FREEPRESS n.781
30 AGOSTO-5 SETTEMBRE 2018 www.adiura.com CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2498-9495
ZANZARE NEL MIRINO Due morti per il virus West Nile, i numeri degli insetti, i problemi per il turismo
Lavoriamo ogni giorno al tuo fianco con prodotti e servizi per l’industria
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2 / SCUOLE E CORSI 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
THE ENGLISH CENTRE
EDERA RAVENNA
ACIT
Più di 40 anni di esperienza nella didattica dell’inglese
Ginnastica Artistica una nuova Aperte le iscrizioni fantastica stagione in arrivo per imparare il tedesco
The English Centre da più di 40 anni rappresenta una realtà solida a Ravenna di altissima professionalità. Qual è la “filosofia” della scuola? L’Inglese c’entra sempre di più nel lavoro, nello studio e nella vita. Scegliere The English Centre significa beneficiare di oltre 40 anni di esperienza e abilità didattica. Gli insegnanti applicano il metodo esclusivo dell’English Centre stimolando lo studente a dare il meglio di sé col sostegno della didattica specifica del “Centro”. Gli obiettivi di ogni lezione e il come riuscire sono sempre chiari e il “regular feedback”, vale a dire la valutazione costante dei progressi, aiutano lo studente ad acquisire fiducia e a migliorarsi costantemente. Gli stessi insegnanti, per raggiungere i requisiti di eccellenza richiesti, sono incentivati a fare del proprio meglio ogni giorno. Quali sono i corsi offerti dall’English Centre e come sono strutturati? Ci sono 4 livelli, da quello per principianti a quello di perfezionamento e preparazione ai diplomi del TOEFL, del Proficiency del Cambridge e Michigan, che aprono le porte di tutte le Università italiane o straniere. Ogni corso, della durata di nove mesi, prevede due lezioni settimanali di un’ora e mezza ciascuna, per la frequenza complessiva di circa 120 ore. In ogni livello operano due insegnanti, una di madre lingua italiana, svolge il programma di grammatica e struttura logica della lingua, l’altra di madrelingua inglese o americana insegna la fraseologia varia, vocaboli e gli “idioms”, così che le regole imparate siano realisticamente applicate nella conversazione, nei tests, negli elaborati scritti. Crediamo fortemente che le due lezioni settimanali e le due insegnanti siano essenziali e imprescindibili quando si decide di intraprendere un percorso di studio di una lingua straniera. Un esame preliminare orientativo “placement test”, gratuito, permette d’indirizzare opportunamente l’allievo al corso a lui più adatto. I corsi estivi intensivi “full immersion” sono per coloro che devono acquisire o approfondire la lingua nel minor tempo possibile per iniziare la scuola o l’università. Si svolgono in giugno e a fine agosto. Quali esami certificati si possono preparare all’English Centre? I nostri corsi hanno come finalità il conseguimento delle certificazioni principali a livello intermedio-alto, B2 e Proficiency, C2 secondo il CEFR,il Quadro Comune Europeo di Riferimento alle lingue straniere. The English Centre è centro autorizzato per gli esami del CaMLA, Cambridge Michigan Language Assessments, una joint venture formatasi tra l’Università Britannica di Cambridge e l’Università Americana del Michigan nel 2010. Tuttavia in base alle esigenze dei candidati possiamo individualizzare la preparazione e curare l’iscrizione a qualsiasi esame alternativo su richiesta. Info: The English Centre tel. 333 6425460 - 0544 461460 - mail info@theenglishcentre.it
Anche quest’anno l’A.S.D. Ginnastica Artistica Edera Ravenna è pronta ai nastri di partenza della nuova stagione agonistica e dei corsi di avviamento. Da maggio è stato un susseguirsi di impegni, emozioni e soddisfazioni. Dalla realizzazione del “classico” ma sempre magnifico saggio di fine anno, quest’anno un tuffo nel passato, nei mitici 70/80/90... siamo passati al titolo di Campioni d’Italia del Gruppo Lyoness Cheerleaders, fino ad arrivare agli ottimi traguardi in campo nazionale nelle gare di Rimini dei gruppi agonistici (3 primi posti e grandi risultati in generale). Che dire… la soddisfazione è stata davvero tanta! L’impegno della sezione di Artistica dell’Edera Ravenna sul territorio è stato capillare e costante esibendosi in tanti contesti. Dalle partite del basket cittadino della squadra Orasì con le Cheerleaders, alla Festa dell’Unità, da quelle svolte in centro città i venerdì in occasione di Ravenna Bella di Sera, a quelle svolte per piazze e quartieri. Tutto questo, anche grazie alla professionalità e dedizione di tutto lo staff e all’impegno dei nostri atleti, ha contribuito ad una crescita importante e costante che però non ha mai messo a rischio la qualità del servizio offerto ai tanti bambini e ragazzi che fanno parte di questa grande famiglia. Anzi, in realtà la grande preparazione tecnica, la passione degli istruttori, dei dirigenti e i miglioramenti tecnici programmati che comprenderanno anche l’ampliamento della struttura agonistica di Ponte Nuovo, saranno motivo di ulteriore spinta per crescere ancora e porsi obiettivi sempre più ambiziosi soprattutto in campo nazionale. Tante iniziative, tanta voglia di fare e di crescere, ma restando sempre fedeli al concetto di insegnamento prima di tutto, al senso di responsabilità che abbiamo e al ruolo che lo sport deve avere nella crescita di questi bambini, ricordandoci di mettere in primo piano sempre la loro serenità, creando un ambiente sano e stimolante. Le iscrizioni per quest’anno sono già aperte, le adesioni già tantissime. Potrete scegliere il corso che più appassiona i vostri figli, facendoli entrare nella nostra grande famiglia, vi garantiamo la massima attenzione e cura e il rispetto dei valori… che riteniamo essere ancora e sempre al primo posto. Info: A.S.D. Ginnastica Artistica Edera Ravenna tel. 0544 201383 - cell. 339 3236991 - Pagina FB: Ginnastica Artistica Edera Ravenna
RAVENNA, via Bassano del Grappa 32
Da trent’anni l’ACIT (Associazione Culturale Italo-Tedesca) di Ravenna organizza corsi di lingua tedesca di vario livello, anche individuali, per ditte e qualsiasi esigenza. Le iscrizioni ai corsi si possono effettuare a partire dal 10 settembre (ogni lunedì) presso la sede in via Ghiselli 49 a Ravenna oppure telefonando al numero 333 5753302. La durata dei corsi standard è di 35 incontri della durata di 90 minuti ciascuno. Il test d’ingresso (gratuito) per i NON principianti permetterà una valutazione circa le nozioni di tedesco. Tutti i corsi sono tenuti da docenti con pluriennale esperienza d’insegnamento, che regolarmente partecipano a corsi di aggiornamento. L’ACIT è partner autorizzato del Goethe Institut, in Italia ufficialmente Ente Certificatore per la lingua tedesca. Presso l’ACIT si possono sostenere gli esami del Goethe Institut A1- A2- B1- B2 riconosciuti a livello internazionale e rispondenti ai criteri del Quadro Comune di Riferimento per le Lingue del Consiglio d’Europa (QCER). Info: ACIT Associazione Culturale Italo-Tedesca Ravenna via Ghiselli 49, Ravenna - mail : info@acitravenna.it www.acitravenna.it
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INTRO / 3 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
IL COMMENTO
6 At salut Pietro Un compianto per Barberini di Fausto Piazza
Se ne è andato Pietro Barberini, inseguito e stroncato a 67 anni da un male rapido e feroce, purtroppo più veloce della bici su cui ha sempre pedalato con passione percorrendo migliaia di chilometri in Romagna e altrove. Ce lo ha portato via anzitempo un mel brot, come si dice nel dialetto delle nostre parti che Pietro, da autentico conoscitore delle tradizioni locali, comprendeva bene in tutta la sua potenza evocativa. Lo voglio ricordare su questo spazio del giornale dedicato ai commenti, come grande amico e collega giornalista – mio e di tanti redattori e collaboratori della nostra società editrice – anche perché è stato da gennaio 2002 il primo “editorialista” proprio dell'appena nato “Ravenna&Dintorni”. Tutte le settimane scriveva le 25 righe di una divertente e fulminea rubrichetta su temi attuali ma prendendo a prestito vizi e virtù dei ravegnani. Si intitolava, guarda caso “Fuori pista” e la firmava con lo pseudonimo Nuvolari, come il favoloso pilota. Ho conosciuto e stretto un’amicizia con Pietro nei primi anni '90 quando era già a capo dell'ufficio stampa della Lega delle Cooperative e della Federazione. Un legame il nostro che divagava disinteressato su passioni comuni – la politica (lui era un Repubblicano convinto), l'economia (era un esperto di cooperazione), l'antropologia e la storia del nostro territorio (di cui era rigoroso studioso), una certa fine convivialità (era un conoscitore di buoni vini) – ma che si è anche concretizzato in progetti e collaborazioni professionali. Come la fondazione, assieme ad altri colleghi, della coop di giornalisti Aleph, l’avvio per l’appunto della collaborazione giornalistica con R&D e la rivista dell'abitare “Casa Premium” che Pietro ha contribuito, a sviluppare ed allargare (oltre agli argomenti di urbanistica e architettura) verso la geografia, la storia civile e artistica, il costume locale del territorio ravennate, romagnolo e oltre. A fianco dell’attività pubblicistica per i media Reclam, portava avanti un’infaticabile attività di autore di libri, animatore di organizzazioni culturali, protagonista di conferenze, tour e visite guidate alla città e ai dintorni, a passeggio e in bici con l’associazione Trail Romagna. Faceva tutto questo – le ricerche, la scrittura, le fotografie di edifici, opere d’arte, persone e paesaggi – con precisione e tenacia, ma lievemente. Ci teneva agli accordi e al puntiglio della perfezione, ma questa serietà era sempre stemperata da una battuta ironica, che esprimeva con arguzia e un sorriso aperto, spontaneo, quasi fanciullesco. Ci mancherai Pietro, come se in corsa, tutti assieme, con la tua bici fossi sparito dietro un curvone di quelle strade di campagna che amavi tanto percorrere. Ma non ti dimenticheremo, soprattutto perché ci hai lasciato in eredità una profonda umanità e un mirabile e profondo repertorio di ricerche e di scritti che ormai sono patrimonio della nostra cultura, e lo saranno anche per le generazioni a venire. Grazie, at salut.
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FESTA DELL’UNITÀ IL DIRETTORE DE L’ESPRESSO VISITA IL PD MALATO
ECONOMIA LO STATO DI SALUTE DEI PONTI COMUNALI: 48 VANNO RIPARATI
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COPERTINA NON C’È TREGUA DALLE ZANZARE: NUMERI E MALATTIE
INTERVISTA DAL SOGNO RA2019 AL PRIMO ROMANZO: CASSANI IN LIBRERIA
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CERAMICA FAENZA È PRONTA PER LA TRE GIORNI DI ARGILLÀ
MUSICA WILLIE PEYOTE LIVE: IL RAP SBARCA ALLA FESTA DEL PD
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I-IV
GUSTO BIO QUANDO I CIBI SONO VIVI: TUTTI I SEGRETI
INSERTO CENTRALE AMMUTINAMENTI, IL FESTIVAL DI DANZA URBANA
da pagina
34 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI
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Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVII - n. 781
Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it
Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
LETTORI
FULMINI E SAETTE “Social network” (Piallassa Baiona) di Adriano Zanni
La redazione risponde
DALL’AFRICA PER LAVORO, DOPO 20 ANNI ME NE VADO Gentile direttore, sono di origine africana, e vivo a Ravenna ormai da 20 anni. [...] Negli anni 90 con grandi sacrifici sono venuto in Europa, per dare un futuro migliore alla mia famiglia. Ho preso la patente per guidare il camion, e ho iniziato immediatamente a lavorare e a guadagnare. [...] Quando presi la casa in affitto, non avevo i soldi per i mobili. Ci fu una gara di solidarietà tra i miei colleghi, che mi arredarono tutta la casa, con letti, credenze e cucine recuperate da chi voleva cambiarle. Stavo veramente bene. Ero fiero di lavorare, guadagnarmi da vivere e pagare le tasse. Poi l’Italia è entrata in Europa. La lira si è trasformata in euro e nel 2005 la ditta di trasporti per cui lavoravo ha deciso di chiudere la sede in Italia, e aprirla in Polonia. Ci siamo trovati tutti licenziati nel giro di qualche mese. [...] Da lì in poi la mia vita è precipitata. [...] Sono stato persino costretto ad andare a chiedere i soldi di sera nei parcheggi della città, sottoposto agli insulti dei più per mantenere mia figlia, che nel frattempo frequentava il liceo qui a Ravenna. Io sarei tornato volentieri in Africa, ma quando lo dicevo a mia figlia, si metteva a piangere perché sapeva che probabilmente non avrebbe avuto la possibilità di andare all’università come oggi sta facendo. [...] Appena i poteri delle multinazionali che hanno già depredato l’Africa, hanno posato le loro grinfie su que-
sto Paese, i primi nemici siamo diventati noi, i più poveri, già vittime di questi soprusi. Ormai mia figlia ha finito di studiare, quindi io tornerò in Africa, mentre lei andrà in cerca del suo destino come feci io. Lascerò i contributi che ho versato all’Inps per 15 anni di lavoro, come
risarcimento per il disturbo che ho dato. Vi ringrazio per avermi aiutato a realizzarmi come uomo, e come padre. Siete un grande popolo, non fatevi fregare dal potere e dai soldi, nella vita di un uomo c’è molto di più. Pregherò per voi. Addio! Mamadou Y.
Gentile Mamadou, la sua è una testimonianza schietta e diretta che racconta le vicende vissute da tanti altri immigrati africani e in tempi passate vissute da tanti italiani emigrati in cerca della stessa fortuna. Purtroppo la crisi ha messo in difficoltà molte aziende e
spesso ne hanno pagato le conseguenze i lavoratori. I suoi sacrifici hanno permesso a sua figlia di avere un titolo di studio che ora proverà a spendere sul mercato del lavoro, in cerca di un posto migliore. E in questo non è poi così diversa da tanti giovani italiani.
PUNTI DI VISTA / 5 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’OSSERVATORIO
TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini
Rossi contro neri, come bambini che giocano a calcio di Moldenke
A Ravenna siamo talmente avanti che in estate litighiamo tra fascisti e comunisti. Basta aspettare l’ultima domenica di agosto e tutti gli anni gli animi si scaldano attorno all’anniversario della morte di Ettore Muti, gerarca fascista. Quest’anno si parte con un attacco repentino di Forza Nuova che nella notte trasforma un tratto di via di Roma in via Ettore Muti, «Gim dagli occhi verdi, il valoroso combattente che venne ucciso a tradimento su commissione di Badoglio», scrivono il giorno dopo con tanto di foto del finto cartello stradale inviata ai giornali. 10 per i fascisti e palla al centro. L’avvocato Maestri però non ci sta e prepara subito una bella denuncia per apologia di fascismo. 1-1. Le camicie nere reagiscono, insultano Maestri sul web e continuano ad attaccare, annunciando di voler comunque commemorare Muti al cimitero, nonostante non ci siano più i suoi resti (scherzetto della famiglia, che pensava così ingenuamente di mettere fine a questa carnevalata d'agosto). Ma i comunisti a loro volta pungono in contropiede e, sempre di notte come i colleghi, vanno sul 2-1 a loro favore impiccando manichini in città. «I fantocci, che recano sulla parte del volto la riproduzione fotografica del Ten. Colonnello Ettore Muti, sono stati rimossi», scrive la polizia in un comunicato stampa senza neppure indicare che si tratta di un gerarca fascista, dando l’impressione di essere un arbitro un po’ di parte (forse l’ha scritto lo stesso agente che in passato aveva messo nero su bianco in un comunicato “zingarelli”...). I neri ora non ci vedono più e attaccano al cimitero, riuscendo a portare a termine la commemorazione. «Irrisoria la presenza di qualche antagonista che ha tentato invano di impedire lo svolgimento della manifestazione», scrive Forza Nuova ai giornali con tanto di foto. 2-2. Un pareggio che sta stretto però ai rossi che in un blog nazionale (quello dei proletari comunisti) parlano infatti della “bella pagina di antifascismo militante di Ravenna”. «Ci siamo ritrovati accerchiati da Polizia, Polizia Municipale, Carabinieri, Digos e Ros perché non riteniamo né giusto, né legittimo che avvengano tali manifestazioni esplicite di apologia di fascismo – commentano i membri della rete antifascista – Eravamo in tanti a cantare "Bella Ciao" mentre i forzanovisti gettavano nel canale una corona commemorativa di fronte a una lapide a Ettore Muti». Bello spettacolo. Non vedo l’ora di vedere i supplementari, il prossimo agosto...
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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
FESTA DELL’UNITÀ: L’INTERVISTA
«Non vorrei guastare la festa, ma il progetto del Pd ormai è finito» Il direttore de l’Espresso, Marco Damilano, tra gli ospiti: «Il “ma anche” veltroniano è fallito. Chiederò all’ex ministro Delrio come se la passa il partito del popcorn, quelli del “lasciamoli governare che ci divertiamo”» di Andrea Alberizia
«C’è la festa nazionale dell’Unità a Ravenna e io sono pure invitato, non è buona educazione guastare le feste ma... credo che il progetto Pd cominciato con Walter Veltroni sia finito». Marco Damilano non vuole fare quello che mette i piedi sul tavolo quando entra a casa di altri ma, come accade a chi fa il giornalista, gli tocca anche il delicato compito di dare notizie sgradite. E quando gli chiedi che fine farà il Partito democratico non ha altra risposta, resa appena meno drammatica dal tono pacato della voce e dalla consapevolezza di non fare uno scoop: «Credo ne siano convinti anche gli attuali dirigenti». Il 50enne romano, firma del settimanale l’Espresso dal 2001 e direttore da un anno, sarà alla festa del Pd il 3 settembre come moderatore di un confronto (ore 18.30) e poi come autore alla presentazione del suo libro “Un atomo di libertà” (20.30). Nel 2009 usciva il suo libro “Lost in Pd” che comincia raccontando una convention del 2008 con Veltroni al Pala De Andrè e l’immagine di un ragazzo con il codino che distribuiva cartelloni verdi invece di bandiere rosse. Dieci anni dopo quel ragazzo fa l’assessore comunale ma intanto è passato a Mdp. Partiamo da qui... «Sono venute meno le tre o quattro condizioni su cui si poggiava la nascita del Pd: il bipolarismo, un'idea di Europa come destino dell'Italia, il confronto con un centrodestra che aveva la parola centro e alcuni punti in comune, il pluralismo di culture dentro un partito unico, il famoso “ma anche” della sintesi veltroniana tanto beffeggiata da Crozza che pur perdendo quelle elezioni prese 12 milioni di voti, in termini assoluti anche più del 40 percento di Renzi e un 30 percento di differenza in più rispetto all’ultimo voto per cui i dirigenti farebbero follie. Oggi l'Europa è diventata il punto di fuga da cui allontanarsi, di fronte c'è una destra fatta di populismo aggressivo che per Dna rifiuta qualunque dialogo bipartisan e il pluralismo di culture è fallito al punto tale che il ragazzo con il codino è andato in un altro partito». La figura capace di essere un riferimento per il centrosinistra è da cercare tra chi è già uscito allo scoperto o deve ancora nascere politicamente? «Tra chi si è già esposto finora voglio fare due nomi, due che ci hanno messo la faccia e si sono presi i fischi a Genova ai funerali di Stato per le vittime del ponte Morandi: Roberta Pinotti e Maurizio Martina. Però poi penso che la ripartenza del partito dovrà per forza passare da quelli che non ci sono, di cui magari non sappiamo nulla, persone che non si sentono rappresentate dall'attuale Pd. Prendo l'esempio del presidente dell’Aifa, Stefano Vella, che si è dimesso: è un signore che rinuncia a dei soldi perché dice di non poter accettare la violazione della Costituzione fatta dal Governo sulla nave Diciotti. Io non so nemmeno per chi voti questa persona ma rappresenta un mondo con cui interloquire». Sarà moderatore di un incontro tra Fico e Delrio. Il presidente della Camera rappresenta l'ala grillina più insofferente al ruolo di ombra della Lega. I Cinque stelle resteranno compatti? Non è che invece di un contradditorio sarà un esperimento per future alleanze? «Non bisognerebbe dare spoiler ma inizierò l'incontro chiedendo a loro di raccontarci i momenti in cui Mattarella diede a Fico il mandato esplorativo. Chiederò a Fico che cosa è andato storto portando alla nascita di un governo di destra mentre l'M5s si è sempre detto di sinistra e oggi va a traino della Lega. A Delrio chiederò se al partito del popcorn, quello del “lasciamoli governare che ci divertiremo”, sia andato di traverso qualcosa in platea». Da alcune testate, tra cui anche l'Espresso, sta arrivando una critica dura al Governo. Quando si sceglie di prendere posizioni così esplicite e nette lo si fa guardando anche alle vendite? «Direi di no perché non c’è un calcolo cinico sul pubblico
FESTA DELL’UNITÀ: IN LIBRERIA Dalla Nazi Italia di Berizzi alla Fake Republic di Salamida-Della Bella
che ti torna a leggere se prendi una posizione o un’altra. Invece c'è piuttosto una questione giornalistica: il giornalismo è un contropotere a chi sta al governo. Lo facciamo ora ma lo facevamo anche prima: penso alle inchieste sui contatti Renzi-Consip o Banca Etruria. Adesso che il governo è Salvini, gli chiediamo conto dei 48 milioni della Lega. È curioso che il governo del cambiamento non tolleri domande, mentre apprezzava questo giornalismo quando era all’opposizione. In questo nessuna novità rispetto al passato. Però aumenta la costante deligittimazione del giornalismo che passa dai social con l'idea di disintermediare. Infine c'è un altro versante che va tenuto distinto ed è quello del piano dell'intervento civile, culturale e politico: già in passato, in momenti di assenza dell'opposizione politica, intellettuali e giornalisti hanno assunto un ruolo di supplenza. Non lo considero un ruolo positivo». È legittima la sensazione che il giornalismo in Italia sia più cane da guardia solo con certe forze politiche al governo? «È un problema più generale. Il giornalismo italiano ha una grande tradizione di faziosità, attacca i nemici e protegge gli amici. L’idea del giornalismo anglosassone che non guarda in faccia nessuno è più minoritaria. E ad ogni cambio di governo il giornalismo che non è stato abbastanza attento a criticare i suoi amici finisce per avere un problema di credibilità che sicuramente esiste e diventa appiglio facile per i populisti. Il problema della credibilità esiste davvero, non lo inventano Di Maio e Salvini ma loro lo usano per buttare giù qualcosa di importante per la democarazia». Sarà alla festa anche come autore con un libro su Aldo Moro. Cosa direbbero Moro e Zaccagnini oggi della scena politica? «È una domanda impensabile. Erano uomini che vivevano in tutt’altra stagione, quella dei grandi partiti di massa, dove la politica rappresentava la società e la guidava. Oggi chi detiene il potere si comporta continuamente come se fosse il capo dell’opposizione usando gli strumenti dati dal potere per bombardre tutti gli altri».
Numerosi gli incontri con giornalisti e scrittori nello spazio libreria della festa del Pd al Pala De Andrè. 30 agosto Alle 19 Anna Tonelli presenta il suo “A scuola di politica, il modello comunista di Frattocchie”. Modera Chiara Berti. Alle 20.30 Leila El Houssi presenta “L’urlo contro il regime, gli antifascisti italiani in Tunisia tra le due guerre”. Modera Eugenio Marino. 31 agosto Alle 18.30 Paolo Berizzi, con Walter Verini e Emanuele Fiano, presenta il suo “Nazi Italia”. Alle 20 Romana Ranucci presenta “Fake republic”, Fabio Salamida e Sara Della Bella presentano “200 insulti a un giornalaio servo della kasta”. 1 settembre Alle 18.30 “I mocassini di Isa”, libro di Valentina Vivona. Con l’autrice Cecile Kyenge e Sergio Lo Giudice. Alle 19.30 Giuditta Pini presenta “I socialisti gaudenti”. 2 settembre Alle 18.30 presentazione del libro di Stefano Allievi “Immigrazione, cambiare tutto”. Presente l’autore, modera Paolo Beni. Alle 19.30 “La macchia urbana” con l’autore Michele Grimaldi. 4 settembre Alle 18.30 l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il governatore regionale Stefano Bonaccini tra gli ospiti dell’incontro “La salute dei bambini non si rinvia”. 5 settembre Alle 18.30 Francesco Maria Tedesco presenta il suo libro “Mediterraneismo, il pensiero antimeridiano”. Con l’autore ci saranno Massimo Adinolfi e Caterina Conti. Alle 20 la presentanzione del quarto rapporto su agromafie e caporalato. Coordina Susanna Cenni.
LA POLEMICA
FORZA NUOVA DEDICA UNA STRADA A ETTORE MUTI IN ARRIVO DENUNCIA PER APOLOGIA DEL FASCISMO L’avvocato Andrea Maestri sta raccogliendo nel suo studio di Ravenna le sottoscrizioni dei cittadini per la denuncia per apologia del fascismo nei confronti di Forza Nuova: il movimento di estrema destra ha rivendicato il gesto dimostrativo eseguito nottetempo con cui ha “intitolato” un tratto di via di Roma al gerarca fascista Ettore Muti, affiggendo un cartello di carta sulla segnaletica stradale. Fn intende fare formale richiesta per l’intitolazione.
POLITICA / 7 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
FESTA DELL’UNITÀ: IL PROGRAMMA
Laura Boldrini
Raffaele Cantone
Elisabetta Casellati
Roberto Fico
Paolo Gentiloni
Josè Mujica
Pier Carlo Padoan
Michele Serra
Da Mujica a Cantone, passando per la seconda e terza carica dello Stato Una settimana di grandi nomi per gli ospiti dei dibattiti al Pala De Andre: l’ex presidente dell’Uruguay e il magistrato anticorruzione, poi Casellati e Fico. Ma anche l’ex premier Gentiloni e altri membri del suo governo La festa dell’Unità in scena negli spazi del Pala De Andrè a Ravenna, quest’anno per la prima volta con i galloni di festa nazionale, entra nel vivo con numerosi big del panorama politico nazionale ma non solo, di governo ma non solo, attesi come ospiti sotto gli stand per dibattiti e confronti moderati da firme importanti del giornalismo stampato e televisivo. Il 30 agosto giornata importante. Alle 18.30 Debora Serracchiani e Maria Stella Gelmini: la presidente Pd del Friuli VeneziaGiulia e la deputata di Forza Italia si confronteranno sulle priorità della legislatura. Alle
19.30 il segretario nazionale Maurizio Martina farà gli onori di casa per accogliere l’ex presidente dell’Uruguaj Josè “Pepe” Mujica. Conclusione serale con l’ex premier Paolo Gentiloni alle 21 per parlare di Europa. Il 31 agosto alle 19 si parla di come cambia il lavoro con Susanna Camusso, segretaria nazionale Cgil. Alle 21 la lectio magistralis di Walter Veltroni, primo segretario del Pd nel 2007: “Essere di sinistra in questo tempo della storia”. L’1 settembre alle 18.30 Eva Giovannini di Raitre modera un incontro sulle pari opportunità: tra gli ospiti l’ex presidente della Ca-
mera Laura Boldrini, l’ex ministro Roberta Pinotti e la senatrice forzista Annamaria Bernini. Alle 20 con il deputato Alberto Pagani si parla di intelligence attraverso il suo libro. Alle 21.30 serata dedicata alla lotta alla mafia con la presenza di Giuseppe Antoci. Il 3 settembre alle 18.30 confronto fra Roberto Fico, presidente della Camera, e Graziano Delrio, ex ministro e ora parlamentare Pd. L’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, affronterà le politiche di bilancio alle 18.30 del 4 settembre. A seguire la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Ca-
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sellati, intervistata dal direttore de La Stampa Maurizio Molinari. Alle 20.30 Raffaele Cantone racconta la lotta quotidiana contro la corruzione. Alle 21.30 sul palco l’ex ministro Marianna Madia. Mercoledì 5 settembre alle 20.30 Massimo Giannini, vicedirettore di La Repubblica, intervista Dario Franceschini. E alle 21.30 la firma satirica Michele Serra è intervistato dai giovani del Pd. La festa prosegue con appuntamenti quotidiani fino al 10 settembre (il dettaglio del calendario sul sito internet www.festaravenna.it).
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10 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
DATI
Porto, traffici in stallo: più 0,8 percento nel primo semestre In calo prodotti petroliferi e container. Si conta in una ripresa durante l’anno dei materiali edili
L’Autorità Portuale ha reso noti i dati aggiornati sulla movimentazione dei primi sei mesi del 2018 nel Porto di Ravenna, che è stata pari a 13.112.304 tonnellate di merce, lo 0,8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli sbarchi e gli imbarchi sono stati, rispettivamente, pari a 11.322.796 tonnellate (+2,4%) e a 1.789.508 tonnellate (-8,1%). In relazione alle differenti tipologie di merci si può osservare che le merci secche hanno segnato un aumento del 2,1% (177 mila tonnellate in più) e le rinfuse liquide hanno fatto registrare un incremento pari al 3,8%. Positivo il dato per il comparto agroalimentare (derrate alimentari solide e prodotti agricoli), con quasi 2 milioni di tonnellate di merce movimentata e un incremento del 13,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Da segnalare l’aumento del granoturco e del frumento, importati prevalentemente dall’Ucraina. I prodotti metallurgici hanno registrato una movimentazione di 3.319.627 tonnellate ed una crescita del 3,8%. I materiali da costruzione hanno registrato una movimentazione di 2.546.160 tonnellate, con una diminuzione del 6,1%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato rispecchia l’andamento del settore edile, la cui ripresa risulta ancora timida nonostante si tratti di un comparto che, da solo, nel 2017 ha prodotto il 9,6% del Pil. Nell’arco dell’anno è però prevista una significativa ripresa dei traffici di materiali per l’edilizia. In aumento i combustibili minerali solidi (+8,7%), soprattutto coke. Stabili i concimi pari a 750 mila tonnellate.Per quanto riguarda le rinfuse liquide, si è registrata una decisa crescita (+16,3%) per le derrate alimentari liquide, 612.927 tonnellate, grazie in particolare agli oli vegetali, pari a 518.466 tonnellate (+22,5%).
AGROALIMENTARE Ampliamento Surgital, «anche per nuove assunzioni» Presentato alla consulta cittadina il progetto di ampliamento della Surgital, l’azienda di Lavezzola leader nel comparto della pasta fresca surgelata. La famiglia Bacchini, alla guida dell’impresa dal 1980, ha infatti deciso di ampliare l’attuale stabilimento con la realizzazione di un nuovo fabbricato di 3.500 mq sviluppato sull’area industriale esistente di 70.000 mq, di cui circa 20.000 adibiti alle 29 linee di produzione. Ora il progetto dovrà passare al vaglio delle procedure tecniche e amministrative per la sua completa definizione. Un investimento sicuramente importante per Surgital – si legge in un comunicato dell’azienda (mentre Il Resto del Carlino parla di 7 milioni di euro) – derivato dalla necessità di far fronte alle sempre continue nuove sfide del mercato che richiede maggiori superfici e una logistica ancora più efficiente, nell’ottica di un aumento del lavoro e quindi, nel prossimo futuro, di nuove assunzioni. Surgital oggi conta 262 dipendenti, cresciuti nei soli ultimi 3 anni di 35 unità.
AMBIENTE Assemblea pubblica sul forno per rifiuti pericolosi Sono, invece, in calo i prodotti petroliferi (- 0,8%). Per i container il risultato è stato di 110.357 TEUs, 5.109 in meno rispetto allo scorso anno (-4,4%). Il numero dei trailer è stato pari a 33.322 unità con un calo del 2,1% rispetto ai primi sei mesi del 2017, durante i quali era attivo anche il collegamento con la Grecia, interrottosi a fine ottobre scorso. La quota del traffico ferroviario sulla movimentazione totale del primo semestre è stata pari al 14,1%, in crescita rispetto al 13,0% dello scorso anno.
II progetto del gruppo Hera che prevede la ristrutturazione del forno inceneritore di rifiuti industriali, urbani e speciali anche pericolosi in via Baiona sarà all’ordine del giorno di un’assemblea pubblica promossa da Arpae, Regione e Comune. Appuntamento il 3 settembre dalle 17.30 alle 20 alla sala Baldini di via Guaccimanni 10 a Ravenna. Ogni partecipante all’incontro avrà la possibilità di parlare per 3-5 minuti per presentare le proprie osservazioni.
ECONOMIA / 11 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
INFRASTRUTTURE
«Nel comune 48 ponti da ristrutturare, in tre anni interventi solo su otto» Il consigliere comunale Ancisi (Lpr) ripercorre la cronistoria dei manufatti ravennati Una raffica di ordinanze del 2016 limita il transito ai veicoli pesanti
L’ispezione tecnica di una ditta incaricata dal Comune di Ravenna nel 2015 disse che nel territorio del secondo comune più esteso d’Italia c’eranoo 48 ponti che necessitavano di interventi di manutenzione ma da allora solo su otto sono stati fatti dei lavori e rimangono in vigore le 16 ordinanze del 2016 che vietano il transito al traffico pesante su 38 manufatti (quasi tutti nel forese). È la sintesi delle parole di Alvaro Ancisi, consigliere comunale con Lista per Ravenna, che torna a ribadire la necessità di accelerare i tempi per gli interventi per due ragioni fondamentali: i divieti di transito non sempre vengono rispettati vista la mancanza di controlli sul posto ma vengono invece rispettati dai bus del trasporto pubblico con conseguenze peggiorative sul servizio fornito ai cittadini. Quella per la messa in sicurezza dei ponti è una battaglia che il decano dell’opposizone combatte, come si dice in questi casi, da tempi non sospetti e cioè ben prima del clamore conseguente al crollo del viadotto Morandi a Genova. Ancisi fa un breve riassunto dei fatti finora: «Nel 2011 il Comune affidò alla 4Emme di Bolzano, società leader nel settore, il mandato di effettuare prove di carico sui 48 ponti messi peggio, a seguito dei quali l’impresa rilasciò per ciascuno dichiarazioni di transitabilità temporanea. Qualora non fossero compiuti i prescritti lavori, avrebbero dovuto essere chiusi al traffico, a seconda dei ca-
La Pigna: «Installare sensori wireless» «È in uso in alcune regioni italiane un sistema di sensori elettronici che attraverso un collegamento wireless è capace di misurare lo stato di salute dei ponti comunicando in tempo reale, attraverso una piattaforma software, eventuali deformazioni, spostamenti, inclinazioni e temperatura». La consigliera comunale Veronica Verlicchi, capogruppo de La Pigna, propone al sindaco che venga introdotto anche a Ravenna «obbligando Anas e Provincia di Ravenna a fare lo stesso su tutte le strutture di loro competenza che gravano sul territorio».
VIABILITÀ Sul ponte dello scolo Cupa solo biciclette e pedoni
Il ponte sullo scolo Canalone a Savarna
si, nei mesi di marzo 2016 o 2017 o 2018. Ad oggi, passati altri otto anni, i lavori completati, tutti di recente e non so se ancora collaudati, interessano al massimo 8 ponti». Sapendo che non c’erano i tempi dal 2015 per mettere a norma tutti i 48 ponti, il Comune decise di limitare i transiti in base al peso dei veicoli: «Ne scaturirono 16 ordinanze, uscite a raffica tra il 30 marzo e il 27 ottobre
2016, che disposero il divieto di transito su 38 ponti (o viadotti) con carico superiore a tonnellate 5 (un ponte), 10 (sei), 13 (uno), 15 (diciotto), 20 (uno), 33 (nove), 40 (due). Servono più che altro a scaricare il Comune da responsabilità in caso di incidenti o cedimenti. Tali divieti sono ancora tutti in vigore, forse anche dove i pochi lavori terminati non sono stati collaudati».
Da lunedì 27 agosto è chiuso al traffico veicolare il ponte sullo scolo Cupa che collega viale Matteotti a Milano Marittima e viale Romagna a Lido di Savio per consentire lo svolgimento di lavori di manutenzione. Dal 2014 il transito è limitato ai veicoli con massa a pieno carico inferiore alle 10 tonnellate. Nel corso di indagini effettuate dagli uffici tecnici sulla struttura, sono stati rilevati fenomeni di degrado tali da ritenere necessari nuovi lavori. Il divieto di transito riguarda tutti i mezzi a motore, che verranno deviati a ovest per utilizzare i ponti esistenti e sulla via Byron. Potranno continuare ad utilizzare il ponte pedoni e cicli, tramite un percorso appositamente predisposto.
12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
UN’ESTATE DI PUNTURE
Zanzara tigre, la media delle uova nelle trappole è il doppio del livello di guardia Monitoraggio gestito da Regione e Ausl in cento punti in provincia: i dati storici dicono che il periodo peggiore è tra fine agosto e inizio settembre. Anche la versione “comune” dell’insetto è più presente rispetto al 2017
La settimana a cavallo tra agosto e settembre è la più difficile sul fronte della lotta alla zanzara tigre, almeno stando ai dati passati dei monitoraggi che la Regione e l’Ausl rendono pubblici attraverso il portale Zanzaratigreonline.it. Il livello di guardia (i dati sono aggiornati alla metà di agosto) scatta quando c’è un numero medio di uova per singola ovitrappola di monitoraggio – cento quelle disseminate in provincia – superiore alle 350. Nelle prime due settimane di agosto la provincia di Ravenna era a quota 741, un dato alto ma inferiore a quello delle altre province, fatta eccezione per Reggio Emilia. Lo stato di allerta è giallo ma la situazione è peggiore a Rimini e Forlì, dove si raggiungono rispettivamente le quote di 1.317 e 1.091 uova per ovitrappola (livello arancione). Fino a metà settembre, stando alle statistiche storiche, c’è poco da fare: da metà luglio e per tutto agosto quello è il periodo in cui le zanzare tigre sono più presenti per poi calare in modo drastico ad inizio autunno. Fino ad ottobre comunque il monitoraggio delle ovitrappole, seppur con numeri molto più bassi, resta positivo: nel 2016, addirittura, il periodo più intenso fu proprio quello tra settembre e ottobre. Il 2017 è stato invece un’estate difficile, che si sta ripetendo quest’anno per numero di settimane con un livello di guardia oltre la soglia di attenzione.
Nel sito è spiegato che la zanzara tigre vive fino a quattro settimane e, dopo aver punto, depone a circa 60 ore di distanza tra le 40 e le 80 uova. «In laboratorio si è visto che ogni femmina è in grado di deporre le uova anche per 7 cicli consecutivi, per un totale di 350450 uova» ad esemplare. Non solo: le uova possono sopravvivere sia durante il freddo invernale sia durante la siccità, con alcuni casi di sopravvivenza a meno dieci gradi per 24 ore. In estate basta una settimana affinché si schiudano.
Visti i casi di virus West Nile il cui vettore è la zanzare comune, Ausl e Regione hanno effettuato anche un monitoraggio su di essa. I dati dicono che, a Ravenna come in tutta la Regione, la densità della specie è in effetti maggiore nel 2018 rispetto al 2017 (all’inizio di luglio addirittura Azimut fece sapere che si era raggiunto un picco senza precedenti negli ultimi dieci anni). A livello regionale, invece, “la densità di femmine di Culex pipiens - nome scientifico della zanzara comune - per trappola tra giugno e luglio 2018
(mesi in cui la specie raggiunge il picco di densità) risulta con valori al di sotto della media storica di riferimento calcolata dal 2010 al 2017”. I picchi medi maggiori furono raggiunti nel 2010 e nel 2013 (entrambi sopra quota mille zanzare per trappola) mentre nel 2018 siamo attorno a 500. Come spiegato da Azimut nella pagina accanto, tuttavia, gli acquazzoni di metà agosto hanno portato ad un aumento improvviso che ha costretto l’azienda a nuovi trattamenti adulticidi. (al.mo.)
Media uova di zanzare tigre per ovitrappola in provincia Dati da www.zanzaratigreonline.it
2016
2017
2018
Prima metà di giugno
74
267
205
Seconda metà di giugno
144
356
298
Prima metà di luglio
310
517
493
Seconda metà di luglio
304
614
518
Prima metà di agosto
334
629
742
Seconda metà di agosto
301
548
non ancora rilevato
Prima metà di settembre
405
507
non ancora rilevato
Seconda metà di settembre
383
227
non ancora rilevato
Il sito www.zanzaratigreonline.it gestito da Ausl e Regione Emilia-Romagna fornisce i dati del monitoraggio raccolti da ovitrappole sparse sul territorio (cento in provincia). In rosso i superamenti della soglia di guardia fissata a 350
PRIMO PIANO / 13 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
DISINFESTAZIONE Due ordinanze comunali contro le zanzare comuni
Azimut, i domatori delle tigri che entrano in 70mila pozzetti La società a controllo pubblico si occupa dei trattamenti contro il proliferare degli insetti: dopo alcuni anni occorre cambiare la sostanza usata perché diventano immuni di Alessandro Montanari
Settantunmila pozzetti. Passa da questo numero la mole di lavoro che c'è dietro la lotta alle zanzare che Azimut combatte ogni anno. Sono gli stessi tecnici dell'azienda a maggioranza pubblica – che gestisce il servizio per conto dei Comuni di Ravenna e di Cervia – a spiegare come ogni anno ci si muova per evitare il proliferare dell'insetto più odiato. Un altro numero dà l'idea di quanto il 2018 sia stato particolarmente difficile: si è già a quota 350 trattamenti adulticidi e deve ancora cominciare settembre, un mese in cui la zanzara è ancora viva e vegeta. Lo scorso anno ci si era fermati attorno a poco più di 200 in tutta la stagione. Per capire come si muove l'azienda bisogna innanzitutto distinguere tra i trattamenti larvicidi – che si possono definire preventivi – e quelli che riguardano l'insetto già adulto, volante e pungente. Azimut effettua durante la stagione otto trattamenti larvicidi: il che significa passare nei pozzetti, negli scoli e nei fossi pubblici con il prodotto che possa uccidere le larve di zanzara. Otto trattamenti – spiegano in azienda – non sono pochi: «Si consideri che una città come Torino ne fa tre». Dopo l'emergenza Chikungunya, la febbre tropicale che nel 2007 colpì duro a Ravenna, è sulla zanzara tigre che ci si è concentrati in particolar modo. È lei, infatti, ad essere portatrice degli arbovirus, un tipo di virus in cui oltre alla Chikungunya sono compresi Zika e Dengue, le altre due malattie di cui spesso si è sentito parlare in associazione alle zanzare. Le ordinanze che ogni anno a inizio estate vengono emesse nei confronti dei privati e che obbligano a svuotare sottovasi e ristagno oltre che a trattare i pozzetti privati di acqua piovana servono a combattere soprattutto le “tigri” che prosperano in aree urbane e rimangono a poche centinaia di metri dal luogo in cui sono nate. E la zanzara, per così dire, nostrana? Lei – nome linneano Culex pipiens – è la responsabile della diffusione del virus West Nile che nelle ultime settimane ha imperversato in Romagna. Il suo numero viene monitorato da Azimut attraverso bollettini periodici che ne stimano la quantità. Quando viene raggiunto il livello di tolleranza partono i trattamenti adulticidi. Quelli di cui si parlava all'inizio e che riguardano soprattutto aree verdi e zone umide perché in città tali trattamenti sono possibili solo a seguito di specifiche ordinanze dell'Ausl. «Le zanzare comuni sono più difficili da controllare rispetto alle zanzare tigre – spiegano ad Azimut – perché la loro presenza dipende anche da fattori climatici. Quella del 2017 è stata un’estate con meno precipitazioni rispetto a questa e, di conseguenza, con meno zanzare». Il picco delle ultime settimane ad esempio «è la conseguenza delle abbondanti piogge che ci sono state attorno a Ferragosto». La correlazione tra acquazzone e punture è insomma un luogo comune verificato: più piove, più zanzare ci sono. Soprattutto se le temperature aiutano. Le Culex oltretutto si spostano molto di più rispetto alle cugine tigrate, seguendo il vento e le correnti sono in grado di coprire chilometri dal luogo in cui sono nate. Proprio la difficoltà di prevenzione fa sì che il modo più semplice di combatterle sia il trattamento adulticida. Trattamenti che comunque hanno efficacia immediata ma, dopo qualche giorno, potrebbero ripresentare il problema. La lotta ha anche qualche ostacolo: «Dopo alcuni anni le zanzare diventano resistenti al prodotto usato, allora bisogna cambiarlo». Il modo di combattere questi insetti può essere insomma efficiente, specie se combinati con le misure prese dai cittadini, ma il sogno di un'estate senza zanzare difficilmente si realizzerà: del resto, ricordano ad Azimut, sono tra gli insetti più antichi della Terra. Resistenti, oltre che fastidiosi.
I numeri dell’attività di Azimut per contrastare la diffusione delle zanzare Azimut è la società a controllo pubblico che ha in gestione il servizio di trattamento antilarvicida e adulticida contro le zanzare tigri e comuni nei territor di Ravenna e Cervia
Tutti i Comuni della provincia, anche su indicazione dell’Ausl, hanno emesso ordinanze specifiche per la lotta alla zanzara comune. La prima ordinanza, in vigore fino al 30 settembre, è rivolta a tutti i soggetti gestori di ospedali, case di cura e altri luoghi di aggregazione di persone anziane, con presenza di spazi verdi fruibili dagli utenti anche nelle ore serali. La seconda ordinanza, in vigore fino al 31 ottobre, è rivolta ai proprietari e/o gestori di bacini e zone allagate. Sono richiesti periodici interventi, adulticidi nel primo caso e larvicidi nel secondo, affidandosi a ditte specializzate che usino sostanze a basso impatto ambientale. Per i luoghi aperti al pubblico l’accesso deve essere interdetto nelle 24 ore successive al trattamento.
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I pozzetti nei comuni di Cervia e Ravenna
I trattamenti larvicidi compiuti di solito ogni estate
I trattamenti adulticidi già fatti nel 2018 a fine agosto
I trattamenti adulticidi fatti in tutta l’estate 2017
71.000 350
8
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14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
AUSL ROMAGNA
Il virus del Nilo occidentale è tra noi: 9 casi in provincia con due anziani deceduti Nell’estate 2018 le prime diagnosi in Romagna: le punture di zanzara comune sono l’unico vettore di trasmissione da uccelli a essere umani. 8 volte su 10 la malattia non si manifesta di Andrea Alberizia
La Romagna ha registrato quest’anno i primi casi di virus West Nile. Quelli diagnosticati in provincia di Ravenna sono stati nove, fino alla fine di agosto, di cui due conclusi con il decesso dei soggetti. In entrambi i casi si è trattato di anziani già debilitati da patologie pregresse. Per fare il punto sulla malattia del Nilo occidentale abbiamo intervistato il dottor Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl Romagna. Una circolare del ministero della Salute segnala che quest’anno il virus è arrivato prima. Perché? «A metà giugno è stata rilevata la prima positività negli insetti, di solito accadeva circa quindici giorni più avanti. È probabile che l'anticipo si dovuto ai cambiamenti climatici, caldo e piogge creano il mix che ha dato possibilità alle zanzare di proliferare. A giugno ci sono state delle rilevazioni superiori anche di tre-quattro volte rispetto agli altri anni poi si è livellato». Da dove arriva il virus e come si trasmette? «Non esiste trasmissione per via aerea tra esseri umani, la zanzara è l'unico vettore di trasmissione. Ma può infettare l'uomo solo se lo punge dopo aver punto un uccello ammalato: i volatili sono i serbatoi del virus. Non c'è trasmissione se punge un uomo ammalato e poi un altro uomo perché le concentrazioni di virus nel sangue di un corpo umano sono molto minori e la goccia prelevata dall'insetto non ne contiene abbastanza per trasferirlo a un altro soggetto». Quindi il punto di partenza sono i volatili... «Sì, per questo in gergo vengono chiamati serbatoi. Soprattutto corvi e gazze: possono venire in contatto con il virus anche in Paesi dove la malattia è più endemica come l’est Europa fino alla Turchia. Esistono ceppi che ammalano l'animale senza farlo morire e siccome sono specie migratorie si spostano portando con loro il virus». Quali sono i tempi per l'eventuale trasmissione? «Il volatile che ha la malattia può trasferirla alla zanzara solo se viene punto nell'arco di una settimana dal contagio, in alcuni casi anche meno. La zanzara impiega poi 7-8 giorni per riprodurre il virus nel suo organismo e a quel punto può contagiare l'uomo. Teniamo conto che mediamente il ciclo di vita di una zanzara è quattro settimane in cui depone le uova quattro volte e punge per avere proteine da trasmettere alle larve. In linea teorica se la singola puntura sazia l'insetto, una zanzara può pungere solo quattro volte nel suo mese di vita. Ma non è escluso che punga dieci volte». Cosa succede all’uomo che viene a contatto con il virus? «In otto casi su dieci non si accorge di niente. Negli altri due casi compaiono sintomi come febbre, mal di testa, debolezza. In un caso su 150 si hanno complicazioni neurologiche che nei casi più gravi possono avere conseguenze letali, soprattutto se colpiscono soggetti già debilitati per situazioni pregresse come è accaduto finora nei due casi in provincia di Ravenna».
Basta una puntura? «Su un soggetto sano e giovane una sola puntura può dare esito positivo ai test ma non ammalare il soggetto. Se si viene punti più volte aumentano le probabilità» Cure e vaccini? «Non esiste un vaccino ma chi prende la malattia poi è immune. Non c'è una cura specifica, l'unica misura è la prevenzione: evitare le punture di zanzare e ridurre più possibile le popolazioni di insetti che fanno da vettore».
Perché Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto sono le zone che registrano il maggior numero di casi in Italia? «L'asta del Po' è un ambiente favorevole ad accogliere le specie migratorie. E poi il caldo e le zone umide facilitano il proliferare delle zanzare. Ma va anche tenuto in considerazione che queste Regioni hanno un sistema di sorveglianza e di individuazione all'avanguardia che quindi rileva con più precisione i casi».
Dal sito ecdc.europa.eu la mappa che segnala in rosso le zone in cui sono stati individuati casi di virus West Nile
È una malattia endemica in Italia? «No ed è il primo anno con casi nel territorio di competenza dell'Ausl Romagna. Sapendo però che il rischio c'è è in atto un sistema di monitoraggio attraverso trappole per insetti e rilevazioni sugli uccelli morti per individuare il momento in cui il virus compare in circolazione. Non sappiamo quanto sia diffuso in quel momento ma sappiamo che c'è e così si attiva il protocollo specifico, soprattutto per i donatori di sangue per impedire le trasmissioni». Il personale medico ha formazione specifica per riconoscere la malattia? «Il medico di base sa quali sono i sintomi di cui tenere conto. Se c’è il dubbio viene fatto un prelievo di sangue e inviato al laboratorio di Bologna che in poche ore restituisce il risultato». Quando compare un caso cosa succede? «Parte un’indagine epidemiologica per capire lo sviluppo della malattia e il malato che presenta sintomi viene ospedalizzato ma non serve che stia in isolamento perché l’uomo non è un serbatoio, così come il cavallo che può ammalarsi per gli equini esiste il vaccino». Nel 2007 l’incubo Chikungunya. Come vanno le cose su quel fronte? «Gli ultimi rapporti dicono che i casi sono ormai pochissimi, anche di quelli importati. Credo che sia una conseguenza della campagne di informazione. Ora chi viaggia sta più attento ai comportamenti».
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Febbre West Nile: scoperta per la prima volta nel 1937 in Uganda, non esiste il vaccino Nell’uomo ha una incubazione media da due a 14 giorni. I sintomi sono temperatura alta, occhi arrossati, nausea, mal di testa, dolori muscolari Dal sito internet Epicentro, a cura dell’Istituto superiore di sanità, alcune informazioni sulla West Nile. La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. Fra i casi sintomatici, circa il 20 percento, presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e
nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’uno percento delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente. Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.
PRIMO PIANO / 15 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
LA CRITICA I consigli per evitare i “becchi” degli insetti
«Troppe zanzare nei lidi nord, le punture fanno male al turismo» Il presidente del comitato cittadino che unisce Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti lamenta la tempistica della disinfestazione: «Mi pare si faccia solo quando la gente si lamenta»
«Negli ultimi dieci giorni non si può uscire di casa la sera». Massimo Fico, presidente del comitato cittadino dei lidi nord (Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti) non ha dubbi: questa è stata una delle peggiori estati di sempre dal punto di vista del fastidio dovuto alle zanzare. I tre lidi, immersi nella pineta e con alle spalle una vasta zona di aree umide, sono considerati un punto da tenere sotto osservazione rispetto al problema dei fastidiosi insetti. «Credo – precisa Fico – che Marina Romea patria delle zanzare sia una favoletta, non penso che in condizioni normali il problema sia più sentito rispetto ad altri lidi. Di certo, però, quest'anno non si è fatto molto per smentirla...». L'andamento della stagione è stato altalenante fino a metà agosto. «Quando a Marina di Ravenna e in parte a Porto Corsini si lamentavano delle zanzare (a luglio, soprattutto) a Marina Romea e Casal Borsetti ce n’erano di meno. Nell'ultimo periodo, però, fare una passeggiata serale può essere problematico». Secondo Fico la disinfestazione avviene troppo tardi. «Parlo da profano ma credo che si debba agire di più sulla prevenzione. Negli ultimi giorni Azimut sta passando diverse volte, è vero, però la disinfestazione viene fatta solo quando le persone iniziano a lamentarsi. Mi pare chiaro che sia una mossa tardiva, soprattutto nelle località tu-
ristiche bisognerebbe muoversi prima». I problemi non sono solo dei cittadini ma anche degli imprenditori: «Lavoro in due ristoranti – racconta il presidente del comitato cittadino – e posso testimoniare che questa situazione porta a grossi problemi. Giustamente in estate il cliente vuole mangiare fuori ma con i nugoli di zanzare di-
«I clienti dei ristoranti vogliono cenare fuori ma diventa un’esperienza poco piacevole»
I consigli dell’Istituto superiore di sanità (Iss) per proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente: usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; usare delle zanzariere alle finestre svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.
venta un'esperienza poco piacevole». Accade quindi che il turista torni a casa con una cartolina fatta di sole, mare, pinete e punture. Ricordi «che pesano sull'immagine turistica della località. Sembra una questione di poco conto ma il problema è anche del turismo». Del resto “l'invasione di zanzare” è anche tema che si presta molto ai dibattiti sulle pagine dei social media, un po' con lo stesso meccanismo del clima: c'è chi le soffre di più, chi si dice immune, chi confronta quest'anno con lo scorso anno. Fico non si sottrae: «Personalmente non sono una persona che soffre particolarmente le zanzare ma anche io stavolta, specie di notte, mi trovo in difficoltà. Rispetto all'anno scorso non c'è paragone». Insomma, un problema in più da risolvere quando il Comune a settembre metterà sul piatto il bilancio della stagione turistica. Questa volta a pungere è Fico: «Sui lidi nord quest'anno, mi spiace dirlo, il Comune non ne ha imbroccata una». Alessandro Montanari
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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
L’INTERVISTA
L’uomo di Mosca, l’esordio narrativo di Alberto Cassani tra spy story e politica L’ex assessore e coordinatore di Ravenna 2019 ha pubblicato un romanzo per Baldini+Castoldi: «Il protagonista ha vissuto esperienze simili a quelle che ho vissuto io, ma da altri punti è quasi il mio opposto» di Federica Angelini
L’uomo di Mosca è il primo romanzo di Alberto Cassani, assai noto in città per aver ricoperto per lungo tempo la carica di assessore alla cultura, dopo la laurea in lettere e prima di fare il coordinatore della candidatura a Capitale Europea della cultura 2019 (poi persa a favore di Matera). Si tratta di una spy story ambientata tra la città dei mosaici e la capitale dell’allora Unione Sovietica. Il protagonista, ex assessore egli stesso, scopre dal nonno, comunista morto a novant’anni e a lungo tesoriere del partito a Ravenna, che qualcosa è rimasto in sospeso nel momento in cui è crollata l’Urss. Da lì parte una vicenda con una trama che intreccia la grande storia, la riflessione politica, la vita privata del protagonista e sfodera una galleria di personaggi in una sorta di confronto generazionale. Non c’è un’idealizzazione del comunismo in quanto tale, ciò che si può al limite rimpiangere, leggendo il libro, è appunto un’idea collettiva e meno individualista della società. Mentre anche il protagonista sembra sempre più tentato verso un ripiegamento nel privato, disilluso dallo spazio pubblico, eppure incapace di abbandonare quella storia a tratti incredibilmente avventurosa (ma che dal punto di vista del plot funziona). Ne abbiamo parlato con l’autore proprio mentre il libro, il 30 agosto, arriva nelle librerie di tutta Italia pubblicato dalla casa editrice Baldini+Castoldi. L’uomo di Mosca è un libro che mette insieme più cose: le riflessioni e i bilanci personali di un protagonista cinquantenne, una riflessione sulla fine di un’epoca e di un’idea della politica, una vera e propria “spy story”. Qual è stata l’urgenza narrativa che l’ha spinta a scrivere? «Avevo bisogno di prendere una distanza dalle cose e insieme di coglierne il lato più intimo e più vero. La scrittura, per me che ho sempre avuto una passione letteraria, era una forma privilegiata per cercare di realizzare questo doppio movimento». C’è anche l’idea di non lasciare una storia chiusa in un cassetto, in un garage polveroso, ma di tramandarla in qualche modo di generazioni, sembra. Ma esattamente quale storia? Quella di un partito? Di un periodo politico? Di un modo di intendere la politica? «Direi di una concezione e di una prassi della politica in cui il cinismo non era fine a se stesso, ma era ancora al servizio di una visione del mondo e di un grappolo di valori e di ideali». Pur senza facili nostalgie, sembra però di cogliere l’idea che un tempo tante persone fossero più pronte al sacrificio, meno corruttibili. Eppure ci si accordava con operazioni non proprio trasparenti per poter finanziare il partito e parte del denaro passava di qua. Era dunque davvero un mondo migliore? «Non si può dire che fosse un mondo migliore, ma certo la politica aveva una dimensione etica più strutturata, misurata su orizzonti più ampi, su finalità più universali, su dedizioni più profonde. Per la sinistra era più facile identificarsi ed essere identificata, era più chiaro cosa significasse lottare contro le disuguaglianze e rispondere ai bisogni di una comunità, esisteva un senso della solidarietà radicato nel locale ma proiettato a livello planetario. Il Partito ne era lo strumento e veniva prima di ogni altra cosa. Il mondo di ieri, più lento, più duro e più povero, permetteva tutto questo». Il protagonista è un uomo di una cinquantina che ha un passato da assessore a Ravenna, ha un
Alberto Cassani. A sinistra la copertina del suo romanzo di esordio
«Non mi piace la psicopolitica contemporanea dove lo sproloquio dei social media ha inghiottito il dibattito pubblico» nonno con una biografia simile a quella di suo nonno, frequenta un circolo dal nome curioso che ricorda tantissimo il più blasonato circolo cittadino che l’autore racconta con esplicita, se non caustica, ironia. Possiamo parlare di autofiction? Come ha lavorato sull’elemento reale e come sull’invenzione? «Tutti i romanzi hanno caratteri da auto-fiction, perché ogni autore parte da una base autobiografica su cui inserisce elementi di finzione. Diciamo che il mio protagonista, da un certo punto di vista, ha vissuto esperienze simili a quelle che ho vissuto io, ma da altri punti di vista è quasi il mio opposto». Ci sono personaggi che finiranno con il riconoscersi, in città. Preoccupato che qualcuno possa non apprezzare il proprio ritratto? «No, perché i personaggi tratteggiano tipologie umane, non ritraggono persone realmente esistenti». Ma davvero la massoneria è ancora così potente e pervasiva in città come la racconta il suo romanzo? «Il mio è solo un romanzo, ma non c'è dubbio che la Massoneria rappresenti un “potere forte” e Ravenna ne sia una delle capitali. Poi, quanto forte sia il suo potere non ho elementi per stabilirlo». Tra le riflessioni sulla città che più forse colpiscono c’è quella su Ravenna come luogo di ossimori. E soprattutto incapace di progettare sogni
«Avevo bisogno di prendere una distanza dalle cose e insieme coglierne il lato più intimo»
adatti alle sue dimensioni: o le ambizioni sono eccessive, da capitale, o di piccolo cabotaggio, da provincia. Crede che sia ancora così e che ci sia il modo di liberarsi di questa sorta di “maledizione” della capitale? «Credo che sia ancora così. Ma credo anche che la consapevolezza di questa incompiutezza e il disagio che può derivarne siano le uniche basi su cui si possa provare a costruire qualcosa di importante». Scrivere è stato un piacere o una fatica? Una necessità o un passatempo? E, soprattutto, intende continuare a farlo? «Scrivere un romanzo è un’esperienza emozionante, dà un senso di onnipotenza, ma ti pone continuamente di fronte ai tuoi limiti. Fornisce stimoli intellettuali di cui, a un certo punto, non si può più fare a meno. Per questo spero di continuare a farlo». Le manca la politica in prima linea? «In questo momento, no. Mi sto occupando d’altro. E poi, se già non si era capito, non mi piace la psicopolitica contemporanea dove tutto è ridotto a reazione emotiva e dove lo sproloquio dei social media ha ormai inghiottito il dibattito pubblico». Andrà a Matera nel 2019? Ed è soddisfatto di come viene trattata l’eredità lasciata dall’esperienza di candidatura? «Penso che andrò a Matera, anche perché il mio amico Paolo Verri, grande estimatore del nostro progetto di candidatura, mi ha già invitato più volte. Rispetto all’eredità di Ravenna 2019, ho idea che essa conservi una sua forza oggettiva, visto che mi pare che alcune delle più significative iniziative culturali di questi anni fossero presenti nel nostro dossier di candidatura».
SOCIETÀ / 17 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
L’EVENTO
Faenza capitale della ceramica con “Argillà”: in arrivo duecento operatori da tutto il mondo
HIP HOP
Sesta edizione per uno dei principali festival e mostra mercato a livello europeo, dal 31 agosto al 2 settembre TORNA IL FESTIVAL IN RICORDO DI ALESSIO “SPITFIRE”, BALLERINI DA TUTTA ITALIA IN PIAZZA KENNEDY E ALL’ALMAGIÀ
Duecento ceramisti e operatori tecnici provenienti da 28 Paesi di tutto il mondo – dal Sud America alla Russia, dalla Finlandia al Giappone – si danno appuntamento dal 31 agosto al 2 settembre a Faenza per la sesta edizione di Argillà Italia, uno dei principali festival e mostra mercato della ceramica a livello europeo organizzato dal Museo Internazionale delle Ceramiche insieme al Comune e in collaborazione con Aicc- Associazione Italiana Città della Ceramica. Circa novanta gli eventi e le mostre (a pagina 24 il dettaglio) organizzate in tre giorni che accompagneranno il visitatore a toccare con mano, a conoscere e a vivere, in prima persona, l’esperienza di una delle arti più antiche del mondo. Così sarà possibile curiosare e fare acquisti tra gli stand, visitare mostre, ma anche partecipare a laboratori e workshop, assistere a dimostrazioni spettacolari di formatura, cottura e performance d’arte contemporanea o visitare il Museo Internazionale delle Ceramiche, la più grande raccolta al mondo di ceramica, che durante le giornate di Argillà rimarrà aperto straordinariamente fino alle 21 con ingresso ridotto a 5 euro per tutti e offrirà visite guidate gratuite (incluse nel prezzo del biglietto d’ingresso) alla mostra “Ceramics Now” e laboratori gratuiti per i bambini a cura del laboratorio Giocare con la Ceramica. Al decimo anno di vita Argillà Italia è diventata un punto di riferimento del settore in tutta Europa, un momento di riflessione e analisi sul futuro dell’artigianato ceramico sempre in bilico tra arte e design. Un’attenzione particolare è stata riservata alle produzioni provenienti dalla Germania, che quest’anno è stata scelta come Paese ospite e sarà presente con una ventina di espositori e un ricco programma culturale. Tre mostre dedicate: una al Mic, con una selezione di opere dalle collezioni del museo, che sarà un omaggio alla storia ceramica tedesca, d’uso e artistica; l’altra al Foyer del Teatro Masini in cui ogni ceramista tedesco partecipante alla mostra-mercato sarà rappresentato da un’opera; la terza al Ridotto del Teatro Masini con un focus sul pro-
getto Gioielli Gemelli, con una selezione dei gioielli in ceramica realizzati nel 2017 nel corso di una residenza a Schwäbisch Gmünd da quattro ceramiste faentine (Cristina D’Alberto, Elvira Keller, Andrea Kotliarsky, Fiorenza Pancino) insieme a altrettante orafe della città tedesca, gemellata con Faenza, famosa per la lavorazione dell’oro e dell’argento. Una festa quindi alla scoperta della ceramica passeggiando per le vie del centro storico di Faenza, addentrandosi anche nelle numerose proposte del circuito di Argillà OFF con mostre ed eventi organizzati in cortili e spazi privati che solo per l’occasione aprono le porte al pubblico, fino ad arrivare agli eventi spettacolari organizzati nelle piazze principali della città (Piazza del Popolo, della Libertà e Nenni). Tra le altre cose da segnalare: Mondial Tornianti, la gara dei vasai provenienti da tutto il mondo ed EUraku, competizione-evento internazionale dedicata alla tecnica raku; Thomas Benirshke, con il suo Tornio Magico e Davide Brini con Argi-bike; Emidio Galassi, con una performance di cottura ceramica e Mikado il grande forno spettacolare progettato e coordinato da Antonio Bonaldi, ceramista e torniante di Bassano del Grappa, al cui interno saranno cotti 31 pali alti 250 cm in refrattario appositamente formulato. Infine, l’artista coreano Hyangjong Oh realizzerà un grandissimo vaso Onggi (vaso che appartiene alla tradizione ceramica coreana) nel corso di un workshop al Museo Carlo Zauli, e lo smalterà davanti a tutti, in una performance che prevede anche il lancio di smalti in piazza della Libertà. Ritorna anche Wasp, l’azienda di Massa Lombarda che presenterà in Piazza della Libertà applicazioni di stampa 3D in ambito artistico e di arredo, e organizzerà un workshopevento al Mic, assieme al noto artista digitale Jonathan Keep (già presente ad Argillà 2014), sulla stampa 3D della ceramica, dal titolo Ceramica Digitale. L’inaugurazione ufficiale della mostra mercato è il 31 agosto, alle 16, davanti al Mic di Faenza. Orari di apertura 31 agosto, ore 16-22; 1 settembre ore 10-22; 2 settembre, ore 10-20.
Ballerini di hip hop, break dance e street dance, provenienti da tutta Italia, rinnovano l’appuntamento con “Spitfire Contest”, competizione arrivata alla quinta edizione e dedicata ad Alessio Lunardini, giovanissimo talento della break dance morto il 26 maggio 2014 in un incidente stradale in via Bellucci, a Ravenna, mentre si recava a scuola in bicicletta. Quest'anno la manifestazione si terrà su due giorni, venerdì 31 agosto e sabato 1 settembre. L’evento è organizzato dai genitori di Alessio, Stefano Lunardini e Viera Hlavacova, con il patrocinio e il contributo del Comune di Ravenna – assessorato allo Sport. Venerdì 31 agosto appuntamento in piazza Kennedy, dalle 18 a mezzanotte, con il Block Party: DJ set, festa con balli di break dance e hip hop con ballerini grandi e piccoli. Sabato 1 settembre invece il festival si sposta all’Almagià, dalle 10 a mezzanotte, per entrare nel vivo del contest. Oltre le competizioni delle varie categorie in concorso, quest'anno ci sono importanti novità, come ad esempio il workshop con Federica Loredan e Gava (Giovanni Leonarduzzi) e lo show serale con Kira (Marco Cristoferi) e la crew Soupa Jelling. Alle 20:30 avranno inizio le battaglie finali di tutte le categorie; durante la serata le rime del rapper romagnolo Moder e il racconto in diretta dei giovanissimi speaker di Radio Immaginaria. Il pubblico potrà assistere gratuitamente a tutti gli appuntamenti. Info sulla pagina ufficiale facebook Spitfire Festival – Contest.
SOCIETÀ CIVILE In piazza a Faenza il film di Pertini per i 70 anni della Costituzione Mercoledì 5 settembre in piazza Nenni, a Faenza, verrà proiettato (dalle 21) il film "Pertini il combattente" per celebrare il settantesimo della entrata in vigore della Costituzione italiana. Sarà presente uno dei due registi del film, Graziano Diana e Giancarlo De Cataldo. Organizza il Comitato di Faenza per la valorizzazione e la difesa della Costituzione.
TEMPO LIBERO A Palazzo San Giacomo una serata a piedi nudi tra musica, cibo di strada, vino e moda vintage Il 31 agosto dalle 18 (e fino a mezzanotte) serata “a piedi nudi sull’erba” (a ingresso libero) a Palazzo San Giacomo, a Russi. Si tratta dell’inaugurazione del nuovo evento “Lallabay”, che viaggerà poi per borghi e palazzi d’Italia dal prossimo anno. L’artista ravennate Matteo Scaioli si esibirà in un percorso musicale live dagli anni ’20 agli anni ’50, utilizzando dischi originali in bachelite da 78 giri, amplificati da veri grammofoni a mano dei primi del ‘900. Uno spettacolo unico nel suo genere (“La maquina parlante”) con cui sta girando l’Italia e l’Europa da tempo. A fare da cornice all’evento Palazzo San Giacomo, aperto e visitabile dalle 18 alle 21, con visite guidate della Proloco di Russi. Grande protagonista sarà poi il cibo di strada con la cucina itinerante di Soul Kitchen (hamburger e dolci gourmet) e de L’Acciuga (primi e pesce gourmet) mentre a occuparsi delle bevande sarà Vino al Vino (vini artigianali) e Bizantina con le birre artiginali, otlre ai cocktail “vintage” di Just One Drop. Sarà poi allestito un mercatino con abbigliamento e arredamento vintage. Gli organizzatori invitano inoltre a partecipare (senza impegno) con look vintage e un plaid da stendere sull’erba e, se possibile, di raggiungere il palazzo in bicicletta (ma c’è comunque un parcheggio gratuito). Info: 328 012 6247.
18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
PODISMO
Di corsa nei lidi nord, tra pialassa, spiaggia e diga Torna per il secondo anno Ravenna Running Tour: tre giorni di gare competitive o semplici camminate
Torna dal 31 agosto al 2 settembre Ravenna Running Tour, circuito podistico organizzato da Ravenna Runners Club strutturato su tre diversi eventi in un giro a tappe ideato per valorizzare il rapporto tra sport, turismo e natura. La manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, torna a proporre un circuito di gare competitive su tre tappe, lasciando però la possibilità ad ognuno di scegliere se partecipare all’intero tour oppure iscriversi ad un solo singolo evento, così come di optare per l’approccio agonistico o preferire quello ludico motorio con la camminata. Il programma nel dettaglio prevede venerdì 31 agosto la “Sunset Run” a Marina Romea con ritrovo allo stabilimento balneare Romea Beach dalle 16 e partenza alle 18.30 per un percorso di circa 8 km al tramonto, immersi nella natura, tra la pineta e la pialassa della Baiona. Al ritorno, sempre al Romea Beach, “pasta party” e musica dal vivo. Sabato 1 settembre secondo appuntamento, questa volta con la “Casalborsetti Run”, con ritrovo in questo caso dalle 15.30 al centro sportivo di via Spallazzi. Il via della corsa è previsto alle 18 per una prova su 12 km durante i quali si alterneranno strada, pineta, argine del fiume Lamone e spiaggia. Infine, domenica 2 settembre sarà la volta di Porto Corsini che ospiterà “Run in the sea” con ritrovo dalle 15.30 a Porto Corsini in prossimità della diga foranea, all’Adriatico Wind
BENESSERE La palestra “trasloca” al parco Teodorico: due settimane di “Wellness” all’aria aperta Da lunedì 3 a venerdì 14 settembre, per due settimane consecutive, riprende l’iniziativa “Parchi in Wellness” che ha l’obiettivo di diffondere la buona pratica del movimento e di promuovere la salute dei cittadini di tutte le età. La rassegna si terrà al Parco di Teodorico (area adiacente al bar con parcheggio e accesso da via Pomposa/Chiavica Romea). L’iniziativa, organizzata dalla Cna di Ravenna e Wellness Foundation di Cesena, vede protagoniste quattro palestre del territorio: Free Time, Aquae Sport Center, Move It e Sporting Club che si alterneranno in diverse lezioni aperte a tutti e gratuite (dal lunedì al venerdì, dalle 18.30 alle 19.30). Tutti i partecipanti saranno omaggiati di una bibita dissetante e salutare e riceveranno un buono sconto per l’ingresso alle palestre aderenti.
Ginnastica mentale per la terza età: a Piangipane riparte il ciclo di incontri
Club. Partenza alle 17.30 per 9 km di corsa nella pineta locale e finale sulla diga che gli organizzatori definiscono “la più lunga d’Italia”, in uno scenario suggestivo e spettacolare incorniciato dal mare. Al termine di quest’ultima prova andranno in scena le premiazioni.
ESCURSIONI
Riparte a settembre il ciclo di incontri, a cadenza settimanale, dedicato alla ginnastica mentale e rivolto a tutte le cittadine e i cittadini over 60. Il primo incontro è previsto per giovedì 20 settembre, alle 14. Ai partecipanti saranno proposti esercizi pratici per stimolare funzioni cognitive, quali l'orientamento, la memoria, la capacità di pensiero logico. Gli incontri si terranno secondo il seguente calendario: 20, 27 settembre; 4, 11, 18, 25 ottobre; 8, 15 novembre, dalle 14 alle 16, nella sala consiliare dell'ufficio decentrato di Piangipane. Il corso è completamente gratuito e le iscrizioni sono aperte dal lunedì al sabato dalle 8 alle 13 a Piangipane, oppure telefonando allo 0544/485750, o inviando una mail a piangipane@comune.ra.it.
CON TRAIL ROMAGNA FRA MOSAICI E TRACCE DI SAN ROMUALDO Dal 31 agosto all'1 settembre l'associazione Trail Romagna organizza un'escursione dedicata ai rapporti fra Ravenna e Parenzo. Un percorso della serie “Passi del Silenzio – Vie Sancti Romualdi” che ha visto snodarsi nel tempo vari sentieri fra Classe, Ravenna, Camaldoli, Sant'Alberto e. per l'appunto l'Istria, sulle tracce dell'abate Romualdo. Quello a Parenzo è un viaggio alla scoperta di una comune memoria, fra percorsi musivi e romualdini guidati da Dom Roberto Fornaciari e da RavennAntica. Nella foto alcuni escursionisti in un precedente viaggio a Parenzo: al centro Ciro Costa, presidente Trail Romagna, alla sua destra Dom Roberto Fornaciari, monaco Camaldolese responsabile del Millenario e ora di Camaldoli Cultura.
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La tua passione, la nostra forza Apertura segreteria dal 3 settembre
Inizio Corsi dal 10 settembre Danza Classica, repertorio/punte Danza di carattere Danza acrobatica Danza moderna/contemporanea Danza Orientale Hip Hop Breaking Pilates Tonificazione e mantenimento Karate Preparazione per audizioni e concorsi per le maggiori Accademie Nazionali. Nell’arco dell’anno vengono organizzati stage con i migliori docenti del panorama nazionale.
INSERTO SPECIALE / I 30 agosto - 5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
UNA PRODUZIONE EDITORIALE
ANNIVERSARIO
RICERCA
Vent’anni sempre in ballo, “la pratica” di spazi e corpi
DODICI GIOVANI TESTIMONI DELLA DANZA URBANA E D’AUTORE
Quest'anno sono venti gli anni che festeggerà Ammutinamenti – festival di danza urbana e d'autore coordinato dall'associazione Cantieri Danza: in questo 2018 si chiude un ciclo e si segna la rifondazione e la trasmissione di sguardi sul nostro mondo, anche grazie a una direzione artistica che vede le storiche fondatrici, Selina Bassini e Monica Francia, affiancate dal giovane team di curatrici che sono cresciute professionalmente all'interno dell'associazione e ne hanno condiviso valori e visioni. “La Pratica” è il tema di quest'edizione, nonché il fil rouge che ha accompagnato questi primi vent'anni del festival: una pratica etica e civile che si è sviluppata attraverso i corpi, abitando i nostri luoghi quotidiani e fornendo risposte alternative al modo di abitarli. Una cura del futuro che continua in modo saldo con la Vetrina della giovane danza d'autore, motore propulsivo per il futuro dei giovani coreografi e performer italiani, e con un processo di mappatura che, grazie alla relazione con i nuovi pubblici – più curiosi e transdisciplinari di prima –, stabilisce nuove coordinate sul senso della danza contemporanea. La ventesima edizione di Ammutinamenti ha scelto tre spettacoli dalla forza inarrestabile, che raccontano la vita nella sua bellezza ma anche nel suo dolore, come
òMNIRA della coreografa Stella Ariadne Spyrou In alto a destra: Twin di Luna Cenere
manifesto del proprio “costruire e abitare” il mondo: R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi, di Silvia Gribaudi, Sopra di me il diluvio della compagnia Enzo Cosimi, Òmnira della greca Stella Spyrou. Tre performance che obbligano lo spettatore a mettersi in gioco, a interrogarsi sul dualismo di esistenza/resistenza di un'umanità femminile/maschile e sulle logiche della società odierna – dall'omologazione dei corpi alle rotte del potere contemporaneo. Sono performance che si fanno portavoce della dichiarazione di intenti di un festival che vuole continuare ad indicare la libertà e la possibilità, non solo poetica, di costruzione del mondo, di un altro mondo. Dieci giorni – dall'8 al 18 settembre – di eventi, spettacoli, laboratori ma anche di momenti di osservazione su quello che è stato fatto in questi anni: Ammutinamenti XX è un invito alla presa in carico di noi stessi attraverso l’azione. Isabella Febo
L’edizione 2018 della Vetrina nazionale promossa dal network Anticorpi XL
Ammutinamenti XX è un invito alla presa in carico di noi stessi attraverso l’azione
Dal 13 al 15 settembre a Ravenna, alla ventesima edizione del festival di danza urbana e d’autore Ammutinamenti, si accendono i riflettori sulla “Vetrina della giovane danza d’autore XL 2018” che ha portato alla selezione – tra oltre cento candidature da tutta Italia attraverso una Call – di dodici artisti e altrettante creazioni. Come sempre la Vetrina è promossa da Anticorpi XL, primo network italiano dedicato alla giovane danza d’autore che coinvolge attualmente 37 operatori in 15 regioni italiane. Novità di quest’anno è la presenza di diversi volti nuovi al fianco di giovani autori che, nel corso degli ultimi anni, hanno messo sempre più a fuoco una loro xxx personale ricerca. Si è arrivati gradualmente, sin dalla prima edizione del 1996, a un cambio radicale di prospettiva nel sistema coreutico. segue a pag.II
INCONTRI Stato dell’arte: uno sguardo retrospettivo su “Anticorpi” e “CorpoGiochi” in due volumi Vent'anni sono un anniversario importante, e spesso gli anniversari servono per guardarsi indietro, vedere cosa si è fatto di buono, valorizzarlo e proiettarsi oltre. Forse è anche per questo motivo che la 20° edizione di Ammutinamenti prevede, a fianco degli appuntamenti performativi, due incontri più “riflessivi” e teorici, dedicati alla discussione e ad uno sguardo retrospettivo. Entrambi gli incontri consistono nella presentazione di un volume. Il primo è La rete che danza. Azioni del Network Anticorpi XL per una cultura della danza d'autore in Italia 2015-2017, curato dai due critici Fabio Acca e Alessandro Pontremoli e pubblicato da pochi mesi. L'incontro di presentazione si terrà il 15 settembre alle 17, alla Classense. Il libro – 200 pagine fitte di interviste, fotografie e conversazioni – cerca di catturare l'insieme delle buone pratiche nate dall'esperienza del Network Anticorpi XL, una rete nazionale per la promozione della giovane danza d'autore unica nel suo genere in Italia. Nata nel 2007 da un embrione tutto ravennate coordinato Monica Francia e Selina Bassini, questa rete è riuscita ad innescare un sistema virtuoso che vede la collaborazione di ben 37 strutture in 15 regioni, finalizzato al sostegno creativo, promozionale ed economico di giovani coreografi italiani. Attorno a questa esperienza, negli anni si sono andate embricando “azioni” diverse ma in un certo modo coordinate, per riuscire a seguire l'esperienza di una giovane compagnia in tutti i momenti della sua crescita segue a pag. III
II / INSERTO SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 30 agosto - 5 settembre 2018
SPETTACOLI-MANIFESTO
EMERGENTI Albanese, Ninarello e Costanzo Martini, giovani coreografi alle “Prove d’Autore XL”
A sinistra: Paola Lattanzi in Sopra di me il Diluvio di Enzo Cosimi A destra: Claudia Marsicano in R.OSA di Silvia Gribaudi
Ammutinamenti XX: il corpo che danza e ricostruisce il mondo XX, Ammutinamenti 2018, è un’edizione politica, segnata da una presa di posizione forte, di responsabilità e di cura, di attenzione critica e pragmatica nei confronti del mondo. XX celebra il ventennale di Ammutinamenti, partiti dai Lavori in Pelle ad Alfonsine, dalla presa in carico culturale di Selina Bassini e Monica Francia, non ancora trentenni, ora affiancate da un gruppo di giovani curatrici nell’organizzazione di uno dei festival più intuitivi e complessi tra quelli che raccontano lo scenario della danza contemporanea autoriale, più giovane e di ricerca in Italia. Ammutinarsi vuol dire ribellarsi all’autorità, costruire un'altra relazione con il potere e Ammutinamenti continua ad ammutinarsi, a segnare nuove prospettive, lontane dalle logiche consolidate; celebra un altro potere possibile, tassello dopo tassello, a partire dai danzatori che, come dice il coreografo Virgilio Sieni, hanno sempre un corpo politico. Tre sono gli spettacoli-manifesto, incandescenti ed estremi, che portano chi li incontra fuori dalla propria comfort zone e spingono al pensiero critico, alla domanda, all’azione. Il primo spettacolo è Òmnira della coreografa greca Stella Spyrou, (in piazza S. Francesco, l’8 settembre alle 17.30). Ispirato al monologo Farewell del poeta greco Yannis Ritsos, scritto nel 1957 dopo la morte del rivoluzionario cipriota Grigoris Afxentiou, vede in scena cinque danzatrici in una partitura coreografica intensa ed energica, nata dalle suggestioni del testo, unite a quelle della capoeira (di cui 120gr. di e con Spyrou è docente), arte marziale danzata Sara Pischedda nata tra gli schiavi yoruba del Brasile e vietata, come pratica ed espressione di libertà, nelle piantagioni sino al 1888. Il risultato è Òmnira, liberazione in lingua yoruba, che vede l’incontro, analogico, tra la danza di ribellione degli schiavi africani deportati nelle colonie e quelli degli schiavi contemporanei stretti nelle maglie del biopotere della globalizzazione. Secondo spettacolo è R.OSA-Dieci esercizi per nuovi virtuosismi di Silvia Gribaudi, protagonista Claudia Marsicano che con questa interpretazione si è aggiudicata il Premio Ubu 2017 come migliore attrice/performer under 35 (alle Artificerie Almagià, il 10 settembre alle 21). Ironico e lieve, molto dissacratorio nei confronti di tutti i nostri stereotipi sulla bellezza, R.OSA distrugge le nostre presunte certezze sul corpo, sulle regole auree incise da consumismo e narcisismo, senza violenza e polemica, ma con grazia e intelligenza. Disintegra la nostra attitudine al dismorfismo più di un trattato filosofico e di una seduta di psicoterapia comportamentale. Da vedere, assolutamente, magari con i figli adolescenti. Ultimo spettacolo-manifesto è Sopra di me il Diluvio di Enzo Cosimi con Paola Lattanzi (alle Artificerie Almagià, l’11
settembre alle 21). Qui Cosimi continua la sua ricerca poetica sul rapporto doloroso dell’uomo con la Natura, costruendo un assolo struggente ma prepotentemente vitale con Paola Lattanzi, ultima–prima donna del nostro mondo post apocalittico, selvaggia, bellissima e disperata, tribale e immensamente dolce e vitale. Qualcuno, vedendolo, si è commosso come quando ha letto La strada di Cormac McCarthy. XX Venti è quindi una rifondazione di orizzonti, una pratica, non una narrazione; è un richiamo alle armi, al rimettersi in cammino, scegliendo di essere scomodi e coraggiosi dentro gli spazi che ci troviamo ad abitare, siano essi corpi, città, relazioni, abitudini, per plasmare nuovi territori, più equilibrati, belli e giusti di quelli che attraversiamo ora. Sabina Ghinassi
Daniele Albanese, Daniele Ninarello e Andrea Costanzo Martini. Sono questi i nomi dei tre giovani coreografi emergenti della danza contemporanea, protagonisti della quinta edizione di “Prove d’Autore XL”, l’azione del Network Anticorpi XL coordinata da Cantieri Danza. Ognuno di loro ha avuto l’opportunità di passare un periodo di residenza in prestigiose compagnie italiane, con lo scopo di creare una breve coreografia con un ensemble di giovani danzatori che potrà diventare l’elemento di partenza per una o più coproduzioni tra soggetti interessati. Lo sharing dei tre lavori sono stati inseriti nel cartellone del festival di danza urbana e d’autore Ammutinamenti a Ravenna. Per la prima volta, alla consolidata sinergia con il Balletto di Toscana e il Balletto di Roma, si aggiunge quella con MM Contemporary Dance Company di Reggio Emilia, diretta da Michele Merola. Daniele Albanese – formatosi come ginnasta e ballerino classico, ha studiato presso l'Eddc di Arnhem in Olanda e ha fondato la sua compagnia Stalker nel 2002 – ha lavorato questa estate con i ragazzi del Nuovo Balletto di Toscana, la compagnia giovanile fondata e diretta da Cristina Bozzolini, che costituisce la struttura produttiva di tirocinio professionale della Scuola di Balletto di Toscana, oggi uno dei più qualificati enti di alta formazione per danzatori classici e contemporanei a livello europeo. Lo sharing del suo lavoro è previsto per sabato 15 settembre alle 22.15, nella cornice delle Artificerie Almagià. Si intitola Esperimento n1 e indaga, a partire dall’osservazione degli stormi, sulla comunicazione invisibile tra i performer e lo spazio, per creare un paesaggio in continua evoluzione e trasformazione. La relazione tra macro immagine e dettagli è oggetto di riflessione e al tempo stesso motore della coreografia. Un esperimento sull’attenzione del performer alla ricerca di un accordo tra libertà personale e responsabilità per la collettività. In scena Simona Ciraldo, Laura Ferro, Mattia Luparelli, Marianna Miglio, Leonardo Sinopoli e Alberto Spanò. Daniele Ninarello, dopo aver frequentato la RDA, ha danzato con coreografi e a fianco di musicisti e compositori di fama internazionale; dal 2010 alcune delle sue produzioni sono state selezione per le azioni del Network Anticorpi XL (CollaborAction XL e Vetrina della giovane danza d'autore), e all'estero per i progetti Les Reperage e Dance Roads. Il coreografo è stato a Reggio Emilia in giugno e luglio e l’esito della sua residenza è atteso per venerdì 14 settembre alle 22.15, sempre alle Artificerie Almagià. Bloom vedrà coinvolti i danzatori della compagnia Fabiana Lonardo, Lorenza Matteucci, Giovanni Napoli, Miriam Re, Cosmo Sancilio, Nicola Stasi e Gloria Tombini. La coreografia ricrea, attraverso un rituale in cui i corpi si allineano con geometrie e movimenti, il complesso movimento di un fiore che sboccia. Andrea Costanzo Martini, classe 1983, – formatosi studiando balletto e danza contemporanea in Italia e in Germania e unendosi alla Batsheva Dance Company di Israele dal 2006 al 2010 – lavorerà dal 3 al 12 settembre con i danzatori del Balletto di Roma, storica compagnia capace di coniugare la tradizione con l’innovazione diretta da quest'anno da Francesca Magnini. In vista dello sharing, sabato 15 settembre alle 19 al Teatro Rasi, saranno sul palco Paolo Barbonaglia, Riccardo Ciarpella, Matteo Mirdita e Simone Zannini.
Roberta Bezzi
RICERCA DODICI GIOVANI TESTIMONI.../continua dalla prima Una evoluzione segnata dal ricambio generazionale sulla scena che ha dato riconoscimenti all’innovazione artistica. La Vetrina si pone infatti come strumento concreto di ricognizione, visibilità e mobilità dei giovani autori indipendenti, per promuovere la danza d'autore italiana di recente formazione e per evidenziare forme di danza generate da un forte stimolo personale alla ricerca. Gli spettacoli della Vetrina, da sempre fulcro di Am mutinamenti, sono ospitati in luoghi storici e inediti della città come la Biblioteca Classense e le Artificerie Almagià. Vi partecipano i 12 autori scelti dai più importanti operatori della danza nazionale, di cui 11 per la sezione “In” e uno per la sezione “Out”. Aristide Rontini, diplomato alla Rotterdam Dance Academy, propone Giovane Nottur no - Episodio 1 Solitudine, incentra to su una figura femminile che si risveglia guerriera al termine di una estenuante notte di freddo e solitudine. Si concentra sul binomio natura-tecnologia e corpomacchina, lo spettacolo Twin della danzatrice napoletana Luna Cenere (laureata alla Sead in Austria) frutto dell’incontro con l’artista visivo Gilles Dubroca. Sarà certamente in grado di stupire Meru, un solo creato da Daria Menichetti e interpretato da Francesco Manenti che mostra come l’uomo, in continua metamorfosi, entri in contatto con la montagna attraverso i suoi movimenti. Questa ascesi dal «regno della materia alla cima dello spirito» è resa più semplice al danzatore in virtù della toccante esperienza vissuta tra le Alpi ticinesi in un
alpeggio, dove si è preso cura di un gregge di capre. La performer e coreografa Greta Francolini è anche protagonista del suo Ritornello, un lavoro sulla ripetizione, sul riprodurre uno stato d’animo all’esasperazione, partendo dall’opera del compositore William Basinski. Cariddi. Mari nun ci n’è cchiu’ è il primo progetto di una trilogia sulla rilettura dei miti e degli elementi naturali dello Stretto di Messina, a cura dell’artista freelance Stellario Di Blasi, recentemente protagonista di uno degli appuntamenti della rassegna di Ravenna Festival, Giovani Artisti per Dante, con Caronte...ad astratti furori. Dalla serie di lavori Nero su nero di Malevich, trae origine lo studio Extended Simmetry di Giuseppe Vincent Giampino, coreografo impegnato nel definire l’organizzazione di un corpo e delle sue possibilità performative in relazione alle modalità produttive dell’immagine nella cultura pop, nell’arte visiva e cinematografica. Prende spunto invece dal libro Agua della scrittrice brasiliana Clarice Lispector, lunghissimo flusso di coscienza che trascina il lettore in uno spazio ipnotico sempre mutevole, la creazione Glauco di Sabrina Fraternali che lavora con la sua compagnia come danzatrice e attrice. La coreografa e danzatrice Sara Pischedda, interprete del suo 120 gr, si domanda fino a che punto l’aspetto fisico possa definire la propria identità. Arianna Rodeghiero, che nel 2017 ha creato la compagnia Rooms con il musicista Samuel Moncharmont, propone Dimmi ancora un’altra città, un duo tra musica e danza per riflettere sul tema del viaggio. Daniele Salvitto e Federica Francese, nel loro D’Mes di cui sono anche interpreti, parlano di come la tecnologia e la globalizzazione inaridiscano l’essere umano. È invece un autoritratto del proprio piacere S.Solo della coreografa e danzatrice Sara Sguotti. Gennaro Andrea Lauro, avvicinatosi alla danza dopo gli studi di filosofia e lingue orientali, è infine il solo artista selezionato per la sezione “Out” (in scena all'interno della Biblioteca Classense) con Sarajevo – la strage dell’uomo tranquillo (studio) in cui affronta il difficile tema della guerra. Roberta Bezzi
INSERTO SPECIALE / III 30 agosto - 5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
RETE DANZANTE
IL BANDO
Per una comunità sempre in movimento
DANZA URBANA XL, LA CALL PER DANZAUTORI ITALIANI
Nel libro La Rete che Danza –Azioni del Network Anticorpi XL per una cultura della danza d’autore in Italia 2015-2017, curato da Fabio Acca e Alessandro Pontremoli, Massimo Carosi, direttore del Festival di Danza Urbana di Bologna dice: «C’è poi un ulteriore aspetto nella relazione col pubblico, laddove la danza urbana intercetta i valori di danza della comunità: quella di farsi promotrice di coesione sociale, di aggregazione, di partecipazione e di riflessione intorno a chi abita i luoghi e gli spazi cittadini». Questo non significa tuttavia che la danza urbana ricerchi il consenso, ma che, in qualche modo, conservi dentro di sé la memoria di essere per strada, di potere, con grande libertà, allargare lo sguardo, prepotentemente accogliente e non codificata. Qui si riannodano il quotidiano, la biodiversità culturale e delle esperienze: il racconto offre lenti diverse per vedere lo spazio che attraversiamo, per inventare nuovi attraversamenti. Le Scuole, le residenze, i progetti work in progress, le collaborazioni, le mappature di chi pratica, anche se giovanissimo, la danza, gli innesti multidisciplinari creano un orizzonte/ipotesi di percorso, oggetto di continue revisioni e aggiustamenti. Ammutinamenti XX inizia questo racconto l’8 settembre alle 16 e in replica alle 18,15 a Palazzo Rasponi con BIOMA, progetto della rete Anticorpi che connette pubblici diversi, grazie alla formazione e all’avvicinamento dei giovanissimi ai linguaggi della danza e della pratica performativa. BIOMA abbraccia per primo DEVICE, esito del laboratorio di Cantieri Danza con protagonisti ragazzi/e tra i 12 e i 19 anni. Segue NNChalance con PASSENGERS/VIAGGIATORI, viaggio coreografico di un gruppo di danzatrici dai 14 ai 20 anni, e con Funamboli, eseguito dall’ NNC_DanceLab, collettivo di giovani danzatori, alcuni dei quali affetti da Sindrome di Down. Si prosegue il 9 settembre dalle 10 alle 13 alle Artificerie Almagià con il laboratorio CorpoGiochi Off condotto da Monica Francia che invita giovani artisti a giocare insieme a bambini e adulti (info e prenotazioni: info@festivalammutinamenti.org / tel. 320 9552632; gratis sino ai 18 anni; 10 euro per la partecipazione over 18). Al termine del laboratorio saranno presentati gli Assaggi di Danza d’Autore dei giovani coreografi partecipanti al workshop. Sempre il 9 settembre dalle 15 alle 17 ad Artificerie Almagià scuole e gruppi di danza del territorio mostrano l’appuntamento conclusivo
INCONTRI
del progetto Invito alla Danza, coordinato da Cantieri in collaborazione con RavennAntica. In seguito, con Alphabet: metodo, il Gruppo Nanou dialoga con cinque giovanissimi danzatori e danzatrici intorno al linguaggio e alla creazione del gesto coreografico (alla Biblioteca Classense, il 16 settembre alle 15 e alle 18). Lo stesso giorno ad Artificerie Almagià alle 17, la coreografa Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti presentano #oggièilmiogiorno, performance collettiva esito del workshop (iscrizioni 10 euro entro il 3 settembre; workshop il 9-11-12-1314-15 settembre dalle ore 17 alle ore 20) aperto alle comunità del territorio, progetto che cambia in base ai luoghi dove viene ospitato. Infine la comunità che danza concluderà il festival, come sempre, il 18 settembre alle 10,30 in piazza del Popolo con la performance collettiva Compito in Piazza, dimostrazione urbana dei laboratori CorpoGiochi degli allievi delle scuole primarie e secondarie “Bartolotti”, “Balella”, “Garibaldi”, “Pasini”, “Cavina” e “Montanari” di Ravenna. Sabina Ghinassi
STATO DELL’ARTE.../continua dalla prima Si va da “Collaboraction” (sostegno economico e organizzazione di tournée per un coreografo emergente) a “ResiDance” (ricerca di una residenza artistica per le creazioni coreografiche), dalle “Prove d'Autore” (collaborazione fra coreografi emergenti e danzatori di formazione accademica per mescolare i linguaggi) a le “Nuove Traiettorie” (percorso di scambio e confronto fra giovani coreografi e altri artisti italiani ed esteri e con o operatori del settore). Gli autori Acca e Pontremoli, presenti all'incontro – che verrà moderato dal direttore artistico di Amat e membro del direttivo di Anticorpi XL Gilberto Santini – racconteranno come sono riusciti a tenere assieme nel volume tante esperienze così ricche e diverse, riuscendo nell'intento di scrivere una sorta di compendio finalizzato all'informazione di giovani artisti, politici e operatori del settore. Il secondo volume, l'Almanacco di Corpogiochi 18, verrà presentato il 18 settembre alle 11.30, in Municipio, subito dopo Compito in Piazza, in scena nella sottostante piazza del Popolo. Dal 2004 Cantieri Danza – attraverso il lavoro di Monica Francia e del team di collaboratori al progetto – porta nelle scuole ravennati una nuova metodologia di educazione al movimento e di formazione all'esperienza corporea, riuscendo nel tentativo di avvicinare alla danza contemporanea generazioni di giovanissimi attraverso il gioco. C'è una guida, l'“Antenna”, che conduce il gioco; ci sono i “Compatti” e gli “Allungati” che vi prendono parte (CorpoGiochi prevede infatti la compartecipazione di bimbi e adulti); il tutto finalizzato a riscoprire il proprio corpo, a saperlo muovere assieme a quello degli altri senza sminuirsi o imporsi sul gruppo. Un vero e proprio “atto politico” per l'associazione Cantieri, che non solo è incubatrice per i giovani talenti del panorama nazionale della danza contemporanea e coordinatrice di reti di lavoro, ma è anche organizzatrice di progetti di formazione e promozione del pubblico e delle nuove generazioni, operando infatti anche nell'ambito della crescita e della formazione dei giovanissimi a partire dal progetto CorpoGiochi. Negli anni l'esperienza si è andata arricchendo sia nei numeri (nel 2017 i bimbi partecipanti sono stati più di un migliaio) sia nelle collaborazioni (dal 2015 anche giovani coreografi sono chiamati a confrontarsi con i bambini e le loro famiglie). L'Almanacco del 2018, che sarà presentato in Residenza Comunale, è una pubblicazione per fare il punto della situazione alla fine di questo quindicesimo anno di attività e laboratori, e per raccogliere le testimonianze di grandi e piccoli. Iacopo Gardelli
Francesco Capuano e Nicola Picardi selezionati per il loro Glitch Project La danza urbana è una forma d’arte che indaga il rapporto tra danza nello scenario urbano e architettura, tra coreografia e paesaggio, tra corpo e spazi abitati. In qualche modo è una pratica transdisciplinare che è difficile circoscrivere in un codice unico, se non relativo alla relazione che un autore intende trasmettere al corpo dentro un paesaggio, che per alcuni è Urbs, nell’accezione latina di fisicità, cioè edifici, per altri Civitas, intendendo con questo la cultura e le relazioni di una città, per altri ancora è Terren Vague ( terreno indeciso), fatto di spazi dimenticati e in cerca di identità da intercettare. Pur essendo quasi sempre“ esterna al teatro”, la Danza Urbana può portare anche all’interno dello spazio teatrale alcune delle sue riflessioni che mutano soltanto parzialmente connotati, ricerca di senso e il cambiamento di prospettiva. Nel far questo la Danza Urbana si avvale di metodologie che non appartengono esclusivamente alla danza, ma all’antropologia, all’etnografia, alla sociologia, all’architettura, al design e all’urbanistica, alle arti visive, all’ecologia, alle scienze cognitive e all’environmental art. Una delle sue caratteristiche è, infatti, di intendere lo spazio urbano come spazio pubblico nella città, liberamente accessibile e destinato a usi collettivi, all’aperto (parcheggio, cortile, strada, piazza, giardino) o al chiuso (negozio, galleria, museo, palazzo storico, archeologia industriale), con l’importante differenza che in ciò che avviene negli spazi all’aperto ci si può imbattere anche casualmente mentre ciò che avviene negli spazi al chiuso richiede ovviamente una scelta. La Danza Urbana è spesso site specific: performances pensate o ri-pensate dentro determinati spazi, alle volte reinventati dall’azione del danzatore o ri-nominati con un'altra funzione/vocazione grazie al danzatore stesso. In qualche modo il danzatore/coreografo si comporta come un designer, attribuendo nuove funzioni a un luogo e condividendo queste sue azioni con la comunità, permettendone e agevolandone l’uso, senza differenze. Il pubblico, democraticamente, è sempre avvertito come attivo, incluso a sua volta come un partner di lavoro in grado egli stesso di modificare la morfologia di un’opera, il suo senso ed esito finale. Questo accade negli spettacoli del Festival Ammutinamenti e nella maggior parte dei Festival del Network Anticorpi XL che non a caso condividono temi, indagini e obiettivi. Uno degli obiettivi è di fornire e promuovere i progetti dei giovani danzautori italiani attraverso call e residenze, accogliendo e curando il loro percorso, come accade con il bando Danza Urbana XL, che quest’anno ha selezionato Glitch Project dei due napoletani Francesco Capuano e Nicola Picardi. Glitch Project è un progetto sullo spazio urbano articolato in un duetto per spazi all’aperto ispirato alla frenesia contemporanea (in piazza Unità d’Italia, l’8 settembre alle 19). L’opera dei due artisti, divisa in tre parti, affronta il tema della quotidianità pervasa da sentimenti di frustrazione e insoddisfazione, attraverso le azioni di due colletti blu tra rituali alienanti ed effimere fughe in realtà improbabili. Sabina Ghinassi
IV / INSERTO SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 30 agosto - 5 settembre 2018
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La Pratica - Calendario eventi SABATO 8 SETTEMBRE PALAZZO RASPONI PIAZZA KENNEDY ore 16 replica ore 18.15 Bioma progetti coreografici per le nuove generazioni a cura di NNchalance & Cantieri Danza PIAZZA SAN FRANCESCO ore 17.30 Stella Ariadne Spyrou òMNIRA PIAZZA UNITÀ D’ITALIA ore 19 Francesco Capuano, Nicola Picardi GLITCH Project spettacolo selezionato per Danza Urbana XL – azione del Network Anticorpi XL
DOMENICA 9 SETTEMBRE SPAZIO URBANO ARTIFICERIE ALMAGIÀ E DARSENA DI CITTÀ dalle ore 10 alle 19 Garage Sale Mercatino vintage e second hand, performance, live music ARTIFICERIE ALMAGIÀ dalle ore 10 alle 13 CorpoGiochi OFF laboratorio di movimento per adulti e bambini dai 5 anni di età INGRESSO A PAGAMENTO ARTIFICERIE ALMAGIÀ, AREA URBANA DARSENA DI CITTÀ E DARSENA POPUP dalle ore 15 alle 17
Invito alla danza appunti per nuovi innesti tra antico e contemporaneo con le scuole di danza e i gruppi informali della città
Aristide Rontini Giovane Notturno Episodio I “Solitudine”
SABATO 15 SETTEMBRE
Giuseppe Vincent Giampino Extended Symmetry
BIBLIOTECA CLASSENSE SALA DEL MOSAICO ore 15.30 (replica 16.30) Vetrina della giovane danza d'autore XL Gennaro Andrea Lauro Sarajevo – La strage dell'uomo tranquillo (studio)
LUNEDÌ VENERDÌ 10 SETTEMBRE 14 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21 Silvia Gribaudi R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi INGRESSO A PAGAMENTO
MARTEDÌ 11 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21 Compagnia Enzo Cosimi Sopra di me il diluvio INGRESSO A PAGAMENTO
GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21 Vetrina della Giovane Danza d'Autore INGRESSO A PAGAMENTO Luna Cenere Twin Daria Menichetti Meru Daniele Salvitto Federica Francese D'MES
TEATRO RASI ore 15.30 incontro pubblico Le danze delle residenze racconti e visioni dai percorsi di residenza dei coreografi selezionati per il progetto Residance XL 2018. Dialoghi a cura di Francesca Giuliani ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21 Vetrina della Giovane Danza d'Autore INGRESSO A PAGAMENTO Greta Francolini Ritornello Sabrina Fraternali Glauco Sara Pischedda 120 gr ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 22.15 Prove d'Autore XL INGRESSO A PAGAMENTO esito della residenza d'autore di Daniele Ninarello coi danzatori della MM Contemporary Dance Company
BIBLIOTECA CLASSENSE SALA DANTESCA ore 17 presentazione del libro La rete che danza Azioni del Network Anticorpi XL per una cultura della danza d’autore in Italia 2015-2017 a cura di Fabio Acca e Alessandro Pontremoli TEATRO RASI ore 19 Prove d'Autore XL INGRESSO A PAGAMENTO esito della residenza d'autore di Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 21 Vetrina della Giovane Danza d'Autore INGRESSO A PAGAMENTO Sara Sguotti S.Solo Arianna Rodeghiero Compagnia Rooms Dimmi ancora un'altra città Stellario Di Blasi Cariddi. Mari nun ci n'è cchiu'
ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 22.15 Prove d'Autore XL INGRESSO A PAGAMENTO esito della residenza d'autore di Daniele Albanese con i danzatori del Nuovo Balletto di Toscana
DOMENICA 16 SETTEMBRE BIBLIOTECA CLASSENSE ore 15 e ore 16 gruppo nanou Alphabet: metodo apertura pubblica del progetto con allievi e allieve delle scuole di danza del territorio INGRESSO A PAGAMENTO ARTIFICERIE ALMAGIÀ ore 17 Silvia Gribaudi #oggièilmiogiorno esito del laboratorio con cittadini e cittadine INGRESSO A PAGAMENTO
MARTEDÌ 18 SETTEMBRE PIAZZA DEL POPOLO ore 10.30 Compito in Piazza dimostrazioni urbane dei laboratori CorpoGiochi a Scuola con gli allievi delle scuole primarie e secondarie del Comune di Ravenna RESIDENZA COMUNALE MUNICIPO ore 11.30 Presentazione del libro Almanacco CorpoGiochi
SPAZIO APERTO Intorno a Garage Sale esibizioni di scuole e gruppi informali Difficile che un ravennate non ci sia mai stato; quasi impossibile non ne abbia mai sentito parlare. Da anni il Garage Sale dell'associazione Norma è diventato qualcosa di più di un temporary shop. Si potrebbe parlare di un punto di scambio e d'incontro, uno dei luoghi simbolo del nuovo fermento culturale ravennate. Negli spazi intorno all'Almagià si possono incrociare bancarelle dell'usato e del vintage, prodotti hand made e dischi, in un'atmosfera rilassata, scandita da dj set, cibo di strada, birre ed eventi collaterali. Anche quest'anno si rinnova la collaborazione fra l'associazione Cantieri e il Garage Sale. Per l'intera seconda giornata del festival, il 9 settembre, dalle 10 alle 19 le bancarelle del Garage Sale saranno aperte proprio in coincidenza con l'evento Invito alla danza – appunti per nuovi innesti tra antico e contemporaneo. Negli spazi di Darsena Pop Up e dentro e intorno all'Almagià dalle 15 alle 17, si avvicenderanno infatti gli spettacoli delle scuole di danza e gruppi informali del territorio: Ravenna Ballet Studio (coreografia di Francesca Oliviero); Beat Ballet asd (coreografia di Elisa Guerrini); OFFicina delle ARTi (coreografia di Elena Casadei); La Torre fitness Group (coreografia di Elena Casadei); Centro professionale danza asd (coreografia di Mariella Ciccarino); Urban Academy; Rec Project (coreografia di Claudia Bosco); Vere Sustanze (coreografie di Michael D’Adamio); Gruppo Iris (coreografie di Paola Ponti). Sempre in Darsena Pop Up, dalle ore 17.30, l’associazione Lucertola Ludens organizzarà un progetto laboratoriale dedicato ai bambini e alle famiglie che terminerà con una cena conviviale. Si tratta di una vetrina voluta da RavennAntica e Cantieri per valorizzare il comparto danza di tutto il territorio. Fuori, ci si potrà rilassare curiosando fra i vari prodotti offerti dal Garage Sale o sorseggiando una birra fresca. ia. ga.
✃ INFO E PRENOTAZIONI
CREDITS
• Gli spettacoli e gli eventi nelle piazze e nei luoghi urbani della città sono gratuiti. • Per gli spettacoli a pagamento, segnalati in programma, biglietti da 3 a 12 euro (acquistabili a partire da un’ora prima nel luogo di spettacolo). Le riduzioni sono valide per under 26, over 65, tesserati all’università degli adulti Bosi Maramotti, allievi scuole di danza & partecipanti ai laboratori di Ammutinamenti 2018. • Le performance a Palazzo Rasponi e Biblioteca Classense sono a prenotazione obbligatoria. • Il laboratorio CorpoGiochi OFF è a prenotazione obbligatoria, costo 10 euro, fino a 18 anni partecipazione gratuita. • In caso di pioggia gli spettacoli all’aperto del 8, 9 e 18 settembre sono trasferiti negli spazi delle Artificerie Almagià Il programma può essere soggetto a variazioni. Info tel. 0544 251966 - 320 9552632 info@festivalammutinamenti.org Per aggiornamenti www.festivalammutinamenti.org pagina Facebook.
Il Festival è realizzato con il contributo di: Network Anticorpi XL, Rete Anticorpi, Dipartimento dello Spettacolo dal Vivo Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Atercircuito multidisciplinare dell'Emilia Romagna, Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura Col patrocinio della Provincia di Ravenna In collaborazione con: Almagià - Rete di associazioni culturali, Biblioteca Classense, RavennAntica, Darsena PopUp, Naviga in Darsena, Compagnia Portuale, Palestra La Torre, Coop Spiagge Ravenna, Pro Loco Marina di Ravenna, Legambiente, Confesercenti Ravenna, Osteria dei Battibecchi, Caffè Nazionale, Miccoli Enogastronomia, Progetto Creative Spirits (Urbact III), Associazione Lucertola Ludens
SPORT / 19 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
CICLISMO
Sofia Collinelli, dna vincente in pista: oro europeo e mondiale a 17 anni La figlia del campione ai Giochi di Atlanta 1996 festeggia due titoli a squadre ma anche un bronzo individuale su strada: «Con le compagne c’è sana rivalità» di Vincenzo Benini
Ha fatto festa una, due, tre volte, anzi quattro, nell’ultimo mese. È stato un agosto d’oro per Sofia Collinelli, che nel breve spazio di due settimane è salita sul trono sia del mondo, sia di Europa, vincendo la medaglia più preziosa nell’inseguimento a squadre su pista, categoria Juniores. Ma non si è accontentata, la giovanissima ravennate figlia d’arte, conquistando anche il bronzo europeo nell’inseguimento individuale, dimostrando di essere una delle grandi speranze del ciclismo azzurro. E infine ha messo la classica ciliegina sulla torta il 24 agosto, festeggiando con genitori e amici il suo diciassettesimo compleanno, fresca di ritorno dalla Svizzera. «È stata una grande festa – racconta – iniziata con una cena al Marinabay e finita al Matilda, a Marina di Ravenna. Finalmente mi sono goduta un po’ di estate. Al mare finora ci sarò andata due volte in tutto…». Tanti sacrifici ripagati da altrettante soddisfazioni, però… «Sì, è vero, sono contentissima. È stata un’emozione enorme vincere il mondiale, difficile da raccontare. A quel punto sapevamo che avevano ottime chance anche per l’Europeo e abbiamo concesso il bis. Infine è arrivato il bronzo continentale individuale: solo il giorno prima ho saputo che avrei gareggiato. È andato tutto bene, con il terzo posto nelle qualificazioni e la vittoria della “finalina”». Vincere da soli ha un sapore ulteriore? «Lo ha soprattutto perché è la mia gara preferita. Anche in squadra, però, è davvero bello. Alla fine, infatti, la mia più gioia più grande è stato l’oro mondiale, anche perché non era affatto scontato». Tu sei entrata in gioco nel momento decisivo. «Il nostro è un bel team, composto da cinque ragazze molto affiatate. Ho saltato la qualificazione, ma poi ho dato il mio contributo in semifinale e finale. È normale che il quartetto subisca dei cambiamenti, è capitato in seguito anche all’Europeo». C’è rivalità tra di voi? «Ovvio che ci sia una sana concorrenza. Dopo le competizioni in squadra siamo amiche anche fuori dalla pista, ma allo stesso tempo ognuna di noi gareggia soprattutto per se stessa». Non dimentichiamo, a luglio, anche il ventesimo posto all’Europeo su strada. «Era una corsa troppo dura per me, non adatta alle mia caratteristiche. È comunque stata una bellissima esperienza che mi ha aiutato a crescere». Anche perché sei al primo anno da Juniores. Ti aspetta un 2019 sempre da protagonista? «Vedremo. Ci sarà di sicuro modo di migliorare. Sarò più grande e cambieranno molte avversarie». Questa stagione però non è ancora terminata. Quali sono i prossimi appuntamenti? «Ogni fine settimana è in programma una gara su strada, mentre a settembre sono in calendario i Mondiali a Innsbruck, in Austria. Non so però se verrò convocata: partecipano solo quattro atlete per nazione e il percorso è adatto alle scalatrici. La vedo dura. A ottobre, inoltre, sono previsti i Giochi olimpici giovanili (Yog) a Buenos Aires, in Argentina. Speriamo bene, ci terrei molto a esserci. Su pista, infine, tra due settimane c’è il campionato italiano Omnium: mi piacerebbe fare bella figura». Come riesci a coniugare gli impegni sportivi a quelli scolastici? «Non è facile, ma finora ci sono sempre riuscita. Frequento l’istituto per ragionieri e tengo tantissimo allo studio. Non trascuro il lavoro sui libri, nonostante l’intensa attività agonistica in bicicletta». Hai sempre un angelo custode che ti segue, giusto? «Sì, mio papà Andrea, che è anche il direttore sportivo della mia squadra, la Vo2 Team Pink di Piacenza. Mi aiuta negli allenamenti e mi dà sempre consigli preziosi. È stato lui a trasmettermi l’amore per la bicicletta. Ho iniziato a sei anni, ho cominciato a vincere e non ho smesso più: le due ruote sono diventate la mia grande passione». Ti fa mai vedere le immagini del suo oro all’Olimpiade di Atlanta 1996? «Certo. È un’emozione grandissima per me. Mi vengono i brividi e sono orgogliosa di lui. Sono molto fortunata di averlo come papà». Un giorno vorresti toccare anche tu la vetta più alta del mondo? «Sì, è il mio grande sogno». Cosa devi fare per arrivarci? «Sono ancora molto piccola e c’è ancora tanto lavoro da fare davanti a me. Nelle gare su strada devo crescere in salita e sullo stare in gruppo, in quelle su pista invece mi aspetta tanto, ma tanto, allenamento».
A sinistra Sofia Collinelli festeggia in pista uno dei suoi recenti successi nell’inseguimento a squadre. In alto in compagnia del padre Andrea, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996. A destra alla festa per il suo 17esimo compleanno lo scorso 24 agosto
20/ CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
VISIBILI E INVISIBILI
CARTOLINE DA RAVENNA
L’imperfetto e (molto) interessante Hereditary e le ultime visioni in arena
«Cedi al nuovo, o antichità!»
di Francesco Della Torre
Hereditary – Le radici del male (di Ari Aster, 2018) Bentrovati. Ad agosto i film horror abbondano, quelli buoni scarseggiano e quando ce n'è uno decisamente sopra la media non solo come film di genere, ma come opera di per sé, va segnalato immediatamente. Hereditary è l'opera prima che Aster ha modellato sulla storia della sua famiglia, vittima di ripetuti episodi di violenza. La trama è semplice solo in apparenza (e all'inizio), e parte dalla morte della nonna di famiglia a cui seguiranno strani e tragici eventi che coinvolgeranno tutti, a partire dalla figlia Annie e dalla nipote Charlie, senza risparmiare i maschi di famiglia, il marito di Annie, Steve, e l'altro figlio Peter. Horror decisamente psicologico e ampiamente sui generis con la prima parte che si configura come un dramma familiare per poi sfociare in un duro e violento scontro di negatività (che detta così fa schifo ma almeno non vi rovina la visione), che si risolverà nell'epilogo finale. Sorprende che il film sia un'opera prima, perché il regista trentaduenne si destreggia con esperienza e sicurezza nella palude di un tema non solo difficile, ma di cui solo grandissimi registi come Kubrick e Polanski, con Shining e Rosemary's Baby, sono venuti a capo brillantemente. Hereditary non manca di difetti, soprattutto legati a ritmo e lunghezza (2 ore e 7 sono troppe anche se ben riempite), che per un film di genere sono fondamentali; ma le cose che il regista ci vuole raccontare sono talmente tante che a fine visione gli si perdona volentieri questo suo essere prolisso. C'è anche tanto L'esorcista, che a detta di chi vi scrive soffre
dello stesso problema di lunghezza, ma evidentemente gli esorcismi hanno bisogno di tempo. Ci troviamo, in definitiva, davanti a un film per niente estivo, per niente da ragazzi, ma a un'opera matura e complessa che abbraccia pienamente il suo genere ma lo fa con una stretta assai lenta e un po' agonizzante. Il cast è strepitoso, con l'amata Toni Collette e il mitico Gabriel Byrne nel ruolo dei genitori e le due rivelazioni Milly Shapiro e Alex Wolff nel ruolo dei figli. Un film da vedere al buio in sala (c'è), possibilmente a tarda ora, così da ottenere il simpatico effetto di una notte in bianco. Altrimenti probabilmente non ne vale la pena. Imperfetto, interessante. Arene, settimana finale dal 30 agosto al 5 settembre Vince l'Arena Borghesi perché propone quasi ogni giorno film interessanti, a partire dalla doppietta di film di Marco Ferreri, La lucida follia e La grande abbuffata il 31 e l'1, con l'attrice Andrea Ferreol ospite in sala. Ma le chicche non finiscono qui perché il 4 è in programmazione The Disaster Artist di James Franco passato pochissimo nelle arene e osannato in queste pagine. La Rocca di Ravenna risponde col bellissimo Nico, 1988 (il 3) Dal film Hereditary che narra della vita della grande star, e di Nobili Bugie di Antonio Pisu che il 5 chiude la stagione e riporta sullo schermo anche il mitico Raffaele Pisu. Se Bagnacavallo chiude i battenti a fine agosto, è l'Arena del Sole a rivelarsi interessante e duratura (chiude il 9), tra prime visioni e interessanti riproposizioni di film poco visti, come Lazzaro Felice. Buona fine estate!
o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s martedì 4 settembre, ore 21 Agostino Galegati: L’altra faccia della Luna martedì 11settembre, ore 21 Livia Santini e Oriano Spazzoli Scusi, vado bene per Orione? Un giro tra le poesie, pensieri notturni e storie matte
sabato 15 settembre, ore 16.30 Marco Garoni Il cielo d’autunno (sala conferenze - attività adatta a bambini da 6 anni)
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La cupola del battistero Neoniano è un capolavoro della seconda metà del V secolo. Se la prima fase del battistero è attribuita al vescovo Orso committente della cattedrale che in suo onore fu chiamata Ursiana, la cupola adorna di mosaici risale al vescovo Neone che la fece realizzare in sostituzione di una copertura a capriate. Secondo la testimonianza del Liber Pontificalis Neone: «Decorò splendidamente il battistero della chiesa Ursiana: dispose mosaici tutt’intorno alla volta con immagini e nomi degli apostoli di tessere dorate, rivestì le pareti di marmi diversi. Il suo nome è inciso negli elementi marmorei: “Cedi antico nome, cedi al nuovo, o antichità! Ecco risplende più bello il fasto del fonte rinnovato. Neone magnanimo e sommo sacerdote l’ha adornato, tutto disponendo con bell’ornamento”». L’iscrizione nella quale si celebrava questo straordinario vescovo non è giunta sino a noi, mentre si possono ancora leggere i nomi degli apostoli scritti in preziose tessere auree. Essi incedono solenni adornati di vesti candide e d’oro, tra le mani reggono la corona della gloria. Il gruppo dei dodici va letto unitariamente al grande clipeo centrale nel quale è raffigurata la scena del battesimo di Gesù: gli apostoli, infatti, guidati da Pietro e da Paolo si dirigono verso il Cristo. Il registro appena sotto di loro mostra all’interno di una maestosa architettura quattro troni e, alternati a essi, altrettanti altari sui quali sono i vangeli. Fotografia di Andrea Bernabini.
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CULTURA / RUBRICHE / 21 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
LA BIBLIOTECA DI BABELE
Quel disco capolavoro che ha compiuto dieci anni
Bauman, la paura dello straniero e l’inevitabile confronto con la realtà
di Luca Manservisi
di Matteo Cavezzali*
Il 2018 pare proprio non sarà un anno da ricordare per quanto riguarda la produzione discografica ma come prevedibile lo è stato invece per quanto riguarda gli anniversari. D’altronde siamo a cinquant’anni dal 1968, uno degli anni da ricordare (pure) per il rock. Ma anche dieci anni è un lasso di tempo sufficiente per fare bilanci, non sono poi tanti i dischi che un decennio dopo ancora lasciano loro tracce nel mondo musicale. Uno di questi è senza dubbio Third, capolavoro dei Portishead pubblicato nell’aprile del 2008, per chi scrive (ma non solo) tra i migliori album usciti in ambito rock (in senso lato) dall’inizio del nuovo secolo. Ha già compiuto dieci anni ed eppure riascoltato oggi non è invecchiato di un giorno: sarà per le atmosfere cupe e claustrofobiche che ben si adattano alla più stretta attualità, sarà per un non-genere ancora difficilmente catalogabile. Gli addetti ai lavori, vista cotanta ragione sociale, si limitano a parlare ancora di trip hop, che è più facile, sapendo benissimo che il trip hop in realtà è come evaporato (se stiamo alla definizione che si può leggere sui dizionari di musica: “Genere musicale nato negli anni Novanta dalla fusione dell'hip-hop, del jazz e dell'house music con le vocalità tipiche del reggae, ma su una base ritmica più lenta, in modo da creare atmosfere sognanti, rilassate e ipnotiche”). Restano le atmosfere ipnotiche, direi. Ma qui ci sono soprattutto l’industrial, il kraut-rock, la dark, la wave. Per un senso di inquietudine diffuso, un’atmosfera che non potrebbe mai essere confusa con quella dei Portishead del debutto Dummy e del loro
secondo album omonimo. Third arrivò 11 anni dopo quest’ultimo e riuscì nell’impresa di essere al cento per cento Portishead ma in modo diverso, in un modo più adulto e sperimentale, senza che questo risultasse mai fine a se stesso. A rendere l’ascolto non così facile è infatti più che altro la cupezza, non scelte musicali particolarmente complicate. A suggellare il tutto c’è naturalmente la
voce di Beth Gibbons, una delle poche vere e proprie dive/icone della musica rock degli ultimi vent’anni, diventata diva e icona solo con la sua interpretazione nei dischi e sul palco, non così scontato nell’epoca dell’apparire e dei social. Dieci anni dopo, la speranza è che siano maturi i tempi per il quarto album, su cui pare che i Portishead siano al lavoro da tempo. Per fare meglio del precedente, in effetti, di anni di lavoro ce ne vorranno parecchi...
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Nato nel 1925 in Polonia, Zygmunt Bauman è considerato il padre della sociologia contemporanea, ed è stato uno dei pensatori più lungimiranti del nostro secolo. Scomparso l’anno scorso Bauman ha saputo nel corso della sua vita spiegare i motivi del mutamento della società e anticipare la precarietà della vita moderna, lavorativa e sentimentale, coniando il termine di “società liquida”. Prima di lasciarci ha fortunatamente fatto in tempo a scrivere del cambiamento sociale che caratterizzerà il nostro secolo, ovvero le “migrazioni di massa”. Stranieri alle porte (Laterza, tradotto da Marco Cupellaro), saggio del 2016, è uscito in una nuova edizione in collaborazione con il Corriere della Sera con la prefazione di Donatella Di Cesare. Per il sociologo la questione dello “straniero” è destinata a creare sempre più conflitti nei prossimi anni, per questo è urgente capire come affrontarla. Visto che oggi tutti parlano di migrazione, ma pochi hanno la pazienza di documentarsi, il consiglio è quello di far leggere questo libro anche perché Bauman raramente ha sbagliato i suoi pronostici. (Spoiler: leggere un libro richiede più tempo e concentrazione che scrivere un tweet). Il libro è illuminante e ogni tentativo di sintetizzarne i concetti in questo poco spazio parrebbe riduttivo. Posso però anticiparvi il punto di partenza del ragionamento di Bauman, ovvero che la questione della migrazione è destinata a generare sempre più problemi, e che anche le soluzioni per risolverla ne genereranno altri. Quindi non sarà un cammino indolore. Innanzitutto è fondamentale ricordare che la popolazione europea è in forte diminuzione percentuale rispetto a quella globale, e quindi sarebbe impensabile mantenere l’odierno standard di vita di un europeo se non arrivasse forza lavoro dall’esterno. Il mercato, che ormai ha un potere superiore a quello dei singoli governi, si può reggere solo se il movimento delle merci e delle persone rimarrà aperto. Analizzando i dati di crescita demografica ci accorgiamo che - al contrario dell’Europa - l’Asia e l’Africa stanno crescendo
velocemente. Per avere un’idea più concreta, con l’attuale tasso di natalità, nel 2050 la popolazione della sola Nigeria sarà pari a quella di tutta l’Europa. Veramente pensiamo che fermare al confine o in mare sparuti gruppi di migranti possa cambiare l’inevitabile confronto con la realtà? Per il sociologo la strada da seguire è quella di un dialogo informale tra residenti e migranti, che parte dai singoli e non necessariamente dalle istituzioni, percepite come distanti e deboli. La reazione xenofoba e razzista di parte della popolazione è naturale e deve essere superata affrontandola. Visto che non è immaginabile fermare questo movimento di persone, l’unica soluzione è imparare a conviverci. Il timore delle persone però è da prendere in seria considerazione, comprendendo che la paura dello straniero è in realtà frutto di una più generale insicurezza sociale. «Abbiamo eletto gli stranieri a causa di tutti i nostri mali. In realtà il nostro senso crescente di precarietà e paura dipende dalla incapacità di governare l’enorme forza dei processi di globalizzazione». C’è una paura generalizzata dovuta all’insicurezza del nostro modello economico attuale, l’immigrato è diventato un facile appiglio a cui aggrapparsi, per scaricare una colpa che in realtà è del sistema economico globalizzato. La situazione incerta dovuta all’economia e alla presenza di governi fragili porta gli individui a vivere in uno stato di perenne ansia e timore a cui non sanno dare una ragione precisa. La presenza di persone sconosciute nelle proprie città, dal comportamento diverso dal loro, li porta a dubitare e a temere questa novità. Gli immigrati sono un elemento sconosciuto e l’incertezza incarna il pericolo. Il mondo oggi è più complesso e questo aumenta la naturale diffidenza dell’uomo verso il diverso. «Non so chi sono, non capisco come pensano e quindi mi fanno paura». È una reazione legittima. L’unico antidoto è la conoscenza reciproca, ma è una conoscenza che richiede tempo e fatica, da entrambe le parti. *Direttore Scrittura Festival
22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
SPETTACOLO
Dal mago Oronzo al rap di Willie Peyote alla festa dell’Unità Per gli amanti della disco music sul palco anche Moka Club e Joe Dibrutto
MUSICA&LIBERAZIONE A Monte Battaglia anche Fariselli degli Area
TEATRO I Due Mondi a Faenza con “I nove comandamenti”
Sabato 1 e domenica 2 settembre a Monte Battaglia di Casola Valsenio due giorni di celebrazioni della Battaglia di Liberazione di Monte Battaglia. Si parte con l’aperitivo “resistente” sabato 1° settembre alle 18 con gli artisti di Materiale Resistente 2.0. Si esibiranno Vinsanto, nome d’arte del musicista e cantautore faentino Bruno Orioli, e a seguire i giovani del consorzio dello Zoo di Berlino, un trio post-rock che si esibirà anche con Patrizio Fariselli, pianista e fondatore dello storico gruppo Area, e Claudia Tellini, cantante jazz attuale voce degli Area. Il concerto verrà registrato e finirà in un disco dal vivo di prossima pubblicazione. Il giorno dopo domenica 2 settembre ritrovo alle 10.30 a Monte Battaglia e iniziative fino alle 16 in compagnia dal Corpo Bandistico G. Venuti di Casola Valsenio. In programma anche un omaggio a Fabrizio De André.
Festa di fine anno sabato 1 settembre per il Teatro dei Due Mondi. L’appuntamento è dalle 20 alla Casa del Teatro di via Oberdan, a Faenza. Dalle 22 andrà in scena per la prima volta a Faenza l’ultima produzione della compagnia faentina, “I nove comandamenti” uno spettacolo “diabolico” – si legge nelle note inviate alla stampa – “sul Dio Denaro”. Di Gigi Bertoni, con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori (regia Alberto Grilli) Ingresso a offerta libera all’uscita. In caso di pioggia la serata è rinviata al giorno dopo, domenica 2 settembre.
MUSICA LEGGERA
Continuano gli spettacoli alla Festa nazionale dell’Unità, in programma al Pala De André di Ravenna fino al 10 settembre. Sul palco centrale giovedì 30 agosto spazio al tributo a Fabrizio De André a cura dei ravennati Faber’s Social Club; il giorno dopo atmosfere disco music anni settanta e ottanta con i Moka Club, tra le cover band più famose d’Italia insieme ai bolognesi Joe Dibrutto che saranno invece alla Festa due giorni dopo, domenica 2 settembre. In mezzo, sabato 1 (sempre dalle 21) il “mago” comico Raul Cremona con i suoi personaggi che lo hanno reso celebre tra il grande pubblico televisovo come Silvano il mago di Milano, Omen, Jacopo Ortis, il mago Oronzo. Dopo la serata dedicata ai burattini e agli spettacoli per famiglie di lunedì 3 settembre, sul palco centrale torna la musica martedì 4 con i ravennati Banana Boat e il loro mix di musica sudamericana, blues, reggae e ritmi caraibici. Mercoledì 5 uno degli appuntamenti di punta di tutto il cartellone, quello organizzato da Bronson Produzioni che porta sul palco il torinese Willie Peyote, tra i rapper più acclamati della scena alternativa italiana. Giovedì 6 nuovo appuntamento con la comicità con i romagnoli Maria Pia Timo, Andrea Vasumi e Sgabanaza. Sul prossimo numero il programma degli ultimi giorni della Festa.
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I NOMADI TORNANO ALLE CENE-CONCERTO DELL’HOTEL CAVALLINO DI FAENZA Il 5 settembre tornano a Faenza i Nomadi, nel corso dei festeggiamenti dei loro 55 anni di attività. L’appuntamento è all’hotel Cavallino nell’ambito delle cene-concerto del ristorante Monte Brullo dove il gruppo di Beppe Carletti aveva già suonato davanti a oltre seicento persone a inizio stagione (foto Zampaglione). La rassegna proseguirà poi il 12 settembre con Pupo.
CULTURA / 23 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
ROCK
CONCERTI
Violino, viola e violoncello, per il festival Quattro Corde
Blues dall’Emilia al Peter Pan Sabato 1 settembre dalle 18 al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna concerto blues dei PoorBoys, giovanissimo duo di Reggio Emilia.
Giovedì 30 agosto alle 21.15 alla basilica di San Francesco, appuntamento con il Quattro Corde Festival, a ingresso libero. Si tratta di un progetto iniziato a S. Agata Feltria, dove circa trenta ragazzi provenienti da tutto il mondo hanno vissuto un’esperienza formativa con docenti di violino, viola e violoncello. Ne sono seguite cinque esibizioni, in città differenti; una delle tappe scelte è Ravenna. Direttore artistico Jan Repko; direttore esecutivo Marco Minnozzi; docenti Jan Repko – violino, Radu Blidar – violino, Louise Lansdown – viola, Melissa Phelps – violoncello; pianisti accompagnatori Mariken Zandvliet, Jennifer Hughes, Alexis White.
Macola e Vibronda al Polka Sabato 1 settembre dalle 18 al bagno Polka di Marina Romea concerto dei ravennati Macola e Vibronda, tra ritmi afrocaraibici, reggae, ska, folk e funky.
Ricordi Motown al Kuta Domenica 2 settembre dalle 18 al bagno Kuta di Punta marina concerto dei veneti Brown Style, trio che si ispira alla classe degli intramontabili artisti dell’epoca Motown, al funk, fino alle più recenti sonorità nu soul e chill out.
Jazz al Quevida Domenica 2 settembre al Quevida di Porto Corsini concerto jazz dalle 18 con gli imolesi Acustica Delica (“come se Paolo Conte incontrasse Django Rehinardt in un caffè di Casablanca”).
Eloisa Atti a Fusignano Martedì 4 settembre al Bosco di Fusignano concerto della cantautrice Eloisa Atti nell’ambito del festival Strade Blu, tra folk, country e jazz.
Gli Spacepony al Pancotto Continuano i concerti con aperitivo nel cortile dell’osteria del Pancotto di Gambellara. Mercoledì 5 l’appuntamento è con il dream-pop dei ravennate Spacepony.
Black music in centro a Ravenna Mercoledì 5 settembre dalle 21 in piazza Unità d’Italia, in centro a Ravenna, la cantante emiliana Sara Zaccarelli e il chitarrista Francesco “King Frisko” Plazzi si esibiranno in un viaggio nella black music.
CLASSICA/1
IL FOLK DI WRONGONYOU ALL’HANA-BI, PSICHEDELIA CILENA AL BRONSON CAFÈ Ultimo concerto il 31 agosto al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna. Sul palco sotto la tettoia l’appuntamento è con il folk d’autore di Wrongonyou, all’anagrafe Marco Zitelli, giovane cantautore romano che si è avvicinato alla musica grazie ad artisti internazionali come Bon Iver e Fleet Foxes. Lo staff di Bronson Produzioni ha poi già organizzato il primo concerto “autunnale” al Bronson Cafè di Madonna dell’Albero dove il 4 settembre, dalle 21, si esibiranno i cileni Chicos de Nazca (rock psichedelico).
CLASSICA/2
Concerti notturni al Palazzo di Teodorico Torna la rassegna “Musica a Palazzo” che si terrà tutti i sabati del mese di settembre al Palazzo di Teodorico di Ravenna, con visite accompagnate al mattino (ore 10) e alla sera (ore 20,30), queste ultime seguite da un momento conviviale, prima dei concerti di musica classica dei giovani allievi dei più prestigiosi Istituti Musicali della Romagna (ore 21.30). Seduti sui cuscini che poggiano direttamente sulle pietre, i partecipanti potranno ammirare l’interno del Palazzo anche di sera (il Palazzo non è illuminato), grazie all’allestimento di un impianto di illuminazione provvisorio (nella foto un concerto dell’anno scorso). All’esterno, invece, saranno proiettate le foto inedite degli scavi effettuati nel primo Novecento nell’area imperiale circostante e le immagini ad alta risoluzione dei mosaici esposti nel Palazzo e di quelli conservati nei depositi da quasi un secolo. Il palazzo è al centro di un progetto di valorizzazione e riqualificazione da finanziare esclusivamente mediante donazioni dei cittadini (secondo il cosiddetto Art Bonus). Nei primi quattro mesi il finanziamento ha raggiunto la copertura del primo dei quattro lotti (148.706 euro) in cui è suddiviso il progetto.
Il pianista Giuliano Tuccia nella chiesa di Lido di Classe Con il concerto del pianista Giuliano Tuccia termina il 31 agosto alle 21 la stagione di concerti da camera delle Soirees Musicales nella chiesa di Lido di Classe. In programma musiche di Scarlatti, Haydn,Chopin e Liszt. Ingresso libero.
Alla scoperta del liuto nei “Luoghi dello spirito” Sabato 1 settembre la rassegna “I luoghi dello Spirito e del Tempo” prosegue al Santuario Madonna del Bosco di Alfonsine (dalle 21.15) con una serata dedicata al liuto dal titolo “Quei dolci concerti”. Sul palco Ugo Nastrucci e Giangiacomo Pinardi.
Tra medioevo e musica antica alla Cava Marana di Brisighella
Continua a ingresso libero nell’anfiteatro naturale della Cava Marana di Brisighella il festival "I suoni, le parole... Un simposio informale tra le pietre di luna”. Domenica 2 settembre alle 21 “Il medioevo a Brisighella fra storia e celebrazioni”. Andrea Vitali presenterà il libro “Gli anni d' oro delle feste medievali”; seguirà il concerto di musica antica con il clavicembalo di Maria Luisa Baldassarri e la voce del soprano Mariami Tkemaladze (con arie di Monteverdi e Handel).La temperatura media all’interno della grotta è di circa 18/20 gradi pertanto si consiglia un abbigliamento adeguato.
24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
IL MESE DEL POETA
Al via gli “aperitivi” di Dante2021, tra Museo e Caffè Quattro letture di anteprima del festival con Riccardi, Mazzoni, Piazzese e Lo Manto
Torna “D.H.O. - Dante Hors d’Oeuvre”, anteprima del festival Dante2021 (quest’anno in programma dal 12 al 16 settembre) in quattro piccole letture dantesche, dal 5 all’8 settembre, sempre alle 17, al Museo Nazionale e al Caffè Letterario. Mercoledì 5 settembre, alle 17, l’itinerario comincia dal Museo Nazionale con la lettura e il commento del capitolo sul Canto di Ulisse di Se questo è un uomo dai Primo Levi, a cura di Roberto Riccardi. Oggi alla guida dell’ufficio stampa del comando generale Carabinieri, Riccardi si è segnalato per la particolare sensibilità per il tema della Shoah. Giovedì 6 settembre D.H.O. si trasferisce al Caffè Letterario, sempre alle 17, in compagnia di Stefano Mazzoni, docente di Storia del teatro e dello spettacolo presso l’Ateneo fiorentino. Esperto di rilievo internazionale, con un percorso scientifico che si muove dallo spettacolo nel mondo antico al teatro del Novecento, Mazzoni è anche il discendente di una famiglia ad altissima densità dantesca. È infatti figlio di un filologo considerato fra i maggiori esperti del Novecento dell’opera di Dante: Francesco Mazzoni, a sua volta nipote di Guido, che fu Presidente della Crusca e della Società Dantesca, nonché Senatore del Regno d’Italia. Nelle sue vene, per parte di nonna, scorre però anche il sangue del prozio Pio Rajna, filologo luminoso, al quale si deve una fondamentale edizione critica del De vulgari eloquentia e che fu anch’egli accademico della Crusca e Senatore del Regno. Stefano Mazzoni si è assunto allora il compito di rac-
contare, dalla straordinaria prospettiva di una casa dove ogni giorno si respirava Dante, “Il mio Dante quand’ero bambino”. La rassegna prosegue venerdì 7 settembre, di nuovo al Caffè Letterario, con Santo Piazzese che - da buon biologo quanto da buon scrittore - si presenta con un interrogativo: “Siciliano versus Toscano”. E se avesse vinto la Scuola siciliana? Una domanda sufficiente a generare un vero e proprio universo alternativo di riferimenti linguistici e letterari, ma non solo. Sabato 8 il ciclo si conclude al Caffè con Giuseppe Lo Manto, docente di scuola superiore, che a Palermo ha inventato e dirige la Settimana di Studi danteschi.
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Bonus mobili 2018 La legge di Bilancio 2018 ha prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2018, la detrazione al 50% per le spese relative all’acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni), entro il limite di spesa di 10mila euro. L’incentivo è legato ai lavori di ristrutturazione. La detrazione spetta solo in connessione agli interventi di ristrutturazione edilizia iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2017. Per avere l’agevolazione è necessario realizzare una ristrutturazione edilizia (e usufruire della relativa detrazione), sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Per gli interventi effettuati nel 2017, ovvero per quelli iniziati nel medesimo anno e proseguiti nel 2018, l’ammontare complessivo massimo di 10mila euro, deve essere calcolato al netto delle spese sostenute nell’anno 2017 per le quali si è fruito della detrazione. Il bonus mobili, dunque, può essere richiesto per un importo massimo di 10mila euro di spesa. L’agevolazione consiste in una detrazione del 50% del costo sostenuto, da ripartire in 10 rate tra gli aventi diritto. Per beneficiare dello sconto fiscale sarà necessario inserire le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Il limite dei 10mila euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
Ravenna Viale Galilei 81/83 - tel. 0544 470102 - fax 0544 470075 info@asppi.ra.it - www.asppi.ra.it Faenza Via Cavour, 25 - tel. 0546 25807 - faenza@asppi.ra.it Lugo Via Manfredi, 41 - tel. 0545 33356 - lugo@asppi.ra.it
CERAMICA Tutte le mostre di Argillà, a Faenza Ecco una panoramica delle mostre in programma a Faenza in occasione di Argillà (di cui parliamo a pagina 17) dal 31 agosto al 2 settembre (e poi con aperture diversificate fino a fine mese). Vedremo affiancate opere di Clara Garesio, in una mostra personale alla Rotonda Rossi di Muky (ingresso da Via Maioliche), a cura di Anty Pansera e Muky; sempre negli spazi di Muky (Piazza 2 giugno), la galleria Honos Art di Roma presenta “Abscondita Veritas”, progetto di scultura ceramica contemporanea che coinvolge nove artisti, e una mostra della Korea Women Ceramist Association, con opere di ceramiste coreane; ancora, una installazione policroma e parole di Muky, e una mostra con lastre ceramiche e metalliche di Silvio Cattani. Al Mic, accanto alla mostra dedicata alla Germania (vedi sempre p. 17), sarà inaugurato Linea del Tempo, un percorso permanente al primo piano del museo, che legge la storia delle civiltà ceramiche attraverso i pezzi del Mic, dal 3000 a.C. ai giorni nostri. Al Ridotto del Teatro Masini (Piazza Nenni), le mostre saranno dedicate alle città italiane della ceramica, con: una collezione inedita di gioielli in ceramica, ideati da designer e realizzati da ceramisti di Laterza, a cura di Maria Christina Hamel per Milano Makers; un viaggio nell’innovazione stilistica del distretto ceramico di Nove, un excursus tra le “forme dell’utile” realizzate da Angelo Spagnolo nelle manifatture della città veneta; la tradizione di Albisola Superiore e Albissola Marina, con un progetto sui quindici stili storici della ceramica albisolese, dalla fine del cinquecento al futurismo, con opere realizzate dalla quasi totalità della Fabbriche Ceramiche delle due Albisole; la creatività di Castelli, con opere di botteghe e ceramisti della città abruzzese; una installazione del progetto Materia Montelupo, a cura di Matteo Zauli, in cui, dall’incontro fra le maestranze locali della ceramica di Montelupo Fiorentino e artisti nazionali, negli anni sono state realizzate nella città toscana opere d’arte, oppure sono state progettate linee di design o oggetti particolari. Sempre al Ridotto, il Museo Tramonti sarà presente con alcune opere di Guerrino Tramonti legate al periodo in cui l’artista visse a Castelli, dove fu direttore dell’Istituto d’Arte per la Ceramica Grue dal 1953 al 1958 (del quale fu uno dei maggiori artefici del rinnovamento). Alla Galleria Comunale d’Arte (Voltone della Molinella), ritorna il dialogo tra la tradizione ceramica ed il mosaico, con una installazione in ceramica e mosaico per mano di Giorgio di Palma (una sua opera nella foto qui sotto) e Silvia Naddeo, a cura di Irene Biolchini. Nella Sala delle Bandiere (Piazza del Popolo 31), saranno presenti gli artisti selezionati al “Ceramic&Colours Award 2018”; sempre nella Sala delle Bandiere, un progetto racconterà le relazioni tra Faenza e Jingdezhen, la capitale cinese e mondiale della porcellana, con alcune opere degli artisti faentini che hanno trascorso recentemente un periodo di residenza nella città cinese (Ana Cecilia Hillar, Fiorenza Pancino, Luce Raggi, Abdon Zani). In Pinacoteca Comunale (Via Santa Maria dell’Angelo 9), le mostre Primedicopertina, con le opere ceramiche pubblicate da Argillà 2016 a Argillà 2018 sulle copertine delle riviste La Ceramica Moderna & Antica e D’A, e Primedicopertina Fuping, dedicata ai 14 scultori ceramisti presenti nella sezione italiana dei musei Flicam di Fuping, in Cina. Al Museo Carlo Zauli (Via della Croce 6), l’installazione I’m not a ceramist di Luce Raggi che espone al museo gli esiti della propria ampia e recente residenza a Jingdezhen, antica e gloriosa capitale cinese della ceramica; e una mostra con una selezione di opere dell’artista contemporaneo coreano Hyangjong Oh, presente nel programma anche con la sua performance in Piazza del Popolo. Per la prima volta partecipa ad Argillà anche la Diocesi di Faenza-Modigliana, con la mostra Il profumo del pane che intende riflettere sul valore del pane come elemento centrale della vita degli uomini, con opere di terracotta, scultura e pittura di Matteo Lucca, Daniela Novello, Ettore Frani (Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, Via Santa Maria dell’Angelo). L’Isia di Faenza (Corso Mazzini 93) sarà presente con le mostre Botanical Garden con i progetti degli studenti Isia sul tema del giardino Zen (a cura di Silvia Cogo, Giovanni Ruggiero e Giorgio Francesco Calvi) e Work con 15 progetti di design ceramico degli studenti sulla reinvenzione dell’oggetto “vaso” in rapporto ad un diverso concetto di natura domestica, frutto del workshop tenuto dal noto designer Andrea Anastasio. Infine, il Corso Its ceramico “T. Emiliani” (Corso Baccarini 17), presenta la mostra Project Works, con i progetti e prototipi degli studenti diplomati 2014/18, e una mostra personale dell’artista Andrea Salvatori a cura di Viola Emaldi.
CULTURA / 25 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
ARTE
L’INAUGURAZIONE
ALLA BIBLIOTECA CLASSENSE DI RAVENNA APRE ANCHE L’ALA DELLE ARTI Ospiterà fondi bibliografici di cinema, teatro, fumetti e vinili
“Cubismo spaziale del colore� di Angelo Celeste
Quel favoloso decennio sotto le Due Torri A Marina di Ravenna una mostra sulla ricerca artistica degli anni ottanta a Bologna SarĂ inaugurata sabato 1 settembre alle18 alla Galleria FaroArte di Marina di Ravenna l’esposizione “Guardare Oltre. Dal 1980 al 1990: dieci anni di ricerca artistica a Bolognaâ€? a cura del critico e gallerista Sandro Malossini, promossa dall’Associazione Capit Ravenna in collaborazione con la Pro Loco di Marina di Ravenna ed il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. La mostra potrĂ essere visitata nei giorni di venerdĂŹ, sabato e domenica dalle ore 17,30 alle 19,30, fino al 30 settembre, e ripercorre il decennio dal 1980 al 1990 per analizzare le molteplici e ricche esperienze artistiche che hanno portato Bologna all’attenzione nazionale. Alcuni fondamentali fattori sono stati alla base di questo successo: Arte Fiera, nata nei precedenti anni settanta, giĂ consolidata e in grado di fare da sponda alle espressioni piĂš innovative che si sono sviluppate nei luoghi cittadini deputati, come il Dams o l’Accademia di Belle Arti, attraverso il lavoro di giovani artisti e di maestri ancor piĂš giovani; poi nuove gallerie che si sono fatte promotrici di linguaggi alternativi e di originali modalitĂ espositive e infine grandi mostre che hanno fatto storia (una citazione per tutte, “AnniOttantaâ€?) e che sono state capaci di portare lo sguardo dell’arte contemporanea internazionale sul capoluogo emiliano. L’esposizione presenta le opere selezionate di una cinquantina di artisti operanti a Bologna nel decennio considerato, da Maurizio Bottarelli a Mirta Carroli, passando per, tra gli altri, Enrico Mulazzani, Maurizio Osti, Vittoria Chierici, Bruno De Angelis, Cuoghi Corsello, Vincenzo Satta e Bruno Raspanti. Il taglio del nastro è previsto alle 18 del primo settembre da parte di Simonetta Saliera, presidente dell'assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna.
FOTOGRAFIA A Cervia le “Tracceâ€? dei giovani selezionati dalla Fondazione di Modena e ospitati dalla Cna Giorgio Musinu e Pierpaolo Curini sono i due giovani fotografi italiani selezionati con un bando da Fondazione Fotografia di Modena che dallo scorso maggio hanno girato Cervia in lungo e in largo nel corso di una residenza d’artista che fa parte di un accordo tra Cna e Fondazione Fotografia. Nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 settembre e dal 6 al 9 settembre, presso i Magazzini del Sale, sarĂ possibile vedere una selezione di “Tracceâ€?, il lavoro raccolto in questa “residenza d’artistaâ€?. I due studenti fotografi hanno seguito le tracce dell’identitĂ cervese, racchiusa nella logica dell’Ecomuseo del Sale e del Mare di Cervia, per provare a raccontare per immagini – con occhi differenti – l’emozione di un territorio.
LunedÏ 3 settembre alle 9.30, al primo piano della Biblioteca Classense, verrà inaugurata l’Ala delle Arti. Si giunge a questa restituzione dopo una serie di delicati lavori di restauro e riallestimento, anticipati circa un anno fa dalla riapertura della Sala del Mosaico, caratterizzata da un pavimento musivo risalente al VI secolo. Oltre a questa sala, i nuovi spazi comprendono altri quattro ambienti che ospiteranno pregiati fondi bibliografici di cinema, teatro, fumetti e vinili di musica lirica e classica. In due sale saranno collocati i documenti del collezionista ravennate Gino Missiroli (1923-2013), acquisiti grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, e il fondo sul cinema d’animazione donato da Giannalberto Bendazzi, storico del cinema. Gli altri due spazi conterranno i libri appartenenti alla Sezione Arte della Classense e la biblioteca del Mar, recentemente trasferita per consentirne una migliore fruizione, a scaffale aperto. Accanto all’ingresso della Sala del Mosaico (di fronte alla Sala Luigi Malkowski) è stata collocata un’opera d’arte contemporanea: si tratta de Il pasto bianco (mosaico di me) di Silvia Celeste Calcagno (nella foto un dettaglio), presentata nel 2017 in occasione della Biennale di Mosaico Contemporaneo, e acquisita agli spazi della biblioteca per la quale era stata ideata appositamente come opera site-specific, grazie al contributo della Marcegaglia. Il programma della giornata prevede alle 9.30, dopo i saluti e gli interventi istituzionali, alcune brevi relazioni che tratteranno dei fondi e delle nuove sale messe a disposizione dell’utenza.
LALLABAY: musica senza tempo tra calici di vino Vino al Vino enoteca itinerante e La Maquina Parlante dell’artista Matteo Scaioli, hanno scelto il fascino di Palazzo San Giacomo di Russi per inaugurare LALLABAY - Volume 1, il nuovo evento che viaggerà per borghi e palazzi d’Italia dal prossimo anno.
Ma cos’è LALLABAY?! LALLABAY è una bolla dorata sotto le stelle, un concentrato di bellezza per i sensi e l’anima, una linea invisibile che connette il passato e il presente‌una parentesi di leggerezza. Ăˆ una serata in cui potrete ballare a piedi nudi sull’erba a ritmo di musica‌ e che musica! Matteo Scaioli si esibirĂ in un percorso musicale live dagli anni ’20 agli anni ’50, utilizzando dischi originali in bachelite da 78 giri, amplificati da veri grammofoni a mano dei primi del ‘900. Uno spettacolo unico nel suo genere, con cui sta girando l’Italia e l’Europa e, siamo certi, vi emozionerĂ . Tra un calice di vino e una danza, ci sarĂ un piccolo e selezionatissimo angolo in cui potrete comparare abiti, accessori e libri vintage. E le sorprese non sono finite, ma non possiamo svelarvi tutto... anche l’attesa, in fondo, ha la sua bellezza. Vini e birre artigianali e Vintage Cocktail a cura di Vino al Vino Street - Food Truck L'Acciuga in Viaggio e Soul Kitchen di Mama Eli. Esposizione di bici vintage a cura di A.S.D. Godo. Dalle 18 a mezzanotte, potete arrivare quando volete. Ingresso gratuito (sono benvenuti tutti, anche gli animali). Liberi di venire in look vintage - old style. E’consigliato portare un vecchio plaid per provare la bellezza di mangiare e bere sull'erba... sotto le stelle! INFO: Pagina fb: vino al vino street - maggiori info sulla sezione eventi o chiamando 328 0126247
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roccacinema
26 / CINEMA RAVENNA&DINTORNI 30/8 - 5/9/2018
• Cinemacity • Ravenna
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gio. 30 ago.
ven. 31 ago.
sab. 1 sett.
dom. 2 sett.
lun. 3 sett.
mar. 4 sett.
mer. 5 sett. SERATA FINALE
THE HAPPY PRINCE
MADE IN ITALY
TONYA
DUNKIRK
NICO, 1988
NOBILI BUGIE
di Rupert Everett
di Luciano Ligabue
di Craig Gillespie
di Christopher Nolan
di Susanna Nicchiarelli
WAJIB - INVITO AL MATRIMONIO
www.roccabrancaleonecinema.com
di Annemarie Jacir
apertura ore 20.45, inizio proiezione 21.15 biglietti: interi € 6 - ridotti € 5
di Antonio Pisu PRESENTI IN SALA RAFFAELE PISU E IVANO MARESCOTTI
Rocca Cinema Ravenna
Mission Impossible - Fallout di Christopher McQuarrie
Hotel Transilvania 3 una vacanza mostruosa
di Genndy Tartakovsky fer. e sab.: 17.50-18.05-18.20-20.2020.45-22.55; dom.: 15-15.15-15.30-15.45-17.5018.05-18.20-20.20-20.45-22.55
Ant-Man and The Wasp
di Peyton Reed fer. e sab.: 17.45-18.10-20.20-22.55; dom.: 15.10-17.45-18.10-20.20-22.55
Darkest Minds
di Jennifer Yuh Nelson fer. e sab.: p.u. 17.50; dom.: p.u. 15.15
Shark Il primo squalo
Proiezione in 3D fer., sab. e dom.: p.u. 17.45 Proiezione in 2D gio.: 18-20-20.30-22.35-22.55; ven., sab., lun., mar. e mer.: 18-20-20.3021-22.35-22.55; dom.: 15-15.20-18-20-20.3021-22.35-22.55 gio.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)
di Jon Turteltaub fer., sab. e dom.: p.u. 20.20
• Rocca Cinema • Ravenna
The Happy Prince di Rupert Everett gio.: p.u. 21.15
Ritorno al Bosco dei 100 Acri di Marc Forster fer. e sab.: 17.50-18.20-20.15-20.3522.35-22.55; dom.: 15.30-16-17.50-18.20-20.1520.35-22.35-22.55
• Cinedream • Faenza
Mission Impossible Fallout
di Christopher McQuarrie Proiezione in Dolby Atmos fer., sab. e dom.: p.u. 20.30 Proiezione in Dolby fer.: 21-22.40; sab. e dom.: 15.30-17.30-18.1521-22.40
Maratona Mamma mia
proiezione dei due film “Mamma mia” di Phyllida Lloyd e “Mamma mia - Ci risiamo!” di Ol Parker mer.: dalle 20.20
Ritorno al Bosco dei 100 Acri
Resta con me
di Susanna Nicchiarelli lun.: p.u. 21.15
Nico, 1988
Resta con me
di Baltasar Kormákur fer.: 20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.30-22.45
Come ti divento bella
Wajib - Invito al matrimonio
di Abby Kohn, Marc Silverstein fer.: 20.30-22.45; sab. e dom.: 15.30-18-20.30-22.45
Nobili bugie
Hotel Transilvania 3 una vacanza mostruosa
di Steven C. Miller fer., sab. e dom.: p.u. 22.55
• Cinema Italia •
di Annemarie Jacir mar.: p.u. 21.15 di Antonio Pisu mer.: p.u. 21.15
• Cinema Jolly • Ravenna
di Genndy Tartakovsky fer.: p.u. 20.30; sab. e dom.: 15.30-16.20-17.30-18.1520.30; mar.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”)
Faenza
di Jon Turteltaub fer.: p.u. 22.45; sab. e dom.: 15.30-22.45
Don’t Worry
di Gus Van Sant
• Arena Borghesi •
AGOSTO
A MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE di Terence Davies gio.: p.u. 21.30
Ocean’s 8
di Gary Ross ven.: p.u. 21.30
Mission Impossible Fallout
di Christopher McQuarrie sab. e dom.: p.u. 21.30
Lazzaro felice
di Alice Rohrwacher lun.: p.u. 21.30
Hotel Transilvania 3 una vacanza mostruosa
Faenza
di Genndy Tartakovsky mar.: p.u. 21.30
Blue Kids
Ant-Man and The Wasp
di Andrea Tagliaferri gio.: p.u. 21.15 (ospite in sala il regista)
di Peyton Reed mer.: p.u. 21.30
La lucida follia di Marco Ferreri
• Arena Mare •
di Selma Dell’Olio ven.: p.u. 21.15 (ospite in sala l’attrice Andréa Ferréol)
Milano Marittima
Hotel Transilvania 3 una vacanza mostruosa
La grande abbuffata
di Genndy Tartakovsky gio. e mar.: p.u. 21.30
di Marco Ferreri sab.: p.u. 21 (ospite in sala l’attrice Andréa Ferréol)
Visages, Villages
Wajib - Invito al matrimonio
Dunkirk
Escape Plan 2 Ritorno all’inferno
Shark Il primo squalo
Mary Shelley Un amore immortale
di Christopher Nolan dom.: p.u. 21.15
Come ti divento bella
di Valerio Attanasio dom.: p.u. 21.30
Tonya
di Haifaa Al-Mansour fer.: p.u. 20.20; sab. e dom.: 15.30-20.20
Il tuttofare
di Peyton Reed gio., ven. e lun.: 20.25-22.45; sab. e dom.: 15.30-17.45-20.25-22.45
di JR e Agnès Varda dom.: p.u. 21 (proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)
di Craig Gillespie sab.: p.u. 21.15
di Abby Kohn, Marc Silverstein fer. e sab.: 17.50-20.30-22.55; dom.: 15.30-17.50-20.30-22.55
Ant-Man and The Wasp
Made in Italy
di Haifaa Al-Mansour fer. e sab.: 20.20-22.55; dom.: 17.40-20.20-22.55
di Baltasar Kormákur fer. e sab.: 18-20.40-22.50; dom.: 15.45-18-20.40-22.50
di Sérgio Machado gio., ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: 18.30-21
di Marc Forster fer.: 20.30-22.45; sab. e dom.: 15.40-18-20.30-22.45
di Luciano Ligabue ven.: p.u. 21.15
Mary Shelley Un amore immortale
Il maestro di violino
DA GIOVEDÌ 30
di Annemarie Jacir lun.: p.u. 21
The Disaster Artist di James Franco mar.: p.u. 21
L’insulto
di Ziad Doueiri mer.: p.u. 21
• Arena Cinema Europa • Faenza
Benedetta follia di Carlo Verdone gio.: p.u. 21.15
Loro 2
di Paolo Sorrentino dom.: p.u. 21.30
La prima notte del giudizio ven., sab., lun. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 16.30-18.45-21.15
• Cinema Sarti • Faenza
Un marito a metà
di Alexandra Leclère ven., sab., lun., mar. e mer.: p.u. 21.15; dom.: 16-18.15-21.15
• Arena delle Cappuccine • Bagnacavallo
End of Justice Nessuno è innocente di Dan Gilroy gio. e ven.: p.u. 21.30
• Arena del Sole • Lido di Classe
A quiet passion
di Gerard McMurray ven.: p.u. 21.30
Mission Impossible Fallout
di Christopher McQuarrie sab. e dom.: p.u. 21.30
Loro 2
di Paolo Sorrentino lun.: p.u. 21.30
Jurassic World Il Regno distrutto di J.A. Bayona mer.: p.u. 21.30
• Arena Pinarella • Pinarella di Cervia
Metti la nonna in freezer
di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi gio.: p.u. 21.15
Hotel Transilvania 3 una vacanza mostruosa di Genndy Tartakovsky ven. e sab.: p.u. 21.15
INFORMAZIONE SANITARIA
FARMACIE COMUNALI
Come curare i capelli per mantenerli belli e in salute Ecco le valutazioni e i consigli utili della dottoressa Loretta Margotti della farmacia di Cotignola In una società che vive molto sull’immagine, il capello rappresenta un bel biglietto da visita per donne e uomini. Il capello sano rende più attraenti in quanto garantisce maggiore piacevolezza al viso e all’aspetto in generale. A parlarne è la dottoressa Loretta Margotti della farmacia comunale di Cotignola (nella foto a destra). Si può dire che i capelli rappresentino una spia delle condizioni di salute del nostro corpo? «Sì. La perdita di capelli, infatti, può derivare da disfunzioni a livello epatico, metabolico e ormonale. Adottare uno stile di vita sano e attivo rappresenta il primo passo verso la salute del corpo e dei capelli. L’attività fisica contribuisce a mantenerli in buona salute, anche se il sudore, il cloro delle piscine e i frequenti lavaggi possono indebolirli. Quando si vive in città smog e stress rischiano di compromettere la nostra chioma opacizzandola e le tinture coloranti spesso sfibrano il capello rendendolo più fragile». Servirebbe dunque un’alimentazione equilibrata e bilanciata… «Certamente. La scelta di cibi ricchi di sostanze nutritive specifiche per fortificare e nutrire la fibra capillare può fare la differenza nel processo fisiologico di difesa e riparazione dei capelli il cui benessere dipende da ciò che mangiamo. I capelli sono costituiti prevalentemente dai due amminoacidi essenziali, cisteina e lisina, che devono essere obbligatoriamente introdotti con la dieta perché non sono prodotti dal nostro
corpo. Quindi una carenza di proteine può indebolire i capelli, aumentandone la fragilità e la caduta». Quali sono i nutrienti più importanti per mantenere dei capelli sani? «Quelli che contengono proteine, vitamine e minerali. L’uovo è ricco di proteine, minerali (zolfo) e vitamine del gruppo B, come la biotina. La banana è ricca di vitamina B, acido folico e magnesio che favorisce lo sviluppo di enzimi che intervengono nella ricrescita capillare. Gli spinaci contengono ferro, betacarotene, vitamina C per lo sviluppo di follicoli forti e sani. La carota è ricca di betacarotene che viene trasformato nel corpo in vitamina A utile per mantenere i capelli setosi e idratati. I cereali integrali sono fonte di magnesio e di selenio. Le noci contengono omega 3, biotina, vitamina E e rame per rinforzare i capelli». Può essere utile ricorrere a integratori alimentari specifici? «Per proteggere la cute e i capelli da processi degenerativi e dall’invecchiamento, si può ricorrere a preparati multivitaminici e minerali utili per colmare le carenze alimentari o gli aumentati fabbisogni organici di questi nutrienti. Contengono vitamina A, E, C, B6, cisteina, selenio, zinco, ferro, miglio, che sono tutte importanti sostanze multifunzionali e antiossidanti». E come si scelgono gli integratori? «In base al tipo di problema che ha generato la caduta. La tricologia che studia l’anatomia e la fisiologia del capello può offrire numerose
soluzioni in grado di bloccare o contrastare la caduta. Ecco perché fra i vari servizi offerti dalla farmacia viene proposto ai clienti un controllo gratuito del cuoio capelluto e dell’apparato pilo-sebaceo per salvaguardare la sana crescita dei capelli». Qualche buon consiglio per la cura dei propri capelli? «Da un punto di vista pratico, è opportuno ricordare che temperature eccessive durante il lavaggio e l’asciugatura possono danneggiare il capello. In linea generale, si consiglia di lavare i capelli da due a tre volte alla settimana e al termine del lavaggio è bene tamponare i capelli con un asciugamano. Un buon massaggio del cuoio capelluto è infatti utile per stimolare la circolazione, migliorando la salute dei capelli. La scelta dello shampoo e la frequenza dei lavaggi vanno effettuati in base alle caratteristiche del capello e del cuoio capelluto. Si può chiedere consiglio al farmacista per scegliere il prodotto più adatto in base alle diverse tipologie di capello» a cura di Roberta Bezzi
JUNIOR / 27 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
SANT’ALBERTO
TEATRO DI STRADA
FAENZA Laboratori di ceramica per anziani e bambini
CAMPUS AL MUSEO NATURA TRA SCIENZA E GIOCHI Dal 3 al 15 settembre, rivolto ai bambini nati tra il 2007 e il 2012 “In vacanza al museo” è il nuovo campus che propone il Museo NatuRa dal 3 al 15 settembre, prima dell’inizio della scuola, per prolungare le vacanze di bambine e bambini nati dal 2007 al 2012. Divertimento, natura e scienza per un campus giornaliero settimanale, dal lunedì al venerdì, con ingresso dalle 8 alle 9 e uscita dalle 12 alle 13.30. Ogni piccolo partecipante potrà scegliere di trascorrere al campus una o più giornate, una o due settimane, considerando che le attività del giorno saranno ogni settimana sempre diverse nei contenuti. Durante la mattinata inoltre è previsto anche tempo libero per giocare, studiare o terminare i compiti delle vacanze. I bambini saranno sempre seguiti e condotti nelle attività da personale di Atlantide. La prenotazione è obbligatoria (0544 528710). Il costo del campus giornaliero è di 10 euro, settimanale 45 euro.
FIDO IN AFF
IDO
MARGOT Margot è una giovane cagnolina (classe 2017), docile e vitale, affettuosa, già un po’ educata al guinzaglio. Aspetta una famiglia al canile di Ravenna. Per conoscerla e adottarla, chiamate: Canile di Ravenna tel. 0544 453095 cell. 349 6123736
ADOTTAM ICI MIRANDA La gattina Miranda ha circa un anno, è sterilizzata, di buon carattere, solo un poco timida inizialmente. Aspetta una famiglia amorevole! Per conoscerla e adottarla, chiamate: cell. 340 8961224
Anche in questa edizione sarà presente ad Argillà Italia a Faenza, in programma dal 31 agosto al 2 settembre, uno stand con pezzi e materiale artistico realizzato dagli ospiti dell'Azienda di Servizi alla Persona della Romagna faentina. Lo spazio, gestito dagli "Amici del Fontane", ospiterà nella tre giorni laboratori e momenti di creatività rivolti agli anziani residenti nelle strutture gestite dall'Asp di Faenza, Castel Bolognese e Solarolo. Ma non solo. Anche ragazzi e bambini potranno provare l'esperienza artistica di modellazione dell'argilla nelle giornata del sabato e della domenica. I pezzi realizzati dai ragazzi saranno poi cotti e consegnati durante la festa “Con le mani e con il cuore" che l'associazione di volontariato, in collaborazione con l'associazione Alzheimer, organizza nel giardino della struttura del "Fontanone" in viale Stradone nel pomeriggio del 18 settembre. Durante l'evento, oltre alla musica sarà organizzata anche una merenda. Per ulteriori informazioni è possibile consultare www.aspromagnafaentina.it.
BURATTINI AL PALA DE ANDRÉ E A PIANGIPANE Dopo la grande partecipazione registrata in occasione del primo evento, lunedì 3 settembre “Burattini in Festa” ritornerà al Pala de André, trasformando nuovamente i viali della Festa Nazionale dell'Unità in un grande palcoscenico all'aperto con spettacoli di burattini, marionette, comicità ed arti di strada. Quattro compagnie e un’attrazione itinerante si alterneranno con spettacoli brevi a rotazione e sempre diversi, che dalle 20.30 cominceranno ogni mezz'ora. Aprirà la serata la compagnia Bambabambin (da Alano Piave BL), capitanata dal burattinaio Paolo Rech che presenterà lo spettacolo Arlecchinate. Ci sarà poi spazio per le marionette e la comicità di All'InCirco (nella foto), con lo spettacolo Ecomonsters Puppet Show; in un laboratorio segreto il Dottor Sputnik e la sua assistente Tereskova si cimenteranno tra oggetti vecchi e rotti, nel tentativo di dar vita alla materia. I viali saranno rallegrati dall'animazione itinerante di Piccola Carovana; già nota ed apprezzata per il personaggio di Gino Lo Struzzo (che tornerà a grande richiesta alla festa lunedì 10 settembre), la compagnia sarà presente con Ciko il Cikogno. Completeranno il cast della serata i Burattini di Mattia Zecchi e lo Sganapino apprendista contadino del santalbertese Massimiliano Venturi. Già domenica 2 settembre invece sarà possibile assistere a uno spettacolo dal programma di Burattini: a partire dalle 21 nel giardino di Piazza XXII giugno 1944 a Piangipane, avrà luogo lo spettacolo Sganapino Cosacco ma non troppo, a cura dei Burattini di Massimiliano Venturi.L'ingresso è sempre gratuito, e gli spettacoli sono adatti a tutti a partire dai 3 anni di età. ll programma completo è on-line sul sito www.burattini.info.
FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 30 AGOSTO ALL’1 SETTEMBRE DEI MOSAICI via delle Industrie 88 tel. 0544 456588; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 3 via Po 18 (Porto Corsini) - tel. 0544 446301. DAL 2 ALL’8 SETTEMBRE PONTE NUOVO via Romea sud 121 tel. 0544 61068; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 5 viale delle Nazioni 77 (Marina di Ravenna) - tel. 0544 530507; BOSCHINI via Piangipane 293 (Piangipane) - tel. 0544 418868.
+ APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514. + Per info www.farmacieravenna.com
3 e 10 settembre dalle ore 20:30 seguici su alla pagina “I Burattini di Massimiliano Venturi”
28 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre
TENDENZA BIO AL CALICE Torna Cervia InBolla, con vini anche dal Sudafrica Ai Magazzini del Sale di Cervia sabato 1 (ore 18-24) e domenica 2 settembre (ore 12-22) torna Cervia InBolla. Giunta alla quarta edizione, la kermess porta in scena il mondo delle eccellenze spumantistiche del Belpaese abbinato ai prodotti top del territorio, proponendosi in un format a porte aperte che abbraccia gli amanti del vino, ma anche chi vuole solo degustare le numerose prelibatezze gastronomiche presenti nei 12 corner food. Protagoniste della kermesse sono però le bollicine: 32 le caseselezionate dall’Alto Adige alla Sicilia con cantine di Franciacorta, Trento DOC, Oltrepò Pavese, Piemonte, Alto Adige, Trento, Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Sicilia, oltre ad un ospite speciale proveniente addirittura dal Sudafrica. Tra le novità del 2018 anche la proposta di bianchi fermi.
Tutti i benefici del “mangiare vivo” Proteggono dalle infezioni e apportano energia vitale all’organismo: sono i cibi con fermenti lattici vivi
LO STAPPATO Cannonau di Meloni per gli ultimi soli d’estate di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Riprendiamo la nostra rubrica dopo la pausa estiva. Il tempo si è rinfrescato e tanto vale stappare alla luce di questo tiepido sole il “Cannonau di Sardegna Terreforru” 2015 dell’azienda sarda “Meloni”. Il colore è un bel rosso rubino chiaro. Al naso il vino trasmette qualcosa di selvatico. Note di prugne e more. Foglie di tabacco e note verdi che ricordano l’ulivo con un accento di mentuccia. Macchia mediterranea, capperi, pepe, tabacco, ciliegia e more. Al palato è tannico, di giusta e piacevole freschezza e con un frutto ancora succoso. Il tannino deciso, perfetto se abbinato a carni rosse. La chiusura alcolica scalda piacevolmente quasi a ricordare di goderci gli ultimi soli di questa estate.
Kefir, “sentirsi bene dopo aver mangiato” Il kefir è una bevanda originaria dell'Europa orientale e dell'Asia sud-occidentale e il suo nome deriva dalla parola turca keyif, che significa "sentirsi bene dopo aver mangiato". A dire il vero kefir è il termine usato per designare i granuli dei microrganismi usati per produrre la bevanda da cui prende il nome. Questi grani, formati da colture di lievito e batteri lattici, sono piccole sfere bianche che, aggiunte al latte di mucca o di capra, agiscono facendo fermentare gli zuccheri del latte e dando così origine alla bevanda di kefir (per cui si parla anche di kefir di latte). Il tempo di fermentazione è di circa 24 ore. Una volta che il processo è finito, è possibile rimuovere i grani di kefir per usarli di nuovo e ottenere altro prodotto.
Cosa significa “mangiare vivo”? Facciamo chiarezza sull’argomento: stiamo parlando degli alimenti che contengono fermenti lattici vivi. E il motivo per cui fanno tanto bene va ricercato nel fatto che, restando vivi fino al momento del consumo, svolgono importanti funzioni nell’organismo. In primis, proteggono dalle infezioni, soprattutto quelle intestinali e questo grazie a diversi meccanismi tra cui la diminuzione del pH del contenuto intestinale, la competizione sui nutrienti che vengono sottratti a eventuali patogeni, la produzione di antitossine, di acidi organici e di acqua ossigenata. Poi producono batteriocine, particolari molecole a cui sono attribuite importanti attività di prevenzione e controllo delle infezioni e delle “putrefazioni” intestinali che possono essere dannose per la salute. Ancora, partecipano ai meccanismi immunomodulatori e immunostimolanti di alcuni amminoacidi prodotti a seguito della fermentazione lattica. Infine apportano energia vitale al nostro organismo. Più in generale, i batteri contenuti nello yogurt, nello stracchino, nel kefir (vedi box), nel lassi (vedi box), nelle verdure fermentate, integrandosi con la flora batterica intestinale, aiutano a mantenere e ripristinare le naturali funzioni biologiche dell’intestino e aumentano le difese naturali dell’organismo. Non da ultimo, e non di minore importanza, si tratta particolari ceppi di fermenti lattici che l’Organizzazione Mondiale dell’Allergia (Wao) consiglia alle gestanti per evitare allergie nei nascituri e nei neonati. Nelle sue nuove linee guida, infatti, la Wao afferma che il consumo di probiotici durante la gravidanza, l’allattamento e nel primo anni di vita riduce in modo determinante i casi di dermatiti, eczemi, asma, riniti allergiche e allergie alimentari. Giorgia Lagosti
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GUSTO / 29 30 agosto-5 settembre RAVENNA&DINTORNI
Il lassi: bevanda a base di yogurt originaria dell’India, rinfresca e aiuta a digerire
Tra le bevande più diffuse e conosciute dell’India, oltre al chai, il tè speziato, c’è il lassi. Si tratta di una bevanda salutare a base di yogurt. Originario del Punjab, ha la sua maggiore diffusione nello stato del Rajasthan e generalmente nel nord dell’India. Generalmente si consuma come semplice bibita ma viene anche portato in tavola come bevanda per accompagnare i pasti principali: da una parte risulta molto rinfrescante durante la stagione più calda e quando si mangiano delle pietanze piccanti, dall’altra favorisce la digestione. Il lassi è un bevanda a base di yogurt, acqua e spezie tra cui cumino e cardamomo. La versione base è detta plain lassi ma da questa base esistono numerose variazioni più dolci e meno dolci fino anche a versione salate, alcune ottenute aggiungendo diverse generi di frutta fresca che viene frullata e miscelata assieme, spesso guarnita con frutta secca. Tra i più apprezzati il mango lassi, il banana lassi e l’ananas lassi. Lassi salato: 330 millilitri di yogurt bianco intero non zuccherato o kefir, 660-990 millilitri di acqua (a seconda della densità che si desidera), ½ cucchiaino di cumino, ½ cucchiaino di zenzero, pizzico di sale e pepe nero. Mescolare tutti gli ingredienti con un frullatore o un miscelatore a mano. Regolare le spezie a piacere. Lassi dolce: 330 millilitri di yogurt bianco intero non zuccherato o kefir, 660 millilitri di acqua (a seconda della densità che si desidera), da 1 a 5 cucchiaini di zucchero di canna, malto, miele o agave, ½ cucchiaino di cardamomo, ½ cucchiaino di zenzero. Mescolare tutti gli ingredienti con un frullatore o un miscelatore a mano. Regolare le spezie a piacere.
SLOW FOOD/1 Cena inaugurale per Sapore di Sale a Cervia
SLOW FOOD/2 Cena finale della sagra all’Ecomuseo con viaggio nel riso
Sapore di Sale, dal 6 al 9 settembre a Cervia è una manifestazione culturale ed enogastronomica che mette al centro il sale dolce di Cervia, l’oro bianco da sempre associato alla vita, alla storia e all’identità della città. Il Sale della Salina artigianale Camillona è Presidio Slow Food che organizza diverse iniziative. In particolare giovedì 6 Settembre alle 20.30 ci si siede “A tavola con i Presidi e le Osterie Slow Food” alle Officine del Sale in via Evangelisti 2. Si tratta di una cena inaugurale preparata a quattro mani da Sapore di Sale a Cervia; con i Presìdi del Mare esaltati dagli chef Antonio Terzano dell’Osteria Dentro Le Mura di Termoli e Carmine di Bianco del Ristorante Pinzimonio di Fiumicino. Costo 38 euro per soci, 43 per i non soci. Prenotazione entro il 5 settembre a Mauro Zanarini tel 335-375212 e-mail a maurozanarini@gmail.com.
Continua la sinergia tra l'Ecomuseo delle Erbe Palustri e Slow Food Godo e Bassa Romagna che, in occasione della Sagra delle Erbe Palustri, chiuderanno la manifestazione con una cena a tema. L'organizzazione sarà affidata allo chef Federico Scudellari che ha scelto un menù che è un ideale percorso tra le varie colture/culture del riso. Il menù infatti prevede Schiacciata di Vialone nano in salsa di Pizzutello con stracciatella e briciole di Sardella del lago d'Iseo, Risotto asparagi di mare e rane, Cannolo di mare farcito al rosso integrale su bietolina scottata e Nero di Voghiera, Frittelle di Baldo con uvetta e pinoli accompagnate da crema di riso al rum. La cena è per lunedì 10 settembre all’Ecomuseo delle Erbe Palustri a Villanova di Bagnacavallo, il costo della serata è 30 euro per i soci e 33 per i non soci. Prenotazioni al 347 4524084. Info: wwww.slowfoodgodo.it.
COSE BUONE DI CASA Pesche ripiene alla piemontese, una ricetta antica e golosa di Angela Schiavina
Riprendiamo il nostro appuntamento settimanale con una ricetta antica e golosa, le pesche ripiene alla piemontese. Ingredienti: 6 pesche non troppo mature lavate tagliate a metà e private dal nocciolo, gr 100 di amaretti ridotti in polvere, 2 uova, un cucchiaio di marmellata pesche o albicocche, un cucchiaio di cacao amaro, due cucchiai di zucchero, un cucchiaio di Marsala o rhum, due bicchieri di vino bianco, gr 50/70 di burro, mandorle a lamelle. Preparazione: lavare le pesche, possibilmente da coltivazione biologica, dopo averle aperte a metà e tolto il noccio-
lo, ingrandite un poco il buco centrale e mettete la polpa tolta in una ciotola. Aggiungerete gli amaretti in polvere, il cacao, lo zucchero, la marmellata e il cucchiaio o di Marsala o rhum e le uova. Mescolate bene poi con questo composto riempite il buco delle pesche. Imburrate leggermente una teglia da forno, adagiatevi le pesche, mettete su ognuna delle lamelle di mandorle e un piccolo fiocchetto di burro. Irroratele con il vino bianco. Cuocetele in forno caldo per circa 30 minuti. Si possono gustare calde, tiepide o fredde. Si possono accompagnare con una pallina di gelato di crema, vaniglia o cioccolato. Si possono congelare. Quando si vogliono consumare, tenerle prima in frigorifero per alcune ore e poi scaldarle in forno. Io utilizzo le pesche percoche, perché hanno una polpa consistente e nella cottura rimangono più sode.
Venerdì 7 Settembre
Domenica 9 Settembre
dalle ore 19.00 • Inaugurazione delle mostre • Cena conviviale a tema “PerBacco che cena!” in collaborazione con Consorzio Il Bagnacavallo (prenotazione obbligatoria: 0545 47122) • ZIBALDON RUMAGNÔL poesie e farse dialettali La Cumpagnì dla Zercia
dalle ore 8.00 • La Soffitta in Piazza • Laboratori dimostrativi di intreccio • Cesteria italiana, artigianato e mestieri etnici • Mercatino delle Pulci • Laboratorio didattico sull'ecosistema marino • Burattini, animazioni e spettacoli di piazza • Esibizione di ginnastica ritmica • Pranzo e Cena alla Locanda dell'allegra Mutanda • ROMANZE CELEBRI E CANTE NAPOLETANE concerto del gruppo Amaranto
Sabato 8 Settembre dalle ore 14.00 • La Soffitta in Piazza • Laboratori dimostrativi di intreccio • Cesteria italiana, artigianato e mestieri etnici • Podistica delle Erbe Palustri • Animazioni di strada • Cena alla Locanda dell'allegra Mutanda • SORRISI E CANZONI con Sgabanaza, Veris Giannetti e il M° Mauro Neri MOSTRE
Lunedì 10 Settembre ore 20.30 • Cena conviviale a tema “Omaggio al Riso” con piatti dello chef Federico Scudellari a cura di Slow Food Godo e Bassa Romagna (prenotazione obbligatoria: 347 4524084)
NEL CIELO DEL DELTA – STORIE VERE DI FILI COLORATI – LA CANNA E IL GESSO CIAVADUR E SALISCENDI – STORIE DI PACE E DI FILI COLORATI
Ingresso a mostre, Ecomuseo e spettacoli ad offerta libera. Inizio spettacoli serali ore 21 Per maggiori dettagli visitate il sito: www.erbepalustri.it
I / SPECIALE Festa Nazionale de L’Unità UN DIARIO RAVENNA&DINTORNI 30 agosto-5 settembre 2018
24 agosto
«Umanità, umiltà, unità»: le tre parole del Pd per «tornare alla battaglia» Il segretario Maurizio Martina in apertura della Festa nazionale dell’Unità Il segretario provinciale Alessandro Barattoni incalza i vertici del partito Un momento critico, difficilissimo. Queste le parole che vengono ripetute più volte sul palco della festa nazionale del Pd, per la prima volta a Ravenna, che si è aperta venerdì 24 agosto. A ribadirle tutti coloro che prendono la parola al taglio del nastro compreso, naturalmente, il segretario nazionale del partito Maurizio Martina ed è ovvio, anche se non sempre esplicito, che il momento critico riguardi sì il paese, ma anche lo stesso Pd, uscito a marzo dalla sconfitta elettorale più cocente e in una fase particolarmente delicata. Martina, che ha esordito con un vagamente nostalgico “compagne e compagni”, ha infatti più volte accennato alla necessità di una “riorganizzazione delle forze nel partito” per “andare in battaglia” contro la “deriva a cui il governo sta portando il paese”. Genova con il crollo del ponte Morandi e le successive polemiche, ma soprattutto la drammatica situazione della Diciotti a Catania (che nel giro di 48 ore avrebbe visto indagato il ministro dell’Interno), sono state citate più volte per marcare una differenza dal governo Lega-Cinque Stelle. Tutti, a partire da Giuditta Pini (sul palco in veste di responsabile delle feste dell’Unità), hanno ringraziato Martina per essere stato là dove doveva essere: in primis proprio a Catania. Durissimi gli attacchi al governo e ai ministri, colpevoli secondo il segretario, di non avere il coraggio di andare tra la gente e che pensano di governare tramite post sui social. “Presidente, esca dai social – ribadisce Martina – gestisca la situazione se ne è in grado, o altrimenti vada a casa”. Una situazione da cui l’Italia esce “umiliata” e di cui il segretario Pd chiede al capo del governo di riferire in Parlamento. “Un governo forte con i deboli, e deboli con i forti” tuona ancora il segretario, dove i deboli sono naturalmente i migranti e i forti stanno a Bruxelles. I fischi a Genova ricevuti dallo stesso Martina e dai dirigenti Pd dopo il crollo del ponte? “Meglio qualche fischio piuttosto che restare fuori dalla vita reale”. Il segretario ribadisce il leit motiv degli ultimi giorni: “lo spazio per l’alternativa è più grande di quello che si pensa”. Ecco allora la necessità di quel “riorganizzarsi” per “andare in battaglia”. Le parole d’ordine? Quelle con cui è stato accolto dai volontari a una festa del partito, nulla di nuovo ma non per questo meno essenziali: “Umanità, umiltà, unità”. E del resto l’idea della necessità di unità e umiltà era emersa anche in altri interventi precedenti. Il segretario regionale Paolo Calvano ha parlato proprio delle feste dell’unità come esempio per il partito: “Quando sei in cucina a preparare un fritto, magari puoi non essere d’accordo su come va preparato, ma alla fine il fritto lo devi portare fuori a chi te l’ha chiesto”. Metafora semplice, ma adatta alla situazione. Non sono stati certamente di maniera i ripetuti i ringraziamenti ai volontari che rendono possibile la festa, che di nazionale ha sicuramente il programma dei dibattiti, come ha sottolineato il sindaco Michele de Pascale, dove interverranno nelle prossime settimane tanti ospiti per un confronto e “uno spazio aperto” e dove non mancheranno personalità internazionali. “Un’occasione di dibattito per tutto il paese” ha sottolineato il sindaco. Ma le parole forse più schiette e dirette le ha pronunciate il segretario provinciale Alessandro Barattoni che, pur con i suoi toni pacati, ha letteralmente bacchettato i vertici del partito invitandoli a fare “meno dichiarazioni avventate, magari sul cambio del nome del Pd, e più attenzione alla riflessione”. “Se oggi qui c’è una festa con mille volontari – ha ribadito con orgoglio – è perché qui si è usato l’ago per cucire e non per strappare”. L’invito ai dirigenti nazionali a “maneggiare con cura il nostro patrimonio” ha ricevuto forse lo scroscio di applausi più autentico da parte di una platea folta, ma non certo oceanica, data l’occasione senza precedenti. E un momento di commozione, tra tanti presenti, è stato quello in cui Barattoni ha voluto ricordare Gabrio Maraldi, assessore, militante e volontario morto proprio mentre era in servizio a quella festa dell’Unità sei anni fa. E dopo l’apertura ufficiale, il primo momento di dibattito è stato significativamente dedicato alla ricostruzione dopo il terremoto di centro italia di cui ricorreva quel giorno il secondo anniversario. Ed è stato anche l’occasione per annunciare la donazione di quei 140mila euro raccolti dal partito che andranno alla costruzione di quattro scuole, una per ogni regione colpita. La festa nazionale dell’Unità, insomma, è partita da qui, Ed è stato decisamente un buon inizio, per una festa che tutti sperano possa essere un’occasione di confronto, dibattito ma anche il momento della ripartenza e dell’orgoglio di tutto il Pd.
Il segretario nazionale Maurizio Martina con il segretario provinciale Alessandro Barattoni. Accanto un momento del discorso di apertura
IL SEGRETARIO E LA PARTIGIANA Nella giornata d’apertura della Festa nazionale dell’unità a Ravenna c’è stato anche l’incontro del segretario nazionale Maurizio Martina con la partigiana Minny Geminiani, classe 1926. «Grazie “Viera”» ha scritto Martina sulla sua pagina Facebook a commento della foto.
Festa Nazionale de L’Unità UN DIARIO SPECIALE / II 30 agosto-5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
26 AGOSTO
25 agosto
Nei territori per ritrovare il “sentiment” perduto Confronto a cinque tra amministratori per parlare di temi come welfare, immigrazione, Europa e futuro del Pd E se l’alternativa esistesse già, e fosse nei territori? In fondo è qui che, tra tante sconfitte, qualcuno ancora tra i dem riesce a vincere. È stato questo il filo conduttore dell’incontro di sabato 25 agosto che ha visto protagonisti cinque amministratori Pd: la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il sindaco di Firenze Dario Nardella che ha da poco confermato l’intenzione di correre per il secondo mandato e si prepara dunque alla complicata sfida del 2019, Valeria Mancinelli sindaca di Ancona ed Emilio Del Bono, entrambi appena rieletti per il secondo mandato, mentre in gran parte delle altre città d’Italia il Pd subiva quella che forse è stata la sconfitta più grave della sua storia. Concretezza, dato di realtà, scontro aperto e sincero, confronto schietto e alleanze sui progetti sono alcuni degli elementi su cui ha insistito in particolare Valeria Mancinelli, che ha tenuto a ricordare come senza primarie non sarebbe mai stata candidata a sindaco di Ancona la prima volta e dunque non avrebbe potuto raggiungere la vittoria nemmeno di giugno scorso. Tra le sue parole d’ordine per il prossimo congresso quella della capacità di fare scelte e di sviluppare quel senso di responsabilità e appartenenza che, più che la tanto invocata “unità” serve a sconfiggere il nemico peggiore: il fuoco amico. Emilio Del Bono sposa la necessità dell’umiltà, invocata anche il giorno prima dal segretario Martina, che è condizione necessaria per fare il sindaco. Ed è convinto che anche nel Nord, nella Lombardia leghista dove governa, gli spazi per un’alternativa ci siano, perché la Lega che con Salvini ha preso respiro nazionale, sta perdendo la vocazione dei territori. Mentre è proprio qui, dice Del Bono, che si affrontano tutte le grandi questioni del nostro tempo: convivenza, sicurezza, opere pubbliche, servizi sociali. Il congresso? Purché sia vero, libero e basato su dati di realtà. Senza che ogni posizione del singolo lo allinei o incaselli per forza in una corrente, una tendenza questa che ha, secondo il sindaco di Brescia, molto inibito il confronto interno. Convinto sostenitore della necessità di un congresso in tempi brevi è sicuramente Michele de Pascale, come va ribadendo da tempo. Naturalmente anche lui auspica un congresso vero che porti a parole e idee nuove e anche a una nuova classe dirigente per affrontare quelle che devono essere le sfide di una forza di centrosinistra: la tutela delle persone più fragili, le risorse per la sanità, per l’istruzione, per l’inclusione insieme al rispetto delle regole per tutti. E nell’ottica proprio di questa accelera-
zione verso il ricambio, il 6 e il 7 ottobre sarà a Roma per la convention appena convocata da Nicola Zingaretti, unico candidato per la segreteria al momento, ma, assicura, è pronto ad ascoltare tutti i candidati che verranno. Presidente del gruppo Pse nel Comitato delle Regioni d’Europa, Catiuscia Marini ha offerto l’occasione per riflettere sui temi dell’Europa in questo momento di grave scontro tra Bruxelles e Roma. L’Europa percepita come “matrigna” da tanti italiani ma che, secondo Marini, è invece dietro tanti investimenti, tanti progetti di innovazione che riguardano proprio i territori. Come cambiare questa percezione? Come raccontare che cosa significa davvero l’Europa nella vita quotidiana delle persone e raccontare però anche allo stesso tempo come vada cambiata? Questa la sfida che, secondo Marini, solo il Pd può raccogliere in vista delle prossime europee dove i movimenti di destra e sovranisti, compreso Salvini, potrebbero ottenere risultati straordinari aprendo nuovi e inquietanti, scenari. E con le Europee nel 2019 arriva anche una cruciale tornata di amministrative che vede appunto anche la corsa di Dario Nardella al secondo mandato. Come affrontarla? Non solo parlando di quanto di buono è stato fatto, come è accaduto alle Politiche (e Nardella è l’unico sul palco a ribadire con forza che I governi Renzi-Gentiloni hanno fatto un lavoro straordinario) dove non si è riusciti a comunicare una visione e uno slancio per il futuro. E, auspica il primo cittadino fiorentino, un linguaggio unico del partito per Europee e Amministrative, convinto che le differenze e i contenuti rispetto ai populisti stiano in parole come civismo e fiducia. Sarebbe allora utile il congresso prima delle elezioni per chi si candida? Sì, secondo Nardella e non solo, ma a patto che non sia una conta. Se quello deve essere, meglio forse rimandare a dopo le elezioni. La sensazione, ascoltando questi amministratori dalle storie politiche diverse alle spalle che per primi ammettono differenze di vedute su temi specifici ma che chiaramente condividono una visione della società lontana anni luce da quella della Lega e ormai anche da quella del Movimento 5 Stelle è che ancora effettivamente esista un’area politica alternativa che guarda in qualche modo alla storia della sinistra ma che deve cercare parole nuove per declinarsi e ritrovare quel “sentiment” evocato sul palco con il proprio elettorato perduto e, soprattutto, con i giovani che alle ultime elezioni hanno guardato altrove.
TOTI E BONACCINI: GOVERNATORI A CONFRONTO Nell’ottica di una festa aperta e di dialogo, come ha più volte spiegato il responsabile del fitto calendario di incontri e dibattiti Andrea De Maria, sono stati invitati diversi esponenti anche di altre forze politiche. Il primo a calcare il palco della prima festa nazionale dell’Unità in Romagna è stato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. L’esponente di spicco di Forza Italia è stato impegnato in un confronto sulle infrastrutture insieme al sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Regione Emilia Romagna, ormai in scandenza di mandato e di cui si aspetta l’eventuale ricandidatura per il secondo mandato, Stefano Bonaccini. Pur partendo da posizioni politiche diverse, i tre hanno concordato sulla necessità per il Paese di progettare e realizzare in tempi brevi nuove infrastrutture e per una maggiore autonomia delle regioni su diversi capitoli di spesa, obiettivo da tempo perseguito da Bonaccini.
TUTTI I GIORNI
A TU PER TU CON I PARLAMENTARI Nello spazio attiguo alla sala Aldo Moro, nella piazza centrale, dove si svolgono i dibattiti, sono state allestite alcune postazioni dove ogni giorno, secondo un calendario consultabile sul sito www.partitodemocratico.it, è possibile incontrare alcuni parlamentari del Pd, sia deputati, sia senatori. In questa foto gli onorevoli Alberto Pagani, eletto nell’uninominale a Ravenna, e il deputato Emanuele Fiano. Sulla parete di fondo un messaggio quanto mai attuale di questi tempi: «Tienimi le mani, non annegherai» tra tanti salvagenti.
III / SPECIALE Festa Nazionale de L’Unità UN DIARIO RAVENNA&DINTORNI 30 agosto - 5 settembre 2018
26 agosto
Quanto è razzista l’Italia? Dalla vergogna delle leggi del ‘38 a oggi La testimonianza della senatrice Liliana Segre, espulsa da scuola perché ebrea a otto anni, e l’invito della presidente dell’Anpi: «Uniamo le forze democratiche, noi antirazzisti siamo di più» A sinistra la folla all’incontro di domenica 26 agosto a cui è intervenuta, tra gli altri la presidente dell’Anpi. A destra Liliana Segre, intervenuta telefonicamente, con il presidente Mattarella.
Le leggi razziali in Italia 80 anni dopo, nel momento in cui un razzismo dilagante sembra pervadere la società italiana, come ci raccontano i sempre più frequenti episodi di cronaca che vedono persone bersagli di violenze fisiche e verbali sono per il colore della propria pelle, o l’appartenenza etnica. Mentre chi da anni soffia su questo fuoco è oggi arrivato al governo e non sembra voler cambiare toni. Forse anche per questo l’incontro di domenica 26 agosto - che vedeva la partecipazione della senatrice Liliana Segre (intervenuta in collegamento telefonico), della presidente dell’Anpi Carla Nespolo, dello storico Paolo Pezzino, dei deputati Andrea De Maria ed Emanuele Fiano (a cui si deve la legge contro l’apologia del fascismo votata nel 2017) moderato da Elisabetta Graziani – ha richiamato un pubblico da tutto esaurito. Smentendo anche gli immancabili haters in rete che prefiguravano un flop. Se naturalmente i politici hanno soprattutto insistito sull’oggi e sulla necessità di politiche di inclusione per facilitare la convivenza, non solo per ragioni di principio, ma anche perché ovunque si sono dismostrate le più utili a promuovere anche la sicurezza, lo storico ha ricordato come le leggi razziali, nel ‘38, furono accolte nell’indifferenza anche dell’Accademia. Siamo ancora quell’Italia? Il nostro passato è lì, ed è forse bene tenerlo a mente, non abbiamo una storia di antisemitismo profondo, ma
quando gli ebrei furono “marchiati” nessuna voce si levò per difenderli. Commovente il racconto proprio della senatrice a vita Segre che racconta come lo choc, la ferita subita da bambina, a otto anni, quando improvvisamente le fu detto che era espulsa da scuola, l’abbia poi accompagnata per tutta la vita. «Al presidente Mattarella – racconta al pubblico attento e partecipe – che mi chiedeva cosa avessi pensato al momento della nomina a senatrice a vita, ho risposto che in fondo, per quanto si invecchi, si resta sempre i bambini che siamo stati. E che quel giorno, alla bambina a cui l’Italia aveva chiuso le porte della scuola, adesso apriva quelle del Senato». L’Italia di oggi però è anche quella di un ministro indagato per aver tenuto per giorni decine di Eritrei in fuga sulla nave italiana che li aveva soccorsi mare. È il tempo in cui il razzismo sembra ormai socialmente accettabile e accettato. E il tempo di “prima gli italiani”. Come reagire? È una magnifica signora di 75 anni a mettere a fuoco alcune questioni cruciali tra presente e passato recente: Carla Nespolo, presidente Anpi. «È una battaglia da fare insieme, tra democratici, a me non interessa se sei riformista, liberale, co-
munista, mi interessa che tu sia antifascista e questo mi basta. E sono convinta che, anche se non sembra, noi siamo di più. Credo che nella popolazione ci siano però ampie fasce di persone semplicemente indifferenti al tema, non davvero razzisti». E Nespolo è anche l’unica, a oggi, su quel palco, a mettere in discussione le scelte del governo Gentiloni e in particolare del ministro Minniti rispetto ai migranti: «Abbiamo sbagliato a fare gli accordi con la Libia, non lo dico per polemica, ma perché credo sia giusto porci delle domande e fare autocritica: abbiamo governato, siamo stati capaci di portare avanti, per esempio in Europa, il sogno di Ventotene?» Errori presunti o certi del passato, la sensazione è che oggi più che mai questo possa essere un tema fondativo o (ri)fondativo del Pd e di tutto lo schieramente alternativo al governo. E a dirlo con chiarezza è sicuramente Fiano: «Noi non staremo mai dalla parte di chi calpesta i diritti umani». Una frase che in una democrazia occidentale fino a poco tempo fa poteva sembrare superflua, e che oggi diventa invece dirimente.
Fiano: «Non staremo mai con chi calpesta i diritti umani
DA FRAH QUINTALE A FAUSTO LEALI Grande pubblico anche ai concerti. Entusiasta quello di Frah Quintale, in apertura, il 24 agosto (nella foto a sinistra) e quello, domenica 26, di un Fausto Leali in grande forma (a destra).
Festa Nazionale de L’Unità UN DIARIO SPECIALE / IV 30 agosto - 5 settembre 2018 RAVENNA&DINTORNI
I MILLE VOLONTARI Per far funzionare ogni sera i tanti ristoranti e gli stand della festa arrivano volontari da tutti i circoli Pd della provincia, in tutto sono coinvolte oltre mille persone di tutte le età. Ecco alcuni scatti, in alto a sinistra il segretario Martina si cimenta con la paella.
27 agosto
Cottarelli: l’Italia appesa alla “spada di Damocle” del debito pubblico e di una ricchezza che non cresce Il professore della spending review preoccupato per le dichiarazioni di intenti in economia del nuovo governo C'è una montagna di soldi che incombe sull'Italia, quella del debito pubblico che ammonta alla vertiginosa cifra di 2.300 miliardi euro. E fa ombra al presente e futuro del sistema economico nazionale nel confronto coi mercati finanziari globali. Ad esplorare questo ormai “eterno” ma sempre più scomodo macigno sullo sviluppo del Paese ci prova – in occasione di un incontro alla Festa Nazionale dell'Unità – il professor Carlo Cottarelli, economista, già consulente del Fondo Monetario Internazionale, chiamato dai governi Letta e Renzi a fare le pulci all’intricato complesso della spesa pubblica, insomma a valutare sprechi e proporre risparmi sui costi statali, proprio per ridurre il debito pubblico. La famosa spending review che Cottarelli ha diligentemente compilato e argomentato ma di cui in pratica si è fatto poco o niente. Cottarelli da esperto di conti statali – oggi, dopo la fugace parentesi di un incarico a premier tecnico affidatogli da Mattarella, poi svanito con l'accordo di governo Lega-M5s è a capo all'Università Cattolica di Milano di un Osservatorio sui Conti Pubblici – snocciola dati e fatti che da economista ritiene incontrovertibili e spiega che in fondo non è il deficit in sé che allarma ma il rapporto fra questo debito e il Pil, la ricchezza prodotta dal paese: una forbice che ha ricominciato a crescere (dopo un calo significativo fra il 1996 e il 2007) a partire dalla crisi finanziaria del 2008. Nel 2015 era al 115% circa, oggi sfiora il 132%. «L'Italia è al secondo posto in Europa per questo primato del debito pubblico, dopo la Grecia che però – precisa il professore – è indebitata coi paesi Ue mentre l'Italia è esposta sui mercati finanziari globali con maggior rischio di speculazione sul valore dei nostri titoli di Stato». Quelli per capirci apprezzati dallo spread, oggi attorno a quota 270 che ha già creato problemi al bilancio 2018 con un rinca-
ro degli interessi da pagare ai compratori. Cottarelli rammenta che durante la crisi del 2011 lo spread era schizzato a 600 punti mettendo in grave difficoltà il Paese, che fu poi destinato al “commissariamento”, lacrime e sangue, del governo Monti. Secondo il professore il “punto di non ritorno” di un'impennata dello spread, che in questa fase di incertezza potrebbe capitare in ogni momento, è attorno a quota 350. «Di fronte a certe dichiarazioni di intenti di questo governo sono preoccupato della reazione dei mercati nel contesto internazionale che potrebbero prendere di mira il nostro paese. La spesa prevista nell’accordo di programma di Lega e Cinquestelle ammonta ad almeno 65 miliar-
di. Questa spesa che oggi non ha coperture plausibili, anche di fronte a una prevista stagnazione se non riduzione del Pil fra 2018 e 2019, significherebbe aumentare sensibilmente il debito pubblico, provocando allarme tra gli investitori stranieri». Nelle prossime settimane di fronte al Paese che cresce di meno Cottarelli si augura che venga varata una legge di bilancio rispettosa dell'attuale deficit legato ai limiti imposti dalla Ue, attorno all'1,8 - 2%. «Su questo sono ottimista, non credo che il governo si assuma oggi il rischio di sforare il limite del 3% e fare precipitare il paese in una crisi finanziaria – commenta il professore –. Però l’orizzonte dei mercati si presenta instabile e uno shock potrebbe comunque arrivare dall'esterno con un rallentamento dell'economia mondiale ed europea, l'avvio di una fase recessiva e l'innesco di iniziative speculative. Peraltro nel 2019 è prevista la fine dell'ombrello protettivo di acquisto dei titoli di stato italiani col quantitative easing della Banca Centrale Europea. Insomma l'Italia, sul piano economico finanziario – sottolinea il professore – è sotto minaccia di una “spada di Damocle” appesa a un filo sempre più fragile». Per il fautore della spending review se l'Italia vuole restare in un sistema economico di mercato, nell'area europea e dell'euro, magari provando a ritrovare una strada per la crescita, deve contenere e ridurre i costi dello Stato. «Non conosco un paese al mondo – ironizza Cottarelli – che abbia abbattuto il debito aumentanto la spesa. Abbiamo di fronte l'aspettativa di una crescita moderata e se aumentano di poco le entrate nel bilancio bisognerebbe più che altro far cassa, non spendere tutto e anzi risparmiare dove si può risparmiare. Per questo, se sono preoccupato per le mosse di questo governo, sono anche critico con gli ultimi governi, che si sono prodigati ben poco in queste pratiche di riduzione del debito. A partire dal secondo governo Berlusconi fino a Gentiloni, se si fosse fatto cassa, oggi rischieremmo di meno, in ogni caso».
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ZONA ZALAMELLA In piccolo contesto senza ascensore, vendesi appartamento 1°P. con ingresso, sala, cucina abit., 1 letto matrim., 2 singole, disimp., bagno finestrato e ampio terrazzo angolare nella zona giorno. Al P.T. cantina finestrata, garage e giardino condominiale. Riscald. centralizz. con contacalorie. Condizionatore, infissi nuovi con doppio vetro, ante a ribalta e zanzariere. Classe energ. in lavorazione
Rif. 4267
€ 170.000 tratt.
tel. 0544 421396 - 335 377894
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CLASSE Villetta ad angolo costruita nel 2005 di mq. 130 composta da: piano terra: • giardino piantumato con pergolato di mq.160 • ingresso/soggiorno con cucina a vista • bagno primo piano: • 2 letto (1 sing. e 1 matrim. con terrazza coperta) • bagno finestrato con doccia • mansarda/3° letto piano sottostrada: • garage
RAVENNA, IN DIREZIONE MARE Casa singola, indip. su 4 lati, con giardino piantumato, su 2 livelli. PT: ingresso, soggiorno, cucina abit. in muratura, bagno, lavand. e ripost. 1°P con accesso interno ed esterno: ingresso, salone con balcone, cucina con sala da pranzo, disimp., 3 letto (matrim., doppia, singola ). Garage al piano terra. Il giardino permette di godersi € 280.000 momenti di relax. Classe "F"
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€ 258.000
RAVENNA, Via Santucci 36
MEZZANO
In zona centrale e servita, si propone in vendita interessante villetta angolare in quadrifamiliare con giardino privato. L'immobile, in ottimo stato d'uso, si compone al piano rialzato da soggiorno con balcone, disimpegno, cucina abitabile con balcone e bagno; al piano superiore tre camere da letto due balconi e bagno. Spaziosa tavernetta, ripostiglio/lavanderia e garage. Risc. aut., condizionatore, allarme. Classe energetica E -Ep:101,80 € 210.000,00 Rif. 3922
(zona Nullo Baldini)
tel. e fax
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L'immobile oggetto di vendita è un appartamento, con doppio ingresso, totalmente al piano terra. Luminoso soggiorno con cucinotto separato, due camere da letto, bagno, due logge e un grande giardino vivace e colorato. Climatizzatore, allarme e portoncino blindato. Al piano interrato è fornito di ampio garage. Classe energetica E -Ep:138,97 € 220.000,00 Rif.4258
€ 208.000,00
Rif. 4181
PUNTA MARINA
ZONA CILLA In ottima posizione nel verde, a poca distanza dal centro, proponiamo in vendita interessante appartamento di recente costruzione, disposto al piano terra, composto da: soggiorno, cucina abitabile, disimpegno armadiabile, due camere da letto e due bagni. Giardino e spazioso garage di mq 47 con cantina annessa. Inferriate, zanzariere, risc. autonomo, aria condizionata, accuratamente rifinito. Classe energetica E - Ep: 133,12 € 280.000,00
SAN BIAGIO A pochi minuti dal centro vendesi luminoso appartamento posto al piano secondo con ascensore di palazzina completamente ristrutturata. L'immobile, ottimamente rifinito, si compone di: ingresso, soggiorno con balcone, cucina con balcone, disimpegno, tre camere da letto, bagno finestrato e garage. Parzialmente arredato. Classe energetica E -Ep:163,69
Rif. 4268
ZONA DARSENA NUOVA: LIBERO SUBITO!!!
In contesto di recente costruzione, servito da ascensore, vendesi luminoso bilocale posto al terzo ed ultimo piano, composto da soggiorno con cucina in nicchia, camera da letto matrimoniale con cabina armadio, bagno e terrazzo. Cantina, posto auto e deposito comune per bici. Riscaldamento autonomo, condizionatore e infissi in legno con doppio vetro. Certificazione energetica in corso. € 120.000,00 Rif. 4262
A pochi passi dalla spiaggia vendesi luminoso appartamento, recentemente ristrutturato, posto al quarto ed ultimo piano di contesto servito da ascensore. Soggiorno con angolo cottura affacciato su balcone, una camera da letto matrimoniale, una camera da letto singola con affaccio su balcone, e un bagno finestrato. Riscaldamento autonomo, infissi in alluminio bianchi con doppio vetro e posto auto condominiale. Classe energetica G -Ep:320,81 € 125.000,00 Rif. 4076
ZONA PORTO FUORI
In elegante contesto di recente costruzione proponiamo in vendita appartamento con ingresso indipendente posto al primo ed ultimo piano. Al piano terra giardino con caminetto, garage, due posti auto e cantina/lavanderia ; al primo piano soggiorno con angolo cottura con affaccio su balcone loggiato, disimpegno notte, due camere da letto e bagno finestrato; al piano superiore sottotetto ad uso ripostiglio. Riscaldamento autonomo e climatizzatore. Classe energetica E - Ep: 137.26 € 207.000,00 Tratt. Rif. 4028
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