Istituto Comprensivo di Bovino – Castelluccio dei Sauri – Panni Redazione di „Parola Nostra‟
CREWS FOR CHANGE EQUIPAGGI PER IL CAMBIAMENTO
Progetto Giornalisti Nell‟Erba - 2014
CREWS FOR CHANGE - EQUIPAGGI PER IL CAMBIAMENTO Dialogo tra alunni e docenti della redazione di Parola Nostra -Prof., chi è l‟ equipaggio? -Nel nostro caso sarebbe meglio chiamarla „ciurma‟ ma comunque siamo noi tutti dell‟ I.C di Bovino, Castelluccio dei Sauri e Panni, in provincia di Foggia. -Che cosa possiamo fare nel nostro piccolo per promuovere iniziative di vita sostenibili? -Poco o tanto non importa, l‟importante è partire, cominciare a fare… -Sì, ma da dove partiamo? -Dalla nostra realtà, dal nostro territorio, dalle nostre piccole e grandi necessità. -Va bene, noi partiamo, ma poi? Chi ci ascolterà, chi condividerà le nostre pratiche di sostenibilità ambientale? -Siamo una scuola di 600 alunni, senza contare poi docenti, parenti e amici… come inizio può bastare. Per avviare una buona pratica la prima mossa è cominciare da noi! -Ma sulla sostenibilità ambientale si è detto già tanto. Che cosa mai potremmo aggiungere? -Niente, le parole non bastano, adesso occorre fare. Dobbiamo conoscere e far conoscere le iniziative pratiche che possono essere attuate nella nostra scuola e nel nostro paese, cominciando per primi ad agire. -Non è semplice, prof., tra il dire e il fare c‟è di mezzo il mare! -No ragazzi, tra il dire e il fare questa volta ci siamo in mezzo noi ! Lavoreremo pensando a come poter risolvere i nostri problemi. Pensiamo… Dopo il confronto cominciano ad arrivare le proposte ed ecco in sintesi il progetto degli allievi dell‟Istituto Comprensivo di Bovino: -Campagna di sensibilizzazione su raccolta differenziata e mobilità sostenibile attraverso uno Special sul giornalino di istituto Parola Nostra e 3 Manifesti: (Riduciamo i nostri rifiuti ! - Fai la differenza ! - Tutti a piedi ! ) -Iniziative di condivisione (sharing) e baratto (bartering) in ambito scolastico attraverso tre progetti, per passare dal dire al fare:
1. Merenda comune 2. Ricicliamo i nostri libri 3. Non si butta nulla!
RIFIUTI ZERO “… Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare”
The world is a fine place and worth the fighting for
(Ernest Hemingway)
di Maria Pia Curci Raccolta differenziata, rifiuti, ambiente sono temi di cui sentiamo parlare molto in questi ultimi anni... ma sappiamo bene come affrontare la difficile questione dei rifiuti? I rifiuti non sono altro che un lusso delle società ricche, un modo per disfarci di qualcosa che, nel nostro benessere, riteniamo ormai inutile. Eppure, se solo ci soffermassimo a pensare, quanti oggetti potremmo reinventare, restituendo loro, così, nuova vita? Nella filosofia „Rifiuti Zero‟ si cerca di riprogettare insieme la fase di produzione dei rifiuti e quella del riciclaggio dei materiali. Questo
per
spazzatura
e
ridurre
la
produzione
limitare
il
problema
di
dello
smaltimento e per non far aumentare di conseguenza le discariche, soprattutto quelle abusive. Queste, infatti, sono dei luoghi destinati
a
scomparire
proprio
perché
rappresentano un grave pericolo per la salute, attirano gli interessi della malavita e, soprattutto, perché nessuno vorrebbe avere un cassonetto a cielo aperto, maleodorante nel proprio territorio. La filosofia „Rifiuti Zero‟ ha fra i maggiori teorizzatori il prof. Paul Connett, docente della St. Lawrence University e nasce a partire dal 1995, quando la città di Canberra (Australia) adottò la legge “No Waste by 2010” (“Nessun rifiuto entro il 2010”). L‟esempio di Canberra venne poi seguito a macchia d‟olio da altre città di tutto il mondo. La filosofia „Rifiuti Zero‟ propone di utilizzare la logica delle „5 R‟ cioè: Riduzione, Riutilizzo, Riparazione, Riciclo e Riprogettazione. 1. Riduzione: stop all‟ aumento di rifiuti e quindi all‟ aumento di imballaggi;
2. Riutilizzo: recupero dei materiale, come nella pratica del „vuoto a rendere', che consiste nel restituire un contenitore vuoto al fornitore in modo da riutilizzarlo; 3. Riparazione: preferire riparare un oggetto danneggiato anziché buttarlo via; 4. Riciclo: recupero dei materiali trasformandoli in nuovi prodotti; 5. Riprogettazione:
reinventare
i
materiali
per
farli
rinascere a nuova vita. Uno dei fattori della scarsa messa in pratica della filosofia „Rifiuti Zero‟ è la cultura consumistica dei nostri tempi. Oggi la pubblicità, la tv e la società consumistica non invitano al riutilizzo dei materiali ma al contrario a liberarsi di ogni tipo di prodotto, che deve essere sostituito con uno nuovo e sempre di ultima generazione. In effetti, i giovani sono meno propensi alla filosofia dei rifiuti zero rispetto agli anziani, più vicini alla cultura del riutilizzo, almeno in ambito domestico. È necessario quindi rendere i giovani sempre più consapevoli dei problemi riguardanti ambiente e sostenibilità, affinché siano promotori di comportamenti ispirati alla filosofia „Rifiuti Zero‟.
RIDUZIONE
RIPROGETTAZIONE
RICICLO
RIUTILIZZO
RIPARAZIONE
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A BOVINO di Francesco Giannetta La raccolta differenziata porta a porta a Bovino, paese di circa 3.600 abitanti in provincia di Foggia, è iniziata il 5 aprile 2012. È un‟iniziativa molto importante per salvare il nostro territorio dall'accumulo di spazzatura. La raccolta differenziata prevede una suddivisione di materiali diversi per riciclarli più facilmente. Ogni cittadino di Bovino, ad eccezione per ora dei residenti nel centro storico, ha ricevuto dagli operatori ecologici delle buste e dei contenitori di colore diverso e un calendario della raccolta. Il lunedì si raccolgono la plastica (pellicole da imballaggio, bottiglie in pet…) e il secco indifferenziato (cartoni di latte o succhi di frutta in tetrapak, mozziconi di sigarette …). Il martedì si ricicla l‟umido organico. Il mercoledì tocca al vetro e all‟alluminio. Il giovedì e il sabato si consegna l‟umido organico, mentre il venerdì si raccolgono la carta e il secco indifferenziato. All'inizio i cittadini hanno avuto alcune difficoltà nella divisione dei materiali, sia per mancanza di esperienza sia per pigrizia, perché fare la raccolta differenziata richiede comunque impegno e attenzione. Tuttavia la svogliatezza di alcuni cittadini, spesso poco informati, ha delle conseguenze gravi: ogni oggetto che non viene differenziato o è riciclato male, finisce in discarica nell'indifferenziato o viene abbandonato per strada o addirittura bruciato, con la conseguente produzione di diossina. Una diretta conseguenza di questa scarsa cultura del riciclo è l'aumento della sporcizia per strada. Infatti, da quando sono stati tolti i cassonetti, le strade del paese sono diventate più sporche, perché alcuni cittadini gettano la spazzatura senza rispettare il calendario e le buste restano per strada. Nei piccoli centri come Bovino, sicuramente, la raccolta differenziata va incoraggiata, perché i quantitativi di raccolta sono di gran lunga inferiori alle previsioni e per questo i cittadini continuano a pagare l'ecotassa regionale sui rifiuti. Occorre che tutti comprendiamo quanto sia importante fare bene la raccolta differenziata e come questa prassi sia un dovere civico nei confronti del nostro territorio, oltre che un bene per le generazioni future.
RIDUCIAMO I NOSTRI RIFIUTI! 1. Non usare prodotti 'usa e getta' 2. Utilizzare raccoglitori al posto dei quaderni per non buttare le copertine 3. Riempire sul quaderno tutto lo spazio disponibile senza strappare i fogli 4. Evitare di utilizzare piatti, bicchieri e stoviglie di plastica 5. Riutilizzare gli ricreandone di nuovi
abiti
6. Usare per la merenda scolastica lo stesso contenitore di plastica 7. Acquistare prodotti sfusi o con poco imballaggio 8. Usare sacchetti di tessuto per la spesa 9. Riutilizzare i contenitori di plastica per saponi e detersivi, acquistando solo le ricariche 10. Consumare tutto il cibo e non produrre avanzi
DOVE BUTTO L‟OLIO USATO? di Elena Stanchi L‟olio fritto, quello dei motori o dei macchinari smaltito
industriali,
se
correttamente,
non può
danneggiare seriamente il nostro ambiente. Basta pensare che un litro
di
olio
usato
rende
non
potabile un milione di litri d‟acqua! Ma sappiamo come si smaltisce correttamente? Alcuni lo buttano semplicemente nel lavandino o nel wc, mentre altri credono che si possa usare come concime per le piante ma, essendo più leggero dell‟acqua, esso crea una patina che impedisce alle radici di assorbire le sostanze nutritive necessarie alla sopravvivenza. Se invece finisse nel mare, attraverso i nostri canali di scolo, sarebbe una vera e propria catastrofe! Formerebbe una barriera traslucida e impermeabile che impedirebbe il normale scambio di ossigeno tra aria e acqua, compromettendo la sopravvivenza di flora e fauna. La quantità di oli esausti buttata ogni giorno è enorme e incide molto sui costi di manutenzione dei depuratori perché, essendo fortemente inquinante, deve essere correttamente filtrata. In realtà, non esiste una modalità unica di raccolta. Un modo corretto per smaltire l‟olio usato è quello di raccoglierlo e portarlo nell‟isola ecologica più vicina. Laddove, come a Bovino, non ci sia ancora un servizio di raccolta dell‟olio usato, si può chiedere al nostro ristoratore di fiducia la cortesia di buttare anche la nostra bottiglia d‟olio. L‟olio usato infatti, al contrario di ciò che si pensa, può essere quasi sempre rigenerato. Gran parte del lubrificante raccolto può essere riutilizzato come materia prima per produrre nuovo olio, gasolio, combustibile e bitume e solo una piccolissima parte non è riutilizzabile.
Perché conviene fare la raccolta differenziata porta a porta
1. Riduce l’inquinamento 2. Evita la costruzione di nuove discariche 3. Consente il riutilizzo di materiali riciclabili 4. Evita lo spreco di materie prime 5. Abbassa le tasse sui rifiuti 6.Mantiene le strade pulite e senza cattivi odori 7. Abitua al risparmio e al riutilizzo 8. Dà lavoro sia in fase di raccolta che in fase di riciclo 9. Previene il degrado del nostro territorio 10. É un dovere civico e una responsabilità sociale
MOBILITÀ SOSTENIBILE A BOVINO di Nilde Russo Bovino è un paese di collina, i cui abitanti vivono quasi tutti nelle case del centro storico o nei palazzi della periferia. Negli ultimi anni l‟ uso sempre più frequente da parte dei cittadini delle automobili, a benzina o a gasolio, ha fatto notevolmente aumentare il traffico automobilistico, con la conseguente mancanza di parcheggi. Il
paese,
che
ha
le
caratteristiche
urbanistiche di un borgo medievale, è stato ormai invaso dalle automobili perfino nel centro storico e non ha
alcuna zona
pedonale, nonostante sia uno dei borghi più belli d‟ Italia. Un‟ altra caratteristica di Bovino è l‟aria fresca e pulita, che attira sempre più i turisti dalle grandi città piene di smog. Per ora il nostro paese non ha problemi di polveri sottili nell‟aria, ma se il traffico automobilistico aumenterà ancora, rischieremo anche noi di rovinare il nostro bel paese. È importante quindi iniziare ad assumere comportamenti corretti. Trattandosi di un piccolo borgo con strade strette e distanze limitate, Bovino permette la migliore forma di mobilità sostenibile, ossia camminare a piedi, che fa anche bene alla salute e fa risparmiare i costi del carburante
e
della
manutenzione
dell‟auto.
Ai cittadini ai quali non piace camminare, si consiglia di
usare
necessario,
l‟auto
solo
mentre
quando i
più
è
strettamente
giovani
possono
tranquillamente usare la bicicletta o il motorino elettrico che è pure conveniente perché, al di là dei vantaggi ambientali, consente di risparmiare anche sull‟assicurazione e sul carburante.
TUTTI A PIEDI ! Camminare almeno 20 minuti al giorno aiuta l’organismo e la salute del cuore favorisce la diminuzione dello stress aiuta a dimagrire e a stare in forma facilita il pensiero e l’inventiva stimola la comunicazione e aiuta a relazionarsi con gli altri consente di osservare la realtà circostante, (luoghi, colori e odori) consente di non usare l’ auto elimina dall’ aria le polveri sottili permette di non consumare benzina, che deriva dal petrolio, cioè una fonte non rinnovabile fa risparmiare tanto denaro per il carburante e i costi di manutenzione dell’ auto
SHARING ECONOMY di Maria Pia Curci La „sharing economy‟ è un‟economia di condivisione e scambio che investe il turismo, i trasporti, le energie, l‟alimentazione etc. Anche nei secoli precedenti ci sono state forme di scambio e baratto ma la differenza sta nel fatto che attualmente la condivisione avviene attraverso delle piattaforme Internet, che permettono di condividere servizi e scambiare oggetti anche tra sconosciuti. Ci sono vari termini che definiscono questo tipo di attività come sharing (condivisione), bartering (baratto), self-making (autoproduzione). Un esempio di sharing economy è il car sharing, in cui chi deve andare da un posto ad un altro può usufruire di questo servizio di condivisione dell'auto per non inquinare e allo stesso tempo per non spendere molto, dividendo i costi con altre persone che devono andare nello stesso luogo. Allo stesso modo è possibile girare per la città utilizzando il servizio di noleggio delle biciclette. Il principio della sharing economy (economia collaborativa) è la possibilità di utilizzare un bene senza doverlo per forza acquistare, come garage, i cosiddetti orti urbani, gli strumenti musicali, i vestiti, il cibo e persino il tempo. In Italia esiste ormai da qualche anno la Settimana del baratto, in cui molti bed and breakfast barattano il soggiorno in cambio di beni o servizi. C'è chi paga una notte in queste strutture con un cesto di prodotti tipici della propria regione. Esiste persino una 'banca del tempo' che permette a persone che hanno più tempo libero a disposizione di condividerlo con persone che ne hanno meno, ad esempio le mamme che lavorano. Attualmente la rete è uno strumento di supporto indispensabile. La sharing economy, in un momento di crisi economica come quello attuale, rappresenta la migliore risposta per ottenere servizi abbattendone i costi e risparmiare sull‟acquisto di oggetti e cibo attraverso il baratto e l‟ autoproduzione.
LA MERENDA COMUNE di Michele Schiavone La merenda comune è un‟iniziativa di riduzione e risparmio molto facile da realizzare. Gli alunni dell‟ I.C. di Bovino, nel loro piccolo, possono
contribuire
alla
riduzione
dei
rifiuti
attraverso
l‟eliminazione degli involucri delle varie merende. L‟iniziativa può essere realizzata a scuola durante l‟ora di ricreazione, come momento sia di condivisione e socializzazione sia di
attuazione
di
una
prassi
sostenibile.
Essa
consiste
semplicemente nel fare merenda tutti insieme a scuola, non con panini, brioche, biscotti confezionati singolarmente ma con una sola merenda acquistata tutti insieme, confezionata (confezione famiglia-risparmio) o preparata di volta in volta dai fornai locali (panini, pizza, ciambella, taralli …) Proviamo a fare un calcolo veloce del risparmio! Ad esempio, in una classe di quindici persone, per comprare quindici merendine si spenderebbero almeno 15 euro, ma basterebbero un barattolo di crema spalmabile o marmellata e quindici panini, in un solo sacchetto di carta, per non produrre quasi rifiuti e risparmiare circa la metà della somma, oppure un panettone per classe nel periodo di Natale o una sola ciambella da condividere o una sola confezione di taralli. I singoli succhi di frutta in scatola, che normalmente sono in tetrapak non riciclabile, potranno essere sostituiti da una sola bottiglia di succo di frutta in vetro che è riciclabile, dalla quale ciascun alunno potrà riempire il suo personale bicchiere di plastica dura, che poi avrà cura di lavare. Per avviare il nostro progetto si potrebbe decidere a rotazione chi dovrà portare a scuola la merenda e che cosa dovrà portare, stabilendo un menù settimanale vario ma condiviso da tutti. Insomma la merenda comune consente un risparmio economico, la riduzione dei rifiuti a scuola e un maggiore controllo alimentare, attraverso la selezione condivisa del cibo. Si fa economia e si mangia più sano! Provare per credere!
RIUTILIZZIAMO I NOSTRI LIBRI di Bartolomeo Siciliano Come tutti sanno, ogni anno bisogna comprare i libri scolastici e questa è per le famiglie una delle spese più importanti riguardanti la scuola. L'idea di vendere i propri libri usati è già un comportamento in uso, eppure qualcuno resta lo stesso con dei libri non venduti perché non sempre c‟è possibilità di scambio e, a loro volta, altri devono comprare per forza i libri nuovi spendendo il doppio. Tutto questo è dovuto al fatto che alcuni alunni non sanno precisamente chi vende i libri usati e chi li vuole comprare e non esiste un luogo di scambio preciso. E se questo luogo fosse la scuola stessa? Per questo motivo il nostro istituto ha pensato a una iniziativa di riutilizzo e riciclo dei libri di testo. Gli stessi alunni potranno gestire un servizio on-line di prenotazione e scambio libri attraverso il sito ufficiale della scuola. Per esempio, a fine anno, i ragazzi delle classi prime hanno bisogno dei libri del secondo anno e, a loro volta, quelli delle classi seconde hanno bisogno dei libri del terzo anno. In questo modo gli alunni dell'anno precedente potranno cedere i loro testi scolastici usati a quelli dell‟anno seguente, mettendo gli annunci direttamente sul sito internet e rendendo il tutto più facile e trasparente anche per le famiglie. Il sito web della scuola, per rendere la ricerca molto più facile, potrà essere diviso tra offerte e prenotazioni, suddivise in categorie di prezzo, anno e materia. Vicino a ogni annuncio, per renderlo
accessibile
a
tutti, ci dovrà essere un contatto come numero
del
ad di
venditore,
esempio telefono
un o
indirizzo e-mail. Riciclare a volte è un ottimo modo per risparmiare!
NON SI BUTTA NULLA! di Francesco Giacomo Schiavone Abbiamo
mai
pensato
a
cosa
buttiamo nella pattumiera e dove va a finire? Ogni volta che gettiamo un oggetto che secondo noi non serve più, questo può essere utile a qualcun altro. Anche la nostra scuola può aiutare le persone a liberarsi dei propri vecchi oggetti, organizzando un mercatino in cui avviene un vero e proprio „baratto‟. In questo modo ognuno di noi, portando un oggetto che non gli serve più, potrà evitare di produrre rifiuti superflui. Il mercatino dell‟usato si svolgerà in questo modo: stabilito un giorno comune, all‟interno della scuola, si allestirà un angolo per raccogliere gli oggetti usati e non più utilizzati dagli studenti, divisi per categorie: DVD e CD, portapenne e oggetti per la scrivania, elettronica (mp3, videogiochi…), collane e braccialetti, giocattoli e oggettistica varia.
Ad ogni oggetto sarà poi
attribuito un valore concordato e al possessore sarà
consegnato
un
buono
con
il
valore
dell‟oggetto. Con questo buono ognuno di noi potrà cercare uno o più oggetti dello stesso valore e scambiarli. Naturalmente ci dovrà essere qualcuno incaricato di sorvegliare il mercatino. Così potremo ottenere per noi cd, giochi e cose che non abbiamo mai avuto, senza spendere praticamente un euro! Del resto, come possiamo liberarci di cose vecchie senza produrre un solo rifiuto in più? La risposta è: Barattiamo!