scuola e adozione
Quando la mediazione aiuta a crescere: il metodo Feuerstein
Reuven Feuerstein, Raphael S. Feuerstein, Louis Falik, Yaacov Rand, Il Programma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein. Fondamenti teorici e applicazioni pratiche, Trento, 1
Edizioni Erickson, 2008, p. 107.
“Prima del cosa imparare, un bambino ha bisogno di capire per chi imparare”. Questa fu la frase detta anni fa a me, allora educatrice di comunità per minori a rischio, dall’insegnante di A., bambina con alle spalle una terribile storia di abusi, che ogni fine settimana versava lacrime infinite davanti alla classica poesia da imparare a memoria. Quella frase mi colpì molto e diede una chiave di lettura per comprendere il bisogno di A. e per poterla sostenere nel suo percorso che l’avrebbe poi portata dalla comunità alla famiglia adottiva. Quando diversi anni dopo, attraverso l’Associazione Insieme Intelligenti, incontrai il Metodo Feuerstein quella frase mi risuonò con un significato ancora più profondo e chiaro. Reuven Feuerstein, infatti, sostiene che la persona-
lità è come una medaglia trasparente: un lato cognitivo e un lato emotivoaffettivo. Se la persona ha problemi cognitivi anche la sua sfera emotiva mostra fragilità, mentre un’emotività squilibrata può compromettere l’intero processo cognitivo. Ho riletto così la storia della piccola A. e l’esperienza vissuta a fianco di bambini allontanati dalla famiglia di origine in quel passaggio doloroso che avrebbe condotto la maggior parte di loro verso nuove famiglie adottive. La grande difficoltà a mantenere lunghi tempi di attenzione, la fatica a trattenere le informazioni apprese, le povere esperienze di vita pregressa che portano a uno scarso bisogno di conoscenza e a una incapacità a creare relazioni tra cose ed eventi, una profonda insicurezza personale e un senso di
competenza tutto da ricostruire che spesso sfocia in atteggiamenti di sfida e di opposizione: in questi bisogni, su cui spesso come Mediatrice Feuerstein mi trovo a lavorare, riconosco molti dei bisogni dei “miei” bambini della comunità di allora. Come avrebbe potuto aiutarli il Metodo Feuerstein? In primo luogo Feuerstein fornisce una visione pedagogica profondamente ottimista e rispettosa del valore della persona umana, della sua unicità e ricchezza irripetibile. In particolare, propone un’attitudine attiva-modificante in opposizione a una passivo-accettante: vale a dire chiede, in particolare ai genitori, primi mediatori naturali di esperienze e significati, di non accettare i propri figli per quello che sono, ma piuttosto di stimolarne le competenze senza abbassare le aspettative e senza rinunciare o eliminare le sfide. Se mi ami, aiutami a cambiare: questo titolo di un importante libro di Feuerstein è esemplificativo. È quella che Feuerstein chiama Esperienza di Apprendimento Mediato (EAM) a consentire alla persona questo cambiamento e la piena attivazione di capacità cognitive ed emotive. Il bambino non è solo nel
suo apprendimento della realtà ma è accompagnato, guidato da un Mediatore che seleziona e organizza gli stimoli presenti nella realtà secondo particolari criteri, detti appunto Criteri di Mediazione. Il Mediatore è l’adulto, in primis il genitore, che decide intenzionalmente di entrare in relazione con il bambino, mettendosi lui stesso in gioco in un’esperienza in cui adulto e bambino si trovano insieme di fronte alla realtà che il mediatore desidera far sperimentare al bambino. L’EAM non è un passivo passaggio di conoscenza dall’adulto al bambino ma va pensata come un circuito ad anello “in cui gli stimoli, il soggetto mediato e il mediatore subiscono delle trasformazioni e le trasformazioni sono tradotte in azioni attraverso questa esperienza di reciprocità”1. Intenzionalità e reciprocità sono, infatti, i primi Criteri di Mediazione imprescindibili dell’EAM. Devo avere l’intenzione di portare il bambino all’interno di questa esperienza ma non posso prescindere dalla creazione di una reciprocità, che è la risposta di attenzione e consapevolezza del bambino. Senza questo “stile interattivo” non si trasforma il pensiero, né la sfera emotiva e
motivazionale e il bambino rimane chiuso davanti al mondo che sperimenta perché non ne è consapevole. Accanto a ciò si pone la mediazione di trascendenza, che rimanda a una visione un po’ filosofica. Noi non viviamo solo nel “qui e ora” ma siamo calati in una realtà con una prospettiva ben più ampia e con un significato più profondo, in una dimensione di tempo e spazio che vanno “oltre”. Questo per un bambino adottato può risultare difficile, a volte spaventoso, perché lo pone dentro una storia, dentro esperienze che farà ma anche dentro esperienze già fatte. La trascendenza crea apertura mentale, flessibilità nel trovare relazioni tra cose ed eventi, rende la persona modificabile. Ma come aiutare un bambino adottato, con esperienze fatte che fanno ancora male, a superare il rassicurante “qui e ora”? Ci viene in aiuto l’ultimo elemento che non può mai mancare in EAM: la mediazione di significato. È un criterio legato alla dimensione affettiva della mediazione che richiama la frase che mi disse quell’insegnante di tanti anni fa. Mediare il significato vuol dire rispondere a domande come “perché?”,
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Lorenza Del Vento
“per che cosa?”. Parte innanzitutto dal significato affettivo che noi mediatori attribuiamo alle cose e agli eventi per riflettersi nel significato che le medesime cose ed eventi possono assumere per il bambino. La
Laureata in Filosofia con indirizzo in Scienze Umane presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, perfezionata in “Relazioni famigliari: interventi clinici e sociali”, consulente famigliare e Mediatrice Feuerstein dal 2008, ha iniziato la sua esperienza professionale come educatrice presso un Istituto per minori a rischio. Dopo varie esperienze nell’ambito dell’editoria multimediale ritorna all’impegno professionale in campo sociale e nella formazione di volontari. Nel 2001 inizia la sua collaborazione con l’Associazione Insieme Intelligenti prima nell’ambito della progettazione sociale e, dal 2008, come Mediatrice Feuerstein e coordinatrice dei progetti di potenziamento e dello Spazio di Ascolto
mediazione di significato genera ottimismo, energia e questa forza propulsiva è ciò che serve per cambiare: per cambiare un modo di pensare, una modalità di affrontare i problemi, per cambiare una storia di
vita orientandoci insieme, adulto e bambino, verso la ricerca di significati nuovi che facciano sperimentare a bambini feriti nuovi modelli di amore e fiducia negli altri ma soprattutto in se stessi.
Chi è Reuven Feuerstein Il professor Reuven Feuerstein, ebreo nato in Romania nel 1921 e scampato ai campi di concentramento nazisti, incontra Jean Piaget e approfondisce le sue teorie sullo sviluppo cognitivo e sulla modificabilità cognitiva dell’essere umano. Con lui si laurea a Ginevra nel 1970, ottiene il dottorato presso l’Università della Sorbona di Parigi. Docente di psicologia all’università Bar Ilan di Tel Aviv e professore associato alla Vanderbilt University di Nashville, nel 1999 l’Università di Torino gli conferisce la laurea Honoris Causa in Scienza della Formazione. Dal 1992 esiste l’ICELP (International Center for the Enhancement of Learning Potential) ora chiamato Feuerstein Institute a Gerusalemme. Il centro si occupa di formazione, ricerca e riabilitazione per ciò che riguarda la modificabilità cognitiva. Viene raggiunto da famiglie di tutto il mondo che desiderano seguire la Metodologia Feuerstein per far emergere il potenziale cognitivo dei loro figli. Siti utili http:// en.feuerstein-global.org/ http://feuerstein-foundation.org www.insiemeintelligenti.it
associazione di Insieme Intelligenti è un’ obre 1999 in occasione volontar iato nata il 26 ott in Scienze della laurea honoris causa euven Feuerstein f. R pro il dell’educazione che di Tor ino. ha ricevuto all’Università lontar iato onlus È un’organizzazione di vo ltà di apprendimento che si occupa di diffico abilità cognitive secondo e del recupero delle dis della mediazione i principi della Pedagogia del prof. Feuerstein. via Ciriè, 9 - 20162 Milano tel.-fax 02 36535987 cell. 347 7195879 lun.-ven. 9.0 0 - 13.00
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Bibliografia - Come insegnare l’intelligenza ai vostri bambini - Nessia Laniado - Ed. Red - Come stimolare l’intelligenza dei vostri bambini - Nessia Laniado - Ed. Red - La disabilità non è un limite - R. Feuerstein, Y. Rand, R. Feuerstein Ed. Libri Liberi - L’apprendimento mediato - J. Kopciowsky Camerini - Ed. La Scuola - Potenziare la mente? Una scommessa possibile - P. Vanini - Ed. Vannini
- Migliorare se stessi per ottenere di più. Riflessioni teoriche e proposte operative secondo il pensiero di Reuven Feuerstein - J. Kopciowsky - Ed. Koinè - Il programma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein - R. Feuerstein, R.S. Feuerstein, L. Falik, Y. Rand, Ed. Erickson - Migliorare i processi di apprendimento. Il metodo Feuerstein: dagli aspetti teorici alla vita quotidiana - M. Minuto, R. Ravizza, Ed. Erickson