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INTRO / 3 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

IL COMMENTO

6 Sindaco e vicesindaco? Come il poliziotto buono e quello cattivo di Federica Angelini

Naturalmente è arrivata subito la sinistra di opposizione di Ravenna in Comune. E, in realtà, nelle segrete stanze si deve essere mossa anche quella di maggioranza (Sinistra per Ravenna). Le esternazioni del vicesindaco Eugenio Fusignani sul nuovo regolamento di polizia urbana non hanno fatto arrabbiare solo gli esercenti a cui ha chiesto di lasciar utilizzare il bagno da chiunque e non solo ai clienti, vista la cronica mancanza di servizi in città. Una posizione che si commenta, banalmente, da sola. Ma addirittura il vicesindaco repubblicano si è spinto a immaginare multe per le prostitute in abiti succinti, travalicando la categoria del politico e anche del senso del ridicolo di cui, soprattutto chi ci governa, dovrebbe avere forse maggior rispetto. Ciò che invece è decisamente politico è il Daspo urbano per i mendicanti, per esempio, che verrebbero, par di capire, allontantati perlomeno dal centro perché fa brutto vederli, anche se non sono molesti, solo perché esistono. E così, abbiamo perso il sindaco sceriffo per ritrovarci con un vicesindaco che rischia di essere pure peggio. Una strategia di De Pascale che ha preferito invece intestarsi le cose “di sinistra” in questi due anni e lasciare appunto a Fusignani quelle “di destra”.

Vien da chiedersi però fin dove possa spingersi questa dicotomia prima di fare l’effetto Salvini-Di Maio del possibile governo gialloverde. Chi comanda davvero sul tema ordine pubblico e decoro (spesso peraltro confusi)? Quella frase detta dal sindaco all’ex parlamentare di Sinistra Italiana Paglia che lo chiamava in causa, in cui ricorda che «siamo il Comune che ha assunto più vigili urbani (il punto sindaco, se mi permette, è però per fare cosa…) e più assistenti sociali» fa pensare molte cose. C’è dentro quel “ma anche” di veltroniana memoria che oggi sembra tanto “la flat tax e il reddito di cittadinanza”. Insomma, in questo totale smarrimento l’idea che quella di Fusignani possa essere un correttivo a destra applicabile a un’amministratizione di sinistra lascia sinceramente un po’ perplessi. E questa recita del poliziotto buono e quello cattivo non potrà mica durare cinque anni. Anche se un po’ sindaco e vicensindaco, si può anche capirli: stanno governando insieme una città in un momento politico di profondi turbamenti ed entrambi sono stati eletti in due partiti in perenne implosione interna a livello nazionale mentre Movimento 5 Stelle e Lega fanno man bassa di voti anche qui. E in fondo, penseranno, in questo casino totale, cosa volete che sia un po’ di confusione tra destra e sinistra in una periferia dell’impero. Rischia di non accorgersene nessuno, mica come ai tempi in cui Matteucci finiva da Vespa per raccontare le sue ordinanze contro i parcheggiatori abusivi. Ora si va in consiglio e la sinistra, per definirsi ancora tale, non potrà certo accontenarsi di salvare solo i servizi igienici dei bar e gli abiti succinti...

7

L’INTERVISTA LA CRISI A ROMA SECONDO IL DEPUTATO PAGANI

POLITICA MOBILITAZIONI PER ROMA E FESTE DI PARTITO

11

14

ECONOMIA INTERVISTA AL PRESIDENTE DI CONFCOOPERATIVE

COPERTINA LIDO ADRIANO TRA TURISMO E CULTURA

21

26

VIAGGI LA NUOVA TAPPA DEL MAGIO BIKE TOUR DAL BRASILE

RAVENNA FESTIVAL AL VIA LA KERMESSE TRA GIOVANI, VESPRI E GRANDE CLASSICA

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34

MUSICA BEACHES BREW BAND DAL MONDO SULLA SPIAGGIA

GUSTO BIO TUTTE LE QUALITÀ E I SEGRETI DELLA FAVA

da pagina

36 INSERTO DI ANNUNCI IMMOBILIARI

RD &

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVII - n. 771

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica).

Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Sabrina Lupinelli, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini.

Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

4 / PUNTI DI VISTA RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

LETTORI

FULMINI E SAETTE “Avremo un’altra estate” (Lido di Classe) di Adriano Zanni

La redazione risponde

OLTRE AL CIBO, COSA È RIMASTO? Scrivo questa lettera sull’onda delle polemiche sul menù di stampo fascista o presunto tale, frutto si è poi capito di una ricerca filologica. E niente, non è che mi interessi poi molto di per sé, però non trovate anche voi significativo che oggi il cibo sia diventato talmente pervasivo da essere ormai necessario anche per parlare di storia, politica, ideologie?

Certo, si è sempre detto che a pancia vuota non si può pensare alla filosofia, ma ogni tanto mi sorge il dubbio che anche la pancia troppo piena non porti poi troppi benefici alla speculazione filosofica e al progresso del pensiero.

Ormai le uniche nuove attività che aprono sono ristoranti, gli appuntamenti dove il successo di pubblico è praticamente assicurato sono quelli in cui si mangia, i cappelletti scendono in piazza e si infilano nei cartocci, e le porte diventanto cornici per mangiare?

E quale esempio, se volete, più lampante se non quello delle feste dell’Unità ormai ridotte a una serie di stand dove mangiare e con uno spazio dibattiti sempre più ridotto, sempre meno interessante. Segno dei tempi, e non vorrei essere fraintesa: la ricerca di prodotti di stagione, la salvaguardia delle tradizioni a tavola e anche le contaminazioni sono strettamente correlate al tema dell’identità, dell’ambiente, dello stare insieme e la convivialità è da

sempre fucina e spazio di interazione interpersonale. Il rischio, però, è che ormai oltre al cibo si fatichi ad andare e quello che dovrebbe essere fondamentalmente un mezzo diventi un fine.

G.C.

Gentile lettrice, quello che lei pone è in realtà una questione dibattuta da qualche anno anche da importanti commentatori che parlano di “ossessione” per il cibo della nostra società dimostrato per esempio dai tanti programmi tv o

soprattutto dall’abitudine di fotografare i piatti prima di mangiare. Nella storia il cibo ha sempre avuto grande importanza, anche quando scarseggiava ed era necessario procurarselo. Che sia diventato fine e non mezzo non sta a noi dirlo, ma se questo è accaduto,

vien da aggiungere non è certo e solo per la “forza” del cibo, ma anche e soprattutto forse per la debolezza di tutto il resto, a comnciare dalla politica. Quindi ben venga una bella tavola in un bel posto se ci serve a recuperare almeno un po’ di ciò che siamo.

PUNTI DI VISTA / 5 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

L’OSSERVATORIO

TUTTO D’UN TRATTO di Gianluca Costantini

Quei manifesti contro l’aborto che sarebbe stato meglio ignorare di Moldenke

Mentre in Irlanda nei giorni scorsi è stata finalmente abrogata la legge che ancora vietava, nel 2018, l’interruzione di gravidanza, nella piccola Ravenna (ma in generale naturalmente ancora in tutta Italia) il dibattito politico locale è stato catalizzato da una campagna pubblicitaria contro l’aborto. L’assessore competente, per esempio, ha dovuto rispondere recentemente a tre question time sul tema in consiglio comunale. Il tema è, in particolare, quello dei manifesti che tanto hanno scandalizzato per esempio nei mesi scorsi anche Roma (tanto che la sindaca grillina Virginia Raggi aveva pure deciso di rimuoverli), giunti a Ravenna in versione leggermente rivista per evitare altri guai.

Naturalmente femministe, voci di sinistra, la stessa assessora di cui sopra e perfino il sindaco ci sono cascati e hanno recitato alla perfezione la loro parte gridando comunque allo scandalo e denunciando una presunta violenza dei manifesti. In realtà si tratta di manifesti con il titolo “Tu eri così a 11 settimane” sopra la foto di un’ecografia con un feto presumibilmente a quel momento di gestazione (o forse no, ma su questo forse li si può perdonare, visto che hanno pure pagato) e, sotto, l’espressione: “Ora sei qui perché i tuoi genitori hanno scelto la vita”. Nel piede del manifesto si legge, rivolto alle donne: “Aspetti un bambino? Sei in difficoltà? Non avere paura: noi ti aiutiamo”, con l’indicazione dei numeri telefonici dei Centri locali di aiuto alla vita (che ovviamente sono centri dove cercano di non farti abortire, ci mancherebbe). Non mi pare – mi tocca usare le parole di Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, dico, Alvaro Ancisi della Democrazia Cristiana – sia un manifesto violento né di condanna delle donne. Certo, è un manifesto che fa rabbrividire per il suo messaggio e che sarebbe bello ignorare, visto che non si può rimuovere (è una pubblicità pagata da una o più associazioni “pro vita” e si è dovuta rassegnare anche l’assessora). Ancora una volta, invece, si è data importanza e visibilità su giornali e siti internet a una minoranza di fanatici (o quasi), che tra l’altro non vedevano l’ora di fare un comunicato stampa ogni volta che sono stati strappati o imbrattati i loro manifesti. Contenti voi...

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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

L’INTERVISTA LA MOBILITAZIONE/1 Pd verso la manifestazione di piazza San Giovanni

«Serve un progetto aperto per un nuovo centrosinistra» Il deputato del Pd Alberto Pagani sulla complessa crisi politica e istituzionale in corso a Roma: «Salvini in realtà voleva andare al voto il prima possibile» di Federica Angelini

Alberto Pagani, deputato Pd, ex segretario del partito provinciale, oggi nella minoranza del partito, è stato rieletto il 4 marzo nel collegio di Ravenna. È stato tra i pochi dem rieletto nell’uninominale senza paracadute.

Pagani è da sempre scettico verso i grillini e convinto che il Movimento 5 Stelle potesse andare al governo con la Lega da tempi non sospetti. Lo sentiamo mentre è reduce dall’assemblea dei parlamentari che ha discusso della linea da tenere rispetto all’ipotesi del governo di Carlo Cottarelli dopo il fallimento del tentativo di governo giallo-verde naufragato con uno scontro istituzionale forse senza precedenti. Come noto il presidente incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato dopo il no del presidente Mattarella al nome di Paolo Savona al ministero dell’Economia per rassicurare i mercati date le posizioni assai critiche dell’economista sull’euro. Ma la situazione è quanto mai in movimento e al momento in cui andiamo in stampa non è ancora chiaro cosa accadrà esattamente.

Pagani, quindi il Pd sarà l’unico in Parlamento ad astenersi sul governo Cottarelli?

«Saremmo stati anche pronti a votarlo, se ci fosse stato l’accordo tra tutti per un governo neutrale che potesse fare la legge di stabilità per evitare, per esempio, che a fine anno ci sia l’aumento dell’Iva. Ma visto che questo non accadrà, non può nemmeno passare l’idea che sia il governo del Pd, visto che così non è».

E la proposta di votare a luglio, arrivata proprio dalle file del Pd? «Nasce dal fatto che votare in autunno non ci garantisce di avere un governo in grado di approvare la legge di stabilità entro l’anno. Diciamo che è una disponibilità. Per noi non sarebbe certo un vantaggio, ma potrebbe esserlo per il Paese».

Ma cosa state facendo in Parlamento?

«Senza una maggioranza è di fatto impossibile dare il via alle commissioni. Chi dice di voler avviare i lavori lo fa solo per fare propaganda, senza una vera utilità. Continua il teatrino degli ultimi ottanta giorni, purtroppo».

Che idea si è fatto di quanto accaduto al Quirinale sul caso Savona? «È successa una cosa accaduta anche in passato, più volte: il presidente delle Repubblica, che non è un notaio o un passacarte, ha fatto dei rilievi su uno dei nomi proposti per un ministero delicato come quello dell’Economia. Ma per la prima volta il suo rilievo non è stato accolto. Ed è impossibile pensare che non ci potesse essere un altro nome per garantire la realizzazione del cosiddetto contratto di governo, lo capisce chiunque».

Quindi perché Salvini e Di Maio non hanno ceduto?

«Perché Salvini cercava l’incidente per andare al voto prima possibile, per conve-

Se i grillini vanno a Roma il 2 giugno, il Partito Democratico si è invece mobilitato per il giorno precedente sotto lo slogan “L’Italia chiamò”. L’appuntamento è in piazza Santi Apostoli alle 17 mentre i pullman partiranno da via della Lirica alle 11 (info: 0544 281611). Intanto, sono in corso assemblee, e si sta lavorando per cercare di tenere aperti i circoli durante tutta la giornata per offrire occasioni di incontro e scambio. La situazione è in continuo aggiornamento e per conoscere i dettagli ci si può connettere al sito internet: http://pdravenna.it.

Alberto Pagani, 47 anni, di Alfonsine, al secondo mandato in Parlamento, tra i pochi Pd rieletti nell’uninominale e tra i pochissimi in parlamento che non ha mai sostenuto Matteo Renzi

nienza della Lega a danno di Berlusconi e dei Cinque stelle, soprattuto, mi pare evidente».

E pare aver ottenuto ciò che voleva.

Questo strappo non rischia di rafforzarlo e quindi, paradossalmente, di ottenere l’effetto opposto a quello che il Presidente voleva evitare, ossia mettere in discussione la collocazione europea dell’Italia? «È possibile, ma almeno ci sarà il vantaggio della chiarezza e gli elettori sapranno prima a cosa vanno incontro, mentre in questo modo sarebbe stato uno scivolamento verso l’uscita dell’euro senza dichiararlo».

Questo sembra un processo alle intenzioni, come dice lo stesso Savona. Non la preoccupa che il Presidente sia intervenuto facendo valutazioni politiche? Se al prossimo voto Lega e 5Stelle prenderanno il 60 percento e ripresenteranno il nome di Savona cosa potrebbe succedere?

«Non sono il Presidente e non sta a me rispondere. Come dicevo, ci sarà almeno una situazione di maggior chiarezza. Ma che Savona abbia teorizzato un piano per uscire dall’euro già nel 2015 è documentato. E in ogni caso il Presidente della Repubblica non può sottostare al diktat di un partito, nemmeno nella prima repubblica della partito-

«Di fronte a questa emergenza serve un fronte comune a favore di Europa e Nato»

crazia succedeva».

In queste ora si parla della possibilità che torni in campo l'ipotesi Lega-5Stelle? Ci crede? Lo spera?

«Potrebbe essere, con aggiunta della Meloni, se riescono a incastrare Salvini, che le prova tutte per non farlo e andare a votare, che gli conviene».

Nessun rimpianto all’idea che a trattare con i 5 Stelle, che con la Lega si sono dimostrati più concilianti del previsto, non sia andato il Pd? «Ho già detto che per ragioni di relazioni istituzionali un confronto non si nega a prescindere e che sarebbe stato utile andare a vedere cosa avessero da offrire. E poi è vero che la mia opinione su di loro non è basata su pregiudizi ma su un giudizio, li ritengo persone poco affidabili e con posizioni troppo diverse da noi. Prevedo che cambieranno idea ancora, più volte, su molte cose».

Il confronto con i grillini è stata una delle questioni su cui il Pd si è diviso. Il reggente Martina lo voleva, Renzi lo ha mandato all’aria in un’intervista tv. Ma chi comanda nel Pd adesso?

«Domanda chiara e diretta a cui non posso dare una risposta altrettanto chiara e diretta. Abbiamo organismi che sono stati votati all’ultimo congresso, nel 2017, e che rap-

presentano proporzionalmente le mozioni di allora, quando Renzi vinse con il 70 percento. Da allora e anche alla luce dell’ultimo risultato elettorale forse qualcuno ha cambiato idea e posizione, ma poiché non si è mai andati a un voto non mi è possibile affermarlo con certezza».

E secondo lei bisognerebbe andare alla conta prima del voto? Renzi ha detto che vuol fare il “mediano”…

«Mi pare una posizione apprezzabile. Bisogna fare una discussione seria in cui evidenziare quanto fatto di buono, ma anche ciò che non ha funzionato e come intendiamo correggere il tiro. È però evidente che se si va al voto a breve non ci sarà il tempo per un congresso. E ci troviamo davanti a una tale emergenza che la questione prioritaria è creare un fronte unito e unitario che coinvolga noi e altri e si riconosca su temi fondamentali come la Repubblica, l’Europa, la Nato per combattere il sovranismo filo Putin di Lega e 5 Stelle».

Ma così non rischiate ancora una volta di passare per quelli della conservazione contro il cambiamento?

«Non sempre il cambiamento è positivo, credo che prima di buttare via un progetto come quello europeo che ha garantito 70 anni di pace e progresso all’Italia ci sia da riflettere bene. Non possiamo affidarci solo agli slogan e divorziare dal raziocinio, è la morte della politica».

Se Renzi è mediano, chi deve fare il capitano? Zingaretti? Calenda?

«Prima deve nascere un progetto aperto, che coinvolga anche altri, oltre il Pd, e poi si penserà a chi può impersonarlo meglio».

Chi sono gli altri che il Pd deve coinvolgere? Gli ex di Leu? «Penso soprattutto a quegli elettori che hanno votato 5 Stelle pensando di votare un’alternativa alla Lega e alla destra e che hanno poi scoperto che così non era, o a quelli delusi che non hanno votato. Ora è più chiaro che cosa ci aspetta a destra, e serve un nuovo centrosinistra».

«Renzi “mediano”?

Una posizione apprezzabile Ora bisogna coinvolgere altri»

POLITICA / 7 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA MOBILITAZIONE/2 Grillini a Roma il 2 giugno anche un pullman da Lugo Anche dal Ravennate si stanno organizzando pullman per partecipare alla manifestazione del 2 gugno a Roma indetta dal Movimento 5 Stelle dopo lo stop alla formazione del governo con la Lega da parte del Presidente Sergio Mattarella.

Se all’indomani della vicenda i leader 5 stelle avevano annunciato addirittura l’impeachement per il Presidente, ora la manifestazione sembra prendere tutta un’altra connotazione e ora si parla addirittura di “collaborazione con il Quirinale”. Comunque sia da Lugo è stato organizzato un pullman in partenza alle 9 (è possibile contattare il consigliere comunale lughese del Movimento 5 Stelle Domenico Coppola). Da Ravenna, ci fanno sapere alcuni attivisti, molti si stanno organizzando con auto private e mezzi pubblici, tra questi anche i consiglieri comunali del Gruppo misto Marco Maiolini ed Emanuele Panizza. La mobilitazione sta avvenendo sotto l'hashtag che corre sul web #ILMIOVOTOCONTA.

LA PROIEZIONE La vita nella Striscia di Gaza in un documentario al Dock 61 Il 7 giugno alle 19.30, al circolo Arci Dock 61, dopo l’apertivo si svolgerà la proiezione del documentario "Striplife. Gaza in a day". Sarà presente Raffaele Spiga del movimento BDS Bologna. Striplife è un film corale che racconta la striscia di Gaza e della resistenza dei palestinesi che ci vivono.

LA FESTA Bersani apre la festa di Mdp - Articolo 1 a Marina Mdp - Articolo 1, la formazione nata dagli ex Pd in rotta di collisione con la gestione renziana del partito e che alle ultime elezioni si sono presentati sotto il simbolo di Leu eleggendo anche il ravennate Vasco Errani, organizza una festa che si svolgerà su due fine settimana (dal 7 al 10 giugno e dal 15 al 18 giugno) a Marina di Ravenna nel giardino di Viale dei Mille con gli stand gastronomici e una serie di dibattiti con le personalità più di spicco del partito. Il primo appuntamento è appunto programmato per la serata di apertura con Pierluigi Bersani, ex segretario Pd, ora deputato di Leu, alle 21.

LA LETTERA

«I CAPPELLETTI BASTONATI? IN REALTÀ ERANO UN PIATTO ANTIFASCISTA» Intorno alla polemica nata su un menù a tema proposto dopo una conferenza al Salone dei Mosaici Riceviamo e pubblichiamo: «Le accese polemiche sull'ormai celeberrima “cena a tema” del 23 maggio al Salone dei Mosaici (in margine alla presentazione congiunta dei libri Ravenna fascista di Luparini e Nero Ravenna di Carnoli e Cavassini) non sarebbero nemmeno nate se chi le ha lanciate in nome dell'antifascismo – qualche “intellettuale” compreso – si fosse minimamente documentato sulla storia e sulla filologia di quelle ricette. Prendiamo i “cappelletti bastonati”: non sono un piatto “fascista” ma un piatto assolutamente “antifascista”.

La fortuna di quel piatto iniziò quando (a regime fascista ormai consolidato) venne abolita di fatto la festa del 1° Maggio. Fu allora che le famiglie socialiste e comuniste, soprattutto in Emilia, si inventarono un nuovo rito: «Ebbene, noi, il 1° Maggio lo festeggiamo comunque, anche solo a casa nostra, mangiando i cappelletti in brodo di cappone!». In terra emiliana era il massimo della gastronomia. La cosa non poteva tuttavia passare inosservata e così gli squadristi cominciarono a fare le poste alle “famiglie sospette”, i cui componenti colti in flagranza di reato col cappelletto in tavola il 1° Maggio, venivano sonoramente bastonati. Va da sé che tale forma di “resistenza culinaria”, invece che spegnersi per via delle bastonate, si amplificò fino a diventare un fenomeno di massa e persino di culto, seppure con una variante dal ricco valore simbolico: i cappelletti in brodo bollente di cappone vennero annaffiati (cioè “bastonati”) con un goccio di lambrusco. Il vino rosso assunse un significato polisemico non dissimile dai quattro sensi danteschi: in senso “letterale” raffreddava il bollore per non ustionarsi il palato; in senso "allegorico" fissava la memoria sul sangue delle bastonature; in senso “morale” prometteva la vendetta; in senso “anagogico” testimoniava l'impegno per la futura riscossa politica delle rosse bandiere. Addirittura, nel reggiano, il cappelletto era diventato anche una spilla da esibire sul bavero della giacca per esibire la propria fede socialista senza correre grossi rischi di bastonature: mica il regime poteva permettersi il lusso di prendersela con il cappelletto in sé! La diffusione in Emilia di questo piatto fu poi incentivata da un carteggio (di molto più ampio contenuto) intercorso tra l'Udi di Reggio e Teresa Noce, moglie di Luigi Longo, capo della Resistenza e poi Segretario Generale del Pci. La mitica tradizione del “Cappelletto bastonato” è durata fino agli anni '70 (quando ancora si poteva vedere tra Modena e Parma qualche vecchio socialista mettere il lambrusco non solo nel brodo a mezzogiorno ma anche nella tazza del caffè-latte al mattino) ed è stata recentemente raccolta nel libro Partigiani a tavola presentato il 25 aprile 2017 presso il Circolo Pd Celso Strocchi di via Maggiore da Sinistra per Ravenna e dall'Officina delle Idee di Campo Progressista. L'intelligente e intrigante iniziativa proponeva il relativo pranzo a tema (Antipasto in marcia, Cappelletti bastonati, Salsiccia “banditen”, Crema del signorino) e fu pubblicizzata sui quotidiani nazionali con il giusto risalto alla partecipazione della staffetta partigiana Santina e di Decimo Triossi, già apprezzato Presidente della Provincia e poi dell'Anpi di Ravenna.

Non è certo casuale che mentre la Consulta Antifascista Provinciale ha pensato di indignarsi e di incarognirsi non solo contro il menù del Salone dei Mosaici ma anche contro i libri di Luparini, Carnoli e Cavassini (autori peraltro notoriamente antifascisti), al contrario l'Anpi di Ravenna – molto meglio informata della Consulta – si è ben guardata dall'accodarsi a tali polemiche».

Una solo precisazione va forse fatta in calce a questa lettera firmata con il nom de plume di Barbara Rodi, perché nel messaggio non è mai indifferente il contesto: il resto del menù della serata al Salone dei Mosaici includeva anche piatti che, gli organizzatori hanno specificato, facevano spesso parte dei menù dei gerarchi fascisti come le “Il boccone squadrista” o la “coppa Littoria”, il tutto annaffiato da “Il vino Nero di Predappio, città natale del Duce”.

10 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

OSSERVATORIO TRENDRA

Cna: «Le difficoltà di accesso al credito limitano le imprese» Presentati i dati dell’analisi congiunturale sul territorio provinciale Il 2017 è il nono anno consecutivo di contrazione del numero di aziende

La Cna territoriale di Ravenna presenta anche per il 2017 i risultati dell’osservatorio congiunturale della micro e piccola impresa in provincia realizzato con la collaborazione metodologica della sede regionale Istat di Bologna.

«Assistiamo purtroppo a un calo di 4,5 punti percentuali di affidamento del credito – affermano Pierpaolo Burioli e Massimo Mazzavillani, rispettivamente presidente e direttore della Cna di Ravenna – che riguarda in particolar modo le piccole imprese e a un netto predominio – due terzi – dell’utilizzo del credito da parte delle aziende per esigenze di liquidità mentre solo un terzo è riservato agli investimenti.

Questa situazione di difficoltà di concessione del credito è uno dei motivi di scarsa propensione alla nuova imprenditorialità che ancora si registra sia a livello provinciale che regionale» Si riduce il numero delle imprese Anche nel 2017 è proseguita, per il nono anno consecutivo, la contrazione del numero di imprese in ambito provinciale. Le ragioni, secondo Cna, stanno nelle prospettive incerte e nella difficoltà nel reperire finanziamenti. L’attenuarsi della crisi ha però determinato un rallentamento delle cessazioni. Al 31 dicembre 2017 le aziende iscritte nel Registro delle Imprese di Ravenna erano 39.376, 328 in meno rispetto alla stessa data del 2016 (-0.82%). Negli ultimi 12 mesi sono state registrate 2.015 nuove iscrizioni a fronte di 2.131 cancellazioni volontarie, il che ha determinato un saldo negativo di 116 unità aziendali (-0,29%) a cui vanno sommate 212 cessazioni d’ufficio.

Lavoro: diminuisce la popolazione attiva A fine 2017 la popolazione attiva di Ravenna è pari a 180mila unità, di cui 167mila occupati e 13mila disoccupati. La popolazione inattiva (persone di oltre 15 anni non

in cerca di occupazione) ammonta a 158mila unità. La popolazione attiva (o forze di lavoro) è in calo di 4100 unità rispetto al 2016. In particolare diminuiscono di 3600 unità le forze di lavoro femminili e di 500 quelle maschili.

Export in crescita Nel 2017 le esportazioni della provincia di Ravenna si attestano a 4.003,5 milioni di euro con un incremento di 415,4 milioni rispetto al 2016, pari al +11,6% in termini relativi. A determinare la ripresa dell’export ravennate nel 2017 hanno contribuito prevalentemente il settore dei prodotti chimici (+13,6%), quello dei prodotti metallurgici (+17,4%) e delle apparecchiature elettriche(+39,0%).

Gli artigiani a Ravenna A Ravenna, al 31 dicembre 2017, nel confronto con l’anno precedente, le imprese artigiane si sono ridotte di 111 unità, pari all’1,04%, a indicare che sono le imprese di minore dimensione e di alcuni settori a tipica vocazione artigiana a subire le conseguenze peggiori del perpetuarsi della crisi. Rispetto all’intero tessuto produttivo provinciale, l’incidenza delle imprese artigiane passa dal 26,88% del 31/12/2016 al 26,83% del 31/12/2017.

Credito e Investimenti Altri importanti elementi di analisi per cogliere i segnali circa l’andamento dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa nella nostra provincia, si colgono dai dati resi disponibili dalla Banca d’Italia in merito al credito e agli investimenti. Nel corso del 2017 sono stati concessi in ambito provinciale finanziamenti alle imprese per un valore inferiore del 4,53% a quelli registrati al 31/12/2016.

Negli ultimi 5 anni si riscontra una diminuzione dei finanziamenti erogati di oltre il 18%.

L’aumento dell’export provinciale in dodici mesi Ora vale 4 miliardi di euro

11,6 %

La riduzione delle attività artigiane nel Ravennate pari all’1,04 percento

111

Fatturato Il 2017 si chiude con una variazione positiva del 4,21%, riprendendo il trend che aveva caratterizzato il fatturato fine 2015. Se si confrontano i dati di fine 2017 con quelli disponibili al 31/12/2008 si riscontra, comunque, un calo del fatturato superiore al 13%.

ECONOMIA / COOPERAZIONE / 11 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

INTERVISTA Oltre duecento associate, il 7 percento degli occupati

Confcooperative, fusione Ravenna-Rimini Il presidente Dalmonte: «Siamo il modello più moderno che ci sia»

Alla fine del 2016, ultimo dato disponibile, le imprese della provincia di Ravenna associate a Confcooperative erano 231 (in linea con i due anni precedenti) per un totale di 96mila posizioni associative (in ripresa rispetto al 2015 ma in calo rispetto al 2014). Il valore della produzione si attesta a 2,1 miliardi di euro, un aumento del 5,3 percento rispetto al 2015. I dati diffusi da Confcoop stimano 10.917 occupati (donne al 58 percento), in aumento del 3,5 percento rispetto all’anno precedente. Rispetto al totale degli occupati in provincia i lavoratori delle imprese associate a Confcoop sono il 7 percento.

Il dirigente dell’associazione al primo mandato: «La rappresentanza sindacale è piena di sfumature». Tifo per Ciclat alla maxi gara per i rifiuti: «Non vorrei una cordata straniera» Carlo Dalmonte è presidente di Confcooperative Ravenna da due anni. Presidente, il 2 giugno Festa della Cooperazione a Faenza. Che significato ha questo momento annuale?

«Celebriamo quello che siamo e quello che sappiamo fare. È un punto di riferimento nello scorrere dei mesi come lo sono le feste parrocchiali. Quest’anno però è simbolicamente importante che si svolga nel cuore della città».

Arriva in un momento cruciale per la vostra associazione...

«Stiamo per concludere la prima tappa della riorganizzazione territoriale con l’unione tra Ravenna e Rimini: dovrebbe essere ufficiale prima dell’estate. In seguito ci sarà tempo per completare i lavori includendo Forlì».

Che bilancio fa del suo mandato finora? «È complesso rappresentare 200 cooperative in tutti i settori. È un mestiere diverso rispetto alla guida di un’azienda dove si devono prendere decisioni più immediate. In un ruolo di rappresentanza sindacale invece ci sono più sfumature».

L’immagine del mondo cooperativo in generale come se la passa?

«Non abbiamo la rappresentazione adeguata per ciò che siamo e facciamo. Siamo molto meglio e più importanti di come veniamo rappresentati. Succede perché siamo impegnati a fare e non a raccontare. Abbiamo attraversato la crisi mantenendo l’occupazione e nonostan-

te questo ci sono parti politiche che fanno dell’anticooperativismo una bandiera. Ma sbagliano perché è quanto di più moderno ci sia a livello sociale in un mondo in cui le disuguaglianze aumentano».

Ha fatto riferimento alla politica. L’ipotesi di Governo Lega-M5s come la vede?

«Aspetto e giudicherò. Personalmente non ho gradito una campagna urlata con promesse la cui realizzazione è un libro dei sogni».

Negli ultimi tre anni è rimasto stabile il numero di imprese aderenti a Ravenna.

Come va letto?

«In alcuni settori il calo delle coop può essere letto anche come positivo perché è frutto di accorpamenti che rendono più organizzati i gruppi. E dove la dimensione economica conta molto il numero delle coop non può crescere». È stato presidente di Gemos e tutt’ora è presidente di Caviro. Realtà così grandi hanno senso in forma cooperativa?

«Grandi o piccole deve esserci sempre il principio della mutualità. Le coop non devono inseguire altri modelli societari per scimmiottare le società di capitale: dobbiamo essere orgogliosi della nostra peculiarità, siamo diversi per nascita».

Tra le vostre associate una delle realtà più importanti è certamente il gruppo Ciclat che si prepara alla maxi gara da un miliardo per la gestione dei rifiuti. Come guardate alla partita?

2 GIUGNO A FAENZA La Festa della Cooperazione si sposta in piazza

«Faccio il tifo per il nostro gruppo che ha le carte in regola. In quell’ambito non ci si improvvisa quindi servono dimensione e capacità per stringere alleanze, in questo caso penso con Hera. Sarebbe importante che vincesse una realtà del territorio, non vorrei che vincesse una cordata inglese o spagnola». (and.a.)

La Festa della Cooperazione di Faenza, organizzata da Confcooperative provinciale e dalle aziende della città, alla sua 26esima edizione si trasferisce in piazza del Popolo e piazza della Libertà con le iniziative concentrate nella giornata del 2 giugno. Alle 10 l’apertura dell’area espositiva. Dalle 15 alcuni eventi speciali: un’esibizione di Dog Dance, giochi e laboratori per i bambini. Nella sala Bcc Città&Cultura una serie di incontri dedicati ad alcuni temi centrali del vivere di oggi: sicurezza digitale, mercato libero, etichette alimentari, giovani e sesso. Dalle 17.30 in piazza degustazioni guidate di vini e prodotti cooperativi, alle 19.30 l’estrazione della Lotteria. Alle 20 lo spettacolo dei Musicanti di San Crispino. Programma completo su www.ravenna.confcooperative.it.

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12 / ECONOMIA / COOPERAZIONE RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

IMPIANTISTICA

Fatturato record nel 2017 per Icel: 173 milioni di euro

FOTOVOLTAICO

ALLUMINIO CONTRO I FURTI Alluminio al posto del rame per tutti i conduttori dell’impianto fotovoltaico nell’area della discarica esaurita di Herambiente gestito dalla Coop Sole. In questo modo – fa sapere l’azienda – oltre a migliorare le prestazioni dei pannelli solari, si è protetta contro i furti di rame, di cui è stata vittima circa un anno fa. È stato installato anche un sistema di videosorveglianza e illuminazione a led a basso impatto ambientale che consente un monitoraggio dell’area ventiquattro ore su ventiquattro. L’impianto è costituito da 4.350 pannelli fotovoltaici collocati in un’area di 2,5 ettari, che hanno una potenza complessiva di un megawatt e possono soddisfare il fabbisogno annuale di energia elettrica di circa 500 famiglie. I soci di Coop Sole sono: Federazione delle Cooperative, Cevico, Coop Alleanza 3.0, Consorzio Ravennate (oggi Ccc) e Ceir.

Ricavi in aumento del 35 percento rispetto al 2016. Utile di 1,5 mln La cooperativa lughese Icel ha approvato, durante l’assemblea dei soci di mercoledì 18 aprile, il suo bilancio relativo al 2017, che chiude con un utile di oltre 1,5 milioni di euro.

L’anno passato ha portato alla cooperativa che produce cavi elettrici un fatturato record, che ha toccato i 173 milioni di euro, con un aumento di oltre il 35 percento rispetto al 2016. Questo incremento deriva prevalentemente da un aumento dei volumi, principalmente sui mercati esteri, ma anche su quello interno, dal miglioramento della marginalità e in piccola parte dall’andamento del prezzo del rame. Infatti, le esportazioni nel 2017 hanno raggiunto la quota del 35 percento, dei volumi rispetto al 25 percento dell’anno precedente.

«Il 2017 è stato un anno molto significativo, probabilmente uno dei migliori nella storia recente della nostra cooperativa – ha dichiarato il presidente di Icel, Andrea Babini –. Non ci fermiamo certamente qui: nel 2018 prevediamo infatti un’ulteriore crescita dei volumi, anche se più contenuta, con il consolidamento sul mercato italiano e una crescita in quello estero. Inoltre, l’attenzione di Icel nei confronti dell’ambiente si tradurrà nel 2018 nel progetto per l’ottenimento della certificazione ambientale Iso 14001».

Tra gli obiettivi di Icel per continuare a crescere anche nel 2018 ci sono l’introduzione di nuovi prodotti, la presenza in nuovi mercati e la crescita dell’organico. La cooperativa lughese ha infatti intenzione di proseguire lo sviluppo dei mercati esteri, allargandosi anche su nuove aree extraeuropee, dove proporre prodotti sempre più sofisticati.

EDILIZIA Cmcf, il piano quinquennale funziona: primo bilancio già in utile

AGRICOLTURA Patrizi nuovo presidente del consorzio Promosagri

Con oltre 8 milioni di euro di fatturato e circa 5mila euro di utile, è stato approvato nei giorni scorsi il bilancio 2017 della Cooperativa e muratori cementisti Faenza (Cmcf). L’azienda conta 45 soci-lavoratori e 24 dipendenti. «Abbiamo messo in campo, proprio lo scorso anno, un piano industriale quinquennale con l’obiettivo di rendere la nostra struttura più flessibile, più leggera e più diffusa sul territorio - sottolinea il presidente Daniele Lama -. Siamo quindi molto felici di aver chiuso già il bilancio 2017 con un piccolo utile perché le previsioni fatte erano state più prudenti. È un’ulteriore conferma della bontà delle scelte fatte». L’assemblea è stata anche occasione per il rinnovo del cda della Cmcf che ha sostituito tre consiglieri uscenti. Confermati presidente Lama e vicepresidente Andrea Vignoli.

L'assemblea di Promosagri, consorzio che raggruppa le cooperative agricole braccianti di Ravenna, che si è tenuta il 23 maggio ha rinnovato la dirigenza.

Marcello Sanzani, presidente da 18 anni, ha terminato il suo impegno in vista della pensione, al suo posto è stato eletto Stefano Patrizi, attuale responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Romagna, mentre alla vicepresidenza Giovanni Giambi, direttore generale di Agrisfera. Le cooperative agricole braccianti di Ravenna conducono circa il 10 percento della superficie agricola utile della Provincia e occupano oltre 600 persone.

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ECONOMIA / COOPERAZIONE / 13 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

COSTRUZIONI

RISTORAZIONE

GEMOS CONTINUA A CRESCERE: 629 SOCI SU MILLE DIPENDENTI Per il 2018 l’obiettivo è ampliare la presenza in altre aree geografiche Gli investimenti realizzati e l’apertura a nuovi territori e a nuovi progetti hanno trainato il 2017 della faentina Gemos che, con oltre 44 milioni di euro di fatturato (+12 percento) e un ristorno ai soci di oltre 900mila euro (+14 percento), ha chiuso più che positivamente il bilancio dell’anno scorso.

L’ufficializzazione dei risultati è avvenuta davanti all’assemblea dei soci che toccano quota 629 su un totale di 979 dipendenti.

«Oltre ai numeri, che certamente ci rendono orgogliosi rinforzando i progetti intrapresi in questi anni, vogliamo sottolineare anche il cospicuo impegno messo in campo nel 2017 a favore dei soci e dei lavoratori sottolinea la presidente Mirella Paglierani (nella foto) -. La volontà è quella di continuare a mettere in campo azioni concrete di welfare tenendo in considerazione la complessa struttura di Gemos e la sua articolata dislocazione territoriale».

Anche sul fronte della solidarietà e dell’impegno civile, temi da sempre prioritari per Gemos, il 2017 è stato un anno importante. Grazie infatti alla collaborazione con il Banco Alimentare Onlus e con altre associazioni caritatevoli, nel solo 2017 sono stati consegnati oltre 30mila pasti a persone bisognose coinvolgendo ben 7 unità produttive. «Il budget 2018 della cooperativa commenta Paglierani - presenta obiettivi di consolidamento. Come ogni anno il proposito è quello di partecipare a gare d’appalto, anche su nuove aree geografiche, al fine di sviluppare nuove opportunità commerciali».

AGROALIMENTARE

Cmc, tre contratti su quattro sono all’estero I dati del consuntivo 2017: utile ante imposte 32,8 mln, valore produzione 1 miliardo

L’assemblea dei soci della Cmc di Ravenna ha approvato il bilancio consolidato di gruppo al 31 dicembre. Rispetto a un anno prima il valore della produzione è incrementato di 55,7 milioni di euro (+5%) arrivando a 1.118,9 milioni; i ricavi delle costruzioni sono aumentati all’estero e diminuiti in Italia; l’Ebitda registra un incremento di 19,9 milioni da 151,7; l’utile ante imposte è pari a 32,8 milioni con un incremento di 5,8 milioni, il portafoglio ordini è salito a 3.728,8 milioni (al 75 percento contratti per lavori all’estero). «Il nuovo piano industriale 2018-2020 si muove lungo tre principali direttrici – ha confermato Roberto Macrì, dg di Cmc – estero, bilanciamento tra Paesei in via di sviluppo e occidente, riduzione dell’ndebitamento».

FRUTTAGEL, L’EXPORT CRESCE Sono stati presentati il 15 maggio alla Biblioteca Classense di Ravenna i dati di bilancio di Fruttagel, azienda cooperativa di trasformazione agroindustriale di Alfonsine (Ravenna), che ha chiuso il 2017 con 131,7 milioni di euro di fatturato, con un risultato di esercizio pari a 543mila euro. L’export ha raggiunto un fatturato di 7,2 milioni di euro, pari al 5,6 percento del fatturato complessivo dell'azienda. Fruttagel impiega circa 700 lavoratori nella sede principale di Alfonsine e ha un altro stabilimento produttivo a Larino con un organico di circa 150 persone. Fruttagel è inoltre socio fondatore del Consorzio Almaverde Bio.

CONSULENZA Margine di 300mila euro per il primo bilancio di Federcoop Romagna Valore della produzione oltre i 5,4 milioni di euro, margine di 300mila euro, patrimonio netto che sfiora i 5 milioni, Ebitda pari all’8,3 percento: si chiude con numeri molto positivi il primo bilancio di Federcoop Romagna, società di servizi del mondo Legacoop nata dalla fusione fra le tre aziende storiche delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. L’assemblea dei soci si è tenuta martedì 22 maggio alle officine del Sale di Cervia. La società ha 4 sedi (Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini) e dispone di più di ottanta dipendenti ed è in grado di affrontare tutti gli aspetti dei servizi alle aziende, dalla semplice tenuta paghe fino alla consulenza strategica. Il panorama di riferimento è quello di Legacoop Romagna, un mondo che associa 436 imprese, 379mila soci e quasi 27mila lavoratori.

C.A.B. TER.RA. Soc. Coop. Agr. Cooperativa Agricola Braccianti Territorio Ravennate Soc. Coop. Agr.

C.A.B. TER.RA. è la prima cooperativa agricola nata in provincia di Ravenna; fondata il 17 ottobre 1888 da Nullo Baldini, oggi è proprietaria di vaste superfici, coltivate con tecniche moderne e condotte con efficienti forme di organizzazione del lavoro. La coltivazione agricola - con un occhio di riguardo per il settore biologico, in forte espansione - è la principale attività della cooperativa, che svolge anche lavori per conto terzi, vendita di mele e allevamento di bovini, alcuni di razza Romagnola da carne, con marchio Q.C. (Qualità Controllata) e I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta).

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14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

IL CASO

Lido Adriano e i tre campeggi contesi: «Il confine con Punta Marina è stato spostato» Il presidente della pro loco parla di una modifica richiesta dal consiglio territoriale sette anni fa: «E ora incide sulle statistiche turistiche». Soddisfazione per la videosorveglianza. Resta il nodo dei parchi acquatici abbandonati di Alessandro Montanari

Gianni De Lorenzo è un entusiasta. Il presidente della pro loco di Lido Adriano da sempre difende a spada tratta la sua località. Lo faceva quando il paese era sulle pagine dei giornali locali più per questioni legate alla cronaca che al turismo, lo fa a maggior ragione oggi che Lido Adriano ha imboccato una strada che lo porta ad essere importante meta ricettiva.

«Siamo in netta controtendenza - dice - . Mentre negli altri paesi le attività chiudono, da noi ne aprono delle nuove. Un trend che è iniziato dal 2015». Per De Lorenzo quell’anno è stato decisivo perché «sono state montate le telecamere» e Lido Adriano ha migliorato decisamente il suo grado di sicurezza, «la località si è data una bella ripulita, anche le forze dell’ordine condividono questa analisi». Insomma: l’occhio elettronico avrebbe aiutato il turismo, e soprattutto le attività commerciali, che hanno aperto con maggiore fiducia. «Anche in questo periodo - aggiunge De Lorenzo - la località registra il tutto esaurito».

Certo, si può fare ancora molto. Gli alberghi sono pochi - «tre in tutto» - e gran parte del ricettivo è assorbito dai villaggi e dai residence turistici. C’è poi uno strano caso che riguarda i campeggi: secondo De Lorenzo, le tre strutture tra Punta Marina e Lido Adriano sono state “scippate” alla sua località per volontà politica. «Il consiglio territoriale del Mare di sette anni fa chiese e ottenne che il confine tra i due lidi sud fosse spostato oltre il canale Molino, dove invece era sempre stato storicamente. Così i tre camping della costa sono finiti tutti sotto Punta». Se dal punto di vista pratico non cambia molto per il turista, la cosa può invece avere qualche ricaduta a livello amministrativo dato che le politiche turistiche si basano anche sui numeri (anche se il Comune sceglie di non divulgare le statistiche per i singoli lidi). De Lorenzo vorrebbe che le cose tornassero come prima.

Dall’altra parte del confine invece non hanno dubbi: «I campeggi sono di Punta e per quanto ne so è sempre stato così – dice Laura Codarin, presidente della pro loco da due anni –. Ho sentito questa storia del confine ma non conosco i dettagli e non ho elementi per esprimere valutazioni».

Accantonando le “lotte territoriali”, De Lorenzo ricorda anche il lavoro fatto dai privati riguardo all’estetica della località: «Sono state rifatte le facciate di molti condomini del centro, ne rimane solo uno che è francamente fatiscente e nel quale spero che la proprietà intervenga in fretta». Per De Lorenzo «il modo in cui una località si presenta è importante per il turista e per far sì che ritorni». Inoltre rimane la questione dei due parchi acquatici abbandonati, l’Acquasirius e il Banana Republic.

Per il primo, lo scorso 18 aprile il sindaco Michele de Pascale ha emanato un’apposita ordinanza che intima alla proprietà di bonificare l’area. «Non succederà - è la previsione del presidente De Lorenzo - e dovrà pensarci il Comune. Servirebbe poi un maggiore impegno sul fronte della manutenzione anche se, ad essere sinceri, negli ultimi anni è già stato fatto molto».

Nel frattempo il numero uno della pro loco programma la stagione balneare che vedrà il primo grande appuntamento tra l’8 e il 10 giugno, quando ci sarà la Notte del liscio che avrà proprio Lido Adriano come località principale. Sarà l’inizio della stagione turistica che Lido Adriano vorrebbe vivere da protagonista.

PROGETTO/1

NUOVI STRADELLI NEL 2021 Nel 2021 dovrebbe partire il secondo stralcio dei lavori – in cui rientra Lido Adriano con Lido di Dante, Lido di Classe e Lido di Savio per un totale di 3,9 milioni di euro – del progetto denominato “Parco marittimo” che ha vinto il concorso di progettazione per la riqualificazione delle fasce retrodunali degli stabilimenti balneari e dei relativi stradelli di accesso. Il Comune ha già provveduto all’aggiudicazione definitiva del concorso e quindi all'affidamento dell'incarico per perfezionare il progetto preliminare. L’inizio del primo dei tre stralci (Marina di Ravenna e Punta Marina) è atteso a partire dal 2019 ma il Comune ha già ipotizzato che possa slittare al 2020. In tutto serviranno tredici milioni.

DEMOGRAFIA Oggi seimila residenti Nel 1986 erano 1.400 È la frazione più popolosa del comune di Ravenna ma è anche il paese che tra il 2009 e il 2016 ha perso più abitanti. È il caso di Lido Adriano, la località sulla costa che tra il 2009 e il 2016 ha perso 367 residenti, passando da 6.458 a 6.091.

Dopo essere arrivata al culmine nel 2011 (6.576 abitanti), Lido Adriano si era poi assestata attorno ai 6.200 residenti ma nell'ultimo anno - tra il 2015 e il 2016 - sono andate via dal paese un centinaio di persone.

Il confronto con il passato può essere interessante: nel 1986 i residenti erano 1.400. In trent'anni i residenti sono cresciuti quindi di quasi 4,5 volte.

Nel 2002, secondo un censimento del Comune, a Lido Adriano abitavano persone provenienti da 54 nazioni diverse ed era il paese più multietnico del territorio.

PROGETTO/2

Posata la prima pietra per il nuovo polo scolastico Primo stralcio da 3,5 milioni di euro: 12 aule e palestra Intervento atteso da quasi vent’anni. Ora il Comune ha raggiunto l’accordo con la Bisanzio Beach proprietaria dell’area per la concessione gratuita di 75mila mq Con la posa della prima pietra da parte del sindaco Michele de Pascale è partito il cantiere per il nuovo polo scolastico di Lido Adriano. Una notizia attesa da quasi 20 anni. Il progetto è stato rallentato da crisi economica (sono venuti a mancare circa 4 milioni di euro previsti inizialmente dalla Regione) e questioni burocratiche, legate in particolare al mancato accordo con la Bisanzio Beach, l'immobiliare proprietaria del terreno che avrebbe dovuto concedere gratuitamente all'Amministrazione nell'ambito di convenzioni urbanistiche. La svolta a marzo del 2016 con la stipula dell'accordo, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale (che prevede il conseguimento di rilevanti interessi pubblici a fronte di lottizzazioni da parte di privati) grazie al quale il Comune ottiene gratuitamente i 75mila metri quadrati della Bisanzio Beach su cui verrà ora realizzato il polo scolastico. Il primo stralcio sarà di 9.300 metri quadrati (di cui 1.100 coperti), con accesso da via Tono Zancanaro. Redatto dagli uffici comunali, il progetto prevede un investimento del Comune di 3,5 milioni di euro per la costruzione di due edifici a piano terra, dotati di ampie vetrate, con copertura in legno e un impianto fotovoltaico: la nuova scuola elementare con 12 aule (10 per le classi e 2 speciali per laboratori) avra una capienza di 250 studenti e una palestra, di cui la località è da sempre sprovvista. L’ipotesi circolata fino a qualche settimana fa è che potrebbe essere pronta per settembre 2019.

PRIMO PIANO / 15 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

LA STORIA

In alto una veduta aerea di Lido Adriano ai tempi della sua nascita, oltre mezzo secolo fa. In basso la localitĂ costiera ai tempi odierni

Oggi condomini e ombrelloni dove ai tempi di Napoleone c’era una risaia nobiliare L’area fu occupata dai braccianti nel 1920 per strapparla ai Rasponi e poi venduta al conte Chiericati nel 1961 Lido Adriano è nata su un fondo nobiliare.

L’antica famiglia ravennate dei Rasponi delle Teste l’acquisirono dopo la caduta napoleonica edificando nei terreni piĂš interni le case coloniche per i contadini e i mezzadri mentre il litorale, che in gran parte restava paludoso, veniva usato per coltivare il riso. La “tenuta rasponaâ€? fu acquisita poi nel primo dopo guerra dalle Federazione delle Cooperative i cui braccianti per anni furono impegnati per le bonifiche di quel territorio. Il passaggio non fu indolore: ritenendo il prezzo chiesto dalla famiglia troppo eccessivo, i braccianti nel 1920 arrivarono ad occupare il territorio. Ci fu poi una mediazione e il terreno diventò della Federazione.

La storia di Lido Adriano è stata ricostruita da Pericle Stoppa, che da anni si occupa di ricerca storica del territorio ravennate.

La tenuta fu messa a produzione (riso, cereali, barbabietole e foraggio) ma - racconta Stoppa - negli anni Cinquanta ÂŤla fascia costiera risultava sterile. Ricoperta da pinete, acquitrini, dune di recente formazione e quindi incolta.

Attirava però i bagnanti pendolari, attratti da un’atmosfera unica e particolare, diversa da quella caotica ormai vissuta nei centri balneari che, anno dopo anno, si stavano affermando sulla costa romagnola. La parte litoranea dell’ex tenuta era appunto Lido Adriano. La Federazione delle Cooperative decise di venderla, sul finire del 1961, a tre società il cui titolare era il conte Augusto Chiericati, imprenditore

di lungo corso originario del Vicentino. Lido Adriano nacque nel 1964. Il nome fu suggerito dall’allora soprintendente don Giovanni Mesini. Era un grande studioso di Dante – ricostruisce Stoppa – e suggerÏ il toponimo ispirandosi al nome coniato dal poeta in una celebre terzina della Divina Commedia. Il passaggio si trova nel XXI canto del Paradiso: il fiorentino chiamava lito Adriano la costa adriatica.

Fu Chiericati, seguendo il Prg del 1962, ad edificare Lido Adriano. La prima convenzione firmata con l’amministrazione prevede l’insediamento di 4,1 milioni di metri cubi di fabbricati su una superficie di 3,2 milione di metri quadri con un progetto la cui capacità ricettiva era di 35mila persone. Si puntava in particolare sull’acquisto di seconde case nel boom economico ma emersero anche alcuni problemi legati all’eccessiva urbanizzazione. CosÏ all’inizio degli anni Settanta, il volume fu ridimensionato a 2,64 milioni di metri cubi. Lido intanto affrontava anche il problema dell’erosione che in quegli anni aveva cominciato a manifestarsi in modo deciso. A metà anni Ottanta, Lido Adriano cominciò a diventare un centro residenziale con persone che abitavano nel paese tutto l’anno. Per molti anni ha pesato su Lido Adriano la sua condizione di centro nato dal nulla – sostiene Stoppa – e forse cresciuto troppo in fretta. In un contesto sociale inevitabilmente debole hanno trovato facile insegnamento soggetti a rischio o dediti ad attività ille-

gali, protetti dalla carenza di strumento di controllo. Anche se col tempo una maggiore sensibilità verso le problematiche locali e un’attenta volontà di miglioramento delle condizioni di vita attraverso l’erogazione dei necessari servizi ha migliorato l’impegno profuso facendo apparire quanto meno ingiusto, se non dannoso per il paese, il sopravvivere di alcuni stereotipi non corrispondenti alla sua realtà . (al.mo.)

Il piano regolatore del 1962 ipotizzava 35mila residenti Il nome è ispirato a Dante che usa “lito Adrianoâ€? per la costa adriatica

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16 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

IMPRENDITORI/1

IMPRENDITORI/2

IL RISTORATORE INNAMORATO DI LIDO OGNI SABATO TAGLIA L’ERBA CON I PROFUGHI VOLONTARI: «PER IL TURISTA FA LA DIFFERENZA»

«IL LIDO PIÙ BELLO DELLA COSTA MA MANCANO COLLEGAMENTI»

Il titolare del Molinetto porta avanti l’iniziativa con l’appoggio di un’agenzia turistica Sulla località: «La mancanza di una scuola non ha creato una comunità»

Farruggia ha portato la cucina thailandese in paese: «Serviva novità»

Tutti i sabati Alan Ricci, titolare del ristorante pizzeria Molinetto, si dedica alla manutenzione del verde pubblico di Lido Adriano. Non lo fa da solo ma con una squadra di richiedenti asilo e insieme ad Angelo Pinna, che lo accompagna in questa avventura. Ricci, la cui famiglia ha avuto a lungo un’attività a Lido Adriano, è molto attaccato al paese: «Con i ragazzi ci troviamo ogni sabato alle 8.30. Ci occupiamo di falciare l'erba e pulire punti che magari sono stati dimenticati. Poi, grazie ad un camioncino messo a disposizione dalla pro loco, carichiamo i rifiuti ingombranti abbandonati portandoli in discarica o nei luoghi attrezzati dove possono essere smaltiti secondo le norme». L'iniziativa va avanti da «una ventina di settimane» e viene finanziata, oltre che dallo stesso Ricci, anche da un’agenzia turistica che ha dato un contributo per i costi operativi. Un modo di coniugare il volontariato – quello dei richiedenti asilo ma anche di alcuni residenti – e la pulizia: «L'erba tagliata o meno può fare la differenza agli occhi del turista».

Detto questo, per Ricci Lido Adriano potrebbe ancora fare molto per se stessa. «Ci vorrebbe una comunità più coesa e impegnata. Certo, non è un'impresa semplice: il paese esiste dagli anni Sessanta e il cantiere del polo scolastico viene inaugurato soltanto in questi giorni. Il che significa che migliaia di bambini hanno studiato in altri posti». Siccome la scuola è uno dei punti nodali in cui le famiglie si conoscono, per Ricci ne consegue che non sia facilissimo avere un tessuto sociale forte a Lido Adriano. Ma non è tutto: «Ci sono pochissimi alberghi e l'edilizia selvaggia non ha aiutato il paese, riscoperto solo di recente dai ravennati. Le attività negli ultimi anni si sono ridotte al lumicino e si aprono supermercati, anche se forse un paese come Lido li regge meglio che altrove». Il dato positivo è quello di essere «il lido che cresce di più», quello negativo è «la mancanza di una regolamentazione degli appartamenti turistici, di una sorta di classificazione». Infine: le iniziative. Per Ricci «è sbagliato caricare tutto sulle spalle della pro loco o delle iniziative spontanee dei cittadini, servirebbe un intervento del Comune perché i Angelo costi possono essere anche pesanti». Si tratta di Pinna, suggerimenti più che di critiche, perché l'imprenditore ideatore del alla fine confessa: «Se oggi dovesi andare a vivere in una progetto località di mare, senza dubbio sceglierei Lido Adriano».

Alessandro Montanari

Da un mese e mezzo in viale Virgilio a Lido Adriano è arrivato l'etnico. Si chiama Sanuk Asian Kitchen e propone cucina thailandese: il primo ristorante di questo tipo in zona. «Abbiamo capito che per attirare le persone avremmo dovuto inventare qualcosa di nuovo – dice Daniela Farruggia, che gestisce l'attività insieme alla famiglia – così abbiamo trasformato il ristorante che gestivamo in thailandese, assumendo ovviamente chef di quel Paese».

Il successo, dice Daniela, è stato immediato: «La risposta è stata ottima e siamo molto contenti – racconta –. La mia famiglia lavora a Lido dal 1996, il paese mi piace molto, anche se purtroppo a volte ha una nomea che non si merita. Ultimamente, però, stanno venendo molti ravennati».

L'imprenditrice è convinta che Lido Adriano sia «il più bel paese della riviera ravennate.

Non solo è il più grande, ma ha un lungomare e una passeggiata unici». Detto questo, c'è ancora qualcosa da migliorare.

Innanzitutto i collegamenti: «Fino ad un paio di anni fa il paese era collegato con Mirabilandia ma ora quella linea di trasporto pubblica è sparita. In molti mi chiedono come mai per andare al parco di divertimenti sia necessario prendere due autobus. Stessa cosa vale per gli altri lidi ravennati, ad esempio per muoversi verso Marina di Ravenna». Farruggia ricorda anche che Lido, a differenza delle due località più a nord, non ha un bus navetta.

«Il potenziale del paese c'è tutto – conclude – ma credo che per crescere sia necessario investire sui collegamenti». (al.mo.)

IMPRENDITORI/3

GALLI, DA 18 ANNI AL BAGNO CAESAR: «MANCANO I LOCALI APERTI DOPO LE 20»

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Da diciotto anni è sulle spiagge di Lido Adriano, con il suo bagno Caesar (nella foto un scorcio). Alessandro Galli aprì lo stabilimento balneare giovanissimo, a 25 anni. Oggi ne ha 43 e lo gestisce insieme alla moglie con lo stesso target giovanile. «Il paese negli ultimi anni è cresciuto e la stagione da questo punto di vista è partita bene: da Ravenna arrivano più persone rispetto al passato in cui Lido Adriano faceva fatica ad emergere». Secondo Galli, però, la debolezza della località riguarda l’intrattenimento serale: «Servirebbe qualche investimento in più in paese che non dà l’impressione di stare al passo con la crescita dei turisti. Da parte nostra possiamo organizzare qualche concerto o festa ma ciò che manca sono i locali in grado di attirare le persone e farle rimanere anche dopo le 20». Altro punto dolente, per chi vive di spiaggia, è l’erosione marina. «È un problema che si sente e devo dire che io sono anche un po’ più fortunato degli altri perché sono in una zona dove grazie alle scogliere la spiaggia è più lunga». Proprio le scogliere che «in passato hanno salvato Lido Adriano «oggi avrebbero bisogno di manutenzione». Secondo il titolare del Caesar però da questo punto di vista negli scorsi anni sono stati fatti degli errori: «Quando è stata utilizzata la sabbia per i rinascimenti, si è intervenuti a Punta Marina e a Lido di Dante ma è stata saltata Lido Adriano. In ogni caso la sabbia da sola non basta, bisogna ripensare al sistema di protezione della costa anche tramite le scogliere». In generale Galli si dice soddisfatto dell’investimento fatto diciotto anni fa. «Qui c’è il turismo vero, quello che viene dall’estero e di questo possiamo essere soddisfatti». (al.mo.)

PRIMO PIANO / 17 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

STATISTICHE

L’offerta turistica conta ottomila posti letto Solo 1.200 in albergo L’assessore Costantini: «Benessere, sport e intrattenimento sono i temi che segnano la proposta degli operatori»

Sono in totale circa ottomila i posti letto dell’offerta turistica di Lido Adriano, un numero che posiziona la località sul podio dei lidi ravennati. Di questi ottomila la parte principale è rappresentata dal cosiddetto extralberghiero (appartamenti e campeggi) visto che in hotel vengono conteggiati 1.200 posti.

Non è però possibile avere dal Comune le statistiche di arrivi e presenze della località: la normativa sulla gestione dei dati consente di scorporare il dato comunale solo fra città e lidi.

Per le politiche turistiche del Comune di Ravenna, Lido Adriano fa parte del trittico dei tre lidi del centro con Punta Marina e Marina di Ravenna. «Sono accomunati da caratteristiche comuni per conformazione dei paesi e per tipologia di offerta, ognuno con le sue peculiarità – ci spiega Giacomo Costantini, assessore comunale al Turismo –. In particolare per questi tre lidi i nostri lavori di analisi e studio dei pubblici di riferimento hanno individuato tre temi principali che devono contraddistinguera l’offerta: benessere, sport e intrattenimento». A contraddistinguere queste direttrici sono in particolare gli stabilimenti balneari «specializzati nelle attività sportive per intercettare le nuove tendenze. Marina di Ravenna conserva una vocazione più giovane mentre Lido Adriano è quella dove la presenza di turismo estero ha le percentuali più alte». Tra le scelte di programmazione turistica operate dal Comune c’è quella di collocare a Lido Adriano la Notte del Liscio 2018 (dall’8 al 10 giugno). Nello specifico della località Costantini osserva che negli ultimi tempi ci sono stati importanti investimenti: «Al di là di presenze e arrivi, se ci sono nuovi investimenti vuol dire che il mercato turistico funziona. A Lido Adriano di recente abbiamo avuto interessanti interventi nella ristorazione». L’augurio dell’assessore è semplice: «Spero che tutti puntino sulla qualità perché è quello che paga». (and.a.)

IMPRENDITORI/4

GRAND HOTEL AZZURRA, L’ALBERGO PIÙ GRANDE DEL PAESE È NATO NEL 2000 E CONTINUA A GUARDARE IN FRANCIA PER L’OFFERTA Ha investito nel 2000, anni in cui investire sul turismo a Lido Adriano era una bella scommessa. «Grazie all’accordo con un operatore francese siamo riusciti a fare una programmazione anticipata e sostenere l’investimento». Angelo Buratti, 18 anni dopo, è ancora il titolare del Grand Hotel Azzurra, la struttura più grande (130 camere) del paese.

Oggi la struttura lavora ancora soprattutto con i turisti d’Oltralpe: «In questo momento ci sono ad esempio 200 turisti, il sessanta per cento sono francesi - dice Burati -, poi c’è una fetta del 30 per cento di tedeschi e il dieci per cento di italiani». Le previsioni per la stagione «al momento non sono eccezionali. Però le dinamiche del mercato sono cambiate: trovare chi programma in anticipo è molto raro, c’è molta domanda ma le conferme sono lente. Del resto le persone prenotano ormai con poco anticipo. Può accadere che un periodo senza richieste si riempia da una settimana all’altra». Per questo la sua struttura «è molto attiva anche sui social network».

Lo scorso anno Buratti ha acquisito anche uno stabilimento balneare. Si chiama La Rotonda (nella foto) e fa soprattutto ristorazione: «È un progetto su cui abbiamo investito molto, rinnovandolo ex novo ed ha avuto un buon successo. La spiaggia di Lido è molto bella e attrezzata ed è un punto di forza di tutta la località». Per decollare, però, al paese servirebbero «nuovi investimenti e altri imprenditori che vengano ad aprire nuove attività a Lido Adriano. Il Comune, da parte sua, qualcosa ha fatto per migliorare la situazione del paese. Negli ultimi anni il miglioramento è stato evidente». (al.mo.)

IMPRENDITORI/5 Blackout, il bar che prova a strappare i giovani alla movida di Marina Una risposta alle esigenze dei giovani di Lido Adriano sta provando a darla il Blackout Café di Susanna Andreani. Il bar ha aperto recentemente e si trova nel pieno centro di Lido Adriano. «Abbiamo deciso di centrare la nostra offerta sui ragazzi. Una volta c’erano diversi locali, poi negli anni del declino hanno chiuso tutti i battenti». Andreani, originaria di Milano, da trent’anni abita nel paese e «l’ho visto crescere, andare in declino e rinascere». L’idea di aprire un bar gli è venuta sull’onda di quanto fatto dalla sorella che lo scorso anno si è buttata in un’avventura analoga. A gestire il Blackout, inaugurato il venerdì di Pasqua, insieme a lei c’è il figlio. «Lido Adriano è un posto a cui sono affezionata e non lo lascerei. Ora lo stanno un po’ riscoprendo anche i ravennati che di solito preferiscono andare a Marina». In programma, in vista delle estate, diverse iniziative che sono dedicate soprattutto ai giovani proprio per cercare di riempire quel vuoto di iniziative del dopo cena.

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18 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

SPAZI PUBBLICI

Cisim: musica, libri e teatro per cambiare un paese Dal 2010 a Lido Adriano una vecchia scuola di mosaico è diventata uno spazio «frequentato da persone da zero a 90 anni»

A sinistra il Cisim. A destra un’immagine della mostra di Adriano Zanni dedicata a Lido Adriano che inaugura il 31 maggio

Se Lido Adriano è tornata ad essere frequentata dai giovani ravennati parte del merito va anche al Cisim che, dal 2010 ad oggi, è diventato un importante centro di cultura a tutto tondo. Era un'ex scuola estiva di mosaico che era stata chiusa dopo un passato in cui era stata molto apprezzata. Oggi mantiene lo stesso nome ma è molte altre cose: un po' club, un po’ sala concerti, un po’ centro giovanile, un po’ biblioteca. «Un luogo dove fare cultura», riassume Lanfranco “Moder” Vicari che al Cisim è direttore artistico. Ai tempi Moder era uno dei leader del Lato Oscuro della Costa, gruppo rap ravennate. Oggi continua a salire sui palchi ma è anche presidente dell'omonima associazione che gestisce il Cisim. Insieme a lui c'è Laura Gambi, della cooperativa Libra. Inoltre una parte importante nella nascita del centro l’ha avuta il Teatro delle Albe. «La nostra idea era quella di creare un centro in cui fare incontrare i

giovani a Lido Adriano e di portare ad una modifica dello sguardo esterno verso la località. Quando abbiamo saputo dell’opportunità che c’era con il Cisim non ce la siamo lasciata sfuggire. Abbiamo cominciato con i concerti rap, poi sono arrivate collaborazioni musicali importanti come quella di Ravenna Jazz che ha portato anche qui il suo festival». Un tessuto di relazioni diffuso che «ci ha portato a resistere anche in anni difficili». Nel frattempo è nata una biblioteca specializzata in fumetti e graphic novel che «è molto frequentata» ed è stato aperto proprio al Cisim l’Informagiovani in cui i ragazzi possono avere diverse informazioni sul mondo del lavoro e sulle opportunità del territorio. «Così si è creato un bel giro di persone e oggi possiamo dire che grazie alle tante opportunità culturali le persone che frequentano il Cisim vanno da zero a novant’anni». (al.mo.)

L’EVENTO

LA FESTA DEL 2 GIUGNO COMPIE DIECI ANNI Mostre, laboratori, concerti a partire dal 31 maggio

Tradizionale appuntamento di fine anno del Cisim e vero e proprio momento di aggregazione per tutta Lido Adriano, quest’anno la Festa della Repubblica arriva alla sua decima edizione. Ecco il programma.

Giovedì 31 maggio alle 18 inaugurazione della mostra fotografica di Adriano Zanni “La terra dei sogni a buon mercato” che ripercorre i sogni architettonici e urbanistici mai del tutto realizzati.

Alle 19 presentazione del laboratorio fotografico condotto da Alessandra Dragoni: i ragazzi e le ragazze dello spazio Agorà hanno ricostruito i loro mondi degli affetti e dei legami. Alle 20.30 l'incontro “Lido Adriano tra passato e futuro”: il sindaco Michele de Pascale e il presidente della pro loco Gianni De Lorenzo ripercorrono i cinquant'anni di storia del paese. La riflessione si avvierà dalla presentazione del libro “L'ala di Berardi. Storia di un grattacielo mai costruito a Lido Adriano”, dialogo e proiezione di immagini con gli autori.

Venerdì 1 giugno dalle 10 allo spazio polivalente Agorà la Fiera del baratto e riuso. Alle 19 la nonscuola del Teatro delle Albe: in scena 30 bambini e bambine con “Il Piccolo Principe di L.A”.

Il 2 giugno la giornata clou con alle 16 la tradizionale parata per le strade e alle 16.30 l’esibizione di danza hip hop. Alle 18 al Cisism la poetry slam dedicata a Alberto Dubito, compianto poeta, musicista, fotografo, street artist. Alle 20 grigliata in giardino su prenotazione e alle 22 sempre al Cisim il concerto della Classica Orchestra Afrobeat (nella foto).

INFOPROM

BAGNO PERLA

Divertimento in formato famiglia Nello stabilimento di Punta Marina Terme il cliente è coccolato in tutti i modi, dalla buona cucina alle tante opportunità sportive e di intrattenimento. Novità 2018: la nuova area privé Una gustosa cucina prevalentemente a base di pesce e crostacei, tante attività sportive e intrattenimenti vari. Sono questi i punti di forza del divertimento in “formato famiglia”, proposto dal bagno Perla di via Lungomare Cristoforo Colombo 34 a Punta Marina Terme, dove la lunga stagione estiva è già cominciata. «Come è ormai tradizione – afferma il titolare Mirko Leoni –, mettiamo il cliente al centro dell’attenzione, per coccolarlo e viziarlo in tutti i modi, offrendo un ampio ventaglio di servizi. Una scelta che ci ripaga di anno in anno, quando vediamo ritornare la nostra clientela affezionata che non vede l’ora di ritagliarsi momenti di benessere e tranquillità in riva al mare». La cucina è da sempre un fiore all’occhiello dello stabilimento, con proposte in grado di soddisfare davvero tutti i palati. Il menù alla carta prevede una ricca scelta di piatti di pesce fresco, con grigliate e crostacei, ma anche ricette della cucina tradizionale romagnola e vere e proprie “sorprese”, preparate con cura e fantasia dalla brigata di cucina.

Oltre al ristorante, è sempre attiva la pizzeria per allegre serate conviviali (feste di complean-

no, addio al celibato, etc.). Da provare, in particolare le pizze giganti farcite a piacere. Per l’estate 2018, a seguito di un’attenta ristrutturazione, il bagno Perla ha in serbo una grande novità: la nuova area privé, da provare per pranzi e cene più intimi, ma anche per incontri o eventi in cui è necessario mangiare e conversare restando appartati. Il privé ospiterà anche alcune iniziative di tipo culturale, fra cui la nuova edizione di “Perle di libri... sulla sabbia”, incontri con autori della zona e non solo, e una serie di appuntamenti e dibattiti che spaziano dall’attualità alla sociologia e anche momenti dedicati alla meditazione, calendari attualmente in fase di definizione. «Siamo un piccolo villaggio turistico – aggiunge Leoni –, il cui obiettivo è far staccare la spina a chi vi entra

per un po’ di tempo. Non solo dunque relax in spiaggia, ma anche tante iniziative per divertirsi piacevolmente». Tante le opportunità anche per gli amanti dello sport. Come sempre, è possibile svolgere diverse attività fra cui beach-volley, racchettoni e fitness in spiaggia, ma anche in acqua con l’utilizzo di canoe, tavole da sup e kayak. Da quest’anno, in particolare, l’attività di canoa e sup prevede la possibilità di noleggio e scuola. Continua la collaborazione con il professor Verati, con il quale il sabato e la domenica mattina i clienti si divertiranno a provare lezioni di aquagym dinamico. In programma anche tornei di racchettoni per under 14 e 18 e nuove esperienze in ambito fitness.

Info: 0544 437470 Facebook Bagno Perla e www.bagnoperla.it

PRIMO PIANO / 19 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

SICUREZZA

Dai malavitosi in soggiorno alle retate dell’Antimafia: così Lido ha cambiato pelle

DEGRADO

PARCHI ACQUATICI ABBANDONATI: IL SINDACO VUOLE RIPULIRE L’EX ACQUASIRIUS Un’ordinanza impone la messa in sicurezza dell’area in via Cellini Se dovrà farlo il Comune arriverà il pignoramento come risarcimento

Nel 1997 un duplice omicidio nella lotta tra bande per il mercato dello spaccio. Ora solo microcriminalità Un po’ a fatica ma Lido Adriano sembra essersi torta la nomea di luogo insicuro. Ci sono voluti un paio di decenni, qualche blitz e un’inchiesta che ha coinvolto la Dda ma gli episodi di microcriminalità odierna rientrano nella norma, specie se confrontato a quanto accaduto in passato.

A ben vedere, la questione sulla sicurezza di Lido Adriano, uno dei problemi più dibattuti nella località rivierasca, è legato alla sua conformazione urbanistica e anche al fatto che - racconta chi ha vissuto quell’epoca - «Negli anni Ottanta Lido sembrava Las Vegas». In altre parole: giravano soldi, e tanti. Lo sviluppo edilizio che ha portato in vent’anni un tratto di costa selvaggio ad essere una delle località più in crescita della costa ha avuto come conseguenza un’attenzione particolare dagli imprenditori e anche dai malavitosi che venivano confinati al Nord come misura di sicurezza.

Il cosiddetto confino dei mafiosi era un’usanza in vigore fino agli anni Novanta ma che poi è stata molto criticata anche da noti procuratori come Nicola Gratteri. Non si trattava infatti di pentiti o collaboratori ma di persone che avevano ancora un legame con il territorio di origine e sono diventati di fatto agganci delle cosche poi infiltratesi anche nel Nord Italia. La grande disponibilità di appartamenti a Lido Adriano fuori dal periodo estivo permetteva di avere luoghi in cui fermarsi indisturbati, magari con la complicità di custodi e portieri a cui pagare l’affitto all’insaputa dei proprietari.

Le forze dell’ordine si sono accorte della situazione attorno alla metà degli anni Novanta e si sono coordinate per controllare casa per casa le effettive residenze, trovando un sottobosco piuttosto vario: dall’affittuario irregolare fino alle persone ricercate con i precedenti più vari. Non mancavano quelli che poi si sono rivelati essere basisti dei cosiddetti “pendolari delle rapine”: squadre di malviventi che si fermavano qualche giorno a Ravenna al solo scopo di colpire qualche istiControlli di polizia a tuto di credito e poi Lido Adriano. via, verso altri lidi. Lo L’elicottero decolla dal spaccio di droga arrivò piazzale di viale Alfieri in quel periodo: piccoli spacciatori si aggiravano, come sempre accade, fuori dai locali in cerca di clienti. Ad interessarsi in particolare degli affari un clan di siciliani che entrò in conflitto con un gruppo di albanesi tanto che nel 1997 due di questi vennnero uccisi in un bar a Punta Marina, un duplice omicidio per cui non ci fu mai un colpevole ma che secondo la procura era inserito in quel particolare scenario. Quelli a cavallo tra gli anni Novanta e la fine del Duemila sono stati gli anni più difficili per Lido: nacque una guerra dovuta soprattutto al controllo dello spaccio con tutti i contorni del caso, vale a dire auto bruciate, pestaggi e avvertimenti più o meno velati. Così il nome della località finì sempre più spesso sulle pagine di cronaca locale. Tutto fino al momento in cui un’indagine della Dda mise fine al fenomeno.

Nel frattempo, però, l’economia del paese era cambiata: i locali un tempo fulcro della movida avevano chiuso i battenti, con gli appartamenti deprezzati e venduti ai tanti immigrati arrivati in Romagna per lavoro. Per la prima volta Lido diventò un paese più residenziale che turistico, arrivando ad avere all’inizio del secolo circa diecimila abitanti, di cui un buon 25 per cento è straniero. Con alcuni eccessi: in un condominio una cooperativa fece alloggiare un centinaio di senegalesi, tutti regolari, ma che in estate ospitavano i connazionali che si dedicavano all’abusivismo in spiaggia. I disordini di fine anni Novanta sembrano però lontani. Dal 2008 in poi la crisi economica ha portato ad un ripiegamento della popolazione perché moltissimi stranieri sono tornati a casa. Rimangono situazioni molto critiche dal punto di vista del disagio economico che possono portare a fenomeni circoscritti di spaccio o di piccoli furti. Ma in un paese che è più povero rubare è più complicato.

Alessandro Montanari

Due immagini del degrado nell’ex Acquasirius (foto Daniele Pompignoli)

Dopo anni di abbandono ciò che rimane delle attrezzature come il grande scivolo è pericolante, la piccola struttura un tempo destinata a bar presenta infissi divelti e la piscina raccoglie acqua stagnante senza protezioni anti-caduta, ovunque crescono arbusti ed erba spontanea: il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, il 18 aprile ha firmato un’ordinanza per la messa in sicurezza dell’ex parco acquatico Acquasirius in via Cellini a Lido Adriano. I proprietari dell’area risiedono all’estero e finora sono rimasti del tutto indifferenti ad altri provvedimenti simili. Proprio la residenza estera sta allungando i tempi per la notifica dell’atto che concede trenta giorni per mettere in sicurezza tutto lo spazio riducendo questioni di degrado e igiene: ripristinare l’integrità della recinzione, rimuovere l’acquascivolo degradato e pericolante, rimuovere l’acqua stagnante, installare idonee protezioni anti-caduta, chiudere tutti gli accessi al vecchio bar, sfalciare l’erba e la vegetazione cresciuta spontaneamente e rimuovere e smaltire i rifiuti presenti. Al termine dei lavori il tecnico incaricato dovrà attestare la corretta esecuzione dei lavori e l’assenza delle condizioni di pericolo o pregiudizio per l’incolumità. L’intenzione del Comune, qualora la proprietà non rispettasse le disposizione, è quella di procedere di propria iniziativa andando a rivalersi poi attraverso una procedura di pignoramento dell’area.

20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

BRISIGHELLA

Un weekend nel Medioevo, tra duelli e rapaci

Le giornate medioevali di Brisighella

Sabato 2 giugno si corre a Ravenna l'11esima edizione della Ravenna Night Run, ormai entrata a far parte della tradizione podistica cittadina.

La corsa notturna nel cuore della città prenderà il via alle 20 e come di consueto si articolerà su un circuito di 3 giri per un totale di 5 km per le vie del centro con la possibilità di scegliere fra gara competitiva (iscrizioni a 10 euro) o camminata ludico-motoria (iscrizioni a 1 euro senza pacco gara, 2,50 con pacco).

Le iscrizioni saranno possibili fino al giorno della competizione.

Due giorni di rievocazioni con spettacoli e osterie a tema Il borgo di Brisighella, la sua Rocca e la sua Torre rivivono le antiche origini medioevali. Sabato 2 e domenica 3 giugno sarà possibile trascorre due giorni e una notte di rievocazione. Il tema di questa edizione 2018 delle Giornate Medioevali sarà la costituzione della contea di "Terre Brisichellae et comitatus Vallis Hamonis".

Il visitatore potrà fare un salto indietro nel tempo, e per la precisione nel 1413 anno di costituzione della contea, grazie a un ricco programma di rievocazioni, giochi per bambini, intrattenimenti e spettacoli oltre che assaggiare la gastronomia locale rivisitata a tema in stand, taverne, ristoranti ed osterie.

Dalle 10 del mattino di sabato la Rocca prenderà vita: ai piedi delle mura esterne sarà allestito con tende un campo d’arme animato da un centinaio di figuranti; si potranno ammirare antichi mestieri artigiani, un’esposizione di armi medievali e un allestimento tematico dei locali all’interno della rocca. Per tutta la giornata (dalle 10 alle 20) si potrà salire alla Torre di avvistamento dove verranno messi in mostra falchi, avvoltoi, aquile e altri uccelli rapaci locali che durante la giornata mostreranno più volte le loro capacità.

Il sabato sera il Medioevo diventerà un grande spettacolo, con le luci delle torce a illuminare il buio. Alle 23 si uscirà dall’immaginario delle porte del borgo per ballare e danzare in quel che un tempo fu il Prato della Fiera (oggi Piazza Carducci) per concludere con il concerto dei Barbarian Pipe Band. Domenica si riprenderà il tutto (dalle 20 alle 20). Nel pomeriggio prenderà vita anche la rievocazione, nel piazzale sottostante alla Rocca, della battaglia di Pieve Tho datata 1425.

Ingresso: adulti 5 euro; ragazzi (6-14 anni) 3 euro.

RAVENNA Torna la corsa notturna in centro Si potrà anche solo camminare

MARINA DI RAVENNA

RIOLO TERME Alla scoperta della Rocca e della Grotta del Re Tiberio Inizio giugno alla scoperta della Rocca e della Grotta del Re Tiberio, a Riolo Terme. Il pomeriggio di sabato 2 giugno, dalle 15 una caccia al tesoro nel borgo per adulti e bambini con tanto di visita guidata all’interno della rocca sforzesca (5 euro a partecipante). Domenica 3 dalle 15 alla Rocca visita guidata incentrata su Caterina Sforza (5 euro). Sabato e domenica alle 10 e alle 15.30 partiranno inoltre visite guidate gratuite del tratto storico della Grotta del Re Tiberio, attive nel weekend e nei festivi fino al 31 ottobre (la visita ha una durata di circa 1 ora e mezza, dalle 17 laboratorio per bambini). Info e prenotazioni: 335 1209933.

STREET FOOD E ARTISTI DI STRADA IN DIGA Un lungo weekend (1, 2 e 3 giugno) al piazzale della Marina (diga foranea sud) di Marina di Ravenna con l’International Street Food, tra stand di cibo da strada e drink da tutto il mondo e spettacoli di artisti di strada. Sabato e domenica stand aperti anche per pranzo.

Info: 347 9752996.

LE AZIENDE INFORMANO

CONFCOOPERATIVE RAVENNA

Sabato 2 giugno un’intera giornata di Festa della Cooperazione a Faenza Dal mattino apertura degli stand, nel pomeriggio e in serata eventi speciali, degustazioni enogastronomiche e il concerto dei Musicanti di San Crispino La Festa della Cooperazione di Faenza si rinnova e, a partire da quest’anno, si svolgerà in un’unica giornata, quella del 2 giugno, con una formula diversa che darà ampio spazio alla promozione dei prodotti e dell’agire cooperativo. «Altra grande novità è che la Festa si svolgerà interamente in piazza del Popolo e in piazza della Libertà – racconta Andrea Pazzi, direttore di Confcooperative Ravenna –. Abbiamo fatto questa scelta per avvicinarci ulteriormente ai cittadini e per garantire alle cooperative una vetrina privilegiata dove “mettere in mostra” competenze, prodotti e servizi».

Gli stand dalla mattina Ad animare la 26esima edizione della Festa, che aprirà i battenti alle ore 10, saranno soprattutto le cooperative che saranno presenti nella piazza manfreda con degli stand dedicati dove organizzeranno attività specifiche e dove potranno confrontarsi in modo diretto con i cittadini.

«Parliamo di imprese, anche piuttosto conosciute sul territorio, delle quali spesso si ignora la peculiarità del carattere cooperativo – continua Pazzi –: un aspetto che vogliamo rimarcare per far comprendere a tutti in che modo lo strumento cooperativo possa adattarsi a qualunque attività, dall’agroalimentare al sociale, dalle costruzioni alla comu-

nicazione». (Saranno presenti in piazza gli stand di Agrintesa, Caviro, Ceff, Clai, Cofra, Gemos, In Piazza, Kaleidos, La Bcc, RicercAzione, Seled, Media Romagna, Il Solco, Società Emiliano Romagnola di Utenti, L’Alveare, San Biagio, Assicofra, Faenza Web Tv).

Gli eventi del pomeriggio A partire dalle ore 15 l’area espositiva si arricchirà di alcuni eventi speciali: Cofra, in collaborazione con il Pet Store Conad, allestirà un’area di Photo Pet Set e un’esibizione di Dog Dance mentre le cooperative Gemos, Clai e Kaleidos allestiranno giochi e laboratori per i bambini.

Grande spazio anche all’approfondimento: sempre a partire dalle 15, nella Sala Bcc Città&Cultura di piazza della Libertà 7, saranno promossi una serie di incontri dedicati ad alcuni temi centrali del vivere di oggi (“Sicurezza della propria identità digitale” a cura della Bcc ravennate, forlivese e imolese; “Verso il mercato libero per luce e gas di casa” a cura della Società Emiliano Romagnola di Utenti, “Etichetta nutrizionale. Importanza dell’etichetta nella scelta dei prodotti alimentari” a cura di Gemos e “Cosa ci insegnano gli adolescenti sul sesso” a cura di Kaleidos).

In serata degustazioni enogastronomiche e concerto dei Musicanti di San Crispino Dalle 17.30, in piazza del popolo, le cooperative Caviro, Clai e Agrintesa promuoveranno degustazioni guidate di vini e prodotti cooperativi mentre alle 19.30 ci sarà l’estrazione della Lotteria della cooperazione, ormai immancabile appuntamento della Festa. La giornata si concluderà con lo spettacolo dei Musicanti di San Crispino in programma alle ore 20.

L’appuntamento con la Santa Messa della Cooperazione è in programma per domenica 3 giugno nel Duomo cittadino.

Per informazioni www.ravenna.confcooperative.it A cura di Confcooperative Ravenna

VIAGGI / 21 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

DIARIO DI BORDO

Giovanni Gondolini è partito da piazza del Popolo a Ravenna il 17 febbraio 2013 in compagnia dell’amico Marco Meini per completare il giro del mondo in bici. In basso con il fratello Francesco

Il giro del mondo in bici: già 65mila km alle spalle e in luglio missione Africa In Brasile il Magio Bike Tour ha festeggiato 1.800 giorni di viaggio attraverso 45 Paesi Adesso c’è una data per l’inizio della campagna d’Africa del Magio Bike Tour, il giro del mondo in bici cominciato a Ravenna nel febbraio del 2013 da Giovanni Gondolini e Marco Meini e giunto ora in Sudamerica dopo aver percorso 65mila km (non 165mila come erroneamente scritto su queste pagine in aprile) attraverso 45 Paesi: il 20 luglio un volo aereo porterà Giovanni e il fratello Francesco (che si è aggregato 15 mesi fa in cui ha fatto già 16mila km mentre Marco si è fermato in Canada due anni fa) da Rio de Janeiro a Cape Town per percorrere l’ultimo continente che manca all’appello del viaggio. I due risaliranno sui pedali per arrivare a casa nel 2019. In realtà, come già vi abbiamo raccontato nei mesi scorsi, Giovanni è stato costretto a una pausa di tre mesi tra fine 2017 e inizio 2018 quando è rientrato per operarsi al tendine d’Achille. In aprile ha raggiunto nuovemente Buenos Aires per riprendere il lavoro lasciato in sospeso. Dopo aver attraversato il Riol dela Plata la coppia è arrivata in Uruguay. E al periodo uruguagio si riferisce il racconto che trovate di seguito, scritto da Giovanni. Un altro sarà pubblicato invece sul nostro sito www.ravennaedintorni.it Nella zucca vuota del mate c’è tutto il mondo In una mano l’ombrello per proteggersi dal cielo grigio e permaloso, sotto braccio un thermos di acqua calda e nell’altra mano uno strano biccchiere: il porongo, ricavato da una piccola zucca svuotata. Vuoi venire con noi per un mate? Mi domanda Florencia in compagnia dei suoi amici. Ci sediamo sul prato nel parco. Lei riempie il porongo di yerba mate, posiziona una cannuccia di acciaio nel centro, che mi dice chiamarsi bombilla e versa acqua calda in infusione. Siamo seduti in cerchio e questo unico mate per tutti che passa di mano in mano é la scusa perfetta per farsi compagnia. Io sono felice di partecipare a questo rituale sud americano.

Mi ritorna in mente una tavola bassa a Kyoto dove l’educato padrone di casa ci offriva Sake. Poi i pensieri sono volati in Nepal dove vicino a un santuario buddista una dolce signora preparava il Chai, un té nero forte con latte di mucca e cannella. Sorrido pensando a Marco in Uzbekistan mentre beveva con Igor e amici russi bicchierini di Vodka alle tre del pomeriggio, vodka di benvenuto, vodka medicinale. Mi arriva poi alle narici il profumo dell’ultimo caffé bevuto in Italia e l’odore di mosto di un malbec cileno stappato sulla Cordigliera Andina.

Gli amici uruguagi mi riportano fra loro, ho di nuovo il mate in mano, Florencia mi versa l’acqua e mi racconta una storia. Io sorseggio questa bibita calda e amara con lo stesso entusiasmo con cui bevevo una Corona ghiacciata ad Acapulco o il Té Verde nelle teerie di Pechino. Sento la cultura autoctona scaldarmi il petto. Bevendo il mate mi idrato di Uruguay, lo vivo e ne capisco una parte preziosa, fatta di condivisione, di lentezza e parole sobrie.

Li ringrazio, salgo in sella e passo la frontiera brasiliana. Poca strada e un signore mi mette giá in mano una Caipiriña. Credo incominci a narrarmi una storia. Io ti ascolto mentre ti bevo, Mondo.

dal 7 al 10 e dal 15 al 18 GIUGNO 2018

FESTA A MARINA

Marina di Ravenna - Giardino Viale dei Mille 13

DIBATTITI GASTRONOMIA E MUSICA PROGRAMMA GIOVEDÌ 7 ore 21:00 Pierluigi Bersani intervistato da Chiara Geloni

VENERDÌ 8 ore 21:00 Lavoro

VENERDÌ 15 ore 21:00 Roberto Speranza SABATO 16 ore 21:00 Basta Guerra! con Arturo Scotto - Settacolo teatrale “Uccido io o uccide la guerra“

DOMENICA 17 ore 21:00 Ambiente

Cecilia Guerra, (docente di economia, Università di Modena); Luigi Giove (segretario gen CGIL Emilia-Romagna); lavoratori, precari.

Rossella Muroni ne parla con le associazioni ambientaliste e i cittadini.

SABATO 9 ore 21:00 “I MUNËL” in concerto

LUNEDÌ 18 18 ore 21:00 Vasco Errani

dai Nomadi a Renzo Arbore passando per la Romagna

DOMENICA 10 ore 21:00 Sanità Giovanni Bissoni, (esperto sanità e welfare); Paolo Zoffoli, (Presidente Commissione salute e politiche sociali, Regione Emilia Romagna).

dialoga con il pubblico

STAND GASTRONOMICO specialità carne - pesce

22 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

INTERVISTA

Rosetti, nelle acque del Tevere per risorgere: «Obiettivo una medaglia a Tokyo 2020» Il 30enne è tornato in barca dopo 8 anni, ha lasciato la Canottieri Ravenna per l’Aniene di Roma e punta alle Olimpiadi: «Voglio vivere di canottaggio». A settembre i mondiali in Bulgaria: «Fuori dal podio sarebbe un fallimento» di Vincenzo Benini

Non si ferma più Bruno Rosetti. Il canottiere ravennate è tornato dopo otto anni alla ribalta delle cronache sportive e ora punta con sicurezza diritto verso l’Olimpiade di Tokio del 2020. Punto di forza dell’attuale otto azzurro vincitore del bronzo mondiale, Rosetti si è infatti rituffato con entusiasmo e impegno nella nuova avventura in nazionale, dopo che l’aveva abbandonata in modo precoce nel 2009, a soli 21 anni, per dedicarsi ad altre attività.

Il 2018 del “ragazzone” cresciuto sull’acqua del bacino della Standiana, inoltre, è cominciato con una grande novità. «Anche se mi è dispiaciuto molto – inizia a raccontare – ho deciso di cambiare società, passando dalla Canottieri Ravenna al Circolo Canottieri Aniene, a Roma. È stata una scelta difficile, ma allo stesso tempo obbligata, dettata dal fatto che voglio vivere di solo canottaggio».

Come ti trovi nella tua nuova realtà?

«Molto bene. Si tratta di un grande club, con sede all’Acqua Acetosa. Ci si allena sul Tevere e, rispetto alla Standiana, è forse più duro allenarsi qui, per via delle forti correnti del fiume. Il circolo è bellissimo, come la palestra, anche se è un po’ affollata…». È il circolo degli sportivi “vip” romani… ne hai incontrato qualcuno?

«Sì. Vedo spesso Malagò, il presidente del Coni, ma anche Totti, la Pennetta, Roberto Mancini, la Sensini… È una sensazione par-

L’otto azzurro di cui fa parte il ravennate Bruno Rosetti (quinto da sinistra in barca) nel 2018 finora ha partecipato solo al Memorial D’Aloja. L’equipaggio si compone di Parlato (Marina Militare), Liuzzi (Fiamme Oro), Gabbia e Mumolo (Sc Elpis), Perino e Paonessa (Fiamme Gialle), Pietra Caprina (Cc Aniene), D’Aniello (timoniere, Sc Amalfi)

ticolare lavorare sugli attrezzi della palestra al loro fianco».

E Sefi Idem?

«Una sola volta. A una premiazione».

Passando all’attività agonistica, come è iniziata la stagione?

«In questi mesi ci siamo dedicati in particolare alla preparazione atletica, in modo da arrivare agli appuntamenti più importanti con la giusta forma fisica. Abbiamo parteci-

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pato solo al Memorial D’Aloja, dove siamo giunti secondi dietro alla Romania. Per il resto tanto allenamento, tra Roma e i vari ritiri di Sabaudia e Piediluco».

Ti senti pronto?

«Sì, sto bene, anche se mi sento un po’ stanco per i grossi carichi di lavoro sostenuti nelle ultime due settimane di ritiro. Ma non c’è paragone rispetto all’anno scorso: sto davvero molto meglio».

Qual è il prossimo appuntamento stagionale?

«Saltiamo la prima tappa di Coppa del Mondo, in programma a Belgrado, per cominciare dalla seconda a Linz, in Austria, verso fine giugno. È un appuntamento molto importante, in quanto nel 2019 quello sarà il campo di gara delle qualificazioni all’Olimpiade. Si tratta di un bel test, sia per “assaggiare” l’acqua, sia per confrontarci

È in distribuzione l’edizione 2018 di

SPORT / 23

Ravenna Festival Magazine

31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

In tutti gli spettacoli, in tutta la Romagna

Bruno Rosetti, classe 1988, nel 2005 ha vinto l’oro iridato nel quattro di coppia junior, un quarto posto mondiale nel 2007 da Under 23 poi nel 2009 al termine del mondiale U23 ha deciso di smettere con il canottaggio. Nella primavera del 2017 è tornato in acqua

con gli avversari. Non saremo di certo al top, ma ci teniamo comunque a fare bella figura.

Sarà tosta».

E il programma della stagione?

«Dopo Linz trascorreremo quasi tutto luglio in altura, a Livigno. Non parteciperemo ai Giochi del Mediterraneo e nemmeno alla terza tappa di coppa a Lucerna. Andremo direttamente in Scozia, per gli Europei di inizio agosto. Non puntiamo al risultato, ma non possiamo nemmeno permetterci di arrivare nelle retrovie. Sarebbe difficile a quel punto ribaltare la situazione in vista dell’appuntamento più importante del 2018».

Che sono i Mondiali di Plovdiv, in Bulgaria, in programma nella seconda settimana di settembre...

«Esatto. Noi ci presenteremo ai blocchi di

partenza con l’obiettivo minimo di ripetere il bronzo dell’anno scorso. Dalla quarta posizione in poi sarebbe un fallimento. Stiamo lavorando benissimo, non c’è motivo per non salire sul podio».

Dipende anche dagli avversari, però…

«Sì, infatti la Gran Bretagna, la “regina” dell’otto, sta ricomponendo l’equipaggio che ha vinto l’Olimpiade di Rio. Oltre ai britannici gli avversari sono sempre quelli Germania, Stati Uniti, Olanda, Romania e Nuova Zelanda - ma di sicuro più agguerriti.

Noi l’anno scorso abbiamo rappresentato una grande sorpresa e adesso avremo tutti gli occhi addosso. Dunque dobbiamo prepararci a diventare ancora più forti».

In cosa potete ancora migliorare?

«Dal punto di vista tecnico, nulla. Dobbia-

mo solo lavorare tantissimo e stare con i piedi a terra, come quando non eravamo nessuno, dimenticando di aver vinto il bronzo.

Siamo al livello degli altri, ma non ci possiamo permettere un rilassamento, stando concentrati al massimo. La nostra forza è che siamo un bel gruppo, unito e affiatato. Stare in quella che considero una famiglia mi fa dimenticare in fretta la fatica e i sacrifici di ogni giorno».

Il tuo sogno è sempre quello di vincere una medaglia a Tokio?

«Ormai questo è diventato un vero e proprio obiettivo, sennò non avrei mai ricominciato a gareggiare. Quando sono risalito in barca ho subito capito di aver preso la decisione giusta e, a questo punto, non voglio più fermarmi».

FESTA DEI GIOCHI SENZA TEMPO E SENZA ETÀ Non si è mai troppo giovani per imparare a giocare.... non si è mai troppo vecchi per smettere VENERDI 8 ore 18,30 apertura stand gastronomico SABATO 9 E DOMENICA 10 dalle ore 17 alle 23 - Parco Pertini e Corso Matteotti.

Due serate dedicate ai giochi senza tempo, senza energia elettrica per tutte le età a cura di FORMULA SERVIZI ALLE PERSONE - LUDOBUS SCOMBUSSOLO. Giochi d'equilibrio,di abilità, di lancio, d'ingegno, Scivolo a rulli di 16 metri e poi bicicli, tricicli, pedobike, risciò, minicicli, monopattini.

Pittura con Ludobus ArteBus, Tela infinito di circa 20m per disegno collettivo a tempera, cavalletti d'autore, quadri d'asfalto, Musical Bus, Giochi di lancio e tanto altro ancora. GONFIABILI Le scuole dell'infanzia locali propongono giochi giganti di loro invenzione: DOMINO - CALCIO BALILLA PER BAMBINI - MATTONCINI LEGO e altri.

SABATO 9 ore 17 SCAMBIO DI GIOCHI E FUMETTI presso il Parco Morini (giardini della fontana) per non professionisti. GRANDE GIOCO NOTTURNO a cura del Gruppo Scout Riolo Terme, (iscrizioni dalle ore 20 presso lo stand) - GIRI DI TOMBOLA dalle ore 20,30 a cura del Centro Sociale di Riolo Terme IL CERVELLONE dalle 21,30 in collaborazione con Caffè TANNINO (iscrizioni presso Caffè Tannino) Nelle giornate di sabato e domenica mercatino oggettistica e prodotti locali inoltre.... DOMENICA 9 Giochi per bambini nel fossato della Rocca di Riolo a cura dello Staff della Rocca! (info: tel 0546 71025 - roccadiriolo@atlantide.net) www.rioloterme-proloco.it / prolocorioloterme@gmail.com - facebook: Riolo Terme Pro Loco

24 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

VISIBILI E INVISIBILI

CARTOLINE DA RAVENNA

La truffa dei Logan, un tema trito e ritrito per un film godibile, leggero, impeccabile

Un barbiere per Sant’Andrea

di Francesco Della Torre

mittente Giovanni Gardini

La truffa dei Logan (di Steven Soderbergh, 2017) A me Steven Soderbergh piace, fin dai tempi del fortunato debutto Sesso bugie e videotape, che ben 29 anni fa vinceva una Palma d'Oro controversa.

Da lì il regista ha alternato sperimentazioni azzeccate (a questo proposito aspettiamo il thriller Unsane, girato solo con l'iPhone e in uscita a luglio) a film di puro intrattenimento. Il motivo dominante di questi ultimi, a partire dalla divertente saga degli Ocean (11, 12 e 13) è la grande rapina, tornata in auge negli schermi ultimamente anche grazie alla serie La casa di carta (ne parleremo presto, promesso). La truffa dei Logan fa parte di questo gruppo e ha una trama semplicissima che vede i fratelli Logan alle prese col colpo del secolo, all'interno di una gara di Nascar, e col difficile rapporto coi complici. Il soggetto è semplice, ma il racconto non tanto, perchè la dinamica del colpo è discretamente contorta e i numerosi colpi di scena mischiano piacevolmente le carte. In principio fu Stanley Kubrick con la sua Rapina a mano armata, di cui lo stesso Soderbergh, non domo degli Ocean, riprende il soggetto aggiornandolo di 60 anni; ma il film a differenza di quanto si possa pensare è una produzione assolutamente indipendente, finanziata dal regista stesso e con i consueti grandi nomi del cast che non sono una novità visto che da sempre la Hollywood che conta vuole lavorare con Soderbergh. C'è un Daniel Craig che sveste i panni di 007 per diventare un irresistibile scassinatore galeotto, passando per una Katie Holmes finalmente credibile e uscita da un contesto che non le competeva, per poi arrivare a una poliziotta di gran classe la cui identità la lascio al vostro palato. Gli attori protagoni-

sti non sono da meno, perché Channing Tatum e Adam Driver sono una coppia fantastica: il primo è un ex quarterback con una gamba offesa, mentre il secondo è un veterano dell'Iraq con un braccio in meno, divorziato e senza lavoro il primo, single con pub da gestire il secondo. Menzione speciale però per un uomo poco conosciuto da noi, l'irresistibile Seth MacFarlane, papà dei Griffin, qui in una parte assolutamente da non perdere.

Come speciale è la colonna sonora curata dal fido David Holmes, una compilation di quelle che la si va immediatamente a cercare su Spotify e dintorni. Ma il film? La truffa dei Logan è un film diverten-

te, molto divertente che parte da uno spunto cinematograficamente trito e ritrito per parlare della consueta America del perdenti, in maniera efficace, pungente e sinceramente divertente, in stile Grande Lebowski (sempre sia lodato). Soderbergh e il suo cast si sono divertiti tantissimo, spargendo questo spirito positivo per tutte le due ore del film che passano con estremo piacere: un film di puro intrattenimento, di personaggi indimenticabili, quasi del tutto privo di violenza, godibilissimo, leggero e impeccabile.

o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o c s

Domenica 3 giugno dalle ore 15 Festival dei Bambini Il cielo per i più piccoli (attività adatta a bambini a partire da 6 anni)

Martedì 5 giugno, ore 21 Massimo Berretti: I Pianeti nani

Venerdì 8 - sabato 9 giugno, ore 21 Osservazione della Volta stellata Festival della Culture - Darsena di città (Ingresso Libero - Cielo Permettendo)

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La basilica di Sant’Andrea Maggiore è stata un importantissimo monumento della Ravenna bizantina. Nel corso dei secoli fu più volte modificata fino alla sua distruzione avvenuta nel XIX secolo. Di questa antica chiesa, come scrivono nella loro guida su Ravenna Wladimiro Bendazzi e Riccardo Ricci, restano alcune tracce «incorporate nei muri delle case al n. 31 di via Ercolana. Nel Magazzino al n. 33 c’è un pulvino della navata destra e sono disegnate le linee degli archi; nell’andito della casa al n. 29 è un altro pulvino, e così pure nell’orto dei cappuccini». Il Liber Pontificalis della chiesa ravennate racconta che l’arcivescovo Massimiano la abbellì con somma cura: «A Ravenna la chiesa di Sant’Andrea apostolo, non lontano dalla zona Ercolana, con ogni cura la fece sostenere da colonne di marmo, e tolte le vecchie strutture di legno di noce, la decorò di marmo del Proconneso». Andrea Agnello, inoltre, ricorda di come Massimiano volesse portare a Ravenna, proprio in questa chiesa, il corpo dell’apostolo Andrea e di come l’imperatore Giustiniano glielo impedì, concedendogli di portare solo una piccola reliquia. Stando al racconto, Massimiano, dopo aver pregato tutta la notte davanti al corpo di sant’Andrea «prese una spada e, recitata una preghiera, recise la barba dell’apostolo fino al mento». Secondo la tradizione l’arcivescovo Massimiano «fu sepolto nella basilica di Sant’Andrea apostolo vicino all’altare, dove aveva deposto la barba del suddetto apostolo».

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CULTURA / RUBRICHE / 25 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

TUTTA UN’ALTRA MUSICA

NdL (NOTA DEL LETTORE)

Calcutta, l’odio preventivo e quel suo modo di scrivere canzoni

Tre storie di oggi per riflettere su verità e finzione nell’epoca del web

di Luca Manservisi

di Federica Angelini

Quando si parla di Calcutta la parte interessante è ormai diventata quello che si dice di Calcutta.

Come rapido riassunto per chi è tornato dalla luna basta ricordare che si tratta di un cantautore inizialmente sfigato e apprezzato dalla critica e con un discreto giro di culto ai tempi (nel 2012, quando era poco piÚ che ventenne) del suo primo scalcinato ma piuttosto ispirato album di canzoni registrate male (o come si dice, lo-fi); cantautore sfigato che ora è finito tutto d’un tratto a suonare all’Arena di Verona o a presentare il nuovo album con una diretta dalla redazione di Tv Sorrisi e Canzoni, il tutto grazie al suo secondo disco registrato nel 2015 secondo canoni leggermente piÚ radiofonici. Nel frattempo man mano che il suo successo aumentava, aumentavano ancor di piÚ gli invidiosi.

Sembra la solita banalitĂ all’italiana e invece è andata proprio cosĂŹ. Non si contano le parodie, le prese per il culo, le interviste di colleghi che indicano Calcutta e il cosiddetto “itpopâ€? da lui sdoganato come il male della scena musicale italiana, o quelli che non ce l’hanno fatta che dicono “guarda questo scemoâ€?. Li capisco anche un pochino, naturalmente, perchĂŠ non è che siamo di fronte a Bob Dylan. Però sarebbe onesto anche chiedersi davvero come abbia fatto Calcutta a finire lĂŹ. E la verità è che sa scrivere testi in un modo al momento piuttosto unico in Italia, unendo toni confidenziali a temi universali raccontati senza pretese e con una genuina autoironia tramite racconti di vita piĂš o meno biografici di uno sfigato cresciuto a Latina e dintorni. Con il miracolo che ti restano in testa e si fanno cantare quasi in automatico. Una volta c’era il “Frosinone in serie Aâ€?, c’era il “cosa mi manchi a fareâ€? o il “Gaetano mi ha dettoâ€?, ora c’è il “Weee deficienteâ€?, “il cuore a milleâ€? per il paracetamolo o “tutte le strade mi portano alle tue mutandeâ€? e soprattutto attorno ci sono passaggi testuali (e a questo giro anche arrangiamenti) per nulla scontati e fuori dagli schemi della canzone d’autore. E, cosa non per nulla irrilevante, il

suo nuovo Evergreen (titolo e copertina fantastici e molto canzonatori) è pure un bel disco, forse meglio del tanto chiacchierato Mainstream di tre anni fa, sulla cui scia proseguono i tre nuovi singoli. Ma poi nel nuovo album si parte con una ballata raffinata come “Bricioleâ€? e ne spicca un’altra (“Salivaâ€?) del tutto spoglia (e giĂ sentita, dicono, ai concerti e su Youtube) eppure intensa per poi proseguire con un piccolo gioiellino come “Hubnerâ€? (sĂŹ, dedicata proprio a lui) e pure con un paio di pezzi sperimentali – mi si passi il termine – in cui sembra quasi un Battisti fuori controllo (“Raiâ€?, una sorta di diario della sua prima apparizione sulla tv pubblica che se non fosse

Calcutta oserei quasi definire geniale) o una “Nuda Nudissimaâ€? che è quasi una mini opera rock. Il complimento migliore è forse dire che alla fine se ne vorrebbe ancora (31 minuti dura, “Evergreenâ€?), con buona pace dell’odio preventivo che ha scatenato solo l’annuncio. E va bene, certo non siamo di fronte a un capolavoro e certo Calcutta può non piacere e certo non è Calcutta che cambierĂ la storia della musica italiana, ma lui almeno (a differenza di molti colleghi che lo insultano) un pezzetto ne sta scrivendo. E chi non se ne rende conto è probabilmente in cattiva fede. O semplicemente non riesce proprio a farsene una ragione...

Tutti noi che stiamo, poco o tanto non importa, su un qualche social, tutti noi che viviamo in questo mondo interconnesso e sempre on line, tutti noi che pronunciamo o ascoltiamo la parola “identitĂ â€? quando ci occupiamo di politica, psicologia, sociologia, ecco, tutti noi dovremmo leggere La vita segreta, tre storie vere dell’era digitale di Andrew O’Hagan, pubblicato in Italia da Adelphi con la traduzione di Alessandro D’Onofrio.

L'autore scozzese compie un’operazione narrativa e letteraria di grande fascino e potenza, raccontando in prima persona tre vicende in qualche modo interconnesse tra loro e tutte connesse al mondo del web.

La prima e la terza hanno molto in comune. Un po' perchÊ sono in parte un fallimento, un'operazione imperfetta, un po’ perchÊ vedono O'Hagan nella medesima posizione di reporter o ghost writer o scrittore o testimone, qualcuno che comunque deve raccogliere informazioni per scrivere un libro. Nel primo caso si tratta di Julian Assange, nel periodo precedente il suo ingresso nell'ambasciata dell'Ecuador, mentre viveva nella campagna inglese; nel secondo caso (se possibile ancora piÚ misterioso e intrigante) è invece alle prese con Craig Wright, l'autraliano che si è autoproclamato Satoshi Nakamoto, ossia l'inventore dei bitcoin. Julian Assange non riuscirà a portare a termine il progetto dell'autobiografia autorizzata, Wright, come noto,

abbandonerĂ l’impresa di “provareâ€? di essere proprio Nakamoto. E in entrambi i casi quello di O'Hagan diventa un racconto di personaggi fuori dall'ordinario, di menti superiori e allo stesso tempo prigioniere di paranoie e timori. Questi giganti, visti da vicino, finiscono per l'apparire umani e fragili nella loro solitudine, entrambi accompagnati da donne che li accudiscono e che restano sempre sullo sfondo. Per capirli non basta guardare ciò che hanno fatto, soprattutto per capire chi sono davvero serve qualcuno che abbia penetrato la loro intimitĂ , come un incaricato “biografoâ€? può fare.

Ma il capolavoro assoluto e forse la parte che piÚ di ogni altra vale la pena essere letta e forse riletta è quella centrale (sempre vera) del libro.

Qui O’Hagan è protagonista assoluto nel costruire dal niente un'identità . Prende il nome di un morto, come facevano i poliziotti sotto copertura, e a partire da quel certificato di nascita dà vita a un profilo sui social che ben presto diventerà un soggetto in grado di interagire autonomamente nel mondo senza che nessuno possa collegarlo a lui. Riuscirà a procurarsi documenti falsi, droga e armi consegnate a un domicilio inesistente. E in nessun modo può essere collegato a O’Hagan. A proposito, si diceva, di rapporto tra vero e falso, palese e segreto, reale e immaginario. Una riflessione obbligata e allo stesso appassionante sui nostri tempi. E anche sulla scrittura.

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26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

SPIAGGE SOUL Aspettando la rassegna estiva, al Marlin blues-jaz dal Canada e la “nuova” Sara Zuccarelli

RAVENNA FESTIVAL/ANTICIPAZIONE

Continuano gli appuntamenti di avvicinamento al festival Spiagge Soul al Marlin di Punta Marina. Giovedì 31 maggio dalle 21.30 sul palco i canadesi Blue Moon Marquee, duo influenzato dai primi blues, ma anche dalle atmosfere folk roots, swing e gypsy. Sono tra le band canadesi più richieste per i festival internazionali jazz e nel 2016 sono stati nominati per il premio Maple Blues (prestigioso riconoscimento musicale canadese) come Best New Artist.

Si prosegue poi mercoledì 6 giugno quando, sempre dalle 21.30, sul palco salirà la band della cantante soul emiliana Sara Zaccarelli che presenterà in anteprima il suo nuovo lavoro, tra radici afro, r’n’b, funk e nu-soul, dal titolo “Sing for my soul”, nove tracce, tra cui sette brani originali di cui è anche autrice.

MUSICA SUDAMERICANA Al Polka una parata itinerante in stile brasiliano Sabato 2 giugno al bagno Polka di Marina Romea appuntamento con Brasil Cultura, una parata itinerante di musicisti esperti in ritmi tipici del carnevale brasiliano tra batucada, sambareggae, afoxè, funky, samba e partido alto.

Al Quevida i Cumbia Poder, tra Colombia e Romagna Domenica 3 giugno dalle 18 al Quevida di Porto Corsini concerto dei Cumbia Poder, ritmi sudamericani con musicisti colombiani e romagnoli.

“KISS ME, KATE”, IL MUSICAL DI COLE PORTER ALL’ALIGHIERI DAL 7 GIUGNO Il Ravenna Festival 2018 continua il proprio percorso tra eventi cruciali e icone del XX secolo, attraverso il ricordo del celebre discorso di Martin Luther King “I have a dream”, ed esplora l’enorme contributo degli Stati Uniti - grande melting pot di culture, etnie, religioni e lingue nel definire la musica come la conosciamo oggi. In questo senso da non perdere le quattro repliche del musical “Kiss Me, Kate”, omaggio a Cole Porter (che firmò musiche e testi) nella produzione della compagnia britannica Opera North.

Al teatro Alighieri il 7, l’8 e il 9 giugno alle 20.30 (il sabato anche alle 15.30).

LA PUBBLICAZIONE

In distribuzione il “Ravenna Festival Magazine” 150 ospiti alla serata di presentazione in anteprima La rivista ufficiale del festival – 140 pagine di approfondimento sugli eventi in cartellone – è disponibile nei luoghi di spettacolo e in oltre 1600 punti qualificati della Romagna Centocinquanta ospiti fra autorità, sponsor e imprenditori di Ravenna e della Romagna, personalità dell’associazione “Amici del Ravenna Festival”, esponenti della direzione artistica e dello staff comunicazione della manifestazione e della società editoriale Reclam, hanno partecipato il 24 maggio scorso, al BBK Beach di Punta Marina Terme, alla serata di presentazione dell’edizione 2018 del Ravenna Festival Magazine.

La rivista ufficiale del festival ravennate ha raggiunto la 15esima edizione, consolidando e sviluppando lo stretto rapporto di collaborazione nato nel 2004, fra la direzione del Ravenna Festival e l’azienda di comunicazione Reclam. La pubblicazione – 140 pagine ricche di articoli di approfondimento, interviste e immagini (in diversi casi inedite), corredata da abstract in inglese dei testi dedicati al pubblico internazionale – rappresenta una panoramica completa di tutti gli eventi del cartellone del Festival e interessanti divagazioni sui temi della

manifestazione, compreso un calendario sintetico della programmazione e informazioni di servizio. La rivista è in distribuzione gratuita in tutti i luoghi di spettacolo del Festival, nelle biglietterie dei teatri e in oltre 1.600 punti qualificati in Romagna e nel centro di Bologna (alberghi, ristoranti, bar, stabilimenti balneari e attività dei centri storici).

La serata si è incentrata nel racconto, – con gli interventi del direttore e ditoriale Reclam Fausto Piazza, il responsabile della comunicazione del festival Fabio Ricci e il direttore artistico del festival Franco Masotti – non solo dei contenuti della pubblicazione ma anche di alcuni retroscena e curiosità su eventi ed artisti che animeranno la programmazione di alto profilo internazionale.

La presentazione del magazine è stata anche un’occasione per ringraziare gli innumerevoli sponsor (molti dei quali presenti) che anche nel 2018 hanno aderito e sostenuto questo importante progetto editoriale.

CULTURA / 27 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA FESTIVAL/1

RAVENNA FESTIVAL/2

Wayne Marshall apre i concerti del Pala De André tra Bernstein e Ravel

TORNANO GLI ARTISTI PER DANTE E I VESPRI A SAN VITALE Tutti i giorni alle 19 nella basilica e alle 11 ai chiostri francescani

Il direttore inglese alla guida dell’Orchestra Cherubini il 4 giugno. In programma anche “Un americano a Parigi” di Gershwin

Ravenna Festival torna anche quest’anno alla basilica di San Vitale che accoglie ogni giorno (alle 19 e al costo simbolico di 1 euro) concerti di musica sacra, con nuove produzioni, proposte selezionate attraverso un bando internazionale (a cui sono state presentate una sessantina di proposte) e collaborazioni con realtà e artisti del territorio.

Apre la rassegna Hermann (1 giugno, 3-6 giugno), sacra rappresentazione per controtenore, tre viole da gamba bassa, cornetto e voce recitante, commissionata al compositore Paolo Baioni e ispirata alla singolare vita del monaco Ermanno il Contratto. Segue il concerto al fortepiano di Tullia Melandri - Riscoprire il suono di Schumann (2 giugno) - il primo dei due appuntamenti in programma al Refettorio del Museo Nazionale. Si torna a San Vitale con Sacri ottoni (7-10 giugno), il programma proposto dai Romagna Brass e dedicato a Giovanni Gabrieli, massimo esponente della Scuola Veneziana del XVI secolo.

E allo stesso modo Ravenna Festival ripropone anche quest’anno Giovani artisti per Dante, l’appuntamento quotidiano con gli spettacoli in scena agli Antichi Chiostri Francescani, accanto alla Tomba del poeta, dal 1 giugno al 5 luglio, sempre alle 11 della mattina (biglietto a 1 euro).

Venerdì primo giugno apre la rassegna 21. La profezia di Dante (repliche fino al 7), con cui si rinnova la collaborazione con il Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, da oltre settant’anni in prima linea nella formazione della nuova generazione di creativi. Che, in quest’occasione, accompagnano il pubblico nel 1821, esattamente cinquecento anni dopo la morte di Dante: proprio a Dante il campione del Romanticismo Lord Byron - in quegli anni a Ravenna - attribuì una visione profetica sul destino dell’Italia. Quest’incontro ideale fra poeti, ma anche fra epoche ed estetiche distanti, è l’occasione per riflettere sul ruolo del caso e delle coincidenze nella vita umana, ma anche sulla natura dell’arte e su una stagione del patriottismo rivoluzionario.

Si parla del “sogno” di Luther King Martedì 5 giugno alle 18 alla biblioteca Classense è in programma nell’ambito del Ravenna Festival la conferenza del professore Paolo Naso sul tema “Il sogno e la storia. Il pensiero e l'attualità di Martin Luther King”, al centro anche di questa XXIX edizione della rassegna ravennate.

Il 4 aprile di cinquant’anni fa Martin Luther King veniva assassinato da un suprematista bianco.

Nella storia del ‘900 è scolpita la sua frase "I have a dream", ma cosa resta oggi di quel sogno?

Nel primo centenario della nascita il Ravenna Festival omaggia Leonard Bernstein, grande faro della musica del XX secolo. A far vivere le musiche di Bernstein sarà in prima battuta, sul palco del Palazzo Mauro De André, uno dei direttori tra i più apprezzati e specializzati nell’esecuzione della letteratura musicale statunitense e novecentesca, l’inglese Wayne Marshall, protagonista insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, il 4 giugno quando risuoneranno le note di “Three Dance Episode” estratti dal musical On the Town, il primo musical composto da Bernstein nel 1944.

E per omaggiare la produzione del compositore statunitense, ai brani da lui composti verranno affiancate altre pagine importanti, come a sottolineare l’ascesa del musicista nell’olimpo dei grandi. Marshall e l’Orchestra Cherubini eseguiranno così tre brani tra i più importanti della produzione di Maurice Ravel, l’Alborada del Gracioso e Le Tombeau de Couperin, originariamente per pianoforte e successivamente assurti ad esempio della maestria del compositore francese nell’arte dell’orchestrazione, e La Valse, poema coreografico originariamente abbozzato come una celebrazione della famosa danza prima dell’esperienza che il musicista visse durante la Grande Guerra che ne mutò il punto di vista.

A completare il programma della serata (che partirà dalle 21) An American en Paris, celebre poema sinfonico del grande compositore statunitense George Gershwin.

Biglietti da 15 a 85 euro.

di Georges Lavatura

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C H I U S O P E R F E R I E DAL 7 AL 17 GIUGNO

E NO N S OL O

28 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

ROCK/2 Al circolo Abajur dal power pop dei francesi Soap Opera al garage degli australiani The Baudelaires

ROCK/1

Al circolo Abajur di Ravenna continuano i concerti con band internazionali. Venerdì 1 giugno, dalle 21, l’appuntamento è con i francesi The Soap Opera, con il loro power-pop che strizza l’occhio agli anni ottanta e novanta. Il giorno dopo verrà inaugurata la stagione estiva con i concerti all’aperto: dalle 18 sul palco gli inglesi Caper Parade, da Londra, con il loro sound funky-pop psichedelico.

Giovedì 7 i concerti proseguono, in questo caso alle 20.30, con gli australiani The Baudelaires (garage rock - nella foto).

IL SYNTH POP DEI DANESI LUST FOR YOUTH A MARINA ROCK/3

PONZIO PILATES AL PETER Sabato 2 giugno dalle 18 al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna concerto dei Ponzio Pilates, collettivo fuori dagli schemi da Bellaria Igea Marina in tour in queste settimane per presentare l’album di debutto, “Sukate”.

Si tratta di una band che propone rock psichedelico con chiare influenze sudamericane e africane, che dal vivo promette spettacoli molto coinvolgenti e, per citare la cartella stampa, «balli disarticolati».

Dopo le tre date a Bologna, Firenze e Milano del mese di febbraio, i danesi Lust For Youth tornano in Italia in vista della pubblicazione di un nuovo album, prevista per i prossimi mesi via Sacred Bones Records. L’appuntamento con il loro synth-pop è per venerdì 1 alle 21 all’Hana-Bi di Marina Di Ravenna che il giorno dopo, dalle 18, ospita invece il progetto TenGrams (Alessandro & Davide Piatto) che vede riuniti sotto lo stesso pseudonimo praticamente quarant’anni di musica elettronica italiana.

ROCK/4

ROCK/5 Lu Silver String Band al Tarifa Domenica 3 giugno al bagno Tarifa di Porto Corsini concerto (rock’n’roll e folkcountry) della Lu Silver String Band, progetto del cantante cesenate Luca Donini in arte “Lu Silver” ex leader dell’hard rock band Small Jackets.

RIPARTONO GLI APERITIVI SUI CAMPI DEL PANCOTTO Mercoledì 6 giugno riparte la stagione dell'Aperitivo sui Campi nel cortile dell'Osteria del Pancotto di Gambellara. Prima e durante il concerto, a partire dalle 18.30, il giardino affacciato alla campagna, sul retro dello storico circolo Endas IX Febbraio, offre selezioni musicali e un buffet a km zero curato dallo chef dell'osteria, Pierpaolo Spadoni. Due i live per l'inaugurazione. Il duo ravennate “In.versione Clotinsky” (nella foto), che presenterà l’ultimo disco “Frisbee” (altrock, indie-pop) e in apertura il power trio debuttante, sempre ravennate, Blukarma.

DISCOMUSIC Tracy Spencer al bagno Lucciola, in collaborazione con il festival di Gabicce Monte La programmazione del Ballo Scalza, il tradizionale appuntamento del venerdì sera al Bagno Lucciola di Marina di Ravenna, arriva al primo “clou” della stagione. Venerdì 1 giugno sarà ospite della serata infatti Tracy Spencer, l’artista londinese che a fine anni Ottanta – scoperta da Claudio Cecchetto e Gerry Scotti – fu fra i protagonisti della scena musicale, grazie a hit come “Run to me” (che dominò le classifiche del 1986 e vinse il Festivalbar di quell’anno), o come i successivi “Love is like a game” e “Take me back”.

Personalità poliedrica, attrice in film dell’epoca, ha poi presenziato negli anni successivi a numerosi programmi televisivi e radiofonici. Si tratta del primo appuntamento che lo staff di Ballo Scalza organizza in collaborazione con l’organizzazione di “Disco Diva”, il grande festival di Gabicce Monte dedicato alla discomusic, di cui quest’anno va in scena la quarta edizione fra il 14 e il 17 giugno.

CULTURA / 29 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

BEACHES BREW: IL PROGRAMMA

Anche artisti egiziani e siriani al festival rock sulla spiaggia di Marina Dal 4 al 7 giugno tra Molo Dalmazia e bagno Hana-Bi Ecco tutti i protagonisti. L’anno scorso 15mila presenze

Va in scena a Marina di Ravenna la settima edizione di Beaches Brew, il festival di Bronson Produzioni (ideato e curato in sinergia con un team internazionale di curatori di base in Olanda), che inaugura ufficialmente il fitto calendario musicale dell’estate italiana, ribadendo e rilanciando il proprio format: una quattro giorni completamente gratuita in un’atmosfera di totale condivisione per una comunità aperta di appassionati (circa 15.000 le presenze complessive della scorsa edizione, di cui quasi oltre il 40 percento dall’estero) di rock ma non solo. Quest’anno si va dalla psichedelia alle sperimentazioni elettroniche fino a suoni perfino esotici o comunque fuori dai canonici del più classico rock.

Il programma. Si parte lunedì 4 giugno al molo Dalmazia – dove sarà allestito anche il mercatino vintage Garage Sale – con il taglio del nastro virtuale che spetta alle 19 a Tobjah, progetto solista del veronese Tobia Poltronieri, fondatore del collettivo folk C+C=Maxigross. Alle 20 sarà la volta degli olandesi Amber Arcades (tra krautrock e pop), alle 21.15 gli americani Omni (postpunk) e infine alle 22.30 chiuderà il synthpop sperimentale dei danesi Liima.

Martedì 5 il festival si sposta nella sua sede storica, il bagno Hana-Bi, dove i live iniziano alle 19.30 con l’elettronica “jazzata” dell’emiliano Machweo. A seguire, alle 20.30, si esibirà Bruno Dorella (di Ovo, Ronin e Bachi da Pietra) con il suo nuovo progetto solista Jack Cannon (tra rock, percussioni, rap e sperimentazione); alle 21.15 il leggendario pianista e fisarmonicista etiope Hailu Mergia; alle 22.15 Sudan Archives, progetto dell’americana Britney Parks (tra sperimentazione elettronica e tradizione africana) e a chiudere la serata alle 23 gli inglesi The Comet is Coming (jazz sperimentale ed elettronico).

La terza serata del festival, sempre all’Hana-Bi, mercoledì 6 giugno parte alle 19.45 con la new wave dei forlivesi Havah a cui seguirà alle 21 l’americana Mattiel (rocksoul); alle 21.45 la band dell’americano Ezra Furman (indie-rock); alle 22.45 gli americani Downtown Boys (punk-rock) e alle 23.30 il trio texano Khruangbin (surf rock).

Beaches Brew termina all’Hana-Bi giovedì 7 giugno con un programma che vedrà alle 20 la band della cantante e compositrice egiziana Nadah El Shazly (tra folk, jazz, elettronica e canti arabi), alle 20.45 il producer siriano Rizan Said e poi un terzetto di artisti (più o meno) elettronici tra i più attesi dell’intera rassegna: Tune-Yards – progetto dell’eclettica cantautrice statunitense Merril Garbus – la rapper inglese Flohio e Jlin, nome d’arte dell’americana Jerrilynn Patton, tra le più importanti producer della scena contemporanea.

A chiudere il festival sarà poi da mezzanotte e mezza il set di Dj Fitz.

Info e programma completo su beachesbrew.com.

BEACHES BREW: L’INTERVISTA

«SUL PALCO LA COLONNA SONORA PERFETTA PER IL PROSSIMO FILM DI TARANTINO» I “consigli utili” del direttore artistico Chris Angiolini «Non poteva mancare Jlin. L’headliner? Tune-Yards» Abbiamo chiesto allo storico direttore artistico di Bronson Produzioni, Chris Angiolini, di rispondere ad alcune curiosità per meglio “entrare” nel programma di Beaches Brew, festival rock di caratura internazionale che si svolgerà dal 4 al 7 giugno a Marina di Ravenna, tra molo Dalmazia e bagno Hana-Bi (il programma completo nell’articolo principale).

Chi proprio non poteva mancare nel cartellone di questa settima edizione?

«Probabilmente Jlin (live il 7 giugno alle 23.15, ndr), che più di tutti rappresenta il meglio dell'elettronica contemporanea in circolazione. un nome come il suo allarga di molto i confini artistici di questa edizione».

Quale concerto finirà con lo stupire di più il pubblico?

«Ogni band e ogni artista sono finiti in questa line up con una motivazione solida, ma se proprio ne devo indicare solamente uno, direi Khruangbin (live mercoledì 6 dalle 23.30, ndr). sono quelli che dovrebbero mettere d'accordo un po' tutti. Sono gli outsider texani che arrivano al successo internazionale ispirandosi al Thai Funk degli anni '60 e che sarebbero perfetti per la colonna sonora del prossimo film di Tarantino».

Dall’alto: The Comet is Coming, Hailu Mergia, Liima e Sudan Archives; qui a fianco uno scatto dalla passata edizione di Francesca Sara Cauli

Quali artisti sei curioso di scoprire tra quelli in cartellone?

«Abbiamo in programma artisti dal carisma assoluto, con storie di vita quantomeno singolari. Punto sulla giovanissima egiziana Nadah El Shazly (alle 20 di giovedì 7, ndr), che abbandonate le origini post punk, si avventura nel ribaltamento di un sound tradizionale in chiave contemporanea, con un lavoro di produzione raffinatissimo.

Personalmente poi ritengo l'album di esordio di Mattiel (mercoledì alle 21.45, ndr) uno dei più illuminati di quest'ultima generazione figlia dell'indie come l'abbiamo conosciuto in questi ultimi 15anni, con uno sguardo a tratti inedito riesce a far convivere Screamin' Jay Hawkins, il rap degli anni 90, Beatles, Dylan e la psichedelia cambogiana, con una sensazione costante di inafferrabilità».

Qual è invece il concerto più atteso dal pubblico?

«Potrebbe essere una lista piuttosto lunga, proprio per la varietà della proposta. Potrei azzardare Jlin, Hailu Mergia, Liima e di nuovo Khruangbin. ma credo che alla fine il concerto veramente più atteso sia quello di Tune-Yards (giovedì 7 alle 21.30, ndr), vera e propria headliner di questa edizione. con il suo approccio pop in grado di mixare tradizione e contemporaneo assieme a melodie indie e suoni lo-fi».

Chi vorresti portare nella prossima edizione?

«Queste sono domande sempre difficilissime a cui rispondere, anche per motivi scaramantici, per cui ti dico Grouper in dialogo con gli elementi».

Qual è il segreto di Beaches Brew?

«Mette gli artisti nelle condizioni di esibirsi al meglio, non tanto per questioni tecniche, quanto ambientali, nel senso proprio di energie positive che permeano tutto il festival».

Qual è stato il concerto più bello delle prime sei edizioni? «il concerto più bello e dirompente, sfociato in un'incredibile esplosione di tecnica, energia e una certa dose di follia, mai visto a Beaches Brew è sicuramente stato quello degli australiani King Gizzard lo scorso anno. Per mesi l'eco di quella performance ha fatto il giro del mondo tra pubblico e addetti ai lavori. quando in ottobre li ho rivisti al Desert Daze in California, se ne stava ancora parlando».

Qual è il festival preferito (dopo Beaches Brew) del patron del Bronson?

«Dal punto di vista artistico organizzativo e di contenuti, senza ombra di dubbio LeGuessWho? ad Utrecht, anche se da un punto di vista ambientale preferisco i festival immersi nella natura. Prossimo obiettivo Marfa Myths nel deserto magico del Texas Occidentale».

Luca Manservisi

30 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 31 maggio-6 giugno 2018

RUSSI/2

RUSSI/1

TORNANO GLI INCONTRI CON I LIBRI IN PIAZZA: SI COMINCIA DALLA PESTE Quattro appuntamenti dal 6 giugno tra gli ospiti Macchiavelli e Marcello Simoni Avrà luogo anche quest’anno, nelle serate dei quattro mercoledì del mese di giugno, sempre alle 21.15, col patrocinio die Comune di Russi, la rassegna di incontri letterari “Scrittori e libri in piazza”, che da qualche anno si tiene in Piazza Dante a Russi, davanti al Bar Centrale, che è anche il promotore dell’iniziativa, la cui organizzazione è affidata allo scrittore Eraldo Baldini. E si comincia mercoledì 6 giugno con lo stesso Baldini e Aurora Bedeschi che presentano il loro ultimo saggio scritto a quattro mani per Il Ponte Vecchio: Il fango, la fame, la peste.

Clima, carestie ed epidemie in Romagna nel Medioevo e in Età moderna. Il 13 giugno sarà la volta del maestro del giallo bolognese Loriano Macchiavelli che presenta in questo caso il romando Tempo da elfi. Romanzo di boschi, lupi e altri misteri, scritto con Francesco Guccini e pubblicato da Giunti nel 2017; e Uno sterminio di stelle: Sarti Antonio e il mondo di sotto, edito nel 2018 da Mondadori. Conducono Nevio Galeati e Eraldo Baldini. Il 20 giugno si torna in Romagna e si parla di poesia con Nevio Spadoni che presenta la sua raccolta Poesie 1985-2017, edita da Il Ponte Vecchio. Conduce e recita Giuseppe Bellosi.

Gran finale il 27 giugno con lo scrittore, autore di gialli storici che sono veri e propri best seller, Marcello Simoni che parlerà in particolare de Il monastero delle ombre perdute, ed. Einaudi. Conducono Nevio Galeati e Eraldo Baldini. Prima, durante e dopo gli eventi è possibile usufruire (è consigliata la prenotazione ai numeri 0544583219 o 338-5813937) dei tavoli del Bar Centrale, con servizio di bar, enoteca, gelateria, caffetteria, piccola ristorazione. In ogni serata sarà presente un banco-libri.

VISITE GUIDATE GRATUITE ALLA VILLA ROMANA E SAN GIACOMO Nuovo weekend con le visite guidate gratuite a cura della pro loco di Russi. Di seguito il programma: domenica 3 giugno dalle 14.30 alle 18 si effettueranno quelle alla Villa Romana e dalle 15 alle 18 a Palazzo San Giacomo (nella foto). Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Info: 0544-587670, proloco@comune.russi.ra.it.

INCONTRO/1 Giovanni Pascoli e il suo rapporto con la musica

INCONTRO/2 Viaggio multiculturale tra gli spartiti del mondo

Venerdì 1 giugno alle 18 nella sala D’Attorre incontro per il Centro Relazioni Culturali dedicato al legame forte e meditato che univa Giovanni Pascoli alla musica e al melodramma. Sarà ospite la studiosa Annarita Zazzaroni, italianista dell’università di Bologna molto impegnata nello studio della scrittura operistica, che, nell’elaborazione dello studio pubblicato con il titolo Melodramma senza musica. Giovanni Pascoli, gli abbozzi teatrali e le canzoni di Re Enzio, ha avuto la supervisione di Emilio Pasquini.

Lunedì 4 giugno, alle 21, all’Hotel Ala d’Oro di Lugo per la rassegna il “Caffé Letterario” l’appuntamento è con Giovanni Bietti, autore del saggio Lo spartito del mondo (Bari, Laterza, 2018). Un viaggio nella storia multiculturale degli ultimi cinquecento anni in musica: dall’opera al jazz afroamericano, dalla Suite alla world music, lo straordinario potere di questa lingua universale di attraversare lo spazio e il tempo e far dialogare culture lontane. Introduce Paolo Ravaglia.

INCONTRO/3 Il cimitero monumentale e la città della nostalgia Giovedì 31 maggio alle 17.30, nella sala Dantesca della biblioteca Classense di Ravenna si terrà la presentazione del volume dal titolo Il Cimitero Monumentale di Ravenna. La città della nostalgia (Edizioni Moderna, 2017) che contiene foto di Enzo Pezzi e Massimo Fiorentini e saggi di Pietro Barberini e Cetty Muscolino.Oltre agli autori interverranno: Maurizio Tarantino Dirigente Servizio Politiche Culturali e Direttore della Biblioteca Classense ed Ernesto Giuseppe Alfieri Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

GIUGNO Ven 1 Sab 9

Estate con noi!

Tutta l’estate, musica dal vivo nel giardino del ristorante

Miranda Ricci Pianobar Dance Ballet, spettacolo brasiliano primo in italia Ven 15 Alberto e Sonia Pianobar Ven 22 Sidney Band Orchestra e Spettacolo Ven 29 Roberto Franzoso Pianobar

LUGLIO Ven 6

Notte Rosa Sidney Band Orchestra e Spettacolo Ven 13 Colonna Sonora in concerto Ven 20 Ballerini Romagnoli e le magiche fruste Ven 27 Davide Bergonzoni Pianobar

Ven 3 Ven 10 Mer 15 Ven 17 Ven 24 Ven 31

AGOSTO

La Micromagia di TONY illusioni sotto ai vostri occhi Miranda Ricci Pianobar Ferragosto Sidney Band Orchestra e Spettacolo Stefano Capucci Pianobar La Micromagia di TONY e il pappagallo parlante Daniela e Leonardo Vallicelli Musica e canzoni storiche

Madonna dell'Albero (Ra) via Henri Matisse Tel. 0544 271381 Cell. 347 3703598 Aperto anche a pranzo, chiuso il lunedì

CULTURA / 31 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

STORIA/1

Le carte dell’Asso Baracca in mostra Alla biblioteca Trisi di Lugo fino al 26 giugno Fino al 26 giugno sarà visitabile la mostra fotografica e documentaria “Francesco Baracca tra memoria e mito”, a cura di Laura Orlandini. L’esposizione raccoglie le carte che provengono da un fondo inedito dell’Archivio Baracca, composto da una collezione di opuscoli, manifesti e da centinaia di lettere relative alla corrispondenza ricevuta dai genitori dell’asso dei cieli, in particolare dalla madre, la contessa Paolina de Biancoli. Si tratta di un carteggio che racconta i rapporti mantenuti dalla donna nella sua missione di valorizzare, custodire e diffondere la memoria del figlio. Un impegno sia privato che pubblico, fatto di relazioni con le autorità e con le scuole, che andava dall’organizzazione di iniziative all’istituzione di premi e donazioni, alla partecipazione alle commemorazioni ufficiali.

La mostra si inserisce nel calendario delle iniziative per il centenario della morte di Francesco Baracca.

STORIA/2

FOTOGRAFIA

LA LINEA GOTICA A CA’ MALANCA

DONNE E MADRI IN CARCERE

L’Associazione Ca’ di Malanca e l’Anpi di Faenza organizzano la Festa della Repubblica a Ca’ di Malanca sabato 2 giugno celebrando, in questa occasione, anche il 70° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione. Si comincia alle 12.30 con il pranzo del partigiano; alle 14, prima parte del concerto di una Tribute Band dei nomadi, mentre alle 15 ci sarà l’intervento di Alberto Baldazzi, Sindaco di Castel del Rio, sul tema “Attualità della Costituzione italiana”. Seguirà quindi la presentazione del libro “La linea gotica, i luoghi dell’ultimo fronte di guerra in Italia” di Gabriele Ronchetti. Ne parleranno con l’autore, Gualtiero Malpezzi e Alberto Baldazzi.

Giovedì 31 maggio alle 15.30, nell’Aula di Corte d’Assise del Tribunale di Ravenna e alla presenza delle massime Autorità cittadine, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica del fotoreporter Giampiero Corelli “La bellezza dentro - donne e madri nelle carceri italiane”. È la prima volta che un luogo come il tribunale ospita una mostra fotografica che unisce la parte culturale, artistica della fotografia al contenuto sociale delle immagini. L’evento sarà concluso da una relazione dell’avv. Marco Martines sulle novità della recente riforma dell’ordinamento penitenziario. Aperta fino al 30 giugno.

MOSAICO/1 Conversazione in Accademia tra Babini e Nittolo

MOSAICO/2 Carta e collage per la mostra di Giovanni Lanzoni

Seconda conversazione sul mondo del mosaico organizzata all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, in via delle Industrie 76, dove è stata allestita anche una mostra in memoria del docente Marcello Tosi prematuramente scomparso. Venerdì 1 giugno alle 15.30 a confrontarsi sul tema del mosaico saranno gli artisti Giuliano Babini e Felice Nittolo, due protagonisti della storia del mosaico in città accomunati anche dall’essere stati entrambi prima studenti e poi docenti dell’Istituto d’Arte Severino Cesari.

La conversazione è aperta a tutta la cittadinanza.

Fino al 9 giugno resta aperta alla NiArt Gallery (via Anastagi 4a/6, Ravenna) la mostra di Giovanni Lanzoni dal titolo “PlaygroundHole Drinks” a cura di Paolo Trioschi.

Grandi protagonisti sono carta e collage per un'istallazione unitaria presentata in tre pensieri ideali, tre sezioni: le inafferrabili e surreali avventure Playground, le ricercate correnti dinamiche tra scienza e fantasia di Hole e i seducenti e coloratissimi Drinks. Accanto alle opere, tutte realizzate dal 2014 ad oggi. Orari mostra: martedì, mercoledì 11-12,30 / giovedì, venerdì 17 – 19 / sabato 11-12,30 - 1719. Altri giorni e orari su appuntamento al 3382791174.

32 / CINEMA

DA GIOVEDÌ 31 MAGGIO

RAVENNA&DINTORNI 31/5-6/6/2018

(2017) di Léonor Séraille Premio Camera d'Or Cannes 2017

gio. 31 - ven. 1: 21.00 sab. 2 - dom. 3: 21.00

• Cinemacity • Ravenna

Inaugurazione Rocca Cinema (Rocca Brancaleone)

Rassegna ”2 Days Cult Movie”

(2018) di G. Fontana e G.G. Stasi

(1968) di Stanley Kubrick Versione restaurata in occasione del cinquantenario dell'uscita

sab. 9: 21.15 Presenti i registi e Fabio De Luigi

lun. 4 - mar. 5: 21.00

TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!

Via Ponte Marino, 19 • Ravenna Centro • Tel. 0544 37148

A MERCOLEDÌ 6 GIUGNO

Cinema Mariani - Ravenna

www.cinemamarianiravenna.com

2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick

di Johannes Roberts fer., sab. e dom.: 18-20.30-22.40

Solo A Star Wars Story di Ron Howard

di David Leitch fer., sab. e dom.: 17.45-18.15-20.2021.30-22.50

Loro 2

di Paolo Sorrentino fer., sab. e dom.: p.u. 17.45

Show Dogs Entriamo in scena

Poesia senza fine

di Alejandro Jodorowsky Proiezione in lingua originale spagnola con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21

The Strangers Prey at Night

di Johannes Roberts

Lazzaro felice

di Alice Rohrwacher

di Raja Gosnell gio.: p.u. 17.45; ven., sab., dom. e mer.: 17.45-20.20

fer.: p.u. 21; sab. e dom.: 15.10-18-21

Avengers Infinity War

di Joe Russo, Anthony Russo gio., lun. e mar.: 17.45-20.50; ven., sab., dom. e mer.: 17.45-20.50-22.30

lun. e mar.: 18.10-21.15

End of Justice Nessuno è innocente

Faenza

• Cinema Mariani •

di Dan Gilroy fer., sab. e dom.: 17.45-20.20-22.55 Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano: gio. p.u. 21

fer., sab. e dom.: 17.45-18.3020.35-21.30-22.30

La truffa dei Logan

Hotel Gagarin

di Steven Soderbergh fer., sab. e dom.: 17.45-20.20-22.55

di Simone Spada fer., sab. e dom.: p.u. 20.25

Tuo, Simon

Dogman (v.m. 14)

di Greg Berlanti

• Cinema Italia •

Ravenna

fer.: 20.30-22.40; sab. e dom.: 15-20.30-22.40

Montparnasse femminile singolare

Solo A Star Wars Story

di Léonor Séraille

ven. e mar.: p.u. 21; sab.: p.u. 21.15; dom.: 18.30-21

• Cinedream • Faenza

di Matteo Garrone

2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick lun. e mar.: p.u. 21

gio., ven., sab. e dom.: p.u. 21

2001: Odissea nello spazio

fer., sab. e dom.: 17.45-20.20-22.45

The Strangers Prey at Night

di Stanley Kubrick lun. e mar.: p.u. 21 (proiezione per la rassegna “2Days Cult Movie”)

fer., sab. e dom.: 17.45-20.20-22.40

Deadpool 2

• Cinema Jolly • Ravenna

Dogman

di Matteo Garrone fer. (escluso lun. e mar.): 20.15-22.45; sab.: 17.45-20.15-22.45; dom.: 15.15-17.45-20.15-22.45

Harry Potter e l’ordine della Fenice

Deadpool 2

di David Yates lun.: p.u. 21

La truffa dei Logan

di Steven Soderbergh fer.: 20.15-22.45; sab. e dom.: 15.15-17.45-20.15-22.45

Tuo, Simon

di Greg Berlanti fer.: 20.30-22.40; sab. e dom.: 15.35-17.50-20.30-22.40

di Dan Gilroy

di Ron Howard Proiezione in Dolby Atmos fer.: p.u. 21; sab. e dom.: 15.15-18-21 Proiezione in Dolby fer.: 20-22.45; sab. e dom.17-20-22.45 Proiezione in lingua originale per la rassegna “English Movie”: mar. p.u. 21

Harry Potter e il calice di fuoco di Mike Newell sab.: p.u. 15

End of Justice Nessuno è innocente

di David Leitch Proiezione in Dolby fer.: 20.20-22.45; sab. e dom.: 15.20-17.50-20.20-22.45

Show Dogs Entriamo in scena di Raja Gosnell sab. e dom.: 16-18

Avengers Infinity War

di Joe Russo, Anthony Russo

gio., ven. e mer.: p.u. 21.15; sab. e dom.: 17-21.15

2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick lun. e mar.: p.u. 21.15

• Cinema Sarti • Faenza

Lazzaro felice

di Alice Rohrwacher fer.: p.u. 21.15; sab. e dom.: 17.30-21.15

JUNIOR / 33 31 maggio-6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

IL FESTIVAL

LA FESTA

AL VIA COTIGNYORK TRA LE PIAZZE E LE STRADE

UNA DOMENICA PER I BIMBI AI GIARDINI PUBBLICI

Da lunedì 4 a domenica 10 giugno Cotignola è pronta a trasformarsi in Cotignyork. Per tutta la settimana la città ospita la festa in cui il Museo civico “Luigi Varoli” e la Scuola Arti e Mestieri di Cotignola scendono in strada, nelle piazze e nei parchi, portando le loro iniziative e attività all’aperto, grazie a un calendario di appuntamenti che propone laboratori di disegno, pittura e fumetto con artisti, il teatro di figura, la cartapesta, i concerti e molto altro. In particolare nei pomeriggi di lunedì e martedì si svolgeranno laboratori di fumetto e altre attività creative e nella mattina di mercoledì saranno coinvolte le scuole.

Per il programma completo degli eventi: www.ravennaedintorni.it

Domenica 3 giugno torna ai Giardini pubblici di Ravenna la giornata dedicata ai più piccoli “I bambini in festa”, iniziativa a scopo benefico promossa da Round Table 11 Ravenna con il patroncinio del Comune e che è anche Giornata dello sport. Durante tutta la giornata, infatti, i partecipanti potranno sperimentare e provare le diverse attività grazie ai tanti volontari presenti oltre a giocare e partecipare a laboratori di vario genere. L’appuntamento è a partire dalle 10.30 del mattino e non manca ogni anno di richiamare centinaia di famiglie con bambini. Il ricavato sarà devoluto ad associazioni di volontariato che si occupano, in particolare, di bambini ospedalizzati.

SPETTACOLO Gli ultimi appuntamenti con Nutrimenti Ultimi due appuntamenti con il festival Nutrimenti per la crescita e gli spettacoli portati in scena dai ragazzi delle scuole: martedì 5 giugno al museo Ca’ Seguirini di Savarna, alle 16.30 e alle 17 nell’aula Magna di San Zaccaria. Il 6 giugno all’arena del parco Camilla Ravenna di Mezzano alle 16.

Bubble show al bagno Polka Al via i venerdì con gli appuntamenti per i più piccoli al Bagno Polka di Marina Romea. Si comincia l’1 giugno alle 18.30 con il “bubble clown show” Il sogno di Gambeinspalla Teatro.

FIDO IN AFF

IDO

MAIA Maia è giovanissima (nata nel 2016), allegra, un fiume di entusiasmo e simpatia. Molto affettuosa, aspetta una famiglia che sappia amarla ed educarla con rispetto.

Per conoscerla e adottarla, chiamate: Canile di Ravenna tel. 0544 453095

ADOTTAM ICI CLEO Cleo ha dovuto lasciare la sua famiglia in emergenza e ora le serve amore e tranquillità. È brava coi bimbi ma teme i cani. È molto triste quando la volontaria la lascia sola. Affettuosissima, cerca le coccole di continuo. È un vero tesoro!

Ha 8 anni ma ne dimostra 4/5. Sterilizzata vaccinata e spulciata. Fiv e Felv negativa!

Per conoscerla e adottarla, chiamate: cell. 393 4375542

L’AUTORE Davide Morosinotto in corte Cavour con Mozart, Marie Curie e Leonardo Lunedì 4 giugno alle 17, in corte Cavour a Ravenna, ultimo appuntamento del festival ScrittuRa con uno dei migliori autori per ragazzi dell’ultima generazione: Davide Morosinotto. In questo incontro, intervistato da Federica Angelini, l’autore del celeberrimo Il catalogo di Walker&Down e del recente (e altrettanto bello) La sfolgorante luce di due stelle rosse, parlerà soprattutto dei suoi lavori per la collana di E/Elle I grandissimi per cui ha già scritto la biografia di Leonardo da Vinci, Marie Curie e Mozart.

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GIORNATE DELLA SALUTE “Buona alimentazione: mettiamoci in gioco per i nostri ragazzi” !

Interviene

giovedì 7 giugno !

ore 17.00

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34 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 31 maggio - 6 giugno

TENDENZA BIO

Tempo di fave, ortaggi ricchi di fibre, sali minerali e fonte di acido folico

LO STAPPATO Anche oltreoceano si trova una buona Bonarda di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Pensavo di parlarvi di Bonarda. Qualcuno di voi sorriderà pensando all’Oltrepò Pavese, dove questo vino è di casa e invece assaggiamo la Bonarda 2015 della “Bodega Argento”. Questa settimana, vi porto in Argentina nell’area vitivinicola “Mendoza”.

Portata dai primi immigrati italiani in questa terra, oggi, la Bonarda è vinificata con buoni risultati. È il caso di questa che ho nel calice dal naso ancora vinoso e con evidente sentore di marmellata di more e sfumature di erbe aromatiche. Al palato la parte acida e tannica del vino si fanno sentire ma un abbinamento con carni rosse renderà il vino più equilibrato e piacevole.

Classificata con il nome di Vicia faba ed appartenente alla famiglia delle leguminose, la pianta delle fave, pur circondata da una “macabra nomea”, era già coltivata, e apprezzata, in tempi remoti. Presso i Greci, infatti, si raccontava che Cerere avesse donato a una città dell’Arcadia i semi di tutti i legumi tranne quelli delle fave in quanto, dentro queste ultime, si pensava che albergassero le anime dei morti.

Al tempo dei Romani, poi, venivano regolarmente consumate secondo le ricette di Apicio che le voleva assieme a uova, miele e pepe, prima di mescolarle a erbe e salse. Inoltre, durante le feste dedicate alla dea Flora, protettrice della natura che germoglia, i Romani le gettavano sulla folla in segno di buon augurio. Ma a festeggiamenti conclusi questo legume tornava ad essere ritenuto impuro in quanto utilizzato nei riti religiosi come cibo per i defunti.

Storia e credenze a parte, le fave sono, in primis, una fonte di sali minerali da non sottovalutare. In particolare, contengono una buona quantità di ferro, una sostanza considerata essenziale per il trasporto dell'ossigeno nel sangue. Il ferro, insieme al rame, costituisce infatti una risorsa fondamentale per la formazione dei globuli rossi.

Poi sono un'importante fonte vegetale di acido folico. I folati, che appartengono alla famiglia delle vitamine del gruppo B, sono fondamentali per il metabolismo, per garantire al nostro corpo l'energia necessaria, supportano le funzioni del sistema nevoso e aiutano la sintesi di Dna e Rna. Ancora, le fave sono ricche di fibre che, oltre ad essere indispensabili nella regolazione delle funzioni intestinali, contribuiscono al controllo dei livelli di glucosio (prevenzione del diabete) e ad abbassare colesterolo nel sangue. Una dieta ricca di fibre aiuta inoltre a prevenire l'obesità e i problemi cardiaci, oltre che a ridurre il rischio di infarto e di ictus.

LA RICETTA Crema di fave e pecorino Ingredienti per 4 persone: 500 grammi di fave, 100 grammi di pecorino, 1 patata, 1 scalogno, olio extra vergine di oliva, qualche foglia di salvia, sale marino integrale, pepe macinato al momento, (facoltativo) una manciata di crostini di pane croccante o 2 cucchiai di semi di zucca tostati.

Preparazione: Sgusciare le fave, lavarle sotto l’acqua fredda e togliere la pellicina esterna (un lavoro è un po’ brigoso ma è davvero indispensabile). Pelare la patata e tagliarla a cubetti, quindi metterla in acqua bollente salata e farla cuocere per 15 minuti. Unire anche le fave e continuare la cottura per altri 5 minuti, poi scolare le verdure tenendo da parte l’acqua di cottura. Tritare lo scalogno finemente e farlo soffriggere in padella con poco olio evo, quindi aggiungere le fave e le patate facendole saltare per qualche minuto.

Far cuocere ancora le verdure per 10 minuti aggiungendo poco alla volta l’acqua di cottura, salare e pepare a piacere. Frullare ora il tutto con un mixer ad immersione, tenendo da parte qualche fava per la decorazione finale. Unire il pecorino grattugiato e qualche foglia di salvia per insaporire, quindi completare la cottura a fuoco dolce per altri 5 minuti. Impiattare e completare con le fave intere tenute da parte, un filo di olio a crudo e semmai con dei crostini di pane croccante o semi di zucca di zucca tostati.

Piatti, merende e spuntini vegetariani

Ravenna Via Mura S.Vitale 11 tel. 0544 1880354 Aperto 10.00/18.30 Domenica chiuso

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Il venerdì sera

APERICENA dalle 18.00 alle 21.00

La Reverie propone una crema di fave fresche da arricchire con semi, frutta secca o i mitici passatelli di patate.

Ottima per la pausa pranzo!

GUSTO / 35 31 maggio - 6 giugno 2018 RAVENNA&DINTORNI

EDUCAZIONE ALIMENTARE Alla farmacia Acaba del Podium due incontri sul piacere del cibo buono e salutare

Eccezione per la salute: la rischiosa patologia ereditaria del favismo I numerosi benefici delle fave non valgono, purtroppo, per chi soffre di favismo. Si tratta di una patologia in cui è presente un difetto congenito in un enzima normalmente contenuto nei globuli rossi. Il difetto enzimatico si trasmette per via ereditaria tramite il cromosoma X. La malattia compare dopo 12-48 ore dall'assunzione di fave fresche. Nei casi più gravi, circa la metà dei globuli rossi viene distrutta. La malattia è diffusa soprattutto in Sardegna e Grecia.

Ed è proprio per questo che il consumo di fave può aiutare a perdere peso o a mantenere il proprio peso corretto per via del loro contenuto bilanciato di proteine e fibre vegetali.

Secondo uno studio pubblicato nel 2010 dall'European Journal of Clinical Nutrition, seguire una dieta che preveda il corretto apporto di tali elementi rende più semplice il dimagrimento.

Proseguendo, le fave contengono anche L-dopa, un precursore di alcune sostanze presenti a livello del cervello, come la dopamina e l'epinefrina. La dopamina è associata con un miglior funzionamento dei movimenti del corpo. Un maggior consumo di fave potrebbe quindi aiutare a prevenire malattie come il morbo di Parkinson.

Infine sono ricche di manganese, un minerale di cui la dieta moderna potrebbe essere carente: questo supporta la funzionalità del sistema nervoso, endocrino e immunitario, ed è necessario per la produzione di un importante enzima antiossidante. Una dieta ricca di manganese può aiutare a prevenire artrite e osteoporosi.

Giorgia Lagosti

Alla farmacia Acaba della galleria Podium in via dei Poggi a Ravenna sono in programma due incontri – aperti a tutti i cittadini – dedicati all’educazione alimentare. Si parte giovedì 31 maggio (alle ore 18) con una conversazione del dottor Carlo Casadio (nella foto) sul tema “Gusto e piacere per una alimentazione in salute”. Casadio, medico specialista in medicina subacquea ed iperbarica, esperto di alimentazione e consigliere dell’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica afferma in proposito: «Dobbiamo riappropriarci del piacere e del gusto di consumare il cibo, ristabilendo un adeguato rapporto con esso, che non può partire da un consumo superficiale e indiscriminato». Lo stesso specialista sarà di nuovo ospite della farmacia Acaba, giovedì 7 giugno (alle ore 17) per raccontare di corretta alimentazione, ma in questo caso rivolta particolarmente a bambini e ragazzi e quindi anche a tutte le famiglie. «Per crescere, i bambini necessitano di alimentazione varia e completa – commenta il dottor Casadio –. Ridurre esageratamente le calorie o eliminare alcuni alimenti potrebbe procurare interferenze nel processo di crescita. Ed è meglio evitare diete “fai da te” o elaborate da persone non specializzate».

COSE BUONE DI CASA Come preparare una favolosa cheescake di New York di Angela Schiavina

Questa settimana vi propongo un dolce tipico della tradizione americana, il cheescake come fanno a New York.

Ingredienti: 240 gr. di biscotti digestive, 110 gr. di burro; (per la crema), 500 gr. di formaggio fresco spalmabile, 100 gr. di panna fresca liquida, 65 gr. di zucchero, 25 gr. di amido di mais (maizena), un uovo intero e un tuorlo, il succo di mezzo limone, un bacello di vaniglia, (per la copertura) 100 gr. di panna acida, frutti di bosco e foglie di menta.

Preparazione: fondete il burro e lasciatelo intiepidire; ponete i biscotti in un mixer e frullateli fino a ridurli in polvere; trasferiteli in una ciotola e versate il burro, mescolando con un cucchiaio per uniformare il composto. Prendete uno stampo a cerniera da 22 cm e foderate la base con carta da forno. Ponete metà dei biscotti all'interno e schiacciateli per compattarli; coi biscotti rimanenti foderate anche il bordo. Ricoperta l'intera

superficie ponete la base della torta a rassodare in frigorifero per 30 minuti (in freezer ne bastano 15). Intanto, preparare la crema: in una ciotola rompete un uovo, aggiungete un tuorlo, lo zucchero e sbattete il tutto fino ad ottenere una crema.

Aggiungete i semi di una mezza bacca di vaniglia (tenenete da parte l’altra metà) alle uova, poi anche il formaggio cremoso poco per volta e continuando a mescolare con una frusta. Una volta incorporato tutto il formaggio, aggiungete il succo di limone e l'amido di mais. Unite infine la panna e mescolate ancora delicatamente. Riprendete dal frigorifero la base di biscotti e versate il composto all'interno. Livellate leggermente la superficie e cuocete in forno statico preriscaldato a 160° per 60 minuti, poi proseguite la cottura a 170° per altri 20 minuti. Una volta cotta, lasciate raffreddare la cheesecake nel forno spento con lo sportello aperto e nel frattempo occupatevi del topping. In una ciotola, unite la panna acida con i semi della mezza bacca di vaniglia tenuta da parte e amalgamate il tutto con una spatola. Versate il topping sulla cheesecake a temperatura ambiente e spalmatelo uniformemente, poi riponetela nuovamente in frigorifero a riposare per 2 ore. Sformate il dolce e decoratelo: prima i ribes, poi more, mirtilli e lamponi, infine aggiungete le foglioline di menta e servite.

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