Frascati in verde

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Frascati in verde Periodico della scuola I.C. Frascati 1

L'intervista al Preside Giovanni Torroni

La strada che porta a un pianeta migliore Abbiamo fa•o un'intervista al di Marco Brancaccia Preside Giovanni Torroni della Scuola “ I.C. Frasca• 1”. L’argomento e Massimiliano era sulla “ Raccolta Differenziata” Bianconcini

Preside è preoccupato per i cambiamen! clima!ci in a"o? Insegnare il giornalismo o a "essere Possono influenzare le prossime un giornalista" non è mai semplice, generazioni, ma con interven• meno semplice è far capire il giusto mira• efficaci si possono ridurre peso del mes•ere. Che cosa si dovrebbe fare per L'avventura portata avan• con i evitare che i cambiamen! clima!ci ragazzi dell'Is•tuto Comprensivo possano recare danno ai ci"adini? Frasca• 1, per me e Massimiliano Io non sono un esperto ma è Bianconcini, con•nua ad essere chiaro che la nostra società sfru!a una sfida, non perchè chi recepisce fon• energe•che che producono i nostri insegnamen• manchi in inquinamento e che alzano le qualcosa, anzi, il contrario, proprio temperature. Il passaggio a fon• perchè quelle "spugne" che • energe•che alterna•ve può essere guardano con gli occhi pieni di una scelta valida. curiosità ed a•enzione a quello che Giovanni Torroni durante l'intervista Preside cosa pensa della raccolta dici, rendono questa sfida ancora •po educa•vo per abituarci a fare questo •po di operazione differenziata? più pregna di responsabilità. È uno dei tasselli fondamentali e noi Preside la raccolta differenziata aiuta molto la scuola ? La creazione di questo giornale è una che abi•amo questa terra e questo In termini ogge#vi no!, in termini di educazione della ci!adinanza, o comunque con piccola parte del lavoro che s•amo mondo dobbiamo in qualche modo una risposta civica a un impegno, dobbiamo portarla avan• tu# e la scuola è il primo portando avan• con ques• piccoli farla e quindi riu•lizzare le risorse luogo dove deve avvenire questa cosa . reporter, in questa pubblicazione si che ci sono. Secondo me è uno dei Secondo lei la raccolta differenziata potrebbe essere fa"a in tu"o il mondo, oppure unisce anche l'estrema importanza passaggi fondamentali e quindi ben solo in alcuni paesi? della situazione ambientale del È chiaro che la raccolta differenziata dovrebbe essere un modello organizzato in tu!o il venga la raccolta differenziata. nostro terriotorio e del nostro Da quanto si effe"ua la raccolta mondo, perché poi con•nuiamo sempre a ragionare in termini di ci!à, stato, nazione. pianeta. Ma noi sappiamo che le dinamiche dell’ambiente hanno una scala planetaria e quindi differenziata nella scuola? Fondamentale l'impegno di tu# dovrebbe essere allargata a tu!e le altre popolazioni. Ormai si effe!ua da 5-6 anni. per far capire la cri•ca importanza Quali sono le percentuali della È mai andato in qualche Regione d’Italia e ha trovato una raccolta differenziata fa"a dei cambiamen• clima•ci in a•o in raccolta differenziata qui a scuola? meglio? ques• ul•mi decenni, il pianeta è Sinceramente un dato ogge#vo non Nel NORDITALIA c’è un’organizzazione molto elevata. uno solo e tu# siamo responsabili ce l’ho! So che c’è l’impegno di tu# Preside ha qualche proge"o per la raccolta differenziata? per il nostro vicino, così come per gli alunni con il personale della scuola No, non abbiamo un proge!o specifico. Ma il nostro laboratorio ar•s•co nasce con il l'abitante di qualche paese lontano. recupero di materiale specifico da riciclare per aumentare la percentuale. Impossibile ignorare i segnali Quali sono i materiali specifici che usano? Si potrebbe fare di più? che arrivano, non possiamo Sicuramente sì! Perché poi è chiaro La plas•ca e il vetro. semplicemente girarci, voltare la Sofia Iaboni che ovviamente non si arriva mai alla faccia, il pianeta, d'altronde è tondo, totalità della raccolta differenziata. il problema si ripresenterebbe La scuola di via risorgimento è un dall'altra parte, ingrandito e ancora vecchio edificio e anche molto più grave. grande, può ridurre le spese di Allora facciamolo lo sforzo, energia ele"rica? par•amo dal piccolo e difendiamo Secondo me sì, può ridurle il territorio dove viviamo, i grandi compa•bilmente con l’idea che viaggi partono con un piccolo passo è una stru!ura vecchia, quindi e con•nuano verso quella che, in sicuramente è non è stata costruita questo caso, deve essere la meta con l’idea di materiali che prevedano comune di un pianeta più pulito e il risparmio energe•co. più vivibile per tu#. Preside ha mai partecipato con Queste piccole penne hanno fa•o la scuola a un proge"o sulla la loro parte. differenziata ? Si abbiamo partecipato con questa scuola e anche con altre scuole a un proge!o sopra!u!o nella fase iniziale, quando si passava da una raccolta che non era differenziata a quella differenziata. Quindi sia di


Cambiamen• clima•ci: l'esperto risponde

di Pierluigi Fondi

Il giorno 15 febbraio sono andato all’Enea, insieme ad alcuni compagni di giornalismo, per fare alcune domande ad un esperto dei cambiamen• clima•ci. Cosa sono i cambiamen• clima•ci? Domanda difficile, per cambiamen• clima•ci si intende una variazione rispe•o ai parametri che in genere definiscono il clima, i più importan• sono la temperatura e le precipitazioni. Quindi per cambiamen• clima•ci si intende dire che ques• parametri cambiano rispe•o a una media lunga circa 30 anni. In alcuni periodi storici, come per esempio il Cretaceo, a causa dei cambiamen• clima•ci ,c’ è stata un’ es•nzione di massa. Sicuramente la temperatura, al tempo dei Romani, era diversa rispe•o a quella dell’ Era Glaciale. Sappiamo che ci sono ben state 8 ere glaciali che sono state molto fredde per circa 100 mila anni e poi, per circa 10 mila anni ,la temperatura è aumentata. . Quello che sta succedendo adesso è molto piccolo rispe•o a quello che succedeva in passato perché la storia della Terra è molto più ampia rispe•o a quella del genere umano e di ciò che oggi possiamo vedere. Per poter parlare di cambiamen• clima•ci dobbiamo restringere il nostro interesse non a tu•a la vita della Terra, ma agli ul•mi undicimila anni, da cui abbiamo un clima più o meno stabile All’epoca dei Romani ci sono sta• dei periodi leggermente più caldi di ques•, dal Medioevo al Se•ecento/O•ocento c’è stata una piccola era glaciale, ma a par•re dal periodo della Rivoluzione industriale, ci sono sta• più eviden• cambiamen• clima•ci. Atmosfera, acqua ed effe•o serra sono elemen• che hanno permesso lo sviluppo e l’equilibrio della vita sulla Terra. I clima•ci non si riferiscono a tu•a la vita della Terra, ma a un “pezze•no di tempo” Esistono due scuole di pensiero: i catastrofis• e i negazionis•: è ovvio che se mi riferisco a tu•a la vita della Terra, i cambiamen• clima•ci non hanno alcun valore, ma se mi riferisco agli ul•mi secoli, quelli dell’età industriale, allora è ovvio che ci sono sta• cambiamen•. Non c’è mai stato un periodo di ven•mila anni senza un evento glaciale. Nell’atmosfera c’ è la CO2 , questo gas perme•e all’ atmosfera di comportarsi come una serra e, di conseguenza, sen•amo più caldo. L’aumento, nell’ul•mo periodo, di questo gas, è stato sicuramente indo•o dal fa•ore umano. (traffico, industrie). La CO2 è necessaria sia alle piante che agli organismi viven• nel mare (che la assorbono), ma se non ci fossero le foreste che u•lizzano la CO2, questo gas sarebbe in eccesso, mentre va tenuto in equilibrio. La variabilità clima•ca è sempre esis•ta, ma poi subentra il fa•ore umano. È vero che sono in a!o dei cambiamen• clima•ci sulla terra? Si è vero. Sono pericolosi per gli uomini? Si certo. Si possono fermare? No Sono pericolosi per gli animali e le piante? Si certo.

La raccolta differenziata, una storia che si perde nel tempo

di Gaia Ramaccia

Nell’an•chità il problema del rifiuto non esisteva, questo perchè gli uomini non sapevano col•vare ed erano nomadi. Quando gli uomini hanno imparato a col•vare, quindi da quando sono diventa• sedentari, è iniziato il problema dello smal•mento dei rifiu•. La rivoluzione industriale del XIX° Secolo ha portato un cambiamento alle ci"à europee. Londra divenne in poco tempo una metropoli e, se fino ai primi anni del 1800 la situazione igienico-sanitaria del Tamigi era ancora acce"abile, dopo l’esplosione legata alla nascita delle fabbriche, le cose peggiorarono. Al contrario la crescita dell’a"enzione per l’igiene personale, invece di incidere sull’ambiente, lo migliorò. Nei decenni successivi nelle ci"à iniziarono a spuntare cassone# per raccogliere i rifiu•. Con il passare del tempo i rifiu• divennero qualcosa da allontanare. Comparvero nelle ci"à materiali e ogge# ingombran•: le plas•che, le lamiere delle auto e da ul•mo ogge# ele"rici. Solo negli ul•mi anni, in tu"o il mondo, si è diffusa una conoscenza ecologica che ha iniziato a occuparsi della difesa dell’ambiente. In Emilia Romagna già dagli anni ’70, le aziende municipalizzate avevano cominciato a raccogliere in modo differenziato i rifiu•, an•cipando le norme della Comunità Europea. La raccolta differenziata nel 1975 si estese in tu"o il territorio della CEE. I rifiu• organici in discarica generano il biogas che viene u•lizzato come fonte energe•ca. I materiali differenziabili sono: l’ organico, la carta, il vetro, la plas•ca, l’alluminio, l’ acciaio, il legno. Nel 2013 è stata emessa la norma UNI 840-1:2013 che affronta il tema della codifica dei colori nei rifiu•. La norma specificha le dimensioni e i requisi• di proge"azione dei contenitori per rifiu• e riciclo, con capacità fino a 400 litri.


Le energie rinnovabili, una speranza per tu• Il giorno 15 febbraio io e altri miei tre compagni giornalis• siamo anda• all’ENEA per fare delle interviste e poter così partecipare ad un concorso, chiamato “Giornalis• nell’erba”. Ho avuto il piacere di intervistare il Do•or Massimo Rapisarda che mi ha dedicato un po’ del suo tempo e gen•lmente ha risposto alle seguen• domande: Do!ore esistono delle fon" di energia rinnovabili? Certo, esistono delle fon• di energia rinnovabili Mi sa dire il perché si chiamano rinnovabili? Si chiamano così, perché si consumano ma si rigenerano nuovamente e così possono essere riu•lizzate. Prendiamo per esempio un albero che taglio per avere della legna da bruciare, se lo ripianto l’anno dopo avrò un altro albero da cui potrò o!enere altra legna. Nel campo idroele!rico se prendo dell’energia dell’acqua di un fiume che scende verso il mare, la pioggia farà cadere altra acqua sulla montagna che poi cadrà nel fiume e io potrò nuovamente riu•lizzarla. Questo al contrario del petrolio che è stato generato in milioni di anni: se lo brucio purtroppo lo finisco perché non è rinnovabile e quindi non si riproduce perché ci vorrebbero altri milioni di anni. Le fon" rinnovabili ci possono aiutare ad evitare i cambiamen" clima"ci? Possono aiutarci a mi•gare i cambiamen• clima•ci. Ci sono molte persone che vorrebbero solo u•lizzare le fon• rinnovabili ma questo purtroppo nella realtà pra•ca non è possibile. Potremmo però aumentare il numero di queste energie, u•lizzando l’energia eolica del vento e quella solare del sole e in parte anche quella idroele!rica. Quest’ul•ma, solo in determinate par• del mondo, dove ci sono bacini ancora poco sviluppa•. Così si potrebbe addiri!ura raddoppiare o triplicare la quan•tà di energia rinnovabile che u•lizziamo e ridurre l’u•lizzo delle fon• non rinnovabili. Poter u•lizzare esclusivamente solo fon• rinnovabili è ancora un proge!o non realizzabile. Pensate per esempio ad un ospedale, dove non può mancare la luce, cosa che potrebbe accadere se una nuvola oscurasse il pannello solare che così non produrrebbe più energia? Quindi ci vuole una parte di energia che sia sempre disponibile in caso di bisogno. Le fon" rinnovabili sono economiche? Ancora oggi sono più care di quelle tradizionali, ce ne sono alcune come per esempio l’idroele!rico che sono più economiche rispe!o al termoele!rico . Il solare e l’eolico costano quasi il doppio ma il prezzo dipende molto dal luogo e dalla quan•tà di energia prodo!a. Quindi possiamo affermare che le fon• rinnovabili hanno generalmente un prezzo più caro delle non rinnovabili e

molto variabile. Cosa fare per migliorare lo sviluppo tecnologico di queste fon"? Non molto purtroppo, possiamo giusto u•lizzarle perché così si crea un mercato di queste fon•, le di!e producono maggiori quan•tà, cercano in con•nuazione di migliorare la qualità e questo porta a un calo dei prezzi. Quando sono state inventate/ scoperte? Sono sempre state presen• sulla terra fin dalla preistoria. L’uomo le ha u•lizzate esclusivamente fino all’800, poi da quando Wa! ha perfezionato la macchina a vapore c’è stato bisogno di altre risorse non rinnovabili, come il carbone necessario per la combus•one. Le fon" rinnovabili ci possono aiutare tu• i giorni? Si, abbiamo bisogno ogni giorno di energia, quindi ci possono aiutare quo•dianamente. Logicamente un u•lizzo privato di queste fon• ancora oggi ha un costo elevato, chissà se nel futuro sarà più pra•co ed economico. Alla luce di ciò si capisce l’enorme importanza di queste fon• rinnovabili, che ci hanno accompagnato fin dagli inizi della nostra vita, ed hanno contribuito sia al nostro sviluppo che all’evoluzione della nostra società. In un pianeta prossimo al collasso, dove l’uomo con il suo tendenziale s•le di vita egois•co ha quasi totalmente esaurito le fon• non rinnovabili, dobbiamo pensare a di Camilla Papa tali fon• rinnovabili come alla nostra unica speranza per il futuro. L' isola che c' è un' associazione che crea ogge! dai materiali di scarto. Andrea Casagrande Lavorano adul• e disabili, ma al proge•o possono partecipare anche bambini e ragazzi(ci sono a•ualmente 20 ragazzi, divisi in gruppi). Essa è a!va dal 2001 e quest' anno parteciperà al carnevale di Monte Porzio. Realizzano materiali specialmente con canapa, caucciù, plas•ca, terraco•a, carta, cartone e stoffa. Alla fine gli ogge! costrui• si vendono ad un merca•no e si possono anche ordinare ogge! per feste o cerimonie. L' associazione è aperta la ma!na delle ore 9:30 alle 15:00 e il pomeriggio dalle 15:30 alle 17:30. Essa è nata dall' esigenza di trovare un' a!vità. I genitori possono trovarla a•raverso si• o fecebook. Si sostengono dalla vendita degli ogge! e dal sostegno dei genitori; le a!vità più diffuse sono la produzione di ogge!. Abbiamo intervistato la do•. De San•s, dirigente dell’ associazione. Le abbiamo fa•o alcune domande:

L'isola che c'è, la bellezza degli scar"

Come le è venuta l’ idea di creare ogge• dai materiali di scarto? Tu!o è nato dall’ esigenza di trovare un’ a$vità per i disabili Dove trova i materiali? Noi ricicliamo prevalentemente carta, cartone e plas•ca. Per la carta raccogliamo i volan•ni che troviamo per strada, nelle buche delle poste…. Poi eventualmente ci aiutano i genitori. Per la plas•ca di solito la troviamo per strada perché essa è un problema mondiale. In questo modo si produce meno inquinamento? Assolutamente si. In questo modo non inquiniamo e diamo un nuovo u•lizzo ai materiali di scarto. Ha suggerimen" per evitare di inquinare il mondo? Io penso che il riciclaggio sia uno dei pun• di partenza, per il riaspe!o dell’ ambiente e perché penso che sia la nostra unica possibilità. Fate altri proge• oltre al riciclaggio? Lavoriamo inoltre con la creta, gli acquarelli…Insomma, in ogni orario c’ è un laboratorio. Come fanno a trovarvi? Tramite si•, Facebook, il passa parola, volan•ni E come vi sostenete dal punto di vista economico? Ci sosteniamo con la vendita degli ogge$ e al contributo delle famiglie.


Intervista agli operatori ecologici di Frasca• di Sofia Confor•ni

Abbiamo incontrato all’Isola Ecologica di Frasca• gli operatori che si occupano della differenziata Paolo Rufini e Andrea Laico, per fare alcune domande rela•ve al servizio che si svolge in ci•à e a come si comoportano i ci•adini. Perché Frasca• è così sporca? Perché tanta gente ancora non riesce a capire che come si fa la differenziata, come si differenzia. Perché i ci!adini di Frasca• fanno la raccolta differenziata ? Il Governo Italiano ha dato l’ok per fare la differenziata, per evitare che come avveniva una volta, si so!errasse so!o terra, me!endo cioè l’immondizia nel so!osuolo, inquinandolo se non era ben fa!a la discarica. Quindi dato che tu" i comuni d’Italia non vogliono più questo #po di discariche, si è deciso di avviare la differenziata, per il riciclaggio del materiale. Perché tu!o quello che noi consumiamo, se è fa!o bene, l’80/90% è possibile riciclarlo. Quali sono le categorie di ci!adini che meno vi aiutano nella raccolta differenziata? Sono tan# purtroppo. Sono le persone che qui a Frasca# a volte non pagano l’immondizia e allora non fanno la differenziata. Però noi, piano piano, s#amo individuando quali sono queste persone, insieme alla Polizia Locale e agli ispe!ori ambientali di Lazio Ambiente. Perché questo i ci!adini non differenziano? Perché sono pigri e non vogliono fare la differenziata. Ma se noi gli spieghiamo bene come funziona e a cosa serve, sono sicuro che loro capiranno e inizieranno a fare la differenziata. Secondo voi come potrebbero aiutarvi nella raccolta differenziata? I ci!adini non è che ci possono aiutare, ci possono agevolare nella raccolta della differenziata, nel senso che devono dividere bene le cose che bu!ano via, cioè devono capire come vanno suddivise le cose che bu!ano e che ognuno di noi produce in casa. Se lo facessero , quanto migliorerebbe la raccolta differenziata? Al 100%. Facendo la differenziata abbiamo anche un risparmio di denaro, perché tu!o quello che si porta in discarica ha un costo e questo si calcola a peso. Quindi i ci!adini devono pagare di tasca loro. Invece se nella discarica ci va il minor rifiuto possibile, il peso diminuisce e il costo è inferiore. e allora c’è il risparmio e quondi il guadagno per il ci!adino. Questo è quello che i ci!adini non capiscono. Quali sono gli orari dell’isola ecologica? Il lunedì dalle 10 alle 16. Il martedì dalle 11 alle 17. Il mercoledì e il giovedì dalle 12 alle 18. Il venerdì dalle 10 alle 16. Il sabato dalle 16 alle 17. Perché è importante il riciclaggio degli ele!rodomes•ci? Perche gli ele!rodomes#ci al loro interno possiedono molte cose che possono essere recuperate, dai fili, al rame finoi all’oro, che viene recuperato, per poi essere reinves#to su nuovi ele!rodomes#ci e viene anche fa!o recupero di tu" i gas dentro i televisori , i frigoriferi,i pezzi di lavastoviglie.

Frasca• e la raccolata differenziata, intervista a Carlo Gioia di Silvia Ramaccia

Come vi chiamate,e cosa fate? Io sono Carlo Gioia e sono il responsabile del Servizio Ambientale del Comune di Frasca#. Io invece sono l’ingegnere Angelo Pecci e sono a supporto dell‘Ufficio Ambiente. Quali sono le percentuali della raccolta differenziata a Frasca•? Siamo intorno al 55/56% Negli ul•mi anni è cambiato il modo di raccolta differenziata a Frasca•? Eh sì, da circa 8 anni facciamo la raccolta differenziata “porta a porta”, cioè noi andiamo con i nostri operatori a prendere l’immondizia ci!adino per ci!adino I ci!adini di Frasca• sono a!en• a fare la raccolta differenziata? Diciamo abbastanza, potrebbero fare meglio eh…. Però calcola che il 55% si può migliorare come percentuale, se arrivassimo al 60/65% sarebbe o"mo. Ci sono delle categorie dei ci!adini che non fanno la raccolta differenziata? Eh ce ne sono mol#, specialmente i commercian#. Purtroppo avevamo dei problemi e anche con i grossi en# #po l’Asl. Noi abbiamo anche la Banca d’Italia, cioè dove ci sono grossi agglomera#, dove c è molta gente, mol# uten#, e lì troviamo delle problema#che La nostra scuola di via Risorgimento fa la raccolta differenziata? Si, si tu!e le scuole di Frasca# fanno la raccolta differenziata! Ci sono discariche abusive in ci!à? Molte e le troviamo spesso. Anche oggi abbiamo fa!o un giro con il collega in varie zone, specialmente nella periferia verso Roma, dove alcuni ci!adini purtroppo non facendo la differenziata vengono sul territorio di Frasca#, quelle più lontane dalla ci!à, e scaricano buste e oggi abbiamo trovato anche degli oli esaus#, cioè delle taniche di olio che poi abbiamo svuotato in un serbatoio di un nostro meccanico di fiducia, che dovrebbero essere oli di macchina esaus#. Seconda la vostra esperienza cosa dovrebbero fare i ci!adini? Per i ci!adini la differenziata non è una cosa così difficile da fare è solamente un ques#one di abitudine Che cosa vorrebbero i ci!adini? Quello che vorrebbero sarebbe di andare a casa e prendergli i rifiu#. Però a parte questo in realtà a casa noi ci andiamo, perché arriviamo fino al loro portone. È chiaro che richiede un impegno da parte del ci!adino e anche un minimo di spazio dentro casa per separare tu!e le frazioni, scendere di casa ogni giorno ed esporre il rifiuto, Però alla fin fine anche nel rispe!o dell’ambiente ed anche per un risparmio che poi si spalma su tu" quan# i ci!adini, credo che non sia un così grande impegno che richiediamo a tu" quan#. Noi abbiamo consegnato i contenitori, abbiamo due #pologie


di contenitori porta a porta, quelli più piccoli dove i condomini sono più piccoli, nei condomini più grandi abbiamo consegnato i contenitori da 240 lt. Poi negli agglomera• più grandi quelli da 1.100 è proprio qui però che dobbiamo migliorare molto. Perché è importante farla? E’ importante perché i rifiu• vanno separa• e vanno inseri• nel riciclo di ques• rifiu•, per esempio la carta e la plas•ca a noi ce la pagano e la scaliamo dalle fa"ure che fa la di"a che ci offre il servizio. Con il vetro siamo quasi pari, diciamo che non ci viene pagato mentre la spesa consistente è nell’indifferenziata e nell’umido, che è la frazione più pesante che dobbiamo addiri"ura portarla in Provincia di La•na a Pon•nia, perché in Provincia di Roma non ci sono zone di stoccaggio. Comunque alla fine i vantaggi sono due, da un punto di vista economico perché più si fa bene la differenziata più si risparmia ed è un risparmio per tu$ quan•, per tu"a la comunità e chiaramente anche da un punto di vista ambientale, che dovrebbe poi essere la prima leva su cui impegnarsi tu$ in questa direzione, perché se recuperiamo materiale sprechiamo meno risorse dall’ambiente sostanzialmente. L’Italia sta raggiungendo gli obie!vi che voleva raggiungere su questa raccolta differenziata? A livello italiano • posso rispondere io (Angelo Pecci n.d.r), quello che posso dir• è che chiaramente qui se prendiamo solamente il Lazio più nello specifico la Provincia di Roma è chiaro che chi traina tu"o quanto il se"ore è il Comune di Roma, nel senso che noi Frasca• con tu$ gli altri comuni della provincia siamo una piccola percentuale del totale di chi la fa. Voi preferite pulire le strade o i parchi ? Noi siamo adde$ a tu$ sia ai parchi comunali, noi curiamo anche il servizio giardini nel comune di Frasca•, poi c’è la branca dei rifiu• e abbiamo tu"a la raccolta dei rifiu• che viene fa"a sia dalla di"a Lazio Ambiente che sta in appalto con noi e anche con qualche cosa facciamo con gli operatori nostri specialmente le cose •po eternit. Ci sono poi rifiu• speciali che troviamo noi •po micro discariche anche di calcinacci, sacche$ che la gente lascia per strada, gomme delle auto e poi ci sono rifiu• ingombran• di vario •po. Abbiamo trovato addiri"ura cucine intere, lavatrici, scaldabagni, frigoriferi. La condizione dei parchi di Frasca#? Beh la condizione dei parchi diciamo è o$ma ne abbiamo tan•. Frasca• è il Comune con forse più parchi. Abbiamo sei •pologie di parchi, abbiamo il parco di Villa Torlonia che è pure vincolato, poi abbiamo il Parco dell’Ombrellino, poi c’è Villa Sciarra, dove ci sono le scuole, Villa Innocen•. C’è il Bosco Ceduo, che noi teniamo chiuso e apriamo da maggio ad o"obre ed è molto controllato anche quello. Il Parco archeologico a Cocciano e poi c’è il parco di Macchia dello Sterparo, che non è un vero e proprio parco, ma facciamo la cura dell’erba e la potatura delle piante. Trovate che i ci$adini rispe!no ques# parchi? Non tanto, perché il Parco di Villa Torlonia rimane aperto anche la no"e e li ci siamo ba"u• per tan• anni per la chiusura, ma non ci siamo riusci• ed essendo aperto è sogge"o ad a$ vandalici sopra"u"o la no"e. Però abbiamo messo le telecamere. Quan# operatori siete all’incirca nel lazio? Cioè Frasca#? Il nostro gestore a"uale è Lazio Ambiente che è una società a partecipazione al 100% regionale. A Frasca• ci sono circa 50 operatori che si rivolgono sia per la raccolta differenziata dei rifiu• che per lo spazzamento stradale, mentre per la cura del verde abbiamo l’azienda speciale STS che sono una decina e poi abbiamo 3 giardinieri comunali, con i quali puliamo le scuole e alcune zone del centro, chiaramente sempre zone verdi.

Casale Ma!a, i cambiamen# clima#ci e il vino di Marco Rufo

In Italia il 2016 si è classificato al quarto posto tra gli anni più caldi di sempre, con la temperatura di 1,24 gradi superiore alla media del periodo. Lo scrive la Col dire•, basandosi su da• del Cnr, che rilevano le temperature dal 1800. Il cambiamento clima•co in Italia è realmente preoccupante, lo scenario futuro ritenuto più probabile, secondo i da• in possesso degli studiosi, indica un aumento della temperatura media in Italia pari a circa 3 gradi previsto per la fine del secolo sull’intero territorio nazionale. Lo scrive in un comunicato il Wwf. Date queste premesse abbiamo intervistato due produ•ori di vino di Frasca•. Ecco le risposte di Roberto Rotelli, dell’azienda vinicola Casale Ma!a. Con i cambiamen# clima#ci in a$o ci sono segnali visibili di cambiamen# anche sulla produzione vinicola? Segnali ci sono sopra"u"o a livello nazionale, per quanto riguarda i temporali. Non si hanno più piogge deboli e costan•, ma si passa dalla siccità ai temporali appunto, con grandi precipitazioni, ossia grandi masse d’acqua, che cadono dall’alto. Quindi se il terreno è molto lavorato si può andare incontro a dei problemi. Nelle regioni del Sud l’incidenza del sole e delle alte temperature va ad avere degli effe$ più eviden• proprio sul terreno. I produ$ori e i vignaioli sono preoccupa# di ques# cambiamen#? Sopra"u"o nelle regioni della Sicilia, perché nelle altre regioni grossi problemi non se ne hanno. In Sardegna ci sono delle microzone vocate alla vi•coltura. In Sicilia, perché negli anni 70 c’era stato il boom del vino, quindi avevano col•vato anche in zone che prescindevano dai vigne•. Il problema quindi al momento ce l’hanno quelle zone che non erano idonee per il vigneto, vale a dire quei terreni non ada$ alla vi•coltura. E quelle di Luigi De Sanc•s, dell’Azienda Vinicola biologica De Sanc•s. Ci sono segnali del cambiamento clima#co in a$o sulla sua produzione di vino? In ques• ul•mi anni, nel nostro caso a Frasca•, ci sono sta• segnali che possono considerarsi posi•vi, anzi migliora•vi se consideriamo che il vino non è altro che

il risultato della fermentazione di un fru"o, l’uva, e pertanto un’estate calda non ha fa"o altro che migliorare la creazione degli zuccheri. Quindi per noi è stato un miglioramento se cosi si può dire. Negli ul#mi anni avete modificato i tempi della portatura e della vendemmia? Non nel caso della portatura, ma la vendemmia l’abbiamo iniziata prima. Addiri"ura quest’anno e anche l’anno scorso abbiamo iniziato all’inizio di se"embre, intorno al 7 se"embre se non sbaglio, mentre prima si faceva ad o"obre. Quali ripercussioni può avere un aumento delle temperature sulla produzione vinicola? Per noi l’aumento è stato posi•vo e abbiamo la natura dei terreni che sono vulcanici quindi per altro molto sciol• e anche molto freschi, quindi la pianta non va mai in sofferenza. Me$ete in a$o pra#che speciali per ridurre le emissioni inquinan# dell’azienda? Le riduzioni sono dras•che in quanto u•lizziamo la geotermia che garan•sce tu"o il necessario calore, per far fermentare i vini, per riscaldare o rinfrescare tu$ gli ambien• un sistema pulito, nel quale ci sono basse emissioni di Co2.


Professori e genitori, le interviste di Ma•eo Re•co Il giorno 14 Febbraio 2017 abbiamo intervistato nell’ aula laboratorio dll’I.C. Frasca• 1, i genitori e gli insegnan• sulla raccolta differenziata per creare questo ar•colo. Ecco cosa ci hanno risposto. Prof. Clara Gra•on E’ importante per lei la raccolta differenziata? Molto, la considero veramente fondamentale. Lei fa la raccolta differenziata? Se sì, come? Sì la facciamo, dividiamo prima l’umido da tu!o il resto e poi dividiamo le cose che si devono ge!are nell’ indifferenziato da plas#ca, carta, vetro e poi lo me$amo fuori negli orari previs#. Quali sono secondo lei i vantaggi della raccolta differenziata? Sono quelli di eliminare gli sprechi di materiale. Come può essere migliorata la raccolta differenziata? Potrebbe essere migliorata secondo me dando delle informazioni molto chiare su dove devono essere ricicla# i diversi materiali, mi sembrerebbe u#le che ogni prodo!o oltre a registrare il fa!o che può essere riciclato abbia anche l’indicazione di dove debba essere riciclato. Una buona raccolta differenziata potrebbe influire sui cambiamen# clima#ci? Penso di sì, sicuramente, sopra!u!o per diminuire il consumo della plas#ca e quindi dei materiali realizza# con il petrolio. Intervista a Paola Munzillo (rappresentante di classe) E’ importante per lei la raccolta differenziata? Assolutamente sì, è un piccolo contributo che diamo al pianeta e anche al nostro futuro. Lei fa la raccolta differenziata? Se sì, come? Sì la facciamo e la cerchiamo di fare nella maniera più coscienziosa e precisa possibile. Quali sono secondo lei i vantaggi della raccolta differenziata? Sono tan#ssimi, innanzitu!o possiamo riciclare tan#ssima plas#ca e quindi diminuisce l’apporto di spazzatura nei termovalorizzatori, quindi diminuisce il fumo prodo!o e così anche l’inquinamento. Come può essere migliorata la raccolta differenziata? A Monteporzio e a Frasca# va abbastanza bene, in realtà dipende tu!o dal singolo ci!adino, se uno la fa rispe!ando le regole che a!ualmente ci sono va bene anche così. Una buona raccolta differenziata potrebbe influire sui cambiamen• clima•ci? Assolutamente sì, perché diminuisce l’uso di termovalorizzatori innanzitu!o e a!raverso il riciclo non imme$amo nuovi materiali nell’ambiente ma in realtà ricicliamo quelli già esisten#. Intervista a Monia Cecconi E’ importante per lei la raccolta differenziata? Sì certo, è una cosa u#le. Lei fa la raccolta differenziata? Se sì, come? Noi la facciamo la raccolta differenziata, abbiamo diversi ces#ni in cui me$amo, in base al colore, l’umido, l’indifferenziato, il vetro, la plas#ca e la$ne. Quali sono secondo lei i vantaggi della raccolta differenziata? Bè, effe$vamente se viene differenziato tu!o quanto può essere riu#lizzato il materiale plas#co, meno spreco e meno inquinamento. Come può essere migliorata la raccolta differenziata? Non saprei. Una buona raccolta differenziata potrebbe influire sui cambiamen# clima#ci? Assolutamente sì, se ognuno di noi facesse la propria raccolta differenziata sicuramente troveremo dei benefici negli anni.


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