Presentazione del lavoro partecipante al Concorso
Gne 10: World, Warm, War
Scuola: Istituto Comprensivo don L. Milani, Monte Porzio Catone (RM)
classi: III A-B scuola primaria
Titolo dell'opera: Cristallo e Fiamma Bianca (esperimento di scrittura creativa di gruppo) “Anche quest'anno, una cosa difficile!” L'espressione dei bambini non è stata proprio questa, ma quasi. Alla lettura del tema del concorso i nostri alunni ci hanno guardato smarriti all'inizio, ma è sempre così. Poi lo smarrimento si è trasformato
in
curiosità
e
la
solita
impertinente domanda è venuta fuori da qualche bocca: “Maestre ce lo fate fare il concorso?”. E prima che potessimo rispondere noi adulti, qualche bambino aveva pronunciato già la fatidica frase: “Sì! Facciamolo!”.
Le fasi del lavoro 1. Lavoro preliminare Argomenti così complessi come il riscaldamento globale,
lo
scioglimento
dei
ghiacci,
l’innalzamento del livello dei mari, la questione delle emissioni di CO2 – e sullo sfondo il tema della
guerra
–
hanno
richiesto
un
lavoro
trasversale che ha impegnato i docenti delle varie discipline. Fondamentale è stato, per esempio, l'apporto dell'insegnante di R.C. che ha curato l'analisi di un documento importante come l'Enciclica Laudato si' del pontefice Francesco (24-5-2015) «... the most astonishing and perhaps the most ambitious papal document of the past 100 years, since it is addressed not just to Catholics, or Christians, but to everyone on earth».1 Il
materiale
raccolto
in
questa
fase,
essenzialmente conoscitiva, è stato tratto da svariate fonti, per le quali è stato svolto una operazione di selezione (fonti attendibili, non attendibili, bufale etc.). Alla selezione del materiale
informativo
è
seguita
la
ricomposizione globale delle conoscenze, organizzate
in
maniera
autonoma
dagli
alunni, divisi in gruppi supervisionati dai docenti. 2. L'esperimento della scrittura creativa di gruppo La
fase
creativa
è
stata
altrettanto
impegnativa. L'idea è stata quella di condurre un'esperienza di scrittura creativa in gruppo, che come prodotto finale avesse una storia fantastica, ma presentata in una forma che fosse congeniale ai bambini. È stato scelto di accompagnare
il
racconto
scritto
con
l'immagine. Così è nato il “proto-fumetto” Cristallo e Fiamma Bianca, una storia con protagonisti e situazioni originali immaginate dai bambini, che formalmente contiene alcuni elementi della tecnica comunicativa del fumetto. 3. Scrivere una storia, in gruppo
1 http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/jun/18/guardian-view-on-laudato-sipope-francis-cultural-revolution.
Le docenti hanno scelto un potente mezzo: quello della scrittura creativa di gruppo. Tale modalità ha permesso a ciascun membro del gruppo di superare le eventuali difficoltà di scrittura, intesa anche come formulazione ed espressione del pensiero. Inoltre ha favorito processi
di
crescita
consapevolezza,
di
capacità
autostima, decisionale,
accettazione del punto di vista altrui. Si è partiti dal semplice gioco della “Storia nel sacco”. Ad ogni gruppo è stato distribuito un sacchetto
immaginario
contenente
alcuni
oggetti (o ingredienti della storia) ed è stato chiesto di scrivere una storia che avesse come interpreti quegli oggetti. Le operazioni di scrittura
si
sono
concluse
con
la
comunicazione: ogni gruppo ha condiviso con gli altri il proprio esercizio di scrittura. Ciò ha messo in luce i punti di forza e di debolezza dei singoli esperimenti di scrittura. Alla fine del gioco, di ogni esperimento di scrittura è stata presa l'idea migliore ed è stata ricomposta una storia unitaria: così è nato il fumetto Cristallo e Fiamma Bianca... (B. Forti)
Cristallo e Fiamma Bianca (I bambini della III A e B) C' era una volta un posto chiamato Terra, dove ognuno faceva quello che gli pare. La mattina si stava lungo tempo in doccia sotto l'acqua calda e dopo aver girato a maniche corte anche in inverno per la casa, perché il riscaldamento era tenuto al massimo, si faceva un'abbondante colazione a base di merendine confezionate. Tutti si buttavano nel traffico per andare a lavoro. I bambini raggiungevano la scuola in automobile anche se abitavano lì vicino e dai finestrini si divertivano a guardare il fumo nero che usciva dai tubi di scappamento e dalle ciminiere delle fabbriche. Entrati
nelle
classi
i
bambini
subito
cominciavano a sudare di nuovo, asfissiati dai termosifoni. Anche i cervelli si surriscaldavano e le maestre aprivano le finestre per salvarli. Uomini e donne compravano, compravano, compravano anche cose inutili: ognuno aveva almeno dieci paia di scarpe e non diciamo dei vestiti. Del cibo poi, non parliamo proprio: i frigoriferi scoppiavano e tutti desideravano avere cibi esotici e lontani, grandi, coloratissimi e insapori, così insapori che venivano tenuti per bellezza, fatti marcire e poi buttati nella discarica. Contemporaneamente, al Polo, non si stava proprio bene... Il pinguino Cristallo e la volpe Fiamma Bianca non capivano proprio perché, da un po' di tempo, la banchisa scricchiolava, facendo
rumori
lamentava,
ma
stranissimi. i
rifugi
Nessuno nel
si
ghiaccio
gocciolavano. A volte si staccavano dei pezzi e qualche animale era finito nell'acqua gelida. I due amici decisero di recarsi dal più sapiente degli animali del Polo, il narvalo Grigetto, forse lui conosceva la causa di quello scricchiolio. Grigetto rivelò a Cristallo e Fiamma Bianca la verità: il ghiaccio si stava sciogliendo
per colpa degli uomini, che stavano facendo salire la temperatura, immettendo nell'atmosfera troppa anidride carbonica. Ma anche gli uomini erano in pericolo: ben presto le loro città sarebbero state sommerse dal mare che si stava alzando di livello! Cristallo e Fiamma Bianca, spaventati per la fine che avrebbero fatto gli animali del Polo e anche l'umanità, decisero di lasciare la loro tana e andare ad avvertire gli uomini e non sapendo come fare, chiesero a Grigetto un passaggio sulla sua groppa, attraverso mari e oceani. Dopo un difficile viaggio Cristallo e Fiamma Bianca arrivarono in una città e salutarono Grigetto. Cristallo e Fiamma Bianca cercavano di parlare agli uomini, ma essi andavano di fretta,
troppo di fretta. Oppure facevano finta di non vederli proprio, come fossero
trasparenti! Disperati, la volpe e il pinguino giravano, affamati ed assetati, ma nessuno si curava di loro. Camminando verso la periferia arrivarono vicino ad uno strano recinto di rete e cartoni, dentro il quale tanti bambini correvano felici dietro ad un pallone sgonfio. Uno dei bambini si accorse dei due e si avvicinò per accarezzarli da dietro la rete. Gli chiese da dove venivano in una lingua strana, ma tanto gli animali capivano lo stesso. Fiamma Bianca e Cristallo raccontarono la loro storia e il bambino capì subito: anche lui un giorno aveva dovuto lasciare la sua casa e anche lui aveva dovuto fare un lungo viaggio. Attraverso un buco nella rete il bambino trascinò dentro il campo la volpe e il pinguino, li abbracciò e li curò e pensò di aiutarli. Il giorno seguente il bambino presentò i suoi nuovi amici alla maestra del campo, che arrivava tutte le mattine sempre allegra e che aveva sempre una soluzione per tutti i problemi. Infatti decise che avrebbe fatto qualcosa per salvare il pinguino, la volpe... e anche gli uomini.
Cominciò a girare in tutte le scuole della città e insegnava ai bambini i comportamenti corretti per risolvere il problema. I
bambini
quando tornavano
a
casa, insegnavano i comportamenti corretti ai grandi. In poco tempo i comportamenti buoni vinsero quelli cattivi, il clima migliorò in fretta, i ghiacci si solidificarono. Tutti poterono tornare alle loro case: Cristallo e Fiamma Bianca e anche il bambino, perchÊ intanto la guerra era finita.
Conclusioni: Cos’è la Terra? (di F. Rapolla, docente di R.C.) Cos'è la Terra? “Nostra sorella”, sora, come scriveva Francesco D’Assisi nel Cantico da cui prende nome l’enciclica Laudato Si' di papa Francesco. Oppure “... quest’aiuola che ci fa tanto feroci”, come scriveva Dante? E’ proprio questo aspetto, più che la serenità francescana, ad emergere dalla Laudato Si', un’enciclica dedicata alla CURA DELLA CASA COMUNE, che appare quale Bene che va custodito e salvato da comportamenti che possano deteriorarne l’equilibrio. Diventa urgente cambiare rotta, l’invito è rivolto “a ogni persona che abita questo pianeta”, per intraprendere “una coraggiosa rivoluzione
culturale”,
centrata
su
cambiamenti di stili di vita individuali e comunitari”. Per questo è indispensabile il dialogo,
perché
ogni
cambiamento
ha
bisogno “ di motivazioni e di un cammino educativo”. La scienza è lo strumento privilegiato attraverso cui possiamo ascoltare il grido della
Terra.
Nell’enciclica
tra
le
tante viene
questioni
complesse
ed
urgenti
affrontata
anche
la
tematica
dei
cambiamenti climatici, affinché ne derivi la responsabilità morale di fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre gli effetti negativi sull’ambiente e sui poveri. Sì, proprio sui poveri: il papa ci ricorda di elaborare i postulati di un’ecologia “integrale”, che comprenda “il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda” nelle diverse dimensioni della nostra vita.