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TRAPANI 2.0 IL WEB È STRATEGICO

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bbiamo un mare incantevole, eccellenze storiche ed archeologiche uniche, un clima mediterraneo che rende il territorio fruibile in ogni stagione, una enogastronomia rinomata in tutto il mondo. E da qualche anno abbiamo anche superato la nostra marginalità geografica grazie alla crescita improvvisa dell’aeroporto Vincenzo Florio. La ricettività non è ancora al top, ma è in decisa crescita. Non sono affermazioni campanilistiche, sono evidenti dati di fatto. Allora qualcuno si sa spiegare perche il turismo non sia esploso in provincia di Trapani? Le risposte ovviamente sono

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tante, ma ce ne è una abbastanza semplice. Siamo letteralmente assenti dal mercato principale del turismo moderno: internet. Oltre l’80 per cento dei flussi turistici è in qualche modo connesso alla Rete. E’ sul web che si sceglie il posto dove andare in vacanza e, spesso, è anche il luogo dove si effettua l’acquisto. Il progetto Trapani 2.0, presentato lunedì 25 giugno alla sala Li Muli di Palazzo Riccio, parte da questa considerazione. A presenterlo c’era l’associazione Zenukers, che ha messo su il progetto, insieme alla Provincia Regionale ed alla Camera di Commercio di Trapani che hanno sposato l’idea.

29 giugno 2012


Come utilizzi internet per la scelta delle tue vacanze?

Quanto tempo spendi su internet prima di decidere una destinazione?

Insieme hanno messo sul tavolo una strategia di rilancio del turismo trapanese. Che passa dal web. Su di un punto Franco Mennella, presidente dell’associazione Zenukers, è stato estremamente chiaro: Internet non è uno strumento per aggredire il mercato turistico. Internet è il mercato turistico. E giù con i dati. Uno studio realizzato da Google dimostra come prima di decidere qualsiasi acquisto, il turista europeo medio vaga per la rete alla ricerca di posti dove trascorrere le vacanze. Se in queste navigazioni libere trova un posto che in qualche modo lo interessa, solo in quel momento comincia la fase della scelta e del vero e proprio acquisto. Che potrà avvenire sia online che offline. Quel che conta è come la scelta del posto venga comunque effettuata in Rete. Quindi è semplice: se gli scorci del nostro territorio, le sue storie, i suoi sapori sono adeguatamente diffusi, intercetteranno questi inter nauti vacanz ieri al momento giusto: quando stanno scegliendo in quale posto anda-

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re in vacanza. Al momento, però, la provincia di Trapani è quasi del tutto assente da questo mercato. Oltre al dato estero si sta avviando un’analisi sul territorio, cercando di comprendere come, attualmente, i turisti raggiungano (e scelgano) la nostra provincia. I dati sono in fase di elaborazione finale, ma i trend sono abbastanza evidenti: più del 30 per cento dei turisti che raggiunge Trapani sceglie il nostro territorio per clima, sole e mare, il 31 per cento per la cultura, il 20 per cento per l’enogastronomia e il 23 per cento per natura e paesaggio; la restante parte, convinta da eventi o manifestazioni legate ad aspetti culturali del territorio, riguarda dati trascurabili. Oltre il 65 per cento ha conosciuto Trapani grazie al web e più del 20 per cento grazie al passaparola. Meno del 15 per cento ha raggiunto il nostro territorio grazie ad agenzie di viaggi, tour operator e pubblicità tradizionale. In questi numeri sono già contenute le principali criticità: la

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Cos’è Trapani 2.0? È una strategia di comunicazione web finalizzata a rendere visibile a livello internazionale nelle prime pagine dei motori di ricerca ed all’interno dei social network contenuti relativi alla provincia di Trapani per una maggiore penetrazione nel mercato turistico mondiale. Quale esigenza vuole coprire? I dati attuali ci dicono che oltre l’80 per cento degli utenti del mercato turistico globale usano prioritariamente Internet per scegliere la meta delle loro vacanze. Utilizzo che è prima di tutto “informativo”. L’utente cerca notizie sui luoghi e, successivamente, sui servizi e i benefit connessi (opportunità ricettive, costi, servizi, ecc...). I luoghi della provincia di Trapani, al momento, sono virtualmente assenti sulla Rete. Questo taglia letteralmente fuori il nostro territorio da una larga fetta dell’utenza europea ed internazionale in genere. Come agisce il progetto? Trapani 2.0 prova ad innescare su un progetto di “web marketing territoriale” le tecniche definite SEO, acronimo di Search Engine Optimization, ottimizzazione per i motori di ricerca, e SMO, Social Media Optimization, ottimizzazione delle dinamiche di presenza nei social networks. Qual è l’obiettivo finale? Trapani 2.0 punta a “piazzare” nelle prime pagine dei risultati delle ricerche di Google e degli altri motori contenuti relativi alle peculiarità artistiche, culturali, ambientali e turistiche della provincia. Inoltre punta a rendere presenti le emergenze del territorio sul circuito dei social network con politiche mirate di nicchia, inserendosi nelle migliaia di comunità tematiche tipiche del mondo dei social network. Chi può essere interessato al progetto? Praticamente tutti. E tutti possono collaborare. In prima linea, ovviamente, ci sono gli enti pubblici e le aziende direttamente collegate al mercato turistico. La loro partecipazione è fondamentale ma può essere declinata in molti modi. Dalla partecipazione economica al progetto alla condivisione dei contenuti. E poi ci sono i cittadini della provincia. Il loro interesse alla partecipazione è palese: Trapani punta tutto sul turismo che, oggi, è la nostra migliore opportunità per lo sviluppo. Anche per loro le modalità di partecipazione sono ampie. Per loro abbiamo avviato“IofaccioLaMiaParte”, un’azione specifica del progetto che prova a coordinare ed a stimolare queste partecipazioni.

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provincia di Trapani ha un’attrattività turistica intrinseca che però non riusciamo ad esaltare con le azioni a supporto, considerato come solo una parte residuale si dichiara interessata o anche solo a conoscenza delle attività che si svolgono sul territorio. Internet è un terreno fertile per i luoghi comuni, per le impressioni personali che si trasformano in dati oggettivi. E non salva nemmeno se stessa da questa specie di maledizione. Il primo luogo comune su Internet, specialmente in territori marginali come il nostro, è che la Rete è troppo avanti. Niente di più sbagliato. In realtà la Rete, almeno per come viene concepita spesso ancora oggi, è indietro. Ed anche di molto. Il vecchio modello web era semplice: c’erano i siti e c’erano gli utenti che, in qualche modo, raggiungevano il sito. Il contatto era basato sulle mail e, aziendalmente, su mailing list e newsletter. Oggi i campus americani stanno smettendo di fornire gli indirizzi email ai propri alunni. Il sito ha smesso di essere il punto centrale della strategia, è diventato uno strumento. Il tavolo da gioco è un altro ed è quello dei Social Networks. Ma la domanda è un'altra: parliamo di cose lontane o di esigenze ravvicinate? Anche lì contano i numeri e le tendenze registrate.

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Cosa significa partecipare ad IofaccioLaMiaParte? Partecipare al progetto IofacciolamiaparteTrapani 2.0 significa prima di tutto condividere una idea e contribuire allo sviluppo della nostra provincia. La strategia del progetto è articolata in modo tale da potere essere supportata da una miriade di piccoli aiuti che possono essere impegnativi e costanti, se si vuole, come la gestione di una sezione del network, o episodici, come scrivere un articolo su di uno scorcio della provincia di Trapani e pubblicarlo in uno dei nostri siti o anche nei circuiti di articles marketing. Meglio se in inglese o in un'altra lingua straniera. Ma la prima forma di partecipazione e di collaborazione al rilancio turistico della provincia è la più semplice. Basta condividere i nostri contenuti nei principali social networks. Social is business? Qui non si parla di opinioni. Analizziamo dati. Uno studio ci spiega come i social network influiscono direttamente nelle scelte d’acquisto. E i numeri sono così rilevanti che non possono essere sottovalutati. Il Social sharing è un’attività fondamentale per sapere cosa acquistare. Il 62 per cento degli utenti intervistati, prima di un acquisto, ha letto commenti sul prodotto postati dai propri amici su Facebook. Il Social Sharing spinge i consumatori all’azione. Il 75 per cento degli acquirenti online ha cliccato sul link atterrando sul sito del venditore dopo aver letto un commento su un prodotto da amici. Il 53 per cento di essi ha poi effettuato un acquisto. Un social sharing positivo crea un circolo virtuoso di condivisione e vendita. L’81 per cento di chi ha effettuato un acquisto dopo una segnalazione trovata su Facebook condivide a sua volta il commento e l’acquisto, creando un circolo positivo di condivisioni/consigli e acquisti.

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La televisione ha impiegato 13 anni per raggiungere 50 milioni di utenti. Internet ha impiegato 4 anni. Facebook ha raggiunto 100 milioni di utenti nei primi 9 mesi. Il mercato corre e l’America non è più così lontana come una volta. Le tendenze che prima avevano bisogno di anni per propagarsi dagli Stati Uniti al resto del mondo oggi impiegano mesi per diventare standard. Questa evoluzione ha un nuome preciso: social network. Viviamo il web attraverso Facebook, Twitter ed i motori di ricerca. E questo cambia tutto. Il tempo non è dalla nostra parte. Il resto del mondo e dell’Italia si sta attrezzando e come in ogni mercato, chi tardi arriva, male alloggia. Continuiamo a sfatare i maggiori luoghi comuni sul web e concentriamoci proprio sul versante turistico. Ce ne è uno che rischia davvero di tagliarci fuori dal mercato turistico se non ce ne liberiamo al più presto: I Social Media sono una moda passeggera e il loro utilizzo si ridurrà rapidamente. Partiamo dai fatti e poi cerchiamo di analizzare dove stiamo andando. Oltre il 20 per cento di tutto il tempo trascorso online viene speso sui Social Media; Facebook si avvicina a 900 milioni di utenti

globali; un minuto ogni sette trascorsi on-line sono spesi su Facebook; Twitter ha oltre 100 milioni di utenti, un aumento del 59 per cento nell’ultimo anno; Google + è attivo da 10 mesi. Ora ha quasi 100 milioni di utenti e se ne aggiungono 625.000 ogni giorno. In realtà i dati contengono già l’analisi: i media sono il terreno di gioco del mercato e la tendenza va crescendo. L’altro luogo comune riguarda il come stare sui social. Per usufruire correttamente dei Social Media è necessario investire tempo e risorse per gestire e mantenere una presenza attiva sul web, ascoltare, imparare e poi impegnarsi in modo significativo. Non si tratta di una campagna o due, ma un impegno di lungo periodo. La conferenza stampa di lunedì è stata solo l’avvio del progetto. Nel mese di luglio sono previsti i primi incontri conoscitivi con le associazioni ed una serie di incontri pubblici in tutti i comuni della provincia per illustrare il progetto. In autunno il progetto prenderà corpo pienamente. Si terrà il primo convegno-evento per illustrare ai cittadini le modalità del progetto ed il cronoprogramma definitivo con le azioni a supporto della stagione turistica 2013.

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