morte. Così, pensando soprattutto ai suoi tre figli che hanno potuto conoscerla per così breve tempo ma anche a lei stessa, brutalmente uccisa a 39 anni, la mia speranza è che, spente almeno per un po’ le luci della ribalta, potranno coltivare con i famigliari che li stanno crescendo anche un ricordo di lei che vada oltre il fatto di aver sposato l’uomo sbagliato. Federica Angelini

È gradita la prenotazione

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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

MOBILITÀ SOSTENIBILE/1

Meno auto in centro, più parcheggi e accordi con le aziende private Il Piano del Comune di Ravenna stima 44 milioni di investimenti nel prossimo decennio per migliorare la viabilità. Allo studio nuove soluzioni per la consegna merci di Alessandro Montanari

Meno auto in centro, più parcheggi, accordi con le aziende: sono le linee principali del Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums) del Comune di Ravenna che stima investimenti per 44,3 milioni di euro in dieci anni. Il Piano verrà discusso nelle prossime sedute del consiglio comunale, dovrebbe disegnare la mobilità della città nel prossimo decennio, discendendo direttamente dalle linee guida dettate a livello regionale sul tema. Già la scorsa settimana, durante una conferenza stampa con le associazioni di categoria, era stato dato qualche dettaglio poi illustrato nella prima riunione dell’apposita commissione consiliare. Da sempre, a preoccupare i commercianti è la pedonalizzazione del centro e la difficoltà di accesso. Lo scenario iniziale, dettato dalla Regione, era quello di un centro interamente Ztl e le associazioni erano già sul piede di guerra. Il Comune ha ammorbidito le percentuali, portando comunque il centro storico ad essere – entro dieci anni – Ztl all’84 percento dall’attuale 36 (vedi box grigio). In pratica si salverebbe solo la zona attorno alla stazione ferroviaria. Lo scenario di piano prevede però un aumento dell’offerta dei posti auto (1.050 in più) divisi nei parcheggi principali della città, oltre ad un’intensificazione e riorganizzazione del trasporto pubblico in città. Misure che, per ora, hanno soddisfatto le associazioni di categoria. Oltre alle Ztl, però, ci sono altre misure contenute nel Pums che vanno nell’ottica di una mobilità più sostenibile. Ad esempio, l’individuazione di nuove aree pedonali. A Ravenna si ipotizza di andare in questa direzione nelle piazze Caduti sul Lavoro e Casadei Monti; porta Gaza e porta Serraata; vicolo Canavazzo, vicolo degli Ariani, vicolo Simoni; nelle vie Santi, Aniene, Bassa Del Pignattaro, Casa Matha, Francesco De Sanctis. Va detto che alcune di esse di fatto sono già pedonali a causa della loro struttura (ad esempio via Casa Matha, piccolo vicolo tra piazza Costa e via Ferruzzi). Altre zone pedonali sono previste nelle piazze più frequentate. Un tema molto sentito in centro è quello della distribuzione delle merci nei negozi. L’idea contenuta nel Pums vede l’utilizzo di veicoli elettrici e un nuovo sistema di regole di accesso alla Ztl. Si prevede di stringere accordi in questo senso con gli autotrasportatori affinché le flotte aziendali possano essere integrate con mezzi dal ridotto impatto ambientale. Il progetto più ambizioso però è la creazione di una piattaforma logistica di scambio tra veicoli a motori ed elettrici, con area attrezzata. Inoltre c’è l’idea di realizzare piazzole dedicate alle operazioni di carico e scarico “riducendone i tempi e contribuendo di conseguenza al miglioramento della rotazione dei veicoli”. Il Pums rimanda al Piano della Sosta gli interventi per quanto riguarda invece i parcheggi. Di certo è previsto un aumento degli stalli, anche tramite la realizzazione di multipiano. Come si diceva, si prevedono 1.050 posti auto, divisi in piazza Vecchi, via Monsignor Lanzoni, piazzale Aldo Moro, via Renato Serra e parcheggio Callegari. Saranno rivisti i prezzi per

la sosta: probabile un aumento visto che “la tariffazione della sosta potrebbe produrre parte delle risorse attraverso le quali rendere più leggere le tariffe del trasporto pubblico locale”. In ogni caso, si prevede che a seguito dell’estensione della Ztl e la realizzazione delle nuove aree di sosta a pagamento, le tariffe saranno ridefinite “in proporzione alla distanza dal limite della zona a traffico limitato”. Tra le azioni previste gli accordi di “mobility management” con le aziende che favoriscono l’uso del mezzo pubblico o sostenibile sulla scorta di quanto si sta cominciando a fare anche in località vicine (a Cesena, ad

esempio, è stato introdotto da poco un incentivo da parte del Comune a chi sceglie la bicicletta per andare a lavoro). Accordi di questo tipo potrebbero essere stipulati anche con le scuole e i relativi mobility manager scolastici eventualmente introdotti. Secondo una primissima stima dei costi, per gli interventi previsti dal Pums serviranno 44,3 milioni di euro da ripartirsi sui dieci anni di validità del piano. Questi i capitoli di spesa più pesanti: il 31,1 percento serviranno per gli interventi infrastrutturali, il 14,7 percento per i parcheggi, il 9,3 percento per la sicurezza stradale e il 24,8 percento per il miglioramento delle piste ciclabili.

Le Ztl aumenteranno Anche in via Costa Questo lo scenario per l’ampliamento delle Ztl in centro a Ravenna. Si partirà sul breve periodo con tre: quelle delimitate dalle vie Maggiore, Fiume Montone, Spreti, Landoni e Moradei; quella tra via Costa, via Rossi e via Ghiselli e quella tra via Pascoli, Cerchio, Oriani, Tombesi dall'Ova e Guaccimanni. Nel medio termine saranno studiati i piani particolareggiati anche per altre Zone a traffico limitato. Si andrà a regolamentare gli accessi nelle zone attorno a via D'Azeglio; via Sabbionara e Don Minzoni; via De Gasperi e piazza Caduti; nel borgo San Rocco in zona via Serra e in via Bixio e, infine, in via Chiesa e Morelli. Sul lungo periodo diventerà Ztl anche la zona tra le vie Alberoni e Roma; la via Carducci e limitrofe; le zone costituite dalle vie Maroncelli, Bassi, Bezzi e le strade che gravitano attorno a via Falier, parallela di via Rocca Brancaleone. Contestualmente, le aree pedonali arriveranno a coprire il 23 per cento del centro storico. Non sono indicati gli anni precisi dei vari interventi, ma soltanto l'ordine delle priorità, tenendo presente che entro i dieci anni dall'entrata in vigore del Pums si dovrà arrivare appunto all'84 per cento del centro storico.

MOBILITÀ SOSTENIBILE/3 Treni, la stazione non si sposta ma si pensa a una riqualificazione Intanto l’Amministrazione vuole arrivare a collegamenti con Bologna in meno di un’ora Anche se le decisioni sul trasporto ferroviario non passano soltanto dal Comune, anzi si potrebbe dire che l’amministrazione può poco se non fare pressioni per indirizzare in qualche modo le scelte della Rete Ferroviaria e di Trenitalia, nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile la mobilità tramite treno è ben presente. Archiviata ormai del tutto l’idea di spostare la stazione - definita dallo stesso sindaco Michele de Pascale “fantascientifica” - l’ipotesi sul tavolo è però quella di una sua ampia riqualificazione. Del resto un po’ in tutte le stazioni dell’Emilia-Romagna ci si sta muovendo in questo senso (ultimi esempi sono Imola e Riccione). Uno dei progetti sul tavolo, per i quali sono stati fatti i primi carotaggi al terreno, è quello dell’allungamento del sottopassaggio che permetterebbe ai pendolari di accedere alla stazione direttamente dalla Darsena. In questo modo il parcheggio di piazzale Aldo Moro diventerebbe quello principale per i pendolari. Non a caso il Pums prevede un suo ampliamento come contestuale ad una riqualificazione della stazione ferroviaria. L’allungamento del sottopassaggio è stato inserito nel piano per la riqualificazione della Darsena che ha ottenuto fondi nel “bando periferie”. La sua realizzazione rientrerà quindi in quell’ambito di interventi che dovrebbero partire nei prossimi due anni. Il Comune chiederà anche una riduzione del numero di fermate tra Ravenna e Bologna che porti i tempi di percorrenza della tratta ferroviaria entro l’ora. Solo in questo modo “si favorirà una reale concorrenza con il mezzo privato”. Per quanto riguarda le merci gli interventi in programma sono due: il prolungamento della dorsale ferroviaria di raccordo in destra Candiano e l’adeguamento del cavalcavia Teodorico. Allo studio anche un’ipotesi progettuale per garantire un collegamento ferroviario diretto tra le dorsali sinistra e destra del canale. Intervento da valutare con la realizzazione del nuovo by-pass stradale, la cui realizzazione ad oggi non sembra però così certa. Infine, c’è la questione del sottopassaggio in via Canale Molinetto. L’ultimo annuncio, nel marzo del 2017, parlava del cantiere al via entro il 2018. Vedremo se, almeno entro fine anno, sarà lanciato il bando di gara.


PRIMO PIANO / 13 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

MOBILITÀ SOSTENIBILE/2

Autobus: nel forese le vere criticità, sui lidi la situazione è migliore I dati di uno studio dell’Istituto trasporti logistica. In città previsti mezzi elettrici, bigliettazione automatica e corsie preferenziali. L’obiettivo è passare da 6,6 milioni di passeggeri annui a 7,3

Duecentocinquatasei chilometri e spicci. Questa è la lunghezza delle tratte che vengono coperte ogni giorno dagli autobus nel comune di Ravenna. Si tratta di un servizio che, secondo una serie di questionari proposti agli utenti e analizzati dall’Istituto trasporti e logistica (Itl), avrebbe ampi margini di miglioramento. Lo scenario del Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums), valido da qui al 2020, ha come obiettivo una maggiore efficienza che passa anche attraverso la tecnologia. Ad esempio i punti automatici per la bigliettazione, oggi appena due (entrambi in stazione a Ravenna) dovrebbero entro il 2020 diventare 65. Non solo: l’idea è quella di aumentare le fermate con pensilina (da 154 a 250) e anche quelle con pannelli che informano l’utenza sull’arrivo dei bus che, da 13, dovrebbero diventare 65. Lo scopo è far crescere i passeggeri trasportati: oggi sono 6,59 milioni in un anno, l’obiettivo è arrivare almeno a 7,25. La riprogettazione della rete Tpl è “da ritenersi una delle azioni fondamentali” del Pums. Come dichiarato nello stesso piano. Del resto le tratte dei bus sono pressoché invariate da anni e non sono ritenute aderenti alle esigenze dei cittadini che “chiedono di poter usufruire degli innumerevoli servizi primari che si trovano nel centro abitato capoluogo e che non sono previsti in altre parti del territorio”. In particolare il forese – dove le corse sono rade – soffre, per questo “sarà necessario fare sinergia con le risorse e le linee di competenza provinciale per rivisitare il servizio e renderlo più aderente alle esigenze dei molti centri abitati del forese”. L’ipotesi per il centro è quella di utilizzare bus elettrici. Mezzi che abbiano una stazza più piccola di quella attuale e che circolino nella zona che gravita attorno al centro storico mentre altre due tratte ad alta frequentazione (quelle tra il parcheggio scambiatore del Pala De André e del Cinema City) dovrebbero essere servite da autobus più grandi. Il tutto con un aumento delle corsie preferenziali che porti il cittadino a vedere l’autobus come un mezzo più veloce rispetto all’auto per muoversi in città. Tra i documenti in mano all’amministrazione e facenti parte del Pums c’è anche lo studio di oltre trecento pagine elaborato dall’Itl a cui si accennava poche righe fa. Studio che parte da un monitoraggio della situazione e che si addentra poi nel dettaglio delle opinioni degli utenti. Emerge ad esempio che – con buona pace dei sostenitori della città a misura di bicicletta – l’84 percento di chi si muove per lavoro per viaggi di durata compresa tra i 16 e i 30 minuti utilizza l’automobile. Uno dei problemi segnalati da chi si sposta in automobile è la mancanza di alternative che si collega con una carenza di trasporto pubblico. Dopo aver analizzato le varie direttrici di traffico, lo studio entra nel dettaglio distinguendo le località del forese e quelle della costa. Nel caso dei paesi del forese, il 67 percento degli intervistati sottolinea che i servizi non presenti nelle località siano raggiungibili solo in auto. Solo il 22 percento delle persone ritiene soddisfacente il trasporto pubblico che serve il proprio paese, il 37 percento lo giudica scarso e il 41 percento “abbastanza soddisfacente” il che – sottolinea lo stesso studio – “lascia intendere come vi siano aspettative non completamente soddisfatte”. Le opinioni cambiano ovviamente da località a località. I più soddisfatti sono i cittadini di Porto Fuori, nessuno di loro giudica “scarsa” l’offerta di bus, ma ci sono paesi in cui questa opinione prevale. I meno contenti sono i cittadini di Conventello, San Bartolo, Campiano, Fosso Ghiaia e Campiano. In questi paesi la bocciatura è netta, con valori che oscillano tra l’80 e il 90 per cento. Il problema di questi paesi è che – salvo alcuni centri più grandi – la maggior parte dei servizi (scuole, famacie, uffici postali per dirne alcuni) si trova fuori dal paese. Così avere un’auto è una questione di sopravvivenza. La risposta a queste domande nei paesi del forese porta ad una conclusione: la rete di trasporto pubblico è insufficiente secondo chi abita fuori dal centro storico e dai lidi. Lo studio ha poi analizzato la frequenza di corse e il loro utilizzo. “Sembra complicato migliorare l’accessibilità e ridurre la necessità di utilizzo dell’autovettura nelle frazione del Comune di Ravenna attraverso una semplice intensificazione delle corse del trasporto pubblico, che risulta fondamentalmente calibrato per le attività scolastiche mattutine degli studenti diretti a Ravenna. Una futura (e prevedibile) riorganizzazione delle attività scolastiche verso modelli più flessibili, in termini di collocazione oraria, ad esempio con maggiore e diversificato utilizzo delle fasce orarie pomeridiane, può – già di per sé – complicare ulteriormente la situazione”. Fondamentalmente una rete stradale molto estesa e una bassa densità abitativa nelle frazioni rende molto difficile trovare una soluzione al problema. Nel litorale la situazione è migliore, anche se molto variegata. La frazione meglio servita è Punta Marina, da cui transitano le linee verso Marina di Ravenna e Lido Adriano. Per questa località c’è il problema della durata del percorso che potrebbe essere accorciata con una linea diretta, attraverso via Bonifica. Oggi però non è possibile, per motivi di sicurezza ma “la pianificazione ha già individuato un intervento atto a rendere la strada percorribile da mezzi del trasporto pubblico, compresa la costruzione di una ciclabile”. L’Itl suggerisce invece di incrementare le corse per i lidi nord (Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti). Il problema della scarsità di corse è molto sentito anche a Lido di Dante, Lido di Classe e Lido di Savio anche se in queste due località la presenza di una stazione ferroviaria mitiga il problema. (al.mo.)

Incentivi a chi compra auto nuove ibride I residenti in Emilia-Romagna che entro la fine del 2018 acquisteranno un’auto ad alimentazione ibrida a basso impatto ambientale potranno ricevere dalla Regione per tre anni un contributo pari al valore del bollo di un’auto di media cilindrata (fino a un massimo di 191 euro all’anno). Per stabilire la graduatoria vale l’ordine di arrivo delle domande fino ad esaurimento di un plafond di tre milioni di euro. Il bando concede il contributo per un’auto ibrida fino a 9 posti di prima immatricolazione con alimentazione benzina-elettrica, gasolio-elettrica, gpl-elettrica, metano-elettrica o benzina-idrogeno (a fine 2017 in provincia di Ravenna ne circolavano 773 su 260mila immatricolate). Per partecipare al bando bisognerà registrarsi nella piattaforma on line messa a disposizione dalla Regione.


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

VIABILITÀ

Anas apre il portafoglio per le strade: 111 milioni di euro per manutenzioni Nel prossimo biennio in programma interventi su E45, Romea, Adriatica e Ravegnana Nel 2019 l’ente statale e il Comune di Ravenna cercheranno di risanare via Trieste tra città e mare

Anas ha annunciato un piano di investimenti per 111 milioni di euro in provincia di Ravenna. Lo ha fatto durante un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi in prefettura. A parlare per conto dell'azienda statale c’era il capo dell'area Nord-Est, Claudio De Lorenzo. Gli investimenti sono previsti nell'arco di due annualità di un piano quadriennale. A questi soldi ne vanno aggiunti altre 33,5 per la variante di Castel Bolognese. Tra gli investimenti attivi, in fase di attivazione e di progettazione, sono stati programmati 46 milioni di euro destinati alla strada statale 3 bis “Tiberina” (l'E45) che collega Terni a Ravenna, più di 40 milioni destinati invece per gli interventi sulle statali 309 “Romea” e 16 “Adriatica”, e 21 milioni e seicentomila euro per la statale 67 “Tosco-Romagnola”, di collegamento fra Pisa e Ravenna. Nel dettaglio sono in corso interventi sull'E45, che si estende sul territorio provinciale per circa 22 km, sia sulla statale 16 “Adriatica” che si estende per 53 km nel territorio della provincia, in cui si stanno effettuando «interventi di risanamento profondo e rinforzo del piano viabile oltre a importanti interventi di ripristino delle banchine laterali, di risistemazione dell’idraulica, e di posa in opera delle barriere laterali di sicurezza». Sulle stesse arterie sono in fase di progettazione ulteriori lavori che riguarderanno, altresì, le statali 16 “Tangenziale di Ravenna”, 309

e 309 dir “Romea” che si estendono sul territorio provinciale per un totale di circa 70 chilometri. La statale 67 “Tosco-Romagnola”, che in provincia di Ravenna si estende per circa 28 chilometri prima di entrare nel territorio di Forlì, «sarà a breve interessata da lavori di ma-

nutenzione straordinaria di adeguamento della segnaletica e di risanamento delle pavimentazioni, cui seguirà lo sviluppo di uno studio di progettazione per l’ampliamento della strada, dallo svincolo di Classe, sulla tangenziale di Ravenna, fino al porto. I lavori, del valore di 20 milioni di euro, consentiranno il miglioramen-

to del collegamento tra il porto di Ravenna e tutte le principali direttrici stradali e autostradali convergenti». Fa parte di questo percorso anche via Trieste, per la quale il sindaco Michele de Pascale ha sollecitato interventi. La strada di collegamento con il porto e con Marina di Ravenna ha grosse problematiche e il Comune ha in programma, nel 2019, lavori nel tratto di sua competenza per 850mila euro. De Pascale ha chiesto un impegno analogo all'Anas, trovando piena disponibilità: saranno fatti lavori per 1,2 milioni di euro anche nel tratto statale. Per quanto riguarda le nuove opere, è stato completato il Progetto Definitivo per i lavori di realizzazione della variante alla statale 9 “via Emilia”, in corrispondenza del centro abitato di Castel Bolognese, per un investimento complessivo superiore ai 33 milioni e mezzo di euro. Per quanto riguarda le tempistiche precise per i lavori nel territorio comunale di Ravenna, nel totale dei 111 milioni degli investimenti previsti per la provincia, ha specificato il sindaco, sono già finanziati nel piano Anas 2018 venti milioni di euro per interventi sulla Classicana; circa 40 milioni per la Ss 16, compresa l’intersezione con l’E45 fino alla A14 Romea Dir; nel biennio 2019/2020 si lavorerà con Anas per l’intervento sulla 309 Dir nel tratto che dall’uscita dell’autostrada congiunge statale 16, A14 Dir fino alla Romea. Alessandro Montanari

SICUREZZA

INCIDENTI IN CALO IN PROVINCIA MA AUMENTANO QUELLI CON ESITO MORTALE Meno incidenti ma mortali in aumento. Questa la situazione provinciale emersa durante l’analisi dell’incidentalità fatta nell’ambito dell’Osservatorio istituito in prefettura con le forze di polizia. Il numero dei sinistri non è in crescita e ciò in controtendenza a quanto si registra a livello nazionale. Gli incidenti con esito mortale hanno subito però un aumento nel 2017 rispetto agli anni precedenti. La tendenza sembrerebbe invece più positiva nel primo trimestre del 2018 registrando un calo significativo del -72%. Nel 2017 le vittime della strada sono state 44, la maggior parte delle quali in estate. La causa principale degli incidenti, fanno notare le forze di polizia, è il mancato rispetto del codice della strada. In particolare sono tre le questioni più gravi: alta velocità, uso di cellulari, mancato rispetto delle e distanze di sicurezza e delle prescrizioni contenute nella segnaletica stradale. Di minore incidenza, invece, per quanto concerne l’incidentalità sul territorio di questa provincia sono state le violazioni relative all’uso delle cinture di sicurezza e la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche, che risultano invece, cause di incidentalità rilevanti in ambito nazionale. I reati accertati però nel 2017 per guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche sono stati 515 e le patenti sospese 880 per l’adeguamento ai provvedimenti giudiziari, mentre per la guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope le patenti sospese sono state 44. Le patenti sospese per violazioni amministrative sono state 496. Il prefetto Francesco Russo durante l'incontro in cui sono stati presentati questi dati ha illustrato le nuove strategie di prevenzione, già poste in atto, che consistono in un’attività di programmazione dei servizi di controllo, effettuati in modo congiunto e coordinato con lo scopo di incentivare condotte virtuose di comportamento sulla strada. Si tratta di un nuovo piano di controllo che vede protagoniste tutte le forze di polizia e le Municipali impegnate sia in azioni mirate di controllo ad alto impatto, sia in azioni sistematiche e capillari.


PRIMO PIANO / 15 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

INFRASTRUTTURE

Asfalto e barriere anti rumore, il silenzio costa 10 milioni di euro Il piano di zonizzazione acustica divide il comune di Ravenna in 26 aree: interventi per migliorare le situazioni attorno a ospedali e scuole. Installati anche velox per ridurre la velocità e quindi il caos

Oltre dieci milioni di euro per il contenimento del rumore. Sono quelli previsti dal nuovo piano di zonizzazione acustica da poco pubblicato dal Comune e che nei prossimi mesi sarà oggetto di discussione. Il piano individua 26 macro aree (16 urbane e 10 extraurbane) con diverse criticità, dovute soprattutto al traffico e alla presenza di luoghi sensibili (scuole e ospedali in primis) dove la quiete è un elemento necessario per lo svolgimento del servizio. Per mitigare il rumore, sono previsti vari interventi come l’installazione di barriere antirumore in corrispondenza di edifici sensibili. È quanto si farà in otto scuole della città: le elementari Rodari e Grande albero; gli asili Pavirani, Veliero, Lovatelli, Orsa Minore; le materne Airone e Imparo Giocando. In tre casi saranno invece sostituiti gli infissi: al liceo Classico, alla Montanari e alla Zignani. Saranno 23 invece le strade trattate con asfalto antirumore. Tra queste tutte quelle più trafficate, tra cui i tratti comunali delle strade statali. La riorganizzazione del traffico (con Ztl, riduzione di passaggi del bus) sarà un altro modo di ridurre il rumore. Così come l'installazione di autovelox che portano gli automobilisti a ridurre la velocità e quindi il rumore. Ne sono previsti due in questo senso: uno sulla Reale tra Mezzano e Glorie, all'altezza di via Bassa Superiore e l'altro sulla Ravegnana, a Coccolia, peraltro già installato. In linea generale sono le strade con molto

Il polo scolastico Randi in via Marconi, sarà tra le prime scuole interessate da interventi per ridurre l’impatto acustico

traffico a causare i maggiori disagi dal punto di vista dell'acustica. Attorno a via Ravegnana, zone “rosse” sono San Bartolo, Gambellara, Coccolia, Longana, Ghibullo. Sull'asse viario della statale Adriatica ci sono criticità “elevatissime” a Mezzano e Fosso Ghiaia. Sui lidi, le due criticità si trovano a Marina di Ravenna, in corrispondenza di via Trieste, e Porto Corsini,

nel tratto finale di via Baiona. L'ordine con cui si andrà ad intervenire non corrisponde però alle situazioni con una criticità più elevata. Infatti l’indice di priorità è dato dalla somma di quattro fattori: efficienza (cioè il rapporto costi/benefici); efficacia dell'intervento nel contenimento del rumore, tempistica e impatto paesaggistico. Gli inter-

Ancisi (Lpr): «Non è realistico per i costi» Il piano del Comune ha già avuto qualche critica. Secondo Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) non è realistico: «Serve un investimento di 10 milioni di euro, quanto è stato finanziato per gli stradelli del litorale e i due terzi di quanto per il nuovo palazzetto dello sport». Soprattutto Ancisi, pur se ritiene il piano «sacrosanto», fa notare che non esiste «una minima previsione dei finanziamenti certi e dei tempi di realizzazione». Inoltre per il consigliere non sarebbe chiara «la congruità del disinquinamento acustico perseguito».

venti di protezione delle scuole risultano in media meno costosi e più efficienti della stesura di un asfalto anti rumore in strada. Proprio gli edifici scolastici sono al primo posto della lista delle priorità, con interventi che si porteranno a termine nei prossimi cinque anni. Si partirà quindi dal polo scolastico Randi, per poi occuparsi della scuola di Castiglione e del liceo classico in centro storico a Ravenna. Seguono via via gli altri interventi, uno per zona, da completare nei prossimi anni. Non sarà solo il Comune a dover portare a termine i lavori: ci sono altri enti coinvolti. Anas, ad esempio, prevede entro il 2022 l'installazione di barriere acustiche in alcune aree critiche. La società stradale ha a sua volta messo a punto un piano di contenimento del rumore del quale però “non sono ancora conosciuti tempi di realizzazione”. Le Ferrovie potrebbero invece considerare l'installazione di barriere nella zona sud della stazione. Condizionale d'obbligo perché – si legge nel piano del Comune –non esiste ancora una deliberazione certa. (al.mo.)


16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

CLASSE

RAVENNA/1

MUSICA, DANZA, VISITE E CIBO DI STRADA ALL’ANTICO PORTO

Il laboratorio di mosaico Annafietta.it invita i ravennati nella sua “giungla”. È in programma, infatti, dalle 18 di venerdì 29 giugno l'inaugurazione della mostra 2018 della bottega artigiana di via Argentario 21, in centro a Ravenna. "Welcome to the jungle", questo il titolo dell’esposizione, è allestita al primo piano del laboratorio, pronto a trasformarsi fino alla fine di luglio in una giungla di mosaico ispirata alle opere di Henry Rousseau. Palme, piante esotiche, variopinti pappagalli affolleranno la sala, partecipando a un gioco di riflessi che vedrà protagonisti anche i visitatori. Intrattenimento musicale, per l’inaugurazione, firmato dagli Old Rocker's Community, buffet a cura di Fricandò. Ingresso gratuito.

Al via le iniziative estive del sito archeologico di via Marabina

Cinema, concerti, visite guidate, laboratori, letture e degustazioni con food truck all’Antico Porto di Classe. Parte il 2 luglio il programma estivo di iniziative che si svolgeranno all’interno del sito archeologico di via Marabina fino a settembre. Si parte appunto venerdì 2 dalle 19.30 con il concerto di inaugurazione dei The Windstones, tra atmosfere anni sessanta, Beatles, Rolling Stones e classici italiani. Il giorno dopo si prosegue, dalle 18, con una performance di danza all’interno del sito archeologico, in collaborazione con Cantieri. Mercoledì 4 uno degli appuntamenti più importanti dal punto di vista musicale, il concerto degli Uochi Toki (vedi p. 24) mentre giovedì 5 luglio dopo la visita guidata con incursioni musicali (dalle 19) l’appuntamento è alle 21 con il presidente di Ravennantica (la fondazione che gestisce l’Antico Porto di Classe) Giuseppe Sassatelli che dialogherà con il giornalista Nevio Galeati sul tema “Gli Etruschi tra Mediterraneo ed Europa”. Per quanto riguarda i food truck, il 2 luglio street food a cura di Mama Ely-Soul Kitchen; il 4 birre artigianli e stuzzicheria a cura del Moog; il 5 burger di mare e improvvisazioni dello chef Matteo Salbaroli dell’Acciuga. Sui prossimi numeri gli altri eventi dell’estate. Info: www.anticoportoravenna.it.

RAVENNA/2 Inaugura la nuova mostra di Annafietta

RAVENNA/3 Aperi-shopping in via Salara, si parte con il sushi

MONUMENTI APERTI E TOUR GUIDATI DI NOTTE Tre itinerari per scoprire la città dei mosaici e Classe: a Ravenna torna Mosaico di Notte. Dal 3 luglio al 31 agosto, ogni martedì e venerdì dalle 21 alle 23, visite guidate che toccheranno ben tre monumenti Unesco: la basilica di San Vitale (nella foto), il mausoleo di Galla Placidia e, nel percorso del venerdì, la basilica di Sant’ Apollinare in Classe. Gli itinerari comprenderanno anche l’Antico Porto di Classe, la Domus dei Tappeti di Pietra, la Cripta Rasponi e i Giardini Pensili, il Museo Nazionale di Ravenna. Costo: 15 euro. Info e prenotazioni (obbligatoria): 0544.482838/35755/35404 www.turismo.ra.it

Novità in centro a Ravenna durante i venerdì sera estivi di apertura dei negozi. Si tratta di “aperi-shopping”, un’idea dei commercianti di via Salara che ospiteranno nella “loro” strada musica live, food truck o stand di ristoranti della città. Si parte il 29 giugno con il sushi di Zushi per poi proseguire il 6 luglio con “L’acciuga in viaggio”, il 13 con Fricandò, il 20 con Al Cairoli e birra artigianale Bizantina e infine il 27 con Soul Kitchen e birra Bizantina.


SOCIETÀ / 17 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

IN PROVINCIA Con l’estate negozi aperti, mercatini, animazioni, live Con l’estate tornano le serata con negozi aperti nei principali centri della provincia. A Ravenna l’appuntamento è sempre il venerdì (vedi pagina a fianco) mentre a Faenza spettacoli, animazioni, gastronomia, mercatini a tema, mostre e visite guidate si tengono in occasione dei “Martedì d’estate” (3, 10, 17 e 24 luglio). A Lugo l’appuntamento è per tutti i mercoledì di luglio, mentre venerdì 29 prosegue il Summer Live in piazza dei Martiri con il concerto dei milanesi Attitude, tribute band ai Guns N' Roses. Il 26 giugno è infine partito il programma estivo di Bagnacavallo: ogni martedì fino al 17 luglio intrattenimenti musicali, animazioni teatrali per bambini, mercatini creativi, del riuso, con prodotti enogastronomici e artigianato artistico. All’Antico Convento di San Francesco prosegue la rassegna di eventi: il 3 luglio concerto delle Femme Folk.

CERVIA/1

BAGNARA DI ROMAGNA

SPETTACOLI, NOTE, ARTE E SAPORI DA TUTTO IL MONDO AL “POPOLI POP CULT” Dal 28 giugno all’1 luglio oltre venti stand gastronomici Premiato direttore generale della Commissione Europea

I LEGO TORNANO AI MAGAZZINI DEL SALE Torna ai Magazzini del Sale di Cervia, organizzato da Romagna Lug, “Mattoncini a Cervia”, mostra Lego allestita venerdì 29 giugno dalle 18 alle 23, sabato 30 dalle 14 alle 23 e domenica 1 luglio dalle 14 alle 20. All’interno anche un’area gioco. Ingresso libero.

CERVIA/2

SAGRE Festa della birra a Russi Il 28, 29 e 30 giugno ai giardini della Rocca di Russi si terrà la quarta edizione della festa della birra con stand gastronomico e concerti.

La tagliata di Cotignola A Cotignola arriva la terza edizione della “Sagra della tagliata”, in programma da giovedì 28 a martedì 3 luglio al parco Pertini.

CIRCO SENZA ANIMALI AL “LUNA PARK” Arriva a Cervia il Circo Paniko, collettivo italiano di teatro circo contemporaneo, senza animali. L’appuntamento è dal 29 giugno al 15 luglio, tutti i giorni (alle 21 e nel weekend anche alle 23) con lo spettacolo “Absyde” nel tendone allestito nel parco del ristorante “La Giostra - Lunapark Enogastronomico” (ma l’ingresso è libero e non è obbligatorio cenare), sulla SS 16. Posti limitati, prenotazioni al 333 6298118.

Dal 28 giugno al 1° luglio si terrà a Bagnara di Romagna la decima edizione del Popoli Pop Cult Festival, manifestazione che nel 2017 ha registrato oltre 15mila visitatori, nata per fare incontrare popoli e culture diversi tra loro. Il tema di questa edizione è l’Europa mentre la formula resta la stessa degli anni scorsi: una full immersion in spettacoli e stand gastronomici (oltre 20) interpretati e gestiti da artisti e cuochi originari dei paesi rappresentati. Tra le novità tutte le sere “Djs dal mondo” che porteranno a Bagnara quattro dj di generi musicali diversi. Tra gli ospiti il direttore generale per la cooperazione internazionale e lo sviluppo della Commissione Europea Stefano Manservisi, insignito della III edizione del Premio Popoli, e Cao Chinh Thien, ambasciatore del Vietnam: insieme saranno sul palcoo del festival sabato 30 giugno per la cerimonia di premiazione. A giudicare il piatto migliore del festival infine ci sarà, in giuria, l’ucraina Kateryna Gryniukh (foto), finalista dell’ultima edizione di Masterchef. Per quanto riguarda gli spettacoli principali, giovedì 28 l’apertura è affidata all’Uomo Leone del Senegal; venerdì 29 gruppi da Perù e Irlanda; sabato 30 protagonista sarà il can-can francese mentre l’ultima giornata di domenica si concentrerà sulle musiche elleniche. Durante le prime tre serate saranno anche i busker ad animare la festa. Per rappresentare al meglio il tema di quest’anno, la mostra principale della E a Ravenna manifestazione, infine, allestita nella Rocca Sforzesca avrà come titolo “Destinazione “Ceniamo il mondo” Europa”, mostra collettiva di arte contemporanea (dalle 18,30 alle 23.30) Giovedì 5 luglio ai giardini mentre la mostra “Stelle Persiane” organizzata Speyer torna “Ceniamo il nella Sala Sant'Apollinare nei pressi dei mondo”, la cena di vicinato giardini pubblici, propone una personale in cui ciascuno porta qualcodell'artista iraniano Reyhaneh Alikhani, noto sa da mangiare e da bere. Un'occasione per conoscere per le sue opere create tessendo fibre e trame vicini di casa, concittadini, (ospite dell'esposizione sarà Khorshid Pouyan, persone di altre culture. Offiartista e fotografa di origini iraniane). In tutte cina della Musica proporrà le serate sono previste anche attività per una serie di concerti acustici. bambini. Programma su popolipopcultfestival.com.

Leggo perchè mi piace Anche in spiaggia. da maggio a settembre in tutti gli stabilimenti balneari


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

IL PROGETTO/1

Cultura e sociale: Ravenna Teatro nelle case per anziani Consorzio Solco: «Così miglioriamo la qualità di vita dei nostri ospiti»

Cultura e sociale si incontrano a Ravenna in via di Roma nel giardino della Casa Residenza Anziani Garibaldi-Zarabbini, uno spazio adiacente al Teatro Rasi e alla sede di Ravenna Teatro. Ravenna Teatro e consorzio Solco collaborano da tempo e frutto di questa relazione è stata l’organizzazione di diversi spettacoli all’interno del giardino che hanno allietato anche gli ospiti della struttura. Oggi questa collaborazione vuole andare oltre, estendendo il suo raggio d’azione a tutte le strutture ravennati gestite dal Solco. «Il parco del Garibaldi è sempre stato il nostro palcoscenico estivo – precisa Marcella Nonni di Ravenna Teatro –. L’anno scorso abbiamo letteralmente invaso il giardino con l’accampamento necessario per l’allestimento di “Inferno”. Da lì, l’idea di rafforzare il legame ha preso sempre più corpo. Perché non invitare agli spettacoli anche gli ospiti della struttura e i loro parenti?». «L’obiettivo che ci poniamo con le attività per gli anziani che vivono nelle nostre case residenza è che continuino ad avere un rapporto intenso con il proprio territorio – sottolinea Antonio Buzzi, presidente Consorzio Solco –. Per questo abbiamo avviato la collaborazione con Ravenna Teatro già da diverso tempo e abbiamo potuto constatare che i risultati prodotti sono notevoli e migliorano la qualità della vita all’interno del Garibaldi. Adesso siamo pronti a rafforzare questa relazione ampliando la programmazione». Il primo appuntamento avverrà con la messa in scena al Teatro Rasi di I fatti (vedi p. 26). Continuano, inoltre, le repliche della rassegna per le famiglie che si chiuderanno a luglio, in attesa dell’appuntamento autunnale con lo spettacolo Saluti da Brescello di Marco Martinelli. In seguito riprenderanno le rappresentazioni in mattinata e in serale di cui la direzione delle varie strutture verrà informata per poter organizzare “le uscite”.

IL PROGETTO/2

FESTIVAL Passeggiate (e altro) con la tappa di Itaca Per il secondo anno “Itaca migranti e viaggiatori - Festival del Turismo Responsabile” fa tappa a a Ravenna con numerosi eventi tra cene, aperitivi, il mercatino vintage di Kirecò ( via don Carlo Sala, foto) sabato 30 giugno e una passeggia per le vie d'acqua con partenza, sempre da Kirecò alle 17.30. L’1 luglio Spazi Indecisi presenta invece una passeggiata lungo la Darsena per parlare, ascoltare e raccogliere storie e ricordi di questo luogo, un tempo motore produttivo della città alle 17 partenza dalla testata della Darsena (Via Antico Squero, Ravenna). Al termine della passeggiata, aperitivo a Darsena Pop Up. Per il programma completo: www.festivalitaca.net.

DIBATTITO Incontro a Cittattiva per scoprire come coinvolgere le persone nei beni comuni Come coinvolgere le persone nella cura condivisa e nella rigenerazione dei beni comuni è il tema del prossimo appuntamento di Beni Comuni Talk rivolto a gruppi, associazioni, cittadini e organizzato da Beni Comuni Ravenna, progetto del Comune. L'evento si terrà il 29 giugno alle 18 a CittAttiva in via Carducci. Saranno presenti Giovanna Roncuzzi e Jacopo Chelli di INstabile Portazza e Patrizia Strocchi di Un Mosaico di Idee. È gradita l'iscrizione, scrivendo a benicomuni@comune.ravenna.it

SANT’ALBERTO Una rassegna di canti, balli e dialetto a Casa Guerrini Sabato 30 giugno alle 17 alla Casa Guerrini di Sant’Alberto si tiene l’incontro organizzato dall’Istituto Schurr con il Consiglio territoriale dal titolo “Lèzar, canter, baler”, rassegna con esibizioni dei partecipanti dei corsi di canti della tradizione, balli prima dell’avvento del liscio e lettura e scrittura del dialetto romagnolo.

LA BIBLIOTECA SI ALLARGA FINO ALLA SPIAGGIA In sedici bagni è possibile prendere a prestito volumi della Classense

Torna l’iniziativa ideata dalla Biblioteca Classense, “Una spiaggia che legge è una bella storia”, per portare direttamente negli stabilimenti balneari libri a disposizione delle persone che li frequentano. La proposta, che ha portato lo scorso anno nelle spiagge ravennati oltre 800 libri di tutti i generi è stata particolarmente apprezzata dai clienti e dagli esercenti; quest'anno si sono aggiunti agli 11 dello scorso altri 5 stabilimenti balneari e i libri arriveranno anche a Lido Adriano e Marina Romea. Grazie al coordinamento della biblioteca Classense che ha curato la scelta, la consegna dei libri e la campagna promozionale, i 16 bagni aderenti diventano così "promotori della lettura". I clienti dei bagni Ai Tamerici, Hana Bi, Paradiso, Singita, Sottomarino, Toto, Zanzibar (a Marina di Ravenna), Ettore, Nariz, Nautilus, Perla, BBK (a Punta Marina), Azzurra Beach Club, Long Beach (a Lido Adriano), Azzurro e Corallo Beach (a Marina Romea) possono prendere in prestito i libri della Classense e riconsegnarli dopo la lettura. Oltre ai libri, gli stabilimenti balneari hanno ricevuto il bollino di qualità “Una spiaggia che legge è una bella storia”.

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INSERTO SPECIALE / I 28 giugno - 4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

Un fiume per tutti, fra protezione ambientale e fruizione “aperta” Il progetto partecipativo “Fiumi Uniti per tutti” che si è svolto da ottobre 2017 a giugno 2018 a proposito dell'area che interessa i fiumi Ronco, Montone e Fiumi Uniti, è stato avviato su proposta di alcune associazioni ravennati dopo essere stato recepito in un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale che sosteneva le ragioni e l’interesse per l'avvio di un percorso progettuale. Promosso dal Centro Educazione Ambientale e Sostenibilità dell'Assessorato comunale all'ambiente, è stato un percorso complesso, in cui l’organizzazione di momenti di concertazione e condivisione del progetto ha

Il progetto nasce da un laboratorio collettivo che ha coinvolto associazioni, enti e istituzioni nel confronto e condivisione di esperienze e idee

Qui sopra un diagramma per tappe del percorso partecipato dei Fiumi Uniti Nella foto in alto a destra, un momento di iniziativa sul campo dedicata al prelievo e analisi delle acque del fiume

permesso di fare chiarezza sulla necessità di interagire con tutti gli enti pubblici che hanno competenze specifiche e responsabilità sulla gestione del fiume. D'altra parte si sono intraprese azioni di animazione e coinvolgimento per conoscere i punti di vista degli attori locali e raccogliere informazioni sulle criticità e i punti di forza di quella porzione di territorio e individuarne le prospettive di sviluppo e di utilizzo sociale. A questo laboratorio urbano, infatti, ha preso parte un ampio e variegato gruppo di associazioni, enti, istituzioni, singoli cittadini che hanno condiviso idee, conoscenze specifiche, problemi e proposte per valorizzare i luoghi che si snodano lungo i corsi d’acqua Ronco, Montone e Fiumi Uniti fino al mare, riconoscendo in questa vasta area fluviale un vero e proprio bene comune. Il progetto è stato caratterizzato da diverse attività: dagli incontri del Gruppo Guida – con cui si è avviato il percorso partecipativo – a quelli aperti alla cittadinanza, alternati ad alcune iniziative “sul campo”, organizzate per conoscere meglio l’area e favorire il dialogo e lo scambio di vedute tra i partecipanti al laboratorio. segue a pagina II

IL LABORATORIO

QUARANTA SOGGETTI INSIEME VERSO UN OBIETTIVO COMUNE A tu per tu con Gaia Lembo esperta coordinatrice del percorso partecipativo Gaia Lembo, esperta di percorsi partecipativi per conto della societa ferrarese “Punto 3”, da un anno a questa parte ha trascorso diversi giorni a Ravenna per mettere a punto e “facilitare” il laboratorio urbano dedicato al progetto “Fiumi Uniti per tutti”. Gli abbiamo chiesto di raccontarci questa esperienza dal punto di vista professionale. Di cosa si occupa la società Punto 3 per cui lavora, chiamata dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ravenna per realizzare il percorso partecipativo sui Fiumi Uniti? «Si occupa in generale di progetti che riguardano le politiche di sostenibilità sia di soggetti pubblici che di organizzazioni private e aziende, quindi di attività a basso impatto ambientale, acquisti verdi, gestione e valorizzazione di territori con i progetti di Biosfera Mab Unesco. segue a pagina II


II / INSERTO SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 28 giugno - 4 luglio 2018

L’INTERVENTO

L’ESPERIENZA

«IL CAMMINO CONDIVISO È UNA PRIMA TAPPA IMPORTANTE VERSO LA COSTITUZIONE DI UN POSSIBILE CONTRATTO DI FIUME»

«Abbiamo svolto un percorso senza, conflittualità, equilibrato e propositivo»

continua dalla prima pagina Sono state organizzate camminate collettive, escursioni in bicicletta, piantumazioni di alberi, visite guidate a luoghi naturalistici e storici, momenti di approfondimento scientifico con campionamenti in loco e grandi eventi come la giornata dedicata alla “Discesa dei Fiumi Uniti”. Per documentare il lavoro svolto e per fare un bilancio dei risultati del processo partecipativo, è stato prodotto un Dossier che racconta l'asta dei fiumi da diverse angolature e ne mostra un’immagine complessiva per molti versi inedita. A questa documentazione si affianca una Visione Strategica e un Piano di Azione che sono la base su cui portare avanti future attività intorno al tema della valorizzazione e tutela di questo bene collettivo Questo cammino condiviso rappresenta una prima tappa importante verso la costituzione di un possibile “Contratto di Fiume”. Si tratta di uno strumento di programmazione negoziata di tipo volontario che consente di identificare, con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori interessati, anche istituzionali, una strategia di azione per il governo sostenibile dei fiumi. In Italia non sono ancora molte queste forme di accordo fra enti pubblici, associazionismo e volontariato, ma il Comune di Ravenna vuole approfondire questa opportunità per i diversi corsi d’acqua che attraversano il suo territorio, proprio a partire da questa originale esperienza. Partendo ora dalla visione condivisa del bacino idrografico dei fiumi Ronco, Montone e Fiumi Uniti, che evidenzia i diversi interessi in gioco, si potranno introdurre buone pratiche per la protezione ambientale del corso d’acqua e dei suoi dintorni sotto forma di un parco fluviale diffuso, magari in connesione con i territori limitrofi al ravennate, per una fruizione consapevole e organizzata, a favore di cittadini e turisti, e delle nuove generazioni. Gianandrea Baroncini Assessore all’Ambiente del Comune di Ravenna

continua dalla prima pagina «Come, ad esempio, quello di Biosfera Delta Po, o di Biosfera Appennino che abbiamo seguito. E poi supportiamo le aziende che vogliono rendicontare meglio il loro impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale. Gestiamo anche progetti di progettazione partecipata, dialogo, coinvolgimento che trattiamo per ogni genere di argomento come le politiche di mobilità, l’approvazione di un documento strategico, la rigenerazione di una parte di città, ma anche il Regolamento delle Unioni Civili come fatto per il Comune di Ferrara. Visto che ci occupiamo di sostenibilità anche quando facciamo “partecipazione” cerchiamo di incoraggiare sul piano organizzativo e logistico le scelte a basso impatto ambientale». Cosa sono i processi o progetti partecipativi? «Il mio punto di vista è di tecnico di percorsi partecipativi, una tipologia di progetti che si basa sulla partecipazione, inclusione, coinvolgimento di soggetti che solitamente sono cittadini, abitanti, utenti, “portatori di interessi” di vario genere... E i progetti ruotano quasi sempre intorno ad “una decisione” da prendere da parte di un ente, solitamente un ente locale. Ci sono diversi documenti che ormai trattano questi temi sul piano delle tecniche e degli strumenti per coinvolgere, ma in Emilia Romagna il documento principale è la Legge n. 3 del 2010, ora in aggiornamento, sulla qualità dei percorsi inclusivi. La legge prevede anche dei finanziamenti e per ottonerli si devono seguire e dimostrare di applicare vari di criteri metodologici di lavoro, ad esempio, come organizzare gli incontri, la comunicazione, come non dimenticare di coinvolgere alcune categorie e sul ruolo dell’ente decisore. Di solito seguiamo questi criteri anche se il progetto non ha ricevuto finanziamenti e su questo abbiamo trovato d’accordo anche la dirigenza del Ceas, il Centro di educazione ambientale e alla sostenibilità del Comune di Ravenna. Nel caso di “Fiumi Uniti per tutti” quindi abbiamo costituito prima un Gruppo Guida che avesse anche il compito di dare suggerimenti tecnici al percorso, abbiamo sempre pubblicato tutti i materiali sul sito del progetto (report, documenti distribuiti, contributi singoli, ecc), rendicontato tutti i passaggi decisionali che dovevano poi confluire nei documenti

condivisi (la Vision strategica e il Piano d’azione) e tenuta sempre “aperta la porta”, come si dice in ambito partecipativo, cioè mai negata l’inclusione nel gruppo anche a soggetti pervenuti in corso di processo». Che bilancio ritiene di fare del percorso? Abbiamo svolto un processo abbastanza equilibrato sul piano partecipativo, con persone molto motivate e portatori di punti di vista molto variegati: il punto di vista degli ambientalisti, gli sportivi, gli amanti della storia, gli esperti di autorizzazioni e concessioni, quelli ben informati scientificamente sui rischi idrogeologici, gli operatori turistici, gli esperti tematici, i funzionari del Comune di alcuni settori pertinenti al tema fluviale e del verde, ed in generale cittadini. Hanno partecipato veramente in tanti, giovani e meno giovani, donne e uomini molto legati al proprio territorio e con l’evidente desiderio di volerlo valorizzare e allo stesso tempo di metterlo in sicurezza e proteggerlo dal punto di vista ambientale. Insomma tutti hanno espresso tendenzialmente una “doppia visione” di come risolvere il tema che è stato proprio l’elemento significativo di questa esperienza e ha posto le basi per procedere verso il modello operativo del “Contratto di Fiume”. Molti avevano come riferimento altre città europee che già da diverso tempo investono sulla presenza dei fiumi con percorsi ciclo pedonali per incrementare spostamenti a basso impatto e per incrementare attività all’aria aperta e turismo, insomma una serie di buone pratiche e servizi ecosistemici per apportare benefici al tessuto urbano». Come ha vissuto personalmente, anche sul piano umano, questa esperienza? «Direi bene, in modo positivo. Abbiamo lavorato con i tempi giusti, senza escludere persone o problemi, il che ha consentito a tutti i partecipanti di esprimere compiutamente i loro punti di vista, in un confronto molto “aperto” e senza particolari attriti. La mediazione ha funzionato e ha generato esiti condivisi e ben definiti, al riparo da conflittualità, in un complessivo clima di fiducia. Anche perché c’era una forte motivazione. i momenti più rilassanti e piacevoli li abbiamo vissuti con le iniziative sul campo, per conoscere più da vicino il fiume e i dintorni, e per conscerci fra di noi, in una situazione più libera e informale dove non sono mancati i momenti conviviali e scherzosi».


INSERTO SPECIALE / III 28 giugno - 4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

TESTIMONIANZE

I PROTAGONSITI

Fra scienza e tecnica, cultura, natura e ricerca del benessere

Ecco chi partecipato al percorso dei “Fiumi Uniti per tutti

Il 23 giugno scorso, durante un incontro, peraltro festoso, nella sede della Chiusa di San Marco di Ravenna dell’Ente Bonifica della Romagna, sono stati presentati i materiali documentari conclusivi del percorso partecipativo dedicato al progetto dei “Fiumi Uniti per tutti”. Per l’occasione non sono mancati gli interventi e le testimonianze di chi è stato protagonista e promotore di questa esperienza, a partire dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Ravenna Gianandrea Baroncini e delle responsabili del Ceas, in testa Luana Gasparini, che dagli uffici comunali hanno coordinato e seguito passo passo tutto il laboratorio urbano, e – assieme alla consulente “facilitatrice“ Gaia Lembo – hanno ricavato dal loro impegno un risultato civico ampiamente positivo, ponendo basi importanti per sviluppi futuri del progetto. Emblematica a questo proposito l’accalorata esortazione di Pier Luigi Bazzocchi, console del Tci dell’Emilia Romagna, ma soprattutto testimone dell’esperienza dell’associazione che ha ideato e gestisce il Parco Naturale del Fiume Savio, un esempio virtuoso per il “possibile” parco fluviale ravennate, che ha invitato tutti gli attori dell’esperienza partecipativa dei Fiumi Uniti, a non scoraggiarsi e a “non mollare” il cammino che ancora resta da fare per la realizzazione di un “Contratto di Fiume” ma anche solo per sviluppare uno spazio vitale naturale sempre più tutelato, conosciuto e utilizzato dai cittadini e dai visitatori. «Ci possono essere degli ostacoli e delle lentezze su questo cammino – ha ammonito – ma vanno continuamente sollecitati e ricondotti a raggiungere gli obiettivi gli enti che devono decidere, soprattutto le pubbliche amministrazioni, anche quando sembra che tutto sia fermo o sia abbandonato». Un rinnovato impegno a proposito è arrivato anche dal presidente di Trail Romagna, Ciro Costa, l’associazione che più di altri negli ultimi anni ha puntato sullo scenario dei fiumi (assieme alla Uisp) per iniziative che intrecciano

Escursione alla Turaza nei dintorni dei Fiumi Uniti. Sotto foto di gruppo di alcuni pprotagonisti del percorso partecipativo sui Fiumi Uniti per tutti

sport, benesse, cultura e convivialità come “Discesa dei Fiumi Uniti” e “Urban Trail Città d’acque”, facendo conoscere a centinaia di persone questo straordinario bene comune con notevoli potenziali anche per l’offerta turistica. Di rilievo anche le questioni di tutela naturale degli spazi fluviali, fino al mare, fra vontariato ecologista contro l’inquinamento e il bracconaggio e la promozione alla mobilità sostenibile, testimoniata da Claudio Mattarozzi di Legambiente. Sul piano strettamente scientifico va ricordata l’evidenza di tre notevoli problemi su cui porre l’attenzione espressa dal professore Giovanni Gabbianelli per quanto riguarda il presente e il futuro dei Fiumi Uniti: la qualità delle acque, sempre a rischio di inquinamento, in particolare da parte dei cosiddetti nutrienti derivati dai concimi per uso agrario; l’intrusione nel fiume (fino a 5 chilometri dal mare) di acqua salata che ne compromette gli equilibri ecologici e, infine – tema su cui solo ora sta emergendo un certo allarme –, l’inquinamento sempre più massiccio da littering del sistema fluviale derivato da ogni genere di plastiche che in gran parte poi finiscono a mare.

RENDICONTO

Le organizzazioni:

AQUAE SPORT CENTER (Gianluca Lanigra) AGENZIA REGIONALE PER LA SICUREZZA TERRITORIALE E LA PROTEZIONE CIVILE Area Romagna (Fausto Pardolesi) A MARE NEL VERDE (Ermes Donati) ARPAE Ravenna ( Luigi Vicari, Patrizia Lucialli) ARPAE STRUTTURA AUTORIZZAZIONI E CONCESSIONI (Alberto Rebucci, Giovanni Miccoli) ASSOCIAZIONE NATURISTA RAVENNATE (Maria Scarpone, Gabriele Magnani) CESTHA Centro sperimentale per la tutela degli Habitat (Sara Segati, Simone D’Acunto) CIFLA Centro Innovazione Flaminia (Bruna Gumiero, Francesco Di Grazia, Tessa Zauli, Luca Berardo) CIRCOLO MATELDA LEGAMBIENTE RAVENNA (Claudio Mattarozzi, Gianni Tramonti) CIRSA Centro Interdip. Ricerca Scienze Ambientali UNIBO (Elena Fabbri, Beatrice Giambastiani) CO.FU.SE Società Cooperativa Fiumi Uniti Servizi (Sergio Subini, Carlo Gambi, Lucio Boschi, Edio Bassi) COMITATO CITTADINO DI LIDO Di DANTE COMITATO PONTE NUOVO E MADONNA DELL’ALBERO (Michela Soldati) COMITATO CITTADINO PORTO FUORI (Giorgio Ravaioli, Giacomo Lassandro) COMITATO CITTADINO RAGONE (Pippo Tadolini) CONSORZIO DI BONIFICA ROMAGNA (Laura Prometti) EKOCLUB INTERNATIONAL (Paolo Errani) ENDAS (Guido Pirelli) FAI - DELEGAZIONE RAVENNA (Giovanni Gabbianelli Tessa Zauli Luca Berardo) Associazione FIAB RAVENNA (Andrea Navacchia, Nevio Senni) FIPSHS RA (Sergio Lama, Massimo Vanicelli) Associazione FORMARE Salvataggio e Sicurezza Ravenna (Massimiliano Deiana) GEOLAB (Giacomo Buganè) GIARDINO E DINTORNI (Maria Patrizia Matteucci) GRUPPO CANOA RAVENNA Uisp (Alberto Piergiacomi) Associazione IL CAMMINO DI DANTE (Giordano Bezzi, Oliviero Resta) IL VILLAGGIO DELLE CICOGNE Fosso Ghiaia (Katrin De Lorenzi) Coop Soc. Onlus KIRECÒ (Sara Lunghi) LEGAMBIENTE GEV (Mauro Savorani) MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI (Annalisa Agostini, Antonio Basile) Associazione PARCO NATURALE FIUME SAVIO (Pier Luigi Bazzocchi) Fondazione RAVENNA ANTICA (Francesca Lizza) Associazione RIBELLARTI (Rita Taroni) SLOW BIKE TOURISM (Thomas Randi) SOLARIS Asd (Omero Canali, Giorgio Pellicciari) SURF CASTING ROMAGNA Asd (Fausto Romualdi) TOURING CLUB ITALIANO (Riccardo Saragoni) Associazione TRAIL ROMAGNA (Ciro Costa, Andrea Soffritti, Giovanni Trabalza) Associazione TRALENUVOLE (Francesca Piccini, Elena Paciotti ) Associazione UN MARE DI MOSAICO (Secondo Galassi)

I cittadini:

Ivano Biazzani, Rita Foschini, Guido Guerrieri, Luca Noferini, Renzo Ragazzini, Elisa Renda, Carlo Zingaretti

ECCO I NUMERI DEL LABORATORIO PARTECIPATIVO INTRAPRESO IN NOVE MESI Nel corso del laboratorio urbano sui “Fiumi Uniti per tutti” si sono tenuti 11 incontri operativi e 7 iniziative all’aria aperta. Complessivamente sono stati coinvolti circa 100 soggetti, sia referenti di associazioni ed enti pubblici sia singoli cittadini. Sono stati registrati 90 partecipanti attivi tra i cittadini e 10 tra funzionari, amministratori e consulenti per il Comune di Ravenna. Dei 90 partecipanti, 40 erano appartenenti ad associazioni di vario tipo (due provenivano da altri territori), 2 erano rappresentanti di aziende, 4 delegati da enti pubblici. Agli incontri hanno presenziato 47 uomini e 28 donne (che generalmente hanno più impegni e risultano quasi sempre in numero minore rispetto agli uomini). Ogni incontro ha registrato una presenza media di 29 persone.

Per il Comune di Ravenna:

Luana Gasparini, Sara Musetti, Catia Strada - CEAS RA21 Carla Ascani - SIT Roberta Baldassari - Servizio Mobilità Mara Roncuzzi - Gabinetto del Sindaco Gianandrea Baroncini - Assessore all'ambiente Gianni Gregorio - Capo Servizio Tutela Ambiente e Territorio


IV / INSERTO SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 28 giugno - 4 luglio 2018

IL FUTURO

DOCUMENTAZIONE

Salvaguardia ecosostenibile e spazi per il tempo libero Il dossier elaborato dal percorso partecipativo è accompagnato da una visione strategica e da un piano d’azione per la realizzazione di un parco diffuso Il dossier che fissa le criticità e le problematiche assieme alle grandi potenzialità e opportunità legate alla valorizzazione degli assi fluviali di Ronco, Montone e Fiumi Uniti, elaborato a conclusione del percorso partecipativo sul tema, è una base di partenza a cui si accompagna una “visione strategica comune” e uno schematico “piano d’azione” per la relizzazione futura di un vero e proprio “parco diffuso”, nell’ambito e con le caratteristiche normative di un cosiddetto “Contratto di Fiume” La visione strategica definisce sostanzialmente una pianificazione del territorio in questione orientata sia alla conservazione e alla tutela dell’ambiente naturale sia alla fruizione dell’area per scopi ricreativi, sportivi e culturali, sia rivolta ai residenti che ai turisti. Il tutto sempre nell’ambito di un utilizzo sostenibile ed ecocompatibile dell’area. Oltre alla messa in sicurezza del sistema idrogeologico, anche dai rischi dei cambiamenti climatici, alla tutela delle acque, della flora e della fauna e della complessiva biodiversità dei luoghi sul fiume e dintorni, la visione

prefigura percorsi ciclabili e pedonali, aree di sosta e ristoro, centri visite o punti informativi, torri di avvistamento e connessioni con luoghi e percorsi tematici di tipo naturalistico, storico e culturale: dagli orti ai capanni, dai siti archeologici ai monumenti ai musei, fino alle testimonianze di civilizzazione come le infrastrutture e le opere di bonifica. Il tutto indirizzato da accessibilità e continuità dei tracciati con una segnaletica informativa chiara e coordinata. Innumerevoli i percorsi individuati e da intrecciare fra loro, sia per il collegamento fra quarteri della città lambiti dai fiumi, sia fra città e mare e città e campagna. Ma anche fra il territorio ravennate e altre aree limitrofe magari già tutelate o valorizzate a parco o riserva ambientale. Il piano d’azione invece è strutturato come schema in tre fasi (a breve, medio e lungo termine) dove sono delineati i tempi, gli interventi e i soggetti che li propongono o li attuano. Si tratta di oltre 20 azioni da compiere fra circa un anno e mezzo, tre anni, cinque e dieci anni, dove si dovrebbe completare concretamente la “visione” del parco.

TUTTO SUL FIUME DI TUTTI: UN ALBUM E UN POSTER A conclusione del progetto partecipativo sui Fiumi Uniti, tutta la documentazione prodotta nel corso del laboratorio urbano è stata redatta e raccolta – arricchita da immagini, tabelle e diagrammi scientifici – in un album (il cosiddetto Dossier) curato e realizzato graficamente dall’agenzia di comicazione Image di Ravenna. Si tratta di un volume di circa 70 pagine suddiviso nei principali capitoli di analisi ed elaborazione conoscitiva che hanno articolato la messa a fuoco del progetto in tutti i suoi aspetti. I testi scritti da esperti che hanno partecipato al progetto riguardano: l’ambiente naturale, l’elemento acqua, la flora e la fauna, la storia e la civiltà dell’area, i concetti di “bene comune” e fruizione, il ruolo della pianificazione territoriale e i progetti di valorizzazione della zona come parco diffuso. Contestualmente è stato stampato in formato poster anche l’immagine (riprodotta il alto in questa pagina) che rappresenta con un suggestivo disegno una veduta, a volo d’uccello, della geografia e dei sentieri, dei tratti naturalistici, dei beni storici e dei servizi del futuro parco fluviale diffuso


SPORT / 19 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

INTERVISTA

Basket, impresa Lugo: al lavoro per il bis «Si può giocare anche solo con i giovani» Il presidente Rossi progetta un’altra salvezza in Serie B. Orva non sarà più sponsor, già confermati coach Galetti e capitan Seravalli: «Metteremo in rosa ragazzi del 1999 e del 2000». E il vivaio conta 250 tesserati di Vincenzo Benini

Una delle piccole, grandi, “imprese” sportive della stagione da poco conclusa è stata realizzata a Lugo, sponda basket, con una salvezza che ha quasi del miracoloso. Partita da neo-promossa, con un roster in maggior parte giovanissimo e con il proprio “uomo-faro” fuori causa nel momento clou del campionato, l’Orva è infatti riuscita a conquistare la permanenza in Serie B al termine di un percorso di enorme sofferenza ma anche di gioia indescrivibile, chiuso con la vittoria nei playout contro un avversario di buon livello come Rimini. Se dalla panchina l’artefice di questa impresa è stato il coach Gianluigi Galetti, confermato anche per la prossima stagione, dalla scrivania l’architetto che ha costruito questo piccolo “gioiello” è stato il presidente Giuseppe Rossi, che da più di vent’anni è il dirigente numero uno della società bianco-verde. «La salvezza – inizia a raccontare – è stata il frutto di una stagione caratterizzata da alti e bassi. Non abbiamo cominciato benissimo, ma strada facendo i ragazzi sono riusciti a calarsi al meglio nella categoria scalando posizioni in classifica, avvicinandosi addirittura alla zona playoff, con la speranza di tagliare in anticipo il traguardo. A gennaio, però, si è infortunato capitan Seravalli e tutto è diventato più complicato. Abbiamo perso dieci gare di fila e ci siamo ritrovati nei playout da sfavoriti. Per fortuna il gruppo si è rinsaldato nel momento giusto ed è riuscito a battere Rimini in entrambi i match, chiudendo l’avventura con un finale entusiasmante». L’Orva ha chiuso il rapporto di sponsorizzazione. Riuscirete a difendere in campo la Serie B? «L’azienda ha deciso di fermarsi per un anno, ma in futuro con ogni probabilità tornerà ad affiancarci. Da parte nostra c’è stato un momento di riflessione, terminato con la decisione di andare avanti in questa categoria. È chiaro che avremo un budget ancor più limitato, ma possiamo contare su uno zoccolo duro di “amici” che ci consente di ripartire con una certa tranquillità». Con quali prospettive ripartite? «Con quelle di puntare sui giovani. Non abbiamo altre possibilità. Alle partite ci seguono 300-400 persone, il campionato che stiamo disputando è il massimo per una piazza come Lugo. Alle società che ci prestano i loro talenti, però, noi diamo la garanzia di farli giocare per davvero e quindi valorizzarli. In rosa inseriremo degli elementi del ’99 e del 2000 in continuità con la nostra filosofia che ci ha permesso di essere premiati dalla federazione come la realtà che ha utilizzato più Under nel girone». Quindi non si cerca di salire di un ulteriore gradino? «A Lugo c’è una bella tradizione, fatta di tanta di Serie B. Non siamo mai retrocessi e quando siamo scesi di categoria lo abbiamo fatto solo per nostra scelta. Non avrebbe poi senso utilizzare risorse maggiori per puntare a un quinto posto. Meglio arrivare dodicesimi, ma essere sani dal punto di vista economico». Da dove riparte la squadra della prossima stagione? «Innanzitutto dal tecnico Galetti, che anche quest’anno ha svolto un ottimo lavoro, rispettando in pieno il suo compito di valorizzare al meglio i giovani. Per il mercato, invece, è ancora presto per parlare. Adesso stanno operando le società grosse, noi inizieremo a costruire il roster verso metà luglio. Chi viene da noi, però, sa che viene pagato: pochi soldi, ma sicuri». Qualche conferma tra i giocatori? «Sì, capitan Seravalli, che sarà il punto di riferimento per i ragazzi. Poi dovrebbero restare Rubbini e Galassi, giovani ma già con un anno di esperienza alle spalle. Il resto è tutto da inventare». Ci sarà qualche inserimento dal settore giovanile? «Il vivaio per noi è la cosa più importante, la nostra base. Se non ci fosse, non avrebbe senso il nostro lavoro, perché diamo anche un servizio sociale alla città. Abbiamo 250 tesserati, tra cui anche un gruppo di ragazze Under 18. Copriamo tutte le categorie di età e veniamo da una buona stagione, con risultati soddisfacenti. Speriamo un giorno di lanciare qualche nostro baby in prima squadra, ma la vedo dura. Quando sono bravi, vanno via subito, e non riescono a finire la trafila, come è successo di recente quando due giovanissimi sono andati alla Virtus Bologna». Come sarà la prossima Serie B? «Durissima, anche perché ci sarà una retrocessione in più. Ci prepariamo per un campionato con il coltello tra i denti. Dobbiamo cercare di mantenere il nostro campo più inviolato possibile, facendolo diventare un fortino quasi inespugnabile. Si può vincere anche solo con i giovani, ma non diciamolo troppo in giro…».

Tutta la gioia dell’Orva Lugo per la salvezza in Serie B arrivata dopo una doppia vittoria contro Rimini nei playout

SANITARIA ORTOPEDIA

INFOPROM

Linee mare comode e adatte a tutte le forme a cura di Elena Tazzari L’estate è finalmente arrivata, portando con sé quell’incontenibile voglia di sole, spiaggia e mare. Soprattutto per le donne la prova costume è sempre molto attesa quanto temuta. Ma l’importante è saper scegliere quello che più si adatta alle proprie esigenze oltre che ovviamente alle proprie forme. Alla Sanitaria Ortopedia di Elena Tazzari a Bagnacavallo è possibile trovare un vasto assortimento di costumi adatti a tutte le esponenti del gentil sesso, dalle più giovani alle più mature. Ci sono infatti costumi contenitivi per tutte le taglie, dalle linee per ragazze fino alla taglia 48 a quelle più comfort fino alla taglia 60, perfetti anche per Big

Cup. Grazie a speciali dettagli appositamente studiati, tutti i costumi della linea mare “Anita” modellano sapientemente il corpo, mettendo in risalto con il funzionale effetto “shaping” solo le giuste sinuosità. Lo scopo infatti è quello di valorizzare la bellezza, di esaltarla e non deprimerla o castigarla, riuscendo sempre a sentirsi a proprio agio. C’è poi il marchio “Rosa Faia” che propone una coloratissima collezione “Mix & Match”, assolutamente pratica e divertente, oltre che un’ampia offerta di bikini, tankini e interi e alcuni modelli dedicati a Big Cup. In entrambe le linee, lo “Special Big Cup Support” garantisce il massimo sostegno e una vestibilità eccezionale anche alle silhouette più abbondanti. Per sentirsi a proprio agio e completamente libere nei movimenti, anche in spiaggia o in piscina! Elena Tazzari vi aspetta alla Sanitaria Ortopedia di via Matteotti 22 Bagnacavallo (RA), apertura dal lunedì al sabato ore 8.30-12.30 e 15.30-19, Info: tel. 0545 60641 Facebook Sanitaria Ortopedia ww.sanitariaortopediatazzari.com


20 / INSERTO SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

L’EVENTO

D’ESTATE ALL’ALBA ATTRAVERSO I SENTIERI DELLA CITTÀ SILENZIOSA Tre i percorsi dell’Urban Trail 2018, per runner e camminatori anche lungo le antiche mura Domenica primo di luglio, sveglia all’alba per godere a piedi o in bici le prime luci radenti del mattino e in una città ancora dormiente le bellezza delle testimonianze storiche e del verde che punteggia e circonda Ravenna. È l’Urban Trail, evento non competitivo organizzato anche quest’anno dall’associazione Trail Romagna che invita i ravennati – sono centinaia e crescono a ogni edizione i partecipanti a questo evento – di corsa o camminando a percorrere le tracce ancora presenti o sedimentate nei secoli della città d’acque. Nel 2018 l’Urbain Trail, oltre al consueto sentiero per i runner di 16 chilometri che si esetende ben oltre il centro storico, fra le periferie e i margini della campagna intorno all’agglomerato urbano e al più limitato tracciato cittadino di 7.5 chilometri, propone anche un terzo e inedito percorso “lento” di 5 chilometri lungo le mura storiche che, grazie alla collaborazione del Comune di Ravenna sono state riaperte in alcuni tratti solitamente non percorribili. La passeggiata, salutare per il corpo e la mente, avrà come guida d’eccezione l’archeologa Giovanna Montevecchi che racconterà le vicende delle fortificazioni della Ravenna antica, una città da sempre circondata dalle acque e difesa dalle mura: elementi fondanti del potere politico di romani, bizantini e veneziani (vedi il breve articolo a fianco a firma della studiosa). L’appuntamento per le partenze è alle ore 6 allo Chalet dei Giardini Pubblici. Contributo per l’iscrizione ((con pettorale, ristori, colazione e estrazioni premi) 5 euro con preiscrizione sul sito www.trail romagna .eu o sabato 30 per tutto il giorno allo chalet dei giardini.

LA STORIA

Le secolari vicende di Ravenna circondata da mura e acque Ravenna è stata una città sul mare, sorta a pochi passi dalla linea di costa, dove oggi si trova la Stazione Ferroviaria. L’acqua però la lambiva anche da Sud e da Nord, estrema propaggine meridionale dell’ampia area deltizia generata dall’estendersi placido verso il mare del grande fiume, il Po. E nonostante questa naturale difesa, Ravenna è stata da sempre una città murata: le acque non bastano a difendere il luogo scelto per l’espansione romana verso il grande Nord e la pianura Padana. Le sue prime mura sono robuste e accurate, costruite con una tecnica edilizia in mattoni unica nel suo genere, a difesa di un piccolo centro di circa diecimila metri quadrati, compreso fra le attuali via Mura di porta Gaza e via Fiume Abbandonato. Intorno solo acqua: il Padenna, da Nord a Sud, la separa da altre strette lingue di terra poste ad oriente, a ridosso delle sue dune sabbiose costiere; un altro fiume proviene da occidente, il Lamone, che diventa - all’altezza dell’attuale porta Adriana – il Flumisellum, con un

percorso corrispondente all’attuale via Cavour che confluisce nel Padenna all’altezza di piazza Andrea Costa. Un porto commerciale a Ravenna c’è sempre stato e non di secondaria importanza, ma la città è collegata ad altri centri anche via terra, grazie a quella via - la Popilia che si snoda da Rimini, ad Adria e poi fino ad Aquileia, probabilmente identificabile con l’attuale via di Roma; una fantastica arteria, interrotta saltuariamente da qualche attraversamento fluviale o vallivo, gestito con traghettamenti e ponti di barche. Infine il grande bacino delle acque ferme, ma non immobili, che sono collegate al mare come una grande pialassa. Possiamo immaginare Ravenna in questo modo per lungo tempo: con le antiche mura in disuso grazie alla pax di Augusto, l’imperatore che riempie i bacini ravennati di uomini e di veloci barche militari, creando uno dei porti più importanti del Mediterraneo antico; un luogo pieno di vele prospiciente l’arco onorario noto come Port’Aurea. In uno scenario successivo le mura vengono nuova-


INSERTO SPECIALE / 21 28 giugno-4 luglio RAVENNA&DINTORNI

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

Il mulino Lovatelli, uno dei tesori della civiltà idrica

mente rialzate e ampliate anche verso il mare, per predisporre la città ad essere la sede della capitale dell’Impero Romano d’Occidente; le acque ora sono maggiormente regimentate e la città è collegata da numerosi ponti sulle antiche vie d’acqua. Nei secoli a seguire le mura vengono nuovamente ripristinate dai Veneziani; sono proprio loro, infine, a chiudere gli ultimi canali d’acqua interni alla città. A seguire la formazione del Canale Pamphilio, connesso al corso del Ronco, a ridosso delle mura meridionali, e del Molino Lovatelli con il Canale del Molino. Ma bisognerà aspettare la metà del Settecento perché Ravenna non venga più devastata dai fiumi che la circondano: con i Fiumi Uniti la città ha davvero cambiato corso alle sue acque e anche, un po’ alla sua Storia. Questi sono i luoghi del nostro percorso di conoscenza, esplorando le antiche mura ed evocando il ricordo delle acque. Giovanna Montevecchi

Gaetano Savini (1850-1917) pittore, decoratore e docente dell'Accademia di Belle Arti, nelle Piante panoramiche di Ravenna (1905-1907), disegnava e fotografava il mulino Lovatelli, posto non lontano da Porta San Mama e dalla Torre Roncona, fortificazione già famosa da secoli per via delle narrazioni sulla “Battaglia di Ravenna” del 1512. Il mulino che ora chiamiamo Lovatelli si trova nel "borgo dei mulini" ovvero insiste su vestigia più antiche che testimoniano la presenza di simili impianti produttivi a motrice idrica fin da epoca antica e questo per via della presenza dei fiumi Ronco e Montone che circondavano le mura della città. Per far funzionare questo mulino era stato costruito un robusto sbarramento sul Montone prima del quale si dipartiva un canale di derivazione ovvero il “caminello de molini”, che alimentava il mulino, mentre le acque reflue scaricavano nel fiume Ronco di fronte a porta San Mama. Il fiume, proveniente da Forlimpopoli, presso le mura meridionali di Ravenna svoltava alla destra, percorreva le attuali piazzette Ricci - Magnani, le vie Gabici -Serra, via Molino e un chilometro fuori della città si congiungeva al Montone per scaricare a mare vicino alla antica chiesa di Porto Fuori, lungo l’odierna via Stradone e in seguito, da metà del XVI secolo, per la via di Punta Marina. Attorno al borgo di porta Sisi (futuro borgo San Rocco) vi era anche un canale che alimentava il Mulino del Macello e, nel secolo XVII, il Mulino Panfilio. Nel disegno in alzato di Gaetano Savini a meridione delle mura il Partecipanti all’Urban mulino Lovatelli è già parzialmenTrail all’interno te azionato da macchine a vapore del mulino Lovatelli come si intuisce dalla presenza

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IL RICORDO Un memorial per Andrea Tamburini L’associazione Trail Romagna dedica l’evento Urban Trail di Ravenna all’amico runner Andrea Tamburini tragicamente scomparso nel giugno del 2017 durante un’escursione in montagna. «È così, spesso si usa dire “la montagna è così” – ha scritto un amico alla moglie di Andrea – La montagna va amata, accarezzata e rispettata... Anche se, purtroppo, a volte decide di trattenere a sé alcune anime. Forse lo fa perché vuole compagnia, forse perché non vuole lasciare andare le anime affini o, semplicemente, vuole con sé e per sé i migliori. Oggi è stato così...o così preferisco pensare. Oggi Andrea non è tornato a casa. Spero solo che non abbia sofferto... e che quello sia il luogo in cui, magari intimamente, sperava di potere poi riposare per sempre. Oggi è una giornata orribile. Andrea è e rimarrà sempre uno di noi...».

dell’alto camino. Ad inizio Novecento lo scarico delle acque reflue, detto il Canale del Molinetto e successivo alle opere di allontanamento dei Fiumi Uniti, è ancora aperto e transita dal Bastione, per la piazzetta del lavatoio e per via Gabici in direzione di Punta Marina. Claudia Foschini


22 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

Dall’ultimo film di Garrone ai Blade Runner: in giro per arene, ecco cosa non perdere

Sogni d’... avorio!

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

Iniziamo la “settimana di R&D” (da giovedì 28 giugno a mercoledì 4 luglio) con l'ultimo film del grande Matteo Garrone, e cioè quel Dogman che tanto è piaciuto a Cannes e alla critica in generale. Il regista ha pensato che “Il canaro della Magliana” non fosse un titolo adatto al film anche se la vicenda richiama proprio questa figura che s’incarna nel protagonista Marcello e del suo controverso rapporto con un apparente complice. Da non perdere giovedì 28 all’Arena Borghesi di Faenza e sabato 30 giugno alla Rocca di Ravenna, dove domenica 1 e lunedì 2 troveremo Il filo nascosto, di Paul Thomas Anderson, un altro dei film più amati dalla critica internazionale quest’anno. Il film ambientato nella Londra degli anni cinquanta, parla di moda e del celebre stilista Reynolds Woodcock, interpretato dal sempre sontuoso Daniel Day Lewis. Autorialità ed eleganza. La Rocca il 3 luglio diventa The Place, il film che Paolo Genovese ha realizzato dopo il grande successo Perfetti sconosciuti, dimostrando coraggio e voglia di realizzare qualcosa di diverso dall'opera che gli ha dato la fama, dirigendo un film di stampo teatrale ambientato in un angolo di un bar che vede un uomo seduto sempre allo stesso posto e che incontra parecchi personaggi. Più interessante di questa descrizione, meno di successo del lussuoso predecessore. Giovedì 28 c'è un altro film molto interessante, stavolta all'Arena di Bagnacavallo: Nico, 1988 narra degli ultimi anni dell’iconica cantante Nico in un film molto bello anche per chi conosce poco la storica figura del gruppo newyorkese The Velvet Underground. E il

bello è che è girato dall'italianissima Susanna Nicchiarelli. Fortunatamente non di nicchia. Venerdì 29 e sabato 30 Arena Borghesi propone una bella accoppiata formata dai due Blade Runner, programmati giustamente in ordine cronologico: più appetibile l'occasione di rivedere il primo film del 1982 sul grande schermo che il meno memorabile 2049. E Cinema Divino che propone in giro per cantine la coppia più bella del mondo, vino e film, cosa ci fa vedere? Lunedì 2 luglio si gusta il documentario Visages, villages della mitica Agnes Varda (e del fotografo di strada JR), un “on the road” sulla Francia di oggi. Location della proiezione che vede la degustazione dei vini La Berta, il Museo Carlo Zauli di Faenza. Arena del Sole di Lido di Classe è un luogo meraviglioso che andrebbe visitato al di là del film Una scena da stesso in programmaThe Place di zione, ed è anche una Paolo Genovese delle poche arene sugli arenili. Il weekend è dedicato alle famiglie (prog rammazione attenta al turismo del Lido) e vede Assassinio sull'Orient Express (il remake, il 30) e Jurassic World 2 (l'1), sequel del film di successo e nipote dell'ormai preistorico Jurassic Park di Spielberg (che sarebbe bello rivedere sul grande schermo). Concludiamo col film gratuito della settimana del lunedì (il 2) all'Arena Borghesi, La Ronde di Max Ophuls del 1950, tratto da una commedia di Schnitzler (come Eyes Wide Shut l'ultimo film di Kubrick, grande estimatore di Ophuls), che parla di amori che si intrecciano e relazioni umane che si creano e sgretolano. Un antenato della commedia nera che racconta con leggerezza, raffinatezza e maestria situazioni tutt'altro che allegre.

o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s

Lunedì 2 luglio, ore 10:30 La bottega dello scienziato

Amalia Persico: Buchi, crateri e polveri di stelle (attività adatta a bambini a partire da 6 anni)

Martedì 3 luglio, ore 21 Massimo Berretti: Viaggio tra le lune di Giove Lunedì 9, ore 10:30 La bottega dello scienziato

Oriano Spazzoli: I meridianosauri (attività adatta a bambini a partire da 6 anni)

li per mille ag 5 o tu il a n Do ONTARIA0T; O L O V I D I T 9 EN . 920225803 e indica il n llo sviluppo ia contribuira ssociazione A della nostra a a Ravenna z n ie c e della S Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia

BIBLIOTECA TEMATICA!

Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale Santi Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata

Sono tanti i sogni evocati nella cattedra di Massimiano. Scolpito nell’avorio è il primo sogno di Giuseppe, il padre putativo di Gesù, nel quale l’angelo lo invita a non temere di prendere con sé Maria sua sposa mentre la formella dei Magi - oggi perduta - ricordava, attraverso la loro figura, la visione che li invitava a ritornare in Oriente per un’altra strada. È tuttavia con la figura di Giuseppe l’ebreo che il tema del sogno emerge in tutta la sua forza. Egli è un sognatore oltre a essere l’unico in grado svelare i significati nascosti di queste visioni tanto che la tradizione lo ricorda come il “maestro dei sogni”. La sua vicenda, raccontata nel libro di Genesi, si apre con due sogni di questo giovane sapiente che si riveleranno essere profetiche visioni di salvezza per lui, la sua famiglia e per tutto il popolo di Israele. Nella terra d’Egitto Giuseppe sarà chiamato a interpretare vari sogni e, tra questi, quelli del faraone. Nella cattedra è raffigurato il primo dei suoi sogni: «Il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo. Ed ecco, salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse, e si misero a pascolare tra i giunchi. Ed ecco, dopo quelle, salirono dal Nilo altre sette vacche, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo. Le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò». Immagine tratta da R. Garrucci, Storia dell’arte cristiana, Vol. VI, 1880, Tav. 421. 2

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CULTURA / RUBRICHE / 23 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

TUTTA UN’ALTRA MUSICA

LA BIBLIOTECA DI BABELE

Dai Carters ai Nine Inch Nails: due dischi difficili da ignorare, ma...

Stig Dagerman, Camus svedese che morì suicida: perfetto come lettura estiva

di Luca Manservisi

di Matteo Cavezzali *

A distanza di nemmeno una settimana uno dall’altro sono usciti negli Stati Uniti (e naturalmente in tutto il mondo) due album che è davvero difficile ignorare (a meno che non si viva in una città di provincia del centro-nord Italia senza sfogliare o cliccare riviste musicali e non si legga neppure Ravenna&Dintorni). Il 16 giugno è stata la volta dei Carters, ossia nientemeno che il rapper Jay-Z (all’anagrafe appunto Sean Carter) e la moglie, nientemeno che Beyoncé. Everything is Love è stato pubblicato a sorpresa alla fine del loro concerto londinese terminato anche con la proiezione del videoclip del primo singolo (per realizzare il quale hanno affittato il Louvre, se non rendo l’idea guardate la foto qui a fianco) ed è la prima collaborazione tra le due star mondiali che finora si erano limitate l’una a dare all’altro del bugiardo e del fedifrago nel suo ultimo album, l’altro in tutta risposta a confessare i tradimenti e scusarsi sempre su un disco, l’anno dopo. La potenza della musica. L’album dei Carters, per tornare a noi, è esattamente come te lo aspetteresti: suoni e produzioni che per usare un termine tecnico si potrebbero definire fighissimi, buone canzoni, ma in definitiva non proprio il capolavoro che qualcuno avrebbe pure potuto sperare. Hanno fatto il compitino, che nel loro caso (grazie anche ai milioni di dollari a disposizione) è comunque più che sufficiente. A gridare al capolavoro sono già in diversi invece per il secondo disco di cui parlavamo all’inizio. Uscito il 22 giugno, Bad Witch è per Trent Reznor il nuovo (il nono) album “lungo” dei suoi Nine Inch Nails – cinque anni dopo il precedente – anche se in realtà sarebbe il terzo Ep di una trilogia partita nel 2016, allungato quel tanto che

basta per farlo superare la mezz’ora di durata. La cosa positiva, lunghezza a parte, è che Reznor (qui ancora insieme al sodale Atticus Ross) è in ottima forma, tornato ai suoni aggressivi e industrial degli anni novanta, con squarci da colonna sonora in stile Twin Peaks (giusto per poter ricordare la leggendaria performance di Reznor nell’altrettanto leggendaria terza serie andata in onda l’anno scorso) con tanto di sax malato che rende per esempio un pezzo strumentale come

Il video girato da Beyoncé e Jay-Z al Louvre

“Play the Goddamned Part”, quello sì, un piccolo capolavoro (oltre che un omaggio allo stesso Lynch e probabilmente all’amico David Bowie, in particolare al suo ultimo album). Per il resto, servirebbe perlomeno un minutaggio più consistente per mettere questo disco alla pari di quelli davvero imperdibili del catalogo Nine Inch Nails. Che naturalmente è obbligatorio andare a recuperare, partendo da The Downward Spiral, incredibile a dirsi, oggi addirittura 24enne...

I racconti non vendono. D’estate bisogna fare letture leggere e spensierate, possibilmente un bel thriller da ombrellone o un romanzo con forti sentimenti, appena uscito, possibilmente ambientato in una località balneare. Se volete eludere tutti i cliché delle “letture estive” (che anzi è il momento in cui si ha più tempo per leggere, e credo vada usato bene) vi conStig Dagerman siglio Il viaggiatore (1923-1954) di Stig Dagerman (edizione Iperborea, traduzione di Gino Tozzetti). Il libro, a dispetto del titolo, non parla affatto di villeggiatura, ma è la raccolta di una serie di racconti e prose deprimenti e malinconiche ambientate nella più grigia Svezia, con una parentesi parigina. Perché allora leggere questo libro se è così triste? Vi chiederete. Beh, per un semplice morivo: è magnifico. Stig Dagerman è un autore dalla prosa travolgente, che può parlarvi di “tragedie minori”, come le chiama lo stesso Dagerman, ovvero quelle legate alla vita di tutti. Autore di culto nei paesi scandinavi, poco conosciuto da noi, Dagerman morì suicida nel 1954 a soli trentun anni dopo una vita solitaria e randagia, iniziata rimanendo orfano di entrambi i genitori quando era bambino. Nonostante la tragica vicenda biografica le sue pagine

di Cristina Faccini e Stefania M. G. Petrarolo

Via Mazzini 47/A - RAVENNA Tel. 0544 32655 Segui la nostra pagina Facebook La Luna di Pane - Food & Wine

palpitano vita e poesia. Per rendervi conto che parliamo di un autore che merita di essere annoverato tra i grandi del ‘900 basterebbero le sue descrizioni. Per farci vedere il volto di un anziano usa frasi del tipo: «La fine rete di grinze intorno alla bocca era come un cimitero di vecchi sorrisi»; oppure per raccontare una siccità tira fuori queste parole: «L’acqua cala nel torrente, il pozzo si prosciuga, all’orizzonte brucia un bosco. Il fumo bianco dell’incendio è l’unica nuvole dell’estate». Anarchico nel pensiero e nella costruzione narrativa Dagerman è un Camus meno fortunato, d’altra parte, come scriveva lui stesso «è troppo tardi per essere felici». In un breve testo scritto tre anni prima della morte pare anticiparci quello che sarebbe accaduto: «Lascio sogni immutabili e relazioni instabili. Lascio una promettente carriera che mi ha procurato disprezzo per me stesso e unanime approvazione. Lascio una cattiva reputazione e la promessa di una ancora peggiore», conclude poi scrivendo la sua stessa epigrafe: «Qui riposa uno scrittore svedese, caduto per niente. Sua colpa fu l’innocenza. Dimenticatelo spesso». * direttore ScrittuRa Festival

Formaggi Salumi Specialità regionali Vini e Birre

Aperitivi Piccola ristorazione Organizzazione eventi


24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

HIP HOP AGENDA MUSICA

Unici e inimitabili, gli Uochi Toki suonano all’Antico Porto

Al Peter Pan folk irlandese E Radio Melody ricorda gli Skiantos Al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna sabato 30 giugno concerto (dalle 18) dei Folk Notes, band romagnola di musica folk irlandese, mentre è in programma una serata speciale nell’ambito delle interviste “live” di Radio Melody. Mercoledì 4 luglio, infatti, al Peter va in scena (dalle 20) un omaggio agli Skiantos con lo storico chitarrista del gruppo Dandy Bestia che sarà affiancato dal musicista e produttore Oderso Rubini e dagli autori del libro biografico sulla band bolognese, Skiantos, una storia così non accadrà mai più.

A Classe «una delle cose migliori capitate alla musica italiana negli ultimi dieci anni» Dice la nota rivista musicale Rumore: “Gli Uochi Toki sono una delle cose migliori capitate alla musica italiana negli ultimi dieci anni”. E come dargli torto? In giro da ormai un ventennio, dai tempi delle prime cassette uscite a nome Laze Biose, che parodiavano l'hip hop e contemporaneamente ne fornivano una propria, (auto)ironica, rappresentazione, gli Uochi Toki sono diventati man mano uno dei capisaldi della musica underground in Italia, portando avanti una propria idea di espressione, unica e difficilmente replicabile. Il rap coltissimo di Napo – ma definirlo rap è probabilmente errato –, sulle basi storte e rumorose di Rico, a cui nel tempo si è venuta ad affiancare una sempre più marcata dimensione visuale, con video e illustrazioni – Napo lavora anche come disegnatore, sotto il nome Lapisniger –, costituisce un monolite inscalfibile che colpisce tanto per l'intelligenza dei testi quanto per la belligeranza dei suoni. Il concerto del 4 luglio al Porto di Classe, location quantomai suggestiva per un simile evento, si preannuncia quindi da non perdere, essendo la dimensione live quella in cui il duo della provincia di Alessandria dà il meglio di sé. Infatti, se su disco gli Uochi Toki talvolta si sono un po' ripetuti – ma ormai la loro discografica conta più di quindici titoli, e sarebbe stato difficile il contrario – dal vivo hanno sempre alzato progressivamente l'asticella. Nell'ultimo periodo ad esempio i due hanno portato in giro un nuovo live utilizzando la realtà virtuale, e sarà molto interessante osservare in che direzione ulteriore si spingeranno. Ciò detto, ogni loro live è un'esperienza totalizzante perché la rifrazione dei media utilizzati porta lo spettatore a porsi parecchie domande e – molto banalmente – a divertirsi, essendo Napo bravissimo a utilizzare un registro “basso” per comunicare concetti “alti”. Si ride, si ascoltano suoni brutali, ci si perde nei disegni, insomma, è una figata. Dategli una chance. Filippo Papetti

All’Hana-Bi tra garage, punk e blues con gli americani Bellrays e Ghost Wolves Al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna sabato 30 giugno concerto degli americani The Bellrays (foto): ispirati dalla musica di Stooges, MC5 e James Brown, combinano le due anime di Detroit, quella più punk e underground e quella più black della Motown. Il 3 luglio invece l’appuntamento è con The Ghost Wolves, duo texano di garage punk e Delta blues. Concerti dalle 21.30.

Il 4 luglio dalle 21.30 Gli Uochi Toki di cui si parla nell’articolo principale saranno in concerto il 4 luglio dalle 21.30 all’Antico Porto di Classe (aprono alle 20.15 Max Penombra e Dj Nersone). Dalle 19 visita guidata. Gli altri eventi al sito archeologico a pagina 16.

La cantautrice Emma Morton con The Graces al rinnovato Podere di San Bernardino Domenica 1 luglio alle 20.30 concerto della cantautrice scozzese (ma ormai italiana d’adozione) Emma Morton con i suoi The Graces (tra folk e black music), nell’ambito di “Luci a San Bernardino”, programma estivo di eventi, attività e incontri gratuiti presso i Poderi del Monte, un’area verde “incontaminata” e al momento sconosciuta al pubblico, al confine tra il centro di Faenza e le colline (via Monte di Pietà). L’evento è in collaborazione con il festival Strade Blu.

Her Skin e Honeybird aprono la rassegna “indie” del bagno Polka di Marina Romea Mercoledì 3 luglio dalle 21.30 al bagno Polka di Marina Romea parte una nuova rassegna di concerti “indie”. L’appuntamento è con due progetti folk-pop emiliani al femminile, quello della cantautrice Sara Ammendolia, in arte Her Skin, e quello di Honeybird.

L’ANTICIPAZIONE A Massa Lombarda il Riot Fest parte con i Pinguini Tattici Nucleari

LEGGERA ITALIANA Dodi Battaglia dei Pooh alla cena-concerto dell’hotel Cavallino

Giovedì 5 luglio parte il Riot Fest di Massa Lombarda. In piazza il concerto più atteso è quello della band indie bergamasca Pinguini Tattici Nucleari (foto). In apertura i bolognesi Rovere.

Continuano le cene-concerto con nomi storici della musica leggera al ristorante Monte Brullo, nella sede estiva dell’hotel Cavallino di Faenza. Il 4 luglio si esibirà Dodi Battaglia dei Pooh.


CULTURA / 25 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

MUSICA CLASSICA

Il Ravenna Festival e il maestro Muti celebrano l’Amicizia con Kiev Il 3 luglio al Pala De AndrÊ il concerto realizzato nell’ambito dei gemellaggi portati avanti dal lontano 1997 L’attore John Malkovic voce recitante. E va in scena anche l’omaggio al compositore ucraino Valentin Silvestrov di Enrico Gramigna

Alle Menschen werden BrĂźder, l’umanitĂ intera si affratelli: questo è il messaggio che Ludwig van Beethoven, grazie alle parole di Friedrich Schiller, inserĂŹ nella sua celebre Nona sinfonia. “Le vie dell’Amiciziaâ€?, iniziativa nata nel 1997 in seno al Ravenna Festival, è indubbiamente una delle realtĂ piĂš aderenti a questo messaggio, creando “ponti di fratellanzaâ€? tra luoghi e culture differenti. Partita dal primo concerto a Sarajevo, ferita dalla guerra balcanica, questa idea arriva quest’anno in un’altra tra le piĂš importanti capitali dell’area slava che, da qualche anno, sta vivendo momenti di tensione: Kiev. La sua ricca e prestigiosa storia affonda le radici almeno alla fondazione della Rus’ di Kiev, primo stato slavo organizzato, sorta sul finire dei IX secolo. Non è un caso, inoltre, che un compositore cosĂŹ legato all’idea nazionale della cultura musicale come Modest Mussorgskij termini una delle sue composizioni piĂš emblematiche, i celeberrimi Quadri da un’esposizione, con La grande porta (Nella capitale Kiev) rendendo un omaggio che sfocia nella sacra adorazione della cittĂ eletta Madre delle CittĂ Russe fin dal X secolo. In questo contesto è facile capire la simbologia nell’unione tra due popoli, prima che tra due cittĂ capitali quali Kiev e Ravenna. Il primo ponte sarĂ proprio il concerto che il Maestro Riccardo Muti dirigerĂ prima in Ucraina, l’1 luglio, e poi in Italia, il 3 luglio al Pala De AndrĂŠ di RAvenna, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini unita all’Orchestra e Coro dell’Opera Nazionale di Ucraina. Il repertorio di questi due appuntamenti è concettualmente separato in tre parti: la prima di esse si rivolge all’aspetto piĂš sacro che caratterizza le due cittĂ , con l’esecuzione di due dei Quattro pezzi sacri scritti da Giuseppe Verdi (Stabat Mater e Te Deum). Quale spartiacque del concerto sarĂ eseguita un’importante pagina dall’indubbio peso non solo culturale, ma anche politico: commissionato durante la Seconda Guerra Mondiale con l’incarico di omaggiare una figura eminente del panorama statunitense, il Lincoln Portrait di Aaron Copland è una composizione che unisce all’orchestra sinfonica nella sua veste piĂš ampia la voce recitante, che nelle esecuzioni di Kiev e Ravenna sarĂ quella del celebre attore John Malkovich. Questa composizione si conclude con le parole del discorso che il celebre presidente pronunciò a Gettysburg nel 1863 e nel quale Lincoln proclamava l’uguaglianza degli

Ultimi Vespri a S. Vitale con Piero Bonaguri Ultimi concerti della rassegna di musica sacra del Ravenna Festival dei Vespri (dalle 19) alla basilica di San Vitale. L’Ensemble La Dafne guiderà il pubblico a Candia, crocevia di culture, la capitale di Creta che fu punto d’incontro fra culture musicale tra XVI e XVII secolo (28-30 giugno); conclude il viaggio Piero Bonaguri con un ricco omaggio alla musica per chitarra classica, Il repertorio sacro: dal Medioevo a oggi (15 luglio).

Il maestro Riccardo Muti e l’attore John Malkovic

esseri umani, dichiarando che la Guerra di Secessione Americana aveva portato alla rinascita della libertĂ . L’ideale di libertà è vivo e pulsante anche nell’ultima delle tre sezioni nelle quali si articola il concerto, dove sono le pagine del Nabucco di Verdi ad essere le vere protagoniste. LibertĂ per gli ebrei, popolo oppresso durante la cattivitĂ babilonese, ma anche libertĂ per un popolo, quello italiano, che all’epoca della composizione dell’opera era alla ricerca dell’unitĂ , ancora diviso in tanti stati governati da diverse casate europee: immancabile in questa selezione di arie e cori il celeberrimo Va pensiero, evidentemente vicino all’anelito di libertĂ che animava l’Italia risorgimentale. I ponti, però, sono strutturalmente costruiti da due spalle. La seconda che costituisce il legame tra l’Italia e l’Ucraina, in questa edizione del Ravenna Festival, è da ricercarsi nell’incontro che Ravenna avrĂ con Valentin Silvestrov, musicista ucraino, il 3 luglio (alle 17.30)

presso la Sala del Refettorio del Museo Nazionale, e la sua musica, il 4 luglio, quando, nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe, l’Orchestra e il Coro dell’Opera Nazionale di Ucraina omaggeranno l’ottuagenario compositore con un concerto diretto da Mykola Diadiura (ore 21). I brani in programma afferiscono tutti a un contesto sacro-naturalistico che trova nella scrittura stessa di Silvestrov la pulizia dalle scorie avanguardiste piÚ scandalose, volte piÚ all’atto stesso della trasgressione che a un significato organico e contestualizzato, al fine di ritrovare all’interno della composizione in sÊ l’unità veicolata dalla melodia, vera forma della musica secondo l’idea del musicista ucraino. Brani di Silvestrov sono in programma anche lunedÏ 2 luglio nell’ambito del concerto del Duo Gazzana (volino e pianoforte) alle 21 sempre alla sala del Refettorio del Museo Nazionale. Tratto dal Ravenna Festival Magazine 2018

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26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

LO SPETTACOLO

DANZA/1

DANZA/2

I fatti del Novecento nella ballata blues di Dadina e Giampaoli Tre serate di anteprima per “I fatti” al Rasi prima del debutto a luglio

PRIMA NAZIONALE PER “APPARIZIONE”

IL NUOVO TANGO GLACIALE IN SCENA

Prima nazionale al Ravenna Festival, il 29 giugno all’Alighieri alle 19 e alle 22, per Apparizione, prima parte del dittico Kindertotenlieder del Ballet National de Marseille & ICK, per l’ideazione e la coreografia di Emio Greco e Pieter C. Scholten e la drammaturgia di J. Vanhoeck, con la partecipazione del Coro Infantil De La Sociedad Coral De Bilbao.

Lunedì 1 luglio all’Alighieri, prima nazionale per il Ravenna Festival, appuntamento con Tango Glaciale Reloaded (19822018). Progetto, scene e regia di Mario Martone nel riallestimento a cura di Raffaele di Florio e Anna Redi per il Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80/’90) ideato e diretto da Marinella Guatterini.

RAVENNA FESTIVAL

Tre serate di anteprima, da giovedì 28 a sabato 30 giugno alle 21, e poi il debutto a luglio all’Arena delle Balle di Paglia per I fatti, ballata blues che vede in scena un narratore, Luigi Dadina del Teatro delle Albe, e un bassista, Francesco Giampaoli. Voce e musica per tessere una storia, fuori e dentro la biografia del protagonista, di avvenimenti reali o immaginati con modalità che vanno dai trebbi della tradizione romagnola ai griot africani del Teatro delle Albe. I due protagonisti hanno sempre avvertito un’assonanza con il blues, musica nata nel delta del Mississippi, che Francesco Giampaoli ha rigenerato là dove è cresciuto, vicino alle più familiari valli di Ravenna. Luigi Dadina così attraversa il Novecento, il secolo operaio, iniziando la narrazione il 30 giugno 1916, quando nel cuore dell’estate, sul Monte Colombara, muore Dadina Vincenzo Antonio, colono. È il secondo anno della prima guerra mondiale. Dopo millenni non erano più i buoi a tirare l’aratro, comparivano le prime macchine agricole. Il successivo trasferimento della famiglia a Ravenna è legato all’enorme sviluppo industriale della pianura padana, all’estrazione del metano, l’aria infiammabile delle paludi che alimenta il boom economico, che permette la rinascita del porto di Ravenna. La narrazione si chiude il 13 marzo 1987 con la tragedia della nave gasiera Mecnavi dove tredici persone persero la vita in uno dei peggiori incidenti sul lavoro in Italia.

6 LUGLIO NOTTE ROSA Estate con noi!

Tutta l’estate, musica dal vivo nel giardino del ristorante

Piadina con salsiccia e sangiovese a volontà Euro 15,00 Musica dal vivo con Sidney Band

I Fanny&Alexander portano in scena la Ferrante e la sua amicizia geniale Sul palco Chiara Lagani e Fiorenza Menni, amiche anche nella vita I Fanny & Alexander tornano alla letteratura, e lo fanno affrontando l’autrice più chiacchierata del nostro paese: la misteriosa Elena Ferrante. Il più famoso dei suoi libri, L’amica geniale, inaugura il fortunato ciclo di romanzi che ruota attorno all’amicizia di Elena e Lila; ed è proprio questo rapporto, quasi un archetipo della relazione amicale, che sarà ricreato sulla scena da Chiara Lagani e Fiorenza Menni, amiche anche nella realtà. Le attrici si faranno attraversare dal testo originale, cercando di mettere assieme i pezzi della loro storia, in quello che è il primo adattamento teatrale di un’opera della Ferrante. Si tratta di una produzione Ravenna Festival, E-production, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Ateliersi, l’ideazione è di ideazione Chiara Lagani e Luigi De Angelis. Lo spettacolo sarà per la prima volta a Ravenna all’Alighieri il 5 luglio alle 21 in una seconda tappa di un percorso iniziato lo scorso anno dalla compagnia che in passato si è già misurata con opere letterarie corpose quali Ada di Nabokov e I libri di Oz di F. Baum.

LUGLIO Ven 13 Colonna Sonora in concerto Ven 20 Ballerini Romagnoli e le magiche fruste Ven 27 Davide Bergonzoni Pianobar

agosto Ven 3 Ven 10 Mer 15 Ven 17 Ven 24 Ven 31

La Micromagia di TONY illusioni sotto ai vostri occhi Miranda Ricci Pianobar Ferragosto - Sidney Band Orchestra e Spettacolo Stefano Capucci Pianobar La Micromagia di TONY e il pappagallo parlante Daniela e Leonardo Vallicelli Musica e canzoni storiche

Madonna dell'Albero (Ra) via Henri Matisse Tel. 0544 271381 Cell. 347 3703598 Aperto anche a pranzo, chiuso il lunedì


CULTURA / 27 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

ARTE GIOVANI ARTISTI PER DANTE Nei Chiostri francescani il teatro-canzone degli Equ ispirato alla Commedia A concludere la rassegna 2018 “Giovani artisti per Dante” del Ravenna Festival, agli Antichi Chiostri Francescani, tutti i giorni alle 11 dal 29 giugno al 5 luglio, saranno gli Equ: al gruppo di Santa Sofia, sulle colline forlivesi, attivo dal 1996 con alle spalle tre album, il Festival ha commissionato un’opera contemporanea dedicata alla Commedia. Durante - titolo richiamo al nome di battesimo di Dante - è «una sorta di teatro-canzone, costituito da parti recitate e da canzoni surreali” spiega Gabriele Graziani, voce degli Equ. La scrittura ha visto la supervisione dello scrittore Eugenio Baroncelli, orientandosi verso la memoria collettiva dell’opera dantesca piuttosto che a precise citazioni del testo; in questo caso il viaggio è attraverso l’inconscio, dove la parola è la vera protagonista. «La musica è al servizio della parola – sottolinea infatti Vanni Crociani, che sarà al pianoforte, tastiere e fisarmonica, – e la scrittura musicale cambia con il cambiare del testo: una sorta di poesia nell’Inferno, qualcosa di molto vicino alla prosa nel Purgatorio, e un ritmo quasi da canzonetta nel Paradiso». Per quest’opera surreal-musicale Graziani e Crociani saranno affiancati da sei musicisti versatili in grado di passare dalla musica classica al jazz e alla canzone d’autore, «da momenti di grande precisione del suono, a situazioni quasi rumoristiche, fino a momenti che sembrano richiamare l’elettronica, sebbene sia del tutto assente».

Al Mic di Faenza la ceramica internazionale oggi: 56 artisti per la biennale Ceramics Now! fino al 7 ottobre porta in mostra i lavori di ceramisti da tutto il mondo scelti da 17 curatori

AGENDA LIBRI Cristiano Cavina al bibliocaffé di Bagnacavallo con Fratelli nella notte Cristiano Cavina, lunedì 2 luglio alle 21.30, sarà l’ospite del Bibliocafé (nel chiostro della biblioteca di Bagnacavallo) con il suo ultimo romanzo Fratelli nella notte (Feltrinelli 2017). Un libro che custodisce la memoria di un nipote, l'autore, che riguarda il suo prozio e suo nonno durante la seconda Guerra Mondiale. La storia segue le vite di Tarzan e del nonno di Cavina, Gianì, entrambi nomi di battaglia di due fratelli che mai si sono parlati: tra loro solo una sinfonia fatta di grugniti, una complicità portata avanti da sguardi. Conduce Emiliano Visconti.

Loriano Macchiavelli al Bar Centrale a Russi con gli ultimi due romanzi Prosegue al Bar Centrale di Russi la rassegna di incontri letterari con gli autori e le loro opere, organizzati dal Bar Centrale con la collaborazione dello scrittore Eraldo Baldini e con il patrocinio del Comune di Russi. Gli eventi hanno luogo a partire dalle ore 21.15 e giovedì 5 luglio, in particolare, verrà recuperato l’appuntamento saltato per il maltempo lo scorso 13 giugno. Loriano Macchiavelli presenta infatti i romanzi Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri, scritto con Francesco Guccini e pubblicato da Giunti nel 2017; e Uno sterminio di stelle: Sarti Antonio e il mondo di sotto, edito nel 2018 da Mondadori. Conducono Nevio Galeati e Eraldo Baldini.

A sinistra un’opera di Shozo Michikawa, a destra un’opera di Michel Gouery

Sessantesima edizione in 80 anni per lo storico Concorso Internazionale della Ceramica d’arte contemporanea – Premio Faenza che in questa edizione speciale diventa una grande Biennale della Ceramica Contemporanea Internazionale. In mostra dal 30 giugno al 7 ottobre a Faenza saranno raccolte le opere di 56 artisti internazionali scelti da 17 curatori. Non solo scultura ma anche, e soprattutto, progetti installativi e performativi saranno i veri protagonisti di questa esposizione in questa manifestazione ribattezzata “Ceramics Now!”. «Il progetto che ha portato a questa mostra è stato condiviso da diversi anni con critici e artisti, sulla base delle esperienze internazionali di competizioni ed esposizioni. Il Premio Faenza è noto in tutto il mondo ed è sempre stato negli anni un momento di dialogo e di confronto, con le contemporanee ricerche del settore artistico. – spiega la direttrice Claudia Casali - Per celebrare questo importante traguardo non volevamo una semplice competizione ma abbiamo inteso fermarci a riflettere sul significato, oggi, della ricerca scultorea ceramica». Precederà la mostra un convegno organizzato al museo dall’associazione Internazionale Editori d’arte ceramica (ICMEA) con artisti, curatori, operatori di settore invitati a parlare di ceramica contemporanea. L’inagurazione è prevista venerdì 29 giugno, alle 19.


roccacinema

28 / CINEMA

gio. 28 giugno

ven. 29 giugno

CONTROMANO

50 PRIMAVERE

RAVENNA&DINTORNI 28/6-4/7/2018

di Antonio Albanese

• Cinemacity • Ravenna

L’incredibile viaggio del fachiro di Ken Scott

www.roccabrancaleonecinema.com fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 21.20

211 - Rapina in corso di York Alec Shackleton fer., sab. e dom.: p.u. 21

Ogni giorno

di Michael Sucsy fer., sab. e dom.: p.u. 20.55

Jurassic World Il regno distrutto

di J.A. Bayona fer., sab. e dom.: 20.30-21.05

• Rocca Cinema • Ravenna

Contromano

mer.: p.u. 21.20

Stronger - Io sono più forte di David Gordon Green mer.: p.u. 20.40

Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos fer., sab. e dom.: p.u. 20.55

di Blandine Lenoir

di Antonio Albanese gio.: p.u. 21.30

50 Primavere

di Blandine Lenoir ven.: p.u. 21.30

Dogman (v.m. 14) di Matteo Garrone

sab. 30 giugno

dom.1-lun.2 luglio

DOGMAN

IL FILO NASCOSTO

di Matteo Garrone

Napoli velata

di Ferzan Ozpetek mer.: p.u. 21.30

• Cinedream • Faenza

Harry Potter e i doni della morte - Parte II di David Yates sab.: p.u. 15.30

Animali fantastici e dove trovarli di David Yates lun.: p.u. 21

Stronger - Io sono più forte di David Gordon Green da mer.: 20.15-22.45

di Rob Cohen fer., sab. e dom.: p.u. 21

Big Fish & Begonia

di Marco Ponti

sab.: p.u. 21.30

Il filo nascosto

di Paul Thomas Anderson dom. e lun.: p.u. 21.30

The Place

di Paolo Genovese mar.: p.u. 21.30

fer.: 20.20-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.55-20.20-22.45

L’incredibile viaggio del fachiro di Ken Scott da mer.: 20.40-22.45

Papillon

di Michael Noer

Finché c’è prosecco c’è speranza

di Antonio Padovan ven.: p.u. 21.30 (incontro con il regista) di Raoul Peck sab.: p.u. 21.30

Blade Runner

di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi dom. e lun.: p.u. 21.30

di Rob Cohen fer.: 20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.50-20.30-22.45

Sposami, stupido!

di Tarek Boudali fer. (escluso lun. e mer.): p.u. 20 sab. e dom.: 18.10-20

Obbligo o verità

di Jeff Wadlow fer. (escluso mer.): 20.30-22.45; sab. e dom.: 15.40-18.3020.30-22.45; mer.: p.u. 22.45

Faenza

di Matteo Garrone gio.: p.u. 21.30 di Ridely Scott ven.: p.u. 21.30

Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve sab.: p.u. 21.30

La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro

di Andrew Stanton, Angus MacLane sab. e dom.: 15.40-17.50

• Cinema Sarti • Faenza

Chiusura estiva

Metti la nonna in freezer I fantasmi d’Ismael di Arnaud Desplechin mar. e mer.: p.u. 21.30

• Arena del Sole • Lido di Classe Napoli velata Emoji

di Tony Leondis ven.: p.u. 21.30

Assassinio sull’Orient Express

Ogni giorno

Alla ricerca di Dory

Il giovane Karl Marx

di Ferzan Ozpetek gio.: p.u. 21.30

211 Rapina in corso

di Ron Howard fer. (escluso lun. e mer.) e sab.: p.u. 21.45; dom.: 15.30-21.45

di Tarek Boudali fer., sab. e dom.: p.u. 20.50

Una vita spericolata

Rocca Cinema Ravenna

gio.: p.u. 21.30

Dogman (v.m. 14)

Solo A Star Wars Story

Sposami, stupido!

LUGLIO

Hurricane - Allerta uragano

di J.A. Bayona Proiezione in Dolby Atmos fer.: 20.10-22.45; sab. e dom.: 17.35-20.10-22.45 Proiezione in Dolby fer.: p.u. 21; sab. e dom.: 15.3016 (proiezione in 3D)-18.10-21

Hurricane Allerta uragano

A MERCOLEDÌ 4

di Ferzan Ozpetek

di Kenneth Branagh sab.: p.u. 21.30

Jurassic World Il regno distrutto

Jurassic World Il regno distrutto

Papillon

GIUGNO

• Arena Borghesi •

di Michael Sucsy fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 20.40

di Yorgos Lanthimos

DA GIOVEDÌ 28

fer.: 20.10-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.10-22.45

Il sacrificio del cervo sacro

di Michael Noer fer., sab. e dom.: p.u. 20.45

di Jeff Wadlow fer., sab. e dom.: p.u. 21.10

di Paolo Genovese

di York Alec Shackleton fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 22.40

di Takahashi Atsushi da mer.: p.u. 20.20

mer. 4 luglio

THE PLACE NAPOLI VELATA

Doraemon - La grande avventura in Antartide

di Jason Reitman fer., sab. e dom.: p.u. 21.15

Obbligo o verità

di Paul Thomas Anderson

mar. 3 luglio

apertura ore 20.45, inizio proiezione 21.30 biglietti: interi € 6 - ridotti € 5

Tully

di Liang Xuan, Zhang Chun fer. (escluso mer.), sab. e dom.: p.u. 20.40

segnala questa settimana:

di J.A. Bayona

dom.: p.u. 21.30

La ronde

di Max Ophüls lun.: p.u. 21.30 (ingresso gratuito)

Il giovane Karl Marx di Raoul Peck mar.: p.u. 21.30

Il Club dei 27 di Mateo Zoni mer.: p.u. 21.30

• Arena delle Cappuccine • Bagnacavallo Nico, 1988

di Susanna Nicchiarelli

dom.: p.u. 21.30

• Arena Jolly • Russi

Dogman (v.m. 14) di Matteo Garrone lun. e mar.: p.u. 21.30

ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATA

BADANTI AD ORE E 24H

RAVENNA - Via Ravegnana 79 - Tel. 327.5308774 - Tel. 327.5308775

FISIOTERAPIA E VISITE SPECIALISTICHE A DOMICILIO - CENTRO ASSISTENZA FISCALE


JUNIOR / 29 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA RASSEGNA Lo spettacolo il Misantropo che chiude l’edizione 2018 di Colpi di scena

Colpi di scena: torna la vetrina del teatro per ragazzi nelle piazze (e non solo) Dal 2 al 5 luglio performance dal mattino alla sera con incursioni internazionali e il nuovo spettacolo di Davide Enia Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta, dal 2 al 5 luglio 2018, la decima edizione di Colpi di Scena, vetrina delle più importanti e significative nuove produzioni di Teatro Ragazzi dell'EmiliaRomagna, che quest’anno sarà ampliata da uno sguardo rivolto a progetti nazionali e internazionali. In particolare la manifestazione ospiterà i debutti di nuove creazioni di compagnie storiche (tra le altre, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole, La Baracca, Teatro delle Albe, Drammatico Vegetale, Fratelli di Taglia, Societas Raffaello Sanzio), opere di artisti emergenti (ne sono esempi Progetto g.g., Teatro Perdavvero) e, come accennato, un’inedita selezione di spettacoli proposti da compagnie internazionali (Theatre Company Pinklec, Luceafarul Theatre, Credo Thatre, Théâtre du Gros Mécano, Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye). Tantissimi spettacoli dalla mattina alla sera. In particolare, il 2 luglio, alle 20,30 in Piazza Nenni a Faenza i Flexus proporranno un intermezzo musicale con lo spettacolo Albero bell’albero, un concerto per bambini e adulti con canzoni della tradizione tosco-emiliana, mentre alle 21.15, la compagnia Teatro Perdavvero presenterà I musicanti di Brema, celebre favola dei Fratelli Grimm. L’ultimo appuntamento della giornata, alle ore 22,30 nel Ridotto del Teatro Masini di Faenza, sarà Giobbe. Storia di un uomo semplice portato in scena da Roberto Anglisani. La prima parentesi internazionale della vetrina sarà affidata, il 3 luglio, al Theatre Company Pinklec (Croazia) con So Long, spettacolo di marionette

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ispirato al libro illustrato Lion and Birds dell’autrice canadese Marianne Dubuc La pièce sarà rappresentata nella Sala del Consiglio del Comune di Bagnacavallo alle 19.45 e 20.45. La Piazzetta del Carmine ospiterà poi (20.15 e 21.30) Aligaspù, il primo gabbiano che imparò a volare di Karumi Project, mentre alle 21.30 in Piazza Libertà il Teatro dell’Orsa presenterà Strambe storie da Saki a Dahl. L’ultimo appuntamento della giornata, alle 22.45 alla Casa del Teatro di Faenza, sarà L’Orco della compagnia Cà Luogo d’Arte. La quarta e ultima giornata della vetrina sarà aperta dal Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti e dallo spettacolo Gretel e Hänsel, rappresentato alle 9,30 al Teatro Masini di Faenza. Hänsel e Gretel, una fiaba senza tempo. Parlare di paura con i bambini è sempre emozionante. L’abisso, qui presentato in forma di studio nel Ridotto del Teatro Masini alle 10.45, è il nuovo spettacolo che Davide Enia ha tratto dal suo romanzo Appunti per un naufragio (Sellerio Editore), vincitore del Premio Internazionale Mondello. L’edizione 2018 di Colpi di Scena si chiuderà, alle 21.30 al Teatro Masini di Faenza, con Il Misantropo, uno spettacolo della Factory Compagnia Transadriatica di Tonio De Nitto, coprodotto con Accademia Perduta/Romagna Teatri. Tutti gli spettacoli sono aperti gratuitamente al pubblico con prenotazione telefonica obbligatoria, ad eccezione de I musicanti di Brema del Teatro Perdavvero (Piazza Nenni, Faenza, lunedì 2 luglio alle ore 21.15) al numero 0545 64330. Per il programma completo: www.accademiaperduta.it.

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SPETTACOLI Burattini alla riscossa e storie appese a un filo a Casalborsetti e Marina di Ravenna Prosegue il programma delle anteprime della dodicesima edizione di Burattini alla Riscossa. Venerdì 29 giugno alle 21.15 al Bagno Coya Beach di Casalborsetti saranno protagonisti i Burattini di Mattia Zecchi, che presenterà uno dei suoi cavalli di battaglia: La Vendetta della Strega Morgana. Il programma proseguirà martedì 3 luglio al Finisterre Beach, il Bagno 28 di Marina di Ravenna. Protagoniste della serata saranno le marionette della compagnia All'inCirco, con lo spettacolo Storie appese a un filo. Un lavoro originale di Gianluca Palma che vedrà protagonisti sulla scena strambi personaggi appesi al filo della fantasia: buffi pagliacci, robot con una caffettiera al posto della testa, fantasmi canterini, sensuali ballerine, minuscoli artisti di legno e molti altri.

Marionette per vecchiette a Mezzano Estate Martedì 3 luglio nuovo appuntamento per le famiglie nel calendario di appuntamenti di Mezzano Estate. Alle 21.15 Giorgio Gabrielli con le sue marionette per Legno diavoli e vecchiette…


30 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 28 giugno-4 luglio 2018

TENDENZA BIO

Rinfrescante e povera di sale: identikit della zucchina tonda Tra le varietà tradizionali italiane la più nota è quella di Nizza. La pancia si presta per il ripieno ma si può consumare anche cruda in insalata di Giorgia Lagosti

LO STAPPATO “Altropasso” di Reguta, troppo spostato sullo speziato di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Stappiamo il vino “Altropasso” 2015 dell’azienda “Reguta” di Anselmi Giuseppe. Siamo in Friuli. Si tratta di una denominazione “Igp” delle Venezie” ottenuto da 60% Merlot, 40% Cabernet Sauvignon. Appena nel calice sono evidenti le tonalità speziate che si mescolano a odori di frutta matura e in confettura. Pepe nero, caffè, vaniglia e tabacco fanno eco a ciliegia, mirtilli e amarena. Al palato è morbido tendenzialmente dolce pur essendo un vino secco. Di corpo con tannino piacevole. Il finale di caffè e frutta nera matura. Un vino che non possiamo dire che non sia buono. Sono certo che molti amano questa tipologia di vini, soprattutto in certi paesi all’estero. Personalmente, però, lo trovo troppo spostato sulla parte speziata che riporta alla rovere usata mentre, al palato, la sensazione dolciastra per quanto mi riguarda proprio non ci sta. Provate ad abbinarlo a dell’agnello al forno e fatemi sapere.

Meno comuni di quelle allungate, ma con le medesime caratteristiche nutrizionali, le zucchine tonde hanno un contenuto ridottissimo di calorie che le rende particolarmente adatte nelle diete ipocaloriche. Sono povere di sale, rinfrescanti e facilmente digeribili. Tra i nutrienti troviamo tanto potassio, acido folico, vitamina E e vitamina C. Poi sono diuretiche e aiutano a contrastare i problemi delle vie urinarie, sono valide alleate di chi soffre di infiammazioni intestinali e sono molto utili in caso di stitichezza. Alle zucchine vengono, inoltre, riconosciute proprietà rilassanti e calmanti. Venendo ora nello specifico a quelle tonde, tra le varietà tradizionali italiane, troviamo la zucchina “tonda di Nizza”, di colore chiaro e leggermente appiattita ai poli. È certamente la più conosciuta e diffusa. Ci sono poi la zucchina “tonda di Piacenza”, quasi perfettamente sferica e verde intenso, quella di “Ingegnoli” e quella di “Firenze”, dalla buccia tenerissima, liscia e di color verde salvia, caratterizzata da un sapore molto delicato. In commercio si trovano anche varietà ibride, nazionali oppure prodotte in altri Paesi europei (Spagna e Olanda). In Italia, in stagione, le zucchine tonde vengono coltivate in pieno campo, soprattutto in Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e Campania. Ma veniamo ora al loro impiego in cucina. Certamente, guardandole, il primo pensiero che ci giunge alla mente è che sembrano fatte apposta per essere farcite nella loro capiente “pancia”: per restare legati alla tradizione dovremmo scegliere, come ripieno, l’impasto delle polpette, proprio come facevano le nostre nonne, ma se invece vogliamo preparare qualcosa di più originale, possiamo divertirci con scamorza e speck, o con tonno, capperi e origano o ancora

con ricotta, olive e acciughe. Tutto ciò, ovviamente, prevede una cottura non troppo delicata e nemmeno veloce, a discapito della conservazione delle proprietà organolettiche. Per preservare invece i valori nutrizionali è da preferire la cottura al vapore o il consumo a crudo. Sì, perché le zucchine tonde, per il loro gusto delicato, possono essere consumate anche crude, tagliate a listarelle o a julienne nell’insalata, con un po’ di valeriana e qualche scaglia di parmigiano o un uovo sodo tagliato a fettine.

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GUSTO / 31 28 giugno-4 luglio 2018 RAVENNA&DINTORNI

Prima di congelarle vanno sbollentate 2-3 minuti per mantenere il colore Le zucchine crude si conservano 4/5 giorni in frigorifero, nel ripiano più basso, ben avvolte in una busta di carta per alimenti. Trascorso questo tempo, essendo la zucchina un ortaggio molto delicato, inizieranno pian piano ad appassire e a perdere la loro consistenza croccante: è necessario affrettarsi a cucinarle. Le zucchine sono una verdura acquosa e bisogna tenere conto che, una volta congelate e poi scongelate, lo diventeranno ancora di più. Detto questo, nulla vieta di congelare le zucchine crude, già tagliate a rondelle o cubetti, per averle sempre pronte per ogni preparazione. Meglio evitare, invece, i tagli a julienne o con la grattugia, perché gli ortaggi rilascerebbero troppa acqua che potrebbe rovinarne la conservazione. Il procedimento per congelare le zucchine è piuttosto semplice: dopo averle lavate, mondate e tagliate, si procede sbollentandole in acqua non salata per 2/3 minuti: così facendo non saranno cotte ma conserveranno il loro colore brillante e migliorerà la loro conservazione. Trascorso questo tempo, vanno scolate con una schiumarola e immerse subito in acqua fredda. Poi vanno nuovamente scolate, asciugate con della carta da cucina, stese in un unico strato su un vassoio, riposte in freezer per circa mezz’ora o comunque fino a farle indurire e infine suddivise in porzioni negli appositi sacchettini per il freddo. È sconsigliabile, invece, congelare le zucchine intere perché, una volta scongelate, risulterebbero troppo molli e difficili da tagliare. Si possono congelare anche già cotte, tenendo presente che rilasceranno molta acqua al momento dello scongelamento. In generale, le zucchine si conservano in freezer per 7/8 mesi.

LA RICETTA/1 Confettura di zucchine

LA RICETTA/2 Zucchine tonde ripiene con scamorza e speck

Ingredienti: 1 chilogrammo di zucchine, 300 grammi di zucchero di canna integrale, mezzo limone, 2 mele intere con la buccia, torsolo e semi, qualche fogliolina di menta fresca. Preparazione: Lavare le zucchine e tagliarle a rondelle. Lavare le mele e sbucciarle: la polpa va fatta a cubetti e la buccia e il torsolo va legato all’interno di una garza. Ora, in una capiente pentola porre tutti gli ingredienti, limone e fagottino con gli scarti delle mele compresi. Porre sul fuoco e far bollire circa 40 minuti, mescolando di tanto in tanto. Trascorso questo tempo, eliminare il “malloppino” di garza e frullare il tutto con il frullatore ad immersione. Invasare bollente in vasi sterilizzati, chiuderli e lasciarli freddare capovolti sul tappo.

Ingredienti per 4 persone: 8 zucchine tonde, 1 scamorza di circa 250 grammi, 150 grammi di speck in fettine spesse una moneta, 1 uovo, 1 spicchio d'aglio, olio extravergine di oliva, pangrattato, Parmigiano Reggiano, sale marino integrale, pepe macinato al momento. Preparazione: Lavare e, dopo aver tagliato il coperchio superiore, scavare le zucchine con uno scavino o con un cucchiaino. Lasciare circa 1 cm di bordo. Salare l'interno e capovolgerle su un piatto in modo che perdano un po’ di liquido di vegetazione. In una padella scaldare l'olio con uno spicchio di aglio schiacciato, aggiungere la polpa delle zucchine, salare e pepare e continuare la cottura, mescolando di tanto in anto, fino a che non saranno cotte, morbide e quasi sciolte. Una volta leggermente freddate, versare il tutto in una ciotola e aggiungere uovo, scamorza a dadini, speck a listarelle, pangrattato e parmigiano: si deve ottenere un composto omogeneo e sodo. Nel caso sia troppo molle, aggiungere pangrattato e parmigiano. Con l'aiuto di un cucchiaio riempire le zucchine fino all'orlo e spolverare con Parmigiano la parte superiore. Disporre infine le zucchine in una pirofila oleata e con all'interno 1 dito di brodo vegetale (o acqua). Infornare a 180 gradi fino a doratura (circa 30 minuti).

COSE BUONE DI CASA Soufflé di albicocche con salsa alle mandorle di Angela Schiavina

Ingredienti per 4 persone. Per i soufflé: 4 stampini individuali, 160 g di panna liquida fresca, 140 g di purea di albicocche mature, 50 g di vino passito o vino Marsala, 60 g di zucchero semolato, 3 albumi, un cucchiaio di sciroppo alle mandorle. Per la salsa: 100 g di latte, 100 g di farina di mandorle, 30 g di Amaretto di Saronno (liquore), un tuorlo. Per la decorazione: 4 albicocche, qualche fogliolina di menta fresca. Preparazione. In una ciotola, mescoliamo la purea di

albicocche con la metà dello zucchero, il cucchiaio di sciroppo di mandorle e il vino Passito, montiamo la panna e aggiungiamola agli albumi montati a neve con il restante zucchero, amalgamiamo alla purea molto delicatamente versiamo il composto ottenuto negli stampini che avremo precedentemente bagnato con l’amaretto di Saronno e conserviamo nel congelatore per almeno quattro ore. In una casseruola portiamo ad ebollizione il latte con la farina di mandorle, lasciamo cuocere per alcuni minuti sempre mescolando, uniamo il liquore e togliamo dal fuoco. Passiamo la salsa in un colino a maglia fitta premendo molto per estrarre tutto il sapore alle mandorle poi uniamo il tuorlo d’uovo mescolando e facciamo raffreddare. Prendiamo dal congelatore gli stampini, sformiamoli sui piatti singoli, decoriamoli con la salsa fredda e con le albicocche tagliate a piccole fettine e le foglioline di menta.

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tel. 0544 219628 RAVENNA, ZONA POGGI Luminoso appartamento con ingresso indipendente in ottimo stato d'suo. Al primo piano spazioso terrazzo d'ingresso, sala, cucina abitabile, bagno finestrato e terrazzo; al piano superiore camera da letto matrimoniale, camera da letto doppia, bagno finestrato e due terrazzi. Piccola corte privata e garage. Riscaldamento autonomo, condizionatore e zanzariere. Certificazione energetica in corso.

Rif. 4133

€ 229.000

SAN BIAGIO, attiguo centro storico XX (cucina abitabile – 2 letto) XX Appartamento molto ben tenuto, 4° piano con ascensore, composto da ingresso con ampio armadio guardaroba, cucina abitabile con accesso a balcone verandato, soggiorno, 2 letto, bagno finestrato con doccia, balcone, € XXXX garage a piano terra. Infissi nuovi - zanzariere - parquet - aria condizionata zona giorno/ notte - radiatori nuovi con conta calorie. Ottima esposizione est/sud/ovest. Zona molto ben servita a pochi passi dal centro storico.

Rif. Sito 66 € 140.000

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