Tabloid campagna toscana numero 5 del 2013

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Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F- La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa - Una copia Euro 1,55

Imprese & Enti Locali

I cereali in calo

All’Assemblea Anci lanciato il “Patto per la Comunità”

Seminativi: bilanci e previsioni non sono positivi

Pescatori & distribuzione Con l’alleanza nata al “BtoB” di Livorno, filiera del pesce più forte a pagina 3

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la campagna TOSCANA

Giornale di Coldiretti Toscana Anno XVI n.5/2013

DISSESTO IDROGEOLOGICO, TOSCANA IN GINOCCHIO Si moltiplicano i danni causati dalle esondazioni di fiumi e torrenti

L’EDITORIALE

In tutta la Toscana si moltiplicano i danni causati dalle esondazioni di fiumi e torrenti e dagli smottamenti della fine di ottobre e quindi diventa sempre più urgente la messa in atto di iniziative di tutela del territorio e di gestione delle acque. Ammonta a milioni di euro il bilancio dei danni provocati dall'ondata di maltempo che ha colpito la Toscana in questo autunno. E' quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sul territorio. Stalle e terreni allagati, smottamenti e frane hanno interrotto l'accesso ai terreni agricoli con bombe d'acqua che si sono abbattute a macchia di leopardo dai vivai del pistoiese alle olive del senese. Nel lucchese sono finiti sott'acqua gli allevamenti e a Pisa si sono allagati 200 ettari coltivati a cereali e alcuni fienili. La preoccupazione di Coldiretti riguarda la fragilità idrogeologica di un territorio dove sono a rischio di frane ed alluvioni circa 280 comuni, il 98% del totale della Toscana. Sui 10 capoluoghi presenti nella regione, (Firenze, ben sette

di Tulio Marcelli Presidente Coldiretti Toscana

Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Prato e Pistoia) presentano addirittura il 100% dei comuni a rischio. In una regione, come quella Toscana, dove il 98% dei comuni è quindi a rischio idrogeologico arriva però una svolta: la nuova gestione dei Consorzi di bonifica segna un cambio di rotta netto ed evidente rispetto il passato. Lo sostiene in pieno la Coldiretti Toscana che ha voluto, e sostenuto fortemente, la nuova legge

regionale sulla bonifica che ha rivoluzionato positivamente il sistema. Finalmente chi vuole bene veramente al territorio potrà affidarsi ad un sistema di gestione di bonifica razionale che ha nella trasparenza, nel coinvolgimento diretto dei cittadini, degli Enti locali e delle imprese agricole, dell’efficienza e della sussidiarietà, elementi di profonda innovazione. Occorre entrare in un’era nuova all’interno del quale il riordino da

una parte e l’omogeneità degli interventi con un sistema di semplificazione dall’altra, siano realmente uno strumento a disposizione della collettività e della difesa del territorio. Con il nuovo sistema le risorse prioritariamente saranno destinate alle opere di manutenzione. La nuova norma ha portato, infatti, una forte semplificazione, riducendo da 33 a 6 i comprensori di bonifica. Appuntamento decisivo appare quello

del 30 novembre, che si materializzerà in una storica chiamata al voto per l’elezione dei rappresentanti nei comprensori che coinvolgerà oltre 1milione e 500mila cittadini contribuenti. La rivoluzione dei Consorzi di Bonifica esalta poi il protagonismo delle imprese agricole che potranno essere direttamente coinvolte nella manutenzione, coniugando l’esperienza alla conoscenza dei territori dove saranno chiamate ad intervenire.

I nuovi disastri e allagamenti degli ultimi giorni di ottobre sono un nuovo richiamo alla politica ed alle Istituzioni: sulla difesa del suolo bisogna fare presto e bene. Cosa che non sempre succede, se è vero che le imprese colpite dalle terribili alluvioni dello scorso anno nella zona della Maremma sono ancora in attesa degli indennizzi. Coldiretti si batte quindi, oltre perchè venga riconosciuto il giusto a chi ha visto compromessa la stagione, che sifaccia una prevenzione adeguata rispetto a questi fenomeni. Strumenti come i rinnovati Consorzi di bonifica, con l’affido di alcuni interventi alle aziende agricole locali, posso aprire una nuova fase nuova e decisiva. Decisive per i Consorzi di Bonifica sono le elezioni del prossimo 30 novembre. Dopo la riforma voluta dalla

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La nostra Agricoltura

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Regione infatti, questi enti sono stati accorpati per ragioni di razionalizzazione, ed ora ci si appresta al voto per il rinnovo delle cariche. L’impegno Coldiretti a livello regionale è per una vasta partecipazione al voto degli agricoltori, e per lavorare per garantire una gestione partecipata dei nuovi Consorzi. Ma anche la scelta di amministratori deve assolutamente essere fondata su criteri di competenza anche per garantire un nuovo protagonismo degli agricoltori nei consorzi e nella tutela del territorio. Ma non solo. Di fatto si realizzerà una forte sinergia fra Consorzi di Bonifica e agricoltori per difendere meglio il territorio e creare nuove occasioni di lavoro per le aziende agricole con la possibilità, per i Consorzi di Bonifica, di avvalersi di aziende agricole locali per svolgere interventi di manutenzione ai corsi d’acqua. Il 30 novembre si terranno quindi, in un’unica giornata, le elezioni per votare, in tutta la Toscana, i nuovi Consorzi di bonifica e sancire così un cambiamento fondamentale, iniziato con la riforma regionale per avere Consorzi che rispondono ai principi di efficienza, uniformità, trasparenza e svolgono un maggiore e migliore quotidiano presidio di tutti i corsi d’acqua della Toscana. Per questo mi auguro che l’affluenza alle urne sia alta e che cittadini e imprese scelgano di partecipare in modo attivo alla vita del Consorzio. Con la riforma sono stati assunti impegni importanti sia per la messa in sicurezza del territorio che per avviare un nuovo patto per l’acqua in Toscana, anche perché viene riconosciuta sia l’utilità della permanenza dell’agricoltura produttiva, sia la presenza diffusa sul territorio delle imprese agricole, soggetti preziosi ed insostituibili per la sistemazione e manutenzione del territorio, per la salvaguardia del paesaggio agrario e per la cura e mantenimento dell’assetto idrogeologico

MARINI LASCIA, MA RESTA PRESIDENTE ONORARIO

Il saluto, il presente, le prossime sfide Cari soci, cari amici, ciò che avete fatto in questi anni nell’accompagnare me, la Coldiretti, l’agricoltura Italiana, il Paese tutto, lungo il sentiero del cambiamento è stata una cosa straordinaria. Avete un grande merito e a voi va il mio sincero riconoscimento. Abbiamo lavorato per stare meglio tra noi stessi e con gli altri, per migliorare ciò che ci sta intorno. Lo abbiamo fatto con coraggio, andando controcorrente, proprio come Papa Francesco spesso ci esorta a fare. Sono certo, continueremo insieme su questa strada, con la stessa carica emotiva e la stesa passione civica che ci ha guidato sino ad oggi. Per quanto mi riguarda lo farò per la Presidenza onoraria che ho accettato con fierezza, ma soprattutto perché questo è il mio modo di essere, di pensare, di agire, testardamente legato a convincimenti profondi non rimovibili. Lo farò a cominciare

da ciò che sta accadendo nel nostro Paese. Non sopporto più che tanta gente metta tutta se stessa per tirare avanti e poi si ritrovi, da anni, in un paese che si comporta come un condannato destinato ad essere sepolto vivo che, pur di guadagnare tempo, si scava la fossa rendendola sempre più profonda. Stiamo lasciando ai nostri figli un Paese senza idee, senza futuro, un Paese pieno di debiti, litigioso su cose che non interessano a nessuno. Stiamo consumando tempo per inseguire il nulla e lo facciamo ogni giorno di più tra rassegnazione e paura. Io dico, smettiamola! fermiamoci! Il nostro Paese non è condannato a morte. Bisogna smettere di piagnucolare e di scavarci la fossadella disperazione. Dobbiamo usare sì il badile, ma per tracciare sentieri nuovi, illuminati, sentieri possibili che ridiano speranza. E’ questa la ragione che mi ha spinto a dar

vita a una Fondazione – Italia Spa e cioè Sostenibile Per Azioni – che ha lo scopo di contribuire a rinnovare e a cambiare nel profondo le scelte della politica italiana, aggregando chi condivide le stesse idee di politiche da adottare e di paese. Tutto questo possiamo farlo, l’Italia merita molto di più della compassione e degli sfottò a cui ci stiamo abituando. Forse proprio dall’agricoltura, non solo come settore, ma come antica e moderna filosofia di vita, possiamo trarre

qualche suggerimento sul come fare. L’agricoltura è abituata da sempre a fare i conti con i ritmi immodificabili della natura, il tempo immutato delle stagioni, lo spazio fisico della terra, l’energia libera del sole. Forse per questo ha saputo custodire, meglio che altrove, quei geni preziosi, che il mito transgenico della globalizzazione senza regole e del “tutto, subito e ovunque”, ha fatto perdere ai più, e che oggi è causa di cosi tanti guai nel mondo e nel nostro stesso

paese. Geni sani i nostri, quelli dei valori etici, della qualità della vita sopra ogni cosa, della solidarietà, della fraternità, di un nuovo umanesimo nell’economia. Del primato dell’uomo, dei popoli e dei territori sulla politica e di quest'ultima sull’economia. Forse è proprio da questa filosofia agricola, che tiene insieme cura, coltura e cultura, possiamo ricominciare. Ricominciamo dalla sua antica saggezza, dalla sua straordinaria capacità di umanizzare l’innovazione e il progresso, di porre il giusto avanti all’utile, di pesare il vantaggio immediato con la bilancia delle generazioni future. Ricominciamo allora da Noi. E’ ora di raccogliere e far degustare ai più quel frutto raro che ogni giorno coltiviamo con cura e che si chiama ”buonsenso”. Un grande abbraccio. Sergio Marini Presidente Onorario Coldiretti

63^ GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO AGRICOLTURA IN FESTA si ferma per un li e giovani protagonisti della Il tempo per imparare a “dire grazie” L’agricoltura giorno e rinnova il suo mes- festa. E sono proprio i giovani i Ogni anno ritorna puntualmente la Giornata del Ringraziamento. Celebrata da Coldiretti dal 1951, è stata assunta dal 1973 da tutta la Chiesa italiana. La nuova Giornata ci coglie nel dire un nuovo “grazie”. Non è mai stato facile “dire grazie”, oggi sembra ancora più difficile. Notiamo spesso un soggettivismo ed un individualismo esasperati, per cui l’altro, il prossimo, svaniscono per le strade del quotidiano. Eppure dobbiamo sempre imparare a “dire grazie”. Ci chiediamo: cosa significa celebrare la Giornata del Ringraziamento? Chi dobbiamo ringraziare? In primo luogo dobbiamo ringraziare Dio perché ci ha donato la vita e per tutto quello che di bello ed importante ci dona ogni giorno. Ringraziamo Dio per i frutti della terra.

Ed il ringraziamento nasce dalla fede, dal riconoscere, con umiltà, Qualcuno infinitamente più grande di noi, Via, Verità e Vita che si fa Dono per tutti noi. “Dire grazie” per noi cristiani vuol dire contrastare ogni cultura che si pone contro i diritti della persona e della famiglia, che provoca divisioni e odio e che non rispetta e custodisce la terra, l’ambiente e le risorse naturali. Ogni uomo e ogni comunità si uniscono, con spirito di solidarietà, ai lavoratori della terra nell’affermazione dei diritti, nell’impegno per la risoluzione dei problemi e nel “dire grazie”. I frutti della terra, non dimentichiamolo, entrano in tutte le case (di campagna e di città o metropoli) e li ritroviamo su tutte le tavole delle nostre case. Tutti dobbiamo “dire grazie”. Credo che sia

importante per tutti noi recuperare lo spirito di San Francesco di Assisi che ci apre alla contemplazione del Signore per tutte le creature e per tutti i frutti della terra. Alla scuola di San Francesco impariamo a “dire grazie”. Il Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata del Ringraziamento 2013 è rivolto in particolare ai giovani. Se a “dire grazie” si impara fin da bambini, certamente i giovani hanno modo di dire il loro “grazie” all’interno di un progetto di vita e di lavoro che si realizza nei sentieri del quotidiano. Nel nostro “dire grazie” a Dio con tutti i coltivatori e le loro famiglie, preghiamo per i poveri (non li dimentichiamo!) e le nuove povertà. Don Gabriele Gerini Consigliere Ecclesiastico C o l d i r e t t i To s c a n a

saggio di speranza e fede. Appuntamento sentito dal mondo agricolo, e sempre più da tutta la comunità, in Toscana, in ogni provincia, è tutto pronto per la Festa che rende grazie a “Il Signore del Cielo e della Terra”; un momento per rafforzare l’impegno, il sacrificio e lo sforzo collettivo di una grande forza sociale, quella dell’agricoltura, e di Coldiretti, centrale per il futuro della regione e del paese. Un’occasione per ritrovarsi ed incontrarsi seguendo quel ritmo solenne che caratterizza la Giornata del Ringraziamento: la benedizione dei mezzi agricoli e dei frutti della terra sotto l’altare, ortaggi, olio, confetture, miele e gli spontanei miracoli della natura e del nostro Made in Italy; la sfilata rumorosa e coinvolgente dei trattori per le vie, i sorrisi dei bambini, picco-

“destinatari” del messaggio preparato dalla Commissione Episcopale della Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. “Carissimi giovani – scrive la Commissione ci rivolgiamo direttamente a voi quest’anno, in occasione della Giornata nazionale del Ringraziamento per i frutti dellaterra, come Vescovi incaricati della pastorale sociale e del lavoro. Lo facciamo avendo davanti a noi in primo luogo l’icona di Martino, giovane ufficiale romano, che, di fronte alle necessità di un povero infreddolito, taglia il suo mantello in due e lo condivide, donando un raggio di sole e di calore che resterà sempre impresso nella memoria di tutti noi. San Martino ci insegna a vivere la vita come un dono, facendo sgorgare la speranza laddove la speranza sembra non esserci (ndr…)”.

LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana - Anno XVI n.5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2013 Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F - Stampa: Tip. Rindi - Prato La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa Editore: Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana- Registro Operatori della Comunicazione n.971 -Reg. Trib. Firenze n.4768 del 20.02.98 Direttore responsabile: ROBERTO MADDE’- Direzione, redazione e amministrazione Via della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze Tel. 055/323571 - Fax 055/3246612- Mail: lacampagna.toscana@coldiretti.it - http://www.toscana.coldiretti.it Ai sensi del Dlgs del 30.06.2003 n.196 (codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da tempo in nostro possesso, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con La Campagna Toscana/Caict srl/Coldiretti, verranno utilizzati dalla stessa Caict srl, editrice del giornale, per essere inseriti in archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto sottoscritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio del giornale, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l’informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.


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Regione

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LE IMPRESE SOCCORRONO GLI ENTI LOCALI Assemblea Anci: lanciato il “Patto per la Comunità” Gli agricoltori lanciano il “Patto per la Comunità”. Imprese agricole pronte ad “aiutare” gli Enti Locali (Comuni, Provincie, Unioni dei Comuni e Consorzi) nel garantire molti dei servizi di pubblica utilità oggi messi in discussione dai tagli sempre più pesanti imposti alla macchina pubblica e dalla mancanza di risorse erogate dal governo centrale. Dalla gestione e manutenzione del territorio e della sua rete idrica (fossi, canali etc) all’arredo urbano, dall’erogazione di servizi come quelli legati all’infanzia o di assistenza agli anziani fino allo sgombero neve e alla “pettinatura” delle spiagge nel periodo che precede la stagione estiva, le imprese agricole vogliono partecipare attivamente alla vita della comunità. Il “Patto per la Comunità” è stato presentato da Coldiretti in occasione della XXX Assemblea Annuale dell’Anci che si è tenuto alla Fortezza da Basso. L’architrave su cui si fonda il “patto” è il principio della multifunzionalità introdotto dall’articolo 1 della Legge di Orientamento (D. Lgs n. 228 del

18 maggio 2001). Evidenti i benefici per gli Enti Locali che, attraverso accordi con singole imprese o gruppo, cooperative e consorzi, possono assicurare alla comunità un pacchetto di servizi che, per assenza di mezzi, competenze ed appunto risorse, sarebbero altrimenti impossibili. Per l’azienda, forte della sua esperienza e del legame con il territorio e la comunità in cui si muove, si traduce invece in una chiara opportunità di reddito “connesso”all’attività principale. Gli esempi virtuosi e collaudati, in Toscana, sono già diversi ancor prima che si chiamasse “Patto per la Comunità”, titolo e tema di un agreement che può fare la differenza nel futuro della gestione del territorio e dei servizi. Sono un centinaia i trattori pronti, ogni inverno, ad entrare in azione quando la neve cade copiosa e rende pericolosa la viabilità. Decine in ogni provincia, in particolare nelle aree più facilmente soggette alla neve e alle temperature rigide, accordi con i trattori-spazzaneve sono stati siglati a Marradi, Firenzuola, Palazzolo in Mugello, Prato, nel-

l’aretino, in Valtiberina e Casentino, nella Val di Cecina, nella Lunigiana e nella montagna pistoiese. Un’opportunità che consente ai comuni di avere a disposizione un parco mezzi di pronto intervento che non devono mantenere nei garage ed utilizzare solo qualche mese

all’anno. Sul fronte della manutenzione del territorio, pulizia dei canali e delle strade, storico è quello con il Consorzio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli. Da alcuni anni anche Santa Luce, il piccolo comune pisano, ha seguito l’esempio: gli agricoltori sono responsabili di una parte

del verde pubblico e contribuiscono a garantire la sicurezza della viabilità. Ma le aziende agricole sono sempre più presenti anche nell’assistenza scolastica come in Versilia dove è stata firmata una intesa con la rete scolastica di cui è capofila l’Istituto di Massarosa, nel pistoiese con il progetto “Orto e Sapori”o a Quarrata con la fornitura di prodotti a km zero per le mense scolastiche. In provincia di Arezzo e di Pistoia esistono accordi per la manutenzione dei parchi e dei giardini pubblici e per la ripulitura di fossi e canali. Sono ormai ben rodate le esperienze dei centri estivi e delle vacanze verdi, frutto dell’intesa tra comuni (molti in provincia di Prato e Pistoia) con le aziende agrituristiche: un’opportunità che potrebbe essere estesa, in modo vantaggioso, anche ad altri servizi educativi, per l’infanzia, per la terza età. In molte aree della Toscana, esistono poi intese per la difesa contro il fuoco, con gli agricoltori che fanno la “guardia” per l’avvistamento e la segnalazione degli incendi.

ARTEA, EROGATI 195 MILIONI DI EURO 195 milioni di euro: questa la somma complessiva erogata agli agricoltori toscani da Artea, l'agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura, per il cosiddetto "primo pilastro" della politica agricola comunitaria, alla scadenza dell'anno finanziario comunitario (15 Ottobre). I pagamenti sono stati effettuati a valere sul (fondo europeo agricolo di garanzia). Per quanto riguarda invece il PSR, dal 1° gennaio al 30 Settembre 2013 Artea ha pagato alle imprese toscane 80,4 milioni di euro. La spesa da realizzare negli ultimi tre mesi dell’anno, per evitare di restituire i fondi alla Unione europea è di circa 33 milioni di euro, una cifra considerevole. Coldiretti auspica che, per rispettare l’obiettivo di spesa, si proceda ad un’accelerazione dei pagamenti.


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Campagna Amica

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ALLEANZA PESCATORI & DISTRIBUZIONE

CASTAGNE DI QUALITÀ

Ora filiera del pesce più forte Al Mercato Ittico di Livorno il primo “Business To Business”promosso da Impresa Pesca Toscana tra pescatori e gli operatori della grande, media e piccola distribuzione, commercio, ristorazione, gruppi solidali d’acquisto e la rete di Campagna Amica. L’obiettivo dichiarato era - ed è portare più pesce locale, dei nostri mari, sulle tavole dei consumatori attraverso un’alleanza tra i pescatori, anello debole, debolissimo della filiera, e tutti quegli essenziali anelli della catena che trasformano, commercializzano e somministrano il pescato. Ad imprimere una forte accelerata al progetto di Coldiretti per

collocare il pescato locale sul mercato i dati sempre più negativi relativi al consumo e alle importazioni: le famiglie italiane mangiano meno pesce fresco nonostante i prezzi al consumo siano rimasti pressoché' stabili mentre nel frattempo le importazioni hanno raggiunto il 75%, in pratica, due terzi del pesce che consumiamo quotidianamente, tre piatti su quattro per usare un'altra efficace immagine. Sulle nostre tavole finisce ogni giorno un “mare di pesce”straniero, ma spesso non lo sappiamo e nemmeno ce ne accorgiamo. Positivo il risultato del “BtoB”utile per stimolare i primi determinan-

ti contatti tra pescatori e distribuzione, in particolare con la grande distribuzione. All’incontro è stata numerosa la partecipazione di imprese del Mar Tirreno interessate all’opportunità di “sbarcare” con i loro prodotti sui mercati. Ad aggravare un quadro già fragilissimo il fermo biologico (o fermo pesca) che quest’anno ha bloccato in banchina, per 30 giorni, dal 1 ottobre al 31 ottobre, i 600 pescherecci della flotta toscana spalancando, di fatto, le porte ai prodotti ittici stranieri e surgelati. Il settore, che grazie al progetto di Impresa Pesca ha ritrovato nuovo vigore insieme ad un progetto credibile di rilancio,

vivrà nei prossimi mesi un nuovo fondamentale capitolo: ottenere un nuovo modello di gestione della pesca in grado di salvaguardare gli stock ittici senza danneggiare le imprese. L’appuntamento del Mercato Ittico rientra all’interno delle attività del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacultura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed arriva a poche settimane dall’altro importante convegno che si era tenuto a Viareggio.

PEPERONCINO, UNA FILIERA TUTTA TRACCIATA E’toscana la prima linea di prodotti agroalimentari realizzati con il peperoncino tracciato. Con il marchio “Filiera del Peperoncino Doc” l’azienda Carmazzi garantisce “l’identità” e la provenienza di questa piccante ed amatissima essenza vegetale. Pasta, biscotti, panettone, salsa, marmellata, birra e persino il gelato si fondono finalmente con la magnifica varietà di peperoncini coltivati e prodotti in Versilia. Il marchio “Filiera del Peperoncino Doc”comprende tutti i prodotti freschi o trasformati ottenuti con i peperoncini

FILIERA CORTA

dell'azienda versiliese. Il processo di coltivazione dei peperoncini Made in Tuscany frutto della collaborazione con l’Accademia Italiana del Peperoncino, è assicurato da una “carta d’identità”: ogni peperoncino ha nome e un cognome per garantire al consumatore l’esatta provenienza. I peperoncini di Carmazzi hanno ottenuto inoltre la certificazione Global Gap essendo coltivati senza utilizzare conservanti, coloranti, né tanto meno fitoregolatori della crescita.

La Toscana conferma il primato della qualità con ben 5 tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo, ma il raccolto sarà ancora magrissimo. L’andamento climatico unito all’aggressione del cinipide galligeno e per la prima volta anche alla presenza massiccia ed evidente degli ungulati condizioneranno, anche quest’anno, la castanicoltura toscana con raccolti dimezzati e perdite di prodotto con punte, in alcune aree, fino al 60%. Andrà però meglio rispetto allo scorso anno dove il crollo aveva raggiunto anche il 90%. A fornire una primo quadro è Coldiretti sulla base della previsioni dell’Associazione Nazionale Città del Castagno. Ad incidere sulla mancanza del prodotto sono stati – spiegano Coldiretti e Associazione Nazionale Città del Castagno – la piovosità prolungata in primavera, durante la fioritura dei castagni, con dilavamento del polline e difficoltà nella allegazione, conseguente ritardo nella formazione dei frutticini unita ad un’estate calda con continua ventilazione di venti da Nord (tramontana) con disidratazione dei ricci, e rallentamento nell’ingrossamento degli stessi. L’annata è stata caratterizzata da un forte sfarfallamento della Cydia precoce del

TERRANOSTRA

castagno (Pammene fasciana) che ha contribuito alla caduta precoce di parte dei piccoli ricci. Ad incidere sull’annata di passione del settore, la presenza fuori controllo degli ungulati: cinghiali, caprioli e cervi che si cibano delle poche e buone castagne cadute a terra. Se dal punto di vista quantitativo la situazione è preoccupante il primato italiano è confermato dalla presenza di ben cinque tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo: il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina della Lunigiana Dop. Nella lista va inserito, tra le eccellenze d’autunno, il miele di castagno Dop della Lunigiana. A rischio non c’è solamente la perdita del prodotto castagne che danno occupazione a diverse migliaia di persone. Nonostante che la castanicoltura Toscana sia a maggioranza “part time”, la pochezza di produzione ha effetti sull’abbandono dei castagneti da parte dei castanicoltori, con conseguenze disastrose per il mantenimento del territorio, l’integrazione al reddito e alla continuità della sua presenza nei territori marginali e montani.

TENTAZIONI A KM ZERO TARES, INVITO AD UNA APPLICAZIONE UNIFORME A Massa ristorante Campagna Amica Terranostra scrive ai 286 comuni della Toscana: un’azione coordinata in tutta la regione

Direttamente nel piatto. Ora anche al ristorante. Apre a Massa, in Via Carducci, il primo ristorante di “Campagna Amica nel piatto”, novità assoluta in Provincia di Massa Carrara, che sposa la stagionalità, la tracciabilità e la qualità dei prodotti a “km zero” delle aziende agricole ed ittiche abbinati ad una cucina semplice, salutare e originale. Dopo i mercati dei produttori e la “Bottega”, la filiera corta si arricchisce di un nuovo tassello con l’apertura de “Le Tentazioni”, ristorante-insalateria, anche take away, che punta

a “differenziarsi” nel panorama del Food&Beverage apuano offrendo pasta selezionata biologica, insalata e verdure dell’ortolano della “porta accanto” così come formaggi, salumi e vini, pesce dei nostro mari, quello povero, ma soprattutto a promuovere uno stile alimentare più sostenibile, più responsabile e più conveniente per l’ambiente, per i consumatori e per i produttori. Per Francesco Mallegni, massese, titolare de “Le Tentazioni”, è anche una bella sfida imprenditoriale alla soglia dei 60 anni.

Fermiamo la giungla di interpretazioni che porta a una differente applicazione della tassa sui rifiuti e servizi. Come è già accaduto a suo tempo con la Tarsu, anche per la Tares, il tributo comunale entrato in vigore dal 1 gennaio 2013, si è creata una situazione a macchia di leopardo. Ogni comune, nella definizione dei regolamenti che classificano le categorie di attività, in base alla potenziale produzione degli scarti, e che stabiliscono le riduzioni e le eventuali esenzioni, oltre ai termini per la presentazione e il versamento del tributo, ha agito in modo autonomo. Un’autonomia del tutto legittima, ma che, alla fine, ancora una volta, finisce per incidere sulle imprese. L’applicazione, talora anche molto diversificata, delle tariffe, genera inevitabilmente uno svantaggio tra aziende che insistono su territori municipali differenti. In molte aree della regione, infatti, l’agriturismo viene equiparato a tutti gli effetti all’attività alberghiere viene escluso da ogni

beneficio e riduzione, peraltro prevista dal quadro normativo di riferimento Di qui la decisione di Terranostra Toscana di scendere in campo con una campagna di sensibilizzazione rivolta ai sindaci dei 286 comuni che compongono la regione. L’obiettivo? E’ invitare le amministrazioni pubbliche a uniformare quanto più possibile i criteri di applicazione della nuova tassa. Per dare forma all’iniziativa, che si concretizzerà entro la fine dell’anno, l’associazione chiederà l’intervento e il supporto di Anci Toscana. “Siamo consapevoli – spiega il Presidente Andrea Landini – della piena autonomia dei comuni che, in materia, hanno piena e ampia facoltà di decisione. Chiediamo loro solo di ascoltare la nostra richiesta, altrettanto legittima, di considerare, nella classificazione delle attività, l’agriturismo, tenendo conto delle caratteristiche e delle peculiarità che caratterizzano il settore. Il suo stretto legame con l’attività agricola, ma soprattutto la sta-

gionalità dell’apertura degli esercizi, la presenza di grandi superfici in genere ampiamente sottoutilizzate (le aziende in Toscana hanno una dimensione media che supera di poco i 12 posti letto), insieme alla tipologia dei rifiuti prodotti (molti di questi vengono smaltiti diretta-

mente in azienda), all’obbligo dell’utilizzo per la ristorazione di materie prime di produzione aziendale (con una sensibile riduzione di imballaggi e confezioni e quindi di rifiuti prodotti), ai disagi (lontananza dei punti di raccolta, prelievi periodici, assenza del servizio di spazzamento, manutenzione

delle strade e dell’illuminazione pubblica) legati all’ubicazione stessa delle strutture, fanno dell’agriturismo un comparto a se stante, che ha bisogno di un regolamento ad hoc. “Questo chiederemo ai sindaci. E a sostegno della nostra richiesta ci auguriamo di avere un intervento deciso da parte dell’Anci, a cui rappresenteremo le nostre difficoltà e il nostro disagio - spiega Landini, annunciando l’iniziativa”. Subito dopo l’incontro con l’Anci, Terranostra Toscana passerà dalle parole ai fatti. Con un’azione simbolica che si terrà nel mese di novembre e che coinvolgerà in contemporanea tutti i municipi presenti nelle dieci province della regione, l’associazione di Coldiretti metterà nero su bianco le proposte-sollecitazioni indirizzate ai sindaci. “Siamo convinti di trovare l’attenzione delle amministrazioni, anche in virtù dell’importante lavoro di presidio e salvaguardia del territorio, che svolgiamo quotidiaconclude il namente”, Presidente.


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Multifunzionalità

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NUOVI MERCATI CEREALI IN CALO, MA NEL MONDO CRESCONO PASTA, PER LA FILIERA CORTA

Seminativi: bilanci e previsioni non positive

Il cerealicolo toscano ha dimostrato, con i dati di fine raccolta 2013, la situazione difficile dal punto di vista colturale, soprattutto per il frumento, a causa del maltempo, già denunciato da Coldiretti durante i mesi delle semine. Se nel senese già a marzo 2013 si parlava del -40% delle semine, il raccolto, a livello regionale ha confermato, e in alcuni casi peggiorato questo trend. È il caso della produzione di frumento tenero arrivato a 402.525 quintali a fronte dei 777. 521 quintali del 2012. Sempre a livello regionale anche il frumento duro che nel 2012 aveva portato a 2.921.761 quintali la raccolta, quest’anno è sceso a 1.915.260 quintali. Più performanti le raccolte di orzo che si attestano su 439.000 quintali a fronte dei 478.564 quintali del 2012 e l’avena con 402.298 quintali a fronte dei 362.530 quintali dello scorso anno. Il mais importante soprattutto per l’alimentazione del bestiame si è attestato sui 273.000 quintali e il sorgo sui 67.500 quintalimentre la segale nel 2013 è sparita, ovvero non ne sono state fatte raccolte significative. Le inondazioni avvenute nel periodo della semina, soprattutto nel sud della

Toscana, e nella fase della crescita delle colture, hanno avuto conseguenze significative sui raccolti, mentre, in Europa sono stati registrati incrementi che, secondo gli analisti, dovrebbero contribuire ad alleviare la rigidità del mercato all’inizio della campagna di commercializzazione 2013/14. A livello europeo l’area coltivata è aumentata dello 0,3% nei 28 Paesi membri e il raccolto si è attestato su un aumento dell’8,2% rispetto al 2012. Trend positivi a cui l’Italia non si accoda e che fanno eco a quelli mondiali, infatti, secondo l’ultimo rapporto trimestrale della FAO Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei Raccolti e

Situazione Alimentare), la produzione cerealicola mondiale nel 2013 segna il + 7% rispetto allo scorsoanno, incremento che porta la produzione mondiale di cereali a 2.479 milioni di tonnellate, un nuovo livello record. Ma per la Toscana è un anno da dimenticare e a fronte della minore disponibilità di prodotto nazionale e della prospettiva di dover importare oltre il 50% del fabbisogno interno difrumento tenero, la tendenza al ribasso dei prezzi del mercato italiano è in sintonia con l’andamento dei mercati internazionali che tiene conto della grande abbondanza dei raccolti 2013 in alcuni paesi esportatori come la Russia, l’Ucraina, la Francia e la

Germania. Con un raccolto interno in calo, il prezzo del frumento tenero dovrebbe aumentare o, quanto meno, tenere nonostante le importazioni di prodotto estero, ma con un trend del mercato ribassista si allontana la prospettiva di quotazioni buone come quelle della campagna 2012/2013. Per l’effetto congiunto del calo produttivo e dei prezzi internazionali minori, l’unico effetto positivo potrebbe essere almeno per la zootecnia: cioè che il calo delle materie prime si rifletta anche sul prezzo dei mangimi, fattore di costo decisivo per le aziende di allevamento.

OLIO IGP TOSCANO Il Consorzio per la tutela dell'Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP rende noto che la raccolta delle olive destinate alla produzione di olio “atto a divenire Toscano IGP” dovrà avvenire entro e non oltre il 31 dicembre 2013 e che le frangiture delle stesse olive dovrà essere effettuate entro e non oltre le ore 24,00 del 31 dicembre 2013.

Per combattere lacrisi, per valorizzare l’agricoltura, per dare ossigeno alle imprese e per portare sulle tavole dei consumatori prodotti genuini e certificati. È la filiera corta della pasta che punta a valorizzare l’eccellenza del grano toscano e le aziende cerealicole attraverso un prodotto, la pasta, di cui l’Italia è il principale consumatore al mondo con 26 chilogrammi a persona all’anno (Fonte: elaborazioni Coldiretti). Al secondo posto il Venezuela con 13, seguito da Tunisia con 12, Grecia e Svizzera 10, Stati Uniti e Svezia 9. A preoccupare è però l’elevata percentuale di grano straniero utilizzato per la produzione nazionale di pasta all’insaputa del

consumatori perché non è ancora obbligatorio indicare in etichetta l’origine: la Coldiretti stima che provenga dall’estero oltre il 40% del grano utilizzato. In altre parole quasi un pacco di pasta “italiana” su due è fatto con grano straniero, per questo, incentivare e valorizzare la filiera corta del grano, e della pasta, è fondamentale. Oltre al mercato nazionale la pasta dei coltivatori toscani, lavorando, può andare anche alla conquista dei mercati esteri. In crescita, infatti, del 10% negli Stati Uniti le esportazioni in quantità di pasta italiana, un trend positivo confermato anche a livello globale con un aumento del 4%.

RIFIUTI. STOP ALLA CONFUSIONE, NIENTE FITOSANITARIO, UN REPORT DELLA TOSCANA ISCRIZIONE AL SISTRI PER LE IMPRESE AGRICOLE 25 i patogeni che preoccupano la nostra agricoltura Stop alla confusione, l'imprenditore agricolo che trasporta i propri rifiuti per conferirli in un punto di raccolta non deve iscriversi all'Albo Nazionale Gestori Ambientali. L'emendamento, sollecitato da Coldiretti, è stato approvato al Senato, nell'ambito della conversione del decreto legge n. 101, che tra l'altro all'articolo 11 si occupa sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI). Ora il provvedimento è al vaglio della Camera dei Deputati per la conversione definitiva in legge. L'articolo 11 del decreto 101 in conversione modifica, quindi, la disciplina del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), circoscrivendo la platea dei soggetti obbligati ad aderire al sistema e fissando le norme per la specificazione dei soggetti e l'individuazione di ulteriori categorie cui applicare il sistema medesimo. La norma risolve finalmente l’annosa questione relativa alla mancata chiarezza delle previsioni nazionali circa la differenza tra i trasporti in conto proprio effettati

a titolo professionale (ed obbligati all’iscrizione all’Albo) rispetto ai trasporti non professionali (che non dovrebbero essere obbligati all’iscrizione), che ha causato discordanti interpretazioni e prassi applicative sul territorio con molteplici complicazioni per le imprese agricole costrette, in alcuni casi, ad iscriversi all’Albo anche per ipotesi di movimentazioni di insignificanti quantitativi di rifiuti effettuate in maniera saltuaria ed occasionale. Tra i tanti emendamenti presentati sul Sistri è stata approvata un’altra importante semplificazione per le imprese agricole, relativa alla tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti pericolosi. Le semplificazioni approvate si inseriscono in un percorso avviato da tempo da Coldiretti teso ad assicurare l’eliminazione, per quanto possibile, di adempimenti onerosi ed inutili, individuando modalità alternative di rispetto degli obblighi di legge che possano contemperare le esigenze dicontrollo e tutela ambientale con le prassi del settore e la gestione aziendale.

Dalla lotta all'Anoplophora chinensis al monitoraggio sulla presenza del Pepino mosaico virus, e poi Punteruolo rosso della palma, Diabrotica del mais e Cinipide del castagno. Sono 25 i patogeni che preoccupano l'agricoltura toscana, di cui si occupa il Servizio Fitosanitario Regionaledella Toscana (SFR). Ed è interessante leggere il report redatto dai tecnici del servizio fitosanitario. In poco più di 80 pagine, con l'ausilio di tabelle,foto e cartine, viene scritta la storia di tante le “lotte”, visibili altrimenti solo al microscopio. Il report è uno strumento completo utile a tutti gli imprenditori agricoli, per avere cognizione degli agenti patogenicombattuti e/o monitorati in

Toscana, non solo quelli che riguardano la propria produzione. L'attività dell'SFR è composita, come illustra l'ultimo report del Servizio Fitosanitario (il consuntivo 2012). Tanti i controlli sui vegetaliimportati, per esempio, effettuati essenzialmente al Porto di Livorno. Il Servizio fitosanitario della Regione Toscana sottopone annualmente circa 4.000 spedizioni alle tre tipologie di controllo previste (documentale, identità e fitosanitario). Nel 2012 sono state effettuate 17 intercettazioni di merce non conforme ai requisiti nazionali e comunitari, segnalata alla banca dati Ue Europhit. Frutta fresca (il 90% proveniente da Sudafrica, Argentina e Cile) e legname (il 90% proveniente

dal Nord America) sono le categorie di merci più importanti perl’attività ispettiva. Il rilascio di certificati fitosanitari per export nei paesi extracomunitari è un servizio che interessa tutte le province, con lapreponderanza di Pistoia per la diffusa presenza del vivaismo ornamentale. Il 78,4 % del totale certificati rilasciati hanno riguardato proprio le pianteornamentali, confermando, nonostante la crisi economica, la spiccata vocazione all’esportazione del settore (più 15% sul 2011). Sul report SFR si legge anche la varietà dei paesi extra Ue di destinazione della produzione vivaistica: Turchia, Algeria, Usa, Cina, Azerbaigian, Croazia, Giappone, Giordania.


PROGETTO SETTEMBRE-OTTOBRE 2013

31-10-2013

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la campagna TOSCANA

AGENZIA ENTRATE: VIA AI CONTROLLI Gli indirizzi operativi per agricoltori e cooperative L’Agenzia delle Entrate con la circolare 25/e del 2013 ha dettato gli indirizzi operativi per la lotta all’evasione fiscale per gli anni 2013 – 2015. Al settore agricolo e cooperativo è dedicata uno specifico capitolo della circolare in parola. I controlli saranno mirati ad accertare il rispetto dei requisiti previsti per beneficiare dei rispettivi regimi fiscali agevolati. Particolare attenzione sarà posta a carico delle imprese agricole che esercitano anche attività connesse (commercializzazione, trasformazione, ecc.) aventi ad oggetto prodotti agricoli acquistati prevalentemente da terzi e non aziendali. Anche le

imprese agricole che erogano servizi (manutenzioni del verde, lavorazioni agricole, ecc.) ed agriturismi potranno essere sottoposte a verifiche. I controlli, secondo gli indirizzi dell’agenzia delle entrate, saranno finalizzati a smascherare eventuali attività commerciali o ricettive mascherate da azienda agricola o agriturismo. Le aziende potenzialmente più a rischio di controlli sono quelle che presenta-

no crediti IVA particolarmente significativi rispetto al volume d'affari dichiarato. Oppure che presentano volumi di affari non coerenti con l’estensione dei terreni condotti. Le aziende che hanno operato nel rispetto delle norme vigenti non avranno naturalmente niente da temere, si consiglia comunque, prima della fine dell’anno di tenere monitorato l’andamento del volume d’affari.

IL CASO

Fisco & Impresa

di Gianni Donati - Impresa Verde Toscana srl

Nuovo annesso rurale per rimessa attrezzi, come recupero l’Iva? D. Ho un’azienda agricola, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni edilizie, mi sto apprestando a realizzare un nuovo annesso rurale da utilizzare come rimessaggio attrezzi. Quale aliquota IVA verrà applicata per la realizzazione dell’annesso rurale? Come posso fare per recuperare l’IVA relativa alla realizzazione dell’annesso rurale ? R. Per la realizzazioni di nuove volumetrie, non abitative, come lo è l’annesso che vorrà costruire, non sono previste aliquote IVA agevolate, pertanto l’intero intervento, sconterà l’aliquota IVA ordinaria, che dal 01/10/2013 è del 22%. Il recupero dell’IVA inerente la realizzazione dell’annesso è possibile solo se la sua azienda applica il Regime IVA ordinario, in caso contrario converrà fare una

verifica sull’opportunità di un cambio di Regime IVA. Nel caso di applicazione del Regime IVA ordinario, pertanto, l’IVA a credito accumulata, potrà essere utilizzata in compensazione per il pagamento di tutti i debiti fiscali e previdenziali come per esempio: il diritto camerale, i contributi INPS, l’IMU, l’Irpef, le ritenute d’acconto, ecc. ecc. Alternativamente il credito IVA relativo alla realizzazione del nuovo annesso potrà anche essere chiesto a rimborso direttamente all’Agenzia delle Entrate. In pratica in fase di presentazione della Dichiarazione IVA dovrà essere compilato il quadro VR relativo alla richiesta di rimborso e seguire tutto l’iter burocratico previsto (presentazione documenti, eventuale fidejussione, conto fiscale, ecc). I tempi di erogazione del rimborso di solito variano tra i quattro e di dodici mesi.


PROGETTO SETTEMBRE-OTTOBRE 2013

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Epaca & Servizi

la campagna TOSCANA

L’ESPERTO RISPONDE di Nicola Prosperi - Responsabile Epaca Firenze-Prato

Invalidità: riconosciuti 85 punti, Inps rifiuta il pagamento Buongiorno, sono un operaio agricolo che in passato ha svolto lavoro dipendente nel pubblico impiego (01.01.1995 al 31.08.1998). I contributi, credo versati all’Ex-Inpdap, posso adesso ricongiungerli all’Inps senza pagare? Non esiste più la possibilità, per i dipendenti pubblici attualmente in servizio, di trasferire gratuitamente la propria posizione assicurativa dalla Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS (Ex Inpdap) al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti dell’INPS stesso (gestione dipendenti settore privato). Secondo la normativa corrente coloro che, una volta cessati dal servizio, volessero procedere alla ricongiunzione potranno farlo solo a titolo oneroso. Nel suo caso però, fortunatamente, con la Legge n.228/2012 (Legge di Stabilità 2013), è stata estesa la possibilità a tutti gli ex-dipendenti pubblici, cessati dal servizio entro il 30.07.2010 senza aver maturato il diritto a pensione, di richiedere il trasferimento gratuito della propria posizione assicurativa presso il Fondo pensione lavoratori dipendenti. Per poter procedere alla Costituzione della Posizione Assicurativa Ex-Inpdap presso l’Inps è necessario che lei presenti domanda all’Ente di provenienza (ex-Inpdap) trasmettendola per via telematica. Le consiglio comunque di rivolgersi al nostro Patronato sia per la presentazione della domanda sia per ricevere le informazioni che le potrebbero servire per una valutazione complessiva della sua posizione previdenziale ed aiutarla nelle scelte future. Sono un lavoratore autonomo, coltivatore diretto, che soffre di una seria patolo-

gia che sta mettendo a rischio anche la mia possibilità di continuare a lavorare. Mi sono stati riconosciuti 85 punti di invalidità civile dalla Commissione medica dell’Asl. A causa del mio reddito, però, l’Inps ha rifiutato la richiesta di pagamento dell’assegno d’invalidità civile suggerendomi di presentare domanda di assegno di invalidità per lavoro? In questo particolare caso potrebbero esserci i requisiti per richiedere il riconoscimento di quello che la normativa definisce “assegno ordinario di invalidità” che viene riconosciuto ai lavoratori assicurati presso l’Inps che a causa di eventi invalidanti, patologie, incidenti abbiano subito una riduzione a meno di un terzo della propria capacità lavorativa residua. Se riconosciuto, l’assegno ha durata triennale, e dopo 2 successivi rinnovi diventa definitivo. L’importo lordo dell’assegno viene calcolato sulla base della anzianità contributiva maturata al momento della domanda, delle retribuzioni e dei contributi versati. Per presentare la domanda è necessario rivolgersi al proprio medico curante per la compilazione e l’invio del certificato medico (modello SS3). Una volta compilato, la ricevuta di invio e copia del certificato medico dovranno essere presentati ad un nostro operatore di Patronato per l’inoltro della richiesta di assegno all’Inps. I nostri uffici Epaca sono a disposizione per assisterla gratuitamente nella compilazione e presentazione della domanda. Le segnalo anche che abbiamo una rete di medici convenzionati a sua disposizione per una consulenza medico-legale.

ACCORDO MPS-CREDITAGRI

Credito più facile per le imprese agricole Banca Monte dei Paschi di Siena e CreditAgri hanno sottoscritto un accordo per agevolare l’accesso al credito alle imprese associate al Confidi promosso dalla Coldiretti. L’accordo, che consolida e rinnova il rapporto già in essere con Banca Monte dei Paschi di Siena, è stato esteso alle garanzia a prima richiesta a seguito dell’abilitazione riconosciuta a CreditAgri Italia da parte di Banca d’Italia, della qualifica di Ente di garanzia vigilato ex art 107 TUB. L’accordo ha individuato opportune forme di collaborazione tra BMps e il con-

sorzio fidi di Coldiretti finalizzate al rilascio di garanzie con servizi e finanziamenti in grado di assicurare le specifiche necessità finanziare delle imprese. Sarà così favorito l’accesso al credito delle imprese associate al Confidi ponendo una particolare attenzione agli interventi finanziari per lo sviluppo produttivo, per il rafforzamento del patrimonio, per la dotazione di capitale circolante ed il riequilibrio finanziario, con specifici strumenti dedicati. Per saperne di più rivolgiti agli addetti CreditAgri in ogni Ufficio zona di Coldiretti.

• ALIMENTARISTI (EX HACCP)

Formazione

Cicli di corsi rivolti a tutte le categorie di operatori ed imprese che trattano generi alimentari. Da 4-8-12-16 ore secondo il livello di rischio e di responsabilità.

• RSPP, PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO, RLS Corsi rivolti ai vari livelli di figure con durate variabili secondo l'organizzazione aziendale e il livello di rischio della stessa.

• FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER RESPONSABILE DELLA PISCINA E ADDETTO AGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

Corsi per Responsabile, per Addetto e per responsabile più addetto quando la figura coincide. Percorsi interi o ridotti per coloro che ai sensi della normativa hanno riconosciuta la riduzione del monte orario formativo.

• FORMAZIONE PER OTTENIMENTO DEL PATENTINO PER ACQUISTO ED IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI TOSSICI MOLTO TOSSICI E NOCIVI

Corsi di 25 ore che danno il diritto all'ottenimento del “patentino”

• CORSO FOR.CAP PER LA CAPACITÀ PROFESSIONALE DELLO I.A.P. Il corso di 54 ore finalizzato all'ottenimento della capacità professionale necessaria per la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale.

Per informazioni sull'offerta formativa rivolgersi alla sede Coldiretti più vicina oppure a CAICT SRL - Formazione & Sviluppo Via Della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze caict.formazione.toscana@coldiretti.it - Tel.05532357212 - Fax 0553246612

SCADENZE

l PREVIDENZIALI 18 Novembre – Contributi previdenziali coltivatori diretti, coloni mezzadri e imprenditori agricoli profssionali relativi al 3° trimestre 2013 18 Novembre – Versamenteo dei contributi IVS da parte dei soggetti iscritti alla gestione INPS Artigiani e Commercianti (quota fissa sul minimale). 20 Novembre - Versamento contributi ENASARCO relativi al 3° trimestre 2 Dicembre - Versamenteo secondo acconto corrente sul reddito eccedente il minimale dei contributi IVS da parte dei soggetti iscritti alla gestione INPS Artigiani e Commercianti 16 Dicembre – Contributi INPS manodopera agricola. termine per il versamento dei contributi relativi alla manodoperaagricola

l FISCALI

2 Dicembre – Pagamento secondo acconto Irpef / Ires / Irap relativo all’anno 2013 16 Dicembre – Pagamento saldo IMU per l’anno 2013 25 Gennaio 2014 – Presentazione Modello INTRA per le operazioni del IV° trimestre 2013 28 Febbraio 2014 – Presentazione Comunicazione dati IVA

l TECNICHE

16 Novembre – Contributi per smaltimento carsasse 30 Novembre – Contributi per animali sentinella “Blu Tongue”

PISCINE, CORSI OBBLIGATORI

15 Gennaio 2014 – Dichiarazione vitivinicola

Piscina in agriturismo: un ciclo di corsi obbligatori per diventare “Responsabile della Piscina” e “Addetto agli Impianti Tecnologici”. Il corso è previsto dalla Legge Regionale 8/2006 (norme in materia di requisiti igienico sanitari delle piscine ad uso natatorio) e il successivo regolamento applicativo, che ha disposto l’obbligatorietà della formazione per i responsabili della piscina e per gli addetti agli impianti tecnologici per le strutture in essere dal 20/03/2010 in poi (anche nel caso in cui ci sia stato un passaggio di titolarità dopo il 20/03/2010). Il disposto della legge riguarda tutte le piscine annesse alle attività agrituristiche ed alle altre strutture ricettive (piscine private ad uso collettivo). Il corso è rivolto agli imprenditori agrituristici e comunque ai titolari di strutture ricettive con la piscina a disposizione degli ospiti. Corsi sono in fase di organizzazione a partire dal mese di dicembre per la zona di Valdano/Valdisieve, Mugello, Chianti, Firenze ed empolese. A tutti i partecipanti che frequenteranno il corso verrà rilasciato dall’Agenzia Formativa – abilitata e certificata dalla Regione Toscana - l’Attestato di frequenza previsto dalla normativa (validità 5 anni). Il corso è a pagamento. Per informazioni scrivere a caict.formazione.toscana@coldiretti.it

20 Gennaio 2014 – Contributori per acquisto riproduttori


PROGETTO SETTEMBRE-OTTOBRE 2013

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Riforma regionale Consorzi di Bonifica 30 novembre 2013


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