giorno dopo giorno
di Marta e Alberto
Parole dette e non dette 26
Parole dette e non dette è il nome di un progetto di prevenzione all’abuso sessuale per i nostri bambini di 10 anni che l’Associazione L’Ombelico (www.lombelico.org) ha proposto alla scuola. I genitori della classe quarta erano un po’ perplessi. “Parlare di sessualità e soprattutto di abusi: non sarà troppo?” “Forse prematuro?” “A noi non capiterà mai…” Gli interrogativi e le resistenze si avvertivano tutte all’incontro di presentazione. Lo psicologo è stato bravo e alcune argomentazioni molto convincenti: gli abusi sono in crescita, riguardano tantissimi minori. Anche sottoporre alla visione di atti sessuali o alla violenza verbale di natura sessuale rientra in quegli abusi sull’infanzia che segnano indelebilmente la storia di
una persona. E l’età critica è proprio quella intorno ai 9-10 anni, quando i genitori allentano giustamente il loro controllo sui figli, e i bambini incontrano nella loro giornata molte figure di riferimento (allenatori, educatori, altri ragazzi più grandi, …). Il pedofilo non è quasi mai un mostro sconosciuto che approfitta improvvisamente dei bambini. E’ in genere invece una persona della cerchia dei familiari e dei conoscenti che avvicina i bambini in modo suadente, conquistando passo passo la loro fiducia, lavorando sulla bassa autostima di molti e sulla curiosità tipica di quell’età di mezzo. Le vittime di piccoli e grandi abusi entrano in una spirale difficile da bloccare: i pedofili lavorano sul senso di vergogna, i bambini difficilmente parlano di quel-
lo che sta accadendo. Senza allarmismi, dimostrando da subito grande competenza e delicatezza, gli operatori si sono conquistati la fiducia di noi genitori e il percorso dei nostri figli è cominciato. Re e regine Hanno proposto un gioco che è piaciuto molto. Ciascun bambino è stato a turno proclamato re o regina della classe: gli altri compagni hanno consegnato ai sovrani una serie di bigliettini in cui era scritto un complimento sull’aspetto fisico di ciascuno. E’ così che mio figlio si è ritrovato a riempire una busta segretissima del suo diario personale con tante “carezze” dei compagni di cui fare scorta anche per i momenti più difficili. Lui stesso si è dovuto cimentare nella ricerca di aspetti