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Diébédo Kéré Premio Pritzker

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Francis Kéré. Sotto, dettaglio della prima estensione della scuola elementare di Gando, il progetto che vent’anni fa lo rese famoso (ph. © Erik-Jan Owerkerk, courtesy The Pritzker Architecture Prize).

PRITZKER PRIZE 2022 DIÉBÉDO FRANCIS KÉRÉ CINQUANTUNESIMO PREMIO PRITZKER

LA SCUOLA COME FONTE DI VITA E DI RISCATTO, L’ARCHITETTO COME AGENTE DEL CAMBIAMENTO E COSTRUTTORE DI SPERANZE

Dal Burkina Faso si trasferì a Berlino per studiare e avere una chance. Poi come architetto Francis Kéré si è adoperato per dare la stessa opportunità ai giovani del suo Paese. Per finanziare la sua prima opera, la scuola elementare di Gando, costruita nel 2001, diede vita a una Fondazione, tuttora attiva. Il successo del progetto nel tempo ha portato da 120 a 700 il numero di studenti e ha catalizzato l’attenzione internazionale permettendo di costruire anche gli alloggi per gli insegnanti (2004), un ampliamento (2008) e la costruzione della biblioteca (2019). Motivando la scelta, la giuria del premio ha scritto tra l’altro che «Kéré sa bene che l’oggetto dell’architettura non è il risultato ma il processo di progettazione e costruttivo. L’insieme dei suoi lavori ci mostra la forza della materialità radicata nel luogo; i suoi edifici, disegnati per e con le comunità, appartengono a loro: nel farsi, nei materiali, nelle funzioni e nel loro carattere unico». Con nodi costruttivi semplici e l’impiego di materiali locali Kéré promuove infatti l’autocostruzione, mentre l’invenzione progettuale fornisce risposte adeguate alle specificità del clima. Operando soprattutto in Africa, la sua architettura va oltre il valore insito nel solo edificio. Come ha commentato Tom Pritzker, «Con architetture che manifestano al tempo stesso bellezza, pudore, coraggio e capacità di invenzione in regioni estremamente povere Francis Kéré difende e porta avanti il compito che è proprio dell’architettura e che dà un senso al Premio». La maggior parte dei lavori di Kéré si trova in Africa (Benin, Burkina Faso, Mali, Togo, Kenya, Mozambico, Sudan) ma con il suo studio Kéré Architecture – fondato a Berlino nel 2005 – ha creato padiglioni e installazioni anche in Europa e negli Stati Uniti d’America. Tra le sue opere più significative le installazioni Xylem al Tippet Rise Art Centre (2019, Montana) e Sarbalé Ke al Coachella Festival (2019, California), la Léo Doctors’ Housing (2019, Léo, Burkina Faso), il padiglione della Serpentine Gallery (2017, Londra), il Lycée Schorge (2016, Koudougou, Burkina Faso), il Parco Nazionale del Mali (2010, Bamako, Mali) e l’Opera Village (primo lotto, 2010, Laongo, Burkina Faso) ■

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