Lettera del Presidente Cari amici come consuetudine è arrivato il momento di riassumere le attività svolte da Reef Check Italia onlus nel corso dell' anno che sta per finire e di comunicare le iniziative in programma per il 2016. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti soprattutto grazie all'impegno dei numerosi volontari che continuano a sostenerci in tutte in tutte le nostre attività. E' anche grazie a questo impegno che continuiamo nella sensibilizzazione verso le istituzioni affinché aumenti l'attenzione della politica nei confronti dell'ambiente marino. Abbiamo continuato la collaborazione con scuole e parchi della Regione Marche coinvolgendo centinaia di studenti nel monitoraggio dell'ambiente costiero emerso e diversi subacquei nel monitoraggio dell'ambiente sommerso. Numerose scuole hanno chiesto di poter continuare questo percorso altre di entrare a farne parte. L'intenzione è di cercare di esaudire tutte le richieste che abbiamo ricevuto ma questo sarà purtroppo legato alle risorse di cui RCI potrà disporre. Purtroppo non possiamo chiedere ai nostri volontari di offrire gratuitamente il loro contributo e nello stesso tempo sostenere anche le spese di organizzazione. Uno dei principali obiettivi di RCI è diffondere il protocollo MAC affinché diventi il protocollo di riferimento in tutto il Mediterraneo. Abbiamo già ricevuto molte conferme in tal senso e per proseguire in questa direzione dovremo rafforzare sempre di più la nostra collaborazione con le Aree Marine Protette. Per tale motivo abbiamo organizzato ad Ancona il convegno finale del progetto "International conference on Mediterranean Marine Protected Areas, From threats on the ecosystems to management" in collaborazione con la Mediterranean Science Commission (CIESM) (http:// www.mmmpa.eu/final_conference.asp) tre giornate che hanno visto la partecipazione di rappresentanti di tutti i paesi costieri del Mediterraneo e del DAN Europe.. Siamo riusciti anche quest'anno ad organizzare la spedizione presso il Coral Eye a Bangka (Indonesia) un importante appuntamento che ha visto la partecipazione di volontari provenienti anche da altri paesi. Formare volontari preparati al monitoraggio dei reef tropicali deve essere di stimolo a fare in modo che queste competenze possano essere adoperate. Organizzare spedizioni non solo di formazione ma anche di monitoraggio sarà un obiettivo dei prossimi anni.
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Abbiamo preso parte a diverse manifestazioni fra queste la Fiera della Subacquea a Bologna il Genova Dive Show abbiamo proseguito la collaborazione con il Tour Tribord 2015 “Un Mare di Fotografie”. Segnaliamo a tutti il progetto "Green Bubbles" (http://www.greenbubbles.eu/? lang=en) un progetto europeo di particolare interesse per la subacquea che presenta una specifica attenzione verso i progetti di "citizen science". Stiamo lavorando su eventuali interessi comuni con il possibile coinvolgimento dei colleghi di Reef Check California. Nel 2016 come primo appuntamento vi aspettiamo alla prossima edizione dell'Eudi Show vi invitiamo a venirci a trovare al nostro stand dove avremo l'occasione di discutere direttamente con voi le nostre nuove iniziative e soprattutto le vostre proposte. Proseguiremo la serie di spedizioni nell'ambiente tropicale e vorremmo riuscire ad organizzare un’iniziativa analoga anche in Mediterraneo. Vi ricordiamo infine che il 31 dicembre scade l’iscrizione annuale a Reef Check Italia Onlus. Il costo del rinnovo per l’anno 2016 continua ad essere di soli 10 euro. Si tratta di un contributo piccolo ma importante per le attività che svolgiamo a favore della conservazione e protezione dell’ambiente marino che inoltre vi consente di continuare a far parte di questa associazione. Approfondimenti su tutte queste notizie sono disponibili nelle pagine della newsletter o nel sito internet di RCI. Grazie nuovamente a tutti e arrivederci al 2016.
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No (bad) news, good news Bangka Reef Check Italia EcoExpedition 2015
Nell’anno in cui i ricercatori di un consorzio costituito da NOAA XL Catlin Seaview Survey The University of Queensland (Australia) e Reef Check hanno annunciato il terzo evento di bleaching globale dei coralli mai registrato i reef corallini dell’Isola di Bangka non sembrano affatto interessati da questo fenomeno. Sono queste le considerazioni frutto dalla recente spedizione che Reef Check Italia onlus ha effettuato per il quinto anno presso il centro Coral Eye in Indonesia. Il gioco di correnti che caratterizza l’intero arcipelago indonesiano ha portato quest’anno in quest’area acque fredde che hanno mantenuto la temperatura dell’acqua al di sotto delle medie stagionali risparmiando questa zona dal rischio di fenomeni di bleaching diffusi che stanno invece interessando altre parti del pianeta. Al contrario una grande siccità sta devastando diverse aree terrestri dell’Indonesia soprattutto con l’aggravante delle compagnie palmicultrici che stanno bruciando milioni di ettari di foresta causando una catastrofe naturale responsabile della morte di numerose persone e animali.
La spedizione di RCI in Indonesia è stata caratterizzata dalla partecipazione di due volontari provenienti da Hong ong e dalla California la loro presenza ha consentito al gruppo di biologi marini italiani un proficuo scambio di esperienze utili ai fini formativi dell’intero gruppo. Come documentato anche nei monitoraggi degli anni precedenti sono gli impatti antropici il principale problema che assilla i reef dell’Isola di Bangka. In particolare l’inquinamento e l’overfishing caratterizzato dall’uso di tecniche altamente distruttive. Il fenomeno del bleaching quale evento legato al riscaldamento globale che ha determinato l’allarme per i reef di tutto il pianeta sembra invece risparmiare l’isola di Bangka. La rara presenza di parti sbiancate dei coralli riguarda soprattutto fenomeni di predazione e questi solo raramente dipendono dalla stella invasiva corona di spine Acanthaster planci.
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Il fenomeno più pericoloso che in questi cinque anni di monitoraggio ha minacciato maggiormente l’integrità dei reef dell’isola resta l’avvio dell’attività mineraria. Ora una sentenza della corte di giustizia di Giacarta sembra aver definitivamente annullato questa minaccia ma questo non significa che l’isola abbia definitivamente risolto i suoi problemi. Sarà necessario continuare a vigilare con la massima attenzione. A dicembre il Summit delle Nazioni Unite sul clima che si terrà a Parigi sancirà se le nostre scelte per il futuro saranno in grado di salvare quello che resta dei reef corallini tropicali meno dell’1% della superficie oceanica che ospita più del 25% di tutte le specie marine conosciute. Le decisioni che saranno prese a Parigi però potrebbero non essere sufficienti da sole se le azioni individuali non contribuiranno al raggiungimento di questi obiettivi minimi.
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Building The Next Generation Of Leadership In Marine Conservation: A Learning Forum La gestione efficace delle aree marine protette è una priorità riconosciuta in tutto il mondo. La mancanza di sufficienti fonti di finanziamento per sostenere l'attuazione di piani di gestione sostenibili e coerenti di una adeguata integrazione tra le autorità competenti all'interno e all’esterno delle aree marine protette di autorità decisionale direttamente concessa ai gestori delle AMP le crescenti pressioni sullo spazio marittimo sono tutte sfide apparentemente schiaccianti che portano alla disillusione anche i più motivati. In questo scenario i tre elementi più frequentemente identificati come fondamentali per il successo delle AMP sono il loro disegno la gestione e la leadership necessaria a ridurre i conflitti e raggiungere gli obiettivi. Per questo motivo ci siamo resi disponibili a collaborare nell’organizzazione di un workshop internazionale di 12 giorni sul tema della leadership volto a formare specifici candidati già avviati verso questo tipo di professione. I partecipanti provenienti da molti dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo hanno lavorato sul coinvolgimento delle parti interessate e su come stimolare l'impegno delle comunità sull’orientamento e la negoziazione dei conflitti collaborando con una vasta gamma di partners. I trainers sono stati tre ricercatori del NOAA con la collaborazione di importanti gestori di AMP del Mediterraneo (http://www.mmmpa.eu/trainingN AA2.asp).
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International conference on Mediterranean Marine Protected Areas. Integrated Management as a Response to Ecosystem Threats” MMMPA project final conference in connection with CIESM Committee VI (Coastal Ecosystems and Marine Policy)
Il veloce progresso tecnologico degli ultimi decenni è visto in genere positivamente portando ad un generale miglioramento del benessere. Tuttavia oggi stiamo tardivamente imparando a conoscere il reale prezzo del nostro benessere in grado di portare vantaggi a breve termine ma con conseguenze imprevedibili a lungo termine.
Lo sfruttamento delle risorse naturali sia terrestri sia acquatiche sta progredendo ad un ritmo chiaramente insostenibile con conseguenze che vanno ben al di là di quelli esclusivamente ambientali. Partendo dal concetto di “servizi ecosistemici” ora stiamo iniziando a capire come la perdita di biodiversità si traduca in realtà in problemi socio-economici che colpiscono intere comunità (se non il mondo nel suo complesso).
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Le Aree Marine Protette sono i luoghi in cui sarebbe possibile imparare come conciliare le esigenze di un progresso sostenbile dove le persone riescono a conquistare uno livello di sfruttamento della natura che permetta una visione gestionale a lungo termine una gestione della fruizione dell’ambiente più rivolta al domani che al presente. Oggi le nostre conoscenze benchè parziali permettono di rivedere sotto una nuova luce anche le attività di pesca tradizionali evidenziando la maggiore fattibiltià di alcune tecniche rispetto ad altre in relazione ai diversi tipi di ambiente soggetti alla pesca. Di fondamentale importanza per il raggiungimento di questi risultati sono le modalità di monitoraggio come valutare l’efficienza di un’AMP e gli effetti delle attività che in essa si svolgono. Per questo motivo Reef Check Italia onlus ha collaborato all’organizzazione del convegno “International conference on Mediterranean Marine Protected Areas. Integrated Management as a Response to Ecosystem Threats” MMMPA project final conference in connection with CIESM Committee VI (Coastal Ecosystems and Marine Policy) (http:// www.mmmpa.eu/final_conference.asp). Eva Turicchia ha presentato alcuni risultati molto promettenti relativi all’impiego dei dati raccolti dai volontari di RCI. L’abstract dell’intervento sarà a breve disponibile sugli atti del convegno che saranno pubblicati dalla CIESM.
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