leggendo Marina Zulian responsabile della BibliotecaRagazzi di BarchettaBlu
La pedagogia della lumaca 30
Leggere, fare e raccontare Le mille possibilità di stare (bene) nella biblioteca di BarchettaBlu
Mi piace moltissimo l’espressione bisogna perdere tempo per guadagnarne. Spesso ho l’impressione che, soprattutto nel mondo adulto, ma anche con i bambini, si tenda a considerare tempo perso un tempo lento; invece, un tempo rallentato, è adatto a favorire lo sviluppo della creatività e dei naturali processi di apprendimento. A casa come a scuola i bambini hanno bisogno di rallentare i ritmi e di apprendere nel rispetto dei loro tempi. L’ascolto reciproco tra adulti e bambini è la base di una conoscenza serena e di una relazione positiva. E ciò necessita
di molto tempo. L’adulto legge una storia, il bambino commenta le situazioni; l’adulto propone una attività creativa e il bambino esprime le proprie emozioni nel farla. Parlare con i bambini significa farsi conoscere e conoscere la loro storia; raccontarsi le vicende quotidiane e conversare sui propri sentimenti e sui propri stati d’animo permette una crescita di entrambi. I ritmi sempre più frenetici costringono invece genitori ed educatori a tempi sempre più ristretti, catapultando tutti in realtà artificiali che non tengono conto dei reali bisogni di ciascuno. Nelle relazioni educative il perdere tempo a parlare e la capacità di ascolto rappresentano i fondamenti per l’instaurarsi una necessaria empatia. Dopo tanti anni di insegna-
mento nella scuola d’infanzia, il dirigente scolastico Gianfranco Zavalloni ha voluto elaborare una profonda riflessione su questi tempi. Ha così scritto e poi pubblicato La pedagogia della lumaca, derivante da studi approfonditi ma soprattutto da un contatto continuativo con il mondo della scuola. Nella sua biografia si racconta della sua infanzia felice passata a giocare con la terra e l’acqua, con un tavolo da falegname dove potersi costruire giochi e giocattoli. In tutto il suo lavoro, Zavalloni ha cercato di intraprendere un nuovo cammino educativo e di rispondere ad alcune domande: Sapremo ritrovare tempi naturali? Sapremo attendere una lettera? Sapremo piantare una ghianda sapendo che saranno i nostri pronipoti a vederne la ma-