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FREEPRESS Periodico di cultura e spettacoli n.2 dicembre-gennaio 2014/2015 supplemento di RAVENNA&DINTORNI

R O M A G N A & D I N T O R N I

Una scena dal film “Frank”, di cui si parla nella nuova rubrica di cinema all’interno

FESTE SPETTACOLARI DALLA DANZA CLASSICA AI CONCERTI IN PIAZZA, DALL’ARCHEOLOGIA AL GRANDE SCHERMO ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • eventi

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R&DCULT N.2 2014

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SOMMARIO • MUSICA I Ronin e i dischi dell’anno........pag. 6 • TEATRO Il debutto del nuovo Carlotto .......pag. 11 • CINEMA Musica sul grande schermo .....pag. 19 • LIBRI Lia Celi senza rimpianti ...........pag. 20 • ARTE Il nuovo Maf di Forlimpopoli ...pag. 24 • GUSTO Il Natale in tavola ....................pag. 26 • JUNIOR Un non museo a Cesena..........pag. 30 Un’immagine del musical Frankenstein Junior di Mel Brooks presentato dalla Compagnia della Rancia che sarà in scena al Novelli di Rimini venerdì 19, sabato 20 alle 21 e domenica 21 dicembre alle 16 (foto di Alessandro Pinna). Lo show sarà anche a Forlì, al teatro Diego Fabbri, dall’8 all’11 gennaio. Sempre a Rimini invece, il musical torna di scena anche il 27 dicembre con Té per due della Compagnia Corrado Abbati.

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001 R&D Cult nr. 2 supplemento a

R&D anno XI nr. 608 del 4-12-2014

L’ EDITORIALE

La forza della cultura Eccoci al secondo numero di questa nuova rivista che dal 2015 vogliamo far diventare un mensile in uscita ogni ultimo giovedì del mese con alcuni degli appuntamenti principali e degli eventi da non perdere del mese successivo insieme a interviste, approfondimenti, panoramiche sulla scena culturale della Romagna tutta. Intanto, in questo giornale troverete alcuni suggerimenti su mostre, spettacoli, concerti di tutto dicembre e l’inizio di gennaio, in particolare nel periodo delle feste, comprese le nuove uscite editoriali, magari da mettere sotto l’albero. Come avevamo scritto sul primo numero, uscito prima del verdetto sulla candidatura di Ravenna a capitale europea della cultura nel 2019, il nostro vuole essere un piccolo tentativo di raccogliere almeno una delle sfide di quel percorso durato tanti anni: la costruzione di una rete culturale in una Romagna culturalmente sempre più complementare e integrata, a cominciare dal pubblico. Ora che il sogno della candidatura è tramontato con la vittoria di Matera e che Ravenna sarà solo una Capitale italiana della cultura, insieme alle altre cinque sfidanti che non ce l'hanno fatta, ci sembra se possibile ancor più necessario proseguire su quella strada. Non ci sarà l'orizzonte del 2019 a cui guardare, ma ci sarà la realtà quotidiana fatta di stagioni teatrali, concerti, produzioni culturali, libri, mostre, eventi per ragazzi, festival di ogni genere da coltivare con cura, da intrecciare, da far diventare sempre più patrimonio diffuso tra chi queste terre le abita e chi le visita. Dunque, eccoci appunto con il secondo numero di questo R&D Cult che, intanto, rispetto al primo si arricchisce di una rubrica nuova dedicata a uno dei linguaggi artistici più amati e popolari: il cinema (del resto, come poteva mancare in un mensile sulla Romagna, che è anche la terra di Fellini?). Il nostro auspicio e il nostro impegno è quello con il tempo di continuare a crescere, allargare l'orizzonte, immaginare una cultura che sempre più esca dai luoghi rituali a cui siamo soliti associarla perché diventi parte della nostra vita di tutti i giorni, non a caso stiamo pensando anche a una nuova rubrica dedicata a quell’oggetto dai confini non sempre ben definiti che è la cultura di impresa. Ecco quindi che siamo a rinnovare a tutti l’invito a scriverci, aiutarci a crescere, migliorarci in questo work in progress per noi così stimolante e che ci auguriamo possa includere sempre più lettori, territori, realtà economiche e artistiche, istituzioni e privati. Perché restiamo convinti, e siamo certi di non essere i soli, che la cultura – che sia recupero della memoria, linguaggio del contemporaneo, ricerca dell’innovazione, provocazione creativa – debba essere uno degli elementi fondanti della vita degli individui e delle comunità e una chiave per poter continuare a crescere e ad affrontare le complessità del mondo con consapevolezza e senza paura.

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Magnani, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni.

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MUSICA

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4 DAL VIVO

RITMI SURF Surf rock sui generis con band di culto come gli americani Fleshtones (a sinistra) – americani con alle spalle quasi 40 anni di carriera che saranno sabato 6 dicembre al minifestival del Sidro Club di Savignano – e gli eccentrici Messer Chups (foto a destra), da San Pietroburgo, Russia, che saranno il 7 dicembre al Bronson di Ravenna insieme alle garagers americane The Coathangers

Alcuni protagonisti storici della scena rock italiana saranno in tour in Romagna tra dicembre e gennaio. A partire da uno dei gruppi più longevi, i Diaframma, che calcano i palchi ormai da più di trent’anni anche se l’unico membro della formazione originale rimasto tuttora è il carismatico leader e cantante Federico Fiumani: l’appuntamento con la loro dark-wave è per il 3 gennaio al Sidro Club di Savignano, che in precedenza, la vigilia di Natale, ospiterà anche il concerto di un altro gruppo storico del rock italiano (in particolare psichedelico e progressive), Gli Avvoltoi. Non fanno parte di quella propriamente rock, ma restano tra i gruppi più importanti della scena italiana i Tiromancino, il cui nuovo disco segna il ritorno della collaborazione tra i fratelli Federico e Francesco Zampaglione, che si era interrotta artisticamente nel 2001 dopo “La descrizione di un attimo”, e verrà presentato dopo un’anteprima in Inghilterra con un tour tra i club italiani che il 3 gennaio toccherà il Vidia di Cesena. In precedenza al Vidia, tra gli altri, anche il

CONCERTI

Da Cristina Donà ai Tiromancino In Romagna tanti protagonisti della scena italiana tra cui anche Diaframma e Marlene Kuntz folk-rock dei romani Zen Circus (12 dicembre) e dei romagnoli Nobraino (20 dicembre insieme al cantautore Giacomo Toni). Tra i protagonisti della scena alternativa con i Massimo Volume, il talentuoso chitarrista Egle Sommacal porta in giro il suo nuovo disco solista e dopo la data del 4 dicembre al Neon di Rimini, il 3 gennaio sarà al Salotto del Custode di Cesena.

Ecco poi la musica strumentale dei Guano Padano, band che vanta collaborazioni importanti e ormai punto di riferimento nel genere in Italia, che sarà il 7 dicembre (insieme a Santo Barbaro) al Circolo dei Malfattori di Poggio Torriana, nel Riminese. Infine, pezzi da novanta della scena italiana saliranno in rapida successione sul palco del Bronson di

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Madonna dell’Albero (Ravenna) a partire già dal 6 dicembre con Dente, uno dei cantautori più apprezzati dalle nuove generazioni, per proseguire il 12 con i Marlene Kuntz che riproporranno per intero il loro storico album “Catartica” a vent’anni dall’uscita, Torna poi per la quarta edizione il festival natalizio “Passatelli in Bronson” con concerti e cene a base del tradizionale piatto romagnolo. In cartellone spiccano


MUSICA

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5 DAL VIVO

ACID JAZZ MADE IN UK Il 12 dicembre l’acid-jazz del britannico James Taylor Quartet sarà sul palco del Naima di Forlì, che ospiterà anche nomi noti della musica italiana come Sergio Caputo e Francesco Baccini (5 dicembre), Dik Dik (19 dicembre) ed Eugenio Finardi (9 gennaio)

alcuni nomi storici, a partire da Cristina Donà, cantautrice di culto che nel 1997 lasciò pubblico e addetti ai lavori a bocca aperta con il suo esordio “Tregua” e che il 18 dicembre al Bronson presenterà il suo ultimo album, nel corso della prima giornata del festival, che sarà aperta da Massaroni Pianoforti, nuova promessa del cantautorato italiano, amico e collaboratore di Cesare Malfatti dei La Crus. Il giorno dopo ci si sposta al Fargo Cafè di via Girolamo Rossi, in centro a Ravenna, per il concerto (unico a ingresso gratuito) di His Clancyness in versione solo e acustica. Il festival entra nel clou poi per le ultime due giornate al Bronson: sabato 20 l’appuntamento è con Ninos Du Brasil – progetto dell’artista visivo Nico Vascellari che si muove tra batucada e noise, samba ed elettronica – e il post punk dei pesaresi Be forest e degli Havah,

NAZIONALPOPOLARI Fiorella Mannoia (a destra) aspetta i suoi tanti fan al concerto del 13 dicembre al Carisport di Cesena che pochi giorni (il 19) dopo ospiterà pure Francesco Renga. Torna dalle nostre parti anche il supergruppo Fabi-Silvestri-Gazzé (nella foto a sinistra) protagonista il 31 dicembre del concertone gratuito di Capodanno in piazza a Rimini

progetto solista di Michele Camorani. Gran finale domenica 21 con l’ospite straniero del festival, Bombino – progetto rock-blues del chitarrista e cantante africano Goumar Almoctar, prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys – e il rock strumentale dei nostri Ronin (vedi intervista pagina 6). Il 27 dicembre al Bronson arriva poi la rocker nostrana Maria Antonietta. Chiudiamo la panoramica restando nel Ravennate con il concerto del 19 dicembre al Teatro Socjale di Piangipane con Giorgio Conte, fratello del più celebre Paolo, per un mix di canzoni dei suoi ultimi album e dall'immenso repertorio d'autore che ha scritto per diversi interpreti, dalla Vanoni a Mina fino a Elio e Le Storie Tese.

ANTICIPAZIONE: CARMEN CONSOLI IN TOUR A RIMINI La cantantessa, come si ama definire, dopo cinque anni di silenzio torna con un nuovo singolo che anticipa l’album che uscirà in gennaio: annunciate le prime date del tour che toccherà anche la Romagna. Carmen Consoli sarà a Rimini il 24 aprile. Le prevendite sono già aperte ed è probabile che il concerto vada sold out piuttosto in fretta


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MUSICA

6 CONSIGLI D’AUTORE

I dischi del 2014: da Nada agli Swans per una classifica attenta al lato femminile... Inauguriamo con questo numero una rubrica in cui chiediamo ad artisti e personaggi più o meno noti della scena musicale romagnola di consigliarci alcuni dischi. Partiamo con gli album del 2014 di Luigi Bertaccini, ravennate di 51 anni, storico dj e appassionato di musica noto anche per tenere vere e proprie lezioni di rock in giro per i locali della Romagna. I Ronin: da sinistra Cristian Naldi, Bruno Dorella, Matteo Sideri e Diego Pasini

INTERVISTA

di Luigi Bertaccini Cosa ho ascoltato nel 2014? Molta meno elettronica dello scorso anno, mentre la nascita della bimba mi ha influenzato verso il lato più femminile della musica, non ho ragionato sui “dischi più importanti del 2014” (ci pensano già troppi tromboni...) ma su quelli che ho ascoltato di più e ci sono un sacco di donne. Da Melanie De

I nuovi Ronin verso nuove rotte Il leader Dorella sull’ultimo lavoro della band dopo l’ennesimo cambio di formazione Tra i nomi più importanti della scena alternativa italiana, autori per chi non li conoscesse di una musica interamente strumentale, molto cinematografica e dalle influenze in particolare morriconiane, tra post-rock e ritmi desertici, i Ronin sono diventati un gruppo ravennate d’adozione. Il leader Bruno Dorella, poliedrico musicista milanese noto anche per gli altri suoi due progetti (OvO e Bachi da Pietra), oggi 41enne, si è infatti trasferito da qualche tempo nella città romagnola dopo aver girovagato l’Italia (e aver vissuto per quattro anni anche a Berlino). Qui ha concepito e registrato l’ultimo album, “Adagio furioso”, realizzato all’indomani dell’ennesimo cambio di organico, che ora vede accanto a Dorella il 32enne chitarrista imolese Cristian Naldi (già nei Fulkanelli) e i 29enni Diego Pasini (bassista ravennate anche degli Actionmen) e Matteo Sideri, batterista marchigiano. Ora i nuovi Ronin sono in tour (il 21 dicembre al Bronson di Ravenna al festival Passatelli, vedi pagina 4 e 5): abbiamo contattato Dorella poche ore prima la data di Torino. Come stanno andando questi primi concerti del nuovo disco? «Bene, il pubblico risponde alla grande e io mi diverto molto grazie all’entusiasmo dei miei giovani compagni...». Ancora un cambio di formazione: si può dire che i Ronin siano praticamente ormai il solo Bruno Dorella... «In effetti tra i miei vari progetti è sempre stato questo il gruppo “che suona la mia musica”, nel senso che i Ronin non hanno mai fatto due dischi con la stessa formazione. In questo caso è stato necessario cambiare dopo il lungo tour di “Fenice” (il penultimo album, ndr), per questioni più che altro logistiche e personali, senza traumi. E nello scegliere i nuovi membri ho voluto come denominatore comune anche la giovinezza: cercavo l’entusiasmo, la voglia di stare in giro a suonare, che questo potesse ancora essere una prospettiva eccitante...». E dal punto di vista artistico? Come sono andate le registrazioni del disco? «Ufficialmente sono io che scrivo i pezzi, è vero, ma più che altro in studio cerco di dare indicazioni sulle atmosfere che vorrei, lasciando poi spazio ai miei compagni, che in quest’ultimo caso hanno capito alla perfezione e anzi, se si può dire così, hanno rilanciato. Si sono rivelati talmente preparati tecnicamente, infatti, che ho dovuto quasi frenarli un po’, per fare in modo che non si perdesse la vera identità dei Ronin, evitando di azzardare troppo per non snaturare il progetto, che poteva per esempio prendere derive progressive. In futuro, con ancora un maggior affiatamento, non è detto che i Ronin potranno invece sperimentare cose del tutto nuove...». Ma quindi sei soddisfatto del risultato finale? «Sono estramente contento, anche se ho dovuto riflettere sul

disco anche a posteriori, sulla base delle reazioni, mi pare entusiastiche del pubblico mentre con qualche obiezione da parte della critica. Che credo dovute appunto al fatto che, come spiegavo prima, ho forse un po’ tarpato le ali ai musicisti, precludendomi volutamente certe soluzioni; ora magari ne pago un po’ lo scotto». C’è anche un episodio cantato, con la voce di Francesca Amati? Potrebbe essere una soluzione per il futuro? «In generale con i Ronin immagino di no, però non nego che mi piacerebbe fare un disco e un tour tutto cantato e Francesca sarebbe sicuramente una candidata. Ma resterebbe comunque un episodio isolato». Hai chiamato un pezzo “Ravenna” ed eri presente nei progetti del programma pensato per la candidatura a Capitale europea della cultura, per cui hai dato vita anche a una vera e propria orchestra per musicare il Deserto Rosso di Antonioni... Quanto c’è di Ravenna in questo nuovo disco? «Ogni disco dei Ronin è stato registrato in un posto diverso e ogni luogo ne ha ispirato le musiche. Io come ho già detto in questi anni mi sono trovato molto bene a Ravenna e credo che la candidatura fosse un progetto giusto, ero in sintonia con lo staff che se ne è occupato, pur non essendo coinvolto direttamente. Ho una certa esperienza nel musicare dal vivo i film, ma non nego che mettere in piedi una vera e propria orchestra con artisti di grande livello (si chiamava Byzanthium Experimental Orchestra e vedeva tra gli altri coinvolti Enrico Gabrielli e Vincenzo Vasi, ndr) è stata un’esperienza entusiasmante e spero che il progetto possa ripetersi in futuro, nonostante i costi elevati. Sono stato talmente preso da questa cosa che ora sto scrivendo autonomamente musica per un quartetto d'archi, così, per puro piacere». Degli altri tuoi progetti cosa puoi dirci? Quando uscirà il disco nuovo dei Bachi da Pietra? «Abbiamo finito di registrare, siamo indecisi se farlo uscire prima oppure subito dopo la prossima estate. Posso solo dire che sarà un disco hard rock, ancor più di quello prima, così ci abbandoneranno definitivamente i fan che già non avevano apprezzato la svolta (ride, ndr)... Per quanto riguarda gli OvO invece abbiamo fatto un lungo tour per il nostro ultimo disco, “Abisso” e ora ci prendiamo un po' di pausa anche se ci toglieremo pure qualche sfizio, come per esempio andare a fare concerti in Cina e in Libano». Tra i tanti progetti, magari ne nascerà anche uno semplicemente con il tuo nome e cognome? «Se mai succederà sarà una cosa d'orchestra, da compositore vero. Nel 2015 intanto ho intenzione di pubblicare qualcosa sotto pseudonimo, musica un po’ onirica, un mio viaggetto personale...». Luca Manservisi

Sharon Van Etten

«Ravenna ha influenzato il disco: è stato giusto correre per la capitale della cultura»

«Nel 2015 il nuovo album dei Bachi da Pietra, che sarà ancor più hard-rock»

Biasio e il suo “No deal” a Mirel Wagner con “When The Cellar Children See The Light Of Day”, da FKA twigs e il suo “LP1” fino alla mia ossessione attuale che è Sharon Van Etten con “Are we there?”. Ma anche St. Vincent e la bravissima Angel Olsen con “Burn your fire for no witness” o Naomi Shelton con le Gospel Queens. Per le chitarre c'è Jack White con “Lazaretto”, gli Swans colossali di “To be kind”, i Real Estate di “Atlas” e il travolgente Ty Segall con “Manipulator”. Se penso a due dischi che ho ascoltato di più in auto e che consiglio caldamente, sono lo splendido album degli Elbow "The take off and landing of everything" e quello dei Wild beasts “Present tense”, mentre nelle ultime settimane mi ha colpito il nuovo di Avi Buffalo "At best cuckold". Ah, e i War on drugs! Il mio disco italiano è quello di Nada "Occupo poco spazio", mentre tra quelli romagnoli segnalo l'album nuovo dei Santo Barbaro "Geografia di un corpo”, di FrancoBeat "Radici" e del Moro "Home pastorals”, tre gruppi-artisti forlivesi. Infine, la mia etichetta dell'anno, che è la britannica "Fantastic voyage".



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MUSICA

8 METAL A CESENA GLI AMERICANI “I, THE BREATHER”

ELETTRONICA

Il rapper Gemitaiz (a sinistra) e Madman

AL COCORICÒ DI RICCIONE ARRIVA JOSEPH CAPRIATI

Al Vidia di Cesena spazio anche a sonorità dure: sabato 13 dicembre l’appuntamento è con la chiacchierata band metal amercana I, The Breather. In apertura Shoot The Girl First e Novelists. Il giorno di Natale spazio ancora al metal ma con i cesenati Fightcast.

Sabato 7 dicembre al Cocoricò di Riccione l’appuntamento è con Joseph Capriati, giovane dj e producer italiano considerato tra i più importanti nomi al momento nel circuito techno internazionale.

AL DIAGONAL DI FORLÌ IL RITORNO DI POPULOUS

A PINARELLA DAL DEATH AL ROCK MEDIOEVALE Al Rock Planet di Pinarella di Cervia sabato 6 dicembre serata brutal/deathcore-metal con headliner gli americani Suicide Silence; sul palco anche i connazionali Fit For An Autopsy e gli australiani Thy Art Is Murder. Il 13 dicembre originale appuntamento con i paladini del folk/rock medioevale italiano, i Diabula Rasa. In apertura folkmetal con i marchigiani Haegen e i Folk Metal Jacket. Il 20 dicembre serata sopra le righe con il live di Nannibiuss and Friends che vengono definiti “demential, insane, hard rock/metal”. Metal estremo infine il 27 dicembre con tre band: Beergasm, Necandi Homines e Surge Assault.

HIP HOP

Dal festival underground di Lido al rapper finito anche ai domiciliari

A SAVIGNANO LA RIVELAZIONE INGLESE TRA GRUNGE E PUNK Il 22 gennaio al Sidro Club di Savignano sul Rubicone saliranno sul palco gli inglesi God Damn, duo rivelazione dell’ultimo anno nell’ambito della musica alternativa a cavallo tra rock, grunge, punk e metal.

Il rap sta prendendo sempre più piede anche in Romagna. Lo dimostra per esempio la seconda edizione dell’Under Festival, a Lido Adriano, tre giorni con live, dj set e perfino un contest di beatmaking. La manifestazione – curata da Moder e Brain – mira a valorizzare, unire e consacrare la scena hip hop underground italiana e vedrà salire sul palco, dalle 22 di venerdì 5 e sabato 6 dicembre, Kaos e Dj Craim, Piranha Clique, Musteeno, Maadblock, Makkia e Dam Larko, Brain, Brenno, Claver Gold, Lord Madness, Johnny Roy e Willie Peyote. Domenica 7 dalle 15 la tappa ravennate della gara di beatmaking nazionale. Spostandoci a Rimini, al Velvet il 6 dicembre la Machete crew presenta un live dove Salmo, En?gma, Dj Slait, El Raton, Nitro e Jack The Smoker, dopo i set singoli, saliranno sul palco alternandosi al microfono. Al Vidia di Cesena, invece, gli appuntamenti con l’hip-hop saranno il 27 dicembre con la festa dell’etichetta Unlimited Struggle (con ospiti alcuni esponenti della stessa) e in gennaio con i concerti di Gemitaiz&Madman (il primo è finito sui giornali anche per l’arresto per droga e il suo disco di pochi mesi dopo, composto anche ai domiciliari, ha debuttato al primo posto della classifica italiana davanti anche ai Coldplay) e del rapper Ensi.

Il 17 dicembre al Diagonal Loft Club di Forlì concerto del producer italiano Populous, nome d’arte di Andrea Mangia che presenterà il settimo disco della sua carriera che l’ha visto passare anche dalla prestigiosa Morr Music di Berlino. Un album che si presenta – leggiamo nel press kit – un “(world) trip esotico fatto di antichi strumenti etnici e compresse batterie alla 808 [...] un mix di continental glitch-hop e splendore tropicale”.

AL CLUB ADRIATICO DI RAVENNA LO SVEDESE ABDULLA RASHIM

Il terzo appuntamento stagionale di Club Adriatico, all’Almagià di Ravenna, ospita il 27 dicembre da Stoccolma il giovane ma già affermato dj e producer Abdulla Rashim (foto). La sua è una ambienttechno ritmica e ipnotica, a tratti misteriosa, ricca di ombre e chiaroscuri. Ad aprire la serata sarà il live tra noise e techno del progetto italiano Weightausend (Haunter Records) a cui seguiranno i dj set di Matteo Pit e di Giesse, del club umbro Serendipity e collaboratore del Dancity di Foligno.

Nella storica Fattoria Guiccioli un locale che offre cucina della tradizione romagnola e un ricco menu a base di pesce

PRANZO DI NATALE € 35,00

CENONE DI SAN SILVESTRO € 50,00

Antipasto Tortino al broccolo bianco con fonduta di formaggio Lombetto su misticanza con carciofini saltati in padella

Antipasto Catalana di pesce al vapore Vongole in salsa di porcini e crostini Primi Lasagnetta di pesce Gramigna in salsa di ombrina e asparagi Secondi Filetto di rombo in crosta di patate Uomini nudi con rucola, all’aceto balsamico Contorno Spinaci croccanti e pinoli tostati Pan di Spagna con crema chantilly Piccola pasticceria, Frutta secca, Lenticchie e Uva Acqua, Vino, Spumante, Caffè e Liquori

Primi Cappelletti ai formaggi freschi in brodo di cappone Lasagna al forno Secondi Arrosto di filetto di maiale con polenta al cucchiaio Filetto di manzo con funghi porcini Contorno Patate al forno Panettone in salsa di cioccolato Acqua, Vino, Spumante, Caffè e Liquori

S t o r i a , Cu c i n a e T r a d i z i o n e Via Mandriole 280 - Mandriole (RA) tel. 0544.528928 (è gradita la prenotazione) osteriadellemandriole@tenutaugusta.it

TUTTI I GIOVEDÌ SERATE A TEMA Aperto a cena dal giovedì al sabato Aperto domenica e festivi a pranzo e cena Chiuso lunedì - martedì - mercoledì


MUSICA

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9 OPERA C APOD AN NO C ON IL NABUCCO A RIMI NI Rimini saluta l’anno nuovo con il Nabucco (nella foto): promossa e organizzata dal Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli in collaborazione con Euro Artists, l’opera (con star internazionali) sarà in programma il 1° gennaio alle 17.30 e verrà replicata il 3 gennaio alle 21, sempre al 105 Stadium. Al teatro Alighieri di Ravenna invece la stagione d’opera prosegue il 7 dicembre con un appuntamento speciale “Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz” (alle 15.30 fuori abbonamento) e il 24 e 25 gennaio con “La Rondine” di Puccini.

IL CANTANTE

CLASSICA

L’inclassificabile De Leo a Lugo con la sua orchestra

L’orchestra della Rai apre “Ravenna Musica”

Accolto con il plauso della critica musicale, lo scorso ottobre è uscito “Il Grande Abarasse”, l’ultimo lavoro discografico di John De Leo, come sempre a cavallo tra canzone d’autore e sperimentazione. Il nuovo tour dell’artista – noto al grande pubblico anche per la sua iniziale esperienza nei Quintorigo – insieme alla sua Grande Abarasse Orchestra, non poteva non fare tappa a Lugo, città natale di De Leo. Il concerto si terrà al teatro Rossini sabato 17 gennaio alle 21.

In cartellone anche Richard Galliano. In dicembre omaggio a Gershwin Mentre proseguono i Concerti della Domenica alle 11 AGENDA della mattina al ridotto del teatro Alighieri di Ravenna (il ORAZIO SCIORTINO

PER LA

SAGRA MALATESTIANA

Il 5 dicembre al Bonci di Cesena (ore 21) concerto in omaggio alla Polonia con Leszek Brodowski alla viola e il pianista Jakub Tchorzewski alle prese con brani da Schubert, Szymanowski e Chopin. Il 14 dicembre (ore 17) al teatro degli Atti di Rimini la Sagra Musicale Malatestiana presenta il pianista e compositore di caratura internazionale Orazio Sciortino con il concerto “Strauss allo specchio”. Il 19 dicembre al teatro Rossini di Lugo (ore 20.30) la Filarmonica Toscanini – diretta da Francesco Lanzillotta con al pianoforte Paolo Marzocchi e ad arpa a bicchieri Igor Sklyarov – eseguirà l’ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, e brani da Beethoven, Stavinskij e lo stesso Marzocchi.

14 dicembre toccherà all’Open Ensemble con musiche di Mozart, Mahler e Schumann, mentre il 21 dicembre chiuderà la rassegna il Gershwin Quintet, quattro sax e un pianoforte, con l’omaggio a Gershwin, Piazzolla, Copland e Bernstein) è stata presentata la stagione “Ravenna Musica” con 12 appuntamenti con alcune delle migliori compagini italiane, come l’Orchestra Sinfonica della Rai (che aprirà la rassegna il 28 gennaio) e solisti di primissimo piano, come il pianista Daniil Trifonov, nuovo astro del pianismo mondiale, il violoncellista Mario Brunello e il fisarmonicista Richard Galliano. Gli abbonamenti sono già in vendita (fino al 16 dicembre gli abbonati dello scorso anno potranno rinnovare la tessera).

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TEATRO

DANZA CONTEMPORANEA

Autoritratto al Novelli Assenza di gravità all’Alighieri A sinistra, una scena di Jessica and me in uno scatto di Claudia Kemph, sotto la compagnia Nogravity. A destra, una scena dello Schiaccianoci che sarà proposto al Bonci

CESENA TUTTI I FANTASMI DI BOLLANI Venerdì 5 dicembre al teatro Novelli di Rimini, alle 21, Cristina Morganti interpreta il suo Jessica and Me. La storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, giunta a un momento importante del suo percorso, si ferma a riflettere su se stessa, sul rapporto con il proprio corpo e con la danza, sul significato dello stare in scena, sul senso dell’“altro da sé“ che implica il fare teatro. Ne esce una sorta di autoritratto ironico, idealmente a due voci, di efficace e spiazzante ironia, dove Cristiana rivela ciò che accade nel backstage del suo percorso professionale: tenacia, spavalderia, timidezza, ricordi. A gennaio, invece la danza contemporanea sarà di scena a Ravenna, al teatro Alighieri, con la NoGravity Dance Company, sabato 10 e domenica 11, nello spettacolo Dall’inferno al paradiso. I viaggi dell’anima.

Sabato 13 dicembre, al teatro Bonci di Cesena, uno spettacolo tra musica, danza e teatro per una produzione di Stefano Bollani che ne è anche autore e interprete. Nel La Regina Dada il celebre pianista dà corpo ai vari fantasmi (Bollani si trasfigura in un coniglietto, un panda, una gamba, in un suono) che dialogano con la protagonista, che ha il volto, la voce e la fisicità dell’attrice e danzatrice Valentina Cenni.

BALLETTO

Schiaccianoci, Romeo e Giulietta, Giselle: dalla Russia i grandi classici Anche queste feste, come ormai tradizione, saranno all’insegna del balletto classico al teatro Bonci di Cesena e in particolare del balletto russo. Quest’anno da Mosca arriva il National Russian Ballet che presenta due titoli: Romeo e Giulietta (sabato 27 dicembre) sulle musiche di Prokofiev e le coregografie di A. Lyapin e, in tema quanto mai natalizio, Lo schiaccianoci (domenica 28, fuori abbonamento) di Tchaikovsky con le coreografie di Petipa. Il Ballet of Moscow National Russian Ballet è stato istituito nell'aprile 1998 dal coreografo Valery Anuchin e dall’insegnante e coreografa Alsou Kondraleevoy. Balletto russo anche al Diego Fabbri di Forlì dove martedì 13 gennaio arriva la Compagnia Balletto di Mosca la Classique portando in scena una delle intramontabili coreografie di Petipa: Giselle.

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TEATRO

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IL PROTAGONISTA

«Due disperazioni che si incontrano a Rimini» Il ravennate Claudio Casadio racconta il nuovo Il mondo non mi deve nulla al debutto nazionale «Siamo tutti i personaggi in cerca d’autore. Io finalmente ho trovato il mio». L’attore ravennate Claudio Casadio di Accademia Perduta sta per debuttare con Il mondo non mi deve nulla, (in Romagna sarà a Bagnacavallo lunedì 8 dicembre per un’anteprima, in prima nazionale a Rimini dal 9 all’11 dicembre al Novelli, a Faenza al Masini dal 12 al 14 e Cervia il 21 e 22 febbraio) dove è in scena accanto a Pamela Villoresi, in un testo scritto “su misura” per loro dal blasonatissimo autore noir Massimo Carlotto. La maggior parte degli attori di prosa mette in scena testi di autori morti da secoli. Com’è lavorare a stretto contatto con uno scrittore vivente? «È una cosa straordinaria. Il rapporto con drammaturgo molto è importante. Lo spettacolo nasce, cresce e vive insieme. Lavorando fianco a fianco si pensa allo stesso modo. Nel teatro di oggi non è facile oggi produrre nuovi spettacoli. Per questo mi sento due volte fortunato». È il secondo spettacolo che Accademia Perduta realizza assieme a Carlotto dopo Oscura immensità, cosa avete portato con voi del primo lavoro? «Un modo di fare teatro, un metodo di lavorare partendo dalle parole e dagli attori che incarnano quelle parole. Carlotto ha uno stile inconfondibile. Racconta sempre vite diverse, ognuna con un destino e una sua disperazione. Oscura immensità era la storia di due solitudini, Il mondo non mi deve nulla è la storia di due disperazioni. Il mio personaggio è un disoccupato che ruba per sopravvivere, ma che è spinto nei suoi crimini dalla rabbia che ha dentro. Il personaggio di Pamela è una ex-croupier tedesca. La crisi è un filo che unisce le due disperazioni dei personaggi. È un testo struggente, ma anche divertente». Cosa ha pensato dopo la prima lettura del testo? «Mi sono visto subito dentro. Ho capito che Massimo aveva scritto pensando a me. Il linguaggio e il carattere del personaggio mi sono molto vicini come l’ambientazione che è appunto Rimini. C’è il nostro carattere romagnolo fatto di durezza e autoironia. Portare nei teatri di prosa di tutta Italia questo elemento di romagnolità vero, mi piace molto perché lontano dallo stereotipo di certa comicità. Ho anche una sorta di orgoglio a interpretarlo, non è per campanilismo, ma credo che rappresenti il carattere, lo stile e il sapore che abbiamo noi romagnoli in un modo che non era mai stato portato in scena». Come reagisce il pubblico a testi contemporanei così crudi come quelli di Carlotto? «In maniera straordinaria! Oggi al pubblico piace il teatro contemporaneo che parla delle cose che accadono oggi. Parliamo della crisi, delle donne in maniera che arriva diretta agli spettatori. C’è voglia di novità e di un contemporaneo fatto in maniera comprensibile che possa essere goduto». Com’è condividere il palco con Pamela Villoresi attrice che ha lavorato da Strelher a Bellocchio fino a Sorrentino? «Sono molto contento che abbia accettato di lavorare con noi a questo spettacolo. Pamela è una grande attrice. L’idea di lavorare con lei in scena mi emoziona. Ha un modo di lavorare intelligente e generoso. Non vedo l’ora di iniziare le repliche». Matteo Cavezzali

Claudio Casadio e Paola Villoresi in una foto di scena di Federico Riva

L’AUTORE

Carlotto: «Un testo su misura degli attori» Lo scrittore di noir descrive il passaggio dal romanzo alla sceneggiatura

«Il pubblico reagisce a spettacoli così contemporanei, ma comprensibili e godibili, in modo straordinario. Ce n’è un gran bisogno

»

Massimo Carlotto è uno dei più importanti scrittori di narrativa noir italiani e come il precedente spettacolo Oscura immensità era tratto da un romanzo, anche Il mondo non mi deve nulla è anche un libro di narrativa pubblicato da e/o. L’autore sarà peraltro a Rimini in occasione della prima nazionale per un incontro con il pubblico, insieme ai due attori, alle 16 di martedì 9 dicembre al ridotto del Novelli. Intanto noi gli abbiamo fatto qualche domanda proprio su questo nuovo lavoro. Come cambia il suo modo di scrivere sapendo che quelle parole non saranno lette, ma recitate in un teatro? «È un modo assolutamente diverso di scrivere. Il teatro gioca sulle emozioni. Il testo ricalca la storia del libro ma questa è rimodellata in maniera molto diversa. Sapendo per fortuna gli attori che l’avrebbero interpretata ha fatto una riscrittura tagliata a misura su di loro». Lo spettacolo arriva dopo il successo di Oscura immensità che è arrivato a sessanta repliche in Italia… «Mi sento molto stimolato da questa relazione tra scrittura e teatro. Scrivo in mezzo agli attori, mi confronto con loro e credo che questo sia molto proficuo per entrambi. Dal successo di quello spettacolo è nata l’idea del nuovo. Il personaggio di Casasio ha la caratteristica di essere romagnolo come lui. Per questo abbiamo fatto assieme un lavoro grossissimo tra personaggio e la terra dove vive influenzato e la lingua che usa. L’altra attrice Pamela Villoresi parla perfettamente tedesco, come il personaggio, anche lei è stata preziosa per la scrittura». Cos’è per lei il noir? «Il noir sovverte totalmente le regole del romanzo poliziesco. Lì c’è un delitto a cui segue una indagine che porta a una soluzione che è una sorta di lieto fine. Il noir invece è caduta negli inferi senza assoluzioni. Non è ingabbiato in una struttura e quindi può spaziare. Si può raccontare tutto: dalla provincia a un intero paese. Il noir è una scusa per raccontare il mondo che ci circonda parlando di crimini». (ma. ca.)

Massimo Carlotto sarà anche al Ridotto del teatro Masini di Faenza mercoledì 7 gennaio alle 21.


R&DCULT N.1 2014

TEATRO

12 COMMEDIA NUDA PROPRIETÀ CON LELLA COSTA Lella Costa e Paolo Calabresi saranno in scena sui palcoscenici della Romagna con una divertente e delicata commedia firmata Lidia Ravera: Nuda proprietà. In particolare lo spettacolo sarà scena il 7 e l’8 gennaio a Cervia e il 9 gennaio al teatro Goldoni di Bagnacavallo mentre il 12 gennaio sarà in scena a Meldola.

COMICO

DEBUTTO

La vita dell’eroina che viene dalla Birmania Proseguono fino al 14 dicembre (riposo lunedì e giovedì) le repliche del nuovo spettacolo del Teatro delle Albe Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari (rispettivamente anche regista e interprete) al teatro Rasi di Ravenna, spettacolo che apre di fatto la prosa della stagione. L’appuntamento successivo è poi il 14 gennaio con Frost/Nixon, spettacolo che vede in scena, all’Alighieri, Elio de Capitani.

Ermanna Montanari in scena in una foto di Federico Fedrigoli

CLASSICI

PROSA

L’Enrico IV secondo Branciaroli

Haber interpreta Freud

Uno dei grandi nomi della prosa, Franco Branciaroli, è anche regista dell’allestimento di un grande classico del teatro italiano: l’Enrico IV di Luigi Pirandello. In scena al Diego Fabbri di Forlì da sabato 13 dicembre a martedì 16 e al teatro Goldoni di Bagnacavallo venerdì 12 dicembre.

Dal 18 al 21 dicembre al teatro Bonci di Cesena Alessandro Haber mette in scena Freud nello spettacolo Il visitatore di EricEmmanuel Schmitt di cui è protagonista Alessio Boni. Una pièce commovente, dolce ed esilarante di Éric-Emmanuel Schmitt, tradotta e rappresentata in 15 lingue in oltre 25 paesi. In scena anche a Ravenna, all’Alighieri dal 29 gennaio all’1 febbraio.

FORBICI, FOLLIA E IL FINALE DIVERSO OGNI SERA In scena mercoledì il 10 dicembre al Diego Fabbri di Forlì e l’11 dicembre al teatro Alighieri di Ravenna, Forbici & Follia è uno spettacolo comico con Roberto Ciufoli, Milena Miconi, Max Pisa, Barbara Terrinoni e Nino Salerno. Uno spettacolo interattivo in cui, promette la compagnia, il pubblico è il vero protagonista e decide chi è il colpevole. Questa commedia è entrata nel Guinness dei Primati, avendo battuto tutti i record di “tenitura” in numerose città degli Stati Uniti. L’azione si svolge all’interno del salone di parrucchieri “Forbici Follia”.

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TEATRO

R&DCULT N.1 2014

13 LUGO

CONSELICE DAI MARTEDÌ DI VITO ALLE OTTO BEATRICI DI STEFANO BENNI

Dal vaudeville di Cechov alla commedia degli errori Un dicembre di grandi protagoniste femminili al teatro Rossini di Lugo dove martedì 16 dicembre vanno in scena Le belle bandiere con Svenimenti, un vaudeville dagli atti unici, dalle lettere e dai racconti di Anton Cechov con Elena Bucci, Gaetano Colella, Marco Sgrosso per la regia di Elena Bucci. Si tratta di testi veloci, delicati e spiritosi, lievi e rivoluzionari. Nuvole di puro teatro, ritmo ed esilaranti invenzioni che illuminano la solitudine malinconica dei suoi antieroi (anche a Cervia il 20 e 21 gennaio). Dal 20 al 22 dicembre, invece, a Lugo tocca a La Scena di Cristina Comencini con Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti e Stefano Annoni. Si tratta di una commedia degli errori sviluppata intorno ad un incontro/scontro generazionale. Lo spunto drammaturgico è la comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti di due amiche mature e dalle femminilità opposte. Il Rossini inaugura poi il 2015 con il Radiogiallo di Carlo Lucarelli, il 15 gennaio.

Al Comunale di Conselice, venerdì 12 dicembre alle 21 va in scena lo spettacolo di Freyrie e Andrea Zalone con Vito e Claudia Penoni Ogni martedì alle 18. Il 23 dicembre invece, stesso palcoscenico per Twiribò L’energia e l’integrità della terra di e con Olivia Ferraris e Mila Scotton. A gennaio invece, si ricomincia con un testo di Stefano Benni: Le beatrici. Otto monologhi al femminile in un continuum di invettive, spasmi amorosi, sproloqui, confidenze. L’appuntamento è per giovedì 7.

Elena Bucci a sinistra, a destra gli attori de La scena

FORLÌ E FAENZA

CATTOLICA

RIMINI DA GIULIANA DE SIO ALLE CATTIVE STRADE DI SCANZI E CASALE

L’Arlecchino di Paolo Rossi

I nessi funambolici di Bergonzoni

Venerdì 16 gennaio alle 21, al Diego Fabbri di Forlì e venerdì 17 al Masini di Faenza sarà in scena l’Arlecchino con Paolo Rossi, uno spettacolo ispirato alle Opinioni di un Arlecchino di Heinrich Böll ma di di cui lo stesso Rossi, che ne è anche autore, dice: «Il mio Arlecchino, anche se suggestionato da un racconto, è una questione molto personale».

Venerdì 5 dicembre al Teatro della Regina (alle 21.15) andrà in scena il funambolo della lingua italiana per eccellenza: Alessandro Bergonzoni con il suo Nessi, ovvero connessioni “ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta”. L’appuntamento seguente è con Teresa Mannino il 22 gennaio.

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Dopo la prima nazionale de Il mondo non mi deve nulla (vedi p. 11), il Novelli di Rimini ha in programma per la stagione di prosa lo spettacolo Notturno di donna con ospite di Annibale Ruccello con Giuliana De Sio martedì 16 dicembre alle 21. A gennaio, invece arriva lo spettacolo tra poesia, teatro e musica Le cattive strade dedicato a De André di e con Giulio Casale e il noto giornalista Andrea Scanzi.

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R&DCULT N.2 2014

TEATRO

14 RICERCA/1 Ravenna Viso-in-Aria Al via anche la stagione di teatro di ricerca ravennate Viso-in-aria con la direzione artistica di diverse realtà cittadine. Tra gli appuntamenti Discorso Giallo di Fanny&Alexander (foto a sinistra) in scena dal 10 al 14 dicembre all’Ardis Hall (zona Bassette) e martedì 16 dicembre, al teatro Rasi, Cloture de l’amour (foto a destra) testo e regia di Pascal Lambert con Anna della Rosa e Luca Lazzareschi. Il primo appuntamento della rassegna per il 2015 è il 13 gennaio all’Almagià con Giusto la fine del mondo di Murmuris e Attodue e poi Jackie e le altre di Andrea Adriatico/Teatri di vita al Rasi il 23 gennaio.

Dall’8 al 10 dicembre, la Socìetas Raffaello Sanzio sarà in scena al Bonci di Cesena, intrecciando così i percorsi di Màntica, festival laboratorio, anzi osservatorio sperimentale, che prende avvio già il 4 dicembre al teatro Comandini e dedicato al tema della leggibilità e interpretazione dell’opera d’arte. La rassegna si concluderà appunto con lo spettacolo Macbeth su Macbeth su Macbeth, uno studio per la mano sinistra, adattamento e regia di Chiara Guidi musiche originali di Francesco Guerri (al violoncello) e Giuseppe Ielasi. «In Macbeth l’azione non si compie mai fino in fondo. Il Re non sa essere Re – scrive Guidi - La finzione diventa impossibile. Di fronte a questa aporìa, la natura del teatro si interroga profondamente. Quale teatro può tollerare un attore incapace di fingere?». Alla voce di tre attrici il compito di interpretare tutta la tragedia. La scena è solo apparentemente vuota. Oggetti invisibili hanno una loro collocazione. Il suono di Giuseppe Ielasi misura questa assenza e accompagna lo sguardo del pubblico nel vuoto. Il programma completo di tutte le giornate di Màntica su www.raffaellosanzio.org.

RICERCA/2

Se la finzione diventa impossibile Il Macbeth della Raffaello Sanzio intreccia la stagione del Bonci e Màntica, a Cesena

Una scena del Macbeth di Chiara Guidi in scena a Cesena. La Socìetas Raffaello Sanzio sarà poi a gennaio al Ridotto del Masini di Faenza con Il regno profondo, venerdì 16 alle 21.

RICERCA/3 LE

AMANTI IN SCENA CON

TEATRINO GIULLARE

Venerdì 16 gennaio 2015 al Teatro degli Atti di Rimini, alle 21 va in scena l’adattamento teatrale dell'omonimo romanzo di Elfriede Jelinek Le amanti nell’interpretazione, regia, drammaturgia di Teatrino Giullare, per una coproduzione con il Festival Focus Jelinek. Protagonista di questa storia è l'amore – scrivono gli organizzatori – «con le sue angosce, le sue spesso fallaci promesse»; ma anche la provincia, «quel luogo in cui le cose si decantano». A confronto le vite di due donne, quella di Brigitte, che lavora in una fabbrica di reggiseni, e quella di Paula, quindicenne che lotta contro i genitori per sfuggire a una vita senza prospettive.


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R&DCULT N.2 2014

Una tessera gastronomica nella mosaicale creatività di Ravenna Il Ristorante Al Boschetto è un locale piacevole e accogliente, il luogo ideale per cene d’atmosfera, per pranzi di lavoro e cene d’affari o per una serata in compagnia del buon gusto. Una casetta nel verde, dove assaporare la cucina del territorio, presentata in modo originale e innovativo. Curato e sempre originale il menù a base di carne e di pesce accompagnato dall’ottimo pane fatto in casa. In estate, grazie al meraviglioso giardino, vi è la possibilità di mangiare all’aperto.

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R&DCULT N.2 2014

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MENÙ DI NATALE

Situato in nove eleganti sale di una villa di fine ‘700, propone ricette di carne e di pesce della tradizione romagnola e piatti legati alla stagionalità dei prodotti. Pizza nel forno a legna anche con impasto integrale o kamut bio. La domenica in famiglia con menù di carne o pesce (25/30 euro). I bambini sotto i 3 anni non pagano; 3-10 anni alla carta. Prezzo medio 15/35 euro

Sformatino di cardo con fonduta e rosa di culatello Medaglione di polenta con radicchio brasato e pecorino di fossa Valeriana con mele verdi, noci e riduzione di balsamico Castagna avvolta nel lardo con miele su crostino di pane al lino Cappelletti in brodo di cappone Stricchetti verdi con ragù bianco d’anatra profumato agli agrumi Spalla di vitello glassata alle erbe aromatiche Patate arrosto Macedonia di verdure di stagione Torta meringata di datteri e frutta secca con mascarpone e salsa al melograno € 33,00 (vini esclusi) Inf. e prenot. 0546/41865

OSTERIA TERRAE MARIS via Reale 440 Mezzano (RA) Tel. 0544 1674067 Cell. 333 7185253 www.osteriaterraemaris.it A pochi passi da Ravenna, Terrae Maris non la classica osteria ma un tranquillo ed accogliente locale che propone una cucina del territorio con pietanze sia classiche che rivisitate. L’accurata scelta delle materie prime la si può riscontrare sia nelle proposte di carne che in quelle di pesce. Una dedizione che viene riconosciuta dalle principali guide enogastronimiche. La cantina propone le migliori bollicine nazionali e diverse proposte tra vini biologici e biodinamici, garantendo un’ottimo rapporto qualità/prezzo. A pranzo una proposta di mare veloce e conveniente per chi lavora, con un occhio sempre alla qualità. Seguici su Facebook: Osteria Terrae Maris e scopri le nostre proposte per le festività.

MENÙ DI NATALE DEDICATO AI BAMBINI Salumi e piadina - Cappelletti in brodo o al ragù - Pollo arrosto Oppure Cotoletta alla milanese - Patate fritte Gelato, pandoro e panettone € 15,00

Aperto dalle 12 alle 14.30 e dalle 18.30 alle 23.30 chiuso il lunedì e il sabato a pranzo

MENU’ VEGETARIANO

MENU’ VEGAN

Le verdure sono acquistate in giornata e da agricoltura a km 0. Le patatine fritte sono fresche e tagliate a mano. Particolarità: pizza di farina di kamut e lievito madre.

Oltre al richiesto hamburger di seitan di agricoltura biologica, il menù comprende hamburger con cotoletta di tofu e polpetta di falafel.

Cucina di pesce Piatti di carne della tradizione rivisitati Proposte vegetariane Cantina con vini nazionali e internazionali La scelta del nome non è casuale rappresenta un vero e proprio impegno: i sapori al labirinto del gusto ti faranno perdere e ritrovare, assaporando in ogni istante qualcosa di nuovo. Questo è lo spirito con il quale lo chef Luca ha ideato la carta. Solo i prodotti migliori, nel periodo in cui sono più freschi e cucinati in modo da esaltarne il gusto. Sia gli amanti della carne, che quelli del pesce, potranno perdersi scoprendo abbinamenti unici. E’ previsto anche un menù vegetariano per scoprire la qualità della leggerezza.

MENU’ DI CARNE Carni presidio “Slow Food” sane e genuine. Gli animali sono della Azienda Agricola Zavoli e vengono allevati come si faceva una volta. L’obiettivo è il benessere dell’animale rispettando i tempi che la natura richiede e i giusti spazi di crescita.

Aperto dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 22 Aperto dalle alle 14,30 e dalle 19,30sera alle e22,30 - chiuso il mercoledì ad 12 esclusione della domenica del mercoledì

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R&DCULT N.2 2014

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Aperto il 20 febbraio 2014 sul porto canale a Marina di Ravenna propone una cucina creativa che spazia dalle cruditè alla grigliata di crostacei, dai primi piatti fatti in casa all'anguilla. Come dice il nome stesso del locale (Riesling) per i vini la vasta scelta è tra i riesling italiani e di tutto il mondo e i vini classici italiani.

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L'Osteria Malabocca è un piccolo e confortevole locale a gestione familiare situato nella piazza principale di Bagnacavallo. Ci piace dire che la nostra cucina è priva di etichette, se non quella della "stagionalità", infatti i nostri menù cambiano con il mutare dei prodotti che la natura mette a disposizione, cercando di lavorarli nella maniera più semplice possibile. Tutto viene preparato giornalmente da noi, compresi le paste, i dolci e il pane. Roberto e Denise vi aspettano tutti i giorni escluso il mercoledì, mettendo a vostra disposizione un menù vegetariano, uno di pesce e uno di carne oltre ad una selezione di piatti dedicati ai sapori e ai profumi del territorio.

Aperto dalle 12 alle 14,30 e dalle 19,30 alle 22,30 - chiuso il mercoledì


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COMUNE DI RAVENNA


CINEMA

di Albert Bucci *

Premessa: cosa significa ControCinema? È molto semplice: pensate alla parola ControCultura e applicatela al Cinema. Le mie saranno analisi trasversali ed esplorazioni atipiche verso le nuove forme del cinema. Perché il cinema è come il cibo: si possono scoprire nuovi sapori. E veniamo al tema di oggi: Cinema e Musica. In questi ultimi due mesi sono usciti tre flm che hanno come tema la Musica: 20.000 giorni sulla Terra, docu-fiction su Nick Cave; Frank, storia di un musicista geniale interpretato da Michael Fassbender; Jimi: All Is By My Side, biopic su Jimi Hendrix. Questi tre film hanno una comune caratteristica: il tema “musica” è affrontato non come “show”, bensì nella sua fase inizale di creatività, in stretta relazione con un altro tema: quello della identità psichica dell'artista. 20.000 giorni sulla Terra ha vinto il Sundance 2014: “Decostruisce due diverse forme artistiche – musica e documentario – senza nulla togliere alla realtà e alla magia quotidiana”, scrive la giuria. Nick Cave, una mattina, calcola di avere 20.000 giorni di età. Il film finge di seguire questo giorno speciale, un giorno che oscilla tra realtà e finzione, tra la severa disciplina dell'artista che lavora in sala prove – e le fughe immaginarie in dialoghi non reali con gli amici Blixa Bargeld e Kylie Minogue che appaiono come fantasmi. Con tutti, la stessa domanda: come si crea l’arte? L'arte è disciplina nella vita, e viaggio nelle proprie fantasie. Il film segue entrambi questi percorsi necessari alla creatività, in un magistrale mix di docu, fiction e musica, un meticciato tra Barton Fink ed Essere Nick Cave, dove occorre tradire la realtà per arrivare alla autenticità dell’essere umano. Nick Cave scrive: «Questo giorno rappresentato nel film è al tempo stesso più vero e meno vero di ogni mia giornata reale: dipende da come lo interpretate». Lo stesso tema della creatività musicale è in Frank di Lenny Abrahamson, altro film del Sundance 2014 che mescola commedia, dramma e satira. Frank è ispirato al comico e musicista underground Chris Sievey, famoso nell'Inghilterra anni 80' e 90' per il suo personaggio alter ego Frank Sidebottom (traducibile come “Frank Lato Posteriore”) che interveniva come meteora dadaista alla Monty Phyton negli show televisivi indossando una gigantesca maschera da cartone animato (la stessa che vedrete nel film) e alternando sketch comici e musica. Lo stesso sceneggiatore Jon Ronson era nella band di Frank Sidebottom. Se lo cercate su youtube, iniziate dal suo spassoso tributo ai Queen. Jon è un mediocre musicista desideroso di successo.

CONTROCINEMA

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In alto a sinistra: Jimi Hendrix; in alto destra: Nick Cave. In basso: il protagonista di Frank

Quando la musica non è show Tre film su arte, verità e psiche Da Frank al magistrale omaggio a Nick Cave, fino al mediocre Jimi: da guardare tutti in lingua originale Casualmente entra nei Soronprfbs, band squinternata e sperimentale il cui leader è Frank (interpretato da Michael Fassbender), grandissimo artista d'avanguardia che però ha una mania schizofrenica: indossa una grottesca maschera che non leva mai, nemmeno per lavarsi... Jon è l'unico della band che insegue il successo, più ostinandosi a incrementare i followers su Tweeter, che seguendo il metodo con cui Frank riesce a comporre le sue folli e perfette canzoni tra noise, psichedelia e rumoristica, senza i compromes-

si commerciali che Jon suggerisce. Dopo interminabili mesi passati a registrare l'album, i tentativi di Jon riescono: i Soronprfbs vanno al mitico SXSW Music Festival di Austin, Texas... Una storia divertente, pervasa di humour acido, che riflette sulla relazione tra creatività e identità. Ogni personaggio cerca infatti la sua verità: ma il problema è che la verità non coincide con l’autenticità dell’essere. Il mediocre Jon insegue il geniale Frank in una variante 2.0 di Salieri contro Mozart. Jon è infatti la mediocrità ambiziosa: per lui la musi-

ca è lo strumento per trovare il proprio posto nel mondo. Frank è invece il grande artista senza ambizioni: per lui la musica è il suo posto nel mondo. Un applauso a Fassbender che recita non col viso, ma con i gesti e con la voce (nell'edizione originale, ovviamente). Ascoltatelo nella bellissima canzone finale “I Love You All”. Jimi: All is By my Side è un biopic che racconta il decisivo periodo “londinese” di Hendrix, fino all’esibizione a Monterey nel 1967. André Benjamin, rapper degli Outkast, interpreta Hendrix: impressionante la sua prova attoriale sulla gestualità e sulla voce (nell'edizione originale, ovviamente). Ora, questo film ha un grosso problema: per motivi di diritti, non si potevano usare le canzoni di Hendrix. Il che rappresenta un handicap imbarazzante per un film che voleva essere imperniato sull'ascesa umana e creatrice di Hendrix, e risulta invece fiacco e senza mordente, incapace di trasmetterne la mitologia, riducendolo a una disperata piattezza monodimensionale. La mancanza di Hey Joe o Purple Haze è irritante. Verrebbe da dire “se non hai la farina, non preparare le tagliatelle”. Il risultato è un noioso film il cui titolo giusto sarebbe “Jimi senza Hendrix”. Post scriptum finale: Ho visto questi tre film in versione originale con sottotitoli italiani. Riuscireste infatti a immaginare Nick Cave doppiato? Penso proprio di no. Guardare un film doppiato è come togliere la mozzarella di bufala dalla pizza per sostituirla con le sottilette. Guardate e fate guardare in film in versione originale! * Albert Bucci (Ravenna, 1968) è direttore artistico del Ravenna Nightmare. È stato docente di Sceneggiatura e Tecniche della Narrazione presso la Università Iulm di Milano, e produttore esecutivo di spot pubblicitari televisivi. Possiede anche una laurea in Fisica Teorica. Il suo vero nome è Alberto, ma in effetti è meglio noto come Albert.


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LIBRI

L’INTERVISTA

«Questo? È il tempo migliore in cui vivere» La scrittrice riminese Lia Celi rilegge la storia per rovesciare un cliché: «Oggi si sta meglio che in passato, soprattutto se si è donne» Addio ansiolitici, antidepressivi e fiori di Bach, bye bye strizzacervelli e guru motivazionali: il rimedio più efficace ed economico per i disturbi che tormentano corpo e anima dell'uomo moderno si chiama Storia. Ma come? Non viviamo in tempi duri di crisi economica? Non secondo Lia Celi, scrittrice, intellettuale e conduttrice televisiva che ribalta questo stereotipo usando solo la logica e la storia con il suo ultimo libro Mai stati meglio realizzato con Andrea Santangelo. Lia, ma come? Scrivi che è l’epoca migliore in cui vivere, ma non c’è la crisi? «Credo che tutto dipenda dai punti di vista. Non siamo più abituati a guardare il passato, anche al passato recente, se lo facessimo ci accorgeremmo che questo è il migliore dei tempi in cui vivere. I nostri nonni ci hanno raccontato le privazioni vere, che hanno vissuto nel dopoguerra. I cambiamenti degli anni ‘60 sono stati sconvolgenti. Mia nonna andava a prendere l’acqua al fiume perché in campagna quasi nessuno aveva l’acqua corrente, oggi chi non ha un rubinetto in casa? Mio nonno, ogni tanto, diceva di aver nostalgia della pace bucolica del passato e della vita dei campi… e mia nonna ormai gli metteva le mani addosso, lei non aveva nostalgia, anzi sognava la lavatrice. Oggi non ci rendiamo più conto di quanto i cambiamenti avvenuti dagli anni ’60 in poi abbiano radicalmente mutato il modo di vivere, soprattutto delle donne. La donna era un animale da tiro. Doveva faticare in maniera incredibile. Viviamo un’epoca molto privilegiata. Lo sostiene anche il nuovo pensiero femminista americano. Ma senza dimenticare che i diritti sono come i muscoli, è necessario tenerli allenati». In Italia però molti si lamentano della situazione odierna e dicono che venti anni fa si stava meglio. «Viviamo in un paese molto lamentane. Quando ero giovane negli anni ’70 non credo proprio fosse meglio di adesso. C’erano continuamente scontri in piazza, c’era il terrorismo, i rapimenti. La paura del tempo che si sta vivendo è soprattutto psicologica. Basti pensare alla grande rinascita dell’Europa dopo l’anno mille. Tutti avevano paura che il mondo finisse e si erano bloccati, quando passò il capodanno fatidico ci fu una grande ripresa, ma non era successo niente di particolare, erano solo contenti che il mondo non fosse

A sinistra, l’autrice riminese Lia Celi, a destra la copertina del suo ultimo libro. Sotto una veduta del centro storico di Rimini dove l’autrice vive.

finito. Oggi è uguale. Molti pensano che ci siano potenze più grandi di noi che bloccano tutto e così hanno una scusa per non fare niente. Questo è dannosissimo, soprattutto per gli adolescenti che stanno crescendo convinti che non avranno un futuro. Con la paura non si arriva da nessuna parte». I tuoi colleghi giornalisti e scrittori, in particolare le femministe, hanno reagito bene a questa provocazione? «Sì, è una bibita dolce. Come le medicine che sanno d’arancia, si manda giù più volentieri. La storia non dovrebbe schiacciare col peso del passato, ma

«Viviamo in

un paese molto lamentone. La paura del tempo che si sta vivendo è soprattutto psicologica

»

«Rimini

funziona ancora da cerniera tra il nord e il sud. Vivere qui è come viaggiare sul treno vicino al finestrino

»

dare prove che l’uomo è una creatura meravigliosa capace di trovare sempre una soluzione. Capace di godersi beni materiali a disposizione, che oggi sono davvero tanti. Il problema è che abbiamo una memoria da pesce rosso e una informazione che strilla e sciocca le persone con notizie che anni fa sarebbero passate del tutto inosservate. Che pericolo sono gli immigrati, per esempio, rispetto alla violenza che c’era nelle strade venti o trenta anni fa quando la dipendenza da droghe faceva moltissimi morti ogni giorno?» E si sta bene anche in Italia, senza bisogno di fuggire? «Per certe cose l’Italia è sempre stata all’avanguardia. Se vogliamo rimanere in ambito di storia e di diritti siamo la nazione che vanta di aver dato i natali a Cesare Beccaria e il suo messaggio rivoluzionario. Il gran Ducato di Toscana è stata la prima nazione al mondo a eliminare la pena di morte. Pazienza se siamo in dietro con gli altri diritti, su quelli dobbiamo lavorare». Venendo invece alla Romagna, dove abiti, in Alieni a Rimini hai scritto «Il forestiero è fermamente convinto che a Rimini non sia possibile esercitare mestieri e professioni normali. Nel divertimentificio non esistono tappezzieri, oculisti, stradini o insegnanti di matematica, come nelle altre città. Tutte le attività umane sono necessariamente connesse con la spiaggia o con la discoteca. E, visto che non fai il bagnino o l’albergatore, devi per forza fare lo stripman, il dee-jay o, dio non voglia, il pusher». Come si concilia la tua attività di giornalista e scrittrice nazionale con la vita in provincia? «Rimini è una città che ancora attira, ed è la seconda città italiana per immigrazione interna. Funziona ancora da cerniera tra il nord e sud ed ha una apertura sul mare. Vivere qui è come viaggiare sul treno vicino al finestrino. Avere il lusso d’estate di poter andare al mare anche pochi minuti al giorno perché è a pochi metri, è un po’ come essere sempre in vacanza. La qualità della vita è ottima, da città di provincia. Dove conosci le persone che incontri per strada e puoi girare in bici. Certo, chi fa un lavoro come il mio si sente un po’ isolato dalle grandi realtà, però questo si bilancia con ottimo modello di vita». Matteo Cavezzali


CHI SIAMO E COSA FACCIAMO Reclam Edizioni e Comunicazione Srl, editore di è il più importante editore locale di giornali e riviste free press. Reclam nasce nel 2002 dall’esperienza del Gruppo Editoriale L’Espresso e diventa in poco tempo un’importantissima realtà indipendente. Produce mezzi di informazione di alta qualità, diffusi gratuitamente e capillarmente su tutto il territorio ravennate e sull’area vasta. Sul sito www.reclam.ra.it è possibile sfogliare e scaricare tutte le nostre testate e consultare tutti i servizi di marketing forniti dalla nostra azienda, dalla distribuzione di materiale pubblicitario al web marketing. Reclam è l’editore di settimanali, quotidiani e riviste tematiche dedicate alla cultura e all’abitare. È media partner ufficiale di Ravenna Festival, di Ravenna Teatro (Stagione di Prosa del Teatro Alighieri), del Teatro del Drago (Le Arti della Marionetta), dell’Accademia del Musical, di Cinemaincentro, di Cinemadivino.

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LIBRI

R&DCULT N.2 2014

22 NOVITÀ/1

Cibi, riti, ricorrenze: Eraldo Baldini racconta l’anima della Romagna vista dalla tavola SULLO SCAFFALE IL NATALE,

UNA FESTA SPAVENTOSA

Un libro da rispolverare in questi giorni per chiunque sia abituato a immaginare il Natale come momento di pace e serenità, ma anche come il racconto della “lieta novella” con i serafici pastori che portano doni al bambin Gesù mentre i re magi seguono la stella cometa. Il Natale non solo è molto di più, ma è anche molto più spaventoso di così. Eraldo Baldini, insieme al collega Giuseppe Bellosi, ha raccontato i segreti e le radici profonde della più importante festa cristiana dell’anno che, guarda caso, proprio e solo cristiana non è. I due studiosi di folclore e antropologia hanno infatti indagato le origini antichissime di una festa coincidente con il solstizio d’inverno. Tenebroso Natale (edizioni Laterza) è un volume corposo e scientificamente rigoroso che documenta e riordina una mole impressionante di dati sulla genesi della festa e sulla sua rappresentazione, legata appunto al momento dell’anno in cui le giornate tornano ad allungarsi e dunque al calendario ciclico delle civiltà rurali dove non mancano presenze inquietanti. Anche in Romagna, per secoli, si è creduto che l’enorme ceppo che bruciava nei giorni di festa in casa fosse visitato dalla Madonna con il bambino che cercavano di scaldarsi, presenze ultraterrene che potevano in taluni casi essere anche maligne e inquietanti (del resto, la Befana proprio rassicurante non è, fanno notare gli autori). Insomma, il Natale così come lo conosciamo è una sovrapposizione di riti e credenze millenarie, precedenti il Cristianesimo e che hanno a che fare con un momento di passaggio che reca con sé bilanci e da sempre significa raccoglimento tra i cari. E così, come si legge all’inizio del volume, quella vaga sensazione di disagio e nostalgia che molti lamentano sotto le feste, quella sensazione che fa sentire più solo chi è solo e spesso agita i rapporti familiari nonostante il desiderio di serenità, potrebbe nascere dunque non solo da questioni sociologiche o psicologiche, ma anche da una radice storica, antropologica che ci ha insegnato, negli anni, che nel Natale non c’è, appunto, solo da festeggiare, ma anche molto da temere. (fe. an.)

PRANZO O CENA AZIENDALE DI NATALE Aperitivo al Tavolo con Prosecco Doc dei 3Corti o Cocktail Analcolico Tortino di Patate e Zucca con Croccante di Bacon e Fonduta al Formaggio di Fossa di Sogliano Cappelletti di Carne in Brodo di Cappone Tagliata di Manzo con Radicchio e Bruciatini al Balsamico di Modena Patate rosolate al forno aglio e rosmarino Strudel di Pasta Fillo con Verza e Pancetta aff. Trancio di Pandoro con Salsa al Cioccolato profumato al Rum e Gelato alla Vaniglia Vini d’accompagnamento : Sangiovese Doc di Romagna “Vigne del Fico Grande”Cantina “Nespoli” Acqua Naturale e Frizzante Caffe’

Euro 25,00 p.p.

Torna in libreria Eraldo Baldini nelle veste di antropologo e storico, profondo conoscitore della Romanga più ancestrale, dei suoi riti e delle sue usanze. Questa volta, per l’editore cesenate Ponte Vecchio, il narratore ravennate torna a parlare di cibo ne I riti della tavola. Si tratta di un libro nato da una vasta ricerca e da una ricchissima documentazione che racconta i valori simbolici riservati agli alimenti e ai cibi, il loro uso (spesso rituale) nei momenti e nelle occasioni particolari dell’anno e della vita, le tradizioni e le superstizioni che accompagnavano la loro preparazione, la loro conservazione e il loro consumo. Ne emerge un universo che riconduce a una società in cui, nonostante la povertà materiale, mangiare rappresentava un importante fatto sociale, culturale, legato intimamente ai percorsi ciclici del tempo delle stagioni e del tempo dell’uomo. Ci sono storie di carestie, di squilibri fra città e campagna, delle osterie e dei poveri svaghi, dell’immaginario collettivo che sognava e raccontava nelle fiabe e negli aneddoti il miraggio di tavole piene di ogni ben di Dio. C’è anche un itinerario che prima tocca i luoghi concreti e simbolici della cucina e della vita (il focolare, il forno), poi le valenze materiali, culturali e rituali di certi cibi-base (il pane, il formaggio, il vino, ecc.) e infine visita le date e le occasioni un cui i rigori alimentari trovavano una breve interruzione che fossero dettati dai calendari o dalle ricorrenze familiari. Eraldo Baldini, I riti della tavola (Il ponte Vecchio), pp. 214, euro 15.

INCONTRO UMBERTO GALIMBERTI A RIMINI PER PARLARE DI CORPO Per la rassegna “Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri”, a Rimini il 13 dicembre, al Teatro Novelli, alle 17 si chiude il ciclo di incontri dal titolo “Il corpo che noi siamo” con il noto studioso e antropologo Umberto Galimberti che terrà un incontro dal titolo Il corpo in Occidente. Sempre legato al tema del corpo, l’appuntamento precedente è il 6 dicembre, all’Auditorium, Istituto Lettimi, alle 17 per il reading “Le parole del corpo” con testi di Lorella Barlaam, Letture e accompagnamenti musicali a cura dell'Associazione culturale Malatesta.

CENONE DI CAPODANNO

“CENA CON DELITTO”

Tortino di Broccoletti Verdi e Pecorino di Pienza su Crostone di Pane e Fonduta al Formaggio di Fossa Lasagnette Verdi al Salmone Affumicato Gamberi e Punte d’Asparagi con Croccante di Parmigiano Raviolone d’Autore con Ragù di Salsiccia alla “Vecchia Maniera” Filetto di Manzo steccato con lardo di Colonnata in Salsa ai Porcini Coniglio in Porchetta cotto a bassa temperatura alle Erbe di Romagna Trancetto di Cotechino degli Auguri e Lenticchie della Fortuna Sovrapposta di Chips di Patate e Zucca Caponatina di Verdure al Basilico Bavarese Bicolore al Cioccolato Bianco e Pistacchio di Bronte in Cialda Croccante con Crema Inglese al Cioccolato Fondente Panettone e Pandoro Vanigliato e Frutta Secca della Fortuna Sangiovese Doc di Romagna - Cantina “Nespoli” Acqua Naturale e Frizzante Caffe’

Sabato 31 gennaio 2015 Ore 20,30 “Crostini Misti dell’Ispettore Clouseau” Bis: Ravioli di patate e zucca con centrifuga di burro e Salvia e Pancetta di Suocera croccante Lasagnette goccia d’oro della “Malavita” con prosciutto cotto fontina e funghi Arrosto di Maiale “sacrificato” ai Porcini e Croccante di Porro Misterioso Montata di Patate con gocce di sangue di pomodoro e Parmigiano Tortino dell’Investigatore alle Verdurine Soufflè al Cioccolato tagliente con salsa di cioccolato bianco e Rum Acqua Naturale e Frizzante Sangue e Vene di Romagna “Fico Grande”, Cantine Dal Nespoli - Caffe’

Totale per Persona Euro 65,00 Escluso Bollicine per Brindisi di Mezzanotte Menu Bimbi Euro 20 - Spazio Bambini con Animazione

Euro 25,00 p.p.

Ristorante 3 Corti via del Partigiano, 12/bis ~ 47121 Forlì (FC) Tel:+39 0543.479122 ~ www.ristorante3corti.com ~ info@ristorante3corti.com


LIBRI

R&DCULT N.2 2014

23 NOVITÀ/2

Pizza tra ricette e psicologia: il nuovo Cavina È un manuale per fare le pizze, visto che lui è pizzaiolo, ma è anche un nuovo viaggio nell’universo epico della sua Casola Valsenio. Cristiano Cavina torna con un nuovo libro (edito da Marcos y Marcos) in libreria e conferma il suo talento di narratore ironico e tenero, capace di trasformare in narrativa qualsiasi ingrediente gli offra la sua vita da paesano della collina romagnola dove da sempre vive facendo lo scrittore e, appunto, il pizzaiolo. «È un omaggio che ho voluto fare a un mestiere che mi ha permesso di capire tante cose, di tenere i piedi sempre piantati per terra e capire il valore del fare le cose bene», ha detto di recente. Da non perdere, oltre ai personaggi che transitano nella pizzeria con le ordinazioni più improbabili (ma tutte, lui garantisce, vere), le pagine dedicate alla lettura psicologica dell’ordinazione della pizza destinate a diventare un cult. La margherita? Per persone laureate o veri intenditori. La schiacciatina semplice? Per i masoschisti che ama soffrire. Cristiano Cavina, La pizza per autodidatti (Marcos y Marcos), pp. 286. 12 euro.

NOVITÀ/3

Baroncelli e i suoi cento romanzi di cento parole Dice di rifarsi direttamente alla scuola dell’oulipo e se non ha ancora scritto romanzi senza una vocale, come fece Georges Perec, Eugenio Baroncelli ha pubblicato un’ultima opera che è una sfida non da meno: scrivere cento romanzi in cento parole ognuno. «Io non sarei mai in grado di scrivere un romanzo – ha detto lo scrittore ravennate - e per questo ne ho fatti cento. Credo che la vita sia troppo breve per entrare in un romanzo». E ha aggiunto: «La pagina bianca è quello che non è stato scritto, che rappresenta la parte migliore di ogni romanzo». Dunque un nuovo virtuoso esercizio di stile che per il lettore è godimento estetico ma anche, inevitabilmente, una riflessione profonda sul tempo, le vite, le possibilità date a ogni persona, o a ogni personaggio. Un libro in cui, come nei precedenti, ci si trova a riflettere sul senso stesso della letteratura come chiave per interpretare l’esistenza attraverso brevi frammenti che suggeriscono al lettore trame tutte da comporre, dove ogni parola sempre cesellata con il bulino dell’incisore. Eugenio Baroncelli, Gli incantevoli scarti (Sellerio), pp. 115, 12 euro.

NOVITÀ/4

Graphic novel: Pertini tra le nuvole, con Paz (e non solo) C’è Andrea Pazienza, ma fa capolino anche Charlie Brown e Braccio di ferro e Maus e Asterix, insomma un vero e proprio pantheon del fumetto viene chiamato in causa in questa nuova graphic novel disegnata da Gianluca Costantini e scritta da Elettra Stamboulis. I due ravennati, infatti, dopo essersi misurati con Antonio Gramsci ed Enrico Berlinguer raccogliendo l’attenzione della stampa e del pubblico di tutta Italia, questa volta fanno rivivere l’amato e spesso citato Sandro Pertini, sempre per Beccogiallo. A caratterizzare il racconto una sorta di espediente pop che azzera il rischio di qualsiasi patina e retorica nel ripercorrere la vita dell’ex presidente che, ancora inquieto, vuole far di tutto per muoversi per il bene dell’Italia. Da segnalare che sempre Stamboulis e Costantini sono in libreria in questi giorni con la pubblicazione anche di un’altra graphic novel: Officina del macello (Eris edizioni). Nel centenario della Prima guerra mondiale, il libro rievoca la terribile vicenda della decimazione della Brigata Catanzaro. Elettra Stamboulis, Gianluca Costantini, Pertini tra le nuvole, Beccogiallo, 144 pp. 16 euro.


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24

ARTE

ARCHEOLOGIA

Il nuovo Maf, un luogo della memoria A Forlimpopoli ha riaperto il museo archeologico nella Rocca. Ne parla la direttrice Silvia Bartoli Silvia Bartoli ha un tono energico e gentile che non abbandona mai in più di due ore di intervista. Archeologa forlivese laureata in Lettere classiche a Bologna, si è fatta le ossa tra la fine degli Anni ’80 e ’90 con due importanti progetti di catalogazione del MiBAC (uno sfociato nell’apertura dei Musei di Palazzo Poggi); milita nel Fai di Forlì dal 1997 ma soprattutto la sua passione l’ha portata a essere, dal 2004 referente poi, dal 2011, direttore del Maf di Forlimpopoli, intitolato a Tobia Aldini: un piccolo gioiello nel cuore della Rocca albornoziana. Noi le abbiamo chiesto la storia del museo e abbiamo scoperto la storia di una città. Dottoressa Bartoli, com’è cambiato il museo da come l’ha trovato a oggi? Qualcuno si chiede ancora perchè sia così importante investire per “rifare il look” agli allestimenti... «Il Museo inaugurato nel 1961 e diretto da Aldini dal 1972 al 2003, presentava un allestimento della metà degli anni ’80. Passano veloci gli anni e la struttura invecchia: le vetrine non sono più a norma e gli apparati didattici risultano inadeguati per i pubblici di oggi. Con Internet il visitatore è più consapevole e, senza un rinnovamento, il museo non sarebbe stato adatto a percorsi culturali qualificati. Inoltre, le recenti acquisizioni ci hanno costretto a definire un nuovo progetto: così, nel 2012 il sindaco Paolo Zoffoli decide di chiudere il museo per un totale riallestimento, inaugurato il 27 settembre scorso». Cosa si può scoprire, quindi, tra le mura di questo museo? «Il Maf è conosciuto soprattutto per le sue collezioni di epoca romana, ma c’è anche molto altro. In particolare due nuclei di manufatti del Paleolitico inferiore; quelli più antichi utilizzati da un ominide di 800mila anni fa – non ancora Homo sapiens, per intenderci – dimostrano come il territorio fosse già frequentato dall’uomo quando la pianura era mare e le colline spiagge. I manufatti è stato possibile datarli grazie al confronto con i ritrovamenti di Ca’ Belvedere di Monte Poggiolo nel forlivese. Si tratta quindi di uno dei ritrovamenti più antichi di tutta la Romagna. Probabilmente qui, in prossimità del mare, sfociava un corso d’acqua dolce e l’uomo preistorico viveva raccogliendo bacche, cacciando e lavorando le pelli grazie a questi strumenti ricavati da ciottoli di fiume. La presenza umana è di nuovo attestata dal rinvenimento di numerosi frammenti ceramici che risalgono all’età del Bronzo medio e recente, in un periodo compreso fra il XVI e la metà del XII secolo a.C.. La grande rivoluzione del Neolitico si è compiuta: l’uomo da cacciatore/raccoglitore è divenuto stanziale, pratica agricoltura e allevamento, utilizza il fuoco per diversi usi, conosce la metallurgia. Proseguendo nel

«La nostra realtà è nota per

le collezioni di epoca romana, ma c’è molto altro, come i manufatti usati da ominidi 800mila anni fa

»

nostro viaggio nel tempo, arriviamo a parlare del “ripostiglio dei bronzi”: durante lo scavo di una delle più grandi necropoli emiliano-romagnole di epoca romana, nel 2005 sono stati riportati alla luce due nuclei di oggetti in bronzo pertinenti alla sfera d’uso maschile e femminile. Frammenti di un cinturone (forse passato di moda?), di un vaso colatoio, di una situla (recipiente

per l’acqua ma anche di uso funerario), spille, l’elsa di una spada e numerose asce: tutti oggetti probabilmente non più utilizzati già in antico. Ma si sa: il bronzo era materiale prezioso e si rifondeva invece di buttarlo; il ritrovamento ci induce alla ricostruzione di una possibile storia, molto suggestiva: forse tutti questi oggetti erano stati raccolti da un artigiano fonditore in due bisacce e da lui abbandonati, trovandosi in una situazione di pericolo, con l’intento di recuperarli in seguito. Ma qualcosa glielo ha impedito: forse la morte stessa. Le decorazioni di alcuni reperti del ripostiglio rimandano all’Europa centro-orientale: è suggestivo pensare che Forlimpopoli, già in epoca protostorica, si trovasse lungo una direttrice viaria che univa l’area danubiana al versante tirrenico. Quando i Romani iniziano a espandere il loro dominio nella pianura padana a partire dal III secolo a.C., fondano i forum su insediamenti già esistenti. Lo stesso può valere anche per Forum Popili, piccolo centro dedicato al commercio fondato nel 132 a.C. ma che si svilupperà pienamente a partire dal I secolo d.C. grazie al commercio veicolato dal porto di Classe». Ecco perché la fama di museo legato all’epoca romana... «Fu un periodo di grande floridezza: gli scavi hanno restituito raffinati mosaici pavimentali e oggetti legati alla vita quotidiana ma anche ai commerci: prime fra tutte quelle anfore destinate a contenere olio e vino di cui Aldini ha scoperto le fornaci». E poi cosa successe? «Dal III secolo la città perde importanza e la “nuova” città medievale si sposta a est dove oggi c’è la Rocca. La città è rasa al suolo ben due volte: la prima nella seconda metà del VII secolo dai Longobardi (anche se la fonte potrebbe riferirsi a una città omonima), la seconda nel 1360 dal cardinale Albornoz per punirla della ribellione contro il Papa. Gli Ordelaffi ricostruiranno la Rocca e, alla morte dell’ultimo erede, nel 1505, la città tornerà sotto il dominio diretto del Papa. L’ultima parte del percorso museale riguarda proprio questa fase storica con l’esposizione di ceramiche rinascimentali che attestano continuità abitativa all’interno della Rocca». Il futuro del Maf ? «Auspico di completare il racconto della storia della città fino ai giorni nostri. L’investimento di Comune, IBC e Cassa di Risparmio di Ravenna, l’assegnazione dei servizi museali a RavennAntica, rappresentano il punto di arrivo e, al contempo, un nuovo punto di partenza. C’è ancora tanto da dire alla città e ai visitatori: i risultati di questi primi mesi di lavoro sono ben oltre le aspettative e ci sono tutte le premesse affinché il Maf diventi un luogo della memoria di riferimento per tutto il territorio». Linda Landi


ARTE

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25 RIMINI

RAVENNA

L’Accademia sbarca al Museo della città

Un’opera di Massimo Pulini in mostra per Selvatico nella Bassa Lughese

La Biennale dei giovani artisti italiani organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna (dove è allestita fino al 19 dicembre) apre il 10 gennaio al Museo della Città di Rimini (fino all’8 marzo). La rassegna si avvale di un contributo dell’Assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna. La curatela è affidata ai critici Renato Barilli, Guido Bartorelli, Guido Molinari, quest’ultimo anche in qualità di docente dell’Accademia stessa. Ventinove i giovani artisti prescelti, con età media sui trent’anni, e casi limitati di minore o maggiore età. «La selezione – spiegano dall’Accademia – è stata condotta partendo dalla convinzione che viviamo in un periodo di fertile eclettismo o ibridazione in cui non prevale alcuna tendenza». Ci sono dunque esempi di pittura, ma nella versione dinamica del wall painting, ricorsi alla fotografia, alle installazioni, a materiali verbali. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Asterisco, Bologna. Orari di apertura a Rimini: martedì-sabato 8.3013/ 16-19 | domenica e festivi 10 – 12.30 / 15 – 19 | lunedì chiuso.

BASSA LUGHESE

Tre mostre e ventotto artisti: “Selvatico” mette al centro il tema del volto Tre mostre per un unico progetto artistico: nella bassa lughese, nel ravennate, torna Selvatico curata da Massimiliano Fabbri. C’è tempo fino a gennaio per visitare le esposizioni, congiunte e intrecciate, come tre sono i musei e i rispettivi spazi espositivi collegati dal percorso di "Il buco dentro agli occhi o il punto dietro la testa" : il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, il Museo Civico San Rocco di Fusignano e il Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola. Ventotto gli artisti in mostra, di diversa provenienza, formazione ed età, alcuni già visti nei precedenti episodi di Selvatico, molti alla loro prima mostra in Romagna; ventotto autori distribuiti tra le sale e le collezioni a creare quasi un cortocircuito di specchi e sguardi che sempre mettono, al centro della scena, una testa e la sua problematica rappresentazione. Una mostra di facce quindi, e di come il volto nella pittura e disegno sia immagine resistente, o ancora riaffiorante con urgenza nel contemporaneo. Correlato al progetto anche due mostre dedicate al disegno dei bambini, una quadreria a partire dal collezionismo privato del territorio lughese e dintorni, due convegni e a gennaio, due mostre di fotografia. Per info: http: //museovaroli.blogspot.it

Tre critici per tre giovani artisti Il Mar a Ravenna, fino all’11 gennaio 2015, propone per il sesto anno il progetto espositivo Critica in Arte, che ha una valenza “militante” durante il quale tre giovani critici presentano il lavoro di tre giovani artisti. Sono stati invitati a partecipare al progetto Laura Fanti che presenta i lavori di Gianni Moretti (nella foto), Luca Bochicchio che invece presenta Nero e Davide Caroli, curatore del Mar di Ravenna, la mostra di Francesco Diluca. Le sezioni sono accompagnate da tre monografie i tre cataloghi sono poi riuniti in un unico cofanetto. Ingresso libero. Fino all’11 gennaio resta allestita anche la mostra Veramente dedicata al fotografo Guido Guidi.

CESENA UN’ESPOSIZIONE DEDICATA A LUCIANO CALDARI ALLA GALLERIA D’ARTE DEL RIDOTTO A Cesena, la Galleria Comunale d'Arte del Ridotto chiude il 2014 rendendo omaggio a un grande pittore cesenate del '900, Luciano Caldari, scomparso nel dicembre di due anni fa. La mostra, che rimarrà allestita dal 6 dicembre al 4 gennaio, è curata da Francesca Caldari che, dall'osservatorio privilegiato di figlia, di operatrice del mondo dell'arte, di collezionista delle opere del padre, permette di ammirare e mettere a confronto opere degli anni '50 e lavori di recente produzione, «di osservare la costanza dell'ispirazione e la fedeltà alla propria tavolozza – si legge nella nota stampa –; di apprezzare la volontà, la determinazione e la fede di un artista che ha creduto nel proprio lavoro e che fino all'ultimo ha amato dipingere». Ingresso libero nei seguenti orari di apertura: mercoledì, sabato e domenica: 9-12 /16-19, martedì e venerdì: 16-19, 8-25-26 dicembre e 1 gennaio: 16-19. Lunedì e giovedì chiuso.

C.so Matteotti, 65 - Alfonsine (RA) Tel. 0544 864341

www.zannonigioielleria.it


R&DCULT N.2 2014

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GUSTO FESTE IN TAVOLA

Ecco il Natale nei piatti d’Italia Alcune ricette della tradizione nazionale: un’alternativa ai tipici gusti romagnoli TORTELLI DI ZUCCA

di Giorgia Lagosti

Aspettando il Natale 2014 facciamo un giro sulle tavole italiane alla scoperta delle tradizioni delle feste, magari, per trovare qualche idea per il nostro pranzo del 25 dicembre, oltre le consuete tipicità romagnole. Nelle regioni settentrionali solitamente non si festeggia la Vigilia di Natale, mentre si preparano pranzi e cene luculliane per il 25 e il 26 dicembre. In Valle d’Aosta il piatto principe del Natale è la Carbonata Valdostana, ovvero striscioline di carne aromatizzate al vino, accompagnate da polenta. In Trentino ci sono i classici Canederli, in Piemonte gli Agnolotti, in Lombardia troviamo i Tortelli di Zucca, gli Gnocchi di Spinaci e l’intramontabile Cappone ripieno alla mostarda, in Emilia Romagna il Cotechino e i Tortellini (o i nostrani Cappelletti in brodo), in Liguria gli Stecchi fritti, per finire con i dolci tipici come la Sbrisolona del Veneto e la Gubana del Friuli. Insomma in ogni regione si trovano piatti ricchi di sapori e storie che li legano al luogo d’origine e alle sue tradizioni popolari, talmente tanti che servirebbe una enciclopedia! Allora peschiamo cose buone qua e là lungo la penisola partendo dalla Pianura Cadana con un dolce un primo piatto. La Torta Sbrisolona nasce come dolce povero, di origini contadine: un tempo, a differenza degli ingredienti attualmente utilizzati, era molto più presente la farina di mais, al posto del burro si utilizzava quasi esclusivamente lo strutto e invece delle mandorle venivano usate le più economiche nocciole. Col passare degli anni gli ingredienti si sono raffinati seguendo il gusto degli abitanti della ricca Mantova: oggi la Sbrisolona è molto conosciuta anche all’estero, ed è un patrimonio culinario italiano, tant’è che è stato chiesto il riconoscimento del marchio d’origine (Dop).

Ingredienti (per il ripieno): 600 gr. di polpa di zucca mantovana, 100 gr. di amaretti, 100 gr. di Parmigiano Reggiano grattugiato, 100 gr. di mostarda di pere, mezzo cucchiaino di noce moscata, 1 limone, sale marino integrale e pepe macinato al momento; (per la pasta): 400 gr. di farina 00, 4 uova, 1 pizzico di sale; (per il condimento): 200 gr. di burro fuso, 100 gr. di Parmigiano Reggiano grattugiato. Preparazione: pulire la zucca, lavarla, asciugarla e tagliarla a fette. Disporla su di un foglio di carta stagnola, chiuderlo e cuocere in forno per 1 ora a 180°. Una volta raffreddata, frullare e unire alla purea la mostarda, gli amaretti sbriciolati, il Parmigiano, la scorza di un limone, la noce moscata e il sale. Mescolare bene con un cucchiaio di legno. Mentre il ripieno si insaporisce, preparare la pasta dei tortelli lavorando le uova con la farina e il pizzico di sale. Stendere quindi la pasta sottile e fare una striscia lunga su cui adagiare una pallina di ripieno di zucca, richiudere l’impasto e con una sprunella, tagliare dei quadrati di 4×4 centimetri. Lessare i tortelli di zucca in abbondante acqua bollente leggermente salata e condire con burro fuso e Parmigiano

SCACCE MODICANE

TORTA SBRISOLONA Ingredienti: 200 gr. di farina 00, 200 gr. di farina di mais (fioretto), 2 tuorli, 200 gr. di burro a temperatura ambiente, 200 gr. di zucchero semolato, 200 gr. di mandorle con la buccia, i semi di mezzo baccello di vaniglia Preparazione: porre in una grande ciotola il burro a pezzetti, lo zucchero, i semi del baccello di vaniglia e le farine. Cominciare ad intridere il burro con gli ingredienti asciutti fino ad ottenere delle briciole ben sgranate. Aggiungere ora i tuorli e continuare a pizzicare l’impasto fino a che non si sono ben distribuiti in tutta la massa. È importante stare ben attenti a tenere sgranato il composto. Completare con le mandorle intere. Imburrare e infarinare la tortiera (circa 28 centimetri di diametro) o rivestirla con della carta oleata. Versare il composto un po’ alla volta, sempre lasciandolo in pezzetti. Cuocere in forno caldo a 180 gradi fino a quando la superficie non si mostra ben colorata.

A dire il vero, la signora di Mantova che mi ha insegnato a preparare questa torta dice che è cotta quando si comincia a sentire un profumo “struggente” in tutta la casa... Importantissimo: la Sbrisolona non va assolutamente tagliata con il coltello ma rigorosamente spezzata con le mani!

Ora andiamo al Sud e troviamo luoghi in cui i piatti diventano ricchi di colore, di sapore e di ricchezza. Ad esempio nella tradizione della Lucania, la cena della vigilia si articola in tredici portate a base di pesce. Nel pranzo del 25 dicembre si mangiano gli strascinati, pasta fatta in casa di forma cilindrica, insaporita da un ragù di carni miste, oppure una minestra fatta di scarola, verze e cardi. In Molise il piatto di Natale è la zuppa con i cardi e tra i secondi piatti troviamo il baccalà preparato con un condimento di uva passa e prezzemolo. Spostandoci più a sud, in Puglia il pesce fritto diventa uno degli elementi principali dei pasti natalizi, insieme alle Pettole, pasta fritta che si mangia aggiungendo alici o sugo e le famose Cartellate, dolci da servire con miele o vin cotto. Per la cena di Natale, in Campania si preferisce il pesce, insieme a contorni di verdura, olive e acciughe salate e ai buonissimi Struffoli come dolce. Le ricette siciliane di Natale dividono l’isola tra la parte est e quella ovest. Nella Sicilia occidentale dominano pasta con le sarde e timballi di riso. In Sicilia orientale è tradizione preparare per Natale le scacce, focacce calde cotte in forno e ripiene di verdure, formaggi e carne. Per il cenone di Natale in Calabria si mangiano minestre di verdure, piatti a base di stoccafisso e carciofi. Infine il pranzo del 25 in Sardegna si compone di diversi piatti come: i culurgiones de casu, ravioli ripieni di pecorino e bietola, o la fregula e l’agnello con patate al vino. Buon pro vi faccia e Buone Feste.

Ingredienti (per la pasta): 1 kg. di farina di semola di grano duro, 25 gr. di lievito di birra, 15 gr. di sale marino integrale (fino), 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva acqua q. b.; (per il primo ripieno): salsa di pomodoro ristretta con aglio e/o cipolla, caciocavallo a fette sottili, caciocavallo grattugiato; melanzane fritte (o al forno) sottili, olio extravergine di oliva, basilico; (per il secondo ripieno): ricotta, salsiccia fresca, caciocavallo a fette e grattugiato; (per il terzo ripieno): cipolla fresca di Tropea tagliata fine, prezzemolo, ricotta, caciocavallo a fette e grattugiato; (per il quarto ripieno): salsa di pomodoro ristretta, acciughe, prezzemolo, cipollina fresca cruda. Preparazione: preparare un impasto sbriciolando il lievito direttamente nella farina. A secco. Poi aggiungere l'acqua e alla fine il sale. Non si deve ottenere una consistenza troppo morbida (non serve un impasto molto lievitato). Lasciar riposare per 30 minuti. Poi ricavare 6/7 panetti. Ora vanno rilavorati con altra farina per asciugarli ancor di piú. Infine tirarli con il matterello fino ad avere una forma tonda e sottile. Farcirli coi ripieni e arrotolare come uno strudel. Infornare a 250 gradi per 25/30 minuti.

DECORAZIONI LA

TRADIZIONE DELLE GHIRLANDE DI ARBUSTI, BACCHE E STOFFA

Una delle decorazioni natalizie più usata per addobbare le case durante le feste di Natale è la ghirlanda di Natale, tradizionalmente di forma rotonda e realizzata in legno, agrifoglio, arbusti, bacche, stoffa e tanti altri materiali. La ghirlanda ha una storia lontana, fin dai tempi antichi è stata simbolo di vittoria (basta pensare all'Impero Romano dove gli atleti venivano adornati di corone di alloro che venivano poi appese anche alle porte di casa per segnalare le vittorie conseguite) e pare che sia proprio questa usanza ad essere stata ripresa in primis negli Stati Uniti, dove la ghirlanda di Natale è una decorazione molto popolare che si è poi diffusa anche in altri paesi, tra cui anche l'Italia. Nella tradizione cattolica invece la ghirlanda di Natale è associata ad un aneddoto che riguarda Gesù. Una vigilia di Natale, quando Gesù venne a benedire gli Alberi di Natale, notò che l'albero di una casa era coperto da ragnatele tessute da strani ragni. Quando benedisse l'albero, Gesù trasformò le ragnatele in bellissime ghirlande d'oro e d'argento. Da allora noi le usiamo per decorare i nostri abeti a Natale.



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GUSTO

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NATALE/1

Tutta la magia di Sant’Agata Feltria Mercatini, spettacoli, casa degli elfi, renne e piatti tipici nella “mangiatoia” Le idee regalo, una suggestiva atmosfera, piatti tipici e spettacoli. Durante il mese di dicembre, nei giorni festivi che precedono il Natale, si svolge a Sant’Agata Feltria la manifestazione “Il Paese del Natale” che richiama ogni anno migliaia di visitatori. È diventato uno degli appuntamenti d’inverno più importanti del centro Italia per gli appassionati di mercatini natalizi. I turisti percorrono le strade e le piazze al suono tradizionale delle zampogne, ammirando i suggestivi presepi artigianali e gli artistici diorami esposti nella chiesa di San Francesco della Rosa adiacente a Rocca Fregoso, nel suo nuovo allestimento di “Rocca delle Fiabe”, inizio della visita al museo diffuso permanente “A Riveder le Stelle”, che prosegue poi al convento di San Girolamo. Nella Piazza del Mercato è allestita la “Casa di Babbo Natale e degli Elfi” attorno alla quale si organizzano eventi legati ai bambini. A questa “Magica Casa” fanno da cornice due renne che trainano la slitta e che di recente sono state protagoniste del film “Il mio amico Babbo Natale”. All’interno della manifestazione si svolgono spettacoli legati ad antiche tradizioni: presepe vivente, zampognari, mu siche tradizionali natalizie e band di Babbo Natale. La gastronomia diventa la riscoperta dei piatti caratteristici della tradizione locale. I ristoranti, le trattorie e le locande propongono nell’occasione un percorso gastronomico denominato “I Piatti dell’Avvento” preparato secondo usi e tradizioni del nostro Natale. I piatti si possono anche apprezzare nell’accogliente atmosfera della “Mangiatoia”, un ampio stand coperto e riscaldato all’interno dell’area fieristica.

NATALE/2 LE MAGIE DELL’AVVENTO A PALAZZUOLO SUL SENIO Nei giorni 7-8 e 14-21 dicembre si terrà a Palazzuolo sul Senio, nell’appennino Tosco-Romagnolo, l’evento “Le magie dell’ avvento”. In programma mercatini dell’artigianato locale per le vie del centro storico del paese, il tutto accompagnato dalla buona cucina, che sarà proposta dagli stand gastronomici allestiti per l’occasione, spettacoli e mille presepi.

Una delle renne di Sant’Agata Feltria

SAN MAURO PASCOLI

In gennaio la festa del maiale alla torre Sabato 17 e domenica 18 gennaio a Villa Torlonia (San Mauro Pascoli, nella foto) si terrà la decima edizione della Festa de Bagoin ma la Tora (la festa del maiale alla torre) in coincidenza di Sant’Antonio Abate. Un appuntamento che ripropone un’antica tradizione della societa contadina che si svolgeva proprio alla torre fino a pochi decenni fa. La festa del maiale, infatti, non è solo un momento di degustazione gastronomica ma la riscoperta di un modo di lavorare la carne direttamente sul posto per far riscoprire tradizioni di un tempo ormai scomparse.

CHIUSO lunedì sera martedì sera mercoledì sera

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Agriturismo

PRANZO DI NATALE Euro 35,00

CUCINA TIPICA ROMAGNOLA TUTTI I GIOVEDÌ A TUTTA PIZZA

CENONE DI SAN SILVESTRO Euro 50,00 (per i più piccoli Euro 25,00)

Antipasto Fantasia di salumi con crostino caldo e tortino di ricotta e spinaci Primi Cappelletti ai formaggi freschi in brodo di cappone Lasagna al forno Cappellacci panna noci e mandorle Secondi Arrosto di vitello al forno con patate Carne mista alla griglia (costina, salsiccia, pancetta, pollo, lonza) Contorni Patate al forno - Verdure alla griglia il Dolce di Natale

Aperitivo dell’Augusta e Antipasti Pizza fritta, formaggio pecorino e miele, misto di affettati con piadina Primi Triangoli dell’augusta ai funghi porcini - Tagliatella al ragù romagnolo Ravioli di melanzana, vellutata di pomodoro e basilico Secondi Tagliata di manzo al rosmarino Tacchinella farcita alle castagne su vellutata di funghi di bosco Contorni Patate al forno Torta pan di spagna alla crema chantilly

Acqua, Vino, Caffé, Liquori

PIANO BAR: SIMONE

Acqua, Vini, Caffé, Liquori dell’Augusta, Uva e Spumante


GUSTO

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29 CESENATICO

VINI/1

Mercatini sul canale

DOPPIA TRASFERTA IN USA PER IL SANGIOVESE DEL CONSORZIO VINI DI ROMAGNA

Il tradizionale e suggestivo presepe della marineria allestito sulle barche nel canale di Cesenatico farà da cornice ai mercatini di Natale che si terranno dal 7 dicembre fino al 6 gennaio 2015, nella location del porto canale leonardesco. Saranno esposti prodotti tipici del territorio romagnolo da acquistare o da degustare e non mancheranno anche le idee regalo in vista delle imminenti festività natalizie. Gli orari della manifestazione sono i seguenti: la domenica e i festivi dalle 9 alle 19.

Il Consorzio Vini di Romagna ha recentemente organizzato una doppia trasferta negli Usa. New York e Chicago sono state le due capitali americane che hanno ospitato le 12 aziende romagnole volate oltre Oceano: Santa Lucia e Tenuta Casali di Mercato Saraceno; Bissoni, Celli, Tenuta La Viola, Giovanna Madonia di Bertinoro; Leone Conti, La Sabbiona, Poderi Morini, Spinetta di Faenza; Casa Vinicola Poletti di Imola e l’azienda Randi dell’area bagnacavallese. «130 operatori ai seminari e circa 500 fra importatori e distributori ai workshop hanno avuto occasione di conoscere i nostri vini – afferma un soddisfatto Filiberto Mazzanti, Direttore del Consorzio Vini di Romagna, alla guida della trasferta a stelle e strisce –. Sugli scudi ancora una volta il Sangiovese, che sempre più si fa largo fra vini di altre regioni da tempo presenti sul mercato estero».

CERVIA

Cenone al Magazzino del sale

VINI/2

Feste da buongustai a Cervia, dove già domenica 28 si tiene la giornata "dei vini e dei sapori" dedicata nei magazzini del sale dalle 17 con la speciale edizione invernale di Tramonto DiVino, degustazione selezionata di vini e prodotti tipici di qualità dell'Emilia Romagna. Nelle vie del centro da viale Roma a Piazza Garibaldi "A Spass par Zirvia" invece il visitatore troverà proposte gastronomiche da assaggio e da acquisto. L’appuntamento è poi per il Capodanno con il Cenone di San Silvestro curato dai ristoranti stellati La Frasca e Terrazza Bartolini, ai Magazzini del sale per essere dove a mezzanotte ci saranno fuochi e concerto.

FAENZA

Epifania, anzi Nott de bisò A Faenza l’appuntamento è per la vigilia dell’Epifania con la sua tradizionale Nott de Bisò, manifestazione conclusiva del Palio che si svolge a giugno. Il Niballo, grande fantoccio che raffigura il guerriero saraceno che simboleggia le avversità, viene bruciato in un enorme falò al centro della Piazza. Prima e durante le celebrazioni non mancano le libagioni in piazza annaffiate da bisò (il caratteristico vin brulè) negli eleganti gotti, le ciotole di ceramica faentina. La festa inizia nel primo pomeriggio con l’apertura di ricchi stand gastronomici gestiti dai cinque rioni di Faenza.

RIOLO TERME - INFOPROM Feste sotto la Rocca con Babbo Natale Cominciano sabato 13 dicembre alle 15 le celebrazioni alla Rocca di Riolo Terme con la “fabbrica degli elfi” che tornerà anche il 20 e il 27 dicembre, in collaborazione con la Biblioteca Comunale. Domenica 14, alle 15, sempre appuntamento alla Rocca per l’evento “Un anno da dame e cavalieri” mentre venerdì 19 dicembre, al teatro Comunale andrà in scena l’allegra commedia dialettale dal titolo “Fe l’amor in ca de prit”. Domenica 21 dicmebre l’appuntamento è invece al Parco Pertini e nelle vie del centro alle 14.30 con la caccia al tesoro curata dalla Rocca dal titolo “Che fine hanno fatto le renne di Babbo Natale? “ mentre alle 15.30 l’appuntamento è per la lettura animata “La Rocca racconta…”. La località sarà inoltre allietata dai Buskers di Natale itineranti, dalla presenza di Babbo Natale con l’immancabile slitta merenda per tutti allo stand della pro loco nel mercatino a temo allestito per le vie a partire dalle 16. Nuova caccia al tesoro di fine anno, poi, domenica 28 dicembre alle 15 alla Rocca, mentre martedì 30 alle 21 al Teatro Comunale si terrà il Concerto di fine anno dei Floyd Machine. L’anno nuovo inizia invece all’insegna dell’allegria con la commedia dialettale “L’ora de’ quajòn”, il 2 gennaio alle 21 al teatro Comunale (spettacolo anche venerdì 9 con “Robi cletar mond”. Martedì 6 gennaio dalle 15, alla Rocca, ecco l’immancabile “Calza della befana” con i burattini a entrata gratuita, merenda con caramelle e zucchero filato. Infine, da non perdere, domenica 11 gennaio alle 21 Teatro Comunale il concerto di beneficenza dell’Ail.

DOVE Riolo Terme QUANDO dal 13 dicembre all’11 gennaio

Degustazione alla cieca; vince il Bursôn dell’Uccellina A fine novembre, 120 tra tecnici, giornalisti, produttori di tutta Italia, hanno partecipato al confronto alla cieca organizzato dal Consorzio Il Bagnacavallo tra 5 grandi vini: Taurasi Renonno (Salvatore Molettieri, Campania), Amarone Classico (Villabella di Cristofoletti e Dellibori, Veneto), Sfurzat Valtellina (Nino Negri, Lombardia), Brunello di Montalcino (Col di Lamo, Toscana) e il Miglior Bursôn Etichetta Nera del concorso 2014, prodotto dalla Tenuta Uccellina di Russi (Romagna). Il Bursôn ha ottenuto 90,29 su 100, battendo Amarone con 86,51, Sfurzat con 83,13, Taurasi con 83,01 e Brunello di Montalcino con 82,56.

MARRADI - INFOPROM Due domeniche di musica, magia e calore Nelle domenica del 7 e del 14 dicembre, il borgo di Marradi, cittadina natale del grande Dino Campana, si veste a festa per aspettare il Natale. Dalle 10 di mattina fino a a sera lungo le vie del paese saranno allestiti le bancarelle di prodotti tipici. Alle 11 è invece previsto l’arrivo di Babbo Natale con il pastorello e i suoi animali, gli si potrà consegnare la letterina per ricevere personalmente la risposta. Per i più piccoli ci si potrà inoltre divertire nel lbaroatorio degli elfi e andare a spasso sul carrettino dell’asinella Pippi per le vie del paese. A mezzogiorno, aprono i ristoranti in piazza per assaggiare i piatti della tradizione marradese preparati dai ristoranti della località. Alle 13 uno spettacolo dalle atmosfere magiche con le bolle di sapone mentre alle 14 ci sarà il teatro di marionette e burattini. Musiche natalizie a partire dalle 15.30, il 7 dicembre con il coro “Soldiesis”, domenica 14 con il coro gospel Faenza. Per un Natale indimenticabile. Info: 0558045170.

DOVE Marradi QUANDO 7 e 14 dicembre


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JUNIOR FAENZA/1

RIMINI

ALLA CASA DEL TEATRO

Si apre il sipario ogni domenica con Arcipelago

LA REPLICA DI “CUORE”

Alla Casa del Teatro a Faenza, in via Oberdan 7/a, il 14 dicembre alle 16 replica del fortunato e bello spettacolo del Teatro dei due mondi tratto dal libro Cuore di De Amicis, consigliato dagli otto anni. Si entra senza biglietto e, chi lo desidera, lascia un contributo a offerta libera all’uscita. Spettacolo per ragazzi anche l’11 gennaio con il Teatro Patalò ne Nella tana del lupo.

Due immagini delle installazioni di Giorgia Valmorri al Non Museo di Cesena fino a gennaio

FAENZA/2 In provincia di Rimini le domeniche invernali offrono un calendario di spettacoli teatrali per le famiglie grazie alla programmazione dell’associazione Arcipelago che cura la rassegna dal 2001 portando a teatro quasi 40mila persone per 300 repliche. Il 7 dicembre al teatro del Mare di Riccione la compagnia Accademia perduta porta in scena “Un topo, due topi, tre topi… un viaggio per Hamelin”. Il 20 dicembre con la compagnia Fratelli di Taglia sempre a Riccione la prima nazionale di “Il genio dell’anfora”. L’11 gennaio appuntamento alla sala Lavatoio a Santarcangelo con “A proposito di Peter Pan” di Stilema Teatro. Il 25 gennaio doppio appuntamento: a Santarcangelo Cicogne Teatro allestisce “Sotto la tenda” mentre a Cattolica al salone Snaporaz è la volta de “Il gatto con gli stivali” della compagna Ca’ luogo d’arte. L’1 febbario ancora a Cattolica tornan la compagnia Fratelli di Taglia con “Alice”. Biglietti 5 euro per i bambini, 7 per gli adulti. Info e prenotazioni: a Santarcangelo 0541626185, a Cattolica 0541966778, a Riccione 0541957656. Ulteriori dettagli sul sito www.arcipelagoragazzi.it.

CON MENOVENTI

CESENA

LABORATORIO TEATRO PER RAGAZZI 8-13

La compagnia teatrale Menoventi di Faenza amplia le sue proposte da quest’anno inaugurando una nuova sezione dedicata all’infanzia: per ragazzi tra 8 e 13 anni un laboratorio intitolato “Documentario immaginario”, tredici incontri che arriveranno fino a marzo all’ex Istituto Salesiani di via San Giovanni Bosco 1. Per informazioni e prenotazioni: www.eproduction.org, lab@eproduction.org, 0544.456716, 3202226732, 3497629249.

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Mostre e installazioni a misura di bambino Nasce il Non Museo dove si impara facendo «Giocare con l’arte? Ma capiranno? Così piccoli, capiranno cos’è l’arte? Capire cos’è l’arte è una preoccupazione (inutile) dell’adulto. Capire come si fa a farla è invece un interesse autentico del bambini». Ispirato anche da questo pensiero dello psicologo Alberto Munari è nato a Cesena, all’interno dello storico spazio “San Biagio” in via Aldini 50, un centro culturale permanente dedicato all’infanzia, con attività stabili per bambini, ragazzi e adulti. Il Non Museo (realizzato dall’as-

sociazione Katrièm, in collaborazione con il Comune) è stato inaugurato a novembre presentandosi per proporre una programmazione di mostre e installazioni pensate per i più piccoli, coinvolgendo il lavoro e le poetiche di artisti provenienti da vari ambiti. Fondamentale nell’idea di percorso espositivo sarà il punto di vista del bambino rispetto alla fruizione ed osservazione attiva delle opere. Gli allestimenti avranno perciò come obiettivo quello di creare una dimensione

Laboratori e attività

per accompagnare i piccoli a scoprire l’arte

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JUNIOR

R&DCULT N.2 2014

31 CERVIA I RACCONTI DI SABBIA DI FILIPAZZI

RAVENNA/1

APRONO LA STAGIONE

Con il tenero e delicato La notte dei racconti di Ferruccio Filipazzi iniziano gli appuntamenti con la rassegna A Teatro con mamma e papà al Teatro Comunale di Cervia. Lo spettacolo, che si avvale delle suggestive immagini di sabbia e acquerello di Massimo Ottoni, andrà in scena sabato 6 dicembre alle ore 21.

ORARI E CONTATTI VISITE

GUIDATE PRENOTABILI

Giorni e orari di apertura del Non Museo: martedì, mercoledì, venerdì dalle 16 alle 19, sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, domenica apertura straordinaria una volta al mese per la rassegna Piccolo Gigante. Lunedì e giovedì chiuso, visite guidate alle mostre e installazioni. È possibile prenotare visite guidate ai percorsi delle mostre e installazioni con possibilità anche di laboratorio. È necessario fare richiesta scrivendo a info@katriem.it oppure telefonicamente al 3292291306. Le visite guidate sono aperte a gruppi di massimo venti persone alla volta e si rivolgono a scuole dell’infanzia, primarie, secondarie e superiori, a famiglie e gruppi di adulti e/o bambini interessati.

a misura di bambino, affinché il suo sguardo così come i suoi recettori sensoriali possano incontrare l’arte con modalità attive e spesso partecipative. Un luogo in cui bambini e ragazzi potranno impararefacendo: laboratori, mostre e installazioni, spettacoli, progetti dedicati alle scuole e spazi d’incontro. La programmazione di mostre e installazioni fino a gennaio prevede “Messo a dimora” (di Giorgia Valmorri), “Tracce” (di Barbara Balestri), “Per un atlante dello sguardo” (a cura

CESENATICO LETTURE AD ALTA VOCE PER BAMBINI DA 6 MESI A 6 ANNI di Katrièm). Poi la programmazione infrasettimanale fino a giugno: il laboratorio tra danza e suono, il laboratorio di fotografia, il laboratorio di esplorazione del colore e pittura. Il week end è dedicato alle famiglie: il sabato mattina con laboratori rivolti a bambini dai 3 ai 5 anni e genitori e il corso di yoga. Il sabato pomeriggio i bambini saranno accompagnati nel mondo dell'arte contemporanea in un percorso pensato come uno spazio vivace, costruttivo e interattivo attraverso Indaco, atelier sperimentale di arte contemporanea. Il Non Museo promuove anche progetti per le scuole con corsi di formazione e percorsi laboratoriali che intendono avvicinare bambini e ragazzi all’arte contemporanea mediante progetti specifici costruiti insieme agli insegnanti e ai singoli istituti.

In programma iniziative

che coinvolgono i genitori e progetti per le scuole

La biblioteca di Cesenatico propone fino al 12 marzo una serie di incontri pomeridiani e serali (i giovedì alle 17 e due martedì alle 21) di promozione della lettura ad alta voce a favore dei più piccoli (tra i 6 mesi e i 6 anni). Il programma degli incontri al sito www.biblioteca.cesenatico.fc.it: a dicembre il 12 “Neve di parole” e il 19 “È quasi Natale”, a gennaio il 16 “Pino, Gino, Dino fantastici animali” e il 30 “Voglio… voglio… voglio!”. Ingresso gratuito: per partecipare agli incontri pomeridiani è necessaria la prenotazione 0547 79264.

Dalla festa della Befana al romanzo d’infanzia Tre gli appuntamenti di gennaio per i più piccoli alle Artificerie Almagià di Ravenna, in darsena di città nella rassegna organizzata da Il teatro del Drago: il 6 gennaio la tradizionale festa danzante per l’epifania. In scena anche La Bottega delle Fantasie con “Loren Tetu”, il 18 alle 16.30 il pluripremiato Romanzo d’infanzia (Abbondanza Bertoni). Info: 0544 509590.

RAVENNA/2 CONCERTO DI NATALE CON IL CANTAUTORE DEI BAMBINI ANDREA LAMA Il 6 dicembre dalle 21 nella chiesa di San Massimiliano Maria Kolbe, a Lido Adriano la sesta edizione del Concerto di Natale: direttore artistico Andrea Lama, noto cantautore dei bambini che suonerà nella prima parte del concerto. Un concerto “tradizionale” di Lama, poi, è in programma il 21 dicembre invece alle 15 al Teatro Rasi di Ravenna.

IL LUPO DI TANTI COSI PROGETTI IN SCENA AL VALTORTO PER LE FESTE Mini-rassegna teatrale al Valtorto di Ravenna (via Faentina 216) con tre classici, amatissimi dai bambini della compagnia Tanti Cosi Progetti. Il primo spettacolo sarà sabato 27 dicembre alle 17 “I tre porcellini”, il secondo sabato 3 gennaio alle 17 “Il lupo e i sette capretti”. La rassegna si concluderà il 4 gennaio con “L'asino racconta al lupo”.



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