DIFFERENZIANDO CI DIFFERENZIAMO Inquinamento del suolo e rifiuti. L’inquinamento del suolo è un fenomeno poco conosciuto, perché è meno evidente ed anche meno studiato rispetto all'inquinamento delle acque e dell’aria. La sua minore notorietà è imputabile a diverse ragioni: ha effetti meno immediati sull’uomo rispetto, ad esempio, all'inquinamento atmosferico; è meno appariscente se confrontato con l'inquinamento di un corso d’acqua dovuto a scarichi fognari industriali; il suolo è un ecosistema meno conosciuto e studiato rispetto agli altri ecosistemi. Però questo tipo di inquinamento produce molti danni invisibili. Le sostanze tossiche rilasciate nel terreno possono entrare nelle catene alimentari e trasferirsi anche nelle falde acquifere, con evidenti rischi per la salute umana. Inoltre, c’è anche il rischio di un’alterazione dell’ecosistema del suolo che può causare la perdita della biodiversità, la riduzione della fertilità, la diminuzione della capacità auto depurante. Le cause principali dell’inquinamento del suolo sono i rifiuti che l’uomo produce, classificabili in urbani, speciali, tossici e nocivi. I rifiuti solidi urbani provengono dalle attività domestiche; i rifiuti speciali sono prodotti dalle industrie e dalle attività artigianali e commerciali e dagli ospedali; I rifiuti tossici e nocivi contengono sostanze che sono un grave pericolo per l’ambiente. Se si vuole preservare l'ambiente in cui viviamo e salvaguardare la salute dell'uomo e degli animali, è importante organizzare una corretta gestione dei rifiuti. Ogni giorno contribuiamo consapevolmente o inconsapevolmente alla distruzione del nostro ambiente con alcuni eco crimini che andrebbero corretti. Le discariche abusive, le acque di scarico, l’utilizzo agricolo dei prodotti chimici, la contaminazione da idrocarburi, da diossina e metalli preziosi non fanno altro che inquinare in modo tangibile il suolo in cui viviamo. Un cambiamento radicale delle nostre abitudini può limitare l’inquinamento del suolo. Ma quali sono le regole da seguire? 1. Impegnarsi con la raccolta differenziata dei rifiuti 2. Limitare l’uso di prodotti chimici in agricoltura e usare solo concimi biologici 3. Utilizzare preferibilmente contenitori biodegradabili. L’accumulo dei residui, come la plastica, richiedono molti anni o decenni per lo smaltimento La gestione dei rifiuti In Europa, la produzione di rifiuti ha raggiunto negli ultimi anni la quantità di 252 milioni di tonnellate. Circa il 36% dei rifiuti urbani gestiti negli Stati membri dell’Europa è smaltito in discarica, il 23% è avviato ad incenerimento, mentre il 26% è avviato al riciclaggio e il 15% avviato al compostaggio.
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