Acqua, analisi dei consumi italiani

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L’ORO BLU IL BENE PIU’ PREZIOSO DEL “PIANETA AZZURRO”

La Terra viene chiamata anche “il Pianeta Azzurro”, perché vista dall’alto il colore che predomina è appunto l’azzurro. Infatti, circa due terzi della sua superficie è ricoperta di acqua, e solo un terzo è occupato da terre emerse. Di questa immensa risorsa idrica, solo il 3% è costituita da acqua dolce. Questa è presente nei ghiacciai, nelle acque sotterranee, nei laghi, fiumi e wetlands (paludi, sabbie mobili, lagune e fanghi), ma solo lo 0,01% è immediatamente reperibile ed utilizzabile dall’uomo. Dunque, l’acqua è un bene prezioso, che sulla Terra è a disposizione di una persona su quattro. Il livello globale di risorse idriche disponibili sul pianeta sarebbe sufficiente a soddisfare l’intera popolazione mondiale, ma la loro distribuzione sulla superficie terrestre è irregolare, infatti, l’Africa, il Medio Oriente, l’Asia Orientale e alcuni paesi dell’Europa dell’Est sono penalizzati dalla carenza di questo bene. Nel mondo circa un miliardo di persone non ha accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. Per il futuro, le previsioni non sono incoraggianti: la popolazione mondiale è in continua crescita, quindi anche il consumo dell’acqua aumenterà. Stime dell’ONU prevedono che nel 2050 nel Mondo ci saranno 8.918.724 individui. La popolazione più numerosa, con 5.217.202 di persone, sarà quella asiatica. Solo l’Europa presenta trend negativi.


Tab.1 Previsioni ONU della distribuzione della popolazione mondiale nei diversi continenti ANNO

POPOLAZIONE MONDIALE

AFRICA

ASIA

EUROPA

AMERICA LATINA

AMERICA

OCEANIA

2015

7.197.247

1.084.540

4.370.522

713.402

682.260

363.953

35.569

2025

7.851.455

1.292.085

4.742.232

696.036

686.248

394.312

39.933

2050

8.918.724

1.803.298

5.217.202

653.323

767.685

447.931

45.815

Per il futuro, la distribuzione delle risorse idriche rappresenterà un grande problema, sia perché, come già detto, il loro utilizzo è disomogeneo sulla Terra, sia perché tali risorse rischiano di diventare sempre più rare. Le cause della carenza idrica sono da rintracciarsi soprattutto nell’effetto serra e nei cambiamenti climatici, che investono il Pianeta. Uno dei paesi più colpiti dalla siccità, ad esempio, è il Brasile. In particolare, l’area meridionale sta attraversando la più grande crisi idrica della sua storia. In molte città manca l’acqua potabile e anche le centrali idroelettriche soffrono per lo svuotamento dei fiumi dovuto ai dissesti climatici. Quest’anno, le manifestazioni per i festeggiamenti del carnevale di Rio, previste per il mese di febbraio, sono state annullate, per evitare che la presenza di numerosi turisti, prosciugasse del tutto i rubinetti delle città brasiliane (“Il Corriere della Sera”, 18 febbraio 2015). In Italia invece la situazione è diversa. Nel nostro Paese c’è molta acqua, grazie alle caratteristiche climatiche e geografiche del territorio. Anche se, negli ultimi 20 anni la situazione ha subito cambiamenti, perché anche qui i mutamenti del clima ed il rischio desertificazione hanno prodotto i loro effetti negativi.


Consumi idrici in Italia Sul territorio, la distribuzione delle precipitazioni è disomogenea, la percentuale più elevata è del 40% e si registra nelle regioni settentrionali, il 24% in quelle centrali, il 24% nelle regioni meridionali; nelle due grandi isole, Sicilia e Sardegna, appena il 12%. Mentre, le risorse utilizzabili sono presenti per circa il 53% in Italia settentrionale, per il 19% in Italia centrale, per il 21% in Italia meridionale e per il 7% nelle isole. Una parte della popolazione meridionale e insulare per 4 mesi all’anno, nei periodi estivi, è sotto la soglia del fabbisogno idrico. Da uno studio dell’OCSE è emerso che l’Italia è tra le prime nazioni europee per il prelievo dell’acqua potabile o acqua migliorata. In media, ogni abitante registra un valore di consumo di circa 980 metri cubi d’acqua all’anno, cioè 980.000 litri; circa 230 litri al giorno, di cui il 39% viene usato per l’igiene personale, il 12% per la lavatrice, il 20% per il WC e il 29% per usi domestici.

Distribuzione dei consumi domestici in Italia igiene personale lavatrice WC usi domestici

La tabella successiva mostra le quantità di acqua impiegate nelle comuni attività che vengono svolte quotidianamente dagli individui. Tab.2 Consumi per attività quotidiane Preparazione alimenti Lavaggio biancheria a mano Lavatrice Lavaggio piatti a mano (12 coperti) Lavaggio piatti in lavastoviglie (12 coperti) Pulizie domestiche Doccia (3 minuti) Bagno in vasca Sciacquone Lavaggio automobile

10 litri a persona 40-80 litri\kg di biancheria 20-40 litri \kg di biancheria 100 litri 7 – 15 litri 10 litri 50 litri 100-300 litri 10-20 litri\cascata 200-300 litri\auto

Nel Paese si hanno livelli elevati di “sperpero” della risorsa idrica e si evidenzia una scarsa sensibilità al suo risparmio. Infatti nel Nord Italia si utilizza il 78% di acqua disponibile, nelle regioni del centro i prelievi sono pari al 34% della disponibilità totale. Critica è la situazione del


Sud dove i prelievi sono del 96% delle risorse locali; in pratica si utilizza quasi tutta la riserva disponibile. Il consumo di acqua nelle case degli italiani rappresenta appena il 9%. Quantità più elevate di acqua vengono utilizzate nei settori produttivi.  Il 70% viene impiegato in agricoltura, soprattutto al Sud, dove è necessaria l’irrigazione, poiché le piogge sono scarse.  Il 20% è destinato all’industria, che presenta un aumento di impianti industriali, soprattutto al Nord. Anche se il 90% dell’acqua usata in questo settore potrebbe essere riutilizzata, ciò non avviene.  Il restante 1%, infine, viene adoperato per la produzione di energia.

Consumi domestici dell'acqua a Castelluccio dei Sauri (Fg)

Per avere un quadro dei consumi domestici di acqua nella realtà che ci circonda, abbiamo svolto un indagine conoscitiva presso un campione di popolazione di Castelluccio dei Sauri, intervistando le famiglie degli alunni del nostro Istituto di Scuola Secondaria di I grado “O. Flacco”. Le domande poste, attraverso un questionario, hanno voluto mettere in luce le abitudini degli abitanti e la presenza nelle loro abitazioni di sistemi di risparmio idrico. Nella nostra cittadina, oltre il 96% delle famiglie ha dotato i rubinetti di casa di sistemi frangi getto, ma appena il 23% possiede uno scarico del WC a doppia cassetta, che consente un notevole risparmio idrico. Di coloro che hanno installato questo sistema intelligente di scarico, però solo il 42% ne fa un utilizzo adeguato, selezionando all'occorrenza il tasto adeguato.

Tab. 3 Strumenti di risparmio idrico presenti nelle abitazioni di Castelluccio dei Sauri Sistemi di frangi getto per rubinetti

96%

Scarico del WC a doppia cassetta

23%

Lavastoviglie

64%

Le famiglie lavano il bucato esclusivamente in lavatrice, utilizzando programmi a temperatura media (30 – 60 gradi), mentre il bucato a mano viene effettuato raramente, solo per


capi particolari. Quasi il 64% degli intervistati possiede una lavastoviglie, ma solo il 40% la utilizza regolarmente, a carico pieno. Per quel che riguarda le abitudini di igiene della persona, dall'indagine è emerso che l’uso di fare la doccia è prevalente e che il bagno in vasca risulta una pratica poco diffusa, appena il 3%. Particolare attenzione viene posta quando ci si lava i denti, l’80% delle persone ha dichiarato di chiudere il rubinetto durante la fase di spazzolamento, per contenere gli sprechi d’acqua. Tab. 4 Buone norme di consumo idrico delle famiglie di Castelluccio dei Sauri Utilizza regolarmente la lavastoviglie

40%

Utilizza la doccia

97%

Chiude il rubinetto mentre spazzola i denti

80%

Lava la frutta e la verdura mettendola in ammollo

68%

Utilizza regolarmente la lavastoviglie

40%

Annaffia le piante con acqua pulita di riciclo

16%

Non mancano tuttavia le cattive abitudine: molto diffusa è la pratica di usare il WC come pattumiera per le carte, fazzoletti di carta e dischetti di ovatta, pari al 73%. Nessuno si preoccupa di raccogliere e riutilizzare l’acqua che si lascia scorrere prima di fare la doccia, in attesa della temperatura desiderata. Anche l’abitudine di annaffiare le piante con l’acqua riciclata è poco diffusa, infatti appena il 16% riutilizza quella con cui si è precedentemente lavata la frutta e la verdura, benché il 68% degli intervistati abbia riferito di lavare gli ortaggi in una bacinella. Infine, è emerso che gli automobilisti del luogo hanno l’abitudine di lavare assiduamente le loro macchine, con una frequenza di circa 2 – 3 volte in un mese, presso un autolavaggio (il 61%) o nel proprio giardino (il 39%). Tab. 5 Cattive norme di consumo idrico delle famiglie di Castelluccio dei Sauri Non raccoglie l'acqua che scorre in attesa della temperatura richiesta

100%

Lava l'auto con la frequenza di 2 -3 volte la mese

80%

Getta fazzoletti di carta e ovatta nel WC

73%


Dai dati emersi abbiamo dedotto che nella popolazione locale c’è consapevolezza che occorre adottare sistemi di risparmio idrico, ma non tutte le strategie vengono attuate. Le abitudini talvolta sono però così radicate, da vanificare i buoni propositi. Occorrerebbe una maggiore sensibilizzazione alla questione idrica a partire dalle strutture pubbliche. A tal proposito, riferiamo che la nostra scuola non è dotata di frangi getto e di scarichi a doppia portata.

Consumi idrici nei Paesi industrializzati In tutti i Paesi industrializzati, una quota abbondante del consumo idrico viene impiegata nei settori produttivi del primario e del secondario, cioè nell’agricoltura, allevamento e industria. La produzione di beni comunissimi, come il pane, il riso, il cotone, le patate, necessitano di enormi quantità di acqua. Si pensi a quanti chili di pane, pasta o verdure finiscono ogni giorno nelle nostre pattumiere, a quanta carta viene utilizzata negli uffici, nelle scuole, con un danno enorme al nostro ecosistema. Per avere un’idea si guardi la seguente tabella: Tab.6 Acqua necessaria per la produzione dei seguenti prodotti

1 pollo 1kg di pane 1 hamburger 1kg di granella 1 uovo 1kg di carne bovina 1 automobile 1 kg di cotone 1 kg di riso 1 kg di tè 1 tonnellata di carta

1.500 litri 3.022 litri 4.100 litri 454 litri 628-645 litri 35.555 litri 245.000 litri 21.000 litri 2.000 litri 3.000 litri 145.000 litri

Esiste anche un commercio virtuale dell'acqua: i Paesi ricchi e industrializzati importano tutti quegli alimenti che richiedono molta acqua, come riso, cotone e tè, dai Paesi in via di sviluppo, che massacrano il loro territorio, in cambio di un po' di danaro. Tutto questo rende ancora più iniqua la distribuzione delle risorse idriche sul Pianeta. Per il futuro, il timore maggiore è che per l'accaparramento di un bene prezioso come l'acqua, potranno scatenarsi conflitti.

Scenari futuri di guerra “I Paesi possono anche emanare leggi relative all’acqua, considerandola un bene nazionale, ma rimane il fatto che la risorsa in sé travalica i confini politici senza alcun passaporto, passando


sotto forma di fiumi o laghi. Le acque transfrontaliere mettono in relazione, all’interno di un sistema condiviso, utenti dislocati in diversi Paesi. La gestione di questa interdipendenza rappresenta una delle grandi sfide dello sviluppo umano, che la comunità internazionale si trova a fronteggiare”. Questo è quanto riportato nel Rapporto del 2006 sullo Sviluppo Umano del Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) dedicato all’acqua. In alcuni Stati, l’acqua ha rappresentato un argomento posto al centro di patti di cooperazione, in altri invece è stata motivo di conflitti. Esiste una geopolitica dell’acqua con punti territoriali particolarmente sensibili, al punto che alcuni studiosi ritengono che questo potrebbe essere un secolo caratterizzato da guerre per l’oro blu. La mancanza d’acqua nell’Africa Sub-Sahariana, se associata alle malattie e alla richiesta di maggior benessere, potrebbe determinare situazioni di tensione. La questione arabo-israeliana sta peggiorando, a causa anche di tensioni per l'approvvigionamento idrico, in una regione già arida. Le acque, che provengono dal lago Tiberiade e dal fiume Giordano, non bastano per il fabbisogno della regione. Sono necessari questi dati per capire i recenti conflitti tra Israele e Siria e tra israeliani e palestinesi. Il Lago d’Aral, in Asia, è un

esempio di conseguenza di scelte sbagliate di natura

geopolitica, economica e ambientale. Quarant’anni fa era il terzo lago al mondo per estensione, ora si è ridotto, al punto di ricoprire il trentunesimo posto. La fauna acquatica è scomparsa e al posto di buona parte del lago c’è un deserto di sale. In Africa il caso più eclatante è quello del fiume Nilo, da sempre associato alla civiltà egizia però condiviso tra altri nove stati: Sudan, Etiopia, Eritrea, Kenya, Uganda, Tanzania, Ruanda, Burundi e Repubblica democratica del Congo. In America, invece, sono state costruite dighe e canali di deviazione lungo il fiume Colorado, da parte degli Stati Uniti ai danni del Messico, provocando danni irreparabili agli ecosistemi, all’economia e all’agricoltura messicana. Il conflitto per la distribuzione di acqua, non ha risparmiato neanche l’Europa e il suo fiume, il Danubio. Con la decisione ungherese di bloccare la costruzione della diga Gobakovo-Negymanas, Praga e Bratislava hanno avviato per conto proprio un progetto di deviazione di acque nel loro territorio.

Politiche di risparmio idrico Negli ultimi decenni i Paesi del Primo Mondo hanno compreso l’importanza dell’acqua, poiché questa inizia a scarseggiare. Per questo motivo si sono formati numerosi movimenti che cercano di promuovere nuovi comportamenti, invitando le popolazioni ricche ad usare l’acqua in


modo sostenibile. L’uomo infatti mette a dura prova l'ambiente, con comportamenti poco scrupolosi. Per esempio le falde freatiche vengono sfruttate senza alcun scrupolo, provocando gravi danni alla vegetazione e al terreno. Tutto ciò è causa di alluvioni, frane e straripamenti di fiumi. Senza parlare della contaminazione dei corsi d’acqua e di interi territori con sostanze tossiche, così come sta avvenendo in Cina, negli ultimi decenni. All’inizio del secolo, avere acqua potabile in casa era un privilegio. Oggi invece grazie alla rete idrica l’acqua può raggiungere tutti. La Relazione sullo stato dell’ambiente 2001 narra di una perdita eccessiva dalle tubature italiane, che condanna l’Italia ad essere la seconda nazione, a livello europeo, per spreco d’acqua potabile, causato da cattiva manutenzione degli acquedotti. In Emilia Romagna le perdite si attestano a circa il 35% di risorse. L’Acquedotto Pugliese ha perdite che superano il 50%. Se i dati risultassero esatti l’Italia perderebbe circa 6 milioni di litri al minuto, che riempirebbero due piscine olimpioniche. Tutto ciò è inaccettabile, se si pensa che ci sono popolazioni nel mondo che possono usufruire di meno di un litro per ciascun individuo. Una soluzione importante a questo problema potrebbe essere quella di risanare le reti idriche. L’acqua migliorata è un bene fondamentale per la vita e risparmiarla è un dovere di tutti e basterebbe cominciare da ognuno di noi, evitando sprechi quotidiani nelle abitazioni ed adottando comportamenti più attenti.  Fare attenzione nel consumo dell’acqua nell’igiene personale  Farsi la doccia anziché il bagno  Lavarsi i denti, facendo attenzione a non lasciare aperto il getto dell’acqua  Durante la rasatura, evitare di lasciare aperto il rubinetto  Lavare i piatti a mano, utilizzando una bacinella  Utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, con programmi eco.  Lavare frutta e verdura, mettendoli in ammollo in una bacinella  Utilizzare l’acqua di risciacquo della verdura per annaffiare le piante

Inoltre, bisogna evitare anche di sprecare il cibo, preparando quantità di pietanze superiori alle necessità della famiglia, per una serie di motivi: perché nei prodotti alimentari è presente l'acqua; perché occorre adottare una mentalità di condivisione e non più di accaparramento delle risorse, in una visione equa e solidale del mondo. Infine, dobbiamo tutti diventare cittadini consapevoli ed abbandonare il ruolo di consumatori voraci e dissennati. Il 22 marzo di ogni anno si celebra la giornata mondiale dell’acqua, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per promuovere una sempre maggiore attenzione allo stato e all’uso del bene più prezioso per la vita della terra: l'acqua.


Istituto Comprensivo di Bovino Sede di Castelluccio dei Sauri Scuola Secondaria I Grado Classe III E Autrice del disegno: Maria Solazzo Dirigente Scolastico: Gaetano De Masi Referente: Barbara Doronzo


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