leggendo Marina Zulian responsabile della BibliotecaRagazzi di BarchettaBlu
Leggere, fare e raccontare
Le mille possibilità di stare (bene) nella biblioteca di Barchetta Blu 30
12. Questo mese: Lo stupore e la meraviglia Oggi è stata davvero una brutta giornata, sono anche arrivati pioggia e freddo. Anche ieri è stata una brutta giornata e mio figlio ha avuto una crisi profonda, di insicurezza scaturita da un compito per casa che non riusciva a fare, ma dovuta a un suo momento difficile di crescita. A dire il vero tutta la settimana è stata pessima: al lavoro si sono succedute una dopo l’altra mille grane da risolvere e tanti problemi che mi sono sembrati insuperabili. E’ sera, mi viene da piangere, mi sento stanca, confusa, inadeguata come professionista e incapace come mamma. Mi siedo in poltrona e sto per iniziare a leggere il mio bel libro quando, tanto per cambiare, una voce mi chiama:
“Mamma! Mamma!” Mi chiedo se far finta di niente. Decido di far finta di non sentire e mi crogiolo nella mia stanchezza. Mi rendo conto che in confronto ai drammi dell’umanità io non dovrei lamentarmi; mi viene un forte senso di colpa e ciò non mi aiuta a sentirmi sollevata ma ancora più sfinita. Comunque la mia vita è anche questa fatta di piccole cose e di momenti difficili; la mia routine quotidiana a volte è impegnativa tra figli, famiglia, lavoro. Mi ricordo che devo anche fare la spesa e cucinare … vorrei avere una bacchetta magica. Mi viene in mente un libro in cui la protagonista riesce a stravolgere la realtà con pennello, colori e curiosità. Anch’io lo vorrei fare, anch’io vorrei colorare un po’ la mia nera giornata. All’inizio del libro c’è scritto
Se hai paura del bosco … non entrare. Questa frase sembra fatta apposta per ricordarmi che la vita va vissuta senza troppo lamentarsi, senza troppe paure, ma con curiosità e stupore. Nel libro Il bosco, la protagonista è Iaia, una impavida pittrice che entra nel bosco alla ricerca di una nuova realtà da vivere. Il bosco rappresenta un luogo dove perdersi e dove ritrovarsi magari un po’ diversi, un po’ cambiati. Il viaggio di formazione e trasformazione è in uno strano luogo che sembra lontanissimo dal nostro mondo ma anche vicino. Il viaggio di attraversamento del bosco rappre-
senta simbolicamente la partenza ma anche il ritorno. Non è importante sapere se Iaia esce dal bosco; importante è sapere che la bambina che è entrata non c’è più e che al suo posto c’è un’altra bambina più coraggiosa e più curiosa. Allora penso di nuovo alla mia vita e a quella dei miei bambini. Penso a tutti quelli che fino a prima mi erano sembrati dettagli minori e che invece sono particolari molto importanti. Penso al bacio di mio figlio prima di entrare a scuola, penso al sorriso della mia collega che ho aiutato in un lavoro difficile, penso all’abbraccio di un bambino felice di aver trovato un libro in biblioteca; penso che la mia vita non è poi tutta da buttare. E penso al libro Gli Uccelli di Germano Zullo e Albertine.
Certi giorni sono diversi. Potrebbero sembrare giorni qualunque. Ma hanno qualcosa in più. Non molto. Solo un dettaglio. Minuscolo. Di solito, non ci si fa caso. Perché un dettaglio non è fatto per essere notato. Ma per essere scoperto. Si tratta proprio della storia di un dettaglio: un signore con la tuta blu guida un camion rosso su una strada deserta. Sembra un giorno come tutti gli altri, un camion come tutti gli altri, un signore qualsiasi in un luogo come tanti. Ad un tratto decide di fermar-
si e di aprire il portellone posteriore; sorprendentemente escono tanti uccelli colorati che volano via nel cielo. In fondo al camioncino trova qualcosa di inaspettato, è una cosa piccola come potrebbero essere tante cose; un dettaglio che si potrebbe anche far finta di non vedere. Ma l’uomo decide di dargli attenzione e in questo modo decide di dare un senso alla giornata: è un uccellino piccolo e nero e non sa volare. Il camionista lo aiuta, non fa finta di non vederlo disinteressandosi della sua difficoltà; l’attenzione a questo piccolo dettaglio gli cambierà inaspettatamente anche la vita. Il simpatico camionista vede andar via tutti gli uccelli e rimane insieme al suo minuscolo nuovo amico; condivide con lui il suo pranzo e lo spinge a volare via. I disegni raffinati,
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i colori scelti con cura, la figura ripetuta quasi come con uno zoom, catapultano il lettore dentro questa storia ironica, divertente e piena di simbolismo. Il piccolo uccellino alla fine vola via e il camionista lo guarda sognante e forse anche un po’ malinconico; l’uccellino raggiunge lo stormo ma invece di proseguire convince tutti i suoi amici uccelli a ritornare indietro. Raggiunto il camionista gli uccelli decidono di mettere in atto il loro fantastico progetto: sostenuto dalle zampe degli uccelli, l’omino, prima un po’ traballante ma poi deciso a braccia ben distese vola libero nel cielo. Il valore che aveva dato a quel piccolo e apparentemente insignificante dettaglio gli ha permesso di innalzarsi in un cielo meraviglioso. Le pochissime parole e le poetiche
illustrazioni colpiscono chi legge nel profondo. Si racconta in modo tenero e a volte buffo, l’importanza dei dettagli nella vita di ognuno di noi, l’importanza di stabilire relazioni empatiche e l’imprevedibilità della vita. Spesso i bambini si interrogano proprio su dettagli della loro giornata che a noi sembrano poco importanti; in questo modo però i bambini sanno trasformare le cose più normali in spazi di avventura. La storia ci trasmette senza retorica il senso della straordinarietà dell’esistenza contro la monotonia delle cose; in poche pagine ci suggerisce anche l’imprevedibilità delle situazioni, l’intelligenza di fare del bene e l’importanza della responsabilità personale. Il camion dai pneumatici rosa trasporta un sogno, ma questo lo
si capisce solo all’ultima pagina. L’importanza dei dettagli va tenuta presente anche nella vita di tutti i giorni, tenendo gli occhi sempre ben aperti per poi compiere piccoli gesti che aiutano gli altri e anche noi stessi a vivere meglio.
Anche Lo stupore di un pellicano racconta di come sia importante andare oltre allo strato superficiale. La realtà non è sufficiente all’essere umano, un mon-
do non gli basta. Perciò lui stesso deve fabbricarne altri, sempre nuovi. Uno dei protagonisti di questo racconto è Emil, un ragazzo di dieci anni che si trasferisce in città insieme alla mamma, dopo la separazione dal marito che rimane in campagna. Il ragazzo si sente solo e spaesato in una città nuova e sconosciuta. Ed ecco il dettaglio che cambierà la sua vita e la sua visione della cose. C’è uno strano signore che legge il giornale seduto ad un tavolo vicino al suo. L’elegante e pallido signore nasconde un particolare segreto. Dietro le sembianze di un uomo qualunque si nasconde un pellicano. Un vero e proprio uccello che si è stancato di vivere come un volatile e ha deciso di imparare a vivere come gli umani. Gli altri uomini che si fanno ingan-
nare dalle apparenze, non si soffermano sul suo becco o sulle sue piume, ma guardano solo i bei vestiti del signor Lipponen. Insieme i due protagonisti guardano il mondo che li circonda con occhi diversi, un mondo nuovo per entrambi e pieno di miserie e sorprese. Entrambi condividono la solitudine e la nostalgia che li tiene legati al passato, ma insieme crescono e diventano amici. La storia alterna tinte rosa e tinte più scure e si sofferma sul cuore degli uomini a volte buono e altre crudele. Emil insegna al pellicano a leggere ma il signor Lipponen gli spiega una cosa molto più importante: la capacità di stupirsi e di meravigliarsi di fronte all’imprevedibilità della vita. Il ragazzo non si meraviglia più degli occhi tondi e gialli o della
camminata traballante e ridicola del pellicano. Emil guarda al pellicano nei suoi dettagli più profondi, come si guarda un amico vero, andando oltre l’apparenza del becco e delle zampe esili, affezionandosi anche a quei piccoli dettagli. BIBLIOGRAFIA Il bosco. A. Morrone, Artebambini, 2013 Gli uccelli. G. Zullo, Albetine, Topipittori, 2010 Lo stupore del pellicano. L. Krohn, Salani Editore, 2011 Il pesce magico. M. Gagliardi, S. Zavrel, Bohem Press Italia, 2010 Sulla mia testa. E. Jadoul, Babalibri, 2012 Leo. R. Kraus, Babalibri, 2009 Un regalo diverso. M. Azcona, Kalandraka, 2008 Non è una scatola. A. Portis, 2011 I vestiti dell’imperatore. H.C. Handersen, Nord-Sud Edizioni, 2006 La quaglia e il sasso. A. Papini, Principi & Princìpi, 2012 Tutto il tempo del mondo. A. Molesini, Mondadori, 2005 Una storia gigante. C. Gourlay, Rizzoli, 2012
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