FREEPRESS n. 41
LUGLIO 2018
MUSICA • TEATRO • LIBRI • ARTE • CINEMA • GUSTO • RUBRICHE
Prezzo €AGG 0,08IO PIA OM CO ISSN 2499-0205
UN TEATRO DA PAURA TORNA IL FESTIVAL DI SANTARCANGELO
Multitud di Tamara Cubas, (foto di Carlos Contreras), uno dei 150 appuntamenti della storica rassegna teatrale di Santarcangelo, quest’anno incentrata sul tema della “paura”
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INTERVISTA MICHIELIN, POPSTAR IMPEGNATA PER I MIGRANTI
MUSICA I CONCERTI DI RICCARDO MUTI AL RAVENNA FESTIVAL
COPERTINA SANTARCANGELO: TORNA IL FESTIVAL DEL TEATRO
SPETTACOLO DIECI ANNI DI MAGIA CON L’ARENA DELLE BALLE DI PAGLIA
ARTE PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO DEDICATO A GUBERTI
LIBRI MERCADINI: IL POETA PARLANTE DIVENTA ANCHE ROMANZIERE
LA VISITA I TESORI DELLA BIBLIOTECA SAFFI
GUSTO L’ANIMA ROMAGNOLA DELLA PIZZA GOURMET
NON SOLO ALVARO SOLER ALLA NOTTE PIÙ ATTESA Come al solito è impossibile riassumere in poche righe il programma della Notte Rosa con eventi e concerti che partono all’alba di venerdì 6 luglio e termineranno alle prime luci della domenica mattina, dalla riviera ferrarese fino alle Marche. Quest’anno l’ospite internazionale è Alvaro Soler (foto), cantante spagnolo con già diversi tormentoni estivi alle spalle, vincitore di 16 dischi di platino in Italia, in concerto il venerdì sera a Rimini. E poi tanti “vip” della musica, dalla terza classificata a Sanremo 2018, Annalisa, a Nina Zilli, da Giusy Ferreri a Ron, dal trio Maria Antonietta-Paola Turci-Noemi alla leggenda Shel Shapiro, passando per Edoardo Bennato accompagnato dagli archi del Quartetto Flegreo, i Gemelli DiVersi, i Soul System da X Factor, il dj set di Andrea Delogu ed Ema Stokholma in diretta su Rai Radio 2, lo special rock party di Virgin Radio con Dj Ringo e Andrea Rock e il concertone di Radio Bruno Estate. Programma completo: www.lanotterosa.it
R&D Cult nr. 41 - luglio 2018
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1427 del 9 febbraio 2016 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872
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Gardelli, Sabina Ghinassi, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Filippo Papetti, Guido Sani, Serena Simoni, Elettra Stamboulis. Redazione: tel. 0544 271068 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
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l’intervista
Francesca Michielin, tra pop e difesa dei migranti La giovane cantautrice, protagonista anche sui social contro il ministro Salvini, porta in tour il suo ultimo disco, tra mainstream e indie: «Mi è venuto spontaneo...» di Luca Manservisi
Francesca Michielin ha compiuto appena 23 anni lo scorso febbraio ma può già essere considerata una piccola popstar, in Italia, con alle spalle una vittoria a X Factor, un secondo posto a Sanremo, una partecipazione all'Eurovision in rappresentanza del proprio Paese e già tre album, l'ultimo dei quali, 2640, è stato pubblicato in gennaio da Sony e ha superato cinque mesi dopo i 22 milioni di stream su Spotify. E forse anche per la sua giovane età, oltre che per essere per tutti “solo” una cantante pop, ha fatto scalpore la sua recente presa di posizione su Facebook contro la chiusura dei porti del nuovo Governo per le navi delle ong che salvano migranti in mare dove è arrivata a definire la decisione del ministro Salvini «un atto spregevole». La nostra chiacchierata – in vista del concerto del 18 luglio a Cattolica (vedi box) – parte da qui. Francesca, perché non sei stata zitta, come ti ha “consigliato” qualcuno tra i commenti al tuo post pro migranti? «Da tanti anni sia a livello personale che artistico cerco di diffondere nel mio piccolo il concetto di umanità, anche in questo disco, in un pezzo come “Bolivia”, o portando in tour con me l’associazione “Via Scalabrini 3”. Da quando ho 13 anni faccio volontariato in un centro per migranti e ho lavorato in progetti di cooperazione allo sviluppo, per cui è una tematica su cui mi sento molto informata e per questo mi sono sentita in diritto di esprimere la mia opinione». Sorpresa – e magari ferita – dagli insulti “social”? «Purtroppo le persone spesso vedono in un'opinione un post politico, mentre non era mia intenzione. Il mio unico obiettivo era promuovere la cooperazione allo sviluppo. In generale anche sui social apprezzo sempre le critiche e il dibattito, ma quando non sfocia nella mancanza di rispetto, nel sessismo, come purtroppo avvenuto in alcuni commenti in questo caso. Ma il mondo dei social è così: sono felice di utilizzarli per comunicare con il pubblico ma so che possono esserci distorsioni, perché come sempre è “l'umanità che fa la differenza” (autocitazione dal testo di “Bolivia”, ndr) e ci sono persone che mancano di umanità». Parliamo di musica allora: nel nuovo disco sembra quasi che tu abbia voluto unire l'ambito mainstream con quello alternativo, tanto che se ne è occupata anche certa critica che solitamente ti ignorava. E tanto che sei finita a suonare nelle scorse settimane al Miami, il più grande festival della musica indie italiana… «È stato un onore per me essere invitata al Miami, ci siamo divertiti con una scaletta un po' più rock. Quando faccio dei dischi tutto nasce da un’esigenza comunicativa che spesso non mi riesco neanche a spiegare: nel mio percorso ho sempre cercato di unire quella che è la comunicazione pop a una ricerca sonora costante sulla musica contemporanea, frutto anche dei miei studi al conservatorio. Questo è un album venuto fuori molto istintivo nella scrittura dei testi che poi ho cercato di vestire in maniera metalinguistica: volevo dire certe cose, ma anche con un certo suono. Si tratta di un lavoro più autentico e sincero, anche perché rispetto al passato l’ho scritto in gran parte io, con la collaborazione di autori come Calcutta e Cosmo che mi conoscono bene. In sintesi: è un lavoro più cantautorale e sono contenta sia arrivato a un pubblico nuovo, più trasversale, ma è una cosa che non ho cercato». Come sarà il tour estivo rispetto a quello invernale? «La formazione è sempre la stessa, stiamo rinnovando un po' la scaletta, ma anche le luci che portano avanti un racconto cromatico e geometrico dei pezzi del disco. Stiamo ristudiando alcuni messaggi che vogliamo dare, a partire dal fatto che è il nostro primo tour estivo, sull’onda di un singolo con cui vogliamo rivisitare in maniera tropicale il nostro modo di suonare (scherza, con il titolo “Tropicale”, ndr)». Hai parlato del conservatorio, cosa stai studiando in
A Cattolica anche Santana, Benji&Fede e Lorenzo Fragola Oltre al concerto del 18 luglio di Francesca Michielin che intervistiamo in questa pagina, all’Arena di Cattolica in luglio sono in programma anche i concerti degli idoli delle teenager italiane, Benji & Fede (venerdì 13) e di un altro vincitore di X Factor Italia, Lorenzo Fragola (sabato 28). Il mese parte invece all’insegna della chitarra (e della nostalgia) con il celebre Carlos Santana che porta anche in Romagna il suo Divination Tour 2018, domenica 1 luglio.
A sinistra Francesca Michielin, qui sopra Lorenzo Fragola: entrambi hanno vinto X Factor Italia, rispettivamente nel 2012 e nel 2014 e saranno in concerto in luglio all’Arena di Cattolica
CONCERTONI particolare e come influisce sul tuo lavoro? «Sto facendo composizione classica, ma questo disco è molto distante dagli studi classici, essendo caratterizzato da una totale libertà espressiva. La scrittura parte da un certo tipo di accordi poco convenzionali e soprattutto negli ultimi pezzi che ho scritto, come “Comunicare”, “Due galassie” o “Tapioca” c’è questa libertà della tonica, che continua a spostarsi, con una fluidità tipica del mare, che è un elemento che ha sempre ispirato tutti i dischi. Mi sono divertita a ricominciare un po' a giocare con i suoni». Certo dopo la vittoria a X Factor non hai cercato di campare di rendita… «Diciamo che avrei potuto prendermi delle pause e invece ho sempre fatto cose. D’altronde mi è sempre piaciuto studiare, voglio laurearmi in fretta (studia Beni culturali all’Università Ca’ Foscari a Venezia, ndr): quando studio scrivo di più, quando scrivo ho più voglia di studiare». Cosa ricordi di X Factor? «L'ho vissuto come una grande palestra di vita, soprattutto per imparare a stare sul palco. Ricordo che nel mio provino a Morgan dissi che da grande avrei voluto fare la musicista, non la cantante. Non avevo mai cantato prima, mi stravergognavo, a X Factor invece ho imparato che la voce è uno strumento e che è un grande dono riuscire a comunicare con la mia voce» Ci sono stati insegnamenti particolarmente importanti per la tua crescita? «Sempre a X Factor ho fatto due incontri bellissimi: uno con Rafael Gualazzi, che mi ha insegnato come la musica non sia competizione, come credono in molti, ma collaborazione e lavoro di squadra. E poi Giorgia, con cui ho parlato del mio amore per il mare, e che mi ha detto che facendo questo lavoro mi sarei trovata in un grande caos, ma di ricordarmi che nel caos c’è anche molta libertà, e questo è ancora oggi per me un motto da seguire, essere libera». Che musica ascolti e quali sono i tuoi artisti preferiti? «In italia Jovanotti e Cremonini, oltre a Elisa che è stata per me una sorta di madrina, e Carmen Consoli. All'estero un riferimento primordiale è stato Bjork mentre dal punto di vista della poetica Damien Rice e Jeff Buckley. Ma a influenzarmi più di ogni altra cosa è stato il mio autore preferito in assoluto, Italo Calvino...».
«A X Factor ho capito come stare sul palco e usare la voce»
Anastacia e il Venditti acustico in piazza a Sogliano Doppio appuntamento da tutto esaurito in piazza a Sogliano. Il 4 luglio sul palco Anastacia, una delle voci più riconoscibili del nostro tempo, con oltre 30 milioni di album venduti in tutto il mondo, celebra con il nuovo tour il suo settimo lavoro, “Evolution”. Il 14 luglio fa tappa a Sogliano invece l’Unplugged Tour di Antonello Venditti, nel corso del quale il celebre cantautore romano ripercorre i suoi successi in versione acustica.
La Pfm, Al Bano e Romina, Procol Harum e gli Earth, Wind & Fire a Rimini Prosegue nella nuova Darsena di Rimini la rassegna di concerti del Beat Village, tra nomi storici della musica italiana e altri che hanno fatto la storia di quella americana. Per quanto riguarda i primi, il 19 luglio l’appuntamento è con la Premiata Forneria Marconi (PFM), storica band di rock “progressivo”, mentre il 26 saranno a Rimini nientemeno che Al Bano e Romina, in uno dei loro concerti del tour di reunion. Il 12 luglio l’appuntamento è con i Creedence Clearwater Revived, gruppo americano guidato da Johnny "Guitar" Williamson che celebra gli originali Creedence Clearwater Revival, leggendaria band di country, blues e rock 'n roll; il 21 luglio il gruppo rock progressivo britannico Procol Harum, il 24 gli americani Earth, Wind & Fire (tra R&B, soul, funk, jazz e disco) con ospite uno dei fondatori, il chitarrista Al Mckay, e infine tra pop, soul e swing con il cantante britannico Tony Hadley, ex frontman degli Spandau Ballet.
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pop italiano
rock internazionale IN PIAZZA A CERVIA COEZ, MORO, IL VOLO
BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB, FIDLAR E PIL “ACIELOAPERTO”
Tempo di concertoni a Cervia, in luglio. Si parte il 13 con il cantautore romano, fresco della vittoria a Sanremo, Fabrizio Moro; il 21 sarà la volta di Coez (foto), con il suo hip hop molto orientato verso il pop, per poi proseguire il 26 con altri vincitori del Festival, i tre tenori de Il Volo e infine chiudere il 29 luglio con un nome molto amato dalle ragazzine, ossia Riki, portato al successo da Amici.
Entra nel vivo il programma del festival “Acieloaperto” alla Rocca Malatestiana di Cesena. Il 10 luglio l’appuntamento è con il punk-rock dei californiani Fidlar; il 23 sul palco sempre dalla California i Black Rebel Motorcycle Club (altgarage-rock) e il 29 un pezzo di storia della musica rock e del post-punk, i Public Image Ltd. (o solo Pil) di John Lydon (nella foto).
SFERA EBBASTA A RIMINI Il tour del “re della trap italiana” Sfera Ebbasta fa tappa il 25 luglio a Rimini (Altromondo studios), dove presenterà il suo album bestseller Rockstar
PERTURBAZIONE ALLE CITTÀ VISIBILI All’ex macello di Rimini per il festival “Le città visibili” (vedi p. 17) sono in programma i concerti dei piemontesi Perturbazione (foto), il 20 luglio, del cantautore napoletano Gnut (25 luglio), della pugliese Erica Mou (26 luglio)
MADNESS E GOGOL BORDELLO “SULLASABBIA” E AL BEKY BAY ANCHE I PENNYWISE Torna la rassegna “Sullasabbia” al Beky Bay di Bellaria Igea Marina: il 17 serata reggae con gli americani Soja; il 19 luglio l’unica data italiana dei Madness, storica band ska londinese; il 20 i Gogol Bordello (foto a destra), band gipsy punk amata in tutto il mondo. E sempre al Beky Bay il 3 luglio punk-rock con leggende degli anni novanta come Pennywise (foto qui sotto) e Sick of it All.
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rock
non solo rock
PREOCCUPATIONS, SUUNS E RYLEY WALKER ALL’HANA-BI Mese particolarmente intenso al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna con una lunga serie di concerti di caratura internazionale che parte martedì 3 con i texani The Ghost Wolves (garage/blues) per poi proseguire con due band di punta della scena canadese – il 10 i Preoccupations (ex Viet Cong, post-punk) e l’11 i Suuns (postrock/elettronica) – e due giovani cantautori, l’americano Particle Kid (17 luglio) e il britannico Dan Owen (20), per poi chiudere con un “big” della scena neo-folk statunitense, Ryley Walker (26), e il 31 con il progetto solista di Nick Oliveri, bassista di Kyuss e Queens of The Stone Age. Ma all’Hana-Bi ci sarà spazio anche per band indie italiane, dai Gazebo Penguins (14 luglio) a Generic Animal (24) fino al concerto di sabato 7 con la rapper-quasi popstar dal volto mascherato Myss Keta (nella foto in alto). Anna Calvi
Joan as Police Woman, i Calexico e Anna Calvi a Percuotere la mente Il programma della rassegna alla Corte degli Agostiniani di Rimini “Percuotere la mente” – la rassegna di musica contemporanea alla Corte degli Agostiniani di Rimini a cura della Sagra Musicale Malatestiana – parte mercoledì 4 luglio all’insegna del jazz con l’omaggio a Miles Davis del grande trombettista italiano Flavio Boltro accompagnato dal Jazz Inc. Quartet, dall’Ensemble Rimini Classica e dall’Orchestra Sinfonica Rossini. Grande attesa poi il 12 luglio per i secondi protagonisti del cartellone, gli americani Joey Burns e John Convertino, meglio conosciuti come i Calexico, con il loro inconfondibile suono che mischia alternative country e tex-mex. Sabato 21 luglio invece si celebrano i primi quarant’anni di Rimini, il disco di Fabrizio de Andrè con alcuni tra i più apprezzati musicisti e cantautori del territorio – Andrea Amati, Dany Greggio, NicoNote, Massimo Marches, Massimo Modula, Giuseppe Righini – che si alterneranno sul palco per reintepretare tutti i brani contenuti nell’album di Faber, accompagnati dall’Orchestra Rimini Classica. A seguire renderanno omaggio a Fabrizio De Andrè, dal vivo e in brevi set, Federico Braschi, John De Leo, Andrea Appino (Zen Circus), I Ministri (in acustico) e il duo Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Musica Nuda. Due grandi talenti femminili chiudono il viaggio di “Percuotere la mente”: venerdì 27 luglio torna a Rimini Joan as Police Woman (al secolo Joan Wasser), la nota songrwriter newyorkese che si muove tra musica black, soul jazz, darkrock e indie-folk. Infine, torna a Rimini la cantautrice e chitarrista Anna Calvi, che chiuderà la rassegna 2018 martedì 31 luglio, considerata nuova musa del rock inglese e con alle spalle paragoni importanti come quello con Patti Smith.
HOWE GELB E JOSH ROUSE A “STRADE BLU” Tra i cantautori fuori dagli schemi per antonomasia, Howe Gelb (nella foto fondatore e leader dei Giant Sand) torna alla rassegna di folk e dintorni Strade Blu, il 18 luglio al Mic di Faenza. Il giorno prima (martedì 17) l’appuntamento è invece al chiostro del convento di Bagnacavallo con il connazionale Josh Rouse. Tra gli altri appuntamenti di caratura internazionale della rassegna segnaliamo il Bko Quintet, dal Mali, l’8 luglio al Mic di Faenza, i due concerti della scozzese (ma ormai italiana d’adozione) Emma Morton (l’1 luglio a Faenza e il 27 a Forlì, in piazzetta della Misura) e il 6 luglio in piazza a Massa Lombarda con il canadese Bocephus King e la band del jazzista Mauro Ottolini, nell’ambito del Riot Fest (che parte il giorno prima con gli italiani Pinguini Tattici Nucleari).
MR. BIG E RIVAL SONS A PINARELLA Hard rock protagonista al Rock Planet di Pinarella di Cervia che l’11 luglio ospita i britannici Rival Sons e il 31 il supergruppo americano Mr. Big (nella foto Billy Sheehan). Tra gli altri appuntamenti del mese al club cervese da segnalare anche il 21 il concerto della storica band veneta punk-rock Derozer.
AVANGUARDIA Dal contrabbasso di Roccato all’Orkestra di Pepe Medri Continuano i concerti (e le cene) nel cortile dell’Area Sismica di Ravaldino in Monte (Forlì). Il 14 luglio l’appuntamento è con Daniele Roccato, contrabbassista solista e compositore, considerato internazionalmente uno dei maggiori virtuosi di questo strumento. Il 28 invece viaggio tra musica popolare e sperimentazione con l’organetto di Pepe Medri e la Timbuctu Orkestra.
UN DISCO AL MESE
Nuovi gioielli di un nome di culto da riscoprire di Bruno Dorella *
Lino Capra Vaccina - Metafisiche del suono (2017) Tra le mode musicali c’è quella di trovare ogni tanto il “nome di culto” da ritirare fuori. Gente che faceva musica negli anni 60/70 e poi scomparsa dal radar per un po’. Da qualche anno nel salotto buono se non nomini Juri Camisasca, Messina e Lovisoni, o Lino Capra Vaccina, sei veramente “out”. Per fortuna in questi casi si tratta di materiale veramente not e vole, testimone di una stagione eccezionale di Milano e dell’Italia tutta (i primi anni 70), di una cricca di innovatori che fa parlare di sé attraverso gli eventi del Parco Lambro e soprattutto grazie ai nomi che diventano più famosi (Battiato, Finardi, Stratos ecc.), ma in realtà è un dedalo di connessioni, libertà espressiva, contaminazioni. Lino Capra Vaccina in quegli anni produce almeno due capolavori: il primo disco degli Aktuala (omonimo) e il suo primo solista (Antico Adagio). Nel frattempo lavora come percussionista con Battiato (commovente il racconto di un tour in duo in Francia e Olanda, in cui aprono alcuni concerti di Nico poco prima che morisse) ed intraprende la breve esperienza di Telaio Magnetico. Non smette mai di sperimentare, sparisce per qualche decennio (immagino non abbia mai smesso). E rieccolo in questi anni 10 tornare con dischi intensissimi, sperimentali ma equilibrati tra gusto e silenzi, con una certa vocazione melodica e fricchettona, senza che questi ultimi due elementi ne intacchino l’integrità artistica . Dei gioielli, davvero. In particolare Arcaico Armonico e l’ultimo Metafisiche Del Suono sembrano ricercare qualcosa di assoluto, di spirituale e fuori dal tempo e dalle mode (con buona pace dei salotti buoni). Non è ambient, per niente. D’altronde stiamo parlando di un percussionista. Ma è tutto molto delicato, i colpi e le note sono lì perché sono necessari, in un discorso che porta alla spiritualità attraverso la concentrazione più che attraverso il rilassamento, in cui la nota è cibo per il cuore, e il silenzio pure. Tra tutti scelgo l’ultimo, non perché sia migliore (sono tutti eccellenti), ma per rendere giustizia alla continua tensione alla ricerca e all’evoluzione di un artista che sembra non invecchiare mai.
* Batterista di Bachi Da Pietra e OvO, chitarrista di Ronin e Tiresia, factotum come Jack Cannon, membro della Byzantium Experimental Orchestra, del GDG Modern Trio e dei Sigillum S, ex discografico, orgoglioso ravennate d'adozione.
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luglio 2018
racconti A Verucchio anche Baustelle, Bennato, K&D, Dente, Buffa... L’ex cantante degli Screaming Trees, l’americano Mark Lanegan – di cui si parla tra le altre cose nel racconto dell’articolo principale; da tempo impegnato in una proficua carriera solista e noto anche per la sua collaborazione con i Queens of the
POPPONI Il Decameron del pop, limitatamente a quel che succede il mese prossimo in un raggio di 30 km
Cucine da incubo con Mark Lanegan
di Francesco Farabegoli
“Una sorta di Azealia Banks dei poveri senza un decimo del talento di cui già l’Azealia originale è priva”
Storie di abbinamenti alimentari improbabili e di un concerto al Vidia
Mark Lanegan
Stone Age – sarà in concerto con la sua rock band il 26 luglio al Sagrato della Collegiata nell’ambito della XXXIV edizione del Verucchio Music Festival. Si parte invece sabato 14 luglio con il pop dei Baustelle che presenteranno i brani del nuovo disco L’amore e la violenza vol. 2. Martedì 17 luglio una serata non solo musicale con il giornalista Federico Buffa e il suo racconto sulla sfida tra Muhammad Ali e George Foreman di A night in Kinshasa, una narrazione sincopata, tenuta “sulle corde” da una serrata partitura musicale scritta ed eseguita al pianoforte da Alessandro Nidi e ritmata dalle percussioni di Sebastiano Nidi. Venerdì 20 luglio arriva la coppia composta dal cantautore Dente e dal poeta Guido Catalano per il tour di Contemporaneamente insieme, “uno spettacolo diverso, né un reading, né un concerto”. Un altro duo è atteso a Verucchio sabato 21 luglio: Peter Kruder e Richard Dorfmeister, padrini della scena musicale elettronica di Vienna. Nel 2018 ricorre inoltre il venticinquennale del creativo sodalizio, iniziato con la release di “G-Stoned”, il primo Ep che sancì l’inizio della loro collaborazione. Dopo il concerto di Lanegan, l’appuntamento (venerdì 27 luglio) sarà con un personaggio non convenzionale della scena rap italiana come Willie Peyote mentre la chiusura di sabato 28 vedrà sul palco uno dei cantautori più amati della scena musicale italiana, Edoardo Bennato.
Non sono uno di quei foodie scoppiati in fissa con le ricette tradizionali da libro di testo, tipo quelli che vorrebbero punire la pancetta nella carbonara con la sedia elettrica. A me se la piadina è buona non importa se hai messo o meno il latte nell’impasto, diciamo. Un’altra cosa: non ho mai mandato indietro una bottiglia di vino. Presente quando ordinate una bottiglia e il cameriere ve lo fa assaggiare prima di versarlo nei bicchieri al tavolo? Ecco. Mai mandata indietro una bottiglia. Questa filosofia si estende agli abbinamenti alimentari: non mi offendono quasi mai. Se sei davanti a me e stai mangiando un crescione coi wurstel e i crauti non mi scandalizzo. È più probabile che te ne chieda un pezzo. Ma quella che segue è una lista di 5 esperienze personali di abbinamento alimentare di fronte a cui, per un motivo o per l’altro, non sono riuscito ad essere comprensivo. Ordine casuale. 1 Anni fa uscivo con una ragazza che aveva avuto un disturbo alimentare. Parlammo un po’ di questa cosa e mi disse che aveva capito che era una faccenda seria dopo aver tocciato un intero vaso di cetriolini nella nutella. 2 Le infinite applicazioni della maionese. La maionese è una specie di sottocultura, uno stato della mente. Di fronte alla maionese ci si può porre in tre modi: i primi due sono tutto sommato innocui – chi non la sopporta per il gusto e la consistenza e chi la usa in modalità umane. Poi ci sono i talebani hardcore della maionese, quelli che trovano una ragion d'essere nell'infilare maionese in ogni possibile pertugio del reale, quelli che con la maionese hanno un rapporto diciamo olistico. La maionese, se ci pensate bene, ha un gusto così particolare che non si abbina a niente, non soccombe a nessun altro sapore. Quindi per sua natura viene utilizzata a scopo distruttivo, cioè per neutralizzare certi sapori considerati opinabili o dannosi, e in certi casi questo atteggiamento sfocia nel fanatismo bellico più ottuso – quelli che usano un tubetto intero per condire un piatto di insalata di riso, non so se avete presente. 3 Una sera facevo aperitivo a casa di certi amici. A un certo punto qualcuno disse, in modo molto tranquillo, che questa diceria secondo cui vino bianco e vino rosso non stan bene assieme era una leggenda metropolitana. Un silenzio assordante s'impossessò della sala. È come quando i negazionisti ti dicono che l'olocausto non ha mai avuto luogo. Tu dici «beh, no, ti sbagli», e il tizio ti chiede: «ma tu ci sei mai stato in una camera a gas funzionante?». Cazzo, no, non mi sono mai fatto gasare. E peraltro non mi è mai saltato in mente di fare mezzo bicchiere di trebbiano e mezzo di sangiovese così per dare base scientifica a un'intuizione. Il fatto è che sapevamo tutti cosa stava per succedere in quella stanza. Ci sono tante strategie per uscirne indenni: ridere in faccia a chi l'ha detto, ricordare all'improvviso un impegno inesistente, raccontare di aver provato una volta e di essere stati male. Ma sono tutte strategie che funzionano quando non
sei già ubriaco fradicio, così ci siamo guardati un altro po' in viso e abbiamo iniziato a fare degli shottini trebbiano/sangiovese cambiando pure i dosaggi da un bicchiere all'altro («fammi due terzi di rosso e un terzo di bianco, che se no è troppo acido»). Il resto della serata e il giorno successivo non ho voglia di raccontarli. 4 Sono seduto a mangiare una piadina nel mio posto-per-piadine preferito. Il padrone irrompe nella stanza e dice al tizio seduto nel tavolo accanto al mio: «senti, mi sa che ho sbagliato a segnare la tua ordinazione, perdonami, ho scritto salsiccia e seitan». Il tizio ci pensa un attimo e risponde: «no, no, è giusto». Il gestore è ammutolito. Biascica un «sicuro?» e ottiene una conferma. Da sei anni sto cercando di risolvere questo episodio, di dare una spiegazione qualsiasi al fatto che, a un certo punto dello spazio e del tempo, qualcuno ha ordinato una piadina con salsiccia e seitan. Non riesco ad accettare la base logica del gusto che può portare a ordinare una cosa del genere – e così, naturalmente, mi sono creato possibili scenari alternativi. Il più plausibile è che il tizio non sapesse cos'è il seitan, l'avesse ordinato per fare il cittadino del mondo (che tanto con la salsiccia accanto non sbagli), e messo di fronte al fatto compiuto ha voluto tener duro. Un'altra ipotesi è che il tizio fosse straniero e che le parole «salsiccia» e «seitan» nella sua lingua significassero qualcos'altro. Ma ho anche pensato che il tizio stesse cercando di smetterla con la carne e di andare vegan, e io l'avessi incrociato in un periodo di transizione in cui si stava cercando di
acclimatare nell'ecosistema delle proteine alternative. Non so. 5 Qualche anno fa ho sentito una storia sul primo concerto di Mark Lanegan che ho visto. Non ho assistito, probabilmente è una storia inventata, non lo so, mi piace credere sia vera. Il concerto fu al Vidia, era la fine del 2001 o l’inizio del 2002 (Field Songs era il disco con cui andava in tour, ed era inverno). In pratica Lanegan e la sua crew vanno a cena prima del concerto in un qualche ristorantepizzeria del cesenate, e quando è il momento di ordinare Lanegan chiede quale sia il piatto tipico del posto dove si trovano. Lodevole, credo: in ogni luogo dove suono prendo una prelibatezza locale, voglio dire, saran bravi a cucinare il loro piatto forte, no? Però il cameriere sul momento non sa bene cosa rispondere. Mica puoi portargli una piadina salsiccia e seitan, a Mark Lanegan, non ti pare? Mi fa un po' sciatto, diciamo. Così qualcuno suggerisce di fare le tagliatelle al ragù. Oh, perfetto, dice Mark Lanegan, allora io prendo una pizza con le tagliatelle al ragù. Ora. Io non ho mai cenato con Lanegan, l'idea non mi attira – mi dà l'idea di un tizio che fissa il vuoto senza proferir parola e si accende un botto di sigarette a tavola, in barba ai divieti. Ma ha un'aria un po' minacciosa, Lanegan, giusto? Così credo che semplicemente abbiano deciso di dargli corda. Ringraziano per l'ordinazione, mettono su le tagliatelle, le buttano belle fumanti su una margherita, e gliela portano. Lui mangia la pizza, ringrazia, si fa portare al Vidia e suona uno dei concerti più belli che abbia mai visto in vita mia.
RIOLO TERME 19-20-21-22 Luglio 2017 26a FIERA dello SCALOGNO di ROMAGNA
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CONSIGLI D’AUTORE
la recensione
Tra le spire del Re Biscio a cura di Ribéss Records*
Il quartier generale di Ribéss Records
Il mondo è bello perché è biscio. Essere contattati, come etichetta discografica, per un contributo pubblico di qualunque tipo significa solo una cosa: che qualcuno non prende sul serio la nostra mission di restare nell’ombra. Neanche noi, del resto. Minchiate a parte, mettere il muso fuori dal sottosuolo è un aspetto inevitabile del grande gioco dell’underground. Da ormai tredici anni a questa parte ci siamo fatti il pelo sullo stomaco assistendo a quello che, tredici anni fa, era concepibile solo a patto di abbracciare una visione rigorosamente distopica: la trasformazione radicale delle dinamiche del consenso – che ora è acqua calda e soporifera, ma per chi conserva memoria di com’era il mondo senza l’attributo 2.0 continua a essere una tonificante doccia fredda. Per fortuna abbiamo eletto a nostra guida e dittatore il Re Biscio, che notoriamente se ne sbatte delle logiche umane, e possiamo spiarle, prenderne parte o metterci in mezzo una distanza siderale in assoluta autonomia. Oddio, assoluta… diciamo quella che ci consente Sua Rettilità. Quindi sì, anche noi siamo orientati dal consenso: il Suo. Ognuno sceglie i propri tiranni. Ribéss Records è una nanogalassia. Spingersi a dire che è anche un orizzonte può suonare azzardato: non fuori di testa, ma azzardato. Di sicuro è una specie di humus che scopriamo di volta in volta condiviso, senza premeditazione. Domanda: si possono trovare sedimenti di quell’humus negli ascolti dei suoi singoli alfieri, proseliti e complici? È quello che abbiamo cercato di capire coi nostri consigli d’autore. Invito, tra l’altro, che abbiamo accolto con quel mood oscillatorio, peristaltico tra il “chi siamo noi per dare consigli d’autore” e il “perché no, vivadio!?”. Ma la scelta dei dischi del cuore non poteva essere affidata a una-due persone (troppo sterile), così abbiamo chiesto ai gruppi Ribéss dei titoli importanti per la loro esperienza d’ascolto o addirittura per la loro maturazione artistica. E va bene. Ma in più questi titoli, a considerarli di sguincio, dovevano avere qualcosa a che spartire con la Ribéss: tipo “oh, non ci avevo mai pensato ma ’sto disco è un sacco ribessiano!”. Cosa significhi ribessiano, per ognuno di loro, l’abbiamo lasciato al loro insindacabile giudizio. In altre parole gli abbiamo chiesto di incrociare i loro gusti personali con la loro percezione complessiva della “cosa chiamata Ribéss”. Dal canto suo la casa-cosa-madre ha preso quei titoli e ne ha derivato uno schema: la matrice della biscitudine percepita.
Non chiederti con quale procedimento logico-alchemico l’abbiamo ottenuta: sono fatti nostri. Prendila così com’è, che domani sarebbe già diversa. Ma forse tra queste Spire c’è davvero il seme del suono che ci governa. Un grazie grosso così alla nanogalassia che si è lasciata coinvolgere: Barachetti / Ruggeri, C.O.C., Forestale Val d’Aupa, Morose, Franco Naddei, Houdini Righini, TIR, unoauno e Pieralberto Valli. Prevalga il Re Biscio. Il maggiordomo di Sua Bisciosità SPIRA I Einstürzende Neubauten Fun̈ f Auf Der Nach Oben Offenen Richterskala (Some Bizzare 1987) Woven Hand Blush Music (Glitterhouse 2003) Bachi da Pietra Quarzo (Wallace 2010) Knife Tomorrow, In A Year (Rabid 2010) Swans The Seer (Young God 2012) Alfio Antico Antico (Origine / Believe 2016) Heilung LIFA (Season of Mist 2017) SPIRA II Smog The Doctor Came At Dawn (Drag City 1996) Boxed Ensemble Dutch Harbor: Where The Sea Breaks Its Back - OST (No Choice 1997) The Black Heart Procession 2 (Touch & Go 1999) Songs: Ohia Ghost Tropic (Secretly Canadian 2000) Patrick Phelan Parlor (Jagjaguwar 2001) Matt Elliott Failing Songs (Ici, d'ailleurs… 2006) Soap&Skin Lovetune For Vacuum (Couch / PIAS 2009) SPIRA III Sun Ra and his Myth Science Arkestra The Lady with the Golden Stockings aka The Nubians of Plutonia (El Saturn Records 1966) Camisasca La finestra dentro (Bla Bla 1974) Tom Waits Swordfishtrombones (Island 1983) Neutral Milk Hotel In The Aeroplane Over The Sea (Merge / Blue Rose 1998) Arab Strap Philophobia (Chemikal Underground 1998) Fausto Balbo Falbo (Snowdonia 2004) IOSONOUNCANE La Macarena su Roma (Trovarobato 2010) SPIRA IV Erik Satie Gnossienne [1889-1897] Talk Talk Spirit Of Eden (EMI 1988) Codeine Frigid Stars (Glitterhouse 1990) His Name Is Alive Mouth by Mouth (4AD 1993) Dakota Suite Signal Hill (Glitterhouse 2000) In My Room Saturday Saturn (Suite Side 2005) Ernst Reijseger Cave of Forgotten Dreams OST (Winter & Winter 2012) SPIRA V cLOUDDEAD [omonimo] (Mush / Big Dada 2000) GoldFrapp Felt Mountain (Mute 2000) Hood Cold House (Domino 2001) Fog Ether Teeth (Ninja Tune 2003) Angil & The Hiddentracks & BROADWAY The John Venture (6am / Unique 2006) DM Stith Heavy Ghost (Asthmatic Kitty 2009) Massive Attack Heligoland (Virgin 2010) * Ribéss Records è un’etichetta indipendente attiva dal 2005 e con base a Santarcangelo di Romagna
Tra leggerezza e classe, l’Utopia di David Byrne Il grande artista americano il 19 luglio a Ravenna con il tour del suo nuovo album È un album in fin dei conti leggero, il nuovo di David Byrne. A dispetto di quello che si poteva forse immaginare dal titolo (American utopia), dai collaboratori (oltre venti – e tutti maschi, tanto che Byrne si è sentito in dovere di scusarsi pubblicamente) o di quanto ci si potrebbe aspettare da un artista di quasi 70 anni che ha fatto la storia della musica contemporanea (e a cui la musica peraltro è sempre stata stretta) o più semplicemente da un nuovo disco di David Byrne qualcosa come quattordici anni dopo il precedente. Leggero, da intendersi non nella sua accezione negativa, ma come risultato ricercato dallo stesso autore che ha scelto innanzitutto di proseguire nel campo musicale in cui è più esperto – una sorta di comfort zone secondo alcuni – tra pop raffinato, elettronica, world music, funk bianco e i consueti ritmi che sembrano omaggiare (come nel bel singolo “Everybody's Coming To My House”) anche i Talking Heads, da lui fondati 44 anni fa. Un “dettaglio” che è giusto tenere a mente ascoltando quest’album per sottolineare la meritoria, quasi ossessiva, voglia di restare comunque continuamente “attaccato” alla contemporaneità, a partire dai suoni realizzati in particolare a tu per tu con un altro mostro sacro come Brian Eno. Una contemporaneità ricercata anche nei testi, forse il lato davvero sperimentale del disco uscito lo scorso marzo: dieci piccole storie tra sarcasmo, cinica ironia, passaggi surreali che hanno a che fare con il paradiso dei polli o il pensiero dei cani, il tutto per rispondere a domande da sempre care a Byrne, tra il “chi siamo” e il “dove stiamo andando/vivendo”, e allo scopo di trovare il lato positivo e una via d’uscita anche ai momenti peggiori (oltre che una sorta di reazione al capitalismo, pare di capire). L'album, in definitiva, piacerà (e sta piacendo) ai fan di Byrne, proprio per il suo essere Byrne al 100 percento. Pure troppo, potrebbero dire gli altri, a un passo dal cliché. A salvarlo, probabilmente, oltre che la sua classe innata, i collaboratori che si è scelto, in primis il genietto dell’elettronica Daniel Lopatin (Oneohtrix Point Never) che incupisce quel tanto che basta l’album regalando due vere e proprie chicche (“This is That” e la conclusiva, malinconica, “Here”). Byrne presenterà il disco al Ravenna Festival il 19 luglio (al Pala De André), nel tour mondiale di quello che dice essere «lo spettacolo più ambizioso che abbia mai fatto da Stop Making Sense». Luca Manservisi
la rassegna
GLI UOCHI TOKI A CLASSE Gli Uochi Toki, duo di “narrativa rap” acclamato dalla critica, sarà il nome di punta della rassegna di concerti in programma questa estate nel sito archeologico dell’Antico Porto di Classe (Ravenna). L’appuntamento è per il 4 luglio. Tra gli altri concerti da segnalare il 18 luglio il cantautore forlivese Giacomo Toni e il duo postrock ravennate Cacao, il 24 la cantante franco-israeliana Emmanuelle Sigal (e il ravennate Giacomo Scudellari) e il 25 il pop “surreale” dei Camillas.
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black & blues
rock italia/1
LA ROMAGNA IN CUFFIA
UN’ONDATA DI MUSICA SUI LIDI RAVENNATI CON IL DECIMO “SPIAGGE SOUL” Il festival continua la collaborazione con New Orleans Attesi anche Orkesta Mendoza, Cain e Africa Unite Un pezzo di New Orleans torna sui lidi ravennati con la decima edizione di Spiagge Soul, il festival diffuso di musica black e blues in programma dal 14 luglio al 1° agosto nei locali, nelle piazze e negli stabilimenti balneari. La partnership con la città americana nota in tutto il mondo per la musica si concretizzerà in particolare con una serie di esibizioni (in formazioni sempre diverse, dalla street parade al concerto più classico) della Soul Brass Band nella seconda settimana di programmazione, con alcuni musicisti di spicco della scena di New Orleans. Tra gli eventi di cartello il 27 luglio il concerto sul palco allestito nella spiaggia del Marlin, a Punta Marina, dell’Orkesta Mendoza, da Tucson, Arizona (progetto di Sergio Mendoza, ex Calexico), che mixa tradizioni mariachi, mambo, cumbia e rock’n’roll. Altri ospiti attesi sono poi gli Africa Unite in versione “System of a Sound”, ultimo progetto degli inossidabili Bunna e Madaski, che dal 1981 propongono il loro suono fatto di reggae, dub ed elettronica (il 20 luglio al Peter Pan di Marina di Ravenna). Altro nome di spicco sarà quello di Chris Cain, «tra i migliori chitarristi blues al mondo», sottolinea il direttore artistico Francesco Plazzi, a sua volta musicista attivo in diverse band del territorio e sicuramente anche lui sul palco di Spiagge Soul. «Ma al di là dei nomi – sottolinea Plazzi – il nostro obiettivo è continuare a portare in questo periodo la musica sui lidi ravennati come una sorta di inondazione in più luoghi e in più momenti, a tutto tondo, che va oltre il semplice concetto di concerto e vorrebbe invece portare l’ascolto della musica a diventare un’azione quotidiana». Programma completo su www.spiaggesoul.it.
Lo “spleen” della Riviera visto da Milano
Chris Cain
di Luca Manservisi
BENVEGNÙ E BUBOLA A RADIO MELODY Continuano le interviste dal vivo (con mini-live improvvisati) del mercoledì sera con artisti della scena italiana e Radio Melody al bagno Peter Pan di Ravenna. Il 4 luglio serata dedicata agli Skiantos con lo storico chitarrista Dandy Bestia; l’11 luglio ospite Paolo Benvegnù, mentre il 18 luglio sarà la volta di Massimo Bubola e il 25 luglio degli Stella Maris di Umberto Maria Giardini.
ROCK ITALIA/2 Live al Jump a Forlì Prosegue a Forlì il Jump Festival con musica e cibo in piazza Morgagni. In luglio live di artisti romagnoli: Mara (l’11), Isak Suzzi (18) e Moro & The Silent Revolution (25).
C’è la Romagna dentro a questo Tutti nuotammo a stento, senza fortunatamente esserci il liscio o gli aspetti più folcloristici. C’è la Romagna vista da Fabrizio Testa, originale cantautore milanese che nei mesi scorsi abbiamo intervistato sempre su queste pagine, curiosi di capire da dove nascesse il suo amore verso la nostra terra. La sua particolarità è infatti aver costruito un intero progetto (Il Lungo Addio) di canzoni sulla riviera romagnola. Lui che da Milano ci ha trascorso le vacanze da piccolo e poi ci torna quando può. Una Romagna dipinta con inevitabile spleen (intensificato qua e là dalla tromba di Sergio Montemagno), quello del mare d’inverno, delle piogge in estate, degli amori andati, delle persiane chiuse, dei costumi appesi ad asciugare e del tramonto, delle vacanze ormai finite. Testa canta la Romagna con malinconia e come luogo dove bisogna comunque essere, ora e sempre, dove poter incontrare Chris (il patron di Bronson Produzioni) al bancone dell’Hana-Bi di Marina di Ravenna, dove “nuotare a stento” (che rende piuttosto bene l’idea dell’estate in panciolle) o anche solo fare boxe per dimenticare, in una palestra di Lido di Savio, senza tralasciare di omaggiare in un pezzo in stile country (con la chitarra dobro del grande bluesman Maurizio Glielmo) il “vucumprà” basito di fronte ai selfie dei bagnanti. Senza prendersi mai troppo sul serio, con un’interpretazione variegata, che non disdegna passaggi volutamente démodé (la voce quasi da balera di “Hotel Baltic”), grazie a ottimi collaboratori (tra cui anche Paolo Mongardi e Luca Ciffo della Fuzz Orchestra e Francesca Amati alla seconda voce, finalmente in italiano) Testa riesce nell’intento di rendere la Romagna un luogo dell’anima in un disco accessibile (naturalmente) anche a chi in Romagna non ci ha mai messo piede. Un ascolto piacevole – tra blues scheletrici, ballate acustiche e senso della melodia – per quello che pare potrebbe essere però l’ultimo capitolo del progetto. Peccato.
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ravenna festival/1
RAVENNA FESTIVAL/3 Al Museo Nazionale le tre sonate di Brahms per violino e pianoforte Domenica 8 luglio alle 21 alla sala del refettorio del Museo Nazionale di Ravenna vanno in scena “Le tre sonate per violino e pianoforte” di Brahms. Protagonista un sodalizio duraturo come quello tra la violinista lituana Justina Auskelyte e il pianista ravennate Cesare Pezzi.
All’Antico Porto di Classe l’Antigone è un concerto con Elena Bucci e Marco Sgrosso Il Ravenna Festival fa tappa anche all’Antico Porto di Classe, martedì 10 e mercoledì 11 luglio (dalle 19) con l’Antigone di Sofocle, messo in scena da due importanti attori del teatro italiano, Elena Bucci e Marco Sgrosso della compagnia ravennate Le Belle Bandiere, in forma anche di concerto con il contributo sonoro di Raffaele Bassetti e le musiche originali di Dimitri Sillato. La stessa Elena Bucci sarà protagonista sempre all’Antico Porto di una conversazione con Maurizio Bettini, classicista dell’università di Siena, sul tema “Alle porte dei sogni” (dalle 19).
A FORLÌ IL TRIBUTO A BATTISTI E L’INCONFONDIBILE VOCE DI UTE LEMPER Doppio appuntamento in luglio del Ravenna Festival in trasferta a Forlì. Si parte il 9 luglio con l’omaggio a Lucio Battisti del celebre cantante (degli Avion Travel) Peppe Servillo, accompagnato da cinque grandi jazzisti. Il 16 luglio invece sarà la celebre cantante (e anche attrice) tedesca Ute Lemper (foto) a cantare tutto il glamour e la rabbia del sogno americano in versi e note di Dylan, Porter, Waits, Bukowski. Entrambi i concerti sono in programma al teatro Fabbri dalle 21.
A Sant’Apollinare in Classe “L’arte della fuga”: Accademia Bizantina alle prese con Bach Martedì 10 luglio alla basilica di Sant’Apollinare in Classe (alle 21) Accademia Bizantina (diretta dal maestro Ottavio Dantone), proporrà dal vivo una tra le opere speculative più profonde di Johann Sebastian Bach, l'Arte della Fuga.
Canti tradizionali maroniti, ebraici, sefarditi e cristiani alla basilica di San Vitale
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BOLLANI E IL BRASILE Il 13 luglio (dalle 21) al Pala De André appuntamento con Stefano Bollani, campione della tastiera ma anche attore, scrittore e conduttore. Presenterà il suo nuovo tuffo nelle sonorità brasiliane, al quale ritorna con il disco Que Bom. Sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di Jobim o Veloso è d’obbligo per un jazzista; Bollani lo fa da par suo, circondandosi di percussioni che avverte “parenti” al proprio pianismo, con la linea del basso a fare da prua per un viaggio di saudade e allegria insieme.
Giovedì 12 luglio nell’ambito della rassegna di musica sacra “Il canto ritrovato della cetra” l’appuntamento è alla basilica di San Vitale (dalle 21.30) con “Tre fedi un solo Dio”: canti tradizionali maroniti, ebraici sefarditi e cristiani si intrecceranno per dar vita ad un’idea unitaria di canto devozionale. Sempre per quanto riguarda la musica sacra tutti i giorni a San Vitale i concerti dei Vespri delle 19 mentre “In templo domini” prosegue con Ludo Vocalis l’1 luglio alle 11.30 a Sant’Agata Maggiore e la Cappella Musicale di Reggio Emilia al duomo.
Da Haydn a Schubert con il Simply Quartet al chiostro della Classense A chiudere la maratona cameristica del Ravenna Festival sarà il Simply Quartet, vincitore del primo premio al 7° Concorso Internazionale di Musica da Camera Joseph Haydn, che il 13 luglio, dalle 21.30, nel Chiostro della Biblioteca Classense, eseguirà pagine tra le più famose scritte da Haydn, Bartók e Schubert.
Un'emozione unica nelle oasi naturali del delta del Po Escursioni in barca alla foce del fiume, a bordo di piccole e silenziose imbarcazioni in partenza da Gorino e Volano… … ed escursioni in barca e in bicicletta nelle Valli di Comacchio, la dimora di fenicotteri, con visita agli antichi casoni da pesca. Per assaporare piatti tipici a base di pesce e di anguilla, vi aspettiamo nei nostri ristoranti nel cuore del delta e delle Valli di Comacchio.
Partenze giornaliere fino al mese di novembre PER INFO Tel./Fax 0533.81302 Cell 346.5926555 info@podeltatourism.it www.podeltatourism.it Facebook: Po Delta Tourism
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ravenna festival/4
Il maestro Muti omaggia il genio di Verdi e il violinista Ricci
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Al Pala De André il Macbeth con il Maggio Fiorentino di Enrico Gramigna
Il Palazzo Maurò De André sarà, il 15 luglio, il palcoscenico dove, in forma di concerto, si addenserà ancora una volta la tragedia shakespeariana del Macbeth di Giuseppe Verdi. Importanti saranno i protagonisti della vicenda: Luca Salsi, nei panni di Macbeth, e Vittoria Yeo, già applauditissima Lady Macbeth nel 2016 proprio a Ravenna, Francesco Meli, che debuttò proprio con quest’opera nel 2002 nel ruolo di Macduff, e Riccardo Zanellato, basso tra i più affermati, interpreterà Banco. La guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, diretto da Lorenzo Fratini, sarà affidata al Maestro Riccardo Muti che, nel 1974, già direttore della compagine toscana, debuttò con questo importante titolo verdiano. Questo concerto ha quindi anche l'intento simbolico di festeggiare, a cinquant'anni dal sodalizio del Maestro con il Maggio Musicale Fiorentino – portato avanti fra 1968 e il 1980 – l'avvio di una straordinaria carriera magistrale, che lo ha portato ad essere fra i più stimati ed acclamati direttori d'orchestra del mondo. Da segnalare che proprio la partitura del Macbeth verdiano sarà anche tema di studio della quarta edizione della Muti Italian Opera Academy, dedicata alla formazione di giovani aspiranti alla direzione d'orchestra, in programma a Ravenna a fine luglio. Di tutt’altro tenore il concerto che vedrà lo stesso Muti omaggiare il violinista statunitense Ruggiero Ricci, scomparso nel 2012, a cento anni dalla nascita. Ricci fu un virtuoso di prima grandezza, memorabili le sue registrazioni delle composizioni di Niccolò Paganini. Il teatro AliAl Pala De André anche ghieri, il 18 luglio, sarà il palcoscenico perfetto per fel’Orchestra della Rai dialla anche dedicò si che musicista steggiare questo dattica: proprio uno dei suoi allievi al Mozarteum di SaL’ultimo appuntamento con la lisburgo fu Wilfried Hedenborg che per l’occasione a Ramusica di Leonard Bernstein, al venna imbraccerà un violino costruito in memoria del Ravenna Festival, è in programmaestro per suonare una delle pagine che più di tutte ma sabato 7 luglio al Pala De hanno contrassegnato la carriera di Ricci, il Concerto André con protagonisti il diretn.4 di Paganini. A fare da prolusione sarà la notissima tore James Conlon e l’Orchestra Ouverture dall’opera Il viaggio a Reims di Gioacchino RosSinfonica Nazionale della Rai. In sini, di cui è nota la grande amicizia con il violinista e programma anche brani di Arvo compositore genovese. Chiuderà questo appuntamento Pärt, Benjamin Britten e Antonín la Sinfonia n.7 op.92 di Ludwig van Beethoven, non a caDvořák. so la più estrosa tra le nove sinfonie del genio di Bonn.
JOHN MALKOVICH OSPITE D’ECCEZIONE DEL GEMELLAGGIO CON KIEV UN TRIBUTO ANCHE A VALENTIN SILVESTROV Quest’anno “Le vie dell’amicizia” del Ravenna Festival – sorta di pellegrinaggi laici che toccano città ferite di tutto il mondo – portano all’Ucraina e in particolare a Kiev, dove, al cospetto della Cattedrale di Santa Sofia, si terrà il concerto del 1° luglio con il maestro Riccardo Muti: piazza Sofiyska vedrà i giovani della Cherubini esibirsi al fianco degli artisti della principale istituzione lirica del Paese, il Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina Taras Shevchenko. Nell’imponente coro “congiunto”, anche artisti del Coro Credo, studenti dell’Accademia Nazionale di Musica Čajkovskij e dell’Istituto di Musica di Mariupol’, mentre nella grande orchestra saranno accolti giovani dell’Orchestra Municipale “Renaissance” di Mariupol’. In programma, musiche di Giuseppe Verdi - dallo "Stabat Mater" al "Te Deum" fino al "Nabucco" - e il "Lincoln Portrait" di Aaron Copland, impreziosito dalla voce narrante di John Malkovich. Lo stesso concerto, con gli stessi protagonisti, sarà proposto al Pala De André di Ravenna il 3 luglio. A rendere ancora più saldo il legame tra l’Italia e l’Ucraina in questa edizione del Ravenna Festival è l’omaggio al musicista ucraino Valentin Silvestrov che vedrà il 2 luglio il concerto del Duo Gazzana (violino e pianoforte) al Museo Nazionale (ore 21), il 3 luglio alle 17.30 sempre al Nazionale un incontro con lo stesso Silvestrov e il 4 luglio nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe, l’Orchestra e il Coro dell’Opera Nazionale di Ucraina omaggeranno l’ottuagenario compositore con un concerto diretto da Mykola Diadiura.
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musiche dal mondo
La grande danza cinese apre l’Emilia Romagna Festival Attesi anche Elio e Galliano Il programma degli appuntamenti del mese in Romagna tra Sudamerica, elettronica e nuovi talenti Nell’edizione che coincide con il suo diciottesimo compleanno, Emilia Romagna Festival propone un cartellone speciale, dall’8 luglio all’8 settembre, con 36 appuntamenti in oltre 30 sedi concertistiche, distribuite tra le province di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara. La musica trascinerà il pubblico in un percorso tematico e come ogni anno, gran parte del programma sarà dedicato alla presentazione di progetti originali, frutto della collaborazione con artisti e istituzioni di livello mondiale. Da questo filone scaturisce la serata dell’inaugurazione: domenica 8 luglio, al Teatro Diego Fabbri di Forlì, il Chinese Dance Theatre Lanzhou, una delle compagnie di danza più importanti in Cina, si esibirà ne I Racconti della Via della Seta. Dunhuang my Dreamland. L’opera arriverà per la prima volta in Italia, in collaborazione con il Festival Ljubljana. Balletto in un prologo e quattro atti, I Racconti della Via della Seta porteranno i colori delle Grotte di Mogao fin nel cuore della Romagna, insieme alle scenografie monumentali, i costumi opulenti e l’arte del balletto orientale, pirotecnico e circense, sull’onda della recente apertura culturale all’Occidente. Sempre a Forlì, stavolta il 25 luglio al Fabbri, avrà luogo il concerto del grande fisarmonicista Richard Galliano, accompagnato dalla Filarmonica Arturo Toscanini e da Massimo Mercelli al flauto; accanto alla prima commissione di ERF, Contrafactus di Giovanni Sollima,
in programma musiche di Piazzolla, Vivaldi e Galliano tra cui il suo ultimo lavoro, Jade Concerto per flauto e archi, dedicato a Massimo Mercelli e nato su commissione di ERF. Tra i protagonisti dei concerti di luglio in Romagna anche Elio, vulcanico cantante, flautista, attore, doppiatore, fondatore dello storico gruppo di Elio e le Storie Tese, di recente anche divulgatore musicale. Sarà il 9 luglio al Teatro all’Aperto di Cesenatico con una selezione di brani da L’Opera da Tre Soldi di Kurt Weill e Bertold Brecht accompagnato da I Fiati Associati. Nella suggestiva cornice dell’Arena delle Balle di Paglia di Cotignola, il 22 luglio, Mahler tornerà in vita con una luce nuova, grazie alle mani del maestro dell’elettronica Martux_m che plasmerà la sua Symphonie n. 2, nota come Resurrezione. Non solo sperimentazioni, non solo commistioni. Oltre ai progetti speciali, l’Emilia Romagna Festival propone quest’anno un programma monografico, tutto fondato sulla musica brasiliana. Piatto forte del programma sarà il leggendario musicista Egberto Gismonti, che verrà omaggiato in Romagna il 18 luglio ad Alfonsine (giardino della biblioteca comunale) insieme al Porroni Cuartet, con Brasil: la musica brasiliana del ‘900, un concerto incentrato sui nomi fondamentali della musica brasiliana più colta, come Jobim o lo stesso Gismonti.
Richard Galliano sarà il 25 luglio a Forlì con la Filarmonica Toscanini e Mercelli
La ricerca di nuovi giovani interpreti è da sempre un obiettivo del Festival che dalla sua nascita, con la rassegna Primo Premio! è attivamente impegnato nella promozione dei miglior talenti provenienti da tutto il mondo. Giovani artisti premiati a prestigiosi concorsi saranno disseminanti lungo tutto il percorso del festival. Il 23 luglio, al Museo Carlo Zauli di Faenza, sarà la volta del Milton String Quartet,
vincitori dello scorso Fischoff. Il quartetto in residence, di altissimo livello nonostante la giovane età, si esibirà anche il 29 al chiostro dei musei di San Domenico di Forlì. Il 24 luglio al cortile La Rocca di Castel Bolognese toccherà invece all’originale duo Taddei-Nicolardi, composto da un sassofonista e un pianista, già premiati più volte in prestigiosi concerti, entrambi diplomati con il massimo dei voti.
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Dal Deserto Rosso a Scavi dialogo intimo con gli spettatori Al festival dei teatri il debutto delle nuova performance di Deflorian e Tagliarini, dedicata al capolavoro di Michelangelo Antonioni di Iacopo Gardelli
La coppia artistica formata da Daria Deflorian e Antonio Tagliarini si è affermata sulla scena italiana degli ultimi dieci anni come una delle compagini più originali e fresche della prosa contemporanea. Capaci di affrontare temi difficili con grande leggerezza, Deflorian e Tagliarini sono molto apprezzati all’estero. Proprio durante una residenza a Parigi è nata la performance Scavi, dedicata a Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni. La performance rinnova la feconda collaborazione con Francesco Alberici e debutterà in Italia durante il Festival di Santarcangelo, il 13 e 14 luglio, ospitata dalla scuola elementare Pascucci. Daria Deflorian (nella foto a destra di Elizabeth Carecchio) ci svela qualche dettaglio in più, in vista dell'imminente debutto. Scavi è dedicato al film più famoso girato dalle nostre parti. Il prossimo autunno debutterete al teatro Argentina di Roma con Quasi niente, di cui questo spettacolo costituisce una sorta di anteprima. È così? «Più che un passaggio verso un altro spettacolo, Scavi è un oggetto che vogliamo mantenere così, nella sua freschezza, e riproporlo altre volte. La stessa cosa ci è già capitata con Reality, dove abbiamo prodotto sia lo spettacolo da palcoscenico sia la performance Cose, per un numero limitato di spettatori. Scavi è nato a Parigi, nell'Istituto Italiano di Cultura, nel novembre del 2017. Da allora abbiamo deciso di migliorarlo e lavorarci ancora, perché la sua forma ci interessa molto: è un dialogo con le persone più immediato, più intimo, che a teatro è difficile ricreare». Differenze formali a parte, questi due spettacoli avranno anche contenuti diversi? «Quasi niente avrà un imprinting molto diverso da Scavi. In quest’ultimo ci riferiamo al film di Antonioni in maniera oggettiva, parlando delle scoperte che abbiamo fatto, del nostro rapporto con l’opera. In Quasi niente è come se avessimo ingoiato, masticato e digerito Il deserto rosso, trasformandolo in qualcosa di più personale, dove non si fa più quasi accenno al film. L'idea è produrre uno spettacolo fruibile anche per chi non l'ha visto, dove si parla di tematiche contemporanee». Per quanti spettatori è pensato Scavi? «Pochi, al massimo una quarantina per replica, per cinque repliche complessive. Ma il bello del Festival di Santarcangelo è che c'è anche spazio per progetti come questo, che non seguono la logica del numero e del mercato». Come ha spiegato la direttrice Eva Neklyaeva, quest’anno il tema del festival è la paura, evento emotivo fisico e politico allo stesso tempo. Come si integra questo progetto all’interno di questo tema? «Io e Antonio non facciamo teatro direttamente politico. Allo stesso modo, cerchiamo di evitare un teatro di emozioni forti, provando a ridurre l'elemento drammatico sulla scena. In questo Antonioni ci corrisponde. Allora fu tacciato di fregarsene della realtà; oggi i suoi film raccontano quasi una visione del presente, e sono molto più politici proprio perché scevri di ideologie, ma pieni di dubbi e domande. Anche noi cerchiamo di essere pieni di dubbi, a partire dalle scelte artistiche che compiamo: con chi lavoriamo, quali tempi di lavoro ci diamo, dove mettiamo lo spettatore... Se evitiamo un'emotività eccessiva è anche perché la paura si è spostata nella politica, che gioca sull'emotivo: sentiamo l'obbligo di sottrarci a questo gioco». C'è qualcosa nel film di Antonioni che le ha fatto paura? «Mi ha fatto paura il fascino e la grandissima passione che ho provato per la figura di Giuliana, interpretata da Monica Vitti. Mentre studiavamo all’Archivio Antonioni di Ferrara, abbiamo scoperto dagli appunti del regista che uno dei suoi primi progetti era dedicato all’ospedale psichiatrico di Ferrara. Purtroppo il film non fu mai completato, ma qualcosa del fascino per quelle alterità è rimasto sotto le sue opere; e mettersi a confronto col fascino che proviamo per
la diversità è una cosa importante. Ci costringe a fare i conti con la paura dell’altro; un altro che siamo anche noi stessi. Quella parte oscura di noi che ci scappa. Ecco: il fascino di Giuliana, nonostante l’amore che mi resta per questa figura, è diventato un fenomeno sempre più complesso via via che andavamo avanti nello studio». Giuliana è una figura marginale. Questo tema la accomuna ad alcuni vostri spettacoli precedenti, che avevano spesso al centro figure marginali. Esiste questo collegamento per voi? «Assolutamente. Prima di tutto perché siamo sempre noi, e proseguiamo questo viaggio per conoscere meglio un fenomeno come la marginalità. Non è che siamo “per” la marginalità, “a favore” di essa: ciò significherebbe escludere la paura, la complessità, il bisogno di allontanarsene che naturalmente ingenera. È una sana presa di distanza da qualunque posizione che diventi sistemica, per non essere definiti da ciò che si fa. Definire nel senso letterale: uccidere. Perché de-finire è sempre uccidere. In questo Giuliana è un ottimo campo d'azione. È un essere semplice, a suo modo protetto, che non vuole scappare dalla propria realtà. È qualcosa dentro di lei che scappa, ma non è lei. Non è il rifiuto ideologico di una condizione di benessere. Questo è molto umano: una dimensione che l'accomuna a tutta l'umanità». Di cosa è malata Giuliana? Cos'è che vuole scappare in lei? «Mi verrebbe da risponderti come Antonioni faceva spesso: non lo posso dire. Non per ritrosia, ma perché esistono delle fragilità, come un sentire un po' animale, un sesto senso, indefinibili a parole. Come quando vivi qualcosa ma non ne hai il pensiero. Lei scappa per conservare di un senso di salute, un senso di sanità che non corrisponde per forza alla normatività. Essere sano, nel senso più antico del termine, sapersi curare, non vuol dire normalizzarsi o entrare in una casella. Significa rispettare la natura, la propria diversità. Tutti, in un certo senso, scappiamo alla norma».
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150 SPETTACOLI “CON IL CUORE IN GOLA” Lo storico festival dedicato al tema della paura, dal 6 al 15 luglio La ricetta della 48° edizione del Festival di Santarcangelo è stata riassunta in poche parole dalle direttrici artistiche Eva Neklyaeva e Lisa Giardino: «Be prepared for some splatter, bit of horror, some shivers». Se la scorsa edizione aveva fatto rumore per la presenza di alcune controverse opere legate ai temi della sessualità, quest'anno la programmazione del più importante festival teatrale italiano è centrata sulla paura. Emozione oggi onnipresente, base per palinsesti televisivi e comizi elettorali, molla irrazionale che ha determinato un cambiamento consistente della nostra società: in una parola, la paura è un’emozione politica, e come tale va affrontata, secondo le direttrici. Si tratta di «praticare collettivamente la paura» per conoscerla, controllarla e usarla a nostro vantaggio grazie all'arte. Il ricco cartellone – 150 appuntamenti per un totale di 200 artisti da tutto il mondo – animerà il borgo romagnolo dal 6 al 15 luglio, sotto l’egida del claim “cuore in gola”. In quest'ottica vanno interpretati gli spettacoli di molti artisti, che includono spesso la partecipazione attiva degli spettatori in performance sitespecific lontane dal teatro tradizionale. I nomi sono troppi per ricordarli tutti. Basti citare Unknown, dello svedese Markus Öhrn (artista associato di questa edizione assieme a Francesca Grilli e ai Motus di Rimini): per 8 notti consecutive 8 artisti si alterneranno in performance interdisciplinari, nel mezzo di un bosco immerso nel silenzio. Ancora, la norvegese Ingri Fiksdal, per la prima volta in Italia, accompagnerà gli spettatori per una passeggiata notturna nella performance Night Tripper. La paura è ancora una volta al centro della coreografia Arrêt sur Image dell'artista greca Panagiota Kallimani, che presenterà un'immagine inquietante e inconsueta dell'infanzia; Muna Mussie, eritrea naturalizzata italiana, rifletterà sulla molteplicità della nostre fobie nel suo Oasi. Parlerà di una paura purtroppo ancora assillante per molte donne, quella della violenza sessuale, lo spettacolo Be careful, dell’indiana Mallika Taneja (nella foto). La morte, in particolar modo vissuta attraverso le sensazioni di una bambina, verrà trattata nella performance I am within, firmata dai cesenati Dewey Dell. Restando nell'ambito di compagnie locali, non si possono non citare i Motus, ospitati con due produzioni: Panorama, realizzato in collaborazione con attori del teatro newyorkese La MaMa, parlerà del diritto umano al libero movimento, portando sulla scena le biografie dei protagonisti; Chroma Keys sarà invece una performance “impazzita” aperta nel cuore di Santarcangelo: piazza Ganganelli. Non mancheranno appuntamenti collettivi, realizzati da adolescenti locali (oltre alla nostrana non-scuola del Teatro delle Albe citiamo le esperienze di autogestione dei ragazzi di Wash Up) come da adulti (Multitud delle uruguaiana Tamara Cubas); né mancheranno i consueti appuntamenti musicali, quest'anno ospitati nel tendone da circo di Imbosco: tra gli altri, si potranno ascoltare i concerti di Timo C Engles, Father Murphy, Matteo Vallicelli, Sequoyah Tiger e del duo sudafricano Faka. (ia. ga.)
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Dalla danza politica di T. Jones al galà di Bolle Ampio spazio ai linguaggi del balletto. L’1luglio all’Alighieri anche Tango Glaciale Reloaded, dal postmoderno degli anni ‘80
FANNY&ALEXANDER RILEGGONO ELENA FERRANTE Giovedì 5 luglio al teatro Alighieri, i Fanny & Alexander tornano alla letteratura affrontando il best seller di Elena Ferrante. Il più famoso dei suoi libri, L’amica geniale, inaugura il ciclo di romanzi che ruota attorno all’amicizia di Elena e Lila; ed è proprio questo rapporto, quasi un archetipo della relazione amicale, che sarà ricreato sulla scena da Chiara Lagani e Fiorenza Menni, amiche anche nella realtà, in Storia di un’amicizia, secondo step di un lavoro pensato in quattro parti e ideato dalle due interpreti insieme al regista Luigi De Angelis.
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LE ALBE PORTANO IN SCENA MARYAM Il Teatro delle Albe torna a collaborare con Luca Doninelli, autore di un testo che racconta la centralità nella cultura islamica della figura di Maria, la “donna dell’incontro”, un ponte tra cristianesimo, islam e cultura contemporanea. Ermanna Montanari in questo spettacolo, Maryam, presentato per la prima volta a Ravenna, interpreta le tre donne e Maria stessa e torna a indagare le potenzialità della voce, in un ideale contrappunto intessuto con le musiche di Luigi Ceccarelli. In scena per il Ravenna Festival il 6 e il 7 luglio al teatro Rasi.
Quota di partecipazione: adulti € 18,00 bambini € 8,00 Prenotazioni entro il 10 luglio (posti limitati) Èobbligatoria la presenza di un adulto. I partecipanti dovranno portare sacco a pelo, materassino e tutto il necessario per la notte. Tenda per chi vuole dormire all’aperto.
INFO e PRENOTAZIONI Ecomuseo delle Erbe Palustri erbepalustri@comune.bagnacavallo.ra.it Tel. 0545 47122 www.erbepalustri.it
In questa foto, Roberto Bolle. Accanto in alto: Bill T. Jones, in basso Tango Glaciale Reloaded
Un ruolo sempre centrale nel cartellone del Ravenna Festival è quello riservato alla danza, nelle sue molteplici forme, con i grandi artisti internazionali. Il mese di luglio si apre, l’1, con Tango Glaciale Reloaded riallestimento nell’ambito del Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80/’90), per l’ideazione e la direzione artistica di Marinella Guatterini: in sessanta minuti, una cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni crea un universo che dal postmoderno anni Ottanta catapulta ancora nel futuro. L’11 luglio è invece di scena uno dei grandi nomi internazionali della danza contemporanea: Bill T. Jones. Per il coreografo statunitenze la danza è stata strumento di impegno politico e non fa eccezione lo spettacolo che sarà in scena al teatro Alighieri A Letter to My Nephew – titolo che allude a distanza agli scritti ribelli di James Baldwin – che si concentra su Lance, talentuoso nipote di Bill T. Jones finito in una spirale di droga e malattia. Costruito con flashback (le sfilate di moda, la vita di strada, il letto di ospedale), A Letter è un mosaico concentrico di immagini che Jones fa dialogare con il presente. Ma l’appuntamento sicuramente più atteso è quello che chiuderà anche questa edizione del Ravenna Festival, il 22 luglio al Pala de André. Qui infatti si esibirà Roberto Bolle, il più amato dei ballerini italiani e non solo. Proporzioni apollinee, Bolle deve la sua ascesa a una disciplina rigorosa che lo ha portato a brillare contemporaneamente in due cieli – quello della Scala di Milano e quello dell’American Ballet Theatre di New York – e persino all’arte, non scontata, di “bucare” il piccolo schermo. L’imprinting è classico, ma declinarsi in altri stili non è un problema per chi come lui è diventato un’icona di Tersicore. Nei suoi gala, si passa dall’età dell’oro di Petipa all’umanesimo inquieto di Jiří Kylián, con repertori dove c’è posto anche per chicche tecnologiche o “scherzi” costruiti sulle sue auree misure. Accompagnato ogni volta, per la gioia dei suoi fan, da uno stuolo di artisti scelti nel segno della perfezione.
Il ballerino della Scala e dell’American Ballet chiuderà questa edizione del festival
ASSAGGI GOLOSI E MERCATINI A FIRENZUOLA Info: www.comune.firenzuola.fi.it tel. 055 8199477 cell. 333 7464759
1, 8, 15, 22, 29 LUGLIO
MERCATO del CONTADINO
21 E 28 LUGLIO
loc. Covigliaio PIZZA&PRIMI PIATTI
28 E 29 LUGLIO
loc.Traversa 27° FESTA DEL TORTELLO TRAVERSINO
29 LUGLIO
loc. Covigliaio FESTA AL PICCOLO MUSEO DI COVIGLIAIO Nel pomeriggio musica e merenda contadina nell'aia.
EVENTI EVENTS
29 LUGLIO
SVUOTA CANTINE Mostra scambio e vendita oggetti usati nei giardini di Porta Bolognese.
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LUGLIO NELL’ ALTO MUGELLO Alla scoperta del verde appennino toscano
L’Alto Mugello, un pezzo di territorio toscano che guarda la Romagna, con i borghi di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola, ti aspetta. Una fuga dalla calura per partecipare alle tante manifestazioni e iniziative. E per gustare i saporiti piatti della cucina di tradizione. 6 E 7 LUGLIO CASTAGNETO IN MUSICA
MARRADI, presso Az. Agricola Villanova Intrattenimento bambini e musica. Sabato visita guidata
7 LUGLIO APERIPASSEGGIATA
FIRENZUOLA, PIANCALDOLI ore 18 Serata musicale e passeggiata Info: 339 1943719
TRADIZIONALE FIERA
PALAZZUOLO SUL SENIO con il concerto del Gruppo Bandistico G. Savoi
TREK+YOGA MONTEBENI
FIRENZUOLA Trekking al Monte Beni Info: www.trekkingmugello.com
8 LUGLIO CAMPANA IN FESTA
MARRADI
9 - 16 - 23 - 30 LUGLIO LUNE DI MUSICA
PALAZZUOLO SUL SENIO Concerto in acustico
13 LUGLIO TREKKING NOTTURNO
PALAZZUOLO SUL SENIO Info: www.seniobike.it
14 LUGLIO DIRTY DRINKING
FIRENZUOLA, loc. BRUSCOLI, campo sportivo Dalle 23 serata danzante Info: 366 2050474
FESTA DELLA CROCE
FIRENZUOLA, loc.TRAVERSA – Sasso di Castro Camminata alla croce di Sasso di Castro e SS. Messa. Al ritorno, apericena e musica dal vivo dalle 20. Info: 340 0505451
14 E 15 LUGLIO FRESCO
PALAZZUOLO SUL SENIO Festival di enogastronomia, musica e arte
15 LUGLIO ARTE DEL FARE
FIRENZUOLA, centro storico Mostra dell'artigianato. Dalle 15 spazio per bambini. Ore 21 Tango Argentino.
II RANDONNEE IN MUGELLO - 2° edizione
SCARPERIA e SAN PIERO, SANT'AGATA 220 km, 9 passi appenninici, più di 4.500 metri di dislivello. Info: www.ciclotourmugello.it
DAL 20 AL 22 LUGLIO FESTE MEDIEVALI - MEDIOEVO ALLA CORTE DEGLI UBALDINI
PALAZZUOLO SUL SENIO La domenica Palio della Campana (disputa con la catapulta e battaglia in campo) Info: www.osteghibellina.net
21 LUGLIO SANTERNO IN PIENA
FIRENZUOLA – loc. LE FORNACI Notte di musica dal vivo, spettacolo e dj set sulle rive del Santerno
22 LUGLIO I MULINI E LA CASCATA DEL ROVIGO
FIRENZUOLA Risalita della Val di Rovigo, visita alla cascata e bagno alla Pozza della Lastra. Info: 339 8127890 www.trekkingmugello.com
CONCERTO CORO MULIERIS VOCES
FIRENZUOLA, loc. S. PELLEGRINO – ore 21 Concerto del coro polifonico femminile alla chiesa di San Pellegrino. Info: 338 3387603
A PALAZZUOLO SUL SENIO Info: www.prolocopalazzuolo.it tel. 0558046154
1 LUGLIO
IL TORTELLO del MUGELLO Tortelli e prodotti tipici di farina di grani antichi. Concerti, giocolieri, laboratori
6 LUGLIO
PALAZZUOLO WINE - 14°edizione
8 LUGLIO
HOBBY SENIO Antiquariato, hobbistica, mostra scambio
24 E 31 LUGLIO MERCANTICO
DAL 26 AL 29 LUGLIO FESTA DELLA BIRRA
A MARRADI Info: lnx.pro-marradi.it tel. 055 8045170
05, 12, 19, 26 LUGLIO
GIOVEDI' IN PIAZZA Mercatino dell'usato e dell'antiquaritato.
29 LUGLIO
loc. Crespino sul Lamone SAGRA DELLA PIADINA FRITTA
27 LUGLIO NOTTURNA IN BIKE
PALAZZUOLO SUL SENIO Info: www.seniobike.it
28 LUGLIO IL MULINO
FIRENZUOLA, loc. CORNACCHIAIA Festa musicale
29 LUGLIO TREKKING DEDICATO A DINO CAMPANA
FIRENZUOLA Camminando con lettura degli scritti del poeta che visitò Casetta di Tiara Info: www.trekkingmugello.com 339 8127890
XXVI CORSA PODISTICA SEMICOMPETITIVA
FIRENZUOLA, loc.TRAVERSA In collaborazione con Atletica Calenzano. Info: ASAS Traversa 340 0505451
27, 31 LUGLIO GRATICOLA D'ORO
MARRADI, centro storico Competizione tra i 5 rioni del Comune di Marradi a cura di CSC Marradese. Info: 055 8045170 lnx.pro-marradi.it
www.mugellotoscana.it Ufficio Turismo Via P. Togliatti 45 50032 Borgo San Lorenzo (FI) tel. 055 8427185 - fax 055 84527183 turismo@uc-mugello.fi.it
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la storia
Quell’arena di paglia, luogo impossibile e reale
Una suggestiva immagine di quell’incredibile luogo che è l’Arena delle balle di paglia Sotto tre ritratti di altrettanti ospiti: Celestini, Carotone, Bucci
Decimo anno per un’esperienza unica a Cotignola: «Non venite se avete fretta e se pensate di aver sempre ragione» di Erika Baldini
Sono schietti, come un bichiere del buon vino di queste zone, gli organizzatori de Nell'Arena delle balle di paglia, la storica iniziativa che anima le estati della Bassa Romagna. Ma per favore non usate parole come festival o evento, che non piacciono. Qui, al Teatro di Paglia più grande d'Italia, in questo magico posto dove il fiume Senio incontra il Canale emiliano-romagnolo, quest'anno si taglia il lodevole traguardo delle 10 edizioni. L'Associazione Primola di Cotignola che crea, organizza e gestisce l'evento – ops, mi si perdoni – lo mette in nero sul bianco brillante della pagina facebook: l’Arena esiste perché a Cotignola esiste una comunità che crede in quello che fa, «Noi non siamo altro che una tessera di un mosaico palpitante, che ha l’unica pretesa di regalare momenti di gioia e di condivisione a chi ci circonda». Il filo giallo e scrocchiante della paglia qui crea qualcosa di unico che lega un'intera comunità tra cultura, arte, natura e paesaggio. Un filo resistente ma flessibile e adattabile, che ti accoglie come un giaciglio, che ti dà un’identità, un riparo ma che può volare via leggero, lasciandosi sollevare e modellare in tante forme, come le relazioni. Una particolarità da sottolineare è che per costruire l’Arena si uniscono tanti volontari, forze e competenze che di solito non dialogano o sono distanti: artisti, architetti, contadini, ragionieri, pensionati e giovani… la comunità della paglia. Mario Baldini (direttore artistico e presidente di Primola) parla di «un sogno, uno spazio dell’impossibile, dell’immaginazione» che è diventato realtà ed è cresciuto grazie soprattutto ai volontari che dedicano tempo ed energie al progetto: «la verità è che manca nel vocabolario una parola che ci piaccia come definizione. Rassegna sembra una vetrina per cose da mettere in bella mostra, evento richiama a un fatto unico, di un giorno, paranormale e fenomenale... Le parole ci sono ma sembra venir meno il significato. Nell'Arena delle balle di paglia è la terra che parla, e per sentirla parlare bisogna camminarci sopra». Il tema di questa nuova edizione è proprio questo, “la terra che parla”. Preceduta da una speciale serata d'inaugurazione il 13 luglio, dal 18 al 24 luglio l'edizione conta su sette giorni e 50 appuntamenti (installazioni e performance artistiche comprese) tra musica, poesia, teatro, danza, cinema, arte di terra e di fiume, narrazioni e suggestioni. Prima però, il 14 luglio (alle 5,30 di mattina), ci si trova nel podere Emiliani in via Cenacchio a Cotignola – la partecipazione è gratuita e aperta a “tutti quelli che fanno le co-
Oltre 50 eventi, tra gli ospiti anche Carotone, Celestini, Cirque Bidon
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LOCALE TOTALMENTE RINNOVATO Stanze grandi e confortevoli Ristorante specialità pasta fatta in casa Ampio giardino
Vi aspettiamo per un’esperienza unica di relax Cotignola (RA) Via Ragusi 4 - Tel 0545 79562 - www.palazzoboschi.com
se con lo spirito di chi desidera esserci, non apparire” – per costruire il grande teatro effimero di paglia, che esisterà solo in luglio. Prima di iniziare il lavoro ci sarà la musica all'alba: un concerto per pianoforte e marimba con Raffaello Bellavista e Michele Soglia. Dopo il lavoro, un pranzo conviviale all'ombra delle acacie. Un momento importante quello della costruzione dell'anfiteatro. Baldini ricorda ancora gli inizi nel 2009, l'eccitazione: «in questi anni, tra i momenti che mi porto dentro ricordo ancora la gioia della prima volta, la costruzione del colosso di paglia, l’incontro tra le persone, i contadini, gli artisti... il puro entusiamo dell’impresa, quell’incoscienza del lo facciamo così, senza previsioni, non per mostrarsi o per il successo ma perché convinti e liberi... la soddisfazione di aver incontrato gente che qui ha visto cose che non sarebbe mai andata a vedere nei contesti usuali... Non so quando è nata l'idea di questo teatro di paglia, non sai mai quando è l’inizio esatto di un percorso, ma c’era tra di noi, a Primola, una certa voglia di esprimersi nei luoghi della natura, poter portare espressione ed emozione in luoghi diversi rispetto ai punti canonici di arte e teatro». Già dai social dell'associazione siete avvertiti: non venite in questi luoghi se avete fretta (alle casse ci sono lunghe file, gli spettacoli non sono puntuali, il percorso per arrivare è lungo), non venite all'Arena se volete sempre aver ragione, anche quando vi si chiede di spegnere la sigaretta dove non si può fumare e di non buttare in terra il mozzicone, non venite solo per sentito dire, perché va di moda, leggete bene il programma e venite solo se vi interessa quello che c’è, non venite se cercate stand gastronomici, pianobar, comici televisivi, pista da ballo, gonfiabili e mercatini, se non riuscite a distinguere un cestino per i rifiuti da una golena di un fiume... Se siete d'accordo con tutto quanto e siete persone curiose e rispettose, potrete godervi un programma davvero speciale, respirando la corroborante aria di campo sotto un cielo di stelle. Il sipario si alza su uno schermo: venerdì 13 luglio alle 21, ci sarà la proiezione che sancisce la collaborazione con la Cineteca di Bologna e il Cinecircolo Fuoriquadro di Bagnacavallo - il film Visages, Villages di JR e Agnès Varda. Ma l'appuntamento col cinema sulla paglia comprende anche due capolavori: venerdì 20 luglio alle 21.30 La morte corre sul fiume di Charles Laughton e sabato 21 luglio L'Atalante di Jean Vigo. In rappresentanza delle arti figurative ci sarà una grande sfilata inaugurale con la cartapesta, l’arte povera di Luigi Varoli, che dal centro di Cotignola arriva fino all’Arena, lungo il percorso del Canale del Mulino, oggi abbandonato. Nel canale anziché l’acqua scorrerà la fantasia della cartapesta. E poi altri nomi: le creazioni di Massimiliano Fabbri, Claudio Ballestracci, Luigi Berardi, Stefano Brienza, Antonio Catalano, Oscar Dominguez, Laura Rambelli e tutti gli abitanti provvisori di Primola Cotignola; per la musica ci saranno tra gli altri Eloisa Atti, il Trio Mezcal, Classica Orchestra Afrobeat, Murubutu, Brace, l’anteprima assoluta di Martux_M, ovvero Mahler che incontra la musica elettronica, domenica 22 luglio alle ore 21.30, e anche Cesare Basile insieme a Don Antonio (il 20 luglio) mentre il concerto di chiusura martedì 24 è ad opera di Tonino Carotone; per il teatro l’incontro con François Bidon del Cirque Bidon, gli spettacoli della mitica Elena Bucci, Teatro Due Mondi, Teatro delle Albe (con due produzioni, Thioro, per ragazzi e il nuovissimo I fatti), Roberto Mercadini, Sergio Diotti, lunedì 23 luglio alle ore 21 è la volta di Ascanio Celestini con la sua Ballata dei senza tetto, assieme al musicista Gianluca Casadei. L'Arena è raggiungibile dal centro di Cotignola: all’altezza del ponte sul Senio, a piedi si può percorrere l’argine sinistro del fiume fino all’Arena. Con l’auto si può parcheggiare nel campo sportivo di via Cenacchio, per proseguire poi a piedi o in bicicletta. Per il programma completo e dettagliato: www.primolacotignola.it.
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ragazzi
casola valsenio
COLPI DI SCENA IN ROMAGNA
IL PAESE CHE TORNA A ESSERE UNA FAVOLA
La vetrina biennale delle nuove produzioni
Appuntamenti tra musica, teatro e racconti a luglio La 36° edizione di Casola è una Favola porta il titolo “Il potere dell’acqua” e come al solito si svolgerà tra luglio e agosto. Il primo appuntamento è per il 22 luglio alla Chiesa di Sopra alle 21 per Romagna Solatia, recital in lingua romagnola di e con Giampiero Pizzol. L’attore forlivese noto anche per la partecipazione a Zelig Off ha nella Romagna la sua fonte di ispirazione comica e surreale. Si occupa da anni di teatro scrive racconti , fiabe , testi e monologhi. Alle 22 ci sarà poi il concerto con Monia Visani (voce, flauto) Daniele Paganelli (voce, chitarra) Giovanni Tardini (pianoforte). Il 27 luglio invece, il centro si animerà dalle 20,30 con spettacoli, artisti di strada, racconti.
BAEDEKER
Guida teatrale per spettatori nomadi
Tra le paure di Santarcagelo e le belle novità per i ragazzi di Iacopo Gardelli
rimini Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta, dal 2 al 5 luglio, la nuova e decima edizione di Colpi di scena, vetrina biennale delle nuove produzioni di teatro ragazzi dell'Emilia-Romagna che quest’anno sarà ampliata da uno sguardo rivolto a progetti nazionali e internazionali per uno totale di 34 titoli, molti al debutto nazionale as soluto, in quattro città: Faenza, Bagnacavallo, Forlì (grazie a una collaborazione con Atrium), Russi. L’edizione 2018 presenterà i debutti delle nuove creazioni di compagnie storiche (tra le altre, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole, La Baracca, Teatro delle Albe, Drammatico Vegetale, Fratelli di Taglia, Societas Raffaello Sanzio), opere di artisti emergenti (ne sono esempi Progetto g.g., Teatro Perdavvero) e, come accennato, un’inedita selezione di spettacoli proposti da compagnie internazionali (Theatre Company Pinklec, Luceafarul Theatre, Credo Thatre, Théâtre du Gros Mécano, Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye). Tra i tanti appuntamenti di grande interesse quello del 4 luglio a Forlì al Teatro Il Piccolo di Forlì, quando Pietro Piva sarà protagonista del palcoscenico con Ab u sotto il mare (nella foto), una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri. Lo spettacolo, già vincitore di una Menzione Speciale all’edizione 2017 del Premio Scenario Ustica, si ispira alla vicenda realmente accaduta nel 2015 ad Adou Ouattara, un bambino di otto anni la cui fotografia - ai raggi x, dentro una valigia passata alla dogana di Ceuta - ha fatto il giro del mondo e, il giorno dopo, L’abisso, qui presentato in forma di studio nel Ridotto del Teatro Masini alle 10.45, è il nuovo spettacolo che Davide Enia ha tratto dal suo romanzo Appunti per un naufragio (Sellerio Editore), vincitore del Premio Internazionale Mondello. Frutto della co-produzione di Teatro di Roma, Teatro Biondo Stabile di Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri e in collaborazione con Festival Internazionale di Narrazione di Arzo. Per il programma completo: www.accademiaperduta.it.
LE CITTÀ INVISIBILI ALL’EX MACELLO Gli spettacoli in programma per la VI edizione del festival
Anche alcuni spettacoli teatrali nel programma della VI edizione del festival riminese “Le città invisibili” che da quest’anno si svolge nell’ex Macello Comunale (via Dario Campana), spettacoli alle 21.30, apertura spazio bar e street food dalle 19. Tra i titoli in cartellone, il 22 luglio La sorella di Gesù Cristo di e con Oscar De Sunna, spettacolo incentrato sul tema della violenza sul corpo femminile. Il 24 luglio sarà la volta di Dita di dama di e con Laura Pozone (nella foto), tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Ingrao e racconta la storie di due ragazze nel 1969 e in particolare di Maria, costretta a rinunciare all’ambizione dello studio per finire a lavorare in fabbrica. Il 29 luglio tocca invece a Questa è casa mia di e con Alessandro Blasioli, spettacolo vincitore del concorso “L’Italia dei visionari” e che rende protagonista una famiglia aquilana dopo il terremoto. Infine, il 30 e 31 luglio Farsi silenzio di e con Marco Cacciola (repliche alle 18.30 all’ex colonia Bolognese), un viaggio alla scoperta del silenzio in cui gli spettatori vengono dotati di cuffie.
Luglio è mese di mare e di amori. L’umidore della riviera si fa erotico, l’aria è pesante e invoglia all’orizzontalità. Ma luglio, per la Romagna teatrale, da 48 anni è legato a doppio filo a una località: Santarcangelo. Il secondo anno della direzione artistica di Eva Neklyaeva e Lisa Giardino (che raggiungerà la conclusione nel 2019), come lo scorso è improntato alla mescolanza delle arti. Il termine “teatro” esplode in mille schegge, si fa proteiforme, arriva a includere performance, coreografie, passeggiate, musica. Il tutto sotto il segno dell'internazionalità. Dal 6 al 15 luglio saranno quasi 150 gli eventi che animeranno il turrito borgo romagnolo per il Festival, e 200 gli artisti provenienti da tutto il mondo: dalla Norvegia all'India, dalla Grecia all'Uruguay. Il tema di quest'anno è la paura, intesa come emozione profondamente politica. Strumento di consenso o di faziosa unità sociale, la paura come tale va affrontata: deve essere «praticata collettivamente», per comprenderla, neutralizzarla e liberarne le potenzialità positive. Da qui il florilegio di performance che pongono la paura al centro del loro interesse: su tutti, The Unknown dello svedese Markus Öhrn (714 luglio) e Night Tripper della norvegese Ingri Fiksdal (13-15 luglio, nella foto). Entrambi gli spettacoli saranno ambientati nel bel mezzo di un silenzioso bosco notturno, per restituire a tutti i partecipanti quel brivido lungo la schiena che gli specialisti chiamano nyctohylophobia, ovvero la paura della foresta al buio. In mezzo al bulirone di performance ed eventi speciali su cui è difficile esprimersi in anticipo, si può isolare, in modo del tutto idiosincratico, qualche appuntamento più accessibile da segnare sull'agenda. Partiamo dai nostrani Motus, che presenteranno la loro nuova produzione Panorama, realizzata in collaborazione con lo storico teatro newyorchese La MaMa. In scena all'Itc Molari dal 13 al 14 luglio, questa pièce mette al centro le biografie
degli attori, cantando una sorta di peana al nomadismo, inteso come libera scelta dell'artista di seguire nuove avventure esistenziali. L'artista bolognese Asia Giannelli sarà invece in piazza Ganganelli col suo RH Negativo (7-8 luglio); lo spettacolo racconta la storia di suo nonno, ex-operaio nelle acciaierie di Piombino e comunista convinto: il ricordo di un'Italia che, come è scritto nella presentazione, «ci sta lasciando». Difficile darle torto. Senza dilungarmi su Scavi della coppia Deflorian-Tagliarini, di cui mi sono già occupato in questo numero, lascio al lettore il piacere di perdersi fra i mille appuntamenti del borgo e mi dirigo su altri lidi. Il Ravenna Festival offre l'ultimo colpo di coda prima della grande chiusura del 22 luglio con Roberto Bolle. Gli spettatori potranno gustarsi un ottimo tris di spettacoli, tutti ravennati, a partire da Storia di un'amicizia dei Fanny & Alexander (Alighieri, 5 luglio). Luigi de Angelis, Chiara Lagani e Fiorenza Menni tornano alla letteratura tentando un adattamento della chiacchieratissima tetralogia di Elena Ferrante. A seguire, per la prima volta a Ravenna, Maryam, del Teatro delle Albe, che vede Ermanna Montanari confrontarsi con un testo dell'autore lombardo Luca Doninelli (Rasi, 6-7 luglio); le Belle Bandiere di Elena Bucci e Marco Sgrosso chiudono le danze con Antigone Quartet Concerto: i due attori interpretano tutti i personaggi del classico di Sofocle nel bel mezzo dell'Antico Porto di Classe, accompagnati dalle musiche di Dimitri Sillato e Raffaele Bassetti. Chiudo il baedeker con una bella novità: il Cisim di Lido Adriano, dal 12 luglio al 2 agosto, ospiterà la nuova rassegna “Approdi”, dedicata al teatro ragazzi. Tra le tante sorprese, cito la nuova produzione Thioro – che vede la collaborazione di Teatro delle Albe, Accademia Perduta e del senegalese Ker Théâtre Mandiaye N'Dyae – e lo spettacolo della non-scuola estiva, condotto da due giovani promesse come Lorenzo Carpinelli e Matteo Gatta.
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visioni
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la rassegna/1
CONTROCINEMA Esplorazioni atipiche dentro le nuove forme del cinema
Cinema in piazza a Cesena con Stefano Accorsi
di Albert Bucci
La bella iniziativa prevede anche una sezione per la commedia italiana, una programmazione per i bambini e una retrospettiva sul ‘68
Direttore artistico del Soundscreen Film Festival e consulente alla selezione del Ravenna Nightmare, è stato docente di Sceneggiatura alla Iulm di Milano, e produttore esecutivo di spot pubblicitari.
Luglio, si sa, non ha mai offerto uscite di rilievo per quanto riguarda le prime visioni al cinema. Di solito i cinefili approfittano delle numerose arene estive arene estive per vedere quello che avete perso nei mesi precedenti, per godere di cinema all’aria aperta. E in questo filone di cinema all'aperto, segnalo volentieri una bella manifestazione che si svolge già da diversi anni a Cesena: e cioè Piazze di Cinema, dall'8 al 20 luglio. Come funziona Piazze di Cinema? Semplice: si porta il cinema nelle varie piazze e chiostri di Cesena, con numerose proiezioni, ospiti e rassegne dedicate. Il programma definitivo deve ancora uscire, ma ovviamente sarà questione di giorni. Ospite d'onore il 15 luglio sarà Stefano Accorsi, che presenterà Veloce come il vento di Mattia Rovere, film per il quale Accorsi ha vinto il David di Donatello 2017. All'attore bolognese sarà dedicata una personale con i suoi quattro film più caratteristici e importanti: Jack Frusciante è uscito dal gruppo; Ormai è fatta; L'ultimo bacio; A casa tutti bene. Ma ovviamente non ci saranno solo i film di Stefano Accorsi. Altre proiezioni, tra cui le sezioni “Opere Prime Monty Banks” e “W la Commedia Italiana”; spettacoli rivolti ai bambini con “Piazze di Cinema – Kids”; e “Doc” dove si esplorerà il rapporto tra Musica, Cinema & Comics. E infine una bella retrospettiva dal titolo “Revolution - il cinema racconta il '68”, che è di fatto un grande e articolato percorso sul '68 nel grande schermo: ghiotta occasione per rivedere capolavori quali Il grande freddo di Lawrence Kasdan con Kevin Kline, Glenn Close e William Hurt; Hair di Milos Forman; The Dreamers di Bernardo Bertolucci; Hollywood Party di Blake Edwards con Peter Sellers; oltre a film più recenti quali Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti e My Generation di David Batty, gustoso documentario sulla londra degli anni '60 raccontata dal grande attore Michael Caine.
LA RASSEGNA/2
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IL GRANDE SCHERMO TORNA IN CANTINA PER L’ESTATE Dal Ravennate al Forlivese, le cantine della Romagna tornano a ospitare i grandi film per la quindicesima edizione di Cinema Divino organizzato da Cinemaincentro. Le grandi pellicole dello scorso inverno proproste in una serata che prevede dalle 19.30 la degustazione di vini e la cena in cantina con i Food Truck, alle 20 una visita alla cantina, alle 21.15 la proiezione di un corto e alle 21.30 la proiezione di un film. I biglietti sono di 12 euro interi e comprendono visione film, visita guidata alla cantina e l'assaggio di tre calici di vino in degustazione. Tra i film in programma anche l'acclamato L'ora più buia su Winston Churchill (nella foto). Per il (fitto) programma completo: http://www.cinemaincentro.com
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luglio 2018
la mostra
Strinna e Di Mattia per la Tradizione del Nuovo I due giovani artisti scelti per la prima edizione di un concorso che ricorda l’importante lavoro svolto dal critico d’arte ravennate Giulio Guberti
la rassegna
TERRENA, DAL MAZAPEGUL ALLE ACQUE DALL’ARGILLA ALLE STAMPE IN 3D Prosegue il festival della land art che coinvolge la Bassa Romagna, gli appuntamenti del mese
di Serena Simoni
Da diversi anni ho assistito a un interesse verso la Tradizione del Nuovo, crescente da quando è scomparso Giulio Guberti, il critico e curatore che a Ravenna realizzò le mostre e la rivista omonima: 15 numeri, realizzati fra il 1977 e il 1981 per altrettante esposizioni collettive a cui parteciparono artisti e critici da tutta Italia per presentare lavori, scrivere e dibattere pubblicamente sui temi individuati da Giulio e dalla commissione Arti visive che presiedeva. Fra gli spettatori numerosi i giovani e le persone comuni che per la prima volta si avvicinavano al mondo dell'arte contemporanea in una Ravenna poco avvezza ad una tale evidenza culturale. Si è riparlato di quella esperienza non solo nel contesto di una rinnovata attenzione verso gli anni '70 ma anche in relazione alle scelte culturali di Guberti, all'eredità che ha lasciato. A partire dal progetto di un premio biennale dedicato a Guberti a cura di Elettra Stamboulis e dalla recente inaugurazione della prima edizione con le personali di Elisa Strinna e Giuseppe De Mattia – due giovani artisti italiani scelti da un comitato di critici e specialisti del settore visivo – la città si riattiva sull'onda di quella esperienza trovando uno sponsor nella Casa di cura di cui il critico era l'allora direttore sanitario, riaprendo la politica di acquisizioni del contemporaneo da parte del Mar – iniziata proprio nella seconda metà degli anni '70 -, riattivando il rapporto fra Comune e territorio, e invitando a leggere il lavoro dei due artisti nella dimensione di un tema scelto nel giugno 1979. Non è possibile però tralasciare un paio di considerazioni sulla dimensione intellettuale di Guberti rendendo giustizia non alla complessità del suo pensiero critico – per cui occorrerebbe molto spazio – ma alla sua visione ampia e lungimirante. Nelle 15 mostre non venne condotta un'analisi di tutti i linguaggi e poetiche dell'epoca ma fu scelto il gioco del posizionamento su un limite dato, quello del tema, in modo da circoscrivere l'attualità, permeandola da sforamenti continui di campo. Secondo, venne eliminata la sfida impossibile con le risorse espositive delle grandi città creando invece un polo periferico ma di grande attrazione nazionale. Terzo, Guberti si disinteressò ad alcune novità – ad esempio il linguaggio video, che stava facendo i suoi primi passi a Firenze – ma aprì la Tradizione del Nuovo dedicandolo alle artiste, registrandone la visibilità allora agli esordi e con almeno tre anni di anticipo sulla storica mostra dedicata all'Altra metà dell'avanguardia di Lea Vergine. E non fu solo questo tema ad anticipare i frutti che saranno. Guberti insegnò indirettamente che l'arte è un elemento sostanziale di un programma culturale e politico e che una piccola città può, anche con ristrettezza di mezzi, avanzare qualcosa di significativo. Per ricordarlo bastano i suoi testi, spesso riediti in mostre recenti, e l'appello che la Tradizione del Nuovo sia messa on line, tutta – dalla prima all'ultima pagina – in modo da riconoscerle il ruolo di patrimonio della città che merita. Elisa Strinna e Giuseppe De Matti rappresentano il nuovo per età anagrafica, la dimensione nazionale per la nascita agli estremi della penisola, e per la qualità di curricula svolti fra Italia ed estero. Il tema dell'edizione del '79 curata da Guberti e Flavio Caroli con cui si confrontano si intitolava "Section d'Or o della restaurazione": la richiesta fatta agli artisti era una dichiarazione sulla questione del ritorno all'ordine, l'abdicazione allo sperimentalismo per un ritorno alla misura esemplificata dalla sezione aurea. Tema scivoloso per entrambi gli artisti che lo affrontano da posizioni diverse: Strinna passa con fluidità dall’installazione alla performance, dal video all'oggetto scultura, affrontando il nodo fra cultura e natura. C'è poco riflusso nel modo aperto con cui l'artista esemplifica il discorso di un disco di legno – la sezione circolare di un tronco – che emette suoni in un codice sconosciuto ma reale quanto quello umano. Forse è la parte più “ingegneristica” del lavoro a rientrare per similitudine nella poetica della Section d'or, quando le variazioni delle quotazioni in borsa durante il crollo finanziario del 2010 vengono trasformate in suoni di violino che fuoriescono da porzioni di cavi di translatantici. La sperimentazione non manca nel linguaggio della performance che interpreta le partiture sonore: la danza contemporanea diventa il riferimento d'obbligo per questo dialogo con la tradizione più contemporanea. Come la collega, De Mattia utilizza vari linguaggi – pittura, video, fotocopia e scultura – per confluire sempre nel termine ultimo della fotografia, una frontiera superata, allontanata, ripresa. Alcuni oggetti di recupero vengono imballati seGiuseppe De condo il modo di Christo, poi fotografati: la testiMattia, “La monianza del processo e la sottrazione dell'oggetto coincidenza dello sostituito dall'immagine indaga lo scarto del temsguardo”, 2015, po, le relazioni fra realtà, immagine e assenza. In tecnica mista questo senso è forse il lavoro più vicino al concettualismo degli anni '70 assieme ai fogli che raccolElisa Strinna, gono e musealizzano le prove per l'utilizzo di pen“Wood Song”, 2008, ne. Interessante è la sequenza di immagini estrainstallazione polate dalle migliaia di ore di registrazioni raccolte sonora presso l'archivio nazionale degli Home Video di Bologna. La coincidenza dello sguardo presenta una serie di frammenti sottratti alla continuità di questi filmati amatoriali che si sovrappongono verosimilmente alla produzione fotografica di Luigi Ghirri, dimostrando la reciprocità fra caso e arte e la persistente consistenza della volontà poetica di un artista. La Tradizione del Nuovo, Premio Giulio Guberti (I edizione); Mar, via di Roma 13 a Ravenna - fino al 15 luglio - orari: Ma-Sa 9/18, Do 14/18
Un momento dell’inaugurazione alla Cab Massari
Iniziata il giorno del solstizio d’estate, prosegue a luglio la prima edizione di “Terrena. Tracciati di Land Art in Bassa Romagna”, manifestazione che propone numerosi appuntamenti dedicati alla a forma di arte contemporanea che prevede l’intervento dell’artista direttamente sulla natura, che toccheranno nei mesi estivi tutti i comuni della Bassa Romagna. Il festival intreccia (a cui anzi in qualche modo anzi si ispira) la già rodata esperienza dell’Arena delle balle di paglia a Cotignola (vedi p. 16), ma tocca anche altri luoghi meno noti. In particolare per quanto riguarda luglio, sono esposte le opere dell’artista Laura Rambelli protagoniste nel bacino di laminazione del parco Golfera di Lugo, di “La guardiana delle acque”, già allestatie ma con inaugurazione venerdì 13 luglio alle 20.30. L’artista per l’occasione ha rappresentato un serpente nella sua forma sinuosa con dei fiori di loto secchi di terracotta. I serpenti realizzati da Laura Rambelli accompagnano anche le iniziative al Podere Pantaleone di Bagnacavallo, tra le visite guidate anche quella di giovedì 5 luglio dalle 20 alle 23. I materiali naturali ed ecosostenibili tipici del fiume Lamone compongono l’installazione realizzata dall’artista spagnolo Joan Farré per il parco pubblico di Villanova di Bagnacavallo. Farré ha infatti usato salice e canna per creare le “Culture parallele. La ca de Mazapègul”. L’opera sarà una struttura-gioco fruibile dai bambini per stimolare la creatività. L’opera sarà realizzata dal 12 al 17 luglio dalle 10 alle 17, in queste giornate sarà possibile incontrare l’artista. Nel parco pubblico di Villanova è previsto anche il finissage di Terrena il 28 luglio alle 19, a cura di Magma con le Mattarello (a)way. Gli appuntamenti coinvolgono anche l’Ecomuseo delle erbe palustri, dove il 13 luglio alle 18 si svolgerà la Notte verde.Il parco Vatrenus di Sant’Agata sul Santerno dal 6 luglio (inaugurazione alle 20.30) sarà attraversato dal “Sentiero geomantico”, composto da centinaia di piccole formelle di argilla a impronta di corteccia realizzate dall’artista Luigi Berardi. Le formelle saranno mantenute in linea e rinnovate dal deperimento degli agenti atmosferici con interventi, accompagnati dall’artista, che coinvolgeranno anche il pubblico tutti i martedì e i giovedì sera dalle 20.30. L’azione di chiusura dell’opera è in programma per il 26 luglio alle 20.30 con la cottura delle formelle destinate alla conservazione secondo la tecnica etrusca. Gli interventi degli artisti nella natura proseguono nel Bosco di Fusignano con l’intervento installativo “P.02”, che sarà inaugurato il 7 luglio alle 18.30. L’artista Enrico Minguzzi inserirà all’interno della natura alcuni elementi estranei, a volte geometrici. Tecnologia e sostenibilità sono le protagoniste dell’open day dell’azienda Wasp di Massa Lombarda dal titolo “Shamballa. La città ideale stampata in 3d”, in programma il 13 luglio dalle 10 alle 17, con ingresso gratuito, presso il Wasp technology park, in via Castelletto 104 a Massa Lombarda. L’obiettivo del progetto Wasp è costruire una città ideale totalmente autoprodotta e replicabile. Gli appuntamenti con “Terrena” si estenderanno anche oltre i confini della Bassa Romagna. Fino a settembre resterà nella chiesa di Sant’Antonio e nel Magazzino del sale di Cervia l’installazione “Saccolibero”, con ingresso gratuito. Il lavoro artistico è stato realizzato da Laai (Laboratorio di arte ambientale itinerante) di Antonella De Nisco e Giorgio Teggi e si ispira al lavoro di rammendo dei sacchi di sale. Info: www.terrenalandart.it.
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immagini MATERIA OSCURA
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faenza
Come un giovane riminese riscopre Vucetich, Forrest Gump dell’Art Nouveau di Linda Landi
Erano gli anni in cui i corrimani stavano già diventando steli e i lampadari corolle. La Secessione aveva portato una nuova sorgente sacra per dissetare l’Europa e il Titanic doveva ancora accadere: nella Belle Époque di fine Ottocento nasceva a Bologna da padre dalmata, e madre italiana Mario Mirko Vucetich. In mostra fino al 15 luglio per due progetti “gemelli”, uno romagnolo e uno veneto (al Museo di Arte Povera di Sogliano e al Museo Vucetich al Castello di Marostica) “Il disegno di Mirko Vucetich. Quando la grafite traccia l’anima” curato dall’ambizioso Andrea Speziali, Vucetich attraversa l’Italia e le discipline artistiche con un tempismo e un talento nel reinventare se stesso che ricorda le migliori sequenze del Forrest Gump di Zemeckis: nel ’19 è architetto a Gorizia e, nella prima fase del Secondo Futurismo (avviato ma non avviatissimo) ne firma il relativo Manifesto Giuliano. Passano dieci anni e, dopo una considerevole incetta di incarichi, premi e trasferimenti tra il Veneto, Bologna e Roma, con la grande crisi del ’29 mentre l’economia mondiale crollava, lo troviamo ancora in prima fila a sbocconcellare la Grande Mela occupato nella regia e nell’allestimento teatrale. Tempo due anni torna in Italia e dopo aver assaggiato il grato sapore della scena, non lo vorrà più abbandonare fino alla morte, sperimentandosi ancora come drammaturgo, sceneggiatore, regista, attore, poeta e traduttore. Eppure a lungo ce lo siamo dimenticato. Dimenticato! Non è bastato il Buddha lasciato a Brooklyn, non è bastato nemmeno il generoso corpus composto da disegni di città un po’ alla Sant’Elia, di forme uniche un po’ alla Boccioni, di manifesti, teste, e corpi, e Cristi, e film, e anche un cane seduto su una sedia di spalle. Non è servita nemmeno un’opera vistosetta come la grande Partita a Scacchi a personaggi viventi allestita a Marostica di cui è stato il deus ex machina
fino alla morte, con bozzetti e studi preparatori che rappresentano una delle chicche del progetto espositivo, trattandosi di inediti. Insomma, il nome che sta supplendo all’oblio è il giovane riminese Andrea Speziali, tra l’altro autore e promotore anche di diversi progetti – da mostre a siti web – che si prefiggono di mappare i luoghi e i protagonisti dell’Art Nouveau, con particolare riferimento all’Italia, folgorato sulla via di Damasco appena diciassettenne dalla dimora Antolini, un’opera architettonica realizzata dal Vucetich a Riccione, che in quell’incontro fatale concepì l’idea di indagare a fondo l’au-
AL MIC 56 ARTISTI DAL MONDO PER LA CERAMICA CONTEMPORANEA Compie 80 anni – per 60 edizioni – lo storico Concorso Internazionale della Ceramica d’arte contemporanea - Premio Faenza. Per celebrare questa edizione speciale da circa tre anni il Museo Internazionale della Ceramica sta preparando un evento speciale: una grande biennale della ceramica contemporanea internazionale curata dai critici d’arte internazionali. Grazie a “Ceramics Now” fino al 7 ottobre (dal 30 giugno) a Faenza saranno in mostra le opere di 56 artisti scelti da 17 curatori (Sandra Benadretti, Luca Bochicchio, Irene Biolchini, Claudia Casali, Monika Gass, Wendy Geers, Grant Gibson, Tomo Hirai, Jacques Kaufmann, Torbjorn Kvasbo, Alessandra Laitempergher, Elaine Henry, Jelena Popovic, Urmas Puhkan, Vittorio Amedeo Sacco, Nathalie Shu-ling Chiang, Marco Tonelli) per mappare lo stato dell’arte ceramica internazionale oggi. Non solo scultura ma anche, e soprattutto, progetti installativi e performativi saranno i veri protagonisti di questa esposizione.
LUGO Omar Galliani alle Pescherie con i “Cavalieri dell’aria” per celebrare Baracca In occasione del centenario della scomparsa di Francesco Baracca, il Comune di Lugo e il Museo a lui dedicato hanno invitato l’artista Omar Galliani a esporre a Lugo una serie di opere dedicate al volo e alla figura leggendaria del pilota romagnolo. Il titolo dell’esposizione alle pescherie della Rocca (piazza Garibaldi) è “Cavalieri dell’aria”. La mostra è curata da Flavio Caroli, Arturo Schwarz e Gian Ruggero Manzoni, quest’ultimo autore anche del testo critico in catalogo, realizzato da Danilo Montanari Editore; il contributo poetico in catalogo è di Davide Rondoni. La mostra, a ingresso libero, rimarrà allestita fino al 22 luglio e sarà visitabile il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 19; il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 e i mercoledì a partire dal 4 luglio dalle 20.30 alle 23. L’esposizione è organizzata con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, e dell’Aeronautica Militare Italiana.
CERVIA In piazza Vittorio Sgarbi racconta Michelangelo tore e il contesto storico a cui apparteneva riconoscendone le influenze e la portata di avanguardia, di «innovazione scanzonata che ha ridefinito lo stile stesso e anche in altri movimenti a distanza degli anni offrendo originali interpretazioni fuori dalla scolasticità» e che lo vedono presente a Biennali veneziane e Quadriennali romane, spaziando dal già citato Futurismo, fino a toccare il classicismo ricercato di Novecento, l’astrattismo e il razionalismo.
Venerdì 27 luglio alle 21.30 in piazza a Cervia il critico d’arte e noto personaggio pubblico e politico Vittorio Sgarbi propone al pubblico lo spettacolo “Michelangelo”, in qualche modo un sequel di quel “Caravaggio” che esordì a teatro nell’estate 2015 che intrecciava racconto, immagini e suoni per rivivere l’esperienza dell’artista. Biglietti su ticketone.
Calendario degli EVENTI DI LUGLIO Spettacoli, animazioni e mostre d’arte per l’avvio dell’estate a Comacchio e dintorni 29 Giugno – ore 21:15
14 Luglio – ore 15:30
18 Luglio – ore 21:00
Comacchio
Lido degli Scacchi Campo del Bagno Le Dune
Lido di Spina Giardino della Casa Museo Remo Brindisi
Comacchio by Night Eventi, racconti, musica ed esperienze. Info: ferraraincoming@ascomfe.it tel. 0533 311111
30 Giugno Comacchio Sognando una parata di barche in festa
La Partita del Cuore
Triangolare di calcio a 5 su sabbia con ex-giocatori di seria A, attori e comici (ingresso gratuito). Al termine premiazioni al Lido di Pomposa Info: info@asbalneari.it - cell. 347 2289445
Carnevale sull’acqua estivo
14 Luglio – dalle ore 20:30
Una magica serata dedicata ai turisti con le spettacolari barche del Carnevale sull’acqua che sfileranno sui canali del centro storico. Musica, balli, esibizioni, divertimento e per concludere spettacolo pirotecnico.
Il Gruppo dei 10 presenta
6 Luglio Comacchio e Lidi di Comacchio
La Notte Rosa
Grande evento di animazione notturna che coinvolge tutta la costa dell’Emilia Romagna: locali aperti per tutta la notte, concerti, spettacoli, musica, ospiti vip, addobbi rosa, fuochi d’artificio e tanto divertimento per una notte indimenticabile… tutta da vivere! Info: www.lanotterosa.it
7 e 8 Luglio Lidi di Comacchio
La Notte Rosa...continua! Il divertimento continua con musica, balli, show e tanto altro ancora.
11 Luglio – ore 21:00
Lido di Spina Giardino della Casa Museo Remo Brindisi Centenario della nascita di Remo Brindisi: Remo Brindisi
e il suo tempo Musica e letteratura, biografia e aneddoti sull’artista. A cura dell’attrice Gabriella Tanfoglio. Brani musicali per due voci e pianoforte. Ingresso gratuito
12, 13 e 14 Luglio - dalle 18.00 Lido di Pomposa Viale Mare Adriatico
Festa del Buongustaio Mostra-mercato di street food, birre artigianali e prodotti tipici Info: info@asbalneari.it info@expofiere.net - cell. 348 90 30 832
13 Luglio – ore 21:15 Comacchio
Comacchio by Night Eventi, racconti, musica ed esperienze. Info: ferraraincoming@ascomfe.it tel. 0533 311111
Comacchio Loggia del Grano - Bar Ragno
Tutte le Direzioni in Summertime 2018 Concerti musicali Info: ilgruppodei10@gmail.com Prenotazioni: infobarragno@gmail.com info@barragno.it – tel. 0533 81284
Centenario della nascita di Remo Brindisi:
È Festa – Il rock progressivo italiano Musica ed avvenimenti di un decennio che ha cambiato l’Italia – Brani di PFM, Banco, Area, New Trolls, The Trip ed altri – Flauto, violino, violoncello, arpa, pianoforte / voce. Ingresso gratuito
20 Luglio – dalle ore 18:00 alle 22:00 Lido degli Estensi Viale Carducci - Viale Dante
Happy Birthday Star Fashion Manifestazione di moda e festeggiamenti per il compleanno del marchio di Patty Farinelli, torta gigante musica e luci. Vip e modelle arriveranno in limousine per sfilare sul tappeto rosso con abiti di alta moda.
Turismo, Cultura e Pubblica Istruzione Piazza Folegatti 15 - Comacchio (FE) 0533/310111 0533/310269 www.comune.comacchio.fe.it Email: urp@comune.comacchio.fe.it
Presentano Vittoria Tomasi e Matteo Tosi. Madrina della serata Anna Falchi Info: stilpattyfarinelli@gmail.com 347 4213200 consorziolidegliestensi@gmail.com
20 Luglio – ore 21:15 Comacchio
Comacchio by Night Eventi, racconti, musica ed esperienze. Info: ferraraincoming@ascomfe.it tel. 0533 311111
21 Luglio – ore 21:30
Lido di Spina Giardino della Casa Museo Remo Brindisi Emilia Romagna Festival 1° Premio! Re/Sono, Quartetto di sassofoni Premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera Salieri-Zinetti 2017
22 Luglio – ore 21:30 Comacchio piazzetta Trepponti
Moda Fitness Acconciature Sfilata di abbigliamento e hair styling a cura di Anam-Accademia Nazionale Acconciatori Misti di Ferrara
27 Luglio – ore 21:15 Comacchio
Comacchio by Night Eventi, racconti, musica ed esperienze. Info: ferraraincoming@ascomfe.it tel. 0533 311111
27 Luglio – dalle ore 21:00 Lido delle Nazioni
Carnevale Estivo Parata lungo i principali viali del Lido, in una imponente kermesse itinerante, scandita da carri mascherati e sfrenati ritmi carioca. Info: Tel: 349 6391887 nuovoconsorziolidodellenazioni@gmail.com
28 Luglio – dalle 17:00 alle 24:00 Comacchio centro storico
Comacchio Segreta
Festival d'Arte, Fotografia e Cultura. Un affascinante percorso fotografico accompagnato da narrazioni, musica e teatro condurrà il visitatore in un coinvolgente viaggio tra i vicoli, i cortili, i ponti, le piazze e i palazzi alla scoperta dell'identità e della storia del popolo comacchiese. Presso la Loggia del Grano Bar Ragno – dalle ore 20:30 Il Gruppo dei 10 presenta Tutte le
Direzioni in Summertime 2018 Concerto musicale Info: ilgruppodei10@gmail.com Prenotazioni: infobarragno@gmail.com info@barragno.it – tel. 0533 81284
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luglio 2018
l’intervista
Un «prisma di narrazioni» in una cornice d’amore: il primo romanzo di Mercadini Il celebre autore e interprete esordisce in narrativa con un testo che è un’apologia dell’errore e spazia dalla creazione del mondo a Michelangelo, con il suo stile sempre molto riconoscibile di Federica Angelini
Con le sue oltre 150 serate l’anno, molte delle quali in Romagna, il “poeta parlante”, autore e interprete Roberto Mercadini, cesenate, classe 1978, laurea in ingegneria, da queste parti è a dir poco noto e amato nelle sue molteplici vesti artistiche a cui si aggiunge ora anche quella di romanziere. È da poco in libreria per Rizzoli Storia perfetta dell’errore e la dicitura sotto il titolo dice appunto “romanzo”. Anche se, e da qui cominciamo la nostra chiacchierata, questo libro è “mercadiniano” fino al midollo, e quindi intriso di ironia e conoscenza, e definirlo romanzo rischia di non rendere esattamente l’idea. Perché all’interno ci sono i temi cari all’artista cesenate come la Bibbia e la letteratura, insieme alla storia del pianeta terra e dei dinosauri, digressioni filosofiche, scientifiche, curiosità. E però, c’è anche una storia d’amore ambientata al giorno d’oggi. Roberto, ma come possiamo definire la forma di questo libro? «È difficile perché a me piacciono le cose che sono molte cose contemporaneamente. Diciamo che è un romanzo, ma come Moby Dick, che non è un romanzo veramente. Diciamo che è un libro dentro un altro libro, un romanzo d’amore che contiene un prisma di narrazioni». La storia d’amore sembra una cornice narrativa che tiene insieme gli altri racconti che rimandano anche molto direttamente a tuoi monologhi... «È così. Inizialmente la mia idea era fare un libro solo con i racconti, che in alcuni casi sono proprio tratti dai monologhi che porto in giro (per esempio quelli biblici, ndr). Ma poi l’editor di Rizzoli mi ha suggerito di trovare un’idea narrativa che potesse tenerli insieme e l’unica che mi è venuta in mente è stata quella di trasformarli in lettere d’amore. E a quel punto sono nati i due personaggi, Pietro e Selene...».
L’uno che rappresenta la perfezione, l’altra l’errore, ma anche la passione e l’istinto, affetta com’è da Ied (disturbo esplosivo intermittente). Chi sei tu dei due? «Beh, nei personaggi ci sono caratteristiche mie e delle persone che mi stanno intorno. Il modo di raccontare di Pietro è mio, ma penso anche al modo in cui, per esempio, mangia Buddha (l’amico del protagonista, ndr) e in generale nella curiosità per le cose poco frequenti e curiose che ho sempre avuto, e poi c’è anche qualcosa di Selene. C’è qualcosa di me un po’ in tutti i personaggi». Tutto il libro è di fatto un elogio all’errore, alla deviazione, all’inaspettato che fa deviare il cammino per poi portarci però alla meta. E allora la domanda è: qual è l’errore del libro? «Direi proprio il fatto di averlo dovuto trasform are rispetto a come lo avevo pensato. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di lasciar perdere. Come infilare la Bibbia, i dinosauri, in un romanzo d’amore? È stato un aiuto contro di me, per citare un passaggio del libro. Alla fine questa idea di mettere i racconti in lettere d’amore che il protagonista scrive alla sua innamorata per convincerla a tornare da lui ha funzionato...» La sensazione è che così forse sia più chiaro il legame che tanti contenuti storici o filosofici hanno poi con il quotidiano...
«In effetti, ne ha arricchito le sfumature, hanno acquisito significati che prima non avevano. Prendiamo un esempio come la nascita di Eva, c’è per forza una differenza tra quello che può passare se sono io davanti a un pubblico di duecento persone o se invece è Pietro che la scrive con l’obiettivo di riconquistare la donna amata». Quali sono le parti che ti sei più divertito a scrivere? «Forse quella sulla storia dei dinosauri, la loro estinzione e i mammiferi giganti. Ci ho messo tantissimo, ho studiamo molto perché io non sono un paleontologo ma quelli nel libro sono tutti veri. Anzi, ne avevo trovati molti di più ma non ho potuto metterceli dentro tutti. E poi mi è piaciuto moltissimo scrivere i dialoghi perché è stato come trascrivere una conversazione che stavo ascoltando, non avevo neanche bisogno di concentrarmi. E questo perché una volta che crei un personaggio, che ti entra dentro, che te lo vedi, beh, poi loro quando parlano con qualcuno dicono quello che è naturale che dicano dato come sono e come sono i loro interlocutori. Ho avuto l’impressione di non inventare niente...» A un certo punto ti togli un sassolino contro chi recensisce i libri su Amazon o in rete senza mettersi per un secondo in discussione, al contrario di Pietro che invece sempre parte da un
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luglio 2018
IL CALENDARIO Monologhi, poesia, sogghigni, affabulazioni e presentazioni del libro: tutte le date di luglio
grande rispetto per chi scrive. E a te, come stanno andando le recensioni su Amazon e in generale le reazioni dei lettori? «Sì, l’accoglienza è stata sorpredente, mi sono arrivate tante belle parole sia pubbliche sia private e anche nella famosa recensione di Amazon. Tra i complimenti che ho ricevuto due sono quelli che mi fanno particolarmente piacere. Il primo chi mi dice: «Si sente che è un libro tuo». Avevo paura di snaturarmi, che chi mi segue, le persone che mi sono affezionate, non mi riconoscessero, rimanessero deluse. E l’altra cosa è: «Si legge d’un fiato, ho rischiato di perdere l’autobus perché non riuscivo a smettere di leggere», perché l’altra mia paura era che fosse un lavoro cervellotico per la struttura, che questo sistema di tre tipi di storie risultasse incomprensibile». Il libro è ambientato in Romagna. Selene è di Ravenna, la città irraggiungibile e da cui è impossibile uscire. Tu che dici di detestare i luoghi comuni, questa volta ci sei cascato? «Ma perché non è un luogo comune, questo! Diciamo che ho tentato di dire qualcosa di riconoscibile... Ho scelto di ambientare il romanzo in Romagna perché è l’unico posto che avrei saputo descrivere. E ho voluto fare una lei di Ravenna e un lui di Rimini per ricordare in qualche modo Paolo e Francesca». Decisamente fuori dagli schemi è una riflessione che fai sul mare visto dai contadini, a Rimini, dove viene definito grosso modo una massa di terra inu-
tile, che non si può coltivare, e una massa d’acqua che nemmeno toglie la sete... «Ah, sì, è un passaggio che si trova anche in una mia poesia. La letteratura è piena di poesie e scritti sull’emozione di chi si trova davanti al mare, ma mi capitò di chiederlo con una nonna che al mare era andata per la prima volta a vent’anni e proprio questo mi disse... “una grand massa d’acqua” e basta. Del resto una volta ci andavano solo per raccogliere i legni secchi dalla spiaggia». Tra i monologhi che stai proponendo c’è anche Odissee anonime, che parla del tema dei migranti. Cosa significa portarlo in giro in questo frangente storico in cui il tema dell’immigrazione è diventato argomento di scontro quotidiano anche grazie al nuovo ministro? «È uno spettacolo che scrissi nel 2017 e che oggi sembra diventato ancora più attuale. Per me fu l’occasione di imparare molte cose che non sapevo su come funziona anche dal punto di vista burocratico. Naturalmente penso che il teatro debba avere anche un senso civile e civico, a me fa piacere quindi portare in giro questo spettacolo, che di fatto è soprattutto un’operazione di consapevolezza: non faccio nomi, mi limito a spiegare come funzionano le cose e metto in fila dei fatti. Si tratta di qualcosa che tutti dovrebbero sapere, credo anche un leghista potrebbe condividerlo, se lo guardasse senza un atteggiamento pregiudiziale. Il punto è che ci sono cose che danneggiano tutti e non solo gli immigrati, ed è questo che tutti dovremmo capire».
«Ho scelto una lei di Ravenna e un lui di Rimini per ricordare Paolo e Francesca»
Pienissimo anche il calendario di luglio di Roberto Mercadini, tra monologhi, spettacoli e presentazioni del libro. L’8 luglio alle 21 sarà a Santa Sofia, nel Parco della Resistenza, con il suo monologo per una cittadinanza planetaria Noi siamo il suolo, noi siamo la terra. L’11 luglio, alle 20.30 alla scuola di yoga Vayu di Forlì ci sarà invece la presentazione del suo libro Storia perfetta dell'errore. Il 15 luglio alle 21.30 sarà alla Casa Rossa di Pontepietra (a Cesena) con Se fossi la tua ombra mi allungherei a mezzogiorno, storia perfetta dell'errore, un monologo in cui ripercorre proprio le parti essenziali dei racconti di errori contenuti nel romanzo. Il 17 Luglio (alle 21.30) racconterà invece le sue Rapsodie romagnole (Strane storie della mia terra) al Parco Fellini, a Gambettola. Il 20 luglio alle 21 racconterà i 600 anni dell’Abbazia di Scolca in Un tesoro ritrovato, a Rimini, mentre il 22 sarà in quel luogo magico che è l’Arena delle Balle di paglia di Cotignola (vedi p.16) alle 20.30 con, di nuovo, Noi siamo il suolo, noi siamo la terra. Il 23 luglio all’arena dei cappuccini di Cesenatico, ci sarà la sua antologia cabarettistica Sogghigni (alle 21.15) mentre il 28 luglio a Savignano (luogo ancora da definire) farà un intervento sul futurismo, mentre il 29 al SoundZan festival di San Giovanni in Galilea raconterà la storia dell’umanità attraverso le piante e viceversa nel suo Affabulazione botaniche. Il mese si chiude, il 31, con la presentazione del romanzo al Museo civico Mambrini di Galeata.
IL LIBRO
LA VITA DI GARDINI In uscita il 5 luglio per Minimum Fax, Icarus è il primo libro del ravennate (e nostro collaboratore) Matteo Cavezzali. Il volume ricostruisce tra cronaca e narrativa, fatti e invenzioni letterarie, la vicenda dell’uomo che forse più di ogni altro ha segnato la storia recente di Ravenna: Raul Gardini, morto 25 anni fa. Il volume sarà presentato per la prima volta all’Hana-bi di Marina di Ravenna il 12 luglio alle 21 dall’autore e da Eraldo Baldini.
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la rassegna
LA ROMAGNA IN PAGINA
Cesenatico Noir: i grandi nomi del giallo tra Italia e Svezia Tra gli ospiti della prima edizione anche Björn Larsson, De Giovanni, Lucarelli, Verasani, Gazzola e Oggero
Intercity, un treno “moderno” che attraversa le terre della malinconia (in dialetto) di Matteo Cavezzali
Maurizio De Giovanni, Grazia Verasani e Björn Larsson
Sotto la direzione artistica del giornalista e scrittore Stefano Tura, nasce un nuovo festival letterario, si tratta di “Cesenatico Noir” che dal 26 al 29 luglio porterà nella cittadina rivierasca alcuni tra i grandi nomi del genere italiano e un ospite internazionale di fama mondiale: Björn Larsson, autore di numerosi volumi pubblicati in Italia da Iperborea tra cui il celebre La vera storia del pirata Long John Silver. L’autore svedese sarà alle 21.30 del 26 luglio in piazza Ciceruacchio per l’inaugurazione e la presentazione del Festival in una conversazione dal titolo “Mare e misteri, dalla Svezia all’Inghilterra” insieme a Tura e moderata da Luca Crovi. Il giorno successivo alle 18 al Marè si terrà invece l’incontro con gli autori Piero Colaprico, giornalista di nera e giallista milanese, e Giorgia Lepore, sempre moderato da Luca Crovi. In serata alle 21.30 si torna a piazzale Ciceruacchio per conoscere gli autori Valerio Varesi, padre del Commissario Soneri, e l’autrice di best seller Alessia Gazzola, nota per i suoi libri che miscelano mistero e “rosa” con protagonista Alice Allevi. Stessi luoghi e stessi orari per i due incontri del sabato quando ci saranno, nel tardo pomeriggio, Marcello Fois, grande autore di origine sarda, e Margherita Oggero, brillante autrice di gialli acuti e divertenti che vedono a indagare un’insegnante (che nella fiction tv è intepretata da Veronica Pivetti). La sera saranno di scena Rosa Terruzzi e Maurizio de Giovanni, celeberrimo autore napoletano autore sia della serie storica che vede protagonista il commissario Ricciardi, sia di quella che racconta la Napoli d’oggi con I bastardi di Pizzofalcone. Alle 18 della domenica, nel locale sulla spiaggia, toccherà a Giampaolo Simi, raffinato giallista toscano da poco in libreria con un nuovo romanzo per Sellerio, e Federica Fantozzi, mentre alla sera chiuderanno l’autore di romanzi e di note trasmissioni televisive Carlo Lucarelli e la bolognese Grazia Verasani, creatrice dell’indimenticabile Giorgia Cantini. Aspettando il festival, alla Galleria Comunale d’Arte Leonardo da Vinci, inaugura la mostra “Le stagioni del commissario Ricciardi a fumetti”, martedì 24 luglio alle 18.30, alla presenza di Luca Crovi (Casa editrice Bonelli), Alessandro Nespolino (disegni), Giuseppe Boccia e Maria Dal Motto (colorazione e lettering).
Sperimentale e al tempo stesso arcaica è stata l’opera di Raffaello Baldini. Il suo ultimo componimento Intercity pubblicato da Einaudi nel 2003, appena due anni prima della morte del poeta di Santarcangelo, ne è l’ennesima prova. Baldini, considerato oggi uno dei più importanti poeti del ‘900 italiano, scriveva in una lingua conosciuta a pochi. Un dialetto di paese incomprensibile già a Forlì o a Ravenna, e dimenticato dalle generazioni più giovani. Una lingua per pochi intimi, che raccontava però storie comprensibili a tutti. Vicende del surreale quotidiano in cui tragedia e ironia si mescolano, in cui il passato è lo specchio del futuro, in cui la solitudine è l’unica cosa che tiene compagnia a tutti noi. Intercity è un treno “moderno” che attraversa le terre della malinconia in cui si possono incontrare persone meravigliose e imbecilli, tutti mescolati gli uni agli altri in un amalgama confuso e indistinto chiamato “la gente”. C’è la paura di tutte queste persone, questa massa che soffoca, che toglie il respiro, ma allo stesso tempo c’è anche la tristezza di invecchiare da soli. In La mattina Baldini (che traduce i suoi versi anche in italiano) scrive: «Io, è secondo come mi sveglio, ci sono delle
mattine che sto lì a covare nel letto, a occhi chiusi, penso, così, come sognassi delle cose, anche delle belle cose, che mi potevano succedere e non sono successe». Non si può aggiungere altro. Io, come molti della mia generazione, non riesco bene a leggere il dialetto scritto – anche se lo capisco ascoltandolo – per questo le poesie preferisco leggerle prima in italiano per poi amarle nella loro lingua madre. Mi piace riscoprire parole dal suono agrodolce, come mateìna, mattina, bès, il bacio, quello un po’ impacciato di una generazione che non aveva la parola “amore”, ma solo “at voi bèn”. Oppure i modi di dire come “a sérmi una fiumèna” per sottolineare che si era tanti, forse troppi. Perché bene si sta in due, al massimo in tre, dopo si è troppi, non ci si riesce a guardare negli occhi. A tratti le sue parole paiono profetiche, come quando in Quaiéun, “Coglioni”, dice: «Hai ragione, sono coglioni, però. Però? Cosa si può fare? sono tanti, comandano loro». A cui fa eco Quaiéun (2), un invito a fare dell’autoironia la chiave per leggere il mondo. La poesia si conclude infatti con una domanda: «non è che i quaiéun, i coglioni, siamo proprio noi?»
BAGNACAVALLO I fratelli nella notte di Cavina al bibliocafé
CESENA Una graphic novel per raccontare le notti magiche di Un’estate italiana
CATTOLICA In piazza del tramonto gli scrittori raccontano la musica
Al chiostro del Bibliocafé nella biblioteca di Bagnacavallo, il 2 luglio alle 21.30 sarà l'occasione per ritrovare il romagnolo Cristiano Cavina con il suo ultimo romanzo Fratelli nella notte (Feltrinelli 2017), dove il reale si mischia con un pizzico di immaginazione creando scene e personaggi possibili. La storia segue le vite di Tarzan e del nonno di Cavina, Gianì, entrambi nomi di battaglia di due fratelli che mai si sono parlati: tra loro solo una sinfonia fatta di grugniti, una complicità portata avanti da sguardi che racconta un pezzo di Resistenza senza retorica.
Giovedì 5 luglio alle 20.30, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana di Cesena, Denis Medri presenta Un’estate italiana (Panini 9L, 2018), graphic novel realizzata insieme a Enrico Brizzi. Per l’occasione sarà intervistati da Giovanni Barbieri (in collaborazione con Cesena Comics & Stories 2018). Si tratta di una delle più importanti editoriali presentate da Panini Comics nel mese di giugno che era stata annunciata già allo scorso Lucca Comics & Games. Un'estate italiana parla delle notti magiche di Maradona, Schillaci e Matthäus. Due amici di vecchia data, un segreto sepolto, un viaggio in auto che presto diventa una fuga disperata. Un noir amaro ambientato durante i primi giorni dei Mondiali di calcio 1990, disegnato da Denis Medri, che racconterà come è nato e si è sviluppato il progetto.
Nuova rassegna di Good Vibrations, tra musica e letteratura, a luglio nella piazza del Tramonto a Cattolica, curata da Emiliano Visconti. Si comincia il 4 luglio con Riccardo Colombati che parla del Boss, Bruce Springsteen, nel giorno dell’Indipendece Day. L’11 luglio sarà Emiliano Visconti stesso a raccontare di Rock Revolution ossia 68 e dintorni, mentre ad Andrea Tarabbia è affidato il compito di svelare il mito di Lou Reed e della Factory. Chiude il 25 luglio Marcello Fois con una serata dedicata alla grande musica d’autore francese da Edith Piaf a Jacques Brel. Incontri alle 21.30. Ingresso libero.
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la visita
Non solo Piancastelli: i tesori conservati alla biblioteca Saffi A Forlì sono custoditi il lascito del fusignanese, ma anche 363 incunaboli e 7mila edizioni del XVI secolo Se vuoi conoscere la Romagna, devi andare a Forlì. Capisco che con questa prima frase ci siamo già giocati l’attenzione dei limitrofi riminesi e ravennati (o ravennesi), ma qui parliamo di documenti, di dove cercare la Romagna se si vuole fare ricerca. È difatti la Biblioteca Saffi a conservare il più importante fondo, quello donato dal fusignanese Piancastelli, che è composto da oltre 50.000 volumi e 220.000 documenti: disegni, incisioni, lettere autografe, tutti con un comune denominatore, la terra natia, ovvero la Romagna. Piancastelli morì nel 1938, lasciando la sua amplissima collezione, creata vivendo tra Roma e il paese, alla Classense. Ma il sangue romagnolo non mente, e alcuni dissaporti con i gerarchi di Ravenna fecero optare per la biblioteca Saffi di Forlì, di cui ora sono il fiore all'occhiello. Non ci sono dischi e oggetti cinematografici, probabilmente perché al latifondista fusignanese le novità del mondo moderno non incuriosivano, o forse perché era più attratto da quanto segnava lo scorrere del tempo, il cambiamento e il mutamento antropologico epocale, ovvero l'urbanizzazione dell'Italia e la scomparsa della civiltà contadina. Nella sua eclettica raccolt a, infatti, sono presenti documenti che hanno permesso ad esempio la ricognizione demoetnoantropologica su moltissimi aspetti che riguardano le tradizioni popolari, quello straordinario patrimonio immateriale che tende sempre a evaporare, facendo sembrare che al mondo ci siano stati solo i condottieri. Certo il fondo Piancastelli non è l'unico a rendere la Saffi una biblioteca rilevante nel panorama regionale: 500.000 volumi, di cui 363 incunaboli, 7.000 edizioni del secolo XVI, oltre a 324.874 manoscritti (sciolti e legati in volume) e ai corali provenienti dall’Abbazia di San Mercuriale e dal Convento di S. Domenico (secoli XV-XVII). Ci sono anche le opere manoscritte e le lettere di Vincenzo Monti, gli archivi del poeta riminese Aurelio De’ Giorgi Bertola, dei papi cesenati Pio VI e Pio VII, degli incisori Francesco Rosaspina e Luigi Rossini, del pittore Tommaso Minardi e infine dei musicisti Arcangelo Corelli e Gioacchino Rossini. Ci sono i fondi più moderni, come quello di Diego Fabbri, l'intellettuale particolarmente legato alla drammaturgia che ha segnato la storia dei palcoscenici italiani del dopoguerra. Insomma, una miniera per chi si interessa di storia, letteratura, arte. In un certo senso, la biblioteca di Forlì fa sempre parte di quella nutrita schiera di biblioteche pubbliche che nascono sulla scia dell’arrivo dei francesi di Napoleone: quando si chiudono gli ordini, il libro diventa di tutti e le città aprono piano piano luoghi che diventano accessibili a chiunque voglia e sappia leggere. Dal 1922 il vasto patrimonio è conservato nel Palazzo Merenda, che era il vecchio ospedale che da luogo di cura del corpo è diventato luogo di cura dell'anima e dal 1946, nell’anno in cui siamo diventati Repubblica, la biblioteca popolare entrò a far parte della Saffi costituendo l'avvio della Sezione Moderna. Di questa più giovane sezione ricordiamo il Fondo Maria Teresa Fuzzi, una dotazione di 1.000 volumi tra cui una rara raccolta di gialli Mondadori dagli anni '30 del Novecento in poi. Purtroppo un crollo avvenuto nel novembre del 2012 nel palazzo settecentesco, proprio nella Sala dei Rari delle Raccolte Piancastelli, ha reso la biblioteca agibile parzialmente, e i progetti di questa importante istituzione si sono notevolmente contratti, anche se le porte non sono mai state chiuse al pubblico e ai ricercatori. Difatti nell'anno 2017 più di 90.000 sono stati gli ingressi in biblioteca per un numero totale di prestiti di 90.633, un risultato certo importante, perché anche se non tutti coloro che hanno varcato la soglia dell’edificio se ne sono andati con un prestito, porta comunque la città ad avere una percentuale che rasenta il 77% rispetto al numero dei residenti. A questi vanno aggiunte le consultazioni in sede, ben 41.646, che testimoniano l'acce sso a un pubblico importante di studiosi o studianti. Il paradosso di Easterlin o paradosso della felicità, che nel 1974 dimostrò che la felicità delle persone dipende in misura irrisoria dalla loro ricchezza economica, ha portato alla conclusione che il Pil da solo ci dice molto di quanto viviamo bene. Eppure ancora oggi non c'è il numero di prestiti dalle biblioteche come indicatore del benessere per l'Istat: visto che però sappiamo che essere utente regolare di una biblioteca aumenta del 1,4% le probabilità di essere in salute, come riportato nella ricerca del 2014 dell'Arts Council inglese “The Health and Wellbeing Benefits of Public Libraries”: agli inglesi che piace misurare anche questi aspetti, risulta che anche lo sviluppo economico è strettamente collegato alla presenza e attività delle biblioteche, in particolare pubbliche, sul territorio. 38 milioni di sterline è il valore aggiunto prodotto dalla presenza delle biblioteche, per non parlare dell'effetto sulla costruzione di comunità. I numeri degli ingressi alla Saffi lo testimoniano, siamo ben oltre tutti gli ingressi ai musei, ai teatri e ai cinema. Ovviamente per ottenere il massimo, bisogna anche investire il massimo e con tinuare a farlo. Per cui speriamo che Palazzo Merenda e il suo straordinario bottino di libri e documenti venga restaurato al più presto, in modo da farlo tornare il cuore pulsante della città che legge. Elettra Stamboulis
La Sala dei Rari delle Raccolte Piancastelli, l’area in cui si è verificato il crollo
Un crollo avvenuto nel 2012 nel palazzo Settecentesco ha reso la biblioteca solo parzialmente agibile e i progetti si sono contratti anche se le porte non si sono mai chiuse al pubblico
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novità
Dal lievito al topping, quando la pizza è gourmet diventa del territorio Attenta alla stagionalità e al km 0 questo piatto si modifica in base ai prodotti locali ed ecco che in Romagna viene guarnita anche con squacquerone, saraghina e salumi di mora
Fino a qualche anno fa c’erano le “pizze speciali”. Poi si sono evolute e oggi le chiamiamo gourmet. Si caratterizzano per gusti di farcitura e impasti particolari, seguono le stagioni e valorizzano i singoli ingredienti, testimoniano un territorio, le sue eccellenze e la sua storia. Oggi la pizza gourmet rappresenta un capitolo importante nell’offerta di ogni pizzeria: è quella proposta che ha abbandonato il vestito da Cenerentola delle cucine per diventare protagonista di qualità e ricerca. Spesso sui menù leggiamo di accostamenti fantasiosi e insoliti, di prodotti di grande pregio delicatamente appoggiati sugli spicchi già tagliati in uscita dal forno, di ingredienti che non credevamo possibili sulla pizza ma, facciamo attenzione, una vera pizza gourmet è tale solo se lo studio parte dagli impasti e dalle farine. È infatti necessario riporre grande attenzione agli sfarinati, dalle semintegrali di tipo uno o due, al farro e ai multicereali. E poi kamut, soia, semi oleosi nell’impasto, carbone vegetale e nero di seppia. Tra le ultime novità c’è anche il teff, che arriva dall’Etiopia, e che in alcuni locali è entrata con successo nel menù. Sul nostro territorio c’è chi sta sperimentando con ottimi risultati i grani antichi locali, semmai macinati a pietra: il Gentilrosso, il Frassinero, il Verna, il Marzotto… tutti a km zero. Riemergono sentori che arrivano dal passato, la ruvidità dell’integrale, si tutela la biodiversità e si rispetta l’ambiente. Andiamo oltre e parliamo di lievito: la pizza gourmet lo vuole assolutamente naturale. Rinfreschi quotidiani della pasta acida (il lievito madre per intenderci), lievitazioni lunghe e di difficile controllo. Ci vuole tanta co-
La saraghina, che esiste solo qui... È questo un pesciolino azzurro che, chiamato così, lo conosciamo solo qui in Romagna! Per “il resto del mondo” è la papalina o lo spratto! Anche se in passato era considerato un pesce meno pregiato della sarda, era comunque molto apprezzato sia per il gusto saporito delle sue carni sia per le ricche proprietà nutrizionali. I pescatori di Cesenatico raccontano che le saraghine migravano sottocosta nel mese a cavallo della festa dei Santi: era quindi l’autunno la stagione di grandi pescate di saraghine e lo conferma anche il detto che correva lungo tutto il nostro litorale, "la saraghina e la burrasca dei Morti" e che si riferiva all’alternarsi delle giornate di pesca con quelle delle prime burrasche della stagione. Allora, dopo le retate le saraghine venivano salate e messe nei barili per la conservazione. Oggi, purtroppo, questa tradizione non esiste più e la causa va certamente ricercata nel fatto che la pescosità di questo pesciolino è diminuita drasticamente, molto probabilmente per un eccessivo sforzo di pesca.
noscenza e esperienza per ottenere un buon prodotto con questo ingrediente ma raggiunto lo scopo la pizza è fantastica. E certamente migliorata è anche la digeribilità. Poi c’è chi si è spinto oltre e ha creato il lievito partendo da ingredienti autoctoni: è famosa la pizzeria che in menù riporta «Il lievito madre che utilizziamo è nato dalla fermentazione naturale di una Pera Ubriaca,
Ristorante Field Circonv. al Molino 128 Ravenna Tel. 0544.1672628
www.fieldravenna.it info@fieldravenna.it Field a luglio chiuso la domenica e aperto il martedì
In questa pagina, topping con salumi di mora e fichi caramellati, a fianco pizza con la saraghina e un campo di grano di gentilrosso
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Quella spiga alta e tendente al rosso che per trent’anni fu la piĂš coltivata d’Italia Ăˆ questa una varietĂ antica di grano che veniva coltivata in Italia a inizio 1900 ed è stata per 30 anni il grano piĂš coltivato in tutta la penisola. Ha come caratteristica una spiga abbastanza alta con un colore, quando matura, tendente al rossiccio. Dopo gli anni di massima diffusione, il gentilrosso fu sostituito in favore di grani piĂš produttivi e dalla spiga piĂš bassa. Come tutti i grani antichi ha un buon tenore di proteine, ma poche di quelle che sviluppano glutine in fase di impasto, la gliadina e la glutenina (Van de Broeck et al., 2010). L’UniversitĂ di Firenze ha condotto sperimentazioni su vecchie varietĂ di frumento in coltivazione biologica. Durante il ciclo colturale non sono state apportate concimazioni azotate e in queste condizioni di agricoltura, le varietĂ antiche rispetto alle moderne sembrano esprimersi meglio, sia in termini di rese che di contenuto in proteine totali. Le varietĂ nuove invece, proprio perchĂŠ selezionate per un tipo di agricoltura intensiva, richiedono elevati apporti di concimi chimici per poter aumentare il contenuto proteico, che inoltre è meno digeribile e meno equilibrato dal punto di vista nutrizionale. Nei grani moderni poi, la selezione è andata orientandosi verso l’aumento di contenuto in glutine tenace , ovvero di quelle glutenine che resistono bene alle lavorazioni industriali del pane, mantengono la struttura ma sono poco digeribili.
Il carciofo rustico che cresce vicino alle case nel Parco della Vena del Gesso Il Carciofo Moretto di Brisighella è un antico ortaggio, “rusticoâ€?, spinoso e da sempre coltivato negli orti e nelle scarpate vicino alle case rurali dell’area del Parco della Vena del Gesso Romagnola. Su queste aride argille calanchive caratterizzate da una importante quota silicea, il Cynara Scolymus, trova l’habitat ideale per produrre le sue infiorescenze che, raccolte immature dalla fine di aprile e per tutto il mese di maggio, vengono consumate crude o leggermente lessate, condite con sale e olio. Il “Morettoâ€?, a differenza di tante altre varietĂ presenti nell’area del Mediterraneo, non ha subito interventi genetici e ciò gli ha permesso di mantenere inalterate nei secoli le caratteristiche e i sentori originari e di proteggere una piccola fetta di biodiversitĂ autoctona.
una Pesca Regina di Ottobre e 5 giuggiole raccolte nei terreni dell'amico Domenico Ghetti, agricoltore e grande esperto di vecchie varietà di frutta del territorio. Qui, non possiamo far altro che dire, tanto di cappello. E gli ingredienti del topping? Se come abbiamo già detto, la pizza gourmet è uno strumento importante anche per valorizzare il legame
con il territorio attraverso prodotti locali d’alta qualità , qui in Romagna non possiamo che aspettarci i salumi di Mora Romagnola, i formaggi tipici come lo squacquerone e il raviggiolo, o il Fossa di Sogliano e Talamello. Poi i Carciofi Moretti di Brisighella, la Saraghina del nostro Adriatico, le cozze di Cervia, Cesenatico o Marina di Ravenna.
Ricordo con grande piacere una pizza mangiata di recente che sopra ad ogni spicchio sfoggiava un rametto di salicornia, la salatissima erba che cresce spontanea lungo i fossi della salina di Cervia. Non può poi mancare il giusto abbinamento con un olio locale, uno di quelli fatti bene, correttamente scelto in base alle caratteristiche degli ingredienti del topping e ben conservato! Sugli abbinamenti infine c’è chi punta al contrasto tra impasto e farcitura e chi invece cerca un loro abbinamento armonioso. Per dare un giudizio su questo sarebbe necessario interpellare il gusto particolare di ognuno di noi. Per concludere va detto necessariamente che lavorando con materie prime d’alto livello cambia naturalmente il prezzo: le pizze gourmet possono raggiungere anche i 20/25 euro. Ma non c’è da stupirci perchè la qualità va pagata e chi è disposto a farlo è certamente una clientela attenta, curiosa ed esigente. Giorgia Lagosti
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I / speciale luglio 2018
un’estate piena di divertimento marina di ravenna
marina di ravenna
COZZE, SARAGHINE, COUS COUS, VINI DA DEGUSTARE LE FESTE PER BUONGUSTAI DELLA PRO LOCO
ROCK ’N’ ROLL E APERITIVI IN SPIAGGIA AL LUANA BEACH
In luglio a Marina anche una rievocazione storica dell’arrivo degli Americani nel 1918 con due mostre e un libro sul tema
Musica live, serate a tema ma anche varie animazioni per bimbi e famiglie
L’estate di Marina di Ravenna entra nel vivo a luglio con tanti eventi promossi dalla Pro Loco che animeranno il paese durante tutto il mese per culminare, negli ultimi due weekend, con la sesta edizione della Sagra della cozza. La sagra, diventata una degli appuntamenti principali del paese, celebra la cozza di Marina di Ravenna. Un mitilo davvero unico, di alta qualità, che cresce spontaneo sui piloni delle piattaforme off-shore. Gli appuntamenti con la Sagra sono sei giornate dal 20 al 22 luglio e dal 27 al 29 luglio. L’area della festa è lo stabulario (in via delle Nazioni 8) che la Pro Loco, insieme al concessionario, ha scelto di riqualificare organizzando all’interno diversi stand gastronomici. Si continua quindi nella direzione, già intrapresa con i mercatini primaverili, di riqualificare l’area del bacino pescherecci che è senza dubbio la più tipica e caratteristica di Marina. A inizio mese protagonista sarà invece la Saraghina: il 6, 7 e 8 luglio ci sarà lo stand gastronomico allo Stabulario con il pesce cucinato in diversi modi, dal classico “scottadito” a primi e secondi. A metà mese una delle novità del 2018: la fiera Divin Marina in piazza Dora Markus che, dal 13 al 15 luglio, porterà una ventina di produttori locali di vino in paese, con una ricca scelta di degustazioni. In zona bacino pescherecci all’inizio di agosto, sarà organizzato il Festival del cous cous giunto alla terza edizione. La Pro Loco continua la collaborazione con la Bia di Argenta. Il festival si terrà quest’anno in due nuove location rispetto alle scorse edizioni: una è – appunto – lo Stabulario. L’altra è invece il mercato del pesce, dove ci saranno gli show cooking (su prenotazione) in cui gli chef prepareranno i loro piatti a base di cous cous. Saranno abbinate le ricette del mare e quella della tradizione, prima tra tutti il “ragù di pesce” dell'Adriatico ma non solo. Luglio si caratterizzerà anche per un evento dal carattere storico: “Farewell to Ravenna”. Il progetto, ideato dall’associazione ravennate “1918: Americani a Porto Corsini”, racconta appunto l’arrivo dei Marina statunitense cento anni fa in paese, quando entrambe le sponde del canale si chiamavano Porto Corsini. La ricorrenza inizierà il 7 luglio, con una mostra documentaria al molo, in zona faro. Ci sarà poi la presentazione del libro scritto da Mauro Antonellini e Rossano Novelli – Gli Americani a Porto Corsini nella Grande Guerra – in programma il 18 luglio all’auditorium Di Stefano, al centro civico di piazza Marinai d’Italia. Nel frattempo, il 14 luglio, sarà inaugurata la mostra “Over the rainbow”, dedicata ad artisti americani.
lido di classe
TORAKIKI: HAPPY HOUR PARTY E DJ PER SCATENARE LE DANZE Per la Notte Rosa si cena e si balla al ritmo del Grancaribe Rimini Al Torakiki di Lido di Classe luglio è una girandola di eventi tutti da godere in spiaggia. Domenica 1 luglio, dalle 18 alle 21, in collaborazione con Matilda Disco, è in programma un Happy Hour con il dj Matteo Manzoni. Sabato 7 luglio, in occasione della “Notte Rosa” si cena e poi si balla su ritmi latini con Grancaribe Rimini, dalle 21 fino alle 3 di notte. Giovedì 19 luglio si tiene la Cena in Bianco con evento live di @Swingolfato: una serata magica esclusiva, con lunghe tavolate bianche, candele, piedi sulla sabbia e un meraviglioso menù ideato in collaborazione con Eventi Catering di Russi. Domenica 22 luglio aperitivo ijn riva la mare con un “Happy Hour XxL” Tutte le domeniche il Torakiki propone l’aperitivo “più carico“ di Lido di Classe con Dj Set fino le 21; special guest con Dj/Producer internazionali “Da Brozz” dalle 18 alle 18. Il Torakiki è aperto tutti i giorni per relax in spiaggia, colazione, pranzo e aperitivo, il sabato sera anche a cena con specialità di pesce.
Ancora musica e buon cibo al Luana Beach di Marina di Ravenna che entra nel vivo dell’estate con un’ampia offerta all’insegna del divertimento, relax e buon cibo sulla spiaggia per famiglie, coppie e gruppi di amici. Proseguono le serate a tema del Luana: tutti i mercoledì sera di giugno serata paella e sangria a volontà al prezzo fisso di 15 euro (evento su prenotazione) e tutti i venerdì, a partire dalle 19,30, aperitivo in spiaggia con buffet. Resta invariato l’appuntamento quotidiano con il ristorante aperto tutti i giorni a pranzo e dal mercoledì alla domenica anche a cena (con prenotazione consigliata). Le proposte dello chef sono a base di pesce e di primi in perfetto stile romagnolo, da gustare a due passi dal mare. Tutte le domeniche del mese da non perdere l’happy hour dalle ore 18 con Dj set e musica live. Il 15 luglio l’appuntamento è con la band Gallo & the Rockin' Seeds che propone rock ’n’ roll dal vivo, ridando voce a grandi successi degli anni ’50 e facendo ballare sulle note dei maggiori interpreti di quel genere. Per i più piccoli prosegue l’appuntamento con “Cre on the beach“, centro ricreativo estivo dedicato ai bambini dai 4 agli 11 anni, in programma dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 17 con varie possibilità di orario. Per il mese di luglio proseguono anche i corsi di avviamento allo sport, nuoto, danza e psicomotricità tenuti da insegnanti laureati in Scienze Motorie. Sport e laboratori ludico-ricreativi tra cui mosaico e musica e spazio dedicato allo svolgimento dei compiti delle vacanze.
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luglio 2018
marina romea
casal borsetti
NOTTE ROSA DA BALLARE AL ROMEA BEACH CON IL FUNKY DEI MITICI DJ RUBENS E SPRANGA
OVERBEACH, PIATTI PRELIBATI SERVITI CON BUONA MUSICA
Fra gli eventi di luglio la minimaratona benefica “Scatta in testa” giornate dedicate alla vela, al beach volley e ai cocktail “storici”
Il bagno offre divertimenti e servizi anche agli “amici a quattro zampe”
Il Romea Beach di Marina Romea sabato 7 luglio, in occasione della Notte Rosa, propone una serata funky tutta da ballare con due mitici dj della scena musicale romagnola, Rubens e Spranga. Musica e danze anche il 22 luglio seconda serata Vision, con buffet e party in riva al mare. Anche in questo caso, alla consolle gli storici dj Mozart, l’Ebreo e Spranga. E a chiudere la serata, i fuochi d’artificio per Sant’Apollinare. Domenica 8, torna il Vela Day, dalle 9.30 alle 12.30, grazie alla collaborazione con l’Adriatico Wind Club. Il clou di luglio è certamente la manifestazione in programma venerdì 14 e sabato 15 luglio: “Scatta in testa”, una minimaratona di beneficenza (8 km fra valli e pinete) organizzata da Ravenna Runners club per sostenere le attività dell’Aic Onlus, Associazione Italiana contro le Cefalee. La corsa vera e propria è in programma alle 18 di sabato 14, ma l’iniziativa prevede diversi momenti interessanti: nella serata di venerdì 23, “Talk & Charity Dinner”, una serata con cena, dibattito con specialisti e divulgazione medico scientifica; domenica mattina, a partire dalle 10, consulti gratuiti con specialisti sul tema delle cefalee e interviste in spiaggia (prenotazioni comunicazione@scattaintesta.it) Domenica 15 luglio, è in programma una giornata sportiva dedicata al beach volley, con un torneo 3x3 misto organizzato dalla Federazione Regionale e dalle Federazioni provinciali di Bologna, Ravenna, Ferrara, ForlìCesena. Il 21 luglio la seconda delle SeratOne, con dj Robert-Eno. Giovedì 26 luglio, alle 18, presentazione della t-shirt ufficiale della maratona di Ravenna. Sabato 28 luglio, a partire dalle ore 18, presso all'aperisun in spiaggia torna il Cocktail Party: la tradizione dei grandi cocktail storici ripresa da un barman d’eccezione come Giampaolo Gardini di Alex & Paul. Da non perdere infine, per chi vuo restare in forma tutti gli appuntamenti settimanali di luglio con il wellness.
Al Bagno Overbeach di Casalborsetti la bella musica e la buona tavola si incontrano in un ricco calendario di serate che animeranno L’inizio dell’estate Si parte venerdì 29 giugno con i Mel’s Gate in concerto da ascoltare degustando una ricchissima paella. Sabato 7 luglio la cucina propone i paccheri all’astice mentre animeranno la serata i Wild house, Venerdì 13 luglio la carica rock di Hernandez e Sampedro in concerto saranno accompagnati dal gustoso risotto dell’Overbeach, la specialità del locale! Venerdì 20 la cucina sfornerà i piatti della tradizione romagnola per un menu tutto a tema e a suonare saranno i Walk Hard. Venerdì 27 luglio sarà la serata del Pannozzo, una specialità che accompagna le note del Police Line, tribute band dello storico gruppo di Sting. Lo stabilimento è attrezzato per vivere la spiaggia in compagnia degli amici a quattro zampe cui viene da sempre dedicata grande attenzione con servizi previsti ad hoc per loro. Anche nel ristorante, pizzeria con forno a legna, è prevista una area riservata in cui pranzare e cenare con il proprio cane. L’Overbeach si trova a fianco della spiaggia libera che prevede anche la possibilità di balneazione per i compagni pelosi
punta marina terme
BBK BEACH, FESTE DISCO IN SPIAGGIA E SULLA TERRAZZA SI BALLA TUTTI I MARTEDÌ E SABATO FINO ALL’ALBA Con luglio entra nel cuore dell’estate la programmazione degli intratteneminti musicali e danzerecci del BBK Beach di Punta Marina, uno dei locali più trendy per chi vuole muoversi al ritmo dell buone vibrazioni fino a notte fonda, fra una cena e un drink a bordo spiaggia e sulla grande terrazza vista mare. Due gli appuntamenti settimanali proposti: i martedì con BBK & Grancaribe, si cena dalle 20 con l’intrattenimento della scuola di ballo di ritmi sudamericani di salasa&bachata e si prosegue fino alle 4 di notte con la Kuduro Dance dei dj Nunez, Catalini e Polin e l’animazione dei Grancaribe Hot Boys. Il sabato invece spazio, dalle ore 21, prima alla cena da cantare e il videoshow poi via alle danze con l'housemusic nella Beach Room e l'happymusic sulla Terrazza Discoring, fino alle 5 del mattino. Le serate si tengono anche in caso di pioggia. Il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo e cena. Il BBK Beach, va ricordato, è anche una splendida location attrezzata con diverse opportunità, per i wedding party. Per chi sogna una festa di nozze in riva al mare lo staff del locale offre c onsulenze, spazi dedicati da personalizzare, servizi di ristorazione e intrattenimento per organizzare un ricevimento raffinato e romantico, indimenticabile
punta marina terme
OGNI SERA UNA DELIZIA PER IL PALATO SUI TAVOLI DEL BAGNO MIRAMARE DALLE COZZE ALLA PAELLA Al bagno Miramare in luglio tutti i giorni è una festa per il palato, per la famiglie ei più piccoli. Si comincia già il lunedi con un laboratorio laboratorio dedicato ai bimbi che costruiscono oggetti con animatori. Il martedi è una serata con buffet a base di pregiate cozze di Marina Ravenna in tutte le salse da quelle più delicate a quelle più saporite. Il mercoledi si serve una gran grigliata di carne a buffet in formula “all can you eat“ con pollo alla diavola, salsiccia, costine, lombetto, patate forno, verdure ai ferri. Il giovedi è in programma una serata dedicata ancora ai più piccoli con giochi, animazioni e spettacoli. Il venerdi è la serata della paella di pesce e crostacei. Il sabato invece la proposta del ristorante è un menu di assaggi con tre portate di pesce a soli 15 euro. La domenica è l’occasione per gustare un super apericena. Il ristorante-pizzeria è aperto tutti i giorni, pranzo e cena con menù alla carta.
casal borsetti
IN CUCINA FRESCO PESCATO, IN SPIAGGIA I RACCHETTONI E IL FINE SETTIMANA BURRACO E KARAOKE AL BAGNO CALIPSO Al Bagno Calipso di Casal Borsetti l’estate entra nel vivo e iniziano tutti gli appuntamenti fissi della settimana: occasioni di divertimento per tutti i gusti! Il ristorante è sempre aperto a pranzo e cena con le specialità di mare ogni giorno diverse in base al pescato e all’estro del cuoco. Tutti i giovedì la spiaggia del bagno ospita torneo di racchettoni con diversi campi a disposizione. Il venerdì sera si anima di giocatori la sala dello stabilimento con il torneo di burraco. Tutti i sabato sera cena a tema e canzoni da cantare col karaoke.
III
luglio 2018
marina di ravenna
lido di dante
AL FINISTERRE UN MESE RICCO DI CONCERTI FILM IN RIVA AL MARE E SPETTACOLI PER BIMBI
PROPOSTE GASTRONOMICHE RICERCATE E WEEKEND IN ROSA AL SARAGHINA BEACH
Ed è sempre una buona occasione per pranzare e cenare con le deliziose proposte culinarie dello chef Alberto Caprara Proseguono gli eventi dell’estate al Finisterre Beach. I concerti live della domenica a luglio avranno come filo conduttore la musica soul. I concerti di “Sporca Estate” – questo il nome della rassegna – saranno accompagnati dalle originali tapas dello chef per un esclusivo aperitivo gourmet. Si terranno inoltre due appuntamenti serali, il 6 luglio con i Tarantucci e il 25 luglio con un concerto della rassegna “Spiagge Soul” che porterà al Finisterre il talentuoso musicista di New Orlans Khris Royal (nella foto) con il suo R&B dallo stile unico. Prima del concerto sarà possibile cenare nel suggestivo ristorante sulla spiaggia. Gli altri appuntamenti di luglio con la “Sporca Estate sono: domenica 1 luglio, Riccardo Ferrini Just Blue; domenica 8 luglio, Banana Boat; domenica 15 luglio, Jennifer Vargas Trio; domenica 22 luglio, Angry Gentlemen; domenica 29 luglio, Lisa Manara Trio. Inizio concerti alle ore 18.30. Torna a grande richiesta anche “Finisterre Mon Amour - Rassegna cinematografica al chiaro di luna”. Tutti i mercoledì sera sarà possibile gustare un menù speciale realizzato per l’occasione dallo chef Alberto Caprara ed assistere alla proiezione dei migliori film dell’ultima stagione cinematografica. Infine, prosegue “Rimanere Grandi - Serate speciali per bambini e ragazzi alla fine del mondo”. Ogni martedì sera sono in programma spettacoli e laboratori per bambini, nel frattempo i genitori potranno vivere una serata all’insegna del relax e della buona cucina. Ecco gli appuntamenti: 3 luglio: All'Incirco, “Storie appese a un filo”; 10 luglio: Atuttotondo, “È successa una cosa incredibile”; 17 luglio: I burattini di Mattia Zecchi, “Fagiolino e il castello incantato”; 24 luglio: Massimiliano Venturi, “Burattini Gran Varietà”; 31 luglio: Teatro Lunatico, “Krusty KlownShow”. Il ristorante resta il punto fermo del Finisterre aperto tutti i giorni a pranzo e a cena per una pausa lavorativa in pieno relax e raffinate cene a lume di candela.
Prosegue l’estate del Saraghina Beach e Restaurant con proposte gastronomiche di qualità in una cornice raffinata e familiare, come familiare è l’atmosfera che si respira tra i ragazzi dello staff, giovane e cordiale, che anima il locale. Dal momento della colazione vista mare, gustando ottime brioche selezionate da una pasticceria di fiducia, fino alla cena in spiaggia accompagnati dalla brezza del mare, il nuovissimo stabilimento di Lido di Dante è il luogo ideale per trascorrere momenti di relax e divertimento. Un punto di grande forza del Saraghina è il ristorante che seleziona i migliori prodotti, freschi e facilmente reperibili sul territorio, e li propone nei piatti della tradizione rivisitati attraverso tecniche di preparazione nuove che ne esaltano il gusto. Il menù prevede un’ampia scelta di specialità e di evergreen, come la cozza alla tarantina e i crostini con alici marinate, e ogni fine settimana fuori menù con proposte originali, per proporre sempre nuovi sapori e allietare i palati degli ospiti. L’appuntamento al ristorante del Saraghina è per tutti i giorni a pranzo e nelle serate di venerdì (a partire da luglio), sabato e domenica. Le domeniche di luglio, a partire dalle 17, torna l’appuntamento con l’aperitivo “Tutti in ciabatte”, tanta buona musica dal mixer del Dj Marco Santoro. L’unico dress code per partecipare sono le infradito e la voglia di divertimento al tramonto. Il 6-7-8 luglio, invece, weekend rosa, tre giorni di colore, allegria e sorprese per la festa dell’estate della riviera. Tutte i dettagli degli eventi li trovate sulla pagina facebook saraghina - beach and restaurant, mentre per prenotare comodamente da casa l’ombrellone e i lettini scaricate l’app di Click to the beach (per i dettagli www.clicktobeach.com).
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TANTI EVENTI E BUONA CUCINA AL BAGNO QUEVIDA PER GODERSI UN LUGLIO SPENSIERATO IN RIVA LA MARE Il ristorante del bagno Quevida di Porto Corsini è aperto tutti i giorni a pranzo e a cena, con tanti piatti a base di pesce freschissimo. Non mancano piatti vegetariani e vegani per accontentare tutti i palati. Una specialità è la pizza cotta nel forno a legna, con ingredienti selezionati e da gustare “vista mare” Un appuntamento molto interessante e che ha già riscosso grandi successi è prosegue anche a luglio è il ciclo di incontri “A cena con qualcuno…”. È consigliabile prenotare il posto a tavola. Il fine settimana parte con l’aperitivo del sabato, festa in spiaggia fra drink e dj e con i concerti della domenica, esibizioni dal vivo con band e solisti di vari generi musicali. Il calendario aggiornato degli appuntamenti con le serate live sulla pagina Facebook del bagno Quevida.
IV
luglio 2018
marina romea
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PETERPAN
Tanti appuntamenti dedicati ai più piccoli, alle attività in piscina e alla buona tavola
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FINISTERRE BEACH
Anche in luglio si addensano gli eventi in calendario al Bagno Polka tra musica, sport e buon cibo. Per le famiglie prosegue la rassegna “Stradelli di sabbia”, performances imperdibili per diffondere l’arte e creare momenti aggregativi e culturali sia per grandi che bambini. L’appuntamento è per venerdì 6 luglio, con Frizzo Circus comedy show di Fabrizio Rosselli. Si prosegue il 13 luglio, con lo spettacolo di burattini Il Mercante di Legnate di Paolo Rech, poi venerdì 20 luglio, La Fabbrica delle Storie, spettacolo di narrazione di Alfonso Cuccurullo e Federico Squassabia. Infine venerdì 27 luglio, Crepi l’avarizia, della Compagnia Nasinsù. Inizio alle 19. Continua l’appuntamento poi con il Polka dei bambini, attività dedicate ai piccoli clienti del bagno ogni martedì e giovedì, dalle 15 alle 18, con un educatore specializzato, all’insegna di giochi, sport e divertimento: basket, calcetto, ping pong, giochi senza frontiere, calcio balilla, beach volley, castelli di sabbia, e beach tennis, (il venerdì dalle ore 15.30 alle 17, gioco/lezione per bambini under 6, 8, 10; dalle ore 17 alle ore 18.30 i corsi saranno dedicati ad under 12 e 14). Infine, le lezioni di nuoto individuali e a piccoli gruppi. Proseguono gli appuntamenti musicali del Polka: sabato 7 luglio: Voodoo Sound Club (animistic music, afrobeat, afrofunk, afrojazz), sabato 14 luglio: Sara Zaccarelli Nu Band (nu soul, R&B, funk), sabato 21 luglio: Ferrapo & The Swinging Junkies (electroswing), sabato 28 luglio: Mack feat. Avex the Mc (hip hop, jazz, elettronica). Inizio concerti alle 18.30. Ma l’intrattenimento musicale si moltiplica! Ogni domenica dalle 9 alle 10 musica a colazione e aperitivo con Dj set. Tutti i martedì sera alle 21.30 invece arriva “Blue”, musica di sera. Si parte martedì 3 luglio con Her Skin (Honeybird), poi martedì 10 luglio con The Winonas (Bob Corn), martedì 17 con Cacao (epic version), martedì 24 con Elisa Genghini (Setti) e martedì 31 con Lucy Anne Comb (Cucineremo Ciambelle). Proseguono inoltre le numerose attività in piscina come l’acquagym, il martedì e il giovedì alle 18.30 e il sabato alle 11.15), il nuoto neonatale per bimbi dai 4 ai 24 mesi (il sabato ore 9.30/10:20), l’attività in acqua per gestanti (il sabato ore 10.20/11.10), il corso di Zumba (la domenica alle 10.30) e lo Yoga Kundalini (da sabato 21 luglio alle ore 8.30 e da mercoledì 25 luglio alle ore 18.30). E dopo tutta questa fatica, serve un buon pasto! Al Polka si possono gustare ottime pietanze con proposte di terra e di mare: il mercoledì con cene originali, dove tradizione e innovazione si incontrano per creare piatti e abbinamenti sorprendenti. Tutti i giovedì sera l’appuntamento è con Kitchen Off, grigliate di pescato freschissimo, scelto dalla vetrina e cucinato all’istante. Prenotazioni 0544 446606.
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UN MARE DI EVENTI AL POLKA FRA NOTE LIVE, SPORT E SHOW
marina di ravenna
AL PETER PAN CONCERTI LIVE TRA SOUL, RITMI AFRICANI E CANZONI D’AUTORE I mercoledì con i grandi della musica italiana per Radio Melody e gli appuntamenti con “Spiagge Soul” Luglio ancora una volta si prospetta come il mese più ricco di appuntamenti di musica dal vivo per il Peter Pan di Marina di Ravenna, bagno numero 36 di viale delle Nazioni, noto anche per i magnifici cocktail alla frutta fresca perfetti all'ora dell'aperitivo o per un dopocena. In particolare a luglio i tradizionali concerti del sabato pomeriggio proseguono e si moltiplicano intrecciando il festival “Spiagge Soul” con una serie di live da non perdere. Dopo gli Urgonauts il 7 luglio, il 14 luglio alle 18 tornano Jack Manzoni & il coro di rifugiati, ragazzi accolti nella provincia di Ravenna, per un concerto raggae dall’alto valore anche simbolico, soprattutto in questi tempi non facili. Giovedì 19 luglio alle 21.30, protagonista è la Soul Brass Band, dagli Stati Uniti mentre venerdì 20 luglio, sempre dagli Usa, alle 20 Herman and the Holy Fellas apriranno una serata che alle 22 vede sul palco Africa Unite System of a Sound. E dopo quelle americane, sabato 21 arrivano le commistioni con il Senegal: alle 18 African Traditional Music on the Seashore and Café Touba, mentre sabato 28, alle 18, il mese si chiude con gradito ritorno, quello di Savana Funk & Kalifa Koné. Accanto a questo trionfo di soul, proseguono al Peter Pan anche le serate di Radio Melody 3 D, il mercoledì, con la ormai consueta formula che vede lo storico dj Luigi Bertaccini intervistare i grandi nomi della musica italiana, artisti che si raccontano e in diretta tra un brano musicale e l’altro. A luglio, gli appuntamenti sono il 4 luglio con una serata edicata agli Skiantos dove Dandy Bestia, storico chitarrista del gruppo, sarà affiancato da Oderso Rubini, l’11 luglio sarà ospite Paolo Benvegnù, mentre il 18 luglio sarà la volta di Massimo Bubola, il 25 luglio saranno di scena gli Stella Maris e l’1 agosto i Gang dei fratelli Severini. Tutte le serate sono trasmesse da Radio Icaro Rubicone fm 90.0 e sul web www.radioicaro rubicone.it. Ingresso libero, per chi lo desidera è possibile cenare in spiaggia.
viale delle Nazioni 260 - bagno 36 Marina di Ravenna (RA) Tel. 0544 530402 FB: Bagno PeterPan www.peterpan36.com
viale delle Nazioni 242c - bagno 28 Marina di Ravenna (RA) Tel 0544 530970
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LAUNA BEACH
viale delle Nazioni 80 Marina di Ravenna (RA) Tel 0544 531156 FB: Bagno Luana
PRO LOCO MARINA DI RAVENNA
piazzale MArinai d’Italia, 20 Marina di Ravenna (RA) Tel. 0544 530117
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BBK
viale C. Colombo, 171 Punta Marina Terme (RA) Tel. 0544 438494 FB: BBK Pleasure Beach
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MIRAMARE
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QUEVIDA
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Piazza Saffi, 10 Punta Marina Terme (RA) Tel. 366 1146754 FB: Cristiano Bagno Miramare Email: info@miramarepuntamarina.it
via Teseo Guerra 29 Porto Corsini (RA) Tel. 340 4611262 FB: QueVida www.spiaggiaquevida.com
POLKA
viale Italia, 83 Marina Romea (RA) Tel. 0544 446606 FB: Polka www.polka50.com
ROMEA BEACH
viale Italia, 129 Marina Romea (RA) Tel. 0544 446606 FB: Romea Beach - Bagno Romea
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OVERBEACH
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CALIPSO
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SARAGHINA BEACH AND RESTAURANT
via Ortolani, 1 Casal Borsetti (RA) Tel. 0544 445600 Email: info@overbeach.it via Ciceruacchio, 58 Casal Borsetti (RA) Tel. 0544 445400
viale Matelda, 2/a Lido di Dante (RA) Tel 392 0826915 FB: Saraghina-beach and restaurant Email: direzione@bagnosaraghina.it
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TORAKIKI
via Cadamosto 104 Lido di Classe (RA) Tel 0544 939321 FB: Bagno Torakiki Tkk